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Il dono dello spazio

7. Il dono dello spazio

Tra lo stimolo e la risposta c’è uno spazio. In quello spazio risiede il potere di scegliere la nostra risposta. Nella nostra risposta c’è la nostra crescita e libertà.

~ Viktor Frankl

Se c’è un frutto che matura grazie alla pratica, quello è il dono dello spazio. Ha a che vedere col rinunciare alla reattitiva nella nostra vita. Tornare e ritornare

vità – e quindi ha in sé un’intenzione di rinuncia - e coltivare la spaziosità.

Introdurre maggiore spazio nella mente, nel cuore, nella quotidianità, permette di vedere che esistono delle alternative, che la vita è piena di possibilità. La mente si fa più distesa, meno contratta e non solo ne beneficiamo noi, ma anmo vedere come le correnti sono inter

che le nostre relazioni.

Dare spazio può significare semplicemente fare una pausa, creare una

piccola apertura in cui poter vedere

le cose come sono in quel preciso momento. Questo non ha niente a che vedere col “prendere le distanze”. È qualcosa di molto più chiaro e intenzionale. Anziché reagire immediatamente nel solito modo in cui abbiamo sempre fatto, lo spazio crea il potenziale perché accada qualcosa di nuovo. È un’apertura in cui avvengono le possibilità.

Nelle parole di Moh Hardin, un modo di pensare allo spazio è notare che dà prospettiva. Se stiamo vagando in una foresta densa e fitta, non c’è abbastanza spazio attorno a noi per vedere dove siamo, ed è facile perdersi. Se saliamo in cima a un prato aperto sopra una montagna e guardiamo attorno oltre le colline e le vallate, acquistiamo una maggioDa quella vista aperta, possiamo scegliere meglio dove andare.

La pratica della meditazione seduta è un modo di coltivare spazio e prospetal momento presente, facendo amicizia con noi stessi, ci offre una prospettiva diversa da quella che abbiamo quando siamo semplicemente trasportati dalle correnti della vita.

Dal nostro nuovo punto di vista, possiare prospettiva.

connesse e legate. Iniziamo ad avere un’idea del fiume intero.

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