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Felicità e attenzione
from Il dono della calma
by Mediobanca
1. Felicità e attenzione
La realtà è ciò a cui prestiamo attenzione.
Quando chiedo alle persone le ragioni per cui si avvicinano a un percorso di mindfulness, le motivazioni hanno sempre a che vedere con la felicità.
Alcuni la chiamano pace interiore, o il desiderio di ridurre lo stress. A volte è la voglia di rieducarsi alle emozioni, o imparare a relazionarsi ai propri pensieri con più spaziosità. Altre volte, è il desiderio di prendersi cura di sé, o l’urgenza di rallentare e trovare un senso più profondo nella propria esistenza. Sta di fatto che la felicità è una questione interiore, che ha molto a che vedere con la capacità di stare, di momento in momento, con la vita così com’è.
La buona notizia è che questa capacità può essere allenata, e il punto di partenza è l’attenzione.
Pochi fattori influiscono sulla nostra vita più della capacità di attenzione. Di fatto, solo ciò a cui facciamo caso sembra reale e col nostro modo di prestare attenzione, ognuno di noi sceglie l’universo in cui dimorare, anche se questa scelta è, il più delle volte, inconsapevole.
L’attenzione è, per sua natura, selettiva: questo significa che selezioniamo continuamente a cosa interessarci (ma, anche, su cosa fissarci). È un fattore che incide profondamente anche sul nostro comportamento, perché una mente in~ William James cline a distrarsi non è solo più dispersiva e confusa, ma è anche una mente più afflitta e negativa. Potremmo dire, quindi, infelice.
Che cosa accade quando meditia
mo? Cominciamo a notare con quanta facilità la mente comincia a girovagare (questo movimento è naturale, ed è quello che la scienza chiama mind wandering), ma alleniamo un poco alla volta la nostra capacità di selezionare, dunque di scegliere, su cosa portare la nostra attenzione.
Grazie al potere dell’attenzione concentrata, possiamo iniziare a sradicare cattive abitudini mentali – come il ruminare su eventi passati che non possiamo cambiare, il perderci letteralmente in fantasie che non portano a niente, il proliferare in preoccupazioni che ci rubano energia – ma possiamo anche iniziare a coltivare verso noi stessi e gli altri un atteggiamento di apertura del cuore, o a sperimentare una maggiore creatività, che è frutto della mente intuitiva.
E mentre siamo seduti col nostro respiro e la sensazione di non fare nulla, stiamo modificando radicalmente il nostro rapporto con la vita e il mondo.