MEDIAKEY 432

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La radio compie 100 anni ed è in ottima forma

Banking

Gli istituti di credito alla sfida della sostenibilità

Sostenibilità e CSR

La svolta attivista di brand e agenzie

Mercato radio
Mauro Miglioranzi Founder e CEO — Coo’ee Italia

Editoriale

STRATEGIE SOSTENIBILI

Gentili lettori, questo nuovo numero di MEDIAKEY offre l’opportunità di esplorare insieme tre temi di grande attualità. Questo mese, ci soffermiamo su alcuni aspetti cruciali del mondo delle radio, del settore finanziario e della sostenibilità, argomenti che riflettono l’evoluzione continua delle strategie aziendali e di comunicazione. Partiamo dalla radio, un mezzo che non smette di sorprenderci per la sua resilienza e capacità di rinnovarsi. Come dimostrano i dati più recenti, l'audience complessiva è ancora solida, nonostante un lieve calo rispetto allo scorso anno. Le performance delle principali emittenti, come RTL 102.5, rimangono eccellenti grazie a una programmazione che sa mescolare sapientemente intrattenimento e informazione. Il presidente di RTL, Lorenzo Suraci, sottolinea come la leadership della sua emittente sia il risultato di una presenza costante e innovativa, capace di attirare milioni di ascoltatori ogni giorno. Altro argomento di questo numero è il settore banking che ha fatto dell’impegno sociale e ambientale una priorità. La recente ricerca ‘ESG Banking in Europa’ ci mostra come i principali istituti di credito, tra cui Intesa Sanpaolo e Unicredit, abbiano saputo cogliere le opportunità offerte dagli investimenti sostenibili. Benedetta Cascio, General Manager di Red Public, evidenzia come le banche italiane siano tra le più virtuose in Europa. In particolare, Intesa Sanpaolo si distingue per il sostegno economico ai dipendenti in difficoltà, mentre Unicredit ha implementato misure per contrastare il caro vita. Questi esempi confermano come la sostenibilità non sia solo una tendenza ma una strategia concreta per migliorare la società e rafforzare la fiducia dei clienti. Infine, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale continua a crescere, coinvolgendo sempre più aziende in un percorso verso la transizione ecologica e l’economia circolare. Il report di Mario Draghi sulla competitività dell’UE sottolinea come la responsabilità climatica e l’innovazione tecnologica rappresentino per l’Europa una sfida cruciale. In questo contesto, molte realtà italiane si distinguono per iniziative all'avanguardia. Pensiamo a Despar Nord, che ha avviato un progetto di economia circolare trasformando i rifiuti di cartone dei supermercati in shopper riutilizzabili. L’impegno delle aziende nel ridurre l’impatto ambientale va di pari passo con quello di migliorare la qualità della vita delle persone, creando un circolo virtuoso che coinvolge tutti: dai dipendenti ai clienti, fino ai consumatori. In questo senso, la comunicazione gioca un ruolo essenziale nel promuovere comportamenti sostenibili e nel rendere le aziende protagoniste di un cambiamento positivo e duraturo. Questi tre temi, apparentemente distinti, ci mostrano come la capacità di innovare e comunicare in modo efficace sia oggi più che mai fondamentale per costruire un futuro sostenibile e inclusivo. Buona lettura!

L’Editore

SETTEMBRE 2024 VOLUME 432 ANNO 42

Periodico registrato presso il Tribunale di Milano, n° 245/18.6.82 - Sped. in Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b - Legge 662/96-Filiale di Milano. MEDIAKEY S.r.l. Unipersonale è iscritta nel Registro Nazionale della Stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Servizio dell’Editoria, Divisione X Legge 5/8/1981 n. 416, Art. 11 con il N° 01397 Vol. 14 - Foglio 769 in data 21/11/84. È inoltre iscritta al ROC n. 29902.

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J

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Tv Sorrisi e Canzoni

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Varavallo, Vittorio

Varta

Verderi, Ferdinando

Vio, Bebe

VIP Val Venosta

Virgin Radio

Volanti, Mario

Weihrauch, Poul

WeTransfer

STRATEGIE SOSTENIBILI

I PROTAGONISTI

LE ULTIME NOVITÀ

COO’EE: LA FORZA DELLA SEMPLICITÀ

Una nutrita serie di premi e riconoscimenti ha recentemente ribadito la credibilità di cui gode Coo’ee presso i numerosi clienti/ partner con cui interagisce.

VARAVALLO AGENCY, THE HUMAN BRANDING

Varavallo Agency è tra le poche agenzie italiane specializzate in branding B2B per il trasporto merci e la logistica, con un approccio innovativo e all’avanguardia.

TORNA IL MEDIA KEY VENICE AWARD

NASCE KEYVOICE: UN NUOVO STRUMENTO PER LA TUA COMUNICAZIONE

PAROLA D’ORDINE: ESCLUSIVITÀ

VIC, Beyond Luxury, Beyond Money, Client Advisor: sono solo alcune delle nuove espressioni che accompagnano lo sviluppo dell’alto di gamma.

I GIORNI DELLA RADIO La contrapposizione fra il calo contingente dell’audience e la crescita della raccolta pubblicitaria non scalfisce minimamente i giudizi positivi sul medium radiofonico.

RADIO LIBERE 56

OLTRE LE FM: LE NUOVE

RADIO LIBERE NASCONO

SUL WEB

Libertà creativa, contenuti originali e di nicchia e capacità di individuare uno specifico pubblico. Questi gli ingredienti del successo delle web radio.

RADIO KISS KISS: SEMPRE CONNESSI CON IL PUBBLICO

RADIOMEDIASET

RADIO ITALIA SOLOMUSICAITALIANA

RDS

SUCCESSI

RADIO

BANKING 76

IL VIAGGIO DI BANCA INVESTIS

L’esclusivo approccio denominato ‘Uncommon Journey’ consente alla struttura di rendere il mondo della finanza pienamente accessibile e su misura per ogni singolo cliente.

LE BANCHE ITALIANE AL SEMAFORO VERDE

La ‘via italiana’ alla sostenibilità ha da tempo abbracciato l’ambito finanziario, con i grandi competitor protagonisti assoluti nello scacchiere internazionale.

GIUSTA

La sostenibilità, intesa in tutte le sue accezioni, è sempre più al centro delle strategie di branding e di comunicazione delle aziende e delle aspettative dei consumatori.

SWAN&KOI E IL TEMPO DEL ‘FARE SOSTENIBILE’

L’agenzia, società benefit e BCorp, ha intrapreso un percorso di responsabilità per dare un senso collettivo al mestiere della comunicazione.

ACROBATICA

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BSH ELETTRODOMESTICI

Sarah Evi

ESSELUNGA

Roberto Selva

GRUPPO NESTLÉ

Manuela Kron

LOCAUTO GROUP

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MOLINARI ITALIA

Carla Isonne

OTOVO ITALIA

Giorgio Arcangeli

PAYBACK ITALIA

Floriana Picece

RCR CRISTALLERIA

ITALIANA

Roberto Pierucci

SAES GETTERS

Ginevra della Porta

Elodie tra le protagoniste di The Cal 2025

La cantante Elodie sarà tra le celebrity ritratte sul Calendario Pirelli 2025 che sarà presentato ufficialmente il prossimo novembre. “Non credevo che tra le italiane potessero scegliere me, era un sogno”, ha confessato l’artista in un’intervista al Corriere della Sera.

Per la prossima edizione di The Cal si tratterà di un “ritorno alla sensualità”, come ha annunciato Ethan James Green, il fotografo del Michigan che si sta occupando della direzione artistica e lo scatto che la cantante romana ha scelto per dare la notizia la ritrae in accappatoio bianco su una spiaggia immacolata della Florida.

Mentre è ancora mistero su chi saranno le altre undici protagoniste, Elodie ha dichiarato, sempre nella stessa intervista, che il calendario-evento numero 51 rappresenta anche un manifesto per i diritti. “Questo calendario è un elogio del diritto alla diversità e al mondo queer, dal quale sono stata accolta e amata quando sono andata via di casa”.

Kamala Harris al gusto di cocco

Ben&Jerry’s – il marchio di gelati americano fondato nel Vermont da Ben Cohen e Jerry Greenfield, oggi proprietà della multinazionale Unilever – si schiera al fianco della candidata democratica alle prossime elezioni presidenziali americane Kamala Harris. Si chiama ‘Kamala’s Coconut Jubilee’ il barattolino al gusto di cocco e caramello, con decorazioni che riprendono i colori della bandiera americana, che il brand ha lanciato in edizione limitata ispirandosi al meme diventato virale e tratto della famosa frase della rivale di Trump: “Ma credete che io sia caduta da un albero di noci di cocco?”. Quello di Ben&Jerry’s è anche un omaggio alla passione per la cucina della senatrice e attuale Vicepresidente, a sostegno della quale il marchio ha organizzato uno speciale ‘ice cream tour’: un camioncino, infatti, farà tappa in 20 città degli Stati Uniti ancora in bilico, distribuendo i gelati in omaggio.

L’italiano che sviluppa aerotaxi a idrogeno nella Silicon Valley

Raffaele Russo è project lead di Joby Aviation, start up californiana da 4 miliardi che punta a rivoluzionare il settore dei taxi volanti. In un’intervista a Repubblica ha spiegato come nel prossimo futuro gli aerotaxi potranno essere prenotati tramite Uber. Joby Aviation, infatti, ha acquisito Uber Elevate per sviluppare la parte applicativa e di servizio. “Il nostro obiettivo aziendale è ambizioso: vogliamo

arrivare a offrire un servizio che costi circa il doppio di un Uber tradizionale. Questo lo renderebbe molto più accessibile rispetto agli attuali servizi di elicottero, aprendo nuove possibilità nel trasporto urbano e interurbano. Prendete una città come Milano, dove ci

sono 700mila auto e dove ogni veicolo produce in media una tonnellata di CO2 all’anno. Con i nostri aerotaxi

il risparmio per l’ambiente sarebbe enorme”, ha riferito al quotidiano il nostro connazionale.

IN

IN FOTO: ELODIE DURANTE IL BACKSTAGE DEL CALENDARIO PIRELLI 2025.
IN FOTO: IL BARATTOLO BEN&JERRY’S PRO KAMALA HARRIS.
FOTO: UNO DEGLI AEROTAXI DI JOBY AVIATION.

L’accademia di Bebe Vio sbarca a Roma

La Bebe Vio Academy arriva anche a Roma. L’Academy –rivolta a bambine e bambini tra i 6 e i 18 anni con disabilità fisiche ma anche a giovani senza disabilità che vogliono sperimentare alcune discipline sportive nella loro versione paralimpica – svolgerà le proprie attività presso il Centro Sportivo SapienzaSport, grazie a un accordo con l’Università La Sapienza. Come quello attivo già da tre anni a Milano anche il progetto romano è gestito dall’Associazione art4sport Onlus, in collaborazione con

Nike, ed è costruito sulla base della visione della campionessa paralimpica di fioretto: rendere lo sport accessibile a tutti. “Sono molto felice di portare anche a Roma l’esperienza della Bebe Vio Academy […] Il mio obiettivo è quello di arrivare con questa ‘isola felice’ anche in altre città d’Italia […] Giocando e praticando sport insieme, bambine e bambini con e senza disabilità si divertono, crescono e imparano a conoscere sé stessi e gli altri. Vederli felici è la soddisfazione più grande”, ha detto Bebe Vio.

Il Grand Tour di Oscar Farinetti

Oscar Farinetti ha lanciato il suo nuovo ambizioso progetto che prenderà il posto di FICO Eataly World, chiuso lo scorso settembre. Si chiama ‘Grand Tour Italia’ e si propone di promuovere le eccellenze italiane, mettendo in luce le meraviglie del nostro Paese attraverso un viaggio culturale e gastronomico che attraversa tutte le regioni. “È abbastanza facile da raccontare: la vision rimane quella di FICO, cioè raccontare la biodiversità agroalimentare italiana, mentre cambia la mission, che da orizzontale diventa verticale. Quindi, prima raccontavamo agricoltura-trasformazione-cucinapiatto, ora raccontiamo un viaggio in Italia, un po’ come fece Goethe, quando c’era la moda dei Grand Tour in Italia”, spiega il fondatore di Eataly. Tra 23 ristoranti sotto altrettanti portici, 8 aule didattiche, eventi, degustazioni e incontri con esperti, l’iniziativa punta a valorizzare tradizioni dimenticate e prodotti di nicchia, coinvolgendo artigiani, produttori e comunità nella creazione di un’esperienza che unisce storia, arte, cibo e cultura.

Liam

Gallagher testimonial per Stone Island

Dopo essere tornato sotto i riflettori grazie all’annuncio della storica reunion degli Oasis, Liam Gallagher è anche la star principale della seconda parte del progetto ‘Community as a form of research’, la campagna con cui Stone Island, con un tempismo perfetto, lancia la collezione AW24. Come a ciascuno dei protagonisti anche al celebre frontman è stato consegnato un breve questionario curato dal critico d’arte e direttore della Serpentine Gallery di Londra Hans Ulrich Obrist.

Tra le domande, qual è la sua stagione preferita (‘la stagione calcistica’), qual è la sua città

preferita (‘Manchester City, e Manchester come città’) e per cosa è grato (‘Tutto. Amo essere vivo. È fantastico’).

In un’altra parte, Obrist ha chiesto al musicista se preferisce il “classico, il moderno o entrambi” e lui ha risposto: “tutta questa roba nuova non mi entusiasma. Tutto deriva dal passato, che è classico”.

IN FOTO: BEBE VIO.
IN FOTO: OSCAR FARINETTI.
IN FOTO: LIAM GALLAGHER.

WeTransfer diventa italiana

La tech company italiana Bending Spoons ha annunciato di aver concluso l’acquisizione di WeTransfer, la celebre piattaforma digitale di condivisione file fondata nei Paesi Bassi. Luca Ferrari, co-fondatore e CEO di Bending Spoons, ha dichiarato: “WeTransfer è un nome molto rispettato nei settori tecnologico e creativo. Siamo entusiasti di diventarne i nuovi proprietari e sentiamo una forte responsabilità nel far prosperare il marchio e l’azienda per molti anni a venire”. Gli fa eco Damian Bradfield, co-fondatore e CCO di WeTransfer: “[…] Bending Spoons

è costantemente considerata una delle migliori aziende in cui lavorare e, essendo una delle gemme dell’industria tecnologica italiana, siamo molto ottimisti su dove potrà portarci questa sinergia”.

Per celebrare l’acquisizione e confermare il suo impegno verso la comunità creativa, Bending Spoons si impegna a donare almeno 3 milioni di dollari alla Supporting Act Foundation nei prossimi due anni per sostenere artisti emergenti e gruppi guidati da artisti provenienti da comunità sottorappresentate.

MARS COMPRA PRINGLES

La multinazionale americana Mars – che, oltre ai noti snack Snickers, Twix, Mars e M&M’s, è leader globale anche nel pet food – ha annunciato l’accordo definitivo per acquisire, per quasi 36 miliardi di dollari, Kellanova, azienda leader a livello mondiale nel settore degli snack, dei cereali e dei cibi per la colazione, in quella che già si prefigura come una delle più grandi acquisizioni nell’industria del cibo confezionato. Kellanova commercializza marchi iconici come Pringles® e Pop-Tarts®, solo per citare i più noti, e, al di fuori degli Stati Uniti, Kellogg’s® Poul Weihrauch, CEO di Mars, ha dichiarato: “Accogliendo il portafoglio di marchi globali in crescita di Kellanova, abbiamo una grande opportunità di sviluppare ulteriormente un business di snack sostenibile e orientato al futuro”.

I 60 anni di Vogue Italia

È il 1964 quando il magazine si affaccia sulla ribalta italiana, nel momento in cui la moda e le arti si fanno testimoni di un mondo pronto a cambiare radicalmente. In questi sessant’anni grandi fotografi, artisti, autori e creativi hanno scritto le pagine di una rivista che oggi, attraverso tutte le sue piattaforme, parla a una community di più di 16 milioni di persone.

Un successo strettamente legato a quello del made in Italy a cui Vogue dà voce sin da subito, sostenendo l’ascesa dei grandi protagonisti della creatività italiana a livello mondiale e continuando a influenzare le tendenze e le idee di un pubblico sempre più ampio e interconnesso.

“Oggi come allora, anno dopo anno, copertina dopo copertina, Vogue mantiene intatta la stessa voglia di raccontare e fotografare l’evoluzione del gusto, con creatività e stile, guardando sempre al futuro e impegnandosi a promuovere il talento in tutte le sue forme, attraverso il linguaggio universale della moda”, ha dichiarato Francesca Ragazzi, Head of Editorial Content di Vogue Italia

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IN FOTO: LUCA FERRARI, CO-FOUNDER BENDING SPOONS.
IN FOTO: DA SINISTRA, TOMMASO SACCHI (ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI MILANO), ANGELO CRESPI (DIRETTORE PINACOTECA DI BRERA), FRANCESCA RAGAZZI (HEAD OF EDITORIAL CONTENT VOGUE ITALIA), FERDINANDO VERDERI (CREATIVE DIRECTOR, EXHIBITION CONCEPT AND DESIGN 60 FOR YEARS OF VOGUE ITALIA), E FRANCESCA AIROLDI (CHIEF BUSINESS OFFICER CONDÉ NAST ITALIA).

Porsche salva ‘strategicamente’ Varta

Porsche arriva in soccorso di Varta, azienda che attraversa un momento difficile, partecipando alla ristrutturazione del debito e diventando azionista dello storico produttore tedesco di batterie. L’intento della casa automobilistica è duplice: da un lato investire in un’azienda connazionale e dall’altro – acquisendo una partecipazione di maggioranza nella divisione V4Drive Battery – assicurarsi un canale diretto per l’approvvigionamento di batterie e accumulatori performanti per le auto sportive ibride ed elettriche.

“Varta e Porsche stanno già collaborando strettamente sul tema delle celle ad alte prestazioni. Con la prevista acquisizione della maggioranza di V4Drive, intendiamo far crescere l’azienda e contribuire in modo significativo a mantenere le tecnologie chiave in Germania”, ha dichiarato Lutz Meschke, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione e membro del Consiglio di Amministrazione per Finanza e IT di Porsche AG.

Caratterizzata da un già iconico coperchio verde, ha debuttato la versione vegana della crema spalmabile più famosa del mondo (con 770 milioni di barattoli venduti ogni anno e consumati da più di 110 milioni di famiglie).

La Nutella® Plant-Based è approdata a settembre nei supermercati di Italia, Francia e Belgio e, nella nuova ricetta, il latte è stato sostituito da ceci e sciroppo di riso

Anche uno dei prodotti più storici e legati alla tradizione del mass market italiano ha, quindi, preso la decisione di aprirsi a un pubblico sempre più ampio di consumatori che cercano la stessa esperienza di gratificazione senza la presenza di proteine animali. E, a detta di chi l’ha

Tupperware, la fine di un’era

A rischio il futuro di uno dei brand simbolo della vendita porta a porta.

Tupperware, la società fondata nel 1946 da Earl Tupper e produttrice dei ‘classici’ recipienti alimentari in plastica, ha presentato istanza di protezione prevista dalla legge americana sui fallimenti, dopo giorni di indiscrezioni. “Abbiamo valutato diverse opzioni e alla fine abbiamo deciso che chiedere il capitolo 11 fosse la soluzione migliore. Questa ci permetterà una flessibilità essenziale per consentirci di arrivare alla necessaria

trasformazione digitale e tecnologica della nostra società, meglio posizionata sul mercato”, ha affermato l’Amministratore Delegato Laurie Ann Goldman. Sembra, così, chiudersi il sipario su quello che negli anni ’50 e ’60 aveva rappresentato un modello di business innovativo che a suo modo – con i cosiddetti ‘Tupperware Party’ organizzati in casa dalle rappresentanti per presentare i prodotti – aveva contribuito a dare a molte donne un’opportunità di lavoro e guadagno senza impegno full-time.

assaggiata, il gusto non ha nulla da invidiare a quello inconfondibile del prodotto originale. Dal 2025 Nutella® Plant-Based sbarcherà in altri mercati europei e, intanto, è già diventata globalmente virale su TikTok.

IN FOTO: BATTERIE VARTA.
IN FOTO: I RECIPIENTI TUPPERWARE.
IN FOTO: IL NUOVO VASETTO DI NUTELLA VEGANA.

Quando il design diventa fantascienza

Fino all’11 maggio 2025 sarà possibile visitare ‘Science Fiction Design - From Space Age to Metaverse’ la nuova mostra del Vitra Design Museum di Weil am Rhein, vicino a Basilea. Si tratta di un affascinante dialogo tra fantascienza e design in cui oltre 100 oggetti della collezione del museo sono stati allestiti in un’esposizione futuristica dal visual artist e designer Andrés Reisinger. Insieme a opere selezionate, provenienti dal mondo del cinema e della letteratura, la mostra presenta una serie di pezzi che vanno dagli inizi del XX secolo alla cosiddetta ‘Space Age’ degli anni Sessanta e Settanta, fino ai recenti oggetti di design concepiti esclusivamente per i mondi virtuali del Metaverso. Immagini provenienti da film di science fiction – come Star Trek, 2001: Odissea nello spazio e Blade Runner, disseminati da classici del design che hanno plasmato la nostra immagine del futuro – si affiancano a pezzi come la poltrona Sella di Joe Colombo o la Orgona Chair di Marc-Newson.

Correre per includere

È tornata anche quest’anno a Milano la ‘Run for Inclusion’, la corsa non competitiva ideata da Uniting Group che celebra l’unicità di ogni individuo e l’importanza dei valori di inclusione, sostenibilità e sport outdoor.

“Organizzare un appuntamento come ‘Run For Inclusion’ per il terzo anno consecutivo rappresenta un motivo di orgoglio per Uniting Group e un traguardo davvero valoriale. Significa aver vinto la sfida più gran-

Il mondo di

Yoshimoto

Nara

Il museo Guggenheim di Bilbao ospita fino al 3 novembre 2024 la più importante retrospettiva europea mai dedicata a Yoshimoto Nara, uno dei principali esponenti dell’arte contemporanea giapponese. Come quelle di molti suoi colleghi le sue opere sono pesantemente influenzate dell’estetica manga e le raffigurazioni di bambine e animali che appaiono allo stesso tempo graziosi e sinistri rappresentano il suo marchio di fabbrica. L’artista ha scelto queste figure come proprio alter ego, attraverso

le quali fa rivivere ricordi, esperienze ed emozioni. La mostra è organizzata intorno ai temi centrali nel suo processo creativo: i suoi motivi ricorrenti, il suo approccio formale in evoluzione e le sue tecniche variegate. Le opere realizzate negli ultimi quattro decenni mostrano la continuità che ha mantenuto lungo tutta la sua carriera e mettono in evidenza il suo sviluppo stilistico, in primis nella pittura, e poi in altri mezzi e formati, come il disegno, la scultura e le installazioni.

de, ovvero quella di aver tenuto alta l’attenzione su valori fondamentali come l’inclusione e la sostenibilità e averlo fatto costantemente negli ultimi tre anni, sensibilizzando in questo modo un numero sempre maggiore di persone”, afferma Nicola Corricelli, Chief Culture Officer di Uniting Group.

“[…] A dimostrazione del nostro impegno verso i valori fondanti della manifestazione, quest’anno abbiamo deciso di sostenere concretamente i progetti

delle associazioni no profit nostre partner, devolvendo loro l’intero incasso

proveniente dalle iscrizioni online e una quota fissa per ogni Running Crew”.

BASILEA, SVIZZERA
MILANO, ITALIA
BILBAO, SPAGNA

LUCCA, ITALIA

Torna il Lucca Film Festival

Si è aperta sabato 21 settembre 2024, la ventesima edizione del Lucca Film Festival, con la direzione artistica di Nicola Borrelli. Fino al 29 settembre la manifestazione ha presentato un ricco programma con numerosi ospiti, da Chiara Mastroianni, madrina del festival, a Paul Schrader, Ethan Hawke, Matthew Modine, Pupi Avati, Ruben Östlund, Tonino De Bernardi, Massimo Gaudioso, Federico Cesari, Francesco Costabile, Francesco Di Leva, Francesco Gheghi e Carolina Crescentini, che ha presieduto la giuria del concorso LFF for Future.

Ricca e variegata, l’edizione 2024 ha visto la mostra dedicata a Marcello Mastroianni e numerose proiezioni per oltre 50 opere in anteprima italiana – provenienti da tutto il mondo – tra lungometraggi, cortometraggi, corti a tema ambientale, opere prime italiane per ‘Buona la prima!’ e film fuori concorso. Il Lucca Film Festival negli anni ha omaggiato i

grandi nomi del cinema internazionale ed è uno degli eventi di punta del panorama culturale toscano, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

ITALIA

Al via la Milano Digital Week

Sono oltre 120 gli eventi in programma per la Milano Digital Week 2024. Si svolgeranno dal 10 al 14 ottobre sotto il titolo ‘Il nuovo linguaggio della città. Tra Intelligenza Artificiale ed espressioni umane’: cinque giorni non stop di iniziative, workshop e dibattiti a ingresso gratuito per costruire un dialogo tra imprese, istituzioni

e cittadini sui principali temi che interessano la digitalizzazione. La settima edizione della rassegna, che indaga il rapporto fra i nuovi linguaggi digitali e quello umano, svilupperà sei tracce tematiche, legate dalla prospettiva di uno sviluppo tecnologico al servizio delle persone, delle comunità e di una rinnovata socialità:

Digitale per le imprese, Cittadinanza Digitale, Smart City, Tecnologie, Cultura e Intrattenimento, Lavoro e Formazione. Editoria, formazione, lavoro, mobilità e cybersecurity sono alcune delle macroaree protagoniste del confronto sul futuro della città, a cui parteciperanno professionisti, esperti e operatori del mondo digital.

DIECI ANNI DI MIA

La decima edizione del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo – promosso da ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali), presieduta da Francesco Rutelli, e APA (Associazione Produttori Audiovisivi), presieduta da Chiara Sbarigia, e diretto per il 3° anno da Gaia Tridente – torna a Roma dal 14 al 18 Ottobre 2024 nelle sue storiche sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini. In questi 10 anni, sono state oltre 100 le opere audiovisive prodotte dopo la loro partecipazione al mercato di co-produzione del MIA, un’attestazione di successo per la capacità di selezione e per le importanti opportunità che il mercato offre in termini di ricerca di co-produttori e partner internazionali. Oltre 600 i progetti ricevuti quest’anno con un +20% rispetto al 2023.

MILANO,
ROMA, ITALIA

COVER

Chiara Invidia Chief
Alessandro

Coo’ee: la forza della semplicità

DI MAURO MURERO

IL TEAM DI COO’EE, PROTAGONISTA

DI UN LAVORO DI SQUADRA CHE

HA SEMPRE OTTENUTO RISULTATI, PREMI E SUCCESSI.

Una nutrita serie di premi e riconoscimenti ha recentemente ribadito la credibilità di cui gode Coo’ee presso i numerosi clienti/ partner con cui interagisce.

Grazie a un team di grandi professionisti, dotati di un solido know-how e della capacità di sviluppare strategie di comunicazione declinate su vari fronti, Coo’ee sta vivendo una fase positiva, condizionata solo parzialmente dalle incertezze del macro-contesto economico. La filosofia dell’agenzia fa leva sul concetto di ‘semplicità’, ovvero sulla consapevolezza che comunicare in modo essenziale sia il modo più efficace per valorizzare i brand.

Di questo e molto altro abbiamo parlato con Mauro Miglioranzi, Founder e CEO di Coo’ee.

Quali sono le caratteristiche primarie della vostra mission e del vostro posizionamento, anche in termini di differenziazione dai competitor?

Mauro Miglioranzi: Coo’ee è un’agenzia indipendente associata a UNA e specializzata in strategie e creatività per campagne pubblicitarie e progetti di comunicazione multicanale, anche a livello internazionale. Siamo a capitale interamente italiano, sebbene le nostre origini siano molto lontane: Coo’ee, infatti, è nata come parte di uno storico network di agenzie indipendenti presente in Australia e in Nuova Zelanda. Possiamo contare su oltre trent’anni di esperienza e su una forte competenza in settori molto diversi tra loro, quali il food, la Grande Distribuzione, i servizi e il B2B. Un’eterogeneità particolarmente stimolante, perché presuppone

un continuo aggiornamento, e che mi piace vivere come una sfida sempre nuova. Ultimamente ci stiamo focalizzando sempre più sul Terzo Settore, collaborando con realtà di livello nazionale per progetti di comunicazione che ci stanno dando enormi soddisfazioni Chi ci sceglie sa di avere a disposizione un team di professionisti, dotati di un solido know-how e della capacità di sviluppare strategie di comunicazione attraverso attività come la realizzazione di campagne creative, i servizi di PR-media relation e il digital marketing. Abbiamo volutamente eliminato la figura dell’account, per consentire ai nostri professionisti di dialogare direttamente con i clienti, interpretando nel modo migliore le loro richieste. In questo modo si rafforzano le relazioni e si velocizzano i processi operativi. Un altro elemento primario che ci differenzia dai competitor è la nostra filosofia, che guarda alla semplicità come obiettivo e che cerchiamo di applicare in ogni progetto.

Per Coo’ee ‘togliere, togliere, togliere’ rimarrà sempre un obiettivo da raggiungere, una meta a lungo termine.

Ritenete che l’essenza del concetto di ‘togliere, togliere, togliere’ sia stata pienamente recepita dal mercato?

Mauro Miglioranzi: La mission generale di Coo’ee trova la sua massima espressione nel messaggio ‘togliere, togliere, togliere’, un vero e proprio mantra che ci siamo cuciti addosso per identificare una filosofia di lavoro e di vita che vede nella semplicità e nell’eliminazione del superfluo il percorso ideale per raggiungere l’obiettivo e, quindi, il successo. Cerchiamo di trasmettere questo concetto di essenzialità anche ai nostri clienti/partner, avviando insieme un percorso che si declina attraverso la selezione delle modalità e delle occasioni di comunicazione che riteniamo più efficaci in funzione dei loro obiettivi: pensiamo che per un brand la sovraesposizione sia controproducente, mentre le azioni mirate, precise e puntuali riescono a stimolare al meglio la curiosità del target di riferimento. A mio parere il mercato ha recepito il valore di questa filosofia, con cui Coo’ee si identifica, e le collaborazioni che abbiamo in corso da molti anni confermano che c’è chi ha compreso al 100% il significato di questo modus operandi. Naturalmente, non tutti gli interlocutori si dimostrano subito pronti a recepire il concetto: resta ancora molto da dire e soprattutto da fare ma per Coo’ee ‘togliere, togliere, togliere’ rimarrà sempre un obiettivo da raggiungere, una meta a lungo termine.

Siamo ormai arrivati a oltre due terzi di anno: come sta andando il 2024, in un contesto generale (conflitti, incertezze economiche, instabilità geo-politica) ancora complicato?

Mauro Miglioranzi: Dal punto di vista del business il 2024, per la nostra agenzia, è un anno sostanzialmente positivo, nonostante il contesto economico – effettivamente caratterizzato da situazioni di instabilità e incertezza – abbia inevitabilmente impattato sul bilancio. Abbiamo riscontrato una diffusa indecisione, che ha rallentato parte dei progetti e ridimensionato alcune idee, con conseguenti riduzioni di budget. Insomma, si potrebbe

fare molto di più: credo nelle nostre potenzialità e nelle grandi opportunità da sviluppare, al di là di un bilancio che resta comunque buono. Se gli ultimi quattro mesi confermeranno le previsioni, dovremmo chiudere l’anno con una significativa crescita, nell’ordine del +17%.

In base alla vostra esperienza quotidiana ‘sul campo’, quali sono le tendenze principali che stanno pilotando questa fase di sviluppo dello scenario comunicazionale italiano?

Mauro Miglioranzi: Innanzitutto occorre precisare che la comunicazione, nel nostro Paese, è al centro di un processo di cambiamento che riguarda sia gli strumenti a disposizione del mercato sia le tendenze principali. L’Intelligenza Artificiale sta oggettivamente rivoluzionando le execution del settore, conducendole a livelli di qualità e di dettaglio mai conosciuti prima. È uno strumento che occorre conoscere a fondo, perché interferisce anche con il processo creativo: bisogna imparare a tenerlo nella giusta considerazione, acquisendo piena consapevolezza delle sue potenzialità ma anche dei suoi limiti. Dal punto di vista del mercato (che, è bene ricordarlo, è costituito da persone!), penso che anche le relazioni stiano vivendo una fase di transizione. La ‘gentilezza’ sta ritagliandosi un peso sempre maggiore che i brand dovranno valutare con attenzione e i primi cambiamenti sono già visibili, a testimonianza dell’avvio di una nuova era relazionale: a caratte-

rizzarla sono la moltiplicazione di campagne di marketing incentrate sull’empatia e il fenomeno crescente del ‘nudging’ che tende a innescare comportamenti virtuosi presso aziende, clienti e collaboratori. Questa tendenza trova Coo’ee già pronta: abbiamo definito da tempo un approccio metodologico innovativo, il Modello PIU (così chiamato perché incentrato su tre valori: Professionale, Imprenditoriale e Umano), che applichiamo quotidianamente e con soddisfazione sia all’interno sia all’esterno dell’agenzia.

Tra i vostri punti di forza c’è anche il rispetto della sostenibilità: è una richiesta che il mercato sta avanzando con insistenza?

Mauro Miglioranzi: La sostenibilità si declina solitamente in tre ambiti (sociale, economico e ambientale) e per Coo’ee significa portare rispetto alle persone e al mondo che ci circonda. Da oltre sei anni collaboriamo in modo strutturato con il Terzo Settore, realizzando progetti per realtà di primaria rilevanza nazionale, come l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Europa Donna, Fondazione Città della Speranza, Fondazione Buzzi, Fondazione ICA Milano e Festival Internazionale del Cinema Nuovo. Questo perché siamo convinti che il mondo del sociale possa rivelarsi trainante e abbia sempre più bisogno di professionalità e di quelle competenze che il lavoro dei volontari, per quanto imprescindibile, può fornire solo parzialmente. Il supporto strategico è di grande importanza per aiutare a far emergere quelle realtà che si

LE CAMPAGNE DI AFFISSIONE PER LA FONDAZIONE BUZZI E PER L’ISTITUTO
TUMORI MILANO SONO STATE REALIZZATE DA COO’EE INSIEME AD ACONE ASSOCIATI.
ELODIE FONTANELLI, MARKETING MANAGER DI SKINLABO.
BENJAMIN LAIMER, HEAD OF MARKETING DI VIP VAL VENOSTA.

impegnano tutti i giorni a sostegno della comunità. Esiste un problema di tipo culturale, che si traduce nella difficoltà a riconoscere pienamente la dignità e il valore, economico oltre che sociale, del Terzo Settore e il suo impatto positivo sulle nostre vite. Per questo sono particolarmente fiero dei grandi progetti di comunicazione incentrati sul non profit e sulla sensibilizzazione a cause molto importanti dal punto di vista sociale: è il caso del progetto con cui abbiamo supportato la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Buzzi di Milano o di quello ideato per il Festival Internazionale del Cinema Nuovo, che ci ha permesso di rendere protagonisti i ragazzi che ne avevano più bisogno. Che si tratti di pari opportunità, salute, assistenza, ricerca, arte e così via, la sfida è sempre quella: attirare l’attenzione delle aziende e dei privati, in modo che scoprano il grande valore del sostegno alle Associazioni non profit.

Possiamo citare qualche recente case history particolarmente significativa, inerente aziende e brand con cui avete interagito?

Mauro Miglioranzi: Sono moltissime le realtà che ci hanno affidato le loro campagne o che hanno scelto Coo’ee per progetti di comunicazione digital e di media relation. Oltre agli operatori del Terzo Settore citati prima, posso nominare clienti storici come VIP Val Venosta, il Consorzio del Prosciutto di Modena, SkinLabo, Rossetto, Impresoft e Tenax, senza dimenticarne altri di grande importanza come Mediaset, Mediafriends, IBM, Auditel e UPA. Tra gli incarichi più significativi del 2024 c’è sicuramente il rilancio globale del brand SkinLabo, che ha previsto un restyling del marchio e una campagna integrata multicanale on air su Tv, digital e social. Il progetto ruota intorno a un concetto semplice ma potente, in perfetto stile Coo’ee: ogni pelle è unica e racconta una storia diversa, quindi ‘ascoltarla’ significa scoprirne i bisogni e aiutarla a cambiare, giorno dopo giorno, con trattamenti personalizzati. Lo spot televisivo, nei suoi vari formati, esprime l’attenzione del brand verso le specificità di ogni individuo e la sua capacità di proporre soluzioni sempre più personalizzate ed efficaci per la

cura della pelle. Il progetto è stato sicuramente molto impegnativo per il nostro team ma i risultati non si sono fatti attendere e la campagna ha anche ricevuto lo Special Prize ‘Editor Choice’ in occasione del 21° Press, Outdoor & Promotion Key Award organizzato da MEDIAKEY.

Ritengo doveroso citare anche la campagna ‘Storie senza limiti’, l’ultima in ordine cronologico realizzata per il Festival Internazionale del Cinema Nuovo. Un esempio virtuoso di collaborazione: ci siamo, infatti, avvalsi del contributo della Direzione Creativa Coordinamento Immagine di Mediaset, diretta da Mirko Pajè per Mediafriends.

L’ultima parte del primo semestre ha anche visto Coo’ee ricevere un notevole numero di premi e riconoscimenti...

Mauro Miglioranzi: Non potevamo chiudere in modo migliore la prima metà dell’anno! Abbiamo collezionato addirittura cinque premi nel solo mese di giugno, a conferma di un trend positivo che ci impegneremo a confermare e, se possibile, migliorare nel prossimo futuro. Oltre a quello di MEDIAKEY, abbiamo ricevuto un doppio riconoscimento durante la XXV° edizione di Mediastars: una Special Star per l’art direction nella sezione Internet (per il sito di Trueblue, azienda specializzata in soluzioni AI per il settore farmaceutico) e una per la direzione creativa nella sezione Corporate Identity (per il rebranding di Impresoft, Grup-

ANCHE IL FESTIVAL DEL CINEMA NUOVO, DIRETTO DA LUIGI COLOMBO, SI È AVVALSO DEL CONTRIBUTO DI COO’EE, CHE PER L’ULTIMA EDIZIONE HA REALIZZATO LA CAMPAGNA ‘STORIE SENZA LIMITI’. NELL’IMMAGINE: UN MOMENTO DELLA SERATA CELEBRATIVA DELL’EVENTO, SVOLTASI AL TEATRO DONIZETTI DI BERGAMO.

po leader che accompagna le aziende italiane lungo il processo di digital transformation). Ancora, al XXXVII° Premio Agorà ci è stato consegnato il Bronzo Regionale nella sezione ‘Campagne sociali e non profit’ per l’iniziativa ‘We art here’, realizzata per la galleria di arte contemporanea Fondazione ICA Milano. Infine, ai Touchpoint Awards Engagement 2024 abbiamo ricevuto il ‘Premio Speciale Touchpoint Commerce Experience Award’ per il progetto de La Saporeria Val Venosta, il primo ecommerce di mele realizzato per l’azienda. Un’incetta di premi che testimonia l’intenso e capillare lavoro che abbiamo svolto nell’ultimo anno, caratterizzato da una crescita generale in termini di acquisizioni, commesse, relazioni e soprattutto persone, con l’area digital in continua espansione, il lancio dell’area PR e media relation e un reparto creativo che ha trovato un perfetto equilibrio tra esperienza e innovazione. E il bello deve ancora venire…

MAURO MIGLIORANZI INSIEME A ROSANNA D’ANTONA, PRESIDENTE DI EUROPA DONNA ITALIA.

Tu puoi fare la di erenza: sostieni la ricerca e dona il tuo 5x1000 all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

AGENCY

Vittorio Varavallo CEO — Varavallo Agency

Varavallo Agency, the human branding

DI ANNALISA BELLUCO

IN ALTO: IL PROGETTO ‘RESTIAMO

UMANI’ CON VITTORIO VARAVALLO

E RINO SQUILLANTE (ARTISTA

E DOCENTE DI TECNICHE

EXTRAMEDIALI ALL’ACCADEMIA

DI BELLE ARTI DI NAPOLI).

‘UVaravallo Agency è tra le poche agenzie
italiane specializzate in branding B2B per il trasporto merci e la logistica, con un approccio innovativo e all’avanguardia.

manizza il tuo brand’ è il payoff che rappresenta la nuova identità, a seguito di un’importante operazione di rebranding, della Crearts fondata dal CEO Vittorio Varavallo, esperto di branding B2B e creativo. Con lui abbiamo parlato dell’evoluzione e dei valori che guidano Varavallo Agency.

Partiamo dalle origini: come è nata e qual è stato il percorso di crescita di Crearts?

Vittorio Varavallo: Crearts nasce come Web Agency nel 2006. All’epoca ero un freelance e offrivo servizi di comunicazione digitali. Inizialmente mi occupavo di creare principalmente siti web per piccole e medie imprese e i rapporti con i clienti si limitavano all’offerta di questo servizio. Questa modalità è cambiata a partire dal 2012, quando si è creato un rapporto più continuativo. Curiosamente, il mio primo cliente fu un’azienda

di trasporto merci e logistica, l’attuale T Group Spa che all’epoca si chiamava Gruppo Terracciano. Questa collaborazione mi ha dato l’opportunità di crescere, imparare sul campo e applicare le conoscenze teoriche che fino a quel momento erano solo frutto di studio. Con questa azienda ho lavorato per tredici anni, fino al 2019. Mi ha dato la possibilità di poter conoscere da vicino un ambito professionale che presentava sfide uniche e particolari, di far sì che Crearts potesse diventare una delle poche agenzie in Italia specializzata nel settore del trasporto merci e della logistica e in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Grazie a questa esperienza, Crearts è riuscita a evolversi nel tempo, trasformandosi in un’agenzia più organizzata in grado di offrire non solo il semplice sito web ma un progetto di comunicazione a tutto tondo, adattandosi alle nuove esigenze del mercato e del settore. Oggi riuscire a conoscere meglio il settore

PROGETTO DI BRAND ADVOCACY NATO PER GENERARE VALORE E CULTURA DELLA CONDIVISIONE, SVILUPPATO PER PALLETWAYS ITALIA (MARCHIO CHE RAPPRESENTA IN ITALIA IL GRUPPO PALLETWAYS: IL PRINCIPALE NETWORK EUROPEO PER LA GESTIONE E LA DISTRIBUZIONE DI MERCE SU PALLET) CHE HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI LEROY MERLIN.

e l’azienda per i quali lavoriamo, ci permette di costruire una comunicazione basata su determinati fattori univoci o caratteristiche differenzianti. Aspetti rilevanti per un settore come quello del trasporto merci e della logistica che si è rivelato particolarmente complesso e variegato.

Da cosa deriva la scelta del nome?

Vittorio Varavallo: Il nome Crearts deriva dalla fusione delle parole ‘creatività’ e ‘arte’, un chiaro riflesso della mia formazione artistica. Ho studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli con l’aspirazione di diventare un artista più che un professionista della comunicazione, percorso che, tuttavia, ho incontrato e intrapreso successivamente.

Crearts ha indubbiamente rappresentato un punto di incontro tra la mia necessità di esprimermi creativamente e l’esperienza professionale che avevo acquisito qualche anno prima come venditore e consulente. Questa fusione mi ha permesso di creare un equilibrio tra il mio desiderio di espressione artistica e la mia carriera professionale, portandomi a fondare l’agenzia con una visione chiara e orientata.

Il Manifesto dell’agenzia si basa su valori come umanità e vicinanza. Come vengono integrati?

Vittorio Varavallo: Quando lavoriamo seguendo un’intenzione ben definita e tenendo in considerazione valori come l’umanità e la vicinanza, questi aspetti si riflettono o si rifletteranno chiaramente nella percezione del nostro target. Crearts si è sempre focalizzata sulla comunicazione B2B, con una particolare attenzione al settore dei trasporti e della logistica. Questo settore, tradizionalmente, non attribuiva molta importanza ai valori umani, concentrandosi principalmente sul valore economico delle offerte.

Negli anni abbiamo lavorato continuamente per dimostrare ai clienti che il branding e i valori aziendali hanno, invece, un impatto significativo sulla percezione del cliente, andando oltre il semplice valore economico. Anche se oggi questa comprensione è più diffusa, dieci anni fa era un concetto ancora difficile da accettare per molti. I clienti tendevano a valutare solo il prezzo e a scegliere in base alla quotazione, ignorando l’importanza dei valori aziendali. Tuttavia, ho sempre cercato di spiegare

‘SPEDIAMO IN CONTEMPORANEA’ È LA CAMPAGNA REALIZZATA PER TGROUP (SOCIETÀ CHE OFFRE SERVIZI E INFRASTRUTTURE PER IL TRASPORTO E LA LOGISTICA). L’OPERA ARTISTICA DAL TITOLO ‘IL DONO’ È STATA REALIZZATA NEL 2016 DA CORINNE CAPUTO. L’IDEA È NATA PER PORTARE L’ARTE NEL MONDO DEI TRASPORTI.

loro che questa visione era solo parzialmente corretta. Quando si partecipa a gare o tender, è vero che il prezzo gioca un ruolo cruciale, ma la scelta finale – o meglio, la probabilità di essere riscelti – è influenzata anche dai valori che un’azienda rappresenta, che poi si traducono in soluzioni offerte e in come questa viene percepita nel suo complesso. Le nostre campagne sono create basandosi su un senso profondo di umanità e sui principi dell’umanesimo.

Progetti come ‘Spediamo in contemporanea’ di T Group, ‘Feel Transport’ e ‘Strategie che incontrano il futuro’ di Torello, ‘Ricorda: non sei solə’, realizzata per ArciGay Caserta, così come quelli sviluppati con Pallettways e Leroy Merlin, sono tutti esempi di come integriamo valori comuni e soluzioni pratiche per rispondere alle esigenze dei nostri clienti.

VITTORIO VARAVALLO CON MAURIZIO POMPEI (RIPRESO DI SPALLE) DURANTE ‘PEOPLE ‘N PEOPLE’, L’EVENTO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI REBRANDING DI PNP.

Come si mantengono vivi i valori in un settore competitivo?

Vittorio Varavallo: Si tende a dare un significato negativo alla competitività, che io vedo in modo differente, o meglio, preferisco intenderla nell’accezione positiva di ‘coopetizione’, un concetto che implica la cooperazione con i concorrenti. Questo approccio ci consente di collaborare con altri professionisti per offrire ai nostri clienti soluzioni che altrimenti non potremmo fornire da soli. Per esempio, il progetto ‘Restiamo umani’ che sto sviluppando, prevede interviste con professionisti del settore che possono essere anche nostri competitor e che si occupano principalmente di branding e B2B. È un’opportunità che ci consente di offrire un servizio più completo e di alta qualità ai nostri clienti e di trasformare la competitività in una risorsa preziosa. Occorre dire che anche il settore del trasporto e della logistica è un ambito altamente competitivo. In passato, ho perso clienti a causa di conflitti di interesse ma ho sempre cercato di spiegare che le aziende

CAMPAGNA ‘RICORDA: NON SEI SOLə’ REALIZZATA PER ARCIGAY CASERTA (PROGETTO DI COMUNICAZIONE VOLTO A SENSIBILIZZARE E INFORMARE LA CITTADINANZA SUI DIRITTI DELLE PERSONE LGBTQIA+).

del settore possono differire notevolmente in termini di obiettivi, approccio, sistemi e tipologie di trasporto.

Oggi, molti clienti stanno comprendendo questa diversità e si stanno unendo per creare sinergie. Un esempio è l’associazione ALIS, che riunisce molte aziende del trasporto e della logistica per collaborare su progetti innovativi e comuni o come la sottoscrizione della Carta Metropolitana per la Logistica Etica firmata da Torello, OneExpress Italia, Fercam, Alisped Logistics, SUSA Spa, Schenker Italiana, Due Torri e altre.

La coopetizione permette di mantenere vivi i valori e sviluppare progetti a lungo termine che apportano benefici sia al settore sia ai clienti, ovviamente.

Cosa prevede l’operazione di rebranding e cosa ha motivato principalmente questo cambiamento?

Vittorio Varavallo: Il rebranding è nato da una esigenza evolutiva. Dopo diciotto anni, Crearts aveva completato il suo ciclo e ho sentito il bisogno di un cambiamento. Con Varavallo, ho voluto trasmettere l’idea che questa agenzia, che porta la mia firma, si orienta verso un aspetto importante come lo human branding. Crearts, in passato, offriva già servizi importanti ma occorreva integrare e sottolineare maggiormente questo aspetto.

Con Varavallo stiamo espandendo la nostra offerta, aggiungendo nuove attività e innovazioni e mantenendo al centro i valori umani che per noi sono fondamentali, anche all’interno dell’a-

Con Varavallo stiamo espandendo la nostra offerta, aggiungendo nuove attività e innovazioni e mantenendo al centro i valori umani che per noi sono fondamentali.

genzia. Le persone che collaborano o lavorano alle dipendenze possono scegliere di farlo nelle modalità smart working e ibrida, conciliando la vita lavorativa con quella privata.

Continuiamo a offrire i servizi precedenti e abbiamo aggiunto anche novità, come, ad esempio, la formazione professionale o la cura degli eventi, arricchendoli con nuove aree di competenza e creando appositamente un’unità di business dedicata. Per realizzare tutto questo ho bisogno di partner che condividano la nostra visione e possano cooperare e collaborare al nostro progetto. Poi, alla base della motivazione del cambiamento, c’è anche un altro motivo, un po’ più intimistico e personale, ossia quello di potersi rivedere ancora di più rispetto a prima in quel marchio, in quel progetto.

Dal punto di vista visivo, il pittogramma che ho scelto per illustrare Varavallo è un segno che ho prelevato dai miei taccuini degli anni 90, quelli che utilizzavo per i bozzetti preparatori dei miei lavori, quando ero un giovane studente dell’Accademia di Belle Arti. Mi serviva un simbolo che potesse distinguermi e darmi ancora più riconoscibilità per poter esprimere una chiara identità e riflettere i concetti e le logiche che sento profondamente mie, rendendo il marchio ulteriormente allineato alla visione dell’agenzia.

IL PROGETTO ‘RESTIAMO UMANI’, CON VITTORIO VARAVALLO E STEFANO FERRI (AUTORE DI CROSSDRESSER).

Cluster degli appuntamenti più disparati di Milano. Gente, arte, musica, club, bocciofile, opening, birdwatching, party, shop...

Una realtà che va oltre la realtà

FRI Communication è un’agenzia di comunicazione alla continua ricerca di nuove idee per superare i limiti della comunicazione convenzionale.

Da oltre 40 anni, FRI Communication si distingue in un mercato altamente competitivo, dove tutti cercano di emergere. Grazie all’impiego di tecnologie avanzate come la realtà aumentata (AR), la realtà virtuale (VR) e altre forme di comunicazione esperienziale, FRI Communication crea esperienze che immergono il pubblico in mondi nuovi e affascinanti.

Ne parliamo con Carmelo Cammardella, Founder & Creative Director, e Filippo Cammardella, Head of Marketing.

Ci potete innanzitutto parlare della mission di FRI? Carmelo e Filippo Cammardella: La mission dell’agenzia è quella di stabilire connessioni profonde e significative tra i brand e i loro consumatori, offrendo soluzioni che non solo catturano l’attenzione ma che restano impresse nella memoria. Attraverso l’uso di strumenti innovativi, FRI Communication

trasforma la realtà in un palcoscenico dove il messaggio del brand prende vita, creando un impatto che va oltre le aspettative. In un mondo in cui la comunicazione è sempre più complessa e frammentata, FRI Communication rappresenta una realtà che non si limita a raccontare storie ma le fa vivere, portando i consumatori a essere parte integrante di un’esperienza unica e coinvolgente. Questi scenari delineano un futuro della pubblicità che è dinamico, tecnologicamente avanzato e sempre più orientato al consumatore. Le agenzie che sapranno anticipare e sfruttare queste tendenze saranno in grado di mantenere la loro competitività in un mercato in continua evoluzione. In 40 anni di esperienza abbiamo visto il mondo cambiare e i consumatori adattarsi a un contesto che si muove sempre più velocemente. FRI Communication ha sempre risposto a queste sfide, evolvendosi e innovando per rimanere all’avanguardia nel settore della comunicazione.

IN ALTO: GLI UFFICI DI MILANO
DI FRI COMMUNICATION.
DI GIANNI MARTINELLI

Ma quali sono questi nuovi scenari?

Carmelo e Filippo Cammardella: Una nuova storia si sta scrivendo proprio ora e chi saprà cogliere le opportunità avrà la possibilità di creare nuove forme di comunicazione. Immagina un mondo in cui la pubblicità non sia solo un’interruzione durante la visione di un video o uno spot alla radio, ma un’esperienza che ti coinvolge, ti emoziona e ti connette profondamente con i brand. Negli ultimi anni, abbiamo visto come l’Intelligenza Artificiale (AI) stia cambiando radicalmente il panorama della pubblicità. Le campagne pubblicitarie non vengono più create basandosi su intuizioni o ipotesi ma su dati reali, raccolti e analizzati in tempo reale. Le agenzie pubblicitarie possono ora personalizzare i loro messaggi come mai prima, offrendo contenuti su misura che parlano direttamente al cuore di ciascun consumatore. È come se ogni annuncio fosse pensato proprio per te, migliorando notevolmente l’efficacia delle campagne. Ma l’AI non si ferma qui; immagina di poter automatizzare tutte quelle operazioni ripetitive e noiose, liberando, così, il tempo per dedicarti a ciò che davvero conta: la creatività e l’innovazione. Parallelamente, nuove tecnologie come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) stanno aprendo le porte a un tipo di pubblicità mai visto prima. Immagina di poter entrare letteralmente in un mondo creato da un brand, interagendo con i prodotti come se fossero proprio lì con te. Queste esperienze immersive non solo catturano l’attenzione ma creano un legame emotivo profondo tra i brand e i consumatori. Inoltre, c’è il boom delle piattaforme di intrattenimento che diventano sempre più preziose alleate delle agenzie, lavorando fianco a fianco con queste comunità per creare iniziative innovative. Insomma, il futuro della pubblicità è dinamico, ricco di potenzialità tecnologiche e sempre più centrato sull’esperienza del consumatore. Le agenzie che sapranno anticipare queste tendenze e adattarsi a questo nuovo scenario non solo resteranno competitive ma avranno un vantaggio significativo in un mercato in continua evoluzione.

Non ci limitiamo a seguire le tendenze: le anticipiamo, creando percorsi nuovi e inesplorati.

Quali sono i vostri principali punti di forza?

Carmelo e Filippo Cammardella: Siamo portatori di idee e il nostro punto di forza risiede nel metodo che abbiamo sviluppato e affinato nel tempo. Questo metodo non è solo una tecnica ma rappresenta l’anima stessa di FRI. Esso guida ogni aspetto del nostro lavoro, definendo la nostra modalità di vivere l’agenzia e di lavorare insieme come una vera comunità. L’innovazione, l’efficienza e la continua ricerca di nuove idee e forme di comunicazione ci spingono sempre a guardare oltre l’orizzonte. Non ci limitiamo a seguire le tendenze: le anticipiamo, creando percorsi nuovi e inesplorati. Il nostro metodo è fondato su una filosofia di lavoro unica, un insieme di principi e valori che custodiamo con cura. È una metodologia che coinvolge tutti e cinque i sensi, richiedendo la partecipazione completa di corpo e mente. La passione e la creatività sono il cuore pulsante del nostro approccio, spingendoci a mirare sempre più in alto, fino

a realizzare ciò che molti considerano impossibile. Quando un gruppo di individui si unisce per affrontare una sfida comune, qualcosa di straordinario accade: le idee prendono vita e, insieme, contribuiamo all’evoluzione continua dell’innovazione nella pubblicità. Ogni giorno ci impegniamo a far sì che queste idee non solo si concretizzino ma che lascino un segno indelebile nel mondo della comunicazione.

Per concludere, quali sono le sfide più importanti che dovrete affrontare e vincere in futuro?

Carmelo e Filippo Cammardella: Anticipare l’innovazione è una sfida continua che risiede nel Dna dell’agenzia. È fondamentale avere la consapevolezza che ogni progetto è una finale: o vinci o perdi e noi non possiamo permetterci di perdere. La prima sfida, quindi, è costruire una mentalità vincente e saper competere in un mercato in continuo cambiamento. Oggi le persone sono sempre di più affamate di contenuti e le piattaforme di intrattenimento (i social ma anche Netflix, Amazon, YouTube ecc.) saranno la culla del nuovo consumatore.

Le agenzie dovranno sempre di più imparare a gestire una pubblicità a due vie; quella indiretta, legata a temi sociali, che si concentrerà prettamente sui social, sul web e sulle piattaforme di intrattenimento e quella diretta, la classica, che userà maggiormente televisione, radio, affissioni e sponsorizzazioni. In questo contesto, differenziarsi dalla concorrenza e offrire un valore unico rappresenta una delle prove più impegnative per FRI Communication, specialmente per attrarre e mantenere i clienti.

CARMELO CAMMARDELLA, FOUNDER & CREATIVE DIRECTOR, E FILIPPO CAMMARDELLA, HEAD OF MARKETING DI FRI COMMUNICATION.

Consorzio Grana Padano, da 70 anni al servizio di un’eccellenza italiana

Il Consorzio di Tutela continua a puntare sulla valorizzazione del prodotto e del territorio con un occhio di riguardo all’impatto ambientale dell’intera filiera lattiero-casearia.

Il Consorzio di Tutela del Grana Padano compie 70 anni e con il suo Presidente, il Cav. Renato Zaghini, abbiamo parlato di cosa rende il formaggio DOP un’eccellenza italiana nel mondo.

Come si è conclusa la prima parte del 2024?

Renato Zaghini: A luglio 2024 la produzione ha registrato un +3,90% rispetto ai 12 mesi precedenti, facendo salire la tendenza dei primi 7 mesi del 2024 da un +2,53% del 2023 a un +3,04%.

Ciò significa che nel periodo gen-lug 2024 sono state prodotte 3.536.055 forme, 100mila in più rispetto allo stesso periodo del 2023 e 300mila in più del 2022. Mentre la media dei prezzi alla

produzione è aumentata (tra il +12,50% e il +16%, a seconda delle stagionature) i prezzi del Grana Padano sullo scaffale sono, invece, rimasti stabili. A questo proposito, nei primi 6 mesi dell'anno, le vendite retail nel nostro Paese hanno visto una flessione del 2,4%. Se, però, l’export dovesse confermare i risultati raggiunti – un incremento del 10,34% con un totale di 1.102.868 forme esportate (gen-mag 2024) – i consumi globali dovrebbero essere vicini a un aumento del 4%. In maggio la frenata del mercato leader, la Germania, con un –6,7% è stata nettamente compensata dalla crescita dell’Austria (+8,8%), dall’ottimo trend del Regno Unito (+16,9%) e addirittura dal +38,8% della Polonia, che ormai affianca all’11° posto il Canada con 26mila forme importate (gen-mag 2024).

Come si proteggono i prodotti Made in Italy nel mondo da falsi e imitazioni?

Renato Zaghini: Occorre puntare su accordi bilaterali tra UE e altri Paesi – o organizzazioni economiche che riuniscano vari Paesi – per introdurre un riconoscimento reciproco delle tutele delle rispettive eccellenze economiche. I benefici sono evidenti, come dimostra l’andamento dell’export verso il Canada, primo Paese a sottoscrivere questo protocollo con l’Unione Europea. Importante è, poi, la campagna di comunicazione innovativa, al passo con i nuovi media ed efficace nel messaggio. ‘Grana Padano DOP – Un’emozione italiana’ da due anni sta raccogliendo successi e fa crescere i mercati nei Paesi dove è on air. Segno che funziona adeguare il linguaggio al prodotto e non viceversa.

Vogliamo puntare sul territorio, essere dove si producono idee per condividerle, valorizzarle e farle crescere.

Come è cresciuta in questi anni la comunicazione della DOP più venduta in Italia?

Renato Zaghini: Guardiamo al mondo senza dimenticare la profonda essenza italiana del Grana Padano. A molti telespettatori non giovanissimi è rimasta in mente la forma che rotolava fino nelle case degli italiani. Durante le Olimpiadi a Parigi il nostro video è stato proiettato al Bois de Boulogne, a Casa Italia, e un altro illuminerà i Giochi Invernali Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, dei quali siamo sponsor ufficiali. Il Grana Padano è, dunque, buono come allora e, se possibile, anche migliorato, grazie ai controlli sempre più serrati. Oggi è scelto anche per le sue caratteristiche nutrizionali, perché si accompagna ad altri piatti ed è protagonista di happy hour e di altri momenti, perché si può scegliere tra tante stagionature e perché è protagonista dove l’Italia dà il meglio di sé, portando il sapore della nostra terra nel mondo. È, inoltre, un alimento ricco di proteine e vitamine e, soprattutto, fra tutti i formaggi DOP è il meno grasso.

Sono questi i valori che da due anni sono declinati, in Italia e all’estero, nel messaggio ‘Grana Padano DOP – Un’emozione italiana’, che identifica con successo il nostro prodotto. Ed è il punto di partenza da cui svilupperemo tanti altri progetti. Vogliamo puntare sul territorio, essere dove si producono idee per condividerle, valorizzarle e farle crescere. In questo, ci avvarremo anche della collaborazione della Fondazione Grana Padano.

Quanto è importante il tema della sostenibilità rispetto alla crescita futura?

Renato Zaghini: La sostenibilità appartiene al Dna del formaggio Grana Padano e per questo siamo sempre all’avanguardia nell’adozione di sistemi pensati per migliorare le performance. Esportando oltre il 50% del nostro prodotto, ridurre l’impatto ambientale non può che essere un impegno globale. Per questo, dopo averne sostenuto lo studio con un pool di atenei e di partner europei, il Consorzio è ora protagonista nella governance dell’SSDA (Strumento di Supporto alle Decisioni Ambientali) che, nell’ambito del pioneristico progetto europeo Life TTGG, si impegna a ridurre l’impronta ambientale della produzione di tutta la filiera, dalla stalla alla tavola. L’obiettivo comune del Consorzio Grana Padano e di Enersem, spin off del Politecnico di Milano, è far capire quanto questo strumento sia efficace nel semplificare tutto il processo di certificazione ambientale e accelerare la transizione ecologica nel settore delle DOP, facendo, per giunta, risparmiare le aziende.

Quali i prossimi passi?

Renato Zaghini: Per proseguire e governare il trend positivo che il Grana Padano DOP sta registrando, nei prossimi mesi lavoreremo alla definizione dei due strumenti che in questi anni si sono rivelati fondamentali per la crescita e la valorizzazione del nostro prodotto: il nuovo Piano Strategico pluriennale e il nuovo Piano Produttivo 2025-2030. Grazie a quest’ultimo contiamo di crescere ancora e puntiamo, entro la fine del 2030, ad avvicinarci ai 7 milioni di forme, raggiungendo due obiettivi: crescere nella misura in cui lo consente il mercato, in base alle opportunità individuate dal Piano Strategico, e mantere, allo stesso tempo, livelli di prezzo soddisfacenti.

IL CAV. RENATO ZAGHINI, PRESIDENTE DEL CONSORZIO
DI TUTELA GRANA PADANO.
LA MARCHIATURA A FUOCO DI UNA FORMA DI GRANA PADANO.

Il tifoso tecnologico

Da uno studio IBM emerge che l’innovazione apre nuovi orizzonti al mondo dello sport, anche in termini di coinvolgimento degli appassionati.

A cura di Mauro Murero

In un’estate caratterizzata da eventi di grande interesse internazionale, come i Campionati Europei di calcio e i Giochi Olimpici di Parigi, IBM ha commissionato a Morning Consult un’interessante indagine volta a raccogliere le opinioni di oltre 18mila appassionati di sport –dislocati in 10 Paesi (Italia, UK, Francia, Germania, Spagna, Stati Uniti, Canada, India, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita) – per approfondire le modalità con cui seguono e vivono le manifestazioni sportive – comprese le dirette, gli highlight e le sintesi – e per rilevare le loro preferenze in proiezione futura.

Denominata ‘IBM Global Sports Attitudes and Behaviors’, la ricerca ha messo innanzitutto in evidenza la preferenza dei tifosi (per far parte del campione era necessario

seguire abitualmente o le Olimpiadi o almeno una delle discipline rientranti nell’elenco proposto: calcio, tennis, basket, nuoto, atletica leggera, golf, baseball, automobilismo, rugby, football americano e cricket) per i contenuti sportivi digitali maggiormente personalizzati e in grado di far risparmiare tempo. I dati confermano anche che gli appassionati più giovani sono particolarmente propensi a sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie in generale e dall’Intelligenza Artificiale in particolare: i 18/29enni utilizzano soprattutto un telefono cellulare o un tablet per guardare gli eventi e più della metà di essi (58%) ritiene che l’AI sia destinata ad avere un impatto positivo sull’evoluzione dello sport agonistico (tale opinione è

comunque condivisa anche dal 40% degli over 55). Dal canto loro, gli intervistati appartenenti alle fasce di età più avanzata rimangono fedeli ai metodi di fruizione tradizionali e la diretta televisiva resta la più popolare tra gli over 45. “I tifosi di tutto il mondo”, sottolinea Noah Syken, Vice President Sports and Entertainment Partnerships di IBM, “scelgono sempre più spesso piattaforme e soluzioni che consentono di sentirsi connessi e informati sugli eventi e sugli atleti preferiti. Il nostro studio conferma che l’adozione di tecnologie innovative come l’AI può agevolare l’offerta di determinate esperienze. Le partnership di lunga data di IBM con il mondo dello

sport e dell’intrattenimento mira proprio a soddisfare le aspettative dei fan, mettendo a disposizione le più avanzate tecnologie”.

Su scala internazionale, la maggioranza assoluta del campione (63%) ritiene che sarà l’analisi dei dati ad avere ripercussioni particolarmente significative sullo sport del futuro, mentre il 50% attribuisce un ruolo trainante all’AI. Per inciso, i tre Paesi extra-europei ed extra-americani presi in considerazione da IBM e Morning Consult (ovvero India, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita) sono quelli in cui i tifosi danno priorità assoluta agli aggiornamenti in tempo reale e ai contenuti personalizzati, dimostrando un elevato

LA TELEVISIONE È ANCORA IL MEZZO PRIVILEGIATO DAGLI UTENTI PER GODERSI UN GRANDE EVENTO SPORTIVO.
NOAH SYKEN, VICE PRESIDENT SPORTS AND ENTERTAINMENT PARTNERSHIPS DI IBM.
LA PREVENZIONE E LA CURA DEGLI INFORTUNI DEGLI ATLETI POSSONO RICEVERE UN PREZIOSO SUPPORTO DALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA.

indice di gradimento per l’AI generativa.

Ancora, dal report emerge che il 56% degli intervistati si rivolge ai social media per reperire contenuti aggiuntivi; il 46% li ottiene via radio e via televisione e più di un terzo (35%) ricorre anche alla lettura di articoli giornalistici. Il 28% dei 18mila individui che hanno composto il campione globale segue gli eventi utilizzando almeno due device: il fatto che la tv (compresa quella in streaming) rappresenti la prima scelta per la maggioranza dei fruitori non impedisce comunque alla multicanalità di accentuare la sua diffusione.

Per quanto concerne il caso specifico dell’Italia, la maggior parte delle preferenze (il

ranking verte su percentuali multiple, visto che ogni individuo poteva citare più di una disciplina) è stata ovviamente accordata al calcio (77%), sport nazionale per eccellenza. Seguono il tennis (47%), l’automobilismo (44%) e, con quote che calano anche drasticamente, il basket (21%) e il golf (3%). I Giochi Olimpici sono seguiti dal 51% delle persone interpellate. Ricordiamo, per dovere di cronaca e per facilitare una corretta interpretazione dei dati, che la decisione di svolgere l’indagine in dieci Paesi culturalmente molto differenti (circa 2.000 interviste in ciascuno dei cinque mercati europei prescelti nonché nei due nordamericani e in India, e circa 1.000 in EAU e Arabia

Saudita) ha necessariamente portato anche a una selezione delle discipline cui circoscrivere le possibili risposte: nel già citato elenco, dunque, compare il cricket, popolarissimo in Asia ma non certo in Italia, e mancano sport come il ciclismo, il nuoto e la pallavolo, che nel Bel Paese avrebbero probabilmente registrato percentuali di gradimento di un certo rilievo.

A livello generale gli appassionati italiani preferiscono seguire gli avvenimenti sportivi a casa da soli (63%), a casa in compagnia (55%) o dal vivo in stadi, palazzetti e strutture varie (14%). La volontà di trasformare l’evento in un momento di socializzazione, ovvero di condividere con altri le gioie o le delusioni che esso può procurare, è prevalente tra gli under 30: oltre tale età si tende a seguire le competizioni da soli, senza compagnia ma anche senza potenziali ‘disturbi’.

Se il calcio siede sul trono in tema di sport più popolari, la televisione fa altrettanto in termini di strumenti privilegiati: la sua quota (68%) è nettamente superiore, probabilmente per ragioni riconducibili alla dimensione degli screen, a quella dei dispositivi mobili (16%) e dei PC (10%). Detto questo, 16 persone su 100 dichiarano di fare ricorso ad almeno due device contemporaneamente per seguire le gare preferite; il 7% dei 18/29enni ne utilizza addirittura tre. Le ragioni che spingono gli appassionati di sport a ricorrere a più dispositivi variano dall’esigenza di sentirsi multitasking (39%) alla volontà di ottenere più informazioni (34%) e alla possibilità di entrare in contatto con altri tifosi (24%).

Il già citato interesse dei giovani per il binomio sport/nuove tecnologie è testimoniato anche dal fatto che il 41% di essi

OGGETTO DEL REPORT DI IBM. NELLA FOTO: LO STATUNITENSE JACK NICKLAUS, OGGI 84ENNE, DA MOLTI CONSIDERATO IL MIGLIOR GIOCATORE DI SEMPRE.

sfrutta già l’Intelligenza

Artificiale generativa per ottenere un maggior livello di coinvolgimento, ad esempio sui versanti degli aggiornamenti in tempo reale, dei contenuti personalizzati e dell’interfaccia vocale. In generale, gli italiani interpellati da Morning Consult hanno espresso un parere positivo in merito al potenziale impatto delle nuove tecnologie in diverse aree riconducibili agli avvenimenti sportivi: analisi dei dati (55%), VAR (53%), ‘occhio di falco’, ovvero la moviola utilizzata nel tennis e in altri ambiti (50%), i cosiddetti ‘dispositivi indossabili’ (49%), la realtà virtuale (44%), la realtà aumentata (43%) e l’AI (42%). La tecnologia è apprezzata anche per i suoi riflessi su altri ambiti legati alle discipline sportive: riabilitazione post-infortunio (69%), strategia di gioco (65%), metodi di allenamento (64%), prevenzione degli infortuni (62%), scoperta e ingaggio di nuovi talenti (52%), coaching (50%) e coinvolgimento dei fan (49%).

MORNING CONSULT HA ANALIZZATO PER
POCO PIÙ CHE SCONOSCIUTO IN ITALIA, IN ALTRI PAESI – INDIA IN PRIMIS – IL CRICKET VANTA UN’ENORME POPOLARITÀ.
ANCHE IL GOLF FIGURA TRA LE DISCIPLINE D’INTERESSE INTERNAZIONALE

La tecnologia ci spia?

Anche senza dare troppo credito a leggende metropolitane che considerano molti nostri compagni tecnologici quotidiani degli autentici spioni, dobbiamo riconoscere che mai come oggi è possibile profilare con precisione estrema interessi e abitudini personali.

A cura di Riccardo Rossiello

MA DAVVERO IL TELEVISORE PUÒ ASCOLTARE LE NOSTRE CONVERSAZIONI?

UNA LEGGENDA METROPOLITANA O C’È UN FONDO DI VERITÀ?

A chi non è mai capitato di trovare tra le mail l’offerta di acquisto di un prodotto oggetto, solo qualche ora prima, di una ricerca su Google? E i video di YouTube messi in cima alla lista dello smartphone dedicati proprio dell’autovettura che era stata al centro di una ricerca vocale qualche minuto prima? Per non parlare dei film e telefilm selezionati dalla smart Tv proprio dello stesso genere di quello che ci eravamo goduti davanti allo schermo di casa la sera prima…

Solo una sindrome complottistica come quella delle scie chimiche rilasciate dagli aerei, secondo alcuni

connesse alla diffusione di malattie tumorali? O quella secondo cui la pandemia di Covid 19 si è propagata attraverso le onde di trasmissione del 5G, creando danni al sistema immunitario umano?

C’è una spiegazione tecnologica a coincidenze in apparenza così inquietanti nelle nostre esperienze di navigazione in rete o nell’uso quotidiano di cellulare e smart Tv?

Una prima risposta è a livello d’inconscio ed è stata formulata niente poco di meno che dal padre della psicologia analitica: Carl Gustav Jung. Semplificando molto il

concetto, attraverso la teoria degli eventi sincronici di Jung e gli studi del neuroscienziato Kandel sul meccanismo dei neuroni specchio, possono stabilirsi dei collegamenti imprevisti e imprevedibili tra le persone. Può accadere di pensare a qualcuno e che, poi, questa persona telefoni dopo pochi secondi o che su un libro o una rivista si trovi riferimento a qualcosa a cui si aveva pensato prima ancora di aprirli. I cani non sembrano forse prevedere il ritorno a casa del loro padrone, diventando irrequieti tempo prima che questo varchi la soglia della porta?

Esiste quindi, come base, una componente psicologica alla quale siamo portati a fare riferimento. Il nostro ego immagina che alcuni messaggi siano esclusivamente rivolti a noi – accade molto spesso con le previsioni astrologiche – dimenticando che la loro genericità è fatta proprio per cercare di coinvolgere preventivamente il più alto numero di persone; chi non si alza ogni mattina sperando di ricevere belle notizie, oppure preoccupato per questioni

d’amore, lavoro o salute?

Ma c’è pure un fondo di verità…

Nel 2015 fece scalpore la clausola del contratto di acquisto di Smart Tv Samsung che prevedeva, testualmente: “Samsung può raccogliere i comandi vocali catturati dal dispositivo, insieme al testo associato (…). Si prega di prestare attenzione al fatto che, se le parole pronunciate includono informazioni personali e sensibili, questi dati saranno tra quelli raccolti e trasmessi a terze parti, attraverso l’uso dei comandi vocali”. L’azienda chiarì successivamente che i dati venivano criptati e che le registrazioni non venivano conservate. Resta il fatto che, già in premessa, l’utente dava il consenso a che dati sensibili, personali e privati, potessero essere ceduti a non meglio precisate terze parti. A fine 2023, a seguito di un articolo pubblicato su Web 404media, rimbalza in tutto il mondo la notizia che da novembre 2023 l’azienda di marketing online CMG Local Solutions, parte del gruppo editoriale americano Cox Media, sta promuovendo un

MOLTI SERVIZI DI NUOVA GENERAZIONE POSSONO FORNIRE A TERZI IMPORTANTI DATI PERSONALI. COME L’UTILISSIMA GEOLOCALIZZAZIONE…

NULLA È GRATIS. QUELLO CHE IN APPARENZA È OFFERTO DAL WEB SENZA COSTI AGGIUNTIVI, È IN VERITÀ PAGATO DALL’UTENTE IN TERMINI DI CESSIONE DI DATI PERSONALI. LA BASE DELLA PROFILAZIONE.

servizio di ‘Active Listening’ (ascolto attivo) pensato per chi vuole vendere servizi e prodotti su internet. Secondo quanto è dato sapere, la tecnologia sviluppata da CMG usa l’AI per capire quando un utente sta iniziando un discorso ‘commercialmente interessante’ e, solo in quel caso, attiva la registrazione col microfono del dispositivo – smartphone o Smart Tv – per ascoltare le ‘prepurchase conversation’, cioè le conversazioni pre-acquisto. CGM – che è partner certificato di Google, Microsoft, Meta (Facebook, in particolare) e Amazon –assicura che tutto avviene nella perfetta legalità, in quanto è l’utente stesso a dare il consenso all’ascolto attivo nel momento in cui installa un’app e le concede i permessi ad accedere ai dati raccolti dal microfono, dalla fotocamera e dagli altri componenti del telefono o della Tv. I dati raccolti vengono usati per targettizzare in modo mirato le pubblicità che vengono, poi, mostrate sulla Tv, sulle app audio in streaming, sui banner e i pop up dei siti web, sui social network e sui motori di ricerca, come Google e Bing.

Anche se le campagne sono dichiaratamente limitate a un raggio di circa 16 chilometri – zona di interesse del cliente

NEL NOVEMBRE 2023 L’AZIENDA DI MARKETING ONLINE CMG LOCAL SOLUTIONS PROMUOVE PER PRIMA UN SERVIZIO DI ‘ACTIVE LISTENING’ (ASCOLTO ATTIVO). L’ENNESIMO GRANDE FRATELLO?

nella quale sono attivi i microfoni – e pare non interessino l’Europa ma solo gli USA, la tecnologia solleva qualche dubbio.

Dall’esperienza si può trarre una massima generale applicabile a quasi tutto il mondo della new communication: non sempre, ma quasi sempre, siamo noi utenti a permettere la profilazione delle nostre abitudini, salvo poi lamentarci quando la riteniamo troppo invasiva. Le funzioni di riconoscimento vocale ci rendono la vita più facile quando dobbiamo richiamare in auto, senza lasciare il volante, un numero dall’agenda telefonica o una località di destinazione dal navigatore satellitare; quando vogliamo che la Smart Tv trovi rapidamente un contenuto mentre cuciniamo; se vogliamo che l’assistente vocale abbassi le luci e inondi l’ambiente con la nostra musica preferita; se vogliamo fare una ricerca su

Google utilizzando il tablet o lo smartphone senza toccare la tastiera… Non dovremmo dimenticare, però, che per utilizzare quel servizio concediamo a chi lo offre la possibilità di conoscere preferenze, gusti e persino orari e abitudini. Si obietterà che la funzione può essere disattivata, eliminando alla radice il problema; si può anche sconnettere il televisore, il telefono o il tablet da internet… a patto, però, di rinunciare a tutte le funzioni che utilizzano la rete. Il medesimo discorso riguarda la geolocalizzazione, anch’essa estremamente utile quando si cerca via cellulare, tablet o computer il negozio o il locale più vicini… ma anche questa informazione, se intercettata, può servire al

male intenzionato per sapere se e quanto siamo lontani dalla nostra abitazione. Non incolpiamo a sproposito un Grande Fratello che “vede e ascolta continuamente a nostra insaputa quello che facciamo e diciamo”. I social, ad esempio, non hanno la necessità di spiarci. Siamo noi che gli raccontiamo tutto: quello che mangiamo, i farmaci di cui facciamo uso, i nostri spostamenti… addirittura le nostre frequentazioni.

Vero spione semmai è il cookie (letteralmente: biscotto)… ma ne parleremo nel prossimo appuntamento.

MAI COME OGGI LA PROFEZIA FATTA DA GEORGE ORWELL – IL GRANDE FRATELLO CHE TUTTO VEDE E ASCOLTA – SEMBRA PIÙ REALTÀ CHE IMMAGINAZIONE.

Scelte più consapevoli con il vademecum di Findus

Tutti vorremmo un mondo più pulito, città meno inquinate e più attenzione per il nostro pianeta. Per raggiungere questo obiettivo anche tanti piccoli e semplici gesti quotidiani possono fare la differenza e contribuire a ridurre le emissioni di CO2e.

la sostenibilità passa anche dai piccoli gesti, a iniziare da scelte alimentari consapevoli, a luglio ha preso il volo una mongolfiera sulla quale

attraverso scelte alimentari responsabili e consapevoli.

Alzi la mano chi sa che, anche dopo aver finito di caricare lo smartphone, il caricabatterie continua a consumare energia se rimane attaccato alla presa. Oppure che il ‘consumare preferibilmente entro’ significa che entro quella data un prodotto è al suo meglio ma che può essere consumato anche dopo. Questi sono solo due esempi quotidiani che interessano tutti ma che, se conosciuti, potrebbero evitare sprechi alimentari e non. Per insegnare queste e altre semplici azioni arriva un vademecum stilato da LifeGate,

network di informazione e servizi di consulenza per un futuro sostenibile, in collaborazione con Findus. Una raccolta di comportamenti virtuosi – dall’utilizzo di lavatrice e lavastoviglie a pieno carico all’attenzione alle etichette – che ognuno può mettere in pratica per azioni quotidiane più consapevoli, capaci di contribuire a diminuire le emissioni di CO2 equivalente (CO2e).

Ridurre la Carbon Footprint anche a tavola

Per lanciare il messaggio che

Findus ha voluto evidenziare i benefici, in termini di riduzione di emissioni di CO2e, della produzione del burger ‘Green Cuisine’, rispetto a un più tradizionale burger di carne. Si tratta di una delle referenze che compongono la linea di piatti vegetali ‘Green Cuisine’ che Findus ha pensato per offrire alternative alle proteine animali, senza compromettere il gusto e i nutrienti. Al volo della mongolfiera ha preso parte il vincitore della consumer promo ‘Green is in the Air’, lanciata dal brand a inizio 2024 con l’obiettivo di raccontare come ognuno di noi possa contribuire a un futuro più sostenibile

Sei consigli per ridurre le emissioni di CO2 #1: Spreco alimentare Ogni italiano emette quasi mezzo chilo di anidride carbonica all’anno a causa dello spreco alimentare. Una cifra che è possibile ridurre. Basta imparare a distinguere tra le diciture ‘data di scadenza’, che indica quando un prodotto potrebbe non essere più sicuro per il consumo, e ‘consumare preferibilmente entro’, che segnala quando un prodotto è al suo meglio, ma può essere consumato anche dopo. Controllare le etichette, evitare le maxispese e organizzare meglio il frigo possono fare la differenza. Meno cibo sprecato corrisponde a

A cura di Barbara Tomasi
MENO CIBO SPRECATO SIGNIFICA MENO CO2E EMESSA.
LA MONGOLFIERA ‘GREEN CUSINE’ LANCIATA DA FINDUS A LUGLIO.
COSA ASPETTI: STACCA LA SPINA E RISPARMIA!

meno CO2e emessa, perché si evita lo smaltimento dei rifiuti, che produce gas serra, e si risparmiano le risorse utilizzate per produrre e trasportare il cibo. E significa anche un risparmio economico. Parafrasando una frase famosa, potremmo anche dire: “un piccolo gesto per il consumatore, un grande gesto per il pianeta”.

#2: Elettrodomestici

Ogni giorno, anche quando pensi che i tuoi elettrodomestici siano spenti, continuano a consumare energia inutilmente se lasciati in stand by. Lo stesso vale per i caricabatterie del cellulare, del computer o di qualsiasi altro dispositivo quando rimangono attaccati alle prese. In Italia, il consumo di energia in stand by rappresenta fino al 10% (fonte: studio interno LifeGate) del consumo totale di energia elettrica di una famiglia, contribuendo significativamente alle emissioni di anidride carbonica. Staccare le spine o utilizzare ciabatte elettriche con interruttore sono accorgimenti piccoli, ma importanti, che possono contribuire a ridurre notevolmente l’impatto ambientale.

#3: Abiti in fibre naturali vs abiti in tessuti sintetici

Anche la scelta degli abiti può influenzare le emissioni di anidride carbonica. Per ogni tonnellata di cotone tessile tradizionale, infatti, si emettono circa 6 kg di CO2e, mentre per il cotone biologico la cifra scende a soli 2 kg. Bisogna fare ancora più attenzione al poliestere che, invece, emette dai 7 ai 9,5 kg di CO2e per tonnellata (fonte: studio interno LifeGate).

Scegliere di indossare abiti in fibra biologica non solo riduce l'impatto ambientale ma contribuisce anche a combattere il cambiamento climatico. Ogni piccolo gesto conta: preferisci le fibre naturali e biologiche e aiuta a ridurre le emissioni di CO2e. In altre parole: moda

sostenibile, pianeta sostenibile. #4: Quando fai il bucato abbassa la temperatura Ecco un trucco semplice ma efficace: se si riduce la temperatura del lavaggio della lavatrice si può dare una mano al pianeta. Lavare a 30°C invece che a 40°C può fare risparmiare fino a 27 kg di emissioni di anidride carbonica all’anno, se si utilizza una fornitura elettrica tradizionale. Inoltre, la lavatrice andrebbe sempre fatta quando è a pieno carico. Questo non solo massimizza l'efficienza energetica, ma riduce anche il numero di cicli di lavaggio, risparmiando, così, acqua ed elettricità. Meno energia, meno spreco di risorse, meno emissioni di CO2e, più sostenibilità.

#5: Lavare i piatti: meglio a mano o in lavastoviglie?

Per una routine di pulizia dei piatti più ecologica meglio

la lavastoviglie. Molti non sanno che lavare i piatti a mano richiede più tempo, più energia e più acqua rispetto a una lavastoviglie, meglio se di ultima generazione. Utilizzandola a pieno carico è, infatti, possibile ridurre le emissioni di anidride carbonica fino al 61% circa per ogni ciclo rispetto al lavaggio manuale. Questo perché le lavastoviglie moderne sono progettate ad hoc per essere più efficienti nel riscaldare l'acqua e gestire il consumo idrico. Le buone abitudini domestiche possono davvero fare una grande differenza per il pianeta.

#6: Meglio le alternative vegetali alle proteine animali L’alimentazione cosiddetta ‘plant based’ può essere, oltre che più salutare, anche soddisfacente per il palato e sostenibile per l’ambiente. Nel caso di un burger ‘Green Cuisine’ di Findus, ad esempio, la Carbon Footprint è mediamente più bassa di 7 volte rispetto a un burger di carne (–85%). Prendendo sempre come riferimento un tradizionale burger di carne, il terreno usato è 4 volte inferiore (–71%) per la produzione del burger ‘Green Cuisine’ e il consumo di acqua 6 volte inferiore (–77%).

LAVATRICE E LAVASTOVIGLIE SEMPRE A PIENO CARICO.

Asticella a quota Dieci

DI MAURO MURERO

IN ALTO: IL MEZZO TELEVISIVO

RIMANE SULLA CRESTA DELL’ONDA:

CONDIVIDE CON IL DIGITALE L’82% DEL TOTALE MERCATO.

RLe previsioni di UNA Media Hub per fine 2024 assegnano al mercato pubblicitario un tasso di crescita di cinque punti e un valore assoluto di oltre dieci miliardi di euro.

eattività, dinamismo, capacità di crescere nella quasi totalità dei comparti e di raggiungere i 10,4 miliardi di euro in valore. È questo, secondo le stime rese note durante l’estate dal Media Hub di UNA (Aziende della Comunicazione Unite), il quadro che il mercato pubblicitario italiano inserirà nel più ampio contesto del Sistema Paese alla fine dell’anno in corso, in virtù di un incremento del +5,0% rispetto al 2023. “Il nostro organismo”, spiega Federica Setti, Portavoce di UNA Media Hub, “tiene sotto costante monitoraggio l’andamento dello scenario mediatico: grazie all’esperienza di ciascuna agenzia aderente abbiamo maturato una conoscenza profonda delle dinamiche del mercato. Il punto di partenza è la lettura precisa delle singole componenti: i perimetri possono cambiare ma le fondamenta, aggiornate da elementi emergenti, richiedono un’analisi solida, in grado di passare attraverso la raccolta e l’interpretazione dei dati e una profonda attività di intelligence. Quest’anno abbiamo cominciato a leggere il mercato in una chiave più attuale, per rispondere meglio ai bisogni degli investitori pubblicitari, e abbiamo, dunque, ampliato lo sguardo sulle tre componenti centrali delle pianificazioni media: Video, Audio e Testo. Stiamo, inol-

tre, continuando a osservare da vicino l’evoluzione della Tv (con particolare riferimento alla componente Advanced) e di nuovi strumenti come il Retail Media e l’Experiential Marketing. Le tendenze emergenti stanno già facendo la differenza, in un anno così ricco di eventi e di opportunità”.

La principale evidenza emersa è assolutamente positiva: nonostante il clima di incertezza generale, caratterizzato da eventi geopolitici che UNA definisce ‘dirompenti’, il mercato della comunicazione si distingue per il suo dinamismo.

Per usare una metafora d’attualità, si tratta di una ‘medaglia d’Oro’ in parte inattesa e degna di applausi. La citata contrapposizione (dinamismo da un lato e stallo, incertezze e timori dall’altro) è, infatti, un fenomeno piuttosto raro: di solito un macro-scenario instabile finisce inevitabilmente con il condizionare i singoli settori e nella storia della comunicazione sono stati frequenti gli appelli, rivolti dagli organi istituzionali agli attori coinvolti, a non contrarre la spesa e ad assegnare alla pubblicità il ruolo di ‘leva anticiclica’. Quest’anno sembra che le cose vadano diversamente: i telegiornali parlano quotidianamente di Ucraina, Medio Oriente e crisi globali (e fino a ieri hanno parlato anche di inflazione), ma gli

spender sembrano aver optato per la suddetta teoria della ‘leva anticiclica’ e hanno incrementato gli investimenti, assumendo un atteggiamento propositivo che, sia pure con entità variabile a seconda dei vari comparti, si è riflesso su tutto il media mix. È quasi inutile sottolineare che fra i trend rilevati e analizzati da UNA spiccano anche e soprattutto quelli legati all’incessante innovazione tecnologica. Nell’era delle piattaforme la spinta dell’Intelligenza Artificiale sta trasformando l’ecosistema dei mezzi, che appaiono sempre più centrali nella quotidianità dell’utente: la durata media del loro consumo supera le nove ore al giorno per ogni individuo, oltre la metà delle quali è dedicata ai contenuti video.

LA RINASCITA POST-PANDEMICA

A posteriori, le altisonanti espressioni salite alla ribalta nel periodo di progressiva uscita dal momento più duro dell’emergenza socio-sanitaria (‘anno zero’, ‘la nuova era’, ‘la rinascita’ e via di questo enfatico passo) vanno considerate realistiche e non esagerate: nell’epoca post-pandemica il mercato pubblicitario ha alzato l’asticella, si è dimostrato anticiclico (lo ribadisce lo stesso Media Hub, usando questo preciso termine), solido e reattivo e ha messo sul piatto performance migliori rispetto a quelle dell’economia nazionale. Le ultime edizioni della tradizionale indagine UNA ‘Comunicare Domani’ e i relativi aggiornamenti hanno evidenziato, dati alla mano, che negli anni successivi al Covid i tassi d’incremento dell’advertising sono stati superiori a quelli del Prodotto Interno Lordo. Il ‘rimbalzo’ del 2022 (vissuto all’insegna di un normale riassestamento dopo il boom del 2021, anno in cui era impossibile non crescere a dismisura rispetto al disastroso 2020...) ha prece-

duto l’andamento positivo del 2023, dovuto soprattutto alla brillante parte finale, e l’esplosivo inizio del 2024.

Nel primo semestre dell’anno in corso il mercato nel suo complesso ha registrato un delta del +6,1%. Il merito va sostanzialmente condiviso tra i vari comparti ma, al contempo, è doveroso concedere una menzione d’onore a ‘Sua Maestà’ la televisione: considerando sia l’emittenza lineare sia l’Advanced, il mezzo che domina da sempre lo scenario comunicazionale italiano ha girato la boa di metà anno con una crescita di oltre nove punti percentuali. Negli anni pari (ha fatto eccezione il 2020, con il rinvio forzato al 2021 degli Europei di calcio e delle Olimpiadi di Tokyo) l’intensificazione degli investimenti pubblicitari è tradizionalmente agevolata dai grandi eventi sportivi internazionali. Premesso che sui Campionati Europei vinti dalla Spagna in terra tedesca e sui Giochi Olimpici di Parigi torneremo più dettagliatamente nel nostro volume speciale KEYVOICE, in uscita nel mese di ottobre, tali avvenimenti – pur riscuotendo il consueto successo mediatico –

FEDERICA SETTI, PORTAVOCE DI UNA MEDIA HUB.
FRA GLI ELEMENTI ALLA BASE DELLA CRESCITA SPICCA L’INGRESSO NEL MERCATO AUDIOVISIVO DI GRANDI PLAYER PROVENIENTI DAL COMPARTO STREAMER.
ALLA FINE DELL’ANNO L’OUT OF HOME METTERÀ SUL PIATTO L’INCREMENTO PIÙ RILEVANTE DI TUTTO IL MEDIA MIX (+7,8%).

NELL’IMMAGINE: UN MODELLO DECISAMENTE VINTAGE DEL MEZZO RADIOFONICO, CHE IN ITALIA SPEGNE QUEST’ANNO LA SUA CENTESIMA CANDELINA E PUÒ FESTEGGIARE CON UN’ECCELLENTE RACCOLTA PUBBLICITARIA.

non sono stati gli unici elementi a sostegno della crescita. UNA Media Hub mette in risalto, per esempio, il ruolo svolto in ambito audiovisivo dai nuovi e importanti player provenienti dal mondo degli Streamer (è il caso di Prime Video e Disney+) e individua un fattore di assoluta rilevanza nel consolidamento – per chi aveva già ripreso a correre con un ritmo accettabile – e nel ritorno – per chi era rimasto in stand by in attesa di tempi migliori – di aziende operanti in settori d’utenza fondamentali come Automotive, Largo Consumo e Media/Editoria.

Il mercato pubblicitario si è dimostrato solido e reattivo e ha messo sul piatto performance migliori rispetto a quelle dell’economia nazionale.

UN INCREMENTO ‘A CODA LUNGA’

Come accennato in apertura, sul piano strettamente numerico tutto questo sfocia in una stima di chiusura 2024 vs 2023 nell’ordine del +5,0%, cui corrisponderà un valore assoluto ampiamente superiore alla fatidica soglia dei dieci miliardi di euro!

A livello metodologico, va chiarito che tali cifre derivano da una valutazione quantitativa che comprende il peso della cosiddetta ‘coda lunga’, ovvero la somma di quegli investimenti minimali che possono essere irrilevanti per la grande maggioranza degli operatori professionali ma che, presi nel loro insieme, modificano la stima in modo non marginale. UNA ha reso nota anche l’ipotesi di chiusura anno senza la ‘coda lunga’: la variazione cala di un punto tondo (+4,0%) e il valore assoluto scende a 8,1 miliardi di euro. Con il dichiarato intento di fornire una visione più ampia e attuale del mercato, l’Associazione di rappresentanza delle aziende di comunicazione ha proceduto per la prima volta a una quantifica-

zione ‘per formato’, riferita alle tre tipologie principali. La prima è il Video: poco meno di 6 miliardi di euro in valore e una quota pari a oltre la metà del totale mercato (54,1%). La ‘medaglia d’Argento’ va al Testo (share del 40,7%), mentre l’Audio sale per forza di cose sul podio (a essere ‘in gara’ erano solo in tre...) ma è ancora staccatissimo (5,2%) dai due formati dominanti. Il tema della polarizzazione rappresenta uno dei punti focali dell’indagine. Trova conferma lo strapotere dei due comparti che presidiano il mercato, che vantano una quota complessiva dell’82% (il che significa che quotidiani, periodici, radio e Out Of Home si devono dividere meno di un quinto del totale); il digitale è davanti alla televisione per consistenza degli investimenti (5,1 miliardi contro 3,4), ma è quest’ultima a crescere di più (+4,4% contro 4,0%). È, però, necessaria una precisazione, per certi versi ‘normale’ in un’era in cui la convergenza crossmediale rende difficile attribuire parte dei budget solo a un mezzo preciso. Più specificamente, assegnando alla televisione le componenti digitali dei video da CTV, la differenza di valore si ridurrebbe e il delta del medium televisivo sarebbe addirittura del +7,0%.

Quanto agli altri mezzi, l’OOH si avvicina ai 600 milioni di euro e registra l’incremento più elevato del media mix (+7,8% nel 2024 vs 2023), mentre la radio (461 milioni in valore) cresce con un ritmo leggermente inferiore a quello del totale mercato (+4,6%). L’unica nota dolente arriva dalla stampa ma la flessione dei due segmenti interessati (–1,3% per i quotidiani e –1,1% per i periodici) è comunque molto meno grave rispetto a quelle registrate negli ultimi anni e può essere interpretata, nonostante il segno algebrico negativo, come un indicatore di lenta risalita.

La volontà di analizzare a 360° l’evoluzione dello scenario ha spinto UNA a soffermarsi anche sull’Experiential Marketing, cui fanno capo le discipline estranee ai mezzi tradizionali (circa 4,2 miliardi di euro che si aggiungono ai citati 10,4). Quasi la metà del valore di questo mercato (49,3%) deriva dagli investimenti in sponsorizzazioni; in termini di variazione si distinguono, invece, gli eventi e l’influencer marketing (+13,0% in entrambi i casi), la cui efficacia è sempre più apprezzata dagli spender.

NEL CAMPO DELL’EXPERIENTIAL MARKETING LA PARTE DEL LEONE (QUASI 50% DI SHARE) LA SVOLGE LO SPONSORING. NELL’IMMAGINE: LA TUTA DI CHARLES LECLERC ‘COPERTA’ DAI BRAND LEGATI AL PILOTA MONEGASCO E ALLA FERRARI.

Torna il Media Key Venice Award

IN ALTO: I PREMI DEL MEDIA KEY

VENICE AWARD CHE RIPRODUCONO

I LEONI DI VENEZIA.

ILa seconda edizione del premio dedicato alle campagne del Food & Beverage si terrà, come lo scorso anno, nella suggestiva cornice della Scuola Grande della Misericordia.

l 03 febbraio 2025 avrà luogo la seconda edizione del Media Key Venice Award. Questo evento, unico del nostro Gruppo Editoriale in territorio veneto, si svolgerà nuovamente nella suggestiva cornice della Scuola Grande della Misericordia a Venezia e sarà reso possibile grazie alla collaborazione tra MEDIAKEY e ‘Wine In Venice’, manifestazione ormai divenuta un appuntamento di riferimento nel mondo dell’enologia che si propone di raccontare l’esperienza del vino con un taglio etico, sostenibile e innovativo.

IL RUOLO DI MEDIAKEY

MEDIAKEY è da oltre 40 anni leader in Italia per il mondo della comunicazione d’impresa e della pubblicità attraverso le sue pubblicazioni e grazie ai numerosi eventi organizzati volti a promuove l’eccellenza del settore. Ai riconoscimenti di prestigio come il Key Award, l’Interactive

Key Award e il Press, Outdoor & Promotion Key Award, dal 2024 si è affiancato il Media Key Venice Award con l’intento di riportare a Venezia l’Award della comunicazione pubblicitaria, già presente nella città lagunare dal 1954 e, successivamente, tenutosi a Cannes dal 1983.

IL MEDIA KEY VENICE AWARD: FOOD & BEVERAGE E VALORIZZAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ

La partecipazione a questo premio rappresenta, senza ombra di dubbio, un’opportunità unica per i vari brand del settore, che potranno godere di una visibilità senza precedenti in un contesto esclusivo come quello veneziano.

Il Media Key Venice Award si inserisce nella prestigiosa cornice del ‘Wine In Venice’, il red carpet del vino che tornerà dal 31 Gennaio al 03 Febbraio 2025 con la sua terza edizione ricca di novità.

Il Media Key Venice Award sarà incentrato sulla comunicazione

Food & Beverage veicolata su tutti i mezzi, on e offline, e con un focus dedicato a tutte le campagne che hanno per oggetto la sostenibilità e le tematiche green.

Rimanendo all’interno di un contesto enogastronomico, la scelta del tema principale di questa seconda edizione non poteva che ricadere sulle migliori campagne di Food & Beverage dove saranno coinvolte le migliori agenzie creative, case di produzione e post produzione che operano in questo campo.

Inoltre, la crescente sensibilità verso le tematiche ambientali, ha portato molte aziende del settore Food & Beverage e non solo a rivedere le proprie strategie, adottando pratiche più sostenibili e comunicandole efficacemente al pubblico. Questo trend sarà all’interno del Media Key Venice Award e premierà i progetti capaci di coniugare creatività e responsabilità sociale.

Anche per quest’anno gli Special Prize – premi speciali che verranno assegnati ad aziende, personalità o agenzie che si sono particolarmente distinte nell’arco dell’ultimo anno – celebreranno l’eccellenza e l’innovazione nel settore, contribuendo a elevare ulteriormente lo standard della manifestazione.

Attraverso il sito web mediakey.it, che ospita video, news e ini-

Media Key Venice Award premierà i progetti capaci di coniugare creatività e responsabilità sociale.

ziative legate al mondo della comunicazione, e la newsletter MKEY News For Media, MEDIAKEY offre una vetrina privilegiata per le campagne pubblicitarie premiate, amplificando il loro impatto e la loro visibilità. Inoltre, la presenza di articoli pubbliredazionali e interviste assicurano una diffusione capillare delle novità e delle best practice.

COSA SIGNIFICA PER MEDIAKEY ORGANIZZARE QUESTO EVENTO L’edizione passata ha rappresentato un momento molto importante per noi perché abbiamo celebrato il centesimo Award del

nostro Gruppo Editoriale. È stata un’edizione piena di emozioni e adrenalina che ci ha permesso di realizzare un nostro sogno in una delle città più magiche del nostro Paese.

Abbiamo premiato le campagne che più di tutte si sono distinte per creatività e originalità nel mondo del Food & Beverage e della sostenibilità.

Abbiamo trascorso una serata indimenticabile ed emozionante all’interno della splendida cornice della Scuola Grande della Misericordia che, grazie alle sue luci soffuse che si riflettevano sugli affreschi, ha regalato ai nostri clienti un’atmosfera spettacolare e calorosa.

Siamo veramente orgogliosi di essere riusciti a realizzare il Media Key Venice Award e di aver ricevuto feedback positivi che ci hanno stimolato a fare sempre meglio ed è per questo che, con grande piacere, vi aspettiamo ancora più numerosi per l’edizione del 2025.

SIMONA SACCONE, SENIOR EVENT MANAGER DI MEDIAKEY.
I PREMIATI DELLA 1ª EDIZIONE DEL MEDIA KEY VENICE AWARD.

Nasce KEYVOICE : un nuovo strumento per la tua comunicazione

L’Annual di MEDIAKEY diventa un servizio innovativo e integrato a disposizione di aziende e agenzie.

Da oltre quattro decenni, MEDIAKEY rappresenta un punto di riferimento per chi opera nel settore della pubblicità e della comunicazione d’impresa, grazie alle sue pubblicazioni e ai suoi eventi. Quest’anno è stato un punto di svolta, con una importante evoluzione verso il mondo digitale. Oltre al suo rebranding e al rinnovamento del sito web, MEDIAKEY è pronta a lanciare un nuovo servizio: KEYVOICE.

KEYVOICE è un servizio innovativo che le aziende avranno a disposizione per diffondere il proprio lavoro e, come dice il nome, per far sentire la propria voce. È la naturale evoluzione di una delle storiche pubblicazioni di MEDIAKEY: l’Annual, lo spazio cartaceo dove le aziende potevano presentarsi, raccontare la propria storia e presentare i propri lavori. La pubblicazione cartacea verrà mantenuta, ampliandosi, però, con un ambiente digitale. Le aziende, in-

fatti, oltre alle pagine avranno a disposizione uno spazio sul sito di MEDIAKEY che potrà essere costantemente integrato e aggiornato.

KEYVOICE: STRUTTURA E FUNZIONALITÀ

KEYVOICE è organizzato con una doppia struttura che offre un’esperienza di navigazione semplice e intuitiva:

– un menù per cercare e selezionare le aziende di interesse;

– la scheda dedicata a ogni singola azienda, dove sono presentate tutte le informazioni dettagliate.

Le schede di KEYVOICE sono strumenti ideati per fornire una panoramica completa e approfondita delle aziende. La loro struttura consente di presentare tutte le informazioni chiave, permettendo alle imprese di raccontare non solo i propri successi ma anche il processo creativo che li accompagna. Le schede si articolano in due

UN ECOSISTEMA INTEGRATO E SINERGICO

sezioni principali. Una prima parte è progettata per offrire una presentazione chiara e concisa dell’identità e della visione aziendale, organizzata da sinistra a destra: i servizi offerti dall’azienda, una bio che descrive i valori e la missione e la sezione dei contatti (indirizzo fisico, email, numero di telefono e i link ai profili social). Inoltre, all’interno della scheda, sarà possibile scaricare le pagine del KEYVOICE cartaceo dedicate all’azienda.

La seconda parte è dedicata ai contenuti, suddivisi in due tipologie: sulla sinistra saranno presenti le news relative all’azienda, normalmente pubblicate sull’homepage di MEDIAKEY e ora raggruppate insieme; al centro ci saranno i contenuti in evidenza.

KEYVOICE consente alle aziende di beneficiare di una visibilità trasversale e potenziata su più piattaforme.

CONTENUTI IN EVIDENZA: IL CUORE DELLE SCHEDE

La vera anima delle schede di KEYVOICE risiede nei contenuti in evidenza, di cui fanno parte format originali di MEDIAKEY e altri realizzati in stretta collaborazione con le aziende. Questi hanno lo scopo di mettere in luce gli aspetti più significativi e creativi del loro lavoro. Tra i principali spiccano:

– Podcast Key People: un’intervista che dà voce ai protagonisti del mondo della comunicazione. I leader del settore condividono esperienze, idee e visioni, affrontando i temi più rilevanti e le nuove tendenze della comunicazione;

– Materiale fornito dalle aziende: le imprese avranno l’opportunità di contribuire con contenuti personalizzati, come video, reportage, case study o altri materiali creativi. Questi contenuti saranno pubblicati nella sezione in evidenza della scheda, garantendo massima visibilità ai loro progetti e alle loro campagne;

– Nuovi format innovativi: pensati per dare risalto agli aspetti meno visibili del lavoro creativo, questi format includono backstage, processi di ideazione e lo sviluppo delle campagne pubblicitarie. L’obiettivo è far emergere la complessità e la passione che si celano dietro ogni progetto di successo.

KEYVOICE non è un servizio isolato, ma è parte integrante dell’ecosistema di MEDIAKEY, che comprende pubblicazioni cartacee, eventi, premi e altre iniziative. Questa integrazione consente alle aziende di beneficiare di una visibilità trasversale e potenziata su più piattaforme. Nelle schede verranno, infatti, pubblicati anche articoli e approfondimenti tratti dalle pubblicazioni cartacee, così come schede dedicate ai premi vinti dalle aziende.

RAGGIUNGI TUTTA LA COMMUNITY DI MEDIAKEY E OLTRE

Uno dei principali punti di forza di KEYVOICE è la sua capacità di raggiungere un’ampia e consolidata community, formata dai professionisti della comunicazione, della pubblicità e del marketing. Ogni scheda e ogni contenuto pubblicati su KEYVOICE verranno diffusi attraverso i canali digitali di MEDIAKEY, massimizzando la visibilità. Social Media: le schede e i contenuti di KEYVOICE saranno promossi sui canali social ufficiali di MEDIAKEY Newsletter dedicate: MEDIAKEY invierà newsletter periodiche dedicate a KEYVOICE, in cui verranno messi in evidenza i contenuti più interessanti e le aziende più innovative.

Campagne DEM (Direct Email Marketing): grazie a campagne mirate di email marketing, i contenuti di KEYVOICE verranno veicolati direttamente alle caselle di posta dei decision-maker del settore. Visibilità sul sito web: il sito di MEDIAKEY, visitato quotidianamente da migliaia di professionisti.

KEY VOICE: OLTRE IL DIGITALE

KEYVOICE non si limiterà a essere una piattaforma online: diventerà presto protagonista di eventi, talk e tavole rotonde, offrendo nuove e importanti opportunità di visibilità e networking per le aziende che partecipano. Grazie a queste iniziative, le imprese avranno l’opportunità di interagire direttamente con la community di MEDIAKEY e con altri attori del settore, favorendo la creazione di relazioni professionali strategiche.

A CHI È UTILE KEYVOICE?

KEYVOICE rappresenta un’opportunità di crescita per aziende di ogni dimensione, migliorando la loro presenza digitale e potenziandone la visibilità. Per le piccole e medie imprese, KEYVOICE è un supporto prezioso per migliorare la visibilità anche con budget pubblicitari limitati. Le PMI possono, così, accedere a uno spazio professionale, curato e continuamente aggiornato, che consente di focalizzarsi sul proprio business senza preoccuparsi della gestione del sito web.

ESEMPI DI SCHEDA ONLINE KEYVOICE.

Parola d’ordine: Esclusività

VIC, Beyond Luxury, Beyond Money, Client Advisor: sono solo alcune delle nuove espressioni che accompagnano lo sviluppo dell’alto di gamma.

All’inizio dell’estate il Centro Congressi della Fondazione Cariplo, a Milano, ha ospitato la decima edizione dell’‘Altagamma Consumer and Retail Insight’, evento che ha consentito di fare il punto sullo stato dell’arte del mercato Luxury e sull’orientamento degli utenti finali. Ne è emerso che lo sviluppo del settore è guidato dalla fascia più alta di consumatori, definiti da Fondazione Altagamma – che ha organizzato il convegno nel capoluogo lombardo – e dai suoi partner con un acronimo azzeccato: VIC, ovvero Very Important Client. In virtù della loro disponibilità economica, le ‘persone veramente importanti’ del mercato in esame (il suddetto acronimo è ovviamente ispirato alla ben più nota espressione VIP) si collocano al centro dell’attenzione delle aziende e agiscono, di fatto, come veri e propri Brand Ambassador. Per conquistarli e fidelizzarli è necessario saperli individuare, garantire loro una serie di requisiti fondamentali in termini di

offerta (esclusività, qualità assoluta dei prodotti e del servizio, experience) e padroneggiare gli elementi essenziali della relazione brand/user: personalizzazione ai massimi livelli, attenta gestione dei tempi di attesa per i prodotti unici, disponibilità di Client Advisor di alto livello e creazione del ‘senso di comunità’. In termini strettamente numerici, è particolarmente significativo il dato relativo al vertice della piramide: i consumatori del segmento Beyond Luxury (una sorta di ‘crème de la crème’: il loro stanziamento supera i 50mila euro pro-capite all’anno) rappresentano meno dell’1% dei clienti totali, ma la spesa garantita da ognuno di essi è 200 volte superiore a quella del consumatore medio.

Come accennato, l’evoluzione anche lessicale del mercato di alta gamma ha portato ad accentuare l’importanza del Client Advisor. La trasposizione in ambito retail di quella figura professionale che in passato era nota come ‘semplice’ Consulente Finanziario è molto gradita dai membri dell’élite del Beyond Luxury,

IN ALTO: VIA MONTENAPOLEONE, UNO DEI SIMBOLI DELLA MILANO DEL LUSSO.
DI MAURO MURERO

che, in alcuni casi, tendono a instaurare con essa una relazione perfino più stretta di quella che li lega agli stessi brand. Il fatto che tale ruolo stia diventando sempre più centrale sfocia nella necessità di accentuarne progressivamente la competenza e il livello di preparazione professionale: le aziende produttrici di beni di alta fascia stanno, dunque, lavorando per attrarre nuovi Client Advisor, garantire loro un’adeguata formazione e fornire le condizioni per trattenerli all’interno della struttura.

A livello generale il retail in ambito Luxury sta vivendo una fase di continua ascesa e a testimoniarlo, come vedremo più dettagliatamente nella parte conclusiva di questa analisi, sono anche i punti vendita, che diventano sempre più grandi, unici e distintivi, con le grandi imprese impegnate in una corsa all’acquisto di nuovi immobili nelle ‘vie del lusso’ di Milano, Parigi, Londra e New York. “Anche se con un’intensità moderata, il settore mostra buone prospettive di crescita”, afferma Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, “nonostante il periodo storico caratterizzato da estrema incertezza e volatilità dei mercati e da un basso indice di fiducia degli utenti finali. La tenuta dei consumi è sostenuta dai Top Client, che stanno spingendo le imprese ad affinare e migliorare tutta la loro offerta, dalle caratteristiche dei servizi al livello d’eccellenza delle creazioni. Allo stato attuale l’1% degli acquirenti copre oltre un quinto (21%) della spesa complessiva: per rispondere alle aspettative di questa clientela, che appare sempre più esigente, le imprese dovranno continuare a investire in tecnologia ed essere in grado di attrarre e formare talenti con nuove competenze”.

IL FOCUS SUI CONSUMATORI

La presentazione dell’indagine ‘True Luxury Global Consumer Insight’, realizzata da Boston Consulting Group, è stata affidata a Filippo Bianchi, Managing Director e Senior Partner, e a Guia Ricci, Managing Director e Partner. Nell’edizione di quest’anno lo studio è stato caratterizzato da uno specifico focus sui Top

Client, qui definiti Beyond Money e collocati al vertice della piramide di spesa del lusso.

“Questa fascia di acquirenti”, confermano Filippo Bianchi e Guia Ricci, “è la più rilevante per i brand: è composta da circa mezzo milione di individui, rappresenta una quota oscillante fra il 20% e il 25% del mercato totale e cresce al ritmo del +10% all’anno. I Beyond Money sono immuni ai cicli economici e alle crisi geo-

MATTEO LUNELLI, PRESIDENTE DI ALTAGAMMA.
ANCHE SE A PREZZI NON ESATTAMENTE MODICI, I PALAZZI DELLA 5TH AVENUE DI NEW YORK SONO RICERCATISSIMI DAI GRANDI BRAND DEL LUXURY.

politiche, considerano il lusso né più né meno che ‘essenziale’ e la loro spesa è cinque volte meno volatile rispetto a quella che contraddistingue il segmento degli acquirenti aspirazionali. È in questo gruppo d’élite che troviamo i Very Important Client, che mediamente acquistano i prodotti di una decina di marchi, ma vengono identificati e trattati come tali solo da due o tre di essi: si perdono, così, opportunità importanti, che potrebbero essere recuperate con una segmentazione più sofisticata del target”.

La tenuta dei consumi è sostenuta dai Top Client, che stanno spingendo le imprese ad affinare e migliorare tutta la loro offerta, dalle caratteristiche dei servizi al livello d’eccellenza delle creazioni.

Secondo gli analisti di Boston Consulting Group il contesto macro-economico incerto e il fatto che il mercato sia in continua evoluzione non permettono stime precise sul futuro andamento del comparto del lusso. Per i prossimi mesi si prevede comunque una fase di normalizzazione: un’ipotesi realistica parla di un tasso di crescita 2024 vs 2023 oscillante fra il +1% e il +3% a livello mondiale e, al di là delle cifre, di una fiducia limitata da parte dei consumatori dei Paesi occidentali.

Il segmento più resiliente e in rapida ascesa è proprio quello denominato Beyond Money, a sua volta alimentato dalla crescente ricchezza personale degli HNWI (High Net Worth Individual, ovvero le persone che possono vantare un patrimonio netto particolarmente consistente).

Come abbiamo visto, i brand non hanno ancora sfruttato del tutto, causa una segmentazione non ottimale, le enormi potenzialità di questi clienti: le strategie di ingaggio dei VIC devono necessariamente migliorare in termini d’identificazione di un target che, una volta coinvolto in un rapporto di relazione e fidelizzazione, dovrà essere sempre soddisfatto sui versanti della qualità (livello richiesto: ‘eccezionale’!), del servizio (mai scendere sotto la soglia dell’‘impeccabile’), della capacità di regalare esperienze indimenticabili e, in sostanza, dell’Esclusività (con la E volutamente maiuscola), autentica conditio sine qua non per gratificare il Very Important Client.

Tutto questo rappresenta una sfida piuttosto impegnativa, perché dall’indagine emerge anche che le aspettative dei Beyond Money (i quali ‘pretendono’ la massima personalizzazione e gradiscono i momenti d’attesa che li separano dal ricevere i prodotti studiati su misura per loro) si evolvono con una velocità spesso superiore a quella con cui le aziende sono in grado di soddisfarle: stare al passo richiede sforzi e investimenti, anche nell’ambito del livello professionale dei consulenti. A riguardo, l’importanza assunta dal Client Advisor sembra davvero notevole: fra i VIC interpellati da Boston Consulting Group, addirittura il 70% di chi ne ha già uno sarebbe disposto, qualora esso passasse a un competitor, a seguirlo e ad abbandonare il brand di cui si era sempre fidato!

IL FOCUS SUL RETAIL

Un altro interessante report analizzato durante l’evento di Altagamma è il tradizionale ‘Luxury Retail Evolution’ di Bernstein, che quest’anno, con l’eloquente titolo ‘Store Wars’, ha evidenziato l’accelerazione dell’acquisto di immobili nelle vie del lusso da parte dei grandi brand.

“Negli ultimi cinque anni”, spiega Luca Solca, Senior Research Analyst, Global Luxury Goods di Bernstein, “i principali competi-

FILIPPO BIANCHI (MANAGING DIRECTOR E SENIOR PARTNER) E GUIA RICCI (MANAGING DIRECTOR E PARTNER) DI BOSTON CONSULTING GROUP.

tor hanno speso nel retail circa dieci miliardi di euro, con una forte accelerazione degli investimenti soprattutto negli ultimi diciotto mesi. Le strade principali delle grandi città hanno visto la massima concentrazione di questi investimenti: è il caso di Via Montenapoleone a Milano, della 5th Avenue a New York, degli Champs Elysées e di Avenue Montaigne a Parigi o, ancora, di Bond Street a Londra. La topografia del retail del Luxury in queste metropoli sta cambiando: gli investimenti dei Gruppi più importanti stanno generando un ‘effetto domino’, portando chi può permetterselo (evidentemente non tutti) ad avviarsi nella stessa direzione. Il rischio percepito è quello di ritrovarsi esclusi dalle location più importanti, cosa che sta già avvenendo nei migliori Shopping Mall in Cina”. Sempre più diversi gli uni dagli altri, i negozi condensano valori e significati che affondano le loro radici nel Dna stesso dei brand. Sono, inoltre, capaci di accogliere segmenti di consumatori anche molto differenti tra loro, di ben figurare sui social media e di intrattenere i visitatori. Anzi, sotto quest’ultimo aspetto, la capacità di fare marketing di relazione è davvero degna di nota: il personale più esperto e professionale si è specializzato anche nel far perdere la nozione del tempo a chi entra a visitare un punto vendita di lusso, assegnando di fatto a quest’ultimo il ruolo di ‘attrazione turistica’, senza naturalmente rimetterci in termini di profitto.

A DESTRA, LUCA SOLCA, SENIOR RESEARCH ANALYST, GLOBAL LUXURY GOODS DI BERNSTEIN. NELL’IMMAGINE SOTTO, UN CELEBRE ESEMPIO CINEMATOGRAFICO DI ‘INDIVIDUI DAL PATRIMONIO NETTO PARTICOLARMENTE CONSISTENTE’: GORDON GEKKO, INTERPRETATO DA MICHAEL DOUGLAS NEL FIM WALL STREET

Corso d’Italia 37/D - ROMA

I

Scenario radio: 100 anni e non sentirli

I giorni della radio

La contrapposizione fra il calo contingente dell’audience e la crescita della raccolta pubblicitaria non scalfisce minimamente i giudizi positivi sul medium radiofonico.

Fra i meriti che la radio si è conquistata ‘sul campo’ nella storia recente della comunicazione ce n’è uno singolare: non riceve quasi mai critiche negative, anche nelle occasioni – piuttosto rare – in cui fa registrare qualche risultato deludente.

Tale merito non le viene attribuito per una sorta di diritto divino, ma semplicemente perché tutti gli attori del mercato (agenzie, spender, pianificatori, analisti) sanno benissimo che i punti di forza che l’hanno portata da tempo ai piani alti del media mix non sono scalfibili.

Modernità, segmentazione, fidelizzazione assoluta (parafrasando il claim di un celebre spot Breil, il motto dell’ascoltatore è ‘toglietemi tutto ma non la mia emittente preferita’...), inserimento perfetto nel processo di integrazione multimediale: l’elenco potrebbe continuare e fa passare in secondo piano le contrazioni fisiologiche che possono verificarsi ogni tanto, sia sul fronte della raccolta pubblicitaria sia su quello dell’audience.

Niente di grave, dunque, nel dato fornito all’inizio di luglio da TER-Tavolo Editori Radio (come ricorderemo tra poco, è una delle ultime volte che utilizzeremo questo termine) e relativo al pri-

mo semestre 2024: l’audience complessiva è più bassa rispetto a quella del corrispondente periodo dell’anno precedente (–3,7% nel ‘giorno medio’, –9,8% nell’AQH, ovvero l’intervallo del ‘quarto d’ora medio’, e –1,0% nei ‘sette giorni’), ma resta il fatto che 35,2 milioni di individui fruiscono a cadenza quotidiana della programmazione radiofonica nazionale o locale.

È un dato assolutamente rilevante, che va associato a quelli inerenti gli altri due parametri (6,6 milioni di utenti nell’AQH e 44,4 milioni nell’arco della settimana) e all’ennesimo incremento della raccolta pubblicitaria (+8,8% nei primi cinque mesi dell’anno) e contribuisce a delineare un quadro più che positivo.

Prima di vedere più da vicino come è stato vissuto il primo semestre – il periodo di rilevazione esatto va dal 16 gennaio al 10 giugno – da alcuni dei principali competitor, ritorniamo alla breve citazione precedente riferita alla società promotrice dell’indagine per precisare che l’acronimo TER sta per passare in archivio e che, con un facile gioco di parole, è già di fatto iniziata ‘l’era di ERA’.

Il recente cambiamento di denominazione e la conseguente nascita di ERA-Editori Radiofonici Associati ha una valenza non

DI MAURO MURERO

del +3,1% rappresenta la seconda miglior variazione incrementale del periodo dopo quella di m2o.

solo accademica e, anzi, molto pratica e concreta: è il punto di partenza per la tanto attesa evoluzione dell’ente preposto alla rilevazione dell’audience, che da MOC (Media Owner Committee, caratterizzato dalla presenza dei soli competitor) diventerà JIC (Joint Industry Committee), accogliendo i rappresentanti degli utenti investitori (UPA) e delle agenzie di comunicazione (UNA). Il passaggio dovrebbe essere completato nel 2025 e fra le sue conseguenze ci sarà anche il reinserimento delle reti RAI nel lotto delle emittenti monitorate, dopo la nota querelle sfociata nell’abbandono della ricerca da parte dell’emittenza pubblica, assente anche nella tranche del primo semestre 2024.

L’ANDAMENTO DEI BIG

Con 5.674.000 individui che si sintonizzano ogni giorno sulle sue frequenze, RTL 102.5 si conferma per l’ennesima volta al vertice della classifica dell’audience.

“Anche la rilevazione inerente il primo semestre dell’anno in corso”, sottolinea Lorenzo Suraci, Presidente e Fondatore dell’emittente, “ha premiato la nostra presenza costante, con 24 ore su 24 in diretta, e ci ha messi in cima alle preferenze degli ascoltatori. Sommando l’audience registrata dalle tre emittenti del Gruppo (RTL 102.5, Radio Zeta e Radiofreccia) possiamo parlare di circa 7,8 milioni di ascoltatori al giorno. Siamo soddisfatti sia per i dati sia per il fatto che la leadership di RTL 102.5 dura ormai da diversi anni; al contempo siamo proiettati verso il futuro, che comprenderà anche il varo del nuovo sistema Audiradio”. Per inciso, Radio Zeta è una delle poche emittenti in crescita nel confronto basato sul primo semestre 2024 vs 2023 e il suo tasso

Oltre al ‘Power Hits Estate’, big event musicale svoltosi il 3 settembre nella prestigiosa cornice dell’Arena di Verona per celebrare i grandi successi della stagione estiva, nel ricordare gli eventi che nelle ultime settimane hanno visto protagonista RTL 102.5 c’è solo l’imbarazzo della scelta: a titolo di esempio, è stata emittente ufficiale di ‘Pooh - Amici per sempre Estate 2024’, serie di appuntamenti live con la band che ha fatto la storia del-

La nascita di ERA-Editori

Radiofonici Associati

è

il punto di partenza per la tanto attesa evoluzione dell’ente preposto alla rilevazione dell’audience.

la musica italiana, e dello spettacolo ‘Ondance’, la Festa della Danza che Roberto Bolle ha organizzato a Milano all’inizio di settembre.

Accanto alla musica e all’intrattenimento, l’emittente ha ribadito anche il suo legame con il mondo dello sport, associando il proprio brand a manifestazioni come il Giro d’Italia sia maschile sia femminile, la Stramilano, gli Internazionali d’Italia BNL di tennis e altre ancora.

Numeri importanti anche in casa del Gruppo GEDI. In riferi-

LORENZO SURACI, PRESIDENTE DI RTL 102.5.

mento al ‘giorno medio’ cala Radio Deejay, che è comunque sul terzo gradino del podio alle spalle di RTL 102.5 e RDS (sono le sole tre emittenti in grado di ‘parlare’ quotidianamente a più di cinque milioni di individui) e conserva la leadership in ambito AQH; dal canto loro, Radio Capital (+2,9%) e m2o (+4,0%, miglior variazione percentuale del ranking Top 15) sono fra i pochissimi competitor che hanno incrementato gli ascolti rispetto al gennaio/giugno 2023.

“Il 2024 è un altro anno di conferme per il nostro Gruppo”, commenta Linus, Direttore Editoriale di Radio GEDI e Direttore Artistico di Radio Deejay e Radio Capital: “stiamo ottenendo risultati molto importanti, per i quali ringrazio tutti i colleghi che ogni giorno lavorano al mio fianco per rendere l’offerta sempre più unica. L’affetto del pubblico è travolgente e lo viviamo di continuo, sia quando siamo in onda sia ogni volta che usciamo dagli studi per i nostri seguitissimi eventi. Va molto bene anche Radio Capital, per la quale stiamo preparando una nuova importante stagione”.

“La costanza della nostra crescita è indice di affetto e di fidelizzazione”, aggiunge Albertino, Direttore Artistico di m2o, “due valori che abbiamo potuto toccare con mano al ‘Party Like a Deejay’ svoltosi all’inizio di giugno al Parco Sempione di Milano: anche m2o è stata protagonista dell’evento, con un’apposita serata. La collaborazione con le realtà e i festival musicali più importanti d’Italia e non solo, dal Carnevale di Viareggio al Kappa FuturFestival di Torino e al Panorama Festival in Puglia, è stata continua. Abbiamo trascorso un’estate ricca di appuntamenti, illustrati in maniera puntuale e innovativa dai nostri canali social”.

I vertici del Gruppo GEDI sottolineano anche l’ottimo andamento della raccolta pubblicitaria, il cui incremento è superiore a

quello del mercato nonché i primati raggiunti in ambito social e digital e i volumi registrati da OnePodcast, progetto che può vantare oltre 21 milioni di streaming al mese.

All’interno della Top Five la contrazione più contenuta è quella di Radio Italia solomusicaitaliana, quarta assoluta e anch’essa vicinissima alla soglia dei cinque milioni di ascoltatori al giorno. A parere di Mario Volanti, Editore e Presidente di Radio Italia, “si tratta di un risultato soddisfacente: nonostante il calo generale degli ascolti, abbiamo mantenuto costante il nostro dato. È anche interessante sottolineare che si sono ridotte le distanze tra le prime quattro emittenti del ranking. Guardiamo, quindi, al futuro con fiducia e aspettiamo l’esordio della nuova indagine sugli ascolti, che ci auguriamo possa prendere il via a gennaio del 2025”.

Dal canto suo RadioMediaset, cui fa capo l’attività svolta nel mercato in esame dal Gruppo fondato da Silvio Berlusconi (Radio 105, Virgin Radio, R101, Radio Monte Carlo e Radio Subasio), si conferma primo network nazionale, con una quota di ascoltatori nel ‘giorno medio’ pari al 34,8% del totale.

PUBBLICITÀ SULLA CRESTA DELL’ONDA

Se l’ultima tranche dell’indagine sull’audience ha evidenziato

DA SINISTRA: LINUS, DIRETTORE EDITORIALE DI RADIO GEDI E DIRETTORE ARTISTICO DI RADIO DEEJAY E RADIO CAPITAL, E ALBERTINO, DIRETTORE ARTISTICO DI M2O.
MARIO VOLANTI, EDITORE E PRESIDENTE DI RADIO ITALIA.

DALL’INIZIO DELL’ANNO L’ENTITÀ DELLE RISORSE DESTINATE ALLA RADIO

un temporaneo calo, il trend degli investimenti pubblicitari continua, invece, a essere brillante. Il +3,9% di maggio 2024 vs maggio 2023 rilevato dall’Osservatorio FCP-Assoradio porta a +8,8% l’incremento cumulato dei primi cinque mesi dell’anno, nessuno dei quali si è chiuso in flessione nel confronto month by month con l’anno precedente.

“Archiviare cinque mesi su cinque in territorio positivo”, conferma Monica Gallerini, Presidente di FCP-Assoradio, “è un bellissimo risultato: esprime in modo tangibile la solidità, l’articolazione e la modernità delle proposte comunicazionali dei nostri associati. La fase di sviluppo è rilevante anche in termini di varietà dei settori merceologici che l’hanno determinata: si distinguono, in particolare, i comparti Automotive, Telecomunicazioni, Alimentari, Turismo/Viaggi, Abitazione e Gestione casa. Tutto bene anche in riferimento agli altri indicatori di mercato, anch’essi fondamentali, che teniamo costantemente monitorati: il numero degli annunci conteggiati in secondi cresce del +10%, quello degli spender del +8% e quello delle campagne complessivamente pianificate addirittura del +16%. Senza dimenticare gli eventi istituzionali: stiamo lavorando intensamente per preparare la prossima edizione di Radioplus, che si svolgerà il 17 ottobre a Milano, presso il Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci”.

DAGLI SPENDER È IN CRESCITA COSTANTE MONTH BY MONTH.
MONICA GALLERINI, PRESIDENTE DI FCP-ASSORADIO.

Oltre le FM: le nuove radio libere nascono sul web

IN ALTO: PER TRASMETTERE NON C'È BISOGNO DI ATTREZZATURE COSTOSE.

CLibertà creativa, contenuti originali e di nicchia e capacità di individuare uno specifico pubblico. Questi gli ingredienti del successo delle web radio.

reare una web radio può sembrare un’impresa semplice grazie alla tecnologia, ma in realtà nasconde numerose sfide, soprattutto in Italia. Le difficoltà principali non risiedono solo nelle questioni tecniche, che oggi sono facilmente superabili, ma piuttosto nella complessità legislativa e nella promozione. La mancanza di normative chiare a tutela delle web radio rappresenta un ostacolo per chi vuole avviare un progetto radiofonico. Inoltre, promuovere una web radio non è affatto semplice: il successo dipende in gran parte dalla capacità di individuare un pubblico specifico e di saperlo raggiungere in maniera efficace. Copiare i modelli mainstream non porta risultati, mentre l’originalità dei contenuti è fondamentale.

Il mondo delle web radio, infatti, si fonda su una logica completamente diversa da quella delle emittenti tradizionali. Nato dall’eredità delle radio libere degli anni ’70, questo fenomeno ha dato vita a una comunità di persone accomunate dalla voglia di sperimentare, parlare liberamente e connettersi con chi condivide gli stessi valori e interessi. Mentre le grandi radio FM sono spesso dominate da logiche commerciali e politiche, le web radio offrono una libertà creativa impareggiabile. I social network giocano un ruolo cruciale nel rafforzare questa comunità, rendendo più semplice la condivisione di contenuti e la crescita dell’audience.

Sebbene la libertà creativa sia uno dei tratti distintivi delle web radio, un altro aspetto fondamentale è la semplicità tecnologica.

Grazie a strumenti come Spreaker, chiunque può creare una propria radio in pochi minuti, senza la necessità di attrezzature costose o complesse. Basta uno smartphone e l’app Spreaker Studio per iniziare a trasmettere. Una volta terminata la diretta, il contenuto può essere facilmente trasformato in un podcast, che può essere condiviso su piattaforme come iTunes e YouTube. La tecnologia, quindi, non rappresenta più una barriera per chi vuole entrare nel mondo della radiofonia.

Nonostante ciò, la sostenibilità economica delle web radio resta una sfida. Esistono varie modalità di finanziamento, che dipendono dalla natura del progetto. Le web radio più professionali possono contare sugli sponsor, ma solo se sono in grado di targettizzare con precisione il loro pubblico e offrire contenuti specifici. Dall’altra parte, le radio amatoriali si autofinanziano, portate avanti dalla passione dei loro creatori. Tuttavia, questa mancanza di risorse può spesso limitare la crescita del progetto, incidendo sulla professionalità e sulla qualità delle attrezzature.

In Italia, le web radio hanno diverse anime. Le radio locali sono particolarmente diffuse, offrendo un mix di intrattenimento e informazione legato al territorio. Un altro filone importante è quello delle radio tematiche, che si occupano di argomenti di nicchia poco trattati dai media tradizionali. Infine, ci sono le radio universitarie, che rappresentano uno spazio di confronto e scambio tra gli studenti, arricchendo il panorama delle web radio italiane con contenuti innovativi.

Un aspetto interessante delle web radio è la loro capacità di formare nuovi talenti. Molti speaker, dj e conduttori radiofonici hanno iniziato la loro carriera proprio attraverso queste piattaforme. Grazie alla possibilità di sperimentare liberamente, le web radio

diventano delle vere e proprie palestre per chi vuole affinare le proprie capacità. Esempi come Twittamidinotte e Radio Mokolab dimostrano come una semplice passione possa trasformarsi in una carriera radiofonica di successo.

Tra i progetti di maggior rilievo nel panorama delle web radio italiane troviamo CasaBertallot, ideata da Alessio Bertallot. Questo progetto ha saputo catturare l’attenzione di un pubblico specifico, attirando sponsorizzazioni che hanno permesso di trasformare l’esperienza di ascolto in un evento multisensoriale. RadioImmaginaria, invece, è la prima radio italiana gestita da adolescenti e rivolta esclusivamente ai giovani. Radio Bullets, fondata da Barbara Schiavulli e Alessia Cerantola, è una web radio d’informazione che si distingue per la qualità dei suoi contenuti, con un focus su notizie che non trovano spazio nei media tradizionali. Infine, RadioLibera-

Una community di persone accomunate dalla voglia di sperimentare, parlare liberamente e connettersi con chi condivide gli stessi valori e interessi.

Tutti, attiva dal 2009, si concentra su interviste e approfondimenti, coinvolgendo personalità di rilievo in ambito sociale e politico. Le web radio offrono anche lezioni preziose alle radio tradizionali. Uno degli elementi che le grandi emittenti possono ‘rubare’ dalle web radio è la freschezza e l’originalità dei contenuti. Molte radio nazionali tendono a proporre un’offerta troppo omogenea, mentre la forza delle web radio risiede nella varietà di musica e informazione che riescono a offrire.

Per chi desidera aprire una propria web radio, è importante seguire alcune regole fondamentali: innanzitutto, evitare di imitare format già esistenti e puntare su contenuti originali; conoscere il proprio pubblico è essenziale, così come creare contenuti che rispecchino i loro interessi e necessità; infine, la qualità dei contenuti è cruciale: improvvisare o trasmettere senza una direzione chiara non porterà al successo.

LA APP SPREAKER STUDIO. BASTA UNO SMARTPHONE PER TRASMETTERE.
LE RADIO AMATORIALI SI FONDANO SULLA PASSIONE DEI LORO CREATORI.

Radio Kiss Kiss: sempre connessi con il pubblico

Radio Kiss Kiss offre ai suoi ascoltatori una programmazione unica e rilevante nel panorama radiofonico nazionale grazie a contenuti multicanale di qualità.

Radio Kiss Kiss si distingue nel panorama radiofonico italiano grazie a una combinazione di fattori chiave che ne hanno assicurato la leadership nel mercato anche in periodi di transizione come quello attuale. Con una media giornaliera di 3,255 milioni di ascoltatori e 328 mila nel quarto d’ora, l’emittente dimostra di essere una forza solida e rilevante. Per saperne di più abbiamo intervistato Lucia Niespolo, Presidente di Radio Kiss Kiss.

Ci potete innanzitutto presentare i principali punti di forza di Radio Kiss Kiss?

Lucia Niespolo: Un elemento fondamentale del nostro successo è

l’offerta multicanale che forniamo agli ascoltatori. Oltre alla radio tradizionale, abbiamo sviluppato una gamma completa di servizi, inclusi web, radio tematiche, App mobili, la Kiss Kiss TV – visibile al canale 158 del DTT – e i canali social. Questa presenza su varie piattaforme aumenta la flessibilità per gli ascoltatori e potenzialmente il raggio d’azione dell’emittente. Al centro della nostra strategia c’è la connessione con il pubblico. Offriamo contenuti di alta qualità e manteniamo un dialogo costante con gli ascoltatori attraverso interazioni regolari. La nostra programmazione si distingue per la sua unicità e rilevanza, cosa che ci permette di mantenere l’attenzione degli ascoltatori sempre alta. Un altro fattore chiave del nostro successo è la capacità di adattarci rapidamente alle nuove

tendenze, soprattutto quelle tecnologiche. Negli ultimi anni abbiamo investito molto nell’espansione sui social media, mantenendo sempre il ritmo con le innovazioni digitali. Questo ci ha permesso di rimanere dinamici e reattivi, rispondendo prontamente ai cambiamenti del mercato e amplificando la nostra presenza online. Parallelamente, abbiamo lavorato per costruire una forte identità di marca. Questo è diventato un obiettivo focale nella nostra strategia aziendale: garantire ed essere sempre sinonimo di fiducia e riconoscibilità per il nostro pubblico. Concluderei, quindi, dicendo che tutti questi fattori contribuiscono insieme a rendere Radio Kiss Kiss un player significativo nel panorama radiofonico italiano.

Come sta andando il 2024? Come sono le prospettive per quest’anno? Quali obiettivi vi ponete?

Lucia Niespolo: Il 2024 sta andando bene e speriamo in un seguito positivo anche in questi ultimi mesi dell’anno. L’emittente sta registrando una crescita costanti, che riflette la qualità della sua programmazione sempre aggiornata e l’instancabile dedizione del suo team. Radio Kiss Kiss ha dimostrato una capacità significativa nel mantenere una forte connessione con il suo pubblico. Il team considera gli ascoltatori come membri della ‘grande famiglia’ di Radio Kiss Kiss, evidenziando un approccio basato sulla fiducia reciproca. La programmazione dell’emittente si distingue per la sua qualità e aggiornamento costante, soddisfacendo i gusti sempre evoluti dei suoi ascoltatori. Un altro indicatore importante della solidità di Radio Kiss Kiss è il successo ottenuto sui social media. Il pubblico non solo ascolta ma interagisce attivamente con la presenza online dell’emittente, creando con questa una relazione duratura e consolidata. Un esempio di questa dinamica è stata la copertura speciale che abbiamo dedicato a Sanremo2024, che ha ulteriormente rafforzato il legame con gli ascoltatori.

L’emittente sta registrando una crescita costante, che riflette la qualità della sua programmazione sempre aggiornata e l’instancabile dedizione del suo team.

Quali sono le principali novità che vi hanno visto protagonisti?

Lucia Niespolo: La principale novità che ha reso protagonista Radio Kiss Kiss negli ultimi anni è principalmente legata alla partecipazione al prestigioso Festival di Sanremo. Sia nel 2023 che nel 2024, abbiamo avuto il privilegio di avere una nostra location durante il festival musicale più importante d’Italia: ‘Casa Kiss Kiss’, una glass box su due livelli di oltre 400 mq sul mare, concepita per offrire agli ospiti, agli ascoltatori e al pubblico presente nella città dei fiori durante tutta la settimana del festival un’esperienza unica e coinvolgente. Questa esperienza ha dimostrato la capacità dell’emittente di creare eventi unici e di attrarre l’attenzione del pubblico durante uno dei momenti più importanti dell’anno nel panorama musicale italiano.

Ci potete descrivere qualche progetto/iniziativa che vi ha dato particolari soddisfazioni?

Lucia Niespolo: Le iniziative che organizziamo giocano un ruo-

lo cruciale nelle nostre strategie, non solo dal punto di vista del marketing ma anche come strumenti di generazione di ricavi. Non sono semplici strumenti promozionali ma vere occasioni per rafforzare la brand awareness, attrarre nuovi clienti e rappresentano, quindi, opportunità per generare entrate dirette, tramite sponsorizzazioni e partnership strategiche. Mi preme anche sottolineare le partnership sviluppate con aziende, enti e attività benefiche. Queste collaborazioni ci permettono di aumentare la nostra visibilità e fornire contenuti di valore aggiunto ai nostri ascoltatori.

Per concludere, quali sono le sfide più importanti che dovrete affrontare e vincere in futuro?

Lucia Niespolo: In futuro, il mondo radiofonico dovrà fronteggiare importanti cambiamenti ma anche sfruttare grandi opportunità. Un aspetto cruciale riguarda l’evoluzione tecnologica nel settore musicale: viviamo in un’era di innovazioni continue, in cui lo streaming e le piattaforme digitali stanno riscrivendo le modalità con cui scopriamo e fruiamo la musica. Il nostro compito sarà non solo abbracciare queste tecnologie ma anche capire come integrarle in maniera etica e responsabile.

Un altro tema rilevante è l’evoluzione delle abitudini di ascolto. Con l’avvento di una fruizione sempre più personalizzata e on-demand, sarà fondamentale adattarsi rapidamente, offrendo contenuti che rispondano a questa nuova realtà. Dovremo saper cogliere l’essenza del cambiamento, mantenendo, al contempo, la nostra identità e la connessione con il pubblico.

Radio Kiss Kiss si impegna a restare all’avanguardia, investendo nel digitale e valorizzando l’interazione diretta con i propri ascoltatori. Sarà fondamentale bilanciare innovazione e creatività, due pilastri essenziali per continuare a fornire contenuti rilevanti e di qualità, restando un punto di riferimento nel panorama radiofonico.

LUCIA NIESPOLO, PRESIDENTE DI RADIO KISS KISS.

RadioMediaset

Intervista a Paolo Salvaderi, Amministratore Delegato di RadioMediaset.

Con il 2025 dovrebbe completarsi la trasformazione dell’indagine sull’audience. In particolare, il passaggio da MOC a JIC comporterà l’ingresso di UNA e UPA, che non facevano parte della ‘vecchia’ TER. Quali sono, a vostro parere, i principali benefici che la nuova Audiradio potrebbe apportare al mercato?

Paolo Salvaderi: Prima di tutto siamo molto felici che anche la radio, mezzo in grande salute e resiliente, abbia finalmente un JIC. Vedo grande passione sia da parte nostra sia da parte di UPA e UNA nell’affrontare il futuro del mezzo. Noi ci aspettiamo un’implementazione graduale di quelle che sono da tempo le richieste che ci faceva il mercato e che sono state approvate da un primo documento fondativo: dati più attuali e ‘freschi’, inseri-

mento della rilevazione anche grazie all’SDK e tutta un’altra serie di punti che stiamo definendo nei vari consigli. Ci aspettiamo anche un ulteriore riconoscimento da parte del mercato e dei centri media, anche se i primi mesi del 2024 ci hanno restituito un anno di forte crescita degli investimenti.

Gli ultimi dati FCP-Assoradio sulla raccolta pubblicitaria sono molto positivi: +16,3% nel singolo mese (giugno 2024 vs giugno 2023) e +10,4% nel primo semestre. Quali sono le ragioni della fiducia che l’utenza sta accordando alla radio?

Paolo Salvaderi: Il mezzo radio è un mezzo potente che raggiunge dei target complessi che altri media non riescono a intercettare con la stessa fedeltà che garantisce la radio. Le molteplici

piattaforme trasmissive – quali DAB, digital, mobile e le nuove forme audio, come il podcast – stanno dando grande impulso e la capacità della radio di integrare piani media che oggi necessitano di strategie multimedia credo sia unica.

Non dimentichiamoci, infine, del ritorno importantissimo e decisamente rilevante del mercato auto, dopo gli anni del Covid. Tutto ciò afferma con semplicità una cosa: la radio è presente, attiva e in forte sviluppo.

A proposito di spender, la stessa FCP-Assoradio cita esplicitamente l’importanza di settori d’utenza come Distribuzione, Automotive, Abitazione, Turismo e Alimentare. È così anche nel vostro caso specifico? Ci sono altre categorie merceologiche che stanno dando un contributo significativo?

Paolo Salvaderi: Queste categorie che sono ritornate più forti degli anni pre-covid sono state determinanti in questi primi mesi per ottenere questi risultati.

Potete illustrarci uno o più eventi, progetti, iniziative recenti che vi hanno dato particolari soddisfazioni e gratificazioni?

Paolo Salvaderi: Avendo noi un gruppo di emittenti nazionali

e locali, avrei da citare davvero moltissime attività. Riassumo le principali che sono il ‘105 Summer Festival’, il tour di Radio 105 giunto alla terza edizione, diventato un punto di riferimento per ascoltatori, artisti, major e management nel periodo estivo. Radio 105 presidia costantemente anche ‘Red Valley’, il festival crossover che nei giorni di Ferragosto ha luogo in Sardegna. Imprescindibile la presenza di Virgin Radio agli I-Days di Milano dove trasmette tutto il giorno in occasione dei concerti più importanti, di Radio Monte Carlo a Perugia, a luglio, durante la dieci giorni di ‘Umbria Jazz’, fondamentale momento di incontro con il proprio pubblico e di R101 a Lucca per ‘Lucca Summer Festival’. Chiudo, infine, con un plauso particolare per Battiti Live che, grazie al lavoro svolto dal nostro partner strategico Radio Norba negli anni scorsi, si è guadagnato un posto in prime time su Canale 5 e ha sbancato tutti i programmi Tv musicali con picchi superiori al 25% di share.

Noi siamo già al lavoro per un 2025 esplosivo dove, oltre alla conferma dei nostri eventi storici, ci divertiremo con il debutto a teatro dello Zoo di 105 che, dopo il sold out registrato in 13 minuti al Teatro Arcimboldi di Milano, andrà in tour in tutta Italia. Dico solo: stiamo arrivando!

A ottobre è in programma a Milano la nuova edizione di Radioplus. Anche manifestazioni di questo tipo possono incidere sulla valorizzazione del mezzo radiofonico all’interno del media mix?

Paolo Salvaderi: Tutto serve! E soprattutto serve presidiare tutte le occasioni di fidelizzazione con pubblico e clienti.

PAOLO SALVADERI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI RADIOMEDIASET.
SOPRA, RADIO MONTE CARLO A PERUGIA A LUGLIO DURANTE LA DIECI GIORNI DI ‘UMBRIA JAZZ’. A SINISTRA, VIRGIN RADIO CON RINGO AGLI I-DAYS DI MILANO.

Radio Italia solomusicaitaliana

Intervista a Mario Volanti, Editore e Presidente di Radio Italia solomusicaitaliana.

Con il 2025 dovrebbe completarsi la trasformazione dell’indagine sull’audience. In particolare, il passaggio da MOC a JIC comporterà l’ingresso di UNA e UPA, che non facevano parte della ‘vecchia’ TER. Quali sono, a vostro parere, i principali benefici che la nuova Audiradio potrebbe apportare al mercato?

Mario Volanti: Premesso che la creazione di JIC è frutto dell’indicazione di AGCOM, seguita sia dall’emittenza sia dalle associazioni di consumatori, la nuova Audiradio inizia con alcune novità che dovrebbero dare dati più precisi e più tempestivi al mercato oltre all’introduzione dell’SDK che inizia a rilevare la parte digitale. È solo un inizio, l’obiettivo è quello di migliorare sempre di più la ricerca.

Gli ultimi dati FCP-Assoradio sulla raccolta pubblicitaria sono molto positivi: +16,3% nel singolo mese (giugno 2024 vs giugno 2023) e +10,4% nel primo semestre. Quali sono le ragioni della fiducia che l’utenza sta accordando alla radio?

Mario Volanti: Intanto la radiofonia è ancora in rimonta rispetto al dato 2019 pre-pandemico; dobbiamo fare ancora strada e sono convinto che riusciremo a centrare l’obiettivo. Del resto, la radio è seguita da oltre l’80% della popolazione italiana ed è un mezzo dinamico che ha saputo utilizzare al meglio tutte le nuove tecnologie. Ritengo che il livello di professionalità della radiofonia italiana sia estremamente elevato e meriti la fiducia dell’utenza.

IN ALTO: RADIO ITALIA LIVEIL CONCERTO A MILANO.

A proposito di spender, la stessa FCP-Assoradio cita esplicitamente l’importanza di settori d’utenza come Distribuzione, Automotive, Abitazione, Turismo e Alimentare. È così anche nel vostro caso specifico? Ci sono altre categorie merceologiche che stanno dando un contributo significativo?

Mario Volanti: Sì, anche nel nostro caso questi sono i settori migliori e aggiungerei anche il Cinema, con il quale stiamo lavorando molto bene.

Potete illustrarci uno o più eventi, progetti, iniziative recenti che vi hanno dato particolari soddisfazioni e gratificazioni?

Mario Volanti: Ovviamente sono i nostri eventi i protagonisti delle nostre soddisfazioni, a partire dalla nostra presenza al Festival di Sanremo per passare a Radio Italia Live – Il Concerto a

Milano – e, per la prima volta quest’anno, a Napoli – alle settimane nei villaggi Bravo e VOI di Alpitour, alle attività ufficiali alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica fino alla collaborazione con i Music Awards all’Arena di Verona. Naturalmente al centro della nostra attività restano i nostri Radio Italia Live, i numerosi live effettuati nei nostri studi che, a oggi, sono oltre 700.

Dovremo riuscire ad avere più spesso occasioni come Radioplus che spiegano e valorizzano un mezzo che è in continua evoluzione.

A ottobre è in programma a Milano la nuova edizione di Radioplus. Anche manifestazioni di questo tipo possono incidere sulla valorizzazione del mezzo radiofonico all’interno del media mix?

Mario Volanti: Certamente. Radioplus è una delle manifestazione che può valorizzare il mezzo radiofonico, probabilmente dovremo riuscire ad avere più spesso occasioni di questo tipo che spiegano e valorizzano un mezzo che è in continua evoluzione.

MARIO VOLANTI, EDITORE E PRESIDENTE DI RADIO ITALIA SOLOMUSICAITALIANA.

RDS 100% Grandi Successi

Intervista a Monica Gallerini è Direttore

Generale della concessionaria RDSADV e Presidente di FCP-Assoradio. IN ALTO: L’EVENTO ‘RDS SUMMER FESTIVAL’.

Con il 2025 dovrebbe completarsi la trasformazione dell’indagine sull’audience. In particolare, il passaggio da MOC a JIC comporterà l’ingresso di UNA e UPA, che non facevano parte della ‘vecchia’ TER. Quali sono, a vostro parere, i principali benefici che la nuova Audiradio potrebbe apportare al mercato?

Monica Gallerini: Il fatto di essere diventati un JIC e di rappresentare, quindi, l’intero mercato (agenzie e clienti compresi), consente una completa condivisione della modalità di rilevazione e questo avrà certamente effetti benefici sul mercato.

Gli ultimi dati FCP-Assoradio sulla raccolta pubblicitaria sono molto positivi: +16,3% nel singolo mese (giugno 2024 vs giugno 2023) e +10,4% nel primo semestre. Quali sono le ragioni della fiducia che l’utenza sta accordando alla radio?

Monica Gallerini: La radio è un mezzo imprescindibile e si è

MONICA GALLERINI È DIRETTORE GENERALE DELLA CONCESSIONARIA RDSADV
E PRESIDENTE DI FCP-ASSORADIO.

dimostrato un complemento necessario nel media mix. Contribuisce, inoltre, a costruire valore per il brand, generando un elevato Roi. È uno strumento impareggiabile di spinta al ‘drive to store’ (sia fisico che online). Non ultimo, è diventata sempre più universale, raggiungendo chiunque, ovunque e in ogni momento, grazie a tutte le piattaforme disponibili.

È un momento importante in cui, con clienti e agenzie, condividiamo i plus sempre più innovativi di un mezzo che il 6 ottobre in Italia compirà 100 anni.

A proposito di spender, la stessa FCP-Assoradio cita esplicitamente l’importanza di settori d’utenza come Distribuzione, Automotive, Abitazione, Turismo e Alimentare. È così anche nel vostro caso specifico? Ci sono altre categorie merceologiche che stanno dando un contributo significativo?

Monica Gallerini: Le nostre categorie rappresentano fedelmente la suddivisione indicata da Fcp-Assoradio.

Potete illustrarci uno o più eventi, progetti, iniziative recenti che vi hanno dato particolari soddisfazioni e gratificazioni?

Monica Gallerini: Il 2024 è stato un anno particolarmente significativo da questo punto di vista. A febbraio siamo tornati a Sanremo dopo 25 anni di assenza, trasmettendo in diretta durante la settimana del Festival. Un ritorno importante e doveroso, quest’anno, proprio per la centralità che hanno avuto le radio

nella kermesse. In primavera abbiamo prodotto un nuovo ciclo di RDS Showcase, regalando ai nostri ascoltatori un’esperienza unica nel nostro Auditorium Multimediale. Infine, per il terzo anno consecutivo, quest’estate siamo stati impegnati con l’‘RDS Summer Festival’ che ha portato musica e intrattenimento in 6 città italiane, raccogliendo, come sempre, un grosso riscontro dal pubblico; abbiamo registrato, infatti, oltre 160mila presenze complessive. La prossima stagione non sarà da meno: stiamo, infatti, lavorando a nuove importanti iniziative e a tante novità.

A ottobre è in programma a Milano la nuova edizione di Radioplus. Anche manifestazioni di questo tipo possono incidere sulla valorizzazione del mezzo radiofonico all’interno del media mix

Monica Gallerini: Assolutamente sì. È un evento che racchiude il lavoro di un anno di studio sul mezzo radio e che si avvale di competenze straordinarie.

Basti pensare che siamo stati i primi a parlare di ‘attenzione’, utilizzando il neuromarketing nel 2017. Il resto del mercato lo sta facendo ora.

È un momento importante in cui, con clienti e agenzie, condividiamo i plus sempre più innovativi di un mezzo che il 6 ottobre in Italia compirà 100 anni. Il titolo dell’evento RadioPlus è ‘Next 100’. Uno splendido augurio per un mezzo straordinario: altri 100 di questi anni!

A SINISTRA: UN MOMENTO DURANTE L’EVENTO ‘RDS SUMMER FESTIVAL’.

Radio Norba

Intervista a Monica Ponti, Responsabile Marketing di Radio Norba.

Con il 2025 dovrebbe completarsi la trasformazione dell’indagine sull’audience. In particolare, il passaggio da MOC a JIC comporterà l’ingresso di UNA e UPA, che non facevano parte della ‘vecchia’ TER. Quali sono, a vostro parere, i principali benefici che la nuova Audiradio potrebbe apportare al mercato?

Monica Ponti: A nostro parere i benefici auspicabili per il mezzo radio e per il mercato, derivanti dalla nuova ricerca, dovrebbero essere i seguenti:

a) migliorare la freschezza dei dati d’ascolto e la frequenza di consegna degli strumenti di pianificazione al mercato;

b) assicurare un adeguato equilibro tra la necessità di dare continuità e stabilità alla currency e l’opportunità di adottare metodologie di nuova generazione per rilevare le forme digitali, sempre più importanti nel panorama multi-device del mezzo radio;

c) garantire il più possibile uniformità metodologica tra le emittenti rilevate (nazionali e locali), ma anche permettere rappresentazioni differenziate, per granularità del dato e periodicità di pubblicazione, a seconda delle esigenze di efficienza;

d) includere la nuova currency della radio nel ‘sistema integrato delle Audi’, per ottenere proficui vantaggi dalla mutua condivisione di asset strategici.

IN ALTO: BATTITI LIVE A MOLFETTA.
MONICA PONTI, RESPONSABILE MARKETING DI RADIO NORBA.

Gli ultimi dati FCP-Assoradio sulla raccolta pubblicitaria sono molto positivi: +16,3% nel singolo mese (giugno 2024 vs giugno 2023) e +10,4% nel primo semestre. Quali sono le ragioni della fiducia che l’utenza sta accordando alla radio?

Monica Ponti: Nel primo semestre, oltre alla crescita dei fatturati del mezzo, si registra un incremento degli annunci in secondi (+11%), delle campagne pubblicitarie (+17%) e degli inserzionisti (+8%). La radio conferma, quindi, una tendenza positiva innescata da tempo su tutti i parametri con un andamento favorevole nella maggioranza dei comparti economici. Distribuzione, Automotive, Abitazione, Turismo e Alimentari rappresentano nel primo semestre 2024 i primi cinque settori in termini di contribuzione e tutti e cinque esprimono un trend di crescita favorevole rispetto al 2023. Questo, a nostro parere – grazie al fatto che la radio è il complemento necessario del media mix (‘gemella diversa’ di Tv e web, come emerso nelle analisi di Radio Compass e Radio Plus) – è un brand builder e aggiunge valore nel funnel, spingendo il ‘drive to store’ e stimolando gli acquisti sui canali fisici e digitali. È, quindi, un alleato strategico per il ROI. A questo va aggiunta la multicanalità del mezzo, capace di rinnovare le logiche dell’engagement attraverso il coinvolgimento del pubblico non solo nel flusso sonoro ma anche negli eventi, sul territorio e sui canali social.

La 22a edizione di Battiti Live ha raggiunto e superato tutti i record, confermandosi lo show di riferimento dell’estate italiana.

A proposito di spender, la stessa FCP-Assoradio cita esplicitamente l’importanza di settori d’utenza come Distribuzione, Automotive, Abitazione, Turismo e Alimentare. È così anche nel vostro caso specifico? Ci sono altre categorie merceologiche che stanno dando un contributo significativo?

Monica Ponti: Per quanto riguarda la componente nazionale della nostra raccolta rispetto a questi settori, confermiamo l’andamento del mercato. Per la raccolta locale i settori della Grande Distribuzione, dell’Automotive e dell’Arredamento si confermano anche per il 2024 i punti forza del nostro portafoglio.

Potete illustrarci uno o più eventi, progetti, iniziative recenti che vi hanno dato particolari soddisfazioni e gratificazioni?

Monica Ponti: Nel 2024 c'è stata la 22a edizione di Battiti Live, l’evento multipiattaforma (on air, online e on site), targato Radio Norba, che proprio in questa ultima edizione ha raggiunto e superato tutti i record, confermandosi lo show di riferimento dell’estate italiana. Approdato nel prime time di Canale 5 – lo spettacolo che porta oltre 70 artisti sul suo grande palco, nelle piazze più belle della Puglia – ha ottenuto la leadership assoluta nelle 6 serate di emissione con una share media del 19%, un picco del 22,4% nella prima puntata e una media record di 2,1 milioni di telespettatori per ogni minuto. Nonostante la controprogrammazione delle Olimpiadi... Numeri ancor più eclatanti sul pubblico giovane: media del 29,5% sul target 15-19 anni, con puntate che hanno supe-

rato il 43% di share. Oltre 290mila presenze sul territorio, tra le piazze dei 2 main stage (Molfetta e Otranto) e le 10 città di Road to Battiti, veri e propri show nello show.

Sono 1,2 milioni le impression ottenute dallo streaming e 10 milioni gli account raggiunti dalle attività social della radio, con 1 milione di interazioni e l’hashtag Battiti Live sempre in trend topic sui social. Grande successo anche sul fronte dei brand partner. Accanto a sponsor storici come il Title Cornetto, Fonzies, Givova e Perfetti (con il marchio Chupa Chups), che hanno confermato la loro fiducia nella capacità di Battiti Live di creare engagement a 360°, incrementando l’investimento, l’edizione 2024 è stata scelta da BMW, per il lancio della nuova Serie 1, e da Virgo Cosmetics, per accreditare il suo concetto di ‘beauty on stage’, oltre che da Yoga, Branca (con il marchio Borghetti) e Amazon Prime. Confermata anche la partnership con Tv Sorrisi e Canzoni, brand punto di riferimento del mondo dello spettacolo, che ha accompagnato tutta la kermesse con contenuti esclusivi e ha creato una nuova edizione speciale del Telegatto dedicata a Battiti Live. Uno show appassionante, quindi, con una forte personalità, in grado di distinguersi tra i principali eventi competitor, sempre con l’obiettivo di far entrare il pubblico ‘nel cuore della musica’!

A ottobre è in programma a Milano la nuova edizione di Radioplus. Anche manifestazioni di questo tipo possono incidere sulla valorizzazione del mezzo radiofonico all’interno del media mix

Monica Ponti: Radioplus a nostro avviso è un evento che valorizza il mezzo radio, in quanto dà voce alle molte evidenze dell’efficacia del mezzo stesso, introducendo una novità a ogni nuova edizione. L’appuntamento di ottobre, oltre a festeggiare i 100 anni della radio, crediamo che ci permetterà di evidenziare i molti plus del mezzo.

SUL PALCO DELLA 22ª EDIZIONE DI BATTITI LIVE: ALVIN, REBECCA STAFFELLI, MARCO MONTRONE E ILARY BLASI.

Radio Bruno

IN ALTO: L’EVENTO ‘YOGA RADIO BRUNO ESTATE’ A PIACENZA.

Intervista a Gianni Prandi, editore di Radio Bruno.

Gli ultimi dati FCP-Assoradio sulla raccolta pubblicitaria sono molto positivi: +16,3% nel singolo mese (giugno 2024 vs giugno 2023) e +10,4% nel primo semestre. Quali sono le ragioni della fiducia che l’utenza sta accordando alla radio?

Gianni Prandi: Credo che i motivi siano sempre gli stessi che sono stati ricordati in tutti questi anni e, cioè, i punti di forza della radio, la sua capacità non solo di resistere ma, anzi, di integrarsi con le nuove tecnologie e di continuare a guadagnarsi la simpatia, l’ascolto e soprattutto la fiducia degli ascoltatori.

Molti di essi hanno la loro radio del cuore, la seguono ogni giorno e difficilmente la ‘tradiscono’ con un’altra stazione. Di questo, ovviamente, si è accorto e ne tiene giustamente conto anche il mercato.

A proposito di spender, la stessa FCP-Assoradio cita esplicitamente l’importanza di settori d’utenza come Distribuzione, Automotive, Abitazione, Turismo e Alimentare. È così anche nel vostro caso specifico? Ci sono altre categorie merceologiche che stanno dando un contributo significativo?

Gianni Prandi: Direi che quelli che avete citato sono i più importanti e strategici anche per noi. Aggiungerei solo la promozione relativa agli eventi, che dopo la pandemia sta ritornando

GIANNI PRANDI, EDITORE DI RADIO BRUNO.

a essere un settore assolutamente interessante e che ci regala molte soddisfazioni in termini di raccolta.

Potete illustrarci uno o più eventi, progetti, iniziative recenti che vi hanno dato particolari soddisfazioni e gratificazioni?

Gianni Prandi: Radio Bruno da oltre 35 anni dedica una particolare attenzione agli eventi. È partner di moltissime manifestazioni e ne produce altrettante anche in proprio. Dovendo ricordarne una in particolare non posso che citare il nostro tour musicale estivo nelle più belle piazze di Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana che produciamo da oltre 30 anni e che da tre viene denominato ‘Yoga Radio Bruno Estate’. Viene trasmesso su tutto il territorio nazionale su La5 del gruppo Mediaset.

A ottobre è in programma a Milano la nuova edizione di Radioplus. Anche manifestazioni di questo tipo possono incidere sulla valorizzazione del mezzo radiofonico all’interno del media mix?

Gianni Prandi: Assolutamente sì. Anzi, da sempre penso che il nostro settore dovrebbe organizzarne e promuoversi di più.

IN QUESTA PAGINA, L’EVENTO ‘YOGA RADIO BRUNO ESTATE’ NELLE CITTÀ DI PIACENZA E REGGIO EMILIA.

FOCUS

Le banche italiane al semaforo Verde

DI MAURO MURERO

IN ALTO: NEGLI ULTIMI ANNI

L’INTERESSE DELLE GRANDI

BANCHE ITALIANE ED EUROPEE PER IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ HA REGISTRATO UNA CRESCITA COSTANTE.

GLa ‘via italiana’ alla sostenibilità ha da tempo abbracciato l’ambito finanziario, con i grandi competitor protagonisti assoluti nello scacchiere internazionale.

reen bond e sostegno dell’inclusione e dell’equità, welfare per i dipendenti in difficoltà ed empowerment femminile: sono questi i parametri che consentono a Intesa Sanpaolo e Unicredit di collocarsi ai vertici del mercato bancario europeo, in termini di capacità di cogliere le opportunità derivanti dagli investimenti legati alla transizione sostenibile.

Va subito precisato, a proposito del contesto continentale, che sul mercato è ancora limitata la consapevolezza dei risultati ottenuti dagli istituti di credito con i numerosi progetti e iniziative da essi avviati in ambito sostenibile: ne deriva la necessità di rafforzare la ‘disclosure ESG’, partendo dalla misurazione delle performance per arrivare alla rendicontazione agli stakeholder.

Questo e molto altro emerge dalla ricerca ‘ESG Banking in Europa’, realizzata da Red Public, società del Gruppo Excellence

specializzata nella definizione e implementazione di strategie di sostenibilità per banche e aziende. Più specificamente, Red Public ha analizzato i contenuti dei bilanci di sostenibilità di alcune delle principali banche del Vecchio Continente: Intesa

San Paolo e Unicredit in Italia, Crédit Agricole e BNP Paribas in Francia, BBVA e Santander in Spagna, Commerzbank e Deutsche Bank in Germania, Barclays e HSBC in UK, UBS in Svizzera, Nordea in Finlandia e Swedenbank in Svezia. Il tema è indiscutibilmente di stretta attualità: negli ultimi anni, infatti, molteplici novità normative hanno intersecato la sfera della sostenibilità finanziaria (si pensi al Regolamento europeo denominato SFDR, acronimo di Sustainable Finance Disclosure Regulation) e l’interesse manifestato dai grandi competitor è stato decisamente rilevante.

Per realizzare l’indagine sono state approfondite tre specifiche ‘dimensioni di analisi’: la qualità della comunicazione realizza-

ta da ogni banca verso i propri stakeholder sui temi legati alla sostenibilità, la completezza del modello di governance ESG e, last but not least, i contenuti e le finalità delle iniziative varate dalle banche con riferimento alla riduzione dell’impatto ambientale, al miglioramento dell’effetto sociale e al rafforzamento del suddetto modello di governance ESG.

Dall’incrocio fra le prime due dimensioni è stato possibile ottenere una ‘matrice di posizionamento’, dalla quale è emerso che a rientrare nel cluster più virtuoso sono le due banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit, e la spagnola Santander, seguite a breve distanza da Barclays.

UBS si distingue sul piano della governance, mentre sul versante della comunicazione con gli stakeholder l’appellativo ‘virtuose’ se lo sono meritato anche HSBC, BBVA, Swedenbank, BNP Paribas e Commerzbank.

Per quanto concerne le iniziative avviate in ambito ‘verde’ dai tre componenti del podio, oltre ai finanziamenti sostenibili e alle emissioni di green bond, risaltano i piani volti a mitigare l’impatto ambientale della transizione digitale. Sul fronte dei rapporti con i dipendenti, a livello generale spiccano il sostegno all’inclusione e all’equità nell’organizzazione della struttura, le attività di formazione sui comportamenti ESG virtuosi e le politiche a favore della salute e del benessere dei lavoratori; a questi elementi si affiancano il welfare economico straordinario per i dipendenti in difficoltà di Intesa Sanpaolo, le iniziative di Unicredit per combattere il caro vita e, in tema di attenzione ai clienti, lo studio sistematico

da parte di Santander del livello di indebitamento degli stessi. “La nostra analisi”, spiega Benedetta Cascio, General Manager di Red Public, “evidenzia significative diversità nella modalità con cui le banche rendono note le loro iniziative ESG, riflettendo variazioni nella qualità e nella quantità delle informazioni fornite. Abbiamo mappato le attività delle banche, come esplicitate nei loro bilanci, attraverso la creazione di categorie ad hoc per ciascuna dimensione ESG, il che ci ha permesso di dettagliare le azioni, i progetti e le varie strategie adottate.

Abbiamo utilizzato varie tecniche di ‘textual analysis’, fra cui word-map e word-tree, e questo ci ha consentito di valutare l’efficacia della comunicazione delle banche e la solidità della loro governance ESG”.

“In tema di sostenibilità”, aggiunge Maurizio Primanni, Founder e CEO del Gruppo Excellence, “la qualità della comunicazione e la robustezza della governance rappresentano elementi essenziali e dirimenti per le banche, che sono alle prese con una normativa sempre più stringente, una domanda degli stakeholder sempre più attenta e il rischio di greenwashing. Le principali banche italiane si attestano ai livelli più alti, in termini sia di comunicazione sia di governance, e hanno messo in cantiere iniziative e progetti ESG ambiziosi, anche se il percorso non è ancora completato. La ricerca di Red Public evidenzia l’opportunità di intervenire per rafforzare ulteriormente la ‘disclosure ESG’ in termini di misurazione e di rendicontazione dei risultati ottenuti con le varie iniziative realizzate. In prospettiva futura, quindi, sarà fondamentale

BENEDETTA CASCIO, GENERAL MANAGER DI RED PUBLIC.
MAURIZIO PRIMANNI, FOUNDER E CEO DEL GRUPPO EXCELLENCE.

raccogliere e organizzare in modo efficiente i dati necessari a delineare i risultati nonché definire un sistema di indicatori di performance ESG adeguatamente ampio e approntare chiari strumenti di rendicontazione: tutto questo faciliterà l’analisi e la valutazione dei key stakeholder di ogni banca”.

L’IMPEGNO DELLA BANCA D’ITALIA

Il processo di adeguamento degli operatori alle esigenze di sostenibilità dei mercati e dei consumatori vede ovviamente schierata in prima linea anche la Banca d’Italia, che ha recentemente pubblicato il Rapporto Ambientale 2024. Realizzato per la prima volta nel 2010, lo studio consente alla Banca Centrale della Repubblica italiana di comunicare l’effettivo impatto delle proprie attività legate alla difesa dell’ambiente e di soffermarsi sia sulle azioni già messe in atto sia su quelle programmate per il futuro.

Nel 2023 le emissioni totali di gas serra da parte dell’Istituto si sono ridotte dell’11% rispetto all’anno precedente e del 29% nel confronto con quel 2019 che, essendo stato l’ultimo anno della ‘normalità pre-pandemica’, viene preso ancora oggi come un importante termine di paragone.

Per inciso, prima dell’emergenza socio-sanitaria la Banca d’Italia aveva già registrato una contrazione delle emissioni nell’ordine del 61% nel giro di una decina d’anni (dal 2010 al 2019), soprat-

PALAZZO KOCH, LA SEDE CENTRALE DI ROMA DELLA BANCA D’ITALIA.
FABIO PANETTA, GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA.

tutto per effetto dell’acquisto – a partire dal 2013 – di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.

Nel 2023 l’Istituto ha anche realizzato, insieme al Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, un intervento di forestazione suddiviso in quattro diverse aree della Penisola e finalizzato a contribuire alla

Le principali banche italiane si attestano ai livelli più alti, in termini sia di comunicazione sia di governance, e hanno messo in cantiere iniziative e progetti ESG ambiziosi.

rimozione dell’anidride carbonica e degli inquinanti, a creare aree fruibili per i cittadini e a tutelare la biodiversità territoriale. Grazie a questa operazione sono stati messi ‘a dimora’ 4.500 alberi, in un’area complessiva di 4,5 ettari.

Inoltre, la Banca Centrale ha anche acquistato sul mercato volontario, in via sperimentale, certificati negoziabili noti

come ‘crediti di carbonio’ (al fine di compensare una parte delle proprie emissioni di gas serra) e ha sviluppato, insieme all’ENEA, un progetto di ricerca sugli impatti ambientali del lavoro da remoto.

Allo stato attuale l’Istituto, in sintonia con quanto espresso nel Piano Strategico per il triennio 2023/2025, sta ulteriormente rafforzando il proprio impegno sul fronte dell’ambiente e sta elaborando un programma per ridurre progressivamente la propria impronta carbonica e raggiungere, nel lungo periodo, l’obiettivo di emissioni nette pari a zero per le operazioni interne.

La volontà di assicurare la piena accessibilità delle informazioni e dei dati ha spinto la Banca d’Italia a pubblicare il Rapporto Ambientale sul suo sito web nel formato html e a rendere disponibili le tavole statistiche nei formati Excel e CSV: una decisione che si sposa perfettamente con la tesi emersa dall’indagine di Red Public, in base alla quale si avverte la necessità di raccogliere e comunicare risultati, dati e obiettivi raggiunti tramite un adeguato sistema di rendicontazione.

“I leader di tutta Europa”, sottolinea Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, “hanno già individuato i settori chiave su cui è necessario concentrare impegno e investimenti: accanto a comparti strategici come l’Alimentare, l’Energia, la Sanità e la Difesa spicca la doppia transizione ambientale e digitale.

Gli stanziamenti in queste direzioni saranno efficaci se realizzati a livello continentale, con fondi sia pubblici sia privati: la spesa richiesta è talmente ingente – nell’ordine di centinaia di miliardi di euro all’anno per molti anni – che è irrealistico pensare che le sole finanze pubbliche o i singoli Paesi possano sostenerla da soli”.

LA COPERTINA DEL RAPPORTO AMBIENTALE 2024 DELLA BANCA D’ITALIA.

Il viaggio di Banca Investis

DI MAURO MURERO

IN ALTO: IL LANCIO DELL’APP NIWA

(ACRONIMO DI NEXT INTELLIGENT

WEALTH ADVISOR) È STATO

SUPPORTATO DA UNA RILEVANTE

CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE INTEGRATA.

FL’esclusivo approccio denominato ‘Uncommon
Journey’ consente alla struttura di rendere il mondo della finanza pienamente accessibile e su misura per ogni singolo cliente.

acendo valere la sua capacità di offrire soluzioni innovative e tailor made, Banca Investis mira a integrare sinergicamente le tecnologie, le competenze e l’accesso agli investimenti d’élite, posizionandosi come un punto di riferimento per gli imprenditori e i professionisti. Di questo e molto altro abbiamo parlato nella nostra intervista a Isabella Matera, Head of Brand Management & Corporate Communication del Gruppo Banca Investis.

Quali sono le caratteristiche primarie della mission e del posizionamento della struttura, anche in termini di differenziazione dai competitor?

Isabella Matera: Banca Investis si distingue per la sua mission focalizzata su soluzioni innovative e personalizzate nel settore del Private Banking e del Wealth Management. Con un modello sinergico e integrato tra le sei diverse linee di business, la banca vanta

un approccio unico e distintivo nella industry e per una clientela HNWI (High Net Worth Individual). Il posizionamento, che noi definiamo il nostro ‘Uncommon Journey’, rappresenta il percorso di innovazione e differenziazione, sia di brand sia di prodotto, intrapreso da Banca Investis. Tale processo include anche la sfera tecnologica, con particolare riferimento al recente lancio dell’App NIWA, un ‘digital junior banker’ che sfrutta l’Intelligenza Artificiale per migliorare l’interazione con i clienti. Un altro filone su cui stiamo lavorando, sempre nell’ambito del nostro ‘Uncommon Journey’, è quello degli eventi: ad esempio, in occasione dell’ultima Milano Design Week, la banca ha promosso un’esperienza artistica esclusiva, rafforzando la propria immagine di eccellenza.

Quali sono le principali aree di business in cui operate?

Isabella Matera: Le aree di business sono sei, integrate tra loro e operanti in una prospettiva unitaria: Wealth Management, As-

set Management, Global Markets, Alternative Investments, Family Office e Corporate Advisory & Capital Markets. Tutte insieme, esse offrono un modello tailor made unico e flessibile.

In cosa consiste, esattamente, il nuovo paradigma strategico che caratterizza Banca Investis?

Isabella Matera: Il nostro paradigma strategico è basato su un approccio ibrido e innovativo, che definiamo ‘Wealth Banking’ e che combina soluzioni digitali avanzate con un elevato livello di competenza umana. La strategia del Piano 2024/2026 di Banca Investis si articola su tre pilastri fondamentali: prodotti innovativi e distintivi, crescita dei talenti e digitalizzazione avanzata, con lo sviluppo di una piattaforma innovativa supportata dall’Intelligenza Artificiale e in grado di migliorare l’efficienza e l’offerta di servizi di consulenza. In sintesi, Banca Investis mira a creare una sinergia tra tecnologia, competenze di alto livello e accesso esclusivo a investimenti d’élite, posizionandosi come un punto di riferimento per imprenditori e professionisti.

Il ‘Wealth Banking’ combina soluzioni digitali avanzate con un elevato livello di competenza umana.

Ci può descrivere obiettivi e contenuti della campagna di lancio di NIWA-Next Intelligent Wealth Advisor?

Isabella Matera: La nuova campagna di comunicazione integrata finalizzata a supportare il lancio di NIWA si concentra sul già citato posizionamento dell’App come ‘digital junior banker’. Il messaggio principale, sintetizzato dal claim ‘Go Wealth’, mira a trasmettere la tranquillità e la serenità che i clienti possono ottenere grazie al supporto tecnologico avanzato e personalizzato di NIWA, in un contesto finanziario complesso e dinamico come quello attuale. La campagna è declinata in ottica multicanale, con un forte focus su touchpoint digitali e media tradizionali. Il lancio include una pre-

LA MILANO DESIGN WEEK HA CONSENTITO A BANCA INVESTIS DI PROMUOVERE UN’ESPERIENZA ARTISTICA ESCLUSIVA E DI RAFFORZARE ULTERIORMENTE LA PROPRIA IMMAGINE DI ECCELLENZA.

senza strategica su Tv (Sky, Class CNBC), social media (Instagram, LinkedIn, YouTube) e una significativa copertura di città chiave, come Milano e Roma, tramite Digital Out of Home. Lo spot televisivo, prodotto da The Blink Fish, è on air dallo scorso 8 settembre, accompagnato da una comunicazione visibile anche sui canali online e offline di Banca Investis. L’approccio multimediale mira a creare un’esperienza coesa e innovativa, in linea con il nostro obiettivo di differenziarci attraverso l’‘Uncommon Journey’, enfatizzando l’accessibilità e la personalizzazione nell’ambito del Private Banking.

Quali sono le connotazioni del podcast ispirato al personaggio cinematografico di Gordon Gekko, interpretato da Michael Douglas nel film Wall Street? Isabella Matera: Presentato in collaborazione con Giffoni Hub alla recente Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il podcast ispirato a Gordon Gekko si distingue per il suo approccio edutainment, nel senso che unisce educazione e intrattenimento in modo innovativo. Questa scelta consente di trattare un tema complesso come quello finanziario con un linguaggio coinvolgente e accessibile e di esplorare il mondo degli affari con uno stile che combina informazione, backstage e un contenuto originale. Il podcast si rivolge in particolare agli studenti e a un pubblico giovane, cercando di rendere argomenti come la finanza personale e le dinamiche del mercato più rilevanti e comprensibili. La scelta di questo target si riflette nel linguaggio dinamico e nel format del podcast, che è stato progettato per adattarsi ai media digitali e alle abitudini di consumo dei più giovani. Tra i film trattati vi sono La Grande Scommessa di Adam McKay, Capitalism: A Love Story di Michael Moore e il classico Wall Street di Oliver Stone, in cui compare il personaggio di Gordon Gekko, che ha ispirato il titolo del podcast. Le puntate sono narrate da due voci autorevoli: il regista Sydney Sibilia, noto per il suo stile creativo e rivoluzionario, e Andrea Chimento, giornalista de Il Sole 24 Ore. Questa collaborazione unica offre una prospettiva che intreccia il racconto cinematografico con l’analisi economica, creando un parallelismo tra i due mondi e svelando le connessioni tra il cinema e la finanza.

ISABELLA MATERA, HEAD OF BRAND MANAGEMENT & CORPORATE COMMUNICATION DEL GRUPPO BANCA INVESTIS.

GREEN

Sostenibilità e CSR: l’attivismo ambientale e sociale di brand e agenzie di comunicazione

Quando persone e brand fanno la cosa giusta

IN ALTO: IL CONCEPT DEL LOCALE CHE STARBUCKS APRIRÀ IN GIAPPONE IN PARTNERSHIP CON IL BRAND KIRISHIMA SHUZO.

ALa sostenibilità, intesa in tutte le sue accezioni, è sempre più al centro delle strategie di branding e di comunicazione delle aziende e delle aspettative dei consumatori.

luglio di quest’anno, per la prima volta in assoluto, più della metà delle auto vendute in Cina sono state elettriche e ibride plug-in (fonte: China Passenger Car Association) e la loro presenza su strada sta già riducendo sensibilmente la domanda di petrolio del gigante asiatico, diminuita, rispetto allo scorso anno, di circa il 4%. In Norvegia i veicoli elettrici rappresentano quasi il 95% delle nuove immatricolazioni. Si tratta ‘solo’ di due dati, relativi a una specifica industry, ma che sono senza dubbio rappresentativi di quanto la transizione green e la risposta all’emergenza climatica rappresentino ormai un’urgenza della contemporaneità. Del resto l’approvvigionamento di energia pulita e la decarbonizzazione figurano tra i

pilastri del report 2024 redatto da Mario Draghi sulla competitività dell’UE. Secondo il noto economista, infatti, la responsabilità climatica – unita all’innovazione tecnologica – rappresenta per i Paesi europei una vera e propria “sfida esistenziale”.

GREEN LIFESTYLE

Il report evidenzia anche il ritardo che su questi temi l’Europa sconta rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, appunto. Restando in ambito automotive, un esempio di quanto la mobilità elettrica rappresenti oggi l’emblema di un vero e proprio stile di vita sostenibile è rappresentato dalle strategie del marchio Nio, uno dei principali produttori di macchine elettriche fondato a Shanghai

DI ALESSIA ZAMPANO

nel 2014. L’azienda ha recentemente aperto uno ‘showroom’ ad Amsterdam (il secondo nei Paesi Bassi) che non è semplicemente un negozio. La Nio House, come è stata ribattezzata, occupa, infatti, un intero edificio di sette piani nello scenografico Canal District e, accanto agli spazi destinati all’esposizione dei modelli di auto, mette a disposizione della città un caffè, aree di gioco per bambini, postazioni di co-working, location per workshop, presentazioni e conferenze di piccola scala nonché una galleria d’arte e design che può essere utilizzata sia per mostrare i prodotti del marchio sia come piattaforma espositiva per gli artisti locali. Nel progetto realizzato dal rinomato studio olandese MVRDV una particolare attenzione è stata data ai materiali sostenibili, come lo speciale rivestimento per pareti stampato in 3D e realizzato con cartoni di bevande riciclati o la bio-graniglia utilizzata per le pavimentazioni.

Negli Usa, Starbucks e Mercedes-Benz hanno annunciato una partnership per installare postazioni di ricarica veloce in 100 caffè della nota catena lungo l’Interstate 5, l’arteria principale che attraversa tutta la California e che funge da collegamento tra il Messico e il Canada.

Il progetto partirà nel 2025 ed è parte di un piano più esteso di installazione di colonnine su tutto il territorio degli Stati Uniti. Le postazioni avranno il marchio Mercedes ma potranno essere utilizzate da tutte le auto elettriche e l’azienda si impegna, fin da ora, a garantirne il corretto funzionamento (uno studio americano dice che il 25% delle postazioni è fuori uso). Una mossa che è stata accolta con favore perché intelligentemente mette a disposizione il servizio nei luoghi dove le persone si fermano già per comprare e mangiare.

ECO SHOPPING EXPERIENCE

Starbucks, dal canto suo, è sempre stata all’avanguardia in quanto a pratiche sostenibili legate, in particolare, al retail. Il brand è, infatti, protagonista di un’altra interessante partnership con la distilleria giapponese Kirishima Shuzo, uno storico marchio che produce lo ‘shochu’, un tradizionale distillato ottenuto dalle patate dolci. A partire dal metodo che l’azienda adotta per generare

Come consumatori gli

individui tenderanno

a premiare quei marchi che permettono loro di fare scelte di consumo responsabili, attraverso piccoli gesti quotidiani.

biogas ed elettricità dalle fecce e dagli scarti delle patate – due sottoprodotti della sua produzione – i due marchi hanno previsto di aprire, nella primavera del 2026, un locale congiunto dalla forte caratterizzazione eco. Lo spazio, infatti, oltre a un negozio Starbucks con ‘drive-thru’ e un negozio di prodotti Kirishima Shuzo, ospiterà un giardino botanico in cui i visitatori potranno intrattenersi e non solo sarà interamente alimentato dall’energia generata dalle patate dolci, ma riutilizzerà anche lo scarico termico generato dal processo di distillazione per il riscaldamento invernale e i rifiuti alimentari come fertilizzanti per la coltivazio-

LA NIO HOUSE DI AMSTERDAM.

ne sia del caffè sia delle patate dolci, in piena logica circolare. L’azienda americana aggiunge, così, il tema della sostenibilità alla collaudata strategia di trasformare ogni sua filiale ‘estera’ in un omaggio alla cultura locale, raggiungendo il duplice obiettivo di offrire alle persone un’esperienza unica e memorabile e di amplificare la risonanza delle sue iniziative a favore del pianeta. Spostandoci nel nostro Paese, il principio dell’economia circolare è alla base anche dell’interessante iniziativa di Despar Nord, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia. L’insegna della GDO ha ideato – in collaborazione con tre partner veneti, leader

nei processi di recupero, riciclo e trasformazione del cartone – un progetto cosiddetto ‘closed loop’ che dà una seconda vita agli imballaggi in carta dei supermercati che solitamente rappresentano una grande quantità di rifiuti da smaltire. In questo caso, invece, si trasformano in risorsa e vengono utilizzati per produrre le shopper a disposizione della clientela per il trasporto della spesa. Una ‘semplice’ operazione che dimostra come i brand possono fare la loro parte per evitare sprechi e inquinamento e, allo stesso tempo, incentivare le persone a dare il loro contributo, supportando la produzione da filiera corta. Come

LE SHOPPER RICICLATE DI DESPAR NORD.
IL VISUAL DEL PANINO ‘GOURMAUT’ DI AUTOGRILL, REALIZZATO DALLA FUMETTISTA BEATRICE, DIPENDENTE DI PIZZAUT.

consumatori, infatti, gli individui tenderanno a premiare quei marchi che permettono loro di fare scelte di consumo responsabili, attraverso piccoli gesti quotidiani.

IL VALORE SOCIALE DELLA COMUNICAZIONE

E qui veniamo all’altro aspetto della sostenibilità, quello sociale, che va di pari passo con quello ambientale. Perché se la prosperità dell’ecosistema è una condizione necessaria per la prosperità della nostra economia, di quest’ultima dovrebbero poter beneficiare tutti. Sono tanti gli esempi di aziende e brand che si impegnano a favore delle comunità più svantaggiate e, da questo punto di vista, l’Italia si è resa protagonista di un caso unico nel suo genere.

Parliamo del progetto PizzAut, ideato nel 2021 dall’imprenditore sociale Nico Acampora, che oggi è diventata una delle realtà di occupazione inclusiva più affermate e innovative, con le sue due pizzerie (una a Cassina de’ Pecchi, in provincia di Milano, e una a Monza) interamente gestite da personale autistico. Quest’estate Autogrill ha ideato, insieme allo staff di PizzAut, un panino che sarà in vendita fino al 30 ottobre.

‘GourmAut’ – questo il suo nome – oltre ad avere un’inedita forma circolare che favorisce la condivisione, ha anche uno scopo solidale, perché, per ogni porzione venduta, Autogrill donerà a PizzAut 1 euro fino al raggiungimento di 200mila porzioni. Le ragazze e i ragazzi autistici si sono cimentati anche nella realizzazione della campagna di comunicazione dell’iniziativa, realizzando il visual e partecipando come attori e speaker al video

UNA DELLE ‘BANCOLIBROS’ INSTALLATE A MADRID DURANTE LA SECONDA EDIZIONE DI ‘SIÉNTATE A LEER’ (SIEDITI A LEGGERE).

promozionale. Il ricavato dell’operazione andrà a sostegno del progetto PizzAutoBus, con cui il visionario Acampora si prefigge di trasportare questo modello su tutto il territorio nazionale con una flotta di food truck, dando a sempre più persone autistiche l’opportunità di avere un impiego e di raggiungere l’autonomia economica.

Anche la comunicazione può fare la sua parte, ad esempio mettendo la creatività al servizio della creazione di sinergie particolarmente virtuose.

Nello scorso mese di giugno a Madrid si è tenuta la seconda edizione di ‘Siéntate a leer’ (Siediti a leggere), un’iniziativa che nasce dalla collaborazione tra la municipalità, la casa editrice Penguin Random House, l’agenzia di comunicazione Carat e JCDecaux, uno dei principali player internazionali dell’outdoor adv. Allo scopo di invogliare le persone a leggere, il consiglio comunale della capitale spagnola ha installato in otto distretti della città 26 speciali panchine a forma di libro. Le ‘bancolibros’ riproducono in scala gigante alcuni dei titoli pubblicati da Penguin e sono dotate di un codice QR che indirizza i potenziali lettori/lettrici a ulteriori informazioni sul libro e sul suo autore/autrice. I titoli su cui i residenti hanno potuto ‘accomodarsi’ quest’anno includevano Esnob di Elísabet Benavent, En agosto nos vemos di Gabriel García Márquez e Mafalda di Quino. Oltre a incoraggiare la lettura, il progetto nasce anche con l’obiettivo di promuovere le librerie e le biblioteche locali, vicino alle quali la maggior parte delle panchine è stata strategicamente posizionata. Un’idea che ha trasformato una campagna OOH non solo in un invito fisico e visivo a immergersi nella letteratura ma anche in un elemento interattivo e coinvolgente di arredo urbano che migliora la qualità dello spazio pubblico e del tempo che ci si può trascorrere.

Swan&Koi e il tempo del ‘fare sostenibile’

IN ALTO: GAIA ZAVOLI, CEO DI SWAN&KOI.
GL’agenzia, società benefit e BCorp, ha intrapreso un percorso di responsabilità per dare un senso collettivo al mestiere della comunicazione.

aia Zavoli – CEO di Swan&Koi, agenzia di comunicazione società benefit e BCorp – ci ha parlato di come la comunicazione può farsi portavoce di un agire responsabile a tutti i livelli.

Come si coniugano comunicazione e sostenibilità?

E perché oggi è così importante farlo?

Gaia Zavoli: Oggi è il tempo del ‘fare sostenibile’ e la sostenibilità è entrata a pieno titolo nelle strategie aziendali. Se non dai voce a ciò che di buono e bello fai, come puoi pensare di essere un brand ispirativo che alza l’asticella in favore di un pubblico più ampio e di un pianeta che ci parla ma a cui siamo sempre restii a dare voce? Nella comunicazione assistiamo a un crescente numero di campagne che, trasversalmente a tutti i settori, ci raccontano best practice. Questo perché le persone, consumatori sempre più consapevoli, scelgono brand e aziende che guarda-

no oltre il loro orticello e hanno capito che investire nei valori, quelli in cui si crede veramente, premia. Consente di fidelizzare i clienti, attrarne di nuovi, destare interesse verso gli investitori ed essere ricercati dai giovani di talento.

Cosa possono fare le agenzie di comunicazione, in questo senso?

Gaia Zavoli: Parlare meno di sostenibilità se non la si persegue in prima persona. Noi socie siamo sempre state dell’idea che l’esempio è la migliore leva per far capire cosa si fa e, quindi, cosa si è. Comunicare la sostenibilità significa, in primis, sapere cosa è e soprattutto cosa NON è sostenibile. Noi che siamo benefit e BCorp, sappiamo sulla nostra pelle cosa comporta un percorso di responsabilità. Non è una passeggiata ma se pensi che puoi dare un senso più collettivo alla tua professione di comunicatore, di imprenditore e di creativo, non ti puoi più sottrarre a

DI ALESSIA ZAMPANO

questo processo. Perché la sostenibilità è sempre in divenire e va di pari passo con le tecnologie, le produzioni e i consumi.

E cosa possono e/o devono fare le aziende?

Gaia Zavoli: Affrontare il tema con onestà intellettuale e intraprendere un percorso interno che coinvolga processi, persone e produzione. È una progressione, come quando ti approcci a un nuovo argomento; più lo studi e più ti accorgi che ne sai pochissimo ma sei in grado di coglierne l’enorme potenziale sin da subito. Un apprendimento che ha bisogno di compagni di viaggio allenati e partecipativi. Nella sostenibilità, essere insieme è importante. Un mondo inquinato è un mondo di solitudine.

Nel concreto, come aiutate le aziende a comunicare il loro impegno ambientale e/o sociale?

Gaia Zavoli: Siamo una piccola filiera: consulenti di marketing, impresa creativa e casa di produzione a basso impatto ambientale. Le strategie che adottiamo sono sempre pensate e costruite ad hoc per ogni cliente. Ci piace studiare la loro storia e la loro organizzazione, osservare il loro stile e partecipare, con le nostre competenze e la nostra energia, al loro sviluppo.

Siamo una piccola filiera: consulenti di marketing, impresa creativa e casa di produzione a basso impatto ambientale.

Per esempio, con Camst group – cooperativa di servizi per la ristorazione e il facility management, attiva da circa 80 anni in ambito nazionale – abbiamo subito colto l’accelerazione che l’azienda, visionaria e con un approccio ‘human’ a ogni tema, sta dando al suo percorso di sostenibilità. Dal 2023 è benefit e prosegue misurandosi per la certificazione BCorp.

Abbiamo sposato le loro esigenze più urgenti, realizzando il loro sito dedicato alla sostenibilità, il loro bilancio di sostenibilità 2023 e raccontando il loro impegno etico e green con una serie di videointerviste a stakeholder e dipendenti che hanno messo in luce come gli obiettivi siano coincidenti e collettivi.

Come supportate i vostri clienti a identificare e a trasferire i loro valori identitari, sia internamente che esternamente all’azienda?

Gaia Zavoli: C’è un cliente speciale che ci vede coinvolti da 7 anni: Mondoffice, partner di fiducia nella consulenza e fornitura di prodotti per l’ufficio, l’industria e le professioni, parte del Gruppo francese Raja. Ci siamo subito accorti che aveva una ricchezza di valori, azioni e sensibilità che non si rifletteva in comunicazione. L’operazione di rebranding è consistita in un’emersione concreta della sua visione, espressa e sintetizzata molto efficacemente nel pay-off ‘Spazio al talento’. Quest’anno, durante l’evento dei loro 35 anni, CEO, manager e content creator – tutti over e under 35 – si sono confrontati in un talk, scoprendo che non esiste lo stereotipo dei giovani o dei maturi. La passione autentica per ciò che si fa unisce e genera il talento collettivo, più importante di quello personale. Stiamo continuando ad aiutare Mondoffice a mettere a fuoco cosa rappresenti il talento con il ‘Manifesto del Talento’ che sarà lanciato questo autunno e con il ripensamento del loro nuovo Codice Etico.

Qual è la bussola che vi orienta nella scelta di progetti, clienti e partner?

Gaia Zavoli: Sicuramente l’empatia e la voglia di lavorare con persone e aziende in cui riusciamo a specchiarci, a prescindere da settore, dimensione, territorialità e storie. E la grande curiosità: saperne di più, vedere le potenzialità, sapere che possiamo essere utili. Con ChargeGuru – azienda francese presente da 2 anni in Italia che fornisce ad aziende e abitazioni soluzioni di ricarica elettrica all’insegna del ‘zero pensieri’ – è andata proprio così. In loro abbiamo trovato un cliente in crescita che si approccia al mondo della comunicazione senza pregiudizi e con un mix di freschezza e serietà che contraddistingue anche noi.

Si parla tanto di transizione ecologica. Dal vostro punto di vista, a che punto è il nostro Paese?

Gaia Zavoli: L’Italia ha fatto progressi significativi, trainata soprattutto dalle aziende private e, tuttavia, c’è ancora molta strada da fare. Oltre a un approccio trasversale e sistemico, per accelerare il cambiamento occorre investire di più in tecnologie verdi, infrastrutture sostenibili ed educazione ambientale. La consapevolezza sta crescendo ma è essenziale che tutte le parti interessate – governo, imprese e cittadini –lavorino insieme per disegnare, con una prospettiva collettiva, economie più forti.

UN FRAME DEL VIDEO ISTITUZIONALE DI MONDOFFICE DEDICATO AL MERCATO HO.RE.CA.
UN SOGGETTO DELLA CAMPAGNA STAMPA DI CHARGEGURU.

STORIES

Carla Isonne Brand Manager — Molinari Italia

aziende & comunicazione

SIMONA FILICE ACROBATICA

SARAH EVI BSH ELETTRODOMESTICI

ROBERTO SELVA ESSELUNGA

MANUELA KRON GRUPPO NESTLÉ

GIULIANO BENAGLIO LOCAUTO GROUP

CARLA ISONNE MOLINARI ITALIA

GIORGIO ARCANGELI OTOVO ITALIA

FLORIANA PICECE PAYBACK ITALIA

ROBERTO PIERUCCI RCR CRISTALLERIA ITALIANA

GINEVRA DELLA PORTA SAES GETTERS

Acrobatica

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

Nel settore edilizio il grande tema oggi è la direttiva UE ‘Case green’. L’obiettivo emissioni zero entro il 2050 è ambizioso ma raggiungibile. Qui vedremo il vero cambiamento. E come azienda del settore noi di Acrobatica siamo naturalmente a bordo; la società sta cambiando e sono sempre di più le persone che sentono l’esigenza di fare qualcosa di concreto per le generazioni future. Negli ultimi 2 anni ci siamo strutturati, aprendo nuovi rami d’azienda per garantire servizi di efficientamento energetico, installazione di impianti fotovoltaici e creazione di comunità energetiche. Ci impegniamo per garantire alle famiglie un risparmio concreto sulla bolletta ma anche per far sì che possano diventare ‘compliance’ alla direttiva europea in modo sostenibile ed efficace, attraverso formule di finanziamento che rendano l’operazione possibile per tutte le tasche.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Il servizio che garantiamo di per sé risponde in modo innovativo alle esigenze dei consumatori. Il nostro ‘end user’ è la persona che vive o lavora in un edificio, le cui necessità riguardano la sicurezza, il comfort

abitativo e la serenità di vivere in un ambiente sicuro, curato e ‘in perfetta salute’. La nostra tecnologia, quella dei lavori su fune, garantisce un consumo decisamente inferiore di CO2 ed evita lo spostamento di mezzi pesanti per l’esecuzione dei lavori. Il rispetto della normativa sulla sicurezza è uno dei nostri fiori all’occhiello, per questo ci impegniamo a garantire non solo servizi edili eseguiti a regola d’arte ma anche rispettosi, tutelanti ed eco-sostenibili. In comunicazione semplicemente manteniamo coerenza. Non ci dimentichiamo di puntare su ciò che rappresenta per noi il vero valore aggiunto nel rispondere ai bisogni dei consumatori: le persone che fanno parte del Gruppo Acrobatica. Sono loro a fare davvero la differenza. E allora diamo spazio alle nostre persone anche in comunicazione. Raccontiamo i nostri servizi, i benefici per il cliente e in cosa possiamo essere davvero utili e fare la differenza.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Da tempo la nostra marketing strategy è multichannel e gli asset digitali ne sono grandi protagonisti. Nell’ultimo triennio circa il 60% dei contatti sono arrivati da touchpoint digitali per cui gli investimenti in tecnologia, l’ottimizzazione contenuti e il miglioramento della user experience sono importanti e tendono sempre a garantire al cliente finale facilità di accesso alle informazioni che ritiene utili, velocità nell’ottenere risposte risolutive alle proprie domande e semplicità nel passare efficacemente dal mondo digitale a quello reale.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Con il 2024 abbiamo avviato il progetto di rebranding che ha come espressione finale il nuovo logo Acrobatica (da EdiliziAcrobatica). Insieme al nuovo naming, abbiamo inserito l’icona di una casa con al suo interno un triangolo giallo stilizzato: un concetto che vuole richiamare la

casa intesa come nido, con un accenno al femminile nel senso di cura e protezione ma anche estro, fantasia e leggerezza. Il nuovo brand è soprattutto espressione di un nuovo modo di fare edilizia, di una nuova figura professionale – quella del muratore acrobatico – e di un asset valoriale in cui è la persona a essere il vero protagonista.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Il futuro oggi per noi significa soprattutto espansione. Il focus è verso progetti di comunicazione che possano rafforzare il nostro posizionamento nei mercati esteri in cui siamo già presenti (Europa e Medio Oriente) e favorire l’ingresso in nuovi mercati.

BSH

Elettrodomestici

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce il vostro brand?

Fra i principali trend nel nostro settore troviamo sicuramente tecnologia e connettività ma anche personalizzazione. La tecnologia più innovativa applicata all’elettrodomestico porta con sé molteplici vantaggi, a cominciare dalla gestione da remoto via app in modo semplice e smart. Nel futuro possiamo aspettarci un crescente legame con il mondo dell’Intelligenza Artificiale: al momento è una strada ancora relativamente poco battuta ma alcuni brand hanno già iniziato a proporre funzioni integrate e potenziate dall’AI. La personalizzazione, invece, da aspetto che riguardava principalmente categorie merceologiche ‘personali’ –quali moda e automotive – è ora sempre più cercata dal consumatore anche nel mondo dell’arredo e questo, ovviamente, coinvolge la cucina e gli elettrodomestici che sono chiamati a completare, a tutti gli effetti, il design di questo ambiente della casa.

Il marketing deve adottare strategie inedite per rispondere alle necessità dei consumatori. Il vostro brand come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Pochi mesi fa, in coincidenza con la presen-

tazione a EuroCucina della gamma NEFF Collection 2024 abbiamo ufficializzato la nuova personalità di NEFF, tradotta in un nuovo logo e un nuovo payoff. Pur coerente con la storia e la filosofia del marchio, la nuova identità fuori dagli schemi di NEFF mette ancora più al centro le persone, la creatività e la libertà di esprimersi attraverso la passione per la cucina. Infatti il nuovo payoff recita: ‘COOK the Unexpected, CREATE the Extraordinary, INSPIRE the Unconventional’.

Per raggiungere i food lover NEFF abbiamo deciso di collaborare con figure non convenzionali allo scopo di esprimere lo stile e il carattere distintivo del marchio, come Michele Lazzarini, giovane chef stellato e nostro nuovo brand ambassador. Con la sua decisione di uscire dagli schemi per seguire senza compromessi la propria idea di cucina, Chef Lazzarini incarna in pieno la personalità non convenzionale di NEFF e ci permette di raccontarne l’unicità.

Collaboriamo, inoltre, con nano e micro-influencer, figure che hanno competenze molto verticali nei loro ambiti di riferimento e soprattutto un legame molto forte e autentico con la loro fanbase.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione.

Che impatto ha avuto tutto ciò sul vostro marchio?

Indubbiamente il digital ha acquisito preminenza nella comunicazione. Per quanto riguarda NEFF, molto parte dall’online e dal presidio dei nostri canali sulle principali piattaforme social. Allo stesso tempo, però, cerchiamo di creare una brand experience che sia anche fisica, facendo sì che online e offline si mantengano coerenti con i valori del marchio.

Per esempio, attraverso le Masterclass organizzate nei nostri showroom di Milano, Roma e Firenze – che coinvolgono esperti e autorevoli influencer del mondo del food e del lifestyle – offriamo contenuti, esperienze e incontri dal vivo orientati a instaurare una connessione affettiva con il pubblico.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o progetto realizzato?

Dovendo restringere la scelta, indicherei Radio NEFF, la digital radio su Spotify frutto della collaborazione con il musicista, DJ e conduttore radiofonico Alessio Bertallot. Abbiamo messo a punto un progetto unico nel suo genere, nel quale le caratteristiche delle playlist si fondono con quelle dei podcast per offrire un’esperienza coinvolgente in puro stile NEFF. Le selezioni musicali, infatti, sono alternate da brevi spunti di riflessione proposti da professionisti autorevoli nel mondo della creatività a tutto tondo, come Michele Lazzarini, Simone Brillarelli, Alessandro Baici, Amanda Deni e Cesare Cicardini.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Continueremo a puntare su progetti di comunicazione che ci consentano di supportare tutte le nostre novità di prodotto creando un fil rouge che leghi sempre più e in modo coerente il mondo online con quello offline.

Esselunga

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

I consumi stanno cambiando rapidamente, influenzati da molteplici fattori: sociali, economici e ambientali. Nel nostro settore, stiamo osservando una crescente attenzione da parte dei clienti verso la sostenibilità, con una forte domanda di packaging riciclabili, attenzione alla provenienza e alla qualità dei prodotti e un impegno per la riduzione degli sprechi. Inoltre, c’è un interesse sempre maggiore verso il benessere e la salute, con consumatori sempre più attenti agli ingredienti e ai valori nutrizionali dei prodotti. Questo ha portato a un aumento della richiesta di alimenti sani, integrali, arricchiti di nutrienti o che rispondono a specifiche esigenze alimentari, il tutto mantenendo un occhio di riguardo per il risparmio. Per rispondere a queste diverse esigenze abbiamo sviluppato linee di prodotti a nostro marchio, come la linea ‘Equilibrio’ e la linea ‘Smart’, quest’ultima collocata nelle fasce di prezzo più basse del mercato di riferimento.

Infine, i clienti non cercano più solo prodotti ma anche esperienze di acquisto personalizzate, disponibili attraverso diversi canali, sia online che offline.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Con la crescente digitalizzazione, la comunicazione non si limita più al punto vendita fisico o agli strumenti tradizionali. I consumatori interagiscono con i brand attraverso diversi canali e le nostre strategie di comunicazione spaziano dall’online alla creazione di esperienze nei negozi. Grazie ai big data, all’Intelligenza Artificiale e, nel nostro caso, a un prezioso patrimonio di clienti fidelizzati, la comunicazione diventa sempre più personalizzata e costruita attorno alle esigenze del cliente. Un altro aspetto cruciale è la capacità di creare contenuti e sviluppare uno storytelling efficace che metta in risalto le nostre peculiarità, come il fatto di essere non solo un retailer ma anche un’azienda produttrice. La relazione con il cliente, insieme alla capacità di ascoltarlo e rispondere ai suoi bisogni, resta un asset fondamentale.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Grazie alle nuove tecnologie e all’analisi dei dati, siamo in grado di comprendere meglio i trend e i comportamenti dei consumatori, rispondendo in modo più rapido ed efficace alle loro esigenze. Questo ci permette di sviluppare promozioni sempre più mirate, aumentando il tasso di conversione. L’introduzione di nuove tecnologie ha, inoltre, migliorato l’interazione con i clienti, rendendo i processi più efficienti.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

La campagna ‘Non c’è una spesa che non sia importante’ con il primo cortometraggio La pesca che ha suscitato grande dibattito, ha riportato l’attenzione sulla comunicazione pubblicitaria come non si faceva da anni. L’obiettivo era un racconto vero, calato nei nostri tempi e costruito intorno al concetto di spesa. La campagna ha significato per noi un’evoluzione della strategia di comunicazione, mettendo al centro le persone e le loro emozioni.

Dopo il cortometraggio La Pesca, sono stati realizzati anche i cortometraggi La Noce e

La Carota che ruotavano intorno allo stesso messaggio volto a restituire valore a un gesto semplice e quotidiano, come andare al supermercato.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Siamo impegnati su diversi progetti per sostenere e contribuire a valorizzare l’Italia dello sport. Siamo partner della FIGC e siamo al fianco di Fondazione Milano Cortina: attivazioni e iniziative legate alle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi 2026 avranno per noi un ruolo centrale. Con lo sport condividiamo valori comuni, come l’impegno, la passione, la dedizione e lo sport evoca stili di vita sani ed equilibrati che cerchiamo di promuovere. Proseguono, inoltre, i nostri impegni per creare progetti in grado di valorizzare le eccellenze della nostra azienda.

Gruppo Nestlé

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

I trend principali che stanno emergendo nel mercato F&B sono davvero affascinanti e influenti: la sostenibilità, la nutrizione e il benessere, l’italianità, l’accessibilità e l’accelerazione digitale che stiamo vivendo grazie all’Intelligenza Artificiale. Ma quando parliamo di Food & Beverage, c’è un elemento che rimane sempre il driver principale in Italia: il gusto. È il gusto che spinge i consumatori a scegliere un prodotto.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Fattori cruciali sono la formazione e lo sviluppo delle competenze digitali in azienda. L’evoluzione delle tecnologie e delle strategie di comunicazione richiede continuo aggiornamento e agilità – anche grazie a metodi di Test & Learn – nell’adattare le nostre strategie sia alla dieta mediatica sia al modo in cui l’audience si relaziona con i brand ed effettua le proprie scelte di acquisto. Guardando strettamente alle comunicazioni, stiamo investendo nella personalizzazione utilizzando dati e analisi per offrire messaggi più rilevanti e mirati. In questo modo, siamo in grado di adattarci ai cambia-

menti nel comportamento dei consumatori e di soddisfare le loro esigenze in modo più efficace e puntuale.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Negli anni abbiamo visto cambiamenti continui nelle modalità di comunicazione con i consumatori, sperimentando canali diversi e lavorando in ottica di ottimizzazione di ciascun canale con l’obiettivo di intercettare il consumatore attraverso nuovi touchpoint e nuove strategie. Oggi siamo di fronte a nuove sfide. Le nuove tecnologie ampliano i confini comunicativi e di marketing, permettendo di coinvolgere i consumatori in maniera più ingaggiante e stimolante. Riteniamo sia fondamentale continuare a monitorare l’evoluzione delle tecnologie perché, di questi tempi, le opportunità che si manifestano sono infinite e la velocità con cui emergono è altissima.

La formazione di competenze e la sperimentazione all’interno dell’azienda giocano, anche in questo caso e come accennato precedentemente, un ruolo cruciale. Tra le innovazioni che stiamo implementando c’è anche l’uso di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale che ha dimostrato di essere un prezioso supporto nella fase creativa e di brainstorming,

aiutando il nostro team a esplorare nuove idee e approcci.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

L’ultima campagna corporate di Nestlé –ideata da Serviceplan Italia e dedicata al mercato italiano – l’abbiamo intitolata ‘Il nido che condividiamo’ e porta nuovamente in vita il posizionamento ’Good food, Good life’. Con questo posizionamento, il Gruppo esprime tutto il suo impegno in favore della nutrizione, del Pianeta, delle persone e del territorio e la campagna ci permette di approfondire questa promessa, mostrandone il volto più emozionale e valoriale. Perché, con una vasta scelta di brand e prodotti che accompagnano ogni momento della giornata, Nestlé è una presenza costante nelle case degli italiani, come un membro della famiglia su cui sappiamo di poter contare.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Abbiamo tante novità in arrivo in termini di offerta prodotti e, come sempre, le supporteremo anche attraverso campagne media. Per citare alcuni esempi in linea con le richieste dei consumatori – sempre più attenti all’aspetto nutrizionale e, al contempo, al gusto – ampliamo l’offerta ‘plant based’ con i nuovi Burger-MINI Spinaci e Carote di Garden Gourmet che si distinguono per i pochi e semplici ingredienti e il gusto delicato e adatto a tutti. Non solo, lanceremo FITNESS® Protein: i cereali fonte di proteine con lo 0% di zuccheri aggiunti (contengono naturalmente zuccheri), per una colazione gustosa con cereali integrali e cacao. E, come ogni anno, una nuova variante dell’iconico Baci Perugina: Baci Perugina Caramellato alle Mandorle. Queste sono solo alcune delle tante novità previste per questo autunno.

Locauto Group

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

Il mondo del noleggio a breve termine si colloca in un contesto generale caratterizzato da incertezza geopolitica ed economica globale; tuttavia, la domanda del cliente medio che noleggia a breve termine continua a essere in crescita, sia per quanto riguarda la clientela straniera che arriva in Italia sia per il segmento domestico, con finalità turistiche e di business. In particolare, nel periodo estivo appena trascorso, abbiamo osservato rispetto al passato un maggior anticipo nelle prenotazioni da parte dei nostri clienti.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

La comunicazione di Locauto è diretta, chiara e trasparente: il nostro cliente viene letteralmente accompagnato in tutti i processi che portano alla prenotazione, al ritiro e alla riconsegna della vettura. Puntiamo molto sul rafforzamento della nostra presenza: sito, app, telefono, e-mail ma anche chat e whatsapp sono a disposizione dei nostri clienti che possono, inoltre, interagire direttamente con il personale Locauto in oltre 100 uffici di noleggio

presenti in tutta Italia nei principali aeroporti, stazioni e centri cittadini.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Per noi tecnologia e innovazione sono da sempre punti fermi sui quali investire e possiamo dire di essere stati tra i ‘pionieri’ nel mondo del rent-a-car italiano. Abbiamo introdotto la firma del contratto di noleggio direttamente su tablet in parcheggio, così come abbiamo lanciato, nel 2016, il ‘noleggio smart digitale’ Elefast, un sistema che consente al cliente di aprire la vettura direttamente dallo smartphone. Nel 2020, durante la pandemia, abbiamo ideato ‘Smart Check-in’, una best practice Locauto che permette ai nostri clienti di ritirare la vettura direttamente in parcheggio senza passare dal banco di noleggio.

Contestualmente, abbiamo sviluppato l’area riservata MyLocauto, completata lo scorso anno dal lancio di ‘MyLocauto Friends’: il primo programma loyalty multiprodotto e multicanale, gratuito e cross-sell, con sconti e vantaggi progressivi in base al numero di noleggi effettuati che considera, all’atto dell’iscrizione del cliente, l’eventuale storico esistente con Locauto, valorizzandone, quindi, la fedeltà sin dal primo giorno.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Dopo la prima campagna di comunicazione ‘Locauto Sblocca il movimento’, lanciata con successo a ottobre del 2022, abbiamo voluto fare un ulteriore step in avanti e puntare sulla semplicità. Tra i ‘dislike’ più frequenti segnalati dall’utente medio del noleggio troviamo sovente ai primi posti la complessità del servizio stesso. Negli anni abbiamo lavorato proprio in questo senso, per rendere l’esperienza di noleggio il più smart possibile.

Abbiamo, quindi, realizzato una campagna che esaltasse questa semplicità – noleggiare con Locauto è così semplice e veloce che non serve uno spot che lo racconti – puntando sulla memorabilità del brand e su un tone of voice che potesse rappresentarci ma soprattutto distinguerci dalla concorrenza.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

A brevissimo partirà il nuovo progetto ‘Locauto on tour’, un vero e proprio roadshow attraverso l’Italia a tema educazione e sicurezza stradale che ci vedrà coinvolti direttamente in quattro città (Lecce, Parma, Frosinone e Ancona).

Il progetto prevede degli incontri, gratuiti e aperti al pubblico, in cui – con la partecipazione di professionisti e personalità istituzionali locali – verranno affrontati diversi temi rivolti a un pubblico di cittadini e giovani studenti.

Nella seconda parte di quest’anno è previsto il lancio del nuovo sito, progettato per rispondere sempre meglio alle esigenze dei nostri clienti, insieme alla nuova app Locauto, sviluppata con una tecnologia completamente rinnovata.

Per il 2025 stiamo pensando a nuove formule di noleggio per i nostri clienti, oltre a nuovi servizi in perfetto stile Locauto.

Molinari Italia

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

I consumi stanno diventando più consapevoli, informati e focalizzati su valori personali e sociali. Ricerche sul consumatore evidenziano come sia in crescita un atteggiamento sempre più attento a ciò che si consuma: dalla scelta della bevanda adeguata, al desiderio di provare nuove proposte. In particolare, per quel che riguarda il Food & Beverage, il consumatore tende molto a sperimentare e provare nuove proposte e nuovi gusti, assaggiando particolari abbinamenti di pietanze e drink. I consumatori desiderano esperienze personalizzate e prodotti su misura e questo spinge le aziende a utilizzare l’analisi dei dati per capire meglio le specifiche preferenze dei clienti e offrire soluzioni ‘tailor made’.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Utilizziamo strumenti di analisi e ricerche di mercato per capire in tempo reale le esigenze e le preferenze dei nostri clienti. Questo ci consente di adattare meglio le nostre offerte e il messaggio che vogliamo indirizzare al nostro target. Per esempio, in ottica di rispondere alla necessità dei consumatori che vogliono testare e provare nuovi gusti e nuove proposte, abbiamo creato diversi cocktail, come il Molinari Mule, che grazie al sapiente utilizzo della Molinari Extra ha un gusto avvolgente

e unico, o come il DICAPRI Spritz, non il classico Spritz, ma un drink per un aperitivo differente dal gusto fresco e caratterizzante, grazie all’utilizzo dei limoni IGP con cui viene realizzato il nostro prodotto Limoncello DICAPRI. Sul fronte della comunicazione abbiamo implementato diverse strategie che puntano in particolare sul digital, proponendo sempre più contenuti video che sappiano catturare l’attenzione e trasferire in pochi secondi il momento e le modalità di consumo del prodotto.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Internet e la tecnologia ci hanno permesso di interagire con i nostri clienti in modo più diretto e personalizzato. L’accesso a una quantità considerevole di dati e la velocità con cui possiamo ottenere le informazioni hanno sicuramente contribuito a rendere il lavoro più efficiente, fluido ed efficace. La tecnologia ci consente di targetizzare sempre meglio il consumatore, profilando uno specifico target in base alle abitudini. Riusciamo, in linea con la strategia dei media, a utilizzare al meglio i vari canali, sfruttando, così, il media mix per creare contenuti digitali sempre più coinvolgenti e accattivanti. Tuttavia, l’accelerazione della comunicazione digitale presenta anche delle sfide. La necessità di proteggere i dati sensibili è diventata una priorità cruciale; pertanto, è importante essere sempre vigili e pronti ad affrontare le minacce associate alla comunicazione digitale.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

L’ultima campagna di comunicazione lanciata lo scorso giugno prevedeva una pianificazione multicanale declinata in radio, affissioni outdoor, Out of Home e Digital. Oltre alla pianificazione video, la campagna ‘A Shot of Italy’ era in affissione Out of home con una creatività realizzata ad hoc dall’artista Luca Barcellona, proseguendo, quindi, il progetto già iniziato in occasione del lancio della Limited Edition Molinari nell’ottobre 2023. A 'Shot Of Italy' si lega al manifesto del brand, nato per raccontare l’incontro tra generazioni, legandosi sì alla tradizione, ma con lo sguardo rivolto al domani, per celebrare tutte le persone che scelgono di condividere i propri momenti speciali con Molinari.

Un vero inno all’italianità, alla socialità e alla condivisione ovvero ai valori che Molinari rappresenta nel mondo. Il manifesto è stato, poi, protagonista di uno spot radiofonico per cui è stato scelto un artista di eccezione: Alessandro Borghi.

Un attore che con le sue qualità espressive ha saputo diventare un’icona riconosciuta sia in Italia sia nel mondo e che incarna alla perfezione i valori di Molinari.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Il 2025 sarà un anno importante, quello dell’80° anniversario, quindi l’obiettivo primario sarà quello di mettere a sistema una serie di progetti e attività volte a celebrarlo. Il progetto prevederà diverse iniziative sia in comunicazione attraverso i vari mezzi sia con attività sul territorio che coinvolgeranno la nostra community. Continueremo, poi, a rafforzare la nostra presenza su tutto il territorio nazionale ed espanderemo la nostra presenza verso altri Paesi.

Otovo Italia

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

I nuovi stili di vita (es. smart working) così come le opportunità che il mercato delle rinnovabili apre ci fanno assistere a nuovi trend di consumo e a clienti disposti a cambiare le proprie abitudini per massimizzare l’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Le energie rinnovabili si calano perfettamente in questo nuovo contesto: per un consumatore avere la possibilità di utilizzare dispositivi come l’impianto fotovoltaico, la batteria di accumulo, la colonnina di ricarica per auto elettriche e le pompe di calore può portare a una migliore modulazione e distribuzione dei consumi nelle varie fasce orarie della giornata, permettendo di ottenere benefici maggiori e un più alto grado di indipendenza energetica.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Noi di Otovo adottiamo un approccio consulenziale durante tutti i punti di contatto. Ci impegniamo a diffondere contenuti edu-

cativi gratuiti, come ebook e webinar, per permettere ai consumatori di prendere coscienza dell’importanza della transizione energetica e per sfatare falsi miti. La nostra comunicazione è sempre leale e trasparente, pubblicizziamo solo contenuti che padroneggiamo, prodotti e soluzioni che conosciamo a fondo. L’approccio di un consulente energetico, e non di un venditore, è fondamentale per non perdere mai la fiducia dei clienti di oggi e domani.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Il core business di Otovo è proprio il processo digitale, un processo rivoluzionario che consente al cliente di modulare il proprio impianto e ottenere un preventivo personalizzato in pochi secondi e in totale autonomia per la propria abitazione, in base ai propri consumi.

Il preventivo, che viene poi personalizzato ulteriormente con i nostri consulenti, offre sempre il miglior prezzo disponibile e prevede l’installazione di materiali selezionati, assistenza pre e post vendita oltre a una garanzia di 10 anni. La consulenza dei nostri

esperti è fondamentale per modulare l’offerta in base ai mutamenti dei consumi futuri o ai possibili cambiamenti delle abitudini del cliente. In questo modo si crea un processo di vendita e installazione che, grazie alla quantità e qualità di informazioni raccolte, può finalizzarsi anche senza sopralluogo, rendendo l’esperienza del cliente il più digitale e leggera possibile.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Ci stiamo focalizzando molto sulla comunicazione relativa alle Comunità Energetiche, offrendo la possibilità di prenderne parte attraverso i nostri impianti fotovoltaici. Allo stesso tempo stiamo portando avanti un piano di comunicazione a livello europeo dedicato all’HEMS (Home Energy Management System), un sistema in grado di ottimizzare i consumi e gestire in maniera ottimale la produzione di energia di tutti i dispositivi del cliente (fotovoltaico, pompa di calore, colonnina per auto ecc.). In modo intelligente integra le informazioni relative alla produzione dei dispositivi stessi con le informazioni esterne – come le previsioni del meteo, le abitudini di consumo dell’abitazione, le necessità energivore degli elettrodomestici e i prezzi dell’energia – con il fine ultimo di sfruttare al meglio l’intero ecosistema, massimizzando sia il risparmio dell’utente finale sia l’impatto in termini di sostenibilità dell’abitazione.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Stiamo implementando lo sviluppo delle Comunità Energetiche e dei Gruppi di Autoconsumo, un’opportunità importante per il settore dei condomini. Inoltre, stiamo sviluppando partnership con player esterni come Elli (Gruppo Volkswagen) per offrire una soluzione integrata di ricarica delle auto elettriche in ambito domestico.

PAYBACK Italia

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

Nel settore loyalty ed engagement dove opera PAYBACK, società parte del gruppo American Express, osserviamo una crescente tendenza ad attivare le offerte prima di fare gli acquisti. Sempre più clienti entrano nella sessione ‘Coupon Centre’ –all’interno della nostra piattaforma – per attivare in modo consapevole le offerte dei nostri partner al fine di accelerare la raccolta punti o la redemption di codici sconto. Riscontriamo un’elevata attenzione a fare di ogni acquisto un’esperienza premiante, che restituisca parte del valore speso.

Riguardo al reward, notiamo un maggior interesse per i premi digitali, in particolare per le gift card, che sono apprezzatissime e sempre più richieste.

Questa tendenza conferma che il consumatore PAYBACK è attento al risparmio e riconosce il valore che torna indietro grazie dall’adesione al nostro programma.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità

dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Stiamo puntando sulla ‘marketing automation’ perché riteniamo che ci consenta di arrivare in modo più efficace al nostro target, ampio e differenziato.

La piattaforma proprietaria PAYBACK è in grado di associare a determinati trigger comportamentali specifiche comunicazioni che performano eccellentemente perché sono vissute dai destinatari come momenti di grande utilità.

Inoltre, stiamo intensificando la presenza sui social media, in particolare Instagram, un canale che si sta rivelando adatto a comunicare con una certa fascia di pubblico in modo più innovativo, coinvolgente e anche divertente.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

PAYBACK è nata e si è evoluta digitalmente negli anni, facendo uso delle più moderne tecnologie. Senza dubbio l’uso dominante dello smartphone da parte

dei nostri clienti ha avuto un impatto notevole sull’evoluzione del programma, facendo dell’App il canale privilegiato della nostra piattaforma che da anni ormai ragiona in ‘modalità mobile and app first’.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Una delle nostre ultime campagne, lanciata a giugno scorso, è stata ‘Mare Blu, °Punti in Più’.

La campagna – sviluppata in collaborazione con LifeGate, che ha visto aderire diversi dei nostri partner retail – aveva l’obiettivo di sostenere delle missioni di pulizia di alcuni fondali marini italiani al raggiungimento di un certo numero di punti raccolti dalla nostra base clienti, grazie all’utilizzo di coupon digitali.

La campagna è stata comunicata sui nostri canali digitali proprietari con contenuti particolarmente ingaggianti e di sensibilizzazione sul tema pulizia dei mari nonché sui canali dei partner aderenti, come Carrefour Italia, Esso, GrandVision e Mondadori Store, contribuendo con successo al raggiungimento dell’obiettivo della campagna: la raccolta dei 50 milioni di punti per rendere possibile il sostegno a 3 missioni subacquee dedicate alla raccolta dei rifiuti sui fondali marini. Obiettivo raggiunto e mari più puliti!

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

A brevissimo partirà una campagna che definiamo di ‘coalizione’, ovvero una campagna a cui aderiscono i principali partner del nostro network. La meccanica di gamification prevede che il cliente, a fronte di un certo ammontare di spesa con carta fedeltà PAYBACK, riceva una cartolina di gioco post acquisto. Dovrà, poi, andare sull’App PAYBACK per tentare la fortuna e giocare il codice di gioco.

RCR Cristalleria Italiana

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

Negli ultimi anni ci siamo dedicati sia al target home consumer sia a quello professionale (horeca). In termini di sicurezza, praticità e piacevolezza alla presa, le esigenze sono simili, mentre nel professionale le richieste sono più legate alla performance, nel senso di resistenza agli urti e ai lavaggi. Di conseguenza abbiamo semplificato la nostra offerta seguendo le destinazioni d’uso evidenziate dalle ricerche sui consumatori: arredo tavola, mixology, degustazione di vino e spirit e home décor (vasi e oggetti di arredo). Le abitudini che stanno evolvendo sono legate alla necessità di organizzare gli spazi nelle case e per questo abbiamo lanciato il concetto di ‘spazio sostenibile’, con prodotti impilabili ad alto contenuto di design. Nel mercato della ristorazione, la tendenza è quella di semplificare l’arredo tavola con un solo calice e un bicchiere ma di grande personalità. Così le decorazioni diventano un elemento identitario, come la necessità di un calice universale che soddisfi tutti i tipi di vino.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta af-

frontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Il criterio che differenzia le aziende generiche da quelle di successo è quello di avere una storia bella, e soprattutto vera, da raccontare. Occorre, però, anche saperla comunicare in modo semplice e sincero. Ciò significa evidenziare i propri fattori di successo così come le aree di miglioramento. Un altro elemento che cerchiamo di evitare è la ‘retorica’. Parlare in generale di sostenibilità, di performance e di sicurezza non è il nostro stile. Noi preferiamo parlare con fatti e numeri. Così cerchiamo di essere il più possibile tra i consumatori, perché è lì che succede tutto. Le strategie di comunicazione non possono essere fatte a tavolino ma tra la gente e i suoi cambiamenti, che siano generazionali o nelle abitudini. Un bicchiere è un elemento molto intimo che portiamo alla bocca e la scelta è come ‘decidere chi baciare’. Bere, poi, è uno degli atti che ripetiamo di più giornalmente e allora occorre farlo con un contenitore che renda più piacevole questo gesto quotidiano.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Ritorniamo al concetto che se c’è una storia

da raccontare la tecnologia può aiutare a comunicarla nel modo più accattivante ed esaustivo. Le campagne social e i video hanno aperto un canale di comunicazione che prima poteva essere soddisfatto solo con incontri one to one o campagne stampa generaliste. Ovviamente occorre un maggior investimento sulla qualità delle immagini e dei video, soprattutto per chi fa della ‘qualità’ la priorità comunicazionale. Restituire la perfetta trasparenza del vetro così come apprezzare gli scenografici colori di un cocktail sono attività che ci impegnano per arrivare agli occhi dei consumatori e nelle newsletter dei clienti.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Il concetto dei lanci del 2024 è ‘RCR like in a movie’. Abbiamo legato i nuovi prodotti, che vanno dal calice Martini alla coppa per il Gin Tonic, a film famosi nei quali i bicchieri e le relative miscelazioni sono protagonisti. Basti pensare al famoso Martini Vesper di James Bond, “shaken, not stirred”. Abbiamo declinato tale concetto nella sceneggiatura delle attività che l’azienda segue nell’anno, facendo coincidere il nostro business plan con il mondo del cinema… ‘like in a movie’.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Stiamo lavorando insieme a bartender esperti al lancio di una nuova modalità di consumo Zero Alcol. La missione di RCR è ‘far bene alle persone e all’ambiente fa bene al business’, per cui abbiamo iniziato un percorso educativo per proporre le creazioni della mixology anche senza alcol, mantenendo un gusto simile al cocktail originale. Ciò permetterà una comunicazione sia globale – anche nei Paesi non dediti al consumo di alcol – sia intergenerazionale, con la possibilità di bere drink salutistici senza perdere ‘l’emozione per le nostre labbra’.

SAES Getters

Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?

SAES Getters è leader nel campo dei materiali funzionali avanzati, con applicazioni che spaziano dall’elettronica di consumo, alle tecnologie del vuoto e al food packaging. Nel corso di 80 anni di storia, SAES ha saputo evolvere più volte il proprio business per restare sempre al passo con le richieste in continua evoluzione dei clienti e del mercato. Il 2024 segna l’esordio di SAES in un nuovo settore, quello degli ingredienti cosmetici, il cui mercato nazionale ha registrato nel 2023 un fatturato superiore ai 15 miliardi di euro, dimostrando una forte capacità reattiva e una stima per il 2024 che si aggira sui 16.6 miliardi di euro con un aumento del +9,8%. Le esigenze di beauty routine, protezione solare e cura della pelle sono in crescita tra i consumatori di tutto il mondo, dove si evidenzia un’attenzione sempre più marcata verso ingredienti multifunzionali, ad alte performance e cruelty-free. Ciò riflette una crescente consapevolezza verso la sostenibilità e il benessere animale. Sulla base di questi trend e forti di un know-how decennale della nostra divisione Chemicals, abbiamo lanciato ZeoSAES, una linea di ingredienti ingegnerizzati capaci di potenziare le formulazioni cosmetiche e solari, riducendo l’impatto sull’ambiente e preservando la salute umana.

Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?

Nella cosmesi SAES si distingue per la capacità di adattare un prodotto ‘globale’ alle specificità di ciascun mercato, con ingredienti che rispondono a peculiarità ed esigenze locali. Allo stesso modo abbiamo orientato la comunicazione: ad esempio, nel mercato coreano abbiamo privilegiato un approccio marcatamente scientifico, condividendo dati numerici e risultati di ricerca in vivo e in vitro. La distribuzione dei nostri sample ha, inoltre, facilitato analisi immediate da parte dei formulatori locali. Questo approccio lineare e trasparente è stato particolarmente apprezzato dalla industry coreana e ci ha permesso di qualificarci come un interlocutore preparato e consapevole.

Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?

Nonostante l’innovazione tecnologica sia insita nel Dna di SAES, la costante evoluzione della comunicazione digitale ha richiesto un adattamento della strategia in risposta alle necessità del nostro ‘cliente tipo’, che sempre più spesso ricerca e

confronta autonomamente informazioni, dati e risultati. Per questo motivo abbiamo deciso di rendere facilmente accessibili le informazioni dei nostri materiali non solo sul nostro sito multilingue ma anche sulle tre piattaforme per le materie cosmetiche più importanti a livello mondiale, contribuendo a semplificare l’attività esplorativa dei formulatori e a rendere sempre più chiara la nostra comunicazione.

Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?

Abbiamo deciso di strutturare una campagna di comunicazione internazionale, sia online che offline, con l’obiettivo di contribuire a posizionare la linea di ingredienti presso uno specifico target audience B2B, composto da produttori cosmetici, formulatori indipendenti e dipartimenti di ricerca e sviluppo. La campagna 2024, integrata e multicanale, è stata sviluppata per massimizzare la visibilità di SAES in mercati come Europa, Sud America e Corea del Sud. Come immagine caratterizzante abbiamo scelto una rappresentazione evocativa della microstruttura di una zeolite ingegnerizzata, ovvero la materia inorganica di cui si compongono i nostri prodotti, per sottolineare ancora una volta l’innovazione tecnologica di SAES.

Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?

Vista la risposta positiva che abbiamo ottenuto sia in Francia sia in Corea, patria della celebre K-Beauty nonché tra i mercati cosmetici più evoluti al mondo dove siamo stati premiati con il ‘Best Functional Ingredient Award’, proseguiremo il nostro programma di accreditamento in mercati strategici, come Giappone, Stati Uniti e Asia, partecipando alle fiere e agli appuntamenti B2B più prestigiosi, con altrettante campagne di comunicazione.

FARE AFFARI COME IN UNA PARTITA A SCACCHI

Il libro svela quali sono le 5 mosse da mettere in atto prima di avventurarsi in un mercato che può cambiare le regole del gioco da un momento all’altro e farvi scacco matto, senza darvi il tempo di fare la prossima mossa.

Di imprenditori che hanno fatto del proprio successo un racconto accattivante ce ne sono molti. Alcuni, persino leggendari come Ray Dalio, Daniel Priestley o Richard Branson.

Patrick Bet-David è una new entry e già autore di due best seller Le tue prossime 5 mosse e Scegli i tuoi nemici con saggezza, tradotti entrambi da Apogeo. Gli imprenditori di successo hanno alcune caratteristiche in comune: hanno avviato un’impresa in giovanissima età, hanno determinazione incrollabile, l’intuizione giusta al momento giusto e qualche volta origini sociali modeste. Sotto questo aspetto Bet-David non ha rivali; rifugiato iraniano, arrivato negli USA all’età di dieci anni in fuga dalla guerra, diplomato, studi superiori interrotti e arruolato nell’esercito convinto di non avere altra scelta. Poi, i primi passi nella vendita. Ed è lì che ha scoperto d’avere fiuto imprenditoriale. A soli 26 anni fonda PHP Agency, società di marketing di servizi finanziari, un’azienda che oggi conta 15mila agenti e 120 uffici. Un classico self made man. La chiave del suo successo la svela in questo libro ispirato al gioco degli scacchi.

Mossa n.1, Impara a conoscerti. “La consapevolezza di sé conferisce potere di scelta e controllo sulle proprie azioni. Sapendo chi vuoi essere, saprai quale direzione prendere e perché è importante per te. La strada dell’autoconsapevolezza è fatta di imperativi, a volte anche dolorosi. Fai del dolore il tuo incentivo e della rabbia la tua alleata. Valuta ciò che sei disposto a sacrificare e ciò che non è negoziabile. Allinea la tua carriera con il tuo vero io. E non dimenticare mai che la scoperta dei propri punti ciechi rende migliori”.

Mossa n.2, Impara a pensare. Ciò che differenzia le persone eccezionali dai mediocri è la capacità di elaborazione del proprio pensiero. “Chi elabora in superficie cerca soluzioni rapide per mettere da parte il problema, anziché indagarne le cause. Pensa a breve e non arriva lontano. Prendere decisioni richiede metodo”. Per questo Bet-David ha elaborato un modello, ‘Il Foglio di Lavoro per Risolvere X’, tanto semplice da sembrare scontato, tanto utile da risultare prezioso.

Mossa n.3, Impara a gestire il giusto team, cominciando dal valutare a chi dare fiducia. “Il tuo migliore alleato è la persona che non ha paura di comunicarti i tuoi punti deboli”. Solo così potrai impegnarti a superarli.

Mossa n.4, Impara a gestire la strategia su una scala che va dal come raccogliere capitale a come ottenere una crescita esponenziale.

Mossa n.5, Impara l’arte dei giochi di potere per sconfiggere i Golia del settore.

Ma occorre anche saper gestire la propria narrazione e sfruttare al meglio i social.

Le tue prime 5 mosse mostra analisi talvolta riduttive, suggerimenti che semplificano e un surplus di ottimismo.

Una scrittura brillante che invoglia alla lettura e ogni tanto accende lampadine che fanno esclamare: Wow!

(a cura di Raul Alvarez)

LEAN MARKETING PIÙ LEAD. PIÙ PROFITTI. MENO MARKETING

In un mondo in cui vi viene costantemente detto di ‘fare più marketing’ Allan Dib propone una soluzione radicalmente diversa e innovativa: fare meno marketing, ma farlo meglio. Lean marketing. Più lead. Più profitti. Meno marketing è il suo nuovo libro che mostra come creare un sistema efficiente, automatizzato e orientato ai risultati per trasformare il marketing in un processo sistematico e semplice, concentrandosi su ciò che davvero funziona. Allan Dib spiega come fare leva su quelli che lui definisce ‘i tre principali moltiplicatori di forza’, cioè strumenti, asset e processi, per riuscire a impostare una strategia di marketing snella ed efficace che alimenti un brand solido, in grado di attrarre il target e generare una buona reputazione, senza ricorrere a tattiche invasive o di bassa qualità.

SE DOMANI IL MONDO. VISIONI D’AUTORE SUL FUTURO

In questo volume si intrecciano dieci visioni del futuro inedite, scritte da grandi firme nazionali e internazionali, dieci prospettive differenti che spaziano dalla letteratura all’arte, dalla scienza e dalla tecnologia all’ambiente e alle humanity. Vent’anni fa nessuno aveva previsto le scoperte e le invenzioni che oggi alimentano le nostre possibilità di progresso e ciò accade perché spesso la curiosità umana scopre ciò che non stava cercando. Allo stesso modo, possiamo sperare che oggi, negli occhi dei nostri giovani, ci siano idee che non riusciamo nemmeno a immaginare e che ci aiuteranno a uscire dalla tempesta perfetta in cui ci siamo infilati. Telmo Pievani, evoluzionista, filosofo della biologia e saggista, collabora con Il Corriere della Sera Federica Bordoni, illustratrice freelance, lavora per case editrici, aziende, quotidiani e riviste.

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