
Agenzia del mese
Domino: servizi digitali per le aziende Azienda del mese
CNH: innovazione, produttività e sostenibilità
25° Interactive Key Award
Tutti i vincitori del premio nazionale dedicato alla comunicazione digitale
Agenzia del mese
Domino: servizi digitali per le aziende Azienda del mese
CNH: innovazione, produttività e sostenibilità
25° Interactive Key Award
Tutti i vincitori del premio nazionale dedicato alla comunicazione digitale
Editoriale
Gentili lettori, MEDIAKEY rappresenta da sempre uno spazio editoriale dedicato ai professionisti della comunicazione: editori, giornalisti, produttori della radio e della televisione, pubblicitari, creativi ed esperti di pubbliche relazioni. Nel corso di oltre 40 anni, l’evoluzione del settore media è stata puntualmente raccontata dalla nostra casa editrice. Oggi tale impegno prende un nuovo slancio per incrementare e migliorare le iniziative editoriali usando le risorse che la tecnologia ci mette a disposizione. In questo contesto, stiamo rivedendo e aggiornando i nostri servizi e contiamo entro il 2024 di completare il piano editoriale con nuove iniziative. Al centro del progetto resta il mondo dei media e la creazione di una comunità di decine di migliaia di professionisti, protagonisti del settore che ogni giorno raggiungiamo con la nostra nuova newsletter. A breve, anche il sito mediakey.it sarà disponibile con contenuti arricchiti da con- tributi audio e video sempre più coinvolgenti, oltre a una più mo- derna modalità di navigazione. Nel settore audio stiamo lavoran- do per creare RADIOKEY, la pri- ma radio dedicata ai professioni- sti della comunicazione, con podcast, interviste e approfon- dimenti on air 24 ore su 24. Nuove iniziative social saranno dedicate al mondo dell’entertainment, con il recente lancio del progetto in OOHMILANO. Una delle aree alle quali MEDIAKEY vuole da sempre dare il massimo risalto è l’orga- nizzazione e la gestione di even- ti, importanti occasioni di gratificazione per i professionisti. Ne abbiamo organizzati oltre 100 nel corso della nostra storia, momenti di gioia e di riconoscimento delle eccellenze del nostro settore; e in futuro ci impegniamo a proseguire e valorizzare queste magnifiche iniziative anche con nuovi progetti. Per il Gruppo MEDIAKEY sono fondamentali i prodotti stampati, come il magazine che state sfogliando e TVKEY, l’unico in Italia dedicato al mondo della produzione audio e video, pertanto in autunno lanceremo un progetto editoriale rivolto ai professionisti delle pubbliche relazioni e agli investor relator. In sintesi, un rinnovato impegno per dare la giusta visibilità al mondo della comunicazione. È il riconoscimento al valore del vostro lavoro.
L’Editore
Denis MasettiMAGGIO 2024 VOLUME 429 ANNO 42
Periodico registrato presso il Tribunale di Milano, n° 245/18.6.82 - Sped. in Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b - Legge 662/96-Filiale di Milano. MEDIAKEY S.r.l. è iscritta nel Registro Nazionale della Stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Servizio dell’Editoria, Divisione X Legge 5/8/1981 n. 416, Art. 11 con il N° 01397 Vol. 14 - Foglio 769 in data 21/11/84. È inoltre iscritta al ROC n. 29902.
CASA EDITRICE – MEDIAKEY SRL Via A. Romilli, 20/8 - 20139 Milano Tel. 02 52.20.37.1 – info@mediakey.it – www.mediakey.it
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Abbonamento cumulativo annuo: 120 euro
ARRETRATI
Prezzo di copertina arretrato: 10 euro
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Diretta
® Tutti i diritti sono riservati.
EDITORE & DIRETTORE
RESPONSABILE
DENIS MASETTI
CONTRIBUTOR
RAUL ALVAREZ
ANNALISA BELLUCO
PAOLA COLOMBO
MAURIZIO ERMISINO
ELISABETTA FLAMINI
GIANNI MARTINELLI
MAURO MURERO
RICCARDO ROSSIELLO
BARBARA TOMASI
ALESSIA ZAMPANO
PROGETTO
GRAFICO
FALCONE STUDIO
IMPAGINAZIONE
SARA BARILE
STAMPA
GALLI THIERRY
STAMPA S.R.L. - MILANO
DISTRIBUZIONE
G.M.A. SAS
Amsterdam housing more than 140 nationalities.
A harbour city in which always, due to continuous mixing of cultures, religions, backgrounds and ideas, open mindedness and liberal attitudes have flourished. Amsterdam was not built by kings, earls or lords, but by the people themselves.
It was European before Europe was defined, knowing that open borders and respect for
people from elsewhere would lead to more trade. Now, on top of trading, Amsterdam has become the centre for international services industries.
Like advertising, gaming, architecture. Amsterdam increasingly attracts headquarters of international companies. Because of great infrastructure, quality of living, liberal laws and tax system. Following this development the
communication industry in Amsterdam has become international. It increasingly becomes the creative capital of Europe. With Brexit London increasingly loses that position. If you want to lead in the creative industry you cannot not be in Amsterdam. That is why we opened our new office in Danzigerkade 53, +31 20 460 2500
Milano, New York, Amsterdam.
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Albano, Roberto Albretti, Alessandra Allegrini, Jacopo
Amati, Sergio
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Andreani, Chiara Antonelli, Damiano Antony Morato
Apple Vision Pro Aragno, Paola
Aretino, Giorgio Armstrong, Neil Arsenalia
Astorino, Giuseppe Avocados From Mexico
BBalalò
Baldanza, Luca
Balenciaga
Balista, Fabio
Banca Sella
Banchieri, Mauro
Bardazzi, Marco
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Bettonagli, Zaverio
Bevacqua, Daniele
Blimp AI
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Ingelheim
Bosso, Andrea
Brachini, Marco
Brambilla, Riccardo
Brosadola, Monica
Caffè Morettino
Camisasca, Stefano
Cantina Muratori
Franciacorta
Caroli, Flora
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Cerretani, Pietro
Chinese, Andrea Cioffi, Andrea CNH
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Pietre d’Inciampo
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De Rosa, Mattia
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Testa, Armando The Trade Desk
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TIG-The Innovation Group
Tono, Alessia Tonti, Claudio
Tornabene, Simone Trabacchino, Stella Trepiccione, Massimiliano
Tricarico, Enrico
Maria
Triplesense Reply Trustpilot
Turrini, Marco Tuttogratis
Valoriani, Matteo Valsecchi, Marta Valsoia Vedooh Virgilio Vitale, Paride Voilàp Voskeritchian, Edward w.academy Walmart Wayap Websolute Will Media Wopta Wunderman & Thompson
Francesco Zanuttini, Marco Zingales, Vittorio
Gattinoni Events è il colore fucsia della creatività, della forza del pensiero, della passione che rende unica ogni esperienza. Entra in questo nuovo mondo, dove gli eventi lasciano il posto a esperienze personalizzate indimenticabili, tutte da vivere e raccontare.
Affidati a Gattinoni Events e potrai contare su un team multidisciplinare di professionisti specializzati, capaci di offrire soluzioni tailor made per roadshow, lanci di prodotto, convention, viaggi incentive e tanto altro. Qualunque sia la tua idea, noi possiamo trasformarla in realtà.
Gattinoni. Esperienze da vivere.
IL VALORE DELLA COMUNICAZIONE
I PROTAGONISTI
AGENZIA DEL MESE
DOMINO: LA SEMPLIFICAZIONE DELLA COMPLESSITÀ
Mentre le aziende si trasformano in ‘sistemi’ sempre più complessi, Domino vanta la capacità di studiare le variabili e rendere semplice ciò che sembrava difficile.
LA SPEDIZIONE DE I
Tre agenzie, oltre 130 dipendenti, sei sedi in quattro Paesi diversi: questi i numeri del gruppo indipendente di creative consultancy nato nel 2004.
TicketOne vanta oltre vent’anni di esperienza nel settore del ticketing online per eventi. Competenza, sicurezza e innovazione sono tra i valori che la caratterizzano.
DIGITAL RETAIL: PER L’ITALIA IL 2024 È L’ANNO DELL’AZIONE
L’edizione 2024 del Netcomm Forum ha visto la partecipazione di oltre 300 aziende del settore, sia italiane sia internazionali.
SOSTENIBILITÀ GENERATIVA
ARRIVANO, ARRIVANO… I BOT CATTIVI
BRITA E L’ACQUA COME STRUMENTO DI PACE
CASE IH: SULLA TERRA E PER LA TERRA
Innovazione, produttività e sostenibilità i cardini della mission aziendale.
GATTINONI: NEL VIVO DELLE EMOZIONI
Reduce da un eccellente 2023, Gattinoni Events conferma la sua storica capacità di regalare, con i viaggi incentive e i grandi eventi live, indimenticabili momenti di experience.
L’APPROCCIO CUSTOMER CENTRIC DI TANGOO
L’azienda dal respiro internazionale si propone come digital media partner programmatic expert e affianca brand, agenzie e affiliation network.
VEDOOH: IL PRIMO
MARKETPLACE PER L’OUTDOOR ADV
25°
GALÀ CON SORPRESA
Si è svolta il 16 aprile nell’Area Pergolesi di Milano la 25ª edizione dell’IKA, la premiazione dei migliori progetti di comunicazione dell’anno.
LA GIURIA
IMPRESOFT: UNA
25°
WEBSOLUTE: BENVENUTI NEL FUTURO
25°
CODE THIS
ABITUATEVI
ALL’ULTRAVELOCITÀ
L’ORIGINALITÀ DI CERNUTO PIZZIGONI & PARTNERS
QUEL CAFFÈ È UNA SINFONIA
25°
AI?
LUCA TARGA
Excellence Key Award
THE TRADE DESK
Excellence Key Award
IMPERSIVE – GUIDO
GEMINIANI
Excellence Key Award
NEXT EXHIBITION
Excellence Key Award
STAR BOTTLE A MESSAGE TO DEEP SPACE
New Frontier of Communication
YOUR DIGITAL BOOST
Best Global Digital Communication
CASE IH EUROPE
Innovation Technology SUTTER.IT
Beauty and Healthcare TIC TAC® THE GAME.
CATTURA IL LATO
POSITIVO
Realtà Aumentata, Realtà
Virtuale e MR
FRECCE TRICOLORI
PHIGITAL EXPERIENCE
Realtà Aumentata, Realtà
Virtuale e MR
SITO WEB KIONE
Food and Beverage
SITO WEB LAMINAM
Fashion and Luxury
NEW IVECO.COM
Automotive and Energy
BALENCIAGA SKIWEAR
Advergame & Entertainment
POSTECASA ULTRAVELOCE
Campagne Integrate Digitali
L’AIUTANTE DI BABBO
NATALE
Best Use in Adv in Website Solution
IL PANINO TECNOMAT
Business To Business
MAI COLPEVOLI
Best Use in Adv All Digital Project
THE HARMONY OF COFFEE
Spot Web
ARCHITETTURA
INTERATTIVA VISIONI DEL MIGLIO BIANCO FORLÌ
Best Use in Adv Image & Video Generation HOLID-AI
Best Use in Adv in Social Media Marketing
MSC LIGHTHOUSE
Campagne Integrate Multimediali
LE COSE PIÙ BUONE SONO QUELLE PIÙ SCARTATE
Social Media Strategy Food PACCO DA SU
Social Media Strategy non Food IL MILANESE IMBRUTTITO E FRANK GRAMUGLIA PER TICKET RESTAURANT
Digital PR
MA FARSI UNIPOLMOVE, NO?!
Influencer Marketing MAKE ITALY GREEN THE FLOATING BOAT
Sustainability, No Profit, CSR MUU MUU
Display Adv FERRETTI GROUP PRIVATE PREVIEW: MÅNESKIN IN MONACO
Brand Entertainment & Webseries NON C’È VITA SENZA
TERRA
Podcast
DAL NEGRO
Mattia Fiore
DIGITAL DICTIONARY
Andrea Cioffi
MÜLLER ITALIA
Paola Scandola
OLGA ITALIA
Chiara Andreani
SKINLABO
Enrico Maria Tricarico
VALSOIA
Leonardo Lambertini
Dal 1 maggio Alessandro Magnino è il nuovo Direttore di Vodafone Business Italia ed entra a far parte del Comitato Esecutivo dell’azienda. Dopo esperienze in Nokia e in consulenza nel Gruppo Value Partners, Magnino è entrato in Vodafone nel 2012. Nel Gruppo, come Head of VGE Southern Europe, ha supervisionato gli account delle multinazionali in sei aree geografiche.
Dal 2021 ha ricoperto il ruolo di Head of Vodafone Global Enterprise Italy & Public Sector di Vodafone Italia con responsabilità sullo sviluppo commerciale dei segmenti Grandi Aziende Multinazionali e Pubblica Amministrazione.
La divisione da lui guidata ha raggiunto negli ultimi anni numerosi traguardi, vincendo tra l’altro importanti gare pubbliche.
Rinnovo di fiducia e conferma alla guida di Openjobmetis per il prossimo triennio: Rosario Rasizza sarà AD del Gruppo dopo l’annunciata operazione finanziaria con Groupe Crit, tra i primi 20 player europei nel settore della somministrazione di lavoro. “Ci apriamo a una sfida dal respiro internazionale”, ha dichiarato. “Ci troviamo davanti a una prospettiva totalmente sfidante, nella quale porteremo la nostra expertise e le nostre persone. Ora siamo alla ricerca di nuove figure manageriali di alto livello che possano contribuire alla nostra espansione commerciale in Italia e non solo. La partnership con il Gruppo Crit rappresenta un’opportunità eccitante per espandere il nostro raggio d’azione”.
Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi per la prima volta dopo il rinnovo deliberato dall’Assemblea dei Soci, ha nominato Alberta Figari Presidente e confermato Pietro Labriola Amministratore Delegato.
A Salvatore Rossi e a tutti i Consiglieri e Sindaci uscenti vanno i migliori ringraziamenti per il lavoro svolto in questi anni.
“Sono entusiasta di poter
portare il mio contributo per il futuro di una grande azienda italiana, strategica per il Paese”, ha sottolineato Alberta Figari, Presidente di TIM.
“Credo fortemente nel dialogo fra le parti e lavoreremo nell’interesse di tutti gli azionisti e stakeholder per portare avanti un percorso di crescita e sviluppo grazie al supporto di tutti i dipendenti e del management”.
Per rispondere alle rinnovate esigenze dei clienti e in linea con la strategia di Generali
Country Italia, Giacomo Trovato è stato nominato nuovo Amministratore
Delegato e Direttore Generale di Genertel, con effetto dal 21 maggio 2024. Trovato guiderà Genertel verso nuovi obiettivi di crescita, concentrati sul digitale e sulla tecnologia per migliorare l’esperienza dei clienti del canale diretto. Questo sarà fondamentale per
rendere la società sempre più agile e veloce nel soddisfare le crescenti esigenze e le aspettative sempre più sofisticate dei consumatori. Laureatosi in Economia Internazionale all’Università Bocconi di Milano e con un MBA al MIT di Boston, Trovato vanta una solida esperienza di oltre vent’anni in diverse realtà multinazionali. Negli ultimi 5 anni è stato Country Manager per l’Italia e il Sud Est Europa di Airbnb.
Rai Pubblicità annuncia la nomina di Marco Robbiati a Direttore Marketing Commerciale della concessionaria pubblicitaria del servizio pubblico a diretto riporto dell’Amministratore Delegato Gian Paolo Tagliavia. Nato a Milano, classe 1965, Robbiati ha maturato un’importante esperienza nel settore delle ricerche dei media offline e online. Approda in Rai Pubblicità da Omnicom Media Group dove dal 2019 ha ricoperto la carica di Head of Media Intelligence & Market Insight, oltre a essere membro del comitato tecnico di Auditel. Nel corso della sua trentennale carriera ha assunto ruoli di rilievo in agenzie e aziende della media industry come Publicis Media Group, Starcom e Mediacom.
L’assemblea dei Soci di Auditel ha eletto Lorenzo Sassoli de Bianchi nuovo Presidente della Società. Succede al dimissionario Andrea Imperiali di Francavilla, in carica dal febbraio 2016.
Sassoli de Bianchi, nato a Parigi nel 1952, fondatore e Presidente di Valsoia, azienda leader nell’alimentazione salutistica, neuropsichiatra per formazione, si occupa attivamente dell’impresa, oltre che di arte contemporanea. Ha presieduto, nel tempo, diverse istituzioni museali: MAMbo, Museo
Morandi e oggi ICA Milano, di cui è co-fondatore.
Ha all’attivo numerose pubblicazioni sull’arte moderna e contemporanea e quattro romanzi, l’ultimo dei quali, Evangelina, è uscito nel 2024 per Sperling & Kupfer.
Cavaliere del Lavoro, Sassoli de Bianchi è Presidente di UPA (Utenti Pubblicità Associati) dal giugno 2007. L’assemblea dei Soci ha anche provveduto a nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione per il triennio 2024/2026. nonché i componenti del Collegio sindacale.
Oltre 150mila partecipanti nelle 4 edizioni del Made in Italy Summit e 4.500 complessivi, tra presenti e collegati, per il progetto internazionale Women at the Top: sono i risultati eccezionali di due appuntamenti frutto della collaborazione tra ll Gruppo 24 ORE e Financial Times, che hanno deciso di rinnovare per un altro triennio l’accordo di partnership per la produzione di eventi digitali e fisici di rilievo internazionale dall’Italia.
Una collaborazione che si estende anche su
altri ambiti, tra cui la presenza del Financial Times, in qualità di media partner, al Festival dell’Economia di Trento, confermata anche per quest’anno, la realizzazione dell’edizione italiana di HTSI-How To Spend It, il magazine leader mondiale nel settore dell’eccellenza, per il quale è stata rinnovata la partnership triennale nel 2023 e la rappresentanza per l’Italia dell’adv legale.
Accanto alla prosecuzione dei due eventi di successo già calendarizzati verranno portate avanti nuove iniziative.
Intesa Sanpaolo e Quid
Informatica hanno sottoscritto un accordo quadro che consentirà a isybank il lancio nei prossimi mesi dei prodotti di finanziamento per la propria clientela. Qinetic fornirà il sistema core e le funzioni specialistiche per la gestione del ciclo di vita di prestiti personali e mutui di isybank, contribuendo alla trasformazione digitale con un prodotto cloud-ready, unitamente ai successivi servizi di manutenzione applicativa a supporto dell’esercizio. Qinetic è una piattaforma tecnologica all’avanguardia, punto di riferimento nel mercato italiano, in linea con la visione evolutiva di Intesa Sanpaolo: cloud native, flessibile e di semplice integrabilità con i servizi della banca.
Datrix, gruppo internazionale basato a Milano e quotato su Euronext Growth Milan, annuncia la definizione del rebranding del Gruppo coincidente con la focalizzazione strategica nelle due aree di mercato nelle quali l’Intelligenza Artificiale ha l’impatto più significativo: l’AI for Data Monetization e l’AI for Industrial & Business Processes. Il cambiamento della brand identity, col contestuale lancio del nuovo sito corporate www.datrixgroup.com, riflette un vero e proprio riallineamento strategico.
Il CEO e co-founder di Datrix, Fabrizio Milano D’Aragona, ha così commentato: “Il nostro rebranding riflette l’ambizione di Datrix di posizionarsi come una voce autorevole e internazionale nell’universo dell’AI”. Il percorso di rebranding, intrapreso con la supervisione della nuova Direttrice Marketing e Comunicazione di Datrix Group, Martina Costa, ha portato alla definizione di una nuova brand essence tradotta nel payoff ‘EMBRACE THE AI CHALLENGE’.
Fastweb ha annunciato l’ingresso nel mercato dell’energia elettrica con un evento di lancio che ha segnato l’inizio di una nuova era nel settore energetico. Questo passo importante è stato supportato da Stantup Service, azienda salernitana specializzata nello start-up di nuovi fornitori di energia, che ha agito come partner operativo e tecnologico nella realizzazione del progetto. La collaborazione tra Fastweb e Stantup Service è stata ufficializzata a ottobre, con la firma di un contratto triennale per la gestione in outsourcing di tutti i processi end-to-end. L’evento di Fastweb di ‘switch-on’ del 3 aprile ha rappresentato l’occasione per la società di presentare pubblicamente il suo piano di sviluppo e l’offerta Fastweb Energia, progettata per rivoluzionare il mercato energetico e semplificare la vita delle famiglie con un canone fisso su fasce di consumo e prezzo bloccato per cinque anni. Anche in una sfida così impegnativa Stantup ha mantenuto la promessa di avviare un Reseller di energia in maniera rapida ed efficiente.
Barabino & Partners, la più grande agenzia di comunicazione d’impresa in Italia, entra a far parte di Excellera Advisory Group, maggiore realtà italiana di consulenza nei corporate affairs. Nata a novembre 2022, dalla partnership tra Cattaneo Zanetto Pomposo & Co. e Community con il supporto di Xenon Private Equity, ad Excellera hanno aderito nell’ultimo anno anche Public Affairs Advisors e Value Relations.
L’ingresso dell’agenzia fondata nel 1985 da Luca Barabino rappresenta un
importante passo in avanti per il consolidamento del progetto Excellera, creato con l’obiettivo di dar vita a una piattaforma aggregativa di società eccellenti nel proprio settore. Con questa operazione, infatti, il Gruppo conterà tra le sue fila le prime due società di comunicazione italiane per dimensioni e valore: Barabino & Partners e Community, quest’ultima fondata da Auro Palomba. Insieme a loro, la prima società di consulenza di public affairs, CZP, fondata da Alberto Cattaneo, Paolo Zanetto e Claudia Pomposo.
Oltre euro 75 milioni di ricavi, un Gross Margin da circa euro 27 milioni e un EBITDA che sfiorerà gli euro 8 milioni. Sono i target 2024 espressi dall’aggregazione tra Next14 e Different, agenzie leader nel mercato italiano della comunicazione, che a breve opereranno come un’unica entità. È stato infatti raggiunto un accordo vincolante per l’acquisto di Next14 da parte di SAE Communication, che aveva già completato l’acquisizione di Different nello scorso mese di marzo. Un importante passo avanti nella creazione di un grande polo italiano della comunicazione, che vuole
accompagnare la crescita delle aziende che investono e comunicano sul mercato nazionale o che partono dall’Italia per conquistare i mercati esteri.
NOTO, ITALIA
Dal 5 al 9 giugno si terrà la 2° edizione di Vision 2030, il Festival del Cinema Sostenibile diretto da Giulia Morello, prodotto da Smile Vision in partnership con Dire Fare Cambiare, Tadàn Produzioni e Cleverage, che si tiene annualmente nella cornice di Noto.
Il festival, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, si aprirà in anteprima il 4 giugno, giorno che anticipa la Giornata Mondiale dell’Ambiente, con un evento dedicato all’educazione all’immagine organizzato dal Moscerine Film Festival con l’Istituto Comprensorio Giuseppe Melodia. Il film d’apertura sarà il documentario Food for Profit di Giulia D’Innocenzi e Pablo D’Ambrosi, un’inchiesta che evidenzia la connessione tra l'industria della carne, le lobby e l’influenza politica.
Riconfermata la presenza del World Food Programme Italia, l’organizzazione no-profit fondata nel 2004 insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2020. Il cuore del festival propone un’accurata selezione di film documentari e cortometraggi che sono anche esemplari nell'adozione di pratiche di produzione ecocompatibili.
Vision 2030 sarà altresì ricco di incontri per il pubblico, workshop, conferenze, performance di street art ecosostenibile e iniziative specificamente pensate per le scuole, nonché azioni concrete di ripristino del territorio, oltre a eventi di intrattenimento.
La 5ª edizione dell’appuntamento che Corriere della Sera dedica alla salute del Pianeta si sposta quest’anno in Triennale Milano con una vera e propria maratona di talk, workshop e interviste.
Pianeta 2030 cresce e diventa un festival. Il tradizionale evento quest’anno si distenderà su 4 giornate in Triennale Milano: da mercoledì 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente a sabato 8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani.
Pianeta 2030 – il festival, in streaming su corriere.it e sui social della testata, articolerà il suo ricco palinsesto in tre momenti distinti. Ogni giornata prevede anche workshop di fotografia e due appuntamenti con la cantautrice Marianna Mirage che proporrà sessioni di yoga, accompagnate da percorsi musicali. Le giornate si concluderanno con uno spettacolo serale, realizzato ad hoc per Pianeta 2030 – il festival. Nei numerosi appuntamenti del programma di Pianeta 2030 – il festival, presto disponibile e in continuo aggiornamento su www.pianeta2030.it, si avvicenderanno autorevoli rappresentanti del mondo scientifico, dello spettacolo e della cultura. Numerose aziende che partecipano attivamente all’evento: Edison, Eni e Rolex Main partner; Fincantieri Premium partner; Conai, Henkel, L’Oréal Italia, Philip Morris, Rekeep e Simest partner; Alens Sustainability partner.
Si sono svolte a Milano le riprese di Ricomincio da Taaac, secondo film de ‘Il Milanese Imbruttito’, a tre anni dal grande successo di Mollo tutto e apro un chiringuito L’atteso sequel vede protagonista ancora l’apprezzato Germano Lanzoni nei panni dell’iconico ‘Signor Imbruttito’, ormai entrato nell’immaginario collettivo non solo lombardo ma di tutta Italia. Ad affiancarlo, tutti i personaggi del mondo Imbruttito. Ricomincio da Taaac, previsto nelle sale nel prossimo autunno, vede nel cast, tra gli altri, Brenda Lodigiani, Paolo Calabresi, Claudio Bisio, Laura Locatelli, Leonardo Uslengo, Valerio Airò, Renato Avallone e tra le new entry Raul Cremona, Francesco Mandelli, Maurizio Bousso e Martina Bonan, è ancora diretto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi ed è prodotto da Giovanni Cova per
QMI, Ramaya Productions e Medusa Film in collaborazione con Prime Video. Il set si è svolto interamente nel territorio lombardo, toccando soprattutto diversi luoghi della città di Milano, in particolare il quartiere Portanuova. Grazie a una partnership con COIMA, hanno fatto da cornice alle riprese le suggestive e iconiche location piazza Gae Aulenti, Biblioteca degli Alberi (BAM) e Bosco Verticale.
ROMA, ITALIA
Il Pontefice interverrà nella sessione aperta agli Stati non membri del vertice. Lo ha confermato la Sala stampa della Santa Sede dopo l’annuncio del Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni.
Dal 13 al 15 giugno a Borgo Egnazia, in Puglia, Papa Francesco parteciperà al G7 guidato dall’Italia. Giorgia Meloni, in un video, ha specificato che il Pontefice interverrà nella sessione dedicata all’Intelligenza Artificiale aperta ai Paesi non membri. Si tratta della
prima volta di un Pontefice al vertice del gruppo, a cui partecipano anche Stati Uniti, Canada, Francia, Regno Unito, Germania e Giappone. “Ringrazio di cuore il Santo Padre per aver accettato l’invito dell’Italia. La sua presenza dà lustro alla nostra nazione e all’intero
G7”, ha spiegato Meloni, sottolineando come il governo italiano intenda valorizzare il contributo dato dalla Santa Sede sul tema dell’Intelligenza Artificiale in un percorso “che porta a dare applicazione concreta al concetto di algoretica, ovvero dare un’etica agli algoritmi”.
La Rai, attraverso l’offerta congiunta UER/WarnerDiscovery, si è aggiudicata i diritti di trasmissione per l’Italia per tutte le piattaforme lineari e non lineari, in esclusiva free-to-air, nonché i diritti radiofonici in via non esclusiva per Italia, San Marino e Città del Vaticano, con obbligo di criptaggio e geobloccaggio, dell’edizione dei Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 e delle successive Olimpiadi estive, Los Angeles 2028 e Brisbane 2032, nonché di quelle invernali del 2030. La Rai, che ha già in portafoglio i diritti di trasmissione dei giochi di Parigi 2024, conferma, con questa acquisizione, il proprio impegno nella trasmissione dei grandi eventi sportivi planetari, nel pieno rispetto della propria mission di Servizio Pubblico.
DOMINO
Servizi digitali per aziende e capacità di rendere semplice il difficile.
CNH Innovazione, produttività e sostenibilità: questi i cardini della mission aziendale.
GATTINONI EVENTS
Indimenticabili esperienze con viaggi incentive e grandi eventi live.
Tre agenzie, oltre 130 dipendenti, sei sedi in quattro Paesi diversi: questi i numeri del gruppo indipendente di creative consultancy nato nel 2004.
“Il segreto più importante dei primi vent’anni di I MILLE è che non si è mai legata troppo a sé stessa, ai propri metodi o ai propri processi”, afferma Matteo Roversi, General Manager dell’agenzia. “Per noi, il futuro significa rimanere flessibili, pronti a cambiare direzione, senza certezze ma decisi nella ricerca di uno scopo, circondati da persone che condividono il nostro entusiasmo, consapevoli che esiste una sola sfida che vale la pena affrontare: la prossima”. È solo un assaggio del libro in cui l’agenzia che si occupa a tutto tondo di progetti di comunicazione, design e consulenza strategica ripercorre la sua storia guardando avanti e cercando di capire quale sarà il ruolo della creatività, intesa nel senso più ampio del termine, in un mondo e in organizzazioni che si fanno sempre più complesse. Abbiamo ripercorso con Paolo Pascolo – Co-founder e CEO de I MILLE – le principali tappe che hanno trasformato una visione fuori dagli schemi in una delle realtà indipendenti più innovative e consolidate del nostro Paese e non solo.
Come e perché nasce I MILLE?
Paolo Pascolo: Il progetto I MILLE inizia a prendere forma nell’estate del 2001. Al tempo ero un giovane art director con una solida esperienza nel mondo della moda come graphic e textile designer. Incontrai Matteo Esposito, appassionato di tecnologia e videogiochi, che allora era socio di una piccola azienda specializzata in web design. Dopo quasi un anno di collaborazione su diversi progetti comuni, coinvolgemmo anche Flora Caroli – illustratrice e appassionata di design interattivo – e nella primavera del 2002 il progetto cominciò a prendere vita con l’affitto di un grande loft nella zona Tricolore di Milano. Lo spazio era meraviglioso e, quando lo vedemmo per la prima volta, Flora e io rimanemmo senza parole. Lo volevamo e l’affitto non era poi così alto. In quegli anni il mondo era scosso dagli eventi dell’11 settembre e dallo sboom della new economy. Le prime agenzie digitali erano in crisi, mentre il mondo della pubblicità avvertiva i primi segnali di difficoltà. In questo contesto a dir poco disastroso, decidemmo di unire le nostre forze per creare qualcosa di nuovo e diverso da tutto il resto. Il nostro era un progetto ambizioso che non voleva essere classificato secondo le convenzioni tradizionali: non volevamo fondare un’agenzia
pubblicitaria, né uno studio di branding, né una semplice web agency. Al contrario, miravamo a diventare un centro di sperimentazione rivoluzionario, come suggeriva il primo claim: I MILLE, ‘Revolution Media’. Volevamo che anche il nome avesse un’aura rivoluzionaria, in un’epoca in cui il mercato era invaso da acronimi con nomi inglesi e giapponesi, mentre il suffisso LAB sembrava d’obbligo per molte startup nel campo della comunicazione e del design. Per questo scegliemmo un nome semplice e memorabile, legato all’eroica spedizione del 1860/1861, e
probabilmente non fu un caso che la nostra prima sede si trovasse in una zona della città dove diverse vie sono intitolate ai ragazzi che unirono l’Italia guidati da Garibaldi. Ci vollero, comunque, quasi due anni per mettersi d’accordo sul nome giusto e fondare finalmente l’impresa!
Su quali attività vi siete concentrati in questa prima fase?
Paolo Pascolo: Nel 2004 I MILLE aveva già una base di clienti consolidata proveniente da varie fonti: da quelli di MKT Web, la piccola web agency fondata da Matteo Esposito e Marco Prelini; da quelli di PF Design, di cui Flora Caroli era socia; e, infine, dai miei contatti. In un periodo in cui i social media e gli smartphone erano ancora lontani, I MILLE realizzava CD-ROM e siti web, ma anche identità visive coordinate, progetti editoriali, advergame, piattaforme di e-learning e persino alcune campagne pubblicitarie. Tra queste divenne particolarmente famosa quella con l’uomo incinto per l’Istituto Europeo di Design, che nel 2006 distribuimmo in Italia, Spagna e Brasile. Sempre in quell’anno, la costante ricerca di innovazione ci portò alla creazione di ‘Pixaboy’, una sorta di Tamagotchi online che ci fece ottenere una grande visibilità. Grazie a una collaborazione prima con Tuttogratis e poi con Mediaset, Pixaboy raccolse oltre 100mila iscritti in pochi mesi.
Quando I MILLE ha cominciato a diventare la realtà internazionale che è adesso?
Paolo Pascolo: Nel 2009, dopo aver vinto una gara per la realizzazione del nuovo sito web, diventammo l’agenzia di Pan di Stelle, un cliente che ancora oggi seguiamo per le attività digitali e social. Questa collaborazione con Barilla si è estesa negli
anni ad altri marchi della famosa azienda alimentare di Parma. Alla fine degli anni 2000, avevamo aggiunto al nostro portafoglio clienti di spicco, come Microsoft, Danone, Mondelēz, Pepsi e Virgilio. Per questo, a partire dal 2010, l’agenzia ha iniziato a strutturarsi e a crescere. La consulenza strategica è diventata un settore chiave, con l’arrivo di nuovi partner – come Simone Tornabene e Matteo Roversi – che hanno introdotto idee e metodologie di lavoro agile. Nel 2016, abbiamo vinto un’importante gara per ENEL, un cliente per il quale, nel 2017, abbiamo realizzato il sito web Enel.it. Grazie al successo di questo progetto, nel 2018 abbiamo aperto una sede a Santiago del Cile, che tutt’oggi funge anche da base per ENEL Latam. Da qui, l’agenzia ha sviluppato il progetto ‘One Hub’, che prevedeva la riorganizzazione e il redesign dei siti corporate e di mercato ENEL in cinque Paesi del Sud America. Le successive aperture delle sedi in Spagna nel 2019 e in Brasile nel 2021 hanno seguito il business generato principalmente da questo cliente, espandendosi poi, negli anni successivi, ad altri clienti locali e internazionali. I MILLE è diventata, così, un’agenzia internazionale indipendente, acquisendo clienti importanti come Maire Tecnimont, MSC Crociere, Boehringen Ingelheim, Pernod Ricard, A2A, Gruppo Montenegro, Itas, Edenred e molti altri. Nel 2021, abbiamo deciso di investire nella creazione di due agenzie verticali: Bea, guidata da Salvatore Ippolito e Marco Bardazzi, specializzata nella narrazione strategica d’impresa, e Uasabi, focalizzata sulla comunicazione per le giovani generazioni e i creator, guidata da Diego De Lorenzis. Con questa mossa, I MILLE si è trasformato in un gruppo di aziende che si occupano di strategia, comunicazione e design, operando in quattro Paesi. Oggi il team conta 130 professionisti e nel 2023 ha generato un fatturato superiore ai tredici milioni di euro.
Cosa vi ha guidato in questi anni?
Paolo Pascolo: Sempre il prossimo progetto. Quello con il nuovo cliente che vorresti nel tuo portfolio, ma anche la proposta
proattiva per un cliente già acquisito che desideri portare a un livello superiore. È necessario tuttavia avere anche la fortuna di incontrare le persone giuste, ma soprattutto il coraggio di farle entrare nell’organizzazione, dando loro il massimo dell’autonomia e delle responsabilità.
Un altro aspetto che ci ha sempre contraddistinto è stato l’amore per le sfide importanti e difficili. Quella che abbiamo messo al centro del nostro lavoro ci ha portato a considerare la creatività non come il fine di ciò che facciamo, ma come lo strumento per risolvere questioni complesse.
Se lei dovesse raccontarci una delle vostre campagne più emblematiche, quale (o quali) sceglierebbe e perché?
Paolo Pascolo: Ci sono tre campagne che, a mio parere, rappresentano la storia della nostra agenzia. Una l’ho già citata. Nell’ormai lontano 2006 per l’Istituto Europeo di Design pensammo una campagna internazionale che ritraeva un giovane uomo incinto. Si trattava di un ragazzo in mutande e un pancione in bella vista, con un claim che recitava: ‘Concepibile?’. Il messaggio che volevamo veicolare era: se sei in grado di concepire un uomo pronto a partorire, allora sei abbastanza contemporaneo da iscriverti a una scuola innovativa come IED. Come dicevo prima, la campagna fece un grande scalpore. La seconda risale al 2014 quando, per il brand Pan di Stelle, realizzammo la prima attivazione di marca in Italia con l’utilizzo della Realtà Virtuale. In occasione dell’Eurochocolate progettammo uno stand che ebbe un successo enorme di pubblico. L’eco fu talmente ampia che generò un tour di sei mesi in oltre venti grandi centri commerciali in tutta Italia. Infine nel 2021, in piena pandemia, abbiamo realizzato un progetto molto significativo con il Comitato delle Pietre d’Inciampo. Attraverso un profilo Instagram abbiamo riprodotto tutte le Pietre di Milano dando a ognuna di esse la possibilità di raccontare la storia degli sfortunati protagonisti. Le Pietre fisiche, che riportano solo nome, cognome e date, attraverso il digitale sono diventate storie di vite vissute, dando ancora più dignità a queste donne e uomini ingiustamente condannati a essere deportati ed eliminati.
Per i vostri vent’anni avete ideato il progetto Stand Out. Di cosa si tratta?
Paolo Pascolo: Il progetto Stand Out è un libro che raccoglie venti saggi scritti dalle menti più brillanti dell’agenzia. Nel testo i professionisti con maggiore seniority della Creative Consultancy affrontano temi contemporanei cercando di capire cosa significherà distinguersi ed emergere nel futuro attraverso la comunicazione, il design, la strategia, la scrittura, la tecnologia e la creatività. Stand Out è un libro atipico con venti copertine diverse, una per ogni anno dell’agenzia; non si tratta di un’operazione autocelebrativa che guarda al nostro passato, ma di uno sguardo attento alle tematiche attuali e di valore. Lo abbiamo pensato, infatti, più come un compendio per esplorare il modo in cui i brand e le organizzazioni possono rimanere rilevanti e per questo motivo lo abbiamo chiamato così. Abbiamo, inoltre, chiesto a tutti gli autori che hanno partecipato di sintetizzare il contenuto del proprio saggio in un video. Li abbiamo raccolti e li stiamo pubblicando, uno a settimana, sui nostri profili social (LinkedIn, Instagram e YouTube).
Il nostro era un progetto ambizioso che non voleva essere classificato secondo le convenzioni tradizionali.
Quali sono i temi emersi? Su cosa devono puntare le aziende e i brand?
Paolo Pascolo: Una prima costante che emerge è che per costruirsi un futuro bisogna essere in grado di interpretare il presente. Per farlo bisogna studiare attentamente lo scenario socio-culturale in cui viviamo, per intercettarne le tendenze e i fenomeni principali. Un’altra costante è legata alla centralità delle persone, intese sia come destinatarie del messaggio sia come i dipendenti di un’organizzazione. Per le aziende ciò che fa la differenza non sono più solo il prodotto o i servizi, ma i comportamenti, il proprio modo di stare al mondo e la capacità di rispondere o meno ai bisogni delle persone. E poi ci sono le modalità in cui si può applicare la creatività al risultato finale. Andrea Corradi, il nostro Design Director, definisce il suo approccio generativo, un aggettivo che oggi va molto di moda e che generalmente associamo all’Intelligenza Artificiale. In realtà è legato a moltissime discipline e identifica la creazione di un sistema che possa produrre un numero infinito di risultati. E per far sì che questi siano sempre ‘freschi’ bisogna allenare il gusto per la scoperta, essere curiosi, sperimentare e valorizzare anche l’errore, l’anomalia. In estrema sintesi direi che aziende e brand oggi devono necessariamente essere autentici, evitare sovrastrutture e collaborare con i professionisti della comunicazione per co-creare narrazioni di valore e soprattutto intimamente condivise. Resta inteso, per concludere, che in questo scenario il ruolo della tecnologia è sempre più determinante.
In che modo I MILLE affronterà queste sfide?
Paolo Pascolo: Con grande determinazione e umiltà. Dobbiamo imparare ogni giorno, il futuro è di chi si mette continuamente in discussione.
Le certezze e la fede incrollabile le lasciamo volentieri agli altri.
Innovazione, produttività e sostenibilità i cardini della mission aziendale.
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Più di metà del XIX° secolo, tutto il XX° e, per ora, il primo quarto del terzo millennio: è decisamente lunga la strada percorsa da CNH, azienda internazionale che opera nel campo delle macchine agricole e di quelle per il movimento terra. Più specificamente, attraverso i marchi proprietari Case IH, New Holland e Steyr Traktoren, CNH progetta, produce e commercializza macchinari per l’agricoltura, per le costruzioni e mezzi speciali. Case IH, specializzata nella produzione di macchine agricole, ha una gamma d’offerta ampia e variegata, che comprende trattori, mietitrebbie, presse e attrezzature per la lavorazione del terreno. New Holland realizza trattori, trinciacaricatrici, vendemmiatrici, mietitrebbie e attrezzi agricoli, per la produzione di fieno e foraggio, le piccole colture da seme, i frutteti e i vigneti; Steyr Traktoren, dal canto suo, è focalizzata sulla produzione di trattori per applicazioni nei settori agricoli, municipali, forestali e industriali. I punti focali della mission, con particolare riferimento all’attenzione prestata ai temi dell’in-
novazione e della sostenibilità, ci vengono illustrati in questa intervista da Marco Lombardi, Responsabile marketing dei marchi Case IH e Steyr EMEA.
Quali sono i principali comparti presidiati e i marchi che hanno reso l’azienda celebre in tutto il mondo?
Marco Lombardi: La storia di CNH è iniziata molto tempo fa, addirittura nel 1842. Da oltre 180 anni produciamo macchine e servizi avanzati per i settori dell’agricoltura e delle costruzioni in tutto il mondo. Tutto ciò che facciamo, lo facciamo pensando ai nostri clienti: l’obiettivo primario è quello di fornire le macchine e le tecnologie più idonee a rendere la loro vita più facile e le loro attività più redditizie. CNH ha quattro marchi globali: Case IH e New Holland per l’agricoltura, Case e New Holland Construction per il ‘movimento terra’. Limitatamente all’Europa abbiamo un altro marchio iconico, Steyr Traktoren, che sono orgoglioso di rappresentare, insieme a Case IH, per l’Europa. La nostra gamma di prodotti è molto ampia: si parte dai trattori
ALTO: TRATTORI CASE IH ALL’OPERA. DI VITTORIO ROSSINIe dalle mietitrebbie e si arriva a settori di nicchia come quelli della raccolta della canna da zucchero, delle olive o dei trattori specializzati, utilizzati in frutteti, serre, coltivazioni a tendone.
Ma il nostro obiettivo finale è sempre lo stesso: offrire ai clienti soluzioni volte ad aumentare la loro produttività e a semplificare le loro scelte in ambito lavorativo.
Come giudicate l’andamento del 2023 e della prima parte del 2024? Che prospettive ci sono per l’anno in corso?
Marco Lombardi: Due anni fa abbiamo fissato obiettivi di margine piuttosto ambiziosi per i segmenti dell’agricoltura e delle costruzioni. I risultati ottenuti riflettono i continui sforzi dei team di CNH per semplificare l’attività, espandersi in tutti i settori, integrare tecnologie di livello mondiale con i nostri prodotti e, come detto, mettere i clienti al centro di tutto quello che facciamo. Il contesto economico attuale è stimolante: sul mercato dell’agricoltura, che è ciclico per sua natura, si sta registrando un calo della domanda, ma abbiamo pianificato una serie di azioni strategiche per rimanere ben posizionati e affrontare le sfide del prossimo futuro, forti anche dell’equity dei nostri brand.
Qual è l’importanza che CNH attribuisce a due concetti chiave quali l’innovazione e la sostenibilità?
Marco Lombardi: Il mondo dell’agricoltura sta cambiando velocemente. Gli agricoltori necessitano di soluzioni tecnologiche sempre più affidabili, al fine di ottenere una maggior produttività con un utilizzo sostenibile delle risorse e poter guardare al futuro con fiducia. L’impegno di CNH è quello di promuovere un’agricoltura sempre più tecnologicamente avanzata, per rispondere alle esigenze di cambiamento del settore, su cui impattano molteplici fattori. Innovazione e sostenibilità sono in perfetta simbiosi e l’importanza che attribuiamo a queste due tematiche è testimo-
niata, tra l’altro, dal fatto che il nostro impegno ha recentemente ricevuto riconoscimenti importanti (agli Agritechnica Innovation Awards lo scorso novembre, per esempio, ci siamo aggiudicati una Medaglia d’Oro e quattro d’Argento).
Sia Case IH sia CNH sono da sempre fortemente orientate alla responsabilità ambientale, come dimostrano i risultati ottenuti in termini di percentuale di recupero dei rifiuti, di riciclo dell’acqua impiegata o, ancora, di quota d’utilizzo dell’elettricità proveniente da fonti rinnovabili. Per certi versi, quello di rimanere sempre focalizzati sul futuro è un obbligo: essere un leader globale nel settore dei beni di investimento comporta grandi responsabilità, nel senso che dobbiamo rendere conto di ogni attività che svolgiamo su scala globale. È evidente che tale responsabilità non si può fermare... ai cancelli dello stabilimento: abbiamo compiuto grandi sforzi per essere proattivi a 360° su questo fronte. Nel corso degli anni, la nostra attività di ricerca e sviluppo si è orientata sempre di più verso la realizzazione di prodotti dotati di standard sempre più elevati in termini di sicurezza e di ecocompatibilità: anziché costringere i clienti a dover effettuare una scelta tra il contenimento dei costi da un lato e l’efficienza ecologica dall’altro, abbiamo improntato la nostra strategia sulla volontà di offrire entrambe le cose. Mettendo a disposizione del mercato prodotti innovativi e soluzioni conformi alle prassi operative rispettose dell’ambiente, Case IH sta facendo la sua parte per risolvere problemi globali come quello del mutamento climatico. Oggi come oggi le aziende si trovano ad affrontare sfide complesse e interconnesse, che richiedono un approccio alla sostenibilità in continua evoluzione: in questo scenario Case IH ha uno dei suoi obiettivi principali nella creazione di valore a lungo termine per tutte le parti interessate.
IL MONDO DELL’AGRICOLTURA STA CAMBIANDO VELOCEMENTE. GLI AGRICOLTORI NECESSITANO DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE SEMPRE PIÙ AFFIDABILI, AL FINE DI PUNTARE A UNA MAGGIOR PRODUTTIVITÀ.
Quanto è importante, in quest’ottica, il contributo dei vostri progettisti?
Marco Lombardi: È sicuramente fondamentale. Gli ingegneri di Case IH sono sempre impegnati a produrre macchine in grado di lavorare non solo ‘sulla’ terra, ma anche ‘per’ la Terra. Ridurre il consumo delle risorse passando dai combustibili fossili a un sistema energetico rinnovabile, incrementare la produttività agricola per migliorare la disponibilità alimentare, ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare il consumo energetico in tutti i processi aziendali, aumentare le opportunità d’interscambio di idee fra tutti i soggetti interessati: questi elementi sono i perni della nostra mission e sono anche suggerimenti che diamo a tutti gli attori del mercato, perché chiunque può e deve prestare il proprio contributo.
Torniamo al tema dei premi e dei riconoscimenti, per ricordare che anche la nuova Axial-Flow sembra in grado di ‘mietere’ successi...
Marco Lombardi: A metà aprile il nuovo look audace della mietitrebbia Case IH Axial-Flow di nuova generazione, che porterà la capacità del design Axial-Flow in un settore completamente nuovo e introdurrà un nuovo stile distintivo, ha vinto un premio di fama internazionale, aggiudicandosi il Red Dot Design Award per il design di prodotto.
I dettagli principali della nuova serie Axial-Flow di Case IH sono stati rivelati ad Agritechnica 2023 e la nuova mietitrebbia ha recentemente fatto il suo debutto globale in Nord America. È stata progettata con rinnovata attenzione per aiutare gli uten-
ti a massimizzare la produzione per ‘ora motore’, riducendo al minimo le perdite e i danni alla granella, mantenendo il collaudato principio Axial-Flow di trebbiatura e separazione rotativa. I principali progressi della nuova AF includono un motore da 775 CV, un sistema di pulizia dinamica attiva, un serbatoio della granella da 20mila litri e una velocità di scarico di 210 litri al secondo. Gli utenti beneficiano di tecnologie che migliorano le prestazioni, tra cui l’AFS Harvest Command, per ridurre al mi-
Da oltre 180
anni
produciamo macchine e servizi avanzati per i settori dell’agricoltura e delle costruzioni in tutto il mondo.
nimo le perdite, massimizzare la produttività e proteggere la qualità della granella: chi è già esperto potrà ottenere ancora di più dalla propria mietitrebbia e chi non lo è... potrà diventarlo rapidamente! Il team di progettazione di Case IH e della casa madre CNH riceverà il Red Dot Design Award per la AF nel corso di una speciale cerimonia che si svolgerà in Germania, presso l’Aalto Theater di Essen, verso la fine di giugno.
INTERNAZIONALE DI DESIGN ‘RED DOT’ PER LA MIETITREBBIA
Anche la vostra collaborazione con Domino è spesso sfociata in progetti vincenti e molto apprezzati. Cosa vi ha spinti, alcuni anni fa, ad affidarvi all’agenzia per le vostre attività comunicazionali in ambito digitale?
Marco Lombardi: Il motivo della scelta e della continuità del rapporto è assai semplice: Domino ha saputo adattarsi molto bene alle nostre necessità e all’evoluzione digitale dei materiali di comunicazione.
DI MAURO MURERO
IN ALTO: IL FOCUS DELL’ATTIVITÀ DI DOMINO RISIEDE NELLA COSTRUZIONE DI SERVIZI DIGITALI (SITI, CAMPAGNE E CUSTOMER JOURNEY) PER LE AZIENDE.
LMentre le aziende si trasformano in ‘sistemi’ sempre più complessi, Domino vanta la capacità di studiare le variabili e rendere semplice ciò che sembrava difficile.
a curiosità di ascoltare i clienti che raccontano sé stessi e i loro successi; la capacità di cercare risultati fin dal momento della progettazione delle soluzioni; la ferma volontà di non tirarsi mai indietro davanti a una sfida; la ricerca di ingredienti semplici, da curare e coltivare ogni giorno con immutata passione. Su questi pilastri hanno fatto leva i brillanti risultati ottenuti negli anni dall’agenzia Domino e testimoniati dall’alto livello di fidelizzazione dei suoi clienti. Ne parliamo in questa intervista ad Andrea Bosso, Strategy & Consultancy Partner di Domino.
Quali sono le caratteristiche primarie del vostro posizionamento sul mercato?
Andrea Bosso: Il focus della nostra attività risiede nella costruzione di servizi digitali (siti, campagne e customer journey) per
le aziende in generale e, in particolare, per le imprese italiane che hanno saputo espandersi anche in ambito europeo e mondiale. Siamo strutturati per affrontare situazioni complesse in termini di mercati, di lingue, di campagne: il nostro compito è quello di semplificarle e di aiutare le aziende a raggiungere gli obiettivi prefissi, compresi ovviamente quelli economici.
Se dovesse illustrare la caratteristica primaria che vi differenzia dai competitor, su cosa metterebbe l’accento?
Andrea Bosso: Proprio sul punto appena citato, ovvero la capacità di gestire in modo semplice la complessità. Il digitale è diventato il trait d’union tra il marketing, le vendite e il customer care e questo ha reso necessario aumentare ulteriormente la conoscenza degli aspetti interni delle realtà aziendali. Non si deve più
puntare solo su creatività e comunicazione: vanno presi in considerazione CRM, flussi di dati, differenze tra mercati. Le aziende sono sistemi complessi (qualche volta anche complicati) e gestire bene le variabili è una cosa che abbiamo studiato a lungo: i due premi che abbiamo vinto quest’anno sono la dimostrazione di questa capacità, che clienti come Iveco e Case IH hanno particolarmente apprezzato. Nel caso di Iveco, la gestione di ben sessantatré mercati ha richiesto un'organizzazione che permettesse di rispondere a tutte le singole esigenze e specificità; quanto a Case IH, l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è stato determinante per gestire in tutti i mercati europei una comunicazione multilingue e vertente su una variegata gamma di offerte.
Quali sono le principali tipologie di servizi che mettete a disposizione dei vostri clienti?
Andrea Bosso: Le tipologie che seguiamo internamente sono quattro: prodotti digitali (siti web, intranet, app e così via), campagne e lead generation, service design (ovvero lo studio e la realizzazione di prodotti e servizi innovativi) e la tecnologia che supporta tutti i nostri servizi (hosting, CRM, web, CMS). In tutti i casi, partiamo quasi sempre da un ‘design sprint’ che ci consente di avere a disposizione, in soli quattro giorni, un prototipo di massima creato da persone di grande esperienza.
Oltre ai già citati Iveco e Case IH, possiamo ricordare qualche caso specifico di clienti che hanno scelto di affidarsi alla vostra struttura?
Andrea Bosso: Mi fa molto piacere citare espressamente le
IVECO È FRA I CLIENTI CHE HANNO COMPRESO LA CAPACITÀ DI DOMINO DI GESTIRE TUTTE LE VARIABILI E RENDERE SEMPLICI QUEI ‘SISTEMI COMPLESSI’ CHE SONO LE AZIENDE DI OGGI.
aziende che ci hanno rinnovato la loro fiducia per anni, ritenendo, evidentemente, che le abbiamo aiutate a ottenere risultati importanti e continui nel tempo. È il caso dei dieci anni di lavoro sulla intranet di Stellantis, della recente conferma della collaborazione con la stessa Case IH, che si protrarrà per altri sette anni, o di Costa Crociere, che da oltre un decennio utilizza il nostro preventivo emozionale. Quest’ultima è una piattafor-
ma che supporta, con l’obiettivo di incrementarle, le vendite di prodotti e servizi di valore.
In base alla vostra esperienza quotidiana ‘sul campo’, ritenete che le aziende italiane stiano affrontando con la necessaria preparazione il processo di Digital Transformation?
Andrea Bosso: Quello di Domino è effettivamente un punto di vista privilegiato, visto che da oltre un quarto di secolo lavoriamo al fianco di aziende di vari settori, dal turismo e dall’automotive alla salute e al business-to-business.
Siamo strutturati per affrontare situazioni complesse in termini di mercati, di lingue, di campagne.
Devo dire che la funzione strategica del digitale, negli ultimi tempi, è data per assodata: lo dimostra il fatto che il nostro interlocutore, all’interno dell’azienda, è generalmente il Responsabile Marketing o l’Amministratore Delegato, cosa che fino a qualche anno fa non era così scontata. Il presupposto di fondo è che il mondo imprenditoriale italiano sta vivendo una fase di profondo cambiamento, guidata proprio dal processo di Digi-
tal Transformation: questo si sta facendo strada anche presso le aziende business-to-business, con l’obiettivo di rafforzarne la competitività sul palcoscenico globale. Le organizzazioni che optano per l’integrazione digitale stanno assistendo a un potenziamento senza precedenti, in termini di efficienza operativa e di relazione con il cliente: da qui deriva l’importanza delle infrastrutture digitali come leva in grado di apportare un vantaggio competitivo, anche sostenibile.
La trasformazione rappresenta un’autentica rivoluzione per parte delle aziende italiane, che investono prevalentemente sull’utilizzo di strumenti come l’Intelligenza Artificiale, l’apprendimento automatico, il Cloud Computing e l’analisi dei dati. L’obiettivo specifico è quello di creare un modello di business volto ad aumentare la redditività e, al contempo, a garantire un vantaggio competitivo. Sfruttando i progressi tecnologici, le aziende possono snellire quelli operativi, migliorare il servizio e il coinvolgimento dei clienti, ridurre i costi e aumentare la velocità di consegna.
In ogni processo evolutivo di natura epocale non si può ragionevolmente pretendere che la strada sia priva di dossi e barriere...
Andrea Bosso: Certamente. Nonostante gli evidenti benefici, le aziende possono essere costrette ad affrontare ostacoli significativi, anche perché non tutte possono vantare le indispensabili competenze tecniche e non sempre c’è piena consapevolezza del potenziale insito in un oculato utilizzo delle tecnologie digitali. Per raggiungere i traguardi e capitalizzare i profitti della trasformazione non si può prescindere dalla precisa individuazione di sistemi adeguati e dallo sviluppo di una strategia chiara. Ancora, è necessario puntare su soluzioni orientate all’utente e investire nella formazione del personale, per mettere a profitto tutte le potenzialità.
TicketOne vanta oltre vent’anni di esperienza nel settore del ticketing online per eventi. Competenza, sicurezza e innovazione sono tra i valori che la caratterizzano.
Èil canale di riferimento italiano per l’acquisto dei biglietti. Giorgio Aretino, Head of New Media di TicketOne, ci spiega qual è il punto di forza che la rende azienda leader, quali sono gli standard applicati per la sicurezza degli utenti e come l’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà l’e-commerce.
Quali sono i valori che rappresentano TicketOne?
Giorgio Aretino: TicketOne nasce nel 1998 con l’obiettivo principale di desegmentare l’offerta di eventi rivolti al pubblico attraverso una strategia distributiva multicanale integrando, a partire dal 2001, la vendita online alla rete di punti vendita TicketOne e al call center 892.101. All’interno della supply chain di riferimento, fonda la sua attività sui valori della competenza, dell’affidabilità, dell’integrità, dell’orientamento al cliente
e dell’innovazione tecnologica, rivolgendo questo costante impegno sia verso i clienti b2b (organizzatori) sia verso quelli finali. Per Dna cerchiamo di essere ‘sempre in ascolto’ rispetto alle evoluzioni del mercato offrendo soluzioni di e-commerce, marketing e tecnologiche sempre più innovative.
Cosa la rende leader nel settore dell’e-commerce?
Giorgio Aretino: TicketOne si distingue per la vasta gamma di eventi offerti. Il punto di forza che la rende un’azienda leader nel settore dell’e-commerce è rappresentato da una combinazione tra esperienza consolidata nel settore del ticketing online, partnership strategiche, marketing digitale, tecnologia all’avanguardia e un approccio innovativo e centrato sul cliente. Questo si riflette nella massa critica raggiunta in oltre venticinque anni di attività – oltre sedici milioni di clienti online registrati e una follower
base social in continua crescita – con l’obiettivo di massimizzare le performance di vendita per l’organizzatore e di rappresentare per il cliente finale b2c il ‘One Stop Shop’ per l’informazione e l’acquisto dei principali eventi in programma nel nostro Paese. L’orientamento al marketing digital e l’evoluzione dell’approccio data-driven ha negli anni ulteriormente distinto la nostra value proposition quale ‘Digital Advertising Agency’ per gli organizzatori, consentendo loro di intercettare sempre meglio la platea di ‘potenziali acquirenti’. Tutto ciò ci permette di essere il punto di riferimento per gli acquisti di eventi in Italia.
Per Dna cerchiamo di essere ‘sempre in ascolto’ rispetto alle evoluzioni del mercato offrendo soluzioni sempre più innovative.
Perché
Giorgio Aretino: Principalmente per la vasta gamma di eventi che attraggono una molteplicità di clienti con interessi diversi; per la piattaforma online intuitiva e facile da usare; per la reputazione di affidabilità derivante dalla capacità di garantire transazioni sicure e la protezione dei dati personali, sia sulla piattaforma di acquisto principale sia nel collegato servizio di rivendita fan-tofan offerto dalla piattaforma FanSALE.
La ‘relazione’ fidelizzata nel tempo va oltre il mero acquisto del biglietto verso una più ampia connotazione di event journey. Non si parla più solo di purchase experience: tutte le fasi che vanno dall’attesa dell’annuncio di un nuovo evento fino alla sua partecipazione live sono parte integrante e costitutiva dell’esperienza stessa e del suo valore.
Riguardo ai pagamenti elettronici e alla tutela dei dati sensibili, quali standard applicate?
Giorgio Aretino: TicketOne applica diversi standard e alcuni
DIGITALI,
protocolli e pratiche che includono Standard PCI DSS per garantire la sicurezza delle transazioni con carte di credito, il trattamento sicuro dei dati dei titolari e la crittografia dei dati durante la trasmissione degli stessi.
Aggiunge un livello di sicurezza che chiede agli utenti di confermare la propria identità tramite un codice inviato via SMS o un’applicazione di autenticazione. Utilizza sistemi di monitoraggio avanzati per rilevare e prevenire transazioni o attività sospette, proteggendo gli utenti da frodi finanziarie. Fornisce specifica formazione al proprio personale. Effettua regolarmente aggiornamenti dei sistemi e delle tecnologie per mitigare i rischi e garantire protocolli di sicurezza costantemente all’avanguardia. E, inoltre, da sempre collabora con le istituzioni finanziarie e i fornitori di servizi di pagamento per implementare le migliori pratiche e mantenere un ambiente sicuro per le transazioni online.
L’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà il vostro e-commerce?
Giorgio Aretino: L’Intelligenza Artificiale (AI) supporterà sempre di più l’e-commerce di TicketOne migliorando l’esperienza complessiva del cliente e ottimizzando le operazioni aziendali. Ci aiuta già ad analizzare i dati degli utenti per offrire raccomandazioni personalizzate sugli eventi, migliorandone l’esperienza, le possibilità di conversione e la soddisfazione. TicketOne sta già lavorando per implementare soluzioni chatbot per fornire supporto automatizzato e migliorare l’efficienza e la tempestività del servizio clienti in relazione alle domande frequenti degli utenti, assistere nell’acquisto di biglietti e fornire informazioni sugli eventi in modo ancora più rapido e efficiente. Complessivamente, l’AI potrà consentire a TicketOne di migliorare l’esperienza del cliente, ottimizzare le operazioni aziendali e mantenere un vantaggio competitivo nel proprio settore e-commerce.
Un’analisi di Confcommercio mette in risalto la vocazione verde delle piccole imprese, intenzionate a dare un contributo sempre più rilevante al processo di transizione ecologica.
A cura di Mauro
L’illustrazione degli aspetti salienti del progetto, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stata affiancata dalla diffusione dei dati emersi da un’apposita indagine con cui la stessa Confcommercio ha inteso valutare l’entità degli investimenti stanziati dalle imprese associate.
è più bassa (25%), ma fa comunque riflettere: le accuse non riguardano solo l’eccessivo numero di norme, ma anche la loro difficile comprensione e interpretazione.
Fra i punti chiave del processo di sviluppo dell’economia e della quasi totalità dei settori produttivi ne spicca uno che ha da tempo assunto il gene dell’irreversibilità, ovvero la transizione ecologica. Parole ed espressioni come ‘green’, ‘rivoluzione verde’, ‘futuro sostenibile’ e così via si sono trasformate in un’autentica conditio sine qua non per conquistare e mantenere un posizionamento competitivo, anche in considerazione del fatto che la ‘svolta’ in questa direzione è espressamente richiesta a gran voce dai consumatori finali, interlocutori diretti delle aziende (numerosissimi studi
rilevano che l’acquirente è anche disposto ad accettare un esborso supplementare, a patto che il prodotto gli dia determinate garanzie sul fronte della tutela ambientale).
La tematica in esame è stata recentemente affrontata a Roma in coincidenza con la presentazione del progetto Imprendigreen, ideato da Confcommercio già nel 2022 e realizzato – in collaborazione con ENEA e con la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa – con l’esplicito obiettivo di sensibilizzare, qualificare, formare e accompagnare le imprese del terziario verso la transizione ecologica.
A livello dimensionale, la maggioranza assoluta delle imprese ‘eco-friendly’ del terziario ha almeno sette dipendenti: al di sotto di questa soglia minima, la strada appare ancora ripida e faticosa. Lo sviluppo complessivo è rallentato da un ostacolo duplice e non certo sorprendente, rappresentato dai costi e dai vincoli burocratici.
Ben quattro imprese su dieci dichiarano che la loro ‘propensione al verde’ è teoricamente molto marcata ma, al momento di tradurla in pratica, viene ridimensionata dalla consistenza degli sforzi economici da compiere per diventare realmente sostenibili.
La percentuale di chi attribuisce un ruolo negativo determinante alla burocrazia
Fra le motivazioni addotte da chi investe in un’ottica green spiccano la convinzione di doversi assumere una concreta responsabilità etica (40%), la convenienza (32%: come detto in apertura, avere questa ‘fama’ accentua la credibilità agli occhi degli end user) e l’incremento della brand reputation presso clienti e fornitori (28%). Buone notizie arrivano anche e soprattutto dalle nuove generazioni: addirittura il 90% dei giovani imprenditori italiani afferma di voler promuovere la sostenibilità come parte integrante delle proprie attività strategiche. Per 64 aziende ‘giovani’ su 100, il fine primario è la riduzione dell’impatto ambientale, ma per il 44% del campione investire nel green significa anche supportare il benessere fisico e mentale dei dipendenti, mentre il 42% ne apprezza l’incidenza sulla formazione e sulla crescita professionale.
“Gli aspetti da sottolineare
SECONDO CONFCOMMERCIO L’ORIENTAMENTO VERDE DELLE IMPRESE VA VALUTATO SOPRATTUTTO IN FUNZIONE DELLA CAPACITÀ DI CREARE, DI COSTRUIRE QUALCOSA DI NUOVO E DI MIGLIORE.
sono soprattutto due”, afferma Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, “uno di carattere generale e uno particolare. Il primo riguarda il significato ad ampio respiro che la nostra Confederazione attribuisce alla sostenibilità, che dovrebbe essere in grado di assicurare una ricaduta positiva sulla nostra vita quotidiana, cambiandola in meglio. In altre parole, un progetto, un’azione e un’impresa dovrebbero essere valutati e apprezzati non tanto perché ‘non sprecano’, quanto per la loro capacità di creare, di costruire qualcosa di nuovo e di migliore. Possiamo chiamarla ‘sostenibilità generativa’ e
indicare la sua caratteristica essenziale nel saper fare leva sull’innovazione.
Il progetto Imprendigreen interpreta in modo ottimale questo approccio alle strategie ambientali e si impegna a diffondere informazioni, consapevolezza e competenze in relazione a un elemento decisivo qual è quello della transizione ecologica. Come grande organismo intermedio, il nostro compito è anche quello di contribuire a rimuovere gli ostacoli e tutto quello che è ‘di troppo’ nel percorso di tutela ambientale: dal punto di vista delle imprese, la strada verso il green è spesso costellata di dossi e, di conseguenza,
IL FENOMENO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA STA PERMEANDO, A LIVELLO GLOBALE, OGNI PASSAGGIO DELLA CATENA DI PRODUZIONE E DI CONSUMO.
occorre pensare tutti insieme ad azioni di supporto e di accompagnamento sempre più efficaci, soprattutto nel campo delle micro e piccole imprese. Fino a oggi le migliori performance di sostenibilità sono state messe sul piatto dalle grandi aziende, ma è chiaro che le PMI, in un mercato peculiare come quello italiano, possono fare davvero la differenza”. Per quanto concerne il suddetto elemento più ‘particolare’ che ‘generale’, a parere di Sangalli “non esistono comportamenti sostenibili talmente piccoli da poter essere definiti irrilevanti. Anzi, a essere particolarmente incisive sono proprio le azioni quotidiane, a cominciare da quelle varate dal sistema dell’impresa diffusa. Un ‘bollino’ come il nostro Imprendigreen, per esempio, non cambia la vita oggi ma rappresenta comunque un
segnale tangibile in vista di quel cambiamento che permetterà di avere una vita migliore domani”.
“La transizione ecologica”, sottolinea Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, “può essere paragonata al processo storico che portò al passaggio dal motore a vapore a quello a scoppio: è una vera e propria rivoluzione, destinata a cambiare in maniera sostanziale la vita quotidiana delle persone. Il fenomeno sta permeando a livello globale l’intero sistema economico, dalla produzione all’atto d’acquisto compiuto dal consumatore. In tale contesto l’Italia è all’avanguardia in ambito europeo: sarà comunque necessario accentuare ulteriormente gli investimenti in formazione e in innovazione tecnologica”.
Sorpresa! La metà del traffico generato in internet è di natura umana. Il restante 50% è popolato da bot: programmi automatizzati che non sempre hanno come scopo quello di renderci la vita più semplice. Lo strumento preferito del cybercrimine...
A cura di Riccardo Rossiello
Minacciosi fantasmi neri di aggirano in internet, ennesimo pericolo tra i tanti: i bot. Non parliamo ovviamente dei famosi e famigerati Buoni Ordinari del Tesoro, ma di programmi per computer nati per eseguire
operazioni automatiche e ripetitive. Bot è, infatti, semplicemente l’abbreviazione di ‘robot’. Utilizzare un programma che eviti di dover compiere le operazioni di una macchina non è di per sé negativo.
Lo è, come al solito, l’uso che qualcuno ha fatto di questa potenzialità.
A un softwarebot per esempio, in tempi in cui le tariffazioni telefoniche notturne erano più vantaggiose (di notte c’era pure meno possibilità di trovare una linea occupata), era delegato il noioso compito di inviare le circolari via fax. Il bot contattava i numeri telefonici di un elenco predisposto dall’utente e, una volta ricevuto il segnale di risposta, inviava il fax. Se la risposta non arrivava, il softwarebot compiva un determinato numero di tentativi (il fax poteva essere occupato, momentaneamente senza carta, non commutato, o addirittura appartenere a un numero non più attivo), fino ad arrivare a delle conclusioni. Il mattino dopo, chi aveva lanciato il bot otteneva così un report dettagliato dei fax andati a buon fine e delle motivazioni di quelli che non era stato possibile inviare. Una gran mole di lavoro risparmiata per l’operatore. Potremmo definirlo un bot ‘buono’. A questa stessa categoria appartengono i chatbot di oggi: i bot dei motori di ricerca che indicizzano i siti web (i
cosiddetti ‘crawler’) e che collezionano i dati utili (gli ‘scraper’), ma anche quelli per il monitoraggio e per lo shopping. Sempre chatbot sono quelli che, simulando conversazioni umane, offrono i servizi di assistenza ai clienti o rispondono alle FAQ. I bot di shopping selezionano le migliori offerte disponibili sul web automatizzando navigazione e pagamento. Ma ci sono anche quelli che, attraverso un continuo monitoraggio, verificano l’integrità di un sito web e ne individuano i bug.
Ci sono poi, inevitabilmente, i bot ‘cattivi’. Come i cosìddetti ‘brute force attack’ o software di ‘password hacking’: programmi che, provando tutte le possibili combinazioni di lettere, caratteri speciali e numeri, cercano di individuare una password di accesso. Soluzione ultima per chi non ricorda più la parola per accedere al file criptato sul computer, ma anche per hacker intenzionati a rubare segreti aziendali, violare conti correnti, appropriarsi di dati sensibili personali.
Un problema che esisteva già quando le connessioni erano a tempo di lumaca (l’era del modem), che ha raggiunto
dimensioni preoccupanti oggi, che siamo perennemente connessi a linee ultraveloci –ADSL e fibra ottica – perfette per navigare in internet e scambiare dati, ma che, una volta individuata una backdoor (una porta segreta di accesso al computer), possono essere utilizzate per fare in meno di un minuto la copia dell’hard disk su cui è custodita una vita. Da qui al furto d’identità il passo è breve.
Nel dark web era cosa nota, ora però il fenomeno sta raggiungendo davvero dimensioni preoccupanti.
L’ultimo a lanciare il grido d’allarme è stato nientemeno che Elon Musk, che ha denunciato la massiccia presenza di bot su X (ex Twitter). Grazie all’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, infatti, gli stessi bot sono ormai in grado di bypassare con facilità i test, come quelli basati su foto in cui bisogna individuare ponti, autobus, motociclette ecc...
Per qualcuno è solo una scusa per offrire X a pagamento (l’unico modo per contrastarli
– secondo lo stesso Musk –sarebbe l’introduzione di una ‘tassa’ dall’entità simbolica – un dollaro? – per i nuovi utenti), per altri una minaccia crescente.
Secondo un report pubblicato dall’agenzia di sicurezza Thales, nel 2023 il 49,6% dell’intero traffico proveniva dai bot, con un aumento del 2% rispetto al dato già altissimo del 2022. È il tetto più alto dal 2013, data in cui è iniziato il monitoraggio.
Di conseguenza il traffico internet generato da utenti umani sarebbe ‘solo’ del 50,4%: in decrescita rispetto, al 2022. In dettaglio, i bot dannosi sarebbero già al 32%.
Di questi, ben il 44% sarebbero attacchi intesi ad acquisire informazioni dagli utenti utilizzando le API (Application Programming Interface): le interfacce di programmazione che permettono a un‘applicazione l’interscambio dei dati. Il settore più colpito dai bot cattivi è quello dei videogame, seguito dalla vendita al dettaglio, dai viaggi, quindi dai servizi finanziari, che
sono ovviamente i più ambiti, ma anche i più protetti e più difficili da violare. Dalla lista non si salvano neppure i siti governativi e quelli legati all’intrattenimento. Il report chiarisce che il crescente utilizzo dell’AI generativa e dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) ha portato il volume dei bot dal 33,4% del 2022 al 39,6% del 2023. Finché il fenomeno interessava solo gli utenti privati, si è investito ben poco per arginarlo. Anzi, è stata terra di speculazione per coloro che realizzavano firewall, antivirus e software per individuare e contrastare spyware, malware e rootkit. Oggi però che il traffico automatizzato inizia a costare alle organizzazioni mondiali svariati miliardi di dollari, per via degli attacchi ai siti web e alle loro applicazioni,
si comincia a parlarne anche ai massimi livelli. Non solo creazione di account dannosi e compromissione di quelli esistenti, inoltro di messaggi spam, sottrazione di informazioni sensibili (il furto degli account è aumentato del 10% nel 2023), ma anche il boicottaggio di siti web attraverso il traffico generato ai bot e paralisi dei servizi di rete (colpa dei botnet DDoS: Distributed Denial-of-Service). Non riuscite ad acquistare il biglietto per un concerto perché risulta sold out dopo pochi minuti? Colpa dei bot sneaker. La casella di posta è inondata dallo spam? Colpa degli spambot. Con i bot si gonfiano i clic di un sito e si aumentano follower e download. Più fake di così!
Tra gli obiettivi dell’azienda tedesca anche fare cultura del bere sostenibile, cambiando in modo virtuoso la fruizione dell’acqua. Ne è un esempio il progetto ‘Worldwide Water Stories’, lanciato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2024.
A cura di Barbara Tomasi
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, che dal 1993 si celebra il 22 marzo, l’azienda tedesca Brita, specializzata nell’ottimizzazione e personalizzazione di quella potabile, ha ricordato il suo impegno per promuovere una cultura dell’acqua consapevole e sostenibile lanciando la campagna ‘Worldwide Water Stories’. Un’iniziativa unica nel suo genere che vuole, attraverso dodici storie in arrivo da tutto il mondo, proporre risposte concrete alla crisi idrica globale. Il tema guida è “Leveraging water for peace”. Ovvero l’acqua, linfa vitale del Pianeta, può divenire uno strumento di pace quando le comunità e i Paesi cooperano
nel preservare questa risorsa condivisa, ma può anche innescare o intensificare conflitti quando l’accesso viene negato. Basti pensare che 2,2 miliardi di persone in tutto il mondo non possono accedere regolarmente all’acqua potabile. L’appello lanciato dalle Nazioni Unite ancora una volta mette in evidenza la crisi idrica globale e le sue tante facce. Da un lato la disponibilità insufficiente di acqua in alcune zone del mondo per soddisfare i bisogni di base e, dall’altra, la crescente domanda di risorse idriche per far fronte alle esigenze commerciali e agricole. ‘Worldwide Water Stories’ vuole accendere i riflettori su soluzioni e idee per un mondo dell’acqua
migliore, a partire dalle riserve idriche sotterranee, scarse sia da un punto di vista naturale sia artificiale e spesso con una ridotta qualità dell’acqua. Erica Cortinovis, direttore Marketing di Brita Italia, ha sottolineato come: “Questo impegno nel 2024 viene reso ancora più evidente dalla campagna lanciata in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Abbiamo deciso di dare risalto a persone e imprese che hanno scelto di fare business in modo virtuoso, che ogni giorno cercano soluzioni concrete nel rispetto del bene più prezioso che abbiamo: l’acqua”. La campagna si suddivide in due format: le Hero Stories, ovvero quattro documentari prodotti in stile cinematografico con protagonisti i principali ambassador del messaggio di Brita, e le Editorial Stories, otto testimonianze con ulteriori prospettive.
HERO
Eric Bosire, CEO e Fondatore di Irri-Hub Kenya, è l’uomo
che sta trasformando la siccità in campi di fragole. Con la sua idea – utilizzare l’acqua piovana per far prosperare frutta e piante in una delle regioni più aride del pianeta – sta facendo la differenza e sta trasformando le sfide in opportunità per un’agricoltura affidabile e di successo. Fornisce ai piccoli agricoltori tecnologie di irrigazione sostenibili per aumentare la produttività e la resilienza climatica dal 2016. La soluzione dell’azienda: immagazzinare l’acqua piovana in bacini di raccolta e irrigare i campi tutto l’anno, utilizzando l’irrigazione a goccia a energia solare. In Sudafrica Helen Moffett, scrittrice e attivista ambientale di Città del Capo, ha iniziato a scrivere un blog durante la crisi idrica del 2018. Ha creato una guida su come ognuno può assumersi la responsabilità di risparmiare acqua con il suo libro 101 Water Wise Ways, che mette in evidenza molti semplici ma preziosi consigli che possono essere utilizzati nella vita quotidiana.
Michael Fritz è Co-fondatore di Viva con Agua de Sankt Pauli e. V, l’organizzazione internazionale con sede ad Amburgo, in Germania, che si batte per il diritto umano all’acqua potabile e ai servizi igienici. Dalla fondazione, nel 2006, l’associazione no-profit si è sviluppata in un movimento globale con diverse migliaia di volontari che generano fondi che confluiscono in progetti Wash, l’acronimo per Water, Sanitation, and Hygiene, in Paesi come Uganda, Etiopia, Mozambico, Sudafrica. Infine Saúl Oliva Cabrera, tecnico ambientale,
che nella Gran Canaria, nell’ambito del progetto ‘Life Nieblas’, ha sviluppato un sistema che raccoglie le gocce d’acqua dalla nebbia. La deforestazione e la desertificazione sono due delle principali cause della perdita di biodiversità e del degrado del suolo. Il progetto di ricerca Life Nieblas a Barranco de la Virgen ha preso il via all’inizio del 2020. Gli esperti hanno sviluppato l’innovativa tecnologia del Cloud Harvesting, che consente la condensazione della nebbia, facilitando la riforestazione. L’obiettivo di questi racconti è quello di rendere concrete
questioni astratte attraverso le voci di chi mira a dare un contributo importante cercando soluzioni. La crisi idrica riguarda tutti e ognuno ha il potenziale per aiutare concretamente. Mettendo in evidenza queste storie diverse e personali, Brita sottolinea che l’innovazione e l’azione proattiva possono provenire da qualsiasi angolo del mondo. Nella Giornata Mondiale dell’Acqua 2024 l’azienda ha puntato a far luce sulle soluzioni per bilanciare le esigenze di tutti, con l’impegno di garantire che nessuno venga lasciato indietro, per fare
dell’acqua un catalizzatore per un mondo più pacifico in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6. Questo comprende, oltre all’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, anche azioni come la protezione e la riabilitazione di ecosistemi legati all’acqua (tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi e laghi) e delle risorse sotterranee, le più importanti fonti di acqua potabile al mondo.
DI MAURO MURERO
IN ALTO: FONDATO NEL 1983, IL GRUPPO GATTINONI HA CELEBRATO LO SCORSO ANNO I PRIMI 40 ANNI DI ATTIVITÀ.
DReduce da un eccellente 2023, Gattinoni Events conferma la sua storica capacità di regalare, con i viaggi incentive e i grandi eventi live, indimenticabili momenti di experience.
a oltre quattro decenni quella del Gruppo Gattinoni è una storia fatta di successi e di emozioni.
Il 2023 non ha rappresentato un’eccezione e, anzi, le cifre messe sul piatto sono state addirittura superiori agli ambiziosi obiettivi prefissi. La crescita complessiva del Gruppo è stata di quasi 40 punti percentuali (per un giro d’affari non lontano dai 700 milioni di euro) e si è avvalsa del contributo di tutte e tre le Divisioni che operano all’interno del Gruppo stesso come vere e proprie società indipendenti l’una dall’altra: Travel, Business Travel ed Events, che è stata protagonista di una performance particolarmente eclatante. Di questo e altro abbiamo parlato con Elisa Presutti, Managing Director di Gattinoni Events, la nuova denominazione assunta nel dicembre scorso dalla Divisione MICE.
Per riassumere l’andamento del 2023 vs 2022 pos-
siamo partire dai numeri, che mai come in questo caso ‘parlano da soli’...
Elisa Presutti: In effetti, credo che definire ‘eccellenti’ i risultati che abbiamo ottenuto sia un dato di fatto oggettivo e non una semplice opinione. La Divisione Events, cui fanno capo le aree Communication, Logistics e Healthcare, ha superato la soglia dei 60 milioni di fatturato, in virtù di una variazione year by year nell’ordine del +71,8%. Un exploit che si ricollega a tutta una serie di linee strategiche che abbiamo pienamente condiviso con i vertici del Gruppo e che, evidentemente, si sono rivelate vincenti.
Se dovesse indicare le ragioni primarie del suddetto exploit, su cosa metterebbe l’accento?
Elisa Presutti: Innanzitutto, va premesso che gli investimenti e gli sforzi compiuti per arrivare a una crescita così consistente hanno riguardato sia la componente più strettamente tecnica
sia le risorse umane, la cui formazione e competenza sono per noi assolutamente prioritarie. Detto questo, le concause sono diverse: abbiamo incrementato in modo esponenziale i grandi eventi, abbiamo sensibilmente valorizzato incentive, roadshow e così via sotto il profilo della comunicazione e dell’originalità creativa, abbiamo raddoppiato il fatturato in ambito Healthcare... e l’elenco potrebbe continuare.
In base alla vostra esperienza quotidiana ‘sul campo’, oltre all’ulteriore accelerazione sul versante della creatività quali sono i punti cardine della fase di sviluppo del mercato?
Elisa Presutti: Non si può non citare la sostenibilità. In questa direzione ci siamo già mossi molto e nell’immediato futuro lo faremo ancora di più, anche in considerazione del fatto che parlare di essa come di un ‘trend’ (che, per definizione, potrebbe anche essere passeggero) sarebbe riduttivo. Anche l’innovazione tecnologica è ovviamente al centro dell’attenzione: non a caso abbiamo introdotto in azienda la figura professionale dell’Innovation Manager, che ha anche e soprattutto il compito di ‘esplorare’ i potenziali riflessi che l’Intelligenza Artificiale generativa e ogni altra soluzione tecnologica potranno avere sul settore degli eventi. A riguardo, va però precisato che per noi la tecnologia non è mai fine a sé stessa: il presupposto di fondo è che essa serve soprattutto ad ampliare e valorizzare i contenuti ‘fisici’. Il fulcro è sempre l’experience. Il nostro posizionamento è stato costruito sul live, sui viaggi incentive, sulla capacità di far vivere grandi e indimenticabili emozioni: limitarsi a farle ‘osservare’ in streaming sarebbe riduttivo.
A proposito di viaggi incentive: quali sono, attualmente, le mete più ‘gettonate’?
Elisa Presutti: A livello globale la menzione d’onore va sicuramente al Sudafrica; a livello continentale è sulla cresta dell’onda – e prossimamente lo sarà ancora di più – l’area del Nord Europa, che tra l’altro rappresenta una destinazione green per eccellenza.
Nel 2023, la divisione Events ha superato la soglia dei 60 milioni di fatturato (+71,8% rispetto al 2022).
Anche l’impegno nel campo dell’automotive è fra quelli che vi hanno dato particolare soddisfazione?
Elisa Presutti: Assolutamente sì: il nostro know-how è ormai rilevante, al punto che all’interno della Divisione è operativo un team che si occupa specificamente di gestire i clienti del settore. Un valido esempio è rappresentato dal recente progetto ‘From Now On’, realizzato per Lamborghini Italia. L’evento è stato creato in coincidenza con il lancio della nuova Revuelto, un momento topico per il cliente, visto che ha di fatto sancito l’inizio di una nuova era vertente sulla sua prima HPEV, una supersportiva ibrida V12 ad alte prestazioni. Il concept dell’evento ha fatto leva sui già citati punti focali della tecnologia, dell’innovazione e della sostenibilità e ha di fatto trasformato la sede centrale di Lamborghini nel teatro di un’esperienza immersiva e coinvolgente per tutti.
Dopo il ‘botto’ del 2023, che cosa vi aspettate per il prosieguo dell’anno in corso?
Elisa Presutti: Dal punto di vista finanziario, il primo quarter ha registrato un andamento sintonico con gli obiettivi che ci siamo prefissi: dunque ci aspettiamo come minimo di rispettarli. Personalmente e al di là delle cifre, mi piacerebbe vedere i validissimi membri del mio team lavorare sempre meglio in termini di qualità quotidiana: i ‘numeri’ sono certamente importanti ma anche la flessibilità, le condizioni di lavoro, il rispetto per le esigenze delle donne e delle mamme sono fattori cui il Gruppo ha sempre prestato la massima attenzione.
L’edizione 2024 del Netcomm Forum, l’evento dedicato al digital commerce, ha visto la partecipazione di oltre 300 aziende del settore, sia italiane sia internazionali.
L’ 8 e il 9 maggio si è svolta a Milano la 19° edizione del Netcomm Forum, l’appuntamento di riferimento del digital retail in Italia. Con 480 imprese associate, Netcomm non è solo un Consorzio, ma una vera e propria piattaforma di knowledge al servizio delle aziende che vogliano cogliere le opportunità di business in uno scenario in continua evoluzione. Il titolo di quest’anno, ‘THE INTELLIGENCE COMMERCE: Composable & Fluid, la continua ri-configurazione del retail e delle filiere’, fa infatti riferimento proprio alla capacità di adattamento a un contesto che, grazie alla spinta delle nuove tecnologie, muta a una velocità rapidissima a cui il nostro Paese fa ancora fatica a stare dietro.
La due giorni di incontri, dibattiti e tavole rotonde è stata l’occasione per fare luce sulle principali variabili che influiscono sul mercato digitale e che ne stanno determinando i repentini cambiamenti. A guidare il gioco, come facilmente immaginabile, ci sono i grandi player internazionali come i siti cinesi Shein – che ha raggiunto 45 miliardi di euro in pochissimi anni, superando il fatturato di H&M – e Temu che, stando al Financial Times (ma il condizionale è d’obbligo perché non disponiamo di dati certi), nel 2023 avrebbe superato il fatturato dei colossi Amazon e Walmart messi insieme se non, addirittura, il PIL italiano. È evidente, quindi, quanto l’e-commerce rappresenti un elemento determinante nel già delicato equilibrio geopolitico tra i blocchi continentali.
Una ragione in più che deve spingere in primis l’Europa, ma anche l’Italia, ad acquisire un posizionamento distintivo. Da questo punto di vista bisogna registrare il ritardo nell’offerta delle imprese del Bel Paese. Dei principali quindici siti su cui gli italiani acquistano di più, i primi otto sono esteri (il primo sito italiano, al nono posto, è lo shop online di Esselunga). L’Osservatorio Netretail – la ricerca sugli acquisti digitali degli italiani che Netcomm realizza ogni anno – evidenzia, inoltre, come il 63% degli acquisti avvenga su siti di aziende nate sul digitale, mentre quelli fatti tramite siti di retailer tradizionali o introduttori, nonostante il dato sia in crescita rispetto allo scorso anno, con il 30% rappresentano ancora una percentuale molto bassa.
Con 480 imprese associate, Netcomm non è solo un Consorzio, ma una vera e propria piattaforma di knowledge al servizio delle aziende.
COSA DICONO LE RICERCHE
Ad andare nel merito dei numeri del mercato digitale italiano è stata Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano, che ha presentato i dati dell’indagine relativa al 2023. Lo scorso anno la spesa online degli italiani si è attestata su 36,4 miliardi di euro, facendo registrare un +9% rispetto al 2022. Le previsioni per il 2024 vedono il valore degli acquisti online segnare un +6% e raggiungere i 38,6 miliardi di euro, in pratica con una crescita simile a quella dell’anno pas-
sato se si considera che nei primi mesi di quest’anno l’inflazione è stata più contenuta. Nello specifico, sono i comparti dell’Arredamento e Home Living, dell’Auto e Ricambi e del Food & Grocery a registrare un incremento superiore alla media (con tassi compresi tra il +8% e il +12%), mentre Beauty, Informatica ed Elettronica di consumo e Abbigliamento presentano una crescita in linea con quella del settore (con tassi compresi tra il +7% e il +5%). Da registrare la frenata della progressione dell’Editoria, che si assesta tra i segmenti oramai maturi e, quindi, stazionari.
La penetrazione dell’online sul totale degli acquisti Retail (online+offline) nel 2024 si appresta a raggiungere il 10,2% confermandosi stabile rispetto al 2023 (10,8%). Fatto sta che, guardando al suo sviluppo su scala globale, l’e-commerce (che dal 2014 al 2022 è passato a pesare dal 2% al 10,5%) rappresenta un motore di crescita per il retail in generale e, come la stessa Valentina Pontiggia ha rimarcato, guardando allo stesso lasso di tempo si vede come il mercato abbia premiato le aziende più capaci di osare e di investire nell’esperienza del cliente e nella creazione di nuovi modelli di business. Come IKEA, che ha guadagnato ben diciassette posizioni in un anno, o il colosso americano Walmart, che oggi realizza una parte rilevante del suo fatturato grazie all’online e a un impegno costante nell’innovazione (si pensi al servizio di shop online che permette di rifornire fisicamente il frigo di casa) supportato dall’utilizzo smart della tecnologia.
Ne consegue che il futuro del retail anche in Italia non può che passare principalmente da due sfide. La prima è legata alla trasformazione digitale e comporta l’adozione e la sperimentazione di tecnologie di frontiera; la seconda è quella di andare oltre i confini della singola azienda. Questo significa ragionare in un’ottica di ‘platform thinking’ e percepirsi come un ecosistema che unisca diversi attori al fine di trovare nuovi modi di valorizzare quegli asset, come i negozi fisici, che possono generare revenue incrementali. A questo proposito dobbiamo ritornare a Walmart che, forte di una distribuzione capillare sul territorio e dell’ascolto proattivo dei propri clienti, ha trasformato i suoi punti vendita in ‘all in one facility’ che offrono alle persone servizi legati alla salute, alla stregua di veri e propri ambulatori.
in frustrazione e, dall’altro, di quanto i brand che riescono a dare risposte complete ed efficaci – indipendentemente dai touchpoint, dagli orari o dalla lingua – abbiano maggiori chance di essere scelti in modo costante dai loro clienti.
IL VANTAGGIO COMPETITIVO DELL’AI
In questo senso, saper sfruttare le tecnologie diventa strategico, e quando si parla di tecnologie non si può che far riferimento all’Intelligenza Artificiale. Anche su questo, però, si registra un ritardo. La spesa delle aziende italiane in detto campo ha raggiunto i 760 milioni di euro e, nonostante la forte crescita (+57% rispetto allo scorso anno), è ancora molto ridotta, sia rispetto alle altre tecnologie sia rispetto agli altri settori. E mentre l’Italia e l’Europa sono praticamente assenti, le imprese AI nate negli Stati Uniti dal 2016 a oggi sono 21mila (persino la Cina è a 2.400), con un afflusso di capitale pari a 272 miliardi di dollari. E, attenzione, perché questa stessa cifra rappresenta l’impegno finanziario USA del solo ultimo anno. Eppure, per il retail e il mercato digitale in particolare, l’AI si configura come uno strumento potentissimo. In primis, per implementare la qualità dei dati di prima parte (in vista dell’eliminazione di quelli di terza parte) e individuare, così, insight e microtrend che possono essere incorporarti fin da subito nei prodotti, anticipando le esigenze dei propri clienti. Ma anche per abbattere quelle barriere che ancora oggi rappresentano un ostacolo alla diffusione su larga scala dell’e-commerce, come la possibilità, attraverso l’Extended Reality, di provare virtualmente i prodotti o la possibilità di offrire un’esperienza conversazionale che guidi gli utenti verso il prodotto giusto, le informazioni più pertinenti o, addirittura, verso l’acquisto con un semplice ‘ok’ della voce. Che l’AI rappresenti un fattore importantissimo nello sviluppo della competitività emerge anche dai dati riportati da Jacopo Allegrini, Director Sales & Retail di Google Italia, che ha sottolineato come ancora oggi solo un consumatore su dieci afferma di riuscire a trovare esattamente quello che cerca in un modo semplice e intuitivo, utilizzando la barra di ricerca all’interno del sito di un retailer. A dimostrazione, da un lato, di quanto facilmente la vastità della scelta oggi a disposizione delle persone possa trasformarsi
L’innovazione in questo campo va ovviamente di pari passo con lo sviluppo della normativa a tutela della privacy degli utenti. Ne consegue che – come chiarito in una delle tavole rotonde organizzata da Merkle insieme allo studio legale DGRS – le aziende devono mettere in conto una profonda riorganizzazione interna per arrivare a essere ‘compliant’ con l’AI Act europeo, che sarà pienamente efficace tra due anni. Non c’è bisogno di grosse rivoluzioni, considerando che i servizi che riguardano la maggior parte delle imprese del settore rientrano nel livello di rischio minimo e devono essenzialmente rispettare l’obbligo di trasparenza; ma, come successo in passato per il GDPR, bisogna farsi trovare pronti.
OLTRE LA TRANSAZIONE
In questo ecosistema sempre più fluido e interconnesso, per conquistare la fiducia delle persone e continuare a farsi scegliere nel tempo è vitale mantenere un canale di comunicazione aperto costantemente, sfruttando al meglio ogni tappa del customer journey. Un espediente può essere quello di trasformare l’esperienza d’acquisto in un gioco, come dimostra il sempre più frequente uso dei videogiochi quale forma di engagement (Code This Lab, tra le aziende espositrici, ne ha recentemente sviluppato uno per Findus). Nel post vendita, invece, dati significativi sulla customer experience possono essere ricavati grazie a un uso intelligente delle recensioni. A questo proposito, Trustpilot ha presentato i casi studio di Antony Morato e Frau a testimonianza del fatto che anche i brand del fashion e del lusso hanno compreso l’importanza di ‘esporsi’ e mettersi in relazione con la propria audience. Lato aziende, Banca Sella ha sviluppato – in partnership con la tech house Wopta – una polizza all-inclusive che copre il rischio di interruzione dell’attività a causa di eventi catastrofali (dai cyber attacchi fino agli eventi climatici estremi), rivolta a tutti i suoi clienti che operano online.
L’azienda dal respiro internazionale si propone come digital media partner programmatic expert e affianca brand, agenzie e affiliation network. IN ALTO:
Con sedi in Italia (Milano e Pescara) e all’estero (a quella di Pristina e Londra presto se ne aggiungerà una negli USA), nonché un reparto IT basato in India, Tangoo è una realtà attiva nel campo del digital marketing a tutto tondo, caratterizzata da una specifica competenza in ambito programmatic e da un approccio centrato sulle esigenze dei clienti. Con Francesco Rulli, Customer Success Manager, Davide Ricco, Head of Client Partnership, e Matteo Ferrario, Delivery Coordinator, abbiamo parlato di come la digital media partner aiuta nel concreto le aziende a raggiungere i propri obiettivi di business attraverso l’utilizzo delle tecnologie più avanzate e il sapiente uso dei dati.
Quali sono i principali servizi di Tangoo e a chi si rivolgono?
Davide Ricco: Come digital media partner abbiamo la capacità di supportare i clienti a 360° sul digitale. Dalla creazione e gestione
di siti web alle attività SEO, SEM, paid social e programmatic passando per la creatività, gli analytics e il CRM, la nostra è un’offerta omnichannel completa. Il programmatic è la nostra punta di diamante, per questo utilizziamo sia tecnologie proprietarie sia tecnologie terze per aiutare il mondo dell’affiliazione, le agenzie e i brand a pianificare su tutte le tipologie di formati, online e offline, campagne anche molto complesse e avanzate, in Italia e nel resto del mondo. Abbiamo un reparto creativo interno che si occupa non solo di ottimizzare gli asset dei clienti per portarli a un livello superiore, ma anche di creare da zero una campagna. Tutto questo ci permette di proporci ai clienti come unico punto di contatto per avere una visione globale di tutte le attività digital in un’ottica di ottimizzazione dei tempi e dei costi.
Nell’ultima edizione di Netcomm avete affrontato il tema dell’ownership dei dati. Quali sono i vantaggi
dell’utilizzo di strumenti per analizzarli e interpretarli?
Francesco Rulli: L’ownership dei dati per noi è una pietra miliare, una cosa in cui crediamo molto. Alla base del nostro approccio, infatti, c’è l’idea di accompagnare le aziende e le agenzie in un percorso di maturazione che, idealmente, li renda autonomi (anche se nella pratica l’evolversi di piattaforme, tecnologie e strategie richiede sempre un rapporto stretto e duraturo nel tempo).
L’ownership dei dati passa, in prima battuta, dalla loro visualizzazione. Per questo realizziamo delle dashboard interattive che rendono leggibili i KPI e tutte le metriche delle campagne a tutti quelli che sono intorno al tavolo. Così, dal nostro lato del tavolo, riusciamo a immergerci profondamente nel business del cliente e, dall’altro lato, quest’ultimo impara a sofisticarsi e a utilizzare i dati come uno strumento funzionale per fare riflessioni interne con i propri team. Questa condivisione, inoltre, ci mette nelle condizioni di essere completamente trasparenti sia nel dimostrare i successi, sia nell’evidenziare campagne con performance sotto le aspettative. Nella quotidianità ciò significa scovare nel sottofondo metriche o KPI che aprono nuove opportunità di business o di sviluppo, anche tecnologico, che vanno al di là della ‘semplice’ campagna pubblicitaria che è ‘live’ o che ci portano a suggerire l’integrazione di nuove piattaforme, soluzioni o partner che possono collaborare al suo successo.
Abbiamo un reparto creativo interno che si occupa non solo di ottimizzare gli asset dei clienti per portarli a un livello superiore, ma anche di creare da zero una campagna.
Quali soluzioni possono adottare gli advertiser in vista dell’eliminazione dei cookie di terza parte?
Matteo Ferrario: La conoscenza è il potere più grande che un media partner come noi può mettere a disposizione dei clienti. Sta a noi indirizzare i brand verso le giuste soluzioni che siano solide, facilmente implementabili, ottimali nei costi e che abbiano il minor impatto negativo possibile sulle loro attività day by day. Una soluzione è rappresentata del targeting contestuale e semantico, una tecnica di ottimizzazione della delivery delle campagne che non si basa sui segnali e sulle informazioni personali lasciate dagli utenti durante la navigazione, ma sul contesto che fruiscono in quel momento; per esempio, la tipologia o la categoria di pagina che stanno visitando, l’argomento dell’articolo che stanno leggendo, i video e le immagini che stanno visualizzando ecc. In questo modo è possibile targettizzare un’audience che è calata in un contesto molto affine al messaggio e al ‘vertical’ che vogliamo comunicare. Un’altra soluzione è legata all’ownership dei dati di prima parte. È importante che i brand e gli advertiser riescano a padroneggiare e a costruire una base solida di dati di prima parte e non parlo solo di quelli raccolti dal proprio sito o e-commerce, ma anche di quelli raccolti offline, nei negozi fisici e nei luoghi in cui interagiscono con i clienti. Un’altra importante soluzione sono quelli che vengono chiamati ‘alternative ID’ o ‘universal ID’, che consentono agli advertiser di identificare gli utenti online in un contesto privacy-first senza la condivisione e sincronizzazione di
cookie. Gli ID deterministici possono essere ‘matchati’ con i dati di prima parte per ritrovare i propri utenti online e intercettarli nel giusto momento e nel giusto ambiente. Grazie all’AI, inoltre, questi ID possono essere creati anche in modo probabilistico per identificare potenziali clienti molto affini alla propria audience..
Come dovrebbero cambiare le strategie di media buying di conseguenza?
Matteo Ferrario: La vera risposta è che non dovrebbero cambiare. Brand, advertiser e agenzie possono rimanere tranquilli
su questo fronte, se vengono adottate le giuste strategie di implementazione. Per prepararsi è fondamentale scansionare il proprio stack tecnologico e capire cosa c’è al momento in house e come funziona. Una volta fatta questa fotografia, non è necessario stravolgere l’intero ecosistema ma adattarlo al futuro prossimo, capirne i punti di forza e di debolezza e collaborare a stretto contatto con partner come Tangoo su fonti di dati complementari e tecnologie già presenti sul mercato da integrare e adattare alle nuove strategie.
In che termini l’AI influenza i vari aspetti del vostro lavoro? Come la utilizzate?
Matteo Ferrario: Il mondo del digital adv è uno dei settori maggiormente investiti da questo fenomeno e tutt’oggi vediamo nuovi utilizzi. Tangoo si sta adoperando su due fronti principali. Uno è quello dell’AI generativa, che viene usata dal nostro team creativo nelle diverse modalità. ‘Text to image’, per esempio, per generare immagini ispirative da un input testuale o per ottimizzare le creatività e adattarle a più canali, a più device e a più audience contemporaneamente. Ma anche ‘text to speech’ – pensiamo a tutto il mondo programmatic audio – per creare differenti versioni dello spot o adattare le tracce audio ai diversi dispositivi. L’altro fronte è quello dell’ottimizzazione delle campagne attraverso il Machine Learning. Nel programmatic, per esempio, utilizziamo l’AI per predire l’audience ideale su cui ‘biddare’ in fase di asta, riuscendo, così, a ottimizzare i costi e a migliorare le performance. Con la cookie deprecation, per esempio, perderemo diversi segnali per intercettare l’utente più prossimo alla conversione, ma grazie all’AI riusciamo a colmare questo vuoto in parte, predire il comportamento online senza bisogno dei cookie.
Qual è la situazione attuale del mercato del digital marketing e su quali trend i brand e gli advertiser dovrebbero puntare per i prossimi anni?
Davide Ricco: Il mercato digitale sta continuando la sua crescita verso nuove tecnologie e la capacità di implementare strategie e campagne sempre più avanzate. Oltre all’AI ci stiamo avviando verso un mondo cookieless e questi sono i due temi principali
su cui Tangoo è già pronta. Nell’ultimo biennio abbiamo sviluppato anche le attività offline, come il programmatic DOOH, il programmatic audio e la connected Tv, gestendo campagne importanti sia in Italia sia all’estero. L’integrazione di tutti i canali permette di realizzare campagne programmatic molto più ampie e intercettare il target anche offline. Su questo i brand dovrebbero senza dubbio puntare. Il DOOH, per esempio, è uno strumento molto duttile che consente di veicolare messaggi diversificati e geo-mirati da cui si possono ricavare dati utili per ulteriori campagne o per prendere altre decisioni di marketing.
Quali definireste i vostri punti di forza?
Francesco Rulli: La nostra forza sono le persone che vengono da culture e da esperienze lavorative molto diversificate. Lavorare in mercati assai competitivi, come quelli UK e USA, ci permette di acquisire un know-how che portiamo in Italia e condividiamo con i nostri colleghi. Abbiamo al nostro interno un respiro internazionale che i clienti ci riconoscono e che ci contraddistingue come azienda italiana all’estero.
Cosa vedete nel futuro di Tangoo?
Davide Ricco: Sempre maggiore internazionalizzazione, crescita del team e un focus importante sull’innovazione tecnologica, su cui continuiamo sempre a investire.
Nasce a Milano la nuova piattaforma che aggrega in un unico sistema informatico gli impianti esterni, tradizionali e digitali.
Lo scorso 9 aprile, durante un evento organizzato a Milano da OOH24, è stata presentata Vedooh, una nuova piattaforma tutta italiana che facilita l’acquisto e la pianificazione OOH e DOOH, mettendo in relazione la domanda e l’offerta. Il concetto di marketplace legato al mondo dell’Outdoor Advertising costituisce già di per sé un’innovazione, ma questo nuovo tool rappresenta anche un notevole passo in avanti verso la trasformazione digitale del settore. “Vedooh vuole far crescere il mercato dell’Outdoor, attirare più investimenti sul mezzo, far avvicinare quei clienti che solitamente non l’acquistano perché hanno delle barriere all’entrata e far sì che, se oggi il mercato vale 100, domani possa valere 110”, ci ha detto
Daniela Aga Rossi, CEO di Wayap, una delle undici concessionarie di pubblicità sparse sul territorio nazionale che sono già in fase di test sulla piattaforma. Tra queste figurano altre eccellenze territoriali, come Publionda, concessionaria nativa di Napoli, e Francioso Comunicazione, proprietaria del circuito di impianti analogici e digitali più importante della Calabria. Vedooh nasce, infatti, proprio con l’obiettivo di aggregare i concessionari presenti anche nelle realtà più locali – come i capoluoghi di provincia e i comuni più piccoli – per dare maggiore visibilità a impianti pubblicitari di qualità e rendere la pianificazione non solo più capillare, ma anche più accessibile alle aziende e ai centri media. Un altro plus importante della piat-
IN ALTO: LA TAVOLA ROTONDA DI PRESENTAZIONE. DI ALESSIA ZAMPANOtaforma è la capacità di standardizzazione del processo che, in particolare per gli impianti analogici, è spesso fonte di problematiche e inconvenienti. Da questo punto di vista Vedooh permette di abbreviare notevolmente i tempi di acquisto e di gestione dei contratti e di rendere operativa la disponibilità delle inventory selezionate nel giro di 24 ore.
Attraverso il portale, infatti, i clienti hanno la possibilità di scegliere gli impianti – sia statici sia digitali – più adatti alle loro esigenze in maniera schematica e lineare e in modalità quasi del tutto automatizzata. Dove non arriva l’automazione, i clien-
Vedooh nasce con l’obiettivo di aggregare i concessionari presenti anche nelle realtà più locali per dare maggiore visibilità a impianti pubblicitari di qualità e rendere la pianificazione più accessibile alle aziende e ai centri media.
ti possono contare su un back office costituito da persone che forniscono supporto e informazioni in tempo reale, rendendo la presenza del fattore umano, in questo caso, non un limite ma un valore aggiunto.
Con una selezione di concessionari fatta a monte, la piattaforma
si configura, quindi, come un interlocutore unico anche quando per una campagna si acquistano spazi di dieci diversi concessionari, abbassando di gran lunga il livello di complessità dell’intero processo ed eliminando le differenze normative, amministrative e logistiche che solitamente si riscontrano tra un’area geografica e l’altra. Considerato che sui circa 3.800 cartelli a oggi disponibili su Vedooh la gran parte sono tradizionali, si può già intuire la portata dell’innovazione che avvicina anche la pubblicità esterna alle logiche di acquisto tipicamente digitali. I vantaggi di Vedooh, però, non finiscono qui. Grazie, infatti, a dati e tecnologie integrate che permettono di profilare in modo sempre più definito l’utenza, la piattaforma rende il mezzo Outdoor appetibile anche per quelle tipologie di clienti che lo percepiscono sì come un grande mass media, ma non in grado di raggiungere in maniera efficace il loro target. Qui entrano in gioco le importanti partnership di cui questo nuovo strumento si avvale.
La prima è quella con Enel X, società che si occupa di progetti di smart city e che mette a disposizione della piattaforma il suo ‘15 Minutes City Index’. Questo indicatore permette di attribuire a un’area o a un territorio determinate caratteristiche in termini di densità di servizi presenti. L’idea della ‘città dei 15 minuti’ deriva da una visione sostenibile dello sviluppo degli agglomerati urbani che li assimila ad arcipelaghi, ossia a un ecosistema di isole autosufficienti connesse tra di loro. Questo paradigma nasce in contrapposizione al concetto di metropoli concepita come centro e periferia, cosa che genera la presenza di larghi spazi non serviti che portano a mancata inclusività ed estreme
messi a disposizione della piattaforma e consentono all’azienda di turno o al centro media di geolocalizzare e utilizzare al meglio un cartello, sia esso tradizionale o digitale.
Un altro importante tassello arriva grazie alla collaborazione di Blimp AI, Data Company che monitora e raccoglie dati negli ambienti urbani. L’azienda, che affianca Vedooh in qualità di provider di dati di audience legati ai flussi di pedoni e di veicoli, ha messo a punto un modello di calcolo delle OTS (Opportunity to See) anche per gli impianti analogici. Il modello matematico che ha sviluppato – e continua a far evolvere insieme a partner accademici, come il Politecnico di Milano – si basa, da un lato, sui dati provenienti dalla sensoristica installata sul territorio e sugli impianti stessi e, dall’altro, su tre tipologie di Big Data. La prima sono i dati Telco, provenienti dagli operatori telefonici; la seconda sono quelli legati ai device mobili – quindi, provenienti dal gps connesso alle app per smartphone; la terza è rappresentata dai cosiddetti FCD (Floating Car Data), ossia i dati provenienti dalle black box installate sulle auto. Ciascuna di queste fonti viene pesata in funzione delle aree con il fine ultimo di arrivare a una stima precisa e accurata dei flussi di persone, così da rendere disponibili sulla piattaforma le OTS totali, suddivise per pedoni e per veicoli. In questo modo è possibile classificare le audience in base alle caratteristiche socio-demografiche (genere e fasce di età) e in base a venticinque differenti categorie di interessi (per esempio fashion, automotive, food ecc.). Questi dati, raccolti in un periodo di circa sei mesi, si aggiorneranno nel tempo e consentiranno di attribuire a ogni impianto un numero di OTS medi giornalieri e con le relative variazioni. Ne deriva che Vedooh permette non solo di quantificare ogni postazione in base al costo per impression, ma anche di qualificarla in base ai comportamenti degli utenti e alla sua potenzialità di essere visibile a una concentrazione di persone rilevante rispetto alla brand affinity e agli obiettivi di comunicazione che ci si prefigge di raggiungere. Ad aggiungere flessibilità a un mezzo come l’Outdoor – che non sempre può garantirla neanche nella sua versione digital – ci pensa l’integrazione con la piattaforma di Programmatic Pladway. La possibilità di usufruire di questa modalità permette a Vedooh di far fare un ulteriore step all’intero segmento OOH, non solo in termini di misurazione, ma anche in termini dell’acquisizione di un ruolo più strategico, favorendone l’inserimento all’interno di pianificazioni più ampie. In questo senso assume ancor maggiore importanza per le aziende e i centri media capire esattamente che tipo di impianto si stia acquistando perché, se gli schermi di un computer sono tutti uguali, non si può dire lo stesso di un cartello e questo aspetto va tenuto in considerazione. La connessione con Pladway permette di eseguire in tempo reale una campagna e di dare feedback immediati sulla sua esecuzione, sui contenuti e su eventuali limiti, problemi o malfunzionamenti che possono essere recuperarti anch’essi in tempo reale.
disuguaglianze alla base di frequenti tensioni sociali. Il nuovo modello prevede, invece, una delocalizzazione dei servizi per renderli raggiungibili a piedi o in bici – o, comunque, utilizzando una mobilità ‘dolce’ – nel giro di 15 minuti. A partire da questo nuovo approccio, Enel X ha elaborato un algoritmo che – attraverso la mappatura dei principali servizi di prossimità (commerciali, sanitari e pubblici) – è in grado di restituire un’idea del motivo per cui le persone percorrono una determinata area in quanto accentratrice di specifici interessi. L’integrazione di questa tecnologia con Vedooh permette, quindi, di individuare gli impianti pubblicitari posizionati nelle aree della città con un elevato indice dei 15 minuti e più potenzialmente attrattivi. Quelli, cioè, in cui le audience si muovono più facilmente a piedi, stazionano, permangono e consumano. Questi dati sono
Con l’aggiunta di questo ulteriore tassello, Vedooh potrebbe davvero aprire la strada verso il raggiungimento di quello che viene oggi considerato come una sorta di Sacro Graal dell’adv, ossia la disponibilità di un dato unico di misurazione.
Ma – come ha affermato Marco Orlandi, CEO di Pladway, in occasione della presentazione – siamo già di fronte a un grande salto di qualità per il settore Outdoor: “Vedooh rappresenta un’altra modalità per portare il linguaggio del digitale – che volente o nolente è il linguaggio con cui i tre quarti della pubblicità del mondo vengono intermediati, acquistati, capiti e misurati – sugli schermi tradizionali anche di regioni non centrali. Ritengo che sia una grande notizia per il segmento nel suo complesso che farà crescere tutti i nostri obiettivi, la dimensione e il rispetto che il mondo dell’OOH può e deve avere”.
Aiutiamo le aziende a sfruttare
l’AI generativa negli ambiti del Brand e della Comunicazione
Numerosi studi e convegni ribadiscono la capacità dell’AI di rivoluzionare i processi produttivi e la quotidianità degli individui.
In ambito industriale le potenzialità sono enormi, ma prevale la convinzione che la supremazia dell’uomo non verrà mai meno.
Il fenomeno più impattante dell’ultimo decennio: è così che TIG-The Innovation Group e AIxIA-Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale hanno definito il ruolo che l’AI ha assunto nello scenario imprenditoriale, sia su scala globale sia in riferimento al mercato del Bel Paese. Le due strutture citate hanno organizzato la sesta edizione di AI Forum, svoltasi all’inizio di aprile a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa di Milano: manager, marketer ed esperti del settore si sono riuniti per analizzare lo stato dell’arte e le prospettive future del processo in atto, soffermandosi sia sui trend principali sia sugli aspetti strettamente quantitativi.
Fra questi ultimi ce n’è uno particolarmente eclatante: entro il 2025 – ovvero nel giro di pochi mesi – il valore degli investimenti mondiali in attività legate all’Intelligenza Artificiale supererà la soglia dei 200 miliardi di dollari (fonte: Goldman Sachs Economics
Research), con un impatto sul PIL superiore a quello registrato, in passato, da innovazioni epocali come l’elettricità e l’informatica. Un altro report citato al Forum, realizzato da IDC, assegna agli Stati Uniti il ruolo di faro dello sviluppo, in virtù di un tasso di crescita annuo intorno al +26% e di una quota d’incidenza sul mercato internazionale nell’ordine del 50%.
Ma se non è solo ‘bianca, rossa e verde’, la bandiera dell’innovazione non è neanche solo a ‘stelle e strisce’: in tutto il mondo l’Intelligenza Artificiale sta diffondendosi in modo sempre più pervasivo all’interno delle dinamiche sociali, della vita quotidiana degli individui, dei processi industriali e dell’assetto dei mercati. Tale diffusione, tra l’altro, è talmente rapida e intensa che quelle che oggi vengono definite ‘nuove frontiere’ potrebbero apparire superate... già nel prossimo numero di MEDIAKEY in cui torneremo sull’argomento!
A Gianluigi Greco, Presidente di AIxIA, è stato affidato il compito di illustrare le opportunità di business derivanti dall’incremento di capacità competitiva che l’adozione dell’AI e dell’AI generativa dovrebbe portare con sé.
A parere di Greco, “sia all’interno della business community sia nel più ampio contesto sociale, l’Intelligenza Artificiale generativa sta diventando un punto di non ritorno e tutti siamo chiamati a confrontarci con essa. Se la ‘prima generazione’ di tale tecnologia si è concentrata su capacità ben definite, per esempio la scrittura di testi o la creazione di immagini, a breve e medio termine assisteremo all’avvento di sistemi caratterizzati dalla capacità di integrare diversi tipi di linguaggio. Lo scorso 13 marzo è stato approvato in ambito comunitario l’AI Act, volto ad assicurare che i sistemi utilizzati siano in linea con i valori dell’Unione Europea: crediamo che il tema dell’Intelligenza Artificiale debba essere affrontato superando i tradizionali steccati professionali e settoriali e vada inteso come un’occasione per stabilire ponti tra soggetti e Istituzioni che, finora, hanno perseguito i propri obiettivi senza imbastire forme di dialogo ad ampio respiro. L’AI Forum si pone come punto di riferimento per un dibattito in grado di varcare i confini nazionali e, dunque, di abbracciare istanze etiche e sociali condivise su scala globale”.
L’AI
applicata al marketing consente alle aziende di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, al fine di creare campagne sempre più mirate ed efficaci.
“Secondo una ricerca realizzata da TIG-The Innovation Group per Web3 Alliance”, spiega Pietro Cerretani, CEO di TIG Events, “la Virtual Reality si colloca al primo posto, in termini di notorietà (89%), fra le tecnologie associate al web 3.0: seguono l’Augmented Reality (88%), il Metaverso (87%), l’Intelligenza Artificiale generativa (84%), la Blockchain (77%) e la Mixed Reality (69%). A differenza delle altre soluzioni citate, la GenAI è caratterizzata sia dalla rapidità della sua adozione sia dall’intensità della diffusione e le aziende affermano di utilizzarla soprattutto per gestire il servizio clienti (56%). Questi dati evidenziano che il tema deve ormai essere messo al centro di ogni approccio sistematico alle diverse aree di business: la collaborazione tra AI Forum e TIG va in questa direzione e intende contribuire a colmare il gap, ancora presente in Italia, tra la conoscenza delle nuove tecnologie e la propensione al loro effettivo utilizzo”.
L’INTELLIGENZA
UMANAFra gli innumerevoli eventi dedicati alla tematica in esame merita una citazione anche il seminario ‘Megatrends del marketing e della comunicazione digitale - La rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale’, organizzato a Roma a metà aprile su iniziativa del Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con Eikon Strategic Consulting e Adnkronos. Il presupposto di fondo è che con la progressiva affermazione dell’AI si schiudono nuovi orizzonti anche per il marketing e la
comunicazione: sottolinenandone a loro volta la ‘forza pervasiva’ e la capacità di incidere sul processo di trasformazione della società e delle aziende, gli organizzatori del seminario ricordano che l’Intelligenza Artificiale porta con sé infinite potenzialità ma anche tanti rischi, come dimostra il recente AI Act varato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’UE proprio per regolamentarne le aree e le modalità di utilizzo.
L’AI applicata al marketing consente alle aziende di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, al fine di creare campagne sempre più mirate ed efficaci, nonché di automatizzare processi come la segmentazione del pubblico, la personalizzazione dei messaggi e la previsione delle tendenze di mercato. A livello generale sembra emergere la convinzione che il ‘potere delle macchine’ non sostituirà quello degli esseri umani: per citare la celebre frase pronunciata da Neil Armstrong nel momento della conquista della Luna, l’irreversibile affermazione dell’AI rappresenterà ‘un grande balzo per l’umanità’ e non per i mezzi e gli strumenti inanimati.
L’AI FORUM DI MILANO HA MESSO A CONFRONTO IMPRESE ED ESPERTI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE SUL RUOLO ASSUNTO DA QUEST’ULTIMA NELLE DINAMICHE SOCIALI, NEI PROCESSI INDUSTRIALI E NELL’ASSETTO DEI MERCATI.
“La trasformazione tecnologica in atto si gioca sull’interscambio fra l’intelligenza umana e quella artificiale”, conferma Simonetta Pattuglia, Direttrice del Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata: “Detto questo, le nostre imprese e la nostra società potranno coevolvere proficuamente, senza lasciare indietro nessuno, solo se a guidare la trasformazione stessa sarà l’essere umano”.
“Trovo difficile immaginare che l’AI possa sostituire completamente l’uomo”, concorda Paola Aragno, Vice President di Eikon Strategic Consulting: “Ci affiancherà nei compiti che oggi sono più ripetitivi e ci aiuterà a ridurre gli errori, ‘liberando’ parte del nostro tempo e permettendo alle aziende una valutazione sempre più critica e approfondita dei risultati”.
“L’Intelligenza Artificiale generativa è all’inizio del suo percorso”, aggiunge Raoul Romoli Venturi, Corporate Communication Director di Ferrero: “Se governata sarà di aiuto, se usata in maniera sconsiderata sarà pericolosa. Sono comunque sicuro che
RAOUL ROMOLI VENTURI, CORPORATE COMMUNICATION DIRECTOR DI FERRERO.
al centro di tutto ci sarà sempre l’intelligenza umana, l’unica in grado di valutare il momento, il contesto e le sensibilità differenti dei diversi interlocutori. Nel nostro mestiere di comunicatori professionali non morirà mai l’innata vocazione dell’uomo a stabilire relazioni fisiche, dalle quali deriva un fattore che nel mondo delle ‘percezioni’ e della comunicazione ha un rilievo determinante: l’empatia”.
Fabio Insenga, Vicedirettore di Adnkronos, mette l’accento sul fatto che le ripercussioni dell’AI si estendono anche al mondo dell’informazione e del giornalismo: “Può essere usata per arricchire la ricerca delle notizie, elaborare dati e semplificare le procedure. Oppure può essere interpretata come una scorciatoia per tagliare i costi e ridimensionare il fattore umano, a danno della qualità della produzione. Editori e giornalisti sono di fronte a una scelta che peserà sulla possibilità di costruire un futuro condiviso”.
“Le media company sono nella posizione ideale per integrare l’Intelligenza Artificiale nei loro flussi di lavoro”, interviene Francesco Zaffarano, Head of Content di Will Media: “La sfida risiede nel comprendere come valorizzare i potenziali vantaggi insiti nella sua evoluzione, sia dal punto di vista di chi fa informazione sia da quello di chi ne fruisce”.
Mattia De Rosa, Solution Specialist Data & AI Director di Microsoft Italia, ricorda che “tutti gli studi sull’argomento concordano su un punto: l’AI generativa rappresenterà un motore per la capacità produttiva delle attività umane, ma fornirà un enorme supporto – ne abbiamo già oggi l’evidenza – anche alle attività ad alto contenuto creativo”.
“Dopo la pandemia”, spiega Fabrizio Paschina, Direttore Comunicazione e Immagine del Gruppo Intesa Sanpaolo, “abbiamo voluto accentuare sensibilmente il ricorso ai canali digitali, con l’obiettivo di instaurare, mantenere e incrementare la relazione con i clienti. In tale contesto l’Intelligenza Artificiale ci permette di ottimizzare l’impatto dei contenuti sui motori di ricerca e sulle audience e ci aiuta anche a migliorare la profilazione del contenuto, utilissima per far vivere alle persone un’esperienza particolarmente rilevante. In sostanza, usiamo l’AI non tanto per la generazione di contenuti, quanto per le possibilità che ci offre in termini di conoscenza del cliente: abilitare un’esperienza più profilata e instaurare una relazione più personale consente di creare una community sempre più fidelizzata”.
FABRIZIO PASCHINA, DIRETTORE COMUNICAZIONE E IMMAGINE DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO.
DI MAURO MURERO
IN ALTO: QUELLO DELLA PRIVACY
È UNO DEI FATTORI CHE STANNO
INCIDENDO CON PARTICOLARE
VIGORE SUL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DEL PROGRAMMATIC ADVERTISING.
TLa tendenza delle aziende e dei brand a ragionare in un’ottica multicanale rende riduttivo parlare di Programmatic solo in relazione a video e banner.
rasparenza, misurazione, costi, targeting, privacy, incidenza dell’Artificial Intelligence e via di questo passo. L’elenco dei fattori che stanno pilotando il processo di sviluppo e di trasformazione del Programmatic Advertising è lungo e variegato e contribuisce ad accentuare ulteriormente, a livello globale, l’importanza che questa particolare modalità di acquisto degli spazi pubblicitari ha da tempo assunto all’interno delle strategie comunicazionali delle aziende.
L’espressione ‘a livello globale’ non va ovviamente interpretata come una sorta di standardizzazione geografica del percorso evolutivo in atto: il Display pesa circa la metà del valore complessivo del digital market europeo, ma il fatto che il Programmatic, a sua volta, copra una quota pari al 50% circa dello stesso Display è dovuto solo alla maturità di alcuni grandi mercati, in primis quello britannico (in Italia la suddetta quota rappresenta un traguardo non ancora vicinissimo).
Tra l’altro, sul rapido e intenso processo di trasformazione incide in modo significativo anche la convergenza multimediale. La tendenza delle imprese e dei brand a ragionare in un’ottica di comunicazione che preveda la reale integrazione fra i canali renderebbe obsoleto parlare solo di Programmatic tradizionale (video e banner) e ‘obbliga’ a prendere in considerazione, per esempio, anche Audio, Social, Connected Tv, Digital Out-of-Home.
Una conferma del valore del mercato italiano è recentemente arrivata anche dal Programmatic Day organizzato nel capoluogo lombardo da Engage: in tale occasione Denise Ronconi, Direttrice dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, ha fornito e analizzato dati rilevanti in riferimento sia alla chiusura del 2023 (valore assoluto di 863 milioni di euro e crescita di 9 punti percentuali) sia alle stime inerenti l’anno in corso (fra i 930 e i 945 milioni in valore e 8/10 punti d’incremento).
LA PAROLA AL MERCATO
L’attenzione dei rappresentanti dell’offerta e degli utenti investitori verso il fenomeno in esame è ovviamente molto alta e, volendo citare alcuni recenti esempi concreti, si ha solo l’imbarazzo della scelta.
È il caso di EikonTech: la struttura, che offre a clienti e trading desk una gamma di soluzioni per il Programmatic Advertising (tra cui la DSP di Zeta basata sull’Intelligenza Artificiale), ha stretto un accordo con Spaceback, piattaforma leader nel campo dell’automazione creativa, al fine di colmare il divario tra i Social media e i Display del Programmatic. L’accordo riguarda specificamente il mercato italiano ma si estende anche ad altre aree del Sud Europa, in particolare alla Spagna.
In virtù di tale intesa, gli inserzionisti che interagiscono con EikonTech possono ora prendere qualsiasi post dai Social media (still image, carousel, story e video) e trasformarlo istantaneamente in un autentico annuncio in Programmatic per la Connected Tv. L’obiettivo primario di Spaceback è quello di creare, in tutto l’open web, esperienze pubblicitarie più coinvolgenti e autentiche.
“Per noi la partnership con Spaceback ha un forte valore strategico”, afferma Giuseppe Astorino, General Manager EMEA di EikonTech, “e ci permette di offrire ai clienti un approccio originale e innovativo al Programmatic Advertising. I loro Social Display Ads (che garantiscono un aumento dell’engagement e, di conseguenza, delle assisted conversion) trasformano infatti i contenuti dei Social media in banner pubblicitari accattivan-
Nell’era della contaminazione crossmediale anche le logiche della pianificazione in modalità programmatica, nate in ambito online, si sono progressivamente estese ad altri comparti del media mix.
Verso la metà di aprile Pladway e il Gruppo Lapis Pubblicità, ai vertici rispettivamente nel campo del Programmatic DOOH e nel mercato OOH delle regioni del Nord-Est Italia, hanno annunciato l’avvio di una partnership per la pianificazione dei servizi di Programmatic Out-of-Home.
Pladway fa parte del gruppo Voilàp, è attiva nel settore delle tecnologie pubblicitarie per la Smart City e detiene il più grande portfolio italiano di digital advertising in Programmatic, in espansione anche a livello internazionale. La collaborazione col Gruppo Lapis rafforzerà ulteriormente la sua presenza sul mercato, grazie all’introduzione di nuove opportunità di promozione. A Verona, per esempio, il centro storico e le principali arterie cittadine, insieme alle aree turistiche del Lago di Garda, saranno protagonisti di un cambiamento epocale nella storia dell’Advertising Outdoor in ambito territoriale: le aziende di tutto il mondo potranno ingaggiare il proprio pubblico con campagne di grande valore creativo e contenuti completamente personalizzati, in grado di influenzare la customer journey del target.
Per il Gruppo Lapis avvalersi in esclusiva di un partner come Pladway significa inserirsi nel panorama del Programmatic Adverti-
ti: grazie a questa combinazione è possibile colmare il gap fra i contenuti degli stessi Social media e la scalabilità e l’efficienza delle campagne Programmatic, rispondendo a diversi obiettivi, tra cui l’awareness e il direct response”.
“Con il crescente impatto della rimozione dei cookie”, aggiunge Craig Mytton, Head of Global Partnerships di Spaceback, “diventa sempre più importante utilizzare una creatività in grado di aumentare le interazioni e accentuare l’attenzione degli utenti. Spaceback raggiunge l’obiettivo portando le esperienze sui Social media al di fuori dei walled garden. Siamo entusiasti della nuova partnership con EikonTech, che ci offre l’opportunità di mettere la nostra creatività a disposizione di un ampio numero di inserzionisti e di utenti in Italia, Spagna e Sud Europa”. Come accennato in apertura, nell’era della contaminazione crossmediale anche le logiche della pianificazione in modalità programmatica, nate in ambito online, si sono progressivamente estese ad altri comparti del media mix.
sing con una certezza: quella di poter offrire a concessionarie e media agency un servizio tailor made di alta qualità. Pianificazioni data-driven, controllo del budget e location altamente strategiche sono i fattori chiave del Programmatic DOOH: un sistema all’avanguardia valorizzerà ulteriormente la comunicazione degli spender con una tecnologia digitale completamente automatizzata, in grado di tracciare le OTS e di incrementare le opportunità di business.
“Per la prima volta”, sottolinea Marco Turrini, Amministratore Unico del Gruppo Lapis Pubblicità, “Verona aprirà le porte a uno strumento Outdoor altamente strategico, grazie al quale i clienti potranno coinvolgere un pubblico sempre più mirato, monitorare le performance delle loro campagne e gestirle in tempo reale. Una vera e propria pietra miliare della storia pubblicitaria locale”.
Un altro recente accordo relativo alle campagne in Programmatic ha riguardato Grandi Stazioni Retail, che ha deciso di integrarsi con Google Ad Manager per gestire la propria inventory video.
Con oltre 776 milioni di visite al network nel 2023 e un parco asset in continuo miglioramento e aggiornamento, GSR può contare su un target particolarmente attivo, attento e dotato di un’elevata capacità di spesa, caratteristiche che lo rendono rilevante anche dal
punto di vista qualitativo: in tale contesto, Google Ad Manager offre ai publisher una piattaforma di gestione degli annunci pubblicitari completa e in grado di seguire l’intero ciclo, dalla vendita dell’inventory alla distribuzione degli annunci stessi.
Grazie a questa integrazione (fra i cui riflessi positivi c’è anche quello di agevolare i buyer nella gestione della comunicazione video multicanale), i clienti di GSR beneficeranno di una elevata visibilità sull’intero network. Più specificamente, la soluzione che i brand avranno a loro disposizione garantirà un alto livello di trasparenza e di controllo sulla diffusione delle campagne, rispondendo alle esigenze degli spender e accentuando l’ottimizzazione delle strategie di comunicazione pubblicitaria.
“La scelta di puntare su Google Ad Manager”, commenta Cesare Salvini, Chief Marketing and Media Officer di Grandi Stazioni Retail, “rappresenta un’ulteriore dimostrazione del nostro impegno quotidiano verso il cliente. L’ottimizzazione delle strategie pubblicitarie e l’ampliamento del pubblico di riferimento sono solo alcuni dei benefici che ne deriveranno: saremo sempre di più artefici di narrazioni crossmediali e sfrutteremo le piattaforme tecnologiche per costruire un’offerta innovativa e integrata”.
DI MAURIZIO ERMISINO
IN ALTO: CONVEGNO ‘ESPERIENZE
IMMERSIVE TRA FISICO E DIGITALE: BACK TO REALITY’.
LPer il Metaverso il 2022 è stato l’anno dell’hype e il 2023 quello in cui si è tornati con i piedi per terra. Ma oggi c’è maggiore consapevolezza su questa tecnologia.
a Next Big Thing. È questo che si cerca sempre in tecnologia. C’è stata la Blockchain, poi è stato il momento del Metaverso, per cui il 2022 è stato l’anno dell’hype e il 2023 quello in cui si è tornati con i piedi per terra. Delusione? No, in realtà oggi c’è una maggiore consapevolezza sul punto in cui siamo e su cosa si può fare con questa tecnologia. Se ne è parlato in relazione alla ricerca dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano, presentata ad aprile nel convegno ‘Esperienze immersive tra fisico e digitale: back to reality’. A livello di industria sono stati fatti passi avanti nella costruzione dell’ecosistema: il mercato dei visori è in continua espansione e i nuovi dispositivi segnano un progresso significativo, perché promettono facilità d’uso e alta risoluzione dell’immagine. Ci sono 47 dispositivi sul mercato, di cui 10 lanciati nell’ultimo anno. Sono nate nuove collaborazioni e sono entrati nel mercato nuovi grandi player:
pensiamo alle partnership tra Apple Vision Pro e Disney, tra Meta e Roblox, tra Lego ed Epic Games, e tra quest’ultima e Disney. Il Metaverso non è morto. Lo scorso anno dicevamo che non era nemmeno nato. È una delle direzioni possibili di evoluzione delle tecnologie di Extended Reality e dei mondi virtuali.
130 MONDI VIRTUALI PUBBLICI E 119 PIATTAFORME PRIVATE AL MONDO
Nel mondo attualmente ci sono 130 mondi virtuali pubblici e 119 piattaforme per la realizzazione di ambienti privati (le Metaverse as a Service Platform): i progetti sviluppati al loro interno sono 736 dal 2018 a oggi, di cui 71 in Italia. Dove si registrano, tra Realtà Aumentata, Mista e Virtuale, dal 2020 al presente, 482 progetti (anche al di fuori dai mondi virtuali), di cui 108 nati nel 2023 (–18% rispetto al 2022). Nel b2c, i principali settori sono il Retail e il Turismo, ma è in crescita l’Education. Nel b2b al primo
posto c’è il Manufatturiero. Sia per il b2c sia per il b2b, i settori in crescita sono P.A., Sport e Trasporti. Sono pochi gli italiani che utilizzano frequentemente queste tecnologie: oltre il 50% degli internet user del Bel Paese dichiara di conoscere almeno un mondo virtuale (il 70% tra le fasce più giovani), ma si tratta di mondi gaming, come Fortnite, Minecraft e Roblox. Solo poco più di un utente su quattro è entrato all’interno di almeno un mondo virtuale nell’ultimo anno e la gran parte di questi ha frequentato un solo mondo.
Con il Metaverso oggi è difficile trovare uno spazio o un’esperienza all’interno della moltitudine di mondi virtuali; manca un motore di ricerca.
Gli accessi avvengono prevalentamente da PC. La diffusione dei visori è ancora limitata: meno di 500mila italiani ne possiedono uno. I motivi sono il costo elevato e la mancanza di servizi percepiti di valore. In Italia un utente internet su quattro ha sperimentato nell’ultimo anno la Realtà Aumentata/Mista o la Realtà Virtuale, ma oltre metà vorrebbe provarle. Oltre a gaming e social, gli utilizzi principali sono la visualizzazione di prodotti in ambiente domestico, l’accesso a informazioni aggiuntive, come nei siti turistici, la visita di showroom virtuali o la partecipazione a eventi/tour.
LE BIG TECH SONO ENTRATE NEL MERCATO
Il lancio di nuovi visori potrebbe dare un cambio di passo. “Apple è entrata ufficialmente nel mercato, Meta ha lanciato il suo nuovo visore ed entrambe hanno lavorato sull’integrazione di applicazioni all’interno dei loro device con partnership importanti, grandi aziende dell’offerta e della domanda hanno cambiato strategia e nuove realtà sono entrate nel mercato”, ha spiegato Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverse. “C’è ancora confusione su come verrà
chiamata questa nuova frontiera delle esperienze immersive: Metaverso, Spatial Computing, Web4. Ma le big tech e le istituzioni lo stanno studiando e monitorando”. Le nuove tecnologie aiuteranno il Metaverso. “La Blockchain favorirà l’interoperabilità tra i mondi virtuali, lo Spatial Computing faciliterà il riconoscimento nello spazio fisico degli oggetti virtuali e le interazioni degli utenti, l’Intelligenza Artificiale renderà più efficienti i processi di creazione e personalizzazione di ambienti”, ha spiegato Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso.
ROOMS, OPEN WORLD E HYBRID
A livello internazionale sono stati individuati 130 mondi pubblici e 119 piattaforme per la realizzazione di ambienti privati (MAAS - Metaverse As A Service): un calo rispetto al 2022. A partire dal 2018 sono 526 i progetti sviluppati a livello internazionale nei 130 mondi virtuali pubblici analizzati e 210 quelli sulle piattaforme MAAS, per 736 progetti censiti in totale. Quasi metà di tutti i progetti (45%) è stata sviluppata nel 2022, l’anno dell’hype sul Metaverso. I progetti del 2023 sono 176, contro i 328 dell’anno prece-
RICCARDO MANGIARACINA, RESPONSABILE SCIENTIFICO DELL’OSSERVATORIO EXTENDED REALITY & METAVERSE.
I progetti nei mondi virtuali a livello globale: l’evoluzione nel corso
PER IL METAVERSO IL 2022 È STATO L’ANNO DELL’HYPE E IL 2023 QUELLO DEL RITORNO ALLA REALTÀ: DIMINUISCONO I PROGETTI MA SONO MENO ESTEMPORANEI E PIÙ CONTINUATIVI.
NEL MONDO OGGI CI SONO 130 MONDI VIRTUALI PUBBLICI E 119 PIATTAFORME PER LA REALIZZAZIONE DI AMBIENTI PRIVATI.
Il livello di adozione delle tecnologie di XR tra i consumatori in Italia
IN ITALIA UN UTENTE SU QUATTRO HA AVUTO ESPERIENZE CHE PREVEDEVANO L’UTILIZZO DI APPLICAZIONI DI XR (REALTÀ AUMENTATA/MISTA O REALTÀ VIRTUALE) NELL’ULTIMO ANNO; L’8% HA AVUTO ESPERIENZE DI ENTRAMBE LE TECNOLOGIE.
dente. Diminuiscono in particolare quelli rivolti al consumatore finale (–59%), mentre crescono quelli b2b/b2e (+104%). I nuovi progetti b2c sembrano però essere più strutturati, eterogenei per finalità e inquadrati in una logica di sviluppo continuo: nel 2023 solo il 34% dei progetti è temporaneo, nel 2022 era il 51%. I mondi pubblici sono di tre tipi: le Room (58%), come Roblox e Spatial, suddivisi in stanze non continue e separate; gli Open World (32%), come Decentraland e The Sandbox, ambienti unici che si estendono su un’unica mappa; i mondi Hybrid (10%),
come The Nemesis e Coderblock, in grado di offrire un accesso sia in stanze sia attraverso un’unica mappa. Le MAAS, per aziende che intendono realizzare ambienti per i propri clienti o dipendenti, sviluppano soluzioni basate su stanze separate e accessibili tramite uno specifico invito o comunque tramite l’autorizzazione dell’azienda.
L’EXTENDED REALITY IN ITALIA: NON SOLO MONDI VIRTUALI Ma l’Extended Reality non è solo i progetti sviluppati nei mondi virtuali. Se allarghiamo lo sguardo al di fuori di essi, vediamo che in Italia ci sono 482 progetti di Extended Reality a partire dal 2020, di cui 301 in ambito b2c e 181 in ambito b2b/b2e. Di questi, 71 sono all’interno di mondi virtuali.
Nel 2023 sono stati realizzati 74 nuovi progetti b2c, di cui il 22% nell’Education, con la creazione di aule virtuali create dalle università, il 18% nel Retail e il 18% nel Turismo. Nel b2b il numero di nuovi progetti è limitato: 34 nel 2023 (–24% rispetto al 2022), in particolare soluzioni di cooperazione tra i dipendenti nel Manifatturiero o iniziative HR in società di consulenza. Sia nel b2c sia nel b2b sono in crescita settori come P.A., Sport, Trasporti.
AI GENERATIVA NEL METAVERSO: COSA PUÒ FARE?
Una delle novità più interessanti è la fusione tra queste tecnologie e l’AI generativa. “L’AI permette di avere contenuti personalizzati, cioè un ambiente che non risponde in maniera programmata ma fluida e naturale”, spiega Luigi Gangitano, General Manager di Fadpro. “Nel Metaverso ci saranno oggetti e ambienti generati al volo dall’AI su necessità e suggerimenti dell’utente”. Ma una mano potrebbero darla gli utenti stessi. “Le grandi realtà come Meta stanno rilasciando costantemente tool nuovi, si muove Apple e quando lo fa si muove la grande massa”, spiega Francesco Marchi di Arsenalia. “Il passo successivo sarà la sperimentazione dei piccoli sviluppatori: il pubblico disposto a mettere del proprio per lavorare a questa tecnologia potrebbe fare la differenza”. La spinta potrebbero darla i nuovi strumenti lanciati dalle big tech. “10 device usciti nell’ultimo anno sono sicuramente una risorsa”, commenta Matteo Valoriani di Fifth Ingenium. “L’usabilità di questi device va nell’ottica del consumatore finale: permettono di accedere in modo totalmente diverso, facilitando l’interazione totale”.
Il Metaverso attualmente è come i primi siti web degli anni ’90: era difficile trovare quelli giusti, erano lunghi da caricare, dovevi avere il corretto indirizzo e non creano motori di ricerca. Con il Metaverso oggi è difficile trovare uno spazio o un’esperienza all’interno della moltitudine di mondi virtuali; manca un motore di ricerca. Quello che conta è che le aziende stanno cambiando il modo di approcciarsi. “Si gettavano in questa impresa per l’hype ma non capivano che cosa fosse”, spiega Eleonora Senini, Sales Director USA di Coderblock. “Oggi provano a sperimentare per aumentare il proprio business”. “È cambiata la consapevolezza”, conferma Marco Zanuttini, Founder e CEO di TechStar. “Le aziende puntavano sull’effetto wow: oggi sono alla ricerca di esperienze più strutturate, che creino valore”. “Ora si tratta di capire quali sono le necessità e i traguardi; il Metaverso diventa un mezzo, non un fine”, dichiara Roberta Minerva, Innovation Engager Lead & Metaverse Theme Lead | Innovation & Advanced Technologies di NTT Data. “Quando si costruisce un Metaverso per attrarre una persona devi fornire una motivazione per far sì che la persona resti”, interviene Vittorio Zingales, Founder & CEO di XMetaReal. “Non devi fare progetti spot, ma con una certa continuità. Per entrare nel Metaverso devo avere un beneficio”.
ELISABETTA FLAMINI
IN ALTO: FOTO DI GRUPPO DEI
DELLA 25ª EDIZIONE
KEY AWARD.
ISi è svolta il 16 aprile nell’Area Pergolesi di Milano la 25ª edizione dell’IKA, la premiazione dei migliori progetti di comunicazione dell’anno. Solita verve. E una grande novità.
l Galà dei Winner, ideato e come da tradizione siglato dal Gruppo MEDIAKEY, si è svolto il 16 aprile nello spazio di via Pergolesi 8 a Milano. Nutrito il pubblico, composto come tutti gli anni dagli ideatori dei progetti vincitori, dai loro team, dalle aziende, agenzie, case di produzione e concessionarie. Prima dell’inizio, ai presenti è stata offerta la possibilità di provare visori con gli straordinari video per la realtà virtuale di Impersive, tra i progetti premiati, come vedremo poi. Alla conduzione anche quest’anno Cristiano Militello, comico, personaggio televisivo, nonché conduttore radiofonico su R101. Il presentatore ha iniziato invitando subito il fondatore di MEDIAKEY, Roberto Albano, a salire sul palco. E l’esordio, già qui, è risultato ad alto tasso di emozione. “Questa serata è molto speciale: sinceramente, non pensavo di essere ancora qui con voi per questo 101° Key Award organizzato da MEDIAKEY”, dice l’editore, interrotto dagli applausi. Ma riprende subito, ripercorrendo tutta la sua carriera. Il colpo di fulmine per la pubblicità nel ’68, dopo un decennio trascorso in fabbrica, tutte le esperienze sul campo, in agenzie e concessionarie, la nascita di MEDIAKEY, i 42 anni trascorsi alla sua guida, il network creato con personaggi di rara maestria, imprenditori,
agenzie, case di produzione e “collaboratori bravissimi, grazie ai quali ho realizzato tutti i miei sogni”, dice. In particolare, cita l’ultimo realizzato, perché tra i più ambiti in assoluto: aver riportato a Venezia l’Award della pubblicità, con il Media Key Venice Award. Lì, mancava dal 1983, perché si era trasferito a Cannes. Ma questo gennaio, rimarca con soddisfazione Albano, i vincitori hanno ricevuto di nuovo i Leoni originali di San Marco. “Ora però”, annuncia, “dopo 67 anni di attività, di cui 57 in pubblicità, e l’affermazione delle nuove tecnologie digitali di cui non ho la perfetta padronanza, ho deciso di passare il testimone a operatori più preparati e capaci di sfruttare le opportunità di queste tecnologie, per garantire un radioso futuro a MEDIAKEY”. Quindi, l’annuncio a sorpresa del passaggio del testimone e del nome da lui designato per succedergli: Denis Masetti. Editore da 25 anni già noto per la gestione di realtà editoriali di chiara fama, tra cui la versione italiana dell’americana Forbes, il nuovo protagonista viene per l’occasione rappresentato da Daniele Bevacqua, il Vicepresidente. Questi sale sul palco, si presenta e, a nome del nuovo editore, dichiara tutto l’entusiasmo e l’impegno nel raccogliere il testimone con umiltà, seguendo le stesse orme del fondatore. Una nuova gestione che oggi descrive come desiderosa di garantire quel ‘radioso futuro’ al Gruppo MEDIAKEY, che il patron si auspicava di regalare alla sua creatura con questo passaggio. Poi, “the show must go on” e il Galà dei Winner entra nel vivo. Organizzata dal reparto eventi di MEDIAKEY, la serata ha conservato la stessa struttura di comprovato successo delle edizioni precedenti: tutti i vincitori salgono sul palco a turno con il proprio team di produzione e l’azienda committente, spiegando il concept del progetto, spesso con l’ausilio di un video. Poi, lettura della motivazioni del premio, suo ritiro e foto di rito col presentatore. Impossibile tracciare un excursus in questa sede, anche rapido, di tutte le categorie partecipanti e dei vincitori. Ma ci proviamo, partendo dai quattro nominati per il premio speciale Excellence Key Award i quali, come indicato an-
che dal nome, si sono distinti per originalità e per una marcia in più nel progetto presentato. Gli Excellence Key Award iniziano con la premiazione a The Trade Desk come ‘Best company of the year’, per essere, con 15 milioni di advertising opportunity al secondo, il primario tool per la pianificazione dell’adv digitale a livello globale, nel massimo rispetto dei dati, privacy del consumatore e un modello di business che restituisce valore agli editori. Poi è la volta dell’Excellence Key Award 2024 assegnato a Impersive. La motivazione: “Per l’uso innovativo della tecnologia di un medium altamente sofisticato che amplia la possibilità di comunicazione dei brand e avvicina le aziende ai loro clienti attraverso la realtà virtuale”. Ma è grazie alla prova dimostrativa messa a disposizione dalla Casa a inizio serata che se ne capiscono bene concept e straordinaria funzionalità. L’esperienza consisteva nell’indossare un visore di Realtà Virtuale in cuffia e nel puntarlo sulla schermata di uno dei video prodotti da Impersive presenti su un display nella sala. Prada, Emergency, Luna Rossa sono solo alcuni
dei prodotti scelti da Impersive a scopo dimostrativo. Puntando il visore per esempio su quest’ultima si è vissuta un’esperienza immersiva, come se ci si fosse trovati realmente sulla barca a vela italiana. Puntandolo sulla schermata di Emergency, pareva di trovarsi in mare, nel corso di un salvataggio di profughi. Puntandolo sulla schermata di Prada, una fanciulla virtuale prendeva il visitatore per mano, per mostrargli l’interno dell’azienda, le lavorazioni in corso e le collezioni della Casa di moda. I video di Impersive studiati e realizzati per brand nazionali e internazionali sono di altissimo livello. “Dal 2014 ci siamo specializzati nella creazione
Organizzata dal reparto eventi di MEDIAKEY, la serata ha conservato la stessa struttura
di comprovato successo delle edizioni precedenti.
di esperienze immersive in realtà virtuale con una tecnica unica: la soggettiva stereoscopica dinamica a 360 gradi”, spiega Guido Geminiani, CEO, Founder e Director di Impersive. “Una tecnica e quindi un linguaggio”, continua, “che ci permette di mettere gli utenti che indossano un visore letteralmente nel corpo di qualcun altro”. Gli ambiti di applicazione della loro tecnologia spaziano dagli eventi alle attività in store, dalla formazione al marketing e comunicazione, per rispondere alla domanda dei
clienti di generare emozioni empatiche, mettendo letteralmente un utente nei panni di un brand. A oggi, oltre 500 i progetti commerciali relizzati per i top brand internazionali negli ambiti più vari. L’Excellence Key Award successivo è andato a Next Exhibition, con la seguente motivazione: “Per l’ambizione di far avvicinare grandi e bambini all’arte e alla cultura in maniera originale e coinvolgente dove l’esperienza di visita nasce con l’intento di condurre l’attenzione dello spettatore attraverso un forte impatto emotivo grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie immersive e digitali”. Militello, tra una gag e l’altra, li chiama sul palco e consegna il premio. Chiude la carrellata dei premi Excellence la consegna a Luca Targa, designato ‘Global Communication of the
year’. La motivazione: “Per la capacità di analizzare e risolvere la complessità contemporanea, per la poliedrica esperienza, la sua verve comunicativa e il suo carisma che lo hanno reso un autentico riferimento nel ruolo della comunicazione integrata e strategica”. Il presentatore ha assicurato un ritmo sostenuto alla serata con professionalità e tante divertenti battute. Così si sono susseguiti sul palco i vincitori di tutte le ventisette categorie, oltre ai quattro Excellence. Tutti, come di consueto, presentati con la motivazione del premio.
La serata è stata resa possibile grazie ai seguenti sponsor, che MEDIAKEY ringrazia: Framen, società del gruppo di Axel Springer, specializzata in Digital Out-of-Home; Teads, primo Advertising Marketplace al mondo; e la cantina Muratori Franciacorta, che da oltre vent’anni porta la passione nella produzione di vini. Infine IAB Italia, associazione dedicata all’advertising digitale, per il patrocinio. Per chi volesse vedere la versione originale di tutta la manifestazione, compresi i discorsi del toccante passaggio del testimone tra le due parti, nonché i nomi e le storie di tutti i vincitori di ogni categoria, è disponibile lo streaming all’indirizzo mediakey.tv.
Nelle pagine che seguono figurano tutti i vincitori di questo 25° Interactive Key Award.
Vi presentiamo, uno per uno, i 32 esperti di web, operatori del settore, creativi e giornalisti che hanno giudicato i lavori in gara e selezionato i vincitori di questa edizione dell’Interactive Key Award.
Head of Marketing & Communication, IAB Italia. Nasce a Milano, dove si laurea in Economia e Commercio e dove inizia la sua carriera di professionista in ambito Marketing e Comunicazione in aziende internazionali e importanti imprese simbolo del Made in Italy. Negli ultimi anni la progettualità si concretizza in sviluppo di iniziative di marketing e comunicazione, rivolte all’incontro tra pubblico e privato, per istituzioni, aziende e progetti istituzionali.
Laureato in Economia alla Bocconi con specializzazione in Marketing alla UC Berkeley, può vantare oltre 20 anni di esperienza nel digitale, in aziende italiane e internazionali. Ha fondato Yoda, la prima società italiana specializzata nel CRM multicanale. È stato Direttore Marketing e Business Development di Doxa. Dal 2017 e fino a giugno 2019 è stato Direttore Marketing e Business Development per Campus Party, il più grande evento mondiale dedicato all’open innovation.
DAMIANO ANTONELLI
Dopo l’esperienza internazionale in TBWA e un periodo passato sotto la guida di Michele Goettsche come Art Director, nel 2006 approda in GWC World, dove diventa Direttore Creativo e Co-owner. Nel 2017 passa a Intarget come Head of Creative e attualmente ricopre il ruolo di Chief Creative Officer del gruppo. Ha realizzato progetti di comunicazione a livello internazionale per Cucinelli, Zegna, Moncler, Philips, Samsonite, MTV, Samsung, Autogrill, Angelini e Tim.
LUCA BALDANZA
Vasta esperienza nel Digital, nel Marketing e nelle Vendite. Competenze trasversali sui media (convenzionali e non). Buone relazioni con i principali attori del mercato della pubblicità: investitori, editori, centri media, tech companies. Appassionato di tecnologia, IoT, scienza e psicologia.
Dopo gli studi di Economia e Marketing presso l’Università di Bologna è stato alla guida della web agency Artistiko e, successivamente, Sales & Marketing Manager per Adigital, dove ha gestito rapporti con brand internazionali tra cui: Ferrari, Scavolini, AEFFE e Dorelan.
Dalla fine del 2018 è Chief Sales Officer di Acanto Comunicazione, creative agency con sedi a Pesaro, Milano e Dubai.
ZAVERIO BETTONAGLI
È un consulente di comunicazione con una notevole esperienza nel campo della pubblicità e delle tecnologie digitali. Offre servizi di consulenza specializzata nella gestione di campagne di Comunicazione Integrata e progetti di comunicazione basati su Tecnologie Digitali. È stato membro del Consiglio Direttivo e dello staff di IAB Italia, docente presso vari atenei. Collabora oggi con lo staff di UPA per lo sviluppo di tutte le iniziative commerciali e all’acquisizione di nuovi associati.
Chief Marketing, Brand and Customer Relationship Officer Gruppo Sara Assicurazioni. Manager di lungo corso, appassionato di tecnologia, CEx ambassador, game changer, ha sviluppato una vasta e consolidata esperienza nel marketing e nella comunicazione dei servizi assicurativi e finanziari, lavorando in contesti dinamici sia domestici sia multinazionali. Orientato a creare solide brand equity e forte posizionamento di marca, gestisce la comunicazione come leva di valore strategico.
Laureato in Economia all’Università di Pavia, è esperto di ICT, pubblicità e marketing digitale. È specializzato in media, big data, Martech, Adtech, Programmatic. La sua carriera inizia nel Gruppo FIAT negli anni ’90, per continuare nel mondo tech. Dal 2015 coordina le attività italiane della DMP di Oracle. Nel 2018 è Managing Director Southern Europe di Silverbullet. La sua ultima esperienza, prima di diventare Country Manager per l’Italia di Adform, è presso Mediarithmics.
25° INTERACTIVE KEY AWARD – GIURATI
Laureata in Economia, ricopre il ruolo di Communication & Digital Manager in Bauli, per cui segue tutti i brand del Gruppo.
Ha lavorato su campagne multicanale chiacchierate come Buondì ‘Asteroide’ o Bauli ‘2Sorelle’ e lanciato altre marche online, come Yo-Yo, la prima merendina su TikTok.
Laurea in Giurisprudenza, Master in Bocconi ed Esade, venti anni di lavoro nel Digital Marketing. Dopo una lunga esperienza in Microsoft Advertising come Sales Manager Southern Europe della piattaforma Atlas, apre nel 2014 Videobeet, Trading Desk Video, che verrà poi acquisito dal gruppo Silverbullet Data Services nel 2019. Da allora è a capo della filiale italiana e responsabile global del media management.
Inizia la sua carriera in RMG Connect (Gruppo JWT) come Copywriter, continua come Senior Copywriter in J. Walter Thompson e Creative Supervisor in Wunderman. Per sei anni è stato Executive Creative Director di KIWI, di cui ha curato direzione creativa, strategia di lancio, posizionamento e crescita sul mercato. Ha ottenuto 16 premi e riconoscimenti creativi. Oggi è Consulente in comunicazione, strategia creativa e copywriter freelance ed è Executive Creative Director dell’agenzia Mercurio GP.
È entrato in Sky nell’ottobre del 2023, assumendo il ruolo di Direttore Marketing della concessionaria pubblicitaria di riferimento: Sky Media. Ha maturato una lunga esperienza in diversi ambiti, tra cui Communication Strategy & Planning, Marketing e Digital Transformation. Ha ricoperto ruoli strategici in Publicis Groupe e Omnicom, sia a livello locale sia globale.
Head of Branding e Creative Communication Mediaset. Coordina l’unità di branding e creative communication del Gruppo Mediaset, unità che ha contribuito a fondare nel 2021.
È docente a contratto presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli per la cattedra di Marketing Strategico e di Branding e Corporate Identity. Ha all’attivo numerose collaborazioni in ambito artistico e musicale.
Si è laureata in General Management all’Università Bocconi e ha successivamente conseguito un master in e-commerce&business online presso Il Sole 24 ore. Da gennaio 2022 è ATL Media & Brand Manager presso Axpo Italia, dove è responsabile per le attività di Brand, Comunicazione e Media per i marchi del gruppo. Precedentemente ha lavorato in Artsana dove dal 2014 al 2021 ha coordinato le attività Media e di Comunicazione per i vari brand del Gruppo.
È Head of Studio&Marketing per la tech platform Teads. Precedentemente ha ricoperto ruoli di crescente importanza all’interno di GroupM – WPP. Oggi è responsabile delle unit italiane Marketing e Studio (hub creativo di Teads), ricoprendo un ruolo strategico orientato al supporto di brand di diverse industry nell’orchestrazione di strategie volte alla comunicazione digitale.
Vanta oltre 10 anni di esperienza in Digital Marketing. Inizia il suo percorso all’interno di agenzie di comunicazione. Prosegue esplorando le principali leve del marketing digitale, ideando progetti di comunicazione volti a raggiungere obiettivi di business e di brand awareness. Si specializza nel settore dell’Insurtech, approdando in Direct Line. L’evoluzione aziendale della Compagnia la porta in Verti Assicurazioni dove, attualmente è Head of Marketing.
Ha iniziato la sua carriera come ufficiale in servizio permanente effettivo dell’Esercito italiano, dove è stato in servizio per cinque anni. È poi passato nel gruppo Fininvest. In seguito è stato per tre anni Country Manager Advertising e Online di Microsoft Italia per poi diventare Deputy General Manager di RCS Pubblicità. È stato Amministratore Delegato di News 3.0 e Consigliere di Amministrazione di Società facenti capo al Gruppo Banca Profilo. Dal 2022 è Group Vice President Sales di Dedar.
Visionario, innovativo, intraprendente. Nel 2005, ha iniziato la sua avventura nel CRM di Chrysler fino al successivo impegno come Brand Manager di Mercedes-Benz e Smart, per poi accettare la prima sfida da Manager alla soglia dei trent’anni per Kia Italia. Dal 2022 gestisce tutte le attività di Dealer Marketing di Kia Italia, concentrandosi sul nuovo posizionamento del marchio coreano nel nostro mercato.
Country Project Lead di Framen per il mercato italiano. Ha iniziato la sua carriera nell’industria discografica, per poi emergere nel settore dell’Ad-tech come Global VP Marketing di Teads, guidando la piattaforma media globale francese verso l’apice del successo e dell’innovazione.
Conduce lezioni sui nuovi media.
Tra i riconoscimenti, ha ricevuto il premio Best Women in Tech #ERG & Corporate Initiative of the Year a novembre 2023.
Laureata in Lingue e Scienze della Comunicazione, inizia a lavorare nel 2002 nel mondo delle Media e Digital Relations, maturando importanti esperienze in agenzie internazionali. Si occupa infatti di brand e comunicazione per aziende come Netflix, Procter&Gamble, Nestlé, Dolce&Gabbana, Gucci. Nel 2018 si trasferisce ad Amsterdam per assumere la posizione di Consumer PR Manager in Netflix, fino ad approdare in Banca Widiba come Direttrice della Comunicazione, ruolo che tuttora ricopre.
Consegue la Laurea in Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’.
Da sempre vive da vicino le attività dell’Azienda familiare, dove entra ufficialmente nel 2017. È attualmente impegnato negli uffici della Casa Madre, con particolare attenzione ai progetti esteri, ecosostenibili e a quello digital.
Non solo alta moda, ma anche food: nel corso del 2019 è divenuto Partner & Managing Director di ‘Terra Sofia’. Ha ottenuto vari riconoscimenti.
Bolognese, 40 anni, una prima vita vissuta nella pallacanestro. Giornalista per La Repubblica fino al 2007, poi 12 anni da dirigente sportivo professionista. Dal 2019 la seconda vita, con una nuova, sfida: accompagnare il Gruppo Elah Dufour Novi (dove oggi è Communication Director) e tre brand italiani dalla tradizione centenaria nel processo di digitalizzazione dell’oggi e nella comunicazione di domani.
CORRADO
Sono un professionista del business digitale che ha lavorato per molte aziende internazionali come Microsoft, Verizon Media, Yahoo e attualmente Outbrain. Molto appassionato dei territori in cui tecnologia e media si incontrano, negli ultimi anni ho avuto il privilegio di lavorare su progetti importanti mescolando creatività e scalabilità. Nel corso del tempo ho lavorato per creare legami e stabilire relazioni a lungo termine con partner e colleghi.
SAVERIO MONNO
Laureato in Giurisprudenza a Bari, è stato Direttore Generale della Società Umanitaria e Direttore
Generale de la Triennale di Milano.
Contestualmente all’attività manageriale ha ottenuto incarichi di docenza presso vari atenei.
È direttore scientifico del Corso professionalizzante ‘Fiere&eventi’.
Svolge attività nel settore dell’organizzazione della cultura, della moda e del design con mostre, ricerche, pubblicazioni e conferenze.
LUCA PACCHIARINI
CEO di PACCHIARINI & B. Marketing & Communication. Mi occupo da sempre di comunicazione, vivo di passioni e cultura mainstream. Spesso mi chiedono come nasce un’idea. La risposta è semplice: nasce dalla contaminazione, dalla condivisione, da tutto ciò che ci circonda. Per far nascere un’idea bisogna mettersi in ascolto e lasciar andare libero il pensiero. Questo è il motivo che ha fatto nascere PACCHIARINI & B. Di fronte a una comunicazione omologata al ribasso, servono nuove idee!
Vantando un’esperienza più che decennale nel settore Ad-tech e Mar-tech, ha guidato nel tempo team b2b Tech a scalare rapidamente il mercato. Entrato a far parte nel 2013 come Regional Director per l'Europa meridionale e la regione MENA di Rocket Fuel, azienda leader nel campo del digital advertising, ha poi ricoperto il ruolo di Executive Director e VP of Global Sales in Fanplayr, società che ha sviluppato una piattaforma di analisi comportamentale. Dal 2021 è Founder e CEO di Chatwin.
Il linguaggio che parte dall’ascolto: Carlo Rinaldi lo ha declinato nella musica come musicista, compositore e direttore di coro, nei linguaggi di programmazione come ingegnere informatico e nel campo della comunicazione come Direttore Marketing e Innovazione. Ha maturato una forte esperienza in aziende tecnologiche. È inoltre specializzato in ad-technology data-driven e ha lavorato come Direttore Marketing e Innovazione per società di media internazionali. Oggi è CMO in Glickon.
Direttore Marketing e Ricerca e Sviluppo di Media Consultants. Esperto di metodi e ricerche sui mezzi e di software tool per media planning. Si occupa di studio e definizione di algoritmi, kpi e modelli da usare negli applicativi e di possibili partnership e alleanze strategiche con istituti, rilevatori e madtech.
Da sempre a stretto contatto con le indagini sui media, tiene lezioni e seminari sul media planning e si rigenera studiando arti marziali.
36 anni, laurea specialistica in Economia e MBA, è oggi Head of Brand & Product Italy in L-Founders of Loyalty. Dopo anni di esperienza come Marketing Manager con focus su brand management, product development, pricing e comunicazione, è oggi impegnato a guidare il team di sviluppo prodotto & brand di L-Founders, agenzia leader a livello internazionale nei programmi di loyalty.
Channel&Amplification Manager Bayer Italia. Comunicatrice entusiasta, vanta una lunga esperienza nella comunicazione corporate nel settore Life Science. Nella sua carriera si è occupata di comunicazione interna ed esterna, responsabilità sociale, welfare e nuovi media con una costante: il digitale. Attualmente, come esperta di Social Media Policy, promuove la consapevolezza digitale per facilitare la comprensione delle dinamiche del web al fine di creare valore.
STELLA TRABACCHINO
Trade Show & Event Planning Specialist, Wolters Kluwer Italia S.r.l. Da marzo 2022, le viene affidato il ruolo di gestione degli eventi locali e main events quali Fiere e Forum Congressuali. I tre pillar fondamentali su cui si basa il suo team sono: l’ascolto, la pianificazione e la condivisione. Negli anni ha acquisito forti capacità organizzative necessarie al coordinamento dei fornitori e degli altri dipartimenti aziendali, oltre che capacità decisionali e di problem solving.
Vive tra Cina, Italia e Lituania, dove ha interessi che vanno dalle produzioni televisive, logistica, mobilità elettrica, sanità, energia, supercar e comunicazione.
Ha vissuto in tredici Paesi e parla cinque lingue. Il suo ultimo libro COLPO GROSSO è già un successo. Crea il più grande Gruppo al mondo su LinkedIn: ‘BUSINESS IN CHINA’ che conta quasi 70mila iscritti. “Il web è un acceleratore di business”.
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È LA SUPERSTAR A LIVELLO GLOBALE DEGLI ULTIMI ANNI NEL SETTORE DELLA PUBBLICITÀ.
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CON UNA TECNOLOGIA PROPRIETARIA E SOLUZIONI D’AVANGUARDIA, OPEN SOURCE, TRASPARENTI E CUSTOMIZZABILI, È PRIMARIO TOOL PER LA PIANIFICAZIONE DELLA PUBBLICITÀ DIGITALE A LIVELLO MONDIALE.
SI PENSI SOLO CHE OFFRE OLTRE 15 MILIONI DI ADVERTISING OPPORTUNITY AL SECONDO E IL TUTTO, E QUESTO È DAVVERO RIMARCHEVOLE, CON UN’ALTISSIMA ATTENZIONE RELATIVAMENTE AI DATI, NONCHÉ ALLA PRIVACY DEL CONSUMATORE, E UN MODELLO DI BUSINESS CHE, TRA L’ALTRO, SI FONDA SUL RISPETTO DEL GIORNALISMO E RESTITUISCE VALORE AGLI EDITORI.
PER L’USO INNOVATIVO DELLA TECNOLOGIA DI UN MEDIUM ALTAMENTE SOFISTICATO CHE AMPLIA LE POSSIBILITÀ DI COMUNICAZIONE DEI BRAND E AVVICINA LE AZIENDE AI LORO CLIENTI ATTRAVERSO LA REALTÀ VIRTUALE.
SPECIAL PRIZE / EXCELLENCE KEY AWARD
DANIELE BEVACQUA (MEDIAKEY), FEDERICO MORGANTINI E ALBERTO BRESSAN (NEXT EXHIBITION), CRISTIANO MILITELLO.
PER L’AMBIZIONE DI FAR AVVICINARE GRANDI E BAMBINI ALL’ARTE E ALLA CULTURA IN MANIERA ORIGINALE E COINVOLGENTE DOVE L’ESPERIENZA DI VISITA NASCE CON L’INTENTO DI CONDURRE L’ATTENZIONE DELLO SPETTATORE ATTRAVERSO UN FORTE IMPATTO EMOTIVO. LA MISSION È QUELLA DI IMMERGERE IL VISITATORE DENTRO LE EMOZIONI DELL’ARTISTA PROPONENDO UNA VISIONE ASSOLUTAMENTE NUOVA GRAZIE ALL’UTILIZZO DELLE PIÙ MODERNE TECNOLOGIE IMMERSIVE E DIGITALI.
DOPO 50 ANNI DALL’INVIO DEL PRIMO MESSAGGIO NELLO SPAZIO, PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO LA COMUNICAZIONE EXTRATERRESTRE DIVENTA ACCESSIBILE A TUTTI, OFFRENDO LA POSSIBILITÀ DI INVIARE MESSAGGI MULTIMEDIALI NELLO SPAZIO.
PRESIDENTE: ENRICO MAGGI
AMM. DELEGATO: ALESSANDRO GERALDI
GROUP CHIEF MARKETING OFFICER: NADIA RENDINA
FOUNDER E CEO: MAURO MIGLIORANZI
CREATIVE DIRECTOR: ALESSANDRO TOSATTO
ART DIRECTOR: MASSIMO IPPOLITO
COPYWRITER: NICCOLÒ GATTO
CHE HA VINTO AL 25° INTERACTIVE KEY AWARD. DI GIANNI MARTINELLI
IN ALTO: LA CAMPAGNA DI IMPRESOFT
ELa campagna ‘Your Digital Boost’ di Impresoft vuole sottolineare la spinta verso il futuro, verso la volontà di generare un valore sostenibile, verso il coraggio di cambiare.
nnesimo successo all’Interactive Key Award per Coo’ee Italia che quest’anno si è aggiudicata il premio speciale ‘Best Global Digital Communication Award’ per il progetto realizzato per il cliente Impresoft. Ne parliamo con Mauro Miglioranzi, Founder & CEO di Coo’ee Italia.
Ci può innanzitutto parlare del progetto che avete realizzato per Impresoft?
Mauro Miglioranzi: Impresoft è prima di tutto un gruppo di aziende innovative e complementari, che offrono servizi alle aziende per accompagnare nella trasformazione digitale. Insieme abbiamo intrapreso un percorso che è in primis strategico: Impresoft aveva bisogno di una nuova veste, che includesse un profondo lavoro di rebranding e architettura di marca e che prendesse consapevolezza di un posizionamento inedito: essere l’acceleratore digitale dei propri clienti. L’analisi che ha preceduto il progetto è partita da un punto fermo e condiviso con Impresoft: la digitalizzazione è un potente veicolo di cambiamento per trasformare le aziende, aiutarle a esprimere il proprio potenziale e accompagnarle verso il successo.
Quali sono i suoi principali punti di forza?
Mauro Miglioranzi: Per riuscire a racchiudere tutte le anime di Impresoft in una dichiarazione univoca e diretta rispetto al lavoro che svolge e all’apporto che dà nell’ambito della trasformazione digitale, abbiamo affrontato con loro una condivisione allargata di tutti gli elementi che hanno strutturato il manifesto aziendale e inquadrato la missione, la visione e i valori. Da qui siamo arrivati a definire uno statement che non è solo un posizionamento, ma è una promessa da mantenere. ‘Your Digital Boost’ è una spinta verso il futuro, verso la volontà di generare un valore diffuso e sostenibile, verso il coraggio di cambiare le regole del gioco. A sostegno dell’operazione di rebranding, abbiamo sviluppato un design system legato al nuovo marchio e collegato al simbolo della freccia, storica icona aziendale. Questo per dare vita a un’immagine coordinata solida e coerente e per rendere evidente la direzione del futuro, quello che Impresoft segue da quando è nata e che tutt’ora la spinge in avanti.
Può commentare il vostro conseguimento del ‘Best Global Digital Communication Award’?
Mauro Miglioranzi: Siamo davvero onorati e orgogliosi di esserci aggiudicati questo riconoscimento, frutto dell’impegno
quotidiano di tutte le persone che fanno parte di Coo’ee e di Impresoft, che mettono la qualità del lavoro e l’importanza della nostra relazione al primo posto. Non dobbiamo chiamarle risorse dell’azienda, perché l’azienda sono loro. Ci tengo comunque a sottolineare che se siamo arrivati fino a qui è grazie al nostro approccio essenziale al lavoro, il valore dell’indipendenza che ci contraddistingue da più di trent’anni e l’importanza di investire sulle persone applicando una filosofia che ormai tutti conoscono: togliere, togliere, togliere. Ecco, l’indipendenza è un lusso che non abbiamo la minima intenzione di togliere.
Venendo a Coo’ee, come sta andando il 2024? Come sono le prospettive per quest’anno? Quali obiettivi vi ponete?
Mauro Miglioranzi: Bisogna essere realisti: questo per noi è davvero un momento magico. Tra nuove acquisizioni – come quella di SkinLabo, brand leader nella vendita online di prodotti skincare –, progetti in partenza ed espansione interna – per esempio il rafforzamento di tutta l’area social e digital –, stiamo crescendo giorno dopo giorno e vogliamo essere un’alternativa indipendente, solida e sostenibile per tutti i brand che cercano
una nuova comunicazione, o semplicemente una nuova idea. Le prospettive naturalmente sono quelle della crescita trasversale in termini di ricavi, ma soprattutto in termini di qualità: la creatività in questo senso rimane il nostro core business, insieme al supporto strategico e a quello digital. Gli obiettivi sono tanto semplici quanto importanti: acquisire nuovi clienti attraverso consultazioni o new business, rafforzare ulteriormente la squadra di Coo’ee – sia per quanto riguarda i creativi sia per quanto concerne l’area social/digital –, ed essere sempre più forti dal punto di vista strategico e consulenziale, per sviluppare delle partnership solide e durature con chi sceglierà di affidare a noi la sua visione e la sua marca.
A sostegno dell’operazione di rebranding, abbiamo sviluppato un design system collegato al simbolo della freccia, storica icona aziendale.
Quali sono le caratteristiche vincenti di Coo’ee
Italia?
Mauro Miglioranzi: Chi ha a che fare con noi lo fa – oltre che per il valore professionale della creatività – per l’aspetto umano che riusciamo a mettere in campo. Educazione, puntualità e rispetto sono elementi imprescindibili per me e di conseguenza per chi sceglie di sposare la filosofia di Coo’ee. È dal rafforzamento di questo tipo di legame che poi prende vita anche la creatività: le prepariamo un terreno fertile per crescere. Eliminando volontariamente la figura dell’account, i nostri creativi dialogano quotidianamente con i clienti, interpretano le loro richieste e sono in prima linea nelle relazioni. In questo modo acquisiscono responsabilità, esperienza e consapevolezza. Il valore umano non può che vivere in un rapporto di causa/effetto con il benessere interno dell’agenzia e con la qualità dei progetti che realizziamo insieme ai clienti.
Infine, ma non meno importante, continuiamo a sviluppare un pensiero che sia sempre più sinergico tra strategia e creatività in ottica multicanale.
ROBERTO ALBANO (MEDIAKEY), FRANCESCA FAZIO, CHIARA FERRARI, FABRIZIO PORRO, ELISA MONDINO, VIRGINIA GIRARDI, ANDREA BOSSO (DOMINO), CRISTIANO MILITELLO, MANUELA MARENGO E MARCO LOMBARDI (CNH INDUSTRIAL ÖSTERREICH).
HEAD OF CASE IH AND STEYR BRANDS EMEA: MARCO LOMBARDI
BRAND COMMUNICATIONS
MANAGER CASE IH AND STEYR EUROPE: MANUELA MARENGO
BRAND COMMUNICATIONS
CASE IH AND STEYR EUROPE: SILVIA KALTOFEN
MARKETING OPERATIONS MANAGER CASE IH AND STEYR EUROPE: RONNY WALTHER
RETAIL MANAGEMENT CASE IH AND STEYR EUROPE: CAROLINE HAGER
HEAD OF STRATEGY AND CONSULTANCY: ANDREA BOSSO
ACCOUNT MANAGER: GIULIA PALAZZO
PROJECT MANAGER: GIANLUCA PELISSETTI
ART DIRECTOR: FABRIZIO PORRO
VISUAL DESIGNER: CHIARA FERRARI FRANCESCA FAZIO
COPYWRITER: ELISA MONDINO
DIGITAL MARKETING: VIRGINIA GIRARDI GIORGIO CARONE
CATEGORIA / BEAUTY AND HEALTHCARE
ANTONELLA LA CARPIA (FRAMEN), ALICE FERRO E AGNESE BLASI (TUNNEL STUDIOS), ILARIA CONVERTINO (SUTTER INDUSTRIES), NOAH GUALTIERI E FEDERICO GUALTIERI (TUNNEL STUDIOS), CRISTIANO MILITELLO.
PRESIDENTE: ALDO SUTTER
AMM. DELEGATO: ALDO SUTTER
DIRETTORE MARKETING: ROBERTO NATALE
RESP. COMUNICAZIONE: ILARIA CONVERTINO
CREATIVE DIRECTOR: FEDERICO GUALTIERI LUCA BERGO
ART DIRECTOR: CHIARA BELTRAMINI
ACCOUNT & CONTENT
STRATEGIST: AGNESE BLASI
DEVELOPMENT AND PROGRAMMING: ANTONIO STARVAGGI SIMONA AMATULLI
CATEGORIA / REALTÀ AUMENTATA, REALTÀ VIRTUALE E MR
SERGIO AMATI (IAB), GIOVANNI REGAZZONI
E ANNALISA MODOTTO (BCUBE), CRISTIANO MILITELLO, MATTEO BARDOSCIA, ALESSANDRO CAMASSA E DAVIDE BETTINELLI (ARYEL), LAURA VILLA E MARINA MASCARONE (FERRERO COMMERCIALE ITALIA).
RESP. MARKETING TIC TAC ITALIA: MARINA MASCARONE
BRAND MANAGER TIC TAC ITALIA: LAURA VILLA
CREATIVE DIRECTOR: ARTURO DODARO
ART DIRECTOR: NICOLA BARBATO
COPYWRITER: VALERIA BACCHITTA
ACCOUNT DIRECTOR: ANNALISA MODOTTO
ACCOUNT: ANTONIO FRATTIN
SOCIAL MEDIA STRATEGIST: GIOVANNI REGAZZONI
CLIENT LEAD: DAVIDE BETTINELLI
CREATIVE PRODUCTION LEADS: DANIELE BULGARO
MATTEO BARDOSCIA
3D & VISUAL PRODUCTION: SIMONE VETRO ELIA PERAZZO
UMBERTO ALESSANDRO FRACCHIOLLA
PROJECT MANAGEMENT LEAD: FEDERICA CASIRAGHI
PROJECT MANAGER: ALESSANDRO CAMASSA
WEB & 3D/AR DEVELOPMENT: LEONARDO PERSICO
FRANCESCO ANTONINO PIO LOMBARDO
QA SPECIALIST: GUGLIELMO MARINO
ACCOUNT DIRECTOR: FULVIO OTTAVIANO
CREATIVE DIRECTOR: GIULIA MARIA CODOGNOTTO CAPUZZO
ART DIRECTOR: ELENA DAL CIN
TECHNICAL SUPERVISOR: RICCARDO RIVELLO
VR DEVELOPER: STEFANO CURCELLI
...mostre, volti, concerti, mercati, proiezioni, cabaret, installazioni, cantine, sfilate, negozi, locande, sexy shop, festival, club, performance, celebrazioni religiose...
CATEGORIA / FOOD AND BEVERAGE
AMM. DELEGATO: ALBINO TONAZZO
DIRETTORE GENERALE: FULVIO CAMILLI
DIRETTORE MARKETING: CRISTIAN MODOLO ART DIRECTOR: CHIARA ONGARI
COPYWRITER: GIANLUCA FERRARI
WEB DESIGNER: ANDREA PINOTTI
ACCOUNT DIRECTOR: BRUNELLA BRINDANI
AMM. DELEGATO: ALBERTO SELMI
DIGITAL MARKETING MANAGER: MARIA ELENA PENZO
DIGITAL MARKETING SPECIALIST: SIMONA AMICI
CREATIVE DIRECTOR: NICOLA BONORA
ART DIRECTOR: CRISTIANO ERBACCI
ACCOUNT DIRECTOR: ENRICO ELISEI
IN ALTO: CLAUDIO TONTI (HEAD OF DIGITAL STRATEGY, PRODUCTS-R&D) E LAMBERTO MATTIOLI (PRESIDENTE E CEO) DI WEBSOLUTE.
WLa vittoria all’IKA per il progetto Laminam conferma i punti di forza di Websolute, un’agenzia in grado di plasmare un’identità di marca che trascende anche il digitale.
ebsolute continua a mietere successi all’IKA e anche quest’anno si aggiudica il primo premio per la campagna realizzata per il cliente Laminam. Ne parliamo con Claudio Tonti, Head of digital strategy, products-R&D, e Lamberto Mattioli, Presidente e CEO di Websolute.
Ci potete innanzitutto parlare del progetto che avete realizzato per Laminam?
Claudio Tonti: Laminam, un’azienda leader nel settore dell’edilizia e dell’arredamento specializzata in ceramica di alta qualità, ci ha affidato il compito di rinnovare la sua presenza online. Il focus era migliorare significativamente le performance del website e ottimizzare la visibilità SEO. Il progetto ha incluso un’evoluzione completa del sito esistente sulla piattaforma WordPress, integrando tecnologie avanzate come CDN e il PIM Thron per una gestione centralizzata del catalogo prodotti. Abbiamo rivisitato completamente il backend per offrire una maggiore flessibilità nei layout e migliorato il frontend attraverso l’adozione di style guide aggiornate e una nuova architettura dell’informazione. Questo approccio, che ha coinvolto diversi stakeholder, ha per-
messo non solo di superare le precedenti sfide di performance, ma anche di incrementare l’efficacia del sito in termini di conversione e presenza di mercato.
Quali sono i suoi principali punti di forza?
Claudio Tonti: Il nuovo sito di Laminam si distingue per diversi punti di forza chiave. Primo, abbiamo registrato un miglioramento tangibile delle web performance e un aumento sostanziale del traffico organico. Questo si traduce in un tasso di coinvolgimento superiore e una durata media delle sessioni più lunga. Inoltre, l’introduzione di un layout più innovativo e la sua flessibilità hanno reso il sito estremamente adattabile alle esigenze del cliente. Il miglioramento del posizionamento SEO ha significativamente ampliato la nostra portata a mercati internazionali precedentemente inesplorati, favorito dall’accurata ottimizzazione dei redirect e dall’espansione della visibilità all’estero. Questi elementi combinati hanno anche posizionato l’azienda per un successo sostenuto nel futuro.
Potete commentare la vostra vittoria all’Interactive Key Award?
Lamberto Mattioli: I premi hanno un ruolo fondamentale per
la nostra digital company; per noi sono degli indicatori specifici che misurano se il nostro impegno riesca a soddisfare le aspettative dei nostri clienti e del mercato, ma, perché no, possa anche puntare a superarle. Simultaneamente, costituiscono un meritato riconoscimento per i nostri team, che si dedicano sistematicamente e col massimo impegno alla realizzazione di progetti che puntino alla piena soddisfazione del cliente.
La nostra recente vittoria all’Interactive Key Award ci riempie di orgoglio e rafforza la nostra grande gratificazione nel ricevere tale riconoscimento prestigioso, che sottolinea il valore del progetto che abbiamo sviluppato con grande passione e un attento ascolto delle esigenze del cliente. Questo premio acquisisce un significato particolare poiché celebra il rinnovamento della presenza online del marchio Laminam. È una conferma del nostro impatto nel plasmare un’identità di marca che si nutre profondamente della cultura digitale e delle sue dinamiche ma che le trascende.
Passando a Websolute, sappiamo che avete già una forte inclinazione verso i servizi di Intelligenza Artificiale. Ce ne potete parlare?
Lamberto Mattioli: Websolute da diversi mesi ha attivato parecchi progetti che permettono alle aziende un importantissimo percorso di trasformazione digitale, utilizzando l’Intelligenza Artificiale con un metodo completo che abbraccia tutte le fasi del processo, dalla formulazione della strategia fino alla sua re-
alizzazione e a un miglioramento continuo. In questo ambito, forniamo consulenza strategica, sviluppo tecnico e assistenza successiva al rilascio dei progetti, garantendo che le soluzioni di AI siano integrate efficacemente, non solo nell’ambiente digitale dell’azienda, ma anche in tutti i suoi flussi e processi, di natura produttiva, commerciale e distributiva.
Websolute ha attivato parecchi progetti che permettono alle aziende un importantissimo percorso di trasformazione digitale, utilizzando l’AI.
Potete parlarci di qualcuno tra gli ultimi progetti realizzati in campo AI che vi hanno dato grandi soddisfazioni?
Claudio Tonti: Tra gli ultimi spiccano diverse iniziative che sfruttano l’Intelligenza Artificiale generativa. Un progetto emblematico è stato quello sviluppato per Segafredo Zanetti. Abbiamo creato un assistente AI attivabile tramite QR Code che in tempo reale è in grado di rispondere a domande tecniche in varie lingue, offrendo supporto e formazione ai baristi nei resort e sulle crociere servite da Segafredo. Un altro progetto significativo è stato l’ambasciatore digitale per Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024. Questo assistente AI multilingue fornisce informazioni e consigli personalizzati sui punti di interesse culturale e sugli eventi in città. Nel settore della grande distribuzione alimentare, abbiamo sviluppato un assistente virtuale basato sull’AI per la creazione di menù natalizi personalizzati. Infine, nel campo dell’educazione, stiamo sperimentando con w.academy, società parte del Gruppo Websolute, l’uso dell’AI generativa per creare percorsi educativi personalizzati.
CATEGORIA / AUTOMOTIVE AND ENERGY
MASSIMO DI GENNARO (TEADS), FABRIZIO PORRO (DOMINO), GIOVANNA CIPRIANI, FABIO PIAZZA, ANDREA RUSSOTTO E BEGOÑA AGULLÓ TOLEDO (IVECO), CRISTIANO MILITELLO, INGRID STEPHANIE TOJA, EMANUELA DE VITA E PAMELA PARATICO (IVECO), EMILIANO CIANCI (DOMINO), FABIO RICCIATO (IVECO).
PRESIDENT TRUCK BUSINESS UNIT, IVECO GROUP: LUCA SRA
BRAND MARKETING DIRECTOR, IVECO: PAMELA PARATICO
MEDIA, DIGITAL & PRESS MANAGER, IVECO: BEGOÑA AGULLÓ TOLEDO
MEDIA & DIGITAL, IVECO: GIOVANNA CIPRIANI INGRID STEPHANIE TOJA
PRE-OWNED MARKETING MANAGER, IVECO: EMANUELA DE VITA
HEAD OF CUSTOMER JOURNEY & DIGITAL ARCHITECTURE, IVECO GROUP: FABIO RICCIATO
HEAD OF UX & DESIGN OPERATION, IVECO GROUP: ANDREA RUSSOTTO
HEAD OF WEB & MARKETING TECHNOLOGY, IVECO GROUP: FABIO PIAZZA
HEAD OF ARCHITECTURES & PLATFORMS, IVECO GROUP: PASQUALE MORRA
PMO, IVECO GROUP: ROSALBA PRISINZANO
CREATIVE DIRECTOR: ANDREA BOSSO
PRODUCTION DIRECTOR: EMILIANO CIANCI
UX & UI DIRECTOR: FABRIZIO PORRO
COPYWRITER: ELISA MONDINO
PROJECT MANAGER: GIANLUCA PELISSETTI
CONTENT
EDITOR MANAGER: ALESSANDRO BAFUNNO
CATEGORIA / ADVERGAME & ENTERTAINMENT
CLIENTE: BALENCIAGA AGENZIA: CODE THIS LAB
DIRETTORE CREATIVO: DEMNA GVASALIA
DIGITAL INNOVATION DIRECTOR: ERIC PIRES
POST PRODUCTION COORDINATOR: JOAQUIM VOS
CREATIVE DIRECTOR: MASSIMO DI PINTO
ART DIRECTOR: ALESSIO BANCHIERI
VIDEO EDITING: MIRKO FERDINANDI
GAME DEVELOPER: MAURO BANCHIERI
PROJECT MANAGER: IDA DI COSTANZO
IN ALTO: SCREENSHOT DEL VIDEOGIOCO REALIZZATO PER BALENCIAGA SKIWEAR. DI ALESSIA
ZAMPANO
La tech house di advergaming offre alle aziende la possibilità di utilizzare i videogiochi per realizzare campagne ad alto tasso di coinvolgimento.
“Grazie a un team unito e poliedrico riusciamo ad affrontare ostacoli e cambiamenti restando compatti e, quando vi è necessità, ci mettiamo in discussione e rivediamo le priorità, continuando a studiare”. Quella descritta dal CEO e Co-Founder Biagio Iannuzzi è la squadra vincente di Code This Lab, premiata all’ultima edizione degli IKA Award nella categoria ‘Advergame & Entertainment’ per il gioco sviluppato per Balenciaga. A lui e a Mauro Banchieri – Co-Founder e Game Developer – abbiamo chiesto di parlarci di questa innovativa realtà.
Come è nata questa campagna?
Mauro Banchieri: Siamo stati selezionati da Balenciaga per la progettazione e lo sviluppo di un videogioco che parlasse della nuova capsule collection, Balenciaga Skiwear. La scelta di rivolgersi a Code This Lab è stata dettata dal fatto che la nostra tec-
nologia fornisce web game – con ‘look and feel’ 3D – fruibili da tutte le piattaforme e i dispositivi; inoltre, i nostri Sport Game sono ben posizionati in rete, grazie a una modellazione 3D che ci permette di creare avatar super realistici. Il marchio francese aveva le idee chiare su cosa fosse necessario per il lancio del prodotto: ci hanno chiesto un gameplay basato sullo sci.
E Code This Lab, invece, come nasce?
Mauro Banchieri: Code This Lab nasce nel 2009, da me e Biagio Iannuzzi, due giovani informatici con una passione fuori misura per i videogiochi. Oggi il nostro team conta tredici persone e sviluppiamo videogiochi sia per il mercato b2c che per quello b2b.
Perché i brand e le aziende scelgono di comunicare attraverso un gioco?
Biagio Iannuzzi: Il videogioco brandizzato si propone come uno
strumento fresco ed efficace: non solo riesce a parlare del marchio o del singolo prodotto, ma coinvolge attivamente le persone e permette l’interazione diretta con il brand. A differenza della pubblicità tradizionale, il gioco non è invadente come possono esserlo banner e mail. Come diciamo spesso: “Il gioco conquista senza invadere”. Oltre alla capacità di coinvolgere, il videogioco possiede un altro superpotere, quello narrativo: immagini, colori, obiettivi, ostacoli e ricompense riescono a costruire una storia in cui immergersi, che riguardi un marchio o un progetto aziendale.
Quali sono le potenzialità del gaming in termini di pubblico raggiungibile?
Mauro Banchieri: II segmento gaming è cresciuto notevolmente ed è diventato una community attiva che condivide obiettivi, eventi e informazioni. Spesso si sente in giro l’espressione “Gaming Is The New Social”, proprio perché le persone si incontrano sulle piattaforme di gioco e interagiscono su diversi temi. Essere presenti sulle piattaforme di gioco famose o creare il proprio videogioco è una mossa audace per un’azienda che vuole promuoversi. Le dimensioni del pubblico sono impressionanti. Secondo l’ultimo Report IIDEA relativo al 2023, l’età media dei videogiocatori in Italia è di circa 30 anni, con 13 milioni di videogiocatori tra i 6 e i 64 anni, ossia il 31% della popolazione. Quindi significa che anche gli adulti si svagano parecchio, soprattutto con giochi per smartphone. I dispositivi più usati sono quelli mobile, con una preferenza del 71%, rispetto alle console e ai pc (rispettivamente, il 43% e il 35% dei videogiocatori). È chiaro che i giochi più scaricati sugli smartphone sono quelli semplici e accessibili.
Parlando più in generale, per le aziende, qual è il valore aggiunto di questo tipo di comunicazione?
Biagio Iannuzzi: Utilizzare un advergame all’interno della strategia di marketing può portare a risultati significativi e tangibili. Oltre al coinvolgimento e al potere narrativo, infatti, c’è un altro aspetto importante: i dati. Il videogioco è uno strumento molto efficace per la lead generation e, in generale, per la creazione di un database dedicato. La maggior parte dei videogiochi che sviluppiamo sono supportati da un back-end ottimizzato.
In che modo Code This Lab può supportarle?
Biagio Iannuzzi: Il nostro catalogo si compone di oltre trecento giochi fruibili da tutti i dispositivi. Per cui, i nostri clienti e
BIAGIO IANNUZZI, CEO E CO-FOUNDER DI CODE THIS LAB.
i nostri partner hanno la possibilità di scegliere tra una grande varietà di titoli. Il videogioco selezionato sarà personalizzato a 360° dal nostro team di design e sviluppo, con tempi di delivery piuttosto ridotti rispetto alla media. Questo perché la lunga esperienza nel settore hi-tech ci permette di avere asset e strumenti adatti a soddisfare gran parte delle richieste. Ci sono anche brand che ci commissionano giochi creati ad hoc per il marchio o per il prodotto che vogliono promuovere. Inoltre, svi-
Il videogioco brandizzato si propone come uno strumento fresco ed efficace che permette l’interazione diretta con il brand.
luppiamo soluzioni gaming per gli eventi, i punti vendita e le fiere, in cui lo smartphone personale diventa il controller del gioco che scorre sul monitor.
Quali sono, secondo voi, i settori del consumo più attivi nella gamification? Ci fate qualche esempio?
Mauro Banchieri: gaming e gamification sono attività fortemente in crescita, sia nel marketing sia in altri scenari. Secondo la nostra esperienza, i settori che hanno ‘osato’ di più da questo punto di vista, in tempi non sospetti, sono stati: Food & Beverage, Event, Automotive e Toys. Tra i nostri clienti, per esempio, ci sono Coca-Cola, Budweiser, Avocados From Mexico e Lay’s. Tuttavia, il panorama si sta espandendo. La gamification, in particolare, è una dinamica in crescita nel mondo della formazione aziendale, del recruitment e della didattica. A questo proposito, abbiamo realizzato un videogioco per l’Università Telematica Guglielmo Marconi focalizzato sull’orientamento universitario. In parallelo, cresce la presenza della gamification all’interno delle web application, soprattutto per quanto riguarda le piattaforme e-commerce e la GDO, come il gioco sviluppato qualche anno fa per Lidl.
CATEGORIA / CAMPAGNE INTEGRATE DIGITALI
DI
E
PRESIDENTE: SILVIA MARIA ROVERE
AMM. DELEGATO: MATTEO DEL FANTE
DIRETTORE GENERALE: GIUSEPPE LASCO
RESP. PUBBLICITÀ: FRANCESCA RIGHETTI
RESP. COMUNICAZIONE: PAOLO IAMMATTEO
EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR: MASSIMILIANO TRASCHITTI
ART DIRECTOR: MARTINA SARROCCO
SENIOR COPYWRITER: MASSIMO MUTO
CLIENT SERVICE DIRECTOR: ELISABETTA ZAULI
PROJECT MANAGER: SIMONETTA LATTANZI
EXECUTIVE PRODUCER: VALERIA DELLA VALLE
PRODUCER: GERMANO MAROTTA
REGIA: DAVIDE VICARI
EDIT: MICHELE BIANCHI
MEDIA: OMD
TALENT: FUSE
IN ALTO: LA VELOCITÀ DI CONNESSIONE È RAPPRESENTATA
DA VOLTI SIMPATICI E ‘DISTORTI’
DAL FATTO DI ESSERE SOTTOPOSTI A UNA FORTE ACCELERAZIONE.
PLa campagna ‘PosteCasa Ultraveloce’ spicca
nel panorama della comunicazione grazie alla sua qualità produttiva, allo stile fresco e a una recitazione efficace e credibile.
oste Italiane si aggiudica il primo premio all’IKA nella categoria ‘Campagne integrate digitali’, grazie alla campagna ‘PosteCasa Ultraveloce’ realizzata con l’agenzia Wunderman & Thompson. Per saperne di più abbiamo intervistato Francesca Righetti, Responsabile Pubblicità di Poste Italiane
Ci può innanzitutto parlare della campagna ‘PosteCasa Ultraveloce’?
Francesca Righetti: Per parlare della nostra offerta di connessione volevamo essere quanto più memorabili possibile realizzando, nell’ambito di una campagna social e display, anche una mini serie ‘comedy web’ che riuscisse a raggiungere un target digitale ampio, mixando intrattenimento e chiarezza nella comunicazione di prodotto. Abbiamo quindi concepito un format che è riuscito, attraverso situazioni iperboliche, a trasformare la brevità del formato web in un vantaggio per descrivere efficacemente i plus dell’offerta, in particolare la velocità e la possibilità di connettersi in tre diverse modalità, in modo accattivante e peculiare in funzione del formato utilizzato.
Quali sono i suoi principali punti di forza?
Francesca Righetti: In un mercato competitivo e affollato, la memorabilità dei messaggi pubblicitari soffre. Abbiamo voluto comunicare ‘PosteCasa Ultraveloce’ in modo dirompente ma chiaro. Con video studiati per il web ma di alta qualità, pensati anche per funzionare in televisione e non solo in digitale. Credo che il fattore vincente sia stata la combinazione tra qualità produttiva, uno stile fresco, un messaggio chiaro e una recitazione efficace e credibile. È con questi presupposti che sono nati i video – ‘L’amore al tempo della Fibra’, ‘Il noir al tempo della Fibra’, ‘Il calcio al tempo della Fibra’, ‘Scuola’ e ‘Ufficio’ – una miniserie di soli 15’, di taglio comedy, che per intercettare il target nell’ambiente video digitale più affine è stata affidata a due talent d’eccezione: i comici Aurora Leone ed Edoardo Ferrario.
Nella campagna display, invece, abbiamo usato immagini in grado di comunicare immediatamente le caratteristiche dell’offerta: la velocità di connessione è rappresentata da volti simpatici e ‘distorti’, appunto, dal fatto di essere sottoposti a una forte accelerazione, mentre i tre modi diversi di connettersi creano un paradosso matematico (1+1=3) molto attenzionale. L’affermazione della campagna di ‘PosteCasa Ultraveloce’ è stata determinata anche da un piano crossmediale di grande impatto.
Stiamo migliorando molto nella capacità di adattare il messaggio al canale utilizzato.
Può commentare la vostra vittoria nella categoria ‘Campagne integrate digitali’?
Francesca Righetti: Ne siamo davvero entusiasti. Ci siamo approcciati ai media digitali in tempi più recenti rispetto ad altri, per cui aver già raggiunto un livello ‘da premio’ non può che renderci orgogliosi. Crediamo fortemente in questo mezzo ma anche nella necessità di approcciarlo in un modo strutturato e con attenzione agli aspetti contenutistici e produttivi con l’obiettivo di realizzare materiali attrattivi e quanto più possibile memorabili. In particolare, stiamo migliorando molto nella capacità di adattare il messaggio al canale utilizzato. Non più adattamenti di campagne ATL come in passato, quindi, ma un’analisi attenta di mezzi e target per veicolare gli stessi contenuti di prodotto nel modo più adatto e impattante per ciascun media.
Quali sono le altre principali novità che vi hanno visto protagonisti sempre in comunicazione?
Francesca Righetti: Negli ultimi tre anni abbiamo cambiato il nostro approccio alla comunicazione pubblicitaria: coerentemente con il piano strategico dell’azienda, abbiamo raccontato il mondo di Poste Italiane che si è evoluto nell’ottica della ‘connecting platform company’ in grado di offrire ai clienti, come recita il nostro claim, ‘tutto quello di cui hanno bisogno’ attraverso un approccio multicanale.
Per concludere, quali sono le sfide più importanti che dovrete affrontare e vincere in futuro?
Francesca Righetti: La prima sfida sarà quella di continuare a
innovare, anche in comunicazione, valorizzando al contempo il nostro dna, fatto di tradizione e innovazione, a sostegno della vita quotidiana delle persone. Ultimamente diversi player hanno iniziato a proporre offerte integrate con un posizionamento affine al nostro. In questo contesto, la nostra sfida è quella di affermare la nostra unicità fatta di capillarità, vicinanza e soluzioni senza eguali, sia fisiche sia digitali. Un’altra sfida che ci vedrà impegnati prossimamente è quella di sostenere il progetto Polis. Poste Italiane sta investendo in modo importante per la trasformazione e innovazione di oltre 7mila Uffici Postali nei comuni con meno di 15mila abitanti con l’obiettivo di rendere disponibili i servizi della Pubblica Amministrazione e per la realizzazione di spazi di coworking. Infine ci piacerebbe comunicare, anche tramite campagne, quale è il risvolto sostenibile delle nostre attività. La nostra azienda sta facendo davvero tanto in questo campo e vorremmo poterlo trasmettere in modo sostanziato e concreto, non autoreferenziale.
CATEGORIA / BEST USE IN ADV IN WEBSITE SOLUTION
ZAVERIO BETTONAGLI (UPA), LAURA VECCHIO (ARKAGE), VALENTINA MAGUGLIANI (CARREFOUR ITALIA), CRISTIANO MILITELLO, ALESSANDRA GRENDELE (CARREFOUR ITALIA), MAURO FELIZIANI (ARKAGE).
AMM. DELEGATO: CHRISTOPHE RABATEL
DIR. IT, ECOMMERCE, MARKETING, DATI E TRASFORMAZIONE DIGITALE: ALESSANDRA GRENDELE
RESP. ECOMMERCE: JUSTYNA TORRES
CREATIVE DIRECTOR: MAURO FELIZIANI
AI KNOWLEDGE: ANDREA CIULU
ART DIRECTION: PATRIZIO VALENTE VERONICA SEVERINI
USER INTERFACE DESIGN: MASSIMILIANO PARISI
CHARACTER DESIGN: PIETRO BELVEDERE PATRIZIO VALENTE
COPYWRITING: ERIC MEMOLLA
PROJECT MANAGEMENT: CHIARA PAOLINO
ACCOUNT MANAGEMENT: LAURA VECCHIO
PRODUCT OWNER: FRANCESCA INDIGENO
SCRUM MASTER: VERONICA VIETRI
DEVELOPMENT & TECH: WEBSOLUTE
ANTONELLA LA CARPIA (FRAMEN), LUCA OLIVERIO (CERNUTO PIZZIGONI & PARTNERS), ELENA MARIA CITO E TIZIANA DI PAOLA (TECNOMAT – BRICOMAN ITALIA), MASSIMILIANO TREPICCIONE (CERNUTO PIZZIGONI & PARTNERS), CRISTIANO MILITELLO.
AMM. DELEGATA: MARIA TAMBORRA
DIRETTORE VENDITE & MARKETING: FEDERICO STECCHI
COORDINATRICE
COMUNICAZIONE: TIZIANA DI PAOLA
SPECIALISTA COMUNICAZIONE: ELENA MARIA CITO
AGENZIA: CERNUTO PIZZIGONI & PARTNERS
CEO E HEAD OF INNOVATION: LUCA OLIVERIO
CREATIVE DIRECTOR: ROBERTO PACE
ACCOUNT DIRECTOR E
STRATEGY DIRECTOR: MASSIMILIANO TREPICCIONE
ART DIRECTOR:
SILVIA FRANZOSI
GABRIELA MICHILENA
COPYWRITER:
SILVIA BASILE
MARCO CONTARDI
PRODUCER: SONIA ROCCHI
IN ALTO: LO STAFF DEL NUOVO
PUNTO VENDITA A CAPODRISE
(PROVINCIA DI CASERTA) CHE
COMPARE NEL VIDEO DI PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA
‘IL PANINO TECNOMAT - B2B’. DI ANNALISA BELLUCO
PL’agenzia Cernuto Pizzigoni & Partners offre esperienze di brand coinvolgenti e durature, basate sulla creazione di progetti di comunicazione strategici ed efficaci.
ensiero laterale e originalità sono elementi chiave del progetto di comunicazione b2b realizzato per Tecnomat e premiato all’Interactive Key Award. Luca Oliverio, Roberto Pace e Massimiliano Trepiccione, partner di Cernuto Pizzigoni & Partners, ci raccontano come si costruisce una narrativa di marca coerente e vincente.
Quali sono le competenze strategiche che rendono competitiva l'offerta della vostra agenzia?
Luca Oliverio: Nel 2009 sentivamo il bisogno di dare una risposta corretta a un mercato in forte trasformazione. Le tecnologie digitali erano ormai mature e le marche necessitavano di player in grado di portare rigoroso l’approccio al brand centric anche in altri media. Così è nata la nostra agenzia, con l’obiettivo di trasformare ogni marca in un caso di successo. Oggi, il contesto è nuovamente caratterizzato da volatilità e complessità e necessita di risposte concrete, che sappiano risolvere i problemi di business
delle aziende. La nostra risposta consiste nel creare una strategia di branding efficace che generi una trasformazione della marca. Offriamo una competenza multidisciplinare, che ci permette di dar vita a progetti di comunicazione che catturano l’attenzione, costruiscono relazioni durature e generano risultati concreti e misurabili. In questi anni abbiamo affrontato sfide sempre interessanti e non smettiamo di lavorare con entusiasmo perché il mondo intorno a noi è in forte evoluzione e noi vogliamo continuare ad accompagnare gli imprenditori in questo difficile lavoro di trasformazione del ruolo della marca nel contesto sociale.
Parliamo del progetto realizzato per Tecnomat. Da cosa è nata l’idea del ‘panino del muratore’ e qual era l’obiettivo?
Roberto Pace: L’idea nasce dall’osservazione diretta delle esigenze del nostro target. Volevamo creare un punto di contatto significativo e familiare per gli artigiani, introducendo Tecno-
L’ATTIVITÀ DI LOCATION SCOUTING È STATA DETERMINANTE PER INDIVIDUARE I CANTIERI ATTIVI DOVE PORTARE RISTORO AI PROFESSIONISTI NEI GIORNI PRECEDENTI L’APERTURA DEL NUOVO PUNTO VENDITA A CAPODRISE.
mat non solo come fornitore ma come partner quotidiano. Il messaggio principale era che Tecnomat comprende e supporta il duro lavoro dei suoi clienti, inserendosi nella loro routine quotidiana con un gesto di cura. L’obiettivo era rafforzare emotivamente il legame con il target, rendendo il brand un punto di riferimento costante e affidabile in vista dell'apertura del nuovo punto vendita di Capodrise (CE).
La nostra risposta consiste nel creare una strategia di branding efficace per generare un proprio processo trasformativo. Offriamo una competenza multidisciplinare.
Come è stata articolata e quale riscontro ha ottenuto?
Massimiliano Trepiccione: Il successo dell’iniziativa è stato anche il frutto di un approccio diretto e personale: un camioncino itinerante ha distribuito panini freschi nei cantieri di Capodrise e dintorni permettendo incontri faccia a faccia con gli artigiani locali. Grazie alle sinergie tra le attività sul territorio e la gestione della presenza digitale, abbiamo centrato l’obiettivo di far conoscere in anteprima Tecnomat, garantendo la presenza di oltre quattrocento professionisti in target all’evento di inaugurazione. Il tour ha segnato un punto di svolta nell’approccio aziendale e rafforzato il legame con la comunità locale. Il fatturato della sola serata di inaugurazione è stato il terzo per importanza tra gli eventi come questo dal 2020 a oggi. Questo dimostra l’efficacia di un approccio che integra l’aspetto umano e relazionale nel b2b.
Nel contesto del marketing b2b, quanto è cruciale mantenere una coerenza dell’esperienza di marca attraverso i diversi canali di comunicazione e quali strategie adottate per garantire questa uniformità? Massimiliano Trepiccione: Nel marketing b2b, la coerenza del brand è fondamentale per costruire fiducia e riconoscibilità nel
lungo termine. In un mercato dove le decisioni d’acquisto possono essere complesse e molto razionalizzate, con diversi interlocutori nella catena decisoria, offrire un’esperienza di marca coerente su tutti i canali è cruciale per stabilire e mantenere la credibilità. Per garantire questa uniformità, la nostra agenzia adotta diverse strategie chiave. Creiamo una narrativa di marca forte e chiara che viene comunicata in modo coerente attraverso tutti i canali, digitali e non. Ci assicuriamo che tutti i membri del team comprendano in profondità la visione e i valori del brand. Questo approccio interno consente una più facile trasmissione di una voce coesa all’esterno. Implementiamo piattaforme tecnologiche che aiutano a monitorare e gestire la presenza del marchio su vari canali. Manteniamo un dialogo aperto con i nostri clienti e monitoriamo costantemente il feedback del mercato. Questo ci permette di fare aggiustamenti in tempo reale. La coerenza di marca nel b2b attira anche nuovi clienti potenziali.
Come integrate la rivoluzione dell’AI nei vostri processi di comunicazione?
Luca Oliverio: Utilizziamo l’AI per analizzare dati comportamentali, ottimizzare le campagne in tempo reale e personalizzare le comunicazioni a seconda del pubblico. Questo aumenta l’efficacia delle nostre campagne e ci permette anche di anticipare le esigenze del cliente.
E qual è l’importanza della creatività in un contesto fortemente influenzato dall’AI?
Luca Oliverio: La creatività rimane fondamentale per distinguersi nel mercato. L’AI può ottimizzare e automatizzare, ma la creatività umana è insostituibile per generare connessioni emotive profonde con il pubblico. La nostra agenzia sfrutta l’AI come uno strumento per estendere e potenziare le nostre capacità creative, non per sostituirle. Sono le interazioni umane a definire marchi di successo. La creatività è ciò che permette di interpretare e trasformare i dati in narrazioni significative e campagne impattanti, creando un valore aggiunto che va oltre la semplice analisi. È questo equilibrio tra Intelligenza Artificiale e tocco umano che ci permette di realizzare strategie di comunicazione che non solo rispondono alle esigenze del mercato ma le anticipano, creando tendenze e stabilendo nuovi standard nel settore.
CATEGORIA / BEST USE IN ADV ALL DIGITAL PROJECT
ZAVERIO BETTONAGLI (UPA), ALESSIO PIAZZOLLA, GRETA PINTO E MADDALENA MENEGHETTI (MEDIA.MONKS MILAN), CRISTIANO MILITELLO, GIULIA BARDON E FENISIA CILLI (SEPHORA ITALIA).
PRESIDENTE: MARIE CHRISTINE MARCHIVES
AMM. DELEGATO: BEYHAN FIGEN
DIRETTORE MARKETING: FENISIA CILLI
RESP. COMUNICAZIONE: ALESSANDRO BATTAINI
SOCIAL MEDIA LEAD: GIULIA BARDON
HEAD OF CONTENT: FELICE ARBOREA
EXEC. CREATIVE DIRECTOR: GABRIELE GOFFREDO
CREATIVE DIRECTOR: CRISTINA D’ANNA
ANTONIO MARCHIO
SENIOR CREATIVE: FABIO MIGLIORATI
ART DIRECTOR: GRETA PINTO
COPYWRITER: ALESSIO PIAZZOLLA
CLIENT SERVICE DIRECTOR: ALESSIA FELICETTI
CLIENT DIRECTOR: MADDALENA MENEGHETTI
ACCOUNT MANAGER: MARICA DELLERBA
ACCOUNT EXECUTIVE: ALESSIA SILVETTI
STRATEGY DIRECTOR: ALESSANDRO AINO
CONTENT STRATEGIST: MARTINA MARANDOLA
SOCIAL MEDIA MANAGER: SARA MATTIA
JR. SOCIAL MEDIA MANAGER: MATTIA TURATI
HEAD OF POST PRODUCTION: FRANCESCO MENICHINI
POST PRODUCTION LEAD: PAOLO SAVINI
SR. MOTION DESIGNER: MANUEL DE FILIPPIS
HEAD OF FILM: TOMMASO MARUCCHI
EXECUTIVE PRODUCER: LUCA ZACCARIA
PRODUCER: VALENTINA DI CIERO
JR PRODUCER: VERONICA BANFI
FILM DIRECTOR: VIOLA FOLADOR
DOP: MARCO SPANÒ
CATEGORIA / SPOT WEB
MASSIMO DI GENNARO (TEADS), ELMA GOLLOSHI E LORENZO MARINI (LORENZO MARINI GROUP), CRISTIANO MILITELLO.
CLIENTE: MORETTINO
PRESIDENTE E AMM. DELEGATO: ARTURO MORETTINO
DIRETTORE MARKETING: ANDREA MORETTINO
AGENZIA: LORENZO MARINI GROUP
CREATIVE DIRECTOR: LORENZO MARINI
ART DIRECTOR: LUCA DI SABATINO
COPYWRITER: ARTEMISA SAKAJ
ACCOUNT DIRECTOR: EZIO CAMPELLONE
ACCOUNT EXECUTIVE: ELMA GOLLOSHI
3D ANIMATOR: LIVIO ANSALDI
IN ALTO: LA CAMPAGNA ‘THE HARMONY OF COFFEE’ CHE HA
VINTO ALLA 25ª EDIZIONE DELL'IKA
NELLA CATEGORIA ‘SPOT WEB’.
L‘The Harmony Of Coffee’, realizzato per Morettino da Lorenzo Marini Group, pensa al caffè come a una sinfonia di sapori, con l’idea un pentagramma che si anima.
orenzo Marini e Arturo Morettino si sono conosciuti in Sicilia, nell’azienda Morettino. E hanno conversato amabilmente, sorseggiando caffè. Un caffè speciale, Morettino. Bere caffè, parlarne, analizzarne le caratteristiche, assaporarle, non può essere che il migliore dei brief. Sentir parlare Arturo Morettino delle pecularità del suo prodotto ha fatto venire naturalmente a Lorenzo Marini l’idea di un’armonia di sapori, di una sinfonia di ingredienti che insieme danno qualcosa di unico.
Ed ecco allora ‘The Harmony Of Coffee’, che ha vinto alla 25ª edizione dell’Interactive Key Award nella categoria ‘Spot Web’, realizzato con la produzione di Balalò. L’idea di sinfonia diventa un pentagramma che si anima e si trasmorma in un ottovolante, dove le note sono dei chicchi, e tutto si muove, come si dice in musica, allegro con brio. È uno spot con un’idea forte, capace di essere declinato su ogni dispositivo dove oggi vive il web. È moderno, perché è pensato per internet, ma è anche classico, con un senso per l’animazione che ci fa pensare agli anni del
Carosello. Ne abbiamo parlato con Arturo Morettino, CEO di Caffe Morettino, e Lorenzo Marini, CEO e Direttore Creativo della Lorenzo Marini Group.
Quali sono le caratteristiche e la storia di Morettino?
Arturo Morettino: Morettino è una storia autentica di amore per il caffè nata nel 1920 a Palermo, nel cuore del Mediterraneo. Da quattro generazioni crea un caffè d’eccellenza e ne diffonde la cultura e le tradizioni, perseguendo con costanza la nostra naturale vocazione alla qualità. La mission è creare un caffè artigianale a lenta lavorazione, con scienza e coscienza, secondo un profondo rispetto della materia prima, della comunità e dell’ambiente.
Qual è il brief che avete dato all’agenzia?
Arturo Morettino: Comunicare al cliente l’armonia racchiusa dentro a una tazzina di caffè: origini di caffè provenienti da Paesi diversi si uniscono e, grazie alla sapiente mano del maestro torrefattore, danno vita a un ensemble di aromi e sapori, come una sin-
DI MAURIZIO ERMISINOSOPRA, ARTURO MORETTINO, CEO DI CAFFÈ MORETTINO. A DESTRA, LORENZO MARINI, CEO E DIRETTORE CREATIVO DELL’AGENZIA
LORENZO MARINI GROUP.
fonia. Il messaggio da veicolare è anche quello di comunicare che il caffè non è solo una bevanda energizzante, ma scandisce il tempo della nostra giornata in maniera sostenuta, vivace e allegra.
Cosa vi ha chiesto il cliente in occasione di questa campagna?
Lorenzo Marini: Ci siamo conosciuti bevendo del caffè nella sua azienda, in Sicilia. Mi hanno colpito la profondità della conoscenza di Arturo Morettino, la sua storia, il suo amore per il prodotto. È uno degli ultimi artigiani del caffè, quasi una torrefazione di lusso. Ormai il marketing, il prezzo, la distribuzione hanno ucciso l’organoletticità del prodotto, la cultura del caffè. Ho conosciuto un signore colto che, al pari di un sommelier, descriveva le caratteristiche del prodotto con un amore che non avevo mai visto. Era poesia sul prodotto: negli ultimi dieci-vent’anni quest'ultimo è sparito, c’è solo il brand, ma lui è rimasto in quella dimensione. Ho pensato all’idea visiva di una sinfonia: è come se questo signore parlasse con dei chicchi di caffè. Ho pensato a una partitura di musica; da qui la decisione di sostituire le note con i chicchi di caffè. È un’idea nata da lui. L’obiettivo era creare una campagna che trovasse un linguaggio distintivo, proprietario, che fosse fuori dal mondo dei testimonial, che non fosse trending. Che non fosse marketing, ma fosse di marca.
PER LA CAMPAGNA, LORENZO MARINI HA PENSATO ALL’IDEA VISIVA DI UNA SINFONIA, SOSTITUENDO LE NOTE CON I CHICCHI DI CAFFÉ.
Come è nata l’idea di far diventare i chicchi delle note sul pentagramma?
Lorenzo Marini: È nata unendo due cose: il tema dell’armonia, della sinfonia, e quello del caffè. L’armonia è qualcosa che non esiste già, ma che elabori, mettendo insieme due elementi che esistono già ma che diventano un nuovo gusto nel momento in cui lo crei. Come diceva Armando Testa, la cosa importante è avere una sigla grafica, un elemento distintivo. Quando ce l’hai può diventare packaging, campagna stampa, video. L’idea forte è molto più di un hashtag. È un passaporto per il mondo della comunicazione.
L’obiettivo era creare una campagna che trovasse un linguaggio distintivo, che non fosse marketing, ma fosse di marca.
Lo stile di questo video può essere visto su qualsiasi media e qualsiasi schermo…
Lorenzo Marini: Uno dei pilastri su cui si fonda la comunicazione è la semplicità. Uno dei motivi per cui le comunicazioni oggi non sono ricordate come dieci o vent’anni fa è che non hanno la semplicità che porta alla memorizzazione. Pensi che la gente capisca quello che vuoi dire, ma il consumatore è semplice, non fa ragionamenti strani. Questa è una campagna semplice. La decisione di non usare il linguaggio del cinema ma l’animazione la porta in un’area da Carosello, dove la ricerca artistica e l’illustrazione erano molto più avanti di adesso. E il fatto di avere un piccolo budget ti obbliga ad avere un’idea forte.
Come avete lavorato alla musica e all’animazione?
Lorenzo Marini: Dagli anni ’80, da Miami Vice, il montaggio segue la musica. Prima abbiamo cercato una musica che fosse briosa. E poi abbiamo creato le scene basandoci su di essa. Il rigo musicale è orizzontale, e visivamente è monotono.
Ne abbiamo preso la piattezza e lo abbiamo fatto diventare un ottovolante, dove voli in mezzo alle note.
CATEGORIA / BEST USE IN ADV IMAGE & VIDEO GENERATION
SERGIO AMATI (IAB), LORIS ZANELLI E LORENA MELE (PUBLIONE), CRISTIANO MILITELLO.
CLIENTE: COMUNE DI FORLÌ
SINDACO: GIANLUCA ZATTINI
ASSESSORE ALLA CULTURA E UNIVERSITÀ: VALERIO MELANDRI
RESP. COMUNICAZIONE: BEATRICE LAMIO
DIRIGENTE SERVIZIO CULTURA, TURISMO E LEGALITÀ: STEFANO BENETTI
AGENZIA: PUBLIONE
CREATIVE DIRECTOR: DAVIDE MASTRANGELO
ART DIRECTOR: LUCA SENSI
COPYWRITER: PATRICIA DE CROCE
ACCOUNT DIRECTOR: LORENA MELE
CATEGORIA / BEST USE IN ADV IN SOCIAL MEDIA MARKETING
ZAVERIO BETTONAGLI (UPA), BRUNO CORRADI E RICCARDO ALBERTAZZI (TRIPLESENSE REPLY), CRISTIANO MILITELLO, GIULIA IRRERA (EDEN VIAGGI – ALPITOUR WORLD).
CLIENTE: EDEN VIAGGI (ALPITOUR WORLD)
PRESIDENTE E AMM. DELEGATO: GABRIELE BURGIO
DIRETTORE MARKETING: TOMMASO BERTINI
RESP. COMUNICAZIONE/ MARKETING MANAGER: GIULIA IRRERA
MEDIA & COMMUNICATION MANAGER: ALESSIO AGRICOLA
EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR: FRANCESCO MILANESIO
CREATIVE DIRECTOR: RICCARDO ALBERTAZZI CHIARA FISSORE
ART DIRECTOR: MARTINA GAY
COPYWRITER: LUISA ZHOU
SOCIAL MEDIA MANAGER: ANNA NEGRO
PROJECT MANAGER: BRUNO CORRADI STEFANO ALINOVI
DI MAURIZIO ERMISINO
IN ALTO: PER LA CAMPAGNA
‘HOLID-AI’, LE ESPRESSIONI DI CHI
CERCA UNA VACANZA SONO STATE
USATE COME PROMPT IN UN PROGRAMMA DI AI GENERATIVA.
CLa campagna ‘HOLID-AI’ dell’agenzia
Triplesense Reply, puntando sui limiti delle AI, valorizza il posizionamento di Eden Viaggi.
hi ha paura delle Intelligenze Artificiali? La campagna ‘HOLID-AI’, realizzata per Eden Viaggi dall’agenzia Triplesense Reply, che ha vinto nella categoria ‘Best Use of AI in ADV in Social Media Marketing’ ai recenti IKA, prova a tranquillizzarci. La tecnologia può tanto, ma non tutto. La campagna gioca con i limiti dell’AI e racconta le emozioni che solo chi viaggia può capire. Sono state selezionate le espressioni di chi cerca una vacanza e sono state usate come prompt in un programma di AI generativa. Il risultato sono stati dei visual in cui è evidente che la tecnologia non ha capito il messaggio. Al prompt ‘Voglio una spiaggia da paura’ ha creato un simpatico mostro di sabbia… La campagna funziona su due livelli. Da un lato posiziona benissimo il fattore umano di Eden Viaggi e il valore di non lasciare i clienti solo in balia di motori di ricerca e algoritmi. Dall’altro coglie lo zeitgeist di oggi: in un momento in cui c’è chi teme l’AI, la campagna la prende un po’ in giro, la smaschera, ne mette in
luce i difetti. E in questo modo tranquillizza chi ne ha paura. Ma, soprattutto, ribadisce il posizionamento del creativo pubblicitario: il fattore umano, il genio della persona con talento che è ancora vincente. Ne abbiamo parlato con Francesco Milanesio, Executive Creative Director & Associate Partner dell’agenzia.
Qual è il posizionamento del brand Eden Viaggi? Francesco Milanesio: È un brand che negli ultimi anni ha cambiato del tutto posizionamento e offering, entrando nel segmento per cui non ti vendo più il pacchetto all’interno dei villaggi turistici, ma quella possibilità flessibile di crearti la tua vacanza. Puoi scegliere una settimana o tre giorni, volo e hotel o solo uno. E questo rende l’offerta innovativa. Eden Viaggi così si riposiziona mettendosi in una zona di mezzo tra chi la vacanza la ‘fa da sé’ attraverso il web e un tour operator; ha la flessibilità della prima con le garanzie del secondo.
Qual era il brief per la campagna?
Francesco Milanesio: L’intervento era posizionare il brand in questo spazio. Siamo arrivati a fare questa campagna dopo aver lavorato un anno e mezzo, ridisegnato il brand e scritto il manifesto. Abbiamo capito quali erano le esigenze specifiche per il consumatore e i punti dell’esperienza per cui Eden Viaggi si posizionava come risolutore. Per questo la campagna è nata da sé. Partendo dall’inefficacia della customer experience, l'intervento era presentare Eden Viaggi come l'elemento che migliora l’esperienza di acquisto e della vacanza.
Avete deciso di puntare sull’AI generativa, ma ribaltandone la percezione…
Francesco Milanesio: La chiave è il limite dell’AI. Un limite che nel frattempo è stato portato avanti. Ma al tempo – la campagna è di qualche mese fa – era evidente che ci fossero alcune com-
La campagna ribadisce il posizionamento del creativo pubblicitario: il fattore umano, il genio della persona con talento che è ancora vincente.
prensioni che sembravano tali ma non lo erano. Fuori dal contesto, alcune espressioni possono essere intese nel loro significato letterale. Giocando sul limite delle AI in fatto di comprensione, abbiamo ribadito la garanzia dell’esperienza dell’essere umano, che è rilevantissima: Eden Viaggi ti propone mete e soluzioni dopo che qualcuno è andato lì e le ha giudicate giuste. Un tem-
po l’azienda parlava dei famosi controller che andavamo negli hotel a vedere che tutto fosse a posto. Avere esseri umani che ti seguono, ti garantiscono e ti propongono l’offerta è importante.
Per realizzarla avete preso delle vere richieste di chi cerca vacanze in rete…
Francesco Milanesio: Siamo andati a scovare le frasi più colorite che le persone rivolgono al customer center. “Cerco una spiaggia da paura”. “Voglio un ristorante da favola”. Espressioni che, se non sei stato nei posti, difficilmente comprendi. Ancora di meno le comprende un motore di suggerimenti che umano non è. Far vedere come le richieste degli utenti possono essere mal interpretate ti fa capire qual è il valore di avere persone dall’altra parte che hanno provato la tua emozione e capiscono esattamente quello che dici.
Quanto è stato divertente, una volta nata l’idea, declinarla nei vari soggetti?
Francesco Milanesio: Oltre a chiedere i disegni all’AI, abbiamo poi usato diversi stili grafici. Anche quello è stato un elemento caratteristico: alcuni disegni sono in stile Pixar, altri hanno un’impronta più fotografica. Abbiamo scelto i risultati che ci sembravano più surrealistici, e anche le frasi che abbiamo inserito sono quelle che, prese alla lettera, potevano essere ambigue. La capacità umana è proprio quella di andare oltre alla lettera, di avere l’esperienza per leggere quello che è sottinteso.
La vostra campagna, prendendo in giro le AI, è anche un posizionamento forte della creatività pubblicitaria…
Francesco Milanesio: Lo è, assolutamente. Questo punto lo sottoscrivo. Ma c’è un’altra cosa. Sia all’inizio sia ora, l’AI generativa di per sé non ha troppo significato: se non è nelle mani di chi la sa usare, di chi trova un’idea, non può che ripetersi all’infinito dando un effetto di noia. Le produzioni fatte con l’AI hanno tutte una pasta, un gusto; si riconosce come arrivino da una banca immagini. Ed è consolatorio per chi fa questo mestiere con cognizione: trovare significati, idee. Il perché si fanno determinate cose è il motivo per cui esistono le agenzie.
CATEGORIA / CAMPAGNE INTEGRATE MULTIMEDIALI
ANTONELLA LA CARPIA (FRAMEN), PAOLO PASCOLO E DILETTA MARINELLO (I MILLE), ANDREA GUANCI (MSC CROCIERE), CRISTIANO MILITELLO
VICE PRESIDENT SOUTHERN EUROPE DELLA DIVISIONE CROCIERE DEL GRUPPO MSC: LEONARDO MASSA
DIR. MARKETING: ANDREA GUANCI
RESP. COMUNICAZIONE: MICHELE CURATOLO
CREATIVE DIRECTOR: PIETRO SPAGNOLO MARTA NAVA
CLIENT MANAGER: DILETTA MARINELLO
ART DIRECTOR: LUCA PRASTI GUIDO LO PINTO
COPYWRITER: SOPHIA DI NICOLA
CATEGORIA / SOCIAL MEDIA STRATEGY FOOD
RICCARDO RABUFFI (BEACON), FABIO RICCI E ALESSANDRA DRUSIAN (JALISSE), PIETRO BONADA (RIBELLI DIGITALI), CRISTIANO MILITELLO, MARTINA BELLANI (RIBELLI DIGITALI).
CLIENTE: DELIVEROO ITALY
GENERAL MANAGER: MATTEO SARZANA
HEAD OF MARKETING: MARCO GALIMBERTI
SOCIAL & CONTENT MANAGER: MARIA LO BIANCO
BRAND & MEDIA MANAGER: CATERINA ROSSO RACHELE ARDITO
SOCIAL & CONTENT SENIOR ASSOCIATE: NICOLETTA FANTI
AGENZIA: RIBELLI DIGITALI
CREATIVE DIRECTOR: PIETRO VERRI
ART DIRECTOR: FRANCESCA NICOLE MICALEF
HEAD OF CONTENT E COPYWRITER: MARTINA BELLANI
ACCOUNT DIRECTOR: LUCA BARIOGLIO
ACCOUNT JUNIOR: MARTINA BONANNO
SOCIAL MEDIA MANAGER: SILVIA MONTINARO
COMMUNITY MANAGER: GIADA GIACOSA
CATEGORIA / SOCIAL MEDIA STRATEGY NON FOOD
RICCARDO RABUFFI (BEACON), BEATRICE
SMANIA E ANNALISA FIORENTINI (MEDIA. MONKS MILAN), CRISTIANO MILITELLO
MARKETING LEAD SPAIN & ITALY: PIERLUIGI ROSSI
COMMUNICATIONS MANAGER
SPAIN & ITALY: ANDREA SPAZIANI
CLIENT SERVICE DIRECTOR: ALESSIA FELICETTI
CLIENT DIRECTOR: NICOLETTA CANNATA
ACCOUNT MANAGER: ANNALISA FIORENTINI
STRATEGY DIRECTOR: ALESSANDRO AINO
CONTENT STRATEGIST: DAVIDE BONELLI
HEAD OF CONTENT: FELICE ARBOREA
EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR:
GABRIELE GOFFREDO
CREATIVE DIRECTOR: CRISTINA D’ANNA
ANTONIO MARCHIO
COPYWRITER: PIETRO CATTANEO
ART DIRECTOR:
BEATRICE SMANIA
HEAD OF PRODUCTION:
LUCA ZACCARIA
PRODUCER: GIANLUCA LUCIANO
JR. PRODUCER:
SAMUELE COCCIONE
REGIA: PIER PAOLO MORO
RICCARDO RABUFFI (BEACON), ROBERTO ACQUAVIVA (JAKALA), FEDERICO MARISIO (SHEWANTS), GIORGIO SACCONI (JAKALA), TANIA TORNESE E ALESSANDRA AVARISTA (EDENRED ITALIA), TOMMASO POZZA (SHEWANTS), CRISTIANO MILITELLO.
DIRETTORE MARKETING: STEFANIA RAUSA
RESP. COMUNICAZIONE: JENNY GIULIANI
HEAD OF DISTANT SALES AND DIGITAL MARKETING: ALBERTO CAVALLI
EXECUTIVE PRODUCER: RAMAYA PRODUCTIONS
REGISTA: FEDERICO MARISIO
PRODUCER: FILIPPO BROGLIA
MONTAGGIO: RAMAYA PRODUCTIONS
POST PRODUZIONE: RAMAYA PRODUCTIONS
FOTOGRAFIA: RAMAYA PRODUCTIONS
CATEGORIA / INFLUENCER MARKETING
SIMONE GIRAMONDI (KIA ITALIA), FABRIZIO TOMEI (INFLUACTION), MICHELA DI DOMENICO (SERVICEPLAN ITALIA), CRISTIANO MILITELLO, ANNA SIMONETTI (UNIPOLTECH), TOMMASO POZZA (SHEWANTS).
AMM. DELEGATO: FRANCESCO MALDARI
GENERAL MANAGER: CARLO GARUCCIO
HEAD OF MARKETING UNIPOL BEYOND: RAFFAELE ALMICI
MKTG MANAGER UNIPOLTECH: ANNA SIMONETTI
MARKETING & DIGITAL CEX
SPECIALIST UNIPOL BEYOND:
GIULIA ELENA ROSSI
EVENT MARKETING & BTL
SPECIALIST UNIPOL BEYOND: MORENA RICÒ
SOCIAL MEDIA MANAGER
UNIPOLMOVE: ADRIANO GERVASI
ART DIRECTOR: ALEX FATTORE
COPYWRITER: FRANCESCA BELTRAMI
ACCOUNT DIRECTOR: ELENA BOSO
ACCOUNT EXECUTIVE: MICHELA DI DOMENICO
HEAD OF SOCIAL & DIGITAL: MANOLO TREBAIOCCHI
CEO E CCO: STEFANIA SIANI
CREATIVE DIRECTOR:
MARCO TURCONI
ROSY MARY CARMEN APONE
CEO: VITTORIO BUCCI
EXECUTIVE PRODUCER: FEDERICO MARISIO
REGISTA: DAVIDE BONACINA
PRODUCER: FILIPPO BROGLIA
MONTAGGIO: SIMONE PORTERA
POST PROD. E FOTOGRAFIA: EDOARDO LIO
CATEGORIA / SUSTAINABILITY, NO PROFIT, CSR
ANTONELLA LA CARPIA (FRAMEN), CRISTINA GUIDI (E.ON ENERGIA), SERENA DI BRUNO E DANIELE DIONISI (BBDO ITALY), MAURO BIRAGHI (E.ON ENERGIA), CRISTIANO MILITELLO.
MARKETING & CORPORATE COMMUNICATIONDIRECTOR: MAURO BIRAGHI
HEAD OF ADVERTISING AND DIGITAL COMMUNICATION: LAURA DE CESARE
ADVERTISING MANAGER: CRISTINA GUIDI
SOCIAL MEDIA MANAGER: ANNA DE MADDALENA
COMMUNICATION SPECIALIST: FRANCESCA DOLCE
CREATIVE DESIGNER: DOMINIQUE ANDRISANI
EXECUTIVE CREATIVE DIRECTOR: DANIELE DIONISI SERENA DI BRUNO
CREATIVE DIRECTOR: FEDERICA SCALONA TOMMASO CASARINI
ART DIRECTOR: MICHELA BENINCASA MARIO SEVERO
COPYWRITER: ANNA LASAGNI GIULIA SALVATORI
CLIENT SERVICE DIRECTOR: CRISTINA PONTELLO
ACCOUNT DIRECTOR: GIULIA SMAREGLIA
ACCOUNT EXECUTIVE: GIULIO MELEGARI
SOCIAL MEDIA MANAGER: DAVIDE SPINELLI
PRODUCER: ALESSANDRO SARDINI
VIDEO EDITOR: ALESSANDRO FERAUD
CREATIVE DIRECTOR: FABIO CACCIATORE
ART DIRECTOR: NADIN VALAVA TIMOTEO PEPE
DEVELOPER: SIMONE VAGLIETTI
ACCOUNT DIRECTOR: LUCA MARMO
AMM. DELEGATO: AVV. ALBERTO GALASSI
RESP. COMUNICAZIONE: DOTT. ENRICO SGARBI
ART DIRECTOR: SILVIA AMICI REGISTA: LORENZO BATTILANA
CATEGORIA / PODCAST
SIMONE GIRAMONDI (KIA ITALIA), MARCO PALTRINIERI (CHORA MEDIA), LAURA TILOCCA (A2A), CRISTIANO MILITELLO, NATALIE PICCOLO (A2A), GRAZIANO NANI (CHORA MEDIA).
CLIENTE: A2A AGENZIA: CHORA MEDIA
PRESIDENTE: ROBERTO TASCA
AMM. DELEGATO E DIRETTORE GENERALE: RENATO MAZZONCINI
DIR. COMMUNICATION, SUSTAINABILITY AND REGIONAL AFFAIRS: CARLOTTA VENTURA
CREATIVE DIRECTOR: GRAZIANO NANI
ART DIRECTOR: ALESSANDRO CAVALLINI
COPYWRITER: ALESSANDRA MENOZZI
ACCOUNT DIRECTOR: MARCO PALTRINIERI
La premiazione si terrà il 3 Luglio 2024 – ore 17.30 alla Santeria – Viale Toscana, 31 – Milano con la conduzione di Fabio De Vivo
Marina Garavaglia: marina.garavaglia@mediakey.it – 02 52203733 Seguici anche sui nostri social
Per maggiori informazioni contattare Media Key Events
Simona Saccone: simona.saccone@mediakey.it – 02 52203728
MATTIA FIORE DAL NEGRO
Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?
Nel settore dei giochi e dell’intrattenimento negli ultimi anni abbiamo assistito a diversi cambiamenti dovuti a vari fattori. Per esempio, durante il lockdown del 2020, molte persone hanno riscoperto il gusto di trascorrere del tempo insieme spesso sedendosi attorno a un tavolo e giocando. Quest'abitudine è rimasta e da allora abbiamo registrato un aumento di interesse per i nostri giochi di carte e società. Inoltre, vale la pena menzionare il ruolo sempre maggiore dei collezionisti e del fenomeno dei ‘kidult’.
Le nostre carte da gioco hanno un ruolo significativo per questi segmenti di consumatori e in futuro svilupperemo sempre di più prodotti a loro dedicati.
Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazioni?
Partiamo da una base molto solida, il brand Dal Negro che appartiene al vissuto di milioni di persone ed evoca ricordi e passioni infinite. In nostro compito è quello di dare un continuum alla storia di successo dell’azienda e mantenere la brand identity forte e distintiva. Le nostre campagne di comu-
nicazione hanno lo scopo di trasmettere a sempre più persone i valori del marchio quali la socialità, il divertimento, la convivialità e la passione, e allo stesso tempo di aprire l’azienda a un nuovo pubblico attraverso attività out of the box e la sensibilizzazione sui nuovi prodotti. In particolare, le campagne previste per il 2024 vedranno protagonisti influencer, community di appassionati e nuovi possibili clienti in tutta Italia; si svilupperanno in una serie di attività integrate su diversi touchpoint, come quelle seeding, e collaborazioni con coinvolgimento di influencer e celebrità nonché eventi dal vivo.
Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?
Cerchiamo di sfruttare tutte le nuove opportunità che il mondo digital ci mette a disposizione. È molto importante per noi avere un canale diretto di dialogo con i nostri consumatori finali. Da alcuni anni abbiamo iniziato un percorso per migliorare la comunicazione aziendale; oggi siamo dunque molto attivi sia nei social media sia in attività di collaborazione con influencer e agenzie specializzate!
Ci può parlare dell’ultima campagna di
comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?
Nel mese di marzo abbiamo creato un evento dedicato a un pubblico selezionato di influencer. Il mood della serata era legato al mondo dei tarocchi: un tema veramente in voga tra i più giovani.
Gli ospiti hanno avuto la possibilità di vivere una serata originale di divertimento e soprattutto di sperimentare in prima persona quanto proposto, dando visibilità sui loro canali al brand e ai prodotti. Durante la serata, i partecipanti si sono immersi nel mondo Dal Negro grazie anche a photo opportunity, partite di carte e food and beverage dedicati. Inoltre, per dare continuità alla comunicazione e al posizionamento del brand, è in corso un seeding continuativo per tutto il 2024 dei prodotti Dal Negro. Verranno create una box speciale a tema tarocchi e carte da gioco che invieremo a creator e influencer. Ogni creator darà vita a contenuti che, partendo dall’unboxing di un kit ricevuto da Dal Negro, raccontino il brand ai propri follower seguendo lo storytelling di campagna.
Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?
Abbiamo da poco avviato un’importante sponsorship con Burraco Society: un prestigioso torneo di burraco fondato dall’artista Maurizio Cattelan e dal pr Paride Vitale. Burraco Society è nata con un evento sperimentale a Milano, ma oggi è l’appuntamento più in voga e atteso da personalità di spicco di tutta Italia e vanta collaborazioni con brand di prestigio. Il torneo più chiacchierato di tutta Milano, con giocatori fuoriclasse, ospiti vip e ambientazioni e location favolose, sarà l’ambient perfetto per favorire la riconoscibilità e la reputazione del nostro marchio. Ma non finisce qui: per l’occasione abbiamo realizzato un mazzo di carte dedicato al torneo, dove Maurizio e Paride interpretano la figura del Jolly!
Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società? Benvenuti nell’economia dell’esperienza memorabile condivisa. L’esperienza è ormai da tempo il perno della customer centricity. Il termine ‘economia dell’esperienza memorabile’ fu introdotto da Pine e Gilmore alla fine del secolo scorso in un articolo pubblicato su Harvard Business Review. Quello che c’è di davvero nuovo è il termine ‘condivisa’, che sottintende una delle anime più rilevanti dell’economia digitale, ossia la sharing economy. Basta affacciarsi online e osservare che una parte molto consistente dei modelli di business di maggior successo è basata su un modello a piattaforma che implica una qualche forma di condivisione. Ciò che emerge tuttavia è un nuovo significato per il termine esperienza. Nell’era dei social media, un’esperienza è soprattutto un atto di condivisione perché quest’ultima genera consenso sociale e amplifica la memorabilità dell’esperienza stessa. Questo spiegherebbe la consuetudine sempre più cross-generazionale di condividere sui social media il momento unico di una cena, le emozioni di una vacanza, la gioia di un nuovo acquisto o un momento, gratificante o meno, del proprio lavoro.
Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione?
Se è vero che oggi un’esperienza implica molto spesso un atto di condivisione, le imprese dovrebbero riflettere sul tipo di esperienze che sono in grado di offrire, tenendo bene a mente tempi e modi di viverle da parte dei consumatori. Si potrebbe quindi affermare che oggi un’impresa è in grado di offrire un’esperienza se quest’ultima è trasformabile da parte dei consumatori in un meta tema narrativo condivisibile sul web o sui social media. Questo cambio di paradigma, non paragonabile in termini di costi rispetto al passato, segna la nascita dell’economia dell’esperienza memorabile condivisa. Il paradigma dell’economia digitale aggiunge al concetto di differenziazione una forte tensione alla personalizzazione, a tal punto che oggi è possibile fare marketing focalizzandosi su target monocomponenti grazie all’impiego di tecnologie data-driven. Ciò non riguarda solo gli influencer sui canali digitali, poiché in modo contestuale può essere esteso a ogni tipo di impresa. La condizione di base è che le imprese basino la propria competitività sull’offerta di esperienze memorabili.
Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?
Oggi, anche per un’impresa come Digital Dictionary, il tema dell’esperienza deve essere trasposto all’interno di una strategia di contenuto, sviluppata in logica di storytelling e distribuita in modo omnicanale. È necessario inoltre agevolare le persone nel loro naturale processo di condivisione delle esperienze tra pari: con il marketing conversazionale stiamo puntando a orientare la comunicazione spontanea delle persone, interne ed esterne all’impresa, per renderle così dei promotori della stessa.
Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?
Digital Dictionary nel 2024 compie dieci anni e siamo nel pieno di un radicale processo di rebranding per supportare un nuovo posizionamento di mercato. Ecco un elemento centrale del nostro nuovo posizionamento: Tentacle Learning Platform, il Learning Management System di Digital Dictionary, progettato per garantire un’esperienza utente allineata alle più moderne piattaforme di entertainment al mondo, altamente personalizzata nella forma e nei contenuti. Questo tipo di approccio all’informazione continua può essere esteso sia alla popolazione interna all’impresa che a tutti gli stakeholder esterni a essa, come reti di partner, fornitori e clienti.
Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?
Stiamo studiando l’impatto che l’Intelligenza Artificiale generativa potrà avere su ambiti di attività come la SEO e l’inbound marketing. Per questa ragione abbiamo creato un team di professionisti dedicato a studiare questo fenomeno.
Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?
Il lungo periodo di crisi che stiamo attraversando, fatto di guerre, inflazione, gravi mutamenti climatici, ha cambiato il comportamento dei consumatori che sono diventati più attenti a consapevoli, ma anche più bisognosi di rassicurazione. Gli acquirenti oggi cercano prodotti che li aiutino a prendersi cura del proprio benessere, ma che possano regalare loro anche momenti di evasione e che li facciano sentire coccolati. Si è altresì sviluppata la consapevolezza dal punto di vista sociale: alle aziende è richiesto di avere un ruolo attivo.
Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione?
Dopo quasi trent’anni, Müller continua a essere punto di riferimento per qualità e innovazione di mercato, intercettando una molteplicità di desideri emergenti e trasformandoli in straordinarie esperienze di piacere attraverso una gamma di prodotti sempre più ampia e articolata. Il nostro claim ‘Fate l’amore con il sapore’ coglie per-
fettamente l’aspetto emozionale del piacere dato dalla gratificazione sensoriale di chi assaggia i nostri prodotti. Müller sta adottando strategie innovative per affrontare il cambiamento nel panorama delle comunicazioni, puntando a raccontare i diversi tipi di piacere dei consumatori in modo completo e coinvolgente, anche oltre la gratificazione del palato.
Al di là dei prodotti, Müller Italia è impegnata tutti i giorni in progetti di sostenibilità sociale. Müller for People è il nostro percorso a lungo termine in questo ambito e si concretizza di volta in volta nel supporto a diverse iniziative o progettualità.
Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?
Müller da sempre è sensibile alle esigenze del consumatore, e questo vale anche in relazione ai mezzi di comunicazione. Sebbene la Tv abbia rappresentato tradizionalmente un canale molto importante per noi, cosa valida ancora oggi, i canali digitali ormai da molti anni ricoprono un ruolo sempre più rilevante nella comunicazione e nella relazione con i nostri consumatori.
Ci può parlare dell’ultima campagna di
comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?
Come dicevo, Müller for People è il nostro percorso a lungo termine di sostenibilità sociale che si concretizza nel sostegno a progetti di inclusione. Nel 2023 abbiamo supportato il progetto ‘Arena Per Tutti’ sviluppato in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona in occasione del 100° Arena di Verona Opera Festival. Abbiamo sostenuto attivamente questo progetto in qualità di Accessibility Partner. Lo scopo era rendere il più possibile accessibile e immersiva l’esperienza musicale e teatrale delle opere in cartellone a tutti, comprese persone non vedenti o ipovedenti, non udenti e ipoudenti, bambini e ragazzi con diverse abilità sensoriali e soggetti con lievi deficit cognitivi.
Il progetto innovativo e inedito ha coinvolto oltre settecento persone, distribuite nelle dieci serate dell’Opera Festival, consentendo a chi aveva una disabilità di seguire gli spettacoli con supporti sensoriali e cognitivi grazie a percorsi creati ad hoc.
Con questo progetto abbiamo visto una straordinaria applicazione combinata delle tecniche e tecnologie multimediali per andare incontro alle specifiche esigenze dei portatori di disabilità prima e durante le rappresentazioni.
Il racconto di ‘Arena Per Tutti’ ha fatto leva sulla forza della partnership e ha utilizzato diversi canali per raggiungere un target molto diversificato: dalle PR, ai social media, al nostro sito internet.
Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?
Ci concentreremo a promuovere le nostre famiglie di prodotto più importanti e supporteremo le ultime novità.
Inoltre, continueremo a sviluppare iniziative tese a rafforzare il nostro impegno in relazione al tema della sostenibilità sociale e dell’inclusione.
Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?
Il consumatore è sempre più consapevole e attento al proprio benessere e alimentazione, motivo per cui il segmento del vegetale e delle ‘alternative vegetali allo yogurt’ ha registrato una percentuale di crescita positiva da inizio anno, confermandosi come dinamico, da tenere d’occhio.
Sojasun si inserisce in questo contesto confermandosi uno dei pochi player in crescita in questa categoria con la sua referenza top seller Sojasun Bianco Bifidus, da anni la più attrattiva per il consumatore. Anche La Fattoria Veg, il nuovo brand di burger vegetali, risponde alle nuove esigenze dei consumatori attenendosi ai valori fondanti dell’azienda: la tracciabilità e sostenibilità del processo produttivo, l’alta qualità dei prodotti offerti e la loro certificazione NO OGM.
Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte della comunicazione?
Per andare incontro a un’attenzione sempre maggiore del consumatore verso la qualità e i valori nutrizionali della propria alimentazione, l’azienda utilizza una comunicazione empatica e coinvolgente, volta a raccontare la qualità di ciò che propone e la sua versatilità.
Attraverso la voce di lifestyle, food influencer e creator, l’obiettivo è quello di dare la possibilità gli acquirenti di approfondire i plus unici dei prodotti, riuscendo inoltre ad ampliare il target e avere una cassa di risonanza maggiore.
Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?
Da sempre l’azienda si muove di pari passo con l’evoluzione del mondo digitale, considerato come fattore imprescindibile per qualsiasi attività di marketing. Motivo per cui ogni strategia che portiamo avanti nelle nostre campagne tiene sempre molto conto dei canali digital. Oltre all’utilizzo dei media tradizionali, infatti, investiamo molto sulle principali piattaforme social e digital, con il nuovo sito web di La Fattoria Veg, per esempio, o con campagne Display su Meta e Google e un’intensa attività di influencer marketing sui social, anche per Sojasun.
Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?
L’ultima campagna realizzata è online da aprile ed è dedicata al lancio di La Fattoria Veg, il nostro nuovo brand di burger vegetali. Da oltre dieci anni siamo affiancati dall’agenzia di comunicazione integrata Life, che ha curato anche la strategia a lungo termine di quest’ultima
campagna che prevede il coinvolgimento di tutti i canali digital e si pone l’obiettivo di posizionare il brand presso il target di riferimento.
Il lancio prevede una pianificazione completa fino al mese di giugno con Video Ads su YouTube, TikTok e Meta, campagne Display su Meta e Google ma anche l’apertura della nuova pagina Instagram, accompagnata da una massiccia attività di influencer marketing e dal nuovo website.
Il fil rouge che seguirà la campagna è il racconto della semplicità, il riscoprire il segreto della vera bontà nell’essenziale grazie alla nuova linea di burger vegetali realizzati con verdure fresche non decongelate e senza OGM.
Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?
Oltre a dedicarci al lancio di La Fattoria Veg, nel corso del 2024 è prevista l’uscita di ulteriori nuove referenze di La Fattoria Veg ma anche di Sojasun. Nella strategia complessiva, puntiamo altresì alla realizzazione di campagne ad hoc per il lancio dei nuovi prodotti, un mix perfetto di gusto e benessere che incontra le nuove esigenze dei consumatori.
Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?
In qualità di CEO nel settore della skincare, osservo con attenzione l’evoluzione dei consumi e dei consumatori. Negli ultimi anni abbiamo notato un crescente interesse per prodotti skincare più personalizzati e mirati, con un’attenzione particolare verso ingredienti naturali e sostenibili. I consumatori sono sempre più informati e attenti alle formulazioni, alla trasparenza dell’azienda e all’impatto ambientale dei prodotti che decidono di acquistare. Per questo le nostre scelte partono da ingredienti rispettosi del microbioma della pelle, da formule pulite, essenziali e intransigenti nei confronti di ingredienti dannosi.
Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione?
Oggi le tendenze rispondono senza volerlo al concept della nostra campagna: l’ascolto della pelle. I bisogni sono tanti, la competizione serrata, ciascuno ha esigenze diverse ed è disposto a cambiare spesso per trovare i prodotti giusti. Il nostro obiettivo è proprio questo: fornire formulazioni pulite, sicure ed efficaci per rispondere ai
bisogni di tutti i tipi di pelle, e soprattutto per ascoltarla davvero. L’ampia gamma di prodotti trova il suo focus nella cura viso (detersione e trattamento), ma si estende anche ai trattamenti per il corpo con grandi novità in arrivo. Sono già disponibili otto linee specifiche per le diverse esigenze e tipi di pelle, con denominazioni parlanti e grafiche autoesplicative.
Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?
Internet e la tecnologia hanno rivoluzionato la comunicazione e il modo in cui le aziende interagiscono con i clienti. Per questo SkinLabo ha adottato strategie di marketing digitale mirate e ha investito nella presenza online, cosa che ci ha permesso di raggiungere un pubblico più ampio e di coinvolgere i consumatori in modo più diretto e interattivo. Inoltre, abbiamo utilizzato la tecnologia per migliorare l’esperienza del cliente, offrendo strumenti innovativi come lo skin test SkinLabo, il programma di trattamento studiato appositamente dai Laboratori SkinLabo per ascoltare le esigenze specifiche della pelle.
Ci può parlare dell’ultima campagna di
comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?
La recente campagna di comunicazione si è concentrata sul rilancio del brand SkinLabo con un budget media di tre milioni di euro adeguato all’importanza di una campagna di questo tipo, che si pone l’obiettivo di rilanciare un brand già leader nella vendita online. A questo proposito non posso non menzionare e ringraziare Coo’ee Italia, il nostro partner creativo e strategico che ci sta accompagnando in questo percorso e con cui abbiamo ideato e prodotto la campagna di rilancio di SkinLabo. La programmazione è di tre anni, ma a oggi e fino a luglio 2024 la campagna prevede Tv su La7 e La7d, carta stampata su testate come Cosmopolitan, Elle, Marie Claire, Starbene e Vanity Fair, digital su Meta, Google, Invibes, Wetransfer e Programmatic. Una pianificazione capillare che può contare su una creatività e una strategia solide, che hanno sposato la nostra visione attraverso un messaggio forte e significativo: ascolta la tua pelle.
Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?
Per quanto riguarda il futuro, stiamo concentrando i nostri sforzi su innovazioni e iniziative volte a soddisfare le crescenti esigenze dei consumatori. Stiamo investendo nella ricerca e nello sviluppo di nuove formulazioni avanzate che combinano efficacia e sicurezza, utilizzando ingredienti naturali e tecnologie all’avanguardia. Inoltre, stiamo esplorando modelli di business più sostenibili e responsabili, riducendo l’impatto ambientale dei nostri prodotti e promuovendo pratiche di produzione etiche e trasparenti. Continueremo anche a potenziare la nostra presenza online e ad adottare nuove strategie di marketing digitale per rimanere in sintonia con le tendenze e le esigenze dei consumatori moderni.
Come stanno cambiando i consumi e i consumatori in generale e nel settore dove agisce la sua società?
La nostra presenza pionieristica consolidata dal 1990 sul mercato dell’alimentazione vegetale ci offre un punto di vista privilegiato per osservare i cambiamenti delle abitudini dei consumatori, grazie anche alle marche che abbiamo in portafoglio con cui operiamo in oltre venti segmenti di mercato.
L’alimentazione è uno specchio fedele del cambiamento della società, in particolare in Italia dove l’enogastronomia è patrimonio culturale. Si pensi a come durante la pandemia proprio la cucina abbia rappresentato un mezzo per condividere emozioni a distanza. Non solo: è entrata nelle case maggiore consapevolezza circa l’importanza di tutelare la salute, favorita da una dieta sana.
Testimone di ciò il report Consumer Outlook 2024, che evidenzia come il 60% dei consumatori seleziona i prodotti sulla base di quanto siano salutari, mentre il 53% rispetta criteri di sostenibilità. Alla coscienza vanno aggiunti mutamenti demografici quali l’invecchiamento della popolazione, il calo delle nascite, l’incremento di intolleranze, fattori che impattano sulle abitudini di consumo. Le società che operano nel mercato alimentare non possono ignorare tali trend, sui
quali devono rimodellare il business senza rinunciare ai propri valori.
Il marketing deve adottare strategie inedite in grado di rispondere alle necessità dei consumatori. La sua azienda come sta affrontando questo cambiamento sul fronte delle comunicazione?
La chiave è porre il consumatore con le sue esigenze al centro della strategia di marketing. Valsoia effettua un monitoraggio continuo per essere al passo con l’evoluzione della società e dei consumi alimentari: ogni anno destina circa il 5-6% del fatturato netto al consumer marketing. Un investimento irrinunciabile per noi.
Ci assicuriamo poi la presenza su più media, non solo Tv, che resta mezzo principale, ma anche social, in modo da riuscire a comunicare anche con le nuove generazioni.
Internet e tecnologia hanno radicalmente cambiato il mondo della comunicazione. Che impatto ha avuto tutto ciò sulla vostra azienda?
Da sempre mettiamo al centro della comunicazione le nostre marche e i loro valori. Utilizziamo le nuove tecnologie per diffonderli anche tra i più giovani; in questo senso le vediamo come risorse importanti.
Ci può parlare dell’ultima campagna di comunicazione o di un ultimo progetto realizzato?
Di certo il rebranding della marca ‘Valsoia Bontà e Salute’. Valsoia è nata negli anni ’90 e da allora la base dei consumatori dei prodotti alimentari vegetali si è ampliata ed evoluta. Abbiamo ritenuto quindi opportuno procedere con un’operazione di reshaping della marca, coinvolgendo ogni aspetto legato alla comunicazione e al marketing, dal logo, ai packaging, ai contenuti delle pubblicità. È stato un progetto corposo, durato più di un anno, che ha creato i presupposti per avvicinarci a un pubblico più giovane utilizzando un linguaggio moderno e attuale, pur mantenendo saldi i valori e il posizionamento della marca. La nuova campagna di comunicazione si articola in tre spot televisivi con un messaggio comune: Valsoia risponde all’esigenza di alimentazione vegetale moderna unendo bontà e salute senza rinunce, con un progetto alimentare vegetale completo che conta prodotti per tutti i pasti e gli snack. Protagonisti dei nuovi spot Tv: la colazione, con le bevande e le alternative allo yogurt; il frozen, ovvero il gelato; e il fresco, cioè il mondo delle ‘meal solution’, che sono i secondi piatti.
Quali novità e iniziative sono previste per il prossimo futuro?
Continueremo certamente ad ampliare la nostra offerta puntando sull’innovazione: stiamo presentando, con la marca ‘Valsoia Bontà e Salute’, una nuova linea ‘Protein Veg’ dedicata ai più sportivi ma anche a chi conduce uno stile di vita mediamente attivo. Guardiamo all’espansione internazionale come a un importante fattore di sviluppo che accelererà la crescita dell’azienda. Puntiamo anche ad acquisire una o più aziende all'estero e stiamo facendo scouting in particolare nel segmento del gelato.
Tocchiamo le corde dell’intelligenza creativa per far incontrare brand e persone. E da questa unione nasce una melodia che emoziona.