primi vuoti (fusoidi) nella montagna. L’acqua impregna tutte le fratture ed i meati della roccia e scorre verso il basso fino al livello del fiume, portando alla formazione di vere e proprie caverne. Col passare del tempo e con il conseguente dilatarsi delle cavità, l’acqua aumenta di velocità e di portata e la sua azione oltre che chimica diventa ora anche meccanica. Si formano veri e propri fiumi sotterranei e a causa della forza di gravità si verificano crolli e sprofondamenti di tutti i settori più indeboliti dalle azioni combinate della corrosione e della erosione. Quando le grandi sale a “volta portante”, le gallerie e i cunicoli cominciano ad ornarsi di candide e variegate concrezioni calcaree, a causa del residuo stillicidio abbiamo una “grotta matura”.
II.3 La grande sala dell’abisso Ancona L’ampiezza della sala più grande di Frasassi, chiamata Abisso Ancona, è di 1 milione di metri cubi; fu anche la prima sala ad essere scoperta. Le grotte hanno la capacità di modificare la nostra percezione dello spazio, facendoci apparire piccoli oggetti in realtà molto grandi. La mancanza di punti di riferimento fa apparire piccole le concrezioni lontane tanto che la “Madonnina dello Speleologo” - una stalagmite presente su un terrazzino a circa 100 m dal punto di osservazione – appare alta poco meno di un metro, ma in realtà misura 2,4 metri di altezza. Lo stesso vale per la “Spada di Damocle”, in alcuni punti quasi invisibile, che è la stalattite più grande di Frasassi, lunga 7,4 metri.
II.4 Come si formano le stalattiti e le stalagmiti L’acqua ricca di anidride carbonica, scorrendo nelle fessure della roccia, discioglie il calcare di cui è formata la montagna (carbonato di calcio poco solubile) e lo trasforma in bicarbonato di calcio (molto solubile). Quando questa soluzione raggiunge la volta o la parete di una caverna, inizia a cadere in forma di gocce (stillicidio). Le particolari condizioni ambientali fanno sì che si verifichi una piccola perdita di anidride carbonica pri-
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