Giornale mese maggio

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F es t a d i Sa n t a C ro c e C a s t e lt e rm i n i La festa di Santa Croce, più comunemente conosciuta come “Sagra del Tataratà”, nasce da un avvenimento storico: il ritrovamento di una grande Croce di legno, nel territorio di questo Comune. La leggenda vuole che prima della fondazione di Casteltermini, delle vacche si allontanavano e si inginocchiavano sempre nello stesso punto. Il custode di esse, sorpreso dal fenomeno, cominciò a scavare e con grande meraviglia venne alla luce una Croce lignea, risalente al 70 d.C. Fu subito costruito un Eremo per custodirla. Per solennizzare questo avvenimento, le popolazioni arabe residue, convertite al Cristianesimo, con gli indigeni di quel tempo, abitati nel territorio di “CHIUDDIA” dove sorse poi Casteltermini, parteciparono con i loro pittoreschi costumi ed i loro caratteristici riti e tradizioni che, al ritmo di un grande tamburo, si estrinsecano con originali ed ancora genuine danze coreografiche alle manifestazioni per il ritrovamento della “Croce”. La Sagra, che si svolge la IV^ settimana di Maggio, si articola nel modo seguente: Venerdì iniziano i festeggiamenti con l’ingresso nella cittadina delle quattro bande musicali, una per ogni Ceto e cioè: Maestranza, Celibi, Borgesi e Pecorai che rappresentano le quattro maggiori antiche corporazioni del paese. I ceti, preceduti dalle Bande Musicali, sfilano per le vie del paese con i loro splendidi costumi del 600. La sera hanno luogo le aste pubbliche per aggiudicarsi i posti migliori e più prestigiosi all’interno della Cavalcata. Il giorno successivo, sabato, hanno luogo per le vie del paese le processioni. Il Ceto della Maestranza, con in testa il Capitano di Giustizia, l’Alfiere e il Sergente vestiti con costumi del 600, sfilano a cavallo preceduti dalla propria banda e dal Gruppo Folkloristico del Tataratà , mentre gli altri tre ceti con le loro bande seguono a piedi. Il Gruppo Folkloristico del Tataratà è un gruppo di ragazzi interamente vestiti di bianco alla maniera araba si esibisce in un "duello" a colpi di poderose spade di ferro. I giovani, abilissimi, eseguono una serie di figure spettacolari disponendosi ora a cerchio, ora a coppie ed ingaggiando quella che a tratti sembra una battaglia ed una danza. I frenetici colpi di spada ed i saltelli seguono il ritmo incessante di un tamburo da cui il nome onomatopeico della festa.


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