Itinerari anche sentimentali - Itineraries… also sentimental

Giovanni Faccenda

L U C I A N O PA S Q U I N I

I ti nerari (a n c h e ) s e n tim e n ta li

Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della cittĂ di Roma

Soprintendente Claudio Strinati

Consiglio di Amministrazione Livia Carloni Carmela Lantieri Claudio Strinati

Direttore Amministrativo Carmela Lantieri Coordinamento Mostra Mario Di Bartolomeo Ufficio Mostre Direttore Coordinatore Emanuela Settimi Tullia CarratĂš Morena Costantini Michela Ulivi Ufficio Eventi e Manifestazioni Direttore Coordinatore Mario Di Bartolomeo

Direzione Maria Selene Sconci Maria Giulia Barberini Lucia Calzona

Si ringrazia per Confindustria: Collegio Costruttori della Provincia di Ancona Presidente pro tempore Annalisa Canuti Vice Presidente, Direttore Luigi Giorgino Cassa Edile di Ancona Presidente Leonardo Bianchelli Vice Presidente Leonardo Lenci Direttore Calogero Vincilongo

Emanuela Garrone Capo Ufficio Stampa Antonella Stancati Anna Valerio Coordinamento per la Sicurezza Rosalba Righi Segreteria del Soprintendente Roberta Gelli Rosella Curti Rosalba Righi Stefania Visciani

Si ringraziano inoltre: Comune di Numana Ancona Galleria Spagnoli Firenze Galleria Arfin Palermo Galleria Giudecca 795 Venezia Franco Ristori Cornici Firenze Per informazioni: Tel. +39.055.8303179 Mobile: +39.338.8178470 www.lucianopasquini.it info@lucianopasquini.it

LUCIANO PASQUINI Itinerari (anche) sentimentali Museo Nazionale del Palazzo di Venezia Antico Refettorio Quattrocentesco Via del Plebiscito, 118 - Roma Dal 13 gennaio all’8 febbraio 2009 Mostra e libro a cura di Giovanni Faccenda Testi critici Claudio Strinati Salvatore Italia Tullio De Mauro Poesia Fabio Migliorati

Progetto Grafico Metriche - Ancona Immagini Foto Paolo Tosi - Firenze Traduzioni Susan Berardi Sito Web Giacomo Cariulo Prestampa Giotto – Calenzano (Fi) Stampa Graficalito – Calenzano (Fi) La mostra è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale EVENTA 04

LUCIANO PASQUINI Itinerari (anche) sentimentali A cura di Giovanni Faccenda Testi critici Claudio Strinati Salvatore Italia Tullio De Mauro Poesia di Fabio Migliorati

Museo Nazionale del Palazzo di Venezia Antico Refettorio Quattrocentesco

01. Il buio d’un giorno. 2007 Olio su tela, cm. 50x40.

Celebrazione

Accade nei ricordi, eco d’un sospiro, che i giorni siano pietre di silenzio e di lentezza.

Covi o nidi umani, ancora ciechi, perdono il buio: vuoti, sanno appena di tepore e stanno, svogliati, nella fragranza, come fossili d’infanzia in mesto, rituale abbandono.

Soltanto quel sospiro serpeggia; insidia, segreto, la quiete, irritando la pelle dei muri e dei tetti: da lontano, per fascino stagionale.

E il cielo indugia; assorto nelle pose, distratto, si mostra quasi perché deve, così che fumi e vapori, di fiore o di risacca, ristagnino, senza salire.

La natura è garbata cerimonia: fede e sorte, storia e memoria.

Ogni vita è tragedia graziosa; dall’essere nel tempo, al sogno friabile dell’infinito.

Fabio Migliorati

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Quelle cose cosĂŹ. 2008 - Particolare.

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Itinerari (anche) sentimentali Itineraries (also sentimental) Giovanni Faccenda Nel silenzio di questa campagna, nascosta dalle prime colline intorno a Firenze, misfatti e illusioni di certa arte contemporanea svaniscono come i chicchi di grandine portati da un temporale di fine estate. Qui, il bello, torna a mostrarsi nella sua secolare e misteriosa interezza, a ridosso di campi, selve e case testimoni di storie antiche. Antiche come l’uomo.

Non meravigli, dunque, che l’animo sensibile di un pittore ispirato, qual è appunto Luciano Pasquini, si nutra di visioni agresti o marine, a seconda delle stagioni, per

In the silence of this countryside, concealed by the first hills around Florence, misdeeds and illusions of certain contemporary art melt like hailstones brought by a late summer storm. Here, everything that is beautiful returns to parade itself again in its secular, mysterious entirety against a background of fields, woods and farmhouses, witnesses of ancient tales. As ancient as mankind.

It’s no wonder then, that the sensitive soul of an inspired painter, such as Luciano Pasquini, is nourished by rural and marine visions, depending on the seasons, for achie-

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02. Architettura segreta. 2008 Olio su tela, cm. 60x50.

03. Evidenza. 2008 Olio su carta, cm. 74x54.

realizzare quanto di più nobile, e allo stesso tempo di segreto, abiti il suo cuore: dipingere, dopotutto, è un modo per raccontare se stessi o descrivere qualche cosa.

Lui, Pasquini, lo fa rincorrendo incanti di natura che accendono fremiti e palpitazioni, nelle ore del giorno mischiate fra alba e tramonto, annunci di sole e promesse di pioggia, quando lontane melodie d’uccelli fanno pensare al volo, alto, delle rondini sul mare.

I colori riecheggiano i vari stati d’animo che lo hanno accompagnato al cavalletto, tra ardori e pensamenti che continuano a vibrare, ora, sulla tela. Non c’è paesaggio o mazzo di fiori, dipinti da Pasquini, che non racconti qualcosa della sua storia personale, in un’allegoria ermetica – ignorata dai più – densa di cromie simboliche, ombre rarefatte e chiarori opalescenti.

Bave di speranza intrecciano remote inquietudini, sospese per valli o riviere prese, in momenti differenti dell’anno, a pretesti di pittura: si succedono scenari e scorci isolati, mentre invisibile come un fantasma rimane la presenza dell’uomo. Andrebbe maggiormente indagata questa assenza solo apparente, così come il modo in cui Pasquini ne richiama le forme, nel progredire di un racconto romantico che non di rado incontra i toni dell’elegia.

La verità di queste prospettive sottratte per un attimo alla realtà ha la forma allungata dei cipressi cresciuti a ridosso delle case. Oppure l’ondulata sagoma delle insenature deserte nelle quali si placa il mare, dopo aver a lungo biancheggiato all’orizzonte. Un’aria familiare si mescola ad aromi conosciuti e fragranze dimenticate, risvegliando nella memoria terre e luoghi inghiottiti dal tempo.

Se non fosse per certi segni – la neve, ad esempio – che ci indicano e ci precisano il genere di stagione, quasi si direbbe una natura immobile e pacificata da un misterioso sortilegio, che ha protetto tanta bellezza dal barbaro affermarsi del cemento metropolitano.

Pensi questo, ed ecco una toccante novità balenare negli orizzonti immacolati della creatività di Pasquini: l’ingrandirsi inatteso di borghi che invadono improvvisamente il cielo. Estesi in lungo e largo per i confini della tela o della tavola di legno, questi agglomerati di case,

ving the noblest and at the same time most secret desires housed in his heart: after all, painting is just a way of telling about yourself or describing something.

Pasquini does this by chasing after the fascination of nature that ignites thrills and palpitations during those hours of the day that meld together between dawn and dusk, with glimpses of sun and promises of rain, when distant birdsongs remind us of flying on high, like swallows over the sea.

The colours echo the changing moods that have accompanied him at the easel, amidst the ardour and reflections that still continue to vibrate now on the canvas. There are no landscapes, no bunches of flowers painted by Pasquini, that do not recount something about his personal life, in an airtight allegory – ignored by most of us – filled with symbolic chromatics, rarefied shadows, and opalescent glows of light.

Glimmers of hope intertwine with remote apprehensions, suspended over the valleys or coastlines, captured at different times of the year, as a pretext for painting: a succession of scenes and isolated glimpses, while the presence of man remains as invisible as a ghost. This absence of people, only apparent, should be further investigated, together with the way in which Pasquini recalls their shapes, in the progression of a romantic tale that often encounters the tones of the elegy.

The truth of these perspectives, subtracted from reality for a moment, takes on the elongated shape of the cypress trees that grow alongside the houses. Or the undulating outline of the deserted coves in which the sea is placated, after having turned the horizon white over time. A familiar atmosphere blends with known aromas and forgotten fragrances, awakening a memory of lands and places swallowed up by the years.

If it were not for certain signs - the snow, for example - that indicate and specify the kind of season, it would almost seem like an immobile scene of nature under some mysterious spell that has protected so much beauty from the barbaric takeover by a concrete metropolis.

Just as you are thinking this, a stirring novelty pops up on the immaculate horizons of Pasquini’s creativity: the unexpected spreading of hamlets that suddenly invade the sky.

Extending far and wide to the edges of the canvas or the

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che sempre meno sembrano di campagna, aggravano il respiro di una rappresentazione divenuta, come mai prima d’ora, più serrata; diresti persino asfittica. Cogliervi un presentimento, piuttosto che una minaccia, significa approfondire la riflessione di un pittore che ha deciso di percorrere altri itinerari oltre a quelli sentimentali. In quella che al momento non può ancora considerarsi una sua decisa svolta, Pasquini crede con severità d’impegno.

Lo dimostrano quei dipinti, che ricorderemo come i primi di una riuscita serie, inseriti tra le pagine di questo catalogo preparato a corredo dell’attesa esposizione romana presso il Refettorio di Palazzo Venezia.

Meritava, Pasquini, dopo tanti anni di onorata carriera, un simile riconoscimento. La mostra in un luogo-simbolo della città eterna ha tutte le caratteristiche per sancirne, anche, la definitiva consacrazione.

Fiesole, settembre 2008.

wooden frame, these clusters of houses, that look less and less like country homes, burden the breath of a portrayal that has become tighter, as never before, you could say almost even asphyxial.

By seeing it more as a presentiment than a threat means to probe deeply into the reflections of a painter who has decided to travel along other paths apart from the sentimental ones. The path that Pasquini believes in with strict commitment at that particular time, even though it cannot yet be considered as his decisive turning point. This is demonstrated by those paintings we recall as the first of a successful series, inserted between the pages of this catalogue, produced in anticipation of the roman exhibition in the refectory of Palazzo Venezia.

After long years of a truly honourable career, Pasquini is worthy of such high acclaim. The show, held in a place that symbolises the eternal city, has all the characteristics for also confirming its permanent consecration.

Fiesole, September 2008.

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Giovanni Faccenda è nato a Firenze nel 1967. Critico e storico dell’arte, collabora con «La Nazione» e con vari periodici a carattere nazionale. Fra le numerose esposizioni che ha curato, accompagnate più volte dall’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si ricordano le antologiche di de Chirico, Morandi, Utrillo, Ligabue, Rosai, nonché le grandi rassegne «Da Picasso a Botero» e «Giorgio de Chirico e un Novecento prima e dopo la Transavanguardia». È anche autore del saggio «Da Böcklin a de Chirico, la lunga alba della pittura metafisica».

Giovanni Faccenda was born in Florence in 1967. Art critic and historian, he collaborates with «La Nazione» and various other national newspapers. Worth noting among the numerous exhibitions that he has been responsible for, often with the patronage of the Presidency of the Republic, are the anthological shows of Chirico, Morandi, Utrillo, Ligabue, and Rosai, as well as the great exhibitions «Da Picasso a Botero», «Giorgio de Chirico e un Novecento prima e dopo la Transavanguardia» (Giorgio de Chirico: a twentieth century before and after the transavangarde). He is also author of the essay «Da Böcklin a de Chirico, la lunga alba della pittura metafisica» (From Böcklin to de Chirico, the long dawning of metaphysical painting).

04. Disteso è bello. 2008 Olio su carta, cm. 54x74.

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Claudio Strinati Nella pittura di Luciano Pasquini non ci sono presenze umane. La Natura predomina incontrastata anche se talvolta raccolta in un vaso di fiori e talaltra vista da lontano circondando un borgo disseminato di case ma sempre dominante e sovrana. Ma non è un’arte lontana dall’uomo e dalla sua sensibilità. Al contrario è evidente come la pittura di Pasquini scaturisca da una finezza e una delicatezza estrema di sentimento talmente rarefatto e pudico da generare immagini di incomparabile soavità e dolcezza. Il mondo di Pasquini non è né moderno, né antico.

Sembrerebbe, piuttosto, depositato sulla tela da una quieta osservazione della più semplice quotidianità ma si capisce subito quanto questa arte sia strutturata e organizzata da una mente vigile che costruisce il sistema delle immagini secondo criteri spontanei e insieme rigorosi tanto che i suoi incantevoli paesaggi si riconoscono

There are no humans in Luciano Pasquini’s paintings. Nature predominates undisputed, albeit at times gathered in a vase of flowers or at times glimpsed from afar around a hamlet of scattered houses; nevertheless it is always dominant and sovereign. But it is not art that is far removed from man or his sensitivity. To the contrary, it is evident how Pasquini’s paintings spring from an extremely refined and delicate sentiment, so rarefied and modest that it generates images of incomparable suaveness and gentleness.

Pasquini’s world is neither modern nor ancient.

Rather, it seems deposited on the canvas by a quiet observation of the most simple daily life, however you immediately see how this art is structured and organised by an acutely aware mind that builds up the system of images according to spontaneous, and at the same time strict criteria so that his enchanting landscapes are immediately recognisable thanks to their strikingly evident stylistic and

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immediatamente per una coerenza stilistica ed espressiva di lampante evidenza. Qui si capisce bene quanta attenzione e quanto gusto l’artista ponga all’atto della stesura. La sua materia pittorica è morbida e sensibile come accarezzata da un afflato di lirica emotività sempre contenuta in una atmosfera di riservatezza e bellezza.

Questa materia pittorica è insieme densa e soffusa così che le immagini assumono acuta consistenza e impalpabile presenza. Sembra di essere immersi nelle sue ampie visioni di borghi lontani e accoglienti, al punto che il suo stile si configura quale immersione totale nello spazio che ci circonda. È una mentalità poetica tanto che ciascuno, osservando queste opere, può sentirsi sollecitato verso le più personali e intime riflessioni. Ma è l’artista stesso a favorire questa disposizione d’animo da parte di chi guarda le sue opere. Si avverte, infatti, una verità di fondo e una autenticità non filtrata da intellettualismi o ideologie. Tanti artisti, nel passato e nel presente, si sono fatti vanto di volere o potere parlare esclusivamente con le proprie mani, cioè attraverso la concreta fattura dell’ opera senza ulteriori necessità di spiegazioni o chiarimenti sulle proprie intenzioni. Pasquini è proprio di questa tendenza. Sobrio, asciutto ed essenziale nelle sue opere, è pittore integrale la cui dimensione poetica è immediatamente calata nella stesura pittorica. E le sue opere costituiscono tutte insieme una vera e propria serie, come di tanti capitoli di un libro unitario che scorre parallelo al libro della Natura ma non ne ripete pedissequamente le forme. Al contrario le reinterpreta integralmente per restituirci un insieme di pace e bellezza in cui rispecchiarsi cercando di cogliere l’essenza di quanto il pittore ci dice senza complesse elucubrazioni ma come una sorta di atto d’amore verso l’arte in sé.

expressive coherence. It is easy to comprehend here just how much painstaking attention and how much exquisite artistic taste this artist applies to his paintings. His pictorial material is soft and sensitive as though caressed by the inspiration of lyrical emotionality, always contained in an atmosphere of discretion and beauty. This pictorial material is both dense and suffused so that the images take on an acute consistency and an intangible presence. It’s like being immersed in his wide views of welcoming hamlets in the distance, to the point that his style is almost a total immersion in the space that surrounds us. This is a poetic mentality and all of us, on observing these works of art, are able to feel drawn towards our own more personal and intimate reflections, and the artist himself favours this spiritual disposition in those who look at his paintings. In fact, we can perceive a basic truth and authenticity that has not been filtered by intellectualisms or ideologies. Many artists in the past and present have extolled the fact of wanting, and being able to speak exclusively with their hands, that is, through the concrete production of art works without the need to explain or clarify their intentions. Pasquini is definitely one of these. His works are sober, clear-cut and essential; he is an integral painter whose paintings are immediately imbued with his own poetic dimension. And his works all represent an authentic series, like numerous chapters in a book that flows parallel to the book of nature without ever slavishly repeating nature’s shapes. On the contrary, he reinterprets them integrally in order to present us with a composition of peace and beauty that acts like a mirror, trying to capture the essence of what the painter tells us without any mental concoctions but with a sort of act of love for art in se.

Roma, November 2008

Roma, Novembre 2008

05. Purché sia incantevole. 2008 Olio su carta, cm. 105x75.

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Salvatore Italia Presidente di ARCUS S.p.A. Società per lo Sviluppo dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo

Chairman of ARCUS S.p.A. Company for the Development of Art, Culture and Entertainment

La natura e i suoi colori hanno sempre costituito una fonte inesauribile di ispirazione per tanti artisti, segnandone il percorso in modo inconfondibile.

Anche per Luciano Pasquini è la più peculiare connotazione, ma egli riesce ad essere un narratore sensibile e raffinato del mondo esterno che lo circonda, sa tradurre le emozioni che avverte in opere di non comune bellezza perché tracciate con mano sapiente e con componenti stilistiche veramente superbe.

Ha scritto Fabio Migliorati, in un catalogo dedicato ad una bella mostra, che “la pittura di Luciano Pasquini è figlia del Novecento”. La definizione mi pare quanto mai azzeccata: l’artista fiorentino nutre la sua arte con la visione di luoghi, immagini, atmosfere, sensi nostalgici che hanno caratterizzato assai felicemente alcuni tra i più grandi artisti di quel secolo così significativo tanto nel nostro Paese quanto in Europa.

Dicevo che Pasquini è un narratore raffinato della natura e degli ambienti di un paesaggio che il suo occhio sa cogliere con attenzione ma anche con intensa partecipazione emotiva; non è, pertanto, un artista che traccia sulla tela ciò che il suo sguardo ammira, ma è, in verità, uno straordinario interprete capace di realizzare, con finissime variazioni cromatiche, le emozioni che possono offrire un’alba tenuemente velata o un rosso tramonto che accarezza le case, un dolce declivio della campagna toscana o le meravigliose lingue di mare che sfiorano la riviera del Conero. Le strisce soleggiate dei campi, le magnifiche distese fiorite, i tetti suggestivi, così armoniosamente inseriti nel contesto paesaggistico, ci danno la misura delle grandi e mirabili qualità di quest’artista, suscitatore di autentiche vibrazioni nello spettatore perchè riesce a trasmettere quelle sensazioni contemplative che animano, in modo trasparente ed impeccabile, la sua arte.

La mostra di Palazzo Venezia, in uno dei più prestigiosi monumenti italiani, vuole anche costituire un significativo e meritato riconoscimento da parte di una pubblica istituzione per un maestro che sa scrivere splendide pagine di autentico valore nell’attuale panorama contemporaneo.

Nature and her colours have always been an infinite source of inspiration for numerous artists, marking their pathways in an unmistakable manner.

Likewise for Luciano Pasquini, nature is the most typical connotation of his paintings, however he manages to be a sensitive and refined narrator of the external world that surrounds him, with the gift of translating the emotions he experiences into works of uncommon beauty, traced by an expert hand with truly superb artistic components.

In a catalogue dedicated to a splendid exhibition, Fabio Migliorati comments that “Luciano Pasquini’s art is the daughter of the 20th century”. This definition seems to hit the nail right on the head: this Florentine artist nourishes his art with visions of landscapes, images, atmospheres, and nostalgic sensations that have so successfully characterised some of the greatest artists from a century that was immensely significant in Italy and the rest of Europe as well.

As mentioned above, Pasquini is a refined narrator of nature and the scenes in a landscape that his eyes know how to capture in the finest detail, but also with intense emotional participation; he is not therefore an artist who merely transfers what his eye admires onto canvas, rather, he is an extraordinary interpreter capable of creating with extremely elegant chromatic variations, the emotions endowed by a palely veiled dawn or a red sunset caressing the houses, the gentle undulating slope of the Tuscan countryside, or the marvellous tongues of sea that lap against the Riviera del Conero. The sunny patchworks of the meadows, the magnificent flowering expanses, and the evocative rooftops all so harmoniously inserted into the context of the landscape, speak of the majestic and admirable qualities of this artist who is capable of arousing authentic vibrations in the onlooker by transmitting contemplative sensations that animate his art in a transparent and impeccable manner.

The exhibition in Palazzo Venezia, one of the most prestigious monuments in Italy, is also a demonstration of the significant and well-deserved acclaim by a public institution for this maestro who knows how to produce splendid works of authentic value on today’s contemporary art scene.

Roma, Novembre 2008

06. Natura è cultura. 2008 Olio su tavola, cm. 120x100.

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Tullio De Mauro Il debito di un seme remoto segna la affascinante esperienza artistica di Luciano Pasquini.

Nella sua autobiografia intellettuale, Il mondo come io lo vedo, Albert Einstein ha detto una volta assai efficacemente quanto è grande per ciascun essere umano il debito che ha verso gli altri con cui è vissuto e vive.

Diceva il grande fisico: viviamo in case che altri hanno costruito, ci nutriamo di alimenti che altri hanno prodotto, pensiamo e diciamo cose complesse grazie a una lingua che altri hanno parlato e formato nei secoli e da altri abbiamo appreso e continuamente apprendiamo.

Le maestre e i maestri delle scuole per l’infanzia e delle scuole elementari, che hanno il privilegio di assistere alle improvvise espansioni e crescite vertiginose, a tratti vere esplosioni di esperienze, conoscenze, abilità di cui è capace ogni bambino, sanno bene che quel che possono insegnare dentro l’aula è poca cosa, un piccolo sottoinsieme dell’immensa “scuola grande come il mondo” di cui diceva Gianni Rodari, che tornerò a rammentare poco oltre. Lo sanno maestre e maestri e talora lo sa anche qualche valente professore di allievi adolescenti e giovani (e non per caso, se e quando lo sa, lo chiamiamo allora “maestro”).

Maestri e maestre fanno dunque cose di poco conto? Potremmo far a meno di loro come ogni tanto sogna qualche ministro delle finanze qua e là anche nel vasto mondo e soprattutto in Italia?

No, certamente no. Le cose del mondo e anche i libri e qualche volta perfino i discorsi altrui non parlano da soli, parlano se sappiamo osservare e ascoltare. Ma le cose, i libri, gli altri impariamo a osservarli, ascoltarli e capirli soltanto se per loro abbiamo una scintilla di interesse. Se riflettiamo su questo, cominciamo a intravedere che cosa i maestri ci danno: scintille di interesse, luci che illuminano possibili nostri cammini nel vasto mondo, Non di più o forse solo assai poco di più, ma non di meno.

Il cammino è nostro, sarà di ciascuno di noi, ma il nostro sguardo si sarebbe perso e si perderebbe nell’opaco se nella nostra prima età la luce non fosse stata accesa da

The debt of a remote seed marks the fascinating artistic experience of Luciano Pasquini.

In his intellectual autobiography, The world as I see it, Albert Einstein remarks with great perspicacity just how great the debt is that every human being has towards the others with whom he/she has lived and lives. To quote the great physicist, “we live in houses that others have built, we eat food that others have produced, we think and say complex things thanks to a language that others have spoken and developed over the centuries, and we have learned and continue to learn from others”. The teachers of the kindergartens and primary schools who are privileged to observe sudden expansions and stunning growth, at times even authentic explosions of experience, knowledge and skills that every child is capable of, are well aware that what we can teach inside the classroom is minimal, a tiny subassembly of that immense ‘great school of the world’ as Gianni Rodari calls it, and who we will mention further on.

Kindergarten and primary school teachers know this, and at times a valid teacher of adolescents and young adults also knows this (and not by chance, if and when he/she knows it, we then call him/her “teacher”).

So aren’t kindergarten and primary school teachers worth much? Could we do without them as certain ministers of finance sometimes suggest here and there in the world, and above all in Italy? No, definitely not. The things of the world, and also the books, and at times even the words of others do not speak by themselves, they only speak if we know how to observe and listen to them. But we can only learn how to observe, to listen, and to understand the things, the books, and the words if we have a spark of interest in them. If we think about this, we can begin to understand just what these teachers give us: sparks of interest, lights that show us possible pathways in the vast world. Probably not much more, or perhaps only a tiny bit more, but certainly nothing less than this.

The pathway is our own, as it is for each of us, but our glance would be lost and vanish in the opaque if at such an early age the light hadn’t been turned on by some teacher in our past, whose name we can’t even remember. Nevertheless,

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una maestra o da un lontano maestro, di cui a volte dimentichiamo perfino il nome. Ma l’opera sua continua.

Non è caduto nell’oblio il nome di Maria Maltoni. Caso non unico. Dalla metà del Novecento il percorso a tratti tormentato della scuola italiana ha trovato e trova riferimenti alti su cui si orienta: Mario Lodi a Vho di Piadena, Leonardo Sciascia a “Regalpetra” (Racalmuto), don Lorenzo Milani a Calenzano e Barbiana, don Roberto Sardelli all’Acquedotto Felice di Roma, Loris Malaguzzi a Reggio Emilia, Albino Bernardini in Sardegna e a Pietralata, Tullio Sirchia a Trentapiedi, Marco Rossi Doria e gli altri “maestri di strada” a Napoli. Maria Maltoni spicca alta tra queste alte vette.

Intendiamoci: un valente editore che seppe essere vicino alla vita reale della scuola, Armando Armando, osservò una volta che non ci sono solo gli “eroi”, sono centinaia, migliaia le maestre e i maestri che, per la loro maniera di insegnare, sono capaci di dimenticati eroismi e degni dei nomi noti ora fatti. È vero. Merito grande di quelli che abbiamo ricordato è aver raccontato e docu-

their work still continues.

The name of Maria Maltoni has not fallen into oblivion. Not a rare event. Since the mid twentieth century, the course, at times tortuous, of the Italian school has found and still finds high reference points on which to base itself: Mario Lodi in Vho di Piadena, Leonardo Sciascia in “Regalpetra” (Racalmuto), Don Lorenzo Milani in Calenzano and Barbiana, Don Roberto Sardelli in Acquedotto Felice, Rome, Loris Malaguzzi in Reggio Emilia, Albino Bernardini in Sardinia and Pietralata, Tullio Sirchia in Trentapiedi, Marco Rossi Doria and the other “street teachers” in Naples. Maria Maltoni is one of the highest names on this list of worthy personages.

Interestingly, a clever editor who was very involved in real school life, Armando Armando, once remarked that there are not only the “heroes”, instead there are hundreds and thousands of schoolteachers who thanks to their teaching methods are capable of forgotten acts of heroism and are just as deserving as the above-mentioned famous names. Too true.

The great merit of the names we mention is that of having recounted and documented their own and their students’ jour-

mentato i percorsi loro e di allievi e allieve. Racconti e documenti ci danno la possibilità di scorgere il segreto dell’arte di questi maestri: la comune appassionata capacità d’ascolto e d’osservazione verso gli allievi, la loro vita reale, le loro esperienze e abilità. E nei loro alunni essi hanno saputo suscitare e alimentare questa stessa capacità verso ambienti e mondi del loro vivere concreto, portandoli a essere attenti e a significare i frutti della loro attenzione esprimendosi liberamente e con impegno e cura, inventandosi da loro le opere frutto di questa affinata capacità espressiva: «non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo», ha scritto Gianni Rodari nella Grammatica della fantasia.

Da qualche tempo a Impruneta sono raccolti e esposti i diari, le mirabili cronache e gli straordinari disegni di alunni che testimoniano dell’opera didattica di Maria Maltoni nella scuola di San Gersolè degli anni trenta, quaranta, cinquanta del Novecento. Possiamo così ammirare il tradursi della passione e attenzione che la maestra ebbe nell’attenzione e maturazione intellettuale

neys. Stories and documents give us the chance to glimpse the secrets of the art of these teachers, their shared and impassioned ability to listen and observe their students, their real life, their experiences and their skills. As Gianni Rodari wrote in his Grammatica della fantasia, it is in their students that the teachers have known how to ignite and nourish this same aperture towards environments and worlds of their concrete existence, helping them to observe and attribute relevance to the results of their observations, to express themselves freely with commitment and care, drawing out of each one the works that are the fruit of this refined expressive capacity: “not so that they can all become artists, but so that nobody will be a slave”.

For some time now these collections of diaries, splendid chronicles and extraordinary drawings of the students have been on display in Impruneta, testifying to the educational activities of Maria Maltoni at the school of San Gersolè during the nineteen-twenties, thirties, forties and fifties. We can consequently admire the transferral of the passion and care that this teacher nurtured in the intellectual, human and also expressive deve-

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08. Eppure pareva d’esserci. 2008 Olio su tela, cm. 80x80.

e umana e infine espressiva di quanti le furono allievi.

Per alcuni anni fu tra questi Luciano Pasquini.

I critici d’arte che sono stati più volte attratti dall’opera pittorica di Luciano Pasquini hanno ben messo in evidenza ciò che qualcuno ha chiamato “il lirismo dei colori”. È però forse lecito aggiungere che tale lirismo emerge tanto più evidente quanto maggiore è la ricognizione affettuosa e l’evocazione di dettagli e contorni precisi: viola più o meno chiaro di bocche di leone tra i giaggioli, gialle fioriture di rami di maggiociondolo tra le “dalie di mille colori”, gruppetti di verdi cipressi puntuti a corona del “cuore della Toscana”, acque biancheggianti lungo la riva del mare, linee d’orizzonte che staccano e qualificano il vario colore di paesaggi marini, agresti o umani.

Scriveva Italo Calvino nel 1963, un anno prima della scomparsa di Maria Maltoni, nella prefazione a una raccolta di scritti infantili e disegni di San Gersolè edita da Einaudi: «La dote più sorprendente degli scolari di San Gersolè mi pare sia quella della precisione. (...) Il peccato capitale della nostra infanzia ci pare essere stato quello d’esserci sempre mossi nel vago, nell’indeterminato. Ma qui la lezione viene da due maestre: Maria Maltoni e la vita. (...) Ogni immagine viene vista e disegnata con eguale nettezza, con eguale senso dell’importanza implicita in ogni cosa».

Non credo che si diminuiscano originalità ed estro artistico del pittore maturo se ci si interroga su quanto egli debba alle esatte e asciutte figurazioni cui Maria Maltoni sapeva portare i suoi allievi nel disegnare e colorare.

Certo, là, nei disegni di San Gersolè, abbiamo cose e insetti e realtà minute di un piccolo mondo. Pasquini si libera e libra e ci solleva in orizzonti ben più vasti. La ricerca ed evocazione di siffatti orizzonti nelle marine, nelle primavere, nel paese sotto la neve sono un acquisto dell’artista maturo. Nella figurazione della sua maturità d’artista però ancora egli racchiude la traccia degli asciutti e precisi dettagli cari a San Gersolè e, come è stato già da altri detto, li assume come fonte di poesia.

lopment and maturation of all those who were her students.

For a few years one of these was Luciano Pasquini.

The art critics who on numerous occasions have been attracted by the pictorial works of Luciano Pasquini have pointed out what someone has called “the lyricism of the colours”. It is however probably legitimate to add that the greater the affectionate recognition and evocation of the details and precise outlines, the more this lyricism emerges: the light and dark purples of the snapdragons amidst the irises, the yellow blooms of laburnum branches among the “dahlias of a thousand colours”, the small clusters of pointed green cypress trees crowning the “heart of Tuscany”, the foamy white waters along the seashore, the lines of horizon that detach and qualify the varying colours of the coastal, agricultural and the human landscapes.

In 1963, a year before the death of Maria Maltoni, Italo Calvino wrote in the preface of a collection of writings and drawings by the children of San Gersolè published by Einaudi that: “The most amazing talent of the scholars of San Gersolè appears to me to be their precision. (...) . The capital sin of our childhood seems to have been that of always moving within the vague, the indefinite. But here the lesson comes from two teachers: Maria Maltoni and life. (...) Every image is seen and drawn with the same precision and with the same sense of the implicit importance of each and every thing”.

To my mind the originality and artistic verve of the mature painter are not diminished if we ask ourselves how much he owes to the exact and essential figurations that Maria Maltoni knew how to encourage her students to produce in drawing and colouring. Certainly, in the drawings of San Gersolè, we can see minute things, insects and realities belonging to a small world. Pasquini frees himself from this and lifts us up onto much wider horizons. The research and evocation of these horizons in the sea, the springtime, and the snow-cloaked countryside are the acquisition of a mature artist. However, in the portrayal of his maturity as an artist he still encloses the crisp outlines and precise details so dear to San Gersolè and, as also pointed out by others, he uses them as a source of poetry.

Roma, Novembre 2008 Roma, November 2008

pagina XIX 07. Emergere di nuovo. 2008

Olio su carta, cm. 25x75.

XXIII

Tetti

XXIV

09. PiĂš su si trova. 2008 Olio su tavola, cm. 87x35,5.

XXV

XXVI

10. Autobiografia. 2008 Olio su tavola, cm. 30x30.

XXVII

11. L’antichità di ciascuno. 2008 Olio su tavola, cm. 30x40.

XXVIII

12. Lo specchio del tempo. 2008 Olio su tavola, cm. 30x30.

XXIX

13. L’ombelico del mondo. 2008 Olio su tela, cm. 100x120.

14. Novellando. 2008 Olio su tela, cm. 50x150.

XXXI

XXXII

15. Arcaico per tutti. 2008 Olio su tavola, cm. 30x40.

XXXIII

16. Tradizione. 2008 Olio su tavola, cm. 50x65.

XXXIV

17. Innocenza. 2008 Olio su tela, cm. 90x70.

XXXV

18. Scolorare. 2008 Olio su tela, cm. 60x80.

XXXVI

19. Come sulla lavagna. 2008

Olio su tela, cm. 70x70.

XXXVII

20. Indimenticabile. 2008

Olio su tela, cm. 70x70.

XXXVIII

21. Commemorare. 2008 Olio su tela, cm. 40x80.

XXXIX

XL

22. Il sapore delle cose. 2008 Olio su tela, cm. 100x100.

XLI

23. Le rughe della natura. 2008 Olio su tela, cm. 40x50.

XLII

24. Distante, per sempre. 2008

Olio su tela, cm. 100x120.

XLIII

25. Caducità e non so cos’altro. 2008 Olio su tela, cm. 80x100.

Paesaggi

XLIV

26. Un luglio cosĂŹ. 2008 Olio su tela, cm. 70x90.

X LV

X LV I

27. Orme di nuovo. 2008 Olio su tela, cm. 60x80.

X LV I I

28. Mai piĂš la stessa cosa. 2008

Olio su tela, cm. 70x90.

X LV I I I

29. Insieme per splendore. 2008 Olio su tela, cm. 80x100.

30. Vicino e lontano. 2008 Olio su tela, cm. 100x120.

L

LI

31. Perduta vividezza. 2008 Olio su tela, cm 60x80.

LII

32. Prima del pane. 2008 Olio su tela, cm. 70x90.

LIII

33. Meraviglia. 2007

Olio su tela, cm. 70x70.

LIV

34. I misteri della terra. 2007 Olio su tela, cm. 70x100.

LV

35. Finché si può. 2008

Olio su tela, cm. 100x100.

pagina seguente

36. Quelle cose così. 2008 Olio su tela, cm 70x120

LV I

LV I I

LV I I I

37. Quella musica che volevo. 2008

Olio su tela, cm. 100x120.

LIX

38. PerchĂŠ mai si dovrebbe cambiare? 2007 Olio su tela, cm. 50x40.

LX

39. La lentezza del silenzio. 2007 Olio su tela, cm. 40x30.

LXI

40. Primi candori. 2007 Olio su tela, cm. 70x60.

LXII

LXIII

41. Significa immensitĂ . 2007 Olio su tela, cm 60x80.

LXIV

42. Eterno minaccioso. 2007 Olio su tela, cm. 70x70.

LXV

43. A galla nel tempo. 2008 Olio su tela, cm. 70x90.

Marine

LXVI

44. Da sopra, si ammira... 2007

Olio su tela, cm. 80x80.

LXVII

LXVIII

45. Infantile. 2008 Olio su tela, cm. 80x80.

LXIX

46. Il piacere del trionfo. 2008 Olio su tela, cm. 70x90.

LXX

47. Oltre il vento... 2008

Olio su tela, cm. 80x100.

LXXI

48. Aeriforme distratto. 2008

Olio su tavola, cm. 60x80.

LXXII

49. CosĂŹ, come si conosce il cielo. 2008 Olio su tela, cm. 80x60.

LXXIII

50. Solitudine. 2008 Olio su tela, cm. 70x90.

LXXIV

51. Percepire oltre. 2008 Olio su tela, cm. 40x80.

LXXV

LXXVI

52. Un vuoto che colma. 2008 Olio su tela, cm. 40x80.

LXXVII

LXXVIII

53. Disinvoltura. 2008 Olio su tela, cm. 80x100.

LXXIX

54. Il muro del mare. 2008 Olio su tela, cm. 50x40.

LXXX

55. Arcano di primavera. 2008 Olio su tela, cm. 80x60.

LXXXI

56. Comodamente. 2008 Olio su tela, cm. 100x120.

LXXXII

57. Trasparenze. 2008

Olio su tela, cm. 70x90.

58. Tra presente e passato. 2007 Olio su tavola, cm. 120x100.

LXXXIII

LXXXIV

LXXXV

59. Tracce di te. 2008

Olio su carta, cm. 25x75.

Fiori

LXXXVI

60. Ogni sensualità. 2008 Olio su tavola, ø cm. 55.

LXXXVII

LXXXVIII

61. Due volte un amore. 2008

Olio su tela, cm. 100x80.

LXXXIX

62. Confezione. 2008 Olio su tela, cm. 80x80.

XC

63. Insieme per la vita. 2008 Olio su tavola, ø cm. 55.

XCI

64. La gloria del mondo. 2008 Olio su tela, cm. 80x80.

XCII

65. Rinascita. 2008 Olio su tela, cm. 110x60.

XCIII

66. NobiltĂ . 2008 Olio su tela, cm. 110x60.

XCIV

67. Mi ricordo. 2008 Olio su tela, cm. 60x50.

XCV

68. Evanescenza. 2008 Olio su tela, cm. 60x50.

XCVI

69. Perfezione. 2008 Olio su tavola, ø cm. 120.

XCVII

70. Il rumore dei fiori. 2008 Olio su tela, cm. 100x120.

XCVIII

71. Quel poco che conta. 2008 Olio su tela, cm. 100x100.

XCIX

72. Tenerezza. 2007 Olio su tela, cm. 50x40.

C

73. L’equilibrio è possibile. 2008 Olio su tela, cm. 60x50.

CI

74. Conversazione. 2008 Olio su tela, cm. 60x50.

CII

75. Intimità. 2008 Olio su tavola, ø cm. 36.

CIII

76. Bello perchĂŠ trasversale. 2008 Olio su tela, cm. 100x100.

CIV

77. Un mondo diverso. 2008 Olio su tela, cm. 60x110.

CV

CVI

78. Come in un cammeo. 2007 Olio su tavola, cm. 113x73.

CVII

79. Lussureggiante. 2007 Olio su tela, cm. 80x60.

CVIII

80. Esistenziale. 2008 Olio su tela, cm. 100x100.

CIX

81. Anche questa è vita! 2008 Olio su tela, cm. 100x100.

CX

82. Spontaneo ma non troppo. 2008 Olio su tavola, ø cm. 36.

CXI

83. Permettere la bellezza. 2008 Olio su tela, cm. 80x60.

CXII

84. Sorridere ancora. 2008 Olio su tela, cm. 70x70.

CXIII

85. E fu semplicitĂ ! 2008 Olio su tela, cm. 100x100.

CXIV

86. I fiori che servono, i fiori che bastano. 2008

Olio su tela, cm. 80x80.

CXV

87. Quanto e più dell’umanità. 2008

Olio su tela, cm. 80x80.

CXVI

88. Uniti per essere. 2008 Olio su tela, cm. 100x80.

CXVII

89. Dal tutto al niente. 2008 Olio su tela, cm. 100x80.

Neve

CXVIII

90. Erano, i giochi, le nostre ore. 2008 Olio su tela, cm. 50x60.

CXIX

CXX

91. Io non posso dimenticare. 2008 Olio su tela, cm. 40x50.

CXXI

92. Quelle nevi soltanto mie. 2007 Olio su tela, cm. 70x90.

CXXII

93. Come allora. 2008 Olio su tela, cm. 50x60.

CXXIII

94. Dal profondo. 2008 Olio su tela, cm. 60x70.

CXXIV

95. Allegoria. 2008 Olio su tela, cm. 60x80.

CXXV

CXXVI

Luciano Pasquini 1943 – Luciano Pasquini nasce a Firenze, ma ben presto si trasferisce nella casa rurale di Mezzomonte, nel comune di Impruneta.

1948 – Frequenta le prime classi elementari presso la scuola di San Gersolè sotto la guida della Maestra Maria Maltoni. Ciò costituirà, per la sua vocazione pittorica futura, una premessa operativa di notevole importanza, sia sul piano del linguaggio pittorico che su quello delle scelte tematiche. I suoi “Fiori”, i suoi “Paesaggi, i suoi “Scorci di case”, sempre trattati con grazia e delicatezza coloristica, provengono tutti da lì: dalla qualità dell’insegnamento, ricevuto sotto la guida della Maltoni, improntato alla massima libertà di espressione.

Come si può apprendere infatti sfogliando il volumetto La Maestra e la Vita – Maria Maltoni e la scuola di S.Gersolè (Noèdizioni, Impruneta 2006), la scuola di S.Gersolè ha avuto una influenza positiva su tutti gli alunni che hanno avuto la fortuna di frequentarla. Le lezioni venivano tenute in un’unica stanza-laboratorio, nella quale trovavano posto contemporaneamente tutti gli alunni dalla 1^ alla 5^ classe e oltre. Gli allievi venivano lasciati liberi di scrivere e disegnare quello che volevano, ispirandosi all’ambiente rurale nel quale vivevano, con lo scopo non di istruire, cioè di raggiungere un mero risultato scolastico, ma di educare per la vita, portando il bambino ad esprimere tutto se stesso con libertà, senza il timore di trovare nell’insegnante un giudice intransigente e repressivo.

Il disegno dal vero costituiva l’attività più importante. Ad essa si accompagnava la stesura dei diari, che poi venivano raccolti e pubblicati in volumi. Tutto ciò ha portato la scuola si S.Gersolè all’onore della storia, richiamando, per la novità delle proposte didattiche e la loro efficacia educativa, l’attenzione di numerose personalità della cultura, della letteratura e dell’arte (da Pietro Calamandrei a Italo Calvino, da Oriana Fallaci a Michelangelo Masciotta, da Emilio Cecchi a Margaret Gardner, ecc.) che ne hanno illustrato i percorsi sui maggiori quotidiani e periodici dell’epoca (Cfr. ad esempio, la Mostra tenuta nel 2006 a Villa Corsini - Mezzomonte, vedi volume sopracitato, e la Mostra tenuta a Firenze, all’Istituto degli Innocenti nel 2007. Cfr. inoltre l’ampia bibliografia dagli anni quaranta in poi).

1951 – A seguito del trasferimento della famiglia in un caseggiato, situato sempre nel comune di Impruneta ma fuori Mezzomonte, L.P. lascia la scuola di S.Gersolè, concludendo gli studi elementari sotto la guida di un’altra maestra. Ma non perde il contatto con quel paesag-

gio toscano che resterà una costante tematica della sua pittura, come resterà sempre impresso nella sua mente tutto quello che ha provato e sperimentato nella scuola di S.Gersolè, continuando ancora per qualche anno a disegnare con i pastelli ( “6 matite Giotto”) sulla strada tracciata dalla Maltoni, ma con lo stesso entusiasmo dei ragazzi di S.Gersolè.

1971 – Riprende in mano i colori, passando direttamente a quegli ad olio, rinfocolando così quella passione, accesasi con la frequentazione della scuola di S.Gersolè e rimasta sopita per tanti anni. Se si esaminano infatti i suoi primi lavori è possibile riscontrare una indubbia analogia tra essi e i disegni che venivano eseguiti in quella scuola. Ma di questa affinità egli si accorgerà soltanto nel 2006, visitando la mostra dei disegni della “maniera di S.Gersolè”, tenuta presso la Villa Corsini di Mezzomonte (Impruneta): impostazione e composizione di “nature morte” e, in particolare “fiori”; soggetto quest’ultimo che si troverà in tutto il suo percorso pittorico.

1972 – Prima mostra personale tenuta assieme al fratello Mauro a Camonti (Arezzo), mostra curata dal critico d’arte Pietro Civitareale, con il quale ha tutt’ora rapporti di amicizia e di lavoro, che sarà anche il curatore della prima monografia su di lui (I colori della memoria, Poesiarte, Firenze 1988).

1974 – Comincia la collaborazione con i Fr.lli Alinari (ora Ducci), dove si trovano ancora esposti i suoi dipinti, e con la Galleria Ponte Vecchio di Firenze, con la quale ancora oggi intrattiene una collaborazione attiva e continua.

1976 – E’ presente con mostre personali sulla Riviera del Conero (AN), (mostre che proseguiranno ininterrottamente fino ad oggi), allestite con il patrocinio del Comune di Numana e l’intervento della RAI-TV, che dedicherà ampi servizi ai suoi dipinti nel corso di TG3 Regione Marche. La frequentazione continua di questa zona sarà motivo per l’approfondimento dei paesaggi marini.

1985 – Si incontra con i titolari della Galleria d’Arte “Belvedere” con la quale dal 1991 al 1999 avrà l’occasione di allestire mostre personali presso “ARTE FIERA BOLOGNA”, appuntamenti che segneranno in positivo tutta la sua attività pittorica.

CXXVII

1990 – A seguito di un lungo periodo di collaborazione la Società Koryu Co L.t.d. di Tokyo, organizza una mostra personale nella capitale giapponese presso la Modern Art Gallery Inc. 1991 – Ormai numerose Gallerie d’arte italiane ed estere hanno aperto le porte all’opera di L.P. Inizia così una intensa e proficua collaborazione con il mondo della pittura, che si manifesterà anche con numerose mostre in posti pubblici.

1995 – L’Università degli Studi di Camerino allestisce una mostra presso il Palazzo Arcivescovile, curando la stesura e la stampa della monografia “Dentro il paesaggio” con testi di Paolo Levi e Mario Giannella, Magnifico Rettore della stessa Università in quegli anni.

1998 – Comincerà una stretta e assidua collaborazione con “SANGIORGIO” Investimenti d’Arte – Bari, Azienda questa, con Funzionari di vendita che operano su tutto il territorio nazionale e che promuoveranno anche il lavoro di L.P. con notevoli risultati fino al 2007.

CXXVIII

1999 – Incontra il critico d’Arte Marcello Venturoli che si dedicherà alla cura della monografia “Paesi e Fiori specchio dell’anima”, e del catalogo che accompagneranno la mostra ad ARTEFIERA Bologna ’99.

2003 – La Galleria d’Arte “Lazzaro by Corsi”di Milano in collaborazione con: “Sangiorgio” Investimenti d’Arte, organizza la mostra “Bellezza sognata” con un catalogo della collana I quaderni della galleria, testo di Domenico Montalto.

2004 – La Regione Toscana gli dedica una mostra che viene allestita presso la Sede del Consiglio Regionale, con la realizzazione di una monografia intitolata “La natura e una certa silenziosa beatitudine...”, curata da Giovanni Faccenda e con testo di Riccardo Nencini, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana.

2005 – Sempre a cura di Giovanni Faccenda, viene pubblicata la monografia “Risvegli della natura, risvegli della pittura”, che accompagna la mostra allestita, con il patrocinio della Regione Toscana, presso il Castello di Cafaggiolo nel Comune di Barberino del Mugello.

2007 – Dal Comune di Numana (AN) riceve il prestigioso “Premio alla Carriere”, nel corso di una importante manifestazione, che si tiene annualmente presso quel Comune della Riviera del Conero. Sempre in questo anno il Comune di Perugia organizza e allestisce nelle

Sale Cannoniera della monumentale ROCCA PAOLINA la mostra “La natura come fonte di poesia” di cui Giovanni Faccenda collaborazione di Fabio Migliorati ne curano la monografia. – Sul finire dell’anno si presenta presso il Centro d’Arte “Arfin”con una personale ad Alcamo (TP), affermando un sodalizio con questo centro, che oramai dura dal 1992.

2008 – Si presenta alla Giudecca di Venezia presso “Giudecca 795” Art Gallery con la prima mostra personale in questa città.

2009 – Sotto l’egida del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, viene allestita presso il Museo Nazionale di PALAZZO VENEZIA, Refettorio Quattrocentesco, la mostra “Itinerari (anche) sentimentali”, curatore Giovanni Faccenda, testi di Claudio Strinati, Salvatore Italia, Tullio De Mauro, poesia di Fabio Migliorati.

Per l’occasione viene pubblicata una nuova monografia.

CXXIX

96. La lingua della vita. 2008 Olio su carta, cm. 105x75.

CXXX

97. Vulnerabile. 2008 Olio su carta, cm. 105x75.

Mostre personali 1972 - Circolo Culturale “Camonti”, Arezzo

1990 - Comune di Numana (Ancona)

1974 - Galleria d’Arte “Il Castello”, Pontassieve (Firenze)

- Comune di Glorenza (Bolzano)

1975 - “Arte Mercato”, Scandicci (Firenze)

- Modern Art Gallery Inc. (Koryu L.t.d.) Tokyo

1991 - Arte Fiera ’91, Bologna

- Galleria “Il Cavalletto”, Tavarnelle V. di P. (Firenze)

1976 - Galleria “Pier Della Francesca Due”, Arezzo

- Comune di Numana (Ancona)

- Galleria “Studio 21” Montespertoli (Firenze)

- Galleria “Corarte” Cisterna di Latina (Latina)

- Comune di Sarnano (Macerata) - Galleria Comunale Bressanone (Bolzano)

1977 - Galleria d’Arte “38“, Grosseto

1992 - Arte Fiera ’92, Bologna

1978 - Galleria d’Arte “Ponte Vecchio”, Firenze

1979 - Galleria d’Arte “Ponte Vecchio”, Firenze

1993 - Arte Fiera ’93, Bologna

- Galleria “Il Rivellino”, Soncino (Cremona)

- Galleria d’Arte “Meranese”, Merano (Bolzano)

- Comune di Numana (Ancona)

- Galleria “Genus”, San Benedetto del T. (Ascoli P.)

1980 - Galleria d’Arte “Nuova Mutina”, Modena

- Galleria d’Arte “Fedrizzi”, Cles (Trento)

- Comune di Porto Recanati (Macerata)

- Galleria “Il Vicoletto”, Martina Franca (Taranto)

- Comune di Numana (Ancona)

- Comune di Numana (Ancona)

- Galleria “Il Quadrivio”, Rovigo

- Città di Otranto (Lecce)

1981 - VI Expo-Arte, Bari

- Galleria “Progetto Arte” (Lecce)

- Bid Art (Bergamo)

1982 - Comune di Numana (Ancona)

- Galleria “Arte Progetto”, Rionero in V. (Potenza)

- Comune di Porto Recanati (Macerata)

1994 - Arte Fiera ’94, Bologna

- Villa Reale, Monza

- Expo-Arte, Bari

- “Circolo di Lettura”, Firenzuola d’Adda (Piacenza)

- Galleria d’Arte “Fedrizzi”, Cles (Trento)

- Galleria d’Arte “La botega de i Pitori”, Belluno

- Comune di Numana (Ancona)

1983 - “Villa Alba”, Gardone Riviera (Brescia)

- Bid Art, Bergamo

- 30a Mostra Campionaria Interprovinciale, Parma

1995 - A.R.T.E. ’95 – 4a Mostra Mercato, Vicenza

- Comune di Porto Recanati (Macerata)

- Galleria “Meranese”, Merano (Bolzano)

- Galleria d’Arte “La botega de i Pitori”, Belluno

- Expo-Arte, Bari

1984 - Comune di Numana (Ancona)

- Università degli Studi Camerino (Macerata)

1985 - Comune di Numana (Ancona)

- Comune di Numana (Ancona)

- “Palatium”, Capri (Napoli)

- Galleria d’Arte “La botega de i Pitori”, Belluno

- Düsseldorf, Mostra organizzata da R.A. Holscher

- Comune di Numana (Ancona)

1986 - Galleria d’Arte “Ducci”, Firenze

1996 - Arte Fiera ’96, Bologna

- Comune di Numana (Ancona)

1987 - Comune di Loreto (Ancona)

- “Arte Padova ‘96”, Padova

1988 - Comune di Castiglion Fiorentino (Arezzo)

- “Studio Novecento”, Vicenza

1997 - Arte Fiera ’97, Bologna

- Comune di Caprese Michelangelo (Arezzo)

- Palazzo Ottoni, Matelica (Macerata)

1989 - Comune di Numana (Ancona)

- Galleria Meranese, Merano (Bolzano)

- Galleria del Pavone (Pavia)

- Comune di Numana (Ancona)

- Galleria Comunale di Bressanone (Bolzano)

CXXXI

CXXXII

98. Contrasto. 2008 Olio su carta, cm. 105x75.

1998 - “Studio Novecento”, Vicenza

2008 - Art Gallery “Giudecca 795” Venezia

- Galleria “Ponte Vecchio”,

- Comune di Numana (Ancona)

Bassano del Grappa (Vicenza)

2009 - Museo Nazionale del Palazzo di Venezia

Refettorio Quattrocentesco – Roma

- Comune di Numana (Ancona)

1999 - Arte Fiera ’99, Bologna

- Galleria d’Arte “Lacerba”, Ferrara

- Cogolo di Pejo (TN)

Organizzato da Galleria Fedrizzi, Cles (Trento)

- Comune di Numana (Ancona)

2000 - Galleria d’Arte “I portici”, Tradate (Varese)

- Comune di Numana (Ancona)

25° Mostra Personale1976 - 2000 2001 - “Galleria 4 – San Giorgio Arte” Freiburg (Germania)

- Comune di Numana (Ancona)

- “Villa Pomini”, Castellana (Varese)

- Galleria “Nocchia”, Cortona (Arezzo)

2002 - Galleria “Al Tarlo” Villa San Giovanni (Reggio Calabria)

- Comune di Numana (Ancona)

2003 - Galleria “Lazzero by Corsi”, Milano

- Galleria “Como Arte”, Como

- Comune di Numana (Ancona)

2004 - Comune di Marsciano, Palazzo Pietromarchi, Marsciano (Perugia)

- Comune di Numana (Ancona)

- Regione Toscana, Palazzo Panciatichi,

Firenze 2005 - Comune di Massa Martana, Torrione Rossi, Massa Martana (Perugia)

- Comune di Barberino di Mugello,

Castello Mediceo di Cafaggiolo, Barberino di Mugello (Firenze)

- Comune di Numana (Ancona)

- Galleria d’Arte “Fedrizzi”, Cles (Trento)

2006 - Galleria “Al Tarlo” Villa San Giovanni (Reggio Calabria)

- Comune di Numana (Ancona)

2007 - Comune di Perugia, Rocca Paolina

- Comune di Numana (Ancona)

- Galleria d’Arte “Arfin” Alcamo (Trapani)

CXXXIII

CXXXIV

99. Intermezzo. 2008 Olio su carta, cm. 74x54.

CXXXV

100. Incompiuto naturale. 2007

Olio su carta, cm. 74x54.

CXXXVI

101. Leggiadro e soave come mai. 2008

Olio su carta, cm. 105x75.

Mostre collettive recenti In Italia ha partecipato a numerose fiere e mostre

All’estero sono da ricordare mostre collettive

collettive organizzate dalla “SAN GIORGIO”

organizzate da :

Investimenti d’Arte, Bari, fra cui:

“Fujita Art”, Giappone, Osaha 2000, 2001, 2002, 2003 e

“Expo Arte”, Bari

Yohohama 2001

“Arte Padova”

“Reinermann & co”, Germania, Bielefeld 1999, 2000,

“Arte contemporanea Rivoli”, Cuneo

2001,2002

“Non solo Tarli”, Roma

“Alexander of Florence Gallery“, U.S.A., California, Carmel

“Expo Arte”, Montichiari (Brescia)

2000, 2001, 2002, 2003

“Mostra d’oltremare Mercante in fiera”, Napoli “Utopia”, Bergamo.

Nel 2008 è presentato alla “Fiera di Arte Padova” da “Giudecca 795” Art Gallery - Venezia Sempre in Italia aderisce a: Giugno 2004 - “Il paesaggio come specchio dell’anima” Palazzo Pietro Marchi, Comune di Marsciano, Perugia.

Aprile 2006 - “Contatti con la natura” attraverso due pittori fiorentini, Pasquni e Scatizzi, Civitella del Lago, Perugia.

Aprile 2006 - “Il Cavallo di de Chirico”, Assoli d’autore in Toscana, Palazzo Panciatichi, Consiglio Regionale della Toscana, a cura di Giovanna Maria Carli.

Gennaio 2007 - “Pittori in Trincea”, Archivio di Stato di Firenze, organizzazione Galleria d’Arte Spagnoli, Firenze.

Settembre 2007 - “La camicia dei Mille”, Opere d’arte per Garibaldi nel bicentenario della nascita, sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica, in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino, la Galleria degli Uffizi, l’Università degli studi di Firenze e la Regione Toscana, a cura di Giovanna M. Carli

CXXXVII

CXXXVIII

103. Emotivamente. 2008 Olio su carta, cm. 74x54.

Pubblicazioni nelle quali figura l’opera di Luciano Pasquini

Nuovissimo dizionario dei pittori, poeti, scrittori, artisti dei

Mondadori e Associati, Milano - Arte Fiera, Bologna, 1996,

nostri giorni, Firenze, Editrice “La Nuova Europa”, 1975 -

Editore Umberto Allemandi & C., Torino - Bell’Italia, Editoriale

Catalogo nazionale Bolaffi d’Arte Moderna,n. 11, 1976; n.

Giorgio Mondadori, Milano n° 6 Speciale Firenze e n° 123,

13, 1978; n. 15, 1980; n. 16, 1981. Enciclopedia d’Arte

1996 - MAC 1996, II Edizione, Mostra artisti contemporanei,

contemporanea, Vol. III, “Il Paesaggio nell’arte”, Firenze,

Horizonts Editore, Pavia,1996 - Quadri e Sculture, Roma,

Editrice “La Nuova Europa”, 1976 - Personaggi d’oggi,

Giugno, 1996 - Arte, Editoriale Giorgio Mondadori, nn. 278,

Milano, Editrice “Il Quadrato”, 1976 - Catalogo nazionale

281, 1997 - Arte Fiera, Bologna, 1997, Editore Umberto

Bolaffi della grafica, n. 7, 1976 - Dizionario degli Artisti

Allemandi & C., Torino - Catalogo dell’Arte moderna italiana,

del XX Secolo, Milano, Edizioni Bolaffi, 1979 - Annuario

n. 32, 1997, Edizioni Giorgio Mondadori e Associati, Milano

Comanducci, n. 7, 1980, Milano, Comanducci Edizioni

- Annuario d’Arte Moderna Italiana, Artisti Contemporanei,

d’Arte - Expo Arte, Bari, 1981 - Nikkey Art, n. 9 e n. 10,

1997, Editrice Acca, Roma - Quadri e Sculture, Roma,

Tokyo, 1990 - Artefiera, Bologna, 1991 - Arte, Editoriale

Giugno, nn. 23, 26, 1997 - Artisti e Opere, Editoriale

“Giorgio Mondadori”, Milano, n. 214, 1991; n. 224, 1991 e

Giorgio Mondatori, Milano, 1997 - Catalogo dell’Arte

n. 225, 1992 - Arte Fiera, Bologna, 1992 - Artisti in galleria,

moderna italiana, n. 33, 1998, Edizioni Giorgio Mondadori

Faenza, Edizioni Celi, 1992 - Catalogo dell’Arte moderna

e Associati, Milano - Annuario d’Arte Moderna Italiana, Artisti

in Italia, n. 27, 1992, Milano, Edizioni Giorgio Mondadori e

Contemporanei, 1998, Editrice Acca, Roma - Arte, Editoriale

Associati - Mayer ’92, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori,

Giorgio Mondatori, nn. 294, 295, 1998 - Bell’Italia, Editoriale

1992 - Annuario Comed, n. 20, Milano, Edizioni Comed,

Giorgio Mondadori, Speciale Chianti, Dicembre, 1998 - MAC

1993 - Arte Fiera, Bologna, 1993 - Artisti in Galleria, Faenza,

1998, IV Edizione, Mostra di artisti contemporanei, Horizonts

Edizioni Celi, 1993 - Catalogo dell’Arte moderna italiana, n.

Editore, Pavia, 1998 - Catalogo dell’Arte moderna italiana,

28, 1993, Edizioni Giorgio Mondadori e Associati, Milano

n. 34, 1999, Edizioni Giorgio Mondadori e Associati, Milano

- Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, Milano, nn. 236, 245,

- Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, nn. 305, 307, 309,

1993 - Bidart, Bergamo Internazionale di Arte, rassegna

311, 313, 1999 - MAC 1999, V Edizione, Mostra di artisti

d’arte contemporanea , 1993 - Arte Fiera, Bologna, 1994

contemporanei, Horizonts Editore, Pavia, 1999 - 12° Camerino

- Artisti in Galleria, Faenza, Edizioni Celi, 1994 - Catalogo

- Noordwijkerhout symposium, Receptor chemistry towards

dell’Arte moderna italiana, n. 29, 1994, Edizioni Giorgio

the third millennium, 1999, Camerino - Arte Contemporanea

Mondadori e Associati, Milano - Arte, Editoriale Giorgio

Italiana, 1998-99, Editore De Agostani, Novara - Catalogo

Mondatori, Milano, nn. 247, 255, 1994 - Expo Arte, Fiera

dell’Arte moderna italiana, n. 35, 2000, Edizioni Giorgio

internazionale di arte contemporanea, 1994, Bari, Editrice

Mondadori e Associati, Milano - Arte, Editoriale Giorgio

Artema, Torino - Annuario d’arte moderna italiana, artisti

Mondatori, nn. 317, 322, 325, 2000 - Catalogo dell’Arte

contemporanei, Editrice Acca, Roma, 1994 - Arte, Editoriale

moderna italiana, n. 36, 2001, Edizioni Giorgio Mondadori

Giorgio Mondatori, Milano, nn. 262, 266, 1995 - Catalogo

e Associati, Milano - Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, nn.

d’ellArte moderna italiana, n. 30, 1995, Edizioni Giorgio

329, 334, 337, 2001 - ARS, Edizioni De Agostini - Rizzoli

Mondadori e Associati, Milano - Forma & Immagine, Edizioni

periodici, nn. 39, 40, 2001 - Catalogo dell’Arte moderna

Giorgio Mondatori e Associati, Milano,1995 - Catalogo

italiana, n. 37, 2002, Edizioni Giorgio Mondadori e Associati,

dell’Arte moderna italiana, n. 31, 1996, Edizioni Giorgio

Milano - Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, nn. 341, 342,

CXXXIX

CXL

346, 349, 2002 - Il patrimonio mobile d’arte del Comune di

- Arte della ToscanaVol.II, opere d’arte della Collezione

Castellanza al 2002, Pubblicato da Assessorato alla Cultura

Regionale, Catalogo delle Donazioni, marzo 2005, a cura

del Comune di Castellanza, (VA), 2003 - Catalogo dell’Arte

di Giovanna Maria Carli, Edizioni Consiglio Regionale della

moderna italiana, n. 38, 2003, Edizioni Giorgio Mondadori

Toscana-Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, n.378, 2005-

e Associati, Milano - Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, nn.

Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, n.382, 2005 - Arte,

353, 355, 356, 359, 361, 2003 - AD, Edizioni Condé Nast,

Editoriale Giorgio Mondatori, n. 391 Marzo 2006 - Il Cavallo

nn. 260, 2003 - MAC 2003, IX Edizione, Quando l’arte è vita,

di de Chirico, Assoli d’autore in Toscana, a cura di Giovanna

Horizonts Editore, Pavia, 2003 - Catalogo dell’Arte moderna

Maria Carli, Edizioni Masso delle Fate, Aprile 2006- Pittori in

italiana, n. 39, 2004, Edizioni Giorgio Mondadori e Associati,

Trincea, a cura di Giovanni Faccenda, collaborazione Nicola

Milano - Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, nn. 365, 367,

Nuti, Edizioni Masso delle Fate, Gennaio 2007, La camicia

368, 369, 2004 - Servizio Redazionale a cura di G. Mariotti,

dei Mille, Edizioni Polistampa 2007, Arte, Editoriale Giorgio

Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, n. 373, settembre 2004

Mondatori, n. 415, Marzo 2008 - n. 420, Agosto 2008 - n.

-Catalogo dell’Arte Moderna Italiana, n. 40, 2005 Edizioni

423, Novembre 2008.

Giorgio Mondadori e Associati, Milano – Arte in Toscana, Arte, Editoriale Giorgio Mondatori, n. 378, febbraio 2005 104. Abbandono. 2008 Olio su carta, cm. 25x75.

CXLI

Monografie 1988 - “I colori della memoria”, a cura di Pietro Civitareale 1992 - “Luoghi forme e colori”, testo di Tommaso Paoloscia 1995 - “Dentro il paesaggio”, testi di Mario Giannella e Paolo Levi 1996 - “Opere recenti”, testo di Raffaele De Grada 1999 - “Paesi e Fiori specchio dell’anima”, a cura di Marcello Venturoli 2004 - “La natura e una certa silenziosa beatitudine...” a cura di Giovanni Faccenda 2005 - “Risvegli della natura, risvegli della pittura” a cura di Giovanni Faccenda 2007 - “La Natura come fonte di poesia”, a cura di Giovanni Faccenda, collaborazione di Fabio Migliorati 2009 - “Itinerari (anche) sentimentali”, a cura di Giovanni Faccenda, testi di Claudio Strinati, Salvatore Italia, Tullio De Mauro, poesia di Fabio Migliorati

CXLII

105. Impeto. 2008

Olio su carta, cm. 74x54.

INDICE

PRESENTAZIONI

IX

Giovanni Faccenda

XIII

Claudio Strinati

XVII

Salvatore Italia

XIX

Tullio De Mauro

OPERE

XXIV Tetti

XLIV Paesaggi

LXVI Marine LXXXVI Fiori CXVIII Neve

CXXVII Biografia CXXXI

Mostre Personali

C XXXVII

Mostre Collettive

CXXXIX Pubblicazioni

CXLI Monografie

Finito di stampare nel mese di dicembre 2008 da Graficalito, Calenzano, Firenze