In viaggio con l'arte - Estratto del libro

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14 - IN VIAGGIO CON L’ARTE

pagamento di una cifra annuale. La caffetteria può essere riservata al pubblico del museo oppure può essere aperta anche all’esterno e avere un’entrata indipendente. La prima caffetteria in un museo è stata aperta negli anni Sessanta dell’Ottocento a Londra, all’interno del Victoria and Albert Museum. Oggi tutti i principali musei ne possiedono almeno una, per consentire al pubblico di fare uno o più intervalli durante il proprio percorso di visita, che può essere lungo e fisicamente impegnativo. A volte sono progettate da designer o architetti famosi, e presentano stili diversi, dal più raffinato a quello più contemporaneo. Ecco cosa puoi trovare in una caffetteria di un museo italiano: caffè, cappuccino e altre bevande calde, dessert, panini e tramezzini, piatti caldi e freddi ecc.

1.5 Capolavoro Etimologia: parola composta da capo (dal latino caput = testa) + lavoro (dal latino labor = fatica)

Questo è un vero capolavoro! Un capolavoro è un’opera d’arte (figurativa, musicale, letteraria) universalmente conosciuta per il suo straordinario valore. È, nell’ambito della storia dell’arte, l’opera più importante di un maestro, di una “scuola” (= gli artisti che appartengono a uno stesso ambito geografico) o di un periodo, quella che più di tutte ha lasciato un’impronta fondamentale e si è imposta come esempio da seguire, distinguendosi per la sua unicità nel panorama artistico del suo tempo. La parola si diffuse in Italia nel XVIII secolo con questo significato, ma il termine francese chef d’oeuvre era già utilizzato nel Medioevo per indicare l’opera che l’“apprendista” (= colui che apprende un lavoro) doveva produrre alla fine del suo periodo di formazione all’interno della bottega per dimostrare le sue competenze (= capacità) e per diventare anche lui “maestro”. I capolavori sono il risultato della più alta capacità creativa, del genio e della fantasia dell’uomo. Per questo vengono attentamente custoditi all’interno di prestigiosi musei, rispettando le migliori condizioni di conservazione, e sono molto famosi, anche a distanza di diversi secoli dalla loro creazione. L’eccezionale pregio della Cappella Sistina di Michelangelo e delle Stanze Vaticane di Raffaello, due capolavori del Rinascimento italiano riprodotti nei libri d’arte di tutto il mondo, è infatti ancora oggi ben noto.

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1.6 Coda Etimologia: dal latino cauda (= parte terminale posteriore di un animale)

Al museo la coda non è quella degli animali! Capita spesso, quando si vuole visitare un museo o un monumento molto famoso o vedere una mostra d’arte di grande attrazione, di trovarci circondati da tante altre persone che hanno avuto la nostra stessa idea! All’ingresso o alla biglietteria del museo si formerà una lunga coda (= fila) di visitatori, e l’attesa per entrare potrà durare molto tempo: per le principali mete turistiche internazionali viene considerato normale fare una fila di un paio d’ore. I musei sconsigliano di organizzare la propria visita in alcuni giorni e orari di punta (= momenti di maggiore affollamento), e prevedono la possibilità di acquistare o prenotare i biglietti in anticipo online o presso agenzie specializzate. In diverse città italiane sono inoltre disponibili speciali carte turistiche che hanno una durata variabile e sono valide per l’accesso veloce nei principali musei e monumenti locali. In questo modo possiamo dirigerci verso l’ingresso “salta-coda” a noi riservato. Un bel risparmio di tempo!

1.7 Collezione Etimologia: dal latino collectio, derivato da colligere (= raccogliere)

Dalla collezione al museo Una collezione è un insieme di oggetti dello stesso tipo, raccolti da una persona (il collezionista) per il proprio piacere. Si possono collezionare molte cose, di diversa natura: dai francobolli alle pipe, dalle monete alle conchiglie o alle opere d’arte; più gli esemplari sono rari, più sono ricercati e considerati di valore. La storia del collezionismo d’arte è molto antica, infatti risale all’epoca greco-romana. Durante l’età imperiale, i cittadini romani più ricchi acquistavano statue per abbellire le proprie ville e giardini: queste opere, spesso raffiguranti divinità mitologiche, perdevano la loro funzione religiosa e ne acquistavano una estetica. Ma è soprattutto dal Rinascimento in poi che la pratica di raccogliere opere d’arte (in particolare reperti archeologici e sculture classiche) diventò un fenomeno rilevante. Ogni famiglia nobile, molti pontefici ed ecclesiastici e diversi intellettuali crearono le proprie collezioni artistiche, segno distintivo di prestigio politico, sociale e culturale. Alcune di queste collezioni oggi formano il nucleo principale di altrettanti musei: è il caso, ad esempio, dei Musei Vaticani, che riuniscono le opere appartenute alla Chiesa, o delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, nate dalle immense raccolte della famiglia de’ Medici. La collezione di un museo è, più in generale, l’insieme delle opere d’arte e degli oggetti che si conservano al suo interno. La più grande al mondo è probabilmente quella dell’Ermitage di San Pietroburgo, in Russia, che conta circa tre milioni di pezzi.

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