

I Quaderni della Ricerca
Cosa sono i valori?
Genesi
ed esperienza di ciò che vale
Romanae Disputationes 2024-25
a cura di Gian Paolo Terravecchia e Marco Ferrari


I Quaderni della Ricerca 88
Cosa sono i valori?
Genesi ed esperienza di ciò che vale
Romanae Disputationes 2024-25
a cura di Gian Paolo Terravecchia e Marco Ferrari
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Ristampe 6 5 4 3 2 1 N 2031 2030 2029 2028 2027 2026 2025
ISBN 9788820139384
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Tra virtute e cambiamento
71 di Nicolò Biffi, Sofia Marastoni, Irene Bizzarri, Nicolò Portolani, Giulio Mattioli
Fenomenologia dei valori: dall’assoluto al condiviso 83 di Anna De Baggis, Matilde Dell’Agli, Allegra Franzina, Sara Mariani, Valentina Moro
Dal nichilismo all’esperienza di ciò che vale: relazionalità e temporalità dei valori 95 di Giorgia Cerolini, Caterina Ciribè, Matilde Torresi, Mattia Vigliotta Il politeismo dei valori 107 di Lucrezia Maria Scaccia, Gemma Trapani
L’essenza del valore tra estetica e moralità. Il sublime come sintesi 115 di Simone Riggi, Zeno Peracca
Introduzione
di Gian Paolo Terravecchia, Marco Ferrari
Siamo giunti, con quella del 2025, alla dodicesima edizione del Concorso nazionale Romanae Disputationes (rd). Esso cerca di promuovere in Italia l’eccellenza nello studio della filosofia a livello di scuola secondaria superiore. In questi anni il Concorso ha offerto a migliaia di studenti del triennio superiore di tutta Italia percorsi di ricerca e confronto aperti a tutti gli orientamenti culturali, svolti in collaborazione con il mondo universitario, ponendo a tema le grandi domande che la filosofia offre. Il Concorso si radica nel lavoro quotidiano dei docenti di filosofia della scuola secondaria superiore che condividono fra loro la propria esperienza di insegnamento per riscoprire, in quella comunità di lavoro che è la Bottega dell’insegnare – Filosofia di Diesse, i contenuti e i testi della filosofia, andando al di là del già saputo e sedimentato1 .
Nelle rd gli studenti, raccolti in team, vengono sfidati a lavorare sui più affascinanti temi di cui si occupa la filosofia, come la ragione umana, la libertà, la giustizia, la tecnologia, il bello, il desiderio, il potere della parola, gli affetti e i legami, il corpo, la realtà e il tempo. Tali questioni costituiscono la trama quotidiana delle lezioni di filosofia a scuola e sono proposte proprio perché possano rioccupare con maggiore centralità e ampiezza il ruolo che spetta loro nella formazione delle giovani generazioni e nella riflessione matura degli adulti.
Il presente testo nasce dal Concorso 2025 sul tema: “Cosa sono i valori? Genesi ed esperienza di ciò che vale”, svoltosi nella due giorni finale il 10 e 11 marzo in presenza presso il teatro Duse di Bologna e in diretta streaming. In tale occasione si sono tenuti alcuni interventi di grande spessore, la 1. Cfr. Prefazione, in M. Ferrari e G.P. Terravecchia (a cura di), Soggetto e realtà nella filosofia contemporanea. Cinque lezioni, Itaca, Castelbolognese 2014, p. 3, in https://diesse.org/lebotteghedellinsegnare/ filosofia. Le lezioni della Bottega sono pubblicate anche sul portale http://webtv.loescher.it. La Bottega di Filosofia è coordinata da Marco Ferrari e fa parte del progetto Le Botteghe dell’insegnare a cura dell’associazione Diesse. Tutti i siti Internet qui citati sono stati consultati l’ultima volta nell’aprile 2025.
presentazione dei monologhi filosofici finalisti, l’evento musicale serale e il torneo di disputa filosofica Age contra, oltre alla sintesi dei lavori e, naturalmente, le premiazioni finali. Anche quest’anno il Concorso ha ricevuto l’attenzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti il Ministro Giuseppe Valditara ha inviato il suo saluto di cui, grati, riportiamo più oltre il testo.
Il volume cerca soprattutto di offrire del materiale che consenta, a diversi livelli di approfondimento e da molteplici angolature, di rimeditare il tema del valore a partire da quanto avvenuto durante le varie fasi del Concorso. La prima parte del testo raccoglie alcune riflessioni del Direttore del Concorso per l’edizione 2025 e racconta le diverse fasi del lavoro svolto durante l’anno e il suo articolarsi. Seguono una notizia e alcune riflessioni critiche sui monologhi filosofici e sul torneo Age contra, da parte del Presidente del Comitato didattico del Concorso. La seconda parte del volume raccoglie gli interventi di Costantino Esposito e di Bruno Mastroianni, e l’intervista a Mario De Caro, relatore della lezione finale. Le videolezioni di Vincenzo Costa, Antonio Da Re, Anna Donise, Arianna Fermani, Carlo Gentili, Giovanni Giorgini, Giovanni Maddalena, Stefano Maso, Roberto Mordacci e Paola Muller, e le conferenze di Costantino Esposito, Anna Severino, Nicoletta Cusano, Luigi Vero Tarca, Pier Cesare Rivoltella e Stefan Lorenz Sorgner sono fruibili online2 . La terza parte del testo offre le informazioni sui vincitori delle varie categorie e raccoglie i materiali presentati dai vincitori del Concorso. Il volume si chiude riproponendo il Manifesto per la filosofia, che sentiamo quanto mai attuale. In particolare, in un contesto sociale segnato da numerosi conflitti verbali, fake news e crisi della fiducia nella scienza, l’insegnamento della filosofia, e quindi della disposizione a ragionare insieme in vista del bene comune, ci sembra sempre più decisivo.
Quanto alla scelta sulle modalità di pubblicazione delle tesine, è opportuno chiarire le ragioni che, anche quest’anno come in precedenza, ci hanno guidati. Quello che in un autore esperto, magari affermato, può essere motivo di pudore, in un giovane alle prime armi è traccia di un percorso di crescita e perciò può essere a pieno titolo motivo di orgoglio e vanto. La logica di questa parte è di presentare i testi giudicati come migliori, secondo la valutazione delle giurie didattica e scientifica. Ci siamo limitati a correggere i refusi e le mancanze formali a livello tipografico, emendando in qualche raro caso il testo per riportarlo alle intenzioni espressive originarie, con l’autorizzazione di chi lo firma. Abbiamo inoltre sollecitato gli studenti
2. Tutte le lezioni di rd 2025 sono visibili nel canale YouTube di Romanae Disputationes, https://www. youtube.com/channel/UCxmQzzh47V4dvJPFYt2t5XQ.
a inserire i riferimenti bibliografici che non di rado mancavano in qualche misura nel testo consegnato al Concorso. Abbiamo però conservato tutto il resto, comprese le carenze a livello espressivo, concettuale e culturale. Gli studenti che li hanno scritti vi troveranno il loro lavoro proprio così come l’hanno presentato e non una sua versione finta e abbellita per l’occasione. Gli insegnanti potranno constatare tra le righe il molto lavoro che è stato svolto dai colleghi e il tantissimo che si sarebbe potuto fare, traendo spunto dall’uno e dall’altro. Gli studenti delle prossime edizioni del Concorso si faranno un’idea di quello che in passato è stato uno standard vincente e potranno cercare di alzare l’asticella. Ci piace pensare che un giorno qualcuno prenderà in mano anche questo testo delle rd e, leggendo le tesine degli studenti, sorriderà di quanto è stato scritto dai team in questa edizione. Ebbene, anche in questo caso, tutti gli autori, con noi, potranno essere orgogliosi di aver compiuto un passo verso quel miglioramento. In un percorso di ricerca è normale che alcune cose non riescano al meglio, soprattutto all’inizio: se si vuole imparare a camminare, non si deve temere di cadere e anzi bisogna essere orgogliosi di quanto intrapreso, pur di non restare fermi. Il lettore dovrà comunque riconoscere che, con tutti i loro limiti, le tesine che raccogliamo presentano, ciascuna, degli elementi di merito e di interesse che noi curatori siamo lieti di pubblicare, anche a motivo della capacità che hanno avuto gli studenti di entrare con tutti se stessi dentro alle questioni, mostrandone molteplici sfaccettature e, soprattutto, il riverbero sincero che la domanda sui valori ha suscitato in loro.
A fronte del tanto lavoro svolto per l’organizzazione delle rd, ci pare doveroso ringraziare, insieme agli studenti partecipanti, anche tutti i docenti e i presidi che hanno sostenuto e favorito il lavoro dei propri team, in virtù del grande impegno che le rd richiedono in termini di tempo, di studio e di organizzazione. Allo stesso modo vanno ringraziati gli illustri relatori, gli organizzatori e i collaboratori dell’associazione Amore per il Sapere – ApiS e di tutti gli enti, le associazioni e le Università – l’Università Cattolica di Milano, l’Istituto Toniolo, Cimea, l’associazione Incontri esistenziali di Bologna, gli editori Loescher e Laterza, Lavoropiù S.p.a., le residenze universitarie della Fondazione rui, la Cineteca di Bologna, l’associazione Diesse, l’associazione Jonas, Casa Severino, Istituto Vattimo, il liceo “D’Annunzio” di Pescara e il liceo “Nomentanto” di Roma, il Museo nazionale del cinema di Torino, le Università di Padova, Bari, Venezia e Bologna – che, compartecipando alla realizzazione del Concorso, hanno reso possibile la costruzione di quello che a nostro parere è un nuovo luminoso tassello del grande mosaico della buona scuola italiana. Desideriamo poi ringraziare alcune persone il cui contributo per la realizzazione del volume è stato prezioso: Donatella Agnolucci ed Evira Baturi, che, in molti modi, hanno contribuito a
rendere migliore il libro. Un ringraziamento particolare lo dobbiamo a Elisabetta Bulla che, con la massima disponibilità, ha svolto un prezioso, enorme e intelligente lavoro di coordinamento e revisione. Infine, ma certo non per ultimo, ci teniamo a esprimere uno speciale ringraziamento a Loescher, che continua con generosità a sostenere il Concorso e la pubblicazione dei testi che esso ogni anno produce.
Saluto del Ministro
Egregio Prof. Marco Ferrari,
La ringrazio molto per l’invito a intervenire alla XII edizione di Romanae
Disputationes, un evento che rappresenta un’importante occasione di incontro e di crescita culturale per studenti e docenti provenienti da tutta Italia.
Lodevole è l’impegno che la manifestazione porta avanti nel promuovere il pensiero critico e l’approfondimento filosofico tra le nuove generazioni.
Purtroppo, a causa di impegni istituzionali precedentemente fissati, non potrò essere presente al Teatro Duse di Bologna.
Esprimo, tuttavia, vivo apprezzamento per il Concorso e per il suo obiettivo di innovare la didattica e promuovere tematiche di grande rilevanza filosofica come quella proposta quest’anno, dedicata ai valori.
Con l’auspicio che le Romanae Disputationes continuino a stimolare e a ispirare nuovi percorsi di riflessione tra gli studenti e la comunità educante, porgo a tutti i partecipanti i miei più calorosi saluti.
Giuseppe Valditara
Ministro dell’Istruzione e del Merito
Parte prima Sul Concorso
I valori alla prova della filosofia e delle Romanae Diputationes
di Marco Ferrari
1. Il tema del Concorso
Il Concorso nazionale di filosofia Romanae Disputationes ha sfidato quest’anno migliaia di studenti e docenti delle superiori a riflettere sul tema dei valori. In un momento della storia segnato dalla guerra e dal crescere delle ingiustizie sociali, abbiamo deciso di interrogarci sulla natura dei “valori”, allo scopo di portare alla luce e riscoprire la misura autentica della vita degli esseri umani.
Più di 5000 studenti hanno ascoltato il filosofo Giuseppe D’Anna il 27 settembre 2024 in occasione della lezione inaugurale del Concorso. Circa 500 studenti hanno partecipato in presenza presso l’Aula Gemelli dell’Università Cattolica di Milano in cui si svolgeva la lezione, mentre tantissimi altri l’hanno seguita in diretta streaming dalle proprie scuole, oppure hanno visionato la registrazione. Tutti sono stati comunque mossi dal desiderio di comprendere meglio la natura, la genesi e l’esperienza dei valori: “Cosa sono i valori? Genesi ed esperienza di ciò che vale” – questo il titolo del Concorso 2025. Il termine “valori”, infatti, evoca il mondo valoriale e culturale che è prossimo a noi nel tempo e nello spazio e, insieme, chiede di ricomprendere che cosa orienta la nostra esistenza individuale e comunitaria. Mettere a tema la questione dei valori è una grande sfida, quanto mai attuale, in un tempo in cui sembra impossibile una convivenza armonica e pacifica tra i popoli e tra gli individui in società.
A partire da settembre, dalla lezione inaugurale del professor Giuseppe
D’Anna abbiamo preso maggiore consapevolezza che i valori rappresentano ciò che gli esseri umani ritengono degno di essere perseguito e rispettato. Essi orientano le scelte individuali e collettive, definendo le basi della morale, della politica e della cultura. Ma che cosa sono davvero i valori? Sono realtà oggettive o mere costruzioni sociali? Come nascono e come li sperimentiamo nella nostra vita quotidiana?
Rispondere a queste domande ha significato affrontare il tema della genesi storica e psicologica dei valori, di ciò che vale per noi e dei criteri con
cui giudichiamo tutto. Abbiamo riflettuto insieme sul modo in cui riconosciamo i valori, entrando nel dibattito tra relativismo e dogmatismo, tra soggettivismo e tirannia dei valori, nella cornice di un mondo sempre più multiculturale. L’ipotesi che il professor D’Anna ci ha offerto a inizio anno è che i valori siano oggetti ideali esistenti, radicati nell’esperienza umana e nella struttura dell’essere, e non semplici convenzioni soggettive. I valori, inoltre, non emergono nel vuoto, in astratto, ma hanno una genesi storica e psicologica. Dal punto di vista psicologico, i valori si formano nell’individuo attraverso esperienze di apprendimento, educazione e confronto con gli altri. I bambini passano da una visione eteronoma (in cui i valori sono imposti dall’autorità) a una visione autonoma, basata su principi interiorizzati.
L’esperienza emotiva gioca un ruolo cruciale: noi non solo conosciamo i valori con la ragione, ma li viviamo attraverso sentimenti come la gratitudine, l’indignazione, l’ammirazione. Questo suggerisce che i valori non siano meri concetti astratti, bensì qualità della realtà che incontriamo nella nostra esperienza. Ma come facciamo esperienza dei valori? L’esperienza avviene attraverso il giudizio di valore, che è il riconoscimento della qualità di un’azione o di un oggetto in base a un criterio oggettivo. Quando, ad esempio, diciamo che un gesto è giusto o ingiusto, non esprimiamo solo una preferenza soggettiva, ma riconosciamo una proprietà reale della situazione. Questo riconoscimento avviene attraverso l’intuizione del valore: noi percepiamo direttamente il valore di certi atti, come un gesto di coraggio o la giustificazione razionale di ciò che vale.
Questa struttura del giudizio di valore mostra che i valori non sono arbitrari, ma sono radicati nella nostra esperienza del mondo, un’esperienza da condividere e giudicare insieme. Qui si apre un’altra importante questione, ovvero se i criteri di giudizio con cui valutiamo i valori siano immanenti al soggetto e universali, oppure mutuati dall’esterno, dipendenti dalle circostanze o determinati dagli eventi storici e culturali in cui l’individuo è immerso. Questioni così gravose mettono in discussione l’idea che ciascuno ha della propria ragione, della stima verso la propria naturale competenza di giudicare. In gioco c’è l’idea stessa di razionalità europea come telos, come tensione a conoscere il fine, come capacità di comprendere o meno il senso ultimo e intero dell’esistenza e della realtà. Se le scienze esatte scoprono fatti e non valori, allora il rischio è che la scienza e la società contemporanea perdano la volontà di domandare circa il significato profondo delle cose per noi. Dobbiamo insomma ridomandarci se la razionalità greca, medievale e moderna sia uno scherzo dell’evoluzione, un flatus vocis, oppure se sia davvero la manifestazione di come è fatto l’essere umano, costituito dalle esigenze di avvicinarsi alla verità, di vivere nel bene, di ricercare la felicità, di amare e di essere amati. In un clima culturale impregnato di relativismo e definito
perlopiù dal paradigma evoluzionista, è fondamentale dare a noi e ai nostri giovani la forza per stimare la ragione come sede del giudizio, come radice di criteri di giudizio originari e universali, capaci di riconoscere e perseguire i valori. Questo, a mio avviso, è possibile se si parte da un amore a sé come destino, da una stima verso il proprio desiderio di compimento, dall’assecondare la naturale aspirazione a trovare qualcosa che resista alla corruzione della morte.
Ecco perché il lavoro realizzato insieme nel percorso di Romanae Disputationes è stato allo stesso tempo un privilegio e una responsabilità, in un’epoca in cui i valori della pace e della guerra si rincorrono vorticosamente oscurando spesso l’orizzonte del nostro presente e del nostro futuro. In questo anno di lavoro, infatti, abbiamo scoperto che non siamo caratterizzati solo dal fatto di avere delle domande sulla realtà, bensì di essere in prima persona il luogo della genesi, dell’esperienza e del giudizio circa i valori che orientano la nostra esistenza e le nostre decisioni all’interno delle comunità in cui ci troviamo a vivere.
2. Le rd nel mondo della scuola
Mettere a tema i valori, filosoficamente, è anche una opportunità per riconquistare il senso stesso della scuola come il luogo della ricerca del senso della realtà. La scuola vive però oggi in un mondo che sembra aver perso il rapporto con la realtà e la capacità di comprenderla. Sembra che gli strumenti digitali, il mondo di Internet e l’intelligenza artificiale siano più forti nel rubare l’attenzione dei giovani rispetto a ciò che la formazione scolastica offre loro. Come può, dunque, la scuola riuscire nel suo scopo?
Se lo scopo della scuola è introdurre alla ricerca del significato della totalità della realtà, attraverso i diversi metodi e linguaggi delle discipline, la possibilità del suo successo è tutta nei suoi docenti1. Grazie al rapporto con i docenti, gli studenti possono scoprire l’amore per il sapere e il gusto per la conoscenza del senso del reale, accettando la fatica della ricerca. La scuola deve poter essere il luogo «dell’incontro che trasporta, muove, anima, risveglia il desiderio»2 . La pensavano così anche Socrate, Platone e i suoi colleghi all’Accademia. Così hanno vissuto la ricerca e l’insegnamento i grandi filosofi della nostra storia, fino alle migliaia di docenti e studenti che vivono con speranza nella scuola di oggi. Persone, queste ultime, che hanno il coraggio e l’intelli-
1. Cfr. M. Ferrari, A. Panìco, Bocche di leone. L’esperienza dell’adolescenza tra scuola, filosofia e psicoanalisi, Mimesis, Milano-Udine 2024.
2. M. Recalcati, L’ora di lezione, Einaudi, Torino 2014, p. 93.
genza di mettere a tema la realtà, dentro e fuori le aule, nell’ora di lezione e nel tempo libero, restituendo e ritrovando la propria dignità di esseri liberi e razionali aperti all’altro da sé. Aperti a un mistero certamente invisibile, ma che tuttavia continuamente chiede di noi, chiede la nostra attesa e abita nel nostro misterioso potere di parlare.
Nello studio della filosofia, a scuola, si apre questa occasione affascinante: penetrare con coraggio nella verità profonda delle esperienze più semplici e apparentemente banali e scoprire la ricchezza del nostro essere vivi, ora. Per intraprendere la strada della filosofia è necessaria un’unica condizione: il coraggio di stare sulla soglia di uno stupore mescolato a timore, insieme all’umile accettazione della nostra strutturale povertà. È Platone nel Simposio ad avvertirci che non siamo né dèi né animali, ma una strana creatura che vive nella terra di mezzo, dove l’ignoranza confina con la sapienza: «Nessuno degli dèi fa filosofia, né desidera diventare sapiente, dal momento che lo è già. E chiunque altro sia sapiente, non filosofa. Ma neppure gli ignoranti fanno filosofia, né desiderano diventare sapienti. Infatti, l’ignoranza ha proprio questo di penoso: chi non è né bello né buono né saggio ritiene invece di esserlo in modo conveniente. E, in effetti, colui che non ritiene di essere bisognoso, non desidera ciò di cui non ritiene di aver bisogno»3. Il sentimento avvertito del nostro bisogno ci apre, per Platone, al desiderio di ciò che sentiamo mancare.
La filosofia, a scuola e nella vita adulta, ci aiuta a sfondare con l’interrogazione razionale la superficie cieca e ottusa dei bisogni immediati e ci spinge sempre più in là in vista di un orizzonte in-finito. Discutere del senso ultimo della realtà, strappandola alle ovvietà del senso comune, è un’occasione per poter tornare a guardare il mistero da cui proveniamo e riguadagnare, all’interno dell’epoca del digitale e dell’informazione, una postura ancora umana, ovvero libera e razionale, per affrontare il presente dentro e fuori la scuola. 4
Già da questi pochi e sintetici spunti sul tema della realtà appare chiaro che sfidare i giovani sulle parole fondamentali della nostra storia è un compito educativo essenziale. Per il lavoro che è stato svolto dagli studenti, possiamo dire che esso ha aperto risposte sorprendenti che attestano l’importanza dell’interrogare filosofico. I ragazzi, infatti, desiderano conoscere se stessi e comprendere l’esperienza che fanno; attendono adulti non cinici né disillusi che li accompagnino dentro le “segrete cose” attraverso parole adeguate, vere, profonde, coraggiose.
3. Platone, Simposio, a cura di G. Reale, Bompiani, Milano 2000, 204a.
4. Questo lavoro ha generato, recentemente, una serie di riflessioni che abbiamo raccolto in M. Ferrari, M. Nardi, Educare a pensare. Teoria e pratica della disputa regolamentata, Carocci, Roma 2025.
3. Lo svolgimento del Concorso
Vediamo dunque come si sono svolti gli eventi del Concorso del 2025. La dodicesima edizione delle Romanae Disputationes (rd) si è confermata, a mio parere, come una proposta innovativa per la didattica della filosofia nel panorama della scuola italiana. Essa è stata capace di coinvolgere ed entusiasmare migliaia di studenti e docenti della secondaria superiore, insieme ai professori universitari intervenuti come valutatori e relatori. L’iniziativa, come le precedenti, si è svolta in tre tappe successive.
In primo luogo, come anticipato sopra, abbiamo proposto la lezione introduttiva tenuta nel settembre 2024. Si è trattato di un momento, svoltosi presso l’Aula Gemelli dell’Università Cattolica di Milano, che ha visto come protagonista Giuseppe D’Anna. La lezione è stata seguita in presenza e in diretta streaming complessivamente da 5000 studenti e docenti di più di 150 scuole italiane. D’Anna ha introdotto il tema delle rd 2025 con una lezione sul tema: “Cosa sono i valori? Genesi ed esperienza di ciò che vale”5. Il filosofo ha stimolato gli studenti e i docenti ad aprire l’orizzonte della propria riflessione alle problematiche dell’indagine filosofica e personale sui valori, facendo tesoro della tradizione di pensiero che va da Platone a Kant, fino ai filosofi più recenti. Inoltre, le 10 videolezioni con esperti e docenti universitari, diffuse sul sito web delle rd6, insieme alle altre lezioni proposte, hanno permesso a studenti e docenti di approfondire il tema dei valori facendo tesoro di alcuni stimoli originali, oltre che del punto di vista dei principali protagonisti della storia del pensiero.
La seconda tappa è consistita nel lavoro di ricerca individuale e collettivo dei team che hanno deciso di partecipare al Concorso, accompagnati dai loro docenti referenti, nelle diverse categorie proposte (scritti, video e monologhi), oltre alla possibilità di candidarsi al torneo di disputa filosofica Age contra . I docenti del comitato didattico hanno proceduto poi a valutare gli elaborati scritti, i video e i monologhi secondo un sistema a blind referee. Essi cioè hanno valutato i testi e i video senza conoscere chi ne fosse l’autore. Le valutazioni dei docenti universitari del comitato scientifico, sempre con un sistema a blind referee, hanno determinato la graduatoria finale. Per quanto riguarda la categoria degli elaborati video e i monologhi, la valutazione è stata compartecipata nella prima fase anche da una speciale giuria tecnica, composta da docenti ed esperti dell’associazione ApiS – Amore per il sapere, in
5. Tutte le videolezioni realizzate per le rd 2025 sono visibili sul sito web di rd alla pagina romanaedisputationes.com/videolezioni/ e sul canale YouTube di rd, www.youtube.com/channel/ UCxmQzzh47V4dvJPFYt2t5XQ .
6. Ibidem.
collaborazione con esperti della Cineteca di Bologna e del Museo nazionale del cinema di Torino e definita nella graduatoria finale dal Comitato scientifico del Concorso.
La terza e ultima fase si è svolta il 10 e 11 marzo 2025 in presenza presso il teatro Duse di Bologna e in collegamento streaming. Per due giornate si sono susseguite le lezioni di Mario De Caro, la finale Junior del torneo di disputa Age contra e la serata filosofico-musicale con Luca Carboni e Marco Bernardi. Infine, si sono svolte la finale Senior del torneo di disputa filosofica Age contra guidato da Adelino Cattani, la presentazione dei monologhi finalisti, l’intervento di Bruno Mastroianni e la sintesi finale da parte del direttore del Concorso e del presidente del Comitato didattico.
La due giorni si è conclusa con le molto attese premiazioni finali dei team vincitori. I numeri confermano il successo di questa dodicesima edizione del Concorso: più di 832 studenti iscritti, accompagnati da 89 docenti referenti, provenienti da 60 scuole di tutta Italia, per un totale, nelle categorie Junior (iii e iv anno della secondaria superiore) e Senior (v anno), di 247 elaborati, divisi in 37 monologhi Junior, 37 monologhi Senior, 42 video Junior, 18 video Senior, 72 tesine Junior e 41 tesine Senior.
Tutta questa ricchezza è fonte di grande soddisfazione per gli organizzatori. Le rd sono state realizzate dall’associazione Amore per il Sapere –ApiS in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, l’Istituto Toniolo, Cimea, l’associazione Incontri esistenziali di Bologna, gli editori Loescher e Laterza, le residenze universitarie della Fondazione rui, Lavoropiù S.p.a., l’associazione Diesse, l’associazione Jonas, la Cineteca di Bologna, il Museo nazionale del cinema di Torino e con il patrocinio delle Università di Padova, di Bari, di Venezia e di Bologna.
Ciò che più di tutto ci rende orgogliosi nel promuovere le rd è la constatazione della novità di metodo che esse rappresentano per il lavoro quotidiano di molti docenti e studenti e, potenzialmente, per tutta la scuola italiana. Tale novità consiste innanzitutto nell’aver scelto di sfidare allievi e docenti sui grandi temi e sulle domande fondamentali della filosofia, domande che, nella didattica ordinaria e in proposte formative apparentemente affini alle rd, rischiano di perdersi in questioni più specialistiche e di dettaglio, talvolta di corto respiro. Per questo, ci pare che sia tanto essenziale quanto coraggioso proporre temi come quello della natura e delle possibilità conoscitive della ragione umana (rd 2014), quello della natura e dell’esperienza della libertà (rd 2015), quello delle radici, delle condizioni e delle espressioni della giustizia (rd 2016), quello del rapporto tra filosofia, tecnica e tecnologia (rd 2017), quello della natura della bellezza (rd 2018), quello della natura e delle possibilità del desiderio (rd 2019), quello del rapporto tra linguaggio e mondo (rd 2020), quello degli affetti e dei legami (rd 2021), quello del corpo (rd 2022),
quello della realtà (rd 2023), quello del tempo (rd 2024) e quello dei valori (rd 2025). Il lavoro nei team per la produzione degli elaborati scritti e video ha favorito, in molti studenti e docenti, la percezione che la scuola può essere davvero il trampolino di lancio per conseguire una conoscenza appassionata del mondo e di sé e non soltanto un luogo ripiegato su se stesso che la società obbliga a frequentare in vista dell’università o del mondo del lavoro. Infine, la categoria Monologo filosofico ha permesso agli studenti di lavorare singolarmente sugli argomenti e sulla loro esposizione orale efficace e persuasiva. Si tratta della discussione originale e personale di una questione filosofica inerente al tema del Concorso, formulata con stile piano, ma non piatto, ovvero una conferenza svolta in piedi e senza slide.
Un altro aspetto caratterizzante il lavoro delle rd è la scelta di offrire occasioni di confronto con alcuni tra i più competenti e appassionati studiosi del mondo accademico. Essa trova la sua prima ragion d’essere nella convinzione che il gusto per la ricerca può smuovere energie spesso sopite e dormienti, sia tra gli allievi che tra i docenti. Guardare e ascoltare uomini in ricerca è un potente antidoto all’autoreferenzialità e alla rassegnazione e permette di fatto la costruzione di nuovi e aggiornati percorsi di lavoro dentro e fuori la scuola. Il fatto stesso che i nostri allievi abbiano potuto fruire dei video realizzati con il sostegno dell’Università Cattolica di Milano sul tema del valore, affrontato da angolature diverse, e insieme fruire in presenza e in differita streaming delle lezioni di approfondimento tenute da Costantino Esposito, Anna Severino, Nicoletta Cusano, Luigi Vero Tarca, Pier Cesare Rivoltella e Stefan Lorenz Sorgner, ha reso visibile quella continuità tra scuola e università spesso auspicata a parole e raramente realizzata di fatto. Le videolezioni di Vincenzo Costa, Antonio Da Re, Anna Donise, Arianna Fermani, Carlo Gentili, Giovanni Giorgini, Giovanni Maddalena, Stefano Maso, Roberto Mordacci e Paola Muller hanno offerto la possibilità di realizzare la didattica capovolta a centinaia di classi, permettendo un lavoro approfondito e critico su un tema ampio e complesso come quello della realtà.
Infine, anche in questa dodicesima edizione delle rd abbiamo voluto dare agli studenti partecipanti l’occasione di mettere alla prova le loro competenze dialettiche e argomentative attraverso il torneo di disputa filosofica regolamentata Age contra7 .
7. Su questo cfr. infra, pp. 21-25.
Sul torneo Age contra e sulla categoria Monologhi
di Gian Paolo Terravecchia, Gabriele Laffranchi
1. Il torneo Age contra
Anche l’Age contra dell’edizione 2024-25, come l’anno precedente, si è svolto in forma mista, con le semifinali a distanza e le finali in presenza. La formula del torneo ha dunque coinvolto un totale di 8 squadre per i due tornei, Junior e Senior. Le squadre sono state estratte a sorte il 10 febbraio, tra quelle iscritte alle varie sezioni del Concorso (Scritti, Video, Monologo) che avevano dato la loro disponibilità a partecipare anche al torneo di dispute filosofiche. In tal modo gli studenti hanno avuto abbastanza tempo per prepararsi adeguatamente. Sono state disputate in tutto sei gare (quattro semifinali e due finali), che hanno portato alla proclamazione delle due squadre vincitrici, una per categoria.
Nel pomeriggio del 26 febbraio si sono svolte online le due semifinali Junior. Il topico discusso è stato: “I valori morali sono innati vs. acquisiti” e si sono confrontati, da un lato, il liceo “Sant’Anna” di Torino con il liceo “Mazzini” di Genova; dall’altro lato il liceo “Corso” di Correggio (re) con l’iis “Gadda” di Fornovo di Taro (pr). I vincitori, cioè il liceo “Mazzini” e il liceo “Corso”, si sono poi sfidati, questa volta in presenza, a Bologna nella bella cornice del teatro “Duse”, il 10 marzo, sul topico: “I valori sono condizione necessaria per una vita felice”. Ha vinto la categoria Junior del torneo la squadra del liceo “Corso”. I Senior hanno invece svolto la semifinale nel pomeriggio del 27 febbraio, anche loro online. Il topico era: “È possibile stabilire una gerarchia di valori indipendentemente dal contesto storico-sociale”. Un confronto si è svolto tra il Collegio “Don Bosco” di Borgomanero (no) e il liceo “Properzio” di Assisi (pg). Parallelamente si è svolto l’incontro tra il liceo “Casardi” di Barletta (ba) e il liceo “Mazzini” di Genova (ge). Anche in questo caso, la finale si è svolta al teatro “Duse”. Il topico proposto, questa volta, è stato: “Esistono valori assoluti, validi universalmente e in tutte le situazioni”. A sfidarsi nella finale dell’11 marzo, in presenza, sono state le squadre del liceo “Properzio” e del liceo “Casardi”. Ha vinto la categoria Senior del torneo la squadra del liceo “Properzio”.
Il torneo, come ormai da tradizione, è stato diretto e guidato dal professor Adelino Cattani, che ha seguito i lavori del torneo Senior, mentre Gian Paolo Terravecchia ha coordinato i lavori del torneo Junior. I dibattiti filosofici si sono svolti seguendo il protocollo di dibattito Age contra Plus1. Quest’anno le squadre hanno iniziato con la Dichiarazione di apertura che riportiamo più sotto.2
Il protocollo Age contra Plus chiama i disputanti a mettere in campo le proprie capacità logiche, retoriche e dialettiche, dando un peso ampio alle capacità argomentative. Bisogna saper argomentare validamente, saper formulare un discorso bello e persuasivo e si deve saper evidenziare i punti deboli nell’argomentazione dell’altra squadra. Formarsi a tutti e tre questi ambiti comporta un percorso di anni di studio e di esercizio che, normalmente, non viene offerto dalla scuola. Già però attirare l’attenzione sui momenti del dire, presentare le principali fallacie e imparare a neutralizzarle, mostrare almeno alcune strategie retoriche nella costruzione di un discorso, studiare gli stili di conduzione del momento dialettico sono passi avanti rispetto all’ordinario che la scuola offre, quindi si tratta di importanti opportunità di crescita per gli studenti e di maturazione professionale per i docenti. Come di prassi in questo genere di attività, alle squadre è stata assegnata d’ufficio la posizione da sostenere, così che gli studenti hanno dovuto argomentare a prescindere dalle proprie convinzioni personali più profonde. Nella parte finale del confronto, però, alle squadre è stato chiesto, da protocollo, di riconoscere quanto di buono e vero era emerso da parte dell’altra squadra, uscendo dal ruolo che avevano svolto fin lì. Il valore e la complessità del lavoro in cui i disputanti sono ingaggiati è ben rappresentato dalla Dichiarazione di apertura, che da quest’anno introduce lo svolgersi della disputa. Un componente per squadra si fa portavoce e legge davanti al team avversario, alla giuria e ai presenti il testo sotto riportato, in cui esprime propositi e impegni circa la discussione imminente.
2. La categoria Monologhi
La categoria Monologhi è stata inserita tra le categorie concorsuali due anni fa e ha incontrato un notevole successo, anche perché i finalisti hanno presentato il loro monologo davanti a centinaia di compagni, al teatro Duse, mostrando in atto di che cosa sono capaci. Si tratta di elaborare un breve discorso
1. Il protocollo Age contra è stato ideato dal Comitato scientifico del torneo nazionale di disputa Age contra (https://www.agecontra.it) e si rifà nelle sue linee essenziali al protocollo Patavina Libertas dell’associazione Palestra di Botta e Risposta dell’Università di Padova.
2. Cfr. M. Ferrari, M. Nardi, Educare a pensare. Teoria e pratica della disputa regolamentata, Carocci, Roma 2025, soprattutto pp. 39-41 e 65-73.
(5 minuti), riprendendosi mentre lo si espone, senza operare alcun montaggio o, più in generale, alcuna altra attività di postproduzione.
I monologhi sono un’occasione per lavorare sulle proprie capacità di parlare in pubblico e sono pensati sul modello dei celebri ted Talks (però con un formato breve, di 5 minuti). Gli studenti sono valutati per la padronanza del linguaggio, la conoscenza dell’argomento, l’efficacia nella strutturazione del discorso, la coerenza argomentativa, la capacità di dominare la comunicazione verbale, non verbale e paraverbale, il rigore e la pertinenza dei riferimenti culturali, l’originalità e, ovviamente, la pertinenza e la rilevanza filosofica dell’elaborato rispetto al tema proposto. Non si tratta, insomma, solo di aver studiato la materia, ma anche e soprattutto di saper esporre idee personali, sapendosi presentare di fronte a un pubblico, così da sostenerle in un breve, ma intenso e coinvolgente discorso che fonde pensiero e retorica, logica e capacità comunicativa.
Appendice
dichiarazione di apertura
Ai presenti
Come capitano della mia squadra, impegno me e i miei compagni a onorare, rispettare e applicare i seguenti principi, necessari perché la disputa sia un’esperienza umana di incontro e collaborazione alla ricerca del vero:
1. Faccio mia l’umile constatazione socratica che la ragione umana è fallibile. Sono perciò pronto a mettere in discussione le mie tesi, consapevole che potranno rivelarsi errate, in toto o in parte.
2. Ascolterò con attenzione le tesi formulate dal mio interlocutore, cercando di coglierne il senso e apprezzarne il valore.
3. tratterò con considerazione e lealtà il mio interlocutore. Sono consapevole che insieme a lui avrò modo di crescere.
4. Mi impegno a svolgere una critica implacabile delle idee che riterrò non persuasive, porgendola però con modi civili e con il massimo rispetto verso colui che le propone.
5. Perseguirò sia la chiarezza di pensiero, quanto a elementi, organizzazione e contenuti del discorso, sia il rigore nell’argomentazione.
Alla squadra concorrente
A nome mio e della mia squadra: vi salutiamo, vi ringraziamo e vi auguriamo “Buona disputa”!
PROTOCOLLO AGE CONTRA PLUS
Romanae Disputationes 2024
Fasi
• Prologo pro 2 minuti
• Prologo contro 2 minuti
• Argomentazione pro 4 minuti
• d ialogo socratico (condotto da contro) 3 minuti
• Argomentazione contro 4 minuti
• d ialogo socratico (condotto da pro) 3 minuti
• Pausa 15 minuti
• e same critico pro 3 minuti
• d ifesa contro (a più voci) 3 minuti
• e same critico contro 3 minuti
• d ifesa pro (a più voci) 3 minuti
• epilogo pro 2 minuti
• epilogo contro 2 minuti
• Pausa a discrezione della giuria
• d ichiarazione di riconoscimento pro 2 minuti
• d ichiarazione di riconoscimento contro 2 minuti
• restituzione della giuria e (eventualmente) verdetto
• Pro: squadra che difende il topico
• Contro: squadra che non accetta il topico
Fasi del dibattito
Prologo
Presentazione del problema e della sua rilevanza, definizione dei termini chiave, dichiarazione di intenti con anticipazione delle argomentazioni che la squadra svilupperà nella fase successiva.
Argomentazione
Presentazione delle prove (ragioni, cause, motivi; dati ed esempi) a sostegno della propria posizione.
Dialogo socratico e same della posizione dell’interlocutore volta a impegnarlo a fare concessioni utili alla propria posizione e a farlo cadere in contraddizione ponendo domande “alla Socrate”.
Pausa di 15 minuti, destinata a preparare le repliche alle argomentazioni, selezionando le obiezioni che si ritengono più forti e a predisporre la difesa dalle obiezioni (possibili o già avanzate) avverse.
Esame critico
Presentazione delle considerazioni critiche rivolte agli argomenti esposti dall’altra squadra finalizzata a: individuare e contestare eventuali vizi, fallacie, contraddizioni, premesse non dimostrate, conclusioni non conseguenti, interpretazioni discutibili; fornire definizioni alternative; mostrare conseguenze in -
desiderate di quanto sostenuto dagli altri, con particolare attenzione a verità delle premesse, rilevanza e pertinenza dell’argomento, completezza dei dati.
Difesa (collettiva)
r isposta alle obiezioni avanzate dalla controparte, cercando di ripristinare la validità e la consistenza delle proprie argomentazioni contestate, difendendo i propri argomenti e/o contestando i presupposti su cui si basa la critica. Il focus però è sul consolidamento della propria posizione.
Epilogo
r iesame dei punti salienti del dibattito, mostrando che la propria posizione è preferibile a quella avversa. Conclusione logica e chiusura retorica.
La giuria si ritira per deliberare, le squadre preparano la fase successiva. Il punteggio fin qui raggiunto viene fissato dai giudici, condiviso tra di loro, e non potrà cambiare per nessun motivo.
Dichiarazione di riconoscimento
La squadra coralmente riconosce i punti di forza, nei contenuti messi in campo e nel modo di presentarli, della squadra con cui si è misurata, e riconosce gli elementi di verità che, durante la disputa, ha riscontrato nella tesi dell’altra squadra.
I giudici, tenendo conto anche di quest’ultima fase, stabiliscono il vincitore.
QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 21, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.
Cosa sono i valori?
Genesi ed esperienza di ciò che vale

Siamo giunti alla dodicesima edizione del Concorso Nazionale Romanae Disputationes (RD). Esso cerca di promuovere in Italia l’eccellenza nello studio della filosofia a livello di scuola secondaria superiore. In questi anni il Concorso ha offerto a decine di migliaia di studenti del triennio superiore di tutta Italia percorsi di ricerca e confronto aperti a tutti gli orientamenti culturali, svolti in collaborazione con il mondo universitario, ponendo a tema le grandi domande che la filosofia offre. Il presente testo nasce dal Concorso 2025 sul tema Cosa sono i valori? Genesi ed esperienza di ciò che vale. Esso si è svolto, nella due giorni finale, il 10 e 11 marzo in presenza presso il teatro “Duse” di Bologna. Il testo raccoglie sia alcuni degli interventi degli esperti, sia le tesine vincitrici e offre una sintesi del percorso svolto.
Marco Ferrari è preside e docente di filosofia al liceo “Malpighi” di Bologna. È ideatore e direttore del Concorso nazionale di filosofia per le scuole superiori Romanae Disputationes, di Age contra Plus e di Opera Prima. È direttore della Bottega dell’insegnare – Filosofia di Diesse (BdF) e vicepresidente del Festival nazionale dell’Innovazione Scolastica. È autore, insieme ad Andrea Panìco, di Bocche di leone. L’esperienza dell’adolescenza tra scuola, filosofia e psicoanalisi (Mimesis, Milano-Udine 2024) e curatore, insieme a Massimo Nardi, di Educare a pensare. Teoria e pratica della disputa regolamentata (Carocci, Roma 2025).

Gian Paolo Terravecchia, coautore di manuali di filosofia, insegna filosofia e storia nei licei. Ha conseguito il PhD in Filosofia presso l’Internationale Akademie für Philosophie in Liechtenstein e il dottorato di ricerca in Filosofia teoretica e pratica presso l’Università degli Studi di Padova. Autore di numerosi saggi, soprattutto di filosofia sociale. Si occupa di didattica della filosofia. È presidente del Comitato didattico del Concorso Romanae Disputationes.
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