Paola Maria Capellino, Monica Mosca, I pronomi: tanti, troppi, difficili, Estratto del libro

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COMPETENTI IN ITALIANO

Collana a cura di Franca Bosc

Paola Maria Capellino - Monica Mosca

I PRONOMI: TANTI, TROPPI, DIFFICILI

Una guida per l’uso corretto

La Linea Edu

A1

COMINCIAMO!

Test di autovalutazione iniziale

Hai mai incontrato i pronomi in grassetto? Sottolinea quelli che già conosci.

a. Alla gara partecipano 20 atleti. Marco, 1. lui è arrivato 2. primo.

b. Scusi, Signore, 3. lei come 4. si chiama?

c. 5. Questo è il mio quadro preferito, 6. quello è il 7. suo preferito.

d. Telefono a Carlo e 8. gli chiedo il libro perché 9. lo vorrei leggere.

e. Che cosa regaliamo a Maria? 10. Le piacciono i fiori?

f. A Paolo serve la macchina, 11. gliela porto più tardi.

g. Io e Sara andremo a Venezia nel fine settimana, 12. ne abbiamo parlato ieri e 13. ci andremo in treno.

h. La scuola con 14. cui collaboro si trova a Milano. I professori 15. che lavorano lì sono molto bravi.

i. 16. Dovunque andrai io 17. ti seguirò.

l. 18. Egli recitò i suoi versi poetici, 19. ella rispose con una delle sue poesie.

m. All’esame sono passati in 20. due per volta.

n. Marco 21. se l’è presa con me ieri, ma io 22. non c’entravo niente.

o. • Come 23. se la passa tua sorella a Roma? • Bene, ma 24. non ne può più del traffico.

p. 25. Chiunque può partecipare alla riunione, ma 26. nessuno verrà.

q. Maria 27. mi ha regalato una collana colorata. 28. Ciò mi ha fatto molto piacere.

Ora calcola il tuo punteggio e leggi le indicazioni.

1 punto per le frasi 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 17, 27.

2 punti per le frasi 2, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 18, 19, 20, 26.

3 punti per le frasi 21, 22, 23, 24, 25, 28. Il tuo punteggio è

Da 0 a 17 punti Parti dal livello A → Fai gli esercizi 1-4.

Da 18 a 34 punti Parti dal livello B → Fai gli esercizi 5-9.

Da 35 a 51 punti Parti dal livello C → Fai gli esercizi 10-13.

Ripassiamo

1 Abbina le frasi ai pronomi, come nell’esempio.

1. Mangio il gelato. a. loro

2. Vanno volentieri al mare. b. tu

3. Signore, come si chiama? c. io

4. Cammini nel parco. d. voi

5. Prendiamo il treno alle 10.00. e. io

6. Chiamate! f. lei

7. Leggo spesso alla sera. g. noi

2 Sottolinea il pronome o l’aggettivo corretto.

Es. Questa è la casa di Maria. È a. mia / b. sua

1. Questa macchina è di Giovanni. È a. suo / b. sua.

2. Quel gatto appartiene a me. È a. tuo / b. mio.

3. Questo vino è dell’azienda. È a. sua / b. suo.

4. Abitiamo in questa casa. È la a. nostra / b. vostra.

5. Quella spiaggia è dei turisti. È a. nostra / b. loro.

6. Quei fiori sul tuo balcone sono bellissimi. Sono a. miei / b. tuoi.

A2

3 Indica quali frasi hanno un pronome dimostrativo. Ce ne sono tre. Fai attenzione: nell’esercizio ci sono anche degli aggettivi dimostrativi.

a. Questa amica si chiama Maria.

b. Questo è il mio cane, si chiama Bob.

c. Guarda chi è stato.

d. Quel gatto è nero.

e. Guarda quel gruppo di case, quella gialla è mia.

f. Nessuno è come te.

g. • Vorrei delle caramelle. • Quali? • Quelle.

4 Sottolinea il nome che il pronome sostituisce.

Es. Gli piace studiare.

1. Le rispondiamo subito.

2. Scusi, le posso fare una domanda?

3. Gli manderò un’e-mail.

4. Le serve una macchina nuova.

5. Gli piace la cucina italiana.

6. Gli telefono dopo.

7. Le rispondo subito.

8. Gli mancano gli amici.

a. a Paolo / b. a Carla

a. a Elisa / b. a Paolo e Sara

a. a lei / b. a loro

a. a mia sorella / b. ai miei amici

a. a Marco / b. a mia cugina

a. ai miei amici / b. a lei

a. al mio dottore / b. a Maria

a. alla professoressa / b. a voi

a. a Marco e Riccardo / b. a lei

9. Gli interessa molto la Storia. a. a Lucio / b. alla mia amica Erika

5 Sottolinea il pronome corretto.

Es. A Paolo? a. Gli / b. Lo telefono io.

1. Ai miei colleghi? a. Gli / b. Ci chiedo la disponibilità per una riunione.

2. A mia sorella? a. Le / b. La serve un’auto nuova.

3. A Matteo e Luca? a. Gli / b. Li piace molto viaggiare.

4. Chiara? a. La / b. Le chiamo dopo.

5. Mi scusi, a. le / b. la posso fare una domanda?

6. La conferenza? a. Le / b. La interessa molto e ci andrà.

7. Al professore? a. Gli / b. Lo scrivo un’e-mail domani.

8. A nostra madre? a. Le / b. Gli regaliamo un viaggio per il suo compleanno.

6 Completa le frasi con i seguenti pronomi. ci (2) • me lo • gliele • me ne • ne • ve li • glielo • me le Es. La Sardegna è bella anche d’inverno, ci andremo a dicembre.

1. Questo libro mi interessa molto, potresti prestare per il fine settimana?

2. Sara vuole le foto che abbiamo fatto ieri sera, mandi tu?

3. Mi prendi delle mele? servono due chili, grazie.

4. Non sono ancora convinta di andare in treno a Roma, parliamo stasera?

5. Scusatemi, ho dimenticato i soldi, porto domani.

6. Qualcuno ha detto a Carlo l’orario dell’appuntamento o dico io?

7. Che belle scarpe! Quasi quasi compro anch’io.

8. • Sei stato dal dottore? • vado domani!

7 Abbina la prima parte delle frasi alla seconda, come nell’esempio.

1. Lei è la ragazza…

2. Il treno su cui…

3. La scuola per cui lavoro…

4. La città in cui…

5. Le elezioni americane…

6. Il collega a cui…

7. Carlo è una persona…

8. Ho scritto un’e-mail al professore, …

9. Anna e Giulia sono due amiche…

a. ... abitavo prima era più cara di Torino.

b. ... ho mandato l’invito per il matrimonio mi ha detto che verrà con la moglie.

c. ... delle quali si parla molto saranno a novembre.

d. ... di cui ti ho parlato.

e. ... si trova a Firenze.

f. ... viaggiavo è arrivato in ritardo.

g. ... su cui posso sempre contare.

h. ... il quale ha risposto dopo due giorni.

i. ... con le quali ho fatto molti viaggi.

8 Completa le frasi con i seguenti pronomi. prima • triplo • doppio • centesimo • ultima • terze • quarto

Es. Piera è arrivata prima .

1. Quello che ho comprato l’anno scorso oggi vale il .

2. Questo terreno vale un del tuo.

3. Il dei suoi figli si chiama Giuseppe. La quinta e si chiama Roberta.

4. Giovanna e Sara sono arrivate .

5. Il di 25 è 75, cioè tre volte tanto.

9 Completa il testo con egli, ella ed essa.

Questa è la storia di un pittore molto famoso vissuto nel XIII secolo. Cimabue amava andare a passeggiare in montagna. Durante una di queste sue passeggiate, 1. vide un giovane pastore che, mentre custodiva le pecore, disegnava su un sasso. Si avvicinò e vide che 2. stava disegnando una delle pecore, tanto bene che 3. sembrava viva. Il pittore fu tanto impressionato che gli disse: “Vieni in bottega da me”. 4. rispose: “Vengo volentieri. Mi insegnerai a dipingere?”. Il pittore lo accolse, ma prima di iniziare il lavoro volle vedere se 5. era abbastanza bravo. Gli disse: “Dipingi un cerchio con questo pennello”. Il giovane afferrò il pennello e fece a mano libera un cerchio perfetto. Il pittore fu molto colpito e lo accolse come apprendista.

6. si chiamava Giotto da Bondone e viveva con la madre a Vicchio. 7. , saputa la notizia, fu contenta di mandarlo a fare l’apprendista presso il pittore Cimabue.

10 Completa le frasi con i seguenti pronomi.

chiunque (3) • quanti • quanto • tutto quanto • ovunque

Es. Chiunque venga io lo accoglierò. Gli ospiti sono un piacere.

1. Ho molto appetito. Oggi mangerò è in tavola.

2. vorrà partecipare alla gara potrà prenotarsi presso il nostro ufficio.

3. io guardassi vedevo panorami splendidi.

4. Darò questo premio a risolverà il quiz senza sbagliare.

5. Questo dibattito si rivolge a desiderano approfondire un tema di politica estera.

6. Puoi tacere. Mi hai già detto volevo sapere.

C1

11 Completa le frasi con le seguenti espressioni.

ce l’hanno messa tutta • ve ne siate andati • ce la cavavamo bene • ce l’ha con me • non ne posso più • non ce l’aspettavamo • ne valga la pena • gliene ho dette di tutti i colori • non se l’è sentita • non prendertela

Es. Gli atleti ce l’hanno messa tutta per arrivare alle Olimpiadi.

1. Ieri sera Sergio non mi ha salutata, ma ?

2. Che freddo fa! .

3. per l’esame, andrà bene la prossima volta!

4. Mia sorella di trasferirsi e ha rifiutato l’offerta.

5. Paolo non è venuto e non ha chiamato, da lui proprio

6. Ieri ero in coda per un parcheggio e un signore mi ha preso il posto. !

7. Ho prenotato un viaggio molto costoso, spero che ! L’ultima volta non ci siamo trovati bene con la compagnia di volo.

8. A che ora ieri?

9. Al liceo io e Giulio con la filosofia.

12 Completa le frasi con i seguenti pronomi. l’un l’altra • chiunque • tali… quali • parecchie • chi… chi (2) • diversi • alcuni… altri

Es. Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda! Un modo per dire che le persone non sono mai contente.

1. di queste proposte sembrano interessanti.

2. Non mi fido molto di loro: questi documenti sono troppo importanti e non li posso dare a .

3. Nei momenti difficili ci siamo sempre sostenute .

4. sosteneva che l’affare era una truffa, invece diceva che rendeva.

5. Non c’è nessuna differenza tra le due opzioni. Sono e , lascio scegliere a voi.

6. In hanno espresso la loro opinione, erano favorevoli e contrari.

13 Abbina la prima parte delle frasi alla seconda e completa le frasi con i seguenti pronomi. tale • stesso • colei • costoro • coloro • costei

1. Sono tuoi amici ? …

2. Porta questo portafoglio…

3. Non so scegliere, …

4. Oggi un mi ha salutato e mi ha stretto la mano...

5. Bisogna parlare a …

6. che vogliono essere ascoltati, …

a. … alzino la mano.

b. … anche se non lo conoscevo.

c. … perché non si comporta bene, ed è meglio dirglielo subito.

d. a che lo ha perso, fai in fretta!

e. … per me è lo .

f. … Me li presenti?

DONNE E SPORT 4

La lunga strada per superare le differenze di genere

La guida di questa unità è… la stilista Elsa Schiaparelli

Ebbene sì, sono proprio io, Elsa Schiaparelli, conosciuta anche come “Schiap”!

In questa unità, di livello B1-B2, vi accompagno a scoprire i PRONOMI RELATIVI. Per farlo ho scelto alcune storie sui diritti delle donne e lo sport. Lo sapete che sono stata una stilista di moda? Sì, alta moda! Ho contribuito anch’io, nei primi anni Venti, alla creazione di vestiti sportivi e confortevoli per le donne; ho usato colori vivaci, tessuti tecnici ed eleganti che riflettono il mio stile pionieristico e stravagante nella moda del tempo. Una mia frase celebre? “Un abito non è solo stoffa: è un pensiero”.

LO SAPEVATE CHE...

Nel corso della storia le donne hanno lottato per la parità di genere. Ad esempio, nel mondo dello sport, le donne non hanno potuto partecipare ai Giochi Olimpici per molto tempo. Quando è stato possibile partecipare alle competizioni sportive le donne hanno dovuto affrontare molte discriminazioni, come i test di genere per confermare di essere donne e non uomini che volevano imbrogliare I media hanno presentato e presentano ancora alcuni sport come “maschili” (come il calcio o il rugby) o “femminili” (come la ginnastica artistica) rendendo difficile il superamento della divisione di genere nello sport. Le Olimpiadi di Londra del 2012 sono state le prime in cui ogni Paese aveva almeno una donna nella propria Nazionale: l’Arabia Saudita, l’unico stato che ancora proibiva alle donne di gareggiare alle Olimpiadi, ha aggiunto quell’anno due atlete, una negli 800 metri e una nel judo. Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha detto che le Olimpiadi di Parigi del 2024 sono le prime nella storia ad avere una parità di genere fra le atlete e gli atleti: per la prima volta gareggiano tante donne quanti uomini, nello stesso numero di gare e sport.

▶ imbrogliare: truffare, ingannare

Conosci le parole scritte in verde? Secondo te qual è la loro funzione?

In questa unità conosceremo e approfondiremo il loro uso, l’uso cioè dei pronomi relativi.

Per cominciare

1 Leggi il testo e rispondi vero (V) o falso (F).

Nel korfball maschi e femmine giocano insieme

Il korfball è uno sport olandese simile al basket, famoso soprattutto per la sua parità di genere.

Negli ultimi anni stanno aumentando le competizioni sportive miste, in cui maschi e femmine gareggiano insieme. Di solito succede in gare a staffetta, verso le quali il Comitato Olimpico Internazionale si sta mostrando sempre più interessato, ma in cui ancora alle Olimpiadi i maschi gareggiano con i maschi e le femmine con le femmine. Ma ci sono anche casi in cui maschi e femmine gareggiano davvero insieme: ad esempio nella vela, nel nuoto artistico, nel pattinaggio di figura o nel doppio misto del tennis.

Il korfball è uno sport di squadra dove maschi e femmine gareggiano insieme: questa è una cosa che succede quasi solo in questa disciplina olandese che ha più di un secolo di vita. Il korfball è nato proprio per squadre miste e recentemente il New York Times l’ha presentato come uno degli sport meno conosciuti al mondo, ma uno degli sport più progressisti.

Il korfball è stato inventato nel 1902 da Nico Broekhuysen, un insegnante di Amsterdam, il quale era alla ricerca di un gioco di squadra in cui alunni e alunne potevano competere insieme. Broekhuysen aveva preso ispirazione dal netball, una variante del basket meno fisica e meno di contatto rispetto alla pallacanestro tradizionale, e da un altro gioco svedese con un grande anello messo sopra a un palo alto tre metri. Per il korfball (da korf, che in olandese vuol dire “cestino”) Broekhuysen ha sostituito il grande anello con qualcosa di più simile a un canestro e ha elaborato una versione semplificata adatta anche per i bambini.

Oggi circa un milione di persone nel mondo pratica il korfball: esistono 70 federazioni nazionali. La maggior parte delle persone che praticano il korfball vive tra Belgio e Paesi Bassi, dove certi atleti arrivano a guadagnare anche 3000 euro al mese.

Il korfball si può praticare al chiuso e all’aperto, si gioca in otto contro otto, con quattro giocatrici e quattro giocatori per squadra, e l’obiettivo è lanciare la palla nei due canestri, che stanno in cima a un palo a tre metri e mezzo d’altezza (quasi mezzo metro più in alto rispetto a quelli del basket). Nel korfball contemporaneo i canestri sono dei cilindri di plastica. La palla è simile a quella da calcio o da pallavolo, più che a una da basket. Il New York Times ha scritto che non sempre è facile trovare un equilibro tra giocatori e giocatrici e c’è chi pensa che sia comunque uno sport problematico, a livello di parità di genere, perché le dinamiche di gioco portano le femmine a marcare le femmine e i maschi a marcare i maschi. Allo stesso tempo c’è chi ritiene che questo sport raggiunga comunque un giusto equilibrio. Il New York Times racconta inoltre come il korfball stia cambiando: un tempo i maschi si dedicavano soprattutto a fare punti e le femmine a fare passaggi di palla, mentre ora i ruoli si stanno evolvendo e integrando sempre di più.

1. Il korfball è una disciplina inclusiva.

▶ gareggiano: partecipano a una competizione, a una gara

▶ gare a staffetta: in atletica leggera, gara a squadre; ogni squadra è composta da quattro partecipanti che devono percorrere una parte del percorso e passare un bastoncino alla compagna o al compagno

▶ guadagnare: ricevere un compenso economico

▶ lanciare: tirare

▶ marcare: un giocatore della difesa controlla un attaccante della squadra avversaria

2. Il Comitato Olimpico non mostra interesse verso le competizioni miste.

3. Una variante della pallavolo ha ispirato il fondatore del korfball.

4. Qualcuno pensa che il korfball non sia completamente inclusivo.

5. Nel passato le giocatrici si occupavano molto di attacco.

Esploriamo la forma: i pronomi relativi

Le parole in verde nel testo dell’esercizio 1 sono pronomi relativi e hanno la funzione di sostituire un nome di persona, cosa o animale, e di collegare due frasi.

2 Rileggi il testo dell’esercizio 1 e sottolinea i pronomi relativi accompagnati da una preposizione.

3 Rileggi queste frasi del testo dell’esercizio 1 e indica quali nomi i pronomi sostituiscono.

1. Negli ultimi anni stanno aumentando le competizioni sportive miste, in cui maschi e femmine gareggiano insieme.

a. le competizioni sportive miste

b. maschi e femmine

2. Di solito succede in gare a staffetta, verso le quali il Comitato Olimpico Internazionale si sta mostrando sempre più interessato.

a. il Comitato Olimpico Internazionale

b. gare a staffetta

3. Questa è una cosa che succede quasi solo in questa disciplina olandese che ha più di un secolo di vita.

a. un secolo di vita

b. questa disciplina olandese

Dentro la lingua: i pronomi relativi

Il pronome relativo sostituisce un nome e mette in relazione due frasi, una principale e una secondaria. I pronomi relativi hanno quindi la funzione di collegamento tra due frasi.

Osserviamo le frasi:

Negli ultimi anni stanno aumentando le competizioni sportive miste.

Nelle competizioni sportive maschi e femmine gareggiano insieme.

Negli ultimi anni stanno aumentando le competizioni sportive miste, in cui maschi e femmine gareggiano insieme.

Questa è una cosa che succede quasi solo in questa disciplina olandese

Questa disciplina olandese ha più di un secolo di vita.

Questa è una cosa che succede quasi solo in questa disciplina olandese che ha più di un secolo di vita.

Il korfball è stato inventato nel 1902 da Nico Broekhuysen, un insegnante di Amsterdam

Nico Broekhuysen, un insegnante di Amsterdam, era alla ricerca di un gioco di squadra.

Il korfball è stato inventato nel 1902 da Nico Broekhuysen, un insegnante di Amsterdam, il quale era alla ricerca di un gioco di squadra.

I pronomi relativi che e cui

Le forme che e cui sono invariabili, cioè possiamo usarle per sostituire un nome sia maschile sia femminile, sia singolare sia plurale.

Quando usiamo il pronome che?

Lo usiamo quando ha la funzione di soggetto o di oggetto diretto.

Un pronome ha la funzione di soggetto quando sostituisce il nome di una persona, di un animale o di una cosa che fa l’azione della frase. Nella frase Nico Broekhuysen è stato l’insegnante che ha inventato il korfball, il soggetto della seconda frase è sempre Nico Broekhuysen. In questa frase, quindi, il pronome relativo che ha funzione di soggetto.

Un pronome ha la funzione di oggetto diretto quando sostituisce il nome che segue il verbo. Dopo il verbo possiamo rispondere alle domande: Chi? Che cosa?

Nella frase La partita di korfball che ho visto è stata molto interessante! il soggetto della frase è io e il pronome relativo che sostituisce la partita di korfball (Che cosa ho visto? Ho visto la partita di korfball). In questa frase, quindi, il pronome relativo che ha funzione di oggetto diretto

Attenzione Non c’è mai una preposizione davanti a che perché il pronome ha funzione di soggetto o complemento diretto. Quando un pronome relativo sostituisce un nome che ha funzione di oggetto indiretto troviamo spesso una preposizione davanti al pronome.

Quando usiamo il pronome cui?

Lo usiamo quando il pronome relativo ha la funzione di oggetto indiretto. Davanti al pronome relativo cui possiamo trovare una preposizione. Il korfball è una disciplina di cui si parla sempre di più.

Attenzione Quando in cui ha valore di luogo possiamo sostituirlo con dove Amsterdam è la città in cui / dove è nato il korfball.

4 Leggi le frasi e indica se che ha funzione di soggetto (S) o di oggetto diretto (C).

1. Ho visto una partita di korfball che mi è piaciuta molto. SC

2. Ci sono ancora molti diritti che le donne devono conquistare nello sport. SC

3. Il korfball è una disciplina sportiva che è nata in Belgio. SC

4. Il netball è lo sport che ha ispirato il fondatore del korfball. SC

5. Ho letto un interessante articolo che parla di storia dello sport. SC

6. Il korfball è uno sport che il New York Times ha definito inclusivo. SC

5 Sottolinea il pronome corretto.

1. Le Olimpiadi di Londra del 2012 sono state le prime a. che / b. in cui ogni Paese aveva almeno una donna nella propria Nazionale.

2. la Carta Olimpica è il documento ufficiale a. che / b. in cui contiene le linee guida per l’organizzazione dei Giochi Olimpici.

3. Il calcio è uno sport a. che / b. in cui c’è ancora molta strada da fare per i diritti delle donne.

4. La Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport è un documento a. che / b. in cui si occupa di parità di genere e inclusione nello sport.

Il

pronome relativo il quale

Le forme il quale, la quale, i quali e le quali cambiano secondo il genere e il numero e possono avere il ruolo sia di soggetto sia di complemento indiretto (con una preposizione davanti).

Nico Broekhuysen era un insegnante di Amsterdam, il quale ha inventato il korfball. (soggetto)

Questa è la ragazza interessata al korfball della quale ti ho parlato. (complemento indiretto)

Attenzione Le forme il quale, la quale, i quali, le quali sono più frequenti nella lingua scritta.

la lingua in evoluzione

Il che polivalente nelle frasi con i pronomi relativi

Il “che polivalente” è un fenomeno linguistico complesso presente sia nelle varietà dell’italiano parlato e popolare sia nelle varietà letterarie. Con questa espressione si definisce la tendenza dei parlanti a utilizzare la parola che come connettivo generico, cioè come elemento grammaticale che collega due frasi senza avere una funzione precisa e specifica. Per questo motivo parliamo di che polivalente, perché il che può avere funzioni diverse a seconda della frase e del contesto. Nella lingua parlata, infatti, spesso si preferisce utilizzare forme grammaticali più brevi e immediate.

Mi ricordi il nome dell’atleta italiana di cui mi hai parlato ieri?

Mi ricordi il nome dell’atleta italiana che mi hai parlato ieri?

La partita di basket alla quale sono stato la scorsa settimana è stata molto bella!

La partita di basket che sono stato la scorsa settimana è stata molto bella!

Questi sono esempi di semplificazione dei relativi con funzione di oggetto indiretto.

6 Leggi e completa il testo con i seguenti pronomi relativi. che • i quali • le quali • di cui • a cui (2)

Le

Olimpiadi

femminili di Parigi del 1922

“Il Comitato Olimpico non vuole le donne? (…) Abbiamo accettato la sfida, non ci hanno volute e noi dimostreremo che siamo capaci di guidare il nostro destino”.

(Alice Milliat nel giorno di inizio delle Olimpiadi femminili nel 1922)

Le donne partecipano alle Olimpiadi dal 1900, ma all’inizio potevano partecipare solo alle competizioni di alcuni sport, come il pattinaggio o il golf, 1. erano considerati adatti alle donne. Nel 1922 la Federazione sportiva femminile internazionale ha organizzato le Olimpiadi femminili. La fondatrice della Federazione era Alice Milliat, una donna 2. ha avuto un ruolo importante per i diritti delle donne nello sport, ma 3. non si parla molto. Non ci sono molte notizie sulla vita di Alice Milliat. È nata a Nantes, in Francia, come Alice Milllion, nel 1884, e si è sposata a Londra nel 1906 prendendo il cognome Milliat dal marito. Ha fatto molti lavori, come la traduttrice, e verso i trent’anni si è appassionata di diritti delle donne nello sport perché praticava canottaggio, hockey, calcio e nuoto. Durante la Prima Guerra Mondiale Alice ha creato molte associazioni sportive femminili e nel 1919 ha chiesto al Comitato organizzatore di permettere alle donne di partecipare alle Olimpiadi in tutti gli sport. In risposta al rifiuto del Comitato Olimpico Alice ha organizzato le prime Olimpiadi femminili, 4. hanno partecipato più di 70 atlete, 5. arrivavano da Francia, Svizzera, Cecoslovacchia, Regno Unito, Stati Uniti e Panama. Queste donne hanno gareggiato in 11 competizioni 6. le donne non erano ammesse nei Giochi Olimpici ufficiali: 60 metri, 100 metri, 300 metri, 1000 metri, staffetta 4×110 metri, 100 metri di corsa a ostacoli, salto in alto, salto in lungo, salto in lungo da fermi, lancio del giavellotto e lancio del peso.

7 Abbina gli sport alle immagini.

1. calcio

2. canottaggio

3. pattinaggio

4. DONNE E SPORT La lunga strada per superare le differenze di genere

Il pronome relativo chi

Osserviamo le frasi:

C’è chi pensa che sia comunque uno sport problematico. Allo stesso tempo c’è chi ritiene che questo sport raggiunga comunque un giusto equilibrio.

In queste frasi il pronome chi ha la funzione di pronome relativo e significa ci sono persone che… Il pronome chi è invariabile e il verbo si usa sempre alla terza persona singolare.

8 Trasforma le frasi usando il pronome chi.

Chi si usa molto nei proverbi italiani.

• Chi dorme non piglia pesci: le persone che sono pigre non ottengono molti risultati

• Chi tace acconsente: la persona che non fa osservazioni accetta quello che è stato detto

• Chi fa da sé fa per tre: la persona che svolge un’attività da sola può farlo molto bene

Es. Ci sono persone che pensano che lo sport del calcio non sia ancora abbastanza inclusivo.

C’è chi pensa che lo sport del calcio non sia ancora abbastanza inclusivo.

1. Ci sono persone che ritengono che le donne guadagnino ancora meno degli uomini.

2. Ci sono persone che sostengono che la qualità di una società si riconosca dalla parità dei diritti.

3. Le persone che hanno molti privilegi spesso non riconoscono la discriminazione.

4. Ci sono persone che stanno raccontando la storia di Alice Milliat e delle Olimpiadi di Parigi del 1992.

9 Abbina la prima metà dei proverbi alla seconda metà, poi abbina i proverbi ai loro significati, come nell’esempio.

1. e III Chi tace... a. ... non rosica.

2. Chi fa da sé... b. ... è a metà dell’opera.

3. Chi ben comincia... c. ... l’aspetti.

4. Chi la fa... d. ... pianga sé stesso.

5. Chi non risica... e. ... acconsente.

6. Chi è causa del suo mal... f. ... fa per tre.

I. Le persone che mettono in atto azioni negative riceveranno altre azioni negative.

II. Le persone intraprendenti riescono molto bene anche da sole.

III.Le persone che non dicono di non essere d’accordo accettano che cosa è stato detto.

IV. Le persone che iniziano un percorso con la giusta motivazione hanno buona probabilità di successo.

V. Le persone che non amano rischiare non hanno successo.

VI. Le persone che hanno causato i problemi che hanno non possono dare le responsabilità agli altri.

Usiamo e fissiamo

10 Leggi il testo e indica la risposta corretta.

Il divario di genere nello sport: una riflessione necessaria

Lo sport, che dovrebbe essere equo e inclusivo, presenta ancora un divario di genere evidente. Le disparità che emergono evidenziano un’ingiustizia profonda che ostacola il progresso verso una parità di genere completa. Sono molte le sfide che affrontano le atlete rispetto agli atleti maschi, spesso dovute alla necessità di superare le barriere che impediscono un coinvolgimento sportivo per tutti. Un aspetto che sottolinea il divario di genere nello sport è l’accesso alle risorse. Le atlete spesso devono affrontare una carenza di mezzi, strutture e opportunità. Questa disparità è evidenziata da statistiche che dimostrano investimenti inferiori nelle squadre femminili rispetto a quelle maschili. Questa mancanza di risorse crea un ciclo di svantaggio che impedisce la crescita e la visibilità delle atlete. Importante è la differenza nei compensi: le atlete guadagnano meno rispetto ai maschi, nonostante risultati e prestazioni spesso superiori. Questa iniquità monetaria riflette non solo un’ingiustizia economica, ma anche l’assenza di un riconoscimento del valore delle donne nello sport. Il divario di genere nello sport si manifesta anche attraverso stereotipi culturali e sociali che limitano le aspettative delle donne atlete. La percezione che le donne siano meno capaci degli uomini in determinate discipline sportive contribuisce a un’atmosfera di discriminazione e pregiudizio. Sconfiggere questi stereotipi è fondamentale per creare un ambiente sportivo in cui le donne possano crescere senza restrizioni basate sul genere.

Quindi per affrontare il divario di genere nello sport è importante realizzare politiche e iniziative che promuovono l’uguaglianza: un aumento degli investimenti nelle squadre femminili, una revisione dei compensi e campagne di sensibilizzazione per combattere gli stereotipi di genere. Solo con degli sforzi e delle azioni collettive possiamo sperare di creare un ambiente sportivo veramente giusto e inclusivo per tutti. Pertanto, il divario di genere nello sport è un problema che richiede un impegno continuo: attraverso la consapevolezza, l’azione e il cambiamento culturale e tecnologico, possiamo lavorare per superare queste barriere e creare un futuro in cui l’equità di genere nello sport sia la norma e non l’eccezione.

1. Qual è il tema principale del testo?

a. La storia dello sport.

b. Il divario di genere nello sport.

c. La tecnologia nello sport.

d. Gli eventi sportivi internazionali.

2. Qual è una delle sfide affrontate dalle atlete secondo il testo?

a. L’eccesso di finanziamenti.

b. L’assenza di stereotipi culturali.

c. La carenza di risorse economiche e opportunità.

d. La parità salariale rispetto agli uomini.

3. Che cosa si intende per “ciclo di svantaggio”?

a. Un ciclo di discriminazione e pregiudizio.

b. Un periodo di successi costanti.

c. Una serie di vittore consecutive.

d. Un’assenza di stereotipi.

4. Perché è fondamentale combattere gli stereotipi di genere anche nello sport?

a. Per mantenere lo status quo delle cose.

b. Per creare un ambiente sportivo inclusivo e giusto.

c. Per promuovere l’assenza di competitività.

d. Per favorire una selezione arbitraria degli atleti.

5. Qual è un’azione proposta nel testo per affrontare il gender gap?

a. Ridurre gli investimenti nelle squadre femminili.

b. Focalizzarsi sugli stereotipi di genere.

c. Ignorare il problema del divario tra donne e uomini.

d. Realizzare politiche e iniziative che promuovono l’uguaglianza.

11 Completa le frasi con le seguenti parole.

stereotipi • barriere • divario • investimenti • pregiudizi • risorse • iniquità monetaria

1. Il di genere determina anche quello economico!

2. Le differenze socioculturali tra uomini e donne possono essere delle vere e proprie .

3. Sono necessari maggiori nello sport femminile, perché la mancanza di economiche determina uno svantaggio continuo in termini di pari opportunità.

4. Il compenso di un lavoratore in un settore non deve essere diverso da quello di una lavoratrice, altrimenti si crea un’ , cioè una diversità di stipendio tra i generi.

5. “Donna al volante, pericolo costante”, oppure “Te la cavi bene per essere una donna” sono frasi sessiste basate su di genere e culturali.

12 Completa le frasi con i pronomi relativi.

1. Lo sport, dovrebbe essere inclusivo, continua a presentare un divario di genere.

2. Le opinioni secondo le donne sono meno capaci degli uomini devono essere sconfitte.

3. Un altro aspetto evidenzia il divario di genere nello sport è la disparità nei compensi.

4. I risultati le atlete ottengono sono spesso superiori a quelli degli atleti maschi.

5. Gli stereotipi culturali e sociali limitano le aspettative delle donne atlete contribuiscono ad aumentare un’atmosfera di discriminazione e pregiudizio.

6. È fondamentale che si crei un ambiente sportivo in le donne possano crescere.

7. Rispetto ai loro coetanei maschi, le atlete affrontano sfide sono spesso legate alla mancanza di finanziamenti.

4. DONNE E SPORT La lunga strada per superare le differenze di genere

13 Trasforma le frasi usando i pronomi relativi che e cui.

Es. Nel 1979 Pietro Mennea correva i 200 metri in 19 secondi e 72 centesimi. Ieri abbiamo visto Mennea in TV.

Nel 1979 Pietro Mennea, che abbiamo visto ieri in TV, correva i 200 metri in 19 secondi e 72 centesimi.

1. Le atlete spesso si trovano a dover affrontare una carenza di finanziamenti. La carenza di finanziamenti è evidenziata da statistiche.

2. Il divario di genere nello sport deve essere superato per creare un ambiente giusto e inclusivo. Solo attraverso sforzi concreti possiamo sconfiggere il divario di genere nello sport.

3. Abbiamo apprezzato molto i successi di Federica Pellegrini. Federica è una straordinaria nuotatrice: nel suo palmarès vanta sei titoli mondiali, quattro secondi posti e un terzo posto.

4. La percezione radicata che le donne siano meno capaci degli uomini contribuisce a un’atmosfera carica di pregiudizi. Sfatare i pregiudizi è fondamentale.

5. L’atleta Cinisca vinse due volte la corsa dei carri nel 396 e 392 a.C. Cinisca fu la prima donna a essere inserita nell’albo delle antiche Olimpiadi.

6. Corebo di Elide vinse la gara di corsa nelle Olimpiadi del 776 a.C. A Corebo fu donato un ramoscello di ulivo.

14 Leggi i testi e sottolinea i pronomi relativi.

Dacia Maraini

Dacia Maraini, che è una scrittrice italiana, è nata a Fiesole nel 1936 ed è nota per la sua produzione letteraria, che va dalla narrativa alla poesia e dal teatro alla saggistica. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per la sua carriera letteraria, tra cui figurano il prestigioso premio Strega e il premio Campiello. Le sue opere, che si concentrano sulla condizione storica e sociale della donna, prendono in considerazione anche la condizione femminile nella società contemporanea. Tra i suoi lavori più noti ci sono romanzi come L’età del malessere, Memorie di una ladra, La lunga vita di Marianna Ucrìa, Bagheria e Buio. Nel 2023 ha pubblicato In nome di Ipazia. Riflessioni sul destino femminile

Chi era Ipazia (Hypatia) di Alessandria d’Egitto?

Ipazia era un’importante studiosa che si occupava di matematica, di astronomia e filosofia. La sua morte è avvenuta in modo cruento nel 415 d.C. per mano del patriarca Cirillo di Alessandria, fanatico religioso che mal sopportava Ipazia perché era colta, di libero pensiero e non cristiana.

Un passo in più

15 Leggi e completa i testi con i pronomi relativi.

La passione sostiene il calcio femminile

Non sono mai stata una tifosa. […] Lo sport l’ho sempre praticato di persona: pallavolo, cavallo, nuoto, sci. Non mi diverte stare davanti uno schermo a tifare per una squadra anziché un’altra. Due giorni fa sono stata invitata da una giornalista 1. stimo e per cui ho molta simpatia, Lucia Annunziata, per rispondere a domande sul successo delle calciatrici italiane 2. si stanno facendo valere in giro per il mondo, e 3. raccolgono per la prima volta una folla entusiasta alle loro esibizioni televisive. Come si può spiegare questo improvviso successo dopo anni di disinteresse per il calcio femminile? Secondo me popolarità ed entusiasmo 4. suscitano sono dovute prima di tutto alla novità che per una volta delle donne si esibiscono in pubblico senza usare il linguaggio della seduzione. Sembra poco ma è una novità rivoluzionaria. E in secondo luogo direi che la gente ha sentito che queste ragazze giocano per la gioia di farlo e non per denaro. Il calcio maschile è diventato un affare economico troppo grosso per suscitare entusiasmi 5. non siano di appartenenza. Mi ha stupito il commento delle due simpaticissime giornaliste specializzate in calcio presenti alla discussione. Sembravano spaventate che io volessi togliere qualcosa alla “femminilità” delle giocatrici. Quasi avessi insinuato che sono dei maschiacci di cui vergognarsi. Hanno subito ricordato che nonostante il gioco burbero, dalle mosse maschili, usano il trucco, il rossetto, eccetera. Come se una donna 6. rifiuta il linguaggio della seduzione fosse da colpevolizzare anziché vedere come modello nuovo e rallegrante. Abbiamo osservato dei fermo immagine di una chiarezza cristallina. Si vede a occhio nudo che le ragazze stanno giocando per divertirsi e anche vincere, ma soprattutto per la gioia di farlo. E si nota che hanno un rapporto libero con il proprio corpo, una volta tanto slegato dall’eros usato per accendere il desiderio maschile. Questa è una novità assoluta di cui forse le ragazze non sono consapevoli ma 7. quella parte di pubblico 8. crede nei cambiamenti e nell’emancipazione femminile ha colto perfettamente. Felice di incontrare Cristiana Capotondi, 9. era presente non come meravigliosa attrice, ma come calciatrice dall’orgoglio pacato di una donna 10. ............ , pur parlando col corpo, non vuole sedurre, ma liberare la mente dagli stereotipi. (Dacia Maraini, In nome di Ipazia. Riflessioni sul destino femminile, a cura di Eugenio Murrali, Solferino 2023, pp. 44-45)

L’attrice Cristiana Capotondi, 11. nel 2021 è diventata capo delegazione della Nazionale italiana di calcio, è nata a Roma il 13 settembre del 1980. Grande attrice, regista, sceneggiatrice e perfezionista, le 12. passioni includono il calcio, i gatti e la cucina, è anche una dirigente sportiva.

Lucia Annunziata, 13. è nata a Sarno in provincia di Salerno, precisamente l’8 agosto 1950, è una donna caratterizzata da acuta schiettezza, 14. oltre a essere conduttrice di trasmissioni politiche televisive, è corrispondente per diversi quotidiani nazionali.

La differenza tra che pronome e che congiunzione

Qual è la funzione dei che di colore blu nel testo dell’esercizio 16?

In secondo luogo, direi che la gente ha sentito che queste ragazze giocano per la gioia di farlo.

Quasi avessi insinuato che sono dei maschiacci.

I che blu sono congiunzioni: uniscono due proposizioni, una principale e una secondaria.

Abbiamo visto all’inizio di questa unità che il pronome relativo che si riferisce a un termine già espresso o fornisce una precisazione, e può avere la funzione di soggetto o di oggetto.

L’uomo che gioca a tennis. (pronome soggetto)

L’attrice che tutti apprezziamo. (pronome oggetto)

Un test per verificare la funzione di soggetto o di oggetto di un pronome relativo consiste nello scorporare la frase relativa dalla frase principale e sostituire il pronome che con il nome a cui si riferisce. Se nella nuova frase il nome è soggetto, allora il pronome relativo è soggetto.

L’uomo (soggetto) / che gioca a tennis (frase relativa) / veste di bianco (predicato).

Procediamo a scorporare la frase relativa dalla frase principale e a sostituire il che con il termine a cui si riferisce.

L’uomo gioca a tennis. (frase scorporata) / L’uomo… veste di bianco. (frase principale)

L’uomo che gioca a tennis veste di bianco.

Se invece il nome è oggetto, il pronome relativo è oggetto. Come sopra, procediamo a scorporare la frase relativa dalla frase principale e a sostituire il che con il termine a cui si riferisce. In questo caso il soggetto è tutti e l’attrice è in funzione di oggetto.

L’attrice (soggetto) / che tutti apprezziamo (frase relativa) / è molto brava (predicato).

Tutti apprezziamo l’attrice (frase scorporata) / L’attrice… è molto brava. (frase principale)

L’attrice che tutti apprezziamo è molto brava.

Invece, la congiunzione che serve a unire due proposizioni tra loro. Viene usata per introdurre una frase subordinata che completa, in funzione di soggetto o di oggetto, la frase principale.

Bisogna che vada. (frase soggettiva)

Io dico che tu sei un bravo giocatore di tennis. (frase oggettiva)

In questo caso che non sostituisce nessun nome.

Mario dice che Giovanni non arriverà.

Mario dice / Giovanni non arriverà.

La congiunzione che si usa con alcuni tipi di verbi. Osserviamo lo schema dei principali verbi che richiedono la congiunzione che.

VERBI

1. Verbi del dire: affermare, dire, negare…

2. Verbi di opinione: pensare, dimostrare, supporre…

3. Verbi di percezione: sentire, udire, notare…

CONGIUNZIONE ESEMPI

1. Il prigioniero disse che era innocente!

2. Si pensa che gli antichi indoeuropei venissero dall’Asia centrale.

…e ogni altro verbo o sostantivo che richieda una frase soggettiva o oggettiva. + CHE

3. Noto che non sei interessato al film. Il pregiudizio che le donne siano meno capaci degli uomini non è vero.

4. DONNE E SPORT La lunga strada per superare le

16 Sottolinea che con funzione di pronome e cerchia che con funzione di congiunzione.

1. Le squadre femminili che praticano sport hanno meno risorse.

2. Ci sono molti preconcetti culturali che limitano le donne nello sport.

3. È noto che nello sport esiste la disparità di genere.

4. Pochi sanno che la Giornata internazionale dei diritti della donna è celebrata in Italia dal 1922.

5. Capotondi, che era presente non come attrice ma come calciatrice, ha stupito il pubblico per la sua competenza sportiva.

6. La salute e il benessere sono obiettivi che l’UE ha inserito nell’Agenda 2030.

7. Si vede a occhio nudo che le ragazze stanno giocando per divertirsi e anche vincere.

8. Molti pensano che Cristiana Capotondi sia un’ottima attrice.

17 Metti in ordine le parole per formare le frasi: nella prima che ha funzione di congiunzione, nella seconda ha funzione di pronome relativo soggetto e nella terza ha funzione di pronome relativo oggetto.

1. ammette / La / che / scrittrice / giornalista / Annunziata / la / Maraini / apprezza

2. Capotondi / calciatrice / anche / brava / un’ / attrice / è / ottima / che / una / è

3. le / coinvolgente / che / è / sportive / mostrano / professioniste / L’entusiasmo

18 Leggi il testo e indica la risposta corretta.

Elsa Schiaparelli, colei che ha inventato il rosa shocking e non solo!

Se cercate una personalità della moda che sappia stupirvi ancora, allora leggete la storia di Elsa, una delle più rinomate stiliste del XX secolo. Proprio lei ha introdotto cambiamenti rivoluzionari nella moda: ad esempio, è Elsa colei che ha inventato il concetto di abbigliamento sportivo femminile. Tutte quelle donne che desideravano abiti che armonizzassero funzionalità ed eleganza con originalità, trovavano nella sua produzione una vasta scelta. La sua collezione, infatti, comprendeva una vasta gamma di indumenti, tra i quali costumi da bagno, tute da sci e abiti di lino, a cui si aggiunsero gli abiti da sera nel 1931. Nel corso della sua carriera, Elsa ha speri mentato nuovi tessuti e audaci tagli, diventando fonte d’ispira zione per quanti aspiravano a divenire stilisti. Elsa si ispirava al Surrealismo, al Dadaismo e alle arti africane, dando vita a capi innovativi come gonne-pantalone, pantaloni aderenti e turbanti. Tra le sue creazioni più celebri il colore rosa shocking che è diventato il marchio distintivo della sua maison. Coloro che volessero conoscere le vicende della sua vita possono leggere la sua autobiografia Shocking Life, pubblicata nel 1954. Sappiamo che aveva una rivale: colei che avrebbe rivolu zionato la moda francese, Coco Chanel, nata il 19 agosto 1883. Ovunque si parli di alta moda, Coco ed Elsa sono considerate

due donne iconiche per la loro eccellenza, ma con origini e approcci diversi. Coco, la quale aveva umili origini, ha trascorso un’infanzia segnata dalla povertà e dall’orfanotrofio, dove ha imparato l’arte della sar toria. D’altra parte, la moda di Coco rappresentava un’idea di eleganza senza tempo e raffinata sempli cità, simboleggiata dalla famosa frase “La moda passa, l’eleganza resta”.

Il percorso di vita di Elsa è diverso: nata a Roma il 10 settembre 1890, proveniva da una famiglia pie montese illustre e per questo è cresciuta in un am biente culturalmente ricco che ha influenzato la sua visione del mondo. Gli Schiaparelli, che si dividevano in due rami originari, uno di Savigliano (Cuneo) e uno di Occhieppo Inferiore (Biella), erano intellettuali di primo piano nei diversi campi del sapere tra Ottocento e Novecento. Legata alla sua famiglia, soprattutto allo zio Giovanni Virginio, famoso astronomo, e al cugino Luigi Ernesto, egit tologo di fama mondiale, Elsa ha sviluppato un pro fondo interesse per la conoscenza, l’esplorazione e la creatività. “Schiap” è morta nel 1973, nella città di cui è stata sempre innamorata, Parigi, luogo in cui la sua casa di moda continua a prosperare. Elsa ha lasciato un’impronta indelebile nella storia ispirando tutti coloro che erano e sono esperti del settore della moda.

1. Quale pronome può sostituire i quali nella frase “tra i quali costumi da bagno, tute da sci e abiti di lino”?

a. Che.

b. Chi.

c. Cui.

d. Quale.

2. A quale nome si riferisce cui nella frase “a cui si aggiunsero gli abiti da sera nel 1931”?

a. Costumi da bagno.

b. Tute da sci.

c. Indumenti.

d. Abiti di lino.

3. Quale espressione può sostituire quanti nella frase “diventando fonte d’ispirazione per quanti aspiravano a divenire stilisti”?

a. Chi.

b. Quelli.

c. Tutti coloro che.

d. Che.

4. Quale pronome può sostituire coloro che nella frase “Coloro che volessero conoscere le vicende della sua vita possono leggere la sua autobiografia”?

a. Colui.

b. Chi. c. Quanti. d. Quanto.

5. Quale espressione può sostituire tutti coloro che nella frase “ispirando tutti coloro che erano e sono esperti del settore della moda”?

a. Che.

b. Tutti che. c. Chi. d. Quanti.

6. Quale espressione può sostituire dove nella frase “ha trascorso un’infanzia segnata dalla povertà e dall’orfanotrofio, dove ha imparato l’arte della sartoria”?

a. Luogo in cui. b. Luogo che. c. Dove. d. Là.

I pronomi relativi doppi

I pronomi relativi doppi (o misti) sono dei pronomi relativi che si possono sostituire con due parole o una sola senza che cambi il loro significato. Questi pronomi possono svolgere la funzione sintattica di soggetto o oggetto, o sostituire vari complementi indiretti nella frase subordinata. I pronomi che terminano in -unque possono anche introdurre una frase al congiuntivo.

19 Completa lo schema.

PRONOMI

chi

Chi dorme non piglia pesci.

chiunque + verbo al congiuntivo

Chiunque voglia indossare un abito sportivo scelga la praticità.

quanto

Ti ringrazio per quanto hai fatto per me!

colui, colei, coloro + che

Colui/colei che dorme non piglia pesci. Coloro che dormono non pigliano pesci.

tutti coloro / quelli che vogliano

ciò che

Ti ringrazio per quanti

Fu fonte d’ispirazione per quanti aspiravano a divenire stilisti.

dove

È nata qui, dove ha imparato l’arte della sartoria.

dovunque / ovunque + verbo al congiuntivo

Ovunque andrai io ti raggiungerò.

Dovunque tu vada io ti raggiungerò.

tutti coloro / quelli che Fu fonte d’ispirazione

luogo in cui

in qualunque luogo in cui andrai tu

20 Rileggi i testi degli esercizi 15 e 18 e completa la tabella con degli esempi dai testi.

Pronomi relativi soggetto

Es. ... una donna che rifiuta il linguaggio...

Pronomi relativi oggettoPronomi relativi indiretti

Es. ... popolarità ed entusiasmo che suscitano sono dovute...

Es. ... sono dei maschiacci di cui vergognarsi...

Pronomi personali

Es. Secondo me...

Pronomi indefiniti

Es. Sembra poco...

Pronomi relativi doppi

Es. ... colei che ha inventato il rosa shocking e non solo!

UNO SGUARDO ALLA REALTÀ

Il femminile delle professioni e l’inclusività del linguaggio

1 Leggi e completa il testo con le seguenti parole. calciatrice • successo • capitana • azienda • personaggi • calcio • che

Apochi giorni della Festa delle Donne la Mattel, 1. che produce le Barbie, ha lanciato nuove bambole

2. s’ispirano a celebri

3. femminili e che amplieranno la serie Inspiring Women, dedicata proprio a donne di 4. di ieri e di oggi. La prima new entry è la 5. Sara Gama, difensora e

6. della Juventus e della Nazionale italiana.

Nata a Trieste il 27 marzo 1989, figlia di padre congolese e madre italiana, ha iniziato a giocare a 7. quando aveva sette anni. Laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Udine, ne conosce ben quattro, ed è presidente della Commissione federale per lo sviluppo del calcio femminile in Italia.

(Adattato da: https://www.corriere.it/moda/news/cards/ da-sara-gama-frida-kahlo-barbie-che-celebrano-19icone-femminili/sara-gama_principale.shtml)

Nel testo trovi la parola difensora, la quale indica il ruolo di una giocatrice nella squadra di calcio, ma che anche ha altri significati. In altri contesti, ad esempio, è sinonimo di avvocata. Cerca ora su internet la definizione: come vedrai, la parola difensora è spesso indicata come “popolare”, meno adatta rispetto a difenditrice. Negli ultimi anni in Italia è in corso un grande dibattito per l’inclusività nel linguaggio, per il rispetto e l’inclusione di punti di vista diversi. Alcune parole sono considerate “non corrette” dagli italiani perché non è consuetudine utilizzarle nella loro forma femminile. Questo dipende dal fatto che, nel passato, alcune professioni e il gioco del calcio erano considerate attività maschili. Oggi si cerca invece di utilizzare il suffisso -sora per le parole maschili che terminano in -sore. Se vuoi approfondire queste tematiche puoi ascoltare il podcast della sociolinguista Vera Gheno Amare Parole, prodotto dal Post.

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