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CUCCIOLI IN FAMIGLIA
Cuccioli e gattini: come educarli?
Maria Chiara Catalani
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Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale Presidente Senior SISCA Dott. di Ricerca in Fisiopatologia e Medicina degli Animali d'Affezione Mail: mchiaracatalani@gmail.com
Per costruire con il nostro piccolo amico a quattro zampe una relazione sana, piacevole e appagante è necessario pensare sin da subito alla sua educazione. Vediamo insieme quali sono le regole fondamentali da seguire.

Il cucciolo o il gattino che arriva in famiglia è un piccolo vulcano di potenzialità da indirizzare, perché la sua vivacità, quella che lo rende così simpatico e attivo, è anche vivacità della sua mente. Educare, nel senso vero del termine, vuol dire indirizzare le caratteristiche individuali affinché siano adattative. Un cucciolo in educazione, dunque, è un individuo che
apprende ciò che gli permetterà di vivere
serenamente in famiglia, in città, ovunque avremo la possibilità di portarlo e in ciò che desidereremo coinvolgerlo.
Educare, ovvero conoscere e comprendersi
Per indirizzarlo al meglio, la prima cosa da fare è conoscerlo, cioè capire cosa per lui è importante e interessante, come comunica divertimento e piacere oppure disagio,
cosa lo mette in difficoltà. Il secondo passo fondamentale sarà comunicare nel modo migliore e più comprensibile possibile. Talvolta, infatti, pensiamo che se il cucciolo non fa ciò che gli chiediamo sia disobbediente, oppure ribelle o, ancora, non senta. Così ci si trova ad alzare la voce e perdere la pazienza, senza ottenere alcun risultato se non quello di vivere una frustrazione reciproca.
Quali sono le basi di partenza?
Insegnargli a fare i bisogni nel posto giusto è solitamente la prima preoccupazione di chi adotta o acquista un cucciolo. Prima domanda, per chi ha un cagnolino, è: traversina assor-
bente, sì o no? La risposta giusta non c’è. L’im-
portante è adattarsi alle esigenze di tutti. Se si vive al decimo piano di un condominio in centro città potrebbe essere necessaria per tamponare i momenti in cui è impossibile scendere prima che il bisogno scappi. Al contrario, se c’è spazio e tempo per proporre uscite frequenti, meglio ancora se in un bel prato, non sarà necessaria.
L’importanza del gioco
Ogni cucciolo ama esplorare gli oggetti, utilizzando la bocca, e questo talvolta diventa un


Comunicare con pazienza, accogliere e cercare di comprendere i bisogni di cucciolo e gattino, evitare le punizioni fisiche e le sgridate, è la base di una relazione rassicurante, educativa, piacevole con un cane così come con un gatto.
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problema, perché può portarlo a danneggiare un mobile oppure qualcosa di prezioso. Meglio prevenire, allora. Come? Semplice, basta ricordare che loro sono molto inte-
ressati a ciò che per noi è importante, ciò che attira le
nostre attenzioni. Se lo rincorriamo tutte le volte in cui prende in bocca una scarpa costosa, ad esempio, cercherà di riprendersela alla prima distrazione. Basta giocare d’astuzia e mostrare interesse, cercare di afferrarlo o giocarci ogni volta in cui prende un suo giocattolo.
Una passeggiata “rilassante”
E per far sì che il nostro cane non si allontani troppo durante una passeggiata? In questo caso è necessario
essere accoglienti e invitanti quando guarda verso di noi, non rimproverarlo se si attarda prima di tornare
ed evitare di chiamarlo solo quando è ora di andare a casa.

I comandi “base”
Per quanto riguarda, invece, i cosiddetti comandi? È certamente importante insegnare
al piccolo a sedersi e aspettare prima di attraversare una strada o a restare tranquillo
mentre attende fuori da un negozio. Imparate a comprendervi reciprocamente e verrà da sé anche tutto il resto!
E il gattino?
Per questo piccolo il percorso è più semplice. Innanzitutto, il gattino gradirà un bel parco
giocattoli da esplorare, qualche bel tiragraffi per arrampicarsi, scatole e cassetti per
giocare a nascondino. Questo, oltre a offrire un ambiente stimolante, permetterà di educarlo a giocare con gli oggetti evitando il gioco con le mani o gli agguati alle caviglie. Attenzione, quindi, perché fare la lotta o fargli afferrare le mani nascoste sotto le coperte è un errore che si potrebbe pagare caro quando il piccolo crescerà, portandolo a giocare al predatore con il nostro corpo.
L’uso della cassettina
Per i bisogni è importantissimo offrire una cassettina igienica facilmente disponibile, non troppo alta e ben appartata, lontano da elettrodomestici rumorosi. Solitamente è suffi-
ciente incuriosirlo di tanto in tanto, magari muovendo la sabbietta, e accompagnarlo do-
po qualche minuto di gioco concitato: l’educazione arriverà col suo istinto.




