Il terriccio è l’elemento fondamentale del giardinaggio, entro certi limiti capace addirittura di attutire le conseguenze di una cattiva gestione della coltivazione o di errate condizioni ambientali.
L’incerta provenienza della maggior parte dei “compost” commerciali, prodotti con le più svariate sostanze organiche di recupero - spesso raccolte con l’esclusiva finalità dello “smaltimento” e utilizzati soltanto nell’ottica dell’abbattimento dei costi - non può certo corrispondere alla necessità di dover offrire al coltivatore hobbista un prodotto costante e dai sicuri risultati agronomici.
Per questo motivo, tutti i terricci delle serie Fondolinfa sono formulati “senza compost”, con la sostanza organica fornita esclusivamente attraverso due frazioni torbose: una prima, più “strutturata” (torbe bionde), in grado di opporsi lungamente al naturale compattamento del substrato, riducendo i rischi di asfissie e marciumi radicali; una seconda, più “decomposta” (torbe nere), promuove la fertilità, stimola l’attività radicale, favorisce lo sviluppo della microflora utile e, con essa, le migliori condizioni di vitalità microbiologica del substrato.
Oltre alle torbe, rapportati sperimentalmente alle esigenze agronomiche di ogni singolo formulato, i terricci sono inoltre integrati con elementi inerti: argilla bentonitica, per aumentare la capacità di scambio cationico e di ritenzione idrica; perlite espansa, pomice, lapillo vulcanico, corteccia di pino marittimo francese, per aumentare la porosità e il drenaggio; sabbia silicea, per aumentare il drenaggio e dare maggiore stabilità ai vasi delle coltivazioni a zolla ridotta.
Esenti da parassiti animali o vegetali e da semi di erbe infestanti, i terricci Fondolinfa si caratterizzano inoltre per: l’elevata capacità di scambio cationico, che riduce le perdite per dilavamento degli elementi nutritivi somministrati con le concimazioni; il basso grado di restringimento, che facilita la ribagnatura ed evita i rischi di pericolose compressioni dell’apparato radicale;
il pH(*) leggermente acido, che favorisce la solubilità e l’assorbimento degli elementi nutritivi; la bassa salinità(*), che consente un più facile superamento degli stress da trapianto.
(*) i dati dichiarati per i singoli prodotti si riferiscono ad estrazione con acqua nel rapporto terriccio: acqua 1:1,5 in volume.
Le piante giovani (primi 3-4 anni) si rinvasano tutti gli anni, mentre le adulte è sufficiente rinvasarle ogni 2-3 anni. Il rinvaso frequente è sempre molto importante e, in particolare, per quelle coltivazioni (es. bonsai, piante grasse) in cui la zolla molto ridotta è soggetta ad un rapido esaurimento chimico-fisico.
Il rinvaso assicura l’efficienza del drenaggio e le migliori condizioni di aerazione dell’apparato radicale. E’ anche l’occasione propizia per selezionare e sfoltire le radici, eliminare quelle deteriorate e scoprire l’eventuale presenza di nematodi, infezioni fungine e altri attacchi parassitari (es. cocciniglie).
Generalmente il periodo migliore per il rinvaso è la primavera, prima del risveglio vegetativo, ma in presenza di stress evidenti si deve comunque intervenire subito, anche se fuori periodo.
Evitare l’esposizione diretta al sole nel periodo immediatamente successivo al rinvaso. Si ricordi che per favorire una crescita equilibrata occorrono periodiche concimazioni protratte per tutto il periodo vegetativo e iniziate, dopo il rinvaso, dalla comparsa dei primi germogli.
PREPARAZIONE DEL VASO
PREPARAZIONE DELLA PIANTA
OPERAZIONI CONCLUSIVE
1 - Mettere a bagno il vaso “nuovo” di terracotta;
2 - coprire il foro di drenaggio con uno o più cocci;
3 - assicurare un corretto drenaggio sul fondo del vaso, aggiungendo uno strato di argilla espansa. Per i vasi di plastica è necessario un drenaggio alto almeno 1/10 della loro profondità;
4 - coprire l’argilla espansa con uno strato di almeno 3-4 cm. di terriccio.
1 - Lasciare asciugare la zolla per facilitarne l’estrazione;
2 - capovolgere il vaso, trattenendo la pianta e la terra con la mano;
3 - estrarre la zolla, anche spingendola dal foro di drenaggio. Se la pianta fosse appena stata acquistata, sarà sufficiente tagliare con un coltello la plastica della fitocella, mettendo a nudo il pane di terra;
4 - eliminare parte del vecchio terriccio e le radici secche o marcescenti. Liberare le radici terminali per distribuirle meglio sul nuovo terriccio.
1 - Porre la pianta al centro del vaso: aggiungere o eliminare terriccio affinchè la profondità corrisponda a quella che la pianta aveva in vivaio (aiutarsi osservando la diversa colorazione del fusto);
2 - aggiungere terriccio intorno alla zolla;
3 - pressando delicatamente con le mani, continuare ad aggiungere terriccio fino a 2-3 cm. dal bordo per facilitare l’annaffiatura;
4 - annaffiare con cura.
1 - È necessario creare attorno alle radici una vasta porzione di terreno smosso, scavando buche sufficientemente ampie sia in larghezza che in profondità. Sistemare sul fondo della buca un adeguato strato drenante (cocci, argilla espansa o altro inerte);
2 - eliminare le radici secche o marcescenti;
3 - collocare la pianta alla stessa profondità in cui si trovava nel vivaio e, comunque, sempre con il colletto appena fuori terra.
4 - facilitare il contatto con le radici, comprimendo la terra man mano si riempie la buca. Far seguire un’abbondante irrigazione.
Caratteristiche - Terriccio totalmente vegetale, formulato con l’esclusivo impiego di torbe a diverso grado di decomposizione. Indicato per l’impianto e la coltivazione di tutte le specie floricole e orticole, sia in vaso che in piena terra; ne fanno eccezione le piante acidofile e quelle con particolari esigenze di porosità (agrumi, cactacee, orchidee, ecc.) per le quali si consigliano i terricci specifici. Dosi e modalità d’impiego
• Invasatura e rinvaso: il prodotto s’impiega tal quale; • Impianto di alberi e arbusti, in piena terra o in grandi fioriere: una parte di Fondolinfa più una parte di normale terra da giardino.
• Come ammendante per migliorare le caratteristiche chimico-fisiche dei terreni: 30-50 l/mq. incorporati superficialmente. Formato
Caratteristiche - Terriccio totalmente vegetale, formulato con l’esclusivo impiego di torbe a diverso grado di decomposizione. Il pH è stabilmente fissato intorno a 4.0-4.5, valore che si è dimostrato ideale per l’impianto e la coltivazione di tutte le piante acidofile (azalee, ortensie, rododendri, fucsie, camelie, felci, lilium, conifere in genere...), sia in vaso che in piena terra. Dosi e modalità d’impiego
• Invasatura e rinvaso: il prodotto s’impiega tal quale;
• Impianto di alberi e arbusti, in piena terra o in grandi fioriere: due parti di Fondolinfa più una parte di normale terra da giardino.
• Come acidificante o ammendante per migliorare le caratteristiche chimico-fisiche dei terreni: 30-50 l/mq. incorporati superficialmente.
Caratteristiche - Substrato esclusivamente torboso nella componente organica (torbe bionde e nere di diversa fibrosità adeguatamente neutralizzate) e integrato con: perlite espansa, che contribuisce al mantenimento di una struttura porosa e drenante; argilla, per aumentare la capacità di ritenzione idrica,parametro importante per le posizioni molto soleggiate in cui sono generalmente coltivati i gerani e le piante da fiore. La miscela s’impiega all’impianto o al rinvaso di tutte le piante da fiore, sia da interno che da esterno.
Dosi e modalità d’impiego
• Invasatura e rinvasi: il prodotto s’impiega tal quale;
• Impianto di alberi e arbusti, in piena terra o in grandi fioriere: una parte di Fondolinfa più una parte di normale terra da giardino.
• Come ammendante per migliorare le caratteristiche chimico-fisiche dei terreni: 30-50 l/mq. incorporati superficialmente.
Caratteristiche - Substrato specifico per agrumi coltivati sia in vaso che in piena terra (limoni, mandarini, cedri, aranci, bergamotti, pompelmi, kumquat, ecc.). Ad una matrice totalmente vegetale (torba bionda e torba nera) unisce una consistente frazione minerale (pomice) che assicura una struttura porosa e drenante di lunga durata, riducendo i rischi di asfissie e marciumi radicali. Fondolinfa Agrumi può essere vantaggiosamente impiegato sia per l’impianto che per il rinvaso, operazioni da effettuare entrambe in primavera o autunno. Dosi e modalità d’impiego
• Invasatura e rinvaso: il prodotto s’impiega tal quale; • Impianto in piena terra: una parte di Fondolinfa più una parte di normale terra da giardino.
• Come ammendante per migliorare le caratteristiche chimico-fisiche dei terreni: 30-50 l/mq. incorporati superficialmente.
Attenzione: gli agrumi sono molto sensibili ai ristagni idrici ed è pertanto fondamentale assicurare un corretto drenaggio sul fondo del vaso. Per favorire lo sviluppo delle radici, si consiglia l’impiego di vasi con profondità doppia rispetto al diametro. Per lo stesso motivo, negli impianti in piena terra è necessario creare attorno alle radici una vasta porzione di terreno smosso, con buche di almeno 80-100 cm. sia in larghezza che in profondità e sistemare sul fondo un adeguato strato drenante.
Caratteristiche - Terriccio espressamente studiato per la piantumazione di arbusti, cespugli, alberi e siepi in contenitori di medie e grandi dimensioni (fioriere di plastica, legno, cemento, terracotta, graniglia, granito monolitico). Esclusivamente torboso nella sua componente organica, la formulazione si caratterizza principalmente per l’elevato contenuto di materiale inerte di pregio (pietra pomice 7-12 mm.) che rende questo substrato molto resistente alla compressione ed al compattamento e quindi in grado di conservare inalterata la sua struttura per lungo tempo. Poiché le fioriere sono generalmente ubicate all’esterno e pertanto soggette anche a fenomeni climatici avversi (es. forti precipitazioni, nevicate), l’elevata porosità è una caratteristica fondamentale in quanto evita i traumi radicali da restringimento meccanico del substrato e i rischi di marciumi per eccesso di ristagno idrico.
L’elevata capacità di scambio assicurata dalla matrice torbosa e l’equilibrata capacità di ritenzione idrica, favoriscono la persistenza degli elementi nutritivi somministrati con le concimazioni. Dosi e modalità d’impiego
• Piantumazioni: il prodotto si impiega tal quale. Sul fondo della fioriera è sempre consigliabile realizzare un adeguato strato drenante con argilla espansa o altro materiale inerte. Le fioriere di legno dovranno essere impermeabilizzate con carta catramata.
• Come ammendante per migliorare le caratteristiche chimico-fisiche dei terreni: 30-50 l/mq. incorporati superficialmente.
All’impianto - L’apparato radicale delle essenze del tappeto erboso si concentra nei primi 10-20 cm. di profondità. L’incorporamento di Fondolinfa Tappeti Erbosi nello strato superficiale del terreno (400-500 litri per 100 mq.) crea uno strato di elevata fertilità che favorisce la germinazione riducendo il rischio di fallanze ed aiuta il prato a crescere fitto, verde e resistente.
Dopo la semina e trasemina - Per proteggere la semente subito dopo la sua distribuzione, spargere a mano o con apposito spanditerriccio un leggero strato di Fondolinfa Tappeti Erbosi (100-150 litri per 100 mq.), facendolo poi aderire con una leggera rullatura. Il fabbisogno idrico in questa fase è molto elevato: s’interviene con irrigazioni a pioggia a getto micronizzato, mantenendo sempre umido il terreno fino alla comparsa della vegetazione.
Durante la rinzollatura (posa delle zolle erbose) - inumidire leggermente la superficie quindi iniziare la deposizione delle zolle; procedere ad una leggera rullatura; colmare le fenditure fra le zolle con Fondolinfa Tappeti Erbosi; dopo ogni deposizione di 15-20 mq., per evitare disseccamenti irrigare leggermente le zolle; al termine, rullare nuovamente l’intera superficie ed irrigare, pratica che dovrà essere mantenuta per i 15 giorni successivi.
Per il livellamento della superficie - Dopo i temporali, i ristagni d’acqua posso no evidenziare avvallamenti più o meno profondi. Si eliminano spargendo un miscuglio composto da una parte di Fondolinfa Tappeti Erbosi e due parti di sabbia silicea. All’occorrenza, ripetere l’operazione più volte, a distanza di 2 settimane l’una dall’altra.
Per il “top dressing”- Pratica che consiste nella copertura dell’erba con uno strato di 2-3 mm (200-300 litri per 100 mq.) di una miscela composta da una parte di Fondolinfa Tappeti Erbosi e due parti di sabbia silicea. La distribuzione può essere resa più uniforme con l’ausilio di una rete, trascinata ripetutamente seguendo direzioni incrociate. Eseguita tutti gli anni all’inizio della ripresa vegetativa (fine marzo) oppure in autunno (fine settembre-ottobre), è un’opera zione raccomandata per garantire il livellamento della superficie, diradare il feltro, migliorare la struttura del suolo e ripristinare la fertilità chimico-fisica. Dopo la foratura (chiodatura) e carotatura - L’inizio dell’autunno è il periodo più favorevole per effettuare l’arieggiamento sottosuperficiale del manto erboso, mirato ad ossigenare e rivitalizzare il terreno reso compatto e asfittico dal calpestio, passaggio di mezzi, pioggia e irrigazione. Si passa sulla superficie con una macchina apposita (bucatrice) in grado di forare il terreno (foratura) oppure estrarre da quest’ultimo dei cilindretti di terra (carote). La profondità di lavoro è comunque di circa 7-8 centimetri. Il riempimento dei vuoti creati si effettua con una miscela composta da una parte di Fondolinfa Tappeti Erbosi e due parti di sabbia silicea, procedendo come detto per il “top dressing”.
Codice Codice EAN Pezzi x pallet
FONDOLINFA ® PIANTE GRASSE
Composizione -Torba bionda, torbe nere, lapillo vulcanico, sabbia silicea. Vagliatura 35 mm. - pH 6,0-6,5 - salinità max. 1000 µS/cm. Caratteristiche - Substrato specifico per piante grasse (cactacee e succulente) che unisce ad una matrice totalmente vegetale di elevata qualità (torba bionda e torba nera) una consistente frazione minerale (lapillo vulcanico e sabbia silicea) per assicurare una struttura porosa e drenante di lunga durata, riducendo i rischi di asfissie e marciumi radicali. L’elevato peso specifico migliora l’ancoraggio delle radici e la conseguente stabilità del vaso. Invasatura e rinvaso - Il prodotto s’impiega tal quale.
Codice Codice EANPezzi x pallet
MOLTIPLICAZIONE PER DIVISIONE DEL CESPO
Di norma le piante grasse si moltiplicano per seme o per talea, ma nelle specie che crescono in cespi (Agave, Fenestraria, Euphorbia Obesa, ecc.) il metodo più semplice e sicuro è la moltiplicazione per divisione del cespo. 1) Con zolla molto asciutta estrarre la pianta dal vaso. 2) Individuare i punti migliori per dividere il cespo. 3) Separare con le mani le nuove piante. 4) Procedere al trapianto seguendo le stesse modalità descritte per il rinvaso.
FONDOLINFA ® ORCHIDEE
Composizione - Corteccia di pino marittimo francese (mm. 10/25); torba bionda. pH 5,0-5,5 - salinità massima 400 µS/cm.
Caratteristiche - Substrato studiato per soddisfare al meglio le complesse esigenze di tutte le orchidee, sia quelle “monopodiali”, che crescono per allungamento del fusto (come Phalaenopsis, Vanda, Angraecum), sia quelle “simpodiali”, che formano generalmente degli pseudobulbi (ingrossamenti più o meno marcati contenenti le riserve nutritive) da cui si dipartono i ciuffi di nuova vegetazione (come Miltonia, Cattleya, Cymbidium, Oncidium). Per la presenza di una consistente frazione di corteccia selezionata di pino rosso delle Landes francesi, Fondolinfa Orchidee assicura una struttura porosa e drenante di lunga durata, riducendo i rischi di asfissie e marciumi radicali. La frazione torbosa garantisce la giusta ritenzione idrica e aumenta la “capacità di scambio” degli elementi nutritivi. Per queste sue peculiari caratteristiche e per la specificità della coltivazione, Fondolinfa Orchidee non può essere sostituito con nessun altro terriccio della serie Fondolinfa.
Invasatura e rinvaso - Il prodotto s’impiega tal quale. La maggior parte delle piante adulte dovrebbe essere rinvasata ogni 18-24 mesi (maggiore frequenza per le piante giovani). In assenza di stress evidenti (se presenti è opportuno intervenire subito, anche compromettendo la fioritura), l’epoca migliore per il rinvaso è: • quella successiva alla fioritura, se l’orchidea è monopodiale; • al risveglio vegetativo, prima dell’allungamento delle nuove radici, se l’orchidea è simpodiale.
Consigli pratici - Non riutilizzate il vecchio terriccio e inumidite il nuovo. Le piante monopodiali vanno poste al centro del vaso (1); con le simpodiali, ponete gli pseudobulbi più vecchi verso il bordo lasciando così più spazio a disposizione per i nuovi accrescimenti. Aggiungete terriccio e, per dare maggiore stabilità alla pianta, fatelo scendere bene tra le radici (2). Inserite i tutori in caso di necessità. Pressate delicatamente con le mani (3). A lavoro ultimato: il colletto delle monopodiali dovrà risultare appena fuori terra, 2-3 cm. sotto il bordo del vaso; il rizoma delle simpodiali, 2-3 cm. sotto il bordo del vaso, coperto con un sottile strato di terriccio. Ponete l’orchidea in luogo ombreggiato. Per stimolare la radicazione, almeno per una decina di giorni, evitate abbondanti annaffiature e, una o due volte al giorno, nebulizzate la pianta e la superficie del terriccio (4). Successivamente, riportatela in una posizione più luminosa ed iniziate il normale programma di annaffiatura e concimazione.
Caratteristiche - Substrato omogeneo, di finissima vagliatura, studiato espressamente per la semina di ortaggi e piante da fiore (anche in contenitori alveolari), il ripicchettaggio e la radicazione di talee erbacee e legnose.
La frazione organica è composta esclusivamente da torbe a diverso grado di decomposizione (bionde e nere) che, oltre a trattenere gli elementi nutritivi somministrati con le concimazioni, rilasciano acidi umici che favoriscono lo sviluppo dell’apparato radicale dei germogli e delle giovani piantine. La miscela è inoltre integrata da una frazione sabbiosa, che migliora il drenaggio e l’ossigenazione dell’apparato radicale e da perlite espansa, che contribuisce a mantenere inalterata la struttura per tutto il periodo della radicazione. L’elevata scorrevolezza del prodotto facilita l’uniforme riempimento dei contenitori alveolari.
Dosi e modalità d’impiego
• Semine, ripicchettaggi e taleaggi: il prodotto s’impiega tal quale.
• Come ammendante per migliorare le caratteristiche chimicofisiche dei terreni: 30-50 l/mq. incorporati superficialmente.
Formato
Codice Codice EAN Pezzi x cartone
SEMINE E TRAPIANTI
In funzione delle zone climatiche, a partire da dicembre fino ai primi giorni di febbraio per le zone più fredde, ha inizio l’annata delle piantine da trapianto: proseguendo nella stagione, in ogni mese primaverile-estivo le diverse orticole e floricole si rendono man mano disponibili per la messa a dimora definitiva. Nei primi mesi dell’anno i semenzai devono essere muniti di protezioni per evitare danni da freddo e mancate germinazioni; quando le condizioni climatiche lo consentono e non c’è più pericolo di ritorno del freddo, si possono utilizzare i semenzai all’aperto. Soprattutto nelle orticole, la struttura e la conformazione dell’apparato radicale sono molto delicati e la loro messa a dimora può risultare particolarmente delicata. Il procedimento più conveniente per minimizzare questi danni è quello della semina in vasetti singoli o in contenitori alveolari, perché consente la messa a dimora delle piantine con il loro “pane di terra”: le radici non vengono così alterate e lo sviluppo vegetativo può proseguire senza traumi. Fondolinfa Semine è particolarmente raccomandato per la realizzazione dei semenzai, il riempimento dei contenitori alveolari e per i trapianti a dimora.
RIPICCHETTATURA
Nel caso non sia stato possibile seminare il singolo seme in un vasetto o in un contenitore alveolare, è conveniente procedere alla cosiddetta “ripicchettatura”, cioè al diradamento delle piantine trasferendole dal semenzaio in altro idoneo contenitore nel quale possano svilupparsi prima della loro messa a dimora definitiva. Nelle zone climatiche più fredde, la ripicchettatura consente di proteggere la crescita delle piantine per un tempo più lungo e di anticipare considerevolmente la fioritura o la produzione. La preparazione dei contenitori viene realizzata distribuendo sul fondo un adeguato strato di materiale drenante (es. argilla espansa) e quindi riempiendoli con Fondolinfa Semine fino a un dito dal bordo.
TALEAGGIO
Il vantaggio della riproduzione per talea, generalmente fatta in coincidenza della ripresa vegetativa (primavera), è dovuto principalmente alla possibilità di trasmettere integralmente le caratteristiche della “pianta madre”. Si consiglia di non limitarsi mai ad una sola talea: producendone diverse si avrà infatti la possibilità di scegliere quelle che risulteranno migliori. È opportuno operare nelle giornate non troppo calde, né troppo ventose o umide: selezionati getti all’apice ben formati e con almeno due coppie di foglie, si tagliano le talee al di sopra di un nodo fogliare utilizzando un coltello ben affilato; si eliminano eventuali foglie basali (anche i boccioli, se presenti) e si rifila il gambo a 6-8 cm di lunghezza; si preparano i vasetti per la radicazione, distribuendo sul fondo uno strato di adeguato materiale drenante (es. argilla espansa) e poi colmando con Fondolinfa Semine fino a un dito dal bordo; si inumidisce la superficie con un nebulizzatore quindi, con un bastoncino, si preparano i fori (2-3 cm di profondità) nei quali inserire le talee (prima di procedere all’interramento, è opportuno applicare alla base delle talee degli specifici ormoni radicanti); si interrano infine le talee e si comprime delicatamente il terriccio intorno alla base. Il vasetto dovrà essere posizionato in un luogo luminoso, all’ombra ed il terriccio mantenuto sempre leggermente inumidito mediante nebulizzazioni con acqua a temperatura ambiente. Dopo qualche settimana, lo sviluppo dei germogli testimonierà l’avvenuta radicazione.
MARGOTTAGGIO
Come per il taleaggio, anche questa tecnica di moltiplicazione consente di ottenere, in tempi molto brevi, nuovi esemplari che ripropongono esattamente le stesse caratteristiche della pianta originaria. Poiché durante la radicazione è mantenuto il normale rapporto “alimentare” con la pianta madre, questa tecnica permette di utilizzare anche rami di notevoli dimensioni e di parecchi anni di età. Il periodo migliore per le margotte è certamente la primavera, ma anche fine estate-inizio autunno per quelle semilegnose o effettuate sui rami di un anno. Scelta la branca, si pratica una completa decorticazione anulare sotto un nodo o, meglio ancora, si stacca un triangolo di tessuto che interessa circa 1/3 della circonferenza. Attorno a questo taglio, avvolto in un “manicotto”di plastica o altro materiale impermeabile, si dispone Fondolinfa Semine previamente inumidito. In corrispondenza del taglio la pianta radicherà facilmente e, passate alcune settimane (generalmente conviene attendere almeno un paio di mesi) si taglia la margotta sotto la legatura ottenendo così il nuovo esemplare, totalmente indipendente in quanto già provvisto di radici proprie.
COLTIVAZIONE DI ORTAGGI NEI SACCHI DI FONDOLINFA SEMINE
Un metodo alternativo di grande praticità per non rinunciare al piacere di realizzare il proprio orto pur non disponendo di un’area dedicata o disponendo soltanto di spazi limitati, è la coltivazione di ortaggi e verdure nei sacchetti Fondolinfa Semine: il vantaggio di un substrato controllato, privo d’insetti terricoli ed erbe infestanti, in grado di favorire la crescita di una grande varietà di ortaggi, ad esclusione di quelli “a radice” (es. carota) o quelli che sviluppano un apparato radicale molto profondo, anche su superfici “sollevate” per rispondere a particolari esigenze operative. Nel caso delle fragole, il metodo evita il contatto dei frutti con la terra, riducendo i rischi di marcescenze e muffa grigia (Botrytis cinerea).
Nella parte inferiore del sacchetto si praticano dei fori di drenaggio, mentre nella parte superiore si può procedere in due modi:
• nel caso della semina, si ritaglia con un coltello o con un cutter una grande sezione rettangolare, lasciando un bordo di circa 2 centimetri per evitare che il terriccio possa cadere lungo i bordi. Si procede quindi alla semina e alla copertura con un leggero strato di terriccio;
• nel caso del trapianto, si ritagliano dei fori di circa 10 cm. di diametro, mettendo quindi a dimora le piantine con il loro pane di terra.
In entrambi i casi andranno rispettate le profondità (semina) e spaziature (trapianto) specifiche per il tipo di coltivazione. Indicativamente, in un sacco da 50 litri di Fondolinfa Semine sarà possibile coltivare: 2 piante di pomodoro ciliegino, peperone, melanzana, melone, zucchino e cetriolo; 6 piante di bieta da coste, fragola, erbe aromatiche, sedano; 8 piante di cipolla, scarola, cicoria, lattuga. Il sacchetto andrà posto in un luogo adeguatamente soleggiato e possibilmente riparato dalla pioggia e, per evitare macchie sulla superficie sottostante, collocato in apposito vassoio. Dopo la semina o il trapianto si annaffia fino alla fuoriuscita dell’acqua dai fori di drenaggio, in modo che il terriccio rimanga inumidito ma non bagnato. Se per motivi estetici si preferisce nascondere alla vista il bordo dei sacchetti, si può utilizzare del materiale pacciamante come la corteccia. Alla germinazione o quando le piantine abbiamo dimostrato di avere superato lo stress da trapianto, si potrà iniziare il normale piano di concimazione (Azosang, Ortaggi Foglia-Frutto, Solubis Orto-Frutticole, Bovisang). Al termine della coltivazione il contenuto del sacchetto potrà essere incorporato nel terreno dove svolgerà un’ottima funzione ammendante.
Caratteristiche - Prodotto naturale che trova largo impiego in tutte le coltivazioni.
Di puro sfagno, soffice, fibrosa, poco marcescibile, ha caratteristiche ineguagliabili: ottima porosità; elevata capacità di assorbimento idrico (circa 10 volte il suo peso secco); buona stabilità strutturale; trascurabile apporto di elementi nutritivi (e quindi non influenza il piano di concimazione prestabilito); pH molto acido (2-3) facilmente modificabile, a seconda delle esigenze, con la calcitazione (2,5 kg/m3 di carbonato di calcio innalzano di circa un punto il valore del pH); elevata capacità di scambio cationico (proprietà di trattenere gli elementi nutritivi delle concimazioni e di cederli poi lentamente); assenza di sementi e sostanze fitotossiche.
Principali impieghi
1. ristrutturazione e acidificazione dei terreni - La torba bionda ha la capacità di modificare le caratteristiche fisiche dei terreni (azione ammendante), dando scioltezza a quelli “pesanti” (eccessivamente argillosi) e struttura a quelli “sciolti” (eccessivamente sabbiosi). Per questa operazione di “ristrutturazione” dei terreni, mescolare alla normale terra da giardino la quantità di Linfa Torba Bionda considerata necessaria. Linfa Torba Bionda svolge inoltre un’azione acidificante, indispensabile per la coltivazione delle piante “acidofile” (azalee, ortensie, rododendri, fucsie, camelie, gardenie, ecc.): all’inizio di ogni stagione, incorporarne superficialmente 30-50 litri per mq.
2. Vangatura invernale dell’orto - Aumentando la fertilità e la vitalità microbiologica del terreno, l’apporto di sostanza organica durante la vangatura invernale delle prode ha sempre dei benefici effetti indipendentemente dalla natura del terreno e dalla sua tessitura. La sostanza organica per eccellenza è il letame maturo, purtroppo sempre più difficile da reperire e talvolta sconveniente nelle aree cittadine dove “l’odore di campagna” non è sempre gradito. In questi casi, l’unione di Linfa Suolovivo (300 gr/mq.) e Linfa Torba Bionda (40 litri/ mq.), prodotti entrambi ammessi per l’impiego in agricoltura biologica, rappresenta una valida alternativa: ad una miscela di sostanze organiche selezionate, essiccate e ridotte in piccoli cilindretti compressi per facilitarne la somministrazione e la conservazione (Linfa Suolovivo), si uniscono le capacità ammendanti e strutturanti tipiche della torba (Linfa Torba Bionda), che ha inoltre un’elevata capacità di scambio ionico ed è pertanto in grado di trattenere, rilasciandoli poi gradualmente, gli elementi nutritivi somministrati con le concimazioni.
2. Pacciamatura autunnale dei bulbi da fiore - Per ridurre le eccessive escursioni termiche delle piantagioni autunnali dei bulbi da fiore (tulipani, crochi, muscari, ecc.) si consiglia di coprire il terreno con uno strato di almeno 10 centimetri di Linfa Torba Bionda.
3. Conservazione invernale dei bulbi da fiore - I bulbi che si mettono a dimora in primavera possono essere conservati durante l’inverno in cassette di legno su uno strato abbondante di torba “asciutta”, in modo che l’aria possa circolare liberamente. Le cassette vanno poste in locali arieggiati e con temperature superiori allo zero (almeno 5-6°C). Per evitare la formazione di muffe e marciumi, si consiglia di impolverare sia la torba che i bulbi con una polvere fungicida.
4. Addolcimento dell’acqua delle annaffiature - Quando l’acqua del rubinetto è molto “dura” (eccesso di sali di calcio e magnesio) si consiglia di “addolcirla”. La torba bionda è uno dei mezzi più semplici per eseguire questa importante operazione: riempire un sacchetto di tela con circa 3-5 litri di Linfa Torba Bionda e immergerlo per una notte in 10 litri d’acqua; versare l’acqua così addolcita nell’annaffiatoio e procedere all’annaffiatura delle piante come di consueto.
5. Talee e margotte - Un substrato adatto per il radicamento delle talee è costituito da 1/3 di torba bionda mescolata a 2/3 di sabbia, pulita e sterile. Questa miscela assicura l’an- coraggio delle radichette in via di formazione e previene i ristagni d’acqua, causa frequente di malattie crittogamiche. La torba bionda è anche indispensabile per mantenere un’umidità moderata e costante entro i tubolari di plastica nei quali si fanno radicare, durante l’attività vegetativa, i rami incisi secondo la tecnica della margotta.
6. Lettiera sana e igienica per animali - Assorbendo gli escrementi e rendendoli inodori, un’abbondante lettiera di torba “asciutta” è consigliata per tutti gli animali da affezione e da reddito.
Formato
Codice Codice EAN
Pezzi x pallet
Aumentando la fertilità e la vitalità microbiologica del terreno, l’apporto di sostanza organica durante la vangatura autunnale delle prode ha sempre dei benefici effetti indipendentemente dalla natura del terreno e dalla sua tessitura. La sostanza organica per eccellenza è il letame maturo, purtroppo sempre più difficile da reperire e talvolta sconveniente nelle aree cittadine dove “l’odore di campagna” non è sempre gradito. In questi casi, l’unione di Linfa Suolovivo e Linfa Torba Bionda, prodotti entrambi ammessi per l’impiego in agricoltura biologica, rappresenta una valida alternativa: ad una miscela di sostanze organiche selezionate, essiccate e ridotte in piccoli cilindretti compressi per facilitarne la somministrazione e la conservazione (Suolovivo), si uniscono le capacità ammendanti e strutturanti tipiche della torba (Torba Bionda), che ha inoltre un’elevata capacità di scambio ionico ed è pertanto in grado di trattenere, rilasciandoli poi gradualmente, gli elementi nutritivi somministrati con le concimazioni.