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venerdì 20 ottobre 2023 www.lecronache.info
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Nello stallo alla messicana interno alle coalizioni, si fa largo l'ipotesi di un moderato
Un centrista alla presidenza della Regione? Le elezioni si vincono al centro che sarà ago della bilancia per uno schieramento o per l’altro
A
__Polese e Cannizzaro
DI MASSIMO DELLAPENNA
mmoniva Pinuccio Tatarella che il centro non è un luogo della politica. I luoghi della politica sono sempre la destra e la sinistra. Il centro si allea, si muove e determina chi vince. Lo diceva una grande personalità della storia della destra italiana. In molti sembrano averlo dimenticato. La Basilicata ha una lunga tradizione moderata. Era, insieme al Veneto, il cuore pulsante dell’elettorato democristiano. Lo sapevano bene le menti politiche della sinistra lucana negli anni ’90 quando decisero di candidare Raffaele Di Nardo alla Presidenza della Regione riuscendo così a sconfiggere Giampiero Perri candidato del centrodestra. Fu poi bravissimo Filippo Bubbico ad essere il vero
leader politico della coalizione e a superare la “paura” che la sinistra ancora incuteva in quella parte maggioritaria dell’elettorato che si era nutrito di anticomunismo viscerale. LO STALLO ALLA MESSICANA Certo il tempo è cambiato. Molte cose non sono più come prima. Il primo partito italiano è Fratelli d’Italia, il primo partito in Basilicata è il Movimento Cinque Stelle, la Lega è stata per un periodo di tempo il primo partito del centrodestra. A Sinistra la leadership della Schlein non ha certo una caratura moderata, anzi spinge il PD verso le posizioni più radical chic della sinistra intellettuale della ZTL. L’elettorato si è sostanzialmente “radicalizzato” e tende a semplificare la comunicazione in una eterna lotta tra il bian-
co e il nero. Il centro, però, può svolgere una sua funzione tattica e strategica non secondaria, soprattutto nella situazione di stallo alla messicana che si sta registrando in questi giorni. Il centrosinistra, diviso tra campo largo, larghissimo e identitarismo sembra non avere le capacità di trovare una quadra. La discesa in campo di Chiorazzo ha trovato la netta opposizione dei Cinque Stelle ma anche una serie di attriti all’interno del PD. Nella prossima segreteria regionale del Partito della Sinistra Italiana potrebbe essere messo ai voti un ordine del giorno contro l’ipotesi di cedere la leadership della coalizione ad un movimento civico. Né diversa è la situazione nel centrodestra. Bardi preme legittimamente per la riconferma. Lega e Fratelli
d’Italia hanno espresso tutte le loro perplessità anche se non riescono a trovare una quadra che deve essere, come nella prassi dei partiti del centrodestra, trovata a Roma nel gioco a scacchi delle presidenze. E SE I CENTRISTI... In tutta questa partita non viene mai tenuta in considerazione l’area di centro. Non un partito ma un’area ben definita che è caratterizzata da una visione comune, moderata e aperta ad ogni possibile soluzione e che potrebbe legittimamente puntare ad essere l’ago della bilancia. Il centrodestra è in netto vantaggio nei sondaggi, il centrosinsitra annaspa in difficoltà, il campo largo non si vede ma il risultato potrebbe comunque non essere scontato. L’area centrista che, per semplificazione comunicativa, possiamo identificare in Italia
Viva, Azione, Popolari Uniti, l’intergruppo consiliare (Polese, Braia, Giorgetti, Sileo, Zullino, Vizziello), Idea, Noi con l’Italia, la parte più moderata e meno lealista di Forza Italia non ha la forza elettorale di Fratelli d’Italia né quella del Movimento Cinque Stelle ma potrebbe essere determinante per la vittoria degli schieramenti. A differenza dell’elettorato dei partiti più forti, infatti, l’elettorato centrista è mutevole, può adattarsi, è governativo per definizione, è capace di spostarsi essendo attratto dalla parte moderata di qualsiasi coalizione. In questo quadro, dunque, quest’area o parte di essa potrebbe determinare il lato verso cui pende la bilancia, potrebbe scegliere chi vince le elezioni. UN PRESIDENTE DI CENTRO, PERCHÈ NO? Se riuscissero a definire bene il proprio perimetro, a trovare le giuste intese e collocazioni, a delineare una strategia i centristi avrebbero tutte le carte in regola per rivendicare la Presidenza della Giunta Regionale. Potrebbero farlo tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra. Sarebbero determinanti per la vittoria e potrebbero chiedere la candidatura alla Presidenza della Regione. Fantapolitica? Forse. Nel caos di queste settimane nessuno sembra pensarci o forse nessuno ne parla. Alcune cose, però, si fanno in silenzio.
IN PIAZZA GIANTURCO UN MOMENTO DI RIFLESSIONE IN VISTA DELLE ELEZIONI REGIONALI IN BASILICATA
Un confronto politico ad Avigliano: “Riparte la destra sociale nella nostra Regione”
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omani alle ore 18:30, presso la Piazza Emanuele Gianturco di Avigliano, si terrà un confronto politico in vista delle prossime elezioni regionali in Basilicata dal tema: "Riflessioni sul futuro dell'Italia e della Basilicata. Riparte la destra sociale nella nostra Regione". Una iniziativa politica che vede la partecipazione di personaggi di spicco della destra sociale nella nostra Nazione quali Pasquale Viespoli già due volte sindaco di Benevento e due volte Sottosegretario di Stato del Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel go-
verno Berlusconi II e nel governo Berlusconi III, oltre che Deputato e Senatore della Repubblica Italiana e di Gianni Alemanno, già sindaco di Roma, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali nei governi Berlusconi II e III e Deputato della Repubblica Italiana per diverse legislature. Il dibattito, che prevede il saluto del sindaco di Avigliano Avv. Giuseppe Mecca, sarà moderato dal giornalista Leonardo Pisani e vedrà l'intervento del sottoscritto Vincenzo Mancusi, portavoce del Comitato Promotore Elezioni Regionali
Basilicata 2024. In caso di avverse condizione atmosferiche, la manifestazione si terrà nella Sala Consiliare del Municipio di Avigliano.