

LA GIUDICE DEL QUOTIDIANO INTERCETTATA PROMETTEVA RITORSIONI AL CDX DEFINENDO “RICCHIONE DI MERDA” OCCHIUTO
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LA GIUDICE DEL QUOTIDIANO INTERCETTATA PROMETTEVA RITORSIONI AL CDX DEFINENDO “RICCHIONE DI MERDA” OCCHIUTO
Bocche cucite dalla Corte dei Conti sul caso della magistrato che imbarazza il palazzo

Affidato lo stesso servizio, allo stesso prezzo alle 2 società della galassia di Piero che hanno pure la medesima sede
È Ginestra la centrale di Lacorazzopoli. 600 abitanti, 70.000€
CRISI IDRICA
Bonito nel comitato organizzativo
Simona Bonito, Consigliera di partita Della Provincia di Potenza, è stata inserita in qualità di componente del comitato organizzativo di Women & the City, uno dei più importanti festival nazionali dedicati alla parità e alle pari opportunità, portando con sé una visione forte e un impegno concreto per il cambiamento. La sua presenza nel comitato rappresenta un riconoscimento (...)
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Non sappiamo che rapporto abbia il centrodestra con la memoria, nonostante la politica debba portar ricordo delle cose che fa e soprattutto di quelle che dice, ma le parole dell’assessore Cicala sulla crisi idrica paiono uscite da Alice nel paese delle Meraviglie, tanto traboccano d’inverosimile sognante. Ora che il fratellino d’Italia, arrivato primo in lista per il rotto della cuffia, non sia all’altezza della gravosa situazione lo sanno i poveri agricoltori e le organizzazioni che pure l’hanno invitato a dimettersi piuttosto che a perseverare nei danni, ma fa davvero indignare che fino a qualche mese fa dispensava calma e fiducia ed oggi invece invita serafico al “laboratorio di resilienza climatica”, manco fosse un esercizio zen all’imperturbabilità. Così, con un colpo di genio patriottico e di vera fratellanza,bene hanno fatto i consiglieri Galella, Fazzari e Napoli con assente Leone per caccia d’altura, ad uscirsene dall’aula suscitando la battuta d’essere ormai un assessore sfiduciato che la consigliera Araneo gli ha subito infiocchettato e di cui, dobbiamo dire ci piace assai l’arguzia filosofica e molto meno il cipiglio post-grillino. Canta Claver Gold: “Una cicala canta, una cicala però non balla…”
Il segretario dei Radicali Lucani Bolognetti contro del dichiarazioni dell’ex magistrato Iannuzzi su “Il Quotidiano del Sud”




Polese (Ol-Iv) apprezza la relazione di Bardi e invita a un’azione comune per affrontare l’emergenza: «Servono unità e impegno condiviso»
■ Servizio a pag 2
ALTA VELOCITÀ
C’è l’apertura di Rfi sulla proposta del nuovo tracciato, Pepe: «Convergenza di intenti, ora al lavoro per superare le criticità»
■ Servizio a pag 5
SMART PAPER
Duro confronto al tavolo regionale tra l’assessore Cupparo e Accentura ed Enel: intanto arriva la proroga di un mese
■ Menonna a pag 4
PARCO DEL VULTURE
La presidente Di Lucchio rassegna le dimissioni: «Faccio un passo indietro a finchè si ricomponga la necessaria unità politica»
■ Servizio a pag 17

Il capogruppo di Orgoglio Lucano apprezza la relazione di Bardi e invita a un’azione comune per affrontare l’emergenza in Basilicata
POTENZA. «Il presidente della Giunta Vito Bardi è stato chiaro nel mettere in evidenza una situazione complessa. C’è un contesto difficile dentro il quale va inquadrato un problema che è lucano, nazionale e internazionale».
Così il capogruppo di Orgoglio Lucano - Italia Viva, Mario Polese, a margine della seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alla crisi idrica.
Polese ha commentato positivamente l’intervento del presidente Bardi, definendolo «un’analisi lucida e puntuale di una crisi senza precedenti, che merita risposte immediate e condivise». Secondo il consigliere, «Bardi ha fatto bene a parlare di una “sfida di civiltà”, perché la questione dell’acqua non è più solo emergenziale, ma strutturale. Serve un impegno corale che coinvolga tutti i livelli istituzionali, dal Consiglio regionale al Governo nazionale, per difendere una risorsa vitale e garantire equità ai cittadini e alle imprese lucane».Nel suo intervento, Polese ha poi sottolineato come la Basilicata stia vivendo una fase di forte difficoltà a causa della riduzione degli afflussi idrici e del depau-

peramento dei bacini. «C’è una difficoltà infrastrutturale – ha spiegato – ed è qui che vedo un grande impegno del governo regionale, e anche da parte nostra, nel partecipare ai tavoli nazionali per ottenere le risorse necessarie a contrastare questa crisi». Il consigliere ha evidenziato inoltre l’impegno del Consorzio di Bonifica e della società Acque del Sud per favorire nuovi investimenti. «Si stanno facendo molti sforzi – ha detto – che si tradurranno in opere utili a migliorare
le infrastrutture e ridurre i consumi. Va riconosciuto che c’è un piano con idee chiare su ciò che resta da fare».«Al netto di qualche intemperanza nel dibattito – ha concluso Polese – mi pare che ci sia una direzione chiara, che condivido: interconnessione degli schemi idrici, riduzione delle perdite e autonomia energetica del sistema. Su un tema come l’acqua non ci sono maggioranze o opposizioni, ma solo la responsabilità comune di difendere il futuro dei lucani».
POTENZA. La seduta del Consiglio regionale dedicata alla crisi idrica è stata sospesa per mancanza del numero legale. Un episodio che, secondo il Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani, «non è un dettaglio tecnico, ma un segnale politico preoccupante».«Nel momento in cui la Basilicata avrebbe bisogno di compattezza e responsabilità –afferma il Comitato – l’Aula si svuota». Durante la discussione, il presidente Bardi e l’assessore Cicala hanno riconosciuto la gravità della situazione, «confermando quanto denunciamo da mesi: una crisi strutturale aggravata da carenze gestionali e mancanza di dati aggiornati».Per il Comitato, l’assenza del numero legale è «un problema di metodo, di priorità e di rispetto». La Basilicata, spiegano, «non può restare ferma per mancanza di equilibrio politico. Serve una verifica seria e pubblica su una maggioranza che appare divisa e confusa».Il Comitato rivendica il proprio ruolo civico: «Non siamo un disturbo ma la prova che il silenzio istituzionale non è più sostenibile. Le idee, quando sono chiare e libere, entrano da sole nei luoghi del potere».

L’opposizione attacca la maggioranza: «Divisioni interne e nessuna risposta per i lucani senz’acqua e senza prospettive»
POTENZA. «Crisi idrica: seduta sciolta per mancanza del numero legale, la maggioranza si divide e abbandona i lucani senz’acqua e senza risposte». È la dura accusa lanciata dai consiglieri di opposizione del Consiglio regionale della Basilicata dopo l’interruzione dei lavori dell’Aula dedicata all’emergenza idrica. A firmare la nota Alessia Araneo, Antonio Bochicchio, Angelo Chiorazzo, Roberto Cifarelli, Piero Lacorazza, Piero Marrese, Viviana Verri e Giovanni Vizziello. Per le forze di minoranza, quanto accaduto rappresenta «un fatto politicamente gravissimo, che segna una profonda crisi all’interno della maggioranza e, allo stesso tempo, una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini lucani e del loro diritto all’acqua». La se-
duta, spiegano, è stata sciolta a causa dell’assenza di gran parte dei consiglieri di maggioranza e, in particolare, del gruppo di Fratelli d’Italia, che ha lasciato l’Aula all’inizio dell’intervento dell’assessore Cicala.«Solo ora – evidenziano – Bardi e Cicala riconoscono che la crisi idrica non è un fenomeno passeggero ma strutturale, con la diga di Monte Cotugno ormai agli sgoccioli, come denunciamo da mesi. È un’ammissione tardiva dopo mesi di sottovalutazioni e annunci smentiti dai fatti».I consiglieri di opposizione ricordano di aver chiesto di accelerare i lavori di manutenzione e ripristino della capacità di invaso, ma «il Governo regionale si è limitato ai comunicati, mentre i tempi di conclusione slittano a dicembre 2026».Le critiche ri-

guardano anche il ritardo nella richiesta dello stato di emergenza per l’intero territorio regionale e l’assenza di un Commis-
sario ad acta «che possa garantire efficacia e tempi certi, evitando di affidare opere strategiche come la diga del Rendina a enti poco efficienti».«La Giunta Bardi – prosegue la nota – si è piegata alla governance dell’acqua voluta dal Governo Meloni, che ha escluso la Basilicata da ogni ruolo decisionale in Acque del Sud Spa. Da due anni la Regione non ha rappresentanti nel Consiglio di amministrazione e non ha avviato le procedure per la cessione della quota del cinque per cento spettante alle Regioni».«La crisi idrica – concludono – è la cartina di tornasole di una Basilicata senza visione, con una maggioranza paralizzata e incapace di garantire ai cittadini il diritto all’acqua, al lavoro e alla dignità».



















Un tavolo di confronto acceso, toni aspri, polemici e qualche battibecco tra maestranze, imprenditori, sindacati e vertici regionali. Nel bel mezzo un nuovo incontro in programma la settimana prossima. In sostanza quattro mesi di proroga contrattuale per i lavoratori della SmartP@per che ieri mattina hanno incontrato nella sala Basento della Regione Basilicata, la partecipata Eni, i vertici di Datacontact e Accenture insieme all'Assessore alle Attività Produttive della Regione Basilicata, Francesco Cupparo.
Sul tavolo della discussione anche le procedure per la gara d'appalto che hanno ridotto la platea dei lavoratori. Il raggiungimento dei livelli maturati, il conseguente reddito lordo sono altri temi da affrontare nella prossima settimana durante l'incontro che si spera possa essere decisivo per i dipendenti. I dipendenti chiedono il rispetto dell clausola sociale. La decisione è attesa per fine mese e in questa settimana oltre al nuovo incontro ci sarà tanto lavoro, tante mediazioni per l'Assessore alle Attività Produttive, Francesco Cupparo.
turo pieno d'incognite e un salario ancora incerto per i lavoratori che puntano sul prossimo incontro per definire in tempi celeri una questione che tiene con il fiato sospeso i dipendenti e tutte le famiglie interessate alla vertenza, segnata da malessere e speranze ancora disattese da parte della committtente. Alla riunione ha preso parte anche il Sindaco di Satriano di Lucania, Umberto Vita.
L'Assessore alle Attività Produttive, Francesco Cupparo ha parlato chiaro dando indicazioni in merito alla vertenza: «Ho chiesto ad Enel di intervenire. La sede operativa deve essere Potenza, SmartP@per ha dato anche la disponibilità della sua sede a Tito. Lo stipendio deve essere uguale a quello che percepiscono in questo momento i lavoratori ma soprattutto, ho chiesto che entro il 30 ottobre sia chiaro il futuro di 70 lavoratori, io voglio sapere se questi operai faranno parte del progetto o meno. La prossima settimana decideremo la data del nuovo incontro. Questa è una vertenza che non sono disposto a chiudere finchè non avremo risolto tutti i problemi. Sono convinto che Enel riuscirà a trovare la soluzione, ho grande fiducia in questo».

Nel bel mezzo la sede operativa, con l'azienda che resta ferma nell'ipotesi Matera ma non sono escluse altre ipotesi come Potenza.
torio. L'occupazione è un tema sul quale noi non avremo nessuna remora a rivendicare un mantenimento occupazionale sul nostro territorio». Attraverso una nota stampa Enel ha detto la sua sulla vertenza: «In riferimento alle preoccupazioni circa la possibile perdita del posto di lavoro e il trasferimento degli impiegati di SmartP@per dalla sede di Potenza, Enel desidera precisare che la gara da essa bandita include la clausola di salvaguardia occupazionale, cosiddetta clausola sociale, volta a tutelare la continuità lavorativa del personale impiegato. È inoltre previsto un meccanismo premiante sia per l'assorbimento su altre commesse dei dipendenti eventualmente in esubero, sia per l'applicazione dii forme di lavoro agile. Enel conferma il proprio impegno a favore della tutela dei lavoratori coinvolti nei suoi processi di fornitura dei servizi nonché conferma che sta continuando a sollecitare l'appaltatore entrante affinchè sia garantita la salvaguardia occupazionale, ritenendo positive le aperture dimostrate dallo stesso rispetto all'introduzione di ulteriori forme di flessibilità dei lavoratori quali ad esempio il ricorso allo smart working esteso e fruibile anche presso un nuovo spazio di lavoro a Potenza». F RA M EN Duro
Nel bel mezzo le richieste dei lavoratori che puntano sulla clausola sociale e sulla conferma del posto di lavoro nel principio della territorialità. Questi in soldoni i punti fermi emersi dal tavolo, serrato, aspro e pieno di polemiche svoltosi ieri mattina. Un tavolo di grande interesse per le prospettive dell'azienda e dei dipendenti e lavoratori, ben 407 lavoratori con il cambio d'appalto vinto dalla Datacontact e Accenture. Un fu-
Giovanni Galgano della Uil ha parlato del tavolo di trattativa: «Insieme ai lavoratori decideremo il prossimo percorso da mettere in campo. Ovviamente da oggi la prima risposta è che c'è la proroga del contratto, Enel con l'incontro anche separato con l'Assessore dovrà ancora di più rappresentare il proprio senso di responsabilità anche sociale e solidale e dobbiamo fare in modo di trovare una soluzione sulla sede».
Pasquale Capocasale, Segretario Generale della Fismic Basilicata: «Diciamo che oggi può
essere visto come uno zero a zero, però sicuramente qualche piccolo passo in avanti è stato fatto, quanto meno questa proroga di un mese che posso diventare anche tre a SmartP@per significa avere un tempo necessario per snocciolare tutte le questioni che sono ancora ferme sul tavolo e dove Accenture sta dimostrando poca serietà. Questo va detto chiaramente, perchè oggi credo che sia finito il tempo di giocare perchè i lavoratori da quattro mesi sono alla mercè di notizie che invece si aspettano e non arrivano. Gli esuberi? Con questo ci sono le premesse che sono in piedi e sta mettendo sul tavolo Accenture io mi auguro che non ci sia la complicità di Enel che si stia andando verso la possibilità di non avere tutta la platea che accetta le condizioni di Accenture perchè la sede è il problema principale e probabilmente questo farà esattamente il numero di organici senza aver fatto procedure di esuberi». Giorgia Calamita della Fiom CGIL, ha manifestato ancora dubbi in merito alla questione: «Non c'è nessuna novità, non c'è nessun aggiornamento. Le posizioni rimangono le stesse e quindi per questo noi continuiamo a confermare che questa azienda deve rispettare noi, deve rispettare i lavoratori, deve rispettare il sindacato e deve rispettare il terri-

L’assessore Pepe: «Si è creata una piena convergenza di intenti, ora serve determinazione per superare il collo di bottiglia»
POTENZA. Esito positivo per il tavolo tecnico di ascolto sull’alta velocità tra Regione Basilicata, Rete Ferroviaria Italiana e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Rfi ha accolto la proposta della Regione di prevedere un tracciato ad alta velocità lungo la Battipaglia-Taranto, superando l’attuale tratto “lento” tra Romagnano e Potenza, e l’ha classificata come «meritevole di approfondimento».
L’apertura è un passo decisivo verso la redazione del Docfap, il documento di fattibilità delle alternative progettuali, primo atto utile alla definizione del progetto preliminare e alla ricerca dei fondi necessari. La Basilicata è stata la prima regione ad essere ascoltata nel nuovo ciclo nazionale di audizioni sull’alta velocità.
Per Rfi era presente Roberto Laghezza, responsabile sviluppo infrastrutture area centro sud Adriatica, mentre per il Mit è intervenuto Enrico Mongili della Direzione generale per il trasporto ferroviario. Entrambi hanno riconosciuto che le esigenze lucane «escono rafforzate dal confronto».
«C’è stata una piena convergenza di intenti – ha spiegato il vicepresidente

e assessore alle Infrastrutture Pasquale Pepe –. L’obiettivo è rompere il collo di bottiglia tra Romagnano e Potenza, dove i convogli viaggiano a soli 60 chilometri orari. Noi vogliamo una linea che rispetti gli standard dell’al- ta velocità. È la prima volta che si apre un tavolo dedicato al tema».
Pepe ha ricordato che la Regione ha già investito risorse sull’ammodernamento delle tratte Potenza-Metaponto e Ferrandina-Matera, sull’adeguamento tecnologico delle stazioni e sull’introduzio-
ne di treni regionali di ultima generazione capaci di viaggiare fino a 160 chilometri orari. «Abbiamo illustrato – ha aggiunto –una strategia di sviluppo coerente con il ruolo di regione cerniera del Mezzogiorno».
«L’orizzonte ora è più chiaro, ma bisogna lavorare con determinazione per arrivare alle ipotesi progettuali. Solo superando il tratto critico tra Romagnano e Potenza potremo garantire ai lucani un collegamento moderno e competitivo, con benefici per tutto il Sud».
«STAZIONE
VA REALIZZATA AD ATENA LUCANA»
POTENZA. «La politica non può cambiare la geografia». Così il presidente del Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro, Rocco Panetta, replica alle recenti dichiarazioni del presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, e del deputato del Movimento 5 Stelle, Arnaldo Lomuti, sulla possibilità di una stazione dell’alta velocità a Romagnano. Per Panetta, l’unica reale opportunità di sviluppo per la provincia di Potenza è «la riapertura al traffico commerciale della linea Sicignano-Lagonegro», con interconnessioni a Polla e Romagnano Sud, così da consentire la circolazione di treni regionali veloci da e per Lagonegro e Potenza. «La stazione dell’alta velocità – aggiunge – va localizzata ad Atena Lucana, al chilometro 60 della nuova linea Battipaglia-Praja a Mare, in corrispondenza della ferrovia Sicignano-Lagonegro, a soli duecento metri di distanza».Panetta ricorda di aver già illustrato nel novembre 2024 la proposta al presidente Giordano, consegnando la documentazione in un incontro a Vietri di Potenza. «Oggi – conclude – la scelta spetta alla Regione Campania, che dovrà firmare l’intesa sul tracciato definitivo».

Il sindacato denuncia mancanza di trasparenza e squilibrio nei costi del Frecciarossa Taranto-Roma, «la Puglia non fa la sua parte»
POTENZA. La vicenda del Frecciarossa Taranto-Roma via Potenza continua a sollevare polemiche. La Filt-Cgil Basilicata attacca la gestione del collegamento e parla di «mancanza di trasparenza, assenza di visione strategica e isolamento crescente della regione». Secondo il sindacato, il tavolo tecnico sull’alta velocità «si svolge in modo opaco», senza chiarezza sui partecipanti e ignorando la legge regionale che prevede il coinvolgimento dell’Osservatorio dei Trasporti.«Non si può trattare il servizio come un costo da dividere fra regioni – sostiene la Filt-Cgil –. La Basilicata, regione a domanda debole, ha bisogno di un trasporto ferroviario pubblico inteso come investimento di coesione, non come business». La mobilità, aggiunge, «non può es-
sere gestita secondo logiche campanilistiche o convenienze politiche, ma deve rispondere a criteri di equità territoriale».La sigla denuncia inoltre che la Basilicata rischia di restare un territorio marginale se le politiche infrastrutturali continueranno a basarsi su valutazioni economiche. «Far passare un Frecciarossa su una linea del 1880 non è una rivoluzione, è un trucco per gettare fumo negli occhi», si legge nella nota.Sotto accusa anche l’assessorato regionale alle Infrastrutture, colpevole – secondo il sindacato – di «proclami senza risultati concreti». In particolare, la Filt-Cgil ricorda che l’assessora aveva definito “storico” l’accordo sul Frecciarossa, ma «in quattro anni nulla è cambiato, nonostante gli annunci».Il punto più critico riguarda la ri-

partizione dei costi con la Regione Puglia. «La Basilicata – afferma il sindacato – si trova a sostenere da sola il servizio, mentre la Puglia non ha ancora contri-
buito come promesso. È inaccettabile che i lucani paghino per un treno che serve anche il territorio pugliese».La questione, per la Filt-Cgil, non è solo economica ma di diritti: «La mobilità è la chiave per uscire dalla crisi. Senza collegamenti adeguati, non c’è sviluppo possibile». La Basilicata, aggiunge il sindacato, «è stata trattata come una terra di passaggio, priva di una strategia di lungo periodo e sacrificata alle logiche del momento».In conclusione, la Filt-Cgil chiede trasparenza nei numeri, partecipazione delle parti sociali e una programmazione coerente con gli interessi del territorio. «La promessa “Prima la Basilicata” resta uno slogan – avverte – se non si accompagna a decisioni concrete e a un riequilibrio tra regioni».


Affidato lo stesso servizio, allo stesso prezzo alle 2 società della galassia di Piero che hanno pure la medesima sede
È Ginestra la centrale di Lacorazzopoli. 600 abitanti, 70.000€ di affidi. Ecco cosa dice Anac

DI MASSIMO DELLAP ENN A
Nella coda dell’articolo di ieri, dopo aver raccontato del Palazzo Lacorazza di proprietà dei fratelli Piero e Giovanni Lacorazza, ma ristrutturato dalla Fondazione Appennino con i soldi ricevuti dalla Regione Basilicata, come ci ha fatto sapere ieri sera Lacorazza sui social. Su questo argomento sarà poi opportuno fare un ritorno domani per capire se la procedura è stata correttamente rispettata. Ma approfondiremo. Ritornando alla storia di ieri, si è scoperto che all’interno del palazzo in alcuni locali ha sede la Fondazione di famiglia mentre in altri c’è un bed and breakfast e, infine, che al suo interno trova collocazione una società denominata Meccanima srl. Società che troviamo con la sede operativa, guarda caso, in via Verrastro, fronte Regione. Al civico indicato (il 29) ci siano andati. Ma su citofono e buca postale non abbiamo trovato traccia della società. Abbiamo invece trovato l’etichetta della Gpi e, scavando ulteriormente, abbiamo potuto vedere che lì, sempre del medesimo gruppo, hanno sede anche le società Gsi e Apperó. Tutte società che svolgono le medesime attività di Meccanima per le pubbliche amministrazioni lucane: che coincidenze!
Questa società aveva fino al 2024 un socio unico ed un amministratore unico nella persona di Piero Lacorazza, dal Maggio del 2024 è diventata di proprietà ed amministrata dallo storico portaborse dell’Appennino Piero Giuseppe Mollica. Un cambiamento societario che, però, ha lasciato il fratello Gianni Lacorazza a presidio di tutti i verbali societari come vigilante segretario verbalizzante.
LE PREZIOSE REPLICHE SOCIAL
DI PIERO CON I LIKE
DELLA PAGINA UFFICIALE
DEL COMUNE DI GINESTRA, PAGINA GESTITA FORSE DAI RUP? O PEGGIO DAL SINDACO?
Su questa Meccanima è opportuno soffermarci un po’, soprattutto leggendo le immancabili repliche di Piero Appennino ai nostri articoli sui social. Repliche che sono sempre più utili per approfondire

l’inchiesta.
Ci è balzato subito all’occhio che tra i vari commenti e mi piace ci fosse quello della pagina ufficiale del Comune di Ginestra. Poi, dopo gli haters seriali tipo Gerardo Lisco (nei giorni scorsi balzato ai disonori delle cronache per gli attacchi alla nostra giornalista, Lina Paterna), abbiamo notato il like dei sindaci dei Comuni foraggiatori e non delle attività di Lacorazza, come quello di Vietri Giordano (anche presidente della Provincia) e del sindaco di Sant’Arcangelo, Salvatore La Grotta, anche egli munifico di affidamenti per decine di migliaia di euro alle imprese della famiglia Lacorazza.
Ma tornando a Ginestra, dopo il like nella pagina ufficiale del Comune, è arrivato anche quello di Fiorella Pompa, Sindaco del paese vulturino. Un Comune che si espone in quella maniera, prima con la pagina ufficiale (si può fare? O quantomeno è opportuno?) e poi scende in campo direttamente col sindaco. Ci siamo chiesti: che c’è dietro? E abbiamo approfondito. LA MANCATA ROTAZIONE
SUGLI AFFIDAMENTI E I
RUP
Il Comune di Ginestra, per esempio, il 14 ottobre 2025 affida a Meccanima srl per 9.836 euro il servizio per l’organizzazione dell’evento Liarke et Bare ma, esattamente un anno prima, il 14 ottobre 2024 aveva affidato lo stesso servizio per lo stesso importo alla Fondazione Appennino. Come si sa l’affidamento diretto è previsto dal codice degli appalti ma è condizionato al principio della turnazione.
Sul punto è intervenuta chiaramente l’Autorità Nazionale Anti Corruzione che, con comunicazione del 24 Giugno 2024 ha chiarito che “nello specifico, il comma 2 dell’art. 49 vieta l’affidamento (diretto) o l’aggiudicazione di un appalto al contraente uscente nei casi in cui due consecutivi affidamenti abbiano ad oggetto una commessa concernente lo stesso settore merceologico, la stessa categoria di opere o lo stesso settore dei servizi”. Come si sa, in Italia, fatta la Legge scoperto l’inganno e così, il Comune di Ginestra ha deciso di turnare un anno alla fondazione di cui era Direttore Laco-
razza, l’altro anno alla Società di cui era amministratore unico Lacorazza. Bizzarro il fatto che il RUP sia diverso. Evidentemente i RUP di Ginestra (Giuseppe Laraia e Roberto Teleca) hanno un rapporto affettivo con la famiglia Lacorazza e loro aventi causa. Magari, siamo certi che non sarà così, sono gli stessi che gestiscono la pagina Facebook del Comune che è andato subito in Soccorso con il like alle difese di Ufficio di Piero Appennino. O magari dietro quella pagina c’è il Sindaco. Ad ogni modo sarebbe bene che dal Comune chiariscano. Il Sindaco e 2 Rup di Ginestra non si sono solo accorti di questi strani affidamenti fatti a società con la stessa sede sociale e con i medesimi attori con le porte girevoli? Lo stesso Comune di Ginestra, del resto, il 10 dicembre 2024 aveva affidato direttamente a Meccanima srl un appalto per 49.369 euro per interventi volti a rafforzare l’identità territoriale. Insomma le due imprese con sede nel Palazzo Lacorazza in meno di un anno hanno percepito dal Comune di Ginestra quasi 70.000 euro, non male per un comune di poco più di 600 abitanti. Uno strano caso di identità di vedute.
Se noi fossimo malpensanti potremmo parlare di prestanome ma noi crediamo nella casualità. Certo ci piacerebbe sapere come è avvenuto lo scambio delle quote sociali tra Mollica e Lacorazza. Vorremmo sapere se il passaggio è avvenuto a titolo gratuito o a titolo oneroso e, soprattutto, posto che nel 2024 Meccanima srl dichiara un fatturato di 105.000 euro come lo ha fatto questo fatturato con un solo dipendente costato 81 euro e, come sia possibile, che una società che fattura 105.000 euro e ne spende solo 81 abbia un utile di soli 3.000 euro.
Quanto costa la locazione di Palazzo Lacorazza alla società che fu di Piero Lacorazza ed ora è del collaboratore più stretto di Lacorazza? A chi ha pagato Meccanima? Domande legittime cui ci piacerebbe che l’Appennino Piero desse delle risposte.
I QUESITI DELL’ANAC
Le domande che ci siamo posti noi se le sarebbero dovute porre i RUP del Comune di Ginestra. Almeno

così pensa l’ANAC. L’autorità Nazionale Anti Corruzione, infatti, nel suo parere del 6 Dicembre 2023 testualmente scrive che è motivo di esclusione facoltativa “la sussistenza di “rilevanti indizi tali da far ritenere che le offerte degli operatori economici siano imputabili ad un unico centro decisionale a cagione di accordi intercorsi con gli operatori economici” e che il nuovo codice degli appalti nel far riferimento ai controlli inerenti all’elusione del principio di rotazione “a differenza del previgente disposizione non fa più riferimento alla situazione di controllo tra le imprese ai sensi dell’art. 2359 c.c., ma dà rilievo in via più amplia, ed abbracciando una logica sostanzialista, a qualsiasi accordo tra operatori economici, che possa comportare una concertazione delle offerte, in quanto imputabili ad un unico centro decisionale, determinando così una lesione della concorrenza”. Nel caso specifico sottoposto all’Autorità Nazionale Anti Corruzione, la stessa autorità conclude dicendo che “l’invito alla società neo-costituita ha rappresentato l’escamotage per eludere l’invito al gestore uscente” essendo “palese che tra le due società vi è stato un accordo per eludere la rotazione dell’affidamento” “dalla lettura combinata e sistematica di tutti gli indizi forniti emerge, infatti, che, a ridosso della trasmissione della lettera di invito, è stata costituta ad hoc una nuova società, amministrata dal socio del contraente uscente nonché fratello dell’amministratore di quest’ultimo”. Nel caso del rapporto tra Fondazione Appennino e Meccanima non si tratta di una società neo costituita ma di una vecchia società che era di proprietà ed amministrata dall’ex direttore della Fondazione Appennino e che ha cambiato l’amministratore e la compagine sociale poco prima dell’affidamento. Due società condividono la stessa sede sociale e lo stesso segretario verbalizzante. Probabilmente i RUP Giuseppe Laraia e Roberto Telesca si sono distratti magari impegnati col sindaco, mettere i like ai post di Lacorazza o forse siamo noi che non abbiamo capito niente. Anche in questo caso, approfondiremo.

Bocche cucite dalla Corte dei Conti sul caso del magistrato che imbarazza l’ambiente giudiziario. Nelle scorse settimane si era diffusa insistentemente la voce secondo cui gli organi disciplinari avrebbero voluto approfondire la posizione di Maria Gabriella Dodaro, moglie di Paolo Posteraro, fulcro dell’inchiesta della Procura di Catanzaro su politica e affari.
La Dodaro, già componente del CdA del Quotidiano, moglie di Posteraro – anch’egli collaboratore stabile del giornale e già Presidente – in un’intercettazione relativa ad alcuni affari andati male del marito, prometteva ritorsioni al centrodestra, definendo il presidente della Regione Calabria, Occhiuto, «ricchione di merda».
Abbiamo provato a contattare sia la Corte dei Conti di Basilicata, dove oggi Gabriella Dodaro è in servizio dopo aver lasciato la Calabria, dove era evidentemente incompatibile, sia la Procura generale a Roma, competente sulle questioni disciplinari, ma non abbiamo ricevuto risposte.
Sintomo che nel Palazzo regna grande fibrillazione. È evidente, inoltre, che anche la posizione in Basilicata non è poi così scontato che sia ancora compatibile, come ha anche sostenuto nei giorni scorsi e a più riprese il segretario dei Radicali lucani Maurizio Bolognetti oltre che per una serie di ovvie ragioni che emergono dai contenuti delle predette intercettazioni e non solo.

Per l’esponente del Governo Meloni le intercettazioni di Posteraro «gravemente lesive della reputazione istituzionale»
Èuna storia di affari di famiglia, che va dai salumi, all’editoria, passando per gli appalti pubblici, agli incarichi di governo fino ad arrivare all’inchiesta della Procura di Catanzaro che ha fatto cadere il presidente della Regione Calabria, Occhiuto, il Dodarogate che sta facendo tremare diversi palazzi. Ma andiamo per ordine NEL CDA DEL QUOTIDIANO LA MAGISTRATO CHE STA A POTENZA E CHE PROMETTE RITORSIONI AL CDX
Della Finedit fanno parte Francesco Dodaro, la sorella Antonella, amministratore delegato e la terza sorella, Gabriella, consigliere di amministrazione. Quest’ultima poi diventerà magistrato conta-

Non bisogna dimenticare, infatti, che in questi giorni è in corso una guerra editoriale tra le testate lucane, con schizzi di fango qua e là, nella quale – manco a farlo apposta – le soffiate dalla Corte dei Conti arrivano a quale giornale? Ma al Quotidiano, chiaramente, della Dodaro. Coincidenze? A proposito di Dodaro e Quotidiano, per inquadrare meglio la vicenda è bene fare un passo indietro.
DODARO E IL FIUME DI DENARO PUBBLICO È il 2014, nelle edicole ci sono il Quotidiano della Calabria e il Quotidiano della Basilicata che poi diventeranno Quotidiano del Sud. Si legge su Iustitia che dopo i contratti di solidiarietà che furono sottoscritti scatta la cassa integrazione per i dipendenti. Francesco Dodaro, all’epoca presidente di Finedit senza aver mai smesso di essere il dominus del giornale di famiglia anche quando le cariche sociali sono poi state formalmente intestate ad altri (come li vorremmo chiamare? Persone di fiducia? Prestanomi? Fate voi) informa i dipendenti che non è più in grado di sostenere le perdite del giornale e individua come strada per la salvezza una ipotesi molto creativa: prendere il trattamento di mobilità di cui i giornalisti, i poligrafici hanno diritto e investirlo in una cooperativa. In sostanza impresa con i soldi dell’Inps. Quella finanza creativa non approderà a nulla. Anche perché Dodaro aveva un piano preciso, accedere ai finanziamenti pubblici per l’editoria, diventare beneficiario di milioni

É un quadro





di risorse pubbliche grazie all’accordo con un giornale irpino che portava in dote il tesoretto.
Nel nuovo giornale confluivano il Quotidiano del Sud e il Quotidiano della Calabria. Ed in tutto questo cinema c’è sempre la manina della dottoressa Dodaro, sempre presente in via diretta nel passato e nel presente tramite fratelli o il marito. Ma siamo davvero sicuri che la Dottoressa possa continuare ad esercitare, date queste condizioni, la funzione di giudice delle pubbliche amministrazioni, in Calabria prima ed in Basilicata oggi?
I SILENZI DEI GIORNALISTI
DEL QUOTIDIANO
SULLE INCHIESTE
DEL PROPRIO EDITORE
Il business degli altri, nessuno escluso, è “peccato” e gli affari di casa propria sono una virtù, nonostante tutta la putredine che sta emergendo nell’inchiesta della Procura di Catanzaro. Verrebbe da chiedere ai giornalisti che nei giorni scorsi hanno espresso solidiarietà al loro collega Leo Amato (non si capisce per cosa): avete mai espresso una parola nei periodi, lunghi e prolungati, in cui misteriosamente non arrivavano le retribuzioni nonostante i milioni di finanziamenti pubblici al vostro editore? E quando nel corso degli anni siete stati gentilmente invitati a dimettervi per risultare disoccupati e favorire il vostro editore con gli sgravi previdenziali?
Tra l’altro a Leo Amato an-




drebbe anche chiesto quale rancore personale lo pervade nell’essere tanto accanito nei confronti di qualcuno da utilizzare il cugino per violare la privacy delle persone. Ma questo è altro tema che merita di essere in altri tempi approfondito, magari anche in altre sedi più qualificate. Al prossimo ping pong, se ce ne sarà occasione.
LE FINTE DIMISSIONI, LE BANCAROTTA E I PROCESSI DI FA COME LI DEFINIREBBE LA MAGISTRATO, GIÀ COMPONENTE DEL CDA, DODARO? Questa come si chiama, gentile dottoressa, giudice contabile, già componente del CdA de Il Quotidiano, Gabriella Dodaro? E come giudica i salti da una società all’altra, su cui in Basilicata c’è una processo aperto per bancarotta con tanto di sequestro preventivo della sede della redazione?
Ora noi vogliamo credere in un encomiabile spirito di sacrificio di un corpo redazionale rispetto alle difficoltà del proprio editore. Ma c’è un limite, anche di decenza e deontologico, a tutto. Come mai qualsiasi azione degli editori concorrenti, anche soprattutto quelle giornalistiche, vengono sempre commentate con malizia e quelle del vostro editore, del cognato indagato dalla Procura di Catanzaro, della posizione delle intercettazioni imbarazzanti di Gabriella Dodaro, non ne parlate mai?
Su una cosa concordiamo però con Il Quotidiano: la tutela del diritto di cronaca.

DI M AURIZIO B OLOGNETTI *
Il dr. Iannuzzi, magistrato in quiescenza, dalle pagine dei censori e distributori di olio di ricino de “Il Quotidiano del Sud”, ha fatto la seguente grave affermazione, della quale immagino si assumerà la responsabilità morale: “Imbarazzano – scri-
ve Iannuzzi - le affermazioni con le quali (Bolognetti, ndr) sembra aver giustificato i massacri della popolazione civile palestinese. Tanto da essere additato da taluno, forse con enfasi eccessiva, quale concorrente morale del genocidio...”.
Il dr. Iannuzzi, forse senza rendersene conto, con la sopra cita-
ta dichiarazione ha di fatto giustificato non solo le vergognose parole con cui mi ha apostrofato un giornalista di Rainews e alle quali non ho potuto replicare attraverso i canali Rai, ma, quel che è peggio, è che Iannuzzi giustificando il giornalista Rai, a mio avviso, giustifica anche le minacce/intimidazioni di chi confortato da cotanto intervento del sopra citato giornalista, mi ha augurato di finire impiccato e appeso a testa in giù.
Il dr. Iannuzzi prima tace e poi parla manifestando palesi lacune nella conoscenza dei fatti. Non “concorso”, ma “complice” e “orgoglioso”. Si documenti prima di parlare, dr. Iannuzzi.
Si è chiesto Iannuzzi come mai i miei interventi non vengano più ospitati da“Il Quotidiano del Sud”? Sa che interviene dalle pagine di un giornale che sta praticando nei miei confronti (chissà perché) una censura sistemica? È gravissimo che il dr. Iannuzzi di fatto giustifichi coloro che, appiccicandomi un’etichetta e impedendomi di replicare, hanno fatto del sottoscritto un bersaglio. Peccato che Iannuzzi nulla abbia
da dire sulla reiterata violazione dell’art. 294 del Codice Penale da parte della Rai. Forse il magistrato in quiescenza deve aver saltato una pagina del sopra citato codice.
Infine, ma non ultimo, non mi risulta che il sottoscritto abbia “istigato”. Ma in questo caso occorrerebbe un dibattito che non c’è da trent’anni su ciò che arricchisce e ha arricchito le mafie che magistrati come Iannuzzi dicono di voler combattere. Avrò modo e tempo di replicare in maniera più approfondita, dr. Iannuzzi.
Si sintonizzi sul mio canale Meta (www.facebook.com/maurizio.bolognetti).
C'è da essere inquieti quando certe parole giungono da chi dovrebbe far rispettare la legge. Un intervento, quello di Iannuzzi, che viaggia nella scia dei silenzi assordanti di Odg e Fnsi. Altro che art. 21!!!
Dr. Iannuzzi, la vedrei bene in veste di Candidato alla Presidenza della Regione Basilicata. Ci pensi.
*S EGRETARIO R ADICALI L UCANI
Il segretario regionale del sindacato: «Il diritto di cura non è pienamente garantito. Basti pensare al caos per la non autosufficienza che si è generato in Basilicata»

Nei prossimi dieci anni l’Italia passerà dagli attuali 45 miliardi a 145 miliardi di spesa per il riarmo, mentre pensionati e lavoratori subiscono tagli, tasse e attese infinite. Per questo motivo lo Spi Cgil Basilicata sarà in piazza il 25 ottobre alla grande
manifestazione nazionale, a Roma, per un Paese più giusto, che metta la vita prima delle spese militari. I pensionati e le pensionate chiedo al governo di tutelare il potere di acquisto, una piena rivalutazione delle pensioni, l'aumento e l'estensione della quattordicesima,
pensioni di garanzia per i più fragili e "zero fiscal drag" , in quanto il drenaggio fiscale colpisce chi ha meno. Con una pensione da 1360 euro, dal 2022 a oggi un pensionato ha perso quasi un mese di pensione in tasse. A parità di reddito, si devono pagare le stesse
imposte.
«In un Paese sempre più anziano - spiega il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa - è urgente investire in welfare e sanità, contro questa scellerata economia del riarmo le cui conseguenze saranno disastrose soprattutto in quelle regioni dove il diritto alla cura non è pienamente garantito. Basti pensare al caos che si è generato in questi giorni in Basilicata rispetto agli avvisi per i voucher e il sostegno ai disabili gravi e agli anziani non autosufficienti. Tra ritardi dei Comuni e direttive poco chiare, ci sono intere famiglie lucane in estrema difficoltà».
«In Italia ci sono 4 milioni di persone non autosufficienti, 30 mila in Basilicata. I potenziali beneficiari sono ameno dell’1% e i finanziamenti sono insufficienti. Bisogna dire basta a tagli e promesse vuote. C’è bi-
sogno di un vero Piano di assistenza specifico per la non autosufficienza e di fondi strutturali, ampliando la platea dei beneficiari, prevedere risorse aggiuntive e non tagliare i fondi esistenti, garantire l’integrazione con le prestazioni regionali e locali» continua Summa.
«Alla Regione Basilicata da anni chiediamo di dotarsi di un piano regionale per la non autosufficienza a integrazione di quello nazionale. Senza investimenti la situazione non potrà altro che peggiorare. Bisogna rafforzare l'assistenza domiciliare e avviare una riforma della sanità in Basilicata, ridando centralità alle strutture ospedaliere e riducendo le liste di attesa che, nonostante i proclami dell'assessore al ramo, continuano ad essere interminabili» conclude il segretario dello Spi Cgil Angelo Summa.

OLTRE IL GIARDINO Ospiti lo storico Di Ruvo, il presidente “Catasta” Gagliardi
e il presidente Orchestra a plettro Avigliano Manfredi
Nell’ultima puntata di Oltre il Giardino, il talk di approfondimento di Cronache tv condotto da Paride Leporace, si esplora la ricchezza culturale della Basilicata, con un focus particolare sulla città di Melfi, riconosciuta come capitale del turismo medievale. In studio il critico e storico dell'arte Mauro Di Ruvo, che ha condiviso scoperte significative riguardanti la chiesa rupestre di Santa Margherita di Antiochia. Di Ruvo ha rivelato di aver condotto uno studio commissionato dal Vaticano su una cappella inedita all'interno della chiesa, risalente al 1150 e utilizzata come rifugio per i cristiani perseguitati. L'analisi degli affreschi presenti ha svelato una rappresentazione unica: una figura di Santa Margherita con caratteristiche rare, come un baffo, simbolo di nobiltà nella cultura araba. Il critico ha sottolineato l'importanza di rivalutare la chiesa non solo a livello locale ma anche nazionale, proponendo un percorso di musealizzazione per attrarre turisti e pellegrini. La chiesa è attualmente visitabile su appuntamento, ma Di Ruvo ha evidenziato la necessità di una maggiore promozione e cura dei siti storici in Basilicata.
Durante la discussione, è emersa una critica al turismo culturale in Basilicata, con Di Ruvo che ha descritto una fase di decadenza post-Matera Capitale Europea della Cultura. Ha esortato a concentrarsi su siti archeologici curati piuttosto che su parchi archeologici, per preservare l'integrità culturale della regione.
La conversazione si è spostata sul legame tra arte e politica, con Di Ruvo che ha affermato: «L'arte deve essere politica; se non è politica, non è arte». Ha anche accennato alla sua intenzione di candidarsi alle prossime elezioni regionali, sottolineando l'importanza dell'arte come strumento di cambiamento sociale.
Nel secondo blocco si va sul Pollino. In studio arriva Giovanni Cagliardi, presidente della Catasta, un hub turistico situato a
Campotenese, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino. Questo parco, il più grande d'Italia e uno dei più estesi d'Europa, rappresenta un importante punto di incontro tra Calabria e Basilicata.
Cagliardi ha descritto la Catasta come un centro di raccolta e informazioni, un vero e proprio visitor center per il parco. Qui, cicloturisti e amanti della natura possono trovare supporto, ottima gastronomia e un ambiente accogliente. La cooperativa, attiva da quattro anni, è diventata un riferimento per i visitatori, creando connessioni tra le due regioni e promuovendo il patrimonio culturale e naturale dell'area.
Un momento di orgoglio per Gagliardi e tutto il team è stato il riconoscimento ricevuto con l'Oscar dell'Ecoturismo, che ha messo in luce l'importanza del progetto nel promuovere un turismo sostenibile e responsabile.
Gagliardi ha sottolineato come questo premio rappresenti una spinta motivazionale per continuare a sviluppare l'area e attrarre visitatori.
Il Parco del Pollino è caratterizzato da una biodiversità straordinaria e offre opportunità uniche per il turismo, come la raccolta di tartufi e funghi. Gagliardi ha evidenziato come il territorio sia particolarmente vocato per il tartufo, un prodotto di alta qualità che attira cercatori e ristoratori da tutta Italia. Tuttavia, ha anche avvertito del rischio di affollamento e della necessità di gestire con attenzione le risorse naturali.
La Catasta organizza eventi per coinvolgere i visitatori, come escursioni per la raccolta di tartufi e funghi, attività di cicloturismo e mercati locali. Questi eventi non solo promuovono il territorio, ma anche l'interazione tra le comunità locali e i turisti.
Gagliardi ha parlato delle sfide legate alla gestione di un hub turistico in un'area con problemi di spopolamento e infrastrutture limitate. Tuttavia, ha espresso fiducia nel potenziale del territorio, sottolineando la necessità di migliorare la recettività e
la connessione telematica per attrarre un pubblico più ampio.
Un ulteriore sviluppo interessante è rappresentato dalla collaborazione con il regista Rocco Papaleo, che ha scelto il Pollino come location per il suo prossimo film. Questo potrebbe aprire nuove strade per il cine turismo, contribuendo a far conoscere ulteriormente la bellezza e la cultura della regione. Ultimo quadro ad Oltre il Giardino sul Festival del Mandolino ad Avigliano. L’architetto Franz Manfredi ha condiviso la storia affascinante dell’evento che celebra una tradizione musicale radicata nel territorio. Con una storia che risale all'800, il mandolino è diventato un simbolo della cultura aviglianese, grazie all'importazione da Napoli da parte degli artigiani locali. Manfredi ha spiegato come gli artigiani aviglianesi, per migliorare le proprie abilità, si recassero a Napoli per specializzarsi. Qui, oltre a perfezionare il loro mestiere, scoprirono il mandolino, che divenne parte integrante della loro cultura. La tradizione musicale si è sviluppata nelle botteghe artigiane, dove i lavoratori si riunivano dopo il lavoro per suonare insieme, creando un'atmosfera conviviale e festosa. Nel 1956, il padre di Manfredi fondò l'Orchestra a Plettro, un gruppo che ha saputo mantenere viva la tradizione per oltre 69 anni, senza mai interrompere la propria attività. Oggi, l'orchestra porta il nome del padre e continua a esibirsi sotto la direzione del maestro Rocco Mentissi. Questo ensemble non solo rappresenta un legame con il passato, ma è anche un punto di riferimento per la musica aviglianese.
Fondato nel 2012, il Festival del Mandolino ha guadagnato riconoscimenti, inclusa l'inclusione nell'elenco del patrimonio intangibile. Grazie alla collaborazione con l'associazione Labirinto Visivo, il festival è diventato itinerante, estendendo la sua portata oltre Avigliano. Il prossimo appuntamento di punta sarà un concerto di Tony Esposito, che rende-



rà omaggio a Pino Daniele al Teatro Don Bosco di Potenza. Manfredi ha accennato ai piani per il 70° anniversario dell'orchestra, con l'intenzione di presentare nuove composizioni e cele-
brare la storia musicale di Avigliano. Con circa 50 membri, l'orchestra continua a crescere, coinvolgendo anche giovani talenti e artisti ospiti, come il soprano Maria Cristina Mecca.
DI FRAN CES CO M ENON NA
Ieri mattina, nella sede del Comando Militare Esercito Basilicata “Francesco De Rosa” a Potenza, si è svolta la cerimonia ufficiale di cambio alla guida tra il Colonnello Gennaro Scotto di Santolo e il neo Colonnello Paolo Franciosa. L’evento ha visto la presenza delle massime autorità istituzionali, civili e militari, tra cui il Prefetto di Potenza Michele Campanaro, il Questore Raffaele Gargiulo, il Sindaco Vincenzo Telesca, l’Assessore regionale alle Infrastrutture Pasquale Pepe, nonché i rappresentanti della Polizia Locale, della Guardia di Finanza e delle associazioni combattentistiche e d’arma. A presenziare anche il Comandante Generale di Divisione Andrea Di Stasio.La cerimonia, caratterizzata da un clima di grande solennità, è stata impreziosita dagli onori militari, dalla Preghiera del Soldato e dalla benedizione impartita dal Cappellano Militare don Giovanni Caggianese.Il Generale Di Stasio ha
rivolto parole di stima e gratitudine al Colonnello Scotto di Santolo, sottolineandone l’impegno, l’umanità e la dedizione al servizio dello Stato. Al neo comandante Franciosa ha invece rivolto un caloroso benvenuto, auspicando un periodo ricco di successi e un continuo rafforzamento dei rapporti tra l’Esercito e la società civile lucana.Il Colonnello Scotto di Santolo ha tracciato un bilancio positivo del suo incarico in città: «Il bilancio è assolutamente positivo, le persone che ho conosciuto qui sono persone di spessore, sono tutti professionisti, parlo dei miei collaboratori. Con le istituzioni già c'era ma abbiamo rafforzato ulteriormente il legame che poi è nella nostra missione.
Lavoriamo sempre sinergicamente con le istituzioni e devo dire la verità ho sempre riscontrato grande disponibilità e attenzione a quelle che sono le problematiche quotidiane anche della componente militare.
Un grande in bocca al lupo, un grande in bocca al lupo, l'esercito ora è un po'
più piccolo quindi sicuramente ci ritroveremo in futuro, nel frattempo gli auguro un grande in bocca al lupo e buon lavoro».Riguardo ai momenti più significativi, ha aggiunto: «Il momento più bello è stato quando ho reso omaggio agli ultracentenari. È una cosa che ho voluto fare perché credo che l’Esercito deve mantenere la memoria di queste persone che rappresentano per noi il valore di riferimento. Il momento più difficile? Beh, ce ne sono stati, sono nel quotidiano. A volte ci sono situazioni che con il tempo tutto sfuma. Preferisco mantenere i ricordi più belli».Il nuovo Comandante Franciosa ha espresso il suo orgoglio per l’incarico ricevuto e la volontà di proseguire il lavoro svolto dal predecessore: «Ho potuto apprezzare durante la cerimonia tante cose. Per me è un orgoglio e un onore essere qui perché, come ci ha insegnato il nostro Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, l’Esercito è presente soprattutto con il popolo lucano. Il mio lavoro sarà nel solco

ben fatta dal mio predecessore. Non farò altro che continuare quanto ben fatto fino ad ora. In questo momento puntiamo soprattutto a ribadire alle istituzioni locali, prefetture, sindaci, questure, tutto ciò che riguarda il territorio, che l’Esercito dispone di mezzi e di strumenti tali da poter intervenire in attività di pubbliche calamità, di situazioni di estrema gravità idrogeologica e anche con strade sicure siamo a supporto
strutture che sono presenti sul territorio. In particolare le forze di polizia».Paolo Franciosa, nato a Napoli il 30 aprile 1966, ha alle spalle circa quarant’anni di servizio. Ha iniziato la carriera come ufficiale proveniente dal complemento, transitando poi nel ruolo speciale. Gran parte del suo percorso professionale è stato svolto in comando, con specializzazione nella sicurezza e nelle informazioni dell’intelligence militare.
Il Tribunale di Potenza stabilisce un importante precedente sul corretto trattamento economico nei turni di lavoro
Con la sentenza depositata il primo ottobre, il Tribunale di Potenza – Sezione Lavoro – ha accolto il ricorso promosso da un lavoratore della vigilanza privata, assistito dall’avvocato Vincenzo Santangelo e dalla Filcams Cgil di Potenza, riconoscendo il diritto al pagamento delle differenze retributive e degli straordinari non corrisposti dalla società Cosmopol Basilicata Srl.La sentenza chiarisce un principio rilevante per tutto il comparto: nel sistema di turnazione 6 + 1 + 1 (sei giorni di lavoro, un giorno di riposo e uno di permesso), tutte le ore svolte oltre le 7 ore e 15 minuti giornaliere costituiscono lavoro straordinario e devono quindi essere retribuite con le maggiorazio-
ni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro della vigilanza pri- vata.«È una decisione importante – sottolinea Rocco Casaletto, segretario generale della Filcams
CGIL Potenza – perché conferma ciò che come organizzazione sindacale denunciamo da tempo: i lavoratori della vigilanza non possono essere costretti a turni prolungati senza il giusto riconoscimento economico. Questa sentenza restituisce dignità e certezza ai lavoratori del settore.»La Filcams CGIL Potenza ribadisce il proprio impegno a far rispettare i contratti collettivi e le tutele dei lavoratori in tutte le aziende della vigilanza privata, affinché decisioni come questa diventino la regola e non l’eccezione.



Riconosciuto il suo impegno per i diritti e la valorizzazione del protagonismo femminile. Un laboratorio di idee per città più giuste e accoglienti
Un riconoscimento importante per l’impegno a favore della parità e delle pari opportunità arriva per Simona Bonito, Consigliera di parità della Provincia di Potenza, che entra a far parte del comitato organizzativo di Women & the City, uno dei più rilevanti festival nazionali dedicati ai temi dell’uguaglianza di genere e della giustizia sociale.La presenza di Bonito nel comitato rappresenta un segno tangibile del valore del suo lavoro quotidiano per l’affermazione dei diritti delle donne e la promozione del protagonismo femminile. Professionista attiva e lungimirante, ha costruito negli anni un percorso basato sulla partecipazione, sul dialogo e sulla creazione di reti solide, diventando una delle voci più autorevoli nel panorama delle politiche di genere in Italia.Il festival Women & the City,
promosso dall’Associazione Torino Città per le Donne, è presieduto da Antonella Parigi – ideatrice del format, manager culturale, ex assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, fondatrice del Circolo dei Lettori e della Scuola Holden insieme ad Alessandro Baricco – e diretto dalla giornalista Elisa Forte.L’evento si configura come un laboratorio diffuso di idee, pratiche e visioni, sostenuto da un team di esperte di rilievo nazionale, e mira a costruire città più giuste, inclusive, sostenibili e accessibili.In programma incontri, laboratori, dialoghi, spettacoli ed esibizioni, con momenti di confronto aperti a chi lavora nella scuola, nelle imprese, nella cultura e nelle istituzioni. Il cuore della manifestazione ruota attorno a quattro tavoli tematici – aziende, scuola, violenza di genere, pre-
venzione e medicina di genere – in un intreccio continuo tra discipline, esperienze e punti di vista.«Women & the City è un luogo dove la parità incontra il lavoro, dove si costruiscono spazi di libertà e opportunità reali per le donne» afferma l’organizzazione del festival. «È un’occasione per ripensare modelli economici, sociali e organizzativi più giusti, che valorizzino le competenze femminili e riconoscano il lavoro come strumento di autonomia e dignità».L’obiettivo è chiaro: creare un dialogo continuo tra persone, territori e istituzioni, costruendo reti di collaborazione e spazi di azione condivisa.«Women & the City è, oggi più che mai, una chiamata collettiva all’azione per costruire comunità inclusive, città accoglienti e un futuro fondato sulla parità» sottolineano gli organizzatori.

SABATO LA XIII EDIZIONE PROMOSSA DALL’AVIS LOCALE. IL RICONOSCIMENTO CELEBRA IMPEGNO, DEDIZIONE E
si prepara a celebrare le donne che fanno del dono e della solidarietà una missione quotidiana. Sabato 25 ottobre, alle ore 18.00, nella sala convegni del complesso monumentale di San Francesco, si terrà la tredicesima edizione del premio «Rosa Maria Schiraldi», promosso dall’Avis di Senise in occasione della festa della «Donna Donatrice».
L’iniziativa, ormai divenuta un appuntamento fisso nel panorama del volontariato lucano, rende omaggio ogni anno a figure femminili che si sono distinte per la loro attenzione al prossimo, la difesa dei diritti e l’impegno civico.
Per l’edizione 2025, la commissione giudicatrice, presieduta da Sissi Ruggi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, ha valutato con cu-
ra le numerose candidature giunte da tutta la regione. A completare la giuria, la presidente di Avis Basilicata Elena Nolè, il presidente di Avis Senise Ermiliano Caporale, e due componenti del direttivo locale, Lucia Polito e Mariarosa Rovitto, sorteggiate tra i soci attivi.
La vincitrice di quest’anno – il cui nome sarà svelato durante la cerimonia – rappresenta, come sottolinea la giuria, «la forza silenziosa e instancabile del volontariato, capace di trasformare l’altruismo in azione e l’amore per gli altri in esempio di comunità».La sua storia è un intreccio di impegno, coraggio e determinazione, un percorso che testimonia quanto la solidarietà possa diventare motore di cambiamento.L’attesa, dunque, è rivolta a sabato, quando il premio «Rosa Maria

Schiraldi» accenderà ancora una volta i riflettori su chi, con discrezione e costanza, contri-
buisce a costruire una società più umana, solidale e consapevole.
Il direttore generale dell’Asm Friolo: «Con la nomina si consolida un presidio essenziale per la salute mentale in Basilicata»
POLICORO. Vincenzo
Pierro è il nuovo Direttore dell’Unità Operativa Complessa Spdc (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) dell’Ospedale di Policoro, che fa capo al Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera. La firma del contratto è avvenuta ieri nel capoluogo, alla presenza del Direttore Generale dell’Asm, Maurizio Friolo.Pierro, 41 anni, laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Psichiatria con il massimo dei voti, ha maturato una significativa esperienza clinica e formativa in Puglia prima di scegliere la Basilicata, dove dal 2022 ha guidato lo Spdc di Policoro come Direttore facente funzione, fino all’assunzione ufficiale dell’incarico.«Con questa nomina – dichiara il Direttore Generale dell’Asm, Maurizio Friolo – si riempie una casella importante nell’organigramma aziendale. Grazie alla sua professionalità e alla sua disponibilità, il dottor Pierro sta portando avanti un prezioso lavoro sul piano clinico, formativo e organizzativo, distinguendosi per la capacità di coniugare visione e concretezza al fianco di colleghi, opera-

tori e pazienti. Sono certo che potremo consolidare la qualità del servizio fornito alla cittadinanza, valorizzando le competenze presenti in un settore delicato come quello della salute mentale».Sotto la direzione di Pierro, lo Spdc di Policoro è divenuto sede di un importante studio osservazionale farmacologico internazionale e ha introdotto gli psicofarmaci di ultima generazione, rendendo il reparto un punto di riferimento per la sperimentazione clinica e la qualità della cura in ambito psichiatrico.Dal marzo 2025 Pierro è anche responsabile dell’Ambulatorio per Adulti con Disturbo dello Spettro Autistico dell’Asm, un servizio specialistico nato per garantire continuità assistenziale
nella fase adulta.«Questa nomina – sottolinea Pierro – rappresenta per me un grande onore e un’enorme responsabilità. È un riconoscimento che condivido con l’intero team. L’obiettivo è rafforzare un modello di psichiatria competente, umana e integrata con i bisogni reali delle persone e delle comunità».«Con questo incarico – conclude l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico – prosegue l’opera di rafforzamento delle competenze e di definizione delle responsabilità nel sistema sanitario regionale. Rivolgo i miei auguri al dottor Pierro e al suo team, certo che continueranno a garantire dedizione e professionalità al servizio dei cittadini lucani».
CONVEGNO REGIONALE NELLA CITTÀ DEI SASSI
MATERA. Oggi e sdomani, l’Hotel San Domenico al Piano ospiterà il Convegno Regionale “Basilicata 2025”, promosso da Auro.it –Associazione Urologi Italiani, con la partecipazione delle sezioni di Basilicata, Campania e Calabria. Presieduto da Pietro Augusto Mastrangelo, l’appuntamento rappresenta un importante momento di aggiornamento scientifico e di confronto tra professionisti di diverse specialità mediche. In programma sessioni dedicate alla calcolosi urinaria, all’ipertrofia prostatica benigna, al tumore della prostata e a quello uroteliale, con un focus sulle più recenti innovazioni in ambito andrologico.Il convegno, che attribuisce otto crediti Ecm, vedrà la presenza di specialisti provenienti da tutta Italia con l’obiettivo di favorire la diffusione delle più avanzate pratiche diagnostiche e terapeutiche in campo urologico.«Siamo orgogliosi che Matera ospiti un evento scientifico di così alto livello – dichiara il Direttore Generale dell’Asm, Maurizio Friolo –. La formazione e il confronto tra esperti sono essenziali per garantire cure sempre più efficaci. Questo convegno conferma la vocazione della nostra città e della nostra azienda a essere un punto di riferimento per la sanità del Sud Italia».

L’associazione Viveredonna celebra l’Ottobre Rosa con un concerto benefico della Women Orchestra dedicato a Ennio Morricone
POTENZA. Vivere Donna, in collaborazione con il Consiglio della Regione Basilicata e il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “ Dinu Adamesteanu” - Palazzo Loffredo, presenta l’evento “In scena per la vita: storie, cure e prevenzione in rosa” dedicato alla prevenzione del tumore al seno, e tumori femminili, in occasione dell’Ottobre Rosa, oggi alle ore 18:30 presso la sala del cortile del Museo.
L’iniziativa prevede un concerto benefico eseguito dalla Women Orchestra, un’orchestra di sole donne, intitolato Note da Oscar –Inno a Ennio Morricone.
La performance consisterà nell’eseguire magistralmente dei brani di Ennio Morricone, leggenda e orgoglio italiano.“Playing for Morricone” è un omaggio al maestro attraverso brani indi-
menticabili come C’era una volta il West, C’era una volta in America, The Crisis, Nuovo Cinema Paradiso, Metti una sera a cena e altri. Un concerto intenso, capace di far rivivere emozioni e ricordi che toccano l’anima. Saranno ascoltati le esperienze dei pazienti, dei medici, dei caregiver, si parlerà dell’importanza della prevenzione da varie prospettive, con l’ausilio della scuola di danza “ centro studi Loncar” gli allievi daranno movimento alle note suggestive del maestro Morricone e omaggeranno le associate di Vivere donna con un performance che scalda il cuore. Ingresso libero, con l’opportunità di offrire un contributo durate la serata, che sarà devoluto a Vivere Donna, per l’assistenza alle donne durante e dopo la terapia. L’evento è parte di una campagna

di sensibilizzazione sull’Ottobre Rosa e intende offrire un’esperienza culturale di alto livello,
promuovendo al contempo la prevenzione come strumento di benessere per le donne.

vittima costretta a cambiare abitudini di vita
Nei giorni scorsi il Questore di Potenza ha emesso un provvedimento di ammonimento per atti persecutori nei confronti di un uomo residente nel capoluogo lucano. Il provvedimento è arrivato al termine di un’attenta attività istruttoria, avviata dopo la segnalazione della vittima, una donna anch’essa residente a Potenza, oggetto di comportamenti ossessivi e ripetuti.Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo si presentava frequentemente sul luogo di lavoro della donna, la attendeva sotto casa e la seguiva persino durante le sue passeggiate con il cane. Tali condotte, reiterate nel tempo, hanno finito per condizionare profondamente la vita della vittima, costretta a modificare i propri percorsi quotidiani pur di non incontrarlo e ad acquistare uno spray al peperoncino per difender-

si.Col passare dei mesi, i comportamenti persecutori si sono aggravati, trasformandosi in continui
tentativi di contatto e molestie, tanto da generare nella donna un crescente stato di ansia e timore per
la propria incolumità. Solo l’intervento della Polizia di Stato ha posto fine a questa situazione di pres-
sione psicologica.Valutata la gravità e la reiterazione dei fatti, il Questore ha disposto l’ammonimento previsto dall’articolo 8 del Decreto Legge n. 11 del 2009, una misura di prevenzione che mira a interrompere le condotte persecutorie e a richiamare formalmente il responsabile al rispetto della legge.L’ammonimento, spiegano dalla Questura, rappresenta un severo richiamo: l’uomo è stato avvertito delle gravi conseguenze penali a cui andrebbe incontro in caso di nuovi comportamenti persecutori, che integrerebbero il reato di atti persecutori (stalking) ai sensi dell’articolo 612-bis del Codice Penale.«Si tratta di un provvedimento di natura preventiva – chiariscono gli investigatori – volto a tutelare la vittima e a interrompere una spirale di condotte moleste prima che sfocino in fatti più gravi».
Il libraio potentino racconta il suo mestiere: tra passione, curiosità dei lettori e la voglia di far crescere l’amore per i libri
D I F R AN C ES O M E N O N N A
Gestire una libreria non è solo un lavoro, ma un modo per tenere la mente attiva e per costruire ogni giorno un rapporto di cordialità e gentilezza con il pubblico.
Tra un romanzo, un libro di poesie, un saggio e l’ultimo best-seller, il mestiere del libraio si rivela un impegno costante, alimentato da passione e curiosità.
Dopo gli anni difficili della pandemia, il settore librario vive una fase di rinnovata vitalità.
Le librerie tornano a essere luoghi di cultura e di incontro, centri nevralgici dove si intrecciano gli interessi di giovani lettori, insegnanti e appassionati della terza età. È un mondo dove il libro resta il protagonista assoluto: sfogliarlo, condividerlo, discuterlo diventa un gesto di crescita personale e collettiva.
A Potenza, in via Pretoria, Sergio Mattioli rappresenta da anni una figura di riferimento per chi ama i libri. Nato nel capoluogo lucano l’11 maggio 1972, lavora instancabilmente nella libreria di Michele Albano, accogliendo clienti e offrendo consigli con professionalità e dedizione.
«Sono diciotto anni che lavoro in questa libreria» racconta Mattioli con un sorriso. «Il rapporto con la clientela è ottimo, eccezionale: i clienti qui sono molto gentili ed educati».
E aggiunge: «Anche con i fornitori ci troviamo benissimo, lavoriamo con realtà nazionali molto affidabili».
In tanti anni dietro al bancone, non sono mancati gli episodi curiosi.
«Ne avrei più di qualcuno legato alle richieste dei clienti» confida il libraio.
«Uno in particolare mi è rimasto impresso: un avventore, non di Potenza, ci chiese dei gialli scritti da William Shakespeare. Gli spiegammo, con un sorriso, che il Bardo non aveva mai scritto romanzi polizieschi, ma solo opere teatrali».
Quanto alla clientela, Mattioli non ha dubbi: «Oggi vengono più ragazzi, decisamente più giovani».
Il libraio spiega come il cambiamento sia legato alla diffusione del web: «Internet e l’accesso rapido alle informazioni hanno avvicinato molti ragazzi alla lettura.
Il centro storico resta comunque un luogo frequentato da persone più adulte, ma le scuole portano in libreria tanti studenti curiosi e attenti».
Guardando al futuro, Mattioli lancia un messaggio semplice ma profondo: «Ci auguriamo di continuare così.
Come spot direi che leggere aiuta la mente, a comprendere meglio e ad essere liberi».
Parole che riassumono l’essenza di un mestiere antico ma sempre attuale: quello di chi ogni giorno costruisce ponti di conoscenza, un libro alla volta.

L’ex presidente dell’Ente: «Tanto è stato fatto, tanto resta ancora da fare. Faccio un passo indietro affinchè si ricomponga la necessaria unità politica»
Èterminata l’era Di Lucchio al Parco Naturale Regionale del Vulture. Dopo mesi di paralisi amministrativa dovuta alle dimissioni di quattro membri del Consiglio direttivo, i sindaci di Barile, Ginestra, Ripacandida e Rionero in Vulture, avvenute lo scorso giugno, giungono anche le dimissioni della presidente del Parco Francesca di Lucchio: «Dopo quasi due anni di lavoro intenso e appassionato, ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di Presidente del Parco Naturale Regionale del Vul- ture. È una decisione maturata dopo una profonda riflessione, nella consapevolezza che l’attuale situazione politica non consente di proseguire con la necessaria serenità e unità d’intenti un percorso che ha richiesto impegno, dedizione e collaborazione». Va ricordato che i consiglieri rassegnarono le dimissioni perchè «nonostante i sollecitati confronti, abbiamo registrato l’assenza di qualsivoglia discussione rispetto a possibili nuove modalità organizzative dell’ente e del

suo Consiglio Direttivo che di fatti hanno limitato e impedito ogni eventualità di determinarsi a scelte ragionate e consapevoli, per una governance del Parco orientata ad una migliore pianificazione del territorio.Un’assenza di discussione che ha dimostrato, tra l’altro, una totale assenza di rispetto nei confronti delle posizioni espresse unanimemente dai Sindaci, dalla Comunità del Parco e da diversi
Consiglieri».
Francesca Di Lucchio ha ribadito che «molte sono le attività avviate in questo periodo, frutto di una visione condivisa e di un dialogo costante con il territorio. È stato per me particolarmente significativo incontrare una comunità viva, pronta a crescere e a investire nel proprio futuro, ricca di energie e di interessi diffusi: nell’agroalimentare di qualità, nell’interazione con la natura, nel turismo sostenibile e nell’imprenditoria locale».
«Sono stati individuati percorsi agroalimentari, religiosi e sanitari prontamente spendibili, ed è stata condotta un’azione di recupero parziale della vecchia programmazione, - spiega Di Lucchio - accompagnata da una pianificazione condivisa con gli attori del territorio. Sono state investite risorse in interventi di gestione forestale e di ripristino delle condizioni di fruizione , così come utilizzati fondi del PSR per opere di manutenzione nelle aree più frequentate di Monticchio. È stata inoltre affrontata l’annosa
questione delle concessioni demaniali, con la stipula di contratti annuali nelle more della predisposizione dei nuovi bandi, nel rispetto della normativa vigente». «Tanto è stato fatto, tanto resta ancora da fare. In questi anni ho trovato nel personale del Parco un gruppo instancabile, profondamente motivato, che desidero ringraziare di cuore per la collaborazione e la dedizione. - ribadisce - Oggi, tuttavia, ritengo che non vi siano più le condizioni per proseguire con una pianificazione condivisa e unitaria». «Per questo, nel rispetto delle istituzioni, del territorio e di quanti hanno creduto nel mio operato, ritengo giusto fare un passo indietro, affinché possa ricomporsi quella necessaria unità politica a favore del Parco e della comunità del Vulture. - conclude Francesco Di Lucchio - Resto profondamente legata a questa esperienza, convinta che il Parco del Vulture sia e debba restare un luogo di incontro, di crescita e di futuro per tutto il territorio».
Il sindaco, insieme ai tecnici, verifica i lavori in corso e promette un servizio migliore per tutti i visitatori, soprattutto per i più vulnerabili
POTENZA. Realizzazione del forno crematorio, accessibilità per le persone con disabilità e lavori per la realizzazione di nuove cappelle e nuovi loculi: questi gli argomenti affrontati nel corso del sopralluogo del sindaco Vincenzo Telesca svolto nel Nuovo Cimitero ‘Giovanni Paolo II’.
Presente insieme al Sindaco, il dirigente del Unità di direzione Lavori Pubblici e Reti, Domenico Berterame, tecnici della Socomer e titolari della concessione della struttura cimiteriale.
«Alla vigilia della ormai prossima giornata dedicata alla Commemorazione dei Defunti, ho voluto verificare di persona lo stato dei luoghi e sincerarmi rispetto alle molte richieste formulatemi dai cittadini. Tra le altre, riguardo alla realizzazione del forno crematorio, opera che ho richiesto sin dal giorno del mio insediamento, – prosegue il sindaco Telesca – ci è stato illustrato l’iter necessario, abbiamo verificato che il percorso autorizzatorio sia in fase avanzata, abbiamo avuto conferma che, nel più breve tempo possibile, si potrà ottenere la cremazione direttamente a Potenza, senza essere costretti a trasferire la salma presso altre strutture». «Si provvederà a un’implementazione della segnaletica per facilitare l’accessibilità, in particolare per andare incontro alle esigenze delle persone con disabilità, persone per le quali sono a disposizione ascensori e addetti disponibili ad accompagnare, all’interno del Cimitero, tutti coloro che ne dovessero fare richiesta, non solo in occasione del 2 no-

vembre, ma durante tutto il corso dell’anno». «La nostra azienda garantisce un servizio di accoglienza e accompagnamento con navetta per facilitare l'accesso all'interno del cimitero, che sarà potenziato nel giorno della Commemorazione dei defunti» . Ha precisato Adelaide Caprino, amministratore della società ‘Nuovo Cimitero di Potenza’, presente al sopralluogo del Sindaco, insieme al direttore dei lavori Enrico Erra, lavori che al momento vedono in corso le operazioni di completamento del corpo ‘A’ chiamato ‘Piazza
Armonia’ e che sono pronte per la consegna le cappelle di famiglia e i loculi. «Riteniamo – conclude il Sindaco – che la nostra Città debba doverosamente garantire la funzionalità e la fruibilità dei luoghi nei quali riposano i nostri cari defunti e, tutto quanto si sta mettendo in campo, auspichiamo possa rispondere in maniera sempre più esaustiva alle esigenze della nostra città e dell’intera regione, constatato come al momento la Basilicata non ha sul proprio territorio impianti per la cremazione dei defunti».
Albano di Lucania si prepara a compiere un passo importante verso la sostenibilità. Lunedì 27 ottobre, alle ore 17, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro di presentazione della nascente Comunità Energetica Rinnovabile (CER), un’iniziativa che promette di portare benefici economici, sociali e ambientali all’intera collettività.Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano oggi uno degli strumenti più efficaci per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica fissati a livello nazionale e locale. Attraverso la produzione e la condivisione di energia da fonti rinnovabili, le CER permettono di ridurre i costi della bolletta elettrica e di accedere a incentivi come il contributo a fondo perduto del 40% per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici. Tutti i vantaggi e le

modalità di partecipazione saranno illustrati nel corso dell’evento.A partire dal 2023, il Cluster Energia lucano ha accompagnato il Comune di Albano di Lucania in un percorso di informazione e divulgazione sul tema delle comunità energetiche.
L’incontro del 27 ottobre rappresenta dunque il punto di arrivo di un lavoro condiviso tra il Cluster e l’amministrazione comunale, volto a fornire ai cittadini e agli enti locali strumenti e conoscenze utili per affrontare la transizione energetica.Il Co-
mune di Albano di Lucania, fin da subito, ha mostrato grande interesse verso le opportunità legate alla costituzione di una comunità energetica. Grazie anche al sostegno della Regione Basilicata, che ha promosso lo sviluppo delle CER sul territorio, l’am-
ministrazione ha potuto avviare l’iter di costituzione della nuova realtà energetica condivisa.I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali del sindaco Bruno Santamaria e del presidente del Cluster Energia Basilicata, Luigi Emanuele Marsico. Seguiranno gli interventi di esperti del settore: Omar Arcieri, esperto di energie rinnovabili della Restart Energy Lab Srl, e Michele Monaco, consulente di innovazione sociale della Monaco Consulting Srl. I tecnici comunali illustreranno poi le opportunità e gli impatti territoriali del progetto.Al termine dell’incontro, i cittadini interessati potranno proporre la propria candidatura di adesione alla nascente Comunità Energetica Rinnovabile di Albano di Lucania, contribuendo in prima persona alla costruzione di un modello di energia più sostenibile e condivisa.
Sedici borse di studio agli studenti meritevoli dell’Istituto tecnico tecnologico di Corleto Perticara: un incentivo al merito e alla formazione
Sedici studenti dell’Istituto tecnico tecnologico di Corleto Perticara hanno ricevuto le borse di studio messe a disposizione da TotalEnergies EP Italia per premiare l’impegno e il merito scolastico nell’anno 20242025.La cerimonia di consegna, ospitata nell’aula polifunzionale dell’istituto, si è svolta in un clima di partecipazione e condivisione, alla presenza di alunni, docenti e genitori. Giunta alla quinta edizione, l’iniziativa conferma la volontà della compagnia di sostenere la formazione e valorizzare i giovani talenti del territorio lucano.Le borse di studio potranno essere utilizzate per l’acquisto di libri, dispositivi informatici, o per esperienze formative in Italia e all’estero. Gli studenti del quinto anno avranno inoltre l’opportunità di svolgere uno stage di sei mesi negli uffici TotalEnergies di Guardia Perticara oppure di ricevere un rimborso delle spese universitarie sostenute nel primo anno di studi.L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma di responsabilità sociale d’impresa promosso da TotalEnergies EP Italia insieme ai partner della joint venture Tempa

Rossa – Mitsui E&P Italia B e Shell Italia E&P – per favorire lo sviluppo sostenibile e la crescita professionale delle comunità locali.Alla cerimonia hanno partecipato il direttore Affari istituzionali, Relazioni Esterne & CSR di TotalEnergies EP Italia, Stefano Scisciolo, il sindaco di Corleto Perticara, Mario Montano, e le dirigenti scolastiche Lucia Lombardi e Michela Antonia Napolitano, rispettivamente degli istituti «Carlo Levi» e «Castronuovo» di Sant’Arcangelo.L’obiettivo dell’iniziativa è valorizzare il merito e incoraggiare i giovani a intraprendere percorsi di studio e la-

voro qualificati, con particolare attenzione alla formazione dei futuri periti chimici, figure chiave per lo sviluppo industriale e tecnologico della Basilicata.«Le borse di studio rappresentano un riconoscimento importante: non si tratta solo di un premio per l’impegno scolastico, ma anche di uno stimolo per costruire un futuro di studio, lavoro e innovazione», ha sottolineato Stefano Scisciolo.«Vogliamo stimolare i giovani – ha aggiunto – a credere nelle proprie capacità, offrendo loro strumenti concreti per costruire un percorso di crescita solido e qualificato».


Il consigliere comunale di Policoro Gianluca Marrese critica l’amministrazione Bianco sulla gestione idraulica e ambientale di Marinagri
DI DOMENICA MONACO
POLICORO . Il consigliere comunale di Policoro, Gianluca Marrese, attraverso una nota stampa, ha espresso delle considerazioni in merito a un problema cruciale per la comunità: quello rappresentato dal canale 7 situato presso Marinagri. «Nell’ottobre 2020 – dichiara il consigliere – durante un consiglio comunale fu presentato il progetto di messa in sicurezza del canale, che seguii da assessore all’Ambiente e alla Sicurezza insieme all’amministrazione Mascia».«Durante un’intervista – continua Marrese – Enrico Bianco, allora all’opposizione, affermò che, in seguito allo studio idraulico che aveva riscontrato l’ostruzione del canale, ci si era mossi per rimuovere l’ostacolo ed evitare l’esondazione. Ma l’amministrazione fu assolutamente sorda al problema, avendo partecipato all’iter che prevedeva, anziché la rimozione del tombino, la realizzazione di una piscina, chiudendo gli occhi dinanzi alla criticità».«Tuttavia, dopo diversi anni, l’amministrazione Bianco – prosegue il consigliere –non ha ancora rimosso quel tombino. Non è eli-

minandolo che il problema si risolve, perché la causa è il canale stesso e l’acqua eccessiva che potrebbe confluire in caso di calamità. Per questo si sta deviando la maggiore quantità d’acqua verso il Bosco Pantano, così da far arrivare al canale 7 solo il quantitativo che la sezione è in grado di ricevere».«Invece – aggiunge Marrese – all’altezza del canale 7 si porta avanti un progetto che prevede l’apertura di via San Giusto e lo scarico diretto delle acque nel porto, senza rimuovere il tombino. Questa soluzione è percorribile grazie alla di-
sponibilità ottenuta da Marinagri nel 2019, quando noi ci occupammo seriamente della questione».«Dal sindaco Bianco – conclude il consigliere –vorrei ora sentire un parere deciso e coerente col passato. È assurdo che la Regione realizzi un progetto che fa defluire le acque verso il bosco, com’è giusto, ma senza garantire sicurezza, ignorando che si tratta di una riserva naturale. Dov’è finita la preoccupazione per la sicurezza idraulica e la tutela ambientale? La coerenza, in politica, è tutto, sia se si è all’opposizione che al governo».
INAUGURATO
MATERA. La comunità del quartiere Lanera ha celebrato con entusiasmo la riapertura della Biblioteca di Quartiere, inaugurando ufficialmente il quarto anno di attività. L’evento, svoltosi presso la Biblioteca della Scuola Secondaria di primo grado «N. Festa» di Matera, ha segnato l’avvio di una nuova stagione dedicata a storie, cultura e coesione sociale.L’incontro inaugurale ha visto la partecipazione di figure istituzionali e associative. Dopo i saluti iniziali, la dirigente scolastica Arcangela Paolicelli dell’Istituto comprensivo Semeria–Minozzi–Festa, l’assessora comunale Stefania Draicchio e la presidente dell’Associazione Quartiere Lanera, Rosalba Matera, hanno sottolineato il valore della biblioteca come presidio culturale e punto di riferimento per la comunità.Lucia Carone, docente referente, ha illustrato le novità e presentato il programma degli appuntamenti, mentre gli studenti hanno proposto letture e brani musicali guidati dai docenti di strumento.L’iniziativa punta a consolidare il ruolo della biblioteca come luogo di incontro e apprendimento. Le attività riprenderanno ufficialmente mercoledì 29 ottobre, con prestiti, incontri e nuovi progetti che renderanno la Biblioteca del Quartiere Lanera un vero «cuore culturale» del rione.

Iniziativa promossa dai Vivai La Malfa per l’associazione nata per sensibilizzare sul disagio adolescenziale e la prevenzione del suicidio
PISTICCI. Il 31 ottobre e il 1° novembre, in piazza Elettra a Marconia, noi dei Vivai La Malfa Tommaso Promuovere “Un Ciclamino per Deaxsempre”, un’iniziativa solidale dal profondo valore umano e simbolico. Il ciclamino, fiore elegante e tenace, sa fiorire anche quando il freddo avanza. È per questo che l’abbiamo scelto come simbolo di speranza e rinascita: un piccolo dono che può accendere la luce in un momento di buio. Con un contributo minimo di 6 euro, potrai portare a casa una ciclamino grande e, insieme ad esso, sostenere la missione di “Dea per sempre ODV ETS”, un’associazione nata per dare voce e aiuto ai giovani che vivono un disagio spesso invisibile. Per chi non potrà raggiungere Marconia, i ciclamini saranno disponibili anche presso il
punto vendita a Policoro, in via Nazionale 34 (nei pressi del centro commerciale).L’associazione
“Dea per sempre”, nata a Marconia in memoria di Dea, una ragazza dolce e solare scomparsa troppo presto, porta avanti un impegno prezioso: sensibilizzare sul disagio adolescenziale e sulla prevenzione del suicidio. In meno di un anno di attività, l’associazione ha già portato la propria voce a Palazzo Chigi e alla Camera dei Deputati, dove sono in discussione quattro proposte di legge dedicate proprio a questo tema. Attraverso incontri, testimonianze e progetti educativi nelle scuole di tutta Italia, “Dea per sempre” aiuta i ragazzi a parlare, a condividere, a chiedere aiuto — per far capire che nessun dolore deve restare in silenzio. Come fa sapere una nota: «Con l’iniziativa “Un

Ciclamino per Deaxsempre”, invitiamo tutti a unirvi a noi in questo gesto di solidarietà e amore. Ogni ciclamino acquistato è un segno concreto di vicinanza, consapevolezza e sostegno alla vita. Il percorso dell’associazione culmina ogni anno il 6 febbraio, nel giorno in cui Dea avrebbe compiuto gli anni “nel Cielo”, con la cerimonia del Premio “Cara Dea”, un concorso di scrittura che premia la sensibilità e il talento degli adolescenti».
Mentre in Vaticano si cerca di far dimenticare le scelte di Enrico VIII, al governo fanno scempio del bonus cultura
DI A NTONELLA P ELLETTIERI
Questa mattina svegliandomi, ho pensato che avrei assistito a un evento storico di grande importanza: l’incontro fra papa Leone e re Carlo d’Inghilterra, Il grande scisma del 1534 voluto da re Enrico VIII, aveva portato alla creazione della chiesa anglicana a cui, lo stesso re, si era messo a capo. Uno scisma non per ragioni di stato, diremmo oggi: allora, il re non accettò il rifiuto del papa di concedergli il divorzio da Caterina d’Aragona perché voleva sposare e avere un erede di sesso maschile da Anna Bolena. Mi pare una storia abbastanza nota o, forse, il mio mestiere mi porta a non essere sufficientemente lucida su questi argomenti: la cosa importante è che, dopo 500 anni, il papa dei cattolici e il re di Inghilterra si uniscono per pregare insieme e liberarsi, un poco alla volta, di tutte quelle inutili rivalità che li hanno tenuti

lontani. Vedere lo sguardo di Carlo e Camilla, entrando nella Cappella Sistina, mi ha procurato una gioia vera e profonda: la cultura e l’arte hanno alla base l’ecumenismo.
La bellezza riunisce e rende migliori: il Regno Unito sarà vicino, nuovamente, al cristianesimo. Ricordo, con severità, la regina Elisabetta che era regina d’Inghilterra e capo della chiesa anglicana: una teocrazia lontana dalla realtà, fuori luogo e nata dal capriccio di un sovrano che credeva di essere la personificazione di uno stato. Si aggiunga l’amore verso il creato sia del papa che del re: ogni azione futura sarà all’insegna del rispetto verso la casa comune dell’umanità, la nostra maltrattata Terra.
Dunque, una giornata fantastica fin quando non ho letto la notizia che il governo aveva reinserito nella manovra, il bonus della cultura e del merito ma con delle variazioni. Quando ho letto in cosa consistevano le variazio-

ni, sono tornata molto triste: non può accedere al bonus chi ha abbandonato gli studi, chi è stato bocciato, coloro che frequentano gli istituti professionali.
Questo significa dividere in nome della cultura e del merito e allora viene a mancare la base della stessa cultura: quell’ecumenismo che ha portato re Carlo a raggiungere papa Leone a Roma solo per pregare insieme avvolti dalla raffinatezza delle pareti della Cappella Sistina. Un parrucchiere non avrà il bonus per pagarsi il biglietto e guardare la bellezza degli affreschi di Michelangelo, l’incontro
degli indici fra Dio e l’uomo non potrà essere visto da un meccanico e manco da un ripetente o da chi ha abbandonato gli studi. Lo stesso si dica per i concerti di musica, per il cinema, per comperare un libro che racconta di qualsiasi mestiere. E pensare che sono proprio queste persone ad avere bisogno di quel bonus per la futura formazione e per non essere lasciati indietro! Posso capire che bisogna puntare sul merito e premiare i migliori ma questo non significa scrivere sulla lavagna l’elenco dei buoni e dei cattivi! Chi non ricorda quella fantastica canzone di Edoardo Bennato
“I buoni e i cattivi”: Arrivano i buoni ed hanno le idee chiare ed hanno già fatto un elenco di tutti i cattivi da eliminare Ma chi l'avrebbe mai detto che erano così tanti cattivi da eliminare così adesso i buoni hanno fatto una guerra contro i cattivi però hanno assicurato che è l'ultima guerra che si farà Da oggi in poi c’è un altro scisma fra la cultura di tutto il genere umano e il governo italiano incolto e privo di ragionevolezza: speriamo non duri 500 anni!
Èstato presentato ieri, presso il teatro "Sala Umberto" di Roma, la nuova edizione del Quaderno Didattico "Il Mio Diario" realizzato dalla Polizia di Stato. L'evento, moderato dalla giornalista Roberta Floris, si è svolto alla presenza del Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Pisani. Sono intervenuti rappresentanti del Ministero dell'Istruzione e del Merito nonchè esponenti della cultura e dello spettacolo vicini al mondo dei giovani, tra cui la scrittrice Elisabetta Dami, autrice del noto personaggio della letteratura per ragazzi Geronimo Stilton, che arricchisce la narrazione fin dalla prima edizione del Diario con importanti contributi valoriali e d’intrattenimento, la cantautrice Sarah Toscano con un video saluto, la squadra giovanile della AS Roma e atleti olimpici dei Gruppi Sportivi “Fiamme Oro” della Polizia di Stato.
Quest’anno c’è stata una grande novità: il diario ha cambiato volto, non è più un’agenda scolastica ma un vero e proprio quaderno didattico interattivo. Uno spazio in cui scrivere, esprimere le proprie emozioni e cre-
scere, sempre insieme agli amici della Polizia di Stato ed i supereroi della legalità. Un compagno di viaggio pieno di attività, curiosità, vignette, sticker e pagine da personalizzare che vi accompagnerà nel corso di tutto l’anno.
Il quaderno didattico, destinato agli alunni delle classi quarte degli Istituti Primari è stato distribuito, in base al criterio dell'alternanza, nelle province di Massa Carrara, Oristano, Siracusa, Lodi e, per la prima volta, in quelle di Roma e Milano. Fino ad oggi questo progetto è riuscito a raggiungere oltre 700,000 ragazzi di tutta Italia. E solo quest’anno raggiungerà la tiratura di 75.000 mila copie All'evento hanno partecipato circa 400 studenti provenienti dalle scuole della Capitale che sono stati intrattenuti con attività e contenuti ispirati ai temi centrali del “Mio Diario”.
Gli studenti, prima dell'inizio della cerimonia, hanno avuto la possibilità di visitare, nell’attigua Piazza San Silvestro, gli stand delle Specialità e dei diversi Reparti della Polizia di Stato ed ammirare le iconiche autovetture storiche e moderne della Polizia di
Stato.
Le altre Questure interessate all’iniziativa cioè Milano, Lodi, Massa Carrara, Oristano e Siracusa hanno organizzato analoghe iniziative di presentazione e divulgazione nei territori di pertinenza che hanno coinvolto i media nazionali e locali con la partecipazione di testimonial del mondo della cultura, dello spettacolo, dell’informazione e dello sport.


