Lavorarexsantilario 015 ott2013

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Lavorare per

SANT'ILARIO ...col dovuto rispetto per l'ozio

La Via Maestra (in difesa della Costituzione)

di Tullio Masoni

La manifestazione del 12 ottobre scorso a Roma in difesa della Costituzione è stata grande quanto sottostimata o ignorata da media e giornali che ormai, in un modo o nell’altro, obbediscono a una “regola” di regime. In qualche caso costituzionalisti insigni come Gustavo Zagrebelsky o Lorenza Carlassare (solo per fare due nomi) sono stati definiti come “dissidenti” ­ non ancora “pericolosi”, ma ci manca poco ­ mentre a Landini, Rodotà e don Ciotti si è attribuita l’intenzione di fare un nuovo partito. La vergogna dovrebbe sommergere chi si abbandona a simili stupidaggini trasformandosi in liquame olezzante, ma tant’è. Qualcuno, per fortuna, si è preoccupato di protestare con la concretezza dei dati: «Rapidi

passaggi nei telegiornali (Tg1 e Tg2 di prima serata non avevano nei titoli di testa la notizia, che arrivava dopo 18 minuti; meglio il Tg3 che comunque la collocava al sesto su sette titoli); cronache sui quotidiani di maggiore diffusione ben lontane dalle prime pagine – pag 11 sul Corriere della Sera e pag. 12 sulla Repubblica – e abbondante uso della tecnica di mischiare la notizia con la critica … Il tema è troppo ostico per il “clima di opinione” che si è determinato in Italia … Sì, perché la coalizione di governo è intrinsecamente fragile e ogni crepa rischia di sconvolgere gli equilibri. La modifica della Costituzione è diventata un mantra ideologico … La modifica dell’art.138, vale a dire il cancello messo dai costituenti a difesa da facili incursioni, è una tipica offensiva a doppia lettura: l’obiettivo in senso stretto e il segnale premonitore del traguardo ancor più ambizioso: il presidenzialismo.» Il qualcuno che si è espresso con queste parole si chiama Vincenzo Vita ed è il maggior esperto in comunicazioni del Partito Democratico. Una manifestazione grande, dicevo in apertura, ma soprattutto rappresentativa del meglio che, a mio avviso, nel nostro malandato paese si sta impegnando. Alcuni nomi li ho già fatti,

Nr. 1 5 - Ottobre 201 3

In evidenza:

La Via Maestra (in difesa della Costituzione) Di qua o di là?... Renzi o Cuperlo, Alfano o la Santanché, Monti o Passera?... A PAGINA

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Abusivismo agricolo Unione Val d'Enza A proposito di pregiudizi altri come quelli di Sandra Bonsanti, Salvatore Settis, Antonio Padellaro, Alessandro Pace, assieme agli esponenti di gruppi e movimenti (ho notato persino una rappresentanza dei siciliani di “Agenda Rossa”, quella del giudice Borsellino) e alle centinaia di adesioni fuori corteo o presenti (c’erano anche Civati, Cofferati, Vendola…), delineano un volto politico nuovo e necessario. Una “massa critica”, come l’ha definita Rodotà nelle conclusioni, che vuole contribuire, salvando la Costituzione senza chiudere sui cambiamenti utili e perfino ovvi, a un’alternativa politica che faccia e incarni proposte di programma contro la crisi. Checché ne pensino i professionisti della velina, dello spot e dell’ammorbante talk­show televisivo, il 12 ottobre a Roma si è visto un paese giovane: nei fatti ­ bastava guardare il corteo e la piazza ­ e nelle intelligenze. Chi c’era ­ io fra i tanti ­ può testimoniare in piena onestà.


Notizie false

Calatrava

L’enorme, elegantissimo origami progettato da Calatrava per la stazione AV di Reggio, oltre che bello è di facilissimo raggiungimento: una navetta gratuita parte dal piazzale della stazione vecchia e accompagna gli ansiosi passeggeri a Mancasale. La struttura, di acciaio e vetro, è a prova di temporale, freschissima d’estate e calda d’inverno. In basso offre agli utenti tutti i confort che possono desiderare: spaziose e comode sale d’aspetto, bar e negozi. Il parcheggio, poi, farebbe invidia a quelli di New York, Stoccolma o Shangai. Al tempo dell’edificazione dei ponti, che certa stampa nazionale si ostina ancora a identificare con Modena invece che con Reggio, qualcuno aveva scritto sui muri: “Malagoli e Calatrava a dieta”. Ogni cittadino di Reggio e della provincia si augura che quegli imbrattatori siano stati scoperti e puniti.

P OLI TI C A

Di qua o di là?... Renzi o Cuperlo, Alfano o la Santanché, Monti o Passera?... Renzi si prepara a stravincere le primarie del PD (ma lui avrebbe gradito diventare subito Presidente del Consiglio) mentre il Pdl si divide e Monti, soporifero come sempre, getta nel panico i suoi fedeli “di territorio” sconfessando perfino Letta, che ogni sforzo ha fatto e fa per somigliargli. Come risponderanno le tre signore che nel Consiglio Comunale di Sant'Ilario hanno rotto col PD, ma non con la maggioranza, dichiarandosi montiane fino all’ultimo voto? Risponderanno con ogni probabilità secondo i suggerimenti di Ferrari e Paterlini, quelli che fanno davvero la politica e possono contare sull’obbedienza di chi, più o meno volentieri,

massima naturalezza, ti diceva che adesso appoggiava D’alema. Con Renzi sta andando nello stesso modo: bersaniani convinti ­ e paladini di un residuale buon senso di partito, nonché blandi e tremebondi difensori di una certa storia ­ adesso fanno il tifo per Renzi. Anche coloro che una storia l’hanno praticata a lungo e dovrebbero diffidare di chi ha come migliore (e forse unica) caratteristica quella di “bucare lo schermo”. Non manca neppure chi di ciò è pienamente consapevole ma, ai vertici dell’elaborazione strategica, sostiene che il fiorentino è l’unico ad avere i numeri per sfondare al centro. E gli altri, cioè i dirigenti che si erano dati lo stesso compito nel ventennio berlusconiano? Zero. Ma se sono

occupa un seggio istituzionale. Ma torniamo alle primarie e agli equilibri del PD. Sta ripetendosi quel che già era successo nel PDS con Veltroni e D’Alema. I lettori ricorderanno che Veltroni aveva ottenuto un larghissimo successo di consultazione ma che la vittoria era poi andata a D’Alema col voto ultimo del Comitato Centrale. Un corpo politico quasi tutto veltroniano in un paio di giorni diventò tutto dalemiano. Anche a Reggio Emilia: se parlavi con uno che sapevi sostenitore dell’ex­ sindaco di Roma questi, con la

zero, anche chi li aveva eletti a dirigere è zero. Siamo alla politica di scommessa, come col campionato di calcio o il festival di Sanremo; una politica che ha l’ossessione di vincere e di andare al governo, ma da tempo quasi immemorabile non pronuncia una parola nuova, un’ideale, una elaborazione di programma che lasci trasparire una diversa e più giusta visione del mondo. Al massimo sanno dire equità, ma se vai a chiedergli per chi e come ti accorgi che anche l’equità vale zero. Zero e, sempre, zero.

di Tumeo

Autocritica L’Assessore Giordano Colli è stato preso da smania autocritica. Ha dichiarato che lo stabile in costruzione sull’area dell’ex‐Villa Walter è un obbrobrio e peggiorerà ancora, che l’abbattimento degli alberi per l’ampliamento del parcheggio è un delitto e che, semmai, si sarebbe dovuto allestire in quel luogo un parco pubblico, e che, contrariamente a quanto da lui detto e scritto in una recente polemica con le minoranze di consiglio, i terreni di uso industriale possono tornare di uso agricolo e non sottostare alla legge dell’irreversibilità secondo la quale un terreno agricolo può sempre diventare industriale e un terreno industriale non può mai tornare agricolo.

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Lavorare per Sant'Ilario


Abusivismo agricolo

E C ON OM I A

Il sorriso

Mondo a rovescio

di Carlino Doglio

E’ notizia di pochi giorni fa: un terreno a evidente vocazione industriale è stato abusivamente coltivato per anni da uno spregiudicato agricoltore locale. E sembra che non si tratti di un caso isolato. Tutta la Val d’Enza, territorio in cui crescono spontanei da anni i capannoni, sarebbe stata fatta oggetto di insediamenti agricoli tanto improduttivi quanto sgraziati nelle forme architettoniche. “Cerchiamo di far fronte al fabbisogno alimentare del pianeta” è stata l’improbabile giustificazione di un contadino! “Di questo passo finiremo per avere più uva che bulloni da un pollice e un quarto!” “Se vogliono che le auto dei concessionari dormano all’aperto, lo dicano chiaro” il paese è tutto un brusio. L’Amministrazione Comunale, sempre attenta ai bisogni della persona, ha intensificato i controlli: l’irruzione dei vigili nella casa di una insospettabile famiglia di

S.Ilario, ha portato alla scoperta della coltivazione clandestina di basilico e mentuccia. “Sono solo per uso personale” continuavano a ripetere mentre venivano portati in questura per gli accertamenti di rito. Inquietante. L’habitat in cui possono essere costruiti i capannoni industriali è molto sensibile alla presenza di terreno fertile nelle vicinanze. Per questo è bene porre un freno all’espansionismo aggressivo dei contadini che sta riaprendo antiche ruggini nella sinistra: la falce contro il martello. Pensare che c’è ancora chi crede che il pane si faccia con il frumento, lo zucchero con le barbabietole e, ma questa è davvero grossa, il parmigiano con il latte delle mucche. Un giorno i nostri figli torneranno nei luoghi della loro infanzia e canteranno: la dove c’era una fabbrica ora c’è un campo d’erba medica.

Unione Val d'Enza

TE RRI TORI O

Avvicendamento fra le minoranze di Lavorare per Sant'Ilario

In seguito alle dimissioni di Fabio Iori da consigliere di minoranza presente al consiglio dell'Unione Val d'Enza, al recente Consiglio Comunale di ottobre i gruppi consigliari hanno deliberato in merito all'avvicendamento in tale sede. Ad eccezione del gruppo Via Emilia che è uscito dall'aula consigliare, i gruppi di minoranza hanno votato affinché in sede di unione comunale le minoranze del comune di Sant'Ilario venissero rappresentate dal gruppo Lavorare per Sant'Ilario.

Notizie false

Accogliamo questo traguardo con soddisfazione e riteniamo che sia il riconoscimento del nostro lavoro, tributato peraltro dagli altri gruppi di minoranza. Un lavoro fatto dell'impegno e della concretezza con cui abbiamo affrontato sin da subito questo mandato elettorale, durante il quale ci siamo spesi con dedizione e preparazione affrontando ogni tipologia di tema politico (sia prettamente locale che non) e nel quale ci siamo dedicati in maniera costante con approfondimento e proposte.

Sempre decisi a sparare nel mucchio e a insultare, i parlamentari del M5S esitano, e rinviano, e balbettano, quando si tratta di rispondere ai soprusi di Grillo (sbavante) e Gian Roberto Casaleggio (ragnatela). Basti per tutte ricordare la vicenda del “reato di clandestinità”. E hanno un altro difetto: sono lugubri. Di ciò deve essersi accorto il sindaco di Parma che, dopo essersi debitamente consultato via web, ha deciso di sorridere sempre, per tutti. Anche quando gli tocca ammettere che sull’inceneritore il M5S avrebbe dovuto, al posto della propaganda, usare un po’ di onesta cautela.

Maschere e sosia La presidente della Rai Tarantola si è fatta vedere di recente in TV per un convegno di autocelebrazione. No, non era lei. Era Monti, suo mèntore. Si era messo la parrucca per intimare a “quelli che sanno” che lui, anche dopo le dimissioni dal partito che aveva fondato assumendo il ruolo di presidente, c’è ancora e darà filo da torcere. Il famoso canino transilvanico, che inavvertitamente scopriva quando nello sforzo di sorridere raggiungeva al massimo il ghigno, ha brillato minaccioso più che mai.

Pubbicazione a cura del gruppo consiliare e lista civica

LAVORARE PER SANT'ILARIO di Sant'Ilario d'Enza (RE) Redazione: redazione.lps@gmail.com

Grafica e Editing in proprio con software libero: SCRIBUS Open Source Stampato in proprio Chiuso in Redazione il 24/10/2013

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TE RRI TORI O

A proposito di pregiudizi

Quella è la Luna. Ma che bel dito! di Ildo Viadana

Dopo il panegirico di qualche numero fa sulla bellezza architettonica e compositiva del supermercato che sorgerà al posto di Villa Valter, degno del miglior pezzo giornalistico di Emilio Fede quando parla di Berlusconi o del miglior cinegiornale Luce nel descrivere le conquiste dell'impero, su un recente numero del Gazzettino Santilariese l'assessore Colli si rammarica del fatto che abbiamo votato contro l'approvazione del documento preliminare al Piano Strutturale Comunale. In sede di Consiglio Comunale glielo abbiamo spiegato e forse non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire: per il nostro gruppo consigliare era necessario segnare un punto di discontinuità rispetto alle politiche urbanistiche del passato che hanno portato negli ultimi 10 anni ad una tumultuosa crescita urbanistica senza regole e ad una perdita di tessuto sociale e di terreno agricolo che noi riteniamo non accettabile. La crescita degli anni scorsi è stata governata non da una politica orientata al bene comune ma protesa agli interessi particolari. Certo, Sant'Ilario con Calerno è cresciuto meno rispetto ad altre realtà a noi vicine ma questo non è un motivo di vanto; sarebbe come dire che chi sbaglia meno ha più ragione di chi sbaglia di più. Oltre a ciò, il nostro comune ha una densità abitativa tra le più alte della provincia, ragion per cui anche i più piccoli interventi hanno ricadute consistenti nel nostro paese. Nel consiglio comunale di giugno si è ribadito che questo strumento urbanistico è in continuità con quello vecchio, di conseguenza non poteva sperare in un nostro voto di astensione o ancora peggio favorevole. In tutte le sedi abbiamo posto il tema della discontinuità rispetto al passato come l'elemento politicamente centrale per ottenere il nostro favore; se c'è continuità con il vecchio Piano Regolatore noi non saremo complici di queste scelte.

In politica si devono operare fratture con un passato incapace di sapersi rinnovare e dare risposte chiare, certe. Propugnare la continuità per noi significa riproporre schemi non consoni alle mutate necessità del paese in termini di risparmio di suolo e di energia, di diversa impronta ecologica, di vera sostenibilità, di controllo e monitoraggio delle politiche intraprese. Sempre a proposito di stranezze e di abbagli che gli stanno tanto a cuore, ricordiamo al nostro assessore alcune delle posizioni prese dal gruppo consigliare del PD su alcuni temi.

­ Mozione in merito all'acquisto dei caccia bombardieri F35 e relativo spostamento della spesa a favore delle persone colpite dalla crisi economica: voto contrario. ­ Mozione di solidarietà ai lavoratori in mobilità nella vertenza Snatt­ GFE: voto contrario. ­ Mozione in favore della democrazia sindacale: voto contrario. ­ Mozione in favore del rispetto dell'esito referendario sull'acqua pubblica: voto contrario. ­ Mozione in favore della trasmissione in diretta digitale via streaming delle sedute del Consiglio Comunale: voto contrario. ­ Emendamenti al bilancio per la riduzione dei costi della politica locale con la riduzione dei compensi degli assessori e dei consiglieri del 20%: voto contrario. ­ Mozione sulla raccolta domiciliare dei rifiuti al fine di premiare con la tariffa puntuale chi differenzia di più: voto contrario. Queste sono solo alcune cose che il gruppo consigliare del PD a Sant'Ilario ha bocciato come se l'hobby preferito del PD sia affermare da sinistra cose di destra e così facendo spera di essere riformista. Tale è pure la principale

C ON TATTI

attività delle giovani promesse pidine (fra i diversi, Renzi e Colaninno) pronte a tutto e che stanno nel centrosinistra solo perché nel centrodestra non sarebbero libere di dire quello che vogliono. Pensano che dire da sinistra cose di sinistra sia una cosa vecchia, superata, adesso la vera sfida è riuscire a dire da sinistra cose di destra. Solo così facendo potranno davvero dirsi riformisti. Le stranezze e i pregiudizi sono alibi della politica legate a chi cerca di dare giustificazioni al “vorrei ma non posso” o sono proprie di chi, a chi indica loro la luna, si sofferma a guardare il dito.

PARLAR MALE... Tempo fa equivaleva a turpiloquio. Qui, e oggi, vorrei riferirmi a certe espressioni di uso comune, e di malcelata ideologia Milioni. “Come noccioline”, si diceva un tempo per commentare amaramente gli sprechi di denaro che irridevano i quotidiani affanni dei più. Di “pochi milioni” oggi parlano con scandalo i fedelissimi di Berlusconi a proposito delle frode fiscale per cui è stato condannato, mentre sui giornali sportivi milioni come noccioline sono scambiati per acquistare i campioni del calcio. I “più” di cui sopra usavano ripetere che questo o quel giocatore non si impegnava sul campo perché guadagnava troppo ma si sono abituati: anche loro, oggi, scommettono alla cieca. E i “meno” si chiedono cosa significhi e cosa nasconda pagare un campione cento milioni; soprattutto quale spreco di risorse passi dai diritti televisivi alla finanza tenendo incollati agli schermi tutti i fessi del pianeta. (W.F.)

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