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Arrivati da altrove: Graciana, Leydi, Propran...........................................pag

Arrivati da altrove

a cura di Fabrizio Mattevi Dario Volani

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Accanto a noi passano, vivono, lavorano persone arrivate da diverse parti del mondo. Se parliamo di stranieri, spesso, troppo spesso, il nostro pensiero va ai migranti che arrivano sui barconi. C’è però una grande quantità di persone che hanno fatto altri viaggi, hanno altre avventure alle spalle, altri progetti e storie. I dati ASTAT dicono che la popolazione residente in Alto Adige al 31.12.2019 era pari a 533.439, con il 9,7% di stranieri, ovvero 51.967 persone provenienti da tutto il mondo iscritte nei registri anagrafici della provincia di Bolzano. I numeri, ma anche molta cattiva informazione, possono trarci in inganno e se sentiamo parlare di stranieri non sempre consideriamo che in Alto Adige vivono persone provenienti da 138 nazioni, che incrementano l’eterogeneità e la varietà culturale della nostra società. Circa 16.350 sono i cittadini comunitari, che rappresentano il 31,5% circa del totale degli stranieri residenti; un altro 30% proviene dagli altri paesi europei, non facenti parte dell’UE, il 20,0% sono originari dell’Asia e il 14,1% dell’Africa. Se ci prendiamo il tempo di chiedere a qualcuno che arriva da altrove cosa vede e come ci vede, scopriamo o riscopriamo aspetti e situazioni interessanti. Per questo abbiamo invitato alcune persone, che collaborano con noi, provenienti da luoghi distanti, a condividere un loro sguardo sulla nostra realtà. Speriamo possa sollecitare una sana curiosità e il desiderio di conoscere meglio. Perché spesso la paura nasce da non conoscere abbastanza.

Graciana

Graciana Caballerosta svolgendouno stage al Centro Studi. Da quando è arrivata in Italia ha avviato le pratiche per far riconoscerein Italia il suo titolo di avvocata. Nel frattempo ha seguito diversi corsi e svolge alcuni lavori per poter meglio apprendere lingua e cultura.

Raccontaci brevemente di te. Mi chiamo Graciana Caballero, vengo dall'Uruguay e sono qui in Alto Adige da circa un anno e mezzo. Sono avvocata e, oltre al mio studio professionale privato, ho lavorato per anni nel Centro Hospitalario "Pereira Rossell" di Montevideo, come responsabile del dipartimento legale. Questo ospedale è il più grande dell'Uruguay ed è specializzato nella cura di donne e bambini. Per quale motivo, bisogno, interesse sei arrivata in Italia? Sono venuta qui per amore, dopo aver conosciuto il mio attuale compagno. Dal punto di vista burocratico la pratica necessaria era solamente il riconoscimento della cittadinanza... Tuttavia tra un disguido e l'altro, ci sono voluti nove mesi per ottenerla! I preparativi sono stati lunghi e non sempre facili, ma finalmente adesso sono stabilmente residente a Laives. Qual è stata e qual è adesso la maggiore difficoltà incontrata. Senza dubbio la barriera linguistica, specialmente con il tedesco che è molto distante da qualsiasi lingua io abbia mai sentito. Non trascurabile anche la difficoltà di trovare un lavoro, specialmente con la situazione attuale. Fino ad ora ho poi fatto moltissima fatica ad abituarmi al letto "alla tedesca".... Ma come si fa a dormire senza lenzuolo?! C’è un aspetto, uno stile, una situazione molto differente tra il tuo luogo di origine e Bolzano? Sono rimasta molto colpita da come i cani siano inclusi nella società. Con me è venuta anche la mia cagnolina Raffa, ma fino a quando ero in Uruguay, lei non poteva venire con me

praticamente da nessuna parte. Tra passeggiate in montagna, mezzi pubblici e ristoranti dog-friendly, lei ha cambiato vita più di me! Inoltre mi hanno colpito le bellezze naturali di questo territorio, e come la popolazione se ne prende cura. Una particolare differenza che ho trovato è a livello linguistico: in spagnolo utilizziamo il "ciao" (chao) solo per congedarsi, invece qui anche quando ci si incontra... all'inizio è stato strano! Inoltre le professioni sono abbinate al genere, mentre qui molte professioni si usano solo al maschile, anche se la lingua prevedrebbe anche il femminile... Come mai? Non posso credere che non avete un verbo per dire “fare la colazione”, tipo colazionare? Qual è la cosa bella che hai trovato, un aspetto positivo che vuoi evidenziare, una sorpresa positiva che hai vissuto? Un aspetto positivo che ha richiamato la mia attenzione è la pluriculturalità presente qui, dato che nel mio paese siamo abituati ad avere solo immigrati di altri stati latinoamericani o qualche visitatore europeo che va a trovare la famiglia, avendo per il 90% origine europea. Non riesco a capire come per certe persone questo possa essere visto come negativo, è una delle cose più affascinanti che io abbia mai vissuto! Oltre a questo mi piace moltissimo l'abitudine degli italiani di prendersi un caffè più volte al giorno, mi ricorda tanto il mate, la nostra bevanda tipica ed il suo senso di condivisione e comunità. … voi italiani, altoatesini, bolzanini non vi rendete abbastanza conto che … della fortuna di avere un'alta qualità di vita alla portata di tutti, in relazione fra le altre cose, alla protezione dell'ambiente, alla sicurezza, alla vicinanza dello stato e delle istituzioni nelle sue figure locali. Ed ovviamente all'alta quantità di organizzazioni sociali di tutti i tipi che operano nel territorio. Lasciaci un tuo saluto e un tuo invito/stimolo. Salutaci con una frase nella tua lingua d'origine! Ringrazio La Strada-Der Wegdi avermi dato l'opportunità di farmi conoscere. Se volete sapere qualcosa in più sull'Uruguay o avete qualche curiosità sarò felice di rispondere! Vi saluto con una celebre frase del poeta Uruguaiano Mario Benedetti: "De eso se trata, de coincidir con gente que te haga ver cosas que tú no ves. Que te enseñen a mirar con otros ojos". "Di questo si tratta, di incontrare persone che ti fanno vedere cose che tu non vedi. Che ti insegnano a guardare con altri occhi."

Leydi

A febbraio Leydi ha iniziato il servizio sociale volontario presso La Strada-DerWeg. Opera presso il Progetto “All together”, il Centro “CharlieBrown” e, per una mattina alla settimana, collabora con l’ufficio dell’Area Servizi volontari.

Raccontaci brevemente di te. Mi chiamo Leydi Trinidad Torricco Mejia. In febbraio ho iniziato il servizio sociale volontario. Sono nata in un paese bellissimo e ricco di cultura: la Bolivia, in una provincia piccola ma carina Oruro. In Bolivia ho studiato e, pur lavorando, sono riuscita a laurearmi e diventare maestra d'asilo. Per quale motivo, bisogno, interesse sei arrivata in Italia? Nel 2016 sono venuta in Italia per passare più tempo con la mia mamma, che non vedevo da più di dieci anni. Ero anche interessata ad ampliare la mia formazione professionale e desideravo incontrare altre culture, scoprire un nuovo bellissimo posto; così sono arrivata direttamente a Bolzano, una delle belle città, di cui mi sono innamorata. La mia mamma era giunta in Italia per lavoro, quindici anni prima e con i suoi sforzi ha permesso a me e ai miei fratelli di studiare. Pensavo di fermarmi per un anno; ho lavorato in un bar e mi sono iscritta a un corso di italiano. Invece ho conosciuto il mio futuro marito, sono rimasta incinta, è nato Nicolase così la mia permanenza in Italia è proseguita sino ad oggi. Ma non appena l’epidemia ce lo permetterà intendo andare in Bolivia per far conoscere ai miei parenti mio marito e mio figlio. Qual è stata e qual è adesso la maggiore difficoltà incontrata? La maggiore difficoltà che ho incontrato, e tuttora incontro, è la corretta conoscenza della lingua

l'italiana e anche riuscire a imparare la lingua tedesca. Qui lo stile di vita delle persone è diverso sotto vari aspetti. A Bolzano non è facile avviare nuove amicizie, perché le persone di solito si frequentano all’interno dei propri piccoli gruppi, sono assai più riservate, diffidenti e chiuse in confronto alla mia città, Cochabamba. In Bolivia siamo più socievoli e accoglienti nei confronti delle persone nuove. Però, qui a Bolzano, sono diventata amica di alcune persone e ora non vorrei più rinunciare alla loro presenza. C’è un aspetto, uno stile, una situazione molto differente tra il tuo luogo di origine e Bolzano? Qui ho trovato più tolleranza e più libertà per quanto riguarda i comportamenti sociali di femmine e maschi. Da noi se una coppia va a convivere viene malgiudicata. Un'altra differenza è che qui i rapporti con i genitori sono meno stretti, i genitori si occupano meno dei figli, sono più permissivi con i figli adolescenti, fanno fatica a intervenire e richiamarli. In Bolivia ci sono maggiori vincoli fino all’età dei diciotto anni e c’è più rispetto nei confronti dei genitori. Ho molta nostalgia della mia famiglia, dei nipoti, delle amiche. Poi quello che mi manca tanto è il cibo. I piatti della cucina sudamericana sono molto ricchi di sapore, gusto e profumi, l'agricoltura è principalmente biologica, la frutta, la verdura, la carne sono più gustosi e saporiti. In Alto Adige il costo della vita è molto alto rispetto alla Bolivia, a Cochabamba gli alimenti costano molto meno che in Italia. … voi italiani, altoatesini, bolzanini non virendete abbastanza conto che … Il sistema sanitario in Bolivia non è accessibile allo stesso modo a tutti i cittadini, perciò si deve avere una buona assicurazione sanitaria. Credo che qui in Italia non sempre consideriate la fortuna e l’importanza di avere un sistema sanitario accessibile a tutti, mentre in tante parti del mondo non è così. Qual è la cosa bella che hai trovato, un aspetto positivo che vuoi evidenziare, una sorpresa positiva che hai vissuto? Nel 2018 ho visto per la prima volta il mare e la neve: una grandissima emozione. In Alto Adige le montagne sono ben valorizzate e facilmente raggiungibili nel tempo libero, mentre in Bolivia le montagne e anche i laghi sono molto pericolosi, per la presenza di animali selvatici tra cui i coccodrilli. Salutaci con una frase nella tua lingua d'origine! Ringrazio l'Associazione La strada-Der

Weg per avermi scelta e dato l’occasione di condividere la mia esperienza. “Un fuerte abrazo y un saludo a todas las personas que leerán mi entrevista.” Un grande saluto a tutte le persone che leggeranno la mia intervista, un forte abbraccio.

Propran con la figlia

Prodpran

Da maggio 2020 svolge il Servizio Sociale Volontario presso l’Associazione. Con una disponibilità ed eleganza fuori dal comune svolge diverse mansioni all’interno dell’Area servizi volontari e del team “Banco alimentare”, regalando competenza e molti sorrisi.

Raccontaci brevemente di te. Ciao a tutti, sono Prodpran Thakeow. Vengo dalla Thailandia, un paese del sud-est asiatico. È abbastanza lontano da qui. Ci vogliono in tutto circa ventiquattro ore per viaggiare da qui alla mia città natale, che si trova nel nord della Thailandia. Ero una docente presso l'Università di Chiang Mai. Il mio principale ambito di insegnamento riguardava le scienze alimentari e la chimica. All'inizio, quando ero qui, sono rimasta così sorpresa di sentire che molte persone di Bolzano si sono recate in Thailandia. E quello che è veramente bello per me sapere è che hanno apprezzato il loro viaggio nel nostro paese e hanno avuto una buona impressione dei thailandesi. Per quale motivo, bisogno, interesse sei arrivata in Italia? Vivo in Italia da circa tre anni e mezzo. Mi sono trasferita qui alla fine del 2017 per vivere insieme alla mia famiglia: mio marito è italiano. È della Val di Sole, ma lavora qui a Bolzano. Ripensandoci, fin dall'inizio io e mio

marito abbiamo pensato a come avremmo potuto gestire la nostra complicata situazione. Ci sono stati tanti documenti da preparare e tradurre (dal thailandese all'italiano e dall'italiano al thailandese). Abbiamo avuto a che fare con molte organizzazioni, Ambasciata Reale Thailandese a Roma, Ambasciata Italiana a Bangkok, Questura, Comuni, Agenzie di traduzione, ecc. Infine, ci siamo stabiliti qui a Bolzano e abitiamo molto vicino alla sede de La Strada-Der Weg. Qual è stata e qual è adesso la maggiore difficoltà incontrata? In questo momento, quello che trovo più difficile è la lingua. Non so parlare molto bene l'italiano. A volte desidero parlare molto, esprimere il mio pensiero, spiegare la situazione, ma non posso. Questo mi rende frustrata! Comunque, continuo a imparare e cerco di imparare di più. C’è un aspetto, uno stile, una situazione molto differente tra il tuo luogo di origine e Bolzano? Direi che è totalmente diverso in quasi tutti gli aspetti, culture, clima, stili di vita e così via. Ad ogni modo, penso che ci sia qualche somiglianza nel rapporto della società sia all'interno della famiglia che all'esterno: la voglia di prendersi cura di sé e prendersi cura l'uno dell'altro. Qual è la cosa bella che hai trovato, un aspetto positivo che vuoi evidenziare, una sorpresa positiva che hai trovato? Mi piace Bolzano che non è una grande città, ma ci sono tutti i tipi di strutture. Ci sono parchi e campi da gioco ovunque. Inoltre, è circondata da montagne e foreste, che non sono troppo lontane da raggiungere. … voi italiani, altoatesini, bolzanini non vi rendete abbastanza conto che … Vivete in un posto così bello, un luogo da sogno per molte persone in tutto il mondo. Qui è come un crogiolo di cultura tedesca e italiana, con tutto il risultato dell'integrazione voi ragazzi siete così unici e speciali. Lasciaci un tuo saluto e un tuo invito/stimolo. Chi siamo mai, da dove veniamo, siamo tutti umani. Quindi perché non condividiamo, amiamo, siamo gentili e ci perdoniamo a vicenda? Salutaci con una frase nella tua lingua d’origine! “Swasdee Kha, Kho Hai Tuk Khon Chok Dee Na Kha” (Ciao, auguro a tutti buona fortuna! Hallo, ich wünsche allen viel Glück!)

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