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Pellegrinaggio a Città della Pieve-Monte OlivetoS.Antimo Questa volta siamo proprio in tanti! Oltre agli aficionados registriamo alcune “new entries”: Rolly, Daniela, Grazia (la terza?), Maria e Ulli. Così il pullman da 30 posti è bello pieno e il valente Michele ci scarrozzerà con competenza per mezza Italia. Durante l’andata il S. Rosario e l’enunciazione delle aspetttaive di ognuno strutturano il nostro tempo. Dopo il pranzo al sacco in autostrada arriviamo puntuali all’oasi Bracelli. Alle ore 15 siamo già dalle Clarisse di Città della Pieve. Suor Elena Francesca, già badessa, e suor Barbara Agnese si intrattengono simpaticamente con noi in parlatorio rispondendo alle nostre domande. Per taluni di noi è un ritrovarsi fra amici di lunga data. Affidiamo alle loro preghiere anche il futuro dell’Associazione impegnata nel rinnovo degli organi. Alle 17.30 ci godiamo gli ultimi raggi di sole di una giornata piovosa improvvisamente rasserenatasi grazie a una brezza tagliente. Dopo la S. messa coi Vespri, concelebrata da don Giancarlo e don Luciano torniamo all’oasi per una cena luculliana. Quindi un manipolo di valorosi si lancia in una passeggiata per le vie del borgo frustate dal vento. Nella notte pioverà a dirotto, ma questa volta l’insisitenza dei nostri organizzatori ha ottenuto un efficace riscaldamento delle stanze. Il sabato di mattina si fa colazione 28
di buonora per poter meglio godere la parentesi culturale, peraltro favorita dal bel tempo. Dopo un giro dei vicoli, tra cui il famoso “Baciafemmine”, visitiamo l’oratorio di Santa Maria dei Branchi con l’”Adorazione dei Magi” del Perugino. Quindi al Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi ammiriamo, fra l’altro, la “Deposizione della Croce”, del medesimo pittore, nonché due opere moderne e classicheggianti dello scultore W.A. Kossuth. Qualcuno riesce a fare una capatina nella cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio per ammirare un vero capolavoro del perugino: “Il battesimo di Cristo”. Lasciamo quindi Città della Pieve per raggiungere, dopo un breve tragitto, la cittadina di Pienza. Veramente il borgo costruito dal Rossellino su incarico di Pio II è un gioiello incastonato in un paesaggio fiabesco. Non è un caso che questi borghi fungano spesso da sfondo ad opere televisive o cinematografiche. Dopo una breve visita alla celebre piazza con la Cattedrale dell’Assunta e il Palazzo Piccolomini ci ritroviamo in gruppo in una piazzetta per uno spuntino a base di prodotti locali. Puntuali come sempre, partiamo per raggiungere l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore prendendo posto nei nostri alloggi nella Foresteria quanto mai “claustrale”. Ma non c’è tempo per oziare, perché ci ritroviamo subito per