laPiazza di Venezia__Agosto25

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Assistenza sanitaria:

attivo il 116 117, nuovo punto di riferimento

di Venezia e Mestre

Marco Dolfin:

“Nessun vento

elettorale può scalfire l’identità della Lega”

Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra

Quanto manca alle elezioni regionali? Non si sa. O meglio: le elezioni regionali si dovranno tenere entro il prossimo 23 novembre e da li non si scappa. Però la data precisa, che deve essere indicata dall’attuale amministrazione regionale, non si conosce.

Del resto ogni giorno l’agenda politica regionale è scandita dalle divisioni nel centrodestra. Il “dopo Zaia” evidentemente non è un passaggio per nulla natura e la difficoltà a indicare il prossimo candidato presidente appare chiara. Non è solo una questione di numeri, o meglio di proporzioni elettorali tra le forze politiche che compongono la coalizione: sembra esserci un problema di standing. Dopo un presidente così presente, mediatico e amato, infatti, non sembra esserci, in “casa” di nessuno una figura in grado di raccogliere il testimone con la stessa forza. Da qui le difficoltà a individuare il candidato successore.

Il segretario regionale della Lega, Alberto Stefani, quello di Fdi, Luca De Carlo, il senatore meloniano Raffaele Speranzon, l’assessore regionale leghista, Roberto Marcato sono certamente tutte figure importanti e stimate, ma evidentemente nessuna di loro rappresenta “l’asso pigliatutto” ovvero quella figura che, in una fase di difficoltà a decidere, metta tutti d’accordo.

segue a pag. 21

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Verso il voto in Veneto scende in campo l’Udc, De Poli: “I cittadini al centro della politica”

L’INVERNO DEMOGRAFICO

SI ABBATTE SUL VENETO

NASCITE IN COSTANTE CALO, LA POPOLAZIONE INVECCHIA

L’esperta: “Facciamo i conti con un profondo cambiamento nel mondo di intendere la genitorialità, occorre ripensare maternità e paternità ma anche sostenere le famiglie con un welfare adeguato, l’attenzione ai bambini, figli della società, sia responsabilità condivisa”

MANILDO

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Matteo Ribon e il mondo artigiano: “Se non comunichi oggi non esisti”

SCATTA L’ALLARME BORSEGGIATORI TURISTI E RESIDENTI ESASPERATI

A Venezia si moltiplicano episodi di criminalità più o meno gravi e le intimidazioni da parte di gruppi contro chi cerca di reagire

Il centrosinistra compatto apre la lunga campagna elettorale, “Serve una Regione che non lasci indietro nessuno”

CDalle culle vuote il monito per il futuro

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

’è una curva che scende in silenzio, lontano dai clamori della cronaca quotidiana, ma che racconta meglio di qualunque altra cifra il destino della nostra società: quella delle nascite. I dati diffusi da Istat e Regione Veneto parlano chiaro. Nel 2024, nella nostra regione, sono venuti alla luce appena 29.918 bambini, il minimo storico degli ultimi decenni, mentre i decessi sono stati oltre 50 mila.

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Alexander Payne presidente della giuria Kim Novak

Sarà il regista statunitense Alexander Payne (The HoldoversLezioni di vita, Sideways-In viaggio con Jack, Nebraska, The Descendants-Paradiso amaro) a presiedere la Giuria internazionale del Concorso della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (27 agosto > 6 settembre 2025), che assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore artistico del Settore Cinema Alberto Barbera.

Alexander Payne, nell’accettare la proposta, ha dichiarato: “È un grandissimo onore e una gioia far parte della giuria di Venezia. Anche se confesso l’imbarazzo di un regista nel dover confrontare i film uno contro l’altro, mi inchino davanti alla storia quasi centenaria della Mostra del Cinema di Venezia, che celebra a gran voce il cinema come arte. Non potrei essere più entusiasta”. Alberto Barbera ha dichiarato: “Alexander Payne appartiene a quella ristretta cerchia di cineasti-cinefili, la cui passione per il cinema è alimentata dalla conoscenza dei film del passato e dalla curiosità per il cinema contemporaneo, senza confini o barriere di sorta. Queste qualità - insieme alla sua esperienza di filmmaker, regista e sceneggiatore - lo rendono il candidato ideale per presiedere il lavoro della Giuria di Venezia, chiamata a valutare film provenienti da tutto il mondo. Sono grato ad Alexander per aver accettato il mio invito, che suggella una conoscenza che risale ai tempi del suo cortometraggio di diploma alla UCLA”. È stato attribuito alla leggendaria attrice statunitense Kim Novak (La donna che visse due volte, Picnic, Una strega in paradiso) (foto: David Fisher / Rex Features) il Leone d’Oro alla carriera dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

Kim Novak, nell’accettare la proposta, ha dichiarato: “Sono molto, molto colpita di ricevere il prestigioso premio del Leone d’Oro da un festival cinematografico tanto rispettato. Essere riconosciuta per l’insieme del mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera. Conserverò nella memoria ogni momento trascorso a Venezia. Riempirà il mio cuore di gioia”.

Tutto pronto per la grande kermesse che renderà Venezia

Dalle culle vuote il monito per il futuro

Stievano >direttore@givemotions.it<

Rispetto al 2023 siamo scesi sotto la quota dei 30 mila nati in un calo che ormai prosegue da anni. Siamo a meno 1.300 nati nel 2023 e meno 500 nel 2024, che si traduce in un crollo del 35% se guardiamo al 2010. E se prendiamo in considerazione il saldo naturale – oltre 50 mila decessi contro meno di 30mila nascite – la realtà si fa impietosa: il Veneto sta morendo più in fretta di quanto riesca a rigenerarsi.

Siamo abituati a pensare alla natalità come a una statistica secondaria, un indicatore da relegare nelle ultime pagine dei rapporti demografici. Ma non è così. Questa non è una semplice flessione, non è un ciclo passeggero. È una crisi profonda, strutturale, che ci interroga come comunità e che dovrebbe scuotere le fondamenta delle nostre agende politiche e culturali.

Le cause? Numerose e intrecciate: meno donne in età fertile (–17% in poco più di dieci anni), meno figli per donna (da 1,50 a 1,21), età media della prima maternità salita a quasi 32 anni. E poi la precarietà del lavoro, la fragilità dei legami affettivi, l’assenza di servizi per l’infanzia e un crescente senso di insicurezza economica. I figli non sono più un diritto spontaneo, ma un lusso da calcolare con il bilancino. Eppure, se guardiamo con attenzione, questa crisi demografica è anche una crisi di fiducia. Di fiducia nel futuro, nelle istituzioni, nella possibilità di costruire un progetto di vita che duri più di una stagione. Si rimanda il momento della genitorialità nella speranza che “arrivino tempi migliori”, che spesso non arrivano mai oppure arrivano ormai fuori tempo massimo. Così, i margini biologici si restringono, aumentano i ricorsi alla procreazione assistita, si riduce la possibilità di avere più di un figlio. Il tempo delle famiglie si contrae ed è già un miracolo se di figli ne arriva un solo. In questa fotografia, le province del Veneto non fanno eccezione, anzi guidano il declino. Eppure si tratta di territori che offrono buoni standard di vita, servizi diffusi, qualità ambientale, occasioni di lavoro. È segno che il nodo non è solo economico, ma anche culturale. Occorre rimettere al centro la natalità non come un dovere, ma come possibilità concreta e desiderabile. Servono politiche coraggiose, investimenti strutturali, incentivi reali per chi decide di mettere al mondo un figlio. Servono sostegni concreti, e non semplici bonus a spot, alle famiglie, alle giovani coppie, affinché la scelta di crescere dei figli non venga rimandata a tempo indeterminato. Oggi più che mai, il Veneto ha bisogno di futuro. E il futuro, in ogni civiltà, passa sempre da una culla.

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Residenti e turisti esasperati. Si moltiplicano gli scippi in città. Chiesti maggiori controlli e certezza delle pene

La denuncia: Venezia lancia l’allarme borseggiatori

Venezia, escalation di furti: cittadini e turisti vittime di borseggi quotidiani. Nuovi gruppi organizzati, minori coinvolti e intimidazioni contro chi cerca di reagire

U n’escalation di borseggi sta travolgendo il cuore di Venezia, con numeri che spaventano residenti e turisti. Il gruppo civico “Veneziani non distratti” lancia l’allarme: una vera e propria invasione di ladri si aggira quotidianamente tra calli e campi, con una presenza massiccia e spregiudicata mai registrata prima.

Secondo le testimonianze, nella sola zona delle Mercerie, in pochi minuti sarebbero stati contati oltre 35 borseggiatori attivi, mentre in altre aree centrali –da Campo San Tomà a Campo San Stae, da Ruga Guffa a Calle dei Saoneri, fino alla zona del teatro La Fenice – i residenti riferiscono un totale di quasi 80 borseggiatori in azione nella sola mattinata di venerdì 25 luglio. Un numero impressionante, che ha continuato a crescere anche nelle ore serali.

Non si tratta più solo di piccoli gruppi dell’Est Europa, come accadeva in passato. Ora si segnala anche l’arrivo di nuovi nuclei organizzati, provenienti dal Perù, che adottano metodi collaudati: coprire le mani con cappelli, distrarre le vittime con un pretesto e colpire zaini e borse con estrema rapidità. Anche quando scoperti, non si lasciano intimidire.

Ma ciò che preoccupa di più i cittadini è la crescente presenza di minorenni tra le fila dei bor-

seggiatori, alcuni poco più che bambini di 12 o 13 anni, usati come pedine da sistemi criminali ben più articolati. Spesso arrivano dalla terraferma e si muovono in piccoli gruppi, agendo anche in zone residenziali.

Non mancano episodi di intimidazione verso chi cerca di opporsi. Un testimone racconta di essere stato minacciato da un gruppo di cinque persone mentre cercava di fermare uno scippo ai danni di una turista cinese. Il Comune si trova in difficoltà nell’arginare il fenomeno, anche perché i minori fermati spesso riescono a fuggire dai centri di accoglienza, rendendo inefficaci gli interventi.

L’attività di contrasto ai reati predatori, con particolare riferimento ai borseggiatori, continua con grande intensità anche nell’anno 2025 nel centro storico di Venezia. Gli agenti del Nucleo Operativo della Polizia Locale, che operano in abiti civili, sono costantemente impegnati nell’attività di prevenzione e repressione dei borseggi, affiancati dai colleghi della Sezione di San Marco e anche attraverso l’ausilio della videosorveglianza.

Nel 2025 sono stati colti in flagranza o fermati 41 soggetti dediti al borseggio, mentre 9 persone sono state denunciate per violazione del foglio di via. La nazionalità dei fermati evidenzia una forte incidenza di citta-

dini bosniaci, seguiti da rumeni, croati, italiani e albanesi. Per quanto riguarda l’età, 12 soggetti sono risultati minorenni non imputabili, 3 minorenni imputabili e 35 maggiorenni. Quaranta sono donne e dieci gli uomini.

“La Polizia Locale sta svolgendo un lavoro prezioso contro i reati predatori, in particolare il borseggio, che colpisce gravemente il commercio e la sicurezza dei cittadini e dei turisti - ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Elisabetta Pesce - Nonostante le difficoltà normative, continueremo a rafforzare il nostro impegno. La presenza costante e il monitoraggio del territorio sono fondamentali

per prevenire crimini e garantire una città sicura. Ringrazio i cittadini non distratti per il loro importante contributo svolto attraverso le segnalazioni dirette alla Polizia Locale”. Le attività

di controllo e prevenzione della Polizia Locale proseguiranno con la stessa intensità anche nei prossimi mesi, per garantire la sicurezza della città e dei suoi abitanti.

Inaugurata a Mestre la nuova fermata ferroviaria “Venezia Mestre Olimpia”

Lo scorso 29 luglio si è tenuta a Mestre la cerimonia di inaugurazione della nuova fermata ferroviaria “Venezia Mestre Olimpia”, un tassello importante per migliorare il trasporto regionale lungo la linea Venezia-Trieste. Alla cerimonia ha preso parte il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, affiancato dalla Vicepresidente e Assessore ai Lavori Pubblici, Elisa De Berti, e dai rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia.

La nuova stazione, situata in via Gazzera Bassa, rappresenta un potenziamento strategico dell’infrastruttura ferroviaria veneta, volto a favorire la mobilità locale e a migliorare i collegamenti

tra Mestre e le altre città lungo il corridoio adriatico. La fermata, progettata per rispondere alle esigenze di un bacino di utenti in crescita, permetterà di snellire i flussi di passeggeri e di offrire un servizio più efficiente e capillare.

All’evento hanno partecipato, oltre ai rappresentanti istituzio-

nali, il Responsabile Ingegneria e Investimenti Stazioni di RFI, Antonello Martino, e il Direttore Operations Regionale di Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia, sottolineando la collaborazione tra Regione e operatori ferroviari per lo sviluppo infrastrutturale. (a.s.)

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L’intervista.

La psicologa Fortunata Pizzoferro sul calo delle nascite e le sfide dell’essere genitori oggi

L’attenzione ai bambini, figli della società, sia responsabilità condivisa e sostenibile

C’è un profondo cambiamento nel modo di intendere la genitorialità, i figli arrivano sempre più tardi e aumenta il ricorso alla procreazione medicalmente assistita: “Occorre ripensare maternità e paternità ma anche sostenere le famiglie con un adeguato welfare”

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F ortunata Pizzoferro, già vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, ora ora vicepresidente di Enpap, la cassa di previdenza degli psicologi, analizza il fenomeno generalizzato del calo della natalità che investe anche la nostra regione, soffermandosi in particolare sulle dinamiche di coppia e sui riflessi a livello sociale.

Dottoressa, da anni ormai assistiamo anche in Veneto ad un generalizzato calo della natalità, è solo una questione economica o lavorativa?

La denatalità, in Veneto come in tutti i Paesi del mondo con economie sviluppate, è un fenomeno complesso, che rimanda ad una serie di fattori: economici, culturali, sociali, psicologici.. che interagiscono tra di loro.

Certamente il fattore economico gioca un ruolo non banale nella presa di decisioni che impattano sul futuro: se mi sento precaria nel lavoro, se ho difficoltà ad accedere ad un mutuo, se aumenta il costo della vita, non posso pensare con serenità a un progetto di genitorialità. Tuttavia, non si tratta solo di economia. C’è anche un profondo cambiamento culturale e psicologico nella funzione identitaria e modo di intendere la genitorialità. Oggi molte persone e soprattutto sempre più donne cercano una realizzazione personale, professionale ed emotiva che può essere prioritaria o anche sostituire del tutto la maternità o la paternità. Inoltre le nuove relazioni di copia sono più instabili, perché il focus è la felicità dell’individuo, più che il progetto comune.

E’ cambiato anche il modello di fecondità, ovvero il numero medio di figli per ciascuna donna. Anche questo è un segno dei tempi?

Sì, il calo del numero medio di figli per donna è un chiaro riflesso dei cambiamenti sociali in atto. In passato, avere due o tre figli era la norma, ma era anche un valore come forza lavoro, grandi famiglie vivevano nella stessa corte, coltivavano lo stesso appezzamento di terra, mandavano avanti lo stesso commercio. Oggi si desidera dare ai figli le opportunità di realizzarsi secondo le proprie inclinazioni, e ciò richiede un notevole investimento economico. Ma anche un investimento di tempo e di cura, che è difficile moltiplicare per più figli. Tenendo anche in considerazione che l’età media in cui si fa il primo

figlio è molto spostata in avanti rispetto al passato. La maternità e la paternità sono diventate esperienze sempre più ponderate e progettate, con una ridefinizione dei ruoli di genere, e una crescente attenzione alla qualità della relazione genitore-figlio.

I figli arrivano sempre più tardi nella coppia, perché si posticipa la genitorialità?

Anche in questo caso i fattori sono molteplici e compresenti. Da un lato, i giovani studiano più a lungo, entrano tardi nel mercato del lavoro e spesso faticano a raggiungere quella stabilità economica che oggi viene ritenuta necessaria. Inoltre, esiste nella nostra società un desiderio di vivere la coppia intesa in termini romantici che un tempo non esisteva: la famiglia tradizionale si basava sul patto economico e non sull’amore come a volte tendiamo a favoleggiare. Inoltre, la genitorialità oggi è vissuta come una responsabilità emotiva

enorme: si vuole essere “bravi genitori”, “maturi”, “adeguati”, si vorrebbe essere capaci di fare i genitori senza mai esserlo stati. Questo porta molti a rimandare, a non sentirsi mai pronti, fino a scontrarsi con i limiti biolo-

gici della fertilità.

C’è infatti un maggior ricorso alla procreazione medicalmente assistita, ma non si rischia di essere fuori tempo massimo?

Sì, il desiderio di avere figli è ancora forte in molte persone, così come l’impronta culturale che ti fa sentire completo sono con una famiglia. È anche diventato sempre più naturale il pensiero di superare i limiti imposti dalla natura. I trapianti allungano la vita, la chirurgia plastica prolunga la giovinezza. Sempre più coppie cercano supporto medico quando la natura non li favorisce. Biologia e cultura si muovono a velocità diverse: la società indurrebbe di fare figli sempre più tardi, ma il corpo ha ancora i suoi ritmi.

È possibile mitigare l’inverno demografico?

Invertire completamente la tendenza nel breve periodo credo sia difficile, dovrebbero accadere nuove rivoluzioni culturali. Sicuramente intervenire sul welfare, sulla conciliazione vita- lavoro può avere effetti, se si vuole andare in quella direzione. Servono politiche strutturate a sostegno della famiglia, come servizi per l’infanzia, congedi parentali equamente distribuiti, incentivi economici, ma anche una nuova cultura della genitorialità. Occorre ripensare maternità e paternità in una dimensione compatibile con la vita moderna, dove sia possibile conciliare progetti personali, senza dover sacrificare carriera o figli. Soprattutto bisogna prendersi cura dei bambini come figli della società, come responsabilità condivisa da ciascuno di noi.

Nicola Stievano
Le nascite e i decessi in Veneto dal 2000 al 2023
La dottoressa Fortunata Pizzoferro, psicologa

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Artigianato. Dimostrazioni dal vivo, maestri artigiani e nuove generazioni: torna il Salone a Venezia

All’Arsenale il Salone dell’Alto Artigianato: un viaggio nella bellezza del “fatto a mano”

D al 2 al 5 ottobre 2025 l’Arsenale di Venezia ospiterà la terza edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, un evento che celebra il meglio della manifattura artistica e creativa del nostro Paese. Più di una semplice fiera, il Salone è un percorso immersivo tra storie, materiali, visioni e saperi, capace di raccontare l’anima profonda del “fare con le mani” e della cultura del bello.

“Il Salone è una scommessa vinta sin dalla sua prima edizione – ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro – Venezia torna a essere la capitale dell’eccellenza artigiana, raccontando l’Italia che lavora, innova e crea senza dimenticare le sue radici”.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Venezia e organizzata da Vela Spa, rientra nel progetto ministeriale “Venezia e la sua laguna: gestione e valorizzazione dei flussi turistici”, e si propone come laboratorio permanente

per la tutela delle tradizioni artigianali e la loro proiezione nel futuro. Un obiettivo che trova riscontro anche nel riconoscimento della qualifica di fiera di rilevanza nazionale da parte della Regione Veneto e nella certificazione di sostenibilità ISO 20121:2012.

Saranno circa 160 gli espositori presenti, tra cui oltre 40 artigiani veneziani, a testimoniare il forte legame tra la città e il suo patrimonio manuale. Accanto agli spazi già noti come le Tese delle Nappe e di San Cristoforo, quest’anno si aggiungerà la Tesa 100, che accoglierà nuove realtà creative. Nella Tesa 113, invece, MUVE Academy presenterà progetti educativi nati in collaborazione con scuole e istituzioni culturali, con l’obiettivo di formare le nuove generazioni all’arte del “saper fare”.

Il pubblico potrà assistere a più di 90 dimostrazioni dal vivo: dalle impiraresse e merlettaie

veneziane, veri e propri patrimoni viventi, ai liutai, dalle lavorazioni in marmo e vetro ai maestri della cartapesta, passando per la personalizzazione di motociclette con serbatoi in vetro di Murano, longboard, restauratori di macchine da scrivere e costruttori di arredi in pelle. Ogni stand sarà un racconto, ogni gesto una rivelazio-

ne.

Grande protagonista sarà il Consorzio Promovetro, ambasciatore dell’arte vetraria muranese, con dimostrazioni che incanteranno i visitatori. Spazio anche alle perle di vetro, recentemente riconosciute patrimonio culturale immateriale Unesco: simboli di bellezza e identità che intrecciano storia e

Mestre, riaperto il Park Candiani: più comfort, nuovi spazi e anche posti moto

È tornato operativo il Park Candiani, dopo due settimane di lavori per il rifacimento della segnaletica orizzontale e l’adeguamento degli stalli. L’intervento, coordinato dalla Direzione tecnica di AVM, ha portato a un nuovo layout del parcheggio, con spazi auto allargati secondo gli standard attuali e – per la prima volta – la creazione di posti moto, sia per abbonati sia per utenti in transito.

“Questo è un altro tassello del rilancio del centro di Mestre – ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro – dopo i nuovi bagni del piano interrato, il BiciPark e l’avvio dei

lavori al Centro Culturale Candiani. Ringrazio tutti i lavoratori che ogni giorno rendono migliore la nostra città”.

Il Park Candiani ora offre: al piano -1, 111 posti auto in transito, 3 riservati ai disabili e 12 posti moto; al piano -2, 136 posti auto in abbonamento, 19 posti moto e 12 posti auto presso il Condominio Manin.

“Vogliamo standard di servizio moderni e coerenti con le esigenze dei cittadini – ha aggiunto l’assessore Michele Zuin – dopo Candiani, interverremo anche su Park Sant’Andrea e Autorimessa comunale”. (p.b.)

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creatività.

L’edizione 2025 conferma così il Salone come punto di riferimento per chi cerca l’eccellenza, in un equilibrio perfetto tra tradizione e innovazione. Un appuntamento imperdibile per chi crede che l’artigianato non sia solo produzione, ma cultura, identità e futuro.

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Il bilancio. Ecco quanto incassa il comune di Venezia dai

Contributo di accesso a Venezia: i dati dettagliati della sperimentazione 2025

I l 27 luglio si è chiusa la prima parte della fase sperimentale del Contributo di Accesso alla Città antica per l’anno 2025, avviata il 18 aprile e applicata per 54 giornate nei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio. I primi dati, seppur ancora provvisori, mostrano un sistema già maturo, in grado di fornire le prime risposte agli obiettivi di regolazione dei flussi turistici e di equità contributiva tra chi pernotta e chi accede in giornata. Nel periodo considerato sono stati emessi complessivamente 723.497 titoli di pagamento, di cui 704.467 attraverso la piattaforma elettronica (in 260.494 ordini) e 19.030 tramite convenzioni attivate fuori dal sistema informatico. L’incasso complessivo ammonta a 5.421.425 euro, quasi il doppio rispetto al 2024, quando nelle 29 giornate di applicazione furono registrati 485.062 pagamenti per 2.400.000 euro.

Il picco massimo di pagamenti è stato registrato venerdì 2 maggio, con 24.951 voucher acquistati. Al contrario, la giornata con minor numero di pagamenti è risultata venerdì 4 luglio, con 8.689 transazioni. La media giornaliera si è attestata su 13.046 pagamenti, in leggero calo rispetto al 2024 quanto era 16.676. Il sabato continua a essere la giornata con i flussi più consistenti (media 14.997), seguita da venerdì (12.267) e domenica (12.237). L’introduzione della giornata del venerdì ha portato risultati interessanti, dimostrandosi in linea con la domenica e confermando la bontà della scelta. La maggior parte dell’emissione dei titoli di pagamento è avvenuta tramite il portale cda. ve.it (65%), seguita dalle biglietterie Vela (22,5%) e da altri canali online (6%). Il 51% dei pagamenti è stato effettuato con la tariffa agevolata da 5 euro, confermando l’effetto positivo dell’incentivo alla prenotazione anticipata. Il restante 49% ha pagato la tariffa intera da 10 euro.

QR code, semplificando notevolmente le procedure.

L’Amministrazione ha intensificato le attività di controllo e prevenzione dell’evasione, impiegando circa 140 operatori al giorno tra steward, agenti e verificatori. Sono stati effettuati oltre 445.000 controlli sui QR code, oltre ai controlli a vista sui soggetti che non necessitavano di acquisire tale titolo, con l’emissione di circa 2.500 verbali tra contestazioni e richieste di integrazioni.

La piattaforma elettronica del sistema ha mostrato un funzionamento stabile, con un tasso di disponibilità del portale del 100%. L’uso di

tecnologie digitali avanzate, come l’assistente virtuale RIVO, che con l’intelligenza artificiale anche nella lingua madre dell’utente ha gestito più di 7.500 interazioni, ha semplificato l’esperienza e alleggerito il carico sul Contact Center, che ha risposto ad oltre 8.000 richieste telefoniche. Appena 2.000 le domande di rimborso o di convenzione.

L’analisi dei flussi turistici dell’intero territorio conferma il leggero calo delle presenze già osservato a livello nazionale e confermato anche dai dati dell’Ufficio Statistico Regionale per i primi mesi del 2025, con le variabili aggiuntive del meteo

e di elementi esterni che dovranno essere approfonditi. Il dato sul CdA si inserisce in questo contesto, mostrando che la flessione generale non ha impedito un incremento della compliance contributiva e un miglioramento della conoscenza dello strumento tra i visitatori. La fase sperimentale continuerà anche nei mesi successivi, per consolidare le analisi avviate in collaborazione con CISET (Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica), al fine di affinare ulteriormente il sistema nel 2026. L’obiettivo rimane duplice: garantire equità tra chi soggiorna e chi accede in giornata e utilizzare le

Tra le esenzioni più numerose si segnalano: ospiti di strutture ricettive (media giornaliera 36.639), lavoratori (4.463), proprietari di immobili non residenti (3.119), inquilini o titolari di contratti similari (1.054), parenti o affini di residenti (1.404) e invitati da residenti (1.645). In questo caso, il confronto con i dati 2024 risulta estremamente parziale, in quanto nel 2025 studenti e residenti del Veneto sono stati esentati dalla richiesta di

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risorse raccolte – al netto dei costi di gestione – per interventi a beneficio della cittadinanza, a partire dal mantenimento delle riduzioni sulla TARI. Tolte le spese di gestione del servizio, infatti, almeno 1,5 milioni di euro sono stati destinati ad abbassare la bolletta dei rifiuti.

Ciclovia VeneziaTrieste, avanti tutta

Due nuovi tratti della Ciclovia Venezia–Trieste sono ufficialmente percorribili da oggi nei Comuni di Jesolo e Cavallino Treporti. Si tratta di un importante passo avanti verso il completamento del tracciato veneto, previsto per la primavera 2026. Con questi interventi, la grande dorsale ciclabile che unirà Venezia a Trieste lungo 280 km – di cui circa 120 in Veneto – si arricchisce di ulteriori 6 chilometri, grazie a un investimento di circa 2 milioni di euro.

A inaugurare i tratti è stata la vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture, Elisa De Berti, che ha sottolineato come la ciclovia rappresenti «un’opera di valore nazionale, capace di coniugare turismo, sostenibilità e sviluppo locale». I percorsi aperti comprendono un tratto a Jesolo, che collega il confine con Musile a via Cristo Re lungo il canale Pioveselle, e uno a Cavallino nei pressi del Forte Treporti. Questi segmenti si inseriscono nel secondo lotto della ciclovia, che collegherà Torre di Mosto a Venezia attraversando sette comuni veneti. Una volta completata anche la Treviso-Ostiglia, il Veneto offrirà un collegamento ciclabile continuo da Trieste fino all’entroterra mantovano, senza mai scendere dalla bici.

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L’appello. Martella: “Serve una grande mobilitazione per Venezia”

“I proclami di Zaia sono tardivi. Basta spot sulla pelle della nostra città”

Il senatore Andrea Martella, segretario del Partito Democratico Veneto, non risparmia critiche al presidente della Regione, Luca Zaia, definendo tardivo il suo recente appello a favore di Venezia.

Il senatore Andrea Martella, segretario del Partito Democratico Veneto, non risparmia critiche al presidente della Regione, Luca Zaia, definendo tardivo il suo recente appello a favore di Venezia.

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«Zaia si presenta su Venezia sempre all’ultimo momento – afferma Martella – Solo ora, con il dibattito acceso su Roma Capitale, rilancia la richiesta di riconoscere la specialità della nostra città, un tema sul quale noi stiamo già lavorando a livello parlamentare. Nel frattempo, la coalizione veneziana alternativa alla destra ha avanzato una proposta concreta per uno Statuto Speciale di Venezia, uno strumento indispensabile per dotare la città di poteri straordinari necessari a risolvere problemi storici che persistono da decenni».

Il senatore sottolinea come, dopo 15 anni di presidenza re-

Porto Marghera,

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gionale, Zaia non abbia mai svolto un ruolo incisivo per Venezia, e denuncia la mancanza di adeguati finanziamenti da parte del governo di cui lo stesso presidente fa parte: «È sorprendente che un appello arrivi solo ora da chi fa parte della maggioranza che in questi anni non è stata in grado di

garantire fondi sufficienti per la Legge speciale già esistente a tutela di Venezia». Martella chiama così a una mobilitazione condivisa per garantire alla città lagunare strumenti e risorse efficaci, puntando a una svolta politica concreta per un tema di grande importanza regionale e nazionale.

confronto tra Eni, Versalis e sindacati: “Ora servono certezze sul rilancio”

Un primo, importante passo verso la definizione del futuro produttivo dell’area industriale di Porto Marghera. Si è svolto nelle scorse settimane a Venezia, nella sede della Regione del Veneto, il tavolo di confronto tra Eni, Versalis e Rewind, richiesto dai sindacati per fare il punto sul destino del polo chimico veneziano, dopo la chiusura delle attività di cracking avvenuta nel 2022.

L’incontro, presieduto dall’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan, ha visto la partecipazione dei vertici delle aziende coinvolte, dei rappresentanti sindacali di FilctemCgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, e dei delegati dei lavoratori. Presenti anche i tecnici della Regione e l’Unità di crisi aziendale di Veneto Lavoro.

Un confronto acceso ma costruttivo

“Quello di oggi – ha dichiarato l’assessore Mantovan – è stato un momento di confronto serio

e necessario. Pur con visioni diverse, tutti hanno riconosciuto l’urgenza di costruire un progetto condiviso per il rilancio industriale dell’area di Porto Mar-

ghera”. Durante la riunione, Eni ha ribadito l’impegno a investire nella zona, parlando di oltre 800 milioni di euro già allocati o previsti per interventi industriali. Tuttavia, l’azienda ha anche ammesso che alcune iniziative sono state modificate o sospese, a causa dei mutamenti del contesto economico e normativo

degli ultimi anni.

Dall’altra parte, i sindacati hanno espresso forte preoccupazione per l’incertezza che ancora pesa sull’area: investimenti rallentati, piani accantonati e un futuro occupazionale che resta nebuloso per centinaia di lavoratori.

Di fronte a questa situazione, l’assessore Mantovan ha chiesto al gruppo Eni e ai suoi partner industriali di formalizzare in tempi brevi un progetto organico e dettagliato, che possa diventare la base per un protocollo di rilancio. “Serve – ha detto – un aggiornamento chiaro della pianificazione industriale, che tenga conto delle evoluzioni degli ultimi anni ma che soprattutto restituisca prospettive concrete ai lavoratori e al territorio”. Mantovan ha poi annunciato che la Regione convocherà un nuovo tavolo a settembre, per proseguire il confronto e valutare le proposte che le aziende saranno chiamate a presentare.

Venezia Metropolitana

L’investimento. La Città Metropolitana rende le strade più illuminate e sicure all’insegna del risparmio

Strade più sicure nella città, due milioni per l’efficienza energetica nella rete provinciale

L a Città metropolitana di Venezia investe sul futuro dell’illuminazione pubblica con un piano da 2 milioni di euro destinato alla riqualificazione energetica della rete di impianti lungo le strade provinciali. L’intervento, interamente finanziato con fondi propri dell’ente, interesserà circa il 50% dei 3.500 punti luce distribuiti lungo 800 chilometri di viabilità, in un progetto ambizioso di relamping e innovazione tecnologica.

L’obiettivo dell’operazione è duplice: ridurre i consumi energetici e migliorare la qualità della luce sulle arterie di competenza provinciale, garantendo standard di sicurezza e visibilità conformi alle normative europee. Il progetto prevede la sostituzione degli apparecchi esistenti con sistemi a LED di ultima generazione, dotati di ottiche specifiche per l’uso stradale, alimentatori elettronici e dispositivi di regolazione automatica del

flusso luminoso nelle ore notturne. Il nuovo impianto sarà pronto per l’integrazione in sistemi di gestione smart, che permetteranno il telecontrollo dell’illuminazione: dalla regolazione della luminosità al rilevamento dei guasti, fino all’analisi dei consumi in tempo reale. Una soluzione all’avanguardia in linea con le più moderne strategie di digitalizzazione e transizione ecologica delle infrastrutture pubbliche.

Una delle novità più significative riguarda proprio la supervisione centralizzata degli impianti: un sistema digitale monitorerà costantemente l’assorbimento elettrico e le condizioni operative, riducendo tempi di intervento e aumentando l’efficienza complessiva della rete.

Sempre in termini di sicurezza stradale la Città Metropolitana investe anche sui ponti.

I ponti in questione sono tre, rispettivamente lungo la Sp34 nel

Comune di Pianiga, la Sp41dir nel Comune di Quarto d’Altino e successivamente lungo la Sp47 nel Comune di San Donà di Piave.

L’intervento di Pianiga, che prevede una spesa di 200mila euro, ricade in area suburbana e agricola nelle vicinanze del centro urbano del capoluogo di Pianiga lungo la Sp 34 “Mirano-Pianiga” all’incrocio con la strada comunale via Cavin Maggiore. Il progetto prevede la demolizione e surroga del manufatto esistente, che, a seguito di incontri preliminari con il competente Consorzio Acque Risorgive, verrà sostituito.

L’intervento di Quarto d’Altino lungo la Sp 41 Dir. “Quarto d’Altino-Trepalade-Portegrandi” in Comune di Quarto d’Altino, è previsto in un’area extraurbana nelle vicinanze della località di Altino, dove parallelamente scorre il canale Siloncello. In questo caso l’investimento di spesa della Città

metropolitana è di 155mila euro. Bisognerà aspettare, invece, l’autunno per il terzo intervento approvato quello di San Donà di Piave che ricade lungo la Sp 47 “Caposile-Passarella-Eraclea” in Comune di San Donà di Piave. In questo caso si tratto di un’opera che insiste in area suburbana nel-

le vicinanze del centro urbano di Passarella. Il progetto, che avrà una spesa di 145.000 euro, prevederà la demolizione e surroga della parte di manufatto su spalle e soletta in cemento armato esistente verrà sostituito da una condotta in cemento armato.

Venezia punta al futuro: al via la raccolta dei progetti strategici per i bandi di finanziamento

La Città metropolitana di Venezia si prepara alle prossime sfide della programmazione europea e nazionale lanciando una manifestazione di interesse aperta a Comuni, enti pubblici e soggetti privati. L’obiettivo è chiaro: costruire una banca dati solida di progetti cantierabili, strategici e in linea con le priorità del territorio, da candidare tempestivamente ai bandi di finanziamento futuri.

L’annuncio è arrivato dal sindaco metropolitano Luigi Brugnaro nel corso dell’ultima seduta del Consiglio. Il bando, già disponibile sul sito dell’ente e in pubblicazione anche sul BUR, rappresenta un’iniziativa concreta per strutturare un sistema di proposte

progettuali in grado di rispondere in modo rapido e coerente alle opportunità offerte dalla nuova programmazione europea 2028–2034 e dai bandi nazionali e regionali.

«Non possiamo continuare a inseguire le scadenze all’ultimo momento – ha dichiarato Brugnaro –. Dobbiamo invece prepararci per tempo, con progetti validi, condivisi e soprattutto utili ai reali bisogni della nostra comunità».

I progetti dovranno avere un valore minimo di 5 milioni di euro e rientrare in almeno uno dei seguenti ambiti: -riqualificazione e rigenerazione urbana di spazi e immobili; -miglioramento dell’accessibilità e dei ser-

vizi locali;

p-otenziamento delle infrastrutture logistiche lungo il corridoio paneuropeo V; -prevenzione del rischio idraulico e tutela delle risorse idriche, anche in chiave di sviluppo economico.

Ogni proposta dovrà inoltre rispettare criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, nel rispetto del principio europeo del “Do Not Significant Harm” (DNSH).

Il termine per presentare le domande è fissato al 30 ottobre 2025. I progetti saranno analizzati da una Commissione tecnica per verificarne la qualità, l’aderenza al Piano Strategico Metropolitano e la possibilità di integrazione con altri interventi pubblici o privati

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Non verrà stilata una graduatoria, ma le proposte idonee entreranno a far parte di un “parco progetti strategici” da promuovere attivamente nelle sedi istituzionali e nei bandi di finanziamento.

La nomina. L’imprenditore siederà nel Consiglio Generale dell’Ente

Fondazione Cassa di Risparmio Carlo Scabin nuovo consigliere

I

l Consiglio Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha nominato, su terna di candidati designati dal Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Carlo Scabin nuovo Consigliere Generale dell’Ente.

Classe imprenditoriale e lunga esperienza nel settore agroalimentare, Scabin è un volto noto del mondo confindustriale: Vicepresidente di Confindustria Veneto Est dal 2024 con delega sul territorio di Rovigo, guida inoltre il Gruppo Merceologico Agro, Ittico, Molitorie e Zootecniche dell’associazione. Dal 2025 siede anche nel Consiglio Generale di Confindustria nazionale. “Il mio ingresso sarà in punta di piedi – ha dichiarato ai microfoni di radio Veneto24 – perché prima di tutto voglio conoscere personalmente i colleghi del Consiglio, a partire dal presidente, la cui figura rappresenta un punto di riferimento etico e sociale per la Fondazione”. Scabin ha sottolineato l’importanza di comprendere le idee e gli obiettivi già in atto all’interno dell’ente, per costruire un percorso condiviso e costruttivo. “Ringrazio il presidente e tutto il Consiglio e

le persone che hanno riposto fiducia in me. Le aspettative sono elevate, e questo rappresenta un forte stimolo per non deludere”. L’impegno di Scabin si inserisce in un contesto di rinnovamento anche per Confindustria Veneto, organismo nato dalla fusione delle realtà provinciali di Treviso, Padova, Venezia

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e Rovigo. “Stiamo lavorando per superare i confini territoriali e creare sinergie efficaci su tutto il territorio regionale. Rovigo, in particolare, ha un potenziale strategico notevole, non solo dal punto di vista logistico, ma anche nel settore manifatturiero, ed è fondamentale valorizzarlo”.

Dazi: ci costano quasi quanto il ponte di Messina

Con aliquota al 15%, danno al sistema economico italiano tra i 14/15 miliardi l’anno. CGIA ottimista: il 92% dei prodotti italiani venduti in USA sono di media/alta qualità. Rivolti a clienti con redditi elevati, questi ultimi potrebbero continuare ad acquistarli lo stesso, nonostante i rincari Secondo una stima elaborata dall’Ufficio studi della CGIA l’applicazione dell’aliquota al 15 per cento decisa le settimane scorse in Scozia tra i presidenti Trump e von der Leyen dovrebbe causare all’Italia un danno, almeno nel breve termine, tra i 14/15 miliardi di euro all’anno. Un importo che, in linea di massima, corrisponde al costo che nei prossimi anni sosterrà il nostro bilancio statale per realizzare la più grande opera pubblica di sempre: vale a dire il ponte sullo Stretto di Messina.

Un danno, quello causato dalle politiche protezionistiche statunitensi, che, secondo la stima della CGIA, racchiude sia gli effetti diretti (mancate esportazioni), sia quelli indiretti (riduzione margine di profitto delle imprese che continueranno a vendere nel mercato USA, costo delle misure di sostegno al reddito degli addetti italiani che perderanno il posto di lavoro, trasferimento delle imprese o di una parte delle produzioni verso gli USA, il trade diversion, etc.). Oltre a queste due fattispecie è stata tenuta in considerazione anche quella congiunturale (legata alla svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro).

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L’innovazione. “Titizé” in realtà aumentata con i nuovi visori

La realtà aumentata entra nel Teatro

Grazie a questa innovazione gli spettatori potranno veramente essere “dentro” lo spettacolo

T

itizé – A Venetian Dream continua per tutta l’estate a stupire il pubblico del Teatro Goldoni raccontando Venezia con acrobazie, danze, virtuosismi funambolici e giocoleria. Mentre le repliche si susseguono ogni sera dal mercoledì alla domenica alle 19.00, per stupire ancor di più si dà la possibilità allo spettatore di salire sul palcoscenico: virtualmente, indossando un visore.

visori saranno nei punti IAT di Vela, altri due saranno disponibili al Teatro Goldoni, due saranno portati nei camping Marina di Venezia e Union Lido Mare a Cavallino Treporti e uno si troverà a McArthurGlen Noventa di Piave Designer Outlet. Ma la magia non finisce qui: quello di Titizé è il primo momento di un progetto di innovazione appositamente pensato dal TSV – Teatro Nazionale per il Teatro Goldoni,

in autunno sarà disponibile un altro video di realtà aumentata interamente incentrato sul Goldoni, rivolto a quanti vorrebbero scoprire il teatro. Il palcoscenico

moderno più antico ancora in attività, nonostante i suoi 400 anni di storia, si attesta così tra i teatri più attenti alle ultime frontiere dell’innovazione tecnologica.

Al Teatro del Parco la nuova Stagione teatrale 2025/2026

La nuova stagione teatrale di Domenica a teatro, organizzata dal Settore Cultura del Comune di Venezia con Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale, è pronta a incantare il pubblico con la sua 31ª edizione, in programma da settembre 2025 a marzo 2026. L’evento di apertura, sabato 27 settembre 2025, sarà un open day ricco di emozioni. Si aprirà la giornata, alle ore 17.00 in teatro, con Peter Pan. Una storia di pochi centimetri di Eccentrici Dadarò, spettacolo nato per i bambini ma consigliato anche agli adulti, che racconta il viaggio di Arturo e sua figlia Wendy alla ricerca di Peter Pan.

Successivamente, alle ore 18.00 in Piazzale Divisione Acqui, lo Studio Ponti Bologna presenterà voli in mongolfiera, un’affascinante

Indossando i visori si entra nel vivo delle acrobazie e si diventa protagonisti dello spettacolo ufficiale della città di Venezia, prodotto dal TSV con la Compagnia Finzi Pasca in partnership con Gli Ipocriti di Melina Balsamo. Il video a realtà aumentata di Titizé prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale è stato registrato con sistemi di ripresa all’avanguardia composti da multicamere da circa 30 obbiettivi, che riprendendo da più angolazioni hanno creato una visione stereoscopica e tridimensionale dei quadri che compongono la magia di Titizé. Anche gli artisti della Compagnia Finzi Pasca sono stati coinvolti: hanno indossato bodycam e videocamere fissate su caschetti e corpetti per riprendere lo spettacolo dal punto di vista di chi realizza le acrobazie. Il risultato è un’esperienza soggettiva a 360 gradi con una visuale dinamica in prima persona. Sembra cioè di essere parte attiva dello spettacolo, di trovarsi sul palcoscenico stando con i piedi stabili a terra. La tecnologia utilizzata dai visori ha una risoluzione di 8K in ultra alta definizione, molto all’avanguardia rispetto alle soluzioni in mercato. Partner tecnologico del TSV per questa iniziativa è Impersive Srl. Gli otto visori saranno messi a disposizione di cittadini e turisti in più punti della città e della provincia di Venezia dove resteranno a disposizione per tutto il periodo in cui Titizé resta in cartellone al Goldoni:dal 20 agosto fino al 21 settembre. Due

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manifestazione che offre la possibilità di effettuare ascensioni controllate, il sogno di toccare il cielo con un dito accompagnati da un Comandate esperto che svelerà i segreti del grande Pallone. Durante la giornata dell’Open Day sarà possibile rinnovare il proprio abbonamento alla nuova Stagione di Domenica a Teatro 2025.26| Percorso 3-10 anni. Il cartellone della rassegna sarà come da tradizione suddiviso in due percorsi adatti a età differenti: con 9 spettacoli pomeridiani, alle ore 16.30, dedicati ai bambini dai 3 ai 10 anni e 3 spettacoli speciali, in doppia replica alle ore 11.00 e 16.30, per i più piccini dagli 0 ai 3 anni.

I protagonisti delle fiabe classiche, interpretate in chiave contemporanea, accanto a nuovi personaggi e nuove storie sfrutteranno i molteplici linguaggi scenici del teatro per raccontare nuovi mondi e accattivanti avventure. Gli abbonamenti al Percorso 3-10 anni saranno in vendita durante la giornata di Open Day il 27 settembre il 30 settembre per i rinnovi e il 1 e 2 ottobre per i nuovi, in biglietteria del Teatro del Parco.

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La rassegna. La Stagione frutto della collaborazione con il settore cultura del Comune

Il Toniolo ritorna ad essere la casa della grande musica La Il della

Un cartellone importante con artisti di levatura internazionale e giovani promesse

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arrivata all’importante traguardo della 40esima edizione la Stagione di musica da camera e sinfonica di Mestre del Teatro Toniolo, frutto della proficua collaborazione del Settore Cultura del Comune di Venezia con l’Associazione Amici della Musica di Mestre. La Stagione 2025/26, ideata dal direttore artistico Mario Brunello, comprende 11 concerti di grande levatura con artisti e formazioni musicali di fama internazionale, insieme a giovanissimi talenti che si stanno imponendo sulla scena musicale, protagonisti del ciclo intitolato 6 suonato?, inaugurato nel corso della Stagione 2022.23. Una stagione ricca e variegata, che anche quest’anno mira a stimolare la curiosità degli spettatori, offrendo all’ascolto una accurata selezione di musiche che vanno dai capolavori del repertorio classico ad opere eseguite per la prima volta in Italia, dalle incursioni nel jazz fino al rock e al pop. Si rinnova inoltre l’offerta di guide all’ascolto, ospitate nel Foyer del Teatro Toniolo, grazie alla partnership tra Associazione Amici della Musica di Mestre ed Università Popolare Mestre. Il programma

• Il 28 ottobre, Enrico Dindo, violoncellista di fama internazionale, si esibisce con tre allievi del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Un concerto che celebra il dialogo tra generazioni, esplorando brani di Hindemith, Weinberg, Britten e ajkovskij. Un’occasione unica per immergersi nel suono caldo dei violoncelli e nella bellezza della musica condivisa.

•Il 5 novembre, Yuki Serino (violino) e Martin Nöbauer (fortepiano) debuttano con un progetto triennale dedicato all’integrale delle sonate per violino e fortepiano di Beethoven. Yuki Serino, giovanissimo talento del 2006, ne è anche la direttrice artistica, offrendo una prospettiva fresca e appassionata sull’opera del compositore. Una matinée speciale permetterà ai bambini delle scuole di avvicinarsi al genio di Beethoven.

• Il 15 dicembre, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Šostakóvic, sei pianisti straordinari (Maria Grazia Bellocchio, Muriel Chemin, Maria Perrotta, Pietro Rigacci, Roberto Russo,

Massimo Somenzi) si uniscono per omaggiare i 24 Preludi e Fughe op. 87. “6x4=24” è un viaggio attraverso un universo sonoro che abbraccia ironia, malinconia e libertà creativa, restituendo tutta la complessità dell’artista.

•Il 19 gennaio la Banda Osiris presenta “Le Dolenti Note”, uno spettacolo esilarante che esplora il mestiere del musicista. Con la loro consueta abilità mimica e strumentale, la Banda Osirirs demolisce stereotipi e offre consigli provocatori. Tra musica classica e leggera, jazz e rock, lo spettacolo promette risate, emozione e una nuova prospettiva sul mondo delle sette note.

• Il 29 gennaio, la giovane violoncellista Maria Salvatori e il fortepianista Nicolas Margarit inaugurano un percorso triennale sull’integrale delle sonate per violoncello e fortepiano di Beethoven. Il primo concerto esplora le radici del repertorio, da Anton Kraft alla Sonata “Arpeggione” di Schubert, in attesa del grande anno beethoveniano nel 2027. Una matinée dedicata agli studenti del territorio offrirà un’introduzione appassionante al linguaggio musicale.

•l 12 febbraio l’Ottetto per archi op. 20 di Felix Mendelssohn-Bartholdy rivive grazie al talento degli studenti dell’Accademia Stauffer di Cremona. Un capolavoro di energia giovanile, esuberanza creativa e poesia senza tempo, interpretato da giovani musicisti già straordinari. Un’occasione preziosa per lasciarsi trasportare dall’entusiasmo e dalla magia della musica da camera.

• Il 18 marzo, l’Orchestra della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia torna ad incantare il pubblico. Custode di una tradizione musicale radicata nella storia italiana, la prestigiosa compagine orchestrale offrirà un programma che unisce eleganza, passione e perfe-

zione esecutiva. Ogni concerto della Fenice è un’esperienza unica, un invito a sognare attraverso note che attraversano secoli di capolavori.

• Il 24 marzo si rinnova il concerto “borderline” con “Polyphony of Stones”, che vede protagonisti il polistrumentista Enzo Favata e gli straordinari Tenores di Bitti. Un viaggio sonoro unico che intreccia strumenti moderni con voci ancestrali e potenti della tradizione sarda. Un incontro tra modernità e tradizione, capace di trasformare pietre millenarie in vibrazioni suggestive.

• Il 21 aprile, Cesare Bocci (voce narrante) e il Duo Saverio Mercadante (Rocco Debernardis al clarinetto e Leo Binetti al pianoforte) presentano “4/3/1943…Lucio Dalla!”. Un viaggio di musica e parole nella storia di uno dei più grandi cantautori italiani. Un omaggio all’artista eclettico che da jazzista si è trasformato in popstar, lasciando un’eredità musicale impareggiabile.

• l 28 aprile, gran finale con il giovane pianista Giovanni Bertolazzi, vincitore del 2° premio al Concorso Internazionale “F. Liszt” di Budapest. Il suo omaggio a Franz Liszt è un viaggio tra virtuosismo, poesia e passione, culminando nella monumentale Sonata in si minore. Un concerto imperdibile per immergersi nell’universo lisztiano fatto di eccessi e lirismo.

•Il 26 aprile, fuori abbonamento, attesissimo concerto della GOM Giovane Orchestra Metropolitana, diretta da Pierluigi Piran. Un viaggio emozionante tra le grandi pagine della musica per il cinema, interpretate dall’entusiasmo e dal talento di quasi 100 giovani elementi. Una celebrazione di un percorso di crescita e passione, che porta sul palco le atmosfere indimenticabili delle colonne sonore più amate.

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Serie B. La partnership con Nocta dà vita a una divisa che unisce sport, arte e identità veneziana

Venezia FC lancia la nuova maglia 2025/26: un omaggio alla città che ispira il mondo

Il Venezia FC e Nocta hanno presentato ufficialmente la nuova maglia Home per la stagione 2025/26, inaugurando un progetto ambizioso che va ben oltre il calcio giocato. La divisa nasce dal concept “Home Ground”, un’idea che celebra l’identità veneziana, intrecciando architettura, cultura, creatività e spirito sportivo in un unico linguaggio estetico. Per il secondo anno consecutivo, il club lagunare collabora con Nocta, marchio dallo spirito cosmopolita, fondato da Drake e diventato simbolo di un’estetica contemporanea dove la moda incontra la performance. Il risultato? Una maglia audace, profondamente radicata nella storia della Serenissima, ma proiettata verso il futuro.

“Questa non è solo una divisa: è una dichiarazione d’identità”, ha affermato Tancredi Vitale, direttore generale del Venezia FC. “Con Nocta vogliamo costruire qualco-

sa di unico, che rifletta la nostra voglia di innovare rimanendo fedeli alla nostra anima veneziana. Home Ground è un manifesto: racconta chi siamo e dove vogliamo andare”. Sulla stessa linea anche Matte Babel, co-fondatore di Nocta: “Questa maglia nasce da un legame autentico con la città. Non è solo calcio: è cultura, moda, energia. È Venezia nel suo significato più profondo”. La maglia Home 25/26 si distingue per il fondo nero impreziosito da motivi ispirati alle mappe del XV secolo, richiamando la vocazione esplorativa della Venezia rinascimentale. Inserti verdi e arancioni — i colori storici del Club — attraversano il tessuto dalle spalle all’orlo, mentre l’aggiunta dell’argento introduce un tocco di eleganza e contemporaneità. Tra i dettagli: stemma in TPU, stella di San Marco dietro il collo e inserti in mesh per garantire leggerezza e performance. Il design porta la fir-

ma di Diego Moscosoni, affiancato da Ariel Mojetta. Per la prima volta, il lancio avviene in doppia edizione: la versione “Venezia” pensata per i tifosi e quella ufficiale da gara, che porta il logo di Cynar Spritz, main sponsor del Club. Entrambe saranno indossate anche dalla squadra femminile e dalla Primavera, sottolineando l’identità unificata del Venezia FC in tutte le sue declinazioni. La campagna “Home Ground” è stata immortalata su pellicola dal fotografo Duncan Loudon. I protagonisti sono artisti, musicisti, tifosi e creativi locali, ritratti tra le calli di Venezia, Mestre e Marghera, simbolo di un’unione reale tra centro storico e terraferma. Volti noti come Fabrizio Plessi, Solange Smith, Red Longo e i Marrakech Express si affiancano a giovani supporter e veterani arancioneroverdi. Un racconto visivo corale, che mostra una Venezia autentica, viva e profondamente

legata al suo Club.

La divisa è solo l’inizio. Tra poco sarà lanciata anche una linea di abbigliamento tecnico e lifestyle: training kit, giacche, tute e capi travel che rispecchiano lo stile e la filosofia condivisa tra Venezia FC e Nocta. Un progetto che punta a ri-

Il Venezia travolge la Torres 5-0 a Longarone: Casas show, Adorante segna ancora

Prosegue con un’altra vittoria netta il precampionato del Venezia FC, che nella sua terza uscita ufficiale batte 5-0 la Torres allo Stadio Comunale di Longarone, confermando le ottime sensazioni emerse nelle amichevoli precedenti a Falcade. Nel 3-5-2 disegnato da mister Giovanni Stroppa, spiccano le presenze di Grandi in porta, Compagnon e Haps sulle corsie laterali, mentre in avanti spazio alla coppia Fila-Casas. Bastano pochi minuti per accendere la gara: al 3’ Compagnon sfiora il vantaggio su un errore della retroguardia sarda, mentre all’8’ Fila costruisce un’occasione per Casas, respinta in angolo. Il Venezia spinge soprattutto sulle fasce, e al 20’ trova il gol con Casas, che ribadisce in rete una sua conclusione respinta dalla traversa. La pressione arancioneroverde non si placa. Al 35’ arriva il raddoppio con Fila, protagonista di una splendida azione personale che culmina con il gol a porta vuota. Tre minuti più tardi è Korac a segnare di testa sugli

sviluppi di un corner di Kike Perez, e al 43’ Casas firma la doppietta personale con un altro colpo di testa, sempre da calcio d’angolo. Nel secondo tempo Stroppa rivoluziona la squadra con nove cambi. Al 65’ è il neoentrato Adorante – alla terza rete in altrettante partite – a siglare il definitivo 5-0, sfruttando un’azione insistita in area piccola. L’attaccante si rende ancora pericoloso al 77’ con uno slalom in area, ma la sua conclusione viene respinta, e Doumbia spreca sulla ribattuta. Finisce così con un altro successo convincente per i veneziani, che confermano compattezza, efficacia sui calci piazzati e un ottimo spirito di gruppo. A fine gara, mister Stroppa si è detto soddisfatto: “Ho visto una squadra affaticata dal lavoro settimanale, ma determinata. Nessun infortunio importante, e questo è già un buon segnale. Possiamo migliorare nella finalizzazione, ma l’atteggiamento è quello giusto. Il gruppo sta rispondendo bene e cresce di partita in partita”. (r.v.)

definire il ruolo dell’abbigliamento sportivo come veicolo di cultura e personalità. La maglia Home 25/26 è disponibile nei Venezia FC Store di Venezia (Rialto e Santi Apostoli) e Mestre (Ca’ Venezia), oltre che online su shop.veneziafc.it. Redazione Venezia

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segue da pag. 1

Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra

E allora continuano a rincorrersi i rumor che vorrebbero il candidato alla Lega e questi tutta la Giunta a Fratelli d’Italia. E in tutto questo c’è l’incognita Forza Italia con il suo segretario Flavio Tosi che non manca di sparare a palle incatenate contro l’amministrazione regionale.

Situazione complessa che si dovrebbe sciogliere, così pare, su di un tavolo nazionale dove Meloni, Tajani, Lupi e Salvini prenderanno in mano il dossier delle regionali e indicheranno i candidati per tutte le regioni

al voto.

Sul fronte opposto il candidato del centrosinistra, che ha già incassato l’appoggio di Italia Viva di Renzi ed è in attesa di quello, certo, di Azione di Calenda, Giovanni Manildo continua la sua campagna elettorale. Dopo l’esordio di fine luglio al Parco degli Alberi Parlanti nella sua Treviso, Manildo, nonostante il periodo normalmente dedicato alle ferie estive, sta girando il Veneto per farsi conoscere e mettere a fuoco quelli che saranno gli assi portanti del suo programma. Nel frattempo,

con la stessa accelerazione che i partiti regionali del centrosinistra hanno prodotto per mettere in campo il candidato presidente, i livelli provinciali hanno iniziato già da tempo a ufficializzare le liste dei candidati consiglieri regionali. Nel Partito Democratico ci segnalano le ricandidature degli uscenti Camani, Bigon, Montanariello e Luisetto. Tra le new entry c’è molta curiosità per il vicesindaco di Padova, Andrea Micalizzi, per la segretaria veneziana, Monica Sambo e per l’ex sindaco di Preganziol, Paolo Galeano.

Verso le elezioni. L’ex sindaco di Treviso è sostenuto dall’ampia alleanza di centrosinistra

Manildo lancia la sfida per il Veneto

“Contenuti anziché nomi calati dall’alto”

“Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”

Da Padova a Treviso, dalla mensa universitaria al parco degli alberi parlanti: è subito entrata nel vivo la lunga marcia di Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Veneto. Mentre il centrodestra si misura con il dopo Zaia e le aspettative degli alleati, su tutti Fratelli d’Italia, gli avversari giocano d’anticipo e muovono i primi passi di una campagna elettorale già ben avviata, all’insegna della concretezza, sottolinea lo stesso Manildo. Al centro, non gli avversari, ma i cittadini: giovani, anziani, imprese e diritti da ricostruire. Mentre dall’altra parte si assiste a un “balletto” che somiglia più a un “rito di successione” – così lo definisce – da Roma verso Venezia, il candidato del centrosinistra, pur consapevole della sfida che lo attende, rivendica con orgoglio il percorso della propria coalizione.

“Possiamo contare su un’alleanza ampia e trasversale, nata dal basso, fatta di contenuti e non di nomi calati dall’alto. Finalmente si torna a parlare di politica che costruisce, non solo che conserva”, ha sottolineato

nel suo intervento ai microfoni di Veneto24.

Il punto di partenza della sua campagna è stato emblematico: non un palco, ma una mensa universitaria, a Padova. Un simbolo, scelto non a caso, per affrontare uno dei nodi più urgenti del Veneto contemporaneo: l’esodo dei giovani talenti. “Le imprese mi raccontano di una difficoltà crescente nel trattenere ragazzi preparati. Il capitale umano formato qui, troppo spesso parte e non torna. Questo è un tema economico, non solo demografico”, spiega. A suo avviso, le piccole e medie imprese venete sono state lasciate da sole. “Hanno resistito con le loro forze, ma oggi c’è bisogno di reti, digitalizzazione, intelligenza artificiale. La Regione deve fare da regista, creando un patto per lo sviluppo, con università, categorie, associazioni”. Ma se l’attenzione ai giovani è centrale, lo è altrettanto quella agli anziani. “Siamo davanti a un’emergenza silenziosa: oltre 10.000 persone in lista d’attesa per entrare in Rsa. Famiglie allo stremo, servizi insufficienti. Non possiamo continuare a ignorare chi ha costruito questa regio-

ne”. Sul fronte sanità, la denuncia è altrettanto chiara: “Le liste d’attesa sono uno scandalo. Ho ascoltato storie drammatiche di persone che non riescono ad accedere alle cure, se non pagando. Questo va contro un principio basilare: il diritto alla salute deve essere universale. È un pilastro di civiltà, non una voce di bilancio”. A Treviso l’ex sindaco si è proposto come volto di una politica che “supera i vecchi rituali e guarda al futuro con concretezza e visione”. Il candidato del centrosinistra ha poi sottolineato come il progetto nasca dal basso, frutto delle “primarie delle idee” e di un percorso collettivo

volto a dare voce ai territori e alle persone: “Dal Veneto di uno al Veneto di tutti: questo dev’essere il nostro metodo. Il cambiamento non lo fa una persona sola, ma un gruppo unito”. Così ha ringraziato chi, da mesi, lavora alla costruzione di una coalizione larga e inclusiva, capace di valorizzare le differenze come ricchezza. Nel suo intervento, Manildo ha citato Paolo Rumiz e ha invocato uno spirito garibaldino: forza, determinazione e volontà di affrontare con coraggio ciò che non funziona. “Io ci metto tutto: energia, passione e competenza. Ma non posso farcela da solo. Ho bisogno delle competenze di tutti. Questa sfida è una responsabilità collettiva”.

Guardando al percorso che lo attende, Manildo riflette sul senso profondo del suo impegno: “Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”. E l’augurio finale è per tutti, ma con lo sguardo ben piantato sul lavoro da fare: “Sto vivendo un’estate intensa, ma ne vale la pena. Perché il Veneto ha bisogno di futuro, e io voglio aiutare a costruirlo”. (n.s.)

Giovanni Manildo

Centrosinistra. Vanessa Camani, capogruppo Pd Consiglio regionale

“E’ il governo degli opossum, 15 anni di continuo declino”

U

n bilancio di fine mandato che lascia più ombre che luci, secondo Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, all’indomani dell’approvazione dell’assestamento di bilancio. La consigliera descrive l’assestamento di bilancio come il simbolo di quindici anni di “governo degli opossum”, una gestione lenta e priva di visione che ha portato la regione a un declino progressivo sotto molti punti di vista.

Secondo Camani, l’assestamento non fa che confermare una distribuzione “a pioggia” di risorse, per un totale di 38 milioni di euro spalmati su vari assessorati senza una chiara strategia per risolvere i problemi più urgenti del territorio. Un segnale evidente, ha spiegato, è stato l’incasso inatteso di 26 milioni in più derivanti dall’Irap, frutto esclusivo delle imprese venete e non certo di una gestione oculata della Regione.

Preoccupano poi i 129 milioni di nuovo indebitamento, che portano il totale dei debiti regionali a circa 300 milioni. In particolare, per la prima volta dal 2017, si contraggono nuovi mutui per la Pedemontana non per opere straordinarie ma per gestire l’ordinario, una situazione che Camani definisce inaccettabile e che riflette la “tecnica dell’opossum” di un esecutivo che preferisce non agire, facendo finta di essere morto per evitare scelte difficili.

Nel mirino anche l’assenza di politiche abitative a favore della classe media e la carenza di investimenti per la riqualificazione delle case popolari Ater. Sulla transizione ecologica, l’attuale amministrazione viene accusata di negare i cambiamenti climatici e di non tutelare chi, senza mezzi, ha dovuto comunque affrontare la trasformazione ambientale.

In tema di sanità, Camani sottolinea come la gestione dell’era Zaia abbia portato al progressivo smantellamento di un sistema che un tempo era un modello di

integrazione sociosanitaria all’avanguardia, con un calo dei servizi e un aumento dei bisogni sociali. Un quadro aggravato da politiche inadeguate nei confronti di giovani, donne e categorie fragili, spesso lasciate indietro.

Dal punto di vista economico, il Veneto ha perso terreno rispetto al passato. Il Pil regionale è cresciuto solo dello 0,5% nel 2024, sotto la media nazionale, e la produzione industriale registra 26 mesi consecutivi di flessione. Nonostante questo, le risorse stanziate sono irrisorie, con soli 400 mila euro destinati ai distretti commerciali. Anche le infrastrutture soffrono ritardi pesanti, con la Tav accumulando un gap di trent’anni e disattenzioni evidenti soprattutto in provincia di Padova. Camani chiude con un appello forte: “Questa manovra segna la fine di un’epoca. Serve un cambio radicale nel modo di governare, capace di coniugare sviluppo e riduzione delle disuguaglianze per il bene del Veneto e dei suoi cittadini”.

Centrodestra. Marco Dolfin, consigliere regionale leghista

“Serve unità, ma la Lega ha una identità spiccata”

Mentre nel centrodestra veneto il confronto, ufficiale e ufficioso, è più intenso che mai, Marco Dolfin, consigliere regionale della Liga Veneta per Salvini Premier, fa il punto della situazione ai microfoni Veneto 24. Tra trattative febbrili, il nodo della candidatura e dei posti in giunta e la discussa “lista Zaia”, Dolfin non nasconde il momento delicato, ma rilancia con decisione: “La Lega ha un’identità forte e un radicamento territoriale che nessun vento elettorale può scalfire”.

Sulla definizione del candidato del centrodestra, Dolfin ammette che anche per gli addetti ai lavori “la situazione è in divenire”, almeno nella prima parte di agosto. Le decisioni, infatti, si stanno giocando “nei tavoli romani”, e ai livelli regionali non resta che attendere. “C’è fiducia – dice – che la Lega possa esprimere nuovamente la guida della Regione, ma serve coesione. E soprattutto, serve chiarezza in tempi brevi”.

A chi gli chiede conto delle tensioni con Fratelli d’Italia, Dolfin risponde con una lettura realistica. “La Lega ha costruito nel tempo una classe dirigente amministrativa esperta, fatta di sindaci, assessori, amministratori locali. Fratelli d’Italia ha numeri importanti, ma sul piano territoriale non ha lo stesso radicamento. Questo può creare frizioni, ma anche spazi di collaborazione, se c’è volontà politica”.

Uno dei nodi più dibattuti è la possibile lista Zaia, che secondo alcuni osservatori potrebbe indebolire la Lega. Dolfin la pensa diversamente: “Molti degli eletti nella lista Zaia vengono proprio dalla Lega. Non si tratta di corpi estranei, ma di persone che hanno scelto di sostenere un leader fortemente riconosciuto”. Tuttavia, riconosce che tutto dipenderà dalla decisione finale del presidente Zaia: “Se sarà in campo, si potrà costruire una coalizione coesa. Se deciderà di non esserci,

potrebbe essere più difficile”.

Dolfin, militante della prima ora, rivendica una lunga appartenenza al movimento: “Ho vissuto tutte le fasi: la Lega Nord, la Liga Veneta, l’idea della Padania... ma ho sempre creduto che i leader passano, mentre l’identità e i valori del partito restano. È questo che mi tiene qui dopo tanti anni”. E non manca il riconoscimento al ruolo di Luca Zaia: “Ha guidato il Veneto fuori dai momenti più difficili, come la pandemia, e ha fatto crescere la Regione anche sul piano internazionale. Le Olimpiadi 2026 sono anche merito suo”.

Infine, Dolfin guarda al futuro del Carroccio. Il segretario regionale Alberto Stefani rappresenta la nuova generazione. “Mi piace l’impostazione che sta dando – commenta –. Porta freschezza, ma ha anche rispetto per chi ha fatto la storia del movimento. È questo il mix giusto: innovazione e memoria, entusiasmo e competenza”.

Vanessa Camani
Marco Dolfin

L’intervista. Il segretario nazionale Antonio De Poli dopo l’incontro con oltre 600 persone nel padovano

Alle prossime regionali scende in campo l’Udc “La persona al centro, il Veneto nel cuore”

O

ltre 600 persone a Cervarese Santa Croce (Padova), lo scorso luglio, hanno partecipato all’iniziativa “Regione Veneto: si vota, costruiamo insieme l’agenda del futuro. Proponi le tue idee”, promossa dal Senatore Antonio De Poli, che ha assunto di recente la carica di Segretario nazionale dell’UDC. “E’ il segnale che c’è un certo fermento per l’area politica di Centro, a cui noi facciamo riferimento. I cittadini e le comunità ci chiedono risposte e l’entusiasmo che abbiamo registrato ci dimostra che siamo sulla strada giusta. C’è bisogno di ascolto, dialogo, confronto con i territori. Quando la politica fa questo, la risposta c’è ed è positiva”, afferma De Poli in un colloquio con La Piazza in vista delle prossime elezioni regionali in Veneto.

Senatore De Poli, l’Udc ci sarà alle prossime Regionali?

Sì, l’UDC è parte integrante del Centrodestra e sarà presente con le proprie liste in tutte le province. Una scelta chiara, che testimonia

la volontà di essere protagonisti di una stagione, in cui al centro della politica ci sono i cittadini. Non possiamo concentrarci solo sui nomi ma anche sui contenuti per dare risposte concrete ai veneti. Che ruolo ha l’Udc nella coalizione di Centrodestra?

Siamo il Centro che tiene insieme la coalizione. In questo momento c’è bisogno di esperienza e di buon senso. Siamo una forza che costruisce e non divide. Il nostro compito è far dialogare le anime della coalizione, portando competenze, programmi, non slogan. Nella mia e nella nostra storia politica abbiamo sempre messo la persona al Centro. Questo è il bagaglio valoriale più importante ed intendiamo metterlo a disposizione dei Veneti, consapevoli che lavorare in rete, in sinergia con il mondo civico nei territori, è la strada migliore per costruire insieme l’Agenda condivisa per il Veneto.

Come si risolverà il nodo sul candidato-presidente? E soprattutto quando?

Serve equilibrio, non personalismi. Prima i programmi, poi nomi. Abbiamo sempre detto che per noi la priorità non è il nome, ma il progetto. Siamo pronti a sederci al tavolo, a individuare insieme la figura migliore che possa rappresentare tutta la coalizione e che sia in grado di dare le risposte migliori ai cittadini veneti. Dobbiamo farlo al più presto e con grande senso di responsabilità: solo così potremo inaugurare una nuova stagione politica in grado di affrontare le sfide future del nostro Veneto”.

Si scaldano i motori della campagna elettorale: quali sono le priorità a livello programmatico per l’Udc?

Il nostro è un programma che vuole mettere al centro la persona. Puntiamo sulla sanità territoriale, per avvicinare i servizi ai bisogni dei cittadini, sulle politiche sociali a sostegno di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità; sui giovani per contrastare la fuga dei nostri talenti all’estero per un Veneto più competitivo e innovativo,

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sul sostegno alle imprese (agricoltura, artigianato, commercio, industria e turismo), sul rilancio del ceto medio oggi sempre più impoverito; su infrastrutture, mondo del volontariato e terzo settore.

Perché a livello nazionale è così importante la sfida elettorale in Veneto?

Il Veneto è un laboratorio politico e sociale. Le Regionali saranno un banco di prova per il Centrodestra e per il ruolo del Centro e di chi condivide il nostro Dna politicoculturale. L’Udc vuole dimostrare che una politica seria, concreta, che mette la persona al centro, è possibile e vincente.

Il personaggio

L’intervista. Matteo Ribon, segretario regionale di Cna Veneto, fa il punto del settore

“Oggi se non comunichi non esisti, protagoniste le storie degli artigiani”

“Dobbiamo rimettere il Veneto al centro del sistema produttivo nazionale e europeo. E’ in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano”

D a oltre quindici anni Matteo Ribon è uno dei protagonisti del sistema CNA in Veneto, un punto di riferimento per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. Dopo una formazione in Scienze Politiche all’Università di Padova e un percorso professionale che lo ha visto impegnato nel terzo settore, Ribon ha messo le sue competenze al servizio dell’impresa diffusa, maturando una profonda conoscenza dei mestieri, delle dinamiche economiche del territorio e delle sfide legate all’innovazione. Nel 2019 è diventato Segretario regionale di CNA Veneto, guidando una delle realtà associative più importanti del Nordest con uno stile personale e aprendo le porte a un nuovo modo di comunicare le realtà artigiane della nostra regione. Visto che nelle ultime settimane CNA Veneto ha lanciato il nuovo podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro” ho voluto fare una chiacchierata con Ribon per il fare il punto sulla situazione del mondo artigiano veneto, un settore da sempre al centro dell’economia e dello sviluppo del nostro territorio. Ciao Matteo, sei segretario regionale di CNA Veneto dal 201 9, vuoi provare a fare un bilancio di questi anni?

Sono stati anni molto impegnativi ma sfidanti. Abbiamo avuto come unico obiettivo quello di essere utili e vicini alle imprese cer-

cando di coniugare il supporto alla loro transizione in una situazione economica delicata, all’innovazione e alla spinta verso nuovi mercati. Per fare questo abbiamo anche rinnovato la squadra rinforzando il ruolo del regionale in un rapporto sempre più forte con le istituzioni e il territorio.

Com’è cambiato e come sta cambiando il mondo degli artigiani in questi anni?

È cambiato moltissimo perché è in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano. È un passaggio complicato che riguarda moltissima imprese: negli ultimi anni abbiamo assistito alla perdita di numerose imprese che hanno chiuso o che si sono trasformate, e che inoltre stanno cambiando le loro modalità di lavoro e di operatività.

Quest’estate avete lanciato il podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro”: ce ne vuoi parlare?

Il podcast è una nuova avventura che cerca di raccontare in maniera diversa il mondo dell’artigiano: 10 storie di imprenditori e imprenditrici che hanno deciso di cambiare la loro vita e si sono avvicinati al mondo artigiano, o hanno accettato la sfida di portare avanti un’azienda di famiglia cercando di coniugare la tradizione con l’innovazione, con la tecnologia e con le sfide a cui il mercato ci obbliga, ma

sempre con l’ottica del “guardare avanti”.

A settembre ci sarà la vostra assemblea regionale: quali saranno i temi caldi?

Anche quest’anno a fine settembre ci sarà la nostra assemblea che quest’anno si intitola “Radici nell’Acqua: il Veneto che guarda al futuro”. Il filo di conduttore di questa edizione è l’acqua vista a 360°, sia per quanto riguarda il territorio, il Veneto e tutte le persone e le imprese che ci abitano, sia per quanto riguarda le minacce, del cambiamento climatico, della difficoltà di gestione ma anche dal punto di vista economico perché è un elemento fondamentale per il trasporto delle merci e persone, ma anche un elemento che consente le attività produttivi dell’artigianato. Ci confronteremo con le istituzioni e la politica, cercando di coniugare alcuni elementi tipici del mondo dell’artigiano con le evoluzioni future del nostro territorio.

Come CNA Veneto siete molto attivi dal punto di vista della comunicazione, in questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio cambio di rotta da questo punto di vista. Quanto è diventato importante (e quanto è difficile) comunicare alla vostra base in una società ultra connessa come la nostra?

Abbiamo continuato a ripetere a tutti gli artigiani che se non si comunica il proprio lavoro e la propria attività alla fine in questo mercato non si esiste. Noi abbiamo cercato di spingere molto da questo punto di vista dando l’esempio, utilizzando tutti gli strumenti comunicativi sia quelli tradizionali

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che quelli evoluti nel mondo digitale. C’è ancora moltissimo da fare: dobbiamo cambiare il linguaggio, dobbiamo avvicinarci alle nuove generazioni e questo è un obiettivo che stiamo cercando di portare avanti con molto impegno e con molta determinazione ed è una caratteristica che ci contraddistingue rispetto ai nostri competitor.

Quali saranno le sfide più importanti per il nostro territorio nei i prossimi anni?

Ci avviciniamo a un passaggio importante, quello del cambio della Giunta Regionale, che noi accogliamo con la richiesta che è stata portata avanti anche con il rinnovo della Presidenza della CNA del Veneto con il nostro Presidente Moreno del Colle, quella del “Patto per lo Sviluppo”: vogliamo collaborare per stendere insieme un patto di politica industriale ed economica del nostro territorio e vogliamo farlo insieme alle istituzioni. In questi anni ci siamo caratterizzati per essere sempre puntuali e attenti nelle richieste che riguardano le nostre imprese e le necessità del comparto economico. La sfida centrale è

quella di rendere il Veneto sempre più attrattivo, di supportare le transizioni che accompagnano imprese e territorio. Dobbiamo lavorare per far sì che il Veneto torni a essere la locomotiva del Nord Italia e di tutta Italia perché in questo momento i nostri competitor, che sono le regioni europee, ci vede un po’ in difficoltà. Dobbiamo rilanciare questa sfida cercando di rendere sempre più vicine alle nuove generazione le nostre imprese, il nostro territorio e tutto quello che ci circonda. Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

Matteo Ribon

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116 117: il nuovo punto di riferimento per l’assistenza sanitaria

Dallo scorso 23 luglio è entrato ufficialmente in funzione il numero 116 117, il nuovo servizio attivo 24 ore su 24 per cure mediche non urgenti e bisogni sociosanitari. Tutti i cittadini e visitatori presenti nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima possono comporlo da telefono fisso o cellulare per ricevere assistenza, orientamento e informazioni sanitarie e sociali.

Il 116 117 sostituisce il servizio di guardia medica, ampliandone le funzioni e diventando la porta d’accesso principale alla medicina del territorio. Oltre a garantire la continuità assistenziale, consente di ricevere consulenze telefoniche, essere indirizzati verso i servizi sanitari e sociali più appropriati, o accedere alla guardia medica turistica in caso di necessità. Il servizio è gestito dalla nuova Centrale operativa 116 117 di Piazzale Giustiniani a Mestre, una struttura di 800 mq dotata di tecnologie all’avanguardia, sia in ambito sanitario che informatico ed ecologico. Coordinata dalla dottoressa Francesca Ferraretto, la centrale impiega un medico, un infermiere e 35 operatori tecnico-amministrativi, tutti formati per garantire risposte tempestive ed efficaci. Il centro è attivo 24 ore su 24 e ospita anche la Centrale operativa territoriale. L’investimento complessivo è stato di oltre 3,3 milioni di euro, finanziati da fondi PNRR, Regione Veneto e risorse Ulss 3. Chi chiama per un problema sanitario non urgente viene guidato da un operatore, che tramite domande mirate valuta la situazione. Se necessario, il medico o l’infer-

miere di centrale interviene con un consulto telefonico o un triage. In base alla valutazione, il paziente può essere indirizzato a una visita medica, anche domiciliare, entro la giornata o nelle due ore successive. Le Case della Comunità di Noale, Lido di Venezia e Favaro sono già attive per ricevere i pazienti inviati dalla centrale. Il numero è utile per sintomi lievi in orari notturni, festivi o prefestivi (es. febbre, eruzioni cutanee, reazioni alimentari), dubbi su terapie o sintomi che non richiedono intervento urgente, ricevere indicazioni su percorsi di assistenza sanitaria e sociale, accedere a servizi sociosanitari legati a disabilità o non autosufficienza, ricevere informazioni sanitarie generali o su servizi disponibili per i turisti. Non va invece utilizzato per le emergenze sanitarie (in questo caso si chiama il 118), per prenotazioni di visite o esami (numero CUP 041 844 844) o per segnalazioni e reclami (URP 041 86 94 692). Sono dunque quattro i numeri di riferimento per gli utenti dell’Ulss 3 Serenissima: 118 per le emergenze, 116 117 per l’assistenza sociosanitaria non urgente, 041 844 844 per il CUP e 041 86 94 692 per l’URP. «Dopo la fase sperimentale condotta nel Distretto 1 di Bassano del Grappa, oggi il 116 117 diventa operativo in tutta l’Ulss 3 – spiega l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin –. Entro giugno 2026 sarà attivo in tutto il Veneto. È un servizio rivoluzionario, pensato per facilitare l’accesso del cittadino alla medicina del territorio e garantire una presa in carico efficace e personalizzata dei bisogni di salute».

Martellago, al via i lavori per la nuova Casa della Comunità

Sono partiti il 7 luglio i lavori di ristrutturazione e ampliamento della sede distrettuale di Martellago, che porteranno alla realizzazione della nuova Casa della Comunità, come previsto dal PNRR entro i primi mesi del 2026. Per garantire la continuità dei servizi durante l’intero periodo del cantiere, la Direzione dell’Ulss ha pianificato una riorganizzazione temporanea delle attività, individuando sedi alternative per alcune prestazioni.

A partire dal 2 luglio il servizio di Neuropsichiatria Infantile è stato trasferito al primo piano della Casa della Comunità di Noale. Resta invariata la modalità di accesso, tramite prenotazione attraverso il CUP aziendale al numero 041 844 844. Nella stessa data, anche i Corsi di Accompagnamento alla Nascita e lo Spazio 0-1, dedicato alle mamme con bambini fino a un anno di età, sono stati spostati nella Palestra Comunale di Piazza Vittoria, di fronte al Municipio. Le prenotazioni si effettuano contattando il CUP o la sede del Consultorio familiare al numero 041 5402446 (interno 3-1).

La Geriatria territoriale è stata trasferita presso il Distretto sociosanitario di Mirano, in via Miranese 16, e continua a garantire le visite domiciliari nel territorio di Martellago. La distribuzione diretta di preparati nutrizionali è ora affidata al servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, attivo presso la Casa della Comunità di Noale al piano terra. L’attività di raccolta AVIS, infine, è stata spostata al Centro Civico di Olmo di Martellago, in via Damiano Chiesa 9, presso la sede AVIS MaerneOlmo. Nonostante l’avvio del cantiere, la sede distrettuale di Martellago continua a operare regolarmente per alcuni servizi. Restano attivi lo sportello amministrativo multifunzione, il punto prelievi (senza variazioni), il Consultorio familiare, il Servizio di Integrazione scolastica e il servizio di vaccinazioni pediatriche. Con questo intervento l’Ulss 3 Serenissima compie un passo importante verso la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, puntando su una struttura moderna e funzionale, capace di rispondere in modo più efficace e integrato ai bisogni della comunità.

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Il reparto. Occupa il secondo piano del nuovo Blocco est, investimento da 12 milioni di euro

Dolo inaugura la nuova Rianimazione: 9 posti letto e 2 mila metri quadri per la sanità del futuro

Un nuovo reparto di Rianimazione da 12 milioni apre all’ospedale di Dolo: 9 posti letto, spazi moderni e personale specializzato guidato dalla dottoressa Altafini

L’ospedale di Dolo dispone di una nuova Rianimazione, un reparto moderno e ampio che si estende su oltre 2 mila metri quadri e offre 9 posti letto completamente attrezzati.

L’investimento complessivo supera i 12 milioni di euro, con 9 milioni finanziati dalla Regione Veneto e 3 dall’Azienda Ulss 3 Serenissima. Il reparto, che occu-

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ospita già al piano terra il pronto soccorso inaugurato nel 2022, mentre al terzo piano è previsto il completamento della nuova Piastra operatoria. I lavori per la Rianimazione, iniziati nel giugno 2022 e conclusi nell’ottobre 2024, sono stati coordinati dall’Ufficio Tecnico dell’Ulss 3, guidato da Peter Francis Casagrande. La nuova terapia intensiva dispone di

demiche, portando i posti letto di terapia intensiva in Veneto a 840. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha evidenziato come questo investimento confermi l’impegno a mantenere e rafforzare le eccellenze ospedaliere venete, garantendo cure di qualità e tempestività anche nelle situazioni più critiche. Anche il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo

pa il secondo piano del nuovo Blocco est, rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento della sanità pubblica locale. Qui presto si trasferiranno la dottoressa Lorella Altafini, primaria di anestesia e rianimazione, insieme ai suoi 16 specialisti, lasciando il vecchio reparto collocato tra i blocchi operatori. Il nuovo edificio

sette postazioni in un’area open space, con possibilità di isolamento, e due ulteriori letti in stanze separate, oltre a studi medici, ambulatori e una sala di accoglienza per i familiari. Questo intervento si inserisce nel piano regionale di riorganizzazione ospedaliera volto a potenziare la risposta alle emergenze pan-

Contato, ha sottolineato il valore di questa nuova struttura, frutto di volontà, competenza e collaborazione tra Regione, Azienda sanitaria e operatori. Con il pronto soccorso già attivo e la futura piastra operatoria in arrivo, Dolo si conferma un punto di riferimento sanitario per l’intero territorio.

Tumore alla prostata: il Veneto apre la strada alla terapia con radioligandi per i casi avanzati

in modo mirato solo le cellule tumorali, riconoscendole attraverso marcatori specifici espressi dal tumore stesso. I radioligandi, infatti, fungono da “cercatori molecolari” che trasportano radiazioni direttamente dove serve, preservando i tessuti sani e riducendo gli effetti collaterali.

Il tumore alla prostata è il più comune tra gli uomini veneti, con più di 3.000 nuovi casi ogni anno. Nonostante l’elevata qualità delle cure e una sopravvivenza a cinque anni superiore alla media nazionale, le forme più aggressive della malattia restano ancora oggi una sfida cruciale per oncologi e pazienti. Per questo, il Servizio Sanitario Regionale del Veneto ha introdotto una nuova e promettente terapia con radioligandi, un trattamento all’avanguardia che combina medicina nucleare e oncologia di precisione. L’obiettivo è offrire una nuova possibilità a quei pazienti che si trovano in stadio avanzato della malattia e che hanno già esaurito altre opzioni terapeutiche. Questa innovativa terapia – nota come RLT (Radioligand Therapy) – rappresenta un vero punto di svolta. Si basa sulla capacità di colpire

In pratica, diagnosi e cura si fondono in un’unica strategia terapeutica, aprendo la strada a trattamenti personalizzati, capaci di migliorare non solo la sopravvivenza, ma anche la qualità della vita dei pazienti oncologici. Quattro centri veneti attivati per la nuova terapia A rendere concreta questa innovazione sono quattro centri di eccellenza individuati dalla Regione Veneto, già operativi nella presa in carico dei pazienti attraverso team multidisciplinari:

• Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Pa-

dova

• IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar

• Ospedale dell’Angelo di Mestre

• Ospedale San Bortolo di Vicenza

In questi presidi, urologi, oncologi, medici nucleari e altre figure specialistiche collaborano nella valutazione dei singoli casi, definendo percorsi di accesso strutturati e personalizzati per l’avvio della radioterapia mirata.

Con questa iniziativa, il Veneto consolida il suo ruolo di riferimento nazionale nella lotta contro il tumore alla prostata, puntando su innovazione, integrazione e qualità delle cure. Una scelta che guarda al futuro della sanità pubblica, dove la medicina di precisione e la personalizzazione dei trattamenti saranno sempre più centrali nel prendersi cura della persona e non solo della malattia.

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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Quando arriva l’estate si ha sempre più la voglia di piatti freschi e leggeri, qualcosa di appetitoso che sappia conquistare il palato con sapori semplici e genuini. Ricette utili anche per il pic nic di ferragosto e per le settimane successive

INVOLTINI

I ZUCCHINE GRIGLIATE

Una ricetta facile e veloce con ingredienti di stagione. Un piatto perfetto come antipasto e ottimi per accompagnare l’aperitivo.

Ingredienti: 2 zucchine; 150 gr di robiola o di philadelphia; sale e pepe; erba cipollina o rucola per chiudere i rotolini

Preparazione:Lavare le zucchine e spuntatele da entrambi i lati. Utilizzando una mandolina, o un coltello per ricavare dodici fette spesse due millimetri.Salare e mettere le fette su una piastra bella calda. Far cucinare le verdure due minuti per lato. In una ciotola trasferire la robiola (o altro tipo di formaggio) con una forchetta schiacciarla fino ad ottenere una crema morbida. Aggiungere sale e pene a piacere. Quando le zucchine sono fredde, disporre la robiola all’interno di ogni fettina, arrotolarle e chiudere i rotolini con un filo di erba cipollina. Come alternativa è possibile aggiungere una fettina di prosciutto.

LASAGNE DI PANE CARASAU (SENZA FORNO)

Un piatto fresco, ricco di verdure e di facile realizzazione. Lasagne estive ricche di verdura di stagione. Il tutto è condito con una besciamella al basilico.

Ingredienti: : 250 g di pane carasau, 1 melanzana, 2 zucchine, 400 g di pomodorini; 1 spicchio di aglio. Per la besciamella 600 ml di latte; 40 g di farina (0 o integrale); 20 g di olio extravergine d’oliva; 20 g di olio di semi di girasole; 1 mazzetto di basilico fresco; 1 cucchiaio di lievito alimentare; 1 pizzico di noce moscata; sale e pepe

Preparazione: Lavare e tagliare a dadini le melanzane, le zucchine e i pomodorini. In una padella soffriggere uno spicchio di aglio con un po’ di olio fino a farlo imbiondire. Cuocere una decina di minuti. Per preparare la besciamella, scaldare fino a bollore il latte. In un pentolino versare la farina, l’olio extravergine d’oliva e l’olio di semi di girasole. Mettere sul fuoco, mescolate bene e scaldate il tutto. Unire a filo il latte caldo e continuare a mescolare evitando di formare grumi. Portare a bollore e cuocere un paio di minuti. Condire la besciamella con sale, pepe, noce moscata, lievito alimentare e il basilico tagliato. Ricavare dei rettangoli con il pane carasau. Ammorbidire con dell’acqua tiepida e formare due strati di pane uno sull’altro. Coprire con della besciamella e cospargete con un terzo delle verdure. Ripetere gli strati di pane carasau, besciamella e verdure altre due volte.

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CROSTATA DI LIMONE

Un dolce fresco e profumato, perfetto per la stagione estiva. Una ricetta base per preparare una deliziosa crostata di limone perfetta da gustare come dessert dopo un pasto estivo o per una merenda fresca e golosa.

Ingredienti per la pasta frolla: 250 g di farina 00; 125 g di burro; 100 g di zucchero a velo; scorza grattugiata di 1 limone; 1 uovo intero; 1 tuorlo d’uovo

Ingredienti per la crema al limone: 3 limoni (scorza e succo); 150 g di zucchero; 3 uova intere; 50 g di burro

Preparazione per la pasta frolla: In una ciotola, setacciare la farina e aggiungete il burro freddo a pezzetti. Lavorate il burro con la farina fino a ottenere una consistenza sabbiosa. Aggiungere lo zucchero a velo e la scorza grattugiata di limone, mescolando bene. Incorporare l’uovo e impastare fino a formare una palla compatta di pasta frolla. Avvolgere la pasta frolla in pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Preparazione per la crema al limone: In una ciotola, grattugiare la scorza dei limoni e spremetene il succo. In una pentola a fuoco medio, mescolate il succo di limone, la scorza grattugiata, lo zucchero e le uova. Continuate fino a quando la crema inizia a addensarsi. Togliete la pentola dal fuoco e aggiungete il burro, mescolando fino a quando sarà completamente sciolto e la crema sarà liscia Pre-riscaldate il forno a 180°C.Riprendete la pasta frolla dal frigorifero e stendetela su una superficie infarinata con l’aiuto di un mattarello, fino a raggiungere uno spessore di circa 3-5 mm. Rivestite una teglia da crostata con la pasta frolla, premendo bene sui bordi e eliminando l’eccesso di pasta. Bucherellate il fondo della crosta con una forchetta per evitare che si gonfi durante la cottura. Versate la crema al limone e livellatela con una spatola. Infornate la crostata di limone per circa 25-30 minuti finché la superficie sarà dorata.

Rubrica a cura di Sara Busato

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