laPiazza di Treviso Ovest - Settembre2025

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Sintoniz

I sindaci della Marca

fanno il punto sullo stato di salute della medicina territoriale

Fabrizio Boron:

“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”

Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario

IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre

l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.

A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.

Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.

segue a pag. 19

L’allarme sindacati e istituzioni sulla fuga dei docenti mette a rischio la continuità formativa sul territorio

MISURA DI FAMIGLIE di Treviso Ovest

Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media

Arriva l’autunno, tra atmosfere accoglienti, colori caldi e ambienti da vivere in sicurezza

Importanti investimenti per edilizia scolastica, sicurezza stradale e verde pubblico.

Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione

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Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

I l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.

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il punto

Dopo quasi otto anni di attività in prima linea contro il traffico di stupefacenti, Escor, uno dei cani antidroga della Guardia di Finanza di Treviso, lascia il servizio attivo per sopraggiunti limiti di età. Il “finanziere a quattro zampe”, un pastore tedesco grigione nato nel 2015, è stato ufficialmente congedato e ora potrà godersi il meritato riposo nella casa del suo storico conduttore, che ha deciso di adottarlo, rafforzando un legame nato sul campo e mai interrotto. Addestrato presso la Scuola di Specializzazione Cinofili di Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, Escor ha dimostrato fin da subito doti eccezionali nella ricerca di sostanze stupefacenti. Dopo aver superato il corso di specializzazione nel 2017, è stato assegnato al Comando Provinciale di Treviso, dove ha preso parte a centinaia di operazioni. Il bilancio del suo operato è impressionante: 17 arresti, oltre 80 denunce e circa 900 segnalazioni amministrative per uso personale di droga. Nel corso della sua carriera, il fiuto infallibile di Escor ha permesso il sequestro di 35 chili complessivi di sostanze stupefacenti, tra hashish, marijuana, cocaina, eroina e droghe sintetiche. La sua attività si è svolta nei contesti più disparati: dalle stazioni ferroviarie alle arterie stradali provinciali, passando per l’aeroporto di Treviso e affiancando anche altre forze di polizia. Sempre pronto all’azione, Escor è stato un punto di riferimento nelle operazioni antidroga del territorio, ricevendo anche un riconoscimento ufficiale durante la Festa della Guardia di Finanza nel 2022. Ma Escor non è stato solo un cane operativo: è stato anche un prezioso ambasciatore della legalità nelle scuole, partecipando alle “Giornate della legalità” organizzate nelle primarie e secondarie della provincia, dove ha dato dimostrazione pratica delle sue abilità, contribuendo a sensibilizzare i più giovani sul tema della lotta alla droga.

Il pastore tedesco Escor congedato per meritato riposo

Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it

Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.

L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.

Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.

Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.

Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.

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Mogliano Veneto celebra la rinascita del centro storico tra musica e brindisi

Una giornata di festa con cittadini e autorità per l’inaugurazione del cuore della città, ora più vivibile e accogliente, grazie a interventi di rigenerazione urbana finanziati dal PNRR

M

ogliano Veneto ha vissuto una giornata memorabile. Il centro storico, completamente riqualificato, è stato restituito ai cittadini tra musica, brindisi e momenti di festa. La cerimonia si è aperta davanti al Duomo di Santa Maria Assunta, con saluti istituzionali, la benedizione di Don Samuele Facci e il taglio del nastro. Poi, dalla terrazza del Municipio in Piazza Caduti, i Beatbox hanno dato il via ai festeggiamenti con un concerto dal vivo, accompagnato da un brindisi organizzato insieme a Under 100 Rugby Mogliano. La festa è continuata anche in serata, con un nuovo concerto dei Beatbox alle 21, per chiudere la giornata all’insegna della musica e della socialità.

Tantissime le autorità presenti: il Sindaco Davide Bortolato con la sua Giunta, l’onorevole Marina Marchetto Aliprandi, il Consigliere Regionale Roberto Bet, il Vicepresidente della Provincia di Treviso Fabio Maggio, e rappresentanti di comuni vicini come Venezia, Quarto d’Altino, Casier, Casale sul Sile, Scorzè, Quinto di Treviso, Preganziol e Zero Branco. Presenti anche i presidenti di ASCOM Treviso e del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, oltre a rappresentanti di Casartigiani e Coldiretti.

Il progetto ha ridisegnato il cuore della città: Via Don Bosco e Piazza Caduti diventano ora spazi uniti e accoglienti, con pavimentazioni in porfido e granito arricchite da motivi colorati a forma di albero. L’intervento ha eliminato barriere architettoniche, migliorato la viabilità tra pedoni, ciclisti e auto, e rinnovato il verde con nuovi tigli. La zona antistante il Cinema è stata trasformata in luogo d’incontro, dotata di alberature, pavimentazioni moderne e un totem multimediale per gli eventi cittadini. La piazza è illuminata da un impianto a basso impatto ambientale.

Oltre all’aspetto estetico, i lavori hanno previsto la messa in sicurezza idraulica con una grande condotta per le acque meteoriche e il rifacimento di acquedotto, gas e fibra ottica.

L’intero intervento, costato quasi 2,9 milioni di euro, è stato finanziato dal PNRR.

«Oggi non inauguriamo solo delle opere pubbliche – ha dichiarato il Sindaco Bortolato – ma riconsegniamo ai moglianesi il cuore pulsante della città. Questo centro storico è pensato per essere vissuto ogni giorno, un luogo dove incontrarsi e sentirsi parte della comunità. È una festa per Mogliano e per tutti i cittadini.»

Apre “S.O.S.ta Time”, il nuovo consultorio per famiglie e giovani in difficoltà

Un nuovo punto di riferimento per famiglie, coppie e giovani in difficoltà sta per aprire i battenti a Mogliano Veneto. Si tratta del Consultorio Familiare Socio-Educativo “S.O.S.ta Time”, frutto della collaborazione tra il Comune di Mogliano e la Fondazione Efesto, con il supporto di Fisiosport Terraglio e CentroMarca Banca. Il servizio è operativo dallo scorso 15 dicembre

Il consultorio offrirà gratuitamente consulenze psicologiche, familiari, legali, sanitarie e di mediazione culturale, pensate soprattutto per chi affronta situazioni delicate, come famiglie con bambini affetti da malattie rare o giovani che attraversano momenti di fragilità.

«La famiglia resta il cuore della nostra comunità, ma sempre più nuclei e ragazzi vivono fragilità che richiedono ascolto e sostegno concreto – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Francesca Caccin –. “S.O.S.ta Time” nasce proprio per offrire ri-

sposte reali, in spazi accoglienti e senza giudizio. Ringrazio tutti i partner, dai professionisti ai volontari, per aver reso possibile questo progetto».

Tiziano Cenedese, presidente di CentroMarca Banca, sottolinea l’importanza del sostegno al territorio: «Investire nel benessere delle famiglie è la base per costruire un futuro più solido. Questo consultorio diventerà un punto di riferimento concreto per Mogliano e i suoi cittadini». Anche Federico Munarin, presidente della Fondazione Efesto, evidenzia il valore della collaborazione tra istituzioni e realtà locali: «Il consultorio crea un ponte ideale tra

Mogliano e Mestre, unendo comunità, mondo scientifico e terzo settore. Ringrazio chi ha creduto in questo progetto e i professionisti e volontari che ne stanno dando vita».

La sede principale sarà in via Donizetti 1 3, nel quartiere Mazzocco, mentre lo sportello di accoglienza sarà al Municipio di Mogliano Veneto. Gli orari di apertura vanno dal martedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 20.00. L’équipe multidisciplinare comprende psicologi, psicoterapeuti, consulenti familiari, medici, avvocati e mediatori culturali, pronti ad accogliere e accompagnare chiunque ne abbia bisogno.(a.b.)

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Focus scuola. Un’inchiesta sul ruolo crescente delle associazioni genitori nella gestione dei servizi scolastici

Studenti in movimento: chi decide come si spostano i bambini?

Alla scuola primaria “Marconi” di Zero Branco l’anno scolastico si è aperto con la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera, organizzata dal Gruppo Alpini. Un momento solenne, che segna simbolicamente l’avvio delle lezioni e che verrà riproposto anche a fine anno come segno di chiusura del percorso scolastico.

Dopo la cerimonia, l’Amministrazione comunale ha portato i propri saluti istituzionali in tutti i plessi del territorio, comprese le scuole dell’infanzia.

“Con questa cerimonia vogliamo trasmettere agli alunni l’importanza dei valori di appartenenza e comunità. - sottolinea l’assessore con delega alla scuola e servizi per l’infanzia Nicole Cazzaro -. L’amministrazione è stata presente in tutte le scuole del territorio per un augurio sincero di buon inizio d’anno a studenti, insegnanti e famiglie”.

Novità importanti arrivano anche sul fronte del trasporto scolastico. Grazie alla collaborazione con l’Associazione Genitori, da quest’anno sarà attivato un servizio dedicato agli alunni della primaria di Sant’Alberto che frequentano il doposcuola del venerdì alla scuola “Pascoli” di Scandolara. Un pullmino li accompagnerà e li riporterà a casa alle 16.30, facilitando così l’organizzazione delle famiglie e la partecipazione dei bambini alle attività integrative. L’iniziativa è sostenuta dal Comune per rispondere alle esigenze organizzative delle famiglie e favorire la partecipazione dei bambini alle attività integrative.

“Questa novità nasce dall’ascolto delle famiglie e dalla collaborazione con le associazioni del territorio. - prosegue l’assessore - È un esempio concreto di come, lavorando insieme, si possano trovare soluzioni utili e sostenibili

per la comunità scolastica e le famiglie”.

Anche per quest’anno scolastico grazie all’interessamento dell’Amministrazione Comunale e al dialogo con MOM - Mobilità di Marca, nell’obiettivo di garantire maggiore flessibilità negli spostamenti da e verso la città di Treviso, gli abbonamenti degli utenti di Sant’Alberto e Scandolara, che normalmente utilizzeranno la linea 102, potranno comprendere anche la linea 101, senza costi aggiuntivi. Per rendere possibile l’estensione, come già lo scorso anno, è necessario raccogliere i nominativi dei nuovi utenti che desiderano usufruire di questo servizio. Chi ha già utilizzato la linea 101 lo scorso anno non dovrà fare nulla: la gestione sarà automatica da parte di MOM. “Si tratta, per più motivi - dagli ingressi posticipati a scuola alle attività pomeridiane o altro - di un’oppor-

tunità concreta per agevolare gli spostamenti degli studenti delle frazioni. - conclude l’assessore Cazzaro - Avere più corse a disposizione significa più flessibilità e meno disagi, un risultato che siamo soddisfatti di aver raggiunto anche quest’anno grazie alla disponibilità e all’ascolto da parte del Presidente MOM Giacomo Colladon”.

Il nuovo anno scolastico parte quindi sotto il segno della conti-

Scuola, allarme trasferimenti: il Veneto rischia di perdere centinaia di docenti

Parte da Treviso il nuovo campanello d’allarme, ma il problema riguarda tutto il Veneto: migliaia di insegnanti hanno chiesto il trasferimento, un numero in crescita rispetto agli anni scorsi, favorito dall’allentamento dei vincoli che limitavano la mobilità. Il rischio, segnalano sindacati e istituzioni scolastiche, è una vera e propria fuga di personale. Molti docenti, arrivati in Veneto da altre regioni, stanno valutando il ritorno a casa o un nuovo spostamento. “Ogni anno ci troviamo a fare i conti con

le stesse criticità – spiega Alvise Sponza, segretario generale FLC CGIL –. Assistiamo a un saldo negativo tra nuovi insegnanti e pensionamenti, e quest’anno il caro affitti ha colpito anche la provincia di Treviso. Sempre più colleghi sono costretti a rinunciare al posto di lavoro”. La questione non è solo personale, ma profondamente economica. Il costo della vita, e in particolare l’impennata degli affitti, sta diventando una delle ragioni decisive nelle scelte dei docenti. Per chi proviene da aree dove vive-

re costa meno, stabilirsi nelle province venete è sempre più difficile. La conseguenza è una dinamica che rischia di aggravare la cronica carenza di insegnanti nelle scuole della regione. Per i neoassunti o i docenti con pochi anni di servizio, lo stipendio spesso non basta a coprire spese essenziali: l’alloggio assorbe gran parte del reddito, lasciando poco margine per risparmi, investimenti professionali o semplicemente per mantenere un tenore di vita dignitoso. Le aule rischiano di svuotarsi non solo per

il calo demografico, ma anche per mancanza di insegnanti. Dal cuore del Veneto arriva un nuovo allarme: il numero crescente di richie-

nuità e dell’innovazione: da un lato i momenti che rafforzano il senso di appartenenza alla comunità, dall’altro i servizi che rispondono alle necessità quotidiane delle famiglie, dal trasporto scolastico al doposcuola. Un percorso che proseguirà lungo l’anno con l’obiettivo di rendere sempre più centrale la scuola come luogo di crescita, incontro e partecipazione per tutta la comunità.

ste di trasferimento da parte dei docenti potrebbe lasciare scoperte decine di cattedre già dal prossimo anno scolastico. (s.b.)

al sistema

Focus scuola/2. Le scuole superiori della Marca vietano l’uso dei telefoni anche durante gli intervalli

Archiviata l’era dei cellulari fra i banchi

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, gli istituti superiori della provincia di Treviso si preparano a dire addio all’uso libero dei telefoni cellulari in classe, allineandosi alle regole già in vigore nelle scuole elementari e medie. La circolare ministeriale dello scorso giugno ha evidenziato gli effetti negativi di un uso eccessivo dello smartphone su salute, benessere e rendimento scolastico degli studenti, lasciando agli istituti ampia autonomia nella gestione delle modalità di applicazione.

“Il ministero prevede il divieto del cellulare durante l’orario scolastico – commentano alcuni dirigenti scolastici – sia durante le lezioni che negli intervalli. Nell’ambito della loro autonomia, gli istituti possono decidere le modalità di applicazione e le eventuali sanzioni”. Presidi e docenti sono al lavoro per aggiornare i regolamenti interni e recepire le indicazioni ministeriali. La circolare del 16 giugno ha esteso il divieto anche alle scuole superiori, lasciando però libertà a ciascun istituto di definire le modalità operative.

Alcune scuole hanno deciso di adottare un approccio graduale, puntando sulla fiducia nei ragazzi e sulla responsabilizzazione individuale. Fino allo scorso anno, l’u-

so dello smartphone era consentito anche per fini didattici, con app e strumenti digitali impiegati per ricerche, quiz e attività collaborative. Ora, invece, entrerà in vigore un divieto più rigido e generalizzato.

Per gestire concretamente la nuova normativa, alcuni istituti si stanno attrezzando con armadietti personali o collettivi dove gli studenti dovranno depositare i dispositivi all’ingresso in aula; altri prevedono porta-cellulari da parete in ogni classe, sotto la supervisione degli insegnanti.

Il contesto nazionale conferma l’urgenza di misure simili: i dati delle prove Invalsi mostrano un aumento della quota di studenti

delle superiori con scarse competenze in italiano e matematica, fenomeno che alcuni esperti collegano anche alla distrazione causata dall’uso continuo dei dispositivi mobili. In questo quadro, il divieto vuole essere non solo una norma disciplinare, ma anche un’opportunità educativa per ristabilire attenzione, concentrazione e qualità dell’apprendimento.

Molti dirigenti scolastici sottolineano che il provvedimento dovrà essere accompagnato da un lavoro educativo più ampio, in cui si insegni agli studenti un uso consapevole della tecnologia, sia a scuola che nella vita quotidiana.

Rientro sui banchi, stangata da 1.300 euro a Treviso: prezzi dei libri alle stelle, le famiglie non ce la fanno

Il divieto assoluto dello smartphone in classe cancella anche l’uso didattico degli strumenti digitali. È la fine della didattica innovativa?

Un’inchiesta sul rischio che la lotta alla distrazione diventi una regressione tecnologica, in un sistema scolastico già in difficoltà

Il ritorno sui banchi di scuola si sta rivelando un vero e proprio salasso per le famiglie trevigiane. Secondo i calcoli di Federconsumatori, per un solo figlio che inizia il primo anno delle superiori, la spesa totale potrebbe superare i 1.300 euro. Questo costo, che include corredo scolastico, ricambi e libri di testo, sta mettendo a dura prova il bilancio familiare, già provato dalle spese estive. L’allarme è stato lanciato da Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari di Treviso, che sottolinea come le spese per centri estivi e altre attività si sommino al rientro, creando un peso non indifferente sul bilancio domestico. Il problema principale e più gravoso rimane il costo dei

libri di testo. Già lo scorso anno, la spesa media per i volumi superava i 715 euro, e le proiezioni per il prossimo anno non lasciano ben sperare. L’Associazione italiana editori prevede un ulteriore rincaro dell’1,8%, che si aggiunge agli aumenti tra il 7,5% e l’8,2% registrati negli ultimi tre anni. Per dare un sostegno con-

creto alle famiglie, l’ente bilaterale del terziario EbiCom Treviso ha attivato un contributo per i dipendenti delle 6.000 aziende aderenti nei settori commercio, servizi e turismo. Le famiglie potranno richiedere un aiuto fino a 150 euro per figlio (200 euro dal terzo figlio in poi) per l’acquisto di libri di testo e abbonamenti per i mezzi pubblici. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 ottobre. Per alleggerire il carico sulle famiglie, l’obiettivo è introdurre la detraibilità del 19% delle spese per i libri, applicabile almeno fino a un ISEE di 40.000 euro, una misura già prevista per lo sport e la sanità. Questa agevolazione permetterebbe di dare ossigeno alle famiglie, garantendo il diritto allo studio. (s.b.)

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Sara Busato

L’iniziativa. I cittadini si mobilitano contro i continui furti nelle abitazioni

Mogliano Veneto rafforza la sicurezza: al via le ronde

P

er fronteggiare l’aumento stagionale dei furti e delle azioni vandaliche, il Comune di Mogliano Veneto ha deciso di intensificare la sorveglianza nei punti più sensibili della città. Sono operative le ronde di vigilantes privati, attivi dalle 22 fino alle 6 del mattino, che lavoreranno in sinergia con i carabinieri.

L’iniziativa coinvolge aree considerate a rischio come la stazione ferroviaria, i quartieri periferici di Bonisiolo e Zerman, le scuole, i locali del centro dedicati alla movida e i centri polifunzionali. Nei prossimi giorni è previsto anche l’installazione di nuove telecamere di sorveglianza, con particolare attenzione ai quartieri periferici. Il progetto, promosso dal vicesindaco Leonardo Muraro, sarà sperimentale fino al 28 febbraio 2026. In caso di esito positivo, il Comune valuterà il suo rinnovo e ampliamento.

Negli ultimi mesi l’amministrazione del sindaco Davide Bortolato ha investito in sicurezza circa un milione di euro: nel pacchetto sicurezza c’è la manutenzione della caserma dei carabinieri (500mila euro), la videosorveglianza a Zerman e Bonisiolo oltre che all’esterno dei caselli autostradali, ma per la polizia locale è in arrivo anche la dotazione di taser e bodycam oltre ad attrezzatura per attività cinofil Tra le novità più attese vi è l’introduzione di taser e bodycam per gli agenti, oltre all’attrezzatura per le unità cinofile, strumenti che contribuiranno a incrementare l’efficacia dell’azione di controllo e prevenzione. L’obiettivo è garantire maggiore tranquillità ai cittadini e contenere i fenomeni di criminalità che, nei mesi autunnali, tendono a intensificarsi.

di vigilanza privata, se non accompagnato da un rafforzamento degli organici, rischia di non garantire reali benefici: senza possibilità di intervento immediato delle forze di polizia, infatti, il presidio resta limitato e fine a se stesso. Con le risorse destinate a sei mesi di vigilanza privata sarebbe stato possibile finanziare un anno di lavoro di un agente di polizia locale oppure quasi 1.000 ore di attività di educatori di strada, figure fondamentali per la prevenzione dei comportamenti devianti e l’ascolto nei luoghi di aggregazione giovanile o di disagio sociale.

Adolescenti protagonisti con “Scatti Diversamente Unici!”: creatività e crescita a portata di obiettivo È stato un successo l’iniziativa “Scatti Diversamente Unici!”, promossa dal Comune di Mogliano Veneto nell’ambito del progetto Media.Azione e pensata per ragazze e ragazzi tra i 13 e i 16 anni. Un percorso gratuito, stimolante e innovativo, che ha messo al centro l’espressione personale e la creatività giovanile, offrendo ai partecipanti l’occasione di imparare i rudimenti della fotografia e del videomaking con il supporto di professionisti e formatori qualificati.

Il progetto si è articolato in due fasi principali: tre workshop pratici, svoltisi il 15 luglio, 19 luglio e 22 agosto a Mogliano, e un camp

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residenziale di tre giorni, dal 26 al 28 agosto, presso l’oratorio di Campocroce. I laboratori hanno introdotto i ragazzi alle tecniche base di ripresa e composizione, mentre il camp ha rappresentato un momento più ampio di condivisione, apprendimento esperienziale e attività ludiche, guidati dagli educatori della Cooperativa La Esse insieme a esperti esterni.

«L’impegno per la sicurezza della città è una priorità. Tuttavia, senza un adeguato numero di operatori nelle forze di polizia e nei servizi sociali, ogni investimento rischia di rimanere inefficace» hanno scritto in una nota i consiglieri comunali di minoranza «Strumenti come Daspo, taser o vigilanza privata sono palliativi che non sostituiscono la presenza capillare e continuativa delle forze pubbliche sul territorio. Il progetto

“Con questo progetto volevamo offrire ai nostri giovani un’esperienza concreta di crescita personale – spiega l’Assessora alle Politiche Giovanili, Martina Cocito –. Abbiamo scelto strumenti come la fotografia e il videomaking perché sono parte integrante del loro modo di comunicare, e rappresentano canali potenti per esprimersi, collaborare e riscoprire il territorio”.

“Scatti Diversamente Unici!” si è rivelata non solo un’opportunità educativa, ma anche un laboratorio di cittadinanza attiva, dove i ragazzi hanno potuto sperimentare il valore del lavoro di squadra, della narrazione visiva e del confronto creativo.(a.b.)

Mogliano Veneto

Preganziol: un milione e duecentomila euro per opere e sostegno alle famiglie

V erifica degli equilibri di bilancio completata in anticipo e approvazione di interventi per Preganziol: l’assestamento del bilancio 2025 (variazioni per oltre un milione di euro) concentra risorse su famiglie, scuole, sicurezza e nuove opere pubbliche.

Stanziati 160.000 euro di contributo alle scuole materne paritarie, deliberati già a luglio per garantire continuità dei servizi educativi a sostegno di famiglie e bambini.

Destinati 460.000 euro per un nuovo attraversamento pedonale e semaforico all’incrocio tra Strada Terraglio, via Sambughè e via Croce, per mettere in sicurezza un punto nevralgico della viabilità.

Manutenzione straordinaria delle scuole medie “Ugo Foscolo” con 820.000 euro: miglioramento della copertura e installazione di un impianto fotovoltaico da 100 kW per ridurre i costi energetici e l’impatto ambientale, in ottica di sostenibilità ed efficienza energetica.

Interventi per il territorio e servizi alla comunità: 84.000 euro per attività e servizi cimiteriali; 30.000 euro per manutenzione stradale; 15.440 euro per il verde pubblico; 15.000 euro per il rinnovo degli arredi scolastici; 10.000 euro per l’assistenza scolastica.

Ulteriori fondi: 4.500 euro per borse di studio per merito scolastico e 4.000 euro per borse di merito artistico e culturale, oltre a iniziative parascolastiche.

“Questa variazione di bilancio evidenzia l’impegno costante dell’Amministrazione nel rispondere alle esigenze del nostro territorio, con particolare attenzione alle

famiglie e alla sicurezza stradale”, ha dichiarato il Sindaco Elena Stocco. “Siamo molto soddisfatti di poter avviare opere che miglioreranno la qualità della vita e garantiranno maggiore sicurezza, soprattutto per i giovani.”

Anna Bergantin

Il Tar Veneto conferma: chiusa una sala giochi troppo vicin a una struttura per disabili

Il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha confermato la decisione del Comune di Preganziol di bloccare l’apertura di una sala giochi all’interno di un ristorante, motivando la scelta con la vicinanza eccessiva a una struttura residenziale per persone con disabilità. La normativa regionale prevede infatti un limite minimo di 400 metri tra sale giochi e luoghi sensibili, e nel caso specifico la distanza misurata è risultata di 363,90 metri.

La società che aveva chiesto di avviare l’attività aveva presentato ricorso sostenendo che il calcolo della distanza dovesse partire dall’ingresso principale del locale, che dista 410 metridalla struttura protetta, e contestando la verifica della presenza di categorie tutelate al suo interno. Inoltre, l’azienda aveva messo in dubbio la validità della legge regionale, ritenendo che fosse in contrasto con la normativa statale e con l’Intesa StatoRegioni del 2017, la quale prevede distanze inferiori. Tuttavia, il TAR ha rigettato tutte le contestazioni, ribadendo che ai fini del calcolo della distanza devono essere considerati tutti gli accessi esistenti, anche quelli meno utilizzati o chiusi temporaneamente, purché accessibili. Il Comune ha inoltre dimostrato con documentazione ufficiale la presenza di persone con disabilità all’interno della struttura, classificandola come “luogo sensibile” protetto dalla legge regionale contro la ludopatia.(a.b.)

L’evento. Grande successo per la 37ª edizione del Memorial Meneghello

Correre per una giusta causa: sport e solidarietà con Atletica Quinto

N on è solo una corsa, ma un vero e proprio abbraccio collettivo alla solidarietà quello che è andato in scena domenica 7 settembre a Santa Cristina, frazione di Quinto di Treviso. Si è svolta infatti la 37ª edizione del Memorial Paolo Meneghello – affiancato per il 12° anno dal Trofeo Lucio Bottiglieri – una manifestazione podistica che, con partenza alle ore 9 dalla chiesa parrocchiale, ha visto la partecipazione di oltre duemila persone pronte a percorrere 5 o 10 km nel segno dell’impegno civile.

Il ricavato dell’iniziativa è stato interamente devoluto a due realtà fondamentali nella lotta contro il cancro: la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e ADVAR, organizzazione attiva nell’assistenza ai malati oncologici.

Si è espresso con orgoglio Massimo Benetello, portavoce del comitato organizzatore: “Siamo partiti con 60 partecipanti e una donazione simbolica di 100.000 lire. Oggi superiamo i 2.000 partecipanti e abbiamo raggiunto una raccolta complessiva molto importante. È il frutto di una comunità che continua a credere nel valore della solidarietà”.

Benetello ringrazia in particolare la famiglia Meneghello, la Us Atletica Quinto Mastella e CentroMarca Banca, sponsor storico

dell’evento.

Il Memorial Meneghello è diventata una tradizione consolidata e apprezzata a Quinto di Treviso: un simbolo di uno sport che vuole abbracciare i principi di altruismo e solidarietà. Un appuntamento sociale dove si cammina e si corre non per vincere, ma per sostenere chi lotta ogni giorno contro il tumore.

Adulti, anziani e bambini: tutti insieme per la stessa missione. Santa Cristina si è esibita con migliaia di passi, diversi per ritmo e respiro, ma uniti dallo stesso traguardo, quello della speranza.

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Bonaventura S.r.l. premia i dipendenti: 30 mila euro di bonus anche nel 2025

Per il secondo anno consecutivo, Bonaventura S.r.l., impresa di riferimento nel settore dell’armamento ferroviario, con sede a Preganziol (TV), ha deciso di riconoscere un bonus complessivo di 30 mila euro da destinare ai propri dipendenti. Un gesto concreto che conferma la volontà dell’azienda di premiare l’impegno e la professionalità dei suoi collaboratori.

Il premio, previsto dall’accordo sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali nel 2023, è legato alle ottime performance aziendali registrate lo scorso anno, risultati che trovano continuità anche nel 2025, annata che si sta confermando di ulteriore crescita.

«Il bonus vuole essere un riconoscimento reale per il lavoro svolto – sottolinea l’azienda – e rappresenta un incentivo a costruire, insieme, un futuro ancora più solido. I nostri dipendenti sono il motore dell’impresa: è fondamentale che si sentano parte integrante del progetto aziendale, valorizzati e motivati. Il premio mira anche a rafforzare il senso di appartenenza e responsabilità individuale».

Bonaventura S.r.l. si distingue non solo per la solidità delle sue commesse e la qualità delle sue realizzazioni, ma anche per la capacità di coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità, elementi centrali della sua visione industriale. L’attenzione al capitale umano si traduce in azioni concrete e continuative, come dimostra anche l’erogazione di questo bonus straordinario.

Nel 2025, l’azienda è impegnata in numerose opere strategiche nel settore ferroviario. Tra queste spiccano: il progetto di ampliamento e recupero di traversine CAP nel Comune di Mogliano Veneto, per il quale è prevista una conferenza di servizi il prossimo 26 settembre; la sostituzione di 90.000 metri di binario sulla linea ad Alta Velocità Bologna–Piacenza; il rinnovo dei deviatoi a Piove di Sacco, lungo la tratta Mestre–Adria; le attività di manutenzione della rete ferroviaria nel compartimento di Bologna. (a.b.)

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Ogni storia ha il suo inizio

L’evento. Grande attesa per il

ritorno in città di Marco Goldin e le sue grandi mostre

Da Picasso a Van Gogh - Storie di pittura dall’astrazione all’impressionismo

Il Museo Santa Caterina ospita dal 15 novembre 2025 al 10 maggio 2026 la mostra Da Picasso a Van Gogh, con oltre sessanta capolavori dal Toledo Museum of Art. Un viaggio tra astrattismo americano e impressionismo europeo guidato da Marco Goldin

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Il Museo Santa Caterina si prepara ad ospitare la mostra DA PICASSO A VAN GOGH Storie di pittura dall’astrazione all’impressionismo. Capolavori dal Toledo Museum of Art.

L’esposizione curata da Marco Goldin e promossa dal Comune di Treviso con Linea D’ombra sarà visitabile dal 15 novembre 2025 al 10 maggio 2026 e porterà per la prima volta in Europa oltre sessanta opere provenienti dal Museo di Toledo nell’Ohio, prestigiosa istituzione americana nata alla fine dell’Ottocento e divenuta uno dei centri più importanti per l’arte del Novecento.

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Uno straordinario percorso a ritroso nel tempo, un viaggio nell’arte dall’astrazione americana del Novecento all’impressionismo europeo, in un dialogo costante tra le due sponde dell’Atlantico per comprendere attraverso straordinari capolavori – paesaggi, ritratti, figure ambientate e nature morte - perché si è arrivati all’astrazione e da dove si è partiti.

L’allestimento, arricchito da alcune proiezioni che ambiente-

ranno i quadri nei loro luoghi, affianca Piet Mondrian a Reinhardt, le geometrie di Josef Albers, i paesaggi con figure di William Merritt Chase in dialogo con quelli di Berthe Morisot e Camille Pissarro, fino a Cézanne, Monet, Gauguin e Hopper. Il percorso si apre con un capolavoro di Richard Die-

benkorn della serie Ocean Park e si conclude con il celebre dipinto Auvers, campi di grano con falciatore di Vincent Van Gogh a cui è interamente dedicato l’ultimo spazio della mostra. Due opere lontane ottant’anni e diverse nello stile, ma accomunate dalla tensione emotiva del giallo e dell’azzurro.

Il Treviso Comic Book Festival salpa verso la 22esima edizione

Treviso si prepara a diventare ancora una volta la capitale italiana del fumetto e dell’illustrazione: dal 26 al 28 settembre torna il Treviso Comic Book Festival (TCBF) con la sua 22esima edizione. Una “barca” carica di creatività, storie e colori, pronta a salpare per accogliere appassionati e curiosi da tutta Italia in tre giorni di eventi, mostre e laboratori diffusi per il centro storico. La Mostra Mercato, cuore pulsante del festival, si terrà sabato 27 e domenica 28 nelle due sedi del Museo Nazionale Collezione Salce a Santa Margherita e San Gaetano. Qui saranno presenti 44 case editrici nazionali e internazionali, tra cui la finlandese KutiKuti, e 48 autoproduzioni, con oltre 200 autori pronti a incontrare il pubblico. Biglietto speciale da 3 euro per un giorno e 5 euro per l’intero weekend permetterà anche di visitare le mostre “Phantasmagoria Pacis” e “C’era una volta il West” di

Renato Casaro.

Oltre alla mostra mercato, il festival propone 14 esposizioni a tema internazionale, tra cui la collettiva “Fumetti? Roba da bambini” alla Fondazione Benetton, “L’arte di plasmare il segno” di Enrique Breccia, e le retrospettive di Tommi Musturi e Jim Stoten. Spazio anche a talenti locali come Anna Dietzel da Verona e a collaborazioni internazionali, come la mostra epistolare “Hey, look what I got! (it’s a postcard!)” tra Treviso e Rotterdam. Palazzo Giacomelli ospiterà invece talk e workshop su fumetto, animazione e salute mentale, con ospiti da Italia, Finlandia e Medio Oriente.

Il TCBF non dimentica la città: le vetrine dei negozi si trasformano in tele per oltre 200 artisti, creando un percorso artistico diffuso che celebra anche gli 80 anni di Ascom Confcommercio Treviso. Non mancheranno eventi OFF nei

locali della città, il Premio Carlo Boscarato con novità dedicate all’ambiente e concerti per il finissage, come quello con La Scimmia e Ilaria Dens.

L’assessore alla Cultura di Treviso, Maria Teresa De Gregorio, sottolinea come il festival rafforzi l’identità culturale della città e il suo radicamento nel territorio veneto, mentre il presidente della Provincia Stefano Marcon lo definisce un punto di riferimento internazionale. Anche aziende e sponsor locali, da Sun68 a Banca Prealpi SanBiagio e Treviso Tiramisù, confermano il loro sostegno, contribuendo a trasformare il TCBF in una festa di creatività aperta a tutti.

Treviso si prepara dunque a tre giorni all’insegna dell’arte, del colore e delle storie, con un festival capace di portare la sua eco ben oltre i confini veneti, facendo della città un laboratorio creativo aperto al mondo.

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L’intervista. Confermato il sostegno al candidato del centrosinistra per la Regione

Rocco (Azione): “Uniti per Manildo, alternativa ai populismi e a Vannacci”

Nicolò Rocco, cosa farà Azione in Veneto?

Sosterrà la candidatura di Giovanni Manildo.

È una notizia! Si parlava di dialogo tra Calenda e Zaia.

Calenda valuta persone e progetti senza pregiudizi. Ma a due mesi dal voto la destra in Veneto è incastrata in spartizioni di eredità e rese dei conti. Guarda nello specchietto retrovisore. Con Manildo possiamo parlare di futuro.

Sulla scelta di Azione in Veneto pesa il suo rapporto personale con Manildo?

Sono stato eletto in consiglio comunale a ventitre anni con Manildo sindaco e ho conosciuto Calenda nel suo ufficio nel 2019. Ma la scelta è stata costruita con gli iscritti e la segreteria nazionale. È il frutto della fiducia nel metodo, nello stile e nelle idee.

Incompatibilità coi 5 stelle?

Non stiamo entrando nel campo largo. Scegliamo una persona che nel programma parlerà di solidarietà e merito. Non di assistenzialismo.

Farete una lista unica che comprenderà Azione, Italia Viva e +Europa. Che ambizioni ha?

Ci saranno anche espressioni delle società civile e altre forze. Si chiamerà Uniti Per Manildo e rappresenterà innanzitutto quell’8,5% di veneti che crede nel Terzo Polo. Parleremo anche ai tanti elettori di Zaia che non vogliono un Veneto a immagine e somiglianza di Vannacci. Qualche giorno fa ho invitato Cottarelli a Treviso e sono accorsi in centinaia per ascoltarlo. In tanti sono stanchi di far finta che i problemi non esistano o si possano risolvere con slogan.

Che problemi ha il Veneto?

manca la volontà di fare sistema. Altre proposte?

La metropolitana di superficie.

Padova, Treviso e Venezia sono un’unica grande città. L’altro nostro impegno sarà per la Salute dei

veneti. Non va tutto male e non vanno promesse cose irrealizzabili. Ma la riforma regionale del 2016 ha mostrato molti limiti. Il personale sanitario è stanco e attratto dal privato. Si è indebolita la rete territoriale di cura soprattutto per le fasce più fragili. Qui il tema non è di spesa ma di organizzazione.

Si candiderà capolista in provincia di Treviso?

Ho dato la mia disponibilità.

Sono presidente regionale Azione, stimo Manildo e voglio rappresentare i veneti che non si accontentano di conservare. Anche le radici hanno bisogno di futuro.

Perde competitività e i giovani emigrano, cinquantamila negli ultimi dieci anni. Si formano e poi vanno a produrre ricchezza altrove. Chi ha garantito benessere in Veneto sono le aziende manifatturiere che oggi affrontano la questione dei dazi. Vanno supportate dalle università nei processi di digitalizzazione, competitività e ricerca. “Piccolo è bello” è stato il nostro orgoglio, ma non può impedire, ad esempio, la nascita di un Politecnico veneto. Interi distretti produttivi cercano l’innovazione fuori regione perché

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Ripreso dalla videosorveglianza mentre lascia rifiuti in strada

È stato immortalato dalle telecamere mentre abbandonava cartoni della pizza, scatole e giochi di plastica nel parcheggio di via IV Novembre, nel retro dell’ex area Rossi. Un gesto di inciviltà che non è passato inosservato e che è costato caro a un cittadino poco rispettoso

dell’ambiente. La segnalazione è arrivata il 18 agosto al Servizio Ambiente del Comune, che ha subito attivato il Corpo Intercomunale di Polizia Locale Terraglio – Sile. Gli agenti, dopo aver esaminato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, sono riusciti a ricostruire i fatti e, attraverso accurate verifiche sul territorio, a risalire all’identità dell’autore del gesto. Il trasgressore è stato sanzionato con una multa di 250 euro, che ha provveduto a pagare immediatamente. L’episodio si inserisce in un contesto di crescente attenzione ambientale e rispetto del decoro urbano. Le amministrazioni locali ribadiscono l’importanza della videosorveglianza e della collaborazione dei cittadini, strumenti sempre più cruciali per contrastare comportamenti scorretti e incivili. (a.b.)

Le celebrazioni. Il territorio ricorda il grande scrittore e mette a dsposizione di tutti parti del suo archivio

Verso la gloria: a Mogliano una mostra racconta il mondo di Giuseppe Berto

D al 6 settembre al 9 novembre 2025, il Brolo Centro d’Arte e Cultura ospita “Verso la gloria. Giuseppe Berto: uno scrittore e il suo archivio”, una mostra che per la prima volta apre al pubblico le carte originali, spesso inedite, di uno degli autori più complessi e intensi del secondo Novecento italiano. L’iniziativa è parte della XXXII edizione del Premio Letterario Giuseppe Berto. Curata da Matteo Giancotti ed Emilio Lippi, con testi e apparati iconografici di Giancotti e Sandro Lauzzana e saggi a catalogo firmati da Domenico Scarpa, Paola Culicelli, Saverio Vita e Diego Bottacin, l’esposizione è un vero e proprio racconto per immagini, parole e documenti originali della vita e dell’opera di Berto. Un autore spesso ricordato per Il male oscuro, ma che ha lasciato un segno profondo anche con opere come Il cielo è rosso, Anonimo veneziano, Guerra in camicia nera e La gloria.

Manoscritti, dattiloscritti, agende, lettere, fotografie: il pubblico potrà addentrarsi nei luoghi e nei pensieri di Berto, tra il privato e il pubblico, la letteratura e la politica, la crisi personale e le riflessioni universali.

Tra i materiali in mostra spicca Il luogo (1968), un testo inedito scritto su richiesta di Andrea Zanzotto, dove Berto rievoca con intensità poetica i paesaggi della giovinezza e la memoria delle radici, in un dialogo profondo con il concetto di sradicamento. L’amicizia tra Berto e Zanzotto è documentata anche da una serie di lettere inedite, che mettono in luce la reciproca stima e una rara onestà intellettuale.

Il percorso espositivo è costruito come un racconto biografico e geografico: da Mogliano Veneto a Capo Vaticano, da Roma agli Stati Uniti. Un viaggio nei luoghi fisici e mentali che hanno plasmato lo scrittore e la sua visione del mondo. Il tutto è accompagnato da pannelli didattici e un ricco apparato visivo.

con il sostegno di vari partner del territorio.

«Giuseppe Berto – commenta Pietro Geremia, presidente di San Marco Group – è uno di quegli autori che non smettono mai di interrogare il

nostro presente. È un onore sostenere una mostra che valorizza non solo la sua scrittura, ma anche le sue radici, perché credo profondamente nel potere della cultura come ponte tra le persone».

Tutti i materiali esposti provengono dall’Archivio Giuseppe Berto, custodito per decenni dalla moglie Manuela Perroni e dalla figlia Antonia, oggi di proprietà dell’Associazione Culturale Giuseppe Berto e conservato presso l’Università di Padova.

Il fondo è stato reso accessibile alla ricerca grazie a un attento lavoro di catalogazione e digitalizzazione da parte dell’Archivio Scrittori Veneti.

Il catalogo della mostra è edito da Amos Edizioni (Venezia), a cura di Giancotti e Lippi, e contiene numerosi inediti, sia di Berto che dei suoi corrispondenti.

Anna Bergantin

La mostra è promossa dalla Città di Mogliano Veneto, dal Comune di Ricadi, dall’Archivio Scrittori Veneti dell’Università di Padova e dall’Associazione Giuseppe Berto, con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Veneto, della Regione Calabria e di numerose altre istituzioni locali e nazionali. Main sponsor dell’evento è San Marco Group,

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Treviso, Manlio Brusatin vince il Premio Comisso alla Carriera 2025

Manlio Brusatin, architetto, storico delle arti e saggista, è stato premiato con il Premio Comisso alla Carriera 2025, un riconoscimento che celebra il talento letterario e culturale di autori veneti. Il prestigioso premio, giunto alla sua quarta edizione, è promosso dall’Associazione Amici di Comisso in collaborazione con Centro Marca Banca e Fondazione CMB. Brusatin, nato a Castelfranco Veneto nel 1943 e residente ad Asolo, è stato scelto per la sua scrittura “unica e originale”, che attraversa con maestria numerosi ambiti del sapere umano e scientifico. L’assegnazione del premio è stata unanime da parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione Amici di Comisso, che ha lodato l’autore per la profondità e l’ampiezzadelle sue opere, capaci di suscitare “stupore, meraviglia e conoscenza”.

La cerimonia di premiazione si terrà il 4 ottobre presso il Teatro Comunale Del Monaco di Treviso, nell’ambito della finale del Premio Comisso. In passato, il riconoscimento è stato assegnato a grandi nomi della cultura veneta, tra cui Antonia Arslan, Ferdinando Camon e Patrizia Valduga.

Ennio Bianco, presidente dell’Associazione, ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto da Centro Marca Banca e Fondazione CMB, sottolineando come l’iniziativa rappresenti un’occasione fondamentale per celebrare la ricchezza e la pluralità della cultura veneta.

Manlio Brusatin vanta una carriera accademica e professionale di grande prestigio, con lavori che spaziano dalla storia dell’arte e della visione alla progettazione architettonica. Tra le sue opere più celebri figurano “Storia dei colori”, tradotto in oltre venti lingue, e “Storia delle linee”. Tra i suoi libri più recenti, “Stile sobrio”, che riflette sul concetto di virtùnella vita di un nobile veneto del Seicento, e “Il cappello di Leonardo”, una riflessione sulla forma e sull’immagine a partire da un autoritratto di Leonardo da Vinci.

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Rugby Serie A Elite. Il tecnico biancoblu racconta le ambizioni per la nuova stagione

Coach Casellato e Mogliano Rugby: il matrimonio continua

Con la consueta grinta e la voglia di costruire un progetto a misura dei giovani, Umberto Casellato si prepara a vivere una nuova stagione alla guida del Mogliano Rugby, la squadra che considera “la sua casa”. L’allenatore trevigiano, tornato in panchina lo scorso novembre, traccia la rotta tra preparazione, lavoro e un’identità di gioco da consolidare. “Sono contento di essere rimasto – racconta – Mogliano è il mio club, ci sono legato da anni, qui ho vissuto momenti importanti a livello professionale. Tornare è stato fondamentale per me: tutto ciò che ho imparato negli anni lo sto mettendo a disposizione di questa piazza”. Il focus, in queste settimane, è tutto sulla preparazione atletica: sudore, carichi di lavoro pesanti e un unico obiettivo: arrivare pronti all’inizio del campionato. “La preseason è un periodo du-

rissimo dal punto di vista fisico e mentale – spiega Casellato – Sono due mesi di lavoro molto intenso che devono prepararci a una stagione lunga e impegnativa”. Uno dei punti fermi del progetto biancoblu continuerà ad essere quello della valorizzazione dei giovani talenti. Casellato paragona il tipo di lavoro che vuole fare Mogliano a quello che l’Atalanta fa nel calcio. “Abbiamo tanti ragazzi molto giovani. È normale che facciano errori, fanno parte del percorso e devono esserci. Ma ci lavoreremo con grande entusiasmo. Chi viene a Mogliano sa che qui si costruisce un percorso: il nostro obiettivo è preparare i giocatori e lanciarli in realtà di alto livello. In più cerchiamo profili che qui possano ritrovarsi dopo momenti difficili: come De Ketelaere si è rilanciato a Bergamo, noi vogliamo fare lo stesso nel rugby”. Allenare il ta-

lento è da sempre una vocazione per il tecnico trevigiano: “Ho vissuto tutte le categorie del rugby. Mi piace stare con i ragazzi, tra-

smettere la passione e la mia idea di gioco. Questo è il mio stimolo quotidiano”. Dal punto di vista tecnico, Mogliano ripartirà dal-

Treviso: l’obiettivo è la Serie C, Pierfrancesco Strano è il nuovo direttore sportivo

Accusare il colpo, accettare la realtà delle cose e rimboccarsi le maniche. È questo il percorso che il Treviso ha affrontato nella lunga estate che lo ha separato dall’inizio della nuova stagione di Serie D. Per superare la delusione del secondo posto dell’anno scorso, la società della Marca ha deciso di ricominciare da zero.

La rivoluzione è partita dalla guida tecnica: Pierfrancesco Strano, reduce dall’esperienza come Responsabile Scouting all’Avellino, è stato scelto come

nuovo Direttore Sportivo. In panchina un grande nome: Edoardo Gorini, ex allenatore del Cittadella in Serie B.

I grandi cambiamenti hanno toccato poi il campo: un restyling quasi totale per eliminare le scorie che il campionato scorso ha inevitabilmente lasciato. Si è così espresso Strano sulla nuova rosa: “Abbiamo puntato su un organico profondamente rinnovato – ha dichiarato – con giovani di prospettiva, soprattutto di proprietà, per avviare un processo di patrimonializzazione del

club. Accanto a loro calciatori esperti, in modo da costruire un gruppo solido e competitivo, con l’obiettivo di riportare il Treviso ai livelli che merita”.

Le parole del direttore sportivo non lasciano spazio ai dubbi: l’obiettivo dei biancazzurri sarà la vittoria del campionato.

Tra le principali rivali Clodiense, Legnago, oltre alle ambiziose Mestre e Cjarlins Muzane, e alla solita mina vagante Campodarsego.

Il mercato ha portato sulle sponde del Sile, oltre a giovani di

le certezze costruite nella scorsa stagione: una difesa granitica, ma con un occhio all’evoluzione offensiva. “Siamo stati la miglior retroguardia da quando sono tornato – sottolinea – ma dobbiamo rischiare di più in attacco. Ci vorrà più intraprendenza: chi non rischia, non ha gloria”. Gli obiettivi stagionali sono ben definiti nella mente del coach: prima conquistare la salvezza, poi alzare l’asticella. “Servono 3-4 vittorie per stare tranquilli. Poi ci potremo divertire. Con 11-12 vittorie si può anche puntare ai play-off. Ma una cosa alla volta. Intanto vedo un gruppo carico e pieno di energia. C’è la mentalità giusta, vedo dei ragazzi che stanno spingendo forte. Non vedo l’ora di vederli all’opera sul campo”. Casellato coltiva e coccola i suoi talenti in attesa di raccogliere i frutti nella stagione che verrà. Stefano Parpajola

interessante prospettiva, alcuni nomi altisonanti per la categoria: in difesa l’esperienza di Munaretto e Gucher, a centrocampo Serena e Brevi e davanti Petrovic e Scotto.

Un top player, come anticipato, è arrivato anche in panchina. Mister Edoardo Gorini: “Sento una grande responsabilità, ma anche l’energia giusta per provare a riportare questa piazza nel calcio professionistico”. Treviso si prepara all’anno del rilancio con in testa un chiaro obiettivo: vincere. (s.p.)

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Umberto Casellato
Tomi Petrovic, attaccante del Treviso

Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre

Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.

L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna

decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.

L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche

la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.

A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.

Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi

Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas

Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro

Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali

Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.

I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).

Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-

lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.

Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.

Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.

A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.

Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.

Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM

- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la

politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.

“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.

Federico Testa, presidente Agsm Aim

L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità

Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica,

il centrodestra unito per il futuro del Veneto”

“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”

L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.

Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?

Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-

tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.

Non abbiamo ancora né la data

delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?

Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito

Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica

Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”

La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.

“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali

dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?

La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.

La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-

mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)

e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.

Frabrizio Boron

Facciamo

il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva

Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”

T

urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.

Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?

Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.

Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?

Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.

Lei va in bicicletta?

Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.

Qualche esempio concreto?

La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso

con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.

Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?

Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.

A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.

Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?

Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.

Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?

Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-

trario.

Perché?

Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.

C’è spazio anche per le donne in agricoltura?

Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.

Federico Caner

Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli

V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.

Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?

La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-

forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.

Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?

ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.

ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?

È una partnership bidirezionale.

Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande

fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni. Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?

Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata

a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”.

Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?

È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.

Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?

Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-

nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?

Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.

Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

Valentina Martelli
• Chi è Giacomo Brunoro

Figurine, animali e misteri: completa l’album e sostieni la tua scuola

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raccolta di figurine dedicata ai più piccoli e abbinata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene

Uboccanti di colori: torna Stickermania, la raccolta di figurine firmata Despar Nord che, per l’edizione 2025, accompagna i bambini in un emozionante viaggio alla scoperta dell’India. Un Paese ricco di meraviglie naturali, tradizioni millenarie e storie affascinanti, dove ogni tappa diventa un’occasione per parlare di amicizia, diversità e rispetto. L’iniziativa, attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia, è legata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene concretamente il mondo della scuola.

L N

tradizioni, sulle tracce del misterioso Custode dei Colori. Durante questo percorso, Bo scoprirà quanto sia pre-

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

tickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 15 settembre al 19 ottobre 2025 ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine con all’interno un “Buono Scuolafacendo” che potranno scegliere di destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita, con un pacchetto di colore blu, al prezzo di euro 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta saranno inoltre organizzati in alcuni punti vendita Interspar selezionati, momenti di svago e divertimento durante i quali i bambini potranno scambiarsi le figurine e

Despar Nord lancia Stickermania: un’avventura dai mille colori nel cuore dell’India

Stickermania Tour: gli appuntamenti

dal titolo “L’India dai mille colori” tornano Oskar e Bo, già protagonisti della collection 2024, che nella nuova avventura insieme alla loro amica Nilaya, fanno un viaggio emozionante attraverso l’India. Tutto ha inizio quando Bo, sentendosi diverso e fuori posto, riceve un misterioso consiglio dal nonno di Nilaya: colorare tre mandala. Da lì si apre un mondo sorprendente, fatto di indizi nascosti e messaggi segreti che conducono i protagonisti fino al maestoso Taj Mahal. Ha così inizio una straordinaria caccia ai mandala, tra paesaggi mozzafiato, animali affascinanti e antiche

rizzazione delle differenze. Temi fon-

Nel corso delle settimane di raccolta, Despar Nord organizza presso alcuni punti vendita Interspar selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine.

• 5 ottobre presso Interspar Castelfranco Veneto

• 5 ottobre presso Interspar Bassano del Grappa

Scuolafacendo torna in classe: sostegno concreto all’istruzione e spazio alla creatività con il contest “Gli Eroi del Buon Cibo”

Dal 15/9 al 19/10 ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Despar Nord si ricevono buoni scuola da destinare agli istituti: oltre 60 premi didattici e un contest creativo sul cibo sano

Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 11.400 premi donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.

Ascoltaci in tutto il Veneto in

to in collaborazione con Le Buone Abitudini, il progetto educativo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata.

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Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.

Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-

Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.

Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.

Autunno in casa: colori caldi e atmosfere accoglienti per la nuova stagione

Con l’arrivo dell’autunno la casa cambia pelle: gli spazi tornano a raccoglierci, i colori si scaldano, i materiali puntano su comfort e naturalezza. Dopo mesi di vita all’aperto cresce la voglia di ambienti avvolgenti, da vivere con lentezza. Le tendenze del 2025 confermano il ritorno ai toni della terra – mattone, terracotta, sabbia, senape – e al verde bosco, in dialogo con beige e grigi caldi. La palette crea uno sfondo rassicurante su cui inserire accenti più intensi, come il blu notte o il bordeaux, per dare profondità a salotti e zone pranzo. I tessuti diventano protagonisti. Plaid in lana, coperte in cashmere rigenerato, cuscini in velluto e bouclé aggiungono volume e comfort tattile, mentre tende in lino pesante filtrano la luce senza chiudere gli spazi. Cresce la scelta responsabile: legni certificati, vernici a bassa emissione, rivestimenti riciclati o di origine vegetale raccontano un progetto d’interni attento all’ambiente e alla salute domestica.

L’illuminazione è la leva più efficace per cambiare atmosfera. Le giornate più corte richiedono luci calde e diffuse: lampade da tavolo e piantane con dimmer regolabile consentono di modulare l’intensità in base ai momenti – lavoro, relax, lettura – evitando zone d’ombra. Molto di tendenza le strisce LED nascoste su boiserie e retro mensole, che disegnano la stanza senza abbagliare.

Funzionalità e accoglienza si incontrano nei mobili multifunzionali: tavoli estensibili per cene improvvisate, divani modulari che si riconfigurano, poufcontenitore e scrivanie a scomparsa per chi lavora da casa. L’obiettivo è uno: ottenere flessibilità senza rinunciare al carattere. L’autunno è anche il momento per riorganizzare: svuotare, selezionare, riallestire wall system e librerie con oggetti significativi e pochi pezzi d’autore.

La natura resta protagonista. Piante robuste come ficus, monstera, felci e sansevieria portano verde e

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Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

qualità dell’aria nelle stanze; nei balconi bastano lanterne, candele e plaid tecnici per vivere l’outdoor anche con qualche grado in meno. Un tappeto flatweave in fibra resistente protegge i pavimenti esterni e scalda visivamente l’insieme.

Infine, il fascino del second hand design: recuperare un tavolo vintage, rinfrescare una credenza con una vernice opaca o cambiare le maniglie di una cassettiera regala carattere e sostenibilità, con budget contenuti. Un mix di nuovo e riuso, classico e contemporaneo, che rende unico ogni interno.

Autunno significa rallentare e prendersi cura degli spazi. Con pochi interventi mirati – luce, tessili, ordine, verde – la casa diventa un rifugio su misura, pronto ad accogliere relazioni, lavoro e tempo per sé. In camera da letto, copripiumini in percalle e coperte stratificate danno comfort senza pesare; in cucina, note in ottone scaldano neutri. Una candela al legno di cedro firma l’ambiente con un profumo caldo.

Sicurezza smart: videocitofoni, serrature e allarmi intelligenti rendono la casa più sicura e autonoma

La sicurezza in casa non è più un lusso ma una necessità quotidiana. Oggi i sistemi di allarme sono più accessibili, semplici da installare e profondamente integrati con la domotica: si controllano da smartphone, inviano notifiche e dialogano con luci, serrature e videocamere.

Il punto di partenza è spesso il videocitofono intelligente, che permette di vedere chi suona, interagire da remoto e registrare i passaggi sospetti. A questo si affiancano telecamere interne ed esterne con visione notturna e rilevazione del movimento; i modelli più evoluti distinguono persone, animali e veicoli, riducendo i falsi allarmi. Per chi vive in condominio, mini-cam a batteria e campanelli video sono soluzioni non invasive e facili da spostare.

I kit antifurto wireless combinano sensori magnetici su porte e finestre, sensori volumetrici, sirene interne ed esterne e una centrale con SIM o connessione Internet. L’installazione è spesso alla portata di un tecnico abilitato in poche ore, senza tracce nei muri. La presenza di batteria tampone e canale cellulare garantisce continuità anche in caso di blackout o di rete assente.

Le serrature smart consentono l’accesso con codice, app o impronta, creano chiavi virtuali temporanee per ospiti e notificano ogni apertura. L’integrazione con l’illuminazione permette scenari automatici: le luci perimetrali che si accendono al passaggio, o in caso di allarme, agiscono da deterrente. Anche i sensori di perdite d’acqua, fumo e monossido si collegano alla stessa piattaforma e proteggono la casa dai rischi non intenzionali.

Un consiglio pratico: prima dell’acquisto, valutare copertura Wi-Fi, autonomia delle batterie e qualità delle app. È utile scegliere dispositivi certificati, aggiornabili nel tempo e compatibili con i principali ecosistemi domestici. Infine, non dimenticare le buone abitudini: porte e finestre chiuse, vicinato informato, niente foto delle vacanze in tempo reale. Per privacy e conformità, preferire salvataggi su cloud europei o registrazione locale su NAS; attivare l’autenticazione a due fattori e aggiornare il firmware. Utile anche segnalare l’area video e usare luci crepuscolari: spesso bastano a scoraggiare. Verifica periodica.

Piccoli gesti, grande sicurezza: come proteggere casa senza spendere troppo

Non solo impianti: a volte sono le buone abitudini quotidiane a rendere la casa più sicura

Proteggere la propria abitazione non significa per forza investire subito in impianti sofisticati. Spesso bastano abitudini semplici e costanti. La prima regola è chiudere bene porte e finestre, anche per assenze brevi, evitando di lasciare chiavi di scorta in luoghi prevedibili. Un buon rapporto di vicinato aiuta: concordare il ritiro della posta e un giro di luci nelle serate di assenza riduce i segnali di casa vuota.

Utili ed economici i timer per le lampade: programmare accensioni a orari diversi simula la presenza. All’esterno, una luce crepuscolare o con sensore di movimento illumina ingressi e camminamenti, scoraggiando gli avvicinamenti. Anche videocitofoni e campanelli intelligenti dal costo contenuto possono notificare in tempo reale passaggi sospetti. Un’attenzione speciale va ai social: meglio condividere le foto delle vacanze a posteriori, senza indicare periodi di assenza. Dentro casa, non lasciare in vista scatole di prodotti costosi, documenti o dispositivi di valore; etichettare con discrezione i pacchi da smaltire evita di rivelare nuovi acquisti. Infine, ordine e manutenzione: serrature lubrificate, infissi in buono stato e allarmi della porta basculante del garage

funzionanti fanno la differenza. Con pochi gesti mirati – luci, orari, discrezione – la sicurezza quotidiana cresce senza gravare sul budget. Password Wi-Fi e router aggiornati restano essenziali per tutti.

La casa sicura è oggi più smart: allarmi wireless, videocitofoni intelligenti e serrature digitali si integrano con la domotica e si gestiscono dallo smartphone. Sicurezza accessibile e sempre connessa

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Venerdì 26 Settembre

18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.

19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.

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20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona

Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

18:30 DJ set a bordo piscina.

Un benefattore dona oltre 250mila euro all’Oculistica del Ca’ Foncello: una targa per ringraziarlo

Un gesto di generosità silenziosa e costante, che ha trasformato la cura dei pazienti più fragili. L’Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana ha voluto ringraziare pubblicamente Carlo Padoan, benefattore che negli anni ha donato oltre 250mila euro al reparto di Oculistica dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, diretto dal dottor Giuseppe Scarpa.

Il direttore generale Francesco Benazzi e il primario Scarpa hanno consegnato a Padoan una targa di riconoscenza, alla presenza del dottor Andrea Rizzo, presidente dell’associazione Per Mio Figlio, che ha raccolto e gestito le donazioni, traducendole in strumenti d’avanguardia. «La targa – ha sottolineato Benazzi – è un piccolo gesto per esprimere la nostra gratitudine a chi, senza mai voler apparire, ha reso possibile un percorso terapeutico innovativo e complesso. Grazie a questa generosità, tanti pazienti, soprattutto bambini, hanno visto migliorare la propria qualità di vita. Un esempio concreto di solidarietà che fa bene a tutta la comunità».

Poche parole, ma dense di significato, quelle di Padoan: «Continuiamo così…», un invito a proseguire lungo la strada del sostegno e della collaborazione con l’azienda sanitaria.

L’impatto delle donazioni si misura in risultati concreti. Una parte fondamentale dei fondi è stata destinata all’acquisto della RetCam, sofisticata apparecchiatura in grado di catturare immagini ad altissima risoluzione della retina anche nei neonati prematuri. Questo ha reso possibile uno screening sistematico della retinopatia del prematuro (ROP), malattia causata da uno sviluppo anomalo dei vasi sanguigni della retina che, se non trattata tempestivamente, può condurre alla cecità.

«Dal 2020 ad oggi – spiega il primario Scarpa – abbiamo raccolto oltre die-

cimila immagini relative a circa cento piccoli pazienti. Grazie a questi esami siamo riusciti a diagnosticare precocemente i casi più complessi e ad avviare terapie laser o trattamenti endovitreali, più di dieci ogni anno, che rappresentano la nuova frontiera nella cura della retinopatia».

L’utilizzo crescente delle terapie endovitreali ha ridotto la necessità del laser tradizionale, considerato più invasivo e demolitivo. In questo modo i piccoli pazienti possono contare su una maggiore possibilità di sviluppo fisiologico della retina, aumentando le probabilità di una vita normale.

Le donazioni di Padoan non si sono fermate qui. Grazie al suo contributo il reparto si è dotato anche di due laser altamente specializzati, l’ARGON e lo YAG, che consentono di affrontare non solo patologie pediatriche ma anche problemi oculari dell’adulto, come il glaucoma. «Il glaucoma – ricorda Scarpa – è una malattia silente, cronica e progressiva che rappresenta una vera emergenza sociale. Le terapie laser offrono oggi una risorsa preziosa per rallentarne l’evoluzione, costituendo una valida alternativa ai farmaci e agli interventi chirurgici».

L’azione combinata di nuove tecnologie e competenze mediche ha trasformato il reparto di Oculistica del Ca’ Foncello in un punto di riferimento per la cura delle malattie oculari nei bambini e negli adulti. L’alleanza fra benefattore, associazione e personale sanitario dimostra come la solidarietà possa tradursi in strumenti concreti per la salute di tutti.

«Questi gesti – ha concluso Benazzi – rafforzano il legame fra comunità e sanità, ricordandoci che dietro ogni macchina c’è la volontà di qualcuno di donare speranza».

Redazione Salute

Treviso, i sindaci fanno il punto sulla medicina territoriale

La Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2 Marca trevigiana si è riunita per un aggiornamento sulla situazione della medicina territoriale. Al centro dell’incontro la cronica difficoltà a garantire la copertura dei posti di assistenza primaria, sia per i medici di base (ex medicina generale) sia per i turni di continuità assistenziale (ex guardia medica).

Nonostante l’impegno dell’Azienda sanitaria, le criticità restano marcate soprattutto in alcune aree. A pesare è la cessazione di diversi professionisti e la difficoltà a reperire giovani medici disposti ad accettare incarichi a tempo determinato, complici anche l’avvio dei corsi di specialità a novembre. L’ultimo bando ha portato a sole 19 assegnazioni, un numero esiguo che l’Ulss collega all’introduzione del nuovo “ruolo unico”.

Qualche segnale positivo arriva sul fronte della continuità assistenziale, grazie a una maggiore disponibilità di professionisti a coprire turni temporanei. Intanto, prosegue anche il processo di assegnazione da parte di Azienda Zero dei posti vacanti di pediatria di libera scelta, secondo le nuove regole dell’Accordo Collettivo Nazionale. L’Ulss 2, con il sostegno dei Comuni, continua a muoversi su più fronti per contenere l’emergenza. Tra le azioni in corso ci sono il ricorso a incarichi a tempo determinato e il contatto costante con i neoabilitati, attraverso la collaborazione con gli Ordini dei medici e le scuole di specializzazione. È stato inoltre ampliato il raggio di scelta del medico all’intero Distretto socio-sanitario, così da garantire più opzioni ai cittadini.

Sul piano organizzativo, resta attivo il progetto per coprire le sedi carenti della guardia medica, anche grazie alla collaborazione dei medici di base. Alcuni professionisti hanno accettato di ampliare volontariamente il proprio massimale da 1.500 a 1.800 assistiti, mentre è stata prorogata la possibilità per i medici convenzionati di restare in servizio oltre i limiti di età.

Altro strumento importante è il progetto di supporto alla medicina generale che consente al medico di dotarsi di una segreteria online, utile per gestire agende e comunicazioni con i pazienti.

“Nonostante le difficoltà, figlie di un’errata programmazione a livello nazionale – sottolineano dall’Ulss – l’Azienda continuerà, in sinergia con le amministrazioni comunali, a esplorare tutte le soluzioni possibili per mantenere i servizi sul territorio”.

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Lanzarin: “Un successo che ha già salvato centinaia di bambini dai ricoveri”

Apartire da ottobre 2025, la Regione Veneto rilancia la campagna di profilassi contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), responsabile della bronchiolite nei bambini sotto l’anno di età. Dopo l’ottimo risultato della prima edizione, l’iniziativa si estenderà anche quest’anno a tutti i neonati nati durante la stagione virale (ottobre-marzo) e a quelli più vulnerabili fino ai 24 mesi.

«Si tratta di un intervento preventivo fondamentale –spiega l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin – che ha già dimostrato un impatto significativo sulla salute dei bambini e sulla riduzione dei ricoveri ospedalieri».

Introdotta nel 2024 grazie all’utilizzo di un anticorpo monoclonale specifico contro il VRS, la campagna ha segnato una vera svolta. Nei mesi invernali 2024/25 i ricoveri nei bambini sotto l’anno di vita si sono ridotti da 1.154 a 345, con un calo del 73% delle giornate di degenza e una diminuzione del 79% dei passaggi in terapia intensiva neonatale.

Nel primo anno di attivazione, sono state somministrate oltre 28.000 dosi: il 70,5% ai nati fuori stagione e l’83,5% a quelli nati nel periodo di maggiore esposizione. Un risultato reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra ospedali, pediatri di famiglia, servizi territoriali e famiglie.

«La risposta dei cittadini è stata eccezionale – aggiunge Francesca Russo, Direttrice della Prevenzione regionale – segno che le famiglie riconoscono il valore della prevenzione ben strutturata».

La campagna sarà gratuita e su base volontaria, rivolta sia ai neonati che nasceranno tra ottobre 2025 e marzo 2026, sia ai bambini già nati ma considerati fragili fino ai due anni di età. La protezione offerta dall’anticorpo coprirà l’intera stagione virale, riducendo sensibilmente il rischio di complicazioni.

«Siamo di fronte a un esempio virtuoso di sanità pubblica – conclude Lanzarin – che con un investimento mirato riesce a proteggere i più piccoli, ridurre la pressione sugli ospedali e offrire maggiore serenità alle famiglie».

Nevi e screening: nessuna riduzione dell’offerta di cure in Veneto

In merito alle notizie apparse su alcuni organi di stampa, la Regione Veneto precisa che non vi è stata alcuna modifica o riduzione nell’offerta di visite dermatologiche e di controlli per i pazienti con sospette lesioni pigmentate (nei o nevi), che continuano a essere garantiti in tutte le sedi pubbliche e ospedaliere del territorio regionale, secondo le modalità di accesso definite dalle singole direzioni sanitarie.

Per maggiore completezza d’informazione, si evidenzia che con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), dal gennaio 2025 la cosiddetta “mappatura sistematica dei nei” non è più prevista come prestazione a carico del Servizio sanitario nazionale. Non si tratta di una scelta regionale, bensì di un aggiornamento stabilito a livello nazionale. Cosa cambia in concreto?

Nella pratica, nulla per i pazienti: il cittadino che presenti un nevo sospetto o qualunque lesione cutanea dubbia potrà come sempre rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, che – se lo riterrà necessario – formulerà la richiesta di visita dermatologica, prestazione LEA garantita e disponibile in tutte le strutture pubbliche del Veneto (con ticket previsto dalla normativa).

Perché la mappatura non è più un LEA?

La comunità scientifica internazionale (Ministero della Salute, società scientifiche dermatologiche, linee guida europee) è concorde: lo screening sistematico di tutti i nei nella popolazione generale non ha dimostrato efficacia nella riduzione dei melanomi invasivi né della mortalità per melanoma. Per questo non è paragonabile agli screening oncologici di comprovata utilità (mammella, colon-retto, cervice uterina).

Ciò non significa che la prevenzione sia meno importante: anzi, resta fondamentale adottare comportamenti prudenti e sottoporsi a controlli periodici dal proprio medico curante, che saprà valutare l’opportunità di ulteriori approfondimenti dermatologici.

In sintesi:

• La “mappatura sistematica dei nei” non è più un LEA per decisione nazionale.

• La visita dermatologica è garantita in tutto il Veneto: non ha subito alcuna limitazione e viene erogata in accordo con la prescrizione del medico curante. Il medico potrà richiederla ogni qualvolta vi siano sospetti clinici su un neo o su altre lesioni cutanee.

• I cittadini possono continuare a contare su un

servizio pubblico attento e disponibile alla diagnosi precoce del melanoma e delle altre patologie dermatologiche.

• La Regione Veneto non ha emanato alcuna delibera o indicazione alle aziende di riformulare l’accesso alle visite e ai servizi dermatologici: alcune aziende sanitarie hanno autonomamente introdotto percorsi organizzativi specifici sul proprio territorio.

• La Regione Veneto ha inteso tutelare al massimo la salute dei propri cittadini introducendo percorsi specifici di presa in carico da parte dei dermatolo-

gi su richiesta degli MMG, per tutti i soggetti con indicazione alla valutazioni anche periodiche delle pigmentazioni cutanee.

In conclusione, la Regione fa appello per un’informazione in ambito medico e sanitario ancorata a criteri di rigore scientifico e di trasparenza istituzionale. La salute dei cittadini non deve essere oggetto di polemiche o strumentalizzazioni: è fondamentale fornire messaggi chiari, corretti e basati sulle evidenze, così da evitare informazioni fuorvianti e garantire il rapporto di fiducia con il sistema sanitario pubblico.

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TAGLIATELLE AI FUNGHI

Un gran primo piatto facile da preparare. Con i funghi porcini o con un delizioso misto bosco, sono una ricetta classica e imperdibile della cucina d’autunno.

Ingredienti: 320 gr di tagliatelle fresche o pappardelle; 450 gr di funghi porcini; 200 ml circa di brodo vegetale; 2 spicchi d’aglio; olio extravergine; prezzemolo fresco; sale; pepe nero

Preparazione: In una padella trifolare i funghi, dopo averli puliti, con gli spicchi d’aglio sbucciati e leggermente schiacciati per tre massimo cinque minuti. Il tempo varia a seconda della dimensione o tipologia. I funghi devono risultare carnosi e intatti. Prendere metà dei funghi e frullarli insieme al brodo vegetale fino ad ottenere una crema vellutata. Dopo aver cucinato le tagliatelle, posatele direttamente in una padella con la crema di funghi e spadellare la pasta insieme ai funghi interi e una manciata di prezzemolo tritato.

POLPETTE DI PANE PISELLI E FORMAGGI

Un’ alternativa alle classiche polpette di carne. Un piatto tipico del recupero e della cucina contadina, con un gusto molto invitante. Perfette come secondo piatto o antipasto Ingredienti: :600gr passata di pomodoro; 300gr patate; 200gr latte; 150gr piselli freschi; 100 g pane secco; 70gr Pecorino Dop; 70 gr Asiago Dop; 70 gr Montasio Dop; 2 uova; pangrattato; timo limone; aglio; zucchero; sale; olio extravergine di olive

Preparazione:Lessare le patate e scottare i piselli in acqua bollente salata. Rosolare in una padella uno spicchio di aglio con un filo di olio. Aggiungere la passata di pomodoro, un pizzico di sale e di zucchero e cuocere il sugo a fuoco basso. Tagliare a dadini i formaggi. Scaldare il latte, fino quasi a bollore, con uno spicchio di aglio e di timo. Dopo averlo intiepidito versare il latte sul pane raffermo precedentemente tagliato a cubetti. Schiacciare le patate e mescolatele con i formaggi, i piselli e il pane; unite le uova sbattute. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo con cui formare piccole polpettine. Cucinare al forno per 10 minuti a 200° gradi. Servire con il sugo, tiepido

TORTA AI FICHI

La torta di fichi è il modo migliore per salutare la bella stagione. Questo dolce è facilissimo da preparare e buonissimo da mangiare.

Ingredienti: 250 g farina 00; 2 uova; 70 ml olio di semi; 400 g fichi freschi; 130 g zucchero di canna; 150 ml latte; 16 g lievito per dolci; 1 limone

Preparazione: In una ciotola mettere le uova e lo zucchero e montare con le fruste elettriche fino ad avere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere il latte e l’olio di semi e mescolare nuovamente senza creare grumi. Aggiungere la scorza di limone grattate. Incorporare la farina, un po’ per volta, e amalgamare con una spatola mescolando dal basso verso l’alto. Aggiungere il lievito. Unire i fichi sbucciati e tagliati a pezzi e amalgamarli all’impasto. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata di 24 cm di diametro. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 30-35 minuti.

Rubrica a cura di Sara Busato

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