laPiazza di Treviso Ovest - Dicembre 2025

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SUEM 118 Treviso, consegnate tre nuove ambulanze per soccorsi più efficaci

di Treviso Ovest

Giovanni Manildo:

“Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”

Le sfide di Stefani

Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.

Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.

Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti

NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI I NEGOZI DI PROSSIMITA’

E IL VOLONTARIATO

Dall’arte e la musica per grandi e piccini, all’arrivo di Babbo Natale e alle iniziative comunitarie, le due città celebrano il Natale con un calendario ricco di emozioni e momenti di condivisione

Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025

SCUOLE TREVIGIANE SEMPRE PIÙ IN ALTO

Corsi, laboratori, indirizzi rendono gli Istituti della Marca tra i migliori d’Italia

REGIONE: SI APRE L’ERA DI ALBERTO STEFANI DOPO IL SUCCESSO AL LAVORO SULLA GIUNTA

I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”

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Il Veneto che verrà

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.

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Natale l’eccellenza della

tradizione Sintoni zati sul

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Goppion diventa caffè ufficiale dell’Opera di Stato

Un traguardo di prestigio per il mondo del caffè italiano: Goppion Caffè, storica torrefazione di Preganziol, è stata scelta come caffè ufficiale dell’Opera di Stato di Vienna. Da settembre, le sue miscele vengono servite in sei punti di ristoro all’interno dell’iconico teatro, sancendo un ponte culturale e gastronomico tra Veneto e Austria. La filosofia del marchio è racchiusa nella promessa: “Bevilo Buono”, un invito a bere con qualità e cura ogni giorno. Ed è proprio questa ricerca verso l’eccellenza che ha permesso all’azienda di entrare nel tempio dell’Opera viennese. In parallelo all’ingresso all’Opera di Stato, la torrefazione ha progettato una box in edizione limitata per il Ballo dell’Opera 2026, che avrà luogo il 12 febbraio: il cofanetto conterrà due tazzine esclusive e una confezione celebrativa del caffè Goppion, destinata agli invitati all’evento. Questa presenza viennese non è una novità assoluta: Goppion gestisce già una filiale a Vienna dal 2019, che funge da fulcro per l’espansione nei mercati dell’Europa orientale, e i suoi prodotti sono serviti anche in caffè storici locali. La Goppion trae origine da una modesta trattoria di Lughignano, aperta da Luigi Goppion, nato nel 1859. È con lui, orfano, che nasce la famiglia.

Luigi aveva aperto, nel piccolo paese anche le attività di negozio alimentare e di ufficio postale, divenendo il centro del piccolo paese alle porte di Treviso. L’attività proseguì con Pietro, uno dei quattro figli. Nel 1948 i sei figli maschi di Pietro assorbiranno una piccola attività esistente in città, dal nome ‘Torrefazione Trevigiana Caffè’ a cui aggiunsero la specifica “Fratelli Goppion”. Le attività precedenti di quattro dei sei fratelli, in Etiopia e in Venezuela, avevano già avvicinato i fratelli al caffè.

Nel 1968 venne inaugurato lo stabilimento attuale a San Trovaso di Preganziol, a pochi chilometri dalla città di Treviso. Nel 1983 l’azienda divenne una società per azioni.

Anna Bergantin

La storica torrefazione di Preganziol conquista il teatro austriaco

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.

Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.

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La cerimonia. Il Comune dedica un parco agli Alpini e al Colonnello Ercole Smaniotto

Un nuovo luogo della memoria: il Parco di via Volta agli Alpini

lnuovo parco di via Volta è stato intitolato agli Alpini e in particolare al Colonnello Ercole Smaniotto.

L’area verde circonda la Casa degli Alpini costruita qualche anno fa, dove ha sede il gruppo di Mogliano Veneto dell’A.N.A. m.o. G. Tavoni, che da anni si occupa della manutenzione dell’area verde di 6.300 metri quadrati, limitrofa allo Scolo Pianton.

La cerimonia – organizzata dal Comune di Mogliano Veneto in collaborazione con il Gruppo Alpini di Mogliano Veneto e con la Sezione A.N.A. di Treviso – si è aperta con il ritrovo presso la Casa

degli Alpini in via Volta 2. dove si è svolto lo schieramento e l’alzabandiera.

I saluti istituzionali e gli interventi ufficiali sono stati affidati a Ottorino Celebrin, Capogruppo degli Alpini di Mogliano Veneto, Franco Giacomini, Presidente della Sezione A.N.A. di Treviso e a Davide Bortolato, Sindaco di Mogliano Veneto. Il momento centrale dell’evento è stata la scopertura dell’insegna di intitolazione del Parco, che ha sancito ufficialmente la dedica al Colonnello Ercole Smaniotto, figura di primo piano dell’intelligence della Terza Armata che

operò presso il comando con sede a Mogliano Veneto durante la Prima Guerra Mondiale. La sua storia, ricostruita e valorizzata grazie alle recenti ricerche dello studioso moglianese Federico Forlin, testimonia un impegno profuso nel garantire il benessere dei soldati, l’assistenza alla popolazione civile e la vigilanza del territorio nelle fasi più drammatiche del conflitto. Ad accompagnare la cerimonia il Gruppo Musicale Città di Mogliano Veneto e il Coro A.N.A. di Preganziol, che hanno reso omaggio alla memoria del Colonnello e agli Alpini con brani della tradizione.

«Questa intitolazione – dichiara il Sindaco Davide Bortolato – oltre a rendere merito agli alpini e al loro spirito solidaristico, rappresenta un atto di riconoscenza verso una figura che ha segnato la storia militare e civile italiana, ma anche un gesto di comunità: il Parco degli Alpini diventa oggi un luogo della memoria, di incontro e di identità per Mogliano Veneto». Anna Bergantin

Oltre duecento imprenditori al Move Hotel per il tradizionale incontro dei soci Confapi Venezia e Treviso

Si è svolto a Mogliano Veneto, negli spazi del Move Hotel, l’evento finale annuale dei soci Confapi Venezia e Confapi Treviso. Un appuntamento che ha richiamato oltre duecento imprenditori da tutto il territorio, occasione per fare il punto sull’andamento dell’economia locale e sulle prospettive future. Al centro dell’incontro, organizzato in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, la presentazione dello scenario economico globale ed europeo. Proprio il Research Department dell’istituto bancario ha illustrato le stime di crescita per il 2026: nel Nordest è attesa una lieve ripresa dell’attività, trainata soprattutto dalla domanda interna. Una fotografia che ha dato lo spunto per discutere di investimenti, competenze e competitività, temi cruciali per il tessuto produttivo veneto. A intervenire sono

stati i presidenti delle due territoriali, Marco Zecchinel per Venezia e Luca Fraccaro per Treviso, che hanno richiamato l’attenzione sulle difficoltà che le imprese affrontano ogni giorno: costi elevati, in particolare quelli energetici, carico fiscale, manodopera e ricorso agli ammortizzatori sociali. Entrambi hanno sottolineato anche il tema del personale qualificato, ricordando il divario crescente tra le figure richieste dalle aziende e quelle realmente disponibili. Durante la serata sono stati premiati gli imprenditori che nel corso dell’anno si sono distinti per scelte coraggiose e risultati significativi. Tra questi chi ha puntato su nuove assunzioni, ampliamento degli stabilimenti, innovazioni nei prodotti e nei servizi o aperture verso nuovi mercati. Un’attenzione particolare è stata riservata alle imprese femminili, con il lavoro del

Gruppo Donne, e alle iniziative del Gruppo Giovani. Nel suo intervento, Cristina Cipiccia, direttrice regionale di Intesa Sanpaolo per Veneto Est e Friuli Venezia Giulia, ha ricordato l’impegno delle piccole e medie imprese in tecnologia, ricerca e sostenibilità, elementi che permettono loro di restare competitive. Ha evidenziato inoltre il sostegno della banca in termini di strumenti finanziari e consulenza specializzata, ricordando che nei primi nove mesi del 2025 sono stati erogati circa 3,5 miliardi di euro a famiglie e imprese del Nordest. Particolare interesse ha suscitato l’analisi presentata da Giovanni Foresti del Research Department di Intesa Sanpaolo, dedicata al quadro economico attuale e alle reazioni delle imprese italiane alle tensioni internazionali e ai dazi. Secondo lo studio, il sistema produttivo nazionale sta dimostrando

una buona capacità di adattamento, grazie alla qualità della manifattura, al risparmio delle famiglie e alla solidità del settore bancario. Nel 2026, un recupero del potere d’acquisto e tassi d’interesse più contenuti potrebbero favorire consumi e investimenti, sostenuti anche dai fondi del PNRR. Lo studio ha messo in luce anche la vivacità delle imprese del Nordest di fronte ai nuovi scenari commerciali: molte stanno cercando clienti in mercati alternativi e valutano nuove sedi operative proprio negli Stati Uniti. Al tempo stesso è emersa l’importanza di una gestione più attenta dei rischi legati a energia, forniture, tecnologia e clima, oltre alla necessità di investire in processi più efficienti e in energia prodotta in autonomia. Una parte della relazione è stata dedicata ai vantaggi delle aziende che innovano e investono in ricerca: nel settore manifatturie-

ro, il valore aggiunto per dipendente supera di circa 40 mila euro quello delle imprese che non innovano. Benefici simili emergono anche nel caso dell’uso di energia rinnovabile o di macchinari ad alta efficienza. Centrale, secondo l’analisi, sarà inoltre la diffusione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi. Infine, è stato affrontato il tema dei giovani, considerato decisivo per la competitività futura. Le imprese con dirigenti under 40 risultano più propense a investire in tecnologie avanzate. Tuttavia, anche nel Veneto resta forte il problema della fuga di talenti: nel 2024 la Provincia di Treviso ha perso oltre 700 giovani laureati e la Città Metropolitana di Venezia ne ha registrati circa 550 in uscita. Un dato che, come sottolineato nel corso dell’incontro, richiede uno sforzo collettivo per trattenere e attrarre nuove competenze.

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Natale a Mogliano Veneto, oltre un mese di eventi

È

tutto pronto a Mogliano Veneto per l’avvio del programma natalizio 2025, che quest’anno si annuncia più ricco che mai. Grazie ai 15mila euro stanziati dal Comune a favore dell’associazione “Mogliano da Vivere”, la città si prepara a oltre un mese di appuntamenti, iniziative diffuse e momenti di comunità pensati per famiglie, bambini, giovani, anziani e visitatori. Lo slogan scelto, “Mettiamoci il cuore”, racchiude lo spirito dell’edizione 2025: ritrovarsi, collaborare, condividere un’atmosfera autenticamente natalizia.

Soddisfatto l’assessore alla Cultura Giorgio Copparoni, che sottolinea come il Natale sia un’occasione per rafforzare identità e tradizione: “Rafforziamo l’identità cittadina, sostenendo il commercio locale e valorizzando tutti i quartieri per portare la magia del Natale in ogni angolo di Mogliano”. Significati-

vo anche il contributo del mondo commerciale, come ricorda l’assessore al Commercio Marina Cocito: “Un calendario così ricco rappresenta un investimento sulla comunità e sulle imprese che lo animeranno. Ringrazio commercianti e commercianti moglianesi per l’impegno e la passione con cui rendono speciale il Natale della nostra città”.

Dopo l’accensione delle luminarie di sabato 29 novembre Piazza Caduti e l’inaugurazione della pista di pattinaggio su ghiaccio, aperta fino all’11 gennaio 2026, il programma di dicembre si prepara ad accogliere un ricco programma. Domenica 7 dicembre Mogliano si trasformerà in una galleria d’arte a cielo aperto grazie a “Vetrine”, iniziativa con cinque artisti del Treviso Comic Book Festival impegnati a dipingere le vetrine dei negozi. Nel pomeriggio l’Associazione di

Quartiere Marocco inaugurerà il presepe all’aperto nel parco della chiesa di Sant’Antonio. Il weekend del 12-14 dicembre sarà dedicato agli auguri nelle associazioni, ai laboratori per bambini, alle letture animate in biblioteca e alla due giorni di “Dolce Natale” in Piazza Caduti. Seguiranno canti, presepi, concerti nei quartieri e numerosi appuntamenti nelle scuole con la presenza di Babbo Natale e gli zampognari. Mercoledì 24 dicembre si aprirà con la consegna dei doni al Parco ai Pini e proseguirà a mezzogiorno con il tradizionale concertone della Vigilia in Piazza Caduti, animato dalla musica de Le Onde Beat. Dopo la messa, in Piazza Giuseppe Berto ci sarà lo scambio di auguri con panettone, pandoro e bevande calde. Il 26 dicembre nel Duomo S. Maria Assunta si terrà il concerto “È ancora Natale” dell’Ensemble

Turismo invernale: montagna e ricerca di qualità trainano le scelte dei viaggiatori

Il turismo veneto si prepara a una stagione invernale positiva, sostenuto da tendenze che confermano la solidità del settore e l’attrattività della regione. Secondo un recente sondaggio, il 31% degli intervistati sceglierà il Veneto come meta per le proprie vacanze, mentre oltre la metà opterà per altre destinazioni italiane e un 40% guarderà all’estero. Per l’inverno, la montagna si conferma protagonista: il 57% degli intervistati indica le località montane come prima scelta, premiando comprensori attenti alla qualità dei servizi, alle attività outdoor e alla sostenibilità ambientale.

Le città d’arte ottengono invece il 25% delle preferenze, a testimonianza della forza del patrimonio culturale veneto e della capacità dei centri storici di attrarre visitatori anche nei mesi più freddi, grazie a musei, eventi e iniziative dedicate. Tra le motivazioni che guidano la scelta, la ricerca di tranquillità, qualità della vita e relax emerge come fattore determinante per il 58% dei vacanzieri. Un orientamento chiaro, che invita gli operatori del settore a puntare su accoglienza personalizzata, benessere, cura dei dettagli e proposte su misura, elementi sempre più centrali nella com-

Pausa in Sol Maggiore. Il 30 dicembre torneranno le “Storie di Natale” con letture e attività per bambini. Il 5 e 6 gennaio, infine, spazio alla Befana, da Campocroce a Zerman, fino a Mazzocco e Marocco, con panevin, dolcetti, spettacoli di burattini, giocoleria e la consegna delle tradizionali calzette. Il Natale moglianese 2025 si

petitività delle destinazioni. Per quanto riguarda l’ospitalità, bed & breakfast (32%) e hotel (29%) guidano le preferenze, mentre gli appartamenti turistici si attestano al 17%. La predominanza delle prenotazioni online, che raggiungono il 76%, conferma l’importanza strategica della presenza digitale, anche se un 14% continua a rivolgersi alle agenzie tradizionali, riconoscendo il valore della consulenza esperta. Un quadro complessivo che conferma come il turismo invernale veneto continui a crescere puntando su qualità, autenticità e servizi evoluti. (s.b.)

presenta dunque come un grande mosaico di iniziative diffuse, capace di coinvolgere scuole, famiglie, quartieri e associazioni. Un appuntamento che, come da slogan, “mette al centro il cuore”, offrendo oltre un mese di eventi che uniscono tradizione, cultura, socialità e sostegno al commercio locale.

Sara Busato

Natale da vivere/2. Tre concerti per celebrare le feste tra musica, tradizione e spiritualità

A Zero Branco torna “Natale a Zero”

Z

ero Branco si prepara ad accogliere l’atmosfera delle feste con “Natale a Zero – Suoni e Canti per il Natale 2025”, la rassegna musicale che ogni anno accompagna la comunità nel periodo più suggestivo dell’anno. Organizzata da Asolo Musica – Veneto Musica, con il patrocinio del Comune di Zero Branco e il sostegno del Ministero della Cultura, l’iniziativa propone tre appuntamenti gratuiti nelle chiese parrocchiali del territorio, luoghi da sempre custodi di arte, memoria e spiritualità. Il primo concerto, che si è svolto domenica 7 dicembre 2025 alle ore 18.00, presso la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. Protagonisti sono stati il Coro Valdobbiadene, guidato dal direttore Marco Dal Molin insieme all’organista Elia Bortolomoli. Il programma, intitolato “Puer Natus”, ha offerto un viaggio nella tradizione natalizia popolare, tra canti appartenenti alla memoria collettiva e suggestioni musicali che evocano l’infanzia, il sacro e il calore delle feste. Il secondo appuntamento è previsto per domenica 21 dicembre 2025 alle ore 16.30, nella Chiesa Parrocchiale di Scandolara. Il concerto “Notti d’inverno – Armonie a due voci” vedrà esibirsi le musiciste Irene Squizzato e Anna Bodnar,

entrambe alla fisarmonica. Una serata intimista, ricca di sonorità evocative, capace di trasformare il gelo dell’inverno in un abbraccio musicale.

La rassegna si concluderà venerdì 26 dicembre 2025 alle ore 16.30, nella Chiesa Parrocchiale di Sant’Alberto, con un evento dal sapore storico: “Pifa di Natale – Pastorali musicali in Europa fra XVI e XVII secolo”, eseguito dal gruppo Pifari del Doge. Un tuffo nelle atmosfere antiche delle pastorali barocche, che un tempo risuonavano nelle corti e nelle chiese d’Europa durante le festività.

L’iniziativa “Natale a Zero” si conferma così un appuntamento atteso e partecipato, un’occasione per vivere il Natale attraverso la musica, riscoprendo tradizio-

ni, strumenti e repertori capaci di parlare ancora oggi alla sensibilità contemporanea. Le tre serate saranno a ingresso libero, un invito aperto a tutta la cittadinanza e ai visitatori dei comuni vicini.

Tra i promotori figurano anche l’Istituto Comprensivo di Zero Branco e le realtà locali che sostengono la cultura sul territorio, a testimonianza di un impegno condiviso nel valorizzare arte e musica come patrimonio collettivo. Con questa rassegna, Zero Branco accende ancora una volta le luci del Natale attraverso il linguaggio universale dei suoni e dei canti, offrendo momenti di bellezza e riflessione in un periodo dell’anno in cui il bisogno di sentirsi comunità è più forte che mai.

Sara Busato

Quinto di Treviso 2025: dicembre tra luci ed eventi

Quinto di Treviso si prepara a vivere un dicembre all’insegna della magia natalizia. Domenica 30 novembre, con l’accensione delle luminarie tra Piazza Roma e Villa Memo Giordani Valeri, ha preso ufficialmente il via il calendario di eventi che animerà il centro cittadino per tutto il mese. Le installazioni luminose, tra fontane di luce e giochi di sfere lungo il Sile, creano un percorso suggestivo che valorizza i luoghi simbolo del paese. Il Sindaco Ivano Durigon commenta: “Riportare a Quinto una manifestazione storica come la Mostra del Radicchio rappresenta un valore significativo per la nostra comunità, frutto dell’impegno della Pro Loco e dei volontari. È un’occasione per valorizzare il territorio e ritrovarsi insieme”. Il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Cristina Veneziano aggiunge: “Il calendario ‘Luci, eventi e tradizioni’ unisce cultura, socialità e

memoria, con iniziative che vanno dall’omaggio a Beppe Ciardi ai progetti di valorizzazione delle vedute locali, fino a conferenze e spettacoli per grandi e piccoli”. Appuntamenti culturali e per le famiglie:14 dicembre: concerto Il pianista nell’anima. 17 dicembre: reading musicale Becoming Jane – Miss Austen; 19 dicembre: evento APS Quinto Spazio Giova-

ni; 20 dicembre: arrivo di Babbo Natale e animazione per famiglie; 21 dicembre: inaugurazione Sala Comunale Francesco Baracca e premiazioni. Inoltre, il calendario include due esposizioni aperte al pubblico: la mostra d’arte Forme che raccontano dello scultore Franco Ceolin e la 14ª Mostra del Libro, aperta fino al 17 dicembre. (r.t.)

La rassegna si chiuderà il 26 dicembre con i Pifari del Doge e la performance di musica barocca “Pifa di Natale”. L’iniziativa coinvolge istituzioni e realtà locali per valorizzare cultura e tradizione

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Il sindaco Ivano Durigon e il Vicesindaco Cristina Veneziano

Un Natale all’insegna della condivisione e dello spirito di comunità.

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Dopo il notevole successo riscontrato lo scorso anno, sarà riproposta tutti i gior“Brick Christmas”, tagonisti assoluti saranno i mattoncini Lego, che da sempre fanno divertire bamNon mancheranno laboratori, giochi e attività ludico-ricreative per stimolare la fantasia e la creatività dei ragazzi. Ma il Paese del Natale sarà soprattutto uno spazio di incontro per la comunità, offrendo proposte pensate per ogni età e interesse: tombole e giochi tradizionali,

Cto in questi giorni la certi cazione

La novità di quest’anno è il Capodanno

di più diventando ospitale anche nei mesi

Se il Parco Urbano sarà il cuore delle Feste, lo spirito del Natale e le sue tradizioni animeranno tutto il territorio di Cavallino-

me la magia delle Festività tra luci, musica, profumi e sorrisi.

Tutti i giorni dalle 15 alle 21.30, e nei ne settimana dalle 10.30 alle 22.00, sarà possibile visitare “Mercatini e sapori”, i mercatini di Natale che proporranno nei vari stand artigianato locale, creazioni natalizie e dolci tradizionali. Presenti una selezione di food truck, che offriranno ai visitatori un percorso tra sapori e tradizioni, in un’atmosfera calda e luminosa che saprà incantare grandi e piccini.

cuore pulsante delle Festività. Come Amministrazione», spiega il sindaco Roberta Nesto, «vogliamo continuare a investire nelle manifestazioni per rafforzare il legame che unisce la nostra comunità e offrire al territorio spazi di incontro, nei quali anche le associazioni locali saranno protagoniste con le loro iniziative. Sono tante le occasioni per vivere Cavallino-Treporti nel periodo delle Feste. Non siamo solo una destinazione balneare, ma una località che sta crescendo e che sta sempre

“Lail presepe in laguna opera dell’artista Francesco Orazio, con più di 400 statue in compensato marino posizionate sullo specchio acqueo che si affaccia sugli 8 km della pista ciclopedonale a sbalzo più lunga d’Europa, lungo via Pordelio. Inoltre, sempre tra le inizia“L’arte

Si tratta di un percorso diffuso tra le frazioni per scoprire le Natività realizzate dalle parrocchie e dalle famiglie, che aprono i cancelli delle loro anche il “berolon”, come viene chiama-

Istituti trevigiani al vertice: riconoscimenti e investimenti record

La Provincia di Treviso accoglie con soddisfazione i risultati di Eduscopio, che confermano l’eccellenza delle scuole superiori della Marca. Marcon elogia dirigenti e docenti e ricorda gli oltre 181 milioni investiti dal 2016 per edifici moderni e sostenibili, anche grazie ai fondi PNRR

L’indagine diffusa da Eduscopio mette in luce le buone performance degli istituti superiori della Marca Trevigiana, risultati che il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, accoglie con soddisfazione. Marcon esprime le proprie congratulazioni alle scuole superiori del territorio per la qualità dei percorsi offerti a studentesse e studenti, un impegno riconosciuto anche a livello regionale.

La Provincia, che gestisce l’edilizia scolastica di competenza, ricorda di avere in carico oltre un centinaio di edifici distribuiti nel territorio veneto, sui quali negli ultimi anni sono stati effettuati interventi di riqualificazione, miglioramento energetico, manutenzioni e nuove costruzioni. Dal 2016 a oggi il valore complessivo delle opere supera i 181 milioni di euro.

“Un plauso davvero a tutte le dirigenti e a tutti i dirigenti scolastici, ai docenti e alle comunità scolastiche di tutte le scuole superiori della nostra Provincia – sottolinea Marcon – un risultato che esprime l’eccellenza dell’offerta formativa del territorio della Marca Trevigiana, frutto di competenza, esperienza e valorizzazione dei talenti”. Il presidente ricorda inoltre la collaborazione con il mondo scolastico per garantire edifici più moderni e sostenibili, resa possibile anche dai fondi del PNRR:

“Oltre 100 milioni investiti negli ultimi tre anni, che ci hanno permesso di portare avanti 35 cantieri in tutto il territorio”.

Nel ribadire le congratulazioni, Marcon ringrazia dirigenti, docenti e l’Ufficio Scolastico Provinciale per la collaborazione costruita nel tempo, definita fondamentale per sostenere le nuove generazioni.

Il Liceo Antonio Scarpa di Oderzo si conferma al vertice nell’indirizzo classico, mantenendo una performance stabile e di alto livel-

lo. Nel settore scientifico, il Liceo Giorgione di Castelfranco Veneto continua a distinguersi, consolidando la propria posizione di leadership.

Non meno brillanti sono i risultati del Liceo Verdi di Valdobbiadene, primo sia nello scientifico a

indirizzo scienze applicate sia nel linguistico, confermando la qualità del percorso formativo offer-

to. Tra le scienze umane, invece, è l’Istituto Marconi di Conegliano a primeggiare, in particolare

nell’opzione economico-sociale. Tra le specializzazioni più recenti, il Liceo Da Vinci di Treviso si conferma riferimento nello scientifico sportivo, mentre il Liceo Munari di Vittorio Veneto mantiene la leadership nel liceo artistico, dimostrando costanza e continuità.

Anche tra gli istituti tecnici si registrano conferme importanti: il Marco Fanno di Conegliano primeggia tra i tecnici economici, mentre l’Istituto Sartor di Castelfranco Veneto si conferma il migliore nel tecnico tecnologico. Anna Bergantin

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Treviso in vetta al Veneto: prima provincia per qualità della vita

Treviso conquista il primato tra le province venete per qualità della vita, posizionandosi al sesto posto assoluto in Italia secondo l’ultima classifica pubblicata dal Sole 24 Ore. Un balzo di 18 posizioni rispetto all’anno scorso, frutto di eccellenti performance in numerosi settori.

La Marca Trevigiana primeggia a

livello nazionale per raccolta differenziata, si piazza al secondo posto per ambiente, servizi e fotovoltaico, e si distingue per la qualità della vita degli anziani. Ottimi risultati anche per parità di genere (8^), giustizia e sicurezza (10^) e demografia, salute e società (15^).

«Un risultato che ci riempie di orgoglio – commenta il presidente della Provincia, Stefano Marcon –. Queste classifiche vanno prese con cautela, ma quando più indicatori indipendenti confermano la stessa tendenza significa che la strada intrapresa è quella giusta».

Giovani. Educatori, psicologi e ostetriche si impegnano in percorsi per ragazzi dagli 11 ai 18 anni e loro genitori

Parte “Ti Incontro”, progetto per mettere al centro famiglie e adolescenti

Parte ufficialmente “Ti Incontro”, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Unità operativa complessa Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori dell’Ulss 2 e l’Ambito Territoriale Sociale ATS VEN_09 di Treviso. Il progetto, completamente gratuito, si rivolge a ragazzi tra gli 11 e i 18 anni e alle loro famiglie residenti nei 37 Comuni del Distretto di Treviso, con l’obiettivo di sostenere il benessere emotivo e rafforzare le relazioni familiari.

“Ti Incontro” propone momenti di ascolto, laboratori e incontri formativi pensati per guidare i genitori e offrire ai giovani uno spazio sicuro dove parlare e confrontarsi. A gestire le attività saranno educatori, psicologi e ostetriche, che metteranno a disposizione competenza e vicinanza in ambienti non giudicanti.

Tra le principali iniziative:

• Porta Aperta: spazi liberi di ascolto per adolescenti e genitori, per confrontarsi su crescita, emozioni e relazioni. Gli incontri si svolgeranno da novembre 2025 a marzo 2026 nei Comuni di Treviso, Villorba, Mogliano Veneto e Oderzo.

• Genitorialità: laboratori espe-

rienziali per famiglie nei Comuni di Treviso, Spresiano, Breda, Paese, Roncade, Casier, Preganziol, Ponte di Piave, Motta di Livenza e Oderzo, con momenti di condivisione su educazione, dubbi e strategie pratiche.

Parlami di Te: percorsi di gruppo per adolescenti sui temi della sessualità consapevole, del rispetto, delle emozioni e del corpo, a Treviso, Villorba, Mogliano Veneto e Oderzo.

• Ambulatorio ostetrico ad ac-

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cesso libero: ogni venerdì, a partire da dicembre 2025 fino al 13 marzo 2026, al Consultorio Familiare di Treviso, i ragazzi dai 14 anni in su potranno confrontarsi direttamente con professionisti su corpo, sessualità, prevenzione e affettività.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare la segreteria del progetto al numero 320 4353895, il venerdì dalle 14 alle 15.

Anna Bergantin

Passante di Mestre: nuove aree Secure Park lungo la A4 per mezzi pesanti

Dallo scorso 10 novembre sono operative le nuove aree di sosta “Secure Park” lungo il Passante di Mestre (A4), realizzate da Concessioni Autostradali Venete per offrire agli autotrasportatori uno spazio sicuro e attrezzato per le soste obbligatorie. Le strutture, situate alle uscite di Spinea e Preganziol, sono pensate per consentire ai conducenti professionali di riposare e ristorarsi lontano dalla carreggiata, migliorando così la sicurezza stradale. Riservate esclusivamente ai mezzi pesanti, le aree “Secure Park Spinea” e “Secure Park Preganziol” permettono di rispettare i periodi di riposo previsti dalla normativa vigente. Localizzate rispettivamente al km 380+400 e al km 400+100 della A4, le aree sono accessibili anche dalla viabilità ordinaria grazie alla posizione all’interno delle rotatorie di accesso al Passante. Ogni parcheggio, aperto 24 ore su 24 e videosorvegliato, può ospitare fino a 10 mezzicontemporaneamente e offre servizi come Wi-Fi gratuito, docce con acqua calda, area ristoro con distributori automatici e collegamento delle telecamere al Centro Operativo CAV. L’accesso è gratuito, ma riservato ai soli mezzi pesanti previa prenotazione tramite l’app “Secure Park”, disponibile su Apple e Google Store, che consente di verificare in tempo reale la disponibilità dei posti. Non possono accedere autovetture, motociclette, bus, camper o mezzi con trasporto di merci pericolose (ADR). La sosta massima consentita è di 72 ore consecutive a partire dall’ingresso.

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NATALE A PADOVA

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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE

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Tragedia a Silea: trovato cadavere di un senzatetto nel fosso

Un uomo di 59 anni, senza fissa dimora e con problemi di tossicodipendenza, è stato trovato morto in un fosso di via Cendon. Gli accertamenti escludono violenza: probabile assideramento.

Il tragico ritrovamento è avvenuto verso la fine di novembre, quando è stato trovato il corpo senza vita di un uomo di 59 anni, noto alle forze dell’ordine e senza fissa dimora. Il cadavere giaceva nel fosso lungo via Cendon, una zona isolata che, nelle ore precedenti, era stata frequentata dalla vittima.

L’uomo, originario di Spresiano e con una lunga storia di tossicodipendenza,

era stato avvistato la notte precedente dalle forze di polizia, mentre si aggirava in stato di alterazione nei pressi dell’ex complesso della Chiari e Forti, dopo una pioggia che lo aveva probabilmente bagnato. Gli agenti della polizia locale di Silea lo avevano notato in condizioni precarie, ma non avevano potuto intervenire in quel momento.

Un tragico incidente?

Nel corso dell’ispezione cadaverica disposta dalla Procura, non sono stati trovati segni di violenza sul corpo. La morte, secondo gli inquirenti, potrebbe essere avvenuta per cause naturali, con l’ipotesi principale che sia stato un assideramento a causare la tragedia, complice il freddo della notte e l’umidità. Non vi sarebbero evidenti tracce di abuso di sostanze, escludendo al momento l’ipotesi di un’overdose.

Il corpo è stato notato da un residente che stava accompagnando il figlio a calcio, quando ha visto la sagoma del 59enne affiorare in parte dall’acqua del fossato. Accanto al corpo sono stati trovati alcuni oggetti personali, tra cui un biglietto della MOM, un pacchetto di sigarette e degli analgesici. I documenti della vittima erano, invece, appesi a una recinzionepoco distante. Il 59enne era già conosciuto alle forze dell’ordine per precedenti legati alla sua condizione di senzatetto e per problemi di tossicodipendenza. La sua vita, segnata dalla solitudine e dalla difficoltà, ha avuto un epilogo tragico in circostanze che, almeno per ora, sembrano essere accidentali.

Anna Bergantin

Raid punitivo a Zero Branco per un debito di droga: cinque 20enni nei guai

Un’aggressione violenta avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 ottobre a Zero Branco si è conclusa con cinque giovani tra i 20 anni destinatari di misure cautelari da parte dei carabinieri di Zero Branco. I ragazzi, residenti tra Mogliano Veneto e Marcon, sono accusati di aver organizzato un raid punitivo ai danni di un 27enne marocchino per un debito legato alla droga.

Secondo quanto ricostruito dai militari, la vittima era stata attirata con un pretesto in una zona isolata, dove era stata picchiata a calci e pugni. In più occasioni i giovani l’avevano costretta a tentare prelievi a un bancomat nelle vicinanze. Le indagini hanno potuto contare sull’analisi dei filmati delle telecamere della banca e delle vie di fuga, ma soprattutto sulla chat di un social network in cui i cinque avrebbero pianificato nel dettaglio l’aggressione. Tre dei ragazzi avevano già precedenti, mentre due erano stati arrestati subito dopo l’episodio.

Ora per tutti è scattato l’obbligo di dimora nel comune di residenza, con il rientro notturno obbligatorio dalle le 22 alle 6. (a.b.)

21 NOVEMBRE 2025 - 6 GENNAIO 2026

Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.

Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe. Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, mostre, teatri.

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Confartigianato Marca Trevigiana: Francesca Posocco e Domenico Baldasso i nuovi vicepresidenti

Confartigianato Imprese Marca Trevigiana completa la squadra di vertice con Francesca Posocco, vicepresidente vicaria, e Domenico Baldasso, vicepresidente con delega alle comunità di mestiere. I due portano innovazione, esperienza internazionale e nuove energie all’associazione.

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S i completa la squadra di vertice di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana con la nomina di Francesca Posocco e Domenico Baldasso a vicepresidenti. Posocco ricoprirà il ruolo di vicepresidente vicaria, mentre Baldasso sarà vicepresidente con delega alle comunità di mestiere. «Una scelta strategica che guarda alle sfide future», commenta il presidente provinciale Armando Sartori. «I due nuovi vicepresidenti rappresentano le nuove generazioni di imprenditori, operano in settori innovativi e hanno una visione internazionale».

multinazionale belga che produce profili modulari in alluminio per allestimenti.

«Il mio impegno in Confartigianato sarà volto a valorizzare il ruolo dell’artigiano come agente di cambiamento», afferma Posocco. «Vogliamo dare voce alla creatività e alla bellezza che produciamo, promuovendo un dialogo tra generazioni e settori».

Francesca Posocco, 44 anni, originaria di Vittorio Veneto, è laureata in Relazioni pubbliche e pubblicità e in Discipline psicosociali. È membro del Direttivo provinciale della Comunità dei Grafici di Confartigianato e della Giunta dell’Associazione mandamentale di Vittorio Veneto. Fondatrice di Kora Comunicazione, agenzia che supporta aziende ed enti pubblici in marketing, copywriting, grafica, web design e comunicazione digitale, dal 2008 è anche socia e direttrice marketing di ABS Group, specializzata in stampa su tessuto per allestimenti. Dal 2025 è socia di BeMatrix Italy, filiale italiana della

Domenico Baldasso, 48 anni, laureato in ingegneria gestionale, è presidente provinciale e vicepresidente veneto della categoria ICT di Confartigianato. Amministratore unico e direttore commerciale di Trevigroup Srl, azienda che da oltre 15 anni fornisce soluzioni IT personalizzate a medie e grandi imprese italiane e internazionali,

Baldasso è esperto di cybersicurezza e innovazione tecnologica. «L’esperienza di crescita della mia azienda dimostra quanto tecnologia e organizzazionepossano sostenere le imprese artigiane», spiega Baldasso. «Permettono di concentrarsi sul know-how distintivo e di valorizzare le competenze dei collaboratori, comunicando in modo autentico il lavoro delle aziende artigiane di oggi». Secondo il presidente Sartori, «la sfida associativa è guidare le PMI attraverso il cambiamento, garantendo che lo spirito artigiano trovi spazio nel futuro. Persone, creatività e comunità restano valori essenziali per affrontare l’età dell’incertezza».

Anna Bergantin

Mondo dell’imprenditoria in lutto: è morto a 77 anni Mario Antiga, fondatore di Grafiche Antiga

Il mondo dell’imprenditoria si ferma per la morte di Mario Antiga, scomparso all’età di 77 anni. Fondatore dell’omonima azienda Grafiche Antiga, con sede a Crocetta del Montello, l’uomo ha rappresentato per decenni un punto di riferimento nel settore della grafica e della stampa, trasformando una piccola realtà in una delle più importanti aziende italiane del settore.

Noto per la sua visione imprenditoriale e il suo impegno quotidiano, Mario Antiga ha contribuito a scrivere la storia di un’impresa che oggi conta oltre 200 dipendenti e un volume d’affari che supera i 45 mi-

lioni di euro. Fondata nel 1968 dai fratelli Franco, Silvio, Mario, Carlo e Maria Antonietta, Grafiche Antiga è cresciuta nel corso degli anni, diventando una realtà di primo piano a livello nazionale nel campo della stampa e dell’editoria.

Nel 2018, Grafiche Antiga aveva celebrato con orgoglio il mezzo secolo di attività. In quegli anni, l’azienda, che era partita con un nucleo di pochi collaboratori, è riuscita a conquistare una posizione di leadership nel settore della grafica e stampa, distinguendosi per la qualità e l’innovazione dei suoi servizi. Un percorso di crescita costante che ha visto l’azienda non solo

ampliarsi a livello di fatturato, ma anche diventare un punto di riferimento per l’industria editoriale in Italia.

Sotto la guida di Mario, Grafiche Antiga ha evoluto la propria struttura, riuscendo a coniugare tradizione e modernità, affrontando le sfide di un mercato in continua trasformazione. Con una visione strategica e una passione incrollabile, Mario ha saputo portare avanti un’impresa che non solo ha avuto successo, ma ha anche contribuito a formare e a dare lavoro a centinaia di persone, diventando un simbolo di resilienza e impegno nel panorama imprenditoriale italiano.

Domenico Baldasso e Francesca Posocco

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è una mattina di lavoro come tante. Michela sta completando una proposta di ristrutturazione: sul monitor la pianta di un appartamento in revisione, sul tavolo i campioni necessari per definire le scelte con il cliente. Il suo metodo è chiaro fin da subito: partire dagli usi quotidiani della casa e costruire soluzioni reali, pensate per la vita concreta delle famiglie padovane.

La porta si apre e Filippo entra con una piastrella appena ritirata in cantiere, il passo rapido di chi ha già mezza giornata alle spalle. «Mattinata intensa» commenta, appoggiando il campione sul tavolo.

È uno scambio immediato, naturale. Lei pianifica, lui controlla sul campo. Un equilibrio che nasce dall’esperienza: anni di interventi, appartamenti trasformati, bagni ripensati da zero, esterni rifatti e attività commerciali riportate a nuova vita.

do iniziano a toccare le superfici reali capiscono subito cosa preferiscono. È un momento molto utile anche per chiarire costi, tempi e alternative. Meglio essere chiari subito, piuttosto che arrivare a metà strada con dubbi

Ristrutturare e abitare oggi a Padova e provincia:

un incontro con Michela e Filippo di Edilizia PER

Capita di cambiare strada

Sì, quando serve. Un progetto non è mai un blocco immobile: può evolvere.

A volte lo richiede proprio il cantiere. Magari scopriamo che una parete può reggere una soluzione più intelligente o che un impianto può essere migliorato con un intervento minimo.

In quei casi la cosa fondamentale è spiegare perché un’alternativa funziona meglio e cosa comporta. Le famiglie apprezzano molto quando comprendono le

A volte mi basta una sua foto o una sua nota vocale per capire che è meglio correggere un dettaglio o valutare una variante. L’obiettivo è evitare sorprese e arrivare alla fine con un lavoro coerente con ciò che

Edilizia PER segue una gamma ampia di lavori: ristrutturazioni di bagni, appartamenti completi, pavimentazioni esterne, piscine interrate e spazi commerciali. Un raggio d’azione che rispecchia le esigenze di famiglie e attività del territorio.

Approfittiamo del momento per fare alcune domande.

Il cantiere oggi: organizzazione, controllo e presenza

Filippo, cosa cercano oggi le persone quando si parla di cantiere?

Immobiliare PER: selezionare ciò

Il metodo: ascolto, materiali e scelte ragionate

influisce sulla vita di una famiglia.

Qual è il primo passo quando una famiglia vi affida un progetto?

Michela:

tante. Ogni casa ha una storia diversa: c’è chi lavora spesso da casa, chi ha bambini piccoli, chi ha un bagno minuscolo che vuole far respirare. Raccogliamo tutte queste informazioni e iniziamo a tradurle in soluzioni concrete. Poi si passa ai materiali. Molte persone arrivano con una cartella di immagini salvate online, ma quan-

Immobiliare PER è una realtà relativamente

Siamo molto selettivi. Vediamo tanti immobili in città e nei comuni vicini. Valutiamo posizione, esposizione, luminosità, distribuzione degli spazi e, ovviamente, lo stato degli impianti e delle strutture. Ci sono case che “parlano” al primo sguardo e altre che ri-

La consulenza bagno online:

Che in poco tempo si chiariscono molti dubbi

E chi lo desidera può ricevere anche una selezione dei materiali più adatti. La prenotazione si fa dal sito ed è un buon modo per partire con sicurezza,

Il mio compito è capire cosa è davvero realizzabile. Se un immobile permette un intervento sensato, allora ha potenziale. Se per ottenere un risultato buono

Quando troviamo la soluzione giusta decidiamo se ristrutturarla completamente e proporla pronta, oppure presentarla con un progetto che mostri chiaramente come può diventare. Tutti gli immobili diwww.ediliziaper.com, così chi cerca casa può farsi un’idea concreta prima an-

complicate con altri lavori. Come gestite

Con continuità e presenza. Aggiornamenti costanti, sopralluoghi programmati, spiegazioni chiare. La fiducia non si costruisce con i discorsi, ma con ciò che il

E con scelte reali, materiali veri, progetti ragionati. Una famiglia ha bisogno di capire, non di imma-

È fondamentale. Le differenze tra due materiali possono sembrare minime in foto, ma dal vivo cambiano tutto. Qui si confrontano texture, colori, formati e

E per noi è un supporto importante: possiamo valutare subito come una scelta si comporterà poi

Filippo: Con cantieri sempre più organizzati, efficienti e coordinati, perché la complessità tecnica cresce ogni anno.

Michela: E con un rapporto ancora più diretto con le famiglie. I modi di abitare cambiano, così come le priorità. Il nostro obiettivo è rimanere un punto stabile: un percorso chiaro, professionale e seguito dall’inizio alla fine. Edilizia PER e Immobiliare PER sono oggi una presenza solida nel territorio: un luogo in cui progettazione e cantiere dialogano ogni giorno, per ristrutturare case che funzionano davvero nella vita quotidiana e accompagnare le famiglie con un metodo affidabile e concreto.

Edilizia PER Immobiliare PER

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SOS Guida Sicura. Partner dell’iniziativa UPI Veneto, Ulss2, Federazione Motociclistica, Prefettura e Ufficio Scolastico

La Campagna di prevenzione si amplia con social, fumetti, guerrilla markerting e più lezioni nelle scuole

L ezioni nelle scuole, campagna di comunicazione social tra fumetto e illustrazione, drive camp con simulazioni e monitoraggio dei dati sugli incidenti stradali. Entra nel vivo il progetto “SOS Guida Sicura”, iniziativa che la Provincia di Treviso mette in campo a cavallo tra il 2025 e il 2026 per la sicurezza stradale. Il progetto origina dal bando nazionale “Mobilità Sicura” lanciato dall’Unione delle Province Italiane, finanziato con il Fondo contro l’incidentalità notturna gestito dal Dipartimento per le politiche contro la droga e le altre dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che la Provincia di Treviso ha vinto grazie a un progetto multisettoriale, ottenendo così un contributo di 100.000 euro.

Insieme alla Provincia, Ente capofila, partner del progetto sono UPI Veneto, Ulss2 Marca trevigiana, Federazione Motociclistica Italiana. Partner associati sono l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Ufficio VI - Ambito Territoriale di Treviso e la Prefettura di Treviso. Altri Enti coinvolti nella diffusione della campagna sono Silb e Fipe di Confcommercio Treviso, Unasca, Confarca e CONI Veneto. Al via da oggi la campagna di comunicazione tra social (Instagram: @sosguidasicura), fumetto, illustrazione e guerrilla marketing dal claim “Il bello di…” che vuole sensibilizzare i giovani sul rischio del consumo di alcool e droghe alla guida.

“Il bello di…” è il claim lanciato da UPI Nazionale che vuole coinvolgere sul piano emozionale i giovani contro l’uso di alcool o droghe quando si mettono alla guida. L’idea è stata subito ripresa dalla Provincia di Treviso e declinata con una strategia di comunicazione che potesse avvicinare il target definito, quello della Generazione Zeta, usando dunque Instagram come principale mezzo di comunicazione. Mutuando poi il successo dell’iniziativa “One Health” dell’Ulss2 Marca Trevigiana, recente vincitrice del Forum Sanità 2025, si è scelto di usare il linguaggio del fumetto e dell’illustrazione per comunicare i contenuti della campagna, con

approfondimenti e interventi degli esperti, oltre al coinvolgimento di un creator per diffondere ancora di più i messaggi.

“Il bello di… un primo appuntamento, è poter vivere anche il secondo” recita il testo che accompagna la prima illustrazione realizzata, dove una giovane coppia si guarda negli occhi emozionata: l’invito è ovviamente quello di non mettersi mai alla guida se si sono assunti alcol o droghe, perché potrebbe essere l’ultimo… appuntamento con la vita. Oltre a una serie di illustrazioni a tema che toccano vari ambiti della vita

giovane (i primi appuntamenti, i concerti, andare a ballare, lo sport, le feste, la scuola, le amicizie) saranno realizzati due fumetti per Instagram che lanceranno l’approfondimento sulle tematiche relative alla pericolosità del consumo di alcool o droghe: il primo uscirà domani e sensibilizzerà sulla figura del guidatore designato.

Nel frattempo, proseguono le lezioni strategiche di educazione stradale, con focus sugli effetti dell’assunzione di alcol o droga, per gli studenti delle scuole superiori: nel 2025 siamo già a 23 lezio-

ni, con oltre 3.000 studenti coinvolti. Inoltre, è stata ottimizzata la gestione dei dati relativi agli incidenti stradali attraverso un nuovo applicativo a servizio del Centro di monitoraggio incidenti stradali della Provincia di Treviso.

“Prosegue l’impegno della Provincia di Treviso sulla sicurezza stradale, con un nuovo strumento, una campagna che coinvolge a 360° gradi i locali da ballo, i bar, le autoscuole e le associazioni sportive, nel diffondere vignette informative a fumetti che in un linguaggio vicino alle giovani generazioni contestualizzano

le buone pratiche alla guida – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – i fumetti informativi verranno veicolati attraverso la pagina instagram del progetto, nonché con bicchieri, sottobicchieri e locandine che rimandano ai consigli per tutelare se stessi e gli altri quando si è al volante. Questa azione accompagna anche le 40 lezioni di sicurezza stradale nelle scuole superiori che porteremo avanti fino alla prossima primavera e che a oggi hanno già coinvolto oltre 3000 studenti” Anna Bergantin

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Per il rifacimento dei vostri divani abbiamo predisposto il divano di cortesia per il tempo della lavorazione

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Il SUEM di Treviso potenzia il parco ambulanze

Il Servizio Urgenza Emergenza Medica (SUEM) della provincia di Treviso si arricchisce di tre nuove ambulanze, potenziando ulteriormente la capacità di intervento in emergenza e il comfort dei pazienti durante i trasporti sanitari. Le nuove unità, allestite su veicoli MAN TGE turbodiesel con motori da 177 CV, sono dotate delle più moderne attrezzature elettromedicali, garantendo così un’assistenza avanzata in tutte le fasi del soccorso. L’arrivo dei tre mezzi, parte dell’ultimo lotto della gara bandita da Azienda Zero, segna un importante passo avanti nel rinnovo del parco mezzi del SUEM. “Le nuove ambulanze rappresentano un’implementazione fondamentale per la nostra rete di soccorso”, ha dichiarato Francesco Benazzi, direttore del SUEM. “Oltre a garantire interventi tempestivi e sicuri, queste ambulanze sono dotate di tecnologie all’avanguardia che permettono di migliorare l’assistenza ai pazienti durante il trasporto e aumentare la nostra efficienza operativa”, ha aggiunto Benazzi. I tre mezzi appena consegnati sono stati distribuiti strategicamente alle basi operative di Treviso, Conegliano e Oderzo, rafforzando così la capacità di intervento nelle aree più critiche della provincia. Un quarto mezzo è previsto a breve, completando il lotto previsto dal piano di potenziamento. Con queste nuove aggiunte, il SUEM dispone ora di 41 ambulanze in totale. (a.b.)

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Questo Natale, al tuo menù ci pensiamo noi!

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Il bilancio. +14% di spettatori per la XXI edizione della kermesse internazionale di musica a cappella a Treviso

VivaVoce Festival 2025: un successo senza precedenti tra sold out e pubblico in crescita

Treviso si conferma capitale italiana della musica vocale: la XXI edizione di VivaVoce International A Cappella Festival si chiude con numeri da record, registrando un aumento del 14% di presenze rispetto all’anno precedente e una metà degli spettacoli sold out. L’edizione 2025 ha segnato anche il debutto del festival al Teatro Mario Del Monaco, uno dei luoghi simbolo della vita culturale trevigiana, che ha ospitato cinque eventi di grande successo.

Sempre più internazionale è anche la vocazione del Festival che ha portato in scena la “next genereration” del genere a cappella con talenti provenienti da tutta Europa e di fama globale; scelte di indubbia qualità artistica che il pubblico dimostra di aver apprezzato raggiungendo il +14% di presenze rispetto all’anno precedente e mandando la metà degli show comple-

tamente sold out. Quattro le settimane di programmazione in cui la città è diventata ancora una volta polo di attrazione per spettatori da tutta Italia e da diversi Paesi europei. Sul palco sei gruppi di alto profilo – di cui quattro al loro esordio a VivaVoce – provenienti da Italia, Spagna, Francia, Lettonia, Olanda e Slovenia, protagonisti di una proposta artistica che ha

attraversato generi e linguaggi, che ha abbracciato la tradizione ma che ha saputo anche sperimentare guardando al futuro di questo genere così amato; non a caso il tema di quest’anno era proprio la “next generation” del canto a cappella. Dal jazz al pop contemporaneo, dal crossover alle sperimentazioni ritmiche che caratterizzano le nuove tendenze della musica

vocale, il cartellone di VivaVoce ha saputo offrire proposte diverse ma sempre nell’ambito dell’eccellenza. L’affluenza record e la serie di sold out testimoniano la crescita costante della manifestazione, che continua a innovare senza perdere il legame con il territorio e che si conferma così un punto di riferimento per la scena a cappella nazionale e internazionale.

Andrea Trevisi, direttore artistico del festival, commenta: “Questa edizione è stata una delle più importanti della storia di VivaVoce. Abbiamo accolto ensemble straordinari e registrato una partecipazione da record, consolidando il legame con il territorio e con il nostro pubblico in crescita. Il debutto al Teatro Mario Del Monaco, rimandato nel 2020, è stato un momento memorabile che speriamo di ripetere in futuro.” La manifestazione, sostenuta dal Comune e dalla Provincia di Treviso, dalla Regione Veneto, dal Ministero della Cultura e dal main sponsor CentroMarca Banca, ha trasformato la città in un punto di attrazione internazionale per appassionati e curiosi del genere, confermando VivaVoce come un riferimento imprescindibile per la scena a cappella.

Anna Bergantin

Treviso ospita il primo Corso di Alta Formazione in Direzione d’Orchestra

Treviso si prepara ad accogliere un’iniziativa di grande prestigio nel panorama musicale nazionale: il Conservatorio di Musica “Agostino Steffani” organizza, per la prima volta in città, un Corso di Alta Formazione in direzione d’orchestra. Le lezioni si svolgeranno da dicembre 2025 a maggio 2026 presso l’Istituto musicale “Francesco Manzato” e saranno tenute dal celebre direttore d’orchestra Giancarlo Andretta.

Il corso prevede dieci incontri dedicati all’approfondimento della tecnica direttoriale, all’analisi delle partiture e allo studio del repertorio sinfonico e lirico, da Haydn e Beethoven a Schubert e Stravinskij, con esercitazioni pratiche anche con solisti. Al termine del percorso, i partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione.

«Con questa iniziativa vogliamo rafforzare il legame con la

città e offrire percorsi di alta formazione per professionisti», spiega Paolo Troncon, direttore del Conservatorio.

Giancarlo Andretta vanta una carriera internazionale di rilievo: è stato direttore principale e consulente artistico di numerosi teatri d’opera in Europa, primo direttore ospite di importanti orchestre sinfoniche e allievo di maestri come Otmar Suitner e Harald Goertz.

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Calcio.

L’attaccante brasiliano racconta la sua storia, tra sogni, viaggi e ambizione

Rafael Monteiro, Union Pro: “Ho ancora tanta fame di vincere”

C i sono viaggi che iniziano da lontano, in terre dove il calcio è una lingua madre. Quello di Rafael Monteiro, nuovo attaccante dell’Union Pro 1928, parte da San Caetano, nello stato di San Paolo, e approda, anni dopo, sui campi italiani. “Sono cresciuto nel San Caetano – racconta il verdeoro – e ci ho giocato fino ai 19 anni. Poi ho fatto alcuni prestiti in squadre di Serie B e Serie C, ma non sono mai riuscito a esordire. A 21 anni si è presentata un’occasione: venire a giocare in Italia. Il mio procuratore aveva un cugino calabrese che ha mostrato i miei video a diverse persone, tra cui Stefano Fiore, all’epoca direttore sportivo del Cosenza”. Un incontro che cambia tutto, ma il destino aveva altri piani e sceglie un’altra piazza per lui: “Pochi giorni dopo il mio arrivo in Calabria, Fiore viene esonerato. Poco dopo, però, è arrivata la chiamata del Potenza. Mi hanno voluto con loro,

e da lì è iniziata la mia avventura italiana”.

Da allora, Monteiro non ha più lasciato il Belpaese. “Torno sempre in Brasile in vacanza, ma ormai vivo qui. Quest’anno mi ha chiamato l’Union Pro 1928: conoscevo il direttore sportivo Benedetti e

quando mi ha chiesto di venire non ho esitato. È una piazza importante, una squadra con ambizioni e una società seria”.

L’attaccante parla con entusiasmo del gruppo in cui da pochi mesi si è inserito. “La forza dell’Union Pro è stata confermare molti giocatori. Questo dimostra la visione della società. Io sono arrivato in un ambiente già pronto, dove si respirava fiducia. Non eravamo tra i favoriti, ma sapevamo di avere qualità. Forse siamo stati un po’ sottovalutati, ma l’inizio di stagione ci ha dato ragione”.

Tra i giocatori, Rafael è uno dei più esperti. “Siamo una squadra giovane, io cerco di aiutare i ragazzi, ma senza urlare o fare il leader a voce alta. Preferisco dimostrare con l’impegno in campo, prendermi le mie responsabilità e stare vicino a loro. È un gruppo spettacolare, davvero”. L’obiettivo resta chiaro: “Prima di tutto vogliamo raggiun-

gere la salvezza il prima possibile. Ma se poi ci troveremo lì, tra le prime, ce la giocheremo. Abbiamo le caratteristiche per fare qualcosa di importante”. Monteiro si definisce un attaccante “trasformato”: “Sono nato esterno, mi piaceva fare la giocata, l’assist, divertirmi con la palla. Ero il classico brasiliano che cercava la magia più che il gol. Poi ho capito che qui in Italia contano i numeri, e ho cambiato mentalità.

Ora sono a 99 gol: un traguardo che

mi rende orgoglioso”. Il sogno di Rafael è quello di continuare a essere protagonista: “Voglio vincere. Sono molto ambizioso e desidero chiudere la mia carriera con un trofeo, con una vittoria importante. Sarebbe il modo più bello per dire grazie a questo sport che mi ha dato tutto”. Rafael Monteiro: il Brasile nel cuore, l’Italia nel destino e l’Union Pro nel presente per non smettere di pensare in grande. Stefano Parpajola

La rinascita del Treviso: parola alla mente del mercato, il Ds Pierfrancesco Strano

La nuova era del Treviso pone le sue radici nella mente di Pierfrancesco Strano, direttore sportivo romano di 33 anni che, dopo esperienze molto importanti, ha portato la sua freschezza anche alle porte del Tenni. Giovane ma con un bagaglio ricchissimo alle spalle, Strano è arrivato nel capoluogo della Marca dopo l’ultima stagione vissuta da Responsabile Scouting all’Avellino in Serie C al fianco del Direttore Tecnico Giorgio Perinetti. Prima, però,

c’è stato molto altro: dallo scouting nazionale per un’agenzia di procuratori al patentino come DS a 28 anni. Il romano poi ha iniziato a collaborare con lo stesso Perinetti prima al Venezia e poi al Genoa. Successivamente Palermo e Parma (qui al fianco del DS Daniele Faggiano) e poi Siena e Brescia come Collaboratore dell’Area Tecnica. L’attualità parla di un mercato brillante, con una strategia chiara e un progetto solido che hanno creato le basi per una stagione

che, per ora, sta rispettando le alte aspettative del club. “Abbiamo fatto un mercato coraggioso, cambiando molti giocatori. L’obiettivo è creare qualcosa di duraturo, un progetto che vada oltre la singola stagione”.

Il percorso dei biancocelesti in Serie D finora è stato pressoché impeccabile. Le vittorie sono arrivate con continuità e la squadra occupa stabilmente la prima posizione. Strano, però, mantiene i piedi saldi a terra: “È stato un buon inizio di stagione

grazie al lavoro svolto dallo staff tecnico e da tutti i calciatori. Ma non abbiamo fatto nulla ancora.

Pensiamo a partita dopo partita, cercando di fare il massimo senza guardare troppo la classifica o le altre squadre. L’importante è lavorare bene e fare più punti possibili”. A Treviso si è creata una forte unione di intenti tra società e piazza: “Sentiamo il calore dei tifosi. Il nostro obiettivo è farli gioire e dimostrare sul campo l’attaccamento che tutti hanno per questi colori e per la maglia”. La strada è segnata: il club del Tenni ora non vuole più fermarsi. (s.p.)

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CORTINA D’AMPEZZO, BELLUNO

segue da pag. 1

Imprese, sanità, giovani

Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo

e ambiente: le sfide che attendono Stefani

con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo

Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi

Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”

Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.

Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto

diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)

Il

si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.

centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato

“Il Veneto vuole l’alternativa”

Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova

spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con

ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.

La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R

esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le

priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-

cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.

Alla maggioranza 34 seggi, all’opposizione 17 Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli d’Italia

ALBERTO STEFANI
LUCA ZAIA
GIORGIA BEDIN
MATTEO PRESSI
DIEGO RUZZA
GIAMPAOLO TREVISI
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO
FLAVIO BALDAN
ELISA DE BERTI
LAURA BESIO
JONATAN MONTANARIELLO
JACOPO MALTAURO
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI
STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSANNA CONTE
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI
ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO
FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO

Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera

Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti

Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”

“Sostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.

“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a

poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.

Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-

tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26

minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.

“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-

lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio. Alberto Gottardo

Il personaggio

La classifica. Dicembre è tempo di bilanci, ma anche di regali. Ecco i nostri personalissimi consigli di lettura

Libri e fumetti “Made in Veneto, la Top 10 del 2025

Questo 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.

Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.

Thrillerone.

NIENTE SUCCEDE PER CASO

Stefano Tamiazzo (Toshokan)

In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.

L’ex maggiore

Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.

LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)

CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)

Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.

UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)

vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.

DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)

LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra. Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.

Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.

IL MITO DEL MINOTAURO. AR-

Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.

AGATHA CHRISTIE. LA REGINA DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)

Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-

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Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.

IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)

La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.

Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.

LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO

Marco Azzalini (Laurana)

Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,

un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.

A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero)

In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

Sintoniz zati

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Iniziative di Despar Nord per difendere la biodiversità e il futuro dei territori e delle generazioni future

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avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono

a tutela della biodiversità è una nibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.

Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori

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T portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro

ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del pro-

provincia di Treviso. Salici, querce, trienti. A conferma dell’obiettivo

“Giovanni Pascoli” di Colle Umpiantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera

“Alla scoperta della biodiversità”, ratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola ni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori

Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto

Farm

bre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm, api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha

protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-

laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord

prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.

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SUEM potenzia la flotta:

consegnate tre nuove ambulanze, una quarta in arrivo

Il SUEM 118 della Provincia di Treviso rinnova e potenzia il proprio parco mezzi. Nei giorni scorsi sono state consegnate tre nuove ambulanze, mentre un quarto mezzo è atteso a breve. Si tratta dei veicoli compresi nell’ultimo lotto della gara bandita da Azienda Zero, destinati a sostituire progressivamente le ambulanze più datate e a migliorare la qualità dei soccorsi.

I nuovi mezzi, allestiti su MAN TGE turbodiesel da 2.000 cc e 177 cavalli, sono dotati di strumentazione elettromedicale di ultima generazione. Una configurazione pensata per garantire interventi ancora più efficaci e un trasporto sanitario più confortevole per i pazienti.

«L’arrivo delle nuove ambulanze rappresenta un’importante implementazione», spiega il direttore Francesco Benazzi. «Le tecnologie avanzate a bordo permettono di migliorare i soccorsi e i trasferimenti interospedalieri, assicurando al tempo stesso un maggior comfort durante il tragitto». I tre mezzi già operativi sono stati assegnati alle basi di Treviso, Conegliano e Oderzo. Con queste nuove dotazioni, il SUEM trevigiano può oggi contare su un totale di 41 ambulanze.

Il potenziamento arriva in un momento di forte attività per il servizio di emergenza. Nel 2024 le ambulanze del SUEM, distribuite tra le basi di Treviso, Oderzo, Conegliano, Vittorio Veneto,

Montebelluna e Castelfranco Veneto, hanno effettuato 67.474 interventi di soccorso in tutta la provincia, oltre a 364 trasporti interospedalieri svolti dalla base di Treviso.

Il trend si conferma anche nel 2025: nel primo semestre dell’anno sono stati registrati 33.754 interventi di soccorso, con un incremento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, e 160 trasporti interospedalieri eseguiti sempre dalla base trevigiana.

Un quadro che conferma l’importanza del servizio e la necessità di mezzi sempre più moderni per rispondere a una domanda di assistenza in costante crescita.

Bigon

Castelfranco Veneto, il Centro per le coagulopatie guarda al futuro:

A Castelfranco Veneto la cura non si interrompe quando un professionista conclude il proprio servizio. È il caso del dr. Paolo Radossi, per decenni riferimento per i pazienti con difetti ereditari della coagulazione all’ospedale San Giacomo. Dal 4 novembre ha lasciato la sua attività clinica, ma il percorso avviato in mezzo secolo di lavoro non si ferma: entra anzi in una fase nuova, sostenuta da una collaborazione strutturata con l’Unità Malattie Trombotiche ed Emorragiche dell’Azienda Ospedale–Università di Padova, diretta dal prof. Paolo Simioni, uno dei centri più qualificati a livello nazionale. La storia del Centro di Castelfranco inizia nel 1973, quando il prof. Agostino Traldi — figura pionieristica della medicina trasfusionale — decise di creare un servizio dedicato all’emofilia con il sostegno dell’on. Domenico Sartor. Fu una scelta innovativa: un reparto specializzato, terapie nuove, pazienti che arrivavano da tutto il Paese. Traldi adottò con largo anticipo una politica rigorosa sull’utilizzo esclusivo di sangue e plasma proveniente da donatori volontari, periodici e controllati, in stretta collaborazione con la sezione AVIS locale. Una decisione che, negli anni Ottanta, si rivelò salvifica: mentre l’epidemia di HIV travolgeva la comunità emofilica internazionale, i pazienti seguiti a Castelfranco risultarono protetti. Da quel modello nacque la legge regionale sul Piano sangue e plasma del 1987, poi recepita anche dal legislatore nazionale. Da allora, l’alleanza con AVIS e con l’associazione dei pazienti LAGEV continua a rappresentare uno dei pilastri del centro. Oggi la sfida è dare continuità a quel patrimonio. Dal 2024, il Centro opera in convenzione con l’Azienda Ospedale–Università di Padova, garantendo un collegamento stabile con un punto di riferimento nazionale nelle coagulopatie ereditarie. L’accordo assicura un costante allineamento ai protocolli più aggiornati, il supporto specialistico dell’équipe padovana, momenti formativi per medici e infermieri dell’Ulss 2 e un confronto continuo su diagnosi e terapie. È un passaggio che non sostituisce la storia di Castelfranco, ma la integra, la rafforza e ne traghetta l’esperienza verso il futuro. La gestione del Centro è affidata alla Medicina Generale dell’ospedale San Giacomo, in collaborazione con la Medicina Trasfusionale di Treviso, il Pronto Soccorso di Castelfranco Veneto e l’Ortopedia di Montebelluna, sotto il coordinamento della Direzione Medica Ospedaliera. Oggi il servizio segue circa 250 pazienti, per il 74% residenti nel territorio Ulss 2. Sono state definite procedure dedicate per la gestione delle emergenze in Pronto Soccorso e un percorso con l’Ortopedia di Montebelluna per affrontare le complicanze articolari tipiche dell’emofilia. L’obiettivo è chiaro: garantire una presa in carico completa e multidisciplinare, con standard elevati e percorsi omogenei. Chi convive con un difetto ereditario della coagulazione sa quanto sia delicato l’equilibrio della propria quotidianità. Le malattie emorragiche rare richiedono trattamenti regolari, attenzione ai traumi, prevenzione delle complicanze, ortopedia specializzata, competenze trasversali. La differenza tra limitazione e autonomia passa spesso dalla qualità della rete clinica e dalla possibilità di accedere vicino a casa a servizi aggiornati e coordinati. Castelfranco oggi può offrire tutto questo grazie a un modello che unisce prossimità territoriale e alta specializzazione universitaria. L’Ulss 2 sottolinea il valore del percorso intrapreso e il ruolo decisivo delle collaborazioni con il prof. Simioni, con AVIS e con LAGEV. Ma un posto speciale è riservato al dr. Paolo Radossi, che nel Centro ha portato competenza, rigore e una dedizione che ha segnato generazioni di pazienti. La sua eredità non è solo clinica: è culturale, fatta di attenzione alla persona, capacità di ascolto, continuità nella relazione di cura. Guardare avanti significa quindi custodire ciò che è stato costruito e dotarlo degli strumenti necessari per affrontare le sfide del presente. Il Centro di Castelfranco è oggi un nodo solido di una rete più ampia che comprende Pronto Soccorso, Medicina Trasfusionale, Ortopedia e Università. Una rete che permette ai pazienti con malattie rare della coagulazione di trovare risposte tempestive, protocolli aggiornati e un’assistenza che non si limita al trattamento, ma accompagna, protegge e sostiene. (p.b.)

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Il viaggio. Storie, numeri e cura nella TIN trevigiana, centro di riferimento per i neonati prematuri e le loro famiglie

Le vite che iniziano prima del tempo: il Ca’ Foncello e la forza dei suoi piccoli pazienti

Che cosa significa nascere prima del tempo? Significa arrivare nel mondo con un anticipo che non dipende da te, spesso senza la forza necessaria per respirare da solo, ma trovando accanto una squadra pronta a sostenerti. Ogni 17 novembre la Giornata Mondiale della Prematurità ricorda proprio questo: milioni di vite che iniziano in punta di piedi, fragili eppure sorprendentemente forti, e l’impegno che la società deve assumere per garantire loro “il miglior inizio”.

In Italia, secondo i dati Cedap e Innsin, nel 2024 sono venuti alla luce 22.782 bambini prematuri, pari al 6,1% delle nascite. Un numero che racconta sfide cliniche complesse, ma anche successi importanti: la sopravvivenza alla dimissione ha raggiunto il 96%, un risultato che testimonia il progresso della medicina perinatale e la qualità dei servizi dedicati ai neonati più vulnerabili. Dietro ogni percentuale, però, rimangono le difficoltà emotive e pratiche che famiglie e professionisti affrontano nei primi mesi di vita dei bambini nati troppo presto.

A Treviso, la Terapia Intensiva Neonatale del Ca’ Foncello rappresenta un punto di riferimento per le province di Treviso e Belluno ed è uno dei quattro reparti di

III livello del Veneto. Qui vengono accolti ogni anno circa 350 neonati, soprattutto prematuri nati prima della 37ª settimana. Il reparto è organizzato come un vero e proprio ecosistema di cura: neonatologi, infermieri, psicologi, fisioterapisti e logopedisti lavorano insieme, in collaborazione con le associazioni dei genitori, per garantire un’assistenza personalizzata che accompagni il bambino e la sua famiglia dal ricovero al rientro a casa. Tra i gesti che fanno la differenza c’è la Kangaroo Care, una pratica che non prevede farmaci ma contatto, voce e calore. A Treviso viene proposta a tutti non appena le condizioni cliniche lo permettono, con un’adesione del 100% nelle fasce più critiche, tra le 23 e le 32 settimane di gestazione. La scienza lo conferma: la vicinanza dei genitori favorisce stabilità, crescita e benessere emotivo. Per questo la TIN favorisce ambienti aperti h24 e un coinvolgimento attivo delle famiglie, affiancate anche da una psicologa dedicata. Accanto alla cura clinica, a Treviso si è sviluppata una comunità che sostiene chi vive l’esperienza della prematurità. Ne è un esempio lo Spazio Giallo, nato grazie all’associazione Il Pulcino, un luogo dove genitori e volontari condividono vissuti, paure e conquiste. In occasione della

Giornata Mondiale, gli ospedali dell’Ulss 2 si colorano di viola e ai genitori dei piccoli ricoverati viene consegnato un kit simbolico donato da Il Pulcino, accompagnato dai vestitini viola realizzati da Cuore di Maglia. Piccoli segni che creano connessioni e fanno sentire meno soli. Il viola, colore scelto in tutto il mondo per rappresentare la prematurità, unisce fragilità e coraggio, delicatezza e forza. Racchiude il senso profondo di questa

giornata: ricordare che prendersi cura significa proteggere il presente e costruire il futuro, con la continuità dei servizi sanitari, sociali ed educativi che seguono il bambino e la sua famiglia anche dopo la dimissione. Perché la prematurità non riguarda soltanto le terapie intensive neonatali: tocca l’equilibrio di ogni casa, l’organizzazione dei servizi, la capacità della comunità di essere vicina. La Giornata Mondiale della Prematurità è un invito

alla consapevolezza. È un richiamo a dare spazio a storie minuscole e potentissime: quelle dei bambini che lottano, dei genitori che attendono, dei professionisti che accompagnano, e di una comunità che sceglie di riconoscersi nel viola come simbolo di responsabilità condivisa. Garantire il miglior inizio possibile a chi nasce prima del tempo è un impegno che riguarda tutti.

Paola Bigon

Musicoterapia. Suoni e ninne nanne per sostenere i prematuri e ridurre lo stress dei genitori

Ca’ Foncello, la musicoterapia arriva in Terapia Intensiva Neonatale

La Terapia Intensiva

Neonatale di Treviso

introduce la musicoterapia per sostenere i prematuri e le famiglie: ninne nanne, suoni e coaching migliorano benessere, legame e stabilità dei piccoli.

ATreviso, la Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Ca’ Foncello accoglie un nuovo alleato per i piccoli nati prematuri e le loro famiglie: la musicoterapia.

Parte del progetto regionale GeNI –Generazioni e nuovi inizi, l’iniziativa trasforma il reparto in uno spazio di ascolto e vicinanza, con effetti positivi sul benessere dei neonati e sul legame con i genitori. Guidati dalla musicoterapeuta Francesca Poloni, i genitori partecipano attivamente creando ninne nanne, canzoni e storie, mentre strumenti specifici come il gato box e l’ocean-

disc aiutano a regolare ritmo cardiaco e respirazione dei neonati. Il progetto mira anche a rafforzare la genitorialità e la rete di supporto familiare, con interventi di family coaching all’interno del reparto.

Secondo il direttore generale Fran-

cesco Benazzi, la musicoterapia favorisce la stabilizzazione dei parametri vitali, lo sviluppo neurologico e socio-affettivo dei bimbi prematuri, riduce lo stress dei genitori e contribuisce a un percorso di cura più umano e centrato sulla famiglia.

Il primario della cardiochirurgia di Treviso in Eritrea: un successo per il futuro della cardiologia pediatrica

Si è conclusa con grande successo la 19ª missione medico-educativa dell’associazione Med.Action Bambini con Elias ODV, guidata dal Prof. Giovanni Stellin, primario della Cardiochirurgia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. La missione, svolta dal 17 al 30 ottobre presso l’Ospedale Orotta di Asmara (ex Regina Elena), ha avuto un impatto significativo sul sistema sanitario eritreo, portando 22 bambini e adolescenti (di età compresa tra 2 e 12 anni) a sottoporsi a interventi cardiochirurgici complessi per correggere gravi malformazioni cardiache congenite e acquisite.

In soli otto giorni, il team di 30 medici volontari, tra cui anestesisti, cardiologi, infermieri e tecnici perfusionisti, ha effettuato 156 screening cardiologici e completato un totale di 22 interventi chirurgici. Tra questi, il Prof. Stellin ha eseguito cinque operazioni complesse di riparazione della valvola mitrale su adolescenti affetti da malattie reumatiche cardiache, ottenendo risultati eccellenti e contribuendo in modo concreto alla salute di giovani pazienti altrimenti senza speranza. Ma la missione non si è limitata solo alla parte chirurgica. Un elemento centrale del progetto è stato il coinvolgimento dei medici eritrei, in particolare i giovani Dr. Beyene e Dr. Michael, che hanno partecipato attivamente a tutti gli interventi. Sotto la supervisione del team italiano, i due medici hanno preso parte come operatori principali in sette interventi, dimostrando una preparazione crescente e un impegno che fa ben sperare per il futuro. “Sono la nostra più grande speranza”, ha dichiarato il Prof. Stellin. “Con il loro impegno, l’Eritrea potrà presto contare su un centro indipendente di cardiochirurgia pediatrica, il primo nell’Africa sub-sahariana”. La formazione e la crescita del personale locale sono infatti al centro dell’iniziativa, poiché solo attraverso l’autosufficienza in ambito sanitario si può garantire una cura duratura e accessibile a tutti i bambini eritrei.

Med.Action Bambini con Elias ODV, fondata nel maggio 2023 a Treviso, continua a perseguire il suo obiettivo principale: completare il programma medico-educativo iniziato oltre due decenni fa in Eritrea e, più recentemente, in Etiopia. Il programma si basa sul contributo di volontari che offrono le proprie competenze mediche e tecniche per migliorare le condizioni di vita dei bambini nati in Paesi con risorse sanitarie limitate.

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L’inaugurazione. Un defibrillatore in Duomo, donato da Croce Azzurra. A breve un secondo al Tempio di San Nicolò

La cattedrale di Treviso diventa cardioprotetta: inaugurato il defibrillatore, presto un altro a San Nicolò

Il Duomo di Treviso diventa presidio di sicurezza con l’installazione di un defibrillatore semplice da usare e collegato al 118. Presentato nella festa della Madonna della Salute, il progetto coinvolge istituzioni e volontariato e anticipa nuove dotazioni in altri spazi di grande affluenza della diocesi

Atutela della vita arriva fino al cuore spirituale della città. La cattedrale di Treviso si è dotata di un defibrillatore semiautomatico, collocato vicino all’ingresso principale: un gesto che unisce concretezza e simbolo, inserendo anche i luoghi del silenzio e della preghiera nella rete cittadina della cardioprotezione.

L’installazione è stata presentata nel giorno della festa della Madonna della Salute, scelta non casuale per sottolineare il valore comunitario della prevenzione. Alla cerimonia hanno partecipato il vicario generale della diocesi, monsignor Mauro Motterlini, il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, il presidente di Croce Azzurra ODV, Giorgio Bredariol, insieme ai rappresentanti degli uffici diocesani dei beni culturali e della pastorale della salute.

Monsignor Motterlini ha espresso la

gratitudine della diocesi per un intervento che considera “un atto di cura verso tutti”, ricordando il sostegno del vescovo Michele Tomasi e la disponibilità dei referenti della Cattedrale. Anche dalla sanità pubblica è arrivato un giudizio positivo: Benazzi ha definito l’iniziativa un passo importante per proteggere chi frequenta luoghi molto visitati, rafforzando una collaborazione che negli anni ha dato risultati significativi. Il nuovo dispositivo è stato posizionato all’interno del Duomo ed è un defibrillatore semiautomatico, progettato per essere utilizzabile anche da persone senza formazione sanitaria. La sua semplicità è un elemento decisivo: attraverso istruzioni vocali chiare, consente di intervenire immediatamente in caso di arresto cardiaco, sempre in collegamento con il 118. Come ha ricordato Bredariol, “non bisogna avere timore di usarlo: l’operatore guida pas-

so dopo passo”.Il progetto non si ferma qui: un altro defibrillatore sarà installato a breve nel Tempio di San Nicolò, grazie a una donazione di Class Allestimenti. Due tra le chiese più frequentate della città entreranno così in una rete di protezione che si sta allargando anche ad altre realtà della diocesi, come già avvenuto a Castelfranco Veneto. Per

la pastorale della salute, rappresentata dal dottor Loris Confortin, si tratta di un ulteriore segno di attenzione verso le persone che frequentano spazi molto affollati. La presenza di numerosi cittadini formati al primo soccorso, nel mondo del lavoro e del volontariato, rende questi dispositivi ancora più preziosi e realmente utilizzabili in caso di necessità. Con questo intervento il Duomo si conferma non solo luogo di fede e riferimento comunitario, ma anche presidio di sicurezza. Una scelta che trasforma la prevenzione in gesto concreto e quotidiano, capace di far dialogare istituzioni, volontariato e comunità attorno alla stessa idea: proteggere la vita, sempre.

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Nel mese delle festività si moltiplicano i piatti che accompagnano pranzi e cene con famiglia e amici: al primo posto le ricette della tradizione e i sapori più tipici

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.

Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE

Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato

Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco

Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.

SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO

Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.

Rubrica a cura di Sara Busato

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