La musicoterapia al Ca’ Foncello per i piccoli prematuri e i loro genitori
Le sfide di Stefani
Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.
Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.
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Giovanni Manildo:
“Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”
NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI I NEGOZI DI PROSSIMITA’
A Treviso oltre 100 eventi tra luminarie, musica e animazione per le famiglie, vasto il programma culturale tra teatro e visite culturali; nei quartieri arriva il progetto “Alberi d’inverno”
Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti
alle pagg. 8 e 9
Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025
STANGATA DI NATALE: AUMENTO
La decisione assunta prima delle elezioni regionali ma resa pubblica soltanto dopo
REGIONE: SI APRE L’ERA DI ALBERTO STEFANI
I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”
Il Veneto che verrà
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.
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Venezia it’s Christmas Time
Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni
arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gaz zera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.
e vie limitrofe Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piaz z a Ferretto) e Marghera (piaz z a Mercato) Concer ti, spettacoli, mostre, teatri.
Il SUEM di Treviso potenzia il parco ambulanze
Il Servizio Urgenza Emergenza Medica (SUEM) della provincia di Treviso si arricchisce di tre nuove ambulanze, potenziando ulteriormente la capacità di intervento in emergenza e il comfort dei pazienti durante i trasporti sanitari. Le nuove unità, allestite su veicoli MAN TGE turbodiesel con motori da 177 CV, sono dotate delle più moderne attrezzature elettromedicali, garantendo così un’assistenza avanzata in tutte le fasi del soccorso.L’arrivo dei tre mezzi, parte dell’ultimo lotto della gara bandita da Azienda Zero, segna un importante passo avanti nel rinnovo del parco mezzi del SUEM. “Le nuove ambulanze rappresentano un’implementazione fondamentale per la nostra rete di soccorso”, ha dichiarato Francesco Benazzi, direttore del SUEM. “Oltre a garantire interventi tempestivi e sicuri, queste ambulanze sono dotate di tecnologie all’avanguardia che permettono di migliorare l’assistenza ai pazienti durante il trasporto e aumentare la nostra efficienza operativa”, ha aggiunto Benazzi. I tre mezzi appena consegnati sono stati distribuiti strategicamente alle basi operative di Treviso, Conegliano e Oderzo, rafforzando così la capacità di intervento nelle aree più critiche della provincia. Un quarto mezzo è previsto a breve, completando il lotto previsto dal piano di potenziamento. Con queste nuove aggiunte, il SUEM dispone ora di 41 ambulanze in totale.
Il Veneto che verrà
Nicola
Stievano >direttore@givemotions.it<
Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.
Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.
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La stangata. Aumenti delle tariffe a Treviso tra parcheggi e asili: la città tra polemiche e confronti con Vicenza
Aumento tariffe, dai parcheggi agli asili Treviso si trova a fare i conti con i rincari
Treviso affronta un aumento dei servizi locali: tariffe dei parcheggi e palestre raddoppiate, stop alla gratuità pranzo e nessun incentivo ai mezzi pubblici, con le famiglie che rischiano un peso economico crescente rispetto ad altre città come Vicenza
D
opo la pubblicazione della delibera della giunta comunale di Treviso, avvenuta il 26 novembre, le famiglie e i cittadini si trovano di fronte a un incremento significativo delle tariffe locali, dai parcheggi alle palestre. Gli aumenti, che in alcuni casi arrivano al 100%, rischiano di incidere pesantemente sul bilancio delle famiglie trevigiane.
Tra le misure più contestate c’è la fine della gratuità dei parcheggi durante la pausa pranzoe il contestuale aumento delle tariffe, senza alcuna politica concreta per incentivare l’uso dei mezzi pubblici, le cui corse
restano da decenni invariate. L’unica novità, il tentativo di sostituire alcune linee con bus a chiamata, ha invece ridotto l’offerta, aggravando la situazione. Il confronto con Vicenza, città più popolosa e con maggiore disponibilità di posti negli asili nido, appare impietoso. L’amministrazione Possamai ha infatti ampliato l’offerta di 500 posti e ha ridotto progressivamente le rette del 60%, puntando verso la gratuità del servizio. A Treviso, invece, non ci sono prospettive concrete di nuovi asili e le tariffe aumentano, in un momento in cui il sostegno alla conciliazione tra lavoro e
famiglia e la lotta alla denatalitàdovrebbero essere priorità concrete. Infine, il tema dei fondi: l’amministrazione comuna-
I Civici accusano: “Il parcheggio a
pagamento
dell’ospedale di Treviso è un fallimento totale”
Secondo Calesso e la Coalizione Civica per Treviso, il nuovo parcheggio a pagamento dell’ospedale della città presenta le stesse problematiche riscontrate oltre sette mesi fa: i posti ci sono ma nessuno è disposto a pagare. “Il costo – spiegano – 50 centesimi l’ora per le prime tre ore e 1 euro per le successive – scoraggia chi deve recarsi in ospedale anche per pochi minuti o per una breve visita a un degente”.
Gli esponenti del gruppo locale sottolineano come il parcheggio sia parte del progetto di ristrutturazione dell’ospedale realizzato tramite project financing, un sistema che richiede un ritorno economico per l’azienda che gestisce gli edifici e i servizi non sanitari, tra cui ristorazione, lavanderia e appunto i parcheggi.
le dovrà affrontare la realtà dei tagli previsti dal governo per il 2026, pari a 670 milioni di euro per i Comuni. Resta aperta la
“Il risultato – affermano Calesso e la Coalizione Civica – è che il parcheggio a pagamento resta vuoto, mentre nelle vie vicine e nelle aree gratuite le auto si parcheggiano ovunque, con multe che aumentano senza però scoraggiare la sosta selvaggia”.
Secondo loro, la scelta del project financing evidenzia una questione di priorità: “Non si tratta di mancanza di fondi – spiegano – la Regione ha trovato risorse per la Pedemontana e avrebbe potuto farlo anche per l’ospedale di Treviso”. Calesso e la Coalizione Civica evidenziano inoltre il paradosso: fuori dall’ospedale i parcheggi restano gratuiti nei centri commerciali e nei supermercati, mentre in città continuano a proliferare senza freni, aggravando la difficoltà di chi deve raggiungere il nosocomio.
domanda se Treviso seguirà l’esempio di Vicenza o continuerà con una politica che aumenta i costi per i cittadini.
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Natale
Natale da vivere/1. Luci, eventi e spettacoli per tutta la città dal 22 novembre al 6 gennaio
Natale a Treviso 2025: oltre 100 eventi tra luminarie, musica e animazioni per le famiglie
Natale luminarie,
La città festeggia il Natale con “Natale a Treviso”: luminarie potenziate, Villaggio di Natale, concerti, spettacoli, laboratori e animazioni per famiglie lungo tutto il periodo festivo
D al 22 novembre al 6 gennaio la Città accoglierà “Natale a Treviso”, un calendario diffuso che porterà nel centro storico e nei quartieri spettacoli, musica, visite guidate, mercatini, iniziative culturali e attività dedicate alle famiglie. La rassegna, promossa dal Comune di Treviso in collaborazione con Camera di Commercio Treviso–Belluno, Confcommercio Treviso, CentroMarca Banca, Alì Supermercati e Bralco Arredi per Ufficio, presenta oltre un centinaio di appuntamenti fra performance artistiche, concerti, laboratori e momenti di incontro che accompagneranno cittadini e visitatori lungo tutto il periodo natalizio. Inoltre, da quest’anno sono aumentate le luminarie (+ 20%), con nuovi quadranti addobbati come
Santa Maria dei Battuti, via San Francesco, Piazza San Vito, via Barberia e via Campana oltre ad una nuova installazione luminosa alla BRaT per l’albero dei bambini. Apertura ufficiale della rassegna e accensione delle luminarie. Dopo il grande successo della prima edizione, sabato 29 novembre, alle ore 12, in Piazza Rinaldi è stato inaugurato il Villaggio di Natale accompagnato dalle musiche dei Folkletti e prenderà avvio l’iniziativa “Incontri-Amo Babbo Natale” a cura di Barbamoccolo. Seguirà poi, alle ore 17, l’inaugurazione della Loggia dei Cavalieri con uno speciale allestimento mentre le luminarie cittadine si accenderanno con l’accompagnamento dei cori giovanili. Domenica 30 novembre, alle ore 17.30, in Piazza dei Signori
Natale a Teatro grazie a Gli Alcuni
si è tenuta l’accensione dell’Albero monumentale, donato come da tradizione dal Comune di Brunico, portato a Treviso grazie al sostegno di CentroMarca Banca e addobbato grazie a Bralco. La cerimonia sarà arricchita da musica dal vivo e dallo spettacolo di danza verticale sulla facciata di Palazzo dei Trecento.
Spettacoli e animazioni natalizie. Le animazioni natalizie attraverseranno tutte le settimane delle festività. Domenica 30 novembre, dalle ore 15 alle ore 18, l’“Invasione Coccolosa” con gli orsi Teddy Bear ha animato le vie del centro. Nei giorni 6 dicembre, 7 dicembre e 8 dicembre sono presenti i Folletti di Lumina, con lo spettacolo di arti circensi in programma sabato 6 dicembre alle ore 16 in Piazza dei Signori e con l’appuntamento “I Folletti Sprizzanti: un Natale straordinario” nella stessa piazza lunedì 8 dicembre. Domenica 14 dicembre, dalle ore 15 alle ore 18, l’invasione dei Pinguini XL interesserà piazza San Leonardo, Santa Maria dei Battuti e la Pescheria. Nel
Poi visite guidate e vasto programma culturale
Il Centro di Produzione “Gli Alcuni” proporrà tre spettacoli dedicati alle famiglie: domenica 14 dicembre, alle ore 16.30, al Teatro Sant’Anna andrà in scena “La favola delle nuvole e del profumo”; sabato 20 dicembre, alle ore 17, in Piazza dei Signori si terrà “La Leggenda di Natale 2025”; domenica 21 dicembre, alle ore 16.30, al Teatro Sant’Anna verrà presentato “Il Custode di Natale”. Il programma culturale prende avvio saba-
to 22 novembre con “Leggende che vivono”, alle ore 15.30 e alle ore 16, e con “Una festa nella Treviso del 1500” (organizzata da Musincantus APS), alle ore 17 e alle ore 19.30 nella Sala del Vescovado. Sabato 29 novembre, alle ore 15.30, verrà proposto il percorso “Per le vie del mistero”. Dal 6 dicembre al 10 gennaio, ogni sabato alle ore 15.30, è attivo il percorso “Treviso città d’arte e d’acque” a cura dello IAT di Treviso. La Via dei Presepi,
fine settimana del 20 dicembre la Pastoria del Borgo Furo proporrà la tradizionale “Ciarastea” con canti e scene popolari itineranti. Lunedì 22 dicembre Teatro Che Pazzia realizzerà la Gran sfilata elfica con partenza da Piazza Duomo alle ore 16 e arrivo al Villaggio di Natale di piazza Rinaldi. Il 24 dicembre, nel giorno della Vigilia di Natale, dalle ore 15 alle ore 18, sarà animata da uno spettacolo di giocoleria natalizia e dal presepe vivente in Piazza dei Signori. Nelle giornate del 5, 12, 18 dicembre (con l’accensione dell’albero alle 17.45), 20 dicembre, Biblioteca dei Ragazzi - BRaT, piccole performance teatrali, musica itinerante e appuntamenti dedicati all’intrattenimento dei più piccoli nelle vie del centro e sotto la Loggia dei Cavalieri, sempre con orari compresi tra le ore 15 e le ore 18.
visitabile da venerdì 26 dicembre a martedì 6 gennaio, rassegna promossa in collaborazione con Cattedrale Eventi Arte e Cultura e il gruppo di volontari di Chiese Aperte Treviso, celebra la bellezza della tradizione e della creatività, trasformando la città in un centro pulsante di cultura e spiritualità durante le festività. La Via dei Presepi proporrà un itinerario diffuso di presepi artigianali allestiti in Cattedrale, nella chiesa di Santa
Maria Maggiore, nella chiesa di San Francesco, nell’area della Pescheria e in altre sedi del centro storico, con accesso nei rispettivi orari di apertura.
Natale da vivere/2. La città tra alberi, musica, mercati e attrazioni per tutta la città
“Alberi d’Inverno” e eventi natalizi: arte, musica e mercati animano Treviso
Accanto al programma principale prenderà inoltre vita il progetto “Alberi d’Inverno nei quartieri – luci, arte, comunità e digitale”, promosso da Ascom Confcommercio Treviso. Diciotto abeti rossi, alberi di Natale veri, provenienti da filiere locali, che contribuiscono a ridurre le emissioni totali di gas serra rispetto agli alberi artificiali, producono ossigeno e, al termine del periodo natalizio, possono essere recuperati, compostati o riciclati, mantenendo vivo un ciclo agricolo sostenibile e creando benefici ambientali e sociali. Alti circa tre metri e allestiti, saranno posizionati nelle parrocchie dei quartieri, saranno affiancati da attività culturali e artistiche – esibizioni di artisti di strada, momenti dedicati ai bambini, cori – realizzate con imprese e associazioni locali. I visitatori potranno inoltre accedere a contenuti multimediali tramite QR code collegati al portale TrevisoPerTe e avere informazioni sulle attività economiche dei quartieri e sulle botteghe storiche. Ad arricchire la proposta il progetto “Radici in vetrina – un libro, le botteghe, il territorio” offrirà una raccolta di podcast, un libro illustrato e un archivio digitale dedicati alle botteghe storiche cittadine.
Musei Civici. I Musei Civici proporranno laboratori per famiglie sabato 13 dicembre, sabato 27 dicembre e martedì 6 gennaio, con inizio alle ore 15.
La rassegna musicale accompagna le festività con appuntamenti di
grande rilievo. Sabato 13 dicembre, alle ore 20.45, il Sacro Cuore farà da cornice al “Requiem di Mozart”. Sabato 20 dicembre, nella Chiesa di San Francesco, è in programma il concerto del Coro Stella Alpina. Nello stesso giorno, nella Chiesa di Sant’Agnese, avrà luogo “Armonie di Natale”. Domenica 21 dicembre, nella Chiesa di San Nicolò, si terrà “Christmas Carols” a cura di Musincantus APS nell’ambito della rassegna Autunno Musicale con oltre cento artisti e la partecipazione del tenore Fabio Sartori. Venerdì 26 dicembre, alle ore 20.45, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore si terrà la rassegna “Ricordo del mio Natale”. Martedì 23 dicembre, il Teatro Mario Del Monaco ospiterà il Concerto Gospel Marquinn Middleton & the Miracle Chorale. Giovedì 1° gennaio avrà luogo il Concerto di Capodanno con l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta. Mercati, fiere e artigianato. La città ospiterà numerosi mercati tematici. RICreazione sarà presente dal 19 dicembre al 21 dicembre e dal 2 gennaio al 4 gennaio. Mamm’art arriverà il 13 dicembre e
il 14 dicembre e sarà riproposto dal 20 dicembre al 24 dicembre, con un’edizione speciale in Viale Cadorna il 7 dicembre e l’8 dicembre. Arti & Bio animerà il centro dal 5 dicembre all’8 dicembre e dal 26 dicembre al 28 dicembre. Ogni domenica di dicembre Borgo Cavour ospiterà il Mercatino dell’Antiquariato. La Fiera dell’Epifania si svolgerà dal 2 gennaio al 6 gennaio. Attrazioni natalizie. La pista “Treviso On Ice” sarà attiva dal 22 novembre al 15 gennaio in Piazza Borsa. La tradizionale giostra a cavalli di Piazza dei Signori sarà aperta dal 25 novembre all’11 gennaio. Il trenino natalizio Green Christmas (100% elettrico) circolerà dal 29 novembre durante i fine settimana e nei giorni festivi e dal 15 dicembre al 6 gennaio anche nei giorni feriali. Sotto la Loggia dei Cavalieri, davanti al grande albero di Piazza dei Signori, sarà presente la Cassetta di Babbo Natale fin dal 29 novembre, con attività dedicate ai bambini nelle giornate del 30 novembre, 7 dicembre, 14 dicembre, 20 dicembre, 21 dicembre e 24 dicembre.
Un Natale bello e in forma: con la Christmas Run, il concorso per le vetrine e il grande capodanno!
Christmas Run, Capodanno ed Epifania. Domenica 14 dicembre, alle ore 10, da Piazza dei Signori prenderà il via la Treviso Christmas Run, la corsa non competitiva che porterà centinaia di partecipanti vestiti da Babbo Natale lungo le vie del centro, accompagnati da musica e animazioni natalizie. La notte del 31 dicembre, dalle ore 22, Piazza dei Signori accoglierà il Capodanno Radio Company con musica, spettacoli e intrattenimento. Domenica 4 gennaio, ai Giardini di Sant’Andrea, si terrà la
performance itinerante “La Befana Vien di Notte”. Martedì 6 gennaio, dalle ore 15, la Festa della Befana porterà in città un corteo dedicato ai bambini con grandi orsetti e distribuzione di dolciumi. La vetrina più bella. Quest’anno ci sarà anche la terza edizione della “Vetrina di Natale più bella”. L’iniziativa valorizza creatività e impegno degli esercenti, con premi dedicati alla vetrina più suggestiva del centro storico, dei quartieri e del mercato. Da quest’anno è previsto anche un riconoscimento per il plateatico
più scenografico. Per partecipare è necessario inviare una sola foto in buona risoluzione via WhatsApp al 345 2120019 entro le ore 12 del 15 dicembre, indicando il nome dell’attività. Le immagini saranno pubblicate su Treviso per te, sezione “Iniziative”, dove potranno essere visualizzate e votate tramite questionario Google. Le attività che riceveranno il maggior numero di preferenze saranno premiate con un attestato e un’opera sul tema della “Pace” realizzata dagli studenti del Liceo Artistico di Treviso.
Treviso celebra le feste con il progetto “Alberi d’Inverno nei quartieri”: diciotto abeti veri decorati tra luci, arte e attività culturali locali. Laboratori, concerti, mercati e attrazioni natalizie, tra cui la pista di pattinaggio e il trenino Green Christmas, arricchiscono l’offerta per grandi e bambini, valorizzando botteghe storiche e iniziative sostenibili
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NATALE A PADOVA
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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE
L’associazione chiede dialogo e interventi mirati per non penalizzare il tessuto economico
L’aumento delle tariffe comunali a Treviso rischia di gravare su famiglie e lavoratori, riducendo la spesa e penalizzando imprese locali. CNA invita il Comune al dialogo e propone rimodulazioni selettive, abbonamenti calmierati e un piano triennale per garantire servizi sostenibili e accessibili
C NA Mandamento di Treviso
esprime una netta critica alla recente decisione del Comune di aumentare le tariffe di parcheggi, mense scolastiche, rette degli asili nido, trasporto scolastico, palestre e servizi cimiteriali. Secondo l’associazione, si tratta di una manovrache graverà pesantemente su famiglie, lavoratori e imprese, in un momento già delicato per l’economia locale.
Nel comune operano circa 1.500 imprese artigiane che danno lavoro a 3.500 persone, insieme a oltre 9.000 attività in altri settori. CNA sottolinea come il tessuto economico cittadino sia una componente essenziale per l’occupazione e per le entrate comunali, e che de-
cisioni di questo tipo dovrebbero prevedere un confronto diretto con chi rappresenta il settore produttivo.
Treviso sta affrontando cambiamenti significativi: la città diventa meno attrattiva per giovani e lavoratori, registra costi della vita elevati e un saldo demografico negativo, con più del doppio dei decessi rispetto alle nascite nel 2024 (1.062 contro 531). Sempre nello stesso anno, Treviso è stata tra le cinque città italiane con il maggiore incremento del costo della vita (+1,7%, pari a 437 euro in più per una famiglia media). CNA sottolinea come tali aumenti rischino di rendere la città meno accessibile e più difficile da vivere, inciden-
do negativamente sul mercato del lavoro.
«Questa manovra arriva nel momento sbagliato e con il metodo sbagliato», afferma Stefano Camarotto, presidente di CNA Mandamento di Treviso. «Prima di rivedere le tariffe, il Comune deve confrontarsi con chi crea lavoro. Decisioni che riguardano la vita quotidiana di famiglie e lavoratori vanno condivise, non annunciate a cose fatte». Camarotto aggiunge che «aumenti di questo tipo riducono la capacità di spesa, indeboliscono il commercio locale e complicano il lavoro in città».
CNA propone cinque interventi concreti:
1. Rimodulare gli aumenti con criteri selettivi, evitando ricadute su parcheggi e servizi scolastici.
2. Costruire un Patto per una Treviso più accessibile, con abbonamenti calmierati per lavoratori e artigiani, agevolazioni per famiglie numerose e fasce orarie più flessibili per la sosta.
3. Recuperare risorse rivedendo
i costi interni, semplificando le procedure, valorizzando partnership e utilizzando fondi regionali ed europei.
4. Definire un piano triennale di sostenibilità economica dei servizi con criteri chiari e verificabili.
5. Rivedere la politica dei servizi per garantire qualità e accessibilità, rendendo Treviso più attrattiva per chi vive e lavora in città.
«Noi siamo disponibili al con-
fronto», conclude Camarotto. «Vogliamo lavorare per una Treviso più competitiva e sostenibile. Servono metodo, ascolto e una valutazione seria dell’impatto delle scelte sulle persone e sulle imprese». CNA Treviso invita infine l’amministrazione a riconsiderare la manovra e ad aprire un tavolo stabile con le rappresentanze economiche e sociali, per costruire soluzioni più equilibrate per la città.
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Il presidente Anci Veneto: “I sindaci li usano per la sicurezza, non per fare cassa”
«L a pubblicazione del censimento degli autovelox da parte del Ministero rappresenta un passo importante per chiarire una questione spesso discussa, anche se non risolve del tutto il problema». Così Mario Conte, presidente di Anci Veneto e sindaco di Treviso, commenta l’elenco ufficiale degli strumenti di controllo della velocità instal-
lati sulle strade italiane. Conte sottolinea che resta da chiarire la differenza normativa tra “approvazione” e “omologazione” degli apparecchi, auspicando un intervento legislativo quanto prima. «È fondamentale ricordare che gli autovelox servono principalmente a garantire la sicurezza stradale – spiega -. I sindaci che li installano hanno
sempre come priorità la tutela di chi guida e degli utenti della strada».
Il presidente di Anci Veneto evidenzia anche la necessità di sfatare il mito secondo cui gli autovelox sarebbero strumenti per fare cassa. «Se installati correttamente su strade a rischio elevato di incidenti per eccesso di velocità, gli autovelox salvano vite.
I proventi delle multe non finiscono in tasca ai Comuni: sono fondi vincolati destinati proprio a interventi di sicurezza stradale». Conte conclude ribadendo la necessità di una normativa chiara: «Solo con regole certe si potrà mettere fine ai malintesi e alle polemiche, garantendo sicurezza senza alimentare sospetti».
Treviso in vetta al Veneto: prima provincia per qualità della vita
Treviso conquista il primato tra le province venete per qualità della vita, posizionandosi al sesto posto assoluto in Italia secondo l’ultima classifica pubblicata dal Sole 24 Ore. Un balzo di 18 posizioni rispetto all’anno scorso, frutto di eccellenti performance in numerosi settori.
La Marca Trevigiana primeggia a livello nazionale per raccolta differenziata, si piazza al secondo posto per ambiente, servizi e fotovoltaico, e si distingue per la qualità
della vita degli anziani. Ottimi risultati anche per parità di genere (8^), giustizia e sicurezza (10^) e demografia, salute e società (15^).
«Un risultato che ci riempie di orgoglio – commenta il presidente della Provincia, Stefano Marcon –. Queste classifiche vanno prese con cautela, ma quando più indicatori indipendenti confermano la stessa tendenza significa che la strada intrapresa è quella giusta».
Nicolò Maria Rocco: una proposta liberale e riformista per dare nuovo slancio al Veneto
Nicolò Maria Rocco è l’unico rappresentante della lista Uniti per Manildo a essere eletto in Consiglio regionale. La lista, sostenuta da Azione di Carlo Calenda, aveva cercato di proporre un’alternativa liberale e riformista nelle recenti elezioni in Veneto.
“Il progetto è stato impegnativo – racconta Rocco – perché ha cercato di unire forze politiche che a livello nazionale non sempre vanno d’accordo. Abbiamo voluto offrire una proposta simile a quella che aveva ottenuto fiducia con il Terzo Polo, e Azione ha avuto un ruolo fondamentale in questo percorso. Sono felice di poter rappresentare questa formazione in Consiglio regionale”. Il candidato ammette alcune difficoltà nella costruzione della lista: “Siamo arrivati un po’ tardi e avremmo potuto essere il progetto in grado di ampliare gli orizzonti di un
campo più ampio. Nonostante la disponibilità del centrosinistra, non c’era grande volontà di creare una lista realmente competitiva. Abbiamo comunque messo insieme quello che si poteva”. Tra le priorità indicate da Rocco ci sono sviluppo economico e salute. “Per noi lo sviluppo economico significa superare la logica del ‘piccolo è bello’ e ridare centralità a strumenti come Veneto Innovazione e Veneto Sviluppo, oggi fermi, che dovrebbero sostenere le piccole e medie imprese nell’innovazione. Serve creare un sistema più forte di relazioni tra università e imprese, con un Politecnico veneto e una business school di livello internazionale che metta in rete Padova, Venezia e Verona”. Sul fronte sanitario, Rocco propone di rivedere la legge che ha portato all’Azienda Zero e fermare la fuga dei me-
dici. “L’unico modo per migliorare le liste d’attesa è fare in modo che i medici restino nel servizio pubblico, perché il problema non è solo economico ma anche organizzativo”. Il neoconsigliere regionale affronta anche il tema dell’astensionismo.
“C’è un’astensione ‘forzata’, dovuta a persone anziane che hanno difficoltà a recarsi alle urne e giovani che vivono all’estero, e un’astensione volontaria, legata alla percezione che la politica non cambi le cose. È importante ridare centralità ai partiti come luoghi di discussione,
ricostruendo il legame tra istituzioni e cittadini”. Rocco conclude: “Solo così potremo avvicinare più persone alla politica e creare una rappresentanza più efficace dei cittadini in Veneto”.
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Razionalità ed energia I binari di una logistica sostenibile
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Prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER)
Avviata da Interporto Padova, con un impianto fotovoltaico di 1MWp, la prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) della Zona Industriale. Condividerà l’energia prodotta con aziende, enti e in seguito cittadini usufruendo anche degli incentivi statali. Nel frattempo sono stati sostituiti 40.200 mq di pannelli solari dell’impianto storico con altri di ultima generazione. Questi investimenti candidano Padova a modello nazionale di transizione energetica.
consegne alle attività
La flotta di Cityporto
Matite Colorate torna in classe con un nuovo progetto dedicato alle secondarie di I grado
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ia ufficiale alla prima edizione de “La cartella curiosa”, ideata dall’Associazione Matite Colorate e patrocinata dalla Città di Treviso, per gli studenti delle classi prime della scuola secondaria di I grado. Il progetto intercetta e supporta in modo mirato le situazioni di fragilità economica che possono influenzare il percorso scolastico e personale dei giovani. L’aiuto arriva in modo concreto e, soprattutto, discreto, per le classi prime dei cinque istituti comprensivi coinvolti, per un totale di 40 cartelle che verranno distribuite presso i vari plessi. Al loro interno gli studenti troveranno materiali di consumo come carta, goniometri, stecche, colori, matite e altri strumenti utili per le lezioni. In ogni borsa, con un valore compreso tra i 450 e i 500 euro (circa 20000 euro di materiale in totale), i ragazzi avranno la possibilità di inserire eventuali richieste di sostegno. La consegna avviene attraverso gli insegnanti delle scuole secondarie di I grado aderenti, figure chiave che individuano con sensibilità e riservatezza gli studenti che necessitano di aiuto. Questo approccio garantisce un intervento rispettoso e di reale impatto. “La Cartella Curiosa” è intesa come un messaggio tangibile di vicinanza, incoraggiamento e oppor-
tunità. Il progetto si avvale della collaborazione dei volontari di Matite Colorate e di alcuni sostenitori locali, uniti nell’impegno di accompagnare i giovani nella crescita e di fornire loro gli strumenti per affrontare serenamente le sfide del presente. Operano anche nei comuni limitrofi del comune di Treviso e finora hanno consegnato 19 cartelle curiose in totale. Così il presidente di Matite Colorate Antonella Ruberti: «”La Cartella Curiosa” è il nostro modo per far sentire a ogni ragazza e ragazzo che la comunità è accanto a loro. Ogni materiale inserito è un segno di vicinanza concreta, soprattutto per chi attraversa momenti di maggiore fragilità. Crediamo profondamente che il diritto allo studio si costruisca così: con gesti semplici, ma capaci di fare davvero la differenza». L’assessore alle Politiche Educative, Giovanili e Pubblica Istru-
zione Gloria Sernagiotto commenta così l’iniziativa: «Siamo felici di continuare a sostenere Matite Colorate che, quest’anno, torna a Treviso duplicando gli sforzi tramite “Zaino in spalla”, giunta alla terza edizione, e lanciando la prima edizione de “La cartella curiosa”. Da un lato il progetto pilota de “Zaino in spalla” prosegue nel coinvolgere le scuole primarie di Treviso consegnando loro le “Borse magiche”, dall’altro si apre una nuova opportunità anche per le scuole secondarie di I grado. Durante l’anno scolastico le scuole potranno richiedere ulteriori materiali — come matite colorate e strumenti aggiuntivi — destinati ai ragazzi che vivono difficoltà economiche temporanee. Un supporto vicino, che permette di vivere serenamente l’ambiente scolastico e che offre una soluzione concreta a condizioni spesso instabili».
Parte “SOS Guida Sicura” per salvare vite
La Provincia di Treviso lancia “SOS Guida Sicura”, la nuova campagna dedicata alla prevenzione degli incidenti stradali tra 2025 e 2026. Il progetto, finanziato con 100mila euro dal bando nazionale “Mobilità Sicura”, unisce comunicazione innovativa e formazione nelle scuole per parlare direttamente alla Generazione Z.Cuore dell’iniziativa è il claim “Il bello di…”, adattato per Instagram con illustrazioni e fumetti che raccontano momenti di vita quotidiana – dal primo appuntamento ai concerti – per ricordare che basta una scelta sbagliata, dopo alcol o droghe, a spezzare tutto. I contenuti social saranno affiancati da un creator, mentre bar, locali e società sportive diffonderanno la campagna con sottobicchieri, bicchieri e locandine dotate di QR Code.Accanto alla comunicazione, continua il percorso educativo: già 23 le lezioni di sicurezza stradale svolte nel 2025, con oltre 3.000 studenti coinvolti. Parallelamente, la Provincia ha potenziato il sistema di monitoraggio degli incidenti per intervenire in modo mirato.Partner dell’iniziativa sono UPI Veneto, Ulss2 Marca trevigiana, Federazione Motociclistica Italiana, Prefettura e Ufficio Scolastico, insieme alle principali realtà del territorio impegnate a costruire una cultura della guida responsabile.
L’evento. Aperyshow ha una nuova casa a Treviso
Il primo charity festival italiano si sposterà all’ex Dogana di Treviso
Treviso accoglie Aperyshow Charity Event 2026: 300 artisti e 170mila persone si uniscono per musica e beneficenza. La nuova location, l’ex Dogana, amplia gli spazi e rafforza la missione di inclusione e solidarietà del festival
“Aperyshow di quest’anno ha radunato oltre 300 artisti - tra deejay, cantanti, gruppi live e performer – un pubblico di 170mila persone e devoluto 151.500 euro in beneficienza: numeri che ne certificano la costante crescita e che richiedono spazi sempre più grandi - spiega Riccardo Checchin, event manager di Aperyshow - Adesso si apre una nuova fase del nostro festival e sia-
la nostra Città sia una meta di forte richiamo, capace di attrarre eventi, persone ed energie nuove - parole del Sindaco di Treviso Mario Conte - Questa manifestazione porta musica, divertimento, voglia di stare insieme e soprattutto un grande messaggio di solidarietà. Per noi è un’occasione per dare ulteriore dinamismo al nostro contesto e creare momenti in cui la comunità possa ritrovarsi e vivere emozioni
immobili;
• alcuni uffici appartenenti all’U.O. “Assistenza Sociale” e al “Supporto amministrativo sociale territoriale” ubicati nella sede di Viale Vittorio Veneto;
• ufficio dello stato civile - solo per il ricevimento delle denunce di morte e adempimenti improrogabili;
2) la chiusura di tutti le strutture/servizi/uffici comunali per il
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mo entusiasti di poter annunciare la nostra nuova casa, l’ex Dogana di Treviso. In questo momento ci preme innanzitutto ringraziare le Amministrazioni e gli enti pubblici che in questi anni ci hanno accompagnato passo dopo passo, in particolare la Regione Veneto ed il Comune di Treviso nella persona del sindaco Mario Conte per aver accolto Aperyshow 2026 in un’area funzionale ai grandi eventi di oltre 50mila metri quadrati, con la possibilità di due stage musicali. Proseguiamo così la nostra missione di unire le persone grazie alla forza della musica, con progetti e iniziative a sostegno del mondo della disabilità, della ricerca oncologica e dell’inclusione sociale”.
“Siamo davvero felici di accogliere Aperyshow Charity Event a Treviso, in una location speciale come l’ex Dogana. È un appuntamento che anche in altre città ha avuto un grande successo e il fatto che oggi approdi qui conferma quanto
positive. Ringrazio gli organizzatori per aver dimostrato fin da subito grande interesse nei confronti di Treviso, una città che ha voglia di musica e di grandi eventi”. Chiusura degli impianti sportivi nelle giornate di 24 e 31 dicembre 2025 e degli uffici comunali nelle giornate di 2 e 5 gennaio 2026
Il comune di Treviso comunica una serie di chiusure dei servizi pubblcii per il periodo delle festività.
Il Sindaco ha disposto:
1) la chiusura di tutti le strutture/servizi/uffici comunali per il giorno venerdì 2 gennaio 2026, ad eccezione di quelli di seguito indicati:
Polizia Locale - viene garantita l’operatività sul territorio dei servizi essenziali;
• Settore Lavori Pubblici e Infrastrutture - viene garantito il servizio di reperibilità infrastrutture e
giorno lunedì 5 gennaio 2026, ad eccezione di quelli di seguito indicati:
• Polizia Locale - viene garantita l’operatività sul territorio dei servizi essenziali;
• Musei civici, Biblioteca Comisso, Biblioteca BRaT, Biblioteca Zanzotto, Biblioteca di quartiere S. Antonino;
• Settore Lavori Pubblici e Infrastrutture - viene garantito il servizio di reperibilità infrastrutture e immobili;
• alcuni uffici appartenenti all’U.O. “Assistenza Sociale” e al “Supporto amministrativo sociale territoriale” ubicati nella sede di Viale Vittorio Veneto;
• ufficio dello stato civile- solo per il ricevimento delle denunce di morte e adempimenti improrogabili;
3) la chiusura degli impianti sportivi comunali nelle giornate di mercoledì 24 dicembre 2025 e mercoledì 31 dicembre 2025.
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Un Natale all’insegna della condivisione e dello spirito di comunità.
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Dopo il notevole successo riscontrato lo scorso anno, sarà riproposta tutti i gior“Brick Christmas”, tagonisti assoluti saranno i mattoncini Lego, che da sempre fanno divertire bamNon mancheranno laboratori, giochi e attività ludico-ricreative per stimolare la fantasia e la creatività dei ragazzi. Ma il Paese del Natale sarà soprattutto uno spazio di incontro per la comunità, offrendo proposte pensate per ogni età e interesse: tombole e giochi tradizionali,
Cto in questi giorni la certi cazione
La novità di quest’anno è il Capodanno
di più diventando ospitale anche nei mesi
Se il Parco Urbano sarà il cuore delle Feste, lo spirito del Natale e le sue tradizioni animeranno tutto il territorio di Cavallino-
me la magia delle Festività tra luci, musica, profumi e sorrisi.
Tutti i giorni dalle 15 alle 21.30, e nei ne settimana dalle 10.30 alle 22.00, sarà possibile visitare “Mercatini e sapori”, i mercatini di Natale che proporranno nei vari stand artigianato locale, creazioni natalizie e dolci tradizionali. Presenti una selezione di food truck, che offriranno ai visitatori un percorso tra sapori e tradizioni, in un’atmosfera calda e luminosa che saprà incantare grandi e piccini.
cuore pulsante delle Festività. Come Amministrazione», spiega il sindaco Roberta Nesto, «vogliamo continuare a investire nelle manifestazioni per rafforzare il legame che unisce la nostra comunità e offrire al territorio spazi di incontro, nei quali anche le associazioni locali saranno protagoniste con le loro iniziative. Sono tante le occasioni per vivere Cavallino-Treporti nel periodo delle Feste. Non siamo solo una destinazione balneare, ma una località che sta crescendo e che sta sempre
“Lail presepe in laguna opera dell’artista Francesco Orazio, con più di 400 statue in compensato marino posizionate sullo specchio acqueo che si affaccia sugli 8 km della pista ciclopedonale a sbalzo più lunga d’Europa, lungo via Pordelio. Inoltre, sempre tra le inizia“L’arte
Si tratta di un percorso diffuso tra le frazioni per scoprire le Natività realizzate dalle parrocchie e dalle famiglie, che aprono i cancelli delle loro anche il “berolon”, come viene chiama-
La novità. Scopri le ultime tendenze per rinnovare il tuo stile in un click
Tutti a scuola a piedi e in bici: premiato l’IC4 Stefanini al parco di via Cavalleggeri
N elle scorse settimane, al parco di via Cavalleggeri, si sono tenute le premiazioni dell’iniziativa
“Tutti a scuola a piedi e in bici”, promossa dall’assessorato alla Mobilità, riferite all’anno scolastico 2024-2025. La cerimonia ha visto la partecipazione di studenti, insegnanti, famiglie e rappresentanti dell’Amministrazione comunale con il vicesindaco Alessandro Manera e l’assessore alle Politiche educative Gloria Sernagiotto, che hanno proceduto alla piantumazione dei nuovi alberi assegnati ai plessi più virtuosi.
La classifica è stata elaborata sulla base di quattro parametri: percentuale di studenti arrivati a piedi o in bicicletta, continuità nell’adesione alle diverse giornate, partecipazione alle indagini di monitoraggio e diffusione dell’inizia-
tiva tra le diverse scuole di ogni istituto comprensivo. Questo sistema ha permesso una valutazione completa dell’impegno delle scuole attribuendo a ciascuna, e quindi a ciascun istituto comprensivo, un punteggio di sostenibilità.
Tra gli Istituti Comprensivi al primo posto si è confermato l’IC3 Felissent con cinque plessi sostenibili. Mentre la scuola primaria Masaccio (IC4 Stefanini) ha ottenuto il punteggio di sostenibilità più elevato, pari a 73. Va menzionata anche la scuola primaria Pascoli (IC5 Coletti) che in una delle otto giornate ha registrato il 100% di performance di sostenibilità.
L’Amministrazione ha scelto di valorizzare quest’anno il secondo classificato, l’IC4 Stefanini, con una cerimonia dedicata e la piantumazione degli
alberi all’interno dell’area verde del quartiere. Così il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera: «Le scuole trevigiane hanno dimostrato un’attenzione crescente verso la mobilità sostenibile. I risultati raggiunti sono significativi e confermano che investire in educazione ambientale produce benefici concreti per la comunità. Il contributo degli studenti e delle famiglie è fondamentale per rendere la città più sicura e vivibile». «Questi progetti fun-
zionano perché sono costruiti insieme alle scuole», aggiunge. «L’impegno dei Mobility Manager con le scuole e la collaborazione dei dirigenti ci consentono di favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta educando i baimbini ad una mobilità sostenibile e consapevole. I risultati dell’ultimo anno ci incoraggiano a proseguire con ancora maggiore determinazione». Nel corso della cerimonia è stato presentato anche il programma dell’edizione 2025-2026, che prevede otto giornate distribuite nei mesi meno freddi: dopo le prime giornate del 31 ottobre e 14 novembre, seguiranno 14 e 28 marzo, 10 e 24 aprile, 8 e 22 maggio 2026. Anche per il prossimo anno sarà disponibile un form digitale per il caricamento uniforme dei dati legati alla partecipazione.
Al Pio X di Treviso l’intelligenza artificiale entra in classe: laboratorio per studenti e docenti
L’intelligenza artificiale diventa materia scolastica al collegio Pio X. Nei giorni scorsi, una lectio del prof. Roberto Castaldo, docente di informatica all’istituto Europa di Pomigliano d’Arco, ha inaugurato il percorso educativo che coinvolgerà quindici studenti e altrettanti docenti dell’istituto paritario trevigiano. Il progetto, parte della formazione scuola-lavoro, punta a educare all’uso critico dell’IA, evidenziando come ChatGPT e altri strumenti possano supportare lo studio senza sostituire il pensiero autonomo. Durante le lezioni, Castaldo ha illustrato i rischi legati al copia-incolla e ai dati imprecisi, sottolineando l’importanza di un approccio consapevole. “Si tratta di utilizzare l’intelligenza artificiale come palestra di pensiero”, ha spiegato il docente, coordinatore di una rete nazionale di oltre ottanta insegnanti impegnati nella stesura di un manifesto etico sull’IA. Tra i principi fondanti, trasparenza e crescita: dichiarare sempre l’uso della tecnologia e impiegarla per imparare, non per evitarlo. Il preside Francesco Cianci ha sottolineato la necessità di una scuola che sappia affrontare la rivoluzione tecnologica senza perdere di vista autenticità, responsabilità e relazioni umane. Il laboratorio al Pio X sarà quindi uno spazio per esplorare le opportunità dell’IA nel mondo del lavoro e nelle professioni del futuro, integrando le competenze digitali con la formazione tradizionale.
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Debutto al Teatro Mario Del Monaco per la XXI edizione della kermesse
Treviso in scena con VivaVoce: il festival a cappella cresce con un +14% di presenze e debutta al Teatro Mario Del Monaco. Artisti da Italia e Europa hanno portato jazz, pop e sperimentazioni, consolidando la città come riferimento internazionale del genere
Treviso si conferma capitale italiana della musica vocale: la XXI edizione di VivaVoce
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International A Cappella Festival si chiude con numeri da record, registrando un aumento del 14% di presenze rispetto all’anno precedente e una metà degli spettacoli sold out. L’edizione 2025 ha segnato anche il debutto del festival al Teatro Mario Del Monaco, uno dei luoghi simbolo della vita culturale trevigiana, che ha ospitato cinque eventi di grande successo. Il festival, organizzato da VenetoCoro Associazione Culturale, ha visto sul palco artisti internazionali provenienti da Italia, Spagna, Francia, Lettonia, Olanda e Slovenia, molti dei quali alla prima partecipazione a VivaVoce. Il tema di quest’anno, “next generation”, ha portato in scena un percorso musicale che ha spaziato dal jazz al pop contemporaneo, passando per crossover e sperimentazioni ritmiche, con particolare attenzione alla tradizione della musica a cappella e all’innovazione.
Andrea Trevisi, direttore artistico del festival, commenta:
“Questa edizione è stata una delle più importanti della storia di VivaVoce. Abbiamo accolto ensemble straordinari e registrato una partecipazione da record, consolidando il legame con il territorio e con il nostro pubblico in crescita. Il debutto al Teatro Mario Del Monaco, rimandato nel 2020, è stato un momento memorabile che speriamo di ripetere in futuro.”
La manifestazione, sostenuta dal Comune e dalla Provincia di Treviso, dalla Regione Veneto, dal Ministero della Cultura e dal main sponsor CentroMarca Banca, ha trasformato la città in un punto di attrazione internazionale per appassionati e curiosi del genere, confermando VivaVoce come un riferimento imprescindibile per la scena a cappella.
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Treviso ospita il primo Corso di Alta Formazione in Direzione d’Orchestra
Treviso si prepara ad accogliere un’iniziativa di grande prestigio nel panorama musicale nazionale: il Conservatorio di Musica “Agostino Steffani” organizza, per la prima volta in città, un Corso di Alta Formazione in direzione d’orchestra. Le lezioni si svolgeranno da dicembre 2025 a maggio 2026 presso l’Istituto musicale “Francesco Manzato” e saranno tenute dal celebre direttore d’orchestra Giancarlo Andretta. Il corso prevede dieci incontri dedicati all’approfondimento della tecnica direttoriale, all’analisi delle partiture e allo studio del repertorio sinfonico e lirico, da Haydn e Beethoven a Schubert e Stravinskij, con esercitazioni pratiche anche con solisti. Al termine del
percorso, i partecipanti riceveranno un attestato di partecipazione.
«Con questa iniziativa vogliamo rafforzare il legame con la città e offrire percorsi di alta formazione per professionisti», spiega Paolo Troncon, direttore del Conservatorio.
Giancarlo Andretta vanta una carriera internazionale di rilievo: è stato direttore principale e consulente artistico di numerosi teatri d’opera in Europa, primo direttore ospite di importanti orchestre sinfoniche e allievo di maestri come Otmar Suitner e Harald Goertz.
Treviso Calcio Serie D. Il classe 2007 è una delle sorprese di inizio stagione
Daniel Perin corre veloce e sorprende “Che orgoglio difendere questi colori”
U n giovane calciatore che sta correndo veloce. Daniel Perin, il 2007 del Treviso, ha sorpreso tutti in questo avvio di stagione. La sua è una vera storia di amore per il pallone, suo compagno inseparabile da sempre: “Fin da piccolo avevo la palla tra i piedi, sapevo dire solo la parola gol – sorride –mi sono rotto tutte le dita dei piedi giocando in casa o in cortile”. Un legame viscerale, nato a Vittorio Veneto e cresciuto nel Vittorio Falmec SM Colle, dove ha mosso i primi passi dai 4 ai 10 anni. Poi la continua crescita, step dopo step per inseguire il suo sogno. “Dopo il Vittorio sono andato alla Liventina, dove ho vissuto due anni splendidi. Poi il Pordenone, e infine due stagioni a Bolzano con il Südtirol”. Un percorso importante con tanto professionismo alle spalle: “Le prime due settimane in Trentino sono state infinite – confessa – mi mancava casa, non passavano mai i giorni. Poi mi sono adattato alla vita da calciatore. Vivevamo tutti in convitto,
andavamo nella stessa scuola, ci allenavamo insieme. Era diventata come una famiglia per me”. Questa estate, però, arriva la possibilità di iniziare a calcare i campi del calcio dei grandi; arriva la romantica chiamata del Treviso: un ritorno a casa. “Sapevo che erano interessati a me e non ci ho pensato due volte. È una maglia che pesa, con tanta storia. Indossarla da trevigiano è un onore incredibile”.
Il salto dalle giovanili alla prima squadra nasconde sempre alcune insidie. “La differenza è soprattutto a livello mentale. Ma mi sono abituato velocemente. Mi alleno e gioco con persone che fanno questo mestiere da anni. Ogni giorno devo dare tutto. I compagni mi danno molti consigli: mi dicono di restare umile, di lavorare sodo. Munaretto mi è sempre vicino, è come un fratello maggiore, e Gucher, il capitano, è un esempio per tutti”.
E poi c’è il mister. “Con Gorini ho un ottimo rapporto. È prepara-
tissimo, mi sta insegnando tanto. Con tutto lo staff mi sento seguito, ogni partita è un’occasione per crescere”.
Il primo grande momento da ricordare è già arrivato. “Il gol a Noale, con un tiro da fuori, resterà nel cuore del giovane centrocampista. Dopo la rete cercavo mio padre sugli spalti, ma i compagni mi sono saliti sopra: un’emozione unica”.
Con mister Gorini, Perin sta vivendo una trasformazione an-
che a livello tattico: “Ero arrivato come mediano, ma ora sto interpretando la mezzala. Mi piace, mi permette di inserirmi e giocare più avanti. In Serie A guardo molto Casadei, mi piace il suo stile di gioco”.
Gli obiettivi di titolo per la squadra del Tenni non sono un segreto, ma i piedi del 2007 restano ben piantati a terra. “Guardiamo partita dopo partita, è presto per parlare di classifica. Siamo ancora all’inizio, ma stiamo dando il mas-
La rinascita del Treviso: parola alla mente del mercato, il Ds Pierfrancesco Strano
La nuova era del Treviso pone le sue radici nella mente di Pierfrancesco Strano, direttore sportivo romano di 33 anni che, dopo esperienze molto importanti, ha portato la sua freschezza anche alle porte del Tenni. Giovane ma con un bagaglio ricchissimo alle spalle, Strano è arrivato nel capoluogo della Marca dopo l’ultima stagione vissuta da Responsabile Scouting all’Avellino in Serie C al fianco del Direttore Tecnico Giorgio Perinetti. Prima, però, c’è stato molto altro: dallo scouting nazionale per un’agenzia di procuratori al patentino come DS a 28 anni.
Il romano poi ha iniziato a collaborare con lo stesso Perinetti prima al Venezia e poi al Genoa. Successivamente Palermo e Parma (qui al fianco del DS Daniele Faggiano) e poi Siena e Brescia come Collaboratore dell’Area Tecnica. L’attualità parla di un mercato brillante, con una strategia chiara e un progetto solido che hanno creato le basi per una stagione che, per ora, sta rispettando le alte aspettative del club. “Abbiamo fatto un mercato coraggioso, cambiando molti giocatori. L’obiettivo è creare qualcosa di duraturo, un progetto che vada oltre la singola stagione”.
simo per portare il Treviso dove merita di stare”. Intanto le prestazioni non stanno mancando. “Non pensavo di partire così forte. Qui mi giocavo tutte le mie carte e sono già migliorato tanto. Ho avuto un ottimo impatto sulla squadra ma voglio continuare a crescere”. Determinazione, umiltà e talento: Daniel Perin ha tutto per dire la sua in questo Treviso e per sognare in grande.
Stefano Parpajola
Il percorso dei biancocelesti in Serie D finora è stato pressoché impeccabile. Le vittorie sono arrivate con continuità e la squadra occupa stabilmente la prima posizione. Strano, però, mantiene i piedi saldi a terra: “È stato un buon inizio di stagione grazie al lavoro svolto dallo staff tecnico e da tutti i calciatori. Ma non abbiamo fatto nulla ancora. Pensiamo a partita dopo partita, cercando di fare il massimo senza guardare troppo la classifica o le altre squadre. L’importante è lavorare bene e fare più punti possibili”. A Treviso si è creata una forte unione di intenti tra società e piazza: “Sentiamo il calore dei tifosi. Il nostro obiettivo è farli gioire e dimostrare sul campo l’attaccamento che tutti hanno per questi colori e per la maglia”. La strada è segnata: il club del Tenni ora non vuole più fermarsi. (s.p.)
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segue da pag. 1
Imprese, sanità, giovani
Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo
e ambiente: le sfide che attendono Stefani
con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo
Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi
Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”
Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.
Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto
diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)
Il
si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.
centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato
“Il Veneto vuole l’alternativa”
Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova
spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con
ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.
La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R
esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le
priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-
cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.
Alla maggioranza 34 seggi,
Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO FLAVIO BALDAN ELISA
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSSELLA CENDRON
PAOLA ROMA
ROSANNA CONTE DARIO BOND
PAOLO GALEANO
CARLO CUNEGATO
CLAUDIO BORGIA
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI
ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO
FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO
Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera
Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti
Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”
“Sostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.
“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a
poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.
Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-
tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26
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minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.
“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-
lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio. Alberto Gottardo
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Il personaggio
La classifica. Dicembre è tempo di bilanci, ma anche di regali. Ecco i nostri personalissimi consigli di lettura
Libri e fumetti “Made in Veneto, la Top 10 del 2025
Questo 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.
Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.
Thrillerone.
NIENTE SUCCEDE PER CASO
Stefano Tamiazzo (Toshokan)
In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.
L’ex maggiore
Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.
LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)
CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)
Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.
UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)
vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.
DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)
LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra. Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.
Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.
IL MITO DEL MINOTAURO. AR-
Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.
AGATHA CHRISTIE. LA REGINA DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)
Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-
Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.
IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)
La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.
Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.
LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO
Marco Azzalini (Laurana)
Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,
un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.
A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero)
In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.
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Sostenibilità.
Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori
Difendere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori: per questo Despar Nord porta avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono scuole e realtà locali in un impegno continuativo
La tutela della biodiversità è una delle sfide decisive per la sostenibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.
T ra le iniziative più significative portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro
ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del programma, quest’anno l’azienda ha messo a dimora 250 nuovi alberi, presso i terreni di Feeducia, microazienda che pratica agricoltura rigenerativa a Colle Umberto in provincia di Treviso. Salici, querce, noccioli, ontani e acacie sono stati
piantati in una zona di infiltrazione dell’acqua, così da ridurre il rischio di detriti su proprietà confinanti, ricaricare la falda freatica da cui si attinge con il pozzo, proteggere il suolo e migliorare il ciclo dei nutrienti. A conferma dell’obiettivo sociale e di promozione della consapevolezza sui temi della sostenibilità e della tutela ambientale, il progetto ha visto la partecipazione degli alunni della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Colle Umberto che hanno preso parte alla
piantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. A conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera e ha inoltre dato vita al progetto
“Alla scoperta della biodiversità”, che ha visto l’avvio del primo laboratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola del territorio. Un mosaico di azioni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori li vive.
Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto Farm
Si è concluso giovedì 27 novembre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm,
innovativa realtà agricola trevigiana specializzata in acquaponica e apicoltura sostenibile. Il percorso è iniziato il 4 novembre con la visita alla serra acquaponica dell’azienda agricola e alle sue arnie, in un ambiente pensato per sostenere le api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha
permesso agli alunni di approfondire i temi della biodiversità, dell’apicoltura, dell’acquaponica e del ruolo fondamentale delle api negli ecosistemi. Durante l’evento conclusivo all’Interspar di Montebelluna, i piccoli alunni sono diventati protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-
laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord
prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.
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CORTINA D’AMPEZZO, BELLUNO
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Ca’ Foncello, la musicoterapia arriva in Terapia Intensiva Neonatale
UUn approccio innovativo per prematuri e genitori: musica e strumenti per rafforzare il legame e favorire il benessere
A Treviso, la Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Ca’ Foncello accoglie un nuovo alleato per i piccoli nati prematuri e le loro famiglie: la musicoterapia. Parte del progetto regionale GeNI – Generazioni e nuovi inizi, l’iniziativa trasforma il reparto in uno spazio di ascolto e vicinanza, con effetti positivi sul benessere dei neonati e sul legame con i genitori. Guidati dalla musicoterapeuta Francesca Poloni, i genitori partecipano attivamente creando ninne nanne, canzoni e storie, mentre strumenti specifici come il gato box e l’ocean-disc aiutano a regolare ritmo cardiaco e respirazione dei neonati. Il progetto mira anche a rafforzare la genitorialità e
la rete di supporto familiare, con interventi di family coaching all’interno del reparto. Secondo il direttore generale Francesco Benazzi, la musicoterapia favorisce la stabilizzazione dei parametri vitali, lo sviluppo neurologico e socio-affettivo dei bimbi prematuri, riduce lo stress dei genitori e contribuisce a un percorso di cura più umano e centrato sulla famiglia.
Ospedale di Treviso, inaugurata la nuova
Radioterapia oncologica
Tecnologie d’avanguardia e spazi accoglienti È stato inaugurato oggi il nuovo reparto di Radioterapia oncologica all’Edificio 29 della Cittadella della Salute del Ca’ Foncello di Treviso, un passo importante nella cura dei pazienti oncologici grazie a tecnologie di ultima generazione e ambienti progettati per il comfort dei pazienti.
L’Unità operativa complessa, guidata dal dr Fabio Ferrarese, rappresenta un centro d’eccellenza che integra competenza clinica e innovazione tecnologica, trattando ogni anno circa 2.000 pazienti. La struttura collabora strettamente con gli altri reparti oncologici attraverso incontri multidisciplinari settimanali in cui chirurghi, oncologi e radioterapisti discutono i singoli casi per definire il percorso terapeutico più adeguato.
Ogni paziente viene seguito dall’inizio alla fine del trattamento, dalla prima visita alla centratura con TAC simulatore, fino alla pianificazione personalizzata della terapia e ai controlli periodici durante e dopo la radioterapia.
Secondo il direttore generale, Francesco Benazzi, “l’investimento di 5 milioni di euro in nuovi macchinari e spazi strutturali, unito al lavoro quotidiano di professionisti competenti e umani, colloca il reparto a livelli di eccellenza non solo in Veneto, ma a livello nazionale. La Radioterapia eroga circa 35mila prestazioni all’anno e rappresenta un modello di cura attento sia alla terapia che all’accoglienza”.
Il dr Ferrarese ha sottolineato le innovazioni tecnologiche introdotte: acceleratori lineari con sistemi Catalyst e Sentinel, che garantiscono precisione millimetrica e riducono la dose ai tessuti sani; apparecchi per brachiterapia HDR per trattamenti mirati dall’interno del tumore; radioterapia Roentgenterapia per lesioni cutanee superficiali; e l’acceleratore Novac per la radioterapia intraoperatoria, che consente terapie mirate durante l’intervento chirurgico.
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Il viaggio. Missione Medica a Asmara: 22 interventi cardiochirurgici effettuati
Il primario della cardiochirurgia di Treviso in Eritrea: un successo per il futuro della cardiologia pediatrica
In Eritrea, la missione Med.Action Bambini ha permesso 22 interventi cardiochirurgici su bambini e adolescenti, coinvolgendo giovani medici locali in ruoli chiave, con l’obiettivo di creare un centro indipendente di cardiochirurgia pediatrica sub-sahariana
Si è conclusa con grande successo la 19ª missione medico-educativa dell’associazione Med.Action Bambini con Elias ODV, guidata dal Prof. Giovanni Stellin, primario della Cardiochirurgia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. La missione, svolta dal 17 al 30 ottobre presso l’Ospedale Orotta di Asmara (ex Regina Elena), ha avuto un impatto significativo sul sistema sanitario eritreo, portando 22 bambini e adolescenti (di età compresa tra 2 e 12 anni) a sottoporsi a interventi cardiochirurgici complessi per correggere gravi malformazioni cardiache congenite e acquisite. In soli otto giorni, il team di 30 medici volontari, tra
cui anestesisti, cardiologi, infermieri e tecnici perfusionisti, ha effettuato 156 screening cardiologici e completato un totale di 22 interventi chirurgici. Tra questi, il Prof. Stellin ha eseguito cinque operazioni complesse di riparazione della valvola mitrale su adolescenti affetti da malattie reumatiche cardiache, ottenendo risultati eccellenti e contribuendo in modo concreto alla salute di giovani pazienti altrimenti senza speranza. Ma la missione non si è limitata solo alla parte chirurgica. Un elemento centrale del progetto è stato il coinvolgimento dei medici eritrei, in particolare i giovani Dr. Beyene e Dr. Michael, che hanno partecipato attivamente a tutti gli interventi.
Sotto la supervisione del team italiano, i due medici hanno preso parte come operatori principali in sette interventi, dimostrando una preparazione crescente e un impegno che fa ben sperare per il futuro. “Sono la nostra più grande speranza”, ha dichiarato il Prof. Stellin. “Con il loro impegno, l’Eritrea potrà presto contare su un centro indipendente di cardiochirurgia pediatrica, il primo nell’Africa sub-sahariana”. La formazione e la crescita del personale locale sono infatti al centro dell’iniziativa, poiché solo attraverso l’autosufficienza in ambito sanitario si può garantire una cura duratura e accessibile a tutti i bambini eritrei. Med.Action Bambini con Elias ODV, fondata nel maggio 2023 a Treviso, continua a perseguire il suo obiettivo principale: completare il programma medico-educativo iniziato oltre due decenni fa in Eritrea e, più recentemente, in Etiopia. Il programma si basa sul contributo di volontari che offrono le proprie competenze mediche e tecniche per migliorare le condizioni di vita dei bambini nati in Paesi con risorse sanitarie limitate.
Parte il progetto “Ti Incontro”: una rete di supporto per famiglie e adolescenti
Prende il via nel Distretto di Treviso il progetto “Ti Incontro”, nato dalla collaborazione tra l’Unità operativa complessa Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori dell’Ulss 2 e l’Ambito Territoriale Sociale ATS VEN_09 di Treviso. L’iniziativa, che prevede incontri e consulenze gratuite, è rivolta alle famiglie e ai giovani tra gli 11 e i 18 anni residenti nei 37 Comuni del Distretto, con l’obiettivo di promuovere il benessere, favorire la prevenzione e offrire supporto nelle fragilità relazionali ed emotive. “Ti Incontro” si propone di rafforzare le relazioni educative, sostenere i genitori nel loro ruolo quotidiano e offrire ai ragazzi ascolto competente e vicinanza, nella consapevolezza che il benessere di una comunità passa anche dalla qualità dei legami familiari e delle relazioni interpersonali. A condurre le attività saranno educatrici, psicologi e ostetriche dell’UOC, che metteranno a disposizione luoghi e momenti in cui potersi confrontare senza giudizio e trovare un ascolto qualificato.
Il progetto si articola in diverse iniziative. “Porta Aperta” è lo spazio di incontro e ascolto dedicato ad adolescenti e genitori, un luogo informale in cui parlare di crescita, relazioni e benessere emotivo. Gli incontri, in programma dal 12 novembre 2025 al 15 marzo 2026, si terranno ogni giovedì pomeriggio al Progetto Giovani Treviso in via Dalmazia 17 e al Progetto Giovani Villorba (Carità, ex Montfort, via della Libertà 4), ogni mercoledì alla scuola primaria Piranesi di Mogliano Veneto in via De Gasperi
8 e ogni venerdì a Palazzo Moro a Oderzo, in via Garibaldi 25. Un secondo filone è dedicato alla genitorialità, con laboratori esperienziali rivolti alle famiglie per condividere esperienze, dubbi, risorse e strategie educative, sotto il titolo “Oltre i manuali d’uso… proviamoci insieme”. Gli incontri si svolgeranno in vari Comuni del territorio, tra cui Treviso, Spresiano, Breda, Paese, Roncade, Casier, Preganziol, Ponte di Piave, Motta di Livenza e Oderzo, con l’intento di avvicinare il più possibile il servizio alle famiglie.
Per i ragazzi sono previsti anche i percorsi di gruppo “Parlami di te”, dedicati a temi come la sessualità consapevole, il consenso, il rapporto con il corpo, le emozioni e il rispetto di sé e degli altri. Le attività si terranno in particolare nei Comuni di Treviso, Villorba, Mogliano Veneto e Oderzo, per offrire ai giovani contesti protetti dove poter esprimersi e confrontarsi.
Completa il quadro l’ambulatorio ostetrico ad accesso libero, pensato per chi desidera parlare di corpo, sessualità, prevenzione e affettività con professionisti qualificati. Lo sportello sarà attivo presso il Consultorio familiare di Treviso ogni venerdì dalle 14.00 alle 16.30, da dicembre 2025 fino al 13 marzo 2026, con accesso libero a partire dai 14 anni. Per informazioni e per conoscere nel dettaglio il calendario delle attività è possibile contattare la segreteria organizzativa del progetto il venerdì dalle 14 alle 15 al numero 320 4353895.(p.b.)
La novità. Inaugurato un defibrillatore in Duomo, donato da Croce Azzurra. A breve un secondo al Tempio di San Nicolò
La cattedrale di Treviso diventa cardioprotetta: inaugurato il defibrillatore, presto un altro a San Nicolò
Atutela della vita arriva fino al cuore spirituale della città. La cattedrale di Treviso si è dotata di un defibrillatore semiautomatico, collocato vicino all’ingresso principale: un gesto che unisce concretezza e simbolo, inserendo anche i luoghi del silenzio e della preghiera nella rete cittadina della cardioprotezione. L’installazione è stata presentata nel giorno della festa della Madonna della Salute, scelta non casuale per sottolineare il valore comunitario della prevenzione. Alla cerimonia hanno partecipato il vicario generale della diocesi, monsignor Mauro Motterlini, il direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi, il presidente di Croce Azzurra ODV, Giorgio Bredariol, insieme ai rappresentanti degli uffici diocesani dei beni culturali e della pastorale della salute. Monsignor Motterlini ha espresso la gratitudine della diocesi per un intervento che considera “un atto di cura verso tutti”, ricordando il sostegno del vescovo Michele Tomasi e la disponibilità dei referenti della Cattedrale. Anche dalla sanità pubblica è arrivato un giudizio positivo: Benazzi ha definito l’iniziativa un passo importante per proteggere chi frequenta luoghi molto visitati, rafforzando una collaborazione che negli anni ha dato risultati significativi. Il nuovo dispositivo è stato posizionato all’interno del Duomo ed è un defibrillatore semiautomatico, progettato per essere utilizzabile anche da persone senza formazione sanitaria. La sua semplicità è un elemento decisivo: attraverso istruzioni vocali chiare, consente di intervenire immediatamente in caso di arresto car-
diaco, sempre in collegamento con il 118. Come ha ricordato Bredariol, “non bisogna avere timore di usarlo: l’operatore guida passo dopo passo”. Il progetto non si ferma qui: un altro defibrillatore sarà installato a breve nel Tempio di San Nicolò, grazie a una donazione di Class Allestimenti. Due tra le chiese più frequentate della città entreranno così in una rete di protezione che si sta allargando anche ad altre realtà della diocesi, come già avvenuto a Castelfranco Veneto. Per la pastorale della salute, rappresentata dal dottor Loris Confortin, si tratta di un ulteriore segno di attenzione verso le persone che frequentano spazi molto affollati. La presenza di numerosi cittadini formati al primo soccorso, nel mondo del lavoro e del volontariato, rende questi dispositivi ancora più preziosi e realmente utilizzabili in caso di necessità. Con questo intervento il Duomo si conferma non solo luogo di fede e riferimento comunitario, ma anche presidio di sicurezza. Una scelta che trasforma la prevenzione in gesto concreto e quotidiano, capace di far dialogare istituzioni, volontariato e comunità attorno alla stessa idea: proteggere la vita, sempre.
Treviso, le vite che iniziano prima del tempo
Che cosa significa nascere prima del tempo? Significa arrivare nel mondo con un anticipo che non dipende da te, spesso senza la forza necessaria per respirare da solo, ma trovando accanto una squadra pronta a sostenerti. Ogni 17 novembre la Giornata Mondiale della Prematurità ricorda proprio questo: milioni di vite che iniziano in punta di piedi, fragili eppure sorprendentemente forti, e l’impegno che la società deve assumere per garantire loro “il miglior inizio”. In Italia, secondo i dati Cedap e Innsin, nel 2024 sono venuti alla luce 22.782 bambini prematuri, pari al 6,1% delle nascite. Un numero che racconta sfide cliniche complesse, ma anche successi importanti: la sopravvivenza alla dimissione ha raggiunto il 96%, un risultato che testimonia il progresso della medicina perinatale e la qualità dei servizi dedicati ai neonati più vulnerabili. Dietro ogni percentuale, però, rimangono le difficoltà emotive e pratiche che famiglie e professionisti affrontano nei primi mesi di vita dei bambini nati troppo presto. A Treviso, la Terapia Intensiva Neonatale del Ca’ Foncello rappresenta un punto di riferimento per le province di Treviso e Belluno ed è uno dei quattro reparti di III livello del Veneto. Qui vengono accolti ogni anno circa 350 neonati, soprattutto prematuri nati prima della 37ª settimana. Il reparto è organizzato come un vero e proprio ecosistema di cura: neonatologi, infermieri, psicologi, fisioterapisti e logopedisti lavorano insieme, in collaborazione con le associazioni dei genitori, per garantire un’assistenza personalizzata che accompagni il bambino e la sua famiglia dal ricovero al rientro a casa. Tra i gesti che fanno la differenza c’è la Kangaroo Care, una pratica che non prevede farmaci ma contatto, voce e calore. A Treviso viene proposta a tutti non appena le condizioni cliniche lo permettono, con un’adesione del 100% nelle fasce più critiche, tra le 23 e le 32 settimane di gestazione. La scienza lo conferma: la vicinanza dei genitori favorisce stabilità, crescita e benessere emotivo. Per questo la TIN favorisce ambienti aperti h24 e un coinvolgimento attivo delle famiglie, affiancate anche da una psicologa dedicata. Accanto alla cura clinica, a Treviso si è sviluppata una comunità che sostiene chi vive l’esperienza della prematurità. Ne è un esempio lo Spazio Giallo, nato grazie all’associazione Il Pulcino, un luogo dove genitori e volontari condividono vissuti, paure e conquiste. In occasione della Giornata Mondiale, gli ospedali dell’Ulss 2 si colorano di viola e ai genitori dei piccoli ricoverati viene consegnato un kit simbolico donato da Il Pulcino, accompagnato dai vestitini viola realizzati da Cuore di Maglia. Piccoli segni che creano connessioni e fanno sentire meno soli. Il viola, colore scelto in tutto il mondo per rappresentare la prematurità, unisce fragilità e coraggio, delicatezza e forza. Racchiude il senso profondo di questa giornata: ricordare che prendersi cura significa proteggere il presente e costruire il futuro, con la continuità dei servizi sanitari, sociali ed educativi che seguono il bambino e la sua famiglia anche dopo la dimissione. Perché la prematurità non riguarda soltanto le terapie intensive neonatali: tocca l’equilibrio di ogni casa, l’organizzazione dei servizi, la capacità della comunità di essere vicina. La Giornata Mondiale della Prematurità è un invito alla consapevolezza. È un richiamo a dare spazio a storie minuscole e potentissime: quelle dei bambini che lottano, dei genitori che attendono, dei professionisti che accompagnano, e di una comunità che sceglie di riconoscersi nel viola come simbolo di responsabilità condivisa. Garantire il miglior inizio possibile a chi nasce prima del tempo è un impegno che riguarda tutti.(p.b.)
Rete rinforzata. Cinquant’anni di storia, competenze integrate e un modello di cura che resta punto di riferimento
Castelfranco Veneto, il Centro per le coagulopatie guarda al futuro: nuova fase con l’Università di Padova
Dal 4 novembre il dr. Paolo Radossi ha concluso la sua attività, ma il Centro di Castelfranco per le coagulopatie ereditarie prosegue grazie a un accordo con Padova. Il servizio, attivo dal 1973, offre percorsi multidisciplinari, emergenze gestite localmente e supporto specialistico nazionale
ACastelfranco Veneto la cura non si interrompe quando un professionista conclude il proprio servizio. È il caso del dr. Paolo Radossi, per decenni riferimento per i pazienti con difetti ereditari della coagulazione all’ospedale San Giacomo. Dal 4 novembre ha lasciato la sua attività clinica, ma il percorso avviato in mezzo secolo di lavoro non si ferma: entra anzi in una fase nuova, sostenuta da una collaborazione strutturata con l’Unità Malattie Trombotiche ed Emorragiche dell’Azienda Ospedale–Università di Padova, diretta dal prof. Paolo Simioni, uno dei centri più qualificati a livello nazionale.
La storia del Centro di Castelfranco inizia nel 1973, quando il prof. Agostino Traldi — figura pionieristica della medicina trasfusionale — decise di creare un servizio dedicato all’emofilia con il sostegno dell’on. Domenico Sartor. Fu una scelta innovativa: un reparto specializzato, terapie nuove, pazienti che arrivavano da tutto il Paese.
Traldi adottò con largo anticipo una politica rigorosa sull’utilizzo esclusivo di sangue e plasma proveniente da donatori volontari, periodici e controllati, in stretta collaborazione con la sezione AVIS locale. Una decisione che, negli anni Ottanta, si rivelò salvifica: mentre l’epidemia di HIV travolgeva la comunità emofilica internazionale, i pazienti seguiti a Castelfranco risultarono protetti. Da quel modello nacque la legge regionale sul Piano sangue e plasma del 1987, poi recepita anche dal legislatore nazionale. Da allora, l’alleanza con AVIS e con l’associazione dei pazienti LAGEV continua a rappresentare uno dei pilastri del centro.
Oggi la sfida è dare continuità a quel patrimonio. Dal 2024, il Centro opera in convenzione con l’Azienda Ospedale–Università di Padova, garantendo un collegamento stabile con un punto di riferimento nazionale nelle coagulopatie ereditarie. L’accordo assicura un costante allineamento ai proto-
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colli più aggiornati, il supporto specialistico dell’équipe padovana, momenti formativi per medici e infermieri dell’Ulss 2 e un confronto continuo su diagnosi e terapie. È un passaggio che non sostituisce la storia di Castelfranco, ma la integra, la rafforza e ne traghetta l’esperienza verso il futuro. La gestione del Centro è affidata alla Medicina Generale dell’ospedale San Giacomo, in collaborazione con la Medicina Trasfusionale di Treviso, il Pronto Soccorso di Castelfranco Veneto e l’Ortopedia di Montebelluna, sotto il coordinamento della Direzione Medica Ospedaliera. Oggi il servizio segue circa 250 pazienti, per il 74% residenti nel territorio Ulss 2. Sono state definite procedure dedicate per la gestione delle emergenze in Pronto Soccorso e un percorso con l’Ortopedia di Montebelluna per affrontare le complicanze articolari tipiche dell’emofilia. L’obiettivo è chiaro: garantire una presa in carico completa e multidisciplinare, con standard elevati e percorsi omogenei. Chi convive con un difetto ereditario della coagulazione sa quanto sia delicato l’equilibrio della propria quotidianità. Le malattie emorragiche rare richiedono trattamenti regolari, attenzione ai traumi, prevenzione delle complicanze, ortopedia specializzata, competenze trasversali. La differenza tra limitazione e autonomia passa spesso dalla qualità della rete clinica e dalla possibilità di accedere
vicino a casa a servizi aggiornati e coordinati. Castelfranco oggi può offrire tutto questo grazie a un modello che unisce prossimità territoriale e alta specializzazione universitaria. L’Ulss 2 sottolinea il valore del percorso intrapreso e il ruolo decisivo delle collaborazioni con il prof. Simioni, con AVIS e con LAGEV. Ma un posto speciale è riservato al dr. Paolo Radossi, che nel Centro ha portato competenza, rigore e una dedizione che ha segnato generazioni di pazienti. La sua eredità non è solo clinica: è culturale, fatta di attenzione alla persona,
capacità di ascolto, continuità nella relazione di cura. Guardare avanti significa quindi custodire ciò che è stato costruito e dotarlo degli strumenti necessari per affrontare le sfide del presente. Il Centro di Castelfranco è oggi un nodo solido di una rete più ampia che comprende Pronto Soccorso, Medicina Trasfusionale, Ortopedia e Università. Una rete che permette ai pazienti con malattie rare della coagulazione di trovare risposte tempestive, protocolli aggiornati e un’assistenza che non si limita al trattamento, ma accompagna, protegge e sostiene.
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MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA
Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.
Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti
RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE
Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato
Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco
Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.
SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO
Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.
Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.
Rubrica a cura di Sara Busato
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