Un amore che salva due vite, l’incredibile storia del trapianto di rene a Padova
delle Terme Euganee
Marco Dolfin:
“Nessun vento
elettorale può scalfire l’identità della Lega”
Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra
Quanto manca alle elezioni regionali? Non si sa. O meglio: le elezioni regionali si dovranno tenere entro il prossimo 23 novembre e da li non si scappa. Però la data precisa, che deve essere indicata dall’attuale amministrazione regionale, non si conosce.
Del resto ogni giorno l’agenda politica regionale è scandita dalle divisioni nel centrodestra. Il “dopo Zaia” evidentemente non è un passaggio per nulla natura e la difficoltà a indicare il prossimo candidato presidente appare chiara. Non è solo una questione di numeri, o meglio di proporzioni elettorali tra le forze politiche che compongono la coalizione: sembra esserci un problema di standing. Dopo un presidente così presente, mediatico e amato, infatti, non sembra esserci, in “casa” di nessuno una figura in grado di raccogliere il testimone con la stessa forza. Da qui le difficoltà a individuare il candidato successore.
Il segretario regionale della Lega, Alberto Stefani, quello di Fdi, Luca De Carlo, il senatore meloniano Raffaele Speranzon, l’assessore regionale leghista, Roberto Marcato sono certamente tutte figure importanti e stimate, ma evidentemente nessuna di loro rappresenta “l’asso pigliatutto” ovvero quella figura che, in una fase di difficoltà a decidere, metta tutti d’accordo.
21
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
Verso il voto in Veneto scende in campo l’Udc, De Poli: “I cittadini al centro della politica”
L’INVERNO DEMOGRAFICO
SI ABBATTE SUL VENETO
NASCITE IN COSTANTE CALO,
POPOLAZIONE INVECCHIA
Alle Terme Euganee dopo il calo la flessione degli ultimi anni si va verso la stabilità ma la questione demografica è una sfida: le amministrazioni sono impegnate nel creare ambienti favorevoli alla natalità e alle famiglie
Matteo Ribon e il mondo artigiano: “Se non comunichi oggi non esisti”
CASO BOERI, IL SINDACO RASSICURA: “IL PIANO È PRONTO, AVANTI COSÌ”
L’opposizione ne chiede il ritiro in seguito all’inchiesta urbanistica milanese. Barbierato chiarisce: “Boeri non è incaricato direttamente”
Il centrosinistra compatto apre la lunga campagna elettorale, “Serve una Regione che non lasci indietro nessuno”
Dalle culle vuote il monito per il futuro
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C ’è una curva che scende in silenzio, lontano dai clamori della cronaca quotidiana, ma che racconta meglio di qualunque altra cifra il destino della nostra società: quella delle nascite. I dati diffusi da Istat e Regione Veneto parlano chiaro. Nel 2024, nella nostra regione, sono venuti alla luce appena 29.918 bambini, il minimo storico degli ultimi decenni, mentre i decessi sono stati oltre 50 mila.
Veneto2 4 passa al sistema di
Servizi alle pagg. 8 e 9
Servizio a pag. 6
Servizio
Sintoniz zati sul
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it
Sintoniz zati sul
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta su www.veneto24.it
Nessuno spreco
Assicurati che i rubinetti di casa siano dotati di frangigetto per diminuire la quantità di acqua in uscita senza diminuire la resa.
Fai manutenzione
Controlla la presenza di eventuali perdite dai rubinetti e dagli scarichi del wc. Un rubinetto che gocciola può perdere fino a 5 litri al giorno.
Riduci
Riduci i lavaggi delle auto e se necessario ricorriamo solo agli autolavaggi che dispongono di sistemi di raccolta dell’acqua di scarico.
www.etraspa.it
Stanziati i fondi per la ciclabile con Padova
La pista ciclabile di via Santa Maria. Ma anche un breve tratto ciclopedonale su via Monte Ricco. Il Comune di Abano è sempre più Comune ciclabile, come previsto dal Biciplan, approvato dal consiglio comunale qualche anno fa. Per la ciclabile di via Santa Maria, che collegherà Giarre di Abano con Padova, è previsto un investimento complessivo di 740mila euro. Di questi 360mila euro sono stati stanziati dal Comune di Abano con una variazione di bilancio. I restanti 380mila dovranno arrivare attraverso un contributo regionale. “E’ un’opera fondamentale che collegherà via Santa Maria con via Latisana, nel Comune di Padova”, ha spiegato in consiglio l’assessore al Bilancio, nonché vicensindaco, Francesco Pozza. “Andremo a completare un tratto di ciclabile che si interrompe ora su via Guazzi. In pratica con questa opera si potrà arrivare a collegare la città di Abano, dal Duomo, fino a dopo il Bassanello, quindi a Padova. Percorso che si potrà fare interamente in bicicletta e in sicurezza”. Il percorso ciclabile, di circa 400 metri di lunghezza e 3 metri di larghezza, rappresenta un importante passo verso il miglioramento della mobilità sostenibile nella zona. La pista ciclabile comprenderà anche una passerella ciclopedonale per superare lo scolo Bolzan, un impianto di illuminazione a led ad alta efficienza energetica e un bacino di laminazione con una capacità di 520 metri cubi. L’infrastruttura ciclabile sarà realizzata parallelamente al tratto mancante nel Comune di Padova, anch’esso lungo poco meno di 500 metri e con caratteristiche simili. “La nuova pista non solo migliorerà la connessione tra Abano e Padova, ma faciliterà anche l’accesso alla ciclovia E2 Anello dei Colli Euganei e alla stazione ferroviaria di Abano Terme”, le parole del sindaco Federico Barbierato. “Inoltre, si integrerà con la rete ciclabile esistente nel Comune di Padova, permettendo di raggiungere facilmente la zona Mandria e il centro della città, nonché le fermate della linea tranviaria Sir 1”. Federico Franchin
Il Comune di Abano
Dalle culle vuote il monito per il futuro
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Rispetto al 2023 siamo scesi sotto la quota dei 30 mila nati in un calo che ormai prosegue da anni. Siamo a meno 1.300 nati nel 2023 e meno 500 nel 2024, che si traduce in un crollo del 35% se guardiamo al 2010. E se prendiamo in considerazione il saldo naturale – oltre 50 mila decessi contro meno di 30mila nascite – la realtà si fa impietosa: il Veneto sta morendo più in fretta di quanto riesca a rigenerarsi.
Siamo abituati a pensare alla natalità come a una statistica secondaria, un indicatore da relegare nelle ultime pagine dei rapporti demografici. Ma non è così. Questa non è una semplice flessione, non è un ciclo passeggero. È una crisi profonda, strutturale, che ci interroga come comunità e che dovrebbe scuotere le fondamenta delle nostre agende politiche e culturali.
Le cause? Numerose e intrecciate: meno donne in età fertile (–17% in poco più di dieci anni), meno figli per donna (da 1,50 a 1,21), età media della prima maternità salita a quasi 32 anni. E poi la precarietà del lavoro, la fragilità dei legami affettivi, l’assenza di servizi per l’infanzia e un crescente senso di insicurezza economica. I figli non sono più un diritto spontaneo, ma un lusso da calcolare con il bilancino. Eppure, se guardiamo con attenzione, questa crisi demografica è anche una crisi di fiducia. Di fiducia nel futuro, nelle istituzioni, nella possibilità di costruire un progetto di vita che duri più di una stagione. Si rimanda il momento della genitorialità nella speranza che “arrivino tempi migliori”, che spesso non arrivano mai oppure arrivano ormai fuori tempo massimo. Così, i margini biologici si restringono, aumentano i ricorsi alla procreazione assistita, si riduce la possibilità di avere più di un figlio. Il tempo delle famiglie si contrae ed è già un miracolo se di figli ne arriva un solo. In questa fotografia, le province del Veneto non fanno eccezione, anzi guidano il declino. Eppure si tratta di territori che offrono buoni standard di vita, servizi diffusi, qualità ambientale, occasioni di lavoro. È segno che il nodo non è solo economico, ma anche culturale. Occorre rimettere al centro la natalità non come un dovere, ma come possibilità concreta e desiderabile. Servono politiche coraggiose, investimenti strutturali, incentivi reali per chi decide di mettere al mondo un figlio. Servono sostegni concreti, e non semplici bonus a spot, alle famiglie, alle giovani coppie, affinché la scelta di crescere dei figli non venga rimandata a tempo indeterminato. Oggi più che mai, il Veneto ha bisogno di futuro. E il futuro, in ogni civiltà, passa sempre da una culla.
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta
Politica. Il sindaco Barbierato difende la scelta e respinge la richiesta di revoca
Boeri, progetto urbanistico pronto tra polemiche e indagini
Il “cuore di Abano” al centro del dibattito: Boeri coinvolto in un’inchiesta, ma il Comune conferma l’incarico al suo studio. Ciccarese critica la scelta, chiedendo maggiore prudenza
S
e dall’opposizione è arrivata la richiesta ufficiale del ritiro dell’incarico, dal sindaco Federico Barbierato è giunta la rassicurazione: “il progetto è praticamente pronto e sarà presentato a settembre”. In consiglio comunale ad Abano ha tenuto banco il “caso Stefano Boeri”, l’archistar di fama mondiale, che ha assunto nel maggio dell’anno scorso l’incarico di disegnare da una parte il futuro del Kursaal, di proprietà della Provincia, dall’altro di dare delle indicazioni di massima sul nuovo centro della città, partendo dall’ex Hotel Orologio per finire al parco Urbano, compreso l’ex Hotel Centrale. E’ chiaro che Boeri non andrà a progettare direttamente la riqualificazione delle due strutture alberghiere dismesse, ma darà solamente un’idea di come vedrebbe il futuro del “cuore di Abano”. L’interrogazione, presentata dal consigliere di minoranza Luigi Ciccarese, arriva dopo che ha preso quota l’inchiesta milanese sull’urbanistica, che coinvolge, oltre che il sindaco Giuseppe Sala, anche lo stesso Boeri, che a Milano ha realizzato anche l’innovativo “Bosco verticale”. Il piano, messo in piedi congiuntamente dalla Provincia e dal Comune di Abano, prevede l’esborso complessivo di 110 mila euro, di cui 63.440 a carico dell’Ente provinciale. Comprensivo di Iva e di oneri lo stanziamento arriva alla somma finale di 139 mila euro.
“Non vi è ragione per ritirare la pianificazione”, ha detto lunedì sera il primo cittadino. “Il progetto è ormai pronto e potremmo già presentarlo ora. Lo faremo però a settembre, dopo le vacanze estive. Tengo poi a rimarcare che l’incarico non è stato dato direttamente all’architetto Boeri, ma allo stadio Boeri Interiors, di cui è legale rappresentante l’architetto Giorgio Donà”. Barbierato ha poi aggiunto. “In questo studio vi lavorano 10 professionisti, tutti coinvolti nella realizzazione del piano che andremo presto a presentare alla cittadinanza e che segnerà un passo decisivo verso il ridisegno del centro della nostra città”. Il consigliere Ciccarese però, da sempre attento alla questione Boeri, fin dal sopralluogo dell’archistar avvenuto a fine maggio 2024, tiene però a sottolineare la sua posizione. “Ribadendo il principio di garantismo, prendo atto della volontà dell’amministrazione di confermare fiducia al professionista, nonostante le attuali vicende giudiziarie in cui lo stesso è coinvolto”, spiega Ciccarese. “Rispetto la decisione della giunta, pur non condividendola, ritenendola inappropriata in ragione della quantità e qualità delle accuse formulate, che hanno ad oggetto proprio l’attività dello stesso nel rapporto con la pubblica amministrazione, e che meriterebbero maggiore prudenza”. Secondo Ciccarese le giustificazioni offerte dal sindaco,
che ha cercato di coprire l’imbarazzo dell’amministrazione con la classica foglia di fico, si commentano da sole: “Ha affermato infatti trattarsi di un incarico conferito non all’architetto Boeri, ma allo Studio Boeri Interiors, di cui è legale rappresentante l’architetto Giorgio Donà. Come se tanto valesse a dare conto di una sorta di distanza di sicurezza tra il professionista di cui discutiamo, la vicenda giudiziaria che lo coinvolge e la scelta operata dall’amministrazione aponense”.
Federico Franchin
È scontro Barbierato-Ciccarese sulle Poste
“Abbiamo proposto più volte a Poste Italiane di occupare un locale situato proprio di fronte all’Ufficio postale di via Matteotti, ma dall’azienda ci è sempre stato risposto picche”. Il sindaco di Abano Federico Barbierato è stato chiaro sulla questione uffici postali sollevata nello scorso consiglio comunale da parte del consigliere di opposizione Luigi Ciccarese. “Come del resto sottinteso nel corpo dell’interpellanza, il sindaco ha confermato che la dichiarata offerta di locali di nuova edificazione, ampi e moderni ove trasferire l’ufficio postale, era riferita agli immobili in fase di ultimazione nei comparti centrali”, osserva il consigliere Ciccarese. “Trovo inaccettabile la disinvoltura con cui ha confermato che, pur non essendone proprietario, bontà sua, ha ritenuto fare cosa utile suggerire all’ente Poste Italiane di trasferire proprio lì la sede
dell’Ufficio postale, nonostante nelle immediate vicinanze siano liberi altri spazi, come ad esempio l’ex ufficio bancario di piazza del Sole e della Pace. Ferma restando l’utilità di sensibilizzare l’Ente Poste a dare soluzione alle criticità legate alle ridotte dimensioni dell’attuale Ufficio postale, è singolare che passi il fatto che il sindaco si premuri anche di reperirne gli spazi idonei, singolarmente proponendo proprio quelli appena edificati nei comparti centrali, che sappiamo bene a chi appar-
tengono. Come dire, che dopo aver celebrato l’opera edificatoria dei soliti noti, si preoccupa ora di procurare anche la messa a reddito degli stessi”. Ciccarese aggiunge. “Come ho affermato in consiglio: l’amministrazione pare non poter svolgere attività alberghiera, ma auspico lo stesso per quella immobiliaristica. E tutto ciò, nel silenzio assordante della sua maggioranza”. “È percorribile anche la proposta degli ex uffici bancari”, ha tuttavia puntualizzato il sindaco Barbierato. (f.f.)
abano terme NEWS
Femminile Plurale
19
29
11
Messaggio
Città di Abano Terme
Ad Abano Terme un piano far per crescere le famiglie: nuovi nidi, bonus bebè e progetto per neogenitori
Il Comune promuove la maternità con iniziative gratuite, rette calmierate e un polo d’infanzia innovativo a Giarre finanziato anche con fondi PNRR
Afine luglio l’Istat ha diffuso la previsione della popolazione da qui al 2050 e per Abano Terme lo scenario è sostanzialmente stabile, con una natalità che non dovrebbe subire pesanti contraccolpi dopo il calo degli ultimi anni, in linea con la tendenza regionale e nazionale. Nel 2024 i nati sono stati 105, quasi la metà rispetto ai 208 decessi. Cinque anni prima, nel 2019, i nati furono 129 e il numero dei morti 212.
Da qui la necessità di sostenere i neogenitori, incentivare la natalità e promuovere una cultura condivisa della genitorialità. Sono questi gli obiettivi del piano messo in campo dal Comune di Abano Terme, che ha attivato una rete di iniziative a favore delle famiglie con bambini piccoli. Si va dal potenziamento degli asili nido, ai bonus
economici, fino alla nascita di uno spazio dedicato ai primi tre anni di vita.
Tra gli interventi strutturali spicca il nuovo polo d’infanzia 0-6 anni in località Giarre, frutto di un progetto finanziato dal Comune con il supporto del PNRR. Intanto, gli asili nido comunali si rafforzano: i posti disponibili aumenteranno da 85 nel 2022 a 99 nel 2025, e l’orario sarà esteso fino alle ore 18.00. Durante le prime due settimane di agosto sarà inoltre attivo un centro estivo per i più piccoli.
“Crediamo che sostenere la genitorialità sia una delle più importanti politiche per il futuro della comunità”, afferma il sindaco Federico Barbierato. “Per questo, insieme agli uffici comunali e alle educatrici, abbiamo costruito un sistema che accompagni mamme e
papà fin dai primissimi mesi”.
Un esempio concreto è il progetto “Crescere Insieme”, che offre gratuitamente tre attività rivolte a famiglie con figli fino ai 36 mesi. “Massaggio infantile”, “Movimento e gioco” e “La Casetta Verde” sono pensati per rafforzare il legame tra genitori e bambini, favorire l’interazione e offrire momenti di condivisione. All’interno del nido “Prati Colorati”, questi spazi accolgono oggi oltre 60 famiglie.
“Ci siamo dati l’obiettivo di intercettare il maggior numero possibile di neogenitori, anche grazie alla collaborazione con pediatri e ostetriche della Casa di Cura”, prosegue Barbierato. “Il supporto emotivo in questo periodo è fondamentale: sappiamo che una relazione positiva nei primi mesi ha effetti concreti sullo sviluppo del bambino e sulla serenità del nucleo familiare. Attraverso il progetto “Crescere Insieme” è stato possibile inoltre aiutare alcuni genitori in difficoltà emotiva garantendo
A Montegrotto le nascite sono la metà dei decessi “Inverno demografico vera emergenza nazionale”
Nel 2023 Montegrotto ha registrato solo 65 nascite contro 135 decessi, con un saldo naturale negativo di 70 unità. Nel 2024 i numeri non migliorano: si contano 66 nuovi nati e 118 morti, un altro saldo negativo di 52 persone. Questi dati si inseriscono in un contesto demografico più ampio: la fascia di popolazione giovane (0-14 anni) è scesa a 1.224 individui, mentre gli anziani (65+) sono 3.081 su un totale di circa 11.500 residenti, con un’età media sempre più elevata, quasi 49 anni.
Per il sindaco Riccardo Mortandello, che
interviene anche come cittadino e padre, il quadro è chiaro: “L’inverno demografico è una realtà allarmante, e come amministrazione cerchiamo di fare la nostra parte, anche se servirebbero politiche strutturali a livello nazionale”. Mortandello sottolinea il confronto con sistemi più solidi: “In altri Paesi, come la Germania, lo Stato garantisce un supporto concreto, sia economico che nei servizi. Questo consente alle coppie di affrontare la genitorialità con serenità”.
In questo contesto Montegrotto ha introdotto un bonus nascite, accreditato diret-
•Installazione pompe di calore ad alta efficienza •Ventilazione meccanica •Installazione prodotti delle migliori marche •Sostituzioni caldaie •Ristrutturazione Bagno
un punto di riferimento qualificato, orientando ai servizi del territorio, offrendo strumenti di lettura dei bisogni del bambino”. Sul piano economico, il Comune ha previsto un bonus di 100 euro per ogni nato ad Abano, suddiviso in un “bonus salute” per l’acquisto di prodotti per l’infanzia e un “bonus benessere” per i corsi mamma-bambino in piscina. Rimangono invariate le rette degli
tamente sul conto delle famiglie. “È un segnale, - ammette il sindaco, -ma non può sostituire politiche strutturali. Le madri, in particolare, sono oggi iper penalizzate sul lavoro e nella vita quotidiana”. Secondo Mortandello, il drastico calo delle nascite “è destinato a diventare la più grande criticità del nostro Paese”. Aggiunge fingine: “non servono bonus occasionali: serve un cambio di mentalità e un progetto serio di lungo periodo”, con investimenti strutturali su servizi all’infanzia, conciliazione lavorofamiglia e sostegni economici adeguati. (n.s.)
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
asili nido, con agevolazioni per i nuclei a basso reddito.
Grazie a questi strumenti, l’amministrazione intende contrastare il calo delle nascite con una risposta concreta e continuativa, puntando sulla qualità dei servizi educativi e sull’attenzione ai primi anni di vita, ritenuti fondamentali per la costruzione di una comunità più coesa.
Nicola Stievano
L’intervista. La psicologa Fortunata Pizzoferro sul
L’attenzione ai bambini, figli della società, sia responsabilità condivisa e sostenibile
F ortunata Pizzoferro, già vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, ora ora vicepresidente di Enpap, la cassa di previdenza degli psicologi, analizza il fenomeno generalizzato del calo della natalità che investe anche la nostra regione . Dottoressa, da anni ormai assistiamo anche in Veneto ad un generalizzato calo della natalità, è solo una questione economica o lavorativa?
Certamente il fattore economico gioca un ruolo non banale nella presa di decisioni che impattano sul futuro: se mi sento precaria nel lavoro, se ho difficoltà ad accedere ad un mutuo, se aumenta il costo della vita, non posso pensare con serenità a un progetto di genitorialità. Tuttavia, non si tratta solo di economia. C’è anche un profondo cambiamento culturale e psicologico nella funzione identitaria e modo di intendere la genitorialità. Oggi molte persone e soprattutto sempre più donne cercano una realizzazione personale, professionale ed emotiva che può essere prioritaria o anche sostituire del tutto la maternità o la paternità. Inoltre le nuove relazioni di copia sono più instabili, perché il focus è la felicità dell’individuo, più che il progetto comune.
I figli arrivano sempre più tardi nella coppia, perché si posticipa la genitorialità?
Anche in questo caso i fattori sono molteplici e compresenti.
Roetta:
Da un lato, i giovani studiano più a lungo, entrano tardi nel mercato del lavoro e spesso faticano a raggiungere quella stabilità economica che oggi viene ritenuta necessaria. Inoltre, esiste nella nostra società un desiderio di vivere la coppia intesa in termini romantici che un tempo non esisteva: la famiglia tradizionale si basava sul patto economico e non sull’amore come a volte tendiamo a favoleggiare. Inoltre, la genitorialità oggi è vissuta come una responsabilità emotiva enorme: si vuole essere “bravi genitori”, “maturi”, “adeguati”, si vorrebbe essere capaci di fare i genitori senza mai esserlo stati. Questo porta molti a rimandare, a non sentirsi mai pronti, fino a scontrarsi con i limiti biologici della fertilità.
C’è infatti un maggior ricorso alla procreazione medicalmente assistita, ma non si rischia di essere fuori tempo massimo?
Sì, il desiderio di avere figli è ancora forte in molte persone, così come l’impronta culturale che ti fa sentire completo sono con una famiglia. È anche diventato sempre più naturale il pensiero di superare i limiti imposti dalla natura. I trapianti allungano la vita, la chirurgia plastica prolunga la giovinezza. Sempre più coppie cercano supporto medico quando la natura non li favorisce. Biologia e cultura si muovono a velocità diverse: la società indurrebbe di fare figli sempre più tardi, ma il corpo ha ancora i suoi ritmi.
È possibile mitigare l’inverno demografico?
Invertire completamente la tendenza nel breve periodo credo sia difficile, dovrebbero accadere nuove rivoluzioni culturali. Sicuramente intervenire sul welfare, sulla conciliazione vita- lavoro può avere effetti, se si vuole andare in quella direzione. Servono politiche strutturate a sostegno della famiglia, come servizi per l’infanzia, congedi parentali equamente distribuiti, incentivi economici, ma anche una nuova cultura della genitorialità. Occorre ripensare maternità e paternità in una dimensione compatibile con la vita moderna, dove sia possibile conciliare progetti personali, senza dover sacrificare carriera o figli. Soprattutto bisogna prendersi cura dei bambini come figli della società, come responsabilità condivisa da ciascuno di noi.
Nicola Stievano
“Nostro compito creare ambienti favorevoli alla natalità”
C’è un profondo cambiamento nel modo di intendere la genitorialità, i figli arrivano sempre più tardi e aumenta il ricorso alla procreazione medicalmente assistita: “Occorre ripensare maternità e paternità ma anche sostenere le famiglie con un adeguato welfare”
“Si dice che per crescere un bambino ci vuole un villaggio, ma quel villaggio bisogna costruirlo e fondarlo su politiche che siano integrate fra loro e frutto di una sinergia fra governo, istituzioni, aziende, società civile per affrontare le cause e trovare le soluzioni del calo delle nascite”. Elisabetta Roetta, vice sindaco e assessore al sociale di Montegrotto Terme, di fronte alla sfida demografica, riflette su come le istituzioni possono intervenire concretamente.
“La nostra amministrazioneaggiunge - investe in servizi che
hanno l’obiettivo di far fronte alle esigenze delle famiglie con minori: bonus nascite, trasporto scolastico, sostegno alle famiglie con minori in difficoltà,
buoni shopping. In sinergia con realtà del territorio come la scuola, le società sportive, le parrocchie eroghiamo contributi per il dopo scuola, i centri estivi e lo sport”.
“Credo sia anche nostro compito - conclude l’assessore di Montegrotto - creare una mentalità più positiva sulla genitorialità e un ambiente favorevole alla natalità non facendo sentire soli i genitori dando loro tutti i supporti necessari per la crescita di un figlio, soprattutto alle donne, spesso ancora penalizzate dal conciliare la vita lavorativa e famigliare”. (n.s.)
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta
La dottoressa Fortunata Pizzoferro, psicologa
Elisabetta Roetta, vice sindaco di Montegrotto
L’affluenza.
Una rinascita turistica internazionale
Padova e l’area delle Terme e Colli Euganei riaffermano il loro ruolo centrale nel contesto turistico della regione Veneto, mostrando performance solide nel 2024 e prospettive promettenti nel primo quadrimestre del 2025. I dati, elaborati dall’Ufficio di Statistica della Regione su base Istat, certificano un consolidamento delle due destinazioni, sempre più capaci di attrarre una domanda turistica dinamica e diversificata. Nel 2024, il Sistema Turistico Locale di Padova ha raggiunto i massimi livelli degli ultimi sette anni, con 1.083.525 arrivi e 2.371.245 presenze. Quest’area continua a svolgere un ruolo strategico nel Veneto, mostrando una domanda turistica in continua evoluzione e sempre più diversificata. Il flusso turistico ha registrato una distribuzione bilanciata tra mercato interno e internazionale: gli arrivi italiani costituiscono il 54,4% (590.018) e quelli stranieri il 45,6% (493.507), con le presenze italiane che rappresentano il 55,9% (1.324.700) e quelle estere il 44,1% (1.046.545). Particolarmente rilevante è stato l’aumento della componente internazionale, con una crescita evidente durante i mesi centrali dell’anno e segni di destagionalizzazione in quelli invernali. L’offerta extra-alberghiera ha rappresentato il motore dell’aumento, con un +23,3% di arrivi e +16,4% di presenze, mentre il settore alberghiero ha mostrato una crescita più contenuta. Questa tendenza riflette le nuove abitudini di viaggio, orientate verso soluzioni più flessibili, spesso organizzate all’ultimo minuto. Nel primo quadrimestre del 2025, i risultati rimangono robusti: 308.082 arrivi e 698.542 presenze, con una predominanza di turisti italiani (189.827 arrivi e 426.964 presenze) e una componente internazionale (118.255 arrivi e 271.578 presenze) in continua espansione. Ritornano a crescere i flussi provenienti da Cina, India, Brasile, Turchia e Corea del Sud, oltre ai consolidati mercati europei e statunitensi. Padova si distingue per un’offerta che integra cultura, turismo congressuale, accademico e medico. Il sito UNESCO “Urbs Picta” continua a essere una leva strategica per il posizionamento della destinazione. Le prospettive per il resto del 2025 appaiono positive, con opportunità di crescita nei mercati internazionali e nello sviluppo di segmenti alternativi come il turismo sportivo, enogastronomico e religioso. Il Sistema Turistico
Locale delle Terme e Colli Euganei ha registrato nel 2024 887.559 arrivi e 2.925.084 presenze, con una lieve flessione rispetto all’anno precedente (-0,3% di arrivi e -0,7% di presenze). Nonostante il lieve calo, il sistema termale euganeo si conferma solido, caratterizzato da un turismo prevalentemente domestico (647.940 arrivi e 1.837.518 presenze), integrato da una presenza internazionale (239.619 arrivi e 1.087.566 presenze) con tendenze di soggiorno medio-lungo. La destagionalizzazione rappresenta uno dei punti di forza dell’area: anche nei mesi invernali e autunnali si registrano volumi consistenti, con punte oltre le 286.000 presenze a novembre e oltre 270.000 nei mesi di aprile, maggio, settembre e ottobre. L’estate,
sebbene leggermente più debole, rimane stabile grazie alla domanda interna. L’offerta ricettiva è ancora fortemente incentrata sulle strutture alberghiere (95% degli arrivi e 94% delle presenze), ma si registra un crescente interesse verso l’extra-alberghiero, con un aumento del +12% negli arrivi e +6% nelle presenze tra il 2018 e il 2024. Nel primo quadrimestre del 2025, l’area ha totalizzato 292.294 arrivi e 824.715 presenze, in lieve flessione (-5,7%) rispetto allo stesso periodo del 2024. Tale calo è principalmente dovuto ai primi due mesi dell’anno, con febbraio che ha segnato oltre 18.000 presenze in meno rispetto all’anno precedente. Tuttavia, marzo e aprile hanno mantenuto volumi elevati, confermando una buona base di frequentazione.
La destinazione termale si prepara a una nuova fase di rilancio, puntando su salute, sostenibilità, innovazione e valorizzazione del territorio. Il settore termale deve essere ripensato come asse strategico nel comparto salute e benessere, che in Italia genera oltre 1,4 miliardi di euro e rappresenta oltre il 7% delle presenze turistiche.
Sara Busato
Sintoniz zati
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
gelati, deliziamo con semifreddi, granite siciliane, crepes e molto altro, rendendo ogni momento speciale.
Il ruolo del robot nel trattamento dell’endometriosi
Chirurgia di precisione e approccio mininvasivo per il trattamento dell’endometriosi profonda e dei tumori dell’endometrio. Al Policlinico di Abano l’U.O. di Ginecologia e Ostetricia, guidata dal dottor Manuel Maria Ianieri, ha potenziato la risposta a queste patologie femminili grazie all’utilizzo del robot da Vinci Xi, già in dotazione alla struttura e impiegato dall’Urologia e dalla Chirurgia Generale per interventi in ambito oncologico e funzionale. La struttura sanitaria di piazza Cristoforo Colombo si colloca dunque all’avanguardia nel settore e si munisce di un’arma in più mettendo la robotica anche al servizio della salute della donna, in particolare in caso di patologie
benigne o maligne che riguardano la chirurgia del retroperitoneo, cioè di strutture quali vasi, nervi, ureteri, parametri. “La tecnologia che abbiamo a disposizione”, spiega il dottor Ianieri, “ci consente di raggiungere la cavità addominale attraverso quattro o cinque piccoli forellini dell’addome, all’interno dei quali passano strumenti miniaturizzati e ottiche che restituiscono su uno schermo le immagini dei tessuti, delle parti anatomiche e dei linfonodi ingrandite di dieci volte e con una visione tridimensionale. Il chirurgo muove gli strumenti da una consolle e può compiere movimenti con precisione millimetrica in modo da intervenire anche in sedi anatomiche molto difficili da raggiungere, dati i maggiori gradi di libertà della robotica rispetto alla laparoscopia, soprattutto in alcune aree della pelvi”. A questo si aggiunge anche il know-how e l’esperienza dei professionisti del Policlinico Abano e del dottor Ianieri, che ha maturato un’ampia esperienza in questo settore al Policlinico “A. Gemelli” di Roma e rappresenta un punto di riferimento nazionale in particolare per le pazienti affette da endometriosi profonda o dolori pelvici cronici. (f.f.)
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it
L’intervista. La duplice vocazione tra medicina e cura
Anita Maria Tummolo, geriatra e pianista “Sentire dolore mentre si suona non è normale”
U
n’anima poliedrica, che unisce rigore scientifico ed estro artistico. Anita Maria Tummolo è medico geriatra, specializzata in demenza e cure palliative, ma è anche una pianista appassionata, che non ha mai smesso di coltivare il suo amore per la musica. Due strade percorse in parallelo fin dal principio: nel 2013 si diploma in pianoforte al Conservatorio di Potenza e due anni dopo consegue la laurea in medicina all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. La carriera prosegue con la specializzazione in geriatria e un incarico al Policlinico Gemelli. Ma la musica resta sempre al centro: corsi di perfezionamento, un master in direzione d’orchestra e un’intensa attività didattica. E poi la svolta, con la prima edizione del master in medicina riabilitativa per artisti da palcoscenico, organizzato dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con il Centro Don Gnocchi e il Teatro alla Scala. Anita non se lo fa dire due volte e si iscrive: è un’occasione preziosa di
dare un volto unico alla sua doppia vocazione.
Non capita tutti i giorni di trovare un medico specializzato nella cura degli artisti. Cosa si intende precisamente?
“È una disciplina che si occupa della presa in carico globale degli artisti da palcoscenico. Spesso si pensa solo alle malattie fisiche, ma dietro c’è molto di più: ansia da prestazione, problemi cognitivi, disturbi psicologici. È una valutazione a 360 gradi, che non può prescindere dall’interazione del musicista con lo strumento, che chiediamo sempre di portare in visita”.
Quali sono i disturbi più comuni?
“Spesso gli artisti soffrono di tendiniti, lombalgia e dolore cervicale. C’è poi una condizione molto particolare che colpisce soprattutto i pianisti: la distonia focale. È un disturbo legato alla perdita di controllo della motricità fine che può seriamente compromettere la carriera. Colpisce soprattutto in-
dividui con un’elevata tendenza al perfezionismo, che li porta a passare moltissime ore allo strumento. Va ricordato che la comparsa di dolore mentre si suona uno strumento non è normale e fisiologico e quindi merita sempre una valutazione”.
Quali strategie adottare in termini di prevenzione?
“Si dovrebbe iniziare già nei Conservatori e nelle scuole: è importante sensibilizzare soprattutto gli studenti, perché in futuro possano diventare professionisti della musica consapevoli e in salute. Già durante il percorso di studi si dovrebbe porre attenzione sulle buone abitudini ergonomiche verificando l’altezza della seduta, la posizione del leggio e l’illuminazione della stanza. Prima di mettersi allo strumento è fondamentale fare qualche esercizio di riscaldamento e a fine sessione rilassare i muscoli con un po’ di stretching. E in generale, studiare con consapevolezza: se un passaggio non viene bene, bisogna capire
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
il problema alla radice evitando ripetizioni ossessive”.
E una volta identificato il disturbo, qual è il trattamento?
“In base al tipo di patologia, potrebbe essere necessario intraprendere dei trattamenti fisioterapici o, nel caso in cui il dolore sia legato a movimenti sbagliati durante l’esecuzione, cicli di rieducazione del gesto artistico e della postura”.
Come vede il futuro di questa professione?
“C’è ancora molta strada da fare: in Italia gli ambulatori specializzati sono pochissimi – massimo tre o quattro. Il grande obiettivo è rendere questa figura una presenza stabile in conservatori, teatri, orchestre e tutte le realtà in cui operano gli artisti. C’è ancora troppo poca consapevolezza sull’importanza di questa professione, che avrebbe un impatto enorme sulla qualità di vita e sulla carriera degli artisti”.
Giulia Turato
L’appello. Il primo cittadino invita al coordinamento per tutelare l’identità
Il sindaco Mortandello chiede un tavolo tecnico-politico per i Condhotel
I
l sindaco Riccardo Mortandello accoglie con favore l’approvazione in Consiglio regionale del Veneto della nuova legge sui Condhotel, riconoscendone il potenziale come leva strategica per modernizzare l’offerta turistica termale. Allo stesso tempo, però, lancia un appello per un approccio condiviso e responsabile, affinché la normativa non finisca per snaturare le caratteristiche uniche della destinazione Terme e Colli Euganei. “La decisione del Consiglio regionale di disciplinare i Condhotel è un’opportunità importante - dichiara Mortandello - ma come amministratore ritengo fondamentale che non venga lasciata priva di regole comuni, col rischio di compromettere l’identità del nostro territorio”.
Il primo cittadino propone la creazione di un vero e proprio coordinamento tecnicopolitico che riunisca le amministrazioni comunali, gli imprenditori del settore turisticoalberghiero e gli uffici tecnici. L’obiettivo è duplice: definire modalità applicative chiare e uniformi della normativa, garantendo certezza agli investitori, e avviare un monitoraggio attento degli effetti concreti della legge, soprattutto nella fase iniziale. Secondo Mortandello, il coordinamento dovrebbe concentrarsi su due aspetti principali. Il primo
è di carattere tecnico - amministrativo: chiarire i procedimenti autorizzativi, uniformare l’interpretazione delle disposizioni e fornire indicazioni operative univoche. Il secondo aspetto è di natura politica e riguarda la necessità di monitorare l’impatto reale della legge sul territorio, per individuare tempestivamente eventuali criticità e intervenire con i correttivi necessari. “Pur confidando negli effetti positivi di questa innovazione normativa per il rilancio del turismo termale euganeo - conclude il sindaco di Montegrotto
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
- crediamo che solo attraverso un approccio coordinato e responsabile potremo garantire una crescita sostenibile, capace di tutelare l’identità e la qualità che contraddistinguono la nostra destinazione”. Il Comune di Montegrotto Terme, fa sapere l’amministrazione, si impegnerà a promuovere attivamente questo percorso di collaborazione tra istituzioni e operatori privati, considerato elemento essenziale per il successo dei Condhotel e per il futuro del turismo termale sul territorio.
Redazione Terme
La città si accende con il cinema sotto le stelle
Ha preso il via qualche settimana fa la rassegna di cinema all’aperto, inserita nel ricco programma di Montegrotto Estate 2025. Rimangono ancora 2 serate imperdibili, in cornici suggestive e storiche, per godere della magia del cinema sotto il cielo estivo. Il 21 agosto si torna al Monastero di Santa Chiara per “L’Orchestra Stonata”, mentre la rassegna si chiude venerdì 22 agosto con “If - Gli amici immaginari” nel Parco e parcheggio del rustico di villa Draghi. L’ingresso per la serata del 22 è di 4 euro, senza necessità di prenotazione e fino a esaurimento posti. L’ultima serata, invece, è ad accesso libero, senza sedie, per godersi la proiezione seduti sul prato: si consiglia di portare una coperta per una visione più confortevole. In caso di maltempo, eventuali aggiornamenti saranno comunicati tramite il sito ufficiale del Comune di Montegrotto Terme e i suoi canali social. (r.p.)
Musica
bacino euganeo come nuova casa per grandi eventi musicali”
Il sindaco propone una nuova destinazione per i grandi concerti, puntando sull’area termale dei Colli Euganei. Strutture ricettive, collegamenti efficienti e paesaggi suggestivi diventano le risorse chiave per un’offerta che va oltre la musica, creando un modello sostenibile per lo sviluppo del territorio
DSintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta
Devi solo passare da noi per scegliere le niture!
opo il caos generato dal concerto degli Iron Maiden a Padova, il sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello, propone una soluzione alternativa e lungimirante: ospitare i grandi eventi musicali nella zona termale dei Colli Euganei. Una proposta che punta a coniugare musica, turismo e benessere, trasformando ogni concerto in un’esperienza completa. “Il problema del concerto degli Iron Maiden – spiega Mortandello – ha confermato ciò che molti sapevano già: Padova, pur ricca di storia e cultura, fatica ad accogliere eventi di grandi dimensioni. Tra traffico congestionato e carenza di parcheggi, l’esperienza del pubblico ne risente inevitabilmente. La risposta potrebbe essere più vicina di quanto immaginiamo”. Il primo cittadino evidenzia i punti di forza della zona termale euganea: ottimi collegamenti autostradali e ferroviari, una consolidata rete alberghiera e un ambiente unico, capace di offrire molto più di un semplice concerto. “Le nostre terme e i Colli Euganei non sono solo un luogo di passaggio – sottolinea Mortandello – ma una destinazione affermata a livello internazionale. Possiamo trasformare ogni even-
to musicale in un vero e proprio weekend di relax e benessere”. La proposta punta anche a superare la stagionalità del turismo termale.
“La musica non conosce stagioni – aggiunge il sindaco – e potrebbe animare la zona tutto l’anno, creando lavoro e nuove opportunità economiche in periodi tradizionalmente più tranquilli”. Non mancano i benefici economici: “Ogni evento di rilievo è un volano per ristoranti, negozi e servizi, non solo a Montegrotto ma anche nei comuni vicini. Parliamo di un indotto che significa più vita, movimento e occasioni per le famiglie e le imprese locali”. Mortandello chiarisce infine: “Non vogliamo
sottrarre nulla a Padova, ma offrire un’alternativa intelligente che possa giovare a tutti. La città manterrebbe la sua ricca offerta culturale, mentre la zona termale diventerebbe il polo regionale per grandi eventi”. L’amministrazione di Montegrotto si dichiara pronta a dialogare con tutte le istituzioni e gli operatori culturali per valutare insieme questa opportunità e ridisegnare il futuro della cultura e del turismo nel territorio. “La provincia non è un semplice contorno della città, ma può essere protagonista di un nuovo modello di sviluppo”, conclude Mortandello.
Al via la rete di teleriscaldamento a energia termale
Un passo deciso verso un futuro più sostenibile: Montegrotto Terme dà ufficialmente il via al progetto della rete di teleriscaldamento urbano alimentata da energia termale. I cantieri partiranno entro la fine di agosto, dopo la firma imminente del contratto con l’impresa esecutrice. L’opera, del valore complessivo di 5,5 milioni di euro (di cui 4,3 milioni coperti da fondi Pnrre 1,2 milioni dal bilancio comunale), prevede la realizzazione di una rete lunga circa 1,5 km nel cuore della città, coinvolgendo via Plinia, via Roma e via Claudiana. Il sistema prevede l’installazione di pompe di calore in un edificio tecnico situato in via Liviana, capaci di portare la temperatura delle acque termali fino a 70°C, sufficienti per alimentare
impianti di riscaldamento in edifici pubblici e futuri condomini. La rete servirà inizialmente una dozzina di edifici pubblici, tra cui il Municipio, scuole, asili e spazi sociali. Il progetto è già predisposto per futuri ampliamenti, con la possibilità di estendersi a condomini e altre strutture private. Per aumentare l’efficienza energeti-
ca, sono previsti anche impianti fotovoltaici integrati, capaci di alimentare parte del sistema in autoconsumo. È stata inoltre effettuata una valutazione previsionale dell’impatto acustico per garantire il rispetto dei limiti in un contesto urbano. Il progetto sarà realizzato attraverso un appalto integrato, affidato all’ATI Zatti srl / MPM srl, che si occuperà sia della progettazione esecutiva sia dell’esecuzione dei lavori. Il coordinamento dei lavori è affidato all’architetto Andrea Rinaldo, responsabile dell’Ufficio tecnico comunale. I lavori, programmati in fasi sovrapposte per minimizzare l’impatto su cittadini e commercianti, si concluderanno entro metà 2026, in linea con le scadenze imposte dal Pnrr. (r.p.)
Redazione Terme
Per la nuova piazza Mercato
158 idee innovative
norme successo per il concorso di progettazione a due fasi per la riqualificazione di piazza Mercato, a Montegrotto, con la realizzazione di una struttura coperta polifunzionale: sono stati presentati ben 158 progetti, un numero che testimonia il grande interesse del mondo progettuale verso questa importante opera di riqualificazione urbana. I professionisti partecipanti hanno risposto con entusiasmo al bando, presentando attraverso la piattaforma Kinetica del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori gli elaborati descrittivi e grafici insieme alla documentazione amministrativa richiesta. Le 158 proposte rappresentano altrettante visioni per ripensare piazza Mercato, tutte accomunate dall’obiettivo di mantenere le funzioni e le attività esistenti, potenziando e migliorando grazie alla realizzazione della struttura coperta e all’eventuale inserimento di nuove attività ed iniziative.
ha espresso grande soddisfazione per il risultato: “Questo concorso rappresenta un ulteriore tassello, dopo i Masterplan, del percorso di crescita e innovazione che questa amministrazione sta portando avanti per rendere il nostro territorio più attrattivo, superando i confini locali e alzando il livello qualitativo dell’urbanistica e dei progetti delle opere pubbliche”. “Aver sostenuto e voluto un concorso di progettazione europeo”, afferma l’assessore alla programmazione urbanistica Luca Fanton, “rappresenta la conferma da parte
dell’amministrazione di ritenere l’area di piazza Mercato di importanza strategica, sulla quale vale la pena valutare e recepire
le migliori idee per la trasformazione urbana proposte dagli architetti”.
Federico Franchin
In consiglio è scontro Mortandello-Baldi sul caos iscrizioni
“Sul caso della scuola elementare Nievo l’amministrazione ignora le famiglie. Sta avallando scelte imposte per coprire un errore da milioni di euro”. Il Gruppo consigliare Elisabetta Baldi Sindaco, nell’ultimo consiglio comunale, ha attaccato l’amministrazione di Montegrotto. La decisione di aggregare i 10 bimbi iscritti alla prima della Nievo con gli altrettanti 10 della Don Milani di Turri, con il trasferimento della prima in periferia non è stata gradita dalla minoranza. Hanno detto i consiglieri Elisabetta Baldi, Jasmine Tramarin, Alberto Zorzetto e Diego Zaramella. “La decisione di non attivare una prima con metodo tradizionale alla Nievo, trasformandola in plesso esclusivamente Montessori,
I numeri confermano non solo la grande partecipazione al concorso ma anche la qualità della procedura adottata, che permetterà di valutare le idee progettuali in maniera completamente anonima. È attualmente in fase di nomina la commissione giudicatrice che avrà il compito di esaminare tutti i progetti e selezionare i 5 migliori. La seconda fase del Concorso prenderà il via il 24 settembre 2025, quando i partecipanti selezionati dovranno sviluppare nel dettaglio l’idea progettuale presentata, seguita dalla valutazione finale della giuria. Entro dicembre 2025 sarà individuato il vincitore del concorso, che svilupperà il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica. Nei primi mesi del 2026 è prevista un’esposizione dei progetti selezionati, aperta al pubblico, per condividere con la cittadinanza le diverse proposte per la trasformazione di piazza Mercato. L’elevato numero di progetti presentati conferma l’importanza strategica di questa opera per la riqualificazione del centro urbano di Montegrotto Terme. Il sindaco Riccardo Mortandello
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
con il Sistema Servizi Cgil vi aiuta a risolvere i vostri problemi
via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it
Lega Monselicense viale della Repubblica, 27 | 35043 Monselice (PD) spi.monselice@cgilpadova.it
L’APP
4 Ascolta su www.veneto24.it
via Gramsci, 2 | 35028 Piove di Sacco (PD) spi.piovedisacco@cgilpadova.it
Lega Terme / Colli via Appia Monterosso, 50 | 35031 Abano Terme (PD) spi.abano@cgilpadova.it
non nasce da esigenze educative. È stata una scelta politica, fatta per non ammettere l’errore di aver investito quasi 4 milioni di euro sulla scuola Don Milani, nonostante fosse evidente il calo demografico già in corso da anni. La verità è che hanno voluto a tutti i costi far partire la prima alla Don Milani, anche a costo di trasferire la Montessori dalla Ruzzante alla Nievo, per far cominciare una prima alla Nievo e una alla Don Milani. Tutto questo imponendo alle famiglie un’unica alternativa: accettare il metodo Montessori o andare alla Don Milani, dove i ragazzi svolgono le ore scolastiche in patronato. Il risultato? 10 bambini spostati ad Abano, e altre famiglie costrette ad adattarsi. Il tutto condito da ulteriori 20.000 euro di lavori di adeguamento al metodo Montessori alla Nievo. Mentre le classi continuano da quattro anni in sedi di fortuna come il patronato di Turri o Villa Doglioni”. Il sindaco Riccardo Mortandello ha comunicato che la disposizione delle classi nelle scuole non dipende dalla volontà dell’amministrazione, ma della dirigente scolastica. (f.f.)
SCARICA
RADIO VENETO2
L’installazione. Nel complesso dei Musei Civici Eremitani fino al 19 ottobre
All’Arena il “bosco parlante” di Antonio Panzuto
Il suono incontra la scultura, invitandoci a fermarci, ascoltare e riflettere nell’installazione “Qui da noi il tempo non c’è” di Antonio Panzuto, realizzata con la collaborazione drammaturgica di Alessandro Tognon e ospitata nell’Arena Romana del complesso del Museo Eremitani fino al prossimo 19 ottobre.
Promossa e organizzata dai Musei Civici di Padova con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, l’installazione scultorea sonora si presenta come un percorso attraverso venti stazioni interattive popolato da cime di alberi senza rami e senza foglie. Attraversando questo singolare bosco e attivando il codice QR posto in corrispondenza di ciascun albero, i visitatori possono ascoltare una traccia audio di volta in volta diversa. Monologhi registrati con le voci di persone comuni, non di attori famosi, che riflettono sul tempo e sul senso dell’esistenza e che provengono dalle case collocate sulle cime degli alberi, a costruire una sorta di villaggio al di là del tempo e dello spazio. Le voci che ascoltiamo, nell’idea dell’artista, sono quelle dei personaggi che, terminata la propria esperienza terrena, vogliono confrontarsi con chi è rimasto nel mondo dei vivi, mandando loro dei messaggi. Da queste voci sofferte, sospirate, gentili e rassegnate, gli ascoltatori hanno modo di farsi testimoni di confessioni e memorie, sussurrate in confidenza come si farebbe con un diario, e di recepire ciò che ogni personaggio ha compreso della propria vita terrena, ora che la può guardare con distacco e può riflettere sul proprio passato.
può cogliere la possibilità di recepire un messaggio profondo e intimo.
La scelta della location dell’installazione non è casuale: gli elementi che compongono le venti stazioni del percorso sono infatti pensati per entrare in relazione sia con i resti archeologici che con la vegetazione dell’Arena Romana, dando vita alla rappresentazione di un possibile aldilà. Aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 19:00, l’installazione è visitabile a ingresso gratuito.
Francesca Tessarollo
Entrando in questo bosco quasi soprannaturale, al cui ingresso è posta una panchina con un misterioso osservatore, il visitatore ha modo di staccarsi completamente dalla frenesia che caratterizza la quotidianità di tutti noi, immergendosi invece in un’oasi di quiete e riflessione, in cui chi ha il tempo di fermarsi, ascoltare e riflettere
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
Carlo Scabin entra nel Consiglio Generale della Fondazione Cariparo Il Consiglio Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha nominato, su terna di candidati designati dal Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Carlo Scabin nuovo Consigliere Generale dell’Ente. Classe imprenditoriale e lunga esperienza nel settore agroalimentare, Scabin è un volto noto del mondo confindustriale: Vicepresidente di Confindustria Veneto Est dal 2024 con delega sul territorio di Rovigo, guida inoltre il Gruppo Merceologico Agro, Ittico, Molitorie e Zootecniche dell’associazione. Dal 2025 siede anche nel Consiglio Generale di Confindustria nazionale. “Il mio ingresso sarà in punta di piedi – ha dichiarato ai microfoni di radio Veneto24 –perché prima di tutto voglio
conoscere personalmente i colleghi del Consiglio, a partire dal presidente, la cui figura rappresenta un punto di riferimento etico e sociale per la Fondazione”. Scabin ha sottolineato l’importanza di comprendere le idee e gli obiettivi già in atto all’interno dell’ente, per costruire un percorso condiviso e costruttivo. “Ringrazio il presidente e tutto il Consiglio e le persone che hanno riposto fiducia in me. Le aspettative sono elevate, e questo rappresenta un forte stimolo per non deludere”. L’impegno di Scabin si inserisce in un contesto di rinnovamento anche per Confindustria Veneto, organismo nato dalla fusione delle realtà provinciali di Treviso, Padova, Venezia e Rovigo. “Stiamo lavorando per superare i confini territoriali e creare sinergie efficaci su tutto il territorio regionale. Rovigo, in particolare, ha un potenziale strategico notevole, non solo dal punto di vista logistico, ma anche nel settore manifatturiero, ed è fondamentale valorizzarlo”. (r.r.)
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta su www.veneto24.it
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta su www.veneto24.it
Sintoniz zati sul
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it
Scintille tra cielo e terra: l’abbazia di Praglia Sintoniz zati sul
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
to non solo spirituale, ma anche culturale ed economico. Al suo interno operano steria, un’azienda agricola e un centro di dialogo con l’arte contemporanea, grazie
giunge l’osservatorio astronomico: una portunità di conoscenza per il territorio. “La scintilla che accendiamo con questo nendo una visione scientifica rigorosa, è
La rubrica “Scintille” è un progetto della va e Rovigo, in collaborazione con Radio Veneto 24, per raccontare storie di idee, ispirazioni e trasformazioni che nascono
sviluppare riflessioni di ordine spirituale”. Una visione che non contrappone scienza e fede, ma le mette in dialogo. “La cultura scientifica è pervasiva nella società di oggi, ma spesso viene data per scontata. Va invece approfondita e armonizzata con una lettura più profonda della realtà” , aggiunge.
L’Abbazia di Praglia, con i suoi 40 monaci
Nuova area. Approvato il progetto per skate park e spazi polivalenti per tutte le età
Nella zona del Palaberta ecco
la “Cittadella dello Sport”
A pprovato il documento di indirizzo di progettazione per la realizzazione di uno skate park e di una nuova area sportiva in prossimità del Palaberta di Montegrotto. Con 5 distinti stralci l’amministrazione ha in previsione di investire sull’area del Palaberta quasi 4 milioni e mezzo di euro allo scopo di dar vita alla prima vera e propria “cittadella sportiva” della città termale. “E’ volontà dell’Amministrazione comunale creare uno spazio polivalente da dedicare alle attività sportive e di svago della comunità nell’area adiacente al Palaberta, risultando una sorta di luogo sicuro, adatto all’incontro, allo spazio aperto, in connessione con il verde circostante”, spiega il sindaco Riccardo Mortandello. “Vista la natura del contesto potrebbe diventare una piccola cittadella dello sport e della comunità. Lo scopo principale è realizzare opere da destinare alla
comunità, come uno spazio coperto all’aperto. Spazio che ospita tutte le funzioni e le attività che possono svolgersi in estate, al riparo dal sole, da parte dei cittadini di tutte le fasce d’età, con la realizzazione di opere inerenti alla fruizione dell’area dal punto di vista sportivo, quali lo spazio adibito a skate e altre attività in coesione con le varie necessità”. E’ stato quindi affidato l’incarico professionale per la redazione del documento di indirizzo di progettazione per la realizzazione di uno skate park e nuova area sportiva all’architetto Alexandru Sebastian Bunea, con studio professionale a Rossano Veneto (Vi) per un importo complessivo di 4.800, ai quali aggiungere l’Iva.
“Si è deciso di proporre un piano che tiene conto non solo di una progettazione, ma anche di uno sviluppo dell’area che possa avvenire a stralci”, dice il sindaco, annunciando che sono 5 gli stral-
Mike Kena: da Abano ai mondiali
Nell’olimpo della kickboxing mondiale. Mike Kena, 28 anni, di origine congolese, abita ad Albignasego e si allena alla palestra Top Team di via Diaz, ad Abano.
“Sono arrivato in Italia all’età di 6 anni e a 21 ho cominciato a fare questo sport”, racconta l’atleta. “L’anno scorso sono passato professionista, facendo 9 incontri. Ora, grazie ai recenti successi, sono entrato nell’organizzazione più importante al mondo, la Glory Kickboxing. Per i prossimi due anni combatterò contro i
migliori al mondo. Adesso voglio diventare campione del mondo e portare a casa la cintura della categoria pesi massimi. Siamo in 20 pugili in totale. Di questi in due siamo dall’Italia. Compresi i pesi minori siamo appena in italiani in questa grande lega”. Kena ha perso finora solo un paio di incontri su 20 da amatore ed è diventato campione italiano. “Come professionista ho vinto il torneo di Nizza e sono entrato nel Glory”. Prossimo appuntamento ad agosto a Rot-
ci previsti per arrivare ad avere la “cittadella dello sport”. Stralcio 1: si vogliono realizzare le opere da destinare alla comunità giovane, comprendente uno spazio dedicato allo skate, ed un percorso riservato alle bici con la recinzione dell’area; stralcio 2: prevede di rendere fruibile l’area non solo a giovani ed adolescenti ma anche ad altri target di età come anziani e genitori. In questo stralcio si intende realizzare uno
terdam in Olanda davanti a 40 mola spettatori. “Se vincerò questa tappa mi giocherò il titolo di campione del mondo. Nella mia vita ho fatto tutti i lavori di fatica possibili”, conclude Kena, che si allena fino a 8 ore al giorno. “Ora ho questo sogno che si è realizzato. Da cristiano, la fede mi ha dato la forza di credere sempre più in me stesso e in questi traguardi. Basti pensare che fu un pastore a dirmi di buttarmi nella kickboxing per trovare la mia strada”. (f.f.)
spazio coperto, un padiglione da dedicare alle attività estive della comunità; stralcio 3: si punta a realizzare tutte le opere inerenti alla fruizione dell’ area dal punto di vista sportivo con i campi destinati a pallavolo, tennis, bocciofila, o altre attività, alle quali si decida di dare priorità. Verranno successivamente messi in questo stralcio la realizzazione di eventuali spogliatoi e zone destinate a ristoro, che possono essere in
forma permanente o temporanea (come container cucina mobile o spogliatoi); stralcio 4: comprende le opere di sistemazione dell’area di fronte al Palaberta, con destinazione a spazio di sosta ed infine un piccolo intervento che mira a rendere fruibile l’ingresso della palestra; stralcio 5: viene ipotizzata la realizzazione di una nuova palestra.
al sistema
Federico Franchin
Sintoniz zati sul
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it
segue da pag. 1
Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra
E allora continuano a rincorrersi i rumor che vorrebbero il candidato alla Lega e questi tutta la Giunta a Fratelli d’Italia. E in tutto questo c’è l’incognita Forza Italia con il suo segretario Flavio Tosi che non manca di sparare a palle incatenate contro l’amministrazione regionale.
Situazione complessa che si dovrebbe sciogliere, così pare, su di un tavolo nazionale dove Meloni, Tajani, Lupi e Salvini prenderanno in mano il dossier delle regionali e indicheranno i candidati per tutte le regioni
al voto.
Sul fronte opposto il candidato del centrosinistra, che ha già incassato l’appoggio di Italia Viva di Renzi ed è in attesa di quello, certo, di Azione di Calenda, Giovanni Manildo continua la sua campagna elettorale. Dopo l’esordio di fine luglio al Parco degli Alberi Parlanti nella sua Treviso, Manildo, nonostante il periodo normalmente dedicato alle ferie estive, sta girando il Veneto per farsi conoscere e mettere a fuoco quelli che saranno gli assi portanti del suo programma. Nel frattempo,
con la stessa accelerazione che i partiti regionali del centrosinistra hanno prodotto per mettere in campo il candidato presidente, i livelli provinciali hanno iniziato già da tempo a ufficializzare le liste dei candidati consiglieri regionali. Nel Partito Democratico ci segnalano le ricandidature degli uscenti Camani, Bigon, Montanariello e Luisetto. Tra le new entry c’è molta curiosità per il vicesindaco di Padova, Andrea Micalizzi, per la segretaria veneziana, Monica Sambo e per l’ex sindaco di Preganziol, Paolo Galeano.
Verso le elezioni. L’ex sindaco di Treviso è sostenuto dall’ampia alleanza di centrosinistra
Manildo lancia la sfida per il Veneto
“Contenuti anziché nomi calati dall’alto”
“Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”
Da Padova a Treviso, dalla mensa universitaria al parco degli alberi parlanti: è subito entrata nel vivo la lunga marcia di Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Veneto. Mentre il centrodestra si misura con il dopo Zaia e le aspettative degli alleati, su tutti Fratelli d’Italia, gli avversari giocano d’anticipo e muovono i primi passi di una campagna elettorale già ben avviata, all’insegna della concretezza, sottolinea lo stesso Manildo. Al centro, non gli avversari, ma i cittadini: giovani, anziani, imprese e diritti da ricostruire. Mentre dall’altra parte si assiste a un “balletto” che somiglia più a un “rito di successione” – così lo definisce – da Roma verso Venezia, il candidato del centrosinistra, pur consapevole della sfida che lo attende, rivendica con orgoglio il percorso della propria coalizione.
“Possiamo contare su un’alleanza ampia e trasversale, nata dal basso, fatta di contenuti e non di nomi calati dall’alto. Finalmente si torna a parlare di politica che costruisce, non solo che conserva”, ha sottolineato
nel suo intervento ai microfoni di Veneto24.
Il punto di partenza della sua campagna è stato emblematico: non un palco, ma una mensa universitaria, a Padova. Un simbolo, scelto non a caso, per affrontare uno dei nodi più urgenti del Veneto contemporaneo: l’esodo dei giovani talenti. “Le imprese mi raccontano di una difficoltà crescente nel trattenere ragazzi preparati. Il capitale umano formato qui, troppo spesso parte e non torna. Questo è un tema economico, non solo demografico”, spiega. A suo avviso, le piccole e medie imprese venete sono state lasciate da sole. “Hanno resistito con le loro forze, ma oggi c’è bisogno di reti, digitalizzazione, intelligenza artificiale. La Regione deve fare da regista, creando un patto per lo sviluppo, con università, categorie, associazioni”. Ma se l’attenzione ai giovani è centrale, lo è altrettanto quella agli anziani. “Siamo davanti a un’emergenza silenziosa: oltre 10.000 persone in lista d’attesa per entrare in Rsa. Famiglie allo stremo, servizi insufficienti. Non possiamo continuare a ignorare chi ha costruito questa regio-
ne”. Sul fronte sanità, la denuncia è altrettanto chiara: “Le liste d’attesa sono uno scandalo. Ho ascoltato storie drammatiche di persone che non riescono ad accedere alle cure, se non pagando. Questo va contro un principio basilare: il diritto alla salute deve essere universale. È un pilastro di civiltà, non una voce di bilancio”. A Treviso l’ex sindaco si è proposto come volto di una politica che “supera i vecchi rituali e guarda al futuro con concretezza e visione”. Il candidato del centrosinistra ha poi sottolineato come il progetto nasca dal basso, frutto delle “primarie delle idee” e di un percorso collettivo
volto a dare voce ai territori e alle persone: “Dal Veneto di uno al Veneto di tutti: questo dev’essere il nostro metodo. Il cambiamento non lo fa una persona sola, ma un gruppo unito”. Così ha ringraziato chi, da mesi, lavora alla costruzione di una coalizione larga e inclusiva, capace di valorizzare le differenze come ricchezza. Nel suo intervento, Manildo ha citato Paolo Rumiz e ha invocato uno spirito garibaldino: forza, determinazione e volontà di affrontare con coraggio ciò che non funziona. “Io ci metto tutto: energia, passione e competenza. Ma non posso farcela da solo. Ho bisogno delle competenze di tutti. Questa sfida è una responsabilità collettiva”.
Guardando al percorso che lo attende, Manildo riflette sul senso profondo del suo impegno: “Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”. E l’augurio finale è per tutti, ma con lo sguardo ben piantato sul lavoro da fare: “Sto vivendo un’estate intensa, ma ne vale la pena. Perché il Veneto ha bisogno di futuro, e io voglio aiutare a costruirlo”. (n.s.)
“E’ il governo degli opossum, 15 anni di continuo declino”
Un bilancio di fine mandato che lascia più ombre che luci, secondo Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, all’indomani dell’approvazione dell’assestamento di bilancio. La consigliera descrive l’assestamento di bilancio come il simbolo di quindici anni di “governo degli opossum”, una gestione lenta e priva di visione che ha portato la regione a un declino progressivo sotto molti punti di vista.
Secondo Camani, l’assestamento non fa che confermare una distribuzione “a pioggia” di risorse, per un totale di 38 milioni di euro spalmati su vari assessorati senza una chiara strategia per risolvere i problemi più urgenti del territorio. Un segnale evidente, ha spiegato, è stato l’incasso inatteso di 26 milioni in più derivanti dall’Irap, frutto esclusivo delle imprese venete e non certo di una gestione oculata della Regione.
Preoccupano poi i 129 milioni di nuovo indebitamento, che portano il totale dei debiti regionali a circa 300 milioni. In particolare, per la prima volta dal 2017, si contraggono nuovi mutui per la Pedemontana non per opere straordinarie ma per gestire l’ordinario, una situazione che Camani definisce inaccettabile e che riflette la “tecnica dell’opossum” di un esecutivo che preferisce non agire, facendo finta di essere morto per evitare scelte difficili.
Nel mirino anche l’assenza di politiche abitative a favore della classe media e la carenza di investimenti per la riqualificazione delle case popolari Ater. Sulla transizione ecologica, l’attuale amministrazione viene accusata di negare i cambiamenti climatici e di non tutelare chi, senza mezzi, ha dovuto comunque affrontare la trasformazione ambientale.
In tema di sanità, Camani sottolinea come la gestione dell’era Zaia abbia portato al progressivo smantellamento di un sistema che un tempo era un modello di
integrazione sociosanitaria all’avanguardia, con un calo dei servizi e un aumento dei bisogni sociali. Un quadro aggravato da politiche inadeguate nei confronti di giovani, donne e categorie fragili, spesso lasciate indietro.
Dal punto di vista economico, il Veneto ha perso terreno rispetto al passato. Il Pil regionale è cresciuto solo dello 0,5% nel 2024, sotto la media nazionale, e la produzione industriale registra 26 mesi consecutivi di flessione. Nonostante questo, le risorse stanziate sono irrisorie, con soli 400 mila euro destinati ai distretti commerciali. Anche le infrastrutture soffrono ritardi pesanti, con la Tav accumulando un gap di trent’anni e disattenzioni evidenti soprattutto in provincia di Padova.
Camani chiude con un appello forte: “Questa manovra segna la fine di un’epoca. Serve un cambio radicale nel modo di governare, capace di coniugare sviluppo e riduzione delle disuguaglianze per il bene del Veneto e dei suoi cittadini”.
Centrodestra. Marco Dolfin, consigliere regionale leghista
“Serve
unità, ma la Lega ha una identità spiccata”
Mentre nel centrodestra veneto il confronto, ufficiale e ufficioso, è più intenso che mai, Marco Dolfin, consigliere regionale della Liga Veneta per Salvini Premier, fa il punto della situazione ai microfoni Veneto 24. Tra trattative febbrili, il nodo della candidatura e dei posti in giunta e la discussa “lista Zaia”, Dolfin non nasconde il momento delicato, ma rilancia con decisione: “La Lega ha un’identità forte e un radicamento territoriale che nessun vento elettorale può scalfire”.
Sulla definizione del candidato del centrodestra, Dolfin ammette che anche per gli addetti ai lavori “la situazione è in divenire”, almeno nella prima parte di agosto. Le decisioni, infatti, si stanno giocando “nei tavoli romani”, e ai livelli regionali non resta che attendere. “C’è fiducia – dice – che la Lega possa esprimere nuovamente la guida della Regione, ma serve coesione. E soprattutto, serve chiarezza in tempi brevi”.
A chi gli chiede conto delle tensioni con Fratelli d’Italia, Dolfin risponde con una lettura realistica. “La Lega ha costruito nel tempo una classe dirigente amministrativa esperta, fatta di sindaci, assessori, amministratori locali. Fratelli d’Italia ha numeri importanti, ma sul piano territoriale non ha lo stesso radicamento. Questo può creare frizioni, ma anche spazi di collaborazione, se c’è volontà politica”.
Uno dei nodi più dibattuti è la possibile lista Zaia, che secondo alcuni osservatori potrebbe indebolire la Lega. Dolfin la pensa diversamente: “Molti degli eletti nella lista Zaia vengono proprio dalla Lega. Non si tratta di corpi estranei, ma di persone che hanno scelto di sostenere un leader fortemente riconosciuto”. Tuttavia, riconosce che tutto dipenderà dalla decisione finale del presidente Zaia: “Se sarà in campo, si potrà costruire una coalizione coesa. Se deciderà di non esserci,
potrebbe essere più difficile”.
Dolfin, militante della prima ora, rivendica una lunga appartenenza al movimento: “Ho vissuto tutte le fasi: la Lega Nord, la Liga Veneta, l’idea della Padania... ma ho sempre creduto che i leader passano, mentre l’identità e i valori del partito restano. È questo che mi tiene qui dopo tanti anni”. E non manca il riconoscimento al ruolo di Luca Zaia: “Ha guidato il Veneto fuori dai momenti più difficili, come la pandemia, e ha fatto crescere la Regione anche sul piano internazionale. Le Olimpiadi 2026 sono anche merito suo”.
Infine, Dolfin guarda al futuro del Carroccio. Il segretario regionale Alberto Stefani rappresenta la nuova generazione. “Mi piace l’impostazione che sta dando – commenta –. Porta freschezza, ma ha anche rispetto per chi ha fatto la storia del movimento. È questo il mix giusto: innovazione e memoria, entusiasmo e competenza”.
SCARICA
Vanessa Camani
Marco Dolfin
L’intervista. Il segretario nazionale Antonio De Poli dopo l’incontro con oltre 600 persone nel padovano
Alle prossime regionali scende in campo l’Udc “La persona al centro, il Veneto nel cuore”
O
ltre 600 persone a Cervarese Santa Croce (Padova), lo scorso luglio, hanno partecipato all’iniziativa “Regione Veneto: si vota, costruiamo insieme l’agenda del futuro. Proponi le tue idee”, promossa dal Senatore Antonio De Poli, che ha assunto di recente la carica di Segretario nazionale dell’UDC. “E’ il segnale che c’è un certo fermento per l’area politica di Centro, a cui noi facciamo riferimento. I cittadini e le comunità ci chiedono risposte e l’entusiasmo che abbiamo registrato ci dimostra che siamo sulla strada giusta. C’è bisogno di ascolto, dialogo, confronto con i territori. Quando la politica fa questo, la risposta c’è ed è positiva”, afferma De Poli in un colloquio con La Piazza in vista delle prossime elezioni regionali in Veneto.
Senatore De Poli, l’Udc ci sarà alle prossime Regionali?
Sì, l’UDC è parte integrante del Centrodestra e sarà presente con le proprie liste in tutte le province. Una scelta chiara, che testimonia
la volontà di essere protagonisti di una stagione, in cui al centro della politica ci sono i cittadini. Non possiamo concentrarci solo sui nomi ma anche sui contenuti per dare risposte concrete ai veneti. Che ruolo ha l’Udc nella coalizione di Centrodestra?
Siamo il Centro che tiene insieme la coalizione. In questo momento c’è bisogno di esperienza e di buon senso. Siamo una forza che costruisce e non divide. Il nostro compito è far dialogare le anime della coalizione, portando competenze, programmi, non slogan. Nella mia e nella nostra storia politica abbiamo sempre messo la persona al Centro. Questo è il bagaglio valoriale più importante ed intendiamo metterlo a disposizione dei Veneti, consapevoli che lavorare in rete, in sinergia con il mondo civico nei territori, è la strada migliore per costruire insieme l’Agenda condivisa per il Veneto.
Come si risolverà il nodo sul candidato-presidente? E soprattutto quando?
Serve equilibrio, non personalismi. Prima i programmi, poi nomi. Abbiamo sempre detto che per noi la priorità non è il nome, ma il progetto. Siamo pronti a sederci al tavolo, a individuare insieme la figura migliore che possa rappresentare tutta la coalizione e che sia in grado di dare le risposte migliori ai cittadini veneti. Dobbiamo farlo al più presto e con grande senso di responsabilità: solo così potremo inaugurare una nuova stagione politica in grado di affrontare le sfide future del nostro Veneto”.
Si scaldano i motori della campagna elettorale: quali sono le priorità a livello programmatico per l’Udc?
Il nostro è un programma che vuole mettere al centro la persona. Puntiamo sulla sanità territoriale, per avvicinare i servizi ai bisogni dei cittadini, sulle politiche sociali a sostegno di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità; sui giovani per contrastare la fuga dei nostri talenti all’estero per un Veneto più competitivo e innovativo,
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
sul sostegno alle imprese (agricoltura, artigianato, commercio, industria e turismo), sul rilancio del ceto medio oggi sempre più impoverito; su infrastrutture, mondo del volontariato e terzo settore.
Perché a livello nazionale è così importante la sfida elettorale in Veneto?
Il Veneto è un laboratorio politico e sociale. Le Regionali saranno un banco di prova per il Centrodestra e per il ruolo del Centro e di chi condivide il nostro Dna politicoculturale. L’Udc vuole dimostrare che una politica seria, concreta, che mette la persona al centro, è possibile e vincente.
Il personaggio
L’intervista. Matteo Ribon, segretario regionale di Cna Veneto, fa il punto del settore
“Oggi se non comunichi non esisti, protagoniste le storie degli artigiani”
“Dobbiamo rimettere il Veneto al centro del sistema produttivo nazionale e europeo. E’ in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano”
D a oltre quindici anni Matteo Ribon è uno dei protagonisti del sistema CNA in Veneto, un punto di riferimento per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. Dopo una formazione in Scienze Politiche all’Università di Padova e un percorso professionale che lo ha visto impegnato nel terzo settore, Ribon ha messo le sue competenze al servizio dell’impresa diffusa, maturando una profonda conoscenza dei mestieri, delle dinamiche economiche del territorio e delle sfide legate all’innovazione. Nel 2019 è diventato Segretario regionale di CNA Veneto, guidando una delle realtà associative più importanti del Nordest con uno stile personale e aprendo le porte a un nuovo modo di comunicare le realtà artigiane della nostra regione. Visto che nelle ultime settimane CNA Veneto ha lanciato il nuovo podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro” ho voluto fare una chiacchierata con Ribon per il fare il punto sulla situazione del mondo artigiano veneto, un settore da sempre al centro dell’economia e dello sviluppo del nostro territorio. Ciao Matteo, sei segretario regionale di CNA Veneto dal 201 9, vuoi provare a fare un bilancio di questi anni?
Sono stati anni molto impegnativi ma sfidanti. Abbiamo avuto come unico obiettivo quello di essere utili e vicini alle imprese cer-
cando di coniugare il supporto alla loro transizione in una situazione economica delicata, all’innovazione e alla spinta verso nuovi mercati. Per fare questo abbiamo anche rinnovato la squadra rinforzando il ruolo del regionale in un rapporto sempre più forte con le istituzioni e il territorio.
Com’è cambiato e come sta cambiando il mondo degli artigiani in questi anni?
È cambiato moltissimo perché è in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano. È un passaggio complicato che riguarda moltissima imprese: negli ultimi anni abbiamo assistito alla perdita di numerose imprese che hanno chiuso o che si sono trasformate, e che inoltre stanno cambiando le loro modalità di lavoro e di operatività.
Quest’estate avete lanciato il podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro”: ce ne vuoi parlare?
Il podcast è una nuova avventura che cerca di raccontare in maniera diversa il mondo dell’artigiano: 10 storie di imprenditori e imprenditrici che hanno deciso di cambiare la loro vita e si sono avvicinati al mondo artigiano, o hanno accettato la sfida di portare avanti un’azienda di famiglia cercando di coniugare la tradizione con l’innovazione, con la tecnologia e con le sfide a cui il mercato ci obbliga, ma
sempre con l’ottica del “guardare avanti”.
A settembre ci sarà la vostra assemblea regionale: quali saranno i temi caldi?
Anche quest’anno a fine settembre ci sarà la nostra assemblea che quest’anno si intitola “Radici nell’Acqua: il Veneto che guarda al futuro”. Il filo di conduttore di questa edizione è l’acqua vista a 360°, sia per quanto riguarda il territorio, il Veneto e tutte le persone e le imprese che ci abitano, sia per quanto riguarda le minacce, del cambiamento climatico, della difficoltà di gestione ma anche dal punto di vista economico perché è un elemento fondamentale per il trasporto delle merci e persone, ma anche un elemento che consente le attività produttivi dell’artigianato. Ci confronteremo con le istituzioni e la politica, cercando di coniugare alcuni elementi tipici del mondo dell’artigiano con le evoluzioni future del nostro territorio.
Come CNA Veneto siete molto attivi dal punto di vista della comunicazione, in questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio cambio di rotta da questo punto di vista. Quanto è diventato importante (e quanto è difficile) comunicare alla vostra base in una società ultra connessa come la nostra?
Abbiamo continuato a ripetere a tutti gli artigiani che se non si comunica il proprio lavoro e la propria attività alla fine in questo mercato non si esiste. Noi abbiamo cercato di spingere molto da questo punto di vista dando l’esempio, utilizzando tutti gli strumenti comunicativi sia quelli tradizionali
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
che quelli evoluti nel mondo digitale. C’è ancora moltissimo da fare: dobbiamo cambiare il linguaggio, dobbiamo avvicinarci alle nuove generazioni e questo è un obiettivo che stiamo cercando di portare avanti con molto impegno e con molta determinazione ed è una caratteristica che ci contraddistingue rispetto ai nostri competitor.
Quali saranno le sfide più importanti per il nostro territorio nei i prossimi anni?
Ci avviciniamo a un passaggio importante, quello del cambio della Giunta Regionale, che noi accogliamo con la richiesta che è stata portata avanti anche con il rinnovo della Presidenza della CNA del Veneto con il nostro Presidente Moreno del Colle, quella del “Patto per lo Sviluppo”: vogliamo collaborare per stendere insieme un patto di politica industriale ed economica del nostro territorio e vogliamo farlo insieme alle istituzioni. In questi anni ci siamo caratterizzati per essere sempre puntuali e attenti nelle richieste che riguardano le nostre imprese e le necessità del comparto economico. La sfida centrale è
quella di rendere il Veneto sempre più attrattivo, di supportare le transizioni che accompagnano imprese e territorio. Dobbiamo lavorare per far sì che il Veneto torni a essere la locomotiva del Nord Italia e di tutta Italia perché in questo momento i nostri competitor, che sono le regioni europee, ci vede un po’ in difficoltà. Dobbiamo rilanciare questa sfida cercando di rendere sempre più vicine alle nuove generazione le nostre imprese, il nostro territorio e tutto quello che ci circonda. Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
Matteo Ribon
Sintoniz zati sul
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta . SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta su www.veneto24.it
Auto, novità per tutte le tasche: ecco i nuovi modelli
Grande Panda, 500 Hybrid, Corsa-e: la mobilità urbana si rinnova.
Il Veneto punta su citycar sostenibili e incentivi regionali per auto a basse emissioni
Il mercato dell’auto è in piena evoluzione, e a guidare la ripartenza sono soprattutto le citycar e i modelli accessibili, pensati per chi vive e si muove ogni giorno nelle aree urbane. Le esigenze sono cambiate: oggi si cercano vetture pratiche, compatte, economiche e sostenibili, ma anche con dotazioni tecnologiche di buon livello. E il Veneto non fa eccezione: tra fiere, concessionarie e promozioni locali, sono già numerose le novità approdate o in arrivo nei prossimi mesi. Una delle più attese è la Fiat Grande Panda, presentata ufficialmente a luglio e destinata a diventare protagonista nelle nostre strade. Lunga quattro metri esatti, con un look squadrato e moderno, porta con sé un’eredità storica ma tutta nuova nei contenuti. Sarà disponibile sia in versione mild hybrid che completamente elettrica, con batteria da 44 kWh e autonomia fino a 320 km nel ciclo WLTP. La versione elettrica promette zero emissioni e grande comfort, mentre la mild hybrid garantisce prezzi più bassi e versatilità. Secondo le prime stime, i prezzi partiranno da circa 20.000 euro per la versione ibrida e da 22.000 euro per quella elettrica, con possibilità di sconti e incentivi regionali. Restando in casa Fiat, fa il suo ritorno la 500 Hybrid, un modello che
coniuga lo stile iconico della piccola torinese con una motorizzazione efficiente e parsimoniosa. A fianco della versione 100% elettrica, la nuova 500 ibrida si rivolge a chi cerca una citycar dal prezzo contenuto, ma con il fascino delle forme retrò e l’affidabilità del marchio. Anche in questo caso, la proposta è pensata per l’ambiente urbano, con dimensioni compatte, cambio manuale e consumi ridotti.
Guardando ad altre proposte elettriche già presenti nei saloni veneti, spicca la Opel Corsa-e, una delle compatte elettriche più vendute del 2024 in Italia. Con una batteria da 50 kWh, offre un’autonomia di circa 337 km e una guida agile, perfetta per chi si muove quotidianamente in città ma non rinuncia a qualche uscita extraurbana. Il prezzo si aggira intorno ai 25.000 euro, con buona dotazione tecnologica già nelle versioni base.
Tra i marchi che puntano forte sul rapporto qualità-prezzo c’è anche MG, che ha rilanciato con successo in Europa la MG ZS. Si tratta di un SUV compatto, lungo 4,32 metri, con linee moderne e interni spaziosi. Nella versione benzina, con cambio manuale, parte da appena 16.990 euro: una cifra sorprendente per un modello che si propone come alternativa alle berline cittadine. È disponibile anche in variante elettrica, con un’autonomia che supera i 300 km.
Per chi cerca una soluzione low-cost nel mondo delle EV, resta valida la scelta della Dacia Spring, citycar elettrica dal design semplice ma funzionale. Con una batteria da 27,4 kWh e autonomia fino a 230 km, è pensata per chi usa l’auto quasi esclusivamente in ambito urbano. I prezzi, grazie agli incentivi, possono scendere anche sotto i 13.000 euro, rendendola una delle elettriche più economiche d’Europa. Infine, tra le novità che coniugano anima urbana e spirito avventuroso,
segnaliamo la Jeep Avenger, disponibile sia in versione a benzina che full electric. Con un’estetica da SUV e un’anima cittadina, è lunga poco più di 4 metri ed è adatta sia a chi vive in centro che a chi percorre strade extraurbane. I prezzi partono da circa 24.300 euro, rendendola competitiva nel suo segmento.
Da segnalare, per chi risiede in Veneto, l’attuale disponibilità di contributi regionali per l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Il bando 2024–2026 prevede incentivi fino a 8.000 euro per la sostituzione di mezzi vecchi con modelli elettrici o ibridi di ultima generazione. Un’opportunità concreta per rinnovare la propria mobilità risparmiando e riducendo l’impatto ambientale.
Che si scelga un’auto elettrica, ibrida o a benzina, le proposte disponibili oggi in Veneto permettono di trovare la soluzione più adatta per ogni esigenza e per ogni portafoglio.
Citycar economiche. Hyundai i10, Kia Picanto e altre auto perfette per la città
Auto sotto i 20.000 euro: Uno sguardo alle scelte intelligenti già disponibili in Veneto
In un mercato dove i prezzi delle auto nuove sembrano aumentare ogni mese, trovare un modello valido sotto i 20.000 euro può sembrare un’impresa. Eppure, anche in Veneto, esistono ancora ottime soluzioni per chi cerca una vettura economica, affidabile e adatta all’uso quotidiano. Alcuni marchi hanno puntato forte su questo segmento, proponendo modelli che uniscono praticità e risparmio, senza rinunciare a comfort e sicurezza.
Partiamo dalla MG ZS, il SUV compatto che sta sorprendendo per prezzo e dotazioni. Disponibile con motore benzina da 106 cavalli e cambio manuale, offre spazio per la famiglia, bagagliaio capiente e uno stile moderno. Il tutto a partire da 16.990 euro chiavi in mano. In Veneto è già presente in diversi saloni, grazie alla rete dei concessionari MG in espansione. Per chi cerca una vera citycar, la Hyundai i10 è una delle scelte più razionali. Tre cilindri benzina, consumi contenuti e buona tenuta su strada: è l’ideale per chi si muove prevalentemente in città. Prezzo base: poco sopra i 15.000 euro, ma le promozioni in corso possono abbattere ulteriormente il costo.
Una proposta ormai collaudata è la Kia Picanto, sorella della i10 ma con un’estetica leggermente più grintosa. La versione base, sempre a benzina, parte da 14.800 euro circa. È perfetta anche per i neopatentati, grazie alla sua maneggevolezza e ai bassi costi di gestione.
Anche Citroën ha un modello che rientra nel budget: si tratta della C3 You, versione essenziale ma completa della popolare berlina francese. Il prezzo di listino parte da 13.750 euro, con motore benzina 1.2 da 83 cavalli. Non mancano ABS, ESP e sistema anticollisione.
Una menzione speciale va alla Dacia Sandero, tra le best seller in Italia per chi cerca il miglior rapporto qualità/prezzo. La versione Streetway parte da 11.900 euro, la Stepway (più alta e dall’aspetto crossover) da circa
13.800 euro. Motori benzina e bifuel, anche a GPL, che aiutano a risparmiare ulteriormente sul carburante. Per chi invece vuole puntare subito all’elettrico, sotto i 20.000 euro resta quasi solo una scelta: la Dacia Spring, disponibile in Veneto con prezzo di listino da 17.900 euro, ma facilmente abbattibile con incentivi statali o regionali. Certo, l’autonomia non è da record (circa 230 km), ma è sufficiente per l’uso urbano.
In un’epoca in cui risparmiare è diventato fondamentale, queste auto rappresentano un’opzione concreta per tornare a muoversi con mezzi nuovi, sicuri ed efficienti, senza dover spendere cifre da capogiro. E anche in Veneto le occasioni non mancano: basta cercare bene, approfittare delle promo e – se possibile – rottamare il vecchio per ottenere sconti ancora più interessanti.
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
SCARICA
Sintoniz zati sul
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
• Risonanza magnetica
• MOC
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta su www.veneto24.it
• Test di screening: Pap Test, Thin Prep, HPV DNA, Colposcopia e Tampone vaginale
Scopri il centro Affidea più vicino
Direttore Sanitario: Dott. Stefano Puggina
Scarica l’App
Affidea Connect Italy
Un amore che salva due vite:
l’incredibile storia di un trapianto di
rene a Padova
Da Bergamo a Padova per un trapianto di rene: non si tratterebbe di una novità, se non fosse per l’incredibile storia che si cela dietro questa operazione. Antonio Tomasoni, 54 anni, e Silvia Poletti, 53, sono una coppia bergamasca felicemente sposata dal 2008. Nel ‘90, dopo che i suoi reni avevano improvvisamente smesso di funzionare senza apparente motivo, Antonio aveva subito un trapianto che lo aveva rapidamente fatto tornare alla vita di sempre, quella di un segretario scolastico che ha sempre dedicato impegno e passione al proprio lavoro. Ma, come gli addetti ai lavori sanno bene, quello renale non è un trapianto che dura in eterno, e dopo oltre trent’anni, sono ricominciati i problemi per Tomasoni. Sua moglie Silvia si offre subito volontaria come donatrice e, nonostante le preoccupazioni di Antonio, terrorizzato all’idea di mettere la moglie in pericolo, decidono di rivolgersi all’Azienda Ospedaliera Università di Padova, una delle poche strutture che permettono di fare gli esami preliminari anche se il paziente non è ancora in dialisi, a differenza di strutture come quella di Bergamo. La dialisi, infatti, è una salvezza, ma anche una mezza condanna, in questi casi, perché dopo anni di terapia cuore e polmoni rischiano di diventare troppo affaticati e di non reggere più la pressione di un trapianto.
In un primo momento sembra andare tutto bene, ma durante gli esami di compati-
bilità i medici fanno due scoperte, una estremamente positiva e l’altra drammatica. Se, da un lato, i due coniugi hanno l’incredibile fortuna di essere compatibili, dall’altro i reni di Silvia non sono così sani come si pensava. Oltre a due calcoli, l’équipe guidata dai professori Dal Moro (primario di Urologia) e Furian (direttrice della Chirurgia dei trapianti di rene e pancreas) scopre una piccola neoformazione. Per dirla in termini semplici: Silvia ha un tumore.
In circostanze normali, questo avrebbe interrotto immediatamente il percorso pretrapianto, ma Furian decide di procedere comunque, riponendo massima fiducia nelle capacità della sua squadra e nelle tecnologie dell’ospedale di Padova. Il team della dottoressa Furian riesce a rimuovere la massa tumorale con un intervento mini-invasivo reso possibile da un robot all’avanguardia in dotazione al dipartimento, al quale fa seguito la delicata fase di asportazione del rene e rimozione dei due calcoli, affidata alle esperte mani del professor Dal Moro, che riesce a gestire la problematica senza intaccare in alcun modo l’organo, un vero e proprio miracolo della medicina moderna. L’intervento si è poi svolto senza intoppi e oggi, a distanza di alcuni mesi, Silvia Poletti è guarita completamente e anche il marito Antonio dice di stare benissimo, pronto a tornare al lavoro che ha sempre amato.
Nicola Canella
La rivoluzione nella cura delle ferite complesse l’alleanza tra Padova e la pelle di merluzzo islandese
Negli ultimi anni la cura delle ferite complesse ha fatto un vero salto di qualità. Con quasi 3.500 interventi chirurgici eseguiti nel solo 2024 e un’équipe in costante espansione, l’unità di chirurgia plastica dell’Azienda Ospedale Università di Padova si conferma all’avanguardia in Italia nella sperimentazione per la ricostruzione dei tessuti. Fondamentale il supporto della Banca dei Tessuti di Treviso – la più grande del Paese – ma oggi lo sguardo si allarga anche all’Islanda. Da lì arriva un alleato sorprendente: la pelle di merluzzo, che sta dando risultati eccezionali nei trattamenti rigenerativi.
“Il vantaggio è quello di controllare il fondo della lesione - commenta il dottor Franco Bassetto, direttore Chirurgia Plastica - non dare una guarigione cicatriziale, ma rigenerativa e con caratteristiche della pelle simili a quelle dell’incidente”
Grazie alla pelle artificiale, ai bio-tessuti, ai tessuti ingegnerizzati e – soprattutto – a tecniche chirurgiche sempre più innovative, si è superato l’approccio tradizionale delle semplici medicazioni. Oggi si punta a una rigenerazione attiva dei tessuti, utilizzando matrici dermiche capaci di stimolare la guarigione in modo profondo ed efficace.
La Divisione di Chirurgia Plastica dell’Unità Operativa Complessa (UOC) ha registrato dati di attività di grande rilevanza. Annualmente, si contano mediamente 3.500 ricoveri, dei quali 1.700 avvengono in regime di day hospital. Nell’ultimo anno, sono stati presi in carico 173 bambini. Inoltre, le consulenze multidisciplinari effettuate nel corso dei dodici mesi ammontano a circa mille, mentre le prestazioni ambulatoriali superano le 25.000 unità. All’interno del reparto di Chirurgia Plastica operano 7 medici, coadiuvati da 38 medici specializzandi, 64 infermieri e 30 operatori socio-sanitari. (s.b.)
Università di Padova. Nuovo polo a Cittadella per formare 50 futuri infermieri ogni anno
A Cittadella nasce il nuovo canale di Infermieristica
Cittadella rafforza il suo ruolo nella formazione sanitaria con l’attivazione, a partire dall’anno accademico 2025/2026, di un nuovo canale del Corso di Laurea in Infermieristica promosso dall’Università degli Studi di Padova. Il nuovo polo formativo, che potrà accogliere fino a 50 studenti, sarà ospitato all’interno di Palazzo Pretorio grazie alla collaborazione tra Ateneo, Ulss 6 Euganea e Comune di Cittadella. Un’iniziativa che mira a rispondere alla crescente domanda di infermieri e che si inserisce nel più ampio disegno di potenziamento dell’of-
degli studenti e dei professionisti sono intervenuti Carlos Meconcelli, iscritto al secondo anno, e Marioara Mary Starovici, infermiera in servizio presso il reparto di Neurologia. “La nuova sede di Cittadella è un investimento concreto sul futuro della nostra sanità – ha dichiarato il direttore Fortuna – e dimostra quanto sia strategica la collaborazione tra istituzioni pubbliche e accademiche. Grazie all’Università per aver accolto con entusiasmo la proposta e al Comune per aver messo a disposizione gli spazi necessari.” Il corso di laurea in Infermieristica della sede di Monselice,
ferta universitaria nelle aree decentrate. Il nuovo canale rappresenta un’estensione della sede di Monselice, già attiva dal 2012, e permetterà di portare a 151 i posti disponibili complessivamente per il corso. La sede di Cittadella, in particolare, offrirà un’opportunità formativa agli studenti dell’Alta Padovana e delle aree limitrofe, garantendo una formazione di qualità integrata con le esigenze del territorio. Gli studenti potranno svolgere i tirocini non solo nelle strutture ospedaliere dell’Ulss 6 Euganea, ma anche in undici strutture convenzionate della provincia di Padova, tra case di riposo, fondazioni, cooperative e case di cura. Il progetto è stato presentato ufficialmente all’Ospedale di Cittadella alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, del Direttore Generale dell’Ulss 6 Paolo Fortuna, del Prorettore dell’Università di Padova Paolo Sambo, del Presidente del Corso di Laurea Vincenzo Baldo e del Sindaco Luca Pierobon. A dare voce alla prospettiva
a cui afferisce il canale di Cittadella, conta oggi 263 iscritti, con una forte prevalenza femminile (80%), ma con un trend crescente di studenti uomini. Pur in un contesto nazionale di calo delle iscrizioni, la sede mantiene numeri solidi grazie anche alla possibilità di effettuare i tirocini vicino alla propria residenza, rendendo il percorso più sostenibile e compatibile con le esigenze personali. Dal 2012 a oggi sono circa 700 gli infermieri laureati a Monselice. La sede si è distinta inoltre per l’accoglienza di studenti stranieri nell’ambito del programma Erasmus e per la promozione di esperienze formative internazionali. Per conoscere meglio il percorso e ricevere informazioni sulle iscrizioni, sono previsti due Open Day a Cittadella il 28 e il 30 luglio, occasione utile per visitare gli spazi, incontrare docenti e studenti e scoprire le opportunità professionali offerte da una delle figure più richieste nel mondo del lavoro.
Paola Bigon
L’intelligenza artificiale cambia la sanità: Il convegno che ridisegna il futuro delle cure ospedaliere
La sfida dell’intelligenza artificiale in sanità: un nuovo approccio sistemico per migliorare qualità, sicurezza e continuità delle cure. La sanità contemporanea è alle prese con sfide sempre più complesse: dalla carenza di personale medico e infermieristico all’incremento della domanda di cure specialistiche, fino alla necessità di garantire continuità assistenziale anche in situazioni critiche. In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale si profila come uno strumento potenzialmente rivoluzionario, in grado di ridefinire l’organizzazione e l’erogazione delle cure. Nasce da questa consapevolezza il convegno “La rete ospedaliera tra presente e futuro: come prepararsi all’implementazione dell’AI”, promosso dall’Azienda Ulss 6 Euganea, con la direzione scientifica del dottor Paolo Fortuna, Direttore Generale della stessa Ulss. «L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale in sanità non può essere improvvisata – sottolinea il dottor Fortuna –. È necessario un approccio sistemico che consideri tutti gli aspetti: infrastrutture, tecnologie, organizzazione, normative e soprattutto l’etica. Solo così sarà possibile affrontare davvero la trasformazione in atto». L’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Scuola di Sanità Pubblica e inserito nel calendario del World Health Forum Veneto, si avvale del sostegno di numerosi partner istituzionali, tra cui la Camera di Commercio, VenicePromex, Università di Padova, Fondazione Cariparo, Comune di Padova e Agenda Digitale del Veneto. L’agenda prevede una giornata di lavori intensa, con tavole rotonde, interventi e testimonianze di esperti provenienti dai mondi della sanità, della ricerca, del diritto e dell’impresa. Il “sold out” registrato conferma l’alta attenzione su un tema sempre più cruciale. «Abbiamo voluto fortemente questo appuntamento – aggiunge Fortuna –per offrire una piattaforma di confronto interdisciplinare. Professionisti di ambiti diversi, dall’informatica alla bioingegneria, dalla medicina al diritto, potranno condividere idee e soluzioni per un’implementazione concreta dell’AI negli ospedali. L’obiettivo è ambizioso: migliorare la qualità e la sicurezza delle cure, ridurre i contenziosi, velocizzare diagnosi e trattamenti, ottimizzare le risorse e valorizzare l’aspetto riabilitativo, mantenendo sempre al centro i valori della medicina e la persona». Il dibattito si inserisce in un contesto normativo in evoluzione. Il 25 giugno scorso, il Disegno di Legge 1146 – che definirà il quadro normativo nazionale sull’Intelligenza Artificiale – ha superato un importante passaggio parlamentare, approvato con modifiche e ora in attesa del via libera definitivo dal Senato. Una volta concluso l’iter, il DDL 1146 diventerà la nuova legge italiana sull’AI. (s.b.)
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.