laPiazza di Rovigo - Settembre2025

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Medicina territoriale, è attivo il primo ambulatorio infermieristico

di Rovigo

Fabrizio Boron:

“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”

Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario

RITORNO IN CLASSE

IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre

l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.

A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.

Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.

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Veneto2

Tra progetti annunciati e realtà quotidiana, gli studenti e le associazioni raccontano una situazione spesso distante dalle dichiarazioni ufficiali

Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media

ROVIGO SCOPPIA LO SCONTRO

SUL PROGETTO SAI

L’accoglienza dei migranti al centro della polemica tra maggioranza e opposizione

Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione

IScuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.

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Rovigo abbraccia le api custodi dell’ambiente e della biodiversità

Il Comune di Rovigo ha aderito ufficialmente alla rete nazionale “Comuni Amici delle Api”, un’iniziativa che promuove la tutela degli impollinatori e sostiene l’apicoltura come attività strategica per l’ambiente e la sicurezza alimentare.

Attraverso una delibera approvata nei giorni scorsi, l’amministrazione ha ribadito il proprio impegno per la protezione della biodiversità e per la promozione di pratiche sostenibili, con l’obiettivo di rafforzare l’equilibrio tra ambiente urbano e natura.

Secondo quanto affermato dall’assessore all’Ambiente Andrea Denti, le api sarebbero da considerare vere e proprie “sentinelle silenziose” della biodiversità e garanti della sicurezza alimentare. L’assessore avrebbe sottolineato come il Comune intenda rinnovare con convinzione il proprio impegno in questa direzione, con l’intento di ispirare comportamenti sostenibili e proteggere il territorio per le generazioni future.

Denti avrebbe anche ricordato che, nell’ambito di questo percorso, è stato recentemente presentato il progetto “La casa delle api”, pensato come strumento educativo per sensibilizzare la cittadinanza – in particolare i più giovani – sul valore dell’ambiente e sull’importanza della sostenibilità.

Grazie all’adesione alla rete, il Comune potrà ora utilizzare il logo ufficiale “Comune Amico delle Api” e avrà accesso a kit didattici, materiale informativo e spazi di confronto con gli altri enti aderenti attraverso la piattaforma dedicata. Il Comune entra

Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.

L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.

Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.

Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.

Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.

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La polemica. Il sindaco riduce le presenze e cancella il progetto ministeriale di integrazione

Rovigo, scontro sul progetto SAI e sull’uso dell’ex convento dei Cappuccini

Revocato il progetto SAI, critiche da politica e Chiesa. Rossini: non confondere accoglienza con criminalità. Invito alla Diocesi: servono azioni concrete contro vandalismi e devianza giovanile

N on si placa la polemica a Rovigo dopo la decisione del sindaco di ridurre le presenze all’interno dell’ex convento dei Cappuccini e, soprattutto, di revocare la delibera sul progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione). La scelta ha sollevato critiche da più parti: forze politiche, sindacati, associazioni del Terzo Settore e la stessa Diocesi di Adria-Rovigo hanno espresso perplessità e contrarietà. Antonio Rossini, capogruppo della lista civica Noi per Rovigo e tra i primi ad opporsi in consiglio comunale, ricorda che il SAI è un’iniziativa del Ministero dell’Interno finanziata dal Fondo nazionale per l’asilo. Il progetto non riguarda indistin-

tamente tutti i cittadini stranieri, ma solo categorie specifiche come richiedenti asilo, rifugiati e persone in condizioni di particolare fragilità, compresi i minori non accompagnati. Accanto all’accoglienza materiale, il programma promuove percorsi di integrazione, dialogo interculturale e sostegno all’inserimento sociale e lavorativo.

“Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio – sottolinea Rossini – soprattutto in un momento in cui la città è segnata da episodi di criminalità che alimentano tensioni sociali”.

Parallelamente, cresce la preoccupazione per il ripetersi di episodi di vandalismo nei pressi di luoghi di culto come la Roton-

da, la chiesa di San Francesco e il Duomo. “Si tratta di atti che offendono la convivenza civile – osserva Rossini – e i cittadini chiedono che la Chiesa faccia di più, scendendo dal pulpito e incontrando i giovani sul territorio”.

Il richiamo va anche alla Com-

missione diocesana, che in un recente documento ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole e dell’impegno educativo. Secondo Rossini, tuttavia, alle parole devono seguire azioni concrete: non solo educatori di strada, ma anche parroci attivi accanto alle famiglie e alle scuo-

le, per intercettare il disagio e prevenire fenomeni di devianza. “La buona politica – conclude – deve avere l’umiltà di correggere i propri passi, ma anche la Curia dovrebbe interrogarsi sulle cause del degrado e sul ruolo che può avere nel promuovere percorsi educativi e inclusivi”.

Dimezzati i migranti a Rovigo e persi i fondi del PNRR: l’esponente PD Pizzardo critica le scelte dell’amministrazione cittadina

Un colpo alle politiche di accoglienza e al sostegno sociale della città. Emanuela Pizzardo, tutrice volontaria e candidata del Partito Democratico alle Regionali 2025, punta il dito contro due scelte dell’amministrazione comunale: il dimezzamento dei migranti ospitati all’ex convento dei Cappuccini nell’ambito del progetto Sai e la rinuncia ai finanziamenti del PNRR per costruire alloggi a Concadirame destinati a contrastare il caporalato.

“Si tratta di decisioni gravi, sia dal punto di vista sociale che economico, e soprattutto per il futuro della comunità”, afferma Pizzardo, richiamandosi alle osservazioni dei consiglieri comunali Diego Crivellari e Palmiro

Franco Tosini. “La logica del sindaco sembra inseguire consensi immediati senza affrontare i veri problemi. La sicurezza e la coesione sociale si costruiscono con scelte lungimiranti, non solo con interventi repressivi. Ignorare le esigenze di chi vive in difficoltà significa lasciare spazio a nuovi ghetti e marginalità”.

La candidata PD sottolinea come la posizione della maggioranza comunale sia in netto contrasto con i principi di solidarietà e accoglienza, fondamentali per una società moderna e multietnica. “La politica – conclude Pizzardo – non deve dividere, ma costruire comunità, offrendo sostegno concreto a chi fugge da povertà e violenze e cerca una possibilità di vita dignitosa”.

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La scuola da sola non ce la fa: il Comune costretto a tappare i buchi con orientamento e tirocini

Scuola, lavoro e cultura si intrecciano a Rovigo in un progetto che vuole accompagnare i ragazzi verso il mondo adulto. Attraverso testimonianze e dati, l’inchiesta mette in luce come la comunità e le istituzioni si stiano impegnando per non lasciare indietro nessuno

Il futuro dei giovani passa attraverso la scuola, ma anche dal sostegno che la comunità è in grado di offrire loro. Ne è convinta l’Amministrazione comunale di Rovigo, che nell’ultimo anno scolastico ha scelto di affiancare gli istituti cittadini con una serie di iniziative capaci di coniugare formazione, orientamento e crescita personale. Durante l’anno scolastico 2024/2025 il Comune, in stretta collaborazione con gli istituti secondari di secondo grado, ha avviato numerosi Percorsi per le Competenze Trasversali e per

l’Orientamento (PCTO). Un’occasione preziosa per gli studenti, che hanno potuto frequentare gli uffici comunali e confrontarsi con la realtà lavorativa, sperimentando in prima persona il significato di professionalità e responsabilità. Parallelamente, - informa l’assessore all’istruzione Erika De Luca - sono stati attivati tirocini formativi con Università e Conservatori, pensati per trasformare in pratica le conoscenze acquisite sui banchi di scuola. Un’esperienza che arricchisce i curricula, ma soprattutto aiuta i ragazzi a capire se il settore

scelto risponde davvero alle loro aspettative. Il riscontro positivo da parte di famiglie, scuole e studenti ha spinto l’Amministrazione a guardare avanti: per l’anno scolastico 2025/2026 l’obiettivo è ampliare ulteriormente l’accesso ai percorsi di orientamento, rendendoli più capillari e inclusivi. Accanto ai progetti di alternanza scuola-lavoro, il Comune ha investito anche su attività laboratoriali mirate a rafforzare le competenze trasversali. Educazione digitale, promozione della lettura, percorsi di cittadinanza attiva: strumenti pensati non solo per arricchire il percorso scolastico, ma anche per formare cittadini consapevoli e partecipi della vita comunitaria. Grande attenzione è stata dedicata anche all’offerta culturale rivolta alle scuole. L’assessore alla Cultura Erika De Luca ricorda con sod-

Ecco come cambia lo studio in Polesine

Rovigo si prepara a vivere tre giornate di confronto, cultura e innovazione. Dal 25 al 27 settembre si terrà infatti il Festival universitario, manifestazione organizzata dal Consorzio Università Rovigo (Cur) per celebrare i 30 anni di presenza accademica in città.

“Non sarà una replica dell’University Day di febbraio – chiarisce la presidente del CUR, Maria Cristina Acquaviva – ma un’occasione nuova, pensata per mostrare non solo agli studenti ma anche alla cittadinanza quanto Rovigo sia una città universitaria, con due atenei prestigiosi come Padova e Ferrara che hanno investito in Polesine. Troppo spesso si tende a dimenticare l’esistenza del Cur, e invece vogliamo dimostrare che qui si studia bene, si cresce e si esce con una laurea riconosciuta da università di primissimo piano”.

Il format del Festival punta a coinvolgere, più che a spiegare. Non lezioni frontali, ma tavole rotonde e dialoghi aperti: “Non vogliamo che qualcuno parli e gli altri ascoltino – spiega Acquaviva – ma creare un vero confronto tra studenti, docenti, imprenditori e cittadini. La mattina sarà dedicata agli atenei: giovedì 25 settembre i docenti di Ferrara, venerdì quelli di Padova. I pomeriggi saranno aperti a tutti: famiglie, curiosi, cittadini, perché si parlerà di temi trasversali, dall’intelligenza artificiale al futuro del lavoro, dalle competenze richieste dal mercato alle trasformazioni sociali in corso”.

Il Festival sarà anche un’occasione per mettere in evidenza i legami che il Cur ha stretto con il territorio: dalle convenzioni con il mondo del sociale e della pubblica

disfazione l’esperienza avviata lo scorso anno:

“I percorsi di avvicinamento alla musica e al teatro hanno coinvolto centinaia di studenti, con laboratori, incontri con gli artisti e spettacoli dedicati. L’introduzione del coro delle voci bianche presso il Teatro Sociale ha rappresentato un

amministrazione, fino alla collaborazione con Avis, che istituirà borse di studio per tesi sul tema del dono del sangue. “Vogliamo che il Cur sia un ponte tra il mondo accademico e il tessuto produttivo locale – sottolinea Acquaviva – uno strumento utile per unire università e territorio”. Il Festival sarà la cornice giusta per annunciare nuove opportunità formative “Non vogliamo anticipare senza certezze – spiega Acquaviva – ma il lavoro è in corso e l’obiettivo è ampliare sempre di più l’offerta, intercettando le vocazioni del territorio, dallo sport alla sanità, fino alle professioni tecniche”. Gli iscritti al Cur restano stabili, nonostante il calo demografico che colpisce il Veneto. “Mantenere i numeri è già un successo – commenta Acquaviva –ma l’arrivo di nuovi corsi potrà dare nuova

momento di grande valore, unendo formazione e divertimento. È stata un’esperienza molto apprezzata da insegnanti e famiglie, tanto che abbiamo deciso di riproporla, ampliandola a un numero maggiore di istituti e arricchendola con nuove collaborazioni”.

linfa alla vita universitaria. Vogliamo che Rovigo sia sempre più riconosciuta come città universitaria, un luogo dove studiare bene, crescere e guardare al futuro”. (g.f.)

Guendalina Ferro
Erika De Luca

Rovigo e l’università, tra promesse e ritardi

Lorenzo Rizzato, giovane assessore con delega alle università, ha solo 26 anni ma idee chiare sul futuro accademico e culturale della città capoluogo di Provincia. Un percorso iniziato già ai tempi della sua attività da rappresentante studentesco, proseguito come consigliere comunale e oggi consolidato nel ruolo di amministratore.

“Una delle iniziative che tra l’altro mi aveva visto primo firmatario durante la precedente amministrazione – ricorda Rizzato – era la mozione per l’abbattimento della quota IMU per coloro che affittavano a prezzo calmierato agli studenti. All’epoca ero all’opposizione, ma la proposta venne approvata all’unanimità e oggi questa misura è stata confermata anche dall’attuale amministrazione”.

L’impegno dell’assessore si è concentrato anche sul potenziamento dei servizi. “Sono state avviate interlocuzioni con il consorzio universitario per migliorare la University Card, che permette agli studenti iscritti al Cur di avere sconti e agevolazioni presso gli esercizi del territorio. Era una mia proposta già dai tempi in cui ero rappresentante degli studenti universitari a Rovigo, e che ho portato avanti come consigliere provinciale”.

Tra i fronti aperti c’è anche la

collaborazione con Esu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) di Padova, per mensa e alloggi, fondamentali per gli studenti delle facoltà legate all’ateneo patavino.” Inoltre, - sottolinea Rizzato, come assessore ai lavori pubblici- stiamo lavorando al progetto di manutenzione straordinaria del tetto dell’ex liceo Celio, sede del corso di ingegneria idraulica in inglese. “I lavori pubblici sono un settore impegnativo, ma intervenire sulle strutture universitarie significa migliorare la qualità dello studio”.

Tra le novità di settembre, la prima edizione del Festival universitario, sostenuto anche con il contributo del Cur e della Fondazione Cariparo. Un’occasione di incontro che rafforza il legame tra

studenti e città. Ma l’obiettivo più ambizioso resta l’ampliamento dell’offerta formativa. “Il grande sogno è portare ulteriori corsi in città – spiega Rizzato –. Ci sono interlocuzioni in corso da parte del sindaco e di altri colleghi di giunta. L’obiettivo straordinario sarebbe di arrivare a 3.000-4.000 iscritti. Sono giovane come assessore, ho ventisei anni, bisogna pensare in grande”.

Secondo Rizzato, la città sta finalmente cambiando passo. “L’università è un settore in salute che per fortuna sta crescendo. La classe dirigente di Rovigo, che in passato vedeva questo ambito come secondario, oggi riconosce all’università un ruolo fondamentale e comincia a investirci, a crederci e a lavorarci. Non è una cosa scontata”.

Il discorso dell’Assessore Rizzato si allarga anche al turismo, altro asse strategico: “Lo stesso vale per il settore turistico, sempre visto come secondario. Ma i numeri delle mostre del Roverella dimostrano che non lo è affatto, e che anzi si possa fare veramente tanto per crescere ancora di più. Non sarà facile, non basterà un anno, ma con determinazione sono sicuro che Rovigo possa avere un ruolo in primo piano in entrambi i settori”.

Guendalina Ferro

Il nuovo legame tra studenti e donatori di sangue

A 26 anni, l’assessore Rizzato guida Rovigo verso una nuova stagione accademica: University Card, collaborazioni con Esu, manutenzione universitaria e Festival per rafforzare il legame studenti-città

Un patto che intreccia formazione, cura e cultura del dono, mettendo al centro i giovani. A Palazzo Angeli è stato firmato il protocollo d’intesa tra il Consorzio Universitario di Rovigo (Cur), Avis provinciale Rovigo e Avis comunale Rovigo: un accordo che rappresenta il primo esempio di questo tipo in Veneto. Ad aprire i lavori è stata la presidente del CUR, Maria Cristina Acquaviva, che ha evidenziato il valore di questa nuova collaborazione: “Ringrazio i presenti e le autorità che hanno voluto esserci per questo appuntamento che testimonia l’importanza della collaborazione con Avis. Il mondo accademico dei ragazzi è il target privilegiato per intrecciare sinergie e promuovere la cultura del dono e della solidarietà, valori che AVIS porta avanti a Rovigo e nel Polesine; un’esperienza per la

formazione della persona, la crescita umana, civile e culturale che, con oggi, sarà ancora più vicina ai giovani che qui studiano e crescono”. Nel concreto, il protocollo prevede la messa a disposizione, da parte di Avis, di materiale promozionale, spazi dedicati sui siti e sui canali social, oltre alla presenza di medici, dirigenti associativi e volontari in incontri ed eventi informativi rivolti a studenti e docenti delle università di Ferrara e Padova e dell’ITS Academy Marco Polo. Saranno inoltre istituite borse di studio e fondi per progetti di ricerca sulla donazione e sugli standard di sicurezza per donatori e riceventi.

Dal canto suo, il Cur si impegna a promuovere le attività di Avis attraverso i propri canali, a ospitare desk informativi e a coordinare le iniziative di divulgazione e di sup-

porto ai giovani, rafforzando il legame tra formazione accademica e cittadinanza attiva.

Il sindaco di Rovigo, Valeria Cittadin, ha ribadito la centralità di questa sinergia: “Questa collaborazione enfatizza il ruolo che anche i giovani possono avere per vivere i valori della solidarietà, nel nostro tessuto comunale dove Avis è presente da ben settant’anni. Lo sappiamo: il sangue è un bene prezioso che ha bisogno sempre di attenzione e di persone che volontariamente si prestano per aiutare l’altro. Anche questo vuol dire essere cittadini attivi”. A chiudere gli interventi, i vertici Avis: Francesco Chiavilli, presidente provinciale, ha parlato di “traguardo importante, perché donare e valorizzare il rapporto con chi è giovane e qui si forma è fondamentale”. (g.f.)

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Cultura.

A Palazzo Balbi presentato il nuovo mazzo ideato dall’artista polesano Cristini

Le carte da briscola diventano arte: l’omaggio al Polesine firmato da Alberto Cristini

Le tradizionali carte italiane si arricchiscono di un nuovo mazzo: le briscole polesane ideate da Alberto Cristini. Presentate a Palazzo Balbi, hanno ricevuto il plauso dell’assessore Corazzari, che ne ha sottolineato l’originalità e il valore culturale, capaci di raccontare identità, paesaggi e memoria del Polesine alle nuove generazioni

L

e tradizionali carte da gioco italiane si arricchiscono di un nuovo mazzo, profondamente radicato nella cultura locale: le carte da briscola polesane. L’ideatore è Alberto Cristini, artista originario del Polesine, che è stato ricevuto a Palazzo Balbi dall’assessore regionale al Territorio e alla Cultura del Veneto, Cristiano Corazzari.

Nel corso dell’incontro, l’assessore ha voluto esprimere la propria gratitudine per un progetto che, con originalità e sensibilità artistica, restituisce valore a simboli e paesaggi della terra veneta.

«Grazie a Cristini – ha dichiarato Corazzari – il Polesine entra nell’immaginario iconografico delle carte italiane, accanto a mazzi storici come quelli trevigiani, napoletani o siciliani. Un gesto che non è solo estetico, ma culturale: queste carte raccontano chi siamo, da dove veniamo, e meritano di essere conosciute e utilizzate anche dalle nuove generazioni».

Alberto Cristini, artista poliedrico la cui ricerca attraversa la pittura, la scultura, l’editoria e il design ludico, ha posto al centro della sua produzione il legame profondo con la natura, il paesaggio e la memoria visiva del Veneto. Le sue carte da briscola, frutto di una visione artistica attenta e raffinata, diventano così uno strumento non solo di gioco, ma di racconto e appartenenza.

ne ne sono un esempio: oggetti quotidiani che si trasformano in opere d’arte narrative, veicoli di identità e strumenti di trasmissione culturale.

Il progetto si inserisce nel più ampio sforzo della Regione Veneto di valorizzare le espressioni culturali locali, promuovendo linguaggi capaci di coniugare tradizione e innovazione. Le carte polesa-

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A settembre torna Rovigo racconta KIDS

Il 28 settembre il parco Iras “Melvin Jones” diventerà un universo di storie, colori e fantasia. Dopo il trionfo della prima edizione, Rovigo racconta KIDS è pronto a tornare con una giornata intera dedicata a bambini, bambine e famiglie, tra spettacoli, giochi e incontri con ospiti capaci di far sognare.

Il format, nato dall’esperienza del celebre festival Rovigo racconta di Mattia Signorini e Sara Bacchiega, ha conquistato il pubblico fin dal debutto: 8.000 presenze nel 2024 e appuntamenti sold out, dalle mongolfiere itineranti ai laboratori creativi, fino ai

protagonisti della narrativa per ragazzi come Geronimo e Tea Stilton.

Quest’anno le sorprese non mancheranno: spettacoli teatrali, letture animate, esperienze interattive e attività per tutte le età trasformeranno il quartiere San Bortolo in un palcoscenico a cielo aperto, con il calore di una comunità che da sempre sa accogliere.

L’ingresso sarà gratuito e, anche in caso di pioggia, la festa continuerà. Confermati i food truck per il pranzo, così da vivere un’intera domenica in famiglia, tra cultura, gioco e convivialità. La direzione artistica è firmata da Sara Bacchiega, che promette un’edizione capace di unire meraviglia e scoperta. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il patrocinio e contributo del Comune di Rovigo e il supporto di realtà locali impegnate nella diffusione della cultura.

Il programma completo sarà online nelle prossime settimane su www.rovigoracconta.it e sulla pagina Instagram @ rovigoracconta. (g.f.)

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Sviluppo. La ZLS deve diventare un motore di crescita e attrattività per il Polesine

Investimenti in Polesine: Confindustria Veneto

Est rilancia la Zona Logistica Semplificata

Bluegate non è ferma: secondo Scabin, molte aziende polesane investono in beni strumentali senza passare dal SUAP, e i dati reali emergeranno nel 2026 con i crediti d’imposta. La priorità è garantire stabilità agli incentivi, creando fiducia e attrattività per il territorio

L a Zona Logistica Semplificata (ZLS) Porto di Venezia - Rodigino, nota anche come Bluegate, continua a essere un’opportunità concreta per le imprese del Polesine. A chiarire la reale situazione degli investimenti nel territorio è intervenuto Carlo Scabin, vicepresidente per il Territorio di Rovigo di Confindustria Veneto Est, che ha respinto le recenti interpretazioni parziali e fuorvianti sui numeri legati agli investimenti nella ZLS.

Secondo Scabin, l’assenza di

progetti registrati allo Sportello Unico Digitale (SUAP) regionale non significa mancanza di interesse o investimenti. Molte aziende, infatti, effettuano investimenti in beni strumentali – come macchinari e impianti – senza necessità di autorizzazioni edilizie e quindi senza passare dal SUAP, ma comunicano direttamente all’Agenzia delle Entrate la portata dei loro interventi entro precise scadenze. L’ente fiscale, spiega il vicepresidente, sarà responsabile di quantificare e ufficializzare a

inizio 2026 il credito d’imposta spettante.

«I dati parziali non devono trarre in inganno – afferma Scabin –. Ci sono importanti operazioni in corso in Polesine e la vera sfida è ora garantire stabilità agli incentivi, in particolare assicurare un credito d’imposta

Al via la progettazione della variante alla Romea

Un passo importante per la sicurezza stradale del Veneto. La Vicepresidente della Regione e Assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti, ha annunciato l’avvio della progettazione di una variante alla statale Romea, una delle strade più trafficate e pericolose d’Italia.

Nel corso di un incontro tecnico con Anas, cui hanno partecipato anche rappresentanti della Città Metropolitana di Venezia e delle Province di Padova e Rovigo, sono stati presentati i progettisti incaricati di definire un nuovo tracciato. La variante prevedrà anche un collegamento con la Transpolesana, la SS 434, per migliorare la viabilità tra il Veneto e

l’Emilia-Romagna.

«Questo è un passo fondamentale – ha spiegato De Berti – per garantire la sicurezza dei cittadini e rendere più funzionale e sostenibile un asse strategico che collega la nostra regione alla dorsale adriatica». L’iter di progettazione, frutto di un lungo confronto con i Comuni e le realtà locali, punta a trovare una soluzione condivisa che riduca il rischio di incidenti e potenzi la mobilità sul territorio.

Secondo la vicepresidente, il coinvolgimento del Ministero, del Vicepresidente del Consiglio e di Anas permetterà finalmente di dare il via a un’opera attesa da anni, destinata a risolvere un nodo cruciale per i trasporti veneti.

almeno triennale per dare sicurezza agli investitori».

L’obiettivo è chiaro: «La ZLS deve diventare un volano di crescita e sviluppo per il territorio – prosegue Scabin –. Questo richiede uno sforzo collettivo, coinvolgendo Regione, Comuni, imprese e sindacati, per miglio-

rare infrastrutture, logistica e condizioni operative». La visione condivisa è di promuovere con decisione il Polesine come polo industriale attrattivo, puntando su una strategia territoriale forte e coordinata.

Alessia Scarpa

Occupazione.

Orientamento, formazione e supporto alla ricerca di lavoro al centro

I Centri per l’impiego protagonisti della campagna “Parti dal Centro”

Spot, social e affissioni per “Parti dal Centro”: la campagna promuove i Centri per l’impiego come luoghi di orientamento, formazione e supporto alle imprese, valorizzando il lavoro quotidiano di operatori e account manager

Al via “Parti dal Centro”, la campagna di comunicazione di Regione del Veneto e Veneto Lavoro per promuovere i servizi dei Centri per l’impiego. Spot, affissioni, social e media raccontano il ruolo centrale degli operatori nella ricerca di lavoro, nella formazione e nel supporto alle imprese, valorizzando il lato umano del servizio pubblico

E’ partita “Parti dal Centro”, la nuova campagna di comunicazione di Veneto Lavoro e Regione del Veneto per promuovere i servizi offerti dai Centri per l’impiego (CPI) a cittadini e imprese. L’iniziativa sarà veicolata nelle prossime settimane attraverso un’ampia programmazione multicanale: televisioni e radio regionali, quotidiani, affissioni nei sette capoluoghi di

provincia, social media e web, con l’obiettivo di raggiungere capillarmente tutto il territorio.

Con i claim “Cerchi lavoro? Parti dal Centro” e “Cerchi personale? Parti dal Centro”, la campagna vuole sfidare vecchi stereotipi e raccontare il nuovo volto dei CPI: non più uffici percepiti come burocratici e distanti, ma veri centri di attivazione e supporto, moderni e capaci di accompagnare cittadini e imprese nelle sfide del mercato del lavoro.

Un elemento distintivo della campagna è la scelta di mettere al centro gli operatori dei CPI – Case e Account Manager – che prestano volto e voce ai messaggi. Debora, Domenico, Lorenza, Marzia, Michela, Monica, Niccolò e Valentina illustrano in prima persona

i servizi offerti: orientamento e supporto nella ricerca attiva di lavoro, opportunità di formazione e tirocinio, consulenza gratuita alle imprese nella selezione del personale, collocamento mirato delle persone con disabilità e percorsi personalizzati.

“‘Parti dal Centro’ non vuole essere solo uno slogan – spiega il Direttore di Veneto Lavoro, Tiziano Barone – ma un invito a cittadini e imprese a considerare i Centri per

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l’impiego come un compagno di viaggio fidato verso l’occupazione e un partner affidabile nella ricerca e selezione del personale. Negli ultimi anni abbiamo investito per rendere i CPI più accoglienti, digitalizzati e vicini al cittadino. Ma il vero valore aggiunto sono le persone: donne e uomini che ogni giorno, con professionalità e passione, supportano persone e aziende. Sono loro i testimonial perfetti della campagna e a loro va il mio

personale ringraziamento”. La campagna si inserisce nel “Piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’impiego” e beneficia di finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) NGEU M5C1 I.1.1. Per ulteriori informazioni sui servizi dei Centri per l’impiego e sulla campagna “Parti dal Centro” è possibile consultare il portale www.cliclavoroveneto.it.

Guendalina Ferro

Sostenibilità. L’iniziativa promuove cultura ambientale e cura del territorio

Il Comune di Rovigo e ASM S.p.A. aderiscono al progetto “Alberi per la Pianura Veneta”

Il progetto regionale di riforestazione “Alberi per la Pianura Veneta” coinvolge Rovigo. Cittadini e famiglie potranno ricevere piante in vaso, contribuendo alla qualità dell’aria, alla biodiversità e alla diffusione di una cultura green nel territorio

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Il Comune di Rovigo, in collaborazione con ASM S.p.A., annuncia la propria adesione al progetto “Alberi per la Pianura Veneta”, un’iniziativa di riforestazione e riqualificazione ambientale promossa dalla Regione del Veneto con l’obiettivo di incrementare il patrimonio arboreo e verde della pianura, migliorare la qualità dell’aria e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, promuovendo una cultura della sostenibilità ambientale, attraverso il coinvolgimento dei cittadini.

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L’iniziativa condivisa da Comune e ASM spa, prevede la distribuzione di piante a chi ne farà richiesta.

“Si tratta di una bella iniziativa – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Andrea Denti -, che ha l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità ambientale. Attraverso la partecipazione a questo progetto, vogliamo contribuire attivamente alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione del nostro territorio, coinvolgendo i cittadini, che dovranno prendersi cura personalmente delle piante ricevute”.

I dettagli sono stati illustrati dal presidente di ASM spa David

Gli interessati dovranno collegarsi al sito: alberi in pianura e scoprire come prenotare gratuitamente le piante in vasetto.

Per fare richiesta (con prenotazione massima di n. 10 piante per nucleo familiare) è necessario seguire le indicazioni riportate nel sito alberinpianura.it cliccando sulle icone numerate e successivamente inviare il file generato all’indirizzo mail segr@asmrovigo.it

I cittadini potranno prenotare le piante entro il 30 settembre 2025.

L’iniziativa è rivolta a tutti i nuclei familiari residenti sul territorio comunale ed è a cura degli Uffici

Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio di asm spa: 0425/396732

“Siamo davvero contenti e onorati – ha affermato Nicoli -, di partecipare a questa iniziativa che si innesta nella filosofia del “green”. Questo intervento rappresenta per noi un’occasione concreta per investire nel benessere ambientale della comunità rodigina. Si tratta di un atto di responsabilità da parte dei cittadini che dovranno prendersi cura delle piante e seguire la filosofia del rispetto della natura”.

Rovigo, aperte le iscrizioni al corso per guardie zoofile OIPA

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di formazione per diventare guardia zoofila dell’Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA) in Veneto, nella provincia di Rovigo.

Le lezioni sono gratuite e si terranno a partire dal 4 novembre. Sono previsti due test intermedi e un esame finale in presenza.

Le domande d’iscrizione potranno essere presentate fino al 27 ottobre. Per partecipare, è richiesta unicamente l’iscrizione all’OIPA con quota libera a scelta.

«Le guardie zoofile volontarie OIPA rivestono la qualifica di pubblici ufficiali, agenti di polizia amministrativa e, nei casi previsti, di polizia giudiziaria», spiega Massimo Pradella, coordinatore nazionale delle guardie eco-zoofile OIPA. «Le loro mansioni comprendono la prevenzione e

repressione delle infrazioni relative alla protezione degli animali e alla difesa del patrimonio zootecnico locale».

Quella della guardia eco-zoofila è una figura prevista dall’ordinamento riguardante la vigilanza zoofila (leggi n. 611/13 e n. 189/2004) e da altre leggi statali e regionali in materia di tutela degli animali d’affezione. La nomina a guardia particolare giurata OIPA è conferita dal Prefetto con decreto. Il corso di formazione organizzato dall’OIPA è rivolto a tutte le

persone maggiorenni fortemente motivate e amanti degli animali, serie e disponibili, che condividano gli scopi associativi dell’associazione. I candidati devono essere in possesso almeno della licenza media inferiore e non devono avere condanne penali o carichi pendenti. Per maggiori informazioni su come partecipare al corso scrivere un’email a guardieveneto@oipa. org indicando nome, cognome, numero di telefono, indirizzo mail e provincia di appartenenza.

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Dante Nicoli.
della Sezione Verde pubblico di ASM spa, via Dante Alighieri, 4, Rovigo.

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Con il progetto “Primi passi tra i bambini e la biosfera” rinnovati gli spazi del micronido comunale: natura, inclusione e nuove tecnologie al centro di un modello educativo che rafforza la comunità

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li Euganei. È il cuore del progetto passi tra i bambini e la biosfera” rinnovando e ampliando gli spazi educativi del micronido comunale di Galzignano Terme. Un’iniziativa che porta la firma di Fondazione Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, capace di trasformare un’idea in realtà concreta grazie a un sostegno economico e a una visione lungimirante: investire sulla qualità dei servizi per l’infanzia come leva di sviluppo sociale e comunitario. Il sindaco Riccardo Masin racconta come il progetto sia nato dall’esigenza di rispondere alla crescita della popolazione più

«Dopo la pandemia molte giovani coppie hanno scelto di vivere a Galzignano. Per loro era fondamentale offrire un servizio educativo all’altezza, capace di

to di riferimento per le famiglie.

bambini, facendoli crescere a contatto con l’ambiente circostante. Anche chi non può muoversi liberamente per l’età molto precoce, infatti, viene coinvolto grazie a strumenti multisensoriali in grado di riprodurre suoni, immagini e stimoli naturali. Così il legame con i Colli Euganei diventa parte integrante della crescita. Accanto agli spazi interni rinnovati, è sta-

– sottolinea il sindaco

Negli ultimi anni ci ha sostenuto in iniziative culturali, naturalistiche e sociali, contribuendo a rendere più forte la

È qui che il concetto di “scintilla” diventa realtà: contributi capaci di generare effetti concreti e duraturi. Una scintilla che accende non solo le strutture, ma anche il senso di appartenenza, creando servizi che migliorano la vita delle famiglie e pon-

la Fondazione Cariparo è stato decisivo. Con un contributo di 30 mila euro, a cui si sono aggiunti 7.500 euro da parte del Comune, è stato possibile concretizzare un intervento che non si limita a ristrutturare ma innova. Per una realtà come Galzignano non si tratta solo di un progetto educativo: è una scelta strategica che rafforza l’attrattività del territorio e la coesione sociale. «Fondazione Cariparo dimostra una sensibilità particolare verso

FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo, 15 | 35141 Padova Tel.

Il progetto di Galzignano è solo un esempio di come Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo interpreti il proprio ruolo: essere vicina ai territori, dare fiducia alle amministrazioni locali, sostenere chi sceglie di investire nel capitale umano Con gesti che possono talvolta sembrare piccoli, ma che producono grandi trasformazioni.

Formazione. La città rafforza il ruolo universitario tra eventi e riconoscimenti ufficiali

Rovigo festeggia 30 anni di università con il primo Festival del CUR

S ono 30 anni tondi tondi quelli di presenza del Cur (Consorzio Universitario di Rovigo) nel territorio. E quest’anno, a spegnere le candeline di un anniversario importante per il tessuto formativo, culturale e sociale Polesano, due traguardi: la recente nomina di Rovigo a “Città universitaria e per gli studenti universitari” e il primo Festival universitario di Rovigo, in programma dal 25 al 27 settembre.

Il cuore degli eventi è stato presentato nella cornice della sede del Cur a Palazzo Angeli. “La proclamazione di Rovigo a città universitaria e la nascita del Festival universitario rappresentano traguardi importanti per il territorio e per tutto il sistema dell’alta formazione del Veneto. Come Regione, abbiamo scelto di sostenere fin da subito questo progetto, non solo con un contributo economico, ma con una visione condivisa di crescita e inclusione”, ha dichiarato l’assessore regionale all’istruzione e formazione Valeria Mantovan. “Rovigo non ha nulla da invidiare alle altre città. È una città con l’università, con due centri di

altissimo livello e dalla lunga storia alle spalle-ha dichiarato la sindaca di Rovigo Valeria Cittadin” I numeri, gli studenti e l’eccellenza di una formazione mirata sono la conferma che l’investimento nel Cur e nella cultura universitaria della città sono la strada giusta”. Il fulcro delle celebrazioni sarà proprio il primo Festival universitario della città. “Dal 25 al 27 settembre 2025, l’evento è stato pensato come grande evento diffuso nel centro storico. Si svolgerà con tre giorni di incontri, spettacoli, momenti di orientamento e dialogo aperto tra studenti, famiglie, istituzioni, università e mondo produttivo, nei quali non mancheranno visite istituzionali e momenti celebrativi rivolti all’intera cittadinanza” ha dichiarato la presidente del Cur Maria Cristina Acquaviva “Oggi la sinergia con i soci, la Regione Veneto e la Fondazione Cariparo ci consente di guardare avanti con rinnovata fiducia, certi che l’università è una leva essenziale per lo sviluppo di Rovigo”. È un impegno corale quello del Cur, del Comune di Rovigo, della Provincia,

della Camera di Commercio Venezia-Rovigo, con il sostegno fondamentale della Regione del Veneto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (Cariparo) per la realizzazione di un Festival imperdibile per il panorama culturale cittadino e non solo. L’idea, ha commentato il consigliere proponente comunale Edoardo Lubian, nasce con lo scopo di raccontare alla città e al territorio cosa significa oggi essere una comunità accogliente per chi studia. Un “traguardo eccezionale” per il presidente della provincia Enrico Ferrarese, seguito dal monito dell’Assessore alla cultura Erika De Luca: “La città ha le potenzialità per essere una fucina di ricchezza universitaria che guarda ai giovani”.

Guendalina Ferro

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Truffa via SMS: falso messaggio dal “CAF”

Nuovo tentativo di truffa telefonica nel Polesine. In questi giorni molti cittadini, tra cui diversi soci Coldiretti, hanno segnalato la ricezione di SMS ingannevoli, apparentemente inviati da un fantomatico “CAF – Centro Assistenza Formativa”, che in realtà non esiste. Il messaggio invita il destinatario a contattare un numero a pagamento – iniziante con il prefisso 89 – con la scusa generica di “comunicazioni urgenti di interesse personale”. Ma dietro c’è una vera e propria frode, come denuncia Coldiretti Rovigo in una nota ufficiale. La Coldiretti chiarisce che nessun SMS legato alle sue attività parte da numeri sconosciuti o con prefisso 351, come accade invece per i messaggi-truffa in circolazione. Inoltre, precisa che il vero CAF Coldiretti è il “Centro Assistenza Fiscale”, e non “formativa”, come indicato in modo fuorviante nel testo degli SMS. Una raccomandazione importante, quindi, che arriva in un periodo in cui le frodi digitali e telefoniche sono sempre più sofisticate e frequenti. Coldiretti lancia l’appello anche alle istituzioni e agli organi di stampa per diffondere il messaggio di allerta, a tutela dei cittadini e soprattutto delle fasce più vulnerabili.

Primo passo verso i rimborsi per emergenza granchio blu Il settore della pesca nel Bassopolesine accoglie con sollievo la notizia dell’imminente liquidazione della prima tranche di rimborsi per 370mila euro. Questi fondi saranno destinati ai pescatori e al Consorzio delle Cooperative di Scardovari per coprire i costi anticipati per lo smaltimento del granchio blu, un problema che ha messo in ginocchio intere attività.

Non si tratta di un regalo ma di un sostegno doveroso, atteso da tempo da chi, fino ad ora, ha fatto fronte personalmente alle spese. L’invasione del granchio blu ha infatti causato la chiusura di circa 500 partite IVA, molte delle quali senza prospettive di ripresa.

Si attende ora a breve la seconda tranche di rimborsi, mentre i pescatori auspicano una maggiore attenzione e rispetto da parte del Governo verso le loro esigenze, tra cui la sospensione – e non semplice esenzione – del versamento dei contributi previdenziali, richiesta da tempo e ritenuta fondamentale per garantire ossigeno a un settore in difficoltà. (a.s.)

La mostra. Un viaggio nel genio di un maestro della fotografia

L’arte di Rodney Smith in mostra a Palazzo Roverella

Si potrà visitare fino al primo febbraio 2026 la mostra su Rodney Smith, uno dei fotografi più influenti del nostro tempo. Oltre 100 opere raccontano moda, arte e filosofia visiva in una retrospettiva italiana senza precedent

Palazzo Roverella accoglie per la prima volta in Italia una grande retrospettiva dedicata a Rodney Smith, uno dei fotografi più acclamati e influenti degli ultimi decenni. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con diChroma photography, il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, apre al pubblico il 4 ottobre e rimarrà visitabile fino al 1° febbraio 2026.

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Curata da Anne Morin, la mostra raccoglie oltre cento opere che spaziano attraverso il percorso creativo di Smith, il cui stile unico ha saputo mescolare eleganza classica, rigorosa composizione e un tocco di ironia surreale. Conosciuto per le sue iconiche fotografie in bianco e nero, Smith è riuscito a catturare mondi onirici e contraddittori, pieni di bellezza e riflessioni profonde.

La sua opera ha fatto il giro del mondo, pubblicata da testate prestigiose come TIME, Vanity Fair, The New York Times e molte altre. La sua fotografia di moda ha vestito i sogni di marchi come Ralph Lauren e Neiman Marcus. Tuttavia, la sua passione non si è limitata al fashion, ma ha abbracciato una varietà di generi, portando l’osservatore a scoprire realtà parallele attraverso una narrazione visiva densa di significato.

La mostra offre uno spunto pro-

fondo sul lavoro di Smith, un uomo di grande cultura, con un solido background in teologia e filosofia.

Le sue immagini riflettono un desiderio costante di trovare il significato della vita, rivelando l’anima più nascosta della realtà attraverso la fotografia. La curatrice Anne Morin descrive il lavoro del fotografo come un tentativo continuo di ricreare una “armonia divina”, una ricerca quasi spirituale che traspare in ogni singolo scatto.

Le fotografie di Smith sono un mix perfetto di perfezione tecnica e spirito poetico, in cui l’occhio è attratto da una bellezza senza tempo, un’esplosione di forme e colori che affascinano e incantano. La sua capacità di trasformare il quotidiano in qualcosa di straordinario è uno degli aspetti che lo ha reso unico nel panorama fotografico internazionale.

La mostra è suddivisa in sei sezioni tematiche che esplorano gli universi visivi di Rodney Smith: La divina proporzione, Gravità, Spazi eterei, Attraverso lo specchio, Il

tempo, la luce e la permanenza, e Passaggi. Le opere, in gran parte in bianco e nero, rispecchiano l’amore di Smith per il contrasto e la purezza del monocromatico, ma non mancano fotografie a colori che mostrano la sua evoluzione stilistica a partire dal 2002.

“Il bianco e nero è per me un’astrazione che si arricchisce di significato con il tempo,” affermava Smith, che ha saputo fare del bianco e nero una vera e propria filosofia visiva. Il passaggio al colore ha segnato una nuova fase, ma sempre con la stessa intensità e precisione che caratterizza il suo lavoro. La retrospettiva rappresenta un’occasione unica per immergersi nell’universo di Rodney Smith, scoprendo una visione fotografica che ha saputo coniugare arte, tecnica e filosofia. Il catalogo, edito da Silvana Editoriale, accompagna l’esposizione, arricchito da testi delle curatrici Anne Morin e Susan Bright, e dell’Executive Director dell’Estato di Rodney Smith, Leslie Smolan.

Presentato al festival del cinema di Venezia il progetto Diari di scavo

Presentato il progetto “DIARI di scavo” all’Hotel Excelsior – Lido di Venezia in occasione della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

“Diari di scavo” è approdato alla mostra internazionale d’arte cinematografica. Il progetto, che intreccia archeologia, memoria e linguaggio cinematografico, è stato presentato nella prestigiosa cornice del Lido di Venezia.

Il progetto è frutto di una collaborazione tra Comune di Rovigo – Museo Grandi Fiumi con Fondazione Rovigo Cultura e Fondazione Banca del Monte.

Alla conferenza tenutasi nello spazio Regione Veneto – Veneto Film Commission dell’Hotel Excelsior, durante l’82^ Mostra Inter-

nazionale d’Arte Cinematografica, ha partecipato una delegazione composta dalla consigliera comunale Sabrina Magon, in rappresentanza del sindaco Valeria Cittadin e dell’assessore alla Cultura Erika De Luca, dalla vice presidente di Fondazione Rovigo Cultura Monica Pedriali con il consigliere Francesco Toso, da Giorgio Lazzarini presidente Fondazione Banca del Monte di Rovigo, da Chiara Vallini conservatrice del Museo Grandi Fiumi e dal regista Alberto Gambato.

A fare gli onori di casa l’assessore regionale Cristiano Corazzari. Un contesto d’eccezione per un progetto che affonda le sue radici nella memoria e nell’identità del territorio rodigino, restituendole attraverso un linguaggio artistico

contemporaneo, tra narrazione, fotografia, archivi e testimonianze. Diari di scavo è un vero e proprio viaggio culturale che riscopre e fa parlare luoghi, storie e vissuti di un territorio che riporta alla memoria tracce preziose del passato per restituirle al presente.

Durante la presentazione, sono stati illustrati i contenuti, le finalità e gli sviluppi futuri del progetto ed è stato proiettato il filmato di un “Diario di scavo”.

Con questa presenza al Lido, Comune, Fondazione Rovigo Cultura e Fondazione Banca del Monte hanno consolidato un impegno verso una cultura diffusa e condivisa, capace di dialogare con i linguaggi contemporanei e di valorizzare la storia locale in chiave innovativa.

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Bocce. Greta Bianconi alle finali italiane e Kevin Mantovan al debutto nazionale

Grande successo tricolore per la bocciofila Granzette

Grandi soddisfazioni per la bocciofila Granzette presieduta da Andrea Migliorini con istruttori Tazio Sacchetto e Loris Corà. L’under 15 Greta Bianconi, è stata convocata alle fasi finali del campionato italiano che si sono svolte a Campobasso il 7 e 8 settembre. A giugno, nella categoria Under 12, Giorgia Rinella e Vittoria Spedo hanno partecipato alle finali regionali che si sono disputati a Murano. Non solo. Perché l’under 18 Kevin Mantovan ha fatto il suo debutto in una gara nazionale partecipando lo scorso 20 luglio ad Osimo nelle Marche alla trentaseiesima edizione del trofeo Antonella Gatti. Una bella soddisfazione per Mantovan che la settimana successiva ha avuto la possibilità di allenarsi, al bocciodromo di via Bramante a Rovigo, con il

campione del mondo di categoria Luca Viscusi. Grazie all’istruttore Tazio Sacchetto (giocatore in serie B) e alla disponibilità del neocampione del mondo, il giovane Kevin Mantovan ha potuto allenarsi con il numero uno della specialità, che nella finale iridata turca ha battuto il brasiliano Jardel De Campos con il punteggio di 12 a 2. “Il settore giovanile dice il presidente Andrea Migliorini è una risorsa fondamentale per lo sviluppo dello sport delle bocce. Negli ultimi anni abbiamo lavorato sodo grazie agli istruttori e tutti i volontari e stiamo raccogliendo delle belle soddisfazioni”.

Tra gli istruttori della società rodigina Loris Corà, allenatore di terzo livello (può allenare la serie A) e in possesso della qualifica di istruttore giovanile e istrutto-

re paralimpico. Corà è stato premiato recentemente dal Coni con la benemerenza sportiva per aver riportato lo sport delle bocce tra i

giovani e nel paralimpico. Tazio Sacchetto è istruttore giovanile, oltre che un giocatore in serie B, tesserato con la società Tre mu-

Un successo il torneo Open di tennis memorial Roberta Ganzarolli

È stato un successo la sesta edizione del torneo Open Tennis “Memorial Roberta Ganzarolli” con Anna Schiavetto a vincere il torneo femminile e Rossi William in quello maschile. Il torneo ha vivacizzato per le prime due settimane di agosto gli impianti sportivi “No Way” del circolo tennis Don Bosco e ha visto la partecipazione di ben 109 atleti che hanno impegnato i tre campi dell’impianto con una sorprendente cornice di pubblico a dimostrazione, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del crescente interesse verso questa disciplina. Torneo che è dedicato a Roberta Ganzarolli venuta a mancare nel 2019 ad appena 16 anni a causa di un tumore. “Questa manifestazione ha avuto origine - dice il presidente del cir-

colo Don Bosco, Gianluca Nardi -, per mantenere vivo il sorriso ed il ricordo di Roberta, sempre presente tra tutti coloro che in questo circolo l’hanno vista muovere i suoi primi passi, allenarsi, giocare e crescere, come adolescente e come tennista”. Ed è sempre con tale motivazione che il circolo ha voluto che la manifestazione avesse anche uno scopo benefico devolvendo, attraverso il papà di Roberta, Ferdinando, i proventi del torneo all’ all’ hospice pediatrico di Padova e all’associazione “Città Della Speranza”. Quest’anno è stata consegnata per la prima volta una borsa di studio sportiva, che ha premiato l’atleta che più si è messo in luce durante la manifestazione, premio che è andato alla promettente tennista

Giulia Barbierato Giulia, in forza al CT Don Bosco che, partendo dalle retrovie, è approdata sino al tabellone di terza categoria. La finale femminile, è stata vinta da Anna Schiavetto nei confronti di Elisa Mirabile, in tre set, con il punteggio di 3-6, 6-4 10-4 (al tie break). Nel maschile William Rossi ha battuto con un doppio 6-3 Francesco Piersanto Marangon. “Sono stati giorni di impegno intenso da parte di tutti ma la stanchezza ha sempre lasciato spazio alla gioia di partecipare ad un evento che ha portato Roberta ancora una volta a casa, e tutti hanno avuto la sensazione che, tra l’allegria di queste giornate ci fossero anche le sue risate”, le parole del presidente del circolo Gianluca Nardi. (c.a.)

lini. “Sono aperte le iscrizioni al progetto Scuola Bocce Junior dai 6 ai 18 anni, dice Migliorini, con inizio lunedì 15 settembre. Le fasce dei giovani atleti sono Pulcini (6 anni), Under 12 (8 – 12 anni), Under 15 (13-15 anni), Under 18 (15-18 anni). Tutte le categorie sono miste, bambine e bambini”. Attualmente sono oltre venti i giovani che da un tre anni partecipano a gare regionali e nazionali, tra pulcini, under 12, juniores maschile e femminile e paralimpici”. Per informazioni, contattare l’istruttore Tazio Sacchetto al numero 3495254451. Inoltre, nel periodo primavera-estate, i due campi al bocciodromo in sabbia ospitano tornei di beach bocce, come l’ultimo svoltosi ad inizio luglio che ha riscosso un bel successo di partecipazione.

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Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre

Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.

L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna

decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.

L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche

la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.

A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.

Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi

Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas

Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro

Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali

Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.

I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).

Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-

lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.

Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.

Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.

A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.

Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.

Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM

- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la

politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.

“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.

Federico Testa, presidente Agsm Aim

L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità

Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica,

il centrodestra unito per il futuro del Veneto”

“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”

L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.

Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?

Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-

tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.

Non abbiamo ancora né la data

delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?

Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito

Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica

Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”

La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.

“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali

dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?

La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.

La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-

mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)

e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.

Frabrizio Boron

Facciamo

il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva

Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”

T

urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.

Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?

Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.

Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?

Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.

Lei va in bicicletta?

Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.

Qualche esempio concreto?

La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso

con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.

Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?

Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.

A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi

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che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.

Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?

Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.

Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?

Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-

trario.

Perché?

Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.

C’è spazio anche per le donne in agricoltura?

Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.

Federico Caner

Il personaggio

Il personaggio. Eccellenza italo-americana nel mondo dei media: “Creo ponti tra Los Angeles e mondi lotani”

Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli

V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.

Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?

La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-

forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.

Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?

ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.

ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?

È una partnership bidirezionale.

Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande

fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni.

Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?

Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata

a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”. Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?

È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.

Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?

Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-

nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?

Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

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le interviste ai sindaci del Veneto

PRIMI CITTADINI

A cura di Vincenzo Gottardo

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Valentina Martelli

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Despar Nord lancia Stickermania: un’avventura

donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.

Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.

Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-

tivo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata.

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Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.

Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.

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Giacomo Miazzo è il nuovo direttore del 118 dell’Ulss 5

Cambio al vertice della Centrale provinciale 118 dell’Ulss 5 Polesana: il dottor Giacomo Miazzo è ufficialmente il nuovo direttore del servizio di emergenza-urgenza. Succede a Federica Rossin, che ha guidato l’unità ad interim negli ultimi mesi.

Classe 1982, originario di Padova, Miazzo vanta un solido curriculum nel campo dell’anestesia, della rianimazione e, soprattutto, della gestione dell’emergenza sanitaria. Laureato e specializzato con il massimo dei voti all’Università di Padova, ha costruito la sua carriera nella Centrale operativa Suem dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova, dove ha ricoperto incarichi sempre più rilevanti, fino a diventare sostituto responsabile della UOC.

Nel frattempo, la Centrale 118 ha diffuso i dati relativi all’attività

svolta sul litorale di competenza tra giugno e fine agosto 2025. Complessivamente, 253 interventi sono stati effettuati nel periodo estivo, che si chiuderà il 15 settembre con la conclusione del presidio stagionale.

I numeri:

• 8 codici bianchi (interventi non urgenti)

• 82 codici verdi (urgenze minori)

• 133 codici gialli (urgenze significative)

• 30 codici rossi (emergenze gravi)

• 8 attivazioni dell’elisoccorso, per i casi più critici

Il dottor Miazzo prende in carico una struttura strategica e altamente operativa, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’efficienza del sistema di emergenza territoriale nella provincia di Rovigo

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Sanità polesana in affanno: carenze di personale

La sanità pubblica nel Polesine attraversa una fase critica, con una carenza strutturale di personale che rischia di compromettere la tenuta del sistema. A lanciare l’allarme sono le sigle sindacali Cgil Fp e Uil Fpl, che segnalano condizioni di lavoro al limite nei reparti ospedalieri dell’Ulss 5, soprattutto durante il periodo estivo, quando l’organico si riduce ulteriormente a causa delle ferie. Secondo i sindacati, la situazione ha raggiunto un punto tale da mettere a rischio la sicurezza degli operatori e dei pazienti. In molti casi, il personale è costretto a rinunciare a riposi e ferie, con turni che cambiano quotidianamente e un’organizzazione interna definita ormai caotica. Sempre più lavoratori fanno ricorso al supporto psicologico per affrontare lo stress e la fatica accumulati. Le pressioni, denunciano, vengono esercitate anche in modo informale, con rientri forzati e trasferimenti non sempre giustificati.

I problemi si estendono anche ai servizi interni, come il trasporto dei pazienti, che risulta fortemente ridimensionato per via della mancanza di personale. Le aree più colpite da queste carenze sono quelle mediche, geriatriche, l’ospedale di comunità e la riabilitazione.

Cgil e Uil stimano che sarebbero necessari almeno 50 operatori socio-sanitari (oss) e 30 infermieri per riportare la situazione a un livello di normalità. L’attuale gestione, secondo i sindacati, è priva di una pianificazione efficace e mostra un’assenza di visione a lungo termine, con interventi che sembrano rispondere più all’emergenza che a una strategia complessiva.

Da parte dell’azienda sanitaria, il direttore generale Pietro Girardi ha assicurato l’imminente arrivo di nuove assunzioni, precisando che le procedure di selezione sono in fase avanzata. Tuttavia, ha anche sottolineato la difficoltà, a livello nazionale, di reperire personale qualificato, soprattutto infermieri e oss. Intanto, la tensione nei reparti cresce e la fiducia del personale sembra incrinarsi. Per i sindacati è il momento di un cambio di passo, che non può prescindere da investimenti strutturali e da un maggiore impegno della Regione Veneto per rafforzare la sanità pubblica, da sempre presidio fondamentale soprattutto in territori come il Polesine.

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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Settembre regala molte materie prime interessanti. Prodotti estivi e autunnali, per una combinazione in grado di dare vita a ricetta molto sfiziose.

TAGLIATELLE AI FUNGHI

Un gran primo piatto facile da preparare. Con i funghi porcini o con un delizioso misto bosco, sono una ricetta classica e imperdibile della cucina d’autunno.

Ingredienti: 320 gr di tagliatelle fresche o pappardelle; 450 gr di funghi porcini; 200 ml circa di brodo vegetale; 2 spicchi d’aglio; olio extravergine; prezzemolo fresco; sale; pepe nero

Preparazione: In una padella trifolare i funghi, dopo averli puliti, con gli spicchi d’aglio sbucciati e leggermente schiacciati per tre massimo cinque minuti. Il tempo varia a seconda della dimensione o tipologia. I funghi devono risultare carnosi e intatti. Prendere metà dei funghi e frullarli insieme al brodo vegetale fino ad ottenere una crema vellutata. Dopo aver cucinato le tagliatelle, posatele direttamente in una padella con la crema di funghi e spadellare la pasta insieme ai funghi interi e una manciata di prezzemolo tritato.

POLPETTE DI PANE PISELLI E FORMAGGI

Un’ alternativa alle classiche polpette di carne. Un piatto tipico del recupero e della cucina contadina, con un gusto molto invitante. Perfette come secondo piatto o antipasto

Ingredienti: :600gr passata di pomodoro; 300gr patate; 200gr latte; 150gr piselli freschi; 100 g pane secco; 70gr Pecorino Dop; 70 gr Asiago Dop; 70 gr Montasio Dop; 2 uova; pangrattato; timo limone; aglio; zucchero; sale; olio extravergine di olive

Preparazione:Lessare le patate e scottare i piselli in acqua bollente salata. Rosolare in una padella uno spicchio di aglio con un filo di olio. Aggiungere la passata di pomodoro, un pizzico di sale e di zucchero e cuocere il sugo a fuoco basso. Tagliare a dadini i formaggi. Scaldare il latte, fino quasi a bollore, con uno spicchio di aglio e di timo. Dopo averlo intiepidito versare il latte sul pane raffermo precedentemente tagliato a cubetti. Schiacciare le patate e mescolatele con i formaggi, i piselli e il pane; unite le uova sbattute. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo con cui formare piccole polpettine. Cucinare al forno per 10 minuti a 200° gradi. Servire con il sugo, tiepido

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TORTA AI FICHI

La torta di fichi è il modo migliore per salutare la bella stagione. Questo dolce è facilissimo da preparare e buonissimo da mangiare.

Ingredienti: 250 g farina 00; 2 uova; 70 ml olio di semi; 400 g fichi freschi; 130 g zucchero di canna; 150 ml latte; 16 g lievito per dolci; 1 limone

Preparazione: In una ciotola mettere le uova e lo zucchero e montare con le fruste elettriche fino ad avere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere il latte e l’olio di semi e mescolare nuovamente senza creare grumi. Aggiungere la scorza di limone grattate. Incorporare la farina, un po’ per volta, e amalgamare con una spatola mescolando dal basso verso l’alto. Aggiungere il lievito. Unire i fichi sbucciati e tagliati a pezzi e amalgamarli all’impasto. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata di 24 cm di diametro. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 30-35 minuti.

Rubrica a cura di Sara Busato

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Venerdì 26 Settembre

18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.

19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.

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20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona

Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

18:30 DJ set a bordo piscina.

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