Ottobre rosa: fitto calendario in tutto il territorio polesano, con oltre sessata eventi tra vari incontri tematici
Da Bui a Szumski passando per Damiano e l’incognita Da Re, chi sono gli sfidanti
Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
DDopo un’estenuante attesa il centrodestra ha scelto il proprio candidato presidente della Regione. Sarà Alberto Stefani, segretario regionale della Lega e vice segretario nazionale di Salvini, a tentare di confermare il centrodestra in Regione. Il 77% conquistato da Luca Zaia alle elezioni del 2020 sembra essere molto lontano, ma nel centrodestra non sembra questa la principale preoccupazione. Le lungaggini nell’individuazione di Stefani, infatti, sono state determinate da un lunghissimo braccio di ferro a tre che ho visto coinvolti Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Gli alfieri veneti di Giorgia Meloni, infatti, non hanno mai fatto di mistero della loro volontà di poter indicare il candidato presidente del Veneto: il ragionamento alla base di questa aspettativa prendeva le mosse sia dalla necessità di “rotazione” dopo 1 5 anni di Presidente leghista e dalla differenza di peso elettorale. La stessa Forza Italia, con il suo leader regionale Flavio Tosi ha sperato, fino a un certo punto, di potersi accreditare come il proverbiale e gaudente terzo tra i due litigati.
La Lega, però, ha tenuto duro fino all’ultimo ritenendo la candidatura in Veneto come la propria “linea del Piave”. Per farlo, sembra, aver garantito agli alleati un ottimo indennizzo.
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Modello Veneto TeSeO, al Teatro Stabile cultura formazione e lavoro; Beltotto rimette l’incarico
Movimento 5 Stelle: “Per la Regione candidati scelti dalla base, non imposti”
Tra cronoprogrammi, promesse e cantieri in corso, resta da capire quanto questa rivoluzione sarà davvero al servizio dei cittadini
SCUOLE SEMPRE PIÙ GREEN CON UN FONDO DA 1,5 MILIONI di Rovigo
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura, capace di generare economia, nuovo festival firmato Strukul
Il comune investe per l’efficientamento energetico dei plessi di competenza comunale all’insegna della sostenibilità
REGIONALI, AL VIA LA CORSA ELETTORALE E IL CONFRONTO FRA STEFANI
Al voto il 23 e 24 novembre, compatti il centrodestra e il centrosinistra, almeno tre i candidati outsider
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
S i avvicina inesorabilmente la scadenza europea fissata per il 30 giugno 2026, come termine ultimo per il completamento degli investimenti e il rispetto della tabella di marcia delle opere. Questo lasso di tempo, per quanto breve, è il punto focale di una sfida cruciale: mettere a terra il PNRR come strumento concreto per rigenerare il Veneto, ridurre i divari e rilanciare i territori.
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VENETO | 23-24 NOVEMBRE 2025
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Il caffè polesano sul tetto del mondo
U n nuovo, prestigioso traguardo porta il nome del Polesine sulle tavole di tutto il mondo. La torrefazione Mister Caffè, storica azienda locale della ditta Sogeca e associata a Confartigianato Polesine, ha conquistato a Parigi la Medaglia d’Oro del World Taste Award 2025 con la sua miscela “45° Parallelo”, un caffè 100% Arabica che già a giugno aveva incantato Bruxelles con il Superior Taste Award. A convincere la giuria francese sono state la consistenza “eccezionale”, l’aroma complesso e invitante e il gusto vivo e armonioso, definito un espresso audace e corposo, capace di evolvere in retrogusti persistenti e distintivi. Un riconoscimento che conferma la qualità e l’originalità della tostatura artigianale targata Mister Caffè. Il nome della miscela non è casuale: “45° Parallelo” celebra il territorio del Delta del Po, dove nasce il caffè, e richiama la precisa formula del blend, composto da due varietà di caffè al 45% ciascuna. La tostatura lenta e curata esalta le caratteristiche di ogni chicco, fondendole in un equilibrio armonioso e intenso. Il World Taste Award seleziona ogni anno prodotti da oltre 50 Paesi e, nel 2025, ha premiato appena 75 eccellenze globali. Tra queste, la miscela polesana “45° Parallelo” si conferma simbolo del legame tra territorio, artigianato e gusto riconosciuto in tutto il mondo.
Guendalina Ferro
La speciale miscela “45° parallelo”
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Nel nostro Veneto i numeri parlano chiaro. Secondo dati di Ance Veneto, i progetti attivati sono più di 23.850 con una dotazione complessiva che supera i 14 miliardi. Tuttavia, non basta “attivare”: occorre realizzare, portare a termine. E già emergono segnali concreti di rallentamento. La lentezza non è solo un problema tecnico, ma è anche strutturale e amministrativo. La mole di vincoli, controlli, passaggi autorizzativi e procedure da rispettare, spesso differenziate tra ministeri, regioni, enti locali, diventa un ostacolo più che una garanzia. Le amministrazioni comunali, in particolare, lamentano difficoltà nel reperire risorse di cassa per anticipare lavori e interventi, nell’aspettare pagamenti centrali e nel districarsi tra moduli, rendicontazioni e controlli paralleli.
La tempistica è stringente: ogni ritardo mette a rischio l’erogazione delle rate e la possibilità che l’Italia, e il Veneto, perdano quote di fondi europei. Nel complesso nazionale, solo poco più del 40 % delle risorse PNRR sono state effettivamente spese a oggi. In questo scenario, si concentra una tensione: non solo applicare, ma farlo bene.
Anche la distribuzione delle risorse solleva interrogativi: non sempre il riparto risponde alle reali esigenze dei territori, perché i criteri, sovente nazionali e standardizzati, non tengono conto delle peculiarità locali. Si rischia così di vedere fondi correre verso aree già avvantaggiate, anziché dove c’è bisogno urgente di infrastrutture, servizi digitali ma anche alle persone più fragili, efficientamento energetico.
Non possiamo permetterci che il Veneto, regione virtuosa in termini di progetti attivi, resti vittima di lentezze burocratiche o disallineamenti centrali. Si invoca da più parti una semplificazione amministrativa drastica, un’autonomia decisionale rafforzata per le comunità locali, e soprattutto una cultura della responsabilità condivisa: Regione, Province, Comuni devono collaborare in sinergia, non gareggiare in scaricabarile.
La posta in gioco è troppo alta: non solo realizzare infrastrutture e investimenti, ma dare credibilità allo Stato, mantenere la fiducia dei cittadini e costruire un Veneto che non resti in ritardo rispetto alle sfide globali.
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Il confronto. La presidente Assennato e il CDA illustrano il piano 2025-2027
AS2 sotto i riflettori del Consiglio Comunale di Rovigo
Secondo intervento in Consiglio Comunale per AS2: la presidente Assennato ha illustrato le linee del piano di rilancio triennale, che mira a consolidare i servizi e rafforzare la presenza nel territorio polesano
Secondo intervento in Consiglio Comunale per i vertici di AS2, la società partecipata attiva nel Polesine, che dopo aver preso parte ai lavori dell’assemblea di Rovigo lo scorso 11 settembre, è tornata a confrontarsi con l’aula di Palazzo Nodari martedì 7 ottobre. La presidente Maria Cristina Assennato, la vicepresidente Stefania Tescaroli e il componente del CdA Mauro Rossin hanno illustrato ai consiglieri lo stato di avanzamento del piano di rilancio aziendale, che punta a consolidare
e ampliare l’offerta dei servizi nei prossimi anni. Dopo una serie di incontri itineranti con i soci, in cui sono stati dettagliati il Piano Obiettivi 20252027, le modifiche statutarie e la possibile diversificazione delle attività, AS2 ha ribadito la propria volontà di espandersi, anche assumendo un ruolo di primo piano nella riscossione delle entrate comunali nel territorio polesano.
Al centro della discussione, il futuro dell’azienda e la necessità di un confronto pubblico con il Comune capoluogo,
finalizzato a definire un orizzonte operativo che possa andare oltre il termine di scadenza attuale, fissato al 2030. Il tema ha raccolto interesse sia dalla maggioranza che dall’opposizione, desiderose di comprendere meglio le potenzialità e i margini di sviluppo, compresa la possibilità per AS2 di ampliare le proprie competenze nella progettazione, oltre al tradizionale “supporto alla progettazione”.
“La società è solida, senza mutui e con riserve di capitale adeguate a mantenere una situazione finanziaria stabile – ha spiegato la presidente Assennato –. Pur dovendo ancora risolvere alcune questioni aperte, come il ruolo del dirigente e il dialogo in corso con Ecoambiente, la priori-
Velox sulla Statale 16, tutto pronto per la riattivazione a Rovigo
Gli occhi elettronici della tangenziale est si preparano a tornare in funzione. Dopo mesi di inattività, i due autovelox posizionati lungo la Statale 16, alle porte della città, saranno presto riaccesi. A confermarlo è l’amministrazione comunale, che ha ultimato le pratiche necessarie con Anas, l’ente gestore della strada. Nei giorni scorsi, la giunta guidata dal sindaco Valeria Cittadin ha approvato i disciplinari tecnici predisposti da Anas: si tratta di documenti fondamentali per definire le modalità di gestione e funzionamento dei dispositivi. Senza questi atti, l’autorizzazione alla riattivazionenon poteva essere concessa.
Il Comune ha anche provveduto al paga-
mento del canone richiesto, comprensivo di una quota una tantum di 305 euro valida fino alla fine del 2025, oltre a una quota annuale di mille euro per gli anni successivi.
Ultimo passaggio tecnico richiesto: la messa in sicurezza del guardrail all’altezza dei dispositivi, intervento già programmato e di prossima esecuzione.
Gli impianti – uno in prossimità dell’immissione da via Marchioni, l’altro vicino allo svincolo per viale delle Industrie – sono spenti dallo scorso 1 ° gennaio. Chi supera i 70 km/h viene comunque “fotografato” dal flash, ma la sanzione non scatta, proprio perché i velox non sono ancora attivi dal punto di vista sanzionatorio.(a.s.)
tà è concentrarsi su nuovi affidamenti, che rappresentano la linfa vitale della nostra attività e la sua ragion d’essere. AS2 è una risorsa preziosa, un valore
aggiunto per la comunità, e per molti piccoli Comuni si configura come uno strumento indispensabile per garantire servizi di qualità ai cittadini.”
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Focus PNRR/1. Il sistema edilizio è impreparato a rispondere alla domanda reale di abitazioni
Fine corsa per i bonus, boom disatteso
L’edilizia italiana naviga in acque incerte. Archiviata la stagione dei grandi boom post-Superbonus e in attesa che si esaurisca l’onda lunga del Pnrr nel 2026, il settore si prepara a un 2025 di “transizione” verso un ciclo più moderato. Come confermano da Ance Rovigo Treviso, la vera sfida non è però solo il rallentamento degli investimenti, ma l’incapacità strutturale di rispondere a un’emergenza sociale crescente: la drammatica carenza di alloggi adatti ai nuovi, e sempre più piccoli, nuclei familiari italiani.
Il comparto delle costruzioni affronta una fase di incertezza, stretta tra l’effetto trainante degli investimenti pubblici e il rischio di un rallentamento post-PNRR. Ottaviano De Biasi, Presidente di Ance Rovigo Treviso, ha tracciato il quadro, sottolineando che tutte le imprese stanno vivendo una situazione di incertezza a causa
delle tensioni geopolitiche, con ripercussioni sulla crescita e sulle esportazioni che al momento restano contenute. Il mercato delle costruzioni, che ha tempi più lenti, continua ad essere sostenuto in Italia dalle opere pubbliche per effetto del Pnrr, un impulso destinato però ad esaurirsi nel 2026. In negativo, invece, si collocano gli interventi di riqualificazione, in particolare in alcuni segmenti come distribuzione, finiture ed efficientamento energetico. Questo calo si mantiene intorno a un -10% dopo gli eccezionali picchi registrati con i superbonus, risultando quindi un ridimensionamento fisiologico. Il mercato delle nuove costruzioni residenziali mostra segnali modesti, mentre una certa vitalità emerge dall’edilizia non residenziale, con settori come la logistica in forte spinta. Nonostante le difficoltà, i livelli complessivi del settore restano ancora ben più alti
rispetto a quelli del 2019 e anche il mercato immobiliare mostra segni positivi. Il Vice Presidente Vicario, Alex Saggia, conclude l’analisi con una riflessione prospettica. A suo parere, il 2025 sarà un anno di transizione per il mercato delle costruzioni, che vedrà una progressiva uscita dalla fase di boom e l’ingresso in un ciclo più moderato. La vera emergenza, come si legge nell’ultimo rapporto Cresme, non è solo il rallentamento degli investimenti, ma la difficoltà del sistema edilizio nel rispondere alla domanda reale di abitazioni, un problema rilevato anche nel territorio dell’associazione. Tra il 2018 e il 2023, la popolazione italiana è diminuita, ma le famiglie sono aumentate di oltre 714.000 unità, con una notevole crescita dei nuclei familiari più piccoli. Questo nuovo fabbisogno è stato in gran parte disatteso e, anche con le stime più ottimistiche del Cresme, manca-
no almeno 247mila case. L’Italia è oggi uno dei Paesi europei con il peggior rapporto tra nuove costruzioni e crescita delle famiglie. A questa carenza si aggiunge l’inadeguatezza delle tipologie edilizie rispetto alla domanda reale, con nuclei familiari più piccoli, giovani e anziani, che richiedono soluzioni più flessibili, sostenibili e accessibili.
Milioni, vincoli e promesse: dentro il maxi cantiere del PINQuA
Prosegue senza sosta la rigenerazione urbana nell’area di San Bortolo, un intervento che rappresenta uno dei fiori all’occhiello tra i progetti finanziati a Rovigo attraverso il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), parte integrante del Pnrr. Un investimento complessivo da quasi 19 milioni di euro, di cui 15 finanziati con fondi PNRR, che –come spiega l’assessore con delega al PNRR Andrea Denti – punta a “riqualificare aree degradate, realizzare edilizia residenziale sociale e ridare vita al quartiere cittadino”. Al centro del progetto, la costruzione di una nuova palazzina residenziale a due piani, con 24 alloggi in social housing. Saranno destinati a famiglie con redditi medio-bassi e a cittadini in situazioni
di fragilità, con canoni calmierati che rendano davvero accessibile l’abitare.
Ma non ci saranno solo nuove case: attorno al complesso prenderanno forma una piazzetta pensata come luogo di aggregazione, il suggestivo “Parco delle Sensazioni” per un investimento di 450mila euro e per 950mila euro un bosco urbano illuminato, simbolo di una città più verde e accogliente. Un insieme di interventi che ridisegnerà il volto di via Oroboni, a pochi passi dal Teatro Studio e dall’ex Gabar. La visione è chiara: costruire non solo edifici, ma comunità. Spazi comuni dove giovani, famiglie e anziani possano incontrarsi, vivere relazioni e sentirsi parte di un quartiere a misura d’uomo. Un modello che guarda alla sostenibilità ambientale, con abitazioni
progettate per garantire comfort e risparmio energetico. Un altro tassello fondamentale del progetto è la riqualificazione dell’ex sede del comando di Polizia Locale, edificio sottoposto a vincoli architettonici, che diventerà la “Cittadella delle Arti”. Un polo creativo e culturale aperto alla città, realizzato grazie a un investimento di circa 3,9 milioni di euro. “Il PINQuA – sottolinea Denti – è il progetto più corposo che stiamo portando avanti con fondi PNRR”. E i lavori, assicura, stanno rispettando il cronoprogramma: la consegna è fissata entro il 31 marzo 2026. In tutti i progetti finanziati con fondi PNRR – conclude l’assessore – il Comune partecipa con risorse proprie, che variano dal 5 al 10% dell’importo previsto da ciascun bando”. (g.f.)
La questione della domanda abitativa e dell’housing sociale, le politiche energetiche, la gestione del territorio, la mancanza di lavoratori e l’esaurirsi della spinta del Pnrr confermano la necessità di uno scenario strategico di medio periodo basato su una forte spinta innovativa del settore.
Sara Busato
Focus PNRR/2. Ma quanto incide davvero questa trasformazione sulla qualità dell’aria e sulla vita dei cittadini?
Elettrici, moderni e costosi: cosa c’è dietro il piano mobilità di Rovigo
ARovigo si sta concretizzando una vera e propria rivoluzione nella mobilità urbana. Grazie a un investimento di 14,6 milioni di euro, finanziati attraverso il Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e il Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile, la città di Rovigo rinnova la flotta del trasporto pubblico grazie a 25 autobus elettrici oltre alle relative infrastrutture di ricarica, a cui si aggiungeranno nei prossimi anni altri 12 mezzi elettrici destinati alle linee extraurbane, già previsti dai piani di investimento.
A fare il punto è l’assessore con delega al Pnrr, Andrea Denti: “11 bus sono già entrati in servizio, altri 14 lo saranno nei prossimi giorni. Un impegno che conferma la volontà dell’amministrazione di rendere il trasporto cittadino sempre più sostenibile. La mobilità rientra infatti tra i settori seguiti anche dall’assessore competente, Michele Aretusini”. La gestione operativa dei progetti Pnrr e Psnms è stata affidata a Busitalia Veneto, concessionario del servizio urbano, che per conto del Comune ha seguito le gare d’appalto, l’acquisto dei mezzi e la realizzazione delle infrastruttu-
re di ricarica in deposito.
Nel dettaglio, la nuova flotta attuale comprende 17 Iveco E-Way da 12 metri e 8 Iveco E-Way da 9,5 metri, tutti a trazione 100% elettrica e zero emissioni climalteranti. Ogni autobus è equipaggiato con 10 batterie da 41,8 kWh per un totale di 418 kWh, che garantiscono un’autonomia, in condizioni ordinarie, di circa 300 chilometri. Non mancano soluzioni avanzate per la sicurezza e l’accessibilità: sistema di monitoraggio satellitare, videosorveglianza a bordo, mirror camera per una visione completa, dispositivo di ipovigilanza per l’autista, rampa manuale per passeggeri a mobilità ridotta, accessori acustici per ipovedenti e pulsanti in Braille. La capienza massima è di 80 posti, di cui 35 a sedere, 44 in piedi e uno riservato a passeggeri in carrozzina. “Nel frattempo, tra settembre 2024 e settembre 2025, sono stati messi in servizio 16 nuovi autobus extraurbani di ultima generazione diesel euro6, dotati di tecnologia Mild Hybrid, a conferma dell’impegno verso una mobilità sostenibile” rende noto BusItalia. Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica, le attività di trasformazione del
deposito di via Petrarca sono state completate: sono operative 30 colonnine con un impianto da 2 megawatt di potenza, attualmente in grado di alimentare l’intera flotta elettrica presente. L’impianto è funzionante al 100%”. L’arrivo dei nuovi autobus elettrici contribuirà a ridurre le emissioni in città, offrendo grazie alla decarbonizzazione del trasporto pubblico, un servizio ecosostenibile, più silenzioso, sicuro e confortevole. Un passo concreto verso una mobilità urbana più sostenibile.
Guendalina Ferro
Pnrr in città: rivoluzione silenziosa o corsa contro il tempo?
Con 14,6 milioni di euro investiti tra PNRR e Piano Nazionale per la Mobilità Sostenibile, Rovigo rinnova la flotta urbana con 25 autobus elettrici e nuove infrastrutture di ricarica
In città, le opere avviate grazie ai fondi del Pnrr stanno cambiando il volto delle scuole e dell’edilizia pubblica, con l’obiettivo di offrire servizi migliori ai residenti. Tra i progetti seguiti quotidianamente dall’assessore con delega al Pnrr, Andrea Denti, figurano gli interventi per l’efficientamento energetico delle palestre comunali, l’ampliamento dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia Bonifacio Marchi e il miglioramento degli alloggi Erp nel quartiere San Pio X. “Gli interventi sulle palestre Riccoboni e Pascoli, per un importo complessivo di 2,7 milioni di euro, stanno procedendo secondo il crono programma”, ha spiegato l’assessore Denti, sottolineando l’avanzamento dei lavori. Un’altra opera significativa riguarda l’ampliamento dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia Bonifacio Marchi nell’area di
Commenda Est. L’investimento, pari a 1,258 milioni di euro, consentirà di accogliere fino a 34 bambini nella fascia 0-3 anni, integrando le attività della scuola già esistente. Altri 2 milioni di euro di fondi pubblici sono desti-
nati all’efficientamento energetico di due palazzine da 12 appartamenti ciascuna, per un totale di 24 alloggi Erp in via Wolf Ferrari e via Scarlatti, nel quartiere San Pio X.
L’intervento prevede l’installazione di cappotti termici, la sostituzione degli infissi, l’adeguamento degli impianti di riscaldamento e l’installazione di pannelli fotovoltaici, con l’obiettivo di ridurre i consumi e garantire un maggiore comfort abitativo. Secondo il cronoprogramma, i lavori proseguiranno nei prossimi mesi con l’obiettivo di rispettare la scadenza fissata al 31 marzo 2026, mentre tra collaudi e consegna delle opere ai cittadini si arriverà a giugno dello stesso anno. Nel concludere, l’assessore Denti ha ricordato che anche il milione di euro destinato alla digitalizzazione dei sistemi della pubblica amministrazione, sempre nell’ambito del Pnrr, ha già dato i suoi frutti: il Comune ha potuto aggiornare le proprie piattaforme digitali, ampliando l’offerta dei servizi online a disposizione dei cittadini. (g.f.)
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Andrea Denti
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CoMET: a Rovigo il nuovo laboratorio che ascolterà l’universo
Èstato inaugurato lo scorso 6 ottobre presso il CenSer di Rovigo il laboratorio CoMET – Coating Materials for Einstein Telescope, una nuova infrastruttura scientifica all’avanguardia nata per sviluppare i materiali ottici che saranno fondamentali per il funzionamento del futuro Einstein Telescope (ET), il grande rivelatore europeo di onde gravitazionali.
Alla cerimonia hanno partecipato personalità di primo piano della ricerca italiana, tra cui Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, Daniela Mapelli, Rettrice dell’Università di Padova, e Marco Pallavicini, rappresentante della giunta esecutiva dell’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Il laboratorio è stato realizzato grazie a un finanziamento complessivo di 3 milioni di euronell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Ospitato negli spazi dell’Università di Padova presso il CenSer, CoMET
rappresenta un tassello strategico nel progetto nazionale ETIC (Einstein Telescope Infrastructure Consortium), che punta a sostenere la candidatura italiana per ospitare ET in Sardegna, nell’ex miniera di Sos Enattos.
La struttura sarà dedicata allo sviluppo e alla sperimentazione di rivestimenti ottici avanzatiper gli specchi del telescopio, componenti fondamentali per aumentare la sensibilità del rivelatore. Questi rivestimenti, composti da materiali ultra-sottili e tecnologicamente sofisticati, dovranno garantire prestazioni ottimali anche in condizioni estreme.
Einstein Telescope è destinato a rivoluzionare l’osservazione dell’universo. Rispetto agli attuali strumenti, sarà in grado di rilevare onde gravitazionali da fonti cosmiche molto più distanti e deboli, coprendo un volume di universo fino a mille volte superiore. Questo consentirà agli scienziati di esplorare le origini del cosmo, la formazione dei buchi neri e delle stelle di neutroni, e fenomeni finora inac-
cessibili.
Il contributo del laboratorio CoMET sarà cruciale: la qualità dei rivestimenti ottici incide direttamente sulla precisione delle misure e sulla capacità del telescopio di “ascoltare” il cosmo. Si tratta, dunque, di una sfida scientifica e tecnologica di altissimo livello.
l progetto coinvolge una rete internazionale composta da oltre 1.800 esperti di 31 Paesi, con il coordinamento in Italia dell’INFN, dell’Università di Padova e di altri enti scientifici di eccellenza, come l’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica.
Durante l’inaugurazione, la Rettrice Daniela Mapelli ha sottolineato come CoMET sia “un laboratorio di futuro”, dove la scienza si unisce alla tecnologia per superare le frontiere della conoscenza. Ha ricordato come le onde gravitazionali, teorizzate da Einstein e confermate sperimentalmente solo negli ultimi anni, rappresentino oggi uno dei campi più promettenti della fisica e dell’astrofisica.
Anche Marco Pallavicini ha evi-
denziato il ruolo fondamentale del laboratorio per la riuscita del progetto Einstein Telescope: “Produrre materiali con requisiti così estremi richiede ricerca, sviluppo e infrastrutture di altissimo livello. CoMET è esattamente questo”.
La comunità scientifica padovana vanta una lunga tradizione nel campo delle onde gravitazionali. Negli anni ’90, l’esperimento AURIGA segnò una tappa pionieristica nella rivelazione di questi fenomeni, proseguita poi con l’impegno nel progetto VIRGO a Pisa, che nel 2017 ha registrato la storica prima osservazione diretta delle onde gravitazionali. Oggi, con CoMET, Padova e Rovigo si candidano a diventare protagonisti di una nuova fase della ricerca fondamentale, confermandosi snodi strategici della scienza europea. La
nascita di CoMET è anche un esempio concreto di come la ricerca possa generare ricadute territoriali e opportunità economiche, come ha sottolineato Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Il laboratorio si inserisce nella strategia di trasformare il CenSer in un hub per l’innovazione e la formazione, capace di attrarre talenti e favorire lo sviluppo del Polesine. Con il laboratorio CoMET, l’Italia non solo rafforza la sua candidatura a ospitare il più avanzato rivelatore di onde gravitazionali mai realizzato, ma si afferma come nodo cruciale nella rete scientifica internazionale. La sinergia tra università, enti di ricerca, fondazioni e istituzioni pubbliche dimostra come, quando la visione è condivisa, la scienza può davvero costruire il futuro.
Ex Genio. Progetto finanziato dalla Regione Veneto per 5 milioni e 340mila euro
Presentato il progetto di fattibilità tecnico-economica
Èstato presentato nei giorni scorsi, nella Sala Consiliare di Palazzo Nodari, il progetto di fattibilità tecnico-economica relativo all’intervento di risanamento conservativo dell’ex sede del Genio Civile di Rovigo, un immobile di rilevanza storica e architettonica nel cuore della città.
Progetto finanziato dalla Regione Veneto, per un importo complessivo di 5 milioni e 340 mila euro.
All’incontro hanno partecipato il sindaco Valeria Cittadin, l’assessore regionale al Bilancio, Patrimonio e Demanio Francesco Calzavara, che ha illustrato gli obiettivi dell’intervento, le prospettive di valorizzazione dell’edificio e i principali aspetti tecnici, economici e di sostenibilità connessi al progetto.
“Questo intervento rappresenta un importante passo avanti per il recupero e la riqualificazione del patrimonio pubblico – ha dichiarato il Sindaco Valeria Cittadin –. L’ex Genio Civile tornerà a vivere, per questo ringraziamo la Regione Veneto che è intervenuta risolvendo un vuoto urbano in centro. Si tratta di un’operazione che andrà ad abbellire la nostra città e questo intervento conferma l’attenzione della Regione per Rovigo, in linea con la sinergia creata fin da subito”.
Sinergia sottolineata dall’assessore Calzavara. “E’ un’attenzione importante che la Regione rivolge alla città di Rovigo, con il risanamento di questo edificio bello sia internamente che esternamente. La cifra destinata e’ di 4 milioni di euro con il Fondo di Sviluppo
e Coesione, più 1 milione e 340 mila euro dal bilancio della Regione. Un budget importante che ci permette di affrontare una riqualificazione, sia dal punto di vista estetico che funzionale, dando centralità all’edificio, riportando gli uffici al centro di Rovigo, con un’importante funzione sociale di rivitalizzazione del centro storico”.
Soddisfazione anche dal vice sindaco e assessore all’Urbanistica Andrea Bimbatti che ha evidenziato come l’amministrazione stia lavorando per il recupero dei vuoti urbani.
“E’ uno dei principali obiettivi, da portare avanti sicuramente con l’aiuto dei privati, in questo caso con il sostegno pubblico della Regione Veneto, che ha deciso di investire nel recupero di
Nuove sale espositive della Pinacoteca Accademico-Comunale
Fondazione Cariparo, Comune di Rovigo, Accademia dei Concordi e Diocesi di Adria-Rovigo hanno presentato le nuove sale espositive della Pinacoteca Accademico-Comunale, allestite al piano nobile di Palazzo Roverella, sede espositiva gestita dalla Fondazione in convenzione con il Comune di Rovigo, l’Accademia dei Concordi e il Seminario Vescovile di Adria-Rovigo. Le nuove sale presentano due nuclei di opere di grande valore e originalità, che arricchiscono il percorso espositivo e ne ampliano la narrazione.
La prima è dedicata al Seicento Veneto, e nasce da una storica disputa sulla suddivisione del lascito Silvestri. Qui trovano spazio capolavori barocchi che, con teatralità e forza espressiva, sovvertono i canoni rinascimentali per privilegiare l’edonismo e lo
stupore, anche nei soggetti sacri.
La seconda sala è interamente dedicata a Mario Cavaglieri, pittore rodigino di fama internazionale, attivo tra Padova e Parigi, che tra il 1913 e il 1925 conquistò il pubblico più raffinato con uno stile elegante e mondano.
La collezione nasce dal suo lascito testamentario alla città, a cui rimase sempre legato, tanto da firmare le sue ultime opere con la dicitura “Mario Cavaglieri di Rovigo”.
Nel rispetto della storia e dell’identità della Pinacoteca, due sale storiche non sono state invece modificate, quella dedicata a Giovanni Bellini e ai Belliniani e quella dei Ritratti Accademici, nucleo fondativo della collezione, con capolavori di Tiepolo, Piazzetta, Nogari, Pittoni e Longhi.
Per la prima volta, in quest’ultima sala, trova posto anche la scultura lignea di San
un immobile, punto buio della nostra città. Continueremo a lavorare per portare nuova luce e ringraziamo la Regione che in questo è al nostro fianco”.
Con l’occasione è stato presen-
Gaetano da Thiene, patrono dell’Accademia, recentemente restaurata e realizzata su disegno di Giambattista Piazzetta.
Con l’occasione sono stati presentati anche i render del progetto vincitore del concorso di idee per la valorizzazione del cortile interno di Palazzo Roverella, sede espositiva di proprietà del Comune di Rovigo, gestita dalla Fondazione.
Il progetto, selezionato attraverso un concorso rivolto a giovani architetti e ingegneri delle province di Padova e Rovigo, è stato ideato e sviluppato dall’architetto Barbara Ghirelli, in collaborazione con l’architetto Vera Tresoldi, vincitrici del concorso. A seguito della selezione, è stato costituito un team di professionisti per la progettazione esecutiva e la realizzazione, coordinato dalla stessa Ghirelli.
tato anche il lavoro di recupero riguardante villa Piepoli a Trecenta, con la presenza dell’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari e del sindaco Anan Gotti.
L’intervento prevede la realizzazione di una nuova struttura a parziale copertura del cortile interno, destinata ad accogliere i servizi di biglietteria e guardaroba, migliorando l’esperienza di visita e la gestione dei flussi. Il termine dei lavori è previsto per il 2026.
Territorio. Al centro sanità, sicurezza, agricoltura e ambiente
Fabio Benetti (FdI): “ll Polesine al centro del mio impegno”
“I
l mio impegno parte da qui: portare la voce del Polesine in Veneto. Per un Polesine che vuole crescere”. Con queste parole Fabio Benetti di Fratelli d’Italia annuncia la sua candidatura al Consiglio Regionale del Veneto, una scelta maturata – spiega – “per mettere a disposizione del Polesine e dei polesani la passione per la politica che coltivo con impegno fin da giovanissimo”. Imprenditore radicato nel territorio e amministratore con esperienza, Benetti sottolinea la sua volontà di coniugare competenza, onestà e concretezza in un progetto politico che abbia al centro le persone e lo sviluppo del territorio. “Vivo del mio lavoro – afferma – ma credo profondamente nell’importanza di una politica di qualità, capace di migliorare la vita dei cittadini, sostenere le imprese che creano occupazione e costruire occasioni di progresso”. Già impegnato in ruoli rappresentativi nel Comune di Rovigo e nella Provincia, Benetti evidenzia come queste esperienze gli abbiano permesso di “confrontarsi ogni giorno con le esigenze dei cittadini, che chiedono risposte e soluzioni reali a problemi concreti”. Sul fronte sanitario, Benetti
punta a una rete di servizi “accessibile e vicina ai cittadini, che non lasci indietro nessuno”. “Il Polesine – aggiunge – ha una popolazione che invecchia sempre di più: è indispensabile garantire una sanità pubblica efficiente, radicata sul territorio”. La sicurezza è un altro pilastro del suo impegno: “Va potenziata la dotazione delle forze dell’ordine e della polizia locale, realizzando sistemi integrati di videosorveglianza e presidiando con costanza periferie e punti sensibili. La sicurezza è un diritto di tutti”. Per quanto riguarda agricoltura e settore primario, Benetti difende la vocazione naturale del
Polesine: “È una terra che non va snaturata. Occorre sostenere economicamente le imprese agricole e difendere le nostre filiere anche a livello europeo”. Benetti guarda anche a un Polesine più connesso e moderno, puntando su infrastrutture, trasporti e servizi sostenibili: “Le reti efficienti sono la base per creare nuove occasioni di rilancio e crescita economica”. Grande attenzione, infine, al tema ambientale: “Non voglio che la nostra terra diventi la discarica della regione. Serve una gestione dei rifiuti equa, che non pesi in modo eccessivo sui cittadini e rispetti l’ambiente”.
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Il Comune insegna ai cittadini come difendersi dalla piaga sociale
È partito mercoledì 1 ottobre il ciclo di incontri pubblici del progetto “Uniti contro le truffe”, iniziativa dedicata a sensibilizzare e prevenire raggiri e inganni rivolti a tutta la cittadinanza, con particolare attenzione agli anziani e alle persone più vulnerabili. Il primo appuntamento si è tenuto nella sede della Croce Rossa Italiana di via Portello 7 l’ultimo sarà il 28 ottobre alle 17 al circolo Auser di Grignano Polesine. Gli incontri, completamente gratuiti, saranno condotti dai Carabinieri in collaborazione con l’amministrazione comunale di Rovigo. Durante le sessioni, verranno illustrate le principali tipologie di truffe presenti sul territorio, dalle richieste sospette porta a porta e telefoniche al phishing e alle truffe online. Saranno forniti consigli pratici e “buone abitudini” per riconoscere e gestire eventuali tentativi di raggiro.
“Le truffe stanno crescendo e mettono a rischio soprattutto chi vive da solo o ha meno dimestichezza con il digitale”, ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Nadja Bala. “Vogliamo diffondere strumenti concreti e informazioni utili, con brochure e libretti che saranno distribuiti capillarmente. È il primo ciclo di incontri, ma il nostro obiettivo è raggiungere anche tutte le frazioni del territorio.”
Il sindaco Valeria Cittadin ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa, che rafforzano la sicurezza della comunità e stimolano un ruolo attivo dei cittadini nella prevenzione. A chi parteciperà sarà data la possibilità di fare domande ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine presenti e di capire come segnalare comportamenti sospetti, contribuendo così alla sicurezza di Rovigo e del suo hinterland.
Fabio Benetti
di euro
Efficientamento energetico nelle scuole di Rovigo
Finanziamento record: il Comune accede ai fondi GSE per un piano di efficientamento energetico delle scuole cittadine. Con 1,5 milioni di euro a fondo perduto saranno sostituiti infissi e impianti di illuminazione, garantendo comfort e risparmio energetico
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Il Comune di Rovigo ha avviato le procedure per ottenere un importante finanziamento a fondo perduto di 1,5 milioni di euro dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico in diversi plessi scolastici cittadini.
Per la prima volta il Comune partecipa alla prenotazione dei fondi GSE con un finanziamento a copertura totale dei costi, senza oneri a carico del bilancio comunale. Un risultato che rappresenta un traguardo storico e motivo di grande soddisfazione per l’Amministrazione.
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“È un risultato importante – ha affermato il sindaco Valeria Cittadin -, che premia l’impegno degli uffici e dell’amministrazione. Migliorare l’efficienza energetica delle scuole significa investire nel futuro dei nostri ragazzi, ridurre i consumi e rispettare l’ambiente. E poterlo fare a costo zero per il Comune è davvero un grande successo”.
Il progetto nasce, infatti, come spiegato dall’assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Rizzato, da un enorme impegno degli uffici da lui guidati. “Questa è davvero una rivoluzione – ha dichiarato Rizzato
con orgoglio e soddisfazione -, per la prima volta il Comune ha la possibilità di ottenere a fondo perduto questo finanziamento che copre l’intero costo dell’intervento. È il frutto di una pianificazione seria, di un lavoro tecnico di alto livello e della capacità di cogliere opportunità strategiche come questa offerta dal GSE, dopo un attento lavoro di analisi condotto dagli uffici comunali, che hanno avviato una ricognizione completa di tutti gli edifici scolastici. Pertanto, a differenza del passato, non procediamo con limitati rimborsi ma abbiamo la possibilità di prenotare questo importante finanziamento”.
La prima fase operativa prevede interventi riguardanti gli infissi nulle scuole: Donatoni, Pinocchio, Pascoli, Duca D’Aosta, Papa Giovanni XXII. Il relamping energetico riguarda invece tutte le scuole che ne avevano necessità e sono: Tassina, Papa Giovanni XXIII,
Marchi, Pinocchio, Papa Giovanni mensa, Pascoli, Donatoni, Duca d’Aosta.
Il finanziamento di 1,5 milioni di euro circa è suddiviso in 1,3 milioni di euro circa, per sostituzione infissi e 264 mila euro per la parte riguardante l’illuminazione con l’aggiunta anche di sensori per adattare la potenza della luce in base alla luminosità dell’aula. La documentazione è pronta, si attende la risposta per sapere quando potranno arrivare i finanziamenti, che se saranno attinti dalle risorse del Conto termico 2.0 dello scorso anno, saranno più celeri, altrimenti probabilmente arriveranno nei primi mesi del 2026.
“Questo finanziamento – ha concluso l’assessore Rizzato -, rappresenta un passo concreto verso una città più sostenibile e attenta al benessere dei nostri studenti. Il prossimo anno procederemo con la seconda tranche”.
Zona Logistica Semplificata, istituito un gruppo di lavoro
Il Comune di Rovigo ha istituito un gruppo di lavoro con l’obiettivo di supportare concretamente le imprese interessate a insediarsi nel territorio rodigino, nell’ambito della Zona Logistica Semplificata (ZLS).
Nel dettaglio la finalità è quella di fornire, nei confronti di operatori economici e soggetti a vario titolo interessati, informazioni e indicazioni preliminari con riguardo a quesiti, proposte, progettualità inerenti al potenziale insediamento di attività industriali, produttive e logistiche e/o all’avvio di attività economiche all’interno di zone del territorio comunale che ricadano nella perimetrazione della “ZLS Porto di Venezia-Rodigino”.
“Con questa delibera vogliamo dare impulso ad uno strumento che non può non vedere il Comune di Rovigo protagonista e traino
per lo sviluppo del nostro territorio e di tutto il Polesine. La nostra iniziativa è volta a ribadire la volontà del Comune di Rovigo di essere attrattore di nuovi investimenti, protagonista del rilancio delle aree industriali o produttive del nostro comune. Sono in corso diverse interlocuzioni con possibili investitori nell’area dell’Interporto e non solo, e sostenendo con fermezza l’impegno profuso dalla Regione
Veneto, da Confindustria Veneto Est e da Camera di commercio, vogliamo dare un segnale di presenza ma anche di attenzione, mettendo a disposizione un gruppo di lavoro che servirà a dare un primo supporto a chiunque voglia verificare le opportunità di investimento nel nostro territorio”. Così il sindaco Valeria Cittadin ed il suo vice Andrea Bimbatti. “Con questo gruppo che coinvolge tutti i settori strategici del Comune diamo un punto di riferimento alle aziende che poi, se decideranno di investire potranno seguire l’iter autorizzativo semplificato previsto dalla Regione, e quale componente esterno del gruppo, vista l’esperienza maturata e dopo aver seguito i diversi passi di istituzione della ZLS, sarà presente anche Massimo Barbin, già direttore di Confindustria Veneto Est”.
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La rassegna . Nove spettacoli tra impegno civile, ironia e sperimentazione
A Rovigo nasce una stagione teatrale fuori dagli schemi
Parte “Viva!”, la nuova stagione teatrale di Rovigo curata da Cinema Teatro Duomo e Spazio T. Nove spettacoli per un viaggio tra ironia, impegno civile e creatività. Madrina d’eccezione Giorgia Forno, con Natalino Balasso protagonista dell’apertura e simbolo del teatro libero e autentico
C on “Viva!” prende il via la prima stagione teatrale firmata dal Cinema Teatro Duomo e da Spazio T a Rovigo. Nove appuntamenti, tra palco grande e dimensione “off”, per portare in città spettacoli che uniscono impegno, ironia e sperimentazione. A dare il via alla rassegna è stato Natalino Balasso, mattatore della presentazione insieme alla direttrice artistica Giorgia Forno
“La mia missione è rompere i coglioni alla cultura ufficiale. Se si tratta di sostenere una stagione teatrale nuova e un gruppo di ragazzi che vogliono osare, io ci sono”. Con questa dichiarazione, diretta e senza filtri, Natalino Balasso ha inaugurato e benedetto la
nascita di “Viva!”, la prima stagione teatrale firmata Cinema Teatro Duomo e Spazio T.
Sul palco, al fianco della direttrice artistica Giorgia Forno, l’attore polesano ha animato un’ora di dialogo serrato, ironico e divertente, tra presentazioni di spettacoli e riflessioni sul senso del teatro oggi.
Un duetto che ha acceso l’entusiasmo del pubblico e tracciato la rotta: portare a Rovigo un cartellone coraggioso, contemporaneo, capace di unire profondità e leggerezza.
«Il Cinema Teatro Duomo ha sempre affrontato temi importanti con ironia e intelligenza – ha detto Giorgia Forno –. Con Viva! vogliamo continuare su questa strada, perché i tempi che viviamo lo ri-
chiedono».
Un messaggio rafforzato dalla poesia “Se dovessi morire” di Refaat Alareer, poeta palestinese ucciso a Gaza nel 2023, che la direttrice artistica ha scelto di leggere in apertura, ricordando come il teatro debba essere anche impegno civile e voce universale.
La stagione è iniziata giovedì 9 ottobre con “Re Lear è morto a Mosca” di César Brie e della compagnia L’Isola del Teatro: un racconto potente che rievoca la tragedia degli attori del Teatro Ebraico di Mosca, vittime della repressione staliniana.
Il secondo appuntamento sarà invece a Spazio T: giovedì 13 novembre va in scena “Memori” di Nicola Lorusso e Giulio Macrí: il racconto di due anime disperse nel silenzio, alla disperata ricerca della propria identità e di quell’istante che ha completamente stravolto il loro esistere.
Giovedì 11 dicembre a Spazio T, Federica Mafucci porta il suo “Zona Franca”; giovedì 15 gennaio 2026 si ritornerà in Duomo
con “Il circo capovolto” scritto e interpretato da Andrea Lupo di Teatro delle Temperie: Giovedì 22 gennaio a Spazio T è la volta di “Pasifae Autodafè” di Andrea Mattei e 9c Teatro; Giovedì 12 febbraio si tornerà sul palco grande con “Metaforicamente Schiros” di Beatrice Schiros e Gabriele Scotti; A Spazio T giovedì 19 febbraio la compagnia
Circolabile porterà “Brusco” di Andrea Menozzi e Christel Dicembre. Giovedì 12 marzo la compagnia Usine Baug rappresenterà al cinema teatro Duomo “Topi” con
Claudia Russo, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco. Il sipario calerà il 16 aprile con lo stesso Balasso e il suo “Dizionario Balasso. Colpi di tag”, spettacolo che smonterà il linguaggio contemporaneo con la sua consueta verve dissacrante. Balasso, parlando di Forno e del progetto, non ha nascosto il suo entusiasmo: «Molte volte chi programma una stagione non conosce gli spettacoli. Giorgia invece li ha visti e scelti. A Rovigo, ormai, serve il meglio».
Guendalina Ferro
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Natalino Balasso alla presentazione della stagione teatrale
Palazzo Roverella. La prima occasione in Italia per ammirare le opere del fotografo americano
Rodney Smith: una monografica eccezionale visitabile fino all’1 febbraio
Palazzo Rodney eccezionale
Arriva a Rovigo la grande mostra monografica di Rodney Smith, con oltre cento fotografie in bianco e nero e a colori. La retrospettiva celebra l’eleganza, l’ironia e l’armonia visiva del fotografo newyorkese, offrendo un percorso suddiviso in sei sezioni tematiche fino al 1° febbraio 2026
Per la prima volta in Italia, arriva a Palazzo Roverella una grande mostra monografica che celebra l’opera dell’acclamato fotografo newyorkese Rodney Smith (1947-2016).
L’ampia retrospettiva, che espone oltre cento opere evocative di Smith, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con diChroma photography, il Comune di Rovigo e l’Accademia dei
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Non da ultimo, Smith ha ottenuto grandi riconoscimenti per la sua fotografia di moda in collaborazione con rinomati marchi tra cui Ralph Lauren, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman.
L’estetica di Smith mostra inoltre evidenti parallelismi con la tradizione cinematografica, e si avvale di netti rimandi all’opera di registi del calibro di Alfred Hitchcock, Terrence Malick e Wes Anderson, e a leggende del cinema
nuovo di ricreare questa armonia divina e di raggiungere uno stato superiore, anche solo per un istante. Ogni immagine è eterea ed estatica. In qualsiasi punto dell’immagine si posi lo sguardo, l’occhio è immediatamente sedotto dalla grazia, dalla raffinatezza, dallo squisito accostamento di forme e contro forme, dalla diversità delle materie e dalla ricchezza narrativa che eccelle per sobrietà, parsimonia e silenzio.”
Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, e prodotta da Silvana Editoriale. Sarà possibile visitare l’esposizione curata da Anne Morin dal 4 ottobre al primo febbraio 2026.
La mostra introduce il pubblico italiano a un grande protagonista della fotografia, noto per la sua inconfondibile estetica: un raffinato connubio di eleganza classica, composizione rigorosa e ironia elegante e surreale, che ha richiamato paragoni con le opere del pittore René Magritte. A lungo acclamato per le iconiche immagini in bianco e nero che combinano ritratto e paesaggio, Rodney Smith ha dato vita a mondi incantati e visionari pieni di sottili contraddizioni e sorprese. Realizzate con il solo ausilio di pellicola e luce naturale, le sue immagini oniriche, mai ritoccate, si distinguono per una meticolosa cura artigianale e una straordinaria precisione formale.
Allievo di Walker Evans, influenzato da Ansel Adams e ispirato dall’opera di Margaret BourkeWhite, Henri Cartier-Bresson e William Eugene Smith, le sue fotografie sono apparse su pubblicazioni di spicco quali “TIME”, “Wall Street Journal”, “The New York Times”, “Vanity Fair” e molte altre.
muto quali Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd.
Rodney Smith, uomo colto e studioso di teologia e filosofia, mosso da una ricerca continua del significato della vita, ha trovato nella fotografia il linguaggio che gli ha consentito di esprimersi al meglio.
Proprio Smith che si descriveva come un “ansioso solitario”, trovava conforto nel catturare immagini considerandole un modo per “riconciliare il quotidiano con l’ideale”, per tradurre le proprie emozioni nella forma e per tramutarsi da osservatore a partecipe.
Le sue immagini iconiche catturano il mondo con humour, grazia e ottimismo. Con il suo stile distintivo ha affinato la percezione, portando ordine nel caos.
Le fotografie di Rodney Smith stupiscono, affascinano e intrigano, conducendo l’osservatore in regni poetici di riflessi e riflessioni. Sereni luoghi immaginari evocano un senso di benessere e inducono chi li osserva a sorridere e ad abbandonarsi alla tenerezza e, grazie a questa apertura e distensione, a provare stupore e ammirazione.
Così la curatrice Anne Morin descrive il lavoro di Rodney Smith: “Ogni immagine creata da Smith, con la cura e la precisione di un orafo, è un tentativo sempre
Il percorso espositivo è suddiviso in sei sezioni tematiche: La divina proporzione, Gravità, Spazi eterei, Attraverso lo specchio, Il tempo, la luce e la permanenza, Passaggi.
La maggior parte delle opere esposte sono in bianco e nero, a testimonianza del fatto che Smith ha iniziato a lavorare con il colore solo a partire dal 2002. Come spiega lo stesso fotografo: “Dopo quarantacinque anni e migliaia di rullini, provo ancora questo amore incondizionato per la pellicola in bianco e nero. Tuttavia, contrariamente a quanto pensavano molti miei conoscenti, ho cambiato idea e circa otto anni fa ho iniziato a scattare anche a colori. Assolve a una funzione diversa per me, e ne parlerò più avanti, tuttavia non c’è niente per me come l’oscurità e la sfolgorante intensità del bianco e nero. È un’astrazione che avviene per aggiunta. Sì, c’è molto più colore nel bianco e nero di quanto non ve ne sia nel colore”.
Di fatto, una volta che Smith ha abbracciato il colore e la fotografia di grande formato, i risultati sono stati sorprendenti. Le opere di Rodney Smith sono ora esposte in musei, gallerie e importanti collezioni private in tutto il mondo.
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Prima
edizione. Il debutto del Sand Basket entusiasma atleti e dirigenti
Basket su sabbia, presto un nuovo campo al centro sportivo Don Bosco No Way
H a conquistato un po’ tutti il sand basket, il basket sulla spiaggia andato in scena a Rosolina mare, presso il bagno Happy Days nell’ambito della prima edizione dei Beach and Sea Games organizzata con la collaborazione dell’ Aics nazionale e di No Way, società che gestisce al centro sportivo Don Bosco di Rovigo i campi di tennis, padel, pickleball, beach tennis, beach volley e ora anche da beach basket. Sì, perché nei prossimi mesi verrà allestito un campo di Sand Basket presso il centro sportivo rodigino, cosicché chi vuole approcciarsi ad allenarsi a questa nuova disciplina, che in realtà dal
centro Italia al sud già è campionato nazionale, potrà nella prossima stagione affrontare le tappe del torneo nazionale che si svolgeranno sulle spiagge polesane a partire presumibilmente dal mese di maggio. I dirigenti nazionali Aics hanno indicato come referente del nord est il Nuovo Basket Rovigo del presidente Dario Laurenti, per la programmazione e organizzazione delle tappe del prossimo torneo di Sand Basket che porteranno poi alle finali nazionali, che potrebbero svolgersi proprio a Rosolina Mare. “L’esperienza con il sand basket, dice il numero 1 del Nuovo basket Rovigo, è stata vera-
mente positiva. Voglio ringraziare dirigenti e tecnici dell’Aics Giampaolo Porfidia ed Enza Gaeta, che hanno spiegato minuziosamente il regolamento di questa “nuova” disciplina”.
Erano presenti gli atleti della prima squadra, dell’Under 17 e dell’Under 19 con coach Massimo Guerra e Tiziano Tarquini, il preparatore atletico Marco Gregnanin, dirigenti ed accompagnatori. “E’ stata una bellissima giornata di sport e divertimento, dice coach Guerra. Sono contento del livello dimostrato dai ragazzi. Abbiamo utilizzato questa particolare giornata per identificare i punti di mi-
È iniziato il corso Licenza D organizzato dall’Aiac
E’ cominciato il corso per l’abilitazione ad allenatore di calcio Licenza D che, acquisite le dovute competenze, consentirà ai futuri mister di allenare tutte le prime squadre maschili dilettanti fino all’Eccellenza (oltre a Juniores nazionali, regionali e provinciali) e femminili dalla Promozione alla serie C inclusa. Il corso si svolge nelle aule, messe a disposizione dall’amministrazione di Lendinara, dell’ex istituto tecnico commerciale “Conti”, per sei settimane con esami finali a dicembre. L’attuazione del corso è affidata all’Aiac (associazione allenatori calcio) di Rovigo, presieduta da Roberto Bacchiega. “Ringrazio l’amministrazione comu-
glioramento ma ho visto i ragazzi con la testa già concentrata ai campionati in partenza”. Un NBR, rivoluzionata. “Stiamo investendo nel basket rodigino dice il presidente Laurenti, in modo specifico nel settore maschile per poter
nale di Lendinara per la disponibilità degli spazi concessi, dice Bacchiega, e ringrazio anche il presidente del Fratta Polesine calcio, Andrea Campion, che ha messo a disposizione il campo sportivo per le esercitazioni pratiche svolte dal docente di tecnica e tattica calcistica, Franco Varrella”. Il tecnico riminese, 73enne, che dall’estate 1995 al dicembre 1996 è stato il vice di Arrigo Sacchi nella nazionale italiana che partecipò anche agli europei in Inghilterra e con esperienza da mister in serie B, C1 e C2, è ormai un habitué in Polesine visto che è al suo quinto corso come docente. A portare i saluti al tecnico riminese e ai trenta aspiran-
raggiungere grandi obiettivi. Se la grinta dimostrata in campo in queste prime uscite sarà la stessa che presterà nella direzione della società, i risultati non mancheranno ad arrivare”.
Cristiano Aggio
ti tecnici, l’assessore allo sport del comune di Lendinara Monica Pavarin e il delegato della Figc Luca Pastorello. Le lezioni verteranno sulla parte teorica con materie di tecnica e tattica calcistica (docente appunto Franco Varrella), metodologia di allenamento (Gianpaolo Mossutto), psicologia dello sport (Virginia Abati), medicina dello sport (Francesco Vallese), carte federali (Roberto Piscopo), calcio femminile (Elisa Camporese), calcio a 5 (Simone Zanella), portieri (Christian Ferrante), regolamenti (Simone Schiavo) con una serie di stage comprensivi della visione di alcune sessioni di allenamento specifiche. (c.a.)
Under 16, superato anche il Mirano: i Barrage restano in corsa per l’Elite
Il secondo scalino nella salita dei Barrage è superato. I ragazzi di Edoardo Lubian, Roberto Pedrazzi e Duccio Cosi hanno messo in archivio anche il match in casa con il Mirano, un avversario tosto e temuto, con il risultato di 20 a 7: il secondo successo però non è un punto d’arrivo. Ci sono ancora due gare per la qualificazione al Campionato Elite. Le parole dell’head coach Edoardo Lubian: “La partita è andata abbastanza bene. Ci sono tante cose da migliorare. I ragazzi domenica hanno preso subito meta, ma sono riusciti a reagire e poi hanno tenuto il focus fino alla fine. Noi coach siamo
felici ma lavoreremo da oggi sulle indicazioni emerse dal campo. Abbiamo altri due importanti scontri per il girone di qualificazione, se i ragazzi sapranno mantenere concentrazione e maturare ancora un po’ prima delle prossime partite penso che potremo toglierci delle soddisfazioni. Siamo felici e sappiamo di dover lavorare ancora molto”. In campo: Gnesini, Zanaga, Ghiraldello, Michetti, Zamana, Bellinello, Giust, Monterosso, Marongiu, Ruzzante, Barion, Pezzuolo, Mantovani, Mares, Casello, Candian, Milan, Dalla Ca’, Bordin, Paganini, Roux, Peratello, Gonelli. (r.r.)
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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
In cambio del via libera Stefani, infatti, Fratelli d’Italia otterrà la maggioranza degli assessorati di peso, le poltrone più importanti delle Aziende regionali e la possibilità di indicare i candidati sindaci per le elezioni di Venezia del 2026 e di Padova del 2027. Forza Italia, dal canto suo, avrebbe “portato a casa” un paio di assessorati dei quali uno molto importante, e qui Flavio Tosi continua a proporsi per tornare a quello alla Sanità, e, con ogni probabilità, la scelta del candidato sindaco di Verona (2027). Ovviamente non sapremo mai, fino alla prova dei fatti, se questo accordo sia esattamente così
I candidati/1. Centrosinistra compatto
dettagliato o se sia qualcosa che ci assomiglia molto: quello che è certo è che per “trovare” la quadra gli alleati hanno dovuto mettere sul piatto tutto. Come se non bastasse pare che la Lega avrebbe aperto alla possibilità di cedere la Regione Lombardia (al voto nel 2028) a Fratelli d’Italia e si sia detta disposta a sostenere in parlamento la riforma della legge elettorale, che porta a un antipasto di premierato forte, che vuole Giorgia Meloni. Dall’altra parte la squadra a sostegno del principale competitor, Giovanni Manildo, continua a crescere. L’avvocato trevigiano, un passato da scout e da sindaco,
Manildo a metà campagna: già 200 incontri tra idee e ascolto
Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, compatta come non succedeva da tempo, traccia un primo bilancio a metà campagna elettorale, celebrando il lavoro di ascolto e confronto portato avanti in questi primi due mesi. Con oltre 200 incontri già realizzati in tutto il territorio veneto e migliaia di persone coinvolte, Manildo si dice soddisfatto del percorso intrapreso, sottolineando come il suo approccio sia stato tutto centrato sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali.
“Non abbiamo avuto il tempo di fermarci a passerelle, ma abbiamo voluto ascoltare, confrontarci e raccogliere le proposte e le necessità delle persone che vivono il nostro territorio ogni giorno. È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali, dalle esigenze concrete delle persone”, aggiunge Manildo, ribadendo il suo impegno a promuovere una partecipazione attiva e inclusiva nella gestione della Regione.
Il candidato del centrosinistra mette in evidenza le principali tematiche affrontate finora: dalla sanità pubblica, che dovrà essere “una priorità della Regione”, con l’implementazione delle case di comunità e un maggior numero di medici, alla necessità di rispondere alle problematiche giovanili, soprattutto quelle legate all’emigrazione forzata dei ragazzi veneti a causa di mancanza di opportunità. Secondo Manildo, il vero problema del Veneto è la difficoltà di attrarre e trattenere talenti e imprese, e la soluzione
passa attraverso un governo partecipato, che metta al centro della propria agenda le esigenze dei cittadini, senza inseguire gli interessi di parte. “Il Veneto deve tornare ad essere una terra che sa attrarre persone, talenti e opportunità. Solo con la partecipazione e l’inclusione riusciremo a costruire un futuro che dia risposte concrete alle esigenze di tutti”, afferma, lanciando un appello a tutti i veneti per unirsi al suo progetto di cambiamento.
L’appello alla partecipazione si fa ancora più forte mentre la campagna entra nel vivo. Manildo chiede ai cittadini veneti di non limitarsi ad ascoltare, ma di essere protagonisti del cambiamento. “Il Veneto è una comunità che deve crescere insieme”, conclude, sottolineando che il suo progetto è costruito per chi vuole un futuro migliore per la regione.
ha incassato il sostegno di Rifondazione Comunista, che in prima istanza sembrava volersi candidare contro, e di Azione, Italia Viva, +Europa e Partito Socialista che correranno insieme in una lista che si chiamerà “Uniti per Manildo”. Con questi due nuovi ingressi, Manildo potrà contare su di una squadra composta da sette liste per compiere un’impresa certamente molto difficile, ma che difficilmente non avrà l’esisto scontato di cinque anni fa. Sugli altri candidati bisognerà capire se supereranno lo scoglio della raccolta delle firme entro i tempi stabiliti, ovvero l’ultima settimana di ottobre.
I candidati/2. 32 anni, parlamentare della Lega
Il centrodestra ha scelto, il candidato è Alberto Stefani
Già da più di un mese Alberto Stefani, enfat prodige della Lega, aveva iniziato a girare il Veneto quasi quotidianamente e la voce che lo voleva come candidato alla presidenza della Regione si è fatta via via più insistente. L’ufficialità è arrivata il 7 ottobre scorso, con l’annuncio dell’intesa nel centrodestra nel complicato scacchiere politico nazionale. Stefani, 32 anni, si candida perciò a diventare il più giovane presidente di Regione. Padovano di Borgoricco, ci sui è stato sindaco a 26 anni, dopo essere entrato il Parlamento a 25, Stefani è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e tuttora prosegue l’attività di ricerca. Nel 2022 è stato confermato parlamentare e nel 2023 è stato eletto segretario regionale della Liga Veneta.
“Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - ha dichiarato -. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia. Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.
Stefani aggiunge: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”. Quindi uno sguardo al sociale: “Sarà il primo punto del nostro programma di governo. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa. Istituiremo anche un assessorato al Sociale, indipendente e con portafoglio. Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni”.
Alberto Stefani
Giovanni Manildo
L’iniziativa. Il nuovo festival con la direzione artistica di Matteo Strukul e Silvia Gorgi
I candidati/3. Chi sono gli sfidanti, intanto Da Re getta l’amo al centrodestra
Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto, Zumski e Damiano scendono in campo
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità
L a corsa alla Presidenza della Regione vede in campo anche figure e movimenti che rappresentano istanze laterali, dissidenti o autonomiste, pronte a intercettare il voto di protesta e di opinione. Fabio Bui, ex sindaco di Loreggia e già presidente della Provincia di Padova, 60 anni, scende in campo come candidato presidente della lista Popolari per il Veneto. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.
I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli
interessi.
“Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro. Il Veneto - sottolinea - deve diventare protagonista nelle scelte europee per i trasporti, l’economia e l’ambiente. Serve superare l’idea dei “paroni a casa nostra” e aprire finalmente
la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole ma sappia far sentire con forza la propria voce ai tavoli decisionali”. Intanto Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Lega ed europarlamentare, espulso dal partito due anni fa, oggi guida la Liga Veneta Repubblica e cerca un accordo con la coalizione di centrodestra. Dopo l’ufficializzazione della candidatura di Stefani. “Noi siamo del centrodestra,” ha dichiarato Da Re, “adesso vediamo se c’è la possibilità di fare ancora parte di questa maggioranza.
Se ci ritiene una parte importante bene, altrimenti penseremo a qualcos’altro”. Un altro nome in lizza è quello di Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave. Szumski si candida con la lista “Resistere”, nata dall’aggregazione di associazioni, imprenditori e cittadini disillusi dalla politica tradizionale. Al centro del suo programma spicca il rilancio della sanità pubblica. Szumski è ricordato per le sue posizioni critiche durante la pandemia, che lo portarono a essere sospeso dall’Ulss e radiato dall’Ordine per le sue tesi
sulle cure domiciliari e i vaccini anti-Covid. L’obiettivo, spiega, è “dar voce a chi oggi è scontento, sfiduciato, disilluso dalla politica regionale”. Lorenzo Damiano si presenta con i “Pescatori di Pace – Ministri della Pace”, un movimento spirituale e politico che si propone come alternativa radicale. Damiano, noto per un suo drastico cambio di rotta sulle posizioni no-vax dopo essere stato contagiato gravemente dal virus, sostiene la creazione di un “ministro della Pace” come figura istituzionale per i temi di riconciliazione e non violenza.
Gianantonio Da Re
Riccardo Szumski
Lorenzo Damiano
Fabio Bui
Vers0 le elezioni. Il referente Simone Contro: “Per noi il limite dei due mandati è colonna portante”
Movimento 5 Stelle: “Serve aria nuova in Regione, candidati scelti dalla base e non imposti dall’alto”
Il referente veneto del M5S, Simone Contro, rivendica il metodo partecipativo del Movimento e attacca il centrodestra
“N
oi i candidati li abbiamo espressi con il solito metodo partecipativo: nomi espressi dalla base e votati dagli iscritti online. L’esatto contrario di quanto visto negli ultimi mesi con un balletto indegno tutto romano, che ha partorito Alberto Stefani, un avanzo di segreteria, usato da Matteo Salvini in logica anti Zaia, che è il vero sconfitto di questa compagine del centrodestra tutta concentrata sulle careghe anzichè sulle urgenze del Veneto. Insomma, siamo il contrario della destra e ne siamo orgogliosi”. A dirlo Simone Contro, referente Veneto per il Movimento 5 stelle. Gli attivisti del soggetto politico rilanciato da Giuseppe Conte, hanno lavorato in questi mesi sul programma e sulla rosa di nominativi da
esprimere.
“Siamo un movimento di partecipazione per definizione e il metodo non conosce esclusioni - continua Contro - tanto che la nostra valida consigliera eletta per due volte di seguito, Erika Baldin, si fa di lato per continuare a fare politica per noi da altre posizioni. Per noi il limite dei due mandati è una colonna portante, mentre Zaia ha messo tutto a repentaglio pur di provare a fare il quarto”.
Il dopo Zaia secondo il Movimento 5 stelle avrà il nome di Giovanni Manildo, sostenuto convintamente dal movimento. “Manildo ha già fatto il sindaco a Treviso, è un avvocato che non ha fatto della politica il proprio mestiere, a differenza del suo avversario Alberto Stefa-
ni, che è entrato in parlamento a 25 anni e non ha avuto manco il pudore di dimettersi visto che dovrà fare campagna elettorale o dividendosi tra Roma e il Veneto o, e sarebbe ancora peggio, scroccando lo stipendio da circa 10mila euro netti al mese senza manco guadagnarselo. Non c’è da stupirsi se la commissione bicamerale da lui presieduta abbia sortito in tre anni solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Come il suo predecessore, sul federalismo fiscale e l’autonomia questa coppia ha portato a casa, come direbbe Josè Mourinho, zeru tituli. E’ ora di voltare pagina in fretta”. Ed il primo provvedimento che gli eletti del Movimento 5 stelle depositeranno alla discussione del Consiglio Regionale rinnovato dalle elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sarà l’istituzione di una commissione speciale sulla spending review degli ultimi dieci anni di governo veneto. “Apriremo tutti i cassetti e fare-
Sintoniz zati sul
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
mo circolare un’aria nuova nelle stanze di palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi - garantisce Simone Contro - il nostro modello di gestione garantirà milioni di euro di risparmi sulla spesa corrente tagliando senza indugi gli sprechi. Va passata al setaccio la convenzione dei project financing
voluti ancora da Giancarlo Galan sugli ospedali e quella della Pedemontana fortemente imposta da Zaia. L’unico project al mondo in cui se guadagna, guadagna il privato, ma se perde, ripiana il buco il pubblico. Rivolteremo queste logiche dannose per il Veneto, per un Veneto a 5 stelle”.
Simone Contro, referente M5S in Veneto
Strukul e Silvia Gorgi
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità
Vigonza ha ospitato la manifestazione che celebra la bellezza della nostra regione (e non solo): “Non è un concetto astratto ma una forza concreta”
L etteratura, arte e impresa. Tre mondi che spesso vengono raccontati separatamente, ma che nella storia italiana hanno sempre convissuto in un intreccio fertile, creativo e straordinario. Dalla genialità di Palladio alla visione di Canaletto, dal teatro di Goldoni all’audacia di Casanova, la cultura italiana ha saputo trasformare la bellezza in un motore di identità e sviluppo. È proprio a partire da questa consapevolezza che è nata L’IMPRESA DELLA BELLEZZA, una manifestazione ideata e diretta da Matteo Strukul e Silvia Gorgi, organizzata da Sugarpulp in collaborazione con il Comune di Vigonza. Ho fatto una chiacchierata con Matteo Strukul per farmi raccontare la genesi, i contenuti e le ambizioni di un evento che, già alla sua prima edizione, ha saputo imporsi come punto di riferimento nel dibattito culturale regionale
Matteo, come è nata l’idea de L’IMPRESA DELLA BELLEZZA e quale visione volevate portare avanti con questo progetto?
L’idea è nata dal desiderio di raccontare il legame profondo che unisce letteratura, arte e impresa al Made in Italy. Con Silvia Gorgi abbiamo immaginato un appuntamento che fosse al tempo stesso celebrazione e riflessione, capace di portare in scena autori, artisti e artigiani che rappresentano l’essenza stessa del nostro saper fare. Abbiamo scelto la Riviera del Brenta, a Vigonza, perché è un territorio che da sempre vive questa vocazione: qui il bello non è mai stato disgiunto dal lavoro, dalla manualità,
dall’ingegno. Volevamo che la manifestazione fosse un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese, partendo proprio dalla consapevolezza che la bellezza non è un concetto astratto, ma una forza concreta, capace di generare economia, identità e condivisione sociale.
A proposito di “saper fare”, avete coinvolto figure molto diverse fra loro. Ce ne parli?
Abbiamo voluto dare voce a protagonisti che, ciascuno nel proprio ambito, incarnano questa idea di saper fare legato al bello. Red Canzian, ad esempio, ha condotto una riflessione sul suo percorso di artista, compositore e ambasciatore della canzone italiana nel mondo. Non solo musicista, ma anche imprenditore e produttore musicale, capace di trasformare l’esperienza artistica in impresa.
Poi c’è stato Fulvio Marino, che ha raccontato la sua storia di artigiano del pane, nata in una famiglia di mugnai. La sua è una testimonianza preziosa di come un mestiere antico possa diventare oggi non soltanto professione, ma anche narrazione, comunicazione, divulgazione attraverso la televisione.
Francesco Vidotto ci ha portato invece nel cuore della Natura e dell’Ambiente. Per lui non sono soltanto sfondi delle storie che scrive, ma vere e proprie condizioni di vita e grandi temi di riflessione.
Io stesso ho voluto sottolineare come l’arte e la bellezza italiane siano brand potenti del Made in Italy e come possano essere l’asse portante della nostra letteratura.
Alessia Gazzola ha raccontato le sue eroine, da Costanza a Miss Bee, e l’avventura delle serie tv tratte dai suoi romanzi. Ha parlato anche della comunità di lettrici e lettori che la segue con grande affetto. Come ha reagito il pubblico a questa proposta?
La risposta è stata straordinaria. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 ottobre il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza era gremito in ogni ordine di posti. È stata un’emozione fortissima vedere così tanta partecipazione e soprattutto percepire l’interesse autentico delle persone. Già dalla prima edizione la manifestazione si è confermata come un momento imprescindibile per l’intera Riviera del Brenta, una vera occasione di riflessione collettiva. Abbiamo dimostrato che il connubio fra letteratura, arte e impresa non è soltanto possibile, ma è anche capace di aprire prospettive nuove per il territorio e per il tessuto creativo che lo anima.
Nel tuo intervento hai citato figure come Canaletto, Tiepolo, Palladio, Goldoni e Casanova. Che cosa rappresentano per te?
Per me rappresentano la prova concreta che la bellezza, in Italia, è sempre stata un’impresa. Canaletto, ad esempio, fu scenografo prima ancora che pittore, e lo stesso Tiepolo. Palladio non era soltanto architetto,
ma anche lapicida e direttore di cantiere, un uomo capace di unire visione e concretezza. Goldoni, oltre a essere un geniale commediografo, fu anche impresario teatrale. Casanova, dal canto suo, riuscì a imporre il proprio nome come un vero e proprio brand ante litteram. Tutti loro hanno avuto la capacità di circondarsi di agenti, promotori, committenti e mecenati, costruendo attorno alla propria arte un vero e proprio sistema imprenditoriale. È questa, a mio avviso, l’essenza dell’impresa della bellezza. Quindi la bellezza è anche una strategia di comunicazione?
Assolutamente sì. L’IMPRESA DELLA BELLEZZA non vuole essere solo un festival, ma anche un pensatoio. È un laboratorio di idee per costruire nuove strategie di racconto e di comunicazione. Vogliamo riflettere su come la sinergia fra bellezza, cultura, arte e impresa possa diventare uno strumento narrativo-attrattivo. Spesso questo tipo di riflessione manca fra operatori e stakeholder. Eppure credo che proprio qui ci sia una delle chiavi per dare al territorio una nuova consapevolezza, per pensare allo sviluppo e alla condivisione sociale in modo diverso, più profondo e più autentico. Da questo punto di vista devo sottolineare come l’amministrazione comunale di Vigonza non solo ci ha dato piena fiducia, ma ci ha sup-
portato in pieno affinché tutto fosse perfetto.
In che modo pensi che questa manifestazione possa incidere sul futuro della Riviera del Brenta e del Veneto in generale?
La Riviera del Brenta è un luogo che ha sempre vissuto di intrecci fra arte, impresa e bellezza. Pensiamo alle ville venete, simboli straordinari di un’epoca in cui architettura, mecenatismo e manifattura si alimentavano a vicenda. Oggi credo che ci sia bisogno di riscoprire quello spirito, di riportarlo al centro del dibattito pubblico. Con L’Impresa della Bellezza vogliamo mostrare come il territorio possa tornare a essere laboratorio di innovazione culturale e imprenditoriale. Vogliamo stimolare nuove sinergie, nuove opportunità di collaborazione fra chi produce arte, chi la racconta e chi investe nel futuro.
• Chi è
Giacomo Brunoro
Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.
Infine,
Francesco Vidotto
Matteo Strukul
Alessia Gazzola
Educazione e inclusione. Il progetto sostenuto da Fondazione Cariparo
Grazie al sostegno di Fondazione Cariparo e dell’impresa sociale “Con i bambini”, 150 posti gratuiti in 20 scuole dell’infanzia di Padova e Rovigo per combattere la povertà educativa e promuovere un’educazione davvero accessibile
C’anni, ha acceso nuove speranze per
Sintoniz zati
Benvenido: una scintilla che apre le porte del nido a tutte le famiglie
dagogista, educatore e operatore sociale. I tutor hanno accompagnato le famiglie pas-
go. Si chiama rimentale da 3 milioni di euro nato dalla collaborazione tra Fondazione Cariparo e l’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha aperto le porte di 20 scuole dell’infanzia con nido integrato, offrendo 150 posti gratuiti ai bambini dai 12 mesi appartenenti a famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro. Un’iniziativa semplice e rivoluzionaria insieme, che traduce in azione concreta la missione di Fondazione Cariparo: rendere l’educazione un diritto davvero universale, partendo proprio dai primi anni di vita. «L’obiettivo – spiega Alice Bruni, project manager del progetto – era ampliare l’accesso ai nidi anche per chi, pur non vivendo in condizioni di povertà estrema, incontra ostacoli economici, sociali o culturali. Volevamo offrire un’opportunità reale a chi altrimenti avrebbe rinunciato».
catrici ed educatori, coordinata dal Diparti-
La raccolta fondi, ospitata sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo – partner dell’iniziativa – ha raggiunto l’obiettivo di 100.000 euro, poi raddoppiati dalla Fondazione Cariparo. Le risorse sono tornate ai nidi e alle famiglie, generando nuove opportunità educative e nuovi posti per i
Il progetto, avviato nel 2022 e appena concluso, ha messo al centro il benessere del bambino e il sostegno alla famiglia. Accanto al contributo economico, è stata introdotta una figura innovativa, il tutor, a metà tra pe-
to comuni, nidi pubblici e privati, università, enti sociali e famiglie, in un modello di collaborazione che rappresenta una vera e propria comunità educante. Ma la visione della Fondazione è andata oltre la durata del progetto: accanto agli interventi diretti, è stato promosso un percorso di crowdfunding e marketing sociale. In due anni sono stati organizzati circa 50 eventi locali nei territori di Padova e Rovigo per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dei
zo Settore e il Governo. Per attuare i programmi del Fondo, nel 2016 è stata creata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, che ha trovato un partner determinante in Fondazione Cariparo. Insieme hanno tradotto in azioni concrete un principio chiaro: la crescita dei più piccoli è la base di una comunità più equa. ed successo -
FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo,
DUn ecosistema virtuoso che accompagna gli imprenditori verso nuove sfide
Sintoniz zati
motore di crescita per l’azienda, che oggi conta oltre
Con l’Accademia Affiliati Despar Nord investe sugli imprenditori locali
strategica di sviluppo e sostegno al territorio. La rete di imprenditori affiliati al marchio dell’Abete rappresenta una parte importante del tessuto aziendale: un patrimonio imprenditoriale diffuso in tutte le regioni in cui è presente Despar Nord, che esprime ogni giorno i valori del marchio all’interno di punti vendita gestiti con passione, competenza e spirito imprenditoriale. Attualmente sono più di 300 i negozi affiliati che compongono la rete di Despar Nord gestiti direttamente dagli imprenditori sui territori. Per l’azienda sostenere l’affiliazione significa perciò andare oltre il semplice rapporto commerciale, creando un ecosistema virtuoso in cui ogni affiliato possa crescere, evolversi e affrontare le sfide del mercato con strumenti solidi e visione strategica. È per questo che dal 2022 Despar Nord propone l’Accademia Affiliati, un percorso formativo dedicato ai titolari e responsabili dei punti vendita in franchising, concepito per raf-
forzare le competenze manageriali e far emergere un nuovo modello di imprenditore: non solo operativo, ma capace di gestire con leadership e lungimiranza il punto vendita. l percorso è pensato come un viaggio formativo su misura, che alterna momenti teorici, sperimentazioni sul campo, visite in punti vendita italiani ed europei e approfondimenti individuali. Un cammino annuale strutturato in cicli continui di apprendimento, in cui ogni tematica viene affrontata da diverse angolazioni: dalla gestione strategica alla marginalità, dalla leadership alla pianificazione delle gni edizione coinvolge decine di partecipanti in un’esperienza ad alto impatto: grazie al supporto di tutor, referenti e capi area, gli imprenditori sono accompagnati passo dopo passo, fino al project work finale, occasione per mettere in pratica le competenze acqui- in Austria, casa madre di Despar
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
a febbraio 2026 infatti prenderà il via la nuova edizione del percorso formativo e che includerà una decina di nuovi imprenditori, con l’obiettivo di sostenere la crescita dell’imprenditore offrendogli competenze, visione d’insieme e capacità di adattamento in uno scenario in continua evoluzione.
Intervista all’imprenditore affiliato a Despar Nord Marco Baccini
il percorso con l’Accademia degli Affiliati Despar? Quali erano le sue aspettative iniziali e in che modo questo percorso ha arricchito la sua crescita professionale? commercianti che gestiscono il punto vendita dal 1 prenditore debba essere un professionista in grado di affrontare la complessità delle questioni peculiari di ogni attività: commerciali, amministrative, finanziarie, sociali, tecnologiche. La volontà di partecipare all’Accademia degli Affiliati Despar è nata da una mia duplice esigenza, maturata nel momento in cui ho deciso di dedicarmi alla gestione del supermercato di famiglia. Da una parte, questo percorso rispondeva alla mia propensione ad apprendere competenze tecniche e professionali per l’esercizio dell’attività che mi accingevo ad affrontare, in un settore che ha conosciuto evoluzioni importanti e veloci, in relazione alle quali non è più possibile affidarsi solamente all’esperienza o alle capacità commerciali. Dall’altra, sono stato attratto da quello ritengo sia il valore aggiunto
dita?
Devo riconoscere che la formazione praticata è stata completa ed ha fornito ai partecipanti competenze specifiche e trasversali utili ad ogni aspetto dell’attività di gestione di un punto vendita. Dalla formazione sui reparti alla gestione del personale, dagli aspetti finanziari e commerciali alla programmazione degli eventi ed alla visita ai centri logistici. Ognuno di questi temi è stato fondamentale per acquisire la capacità per affrontare le complessità che questo settore pone ogni giorno. Se dovesse consigliare l’Accademia Affiliati Despar a un collega imprenditore, quale sarebbe, secondo lei, il principale valore aggiunto di questa esperienza?
Ritengo che il valore aggiunto sia rappresentato da una serie di fattori. In primo luogo, l’essere costruito per questo settore specifico, requisito essenziale affinché la formazione possa essere puntuale, e soprattutto concreta. Inoltre, altrettanto importanti sono la possibilità di rapportarsi e
confrontarsi con colleghi dello stesso settore, di stringere conoscenze ed amicizie che vanno oltre il rapporto lavorativo e, infine, l’organizzazione ottimale di ogni sessione, che rende le trasferte piacevoli. Per questo ringrazio Despar Nord per la lodevole iniziativa, rendendomi orgoglioso di farne parte.
Punto vendita affiliato a Despar di San Piero in Bagno (FC)
TUDIO BE OLINI
Sintoniz zati
t Giuseppe Be go specialista odontostom cio di luce nel mondo dell odontoi
La nostra filosofia di azione si basa e come tale deve essere valutato
IMPLANTOLOGIA E CHIRURGIA
piccoli o grandi con innesti ossei o nei casi
Parodontologia
Pedodonzia
Protesi fissa e rimovibile
RILASSAMENTO E BIORIVITALIZZAZIONE DEL VOLTO TERAPIA ANTALGICA E FISIOTERAPIA
DELL'ARTICOLAZIONE MANDIBOLARE INFILTRAZIONI
disagi nel corso del giorno (pranzi, motivi di lavoro ... ) esistono allineatori con forze calibrate che consentono di giungere ai risultati indossando gli apparecchi solo durante il sonno.
LO STAFF
Erika, Michaela, Rossella, Cinzia
I PAZIENTI: VOI ... vi aspettiamo
Tutti i pagamenti sono finanziabili o dilazionabili senza richie sta di interessi
Ottobre Rosa: il Polesine si illumina di prevenzione
orna “Donne... Il Seno di Poi”: oltre 60 eventi in tutto il territorio per promuovere salute, consapevolezza e solidarietà.
Anche quest’anno, il Polesine tinge di rosa il mese di ottobre con un messaggio potente e necessario: la prevenzione salva la vita. Prende ufficialmente il via l’edizione 2025 di “Donne… Il Seno di Poi”, la rassegna di eventi promossa da ANDOS Rovigo (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), che accompagna il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno con un calendario fittissimo di appuntamenti.
Sono 13 i Comuni coinvolti con incontri tematici che affronteranno la prevenzione da più angolazioni: dalla salute fisica a quella emotiva, dall’alimentazione all’uso dell’intelligenza artificiale in medicina, fino alla valorizzazione dell’estetica oncologica. Tutti eventi ad accesso gratuito, rivolti a donne e famiglie.
Tra i momenti più attesi, il Flash Mob del 1° ottobre in Piazza Vittorio Emanuele a Rovigo, con gli studenti di ENAIP Rovigo e Atelier Danza sulle note di “Basta Poco” di Giovì, per dire insieme “Stop al tumore al seno”.
Torna anche l’evento “Bellezza e Benessere in Fiera” il 19 ottobre nella sede ENAIP di Rovigo: oltre 40 espositori per un’esperienza immersiva tra trattamenti, sport, alimentazione e incontri con esperti.
Spazio alla danza anche con la rassegna “D come Danza, D come Donna”, in di-
Oggi siamo sommersi da pubblicità e telefonate che invitano a provare apparecchi acustici una diagnosi adeguata.
verse città del Polesine, per parlare di cura del corpo e prevenzione attraverso il linguaggio del movimento.
Nel cartellone anche la rassegna artistica “La Donna nell’Arte”, che porta musica, poesia, scienza e mostre fotografiche nei teatri e negli spazi espositivi di Adria, Bosaro e Stienta. Momenti per riflettere sul corpo femminile, ma anche per raccontare storie di rinascita.
Torna il percorso “La Vista, bene prezioso” con controlli gratuiti della vista in varie sedi ANDOS e farmacie. In parallelo, “Ti Ascolto” offre test audiometrici gratuiti in 12 località del territorio. “Donne in Corsa – Life is Pink”, infine, coinvolgerà 34 Comuni in camminate, maratone, gite in bicicletta e tornei sportivi. Obiettivo: sensibilizzare sull’importanza del movimento e della corretta alimentazione, grazie anche ai rinfreschi “salutisti” a km zero proposti dopo ogni evento. Quest’anno ANDOS lancia anche “A colloquio con lo specialista”, un nuovo servizio di consulenza medica gratuita in diverse sedi comunali, per spiegare percorsi di prevenzione e diagnosi sempre più personalizzati. Prenotazioni al numero: 351 939 3566. Anche quest’anno, il progetto è sostenuto da Regione Veneto, Provincia di Rovigo, ULSS 5 Polesana, Istituto Oncologico Veneto, insieme a una rete di enti, associazioni e realtà del terzo settore che rappresentano l’anima di una comunità unita attorno alla salute delle donne.
Non lasciarti convincere chi non conosce ancora la tua salute uditiva: per migliorare l’udito in modo efficace, è fondamentale un approccio medico specialistico.
Al via la campagna antinfluenzale 2025-2026 dell’ULSS 5 Polesana
È ufficialmente partita anche nel Polesine la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2025-2026, avviata in contemporanea su tutto il territorio regionale lo scorso 1° ottobre. L’ULSS 5 Polesana invita la popolazione ad aderire numerosa, seguendo lo slogan scelto a livello regionale:
“Proteggi te stesso, proteggi gli altri”.
«La vaccinazione rappresenta la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza – spiega la direttrice della UOC Igiene e Sanità Pubblica, dr.ssa Federica Fenzi –. In Italia l’influenza causa ogni anno circa 8.000 decessi e incide fortemente sul sistema sanitario e socioeconomico, colpendo soprattutto le persone anziane e fragili. L’obiettivo della campagna è ridurre il rischio di malattia, ospedalizzazione e trasmissione del virus, ma anche i costi sociali. Vaccinarsi è un gesto di responsabilità e di valore etico verso l’intera comunità».
Per favorire la più ampia adesione, l’Azienda sanitaria organizzerà open day vaccinali in diversi punti del territorio, così da offrire a tutti l’opportunità di proteggersi in modo semplice e accessibile.
L’influenza – spiega l’ULSS 5 – è una malattia infettiva respiratoria a insorgenza brusca, con febbre elevata (≥38°C) e sintomi come cefalea, brividi, tosse, dolori muscolari e congestione nasale. I vaccini disponibili coprono tutti i ceppi virali attesi per questa stagione, incluso il virus di tipo B. Le somministrazioni possono essere effettuate tramite il proprio Medico di Medicina Generale, il Pediatra di Libera Scelta o presso le farmacie aderenti. Un impegno condiviso, conclude l’Azienda sanitaria, per difendere la salute di ciascuno e dell’intera comunità.
Ascoltare è un dono che possiamo riscoprire insieme
Le difficoltà dell'udito possono avere origini diverse e richiedere l'intervento di più specialisti: O.R.L.,otochirurghi, audiologi, audiometristi, audioprotesisti, esperti in impianti cocleari,
In ambienti con acustica complessa, come un'assemblea, ascoltare ogni parola può sembrare una sfida. Eppure, ci sono momenti in cui cogliere anche le parole più discrete è essenziale per vivere appieno il
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Grazie alla collaborazione tra specialisti e audioprotesisti esperti, è possibile tornare ad ascoltare con chiarezza, riscoprendo il valore delle voci che ci circondano.
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altri.
1,8 milioni per il “Progetto Sollievo” a sostegno di anziani con Alzheimer e Parkinson
Più risorse per il “Progetto Sollievo”: la Regione Veneto investe 1,8 milioni per sostenere malati neurodegenerativi e famiglie. In dieci anni i centri sono passati da 106 a 226
Icentri di accoglienza sono passati da 106 a 226 in dieci anni, coinvolgendo oltre 2.500 volontari e più di 3.600 persone assistite
Un aiuto concreto per chi vive ogni giorno la fatica di accudire un familiare fragile. La Giunta regionale del Veneto ha deciso di aumentare i fondi destinati al “Progetto Sollievo”, l’iniziativa che offre sostegno alle persone con malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson, e sollievo alle famiglie che se ne prendono cura. L’investimento complessivo sale così a 1,8 milioni di euro, con un incremento di 200mila euro rispetto all’anno precedente. «Dal 2015 i centri sono più che raddoppiati – sottolinea l’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin – passando da 106 a 226, di cui 21 dedicati specificamente al Parkinson». Gli spazi, nati in via sperimentale nel 2013, accolgono
le persone per alcune ore alla settimana, offrendo attività di socializzazione e interventi mirati condotti da professionisti. Un servizio che, allo stesso tempo, permette ai caregiver di avere momenti di respiro e supporto.
Il progetto, parte integrante del Piano socio-sanitario regionale, oggi può contare sull’impegno di circa 2.500 volontari, di cui oltre 1.100 giovani, distribuiti in tutte le province venete. Sono più di 3.600 le persone assistite regolarmente, con una presenza capillare che tocca quasi tutte le
Ulss del territorio. In alcune aree, tuttavia, la domanda è superiore all’offerta e non mancano le liste di attesa.
Il nuovo finanziamento, valido fino al 31 dicembre 2026, verrà suddiviso tra le nove aziende sanitarie locali, con aumenti consistenti per la Marca Trevigiana, la Serenissima e la Scaligera. «Il riconoscimento e il radicamento che queste iniziative hanno saputo conquistare ci hanno spinto a potenziare le risorse – conclude Lanzarin – così da rispondere a una domanda che cresce di anno in anno». Volontariato.
l giorno d’oggi siamo sempre più sedentari, e spesso senza accorgercene assumiamo posizioni che fanno male al nostro corpo. Siamo seduti in macchina per molto tempo, trascorriamo ore al computer e facciamo meno sport, a causa della vita sempre più frenetica. Il risultato è che il corpo si “vendica” con dolori che, se non trattati, diventano
Il Veneto rafforza i Centri antiviolenza e le Case rifugio con
nuove regole e un piano triennale
La Regione proroga i requisiti minimi delle strutture esistenti e approva il Piano strategico 2025-2027 per garantire protezione, sostegno e percorsi di autonomia alle donne vittime di violenza Una nuova spinta contro la violenza sulle donne arriva dal Veneto. La Regione ha annunciato oggi il proseguimento del sostegno ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio, grazie alla proroga dei requisiti minimi per un anno e all’approvazione del Piano strategico nazionale triennale 2025-2027.
L’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha sottolineato l’importanza di questa giornata: “Il Veneto continua a essere in prima linea nella lotta contro la violenza di genere. Grazie a questa proroga, tutte le strutture presenti sul territorio mantengono il loro ruolo di presidio sicuro, offrendo accoglienza, ascolto e protezione alle donne e ai loro figli”.
Il nuovo Piano strategico si colloca in continuità con quello precedente 2021-2023 e prevede quattro linee di intervento principali: prevenzione, protezione e sostegno, perseguire e punire, assistenza e promozione. L’obiettivo è garantire non solo protezione immediata, ma anche percorsi di autonomia e rinascita per le vittime.
“Il nostro impegno – ha aggiunto Lanzarin – è che ogni donna in Veneto possa contare su un sistema capillare, stabile e affidabile. La proroga e il nuovo Piano rafforzano i servizi esistenti e aprono la strada a una futura Intesa definitiva con requisiti aggiornati, già valutati dalla Commissione interregionale per le politiche sociali”.
sempre più frequenti e lancinanti. Torcicollo, mal di schiena, dolori lombari e cervicali… la lista si allunga giorno dopo giorno. Le soluzioni tradizionali spesso sono ineffi caci. I farmaci danno sollievo per poco tempo e la fisioterapia classica offre solo un benefi cio temporaneo. Esiste però un trattamento mirato che elimina il dolore
Ce ne parla il dott. Davide Raimondi, fasciaterapeuta (fasciaterapeuta.it).
- ci racconta - è l’insieme dei punti chiave del nostro corpo; un tessuto connettivo che ricopre muscoli, vasi sanguigni e nervi e permette alle strutture del nostro corpo di scivolare delicatamente l’una sull’altra. Quando uno degli oltre duecento punti che la compongono si irrigidisce nascono le fi tte, i crampi e tutti i sintomi più dolorosi. Inoltre un punto bloccato può infl uenzarne altri, e il dolore si propaga da
Trattare solo il muscolo, come si fa normalmente in fisioterapia, offre al paziente
solo un palliativo e il dolore torna dopo poco. Intervenendo sulla Fascia, invece, si riesce a risolvere il problema defi nitivamente. Di solito bastano solo tre sedute. Si tratta di un trattamento doloroso e per questo poco usato, perché il fasciaterapeuta va a manipolare proprio i punti bloccati, che sono ipersensibili; ma il sollievo è immediato e duraturo. Un po’ come una medicina molto amara, che però ti guarisce davvero. Il fasciaterapeuta può anche trattare blocchi molto vecchi, rimuovendo la causa del dolore e permettendo al paziente di liberarsi dai farmaci e tornare finalmente a muoversi senza soffrire.
Numero verde anti-suicidi del Veneto, 7.757 persone hanno chiesto aiuto in due anni
Dal 2023 a oggi, il servizio regionale attivo 24 ore su 24 continua a offrire ascolto e supporto immediato a chi attraversa momenti di crisi
In poco meno di due anni, 7.757 persone in difficoltà si sono rivolte al numero verde gratuito contro i suicidi 800 334343, servizio della Regione del Veneto attivo giorno e notte per offrire ascolto psicologico immediato. «È una mano tesa a chi affronta momenti di forte crisi, per non lasciarli soli», ha sottolineato l’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, ricordando l’importanza del servizio in occasione della Giornata mondiale della prevenzione del suicidio, che si celebra il 10 settembre.
Il numero verde è nato nel 2012 durante la crisi economica che aveva colpito duramente imprenditori e famiglie venete. Nel 2016 è stato potenziato per assistere i risparmiatori coinvolti nel fallimento delle banche popolari locali, e durante la pandemia da Covid-19 si è rivelato uno strumento fondamentale per affrontare difficoltà economiche, lavorative e sociali.
Dal settembre 2023, il servizio è stato riorganizzato grazie a una collaborazione tra pubblico e privato sociale: Azienda Zero e la Cooperativa Mano Amica hanno preso in carico la gestione, precedentemente affidata all’Ulss 7 Pedemontana.
I dati raccolti evidenziano che il 49% degli utenti è uomo e il 51% donna. La fascia d’e-
tà più rappresentata è quella tra i 46 e i 64 anni (33%), seguita dai 26-35enni (20%) e dai giovani tra 18 e 25 anni (11%). Le chiamate provengono soprattutto da Padova (26%), Venezia e Vicenza (15% ciascuna), Treviso (14%), Verona (10%), mentre le province di Rovigo e Belluno registrano percentuali più basse. Nella maggior parte dei casi, le persone con-
tattano il numero verde per crisi personali, ma circa 1 chiamata su 10 riguarda ideazioni suicide.
«Dopo tanti anni – ha concluso Lanzarin –questo servizio resta un presidio fondamentale per il benessere psicologico dei veneti. È un motivo di orgoglio vedere che la Regione continui a sostenere chi ha bisogno di aiuto».
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Nuova intesa tra farmacisti e Carabinieri
Presso la sala Pescheria Nuova di Corso del Popolo a Rovigo, si è svolto un incontro di aggiornamento organizzato dall’Ordine dei Farmacisti della provincia sui temi delle ricette false e dei farmaci “da sballo”. All’iniziativa hanno partecipato il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Rovigo, Dott. Alberto Melloncelli, che ha moderato la serata, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Edoardo Campora il Comandante del Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Milano, Tenente Colonnello Filippo Bentivogli, e la ricercatrice Dott.ssa Isabella Canazza, vincitrice del “Premio F. Cannavò” per meriti scientifici e professionali.
Dopo i saluti iniziali, il Colonnello Campora ha illustrato l’organizzazione dell’Arma dei Carabinieri e il ruolo del reparto NAS, introducendo il Ten. Col. Bentivogli che ha portato i saluti del Comandante dei NAS, Generale di Brigata Raffaele Covetti. Durante l’incontro, i farmacisti hanno ricevuto consigli pratici per riconoscere e contrastare il fenomeno delle ricette false, spesso utilizzate per ottenere farmaci destinati all’abuso. La Dott.ssa Canazza ha approfondito il tema dell’uso non terapeutico dei medicinali, evidenziando rischi e criticità.
L’evento ha registrato una partecipazione significativa, con oltre cento farmacisti presenti, insieme alla consigliera regionale Laura Cestari, al Presidente dell’Ordine dei Medici di Rovigo, Dott. Noce, e a rappresentanti dell’Università. L’iniziativa ha confermato l’importanza della collaborazione tra farmacie e Carabinieri, istituzioni fondamentali per la sicurezza e la salute, presenti capillarmente in una provincia caratterizzata da numerosi piccoli centri.
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