laPiazza di ROvigo - Dicembre 2025

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di Rovigo

Ulss 5 Polesana prima in Italia per l’assistenza domiciliare e seconda per lo screening del colon

Le sfide di Stefani

Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.

Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.

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Giovanni Manildo: “Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”

Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti

NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI

I NEGOZI DI PROSSIMITA’

Dal grande albero di Piazza Vittorio Emanuele al Magical Christmas Village e al Villaggio di Babbo Natale, la città offre momenti di gioia, condivisione e iniziative culturali fino all’Epifania

Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025

Il sindaco Valeria Cittadin ha ricevuto a Palazzo Nodari il nuovo comandante della Guardia di Finanza tenente colonnello Alberto Cavallo CONTROLLO DEL TERRITORIO, COLLABORAZIONE

I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”

Veneto che verrà Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.

Il
Servizi alle pagg. 8 e 9
Servizio

Natale

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l’eccellenza

della tradizione Sintoni zati sul

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Venezia it’s Christmas Time

Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni

arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gaz zera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.

e vie limitrofe Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piaz z a Ferretto) e Marghera (piaz z a Mercato) Concer ti, spettacoli, mostre, teatri.

Dalla Rovigo-Dakar alla sala consiliare

Èstato accolto nei giorni scorsi in Municipio il rodigino Dario Vigo, protagonista di una nuova, sorprendente impresa: raggiungere Dakar partendo da Rovigo in sella alla sua inseparabile Vespa.

Un viaggio di 29 giorni, lungo 10.500 chilometri, attraversando Francia, Spagna, Marocco, Mauritania e Senegal. Due continenti, cinque Stati e un sogno che si è trasformato in realtà.

Ad accoglierlo nella sala consiliare il sindaco Valeria Cittadin e l’assessore Michele Aretusini, che hanno voluto congratularsi con lui per il coraggio, la determinazione e lo spirito di esplorazione che da anni lo accompagnano. Presenti anche il presidente del Vespa Club Rovigo, Roberto Bombonato, e il consigliere Maurizio Berti.

Vigo, originario di Grignano Polesine, non è nuovo a imprese straordinarie. Dal primo viaggio compiuto a 21 anni, ha girato il mondo sempre in Vespa, raccogliendo esperienze, storie, incontri e affrontando le più diverse situazioni.

A ogni tappa ha saputo immergersi nelle culture locali, costruendo rapporti e amicizie che oggi rappresentano parte del suo prezioso bagaglio di vita.

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it

Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.

Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.

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Fiamme Gialle. Il sindaco Cittadin incontra il nuovo comandante della Guardia di Finanza di Rovigo

Una collaborazione continua tra le istituzioni per il controllo capillare del territorio

Il sindaco di Rovigo, Valeria Cittadin, ha ricevuto a palazzo Nodari il Tenente Colonnello Alberto Cavallo, nuovo comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Rovigo, e il Tenente Colonnello Sebastiano Mario Rizzo, che lascia il servizio attivo dopo 41 anni di onorata carriera. Un incontro istituzionale volto a dare il benvenuto al nuovo comandante e a esprimere gratitudine al comandante uscente per il suo lungo e proficuo impegno al servizio della sicurezza del territorio.

Durante l’incontro, il sindaco

Cittadin ha formulato le sue più sentite congratulazioni al Tenente Colonnello Cavallo, augurandogli un successo continuo nel suo nuovo incarico, e ha espresso un ringraziamento particolare al Tenente Colonnello Rizzo per il prezioso lavoro svolto in questi anni, evidenziando il suo impegno instancabile nella protezione della comunità.

“Siamo grati per il contributo che il Tenente Colonnello Rizzo ha dato alla nostra città e al nostro territorio – ha dichiarato il sindaco –. Il suo lavoro ha avuto un impatto signifi-

cativo sulla sicurezza dei cittadini e sulla lotta contro i crimini economici e finanziari. Allo stesso tempo, auguro al Tenente Colonnello Cavallo di proseguire su questa strada, rafforzando la sinergia tra le istituzioni e continuando a proteggere il nostro territorio.”

Il sindaco ha poi ribadito l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e l’amministrazione comunale, sottolineando che la sicurezza è una priorità per l’amministrazione e che la cooperazione tra le istituzioni è fondamentale per ga-

rantire un ambiente sicuro per tutti. “L’impegno delle forze dell’ordine è essenziale, e noi continueremo a lavorare fianco a fianco con loro per garantire un Rovigo sempre più sicuro e protetto”, ha aggiunto Cittadin.

Il Tenente Colonnello Sebastiano Mario Rizzo, che ha recentemente raggiunto i limiti di etàper il pensionamento, ha salutato con emozione l’istituzione e i colleghi, guardando indietro con orgoglio ai tanti anni di servizio e ai risultati ottenuti nel contrasto alla criminalità economica. Rizzo ha ricevuto un riconoscimento per la sua lunga e prestigiosa carriera, che ha contribuito a rafforzare la presenza e l’efficacia della Guardia di Finanza sul territorio polesano.

Corazzari esulta per la Lega: “I veneti confermano fiducia a Stefani”

Cristiano Corazzari, candidato alle recenti elezioni regionali e già assessore alla Cultura, allo Sport e alla Caccia, ha commentato con entusiasmo l’esito del voto. Intervistato da Radio Veneto 24, Corazzari ha sottolineato come i cittadini abbiano dimostrato ancora una volta grande fiducia nei confronti della Lega e del presidente regionale Alberto Stefani, con un sostegno straordinario per Luca Zaia. Secondo l’ex assessore, il successo della Lega in Veneto nasce da un rapporto stretto tra il parti-

to e il territorio e da una gestione politica ritenuta positiva dagli elettori. “Direi che questa è la dimostrazione di come il buon governo della Lega nel Veneto abbia pesato sul voto dei cittadini”, ha spiegato Corazzari. Corazzari ha poi evidenziato il ruolo centrale di Zaia nella campagna elettorale, definendolo “come mettere il turbo”. Pur sottolineando che la Lega avrebbe comunque ottenuto un buon risultato, il candidato ha evidenziato come l’affetto dei veneti verso il presidente sia “profondo e trasver-

Valeria Mantovan conquista un posto in Giunta Regionale con il suo primato nel Rodigino

Valeria Mantovan, già assessore regionale, è stata eletta tra i nuovi membri della Giunta Regionale, distinguendosi per il miglior risultato della provincia con Fratelli d’Italia. La consigliera neo-eletta ha voluto ringraziare personalmente i cittadini che l’hanno votata, sottolineando il ruolo decisivo della sua città natale,

Porto Viro. “Ringrazio le 4.850 persone che hanno riposto fiducia in me, permettendomi di ottenere il miglior risultato in provincia. Un grazie speciale va anche a casa mia, Porto Viro, che con oltre 1.000 preferenze mi ha sostenuta e resa orgogliosa”, ha dichiarato. Mantovan ha evidenziato anche la responsabilità che

deriva dalla fiducia dei cittadini: “Sono felice e soddisfatta del risultato, ma con questa gioia arrivano grandi responsabilità. La fiducia che ci è stata affidata va rispettata senza perdere tempo. Continueremo a lavorare come sempre e ci metteremo subito all’opera per il bene del Veneto”. (r.r.)

sale a tutti i partiti politici”, rendendolo un vero punto di riferimento per la comunità. 1764149910920.jpg Non è mancata una riflessione sull’astensionismo, fenomeno che ha caratterizzato le elezioni in tutta Italia. “È un problema diffuso in tutto il Paese –ha spiegato Corazzari – e dobbiamo dare segnali concreti di una politica vicina ai cittadini e ai loro problemi, dimostrando che il voto conta davvero. Quando si promette qualcosa in campagna elettorale, va portato avanti”.

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Natale da vivere/1. Luminarie, mercatini e spettacoli per grandi e bambini

La città si accende per il Natale

C

on l’accensione delle luminarie e del grande albero di Natale, Rovigo ha dato ufficialmente il via al ricco calendario di appuntamenti che accompagnerà cittadini e visitatori fino all’Epifania L’edizione di quest’anno, come hanno spiegato il sindaco Valeria Cittadin e l’assessore alla Cultura, Eventi e Manifestazioni Erika De Luca, durante la presentazione a Palazzo Nodari, si distingue per un’offerta ancora più ampia e suggestiva, pensata per coinvolgere soprattutto bambini e famiglie, ma anche scuole, associazioni e realtà del territorio. Per tutto il periodo che precede il Natale, la città sarà animata da numerose attività e attrazioni, pensate per offrire momenti di gioia e occasioni di incontro e condivisione. Le principali attrazioni di Buon Natale a Rovigo 2025: Mercatini di Natale e il suggestivo Mercatino del Re, a cura della Pro Loco città di Rovigo, con degustazioni di prodotti tipici locali in piazza Vittorio Emanuele. Magical Christmas Village in piaz-

za Annonaria, che ospiterà scuole, associazioni sportive e realtà del territorio con laboratori, performance e momenti di condivisione. Villaggio di Babbo Natale in piazza Matteotti, un luogo incantato dove i bambini potranno incontrare Babbo Natale, consegnare la loro letterina e partecipare a giochi e attività dedicate.

“Il nostro obiettivo – ha dichiarato il sindaco Valeria Cittadin – è investire in eventi e momenti ricreativi per la città, a sostegno anche del commercio locale. Vogliamo dare alla comunità la possibilità di vivere Rovigo in maniera positiva. L’anno scorso è stato un bel Natale e quest’anno sarà ancora più ricco, con un programma capace di valorizzare il cuore della città e renderlo accogliente e vivibile. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita di questo importante progetto natalizio”.

Durante tutto il periodo festivo, i negozi resteranno aperti anche nel weekend, mentre un trenino gratuito porterà in giro per la città

bambini e famiglie nelle tre domeniche di dicembre. Tra le iniziative culturali spicca “Canto di Natale” al Museo Grandi Fiumi, con tre appuntamenti nella Sala Rotary del Museo il 6, 13 e 20 dicembre alle ore 15.30. In piazza XX Settembre sarà allestito un bosco urbano, mentre per Capodanno è previsto un concerto in piazza Vittorio Emanuele II. La Giunta comunale porterà inoltre auguri e dolcetti nelle scuole del territorio. “Natale

Un calendario pensato per i bambini, le famiglie e tutta la città

Rovigo sceglie di vivere il Natale con uno sguardo privilegiato verso chi più di tutti incarna la meraviglia delle feste: i bambini. È questa la linea tracciata dall’amministrazione comunale per l’edizione 2025 del calendario natalizio, un progetto ampio e partecipato, pensato per intrecciare magia, inclusione e comunità. “Natale è tradizione, ma è soprattutto magia e attenzione per i più piccoli – sottolinea l’assessore Erika De Luca –. Per questo motivo abbiamo voluto dedicare un’attenzione particolare al mondo dei bambini, dei giovani e naturalmente delle famiglie. L’intero programma è costruito con questo specifico obiettivo”.

Al centro del progetto c’è piazza Annona-

ria, che per tutto il periodo natalizio ospiterà una grande tensostruttura trasformata nel Magical Christmas Village, uno spazio che accoglierà: associazioni culturali, sportive e sociali del territorio, laboratori creativi e momenti di animazione, le attività delle scuole di Rovigo, protagoniste con recite, canti e iniziative speciali. Le scuole saranno parte integrante: “Accoglieremo i bambini con i loro insegnanti per le recite natalizie, valorizzando il loro impegno e offrendo loro uno spazio”, spiega l’assessore De Luca.

La festa non si fermerà alla tensostruttura. Il programma prevede: il Villaggio di Babbo Natale in piazza Matteotti, l’animazione itinerante nelle principali piazze, le

è tradizione – ha concluso l’assessore De Luca – auguro a tutti di guardare con gli occhi dei bambini e di cogliere ogni piccolo gesto di condivisione, speranza e futuro. È nostro desiderio che questo sia un Natale magico”. Soddisfazione anche da parte di Marco Bressanin, presidente della Pro Loco città di Rovigo, che ha ricordato la lotteria natalizia con primo premio di mille euro da spendere nelle attività della città.

attività pensate per le famiglie e i più piccoli, spettacoli, intrattenimento e laboratori creativi. L’amministrazione riproporrà il tour nelle scuole. “L’anno scorso siamo andati con Babbo Natale e gli elfi – ricorda De Luca –. Quest’anno ho proposto di introdurre anche il Grinch, un personaggio che piace molto ai bambini e che porta con sé un messaggio di trasformazione e riscoperta del Natale”.

L’assessore chiarisce con un sorriso: “Non saremo noi dell’amministrazione a vestirci da personaggi. Visiteremo le scuole come amministratori, accompagnati da figuranti professionisti”. La magia sarà il filo rosso per un Natale che appartiene a tutti, ma parla prima di tutto ai più piccoli. (g.f.) Erika De Luca

I biglietti saranno disponibili negli esercizi aderenti e all’interno della “casetta” della Pro Loco in piazza Vittorio Emanuele II. Parere positivo anche da Giancarlo Zanella, presidente di Cofipo, e Gianluca Masiero, direttore artistico dell’agenzia CosplayAndNerd, felici di essere partner di un progetto che coinvolge tutta la città e promette di rendere Rovigo un vero centro di festa e magia natalizia.

Guendalina Ferro

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Natale da vivere/2. Nel cuore della città nasce il Magical Christmas Village

Magical Christmas Village: piazza Annonaria si trasforma nella Sala Grande di Hogwarts

Rovigo si prepara a vivere un Natale straordinario, fatto di atmosfere incantate, luci scintillanti e un calendario di appuntamenti pensato per coinvolgere l’intera comunità. Tra le novità più attese, il Magical Christmas Village, che per tutti i fine settimana di dicembre e della “lunga” epifania, si trasformerà in un vero e proprio tributo al mondo di Harry Potter, pronto a regalare un’esperienza immersiva a famiglie, bambini e appassionati. Un’iniziativa che, come ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Eventi e Manifestazioni Erika De Luca, la tensostruttura in piazza Annonaria, rappresenta “uno spazio che ospiterà associazioni culturali, sportive e sociali, ma soprattutto un’animazione dedicata ai più piccoli e alle famiglie, ispirata proprio al mondo di Harry Potter”.

A presentarlo è stato Gianluca Masiero, organizzatore e direttore artistico dell’iniziativa, durante la conferenza di Palazzo Nodari: “La parola d’ordine sarà magia. È il filo conduttore di tutto il Natale Rovigo 2025 e il Magical Christmas Village offrirà un viaggio unico nel mondo della fantasia, creato per coinvolgere e stupire bambini e famiglie”. Il villaggio, allestito sotto la tensostruttura di piazzetta Annonaria,

riprodurrà l’atmosfera della celebre Sala Grande di Hogwarts, dando forma a un vero set natalizio a tema. Qui saranno esposti manufatti artistici a grandezza naturale, riproduzioni fedeli degli oggetti magici apparsi nei film della saga.

“Uno degli elementi più attesi –spiega Masiero – saranno gli oggetti iconici ricreati da artisti specializzati: bacchette, libri, calderoni e altri dettagli che renderanno il percorso un’avventura per gli occhi”. Nei fine settimana, dalle 15 alle 19, i piccoli visitatori potranno partecipare alla cerimonia del Cappello Parlante, farsi smistare nelle quattro casate e vivere un percorso animato da figuranti professionisti che interpreteranno professori e studenti della scuola di magia: da Silente a Piton, fino ai personaggi più amati dagli appassionati. L’ingresso sarà gratuito e senza prenotazione. Fra gli animatori più attesi ci sarà anche Nina, una giovane cosplayer che interpreta Cho Chang, una delle protagoniste della casa Corvonero. Nina racconta con entusiasmo: “Sono cresciuta con i libri della Rowling. Li ho letti e riletti e poter riportare in vita quei personaggi per me è un sogno. Ogni volta che interpreto Cho Chang cerco di curare ogni dettaglio, perché i bambini

possano credere davvero che quel personaggio esista e vivere un momento di pura gioia. Il mio obiettivo è farli divertire.” Spiega poi la scelta del personaggio:“Cho Chang mi rappresenta: è intelligente, risolve enigmi, sembra secondaria ma poi diventa fondamentale nella storia. È un modello positivo e adoro interpretarla”. Il Magical Christmas Village sarà attivo tutti i sabati e le domeniche, con un’estensione dedicata anche al giorno della Befana, per concludere il periodo natalizio con un’ultima giornata magica. Masiero conferma: “Siamo felici e orgogliosi di essere partner del progetto Buon Natale Rovigo. Il villaggio è pensato come un percorso emozionale che parla ai bambini, ma conquista anche gli adulti, grazie alla qualità delle scenografie e all’atmosfera da fiaba”.

Guendalina Ferro

Turismo invernale in Veneto: montagne e qualità trainano una stagione positiva

Il turismo veneto si prepara a una stagione invernale positiva, sostenuto da tendenze che confermano la solidità del settore e l’attrattività della regione. Secondo un recente sondaggio, il 31% degli intervistati sceglierà il Veneto come meta per le proprie vacanze, mentre oltre la metà opterà per altre destinazioni italiane e un 40% guarderà all’estero. Per l’inverno, la montagna si conferma protagonista: il 57% degli intervistati indica le località montane come prima scelta, premiando comprensori attenti alla qualità dei servizi, alle attività outdoor e alla sostenibilità ambientale. Le città d’arte ottengono invece il 25% delle preferenze, a testimonianza della forza del patrimonio culturale veneto e

della capacità dei centri storici di attrarre visitatori anche nei mesi più freddi, grazie a musei, eventi e iniziative dedicate. Tra le motivazioni che guidano la scelta, la ricerca di tranquillità, qualità della vita e relax emerge come fattore determinante per il 58% dei vacanzieri. Un orientamento chiaro, che invita

gli operatori del settore a puntare su accoglienza personalizzata, benessere, cura dei dettagli e proposte su misura, elementi sempre più centrali nella competitività delle destinazioni. Per quanto riguarda l’ospitalità, bed & breakfast (32%) e hotel (29%) guidano le preferenze, mentre gli appartamenti turistici si attestano al 17%. La predominanza delle prenotazioni online, che raggiungono il 76%, conferma l’importanza strategica della presenza digitale, anche se un 14% continua a rivolgersi alle agenzie tradizionali, riconoscendo il valore della consulenza esperta. Un quadro complessivo che conferma come il turismo invernale veneto continui a crescere puntando su qualità, autenticità e servizi evoluti. (s.b.)

In piazza Annonaria il Villaggio ispirato al mondo di Harry Potter con scenografie, laboratori e personaggi per un dicembre magico

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Intervento tempestivo della Polizia che blocca e allontana il delinquente

N

otte movimentata nel cuore di Rovigo, dove un uomo di origine marocchina, già conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti comportamenti turbolenti, è stato denunciato dopo aver danneggiato arredi esterni di un locale e alcuni addobbi natalizi collocati nelle vetrine e negli spazi commerciali di piazza Vittorio Emanuele.

Gli agenti della squadra volanti, impegnati nei consueti controlli sul territorio, sono intervenuti rapidamente per ricostruire la dinamica dei fatti e riportare la situazione alla normalità. Al termine degli accertamenti, per l’uomo è scattata una denuncia a piede libero. Contestualmente è stato applicato anche il provvedimento di allontanamento dalla cosiddetta “zona rossa”, misura preventiva introdotta per garanti-

re maggiore sicurezzanelle aree più sensibili della città.

Non si tratta di un episodio isolato. Nelle ultime settimane altri atti vandalici avevano riguardato i dehors dei locali situati tra Corso del Popolo e

il Duomo, interventi che avevano richiesto nuovamente l’intervento tempestivo della polizia. Anche in quel caso i danni, seppur non gravi, avevano creato forte preoccupazione tra commercianti e residenti.

Fabio Benetti (Fratelli d’Italia): “Il Polesine deve avere voce a Venezia”

Fabio Benetti esprime soddisfazione per l’esito della sua prima campagna elettorale provinciale: “Sono estremamente contento del risultato ottenuto e voglio ringraziare chi mi ha dato fiducia in questa avventura. Ma più importante del successo personale è il consolidamento di Fratelli d’Italia in Veneto, confermando i valori a cui il partito è da sempre legato”. Nonostante la spinta di Luca Zaia abbia dominato la scena elettorale, Benetti sottolinea che la sua squadra ha ottenuto un buon risultato e potrà avere un peso significativo nel prossimo Consiglio regionale, sia per quanto riguarda gli assessorati che il numero di consiglieri: “Abbiamo una base solida per ampliare il nostro consenso e realizzare i programmi della campagna elettorale nei prossimi cinque anni”. Riguardo all’astensionismo, Benetti lo attribuisce al distacco tra politica e cittadini negli ultimi anni, accentuato dalla digitalizzazione e dalla perdita del contatto diretto con le persone: “La politica è stare in mezzo alla gente, avere il confronto diretto e costruire un dialogo reale. Oggi, purtroppo, troppo spesso questo manca”. 1762784869206.gif Infine ha sottolineato le potenzialità del Polesine: “Non siamo inferiori ad altre province, abbiamo peculiarità uniche da valorizzare, come il distretto della Giosta, il turismo, il Delta del Po e le vicinanze a Venezia, al Lago di Garda e ad altri luoghi di interesse. Il nostro obiettivo sarà portare le istanze del Polesine in Consiglio regionale e mantenere alta la voce del territorio a Venezia”.

Fiamme Gialle. CSV Padova e Rovigo: bilancio solido e strategie 2026 per il futuro

Programmazione al centro dell’assemblea dei soci: formazione, giovani e nuovi ambiti territoriali

C SV di Padova e Rovigo si prepara ad affrontare un 2026 all’insegna del rafforzamento del volontariato e dell’innovazione dei servizi. L’assemblea dei soci, ha approvato la Programmazione 2026 e il bilancio preventivo, confermando un piano finanziario solido orientato a potenziare le attività a sostegno delle associazioni del territorio.

La presidente del CSV, Marinella Mantovani, ha sottolineato l’importanza del volontariatocome motore di coesione sociale e sviluppo territoriale, evidenziando tre direttrici fondamentali: preparare le organizzazioni del Terzo settore a un ruolo attivo negli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), affrontare la nuova fiscalità e rafforzare le relazioni con il mondo dell’impresa. «Il nostro

obiettivo è costruire reti consolidate e nuove, ampliare le competenze e accompagnare il volontariato locale verso le sfide future», ha spiegato Mantovani. Il bilancio preventivo 2026 prevede entrate per circa 1,19 milioni di euro, con risorse destinate quasi interamente allo sviluppo e al supporto del volontariato. Le principali voci di spesa riguardano promozione e orientamento al volontariato, animazione territoriale, formazione, consulenza, supporto tecnico-logistico e ricerca. Solo il 10% del budget sarà destinato agli oneri di gestione del Centro.

Tra le novità della programmazione per il 2026, il CSV investirà nella formazione qualificante su comunicazione, progettazione, fundraising, gestione dei volon-

tari e sicurezza, con moduli personalizzati per rispondere alle esigenze dei diversi territori. Ampio spazio sarà riservato a giovani e studenti, al servizio

Truffe agli anziani tra Veneto e Nord Italia: sgominata banda con legami camorristici

È stata smantellata dalla Squadra Mobile di Padova un’organizzazione criminale specializzata in truffe agli anziani, con ramificazioni tra Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo. Sono 11 le persone destinatarie di misure cautelari: due in carcere e nove sottoposte a obblighi di dimora e firma quotidiana in questura. Al vertice della banda c’era un 32enne napoletano, già noto alle forze dell’ordine e con legami con il clan camorristico del rione Forcella, arrestato nella sua abitazione di Napoli. Tra gli organizzatori figurano anche giovanissimi, tra cui

una donna di 22 anni già con precedenti specifici e due ventenni, a cui è stato imposto il divieto di uscire di notte. Sono 15 gli episodi contestati, due nel padovano e i restanti sparsi tra altre regioni del Nord Italia. Durante l’indagine sono stati recuperati gioielli e oggetti preziosi per oltre 400mila euro, già restituiti ai legittimi proprietari.

Il questore di Padova, Marco Odorisio, sottolinea la vulnerabilità degli anziani: «L’oro oscilla sui listini ufficiali intorno ai 115 euro al grammo, mentre sul mercato nero vale circa 75 euro.

Le organizzazioni criminali, oltre alle

civile e a laboratori di avviamento per le nuove realtà ETS.

Tra i progetti di punta spicca “Azioni innovative per lo sviluppo del volontariato”, un la-

tecniche tradizionali, utilizzano anche l’intelligenza artificiale per replicare le voci dei familiari e spingere le vittime a consegnare gioielli o contanti». La tecnica della banda consisteva principalmente nel presentarsi come finti carabinieri o avvocati. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Claudia Brunno e diretta dal procuratore capo Angelantonio Racanelli, è iniziata oltre un anno fa. Gli autori dei reati sono trasferisti dalla Campania e alcuni già condannati in primo grado per associazione a delinquere di stampo mafioso.

boratorio sperimentale volto a sviluppare forme di volontariato d’impresa in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova.

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Razionalità ed energia

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I binari di una logistica sostenibile

Prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER)

Avviata da Interporto Padova, con un impianto fotovoltaico di 1MWp, la prima Comunità Energetica Rinnovabile (CER) della Zona Industriale. Condividerà l’energia prodotta con aziende, enti e in seguito cittadini usufruendo anche degli incentivi statali. Nel frattempo sono stati sostituiti 40.200 mq di pannelli solari dell’impianto storico con altri di ultima generazione. Questi investimenti candidano Padova a modello nazionale di transizione energetica.

consegne alle attività

La flotta di Cityporto

IL GUSTO DEL RACCONTO

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Le imprese del verde denunciano l’assenza di regole operative e strutture adeguate

U n anno dopo l’entrata in vigore del Decreto Ambiente 153, convertito nella Legge 191/2024, i manutentori del verde in Veneto restano in larga parte impossibilitati a conferire gli scarti vegetali nei centri di raccolta comunali. La norma, pensata per semplificare il lavoro delle imprese e promuovere una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti verdi, è ancora lettera morta in molte province della regione. L’unica eccezione è Venezia, dove un accordo con Veritas ha permesso l’attivazione di nove punti di conferimento. Nel resto del Veneto, invece, gli ecocentri non sono attrezzati per gestire i volumi delle imprese e le amministrazioni locali temono sovraccarichi. “È paradossale: la legge esiste, ma in Veneto resta ferma al palo”, commenta Giuseppe Lumia, presidente del Gruppo di Mestiere Imprese del Verde di Confartigianato Veneto. “I Comuni devono organizzare gli ecocentri per accogliere mezzi e quantità tipiche delle imprese professionali. Senza regole operative chiare e condivise, rischiamo di avere una normativa moderna che però resta inapplicata.” Per sbloccare la situazione, Confartigianato propone l’istituzione immediata di un tavolo regionale con le associazioni di categoria e l’ANCI Veneto.

L’obiettivo è creare procedure uniformi per organizzare le piazzole, regolare gli orari e gestire i flussi nei periodi di picco, evitando colli di bottiglia che rallentano il lavoro delle aziende.

Secondo i dati raccolti dall’associazione tra 56 imprese di Treviso, Padova e Vicenza, il settore è composto principalmente da piccole realtà tra 1 e 6 addetti, con conferimenti giornalieri o settimanali che richiedono accesso rapido e costante agli ecocentri. Molte aziende percorrono oltre 20 chilometri per raggiungere un punto di conferimento, con un impatto evidente su costi e tempi di lavoro. I volumi annuali variano da 20 a 265 tonnellate, ma per le imprese più grandi possono arrivare fino a 5.000 tonnellate. Il quadro è aggravato da ecocentri insufficienti o troppo lontani, orari di apertura non adeguati ai picchi stagionali, mancanza di standardizzazione nelle procedure e spazi inadeguati per la manovra dei mezzi professionali. “Serve un percorso comune tra i Comuni — sottolinea Lumia — perché senza una regia unitaria il rischio è di vanificare i risultati della legge.” Gli scarti della manutenzione del verde dovrebbero essere destinati a compost, biogas o combustibile per impianti a biomassa. Ma al di fuori di Vene-

zia, la maggior parte degli impianti comunali non li riceve, impedendo la creazione di nuove filiere circolari e compromettendo un settore che potrebbe rafforzare le eccellenze del Veneto nella gestione dei rifiuti.

Rovigo, ex Casa Serena: attivato il nuovo sistema di videosorveglianza

Da dicembre a Rovigo è operativo il nuovo impianto di videosorveglianza presso l’ex stabile Casa Serena, dotato di tecnologie all’avanguardia TOWER SMARTEYES. Il sistema prevede videosensori ad alta definizione, analisi automatica delle immagini e collegamento continuo alla centrale operativa, gestita da Sicuritalia SpA, garantendo un monitoraggio attivo 24 ore su 24.

Nei prossimi giorni verranno completati anche i lavori sulla recinzione perimetrale, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente la sicurezza dell’area e prevenire eventuali intrusioni.

L’assessore Michele Aretusini sottolinea come l’iniziativa faccia parte di un più ampio piano di tutela e monitoraggio degli edifici comunali, mirato a proteggere le strutture pubbliche e garantire maggiore sicurezza per la cittadinanza.

“Un ringraziamento speciale va al Settore Fabbricati per il supporto e la collaborazione nel completamento di questo progetto”, ha concluso l’assessore.

Sviluppo. Confartigianato Polesine: “Serve una Regione più vicina e progetti condivisi”

Gli artigiani lanciano un appello al nuovo presidente Stefani

L’associazione di categoria guarda alla nuova giunta regionale, auspicando ascolto, partecipazione e politiche concrete per imprese, giovani e famiglie

IPRIMI CITTADINI

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Vincenzo Gottardo le interviste ai sindaci

l Polesine guarda con attenzione alla nuova amministrazione regionale. Confartigianato Polesine ha espresso le proprie congratulazioni al neo presidente del Veneto, Alberto Stefani, augurandogli buon lavoro e sottolineando l’importanza di sostenere la competitività del territorio e le eccellenze locali.“Ci aspettiamo che la Regione apra una nuova stagione basata sull’ascolto e sulla partecipazione concreta”, ha dichiarato il presidente di Confartigianato Polesine, Marco Campion. “Durante la campagna elettorale abbiamo avanzato proposte su infrastrutture, energia, formazione, università e innovazione, chiedendo al contempo maggiore attenzione per sanità e servizi sociali. Solo in comunità dove ci sono servizi adeguati e politiche abitative efficaci le imprese possono prosperare”. L’associazione ha voluto anche salutare con apprezzamento i candidati che hanno scelto di mettere la propria esperienza al

servizio del territorio, ricordando però la preoccupante bassa affluenza al voto, “un segnale chiaro che indica la necessità di riportare la politica sul territorio attraverso dialogo e confronto”. Campion ha sottolineato come gli incontri periodici con le associazioni di categoria possano rappresentare un utile strumento per raccogliere bisogni concreti e tradurli in politiche efficaci. Un appello particolare è rivolto ai futuri consiglieri

del Polesine: “I prossimi cinque anni devono essere un’occasione per il territorio. Serve lavorare in sinergia, superare divisioni e creare una visione condivisa a lungo termine. Il Polesine ha bisogno di uscire dall’isolamento, contrastare la desertificazione dei territori e sviluppare incentivi all’impresa, politiche giovanili e sostegno alle famiglie. Le opportunità ci sono, ma servono strategie chiare e condivise”.

Tavolo per la legalità e la sicurezza nei luoghi di lavoro: riunione in Prefettura

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Si è svolta nei giorni scorsi, presso la Prefettura di Rovigo, la riunione del Tavolo di coordinamento per la legalità e la sicurezza nei luoghi di lavoro, un incontro che rientra nell’ambito del Protocollo d’intesa sottoscritto tra istituzioni, parti sociali e associazioni datoriali. L’obiettivo principale del Tavolo è quello di promuovere una cultura della sicurezza e prevenire gli incidenti sul lavoro, attraverso una maggiore collaborazione tra le diverse entità coinvolte.

L’incontro, presieduto dal Prefetto, ha visto la partecipazione di rappresentanti della Provincia e del Comune di Rovigo, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni imprenditoriali e degli enti preposti al controllo e alla vigilanza. È stato un momento di confronto per analizzare la situazione provinciale, con un focus particolare sugli incidenti mortali, e per mettere in campo azioni con-

crete al fine di ridurre i rischi sul lavoro.

Durante la riunione, sono stati discussi temi cruciali come l’intensificazione della formazione per lavoratori e imprese, l’ampliamento dell’interscambio di informazioni tra gli enti competenti e l’innalzamento della consapevolezza riguardo ai diritti e doveri di tutti gli attori coinvolti nel mondo del lavoro.

Una delle priorità emerse durante l’incontro è l’aggior-

namento del Protocollo d’intesa, che dovrà tener conto delle recenti modifiche normative, come il Decreto-legge 31 ottobre 2025, n.159, al fine di rafforzare le azioni di prevenzione. La riunione ha inoltre previsto che il Tavolo torni a riunirsi entro il primo trimestre del 2026, con cadenza periodica, per monitorare i progressi fatti e proporre nuove strategie che possano contribuire alla diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza.

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Il lavoro in carcere come motore di riscatto e soluzione per una maggiore sicurezza

N el cuore della Casa Circondariale di Rovigo si è svolto un convegno che ha messo al centro un tema tanto delicato quanto decisivo: il lavoro come leva di cambiamento per chi sta scontando una pena. Il titolo – “Il lavoro in carcere e i suoi impatti: persone, imprese, istituzioni” – ha trovato piena coerenza nei contenuti di una mattinata che ha riunito rappresentanti del sistema penitenziario, del terzo settore, dell’impresa sociale e del mondo accademico. Un appuntamento che ha mostrato con chiarezza una visione condivisa: la reclusione non spegne il futuro; può, se accompagnata, riaccenderlo.

L’apertura dei lavori è stata affidata al direttore della Casa Circondariale, Mattia Arba, che ha introdotto il tema richiamando la necessità di un approccio integrato e pragmatico al reinserimento. Subito dopo, l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Rovigo, Nadia Bala, ha portato i saluti dell’amministrazione, sot-

tolineando quanto un territorio debba sentirsi responsabile di chi è più fragile, anche quando ha commesso errori.

A moderare il dibattito è stato Massimo Mantoan, presidente del Consorzio Insieme –capofila del progetto Panatè, presentato nel corso dell’appuntamento – che ha guidato i lavori con domande nette e obiettivi chiari: dimostrare che il lavoro è uno degli strumenti più efficaci per ridurre la recidiva e costruire percorsi di reinserimento credibili e duraturi.

Tra gli interventi, è stato significativo quello della vicepresidente della Fondazione CARIPARO, Damiana Stocco, che ha evidenziato la solidità della rete costituita da Consorzio Insieme, SCS Solidarietà, Panatè Società Benefit e Casa Circondariale. Un’alleanza territoriale che, secondo Stocco, merita di essere portata anche “fuori dalle mura”, proponendo un evento aperto alla cittadinanza per rafforzare un dialogo ancora trop-

po timido tra comunità e realtà carceraria.

Spazio poi alle esperienze concrete, quelle che trasformano i principi in fatti. Davide Danni, della società benefit Panatè, ha illustrato i percorsi già attivi e quelli pronti a partire proprio a Rovigo, con l’avvio del laboratorio di panificazione interno al carcere. Stefano Bolognesi, consigliere delegato della SCS Solidarietà, ha spiegato come un’impresa sociale possa assumere persone detenute e trarne non solo valore etico, ma anche

competitivo. Perché responsabilità e sostenibilità economica, quando camminano insieme, diventano un moltiplicatore di opportunità.

Alla fine, il messaggio emerso è stato limpido e condiviso da tutti: investire nel lavoro in carcere significa investire nella sicurezza, nella dignità e nel valore del territorio. Non è un percorso facile, ma è l’unico davvero capace di costruire una società più giusta, più sicura e –soprattutto – più umana.

Guendalina Ferro

Rovigo: violenza sulle donne, la maggior parte dei casi avviene in ambito domestico

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’amministrazione comunale di Rovigo, tramite l’assessorato alle Pari Opportunità, rende noti i dati raccolti dal Centro antiviolenza e dalla Casa rifugio del Polesine dall’inizio dell’anno fino al 31 ottobre 2025.

I numeri evidenziano che la violenza colpisce donne di tutte le età, nazionalità e condizioni sociali. La maggior parte degli episodi, ben il 86%, ha come autore il partner o l’ex partnerdella vittima e si svolge prevalentemente tra le mura domestiche. La violenza può manifestarsi in diverse forme: psicologica, fisica, economica, sessuale o altre ancora.

Le autorità locali ribadiscono che nessuna donna è sola: chi si trova in situazioni di violenza o desidera ricevere informazioni può contattare il Centro antiviolenza, che fornisce supporto e protezione.

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Questo Natale, al tuo menù ci pensiamo noi!

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L’evento. Il re del belcanto guida i giovani cantanti di Rossini

Il celebre baritono è tornato al Teatro Sociale per una masterclass d’eccellenza

Al Teatro Sociale di Rovigo Alessandro Corbelli affianca i giovani cantanti del Conservatorio Venezze nella produzione rossiniana ‘L’Occasione fa il Ladro’. La masterclass del celebre baritono unisce formazione e tradizione lirica, offrendo ai talenti emergenti un’esperienza unica

Il Teatro Sociale di Rovigo apre nuovamente le sue porte a un gigante della lirica italiana. Alessandro Corbelli, tra i più autorevoli baritoni del panorama internazionale, è in città per affiancare i giovani interpreti impegnati nella produzione de “L’Occasione fa il Ladro” di Gioachino Rossini, in scena venerdì 12 dicembre in collaborazione con il Conservatorio “Francesco Venezze”.

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che permette di as ra

Due studenti del Venezze – Silvia Ghirardini e Matteo Urbani – debutteranno proprio sul palcoscenico del Sociale, beneficiando dell’esperienza di un artista che ha fatto della tecnica impeccabile e dello stile raffinato i marchi distintivi della sua carriera.

to Fucina del Teatro Sociale, che riunisce tutte le attività dedicate alla formazione e all’avvio professionale. Un laboratorio prezioso, dove la tradizione incontra le nuove voci della lirica.

Corbelli, interprete acclamato nei più importanti teatri del mondo, dalla Scala al Covent Garden fino al Metropolitan di New York, incarna la grande tradizione del canto italiano. La sua presenza a Rovigo assume un valore simbolico e formativo: rappresenta un passaggio di testimone, un’occasione unica per i giovani cantanti coinvolti nell’allestimento rossiniano.

L’incontro rientra nel proget-

Baritono torinese, Corbelli si impose giovanissimo nei ruoli mozartiani e rossiniani, diventando uno dei più celebrati interpreti del repertorio comico e belcantista. Ha portato in scena personaggi iconici come Don Magnifico, Dulcamara, Taddeo e Gianni Schicchi, conquistando riconoscimenti di prestigio quali il Premio Abbiati e il Rossini d’Oro.

belli è docente stimato e protagonista di masterclass nelle principali istituzioni italiane e internazionali. A Rovigo mette a disposizione il suo sapere tecnico – fiato, pronuncia, stile – per trasmettere ai più giovani l’essenza della scuola vocale italiana.

Alla carriera artistica si affianca un’intensa attività didattica: Cor-

Il Teatro Sociale conferma così il suo ruolo di custode della tradizione lirica e, allo stesso tempo, fucina di nuove energie artistiche. La masterclass affidata a Corbelli diventa un momento decisivo per i giovani cantanti, molti dei quali provenienti dal Conservatorio Venezze, chiamati a confrontarsi con un’eredità culturale che vive soltanto se trasmessa.

Tre borse di studio per studenti rodigini: un’estate in Irlanda tra lingua e cultura

Un’opportunità unica per gli studenti delle scuole superiori della provincia: tre borse di studio totali, grazie a Intercultura e al Comune di Rovigo, permetteranno a ragazzi meritevoli di trascorrere un mese in Irlanda nell’estate 2026, vivendo un’immersione totale nella lingua e nella cultura locale.

Il progetto, presentato oggi a palazzo Nodari, è sostenuto da fondi comunali destinati alla promozione della legalità e alla crescita educativa dei giovani. L’iniziativa punta a far maturare nei partecipanti senso civico, responsabilità e apertura verso culture diverse, offrendo un’esperienza che combina corso di lingua, vita in famiglia ospitante e certificazione delle competenze acquisite.

«Promuovere la legalità e l’educazione civica è una delle priorità

dell’amministrazione comunale –ha spiegato il sindaco Valeria Cittadin – questa esperienza rafforza nei giovani il rispetto delle regole, dei diritti umani e la capacità di vivere in contesti diversi dal proprio».

Le borse, per un totale di 15 mila euro, sono rivolte a studenti residenti a Rovigo e iscritti a scuole secondarie di secondo grado della

provincia. I candidati devono essere nati, indicativamente, tra il 1° giugno 2007 e il 30 giugno 2011, e avere un ISEE fino a 40.000 euro. Le iscrizioni devono essere effettuate online entro il 20 gennaio 2026 sul sito [intercultura.it/iscriviti]. Successivamente, i ragazzi parteciperanno a una prova di idoneità online; i tre vincitori saranno annunciati entro fine marzo 2026.

Calcio Rovigo riabbraccia un suo talento: ecco il difensore Matteo Ambrosini

Il Rovigo rinforza il reparto difensivo con il ritorno di Matteo Ambrosini, che a Rovigo giocò nella stagione 2022/23, quella della vittoria del campionato di Prima abbinata alla conquista del Trofeo Veneto. Poi, il 28enne forte difensore centrale, seguì mister Davide Pizzo, assieme a molti altri giocatori, all’Union Vis Lendinara, dove ci è rimasto due stagioni, per poi seguire, quest’anno, ancora il tecnico adriese nella nuova esperienza a Cavarzere. Le strade di Ambrosini e il Cavarzere si sono divise, così come quelle di altri due giocatori “fidati” portati da Pizzo, il portiere Dardengo e il centrocampista Masiero, e il presidente del Rovigo Benasciutti, estimatore del difensore non ci ha pensato due volte nel richiamarlo. Così, dopo la rescissione con il club venezia-

no, Ambrosini ha riabbracciato il club biancazzurro allenato da Sandro Tessarin. Un giocatore esperto, Ambrosini, che prima dell’esperienza di tre stagioni fa a Rovigo aveva giocato in Eccellenza Emilia con il San Felice, ricoprendo il ruolo di centrale difensivo assieme ad un grande ex del Rovigo calcio, Paolo Macchia, (classe’82, al Gabrielli nei due anni in C2 dal 2006 al 2008 e poi in serie D dal 2009 al 2011). Cresciuto nelle giovanili della Spal, il difensore centrale dopo la Berretti con la Spal, nella stagione 201617, ha giocato in Eccellenza con il S.Agostino. Poi Promozione per due campionati, prima vestendo la maglia del Gualdo Voghiera e poi del Masi Torello Voghiera, per tornare ancora in Eccellenza nel 2019-20 con la Copparese. Poi Portuense Etrusca in Promozione e l’avventura polesana. Intanto, Francesco Zottino e Sergiu Nani non fanno più parte della rosa del Rovigo calcio. Zottino, 29 anni, attaccante mancino, ha salutato i compagni per una nuova avventura. Cresciuto nel vivaio Liventi-

naGorghense, con esperienza in serie D ed Eccellenza, attaccante dal piede aggraziato, Zottino ha, però, trovato poco spazio con mister Mastrocinque prima e ora col reintegro di Enrico Monetti, lo spazio si sarebbe ulteriormente ridotto. Non c’è più neanche Sergiu Nani, 26 enne difensore che già nel 2021 aveva giocato col Rovigo in Prima categoria. Un ritorno non fortunato, visto che l’avventura è terminata anzitempo. Cristiano Aggio

Volley, Greta Ballarin allo stage con la nazionale Under 16

Una promessa del volley ha mosso un passo importante nella sua giovane carriera. A soli 14 anni, Greta Ballarin di Pontecchio Polesine, in forza da quest’anno all’Imoco Conegliano, dove gioca sia con l’Under 16 che in serie C, è stata convocata allo stage della nazionale Under 16 femminile, un traguardo che conferma il suo straordinario potenziale e l’attenzione che gli staff tecnici federali stanno riservando alla talentuosa atleta polesana. Così, Greta, centrale di ruolo, alta 184 centimetri, ha partecipato al centro Pavesi Fipav di Milano, ad uno stage di allenamento, su indicazione del direttore tecnico delle attività giovanili Marco Mencarelli, che rientra

nelle attività in vista della formazione della nazionale di categoria che parteciperà ai mondiali in Cile. La convocazione ha suscitato entusiasmo nella società Imoco Conegliano (unica atleta convocata), tra compagne di squadra, ed emozione per mamma Elisa Bulgarello (ex pallavolista e attualmente direttore tecnico del pallavolo San Bortolo) e papà Dario Ballarin. Per Greta, che ha cominciato a giocare a pallavolo a 10 anni e che nelle ultime stagioni ha mostrato una crescita costante, si tratta del primo ingresso ufficiale nel gruppo azzurro, Un’opportunità preziosa per misurarsi con un livello tecnico e atletico ancora più alto. Un’opportunità

che Greta, ha vissuto appieno e con la giusta attenzione che ha sempre messo da quando ha cominciato a giocare a pallavolo, prima a Pontecchio, poi a Polesella e poi lo scorso anno al Volley Pool Piave, società satellite dell’Imoco Conegliano, dov’è è approdata quest’anno vivendo in uno studentato a Treviso dove frequenta il primo anno di liceo ad indirizzo sportivo. Dedizione, sacrificio e passione hanno portato le strade di Greta fino a Milano dove si apre un capitolo emozionante: l’azzurro è già realtà, e il futuro sembra pronto a regalarle nuove possibilità e, chissà, magari un giorno anche un posto nella nazionale maggiore. (c.a.)

Greta Ballarin

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NATALE A PADOVA

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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE

segue da pag. 1

Imprese, sanità, giovani

Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo

e ambiente: le sfide che attendono Stefani

con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo

Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi

Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”

Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.

Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto

diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)

Il

si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.

centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato

“Il Veneto vuole l’alternativa”

Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova

spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con

ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.

La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R

esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le

priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-

cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.

Alla maggioranza 34 seggi,

Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli

ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO FLAVIO BALDAN ELISA
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSSELLA CENDRON
PAOLA ROMA
ROSANNA CONTE DARIO BOND
PAOLO GALEANO
CARLO CUNEGATO
CLAUDIO BORGIA
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI
ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO
FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO

Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera

Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti

Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”

“S ostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.

“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a

poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.

Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-

tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26

minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.

“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-

lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio. Alberto Gottardo

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Nel Salone della Basilica Palladiana torna a vivere Olimpichetto: la straordinaria ricostruzione della scena del Teatro Olimpico realizzata nel 1948 per portare l’ tournée tra Italia ed Europa.

Una macchina scenica unica, che racconta la rinascita culturale della città nel dopoguerra e il legame profondo tra Vicenza e la sua eredità palladiana.

Un viaggio nella memoria teatrale e architettonica della città.

L’ingresso è gratuito per i residenti di Vicenza e provincia.

Per informazioni mostreinbasilica.it

Il personaggio

Libri e fumetti

uesto 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.

Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.

Thrillerone.

NIENTE SUCCEDE PER CASO

Stefano Tamiazzo (Toshokan)

In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.

L’ex maggiore

Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.

LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)

CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)

Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.

UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)

vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.

DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)

LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra. Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.

Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.

IL MITO DEL MINOTAURO. AR-

Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.

AGATHA CHRISTIE. LA REGINA DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)

Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-

Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.

IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)

La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.

Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.

LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO

Marco Azzalini (Laurana)

Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,

un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.

A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero)

In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

Sintoniz

Sintoni zati

Vene t o 2 a gener a coltare an c h e la ra d io con r fe t ta .

4 passa al sistema di ultim zione DAB che permette di as oltare on una qualità audio pe f

Sostenibilità.

Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori

Difendere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori: per questo Despar Nord porta avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono scuole e realtà locali in un impegno continuativo

La tutela della biodiversità è una delle sfide decisive per la sostenibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.

T ra le iniziative più significative portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro

ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del programma, quest’anno l’azienda ha messo a dimora 250 nuovi alberi, presso i terreni di Feeducia, microazienda che pratica agricoltura rigenerativa a Colle Umberto in provincia di Treviso. Salici, querce, noccioli, ontani e acacie sono stati

piantati in una zona di infiltrazione dell’acqua, così da ridurre il rischio di detriti su proprietà confinanti, ricaricare la falda freatica da cui si attinge con il pozzo, proteggere il suolo e migliorare il ciclo dei nutrienti. A conferma dell’obiettivo sociale e di promozione della consapevolezza sui temi della sostenibilità e della tutela ambientale, il progetto ha visto la partecipazione degli alunni della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Colle Umberto che hanno preso parte alla

piantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. A conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera e ha inoltre dato vita al progetto

“Alla scoperta della biodiversità”, che ha visto l’avvio del primo laboratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola del territorio. Un mosaico di azioni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori li vive.

Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto Farm

Si è concluso giovedì 27 novembre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm,

innovativa realtà agricola trevigiana specializzata in acquaponica e apicoltura sostenibile. Il percorso è iniziato il 4 novembre con la visita alla serra acquaponica dell’azienda agricola e alle sue arnie, in un ambiente pensato per sostenere le api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha

permesso agli alunni di approfondire i temi della biodiversità, dell’apicoltura, dell’acquaponica e del ruolo fondamentale delle api negli ecosistemi. Durante l’evento conclusivo all’Interspar di Montebelluna, i piccoli alunni sono diventati protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-

laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord

prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.

Un viaggio tra arte, turismo e valorizzazione del territorio.

Sintoniz zati

Rovigo, l’arte che fa sognare: a Palazzo Roverella la magia fotografica di Rodney Smith

Verona, Mantova, Ferrara, Torino, Milano e Venezia. Un flusso costante che ha trasformato Rovigo in una meta d’arte apprezzata

Accanto alle grandi rassegne dedicate alla fotografia e all’arte tra Otto e Novecento, Palazzo Roncale propone mostre gratuite che raccontano storie e personaggi del Polesine. Figure sorprendenti come Cristina Roccati, terza donna laureata al mondo, o l’esploratore Giovanni Miani, che partì alla scoperta delle sorgenti del Nilo. È un percorso culturale che arricchisce e incuriosisce, complementare alle grandi mostre di

Rodney Smith: eleganza, surrealismo e poesia della luce

La nuova mostra apre una finestra su un

Tra eleganza, immaginazione e poesia visiva, Rovigo accoglie una delle mostre più raffinate della stagione culturale italiana: “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale”, la prima grande esposizione dedicata al celebre fotografo newyorkese nel nostro Paese. Un evento promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi, che conferma il ruolo ormai consolidato della città polesana come punto di riferimento nel panorama espositivo nazionale.

gurazione – l’esposizione rappresenta un

Rovigo capitale culturale: vent’anni di grandi mostre

Da quasi vent’anni, Palazzo Roverella e Palazzo Roncale attraggono visitatori da tutta Italia. «Rovigo è una piccola città, di 45 mila abitanti, ma con alcune esposizioni siamo riusciti a superare gli 88 mila visitatori», spiega Alessia Vedova di Fondazione Cariparo. I dati parlano di un pubblico che arriva non solo dal Veneto, ma anche da

La rassegna invita alla contemplazione, alla meditazione, alla scoperta di una sensibilità rara. Il pubblico sta rispondendo con entusiasmo.

Quando l’arte diventa motore di sviluppo

Il successo delle mostre non risponde solo a un obiettivo culturale, ma a una visione

ma ha intuito che l’arte può diventare un volano economico importante», sottolinea Vedova. È il caso di Rovigo, riscoperta negli ultimi anni per le sue atmosfere autentiche, la gastronomia locale, la vicinanza a luoghi unici come il Delta del Po, Fratta Polesine con Villa Badoer e la Casa Museo Matteotti, i percorsi fluviali e la splendida Rotonda, capolavoro seicentesco custodito nel cuore della città. Sono elementi che rendono Rovigo una

meta ideale per lo slow tourism, un turismo lento e consapevole che invita i visitatori a fermarsi più giorni, riscoprendo gusti, tradizioni e bellezze che altrove rischiano di perdersi nella frenesia. La mostra dedicata a Rodney Smith non è soltanto un evento culturale, ma un’esperienza emotiva che immerge il visitatore in un mondo sospeso tra realtà e fantasia. È un’occasione preziosa per scoprire – o riscoprire – Rovigo, una città che grazie alla visione della Fondazione Cariparo continua a crescere, innovare e aff ascinare.

Buon Natale Sintoniz zati

IMPLANTOLOGIA E CHIRURGIA

o grandi con innesti ossei o nei casi

RILASSAMENTO E BIORIVITALIZZAZIONE DEL VOLTO TERAPIA ANTALGICA E FISIOTERAPIA

DELL'ARTICOLAZIONE MANDIBOLARE INFILTRAZIONI

disagi nel corso del giorno (pranzi, motivi di lavoro ... ) esistono allineatori con forze calibrate che consentono di giungere ai risultati indossando gli apparecchi solo durante il sonno.

LO STAFF

Erika, Michaela, Rossella, Cinzia

I PAZIENTI: VOI ... vi aspettiamo (bambini e bambine da 8-11 anni)

Tutti i pagamenti sono finanziabili o dilazionabili senza richie sta di interessi

Ulss 5 prima in Italia per assistenza domiciliare e ai vertici nello screening del colon

In Polesine la buona sanità non è uno slogan, ma un risultato misurabile. L’Ulss 5 Polesana è prima in Italia per assistenza domiciliare e seconda per la copertura dello screening del colon nella popolazione a rischio. Un doppio riconoscimento che racconta una realtà capace di coniugare vicinanza, prevenzione e capacità organizzativa. La notizia, diffusa il 27 novembre 2025 e rilanciata dal giornalista Francesco Campi, mette sotto i riflettori un territorio che lavora in modo efficace sulla continuità delle cure. Il primato nell’assistenza domiciliare riflette la capacità di portare la cura direttamente nelle case dei pazienti, riducendo gli accessi impropri in ospedale e garantendo un supporto costante alle persone fragili. Con 19,94 pazienti seguiti ogni 100mila abitanti, l’Ulss 5 si colloca al primo posto nei confronti nazionali: un dato tecnico che però parla di équipe presenti, percorsi consolidati e attenzione reale ai bisogni della popolazione. Lo stesso vale per lo screening del colon, dove l’azienda sanitaria polesana ottiene la seconda posizione in Italia. Questo indicatore, spesso poco percepito dal grande pubblico, è invece uno dei più rilevanti in termini di salute pubblica: un’adesione alta allo screening significa diagnosi più precoci, minori complicanze, meno casi avanzati e un impatto sociale ed economico

nettamente ridotto. In altre parole, prevenzione che funziona e salva vite. A Rovigo, la dimensione territoriale è decisiva. L’assistenza domiciliare rappresenta un ponte tra ospedale e comunità, mentre i programmi di screening dimostrano un rapporto efficace con i cittadini e una comunicazione capace di raggiungere la popolazione target. La combinazione di questi elementi restituisce l’immagine di un sistema sanitario locale che lavora con continuità, coordinamento e visione. Questi risultati, però, non segnano un punto d’arrivo. Rafforzare ulteriormente l’assistenza domiciliare significa investire sulle équipe multidisciplinari, mantenere alta la qualità dei percorsi e garantire accesso anche a chi vive situazioni di fragilità. Sul fronte della prevenzione, consolidare la seconda posizione nello screening può diventare un obiettivo di crescita verso la vetta nazionale. Le classifiche, da sole, non raccontano tutto. Ma quando si traducono in cure vicine, risposte tempestive e percorsi che funzionano, diventano un indicatore concreto della qualità percepita dai cittadini. E in Polesine, oggi, i numeri confermano che la direzione è quella giusta.

Redazione Salute

Polesine al vertice nazionale: Rovigo e Trecenta conquistano i 3 Bollini Rosa

In Polesine la qualità dell’assistenza dedicata alle donne trova una conferma importante. Giovedì 27 novembre 2025, al Ministero della Salute, Fondazione Onda ETS ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 2026-2027 e l’Ulss 5 Polesana ha ottenuto un risultato di assoluto rilievo: tre bollini all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo e all’Ospedale San Luca di Trecenta, due all’Ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria. Un riconoscimento che racconta un territorio capace di valorizzare percorsi, professionalità e un approccio realmente orientato alla salute femminile. Il Bollino Rosa non è una semplice etichetta. Dal 2007 identifica le strutture che offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura attenti alle esigenze delle donne e alle differenze di genere. Far parte di questa rete significa assumersi una responsabilità precisa: garantire percorsi appropriati, multidisciplinari, accoglienti, capaci di rispondere in modo mirato ai bisogni delle pazienti e di indirizzarle con consapevolezza verso il luogo di cura più adeguato.

Per il Polesine, i risultati parlano chiaro. Rovigo e Trecenta si collocano al massimo livello della valutazione, mentre Adria consolida una posizione di eccellenza già riconosciuta. A decretarlo è una procedura rigorosa: ogni due anni Fondazione Onda apre un bando a cui gli ospedali rispondono con un questionario da oltre 500 domande, che analizza specialità femminili, gestione delle patologie trasversali, qualità dei percorsi diagnostico-terapeutici, accoglienza, tutela delle donne vittime di violenza e sicurezza per gli operatori. Il punteggio finale assegna da zero a tre bollini e offre una fotografia chiara dell’impegno delle strutture.

Dalle dichiarazioni dei vertici dell’Ulss 5 emerge un messaggio comune: la qualità nasce dai percorsi. La direttrice sanitaria, Carla Destro, sottolinea la riorganizzazione dei servizi secondo un’ottica di genere e l’importanza del lavoro di squadra che ha reso possibili questi risultati. Il direttore generale, Pietro Girardi, ringrazia il personale medico, infermieristico e assistenziale, ricordando il ruolo decisivo del coordinamento guidato da Maddalena Segala, responsabile dei Percorsi Onda. È proprio Segala a rimarcare l’aspetto culturale del Bollino Rosa: non si tratta solo di patologie “femminili”, ma di una visione globale della salute, capace di leggere e rispettare le differenze. Per le pazienti, il riconoscimento non è un dettaglio tecnico: è una garanzia. Significa trovare percorsi più chiari, tempi più certi, continuità assistenziale e un approccio più attento alla persona. Per il territorio significa rafforzare la fiducia nella rete ospedaliera e attrarre competenze, progetti e investimenti. È un vantaggio concreto, che si traduce in migliori risultati clinici e in una sanità più equa. Nel biennio 2026-2027 l’Ulss 5 si presenta dunque come una delle realtà italiane più avanzate nell’applicazione della medicina di genere. La sfida ora è continuare a crescere: personalizzare ancora di più i percorsi, ampliare l’integrazione multiprofessionale, investire in servizi che non lascino indietro nessuno. Perché la qualità, in sanità, non è un traguardo, ma un impegno quotidiano. (r.s.)

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L’iniziativa. Dal Polesine un segnale forte: meno fatalismo e più responsabilità per proteggere chi vive e percorre ogni giorno le strade rodigine

Rovigo rilancia la sfida sulla sicurezza stradale: l’Aci chiama in causa le scelte di ognuno

Può davvero chiamarsi “incidente” ciò che deriva da una distrazione al volante, da una precedenza mancata o da un semaforo ignorato? A Rovigo, il tema della responsabilità alla guida è stato al centro dell’iniziativa promossa dall’Automobile Club Rovigo, che ha presentato la campagna nazionale dell’Aci dedicata alla prevenzione degli scontri stradali. Il messaggio è diretto e non lascia spazio ad alibi: gli episodi sulle strade non sono fatalità inevitabili, ma spesso il risultato di comportamenti evitabili.

Nel capoluogo polesano l’attenzione è stata posta sul ruolo di ciascun utente della strada, non solo automobilisti e motociclisti, ma anche ciclisti e pedoni. A sostegno dell’iniziativa sono stati richiamati i più recenti dati Aci–Istat, che restituiscono un quadro complesso: ogni giorno in Italia si registrano centinaia di incidenti, con un numero significativo di feriti e vittime. Il confronto con l’anno precedente evidenzia un lieve miglioramento, ma la riduzione non è sufficiente a delineare un cambio di tendenza definitivo.

Il tema è particolarmente rilevante se osservato su un arco più lungo. Dal 2001 il numero di vittime sulle strade italiane è diminuito in modo con-

sistente, ma questa curva virtuosa mostra segnali di rallentamento. Gli obiettivi fissati a livello europeo prevedono una riduzione drastica entro il prossimo decennio, un traguardo che richiede impegno costante, formazione, controlli adeguati e, soprattutto, scelte individuali responsabili.

La campagna dell’Aci insiste infatti su un concetto preciso: la sicurezza stradale dipende dalle decisioni di ogni persona. L’uso dello smartphone mentre si guida, la velocità eccessiva, la stanchezza sottovalutata, la distanza di sicurezza non rispettata, l’alcol assunto prima di mettersi al volante sono tutte azioni che possono trasformare un tragitto ordinario in un evento drammatico. Le immagini selezionate dall’Aci per la campagna mostrano la fragilità di quel confine, invitando ciascuno a un comportamento più attento.

L’incontro rodigino ha richiamato anche l’aspetto culturale e giuridico della responsabilità: sicurezza e libertà di movimento devono convivere in un equilibrio che tuteli la collettività.

L’impegno richiesto è tanto individuale quanto sociale: amministrazioni, scuole, forze dell’ordine, associazioni e cittadini sono parte di un sistema che può ridurre gli scontri stradali solo

attraverso un cambiamento stabile nelle abitudini di tutti.

L’appello finale è stato rivolto a ogni persona che percorre le strade, in città o fuori: moderare la velocità, evitare distrazioni, rispettare pedoni e ciclisti, controllare lo stato del veicolo, scegliere di guidare solo in condizioni psicofisiche adeguate, usare sempre cinture, caschi e dispositivi di protezione. Ogni trascuratezza ha un impatto, ogni attenzione può prevenire una tragedia.

Rovigo ha così trasformato un momento di memoria in un’occasione di consapevolezza, ribadendo che la sicurezza non è un fatto casuale, ma il risultato di gesti quotidiani. La strada è un bene condiviso, e ciascuno ha la possibilità – e la responsabilità – di renderla più sicura.

Via alla demolizione del corpo F del Santa Maria della Misericordia

All’ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo è iniziata la demolizione del corpo F, un intervento atteso e programmato da tempo nell’ambito del piano regionale di ammodernamento dell’edilizia sanitaria. Le operazioni riguardano anche la struttura di collegamento con il corpo M e segnano l’avvio concreto di una trasformazione che rientra nella pianificazione della rete ospedaliera veneta. L’opera prevede un investimento complessivo di 915mila euro. Il programma di lavori comprende l’abbattimento dell’edificio, il sezionamento delle dorsali impiantistiche provenienti dal corpo M, lo smontaggio conservativo dell’ascensore panoramico vicino all’auditorium con successivo rimontaggio nella stessa area, l’installazione di un nuovo impianto di condizionamento per la morgue, la bonifica dell’amianto presente al piano terra, il rinterro dell’area liberata e la realizzazione di una nuova viabilità interna. La decisione di demolire non risponde a una logica simbolica, ma tecnica. Il corpo F, costruito negli anni Settanta, non è più adeguato alle esigenze attuali: gli interventi necessari per allinearlo agli standard igienico-sanitari, sismici e antincendio avrebbero richiesto investimenti molto elevati e opere particolarmente invasive. La scelta della dismissione si inserisce quindi in una valutazione di efficienza, sicurezza e sostenibilità nel mediolungo periodo. L’intervento fa parte del programma straordinario di investimenti del Veneto dedicato all’edilizia sanitaria per il decennio 2020-2029, uno strumento che guida e finanzia gli adeguamenti strutturali e tecnologici degli ospedali con l’obiettivo di uniformare la rete ai requisiti di sicurezza e organizzazione richiesti oggi. Le ricadute attese riguardano diversi aspetti. La rimozione dell’amianto e l’aggiornamento degli impianti contribuiscono a un ambiente più sicuro; la riorganizzazione delle dorsali tecnologiche e della viabilità interna favorirà percorsi più funzionali per utenti e operatori; il rimontaggio dell’ascensore panoramico in prossimità dell’auditorium indica attenzione alla fruibilità degli spazi; il nuovo sistema di climatizzazione dedicato alla morgue migliorerà un servizio spesso poco visibile ma essenziale. L’avvio delle ruspe non rappresenta una sottrazione, ma il primo passo verso una riqualificazione pianificata. La scelta di intervenire su un edificio divenuto inefficiente conferma una visione che punta a strutture più moderne, sicure e rispondenti ai bisogni di pazienti e professionisti. A Rovigo, il processo di rinnovamento prende così forma concreta, dentro una cornice regionale che guarda al futuro della sanità con una strategia di lungo periodo.

L’iniziativa. Un calendario di incontri gratuiti dedicati a movimento, alimentazione e salute cognitiva

“Invecchiando si impara”: Auser lancia un percorso per vivere meglio la maturità

I Circoli Auser lanciano un progetto per l’invecchiamento attivo: lezioni su movimento, alimentazione, prevenzione, mente e uscite all’aria aperta per migliorare la qualità di vita

ARovigo l’invecchiamento attivo diventa un impegno concreto. I Circoli Auser Insieme Rovigo, Auser Città delle Rose e Auser Volontariato Grignano Polesine propongono “Invecchiando si impara”, un percorso formativo dedicato alla salute e al benessere, pensato soprattutto per le persone oltre i 65 anni. L’iniziativa rientra nel progetto regionale “Tre esse: Socialità, Solidarietà, Salute” e punta a fornire strumenti pratici per vivere la maturità con più energia, consapevolezza e autonomia.

Il programma si sviluppa attorno ad alcuni temi chiave. Il primo riguarda il movimento: specialisti della riabilitazione e operatori del settore mostreranno come restare attivi nella terza età, con dimostrazioni pratiche e consigli utili a migliorare mobilità e sicurezza. Un secondo filone è dedicato alle scelte alimentari, con approfondimenti su come leggere correttamente le etichette, interpretare nutrienti e porzioni, selezionare ciò che favorisce un invecchiamento in salute e prevenire patologie

legate allo stile di vita. Un altro appuntamento affronta il legame tra obesità e diabete, con la possibilità di effettuare la misurazione volontaria della glicemia e comprendere come intervenire attraverso abitudini quotidiane più equilibrate.

Accanto agli aspetti fisici, il progetto dedica attenzione anche alla mente. Sarà infatti possibile sottoporsi a uno screening gratuito delle funzioni cognitive, un gesto semplice che può offrire un orientamento prezioso. L’obiettivo è avvicinare le persone al tema della salute mentale senza tabù e facilitare, quando necessario, un eventuale percorso di approfondimento. A completare il calendario, sono previste camminate all’aria aperta alla scoperta dei parchi e dei giardini cittadini, per unire movimento, socialità e benessere ambientale.

Gli incontri si svolgeranno tra Rovigo, nella Sala Auser Insieme in piazza Tien An Men, e Grignano Polesine, nella sede Auser ospitata negli spazi delle ex scuole medie. Ogni appuntamento ha un orario

l dolore alla spalla può trasformarsi in un tormento costante, limitando i movimenti più semplici e rendendo impossibili attività quotidiane come vestirsi, pettinarsi o persino abbracciare una persona cara. Spesso, anche il riposo diventa un lusso, con notti insonni causate da fi tte persistenti. Per farlo passare, si prova di tutto: farmaci, fisioterapia, osteopatia, infiltrazioni, senza ottenere un vero sollievo. Ma c’è un motivo preciso per cui nessun trattamento ha funzionato: nessuno ha trattato la vera causa del tuo dolore, cioè la Fascia.

dedicato, pensato per rispondere al diverso taglio delle attività: pomeridiano per gli incontri formativi e per l’attività fisica, mattutino per lo screening cognitivo.

Il progetto si fonda su un approccio semplice ma efficace: professionisti competenti, attività concrete, accesso gratuito e la forza del gruppo come leva motivazionale. Muoversi con più sicurezza, respirare meglio, imparare a prevenire le cadute o a leggere un’etichetta alimentare con maggiore consapevolezza sono gesti piccoli, ma capaci di incidere in modo significativo sulla qualità della vita quotidiana.

La partecipazione è libera e aperta a tutti gli interessati. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi ai Circoli Auser promotori. “Invecchiando si impara” vuole essere non solo una serie di appuntamenti, ma un invito a scoprire come salute, socialità e conoscenza possano diventare alleati preziosi in ogni stagione della vita.

Sintoniz zati sul

il corpo intero ne risente, provocando dolori muscolari e articolari. Ecco perché trattare la Fascia è fondamentale per risolvere il problema alla radice, piuttosto che limitarsi a tam-

Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori).

L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adolescenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.

Davide Raimondi Fasciaterapeuta, non un semplice fisioterapista, ma un esperto nel trattamento della Fascia, il tessuto connettivo che avvolge muscoli e articolazioni e che, se compromesso, può essere la radice del tuo dolore.

La Fascia è l’organo della coordinazione, il direttore d’orchestra del movimento (insieme al cervello): se non funziona correttamente,

La medicina tradizionale spesso ignora la Fascia. Le diagnosi comuni si concentrano sui sintomi, senza identificare la causa reale del dolore. Esami come RX, TAC e risonanze magnetiche non riescono a rilevare le disfunzioni della Fascia, e di conseguenza, i trattamenti convenzionali finiscono per essere inefficaci o temporanei. Ecco perché tutti continuano a soffrire nonostante le terapie. Il trattamento fasciale è differente. Agisce direttamente sulla causa del dolore, offrendo sollievo immediato, spesso già dalla prima seduta. A differenza di altre terapie, non ha bisogno di manipolazioni invasive o farmaci. Anche nei casi di dolore acuto, il trattamento può essere effettuato lavorando su zone lontane dal punto dolente, riducendo il fastidio in

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Molti pazienti arrivano al Fasciaterapeuta anche dopo aver provato di tutto, senza successo. Ma trattando la Fascia, hanno finalmente trovato la soluzione definitiva. Durante la prima visita, si analizza a fondo la storia clinica e si valuta la vera origine del dolore, non solo

La Fascia non trattata può peggiorare il problema fino a renderlo cronico, limitando in modo irreversibile i tuoi movimenti e portandoti a soluzioni drastiche come la chirurgia. Intervenire subito significa evitare complicazioni e liberarsi finalmente dal dolore che sta condizionando la vita.

Il bando. Ricerca Pediatrica 2025: sostegno a studi innovativi su patologie rare, oncoematologia e medicina predit

Ricerca pediatrica, Fondazione Cariparo investe 800 mila euro nei nuovi progetti di Città della Speranza

La Fondazione Cariparo rinnova il proprio impegno a fianco di Città della Speranza, annunciando l’avvio dell’edizione 2025 del Bando Ricerca Pediatrica, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un contributo complessivo di 800 mila euro verrà destinato al finanziamento di progetti di ricerca sulle patologie pediatriche, con l’obiettivo di promuovere studi innovativi e di forte impatto clinico. La prima fase del bando è partita il 5 novembre e resterà aperta fino al 19 gennaio 2026. Possono partecipare ricercatori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, dell’Università di Padova e delle strutture sanitarie pubbliche delle province di Padova e Rovigo, con progetti da realizzare all’interno dell’IRP. La selezione delle proposte si baserà su criteri di eccellenza scientifica: innovatività, rilevanza clinica, solidità metodologica, sostenibilità economica e competenza del team.

«Siamo profondamente grati alla Fondazione Cariparo – ha dichiarato Eugenio Baraldi, direttore scientifico dell’IRP – per il sostegno costante che ci permette di portare avanti progetti cruciali, dall’oncoematologia pediatrica alla medicina preditti-

va fino alle malattie rare. La ricerca deve correre veloce, riducendo la distanza tra laboratorio e letto del paziente: per farlo servono fondi e continuità». Per la Fondazione, si tratta di una conferma della missione filantropica a sostegno dell’innovazione biomedica. «Il Bando Ricerca Pediatrica 2025 – ha sottolineato il presidente Gilberto Muraro – sostiene progetti di eccellenza, selezionati con criteri rigorosi. Vogliamo favorire lo sviluppo di ricerche avanzate che possano tradursi in benefici concreti per i bambini e le loro famiglie. La collaborazione con Intesa Sanpaolo rafforza la nostra capacità di supportare la medicina pediatrica». Un riconoscimento importante

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anche per l’IRP, come evidenziato dall’amministratore delegato Stefano Lupi: «Questo bando conferma il ruolo dell’Istituto nel panorama nazionale e internazionale. Con oltre 200 ricercatori interni e 150 esterni che operano quotidianamente a Padova, il nostro lavoro è possibile grazie a chi crede nella ricerca e ci sostiene, come la Fondazione Cariparo. A tutti va il nostro grazie». Il bando rappresenta un nuovo passo nella collaborazione storica tra Fondazione Cariparo e Città della Speranza, una sinergia che negli anni ha permesso al polo padovano di affermarsi come uno dei centri più avanzati in Europa nella lotta alle malattie pediatriche.

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Tumore al seno, in Veneto 5.200 nuovi casi ogni anno

In Veneto il tumore al seno si conferma la neoplasia più diagnosticata, con circa 5.200 nuovi casi all’anno. Nonostante l’alta incidenza, la sopravvivenza continua a migliorare: oltre il 90% delle pazienti è vivo a cinque anni dalla diagnosi, un risultato legato all’evoluzione delle terapie e alla crescente personalizzazione dei trattamenti. Questo quadro aggiornato è stato al centro del convegno “Tumore del seno metastatico: l’importanza della medicina di precisione – Focus Regione Veneto”, ospitato allo IOV di Padova nell’ambito della campagna nazionale promossa dalla Fondazione Aiom. Nel corso dell’incontro è emerso come la progressiva diffusione di tecnologie diagnostiche avanzate stia cambiando il modo di gestire clinicamente la malattia, soprattutto nelle forme metastatiche. La professoressa Valentina Guarneri, direttrice della UOC Oncologia 2 dello IOV e docente dell’Università di Padova, ha spiegato come i test molecolari abbiano rivoluzionato la classificazione del carcinoma mammario, andando oltre i tradizionali riferimenti ai recettori ormonali e alla proteina Her2. I nuovi biomarcatori consentono di prevedere meglio il comportamento del tumore e la risposta ai trattamenti, permettendo di costruire percorsi terapeutici mirati. Secondo Guarneri, la resistenza dei tumori ormonosensibili e Her2 negativi alle cure standard può oggi essere contrastata con farmaci innovativi, che migliorano significativamente la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti. Tra gli strumenti chiave della nuova oncologia sta assumendo un ruolo centrale la biopsia liquida, un semplice esame del sangue che consente di individuare mutazioni cruciali come quella del recettore degli estrogeni ESR1, presente nel 30-40% delle forme metastatiche. Si tratta di un test non invasivo e relativamente economico, ma che richiede strutture altamente specializzate per l’analisi. Rilevare per tempo queste alterazioni permette di accedere a farmaci di nuova generazione efficaci in seconda linea. Per la professoressa Guarneri, garantire la biopsia liquida a tutte le pazienti che ne hanno indicazione rappresenta una priorità organizzativa per il sistema sanitario regionale. L’attenzione al tema arriva in un contesto più ampio di iniziative solidali nel territorio: realtà del volontariato, associazioni e gruppi di sostegno continuano a mobilitarsi con raccolte fondi, giornate di sensibilizzazione e progetti di aiuto rivolti alle donne colpite dalla malattia, contribuendo a mantenere alta l’attenzione pubblica su prevenzione e accesso alle cure. Un impegno che, insieme alla ricerca clinica e alle nuove strategie diagnostiche, sta contribuendo a ridisegnare il futuro dell’oncologia mammaria in Veneto.

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Grazie alla collaborazione tra specialisti e audioprotesisti esperti, è possibile tornare ad ascoltare con chiarezza, riscoprendo il valore delle voci che ci circondano.

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Nel mese delle festività si moltiplicano i piatti che accompagnano pranzi e cene con famiglia e amici: al primo posto le ricette della tradizione e i sapori più tipici

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.

Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo

Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE

Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato

Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco

Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.

SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO

Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.

Rubrica a cura di Sara Busato

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CORTINA D’AMPEZZO, BELLUNO

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