laPiazza di Conselve - Dicembre 2025

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del Conselvano

L’abbraccio del Presidente

Mattarella per i 75 anni di Medici con l’Africa Cuamm a Padova

Le sfide di Stefani

Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.

Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.

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Giovanni Manildo: “Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”

Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti

NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI

PROSSIMITA’

Con il Mercatino della solidarietà un mano tesa a chi soffre, a Conselve torna la pista di pattinaggio e si moltiplicano gli eventi al Xmas Village in piazza

Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025

Dopo quattro anni salta l’accordo sottoscritto con il Comune e si riaffaccia la soluzione dell’ampliamento per i 64 posti letto

I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”

Veneto che verrà

Stievano >direttore@givemotions.it

L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.

Il
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Servizio

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“Non resteremo mai più in silenzio”

La pioggia battente e il freddo non hanno fermato la marcia cittadina contro la violenza sulle donne che ha attraversato le vie del centro per “fare rumore” e dire no ad ogni forma di prevaricazione di genere. A guidare il lungo corteo, composto in gran parte da studenti delle scuole del territorio, uno striscione con un messaggio semplice e potente: «Ricorda, puoi scegliere di dire sì o no e restare amici!». Nonostante il maltempo, la partecipazione è stata ampia e sentita. “Grazie ai ragazzi di tutte le nostre scuole per aver portato nelle strade il rumore del coraggio, della dignità, della parità” ha detto Ornella Moro, presidente della Commissione Pari Opportunità, che ha promosso l’iniziativa “Non resteremo mai più in silenzio”. “Il tempo non è stato clemente, ma insieme ce l’abbiamo fatta. E il vostro entusiasmo ha scaldato una giornata difficile”. Durante la marcia sono stati esposti striscioni e cartelloni preparati nelle classi nelle settimane precedenti. “Un ringraziamento speciale – ha aggiunto Moro – alle insegnanti che hanno guidato il lavoro dei ragazzi: segni forti e chiari che ribadiscono il nostro “no” alla violenza sulle donne. Avete portato per le strade il rumore che volete lasciare nel mondo”. Un momento particolarmente toccante è stato il ricordo delle 76 donne uccise quest’anno per mano di un uomo. “Non siamo riusciti a nominarle una per una durante la marcia come avremmo voluto – ha spiegato Moro – ma lo facciamo con il nostro impegno quotidiano”. Determinante anche il supporto delle realtà locali: Alpini, Protezione Civile e Nonni Vigili hanno garantito sicurezza e logistica, mentre Free Radio Conselve ha fornito la strumentazione essenziale per far risuonare messaggi e testimonianze. La manifestazione si è conclusa con la canzone “Forse un altro sì” di Fiorella Mannoia, diventata simbolo della giornata. “Una donna non deve dire sì per paura, abitudine o dovere. Il suo sì deve essere libero, il suo no rispettato» ha ribadito Moro. “Per loro, per tutte, non resteremo mai più in silenzio”. (n.s.)

A Conselve la marcia con gli studenti promossa dalla Commissione Pari Opportunità

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.

Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.

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Il caso. Arriva da un ex consigliere comunale, Beniamino Benetazzo, la richiesta di fare chiarezza

Stop al raddoppio della casa di riposo “Beggiato”

il Consiglio: “Progetto troppo costoso e incerto”

D opo mesi di silenzio e di incertezza arriva la parola fine al progetto di raddoppio della casa di riposo “Beggiato”: il consiglio d’amministrazione ha deciso di uscire dall’accordo di programma sottoscritto con il Comune per la costruzione di un nuovo edificio e punta ora all’ampliamento sull’edificio esistente.

La genesi del progetto risale al gennaio 2022, quando l’amministrazione allora guidata da Antonio Ruzzon firmò una convenzione per la realizzazione di un nuovo edificio in grado di riunire sotto un unico tetto i 64 posti letto già autorizzati alla “Beggiato” e i 59 dell’ex Rsa dell’ospedale di Conselve, rimasti in carico al Comune dopo la chiusura del reparto. Dopo la firma della convenzione, il Comune aveva individuato il terreno e approvato una variante urbanistica che delineava anche la futura

Nuova giostrina

viabilità dell’area. Ma il cambio di amministrazione, con le elezioni del giugno 2022, ha portato a una revisione del progetto sotto più aspetti. Nel frattempo, dall’inizio di quest’anno, è cambiato anche il Consiglio di amministrazione della casa di riposo, ora guidato dal presidente Luigi Buson, che si è trovato a gestire il progetto.

“La decisione arriva dopo mesi di analisi - spiega Buson - e di verifica tecnica, giuridica e finanziaria: un percorso che ha evidenziato come il progetto originario, del costo stimato di circa 20 milioni di euro, sia oggi irrealizzabile per mancanza dei presupposti amministrativi, dell’area edificabile e della concessione dei 59 posti letto comunali, mai rilasciata in quattro anni. Il Consiglio ha quindi deciso di avviare l’ampliamento sostenibile e immediatamente realizzabile di 64 posti letto, tramite sopraelevazio-

ne dell’attuale piastra cucina. Una soluzione già in passato valutata positivamente dagli organi regionali e oggi ritenuta l’unica compatibile con i bilanci e la missione dell’Ente.

Con la stessa deliberazione, la Casa di Riposo esce formalmente dall’accordo di programma con il Comune, esercitando la facoltà prevista dalla legge in caso di sopravvenuto interesse pubblico e impossibilità attuativa. La Beggiato resta un presidio pubblico essenziale per Conselve e per i Comuni vicini. Crescerà, - conclude - ma con un progetto serio, sostenibile e rispettoso delle proprie responsabilità amministrative”.

Non si è fatta attendere la reazione del Comune, per bocca del sindaco Umberto Perilli: “Non intendo aggiungermi alla lunga lista di quelli che, nonostante il ruolo che hanno rivestito nel recente passato

o rivestono attualmente, parlano e agiscono nonostante non conoscano compiutamente i contenuti della questione, o sono privi di sufficiente senso delle istituzioni e amore per la nostra comunità. E nemmeno alla lista di quelli che, nonostante il ruolo che hanno rivestito nel recente passato o rivestono attualmente, parlano cercando di far dimenticare le loro responsabilità per gli atti che hanno compiuto, creando la situa-

zione attuale, o, infine, alla lista di quelli che non hanno il coraggio di assumersi responsabilità che pure competono loro. Per questo l’attuale amministrazione del Comune di Conselve parlerà e agirà con atti e provvedimenti formali finalizzati a realizzare il massimo bene per l’intera comunità, non accontentandosi di rincorrere ipotesi di ripiego, peraltro ancora tutte da esplorare e valutare”.

inclusiva in Prato Comunale per educare i più piccoli all’ambiente

Una nuova giostrina a tema ambientale è stata installata nel Prato Comunale : si tratta di una struttura inclusiva a forma di camion per la raccolta differenziata, pensata per unire divertimento ed educazione al rispetto dell’ambiente. L’attrazione, già molto apprezzata dai bambini, può ospitare fino a venti piccoli utenti contemporaneamente ed è accessibile dai 2 ai 10 anni. Il gioco riproduce un camioncino ecologico con varie funzioni interattive che avvicinano i più piccoli ai temi del riciclo e della sostenibilità. Dall’amministrazione comunale spiegano che l’obiettivo era proporre “un gioco bello, sicuro e allo stesso tempo educativo, capace di trasmettere ai bambini l’importanza dei comportamenti

responsabili verso l’ambiente”.

La giostrina è stata installata su una base in calcestruzzo rivestita da gomma colata antitrauma colorata, arricchita da decorazioni ispirate al mondo della raccolta differenziata. Una scelta che garantisce sia sicurezza sia accessibilità. “Abbiamo voluto una struttura senza barriere architettoniche, perché ogni bambino possa utilizzarla senza difficoltà”, sottolinea il Comune.

L’opera è stata finanziata tramite un bando regionale sostenuto dai fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità, finalizzato proprio alla realizzazione di progetti inclusivi. Il contributo ottenuto ammonta a 35mila

euro.

L’amministrazione evidenzia come l’intervento si inserisca in un percorso più ampio di valorizzazione dei parchi cittadini:

“Il Prato Comunale è uno dei luoghi più frequentati dalle famiglie e vogliamo continuare a renderlo sempre più accogliente e innovativo”.

Nicola Stievano

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Windtre Store di Monselice e Conselve

Conselve. Christmas Village in piazza Battisti, torna la pista di pattinaggio in piazza XX Settembre

Il centro si trasforma in villaggio delle feste, associazioni e attività commerciali mobilitate

AConselve il Natale non è solo luci e addobbi, ma un vero e proprio contenitore di iniziative ed esperienze pensato per coinvolgere famiglie, giovani e visitatori di ogni età. “Probabilmente siamo l’unico paese che offre, in un unico contesto del centro storico, food & drink, intrattenimento, spettacoli live e una pista di pattinaggio con ghiaccio vero”, racconta l’assessore al commercio Cristian Maneo, che quest’anno ha coordinato un programma ricco e articolato. “L’anno scorso il format aveva già funzionato bene, ma mancava la pista di pattinaggio, che nel pomeriggio favorisce la presenza di famiglie e bambini. Quest’anno abbiamo completato l’offerta”.

La novità più evidente è infatti l’impianto su ghiaccio naturale allestito in piazza XX Settembre, inaugurato il 5 dicembre. Una scelta dettata dagli spazi più ampi, che ha consentito di creare un vero polo di attrazione per chi

vuole pattinare in sicurezza e comodità. Poco distante, in piazza Battisti, è sorto invece il Xmas Village, una grande struttura coperta, trasparente, riscaldata e pavimentata che ospita ogni giorno un fitto calendario di iniziative. Dal 4 dicembre fino al 6 gennaio, dal giovedì alla domenica - con aperture straordinarie il 26 dicembre e il 6 gennaio (unica chiusura il giorno di Natale) - si susseguono spettacoli live di musica e danza, contest per giovani artisti, serate tematiche e appuntamenti gastronomici legati anche alle città gemellate con Conselve. Dopo l’esordio del 7 dicembre con la serata dedicata a Torcy, il 14 dicembre è il turno di Jaszbereny, con menù e atmosfere pensate per far conoscere tradizioni e sapori internazionali, dalla Francia all’Ungheria, per l’appunto. Per la notte di San Silvestro è previsto un cenone con animazione musicale che promette di chiudere il 2025 in festa.

Accanto alle proposte più spet-

tacolari, non mancano gli appuntamenti dedicati alla solidarietà e alla cultura. Il 14 dicembre, per l’intera giornata, piazza XX Settembre ospiterà il mercatino della solidarietà con le associazioni di volontariato locali impegnate a raccogliere fondi per progetti benefici. La rassegna teatrale natalizia ha trovato casa al cinema Marconi, mentre Palazzo Zen – sede del municipio – accoglie la rassegna musicale, dando spazio ad artisti e gruppi del territorio. Anche Free Radio Conselve contribuisce con una serie di spettacoli dedicati alle festività.

La vigilia di Natale è da sempre un momento speciale per la comunità e il programma di quest’anno rilancia le tradizioni più amate: nel pomeriggio gli Alpini saranno in piazza con vin brulè, cioccolata e panettone, mentre dopo la messa serale la Pro Loco offrirà cioccolata calda all’interno del Christmas Village. Il 26 dicembre alle 21 è in programma il concerto lirico-sin-

fonico diretto dal maestro Andrea Ferrari, un appuntamento che negli ultimi anni ha conquistato un pubblico sempre più numeroso. A chiudere il ciclo delle festività saranno, il 6 gennaio al Patronato Canossiano, la Befana, la distribuzione delle calze e la tradizionale lotteria.

Sostegno al commercio conselvano con i buoni del welfare aziendale

Il periodo natalizio porta anche una novità sul fronte economico: stop all’iniziativa dei buoni acquisto, arriva invece il progetto di welfare aziendale. L’assessore al commercio Cristian Maneo spiega il cambio di rotta adottato dal Comune: “Non abbiamo rinnovato l’iniziativa dei buoni acquisto perché non ha funzionato. Il 75% delle persone che li aveva in tasca non li ha spesi. Anche i commercianti erano d’accordo e abbiamo deciso di investire le risorse nell’animazione del centro”. Una scelta pragmatica, che punta a valorizzare gli eventi come motore per riportare movimento e presenze nel cuore

della città.

Parallelamente, intanto, è partita una misura nuova e più strutturata, destinata ad avere un impatto significativo sul tessuto commerciale: il progetto di welfare aziendale del Distretto del Commercio. Le prime aziende del territorio hanno iniziato a erogare ai propri dipendenti buoni spendibili nei negozi locali, nelle farmacie e nei servizi come parrucchieri o centri estetici. I buoni vengono distribuiti tra fine novembre e inizio dicembre e poi di nuovo a giugno, con un valore medio che sfiora i mille euro per dipendente.

L’iniziativa è pensata per essere semplice e sostenibile: per i commercianti non sono previste commissioni né costi di gestione, mentre per le aziende l’adesione è gratuita per tutto il 2026, con la prospettiva di una piccola commissione negli anni successivi. Sono già una quarantina gli esercizi che hanno aderito, coprendo le principali categorie merceologiche.

Il sistema si basa sulla app “ApPaga”, un borsellino elettronico che invia una notifica al negoziante: basta accettare la transazione per ricevere il pagamento tramite bonifico, anche il giorno successivo. A Cittadella il ser-

Il calendario condiviso tra Conselve e Terrassa Padovana è stato reso possibile anche grazie al bando della Camera di Commercio messo a punto tramite Promex, con il quale i due Comuni si sono aggiudicati le risorse per finanziare le iniziative natalizie.

Nicola Stievano

vizio è già attivo e muove cifre importanti, con una capacità di intercettare circa il 30% delle somme erogate. “Il 2026 sarà dedicato a rafforzare questo strumento”, conclude Maneo. (n.s.)

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Da più di 30 anni il Mercatino della Solidarietà sostiene decine di progetti in tutto il mondo

Dagli inizi degli anni Novanta c’è un appuntamento con la solidarietà molto sentito a Conselve, grazie al quale, in occasione delle festività natalizie, vengono sostenuti, anche completamente, progetti concreti di aiuto nelle aree più povere del mondo, grazie alla rete costruita in questi decenni. Motore dell’iniziativa è l’associazione conselvana “Millesoli”, da sempre attenta a promuovere occasioni concrete di aiuto a favore di chi si trova in prima linea in Africa, ma anche in Asia, e opera per aiutare le popolazioni locali a vincere la fame, la povertà, l’emergenza sanitaria, l’isolamento sociale, la mancanza di istruzione. Non sono mancate anche iniziative rivolte a realtà locali, vicine a casa nostra ma non per questo meno bisognose di un aiuto. In oltre trent’anni il Mercatino della Solidarietà, allestito in centro intorno alla metà di dicembre, ha finanziato decine di progetti raccogliendo in una giornata di attività alcune migliaia di euro ad ogni appuntamento. Ogni anno l’associazione individua due o tre progetti ai quali devolvere il ricavato del mercatino. “L’attenzione della comunità conselvana - spiegano gli organizzatori dell’associazione Millesoli - ha saputo cogliere il bisogno sia nel caso di progetti umanitari di respiro in-

ternazionale, sia nel caso di crisi importanti e impreviste o tragedie che hanno colpito intere popolazioni (terremoti, alluvioni, guerre...), ma senza per questo distogliere lo sguardo anche da realtà più vicine alla nostra vita quotidiana”. Quest’anno l’appuntamento con il Mercatino della Solidarietà e per domenica 14 dicembre in piazza Battisti e i progetti “adottati” sono due: uno per l’acquisto di farmaci antivirali per curare i bambini di un villaggio del Kenya, l’altro per l’adozione a distanza delle donne afgane vittime di violenza e del fondamentalismo islamico.

In Kenya come nel resto dell’Africa l’Aids è ancora un flagello che colpisce la popolazione, a partire dai bambini. A loro è rivolta l’attività dell’Health Centre di Ndithini, una località povera e remota. “In questo momento - racconta dal centro medico suor Lucy - attraversiamo una grande difficoltà: abbiamo 150 bambini sotto terapia con farmaci antivirali, indispensabili per la loro sopravvivenza e per dare continuità alle cure. Purtroppo, con la recente decisione degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti per l’importazione di questi medicinali, ci troviamo in una situazione drammatica. Senza le cure, i bambini rischiano di tornare alle condizioni in cui li

abbiamo accolti: fragili, sofferenti e senza speranza. Queste medicine sono vita, sono speranza, e quando vengono assunte con regolarità compiono piccoli miracoli. Stiamo cercando ogni possibile via: abbiamo contattato anche fornitori in Cina, ma al momento non abbiamo ancora ricevuto risposta. Per poter garantire la continuità del trattamento, avremmo bisogno con urgenza fondi che ci permetterebbero di acquistare una prima fornitura di antivirali”.

Viene riproposto inoltre il progetto “Vite preziose” a favore di 29 donne e bambine afgane vittime di violenza assistite da una Ond afgana. Il recente terremoto ha peggiorato una situazione già difficile, per questo Millesoli ha deciso di organizzare una nuova raccolta che permetterà l’adozioni a distanza di queste donne e ragazze ospitate in una casa protetta dove ricevono aiuto, assistenza medico legale e una concreta speranza per il futuro.

Nicola Stievano

Tribano mette a punto il “Natale per tutti”

A Tribano il Natale 2025 si annuncia più coinvolgente che mai. Il motto scelto – “Il Natale è di tutti!” – riassume lo spirito che guida un programma ricchissimo, pensato per unire scuole, associazioni, gruppi, parrocchie, sportivi e cittadini di ogni età. Un Avvento fatto di incontri, musica, laboratori e tradizioni che accompagneranno passo dopo passo tutta la comunità.

Dal 14 dicembre si entra nel vivo degli appuntamenti. La giornata si apre alle 15:00 con la Tombola organizzata dall’Auser, mentre il giorno successivo, 15 dicembre, sarà dedicato ai più piccoli con una lettura animata presso la biblioteca comunale, seguita il 16 dicembre dalla presentazione del libro di Cristina Bellemo, sempre in biblioteca. Il 19 dicembre, alle 20, coristi e

musicisti dell’ICS di Tribano si esibiranno nel Concerto di Natale, accompagnato da cioccolata calda offerta dalla Pro Loco: un momento atteso, che unisce musica e atmosfera festiva. Sabato 20 dicembre, poi, spazio alla convivialità con la Cena di Natale del Circolo NOI e Chiara Stella, insieme ai gruppi giovani e giovanissimi.

Domenica 21 si apre con un nuovo laboratorio creativo: alle 9:30, torna in biblioteca il laboratorio “Centro Tavola di Natale”, seguito alle 16:30 dalla recita dei bambini della scuola

dell’infanzia. Il 23 dicembre alle 15.30 la recita di Natale con l’asilo nido e il Concerto Gospel. Il 24 dicembre sarà invece il giorno della Veglia e Messa di Natale, con inaugurazione del Presepe Vivente e cioccolata calda per tutti grazie alla Pro Loco. Grande attesa, ovviamente, per la terza edizione del Presepe Vivente, in programma il 26, 27 e 28 dicembre, dalle 16 alle 21, nel parco comunale: oltre 100 figuranti, antichi mestieri e un percorso suggestivo che farà rivivere la magia della Natività. Durante il periodo di vacanze natalizie, infine, il Circolo Parrocchiale NOI di Tribano organizza tre giornate di attività dedicate ai bambini della scuola primaria: lunedì 29, martedì 30 e mercoledì 31 dicembre dalle 7:30 alle 13 con giochi, laboratori e tanto divertimento. (n.s.)

Due le iniziative da aiutare: l’acquisto di farmaci antivirali per strappare i bambini del Kenya dell’incubo dell’Aids e l’adozione a distanza di donne e ragazze afgane vittime di violenza

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Il progetto. Anche Salvini e Stefani hanno visitato la prima

L’ex base ristrutturata con i fondi Pnrr accoglie persone del territorio in emergenza abitativa

“Qui meno di dieci anni fa c’erano mille migranti che erano un bomba sociale, adesso grazie al lavoro dei territori si accolgono persone che hanno bisogno”: queste le parole pronunciate da Matteo Salvini durante la visita all’ex base dell’aeronautica di San Siro, insieme ad Alberto Stefani, una settimana prima delle elezioni. Un luogo famoso, come ha ricordato il vice presidente del Consiglio e ministro ai Trasporti, per essere stato un discusso e contestato centro di prima accoglienza dei migranti, poi chiuso nel 2018. In questi mesi proprio nell’ex base si sta realizzando, grazie ai fiondi del Pnrr, il doppio progetto “housing first” per l’accoglienza temporanea di persone in emergenza abitativa e “stazione di posta” per aiutare chi nel territorio si trova in situazioni di difficoltà o marginalità.

“Torno con gioia qui - ha aggiunto Salvini- perché tutte le volte che venni a Bagnoli fu per i problemi della base, per le manifestazioni, le tensioni, gli scontri e le risse. Oggi invece vediamo la lavanderia, la biblioteca, la cucina e altri servizi che per chi ne ha bisogno. Una piccola parte del merito ce la prendiamo anche noi. Poi ribadisco che l’immigrazione irregolare è ancora un problema”, ha concluso il ministro che ha potuto visitare la prima palazzina aperta per accogliere un piccolo gruppo di persone.

Anche Stefani ha apprezzato l’iniziativa: “A noi piace parlare con i fatti, questo risultato importante parla da sé e credo che siano queste le soluzioni che noi dobbiamo offrire ai veneti, quindi no insicurezza, no lesione dei diritti ma realtà concrete, proposte concrete, soluzioni abitative. L’emergenza abitativa è uno dei principali temi da affrontare, lo dicono tutti i partiti, noi abbiamo voluto dare delle soluzioni per primi così come abbiamo anticipato tantissimi altri temi, io credo semplicemente che abbiamo saputo guardare avanti prima degli altri”.

Ad accompagnare gli ospiti il sindaco Matteo Ruzzon, che ha illustrato i passi successivi dei due progetti, ai quali era stata dedicata una serata pubblica giusto qualche giorno prima di questa visita. Il progetto prevede l’accoglienza

temporanea di 26 persone, residenti in uno dei 44 Comuni dell’Ats, che si trovano in emergenza abitativa. Saranno ospitate nelle camere, da due a quattro posti letto, ricavate nelle due palazzine dell’ex base dell’aeronautica ristrutturate i mesi scorsi. La gestione è affidata ala cooperativa Nuova Vita e i primi ospiti sono già entrati, si tratta di donne sole oppure con figli e piccoli nuclei familiari. “Si tratta di residenti sul territorio - ha spiegato la coordinatrice del progetto Elena Bortolazzi, della cooperativa Nuova Vita - che vengono accolte per un periodo limitato. E’ necessario che da parte

loro ci sia la volontà di affrontare un percorso, questo non sarà un posto in cui si dorme e basta. Oltre a dare un alloggio temporeaneo aiuteremo le persone a superare le diffi-

coltà nel trovare un lavoro o anche nello svolgere alcune attività quotidiane come la gestione della casa o il disbrigo delle pratiche”.

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Dai timori dei residenti ai dubbi delle opposizioni sulla sostenibilità del progetto Accanto ai commenti positivi e alla speranza che la vecchia base di San Siro possa dare una risposta ai bisogni sociali della Bassa Padovana non mancano le prese di posizione critiche nei confronti del progetto che impegna consistenti fondi pubblici. A San Siro, inoltre, i residenti temono che l’arrivo di persone da accogliere, seppure in numero limitato e con modalità del tutto diverse, possa portare a qualche problema di ordine pubblico, come giù successo con i migranti. Sia i responsabili della cooperativa che i promotori dei progetti hanno fatto presente che la situazione è del tutto diversa e che le persone ospitate sono state segnalate direttamente dai servizi sociali e sono note. Niente a che vedere con quanto era successo nella tendopoli allestita per i migranti. Tantissimi gli interrogativi e i dubbi espressi dal gruppo di minoranza “Viviamo Bagnoli” che da mesi denuncia le scarse informazioni sull’iniziativa e i tanti punti ancora oscuri. A preoccupare sono la sostenibilità dei progetti una volta che finiranno i fondi del Pnrr e la ricaduta economica sui Comuni, in particolare su quello di Bagnoli già impegnato da tempo anche dal punto di vista finanziario. “Le convenzioni sottoscritte - ricordano i consiglieri di minoranzaprevedono la fine del progetto tra otto mesi e non proseguiranno se non in presenza di adeguati finanziamenti pubblici. Ci chiediamo cosa succederà se questi fondi non saranno trovati e dove andranno le persone ospitate. Gran parte dei 44 Comuni aderenti al progetto non hanno collegamenti diretti con Bagnoli e alcuni distano anche 45 chilometri, e la base si trova ad un chilometro dal più vicino negozio di alimentari, inoltre ci sono appena quattro corse al giorno dei mezzi pubblici. Ci preoccupa quanto dovrà spendere il nostro Comune e quale sarà l’impatto di tutte queste incombenze sul normale carico di lavoro degli uffici comunali”.

Il caso. Il raggruppamento di imprese escluso ha contestato i criteri di attribuzione dei punteggi

Stop alla bretella nord, il Tar accoglie il ricorso sull’appalto, la gara è da rifare

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uovo stop al progetto della bretella nord di Bovolenta, la camionabile destinata a deviare il traffico pesante fuori dal centro abitato correndo parallelamente all’argine. Il Tar del Veneto ha infatti annullato gli atti con cui la Provincia di Padova, lo scorso giugno, aveva aggiudicato l’appalto da circa quattro milioni di euro al raggruppamento temporaneo di imprese Ecovie.

A presentare ricorso era stato il raggruppamento concorrente guidato da Salima, insieme ai consorzi Corma e Imprenet. Le imprese escluse contestavano sia il criterio con cui erano stati attribuiti i punteggi sia la mancata valutazione delle certificazioni inserite nella documentazione amministrativa. Una prima richiesta di sospensiva era stata respinta dal tribunale amministrativo, che aveva rinviato la decisione al merito.

Nella sentenza appena depositata, i giudici hanno accolto in parte le argomentazioni della Salima, rilevando alcune irregolarità nella procedura di valutazione e un errore nell’interpretazione delle regole di gara. “Il ricorso deve essere accolto - ha stabilito il Tar,

disponendo - l’annullamento dell’aggiudicazione e l’obbligo per la stazione appaltante di rideterminare il punteggio dell’offerta della Salima dopo aver verificato il contenuto della busta della documentazione amministrativa”.

La gara dovrà dunque essere riesaminata e i punteggi ricalcolati.

È probabile che la Provincia e Ecovie decidano di ricorrere al Consiglio di Stato per difendere la correttezza dell’iter seguito. Nel frattempo, tuttavia, i lavori non potranno partire.

Il consigliere provinciale alla viabilità, Stefano Baraldo, ribadisce l’importanza dell’intervento: “Per la Provincia di Padova la bretella di Bovolenta resta un’opera strategica, fondamentale per migliorare la sicurezza stradale e la fluidità del traffico. I fondi sono già stanziati e siamo pronti ad avviare i lavori: confidiamo che le questioni tecniche e giuridiche vengano risolte rapidamente”. Preoccupato anche il sindaco Anna

Pittarello: “Il traffico pesante è ormai insostenibile. Proprio di recente, durante la cerimonia del 4 Novembre davanti al monumento ai Caduti, i camion sfrecciavano a pochi metri da noi perché obbligati a passare per il centro. Mi auguro che il prossimo anno la situazione sia diversa e che i nostri ragazzi possano partecipare in sicurezza”. Intanto il Tribunale superiore delle acque a Roma dopo aver esaminato un ulteriore ricorso presentato da alcuni residenti contrari all’opera ha fissato una nuova udienza il prossimo 7 gennaio.

Nicola Stievano

Verso il “patto educativo di comunità” “Dove sono oggi i nostri ragazzi?” Questa la domanda che ha fatto da filo conduttore al secondo incontro del Tavolo di Coordinamento Educativo di Bovolenta, un appuntamento dedicato alla condivisione di esperienze e alla definizione delle prime linee guida per un futuro Patto Educativo di Comunità. A condurre i lavori il dottor Michele Visentin, che ha proposto ai partecipanti una riflessione iniziale: ciascun membro del tavolo deve immaginarsi come un “matchmaker”, un moltiplicatore di relazioni, parte di una rete più ampia destinata ad allargarsi progressivamente. La fotografia delineata è complessa: gli adolescenti sono a scuola, nello sport, sui social, nelle relazioni familiari e nei rari momenti con gli amici, ma soprattutto nelle loro camere, in un isolamento crescente che la comunità è chiamata a comprendere. Da qui la necessità di chiedersi quali contenuti proporre loro e quali siano i temi generatori che caratterizzano questa età. I partecipanti hanno condiviso esperienze provenienti da ambiti associativi, scolastici, parrocchiali e sportivi, concordando sulla necessità di individuare un filo rosso comune. Le insegnanti dell’Istituto Comprensivo hanno inoltre presentato il progetto che coinvolge gli studenti nella progettazione della “Bovolenta del futuro”. Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo della famiglia e alla qualità delle relazioni genitori–figli. Il tavolo ha infine deciso di riconvocarsi prima di Natale per definire due appuntamenti previsti in primavera: la presentazione della “Bovolenta che sognano i ragazzi” e un percorso dedicato ai genitori sulle nuove sfide educative.

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Un viaggio tra arte, turismo e valorizzazione del territorio.

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Rovigo, l’arte che fa sognare: a Palazzo Roverella la magia fotografica di Rodney Smith

Verona, Mantova, Ferrara, Torino, Milano e Venezia. Un flusso costante che ha trasformato Rovigo in una meta d’arte apprezzata

Accanto alle grandi rassegne dedicate alla fotografia e all’arte tra Otto e Novecento, Palazzo Roncale propone mostre gratuite che raccontano storie e personaggi del Polesine. Figure sorprendenti come Cristina Roccati, terza donna laureata al mondo, o l’esploratore Giovanni Miani, che partì alla scoperta delle sorgenti del Nilo. È un percorso culturale che arricchisce e incuriosisce, complementare alle grandi mostre di

Rodney Smith: eleganza, surrealismo e poesia della luce

La nuova mostra apre una finestra su un

Tra eleganza, immaginazione e poesia visiva, Rovigo accoglie una delle mostre più raffinate della stagione culturale italiana: “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale”, la prima grande esposizione dedicata al celebre fotografo newyorkese nel nostro Paese. Un evento promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi, che conferma il ruolo ormai consolidato della città polesana come punto di riferimento nel panorama espositivo nazionale.

gurazione – l’esposizione rappresenta un

Rovigo capitale culturale: vent’anni di grandi mostre

Da quasi vent’anni, Palazzo Roverella e Palazzo Roncale attraggono visitatori da tutta Italia. «Rovigo è una piccola città, di 45 mila abitanti, ma con alcune esposizioni siamo riusciti a superare gli 88 mila visitatori», spiega Alessia Vedova di Fondazione Cariparo. I dati parlano di un pubblico che arriva non solo dal Veneto, ma anche da

La rassegna invita alla contemplazione, alla meditazione, alla scoperta di una sensibilità rara. Il pubblico sta rispondendo con entusiasmo.

Quando l’arte diventa motore di sviluppo

Il successo delle mostre non risponde solo a un obiettivo culturale, ma a una visione

ma ha intuito che l’arte può diventare un volano economico importante», sottolinea Vedova. È il caso di Rovigo, riscoperta negli ultimi anni per le sue atmosfere autentiche, la gastronomia locale, la vicinanza a luoghi unici come il Delta del Po, Fratta Polesine con Villa Badoer e la Casa Museo Matteotti, i percorsi fluviali e la splendida Rotonda, capolavoro seicentesco custodito nel cuore della città. Sono elementi che rendono Rovigo una

meta ideale per lo slow tourism, un turismo lento e consapevole che invita i visitatori a fermarsi più giorni, riscoprendo gusti, tradizioni e bellezze che altrove rischiano di perdersi nella frenesia. La mostra dedicata a Rodney Smith non è soltanto un evento culturale, ma un’esperienza emotiva che immerge il visitatore in un mondo sospeso tra realtà e fantasia. È un’occasione preziosa per scoprire – o riscoprire – Rovigo, una città che grazie alla visione della Fondazione Cariparo continua a crescere, innovare e aff ascinare.

La controversia. Spesa a carico delle controparti senza alcun esborso per il Comune

Trovato l’accordo per risolvere i problemi di umidità alla scuola primaria

S i è conclusa con un accordo transattivo la vertenza relativa alle problematiche della nuova scuola primaria evidenziate dal dirigente scolastico a marzo 2024: risalita di umidità nelle murature esterne ed interne, infiltrazioni e ristagno d’acqua nella copertura e presenza di muffe. Il Comune di Cartura e i soggetti coinvolti a vario titolo nella realizzazione dell’edificio scolastico, inaugurato nel 2021, sono addivenuti a una conciliazione, mediata dal consulente tecnico d’ufficio (Ctu) nominato dal Tribunale di Padova cui l’amministrazione comunale si era rivolta nel luglio 2024, avviando un procedimento di accertamento tecnico preventivo. “Tale procedura –spiega il sindaco Serenella Negrisolo -, incardinata innanzi al Presidente del Tribunale di Padova, ha visto la partecipazione in pieno contradditorio di tutti i soggetti interessati, ovvero di tutti coloro che hanno ricoperto un ruolo nella realizzazione della nuova scuola primaria. Dopo un anno di lavoro, di indagini, di studio, di confronto e di analisi tecniche, si sono concordati gli interventi che il Ctu e i tecnici di tutte

le parti hanno ritenuto imprescindibili per eliminare in radice quanto emerso e ripristinare la conformità degli ambienti della scuola – prosegue Negrisolo -. È stato sottoscritto da tutte le parti coinvolte un accordo transattivo in cui sono specificati i lavori da svolgere, i tempi di esecuzione e le modalità tecniche di realizzazione. Le spese dell’intervento sono totalmente a carico delle controparti, mentre il Comune non sopporterà alcun costo ulteriore. In base all’accordo, i lavori di ripristino, già iniziati da alcune settimane, dovranno concludersi entro il 31 gennaio 2026, salvo sospensioni dovute a cause di forza maggiore. L’intervento consiste nel risanamento del marciapiede perimetrale esterno, nel ripristino delle copertine del tetto, nel risanamento delle pareti interne, in lavori di drenaggio esterno, nella pulizia e sistemazione delle pareti esterne.

Questione nuova scuola primaria: opposizione critica

La spesa dell’intera operazione, a carico esclusivo delle controparti, quindi senza alcun esborso per il Comune,

ammonta a poco meno di 49 mila euro. “Sin da principio l’obiettivo dell’amministrazione è stato quello di accertare le cause della situazione venutasi a creare, le eventuali conseguenze e responsabilità e, soprattutto, ricercare la risoluzione della problematica, nel superiore interesse di chi ogni giorno frequenta la scuola – commenta il sindaco Negrisolo -. Possiamo dire di essere riusciti nel nostro intento: non solo per noi stessi, ma soprattutto per gli alunni della nostra scuola primaria di oggi e di domani, per i docenti, per il personale Ata, per chiunque anche negli anni a venire la frequenterà”. Francesco Sturaro

A conclusione della controversia sulle infiltrazioni d’acqua nella nuova scuola primaria, i consiglieri di minoranza Pasqualina Franzolin e Massimo Zanardo hanno manifestato il loro disappunto per come l’amministrazione comunale di Cartura ha gestito la vicenda. “Prendiamo atto che sono iniziati i lavori di sistemazione di alcune modeste problematiche inerenti alla scuola primaria – commentano Franzolin e Zanardo, rispettivamente sindaco e vicesindaco all’epoca della realizzazione del plesso scolastico -. Ricordiamo che la prima segnalazione risale a inizio 2023, quando erano state segnalate delle infiltrazioni localizzate in alcuni punti”. I due consiglieri ricordano che allora la ditta esecutrice propose degli interventi consistenti principalmente nell’eliminazione delle efflorescenze e nel ripristino delle pareti, lavori che sarebbero stati ultimati a settembre 2023, prima dell’inizio delle lezioni. “A tale disponibilità l’amministrazione Negrisolo non ha dato riscontro –evidenziano i consiglieri -, anzi a maggio 2024 ha fatto ricorso citando le parti interessate chiedendo interventi e danni per 2.850.000 euro e chiudendo alcune aule fino ad oggi. Ora, dopo aver speso migliaia di euro di consulenze e per spese legali, prendiamo atto che si è giunti a un accordo dove sono previsti lavori da perizia per circa 33.000 euro, di fatto i lavori suggeriti nel 2023, oltre a un intervento di circa 15.000 euro richiesto dall’amministrazione, ma non dovuto in relazione alla problematica, per lavori inerenti al drenaggio. Specifichiamo lavori non necessari – concludono Franzolin e Zanardo -, ma richiesti dall’amministrazione forse anche per giustificare la realizzazione della mensa nei giardini della scuola media”. (f.s.)

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La proposta. Il complesso immobiliare è la “culla” della famiglia Da Carrara

Il Comune seriamente intenzionato

ad acquistare villa Petrobelli

L’amministrazione intende renderlo patrimonio pubblico e fruibile ai cittadini. La villa conserva stratificazioni medievali, rinascimentali e veneziane, culminate nel progetto scamozziano del 1597

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n gioiello del patrimonio storico-culturale di Due Carrare potrebbe diventare di proprietà del Comune. Il consiglio comunale ha approvato una delibera che propone l’acquisto da parte dell’ente locale di villa Priuli Talpo Petrobelli e delle sue pertinenze. Il complesso immobiliare, situato in centro paese a pochi metri dal municipio, è una delle più vive testimonianze della storia di Due Carrare.Villa Petrobelli, rimaneggiata nelle varie epoche, ha un’origine quasi millenaria. Da qui partì la nobile famiglia dei Da Carrara che nel ‘300, all’apice delle sue fortune, arrivò a dominare un territorio che si estendeva da Padova a Treviso, da Monselice a Feltre, da Cittadella a Conegliano. “Stiamo parlando di un patrimonio che travalica i confini di Due Carrare per inserirsi nella grande storia del Veneto nell’arco di un millennio – commenta il sindaco Davide Moro -. Per questo motivo nel momento in cui i privati hanno deciso di mettere in vendita il complesso, l’amministrazione comunale ha deciso di intraprendere il percorso amministrativo per rendere pubblico il patrimonio culturale che il complesso rappresenta; per rendere fruibile in primis alla cittadinanza uno spazio in centro paese che rappresenta le radici e la storia della comunità”.

storia di villa Petrobelli inizia intorno all’anno Mille, quando una famiglia probabilmente di origine germanica, che in seguito assunse la denominazione Da Carrara, si insediò nell’attuale Carrara San Giorgio, costruendovi un castello, per presidiare l’antica via Annia. Oggi di quel castrum restano alcune testimonianze: mura di cinta in conci di trachite con merlature ghibelline, resti del basamento di torri, portali in pietra che emergono dalla stratificazione degli edifici successivi. “L’analisi stratigrafica condotta dall’architetto Nicola Badan e dall’ingegnere Davide Zanon – spiega il sindaco - racconta con dovizia di particolari la stratigrafia delle evoluzioni vissute dal complesso”. Dopo la caduta dei Da Carrara intorno al 1400 per ope-

ra della Repubblica di Venezia, il complesso passò ai Bragadin. La trasformazione decisiva avvenne nel 1597, quando l’architetto Vincenzo Scamozzi progettò per i Priuli l’elegante villa che ancora oggi domina il complesso. Il risultato è un unicum nel panorama veneto: castello medievale, residenza nobiliare veneziana e villa scamozziana convivono in una stratificazione leggibile ancora oggi attraverso le murature, i portali, le barchesse e l’edificio a loggetta. Accanto al complesso di villa Priuli-Petrobelli c’è palazzo Tondello, altro punto nevralgico dei Da Carrara, e a poche centinaia di metri sorge l’abbazia di Santo Stefano, che accoglie le spoglie di Marsilio I da Carrara, signore di Padova. Francesco Sturaro

Scuola Sacro Cuore: raccolta fondi per acquistare nuovi giochi

Si chiama “Qui gioco anch’io! La magia di essere se stessi nel nostro spazio inclusivo” la campagna di crowdfunding promossa dalla scuola dell’Infanzia paritaria Sacro Cuore della parrocchia di Carrara Santo Stefano. L’obiettivo dell’iniziativa, supportata dalla Bcc Veneta tramite la sua associazione “Veneta con Te Ets”, è di raccogliere 7.000 euro che serviranno all’acquisto di tre nuovi giochi per il giardino della scuola e due pareti attrezzate per le classi. La Bcc Veneta contribuirà alla raccolta donando il 30% della cifra. La scuola Sacro Cuore, attualmente frequentata da una settantenna di bimbi, compie quest’anno 80 anni. Un compleanno che l’istituzione educativa, che occupa una porzio-

ne della quasi millenaria abbazia di Carrara Santo Stefano, vorrebbe festeggiare regalando ai suoi piccoli alunni dei nuovi giochi inclusivi, da qui l’idea della raccolta fondi.

“La scuola ha un bellissimo giardino con alberi centenari che offrono accoglienza e ombreggiano l’ambiente esterno – spiega il comitato

di gestione della Sacro Cuore -. I bambini hanno bisogno di spazi educativamente predisposti, luoghi che aiutano a ponderare le reazioni e le modalità di espressione di sé, rendendole conciliabili con il gruppo e accettabili. Vogliamo acquistare dei giochi inclusivi per il nostro giardino, in particolare un trampolino con gioco di equilibrio, una pedana sospesa, un animale di gomma e due pareti attrezzate per le nostre classi; strumenti che danno qualità al nostro spazio. Il valore complessivo, comprensivo di montaggio, è di 9.700 euro di cui una parte sostenuta dalla scuola”. La campagna di crowdfunding, lanciata sull’apposita piattaforma www.ideaginger.it, si chiude il 19 dicembre.(f.s.)

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Pioggia di finanziamenti in arrivo

S

ono molti i finanziamenti che negli ultimi mesi il comune di Tribano è riuscito ad ottenere per migliorare alcuni servizi nel territorio. Partiamo dalla Biblioteca Comunale che è stata selezionata come vincitrice del bando nazionale promosso dal Dipartimento per le Attività Culturali, aggiudicandosi un finanziamento di quasi 16mila euro destinato all’ampliamento del patrimonio librario. “Siamo entusiasti per questo importante riconoscimento, che conferma la qualità del lavoro svolto e la centralità della cultura nel nostro territorio,” dichiara Mirca Zenna, assessore alla Cultura.“Queste risorse ci permetteranno di investire in nuovi libri, nuove uscite editoriali e testi pensati per tutte le fasce d’età, rendendo la nostra biblioteca ancora più accogliente, aggiornata e inclusiva”. Il finanziamento sarà infatti interamente dedicato all’acquisto di nuovi volumi, con l’obiettivo di offrire ai lettori un catalogo sempre più ricco, vario e aggiornato. Ringraziamo il Ministero per questa opportunità, che ci consentirà di continuare a crescere e sostenere la cultura come pilastro fondamentale della vita della nostra comu-

nità,” conclude Zenna. “Investire in una biblioteca significa investire nelle persone, nella conoscenza e nel futuro del nostro territorio.” Altro finanziamento riguarda la videosorveglianza: con Decreto del Ministro dell’Interno il 12 novembre scorso è stata approvata la graduatoria dei progetti presentati dai comuni per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza cofinanziati dallo stesso Ministero. Per la provincia di Padova sono ricompresi nella graduatoria i progetti dei comuni di Montegrotto Terme , Rubano e Tribano , che potranno quindi avvalersi delle risorse messe annualmente a disposizione a livello nazionale. Tribano attiverà un progetto da più di 36mila euro finanziato al 50%a fondo perduto. Si tratta di un ulteriore passo nel rafforzamento dei presidi di sicurezza passiva a difesa del territorio , nell’ottica della prevenzione e del contrasto ai reati commessi dalla criminalità comune ed organizzata. Belle notizie anche per la mobilità sostenibile: sono in arrivo tre nuove colonnine di ricarica elettrica: si tratta di tre postazioni moderne e funzionali, che sono state collocate nel parcheggio di via Deledda,

dove nei prossimi giorni sarà completata l’asfaltatura e la segnaletica dedicata. “Un passo concreto verso un futuro più pulito, innovativo e rispettoso dell’ambiente. Ogni colonnina è un tassello del percorso green che stiamo costruendo insieme, giorno dopo giorno. Tribano cresce, si rinnova e guarda avanti e prosegue la posa di colonnine elettriche, perché il cambiamento si fa insieme. Grazie a Poste Italiane per averci fatto dono di queste nuove postazioni per la ricarica elettrica”.

Cristina Lazzarin

Sala Navarini torna a nuova vita: in città nasce il teatro della comunità

Il Comune di Tribano ha acquistato in via definitiva Sala Navarini e qui nascerà un teatro per la Comunità. Si tratta di un luogo simbolo restituito ai cittadini, parte di un progetto più ampio di valorizzazione culturale e turistica che restituisce alla cittadinanza uno spazio carico di storia e di memoria collettiva perché era il cinema parrocchiale di un tempo, ormai in disuso da almeno quarant’anni. L’edificio, situato nel cuore del paese, diventerà un teatro da 120 posti destinato a scuole, parrocchia e associazioni, un luogo aperto alla cultura, alla socialità e alla partecipazione. “È un momento importante per Tribano – afferma il sindaco Massimo Cavazzana – Sala Navarini ha rappresentato per generazioni un punto di incontro. Oggi la riportiamo a nuova vita come bene comune, al servizio della comunità e delle nuove generazioni”. L’acquisto è frutto di una collaborazione con Don Andrea e con l’Istituto Comprensivo “Don Paolo Galliero”, che insieme all’amministrazione hanno condiviso la volontà di valorizzare un luogo identitario per il paese. Il comune ha già stanziato le risorse per la progettazione e l’avvio dei lavori, che restituiranno alla sala una funzione moderna e inclusiva. Questo intervento si inserisce in una strategia più ampia di rigenerazione urbana e promozione del territorio, che comprende anche la realizzazione dell’Ostello di Tribano, il potenziamento del turismo lungo la Via Romea Germanica e il recupero della Torre Civica, dove è prevista l’introduzione di una escape room a tema storico. “Stiamo costruendo un percorso di valorizzazione che unisce memoria, cultura e futuro – aggiunge Cavazzana – Tribano vuole essere un luogo che accoglie, che crea legami e che guarda avanti, mettendo al centro le persone e la bellezza del proprio patrimonio”. Con l’acquisizione di Sala Navarini, Tribano conferma la sua visione: una comunità che cresce investendo nella cultura, nella partecipazione e nell’identità condivisa. (c.l.)

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Questo Natale, al tuo menù ci pensiamo noi!

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La riflessione. Risse, scontri fra baby gang sintomo di un malessere che attraversa la nostra società

“Violenza e disagio giovanile, repressione e regole non bastano, servono lavoro di squadra e ascolto”

La risposta deve essere educativa prima che punitiva, preventiva prima che emergenziale. Ogni ragazzo deve sapere che i propri gesti hanno un peso, ma deve anche poter trovare adulti, luoghi e progetti capaci di accoglierlo

APadova e in provincia cresce la preoccupazione per i ripetuti episodi di violenza tra giovanissimi, spesso avvenuti in occasione di sagre, eventi o raduni spontanei. Risse, aggressioni e vandalismi che raccontano un disagio profondo, non più marginale ma diffuso, e che impone una riflessione collettiva. Non si tratta di pochi casi isolati: dietro questi comportamenti si intravede una frattura educativa, una difficoltà nel dare senso e direzione alla libertà dei più giovani.

Le cosiddette baby gang o i gruppi di “maranza” non sono soltanto cronaca, ma il sintomo di un malessere che attraversa la nostra società. Ragazzi che cercano riconoscimento e apparte-

nenza, ma finiscono per trovarli in dinamiche di forza, in sfide registrate con il cellulare e diffuse sui social come trofei. L’immersione costante nel mondo digitale, unita alla mancanza di guide solide, alimenta una realtà parallela dove la trasgressione diventa spettacolo e le conseguenze appaiono irrilevanti.

Questo è il terreno su cui dobbiamo intervenire. Non basta la repressione, né servono soltanto nuove regole: serve un vero lavoro di squadra, tra istituzioni, scuola, famiglie e associazioni. La risposta deve essere educativa prima che punitiva, preventiva prima che emergenziale. Ogni ragazzo deve sapere che i propri gesti hanno un peso, che la li-

bertà implica responsabilità. Ma deve anche poter trovare adulti, luoghi e progetti capaci di accoglierlo, di ascoltarlo, di guidarlo verso una forma di crescita più consapevole.

Padova, in questo, ha un capitale umano e civico straordinario. Scuole, parrocchie, centri sportivi, associazioni e Comuni lavorano ogni giorno, spesso nel silenzio, per costruire percorsi di inclusione e sostegno. Tuttavia, la sfida oggi è creare una rete stabile e coordinata, un vero patto territoriale per i giovani, in cui la Provincia, la Regione, la Prefettura e il mondo della scuola si assumano insieme la responsabilità di agire in modo continuativo e strutturato.

Non possiamo lasciare soli i sindaci, che si trovano in prima linea a fronteggiare situazioni difficili con risorse limitate. Servono strumenti concreti: progetti di educazione civica, laboratori di cittadinanza attiva, spazi di socialità che diano ai ragazzi un

senso di appartenenza positivo.

E serve anche un accompagnamento per le famiglie, spesso disorientate di fronte a un cambiamento sociale e tecnologico che corre più veloce della loro capacità di gestirlo. Il rischio, se non si interviene ora, è che la violenza diventi linguaggio quotidiano, un codice identitario tra adolescenti. Ma la vera appartenenza nasce dal sentirsi parte di una comunità, dal

sapere che la forza non è sopraffare, ma costruire insieme. Padova, città universitaria, laboratorio di cultura e solidarietà, può essere esempio di questa svolta. Serve una visione condivisa, fatta di ascolto, fermezza e coesione. Solo unendo le forze – istituzioni, famiglie, educatori e cittadini – potremo restituire ai nostri giovani la fiducia, il rispetto e la speranza che meritano. Vincenzo Gottardo

Pseudoscienze e fake news in medicina: al coraggio di Francesca Russo il premio “Difesa della Ragione”

La dottoressa Francesca Russo, dirigente del Dipartimento Prevenzione della Sanità regionale, nel corso del Cicap Fest ha ricevuto il premio “Difesa della Ragione”, riconoscimento assegnato a chi si è distinto nella promozione del metodo scientifico e nella tutela della salute pubblica, Con le sue dimissioni dal Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni (NITAG) Francesca Russo ha voluto lanciare un segnale chiaro contro posizioni ritenute antiscientifiche. Russo ha motivato la sua scelta come un gesto di responsabilità: “Non potevo normalizzare l’ingresso di esperti con posizioni

potenzialmente pericolose; la mia presenza avrebbe potuto conferire legittimità a messaggi in contrasto con l’evidenza scientifica”, ha dichiarato. Grazie a questa azione, la comunità scientifica l’ha sostenuta in massa, dimostrando come la difesa della ragione e dell’informazione corretta restino pilastri fondamentali della sanità.

Il premio a Russo non è solo un riconoscimento simbolico, ma riflette anche il contesto di una Regione che da tempo investe con decisione nelle politiche di prevenzione.

Il gesto di Francesca Russo non è solo personale ma istituzionale: testimonia come la

responsabilità individuale, assunta con consapevolezza e trasparenza, possa rafforzare la fiducia nella scienza. “Difendere la ragione significa essere un punto di riferimento credibile”, ha affermato Russo, sottolineando che nella sanità pubblica, soprattutto in contesti delicati come le strategie vaccinali, non basta la competenza tecnica: serve anche una bussola etica.

Il riconoscimento ottenuto al Cicap Fest diventa dunque simbolo e monito: per le istituzioni, per i tecnici, ma anche per i cittadini. In un tempo in cui le disinformazioni – da fake news a pseudoscienze – possono

minare la salute pubblica,

risulta più che mai cruciale. (v.g.)

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la scelta di mantenere “la barra dritta anche con posizioni scomode”

La mostra. Opere della Collezione Centanini al Museo Eremitani fino all’8 marzo 2026

“Raccogliere bellezza”, straordinario viaggio attraverso cinque secoli d’arte e 70 capolavori

Occasione unica per ammirare la collezione d’arte donata dall’avvocato Pietro Centanini alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nel 2015 e che comprende opere realizzate dal Seicento in poi

U n viaggio attraverso cinque secoli d’arte e 70 capolavori: è ciò che permette di fare la mostra “Raccogliere bellezza - Opere della Collezione Centanini”, al Museo Eremitani dal 12 dicembre 2025 all’8 marzo 2026.

Un’occasione unica per ammirare la collezione d’arte donata dall’avvocato Pietro Centanini alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nel 2015 e che comprende opere realizzate dal Seicento in poi: un excursus nella storia dell’arte reso possibile dalla passione e dal gusto di Centanini e della moglie, capaci di accrescere la collezione familiare di pezzi pregevoli per dare ulteriore forza e qualità alla raccolta, avvalendo-

si anche dei consigli di alcuni dei più importanti esperti e mercanti d’arte attivi.

Alla collezione della storica famiglia di origini veneziane ma stabilitasi poi a Stanghella, venne aggiunta, nel corso degli anni, una serie di importanti acquisizioni da parte dell’avvocato, animato da una precoce passione e intuizione nel mondo dell’arte, tanto che le acquisizioni da parte sua iniziarono già durante il periodo in cui era studente alla facoltà di Giurisprudenza a Padova. Rispetto alla collezione di famiglia, concentrata su opere realizzate fra il Seicento e l’inizio dell’Ottocento, le acquisizioni operate da Pietro Centanini si concentrarono maggiormente

sul periodo successivo e sull’arte contemporanea, riuscendo ad ampliare una raccolta già molto vasta e qualitativamente valida. Le prime opere acquistate dall’avvocato includevano lavori di artisti veneti contemporanei quali come Bergamini, Dinon, Farina, Barbisan, ma anche opere di artisti cautamente innovativi come Breddo. Se l’arte contemporanea appariva come una grande passione per Pietro Centanini, le opere da lui acquistate testimoniano però un interesse che andava oltre i confini temporali: non mancò infatti di esplorare anche altri secoli e territori, aggiungendo alla raccolta di famiglia anche quadri realizzai nel Seicento e nel Settecento. Fra questi, da ricordare la Madonna attribuita al Guercino, il paesaggio alla maniera di Salvator Rosa e il piccolo dipinto del Maggiotto.

Fu nel corso degli anni Ottanta che l’interesse del collezionista si focalizzò maggiormente sull’Ot-

tocento italiano. A questo periodo risalgono infatti le acquisizioni di quadri di Palizzi, De Nittis, Milesi, Lega, Signorini e Zandomeneghi, ma anche alcune opere del Novecento realizzate da artisti quali Guidi, Guttuso, Utrillo, Soffici, Chagall, Carrà, De Chirico, De Pisis e Sironi.

La mostra, curata da Alessia Vedova con la collaborazione scientifica di Elisabetta Vanzelli, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dai Musei Civici di Padova – Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.

Francesca Tessarollo

Le fotografie di Saul Leiter al San Gaetano: “Una finestra punteggiata di gocce di pioggia”

Saul Leiter, uno dei più raffinati maestri della fotografia del Novecento, è protagonista della mostra “Saul Leiter. Una finestra punteggiata di gocce di pioggia”. Inaugurata lo scorso 15 novembre, la mostra sarà visitabile negli spazi espositivi del Centro Culturale San Gaetano fino al prossimo 18 gennaio.

Realizzata da Vertigo Syndrome in collaborazione con diChroma photography, con la Saul Leiter Foundation e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Padova, la mostra, curata da Anne Morin, raccoglie oltre 126 fotografie in bianco e nero, 40 fotografie a colori, 42 dipinti, 5 riviste originali d’epoca e un documento filmico. Una collezione ampia e varia, capace di presentare ai visitatori un ritratto completo e complesso di un artista dallo sguardo profondo e mai banale, capace di trasformare momenti di vita quoti-

diana in visioni. Grande protagonista è NewYork, ma non la città grandiosa e moderna spesso rappresentata e fotografata, bensì una new York rarefatta e sognante, in cui dei dettagli minimi vengono trasformati in apparizioni di bellezza. Attraverso il percorso espositivo, i visitatori sono portati a comprendere il valore dell’opera di Leiter che, con le due scelte formali e il suo stile unico, seppe ridefinire il linguaggio fotografico del Novecento. La mostra permette di esplorare i diversi linguaggi e ambiti in cui si mosse il fotografo, dalla fotografia di strada alla pittura, senza dimenticare le immagini di moda, il tutto con un allestimento immersivo che dà la possibilità di osservare il mondo attraverso lo sguardo dell’artista, grazie a uno studio di luci e prospettive che permette di rivivere le sue modalità di inquadratura e composizione. (f.t.)

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Renato Guttuso: Donna e banco di frutta, 1974, olio su tela
credits Saul Leiter Foundation

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NATALE A PADOVA

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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE

segue da pag. 1

Imprese, sanità, giovani

Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo

e ambiente: le sfide che attendono Stefani

con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo

Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi

Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”

Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.

Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto

diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)

Il

si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.

centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato

“Il Veneto vuole l’alternativa”

Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova

spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con

ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.

La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R

esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le

priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-

cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.

Alla maggioranza 34 seggi, all’opposizione 17 Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli d’Italia

ALBERTO STEFANI
LUCA ZAIA
GIORGIA BEDIN
MATTEO PRESSI
DIEGO RUZZA
GIAMPAOLO TREVISI
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO
FLAVIO BALDAN
ELISA DE BERTI
LAURA BESIO
JONATAN MONTANARIELLO
JACOPO MALTAURO
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI
STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSANNA CONTE
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI
ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO
FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO

Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera

Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti

Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”

“Sostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.

“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a

poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.

Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-

tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26

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minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.

“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-

lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio. Alberto Gottardo

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Il personaggio

Libri e fumetti “Made

uesto 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.

Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.

Thrillerone.

NIENTE SUCCEDE PER CASO

Stefano Tamiazzo (Toshokan)

In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.

L’ex maggiore

Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.

LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)

CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)

Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.

UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)

vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.

DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)

LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra. Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.

Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.

IL MITO DEL MINOTAURO. AR-

Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di

Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.

AGATHA CHRISTIE. LA REGINA

DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)

Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-

Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.

IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)

La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.

Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.

LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO Marco Azzalini (Laurana)

Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,

un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.

A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero)

In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

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Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

Iniziative di Despar Nord per difendere la biodiversità e il futuro dei territori e delle generazioni future

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avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono

a tutela della biodiversità è una nibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.

Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori

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T portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro

ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del pro-

provincia di Treviso. Salici, querce, trienti. A conferma dell’obiettivo

“Giovanni Pascoli” di Colle Umpiantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera

“Alla scoperta della biodiversità”, ratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola ni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori

Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto

Farm

bre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm, api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha

protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-

laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord

prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.

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A Padova l’Annual Meeting di Medici con l’Africa Cuamm

La Fiera di Padova ha ospitato l’assemblea nazionale del Cuamm - Medici con l’Africa, che quest’anno celebra il suo 75esimo compleanno. Molti gli ospiti d’eccezione, come i cantautori Daniele Silvestri e Niccolò Fabi e innumerevoli volti del mondo politico e religioso. Ma una figura emergeva dalla massa di grandi nomi: Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, con tutto il peso della sua carica istituzionale e la classe di una delle figure più stimate e rispettate del panorama politico nazionale.

Nel suo intervento per celebrare i 75 anni di Medici con l’Africa Cuamm, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che l’anniversario rappresenta una ricorrenza felice non solo per l’organizzazione, ma per Padova, per l’Italia e soprattutto per le migliaia di persone che negli anni hanno ricevuto cure, formazione e sostegno grazie ai programmi del Cuamm nei territori più fragili dell’Africa.

Mattarella ha messo in evidenza come il lavoro del Cuamm — svolto in contesti di povertà estrema e bisogno profondo — rappresenti un messaggio di pace e cooperazione in contrapposizione alle guerre, agli egoismi nazionali e alle nuove chiusure che caratterizzano il mondo di oggi. “Tutti sono chiamati a costruire pace, amicizia e collaborazione”, ha ricordato, definendo l’azione del Cuamm una “preziosa provocazione” al servizio del bene comune. Mattarella ha sottolineato come, negli anni, il Cuamm abbia saputo unire testimonianza e organizzazione, costruendo un ponte di valore tra Italia e Africa proprio mentre i Paesi africani conquistavano indipendenza e protagonismo. Ha evidenziato inoltre che investire nello sviluppo dell’Africa è strategico per il futuro dell’Europa, richiamando il Piano Mattei e le recenti iniziative internazionali come il G20 di Johannesburg e la conferenza tra Unione Europea e Unione Africana. Il Presidente ha ricordato anche che fu Aldo Moro a riconoscere formalmente il Cuamm

come prima ONG sanitaria italiana, valorizzando il ruolo storico dell’organizzazione nel promuovere giustizia, dignità e rispetto della persona. Concludendo, Mattarella ha espresso un augurio: che il Cuamm continui a far crescere la consapevolezza del valore della dignità umana, “inviolabile e universale”, e ha affermato che la Repubblica è grata per questo impegno. 75 anni di aiuti umanitari per un continente che incarna i rimorsi dell’Europa coloniale, come ha detto il direttore del Cuamm Don Dante Carraro. Un sostegno che non vuole sostituire ma affiancare l’Africa, come suggerisce il nome dell’associazione. Un messaggio semplice, intenso, pronunciato con emozione e gioia. Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, ha scelto di lanciare un appello forte e universale: continuare a lottare perché nessuna donna debba morire dando la vita. Don Dante ha ricordato un dato drammatico: «L’anno scorso in Africa sono morte 260.000 mamme di parto». Una cifra che definisce “uno scandalo che fa male al cuore”, il segno tangibile di una disparità globale che il Cuamm combatte da decenni sul campo, accanto alle comunità più fragili. Guardando al futuro, Carraro ha sottolineato che questo è il suo augurio più grande: che il lavoro del Cuamm prosegua senza sosta, con la speranza concreta di impedire che tragedie così evitabili continuino a ripetersi. La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione, ha aggiunto, rappresenta un segnale potente: l’Italia cammina al loro fianco, riconoscendo il valore e la necessità di questa missione umanitaria. “Tanta gente cammina con noi”, ha detto Carraro, ribadendo che la lotta per la salute materna non è una battaglia solitaria, ma un impegno collettivo.

Per celebrare l’importante anniversario, la Fiera di Padova ha fatto da cornice a una passerella di grandi nomi della scena pubblica locale e nazionale.

A Padova prende avvio la Scuola di Robotica Urologica

Ha preso ufficialmente avvio la Scuola di Robotica Urologica, diretta dal prof. Fabrizio Dal Moro, direttore dell’UOC Urologia dell’Azienda, un’iniziativa che consolida il ruolo di Padova come centro di riferimento nazionale e internazionale per la chirurgia robotica in campo urologico. Il progetto è stato cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con un investimento di 190 mila euro, a sostegno dell’innovazione tecnologica e della formazione specialistica di alto livello. La chirurgia robotica in urologia rappresenta una delle più importanti rivoluzioni in ambito medico degli ultimi anni. I vantaggi per i pazienti sono significativi: riduzione dei giorni di degenza, minori complicanze, migliore recupero funzionale, limitazione o annullamento delle trasfusioni e risultati chirurgici più precisi. Nel solo 2024, l’équipe del prof. Dal Moro ha eseguito 717 interventi robotici, un dato in costante crescita dal 2021. Nei primi dieci mesi del 2025 gli atti operatori con robot hanno già raggiunto quota 830, confermando un trend in forte espansione. Padova detiene inoltre la casistica più ampia in Veneto nella presa in carico di pazienti affetti da tumore della vescica, grazie alla tecnica chirurgica “VeSpa”. La Scuola di Specializzazione in Urologia di Padova ha ottenuto il sigillo di qualità dell’Ateneo ed è stata riconosciuta come centro di training europeo per la chirurgia dei tumori di prostata, reni e sistema urinario — un riconoscimento condiviso soltanto con altri tre ospedali italiani. Inoltre, il centro padovano è certificato SMART 4R per la chirurgia robotica mininvasiva, a conferma degli altissimi standard di sicurezza, precisione e formazione. Per il quarto anno consecutivo, la UOC Urologia dell’Azienda ha conquistato il primo posto a livello nazionale nella classifica stilata dal magazine Newsweek, che premia le migliori strutture ospedaliere per qualità dell’assistenza e innovazione clinica. In occasione del Congresso internazionale di urologia oncologica che si terrà a New York, sarà presentato un importante intervento di chirurgia robotica eseguito con successo dall’équipe del prof. Dal Moro. Si tratta di una nefrectomia parziale robotica, durante la quale è stata rimossa la porzione di rene con lesioni tumorali preservando la parte sana dell’organo. Grazie alla visione tridimensionale ad altissima definizione e alla precisione dei bracci robotici, il paziente ha beneficiato di minore dolore post-operatorio, recupero più rapido, riduzione del sanguinamento, assenza di trasfusioni e degenza più breve.

Padova modello di eccellenza

Con la nascita della Scuola di Robotica Urologica e il continuo successo dell’UOC diretta dal prof. Dal Moro, Padova si conferma un modello di eccellenza per la chirurgia robotica urologica, unendo tecnologia, competenza e formazione per offrire ai pazienti cure sempre più efficaci e personalizzate. (s.b.)

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Il servizio. Pneumococco e Fuoco di Sant’Antonio: nuove misure preventive per i 65enni

Vaccinazioni gratuite per i 65enni: Ulss 6 potenzia la prevenzione contro Pneumococco e Herpes Zoster

Nuova campagna Ulss 6 per i cittadini di 65 anni: vaccini gratuiti contro Pneumococco e Herpes Zoster, patologie che possono causare complicanze serie. Accesso libero senza prenotazione in tutte le sedi vaccinali aziendali

L’Ulss 6 Euganea attiva una nuova campagna di prevenzione dedicata ai cittadini di 65 anni, offrendo gratuitamente le vaccinazioni contro le malattie batteriche invasive da Pneumococco e contro le forme più gravi di Herpes Zoster, noto anche come Fuoco di Sant’Antonio. L’iniziativa segue le indicazioni della Regione Veneto e punta a proteggere una fascia di popolazione particolarmente esposta a queste patologie.

Gli over 65 e le persone con condizioni di salute fragili presentano infatti un rischio maggiore di sviluppare complicanze legate allo Pneumococco, batterio responsabile di meningiti, polmoniti, setticemie e otiti. Negli ultimi anni il patogeno ha mostrato una crescente resistenza agli antibiotici comunemente utilizzati, rendendo più complesso il trattamento delle infezioni.

La vaccinazione rappresenta oggi la principale forma di prevenzione, con comprovata sicurezza ed efficacia. Accanto alla protezione anti-pneumococcica, l’Ulss 6 propone anche la vaccinazione contro l’Herpes Zoster, infezione virale che provoca un’eruzione cutanea dolorosa e spesso accompagnata da vescicole, con sintomi che possono durare fino a quattro settimane. Una persona su cinque sviluppa, dopo la guarigione, la nevralgia post-erpetica, un dolore persistente e difficile da trattare. Il vac-

cino consente di ridurre il rischio di malattia con un’efficacia superiore al 90% e può essere somministrato nella stessa seduta del vaccino antipneumococcico. Per facilitare l’adesione, l’Ulss 6 ha inviato a tutti i 65enni non ancora vaccinati una lettera informativa direttamente a casa. È previsto l’accesso libero presso qualsiasi sede vaccinale aziendale, senza necessità di prenotazione, per favorire una partecipazione ampia e immediata alla campagna preventiva.

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Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori). L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adolescenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.

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Ricerca pediatrica. Al via il Bando 2025: sostegno a studi innovativi su patologie rare, oncoematologia e medicina predittiva

Fondazione Cariparo investe 800 mila euro nei nuovi progetti di Città della Speranza

La Fondazione Cariparo rinnova il proprio impegno a fianco di Città della Speranza, annunciando l’avvio dell’edizione 2025 del Bando Ricerca Pediatrica, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un contributo complessivo di 800 mila euro verrà destinato al finanziamento di progetti di ricerca sulle patologie pediatriche, con l’obiettivo di promuovere studi innovativi e di forte impatto clinico. La prima fase del bando è partita il 5 novembre e resterà aperta fino al 19 gennaio 2026. Possono partecipare ricercatori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, dell’Università di Padova e delle strutture sanitarie pubbliche delle province di Padova e Rovigo, con progetti da realizzare all’interno dell’IRP. La selezione delle proposte si baserà su criteri di eccellenza scientifica: innovatività, rilevanza clinica, solidità metodologica, sostenibilità economica e competenza del team.

«Siamo profondamente grati alla Fondazione Cariparo – ha dichiarato Eugenio Baraldi, direttore scientifico dell’IRP – per il sostegno costante che ci permette di portare avanti progetti cruciali, dall’oncoematologia pediatrica alla medicina preditti-

va fino alle malattie rare. La ricerca deve correre veloce, riducendo la distanza tra laboratorio e letto del paziente: per farlo servono fondi e continuità». Per la Fondazione, si tratta di una conferma della missione filantropica a sostegno dell’innovazione biomedica. «Il Bando Ricerca Pediatrica 2025 – ha sottolineato il presidente Gilberto Muraro – sostiene progetti di eccellenza, selezionati con criteri rigorosi. Vogliamo favorire lo sviluppo di ricerche avanzate che possano tradursi in benefici concreti per i bambini e le loro famiglie. La collaborazione con Intesa Sanpaolo rafforza la nostra capacità di supportare la medicina pediatrica». Un riconoscimento importante

anche per l’IRP, come evidenziato dall’amministratore delegato Stefano Lupi: «Questo bando conferma il ruolo dell’Istituto nel panorama nazionale e internazionale. Con oltre 200 ricercatori interni e 150 esterni che operano quotidianamente a Padova, il nostro lavoro è possibile grazie a chi crede nella ricerca e ci sostiene, come la Fondazione Cariparo. A tutti va il nostro grazie». Il bando rappresenta un nuovo passo nella collaborazione storica tra Fondazione Cariparo e Città della Speranza, una sinergia che negli anni ha permesso al polo padovano di affermarsi come uno dei centri più avanzati in Europa nella lotta alle malattie pediatriche.

Tumore al seno, in Veneto 5.200 nuovi casi ogni anno

In Veneto il tumore al seno si conferma la neoplasia più diagnosticata, con circa 5.200 nuovi casi all’anno. Nonostante l’alta incidenza, la sopravvivenza continua a migliorare: oltre il 90% delle pazienti è vivo a cinque anni dalla diagnosi, un risultato legato all’evoluzione delle terapie e alla crescente personalizzazione dei trattamenti. Questo quadro aggiornato è stato al centro del convegno “Tumore del seno metastatico: l’importanza della medicina di precisione – Focus Regione Veneto”, ospitato allo IOV di Padova nell’ambito della campagna nazionale promossa dalla Fondazione Aiom. Nel corso dell’incontro è emerso come la progressiva diffusione di tecnologie diagnostiche avanzate stia cambiando il modo di gestire clinicamente la malattia, soprattutto nelle forme metastatiche. La professoressa Valentina Guarneri, direttrice della UOC Oncologia 2 dello IOV e docente dell’Università di Padova, ha spiegato come i test molecolari abbiano rivoluzionato la classificazione del carcinoma mammario, andando oltre i tradizionali riferimenti ai recettori ormonali e alla proteina Her2. I nuovi biomarcatori consentono di prevedere meglio il comportamento del tumore e la risposta ai trattamenti, permettendo di costruire percorsi terapeutici mirati. Secondo Guarneri, la resistenza dei tumori ormonosensibili e Her2 negativi alle cure standard può oggi essere contrastata con farmaci innovativi, che migliorano significativamente la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti. Tra gli strumenti chiave della nuova oncologia sta assumendo un ruolo centrale la biopsia liquida, un semplice esame del sangue che consente di individuare mutazioni cruciali come quella del recettore degli estrogeni ESR1, presente nel 30-40% delle forme metastatiche. Si tratta di un test non invasivo e relativamente economico, ma che richiede strutture altamente specializzate per l’analisi. Rilevare per tempo queste alterazioni permette di accedere a farmaci di nuova generazione efficaci in seconda linea. Per la professoressa Guarneri, garantire la biopsia liquida a tutte le pazienti che ne hanno indicazione rappresenta una priorità organizzativa per il sistema sanitario regionale. L’attenzione al tema arriva in un contesto più ampio di iniziative solidali nel territorio: realtà del volontariato, associazioni e gruppi di sostegno continuano a mobilitarsi con raccolte fondi, giornate di sensibilizzazione e progetti di aiuto rivolti alle donne colpite dalla malattia, contribuendo a mantenere alta l’attenzione pubblica su prevenzione e accesso alle cure. Un impegno che, insieme alla ricerca clinica e alle nuove strategie diagnostiche, sta contribuendo a ridisegnare il futuro dell’oncologia mammaria in Veneto.

Collaborazione. Bandi e borse AIRC hanno formato nuove generazioni di scienziati e guidato l’innovazione

Sessant’anni di ricerca contro il cancro: il Mario Negri e AIRC tracciano il futuro dell’oncologia italiana

Dalla formazione dei giovani ricercatori ai grandi studi clinici, il percorso condiviso tra Mario Negri e AIRC mostra come investimenti mirati possano produrre risultati concreti: pubblicazioni internazionali, scoperte che hanno cambiato protocolli terapeutici e una rete di competenze che rafforza la lotta ai tumori

All’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri si è svolto l’evento “60 anni di Ricerca in Oncologia”, organizzato insieme alla Fondazione AIRC per celebrare una lunga storia di ricerca indipendente e per rilanciare un impegno condiviso sulle sfide che attendono la comunità scientifica. Ricercatori, rappresentanti delle istituzioni e del mondo associativo hanno ripercorso un percorso comune che ha contribuito in modo decisivo alla lotta contro il cancro. Nel corso dei decenni, il sostegno di AIRC ha permesso a 98 ricercatrici e ricercatori del Mario Negri di proseguire il proprio lavoro grazie al finanziamento di 263 progetti, 195 borse di studio e diversi bandi dedicati alle nuove generazioni, come il My First AIRC Grant e lo Start-Up AIRC. Una collaborazione che ha favorito la crescita di giovani scienziati e che continua a

rappresentare un motore fondamentale per innovare diagnosi e terapie. L’evento ha ricordato come l’investimento nelle nuove generazioni sia cruciale per una ricerca competitiva. In un Paese dove gli investimenti pubblici non sempre risultano adeguati, il ruolo di realtà filantropiche come AIRC diventa decisivo per far nascere e proseguire progetti ad alto valore scientifico. Lo stesso percorso ha mostrato come l’unione tra laboratori, istituzioni e mondo clinico possa accelerare il passaggio dalle scoperte in laboratorio alle applicazioni terapeutiche. Il risultato di questa alleanza si riflette nella produzione scientifica: 2.574 pubblicazioni su riviste internazionali, che spaziano dalla ricerca di base alla traslazionale, dall’epidemiologia alla prevenzione, fino allo studio delle metastasi. Un patrimonio che testimonia la capacità della ricerca indipendente di incidere sul

miglioramento delle cure e sulla comprensione dei meccanismi tumorali. Nel corso dell’incontro è stato ripercorso anche il contributo portato a scoperte che hanno modificato la storia clinica di alcune patologie: dall’utilizzo del Pap test per identificare forme precoci di carcinoma ovarico, agli studi che hanno chiarito i rischi legati ai prodotti a tabacco riscaldato, fino ai progressi ottenuti con progetti come TAILOR sul trattamento dei tumori polmonari o allo sviluppo di farmaci innovativi come Yondelis per i sarcomi dei

passa

tessuti molli. Un esempio emblematico riguarda la leucemia promielocitica, per la quale l’acido retinoico ha rivoluzionato l’approccio terapeutico, rendendo possibile un radicale miglioramento della prognosi. L’incontro ha dedicato spazio anche al contesto europeo, con un focus sui programmi dell’Unione europea che mirano a sostenere la ricerca oncologica, ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure e promuovere politiche pubbliche orientate alla salute. Una prospettiva che mostra come la lotta al cancro richieda

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una visione internazionale e strumenti comuni. La giornata si è chiusa con uno sguardo al futuro. Tra le priorità individuate emergono il rafforzamento delle collaborazioni tra laboratori e ospedali, il sostegno continuo ai giovani ricercatori, l’investimento sulla qualità dei progetti e un’attenzione sempre maggiore alla prevenzione. Sessant’anni di esperienza mostrano che solo un sistema solido, dinamico e indipendente può sostenere un progresso che incida realmente sulla vita delle persone.

GENNAIO 2026

Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.

Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe. Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, mostre, teatri.

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Nel mese delle festività si moltiplicano i piatti che accompagnano pranzi e cene con famiglia e amici: al primo posto le ricette della tradizione e i sapori più tipici

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.

Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE

Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato

Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco

Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.

SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO

Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.

Rubrica a cura di Sara Busato

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