laPiazza di Chioggia - Ottobre2025

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Intervento innovativo all’Ospedale dell’Angelo: ricostruita la lingua di una trentenne

Da Bui a Szumski passando per Damiano e l’incognita Da Re, chi sono gli sfidanti

Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza

DDopo un’estenuante attesa il centrodestra ha scelto il proprio candidato presidente della Regione. Sarà Alberto Stefani, segretario regionale della Lega e vice segretario nazionale di Salvini, a tentare di confermare il centrodestra in Regione. Il 77% conquistato da Luca Zaia alle elezioni del 2020 sembra essere molto lontano, ma nel centrodestra non sembra questa la principale preoccupazione. Le lungaggini nell’individuazione di Stefani, infatti, sono state determinate da un lunghissimo braccio di ferro a tre che ho visto coinvolti Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Gli alfieri veneti di Giorgia Meloni, infatti, non hanno mai fatto di mistero della loro volontà di poter indicare il candidato presidente del Veneto: il ragionamento alla base di questa aspettativa prendeva le mosse sia dalla necessità di “rotazione” dopo 1 5 anni di Presidente leghista e dalla differenza di peso elettorale. La stessa Forza Italia, con il suo leader regionale Flavio Tosi ha sperato, fino a un certo punto, di potersi accreditare come il proverbiale e gaudente terzo tra i due litigati.

La Lega, però, ha tenuto duro fino all’ultimo ritenendo la candidatura in Veneto come la propria “linea del Piave”. Per farlo, sembra, aver garantito agli alleati un ottimo indennizzo.

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Movimento 5 Stelle:

Modello Veneto TeSeO, al Teatro Stabile cultura formazione e lavoro; Beltotto rimette l’incarico

“Per la Regione candidati scelti dalla base, non imposti”

A Chioggia sistemati tanti parchi, definiti progetti sociali e culturali, ma ad ora non è ancora completata l’Arena Duse. Le critiche puntuali della consigliera comunale Pd Barbara Penzo

L’impresa della bellezza tra arte e letteratura, capace di generare economia, nuovo festival firmato Strukul

La perdita scende a circa 1,5 milioni di euro, in miglioramento rispetto agli anni precedenti

Al voto il 23 e 24 novembre, compatti il centrodestra e il centrosinistra, almeno tre i candidati outsider

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Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

S i avvicina inesorabilmente la scadenza europea fissata per il 30 giugno 2026, come termine ultimo per il completamento degli investimenti e il rispetto della tabella di marcia delle opere. Questo lasso di tempo, per quanto breve, è il punto focale di una sfida cruciale: mettere a terra il PNRR come strumento concreto per rigenerare il Veneto, ridurre i divari e rilanciare i territori.

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Capitaneria di Porto al centro trasfusionale dell’Avis

Un gesto di solidarietà da parte della Capitaneria di Porto di Chioggia. Accompagnati dal Comandante C.F. (CP) Alessio Palmisano, dal Comandante in seconda C.C. (CP) Valerio Chessari e dal Nostromo Pietro Cavalcante il personale della Capitaneria di Porto di Chioggia qualche settimana fa si è recato al Centro Trasfusionale dell’Avis per donare il sangue. “La donazione di sangue è un atto importante - ha sottolineato il presidente dell’Avis Chioggia Nevio Boscolo Cappon - che può salvare vite umane e i membri della Capitaneria di Porto hanno voluto fare la loro parte per sostenere questa causa. La loro presenza presso la sede dell’Avis è stata molto apprezzata e ha dimostrato la disponibilità a contribuire al benessere della comunità. Questo gesto è anche un esempio di come le forze dell’ordine e le istituzioni possano lavorare insieme per promuovere la solidarietà e il volontariato. La Capitaneria di Porto si occupa della sicurezza e della tutela dell’ambiente marino, ma i suoi membri sono anche impegnati a sostenere la comunità in altri modi. La donazione di sangue è un atto che richiede coraggio e generosità e i membri della Capitaneria di Porto hanno dimostrato di possedere queste qualità. Speriamo che questo gesto possa ispirare altri a seguire il loro esempio”. L’Avis Chioggia l’anno scorso ha raccolto 4225 sacche tra sangue e plasma registrando 5,1 % in più rispetto al 2023. L’associazione di donatori di sangue conta oltre 2400 soci e punta al coinvolgimento dei giovani con molte iniziative in particolare nelle scuole superiori. Il Consiglio Direttivo dell’Avis comprende, oltre al presidente Nevio Boscolo, Giuliano Baldassin (vicepresidente vicario), Moreno Chiereghin (vicepresidente), Maurizio Ballarin (segretario), Aldo Bacci (tesoriere), Pietro Cigna (addetto contabile e bilancio), e i consiglieri Saura Ferrarese (eventi e promozione), Vittoria Smeraldi (scuola), Andrea Boscolo Cappon, Maurizio Padoan, Giorgio Scarpa, Luigino Veronese. Eugenio Ferrarese

di Chioggia

Il personale compie

un gesto di solidarietà

Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Nel nostro Veneto i numeri parlano chiaro. Secondo dati di Ance Veneto, i progetti attivati sono più di 23.850 con una dotazione complessiva che supera i 14 miliardi. Tuttavia, non basta “attivare”: occorre realizzare, portare a termine. E già emergono segnali concreti di rallentamento. La lentezza non è solo un problema tecnico, ma è anche strutturale e amministrativo. La mole di vincoli, controlli, passaggi autorizzativi e procedure da rispettare, spesso differenziate tra ministeri, regioni, enti locali, diventa un ostacolo più che una garanzia. Le amministrazioni comunali, in particolare, lamentano difficoltà nel reperire risorse di cassa per anticipare lavori e interventi, nell’aspettare pagamenti centrali e nel districarsi tra moduli, rendicontazioni e controlli paralleli.

La tempistica è stringente: ogni ritardo mette a rischio l’erogazione delle rate e la possibilità che l’Italia, e il Veneto, perdano quote di fondi europei. Nel complesso nazionale, solo poco più del 40 % delle risorse PNRR sono state effettivamente spese a oggi. In questo scenario, si concentra una tensione: non solo applicare, ma farlo bene.

Anche la distribuzione delle risorse solleva interrogativi: non sempre il riparto risponde alle reali esigenze dei territori, perché i criteri, sovente nazionali e standardizzati, non tengono conto delle peculiarità locali. Si rischia così di vedere fondi correre verso aree già avvantaggiate, anziché dove c’è bisogno urgente di infrastrutture, servizi digitali ma anche alle persone più fragili, efficientamento energetico.

Non possiamo permetterci che il Veneto, regione virtuosa in termini di progetti attivi, resti vittima di lentezze burocratiche o disallineamenti centrali. Si invoca da più parti una semplificazione amministrativa drastica, un’autonomia decisionale rafforzata per le comunità locali, e soprattutto una cultura della responsabilità condivisa: Regione, Province, Comuni devono collaborare in sinergia, non gareggiare in scaricabarile.

La posta in gioco è troppo alta: non solo realizzare infrastrutture e investimenti, ma dare credibilità allo Stato, mantenere la fiducia dei cittadini e costruire un Veneto che non resti in ritardo rispetto alle sfide globali.

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Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

“Conti in ordine, le perdite di esercizio sono state più che dimezzate”

Si descrive quello che il Comune di Chioggia, Sst spa, Actv spa e Gruppo Veritas spa hanno fatto nel corso del 2024

’ stato approvato nelle scorse settimane il bilancio consolidato del Comune di Chioggia. “Si tratta - spiega Paola Orlando assessore al Bilancio del Comune di Chioggia - di un “documento consuntivo di esercizio” che ha l’obiettivo di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria, economica e patrimoniale del Gruppo. Per Gruppo si intende un insieme di enti e società inseriti in un’area di consolidamento appositamente costruita. Al vertice del Gruppo, nel nostro caso, vi è il comune di Chioggia”. Il bilancio consolidato fotografa la passata gestione del Gruppo. In altri termini, non è un budget di esercizio dove si stanziano risorse da spendere in futuro e si finanzia, ciò che sarà fatto nei prossimi mesi, ma descrive quello che il Comune di Chioggia, Sst spa, Actv spa e Gruppo Veritas spa hanno fatto nel corso del 2024. Il periodo di riferimento, chiamato anche esercizio amministrativo, va dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. Anche nel 2024 il Gruppo ha chiuso con una perdita di esercizio di un importo pari a 1.443.667,88 euro che figura più che dimezzata rispetto all’anno precedente. Si è passati, in sostanza, da un risultato di esercizio di bilancio consolidato nel 2019 che era di -4.665.037,92, al 2023 in cui si attestava -3.381.674,11,

per arrivare nel 2024 ad una perdita di 1.443.667,88.

“Non posso non evidenziare come la gestione oculata di questa amministrazione - sottolinea Paola Orlando - abbia contribuito a un sensibile rafforzamento della posizione finanziaria del Comune. Innanzitutto, è con soddisfazione che sottolineo come la nostra gestione, abbia registrato un miglioramento significativo nel 2024 rispetto all’anno precedente. Il saldo della gestione caratteristica è passato da un deficit di -4.168.083,60 euro nel 2023 a un ben più contenuto -97.755,59 euro nel 2024. Questo non è un mero dato contabile, ma il segno tangibile di una governance efficace e responsabile, che ha saputo invertire una tendenza negativa e gettare le basi per un futuro più stabile”.

Questo risultato è il frutto per il Comune di una combinazione di fattori gestionali strategici. E cioè: aumento dei ricavi: “abbiamo assistito a un notevole incremento dei nostri introiti rispetto al 2023. Questo è il risultato di politiche mirate di valorizzazione del patrimonio comunale e di un’attenta riscossione dei tributi, che dimostra la nostra capacità di generare risorse proprie, alleggerendo la pressione sui cittadini e garantendo al contempo servizi di qualità”. E poi riduzione

dei costi non monetari: “parallelamente, abbiamo operato una revisione rigorosa dei costi, in particolare quelli non monetari come ammortamenti e svalutazioni. Questo non significa tagliare i servizi essenziali, ma ottimizzare le risorse, eliminare gli sprechi e investire in modo più intelligente, liberando fondi preziosi per le priorità della comunità”.

Alessandro Abbadir

Bilancio consolidato in positivo: controlli su IMU, canoni e imposta di soggiorno potenziano

L’aumento dell’attività di controllo e di verifica delle entrate tributarie, dei ricavi derivanti dai canoni di occupazione, e la revisione dell’imposta di soggiorno hanno portato a un miglioramento delle entrate certificato dal bilancio consolidato. “Il risultato che ne deriva – sottolinea l’assessore Orlando – ci conferma che stiamo andando nella giusta direzione. Il potenziamento del contrasto all’evasione, specialmente sull’IMU, ha dato i suoi frutti, così come una più efficace riscossione generale. La variazione positiva è stata determinata dalla compresenza di un aumento dei ricavi caratteristici e dalla contestuale riduzione di alcuni costi non monetari, come ammortamenti e svalutazioni. Questo bilancio consolidato non è solo un punto di arrivo, ma soprattutto un

le entrate

punto di partenza. Dobbiamo guardare a questi risultati come a una base solida su cui costruire un futuro ancora più solido per Chioggia”. “L’impegno della nostra amministrazione – conclude – è quello di rendere questi miglioramenti strutturali, continuando a lavorare con rigore e trasparenza per garantire la sostenibilità finanziaria e migliorare i servizi per i citta-

dini. Il percorso è ancora lungo e impegnativo, ma i risultati di oggi ci infondono fiducia e ci spingono a proseguire con determinazione. Continueremo a monitorare le spese, a ottimizzare le entrate e a investire nelle priorità del nostro territorio, con l’obiettivo di tradurre questi numeri positivi in benessere concreto per la nostra comunità”. (a.a.)

Paola Orando

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Focus PNRR/1. L’analisi degli interventi sul territorio

Parchi, progetti sociali e culturali, ma non è ancora completata l’Arena Duse

In viale Umbria la storica vasca dei pesci è stata sostituita da uno spazio sensoriale

P archi pubblici e la copertura dell’Arena Duse per quanto riguarda le opere pubbliche Chioggia si è concentrata su questi interventi, finanziandoli con il Pnrr. Ma non ci sono state solo opere pubbliche. “Con il Pnrr, poi ci sono stati altri interventi - spiega il sindaco Mauro Armelao - come la cultura e la semplificazione con il “Punto facile digitale”. Abbiamo rifatto il sito internet del Comune con i soldi del Pnrr. Si sono fatte delle cose nell’ambito del sociale come la “Stazione di posta”, il segretariato sociale e anche questi progetti sono stati tutti portati a termine”. Ma torniamo alle opere pubbliche. “I parchi sono stati realizzati per un totale di circa 5 milioni 200 mila euro: a Sant’Anna, Valli, Isola Verde e zona a ridosso dell’Arena Duse, tutti comple-

tati, tutti fatti con il Pnrr e poi sempre per quanto riguarda le opere pubbliche si è realizzata la copertura, ma solo la copertura dell’Arena Duse - continua il primo cittadino. Opera che sarà conclusa per la fine del mese di ottobre, novembre 2025 al massimo. Per quanti riguarda l’Arena Duse nello specifico l’intervento consiste nella realizzazione di una copertura dell’attuale Arena, attualmente scoperta e in stato di abbandono. “Si tratta - spiega Armelao - di una zona strategica della nostra nostra città che abbiamo voluto recuperare”. “I lavori sono iniziati - precisa l’assessore Angelo Mancin - a gennaio 2024 per un importo di oltre 3 milioni e 900.000 euro, con una linea di finanziamento del Pnrr. Si tratta di una copertura che prevede anche pannelli fotovol-

taici, per una sostenibilità sia dei costi che ambientale. Un progetto importantissimo al quale l’amministrazione comunale tiene molto”. A Sant’ Anna di Chioggia l’intervento ha riguardato i giochi e il verde. Sono stati mantenuti due giochi esistenti (altalena e trenino) e ne è stato aggiunto un terzo che simula una stazione ferroviaria su pavimentazione antitrauma in gomma colata. Sostituita la vecchia recinzione. Sono stati posizionati pannelli decorativi. Sono state posizionate nuove panchine, cestini, una fontanella e due portabici all’ingresso da otto posti. Per quanto riguarda il verde, è stato predisposto l’impianto di irrigazione. Nei giardini di viale Umbria gli spazi sono stati ridisegnati creando delle isole gioco, tanto verde e percorsi accessibili, la storica vasca dei pesci è stata sostituita da uno spazio sensoriale che offrirà un’oasi di tranquillità e stimolerà

“Punto facile digitale”, si cerca di colmare il digital divide

Chioggia è entrata a far parte della rete capillare e strutturata di punti di facilitazione digitale, costituitasi sul territorio del Veneto. Un obbiettivo che nel 2024 è stato raggiunto grazie ad un progetto “Punto facile digitale” finanziato con i fondi Pnr. Gli obiettivi specifici del progetto portati a termine sono stati: accrescere le competenze digitali dei cittadini, favorendo l’alfabetizzazione digitale, al fine di consentire la diffusione dell’utilizzo dei servizi digitali della PA, incentivando e potenziando l’uso dei servizi online. “Dopo questo primo step di avvio del primo Punto Facile Digitale a Chioggia - ha sottolineato il Comune - l’impegno è quello di promuovere le condizioni ottimali per

l’esercizio del diritto di cittadinanza e l’inclusione sociale, che proseguirà non solo con l’organizzazione di un orario da sperimentale a quanto più coerente con le esigenze dei cittadini, ma anche con l’apertura di un Punto facile digitale mobile, che attraverso una serie di eventi e iniziative formative itineranti rispetto il vasto territorio comunale, comprendendo anche le frazioni, potrà contribuire a colmare il digital divide attualmente esistente in materia di servizi e competenze digitali”. L’importo Pnrr dei punti di facilitazione digitale a Chioggia a supporto delle attività di funzionamento, è di 88.500 euro da utilizzarsi entro il 31 dicembre 2025. (a.a.)

alcuni dei 5 sensi. Poi l’intervento nei giardini di Valli. “Dopo il posizionamento delle giostrine in centro frazione - ha detto l’assessore Serena de Perini - adesso siamo orgogliosi di aver completato questo intervento imponente che riqualifica un’area

prima inutilizzata, tra l’altro con la realizzazione di un’area sgambamento cani”. La vicesindaco ha sottolineato come il progetto di sistemazione delle aree verdi abbia visto la piantumazione in totale di circa 250 nuovi alberi. Alessandro Abbadir

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Focus PNRR/2. Interviene l’ingegner Maria Trombetta, Project Manager

“Numerose le difficoltà incontrate

dai nostri piccoli e medi Comuni”

“Il Pnrr? In difficoltà sono andati non di rado i piccoli Comuni, ma anche quelli di medie dimensioni che non avevano le strutture e le competenze dal punto di vista tecnico, progettuale e gestionale per affrontare una sfida così importante per il loro territorio, come possono averle ad esempio le città dei capoluoghi. Siamo stati però proprio a loro di supporto, aiutandoli a superare via via le difficoltà ”. A dirlo è Maria Trobetta ingegnere edile che partecipa attivamente al pool di lavoro “Progetto 1000 Esperti” come Project Manager Pnrr della Regione Veneto presso la Città Metropolitana di Venezia. “Il Veneto - spiega l’ingegner Trombetta - in questa partita ha avuto una altissima percentuale di finanziamenti intercettati, il 90 % dei casi che si tradurranno in nuove opere e interventi. Si tratta di una percentuale in linea con gli standard delle regioni europee. Lo staff di cui faccio parte è stato istituito oltre 4 anni fa con la nascita del Pnrr, in seguito all’emergenza della pandemia di Covid 19. Fu istituita una cabina di regia in Regione Veneto, guidata

dalla dottoressa Vidotti, una cabina di regia regionale che ha sede sia a Palazzo Balbi che in un altro edificio a Venezia. Io sono stata destinata con altri colleghi all’area del Veneziano. Come esperti abbiamo affiancato quindi Comuni, enti, e la Città Metropolitana di Venezia per poter portare a termine i progetti dando indicazioni sotto diversi aspetti. Lo staff in questi anni ha lavorato completando via via varie fasi previste. Da un lato si è concentrato sul fatto che bisognava aiutare i Comuni o le Province a reperire risorse anche attraverso la corretta adesione ai bandi. Si sono controllati i lavori e le progettazioni, la loro realizzazione. Ora la fase verso cui ci avviamo, dopo la conclusione delle opere che è prevista al massimo per la primavera 2026, è quella della rendicontazione”. Una volta completate le opere infatti per non perdere i finanziamenti sarà importante documentare ed allegare tutto il lavoro fatto, certificando altresì di aver scrupolosamente aderito a tutte le normative e che le opere rientrano in quelle previste dal Pnrr, seguendo tutti i passaggi

previsti. Il tutto sarà caricato in piattaforme di gestione entro la data del 30 giugno 2026, per non perdere i finanziamenti europei. “Non tutte le opere sono proseguite con lo stesso ritmo - conclude l’ingegner Trombetta. Ci sono opere che sono già concluse, altre che si concluderanno nei prossimi mesi. In tanti progetti gli enti locali hanno integrato con fondi propri, i finanziamenti Pnrr“. In alcuni casi i Comuni spesso quelli più piccoli, ma anche quelli di medie dimensioni, rendendosi conto che non ce l’avrebbero fatta a concludere i lavori nei tempi utili, hanno preferito rinunciare ai fondi e a programmare e finanziare gli interventi ora, cercando così altre risorse e spostando i lavori più in là nel tempo.

Alessandro Abbadir

L’accusa di Barbara Penzo (Pd): “Il cambio dirigenza ha rallentato gli interventi”

“Su certe progettualità il Comune di Chioggia si è fermato per diversi mesi, ora stanno correndo per completare le progettazioni Pnrr che riguardano soprattutto l’area sociale”. A dirlo è la consigliera comunale del Pd Barbara Penzo. “Nel Comune di Chioggia sul tema Pnrr si è fatto un momento di stasi assoluta nei mesi scorsi - dice - e questa cosa secondo me è stata dovuta al fatto che c’è stato un cambio della dirigenza, la dirigenza era quella che ha sostenuto tutta la progettualità Pnrr. E’ stata poi invece a mio avviso delegittimata dall’incarico che gli era stato dato, a causa dell’incarico conferito ad un dirigente nuovo che è il dottor Bursato. A nostro avviso c’è stato così un rallentamento di tutte le progettualità in essere, quindi

“La fase verso cui ci avviamo, dopo la conclusione delle opere che è prevista per la primavera 2026, è quella della rendicontazione”

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da quella della stazione di posta, quella dell’housing, quella della disabilità nella struttura di Calino e altre. Anche i diversi soggetti attuatori ovviamente erano in difficoltà con gli appalti e con i lavori di riqualificazione e di ristrutturazione e chiedevano ovviamente degli anticipi per continuare gli interventi”. Recentemente c’è

stata una svolta e una accelerazione. “È vero - sottolinea Penzo - che adesso hanno ripreso da poco e di corsa i lavori, perché entro il 31 marzo 2026 il Comune deve non solo completare tutte le progettualità in essere, ma poi e soprattutto, deve anche rendicontare il tutto entro giugno del 2026 come previsto a livello europeo. Gli anticipi dei pagamenti si sono decisi praticamente poco tempo fa. Il Comune su questo ha molto esitato e quindi i lavori si sono fermati per un po’. Adesso bisogna accelerare, e in Comune dovranno veramente correre perché il tempo a disposizione è davvero poco”. Insomma su certe aree per le progettualità del Pnrr secondo la consigliera di opposizione Barbara Penzo, non tutto è filato liscio a Chioggia. (a.a.)

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La consigliera Barbara Penzo

Bilancio/2. Montanariello e Salvagno denunciano aumenti fiscali e perdita oltre 1,5 milioni

Bilancio, l’opposizione: “Numeri negativi nascosti”

S e la maggioranza di centrodestra illustra il bilancio consolidato tracciandone un quadro positivo, non la pensano così le opposizioni con i consiglieri comunali del Pd Maurizio Salvagno e Jonatan Montanariello. “Nel bilancio consolidato 2024 - spiegano i consiglieri - ci sono numeri negativi nascosti da una narrazione distorta”. I due consiglieri di opposizione del parlamentino cittadino vanno nel dettaglio dei problemi sollevati e muovono critiche allo strumento appena illustrato e approvato dalla maggioranza di centrodestra. “Non c’è molto di cui essere soddisfatti - dicono - contrariamente a quanto dichiarato dal sindaco Mauro Armerlao e dall’assessore al bilancio Paola Orlando, in merito al bilancio consolidato 2024 approvato in Consiglio comunale lo scorso fine settembre con i soli voti della maggioranza. I toni trionfalistici utilizzati dall’amministrazione appaiono del tutto fuori luogo: i numeri raccontano un’altra verità. Le cosiddette “maggiori entrate” sono in larga parte frutto dell’aumento della pressione fiscale locale, e non di una gestione virtuosa o di politiche di sviluppo economico. È quindi paradossale esultare per un bilancio che presenta ancora una perdita economica superiore a 1,5 milioni di euro”. Ma non solo. I consiglieri di opposizione suggeriscono anche la possibilità di perseguire altre strade per migliorare la situazione. “Al quadro tracciato - spiegano infatti i due consiglieri - si aggiungono poi le numerose osservazioni critiche dei revisori dei conti, che sottolineano l’insufficiente impegno dell’amministrazione nella lotta all’evasione fiscale in particolare sulla Tari e raccomandano interventi più efficaci e strutturali. Forse sarebbe più utile, per il bene della città di Chioggia, che il sindaco Mauro Armelao dedicasse maggiore attenzione ai suggerimenti delle opposizioni, invece di nascondere sotto una patina di ottimismo dati oggettivamente negativi”.

Infine Montanariello, questa volta in veste di consigliere regionale, attacca il centrodestra e precisamente il presidente uscente della Regione. “Il governatore uscente ha ben poco da indignarsi per le recenti parole di Enrico Brignano sui veneti se poi è lui stesso a utilizzare Chioggia come termine dispregiativo - dice. C’è una

contraddizione evidente: non si può pretendere rispetto per i veneti e allo stesso tempo denigrare una città veneta e la sua comunità. Nel corso del nostro intervento a Palazzo Balbi, per chiedere al Presidente di presenziare al voto per bilancio provvisorio il presidente, mancando di rispetto a me chiamandomi “Ciosa”, ha mancato di rispetto a tutti i veneti che rappresento in Consiglio regionale. Chioggia non è e non sarà mai un’offesa. È storia, cultura, lavoro, tradizione e identità. Ed è questo che un Presidente dovrebbe valorizzare, non svilire”.

I sindacati chiedono la svolta per la sicurezza degli operatori

“La tragedia avvenuta a Chioggia, costata la vita ad una persona e che ha visto coinvolto un autista di Veritas condannato penalmente a 10 mesi dopo patteggiamento riporta con forza al centro dell’attenzione un problema che denunciamo da tempo: le condizioni di lavoro pericolose a cui sono quotidianamente esposti i lavoratori impegnati nella raccolta rifiuti nel centro storico e lungo le vie strette di Chioggia”. A denunciarlo sono i sindacati Fp Funzione Pubblica, Ft Cisl, Uil trasporti Fiadel, Rsu Veritas, dopo la decisione del tribunale di Venezia nelle scorse settimane riferita ad un gravissimo incidente dei mesi precedenti che aveva visto la morte di un cittadino di Chioggia. “Le manovre che gli

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autisti - spiegano in una nota congiunta i sindacati - devono compiere lungo vie strette, tra pedoni, biciclette, turisti e attività commerciali, espongono a rischi enormi sia i cittadini sia i lavoratori stessi. Situazioni che si ripetono ogni giorno, in contesti dove la sicurezza non è garantita e dove la responsabilità finisce per ricadere unicamente sull’operatore. È arrivato il momento di dire basta. Serve cambiare radicalmente il sistema di raccolta nel centro storico, individuando soluzioni alternative che mettano al primo posto la sicurezza delle persone e la tutela di chi lavora”. Da qui una precisa richiesta all’azienda e agli enti preposti. “Come organizzazioni sindacali e Rsusottolineano i sindacatiribadiamo la nostra solidarietà al lavoratore coinvolto in questa vicenda drammatica e chiediamo con urgenza un confronto con l’azienda e con le istituzioni locali per trovare soluzioni concrete e durature. La sicurezza non può essere considerata un optional: va garantita sempre, a tutela dei lavoratori e della cittadinanza”. Insomma per evitare tragedie servono misure di sicurezza ad hoc. (a.a.)

Alessandro Abbadir
Jonatan Montanariello

Simon Shoe conquista il mondo con il remix di “Powerful”

a musica elettronica internazionale parla clodiense. Simon Shoe, nome d’arte di Simone Scarpa, ha conquistato il primo posto nel remix contest ufficiale di “Powerful”, celebre hit mondiale dei Major Lazer interpretata da Ellie Goulding e Tarrus Riley. Un brano che vanta oltre mezzo miliardo di ascolti su Spotify e che, nella versione di Shoe, si tinge di sonorità Big Room, ideali per palchi e discoteche capaci di ricreare una vera e propria atmosfera da festival. Il contest, che ha visto sfidarsi oltre 350 producer da tutto il mondo, ha premiato lo stile potente e incisivo dell’artista clodiense. Il remix sarà pubblicato ufficialmente e distribuito su tutti i digital store, consacrando di fatto Simon Shoe tra i protagonisti emergenti della scena elettronica internazionale. Non si tratta del primo riconoscimento per Scarpa. Con il brano “International” aveva già scalato classifiche e conquistato consensi da DJ di diversi Paesi, fino a esibirsi in Australia e in tour internazionali. Dal 2012, anno del suo primo contratto discografico, ha raggiunto la Top 100 mondiale, collaborando con nomi di rilievo e aprendo set a leggende come Steve Aoki al Sea Music Festival. Tra le sue produzioni recenti spicca anche il remix della cover di “Fable”, successo firmato

Robert Miles e noto al grande pubblico per l’indimenticabile “Children”. “È una sensazione incredibile! – ha commentato Simon Shoe – Il contest ha coinvolto oltre 350 remix da tutto il mondo. Non avrei mai pensato di arrivare primo tra così tanti remix fantastici e produttori talentuosi. È un onore aver remixato questa hit, ringrazio i Major Lazer per questa fantastica opportunità”. Grande soddisfazione anche da parte del Comune.

L’assessore agli Eventi Riccardo Griguolo ha sottolineato: “La vittoria di Simone Scarpa è

motivo di orgoglio per la nostra città. Dimostra come anche da Chioggia possano emergere talenti capaci di imporsi sulla scena musicale internazionale. Il suo percorso è un esempio per i giovani che coltivano passioni creative: con impegno, dedizione e qualità si possono raggiungere traguardi straordinari. Come Amministrazione continueremo a sostenere e valorizzare i nostri artisti, perché rappresentano una ricchezza culturale e un motivo di orgoglio per Chioggia”.

Guendalina Ferro

Il Tar dà ragione al Porto di Venezia

Buone notizie per il futuro dei porti veneti. Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso di un gruppo di imprese escluso dal concorso di idee promosso dall’Autorità di Sistema del Mare Adriatico Settentrionale (AdSPMAS), che gestisce i porti di Venezia e Chioggia, stabilendo che l’ente ha agito in piena regolarità e correttezza. La sentenza conferma la legittimità dell’intera procedura per la raccolta di proposte e piani di fattibilità per la realizzazione e gestione di nuovi punti di

attracco per crociere e container al di fuori delle acque protette della Laguna di Venezia. I giudici hanno accolto le argomentazioni dell’AdSPMAS, difesa dall’avvocato Massimiliano Lombardo, e hanno stabilito che non ci sono irregolarità nelle decisioni prese dall’Amministrazione. Grazie a questo pronunciamento, il concorso potrà riprendere senza intoppi, con la Commissione di valutazione pronta a selezionare le tre proposte migliori. I vincitori avranno poi il compito di sviluppare i dettagli tecnici ed economici dei loro progetti. (r.c.)

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Il Consorzio di bonifica Bacchiglione sta guidando, in qualità di capofila, assieme a diverse aziende agricole del territorio il Progetto Collettivo, che si è sviluppato grazie alla partecipazione al bando SRG07 – Cooperazione per la sostenibilità ambientale – Cooperazione agro-climatico-ambientale. Questo intervento si inserisce nel quadro del Piano Strategico Nazionale della Politica Agricola Comune (PSN PAC) 2023-2027, dove l’Italia ha adottato una strategia mirata a sostenere il reddito degli agricoltori e a promuovere uno sviluppo rurale sostenibile, in linea con gli obiettivi europei di tutela ambientale, competitività e resilienza del settore primario. Sono, però, le Regioni italiane responsabili della programmazione e dell’attuazione degli interventi attraverso lo strumento del CSR 2023-2027 – Complemento per lo Sviluppo Rurale. Il programma punta a favorire la crescita sostenibile, l’occupazione nel settore agricolo, la valorizzazione dei paesaggi rurali, la salvaguardia della biodiversità e

Progetto Collettivo per la sostenibilità ambientale in

Il Consorzio Bacchiglione ha coinvolto 10 aziende del territorio per promuovere lo sviluppo rurale.

il miglioramento dei servizi ecosistemici. Le azioni concrete previste dal progetto includono la piantumazione di 12.300 metri di siepi e 4 ettari di boschetti con specie autoctone, l’installazione di nidi artificiali per la fauna selvatica e la riqualificazione di 2.600 metri di scoline aziendali, utilizzando specie erbacee autoctone, lungo i margini degli appezzamenti coltivati. L’investimento complessivo ammonta a oltre 220.000 euro di contributi destinati alle aziende agricole coinvolte. Il progetto ha preso avvio a marzo 2024 e ha visto la realizzazione delle infrastrutture verdi durante l’inverno successivo. Il Consorzio garantirà assistenza per i primi tre anni, mentre nei cinque successivi la manutenzione e la gestione saranno affidate agli agricoltori, secondo gli impegni ambientali previsti dal bando. L’area interessata si estende tra Codevigo, le sue frazioni (Rosara, Santa Margherita, Conche) e le Valli di Chioggia, a ridosso della Laguna Sud di Venezia. Una sfida rilevante riguarda proprio le aziende agri-

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cole più vicine al confine lagunare, che da sempre soffrono per la salinità dei terreni causata dalle infiltrazioni di acqua salmastra. Con il supporto del Centro di Biodiversità Vegetale e Fuori Foresta di Veneto Agricoltura, sono state selezionate specie vegetali autoctone tolleranti ai suoli salini, fornite dallo stesso Ente. Gli interventi messi in atto generano benefici agronomici e ambientali significativi: favoriscono la biodiversità, costituiscono barriere naturali alla deriva dei fitofarmaci, contribuiscono a catturare carbonio e acqua, limitano la dispersione di nutrienti e contrastano la eutrofizzazione delle acque. Inoltre, queste infrastrutture verdi aiutano a ricostruire habitat per la fauna selvatica, in un paesaggio agricolo sempre più frammentato e vicino ai centri urbani. Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione tra enti pubblici e aziende agricole, per coniugare sostenibilità ambientale e produttività agricola in un’area delicata e strategica del Veneto.

CONSORZIO DI BONIFICA
RADIO VENETO2
Simone Scarpa in arte Simon Shoe

incontri. Jacopo De Falco e Ludovico Polignano

“Laguna Sud – Il Cinema fuori dal Palazzo”

Incontri con registi, anteprime e dibattiti tra l’Auditorium San Nicolò e il Giardino di Palazzo Grassi: cinque giornate di proiezioni a Chioggia e una residenza artistica che ha trasformato la città lagunare in un set cinematografico per poi portare le storie della laguna nel cuore della Mostra del Cinema di Venezia. L’undicesima edizione di “Laguna Sud – Il Cinema fuori dal Palazzo”, il festival ideato da ZaLab e Giornate degli Autori, e “Laguna Film Lab” sono progetti sostenuti dai fondi dell’Otto per Mille dell’Istituto Italiano Buddista Soka Gakkai, con Fondazione Clodiense Onlus, ProLoco Chioggia Sottomarina e Comune di Chioggia. Il programma delle proiezioni di Laguna Sud ha intrecciato sguardi d’autore e nuove visioni con i film “I Dannati” di Roberto Minervini, “Il compleanno di Enrico” di Francesco Sossai, “Il castello indistruttibile” di Danny Biancardi, Stefano La Rosa, Virginia Nardelli, “Il seme del fico sacro” di Mohammad Rasoulof, “Anywhere Anytimes” di Milad Tangshir, QUIR di Nicola Bellucci. La residenza artistica “Laguna Film Lab” ha permesso a 5 giovani registi internazionali under 35, selezionati tra oltre 150 candidature da tutto il mondo, di vivere e lavorare a Chioggia per un mese, realizzando cortometraggi ispi-

rati a storie, persone e paesaggi della laguna. “Attraversando la Laguna Sud, tra Chioggia e Pellestrina - ha affermato il regista Andrea Segre, tra i promotori del progetto - ho sempre avuto la sensazione che quei luoghi abbiano il diritto di appartenere al cinema. Nella loro luce, nelle loro storie, nella loro lingua. Laguna Film Lab è più di una residenza artistica: è un laboratorio di visioni, una fucina di idee dove il cinema incontrando la realtà diventa strumento di esplorazione e racconto”. I 5 brevi filmati creati da Liliya Timirzyanova, Jacopo

Francesco Rubattu sono stati presentati il in Sala Laguna al Lido di Venezia durante le Giornate degli Autori e successivamente proiettati all’Auditorium San Nicolò di Chioggia. E la giuria popolare di Chioggia chiamata a giudicare i cortometraggi ha dichiarato vincitori ex aequo “Gli anni blu” di Jacopo De Falco e “Fammi la grazia” di Ludovico Polignano. I corti realizzati saranno successivamente presentati in un circuito di sale in tutta Italia.

Eugenio Ferrarese

Celebrati i 630 anni di Nicolò De Conti

La curiosità verso l’ignoto, il dialogo con culture lontane, l’apertura a mondi diversi che arricchiscono la nostra identità. La sala maggiore del Palazzo Municipale di Chioggia ha ospitato l’incontro “Oltre l’Oriente. 630 anni dalla nascita di Nicolò De Conti” organizzato dall’ufficio della presidenza del Consiglio Comunale per riscoprire e valorizzare la figura di questo celebre esploratore originario di Chioggia. L’evento è stato aperto dai saluti del vicesindaco Serena De Perini, di Riccardo Bonomo, presidente dell’associazione di studi e ricerche “Filistina” che promuove la conoscenza della storia locale, e di Simonetta Boscolo, dirigente dell’Istituto Comprensivo Sottomarina Sud che intende coinvolgere docenti e alunni della scuola media “Nicolò De Conti” in attività didattiche e laboratori interdisciplinari dedicati a questo illustre navigatore. I mercanti veneziani, come ha spiegato lo storico e ricercatore Davide Busato, erano fonte di preziose informazioni che non riguardavano solo la navigazione, ma anche le conoscenze dei nuovi territori: usi, costumi, tradizioni, cibi… Nicolò De Conti, che apprese l’arabo e il persiano, viaggerà per 25 anni passando per Bagdad, India, Cina, Giava, Indonesia. I suoi appunti, trascritti dal famoso umanista Poggio Bracciolini, ebbero una grande diffusione e favorirono la conoscenza delle aree dell’Oceano Indiano. L’incontro è stato moderato da Beniamino Boscolo Capon, presidente del Consiglio comunale. (e.f.)

De Falco, Sébastien Willem, Ludovico Polignano,

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La manifestazione. Sole, pubblico e applausi per i giovani bielorussi

Giovanni Aruffo trionfa al 23esimo Triathlon Città di Chioggia

Grande successo per il Triathlon sprint di Chioggia: 350 partecipanti, pubblico caloroso e podi conquistati da Aruffo e Riebler. Presenti anche giovani atleti dalla Bielorussia

USintoniz zati sul

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na entusiasmante manifestazione sportiva accompagnata da una bella giornata di sole e dal numeroso pubblico che ha applaudito gli atleti lungo tutto i vari percorsi. Al 23esimo Triathlon Città di Chioggia - gara “Sprint”organizzata dall’associazione Delfino Triathlon Chioggia, un evento sportivo inserito nel calendario nazionale della FITRI (Federazione Italiana Triathlon) - erano presenti circa 350 atleti giunti da varie regioni italiane e anche dall’estero tra cui anche un gruppetto di giovani triatleti dalla Bielorussia. La prima delle tre prove è iniziata dalla battigia dei Bagni Lungomare dove i partecipanti sono stati impegnati nella prova di nuoto in mare di 750 metri seguita dal percorso in bicicletta di 21 chilometri (tre giri del Lungomare Adriatico) e infine dalla gara di corsa di 5 chilometri. Lo staff dell’associazione Delfino con la collaborazione delle forze dell’ordine e volontari di varie associazioni hanno garantito lo svolgimento della manifestazione. La vittoria del 23esimo Triathlon sprint Città di Chioggia è andata a Giovanni Aruffo del team vicentino Leosport che ha completato le tre prove in 58 minuti e 26 secondi seguito da Tommaso Alba (Studio RX) in 01.00.44, Sander Cazzin (Liger

Team Keyline) in 01.01.14 e da due atleti bielorussi, Marat Verasennikau e Fyodor Vikentief. Prima tra le donne Alice Riebler (team Valdigne Triathlon) giunta al traguardo in 01.06.24, seconda Federica Ferranti (K3 Cremona) in 01.09.05, terza Elena Caccia (A3 Fotomeccanica) in 01.11.06, quarto posto per Letizia Piccoli (Doloteam) e quinta Annalisa Bertelle (Pdntri). Tra gli atleti dell’ASD Delfino Triathlon da segnalare i risultati conseguiti da Nicola Doria, quarto nella categoria M3, e da Anna Raule, seconda nella categoria S3. “Vista la concomitanza con altre gare - ha sottolineato Paolo Albiero, presidente dell’associazione Delfino Triathlon - siamo riusciti comunque ad avere una partecipazione molto alta. Il livello della competizione è stato notevole con il primo classificato che ha completato le tre prove in poco più di 58 minuti. La nostra organizzazione ormai rodata ha

Dolfin: “Pesca e acquacoltura, via libera in Terza Commissione a tre nuovi bandi”

“Nella Terza commissione del Consiglio regionale del Veneto abbiamo espresso parere favorevole all’approvazione di tre importanti bandi finanziati dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (Feampa) 2021-2027, destinati a sostenere lo sviluppo del comparto ittico e acquicolo regionale”. Lo annuncia Marco Dolfin, consigliere regionale dell’intergruppo Lega–LV e Capo Dipartimento Pesca della Lega in Veneto. Nel dettaglio, i provvedimenti prevedono 150mila euro per il sostegno ai giovani pescatori nel primo acquisto di un peschereccio, 30mila euro di premi per i giovani imprenditori acquicoli al fine di favorire il ricambio genera-

zionale e l’innovazione nel settore, e 110mila euro di compensazioni economiche a favore delle imprese di pesca e acquacoltura venete colpite dalle perturbazioni dei mercati legate alla crisi internazionale russo-ucraina.

“L’approvazione di questi bandi – sottolinea Dolfin – rappresenta un passo importante per dare respiro a un comparto che, pur tra molte difficoltà, continua a essere un pilastro dell’economia blu e dell’identità costiera veneta. Il nostro obiettivo è sostenere chi lavora in mare e nelle valli, incoraggiare i giovani a investire nel mestiere e rafforzare la competitività delle imprese venete di fronte alle sfide del mercato globale”.

dato segnale per l’ennesima volta della coordinazione del gruppo della Delfino Triathlon. Ringraziamo tutti gli enti e i gruppi sportivi che hanno partecipato all’evento e che hanno dato la possibilità di svolgere tutto sotto attenta cura per mettere in sicurezza la gara. Io sono orgoglioso di quanto fatto ed i partecipanti si sono complimentati con l’organizzazione per il pacco gara, l’accoglienza e l’ospitalità. Questo ci stimola a non mollare l’evento. Molto importante il gemellaggio con la Bielorussia presente con sei atleti molto giovani che hanno ottenuto lusinghevoli risultati a questo 23° Triathlon sprint “Città di Chioggia 2025”. Alla premiazione svoltasi al Camping Adriatico a Sottomarina erano presenti l’assessore allo sport e agli eventi del comune di Chioggia Riccardo Griguolo e il referente Coni Matteo Perini.

Eugenio Ferrarese

Il consigliere evidenzia inoltre come i nuovi bandi si inseriscano in una strategia più ampia di valorizzazione del prodotto ittico locale, di modernizzazione della filiera e di salvaguardia dell’ambiente marino e lagunare. “Siamo vicini ai nostri pescatori e acquacoltori – conclude Dolfin – e con questi strumenti concreti vogliamo aiutarli a crescere, innovare e continuare a presidiare un patrimonio unico fatto di tradizione, lavoro e qualità”. (r.c.)

Marco Dolfin

La

manifestazione.

Oltre 120 scacchisti da Irlanda, Grecia, Germania, Gran Bretagna

Giovani e record di presenze all’Open internazionale di scacchi

S ono giunti dall’Irlanda, dalla Grecia, dalla Germania, dalla Gran Bretagna, dalla Svizzera, dall’India, dalla Slovenia, da varie regioni italiane e da molte città del Veneto per affrontarsi nei 5 turni di gioco della XVII edizione dell’Open Internazionale di scacchi “Città di Chioggia”, organizzata dal Circolo Scacchistico Clodiense col patrocinio dell’amministrazione comunale. Dal 26 al 28 settembre scorso le sale dell’hotel Sole a Sottomarina hanno ospitato oltre 120 giocatori suddivisi nei tre tornei: Open A magistrale, Open B riservato alle categorie nazionali e l’Open C riservato agli esordienti. Si è trattato di un vero record di partecipanti per questo evento sportivo diventato uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati scacchisti, molti dei quali assai giovani. E nell’organizzare il torneo si è tenuto conto dell’inclusività garantendo l’accessibilità alle varie sale dove si sono disputate le partite anche ai giocatori con le carrozzelle. Nel torneo magistrale A, riservato a giocatori con punteggio ELO superiore a 1850, la vittoria è andata a Joshuaede Cappelletto; secondo classificato l’irlandese Patrick Carton, terzo Angelo Bordignon. Il torneo B, riservato alle categorie nazionali, è stato vinto da Tommaso Pallini seguito da Jacopo Aulehla e da Martino Lepri. Il chioggiotto Matteo Colombo ha conquistato la vittoria nel torneo C riservato agli esordienti; al secondo posto Gabriele Leoni e terzo Alessandro Cortina. “I giovani e giovanissimi soci del Clodiense si sono rivelati dei giocatori assai agguerriti - sottolinea Leonildo Mosca, istruttore del Circolo scacchistico chioggiotto - e per alcuni di loro questo era il primo torneo weekend che li ha impegnati per varie ore nei 5 turni di gioco da venerdì a domenica. Da segnalare in particolare la brillante prestazione di Alessandro Boscolo Forcola, studente di seconda secondaria superiore, che si è ben distinto nel torneo B”. E’ stata apprezzata anche la visita guidata gratuita al centro storico di Chioggia grazie alla collaborazione dell’associazione culturale La Bricola a cui

hanno partecipato un gruppetto di accompagnatori non impegnati nelle partite a scacchi. Tra gli spettatori del torneo internazionale di Chioggia vi era anche Roberto Messa, direttore della rivista “Torre &Cavallo - Scacco”. In occasione della Festa dello Sport promossa dall’amministrazione comunale è stata allestita una grande scacchiera in Corso del popolo a Chioggia e sono stati assegnati dei riconoscimenti a due giovani scacchisti chioggiotti, Lorenzo Lodici e Federico Boscolo Meneguolo, per gli ottimi risultati da loro ottenuti nelle compe-

tizioni nazionali e internazionali. E per chi vuol cimentarsi nel gioco degli scacchi da metà ottobre 2025 a maggio 2026 vengono proposti nella sede del Circolo Clo-

diense a Palazzo Ravagnan corsi introduttivi agli scacchi per bambini e ragazzi, ma anche corsi rivolti agli adulti.

Eugenio Ferrarese

Il territorio tra memoria e rinascita culturale

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Ascoltaci in tutto il Veneto in

Con il numero 66 della Rivista di studi e ricerche “Chioggia” il nuovo direttore responsabile, prof. Sergio Ravagnan, si appresta ad affrontare nuove sfide culturali. La rivista semestrale fin dal primo numero nel 1988 è diventata un punto di riferimento per gli studi e ricerche dedicati al territorio locale sotto la direzione dapprima di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto e successivamente di Cinzio Gibin che hanno contribuito ad esplorare le ricchezze storiche, culturali ed ambientali di Chioggia. Il nuovo numero 66 della Rivista “Chioggia” punta a far conoscere il passato proiettandolo nell’attualità. La sezione dedicata ai “Saggi ed Interventi” si apre con il progetto “Pianeta 309: arte cultura lungo la Romea” (Terry Manfrin, Riccardo Ciriello), “Il riconoscimento della nobiltà chioggiotta” (Roberto Padoan), “Gli itinerari dialettali: schei, ciacole, parentado” (Pier Giorgio Tiozzo Gobetto), “I cento anni dell’idrovora di Cà Bianca” (Francesco Callegari), “Ripristino e ampliamento del campo boe alle Tegnue di Chioggia” (Camilla Antonini), “Chioggia tra Ottocento e Novecento: immaginario collettivo e realtà a confronto” (Alberto Naccari), “Graffiti tra Chioggia, Sottomarina e il Forte San Felice. Voci e tracce di uomini e storia” (Alessia Boscolo Nata). Nella sezione iconografia troviamo due interventi di Sergio Ravagnan: “Chioggia nell’obiettivo dei grandi fotografi: i Fratelli Alinari” e “Il Murale di Calle San Giacomo: 22 metri di Street art firmato Dino Memmo”. “Chioggia: una città ancora da vivere. Il punto di rilancio della destinazione” è la proposta della sezione “Tesi di Laurea”; nelle “Eccellenze del territorio” si racconta l’esperienza della cooperativa “Prometeo: una storia di inclusione e comunità” (Carlo Muccio) e “1964-2024: i sessant’anni di attiva artistica di Dino Memmo” (Erika Gardin); negli “Itinerari didattici” spazio alla “CenTodaro: un progetto per celebrare i cento anni della scuola “Salvatore Todaro”” (Graziella Signoretto); nelle “Iniziative e manifestazioni” troviamo “La seconda edizione chioggiotta del Festival Biblico sul tema dell’agape” (Sergio Ravagnan), “I Caffè letterari e la promozione della lettura” (Luigi Penzo), “Un gruppo di lettura in libreria” (Francesco Callegari). Il nuovo numero 66 della Rivista “Chioggia” è stato presentato nell’ex scuola elementare “Principe Amedeo” nell’ambito degli incontri estivi “Il salotto nel cortile” promossi dall’Università Popolare “Guido Oselladore” dove sono intervenuti Terry Manfrin e Riccardo Ciriello e il neodirettore Sergio Ravagnan. (e.f.)

Istruzione. Le attività presentate all’Auditorium S. Nicolò

Al via al 45esimo Anno Accademico dell’Università Popolare “Guido Oselladore”

Con la presentazione ufficiale all’Auditorium San Nicolò, l’Università Popolare “Guido Oselladore” inaugura il suo 45esimo Anno Accademico, ricco di proposte culturali e formative: conferenze su temi storici, artistici e scientifici, attività aperte al pubblico, collaborazioni con realtà del territorio e un nuovo impegno nel progetto “Stelle senza età”. Grande partecipazione del pubblico e apprezzamento dalle istituzioni locali

L

e conferenze sono iniziate il 7 ottobre e proseguiranno fino al 15 maggio 2026, visite a musei e luoghi storici per scoprire Chioggia ed altre città, incontri e proiezioni di film per conoscere la settima arte, guida all’ascolto della musica, il romanzo del ‘900, approfondimenti dedicati a Chioggia e alla cultura locale, gite sociali e momenti conviviali.

Sono queste le proposte del 45esimo Anno Accademico 2025/26 dell’Università Popolare “Guido Oselladore” presentate sabato 20 settembre in una affollata sala dell’Auditorium comunale San Nicolò di Chioggia dal presidente Eolo Bullo e dal Direttivo di cui fanno parte Loredana Boscolo (vicepresidente), Stelio Vianello (amministrazione), Sergio Ravagnan (pubbliche relazioni), Claudio Girotto e Luigi Penzo (referenti culturali), Maria Luisa Baldo, Gianna Pagan e Giorgio Crosara (segreteria). Vincenzo Giannotti e Stefano Perini hanno illustrato il progetto “Stelle senza età” promosso dalla Fondazione Cavanis a cui parteciperà anche l’Università Popolare. Alle attività rivolte ai soci - nel precedente Anno Accademico vi erano oltre 200 iscritti - si aggiungono anche alcune iniziative rivolte a tutti: gli incontri estivi “Il salotto nel cortile”, presentazioni pomeridiane di film “Lunedì: una poltrona al cinema”, “Il caffè letterario” - incontri mensili di lettura da novembre 2025 a maggio 2026, la commedia “La casa de la striga” di Stelio Vianello a cura della compagnia “TeatroNovo” che sarà rappresentata il 13 febbraio 2026 in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Popolare. Le conferenze del martedì e del venerdì che coinvolgono oltre una trentina di docenti riguarderanno personaggi storici ed artisti famosi,

la scienza, la mitologia, la filosofia, la cura del corpo, poesia e letteratura, l’architettura, l’arte contemporanea e quella orientale, viaggio tra le note, la comunicazione, viag-

gi intorno al mondo. La presentazione delle lezioni e corsi dell’Università Popolare è stata allietata dagli intermezzi musicali del gruppo “Stile libero” che

ha coinvolto il pubblico presente in Auditorium comunale in un revival di famose canzoni.

Mostra collettiva nella chiesetta di San Martino

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Un viaggio visivo tra stili, linguaggi e sensibilità dove l’universalità dell’arte diventa strumento di conoscenza reciproca e crescita condivisa. L’energia poetica dei paesaggi irlandesi si confronta con la luce particolare della laguna veneta mescolando tradizioni e contemporaneità. La mostra collettiva “Il cielo d’Irlanda a Chioggia”, allestita qualche settimana fa nella medievale chiesetta di San Martino nei pressi della Cattedrale di Chioggia, è il risultato di un incontro tra realtà artistiche lontane: gli artisti provenienti dalla zona di South Tipperary in Irlanda e un gruppo di artisti chioggiotti. I 28 artisti irlandesi Mia Carney, Sophie Carpentieri, Tim Corballis, John Lauder Davies, Eugene de Leastar, Oliwia Deyna, Caroline Dougan, Jaqueline Gartlan, Ella Kavanagh, Marie Claire Keague, Marine Kearney, Rutuia Kulkarny, Valerie Lane, Mary Brigid Mackey, Marcella Meagher, Tom Moloney,Hillery O’Conor, Paulette O’Donovan, Catherine O’Gorman, Barry Ormond, Rosemary Ponsonby, Millie Philippa, Cecily Purcell, Liam Purcell, Olive Stack, Blanche Starling, Sisko TahonRaulo e Silvia Tilli - fanno parte del gruppo culturale RATS (Random Artists Tipperary South) - e gli artisti locali Dario Ballarin, Maurizio De Grandis, Riccardo Monetti, Anna Maria Padoan, Edi Pezzetta, Antje Pfahl, Giorgia Sivieri, Giorgia Tiozzo e Giorgio Zennaro hanno esposto opere pittoriche ed anche qualche scultura. La pittrice Ella Kavanagh in occasione della presentazione della collettiva ha rivolto un saluto in gaelico. L’iniziativa “Il cielo d’Irlanda a Chioggia” è nata dal rapporto di amicizia tra Maurizio De Grandis e lo scultore irlandese Eugene de Leaster e la collaborazione della società Camida. (e.f.)

L’imbarcazione Demon X si aggiudica il Trofeo ChioggiaVela 2025

stata un’edizione da record quella del trofeo ChioggiaVela, rassegna ideata dal circolo nautico Chioggia e dal comune di Chioggia, con il supporto di Pro Loco Chioggia Sottomarina e VelaVeneta. Per la prima volta, infatti, la manifestazione ha visto sulla linea di partenza ben 50 imbarcazioni, nuovo record assoluto per la competizione. A trionfare è stato Demon X, l’X35 di Nicola Borgatello dello Yacht club Vicenza che dopo una spettacolare rimonta sulle 4 miglia di percorso si è imposto conquistando il suo terzo succes-

so al trofeo, dopo quelli del 2022 e del 2024. “I numeri parlano da soli, dice il direttore sportivo del circolo nautico Chioggia Michele Bellemo: ChioggiaVela si conferma un format vincente, capace di unire regatanti esperti e giovani promesse. Abbiamo coinvolto atleti di tutte le età e reso questa festa della vela un appuntamento che abbraccia davvero tutta la città”.

La cerimonia di premiazione ha incoronato i vincitori delle diverse categorie. Demon X ha fatto incetta di riconoscimenti, aggiudicandosi il Trofeo ChioggiaVela, il

Trofeo Città di Chioggia e il Trofeo Città di Vicenza. Nella categoria Crociera, invece, il Trofeo Corazza è andato ad Anadara di Lorenzo Nordio, mentre il Trofeo Stefania Testoni per il miglior risultato in tempo compensato nella categoria crociera è stato vinto da Idril di Riccardo Lovato. La classe E ha visto primeggiare Safran di Alberto Gandolfo, che si è portato a casa il Trofeo Ricordo di Jonathan, mentre il Trofeo “Race Alle Vele”, riservato al circuito di quattro regate a tutte vele della stagione 2025, è stato conquistato da Bellerofonte

Eleonora Fersino, neo campionessa del mondo di pallavolo

Chioggia si è fermata per accogliere e festeggiare Eleonora Fersino, la pallavolista neo campionessa del mondo con la nazionale femminile. La città ha riservato alla sua campionessa un’accoglienza calorosa, fatta di applausi, foto e autografi, con la partecipazione di tanti ragazzi e ragazze impegnati nelle varie società e associazioni sportive locali. A condurre il pomeriggio di festa, guidando con ordine i momenti di incontro tra la campionessa e i giovani pallavolisti del territorio, lo speaker Marco Lanza. “È stato

uno spettacolo emozionante,” ha raccontato Eleonora Fersino. “Mi aspettavo qualche presenza, perché so che la pallavolo è seguita, ma non fino a questo punto. È stata una gioia enorme vedere così tante persone felici per me e per tutta la città di Chioggia. Ho visto anche tanti volti noti, amici e conoscenti, e questo mi ha dato una grande soddisfazione. Avevo il cuore pieno di gioia”. Eleonora ha iniziato a giocare a beach volley nella spiaggia di Sottomarina, grazie a sua sorella Laura, per poi approdare nella locale società

di Marco Nordio. Oltre al grande spettacolo in mare, anche a terra la manifestazione ha richiamato numerosi spettatori, con il pubblico assiepato lungo la diga e sulle rive per seguire le regate e vivere da vicino l’atmosfera unica di ChioggiaVela. Con il record di 50 barche al via e oltre 110 imbarcazioni complessivamente coinvolte nel programma, l’edizione 2025 si consacra come una delle più belle e partecipate della storia della ras-

volley e poco dopo due anni è volata nella società del San Donà di Piave, dove veniva accompagnata dai genitori per gli allenamenti. La neocampionessa per la prossima stagione agonistica giocherà nel Monza. Il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, ha voluto sottolineare l’importanza della famiglia nel percorso della campionessa: “Abbiamo voluto festeggiare Eleonora come si fa con i veri campioni, come è lei. Nella foto scelta per la locandina della festa c’è Eleonora con la medaglia, in mezzo a mamma e papà. È

Calcio a 5 serie C2, tutto pronto per la nuova avventura

Un altro anno di C2 per la formazione di calcio a 5 del Valli Futsal Chioggia inserita nel girone B di C2 assieme a Nativitas, Moniego, Adriauto Futy Monkeys, Quos Appellari Non, Flaminia, Martellago, Luparense C5, Pernumia, Mirano C5, Rovigo calcio a 5, e Sporting Scorzè. Alla guida dei biancazzurri il chioggiotto Sandro Boscolo Agostini, 55 anni, che da giocatore ha vestito la maglia dei Lions Chioggia per sedici stagioni, tra serie B e serie C, prima di cominciare nel 2006

ad allenare. Il neotecnico a c5 time si è detto “leggermente sorpreso nell’apprendere che il campionato prevede 12 squadre: non me lo aspettavo. Dato che il torneo è così breve, ogni partita avrà un peso maggiore sull’economia della stagione; insomma, non possiamo permetterci errori. Per quanto riguarda noi, l’entusiasmo è alto, ma siamo consapevoli che la squadra è ancora molto giovane e poco esperta. Puntiamo sicuramente a fare bene, e, onestamente, per noi arrivare

in zona play-off sarebbe già un grande successo. Il grande lavoro della dirigenza è stato mantenere quasi integralmente la rosa che aveva ottenuto ottimi risultati nella stagione precedente. Sono avvenuti i ritiri di Sambo, Renier e del nostro capitano e bomber Bozzato; al contempo, sono stati perfezionati gli innesti di Vianello (ex calcio Padova C5), Tiozzo (Adriauto Fury Monkeys C5) e Penzo (Calcio Padova C5), anche se quest’ultimo potrà essere a disposizione solo da genna-

segna, confermando ancora una volta il profondo legame tra Chioggia e il mare.

un messaggio chiaro sull’importanza della famiglia-sottolinea il primo cittadino- è il sostegno fondamentale per i giovani, anche nello sport a livello internazionale. Le associazioni sportive sono essenziali, certo, ma senza una famiglia che accompagna e sostiene il proprio figlio, i grandi risultati sarebbero impossibili”. (g.f.)

io, dopo la rottura del crociato”. Nello staff di mister Boscolo, figurano anche il preparatore atletico Daniele De Cata, il preparatore dei portieri è Riccardo Ballarin, Nidal Zakouni è allenatore in seconda, con Marco Doria responsabile tecnico ed Enrico Renier dirigente ufficiale. (c.a.)

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Cristiano Aggio

Futuro

Sostenibile: Giovani protagonisti al Summit del Mare

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“Dalla

parte dei giovani: 17 obiettivi per un mondo sostenibile. Giovani protagonisti del futuro –Educazione, Innovazione, Partecipazione”

i giovani e metterli al centro delle politiche locali», menta

prossimo 17 ottobre. Nato nel 2022, il

del litorale. «In un momento storico così

costa veneta il litorale più sostenibile d’Italia, il cui atto nale si terrà nella prima spiaggia veneta, con l’obiettivo di mettere al centro le nuove generazioni considerate le vere protagoniste del cambiamento, portatrici di idee innovative e promotrici di una cultura della sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. «Il turismo deve essere una risorsa per tutti e siamo molto eri di questo progetto di Costa, arrivato alla quarta annualità con 450 stakeholders coinvolti, 80 Awards consegnati, e tanti progetti locali sviluppati nel litorale. Anche quest’anno l’obiettivo che ci siamo pre ssati è importante per la nostra comunità: coinvolgere sempre più

li, generare valore, stimolare idee, creare opportunità», aggiunge Alberto Ballarin, assessore del Comune con delega al turismo. «Coinvolgere attivamente le nuove generazioni, offrendo loro possibilità di crescita personale e professionale, è una s da che non possiamo rimandare. Rendere i nostri territori non solo più accoglienti per i visitatori, ma soprattutto più vivibili e stimolanti per chi li abita tutto l’anno, è la chiave per invertire la rotta. Continuiamo ad impegnarci af nché le future generazioni rimangano nei territori e non siano costrette a cercare altrove quello che qui non riescono a trovare: prospettive, ducia, futuro».

è distinto anche durante il Summit del Mare.

«Attraverso il progetto virtuoso del “Patentino” abbiamo formato oltre tremila cittadini di tutte le età, costruendo un modello di formazione che ha saputo unire competenza e identità locale», continua l’Amministrazione comunale di Cavallino-Treporti. «Con oltre 45 appuntamenti tra corsi e seminari che prenderanno avvio con il mese di novembre, quest’anno abbiamo voluto dare l’opportunità a tutti di avvicinarsi alle progettualità della Costa veneta con il Summit del Mare».

Il Summit del Mare, ti, rappresenterà anche il primo degli eventi aperti alla

L’iniziativa. Terza edizione di Modello Veneto TeSeO, finora coinvolti oltre 3 mila giovani

Teatro, scuola, occupazione, terza edizione al via: formazione, cultura e lavoro vanno a braccetto

Il presidente Giampiero Beltotto mette a disposizione il proprio mandato: “Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa”

alla scoperta della vocazione teatrale al debutto sul palcoscenico, il Modello Veneto TeSeO (Teatro Scuola e Occupazione) si conferma come un modello formativo unico in Italia. Con la firma del nuovo accordo di collaborazione tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), prende il via la terza edizione triennale 2025-2028 di un progetto che unisce formazione, cultura e lavoro. Nato nel 2018, TeSeO ha formato oltre 3mila giovani e raggiunto un tasso di occupazione superiore al 70% tra gli ex allievi, ponendo il Tsv ai vertici nazionali per ricaduta occupazionale. Il percorso accompagna i partecipanti dai provini d’ammissione all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni fino alle prime esperienze professionali, con

residenze artistiche, produzioni e contratti di lavoro già durante il percorso accademico.

“Con TeSeO confermiamo una scommessa vinta: trasformare la passione per il teatro in una concreta opportunità professionale - dichiara Valeria Mantovan, assessore regionale al lavoro -. È il primo progetto in Italia che mette a sistema l’intero ciclo formativo dell’attore, unendo qualità artistica, occupabilità e crescita culturale”.

“Un Teatro Nazionale deve credere nei giovani non solo formandoli, ma portandoli in scena – aggiunge Giampiero Beltotto, presidente del Tsv -. Dal 2018 abbiamo trasformato le parole in fatti, scritturando centinaia di giovani attori usciti dall’Accademia.

La Regione Veneto è stata determinante: insieme stiamo costruendo

una nuova generazione di interpreti per i teatri italiani”.

Dal 2018 il Modello TeSeO ha coinvolto 3.279 giovani, offrendo una formazione d’eccellenza tra il Teatro Goldoni di Venezia e il Teatro Verdi di Padova. Il progetto prevede anche programmi di mobilità Erasmus+ con prestigiose accademie europee e la Compagnia Giovani, che ha già coinvolto oltre 100 artisti in più di 20 produzioni.

Il nuovo accordo 2025–2028 consolida la formazione con un percorso centrato sulla figura dell’attore-autore, capace di coniugare interpretazione, scrittura e creazione scenica. Sono previste tre aree di intervento principali: “Prima Prova”, per l’avvio professionale dei neodiplomati; “Compagnia Giovani”, per valorizzare i migliori talenti; e “MaturAzione”, per sostenere la creazione di compagnie indipendenti. Sono inoltre introdotti due percorsi di specializzazione. Durante la cerimonia al Teatro Verdi sono stati anche consegnati i diplomi ai nuovi at-

tori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. “Con questa edizione del Premio abbiamo voluto offrire ai giovani un’opportunità di crescita umana e professionale - afferma Tomaso Carraro, Vice Chairman del Gruppo Carraro -. È un investimento nella cultura e nei territori, convinti del suo valore sociale e formativo”. Nel frattempo, durante la riunione del Consiglio Generale di fine settembre, Giampiero Beltotto ha comunicato la decisione di mettere a disposizione il proprio mandato, rendendosi di-

sponibile a guidare la Fondazione in una fase di transizione fino all’estate 2026. “Considero concluso il ciclo di ricostruzione che ha portato il Teatro Stabile del Veneto a diventare Fondazione e a essere confermato per la seconda volta come Teatro Nazionale - ha dichiarato Beltotto -. Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa. È tempo di aprire un nuovo ciclo, libero e ambizioso, per il futuro del nostro teatro”. Madeleine Palpella

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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza

In cambio del via libera Stefani, infatti, Fratelli d’Italia otterrà la maggioranza degli assessorati di peso, le poltrone più importanti delle Aziende regionali e la possibilità di indicare i candidati sindaci per le elezioni di Venezia del 2026 e di Padova del 2027. Forza Italia, dal canto suo, avrebbe “portato a casa” un paio di assessorati dei quali uno molto importante, e qui Flavio Tosi continua a proporsi per tornare a quello alla Sanità, e, con ogni probabilità, la scelta del candidato sindaco di Verona (2027). Ovviamente non sapremo mai, fino alla prova dei fatti, se questo accordo sia esattamente così

I candidati/1. Centrosinistra compatto

dettagliato o se sia qualcosa che ci assomiglia molto: quello che è certo è che per “trovare” la quadra gli alleati hanno dovuto mettere sul piatto tutto. Come se non bastasse pare che la Lega avrebbe aperto alla possibilità di cedere la Regione Lombardia (al voto nel 2028) a Fratelli d’Italia e si sia detta disposta a sostenere in parlamento la riforma della legge elettorale, che porta a un antipasto di premierato forte, che vuole Giorgia Meloni. Dall’altra parte la squadra a sostegno del principale competitor, Giovanni Manildo, continua a crescere. L’avvocato trevigiano, un passato da scout e da sindaco,

Manildo a metà campagna: già 200 incontri tra idee e ascolto

Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, compatta come non succedeva da tempo, traccia un primo bilancio a metà campagna elettorale, celebrando il lavoro di ascolto e confronto portato avanti in questi primi due mesi. Con oltre 200 incontri già realizzati in tutto il territorio veneto e migliaia di persone coinvolte, Manildo si dice soddisfatto del percorso intrapreso, sottolineando come il suo approccio sia stato tutto centrato sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali.

“Non abbiamo avuto il tempo di fermarci a passerelle, ma abbiamo voluto ascoltare, confrontarci e raccogliere le proposte e le necessità delle persone che vivono il nostro territorio ogni giorno. È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali, dalle esigenze concrete delle persone”, aggiunge Manildo, ribadendo il suo impegno a promuovere una partecipazione attiva e inclusiva nella gestione della Regione.

Il candidato del centrosinistra mette in evidenza le principali tematiche affrontate finora: dalla sanità pubblica, che dovrà essere “una priorità della Regione”, con l’implementazione delle case di comunità e un maggior numero di medici, alla necessità di rispondere alle problematiche giovanili, soprattutto quelle legate all’emigrazione forzata dei ragazzi veneti a causa di mancanza di opportunità. Secondo Manildo, il vero problema del Veneto è la difficoltà di attrarre e trattenere talenti e imprese, e la soluzione

passa attraverso un governo partecipato, che metta al centro della propria agenda le esigenze dei cittadini, senza inseguire gli interessi di parte. “Il Veneto deve tornare ad essere una terra che sa attrarre persone, talenti e opportunità. Solo con la partecipazione e l’inclusione riusciremo a costruire un futuro che dia risposte concrete alle esigenze di tutti”, afferma, lanciando un appello a tutti i veneti per unirsi al suo progetto di cambiamento.

L’appello alla partecipazione si fa ancora più forte mentre la campagna entra nel vivo. Manildo chiede ai cittadini veneti di non limitarsi ad ascoltare, ma di essere protagonisti del cambiamento. “Il Veneto è una comunità che deve crescere insieme”, conclude, sottolineando che il suo progetto è costruito per chi vuole un futuro migliore per la regione.

ha incassato il sostegno di Rifondazione Comunista, che in prima istanza sembrava volersi candidare contro, e di Azione, Italia Viva, +Europa e Partito Socialista che correranno insieme in una lista che si chiamerà “Uniti per Manildo”. Con questi due nuovi ingressi, Manildo potrà contare su di una squadra composta da sette liste per compiere un’impresa certamente molto difficile, ma che difficilmente non avrà l’esisto scontato di cinque anni fa. Sugli altri candidati bisognerà capire se supereranno lo scoglio della raccolta delle firme entro i tempi stabiliti, ovvero l’ultima settimana di ottobre.

I candidati/2. 32 anni, parlamentare della Lega
Il centrodestra ha scelto, il candidato è Alberto Stefani

Già da più di un mese Alberto Stefani, enfat prodige della Lega, aveva iniziato a girare il Veneto quasi quotidianamente e la voce che lo voleva come candidato alla presidenza della Regione si è fatta via via più insistente. L’ufficialità è arrivata il 7 ottobre scorso, con l’annuncio dell’intesa nel centrodestra nel complicato scacchiere politico nazionale. Stefani, 32 anni, si candida perciò a diventare il più giovane presidente di Regione. Padovano di Borgoricco, ci sui è stato sindaco a 26 anni, dopo essere entrato il Parlamento a 25, Stefani è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e tuttora prosegue l’attività di ricerca. Nel 2022 è stato confermato parlamentare e nel 2023 è stato eletto segretario regionale della Liga Veneta.

“Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - ha dichiarato -. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia. Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.

Stefani aggiunge: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”. Quindi uno sguardo al sociale: “Sarà il primo punto del nostro programma di governo. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa. Istituiremo anche un assessorato al Sociale, indipendente e con portafoglio. Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni”.

Alberto Stefani
Giovanni Manildo

L’iniziativa. Il nuovo festival con la direzione artistica di Matteo Strukul e Silvia Gorgi

Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo”

L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità

F abio Bui, ex sindaco di Loreggia e già presidente della Provincia di Padova, 60 anni, scende in campo come candidato presidente della lista Popolari per il Veneto, pronta a presentarsi in autonomia alle prossime elezioni regionali. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.

I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come

la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli interessi.

“Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro

la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro. Il Veneto - sottolinea - deve diventare protagonista nelle scelte europee per i trasporti, l’economia e l’ambiente. Serve superare l’idea dei “paroni a casa nostra” e aprire finalmente la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole ma sappia far sentire con forza la propria voce ai tavoli decisionali. Per questo diciamo con chiarezza: il Veneto al centro. Al centro dei nostri interes-

si, delle nostre scelte e della nostra visione politica”. Questi i punti programmatici. Lavoro e imprese locali: sostegno ai giovani e all’artigianato, incentivi per chi investe e crea occupazione. Sanità pubblica: riduzione delle liste d’attesa, potenziamento dei servizi territoriali e più attenzione ad anziani e persone fragili. Sicurezza e legalità: contrasto alle baby-gang e presenza rafforzata delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio. Autonomia e protagonismo veneto: portare la voce del Veneto ai tavoli decisionali,

senza più subire le scelte calate da Roma. Formazione e giovani: un nuovo rapporto tra scuola, università e territorio per creare opportunità reali di futuro.

I candidati/4. Le altre voci del Veneto: autonomisti, dissidenti e “pescatori di pace” in corsa per la Regione

Da Re getta l’amo al centrodestra, Szumski e Damiano in campo

La corsa alla Presidenza della Regione vede in campo anche figure e movimenti che rappresentano istanze laterali, dissidenti o autonomiste, pronte a intercettare il voto di protesta e di opinione. Tra i contendenti più noti c’è Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Lega ed europarlamentare, espulso dal partito due anni fa. Oggi guida la Liga Veneta Repubblica e cerca un accordo con la coalizione di centrodestra, dopo l’ufficializzazione della candidatura di Stefani. “Noi siamo del centrodestra,” ha dichiarato Da Re, “adesso vediamo se c’è la possibilità di fare ancora parte di questa maggioranza. Se ci ritiene una parte importante bene, altrimenti penseremo a qualcos’altro”. Il suo profilo, marcatamente

autonomista e identitario, che insiste sulla necessità per il Veneto di “valorizzare il proprio peso politico ed economico all’interno dell’Italia,” è la ragione principale del suo non ancora accordato ingresso nella coalizione.

Un altro nome in lizza è quello di Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave. Szumski si candida con la lista “Resistere”, nata dall’aggregazione di associazioni, imprenditori e cittadini disillusi dalla politica tradizionale. Al centro del suo programma spicca il rilancio della sanità pubblica. Szumski è ricordato per le sue posizioni critiche durante la pandemia, che lo portarono a essere sospeso dall’Ulss e radiato dall’Ordine per le sue tesi sulle cure

domiciliari e i vaccini anti-Covid. L’obiettivo, spiega, è “dar voce a chi oggi è scontento, sfiduciato, disilluso dalla politica regionale”. La lista, che si dichiara apartitica, è sostenuta da vari movimenti e si prepara a presentare candidature in tutte le province, confidando in un riscontro positivo negli incontri

pubblici. Infine, si presenta Lorenzo Damiano con i “Pescatori di Pace –Ministri della Pace”, un movimento spirituale e politico che si propone come alternativa radicale. Damiano, noto per un suo drastico cambio di rotta sulle posizioni no-vax dopo essere stato contagiato gra-

vemente dal virus, sostiene la creazione di un “ministro della Pace” come figura istituzionale per i temi di riconciliazione e non violenza. La sua candidatura, proveniente da ambienti ultracattolici, aggiunge un elemento peculiare e non convenzionale al panorama elettorale veneto.

Fabio Bui
Gianantonio Da Re
Riccardo Szumski
Lorenzo Damiano

Movimento 5 Stelle: “Serve aria nuova in Regione, candidati scelti dalla base e non imposti dall’alto”

Il referente veneto del M5S, Simone Contro, rivendica il metodo partecipativo del Movimento e attacca il centrodestra

oi i candidati li abbiamo espressi con il solito metodo partecipativo: nomi espressi dalla base e votati dagli iscritti online. L’esatto contrario di quanto visto negli ultimi mesi con un balletto indegno tutto romano, che ha partorito Alberto Stefani, un avanzo di segreteria, usato da Matteo Salvini in logica anti Zaia, che è il vero sconfitto di questa compagine del centrodestra tutta concentrata sulle careghe anzichè sulle urgenze del Veneto. Insomma, siamo il contrario della destra e ne siamo orgogliosi”. A dirlo Simone Contro, referente Veneto per il Movimento 5 stelle. Gli attivisti del soggetto politico rilanciato da Giuseppe Conte, hanno lavorato in questi mesi sul programma e sulla rosa di nominativi da

esprimere.

“Siamo un movimento di partecipazione per definizione e il metodo non conosce esclusioni - continua Contro - tanto che la nostra valida consigliera eletta per due volte di seguito, Erika Baldin, si fa di lato per continuare a fare politica per noi da altre posizioni. Per noi il limite dei due mandati è una colonna portante, mentre Zaia ha messo tutto a repentaglio pur di provare a fare il quarto”.

Il dopo Zaia secondo il Movimento 5 stelle avrà il nome di Giovanni Manildo, sostenuto convintamente dal movimento. “Manildo ha già fatto il sindaco a Treviso, è un avvocato che non ha fatto della politica il proprio mestiere, a differenza del suo avversario Alberto Stefa-

ni, che è entrato in parlamento a 25 anni e non ha avuto manco il pudore di dimettersi visto che dovrà fare campagna elettorale o dividendosi tra Roma e il Veneto o, e sarebbe ancora peggio, scroccando lo stipendio da circa 10mila euro netti al mese senza manco guadagnarselo. Non c’è da stupirsi se la commissione bicamerale da lui presieduta abbia sortito in tre anni solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Come il suo predecessore, sul federalismo fiscale e l’autonomia questa coppia ha portato a casa, come direbbe Josè Mourinho, zeru tituli. E’ ora di voltare pagina in fretta”. Ed il primo provvedimento che gli eletti del Movimento 5 stelle depositeranno alla discussione del Consiglio Regionale rinnovato dalle elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sarà l’istituzione di una commissione speciale sulla spending review degli ultimi dieci anni di governo veneto. “Apriremo tutti i cassetti e fare-

mo circolare un’aria nuova nelle stanze di palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi - garantisce Simone Contro - il nostro modello di gestione garantirà milioni di euro di risparmi sulla spesa corrente tagliando senza indugi gli sprechi. Va passata al setaccio la convenzione dei project financing

voluti ancora da Giancarlo Galan sugli ospedali e quella della Pedemontana fortemente imposta da Zaia. L’unico project al mondo in cui se guadagna, guadagna il privato, ma se perde, ripiana il buco il pubblico. Rivolteremo queste logiche dannose per il Veneto, per un Veneto a 5 stelle”.

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Simone Contro, referente M5S in Veneto

L’iniziativa. Il nuovo festival con la direzione artistica di Matteo Strukul e Silvia Gorgi

L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità

Vigonza ha ospitato la manifestazione che celebra la bellezza della nostra regione (e non solo): “Non è un concetto astratto ma una forza concreta”

L etteratura, arte e impresa. Tre mondi che spesso vengono raccontati separatamente, ma che nella storia italiana hanno sempre convissuto in un intreccio fertile, creativo e straordinario. Dalla genialità di Palladio alla visione di Canaletto, dal teatro di Goldoni all’audacia di Casanova, la cultura italiana ha saputo trasformare la bellezza in un motore di identità e sviluppo. È proprio a partire da questa consapevolezza che è nata L’IMPRESA DELLA BELLEZZA, una manifestazione ideata e diretta da Matteo Strukul e Silvia Gorgi, organizzata da Sugarpulp in collaborazione con il Comune di Vigonza. Ho fatto una chiacchierata con Matteo Strukul per farmi raccontare la genesi, i contenuti e le ambizioni di un evento che, già alla sua prima edizione, ha saputo imporsi come punto di riferimento nel dibattito culturale regionale

Matteo, come è nata l’idea de L’IMPRESA DELLA BELLEZZA e quale visione volevate portare avanti con questo progetto?

L’idea è nata dal desiderio di raccontare il legame profondo che unisce letteratura, arte e impresa al Made in Italy. Con Silvia Gorgi abbiamo immaginato un appuntamento che fosse al tempo stesso celebrazione e riflessione, capace di portare in scena autori, artisti e artigiani che rappresentano l’essenza stessa del nostro saper fare. Abbiamo scelto la Riviera del Brenta, a Vigonza, perché è un territorio che da sempre vive questa vocazione: qui il bello non è mai stato disgiunto dal lavoro, dalla manualità,

dall’ingegno. Volevamo che la manifestazione fosse un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese, partendo proprio dalla consapevolezza che la bellezza non è un concetto astratto, ma una forza concreta, capace di generare economia, identità e condivisione sociale.

A proposito di “saper fare”, avete coinvolto figure molto diverse fra loro. Ce ne parli?

Abbiamo voluto dare voce a protagonisti che, ciascuno nel proprio ambito, incarnano questa idea di saper fare legato al bello. Red Canzian, ad esempio, ha condotto una riflessione sul suo percorso di artista, compositore e ambasciatore della canzone italiana nel mondo. Non solo musicista, ma anche imprenditore e produttore musicale, capace di trasformare l’esperienza artistica in impresa.

Poi c’è stato Fulvio Marino, che ha raccontato la sua storia di artigiano del pane, nata in una famiglia di mugnai. La sua è una testimonianza preziosa di come un mestiere antico possa diventare oggi non soltanto professione, ma anche narrazione, comunicazione, divulgazione attraverso la televisione.

Francesco Vidotto ci ha portato invece nel cuore della Natura e dell’Ambiente. Per lui non sono soltanto sfondi delle storie che scrive, ma vere e proprie condizioni di vita e grandi temi di riflessione.

Io stesso ho voluto sottolineare come l’arte e la bellezza italiane siano brand potenti del Made in Italy e come possano essere l’asse portante della nostra letteratura.

Infine, Alessia Gazzola ha raccontato le sue eroine, da Costanza a Miss Bee, e l’avventura delle serie tv tratte dai suoi romanzi. Ha parlato anche della comunità di lettrici e lettori che la segue con grande affetto. Come ha reagito il pubblico a questa proposta?

La risposta è stata straordinaria. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 ottobre il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza era gremito in ogni ordine di posti. È stata un’emozione fortissima vedere così tanta partecipazione e soprattutto percepire l’interesse autentico delle persone. Già dalla prima edizione la manifestazione si è confermata come un momento imprescindibile per l’intera Riviera del Brenta, una vera occasione di riflessione collettiva. Abbiamo dimostrato che il connubio fra letteratura, arte e impresa non è soltanto possibile, ma è anche capace di aprire prospettive nuove per il territorio e per il tessuto creativo che lo anima.

Nel tuo intervento hai citato figure come Canaletto, Tiepolo, Palladio, Goldoni e Casanova. Che cosa rappresentano per te?

Per me rappresentano la prova concreta che la bellezza, in Italia, è sempre stata un’impresa. Canaletto, ad esempio, fu scenografo prima ancora che pittore, e lo stesso Tiepolo. Palladio non era soltanto architetto,

ma anche lapicida e direttore di cantiere, un uomo capace di unire visione e concretezza. Goldoni, oltre a essere un geniale commediografo, fu anche impresario teatrale. Casanova, dal canto suo, riuscì a imporre il proprio nome come un vero e proprio brand ante litteram. Tutti loro hanno avuto la capacità di circondarsi di agenti, promotori, committenti e mecenati, costruendo attorno alla propria arte un vero e proprio sistema imprenditoriale. È questa, a mio avviso, l’essenza dell’impresa della bellezza. Quindi la bellezza è anche una strategia di comunicazione?

Assolutamente sì. L’IMPRESA DELLA BELLEZZA non vuole essere solo un festival, ma anche un pensatoio. È un laboratorio di idee per costruire nuove strategie di racconto e di comunicazione. Vogliamo riflettere su come la sinergia fra bellezza, cultura, arte e impresa possa diventare uno strumento narrativo-attrattivo. Spesso questo tipo di riflessione manca fra operatori e stakeholder. Eppure credo che proprio qui ci sia una delle chiavi per dare al territorio una nuova consapevolezza, per pensare allo sviluppo e alla condivisione sociale in modo diverso, più profondo e più autentico. Da questo punto di vista devo sottolineare come l’amministrazione comunale di Vigonza non solo ci ha dato piena fiducia, ma ci ha sup-

portato in pieno affinché tutto fosse perfetto.

In che modo pensi che questa manifestazione possa incidere sul futuro della Riviera del Brenta e del Veneto in generale?

La Riviera del Brenta è un luogo che ha sempre vissuto di intrecci fra arte, impresa e bellezza. Pensiamo alle ville venete, simboli straordinari di un’epoca in cui architettura, mecenatismo e manifattura si alimentavano a vicenda. Oggi credo che ci sia bisogno di riscoprire quello spirito, di riportarlo al centro del dibattito pubblico. Con L’Impresa della Bellezza vogliamo mostrare come il territorio possa tornare a essere laboratorio di innovazione culturale e imprenditoriale. Vogliamo stimolare nuove sinergie, nuove opportunità di collaborazione fra chi produce arte, chi la racconta e chi investe nel futuro.

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

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E

La crescita. Un ecosistema virtuoso che accompagna gli imprenditori verso nuove sfide

L’affiliazione al marchio dell’Abete si conferma motore di crescita per l’azienda, che oggi conta oltre

DCon l’Accademia Affiliati Despar Nord investe sugli imprenditori locali

Sintoniz zati sul

ne per gli imprenditori come leva strategica di sviluppo e sostegno al territorio. La rete di imprenditori affiliati al marchio dell’Abete rappresenta una parte importante del tessuto aziendale: un patrimonio imprenditoriale diffuso in tutte le regioni in cui è presente Despar Nord, che esprime ogni giorno i valori del marchio all’interno di punti vendita gestiti con passione, competenza e spirito imprenditoriale. Attualmente sono più di 300 i negozi affiliati che compongono la rete di Despar Nord gestiti direttamente dagli imprenditori sui territori. Per l’azienda sostenere l’affiliazione significa perciò andare oltre il semplice rapporto commerciale, creando un ecosistema virtuoso in cui ogni affiliato possa crescere, evolversi e affrontare le sfide del mercato con strumenti solidi e visione strategica. È per questo che dal 2022 Despar Nord propone l’Accademia Affiliati, un percorso formativo dedicato ai titolari e responsabili dei punti vendita in franchising, concepito per raf-

forzare le competenze manageriali e far emergere un nuovo modello di imprenditore: non solo operativo, ma capace di gestire con leadership e lungimiranza il punto vendita. l percorso è pensato come un viaggio formativo su misura, che alterna momenti teorici, sperimentazioni sul campo, visite in punti vendita italiani ed europei e approfondimenti individuali. Un cammino annuale strutturato in cicli continui di apprendimento, in cui ogni tematica viene affrontata da diverse angolazioni: dalla gestione strategica alla marginalità, dalla leadership alla pianificazione delle attività commerciali. gni edizione coinvolge decine di partecipanti in un’esperienza ad alto impatto: grazie al supporto di tutor, referenti e capi area, gli imprenditori sono accompagnati passo dopo passo, fino al project work finale, occasione per mettere in pratica le competenze acquisite e condividere i risultati con il gruppo. La formazione è concreta e orientata ai risultati: si lavora su casi reali, si confrontano le esperienze, si simula la gestione di sce-

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

in Austria, casa madre di Despar

entre gli imprenditori coinvolti nell’Accademia Affiliati 2024/2025 si avviano a concludere il percorso, Despar Nord guarda già al futuro:

il percorso con l’Accademia degli Affiliati Despar? Quali erano le sue aspettative iniziali e in che modo questo percorso ha arricchito la sua crescita professionale? commercianti che gestiscono il punto vendita dal 1874 e sono convinto che oggi l’imprenditore debba essere un professionista in grado di affrontare la complessità delle questioni peculiari di ogni attività: commerciali, amministrative, finanziarie, sociali, tecnologiche. La volontà di partecipare all’Accademia degli Affiliati Despar è nata da una mia duplice esigenza, maturata nel momento in cui ho deciso di dedicarmi alla gestione del supermercato di famiglia. Da una parte, questo percorso rispondeva alla mia propensione ad apprendere competenze tecniche e professionali per l’esercizio dell’attività che mi accingevo ad affrontare, in un settore che ha conosciuto evoluzioni importanti e veloci, in relazione alle quali non è più possibile affidarsi solamente all’esperienza o alle capacità commerciali. Dall’altra, sono stato attratto da quello ritengo sia il valore aggiunto

di questo percorso formativo, ovvero dalla possibilità di ricevere insegnamenti e di confrontarsi con esperti del settore e con altri colleghi imprenditori, dai quali apprendere non solo nozioni teoriche, ma metodi creti e immediatamente utilizzabili.

Quali competenze o strumenti ha acquisito durante la formazione e che ha potuto applicare nella gestione del suo punto vendita?

Devo riconoscere che la formazione praticata è stata completa ed ha fornito ai partecipanti competenze specifiche e trasversali utili ad ogni aspetto dell’attività di gestione di un punto vendita. Dalla formazione sui reparti alla gestione del personale, dagli aspetti finanziari e commerciali alla programmazione degli eventi ed alla visita ai centri logistici. Ognuno di questi temi è stato fondamentale per acquisire la capacità per affrontare le complessità che questo settore pone ogni giorno.

decina di nuovi imprenditori, con l’obiettivo di sostenere la crescita

cità di adattamento in uno scenario

Intervista all’imprenditore affiliato a Despar Nord Marco Baccini

Se dovesse consigliare l’Accademia Affiliati Despar a un collega imprenditore, quale sarebbe, secondo lei, il principale valore aggiunto di questa esperienza?

Ritengo che il valore aggiunto sia rappresentato da una serie di fattori. In primo luogo, l’essere costruito per questo settore specifico, requisito essenziale affinché la formazione possa essere puntuale, e soprattutto concreta. Inoltre, altrettanto importanti sono la possibilità di rapportarsi e

confrontarsi con colleghi dello stesso settore, di stringere conoscenze ed amicizie che vanno oltre il rapporto lavorativo e, infine, l’organizzazione ottimale di ogni sessione, che rende le trasferte piacevoli. Per questo ringrazio Despar Nord per la lodevole iniziativa, rendendomi orgoglioso di farne parte.

Punto vendita affiliato a Despar di San Piero in Bagno (FC)

imprese imprenditori

Dalla sfida del granchio blu all’impegno per la sostenibilità: il gruppo Veneta Pesca-TFP cresce del 1 futuro con un nuovo impianto fotovoltaico

In un contesto economico complesso e fortemente influenzato dalle dinamiche ambientali e di mercato, Veneta Pesca, azienda di Porto Viro, si conferma punto di riferimento per la fornitura di prodotti ittici nel centro-nord Italia. L’azienda, insieme alla consociata TFP – Trasporti Frigoriferi Portoviresi, ha chiuso l’anno 2024 con un fatturato complessivo di 70 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente. Un risultato che testimonia la solidità del gruppo e la capacità di adattarsi, anche di fronte a sfide come quella del granchio blu, che ha fortemente impattato il settore negli ultimi anni.

mento e nuove opportunità per il futuro: «Non si è tornati ai volumi di commercio preinvasione», sottolinea Michele Cattin, «ma grazie a nuovi canali di approvvigionamento, soprattutto dall’estero, siamo riusciti a garantire la continuità dell’offerta anche nei periodi di alta domanda».

Questo ha permesso a Veneta Pesca, la cui attività principale è la commercializzazione e distribuzione, di mantenere operativa e stabile la propria struttura.

Una filiera integrata, tracciabile e refrigerata

Uno dei punti di forza del gruppo è l’integrazione verticale della filiera. Grazie alla sinergia con TFP – Trasporti Frigoriferi Por-

Tra crisi e ripresa: il caso del granchio blu

Uno dei temi più delicati per il comparto rimane quello del granchio blu, la specie che ha invaso l’Adriatico mettendo in crisi l’intera filiera della molluschicoltura. Il 2023 è stato definito un “anno di shock” caratterizzato da un crollo repentino del mercato e una riduzione drastica dei consumi. Il 2024 però ha dato il via ai primi segnali di ripresa, aprendo la strada a un percorso di adatta-

toviresi, l’azienda gestisce direttamente la logistica, assicurando tempestività nelle consegne, tracciabilità totale del prodotto e il mantenimento di una catena del freddo costantemente sotto controllo.

«Controllare i trasporti in via diretta ci consente di raggiungere standard elevati di qualità e sicurezza alimentare», Cattin. Un aspetto fondamentale in un settore in cui la freschezza è un requisito non

Sostenibilità al centro: nuovo impianto fotovoltaico

L’altra grande novità del 2024 è l’avvio di un nuovo impianto fotovoltaico da 500 kW, che si affianca a quello già esistente. L’obiettivo

Veneta Pesca: innovazione, crescita e resilienza nel cuore del settore ittico

è ambizioso: rendere l’azienda quasi totalmente autonoma dal punto di vista energetico, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza interna, in particolare nel settore della refrigerazione.

«Il nuovo impianto permetterà di sostenere anche un ampliamento del sistema di refrigerazione dell’intera area magazzino, rendendo l’azienda ancora più proiettata verso viene spiegato. Una scelta in linea con i valori di sostenibilità e innovazione che guidano l’evoluzione del gruppo.

Le persone al centro: una “famiglia” 00 dipendenti

Oltre ai numeri, c’è un’identità forte che caratterizza Veneta Pesca: quella di un’azienda, radicata nel territorio, che ha saputo crescere senza perdere il contatto con le proprie origini. Con oltre 100 dipendenti e una presenza storica nel settore, il gruppo rappresenta un esempio di equilibrio tra tradizione e innovazione.

Il 2025 si prospetta come un anno di assestamento, con tendenze di stabilità nei consumi e una logistica in continua evoluzione. Ma le basi per un’ulteriore crescita sono già state gettate: un’organizzazione solida, investimenti mirati, attenzione alla qualità e uno sguardo costante al futuro. In un mercato che cambia, Veneta Pesca si conferma una realtà capace di affrontare le sfide con competenza e visione strategica.

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All’Angelo ricostruita la lingua di un’infermiera trentenne con tessuti del suo stesso braccio

La medicina moderna ha un nuovo, straordinario successo: all’ospedale dell’Angelo di Mestre una giovane infermiera, Sara Trocani, ha visto ricostruita la sua lingua con un lembo del proprio braccio in un intervento durato sette ore e mezza, restituendole la possibilità di parlare, gustare e muovere la lingua come prima. La diagnosi era spietata: carcinoma squamoso alla lingua, una neoplasia da asportare con urgenza. Ma Sara, trent’anni, infermiera e testimone di interventi simili durante il suo percorso di studi, si è trovata dall’altra parte, quella del paziente. “Mi sono disperata – racconta – perché temevo di non tornare più a parlare”. E invece, grazie a una chirurgia di altissima specializzazione guidata dal primario di Otorinolaringoiatria Doriano Politi e dal chirurgo plastico Eugenio Fraccalanza, la metà anteriore della sua lingua è stata rimossa e sostituita con un lembo libero rivascolarizzato prelevato dall’avambraccio sinistro. Questa tecnica microchirurgica, che consiste nel collegare arterie, vene e nervi del lembo al collo per garantire vitalità e sensibilità al nuovo tessuto, ha permesso di ottenere risultati sorprendenti: a distanza di pochi mesi dall’intervento, Sara ha riacquistato

gusto, movimento e capacità di eloquio. “Sembra un miracolo, ma è il frutto della scienza e della collaborazione multidisciplinare”, spiegano i medici. Il percorso è stato arduo anche dal punto di vista psicologico, spiega Politi: “Ho imparato, grazie a Sara, che la comunicazione della diagnosi deve essere più attenta e umana. Per questo sto frequentando un corso specifico per migliorare il modo di annunciare cattive notizie”. Una riflessione nata da trent’anni di esperienza in oncologia e dalla forza di una giovane donna che ha saputo trasformare la paura in coraggio. Originaria della Sardegna e laureata all’Università di Padova, Sara lavora al pronto soccorso tra Mestre e Treviso. “Ho affrontato radioterapia, chemioterapia e riabilitazione. È stato difficile diventare paziente dopo essere stata infermiera. Ora però guardo avanti: voglio tornare a fare sport, studiare lingue, viaggiare e vivere pienamente il mio lavoro”. La sua storia è un messaggio di speranza per chi affronta la malattia: “La forza la si trova anche nei momenti più bui. Io ho scoperto una resilienza che non conoscevo, e voglio condividerla”.

Dolo, raddoppia la chirurgia robotica con il nuovo Da Vinci

Inaugurato da pochi giorni ma già a pieno regime, il secondo sistema di chirurgia robotica Da Vinci della ULSS 3 Serenissima rappresenta un nuovo capitolo nella sanità pubblica del Veneto. Dopo l’esperienza consolidata all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, la tecnologia robotica approda anche all’Ospedale di Dolo, dove medici e operatori sanitari stanno già eseguendo interventi complessi con il supporto di braccia meccaniche di ultima generazione.

Il robot è stato installato il 9 settembre e già dal 10 settembre sono iniziati gli interventi. Gli orari di utilizzo sono intensi: dalle 8 alle 20, per interventi “in elezione”, cioè programmati. A guidare le operazioni è l’équipe della Chirurgia generale diretta dal dottor Mario Godina, affiancata da quella di Urologia guidata dal dottor Agostino Meneghini, con il supporto della squadra di Anestesia e Rianimazione diretta da Lorella Altafini e dagli infermieri di sala operatoria coordinati da Alberto Natin.

Il sistema Da Vinci consente di affrontare operazioni complesse in ambiti come urologia, ginecologia e chirurgia oncologica (pancreas, fegato, stomaco, intestino), garantendo un livello di precisione irraggiungibile dalla mano umana. Il nuovo robot sarà utilizzato non solo da Dolo, ma anche da Chioggia e Mirano, mentre Mestre e Venezia continueranno a fare riferimento al Da Vinci dell’Ospedale dell’Angelo. Si rafforza così una programmazione multicentrica che valorizza le sinergie e rende la tecnologia realmente al servizio di tutti.

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Tecnologia. Realtà virtuale e manichini iperrealistici per formare

in sicurezza medici e operatori sanitari

Mestre, inaugurato il nuovo centro per la simulazione in emergenza-urgenza dell’Ulss 3

n ambiente che riproduce fedelmente le situazioni più critiche dell’emergenza sanitaria, con manichini in grado di reagire come persone reali, una regia separata da vetri e sistemi di registrazione per analizzare ogni gesto, e persino la possibilità di entrare nella scena attraverso visori di realtà virtuale. È la nuova sala per la simulazione in emergenza-urgenza inaugurata dall’Ulss 3 Serenissima al Padiglione Rama di Mestre: un centro all’avanguardia destinato alla formazione di medici, infermieri e operatori sanitari, ma anche di professionisti esterni, enti e associazioni che operano nel settore. “Con questa struttura – spiega la direttrice Elisabetta Spigolon – potenziamo ulteriormente l’attività dell’Area Formazione Risorse Umane, in particolare nel campo dell’emergenza-urgenza. Qui gli operatori possono mettersi alla prova, in sicurezza, in scenari che riproducono le situazioni reali di soccorso, imparando a reagire prontamente e a lavorare in team”.

Nel centro, ogni esercitazione viene videoregistrata e analizzata nel debriefing finale: un momento di confronto che consente ai partecipanti di rivedere insieme le proprie azioni, migliorando sia le competenze tecniche (come intubazioni o rianimazioni) sia le cosiddette non technical skills, cioè comunicazione, gestione dello stress e capacità decisionali. “È un po’ come il simulatore di volo per i piloti – spiegano i dottori Gianluca Vianello e Giulia-

no Iadicicco –: un addestramento sicuro, ripetibile e di altissima efficacia, che aumenta la preparazione dei professionisti e la sicurezza dei pazienti”.

Tra le aree di specializzazione più innovative c’è quella dedicata alla simulazione neonatale: manichini iperrealistici capaci di piangere, muoversi, cambiare colorito e reagire come un neonato vero, per esercitazioni che coinvolgono il personale in scenari complessi da sala parto o pronto soccorso pediatrico.

La nuova sala è stata progettata come spazio polivalente e modulare, per adattarsi a diversi tipi di corsi e metodologie di simulazione. “Abbiamo curato la massima flessibilità – spiega la geometra Patrizia Tammone, responsabile tecnica del progetto – per rispondere a tutte le esigenze formative dell’Azienda sanitaria”.

Durante la presentazione al direttore generale Edgardo Contato, la dottoressa Spigolon

ha illustrato l’attività dell’Area EmergenzaUrgenza della UOSD Formazione Risorse Umane SFeRiS: ogni anno vengono realizzate quasi 200 edizioni di corsi base e retraining, 30 corsi intermedi per operatori dell’emergenza e 15 corsi avanzati rivolti a personale del Suem 118, dei Pronto Soccorso e delle Sale parto. A questi si aggiunge il corso METAL, riconosciuto a livello nazionale, dedicato a chi lavora in reparti non intensivi per riconoscere precocemente il paziente critico, oltre a corsi su guida sicura, sicurezza in acqua e uso di autorespiratori, spesso in collaborazione con i Vigili del Fuoco.

Il nuovo centro, operativo anche con aule dislocate a Chioggia, Dolo, Mirano e Venezia, rappresenta oggi uno dei poli formativi più avanzati del Veneto.

Tra le novità più recenti c’è l’introduzione di visori di realtà virtuale e sistemi di intelligenza artificiale, impiegati per la formazione immersiva nell’ambito del Progetto transfrontaliero AidMire, coordinato scientificamente dal primario Biagio Epifani. Grazie alla piattaforma Involve XR by Lumeto e ai visori Metaquest 3, gli operatori possono trovarsi nel cuore di scenari complessi di maxi-emergenza, controllati in tempo reale dagli istruttori in regia.

“Con la realtà virtuale – conclude la direttrice Spigolon – il nostro centro raggiunge il livello più alto di formazione: un passo decisivo verso un sistema sanitario sempre più preparato, innovativo e sicuro”

Al via la campagna vaccinale in Veneto contro i virus stagionali

Con l’arrivo dei mesi più freddi, il Veneto si prepara a fronteggiare la stagione dei virus respiratori, che ogni anno colpiscono migliaia di persone. Influenza, COVID-19, rinovirus e virus respiratorio sinciziale richiedono precauzioni semplici ma efficaci, soprattutto per chi è più vulnerabile. Gli esperti consigliano di lavarsi spesso le mani, usare soluzioni disinfettanti quando acqua e sapone non sono disponibili, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, starnutire nel gomito e non riutilizzare fazzoletti sporchi. Fondamentale anche mantenere almeno un metro di distanza da chi manifesta sintomi come febbre, tosse o raffreddore, e prestare attenzione ai più piccoli evitando luoghi affollati. Mascherine e isolamento volontario in caso di sintomi respiratori restano strumenti preziosi per limitare la diffusione dei virus.

La vaccinazione rimane la difesa più efficace contro complicanze gravi, non solo respiratorie ma anche cardiovascolari. In Veneto, è possibile vaccinarsi contro l’influenza e il COVID-19 a partire dal 1° ottobre. Per i bambini più piccoli, invece, prosegue la campagna per proteggere i neonati e i bimbi nel primo anno di vita dal virus respiratorio sinciziale. Per chi desidera un appuntamento rapido, le ULSS regionali hanno organizzato due giornate speciali di vaccinazione: sabato 25 ottobre e sabato 29 novembre 2025. Durante questi “Vax Day” sarà possibile ricevere contemporaneamente i vaccini contro influenza e COVID-19, una pratica sicura che garantisce una protezione tempestiva. Vaccinazioni e informazioni sono disponibili dal proprio medico di base, in farmacia o presso i servizi vaccinali delle ULSS. Per i più piccoli, i vaccini sono somministrati dal pediatra o nei servizi vaccinali territoriali; i neonati nati da ottobre possono ricevere la protezione direttamente in ospedale.

Screening rivolto agli alunni dalla 5° elementare alla 3° media per prevenzione delle malattie del rachide (scoliosi, dorso curvo, scapole aperte)

Con ottobre arrivano i primi freddi, le cotture al forno e i dolci da gustare il pomeriggio, davanti a una tazza di tè caldo. La voglia di scaldarsi ci porta a cercare nuove ricette semplici e genuine

FRITTELLE DI CAVOLFIORE AL FORNO

Una ricetta semplice e sfiziosa in padella o al forno. Le frittelle di cavolfiore sono buone calde, tiepide e anche fredde. Da servirle, quindi, anche come antipasto.

Ingredienti: 600 gr cavolfiore; 2 uova medie; 1 cucchiaio farina 00; 50 g caciocavallo grattugiato (o altro formaggio stagionato; aglio tritato; olio extravergine d’oliva: q.b. prezzemolo tritato; q.b. paprika affumicata (o curcuma o curry a piacere); q.b. sale e pepe

Preparazione: Pulire il cavolfiore, togliendo tutte le foglie esterne e il torsolo. Tagliarlo in quattro o più pezzi e grattugiarlo con una grattugia a fori larghi dentro una ciotola. Salate il cavolfiore e lasciarlo riposare per una decina di minuti. Unire poi le uova, l’aglio, il prezzemolo tritato, la farina e il formaggio grattugiato. Aggiungere infine un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Impastare e amalgamare il tutto. Quando il composto è pronto, creare delle piccole frittelle. Sistemare i rosti di cavolfiore nella teglia, informare a 200 °C per circa 20 minuti, rigirando a metà cottura. Lasciare riposare le frittelle per cinque minuti prima di servirle. È possibile cuocere le frittelle anche in una padella antiaderente leggermente unta d’olio extravergine d’oliva

Sintoniz

PASTA CON CREMA DI BROCCOLI

Ingredienti: :180–200 g di pasta (penne, rigatoni o fusilli); 1 broccolo medio (circa 400 g); 1 spicchio d’aglio; 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva; 30 g di parmigiano grattugiato (facoltativo); 2 cucchiai di formaggio fresco spalmabile o ricotta (facoltativo per più cremosità); Sale q.b.; Pepe nero q.b.; (opzionale) Scorza di limone o peperoncino per aromatizzare

TORTA DI MELE E RICOTTA

Una ricetta facile per una torta di mele classica, semplice e genuina, che ci riporta con la mente ai sapori e ai ricordi dell’infanzia. Perfetta a colazione e a merenda

Ingredienti: 2 uova; 75 gr zucchero; 25 ml latte; 30 gr burro; 150 gr farina 00; 8 gr lievito per dolci; 2 mele grande; 250gr ricotta

Preparazione: Per preparare l’impasto frullare le uova e aggiungere lo zucchero, il latte e il burro sciolto. Poi la farina e infine del lievito per dolci. Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. Tagliare a pezzetti mezza mela sbucciata e mescolarla all’impasto. Il resto servirà per la decorazione. Dopo aver versato e livellato l’impasto all’interno di una tortiera decorare la torta con le fettine di mele distribuite su tutta la superficie. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti.

Preparazione: Preparare i broccoli. Lavare e tagliare il broccolo in cimette. Portare a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuocere i broccoli per 8–10 minuti, finché risultare teneri. Scolare i broccoli con una schiumarola e conservare l’acqua di cottura (servirà per la pasta). Cuocere la pasta. Nella stessa acqua in cui cuocere i broccoli, cuocere la pasta al dente. Preparare la crema di broccoli. In una padella, scaldare l’olio e aggiungere lo spicchio d’aglio (eventualmente anche un pizzico di peperoncino). Aggiungere i broccoli lessati e farli insaporire per 2–3 minuti. Trasferire tutto nel frullatore (o utilizzare un mixer a immersione) insieme a un mestolo di acqua di cottura della pasta, al formaggio fresco o alla ricotta (se utilizzati) e al parmigiano. Frullare fino a ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza risultare troppo densa, aggiungere un po’ di acqua di cottura. Mantecare la pasta. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Rimettere in padella e aggiungere la crema di broccoli. Mescolare a fuoco basso per un paio di minuti, aggiungendo poca acqua se necessario per rendere il tutto cremoso. Impiattare e completare. Servire la pasta con una spolverata di parmigiano, un filo d’olio e una macinata di pepe nero. Per un tocco fresco, aggiungere un po’ di scorza di limone grattugiata

Idee in cucina, facili e sfiziose
Rubrica a cura di Sara Busato

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