laPiazza di CHioggia - Dicembre2025

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I cinque ospedali

dell’Ulss 3 Serenissima

ricevono il premio dei 3 Bollini Rosa

di Chioggia

Giovanni Manildo:

“Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”

Le sfide di Stefani

Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.

Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.

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Veneto2

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Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti

NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI I NEGOZI DI PROSSIMITA’

E IL VOLONTARIATO

Natale a Chioggia 2025, sarà una festa lunga un mese. Mercatini, cori e spettacoli anche nelle frazioni di Valli e Sant’Anna. Il Consorzio delle Pro Loco BrentAdige: ”Mancano fondi e volontari”

REGIONE: SI APRE L’ERA

Libri e fumetti

“made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025

CAOS POLITICO: IL BILANCIO RIMANDATO

E LA MAGGIORANZA IN BILICO

La maggioranza del sindaco resta fragile e senza numeri per approvare il bilancio, mentre l’opposizione spinge per le dimissioni del primo cittadino

I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano

>direttore@givemotions.it<

L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.

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Erano 400 i volontari della diocesi di Chioggia che qualche settimana fa hanno partecipato alla 29a Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare ETS per sensibilizzare la cittadinanza sul problema della povertà, prevedeva l’acquisto di alimenti non deperibili da donare alle persone in difficoltà ed ha coinvolto in tutta l’Italia 11.600 supermercati. Grazie alla collaborazione di oltre 150 mila volontari e 5 milioni di donatori sono stati raccolte 8300 tonnellate di alimenti (5% più del 2024). Gli alimenti raccolti saranno poi distribuiti durante l’anno tramite gli enti caritativi convenzionati (più di 7600 in tutta Italia) e interesseranno quasi 2 milioni di persone bisognose. La Colletta Alimentare per i volontari di Chioggia è iniziata con un momento di preghiera nel piazzale della chiesa di Borgo San Giovanni che si sono poi recati in 21 punti vendita tra Chioggia e Sottomarina. Alla fine della giornata il totale degli alimenti donati è stato di oltre 9 mila chili, superiore al risultato dello scorso anno. Sono numerose le associazioni che hanno collaborato alla Colletta Alimentare: Centro di Solidarietà “Anna Dupuis” Chioggia, Banco di solidarietà “Andrea Brunelli”, Sportello famiglia, Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Chioggia, Lions Club Chioggia Sottomarina, Associazione Nazionale Bersaglieri sezione di Chioggia, Titoli Minori Società Cooperativa Sociale, Croce Rossa Italiana sezione di Chioggia, Cavalli Marini ASD, parrocchiani di Sant’Anna, San Martino (Sottomarina), San Giovanni Battista (Borgo San Giovanni), Cooperativa Itaca, Cooperativa Impronta, Associazione Prometeo. Per quanto riguarda la logistica (mezzi di trasporto, autisti) si ringraziano: Auser Chioggia, B2 srl, A.L.A. Serramenti, Edilparide, EuroElettra, Restauri San Marco ed anche alcune classi dell’IIS (istituto d’istruzione e superiore) “CestariRighi” e della Scuola Paritaria “Paolo VI” di Sottomarina.

Eugenio Ferrarese

collaborato

Il Veneto che verrà

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Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.

Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.

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Il centrodestra non ha i numeri, maggioranza nel caos, sindaco a rischio

L a situazione politica a Chioggia è sempre più nel caos. Al momento in cui scriviamo per votare il bilancio in cui serve la maggioranza del consiglio comunale, non ci sono i numeri. Il consiglio che era previsto per il 4 dicembre è stato rinviato. I motivi, secondo il Comune, sarebbero legati al fatto che presidente del consiglio Beniamino Boscolo Capon è stato vittima di un incidente stradale ed è in malattia a causa di un colpo di frusta. Il rinvio, notano diversi osservatori, permetterà alla maggioranza del sindaco Mauro Armelao di tentare di ricompattarsi. Ma ecco la cronaca delle ultime settimane: nel consiglio di venerdì 28 novembre, nessun provvedimento aveva potuto essere approvato a causa dell’assenza di una maggioranza (per voti contrari e assenti), lunedì 1 dicembre in una seconda riunione fiume invece i provvedimenti, diverse variazioni di bilancio sono stati approvati.

Ma la situazione resta precaria per il sindaco Mauro Armelao. Fratelli d’Italia rimane all’opposizione e ci resta anche la lista Energia Civica, uscita a ottobre 2025 e ovviamente il centrosinistra. Alla fine, una maggioranza risicata (9 a 8, con 7 assenti) si è trovata, ma non basta ad approvare provvedimenti, come il bilancio, che necessitano di maggioranze qualificate. Sulla questione la consigliera del Pd Barbara Penzo va all’attacco e con tutto il partito chiede le dimissioni del

sindaco.

“Il primo dicembre - spiega Penzo - la maggioranza si è salvata per un soffio: 9 voti contro 8 (tra contrari e astenuti). Un risultato appeso alle assenze, che conferma una cosa ormai evidente, questa maggioranza non ha più i numeri per governare e ogni consiglio è un terno al lotto. Si votavano trasferimenti di risorse legge speciale a progetti considerati di maggior urgenza e alcune variazioni di bilancio omnibus, dentro le quali era stato inserito di tutto, spesa corrente, investimenti, contributi regionali e statali insieme a scelte strategiche senza commissioni, senza confronto e senza i tempi minimi per analizzare nel modo più appropriato gli atti”.

Questo per il Pd, avviene dopo due mesi di blocco sull’attività amministrativa, senza un solo consiglio o una commissione, fermi per non scombinare equilibri a ridosso delle elezioni. E poi c’è il capitolo Fratelli d’Italia. “All’inizio della seduta - spiega Penzo - durante lo spazio delle comunicazioni, il capogruppo di Fdi ha preso la parola per annunciare ufficialmente che il gruppo avrebbe lasciato l’aula e che non avrebbe presenziato ai voti della serata. Non avrebbero espresso né voto favorevole né contrario, semplicemente spariti dall’aula. Una scelta che ha fatto la differenza perché se Fratelli d’Italia fosse rimasto in Consiglio e avesse votato, molto probabilmente la maggioranza sarebbe cadu-

ta”. Di fronte a questo scenario ribadisce Penzo “abbiamo fatto ciò che era giusto, abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, le dimissioni del sindaco”. “La città - conclude - non merita un governo che regge solo grazie alle assenze e alle fughe strategiche. Abbiamo chiesto alla maggioranza di usare i 20 giorni previsti dalla legge per verificare se esistono ancora le condizioni per governare, richiesta pervenuta nello scorso consiglio dalla stessa maggioranza. Perché una città non può essere amministrata sperando ogni volta nel caso. Quello a cui stiamo assistendo non è un occasionale, ma è il tracollo finale di un’amministrazione che

ha perso coesione, credibilità e capacità di governo. E quando non si governa più, si va a casa.

il resto è accanimento politico a danno della città”.

Jonatan Montanariello riconfermato in Regione

Jonatan Montanariello è stato riconfermato consigliere regionale ottenendo 7.275 preferenze, quadruplicando il risultato della tornata elettorale precedente. Un dato che lo conferma come il consigliere più votato della provincia, un risultato che Montanariello stesso definisce “un’impresa enorme” soprattutto considerando i numeri di percentuale registrati dagli altri candidati.

“Ce l’abbiamo fatta, un grandissimo risultato, un risultato importantissimo”, ha commentato il consigliere riconfermato. “Dico ‘abbiamo’ perché 7.275 preferenze non sono il risultato di un singolo, ma di una fantastica squadra

di donne e uomini con cui abbiamo lavorato in questi anni. Una squadra che mi ha permesso di fare politica in modo libero, onesto e radicato sui territori, dimostrando grande credibilità e riuscendo a portare una rappresentanza forte e strutturata all’interno del Consiglio regionale”. Montanariello ha sottolineato come questo traguardo rappresenti non solo un riconoscimento personale, ma il frutto di un lavoro collettivo che ha sapu-

to coinvolgere cittadini e territori, confermando la propria presenza e capacità di incidere nelle scelte regionali. (r.c.)

Tutto
Alessandro Abbadir
Mauro Armelao

Natale a Chioggia 2025, una grande festa lunga un mese

S

i sono accese le luci del Natale di Chioggia. Tante le novità, ma anche le conferme. Anno dopo anno per gli organizzatori, si sta costruendo un format natalizio originale, con proposte di intrattenimento capaci di dialogare con gli spazi urbani e con esperienze pensate per tutte le generazioni. Quest’anno, ad esempio, si è voluto inserire anche un’offerta di intrattenimento per i giovani, che spesso lamentano la mancanza di momenti di aggregazione e festa a loro dedicati. Non mancheranno gli ingredienti tipici: i cori gospel, le luci che incantano, la Casa di Babbo Natale (che a Chioggia è addirittura un palazzo signorile del ’700) e naturalmente i punti selfie per un Natale anche social. Il periodo natalizio ha preso ufficialmente da qualche giorno il via, con l’accensione delle luminarie e del grande albero di Natale in centro. Le luci vestono a festa la

città, pronta ad accogliere i tanti visitatori che la amano anche nella sua versione invernale. Ma tutti potranno trovare in città, la giusta atmosfera, anche chi ci abita e potrà rilassarsi senza dover prendere l’auto e spostarsi. “Vogliamo un Natale festoso, caldo, capace di esaltare l’identità della nostra città. Le luci sottolineeranno ciò che Chioggia già è: accogliente, autentica, splendente nella sua semplicità - afferma l’assessore al turismo Riccardo Griguolo. Ma andiamo per ordine. La grande novità 2025 è il “Villaggio di Natale” in Piazzetta Duomo. Tutti i locali che fanno divertire in città insomma un unico luogo: Piazzetta Duomo. Si tratta di un’idea nuova in città che porta a Chioggia un esempio di sinergia tra locali che ha già funzionato con successo in altre realtà del Veneto. E’ una proposta che si trasformerà in base alla fascia oraria, con un mix di offerta tra dolce e salato ca-

pace di accontentare tutti. Durante la giornata tanta musica live con le migliori melodie del Natale (e non solo), e dalle 18, il sabato e la domenica, spazio ai dj set. “Un’esperienza fresca - spiega il Comunecapace di regalare a Chioggia un tocco inedito e sorprendente durante le feste. Ci sarà poi fra le altre novità la Casa di Babbo Natale al Palazzo delle Figure. A Chioggia

L’assessore Riccardo Griguolo: “Vogliamo una città viva anche d’inverno”

Il programma natalizio pensato per la città di Chioggia culminerà con il Capodanno in Piazzale Italia, accompagnato dalla musica e dal tradizionale spettacolo pirotecnico che illuminerà cielo e mare. Sarà un grande momento di comunità, aperto a tutti, per salutare il nuovo anno con entusiasmo e condivisione. “Il Capodanno - dice l’assessore comunale a turismo Riccardo Griguolo - rappresenta il

nostro abbraccio alla città e a chi la vive. Vogliamo un inizio d’anno che emozioni e unisca, sotto un cielo che si accende di luce”. In Piazzale Europa tornerà la pista di pattinaggio su ghiaccio, ormai punto di riferimento dell’inverno clodiense. Sottomarina ha vissuto il suo momento di festa più importante a inizio dicembre quando il centro è stato pedonalizzato, come d’estate. “Il nostro obiettivo - conclude l’assessore al

turismo Griguolo - è fare dei weekend un momento atteso, ricco di iniziative che permettano a cittadini e visitatori di vivere Chioggia in modo nuovo. Vogliamo una città viva anche d’inverno, capace di offrire calore, bellezza e voglia di stare insieme”. Il Natale a Chioggia sarà realizzato con la “Fondazione Dmo Chioggia Tourism” in collaborazione con le associazioni del commercio e del territorio. (a.a.)

Babbo Natale non avrà una casa, ma addirittura un intero palazzo del ’700 a disposizione: il suggestivo Palazzo Ravagnan Brusomini Naccari, detto delle Figure”. All’interno i bambini avranno uno spazio ampio e accogliente dove potranno incontrare Babbo Natale, partecipare a laboratori creativi, attività ludiche e momenti dedicati alla fantasia. Un percorso pensa-

to per incantare i più piccoli e regalare alle famiglie un’esperienza calorosa e ricca di meraviglia. “Abbiamo voluto creare - sottolinea e conclude l’assessore Griguolo - un luogo dove i bambini possano sognare davvero, tra laboratori, giochi ed emozioni. Il Palazzo delle Figure è lo spazio perfetto per dare vita a questa magia”. Alessandro Abbadir

Natale

da vivere/2. Il monito di

Raffaella Barbato del Consorzio delle Pro Loco BrentAdige

“Mancano fondi e volontari, le manifestazioni sono a rischio”

Si avvicina il Natale e, con esso, anche i tanti eventi organizzati sul territorio. Le Pro Loco sono l’ossatura portante di molti eventi sui nostri Comuni, manifestazioni rievocative, presentazione di libri, sagre, occasioni di riscoperta del territorio. E’ sempre più difficile, però, organizzare eventi, sia per penuria di fondi, sia per una burocrazia bloccante, sia per carenza di volontari. A parlarne sono la presidente del Consorzio delle Pro Loco BrentAdige (che comprende anche le realtà di Chioggia e Cavarzere), Raffaella Barbato, e Emanuele Compagno del direttivo del Consorzio. “Mi sono confrontata - dice Barbato - con tante altre Pro Loco, anche fuori dal nostro consorzio, e molte mi esprimono la stessa difficoltà: è difficile reperire nuovi volontari. Certo impegnarsi in un’associazione di promozione del territorio, come la nostra, è faticoso per la necessità d’impegnare del tempo, ma riempie di soddisfazioni ogni volta che si riesce a creare e veicolare un messaggio positivo, di aggregazione e di conoscenza delle tradizioni della nostra gente”. Barbato è anche presidente della Pro Loco a Fiesso D’Artico. “Per esem-

pio a Fiesso - dice - abbiamo una grande manifestazione, il Palio del Ruzzante, che ogni volta impiega molte persone ed è un grande appagamento scoprire che tante persone credono nella riscoperta delle tradizioni. Certo, la burocrazia è sempre più stringente, soprattutto in tema di sicurezza e bilanci, con mille adempimenti spesso incomprensibili. E poi il grande tema dei fondi che mancano, andare a sponsor è sempre più difficile, il Comuni hanno sempre maggiori difficoltà. Trovare nuove leve e forze giovani è complesso e, spesso, ci ritroviamo sempre gli stessi a portare avanti le iniziative”. Anche Emanuele Compagno, evidenzia, da un lato, il grande piacere nel realizzare eventi e nel trasmettere alla gente conoscenza su arte, storia, tradizioni locali, dall’altro la difficoltà di trovare nuove leve.

“Come Pro Loco troviamo - dice - un forte ostacolo nell’assenza di fondi e finanziamenti. Personalmente mi appoggio ai bandi Unpli. Come dice Raffaella, poi, se ci fosse maggiore strategia da parte dei Comuni, si riuscirebbe a pensare insieme dei piani a lungo termine, su dei temi fondamentali in cui muo-

Mercatini, cori e spettacoli anche nelle frazioni di Valli e Sant’Anna

Il Natale nel clodiense non si esaurisce nel centro storico di Chioggia e a Sottomarina, ma diversi momenti ed eventi sono in programma anche nelle altre località e frazioni del territorio comunale. In località Ca Lino ad esempio si è tenuto il mercatino natalizio il 7 dicembre con Babbo Natale e la renna, dietro al piazzale della chiesa. Ci sono stati spettacoli teatrali per bambini e lavoratori al chiuso. A Valli di Chioggia invece è in programma il 13 dicembre in chiesa alle ore 20,30, il Concerto di Natale che è organizzato dalla parrocchia in collaborazione con l’associazione “Famiglie e Abilità”. Alla sera ci sarà la partecipazione dei bambini della parrocchia di Valli al concerto. Si esibiranno i cori delle parrocchie di Valli di Chioggia, Conche di Codevigo e Lughetto di Campagna

versi uniti. Lo scopo sarebbe quello di coordinare le forze, trovare delle sinergie anche tra associazioni diverse, pensiamo alla difficoltà di reperire volontari. Nonostante tutto per fare un esempio, la Pro Loco che dirigo è riuscita con le sue uniche forze, a realizzare, o ad essere comunque presente, circa ad un evento al mese in media. Voglio lanciare, quindi, qui, dalle colonne de “La Piazza”, un invito ai Comuni per sederci insieme attorno ad un tavolo e pensare ad una strategia unitaria, che punti anche a dei finanziamenti o per chi un sostegno economico lo riceve, maggiori sforzi”.

Alessandro Abbadir

Invitiamo i Comuni a sederci insieme attorno ad un tavolo e pensare ad una strategia unitari

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Lupia. Durante la serata verranno raccolte delle offerte per sostenere il progetto “Su il Sipario va in scena l’inclusione“ dell’associazione “Famiglie e Abilità”. A Cavanella d’Adige in Corte Salasco il 14 dicembre sono in programma i mercatini di Natale dalle 9 alle 19. Eventi di Natale sono in programma poi nella frazione di Sant’Anna di Chioggia il 21 dicembre con “Christmas Toghether”, un evento organizzato dall’Unità pastorale di Sant’Anna e Cavanella. Alle ore 15 nel centro della frazione per i bambini arriverà Babbo Natale. Ci sarà un laboratorio creativo con un elfo racconta storie e non mancheranno panini bibite vin brulè e cioccolata calda per tutti. Alle ore 17 il concerto di Natale in chiesa con il coro “Miscellenius”. In caso di maltempo la manifestazione si terrà nella saletta parrocchiale. Sempre il 21 dicembre infine non mancheranno iniziative particolari anche nel centro storico di Chioggia come l’evento “Babbi Natale in Kajak” che si terrà in Canal Vena e Corso del Popolo. Ci sarà una raccolta di fondi a favore dell’Associazione Protezione Animali Odv. Non mancheranno per i bambini dolci e caramelle. (a.a.)

per aiutare a scegliere la dieta giusta per il proprio animale

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Raffaella Barbato

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Bacino Trezze, proseguono i lavori del Consorzio per la trasformazione irrigua

C

ontinuano i lavori per la realizzazione della seconda parte dell’intervento di trasformazione della rete irrigua nel bacino di Trezze tra i Comuni di Chioggia e Codevigo. L’intervento interessa l’area posta a destra del canale Novissimo a Valli di Chioggia, dove il Consorzio Bacchiglione sta completando il secondo stralcio della nuova rete tubata a bassa pressione che andrà a servizio di un’area complessiva di 460 ettari. Ma andiamo nel dettaglio. La prima fase dei lavori ha previsto la realizzazione del tratto di condotta a lato della capezzagna posta tra via 16 Laghi e via Scarpion, con l’obiettivo di migliorare la distribuzione dell’acqua anche nelle aree meno servite. L’intervento prevede due fasi: da un lato la sostituzione della roggia a cielo aperto con tubazioni a bassa pressione, dall’altro la posa dei punti di consegna che consentiranno di fornire un adeguato servizio irriguo. Le operazioni vedranno la rimozione della roggia in calcestruzzo esistente, per permettere l’adeguamento infrastrutturale, lo scavo del terreno per la posa del tubo 355 millimetri, che costituirà la nuova condotta principale, il successivo reinterro, e infine lo scavo delle scoline preesistenti, per adeguare i sistemi di drenaggio secondari collegati all’intervento principale. La seconda fase dei lavori ha previsto la costruzione di un altro condotto, originariamente inserito nel progetto come intervento opzionale, che si sviluppa da via dei Cavai in direzione sud, verso l’impianto consortile di Tre zze. I lavori hanno previsto, anche in questo tratto, la rimozione di circa metà della roggia esistente lungo il tracciato, lo scavo del terreno per la posa delle nuove tubazioni di diametro 900 millimetri e 56 e infine il reinterro del terreno dopo la posa del nuovo tratto del collettore. Il progetto è finanziato dalla Regione ed è suddiviso in due stralci: un primo stralcio, già realizzato, di euro 3.722.000 con fondi per il disinquinamento della laguna di Venezia e un secondo stralcio di euro 3.000.000 mediante il Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) 2021 –2027, in fase di ultimazione. Sod-

disfatto Silvano Bugno, presidente del Consorzio Bacchiglione. “Stiamo realizzando - dice - un intervento fondamentale per l’approvvigionamento idrico di questa zona che ha un’elevata presenza di aziende agricole che necessitano di un servizio efficiente, per preservare la produzione stagionale di eccellenze orticole tipiche di queste aree. Quest’opera ha una visione lungimirante che punta a ridurre gli sprechi della risorsa, efficientare la gestione, garantendo a tutti il servizio, adattandosi alle nuove necessità dettate dai cambiamenti. Stiamo lavorando

per creare strutture più resilienti che siano in grado di far fronte alle nuove esigenze del mondo agricolo. Dobbiamo ricordare, inoltre, che grazie a questo progetto si po-

tranno risparmiare circa 900.000 metri cubi d’acqua ogni anno, un importante risultato in termini di sostenibilità idrica”.

Alessandro Abbadir

Riaperto al transito il ponte sul canale Nuovissimo

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Alla presenza di un gruppo di cittadini, è stato riaperto al transito nelle scorse settimane, il ponte sul canale Nuovissimo a Valli di Chioggia. Iniziati a giugno di quest’anno, i lavori sono stati completati secondo il cronoprogramma. Le indagini condotte sul ponte nel 2020 avevano evidenziato la necessità di intervenire per il deterioramento della struttura che collega la frazione di Valli a Piovini. Erano emersi i danni provocati dagli agenti atmosferici e dalla datazione del ponte. Nel dettaglio interventi realizzati hanno riguardato: ripristino calcestruzzi, rinforzo delle pile e dei pulvini, interventi locali sugli appoggi, interventi di ripristino delle condizioni di sicurezza dei giunti, interventi di rifacimento dei cordoli e sostituzione delle barriere di bordo ponte, formazione di nuovi scarichi acque meteoriche, impermeabilizzazione delle strutture di sostegno. I lavori si sono svolti regolarmente, in parte rallentati dal rinvenimento di sottoservizi non segnalati in fase di progettazione e che hanno richiesto particolare cura nelle demolizioni. Il costo dell’intervento è stato alla fine di circa 700 mila euro. I lavori sono sottoposti a collaudo strutturale, sono state eseguire delle prove di carico a garanzia della tenuta del ponte. Riguardo il transito dei veicoli il carico massimo consentito è pari a 44 tonnellate. “Ringrazio i residenti della zona - ha sottolineato nell’occasione Angelo Mancin, assessore ai lavori pubblici - per aver pazientato e sopportato i disagi derivati dalla chiusura del ponte ma i lavori erano indispensabili e in questo modo sono stati realizzati in tempi brevi riconsegnando ai cittadini una struttura rinnovata”. Infine il sindaco. “E’ con enorme soddisfazione - sottolinea Mauro Armelao, sindaco di Chioggia - che restituiamo alla frazione questa arteria strategica che unisce Piovini al centro di Valli. Continuano, come è evidente, gli interventi nella frazione, dopo le asfaltature, il ponte delle Trezze, la riqualificazione delle aree verdi abbandonate”. (a.a.)

Pittura e porcellane moderne di Meissen

i lavori di manutenzione

S ono partiti i lavori di manutenzione del cavalcaferrovia in ingresso a Sottomarina, un intervento atteso da tempo che mira a garantire la sicurezza e la durabilità della struttura. Lo scorso primo dicembre è stato dato il via ufficiale dei lavori alla ditta incaricata, la Società Cooperativa Costruire di Piove di Sacco, con la redazione del progetto affidata allo studio VKA Progetti di Mestre. I lavori dureranno circa tre mesi, salvo eventuali variazioni, e inizieranno con le operazioni di sfalcio della scarpata circostante.

“Per tutta la durata del cantiere – spiega Angelo Mancin, Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Chioggia – sarà garantito l’accesso e l’uscita verso la Romea. Sono previsti solo restringimenti di carreggiata, che saranno regolamentati da apposite ordinanze della Polizia Locale”.

L’intervento rientra nell’ambito dell’ampia indagine condotta nel 2020 sui ponti del territorio comunale. Durante quelle verifiche, erano emerse alcune criticità sul cavalcaferrovia in ingresso a Sottomarina: sebbene la struttura risultasse idonea a sopportare il traffico, lo stato di degrado richiedeva un intervento di manutenzione approfondito. Il progetto prevede il ripristino dei calcestruzzi

di solette, travi, traversi e spalle, elementi portanti delle due corsie del ponte. Il degrado è stato accelerato dall’erosione provocata dalla salsedine e dall’acqua piovana, che non veniva smaltita correttamente. Per questo motivo, tra le opere in programma è prevista la realizzazione di nuovi scarichi per le acque meteoriche. Verranno sostituiti i cuscinetti di appoggio e ripristinati i giunti tra gli elementi costitutivi delle due corsie. Il corretto funzionamento dei giunti è fondamentale per la sicurezza e la durabilità del ponte, considerando che il loro danneggiamento è tra le principali cause di degrado delle strutture di questo tipo. Previsti anche interventi sui cordoli e sulle barriere di bordo ponte, con

rifacimento parziale o totale, e l’impermeabilizzazione della struttura portante.

Il ponte collega Via Mediterraneo alla linea ferroviaria Rovigo-Chioggia, in corrispondenza dello svincolo sulla S.S. Romea.

Ha una lunghezza complessiva di circa 11,3 metri e si compone di una singola campata con due impalcati simmetrici, ciascuno di 11 metri di larghezza, realizzati in cemento.

Le attività di cantiere saranno coordinate con RFI, in quanto il ponte insiste su una linea ferroviaria attiva, almeno nella prima fase dei lavori. Massima attenzione sarà quindi riservata alla sicurezza dei convogli e degli operai impegnati nell’intervento.

Redazione Chioggia

Heinz Werner è stato un noto artista e designer tedesco che fu particolarmente legato alla celebre manifattura di Meissen. La chiesetta di san Martino nei pressi della Cattedrale di Chioggia ha ospitato una mostra che riepiloga i decenni di ricerca creativa di Werner che fonde la tradizione e raffinatezza delle porcellane tedesche con la visione poetica contemporanea. Curata dai galleristi della Galleria Sabatier, Torsten e Simon Sabatier, e presentata da Hans Peter Noll delle Edizioni il Frangente, l’esposizione è un omaggio a Werner, nato in Sassonia nel 1928 e scomparso nel 2019, entrato a lavorare a Meissen nel 1957 e alle sue creazioni che hanno contribuito a rivoluzionare l’arte del decoro delle porcellane. La mostra, inaugurata il 31 ottobre alla presenza del presidente del consiglio comunale di Chioggia Beniamino Boscolo Capon, ripercorre alcune delle tappe della vita artistica di Heinz Werner ed i suoi viaggi che lo hanno condotto anche a Venezia e alla sua laguna. Nelle opere presenti a Chioggia - dipinti, schizzi preparatori e porcellane - ritroviamo soggetti che prendono ispirazione dalla Commedia dell’Arte, dai racconti de “Le mille e una notte”, dalla commedia “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. (e.f)

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Un Natale all’insegna della condivisione e dello spirito di comunità.

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Dopo il notevole successo riscontrato lo scorso anno, sarà riproposta tutti i gior“Brick Christmas”, tagonisti assoluti saranno i mattoncini Lego, che da sempre fanno divertire bamNon mancheranno laboratori, giochi e attività ludico-ricreative per stimolare la fantasia e la creatività dei ragazzi. Ma il Paese del Natale sarà soprattutto uno spazio di incontro per la comunità, offrendo proposte pensate per ogni età e interesse: tombole e giochi tradizionali,

Cto in questi giorni la certi cazione

La novità di quest’anno è il Capodanno

di più diventando ospitale anche nei mesi

Se il Parco Urbano sarà il cuore delle Feste, lo spirito del Natale e le sue tradizioni animeranno tutto il territorio di Cavallino-

me la magia delle Festività tra luci, musica, profumi e sorrisi.

Tutti i giorni dalle 15 alle 21.30, e nei ne settimana dalle 10.30 alle 22.00, sarà possibile visitare “Mercatini e sapori”, i mercatini di Natale che proporranno nei vari stand artigianato locale, creazioni natalizie e dolci tradizionali. Presenti una selezione di food truck, che offriranno ai visitatori un percorso tra sapori e tradizioni, in un’atmosfera calda e luminosa che saprà incantare grandi e piccini.

cuore pulsante delle Festività. Come Amministrazione», spiega il sindaco Roberta Nesto, «vogliamo continuare a investire nelle manifestazioni per rafforzare il legame che unisce la nostra comunità e offrire al territorio spazi di incontro, nei quali anche le associazioni locali saranno protagoniste con le loro iniziative. Sono tante le occasioni per vivere Cavallino-Treporti nel periodo delle Feste. Non siamo solo una destinazione balneare, ma una località che sta crescendo e che sta sempre

“Lail presepe in laguna opera dell’artista Francesco Orazio, con più di 400 statue in compensato marino posizionate sullo specchio acqueo che si affaccia sugli 8 km della pista ciclopedonale a sbalzo più lunga d’Europa, lungo via Pordelio. Inoltre, sempre tra le inizia“L’arte

Si tratta di un percorso diffuso tra le frazioni per scoprire le Natività realizzate dalle parrocchie e dalle famiglie, che aprono i cancelli delle loro anche il “berolon”, come viene chiama-

Rotary Chioggia e Székesfehérvár: arte, giovani e amicizia oltre i confini

IRotary Club di Székesfehérvár e di Chioggia hanno avviato un’importante iniziativa di cooperazione internazionale. I rappresentanti delle due organizzazioni benefiche si sono incontrati in occasione dell’inaugurazione della mostra delle opere realizzate dagli studenti di Fehérvár che in passato hanno trascorso le loro vacanze a Chioggia grazie al loro Rotary e hanno dipinto i monumenti e gli scorci più significativi della città lagunare: i più famosi edifici, gli angoli più suggestivi, le calli, ponti e piazze. Il presidente del Rotary Club di Chioggia Carlo Albertini è giunto nella città ungherese accompagnato da una numerosa delegazione di soci per incontrare gli amici ungheresi con l’auspicio di poter realizzare ulteriori cooperazioni per la realizzazione di progetti comuni. La città di Székesfehérvár - in lingua latina “Alba Regia” - è una delle città più antiche e dell’Ungheria, soprannominata la “Città dei Re”, situata tra Budapest e il lago Ba-

laton, fu capitale del Regno d’Ungheria nel Medioevo. Nel centro storico vi sono rovine medievali, chiese barocche e musei. La città ungherese è anche un importante centro industriale e tecnologico. In Ungheria sono presenti 57 Club Rotary. Il primo Rotary Club ungherese fu fondato a Budapest cento anni fa; quello di Székesfehérvár è attivo da otto anni.

“Il Rotary - ha sottolineato Kornél Lengyel, presidente del Club di Székesfehérvár - propone una vasta gamma di progetti diversi, ma il sostegno ai giovani e all’istruzione è una priorità assoluta. L’internazionalità a Székesfehérvár non è solo un messaggio, ma un rapporto vivo e costruttivo, che si spera porterà a numerosi progetti ed incontri”. Il vicesindaco Zsolt Lehrner, ringraziando il Rotary Club di Chioggia e Afrodite Paulusz, cuore e forza trainante del programma artistico per i giovani, ha ricordato che negli ultimi due anni,

più di 100 giovani che studiano a Székesfehérvár sono stati ospitati nella città di Chioggia, provenienti dalla scuola elementare, dal liceo e dalla scuola elementare d’arte Kodály Zoltán, dalla scuola elementare Munkácsy Mihály, dal liceo e dalla scuola professionale d’arte Tóparti e dal liceo e scuola elementare Teleki Blanka, che quest’anno festeggia 150 anni. All’inaugurazione della mostra è intervenuto anche Ákos Németh, direttore artistico del Teatro ospitante di Fehérvár.

“I nostri giorni - ha affermato

Carlo Albertini, presidente del Rotary Club - sono rattristati da diffusi conflitti bellici che insanguinano le nostre giornate; è quindi un momento importante quando ci si incontra in luoghi diversi, con persone e culture diverse e si riceve un’accoglienza amichevole. Questo è un valore molto raro ai nostri giorni. La vera amicizia ci aiuta a raggiungere la pace e a costruire relazioni. Il motto del Rotary per l’annata 2025-2026, “United for Good”, ne costituisce il plastico paradigma”.

Il presidente del Rotary ungherese Kornál Lengyel ha donato un bellissimo quadro della città di Székesfehérvár, il presidente Carlo Albertini ha consegnato al Presidente e al Comune una copia del Murale collocato in calle san Giacomo realizzato dal prof. Dino Memmo, rappresentante l’intera città di Chioggia.

All’apertura della cerimonia di inaugurazione della mostra il coro della scuola Kodály Zoltán ha emozionato i presenti cantando due brani in italiano.

Eugenio Ferrarese

Il convegno. L’accordo rafforza i legami adriatici e la vocazione internazionale della città Veneta

Tre giorni di cultura e orgoglio marinaro con la Marina Militare

Dal taglio del nastro della sede 7Mari alle visite a bordo delle navi Spica, Sirio e Foscari, dal concerto della Banda Musicale della Marina Militare al convegno “Formazione, Etica e Comando” e alla regata dei ragazzi

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in tutto il Veneto

hioggia ha vissuto tre giornate intense e cariche di emozione, “dipinta di blu” dalla presenza della Marina Militare. Un evento di straordinario rilievo, reso possibile grazie al Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, che ha concesso la sosta di tre unità della Squadra Navale — Spica, Sirio e Foscari — accolte all’alba di venerdì dai pescherecci Odissea, Corallo e Nettuno, tra potenti getti d’acqua e applausi dei cittadini. A fare da cornice, la passione e l’impegno dell’Associazione 7Mari, che ha guidato la città in un abbraccio ideale con gli equipaggi della IV Divisione Navale, comandata dall’ammiraglio Davide Da Pozzo, e con la Banda Musicale della Marina Militare. Cuore culturale della manifestazione, giunta all’11 edizione, è stato il convegno “Formazione, Etica e Comando”, moderato con professionalità dalla giornalista Rai Benedetta Rinaldi, che ha saputo valorizzare le testimonianze dei relatori e il messaggio educativo rivolto agli allievi del 307° corso della Scuola Comando. La stessa Rinaldi è stata poi madrina dell’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione 7Mari, in calle Forno San Giacomo 689/A. Particolare attenzione è stata ri-

servata ai giovani e all’innovazione: il convegno dedicato alle nuove tecnologie ha visto protagoniste Cimolai Technology e Fagioli, che hanno illustrato il maestoso progetto in corso nell’area portuale di Val da Rio — due megacarri ponte alti quasi 100 metri, capaci di sollevare fino a 800 tonnellate — simbolo di un’economia che guarda al mare e all’avanguardia. Il momento più significativo è stato nella giornata di sabato, con la firma dell’accordo di collaborazione tra Chioggia e Lussinpiccolo (Croazia). L’intesa, sottoscritta dai sindaci Mauro Armelao e Ana Ku i , dal presidente della Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo Sanjin Zoreti e dal presidente di 7Mari Oscar Nalesso, ha suggellato il tema dell’edizione 2025: “Jadransko–Adriatico: un mare che unisce”. La giornata si è conclusa con l’applaudita esibizione della Banda Musicale della Marina Militare, diretta dal capitano di vascello maestro Antonio Barbagallo, che ha incantato l’auditorium San Nicolò gremito di pubblico con brani di musica classica e moderna. L’ultima giornata ha visto la presentazione del libro “Tra legno e anima” del socio della 7 mari Michele Padoan, un viaggio tra memoria e passione per il mare. A mezzo-

giorno, gli atleti del Circolo Nautico Chioggia — partecipanti alla regata “Salvatore Todaro” — sono stati accolti a bordo della Foscari e premiati dall’Associazione Marinai d’Italia di Chioggia, alla presenza dell’ammiraglio Da Pozzo, del comandante Potena, del comandante della Capitaneria di Porto Andrea Palma, del sindaco Armelao e delle istruttrici Giulia Sambo e Raffaella Polello. “Numeri che parlano chiaro: 3 navi della Marina Militare, 320 marinai, 9 eventi, 52 relatori, 40 allievi coinvolti, un accordo internazionale, 3.000 visitatori e una ricaduta economica di oltre 150.000 euro. Un risultato straordinario, -ha affermato Oscar Nalesso ,presidente dell’associazione 7 mari - reso possibile grazie alla collaborazione tra Capitaneria di Porto e all’Amministrazione comunale. Oltre a ribadire la collaborazione con la Marina Militare”.

Quello che le donne non dicono: riconoscere i segnali per prevenire la violenza

“Quello che le donne non dicono: conoscere i segnali e prevenire il pericolo della violenza.” è il tema dell’incontro promosso il 21 novembre 2025 all’Auditorium San Nicolò dal Lions Club ChioggiaSottomarina insieme al Lions Club San Petronio - Bologna in occasione della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. E’ stato un momento di riflessione e sensibilizzazione, con la partecipazione di professionisti esperti nel campo psicologico e giuridico, per imparare a riconoscere, prevenire e contrastare ogni forma di violenza. La dott.ssa Mara Fantinati, psicologa e psicoterapeuta, ha fornito una panoramica dettagliata e completa sulle diverse forme di violenza, evidenziando come spesso

si manifestino in modo sottile e progressivo, fino a degenerare nei casi più gravi. La dott.ssa Eleonora Lozzi, psicologa e presidente del Centro Antiviolenza di Chioggia, ha illustrato con chiarezza i percorsi di supporto alle vittime e i segnali precoci da non sottovalutare. La Dott.ssa Carla Nardacchione, avvocato civilista, ha approfondito gli aspetti civili legati alle famiglie spiegando come la violenza in famiglia e la mancanza di dialogo compromettono profondamente la serenità domestica e spesso portano alla separazione con gravi conseguenze sui figli, che possono sviluppare insicurezza, ansia e difficoltà relazionali. La prevenzione e il sostegno alle famiglie restano strumenti fondamentali per costruire una comunità più sicura e consa-

pevole. Il Dott. Massimo Olzer, avvocato penalista, si è soffermato sulla violenza verbale e sull’importanza del linguaggio come strumento di sopraffazione. Nel parlare del nuovo disegno di legge sul femminicidio ha evidenziato come il femminicidio sia l’esito di un percorso di violenze psicologiche, verbali, fisiche ed economiche che affondano le radici in squilibri culturali e relazionali. La Dott.ssa Fantinati ha recentemente pubblicato il libro “Il Segreto. Ricordi custoditi in silenzio” che presenta, nel rispetto dell’anonimato, episodi di violenza vissuti da alcune sue pazienti che non hanno potuto denunciare l’accaduto. Il ricavato della pubblicazione sarà devoluto al centro Antiviolenza di Chioggia. (e.f.)

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08.30 - 13.00

MERCATINO DELL’HOBBISTICA E

an

DELL’ANTIQUARIATO in veste

17 dicembre

Palazzo Cordella ore 18.00 Dal 1955 a oggi: ricordi, volti, racconti del Centro San Francesco a cura della Pro Loco di Adria

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ore 17.00

PASSEGGIATA CREATIVA… atmosfera

Un percorso fra storia e creatività Ritrovo in piazza Cavour davanti la Galleria degli artisti E’ prevista la visita alla Casa di Babbo Natale della Fondazione Franceschetti

e o D S g pp a s e egli Artisti r e e

24 dicembre BENEDIZIONE PRESEPE E DEPOSIZIONE BAMBINO GESU’ presso il Presepe realizzato dalla Pro Loco

ai migliori lavori contro ogni forma di prevaricazione

ell’Aula consiliare di Palazzo

Ferro Fini: nei giorni scorsi si è svolta la cerimonia di premiazione della prima edizione del premio Giulia Cecchettin, istituito dal Consiglio regionale del Veneto per valorizzare le migliori tesi di laurea o di dottorato sui temi della violenza di genere e della parità. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il Segretario Generale Roberto Valente, il Presidente dell’Assemblea legislativa Roberto Ciambetti e il Presidente del Corecom Veneto Marco Mazzoni Nicoletti. Il premio, previsto dall’articolo 12 della L.R. n. 30/2023, ha l’obiettivo di onorare la memoria di Giulia Cecchettin, sostenere la ricerca accademica e sensibilizzare sul fenomeno della violenza contro le donne. “Il fenomeno della violenza di genere in Veneto è fortunatamente in calo – ha sottolineato il Presidente Ciambetti – ma le denunce continuano a crescere, segno che le vittime e i familiari trovano il coraggio di segnalare gli abusi. Premi come questo contribuiscono a rafforzare la cultura del rispetto e della consapevolezza. Il Segretario Generale Roberto

Valente ha ricordato l’emozione provata nell’essere presidente della commissione esaminatrice, evidenziando l’importanza di coinvolgere anche i giovani maschi nello studio e nella comprensione del fenomeno della violenza di genere. La commissione giudicatrice, composta interamente da dirigenti donne del Consiglio regionale e presieduta da Valente, ha assegnato il primo premio, del valore di 4.000 euro, a Sofia Baldin per la tesi “Violenza contro le donne e forme di vittimizzazione. Un’indagine qualitativa a partire dalle esperienze dei familiari delle vittime di femminicidio.” Il lavoro è stato premiato per l’approccio concreto e multidisciplinare, che ha esplorato gli effetti della violenza sui familiari delle vittime, considerati vittime indirette, e i servizi di supportodisponibili. Il secondo premio, di 1.000 euro ciascuno, è stato assegnato ex aequo a tre laureati: Antonio Di Pietro per la tesi “Violenza di genere online: pratiche e resistenza.”, Alice Gioratoper “Femminicidio e arte. ‘Artivismo’ femminista in Italia e in Messico.” ed Erika Zucchettiper

Il secondo intervento perla realizzazione del progetto di trasformazione irrigua nel bacino Trezze posto in destra del canale Novissimo tra i comuni di Chioggia e Codevigo. Il progetto è fi nanziato dalla Regione del Veneto ed è suddiviso in due stralci: un primo stralcio, già realizzato, di euro 3.722.000,00 con fondi per il disinquinamento della laguna di Venezia e un secondo stralcio di euro 3.000.000,00 mediante il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021 – 2027, in fase di ultimazione. La prima fase dei lavori ha previsto la realizzazione del tratto di condotta a lato della capezzagna tra via 16 laghi e via Scarpion, con l’obiettivo di migliorare la distribuzione dell’acqua anche nelle aree meno servite. L’intervento ha previsto due fasi principali: da un lato la sostituzione della roggia a cielo aperto con tubazioni a bassa pressione, dall’altro la posa dei relativi punti di consegna che consentiranno di fornire un adeguato servizio irriguo. Le operazioni hanno previsto la rimozione della roggia in calcestruzzo esistente, per permettere l’adeguamento infrastrutturale, lo scavo del terreno per la posa del tubo 355 mm, che costituirà la nuova condotta principale, il successivo reinter-

“L’impatto della copertura mediatica dei casi di femminicidio sull’opinione pubblica. Analisi critica e riflessioni sul caso di Giulia Cecchettin.” Oltre ai vincitori, tutti gli altri partecipanti hanno ricevuto un attestato di merito in riconoscimento della qualità e dell’impegno dei loro lavori. Tra i premiati figurano studenti e studentesse di diverse università italiane, con tesi che hanno affrontato la violenza di genere da prospettive multidisciplinari: giurisprudenza, psicologia, sociologia, comunicazione, storia e pedagogia. Gino Cecchettin, presidente onorario della Fondazione Cecchettin, ha ricordato l’importanza della memoria di sua figlia Giulia, sottolineando come il premio sia anche un’occasione di festa e di speranza, grazie all’impegno dei giovani nella riflessione e nel contrasto alla violenza di genere. La cerimonia si è conclusa con la consegna dei premi e degli attestati, con l’auspicio che la seconda edizione possa continuare a promuovere la cultura del rispetto e della parità di genere nelle future generazioni.

ro, e infi ne lo scavo delle scoline preesistenti, per adeguare i sistemi di drenaggio secondari collegati all’intervento principale. La seconda fase dei lavori ha previsto la costruzione di un ulteriore condotto, originariamente inserito nel progetto come intervento opzionale, che si sviluppa da via dei Cavai in direzione sud, verso l’impianto consortile di Tre¬zze. I lavori hanno previsto, anche in questo tratto, la rimozione di circa metà della roggia esistente lungo il tracciato, lo scavo del terreno per

Tinteggi diVersi: a casa tra poesia, musica e colori

Un intreccio di parole, suoni, immagini in una serata in cui si condividono casa, ricordi e arte. Il nuovo libro di Liliana Bellemo, “Tinteggi diVersi” (edizioni Nuova Scintilla Chioggia), presentato nella suggestiva cornice della Pinacoteca della SS. Trinità a Chioggia con la collaborazione familiare di più generazioni. Giovanna Bellemo è la voce narrante; la musica dal vivo di Stefano Bellemo e Chiara Doria ripercorre i 5 capitoli del libro - Sentimenti, Famiglia, Montagna, Dialetto, Due parole una poesia - un viaggio nei colori dell’anima - con la partecipazione anche dei giovanissimi Pietro e Andrea Bellemo di 9 anni. Le poesie sono accompagnate dalle pennellate di Gabriella Siviero per creare un dialogo visivo tra parola e immagine e alcuni dei suoi quadri sono presenti nel volume. Liliana Bellemo, casalinga, mamma e nonna, ha sempre avuto una grande passione per la poesia scrivendo versi, in dialetto e in lingua, fin dall’infanzia. E’ assai attiva in svariati gruppi di poesia sia locali che di altre città ed il suo impegno è stato rivolto anche ad attività di solidarietà e missionarie. Da oltre dieci anni fa parte del Gruppo Poeti Città di Chioggia. Ha già pubblicato le raccolte di poesie “Pensieri al vento” (2003), “Itinerando” (2005), “Meditando la Pasqua” (2011). La presentazione del libro “Tinteggi diVersi” è stata condotta da Linda Parise, professionista della post-produzione televisiva a Milano, con gli interventi di mons. Francesco Zenna, autore della prefazione del volume, e Guidina Borella Lando, presidente del Gruppo Poeti Città di Chioggia. La regia è stata affidata a Francesco Bellemo, le luci a Paolo Bellemo. (e.f.)

la posa delle nuove tubazioni di diametro 900 mm e 560 mm e infi ne il reinterro del terreno dopo la posa del nuovo tratto del collettore. «Stiamo realizzando un intervento fondamentale per l’approvvigionamento idrico di questa zona che ha un’elevata presenza di aziende agricole che necessitano di un servizio irriguo effi ciente, anche al fi ne di preservare la produzione stagionale di alcune eccellenze orticole tipiche di queste aree. Quest’opera ha una visione lungimirante che punta a ridurre

gli sprechi della risorsa idrica, a effi cientare la gestione della risorsa garantendo a tutti il servizio, adattandosi alle nuove esigenze e necessità dettate dai cambiamenti - dichiara Silvano Bugno, Presidente del Consorzio di bonifi ca Bacchiglione-. Stiamo lavorando per creare strutture più resilienti che siano in grado si far fronte alle nuove esigenze del mondo agricolo a fronte dei cambiamenti climatici. Dobbiamo ricordare, inoltre, che grazie a questo progetto si potranno risparmiare circa 900.000 m³ d’acqua ogni anno, un importante risultato in termini di sostenibilità idrica. Inoltre. con questo intervento il Consorzio non solo supporta l’agricoltura locale (e in particolare le aziende orticole di pregio), ma contribuisce a un uso più razionale e moderno della risorsa idrica, attuando tecnologie e soluzioni infrastrutturali coerenti con il cambiamento climatico e con una prospettiva di lungo termine».

CONSORZIO DI BONIFICA

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Questo Natale, al tuo menù ci pensiamo noi!

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Eventi. Un mosaico di iniziative che unisce cultura, territorio e spirito natalizio

“Venezia. It’s Christmas Time”

è il calendario degli eventi natalizi

“V

enezia. It’s Christmas Time”, è il calendario di iniziative promosso dal Comune, in collaborazione con Vela spa, che da fine novembre all’Epifania animerà centro storico, isole e terraferma. Un mosaico di appuntamenti pensato per famiglie, bambini, residenti e visitatori. A rendere magica l’atmosfera saranno 50 chilometri di luminarie e 26 installazioni tridimensionali, per un totale di oltre 4.000 elementi luminosi distribuiti in tutto il territorio: tutte luci LED a basso consumo.

Nel presentare il calendario, il sindaco Luigi Brugnaro ha ribadito il valore simbolico e comunitario dell’iniziativa: “Sarà un mese e più di appuntamenti per vivere insieme la magia del Natale, fino all’Epifania, tra atmosfere di luce, tradizione e stupore. Natale è un sogno che si accende, un’occasione in cui la bellezza incontra la gioia delle persone,

un viaggio tra luci, musica, arte e cultura, ma anche un momento per stare insieme, per sentirsi parte di una comunità unita, orgogliosa della propria storia e proiettata verso il futuro. Con “Venezia. It’s Christmas Time” vogliamo regalare alle famiglie, ai bambini, agli affetti più cari, ma anche ai visitatori un’occasione per ritrovarsi, per vivere le nostre piazze e le nostre calli, per respirare l’atmosfera autentica delle feste. È un modo per dire che Venezia è viva, accogliente e piena di energia, una città che sa emozionare e far sognare, sempre con il sorriso e con il cuore. Auguriamo a tutti di vivere un Natale veneziano indimenticabile”.

“La collaborazione con Comune di Venezia e Vela spa sulle iniziative che animano il Natale nel centro storico di Venezia e a Mestre è da anni un punto fermo per l’impegno della Camera di Commercio

Venezia e la sua terra si

È un abbraccio luminoso quello che, anche quest’anno, unisce Venezia, Mestre e tutto il territorio comunale, attraversato da oltre 50 chilometri di luminarie e da 26 installazioni tridimensionali, per un totale di più di 4.000 elementi luminosi, tutti realizzati con tecnologia LED a basso consumo. Un impegno importante, pensato per regalare ai cittadini un tempo di serenità, colori e meraviglia. La cerimonia di accensione del grande albero di Natale di Piazza Ferretto ha idealmente inaugurato la stagione delle feste, insieme all’apertura della pista di pattinaggio su ghiaccio e dei tradizionali mercatini natalizi con le casette in legno che propongono artigianato, sapori e tradizioni. Le amatissime installazioni luminose sono tornate ad animare le piazze e le strade: stelle comete,

di Venezia e Rovigo. – commenta il presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo, Massimo Zanon – Riconfermato, anche per quest’anno, il supporto del Gruppo Hera per quanto riguarda l’albero in Piazza San Marco. Musica, mercatini, luminarie e il trenino delle feste accompagneranno residenti e visitatori all’interno dell’Isola del Natale, che anche quest’anno coinvolgerà le comunità del Lido e di Pellestrina. Tra le iniziative che animano il Natale veneziano, c’è anche un appuntamento che parla direttamente al cuore della città. La mattina di giovedì 19 dicembre, al Fabbricato 16 di Santa Marta, sede dell’Accademia del Mare si riunirà l’Associazione Capitani di Navigazione Lagunare e sezione veneziana del Collegio Nazionale Capitani— cuore centrale del trasporto pubblico in laguna — per condividere gli auguri natalizi con i

accendono per le feste

pacchi dono, agrifogli, scoiattoli, tunnel di luce hanno trasformato Mestre in una vera fiaba urbana, per la gioia dei bambini e lo stupore dei passanti. Ma la scenografia natalizia si estende anche a Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano e Zelarino, A Venezia, il Natale trova la sua espressione iconica in Piazza San Marco, dove il grande albero alto 15 metri — illuminato da un alternarsi di luci bianche calde e strobo bianco freddo e adornato con 200 stelle luminose — diventa il fulcro di un paesaggio che non smette mai di meravigliare. Ma l’incanto di San Marco trova il suo apice nelle Procuratie Vecchie, che tornano a risplendere con gli straordinari chandelier in vetro di Murano, cuore del progetto “Murano illumina il mondo”. Una collaborazio-

nuovi soci. Un momento semplice ma significativo, che ricorda il ruolo prezioso dei comandanti nella vita quotidiana di Venezia. Domenica 21 dicembre tornerà il Natale sull’acqua con l’undicesima edizione del Corteo Acqueo dei Babbi Natale, organizzato dal Comune con il Coordinamento delle Associazioni Remiere di Voga alla Veneta e l’Università Ca’ Foscari. Centinaia di Babbi

ne d’eccellenza tra The Venice Glass Week, Comune di Venezia e Camera di Commercio Venezia Rovigo, che porta nel “salotto più bello del mondo” un dialogo unico tra tradizione e sperimentazione. Per la terza edizione, dodici artisti internazionali hanno plasmato opere che sono insieme sculture, lampadari e narrazioni: cuori pulsanti, gabbie alate, dischi d’acqua, foglie di luce. Dodici installazioni che accompagneranno l’inverno trasformando ogni tramonto in una galleria d’arte a cielo aperto, dove la maestria muranese incontra la creatività contemporanea. Altre installazioni luminose troveranno spazio in vari punti della città, ampliando un percorso visivo che unisce poesia e identità. Il calore del Natale raggiunge anche le isole della laguna: Lido, Pellestrina, Murano, Bu-

Natale sfileranno sul Canal Grande dalle 10.30, partendo dalla Punta della Dogana e raggiungendo l’Erbaria a Rialto, dove alle 11 sono previste le premiazioni. L’evento sarà anticipato dalla tradizionale Regata dei Babbi di Natale alla Valesana. Il programma dettagliato degli eventi è disponibile sul sito e sui canali social di Venezia Unica.

Guendalina Ferro

rano, Sant’Erasmo e Vignole, tutte illuminate da addobbi e installazioni dedicati, in un percorso diffuso che abbraccia le comunità del territorio veneziano. (g.f.)

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Roberto Vecchiato per il rilancio dell’Union Clodiense

L’Union Clodiense ha affidato le chiavi della squadra per un rilancio nel girone C di serie D ad un allenatore esperto come Roberto Vecchiato, dopo l’addio con Bruno Tedino. Vecchiato, classe 1972, arriva dopo quattro stagioni importanti all’Adriese, dove l’anno scorso ha vinto i playoff. Poi, dopo un ridimensionamento notevole della società polesana con l’addio del presidente e sponsor Luciano Scantamburlo, le strade di Vecchiato e dell’Adriese si sono divise.

L’esperto allenatore veneziano ha allenato oltre che l’Adriese,

dove per due volte (nel 2022 e nel 2023) è arrivato terzo anche Belluno, Trento, Liventina e Manzanese. Nel presentare il nuovo tecnico, il presidente Ivano Boscolo Bielo e il direttore generale Edrik Tiozzo, hanno voluto innanzitutto ringraziare l’ex tecnico Bruno Tedino.

“Una persona con la quale mi sono trovato benissimo, le sue parole, e che ringrazio per l’impegno profuso sia l’anno scorso, in Lega Pro, che quest’anno. Con mister Vecchiato iniziamo un percorso nuovo. La squadra era partita con ambizioni importanti, anche

se i risultati iniziali non sono stati quelli che ci aspettavamo. La scelta è stata semplice: conosce già la categoria e il girone. Cercheremo di fare risultato partita per partita, per provare a riavvicinarci all’obiettivo, che ad oggi si è allontanato”.

Felice mister Vecchiato per tornare ad allenare. “Quando è arrivata la chiamata sono stato felicissimo. L’Union Clodiense è una società importante, forte e composta da persone che mi hanno accolto benissimo. Il primo obiettivo è risalire la classifica: i miracoli non

li sappiamo fare, ma cercheremo di dare a questa squadra una posizione migliore nel più breve tempo possibile”.

Intanto hanno lasciato i colori granata dell’Union Clodiense i calciatori Gerlando Florulli e Giacomo Rossi, mentre è arrivato l’attaccante padovano Davide Rosso, classe 2001. Nella prima parte di questa stagione ha militato nella Nocerina, squadra con cui ha collezionato 6 presenze e realizzato 3 reti. Cresciuto nei settori giovanili di Padova e Bologna, ha debuttato tra i professionisti con l’Albinoleffe

Traumatologia e ritorno allo sport, tema dibattuto alla conviviale del Panathlon

Serata dedicata al tema “Sport e Salute”, quella organizzata dalla presidente Stefania Lando e dal direttivo del Panathlon di Chioggia. Ospiti il professore Antonio Berizzi, primario dell’Uoc di Ortopedia e Traumatologia di Padova nonché professore associato di Ortopedia e Traumatologia presso Università degli Studi di Padova, autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche edite su riviste nazionali o estere. Assieme al professor Berizzi, anche il professor Enrico Gringeri già ospite del Panathlon Chioggia lo scorso anno, viceresponsabile dell’Uoc di chirurgia epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato dell’azienda Ospedale-Università di Padova. Il professor Berizzi ha trattato il tema “Traumatologia e ritorno allo Sport”. Con alcune slides il prof. Berizzi, ha commentato il ruolo, complesso e delicato del traumatologo. Tutto parte dalla diagnosi che è fondamentale e deve essere clinica, non deve cioè fermarsi al dato fornito dalla strumentazione seppur sempre più evoluta e fondamen-

tale è il rapporto con il paziente che deve sempre al centro dell’attenzione dell’operatore. Il danno meccanico subito comporta la ricostruzione che deve essere sempre attuata in un regime di multidisciplinarietà e richiede tempi non sempre brevi. Le tecniche mediche e chirurgiche in costante evoluzione permettono sempre più frequentemente di non utilizzare strumenti di immobilizzazione (gessi) e di recuperare in tempi sempre più rapidi i traumi subiti. Con le nuove tecnologie infatti si riescono a recuperare situazioni cliniche che in un passato non molto lontano portavano a gravi forme di invalidità permanente. Il prof. Gringeri ha esposto ai soci la sua ultima iniziativa legata alla costituzione della Fondazione colangiocarcinoma Ets che si propone la vicinanza, l’accompagnamento, l’attenzione per chi d’improvviso si trova colpito da una patologia ritenuta, fino a poco tempo fa incurabile, attenzione che deve essere estesa non solo al paziente ma anche ai suoi familiari. (c.a.)

in Lega Pro nella stagione 2022/23. Nel corso della sua carriera ha inoltre indossato le maglie di Delta Porto Tolle, Adriese e Portogruaro. Nel campionato 2023/24 ha giocato con l’Este, disputando 36 partite e mettendo a segno 10 gol.

Milano Cortina 2026: la fiamma olimpica farà tappa in città il 22 gennaio

Per la prima volta nella storia, la fiamma olimpica dei giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026 arriverà anche a Chioggia. Il prossimo 22 gennaio la città sarà attraversata da una tappa del viaggio della fiamma, simbolo universale di pace, sport e inclusione. Il passaggio avverrà giovedì, giorno del mercato settimanale di Chioggia, una coincidenza che darà vita a un vero e proprio “evento nell’evento” tra cittadini, turisti e tedofori. La fiamma verrà accesa ad Olimpia, in Grecia, per poi attraversare tutte le regioni e province italiane. Partirà da Roma il 6 dicembre e arriverà a

Milano il 6 febbraio 2026, dopo 63 giorni di staffetta, 12.000 km percorsi e più di 10.000 tedofori coinvolti. Ogni giorno la staffetta si concluderà con la cerimonia celebrativa di accensione del braciere nella “Città di tappa”. Il viaggio della fiamma non è solo sport: è anche un’occasione per raccontare l’Italia e le sue eccellenze culturali, artistiche, gastronomiche e tecnologiche a tutto il mondo. E quest’anno, per la prima volta, anche Chioggia potrà dire di aver fatto parte di questa grande storia olimpica. Secondo quanto comunicato dalla Fondazione Milano Cortina 2026, il percorso veneto della

fiamma partirà dal lago di Garda per poi raggiungere Verona, Vicenza, Padova e proseguire verso le montagne. Il 22 gennaio, appunto, la torcia arriverà a Chioggia dopo aver attraversato Galzignano Terme, per poi continuare lungo il Brenta verso Stra, Treviso, Mestre e Porto Marghera, e concludere la giornata nella suggestiva cornice di Piazza San Marco a Venezia. Il viaggio della fiamma terminerà simbolicamente il 6 febbraio 2026 a Milano, allo stadio di San Siro, con la cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026. (c.a.)

Cristiano Aggio

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NATALE A PADOVA

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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE

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Imprese, sanità, giovani

Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo

e ambiente: le sfide che attendono Stefani

con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo

Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi

Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”

Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.

Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto

diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)

Il

si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.

centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato

“Il Veneto vuole l’alternativa”

Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova

spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con

ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.

La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R

esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le

priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-

cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.

Alla maggioranza 34 seggi, all’opposizione 17 Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli d’Italia

ALBERTO STEFANI
LUCA ZAIA
GIORGIA BEDIN
MATTEO PRESSI
DIEGO RUZZA
GIAMPAOLO TREVISI
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO
FLAVIO BALDAN
ELISA DE BERTI
LAURA BESIO
JONATAN MONTANARIELLO
JACOPO MALTAURO
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI
STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSANNA CONTE
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI
ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO
FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO

Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera

Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti

Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”

“S

ostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.

“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a

poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.

Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-

tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26

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minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.

“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-

lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio.

Alberto Gottardo

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21 NOVEMBRE 2025 - 6 GENNAIO 2026

Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.

Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe. Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, mostre, teatri.

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Libri e fumetti “Made in Veneto, la Top 10 del 2025

Questo 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.

Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.

Thrillerone.

NIENTE SUCCEDE PER CASO

Stefano Tamiazzo (Toshokan)

In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.

L’ex maggiore

Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.

LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)

CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)

Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.

UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)

vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.

DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)

LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra. Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.

Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.

IL MITO DEL MINOTAURO. AR-

Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di

Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.

AGATHA CHRISTIE. LA REGINA

DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)

Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-

Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.

IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)

La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.

Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.

LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO Marco Azzalini (Laurana)

Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,

un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.

A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero) In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

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Iniziative di Despar Nord per difendere la biodiversità e il futuro dei territori e delle generazioni future

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avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono

a tutela della biodiversità è una nibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.

Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori

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T portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro

ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del pro-

provincia di Treviso. Salici, querce, trienti. A conferma dell’obiettivo

“Giovanni Pascoli” di Colle Umpiantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera

“Alla scoperta della biodiversità”, ratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola ni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori

Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto

Farm

bre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm, api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha

protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-

laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord

prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.

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Tutti e cinque gli ospedali dell’Ulss 3 Serenissima ricevono il premio d’eccellenza dei 3 Bollini Rosa

Un risultato senza precedenti per l’Ulss 3 Serenissima: tutti e cinque gli ospedali della provincia di Venezia hanno ottenuto quest’anno la votazione massima dei 3 Bollini Rosa, il riconoscimento che premia le strutture più attente alla salute femminile. La cerimonia di consegna dei certificati di eccellenza si è svolta oggi a Roma, alla presenza dei rappresentanti della Fondazione Onda. “Un en plein che ci permette di dire che gli ospedali dell’Ulss 3 lavorano quotidianamente per mettersi al servizio dei cittadini, e in particolare delle donne, e lo fanno meritando il massimo dei voti”, commenta Giovanni Carretta, Direttore sanitario dell’azienda. I Bollini Rosa vengono assegnati ogni due anni e valutano servizi, attività e progetti dedicati alla salute femminile. Tra i criteri considerati vi sono la presenza di specialità cliniche con percorsi dedicati al genere, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, l’accoglienza, la degenza, la prevenzione della violenza contro le donne e la qualità dei servizi offerti. L’assegnazione è validata da un advisory board presieduto da Walter Ricciardi,

professore di Igiene e Sanità Pubblica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che considera anche iniziative e progetti particolari delle strutture.

Sui circa 1.200 ospedali presenti in Italia, solo 145 hanno raggiunto il massimo dei voti.

Tra questi ci sono tutti i presidi dell’Ulss 3 Serenissima: Mestre e Chioggia avevano già ottenuto l’eccellenza nel 2023, mentre Venezia, Mirano e Dolo hanno fatto quest’anno il salto dai 2 ai 3 Bollini Rosa.

“Fieri del risultato – aggiunge Carretta – ringraziamo tutto il personale che in questi due anni ha operato al meglio. Il network Bollini Rosa non è una semplice competizione: offre alle donne del territorio opportunità concrete come gli (H)Open Day e le (H)Open Week, con servizi gratuiti e percorsi di prevenzione, diagnosi e cura in ottica di genere, e rappresenta uno strumento importante di orientamento per scegliere l’ospedale più adatto alle proprie esigenze”.

Università: il corso di Medicina in inglese si trasferisce da Padova a Venezia

Sarà Venezia ad accogliere, già dal prossimo anno accademico 2025-2026, il corso di laurea in Medicine and Surgery della Scuola di Medicina dell’Università di Padova. La nuova sede è stata inaugurata questa mattina nella sala dei Novizi dell’Ospedale SS. Giovanni e Paolo, dove le lezioni e i tirocini si svolgeranno stabilmente. Il percorso universitario, interamente in lingua inglese come già avveniva a Padova, verrà trasferito negli spazi dello storico complesso ospedaliero veneziano, dotato in pochi mesi di aule e laboratori attrezzati per le attività didattiche e pratiche. Il numero di studentesse e studenti ammessi al primo anno sarà inizialmente di 100, con un incremento programmato fino a 600 iscritti entro il 2030, segnando un investimento importante nella formazione sanitaria della regione Veneto.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte la rettrice Daniela Mapelli, Luca Zaia, il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato e, per il Comune di Venezia, l’assessore al Sociale Simone Venturini. Presenti anche il presidente della Scuola di Medicina di Padova Angelo Paolo Dei Tos e l’ex assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin.

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Le novità. L’associazione Il Cuore per Amico e i comitati di frazione uniscono forze

A Cavarzere e Cona nasce la rete dei defibrillatori di comunità

Grazie alla collaborazione tra Il Cuore per Amico e i comitati di zona, Cavarzere e Cona costruiscono una rete di defibrillatori e formazione diffusa. Installazioni, corsi e screening gratuiti trasformano la prevenzione in un impegno collettivo che rafforza la sicurezza dei cittadini

ACavarzere e Cona la prevenzione ha preso forma grazie a un’idea semplice e radicale: portare conoscenza, responsabilità e strumenti salvavita direttamente nelle frazioni. L’associazione Il Cuore per Amico ha scelto di partire dal basso, coinvolgendo i comitati di zona e costruendo una rete di defibrillatori che sta già cambiando il modo in cui le comunità vivono la sicurezza sanitaria. Non un progetto teorico, ma un percorso fatto di incontri, impegni precisi e una partecipazione che cresce passo dopo passo. Fin dall’inizio, l’associazione ha lavorato su più fronti: lezioni nelle scuole, formazione degli adulti e screening cardiologici gratuiti aperti ai cittadini dei due Comuni. L’obiettivo di fondo, però, è ancora più ambizioso: garantire che ogni frazione possa contare su un defibrillatore accessibile a qualsiasi

ora, perché di fronte a un arresto cardiaco i primi minuti determinano la possibilità di sopravvivere. Una sfida che richiede risorse e collaborazione, molto più di quanto un singolo gruppo di volontari potrebbe sostenere da solo.

Per questo Il Cuore per Amico ha scelto la strada dell’alleanza con i comitati locali.

Come spiega il presidente Giorgio Berto, l’associazione non può sostenere direttamente l’acquisto di tutti i dispositivi, ma può affiancare le comunità con un patto chiaro: ai comitati la spesa per il defibrillatore, all’associazione la teca protettiva, un corso gratuito per formare almeno dieci residenti e uno screening cardiologico aperto a tutta la popolazione della frazione. Una collaborazione trasparente che parte dalla consapevolezza che un DAE disponibile 24 ore su 24 è, a tutti gli effetti,

un salvavita collettivo.

Il primo comitato a raccogliere la proposta è stato il XXI Maggio di Boscochiaro, che ha inaugurato il nuovo defibrillatore lo scorso 25 maggio nei pressi dell’ex canonica, punto facilmente riconoscibile e centrale per gli abitanti. Subito dopo, anche il Comitato Cinque Martiri di San Pietro ha concluso l’acquisto del dispositivo, che verrà installato sulla parete dell’edificio che ospita la farmacia. In entrambe le frazioni, l’associazione organizzerà i corsi di formazione e gli screening promessi, coinvolgendo una rete crescente di volontari e

cittadini.

Il progetto si alimenta grazie all’impegno dei comitati e al lavoro costante dei soci dell’associazione, sostenuto anche dalla “Campagna noci”, iniziativa che permette di raccogliere fondi per acquistare teche, organizzare corsi e mantenere attivi gli screening gratuiti. È una forma concreta di sussidiarietà: ogni contributo si trasforma in strumenti e competenze che rimangono sul territorio.

La rete, nel frattempo, continua a espandersi. Nuovi defibrillatori sono in arrivo a San Giuseppe, la porzione di Cavarzere

Mirano celebra la Cardiologia interventistica: tra convegni, dirette dalle sale operatorie e una targa in memoria di Pietro Pascotto

Un ricordo, una celebrazione e due giorni di alta formazione scientifica. Le 27esime Giornate di Cardiologia Interventistica Miranese, in programma oggi venerdì 28 e sabato 29 novembre 2025 al Teatro Comunale di Mirano, si confermano uno degli appuntamenti più attesi nel panorama medico regionale.

Il cartellone di quest’anno si apre con un momento particolarmente significativo: la consegna di una targa dedicata a Pietro Pascotto, nel decennale della sua scomparsa. A seguire, una lettura magistrale che renderà omaggio agli “eroi della medicina”, figure che hanno segnato la storia della cardiologia.

Accanto ai momenti commemorativi, il convegno offrirà sei sessioni di approfondimento rivolte ai professionisti del settore, oltre alla già tradizionale diretta dagli ambienti operatori dell’ospedale di Mirano, durante la quale verranno trasmessi interventi cardiologici in tempo reale.

La direzione scientifica è affidata al dottor Salvatore Saccà, responsabile della UOC di Cardiologia dell’ospedale miranese. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Ulss 3 Serenissima, il Comune di Mirano, il GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica), ANMCO Veneto e l’Associazione Cuore Amico.

situata sulla sinistra dell’Adige, e a Cantarana, frazione di Cona. Ogni nuova installazione aumenta la sicurezza di residenti, famiglie, studenti e attività commerciali, creando una mappa sempre più fitta di presidi accessibili e riconoscibili. Ma il valore del progetto non si misura soltanto dal numero di teche posizionate. Un defibrillatore, da solo, non basta: serve una comunità informata, capace di intervenire, consapevole del proprio ruolo. La forza dell’iniziativa sta proprio in questo intreccio tra tecnologia, educazione e responsabilità condivisa.

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Crescere il futuro. ”Da 75 anni a fianco di mamme e bambini”, un richiamo al legame tra le realtà africane e il nostro Paese

A Padova l’Annual Meeting di Medici con l’Africa Cuamm per celebrare 75 anni di sostegno a mamme

La Fiera di Padova ha ospitato l’assemblea nazionale del CuammMedici con l’Africa, che quest’anno celebra il suo 75esimo compleanno. Molti gli ospiti d’eccezione, come i cantautori Daniele Silvestri e Niccolò Fabi e innumerevoli volti del mondo politico e religioso. Ma una figura emergeva dalla massa di grandi nomi: Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, con tutto il peso della sua carica istituzionale e la classe di una delle figure più stimate e rispettate del panorama politico nazionale. Nel suo intervento per celebrare i 75 anni di Medici con l’Africa Cuamm, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che l’anniversario rappresenta una ricorrenza felice non solo per l’organizzazione, ma per Padova, per l’Italia e soprattutto per le migliaia di persone che negli anni hanno ricevuto cure, formazione e sostegno grazie ai programmi del Cuamm nei territori più fragili dell’Africa. Mattarella ha messo in evidenza come il lavoro del Cuamm — svolto in contesti di povertà estrema e bisogno profondo — rappresenti un messaggio di pace e cooperazione in contrapposizione alle guerre, agli egoismi nazionali e alle nuove chiusure che caratterizzano il mondo di oggi. “Tutti sono chiamati a costruire pace, amicizia e collaborazione”, ha ricordato, definendo l’azione del Cuamm una “preziosa provocazione” al servizio del bene comune. Mattarella ha sottolineato come, negli anni, il Cuamm abbia saputo unire testimonianza e organizzazione, costruendo un ponte di valore tra Italia e Africa proprio mentre i Paesi africani conquistavano indipendenza e protagonismo. Ha evidenziato inoltre che investire nello sviluppo dell’Africa è strategico per il futuro dell’Europa, richiamando il Piano Mattei e le recenti iniziative internazionali come il G20 di Johannesburg e la conferenza tra Unione Europea e Unione Africana. Il Presidente ha ricordato anche che fu Aldo Moro a riconoscere formalmente il Cuamm come prima ONG sanitaria italiana, valorizzan-

do il ruolo storico dell’organizzazione nel promuovere giustizia, dignità e rispetto della persona. Concludendo, Mattarella ha espresso un augurio: che il Cuamm continui a far crescere la consapevolezza del valore della dignità umana, “inviolabile e universale”, e ha affermato che la Repubblica è grata per questo impegno. 75 anni di aiuti umanitari per un continente che incarna i rimorsi dell’Europa coloniale, come ha detto il direttore del Cuamm Don Dante Carraro. Un sostegno che non vuole sostituire ma affiancare l’Africa, come suggerisce il nome dell’associazione. Un messaggio semplice, intenso, pronunciato con emozione e gioia.

Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, ha scelto di lanciare un appello forte e universale: continuare a lottare perché nessuna donna debba morire dando la vita.

Don Dante ha ricordato un dato drammatico: «L’anno scorso in Africa sono morte 260.000 mamme di parto». Una cifra che definisce “uno scandalo che fa male al cuore”, il segno tangibile di una disparità globale che il Cuamm combatte da decenni sul campo, accanto alle comunità più fragili.

Guardando al futuro, Carraro ha sottolineato che questo è il suo augurio più grande:

che il lavoro del Cuamm prosegua senza sosta, con la speranza concreta di impedire che tragedie così evitabili continuino a ripetersi. La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione, ha aggiunto, rappresenta un segnale potente: l’Italia cammina al loro fianco, riconoscendo il valore e la necessità di questa missione umanitaria. “Tanta gente cammina con noi”, ha detto Carraro, ribadendo che la lotta per la salute materna non è una battaglia solitaria, ma un impegno collettivo.

Per celebrare l’importante anniversario, la Fiera di Padova ha fatto da cornice a una passerella di grandi nomi della scena pubblica locale e nazionale.

Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori). L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a

fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adole-

scenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.

Tra gli ospiti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbraccia don Dante Carraro: “Tutti sono chiamati a costruire pace, amicizia e cooperazione”

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Il lutto. Era arrivato nel 2008 distinguendosi subito per la sua competenza e disponibilità

Addio al dottor Andrea Bonan, punto di riferimento per l’Oculistica di Mirano e Dolo

Scomparso il dottor Andrea Bonan, figura centrale dell’Oculistica di Dolo-Mirano. Chirurgo apprezzato e medico disponibile, lascia un vuoto profondo ma un esempio professionale duraturo

L’Oculistica del presidio ospedaliero di DoloMirano piange la perdita del dottor Andrea Bonan, scomparso il 26 novembre a 62 anni a seguito di una grave malattia. Laureato e specializzato in Oftalmologia all’Università di Padova, dopo un periodo all’Ospedale di Belluno, il dottor Bonan era arrivato alla struttura di Dolo-Mirano nel 2008, distinguendosi fin da subito per competenza e disponibilità, con particolare inclinazione all’attività chirurgica.

Con l’arrivo del dottor Romeo Altafini alla guida dell’Oculistica, Bonan è diventato un collaboratore insostituibile, contribuendo in maniera determinante al lavoro della squadra. “È stato uno specialista competente e disponibile nei confronti dei pazienti, sempre attento alle loro richieste. Considerava come propria seconda casa il Presidio Ospedaliero di DoloMirano, e in particolare la sala operatoria, dove svolgeva con passione gran parte della sua attività che lo ha portato a operare migliaia di persone”, ricorda il Primario Altafini.

Anche nell’ultimo periodo, nonostante la malattia, il dottor Bonan ha continuato a partecipare attivamente alla vita del reparto, offrendo sostegno e stimolo ai colleghi e dedicandosi alla formazione dei giovani specializzandi. “La sua perdita rappresenta un vuoto incolmabile, ma l’esempio nella ricerca clinica e nella precisione professionale rimarrà come eredità per tutti”, conclude il Primario, esprimendo anche le condoglianze della Direzione dell’Azienda sanitaria.

Tumore al seno, in Veneto 5.200 nuovi casi ogni anno: cure più efficaci grazie alla medicina di precisione

In Veneto il tumore al seno resta la neoplasia più diagnosticata, con circa 5.200 nuovi casi l’anno, ma la sopravvivenza supera il 90% a cinque anni grazie a terapie sempre più personalizzate. Di questo si è discusso al convegno allo IOV di Padova dedicato al tumore metastatico e alla medicina di precisione, nell’ambito della campagna della Fondazione Aiom. Al centro, il ruolo dei test molecolari che hanno rivoluzionato la classificazione del carcinoma, permettendo percorsi terapeutici mirati e nuovi farmaci capaci di superare le resistenze dei tumori

ormonosensibili e Her2 negativi. Tra gli strumenti più innovativi emerge la biopsia liquida, esame del sangue che individua mutazioni come ESR1, utile per accedere a terapie di nuova generazione. Garantirne l’accesso, ha sottolineato la professoressa Valentina Guarneri, è una priorità regionale. Il territorio continua intanto a mobilitarsi con iniziative solidali e progetti di supporto alle pazienti

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Poliambulatorio Vespucci: di eccellenza

nella salute e nella cura del paziente

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tà ISO 9001, ottenuta già nel 2000, tra le prime in Regione Veneto. Questo riconoscimento, insieme all’Accreditamento Regionale, impone severi controlli su ogni fase del processo operativo, garantendo così l’eccellenza nelle prestazioni sanitarie offerte.

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Fe e

Nel mese delle festività si moltiplicano i piatti che accompagnano pranzi e cene con famiglia e amici: al primo posto le ricette della tradizione e i sapori più tipici

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.

Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE

Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato

Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco

Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.

SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO

Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.

Rubrica a cura di Sara Busato

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CORTINA D’AMPEZZO, BELLUNO

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