Veneto, cambio al vertice, Benazzi nuovo Commissario
IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre
l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.
A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.
Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.
23
delle Terme Euganee
Fabrizio Boron:
“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”
Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario
AL BANDO
Alle Terme si punta su investimenti e opere, a Montegrotto nuova vita per la scuola di Turri, classi al completo e nuovi servizi ad Abano
Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione
Scuola sotto pressione
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
I l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.
Arriva l’autunno, tra atmosfere accoglienti, colori caldi e ambienti da vivere in sicurezza
Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media
Focus sulla stazione Terme Euganee, teatro di recenti violenze. Gli agenti sono ora dotati di spray al peperoncino e manganello
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Vola il progetto per contrastare la povertà energetica
Già una sessantina di adesioni da parte dei privati alla Comunità energetica di Montegrotto. “Purtroppo però una buona parte dei decisori politici locali hanno concepito la creazione di una Cer solo come una mera operazione di facciata, limitandosi a finanziare ditte specializzate per crearne una locale, per poi considerare esaurito il proprio compito”, sottolinea il presidente Giorgio Tripodi. “Un approccio miope, perché la creazione delle Cer è solo un primo passo nell’ambito della transizione energetica, o a dirla con il nuovo Piano Energetico Regionale, che sarà presentato ai primi di settembre, la nuova energia per il Veneto”. La direzione è chiara: “Quella indicata dall’Europa sin dal 2018, che il Veneto sta seguendo con i numerosi bandi sulle energie rinnovabili. La genesi della Cer Montegrotto Terme1 parte nell’ottobre 2022 grazie al sostegno del sindaco Riccardo Mortandello, per concludersi tra non poche problematiche amministrative e burocratiche nel gennaio 2025 con successivo riconoscimento della personalità giuridica dalla Regione Veneto. Tre incontri pubblici tra il Direttivo e i cittadini delle Terme (Montegrotto, Abano, Montemerlo) hanno però confermato il successo dell’iniziativa: “Già una sessantina i soci pronti ad entrare, con una mission unica: tutto il Bonus generato dalla condivisione energetica sarà devoluto in solidarietà e al contrasto della povertà energetica”. L’adesione travalica i confini: “Riceviamo richieste da chi non trova realtà analoghe nel proprio territorio”. Merito di un principio rivoluzionario: “La comunità energetica elimina i campanilismi perché i confini sono definiti dalle cabine primarie di E-distribuzione, non dai limiti comunali”. Nata per Montegrotto, la Cer ora valuta di allargarsi ad altre zone. Un successo ben quantificabile: “Ieri riflettevamo su di un’iniziativa analoga di Milano che dichiara di avere circa 300 soci. Rapportato alla popolazione, il nostro impatto è stato decisamente più favorevole”. Ciò che rende unico il progetto è la sua anima: “Siamo tra le poche Cer create da soci fondatori no profit: Comune di Montegrotto, Parrocchia San Pietro e Auser di Montegrotto e tra le pochissime completamente solidali – a parole quasi tutte, in realtà quasi nessuna”.
Federico Franchin
Già
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Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.
L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.
Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.
Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.
Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.
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L’intervista.
Al centro: Pnrr, Casa di Comunità e Fondazione per il turismo e rigenerazione degli ex hotel
Barbierato: “Entro il 2026 la città cambierà volto e sarà più moderna”
“E
ntro il 2026 termineranno tutti i progetti finanziati con il Pnrr compresa la casa di comunità, e Abano sarà una città migliore. E dal punto di vista turistico saremo il primo Comune a portare in giunta la nuova Fondazione”. A dirlo è il sindaco di Abano, Federico Barbierato che, superato il giro di boa del suo secondo mandato, analizza la situazione della città termale.
Sindaco Federico Barbierato, siamo a metà mandato. Qual è il bilancio di questi anni di amministrazione?
“Il bilancio è positivo: abbiamo affrontato sfide complesse, ma siamo riusciti a mantenere saldo l’impegno per una città più vivibile, più sicura e più moderna. Il PAT, approvato con
consumo di suolo zero, ha posto le basi di un futuro urbanistico sostenibile. Abbiamo avuto il coraggio di togliere oltre 80 ettari cemento che erano in programma. Allo stesso tempo, i progetti finanziati dal Pnrr, che termineranno nel 2026, ci permettono di investire in lavori pubblici, scuole, mobilità e riqualificazione urbana”.
A proposito di urbanistica: in che modo le vostre scelte hanno inciso sul valore delle case e sul risparmio dei cittadini?
“Ad Abano la casa non perde valore, anzi cresce. È il frutto delle scelte urbanistiche che hanno fermato il consumo di suolo e migliorato la vivibilità. Qui l’abitazione resta un bene sicuro da lasciare ai figli. Difendiamo la proprietà come patrimonio della famiglia; nel frattempo auspichiamo politiche della casa efficaci e risorse dedicate da Roma per affrontare il tema casa che si sta aggravando in Italia e che richiede risposte e grandi investimenti di carattere nazionale”.
Sul piano degli interventi che porterete in consiglio comunale, ce ne segnala alcuni?
“Ho buone aspettative che alcuni hotel dismessi vengano finalmente riqualificati attraverso accordi pubblico-privati che stiamo esaminando, coerenti con la vocazione di città termale, senza speculazioni e con priorità la rigenerazione urbana di alcuni buchi neri della città. Sul tema turismo siamo convinti che la nascita della Fondazione promossa dalla Camera di Commercio darà più risorse umane e economiche per affrontare meglio la promozione del nostro territorio: a tal proposito anticipo che già questa settimana porterò in giunta la proposta di aderire alla Fondazione, che poi troverà nel consiglio comunale il suo suggello definitivo”.
Salute e qualità della vita restano il marchio distintivo della città..
“Abano è città della salute: le terme, i parchi, i servizi sanitari locali. Qui si vive più a lungo e meglio. Non è solo turismo, è benessere quotidiano per chi ci abita. Vogliamo che Abano resti la città ideale per invec-
chiare bene. Oltre 55 metri quadri di verde pubblico per ogni cittadino e circa 11.000 alberi censiti testimoniano la volontà di preservare questa caratteristica. Anche sulla mobilità lenta stiamo lavorando per ampliare la rete ciclabile”.
Lei richiama spesso i valori della comunità. Che ruolo hanno oggi?
“Chi ha costruito questa città merita riconoscenza e servizi: non lasciamo soli i nostri anziani. È il senso comunitario e valoriale che ci distingue. Ne’ ci dimentichiamo di chi viene ad Abano per costruir famiglia: col nuovo polo dell’infanzia all’ex Primo Roc azzereremo le liste di attesa per il nido”.
Sicurezza e ordine sono temi sempre sensibili per i cittadini. Che
risposta dà la sua amministrazione?
“Chi viene ad Abano sa che qui c’è ordine, regole rispettate e decoro. La Polizia locale è presente e vigile, le strade sono curate, gli spazi pubblici vivibili. Abbiamo rafforzato la collaborazione con i Carabinieri e promosso il controllo di vicinato, perché la sicurezza è anche partecipazione della comunità. Il tema del disagio giovanile che vediamo ogni giorno sulle cronache nazionali ci sta impegnando anche qui in attività di controllo e sanzione, che però devono esser accompagnate anche da un percorso attivo con i genitori”.
Non dimentichiamo la questione della sicurezza idraulica..
“Attendiamo risposta per il finanziamento del progetto di oltre 7 mi-
lioni di euro che abbiamo finanziato assieme al Consorzio di bonifica Bacchiglione nel 2019 per un bacino di laminazione che andrebbe a ridurre drasticamente il rischio idrogeologico. Il nostro lavoro e le risorse sono state messe ora attendiamo risposte concrete da Roma”.
Abano viene spesso indicata come città di prestigio. Da dove nasce questo orgoglio cittadino?
“Non siamo una città qualunque: Abano è il cuore delle terme europee. la ricerca recente di sociometrica indica in oltre 403 milioni il valore complessivo prodotto dal turismo della nostra città, la prima termale in Italia”.
Nuovo vertice in via Rismondo: si presenta il Comandante Pacioni
L’Arma dei Carabinieririnnova alcuni incarichi, tra veterani di lunga data e giovani promettenti
“Ero già stato a Padova in gita con la scuola e mi aveva colpito la bellezza della città.” Dall’ammirazione per il patrimonio storico-artistico alla gestione della sicurezza e al controllo della criminalità il passo non è affatto breve, ma il Colonnello Simone Pacioni, presentandosi ai giornalisti e ai cittadini di Padova, assicura che l’impegno per la sicurezza della provincia sarà la sua priorità.
Romano, ha una moglie e una figlia adolescente che lo hanno accompagnato in questa avventura veneta, supportandolo in tutto e per tutto, come racconta orgoglioso. Il Colonnello inizia la sua avventura nell’Arma a soli 15 anni, gli
studi alla Nunziatella, poi l’Accademia di Modena e la Scuola Ufficiali a Roma.
La sua carriera inizia proprio in Veneto, alla Scuola per Marescialli e Brigadieri di Vicenza, prima di assumere vari incarichi lungo tutto lo Stivale. Dopo il Corso di Alta Formazione a Roma, un periodo al Comando Generale, fino ad arrivare ad oggi, con la nomina a Comandante Provinciale della città del Santo.
“Intendo proseguire il lavoro iniziato dal mio predecessore: sarò aperto al dialogo, alla vicinanza verso i cittadini e alla collaborazione con le altre istituzioni” garantisce il Colonnello Pacioni.
L’incontro è anche l’occasione per introdurre tre nuovi colleghi che lo affiancheranno nel lavoro
sul territorio: dalla Sicilia arrivano due veterani dell’Arma, i Maggiori Luigi Di Puorto e Paolo Li Vecchi. Di Puorto sarà diretto collaboratore di Pacioni, mentre Li Vecchi, che ha già prestato servizio per 8 anni prima a Padova e poi in Polesine, è chiamato a dirigere la Compagnia di Abano Terme. Ultimo ma non meno importante è il Tenente Luca Capogna: appena 25enne, il talentuoso militare sarà il nuovo Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Padova.(n.c.)
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Federico Franchin
Federico Barbierato
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Oggetti e mobili ancora in buono stato come biciclette, divani, poltrone ecc. possono essere portati ai Centri del riuso, dei punti dove donare beni riutilizzabili per evitare che diventino rifiuti da smaltire. del riuso
Abano, istituti scolastici alla prova del nove fra classi al completo e servizi potenziati
’ stato un avvio a pieno regime quello che Abano Terme sta vivendo in questo inizio di anno scolastico con numeri importanti e con una rete di servizi che accompagna le famiglie dai primi mesi di vita dei bambini fino alla conclusione della scuola secondaria di primo grado. Una comunità che può contare su una ricca e varia offerta educativa, segno della centralità che la scuola riveste nel tessuto cittadino. Il percorso parte già nei primissimi anni: sono infatti attivi due asili nido comunali, “Prati Colorati” in via Prati e il nido di Monterosso, nella frazione omonima. A questi si aggiungono la scuola dell’infanzia statale “Mago Merlino” a Monterosso e tre scuole dell’infanzia paritarie parrocchiali associate FISM: San Lorenzo, Sacro Cuore e Monteortone. Seguono i cinque plessi di scuola primaria – Busonera, De Amicis, Giovanni XXIII, Manzoni e Pa-
scoli – e la scuola secondaria di primo grado “Vittorino da Feltre”, punto di riferimento per tutti gli studenti delle medie.
I dati confermano un andamento positivo: sono circa un centinaio i bambini iscritti agli asili nido comunali, un numero che va a saturare la disponibilità delle strutture. Anche le scuole dell’infanzia, statali e paritarie, registrano una sostanziale stabilità nelle iscrizioni. Segnale che i servizi educativi del territorio rispondono ai bisogni delle famiglie, offrendo non solo un luogo sicuro e accogliente per i più piccoli, ma anche un supporto prezioso nell’organizzazione quotidiana.
Particolare attenzione viene infatti riservata ai servizi complementari. Per i più piccoli c’è il prolungamento dell’orario degli asili nido fino alle 18.00, così da agevolare i genitori che lavorano. Prosegue inoltre il progetto “Crescere Insieme”,
A lezione di risparmio
La Scuola secondaria di primo grado “Vittorino da Feltre” di Abano Terme è il primo edificio pubblico non alberghiero in Veneto a essere riscaldato con le acque termali reflue, ossia quelle di scarto. L’impianto, operativo dall’ottobre dell’anno scorso, consente un abbattimento dei costi energetici del 65%. Un investimento da 150.000 euro che ha trasformato la scuola in un
rivolto ai neo-genitori con figli sotto i tre anni: un percorso gratuito articolato in tre diverse attività di relazione genitore-bambino che si sviluppano lungo tutto l’anno, con appuntamenti ospitati nella struttura comunale del Nido Prati Colorati.
Passando alla scuola primaria, al via otto nuove classi prime distribuite nei diversi plessi cittadini. Per la secondaria di primo grado saranno invece sette le prime classi pronte a
partire, con la conferma del servizio di trasporto scolastico che collega i quartieri alla sede della Vittorino da Feltre, garantendo così accessibilità e inclusione.
In tutti i plessi scolastici, inoltre, vengono attivati i servizi di pre-scuola, post-scuola e doposcuola del progetto “Scuola Idea”, frutto della collaborazione tra Comune, Cooperativa Nuova Idea e Cooperativa Bottega dei Ragazzi. A questo si aggiunge la novità di “Pran-
energetico: riscaldamento con le acque termali reflue
modello virtuoso di sostenibilità. Dal punto di vista tecnico, l’acqua termale viene captata a circa 65° gradi, raffreddata a 35 gradi tramite pompe di calore e immessa nell’impianto di riscaldamento del plesso. Una volta utilizzata, torna in circolo a circa 30 gradi per poi essere smaltita nei canali dedicati.
“Questo risultato – dichiara il sindaco Federico Barbierato –
rappresenta un esempio concreto e innovativo di come il calore delle nostre acque termali possa essere messo al servizio della comunità”. Per quanto riguarda le scuole primarie “Busonera” e “Manzoni” è stato predisposto lo studio di fattibilità per la realizzazione di due impianti di produzione di acqua calda alimentati da pompe di calore geotermiche, collegate a sonde
collocate all’esterno degli edifici. Grazie al calore naturale del sottosuolo, i due plessi potranno disporre di un sistema di riscaldamento moderno, efficiente e a basso impatto ambientale. Infine per la primaria “Giovanni XXIII”, è stata presentata alla Regione la richiesta per l’utilizzo delle acque termali primarie provenienti dalle strutture alberghiere, per riscaldare il plesso scolastico.
ziamo Insieme”, un servizio che consente agli alunni di fermarsi a scuola dopo le lezioni mattutine per condividere il pranzo con amici e compagni, trasformando il momento della mensa in un’occasione di socialità e crescita. Con strutture al completo e servizi sempre più articolati, Abano Terme si conferma una realtà dinamica e attenta al futuro delle nuove generazioni.
Nicola Stievano
“L’obiettivo - aggiunge il sindaco - è ridurre significativamente i costi di gestione e le emissioni, mettendo a frutto le risorse energetiche del territorio. Dal 2017 ad oggi abbiamo ha già investito 3,6 milioni di euro in opere per l’efficienza energetica, ottenendo una riduzione dei consumi di gas e dei costi del 55%, con una spesa passata da 325.000 euro annui a 135.000 euro”.
Incubo denatalità e classi che si svuotano
La ricetta di Montegrotto per invertire la rotta
In un periodo segnato dalla forte denatalità e dalla contrazione del numero degli studenti, Montegrotto Terme ha voluto progettare ed investire sulla qualità e attrattività non solo in termini di servizi scolastici, ma anche di un plesso che vada oltre il tradizionale concetto di edificio scolastico. La scuola primaria Don Milani di Tutti diventerà un vero e proprio centro civico, dove la comunità potrà incontrarsi e organizzare attività anche al di fuori dell’orario scolastico. La palestra e gli spazi comuni saranno accessibili in orario extrascolastico per attività sportive, culturali e ricreative, trasformando la scuola in un punto di riferimento per l’intera comunità di Montegrotto.
Sono partiti in questi giorni, infatti, i lavori per la riqualificazione e l’ampliamento della Don Milani. Un intervento da 3,5 milioni di euro che trasformerà il vecchio edificio scolastico, chiuso nel 2021 per inagibilità, in un moderno polo educativo e culturale. Quindi non solo una scuola ma un vero e proprio centro polifunzionale che potrà essere utilizzato dall’intera comunità. Il progetto, firmato dall’architetto Giuseppe Cappochin, prevede un’architettura a misura di studente, con ambienti pensati per una didattica attiva e
inclusiva.
“La nuova scuola primaria di Turri - sottolinea il sindaco Riccardo Mortandello - è un esempio di come le difficoltà a volte possono diventare opportunità. I gravi problemi strutturali emersi ci offrono l’opportunità di dare a questo territorio una scuola non solo sicura, ma in grado di creare per i ragazzi un ambiente dove ‘fare scuola’ con un insegnamento attivo, piuttosto che ‘stare a scuola’ con un tradizionale insegnamento passivo. Sarà capace di attrarre famiglie anche dai comuni limitrofi grazie alla sua posizione strategica e all’offerta formativa innovativa”.
Il nuovo edificio si svilupperà su due piani, con un ampliamento verso ovest. Al piano terra troveranno spazio l’ingresso principale, un’ampia area per attività collettive denominata “Agorà”, una palestra e uno spazio aperto al pubblico che po-
tranno essere utilizzati in modo indipendente dalle attività scolastiche, in fasce orarie diverse dalle attività didattiche. Una caratteristica innovativa sarà la gradonata con funzione integrata di scala e spazio didattico, che metterà in collegamento diretto gli studenti con il contesto naturale circostante.
“Abbiamo progettato - afferma l’assessore alla Programmazione urbanistica e transizione green Luca Fanton - una scuola completamente nuova, con un’architettura flessibile che integra gli spazi esterni con quelli interni, attenta alla salute fisica e psicologica dei bambini. Le aule avranno pareti mobili che potranno scomparire per dar vita a spazi più grandi, e anche i mobili saranno flessibili in linea con le moderne concezioni didattiche. Avremo anche degli orti didattici per l’insegnamento all’esterno”.
A Montegrotto i rappresentanti sindacali della scuola: “Affitti troppo alti per i docenti precari”
Al piano terra troveranno spazio l’ingresso principale, un’ampia area per attività collettive denominata “Agorà”, una palestra e uno spazio aperto al pubblico che potranno essere utilizzati in modo indipendente dalle attività scolastiche, in fasce orarie diverse dalle attività didattiche
Montegrotto ha ospitato la decima giornata nazionale della Cisl Scuola Padova e Rovigo dedicata ai rappresentanti sindacali (Rsu) e delegati. La segretaria generale Stefania Bellamio ha sottolineato l’importanza di valorizzare il ruolo della rappresentanza sindacale in ogni istituto. Tra i problemi più urgenti, ha ricordato la difficoltà dei docenti precari a trovare affitti a prezzi accessibili, costringendoli a rifiutare gli incarichi. Un altro tema caldo è la carenza di personale Ata, il cui organico è ancora basato su una normativa di oltre vent’anni fa, legata al numero di studenti, che continua a diminuire a causa del calo demografico. Questo si scontra con l’aumento delle funzioni amministrative de-
centrate alle segreterie scolastiche. C’è, infine, il problema degli insegnanti di sostegno, per i quali mancano le garanzie necessarie per rispettare le regole contrattuali e le graduatorie. Samuel Scavazzin, segretario generale Cisl Padova e Rovigo, ha ribadito che le condizioni dei
lavoratori possono essere migliorate solo attraverso una contrattazione efficace e il rinnovo puntuale dei contratti. Scavazzin ha evidenziato come la leva contrattuale sia essenziale per riconoscere la professionalità di insegnanti e personale, spesso trascurata. Sandra Biolo, segretaria Cisl Veneto, ha confermato la gravità del calo demografico, citando dati specifici: rispetto all’anno precedente ci sono 2.460 studenti in meno a Padova, 1 45 a Rovigo e ben 9.567 in tutto il Veneto. Biolo ha concluso definendo le Rsu come le “sentinelle” della scuola, incaricate di fare da tramite tra il sindacato e il personale e di aiutarlo a risolvere le problematiche quotidiane.
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Stefania Bellamio
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Il piano. Via Vivaldi, Mascagni, Bellini e Donizetti a senso unico
Cambia la viabilità nell’area della scuola Pascoli
V
ia ufficiale all’attuazione del nuovo piano del traffico di Abano. Il sindaco Federico Barbierato ha in questi giorni dato il via libera ad un’importante modifica alla viabilità nella zona della scuola elementare Pascoli di San Lorenzo. La modifica più significativa riguarda via Antonio Vivaldi, dove sarà istituito un senso unico di marcia. Questa decisione è stata presa per ridurre il rischio di incidenti dovuti a incroci e manovre difficoltose, agevolare la circolazione nei momenti di maggior traffico e migliorare la vivibilità di tutto il quartiere. Le altre vie interessate da questa iniziativa sono via Mascagni, via Bellini e via Donizetti, dove verranno istituiti anche in questo caso dei sensi unici di marcia. E’ certo che saranno interessate da interventi futuri nell’ambito del piano del traffico anche altre vie. La sperimentazione partirà prima dell’inizio della scuola, previsto per il prossimo 10 settembre. Il primo cittadino ha comunicato la decisione ai residenti con una lettera. “La scelta di istituire un senso unico di marcia in via Antonio Vivaldi, Mascagni, Bellini e Donizetti è stata presa dopo un’attenta valutazione delle esigenze della zona”, spiega ancora Barbierato.
avverranno già nei prossimi mesi”. Un altro grande obiettivo del piano è l’introduzione del senso unico da viale delle Terme a piazza della Repubblica in direzione Duomo-isola pedonale. “In questo caso se ne parlerà con l’anno nuovo”, dice ancora Bano. “Stiamo parlando di questa soluzione anche con Busitalia per individuare le alternative per il passaggio degli autobus. Tutto questo è stato preceduto da studi durati più di un anno a cura di un’azienda che ha monitorato i flussi di traffico. Interveniamo perciò a ragion veduta, con i dati alla mano”.
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Due nuovi boschi urbani
“L’obiettivo è di creare un ambiente più sicuro per pedoni, ciclisti e automobilisti, riducendo il rischio di incidenti e migliorando la qualità della vita dei residenti”. La Polizia locale emetterà l’ordinanza che renderà operativo il nuovo senso unico entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione. Il sindaco e l’amministrazione comunale sono convinti che “questa modifica porterà più sicurezza e tranquillità ai residenti e alle famiglie che hanno i propri figli che frequentano la Pascoli”, dicono. Le modiche alla viabilità non finiranno qui. “Interverremo con l’introduzione di sensi unici e nuovi parcheggi nei punti più critici, come ci hanno segnalato i cittadini”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Gian Pietro Bano. I prossimi interventi saranno realizzati nei quartieri San Lorenzo a ridosso del Duomo (le laterali tra via Pio X e via Diaz) e San Giuseppe, dove disciplinare la sosta nelle vie più strette e introdurremo un solo senso di marcia. Questi interventi
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gelati, deliziamo con semifreddi, granite siciliane, crepes e molto altro, rendendo ogni momento speciale.
Mille nuovi alberi in arrivo ad Abano. Due nuovi boschi urbani sono pronti a fare la loro comparsa nella città aponense, grazie ad un accordo tra l’amministrazione comunale ed Etifor, una società nata all’interno dell’Università di Padova, diventata poi una vera e propria azienda, che lavora con Enti e aziende su temi anche ambientali. I due nuovi boschi urbani saranno realizzati in due zone distinte della città: il primo in un terreno di via Cesare Battisti, nel quartiere di San Lorenzo, il secondo in un appezzamento di terra di via Guazzi, a Giarre. “In totale sarà piantumato un migliaio di alberi”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Gian Pietro Bano. “Sorgeranno due polmoni verdi fatti di essenze autoctone, che Etifor sceglierà. La cosa molto bella di questo progetto è che il Comune di Abano non tirerà fuori un euro. Etifor poserà le piante gratuitamente e quindi potremo vantarci di avere senza alcuna spesa tutti questi nuovi alberi ad Abano”. Un altro bosco urbano è stato realizzato all’intersezione tra via Primo Maggio e via Tito Livio. Ma non finisce qui: “Abbiamo già deciso di crearne un quarto. Sarà sempre in via Guazzi, dove c’era l’ex discarica. In questo caso dovremo attendere che avanzi il monitoraggio dei rifiuti presenti nel sottosuolo, che è in corso”, annota sempre l’assessore. Dovessimo proseguire con le indicazioni positive, ossia che il terreno è sano e non inquinato, potremo procedere con la posa di altri mille alberi. Insomma un maxi polmone verde che segnerà una sorta di record per il quartiere di Giarre”. Il sindaco Federico Barbierato tiene a precisare: “Si tratta di un ulteriore passo importante nella nostra strategia ambientale: più verde significa più benessere, più ossigeno, più ombra contro le ondate di calore e un contributo concreto alla lotta ai cambiamenti climatici”, le parole del primo cittadino. “Abano Terme oggi conta già oltre 53 metri quadrati di verde per abitante, con più di 11.000 alberi. Questi due boschi urbani saranno un ulteriore segno tangibile di una città che investe sul futuro e sulla qualità della vita dei suoi cittadini”. (f.f.)
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A tutti i partecipanti una fetta di deliziosa MAXITORTA preparata in diretta dai Maestri della GELATERIA VANIGLIA.*
Massimiliano Alajmo: “Cucinando, trasmettiamo una parte di noi”
E rano i primi anni 80 al ristorante Le Calandre, che allora si chiamava Aurora. Massimiliano aveva appena cinque anni e si aggirava tra le cucine, all’altezza dei pantaloni degli chef, sognando un giorno di indossarne la divisa. La madre, Rita Chimetto, avrebbe di lì a poco fatto la storia della ristorazione italiana, conquistando la prima stella nel 1992. Ed è proprio al suo fianco che Alajmo inizia la sua avventura alla scoperta di un mondo che non lascerà più. Un mondo fatto di pane, dolci appena sfornati e mani che impastano: “Ricordo la mia prima scottatura, con un ventaglio di pasta sfoglia dorato”. Crescendo, Massimiliano consolida la sua passione all’Istituto Alberghiero “Pietro d’Abano” di Abano Terme, dove si diploma nel 1990. Sono queste le radici di una vocazione profonda, che lo porterà a diventare il più giovane chef tristellato della storia. Determinante nel suo percorso è l’imprinting ma-
terno, da cui apprende il valore dell’essenzialità: “Mia madre mi ha insegnato che quello che non metti in un piatto è importante tanto quanto quello che aggiungi. È capace di creare i piatti straordinari con pochi ingredienti”. Oltre alla famiglia, tre figure lasciano il segno nel suo cammino: “Da Alfredo Chiochetti, pilastro
della cucina italiana, ho imparato l’umiltà. Michel Guérard mi ha trasmesso l’eleganza della cucina francese. Marc Veryat mi ha insegnato l’arte della sperimentazione”. Elegante e raffinato, Alajmo ha trovato nella sua cucina un significato profondo, volto a esaltare i tesori nascosti all’interno dei suoi piatti: “Il no-
stro principio guida è ascoltare la materia abbandonandosi ad essa per raccontarne la bellezza”. Un approccio che non impone, ma si fonda sul disvelarsi delle cose nella loro essenzialità:
“A parlare sono la materia e la sua personalità: noi siamo solo il mezzo attraverso cui si manifesta”. Alla base ci sono tre pilastri: leggerezza, fluidità e profondità. Tre concetti che invitano a vivere la cucina anche nella sua dimensione esistenziale: “La verità è nascosta ma la cucina, che la porta alla luce, è semplice. Nel mistero di ciò che è ben celato, che reclama semplicità e leggerezza, nasce lo stupore dell’assaggio”.
Per Alajmo, tutto si condensa nella parola In.gredienti, dal latino ingredi, “entrare”. Un invito ad ascoltare la materia, riflesso dei principi che muovono l’esistenza. Le risposte sono dentro di essa, nella sua metamorfosi continua. E se la cucina è metafora di vita, il pane diventa un
simbolo potente, “sintesi di un duro lavoro, di un’attesa e anche di un’elaborazione mentale. Nella panificazione, la materia si trasforma anche grazie al contatto con l’acqua”. Ma il pane è anche un gesto che unisce: “Si può condividere senza utensili. È qui che risiede la sua magia: non ci sono barriere tra l’uomo e la materia”. E intingendolo nell’olio si riscopre il piacere dell’istinto: “La parte grassa dell’olio trasporta le fragranze aromatiche. In quel gesto abbandoniamo le convenzioni e ci abbandoniamo al piacere”. Dall’incontro tra chi cucina e chi assaggia nasce uno spazio di condivisione profonda: “Cucinando, trasmettiamo una parte di noi. E allo stesso tempo apprendiamo, in osmosi continua con ingredienti, ospiti e sensazioni”. La cucina diventa così esercizio alla semplicità, “un viaggio alla ricerca dell’origine, dove l’autenticità rifiuta il superfluo”.
Giulia Turato
INCARICHI
Consigliere Regionale
Componente
II Commissione Ambiente Trasporti e Infrastrutture, Difesa del Suolo Lavori Pubblici.
Componente
V Commissione Sanità e Sociale
Boron 5 anni in Regione tra ascolto e presenza, tra la gente per la gente
INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA
INTERROGAZIONI CON RISPOSTA
RISOLUZIONI
DI MANDATO
Realizzazione nuova PEDIATRIA e NUOVO OSPEDALE PADOVA (PADOVA EST), Potenziamento ULSS 6 EUGANEA con investimenti su ospedale Piove di Sacco e Schiavonia (nuovo bunker radioterapia) per una centralità bassa Padovana, SOSTEGNO PERSONALE SANITARIO con incremento ed adeguamento fondi contrattuali (riequilibrio di quelli dell’Azienda Sanitaria di Padova), NUE 112 richiesta istituzione numero unico urgenze. Sostegno AEROPORTO ALLEGRI come scalo sa-
ATTI ISPETTIVI SU AMBIENTE, SANITÀ E SOCIALE, per un controllo maggiore dell’operato delle aziende sanitarie e delle istituzioni nel territorio.
ORDINE DEL GIORNO IN CONSIGLIO REGIONALE
ATTI SOTTOSCRITTI
ANIMALI:
PDL (progetto di legge) per la loro tutela e integrazione nel mondo delle terapie complementari come la pet therapy, PDL (progetto di legge): disposizione per la presenza di animali presso le sedi istituzionali, PDL (progetto di legge) ippoterapia adiuvante alle terapie per l’autismo.
Centro demenze CRIC sull’Alzheimer sostegno e potenziamento, IOV sostegno e potenziamento dell’operatività su Padova, richiesta apertura centro diagnosi genetica pre impianto PGT.
PDL (progetto di legge): incentivazione del trattamento e recupero rifiuti speciali industriali pre-
SICUREZZA STRADALE
Sostegno alla realizzazione e potenziamento di infrastrutture strategiche per il territorio e per il mondo produttivo come: SR10 (Monselice -Montagnana) e SR 308 (Padova Castelfranco), messa in sicurezza della strada Valsugana Padova Cittadella, rilancio progetto grande raccordo anulare di Padova (GRA) per decongestionare via Chiesanuova (Padova) e via della Provvidenza (Rubano) con la realizzazione del tracciato tram. Richiesta avvio lavori circonvallazione Onara-Tombolo Cittadella già autorizzata e finanziata nel 2010 .
PROMOZIONE TERRITORIO: PDL (progetto di legge) promozione bacino termale Colli Euganei come area di attrazione turistica ad indirizzo sanitario terapeutico.
messaggio
Massimiliano Alajmo
Lavori pubblici. Si sono conclusi i lavori di adeguamento della scuola primaria
La Nievo “sposa” il Montessori
S i sono conclusi i lavori di adeguamento della scuola primaria Ippolito Nievo di via Petrarca. Un intervento che si è reso necessario dopo la decisione dell’Istituto comprensivo di destinarla a plesso dedicato esclusivamente al metodo Montessori. “Tutto sarà terminato prima dell’inizio del prossimo anno scolastico – ha assicurato l’assessore con delega ai Lavori pubblici Duilio Fasolato nel corso dell’ultimo consiglio comunale – L’impegno di spesa è stato di 20mila euro per i lavori sulla struttura e di circa 18mila per le attrezzature della mensa. E’ stato necessario eliminare un muro divisorio per unire due aule e provvedere alla ritinteggiatura”. La notizia è stata accolta criticamente dai consiglieri di opposizione Elisabetta Baldi e Alberto Zorzetto che sono intervenuti in aula:
“La decisione di non attivare una prima con metodo tradizionale, trasformando la Nievo in un plesso esclusivamente Montessori, non nasce da esigenze educative o da una visione lungimirante. È stata una scelta politica, fatta per non ammettere l’errore di avere investito quasi quattro milioni di euro sulla Don Milani di Turri (oggetto di una radicale riqualificazione, ndr), nonostante l’evidente calo demografico. Si è voluto a tutti i costi far partire un prima alla Don Milani, anche a costo di trasferire la Montessori alla Nievo, im-
ponendo alle famiglie di scegliere: accettare il metodo Montessori oppure andare alla Don Milani, dove di fatto gli alunni seguono le lezioni in patronato”. “Esiste l’autonomia scolastica – è stata la replica dell’assessore alla Pubblica istruzione, Pier Luigi Sponton – Le scelte vengono fatte dalla dirigente e dal consiglio d’istituto, che sono sovrani. Noi non abbiano voce in capitolo. Sappiamo che alcune famiglie hanno deciso di mandare in propri figli ad Abano e ovviamente questo non ci fa piacere. Ma non possiamo intervenire su decisioni che spettano ad altri organismi, anche se abbiamo avuto degli incontri con la dirigenza scolastica”. In quanto alla ristrutturazione del plesso di Turri, giudicata sin dall’inizio dalle minoranze eccessivamente oneroso, Sponton ha proseguito: “Tutto il polo scolastico della frazione va
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salvaguardato, con il nido, la materna e la primaria”. Una posizione ribadita anche dall’assessore Fasolato. Sulla questione è intervenuto infine il sindaco Riccardo Mortandello. “Contestate l’impegno economico che ci siamo assunti, ma nessuno è riuscito a provare che si poteva spendere di meno – si è rivolto all’opposizione – Se dovesse interrompersi l’intero ciclo scolastico nel comprensorio di Turri, dove li mandiamo i bambini, a casa vostra? Un asilo nido comunale, a differenza di quelli privati a cui eroghiamo comunque dei contributi, consterebbe molto di più. Se non manteniamo aperta la primaria, chiudono sia il nido che la materna. Invece di tre milioni e mezzo, dovremmo investirne otto. La Don Milani resta fondamentale”, ha concluso il primo cittadino.
Federico Franchin
Donati 400 paia di scarpe nuove ai profughi
Un’importante iniziativa di solidarietà ha coinvolto la comunità di Montegrotto Terme, che attraverso l’associazione Auser ha consegnato 400 paia di scarpe nuove destinate ai profughi ospitati nei campi di Mostar, in Bosnia Erzegovina. I beneficiari sono donne e bambini provenienti da Palestina e Sud Sudan, che potranno così ricevere un aiuto concreto e indispensabile. La donazione, resa possibile grazie alla generosità di Maurizio, cittadino locale che ha voluto restare anonimo, è stata consegnata direttamente alla Croce Rossa Internazionale di Mostar dal presidente Auser Silvio Nardo e da alcuni volontari.
“Questo gesto è la prova di un cuore grande – ha commentato Nardo – e la speranza è che queste scarpe portino conforto e dignità a chi affronta difficoltà immense”. Oltre alle calzature, l’Auser ha donato anche una notevole quantità di pasta alimentare, frutto della collaborazione con il banco della solidarietà alimentare locale e i servizi sociali comunali. (r.p.)
Notiziario del Comune di Montegrotto Terme - Settembre 2025
Montegrotto NEWS
Via del santo: ecco come sarà il nuovo centro sportivo
A Montegrotto Terme un campo in erba sintetica, uno naturale e nuove tribune
Due campi completamente nuovi, tribune moderne e una progettazione razionale degli spazi: è questo il futuro del centro sportivo di via del Santo, che grazie a un investimento di 1,8 milioni di euro da parte del Comune si trasformerà in una struttura all'avanguardia.
Il progetto prevede una rotazione di 90 gradi dell'attuale disposizione dei campi, una scelta tecnica che permetterà di ottimizzare l'utilizzo degli spazi disponibili. Il campo principale sarà realizzato in erba artificiale, soluzione che metterà fine ai problemi di fango che hanno caratterizzato tanti incontri negli ultimi anni. Il secondo campo, destinato agli allenamenti, manterrà invece l'erba naturale ma sarà completamente rifatto con nuovo sottofondo, sistema di drenaggio e irrigazione.
"Gli interventi prevedono la sistemazione del campo esistente da allenamento in erba naturale, con la realizzazione di un nuovo sottofondo, un nuovo impianto di drenaggio ed irrigazione e la riqualificazione dell'impianto di illuminazione", spiega l’assessore alla Programmazione urbanistica Luca Fanton.
La nuova disposizione degli spazi consentirà inoltre di realizzare in futuro un terzo campo per l'allenamento dei pulcini, anche se di dimensioni non regolamentari, e di rivedere completamente la struttura degli spogliatoi.
Le vecchie tribune, ormai non più rispondenti ai criteri di sicurezza e funzionalità, saranno demolite e sostituite da gradinate moderne per il pubblico. Tutto l'impianto di illuminazione ve-
rrà rifatto, così come le recinzioni e i fondi dei campi.
Le ruspe potrebbero mettersi all'opera già prima di Natale: è infatti in dirittura d'arrivo la gara d'appalto gestita dalla Provincia di Padova per individuare la ditta che realizzerà i lavori. Una volta assegnati, i lavori richiederanno circa 9 mesi per essere completati, con l'obiettivo ambizioso di avere tutto pronto per l'inizio del campionato 2026/2027.
Nel frattempo i ragazzi dell'ASD Calcio Montegrotto giocheranno nel campo di via Lachina, rimesso a nuovo dopo anni di abbandono. L'Amministrazione ha infatti investito per rimetterlo in ordine con nuovi spogliatoi, illuminazione moderna e tutti gli allacciamenti necessari. Un intervento che è stato completato già durante l'estate, permettendo così alla società di non fermare mai l'attività, nemmeno durante i lavori principali.
"UN VERO CENTRO SPORTIVO": la soddisfazione dell'amministrazione
Il progetto rappresenta la risposta alle lunghe attese della società ASD Calcio Montegrotto e delle famiglie che da anni chiedevano interventi strutturali sui campi sportivi comunali.
"Il campo principale sarà in erba artificiale in modo da ovviare così ai problemi di fango che hanno reso veramente difficili tanti incontri disputati negli ultimi anni", spiega l'assessore Duilio Fasolato. "Ci sarà anche la sistemazione delle gradinate esistenti per il pubblico e il completamento ed efficientamento dell'impianto di illuminazione".
L'intervento include anche la realizzazione di un nuovo impianto automatico di irrigazione completo di pozzo di prelievo e nuove recinzioni delle aree di gioco con reti para-palloni a norma. Ma il progetto non si ferma qui: "In prospettiva sarà costruito un nuovo edificio per spogliatoi e servizi", anticipa l'assessore ai Lavori Pubblici. L'assessore allo Sport Pier Luigi Sponton non nasconde la soddisfazione: "Con questi lavori i campi di via del Santo diventeranno un vero e proprio centro sportivo. La società ASD calcio Montegrotto e i genitori hanno atteso a lungo i lavori di sistemazione dei campi ma alla fine
siamo riusciti a definire un progetto complessivo molto soddisfacente che va incontro alle necessità di una società che negli ultimi anni, grazie ad un paziente e serio lavoro di dirigenti ed allenatori, ha saputo crescere in modo significativo".
Il sindaco Riccardo Mortandello sottolinea l'importanza dell'investimento per la comunità: "Questo intervento rappresenta un investimento strategico per il nostro territorio. I giovani atleti di Montegrotto avranno finalmente a disposizione strutture moderne e sicure, all'altezza delle loro ambizioni sportive. È un segnale concreto dell'attenzione che questa amministrazione de-
dica allo sport come strumento di crescita e aggregazione sociale".
I lavori dovrebbero iniziare nei prossimi mesi, con l'obiettivo di consegnare alla cittadinanza un impianto completamente rinnovato che potrà fungere da punto di riferimento per l'attività sportiva giovanile del territorio.
Le immagini mostrano i rendering del progetto che trasformerà l'attuale impianto in un moderno centro sportivo con due campi regolamentari, nuove tribune e spazi ottimizzati per tutte le attività della società calcistica locale.
Presenti i vigili anche di sera
Il sindaco Mortandello annuncia una svolta sulla sicurezza: presidio potenziato alla stazione, dotazioni difensive per gli agenti e collaborazione interforze
La convenzione tra Montegrotto Terme e Battaglia Terme per il servizio associato di Polizia Locale non è stata rinnovata dopo la sua scadenza naturale, il 31 luglio scorso.
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La stessa convenzione quinquennale era stata sottoscritta il 31 luglio 2020, in pieno periodo pandemico. Il sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello, ha dichiarato che “la Polizia Locale si concentrerà maggiormente sul territorio di Montegrotto Terme, valutando eventualmente nel futuro altre forme di collaborazione”, le sue parole. Questa decisione arriva in un momento delicato per la città, con un aumento dei problemi legati alla sicurezza e ai furti. La zona della stazione di Montegrotto Terme è stata teatro di diverse problematiche, tra cui episodi di violenza e furti. “La Polizia locale di Montegrotto Terme svolge un ruolo fondamentale nella tutela della sicurezza della cittadinanza e degli spazi pubblici”, precisa ancora il primo cittadino, che ha deciso di impiegare in servizi serali straordinari gli agenti a presidio dell’area della stazione Terme Euganee, dove
di recente sono stati picchiati i titolari del negozio di kebab, Noor, di via Neroniana. Gli agenti sono da qualche giorno anche stati dotati di manganello e spray al peperoncino. Strumenti con i quali sarà più facile sedare risse e calmare esagitati. nuovi servizi serali della Polizia Locale si svolgono in stretta collaborazione con le altre Forze dell’Ordine. Il primo servizio, effettuato il 14 agosto in collaborazione con la Polfer, ha già dato risultati positivi con l’identificazione e il controllo dei viaggiatori in arrivo alla stazione.”La sicurezza è un gioco di squadra, dove l’Amministrazione comunale e i cittadini sono chiamati a fare la loro par-
te accanto alle forze dell’ordine affinché la comunità sia vigile e più sicura, tutti assieme possiamo e dobbiamo rendere la vita più difficile ai malintenzionati che turbano i nostri territori e la tranquillità delle nostre famiglie. In questo senso particolarmente importante e meritoria è l’azione svolta molto bene nel nostro territorio dal Controllo di Vicinato”, aggiunge il sindaco. “Le attività della Polizia Locale includono la prevenzione e repressione dei reati, come furti, borseggi, truffe, abusi edilizi e reati ambientali. I nostri agenti svolgono anche attività di controllo su mercati, urbanistica, ecologia e commercio, oltre alla gestione degli esposti. La scelta del sindaco di concentrare le risorse della Municipale esclusivamente sul territorio di Montegrotto Terme potrebbe essere una risposta ai crescenti problemi di sicurezza che la città sta affrontando”, conclude. Il sindaco Mortandello mette quindi in campo un’azione forte contro le risse e gli atti criminosi che si potrebbero verificare nei pressi del sito ferroviario sampietrino.
Federico Franchin
Nasce a Monselice la nuova Bi-Elle Auto by Campello Motors
Una nuova realtà prende forma nel panorama dell’automotive veneto: a Monselice è stata ufficialmente inaugurata Bi-Elle Auto by Campello Motors che si è presentata alla città con un affollato evento fra musica, buon cibo, intrattenimento e il reveal in anteprima del nuovo suv SWM G01Pro. La serata celebrativa si è posta come il coronamento di un processo avviato mesi fa e culminato con l’acquisizione totale di Bi-Elle Auto da parte della Campello SPA, realtà di primo piano nel territorio e fra le più importanti a livello nazionale.
“La prossimità è un fattore strategico per noi e Bi-Elle Auto è un ulteriore tassello verso il radicamento nel territorio – dichiara Alessandro Campello, Amministratore Unico di Campello SPA – che ora, con 6 sedi fra Mestre, Padova, Mirano, Vigonza e Monselice, è ancor più
forte”. “La nostra politica è offrire a tutti la giusta soluzione per la propria mobilità – aggiunge Alessandro Campello – con l’intenzione di posizionarci in modo trasversale attraverso ampia offerta (nel complesso abbiamo oltre 1.000 auto sempre in pronta consegna), formule di acquisto esclusive in grado di adattarsi a tutte le esigenze e un servizio impeccabile. Il nostro obiettivo è
chiaro: tornare ad essere il punto di riferimento per Monselice”. Campello Motors è leader nella mobilità a 360 gradi e persegue una visione ampia che si concretizza in un’offerta estremamente variegata capace di abbracciare auto, veicoli commerciali, scooter, moto e addirittura biciclette attraverso Campello Cycling. Il culmine della serata è stato il reveal della nuova SWM G01 Pro, un interessante suv super accessoriato disponibile a partire dal prezzo shock di 28.900 euro. Arrivato in Italia da poco, il marchio SWM si sta facendo strada velocemente nel mercato, perché risponde a diverse esigenze: auto spaziose (con una gamma che arriva anche a 7 posti), ideali per gli spostamenti quotidiani o per i lunghi tragitti, comode, robuste, super accessoriate, dal design accattivante e dal prezzo iper competitivo.
Padova fa i conti con l’emergenza abitativa
“Entro il 2030 serviranno 7.500 nuovi alloggi”
N e avevamo parlato su queste pagine qualche mese fa nel nostro “Dentro la notizia”, ora l’argomento torna prepotente. Padova, infatti, rischia una vera emergenza abitativa: entro il 2030 serviranno almeno 7.500 nuovi alloggi per famiglie, giovani coppie e studenti. Non è un numero astratto, ma il fabbisogno stimato da architetti, ingegneri e costruttori per far fronte a una domanda crescente che riguarda anche un’altra fascia sempre più fragile: gli anziani soli. L’allarme lanciato in questi giorni da Ordini professionali e associazioni di categoria fotografa una realtà già sotto pressione: nella nostra provincia oggi affittare o acquistare una casa è diventato proibitivo per ampie fasce di popolazione. Secondo gli ultimi dati, una famiglia padovana con meno di 18.500 euro annui spende oltre il 35% del proprio reddito per il mutuo o per l’affitto. Il 56% delle famiglie denuncia spese eccessive per il mantenimento dell’abitazione. Il risultato è che il diritto alla casa, pilastro della vita civile, si trasforma in un privilegio riservato a chi dispone di redditi medio-alti.
Gli esperti indicano più cause: una legge urbanistica ormai datata, iter burocratici lunghi e incerti, scarsa disponibilità di edilizia popolare, prezzi alimentati da speculazioni immobiliari e un patrimonio abitativo obsoleto – il 55% degli immobili residenziali di Padova è stato costruito prima del 1980. A ciò si aggiunge la crescita della popolazione universitaria e l’arrivo di lavoratori stranieri, che rendono la pressione sul mercato ancora più forte.
Il confronto con altre province venete è eloquente: a Venezia e Treviso la quota di reddito necessaria per un mutuo o un affitto resta altissima, ma a Padova i dati peggiorano rapidamente, con un indice di accessibilità abitativa che scivola sotto il 30%. Questo significa che sempre meno giovani riescono a rimanere in città dopo gli studi e sempre più famiglie si spostano verso comuni limitrofi, con conseguenze sul tessuto sociale e sull’economia locale.
competitivi; gli anziani soli finiscono per gravare di più sul sistema di welfare. La mancanza di case, in altre parole, non è un problema di settore
ma un fattore che incide sulla competitività dell’intero territorio.
Di fronte a questo scenario, le proposte non mancano. Si parla di semplificazione normativa, costruzioni in altezza, recupero e riconversione di edifici esistenti, sviluppo di modelli di co-living, fino alla creazione di un’Agenzia per l’Abitare che coordini le realtà locali e favorisca politiche integrate. È un cambio di passo che molti invocano, perché l’alternativa è una città che rischia di diventare socialmente selettiva, “soltanto per i ricchi”, come ha ammonito la presidente di Ance, Monica Grosselle.
La questione abitativa, infatti, non
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4 Ascolta su www.veneto24.it L’allarme. Gli ordini professionali invocano soluzioni
è solo un tema tecnico o di mercato: è un nodo politico e culturale. Decidere di investire in nuove case, rigenerare quartieri, offrire soluzioni accessibili agli studenti e sostenibili per gli anziani significa ridisegnare il futuro di Padova. Significa scegliere se vogliamo una città inclusiva, capace di attrarre talenti e trattenere le famiglie, o una città che allontana chi non riesce a sostenere i costi. Oggi il rischio è chiaro: senza un piano straordinario la domanda crescerà e l’offerta rimarrà insufficiente, acuendo le diseguaglianze. Servono visione e coraggio politico per cambiare rotta.
Vincenzo Gottardo
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Il nodo casa, infatti, non riguarda solo la sfera privata ma tocca direttamente lo sviluppo economico: senza alloggi accessibili, le imprese faticano ad attrarre e trattenere lavoratori qualificati; l’università rischia di perdere studenti a favore di atenei più
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via Atheste, 3 | 35042 Este (PD) spi.este@cgilpadova.it
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via Gramsci, 2 | 35028 Piove di Sacco (PD) spi.piovedisacco@cgilpadova.it
Lega Terme / Colli via Appia Monterosso, 50 | 35031 Abano Terme (PD) spi.abano@cgilpadova.it
Il credito alle imprese padovane è in caduta libera, in un anno finanziamenti giù del 7,6%
Il quadro che emerge dai dati di Confartigianato Imprese Veneto è allarmante: Padova è la provincia più colpita della regione nella contrazione del credito alle piccole imprese. In un solo anno i finanziamenti sono calati del –7,6%, mentre negli ultimi dodici anni il crollo supera addirittura il –64%. Numeri che raccontano la fragilità di un tessuto economico composto in gran parte da aziende artigiane, familiari e individuali, oggi costrette a sopravvivere con margini sempre più ridotti e senza strumenti adeguati.
La stretta creditizia colpisce soprattutto chi avrebbe più bisogno di investire: i giovani imprenditori, le realtà innovative, le imprese che puntano su sostenibilità e nuova occupazione. Padova rischia così di trasformarsi in una “gabbia del credito”: progetti che restano sulla carta, investimenti congelati, assunzioni rinviate.
In Veneto lo scenario non è molto diverso: nel 2024 lo stock totale dei prestiti alle imprese è calato di oltre 5,5 miliardi di euro (–8,1%), un dato peggiore della media nazionale. Ma Padova spicca in negativo, con il peggior saldo della regione. Le conseguenze sono evidenti: meno competitività, più vulnerabilità agli shock esterni, perdita progressiva di identità produttiva. Il rischio è che il nostro territorio, da sempre laboratorio di eccellenze artigiane, venga spinto in una stagnazione strutturale. Che fare? Servono misure immediate. Potenziare i fondi di garanzia pubblica per le microimprese, creare incentivi fiscali e finanziari per le banche che tornano a investire sul territorio, semplificare l’accesso ai fondi. E soprattutto: dare regole stabili e tempi certi, per non scoraggiare chi vuole rischiare e innovare. Le imprese padovane non chiedono assistenzialismo, ma fiducia e possibilità di lavorare. Senza credito, non c’è futuro. (v.g.)
Monica Grosselle
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Archeologia. Ricostruita a Gerusalemme la storia del capolavoro idraulico
di 2800 anni fa
La scienziata padovana Elisabetta Boaretto guida il team di studio sulla diga di Siloe
La docente di Scienze Archeologiche al prestigioso
Weizmann Institute of Science in Israele è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme
Una padovana al centro di una scoperta che ha fatto il giro del mondo. Elisabetta Boaretto, docente di Scienze Archeologiche al prestigioso Weizmann Institute of Science in Israele, è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme. Grazie a raffinate analisi al radiocarbonio, il team internazionale guidato da Elisabetta Boaretto e Johanna Regev, con il contributo dell’Autorità israeliana per le Antichità e di altri studiosi, ha stabilito che la monumentale diga della Piscina di Siloe fu costruita intorno all’800 a.C., in piena età del Ferro, in risposta a una crisi climatica segnata da siccità e piogge torrenziali.
La diga, lunga almeno 19 metri e alta 11, era parte di un sistema idrico integrato che comprendeva la sorgente fortificata del Ghihon e i canali di convogliamento. Un’opera imponente, nata dall’urgenza di garantire alla città una riserva stabile d’acqua, capace di resistere alle inondazioni improvvise e di conservare le piogge per i mesi più aridi. «Siamo riusciti a datare queste grandi costruzioni con una precisione di dieci anni, tra l’809 e il 792 a.C., associandole al regno di Ioas o di suo figlio Amazia»,
ha spiegato Boaretto ai microfoni di Radio Veneto24. «Allora Gerusalemme stava crescendo rapidamente e senza infrastrutture adeguate le acque piovane sarebbero state disperse verso il Mar Morto. La diga fu una vera mossa urbanistica, pensata per raccogliere e conservare l’acqua nei periodi più secchi».
Il contesto climatico di quel periodo, noto come “minimo solare omerico”, era segnato da siccità durature alternate a violente “bombe d’acqua”, simili a quelle che oggi colpiscono anche l’Italia. «Se non pioveva, non c’era acqua. Oggi abbiamo desalinizzazione e acquedotti, ma tremila anni fa la sopravvivenza dipendeva da opere come questa», ha sottolineato la scienziata. La sua testimonianza mette in luce come le società del passato abbiano saputo affrontare i cambiamenti climatici con soluzioni ingegnose e di straordinaria lungimiranza.
Elisabetta Boaretto vive e lavora in Israele da quasi vent’anni, ma resta profondamente legata all’Italia. «Proprio la settimana scorsa ero con i colleghi di Firenze per studiare l’architettura romana di Ashkelon e programmare nuovi scavi. Ho molte collaborazioni con le università italiane», ha raccontato nell’intervista. Una carriera internazionale che
unisce ricerca scientifica, resilienza personale e radici venete ben salde.
Il Weizmann Institute, dove insegna e conduce i suoi studi, è una realtà di fama mondiale, che ha scelto l’inglese come lingua ufficiale per attrarre scienziati da ogni parte del globo. Una scelta che ne ha fatto un polo d’eccellenza in biologia, chimica, fisica e archeologia. Nonostante le difficoltà legate al contesto in cui opera, Boaretto continua a portare avanti la sua ricerca con determinazione. «Durante la guerra con l’Iran due missili hanno colpito l’istituto, distruggendo cinque edifici e anni di studi. La prima mossa fu recuperare i campioni biologici dai freezer: un gesto corale che racconta la forza della comunità scientifica». Il suo percorso testimonia come dalla scienza possano nascere ponti tra culture e risposte a sfide globali. La diga di Siloe,
Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.
costruita 2800 anni fa per garantire acqua a una città in crescita e fronteggiare gli effetti di un clima sempre più imprevedibile, oggi torna a parlarci grazie a una scienziata padovana che con il suo lavoro ha saputo dare voce al passato per illuminare il futuro.
La scoperta in breve
La diga di Siloe a Gerusalemme
• Datazione: costruita tra l’809 e il 792 a.C. grazie a nuove analisi al radiocarbonio.
• Dimensioni: circa 19 metri di lunghezza, 11 di altezza e 10 di larghezza.
• Funzione: raccogliere e conservare l’acqua della sorgente del Ghihon e delle piogge torrenziali, evitando che andasse dispersa nel Mar Morto.
• Contesto climatico: periodo segnato da siccità durature alternate a inondazioni improvvise, durante il cosiddetto “minimo solare omerico”.
• Significato storico: parte di un sistema idrico integrato che includeva sorgente fortificata, canali e tunnel, testimoniando la capacità delle società antiche di affrontare le sfide ambientali con opere ingegneristiche d’avanguardia.
• Pubblicazione: studio internazionale guidato da Johanna Regev ed Elisabetta Boaretto del Weizmann Institute of Science, uscito sulla rivista PNAS.
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Un dettaglio dello studio pubblicato dalla rivista PNAS
La ricercatrice Elisabetta Boaretto
Un trionfo per Arianna Mazzucato, campionessa italiana di Solo Dance
Il sindaco di Abano Terme
Federico Barbierato ha accolto in Municipio, Arianna Mazzucato giovane atleta aponense che ha recentemente conquistato il titolo di Campionessa Italiana di Pattinaggio Solo Dance, Divisione D-Fisr. Durante l’incontro, il sindaco ha consegnato ad Arianna una pergamena a nome della città di Abano Terme, quale segno di riconoscimento per l’impegno, il talento e la dedizione che l’hanno portata a raggiungere un risultato sportivo di così grande prestigio. “Il successo di Arianna”, ha dichiarato il sindaco, “è motivo di orgoglio per tutta la nostra comunità. È la dimostrazione concreta di quanto passione, sacrificio e costanza possano condurre a traguardi straordinari. La sua vittoria rappresenta anche un esempio positivo per tanti giovani che, attraverso lo sport, possono trovare una strada di crescita personale e di sana
competizione”. Barbierato ha inoltre sottolineato come sia fondamentale continuare a sostenere lo sport a livello locale,
valorizzando le società, gli allenatori e le famiglie che ogni giorno accompagnano i ragazzi e le ragazze nel loro percorso.
“Investire nello sport”, ha aggiunto, “significa investire nei nostri giovani, nella loro formazione e nel futuro della comunità. È un impegno che vogliamo portare avanti con convinzione”. La Mazzucato gareggia per la società Roll Club di Padova. Nata a Padova nel 1976, è oggi una delle migliori società di Pattinaggio Artistico a rotelle italiane. Annovera campioni del mondo, europei e nazionali. Ad Abano lo sport è protagonista non solo con il pattinaggio, ma anche con la canoa. Olympia Della Giustina ha concluso al sesto posto nella finale dei Campionati Mondiali di Canoa Sprint e Paracanoa che si sono svolti nel mese di luglio all’Idroscalo di Milano. La giovane atleta italiana, residente ad Abano Terme, ha dimostrato una grande determinazione nella sua specialità, il C1 200 metri femminile, qualificandosi per la Finale A con un ottimo piazzamento nella semifinale.
Abano Calcio riparte: nuova era con direttivo rinnovato e obiettivo promozione
Abano Calcio: nuova era, nuove ambizioni. Dopo anni di incertezze e risultati deludenti, l’Abano Calcio è pronto a voltare pagina con un nuovo direttivo guidato dal presidente Carlo Curti, storico dirigente del calcio padovano. La squadra si è riunita per la prima volta il 18 agosto presso la Tenuta Monterosso di Monteortone, dove sono stati presentati i nuovi acquisti e lo staff tecnico rinnova-
to. Il Direttore Sportivo Vasile Gabriel e il Direttore Tecnico Manuel Bianzale hanno lavorato per creare una squadra solida e competitiva, con un mix di esperienza e gioventù. Il nuovo mister Stefano Garbin, reduce dalla promozione in Prima Categoria con il Pernumia, guiderà la squadra verso l’obiettivo della promozione. I vicepresidenti Claudio Garon e Daniele Biasiolo completano lo staff
dirigenziale. La società si pone l’obiettivo di riportare l’Abano Calcio ai livelli storici che gli competono, puntando alle zone altissime della classifica.
La squadra è stata costruita per essere solida e competitiva, con un mix di esperienza e gioventù.
La società conferma inoltre l’intenzione di rinforzarsi ulteriormente in vista della ripresa degli allenamenti. L’Abano Calcio ha una lunga storia alle spalle,
risalente al 1950, con momenti di gloria come la promozione in Serie D nel 1977 e nella stagione 2013-2014. La squadra milita attualmente in Seconda Categoria Veneto e giocherà le partite casalinghe presso il Campo Sportivo di Saccolongo (località Montecchia) in Viale dello Sport. Una nuova vita per una società gloriosa che è il simbolo della città di Abano e di tutto il territorio termale. (f.f.)
Nella semifinale del C1 200 metri femminile, la Della Giustina si è classificata seconda, conquistando così un posto nella Finale A. La sua prestazione ha dimostrato una notevole crescita e dedizione, confermando le aspettative sulla sua carriera sportiva. Ricordiamo che la canoista di Abano è reduce dai titoli mondiali ed europei Under 23. Classe 2004, è cresciuta nel Padova Canoa. Ha deciso di cimentarsi nella canadese, e sogna di seguire le orme di Carlo Tacchini e Gabriele Casadei. A differenza dei due ragazzi Olympia però predilige le distanze più brevi, essendo specialista dei 200, ma avendo già nelle braccia anche un buonissimo percorso sui 500. Grande festa quindi ancora a Feriole, quartiere di Abano, ai confini con Selvazzano e Teolo, dove la campionessa risiede con la sua famiglia.
Federico Franchin
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AmorBimbi si distingue perché priva di pesticidi, glifosato e residui di trattamenti chimici, con un contenuto di micotossine ridotto dell’80% rispetto al limite europeo. È il risultato di un percorso produttivo accuratamente controllato, dalla filiera corta del grano italiano alla molitura, fino al confezionamento. Ogni lotto viene analizzato e certificato per garantire la massima sicurezza igienico-sanitaria.
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Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre
Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.
L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna
decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.
L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche
la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.
A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.
Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi
Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas
Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro
Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali
Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.
I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).
Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-
lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.
Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.
Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.
A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.
Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.
Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM
- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la
politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.
“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.
Federico Testa, presidente Agsm Aim
L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità
Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica,
il centrodestra unito per il futuro del Veneto”
“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”
L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.
Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?
Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-
tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.
Non abbiamo ancora né la data
delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?
Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito
Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica
Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”
La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.
“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali
dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?
La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.
La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-
mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)
e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.
Frabrizio Boron
Facciamo
il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva
Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”
T
urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.
Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?
Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.
Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?
Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.
Lei va in bicicletta?
Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.
Qualche esempio concreto?
La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso
con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.
Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?
Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.
A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi
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che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.
Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?
Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.
Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?
Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-
trario.
Perché?
Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.
C’è spazio anche per le donne in agricoltura?
Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.
Federico Caner
Il personaggio. Eccellenza italo-americana nel mondo dei media: “Creo ponti tra Los Angeles e mondi lotani”
Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli
V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.
Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?
La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-
forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.
Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?
ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.
ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?
È una partnership bidirezionale. Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande
fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni. Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?
Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata
a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”. Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?
È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.
Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?
Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-
nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?
Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
Valentina Martelli
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modo di trovare e vivere casa
è chi si rivolge a loro perché ha già una
ma sogna uno spazio da chiamare finalmente “proprio”. Da questo incrocio di esigenze nasce
da zero ma con fondamenta solide: l’esperien-
Edilizia PER , la realtà che da anni si occupa di ristrutturazioni chiavi in mano e che oggi amplia i suoi orizzonti con un progetto ambizioso: unire in un unico percorso la ricerca dell’immobile, la sua valorizzazione e la ristrutturazione completa, fino alla consegna finale.
ed successoa Immobiliare PER: il nuovo
Michela e Filippo, i fondatori, to con attenzione le richieste dei loro clienti. Molti, dopo aver rinnovato con soddisfazione un appartamento o una villetta grazie al loro supporto, si domandavano: “Perché non ci trovate direttamente anche la casa giusta?”. Una domanda semplice, ma che ha acceso la scintilla di un cambiamento. Perché se ristrutturare significa dare nuova vita a uno spazio esistente, trovare la casa giusta è il primo passo per costruire il futuro. Da qui, la decisione di dar vita a Immobiliare PER, un progetto che parte
to seguito da un unico referente, senza passaggi complicati, senza sorprese, senza perdite di tempo. Questo approccio integrato permette di evitare ciò che spesso scoraggia chi cerca casa: decine di visite inconcludenti, immobili senza reale potenziale, preventivi che lievitano strada facendo. Con Immobiliare PER, ogni proposta è frutto di un’analisi tecnica approfondita: struttura, impianti, spazi, possibilità di trasformazione. Solo ciò che ha un futuro reale entra a far parte
dell’offerta. È questa la differenza sostanziale rispetto a una comune agenzia immobiliare: qui non si tratta solo di mediazione, ma di visione
Uno dei pilastri di questa nuova avventura sarà il sito, in fase di realizzazione. Non un semplice elenco di annunci, ma una piattaforma ricca e
corso nuovo e coerente con ciò che avevano già costruito. Oggi quell’intuizione è diventata realtà, con un progetto capace di unire la cura
Se c’è un momento che Michela ama più di tutti, è quello della progettazione. Quando i clienti entrano nello showroom di Limena e iniziano a toccare i materiali, osservare le superfici, immaginare i colori, i loro occhi cambiano espressione. La casa smette di essere un’idea astratta e diventa una realtà tangibile, pronta ad accogliere una nuova fase della vita. È in quell’istante che la professionalità si intreccia con l’emozione, perché una casa non è mai solo un insieme di stanze: è il luogo in cui si costru-
Un altro punto di forza di Immobiliare PER è il radicamento nel territorio padovano. Le aree di riferimento sono Limena, Cittadella, Abano, Selvazzano, Vigodarzere e altre località vicine. Operare in un contesto circoscritto consente di garantire sopralluoghi rapidi, contatto diretto e un cantiere seguito con continuità. È un valore che i clienti riconoscono e apprezzano, perché significa avere sempre un interlocutore presente e disponibile, capace di seguire da vi-
Dall’intuizione all’impresa
Come spesso accade, le idee nascono dalle esperienze quotidiane. Michela e Filippo ricordano ancora con un sorriso la battuta di una cliente, dopo la ristrutturazione del suo bagno: “La prossima volta mi trovate anche la casa, vero?”. Una frase detta quasi per gioco, che col tempo si è trasformata in una visione concreta. Non un salto nel vuoto, ma l’avvio di un per-
Per descrivere la loro filosofia, Michela e Filippo utilizzano una metafora semplice ma ef“Immobiliare PER è come un viaggio in treno. Sali, ti siedi e arrivi a destinazione senza . Ed è proprio questa l’idea che anima ogni progetto: off rire alle persone un percorso lineare e sicuro, dall’individuazione dell’immobile alla consegna delle chiavi, senza interruzioni né
Un nome, una direzione
Immobiliare PER è una realtà nuova, ma già solida nelle sue fondamenta. Non è solo un marchio, ma una promessa: PER ristrutturare. PER trovare casa. PER semplificare la vita a chi cerca un nuovo inizio. E sempre, con le persone giuste al fianco.
Gioco e Scuola. Figurine, animali e misteri: completa l’album e sostieni la tua scuola
Dal 15 settembre al via la nuova edizione della raccolta di figurine dedicata ai più piccoli e abbinata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene
UDespar Nord lancia Stickermania: un’avventura dai mille colori nel cuore dell’India
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boccanti di colori: torna Stickermania, la raccolta di figurine firmata Despar Nord che, per l’edizione 2025, accompagna i bambini in un emozionante viaggio alla scoperta dell’India. Un Paese ricco di meraviglie naturali, tradizioni millenarie e storie affascinanti, dove ogni tappa diventa un’occasione per parlare di amicizia, diversità e rispetto. L’iniziativa, attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia, è legata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene concretamente il mondo della scuola.
L N dal titolo “L’India dai mille colori” tornano Oskar e Bo, già protagonisti della collection 2024, che nella nuova avventura insieme alla loro amica Nilaya, fanno un viaggio emozionante attraverso l’India. Tutto ha inizio quando Bo, sentendosi diverso e fuori posto, riceve un misterioso consiglio dal nonno di Nilaya: colorare tre mandala. Da lì si apre un mondo sorprendente, fatto di indizi nascosti e messaggi segreti che conducono i protagonisti fino al maestoso Taj Mahal. Ha così inizio una straordinaria caccia ai mandala, tra paesaggi mozzafiato, animali affascinanti e antiche
tradizioni, sulle tracce del misterioso Custode dei Colori. Durante questo percorso, Bo scoprirà quanto sia prezioso essere sé stessi.
tickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 15 settembre al 19 ottobre 2025 ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine con all’interno un “Buono Scuolafacendo” che potranno scegliere di destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita, con un pacchetto di colore blu, al prezzo di euro 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta saranno inoltre organizzati in alcuni punti vendita Interspar selezionati, momenti di svago e divertimento durante i quali i bambini potranno scambiarsi le figurine e completare più velocemente la raccoln’avventura che educa e unisce, tickermania non è solo un album da completare, ma un progetto pensato per trasmettere aspetti importanti come il rispetto, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Temi fondamentali per costruire una società più solidale e consapevole, che trovano concretezza anche nel legame con Scuolafacendo, l’iniziativa di Despar a supporto delle scuole del territorio.
Stickermania Tour: gli appuntamenti
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Nel corso delle settimane di raccolta, Despar Nord organizza presso alcuni punti vendita Interspar selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine.
Di seguito il calendario per la provincia di Padova:
• 4 ottobre presso Interspar Rovigo Porta Po
• 5 ottobre presso Interspar Castelfranco Veneto
• 5 ottobre presso Interspar Bassano del Grappa
1 ottobre presso Interspar di Albignasego
1 ottobre presso Interspar di Sarmeola di Rubano
Per maggiori informazioni scansiona il QR Code o visita il sito www.stickermania.despar.it
Scuolafacendo torna in classe: sostegno concreto all’istruzione e spazio alla creatività con il contest
“Gli Eroi del Buon Cibo”
Dal 15/9 al 19/10 ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Despar Nord si ricevono buoni scuola da destinare agli istituti: oltre 60 premi didattici e un contest creativo sul cibo sano
Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 11.400 premi donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.
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Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.
Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-
to in collaborazione con Le Buone Abitudini, il progetto educativo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata. Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.
Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.
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Con il progetto “Primi passi tra i bambini e la biosfera” rinnovati gli spazi del micronido comunale: natura, inclusione e nuove tecnologie al centro di un modello educativo che rafforza la comunità
Un nido immerso nella natura, pensa-
li Euganei. È il cuore del progetto passi tra i bambini e la biosfera” rinnovando e ampliando gli spazi educativi del micronido comunale di Galzignano Terme. Un’iniziativa che porta la firma di Fondazione Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, capace di trasformare un’idea in realtà concreta grazie a un sostegno economico e a una visione lungimirante: investire sulla qualità dei servizi per l’infanzia come leva di sviluppo sociale e comunitario. Il sindaco Riccardo Masin racconta come il progetto sia nato dall’esigenza di rispondere alla crescita della popolazione più
giovane: vani coppie hanno scelto di vivere a Galzignano. Per loro era fondamentale offrire un servizio educativo all’altezza, capace di accompagnare i bambini dai tre mesi ai sei Oggi il micronido ospita 30 piccoli, ma la domanda supera i posti disponibili: segno che la struttura è diventata un punto di riferimento per le famiglie. Il valore aggiunto sta nell’approccio: non un semplice ampliamento degli spazi, ma un’idea educativa innovativa e inclusiva, che unisce natura, tecnologia e formazione degli educatori. L’obiettivo è stimolare lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei
bambini, facendoli crescere a contatto con l’ambiente circostante. Anche chi non può muoversi liberamente per l’età molto precoce, infatti, viene coinvolto grazie a strumenti multisensoriali in grado di riprodurre suoni, immagini e stimoli naturali. Così il legame con i Colli Euganei diventa parte integrante della crescita. Accanto agli spazi interni rinnovati, è stato realizzato un giardino attrezzato: un’area verde sicura, capace di unire gioco e scoperta, con particolare attenzione agli stimoli sonori e visivi del territorio. Parallelamente, si è investito nella formazione del personale: sei educatori, insieme a
ausiliario è stato coinvolto, a conferma di una visione che mette al centro la qualità complessiva del servizio. Il sostegno della Fondazione Cariparo è stato decisivo. Con un contributo di 30 mila euro, a cui si sono aggiunti 7.500 euro da parte del Comune, è stato possibile concretizzare un intervento che non si limita a ristrutturare ma innova. Per una realtà come Galzignano non si tratta solo di un progetto educativo: è una scelta strategica che rafforza l’attrattività del territorio e la coesione sociale. «Fondazione Cariparo dimostra una sensibilità particolare verso
le piccole comunità – sottolinea il sindaco Negli ultimi anni ci ha sostenuto in iniziative culturali, naturalistiche e sociali, contribuendo a rendere più forte la nostra comunità».
È qui che il concetto di “scintilla” diventa realtà: contributi capaci di generare effetti concreti e duraturi. Una scintilla che accende non solo le strutture, ma anche il senso di appartenenza, creando servizi che migliorano la vita delle famiglie e pongono le basi per un futuro più inclusivo. Il progetto di Galzignano è solo un esempio di come Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo interpreti il proprio ruolo: essere vicina ai territori, dare fiducia alle amministrazioni locali, sostenere chi sceglie di investire nel capitale umano e nelle nuove generazioni. Con gesti che possono talvolta sembrare piccoli, ma che producono grandi trasformazioni.
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Teatro Verdi STAGIONE 25/26
Andrea Pennacchi, Paola Minaccioni, Filippo Dini
Autunno in casa: colori caldi e atmosfere accoglienti per la nuova stagione
Con l’arrivo dell’autunno la casa cambia pelle: gli spazi tornano a raccoglierci, i colori si scaldano, i materiali puntano su comfort e naturalezza. Dopo mesi di vita all’aperto cresce la voglia di ambienti avvolgenti, da vivere con lentezza. Le tendenze del 2025 confermano il ritorno ai toni della terra – mattone, terracotta, sabbia, senape – e al verde bosco, in dialogo con beige e grigi caldi. La palette crea uno sfondo rassicurante su cui inserire accenti più intensi, come il blu notte o il bordeaux, per dare profondità a salotti e zone pranzo. I tessuti diventano protagonisti. Plaid in lana, coperte in cashmere rigenerato, cuscini in velluto e bouclé aggiungono volume e comfort tattile, mentre tende in lino pesante filtrano la luce senza chiudere gli spazi. Cresce la scelta responsabile: legni certificati, vernici a bassa emissione, rivestimenti riciclati o di origine vegetale raccontano un progetto d’interni attento all’ambiente e alla salute domestica.
L’illuminazione è la leva più efficace per cambiare atmosfera. Le giornate più corte richiedono luci calde e diffuse: lampade da tavolo e piantane con dimmer regolabile consentono di modulare l’intensità in base ai momenti – lavoro, relax, lettura – evitando zone d’ombra. Molto di tendenza le strisce LED nascoste su boiserie e retro mensole, che disegnano la stanza senza abbagliare. Funzionalità e accoglienza si incontrano nei mobili multifunzionali: tavoli estensibili per cene improvvisate, divani modulari che si riconfigurano, pouf-contenitore e scrivanie a scomparsa per chi lavora da casa. L’obiettivo è uno: ottenere flessibilità senza rinunciare al carattere. L’autunno è anche il momento per riorganizzare: svuotare, selezionare, riallestire wall system e librerie con oggetti significativi e pochi pezzi d’autore.
La natura resta protagonista. Piante robuste come ficus, monstera, felci e sansevieria portano verde e qualità dell’aria nelle stanze; nei balconi bastano lan-
terne, candele e plaid tecnici per vivere l’outdoor anche con qualche grado in meno. Un tappeto flatweave in fibra resistente protegge i pavimenti esterni e scalda visivamente l’insieme.
Infine, il fascino del second hand design: recuperare un tavolo vintage, rinfrescare una credenza con una vernice opaca o cambiare le maniglie di una cassettiera regala carattere e sostenibilità, con budget contenuti. Un mix di nuovo e riuso, classico e contemporaneo, che rende unico ogni interno.
Autunno significa rallentare e prendersi cura degli spazi. Con pochi interventi mirati – luce, tessili, ordine, verde – la casa diventa un rifugio su misura, pronto ad accogliere relazioni, lavoro e tempo per sé. In camera da letto, copripiumini in percalle e coperte stratificate danno comfort senza pesare; in cucina, note in ottone scaldano neutri. Una candela al legno di cedro firma l’ambiente con un profumo caldo.
POMPE
Domotica. Dalla porta d’ingresso ai sensori, la casa diventa più sicura e facile da gestire
Sicurezza smart: videocitofoni, serrature e allarmi intelligenti rendono la casa più sicura e autonoma
La casa sicura è oggi più smart: allarmi wireless, videocitofoni intelligenti e serrature digitali si integrano con la domotica e si gestiscono dallo smartphone. Sicurezza accessibile e sempre connessa
La sicurezza in casa non è più un lusso ma una necessità quotidiana. Oggi i sistemi di allarme sono più accessibili, semplici da installare e profondamente integrati con la domotica: si controllano da smartphone, inviano notifiche e dialogano con luci, serrature e videocamere.
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Il punto di partenza è spesso il videocitofono intelligente, che permette di vedere chi suona, interagire da remoto e registrare i passaggi sospetti. A questo si affiancano telecamere interne ed esterne con visione notturna e rilevazione del movimento; i modelli più evoluti distinguono persone, animali e veicoli, riducendo i falsi allarmi. Per chi vive in condominio, mini-cam a batteria e campanelli video sono soluzioni non invasive e facili da spostare.
I kit antifurto wireless combinano sensori magnetici su porte e finestre, sensori volumetrici, sirene interne ed esterne e una centrale con SIM o connessione Internet. L’installazione è spesso alla portata di un tecnico abilitato in poche ore, senza tracce nei muri. La presenza di batteria tampone e canale cellulare garantisce continuità anche in caso di blackout o di rete assente.
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Le serrature smart consentono l’accesso con codice, app o impronta, creano chiavi virtuali temporanee per ospiti e notificano ogni apertura. L’integrazione con l’illuminazione permette scenari automatici: le luci perimetrali che si accendono al passaggio, o in caso di allarme, agiscono da deterrente. Anche i sensori di perdite d’acqua, fumo e monossido si collegano alla stessa piattaforma e proteggono la casa dai rischi non intenzionali.
Un consiglio pratico: prima dell’acquisto, valutare copertura Wi-Fi, autonomia delle batterie e qualità delle app. È utile scegliere dispositivi certificati, aggiornabili nel tempo e compatibili con i principali ecosistemi domestici. Infine, non dimenticare le buone abitudini: porte e finestre chiuse, vicinato informato, niente foto delle vacanze in tempo reale. Per privacy e conformità, preferire salvataggi su cloud europei o registrazione locale su NAS; attivare l’autenticazione a due fattori e aggiornare il firmware. Utile anche segnalare l’area video e usare luci crepuscolari: spesso bastano a scoraggiare. Verifica periodica.
Piccoli gesti, grande sicurezza: come proteggere casa senza spendere troppo
Non solo impianti: a volte sono le buone abitudini quotidiane a rendere la casa più sicura
Proteggere la propria abitazione non significa per forza investire subito in impianti sofisticati. Spesso bastano abitudini semplici e costanti. La prima regola è chiudere bene porte e finestre, anche per assenze brevi, evitando di lasciare chiavi di scorta in luoghi prevedibili. Un buon rapporto di vicinato aiuta: concordare il ritiro della posta e un giro di luci nelle serate di assenza riduce i segnali di casa vuota.
Utili ed economici i timer per le lampade: programmare accensioni a orari diversi simula la presenza. All’esterno, una luce crepuscolare o con sensore di movimento illumina ingressi e camminamenti, scoraggiando gli avvicinamenti. Anche videocitofoni e campanelli intelligenti dal costo contenuto possono notificare in tempo reale passaggi sospetti. Un’attenzione speciale va ai social: meglio condividere le foto delle vacanze a posteriori, senza indicare periodi di assenza. Dentro casa, non lasciare in vista scatole di prodotti costosi, documenti o dispositivi di valore; etichettare con discrezione i pacchi da smaltire evita di rivelare nuovi acquisti. Infine, ordine e manutenzione: serrature lubrificate, infissi in buono stato e allarmi della porta basculante del garage
funzionanti fanno la differenza. Con pochi gesti mirati – luci, orari, discrezione – la sicurezza quotidiana cresce senza gravare sul budget. Password Wi-Fi e router aggiornati restano essenziali per tutti.
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Venerdì 26 Settembre
18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.
19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.
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20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona
Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
18:30 DJ set a bordo piscina.
Sanità veneta, cambio al vertice dello IOV: Bonavina
saluta, Benazzi nuovo Commissario
Cambio ai vertici dello IOV, l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS. Dal 1° settembre Francesco Benazzi, attuale direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, assumerà l’incarico di Commissario dell’istituto, succedendo a Maria Giuseppina Bonavina, in uscita per pensionamento. L’annuncio arriva direttamente dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha firmato oggi il decreto di nomina. Una decisione all’insegna della continuità e dell’esperienza. “È una staffetta tra due punte di diamante della sanità veneta”, ha sottolineato Zaia, ringraziando pubblicamente Bonavina per una carriera iniziata nel 1987 e sviluppatasi tra incarichi dirigenziali di primo piano in diverse aziende sanitarie del Veneto, compreso lo stesso IOV. “Con lei – ha aggiunto il Governatore – abbiamo avuto una guida autorevole, capace di affrontare sfide complesse con
lucidità, fermezza e visione”.
L’incarico affidato a Benazzi sarà svolto a titolo gratuito e si inserisce in un percorso già avviato: il manager trevigiano segue infatti da tempo la sede IOV di Castelfranco Veneto, operando in sinergia con l’istituto oncologico. “Non è solo un profilo tecnico di altissimo livello – ha sottolineato ancora Zaia – ma anche la persona giusta per garantire una visione complessiva e integrata dell’istituto. Lo ringrazio per la disponibilità e gli auguro buon lavoro”.
Apprezzamento per entrambi i manager è stato espresso anche dall’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin: “Un sincero grazie alla dottoressa Bonavina per l’impegno straordinario, e i migliori auguri a Benazzi per questo nuovo importante incarico”.
Redazione Salute
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L’ospedale di Padova pioniere della lotta all’epilessia
L’operazione è stata guidata dal professor Andrea Landi, insieme alle dottoresse Valentina Baro e Giulia Furlanis, mentre il paziente era seguito dal dottor Filippo Dainese. L’intervento è stato coordinato dalla squadra di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale diretta dal professor Luca Denaro. Il trattamento ha previsto l’impianto di uno stimolatore speciale, posizionato sotto la pelle e fissato al cranio, che invia piccoli impulsi elettrici al cervello per ridurre le crisi epilettiche. L’intervento è rapido, poco invasivo e richiede una degenza di appena due giorni. Già nelle settimane successive si può notare una diminuzione delle crisi di oltre la metà.
Il sistema utilizzato, chiamato EASEE, era già usato in Germania, Austria e Svizzera. Ora Padova è il primo centro italiano a sperimentarlo, rafforzando il ruolo della città come punto di riferimento per la ricerca medica e per la cura di malattie complesse.
Elisa Cavinato, consigliere regionale della Lega – Liga Veneta, ha commentato: “Un intervento eccezionale che restituisce speranza ai pazienti e mette Padova ancora una volta all’avanguardia della medicina. Orgoglio veneto: la competenza e la professionalità dei nostri chirurghi hanno fatto la differenza”.
Innovazione.
IRP Città della Speranza ottiene microscopio confocale “Spinning Disc” per HCI
A Padova il microscopio che rivoluziona la diagnostica oncologica pediatrica: una tecnologia unica in Italia
Un passo avanti fondamentale per la ricerca pediatrica in Veneto e in Italia: l’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP) Città della Speranza di Padova ha inaugurato oggi il nuovo microscopio confocale “Spinning Disc” per High Content Imaging, unico nel suo genere nel Paese destinato alla diagnostica avanzata.
Lo strumento, costato circa 300mila euro, è stato reso possibile grazie a una generosa donazione della Lions International Foundation, al contributo di BVR Banca Veneto Centrale e ad altre offerte della comunità a sostegno di Città della Speranza. Già operativo, il microscopio permette di analizzare un numero elevatissimo di campioni e di estrarre informazioni biologiche fondamentali grazie all’ausilio di software basati su intelligenza artificiale.
«Questo strumento rappresenta un salto di qualità nella diagnostica oncologica pediatrica – ha sottolineato l’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, presente all’inaugurazione – e conferma il ruolo dell’IRP come centro di eccellenza nazionale e internazionale, migliorando la cura dei piccoli pazienti grazie alla personalizzazione delle terapie.»
Il microscopio consente inoltre di rafforzare la collaborazione con i 49 ospe-
dali pediatrici italiani aderenti all’AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica), ricevendo campioni per diagnosticare, caratterizzare e personalizzare le terapie delle malattie oncoematologiche. Per il Direttore Scientifico dell’IRP, Prof. Eugenio Baraldi, «questa tecnologia di ultima generazione è fondamentale per implementare la medicina personalizzata, garantendo diagnosi precoci e l’utilizzo mirato delle terapie». Sulla stes-
sa linea il Presidente dell’IRP, Franco Masello, che ha auspicato la continuità del sostegno della Regione Veneto per il prossimo grande progetto della Seconda Torre della Ricerca.
I rappresentanti dei donatori, tra cui il Past Governatore Lions Enrico Barbato e il Vicepresidente vicario di BVR Flavio Stecca, hanno espresso entusiasmo per il contributo alla ricerca scientifica e per il sostegno concreto alle famiglie dei piccoli pazienti.
Ospedali più sicuri, il Veneto approva la mozione per proteggere il personale sanitario
Un passo avanti concreto per tutelare chi lavora ogni giorno in corsia, spesso sotto pressione e, sempre più spesso, a rischio aggressioni. È stata approvata in Consiglio regionale del Veneto una mozione a tutela della sicurezza del personale sanitario all’interno degli ospedali, in particolare nei Pronto Soccorso, dove il fenomeno della violenza contro medici, infermieri e operatori è purtroppo in aumento.
A presentarla è stato Enoch Soranzo, vicepresidente del Consiglio Regionale, insieme ai colleghi Pavanetto, Casali, Formaggio e Razzolini. “Chi cura non deve avere paura. È inaccettabile che chi si dedica agli altri rischi la propria incolumità”, ha dichiarato Soranzo, sottolineando l’importanza di un segnale forte da parte delle istituzioni. La mozione impegna la Giunta regionale a:
• Effettuare una mappatura degli ospedali per identificare le strutture prive di adeguate misure di sicurezza;
• Definire un protocollo operativo con le Forze dell’Ordine, per garantire una presenza visibile nei reparti più sensibili;
• Promuovere percorsi formativi congiunti, sia per il personale sanitario (nella gestione di situazioni critiche), sia per le forze dell’ordine (con corsi di primo soccorso). “Oltre alle leggi più dure già approvate a livello nazionale,” ha aggiunto Soranzo, “serve un lavoro capillare di prevenzione e collaborazione. La presenza delle forze dell’ordine può essere un deterrente immediato, ma serve anche dotare il personale di strumenti per affrontare situazioni di tensione senza lasciarli soli”. L’obiettivo della mozione è chiaro: restituire serenità a chi lavora negli ospedali e, allo stesso tempo, rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario. “Non possiamo più permettere che chi salva vite rischi la propria per colpa di atti di violenza.
Difendere chi ci cura non è solo una priorità politica, è una questione di civiltà”, ha concluso il vicepresidente.
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