laPiazza della Riviera_Agosto25

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Assistenza sanitaria: attivo il 116 117, nuovo punto di riferimento

della Riviera del Brenta

Marco Dolfin:

“Nessun vento

elettorale può scalfire

l’identità della Lega”

Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra

Quanto manca alle elezioni regionali? Non si sa. O meglio: le elezioni regionali si dovranno tenere entro il prossimo 23 novembre e da li non si scappa. Però la data precisa, che deve essere indicata dall’attuale amministrazione regionale, non si conosce.

Del resto ogni giorno l’agenda politica regionale è scandita dalle divisioni nel centrodestra. Il “dopo Zaia” evidentemente non è un passaggio per nulla natura e la difficoltà a indicare il prossimo candidato presidente appare chiara. Non è solo una questione di numeri, o meglio di proporzioni elettorali tra le forze politiche che compongono la coalizione: sembra esserci un problema di standing. Dopo un presidente così presente, mediatico e amato, infatti, non sembra esserci, in “casa” di nessuno una figura in grado di raccogliere il testimone con la stessa forza. Da qui le difficoltà a individuare il candidato successore.

Il segretario regionale della Lega, Alberto Stefani, quello di Fdi, Luca De Carlo, il senatore meloniano Raffaele Speranzon, l’assessore regionale leghista, Roberto Marcato sono certamente tutte figure importanti e stimate, ma evidentemente nessuna di loro rappresenta “l’asso pigliatutto” ovvero quella figura che, in una fase di difficoltà a decidere, metta tutti d’accordo.

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Verso il voto in Veneto scende in campo l’Udc, De Poli: “I cittadini al centro della politica”

Meno nati? Carenze di manodopera in tutti i settori in Riviera. Servono immigrati qualificati ed evitare la fuga all’estero dei giovani. Il crollo della natalità a Mira mette a rischio le scuole

Matteo Ribon e il mondo artigiano: “Se non comunichi oggi non esisti”

Dal prossimo settembre, i banchi lasciano Riviera San Pietro per migliorare viabilità e parcheggi. Sindaco e assessora: “Un passo avanti per la città e per gli ambulanti”

MANILDO LANCIA LA SFIDA PER IL VENETO: “CREARE FUTURO, ALTERNATIVA

Il centrosinistra compatto apre la lunga campagna elettorale, “Serve una Regione che non lasci indietro nessuno”

CDalle culle vuote il monito per il futuro

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

’è una curva che scende in silenzio, lontano dai clamori della cronaca quotidiana, ma che racconta meglio di qualunque altra cifra il destino della nostra società: quella delle nascite. I dati diffusi da Istat e Regione Veneto parlano chiaro. Nel 2024, nella nostra regione, sono venuti alla luce appena 29.918 bambini, il minimo storico degli ultimi decenni, mentre i decessi sono stati oltre 50 mila.

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Quattro pontili lungo il Naviglio saranno messi a nuovo

Ipontili pubblici sul Naviglio del Brenta saranno messi a nuovo grazie ad una serie di interventi da parte della società regionale di Infrastrutture Venete. La progettazione e la realizzazione dei lavori sono resi possibili da un contributo di 180mila euro di fondi regionali. I pontili interessati dai lavori si trovano nei Comuni di Dolo, Stra, Fiesso d’Artico, tutti lungo il Naviglio Brenta. Nel dettaglio gli interventi interessano: nel Comune di Stra il pontile in legno di fronte a Villa Foscarini Rossi lungo la Sr11, nel Comune di Fiesso d’Artico, due pontili in legno dietro il Municipio, adiacenti a Piazza Guglielmo Marconi. Nel Comune di Dolo il pontile in legno a monte della conca di navigazione, in prossimità di via Fondamenta. Nelle scorse settimane Infrastrutture Venete S.r.l. ha consegnato all’impresa che si è aggiudicata l’appalto dei lavori lo scorso luglio, gli interventi di demolizione e rifacimento degli attracchi delle imbarcazioni che solcano le acque del canale da Malcontenta a Stra. Infrastrutture Venete S.r.l. gestisce le infrastrutture di navigazione interna, rientranti anche nel Sistema idroviario Padano Veneto, la linea ferroviaria Adria-Mestre, garantendone fruibilità, in piena sicurezza, ed efficienza, nonché i contratti di servizio di trasporto pubblico locale ferroviario regionale. Sia per la navigazione interna che per il trasporto ferroviario, la società realizza investimenti per il potenziamento.

“Questi interventi - commenta Alessandra Grosso direttore generale di di Infrastrutture Venete Srl - rappresentano un passo concreto verso la valorizzazione della rete fluviale regionale, con un’attenzione particolare alla sicurezza e alla promozione della navigazione lungo il Brenta, una delle vie d’acqua più suggestive del Veneto. Consapevoli dell’importanza del periodo interessato dai lavori, abbiamo previsto un cadenzamento progressivo degli interventi, comprensivi delle verifiche statiche, tale da consentire la restituzione di tutti i pontili all’utenza entro la prima decade di settembre”.

Alessandro Abbadir

Dalle culle vuote il monito per il futuro

Stievano >direttore@givemotions.it<

Rispetto al 2023 siamo scesi sotto la quota dei 30 mila nati in un calo che ormai prosegue da anni. Siamo a meno 1.300 nati nel 2023 e meno 500 nel 2024, che si traduce in un crollo del 35% se guardiamo al 2010. E se prendiamo in considerazione il saldo naturale – oltre 50 mila decessi contro meno di 30mila nascite – la realtà si fa impietosa: il Veneto sta morendo più in fretta di quanto riesca a rigenerarsi.

Siamo abituati a pensare alla natalità come a una statistica secondaria, un indicatore da relegare nelle ultime pagine dei rapporti demografici. Ma non è così. Questa non è una semplice flessione, non è un ciclo passeggero. È una crisi profonda, strutturale, che ci interroga come comunità e che dovrebbe scuotere le fondamenta delle nostre agende politiche e culturali.

Le cause? Numerose e intrecciate: meno donne in età fertile (–17% in poco più di dieci anni), meno figli per donna (da 1,50 a 1,21), età media della prima maternità salita a quasi 32 anni. E poi la precarietà del lavoro, la fragilità dei legami affettivi, l’assenza di servizi per l’infanzia e un crescente senso di insicurezza economica. I figli non sono più un diritto spontaneo, ma un lusso da calcolare con il bilancino. Eppure, se guardiamo con attenzione, questa crisi demografica è anche una crisi di fiducia. Di fiducia nel futuro, nelle istituzioni, nella possibilità di costruire un progetto di vita che duri più di una stagione. Si rimanda il momento della genitorialità nella speranza che “arrivino tempi migliori”, che spesso non arrivano mai oppure arrivano ormai fuori tempo massimo. Così, i margini biologici si restringono, aumentano i ricorsi alla procreazione assistita, si riduce la possibilità di avere più di un figlio. Il tempo delle famiglie si contrae ed è già un miracolo se di figli ne arriva un solo. In questa fotografia, le province del Veneto non fanno eccezione, anzi guidano il declino. Eppure si tratta di territori che offrono buoni standard di vita, servizi diffusi, qualità ambientale, occasioni di lavoro. È segno che il nodo non è solo economico, ma anche culturale. Occorre rimettere al centro la natalità non come un dovere, ma come possibilità concreta e desiderabile. Servono politiche coraggiose, investimenti strutturali, incentivi reali per chi decide di mettere al mondo un figlio. Servono sostegni concreti, e non semplici bonus a spot, alle famiglie, alle giovani coppie, affinché la scelta di crescere dei figli non venga rimandata a tempo indeterminato. Oggi più che mai, il Veneto ha bisogno di futuro. E il futuro, in ogni civiltà, passa sempre da una culla.

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Territorio. L’annuncio dell’assessore Oriana Gerardi nelle scorse settimane

Il mercato rionale di Oriago si sposta nell’area della farmacia comunale

V

ia libera nelle scorse settimane della giunta comunale di Mira allo spostamento in via sperimentale del mercato del martedì ad Oriago che si trova nell’area di Piazza Mercato. Non occuperà più la strada e parte della piazza, ma l’area del parcheggio di fronte agli studi medici e a una delle farmacie comunali. Lo hanno comunicato il sindaco Marco Dori e l’assessora Oriana Gerardi durante

ra Gerardi -. In via preventiva sono stati coinvolti tutti gli operatori del mercato e le associazioni di categoria che li rappresentano ed hanno manifestato la massima disponibilità. Lo spostamento dei banchi (circa una quarantina) avverrà anche con l’occupazione dell’area antistante l’attuale sede della farmacia comunale”. “Questo spostamento - sottolinea l’assessora Gerardi - si rende

il consiglio comunale di fine luglio. Il via alla sperimentazione avverrà a settembre. “Una misura che aiuterà la viabilità di Oriago, ma anche lo stesso mercato” - dice il sindaco Dori. A spiegare nel dettaglio l’operazione però è stata nel parlamentino cittadino l’assessora al commercio Oriana Gerardi. “Sposteremo il mercato per i primi giorni di settembre 2025 in prossimità dell’apertura delle scuole” - dichiara l’assesso-

possibile grazie alla generosa concessione dell’area da parte dei proprietari del terreno: si parla infatti dell’area antistante la farmacia comunale sulla quale verranno collocati i posti di vendita degli ambulanti ora lungo Riviera San Pietro. Lo scopo è quello di consentire il transito delle auto in Riviera San Pietro anche durante il giorno di mercato, ma anche di ampliare la dotazione dei posti a parcheggio lungo la strada,

utili ai fruitori del mercato”. Il tema era stato oggetto di un dibattito in consiglio comunale in virtù di una mozione presentata sul tema dal capogruppo di Coraggio Italia, Paolo Lucarda. E proprio Lucarda interviene. “Accolgo con entusiasmo”dice Lucarda - “lo spostamento del mercato di Oriago in quanto il problema era stato sollevato più volte dal nostro gruppo.

Ho presentato diverse interpellanze e mozioni che alla fine il consiglio aveva condiviso”. Lucarda fa poi altre considerazioni. “Questa decisione a mio avviso - conclude - oltre ad aprire al martedì il transito dei veicoli, dà anche la possibilità ai cittadini di recarsi al mercato parcheggiando in piazza sotto l’alberatura fronte Naviglio. Mi auguro possa dare più vitalità a

questo storico mercato che negli ultimi anni (causa anche la nascita di nuovi supermercati) andava sempre più scemando”. Insomma una decisione molto attesa che da un lato va incontro alle esigenze della viabilità dall’altro punta a rilanciare un punto di riferimento storico per il commercio mirese.

Lavori pubblici, raffica di cantieri in vista

Lavori pubblici a Mira: a fare il punto è l’assessore comunale Stefano Lorenzin. ”Nel corso della prima parte di quest’anno - spiega - sono avviate le procedure per l’aggiudicazione di alcuni dei lavori relativi agli incarichi di progettazione affidati nel corso del semestre 2024 ovvero: il ricavo di nuovi spazi interni per l’attuazione dell’adeguamento normativo dell’immobile denominato “Officina comunale“ che si trova in via D’Acquapendente e del quale l’appalto è stato aggiudicato. C’è stato poi l’adeguamento dell’impianto elettrico dell’immobile destinato allo spazio delle associazioni (appalto aggiudicato); l’ampliamento dell’immobile in via Capitello Albrizzi che è stato assegnato all’associazione socio ricreativo culturale “Andrea Palladio”, in cui la trattativa è ancora in corso. Sono stati poi dati incarichi professionali per la redazione del progetto esecutivo relativo agli interventi

di manutenzione straordinaria per il rifacimento dell’impianto termico della primaria Giacomo Leopardi di Mira Porte. Il progetto è stato approvato. È stata avviata la richiesta di mutuo per procedere con l’aggiudicazione dei lavori per 180.000 mila euro“. Sono previste inoltre: la manutenzione straordinaria di un appartamento di via

Sabbiona, la messa in sicurezza del cornicione di villa Levi Morenos, l’installazione schermature solari in varie scuole. Il potenziamento del contatore per eventi al parco villa dei Leoni, un nuovo appalto triennale 2025-2027 per servizi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. (a.a)

Alessandro Abbadir

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Emergenza natalità. L’analisi dei dati del sindaco di Dolo Gianluigi Naletto

“Meno nati? Carenze di manodopera nel commercio, artigianato e servizi”

“L a demografia è oggi il fattore che maggiormente condiziona il nostro paese, sia sul versante anagrafico, sia su quello economico. Invecchiamento della popolazione e bassa natalità incidono, oramai da diversi decenni, sulla crescita locale e nazionale. Entro il 2043, quasi il 40% delle famiglie sarà composto da una sola persona”. A dirlo è il sindaco di

Dolo Gianluigi Naletto fa anche altre riflessioni. “Con un tasso di fecondità di appena 1,18 figli per donna - sottolinea in Italia - già a settembre prossimo, assisteremo ad una perdita di 134 mila studenti. Altri recenti dati Istat evidenziano come entro il 2040 il numero di persone in età lavorativa diminuirà di ben 5 milioni di lavoratori. Ciò comporterà una riduzione del prodotto interno lordo dell’11%, un impatto sul lavoro da vera emergenza, che registrerà un risultato 10 anni dopo (2050) un rapporto tra occupati e pensionati di 1 a 1, per non parlare del rapporto anziani-giovani che, senza una inversione di rotta, vedrà nel 2080 quasi certamente 312 anziani ogni 100 giovani”. Dopo questa premessa generale Naletto analizza i dati della Riviera del Brenta e in particolare del Comune di Dolo che è considerato nel comprensorio dei Comuni della Riviera, il Comune centro dei servizi. “Già oggi, nella Riviera del Brenta - spiega il sindaco Naletto - si assiste ad una

carenza di manodopera: si pensi all’artigianato, all’industria, ai servizi alla persona e a molte figure del settore del commercio. Un problema di non facile soluzione, anche a Dolo, dove nel 1999 i nati si attestavano a circa 300 all’anno; 24 anni dopo, il numero degli stessi si è fermato a 114: un calo di circa il 40%. Una situazione che segna lo “stato d’allerta” dei servizi pubblici alla persona, evidenziando la necessità di un imminente e radicale ripensamento della loro natura e funzione. I servizi sociali comunali sono da tempo impegnati a rivolgere la loro attenzione alle nuove generazioni, con politiche famigliari sempre più prioritarie e pesanti nel riparto degli investimenti comunali”. A preoccupare per il loro impatto sul bilancio comunale sono i servizi alla terza e quarta età. A tal proposito ricorda Naletto come alcune settimane fa, la Ragioneria dello Stato ha lanciato l’allarme: i costi per pensioni, cure mediche e assistenza a lungo termine saliranno nel 2043 al

Declino demografico: Dolo punta su lavoro e integrazione

Il declino demografico è stato affrontato anche nell’ultima relazione annuale della Banca d’Italia, che ha messo a fuoco due importanti leve contro le minori nascite e l’invecchiamento della popolazione italiana. “E’ importante oltre a maggiori servizi all’infanzia e a quelli in grado di agevolare l’occupazione fem-

minile - sottolinea il sindaco di Dolo Naletto - creare opportunità per occupazioni più attrattive per i giovani che lasciano il nostro paese alla ricerca di migliori prospettive. Un dato significativo: negli ultimi 9 anni sono emigrati 97 mila giovani italiani”. La seconda leva, consiste nel rafforzamento delle poli-

tiche di integrazione degli immigrati. Se è vero che esiste un problema di bassa qualificazione degli arrivi stranieri sui nostri territori, è altrettanto possibile per Naletto avviare percorsi di formazione linguistica e di cittadinanza italiana presso i paesi d’origine. Da qualche tempo a Dolo si sta lavorando a dei pro-

25% del Pil”. Serve per Naletto quindi “una maggiore incisività del governo nazionale, con un aumento di risorse economiche da destinare alla conciliazione tra lavoro e famiglia, non solo nelle grandi imprese, ma anche in quelle più piccole e familiari. L’offerta dei servizi per l’infanzia

deve diventare più versatile e diversificata, mutuando anche da altre esperienze virtuose europee”. Insomma i Comuni cercano di affrontare l’inverno demografico in arrivo con soluzioni e potenziamento dei servizi per le famiglie.

Alessandro Abbadir

getti di formazione e qualificazione di giovani migranti desiderosi di inserirsi nel tessuto socioeconomico, migliorandone l’inclusione e la qualificazione al mondo professionale per rispondere alle competenze richieste dal sistema economico”. Occorre quindi, rispetto ad alcuni indirizzi politici naziona-

li, non tanto bloccare le migrazioni, quanto gestirle in maniera diversa. “Molto sarà possibile fare - conclude Naletto - anche nei nuovi ambiti territoriali sociali (Ats) del Veneto, attraverso una maggiore programmazione e progettazione condivisa tra enti pubblici e soggetti privati non lucrativi”. (a.a.)

•ANTINCENDIO

•RICAMBIO ARIA

•CLIMATIZZAZIONE

•IDRICI •TERMICI •GAS

•ENERGIE RINNOVABILI

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•IMPIANTI RADIANTI A PAVIMENTO

Il sindaco Naletto

L’intervista. La psicologa Fortunata Pizzoferro sul calo delle nascite e le sfide dell’essere genitori oggi

L’attenzione ai bambini, figli della società, sia responsabilità condivisa e sostenibile

F ortunata Pizzoferro, già vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto, ora ora vicepresidente di Enpap, la cassa di previdenza degli psicologi, analizza il fenomeno generalizzato del calo della natalità che investe anche la nostra regione .

Dottoressa, da anni ormai assistiamo anche in Veneto ad un generalizzato calo della natalità, è solo una questione economica o lavorativa?

Certamente il fattore economico gioca un ruolo non banale nella presa di decisioni che impattano sul futuro: se mi sento precaria nel lavoro, se ho difficoltà ad accedere ad un mutuo, se aumenta il costo della vita, non posso pensare con serenità a un progetto di genitorialità. Tuttavia, non si tratta solo di economia. C’è anche un profondo cambiamento culturale e psicologico nella funzione identitaria e modo di intendere la genitorialità. Oggi molte persone e soprattutto sempre più donne cercano una realizzazione personale, professionale ed emotiva che può essere prioritaria o anche sostituire del tutto la maternità o la paternità. Inoltre le nuove relazioni di copia sono più instabili, perché il focus è la felicità dell’individuo, più che il progetto comune.

I figli arrivano sempre più tardi nella coppia, perché si posticipa la genitorialità?

Anche in questo caso i fattori sono

molteplici e compresenti. Da un lato, i giovani studiano più a lungo, entrano tardi nel mercato del lavoro e spesso faticano a raggiungere quella stabilità economica che oggi viene ritenuta necessaria. Inoltre, esiste nella nostra società un desiderio di vivere la coppia intesa in termini romantici che un tempo non esisteva: la famiglia tradizionale si basava sul patto economico e non sull’amore come a volte tendiamo a favoleggiare. Inoltre, la genitorialità oggi è vissuta come una responsabilità emotiva enorme: si vuole essere “bravi genitori”, “maturi”, “adeguati”, si vorrebbe essere capaci di fare i genitori senza mai esserlo stati. Questo porta molti a rimandare, a non sentirsi mai pronti, fino a scontrarsi con i limiti biologici della fertilità.

C’è infatti un maggior ricorso alla procreazione medicalmente assistita, ma non si rischia di essere fuori tempo massimo?

Sì, il desiderio di avere figli è anco-

ra forte in molte persone, così come l’impronta culturale che ti fa sentire completo sono con una famiglia. È anche diventato sempre più naturale il pensiero di superare i limiti imposti dalla natura. I trapianti allungano la vita, la chirurgia plastica prolunga la giovinezza. Sempre più coppie cercano supporto medico quando la natura non li favorisce. Biologia e cultura si muovono a velocità diverse: la società indurrebbe di fare figli sempre più tardi, ma il corpo ha ancora i suoi ritmi. È possibile mitigare l’inverno demografico?

Invertire completamente la tendenza nel breve periodo credo sia difficile, dovrebbero accadere nuove rivoluzioni culturali. Sicuramente intervenire sul welfare, sulla conciliazione vita- lavoro può avere effetti, se si vuole andare in quella direzione. Servono politiche strutturate a sostegno della famiglia, come servizi per l’infanzia, congedi parentali equamente distribuiti, incentivi economici, ma anche una nuova cultura della genitorialità. Occorre ripensare maternità e paternità in una dimensione compatibile con la vita moderna, dove sia possibile conciliare progetti personali, senza dover sacrificare carriera o figli. Soprattutto bisogna prendersi cura dei bambini come figli della società, come responsabilità condivisa da ciascuno di noi.

Il crollo della natalità a Mira mette a rischio tante scuole

C’è un profondo cambiamento nel modo di intendere la genitorialità, i figli arrivano sempre più tardi e aumenta il ricorso alla procreazione medicalmente assistita: “Occorre ripensare maternità e paternità ma anche sostenere le famiglie con un adeguato welfare”

Sulla situazione demografica del Comune di Mira, il più popoloso Comune della Riviera del Brenta interviene il sindaco del paese Marco Dori, che sottolinea come si assista ad un saldo negativo fra nascite e morti che porterà a breve a ripensare anche ai servizi sopratutto sul versante dell’offerta scolastica. “Per quanto riguarda Mira - spiega Dori - la nostra città si attesta da anni sui 38mila abitanti, in leggera crescita. Questo grazie a un flusso costante di nuovi abitanti che arrivano da fuori comune e che compensano la differenza tra chi nasce e chi muore. Oggi infatti abbiamo in media 200

nuovi nati ogni anno, ma anche circa 350/400 decessi all’anno. Vuol dire che per ogni nato ci sono due decessi. Un rapporto inversamente proporzionato rispetto agli anni del boom economico e che ha retto fino ai primi anni del 2000”. Il sindaco fa un’analisi delle previsioni per i prossimi anni. “Dobbiamo aspettarci meno ragazzi - spiega il sindaco di Mira - per le nostre classi e le nostre scuole. Un fenomeno che altrove ha già colpito alcune realtà a noi limitrofe, ma che dimostra come si stia effettivamente ridotto il bacino naturale per la formazione delle classi scolastiche, che sarebbe-

ro ancora più traballanti senza l’arrivo negli anni di nuovi residenti e nuove famiglie da fuori Comune”. Il Comune di Mira è un Comune diffuso cioè oltre al capoluogo Mira Taglio ha altre 6 frazioni che sono dei veri e propri paesi come Oriago, Gambarare, Mira Porte, Marano, Borbiago e Malcontenta. Si è caratterizzato nel corso dei decenni per essere un paese in cui tanti residenti lavoravano nell’area di Porto Marghera. Il territorio costituisce una buona attrattiva anche dal punto di vista turistico avendo lungo il Naviglio tante ville costruite dalle famiglie facoltose veneziane nei secoli passati. (a.a.)

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Nicola Stievano
La dottoressa Fortunata Pizzoferro, psicologa

La manifestazione. L’evento si terrà dal 10 al 14 settembre tra Malcontenta

Riviera Fiorita tutto pronto per la 47esima edizione

R iviera Fiorita, la grande festa della Riviera del Brenta, torna con la 47esima edizione da mercoledì 10 a domenica 14 settembre 2025, con tante novità e l’immancabile passione per la cultura, le tradizioni e le eccellenze del territorio. Quest’anno l’organizzazione dell’evento passa per la prima volta alla Proloco di Mira Riviera del Brenta, realtà da anni protagonista e attivamente coinvolta nella manifestazione, che ha sempre collaborato con San Servolo srl, l’Unione dei Comuni e le realtà territoriali, contribuendo al successo di Riviera Fiorita. Questo cambio di gestione apre una nuova fase, in cui la Proloco di Mira intende coinvolgere ancora più attivamente tutte le altre Proloco della zona, rafforzando la collaborazione territoriale e promuovendo un turismo lento e sostenibile che valorizzi tradizione e ambiente.

La manifestazione manterrà la sua identità di rievocazione storica, un tuffo nel passato tra nobiltà e vita rurale, e un’opportunità unica per immergersi nel ricco patrimonio artistico, storico, naturale e culturale della Riviera, con la voga alla veneta come elemento centrale e simbolo della tradizione locale. Durante i cinque giorni di festa, oltre ai tradizionali minitour in gondola, alle passeggiate con la nobiltà, alle visite guidate nelle ville storiche e alle degustazioni di prodotti tipici, domenica 14 settembre sarà dedicata una particolare attenzione al turismo lento con un itinerario in bicicletta lungo la Riviera per seguire il corteo storico, offrendo un modo sostenibile e coinvolgente di vivere questa esperienza unica.

daco Marco Dori - è un evento che rappresenta l’identità profonda della nostra comunità e del nostro territorio. Sono orgoglioso che quest’anno la Proloco di Mira possa guidare l’organizzazione, portando avanti con entusiasmo e rinnovato impegno la valorizzazione delle nostre tradizioni e la promozione di un turismo sostenibile che metta al centro la conoscenza autentica della Riviera del Brenta”.

“Il passaggio di consegne segna l’inizio di una nuova fase per Riviera Fiorita, che vogliamo arricchire con un’attenzione speciale al turismo lento per permettere a tutti

di vivere la bellezza e la storia della Riviera in modo più consapevole e coinvolgente. La voga alla veneta rimane il cuore pulsante di questa grande festa che unisce cultura, na-

tura e comunità” aggiunge Michele Campalto, consigliere delegato al Turismo e membro della Proloco di Mira.

Alessandro Abbadir

Una serie di beni pubblici gestibili da associazioni e privati

Via libera dal Comune di Mira al primo elenco di beni comuni per i quali cittadini e associazioni potranno attivarsi per poterli gestire. Gli ambiti individuati dalla giunta sono i più vari e recepiscono quanto previsto dal regolamento sulla gestione dei beni comuni, approvato la scorsa primavera dal consiglio comunale di Mira. “Nelle scorse settimane,” spiega l’assessore Riccardo Martin, con delega a Bilancio e Patrimonio in una nota, “la giunta comunale mirese ha effettuato una prima ricognizione dei beni immobili e degli spazi pubblici del patrimonio comunale che potranno essere oggetto della collaborazione tra la

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cittadinanza e il Comune di Mira per la loro cura, gestione condivisa e manutenzione”.

Non mancheranno inoltre le degustazioni di prodotti tipici e i momenti di incontro con la ricca tradizione enogastronomiche della Riviera, che accompagnano e completano il racconto del territorio in tutte le sue sfaccettature. Il momento culminante della manifestazione sarà come sempre il corteo acqueo lungo il Naviglio Brenta, che domenica 14 settembre unirà da Stra a Malcontenta le società remiere, protagoniste con la loro abilità nella voga alla veneta, a testimonianza di un patrimonio culturale vivente e condiviso.

“Riviera Fiorita - dichiara il sin-

“Dell’elenco,” continua Martin, “fanno parte i parchi e le aree verdi, le scuole, il compendio di Forte Poerio, le Scuderie e la Casa del Caffè di Villa Levi Morenos, la Casa delle Associazioni, i cimiteri, le cabine elettriche, i trosi, fioriere, aiuole ed altri elementi di decoro urbano, marciapiedi e spazi urbani di viabilità, il patrimonio comunale archivistico e le giornate tematiche”. In alcuni casi si tratta di luoghi specifici, in altri di ambiti o categorie più generali, ma l’obiettivo a cui si vuole tendere è dare la possibilità di proporre progetti e attività che arricchiscono, custodiscono e valorizzano la città e il suo territorio. Essendo questa forma di collaborazione una novità per Mira, la prima fase sarà ovviamente sperimentale. (a.a.)

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Fonte sito ufficiale Riviera Fiorita, ph MariaCristina Moreschi

Infrastrutture.

Approvata in consiglio metropolitano nelle scorse settimane

“Opere di compensazione del Passante mai realizzate, si riapre il focus”

E

’ stata approvata all’unanimità la mozione sulle opere di compensazione previste dal “Passante”. “Il Consiglio metropolitano di Venezia ha infatti nelle scorse settimane approvato unitariamente e all’unanimità una mozione per riaprire il focus sulle opere di compensazione infrastrutturali e ambientali, previste ma mai realizzate in seguito all’apertura del “Passante” autostradale nel 2008, lungo l’asse A4-A57 e la tangenziale di Mestre”. A dirlo sono stati i consiglieri metropolitani Emanuele Rosteghin, Monica Sambo, Marco Dori (sindaco di Mira), Maria Rosa Pavanello, Cecilia Tonon, Andrea Danieletto (vicesindaco di Campolongo) e Stefano Molena. “Come consiglieri metropolitani - spiegano - insieme alla maggioranza, ci siamo impegnati a intraprendere un percorso condiviso con i Comuni interessati dall’opera autostradale, con l’obiettivo di verificare lo stato di attuazione degli interventi previsti e rivederne la coerenza con i bisogni attuali del territorio. A questo scopo sarà avviato un tavolo di confronto con i Comuni dell’area metropolitana direttamente coinvolti: Dolo, Pianiga, Mira, Mirano, Venezia, Spinea, Scorzè e Martellago. Qualora vi siano le condizioni e l’opportunità, saranno invitati anche i Comuni della

provincia di Treviso interessati dall’opera: Mogliano Veneto e Preganziol. L’obiettivo è quello di redigere un elenco puntuale delle opere compensative non ancora realizzate, aggiornandolo in base alle esigenze attuali del territorio, e presentare una richiesta economica alla Regione Veneto per l’utilizzo delle risorse già accantonate dalla società autostradale Cav (Concessioni Autostradali Venete), società partecipata al 50% dalla Regione Veneto e al 50% dalla Società Au-

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tostrade dello Stato. Con questa iniziativa, il Consiglio metropolitano riafferma il proprio impegno per uno sviluppo infrastrutturale responsabile, che sia sostenibile, condiviso e rispettoso dei territori attraversati dalle grandi opere viarie. In Riviera del Brenta da anni si attende l’arretramento della barriera autostradale e la liberalizzazione del tratto Villabona-Dolo-Mirano.

Alessandro Abbadir

Addio a Jenny “Je Je” Corrò

C’era una ragazza con le ali da angelo dipinta dalle amiche che ha lanciato in cielo tanti palloncini colorati con messaggi d’affetto al funerale di Jenny “Je Je” Corrò. L’omaggio è stato fatto sul sagrato della chiesa di San Marco Evangelista a Mira Porte nelle scorse settimane in ricordo dell’artista di 41 anni di

Mira, vice campionessa mondiale di body painting e make up, stroncata da un tumore nel giro di tre mesi. Un estremo saluto a cui hanno partecipato oltre 600 persone. Vicino al feretro coperto di fiori un grande cartello con la scritta “Ciao Je Je”. Le stesse amiche poi hanno dipinto sulla bara piena di fiori, cuori e messaggi d’affetto mentre il tutto era accompagnato dalla musica. Nella chiesa di San Marco Evangelista è stato letto un messaggio della stessa Jenny, preparato nel caso non fosse riuscita a vincere la malattia. In aiuto alla famiglia e alla figlia è stata aperta una raccolta di fondi. (a.a)

Sociale. L’intervento dei consiglieri Fdi Antonio Mendolia, Andrea Martellato e Vanna Baldan

Emergenza abitativa a Mira: confronto aperto tra centrodestra e centrosinistra

S

ulla questione dell’emergenza abitativa a Mira interviene il gruppo di Fratelli d’Italia con i consiglieri Antonio Mendolia, Andrea Martellato e Vanna Baldan. “Come gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, a fine marzo - spiegano - abbiamo presentato una interpellanza relativa alla situazione edilizia abitativa, un problema che a Mira persiste da molti anni. Con l’interpellanza abbiamo chiesto, tra le altre cose, quali azioni l’amministrazione comunale stesse intraprendendo, se fossero stati assegnati alloggi, se risultassero alloggi occupati abusivamente e se fosse prevista l’indizione di un nuovo bando per l’assegnazione, considerando la crescente domanda e la chiusura dell’ultimo bando a dicembre 2023. Ci è stato risposto che entro fine anno è prevista la pubblicazione di un nuovo bando per la formazione di una nuova graduatoria, e verificheremo se ciò avverrà”. Ma non solo. “Inoltre - continuano - ci è stato comunicato che il Comune effettua dei controlli ogni cinque anni per verificare la permanenza dei requisiti e che nel 2012 sono state riscontrate occupazioni abusive di alloggi in via Borromini a Mira Porte. Ci chiediamo se il Comune intenda stanziare fondi per la loro

ristrutturazione e con quali tempistiche, vista l’emergenza abitativa”. I consiglieri su questo tema aprono al dialogo con la maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Marco Dori. “Come minoranza ci siamo resi disponibili a collaborare attivamente con l’amministrazione comunale - sottolineano - proponendoci come interlocutori per favorire un dialogo con l’Ater, attualmente presieduto da un esponente della Lega, ma in passato guidato da un esponente di Fratelli d’Italia. L’obiettivo era di utilizzare tutte le possibilità, anche canali di comunicazione diretta, per cercare di ottenere velocemente risorse o alloggi

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per il Comune di Mira, nell’interesse esclusivo dei cittadini”. “Pur non avendo ricevuto riscontro positivo alla nostra proposta - concludono - ribadiamo la nostra volontà di contribuire in modo costruttivo alla risoluzione di questa problematica mettendo da parte ogni divisione politica per affrontare l’emergenza abitativa con serietà e determinazione”. Insomma la questione dell’emergenza abitativa è molto sentita dal centrodestra, soprattutto da Fratelli d’Italia che si dice pronta a trovare soluzioni condivise con il centrosinistra grazie anche all’azione dell’Ater di Venezia.

Alessandro Abbadir

Nicolò Baldan e Federica Favaro, eccellenze della riviera premiate alla maturità

Due giovani della Riviera del Brenta si sono

distinti agli esami di maturità 2025 con risultati eccellenti. Nicolò Baldan, di Mira, ha ottenuto 100 e lode al liceo linguistico Franchetti di Mestre. Nei giorni scorsi ha ricevuto un riconoscimento ufficiale durante la cerimonia promossa dal Comune di Venezia, dove la presidente del Consiglio comunale, Linda Damiano, ha premiato gli studenti che hanno raggiunto il massimo dei voti. Ottimo risultato anche per Federica Favaro, di Oriago, diplomatasi con 100/100 al liceo Galilei di Dolo. Dopo la maturità, Federica si sta dedicando al Grest parrocchiale e presto realizzerà un cortometraggio. A settembre inizierà il suo percorso universitario a Padova. (r.v.)

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PRONTA CONSEGNA

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Il dibattito. Carraro: “Risposte vaghe”, Naletto: “Dolo tagliato in quattro”

Scontro sulla viabilità: dubbi e proposte su traffico e caselli autostradali

Il traffico nel centro di Dolo è al centro del confronto politico tra la maggioranza e il gruppo di opposizione. Il sindaco Naletto e il vicesindaco Bellomo hanno difeso le scelte adottate, spiegando le difficoltà strutturali

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a questione del traffico che attraversa il centro di Dolo al centro del dibattito politico fra la maggioranza e il gruppo di opposizione de ‘Il Ponte del Dolo’. A seguito di un’interrogazione presentata in consiglio comunale dal consigliere Emilio Zen, il coordinatore del gruppo Francesco Carraro ha osservato in merito alle spiegazioni della maggioranza: “Risposte vaghe, che non prospettano alcuna soluzione, anche parziale, in tempi ragionevoli. Siamo perplessi per la fiducia riposta nella rotonda tra via Torre e la SR11, di prossima realizzazione, come panacea ai problemi di traffico del centro di Dolo. Sulla sua utilità abbiamo sempre espresso scetticismo; tra l’altro facciamo presente che il centro di Dolo non è solo via Mazzini. Appare, poi, sconcertante la richiesta alla Città metropolitana di unirsi all’amministrazione dolese nella richiesta di creare un nuovo casello autostradale ad Albarea. Il casello di Dolo deve essere a Roncoduro, tutta la viabilità esterna a Dolo è costruita per il casello di Roncoduro, snodo funzionale in un’area già compromessa. Si

deve rivendicare il suo ripristino con voce unanime e tenacia”. Immediata la replica da parte del sindaco Gianluigi Naletto e del vicesindaco Matteo Bellomo: “Non sfugge a nessuno come Dolo si trovi al centro di un incrocio che, di fatto, la taglia in quattro parti. Al tempo stesso non si può dimenticare che in qualità di centro mandamentale di servizi, abbia un’utenza che moltiplica, in modo significativo, il numero dei suoi fruitori ben oltre i circa 15.000 residenti. Ci sono, poi, almeno altri tre elementi di criticità. Il primo: buona parte delle strade principali non sono di competenza comunale, quindi diventa necessario trovare accordi con Città

Metropolitana, Regione Veneto e Anas per poter apportare una qualsiasi miglioria. Il secondo: i ponti costituiscono,pensiamo a quello della Badoera, un ulteriore limite alla fluidità della circolazione stradale. Il terzo: un’abitudine, diffusa, ad utilizzare l’auto anche per i più piccoli spostamenti e a non considerare opzioni alternative come la bicicletta. In questo contesto la rotatoria di via Pasteur certamente costituirà un elemento indispensabile per compiere delle scelte capaci di alleggerire il traffico in particolar modo quello di attraversamento. Se vogliamo spostare il traffico di attraversamento sud - nord che, numeri alla mano è costituito per la stragrande maggioranza da vetture che si dirigono o provengono dall’autostrada, è indispensabile spostare il casello. La soluzione di Albarea era già stata progettata una ventina di anni fa e aveva ottenuto, proprio perché non andava a compromettere gli equilibri paesaggistici e naturali, parere favorevole dal Ministero dell’ambiente in sede di via nazionale”.

DoloInContemporanea: l’arte trasforma l’Isola Bassa in un salotto d’estate

Il salotto dolese dell’Isola Bassa per tutta l’estate si presenta abbellito dalle opere di 21 artisti per la rassegna estiva, giunta alla decima edizione, di ‘DoloInContemporanea’ e sino al 30 settembre verranno esposte nel cuore del centro rivierasco. Quadri e opere artistiche lungo le rive del Navilgio e nella conca. L’esperta d’arte Gabriella Niero osserva: “Una mostra importante che oltre alla finalità edonistica vuole captare l’interesse dei visitatori per una esperienza conoscitiva diretta con la creatività contemporanea espressa in un luogo pubblico e all’aperto. Il progetto si pone come riflesso dei grandi movimenti moderni: dall’ espressionismo all’astrattismo, con rimandi alla Pop art e

all’arte del riciclo. La mostra - ha aggiunto Gabriella Niero - è anche un’occasione per ricordare i concetti che hanno trasformato la tradizionale mimesi della realtà in un rapporto più critico con la natura . Le composizioni dinamiche e istintive alternate a colori simbolici, si fondono in trasfigurazioni evocative dove la parola, il pensiero o il racconto ‘respirano’ proprio a contatto diretto con i visitatori”. Ed il vicesindaco ed assessore alla Cultura Matteo Bellomo ha evidenziato: “Piazza Cantiere, la nostra Isola Bassa, è il salotto buono della Riviera del Brenta e un ambiente elegante e confortevole non sarebbe tale senza oggetti e complementi in grado di valorizzarlo al meglio. Grazie all’impegno di

tanti artisti, volontari e appassionati si rinnova la meravigliosa iniziativa promossa dall’Associazione Arti Visive e che prevede il posizionamento di installazioni artistiche uniche, coinvolgenti, capaci di costringere il cittadino residente e il turista a fermarsi, incuriosirsi, pensare. E lo scorrere del fiume, con i due bracci del Naviglio del Brenta a rendere magica la nostra Isola, è la forza, propulsiva per muovere le pale dell’antico Mulino, che ciascuno di noi può trovare soltanto alzando un po’ lo sguardo dal proprio smartphone. In un tempo malato come quello che stiamo vivendo l’arte, la socialità e la capacità di prendersi un po’ di tempo, sono la medicina e la chiave di tutto”. (l.p.)

Lino Perini

Prevenzione. Strumenti concreti per la sicurezza della comunità e una partecipazione attiva dei cittadini

Approvato il nuovo Piano di Protezione Civile

“I

l comune di Dolo si è dotato di uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza della comunità”. Con queste parole l’assessora all’Ambiente Giorgia Maschera ha spiegato l’importanza del nuovo ‘Piano di Protezione civile comunale approvato in consiglio comunale e che tiene conto delle nuove normative, delle esperienze maturate sul territorio e degli scenari di rischio attuali, includendo strategie concrete per la prevenzione, la gestione dell’emergenza e il ripristino della normalità.

“Il piano – ha aggiunto Giorgia Macheranasce da un lavoro di squadra di circa otto mesi tra uffici tecnici, Polizia locale, volontari di Protezione Civile e cittadini, ed è frutto di un percorso partecipato che rafforza il legame tra amministrazione e territorio. Tra le novità, particolare attenzione è stata data alla comunicazione in emergenza, alla mappatura dettagliata delle aree a rischio e alla promozione di una cultura della prevenzione nelle scuole e tra i cittadini. Questo piano – ha concluso l’assessora - sarà tradotto, implementato e spiegato ai cittadini con incontri mirati e con esercitazioni, dapprima interne alla macchina comunale, e poi estese alla cittadinanza. Mi auguro che i miei concittadini, che sanno bene cosa sia una grave emergenza (visto che dieci anni fa ne abbiamo affrontata una di dimensioni davvero critiche), si facciano parte attiva nella comprensione del piano e nella

sua diffusione”.

Il piano si propone di effettuare operazioni mirate in particolari situazioni emergenziali come gelate, trombe d’aria, sisma, black out, nevicate, incidenti stradali, eventi chimico industriali, disinnesco di ordigno bellico o brillamento esplosioni, trasporto di sostanze pericolose, allagamenti, inquinamento idropotabile, emergenza sanitaria e veterinaria, ondate di calore, eventi a rilevante impatto locale o pandemia. Per l’attuazione sono previste alcune aree specifiche. Quelle di attesa, dove viene garantita la prima assistenza alla popolazione negli istanti immediatamente successivi all’evento calamitoso, sono state individuate ad Arino, piazza don Gazzotti, a Dolo il parcheggio del Musatti, area verde di via Carducci , parcheggio via Vittorio Veneto, parcheggi impianti sportivi di via Arino, parcheggi del cimitero di via Guolo, parcheggio sterrato di via Garibaldi, piazza Foro Boario, giardini di viale della Resistenza, a Sambruson piazza Salvo D’Acquisto e la piazza di via Villa. Le aree in grado di accogliere strutture ricettive per garantire assistenza e ricovero a coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione saranno ad Arino lo stadio comunale in via Monte Ortigara, a Dolo nel distretto scolastico di via Curzio Frasio, lo stadio comunale in viale dello Sport e la pista di pattinaggio in via Pastuer.

Lino Perini

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In biblioteca accesso gratuito ai quotidiani

Si tratta di una piccola rivoluzione nella lettura gratuita dei giornali l’innovazione apportata dalla Biblioteca comunale di Dolo, che si trova all’interno di villa Concina, che ha ampliato i servizi ed adottato come edicola digitale il sistema ‘MLOL’ (media Library On Line). Un servizio offerto in collaborazione con i comuni di Caorle, Cavallino-Treporti, Chioggia, Dolo, Jesolo, Marcon, Martellago, Mirano, Noale, Pianiga, Portogruaro, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea. Lo commenta con soddisfazione l’assessore alla Cultura Matteo Bellomo: “Un nuovo modo, per la cittadinanza, di restare sempre aggiornata, potendo leggere notizie da tutto il mondo. Un servizio facile e gratuito, alla portata di tutti. Chi frequenta la nostra biblioteca comunale potrà leggere tante testate, il tutto comodamente, dal proprio smartphone, dal pc e, soprattutto, dovunque si trovi. Leggere quotidiani e riviste è un’abitudine preziosa, - aggiunge Bellomo - che tiene allenata la mente. Oltre a fornire notizie e approfondimenti stimola il pensiero critico allargando i nostri orizzonti. In un mondo in continua evoluzione, la lettura ci permette di essere cittadini più consapevoli e informati”. Grazie alla piattaforma digitale è possibile consultare gratuitamente online più di 7.000 quotidiani e periodici di tutto il mondo, scegliendo tra grandi quotidiani nazionali e internazionali, riviste di 90 paesi in 40 lingue e un’ampia sezione di risorse ‘open’ fra cui immagini, spartiti, video e audiolibri, che potranno essere sfogliati comodamente dal proprio computer, tablet o smartphone. Per attivare il servizio, chi è già utente della Biblioteca può registrarsi nella piattaforma ‘MLOL’ inviando una mail a biblioteca@comune.dolo.ve.it, indicando cognome, nome, numero della tessera della biblioteca e un indirizzo e-mail di riferimento, oppure telefonando al numero 041 411090. (l.p.)

Attualità. Due donne premiate per il loro impegno culturale e artistico

Il riconoscimento a Cestonaro e Volpato per valorizzare la Riviera del Brenta

U

n prestigioso riconoscimento di enorme considerazione per quello che fanno è stato manifestato a due imprenditrici della cultura e dell’arte rivierasca durante un incontro a palazzo Ferro Fini, sede della Regione Veneto, quando hanno presentato il loro impegno, sono Giorgia Cestonaro, imprenditrice e Veronica Volpato, coreografa e maestra di danza. Le due esponenti dell’eccellenza locale sono state presentate dal vicepresidente della Seconda commissione consiliare, Jonatan Montanariello (Pd), e dal presidente della Sesta commissione, Francesca Scatto (Lega- LV), come rappresentanti dell’imprenditoria e della cultura in Riviera del Brenta.

Durante il loro intervento Giorgia e Veronica hanno illustrato le iniziative ideate per promuovere il territorio e che potranno essere attivate nel quadro della Legge regionale n. 12/2021 ‘Iniziative per lo sviluppo economico e sociale del Delta del Po e della Riviera del Brenta’. In particolare si sono soffermate a ricordare lo spettacolo ‘Danza del Colore’, un evento di danza e musica andato in scena nel mese di giugno a Dolo. Veronica Volpato, insegnante di danza e coreografa, ha saputo trasformare la passione in un lavoro.

puto mettere assieme l’arte e l’imprenditoria locale, intesa quale vocazione artistica, nell’ambito di un paesaggio bellissimo, quale è quello della Riviera del Brenta”. Francesca Scatto ha dato merito: “Veronica Volpato e a Giorgia Cestonaro di essere riuscite, tramite un linguaggio comprensibile a tutti, di far capire cosa è l’arte. Perché la cultura va declinata a trecentosessanta gradi e deve essere per tutti. Siamo di fronte a due imprenditrici, a due artiste del colore, della danza, dell’arte, che esprimono genio e vitalità”.

Il liceo Galilei celebra le eccellenze in fisica e musica

Si è chiuso l’anno scolastico al liceo scientifico Galileo Galilei con una cerimonia molto significativa svoltasi nell’aula Magna dell’istituto. Un momento importante è stata la cerimonia di premiazione della XXXIX^ edizione dei campionati di fisica relativi alla gara di secondo livello delle province di Treviso e Venezia a cui hanno preso parte anche i sindaci di Dolo, Strà e Mira ed alcuni assessori alla cultura, il presidente e la vice presidente del Consiglio di Istituto del liceo dolese oltre al dirigente scolastico Luigi Carretta e ai professori Giuliana Cavaggioni, ex docente del liceo Bruno ora in pensione che ha fondato le olimpiadi italiane della fisica assieme ad altri colleghi 40 anni fa, e Luisa Bari referente del polo Treviso

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“Amo portare l’arte nei territori valorizzando il bello, per allietare la vita dei cittadini - ha detto -. Avviamo alla danza ragazze del territorio, a partire dai 3 anni, tramite esercizi propedeutici, sotto forma di gioco ma pur sempre con valenza educativa”. Giorgia Cestonaro si occupa invece prevalentemente di colore dopo tanti anni di esperienza maturati nel settore calzaturiero. “I nostri spettacoli di danza - ha raccontato -, colore e musica hanno la finalità di uscire dal quotidiano conflitto tra luce e ombra, che riguarda ciascuno di noi, per dare un messaggio chiaro: si può vivere a colori, come a colori è la pace. Siamo riusciti, con grande impegno e fatica, a mettere assieme molteplici forme d’arte”. Jonatan Montanariello ha elogiato la loro anima imprenditoriale: “È stata geniale l’intuizione avuta da Giorgia Cestonaro e Veronica Volpato, che hanno sa-

-Venezia dei campionati di fisica. Il professor Simone Montangero, ordinario di fisica quantistica del dipartimento di fisica dell’Università di Padova, ha arricchito l’evento presentando una lezione sulla ‘seconda rivoluzione quantistica’ ipotizzandone varie applicazioni in un prossimo futuro. Sono seguiti gli interventi di due ex studenti del liceo Galilei, entrambi laureati in fisica, che al tempo del liceo avevano partecipato con successo alle olimpiadi di fisica: Alessio Scaboro, diplomato nel 2001, cofondatore del gruppo Pleiadi che si occupa di divulgazione scientifica rivolta ai bambini dai 3 ai 12 anni con la realizzazione di musei interattivi in varie regioni italiane. La cerimonia è stata arricchita da alcuni momenti musicali curati dal professor Federico Sconosciuto e dalla studentessa Vittoria Chiuso. A ricevere i premi sono stati per il liceo dolese, come primo classificato e medaglia d’oro, Ullah Mazed mentre la medaglia di bronzo è stata conquistata da Marco Zanella. Una menzione speciale per Matteo Dell’Oste del liceo ‘XXV Aprile’ di Portogruaro. (l.p.)

Lino Perini

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Scintille tra cielo e terra: l’abbazia di Praglia Sintoniz zati sul

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to non solo spirituale, ma anche culturale ed economico. Al suo interno operano steria, un’azienda agricola e un centro di dialogo con l’arte contemporanea, grazie

giunge l’osservatorio astronomico: una portunità di conoscenza per il territorio. “La scintilla che accendiamo con questo nendo una visione scientifica rigorosa, è

La rubrica “Scintille” è un progetto della va e Rovigo, in collaborazione con Radio Veneto 24, per raccontare storie di idee, ispirazioni e trasformazioni che nascono

sviluppare riflessioni di ordine spirituale”. Una visione che non contrappone scienza e fede, ma le mette in dialogo. “La cultura scientifica è pervasiva nella società di oggi, ma spesso viene data per scontata. Va invece approfondita e armonizzata con una lettura più profonda della realtà” , aggiunge.

L’Abbazia di Praglia, con i suoi 40 monaci

Podisti. Dal sogno di un gruppo di amici alla storica “Marcia dei Storti”

Cinquant’anni di corsa e passione tra maratone, leggende e iniziative solidali

L a sera di venerdì 6 giugno del 1975, nella sala del consiglio comunale, in Municipio, 25 persone presenziarono alla costituzione del ‘Gruppo Podisti dolesi’. Sembrava uno dei tanti momenti in cui nasceva un’associazione che avrebbe poi cavalcato l’onda e magari dopo pochi anni si sarebbe sciolta. A distanza di 50 anni, invece, quel sodalizio è ancora attivo e resiste contro le insidie del tempo che passa e che nel frattempo ha mietuto qualche vittima. Primo presidente fu eletto Silvano Bragato e fra i componenti del direttivo, con l’incarico di cassiera, Wanna Bortot. Una presenza significativa perché nel tempo avrebbe

raggiunto il traguardo assolutamente invidiabile di disputare ben 100 maratone, gare di poco più di 42 chilometri, ma anche numerose ultramaratone, manifestazioni che si disputano sulla distanza di 100 chilometri. Una ‘leggenda’ per questa bellunese trasferita a Dolo per amore di suo marito Renzo Danieli, primo segretario del gruppo, altro ultramaratoneta e nel corso degli anni anche presidente del gruppo podistico. Ci si chiederà cosa spinse cinquant’anni fa un gruppo di persone di creare un gruppo podistico e la risposta sta nella volontà e nel desiderio di ‘fare squadra, fra gruppo’ cioè vivere insieme lo sport, di

socializzare nella comune passione della corsa e per assaporare e condividere esperienze nuove, anche al di fuori dell’ambito sportivo. Fare sport non competitivo era all’inizio una prerogativa del gruppo che poi ha cominciato a valutare anche altre opportunità perché i più atletici hanno cominciato a cimentarsi an-

che gare più impegnative. Via via il gruppo acquisisce nuovi soci, in particolare Danilo Baldan arrivato nel 1977 e che diventerà presidente del sodalizio e che si dedicherà, anche lui, all’attività competitiva gareggiando in decine di maratone e ultramaratone. Baldan oltre che a dedicarsi all’attività fisica si è dimostrato foriero di idee e di iniziative. Mentre il gruppo aumentava notevolmente di soci, si è arrivati a circa 50, è scatta anche l’idea di organizzare anche una manifestazione in proprio. Il 21 aprile 1985 si è così corsa la prima edizione della ’Marcia dei Storti lungo la Riviera del Brenta’, una non competitiva

sulle distanze di 5-10-20 chilometri che resiste tutt’ora e nell’ultima edizione ha contato 1.500 iscritti. Ma non solo la ‘marcia dei storti’, il gruppo ha organizzato anche ‘l’8 alle otto’, gara competitiva per mezzofondisti e lo scorso anno ‘Runner soul’. Va anche ricordato l’appuntamento del 1 gennaio di ogni anno quando i soci allo Squero si ritrovano per la corsetta di Capodanno a scopo benefico. Sarebbero molti i personaggi da ricordare ma oltre a quelli citati vi sono stati Dino Ermolao, Vittorio Zanin, Giancarlo Disarò e l’attuale presidente Antonio Spinello.

Lino Perini

Borbiago torna alle origini: la Polisportiva esce dal progetto Galaxy e riprende l’attività in autonomia

Il calcio a Borbiago è ripartito dal 1 luglio con la polisportiva che si è slegata al progetto Galaxy in cui era entrata da qualche stagione per riprendere all’attività autonoma. È una notizia importante perché riporta in auge una società che in passato si è distinta per la sua attività giovanile anche se ciò non significa che ha rinnegato gli ultimi anni come il direttivo ha voluto spiegare: “La Polisportiva

Borbiago esce dal progetto Galaxy di cui è stata fondatrice fin dall’inizio contribuendo alla crescita e allo sviluppo, per intraprendere un nuovo percorso tutto dedicato al settore giovanile”. Dalla società, comunque, si precisa: “ripartiremo con tutto il settore giovanile ma anche con una Prima squadra di giovani che dovrà dare continuità all’attività”.

Insomma torna il calcio a Borbiago

e sarà una sorta di un nuovo inizio, con la passione e l’entusiasmo dei giorni migliori, con rinnovate energie e una grande e riconosciuta esperienza al completo servizio delle ragazze e dei ragazzi che vorranno far parte della grande famiglia della Polisportiva Borbiago in questa nuova prospettiva. Un luogo inclusivo, di crescita educativa e di successi. Una grande famiglia dove atleti, famiglie e staff si senta-

Sonia Perin conquista i lettori con storie di misteri e segreti

Sta ottenendo un successo crescente con i suoi libri Sonia Perin. Continua a sfornare libri che ricevono puntualmente un notevole gradimento da parte dei suoi affezionati lettori. La scrittrice è presente sulle piattaforme ed ammette: “Ho iniziato a pubblicare su Amazon per una questione di soldi perché le altre case editrici

fanno pagare molto e restano a loro, invece, solo i libri che acquisti”. Tre i romanzi che l’autrice presenta. Si va da ‘Le lacrime del mare’ nel quale s’intrecciano le curiosità di tre uomini nel sapere quale di loro è il padre di Eros, l’amore estivo di una donna che nell’estate del ‘72 ha intrecciato vari rapporti nella spiaggia di Brussa

no sempre costantemente coinvolti nelle scelte e nei programmi. Un progetto ambizioso con obiettivi precisi. “Un’attenzione alla qualità educativa, un’attenzione alla crescita sportiva, un’attenzione ai rapporti umani: questo vuole essere la Polisportiva Borbiago, allo scopo di recuperare i valori che lo sport ci insegna” . Eletto anche il nuovo direttivo che avrà in Renzo Martin il presidente e sarà coadiuvato

dai vicepresidenti Davide Vian e Stefano Beggiora. Due i segretari Ivana Varagnolo e Andrea Chinellato mentre il responsabile del settore giovanile sarà Valentina Rosato ed il responsabile tecnico Marino Masiero. Ketty Benozzi sarà la responsabile degli eventi mentre faranno parte del direttivo in qualità di consiglieri Roberto Veggian, Romeo Stocco, Egisto Corrò e Michele Bedin. (l.p.)

di Caorle. ‘Mi chiamo Jooanna Park’ Dover per mano sua o la sua mente ‘Ricatto a quattro zampe’ è un’amara

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segue da pag. 1

Un tavolo nazionale per il candidato di centrodestra

E allora continuano a rincorrersi i rumor che vorrebbero il candidato alla Lega e questi tutta la Giunta a Fratelli d’Italia. E in tutto questo c’è l’incognita Forza Italia con il suo segretario Flavio Tosi che non manca di sparare a palle incatenate contro l’amministrazione regionale.

Situazione complessa che si dovrebbe sciogliere, così pare, su di un tavolo nazionale dove Meloni, Tajani, Lupi e Salvini prenderanno in mano il dossier delle regionali e indicheranno i candidati per tutte le regioni

al voto.

Sul fronte opposto il candidato del centrosinistra, che ha già incassato l’appoggio di Italia Viva di Renzi ed è in attesa di quello, certo, di Azione di Calenda, Giovanni Manildo continua la sua campagna elettorale. Dopo l’esordio di fine luglio al Parco degli Alberi Parlanti nella sua Treviso, Manildo, nonostante il periodo normalmente dedicato alle ferie estive, sta girando il Veneto per farsi conoscere e mettere a fuoco quelli che saranno gli assi portanti del suo programma. Nel frattempo,

con la stessa accelerazione che i partiti regionali del centrosinistra hanno prodotto per mettere in campo il candidato presidente, i livelli provinciali hanno iniziato già da tempo a ufficializzare le liste dei candidati consiglieri regionali. Nel Partito Democratico ci segnalano le ricandidature degli uscenti Camani, Bigon, Montanariello e Luisetto. Tra le new entry c’è molta curiosità per il vicesindaco di Padova, Andrea Micalizzi, per la segretaria veneziana, Monica Sambo e per l’ex sindaco di Preganziol, Paolo Galeano.

Verso le elezioni. L’ex sindaco di Treviso è sostenuto dall’ampia alleanza di centrosinistra

Manildo lancia la sfida per il Veneto

“Contenuti anziché nomi calati dall’alto”

“Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”

Da Padova a Treviso, dalla mensa universitaria al parco degli alberi parlanti: è subito entrata nel vivo la lunga marcia di Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Veneto. Mentre il centrodestra si misura con il dopo Zaia e le aspettative degli alleati, su tutti Fratelli d’Italia, gli avversari giocano d’anticipo e muovono i primi passi di una campagna elettorale già ben avviata, all’insegna della concretezza, sottolinea lo stesso Manildo. Al centro, non gli avversari, ma i cittadini: giovani, anziani, imprese e diritti da ricostruire. Mentre dall’altra parte si assiste a un “balletto” che somiglia più a un “rito di successione” – così lo definisce – da Roma verso Venezia, il candidato del centrosinistra, pur consapevole della sfida che lo attende, rivendica con orgoglio il percorso della propria coalizione.

“Possiamo contare su un’alleanza ampia e trasversale, nata dal basso, fatta di contenuti e non di nomi calati dall’alto. Finalmente si torna a parlare di politica che costruisce, non solo che conserva”, ha sottolineato

nel suo intervento ai microfoni di Veneto24.

Il punto di partenza della sua campagna è stato emblematico: non un palco, ma una mensa universitaria, a Padova. Un simbolo, scelto non a caso, per affrontare uno dei nodi più urgenti del Veneto contemporaneo: l’esodo dei giovani talenti. “Le imprese mi raccontano di una difficoltà crescente nel trattenere ragazzi preparati. Il capitale umano formato qui, troppo spesso parte e non torna. Questo è un tema economico, non solo demografico”, spiega. A suo avviso, le piccole e medie imprese venete sono state lasciate da sole. “Hanno resistito con le loro forze, ma oggi c’è bisogno di reti, digitalizzazione, intelligenza artificiale. La Regione deve fare da regista, creando un patto per lo sviluppo, con università, categorie, associazioni”. Ma se l’attenzione ai giovani è centrale, lo è altrettanto quella agli anziani. “Siamo davanti a un’emergenza silenziosa: oltre 10.000 persone in lista d’attesa per entrare in Rsa. Famiglie allo stremo, servizi insufficienti. Non possiamo continuare a ignorare chi ha costruito questa regio-

ne”. Sul fronte sanità, la denuncia è altrettanto chiara: “Le liste d’attesa sono uno scandalo. Ho ascoltato storie drammatiche di persone che non riescono ad accedere alle cure, se non pagando. Questo va contro un principio basilare: il diritto alla salute deve essere universale. È un pilastro di civiltà, non una voce di bilancio”. A Treviso l’ex sindaco si è proposto come volto di una politica che “supera i vecchi rituali e guarda al futuro con concretezza e visione”. Il candidato del centrosinistra ha poi sottolineato come il progetto nasca dal basso, frutto delle “primarie delle idee” e di un percorso collettivo

volto a dare voce ai territori e alle persone: “Dal Veneto di uno al Veneto di tutti: questo dev’essere il nostro metodo. Il cambiamento non lo fa una persona sola, ma un gruppo unito”. Così ha ringraziato chi, da mesi, lavora alla costruzione di una coalizione larga e inclusiva, capace di valorizzare le differenze come ricchezza. Nel suo intervento, Manildo ha citato Paolo Rumiz e ha invocato uno spirito garibaldino: forza, determinazione e volontà di affrontare con coraggio ciò che non funziona. “Io ci metto tutto: energia, passione e competenza. Ma non posso farcela da solo. Ho bisogno delle competenze di tutti. Questa sfida è una responsabilità collettiva”.

Guardando al percorso che lo attende, Manildo riflette sul senso profondo del suo impegno: “Se fossi un cittadino qualunque, oggi, vorrei politici che meritino fiducia. Serve ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Fare politica, nel 2025, è una missione. Non può più essere uno slogan: è una responsabilità”. E l’augurio finale è per tutti, ma con lo sguardo ben piantato sul lavoro da fare: “Sto vivendo un’estate intensa, ma ne vale la pena. Perché il Veneto ha bisogno di futuro, e io voglio aiutare a costruirlo”. (n.s.)

Giovanni Manildo

Centrosinistra. Vanessa Camani, capogruppo Pd Consiglio regionale

“E’ il governo degli opossum, 15 anni di continuo declino”

U

n bilancio di fine mandato che lascia più ombre che luci, secondo Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, all’indomani dell’approvazione dell’assestamento di bilancio. La consigliera descrive l’assestamento di bilancio come il simbolo di quindici anni di “governo degli opossum”, una gestione lenta e priva di visione che ha portato la regione a un declino progressivo sotto molti punti di vista.

Secondo Camani, l’assestamento non fa che confermare una distribuzione “a pioggia” di risorse, per un totale di 38 milioni di euro spalmati su vari assessorati senza una chiara strategia per risolvere i problemi più urgenti del territorio. Un segnale evidente, ha spiegato, è stato l’incasso inatteso di 26 milioni in più derivanti dall’Irap, frutto esclusivo delle imprese venete e non certo di una gestione oculata della Regione.

Preoccupano poi i 129 milioni di nuovo indebitamento, che portano il totale dei debiti regionali a circa 300 milioni. In particolare, per la prima volta dal 2017, si contraggono nuovi mutui per la Pedemontana non per opere straordinarie ma per gestire l’ordinario, una situazione che Camani definisce inaccettabile e che riflette la “tecnica dell’opossum” di un esecutivo che preferisce non agire, facendo finta di essere morto per evitare scelte difficili.

Nel mirino anche l’assenza di politiche abitative a favore della classe media e la carenza di investimenti per la riqualificazione delle case popolari Ater. Sulla transizione ecologica, l’attuale amministrazione viene accusata di negare i cambiamenti climatici e di non tutelare chi, senza mezzi, ha dovuto comunque affrontare la trasformazione ambientale.

In tema di sanità, Camani sottolinea come la gestione dell’era Zaia abbia portato al progressivo smantellamento di un sistema che un tempo era un modello di

integrazione sociosanitaria all’avanguardia, con un calo dei servizi e un aumento dei bisogni sociali. Un quadro aggravato da politiche inadeguate nei confronti di giovani, donne e categorie fragili, spesso lasciate indietro.

Dal punto di vista economico, il Veneto ha perso terreno rispetto al passato. Il Pil regionale è cresciuto solo dello 0,5% nel 2024, sotto la media nazionale, e la produzione industriale registra 26 mesi consecutivi di flessione. Nonostante questo, le risorse stanziate sono irrisorie, con soli 400 mila euro destinati ai distretti commerciali. Anche le infrastrutture soffrono ritardi pesanti, con la Tav accumulando un gap di trent’anni e disattenzioni evidenti soprattutto in provincia di Padova.

Camani chiude con un appello forte: “Questa manovra segna la fine di un’epoca. Serve un cambio radicale nel modo di governare, capace di coniugare sviluppo e riduzione delle disuguaglianze per il bene del Veneto e dei suoi cittadini”.

Centrodestra. Marco Dolfin, consigliere regionale leghista

“Serve unità, ma la Lega ha una identità spiccata”

Mentre nel centrodestra veneto il confronto, ufficiale e ufficioso, è più intenso che mai, Marco Dolfin, consigliere regionale della Liga Veneta per Salvini Premier, fa il punto della situazione ai microfoni Veneto 24. Tra trattative febbrili, il nodo della candidatura e dei posti in giunta e la discussa “lista Zaia”, Dolfin non nasconde il momento delicato, ma rilancia con decisione: “La Lega ha un’identità forte e un radicamento territoriale che nessun vento elettorale può scalfire”.

Sulla definizione del candidato del centrodestra, Dolfin ammette che anche per gli addetti ai lavori “la situazione è in divenire”, almeno nella prima parte di agosto. Le decisioni, infatti, si stanno giocando “nei tavoli romani”, e ai livelli regionali non resta che attendere. “C’è fiducia – dice – che la Lega possa esprimere nuovamente la guida della Regione, ma serve coesione. E soprattutto, serve chiarezza in tempi brevi”.

A chi gli chiede conto delle tensioni con Fratelli d’Italia, Dolfin risponde con una lettura realistica. “La Lega ha costruito nel tempo una classe dirigente amministrativa esperta, fatta di sindaci, assessori, amministratori locali. Fratelli d’Italia ha numeri importanti, ma sul piano territoriale non ha lo stesso radicamento. Questo può creare frizioni, ma anche spazi di collaborazione, se c’è volontà politica”.

Uno dei nodi più dibattuti è la possibile lista Zaia, che secondo alcuni osservatori potrebbe indebolire la Lega. Dolfin la pensa diversamente: “Molti degli eletti nella lista Zaia vengono proprio dalla Lega. Non si tratta di corpi estranei, ma di persone che hanno scelto di sostenere un leader fortemente riconosciuto”. Tuttavia, riconosce che tutto dipenderà dalla decisione finale del presidente Zaia: “Se sarà in campo, si potrà costruire una coalizione coesa. Se deciderà di non esserci,

potrebbe essere più difficile”. Dolfin, militante della prima ora, rivendica una lunga appartenenza al movimento: “Ho vissuto tutte le fasi: la Lega Nord, la Liga Veneta, l’idea della Padania... ma ho sempre creduto che i leader passano, mentre l’identità e i valori del partito restano. È questo che mi tiene qui dopo tanti anni”. E non manca il riconoscimento al ruolo di Luca Zaia: “Ha guidato il Veneto fuori dai momenti più difficili, come la pandemia, e ha fatto crescere la Regione anche sul piano internazionale. Le Olimpiadi 2026 sono anche merito suo”.

Infine, Dolfin guarda al futuro del Carroccio. Il segretario regionale Alberto Stefani rappresenta la nuova generazione. “Mi piace l’impostazione che sta dando – commenta –. Porta freschezza, ma ha anche rispetto per chi ha fatto la storia del movimento. È questo il mix giusto: innovazione e memoria, entusiasmo e competenza”.

LEGNO MERAVIGLIA DELLA NATURA

Vanessa Camani
Marco Dolfin

L’intervista. Il segretario nazionale Antonio De Poli dopo l’incontro con oltre 600 persone nel padovano

Alle prossime regionali scende in campo l’Udc “La persona al centro, il Veneto nel cuore”

O

ltre 600 persone a Cervarese Santa Croce (Padova), lo scorso luglio, hanno partecipato all’iniziativa “Regione Veneto: si vota, costruiamo insieme l’agenda del futuro. Proponi le tue idee”, promossa dal Senatore Antonio De Poli, che ha assunto di recente la carica di Segretario nazionale dell’UDC. “E’ il segnale che c’è un certo fermento per l’area politica di Centro, a cui noi facciamo riferimento. I cittadini e le comunità ci chiedono risposte e l’entusiasmo che abbiamo registrato ci dimostra che siamo sulla strada giusta. C’è bisogno di ascolto, dialogo, confronto con i territori. Quando la politica fa questo, la risposta c’è ed è positiva”, afferma De Poli in un colloquio con La Piazza in vista delle prossime elezioni regionali in Veneto.

Senatore De Poli, l’Udc ci sarà alle prossime Regionali?

Sì, l’UDC è parte integrante del Centrodestra e sarà presente con le proprie liste in tutte le province. Una scelta chiara, che testimonia

la volontà di essere protagonisti di una stagione, in cui al centro della politica ci sono i cittadini. Non possiamo concentrarci solo sui nomi ma anche sui contenuti per dare risposte concrete ai veneti. Che ruolo ha l’Udc nella coalizione di Centrodestra?

Siamo il Centro che tiene insieme la coalizione. In questo momento c’è bisogno di esperienza e di buon senso. Siamo una forza che costruisce e non divide. Il nostro compito è far dialogare le anime della coalizione, portando competenze, programmi, non slogan. Nella mia e nella nostra storia politica abbiamo sempre messo la persona al Centro. Questo è il bagaglio valoriale più importante ed intendiamo metterlo a disposizione dei Veneti, consapevoli che lavorare in rete, in sinergia con il mondo civico nei territori, è la strada migliore per costruire insieme l’Agenda condivisa per il Veneto.

Come si risolverà il nodo sul candidato-presidente? E soprattutto quando?

Serve equilibrio, non personalismi. Prima i programmi, poi nomi. Abbiamo sempre detto che per noi la priorità non è il nome, ma il progetto. Siamo pronti a sederci al tavolo, a individuare insieme la figura migliore che possa rappresentare tutta la coalizione e che sia in grado di dare le risposte migliori ai cittadini veneti. Dobbiamo farlo al più presto e con grande senso di responsabilità: solo così potremo inaugurare una nuova stagione politica in grado di affrontare le sfide future del nostro Veneto”.

Si scaldano i motori della campagna elettorale: quali sono le priorità a livello programmatico per l’Udc?

Il nostro è un programma che vuole mettere al centro la persona. Puntiamo sulla sanità territoriale, per avvicinare i servizi ai bisogni dei cittadini, sulle politiche sociali a sostegno di anziani, persone non autosufficienti e con disabilità; sui giovani per contrastare la fuga dei nostri talenti all’estero per un Veneto più competitivo e innovativo,

sul sostegno alle imprese (agricoltura, artigianato, commercio, industria e turismo), sul rilancio del ceto medio oggi sempre più impoverito; su infrastrutture, mondo del volontariato e terzo settore.

Perché a livello nazionale è così importante la sfida elettorale in Veneto?

Il Veneto è un laboratorio politico e sociale. Le Regionali saranno un banco di prova per il Centrodestra e per il ruolo del Centro e di chi condivide il nostro Dna politicoculturale. L’Udc vuole dimostrare che una politica seria, concreta, che mette la persona al centro, è possibile e vincente.

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Il personaggio

L’intervista.

Matteo Ribon, segretario regionale di Cna Veneto, fa il punto del settore

“Oggi se non comunichi non esisti, protagoniste le storie degli artigiani”

“Dobbiamo rimettere il Veneto al centro del sistema produttivo nazionale e europeo. E’ in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano”

D a oltre quindici anni Matteo Ribon è uno dei protagonisti del sistema CNA in Veneto, un punto di riferimento per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. Dopo una formazione in Scienze Politiche all’Università di Padova e un percorso professionale che lo ha visto impegnato nel terzo settore, Ribon ha messo le sue competenze al servizio dell’impresa diffusa, maturando una profonda conoscenza dei mestieri, delle dinamiche economiche del territorio e delle sfide legate all’innovazione. Nel 2019 è diventato Segretario regionale di CNA Veneto, guidando una delle realtà associative più importanti del Nordest con uno stile personale e aprendo le porte a un nuovo modo di comunicare le realtà artigiane della nostra regione. Visto che nelle ultime settimane CNA Veneto ha lanciato il nuovo podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro” ho voluto fare una chiacchierata con Ribon per il fare il punto sulla situazione del mondo artigiano veneto, un settore da sempre al centro dell’economia e dello sviluppo del nostro territorio. Ciao Matteo, sei segretario regionale di CNA Veneto dal 201 9, vuoi provare a fare un bilancio di questi anni?

Sono stati anni molto impegnativi ma sfidanti. Abbiamo avuto come unico obiettivo quello di essere utili e vicini alle imprese cer-

cando di coniugare il supporto alla loro transizione in una situazione economica delicata, all’innovazione e alla spinta verso nuovi mercati. Per fare questo abbiamo anche rinnovato la squadra rinforzando il ruolo del regionale in un rapporto sempre più forte con le istituzioni e il territorio.

Com’è cambiato e come sta cambiando il mondo degli artigiani in questi anni?

È cambiato moltissimo perché è in corso un passaggio generazionale importante che ha coinvolto tutto il mondo artigiano. È un passaggio complicato che riguarda moltissima imprese: negli ultimi anni abbiamo assistito alla perdita di numerose imprese che hanno chiuso o che si sono trasformate, e che inoltre stanno cambiando le loro modalità di lavoro e di operatività.

Quest’estate avete lanciato il podcast “Artigiani: Ritorno al Futuro”: ce ne vuoi parlare?

Il podcast è una nuova avventura che cerca di raccontare in maniera diversa il mondo dell’artigiano: 10 storie di imprenditori e imprenditrici che hanno deciso di cambiare la loro vita e si sono avvicinati al mondo artigiano, o hanno accettato la sfida di portare avanti un’azienda di famiglia cercando di coniugare la tradizione con l’innovazione, con la tecnologia e con le sfide a cui il mercato ci obbliga, ma

sempre con l’ottica del “guardare avanti”.

A settembre ci sarà la vostra assemblea regionale: quali saranno i temi caldi?

Anche quest’anno a fine settembre ci sarà la nostra assemblea che quest’anno si intitola “Radici nell’Acqua: il Veneto che guarda al futuro”. Il filo di conduttore di questa edizione è l’acqua vista a 360°, sia per quanto riguarda il territorio, il Veneto e tutte le persone e le imprese che ci abitano, sia per quanto riguarda le minacce, del cambiamento climatico, della difficoltà di gestione ma anche dal punto di vista economico perché è un elemento fondamentale per il trasporto delle merci e persone, ma anche un elemento che consente le attività produttivi dell’artigianato. Ci confronteremo con le istituzioni e la politica, cercando di coniugare alcuni elementi tipici del mondo dell’artigiano con le evoluzioni future del nostro territorio.

Come CNA Veneto siete molto attivi dal punto di vista della comunicazione, in questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio cambio di rotta da questo punto di vista. Quanto è diventato importante (e quanto è difficile) comunicare alla vostra base in una società ultra connessa come la nostra?

Abbiamo continuato a ripetere a tutti gli artigiani che se non si comunica il proprio lavoro e la propria attività alla fine in questo mercato non si esiste. Noi abbiamo cercato di spingere molto da questo punto di vista dando l’esempio, utilizzando tutti gli strumenti comunicativi sia quelli tradizionali

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che quelli evoluti nel mondo digitale. C’è ancora moltissimo da fare: dobbiamo cambiare il linguaggio, dobbiamo avvicinarci alle nuove generazioni e questo è un obiettivo che stiamo cercando di portare avanti con molto impegno e con molta determinazione ed è una caratteristica che ci contraddistingue rispetto ai nostri competitor.

Quali saranno le sfide più importanti per il nostro territorio nei i prossimi anni?

Ci avviciniamo a un passaggio importante, quello del cambio della Giunta Regionale, che noi accogliamo con la richiesta che è stata portata avanti anche con il rinnovo della Presidenza della CNA del Veneto con il nostro Presidente Moreno del Colle, quella del “Patto per lo Sviluppo”: vogliamo collaborare per stendere insieme un patto di politica industriale ed economica del nostro territorio e vogliamo farlo insieme alle istituzioni. In questi anni ci siamo caratterizzati per essere sempre puntuali e attenti nelle richieste che riguardano le nostre imprese e le necessità del comparto economico. La sfida centrale è

quella di rendere il Veneto sempre più attrattivo, di supportare le transizioni che accompagnano imprese e territorio. Dobbiamo lavorare per far sì che il Veneto torni a essere la locomotiva del Nord Italia e di tutta Italia perché in questo momento i nostri competitor, che sono le regioni europee, ci vede un po’ in difficoltà. Dobbiamo rilanciare questa sfida cercando di rendere sempre più vicine alle nuove generazione le nostre imprese, il nostro territorio e tutto quello che ci circonda. Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

Matteo Ribon

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116 117: il nuovo punto di riferimento per l’assistenza sanitaria

Dallo scorso 23 luglio è entrato ufficialmente in funzione il numero 116 117, il nuovo servizio attivo 24 ore su 24 per cure mediche non urgenti e bisogni sociosanitari. Tutti i cittadini e visitatori presenti nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima possono comporlo da telefono fisso o cellulare per ricevere assistenza, orientamento e informazioni sanitarie e sociali.

Il 116 117 sostituisce il servizio di guardia medica, ampliandone le funzioni e diventando la porta d’accesso principale alla medicina del territorio. Oltre a garantire la continuità assistenziale, consente di ricevere consulenze telefoniche, essere indirizzati verso i servizi sanitari e sociali più appropriati, o accedere alla guardia medica turistica in caso di necessità. Il servizio è gestito dalla nuova Centrale operativa 116 117 di Piazzale Giustiniani a Mestre, una struttura di 800 mq dotata di tecnologie all’avanguardia, sia in ambito sanitario che informatico ed ecologico. Coordinata dalla dottoressa Francesca Ferraretto, la centrale impiega un medico, un infermiere e 35 operatori tecnico-amministrativi, tutti formati per garantire risposte tempestive ed efficaci. Il centro è attivo 24 ore su 24 e ospita anche la Centrale operativa territoriale. L’investimento complessivo è stato di oltre 3,3 milioni di euro, finanziati da fondi PNRR, Regione Veneto e risorse Ulss 3. Chi chiama per un problema sanitario non urgente viene guidato da un operatore, che tramite domande mirate valuta la situazione. Se necessario, il medico o l’infer-

miere di centrale interviene con un consulto telefonico o un triage. In base alla valutazione, il paziente può essere indirizzato a una visita medica, anche domiciliare, entro la giornata o nelle due ore successive. Le Case della Comunità di Noale, Lido di Venezia e Favaro sono già attive per ricevere i pazienti inviati dalla centrale. Il numero è utile per sintomi lievi in orari notturni, festivi o prefestivi (es. febbre, eruzioni cutanee, reazioni alimentari), dubbi su terapie o sintomi che non richiedono intervento urgente, ricevere indicazioni su percorsi di assistenza sanitaria e sociale, accedere a servizi sociosanitari legati a disabilità o non autosufficienza, ricevere informazioni sanitarie generali o su servizi disponibili per i turisti. Non va invece utilizzato per le emergenze sanitarie (in questo caso si chiama il 118), per prenotazioni di visite o esami (numero CUP 041 844 844) o per segnalazioni e reclami (URP 041 86 94 692). Sono dunque quattro i numeri di riferimento per gli utenti dell’Ulss 3 Serenissima: 118 per le emergenze, 116 117 per l’assistenza sociosanitaria non urgente, 041 844 844 per il CUP e 041 86 94 692 per l’URP. «Dopo la fase sperimentale condotta nel Distretto 1 di Bassano del Grappa, oggi il 116 117 diventa operativo in tutta l’Ulss 3 – spiega l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin –. Entro giugno 2026 sarà attivo in tutto il Veneto. È un servizio rivoluzionario, pensato per facilitare l’accesso del cittadino alla medicina del territorio e garantire una presa in carico efficace e personalizzata dei bisogni di salute».

Martellago, al via i lavori per la nuova Casa della Comunità

Sono partiti il 7 luglio i lavori di ristrutturazione e ampliamento della sede distrettuale di Martellago, che porteranno alla realizzazione della nuova Casa della Comunità, come previsto dal PNRR entro i primi mesi del 2026. Per garantire la continuità dei servizi durante l’intero periodo del cantiere, la Direzione dell’Ulss ha pianificato una riorganizzazione temporanea delle attività, individuando sedi alternative per alcune prestazioni.

A partire dal 2 luglio il servizio di Neuropsichiatria Infantile è stato trasferito al primo piano della Casa della Comunità di Noale. Resta invariata la modalità di accesso, tramite prenotazione attraverso il CUP aziendale al numero 041 844 844. Nella stessa data, anche i Corsi di Accompagnamento alla Nascita e lo Spazio 0-1, dedicato alle mamme con bambini fino a un anno di età, sono stati spostati nella Palestra Comunale di Piazza Vittoria, di fronte al Municipio. Le prenotazioni si effettuano contattando il CUP o la sede del Consultorio familiare al numero 041 5402446 (interno 3-1).

La Geriatria territoriale è stata trasferita presso il Distretto sociosanitario di Mirano, in via Miranese 16, e continua a garantire le visite domiciliari nel territorio di Martellago. La distribuzione diretta di preparati nutrizionali è ora affidata al servizio di Assistenza Domiciliare Integrata, attivo presso la Casa della Comunità di Noale al piano terra. L’attività di raccolta AVIS, infine, è stata spostata al Centro Civico di Olmo di Martellago, in via Damiano Chiesa 9, presso la sede AVIS MaerneOlmo. Nonostante l’avvio del cantiere, la sede distrettuale di Martellago continua a operare regolarmente per alcuni servizi. Restano attivi lo sportello amministrativo multifunzione, il punto prelievi (senza variazioni), il Consultorio familiare, il Servizio di Integrazione scolastica e il servizio di vaccinazioni pediatriche. Con questo intervento l’Ulss 3 Serenissima compie un passo importante verso la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, puntando su una struttura moderna e funzionale, capace di rispondere in modo più efficace e integrato ai bisogni della comunità.

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Il reparto. Occupa il secondo piano del nuovo Blocco est, investimento da 12 milioni di euro

Dolo inaugura la nuova Rianimazione: 9 posti letto e 2 mila metri quadri per la sanità del futuro

L’ospedale di Dolo dispone di una nuova Rianimazione, un reparto moderno e ampio che si estende su oltre 2 mila metri quadri e offre 9 posti letto completamente attrezzati. L’investimento complessivo supera i 12 milioni di euro, con 9 milioni finanziati dalla Regione Veneto e 3 dall’Azienda Ulss 3 Serenissima. Il reparto, che occupa il secondo piano del nuovo Blocco est, rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento

La nuova terapia intensiva dispone di sette postazioni in un’area open space, con possibilità di isolamento, e due ulteriori letti in stanze separate, oltre a studi medici, ambulatori e una sala di accoglienza per i familiari. Questo intervento si inserisce nel piano regionale di riorganizzazione ospedaliera volto a potenziare la risposta alle emergenze pandemiche, portando i posti letto di terapia intensiva in Veneto a 840. Il presiden-

della sanità pubblica locale. Qui presto si trasferiranno la dottoressa Lorella Altafini, primaria di anestesia e rianimazione, insieme ai suoi 16 specialisti, lasciando il vecchio reparto collocato tra i blocchi operatori. Il nuovo edificio ospita già al piano terra il pronto soccorso inaugurato nel 2022, mentre al terzo piano è previsto il completamento della nuova Piastra operatoria. I lavori per la Rianimazione, iniziati nel giugno 2022 e conclusi nell’ottobre 2024, sono stati coordinati dall’Ufficio Tecnico dell’Ulss 3, guidato da Peter Francis Casagrande.

te della Regione, Luca Zaia, ha evidenziato come questo investimento confermi l’impegno a mantenere e rafforzare le eccellenze ospedaliere venete, garantendo cure di qualità e tempestività anche nelle situazioni più critiche. Anche il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo Contato, ha sottolineato il valore di questa nuova struttura, frutto di volontà, competenza e collaborazione tra Regione, Azienda sanitaria e operatori. Con il pronto soccorso già attivo e la futura piastra operatoria in arrivo, Dolo si conferma un punto di riferimento sanitario per l’intero territorio.

Tumore alla prostata: il Veneto apre la strada alla terapia con radioligandi

Il tumore alla prostata è il più comune tra gli uomini veneti, con più di 3.000 nuovi casi ogni anno. Nonostante l’elevata qualità delle cure e una sopravvivenza a cinque anni superiore alla media nazionale, le forme più aggressive della malattia restano ancora oggi una sfida cruciale per oncologi e pazienti. Per questo, il Servizio Sanitario Regionale del Veneto ha introdotto una nuova e promettente terapia con radioligandi, un trattamento all’avanguardia che combina medicina nucleare e oncologia di precisione. L’obiettivo è offrire una nuova possibilità a quei pazienti che si trovano in stadio avanzato della malattia e che hanno già esaurito altre opzioni terapeutiche. Radioligandi: la nuova frontiera nella cura del cancro alla prostata Questa innovativa terapia – nota come RLT (Radioligand Therapy) – rappresenta un vero punto di svolta. Si basa sulla capacità di colpire in modo mirato solo le cellule tumorali, riconoscendole attraverso marcatori specifici espressi dal tumore stesso. I radioligandi, infatti, fungono da “cercatori molecolari” che trasportano radiazioni direttamente dove serve, preservando i tessuti sani e riducendo gli effetti collaterali.

In pratica, diagnosi e cura si fondono in un’unica strategia terapeutica, aprendo la strada a trattamenti personalizzati, capaci di migliorare non solo la sopravvivenza, ma anche la qualità della vita dei pazienti oncologici. Quattro centri veneti attivati per la nuova terapia

A rendere concreta questa innovazione sono quattro centri di eccellenza individuati dalla Regione Veneto, già operativi nella presa in carico dei pazienti attraverso team multidisciplinari:

• Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova

• IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar

• Ospedale dell’Angelo di Mestre

• Ospedale San Bortolo di Vicenza

In questi presidi, urologi, oncologi, medici nucleari e altre figure specialistiche collaborano nella valutazione dei singoli casi, definendo percorsi di accesso strutturati e personalizzati per l’avvio della radioterapia mirata. Con questa iniziativa, il Veneto consolida il suo ruolo di riferimento nazionale nella lotta contro il tumore alla prostata, puntando su innovazione, integrazione e qualità delle cure. Una scelta che guarda al futuro della sanità pubblica, dove la medicina di precisione e la personalizzazione dei trattamenti saranno sempre più centrali nel prendersi cura della persona e non solo della malattia.

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A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Quando arriva l’estate si ha sempre più la voglia di piatti freschi e leggeri, qualcosa di appetitoso che sappia conquistare il palato con sapori semplici e genuini. Ricette utili anche per il pic nic di ferragosto e per le settimane successive

INVOLTINI

I ZUCCHINE GRIGLIATE

Una ricetta facile e veloce con ingredienti di stagione. Un piatto perfetto come antipasto e ottimi per accompagnare l’aperitivo.

Ingredienti: 2 zucchine; 150 gr di robiola o di philadelphia; sale e pepe; erba cipollina o rucola per chiudere i rotolini

Preparazione:Lavare le zucchine e spuntatele da entrambi i lati. Utilizzando una mandolina, o un coltello per ricavare dodici fette spesse due millimetri.Salare e mettere le fette su una piastra bella calda. Far cucinare le verdure due minuti per lato. In una ciotola trasferire la robiola (o altro tipo di formaggio) con una forchetta schiacciarla fino ad ottenere una crema morbida. Aggiungere sale e pene a piacere. Quando le zucchine sono fredde, disporre la robiola all’interno di ogni fettina, arrotolarle e chiudere i rotolini con un filo di erba cipollina. Come alternativa è possibile aggiungere una fettina di prosciutto.

LASAGNE DI PANE CARASAU (SENZA FORNO)

Un piatto fresco, ricco di verdure e di facile realizzazione. Lasagne estive ricche di verdura di stagione. Il tutto è condito con una besciamella al basilico.

Ingredienti: : 250 g di pane carasau, 1 melanzana, 2 zucchine, 400 g di pomodorini; 1 spicchio di aglio. Per la besciamella 600 ml di latte; 40 g di farina (0 o integrale); 20 g di olio extravergine d’oliva; 20 g di olio di semi di girasole; 1 mazzetto di basilico fresco; 1 cucchiaio di lievito alimentare; 1 pizzico di noce moscata; sale e pepe

Preparazione: Lavare e tagliare a dadini le melanzane, le zucchine e i pomodorini. In una padella soffriggere uno spicchio di aglio con un po’ di olio fino a farlo imbiondire. Cuocere una decina di minuti. Per preparare la besciamella, scaldare fino a bollore il latte. In un pentolino versare la farina, l’olio extravergine d’oliva e l’olio di semi di girasole. Mettere sul fuoco, mescolate bene e scaldate il tutto. Unire a filo il latte caldo e continuare a mescolare evitando di formare grumi. Portare a bollore e cuocere un paio di minuti. Condire la besciamella con sale, pepe, noce moscata, lievito alimentare e il basilico tagliato. Ricavare dei rettangoli con il pane carasau. Ammorbidire con dell’acqua tiepida e formare due strati di pane uno sull’altro. Coprire con della besciamella e cospargete con un terzo delle verdure. Ripetere gli strati di pane carasau, besciamella e verdure altre due volte.

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CROSTATA DI LIMONE

Un dolce fresco e profumato, perfetto per la stagione estiva. Una ricetta base per preparare una deliziosa crostata di limone perfetta da gustare come dessert dopo un pasto estivo o per una merenda fresca e golosa.

Ingredienti per la pasta frolla: 250 g di farina 00; 125 g di burro; 100 g di zucchero a velo; scorza grattugiata di 1 limone; 1 uovo intero; 1 tuorlo d’uovo

Ingredienti per la crema al limone: 3 limoni (scorza e succo); 150 g di zucchero; 3 uova intere; 50 g di burro

Preparazione per la pasta frolla: In una ciotola, setacciare la farina e aggiungete il burro freddo a pezzetti. Lavorate il burro con la farina fino a ottenere una consistenza sabbiosa. Aggiungere lo zucchero a velo e la scorza grattugiata di limone, mescolando bene. Incorporare l’uovo e impastare fino a formare una palla compatta di pasta frolla. Avvolgere la pasta frolla in pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Preparazione per la crema al limone: In una ciotola, grattugiare la scorza dei limoni e spremetene il succo. In una pentola a fuoco medio, mescolate il succo di limone, la scorza grattugiata, lo zucchero e le uova. Continuate fino a quando la crema inizia a addensarsi. Togliete la pentola dal fuoco e aggiungete il burro, mescolando fino a quando sarà completamente sciolto e la crema sarà liscia Pre-riscaldate il forno a 180°C.Riprendete la pasta frolla dal frigorifero e stendetela su una superficie infarinata con l’aiuto di un mattarello, fino a raggiungere uno spessore di circa 3-5 mm. Rivestite una teglia da crostata con la pasta frolla, premendo bene sui bordi e eliminando l’eccesso di pasta. Bucherellate il fondo della crosta con una forchetta per evitare che si gonfi durante la cottura. Versate la crema al limone e livellatela con una spatola. Infornate la crostata di limone per circa 25-30 minuti finché la superficie sarà dorata.

Rubrica a cura di Sara Busato

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