Intervento innovativo all’Ospedale dell’Angelo: ricostruita la lingua di una trentenne
della Riviera del Brenta
Da Bui a Szumski passando per Damiano e l’incognita Da Re, chi sono gli sfidanti
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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
DDopo un’estenuante attesa il centrodestra ha scelto il proprio candidato presidente della Regione. Sarà Alberto Stefani, segretario regionale della Lega e vice segretario nazionale di Salvini, a tentare di confermare il centrodestra in Regione. Il 77% conquistato da Luca Zaia alle elezioni del 2020 sembra essere molto lontano, ma nel centrodestra non sembra questa la principale preoccupazione. Le lungaggini nell’individuazione di Stefani, infatti, sono state determinate da un lunghissimo braccio di ferro a tre che ho visto coinvolti Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Gli alfieri veneti di Giorgia Meloni, infatti, non hanno mai fatto di mistero della loro volontà di poter indicare il candidato presidente del Veneto: il ragionamento alla base di questa aspettativa prendeva le mosse sia dalla necessità di “rotazione” dopo 1 5 anni di Presidente leghista e dalla differenza di peso elettorale. La stessa Forza Italia, con il suo leader regionale Flavio Tosi ha sperato, fino a un certo punto, di potersi accreditare come il proverbiale e gaudente terzo tra i due litigati.
La Lega, però, ha tenuto duro fino all’ultimo ritenendo la candidatura in Veneto come la propria “linea del Piave”. Per farlo, sembra, aver garantito agli alleati un ottimo indennizzo.
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Veneto2
Modello Veneto TeSeO, al Teatro Stabile cultura formazione e lavoro; Beltotto rimette l’incarico
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Pnrr a Mira, è scontro sui ritardi dei cantieri. Il consigliere Lucarda: “A metà 2025 risultavano non avviati o appena partiti, interventi per 8,25 milioni, solo il 60% del totale”. Critiche a Dolo su Foro Boario
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura, capace di generare economia, nuovo festival firmato Strukul
INAUGURA IL SUO NUOVO CUORE CULTURALE
Dopo due anni di lavori, restituita alla cittadinanza la storica villa seicentesca all’ingresso del centro
Al voto il 23 e 24 novembre, compatti il centrodestra e il centrosinistra, almeno tre i candidati outsider
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
S i avvicina inesorabilmente la scadenza europea fissata per il 30 giugno 2026, come termine ultimo per il completamento degli investimenti e il rispetto della tabella di marcia delle opere. Questo lasso di tempo, per quanto breve, è il punto focale di una sfida cruciale: mettere a terra il PNRR come strumento concreto per rigenerare il Veneto, ridurre i divari e rilanciare i territori.
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Pattuglie di carabinieri e polizia locale contro i furti
Arrivano pattuglie in più di carabinieri in Riviera del Brenta e nel Miranese per monitorare il territorio e scongiurare l’assalto alle abitazioni da parte dei ladri che puntualmente si verifica con il mese di ottobre, quando cioè le ore di luce cominciano ad accorciarsi. Da novembre sono pronti a controllare il territorio anche gli agenti della polizia municipale in sinergia con le forze dell’ordine. L’obiettivo, concordato con il Prefetto, è quello di un monitoraggio che crei deterrenza e scoraggi i ladri fin da subito con la presenza di carabinieri e vigili sulle strade. Ad annunciarlo nelle scorse settimane è stato il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara che aveva chiesto ed ottenuto insieme ai sindaci di altri Comuni un incontro a Venezia con il Prefetto Darco Pellos. I Comuni della Riviera erano stati sollecitati da continue richieste di maggiori controlli dai cittadini che hanno segnalato sempre più furti e tentativi di furti in case ma anche nelle automobili in sosta. Le segnalazioni di movimenti sospetti in questi casi sono arrivate dai gruppi di controllo del vicinato. I Comuni di Dolo, Fossò, Fiesso e Pianiga e diversi del Miranese hanno sottolineato come sia importante agire preventivamente, prima cioè che si scatenino sul territorio i raid che poi abitualmente continuano fino al periodo natalizio. Si tratta di ladri che aspettano che le persone escano di casa per poter colpire. Al Prefetto è stata assicurata la massima disponibilità da parte degli enti locali. Dal Prefetto è arrivata ai sindaci una risposta concreta: ha assicurato che con ottobre sui territori opereranno da subito due pattuglie in più di carabinieri in funzione anti-furti. Ma non finisce qui. I Comuni del comprensorio infatti stanno progettando con gli agenti della polizia locale dei pattugliamenti coordinati con le forze dell’ordine. Le polizie locali ad esempio delle Unioni dei Comuni di Riviera e del Miranese potranno essere impiegate per dei controlli anche serali, perlomeno fino alle 22. È un servizio che partirà ad autunno inoltrato, verso inizio novembre. Alessandro Abbadir
L’impegno del Prefetto per il territorio della Riviera e del Miranese
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Nel nostro Veneto i numeri parlano chiaro. Secondo dati di Ance Veneto, i progetti attivati sono più di 23.850 con una dotazione complessiva che supera i 14 miliardi. Tuttavia, non basta “attivare”: occorre realizzare, portare a termine. E già emergono segnali concreti di rallentamento. La lentezza non è solo un problema tecnico, ma è anche strutturale e amministrativo. La mole di vincoli, controlli, passaggi autorizzativi e procedure da rispettare, spesso differenziate tra ministeri, regioni, enti locali, diventa un ostacolo più che una garanzia. Le amministrazioni comunali, in particolare, lamentano difficoltà nel reperire risorse di cassa per anticipare lavori e interventi, nell’aspettare pagamenti centrali e nel districarsi tra moduli, rendicontazioni e controlli paralleli.
La tempistica è stringente: ogni ritardo mette a rischio l’erogazione delle rate e la possibilità che l’Italia, e il Veneto, perdano quote di fondi europei. Nel complesso nazionale, solo poco più del 40 % delle risorse PNRR sono state effettivamente spese a oggi. In questo scenario, si concentra una tensione: non solo applicare, ma farlo bene.
Anche la distribuzione delle risorse solleva interrogativi: non sempre il riparto risponde alle reali esigenze dei territori, perché i criteri, sovente nazionali e standardizzati, non tengono conto delle peculiarità locali. Si rischia così di vedere fondi correre verso aree già avvantaggiate, anziché dove c’è bisogno urgente di infrastrutture, servizi digitali ma anche alle persone più fragili, efficientamento energetico.
Non possiamo permetterci che il Veneto, regione virtuosa in termini di progetti attivi, resti vittima di lentezze burocratiche o disallineamenti centrali. Si invoca da più parti una semplificazione amministrativa drastica, un’autonomia decisionale rafforzata per le comunità locali, e soprattutto una cultura della responsabilità condivisa: Regione, Province, Comuni devono collaborare in sinergia, non gareggiare in scaricabarile.
La posta in gioco è troppo alta: non solo realizzare infrastrutture e investimenti, ma dare credibilità allo Stato, mantenere la fiducia dei cittadini e costruire un Veneto che non resti in ritardo rispetto alle sfide globali.
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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni regionali del 23/24 novembre messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.
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(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
Sistemazione idraulica. Inaugurati i lavori di sistemazione idraulica, riqualificazione della rete di scolo
Parco delle Giare, 10 ettari di biodiversità a difesa della laguna e del territorio
Grazie al Consorzio Acque Risorgive, Mira ha una nuova area di fitodepurazione: 10 ettari capaci di accogliere 83mila metri cubi d’acqua, abbattendo fosforo e azoto e migliorando la qualità degli scarichi verso la laguna. Un’opera finanziata dalla Regione che arricchisce paesaggio e biodiversità
S ono stati inaugurati a Mira nelle scorse settimane i lavori di sistemazione idraulica, rinaturalizzazione e riqualificazione paesaggistica della rete di scolo nel contesto del Parco delle Giare realizzati dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive. Un intervento di straordinaria importanza reso possibile grazie a un finanziamento della Regione pari a 2 milioni 697 mila euro e che ha interessato una vasta area di oltre 10 ettari a ridosso della laguna. “La nuova area – ha illustrato il direttore di Acque Risorgive, Carlo Bendoricchio – interessa una vasta area di oltre 10 ettari che, dopo essere stata oggetto di esproprio, è stata perimetrata con arginature alte in media 1 metro rispetto al piano campagna, per accogliere un volume d’acqua di circa 83.000 metri cubi. Le acque sono derivate dallo scolo Giare mediante un impianto di sollevamento alimentato da due elettropompe con una portata complessiva di 150 litri al secondo. Grazie a questa nuova area, l’acqua viene ripulita delle sostanze inquinanti attraverso i processi fitodepurativi e viene scaricata nella laguna di Venezia per mezzo di un secondo impianto di sollevamento dotato di due elettropompe della capacità di 50 litri al secondo ciascuna. Il
Consorzio di bonifica ha stimato un abbattimento di fosforo pari a 0,14 tonnellate/anno e di azoto pari a 1,37 tonnellate/anno. E i primi dati, elaborati dall’Università di Padova nostra partner, sono assolutamente confortanti”. Di sostenibilità e biodiversità ha parlato il presidente di Acque Risorgive. “Abbiamo scavato 25 mila metri cubi di terra senza movimentare fuori dall’area un solo mezzo, ricreando un ambiente ideale dove hanno già trovato dimora molte specie di flora e fauna – ha detto Federico Zanchin. Un ulteriore tassello che si aggiunge ai già numerosi interventi di riduzione del rischio idraulico realizzati in questi anni dai Consorzi di bonifica veneti, come ha ricordato il presidente di Anbi Veneto, Alex Vantini, a dimostrazione che “sappiamo spendere bene i finanziamenti che ci vengono assegnati”.
Un grazie alla Regione e al Consorzio di bonifica per aver reso possibile questo progetto è arrivato anche dal sindaco di Mira, Marco Dori. “Questo è un bel momento per il nostro Comune – ha detto – questa nuova area rinaturalizzata arricchisce il nostro paesaggio, assumendo un grande valore anche dal punto di vista ricreativo ed educativo”.
Alessandro Abbadir
Una nuova convenzione fra il Comune e l’Auser per la gestione dei parchi
È stata firmata nelle scorse settimane, alla presenza del sindaco Marco Dori, la nuova convenzione tra il Comune di Mira e l’Auser locale, rappresentato dal presidente Maurizio Dipino. L’accordo porta al riconoscimento del contributo dei volontari dell’associazione nella gestione delle strade scolastiche, confermate anche quest’anno, e dei servizi di chiusura e apertura di alcuni parchi e scoperti scolastici, che da anni il Comune gestisce grazie al supporto di volontari e lavoratori di pubblica utilità. Chiara Poppi, assessora al sociale, commenta: “Una convenzione in cui abbiamo creduto molto sia noi che Auser e che arriva dopo un anno sperimentale con i loro volontari in una zona scolastica. Con questo accordo Auser arriverà a coprire tutti gli istituti scolastici e
alcune aperture parchi, non solo con i loro volontari ma con i con gli Asa (anziani socialmente utili) già in servizio in questi anni e questo permettendo una rete di relazioni e supporto per tutti. Un bell’esempio di come il terzo settore si integri con i servizi pubblici e la comunità”. Soddisfatto anche l’assessore Albino Pesce, che segue i referati dell’istruzione e dei parchi pubblici: “Continua la sicurezza davanti ai plessi scolastici per l’entrata e uscita
degli studenti e nella gestione di apertura e chiusura parchi grazie a questa convenzione, con i volontari che hanno dimostrato disponibilità e sensibilità verso i nostri ragazzi e le loro famiglie. Siamo in attesa degli orari scolastici definitivi, ma le strade scolastiche saranno attivate anche per questo anno scolastico con le consuete modalità”. Insomma, anche l’azione dei volontari contribuisce a far funzionare i servizi sul territorio. (a.a.)
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a Mira, è scontro sui ritardi
nella realizzazione dei cantieri
Il consigliere Lucarda: “A metà 2025 risultavano non avviati o appena partiti, interventi per 8,25 milioni, il 60% del totale”
I l Pnrr a Mira ha portato una quarantina tra cantieri e iniziative, in settori diversi come impianti sportivi, strutture sanitarie, scuole, sociale, cultura, informatica, turismo e ambiente. Una corsa iniziata sul finire del 2020 ed ancora in atto, dato che la scadenza è prevista per il 2026. “Sono numeri importanti - spiega il sindaco Marco Dori - che testimoniano il grande impegno del Comune, che veramente ha saputo cogliere tutte le occasioni che ha potuto. I Comuni si sono dovuti arrangiare su molte cose che alla fine hanno pesato, su tutto l’aumento della burocrazia e dei prezzi, con le varie amministrazioni che hanno dovuto aggiungere importanti risorse per poter raggiungere gli obiettivi nazionali. Difficoltà a parte, devo dire che è questa l’Europa che tutti vogliamo e sarebbe bello ora un
nuovo Pnrr per fronteggiare i temi della messa in sicurezza del territorio e del cambiamento climatico”. Pnrr per il Comune di Mira ha significato far diventare realtà opere da tempo attese dalla comunità: il distretto sanitario (ora Casa di Comunità), il palazzetto per gli sport di squadra, la nuova pista di atletica e gli spogliatoi del calcio, ma anche un nuovo asilo nido comunale e il nuovo ecocentro. A questo vanno aggiunti altri interventi, come la creazione di due boschi urbani (4mila alberi piantati), la manutenzione straordinaria di ponti e passerelle (Piazza Mercato e Valmarana), la realizzazione di tratti ciclabili (Malcontenta e Parco Valmarana), l’efficientamento energetico del teatro di Villa dei Leoni e delle scuole Leopardi, Petrarca, Gino Strada ed Edmondo de Amicis, senza dimenticare gli
interventi per la manutenzione di ponti e percorsi ciclopedonali e i progetti relativi all’Ambito Sociale (Ats) dove il Comune è capofila. Il valore complessivo si aggira sui 15milioni di euro. “Per i nostri uffici si tratta di un grande lavoro - aggiunge l’assessore ai lavori pubblici Stefano Lorenzin - perché il Comune di Mira ha portato a casa molti cantieri, di piccole, medie e grandi dimensioni, molti dei quali sono conclusi prima della scadenza e che già oggi danno risposte ai cittadini con scuole migliori e nuovi servizi a disposizione”. Per Paolo Lucarda capogruppo consigliare di Coraggio Italia, sono stati fatti “troppi annunci e pochi fatti”. ”In questi tre anni dell’amministrazione Dori - dice - abbiamo assistito troppe volte ad annunci di avvio o completamento di opere che invece hanno accumulato ritardi”. Per Lucarda i dati parlano chiaro: “per i soli lavori pubblici Mira ha ottenuto 14 milioni di euro di contributi, ma
Tanti gli interventi avviati nel capoluogo e nelle frazioni
E’ lungo l’elenco delle opere finanziate con fondi Pnrr nel Comune di Mira. Nel dettaglio: per interventi di miglioramento della mobilita’ sostenibile in alcune vie, sono stati stanziati 100.000 euro, per la messa in sicurezza del “Carro Ponte Mira Lanza” 28.000, Villa Lenzi 62.000, per il “Parco di Villa Levi Morenos” 70.000. Per l’ efficientamento energetico della scuola Petrarca 410 mila euro, prevenzione del rischio idraulico 200.000, riqualificazione della passerella Valmarana 150.000. Riqualificazione del ponte mobile di Piazza Mercato 213.000, per
il collegamento di via Veneto con viale Stazione 200.000. Sono stati investiti per il “Progetto Città Sicura” attraversamenti pedonali e riduzione barriere 300.000, arredo urbano di via Delle Porte 120.000. Per la riqualificazione “Via Porte – San Nicolò” 150.000 euro, per la riqualificazione di Mira Taglio 200.000. Per le scuole medie di Malcontenta, l’asilo Arcobaleno e la media Leopardi a Mira Taglio 650 mila. Per le ciclabili di via Valmarana e Foscara 700 mila. Per la nuova pista per l’atletica leggera nell’impianto sportivo Valmarana 970.000. Per la realizzazione
a giugno risultavano non ancora avviati o appena partiti, interventi per 8,25 milioni, circa il 60% del totale. Palazzetto dello Sport, asilo nido e realizzazione di un nuovo impianto di gestione rifiuti da fare nell’area Pip di Giare sembrano ancora molto lontani dall’essere realizzati. Proprio per fare chiarez-
di nuovi spogliatoi per il calcio dell’impianto Valmarana 180.000. Per la manutenzione degli spazi associativi alla scuola “Giacomo Leopardi” 200.000 e poi per nuovi impianti di gestione rifiuti e centro raccolta 997.300 euro. Per l’efficientamento energetico di Teatro Villa Leoni 250.000 euro. Per la forestazione Forte Poerio 127.161, per quella di via Oberdan 48.125. Per la riqualificazione dell’impianto sportivo Valmarana, 5 milioni e 200.000. Per un asilo nido in via Pellestrina ad Oriago 2 milioni e 50.000 euro. (a.a.)
za, ho ottenuto l’istituzione di una commissione consiliare dedicata al Pnrr per vigilare, mediante sopralluoghi, lo stato dei lavori. Un sopralluogo fatto nelle scorse settimane ha certificato i ritardi”. Il sindaco da parte sua ribatte che si tratta di propaganda.
Alessandro Abbadir
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Focus PNRR/2. Il confronto tra il sindaco Naletto e il consigliere di opposizione Zen
Dal Ponte di Dolo critiche su Foro Boario e area sportiva di Arino
“Per Dolo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è stata un’importante opportunità, non solo economica e finanziaria, ma anche di applicazione di nuove strategie e modelli organizzativi”. A dirlo il sindaco Gianluigi Naletto. Naletto va nel dettaglio degli interventi. “Sono circa 16 milioni gli investimenti messi a cantiere sul capoluogo e sulle frazioni - dice - dei quali 3 milioni e 400 mila euro derivanti da risorse comunali. Un volano per la crescita comunitaria. Il Pnrr ha rappresentato una nuova lettura e interpretazione di possibili scenari di rilancio delle nostre comunità dopo il Covid, individuando aree prioritarie di intervento secondo percorsi di comune programmazione, costringendo i Comuni a seguire un piano attuativo di utilizzo e rendicontazione delle risorse ottenute”. Si tratta per Naletto “di un salto di qualità dell’amministrare il territorio”. Sono 9 i progetti in tutto, di cui 7 di opere pubbliche, che a Dolo hanno ottenuto il via libera nazionale e cioè: il restauro della barchessa ovest di villa Concina, la riqualificazione dell’ex Foro Boario e quella della scuola primaria san Giovanni Bosco nella frazione di Arino, la costruzione della nuova palestra delle scuole secondarie di primo grado padre Reginaldo Giu-
Maria
liani, la sistemazione straordinaria del palazzetto dello sport e la realizzazione del nuovo polo sportivo e ricreativo arinese. A questi si deve aggiungere un piano per l’efficientamento energetico di tutti i corpi illuminanti negli edifici scolastici comunali, unito ad una piattaforma digitale per la conversione di tutte le informazioni e i documenti da un formato fisico ad uno digitale, investendo così sull’innovazione dei servizi pubblici. “Tra la fine dell’anno in corso e il primo bimestre del 2026, tutti i cantieri saranno terminati, per essere collaudati entro il 31 marzo 2026 e quindi - continua Naletto - rendicontati entro il 30 giugno, data ultima di conclusione del Pnrr. Ad oggi è stato introitato nella cassa comunale un importo di circa 2 milioni e 600 mila euro, a titolo di anticipazione”. Critiche dal gruppo di opposizione il Ponte di Dolo con il consigliere comunale Emilio Zen su 2
Trombetta Project
“In difficoltà sono
“Il Pnrr? In difficoltà sono andati a volte i piccoli Comuni che non avevano le strutture e le competenze dal punto di vista tecnico, progettuale e gestionale per affrontare una sfida così importante per il loro territorio. Siamo stati però proprio a loro di supporto aiutandoli a superare via via le difficoltà ”. A dirlo è Maria Trobetta ingegnere edile del pool di lavoro “Progetto 1000 Esperti” come Project Manager Pnrr della Regione alla Città Metropolitana di Venezia. “Il Veneto - spiega l’ingegner Trombetta - in questa partita ha avuto una altissima percentuale di finanziamenti intercettati, il 90 % dei casi che si tradurranno in
progetti. “Per la riqualificazionespiega Zen- dell’ex Foro Boario con il riordino dei parcheggi, alberelli al centro, speriamo che il verde possa essere costante oggetto di manutenzione. Nell’area di manovra, gli autobus a nostro avviso dovranno effettuare l’inversione di marcia nella futura rotonda di via Torre, non qui. Poi si è collocata un’isola ecologica interrata a est, un’altra sorgerà ad ovest con l‘abbattimento di alberi. Non il massimo come porta d’ingresso a Dolo”. Critiche sulla riqualificazione ed ampliamento area sportiva di Arino. “Con il progetto di fattibilità di maggio 2022 la spesa prevista ammontava a 3.125.000 euro, un anno dopo il progetto esecutivo - dice- fissava una cifra di circa 400.000 euro più alta, destinata ad aumentare. Un impegno costoso che a nostro avviso poteva essere contenuto, puntando non solo sul calcio”.
Alessandro Abbadir
Manager Pnrr:
andati spesso i piccoli Comuni”
nuove opere. Si tratta di una percentuale in linea con gli standard delle regioni europee. Lo staff di cui faccio parte è stato istituito oltre 4 anni fa con la nascita del Pnrr, in seguito all’emergenza della pandemia di Covid 19. In quel caso fu istituita una cabina di regia in Regione, guidata dalla dottoressa Vidotti con sede sia a Palazzo Balbi che in un’altra distaccata a Venezia. Io sono stata destinata con altri, all’area del Veneziano. Come esperti abbiamo affiancato quindi Comuni e la Città Metropolitana di Venezia per poter portare a termine i progetti dando indicazioni sotto diversi aspetti. Lo staff in questi anni ha lavorato comple-
tando via via le varie fasi previste. Da un lato si è concentrato sul fatto che bisognava aiutare i Comuni o le Province a reperire risorse anche attraverso la corretta adesione ai bandi. Si sono controllati i lavori e le progettazioni, la loro realizzazione. Ora la fase verso cui ci avviamo, dopo la conclusione delle opere (che è prevista per la primavera 2026) è quella della rendicontazione che deve concludersi a giugno 2026”. Una volta completate le opere infatti, per non perdere i finanziamenti sarà importante ed allegare tutto il lavoro fatto, certificando che le opere rientrano nel Pnrr e che sono stati seguiti tutti i passaggi previsti. (a.a.)
9 progetti, 16 milioni di euro gli investimenti messi a cantiere dei quali 3 milioni e 400 mila derivanti da risorse comunali
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in tutto il Veneto
Cultura. La città punto di riferimento per le scuole del veneziano
Presentata la programmazione della rassegna Teatro Scuola
15 i titoli proposti per un totale di 20 repliche da novembre 2025 ad aprile 2026
Èstata presentata nelle scorse settimane la programmazione del Teatro Villa dei Leoni di Mira dedicata alle scuole. La rassegna “Teatro Scuola 2025-2026” è una delle attività storiche del teatro mirese, un progetto culturale dedicato alle giovani generazioni, costruito con cura e attenzione, con obiettivi condivisi con il mondo della scuola e dell’educazione. Il cartellone teatrale per le scuole, ideato da La Piccionaia da 25 anni, è promosso dall’assessorato alla cultura del Comune, dalla Regione e dal Ministero della Cultura. La rassegna offre spettacoli dedicati ai bambini e ragazzi tra i 3 e 13 anni per le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado: 15 titoli per un totale di 20 repliche da novembre 2025 ad aprile 2026. Ogni anno vengono coinvolti a Teatro almeno 4800 ragazzi, che partecipano ad uno o più spettacoli di mattina durante l’orario scolastico, a rimarcare quanto questa opportunità sia parte integrante del percorso didattico e formativo degli alunni delle scuole di Mira e di tutta la Riviera del Brenta. La rassegna Teatro Scuola rispecchia la varietà e il fermento del teatro ragazzi italiano. Gli artisti e le artiste sul palcoscenico sono compagnie di livello nazionale, compagnie storiche accanto a compagnie e artisti emergenti, già premiati e con solidi percorsi artistici. Non mancheranno spettacoli dedicati a tematiche come “Ultimo Round” della compagnia Crest, in occasione del Giorno della Memoria, e “Grammatica della Fantasia”, il nuovo lavoro de La Piccionaia che celebra la Giornata Internazionale dei diritti dei bambini parlando di inclusività, ispirato al lavoro sempre attuale di Gianni Rodari e Bruno Munari. L’illustrazione scelta per rappresentare la rassegna è di Chiara Fantin, illustratrice e graphic designer veneta, attenta ai temi sociali, ambientali e di inclusività. Il titolo dell’immagine è “Girotondo”, un gioco che ben rappresenta il legame tra generazioni e tra i bambini, pronti a mettersi in gioco di fronte all’esperienza collettiva dell’abitare insieme lo
spazio fisico e di immaginazione del Teatro. Il prezzo dei biglietti rimane invariato: 5 euro per tutti gli alunni; 4,50 euro dal secondo spettacolo per gli studenti delle scuole di Mira. Studenti con disabilità e insegnanti: ingresso gratuito. Il teatro diverte, fa pensare, ci regala conoscenze inattese, ci mostra il mondo attraverso occhi diversi –spiega Carlo Presotto, co-direttore artistico de La Piccionaia – è il luogo dello stupore e della meraviglia,
delle emozioni condivise, una palestra di cittadinanza e di socialità. Imparando a rispettare le regole del teatro, impariamo ad ascoltare noi
stessi e gli altri. Arte e cultura sono esperienze che agiscono sul nostro presente e sul nostro futuro.
Alessandro Abbadir
“Emergenza abitativa? Arrivano gli affitti calmierati”
Il Comune di Mira affronta l’emergenza abitativa mettendo a disposizione case con affitti calmierati, cioè che costano meno di 500 euro al mese. Ad annunciarlo è stata l’assessore alle Politiche Sociali del Comune, Chiara Poppi. Nel frattempo il Comune è riuscito a trovare casa a un’altra quindicina di persone in 6 abitazioni: 3 in co-housing e 3 con assegnazioni di alloggi comunali. “Quella degli affitti calmierati –dice Poppi – è una soluzione che per ora finanziamo con soldi del Comune, ma che riteniamo sia l’unica per dare risposte a quelle fasce di popolazione e famiglie numerose che, pur avendo un reddito e un lavoro, non possono permettersi canoni da 900 o 1000 euro”. “Dalla Regione e dallo Stato – prosegue – sono stati tagliati i
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Per il rifacimento dei vostri divani abbiamo predisposto il divano di cortesia per il tempo della lavorazione
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fondi per i contributi affitto. Le famiglie che non possono pagare canoni medi da 700–850 euro al mese rischiano di essere sfrattate per morosità. Per questo puntiamo, con Ater, a mettere a disposizione almeno 15–20 case ad affitto calmierato. Servono però fondi dalla Regione e dal Governo Meloni”. Nel Comune di Mira hanno fatto richiesta per un alloggio popolare 96 famiglie. A breve sarà pubblicato un altro bando. Nei prossimi mesi Ater consegnerà altre abitazioni in corso di sistemazione.
“Abbiamo sottoscritto una convenzione con Ater – spiega l’assessora – mettendo a disposizione di 2 famiglie 2 alloggi di circa 100 m² per un canone di poco inferiore a 500 euro”. Ater, con il presidente Fabio Nordio, fa sapere di aver assegnato a Mira negli ultimi 2 anni oltre 30 alloggi e che altri 9 saranno consegnati nelle prossime settimane alle famiglie in graduatoria. (a. a.)
Anffas compie 50 anni
S i sono celebrati nelle scorse settimane a Oriago di Mira i 50 anni di Anffas Riviera del Brenta, l’associazione di famiglie che dal 1975 organizza attività e servizi per le persone con disabilità e del neurosviluppo, con lo scopo di migliorarne la qualità di vita. Una realtà diventata negli anni punto di riferimento per tutta la Riviera del Brenta e il Miranese e che oggi, attraverso la sua Fondazione e in convenzione con l’Ulss 3 Serenissima, si occupa anche della casa alloggio di Oriago, dei centri diurni a Oriago e Dolo, e dei laboratori sociali quali il negozio “Lavori in Corso” di Oriago e il “Biscottificio” di Mirano. Nella realtà di Oriago sono ospitate in questo momento circa 90 persone.
Alla celebrazione per i 50 anni di Anffas erano presenti molti sindaci e amministratori locali della Riviera del Brenta e del Miranese, compresi il sindaco di Mira Marco Dori e l’assessora alle politiche sociali Chiara Poppi, che per l’occasione hanno donato all’associazione una targa di ringraziamento per il grande lavoro svolto in questi anni. La cerimonia ha visto anche la partecipazione della locale tenenza dei Carabinieri di Mira, dell’Associazione Nazionale
Carabinieri, e di una rappresentanza dell’associazione di Cavalieri della Repubblica, che con il loro presidente Fabrizio Rovoletto hanno donato 3mila euro all’associazione, e di don Amelio Brusegan, che ha celebrato una messa per i presenti. La presidente dell’associazione Maria Lisa Longo, a nome di tutti i componenti di Anffas, compresi operatori, volontari e famigliari, ha rivolto ai presenti un pensiero per questa importante ricorrenza:
“I 50 anni di Anffas sono il racconto di persone e famiglie che hanno creduto e lavorato per una comunità inclusiva, dove ognuno potesse trovare ascolto e una sua valorizzazione. Ora lo sguardo di tutti noi è rivolto al futuro e alle nuove sfide: la tenuta dei servizi esistenti, la costruzione di nuovi progetti e servizi
sostenibili, con l’impegno di Anffas a lavorare per la transizione verso un modello orientato alla qualità di vita delle persone con disabilità. Per noi resta fondamentale la vicinanza e il lavoro con le amministrazioni comunali, con Ulss e Regione, senza le quali Anffas non avrebbe potuto diventare il punto di riferimento per tante famiglie. Un pensiero infine ai ragazzi e alle ragazze, ma anche alle famiglie, agli operatori e ai volontari: senza il loro sostegno e la loro forza oggi non avremmo la responsabilità di un progetto così importante per tutto il nostro territorio”.
La realtà dell’Anffas di Oriago è stata nel corso degli ultimi decenni un vero e proprio punto di riferimento per tutta la comunità cittadina e l’attività si proietta nel futuro.
Alessandro Abbadir
Campello Motors svela nella sua sede la nuova Jeep Compass
Tra tradizione e innovazione, la nuova Jeep Compass è andata in scena con una spettacolare presentazione nella sede mestrina di Campello Motors, svelata davanti a un pubblico numeroso. Presente all’evento anche Novella Varzi, alla guida del mercato Jeep Italia, che ha ricordato la doppia anima del marchio: americano per nascita, profondamente italiano per visione industriale. Dopo il caso Avenger, disegnata a Torino e incoronata Car of the Year, anche la nuova Compass nasce al Centro Stile di Torino e sarà prodotta a Melfi: una scelta che valorizza una filiera da oltre 5.000 addetti e una cura del dettaglio tutta italiana. Per Campello Motors la serata è anche l’occasione per ribadire il radicamento sul territorio: sei sedi operative tra Mestre (due), Mirano, Padova, Vigonza e Monselice, 14 marchi rappresentati e un’estensione nel mondo delle due ruote. Un modello d’impresa che, sottolineano dall’azienda, punta su serietà, affidabilità e solidità, ingredienti che fanno da cornice al debutto di un modello definito “inizio di un nuovo capitolo”, non un semplice restyling. La nuova Compass riprende un linguaggio stilistico più pulito, in continuità con Avenger, e lo traduce in proporzioni più razionali: più spazio a bordo, finiture curate, assistenza alla guida di ultima generazione. In gamma, già ordinabili in anteprima, il Mild Hybrid da 145 CV e la versione Full Electric con autonomia dichiarata fino a 500 km; sono in arrivo il plug-in e il ritorno della trazione integrale, da sempre fiore all’occhiello del marchio.
“Sul fronte mercato - spiega Luca Dal Mas, responsabile commerciale della sede Campello Motors di Mestre Terraglio - il posizionamento annunciato “da 39.900 euro” apre la porta a un pubblico più ampio: dal nucleo familiare al cliente giovane, con l’aspirazione a diventare prima e unica auto di casa. I primi esemplari sono attesi tra novembre e l’inizio del nuovo anno, ma gli ordini non mancano già in questa fase di preview”. In uno scenario competitivo reso più duro dall’avanzata dei marchi cinesi, Compass sceglie la via dell’identità: un SUV che unisce tradizione e innovazione, prestazioni e sostenibilità, con radici italiane e ambizione globale.
E ’ partito nelle scorse settimane l’anno scolastico a Mira. Con l’occasione il Comune ha rimesso in servizio anche le “strade scolastiche”, già avviate da ormai alcuni anni dal sindaco Marco Dori. Questo vuol dire che in alcune scuole e poli scolastici miresi fino a giugno prossimo di fatto ci sarà l’interdizione alle auto durante gli orari di ingresso e uscita da scuola, così da evitare intasamenti di veicoli davanti alle scuole, per un accesso più sicuro per gli studenti. Le strade interessate da questi divieti saranno presidiate da personale incaricato. Gli orari di divieto di circolazione sono stati messi a punto con l’orario definitivo adottato dalle scuole. Il servizio delle strade scolastiche sarà attivo nelle scuole di via Marmolada (scuole Goldoni e Calvino), di via Lago di Lecco, via Lago di Garda, via Lago D’Albano e via Pellestrina (scuole Alighieri e Morante), di via Pisa (scuole Petrarca e Parini), di via Oberdan (scuole Foscolo, Villa Lenzi e Leopardi), di via Bernini (scuole Peter Pan e Leopardi), di via Bassa Gambarare (Nievo e Galilei).
Durante gli orari di interdizione veicolare rimane consentito l’accesso per i soli residenti, per le persone diversamente abili e per i mezzi di soccorso e di trasporto pubbli-
Bilancio positivo per la stagione irrigua 2025 del Consorzio di bonifica Bacchiglione che è ufficialmente iniziata a maggio e proseguirà fino a fine settembre.
co scolastico. Le ordinanze con i dettagli del servizio sono disponibili sul sito internet del Comune di Mira. L’anno scolastico iniziato a settembre vede una popolazione scolastica che dai numeri a Mira ha tenuto. Tutti i plessi scolastici delle primarie e secondarie di primo grado degli istituti comprensivi Luigi Nono e Adele Zara hanno potuto come minimo formare la prima classe, i dati attuali complessivi sono di 2407 studenti per l’anno 2025_2026, contro i 2491 dell’anno precedente dimostrano un calo di solo 84 studenti pari ad una diminuzione di circa 3,4% dell’intera popolazione scolastica mi-
Le premesse per l’avvio della stagione irrigua sono state positive, infatti, nel mese di maggio 2025 sono caduti mediamente in Veneto 152 millimetri di precipitazione con un apporto meteorico mensile di +24% rispetto alla media. Nonostante non ci siano stati problemi relativi alla disponibilità d’acqua, il Consorzio di bonifi ca Bacchiglione ha attuato una gestione previdente della risorsa idrica e ottimizzando le derivazioni delle portate, fondamentali per garantire l’erogazione del servizio irriguo in favore delle aree agricole consorziate. Grazie all’effi cace sistema di derivazione delle portate, il consorzio è riuscito a fornire l’acqua necessaria in modo continuo e puntuale, senza
Malati di Alzheimer in battello lungo il Naviglio
rese. Un piccolo calo, ma comunque si tratta di una percentuale molto minore di quanto registrato livello regionale.
“Classi meno affollate - spiega il sindaco di Mira Marco Dori - favoriscono l’insegnamento e migliorare l’apprendimento, con maggior efficacia formativa verso gli studenti più fragili o con bisogni specifici, aiutando anche maggiormente degli studenti di altre culture, un processo guidato dal diritto all’istruzione universale”. Insomma anche quello che può apparire un elemento negativo può diventare invece positivo in quest’ottica. Alessandro Abbadir
interruzioni: un risultato che dimostra la funzionalità delle infrastrutture e l’effi cienza operativa del personale tecnico. Tali derivazioni hanno permesso di distribuire la risorsa idrica in modo uniforme a servizio di un’area di circa 17.000 ettari all’interno del territorio consortile. L’unica criticità rilevata è stata nella zona del comune di Vigonovo dove la rete è andata un po’ in sofferenza a causa di un intervento di manutenzione straordinaria eseguito dal Genio
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Civile di Padova nel fi ume Brenta. Il Consorzio Bacchiglione è intervenuto prontamente per limitare le criticità di approvvigionamento irriguo dell’area servita dal Naviglio Brenta, canale che garantisce l’approvvigionamento delle derivazioni a scopo irriguo nei territori circostanti. Al fi ne di far fronte alla situazione emergenziale il Consorzio è prontamente intervenuto con l’installazione di due pompe d’emergenza in corrispondenza del sifone Gal-
In battello lungo il Naviglio del Brenta, una trentina di persone fra pazienti affetti da Alzheimer, caregiver ed operatori sanitari. Ad organizzare l’evento è stato nelle scorse settimane l’Associazione Caffè Alzheimer. “In occasione del mese dedicato alla malattia di Alzheimer e alle demenze – spiega per gli organizzatori il dottor Filippo Bergamo – i Caffè Alzheimer di Mestre e Mira rispettivamente dell’Ipav di Venezia e della Cooperativa Socioculturale hanno organizzato una gita in barca sul Naviglio Brenta da Malcontenta a Mira. A bordo del Burchiello persone con demenza, caregiver e addetti ai lavori dei nostri Caffè Alzheimer sono state insieme per una mattinata, insieme, tutti uguali anche difronte alla patologie che non preclude la possibilità di godere di un momento di insieme in mezzo alla natura e in mezzo alla comunità”. L’iniziativa rientra nella programmazione delle attività della Dementia Friendly Community di Mira attiva da maggio 2026 grazie alla collaborazione del Comune di Mira con l’assessore Chiara Poppi e del tavolo promotore composto dai Caffè Alzheimer del territorio, dai servizi sociali, dall’associazione Alzheimer Venezia, dall’associazione Rindola, dal gruppo dei Cdcd dell’Usl 3 Serenissima, e dai Lions Club di Venezia-Marghera. (a.a.)
ta, in quanto la derivazione è risultata la più penalizzata dalle operazioni di manutenzione. La soluzione è stata attivata in tempi rapidi per garantire il più possibile la continuità della distribuzione irrigua, fondamentale durante la stagione irrigua. La situazione è stata costantemente monitorata e non appena sono stati ripristinati i livelli ordinari si è provveduto alla rimozione delle pompe di emergenza alla fi ne del mese di agosto. Il presidente del Consorzio sottolinea: gue per un andamento positivo. L’avvio regolare a maggio e la possibilità di garantire il servizio fi no a fi ne settembre, grazie alle derivazioni effi cienti, rappresentano un segnale concreto dell’impegno continuo del nostro ente verso il territorio e le realtà agricole. Gli eccezionali eventi meteo dei giorni scorsi hanno un creato alcune criticità in diverse zone del comprensorio mettendo in diffi coltà le colture che erano alla fi ne della stagione produttiva. Purtroppo, si sono verifi cate precipitazioni molto consistenti in poco tempo, e questo ha creato danni ai terreni. Siamo fi duciosi che la stagione irrigua si chiuderà con un bilancio complessivo positivo per il comprensorio del Consorzio di bonifi ca Bacchiglione».
CONSORZIO DI BONIFICA
Bacchiglione
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nastro. Laboratorio
Riaperta al pubblico villa Dotti da Rio
Concluso il restauro dell’edificio simbolo di Dolo: da sede demaniale a laboratorio creativo e digitale. Un progetto condiviso tra pubblico e privato che guarda al futuro senza dimenticare la memoria storica
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a Riviera avrà un nuovo contenitore culturale. Dopo quasi due anni di lavori è stato ultimato, infatti, il restauro di villa Dotti da Rio, l’edificio seicentesco che segna l’ingresso nel centro storico di Dolo per quanti percorrono la Riviera in direzione Venezia – Padova. Ora la villa si presenta ristrutturata e dopo il meticoloso restauro è stata restituita alla popolazione per diventare un luogo deputato allo scambio culturale e alle occasioni di avvicinamento all’arte. Nota, nel tempo, come ‘villa Matteotti’, già sede dell’Intendenza di Finanza e poi della Sanità Marittima, la villa è stata oggetto di una riqualificazione attenta ed è pronta ora per una ‘nuova vita’, grazie alla ferma volontà dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Dolo di ‘svelare’ un palazzo di valore, per lungo tempo assopito nel demanio pubblico, offrendo un ‘hub di contaminazione culturale’ alla città e all’intera Riviera del Brenta. Durante l’inaugurazione è stata svelata anche l’accurata ricerca svolta dal team di esperti impegnati nel minuzioso puzzle storico per ricostruire la storia della “casa di Dolo” che ha permesso di conoscere passato entusiasmante, è una storia, quella della villa, che si intreccia infatti indelebilmente con quella della città e che sarà raccontata nelle prossime settimane e negli spazi della villa stessa dagli esperti che hanno lavorato al restauro. Per l’inaugurazione della dimora che si trova in via Mat-
teotti, 63, era presente il gruppo di lavoro che dal 2022 a oggi si è impegnato nella rifunzionalizzazione dell’immobile, l’amministrazione comunale con il sindaco Gianluigi Naletto e Fabrizio Renzi per l’azienda RNB4Culture, che ha contribuito alla riqualificazione con il sostegno della Regione del Veneto. Il vicesindaco e assessore alla Cultura Matteo Bellomo, ha osservato. “Restituiamo a tutta la comunità della Riviera del Brenta un luogo per troppo tempo chiuso o utilizzato, quando era ancora proprietà demaniale, in modo ordinario e non realmente in grado di valorizzarla. L’amministrazione comunale, quando la villa le è stata ceduta proprio dal Demanio in permuta con l’edificio che ospi-
ta la Tenenza dei Carabinieri, ha avuto il coraggio di compiere un investimento importante e di individuare, attraverso una procedura pubblica, un partner privato illuminato che ha scelto di credere fortemente in questo progetto di valorizzazione. La villa sarà un laboratorio culturale, uno spazio espositivo e soprattutto un centro di digitalizzazione dell’enorme patrimonio storico e culturale presente nel nostro territorio. Un progetto che coinvolgerà, certamente, anche il mondo universitario con il quale sono in fase di chiusura importanti protocolli che potranno garantire, al nostro territorio, la presenza di attiva degli Atenei”.
Lino Perini
180 nuovi ossari cinerari nel cimitero di Sambruson
Saranno costruiti 180 nuovi ossari cinerari nel cimitero di Sambruson. Dopo la pulizia straordinaria di piante infestanti comunali su alcune cappelle di famiglia, il sindaco Gianluigi Naletto insieme al settore lavori pubblici ha effettuato un sopralluogo per la realizzazione di 180 nuovi ossari cinerari nell’area est del camposanto.. “Si tratta di un’opera, - ha sottolineato Naletto, - i cui lavori dal costo indicativo di 50.000 euro, inizieranno entro la fine dell’anno per dare risposte ai bisogni della comunità di Sambruson, ai quali si unirà il miglioramento della mobilità pedonale interna e anche la sistemazione dell’area di accoglienza della dispersione delle ceneri derivanti
dalla cremazione di defunto”. Il primo cittadino ha poi aggiunto”. Presto saranno interessati altri interventi che riguarderanno anche il cimitero di Arino, con la manu-
tenzione straordinaria di alcune lapidi, e quello del capoluogo dolese con il rifacimento delle guaine sui tetti di alcuni edifici cimiteriali”. (l.p.)
Non si ferma la polemica su maternità e servizi della Riviera del Brenta
A ll’ospedale di Dolo arriva un robot chirurgico. La direzione dell’Ussl 3 Serenissima ha deliberato, infatti, di procedere all’aggiudicazione con la ditta AB Medica di Milano per la fornitura di un sistema robotico ‘DaVinci Xi IS4000’ composto da carrello paziente, console chirurgica, carrello visione e klit formato da 4 trocar, un otturatore a punta smussa pluriuso, un cavo monopolare ed uno bipolare oltre ad un kit strumenti training oltre a vari accessori. Il contratto attuativo avrà la durata di cinque anni, con possibilità di ulteriore rinnovo per altri due, a partire dal 10 settembre 2025 e sino al 9 settembre 2030 ad un canone complessivo mensile di 25.000 euro, iva esclusa. Ciò nonostante il Comitato Marcato continua a reclamare maggiore attenzione, in particolare dal sindaco di Dolo e dalla Conferenza dei Sindaci della Riviera del Brenta , per quanto riguarda soprattutto il settore materno infantile. Le critiche del Comitato Marcato, però, sono state respinte dal sindaco Gianluigi Naletto che ha risposto: “Premesso che l’area ma-
terna infantile è presente nelle attuali schede ospedaliere di Dolo, e ricordando inoltre che la prossima programmazione sanitaria dell’ospedale sarà definita dal nuovo Consiglio Regionale, dopo aver letto la presa di posizione del comitato Marcato, ho chiesto all’Ulss di conoscere i dati ufficiali delle nascite nel periodo preso in esame dal comitato. È riconosciuto – ha aggiunto Naletto - che il sindaco di Dolo e tutti i primi cittadini della Riviera del Brenta si sono impegnati verso la Regione e l’Ulss nel dare un futuro alla sanità rivierasca, prova ne sono gli investimenti fino ad oggi realizzati dalla Dirigenza aziendale su indirizzo degli amministratori locali, ultimo dei quali all’insegna della chirurgia robotica”. Sull’argomento anche il gruppo consigliare Il Ponte ha, però, commentato con dati alla mano la replica del sindaco. “I dati corretti, estrapolati da fonti ufficiali, sui nati da donne della Riviera in anni cruciali il sindaco dovrebbe già averli da tempo, forniti a lui e agli altri sindaci della Riviera grazie al lavoro certosino fatto dal nostro
Emilio Zen, nello spirito di collaborazione che da sempre caratterizza il nostro comportamento. Ne riportiamo alcuni. Le nascite a Dolo prima della chiusura per covid, come già ricordato, non sono mai scese sotto la soglia, per legge, delle 500. Nel 2024 i nati da donne dei 10 comuni della Riviera sono stati 757; di questi a Mirano, che dovrebbe essere l’alternativa a Dolo, solo il 37,4%, a Mestre-Ve il 23,5% e nel padovano, con costi suppletivi per l’Ulss3, il 35,3%, non pochi”.
Lino Perini
Istituiti i parcheggi per le famiglie in situazione di fragilità
“Finalmente, dopo 4 anni, è stata posta la segnaletica per lo stallo di sosta riservato alle donne in gravidanza o ai genitori con bambini di età inferiore ai due anni”. Lo fa osservare l’ex consigliere comunale Vincenzo D’Agostino che da tempo stava portando avanti una battaglia personale perché venisse dato modo a queste categorie di persone di poter parcheggiare in spazi loro riservati. “L’avevo sollecitato più volte alla polizia locale senza ottenere risposta –evidenzia D’Agostino - e ai lavori pubblici che mi hanno, invece, informato che avrebbero provveduto e lo hanno fatto. La segnaletica orizzontale appena eseguita finalmente impedirà il parcheggio ai non aventi titolo .Si tratta ora di approvare il regolamento che prevede il rilascio autorizzativo da parte della polizia e che va esibito sul cruscotto, dalle donne in gravidanza o dai genitori con bambino inferiore a due anni. Ho inviato copia fac-simile agli uffici. Mi auguro che ora non ci vogliano altri 4 anni per regolarizzare la riserva con la regolamentazione e l’indicazione del tempo previsto per la sosta il cui permesso vale solo a Dolo. Comunque - ha concluso D’Agostino - meglio tardi che mai per un atto di civiltà”. L’ex consigliere Vincenzo D’Agostino aveva da tempo sottolineato l’incongruenza, evidenziando come: “non si tratta di un atto di cortesia ma di civiltà riservato alle persone che si trovano in una situazione di fragilità. Il codice della strada, infatti, stabilisce: per la sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni gli enti proprietari della strada possono allestire spazi per la sosta, mediante la segnaletica necessaria, per consentire ed agevolare la mobilità di tali soggetti. (l.p.)
consigliere
l’Inps non chiude, dopo le voci di trasferimento
N elle scorse settimane si era sparsa la voce che la sede Inps che si trova in Piazzetta dei Storti e che serve la Riviera e il miranese fosse sul punto di chiudere. La presenza anche di ditte di trasloco che portavano via del materiale aveva aggiunto convinzione sul fatto che l’importante presidio territoriale fosse sul punto di cessare di operare ma a smentire tale eventualità ci ha pensato il sindaco dolese Gianluigi Naletto che ha dichiarato. “Anche dopo un incontro con la dirigenza provinciale dell’istituto previdenziale, assicuro la cittadinanza che la sede dei servizi Inps dolese che si trova dietro piazza Municipio 13 non sarà chiusa. L’iniziativa della consigliera regionale Vianello ha come oggetto lo spostamento degli ambulatori di invalidità civile dall’ospedale di Dolo a Mestre, processo di accentramento progressivo in sede unica stabilito dall’Inps a li-
vello nazionale e regionale”. Il primo cittadino dolese, perciò, ha avuto rassicurazioni sul fatto che l’Ufficio proseguirà ad operare in Riviera. Il sindaco ha fatto anche riferimento alla mozione presentata dalla consigliera regionale Roberta Vianello della LegaLV in Consiglio Regionale nella quale chiedeva formalmente alla Giunta regionale del Veneto di attivarsi nei confronti della Direzione Regionale INPS con l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto sulla decisione di chiudere la sede INPS di Dolo , quale punto di riferimento per i servizi medico-legali legati all’invalidità civile e alle indennità di accompagnamento. “Parliamo – osserva la consigliera regionale - di un presidio fondamentale per i cittadini della Riviera del Brenta e del Miranese, un territorio che comprende ben 17 comuni. La chiusura comporterebbe il trasferimento di questi servi-
zi presso la sede Ulss 3 di via Don Tosatto, a Mestre, imponendo disagi notevoli a persone già vulnerabili, con gravi disabilità o difficoltà motorie, e ai loro familiari e caregiver”. Roberta Vianello ha aggiunto. “Seppure inserita nel piano di riorganizzazione nazionale dell’INPS, questa scelta non tiene conto delle reali condizioni di vita degli utenti e delle difficoltà logistiche che la centralizzazione comporterebbe. Ritengo sia possibile individuare soluzioni alternative e compensative. Un importante esempio lo abbiamo avuto nel
2016, con la chiusura dell’agenzia INPS di Mirano; tuttavia, grazie al confronto tra istituzioni, si riuscì a garantire un presidio minimo ma efficace sul territorio. Avvicinare i servizi pubblici ai cittadini, e non allontanarli, dovrebbe essere quindi lo scopo prioritario di ogni amministrazione, in particolare quando si tratta di persone fragili. A maggior ragione, chiedo che la Regione si attivi con urgenza per evitare l’ennesima perdita di un servizio essenziale nei nostri territori”.
Lino Perini
Il cuore in penna di Maria Cristina Pasqualetto
Nella vita di tutti i giorni svolge le funzioni di medico cardiologo ma nel tempo libero si diletta a scrivere e continua a sfornare libri di grande impatto. Maria Cristina Pasqualetto ha già pubblicato alcuni romanzi che hanno riscosso il consenso dei lettori, ma non solo, ed ha ricevuto numerosi attestati dal mondo sportivo per l’attenzione posta ed affrontata con grande minuzia e sensibilità, in particolare con il suo libro ‘Sogno a cinque cerchi’, al mondo sconosciuto ai più. Maria Cristina Pasqualetto è nata a Dolo nel 1978 ed oltre ad essere un medico cardiologo è amante dello sport, del nuoto in particolare. Pur non avendo avuto una carriera da agonista e avendo scoperto l’amore per l’acqua in età adulta, ha deciso di unire queste due passioni, cardiologia e sport, approfondendone con un master in Cardiologia dello Sport, conseguito presso il centro di cardiologia dello sport dell’Università di Padova, e diventando socio aggregato della Federazione di Medicina Sportiva Italiana. Ma non si dedica solo alla letteratura sportiva, prova ne è l’ultimo lavoro dal titolo ‘La parte viva’. E’ la storia di Anna che ha imparato a ricostruire partendo dai frammenti. Cardiologa attenta, madre devota, donna ferita, ha attraversato il dolore di un tradimento, la fatica dell’amore interrotto e la responsabilità di scegliere ogni giorno ciò che è giusto, anche quando costa caro. Nel labile equilibrio fra verità e apparenze, la sua vita s’intreccia con quella di Nadia, giovane in cerca di un futuro libero di catene, da Ciro Esposito, un uomo che dalla prigione trama silenzio. Quando il passato evade dal suo silenzio e la libertà diventa un campo minato, Anna decidere se cedere alla paura o farsi forza nelle sue crepe. Un romanzo molto coinvolgente ed appassionante. (l.p.)
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Tennis. Finali combattute e applausi per i talenti del Circolo Tennistico
Mesi di emozioni e giovani promesse per lo sport dolese
M
esi particolarmente intensi nei campi in terra rossa del circolo tennistico dolese ed organizzazione come sempre impeccabile. Nel periodo di ferragosto si è svolto il tradizionale torneo di san Rocco che quest’anno ha portato in Riviera duecento partecipanti, molti di assoluto valore, nelle 4 categorie singolare maschile, singolare femminile, doppio maschile e doppio femminile. Settembre, poi, ha offerto agli sportivi la possibilità di assistere alle gare del torneo giovanile Banca Prealpi SanBiagio. Ottanta gli iscritti, suddivisi nelle categorie U10-U12-U14 maschile femminile. Le partite, coordinate dal giudice arbitro Andrea Spolaore e dalla giudice di gara
Micaela Barbuni, non hanno contato nessun n.d., segno del grande impegno e interesse da parte dei giovani partecipanti e della disponibilità e dello sforzo dei genitori che hanno saputo organizzarsi per permettere la buona riuscita della manifestazione, considerati anche i disagi del maltempo che hanno costretto gli organizzatori a programmare la maggior parte degli incontri al coperto. Le finali si sono svolte alla presenza del sindaco Gianluigi Naletto e dell’assessore allo sport del comune di Dolo Cristina Nardo, oltre ai rappresentanti dello Sponsor Banca Prealpi San Biagio, sostenitori del torneo e delle attività del circolo e promotori del del settore gio-
vanile. Anche quest’anno, come da prassi, la direzione di gara ha sorvegliato oltre che sulle partite anche sul comportamento e sulle norme di condotta allo scopo di accompagnare i ragazzi nel loro percorso sportivo ed umano. Gli organizzatori hanno rivolto i complimenti a tutti i partecipanti fra i quali, in particolare, i vincitori del Torneo U10 maschile, Riccardo Maschera e U14 femminile, Benedetta Donà, atleti del circolo tennistico dolese.
Questi i risultati delle finali e i vincitori. Per la categoria U10 maschile Riccardo Maschera dell’ ASD Tennis Club Dolo che si è imposto su Massimo Malimpensa dell’ASD Brenta Spor per 6-1,6
-1. Nella categoria U10 femminile successi di Alice Trevisan del TC Mogliano che ha superato in finale Francesca Martinelli dell’ASD Tennis Ronchi per 3-6, 6-1 e 10-7.
L’arciera Caterina Gallo e Lorenzo Gubbini sul podio nel mixed team
Ancora un risultato di grandissimo prestigio per l’arciera dolese Caterina Gallo che a Winnipeg, in Canada, ha conquistato la medaglia di bronzo ai campionati mondiali giovanili gareggiando in coppia con Lorenzo Gubbini. Nella massima competizione giovanile del tiro con l’arco i due azzurri hanno ottenuto la medaglia di bronzo nella categoria Junior compound nel mixed team battendo in finale la coppia degli Stati Uniti d’America formata da Arreola e Kane col punteggio di 146-143. La coppia azzurra
ha iniziato a costruire il suo successo nella prima volée terminata 35-34, nel successivo parziale gli americani riuscivano a portarsi in parità grazie al parziale a loro favore di 36-35. Ma i due atleti che rappresentavano l’Italia piazzavano nel terzo set un allungo importante chiudendolo sul 38-36 e regalandosi un vantaggio di due punti a quattro frecce dalla fine. L’ultima volée ha portato la coppia italiana all’apoteosi, grazie al fatto che i due azzurri piazzano subito due 10 per il 38-37 che vale il 146-143 finale. In
Worth School incanta Villa Ducale
Si è concluso con un grande successo di pubblico, nella splendida cornice di villa Ducale, l’edizione 2025 della rassegna ‘Un fiume di note’ che ha visto l’esibizione della Worth School. Il concerto della prestigiosa orchestra della scuola britannica con sede nel Sussex, ha coinvolti i numerosi presenti che hanno manifestato grande entusiasmo per l’esibizione dell’orchestra che ha fatto tappa a Dolo per la conclusione di ‘Un Fiume di Note’, la rassegna che ogni anno porta giovani talenti della musica nelle più belle Ville Venete della Riviera del Brenta. Il pubblico presente ha potuto godere di un
precedenza Gallo e Gubbini avevano battuto la coppia di Taipei agli ottavi e poi l’India (che erano primi dopo la qualifica) ai quarti, perdendo la semifinale contro il Messico in un testa a testa deciso all’ultima volée. Per Gallo e Giubbini la soddisfazione di essere stati gli unici azzurri ad aver conquistato un titolo per la nazionale italiana nella rassegna iridata canadese partita con tantissimi problemi organizzativi dovuti allo sciopero della compagnia aera di bandiera canadese che ha costretto la Federazione a cambiare il piano
nella categoria U12 maschile ha vinto Thomas Gatto dell’ASD Tennis Club Sernaglia che ha sconfitto Mario Baccega ASD C.S. Plebiscito 63 16 10-8. Nella categoria U12 femminile successo di Isabella Martinelli dell’ASD Tennis Ronchi che si è imposta su Ginevra Scalettari dell’ASD Tennis Bassano per 6-0, 6-0. Nella categoria U14 maschile vittoria di Giovanni Puggina dello Sporting Club Moruzzo che si è imposto su Giacomo Bolin della SSD Tennis Palladio per 6-4, 6-2. Per la categoria U14 femminile vittoria di Benedetta Donà del TC Dolo che ha sconfitto Martina Marcolin dell’ ASD Tennis Marcon che si è imposta per 6-3, 6-4. Lino Perini
voli e a trovare una soluzione per far arrivare gli azzurrini in tempo per partecipare alla gara.Un risultato davvero importante anche considerando che la specialità del compound è stata ammessa alle Olimpiadi. (l.p.)
programma di grande spessore musicale, proposto dalla Schola Cantorum, dall’Orchestra Jazz e dall’Orchestra Sinfonica dell’istituto inglese. Le formazioni, composte da studenti tra gli 11 e i 18 anni, hanno dato prova di eccezionale preparazione e sensibilità artistica. Fondata su una lunga
tradizione di eccellenza musicale, la Worth School è conosciuta per la qualità del suo insegnamento e per le prestigiose collaborazioni internazionali. Tra i suoi ex allievi figurano membri del National Youth Choir of Great Britain e del Coro della Cappella Sistina. (l.p.)
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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
In cambio del via libera Stefani, infatti, Fratelli d’Italia otterrà la maggioranza degli assessorati di peso, le poltrone più importanti delle Aziende regionali e la possibilità di indicare i candidati sindaci per le elezioni di Venezia del 2026 e di Padova del 2027. Forza Italia, dal canto suo, avrebbe “portato a casa” un paio di assessorati dei quali uno molto importante, e qui Flavio Tosi continua a proporsi per tornare a quello alla Sanità, e, con ogni probabilità, la scelta del candidato sindaco di Verona (2027). Ovviamente non sapremo mai, fino alla prova dei fatti, se questo accordo sia esattamente così
I candidati/1. Centrosinistra compatto
dettagliato o se sia qualcosa che ci assomiglia molto: quello che è certo è che per “trovare” la quadra gli alleati hanno dovuto mettere sul piatto tutto. Come se non bastasse pare che la Lega avrebbe aperto alla possibilità di cedere la Regione Lombardia (al voto nel 2028) a Fratelli d’Italia e si sia detta disposta a sostenere in parlamento la riforma della legge elettorale, che porta a un antipasto di premierato forte, che vuole Giorgia Meloni. Dall’altra parte la squadra a sostegno del principale competitor, Giovanni Manildo, continua a crescere. L’avvocato trevigiano, un passato da scout e da sindaco,
Manildo a metà campagna: già 200 incontri tra idee e ascolto
Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, compatta come non succedeva da tempo, traccia un primo bilancio a metà campagna elettorale, celebrando il lavoro di ascolto e confronto portato avanti in questi primi due mesi. Con oltre 200 incontri già realizzati in tutto il territorio veneto e migliaia di persone coinvolte, Manildo si dice soddisfatto del percorso intrapreso, sottolineando come il suo approccio sia stato tutto centrato sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali.
“Non abbiamo avuto il tempo di fermarci a passerelle, ma abbiamo voluto ascoltare, confrontarci e raccogliere le proposte e le necessità delle persone che vivono il nostro territorio ogni giorno. È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali, dalle esigenze concrete delle persone”, aggiunge Manildo, ribadendo il suo impegno a promuovere una partecipazione attiva e inclusiva nella gestione della Regione.
Il candidato del centrosinistra mette in evidenza le principali tematiche affrontate finora: dalla sanità pubblica, che dovrà essere “una priorità della Regione”, con l’implementazione delle case di comunità e un maggior numero di medici, alla necessità di rispondere alle problematiche giovanili, soprattutto quelle legate all’emigrazione forzata dei ragazzi veneti a causa di mancanza di opportunità. Secondo Manildo, il vero problema del Veneto è la difficoltà di attrarre e trattenere talenti e imprese, e la soluzione
passa attraverso un governo partecipato, che metta al centro della propria agenda le esigenze dei cittadini, senza inseguire gli interessi di parte. “Il Veneto deve tornare ad essere una terra che sa attrarre persone, talenti e opportunità. Solo con la partecipazione e l’inclusione riusciremo a costruire un futuro che dia risposte concrete alle esigenze di tutti”, afferma, lanciando un appello a tutti i veneti per unirsi al suo progetto di cambiamento.
L’appello alla partecipazione si fa ancora più forte mentre la campagna entra nel vivo. Manildo chiede ai cittadini veneti di non limitarsi ad ascoltare, ma di essere protagonisti del cambiamento. “Il Veneto è una comunità che deve crescere insieme”, conclude, sottolineando che il suo progetto è costruito per chi vuole un futuro migliore per la regione.
ha incassato il sostegno di Rifondazione Comunista, che in prima istanza sembrava volersi candidare contro, e di Azione, Italia Viva, +Europa e Partito Socialista che correranno insieme in una lista che si chiamerà “Uniti per Manildo”. Con questi due nuovi ingressi, Manildo potrà contare su di una squadra composta da sette liste per compiere un’impresa certamente molto difficile, ma che difficilmente non avrà l’esisto scontato di cinque anni fa. Sugli altri candidati bisognerà capire se supereranno lo scoglio della raccolta delle firme entro i tempi stabiliti, ovvero l’ultima settimana di ottobre.
I candidati/2. 32 anni, parlamentare della Lega
Il centrodestra ha scelto, il candidato è Alberto Stefani
Già da più di un mese Alberto Stefani, enfat prodige della Lega, aveva iniziato a girare il Veneto quasi quotidianamente e la voce che lo voleva come candidato alla presidenza della Regione si è fatta via via più insistente. L’ufficialità è arrivata il 7 ottobre scorso, con l’annuncio dell’intesa nel centrodestra nel complicato scacchiere politico nazionale. Stefani, 32 anni, si candida perciò a diventare il più giovane presidente di Regione. Padovano di Borgoricco, ci sui è stato sindaco a 26 anni, dopo essere entrato il Parlamento a 25, Stefani è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e tuttora prosegue l’attività di ricerca. Nel 2022 è stato confermato parlamentare e nel 2023 è stato eletto segretario regionale della Liga Veneta.
“Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - ha dichiarato -. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia. Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.
Stefani aggiunge: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”. Quindi uno sguardo al sociale: “Sarà il primo punto del nostro programma di governo. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa. Istituiremo anche un assessorato al Sociale, indipendente e con portafoglio. Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni”.
Alberto Stefani
Giovanni Manildo
Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo”
F abio Bui, ex sindaco di Loreggia e già presidente della Provincia di Padova, 60 anni, scende in campo come candidato presidente della lista Popolari per il Veneto, pronta a presentarsi in autonomia alle prossime elezioni regionali. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.
I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come
la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli interessi.
“Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro
la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro. Il Veneto - sottolinea - deve diventare protagonista nelle scelte europee per i trasporti, l’economia e l’ambiente. Serve superare l’idea dei “paroni a casa nostra” e aprire finalmente la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole ma sappia far sentire con forza la propria voce ai tavoli decisionali. Per questo diciamo con chiarezza: il Veneto al centro. Al centro dei nostri interes-
si, delle nostre scelte e della nostra visione politica”. Questi i punti programmatici. Lavoro e imprese locali: sostegno ai giovani e all’artigianato, incentivi per chi investe e crea occupazione. Sanità pubblica: riduzione delle liste d’attesa, potenziamento dei servizi territoriali e più attenzione ad anziani e persone fragili. Sicurezza e legalità: contrasto alle baby-gang e presenza rafforzata delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio. Autonomia e protagonismo veneto: portare la voce del Veneto ai tavoli decisionali,
senza più subire le scelte calate da Roma. Formazione e giovani: un nuovo rapporto tra scuola, università e territorio per creare opportunità reali di futuro.
I candidati/4. Le altre voci del Veneto: autonomisti, dissidenti e “pescatori di pace” in corsa per la Regione
Da Re getta l’amo al centrodestra, Szumski e Damiano in campo
La corsa alla Presidenza della Regione vede in campo anche figure e movimenti che rappresentano istanze laterali, dissidenti o autonomiste, pronte a intercettare il voto di protesta e di opinione. Tra i contendenti più noti c’è Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Lega ed europarlamentare, espulso dal partito due anni fa. Oggi guida la Liga Veneta Repubblica e cerca un accordo con la coalizione di centrodestra, dopo l’ufficializzazione della candidatura di Stefani. “Noi siamo del centrodestra,” ha dichiarato Da Re, “adesso vediamo se c’è la possibilità di fare ancora parte di questa maggioranza. Se ci ritiene una parte importante bene, altrimenti penseremo a qualcos’altro”. Il suo profilo, marcatamente
autonomista e identitario, che insiste sulla necessità per il Veneto di “valorizzare il proprio peso politico ed economico all’interno dell’Italia,” è la ragione principale del suo non ancora accordato ingresso nella coalizione.
Un altro nome in lizza è quello di Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave. Szumski si candida con la lista “Resistere”, nata dall’aggregazione di associazioni, imprenditori e cittadini disillusi dalla politica tradizionale. Al centro del suo programma spicca il rilancio della sanità pubblica. Szumski è ricordato per le sue posizioni critiche durante la pandemia, che lo portarono a essere sospeso dall’Ulss e radiato dall’Ordine per le sue tesi sulle cure
domiciliari e i vaccini anti-Covid. L’obiettivo, spiega, è “dar voce a chi oggi è scontento, sfiduciato, disilluso dalla politica regionale”. La lista, che si dichiara apartitica, è sostenuta da vari movimenti e si prepara a presentare candidature in tutte le province, confidando in un riscontro positivo negli incontri
pubblici. Infine, si presenta Lorenzo Damiano con i “Pescatori di Pace –Ministri della Pace”, un movimento spirituale e politico che si propone come alternativa radicale. Damiano, noto per un suo drastico cambio di rotta sulle posizioni no-vax dopo essere stato contagiato gra-
vemente dal virus, sostiene la creazione di un “ministro della Pace” come figura istituzionale per i temi di riconciliazione e non violenza. La sua candidatura, proveniente da ambienti ultracattolici, aggiunge un elemento peculiare e non convenzionale al panorama elettorale veneto.
Fabio Bui
Gianantonio Da Re
Riccardo Szumski
Lorenzo Damiano
Vers0 le elezioni. Il referente Simone Contro: “Per noi il limite dei due mandati è colonna portante”
Movimento 5 Stelle: “Serve aria nuova in Regione, candidati scelti dalla base e non imposti dall’alto”
“N
oi i candidati li abbiamo espressi con il solito metodo partecipativo: nomi espressi dalla base e votati dagli iscritti online. L’esatto contrario di quanto visto negli ultimi mesi con un balletto indegno tutto romano, che ha partorito Alberto Stefani, un avanzo di segreteria, usato da Matteo Salvini in logica anti Zaia, che è il vero sconfitto di questa compagine del centrodestra tutta concentrata sulle careghe anzichè sulle urgenze del Veneto. Insomma, siamo il contrario della destra e ne siamo orgogliosi”. A dirlo Simone Contro, referente Veneto per il Movimento 5 stelle. Gli attivisti del soggetto politico rilanciato da Giuseppe Conte, hanno lavorato in questi mesi sul programma e sulla rosa di nominativi da esprimere.
“Siamo un movimento di partecipazione per definizione e il
metodo non conosce esclusioni - continua Contro - tanto che la nostra valida consigliera eletta per due volte di seguito, Erika Baldin, si fa di lato per continuare a fare politica per noi da altre posizioni. Per noi il limite dei due mandati è una colonna portante, mentre Zaia ha messo tutto a repentaglio pur di provare a fare il quarto”. Il dopo Zaia secondo il Movimento 5 stelle avrà il nome di Giovanni Manildo, sostenuto convintamente dal movimento. “Manildo ha già fatto il sindaco a Treviso, è un avvocato che non ha fatto della politica il proprio mestiere, a differenza del suo avversario Alberto Stefani, che è entrato in parlamento a 25 anni e non ha avuto manco il pudore di dimettersi visto che dovrà fare campagna elettorale o dividendosi tra Roma e il Veneto o, e sarebbe ancora peggio, scroccando lo stipendio da circa 10mila
euro netti al mese senza manco guadagnarselo. Non c’è da stupirsi se la commissione bicamerale da lui presieduta abbia sortito in tre anni solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Come il suo predecessore, sul federalismo fiscale e l’autonomia questa coppia ha portato a casa, come direbbe Josè Mourinho, zeru tituli. E’ ora di voltare pagina in fretta”.
Ed il primo provvedimento che gli eletti del Movimento 5 stelle depositeranno alla discussione del Consiglio Regionale rinnovato dalle elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sarà l’istituzione di una commissione speciale sulla spending review degli ultimi dieci anni di governo veneto.
“Apriremo tutti i cassetti e faremo circolare un’aria nuova nelle stanze di palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi - garantisce Simone Contro - il nostro modello di ge-
stione garantirà milioni di euro di risparmi sulla spesa corrente tagliando senza indugi gli sprechi.
Va passata al setaccio la convenzione dei project financing voluti ancora da Giancarlo Galan sugli ospedali e quella della Pedemontana fortemente imposta da Zaia. L’unico project al mondo in cui se guadagna, guadagna il privato, ma se perde, ripiana il buco il pubblico. Rivolteremo queste logiche dannose per il Veneto, per un Veneto a 5 stelle”.
L’iniziativa. Terza edizione di Modello Veneto TeSeO, finora coinvolti oltre 3 mila giovani
Teatro, scuola, occupazione, terza edizione al via: formazione, cultura e lavoro vanno a braccetto
Il presidente Giampiero Beltotto mette a disposizione il proprio mandato: “Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa”
Dalla scoperta della vocazione teatrale al debutto sul palcoscenico, il Modello Veneto TeSeO (Teatro Scuola e Occupazione) si conferma come un modello formativo unico in Italia. Con la firma del nuovo accordo di collaborazione tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), prende il via la terza edizione triennale 2025-2028 di un progetto che unisce formazione, cultura e lavoro.
Nato nel 2018, TeSeO ha formato oltre 3mila giovani e raggiunto un tasso di occupazione superiore al 70% tra gli ex allievi, ponendo il Tsv ai vertici nazionali per ricaduta occupazionale. Il percorso accompagna i partecipanti dai provini d’ammissione all’Accademia Te-
atrale Carlo Goldoni fino alle prime esperienze professionali, con residenze artistiche, produzioni e contratti di lavoro già durante il percorso accademico.
“Con TeSeO confermiamo una scommessa vinta: trasformare la passione per il teatro in una concreta opportunità professionale - dichiara Valeria Mantovan, assessore regionale al lavoro -. È il primo progetto in Italia che mette a sistema l’intero ciclo formativo dell’attore, unendo qualità artistica, occupabilità e crescita culturale”.
“Un Teatro Nazionale deve credere nei giovani non solo formandoli, ma portandoli in scena – aggiunge Giampiero Beltotto, presidente del Tsv -. Dal 2018 abbiamo trasformato le parole in fat-
ti, scritturando centinaia di giovani attori usciti dall’Accademia. La Regione Veneto è stata determinante: insieme stiamo costruendo una nuova generazione di interpreti per i teatri italiani”.
Dal 2018 il Modello TeSeO ha coinvolto 3.279 giovani, offrendo una formazione d’eccellenza tra il Teatro Goldoni di Venezia e il Teatro Verdi di Padova. Il progetto prevede anche programmi di mobilità Erasmus+ con prestigiose accademie europee e la Compagnia Giovani, che ha già coinvolto oltre 100 artisti in più di 20 produzioni. Il nuovo accordo 2025–2028 consolida la formazione con un percorso centrato sulla figura dell’attore-autore, capace di coniugare interpretazione, scrittura e creazione scenica. Sono previste tre aree di intervento principali: “Prima Prova”, per l’avvio professionale dei neodiplomati; “Compagnia Giovani”, per valorizzare i migliori talenti; e “MaturAzione”, per sostenere la creazione di com-
pagnie indipendenti. Sono inoltre introdotti due percorsi di specializzazione.
Durante la cerimonia al Teatro Verdi sono stati anche consegnati i diplomi ai nuovi attori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. “Con questa edizione del Premio abbiamo voluto offrire ai giovani un’opportunità di crescita umana e professionale - afferma Tomaso Carraro, Vice Chairman del Gruppo Carraro -. È un investimento nella cultura e nei territori, convinti del suo valore sociale e formativo”. Nel frattempo, durante la riunione del Consiglio Generale di fine settembre, Giampiero Beltot-
to ha comunicato la decisione di mettere a disposizione il proprio mandato, rendendosi disponibile a guidare la Fondazione in una fase di transizione fino all’estate 2026. “Considero concluso il ciclo di ricostruzione che ha portato il Teatro Stabile del Veneto a diventare Fondazione e a essere confermato per la seconda volta come Teatro Nazionale - ha dichiarato Beltotto -. Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa. È tempo di aprire un nuovo ciclo, libero e ambizioso, per il futuro del nostro teatro”.
Madeleine Palpella
Simone Contro, referente M5S in Veneto
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità
Vigonza ha ospitato la manifestazione che celebra la bellezza della nostra regione (e non solo): “Non è un concetto astratto ma una forza concreta”
L etteratura, arte e impresa. Tre mondi che spesso vengono raccontati separatamente, ma che nella storia italiana hanno sempre convissuto in un intreccio fertile, creativo e straordinario. Dalla genialità di Palladio alla visione di Canaletto, dal teatro di Goldoni all’audacia di Casanova, la cultura italiana ha saputo trasformare la bellezza in un motore di identità e sviluppo. È proprio a partire da questa consapevolezza che è nata L’IMPRESA DELLA BELLEZZA, una manifestazione ideata e diretta da Matteo Strukul e Silvia Gorgi, organizzata da Sugarpulp in collaborazione con il Comune di Vigonza. Ho fatto una chiacchierata con Matteo Strukul per farmi raccontare la genesi, i contenuti e le ambizioni di un evento che, già alla sua prima edizione, ha saputo imporsi come punto di riferimento nel dibattito culturale regionale
Matteo, come è nata l’idea de L’IMPRESA DELLA BELLEZZA e quale visione volevate portare avanti con questo progetto?
L’idea è nata dal desiderio di raccontare il legame profondo che unisce letteratura, arte e impresa al Made in Italy. Con Silvia Gorgi abbiamo immaginato un appuntamento che fosse al tempo stesso celebrazione e riflessione, capace di portare in scena autori, artisti e artigiani che rappresentano l’essenza stessa del nostro saper fare. Abbiamo scelto la Riviera del Brenta, a Vigonza, perché è un territorio che da sempre vive questa vocazione: qui il bello non è mai stato disgiunto dal lavoro, dalla manualità,
dall’ingegno. Volevamo che la manifestazione fosse un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese, partendo proprio dalla consapevolezza che la bellezza non è un concetto astratto, ma una forza concreta, capace di generare economia, identità e condivisione sociale.
A proposito di “saper fare”, avete coinvolto figure molto diverse fra loro. Ce ne parli?
Abbiamo voluto dare voce a protagonisti che, ciascuno nel proprio ambito, incarnano questa idea di saper fare legato al bello. Red Canzian, ad esempio, ha condotto una riflessione sul suo percorso di artista, compositore e ambasciatore della canzone italiana nel mondo. Non solo musicista, ma anche imprenditore e produttore musicale, capace di trasformare l’esperienza artistica in impresa.
Poi c’è stato Fulvio Marino, che ha raccontato la sua storia di artigiano del pane, nata in una famiglia di mugnai. La sua è una testimonianza preziosa di come un mestiere antico possa diventare oggi non soltanto professione, ma anche narrazione, comunicazione, divulgazione attraverso la televisione.
Francesco Vidotto ci ha portato invece nel cuore della Natura e dell’Ambiente. Per lui non sono soltanto sfondi delle storie che scrive, ma vere e proprie condizioni di vita e grandi temi di riflessione.
Io stesso ho voluto sottolineare come l’arte e la bellezza italiane siano brand potenti del Made in Italy e come possano essere l’asse portante della nostra letteratura.
Infine, Alessia Gazzola ha raccontato le sue eroine, da Costanza a Miss Bee, e l’avventura delle serie tv tratte dai suoi romanzi. Ha parlato anche della comunità di lettrici e lettori che la segue con grande affetto. Come ha reagito il pubblico a questa proposta?
La risposta è stata straordinaria. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 ottobre il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza era gremito in ogni ordine di posti. È stata un’emozione fortissima vedere così tanta partecipazione e soprattutto percepire l’interesse autentico delle persone. Già dalla prima edizione la manifestazione si è confermata come un momento imprescindibile per l’intera Riviera del Brenta, una vera occasione di riflessione collettiva. Abbiamo dimostrato che il connubio fra letteratura, arte e impresa non è soltanto possibile, ma è anche capace di aprire prospettive nuove per il territorio e per il tessuto creativo che lo anima.
Nel tuo intervento hai citato figure come Canaletto, Tiepolo, Palladio, Goldoni e Casanova. Che cosa rappresentano per te?
Per me rappresentano la prova concreta che la bellezza, in Italia, è sempre stata un’impresa. Canaletto, ad esempio, fu scenografo prima ancora che pittore, e lo stesso Tiepolo. Palladio non era soltanto architetto,
ma anche lapicida e direttore di cantiere, un uomo capace di unire visione e concretezza. Goldoni, oltre a essere un geniale commediografo, fu anche impresario teatrale. Casanova, dal canto suo, riuscì a imporre il proprio nome come un vero e proprio brand ante litteram. Tutti loro hanno avuto la capacità di circondarsi di agenti, promotori, committenti e mecenati, costruendo attorno alla propria arte un vero e proprio sistema imprenditoriale. È questa, a mio avviso, l’essenza dell’impresa della bellezza. Quindi la bellezza è anche una strategia di comunicazione?
Assolutamente sì. L’IMPRESA DELLA BELLEZZA non vuole essere solo un festival, ma anche un pensatoio. È un laboratorio di idee per costruire nuove strategie di racconto e di comunicazione. Vogliamo riflettere su come la sinergia fra bellezza, cultura, arte e impresa possa diventare uno strumento narrativo-attrattivo. Spesso questo tipo di riflessione manca fra operatori e stakeholder. Eppure credo che proprio qui ci sia una delle chiavi per dare al territorio una nuova consapevolezza, per pensare allo sviluppo e alla condivisione sociale in modo diverso, più profondo e più autentico. Da questo punto di vista devo sottolineare come l’amministrazione comunale di Vigonza non solo ci ha dato piena fiducia, ma ci ha sup-
portato in pieno affinché tutto fosse perfetto.
In che modo pensi che questa manifestazione possa incidere sul futuro della Riviera del Brenta e del Veneto in generale?
La Riviera del Brenta è un luogo che ha sempre vissuto di intrecci fra arte, impresa e bellezza. Pensiamo alle ville venete, simboli straordinari di un’epoca in cui architettura, mecenatismo e manifattura si alimentavano a vicenda. Oggi credo che ci sia bisogno di riscoprire quello spirito, di riportarlo al centro del dibattito pubblico. Con L’Impresa della Bellezza vogliamo mostrare come il territorio possa tornare a essere laboratorio di innovazione culturale e imprenditoriale. Vogliamo stimolare nuove sinergie, nuove opportunità di collaborazione fra chi produce arte, chi la racconta e chi investe nel futuro.
• Chi è
Giacomo Brunoro
Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.
Francesco Vidotto
Matteo Strukul
Alessia Gazzola
Futuro
Sostenibile: Giovani protagonisti al Summit del Mare
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“Dalla
parte dei giovani: 17 obiettivi per un mondo sostenibile. Giovani protagonisti del futuro –Educazione, Innovazione, Partecipazione”
i giovani e metterli al centro delle politiche locali», menta
prossimo 17 ottobre. Nato nel 2022, il
del litorale. «In un momento storico così
costa veneta il litorale più sostenibile d’Italia, il cui atto nale si terrà nella prima spiaggia veneta, con l’obiettivo di mettere al centro le nuove generazioni considerate le vere protagoniste del cambiamento, portatrici di idee innovative e promotrici di una cultura della sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. «Il turismo deve essere una risorsa per tutti e siamo molto eri di questo progetto di Costa, arrivato alla quarta annualità con 450 stakeholders coinvolti, 80 Awards consegnati, e tanti progetti locali sviluppati nel litorale. Anche quest’anno l’obiettivo che ci siamo pre ssati è importante per la nostra comunità: coinvolgere sempre più
li, generare valore, stimolare idee, creare opportunità», aggiunge Alberto Ballarin, assessore del Comune con delega al turismo. «Coinvolgere attivamente le nuove generazioni, offrendo loro possibilità di crescita personale e professionale, è una s da che non possiamo rimandare. Rendere i nostri territori non solo più accoglienti per i visitatori, ma soprattutto più vivibili e stimolanti per chi li abita tutto l’anno, è la chiave per invertire la rotta. Continuiamo ad impegnarci af nché le future generazioni rimangano nei territori e non siano costrette a cercare altrove quello che qui non riescono a trovare: prospettive, ducia, futuro».
è distinto anche durante il Summit del Mare.
«Attraverso il progetto virtuoso del “Patentino” abbiamo formato oltre tremila cittadini di tutte le età, costruendo un modello di formazione che ha saputo unire competenza e identità locale», continua l’Amministrazione comunale di Cavallino-Treporti. «Con oltre 45 appuntamenti tra corsi e seminari che prenderanno avvio con il mese di novembre, quest’anno abbiamo voluto dare l’opportunità a tutti di avvicinarsi alle progettualità della Costa veneta con il Summit del Mare».
Il Summit del Mare, ti, rappresenterà anche il primo degli eventi aperti alla
La crescita. Un ecosistema virtuoso che accompagna gli imprenditori verso nuove sfide
L’affiliazione al marchio dell’Abete si conferma motore di crescita per l’azienda, che oggi conta oltre
DCon l’Accademia Affiliati Despar Nord investe sugli imprenditori locali
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ne per gli imprenditori come leva strategica di sviluppo e sostegno al territorio. La rete di imprenditori affiliati al marchio dell’Abete rappresenta una parte importante del tessuto aziendale: un patrimonio imprenditoriale diffuso in tutte le regioni in cui è presente Despar Nord, che esprime ogni giorno i valori del marchio all’interno di punti vendita gestiti con passione, competenza e spirito imprenditoriale. Attualmente sono più di 300 i negozi affiliati che compongono la rete di Despar Nord gestiti direttamente dagli imprenditori sui territori. Per l’azienda sostenere l’affiliazione significa perciò andare oltre il semplice rapporto commerciale, creando un ecosistema virtuoso in cui ogni affiliato possa crescere, evolversi e affrontare le sfide del mercato con strumenti solidi e visione strategica. È per questo che dal 2022 Despar Nord propone l’Accademia Affiliati, un percorso formativo dedicato ai titolari e responsabili dei punti vendita in franchising, concepito per raf-
forzare le competenze manageriali e far emergere un nuovo modello di imprenditore: non solo operativo, ma capace di gestire con leadership e lungimiranza il punto vendita. l percorso è pensato come un viaggio formativo su misura, che alterna momenti teorici, sperimentazioni sul campo, visite in punti vendita italiani ed europei e approfondimenti individuali. Un cammino annuale strutturato in cicli continui di apprendimento, in cui ogni tematica viene affrontata da diverse angolazioni: dalla gestione strategica alla marginalità, dalla leadership alla pianificazione delle attività commerciali. gni edizione coinvolge decine di partecipanti in un’esperienza ad alto impatto: grazie al supporto di tutor, referenti e capi area, gli imprenditori sono accompagnati passo dopo passo, fino al project work finale, occasione per mettere in pratica le competenze acquisite e condividere i risultati con il gruppo. La formazione è concreta e orientata ai risultati: si lavora su casi reali, si confrontano le esperienze, si simula la gestione di sce-
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in Austria, casa madre di Despar
entre gli imprenditori coinvolti nell’Accademia Affiliati 2024/2025 si avviano a concludere il percorso, Despar Nord guarda già al futuro:
il percorso con l’Accademia degli Affiliati Despar? Quali erano le sue aspettative iniziali e in che modo questo percorso ha arricchito la sua crescita professionale? commercianti che gestiscono il punto vendita dal 1874 e sono convinto che oggi l’imprenditore debba essere un professionista in grado di affrontare la complessità delle questioni peculiari di ogni attività: commerciali, amministrative, finanziarie, sociali, tecnologiche. La volontà di partecipare all’Accademia degli Affiliati Despar è nata da una mia duplice esigenza, maturata nel momento in cui ho deciso di dedicarmi alla gestione del supermercato di famiglia. Da una parte, questo percorso rispondeva alla mia propensione ad apprendere competenze tecniche e professionali per l’esercizio dell’attività che mi accingevo ad affrontare, in un settore che ha conosciuto evoluzioni importanti e veloci, in relazione alle quali non è più possibile affidarsi solamente all’esperienza o alle capacità commerciali. Dall’altra, sono stato attratto da quello ritengo sia il valore aggiunto
di questo percorso formativo, ovvero dalla possibilità di ricevere insegnamenti e di confrontarsi con esperti del settore e con altri colleghi imprenditori, dai quali apprendere non solo nozioni teoriche, ma metodi creti e immediatamente utilizzabili.
Quali competenze o strumenti ha acquisito durante la formazione e che ha potuto applicare nella gestione del suo punto vendita?
Devo riconoscere che la formazione praticata è stata completa ed ha fornito ai partecipanti competenze specifiche e trasversali utili ad ogni aspetto dell’attività di gestione di un punto vendita. Dalla formazione sui reparti alla gestione del personale, dagli aspetti finanziari e commerciali alla programmazione degli eventi ed alla visita ai centri logistici. Ognuno di questi temi è stato fondamentale per acquisire la capacità per affrontare le complessità che questo settore pone ogni giorno.
decina di nuovi imprenditori, con l’obiettivo di sostenere la crescita
cità di adattamento in uno scenario
Intervista all’imprenditore affiliato a Despar Nord Marco Baccini
Se dovesse consigliare l’Accademia Affiliati Despar a un collega imprenditore, quale sarebbe, secondo lei, il principale valore aggiunto di questa esperienza?
Ritengo che il valore aggiunto sia rappresentato da una serie di fattori. In primo luogo, l’essere costruito per questo settore specifico, requisito essenziale affinché la formazione possa essere puntuale, e soprattutto concreta. Inoltre, altrettanto importanti sono la possibilità di rapportarsi e
confrontarsi con colleghi dello stesso settore, di stringere conoscenze ed amicizie che vanno oltre il rapporto lavorativo e, infine, l’organizzazione ottimale di ogni sessione, che rende le trasferte piacevoli. Per questo ringrazio Despar Nord per la lodevole iniziativa, rendendomi orgoglioso di farne parte.
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All’Angelo ricostruita la lingua di un’infermiera trentenne con tessuti del suo stesso braccio
La medicina moderna ha un nuovo, straordinario successo: all’ospedale dell’Angelo di Mestre una giovane infermiera, Sara Trocani, ha visto ricostruita la sua lingua con un lembo del proprio braccio in un intervento durato sette ore e mezza, restituendole la possibilità di parlare, gustare e muovere la lingua come prima.
La diagnosi era spietata: carcinoma squamoso alla lingua, una neoplasia da asportare con urgenza. Ma Sara, trent’anni, infermiera e testimone di interventi simili durante il suo percorso di studi, si è trovata dall’altra parte, quella del paziente. “Mi sono disperata – racconta – perché temevo di non tornare più a parlare”. E invece, grazie a una chirurgia di altissima specializzazione guidata dal primario di Otorinolaringoiatria Doriano Politi e dal chirurgo plastico Eugenio Fraccalanza, la metà anteriore della sua lingua è stata rimossa e sostituita con un lembo libero rivascolarizzato prelevato dall’avambraccio sinistro. Questa tecnica microchirurgica, che consiste nel collegare arterie, vene e nervi del lembo al collo per garantire vitalità e sensibilità al nuovo tessuto, ha permesso di ottenere risultati sorprendenti: a distanza di pochi mesi dall’intervento, Sara ha riacquistato gusto, movimento e capacità di eloquio. “Sembra un miracolo, ma è il frutto della scienza e della collaborazione multidisciplinare”, spiegano i medici. Il percorso è stato arduo anche dal punto di vista psicologico, spiega Politi: “Ho imparato, grazie a Sara, che la comunicazione della diagnosi deve essere più attenta e umana. Per questo sto frequentando un corso specifico per migliorare il modo di annunciare cattive notizie”. Una riflessione nata da trent’anni di esperienza in oncologia e dalla forza di una giovane donna che ha saputo trasformare
la paura in coraggio. Originaria della Sardegna e laureata all’Università di Padova, Sara lavora al pronto soccorso tra Mestre e Treviso. “Ho affrontato radioterapia, chemioterapia e riabilitazione. È stato difficile diventare paziente dopo essere stata infermiera. Ora però guardo avanti: voglio tornare a fare sport, studiare lingue, viaggiare e vivere pienamente il mio lavoro”.
La sua storia è un messaggio di speranza per chi affronta la malattia: “La forza la si trova anche nei momenti più bui. Io ho scoperto una resilienza che non conoscevo, e voglio condividerla”.
Dolo, raddoppia la chirurgia robotica con il nuovo Da Vinci
Inaugurato da pochi giorni ma già a pieno regime, il secondo sistema di chirurgia robotica Da Vinci della ULSS 3 Serenissima rappresenta un nuovo capitolo nella sanità pubblica del Veneto. Dopo l’esperienza consolidata all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, la tecnologia robotica approda anche all’Ospedale di Dolo, dove medici e operatori sanitari stanno già eseguendo interventi complessi con il supporto di braccia meccaniche di ultima generazione. Il robot è stato installato il 9 settembre e già dal 10 settembre sono iniziati gli interventi. Gli orari di utilizzo sono intensi: dalle 8 alle 20, per interventi “in elezione”, cioè programmati. A guidare le operazioni è l’équipe della Chirurgia generale diretta dal dottor Mario Godina, affiancata da quella di Urologia guidata dal dottor Agostino Meneghini, con il supporto della squadra di Anestesia e Rianimazione diretta da Lorella Altafini e dagli infermieri di sala operatoria coordinati da Alberto Natin. Il sistema Da Vinci consente di affrontare operazioni complesse in ambiti come urologia, ginecologia e chirurgia oncologica (pancreas, fegato, stomaco, intestino), garantendo un livello di precisione irraggiungibile dalla mano umana. Il nuovo robot sarà utilizzato non solo da Dolo, ma anche da Chioggia e Mirano, mentre Mestre e Venezia continueranno a fare riferimento al Da Vinci dell’Ospedale dell’Angelo. Si rafforza così una programmazione multicentrica che valorizza le sinergie e rende la tecnologia realmente al servizio di tutti.
Tecnologia. Realtà virtuale e manichini iperrealistici per formare in sicurezza medici e operatori sanitari
Mestre, inaugurato il nuovo centro per la simulazione in emergenza-urgenza dell’Ulss 3
Un ambiente che riproduce fedelmente le situazioni più critiche dell’emergenza sanitaria, con manichini in grado di reagire come persone reali, una regia separata da vetri e sistemi di registrazione per analizzare ogni gesto, e persino la possibilità di entrare nella scena attraverso visori di realtà virtuale. È la nuova sala per la simulazione in emergenza-urgenza inaugurata dall’Ulss 3 Serenissima al Padiglione Rama di Mestre: un centro all’avanguardia destinato alla formazione di medici, infermieri e operatori sanitari, ma anche di professionisti esterni, enti e associazioni che operano nel settore. “Con questa struttura – spiega la direttrice Elisabetta Spigolon – potenziamo ulteriormente l’attività dell’Area Formazione Risorse Umane, in particolare nel campo dell’emergenza-urgenza. Qui gli operatori possono mettersi alla prova, in sicurezza, in scenari che riproducono le situazioni reali di soccorso, imparando a reagire prontamente e a lavorare in team”.
Nel centro, ogni esercitazione viene videoregistrata e analizzata nel debriefing finale: un momento di confronto che consente ai partecipanti di rivedere insieme le proprie azioni, migliorando sia le competenze tecniche (come intubazioni o rianimazioni) sia le cosiddette non technical skills, cioè comunicazione, gestione dello stress e capacità decisionali. “È un po’ come il simulatore di volo per i piloti – spiegano i dottori Gianluca Vianello e Giulia-
no Iadicicco –: un addestramento sicuro, ripetibile e di altissima efficacia, che aumenta la preparazione dei professionisti e la sicurezza dei pazienti”.
Tra le aree di specializzazione più innovative c’è quella dedicata alla simulazione neonatale: manichini iperrealistici capaci di piangere, muoversi, cambiare colorito e reagire come un neonato vero, per esercitazioni che coinvolgono il personale in scenari complessi da sala parto o pronto soccorso pediatrico.
La nuova sala è stata progettata come spazio polivalente e modulare, per adattarsi a diversi tipi di corsi e metodologie di simulazione. “Abbiamo curato la massima flessibilità – spiega la geometra Patrizia Tammone, responsabile tecnica del progetto – per rispondere a tutte le esigenze formative dell’Azienda sanitaria”.
Durante la presentazione al direttore generale Edgardo Contato, la dottoressa Spigolon
ha illustrato l’attività dell’Area EmergenzaUrgenza della UOSD Formazione Risorse Umane SFeRiS: ogni anno vengono realizzate quasi 200 edizioni di corsi base e retraining, 30 corsi intermedi per operatori dell’emergenza e 15 corsi avanzati rivolti a personale del Suem 118, dei Pronto Soccorso e delle Sale parto. A questi si aggiunge il corso METAL, riconosciuto a livello nazionale, dedicato a chi lavora in reparti non intensivi per riconoscere precocemente il paziente critico, oltre a corsi su guida sicura, sicurezza in acqua e uso di autorespiratori, spesso in collaborazione con i Vigili del Fuoco.
Il nuovo centro, operativo anche con aule dislocate a Chioggia, Dolo, Mirano e Venezia, rappresenta oggi uno dei poli formativi più avanzati del Veneto.
Tra le novità più recenti c’è l’introduzione di visori di realtà virtuale e sistemi di intelligenza artificiale, impiegati per la formazione immersiva nell’ambito del Progetto transfrontaliero AidMire, coordinato scientificamente dal primario Biagio Epifani. Grazie alla piattaforma Involve XR by Lumeto e ai visori Metaquest 3, gli operatori possono trovarsi nel cuore di scenari complessi di maxi-emergenza, controllati in tempo reale dagli istruttori in regia.
“Con la realtà virtuale – conclude la direttrice Spigolon – il nostro centro raggiunge il livello più alto di formazione: un passo decisivo verso un sistema sanitario sempre più preparato, innovativo e sicuro”
Al via la campagna vaccinale in Veneto contro i virus stagionali
Con l’arrivo dei mesi più freddi, il Veneto si prepara a fronteggiare la stagione dei virus respiratori, che ogni anno colpiscono migliaia di persone. Influenza, COVID-19, rinovirus e virus respiratorio sinciziale richiedono precauzioni semplici ma efficaci, soprattutto per chi è più vulnerabile. Gli esperti consigliano di lavarsi spesso le mani, usare soluzioni disinfettanti quando acqua e sapone non sono disponibili, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, starnutire nel gomito e non riutilizzare fazzoletti sporchi. Fondamentale anche mantenere almeno un metro di distanza da chi manifesta sintomi come febbre, tosse o raffreddore, e prestare attenzione ai più piccoli evitando luoghi affollati. Mascherine e isolamento volontario in caso di sintomi respiratori restano strumenti preziosi per limitare la diffusione dei virus.
La vaccinazione rimane la difesa più efficace contro complicanze gravi, non solo respiratorie ma anche cardiovascolari. In Veneto, è possibile vaccinarsi contro l’influenza e il COVID-19 a partire dal 1° ottobre. Per i bambini più piccoli, invece, prosegue la campagna per proteggere i neonati e i bimbi nel primo anno di vita dal virus respiratorio sinciziale. Per chi desidera un appuntamento rapido, le ULSS regionali hanno organizzato due giornate speciali di vaccinazione: sabato 25 ottobre e sabato 29 novembre 2025. Durante questi “Vax Day” sarà possibile ricevere contemporaneamente i vaccini contro influenza e COVID-19, una pratica sicura che garantisce una protezione tempestiva.
Vaccinazioni e informazioni sono disponibili dal proprio medico di base, in farmacia o presso i servizi vaccinali delle ULSS. Per i più piccoli, i vaccini sono somministrati dal pediatra o nei servizi vaccinali territoriali; i neonati nati da ottobre possono ricevere la protezione direttamente in ospedale.
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Con ottobre arrivano i primi freddi, le cotture al forno e i dolci da gustare il pomeriggio, davanti a una tazza di tè caldo. La voglia di scaldarsi ci porta a cercare nuove ricette semplici e genuine
FRITTELLE DI CAVOLFIORE AL FORNO
Una ricetta semplice e sfiziosa in padella o al forno. Le frittelle di cavolfiore sono buone calde, tiepide e anche fredde. Da servirle, quindi, anche come antipasto.
Ingredienti: 600 gr cavolfiore; 2 uova medie; 1 cucchiaio farina 00; 50 g caciocavallo grattugiato (o altro formaggio stagionato; aglio tritato; olio extravergine d’oliva: q.b. prezzemolo tritato; q.b. paprika affumicata (o curcuma o curry a piacere); q.b. sale e pepe
Preparazione: Pulire il cavolfiore, togliendo tutte le foglie esterne e il torsolo. Tagliarlo in quattro o più pezzi e grattugiarlo con una grattugia a fori larghi dentro una ciotola. Salate il cavolfiore e lasciarlo riposare per una decina di minuti. Unire poi le uova, l’aglio, il prezzemolo tritato, la farina e il formaggio grattugiato. Aggiungere infine un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva e un pizzico di pepe. Impastare e amalgamare il tutto. Quando il composto è pronto, creare delle piccole frittelle. Sistemare i rosti di cavolfiore nella teglia, informare a 200 °C per circa 20 minuti, rigirando a metà cottura. Lasciare riposare le frittelle per cinque minuti prima di servirle. È possibile cuocere le frittelle anche in una padella antiaderente leggermente unta d’olio extravergine d’oliva
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PASTA CON CREMA DI BROCCOLI
Ingredienti: :180–200 g di pasta (penne, rigatoni o fusilli); 1 broccolo medio (circa 400 g); 1 spicchio d’aglio; 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva; 30 g di parmigiano grattugiato (facoltativo); 2 cucchiai di formaggio fresco spalmabile o ricotta (facoltativo per più cremosità); Sale q.b.; Pepe nero q.b.; (opzionale) Scorza di limone o peperoncino per aromatizzare
TORTA DI MELE E RICOTTA
Una ricetta facile per una torta di mele classica, semplice e genuina, che ci riporta con la mente ai sapori e ai ricordi dell’infanzia. Perfetta a colazione e a merenda
Ingredienti: 2 uova; 75 gr zucchero; 25 ml latte; 30 gr burro; 150 gr farina 00; 8 gr lievito per dolci; 2 mele grande; 250gr ricotta
Preparazione: Per preparare l’impasto frullare le uova e aggiungere lo zucchero, il latte e il burro sciolto. Poi la farina e infine del lievito per dolci. Impastare tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo e senza grumi. Tagliare a pezzetti mezza mela sbucciata e mescolarla all’impasto. Il resto servirà per la decorazione. Dopo aver versato e livellato l’impasto all’interno di una tortiera decorare la torta con le fettine di mele distribuite su tutta la superficie. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti.
Preparazione: Preparare i broccoli. Lavare e tagliare il broccolo in cimette. Portare a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuocere i broccoli per 8–10 minuti, finché risultare teneri. Scolare i broccoli con una schiumarola e conservare l’acqua di cottura (servirà per la pasta). Cuocere la pasta. Nella stessa acqua in cui cuocere i broccoli, cuocere la pasta al dente. Preparare la crema di broccoli. In una padella, scaldare l’olio e aggiungere lo spicchio d’aglio (eventualmente anche un pizzico di peperoncino). Aggiungere i broccoli lessati e farli insaporire per 2–3 minuti. Trasferire tutto nel frullatore (o utilizzare un mixer a immersione) insieme a un mestolo di acqua di cottura della pasta, al formaggio fresco o alla ricotta (se utilizzati) e al parmigiano. Frullare fino a ottenere una crema liscia e vellutata. Se la consistenza risultare troppo densa, aggiungere un po’ di acqua di cottura. Mantecare la pasta. Scolare la pasta, tenendo da parte un po’ di acqua di cottura. Rimettere in padella e aggiungere la crema di broccoli. Mescolare a fuoco basso per un paio di minuti, aggiungendo poca acqua se necessario per rendere il tutto cremoso. Impiattare e completare. Servire la pasta con una spolverata di parmigiano, un filo d’olio e una macinata di pepe nero. Per un tocco fresco, aggiungere un po’ di scorza di limone grattugiata
Idee
Rubrica a cura di Sara Busato
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