laPiazza della Bassapadovana - Dicembre 2025

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della Bassa Padovana

L’abbraccio del Presidente

Mattarella per i 75 anni di Medici con l’Africa Cuamm a Padova

Le sfide di Stefani

Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.

Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.

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Veneto2

Giovanni Manildo:

“Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”

NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI

I NEGOZI DI PROSSIMITA’ E IL VOLONTARIATO

Monselice città giubilare chiude l’anno con grandi eventi, all’Emporio della Solidarietà di Monselice la spesa per tutti, Este festeggia con il commercio di vicinato

REGIONE: SI

Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti

Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025

Un investimento mirato a restituire alla città un luogo prezioso e a lungo invisibile NUOVO VERDE E SPAZI CULTURALI A ESTE: ALBERI, PERCORSI E

I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.

Servizi alle pagg. 8 e 9
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Natale l’eccellenza della

tradizione Sintoni zati sul

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Monselice, lo sportello che restituisce il diritto alle cure

Un anno di attività: 63 istanze portate avanti con il 79% di successo. Questo è il bilancio dello sportello “co.ve.sa.p. - diritto alle cure” di Monselice, promosso dal “Comitato difesa sanità pubblica Bassa Padovana”. Si tratta di uno sportello che tutti i lunedì mattina in via Teatro, si offre di aiutare i cittadini ad avere accesso alle prestazioni sanitarie nei tempi e nelle modalità stabiliti dalla ricetta del medico curante e previsti dalla legge sanitaria nazionale. “Il medico di base prescrive un esame o una prestazione da eseguire entro 24 ore o 5, 30, 60 o 90 giorni. Quando però si cerca di prenotare la visita al Cup di Monselice, accade con sempre maggior frequenza, ormai da anni, che la prestazione non venga erogata nei tempi previsti” spiega il volontario Giorgio Zanellato “il cittadino deve essere consapevole che esiste una legge sui Livelli essenziali di assistenza, cioè i tempi prescritti dal medico. Se questi non vengono rispettati è suo diritto presentare un’istanza al direttore sanitario, in modo che la prestazione venga garantita nei tempi stabiliti dal medico curante”. Molte persone però non sanno come poter affrontare la situazione e qui entra in scena lo sportello, che aiuta gli utenti: “Attraverso il nostro servizio, il 79% di queste visite sono state svolte entro i tempi richiesti, a differenza dei lunghissimi tempi di attesa dal Cup”. Quello di Monselice è stato il primo sportello della provincia ma l’esperienza ha fatto da stimolo e da guida per l’apertura di sportelli analoghi nei Comuni limitrofi. “Tra le attività, sono previsti incontri con legali per evidenziare eventuali negligenze dell’Usl e richiedere la loro risoluzione” conclude Zanellato “stanno aumentando le persone che non riescono più ad accedere o rinunciano alle cure. A causa della carenza di investimenti, medici e personale, la sanità sta scivolando verso le strutture private, sempre più numerose ed efficienti”.

Il Veneto che verrà

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.

Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.

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della Bassa Padovana

Elezioni regionali. Il comune della Bassa si prepara così a nuove elezioni primaverili

Giorgia Bedin entra in Giunta Regionale

Con l’ingresso in giunta regionale, Giorgia Bedin porta la bassa padovana di nuovo al centro. Tra le priorità l’ospedale di Schiavonia. Monselice si prepara alle elezioni di primavera dopo gli anni di guida della sindaca

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opo dieci anni di assenza, la bassa padovana torna ad avere un rappresentante in Regione. È ufficiale l’ingresso di Giorgia Bedin, sindaco di Monselice, nella giunta regionale con 4.283 preferenze. Bedin ha voluto sottolineare l’importanza di questa nomina per il territorio: “Questa è una possibilità importante per la nostra zona – ha detto – da oggi in poi non chiameremo più “bassa padovana”, perché voglio che il nostro territorio

abbia finalmente una voce chiara in Regione”. Bedin ha anche ringraziato elettori e partito: “La Lega ha fatto un risultato straordinario e stavolta la bassa padovana ha centrato l’obiettivo”, ha aggiunto. Tra le prime priorità indicate da Bedin c’è la sanità. “La prima voce che risuonerà sarà sull’impegno per l’ospedale di Schiavonia - ha spiegato - una struttura meravigliosa non solo per gli edifici, ma soprattutto per le professionalità

presenti, che meritano attenzione, ascolto e l’opportunità di far vedere ancora di più il loro valore”. Con il passaggio in Regione, si avvia ufficialmente il percorso che porterà Monselice a nuove elezioni comunali in primavera. Sarà un appuntamento importante per definire la guida futura della città, dopo anni in cui Bedin ha ricoperto il ruolo di sindaco portando avanti un’amministrazione riconosciuta oggi anche a livello regionale. Nei prossimi mesi si delineeranno candidati, programmi e alleanze. Quel che è certo è che la vittoria di Giorgia Bedin non solo cambia il suo percorso politico, ma ridisegna anche il quadro amministrativo di Monselice.

320mila euro per riqualificare gli alloggi popolari

Anche nella cittadina murata la richiesta di case pubbliche si fa sempre più pressante e, per rispondere a una domanda in costante crescita, il Comune di Monselice ha partecipato a un bando regionale dedicato agli interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico degli alloggi Erp. Il progetto prevede un costo per singola unità abitativa inferiore a 50mila euro, con 300 mila euro a carico della Regione a cui si aggiungono 20mila euro di compartecipazione comunale, per un totale complessivo di 320mila euro. Gli interventi dovranno iniziare entro un anno e concludersi in un massimo di 18 mesi. I cantieri comprende-

ranno lavori di manutenzione straordinaria su murature e soffitti, tinteggiature interne, sostituzione delle caldaie con modelli a condensazione e installazione di valvole termostatiche, con verifica e adeguamento dell’impianto termico. Prevista anche la sostituzione dei serramenti esterni e delle porte interne, oltre alla verifica e all’adeguamento degli impianti elettrici. “Le risorse saranno utilizzate per fornire case più accoglienti ed efficienti” sottolinea l’assessora alle politiche abitative Rossella Molon. “Man mano che gli alloggi saranno pronti, verranno messi a disposizione in graduatoria”. (g.z.)

Intitola la sala della Loggetta a Nella Maria Berto

Un cambio di nome per i monumenti di Monselice. La prima novità riguarda il Palazzo della Loggetta: la sala al secondo piano sarà dedicata a Nella Maria Berto, figura dedicata all’assistenza agli anziani, fondatrice dell’Opera Immacolata Concezione e protagonista del welfare veneto. La giunta poi, ha accolto la proposta della Pro Loco e ha deciso di dare una

nuova vita narrativa ai manufatti storici del centro. La Torre Civica, o Torre di piazza Mazzini, diventa ufficialmente “Torre Civica già Torre delle Ore”. E poi c’è lei, la protagonista inattesa: la torricella che si affaccia su piazza Ossicella, finora anonima o chiamata con i nomi più diversi. Da oggi acquista personalità, storia e soprattutto identità grazie a un’intitola-

zione epica: “Torre d’Egina, regina della Rocca”. Un richiamo ai racconti sull’antica Egina, figura leggendaria che, secondo la tradizione, si scontrò con Sarpedone del Monte Ricco per il dominio sul territorio. Una mitologia “made in Monselice” che sicuramente renderà curiosi i turisti e i visitatori oltre a rendere i monumenti più riconoscibili. (g.z.)

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Redazione Padova Giorgia Bedin

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Natale da vivere/1. Samira Lui ha inaugurato il ricco programma di eventi sotto la Rocca

Monselice città Giubilare chiude l’anno tra fede, musica, solidarietà e riscoperta del territorio

F ino al 6 gennaio 2026 Este torna a trasformarsi nella Città del Natale, con appuntamenti ed eventi capaci di restituire alla città, anche quest’anno, un’atmosfera luminosa, vivace e ricca di magia. Per oltre un mese, vie e piazze saranno animate da mercatini, spettacoli, musica, mostre, laboratori, concerti e da tutte quelle tradizioni che fanno parte del Natale atestino. Il cuore della rassegna sarà, come sempre, Piazza Maggiore, dove dall’ultima settimana di novembre è tornata la pista di pattinaggio ecologica, ingrandita rispetto agli scorsi anni, aperta tutti i giorni con orari prolungati nelle festività. Nei weekend sarà animata anche da musica e serate a tema. Accanto, la tradizionale Giostra Cavalli per i più piccoli.

Non mancheranno i presepi, con la nuova edizione della tradizionale mostra “Este nei Presepi” alla Sala Pescheria, il suggestivo Presepe di

Porta Vecchia, sospeso sul canale Bisatto, e il sempre amato Presepe Artistico Meccanizzato di Motta d’Este.

Il centro storico si animerà ogni fine settimana con i tradizionali mercatini di Natale, ma anche con street band, cornamuse, zampogne, artisti di strada e performance itineranti. Le famiglie e i bambini troveranno una ricca proposta di attività: laboratori creativi nella Casa degli Elfi (Palazzo Sartori Borotto di Piazza Trento), spettacoli in danza e piccole performance ispirate al Natale. Applausi per la Grande Parata di Babbo Natale del 7 dicembre scorso, con arrivo su un camioncino d’epoca accompagnato da bande folkloristiche e dal Vespa Club. Tra gli eventi anche la ormai tradizionale Corsa dei Babbi Natale il 21 dicembre e l’originale pedalata “Renne in Sella” del 28 dicembre, giunta alla terza edizione.

La musica sarà grande protagonista: dal concerto del Summertime Choir al Duomo, al Concerto di Natale di Orchestre d’Harmonie.

- Banda Comunale di Lozzo Atestino, passando per il tradizionale concerto natalizio della Corale San Filippo Neri, fino ad esibizioni musicali nelle chiese e nelle piazze.

In programma anche spettacoli teatrali, come quelli delle rassegne “Metti una sera a...teatro” e “A Teatro con Mamma e Papà”, appuntamenti dedicati ai più piccoli in Biblioteca, e i tradizionali eventi di inizio anno, come la Festa della Befana in Piazza Guariento e il Concerto dell’Epifania.

Il vicesindaco e assessore alle attività produttive Simonetta Spigolon commenta: “Anche quest’anno Este sarà un salotto naturale vestito a festa, dove, tra le bellezze del nostro patrimonio storico e artistico, si respirerà quell’atmosfera fatta di luci e intrattenimenti che aiuteran-

no bambini e adulti a vivere con serenità le festività natalizie. Il lungo lavoro e la preziosa collaborazione con Este in Centro, con le associazioni, con le realtà culturali e con le attività commerciali del territorio, il sostegno della Camera di Commercio di Padova e di Venice Promex, hanno permesso di offrire una grande varietà di proposte, anche culturali e di solidarietà, per tutti coloro che vorranno godersi momenti di serenità nella nostra

Dal concerto nella chiesa di San Giacomo al contest delle letterine a Babbo Natale

Tra gli appuntamenti più attesi del periodo natalizio a Monselice spicca, domenica 14 dicembre alle ore 18, l’“Evento Balengo”: i bar e i locali di Monselice si uniranno per dar vita a uno speciale aperitivo con DJ set a cura di Radio Peter Pan, che promette di far ballare e incontrare giovani e meno giovani in un’atmosfera di festa e socialità. Non mancheranno i momenti dedicati alla musica classica e all’opera. Il 13 dicembre è in programma il Concerto Giubilare di Natale 2025, eseguito dal gruppo strumentale Antonio Gualtieri, che offrirà al pubblico un intenso percorso musicale in clima natalizio. Il 26 dicembre ore 16.30 nella chiesa di San Giacomo a Monselice, “Concerto di Na-

tale” eseguito dall’Accademia Polifonica di Monselice. Coro e orchestra barocca, diretti da Luca Romani con l’organista Thomas Gelain. A coronare idealmente il percorso culturale del Giubileo sarà il magnifico concerto di chiusura dell’anno giubilare, a cura dell’Associazione Liricamente, che porterà al Cinema Corallo lo spettacolo “La Traviata – La vera storia della Signora delle Camelie”, un omaggio alla grande lirica e alla sua forza narrativa.

E a proposito del Giubileo, sabato 27 dicembre alle ore 15.30 sono attesi a Monselice numerosi fedeli da tutta la provincia per la processione di chiusura dell’anno giubilare, organizzata dalla parrocchia di San Giusep-

pe Operaio con partenza dalla Chiesa di San Giorgio. Un momento comunitario particolarmente significativo, che unirà spiritualità, tradizione e forte senso di appartenenza alla Città Giubilare.

Spazio infine anche alla fantasia dei più piccoli con il contest “La letterina più bella”, che si svolgerà dall’8 al 21 dicembre. Bambine e bambini di Monselice potranno partecipare gratuitamente imbucando le proprie letterine nella cassetta posta davanti alla Casa di Babbo Natale, presso il Villaggio di piazza Mazzini, dall’8 al 21 dicembre, oppure inviandole via mail all’indirizzo pmonselice@gmail.com. Le letterine dovranno contenere pensieri e riflessioni sul Natale

bella città”.

“Il Natale è un tempo di comunità e di luce, - aggiunge il sindaco Matteo Pajola -. Grazie alla collaborazione con associazioni, realtà culturali e volontari, anche quest’anno proponiamo un calendario ricco e diffuso, con oltre 60 appuntamenti pensati per tutte le fasce d’età. Un sentito ringraziamento a chi rende possibile questa rassegna, che ogni anno contribuisce a rendere Este ancora più viva e accogliente”. L’Associazione Este in Centro, principale partner della rassegna, conclude: “Ringraziamo l’Amministrazione, le Associazioni di categoria e tutti coloro che ci aiutano a rendere bella e attrattiva per lo shopping Natalizio la nostra città. Il commercio di vicinato va sostenuto perché rende la città più sicura. Vogliamo pensare che per questo Natale le persone dicano: andiamo a Este, la città del nostro Natale”.

ed essere rigorosamente scritte a mano. Il testo dovrà riportare nome, cognome, data e numero di telefono dell’autore. I bambini vincitori, autori delle letterine giudicate più belle, riceveranno un dono domenica 22 dicembre presso il Villaggio di Natale.

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Un precedente concerto natalizio alla chiesa di San Giacomo
Il pubblico ad uno spettacolo dello scorso Natale

Natale da vivere/2. Il cuore della lunga rassegna è, come sempre, Piazza Maggiore

“Con il commercio di vicinato città più sicura”

Este si trasforma e il centro storico si anima

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ino al 6 gennaio 2026 Este torna a trasformarsi nella Città del Natale, con appuntamenti ed eventi capaci di restituire alla città, anche quest’anno, un’atmosfera luminosa, vivace e ricca di magia. Per oltre un mese, vie e piazze saranno animate da mercatini, spettacoli, musica, mostre, laboratori, concerti e da tutte quelle tradizioni che fanno parte del Natale atestino.

Il cuore della rassegna sarà, come sempre, Piazza Maggiore, dove dall’ultima settimana di novembre è tornata la pista di pattinaggio ecologica, ingrandita rispetto agli scorsi anni, aperta tutti i giorni con orari prolungati nelle festività. Nei weekend sarà animata anche da musica e serate a tema. Accanto, la tradizionale Giostra Cavalli per i più piccoli.

Non mancheranno i presepi, con la nuova edizione della tradizionale mostra “Este nei Presepi” alla Sala Pescheria, il suggestivo Presepe di Porta Vecchia, sospeso sul canale Bisatto, e il sempre amato Presepe Artistico Meccanizzato di Motta d’Este.

Il centro storico si animerà ogni fine settimana con i tradizionali mercatini di Natale, ma anche con street band, cornamuse, zampogne, artisti di strada e performance itineranti. Le famiglie e i bambini troveranno una ricca proposta di attività: laboratori creativi nella Casa degli Elfi (Palazzo Sartori Borotto di Piazza Trento), spettacoli in danza e piccole performance ispirate al Natale.

Applausi per la Grande Parata di Babbo Natale del 7 dicembre scorso, con arrivo su un camioncino d’epoca accompagnato da bande folkloristiche e dal Vespa Club. Tra gli eventi anche la ormai tradizionale Corsa dei Babbi Natale il 21 dicembre e l’originale pedalata “Renne in Sella” del 28 dicembre, giunta alla terza edizione.

La musica sarà grande protagonista: dal concerto del Summertime Choir al Duomo, al Concerto di Natale di Orchestre d’Harmonie.Banda Comunale di Lozzo Atestino, passando per il tradizionale concerto natalizio della Corale San Filippo Neri, fino ad esibizioni musicali nelle chiese e nelle piazze.

In programma anche spettacoli teatrali, come quelli delle rassegne “Metti una sera a...teatro” e “A Teatro con Mamma e Papà”, appuntamenti dedicati ai più piccoli in Biblioteca, e i tradizionali eventi di inizio anno, come la Festa della Befana in Piazza Guariento e il Concerto dell’Epifania.

Il vicesindaco e assessore alle attività produttive Simonetta Spigolon commenta: “Anche quest’anno Este sarà un salotto naturale vestito a festa, dove, tra le bellezze del nostro patrimonio storico e artistico, si respirerà quell’atmosfera fatta di luci e intrattenimenti che aiuteranno bambini e adulti a vivere con serenità le festività natalizie. Il lungo lavoro e la preziosa collaborazione con Este in Centro, con le associazioni, con le realtà culturali e con le attività commerciali del territorio, il

sostegno della Camera di Commercio di Padova e di Venice Promex, hanno permesso di offrire una grande varietà di proposte, anche culturali e di solidarietà, per tutti coloro che vorranno godersi momenti di serenità nella nostra bella città”. “Il Natale è un tempo di comunità e di luce, - aggiunge il sindaco Matteo Pajola -. Grazie alla collaborazione con associazioni, realtà culturali e volontari, anche quest’anno proponiamo un calendario ricco e diffuso, con oltre 60 appuntamenti pensati per tutte le fasce d’età. Un sentito ringraziamento a chi rende possibile questa rassegna, che ogni anno contribuisce a rendere Este ancora più viva e accogliente”.

L’Associazione Este in Centro, principale partner della rassegna, conclude: “Ringraziamo l’Amministrazione, le Associazioni di categoria e tutti coloro che ci aiutano a rendere bella e attrattiva per lo shopping Natalizio la nostra città. Il commercio di vicinato va sostenuto perché rende la città più sicura. Vogliamo pensare che per questo Natale le persone dicano: andiamo a Este, la città del nostro Natale”.

Natale solidale all’Emporio di Monselice: “Vicini a chi ha più bisogno”

Nel periodo natalizio l’Emporio della Solidarietà di Monselice, intitolato a don Sandro Panizzolo, diventa ancora di più un punto di riferimento per le famiglie in difficoltà. La Caritas parrocchiale, affiancata da oltre cinquanta volontari, ha messo in campo un ricco calendario di iniziative pensate per portare sostegno e serenità a chi vive momenti complessi. “Come Caritas stiamo organizzando diverse iniziative natalizie - spiega Claudio Canella - per essere vicini alle persone che hanno più bisogno”. Anche quest’anno è confermata la collaborazione con la Pro Loco di

Monselice per la distribuzione dei pacchi dono e dei giochi destinati ai bambini e alle persone sole. “Saranno consegnati anche presso la Casa di Babbo Natale allestita nei giardini del Comune”, aggiunge Canella. Non mancheranno panettoni e dolci tipici delle feste, provenienti dal Banco Alimentare o da donazioni private.

Il 14 dicembre sarà la “Domenica della Carità”, con tutte le parrocchie coinvolte e l’apertura straordinaria dell’Emporio per far conoscere alla comunità il funzionamento del servizio. All’Epifania, poi, tornerà la tradizionale distribuzione

delle calze della Befana. Il cuore dell’attività rimane l’Emporio, aperto tre volte alla settimana, che oggi sostiene 100-120 famiglie, un numero in crescita. “È un piccolo supermercato solidale – racconta Canella – le persone vengono accolte, accompagnate nella spesa e utilizzano una tessera a punti assegnati in base alla situazione economica”. Tra le novità, l’acquisto di un nuovo furgone e l’installazione di una cella frigorifera per migliorare la gestione dei prodotti freschi. “A Natale cerchiamo di dare un aiuto concreto e un segno di vicinanza” conclude. (n.s.)

Tra gli eventi anche la ormai tradizionale Corsa dei Babbi Natale il 21 dicembre e l’originale pedalata “Renne in Sella” del 28 dicembre

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Il mercato si rinnova: 84 ambulanti, percorso continuo e nuova viabilità in attesa dell’ok

Èstata trovata una soluzione definitiva in concerto con gli operatori per la riorganizzazione del mercato settimanale. Ora si attende il parere degli enti competenti e l’approvazione del Consiglio comunale. La proposta di progetto prevede la presenza di 84 ambulanti dislocati dalla pasticceria Lazzarin, piazza della Vittoria, piazza San Marco, piazza Ossicella, con una nuova disposizione, via Zanellato, piazza Mazzini, anche qui con una disposizione rivista, fino a via Argine Destro, dove sono previste due file di banchi: una lato canale e una lato mura. È inoltre prevista l’apertura sperimentale della viabilità nel tratto tra l’uscita di via Cavallotti e via Tortorini e l’eliminazione di nove posteggi in via Tortorini, davanti all’istituto di credito e nel tratto tra il Caffè Roma e piazza Ossicella.

La proposta arriva dopo un lungo percorso di confronti, sopralluoghi e tavoli tecnici che ha coinvolto amministrazione comunale, i rappresentanti degli operatori, associazioni di categoria, attività produttive e la polizia locale. L’obiettivo era di creare un percorso continuo e riconoscibile, evitare interruzioni tra i banchi, garantire agli ambulanti le migliori condizioni per lavorare in base alla presenza dei sottoservizi, rafforzare la sicurezza e, allo stesso tempo, preservare la disponibilità dei parcheggi per facilitare l’accesso degli avventori. Una riorganizzazione necessaria dato che negli ultimi anni il mercato del lunedì ha subito spostamenti continui: prima per l’emergenza Covid, poi per i cantieri di riqualificazione di Campo della Fiera, via Argine Destro e piazza Mazzini. Le modifiche temporanee hanno infatti disorientato cittadini e operatori, mentre i nuovi stili di vita e l’aumento dell’acquisto online hanno contribuito alla chiusura di diversi banchi. Proprio per questo, nelle linee programmatiche 20242029, la giunta aveva inserito come priorità la revisione complessiva del mercato settimanale, sostenendo la necessità di un confronto ampio con le categorie economiche. Il percorso è iniziato a ottobre dell’anno scorso con una riunione plenaria, durante la quale erano state presentate due ipotesi: il trasferimento totale in Campo della Fiera oppure la riorganizzazione dell’area attuale, op-

zione poi preferita dagli operatori. A gennaio è stato istituito un gruppo di lavoro che ha effettuato misurazioni nelle vie interessate e ha definito un tracciato che permettesse di ospitare tutti e 84 gli operatori storici, garantendo un percorso unitario. L’esito è stato presentato e approvato nella plenaria del 20 maggio. Da lì è partito l’iter amministrativo, che ha raccolto tutti i pareri necessari e ora si attende la soluzione definitiva per un mercato stabile, leggibile e funzionale capace di valorizzare gli operatori e restituire agli avventori un percorso chiaro e continuo.

Al via il limite a 30 km/h per strade più sicure e vivibili

Anche Monselice è una “città 30”. Una nuova segnaletica orizzontale e verticale segnato il nuovo limite di velocità a 30 chilometri orari in alcune delle vie più trafficate del centro e delle frazioni. Ridurre la velocità per migliorare la convivenza tra auto, pedoni e ciclisti e rendere le strade più sicure per tutti. Le prime aree interessate sono via Verdi, Carubbio, Santarello e Tassello in centro, via Marco Polo nell’omonimo quartiere, via Ponticello al

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Redentore, oltre a via San Bortolo, via San Cosma, via San Damiano e via Stortola nelle frazioni. Altre zone 30 verranno istituite entro fine anno, completando un piano che coinvolgerà progressivamente l’intero tessuto urbano. Per la sindaca Giorgia Bedin si tratta di un cambio di passo per la mobilità cittadina e per la tutela dell’utenza debole: “Pedoni, ciclisti, anziani e bambini potranno muoversi con maggiore tranquillità nelle nostre strade residenziali. La riduzione della velocità non è solo una misura di sicurezza, ma un cambio di passo nella mobilità urbana che favorisce la vivibilità dei quartieri e la convivenza tra diverse modalità di trasporto”. Il progetto, inserito tra gli impegni elettorali del 2024, si fonda su criteri tecnici precisi: densità abitativa, presenza di scuole e servizi, frequenza di attraversamenti pedonali e flussi di traffico locale. Si inserisce anche in una strategia a tutto tondo: “Stiamo ripensando la mobilità cittadina con l’obiettivo di creare spazi urbani più sicuri e accessibili per tutti e le misure da noi intraprese vanno in questa direzione. Le statistiche dimostrano che a 30 chilometri orari si riducono drasticamente sia il rischio di incidenti sia la gravità delle conseguenze in caso di impatto” conclude Bedin. (g.z.)

L’iniziativa. Riconoscimento nazionale per il progetto “Adoption Lizard”

Vinto il premio “Italia di Domani”

All’Assemblea ANCI Monselice conquista il premio “Italia di Domani” per “Adoption Lizard”, piattaforma che rivoluziona la gestione amministrativa. Già 99 Comuni l’hanno implementata, e 350 sono pronti a farlo. Un modello veneto di innovazione

In occasione della 42esima Assemblea Nazionale ANCI, tenutasi qualche settimana fa a BolognaFiere, il Comune di Monselice ha conquistato il prestigioso Premio speciale “Italia di Domani”. Il riconoscimento include servizi forniti dal progetto europeo EDIH4DT, del valore di 10.000 euro, destinati a testare nuove tecnologie digitali applicate alla Pubblica Amministrazione. Il premio è stato assegnato al Comune per il progetto “Adoption Lizard – Una piattaforma, molti comuni, un’unica strategia digitale”, un’iniziativa innovativa che mira a rivoluzionare la gestione digitale e organizzativa degli enti locali. La piattaforma permette una gestione integrata e trasparente delle pratiche edilizie, urbanistiche e produttive, favorendo la collaborazione tra Comuni e semplificando la vita dei cittadini, professionisti

Dalle parole ai fatti – commentano il Sindaco Giorgia Bedin e l’assessore all’urbanistica Stefano Peraro - prende il via il percorso per il più grande progetto di rigenerazione urbana sostenibile della Provincia di Padova.

“Era un punto fondamentale del nostro programma elettorale – dichiara l’assessore Stefano Peraro - oggi è stata presentata, da parte della ditta Roncello Capital di Milano l’integrazione dell’accordo pubblico, finalizzato alla rigenerazione dell’area dell’ex Italcementi contenente calcoli relativi alla convenienza pubblica”.

E’ un momento importante – dichiara il sindaco Giorgia Bedin – alle polemiche dei

e imprese. Secondo la giuria, Monselice si distingue come “comune precursore e modello d’innovazione” nel proprio territorio, avendo adottato per primo Adoption Lizard: un modello che coniuga tecnologia, semplificazione amministrativa e collaborazione istituzionale. Il progetto, partito a Monselice, ha già riscosso grande interesse: 99 Comuni hanno adottato la piattaforma e circa 350 Comuni veneti si preparano a seguirne l’esempio, dimostrando la solidità di un modello replicabile a livello regionale. L’Assessore all’Edilizia Privata ed Urbanistica, dr. Stefano Peraro, ha dichiarato: “Il premio valorizza il per-

corso di innovazione intrapreso dal Comune e riconosce il ruolo di Monselice nella trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione veneta, sottolineando la professionalità dei dipendenti che hanno reso possibile il progetto”. La premiazione è stata ritirata dal Dirigente dei Servizi Tecnici, dott. Giuliano Sinigaglia, e dall’Assessore Andrea Parolo, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Tutti i materiali relativi all’evento sono disponibili sul sito di ANFoV, mentre il video della cerimonia mostra la consegna del premio a partire dal 48° secondo.

Redazione Padova

Tiro al bersaglio dal terrazzo: tre minorenni bloccati in tempo dai carabinieri

La scena, degna di un film ma con conseguenze potenzialmente drammatiche, si è verificata il 17 novembre, in piazza Ossicella a Monselice. Tre ragazzini – fratelli, tutti di età inferiore ai 14 anni, e di origine straniera –hanno trasformato il terrazzo di casa in una pericolosa postazione di tiro al bersaglio contro chiunque si trovasse a passare sotto la loro abitazione. Invece di essere a scuola insieme ai loro coetanei, i tre minori erano stati lasciati soli dai genitori e, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, da giorni sfogavano la loro aggressività lanciando oggetti di ogni tipo: sacchi, pentole, coltelli, vasi di fiori e persino una bicicletta. Un’escalation culminata ieri, quando la situazione è diventata talmente grave da richiedere l’intervento urgente dei carabinieri, supportati dalla polizia locale. Quando i carabinieri sono riusciti a entrare nell’abitazione, si sono trovati di fronte tre giovani in stato di forte agitazione, che hanno reagito con ulteriore violenza. La famiglia è già nota ai servizi sociali e agli organi comunali, e la situazione di disagio era stata segnalata più volte. Ora i genitori dei tre minori, identificati dalle forze dell’ordine, rischiano di essere iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di abbandono di minori. (r.p)

Presentato l’aggiornamento dell’accordo pubblico privato per la rigenerazione dell’area Italcementi.

Al comune 20.000 mq di area per impianti sportivi e la bretella di collegamento con la Strada Statale n. 10.

consiglieri di minoranza che hanno sempre criticato la veridicità e la tenuta di quest’accordo (presentato nel 2023) noi rispondiamo con i fatti e siamo pronti per demolire la cementeria e rigenerare l’area.

Lo stabilimento Italcementi si estende su una superficie di 66 ettari dei quali circa 40 ettari occupata da terreni agricoli da cui in passato il cementificio ha estratto calcare come materia prima. La rimanente parte, circa 26 ettari, è coperta da strutture industriali. Lo stabilimento ha cessato l’attività di produzione di clinker nel 2011, mentre la chiusura totale delle attività è avvenuta nel 2015. Nel documento del sindaco, propedeutico all’elaborazione del piano degli interventi - commenta il sindaco Giorgia

Bedin - avevo indicato che era volontà dell’amministrazione comunale elaborare, in collaborazione con la proprietà, un grande progetto di rigenerazione urbana sostenibile di tutta la proprietà Italcementi finalizzato alla bonifica dell’area e all’acquisizione al patrimonio comunale della strada denominata Nuova Bretella Italcementi per realizzare poi il collegamento con la nuova S.R. 10.

La proposta, illustra l’assessore Peraro prevede: 1. Una parte di area, quella occupata dello stabilimento

circa 20 ettari, da destinare a zona produttiva, insediando fabbricati alimentati da energie rinnovabili. Sono già attivi contatti con multinazionali interessate a fare grandi investimenti occupazionali a Monselice.

2. Un’altra area di circa 24 ettari nella quale sarà realizzato un grande parco fotovoltaico.

3. La cessione al comune di un’area di 20.000 a ridosso del campo sportivo di Marendole per la realizzazione di nuovi campi sportivi.

4. La modifica della viabilità all’interno dell’area e la realizzazione di una pista ciclabile che costeggerà tutta l’area.

5. La realizzazione, a spese di Roncello Capital, del collegamento viario fra l’intersezione della bretella Italcementi e la SR 10 con la nuova SR 10 all’altezza dell’ospedale di Schiavonia

Stiamo intensificando gli incontri fra i proponenti, i nostri uffici, il Parco Colli, la Provincia, Arpav e la Regione – dichiara il sindaco.

Ringrazio in particolare l’assessore Peraro che sta tenendo i rapporti con tutti gli enti per definire le procedure amministrative per avviare l’iter di rigenerazione. Confido – conclude il sindaco che già con l’inizio del nuovo anno, partano i lavori per la bonifica dell’area.

Messaggio pubbliredazionale
Comune di Monselice - Dicembre 2025
Sindaco di Monselice AVV. GIORGIA BEDIN
Monselice

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INFORMA

tatoria di via Callido, interventi sui Ponti Storici, le nuove sale polivalenti della scuola di Deserto e dell’asilo nido “Arcobalena”, la sostituzione degli infissi in tutte le scuole elementari, i lavori ai Giardini del Castello, come il rifacimento del Foro Boario e la realizzazione di un ulteriore stralcio del Vallo del Castello, oltre a interventi diffusi di asfaltature e messa in sicurezza delle strade, come via Atheste, via San Girolamo e il sottopasso di via Ferro. - spiega il Sindaco Matteo Pajola. - L’elenco degli interventi conclusi negli scorsi anni è talmente ampio che poche righe non bastano per fornire l’elenco completo delle opere effettuate. Questo è segno di un’attività amministrativa costante e capillare, per la quale si è lavorato con grande impegno nell’intercettare finanziamenti e nell’attivare un numero significativo di iniziative.»

A Este non si ferma la stagione dei cantieri. Dopo il triennio 2022-2024 caratterizzato da una vivace attività di opere pubbliche, anche il biennio 2025-2026 si preannuncia intenso. Dalla nuova pista di atletica al campo di calcio in erba sintetica, dalla riapertura delle palestre Zanchi e San Francesco alla ristrutturazione degli spogliatoi del Rugby e della Palestra Ghilardi, fi no al relamping del PalEste e del campo sportivo: gli interventi in corso e quelli già conclusi stanno ridisegnando il volto della città. «A questi si aggiungono l’efficientamento energetico di decine di alloggi ERP, la sistemazione del tetto della scuola “Unità d’Italia”, il rifacimento della facciata della “Carducci”, la pista ciclabile di collegamento con Rivadolmo, la ro-

Se negli scorsi anni questa Amministrazione ha lavorato intensamente, presente e futuro prossimo appaiono ancora più intensi, anche grazie alla capacità di attingere in modo importante a contributi PNRR.

Attualmente sono ben 39 i progetti PNRR attivi gestiti dal Comune di Este. Di questi, la maggior parte riguarda lavori edili, per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro di contributi ottenuti.

«La gestione di un numero così elevato di cantieri aperti e l’ingente valore delle risorse investite, la somma del valore delle opere pubbliche terminate e in corso ammonta, ad oggi, a circa 40 milioni di euro e sta richiedendo un impegno senza precedenti. – dichiara il Sindaco Matteo Pajola –

Siamo consapevoli che stiamo vivendo una fase storica irripetibile per la nostra comunità e che a fine mandato consegneremo ai cittadini una Este profondamente cambiata e migliorata».

Tra i cantieri attualmente attivi spiccano l’ex Palazzetto dello Sport di via Zanchi, Palazzo Contarini, l’annesso Parco del Sacro Cuore oltre al recupero dell’ex stazione delle corriere di via San Girolamo denominata il “Riccio”. Sono inoltre in corso i lavori di rifacimento e valorizzazione di viale Fiume e via Cesare Battisti, l’ampliamento dell’asilo nido “Arcobalena”, l’effi cientamento energetico di circa 90 alloggi ERP, la realizzazione di nuove abitazionio per persone con disabilità in via Restara e la ristrutturazione di appartamenti per persone anziane non autosuffi cienti in diverse zone della città. Procede anche il rifacimento degli spogliatoi della Piscina Comunale, mentre è imminente l’apertura del cantiere per la costruzione del nuovo spazio del “Terzo Tempo” presso lo stadio di rugby Augusteo.

Questi interventi, insieme ai numerosi cantieri già avviati o conclusi, testimoniano la trasformazione profonda che Este sta vivendo. Un impegno concreto per valorizzare il volto della città, per migliorare la qualità degli spazi pubblici, dei servizi educativi e sportivi e per porre le basi per una Este sempre più moderna, sostenibile e inclusiva.

ELENCO OPERE PUBBLICHE TERMINATE E IN CORSO

ADEGUAMENTO SISMICO, RIFACIMENTO COPERTURA,INSERIMENTO PIATTAFORMA ELEVATRICE SCUOLA PRIMARIA UNITÀ D’ITALIA

195.000,00 RESTAURO SCUOLA MEDIA G. CARDUCCI

SOSTITUZIONE SERRAMENTI PALESTRA ZANCHI

FOTOVOLTAICO PALESTRA ZANCHI – IN AVANZO A VILLA

DOLFIN BOLDU’

RIFACIMENTO CAMPO SPORTIVO COMUNALE

RIFACIMENTO PISTA DI ATLETICA

MANUTENZIONE STRAORDINARIA PALESTRA GHILARDI

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA PALESTRA ZANCHI

MESSA IN SICUREZZA PALESTRA SAN FRANCESCO

RIFACIMENTO IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PALAZZETTO DELLO SPORT “PALESTE”

REALIZZAZIONE NUOVA CLUB HOUSE A SERVIZIO DELL’IMPIANTO

850.000,00

698.000,00

50.000,00

260.000,00

127.000,00

Territorio
Sindaco Matteo Pajola
Messaggio

Sportello giovani: lavoro, orientamento e opportunità con Mind the Geps

U no sportello dedicato ai giovani per le opportunità di lavoro nel territorio. Il Comune ha aderito al progetto “Mind the Geps: Energie in azione Padova Sud”, promosso dalla Fondazione degli Istituti Riuniti Padovani di Educazione e Assistenza ETS e finanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus per l’Occupazione giovanile. Attraverso il rinnovato sodalizio con la Fondazione, ogni martedì dalle 10.30 alle 12.30, senza prenotazione o appuntamento, ci si può recare al municipio, dove è presente uno sportello informativo in presenza dedicato ai giovani del territorio. Si tratta di un punto di riferimento per conoscere le opportunità offerte dal progetto, ricevere orientamento professionale, partecipare ad attività formative e di inclusione, e costruire percorsi di crescita personale e lavorativa. Il progetto “Mind the Geps” si rivolge in particolare ai giovani tra i 17 e i 29 anni inoccupati, disoccupati, studenti o lavoratori con difficoltà occupazionali, cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), con l’obiettivo di favorire il protagonismo giovanile, l’inclusione sociale e l’inserimento nel mondo del lavoro. Le attività previste comprendono percorsi individuali di orientamento e coaching, laboratori tematici, workshop,

tirocini e iniziative di educazione civica e sostenibilità. Attraverso la collaborazione con gli enti locali, le associazioni e le imprese del territorio, lo sportello di Este opererà in una logica di rete, coinvolgendo diverse realtà capaci di valorizzare i talenti giovanili e di sostenere concretamente i percorsi di autonomia e realizzazione dei ragazzi e delle ragazze che parteciperanno al progetto. “Un giovane che intraprende un percorso di formazione e lavoro è come un mattone che rafforza tutta la comunità” sottolinea il sindaco Matteo Pajola “Con lo sportello l’Amministrazione conferma la volontà di investire nei giovani e nel loro futuro, favo-

rendo opportunità concrete di crescita e di partecipazione civica”. A cui fa eco l’assessora alle Politiche Giovanili Silvia Bottaro: “Spesso, dietro a queste quattro lettere N, E, E, T si nasconde la frustrazione di chi non trova la propria strada e si sente scoraggiato da un mercato del lavoro non sempre ricettivo. Quello che vogliamo, tramite lo sportello, è illuminare questa strada, tendere la mano e trasformare l’attesa in opportunità. Invito i giovani ad approfittare dello sportello e invito le imprese e le associazioni a collaborare per la buona riuscita del progetto”.

Giada Zandonà

Un portale rinnovato per un Comune più vicino ai cittadini È online il nuovo portale istituzionale del Comune di Este, completamente rinnovato nella struttura e nei contenuti. In queste settimane è in corso un articolato lavoro di adeguamento tecnico per garantire una piattaforma moderna, accessibile e conforme

alle Linee Guida AgID. L’obiettivo è offrire un’esperienza di navigazione semplice, chiara e coerente con gli standard nazionali previsti dalla misura PNRR “Esperienza del cittadino nei servizi pubblici”.

Il sito, realizzato seguendo le indicazioni di Designers Italia, introduce una nuova organizzazione dei contenuti: Amministrazione, Novità, Servizi e Vivere il Comune. Ogni sezione è pensata per facilitare la ricerca delle informazioni più utili, dalla modulistica agli aggiornamenti sugli eventi. È disponibile anche una funzione di ricerca avanzata per trovare rapidamente ciò che serve. Il Comune continua a lavorare per offrire ai cittadini un servizio digitale sempre più efficiente e accessibile. (r.p.)

L’intervento. La consigliera fa il quadro delle esigenze dei cittadini sul fronte della sanità

Gallana denuncia: guardia medica in un container e 3.000 senza medico

Nel Consiglio comunale, la consigliera Roberta Gallana critica la collocazione della guardia medica in un container e lo stop alla riqualificazione dell’ex ospedale di via San Fermo

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’intervento della consigliera comunale Roberta Gallana nel Consiglio comunale di novembre ha puntato il dito sia contro l’amministrazione del sindaco Pajola, accusandola di inerzia, sia contro la Regione per i tagli alla salute della Bassa Padovana. “La guardia medica da mesi è dislocata in un container: è possibile che Comune e USL insieme non abbiano trovato in tutta Este una locazione migliore? Perché l’amministrazione ha fermato il progetto di riqualificazione dell’area dell’ex ospedale in via San Fermo, dove ci sono spazi adeguati? Si è chiesta inoltre perché il cantiere per la riqualificazione della piattaforma per l’ospedale di comunità sia fermo da tempo. Qual è l’operato del sindaco nel “Comitato dei sindaci”?” chiosa Gallana, che sottolinea come 3.000 persone siano senza medico condotto di riferimento: “Quattro anni fa i residenti di Schiavonia avevano ascoltato le promesse del sindaco e del consigliere delegato Simonato di riportare un medico a Schiavonia, ma da allora nulla si è risolto. Ora un altro medico è andato in pensione nel quartiere Meggiaro e non c’è nessuna iniziativa in merito”.

Gallana inoltre pone in evidenza come i cittadini abbiano subito anche il dimezzamento del servizio Cup: “Un fatto che anticipa la sua chiusura definitiva e anche per questo il sindaco e i suoi gruppi

consiliari portano solo una laconica mozione in Consiglio. Anche la turnistica delle farmacie è cambiata e costringe, più giorni in un mese, i cittadini di Este a spostarsi a Monselice o altrove per trovare un servizio aperto” continua la consigliera, che ripercorre anche altre “promesse non mantenute”: “Dov’è finita la class action contro la Regione per la trasformazione dell’ospedale di Schiavonia in Covid Hospital? È rimasta solo una parata elettorale. A questo si aggiunge la specifica delega alla sanità conferita al consigliere Simonato, definita un “vuoto operativo”, priva di risultati visibili e di azioni incisive”. L’appello di Gallana all’amministrazione è quello di assumersi la responsabilità dei fatti: “L’inerzia del Comune e i tagli della Regione Veneto sono due facce della stessa medaglia. Per

questo abbiamo chiesto al sindaco di smettere di nascondersi dietro deleghe inefficaci e di assumersi la responsabilità politica, garantendo subito uno spazio adeguato per il servizio di Guardia Medica, a cui si aggiunge la richiesta della reintegrazione piena del personale per il Cup di Schiavonia” continua la consigliera “serve uno spazio adeguato e un sostegno per i nuovi medici mancanti a Schiavonia e nel quartiere Meggiaro, così come proposto e offerto in altri Comuni. E soprattutto serve la realizzazione del progetto di riqualificazione dell’area dell’ex ospedale” conclude “la salute non può essere un argomento da usare a intermittenza in base al calendario elettorale. La sanità è un diritto. Ad oggi, questa amministrazione non ci sta tutelando”.

Dimissioni di Sandra Settimo, la Commissione pari opportunità replica

Dopo le dimissioni di Sandra Settimo dalla Commissione pari opportunità, che ha spiegato di aver fatto un passo indietro per non essere stata ascoltata, arriva il bilancio di quanto fatto da parte dell’assessora Beatrice Andreose, del presidente della Commissione Alberto Di Chiara e della vicepresidente Elisabetta Cedretti, che respingono le accuse di scarsa operatività. “La Commissione ha lavorato con costanza e spirito di collaborazione” spiegano “In meno di due anni si è riunita otto volte e ha realizzato oltre venti iniziative concrete, dalla parità di genere ai diritti

civili, dall’inclusione delle persone con disabilità alla sensibilizzazione sull’autismo e omotransfobia. Abbiamo aderito alla rete provinciale per l’eliminazione della violenza sulle donne, stiamo lavorando alla certificazione per la parità di genere, alla toponomastica femminile e al giardino dei Giusti della Città”. Tra le altre attività dibattiti, proiezioni e spettacoli dedicati alla violenza di genere, la creazione del Giardino dei Diritti, l’introduzione dei referenti per le pari opportunità nelle scuole superiori, il progetto “Donna Dimmi” e un help desk per il benessere digitale della terza età.

Andreose sottolinea la continuità e la trasparenza: “Chi fa parte della Commissione deve sentirsi in un percorso condiviso: le proposte arrivate, se articolate e pertinenti, sono state accolte. È però fondamentale che ciascuno si assuma la responsabilità di portare avanti le idee con spirito costruttivo”. Di Chiara e Cedretti ribadiscono che la Commissione opera senza divisioni politiche, con l’obiettivo di promuovere la cultura del rispetto e dell’uguaglianza: “Non esistono maggioranze o opposizioni, ma persone che lavorano per il bene della comunità”. (g.z.)

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3 DICEMBRE 2025

GIORGIO MARCHESI IL FU MATTIA PASCAL

17 DICEMBRE 2025

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Balletto di Mosca IL LAGO DEI CIGNI

13 GENNAIO 2026

AMANDA SANDRELLI LA BISBETICA DOMATA

10 FEBBRAIO 2026

EMILIO SOLFRIZZI ANFITRIONE

SCANSIONA IL QR CODE E RIMANI AGGIORNATO

ESTE 2025 / 2026

TEATRO FARINELLI Via Antonio Zanchi 5

INIZIO SPETTACOLI ORE 21.00

18 FEBBRAIO 2026

BLACK BLUES BROTHERS SAWA SAWA una festa acrobatica africana

11 MARZO 2026

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16 NOVEMBRE 2025 IL BAULE VOLANTE HANSEL E GRETEL

30 NOVEMBRE 2025

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TEATRO AL QUADRATO LA BELLA E IL BESTIOLINO

14 DICEMBRE 2025

DROGHERIA REBELOT IL BOSCO DELLE STORIE DI NATALE

25 GENNAIO 2026

ULLALLÀ TEATRO STORIA DI UNA SIRENETTA

8 FEBBRAIO 2026

COMPAGNIA DEL BUCO DOORS

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• presso la biglietteria del teatro il giorno stesso dello spettacolo a partire dalle ore 15.00 Il programma potrebbe subire variazioni.

Ufficio IAT 0429 600462 - iat@comune.este.pd.it www.comune.este.pd.it

La città che cambia. 482 mila euro per restauro, 80 alberi, percorsi accessibili e spazi culturali

Parco di Palazzo Contarini torna a vivere nel cuore della città

Avviata la riqualificazione del Parco di Palazzo

Contarini: restauro paesaggistico, nuovi alberi, percorsi accessibili, aree culturali e didattiche.

L’amministrazione vuole restituire alla città uno spazio verde vivo e sicuro

Continuano i cantieri per cambiare il volto della città: da novembre si sono aperti i lavori per la riqualificazione del Parco di Palazzo Contarini. Si tratta di un intervento rivolto alla sistemazione paesaggistica e al restauro di uno degli spazi verdi più suggestivi e ricchi di storia della città, rimasto per moltissimi anni chiuso. L’intervento, dal valore complessivo di 482 mila euro, è stato attivato attraverso un finanziamento della Regione Veneto e mira alla valorizzazione dell’area verde, alla tutela delle alberature storiche e al recupero degli elementi architettonici presenti. Ma non solo: i lavori prevedono la piantumazione di circa 80 nuovi alberi e di 50 arbusti, con l’inserimento di specie autoc-

tone e ornamentali, oltre alla potatura e alla cura delle alberature esistenti per garantirne la conservazione e la sicurezza. Verranno anche realizzati percorsi pedonali accessibili a tutti, aree per la lettura, la sosta e un anfiteatro dedicato a rappresentazioni all’aperto. Anche la ghiacciaia e la piccola cappella votiva presenti saranno restaurate, a cui seguirà la posa di nuovi arredi e di punti luce per migliorare la fruibilità e la sicurezza del parco, così come l’installazione di un impianto di irrigazione e di un sistema di illuminazione a basso impatto.

Con questo intervento, l’amministrazione vuole restituire alla città un parco rinnovato, pensato come luogo di incontro, cultura e natura, integrato nel

tessuto storico e paesaggistico di Palazzo Contarini, che è stato oggetto di un importante lavoro di recupero in corso in questi mesi. Inoltre, l’area, grazie alla sua configurazione e alla vicinanza con il liceo artistico Corradini, potrà accogliere attività didattiche, eventi culturali e momenti di socialità all’aperto. A questo si aggiunge un altro elemento centrale: l’obiettivo di riportare i cittadini a vivere quotidianamente uno spazio che per anni è rimasto invisibile dietro un cancello chiuso. Il parco, nella visione dell’amministrazione, diventerà un tassello fondamentale della rete di aree verdi urbane, collegandosi idealmente ai percorsi pedonali del centro storico e alle passeggiate lungo l’argine. Non un semplice restauro, dunque, ma un progetto che ambisce a creare un nuovo polo di aggregazione, dove iniziative culturali, attività scolastiche e momenti di relax possano convivere in

modo naturale, contribuendo a rendere più viva e accogliente l’intera zona. “Restituire vita al Parco Contarini significa restituire un pezzo di storia e di bellezza alla nostra città” aggiunge il sindaco Matteo Pajola “Sarà

uno spazio dove natura, arte e memoria potranno convivere, a beneficio di tutta la comunità. Tra i molti interventi in corso, sono convinto sarà uno dei più apprezzati”.

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Chiavi di volta e mascheroni nel centro storico di Este

volte, visitando la città di Este, ci si può soffermare, ammirati e rapiti dalle chiavi di volta e dai mascheroni che popolano i palazzi di questa città. Nel medioevo cristiano il diavolo aveva un’operosità costante e ossessiva fino a diventare un invisibile e torbido protagonista della vita umana; le sue raffigurazioni servivano ad avvertire i fedeli che si muovevano nelle città, che il male era sempre e dovunque presente: raffigurato come uomo bestia, o sghignazzante, o con piccoli particolari inquietanti di facce umane normali contaminate da orecchie animali, barbe caprine, o bocche spalancate con fauci minacciose, ecco che si ripercuote l’immagine gotica del demone, del demonio, della paura di cadere vittime dell’insidiosa parte malefica insita dell’uomo. Ecco che allora si possono trovare, a partire dalla seconda metà del cinquecento uno straordinario numero di mascheroni nelle chiavi di volta degli archi diffusi in tutta la città. La linea ad arco è

animata dalla presenza di queste “maschere” dall’aspetto maestoso, sardonico e satanico. La chiave di volta: origini e utilizzi. E’ una pietra lavorata (o “acconciata” o “concio”) per adempiere a funzioni strutturali, posta al vertice di un arco di una volta; chiude, con la sua forma a cuneo, la serie degli altri elementi costruttivi disposti uno a fianco dell’altro ed è quindi elemento indispensabile per scaricare il peso retto dall’arco sui pilastri laterali. Gli Etruschi furono gli inventori della chiave di volta in quanto primo popolo del Mar Mediterraneo che introdusse l’arco nelle costruzioni. Da loro i Romani appresero la tecnica, che sfruttarono abilmente in opere come il Colosseo e gli acquedotti. In precedenza la chiave di volta era già comparsa in Mesopotamia. Nell’architettura romana la chiave di volta presenta spesso in facciata, in particolare sugli archi trionfali, una decorazione, più sporgente rispetto a quella del resto dei blocchi che compongono l’arco (in genere

sagomati come architrave curvilineo, o archivolto). Si tratta di una grande mensola con profilo ad S e disposta verticalmente, sulla cui faccia sono presenti rappresentazioni figurate, spesso di divinità. Uso della chiave di volta: Il mascherone e il mascherone grottesco. E’ una scultura o un rilievo in forma di testa d’uomo o di animale, reali o fantastici. Il mascherone è frequente soprattutto nelle decorazioni delle chia-

vi di volta e dei portali ma ricorre anche nelle decorazione delle fontane, in particolare nell’epoca manieristica e barocca, nel XVI e XVII secolo. E’ utilizzato negli stemmi araldici di importanti Casati, sui decori di preziose armi, come simbolo di città e paesi. Nasce come icona di distinzione nobiliare e chi lo esibiva voleva sottolineare il suo animo impavido. I mascheroni grotteschi barocchi si ispiravano a figure zoo-

Mappare e Curare: il respiro degli alberi nei Giardini del Castello Carrarese

Il respiro degli alberi racconta il tempo lento della natura. Nei Giardini del Castello Carrarese c’è qualcosa di nuovo: due targheleggio di “Mappare e Curare”. Si tratta di un progetto che per mesi ha coinvolto giovani tra i 14 e i 35 anni, sensibilizzandoli sui temi della sostenibilità ambientale, della conoscenza del territorio e della cura del verde comune. I partecipanti, dopo un periodo

di formazione con educatori e specialisti di Legambiente Veneto, hanno realizzato delle schede descrittive delle specie arboree presenti nei Giardini, che hanno poi raccolto in un vero e proprio strumento di esplorazione naturale: una mappa digitale interattiva che accompagna lo sguardo, educa, custodisce e invita alla meraviglia. Non semplici pannelli informativi, ma la testimonianza

morfe, antropomorfe e ibridi di fantasia. Uno diverso dall’altro, a volte poteva capitare l’elemento grottesco seriale. Este è ricca di questi mascheroni: basta volgere lo sguardo in alto e se ne possono trovare di tutte le fattezze; la storia e il mistero di questi faccioni fanno di questo ridente comune della bassa padovana un’ insieme di fascino e arte che continua da secoli.

di un percorso di cura collettiva, un gesto di bellezza e attenzione che resterà nel tempo. “I ragazzi di Mappare e Curare hanno lavorato con passione, costruendo una mappa che non è solo botanica, ma anche emotiva: una geografia di gentilezza, conoscenza e responsabilità. Conoscere è il primo passo per custodire, e loro ce lo hanno ricordato con un esempio concreto” spiega Silvia Bottaro,

assessora alle Politiche Giovanili. “I Giardini del Castello rappresentano uno dei luoghi più identitari per la comunità di Este. Le targheleggio sono pensate come una soglia: chi entra nei Giardini potrà lasciarsi guidare da un percorso che unisce scienza e poesia, natura e cittadinanza attiva” aggiunge il sindaco Matteo Pajola “Sono un gesto di cura che resterà nel tempo, una promessa silenziosa del-

le nuove generazioni: osservare, comprendere e proteggere la bellezza del proprio territorio. Queste targhe oggi raccontano il valore di un progetto che unisce i giovani, le istituzioni e le associazioni attorno alla cura dei beni comuni. La partecipazione dei ragazzi dimostra che il futuro si costruisce attraverso scelte consapevoli e gesti concreti di attenzione verso l’ambiente”. (g.z.)

Andrea Tobaldo
Esempio di Mascherone del Palazzo Rezzonico (sede del Genio Civile) ad Este

La riflessione. Risse, scontri fra baby gang sintomo di un malessere che attraversa la nostra società

“Violenza e disagio giovanile, repressione e regole non bastano, servono lavoro di squadra e ascolto”

La risposta deve essere educativa prima che punitiva, preventiva prima che emergenziale. Ogni ragazzo deve sapere che i propri gesti hanno un peso, ma deve anche poter trovare adulti, luoghi e progetti capaci di accoglierlo

APadova e in provincia cresce la preoccupazione per i ripetuti episodi di violenza tra giovanissimi, spesso avvenuti in occasione di sagre, eventi o raduni spontanei. Risse, aggressioni e vandalismi che raccontano un disagio profondo, non più marginale ma diffuso, e che impone una riflessione collettiva. Non si tratta di pochi casi isolati: dietro questi comportamenti si intravede una frattura educativa, una difficoltà nel dare senso e direzione alla libertà dei più giovani. Le cosiddette baby gang o i gruppi di “maranza” non sono soltanto cronaca, ma il sintomo di un malessere che attraversa la nostra società. Ragazzi che cercano riconoscimento e apparte-

nenza, ma finiscono per trovarli in dinamiche di forza, in sfide registrate con il cellulare e diffuse sui social come trofei. L’immersione costante nel mondo digitale, unita alla mancanza di guide solide, alimenta una realtà parallela dove la trasgressione diventa spettacolo e le conseguenze appaiono irrilevanti.

Questo è il terreno su cui dobbiamo intervenire. Non basta la repressione, né servono soltanto nuove regole: serve un vero lavoro di squadra, tra istituzioni, scuola, famiglie e associazioni. La risposta deve essere educativa prima che punitiva, preventiva prima che emergenziale. Ogni ragazzo deve sapere che i propri gesti hanno un peso, che la li-

bertà implica responsabilità. Ma deve anche poter trovare adulti, luoghi e progetti capaci di accoglierlo, di ascoltarlo, di guidarlo verso una forma di crescita più consapevole.

Padova, in questo, ha un capitale umano e civico straordinario. Scuole, parrocchie, centri sportivi, associazioni e Comuni lavorano ogni giorno, spesso nel silenzio, per costruire percorsi di inclusione e sostegno. Tuttavia, la sfida oggi è creare una rete stabile e coordinata, un vero patto territoriale per i giovani, in cui la Provincia, la Regione, la Prefettura e il mondo della scuola si assumano insieme la responsabilità di agire in modo continuativo e strutturato.

Non possiamo lasciare soli i sindaci, che si trovano in prima linea a fronteggiare situazioni difficili con risorse limitate. Servono strumenti concreti: progetti di educazione civica, laboratori di cittadinanza attiva, spazi di socialità che diano ai ragazzi un

senso di appartenenza positivo.

E serve anche un accompagnamento per le famiglie, spesso disorientate di fronte a un cambiamento sociale e tecnologico che corre più veloce della loro capacità di gestirlo. Il rischio, se non si interviene ora, è che la violenza diventi linguaggio quotidiano, un codice identitario tra adolescenti. Ma la vera appartenenza nasce dal sentirsi parte di una comunità, dal

sapere che la forza non è sopraffare, ma costruire insieme. Padova, città universitaria, laboratorio di cultura e solidarietà, può essere esempio di questa svolta. Serve una visione condivisa, fatta di ascolto, fermezza e coesione. Solo unendo le forze – istituzioni, famiglie, educatori e cittadini – potremo restituire ai nostri giovani la fiducia, il rispetto e la speranza che meritano. Vincenzo Gottardo

Pseudoscienze e fake news in medicina: al coraggio di Francesca Russo il premio “Difesa della Ragione”

La dottoressa Francesca Russo, dirigente del Dipartimento Prevenzione della Sanità regionale, nel corso del Cicap Fest ha ricevuto il premio “Difesa della Ragione”, riconoscimento assegnato a chi si è distinto nella promozione del metodo scientifico e nella tutela della salute pubblica, Con le sue dimissioni dal Gruppo consultivo nazionale sulle vaccinazioni (NITAG) Francesca Russo ha voluto lanciare un segnale chiaro contro posizioni ritenute antiscientifiche.

Russo ha motivato la sua scelta come un gesto di responsabilità: “Non potevo normalizzare l’ingresso di esperti con posizioni potenzialmente pericolose; la mia

presenza avrebbe potuto conferire legittimità a messaggi in contrasto con l’evidenza scientifica”, ha dichiarato. Grazie a questa azione, la comunità scientifica l’ha sostenuta in massa, dimostrando come la difesa della ragione e dell’informazione corretta restino pilastri fondamentali della sanità.

Il premio a Russo non è solo un riconoscimento simbolico, ma riflette anche il contesto di una Regione che da tempo investe con decisione nelle politiche di prevenzione. Il gesto di Francesca Russo non è solo personale ma istituzionale: testimonia come la responsabilità individuale, assunta con consapevolezza e trasparenza, possa

rafforzare la fiducia nella scienza. “Difendere la ragione significa essere un punto di riferimento credibile”, ha affermato Russo, sottolineando che nella sanità pubblica, soprattutto in contesti delicati come le strategie vaccinali, non basta la competenza tecnica: serve anche una bussola etica.

Il riconoscimento ottenuto al Cicap Fest diventa dunque simbolo e monito: per le istituzioni, per i tecnici, ma anche per i cittadini. In un tempo in cui le disinformazioni – da fake news a pseudoscienze – possono minare la salute pubblica, la scelta di mantenere “la barra dritta anche con posizioni scomode” risulta più che mai cruciale. (v.g.)

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CORTINA D’AMPEZZO, BELLUNO

in tutto il Veneto in

segue da pag. 1

Imprese, sanità, giovani

Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo

e ambiente: le sfide che attendono Stefani

con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo

Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi

Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”

Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.

Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto

diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)

Il

si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.

centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato

“Il Veneto vuole l’alternativa”

Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova

spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con

ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.

La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R

esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le

priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-

cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.

ALESSANDRO DEL BIANCO

ANDREA MICALIZZI

DIEGO RUZZA
GIAMPAOLO TREVISI
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO FLAVIO BALDAN
ELISA DE BERTI
LAURA BESIO
JONATAN MONTANARIELLO
JACOPO MALTAURO
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSSELLA CENDRON
PAOLA ROMA
ROSANNA CONTE
DARIO BOND
PAOLO GALEANO
CARLO CUNEGATO
CLAUDIO BORGIA
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
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FILIPPO GIACINTI
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO FRANCESCO CALZAVARA VALERIA MANTOVAN
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO

Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera

Confindustria chiede attenzione al Governo ma non c’è traccia di autocritica né di contenuti

Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”

“S

ostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.

“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a

poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.

Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-

tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26

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minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.

“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-

lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio.

Alberto Gottardo

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21 NOVEMBRE 2025 - 6 GENNAIO 2026

Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.

Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe. Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, mostre, teatri.

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Il personaggio

La classifica. Dicembre è tempo di bilanci, ma anche di regali. Ecco i nostri personalissimi consigli di lettura

Libri e fumetti “Made in Veneto, la Top 10 del 2025

Questo 2025 che sta per concludersi ci ha regalato tantissime opere firmate da autori ed autrici venete. Libri, fumetti, storie in cui perdersi e ritrovarsi e, soprattutto, con cui cercare di interpretare meglio un presente sempre più complesso e sfuggente. La letteratura, scritta o disegnata, resta infatti una bussola imprescindibile per capire la modernità, proprio grazie ai suoi tempi lenti che ci costringono a pensare, a ritornare indietro sulle pagine appena sfogliate, ad attivare sinapsi apparentemente dimenticate.

Come sempre a dicembre quindi vi propongo la mia personalissima Top10 dei libri e dei fumetti “Made in Veneto” pubblicati quest’anno, che è anche un’ottima “lista regalo” per il Natale che si avvicina. Ovviamente i titoli sono in ordine sparso, non ci sono primi o secondi in questa Top10 che vuole essere anche un invito a esplorare le diverse sfaccettature della produzione culturale della nostra regione che, alla faccia dei tanti lamentosi, riesce sempre a sorprendere.

Thrillerone.

NIENTE SUCCEDE PER CASO

Stefano Tamiazzo (Toshokan)

In un devastato mondo del futuro, dove le classi agiate vivono su una sorta di isola volante e i poveracci su una superficie ormai compromessa, si è sviluppata una forte diffidenza nei confronti della tecnologia, considerata responsabile della catastrofe.

L’ex maggiore

Hara si nasconde tra la popolazione comune e ripara resti di robot, ma i soldati gli danno la caccia. Un fumetto meraviglioso impreziosito da due storie brevi, disegni preparatori, illustrazioni a colori, approfondimenti e un’intervista all’autore. Un fumetto bello bello bello in modo assurdo. Fumettazzo.

LA GHENGA DEGLI STORTI, Fulvio Luna Romero (Marsilio Editori)

CHEO TALES, di Emanuele Apostolidis, Francesco Bellu e Federico Gardin (Beccogiallo edizioni)

Appena arrivata a Polis, dove l’archeologia è vietata, Dafne si ritrova con un amuleto misterioso lasciatole dal padre, scomparso anni prima. Insieme a Greta e Perry, scoprirà che nei sotterranei della città si cela un mondo nascosto di enigmi, miti... e un Oracolo pronto a guidarli contro i Titani. Perché certi miti non sono scomparsi. Sono solo in attesa... di essere risvegliati. Una storia fantastica per riscoprire il mito e le nostre radici. Avventuroso.

UNA FORESTA DI SCIMMIE, Andrea Pennacchi (Marsilio)

vorzio e nuove partenze, il viaggio sull’Orient Express segna la svolta che la porterà verso il successo. Un fumetto che vale quanto un viaggio sul leggendario Orient Express (ma costa molto meno). Misterioso.

DIVERSAMENTE SOLE, Francesca Chiesa (Edizioni Open)

LA CONGIURA DELLE VIPERE, Matteo Strukul (Newton Compton) Venezia, Seicento. I pirati Uscocchi minacciano la Serenissima mentre un giustiziere mascherato, lo Spettro di Venezia, colpisce nell’ombra. Tra complotti politici, una giovane profumiera in ascesa e l’enigmatica Invelenada, si intrecciano vendette e misteri attorno alla vera identità dello Spettro. Un romanzo storico che è più appassionante di una serie Netflix.

Andrea Rasic vive una vita normale a Gorizia, finché un’imboscata rivela le abilità letali del suo passato da Husky, membro della “ghenga degli storti”. Costretto alla fuga, riemergono i ricordi di un Veneto degli anni OttantaDuemila fatto di violenza, ambizioni e traffici. Braccato, Rasic cerca di capire chi lo vuole morto e perché. Praticamente “C’era una volta in Veneto” (e scusate se è poco). Criminale.

IL MITO DEL MINOTAURO. AR-

Will incontra a Venezia Shylock e Tubal, scoprendo ebrei reali e complessi, lontani dagli stereotipi dell’Inghilterra. Ma la faccenda della «libbra di carne» e la morte di Antonio complicano tutto. Andrea Pennacchi segue Will alle origini de Il mercante di Venezia, mescolando fantasia, storia e teatro in un racconto sulle radici del Bardo. Perché Andrea Pennacchi non è solo un ottimo attore, ma un vero cantastorie. Sorprendente.

AGATHA CHRISTIE. LA REGINA DEL GIALLO, Michele Botton e Angela Sancono (Beccogiallo)

Agatha Christie cresce in una famiglia benestante e sfida da subito le convenzioni, imparando a leggere da sola. Dopo un primo percorso musicale e il matrimonio con Archibald Christie, scopre la scrittura e si fa spazio nel romanzo poliziesco dominato dagli uomini. Tra lutti, di-

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Un libro scomodo ma prezioso: non racconta storie a lieto fine, anzi, le storie che racconta appartengono al genere di quelle che non finiscono mai. Di tutte, una soltanto si risolve in una speranza di serenità. Delle altre si può solo dire che offrono un’unica amara rassicurazione: si svolgono in una realtà molto lontana dalla nostra. Un libro importante per provare a capire che non esiste solo l’Occidente. Doloroso.

IL VALORE DELLE COSE, Serena Cappellozza (Sellerio)

La detective Mirna Pagani, lavora in Laguna, all’ombra di Venezia e, pur essendo alle prese con una vita familiare al collasso, in questa sua prima apparizione letteraria è messa subito alla prova con un’indagine impossibile.

Un giallo classico che sarebbe perfetto per una serie tv. Giallazzo.

LA NOTTE HA IL SUO PROFUMO

Marco Azzalini (Laurana)

Un’indagine in una città che non riesce a liberarsi del suo passato,

un gruppo di amici legati da un segreto indicibile, una canzone indimenticata, un amore spezzato, in una tensione crescente e ineluttabile che condurrà a un epilogo amaro e sorprendente, dove niente e nessuno sarà risparmiato. Un romanzo che lascia il segno e che racconta una città che ha paura di raccontarsi. Stordente.

A ESEQUIE AVVENUTE, Massimo Carlotto (Einaudi Stile Libero)

In un inverno gelido del Nordest, l’Alligatore indaga sul rapimento di una donna che non viene liberata nemmeno dopo il pagamento del riscatto. Con Max la Memoria e Beniamino Rossini cerca la verità contro chi vuole insabbiare tutto. Un romanzo doloroso che riporta sulle scene un personaggio letterario che ha fatto la storia del noir. Gigantesco.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.

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Sostenibilità.

Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori

Difendere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori: per questo Despar Nord porta avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono scuole e realtà locali in un impegno continuativo

La tutela della biodiversità è una delle sfide decisive per la sostenibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.

T ra le iniziative più significative portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro

ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del programma, quest’anno l’azienda ha messo a dimora 250 nuovi alberi, presso i terreni di Feeducia, microazienda che pratica agricoltura rigenerativa a Colle Umberto in provincia di Treviso. Salici, querce, noccioli, ontani e acacie sono stati

piantati in una zona di infiltrazione dell’acqua, così da ridurre il rischio di detriti su proprietà confinanti, ricaricare la falda freatica da cui si attinge con il pozzo, proteggere il suolo e migliorare il ciclo dei nutrienti. A conferma dell’obiettivo sociale e di promozione della consapevolezza sui temi della sostenibilità e della tutela ambientale, il progetto ha visto la partecipazione degli alunni della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Colle Umberto che hanno preso parte alla

piantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. A conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera e ha inoltre dato vita al progetto

“Alla scoperta della biodiversità”, che ha visto l’avvio del primo laboratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola del territorio. Un mosaico di azioni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori li vive.

Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto Farm

Si è concluso giovedì 27 novembre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm,

innovativa realtà agricola trevigiana specializzata in acquaponica e apicoltura sostenibile. Il percorso è iniziato il 4 novembre con la visita alla serra acquaponica dell’azienda agricola e alle sue arnie, in un ambiente pensato per sostenere le api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha

permesso agli alunni di approfondire i temi della biodiversità, dell’apicoltura, dell’acquaponica e del ruolo fondamentale delle api negli ecosistemi. Durante l’evento conclusivo all’Interspar di Montebelluna, i piccoli alunni sono diventati protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-

laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord

prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.

Un viaggio tra arte, turismo e valorizzazione del territorio.

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Rovigo, l’arte che fa sognare: a Palazzo Roverella la magia fotografica di Rodney Smith

Verona, Mantova, Ferrara, Torino, Milano e Venezia. Un flusso costante che ha trasformato Rovigo in una meta d’arte apprezzata

Accanto alle grandi rassegne dedicate alla fotografia e all’arte tra Otto e Novecento, Palazzo Roncale propone mostre gratuite che raccontano storie e personaggi del Polesine. Figure sorprendenti come Cristina Roccati, terza donna laureata al mondo, o l’esploratore Giovanni Miani, che partì alla scoperta delle sorgenti del Nilo. È un percorso culturale che arricchisce e incuriosisce, complementare alle grandi mostre di

Rodney Smith: eleganza, surrealismo e poesia della luce

La nuova mostra apre una finestra su un

Tra eleganza, immaginazione e poesia visiva, Rovigo accoglie una delle mostre più raffinate della stagione culturale italiana: “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale”, la prima grande esposizione dedicata al celebre fotografo newyorkese nel nostro Paese. Un evento promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi, che conferma il ruolo ormai consolidato della città polesana come punto di riferimento nel panorama espositivo nazionale.

gurazione – l’esposizione rappresenta un

Rovigo capitale culturale: vent’anni di grandi mostre

Da quasi vent’anni, Palazzo Roverella e Palazzo Roncale attraggono visitatori da tutta Italia. «Rovigo è una piccola città, di 45 mila abitanti, ma con alcune esposizioni siamo riusciti a superare gli 88 mila visitatori», spiega Alessia Vedova di Fondazione Cariparo. I dati parlano di un pubblico che arriva non solo dal Veneto, ma anche da

La rassegna invita alla contemplazione, alla meditazione, alla scoperta di una sensibilità rara. Il pubblico sta rispondendo con entusiasmo.

Quando l’arte diventa motore di sviluppo

Il successo delle mostre non risponde solo a un obiettivo culturale, ma a una visione

ma ha intuito che l’arte può diventare un volano economico importante», sottolinea Vedova. È il caso di Rovigo, riscoperta negli ultimi anni per le sue atmosfere autentiche, la gastronomia locale, la vicinanza a luoghi unici come il Delta del Po, Fratta Polesine con Villa Badoer e la Casa Museo Matteotti, i percorsi fluviali e la splendida Rotonda, capolavoro seicentesco custodito nel cuore della città. Sono elementi che rendono Rovigo una

meta ideale per lo slow tourism, un turismo lento e consapevole che invita i visitatori a fermarsi più giorni, riscoprendo gusti, tradizioni e bellezze che altrove rischiano di perdersi nella frenesia. La mostra dedicata a Rodney Smith non è soltanto un evento culturale, ma un’esperienza emotiva che immerge il visitatore in un mondo sospeso tra realtà e fantasia. È un’occasione preziosa per scoprire – o riscoprire – Rovigo, una città che grazie alla visione della Fondazione Cariparo continua a crescere, innovare e aff ascinare.

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A Padova l’Annual Meeting del Cuamm per celebrare

75 anni di sostegno a mamme e bambini

La Fiera di Padova ha ospitato l’assemblea nazionale del Cuamm - Medici con l’Africa, che quest’anno celebra il suo 75esimo compleanno. Molti gli ospiti d’eccezione, come i cantautori Daniele Silvestri e Niccolò Fabi e innumerevoli volti del mondo politico e religioso. Ma una figura emergeva dalla massa di grandi nomi: Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, con tutto il peso della sua carica istituzionale e la classe di una delle figure più stimate e rispettate del panorama politico nazionale. Nel suo intervento per celebrare i 75 anni di Medici con l’Africa Cuamm, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che l’anniversario rappresenta una ricorrenza felice non solo per l’organizzazione, ma per Padova, per l’Italia e soprattutto per le migliaia di persone che negli anni hanno ricevuto cure, formazione e sostegno grazie ai programmi del Cuamm nei territori più fragili dell’Africa. Mattarella ha messo in evidenza come il lavoro del Cuamm — svolto in contesti di povertà estrema e bisogno profondo — rappresenti un messaggio di pace e cooperazione in contrapposizione alle guerre, agli egoismi nazionali e alle nuove chiusure che caratterizzano il mondo di oggi. “Tutti sono chiamati a costruire pace, amicizia e collaborazione”, ha ricordato, definendo l’azione del Cuamm una “preziosa provocazione” al servizio del bene comune. Mattarella ha sottolineato come, negli anni, il Cuamm abbia saputo unire testimonianza e organizzazione, costruendo un ponte di valore

tra Italia e Africa proprio mentre i Paesi africani conquistavano indipendenza e protagonismo. Ha evidenziato inoltre che investire nello sviluppo dell’Africa è strategico per il futuro dell’Europa, richiamando il Piano Mattei e le recenti iniziative internazionali come il G20 di Johannesburg e la conferenza tra Unione Europea e Unione Africana. Il Presidente ha ricordato anche che fu Aldo Moro a riconoscere formalmente

il Cuamm come prima ONG sanitaria italiana, valorizzando il ruolo storico dell’organizzazione nel promuovere giustizia, dignità e rispetto della persona. Concludendo, Mattarella ha espresso un augurio: che il Cuamm continui a far crescere la consapevolezza del valore della dignità umana, “inviolabile e universale”, e ha affermato che la Repubblica è grata per questo impegno. 75 anni di aiuti umanitari per un continente che incarna rimorsi dell’Europa coloniale, come ha detto il direttore del Cuamm Don Dante Carraro. Un sostegno che non vuole sostituire ma affiancare l’Africa, come suggerisce il nome dell’associazione. Un messaggio semplice, intenso, pronunciato con emozione e gioia. Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, ha scelto di lanciare un appello forte e universale: continuare a lottare perché nessuna donna debba morire dando la vita. Don Dante ha ricordato un dato drammatico: «L’anno scorso in Africa sono morte 260.000 mamme di parto». Una cifra che definisce “uno scandalo che fa male al cuore”, il segno tangibile di una disparità globale che il Cuamm combatte da decenni sul campo, accanto alle comunità più fragili. Guardando al futuro, Carraro ha sottolineato che questo è il suo augurio più grande: che il lavoro del Cuamm prosegua senza sosta, con la speranza concreta di impedire che tragedie così evitabili continuino a ripetersi. La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione, ha aggiunto, rappresenta un segnale potente: l’Italia cammina al loro fianco, riconoscendo il valore e la necessità di questa missione umanitaria. “Tanta gente cammina con noi”, ha detto Carraro, ribadendo che la lotta per la salute materna non è una battaglia solitaria, ma un impegno collettivo. Per celebrare l’importante anniversario, la Fiera di Padova ha fatto da cornice a una passerella di grandi nomi della scena pubblica locale e nazionale.

Pneumococco e Fuoco di Sant’Antonio: nuove misure preventive per i 65enni

Vaccinazioni gratuite per i 65enni: Ulss 6 potenzia la prevenzione contro Pneumococco e Herpes Zoster

Nuova campagna Ulss 6 per i cittadini di 65 anni: vaccini gratuiti contro Pneumococco e Herpes Zoster, patologie che possono causare complicanze serie. Accesso libero senza prenotazione in tutte le sedi vaccinali aziendali

L’Ulss 6 Euganea attiva una nuova campagna di prevenzione dedicata ai cittadini di 65 anni, offrendo gratuitamente le vaccinazioni contro le malattie batteriche invasive da Pneumococco e contro le forme più gravi di Herpes Zoster, noto anche come Fuoco di Sant’Antonio. L’iniziativa segue le indicazioni della Regione Veneto e punta a proteggere una fascia di popolazione particolarmente esposta a queste patologie.

Gli over 65 e le persone con condizioni di salute fragili presentano infatti un rischio maggiore di sviluppare complicanze legate allo Pneumococco, batterio responsabile di meningiti, polmoniti, setticemie e otiti. Negli ultimi anni il patogeno ha mostrato una crescente resistenza agli antibiotici comunemente utilizzati, rendendo più complesso il trattamento delle infezioni.

La vaccinazione rappresenta oggi la principale forma di prevenzione, con comprovata sicurezza ed efficacia. Accanto alla protezione anti-pneumococcica, l’Ulss 6 propone anche la vaccinazione contro l’Herpes Zoster, infezione virale che provoca un’eruzione cutanea dolorosa e spesso accompagnata da vescicole, con sintomi che possono durare fino a quattro settimane. Una persona su cinque sviluppa, dopo la guarigione, la nevralgia post-erpetica, un dolore persistente e difficile da trattare. Il vac-

cino consente di ridurre il rischio di malattia con un’efficacia superiore al 90% e può essere somministrato nella stessa seduta del vaccino antipneumococcico. Per facilitare l’adesione, l’Ulss 6 ha inviato a tutti i 65enni non ancora vaccinati una lettera informativa direttamente a casa. È previsto l’accesso libero presso qualsiasi sede vaccinale aziendale, senza necessità di prenotazione, per favorire una partecipazione ampia e immediata alla campagna preventiva. Paola Bigon

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Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori).

L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adolescenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.

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Nel mese delle festività si moltiplicano i piatti che accompagnano pranzi e cene con famiglia e amici: al primo posto le ricette della tradizione e i sapori più tipici

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto. Molto semplici da preparare e si realizzano utilizzando anche una base di pasta sfoglia pronta.

Ingredienti: 500 g di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di Sale Fine; q.b. di Pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RAVIOLI DI GAMBERI E LIMONE

Un primo piatto della tradizione casalinga da preparare nelle occasioni speciali. Deliziosi ravioli di gamberi e limone: un ripieno raffinato dal gusto delicato

Ingredienti: : 2 Uova; 200 g di Farina 00; 400 g di Code di Gamberi; 280 g di Ricotta; 1 Scorza di Limone; 3 rametti di Timo; q.b. di Sale; q.b. di Pepe Bianco

Preparazione: Mettere in una ciotola la farina. Unite le uova leggermente sbattute e iniziate a mescolare, dapprima con una forchetta poi a mano. Quando l’impasto comincerà a rassodarsi, finite di lavorarlo in modo da ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare sotto la ciotola capovolta per almeno un’ora prima di procedere con la preparazione. Nel frattempo, pulire i gamberi e tagliateli grossolanamente al coltello. In una ciotola mescolate gamberi, ricotta, la scorza grattugiata del limone, le foglioline di timo, sale e pepe Coprite il ripieno e trasferitelo in frigorifero. Recuperate l’impasto e dividetelo in due parti. Aiutandovi con la macchinetta per la pasta stendete su una delle due sfoglie il ripieno. Coprite con l’altra sfoglia, premendo bene i punti di contatto dell’impasto quindi con una rotella taglia pasta seghettata formate i ravioli.

SPEZZATINO DI MANZO CON CASTAGNE E VINO ROSSO

Ingredienti: 800 g di spezzatino di manzo; 200 g di castagne già lessate o al vapore; 1 cipolla grande; 2 carote; 1 costa di sedano; 1 spicchio d’aglio; 1 bicchiere di vino rosso corposo; 400 ml di brodo (vegetale o di carne); 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; Olio extravergine d’oliva; Sale e pepe q.b.

Preparazione: Tritare finemente cipolla, carote e sedano. Rosolarli in una casseruola con un filo d’olio fino a quando diventano morbidi. Aggiungere lo spezzatino e farlo dorare su tutti i lati. Unire l’aglio schiacciato. Versare il vino e lasciar evaporare l’alcol a fiamma vivace. Aggiungere il concentrato di pomodoro, il rosmarino, l’alloro e il brodo caldo. Coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa per 1 ora e mezza circa, mescolando ogni tanto. Unire le castagne negli ultimi 20–25 minuti di cottura. Regolare di sale e pepe. Lo spezzatino dovrà risultare cremoso e la carne tenerissima.

Rubrica a cura di Sara Busato

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NATALE A PADOVA

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SOTTO UN CIELO DI MERAVIGLIE

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