laPiazza dell'Alta Padovana - Settembre 2025

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Istituto Oncologico Veneto, cambio al vertice, Benazzi nuovo Commissario

Fabrizio Boron:

“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”

Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario

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IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre

l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.

A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.

Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.

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Scuole vuote e soldi in corsa: a Cittadella e Fontaniva si investe per salvare l’istruzione, ma il problema resta nei numeri che denunciano un inesorabile calo

Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media

Arriva l’autunno, tra atmosfere accoglienti, colori caldi e ambienti da vivere in sicurezza

Il sindaco Pierobon conferma: niente nuova imposta comunale ul reddito, nonostante le difficoltà di bilancio

Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione

Veneto2

Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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I l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.

Servizi alle pagg. 8 e 9
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Svolta investigativa sull’omicidio di Fatos

La notizia di una persona iscritta nel registro degli indagati per l’uccisione di Fatos Cenaj ha attraversato Fontaniva come un’onda d’urto, lasciando sgomenta la comunità. A prendere la parola è il sindaco, Alberto Trento, che affida a una nota il suo commento, improntato alla cautela e al senso di responsabilità istituzionale. “Le informazioni apprese dalla stampa sono motivo di turbamento e profonda amarezza”, osserva il primo cittadino, sottolineando di non aver ancora ricevuto comunicazioni ufficiali dagli inquirenti. “Quanto emerge pone interrogativi seri e dolorosi per tutti noi”. Secondo il quadro che sta filtrando, l’ipotesi investigativa chiamerebbe in causa un presunto conflitto di vicinato degenerato in violenza. Uno scenario che, per Trento, impone una riflessione più ampia sul clima sociale: “In una fase storica in cui le relazioni appaiono fragili e le tensioni spesso covano sotto la superficie, siamo chiamati a riscoprire il valore del dialogo, del rispetto reciproco e della mediazione, a partire dai rapporti di prossimità”. Il sindaco rivolge quindi un pensiero alla famiglia della vittima: “A nome mio e dell’Amministrazione comunale esprimo la più sincera vicinanza ai familiari di Fatos Cenaj, che attraversano un dolore profondo. Fontaniva è con loro, nel silenzio e nella discrezione che questo momento richiede”. Nessuna deroga, tuttavia, ai principi dello Stato di diritto. Trento rimarca un approccio garantista: “Ogni responsabilità dovrà essere accertata nelle sedi opportune, nel pieno rispetto della legge e dei diritti di tutte le persone coinvolte”. Parole che vanno di pari passo con l’apprezzamento per il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine: “In un contesto complesso e con pochi elementi a disposizione, gli inquirenti hanno delineato una prima ipotesi. A loro va il nostro sostegno”. Un invito finale alla comunità: mantenere la calma, respingere le semplificazioni e scegliere, ancora una volta, la via del confronto civile. Perché, dice il sindaco, “è lì che si costruisce la sicurezza di tutti”. Redazione Padova Il

dell’Alta Padovana

Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it

Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.

L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.

Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.

Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.

Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.

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Verso le Elezioni 2025

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Direzione, Amministrazione

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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni regionali messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

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Politica. Niente tassa locale nonostante il possibile gettito da milioni di euro

Nessuna addizionale Irpef

A

Cittadella non verrà introdotta l’addizionale comunale Irpef. Lo ha ribadito il sindaco Luca Pierobon, confermando la scelta dell’amministrazione di non applicare un’imposta che avrebbe potuto portare nelle casse comunali un gettito compreso tra un milione e alcuni milioni di euro, a seconda delle aliquote e delle esenzioni previste.

“Il Comune – spiega Pierobon –ha scelto di non applicare l’addizionale Irpef per non aumentare la tassazione sui cittadini. Questa im-

posta colpisce indistintamente tutti i percettori di reddito, e in un momento già complesso per famiglie e imprese non intendiamo aggravare ulteriormente la pressione fiscale. È vero che garantirebbe nuove entrate in bilanci sempre più difficili da mantenere in equilibrio, ma preferiamo affrontare i problemi con altri strumenti”.

La decisione arriva in un contesto generale di difficoltà: le spese comunali continuano a crescere, mentre le entrate si riducono. Molti

Comuni vicini hanno scelto di applicare l’addizionale per colmare i buchi di bilancio, ma Cittadella mantiene una linea di prudenza fiscale. Il tema resta però oggetto di discussione pubblica. Alcuni cittadini hanno espresso malumori legati al peso delle imposte locali. “Le tasse rifiuti sono da incubo – osserva un residente – e con gli autovelox ogni 500 metri la sensazione è che il Comune punti a fare cassa”. Il sindaco respinge l’idea di un’amministrazione interessata a incremen-

Tra mura e torri risuona l’eco del Medioevo

Cittadella rivive il suo Medioevo con la 24esima edizione della rievocazione storica, nata nel 1997 e tornata biennale dopo la pausa dovuta alla pandemia. L’evento torna con rinnovata forza per ricordare il 1235, anno cruciale in cui Ezzelino III da Romano consolidò il proprio potere sulla città, segnando l’avvento della signoria ezzeliniana.

Fondata da Padova nel 1220 come fortezza militare e avamposto commerciale contro Castelfranco, Citta-

Etra,

della nacque come presidio strategico nell’Alta Padovana. Con Ezzelino, parte della potente famiglia imperiale germanica, la cittadina si trasformò sotto una signoria a trazione imperiale che sfidò l’autorità papale, fino alla sua caduta del 1256. Lo scontro tra guelfi e ghibellini, insieme all’influenza ezzeliniana, è ancora vivo nella memoria storica della città e nelle pietre delle sue mura merlate. Per questo, l’associazione “L’Arme, le Dame, i Cavalieri”, guida

dell’iniziativa, ha scelto di evocare quel periodo fondativo.

“Attraverso questa rievocazione – spiega Flavio Carlana, vicepresidente e direttore del Gruppo Arcie-

presentato il primo Bilancio di Sostenibilità

Un anno di svolta per ETRA SpA, che ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità da quando è diventata società benefit. Nel 2024, la multiutility ha investito 86 milioni di euro, un record che testimonia la volontà di crescere con coraggio e visione. Il presidente Flavio Frasson ha evidenziato l’importanza del nuovo assetto societario: “La sostenibilità è diventata il nostro riferimento, la

bussola che guida ogni scelta”. Dei fondi investiti, 63,7 milioni sono stati destinati al Servizio Idrico Integrato, 22,4 milioni al Servizio Ambientale Integrato, e 300 mila euro ad altri servizi, soprattutto energetici. ETRA ha generato un valore economico di 21 8 milioni di euro, distribuito tra fornitori, lavoratori, enti pubblici e comunità.

Sul fronte ambientale, l’azienda ha ridotto dell’8,5% le perdite nella

rete idrica e ha portato la raccolta differenziata all’82%, grazie anche ai fondi PNRR e al potenziamento delle isole ecologiche e dei centri di raccolta. Il 58% degli appalti è rimasto in Veneto, il 42% nelle province di Padova e Vicenza. Accanto all’efficienza operativa, grande attenzione è stata data alla responsabilità sociale: quasi 33.000 studenti coinvolti da ETRA Academy e decine di iniziative sul territorio

tare i balzelli: “La nostra priorità è tutelare il potere d’acquisto dei cittadini. L’addizionale Irpef potrebbe sembrare una soluzione rapida per

i bilanci, ma sarebbe iniqua perché graverebbe su tutti i redditi. Noi preferiamo rinunciare a questa entrata pur di non penalizzare famiglie e lavoratori”. La scelta di Pierobon segna quindi una linea chiara: garantire equilibrio nei conti senza introdurre nuove tasse sui redditi. Una scommessa che nei prossimi anni dirà se Cittadella potrà reggere la sfida dei bilanci pubblici restando tra i pochi Comuni a non applicare l’Irpef comunale.

ri Storici – vogliamo restituire alla comunità le radici medievali di Cittadella, con oltre cento figuranti in assetto storico e migliaia di visitatori ogni anno. È una memoria viva, parte dell’identità cittadina”. Il programma si è aperto qualche giorno fa ma il clou sarà il weekend del 27 e 28 settembre, con un mercato medievale, accampamenti, falconeria, giullari e musici: uno scenario vivace lungo le mura cittadine. Sabato sera la “presa” di Cittadella da parte

di Ezzelino e il corteo storico riproporranno il passaggio dal Comune alla Signoria. Domenica pomeriggio, spettacoli itineranti e la benedizione alla città completano il quadro storico. Una manifestazione sentita, promossa dal presidente Flavio Carlana e dall’associazione, con il coinvolgimento attivo di gruppi storici, dame, cavalieri e arcieri. Un richiamo vivo al passato che ogni anno riunisce migliaia di appassionati tra memoria e spettacolo. (el.s.)

con scuole, comuni e associazioni.

Un bilancio che parla di ambiente, territorio, persone e governance, i

quattro pilastri su cui ETRA costruisce il futuro delle comunità in cui opera. (r.p.)
Sindaco Dott. Luca Pierobon

Focus scuola. Mensa senza rincari, libri gratuiti, trasporto scolastico agevolato e servizi di pre-accoglienza

Fontaniva investe nella scuola: scelta coraggiosa o risposta tardiva?

L

’Amministrazione Comunale di Fontaniva ha deciso di investire oltre 350.000 euro per sostenere le famiglie e la scuola per l’anno scolastico 2025-2026. Questa importante somma sarà utilizzata per aiutare le famiglie con figli in età scolare attraverso diverse iniziative, volte a creare un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo dei giovani. La scuola rappresenta uno degli assi portanti della vita di una comunità, e per questo motivo l’Amministrazione Comunale di Fontaniva ha scelto di sostenere le famiglie e le istituzioni scolastiche del territorio. Il Sindaco Alberto Trento sottolinea che “crediamo che la scuola sia uno degli assi portanti della vita di una comunità” e che per questo motivo l’Amministrazione Comunale di Fontaniva sostiene le famiglie e le istituzioni scolastiche del territorio. Innanzitutto, il Comune investirà 133.000 euro per cofinanziare le spese di gestione delle scuole dell’infanzia paritarie parrocchiali. Questa somma consentirà di abbattere le rette a carico delle famiglie e di coprire i costi del trasporto scolastico per i più piccoli e i servizi dedicati agli alunni con disabilità. In questo modo, le famiglie potran-

no beneficiare di un servizio di alta qualità senza dover sostenere costi eccessivi. Inoltre, il Comune garantirà il servizio di trasporto scolastico agevolato su tutti i plessi delle scuole primarie e secondarie di primo grado comunali. Le famiglie copriranno solo il 20% del costo effettivo, mentre il Comune si farà carico della restante parte, pari a 165.000 euro l’anno. Questo servizio sarà sicuro, efficiente e accessibile a tutti, garantendo che gli studenti possano raggiungere la scuola senza problemi. Per agevolare la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, il Comune assicurerà gratuitamente il servizio di pre-accoglienza mattutina per le famiglie. Questo servizio sarà finanziato con 17.000 euro annui e consentirà alle famiglie di conciliare meglio i tempi di vita e di lavoro. Saranno inoltre forniti gratuitamente i libri agli alunni della scuola primaria, con un investimento di 13.000 euro. Questo aiuterà ad alleggerire le spese scolastiche a carico delle famiglie e a garantire che tutti gli studenti abbiano accesso ai materiali necessari per la loro formazione.

L’Amministrazione Comunale ha inoltre scelto di farsi interamente carico dell’adeguamento Istat

sul costo della mensa scolastica. Questo significa che le famiglie non dovranno affrontare aumenti di costo in un momento di forte pressione inflattiva, e potranno così mantenere un equilibrio economico stabile. Questa scelta dimostra l’impegno del Comune a sostegno delle famiglie e della scuola. Il Comune stanzierà inoltre 20.000 euro per sostenere le spese correnti dell’Istituto Comprensivo Carmignano e Fontaniva e cofinanziare progetti educativi promossi dalla scuola. Questa somma sarà utilizzata anche per coprire i costi per le utenze e i

A Carmignano di Brenta si scommette sul benessere in aula

Con la scuola iniziata da poche settimane, a Carmignano di Brenta non si spengono i riflettori sull’importanza degli ambienti scolastici. L’amministrazione comunale ha avviato una serie di interventi di manutenzione straordinaria con un obiettivo chiaro: garantire a studenti, insegnanti e personale scolastico spazi più accoglienti, funzionali e adatti all’apprendimento. Tra gli interventi più significativi spicca l’installazione di veneziane in tutte le aule e i laboratori della

servizi di base, garantendo che la scuola possa funzionare correttamente e offrire ai suoi studenti un ambiente di apprendimento favorevole. Infine, il Comune promuoverà i progetti Pedibus e Bicibus come modalità alternative e sicure per raggiungere la scuola. Questi progetti favoriranno stili di vita sani, la tutela dell’ambiente e la socializzazione tra le famiglie. Gli studenti potranno così raggiungere la scuola in modo sicuro e divertente, sviluppando al contempo una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’attività fisica e della protezione dell’am-

biente.

L’Assessore all’Istruzione Matteo Telatin sottolinea che “sostenere la scuola non è solo un dovere, è una scelta di visione”. L’obiettivo è chiaro: creare le condizioni perché le famiglie possano vivere Fontaniva come un luogo in cui si sta bene, si cresce insieme e si costruisce il futuro. Con questo investimento, il Comune di Fontaniva dimostra il suo impegno a sostegno della scuola e delle famiglie, e si impegna a creare un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo dei giovani.

Franchin

scuola primaria “De Amicis”, un’operazione dal valore complessivo di 17.365,09 euro, nata proprio dalle segnalazioni degli operatori scolastici. Una richiesta concreta, quella di proteggere le classi da un’eccessiva illuminazione e dal calore, che si è tradotta in un miglioramento tangibile della qualità della vita in aula. Per il Comune si tratta di un investimento non solo strutturale ma culturale, che conferma la centralità della scuola come luogo di crescita, educazione e socialità. In un tempo in cui si parla spesso di crisi del sistema scolastico, a Carmignano si sceglie di partire dalle basi, letteralmente: dai muri, dalle finestre, dalla luce. Per costruire, giorno dopo giorno, una scuola migliore. (r.p.)

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Focus scuola/2. A Cittadella dietro agli interventi virtuosi si nasconde una sfida più profonda

Il calo demografico svuota le aule, persi 300 alunni in cinque anni

Il mondo della scuola a Cittadella si trova davanti a una sfida che nessuna manutenzione o progetto culturale sembra in grado di risolvere: la crisi demografica. Negli ultimi anni l’Istituto Comprensivo, che raccoglie quattro scuole dell’infanzia, cinque primarie e la secondaria di primo grado, ha perso circa 300 alunni, scendendo a quota 1500 iscritti complessivi. Un trend in calo che colpisce soprattutto i plessi delle frazioni, costringendo Comune e scuola a un continuo sforzo di adattamento. Per fronteggiare la situazione l’amministrazione comunale ha puntato su servizi aggiuntivi e sostegni concreti. A Laghi, ad esempio, il doposcuola per la prima classe primaria è interamente finanziato dal Comune, mentre per le altre classi vengono coperti i corsi di inglese e l’attività motoria. Alcune associazioni affiancano le scuole con doposcuola dedicati sia agli alunni della primaria che della secondaria, con attenzione particolare agli studenti più fragili (BES e DSA). Gli investimenti riguardano anche trasporti, mense e manutenzioni: due nuove men-

se sono state realizzate alla scuola media e a Pozzetto, mentre sono in corso interventi di efficientamento energetico con sostituzione di caldaie e illuminazione. Non mancano i contributi economici per i progetti scolastici, come le iniziative per il Giorno del Ricordo che hanno portato a una premiazione da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un fiore all’occhiello resta l’indirizzo musicale della scuola secondaria, più volte premiato in concorsi nazionali. Ma l’offerta formativa è ampia: dalle visite alla Biennale di Venezia

alle uscite a Caorle con attività ambientali, fino agli incontri con personalità del territorio come la Tenente di Vascello Sofia Berto, ex allieva dell’Istituto. Per il nuovo anno scolastico 2025/26 sono in arrivo altre novità: l’estensione del doposcuola ai plessi ancora scoperti e il nuovo servizio di posticipo per la scuola dell’infanzia fino alle 18, che sarà presentato il 2 settembre in Torre di Malta. “Il nostro impegno per la scuola è costante – sottolinea l’assessore alla Cultura Paola Geremia –. Investiamo in servizi, manutenzioni, progetti culturali e sostegni alle famiglie, perché crediamo che la scuola sia il cuore della comunità. Tuttavia, il nodo demografico resta irrisolto: nonostante gli sforzi, i numeri calano e questo mette in difficoltà l’intero sistema scolastico. È necessaria una riflessione più ampia, che coinvolga istituzioni e famiglie, per restituire prospettive al nostro territorio”. La vera emergenza, dunque, non sta nei servizi ma nei numeri: senza bambini, anche le scuole più attrezzate rischiano di svuotarsi.

Elena Scapin

La vera emergenza della scuola cittadellese non si vede nei muri né nei bilanci, ma nei numeri: 300 studenti in meno in pochi anni, frazioni svuotate e classi che rischiano di chiudere

Scuola, la stangata continua: con libro, corredo e cancelleria si va a oltre i mille euro

Il rientro sui banchi si conferma un duro colpo per le tasche delle famiglie italiane. Secondo le stime accompagnare un figlio al primo anno delle scuole superiori può costare più di 1.300 euro. Una cifra che comprende libri, corredo scolastico e ricambi, e che si somma alle spese sostenute durante l’estate, mettendo ulteriormente in difficoltà i bilanci domestici. Il capitolo più pesante resta quello dei libri di testo: già lo scorso anno la spesa media superava i 715 euro e le proiezioni per il 2025 non offrono prospettive migliori. In generale, si registra un aumento medio del 5%: i libri rincarano del 3,8%, la cancelleria del 6,1%, mentre gli articoli di cartoleria sono l’unico segmento in lieve calo, con un -4,1%. In questo quadro cresce il

ricorso al mercato dell’usato, che permette risparmi consistenti, fino al 50% rispetto al nuovo. Per esempio, per una prima liceo classico l’acquisto di testi e vocabolari può arrivare a 500 euro, ma con l’usato la spesa si riduce a circa 350 euro. Anche la grande

distribuzione si muove per venire incontro alle famiglie: sempre più supermercati propongono sconti fino al 15% sui testi nuovi. A ciò si aggiunge l’espansione del mercato online, dove le piattaforme dedicate allo scambio di libri registrano un aumento esponenziale di utenti, confermandosi una valida alternativa per contenere i costi. Un ritorno a scuola che, tra rincari e sacrifici, somiglia sempre più a una corsa a ostacoli per le famiglie. La sfida ora è trovare soluzioni concrete e durature: dal potenziamento del mercato dell’usato al sostegno delle piattaforme di scambio, passando per politiche pubbliche capaci di alleggerire un peso che, anno dopo anno, rischia di trasformare il diritto allo studio in un lusso. (s.b.)

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Verde. Un nuovo spazio con giochi accessibili, area scacchi e arena per eventi, aperto tutto l’anno

Ad un mese dall’inaugurazione il parco si sta popolando di giovani e meno giovani

I

naugurato in piena estate il parco dell’ascolto si sta popolando di cittadini in un nuovo spazio verde dedicato alla musica, all’inclusione e alla comunità. Realizzato nell’ex area Ci.Gas in Riva 4 Novembre la vasta area verde, accessibile da Riva 4 Novembre e Via Palladio, è stata trasformata in un moderno parco urbano pensato principalmente per bambini e ragazzi in età scolare, ma progettato per accogliere anche giovani, adulti e anziani. Il parco offre aree gioco, spazi per incontri, luoghi dedicati al relax, alle passeggiate e alla socialità, con una particolare attenzione all’inclusività, all’accessibilità e alla piena fruibilità per tutti. L’intera area è dotata di sistema di videosorveglianza per garantire la massima sicurezza. Gli orari di apertura sono: dalle 6:00 alle 22:00 nel periodo estivo (aprile–ottobre) e dalle 8:00 alle 18:00 nel periodo invernale (novembre–marzo). Questo parco voluto dall’amministrazione comunale e realizzato con un investimento di 1,6 milione di euro grazie ai fondi Pnrr, rappresenta la volontà di coniugare memoria, cultura e futuro: un luogo dedicato alla musica e all’incontro, capace di far crescere il senso civico e la coesione sociale. Il progetto si realizza all’interno del programma di rigenerazione e miglioramento di quelle aree del Comune di Cittadella che presentano potenzialità ricreative, culturali e di innovazione sociale, al fine di individuare nuove vocazioni e nuovi usi. L’area per la sua ubicazione centrale appena fuori dalle mura medievali riveste un notevole interesse pubblico, ricadendo peraltro in parte nelle aree tutelate del centro storico. Questo spazio verde non è solo un semplice parco, ma un vero e proprio regalo alla Città, un luogo di aggregazione e divertimento pensato per tutte le età. E’ stata posta una particolare attenzione ai ragazzi in età scolare, in quanto le scuole si trovano in un raggio di 500 metri, senza trascurare le altre fasce di fruitori come giovani, adulti e anziani, avendo come focus il tema dell’inclusività, quindi dell’accessibilità e della fruizione da parte di tutti. Il parco offre un’ampia varietà di attrazioni. I più piccoli possono divertirsi nelle aree gioco innovative, concepite per stimolare la creatività e la socializzazione. Per gli amanti dei giochi di

strategia, è stata allestita una zona dedicata agli scacchi, dove i cittadini potranno sfidarsi a colpi di cavallo e regina. Un’altra grande novità è l’arena polifunzionale, uno spazio pensato per ospitare eventi culturali di vario genere, dai concerti ai reading, dalle rappresentazioni teatrali alle proiezioni all’aperto. Il parco sarà fruibile anche durante la stagione invernale, infatti da Novembre a Marzo, nell’ottica di continuare a regalare alla comunità un luogo di incontro e socializzazione. Il verde urbano infatti non deve essere visto infatti come un lusso stagionale, ma come una risorsa fondamentale

per il benessere della comunità, 365 giorni all’anno. L’apertura invernale permetterà di offrire uno spazio dove potersi ritrovare, anche quando le temperature si abbassano. Per gli anziani, per le famiglie e per tutti

i cittadini, un parco aperto anche d’inverno significa non sentirsi isolati e avere sempre un punto di riferimento per trascorrere del tempo di qualità.

Salvalaggio

Il centro storico si trasforma in una festa per famiglie

Torna “Cittadella dei Balocchi”, la quinta edizione del festival dedicato alle famiglie e alla creatività, promosso dal Comune di Cittadella e realizzato da Febo Teatro Aps. Dopo il grande successo del 2024, che ha registrato circa 25.000 presenze, la manifestazione torna con un programma ancora più ricco e coinvolgente, con nuove attività, musica, spettacoli, e addirittura il tentativo di realizzare il disegno più lungo del Veneto!. Il festival, rivolto ai bambini di tutte le età, si svolge nel centro storico di Cittadella con l’ingresso gratuito, con attività e spettacoli in programma sia gratuiti, sia fruibili con un piccolo contributo di partecipazione che contribuisce alla raccolta fondi di Febo Teatro Aps. Le attività, sono anche consultabili e prenotabili dal sito www. cittadelladeibalocchi.it

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“Quest’anno “Cittadella dei Balocchi” torna il 20 e 21 settembre 2025 - ricorda Nicola Perin, presidente di Febo Teatro Aps - e lo fa con tante novità pensate per rendere il festival ancora più speciale. Per due giorni il centro storico di Cittadella si trasformerà in un grande spazio di gioco e immaginazione, con spettacoli teatrali, laboratori creativi e attività dedicate alle famiglie e ai bambini di tutte le età. Abbiamo lavorato con grande impegno insieme al Comune di Cittadella per offrire un programma capace di sorprendere e coinvolgere, puntando su proposte nuove che sapranno emozionare e divertire. Allo stesso tempo, abbiamo investito molto nella comunicazione, cercando che non sia conosciuto solo a livello locale, ma diventi un appuntamento atteso e riconosciuto in tutta la Regione e anche oltre i suoi confini. Cittadella dei Balocchi nasce con l’idea di regalare due giornate di magia e spensieratezza alle famiglie, ma sta diventando sempre più anche un’occasione per far conoscere Cittadella e il lavoro di Febo Teatro a un pubblico sempre più ampio. “Come amministrazione siamo entusiasti di continuare ad ospitare un evento che, nelle precedenti edizioni, ha sempre registrato il tutto esaurito. Torniamo ad offrire ai bambini e alle loro famiglie l’occasione di immergersi in un mondo di fantasia, diventando i veri protagonisti, in un’atmosfera magica in grado di conquistare il cuore di tutti. Non ci resta quindi che darvi appuntamento per il prossimo 21 e 22 Settembre”. Conclude Luca Pierobon, Sindaco di Cittadella e Luca Pierobon, Sindaco di Cittadella. (e.s.)

Una seconda possibilità per Rocky

U n anno fa era stato definito pericoloso e ingestibile. Oggi Rocky, un cane meticcio di taglia media, dà la zampa al Sindaco di Carmignano di Brenta, Eric Pasqualon, e si prepara per iniziare una nuova vita in famiglia. La sua è una storia di riscatto, frutto di un intenso percorso di recupero comportamentale reso possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni, educatori cinofili e volontari. Nell’agosto del 2024, Rocky era stato prelevato d’urgenza da un’abitazione segnata da gravi fragilità sociali, a seguito di un’ordinanza sindacale motivata da episodi di aggressività verso le persone. L’intervento, coordinato dall’Azienda ULSS 6 Euganea, è stato effettuato in condizioni di massima sicurezza, con l’uso di anestesia, per evitare rischi per gli operatori e per l’animale stesso.

Trasferito al Canile di Presina – Rifugio San Francesco, Rocky ha trovato un ambiente stabile e professionale in cui iniziare un cammino di rinascita. Seguito passo dopo passo dall’educatore cinofilo Davide Battaglia della Scuola Cinofila “Al Rifugio”, il cane ha affrontato un programma di rieducazione comportamentale lungo e delicato.

“All’inizio Rocky era diffidente, reagiva con aggressività e non accettava alcun tipo di contatto – racconta Battaglia –. Abbiamo lavorato per mesi sulla costruzione della fiducia, sull’utilizzo corretto della museruola e del guinzaglio, sulla manipolazione e sulla socializzazione. Solo dopo un lungo lavoro è stato possibile

introdurlo alla presenza di altri cani e, infine, al contatto sereno con le persone”. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti. Durante la visita ufficiale al rifugio, il Sindaco Pasqualon ha voluto incontrare personalmente Rocky, ricevendo da lui una zampa amichevole, simbolo di un cambiamento profondo e autentico. “È una storia a lieto fine – ha dichiarato il Sindaco –. Rocky è stato sottratto a una situazione familiare difficile, ma oggi è pronto a ricominciare. Questo è merito del grande lavoro svolto al Canile di Presina, che non si limita ad accogliere animali in difficoltà, ma offre veri percorsi di recupero. Ringrazio il dott. Giovanni Tonelotto, gli edu-

catori e i volontari per la dedizione quotidiana”. Il responsabile del Rifugio San Francesco sottolinea come il caso di Rocky non sia isolato: “Sempre più spesso ci troviamo ad accogliere animali provenienti da contesti di disagio sociale. Con il giusto tempo e le competenze adeguate, anche i casi più complessi possono trovare un nuovo equilibrio. Ora Rocky è pronto per una famiglia, ma ha bisogno di qualcuno che sappia comprenderlo, dedicargli tempo, attenzione e, soprattutto, amore”. La sua trasformazione è un messaggio di speranza: ogni cane merita una seconda possibilità.

Redazione Padova

Addio a Nicola Bonetto, volto dell’imprenditoria padovana

La comunità di Carmignano di Brenta si stringe nel dolore per la scomparsa di Nicola Bonetto, 43 anni, figura centrale della storica azienda “Bonetto Conserve”. L’imprenditore, impegnato da gennaio in una battaglia contro un tumore, si è spento improvvisamente nella sua abitazione, colpito da un malore che non gli ha lasciato scampo. Professionista stimato, Bonetto ricopriva il ruolo di responsabile commerciale nell’impresa fondata dalla famiglia nel 1983, un marchio d’eccellenza nel settore delle conserve alimentari, con una quarantina di dipendenti. In azienda lavorava fianco a fianco con il padre Pietro, la madre Maria Pia e il fratello Marco, rappresentando un punto di riferimento sia per i colleghi sia per il tessuto economico e sociale del territorio. La notizia ha colpito profondamente non solo i suoi cari, ma anche le comunità di Carmignano e Bressanvido, dove era molto conosciuto e apprezzato per il suo impegno e la sua umanità. Nonostante la malattia, Bonetto aveva continuato a lavorare con determinazione e riservatezza, mantenendo intatti il senso del dovere e la vicinanza ai suoi affetti. La frase scelta dalla famiglia per accompagnare l’epigrafe è un invito a ricordarlo con un sorriso: “Ricordatemi felice, tenendomi un posto tra i vostri sorrisi e non tra le lacrime”. (r.p.)

INCARICHI

Consigliere Regionale

Componente

II Commissione Ambiente Trasporti e Infrastrutture, Difesa del Suolo Lavori Pubblici.

Componente

V Commissione Sanità e Sociale

Boron 5 anni in Regione tra ascolto e presenza, tra la gente per la gente

INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA

INTERROGAZIONI CON RISPOSTA

RISOLUZIONI

DI MANDATO

Realizzazione nuova PEDIATRIA e NUOVO OSPEDALE PADOVA (PADOVA EST), Potenziamento ULSS 6 EUGANEA con investimenti su ospedale Piove di Sacco e Schiavonia (nuovo bunker radioterapia) per una centralità bassa Padovana, SOSTEGNO PERSONALE SANITARIO con incremento ed adeguamento fondi contrattuali (riequilibrio di quelli dell’Azienda Sanitaria di Padova), NUE 112 richiesta istituzione numero unico urgenze. Sostegno AEROPORTO ALLEGRI come scalo sa-

ANIMALI:

PDL (progetto di legge) per la loro tutela e integrazione nel mondo delle terapie complementari come la pet therapy, PDL (progetto di legge): disposizione per la presenza di animali presso le sedi istituzionali, PDL (progetto di legge) ippoterapia adiuvante alle terapie per l’autismo.

SICUREZZA STRADALE

ATTI ISPETTIVI SU AMBIENTE, SANITÀ E SOCIALE, per un controllo maggiore dell’operato delle aziende sanitarie e delle istituzioni nel territorio.

ORDINE DEL GIORNO IN CONSIGLIO REGIONALE

ATTI SOTTOSCRITTI

UNIVERSITÀ E RICERCA:

Centro demenze CRIC sull’Alzheimer sostegno e potenziamento, IOV sostegno e potenziamento dell’operatività su Padova, richiesta apertura centro diagnosi genetica pre impianto PGT.

PDL (progetto di legge): incentivazione del trattamento e recupero rifiuti speciali industriali pre-

Sostegno alla realizzazione e potenziamento di infrastrutture strategiche per il territorio e per il mondo produttivo come: SR10 (Monselice -Montagnana) e SR 308 (Padova Castelfranco), messa in sicurezza della strada Valsugana Padova Cittadella, rilancio progetto grande raccordo anulare di Padova (GRA) per decongestionare via Chiesanuova (Padova) e via della Provvidenza (Rubano) con la realizzazione del tracciato tram. Richiesta avvio lavori circonvallazione Onara-Tombolo Cittadella già autorizzata e finanziata nel 2010 .

PROMOZIONE TERRITORIO: PDL (progetto di legge) promozione bacino termale Colli Euganei come area di attrazione turistica ad indirizzo sanitario terapeutico.

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Ambiente. Le due responsabili sono state identificate dalla polizia locale

Abbandonano rifiuti in piazza Marconi: multate due donne grazie alle telecamere

L’episodio è stato documentato dalle telecamere di videosorveglianza comunali. La polizia locale ha avviato un’indagine ed è riuscita a risalire alle due responsabili. Per entrambe è scattata la sanzione prevista dal regolamento di polizia urbana

Due signore, una residente a Carmignano di Brenta e l’altra proveniente dal vicino Comune di Piazzola sul Brenta, sono state individuate e sanzionate per aver abbandonato rifiuti in pieno centro, in piazza Marconi. L’episodio, accaduto nei giorni scorsi, ha visto l’intervento tempestivo e puntuale dell’Ufficio di Polizia Locale, che ha condotto le indagini attraverso l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.

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Determinante è stata l’azione coordinata dall’istruttore capo Alesia Vazzoler, che ha permesso di risalire con precisione all’identità delle due responsabili. I sacchetti abbandonati contenevano rifiuti domestici di tipo personale, materiale che ha ulteriormente facilitato l’accertamento delle responsabilità. Entrambe le donne sono state sanzionate con una multa di 500 euro ciascuna, come previsto dall’articolo 10 del Regolamento di Polizia Urbana del Distretto PD1A, che disciplina le sanzioni in caso di abbandono di rifiuti su suolo pubblico.

lano le norme sul decoro urbano e la tutela ambientale. A supporto di questa politica, il Comune è attualmente dotato di un articolato sistema di sorveglianza, composto da oltre 60 dispositivi tra fisse e mobili: 42 telecamere di videosorveglianza sono distribuite in punti strategici del territorio, mentre altre 5 foto-trappole mobili vengono periodicamente spostate in aree considerate sensibili o soggette a episodi di abbandono illecito.

“L’abbandono dei rifiuti è un gesto di profonda inciviltà che danneggia l’ambiente, il decoro urbano e l’immagine del nostro paese. Non possiamo permettere che pochi irresponsabili vanifichino l’impegno quotidiano della maggioranza dei cittadini, che invece rispettano le regole e collaborano attivamente per mantenere pulito il nostro territorio. La tecnologia ci aiuta, ma sono l’educazione civica e il rispetto reciproco a fare davvero la differenza. Grazie al lavoro costante della Polizia Locale e al sistema di videosorveglianza, continueremo su questa strada con determinazione, sanzionando chi trasgredisce e tutelando chi si comporta con correttezza”. Il Comune ricorda inoltre che l’abbandono dei rifiuti non solo comporta sanzioni economiche, ma rappresenta un problema ambientale che può avere effetti negativi anche sulla salute pubblica. Le aree urbane devono essere spazi condivisi, puliti e sicuri per tutti. La sorveglianza proseguirà, rafforzata anche dall’utilizzo delle foto-trappole mobili che permettono di monitorare in modo discreto ma efficace i punti più vulnerabili del territorio.

in tutto il Veneto

L’amministrazione comunale ribadisce con fermezza la propria linea di tolleranza zero nei confronti di comportamenti che vio-

Il Sindaco Eric Pasqualon interviene con una nota di condanna:

Il Comune investe in servizi, edilizia e sostegno alle famiglie

Con l’inizio del nuovo anno scolastico 2025/2026, il Comune di Carmignano di Brenta conferma il proprio impegno nel garantire un’offerta educativa di qualità, attraverso investimenti mirati su edifici, servizi e progettualità scolastiche. Il Sindaco Eric Pasqualon, insieme all’Amministrazione comunale, ha partecipato al primo giorno di scuola, portando il saluto agli alunni della primaria e della secondaria dell’Istituto Comprensivo, alla Dirigente prof. ssa Francesca Melfi, al personale e ai genitori. “La scuola – afferma il Sindaco – è il luogo in cui si cresce non solo con lo studio, ma con le relazioni, l’amicizia e l’inclusione. È lì che nasce la comunità di domani”. Tra le priorità dell’Amministrazione: la manu-

tenzione degli edifici scolastici, il potenziamento dei servizi e il contenimento dei costi per le famiglie. Nonostante l’aumento dei costi del trasporto scolastico (salito a oltre 105.000 euro), le tariffe per le famiglie restano invariate, grazie a un contributo comunale di circa 9.000 euro. Anche il servizio mensa resta accessibile: la retta per l’infanzia è confermata

a 80 euro mensili (tra le più basse della Regione) e il buono pasto per la primaria a 5 euro. L’Amministrazione garantisce inoltre doposcuola, entrata anticipata dalle 7.30 e progetti scolastici condivisi con la Dirigenza, per un’offerta educativa completa e inclusiva. Il Sindaco conclude: “Investire nella scuola significa investire nel futuro della nostra comunità”. (r.p.)

Redazione Padova

COMUNE INFORMA

Comune di CARMIGNANO DI BRENTA

Carmignano

di Brenta:

la voce emozionante di Benedetta Caretta

e lo straordinario spettacolo piromusicale chiudono il sipario della 20esima

edizione di ESTATE CARMIGNANESE con oltre 10mila spettatori.

Il Sindaco Pasqualon “due mesi e mezzo di eventi gratuiti con momenti di aggregazione e socialità e numeri da record. Vi aspettiamo l’anno prossimo per continuare la storia di Estate Carmignanese”.

Domenica 31 agosto 2025, l’emozionante voce di Benedetta Caretta e l’imperdibile spettacolo piromusicale hanno chiuso il sipario della 20esima edizione della manifestazione culturale “Estate Carmignanese 2025”. Oltre venti minuti di spettacolo pirotecnico a ritmo di musica a cura dell’azienda MESS Firework che ha fatto emozionare gli oltre 10mila spettatori. Due sono stati i brani cantanti dalla voce incantevole di Benedetta Caretta: “L’Hymne à l’amour” e My Heart Will Go On . La concittadina Benedetta è una cantante italiana diventata famosa nel 2010 gra-

zie al talent show per ragazzi Io canto, il talent show condotto da Gerry Scotti su Canale 5. La sua esperienza televisiva non termina però dopo la sua vittoria, la cantante ritorna infatti come ospite fissa anche durante la 3ª e la 4ª edizione del programma durante le quali si esibisce con grandi musicisti italiani come Elisa, Raffaella Carrà e Alessandra Amoroso ma anche con star internazionali tra cui David Foster e Michael Bubblé. Nel 2014 appare nella trasmissione The Voice of

Italy mentre nel 2019 partecipa come giurata a un nuovo programma musicale di Canale 5, All Together Now. Nel 2023 e del 2024 ritorna a Io canto, rinominato come Io canto – Generation e Io cantoFamily.

Il Sindaco Eric Pasqualon afferma “Ormai Estate Carmignanese è diventa un punto di riferimento per i nostri cittadini e non solo e si conferma un importante momento di aggregazione e di socialità durante i mesi estivi”. Infatti, iniziata il 14 giugno 2025 la ricca kermesse culturale ha visto il susseguirsi di più di sessanta eventi gratuiti che hanno soddisfatto tutti i gusti e le esigenze di tutte le età: dalla settimana dedicata allo sport, agli appuntamenti con il “salotto della cultura” e con il “Noi a teatro” per poi arrivare al Festival dedicato ai bambini e ai concerti Live, oltre che alle due serate di cabaret. Quest’anno si sono registrati numeri record di visitatori che si sono riversati in piazza Marconi durante le sere d’estate per prendere parte alle tante iniziative organizzate dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Pro Loco di Carmignano.

Con la conclusione del ricco programma cul-

turale, si sono spente anche le luci dell’area food, che ha visto impegnate otto attività di somministrazione di cibo e bevande assieme alle associazioni Pro Loco di Carmignano e Alpini che hanno potuto deliziare i palati dei tanti visitatori durante le cene sotto le stelle. Il Sindaco Eric Pasqualon afferma “Ringrazio davvero di cuore le migliaia di spettatori che sono accorsi per assistere alla cerimonia di chiusura di Estate Carmignanese 2025, resa ancora più speciale dalla voce emozionante della nostra concittadina Benedetta Caretta che ringrazio di cuore per aver accettato il nostro invito. Organizzare una manifestazione così importante richiede impegno e dedizione ed è per questo che ringrazio la mia squadra per il lavoro svolto, la Pro Loco di Carmignano, l’associazione Alpini Carmignano per la gestione della viabilità e tutti i volontari che hanno prestato servizio durante questi due mesi e hanno dedicato il loro tempo per l’intera comunità. Ringrazio anche di cuore tutti gli sponsor che hanno contribuito in maniera decisiva a finanziare una parte importante del ricco cartellone culturale e le attività commerciali che hanno garantito il servizio di somministrazione cibo e bevande durante l’intera manifestazione”.

Sindaco Eric Pasqualon
Piazza Marconi,

Sport, inclusione e prevenzione per il benessere della comunità

I

l Comune di Fontaniva è ufficialmente entrato a far parte della Rete Regionale dei “Comuni Attivi”, un progetto promosso dalla Regione Veneto nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025. Questa adesione rappresenta un importante riconoscimento per l’Amministrazione comunale, che da tempo pone al centro della propria azione la promozione della salute e del benessere attraverso lo sport, l’attività fisica e l’inclusione sociale. La Rete dei Comuni Attivi riunisce gli enti locali che si distinguono per l’attenzione alla salute pubblica, per la capacità di valorizzare gli spazi urbani e naturali e per il coinvolgimento della cittadinanza in progetti legati al movimento e alla prevenzione. Entrarvi significa condividere un percorso di impegni e progettualità comuni.

Il Sindaco Alberto Trento dichiara: “Siamo orgogliosi di questo risultato, che non solo

riconosce quanto già realizzato, ma ci sprona a fare di più. La salute e il benessere delle persone sono al centro del nostro programma amministrativo, e aderire alla Rete dei Comuni Attivi significa entrare in una grande alleanza regionale per il futuro dei nostri cittadini. Vogliamo che Fontaniva sia un luogo in cui muoversi, incontrarsi e stare bene diventino parte della quotidianità”.

Il Comune di Fontaniva ha già dato concreta dimostrazione del proprio impegno con iniziative che hanno coinvolto attivamente la comunità, come la storica Marcia dei Bartandi, rilanciata con entusiasmo dopo gli anni della pandemia, e i corsi di ballo estivi nel parco inclusivo, che hanno offerto opportunità di movimento accessibile a persone di tutte le età.

Il percorso di Fontaniva come Comune promotore di salute non si ferma. Il Comune intende incentivare e sostenere

i gruppi di cammino, appuntamenti settimanali che stimolano l’attività fisica e la socializzazione, e realizzare percorsi “1 Km al giorno nel tuo Comune”, tracciati sicuri e ben segnalati

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per promuovere l’attività fisica quotidiana. Saranno inoltre mappate e valorizzate le aree verdi comunali, per renderle sempre più fruibili e promuoverne un uso sostenibile e in-

clusivo.

La Consigliera delegata allo Sport, Jessica Marchetti, spiega: “La nostra adesione alla Rete dei Comuni Attivi è frutto di un lavoro che parte da lontano e che punta a coinvolgere tutta la cittadinanza, in tutte le fasi della vita. Crediamo che il movimento non sia solo attività fisica, ma anche cura, socializzazione, benessere emotivo e mentale. È una leva preziosa per costruire comunità più unite e consapevoli”.

Il Comune di Fontaniva crede fortemente che il benessere sia un bene collettivo, da costruire con azioni quotidiane e condivise. La partecipazione alla Rete dei Comuni Attivi rappresenta un ulteriore passo in avanti lungo questa direzione, nel solco di una visione che vede la salute come responsabilità comune e la prevenzione come investimento strategico per il futuro.

Federico Franchin

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Alberto Trento, sindaco di Fontaniva

Un nuovo anno scolastico, un nuovo tratto di strada da percorrere insieme

Settembre porta con sé, come ogni anno, l’inizio di un nuovo percorso per tanti bambini e ragazzi della nostra comunità. Per alcuni si tratta di un ritorno in aula, per altri di un primo ingresso. Per tutti, è l’apertura di un nuovo tratto di strada, di un cammino fatto di esperienze condivise, di amicizie, di studio e di crescita.

Anche quest’anno, l’Amministrazione comunale di Fontaniva desidera rivolgere un pensiero alle studentesse e agli studenti fontanivesi, così come alle loro famiglie, alla dirigenza scolastica, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico. Un pensiero che porta con sé l’augurio per una scuola vissuta come un luogo accogliente, sicuro, capace di far sentire ogni persona parte di una comunità che cresce insieme. La scuola è un ambiente in cui si cresce come persone e come cittadini. È uno spazio in cui si coltivano idee, si affrontano difficoltà, si costruiscono relazioni, si imparano il rispetto, l’ascolto, la responsabilità. È un ambiente in cui ci si confronta con la fatica, con i dubbi e con le scoperte. Un luogo dove anche sbagliare diventa parte del percorso, e dove ogni azione può contribuire a creare un clima positivo e accogliente.

Per questo desideriamo augurare agli studenti e alle studentesse di vivere l’anno che inizia con fiducia e curiosità, con la volontà di coltivare passioni, di superare i propri limiti, di costruire amicizie durature. Di imparare a conoscere

sé stessi e gli altri, dentro e fuori dall’aula. Un pensiero va anche a tutti quei bambini e ragazzi che, in altre parti del mondo, non possono oggi frequentare la scuola in condizioni di sicurezza. Le guerre e i conflitti negano quotidianamente diritti fondamentali che troppo spesso diamo per scontati. La nostra vicinanza va a loro, con il desiderio che possano presto trovare la pace e la serenità necessarie per tornare a costruire il proprio futuro.

Durante il corso dell’anno, l’Amministrazione continuerà a garantire il proprio impegno al fianco del mondo scolastico, attraverso servizi, progetti e investimenti che permettano agli alunni di vivere un percorso educativo di qualità, in ambienti curati e in una rete di relazioni solide e collaborative.

Rivolgiamo, a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, l’augurio di un buon inizio e di un anno scolastico ricco di occasioni per crescere.

150.000 euro per il benessere degli alunni

Completato l’intervento di efficientamento energetico alla scuola primaria Filzi di San Giorgio in Brenta PROGETTO

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, i bambini e le bambine della scuola primaria “Fabio Filzi” di San Giorgio in Brenta possono contare su ambienti più confortevoli, sicuri ed efficienti dal punto di vista energetico.

L’Amministrazione comunale ha infatti portato a termine un importante intervento di riqualificazione dell’impianto di riscaldamento dell’edificio, per un investimento complessivo di 150.000 euro.

Un impegno economico significativo, pensa-

to per garantire a studenti, insegnanti e personale scolastico una migliore qualità della vita all’interno della scuola, anche durante i mesi più freddi.

L’intervento rappresenta il completamento del più ampio progetto di ristrutturazione e riqualificazione energetica dell’edificio, avviato dall’Amministrazione nei mesi precedenti. In questa nuova fase si è proceduto in particolare con:

•la sostituzione della caldaia, installando un

nuovo generatore di calore a condensazione;

•il rifacimento delle tubazioni e della centrale termica;

•l’installazione di nuovi radiatori, calibrati per ogni locale;

•l’introduzione di valvole termostatiche, che permettono di ottimizzare il riscaldamento in base alla temperatura effettiva degli ambienti.

Un progetto concepito con attenzione alla funzionalità e alla semplicità gestionale, in modo che l’impianto possa essere gestito direttamente dal personale scolastico in maniera agevole.

Dal punto di vista energetico, i benefici dell’intervento sono concreti e misurabili:

l’indice di prestazione energetica globale dell’edificio è migliorato, passando da una classe D a una classe C, con una riduzione stimata dei consumi termici di circa il 15%.

Nella nostra realtà multiculturale emerge una criticità che riteniamo importante affrontare: la difficoltà linguistica e la conseguente difficoltà di integrazione di chi arriva nel nostro paese partendo da molto lontano.

Allo stesso tempo sta emergendo un fenomeno preoccupante che riguarda anche chi da sempre vive qui: cresce la povertà della lingua con cui ci esprimiamo.

La lingua è un ponte che unisce, poche parole a disposizione faticano a costruire ponti e diventa difficile conoscersi, esprimere il proprio punto di vista e fare rete.

Riteniamo importante provare a recidere questa dinamica e proporre interventi che mirino a creare occasioni di arricchimento espressivo e finestre di dialogo.

E’ nato così il progetto “LA FABBRICA DELLE PAROLE”, un contenitore di azioni volte allo stesso obiettivo ma definite e denominate da nomi evocativi.

L’idea è quella di partire da un’azione semplice, che abbiamo chiamato “IMPARIAMO INSIEME”: un servizio di aiuto compiti rivolto ai bambini della Scuola Primaria che vivano qualche forma di disparità per il contesto linguistico e culturale in cui vivono. Spesso questi ragazzi non riescono ad accedere a tutti gli strumenti necessari per stare al passo con i loro coetanei e questo può generare distanze, frustrazioni e vuoti che possono incidere sulla serenità di uno sviluppo armonico del loro essere persone e cittadini.

Il progetto inizierà a concretizzarsi da Ottobre, grazie ad un gruppo di volontari e alla collaborazione con l’Istituto Comprensivo Statale Carmignano-Fontaniva. Il nome del progetto vuole richiamare l’idea di scambio, la relazione biunivoca di reciproco arricchimento emotivo ed esperienziale che si innesca tra il volontario e chi riceve il suo aiuto. Vogliamo poi incoraggiare tutte quelle mamme che hanno il carico della gestione della famiglia e che non conoscono la nostra lingua e hanno quindi difficoltà a conoscere i propri diritti e ad accedere ai servizi oltre che ad emanciparsi inserendosi nel mondo del lavoro. Pensiamo che le mamme immigrate, in particolare, siano figure cardine per l’integrazione della famiglia nella comunità. Vorremmo fornire loro strumenti concreti per uscire dall’isolamento e dalla diffidenza, tessere relazioni di amicizia e diventare partecipi della vita cittadina. Partirà quindi nell’autunno, sempre grazie a volontari, la scuola di Italiano per donne immigrate “PENELOPE”.

Efficienza record, pagamenti in soli 6,88 giorni e più risorse per i cittadini

Il Comune di Fontaniva ha chiuso il 2024 con un bilancio estremamente positivo sul fronte dell’efficienza amministrativa e della gestione organizzativa. La Relazione sulla performance 2024, validata dall’Organo indipendente di valutazione e approvata con deliberazione di Giunta n. 119 del 26 agosto 2025, conferma il pieno raggiungimento di tutti gli obiettivi programmati. Uno dei dati più significativi riguarda la tempestività nei pagamenti alle imprese, con un tempo medio registrato per il saldo delle fatture di soli 6,88 giorni, ben al di sotto dei 30 giorni previsti dalla normativa. L’indice di pagamento anticipato evidenzia come l’Amministrazione non solo rispetti le scadenze, ma garantisca liquidità immediata a fornitori e aziende locali, rafforzando così i rapporti di fiducia e contribuendo al tessuto economico del territorio. I numeri del Rendiconto 2024 delineano un Comune solido e virtuoso, con entrate correnti accertate al 95,92% di quelle previste e una spesa di personale contenuta al 22,16% delle entrate correnti. La spesa rigida, che include personale e mutui, si attesta al 26,30%, un valore che consente spazio per nuovi investimenti. La quota libera dell’avanzo di amministrazione è al 9,93%, segno di prudenza e buona programmazione. La gestione del Comune mantiene i costi sotto controllo, lascia margini per nuove progettualità e consente di concentrare risorse su servizi e opportunità concrete per i cittadini. L’organizzazione interna e la qualità del lavoro nei servizi pubblici sono state oggetto di attenzione particolare, con l’applicazione dell’accordo economico del Contratto Collettivo Integrativo 2024 e l’aggiornamento della disciplina sugli incarichi di Elevata Qualificazione. Sono stati inoltre investiti oltre 2.400 euro in formazione del personale e approvato il Piano Integrato di Attività e Organizzazione, con azioni per le pari opportunità e misure di conciliazione vita-lavoro. Queste scelte hanno rafforzato il clima collaborativo tra amministratori e dipendenti, migliorando la qualità del lavoro quotidiano e, di conseguenza, l’efficacia dei servizi per i cittadini.

L’Organo indipendente di va-

lutazione ha espresso un giudizio pienamente favorevole, confermando che tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e che gli eventuali scostamenti sono attribuibili a cause esterne. Il Sindaco Alberto Trento commenta: “Questi risultati testimoniano l’impegno costante della nostra Amministrazione e degli uffici comunali. Fontaniva è un Comune che lavora con rigore, rispetta le regole e sostiene chi lavora. L’efficienza non è un fine astratto, ma un impegno quotidiano che produce benefici concreti per famiglie, imprese e territorio”.

Giovedì latini al parco inclusivo

Il Parco Inclusivo di Fontaniva è stato il luogo perfetto per sviluppare svariate attività per diverse fasce d’età, grazie all’iniziativa “Giovedì Latini” che si è svolta dal 17 luglio fino al mese di settembre. L’evento ha offerto un’occasione per essere attivi, condividere il tempo e riscoprire il valore dell’incontro all’aria aperta. I giovedì sera del Parco Inclusivo si sono animati con un piccolo corso di ballo gratuito, aperto a tutti, anche a chi non aveva mai ballato prima. I primi quattro appuntamenti sono stati dedicati al Ballo Caraibico, dove i partecipanti hanno potuto cimentarsi con la bachata, la salsa e un pizzico di merengue. Queste serate sono state animate da musica, movimento e sorrisi, trasformando il parco in un luogo vivo dove ogni età ha trovato

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il proprio spazio per esprimersi. Gli ultimi due appuntamenti, tenutisi il 7 e 11 settembre, sono stati invece dedicati alla Zumba. L’Amministrazione Comunale ringrazia i maestri della Millennium Dance Academy per la competenza e la simpatia con cui hanno guidato queste serate e tutti i partecipanti che si sono messi in gioco con leggerezza e allegria. Il Parco Inclusivo di Fontaniva è un luogo accessibile a tutti, grazie ai vialetti che collegano le varie zone gioco e che possono essere percorsi a piedi, da passeggini e carrozzine manuali o elettriche. All’interno del parco, c’è anche una piccola zona relax dove ci si può sedere e fare merenda sui tavolini all’ombra dei petali bianchi. Il Parco Inclusivo rimarrà aperto con gli orari estivi (18-21) fino al 21 settembre. Chi volesse rimanere aggiornato sulle novità del parco può consultare la nuova pagina ufficiale “Il Parco Inclusivo di Fontaniva”. L’iniziativa “Giovedì Latini” è stata un’occasione unica per stare insieme e divertirsi all’aria aperta, e il Parco Inclusivo di Fontaniva continua a essere un luogo dove ogni età può trovare il proprio spazio per esprimersi e giocare in libertà. (f.f.)

Modigliani, Picasso e le voci delle modernità dal Museo LaM: le avanguardie protagoniste

U no degli eventi artistici più attesi dell’autunno padovano, la mostra si inserisce nel solco del dialogo già avviato dalla Fondazione Bano con importanti istituzioni museali a livello internazionale. Le opere esposte provengono infatti da uno dei più significativi musei d’arte moderna e contemporanea europei, il LaM, il Lille Métropole Musée d’art moderne, contemporaine et d’art brut, creato a Villenuve d’Ascq nel 1983 in seguito al lascito di Geneviève e Jean Masurel, membri di una nota famiglia di produttori tessili: una collezione rappresentativa dei maggiori movimenti artistici sviluppatisi nella prima metà del Novecento a cui si è aggiunta, nel 1999, un’ulteriore donazione di oltre 3.500 opere d’art brut da parte dell’associazione L’Aracine, che ha confermato il museo francese come punto di riferimento nella scena culturale europea. Parte di questa collezione è ora visibile a Padova: 65 le opere esposte, realizzate da 30 diversi artisti. Curata da Jeanne-Bathilde Lacourt, curatrice per l’arte moderna al LaM, e realizzata da Fondazione Bano in collaborazione con il Comune di Padova e Manifesto Expo, la mostra può contare su numerosi capolavori divisi in sei aree tematiche. Ampio spazio viene dato all’avanguardia cubista, con opere di Picasso (cinque le opere dell’artista spagnolo, fra cui Pesci e bottiglie del 1909 e Donna con cappello del 1942) e Georges

Braque (incluse le opere La Roche-Guyon del 1909 e Il Sacro Cuore di Montmartre del 1910), senza dimenticare il Tubismo di Femand Léger - di cui si potranno ammirare 6 dipinti - e ulteriori variazioni sul tema del cubismo ad opera di Léopold Survage, Eugène Nestor de Kermadec, Francisco Borès e Henri Laurens. In primo piano anche le opere di Modigliani: dell’artista livornese saranno esposte, fra le altre, Moïse Kisling, Ragazzo dai capelli rossi, Nudo seduto con camicia e Maternità, opere realizzate in epoche diverse e quindi capaci di presentare la varietà e l’evoluzione dell’espressione artistica di Modigliani. Se Modigliani e Picasso, che danno il nome alla mostra, occupano un posto di spicco all’interno del percorso espositivo, spazio viene dato a numerosi altre importanti figure del Novecento, da Joan Mirò a Youla Chapoval, da André Lanskoy ad Alexander Calder e Bernard Buffet. Non solo: la mostra si pone come un’occasione preziosa per approfondire le opere degli artisti autodidatti “naïfs” (Gertrude O’Brady e Camille Bombois), l’influenza spiritualista evidente nelle opere di Auguste Lesage e Victor Simon e, ultimo ma non meno importante, la poesia e la spiritualità che caratterizzano le opere di Art Brut, grazie alla presenza di due sculture in granito di Antoine Rabany.

Francesca Tessarollo

Il “Pensare con le mani” di Danilo Andreose, maestro della scultura veneta

Per Danilo Andreose, maestro della scultura veneta del Novecento, ogni opera nasceva dal contatto fisico con la materia e dalla capacità di trasformare la materia stessa in pensiero visibile. È da questa filosofia che prende il nome “Pensare con le mani” mostra antologica dedicata all’artista, nato ad Agna nel 1922 e scomparso a Bassano del Grappa nel 1987, ospitata dal 13 settembre al 26 ottobre alla Galleria Civica Cavour. Curata da Barbara Codogno e organizzata con il sostegno del Comune di Padova, la mostra si pone come un viaggio attraverso la ricerca plastica operata da Andreose in oltre 50 anni. Ad accompagnarci in questo viaggio, circa trenta opere in grado di mostrare la sapienza tecnica dell’artista e la sua evoluzione. La mostra comprende grandi sculture in marmo e pietra come Amazzone (1974, legno), Evoluzione (1983, porfido rosso), Vajont (1964, pietra bianca), Incontro (1973, marmo grigio carnico), caratterizzate da una personale combinazione di forza monumentale e leggerezza compositiva. Presente anche una sezione dedicata alle opere in bronzo, nelle quali il metallo si fa movimento e armonia. Fra queste, in particolare, spiccano Paolo e Francesca (1972), Guerrieri (1971), Tulipano (1980) e Germinazione (1983). Completano il percorso le opere realizzate in terracotta e gesso, come I Marinai (1957) e Miracolo di Sant’Antonio (1956), oltre a bozzetti e piccole figure, e una sezione dedicata alle ceramiche e ai bronzetti, piccoli formati capaci di trasmettere una grande raffinatezza formale. (f.t.)

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Hockey Inline. Obiettivo playoff e vivaio d’oro con cinque campioni d’Europa U17

Cittadella Hockey: si riparte da Pierobon, sarà sia presidente che allenatore

L

’estate della Serie A di Hockey Inline è stata a dir poco movimentata. La Federazione, infatti, ha proposto di allargare il campionato da 10 a 12 squadre. La stragrande maggioranza dei club si è detta contraria alla decisione, compreso il Cittadella Hockey. Il nodo della questione è presto detto: più squadre, più partite, più spese. Molti club non sono pronti ad affrontare un campionato più lungo e dunque più esoso. Il mondo dell’hockey Inline è ancora al 60% amatoriale, fragile, con strutture ancora in evoluzione. Aumentare la pressione economica in questo momento complica il processo di crescita di molte realtà partecipanti. Un altro aspetto della polemica ha toccato il tema della meritocrazia. Si è parlato di ripescaggi e richiami di squadre retrocesse.

Questo ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. Il campionato, in ogni caso, con ogni probabilità, ripartirà a 10 team. Sul tema, il Presidente del Cittadella Hockey Mauro Pierobon non ha voluto rilasciare dichiarazio-

ni. Parlando di hockey giocato, però, le novità sono molteplici: da quest’anno Pierobon tornerà in panchina, dopo cinque stagioni di pausa: “La mia vita è in pista. Voglio dare un’impronta diversa al nostro gioco: più fluido e più tecnico. I fondamentali devono essere al centro, così come la voglia di non mollare mai”. Un approccio che il Presidente-allenatore definisce vicino a quello di Julio Velasco: “Bisogna lavorare tanto, non solo in pista ma anche fuori. E bisogna giocare per la maglia, per i colori, per la società. Solo così si cresce”.

La squadra è stata completata: tra i nuovi arrivi spicca il portiere Michele Gadioli, giocatore di grande esperienza, chiamato anche a fare da chioccia al giovane talento Tommaso Frattini. Due grandi ritorni poi: l’attac-

Cittadella: ripartire nel nome delle idee di Iori

Il Cittadella sta costruendo il proprio futuro nel nome di mister Manuel Iori. Al centro del nuovo progetto granata, infatti, c’è la piena fiducia nell’allenatore che è stato grande bandiera del club da giocatore. Con ingredienti di assoluto romanticismo la squadra del Tombolato è ripartita da chi ama e conosce questo ambiente alla perfezione.

Oltre alla scelta della nuova guida tecnica, il dg Stefano Marchetti ha rivoluzionato la squadra, allontanando le sco-

rie dalla passata complessa stagione. 11 acquisti per tornare in Serie B al primo colpo, ben 14 cessioni. In entrata spiccano il metronomo Barberis, l’ex Padova Zanellati, il mediano Verna e la punta Castelli. Le prime uscite stagionali hanno messo in evidenza una squadra che rappresenta ancora un cantiere aperto. Iori sta tentando di far assimilare ai suoi i concetti del suo calcio: un 4-2-3-1 con fantasia e qualità sugli esterni. La parola chiave è il tempo, necessario per interio-

rizzare le idee del nuovo tecnico. La rosa è stata completata in ogni reparto, con almeno due o tre alternative per ruolo. Il Citta negli ultimi giorni di mercato ha messo la ciliegina sulla torta: l’attaccante tanto desiderato da Manuel Iori ha il nome e il volto di Davide Castelli. Classe 1999, reduce dalla promozione in Serie B con la Virtus Entella, giocatore che fa un grande lavoro a servizio della squadra, impreziosito da 6 gol e 4 assist nell’ultima Serie C. Il grande colpo del dg Marchetti è rappre-

cante Marco Campos e Riccardo Dal Ben – ex Vicenza e nazionale – rientrato a Cittadella dopo 8 anni. Riconfermati Luca Roffo, capitano e leader dello spogliatoio, e il difensore Edoardo Lievore, sinonimo di affidabilità.

sentato da Andrea Barberis, che ha scelto il granata dopo aver anche assaggiato la Serie A e B in carriera con Crotone e Monza. Garantisce qualità e quantità nella mediana a due di Iori.

La sua esperienza sarà fondamentale anche fuori dal campo. Il Cittadella, dopo un mercato convincente, si candida a dire la sua nell’agguerrita Serie C che vedrà protagoniste anche colossi come Vicenza e Brescia.

La sfida è aperta, ma una cosa è certa: da queste parti sanno come si fa. (s.p.)

“Abbiamo un buon gruppo, la squadra mi piace molto. Tutto dipenderà dall’amalgama, dalla disponibilità e dalla mentalità. Vogliamo entrare nei primi sei, giocarci i playoff e magari arrivare fino alla semifinale. Non sarà facile, ma non ci poniamo limiti”. Il settore giovanile resta il cuore pulsante del club: “Cinque nostri ragazzi hanno appena vinto l’oro agli Europei. È il nostro orgoglio più grande. Puntiamo sulla formazione, vogliamo costruire giocatori della zona, è una priorità assoluta”. In un movimento, come quello dell’hockey Inline, in cerca del giusto equilibrio, il Cittadella Hockey prova a indicare una via fatta di pragmatismo, lavoro e visione. Senza proclami, ma con idee chiare. E tanta voglia di fare bene.

Stefano Parpajola

Sintoniz zati

Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .

Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre

Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.

L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna

decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.

L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche

la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.

A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.

Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi

Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas

Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro

Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali

Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.

I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).

Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-

lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.

Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.

Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.

A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.

Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.

Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM

- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la

politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.

“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.

Federico Testa, presidente Agsm Aim

Regione

L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità

Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica, il centrodestra unito per il futuro del Veneto”

“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”

L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.

Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?

Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-

tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.

Non abbiamo ancora né la data

delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?

Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito

Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica

Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”

La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.

“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali

dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?

La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.

La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-

mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)

e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.

Frabrizio Boron

Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”

T

urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.

Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?

Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.

Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?

Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.

Lei va in bicicletta?

Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.

Qualche esempio concreto?

La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso

con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.

Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?

Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.

A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi

che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.

Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?

Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.

Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?

Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-

trario.

Perché?

Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.

C’è spazio anche per le donne in agricoltura?

Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.

Federico Caner

Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli

V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.

Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?

La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-

forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.

Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?

ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.

ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?

È una partnership bidirezionale. Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande

fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni.

Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?

Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata

a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”.

Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?

È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.

Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?

Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-

nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?

Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

Valentina Martelli

Archeologia. Ricostruita a Gerusalemme la storia del capolavoro idraulico di 2800 anni fa

La scienziata padovana Elisabetta Boaretto guida il team di studio sulla diga di Siloe

La docente di Scienze Archeologiche al prestigioso Weizmann Institute of Science in Israele è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme

Una padovana al centro di una scoperta che ha fatto il giro del mondo. Elisabetta Boaretto, docente di Scienze Archeologiche al prestigioso Weizmann Institute of Science in Israele, è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme. Grazie a raffinate analisi al radiocarbonio, il team internazionale guidato da Elisabetta Boaretto e Johanna Regev, con il contributo dell’Autorità israeliana per le Antichità e di altri studiosi, ha stabilito che la monumentale diga della Piscina di Siloe fu costruita intorno all’800 a.C., in piena età del Ferro, in risposta a una crisi climatica segnata da siccità e piogge torrenziali.

La diga, lunga almeno 19 metri e alta 11, era parte di un sistema idrico integrato che comprendeva la sorgente fortificata del Ghihon e i canali di convogliamento. Un’opera imponente, nata dall’urgenza di garantire alla città una riserva stabile d’acqua, capace di resistere alle inondazioni improvvise e di conservare le piogge per i mesi più aridi. «Siamo riusciti a datare queste grandi costruzioni con una precisione di dieci anni, tra l’809 e il 792 a.C., associandole al regno di Ioas o di suo figlio Amazia»,

ha spiegato Boaretto ai microfoni di Radio Veneto24. «Allora Gerusalemme stava crescendo rapidamente e senza infrastrutture adeguate le acque piovane sarebbero state disperse verso il Mar Morto. La diga fu una vera mossa urbanistica, pensata per raccogliere e conservare l’acqua nei periodi più secchi».

Il contesto climatico di quel periodo, noto come “minimo solare omerico”, era segnato da siccità durature alternate a violente “bombe d’acqua”, simili a quelle che oggi colpiscono anche l’Italia. «Se non pioveva, non c’era acqua. Oggi abbiamo desalinizzazione e acquedotti, ma tremila anni fa la sopravvivenza dipendeva da opere come questa», ha sottolineato la scienziata.

La sua testimonianza mette in luce come le società del passato abbiano saputo affrontare i cambiamenti climatici con soluzioni ingegnose e di straordinaria lungimiranza.

Elisabetta Boaretto vive e lavora in Israele da quasi vent’anni, ma resta profondamente legata all’Italia. «Proprio la settimana scorsa ero con i colleghi di Firenze per studiare l’architettura romana di Ashkelon e programmare nuovi scavi. Ho molte collaborazioni con le università italiane», ha raccontato nell’intervista. Una carriera internazionale che

unisce ricerca scientifica, resilienza personale e radici venete ben salde.

Il Weizmann Institute, dove insegna e conduce i suoi studi, è una realtà di fama mondiale, che ha scelto l’inglese come lingua ufficiale per attrarre scienziati da ogni parte del globo. Una scelta che ne ha fatto un polo d’eccellenza in biologia, chimica, fisica e archeologia. Nonostante le difficoltà legate al contesto in cui opera, Boaretto continua a portare avanti la sua ricerca con determinazione. «Durante la guerra con l’Iran due missili hanno colpito l’istituto, distruggendo cinque edifici e anni di studi. La prima mossa fu recuperare i campioni biologici dai freezer: un gesto corale che racconta la forza della comunità scientifica». Il suo percorso testimonia come dalla scienza possano nascere ponti tra culture e risposte a sfide globali. La diga di Siloe,

costruita 2800 anni fa per garantire acqua a una città in crescita e fronteggiare gli effetti di un clima sempre più imprevedibile, oggi torna a parlarci grazie a una scienziata padovana che con il suo lavoro ha saputo dare voce al passato per illuminare il futuro.

La scoperta in breve

La diga di Siloe a Gerusalemme

• Datazione: costruita tra l’809 e il 792 a.C. grazie a nuove analisi al radiocarbonio.

• Dimensioni: circa 19 metri di lunghezza, 11 di altezza e 10 di larghezza.

• Funzione: raccogliere e conservare l’acqua della sorgente del Ghihon e delle piogge torrenziali, evitando che andasse dispersa nel Mar Morto.

• Contesto climatico: periodo segnato da siccità durature alternate a inondazioni improvvise, durante il cosiddetto “minimo solare omerico”.

• Significato storico: parte di un sistema idrico integrato che includeva sorgente fortificata, canali e tunnel, testimoniando la capacità delle società antiche di affrontare le sfide ambientali con opere ingegneristiche d’avanguardia.

• Pubblicazione: studio internazionale guidato da Johanna Regev ed Elisabetta Boaretto del Weizmann Institute of Science, uscito sulla rivista PNAS.

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Un dettaglio dello studio pubblicato dalla rivista PNAS
La ricercatrice Elisabetta Boaretto

Autunno in casa: colori caldi e atmosfere accoglienti per la nuova stagione

Con l’arrivo dell’autunno la casa cambia pelle: gli spazi tornano a raccoglierci, i colori si scaldano, i materiali puntano su comfort e naturalezza. Dopo mesi di vita all’aperto cresce la voglia di ambienti avvolgenti, da vivere con lentezza. Le tendenze del 2025 confermano il ritorno ai toni della terra – mattone, terracotta, sabbia, senape – e al verde bosco, in dialogo con beige e grigi caldi. La palette crea uno sfondo rassicurante su cui inserire accenti più intensi, come il blu notte o il bordeaux, per dare profondità a salotti e zone pranzo. I tessuti diventano protagonisti. Plaid in lana, coperte in cashmere rigenerato, cuscini in velluto e bouclé aggiungono volume e comfort tattile, mentre tende in lino pesante filtrano la luce senza chiudere gli spazi. Cresce la scelta responsabile: legni certificati, vernici a bassa emissione, rivestimenti riciclati o di origine vegetale raccontano un progetto d’interni attento all’ambiente e alla salute domestica.

L’illuminazione è la leva più efficace per cambiare atmosfera. Le giornate più corte richiedono luci calde e diffuse: lampade da tavolo e piantane con dimmer regolabile consentono di modulare l’intensità in base ai momenti – lavoro, relax, lettura – evitando zone d’ombra. Molto di tendenza le strisce LED nascoste su boiserie e retro mensole, che disegnano la stanza senza abbagliare.

Funzionalità e accoglienza si incontrano nei mobili multifunzionali: tavoli estensibili per cene improvvisate, divani modulari che si riconfigurano, poufcontenitore e scrivanie a scomparsa per chi lavora da casa. L’obiettivo è uno: ottenere flessibilità senza rinunciare al carattere. L’autunno è anche il momento per riorganizzare: svuotare, selezionare, riallestire wall system e librerie con oggetti significativi e pochi pezzi d’autore.

La natura resta protagonista. Piante robuste come ficus, monstera, felci e sansevieria portano verde e

qualità dell’aria nelle stanze; nei balconi bastano lanterne, candele e plaid tecnici per vivere l’outdoor anche con qualche grado in meno. Un tappeto flatweave in fibra resistente protegge i pavimenti esterni e scalda visivamente l’insieme.

Infine, il fascino del second hand design: recuperare un tavolo vintage, rinfrescare una credenza con una vernice opaca o cambiare le maniglie di una cassettiera regala carattere e sostenibilità, con budget contenuti. Un mix di nuovo e riuso, classico e contemporaneo, che rende unico ogni interno. Autunno significa rallentare e prendersi cura degli spazi. Con pochi interventi mirati – luce, tessili, ordine, verde – la casa diventa un rifugio su misura, pronto ad accogliere relazioni, lavoro e tempo per sé. In camera da letto, copripiumini in percalle e coperte stratificate danno comfort senza pesare; in cucina, note in ottone scaldano neutri. Una candela al legno di cedro firma l’ambiente con un profumo caldo.

Domotica. Dalla porta d’ingresso ai sensori, la casa diventa più sicura e facile da gestire

Sicurezza smart: videocitofoni, serrature e allarmi intelligenti rendono la casa più sicura e autonoma

La casa sicura è oggi più smart: allarmi wireless, videocitofoni intelligenti e serrature digitali si integrano con la domotica e si gestiscono dallo smartphone. Sicurezza accessibile e sempre connessa

La sicurezza in casa non è più un lusso ma una necessità quotidiana. Oggi i sistemi di allarme sono più accessibili, semplici da installare e profondamente integrati con la domotica: si controllano da smartphone, inviano notifiche e dialogano con luci, serrature e videocamere.

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Il punto di partenza è spesso il videocitofono intelligente, che permette di vedere chi suona, interagire da remoto e registrare i passaggi sospetti. A questo si affiancano telecamere interne ed esterne con visione notturna e rilevazione del movimento; i modelli più evoluti distinguono persone, animali e veicoli, riducendo i falsi allarmi. Per chi vive in condominio, mini-cam a batteria e campanelli video sono soluzioni non invasive e facili da spostare.

I kit antifurto wireless combinano sensori magnetici su porte e finestre, sensori volumetrici, sirene interne ed esterne e una centrale con SIM o connessione Internet. L’installazione è spesso alla portata di un tecnico abilitato in poche ore, senza tracce nei muri. La presenza di batteria tampone e canale cellulare garantisce continuità anche in caso di blackout o di rete assente.

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Le serrature smart consentono l’accesso con codice, app o impronta, creano chiavi virtuali temporanee per ospiti e notificano ogni apertura. L’integrazione con l’illuminazione permette scenari automatici: le luci perimetrali che si accendono al passaggio, o in caso di allarme, agiscono da deterrente. Anche i sensori di perdite d’acqua, fumo e monossido si collegano alla stessa piattaforma e proteggono la casa dai rischi non intenzionali.

Un consiglio pratico: prima dell’acquisto, valutare copertura Wi-Fi, autonomia delle batterie e qualità delle app. È utile scegliere dispositivi certificati, aggiornabili nel tempo e compatibili con i principali ecosistemi domestici. Infine, non dimenticare le buone abitudini: porte e finestre chiuse, vicinato informato, niente foto delle vacanze in tempo reale. Per privacy e conformità, preferire salvataggi su cloud europei o registrazione locale su NAS; attivare l’autenticazione a due fattori e aggiornare il firmware. Utile anche segnalare l’area video e usare luci crepuscolari: spesso bastano a scoraggiare. Verifica periodica.

Piccoli gesti, grande sicurezza: come proteggere casa senza spendere troppo

Non solo impianti: a volte sono le buone abitudini quotidiane a rendere la casa più sicura

Proteggere la propria abitazione non significa per forza investire subito in impianti sofisticati. Spesso bastano abitudini semplici e costanti. La prima regola è chiudere bene porte e finestre, anche per assenze brevi, evitando di lasciare chiavi di scorta in luoghi prevedibili. Un buon rapporto di vicinato aiuta: concordare il ritiro della posta e un giro di luci nelle serate di assenza riduce i segnali di casa vuota.

Utili ed economici i timer per le lampade: programmare accensioni a orari diversi simula la presenza. All’esterno, una luce crepuscolare o con sensore di movimento illumina ingressi e camminamenti, scoraggiando gli avvicinamenti. Anche videocitofoni e campanelli intelligenti dal costo contenuto possono notificare in tempo reale passaggi sospetti. Un’attenzione speciale va ai social: meglio condividere le foto delle vacanze a posteriori, senza indicare periodi di assenza. Dentro casa, non lasciare in vista scatole di prodotti costosi, documenti o dispositivi di valore; etichettare con discrezione i pacchi da smaltire evita di rivelare nuovi acquisti. Infine, ordine e manutenzione: serrature lubrificate, infissi in buono stato e allarmi della porta basculante del garage

funzionanti fanno la differenza. Con pochi gesti mirati – luci, orari, discrezione – la sicurezza quotidiana cresce senza gravare sul budget. Password Wi-Fi e router aggiornati restano essenziali per tutti.

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ALLE TERME C’È UN MONDO DA VIVERE

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Venerdì 26 Settembre

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365 biglietti da € 39 a persona

18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy. 19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

2 0:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.

APNEA

Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata

Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

18:30 DJ set a bordo piscina.

20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com

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Sanità veneta, cambio al vertice dello IOV: Bonavina saluta, Benazzi nuovo Commissario

Cambio ai vertici dello IOV, l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS. Dal 1° settembre Francesco Benazzi, attuale direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, assumerà l’incarico di Commissario dell’istituto, succedendo a Maria Giuseppina Bonavina, in uscita per pensionamento.

L’annuncio arriva direttamente dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha firmato oggi il decreto di nomina.

Una decisione all’insegna della continuità e dell’esperienza. “È una staffetta tra due punte di diamante della sanità

veneta”, ha sottolineato Zaia, ringraziando pubblicamente Bonavina per una carriera iniziata nel 1987 e sviluppatasi tra incarichi dirigenziali di primo piano in diverse aziende sanitarie del Veneto, compreso lo stesso IOV. “Con lei – ha aggiunto il Governatore – abbiamo avuto una guida autorevole, capace di affrontare sfide complesse con lucidità, fermezza e visione”.

L’incarico affidato a Benazzi sarà svolto a titolo gratuito e si inserisce in un percorso già avviato: il manager trevigiano segue infatti da tempo la sede IOV di Castelfranco Veneto, operando in si-

nergia con l’istituto oncologico. “Non è solo un profilo tecnico di altissimo livello – ha sottolineato ancora Zaia – ma anche la persona giusta per garantire una visione complessiva e integrata dell’istituto. Lo ringrazio per la disponibilità e gli auguro buon lavoro”.

Apprezzamento per entrambi i manager è stato espresso anche dall’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin: “Un sincero grazie alla dottoressa Bonavina per l’impegno straordinario, e i migliori auguri a Benazzi per questo nuovo importante incarico”.

L’ospedale di Padova pioniere della lotta all’epilessia

L’operazione è stata guidata dal professor Andrea Landi, insieme alle dottoresse Valentina Baro e Giulia Furlanis, mentre il paziente era seguito dal dottor Filippo Dainese. L’intervento è stato coordinato dalla squadra di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale diretta dal professor Luca Denaro.

Il trattamento ha previsto l’impianto di uno stimolatore speciale, posizionato sotto la pelle e fissato al cranio, che invia piccoli impulsi elettrici al cervello per ridurre le crisi epilettiche. L’intervento è rapido, poco invasivo e richiede una degenza di appena due giorni. Già nelle settimane successive si può notare una diminuzione delle crisi di oltre la metà.

Il sistema utilizzato, chiamato EASEE, era già usato in Germania, Austria e Svizzera. Ora Padova è il primo centro italiano a sperimentarlo, rafforzando il ruolo della città come punto di riferimento per la ricerca medica e per la cura di malattie complesse.

Elisa Cavinato, consigliere regionale della Lega – Liga Veneta, ha commentato: “Un intervento eccezionale che restituisce speranza ai pazienti e mette Padova ancora una volta all’avanguardia della medicina. Orgoglio veneto: la competenza e la professionalità dei nostri chirurghi hanno fatto la differenza ”.

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Sicurezza. Esperti Ulss 6 Euganea invitano a prevenire incidenti in abitazioni e giardini

Tornati dalle vacanze estive, attenzione agli incidenti in casa: consigli pratici per proteggere tutta la famiglia

Con il ritorno dalle vacanze, molti cittadini del Veneto si ritrovano a dover fare i conti con un pericolo spesso sottovalutato: gli incidenti domestici. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, solo 7 persone su 100 considerano alto il rischio di infortunarsi in casa, mentre l’indagine PASSI stima che siano circa 26.000 gli adulti tra i 18 e i 69 anni residenti nel territorio dell’Ulss 6 Euganea che, nell’ultimo anno, hanno dovuto rivolgersi al medico di base o al Pronto Soccorso dopo un incidente domestico.

L’estate porta con sé fattori che aumentano il rischio: più tempo libero, uso intensivo di apparecchi elettrici e dispositivi portatili, disattenzione dovuta al caldo, e bambini più liberi grazie alle vacanze scolastiche. Tra i pericoli più frequenti ci sono le cadute da finestre e balconi, soprattutto quando rimangono aperti per arieggiare la casa. Gli esperti raccomandano di installare blocchi di sicurezza e di evitare di posizionare mobili sotto le finestre.

Ustioni da ferri da stiro, piastre per capelli, barbecue o pentole calde rappresentano un altro rischio tipico dei mesi caldi: mai lasciare

incustoditi questi oggetti quando sono in uso e mantenerli lontani dai bambini. Anche l’elettricità può diventare pericolosa con l’uso intenso di ventilatori, climatizzatori e dispositivi portatili; è bene evitare prese multiple e non utilizzare apparecchi elettrici con mani bagnate o vicino a piscine. Avvelenamenti e intossicazioni, spesso causati da prodotti per la pulizia o repellenti per insetti, richiedono attenzione: i lavori in giardino andrebbero fatti evitando le ore più calde, utilizzando crema solare e repellenti. Il caldo accelera inoltre il deterioramento degli alimenti: frigorifero e scadenze vanno

monitorati con cura.

Negli ultimi tre anni, gli accessi per incidenti domestici nei Pronto Soccorso di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Schiavonia e Montagnana hanno rappresentato circa l’8% del totale, pari a circa 15.000 all’anno, con 1.000 casi che hanno richiesto il ricovero. Traumi, ustioni e intossicazioni restano le cause principali. “Si tratta di incidenti ‘della porta accanto’, spesso sottovalutati, ma che possono avere un forte impatto sul benessere di tutta la famiglia”, avverte il dr. Luca Sbrogio, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea.

Emergenze in corsia, l’Usl 6 investe 4,2 milioni per rinforzare i Pronto soccorso

Per fronteggiare la cronica carenza di personale e garantire la continuità dei servizi nelle strutture di emergenza, l’Usl 6 Euganea ha stanziato oltre 4,2 milioni di euro. Una cifra destinata a coprire più di 60 mila ore di attività medica e infermieristica nei Pronto soccorso di Camposampiero, Cittadella, Piove di Sacco e nel Punto di Primo Intervento di Montagnana, nonché nel reparto di Anestesia e Rianimazione. L’azienda sanitaria ha appena pubblicato un bando pubblico rivolto a cooperative sanitarie per affidare questi servizi fondamentali. Dieci realtà del settore hanno risposto alla chiamata, confermando la necessità ormai strutturale di far ricorso all’esterno per colmare le lacune del sistema. Mariotto: “Serve ogni sforzo per garantire qualità e sicurezza”

Il direttore generale dell’Usl 6, Paolo Mariotto, ha spiegato che l’azienda sta mettendo in campo tutti gli strumenti disponibili per assicurare un’assistenza efficace e tempestiva, soprattutto nei presidi periferici, dove la difficoltà nel reperire professionisti è ancora più marcata.Mariotto ha evidenziato che, nonostante le criticità diffuse nel sistema sanitario nazionale, l’Usl 6 intende preservare la qualità dei servizi, anche affidandosi –temporaneamente – al supporto delle cooperative. L’obiettivo resta quello di coprire i turni essenziali nei reparti d’urgenza e nelle aree critiche, come l’anestesia e la rianimazione. Lavoro in appalto: una soluzione tampone o la nuova normalità?

L’affidamento esterno del personale medico e infermieristico, seppur efficace nell’immediato, solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine. Si tratta infatti di un modello che integra ma non sostituisce le assunzioni dirette, sempre più difficili a causa della penuria di candidati disponibili, in particolare nei Pronto soccorso, dove i ritmi e le condizioni lavorative restano tra le più stressanti.

La spesa prevista, pari a 4,2 milioni di euro, rappresenta un investimento ingente per un servizio che è però vitale per la sicurezza dei cittadini. Le cooperative selezionate avranno il compito di garantire non solo la presenza fisica di personale qualificato, ma anche la continuità e qualità delle prestazioni sanitarie, in un contesto in cui il sistema pubblico fatica a stare al passo con la domanda.

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modo di trovare e vivere casa

è chi si rivolge a loro perché ha già una

ma sogna uno spazio da chiamare finalmente “proprio”. Da questo incrocio di esigenze nasce

da zero ma con fondamenta solide: l’esperien-

Edilizia PER , la realtà che da anni si occupa di ristrutturazioni chiavi in mano e che oggi amplia i suoi orizzonti con un progetto ambizioso: unire in un unico percorso la ricerca dell’immobile, la sua valorizzazione e la ristrutturazione completa, fino alla consegna finale.

ed successoa Immobiliare PER: il nuovo

Michela e Filippo, i fondatori, to con attenzione le richieste dei loro clienti. Molti, dopo aver rinnovato con soddisfazione un appartamento o una villetta grazie al loro supporto, si domandavano: “Perché non ci trovate direttamente anche la casa giusta?”. Una domanda semplice, ma che ha acceso la scintilla di un cambiamento. Perché se ristrutturare significa dare nuova vita a uno spazio esistente, trovare la casa giusta è il primo passo per costruire il futuro. Da qui, la decisione di dar vita a Immobiliare PER, un progetto che parte

to seguito da un unico referente, senza passaggi complicati, senza sorprese, senza perdite di tempo. Questo approccio integrato permette di evitare ciò che spesso scoraggia chi cerca casa: decine di visite inconcludenti, immobili senza reale potenziale, preventivi che lievitano strada facendo. Con Immobiliare PER, ogni proposta è frutto di un’analisi tecnica approfondita: struttura, impianti, spazi, possibilità di trasformazione. Solo ciò che ha un futuro reale entra a far parte

dell’offerta. È questa la differenza sostanziale rispetto a una comune agenzia immobiliare: qui non si tratta solo di mediazione, ma di visione

Uno dei pilastri di questa nuova avventura sarà il sito, in fase di realizzazione. Non un semplice elenco di annunci, ma una piattaforma ricca e

corso nuovo e coerente con ciò che avevano già costruito. Oggi quell’intuizione è diventata realtà, con un progetto capace di unire la cura

Se c’è un momento che Michela ama più di tutti, è quello della progettazione. Quando i clienti entrano nello showroom di Limena e iniziano a toccare i materiali, osservare le superfici, immaginare i colori, i loro occhi cambiano espressione. La casa smette di essere un’idea astratta e diventa una realtà tangibile, pronta ad accogliere una nuova fase della vita. È in quell’istante che la professionalità si intreccia con l’emozione, perché una casa non è mai solo un insieme di stanze: è il luogo in cui si costru-

Un altro punto di forza di Immobiliare PER è il radicamento nel territorio padovano. Le aree di riferimento sono Limena, Cittadella, Abano, Selvazzano, Vigodarzere e altre località vicine. Operare in un contesto circoscritto consente di garantire sopralluoghi rapidi, contatto diretto e un cantiere seguito con continuità. È un valore che i clienti riconoscono e apprezzano, perché significa avere sempre un interlocutore presente e disponibile, capace di seguire da vi-

Dall’intuizione all’impresa

Come spesso accade, le idee nascono dalle esperienze quotidiane. Michela e Filippo ricordano ancora con un sorriso la battuta di una cliente, dopo la ristrutturazione del suo bagno: “La prossima volta mi trovate anche la casa, vero?”. Una frase detta quasi per gioco, che col tempo si è trasformata in una visione concreta. Non un salto nel vuoto, ma l’avvio di un per-

Per descrivere la loro filosofia, Michela e Filippo utilizzano una metafora semplice ma ef“Immobiliare PER è come un viaggio in treno. Sali, ti siedi e arrivi a destinazione senza . Ed è proprio questa l’idea che anima ogni progetto: off rire alle persone un percorso lineare e sicuro, dall’individuazione dell’immobile alla consegna delle chiavi, senza interruzioni né

Un nome, una direzione

Immobiliare PER è una realtà nuova, ma già solida nelle sue fondamenta. Non è solo un marchio, ma una promessa: PER ristrutturare. PER trovare casa. PER semplificare la vita a chi cerca un nuovo inizio. E sempre, con le persone giuste al fianco.

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Teatro Verdi STAGIONE 25/26

Andrea Pennacchi, Paola Minaccioni, Filippo Dini

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