L’abbraccio del Presidente
Mattarella per i 75 anni di Medici con l’Africa
Cuamm a Padova
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L’abbraccio del Presidente
Mattarella per i 75 anni di Medici con l’Africa
Cuamm a Padova
Giovanni Manildo: “Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”
Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.
Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.







Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti
Due mesi di appuntamenti per Cittadella, Carmignano e Fontaniva, spettacoli e tradizioni che coinvolgeranno famiglie, associazioni e visitatori









Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025
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CARMIGNANO FESTEGGIA IL SUO
CONSIGLIERE: PASQUALON VOLA IN REGIONE
A soli 35 anni diventa consigliere regionale con oltre 4.700 preferenze. “Responsabilità e gratitudine: rappresenterò al meglio il territorio”, promette
I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”
























Il Veneto che verrà




Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<








L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.












































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La sicurezza dell’acqua potabile nel territorio di Vigonza e dei 16 comuni limitrofi passa ora attraverso un piano strategico di controllo e gestione del rischio. È stato infatti presentato il PSA – Piano di Sicurezza dell’Acqua – recentemente approvato per l’area del Presidio Territoriale di Vigonza, che include comuni come Resana, Trebaseleghe, Camposampiero, Campodarsego, Vigodarzere e Cadoneghe. “Il nostro è un territorio ricco di acqua di ottima qualità, costantemente controllata e a chilometro zero – ha dichiarato Flavio Frasson, presidente di ETRA –. Il PSA garantisce che ogni fase, dalla sorgente al rubinetto, sia monitorata e gestita secondo standard internazionali”. Il piano, previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e introdotto in Italia nel 2017, punta a sostituire l’approccio retroattivo basato su controlli post-evento con un metodo predittivo: identifica le aree più a rischio lungo l’intera filiera idrica e definisce le misure gestionali e infrastrutturali necessarie a mitigare eventuali criticità. Il PSA si fonda su un lavoro multidisciplinare che ha coinvolto progettisti, gestori delle reti e degli impianti, laboratori e enti di controllo, coordinato dal Team Leader ing. Alberto Liberatore. L’area di riferimento conta oltre venti pozzi artesiani nella fascia delle risorgive venete, gestiti come un’unica zona di fornitura distrettualizzata per ottimizzare pressione e monitoraggio delle perdite. “Un metodo standardizzato e condiviso con gli altri gestori del Veneto – ha aggiunto il sindaco di Vigonza e presidente del Consiglio di Bacino Brenta, Gianmaria Boscaro – rende l’analisi affidabile e ci permette di salvaguardare le fonti e le reti idriche, garantendo acqua di alta qualità nelle case dei cittadini”. Il piano prevede monitoraggi continui e analisi periodiche delle fonti e della rete.
Redazione Padova

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.
Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.






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Criminalità giovanile. L’appello del sindaco e la proposta per rispondere alla piaga sociale
M aranza e baby gang come a Milano, ma anziché di una metropoli da oltre un milione di abitanti, stiamo parlando di Cittadella. Nonostante la sua storia e la solida rete sociale, la città non ha certo le risorse per fronteggiare quello che ormai sta diventando un radicato problema sociale. E il Sindaco Luca Pierobon, conscio di tutto ciò, si è arreso all’evidente necessità di un intervento esterno, per il quale ha fatto appello a Roma con una lettera aperta al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
ri, e in orario serale in varie zone del territorio”.
Il fenomeno, che tra le manifestazioni meno eclatanti vede giovanissimi disturbare la quiete pubblica con schiamazzi e rombi di motorini, arriva anche a casi di vere e proprie estorsioni, persino di fronte ai cancelli scolastici: “I ragazzi sono stati obbligati a fare acquisti per conto di un gruppo di giovani italiani di seconda generazione. I gravi episodi stanno generando un clima di paura che ostacola il diritto alla socializzazione in un ambiente sicuro,

“Le scrivo per portare alla sua attenzione una situazione di crescente e allarmante disagio che sta compromettendo la sicurezza degli studenti e di tutti i cittadini. – esordisce il primo cittadino – Da alcuni mesi si sta registrando un preoccupante aumento di fenomeni di bullismo e minacce dirette che avvengono nelle aree adiacenti il polo scolastico cittadino, ai danni di ragazzi frequentanti le scuole superio-
come dovrebbe essere quello scolastico”. Pierobon spiega che “questi episodi non rappresentano più casi isolati, ma delineano una vera e propria situazione di emergenza sociale che, se non affrontata tempestivamente e con la dovuta risolutezza, rischia di avere serie conseguenze sul percorso formativo e sulla serenità della comunità studentesca, e non solo”. Ma quali sono le possibili soluzioni per con-
trastare in fenomeno? La Giunta Comunale si è subito attivata in merito alla questione, me si è ben presto resa conto della propria limitata libertà d’intervento: “La situazione è stata segnalata alla dirigenza scolastica e alle forze dell’ordine, ma in considerazione dell’aumento di episodi segnalati, ritengo necessario un intervento strutturale coordinato a livello nazionale, poiché il fenomeno risulta sempre più difficile da controllare”. Il Sindaco, nel portare l’attenzione di Roma sul fenomeno, propone
un approccio basato sulla sensibilizzazione attraverso esperienze pratiche: “Certamente è necessario intervenire a livello educativo sin dall’infanzia ma, arrivati ormai agli odierni livelli di microcriminalità, mi permetto di suggerire, con tutto rispetto, di pensare a una normativa che obblighi i ragazzi che commettono atti di questo tipo a svolgere, per qualche mese, dei servizi sociali mettendosi a disposizione di anziani, disabili o in aiuto alle amministrazioni comunali o alle associazioni di volontariato lo-
cali, affinché possano prendere coscienza dell’impatto sociale di certe situazioni”. A livello locale, dunque, i mezzi non bastano più. Serve un intervento statale e un approccio olistico, perché il problema ha innumerevoli cause e altrettante conseguenze: “Purtroppo dobbiamo fare i conti con famiglie assenti, istituzioni scolastiche che possono fare ben poco e amministrazioni senza alcun tipo di ‘arma’ a disposizione”.
42 anni di servizio come infermiera presso l’Ospedale di Cittadella, di cui ben 30 nel reparto di Otorinolaringoiatria: l’Ulss 6 saluta un volto tanto caro all’Alta Padovana. È quello di Mariangela Cerantola, che dopo una vita al servizio del prossimo ha conquistato finalmente il traguardo della pensione. “La tua gentilezza e il tuo spirito di gruppo hanno lasciato un segno che durerà nel tempo”, commentano i colleghi con commozione, ricordando lo spirito di sacrificio e la professionalità con cui Mariangela ha prestato servizio per oltre quattro decenni, rappresentando un punto di riferimento fisso per i colleghi, ma anche per le migliaia di pazienti, dai bambini agli ottuagenari, che ha assistito nel corso della sua lunga carriera. Il personale dell’Ulss 6 ha scelto con precisione le parole da usare per augurare il miglior futuro possi-

bile all’infermiera: “Buona continuazione”. Infatti, come spiega in un post su Facebook la pagina ufficiale del distretto sanitario, “Chi sa curare con il cuore non smette mai di farlo!” Ma i saluti e i ringraziamenti proseguono anche nei commenti al post: un collega infermiere la descrive come
professionale, gentile, leale e con un grande spirito di sacrificio e d’iniziativa, mentre una concittadina la ringrazia per la gentilezza e l’amore che ha sempre messo nel prendersi cura dei pazienti, augurandole di godersi una pensione più che meritata. Una seconda collega scherza “Ora non ti chiederò più quando andrai in pensione”, mentre una paziente condivide il ricordo di quando l’infermiera le tenne la mano durante un’operazione chirurgica restandole a fianco tutto il tempo. Qualcuno cede un po’ alla nostalgia con frasi come “Manchi già un sacco”, oppure “Il tuo impegno, la tua competenza e la tua umanità hanno lasciato un segno indelebile”, mentre qualcun altro sceglie di vedere ironicamente il bicchiere sia mezzo pieno che mezzo vuoto: “Sono felice per te, meno per noi che rimaniamo senza un’ottima professionista!” (n.c.)










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Natale da vivere/1. Tutti gli eventi della città murata tra concerti, luminarie e iniziative
Niente albero a km 0 da tagliare? Nessun problema: la Giunta punta sull’abete sintetico per tutelare l’ambiente senza rinunciare alla tradizione
S i avvicina il Natale e con esso tutta una serie di eventi pubblici, che il Comune di Cittadella ha già pianificato da mesi per assicurare a tutta la popolazione un periodo festivo indimenticabile. L’ultima volta che la città murata ha organizzato un vero e proprio “Capodanno Cittadellese” è stato alla vigilia del 2020, un anno che il Sindaco Pierobon descrive, comprensibilmente, come “purtroppo molto tragico”. Ma dalla pandemia sono ormai passati cinque anni e sia la città che i suoi amministratori vogliono accogliere il 2026 con ottimismo e allegria, portando luci, musica e attrazioni di ogni tipo nella città murata. Andiamo quindi a scoprire i principali eventi che accompagneranno l’inverno cittadellese dai primi di dicembre a fine gennaio. Lunedì 1 dicembre è stata inaugurata la tradizionale pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Pierobon, una presenza a dir poco immancabile e iconica che accoglierà ogni grandi e piccini dalle tre del pomeriggio fino alle otto di sera. Nel weekend l’apertura sarà anticipata alle dieci
del mattino e tra venerdì e sabato la pista rimarrà aperta fino a mezzanotte. Gli orari sono indicativi e subiranno variazioni nei giorni di festa come l’8 e il 25 dicembre o il 1° gennaio.
Sabato 13 sarà il turno della Banda San Francesco, che suonerà in concerto a partire dalle 17.00. Occhi puntati sulle mura cittadine, invece, alle 15.00, quando Babbo Natale e i suoi elfi arriveranno sulla cinta muraria della città. La giornata si concluderà al Teatro Sociale, dove dalle 21.00 andrà in scena uno spettacolo tratto dall’iconica fiaba di Cenerentola.
Tra concerti e spettacoli, l’intrattenimento andrà avanti per tutto il mese di dicembre, mentre gli sportivi potranno sfidare la fatica e il freddo domenica 21 con la Maratonina della Città Murata. Per l’occasione il centro storico sarà completamente interdetto al traffico. I partecipanti sono attesi sulla linea di partenza alle 10.00, previa iscrizione sul sito www.maratoneticittadellesi.it. Chi vorrà cimentarsi in tracciati meno impegnativi potrà affrontare alle

8.00 del mattino la 6km o alle 9.30 il percorso da 12 chilometri. Nel pomeriggio si entra nel vero clima delle feste, con elfi, folletti e renne che traineranno la slitta di Babbo Natale per tutta la città dalle 14.30 alle 17.00, mentre la scuola di danza Sweet Devils emozionerà i passanti con un flash mob itinerante in centro storico a partire dalle
15.30. Il giorno di Natale l’ufficio turistico, le mura e i luoghi della cultura saranno chiusi, ma si riparte subito il 26 con la riapertura del camminamento di ronda dalle 9.00 alle 17.00, mentre teatri e musei saranno aperti nella tarda mattinata e/o nel primo pomeriggio. Quanto alla serata di Capodanno, ci racconta il programma l’as-
sessore Andrea Bertollo: “Sarà un momento unico, non solo per i Cittadellesi, ma per tutti coloro che vorranno vivere una notte speciale a cielo aperto, in uno dei luoghi più caratteristici dell’Alta Padovana, nel piazzale di Villa Rina con le nostre mura cittadine alle spalle. La serata comincerà alle ore 21 , all’insegna dell’intrattenimento, della buona musica e del divertimento.”
“Nella scaletta dei partecipantiprosegue l’assessore - ci saranno gli Abba Show, la prima tribute band italiana degli Abba, che con il loro concerto dal vivo faranno rivivere le magiche sonorità del famoso gruppo svedese. Poi, a mezzanotte, il 2026 sarà salutato dall’immancabile spettacolo pirotecnico. Per finire, ci sarà il DJ set di DJ German, che accompagnerà tutto il pubblico a ballare in un crescendo di energia fino a tarda notte”.
Con l’arrivo del nuovo anno, per tutto il mese di gennaio, al tradizionale mercato km 0 del giovedì si affiancherà un mercato più classico il lunedì, sempre dalle 8 alle 12.30. Il programma è estremamente fitto e non resta che lasciarsi travolgere da due mesi di concerti e spettacoli.
Nicola Canella
Il turismo veneto si prepara a una stagione invernale positiva, sostenuto da tendenze che confermano la solidità del settore e l’attrattività della regione. Secondo un recente sondaggio, il 31% degli intervistati sceglierà il Veneto come meta per le proprie vacanze, mentre oltre la metà opterà per altre destinazioni italiane e un 40% guarderà all’e-
stero. Per l’inverno, la montagna si conferma protagonista: il 57% degli intervistati indica le località montane come prima scelta, premiando comprensori attenti alla qualità dei servizi, alle attività outdoor e alla sostenibilità ambientale. Le città d’arte ottengono invece il 25% delle preferenze, a testimonianza della forza del patrimonio culturale vene-




to e della capacità dei centri storici di attrarre visitatori anche nei mesi più freddi, grazie a musei, eventi e iniziative dedicate. Tra le motivazioni che guidano la scelta, la ricerca di tranquillità, qualità della vita e relax emerge come fattore determinante per il 58% dei vacanzieri. Un orientamento chiaro, che invita gli operatori del settore a puntare
su accoglienza personalizzata, benessere, cura dei dettagli e proposte su misura, elementi sempre più centrali nella competitività delle destinazioni. Per quanto riguarda l’ospitalità, bed & breakfast (32%) e hotel (29%) guidano le preferenze, mentre gli appartamenti turistici si attestano al 17%. La predominanza delle prenotazioni online, che
raggiungono il 76%, conferma l’importanza strategica della presenza digitale, anche se un 14% continua a rivolgersi alle agenzie tradizionali, riconoscendo il valore della consulenza esperta. Un quadro complessivo che conferma come il turismo invernale veneto continui a crescere puntando su qualità, autenticità e servizi evoluti. (s.b.)
– CALDAIE – POMPE DI CALORE – CLIMA



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Natale da vivere/2. Al via un grande villaggio diffuso con mercatini, concerti e attività creative
F
ontaniva si prepara a vivere un Natale ricco di eventi, iniziative e tradizioni che coinvolgeranno tutta la comunità. Il progetto, nato dalla collaborazione tra associazioni locali, commercianti, settore culturale, sociale e commerciale, trasformerà il paese in un grande villaggio natalizio, tra mercatini, concerti, laboratori e momenti di festa per grandi e piccini.
Le celebrazioni hanno preso il via venerdì 5 dicembre con il pranzo per gli anziani presso Casoni Viva, un momento dedicato a loro con gli auguri del sindaco e la consegna dei biglietti preparati dai bambini a San Giorgio in Brenta, durante la mostra fotografica “Famiglia” organizzata da ANTEAS. La giornata sarà l’occasione per inaugurare il periodo natalizio all’insegna dell’attenzione e della vicinanza verso le persone più fragili della comunità.
La settimana che va dal 9 al 14 dicembre, sarà dedicata alla Mostra del Libro, con laboratori e incontri culturali aperti a tutta la
cittadinanza. Il 9 dicembre, presso il Teatro Palladio, Andrea Pennacchi porterà in scena lo spettacolo “Pojana e i suoi fratelli”, un’occasione per unire cultura e intrattenimento in un’atmosfera natalizia.
Domenica 14 dicembre sarà una giornata speciale, con il Mercatino delle Tradizioni a km 0, hobbisti, creativi, animali da cortile, giochi e musica di una volta, accompagnati da frittelle, castagne, cioccolata calda, panettoni e vin brulè. La festa vedrà anche il Pranzo del Volontario presso la palestra della scuola elementare, con menù del contadino e riconoscimenti per chi contribuisce ogni giorno al bene della comunità.
Gli appuntamenti musicali continueranno il 21 dicembre con il concerto Gospel degli N-Joy Vocal Ensemble al Teatro Palladio, seguito da un brindisi natalizio con gli auguri del sindaco. Il 27 dicembre, presso il Duomo di Fontaniva, si terrà un concerto con la partecipazione degli Alpini di Marostica, la banda locale e il coro Santa Ce-
Dicembre Carmignanese 2025: oltre 40 eventi per grandi e piccini
Torna per la quinta edizione il Dicembre Carmignanese, la rassegna culturale che trasforma il territorio in un grande palcoscenico di spettacoli, musica, laboratori e tradizioni. Dal 1° dicembre fino all’Epifania, oltre 40 eventi gratuiti animeranno Auditorium Marcello Tonta, Sala Consiliare, Piazza Marconi e l’Ala Ovest del Municipio, coinvolgendo cittadini e visitatori di tutte le età. La rassegna si apre con la Mostra del Libro, in programma fino al 6 gennaio, arricchita dagli allestimenti degli “amici artisti” e con uno sconto del 5% sui volumi esposti. Nove incontri con l’autore porteranno sul palco nomi di rilievo nazionale come Antonio Caprarica, Enrico Galiano, Chiara Francini e Simon & The Stars, affiancati dagli autori locali Monica Grosselle e Don Bruno. Il teatro sarà protagonista con quattro spettacoli, tra cui lo spettacolo di Capodanno A Capodanno con le Betoneghe. Per i più piccoli, il
programma Dicembre Junior prevede spettacoli, magia, laboratori creativi, l’arrivo di Babbo Natale in carrozza e la tradizionale calata della Befana con incendio scenografico del Municipio il 6 gennaio. La musica accompagnerà tutta la rassegna: la BandOrchestra G. Bovo & Majorettes Show, la Banda Giovanile Leonardo Mariga e il Coro GAM si esibiranno in diversi appuntamenti. Nella chiesa di San Bernardino a Camazzole sarà eseguito il Concerto di Santo Stefano dei Polifonici Vicentini, mentre il Concerto di Capodanno sarà affidato al coro Ultrajam Choir in Auditorium Marcello Tonta. Torna anche il Villaggio di Natale con mercatini e intrattenimento a cura di sei associazioni locali, con apertura domenica 7 dicembre e la tradizionale Lucciolata AVIS l’8 dicembre. Confermata la pista di ghiaccio nel piazzale della biblioteca, aperta tutti i giorni e ampliata rispetto allo scorso anno.
cilia, con gli auguri di Don Fabio di buon anno. Non mancheranno momenti di intrattenimento per le famiglie: sabato 13 dicembre l’Associazione Event per il Sociale proporrà uno spettacolo a tema Cartoni presso il Teatro Palladio, mentre il 20 dicembre si terrà la tradizionale Tombola di ANTEAS. Il periodo natalizio si concluderà il 28 dicembre con la consegna degli attestati ai nuovi nati e la presentazione del progetto “Bosco dei Nuovi Nati” a Villa Borromeo, un’occasione per celebrare la vita e la comunità.
Durante tutto il periodo festivo, sarà possibile visitare diverse mostre, tra cui “Il Bosco dei Nuovi Nati” a Villa Borromeo fino al 28 dicembre, e partecipare a laboratori dedicati a bambini e ragazzi. Il calendario si chiuderà con la Festa dell’Epifania 2026, che includerà l’estrazione della lotteria, la premiazione della vetrina più bella e la distribuzione delle tradizionali calze.
Federico Franchin
Il progetto, nato dalla collaborazione tra associazioni locali, commercianti, settore culturale, sociale e commerciale, trasformerà il paese in un grande villaggio natalizio, tra mercatini, concerti, laboratori e momenti di festa per grandi e piccini
L’Amministrazione Comunale, in collaborazione con i volontari, garantisce trasporto gratuito per anziani e persone con difficoltà motorie, mentre nelle serate in Auditorium sarà attivo un punto ristoro gestito dai ragazzi dell’Unità Pastorale Carmignano–Camazzole. Il Sindaco Eric Pasqualon e il Consigliere delegato alla Cultura Lorena Bisi dichiarano: “Presentiamo un calendario ricco di iniziative che coinvolgeranno bambini, giovani, famiglie e anziani, creando momenti di socialità e attrazione per tutta la Regione. Oltre 40 eventi gratuiti, resi possibili grazie all’impegno dell’Amministrazione e dei volontari”. L’Assessore alle Associazioni Alberto Lucietto aggiunge: “Ringrazio le associazioni locali: le loro iniziative arricchiscono il programma, dai mercatini agli eventi sportivi come i saggi della scuola di danza Let’s Dance e le attività di ginnastica ritmica e Zumba”. (r.p)





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C ittadella, si sa, è un antico borgo medievale e, come tale, non è esattamente una città a misura di automobile. Ma da qualche tempo a questa parte il problema si estende anche al territorio al di fuori delle mura, dove sembra inconcepibile che gli ampi viali di campagna possano essere ostruiti da parcheggi di fortuna a bordo strada. Eppure, la situazione è proprio questa, con i cittadini che si accusano a vicenda di inciviltà o poca pazienza di fronte a una problematica già nota.
Un caso emblematico risale a pochi giorni fa, quando una segnalazione su un gruppo Facebook del territorio è degenerata in una lite tra vicini. “C’è quest’auto ferma in mezzo alla carreggiata da giorni”, scrive sul social network un residente esasperato, aggiungendo di aver già chiesto più volte, invano, l’intervento della Polizia Municipale. L’utente sottolinea la pericolosità della posizione: “Mi è pure capitato che, passando in bici, rischiassi di venire investito da un’auto in sorpasso”.
Trattandosi di un gruppo tematico dedicato al territorio, il post è rapidamente giunto all’attenzione del proprietario dell’auto, che ha risposto con insulti e minacce: “Questo leone da tastiera si nasconde, ma tanto lo becco”, replica nei commenti, spiegando poi il proprio punto di vista: “L’auto è stata parcheggiata così in urgenza”. Poi aggiunge “Comunque bastava suonare il campanello se era d’intralcio, ma ne dubito fortemente, dato che stiamo parlando di una strada di campagna immersa nel verde e soprattutto alle otto di sera”.
Tra i due litiganti, naturalmente, il terzo commenta. E infatti un gran numero di altri residenti si è unito alla discussione, tra sostenitori dell’una o dell’altra parte e qualcuno che lamenta uno zelo “selettivo” da parte delle forze dell’ordine: “Mi pare che ci siano auto più tollerate di altre a Cittadella. Ho preso una multa per aver sostato cinque minuti in via IV novembre, - racconta indispettita una donna - eppure ero convinta fosse fattibile, dato che c’è un’auto sempre parcheggiata lì. Chissà se prende la multa tutti i giorni”.
L’Amministrazione Comunale, interrogata sulla questione, ha ridimensionato il problema, riconducendolo a episodi isolati. “L’unico problema”, ammettono, “è legato al mercato del
giovedì”: una volta alla settimana, infatti, i produttori locali espongono i propri prodotti e la rinomata qualità a km 0 richiama sempre visitatori da tutta l’alta padovana. L’afflusso improvviso costringe tutti, ma per poche ore, a lasciare la macchina un po’ ovunque e il prestigio di questo appuntamento fisso compensa ampiamente il disagio temporaneo. Il Sindaco Luca Pierobon ha poi approfittato dell’occasione per ricordare la recente apertura di nuovi posti auto appena al di fuori delle mura cittadine, che sono subito diventati un aiuto prezioso per residenti e visitatori.
Nicola Canella

La città punta sulla tecnologia per valorizzare il centro storico e il commercio locale






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Parlare di commercio, oggi, significa parlare di esperienza. Chi arriva in una città non cerca soltanto un posto dove acquistare, ma desidera conoscerla, comprenderla e viverla in modo autentico. Da questa visione prende forma una delle iniziative più significative promosse da Confesercenti all’interno del Distretto del Commercio di Cittadella, nel Padovano: una serie di itinerari digitali dedicati alle attività del cuore storico della città murata. Un progetto semplice da usare, ma ambizioso nella volontà di raccontare il territorio. Gli itinerari –disponibili su cittadella. luoghidelcentro.com –accompagnano il visitatore lungo tre percorsi tematici: i negozi storici, custodi di tradizioni e saperi locali; le strutture ricettive, per chi cerca un soggiorno accogliente; i pubblici esercizi, per orientarsi tra sapori, caffè, ristoranti e luoghi di convivialità. Uno strumento intuitivo, consultabile direttamente da smartphone, che permette a residenti e turisti di esplorare Cittadella con uno sguardo diverso, più interattivo e ricco di informazioni utili. “Oggi l’esperienza di visita non inizia quando si arriva in città, ma già online – sottolinea l’Assessore Filippo De Rossi –. Era importante dare a chi ci sceglie uno strumento semplice, efficace e capace di valorizzare la qualità del nostro tessuto commerciale. Gli itinerari digitali rispondono proprio a questa esigenza: raccontano Cittadella attraverso le sue attività, i suoi luoghi e le persone che li rendono speciali”. E aggiunge: “Cittadella è una città che vive del suo centro, dei suoi negozi, delle sue storie. Portare tutto questo in un unico spazio digitale significa riconoscere il valore delle nostre imprese e metterle in rete. È un passo importante verso un modello di città più innovativa e più vicina alle esigenze di chi la vive”. (n.c.)
U n bagno nella fontana di fronte al municipio. Così Carmignano di Brenta ha celebrato l’ingresso del suo sindaco, Eric Pasqualon, nel Consiglio regionale del Veneto. Un rito ormai tradizionale per i neoeletti nelle istituzioni maggiori. Con 4.712 preferenze, Pasqualon diventa l’unico consigliere regionale dell’Udc nella coalizione di maggioranza. Un risultato che, come ha sottolineato il segretario nazionale Antonio De Poli, “conferma come i cittadini premino la politica che dialoga con il territorio”. E proprio il territorio, in particolare quello padovano, ha risposto in modo netto: l’Udc totalizza 28.109 voti regionali.
A Carmignano di Brenta, dove Pasqualon è sindaco e dove si è registrato il più alto tasso di partecipazione alle urne, il partito raggiunge un impressionante 62%, mentre a Tribano si attesta al 31%. Numeri significativi anche a livello provinciale: l’Udc conquista il 3,4% a Padova. Pasqualon, che il prossimo 26 dicembre compirà 35 anni, non nasconde l’emozione per il risultato ottenuto. “4.712 volte grazie! Abbiamo raggiunto tutti assieme un risultato incredibile.



Grazie a chi ha scritto il mio cognome sulla scheda: è un atto di fiducia che mi emoziona”, ha dichiarato in un messaggio rivolto ai cittadini sui social. Un ringraziamento speciale è andato alla famiglia, alla squadra che lo ha accompagnato durante la campagna elettorale, ai collaboratori, agli amministratori e





agli amici che hanno sostenuto il progetto politico.
Particolarmente sentito il riferimento alle 2.224 preferenze arrivate proprio da Carmignano di Brenta: “La mia comunità – ha sottolineato – ha avuto un ruolo determinante. Il vostro supporto è stato profondamente emozionante”. Immancabile anche il tributo a De Poli, “per il sostegno e la fiducia costante che parte da lontano”.
Guardando al futuro, Pasqualon assicura che porterà “questa energia” nel lavoro quotidiano a Venezia: “Da oggi –ha concluso – abbiamo la responsabilità di rappresentare al meglio tutto il nostro territorio”.
Un passaggio istituzionale che coincide anche con una nuova stagione politica per il Veneto, come ha ricordato De Poli congratulandosi con il neo-presidente Alberto Stefani. Per l’Udc, che si conferma quarta gamba del centrodestra, il voto regionale è uno stimolo a rafforzare ancora di più la propria presenza: “Quando la politica ascolta i territori, i cittadini rispondono positivamente”



Nuovo volto per la sede della banda di Camazzole grazie ai lavori comunali
Si sono conclusi i lavori di tinteggiatura esterna della sede della BandOrchestra G. Bovo a Camazzole, un intervento dal valore complessivo di 23.546 euro che ha permesso di rinnovare le facciate dell’edificio, migliorandone l’aspetto e il decoro urbano. L’opera rientra nel programma di manutenzione ordinaria e straordinaria promosso dall’Amministrazione comunale per la conservazione e la valorizzazione degli edifici pubblici. La sede della BandOrchestra, da anni punto di riferimento per la comunità e luogo di attività musicali e culturali, necessitava di un intervento mirato a ripristinare la qualità delle superfici esterne, preservando così il valore storico e funzionale della struttura. Grazie ai lavori di tinteggiatura, l’edificio appare oggi più curato e accogliente, a beneficio non solo dei musicisti e dei soci, ma di tutti i cittadini che frequentano gli spazi circostanti.(r.p.)












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così anche il commercio di vicinato. Un lavoro complessivo che punta a rendere Carmignano di Brenta un luogo accogliente, vivo e attrattivo durante tutto il periodo natalizio.




ziamento di 15.000 euro per un progetto complessivo del valore di 30.000 euro. L’obiettivo è sostenere gli esercizi commerciali locali e allo stesso tempo rafforzare la vitalità del paese nelle settimane che precedono il Natale. A fianco dell’iniziativa dei buoni, l’Amministrazione Comunale ha investito sulla valorizzazione del centro, con l’installazione delle luminarie natalizie e un ricco programma di eventi pensato per animare il paese durante tutto dicembre con appuntamenti pensati per coinvolgere famiglie e visitatori favorendo


L’iniziativa “Buoni di Natale 2025 – Sosteniamo i negozi di vicinato” si svolgerà dal 1° al 24 dicembre 2025: ogni attività predisporrà una propria “Scatola della Fortuna” contenente bi-






tamente le attività commerciali di Carmignano di Brenta. Grazie ai buoni estratti dalle ‘Scatole della Fortuna’, ogni acquisto nei negozi locali diventa un’occasione per premiare il commercio di prossimità. Le luminarie e il programma culturale del Dicembre Carmignanese fanno parte di un impegno più ampio per rendere il nostro territorio vivo, frequentato e attrattivo. Invitiamo i nostri cittadini a scegliere i negozi locali per i propri acquisti natalizi e a partecipare alle numerose iniziative del Dicembre Carmignanese.”
S i sono conclusi i lavori di manutenzione straordinaria della segnaletica orizzontale e verticale su tutto il territorio comunale. Un intervento dal valore complessivo di 150.000 euro, pensato per incrementare la sicurezza stradale e migliorare il decoro urbano, rispondendo alle esigenze emerse nei mesi scorsi. L’operazione ha preso avvio da una ricognizione approfondita condotta dagli uffici tecnici comunali, supportata dalle numerose segnalazioni dei cittadini. L’analisi ha evidenziato la necessità di agire su diversi punti del paese, dove la segnaletica risultava consumata, deteriorata o poco visibile, con rischi per automobilisti, ciclisti e pedoni. I lavori hanno riguardato il rifacimento delle strisce pedonali, delle linee di mezzeria, delle indicazioni di stop, della segnaletica dei parcheggi e delle principali prescrizioni orizzontali. Per quanto riguarda la segnaletica verticale, sono stati ripristinati o sostituiti numerosi cartelli non più idonei o danneggiati, potenziando la leggibilità e la chiarezza delle indicazioni lungo la viabilità comunale.
Nonostante qualche inevitabile disagio temporaneo alla circolazione, la programmazione delle fasi operative ha permesso di ridurre i disservizi, concentrando le lavorazioni nei momenti di minor traffico. L’intervento rap-

presenta uno dei tasselli del più ampio piano di manutenzione e riqualificazione della rete stradale avviato dall’Amministrazione, che mira a rendere le infrastrutture viarie più sicure, funzionali e coerenti con le esigenze della comunità. Il sindaco Eric Pasqualon commenta con soddisfazione la conclusione del progetto: “Si tratta di un passo importante per la sicurezza del nostro territorio. Abbiamo voluto intervenire in modo deciso ascoltando le segnalazioni dei cittadini e rispondendo alle reali necessità del paese. Una segnaletica chiara e ben visibile non è solo una questione di ordine urbano,
ma un elemento fondamentale per tutelare chi ogni giorno percorre le nostre strade”. Pasqualon sottolinea inoltre che il percorso non si ferma qui: “Anche nelle prossime annualità abbiamo già previsto ulteriori investimenti per la manutenzione e il miglioramento della viabilità, così da garantire interventi costanti e programmati nel tempo”. Con la conclusione dei lavori, Carmignano di Brenta compie un nuovo passo verso una mobilità più sicura e ordinata, confermando la centralità del tema sicurezza nella programmazione amministrativa.
Redazione Padova
Consegnate 36 borse di studio per un totale di 10.000 euro
Si è svolta lo scorso 13 novembre, nella sala consiliare del Palazzo Municipale, la cerimonia di consegna delle borse di studio agli studenti meritevoli del Comune. Quest’anno sono stati premiati 36 ragazzi e ragazze, selezionati per i risultati eccellenti ottenuti durante l’anno scolastico e accademico 2024/2025, con un valore complessivo di 10.000 euro. L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione Comunale, intende riconoscere l’impegno e la dedizione degli studenti, offrendo un supporto economico che varia dai 150 ai 500 euro, a seconda del grado di istruzione e dei risultati ottenuti. Possono partecipare al bando studenti residenti a Carmignano di Brenta, frequentanti scuole secondarie di primo e secondo grado, così come giovani iscritti a corsi universitari, diplomati e laureati. Alla cerimonia hanno preso parte il Sindaco Eric Pasqualon, l’Assessore all’Istruzione Iside Cervato e il Consigliere delegato alla Cultura Lorena Bisi. Un momento che non solo ha celebrato il merito, ma ha anche offerto l’occasione agli studenti universitari di condividere le proprie esperienze con i più giovani, incoraggiandoli a proseguire nel loro percorso di studi. “La nostra Amministrazione – ha dichiarato il Sindaco Pasqualon – crede fortemente in questa iniziativa, destinando ogni anno risorse comunali a favore dei giovani e della loro formazione. Premiare l’impegno scolastico e accademico è un incentivo concreto per stimolare i ragazzi a proseguire con costanza e passione negli studi, nonostante eventuali difficoltà”. Le borse di studio rappresentano così non solo un sostegno economico, ma anche un riconoscimento simbolico dell’importanza dell’istruzione, rafforzando il legame tra la comunità e i suoi giovani talenti. (r.p.)












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Prevenzione. Il Comune ha partecipato alla campagna di sensibilizzazione della Rete Provinciale
Il Comune di Fontaniva aderisce alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e ai 16 giorni di attivismo, promuovendo un gesto simbolico condiviso: sassi rossi con il numero del Centro Antiviolenza di Padova saranno distribuiti alla Mostra del Libro 2025







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di Genere non è un fatto privato, bensì uno tsunami che sconvolge intere comunità. I sassi rossi sparsi per il nostro paese saranno un argine diffuso, segnale di responsabilità collettiva e speranza per chi vive il dramma dell’abuso”. La Consigliera con delega alle Pari Opportunità, Gabriella Artuso, ha aggiunto: “Vogliamo offrire alle donne in difficoltà un’opportunità concreta per uscire dal buio.





n occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne e dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, il Comune di Fontaniva ha partecipato alla campagna di sensibilizzazione della Rete Provinciale per le Pari Opportunità, sottolineando il ruolo della comunità nel prevenire, riconoscere e contrastare gli abusi. Per rendere concreto questo messaggio, l’Amministrazione ha coinvolto le associazioni del territorio in un gesto collettivo visibile: sassi dipinti di rosso vivo, con riportato il numero del Centro Antiviolenza di Padova, saranno messi a disposizione dei visitatori della Mostra del Libro 2025, in programma dal 9 al 14 dicembre. Chiunque parteciperà sarà invitato a portare un sasso in giro per Fontaniva, come simbolo di speranza e di impegno collettivo. La prima serata della mostra, martedì 9 dicembre, è stata dedicata proprio al tema dell’eliminazione della violenza di genere. L’incontro, a cura del Centro Veneto Progetti Donna, affronterà in particolare la violenza over 65, offrendo spunti di riflessione sul ruolo della comunità e sull’importanza della prevenzione. Il Sindaco di Fontaniva Alberto Trento ha sottolineato l’importanza di un impegno condiviso, mentre l’Assessora al Sociale, Elisa Monegato, ha dichiarato: “La Violenza
A partire da dicembre, anche a Fontaniva aprirà lo Sportello Donna, attivo ogni primo martedì del mese presso il Centro Padre Odone Nicolini”. “L’iniziativa unisce cultura, sensibilizzazione
e partecipazione della comunità, trasformando la Mostra del Libro in un’occasione non solo di incontro con la lettura, ma anche di riflessione sul ruolo di ciascuno nella lotta alla violenza di genere”, tiene a ribadire il primo cittadino, sottolineando come l’amministrazione comunale sia in prima linea per garantire al massimo la sicurezza del genere femminile in città, anche con l’ausilio delle forze dell’ordine, con le quali Trento tiene rapporti costanti, atti a verificare ogni eventuale situazione di emergenza.
Fontaniva promuove una nuova iniziativa dedicata alle famiglie e ai più piccoli: sabato 29 novembre, Villa Borromeo Fantoni ha ospitato il seminario “Emozioni in crescita”, un momento di incontro, confronto e riflessione rivolto a genitori e nonni di bambini da 0 a 3 anni. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto regionale “1 000 Giorni di Noi”, e segue il successo del corso di Yoga mamma-bambino, offrendo una nuova opportunità di supporto e accompagnamento nella prima infanzia. L’obiettivo del seminario è creare uno spazio in cui i partecipanti possano condividere esperienze, dubbi e riflessioni sulla regolazione emotiva dei più piccoli, con-
frontandosi con professioniste del settore. A guidare l’incontro sono stati la Dottoressa in Psicologia Valentina Cubeddu, la Psicologa Clinica Sabrina Toso e la Psicologa Psicometrista Lucia Capula, che con competenza e sensibilità accompagneranno genitori e nonni in un percorso di conoscenza e consapevolezza. Durante la mattinata, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire temi fondamentali per la crescita dei bambini: come riconoscere e supportare le emozioni nei primi anni di vita, come gestire situazioni di stress o frustrazione e quali strategie adottare per favorire un ambiente familiare sereno e accogliente. L’incontro è stato
anche un’occasione di confronto tra genitori, un momento di scambio e di ascolto reciproco, che permetterà di rafforzare la rete sociale e di supporto attorno alle famiglie. L’iniziativa rientra nell’impegno dell’Amministrazione comunale di Fontaniva di sostenere le famiglie che si stanno formando e di valorizzare la prima infanzia, attraverso attività di sostegno, informazione e condivisione. “Emozioni in crescita” rappresenta così un’opportunità concreta per offrire strumenti pratici, accompagnamento e confronto, creando uno spazio di ascolto e di consapevolezza che potrà avere effetti positivi sia sui bambini che sugli adulti che li accompagnano. (f.f.)














DELLEtradiz tradiz


nel corso dei mesi, hanno contribuito al benessere collettivo attraverso im-



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Particolarmente intenso il pensiero rivolto alle persone che vivono momenti















la ai servizi sociali, dalla cultura allo sport, dagli interventi per la sicurezza urbana alle manutenzioni, continueremo a fare la nostra parte con serietà e responsabilità”.
Lo sguardo, inevitabilmente, si rivolge alle sfide del futuro e alla responsabilità condivisa dei cittadini. “Il bene comune non si costruisce da soli” ricorda Trento. “Ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte, a dare un contributo, piccolo o grande che sia, perché una comunità vive e cresce solo se tutti si sentono partecipi. Ci attendono scelte importanti e servono dialogo, ascolto e collaborazione. Sono certo che anche nel prossimo anno Fontaniva saprà dimostrare maturità e unità”.
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Il messaggio si chiude con un augurio sincero e universale. “Vi auguriamo di vivere un Natale sereno, circondati dalle persone a cui volete bene” conclude il sindaco. “Che queste festività portino pace, fiducia, riconciliazione e la capacità di guardare al nuovo anno con speranza. Possiamo affrontare il futuro con ottimismo, perché la nostra vera forza siete voi, le famiglie di Fontaniva, la nostra comunità. Buon Natale e buon anno nuovo a tutti”.



















sto quartiere si è costruita una parte importante dell’identità di Fontaniva. Poi la scuola ha chiuso e con essa si è spenta anche una parte di quel senso di appartenenza».





C’È l’ex scuola di Fontanivetta, chiusa ormai da dieci anni, che sta per rinascere grazie al progetto “Dolci legami”, uno dei 33 selezionati da Fondazione Cariparo attraverso il bando che, con oltre 5 milioni di euro complessivi destinati ai territori di Padova e Rovigo, sostiene la rigenerazione di spazi sottoutilizzati trasformandoli in centri di innovazione sociale, cultura e solidarietà. A raccontarlo è il sindaco Alberto Trento, che parla con orgoglio di una scintilla che si riaccende: «Fontanivetta è un luogo simbolico per la nostra comunità, legato da sempre al fiume Brenta e alla sua storia. Attorno a que-
“Dolci legami” punta a restituire proprio questo: un luogo di incontro e e di creazione


getto racconta tutto: “dolci” come i biscotti






































Accanto a loro, un simbolo della tradizione locale: il Mulino Munari, attivo dal 1751, che fornirà le farine per la produzione dei biscotti, riportando così la storia del territorio dentro un progetto di innovazione sociale. Tra i protagonisti anche l’Istituto comprensivo di Carmignano e Fontaniva, che guiderà i laboratori di creatività e identità visiva, coinvolgendo gli studenti nella scelta del nome e del logo del biscottificio, che sarà a tutti gli effetti una piccola startup. Il Rotary Club di Cittadella contribuirà invece al cofi -


spazi esterni, pensati come luogo aperto alla cittadinanza, verde e accessibile. Al tempo stesso, si lavora al percorso di formazione dei giovani e all’attivazione del laboratorio, che dovrebbe diventare operativo entro il
– è riaprire un luogo fisico, ma anche ricostruire relazioni. “Dolci legami” è la metafora di un paese che torna a impastare futuro, mescolando





























Per Fondazione Cariparo, che con Luoghi non ha voluto promuovere una visione di rigenerazione dal basso, Fontaniva rappresenta uno dei tanti esempi virtuosi di come un piccolo intervento possa generare grandi cambiamenti. Restituire valore a un edificio abbandonato significa restituire coesione e accesa da Fondazione Cariparo, anche questa nasce da un gesto concreto, ma destinato a durare: un forno che si riaccende, mani giovani che impastano, e un ex edificio scolastico che torna a profumare di vita, comunità e biscotti.










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Questo Natale, al tuo menù ci pensiamo noi!





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Lavori. Dodici volontari operativi per tagliare alberi pericolanti
Qualche settimana fa il Gruppo Comunale di Protezione Civile di Fontaniva ha svolto un’importante esercitazione operativa nell’area naturalistica del Parco Brenta Viva, dedicata al taglio e all’abbattimento degli alberi considerati a rischio. Una giornata intensa, che ha visto impegnati 12 volontari in un lavoro fondamentale per la sicurezza e per la tutela di uno degli spazi verdi più frequentati e significativi del territorio. Non si è trattato di una semplice attività tecnica, ma di un vero e proprio intervento di prevenzione, programmato per ridurre criticità e garantire una fruizione sicura del parco da parte dei cittadini. Durante l’intera giornata, i volontari hanno lavorato su più fronti coordinati: dall’abbattimento di piante morte o pericolanti, al taglio e alla rimozione degli alberi schiantati dopo i recenti sbalzi meteorologici, fino alla completa messa in sicurezza dei percorsi pedonali che attraversano il parco. Interventi che richiedono competenze specifiche e grande attenzione, perché ogni pianta rimossa o ogni tratto ripulito si traduce in una minaccia in meno per chi frequenta l’area per attività sportive, passeggiate o semplicemente per godersi



la natura. L’obiettivo dell’esercitazione era duplice. Da un lato, mettere in sicurezza i visitatori del Parco Brenta Viva, rendendo i percorsi più agevoli e liberi da ostacoli. Dall’altro, prevenire i rischi idraulici legati al fiume Brenta: gli alberi pericolanti o il legname caduto sulle sponde, infatti, durante le piene possono



essere trascinati dalla corrente e finire contro ponti o manufatti, creando ostruzioni in grado di provocare esondazioni e danni considerevoli a valle. Intervenire oggi significa ridurre al minimo le emergenze di domani. L’esercitazione ha messo in luce anche il valore della collaborazione tra associazioni locali. Un rin-

graziamento particolare va ai volontari dell’associazione Brenta Wave, che hanno affiancato la Protezione Civile nelle operazioni più impegnative, in particolare nella movimentazione del legname e nella sua messa in sicurezza. La sinergia tra realtà diverse del territorio dimostra quanto il lavoro di squadra possa fare la differenza quando si parla di tutela ambientale e gestione responsabile delle aree naturali. Questa attività rappresenta un esempio concreto di quanto la prevenzione e la cura dell’ambiente siano fondamentali per una comunità attenta e responsabile. L’intervento, oltre a migliorare la sicurezza dei cittadini, contribuisce a valorizzare il Parco Brenta Viva, un luogo che negli anni è diventato punto di riferimento per famiglie, sportivi e appassionati della natura. Il Gruppo Comunale di Protezione Civile rinnova infine l’invito a tutti coloro che desiderano offrire il proprio contributo: nuovi volontari sono sempre benvenuti. Entrare nel gruppo significa formarsi, partecipare ad esercitazioni come questa, conoscere da vicino il territorio e contribuire in modo concreto al benessere della comunità. Federico Franchin




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La mostra. Opere della Collezione Centanini al Museo Eremitani fino all’8 marzo 2026
U n viaggio attraverso cinque secoli d’arte e 70 capolavori: è ciò che permette di fare la mostra “Raccogliere bellezza - Opere della Collezione Centanini”, al Museo Eremitani dal 12 dicembre 2025 all’8 marzo 2026.
Un’occasione unica per ammirare la collezione d’arte donata dall’avvocato Pietro Centanini alla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nel 2015 e che comprende opere realizzate dal Seicento in poi: un excursus nella storia dell’arte reso possibile dalla passione e dal gusto di Centanini e della moglie, capaci di accrescere la collezione familiare di pezzi pregevoli per dare ulteriore forza e qualità alla raccolta, avvalendosi anche dei consigli di alcuni dei più importanti esperti e mercanti d’arte attivi.
Alla collezione della storica famiglia di origini veneziane ma

stabilitasi poi a Stanghella, venne aggiunta, nel corso degli anni, una serie di importanti acquisizioni da parte dell’avvocato, animato da una precoce passione e intuizione nel mondo dell’arte,
tanto che le acquisizioni da parte sua iniziarono già durante il periodo in cui era studente alla facoltà di Giurisprudenza a Padova. Rispetto alla collezione di famiglia, concentrata su opere
realizzate fra il Seicento e l’inizio dell’Ottocento, le acquisizioni operate da Pietro Centanini si concentrarono maggiormente sul periodo successivo e sull’arte contemporanea, riuscendo ad ampliare una raccolta già molto vasta e qualitativamente valida. Le prime opere acquistate dall’avvocato includevano lavori di artisti veneti contemporanei quali come Bergamini, Dinon, Farina, Barbisan, ma anche opere di artisti cautamente innovativi come Breddo. Se l’arte contemporanea appariva come una grande passione per Pietro Centanini, le opere da lui acquistate testimoniano però un interesse che andava oltre i confini temporali: non mancò infatti di esplorare anche altri secoli e territori, aggiungendo alla raccolta di famiglia anche quadri realizzai nel Seicento e nel Settecento. Fra questi, da ricordare la Ma-
Saul Leiter, uno dei più raffinati maestri della fotografia del Novecento, è protagonista della mostra “Saul Leiter. Una finestra punteggiata di gocce di pioggia”. Inaugurata lo scorso 15 novembre, la mostra sarà visitabile negli spazi espositivi del Centro Culturale San Gaetano fino al prossimo 18 gennaio. Realizzata da Vertigo Syndrome in collaborazione con diChroma photography, con la Saul Leiter Foundation e con
il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Padova, la mostra, curata da Anne Morin, raccoglie oltre 126 fotografie in bianco e nero, 40 fotografie a colori, 42 dipinti, 5 riviste originali d’epoca e un documento filmico. Una collezione ampia e varia, capace di presentare ai visitatori un ritratto completo e complesso di un artista dallo sguardo profondo e mai banale, capace di trasformare momenti di vita quotidiana in visioni.



Sintoniz zati sul

Grande protagonista è NewYork, ma non la città grandiosa e moderna spesso rappresentata e fotografata, bensì una new York rarefatta e sognante, in cui dei dettagli minimi vengono trasformati in apparizioni di bellezza.
Attraverso il percorso espositivo, i visitatori sono portati a comprendere il valore dell’opera di Leiter che, con le due scelte formali e il suo stile unico, seppe ridefinire il linguag-
donna attribuita al Guercino, il paesaggio alla maniera di Salvator Rosa e il piccolo dipinto del Maggiotto.
Fu nel corso degli anni Ottanta che l’interesse del collezionista si focalizzò maggiormente sull’Ottocento italiano. A questo periodo risalgono infatti le acquisizioni di quadri di Palizzi, De Nittis, Milesi, Lega, Signorini e Zandomeneghi, ma anche alcune opere del Novecento realizzate da artisti quali Guidi, Guttuso, Utrillo, Soffici, Chagall, Carrà, De Chirico, De Pisis e Sironi.
La mostra, curata da Alessia Vedova con la collaborazione scientifica di Elisabetta Vanzelli, è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dai Musei Civici di Padova – Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.
Francesca Tessarollo

gio fotografico del Novecento. La mostra permette di esplorare i diversi linguaggi e ambiti in cui si mosse il fotografo, dalla fotografia di strada alla pittura, senza dimenticare le immagini di moda, il tutto con un allestimento immersivo che dà la possibilità di osservare il mondo attraverso lo sguardo dell’artista, grazie a uno studio di luci e prospettive che permette di rivivere le sue modalità di inquadratura e composizione. (f.t.) Saul Leiter.
Copyright @ Saul Leiter Foundation



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13
maggio 2025. È il giorno del baratro al Tombolato. Il Cittadella retrocede in Serie C dopo la sconfitta interna contro la Salernitana. Chi c’era quella sera non può dimenticare le lacrime del cuore granata, il capitano Alessio Vita. Ma dalle cadute ci si rialza, e soprattutto, si rimane sulla barca anche durante e dopo la tempesta. Il classe 1993, da buon condottiero, è ripartito per guidare i suoi verso la risalita: “Voglio riportare questa società dove merita”. Una chiara e forte dichiarazione d’intenti. La storia di Alessio Vita parte da una passione smisurata per la palla: “Era tutto per me. Mia mamma mi raccontava che mangiavo con il pallone tra i piedi. Non mi staccavo mai. Diventare un calciatore era il mio sogno, ma non pensavo potesse diventare realtà”. A sedici anni prende lo zaino in spalla e lascia Roma, la famiglia, le certezze. Destinazione settore giovanile del Torino. I genitori sono spaventati, lui anche, ma davanti

c’è un grande obiettivo da inseguire. “L’inizio non fu semplice, ma quei tre anni mi hanno formato: ho vissuto con ragazzi provenienti da tutta Italia creando legami forti e prendendomi le prime responsabilità”. Poi il passaggio in Primavera e l’incontro con mister Asta, che lo porterà con sé a Monza.
La Serie C, gli spogliatoi veri, il salto nel calcio dei grandi. “All’inizio ho fatto fatica, il divario dalle giovanili alla prima squadra è enorme. Ma pian

piano ho capito come stare in campo, come comportarmi. Ed è andata bene”. Il Sassuolo lo acquista, ma per lui comincia una vita da girovago del pallone: prestiti, nuove città e sfide. La prima tappa è Vicenza, ed è lì che Vita vive sensazioni difficili da dimenticare: “Una piazza molto calda. Due anni e mezzo splendidi, sfiorammo la Serie A. Poi arrivò la retrocessione, ma porto dentro solo ricordi belli”.
Segue Cesena: un anno intenso, stadio caldo, tifosi travolgenti. “Ci siamo salvati, è stato un bel percorso. Peccato sia finito tutto con il fallimento societario”. Poi la FeralpiSalò, e infine la scelta che gli cambierà la carriera: Cittadella. Sette anni dopo, per Vita i granata sono casa. “Dal primo giorno ho sentito qualcosa di speciale. Mi hanno dato tanta fiducia. Qui ho raggiunto l’apice del mio percorso, con la finale playoff per la Serie A. Eravamo a un passo da un qualcosa di impensabile”. La semifinale con il Monza è un’impresa: la vittoria
3-0 all’andata, la sofferenza del ritorno, con il 2-0 da difendere con le unghie e con i denti. Superata la corazzata, solo il Venezia separa i granata dalla massima serie. Quella finale è un’altalena emotiva. “L’attesa della partita di ritorno mi ha logorato. Perdere è stata una mazzata enorme, difficile da digerire ancora oggi”. L’altra grande delusione della carriera del centrocampista è proprio quella dell’anno passato, con la retrocessione granata in Serie C dopo una lunga permanenza in Serie B: “Il momento più brutto. Perdere una categoria così importante in un posto che senti tuo fa male. Ho sentito di aver deluso tutti”. Ripartire è stato complicato: “All’inizio eravamo abituati alla B, forse ci siamo sentiti un po’ più forti degli altri. Ma in C se non lotti non vinci. Nelle prime fasi abbiamo fatto fatica a mettere in pratica le idee di mister Iori, ma poi abbiamo sistemato tutto e ci siamo rilanciati”. Il Vicenza davanti corre tantissimo, ma i granata inseguono: “Sono tanti punti di distanza, noi non possiamo sbagliare, ma nel calcio mai dire mai. Dobbiamo pensare solo a vincere partita dopo partita”.
Il capitano del Cittadella è un leader dentro e fuori dal campo: “Non mi piace parlare e urlare troppo. Preferisco dare l’esempio. Essere d’aiuto, lavorare, stare sul pezzo”.
Infine un tuffo tra passato e futuro: “I gol a cui tengo di più? Il primo, poi quello che ho segna-
to dopo la morte di mio padre e quello contro il Sassuolo, il più bello. E guardando avanti, qual è il sogno nel cassetto?: “Giocare almeno una partita in Serie A. È il mio unico rimpianto finora”. Nel suo destino c’è il Cittadella e dentro il cuore del ragazzo romano ci sono pensieri di matrimonio: “Perché no? Sono qui da sette anni, oggi non mi vedo con un’altra maglia. Ma nel calcio mai dire mai. Di certo voglio riportare questa società dove merita”.
Una promessa, più che una di-

chiarazione. E Alessio Vita, nel suo calcio fatto di sudore, umiltà e cuore, la parola data la mantiene sempre.






































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segue da pag. 1
Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo
con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo
Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi
Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.
Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto

diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)
Il
si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.
“Il Veneto vuole l’alternativa”
Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova
spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con

ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.
La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R
esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le
priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-

cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.









































































Il commento. L’assemblea generale con 2200 invitati al Centro Congressi in Fiera
Nella sua relazione la presidente Paola Carron lamenta una “lenta perdita di competitività” e sottolinea il rischio “di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione”
ostenere l’industria significa sostenere l’Italia”. Ecco la frase più applaudita della relazione durata 26 minuti con cui Paola Carron ha inanellato una serie di lagnanze, qualche luogo comune come quello appunto virgolettato qui sopra e zero ricette. Un altro zero va alla autocritica: “buona parte della politica italiana guarda all’industria con diffidenza”. Ci chiediamo il perché? No. Paola Carron spiega che c’è stata “una lenta perdita di competitività”.
“Parla sulla liberazione di energie, puntare sui giovani, sulle donne” parole che riecheggiano dai comizietti di Landini a quelli della Schlein e crediamo anche in quelli di Szumski o Rizzo nelle stesse ore. “E’ una scelta casuale” disse la presidente Paola Carron a chi le chiedeva come mai l’assemblea a
poche ore dal voto in Veneto. C’era la stessa probabilità di beccare un numero secco alla roulette ma facciamo finta di credere che la Confindustria giochi a dadi. E’ uscito il numero per Paola Carron perché non si sa davvero immaginare cosa avrebbero potuto titolare i poveri cronisti se non “Confindustria Veneto Est sferza la politica, c’è una questione settentrionale”.
Chi scrive ha ascoltato tre volte il video disponibile sul sito di Confindustria. A parte la “visione di città di città” che sembra il titolo di una filastrocca di Gianni Rodari, rimane ben poco di profondo. Sarà per la lettura monocorde del gobbo digitale, sarà perché la luce azzurrina soffusa avrà mietuto chissà quante vittime tra i 2200 stanchi imprenditori e funzionari di Confindustria comandati a par-





tecipare all’assemblea di struttura, ma, come recitava l’immortale Califano, “tutto il resto è noia” o qualcosa di poco distante. Giova ricordare l’occasione persa. All’assemblea annuale dalla bocciofila in su, il presidente prima di lagnarsi di ciò che non hanno fatto gli altri, di solito elenca cosa ha fatto lui assieme ai suoi collaboratori. Non c’è traccia di questo bilancio nei 26




minuti di lettura del discorso della presidente. Ritorneremo fiduciosi l’anno prossimo.
“Rischiamo di perdere il nostro sistema industriale per mancanza di visione” dice Paola Carron rivolgendosi al proprio presidente nazionale Orsini. “Attendiamo dal Governo il segnale di una volontà del Governo di agire qui ed ora”. Strano sarebbe che il Governo vo-

lesse invece dare il segnale di voler agire altrove e l’anno scorso. Insomma la rifondazione luogocomunista potrà valere sotto elezioni, sia per i candidati che per i presidenti. Poi a chi verrà dopo di noi il compito di porre sul piano storico il peso di un discorso che dopo tre volte strappa al massimo uno sbadiglio.
Alberto Gottardo




sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.






Sostenibilità.
Difendere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori: per questo Despar Nord porta avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono scuole e realtà locali in un impegno continuativo
La tutela della biodiversità è una delle sfide decisive per la sostenibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.
T ra le iniziative più significative portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro
ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna nelle prime due edizioni del programma, quest’anno l’azienda ha messo a dimora 250 nuovi alberi, presso i terreni di Feeducia, microazienda che pratica agricoltura rigenerativa a Colle Umberto in provincia di Treviso. Salici, querce, noccioli, ontani e acacie sono stati

piantati in una zona di infiltrazione dell’acqua, così da ridurre il rischio di detriti su proprietà confinanti, ricaricare la falda freatica da cui si attinge con il pozzo, proteggere il suolo e migliorare il ciclo dei nutrienti. A conferma dell’obiettivo sociale e di promozione della consapevolezza sui temi della sostenibilità e della tutela ambientale, il progetto ha visto la partecipazione degli alunni della scuola primaria “Giovanni Pascoli” di Colle Umberto che hanno preso parte alla
piantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. A conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera e ha inoltre dato vita al progetto
“Alla scoperta della biodiversità”, che ha visto l’avvio del primo laboratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola del territorio. Un mosaico di azioni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori li vive.
Si è concluso giovedì 27 novembre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm,
innovativa realtà agricola trevigiana specializzata in acquaponica e apicoltura sostenibile. Il percorso è iniziato il 4 novembre con la visita alla serra acquaponica dell’azienda agricola e alle sue arnie, in un ambiente pensato per sostenere le api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha

permesso agli alunni di approfondire i temi della biodiversità, dell’apicoltura, dell’acquaponica e del ruolo fondamentale delle api negli ecosistemi. Durante l’evento conclusivo all’Interspar di Montebelluna, i piccoli alunni sono diventati protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-

laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord
prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.








Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
















è una mattina di lavoro come tante. Michela sta completando una proposta di ristrutturazione: sul monitor la pianta di un appartamento in revisione, sul tavolo i campioni necessari per definire le scelte con il cliente. Il suo metodo è chiaro fin da subito: partire dagli usi quotidiani della casa e costruire soluzioni reali, pensate per la vita concreta delle famiglie padovane.
La porta si apre e Filippo entra con una piastrella appena ritirata in cantiere, il passo rapido di chi ha già mezza giornata alle spalle. «Mattinata intensa» commenta, appoggiando il campione sul tavolo.
È uno scambio immediato, naturale. Lei pianifica, lui controlla sul campo. Un equilibrio che nasce dall’esperienza: anni di interventi, appartamenti trasformati, bagni ripensati da zero, esterni rifatti e attività commerciali riportate a nuova vita.

Edilizia PER segue una gamma ampia di lavori: ristrutturazioni di bagni, appartamenti completi, pavimentazioni esterne, piscine interrate e spazi commerciali. Un raggio d’azione che rispecchia le esigenze di famiglie e attività del territorio.
Approfittiamo del momento per fare alcune domande.

do iniziano a toccare le superfici reali capiscono subito cosa preferiscono. È un momento molto utile anche per chiarire costi, tempi e alternative. Meglio essere chiari subito, piuttosto che arrivare a metà strada con dubbi
Capita di cambiare strada
Sì, quando serve. Un progetto non è mai un blocco immobile: può evolvere.
A volte lo richiede proprio il cantiere. Magari scopriamo che una parete può reggere una soluzione più intelligente o che un impianto può essere migliorato con un intervento minimo.
In quei casi la cosa fondamentale è spiegare perché un’alternativa funziona meglio e cosa comporta. Le famiglie apprezzano molto quando comprendono le
Il cantiere oggi: organizzazione, controllo e presenza
Filippo, cosa cercano oggi le persone quando si parla di cantiere?

A volte mi basta una sua foto o una sua nota vocale per capire che è meglio correggere un dettaglio o valutare una variante. L’obiettivo è evitare sorprese e arrivare alla fine con un lavoro coerente con ciò che
Immobiliare PER: selezionare ciò
Il metodo: ascolto, materiali e scelte ragionate
influisce sulla vita di una famiglia.
Qual è il primo passo quando una famiglia vi affida un progetto?
Michela:
tante. Ogni casa ha una storia diversa: c’è chi lavora spesso da casa, chi ha bambini piccoli, chi ha un bagno minuscolo che vuole far respirare. Raccogliamo tutte queste informazioni e iniziamo a tradurle in soluzioni concrete. Poi si passa ai materiali. Molte persone arrivano con una cartella di immagini salvate online, ma quan-
Immobiliare PER è una realtà relativamente
Siamo molto selettivi. Vediamo tanti immobili in città e nei comuni vicini. Valutiamo posizione, esposizione, luminosità, distribuzione degli spazi e, ovviamente, lo stato degli impianti e delle strutture. Ci sono case che “parlano” al primo sguardo e altre che ri-



























La consulenza bagno online:
Che in poco tempo si chiariscono molti dubbi
E chi lo desidera può ricevere anche una selezione dei materiali più adatti. La prenotazione si fa dal sito ed è un buon modo per partire con sicurezza,


Il mio compito è capire cosa è davvero realizzabile. Se un immobile permette un intervento sensato, allora ha potenziale. Se per ottenere un risultato buono
Quando troviamo la soluzione giusta decidiamo se ristrutturarla completamente e proporla pronta, oppure presentarla con un progetto che mostri chiaramente come può diventare. Tutti gli immobili diwww.ediliziaper.com, così chi cerca casa può farsi un’idea concreta prima an-
complicate con altri lavori. Come gestite
Con continuità e presenza. Aggiornamenti costanti, sopralluoghi programmati, spiegazioni chiare. La fiducia non si costruisce con i discorsi, ma con ciò che il
E con scelte reali, materiali veri, progetti ragionati. Una famiglia ha bisogno di capire, non di imma-
















È fondamentale. Le differenze tra due materiali possono sembrare minime in foto, ma dal vivo cambiano tutto. Qui si confrontano texture, colori, formati e
E per noi è un supporto importante: possiamo valutare subito come una scelta si comporterà poi


Filippo: Con cantieri sempre più organizzati, efficienti e coordinati, perché la complessità tecnica cresce ogni anno.
Michela: E con un rapporto ancora più diretto con le famiglie. I modi di abitare cambiano, così come le priorità. Il nostro obiettivo è rimanere un punto stabile: un percorso chiaro, professionale e seguito dall’inizio alla fine. Edilizia PER e Immobiliare PER sono oggi una presenza solida nel territorio: un luogo in cui progettazione e cantiere dialogano ogni giorno, per ristrutturare case che funzionano davvero nella vita quotidiana e accompagnare le famiglie con un metodo affidabile e concreto.

Quando si parla di casa, il 2026 porta con sé un cambiamento silenzioso ma evidente: abbiamo smesso di cercare ambienti perfetti e patinati, e abbiamo iniziato a desiderare spazi che ci somiglino davvero. Non stanze che impressionano chi entra, ma luoghi che accolgono chi ci vive. È questo lo spirito delle nuove tendenze d’arredo: una casa rifugio, autentica, intima, costruita intorno alle persone.
Entrando dalla porta, i colori sono la prima cosa che parla. Le palette si fanno calde, pudiche, profondamente naturali: beige sabbia, terracotta bruciata, nocciola, verde muschio. Non è solo una questione estetica, ma di atmosfera. Sono tonalità che riducono il rumore visivo, accompagnano i ritmi lenti, rendono ogni stanza un luogo in cui il tempo sembra scorrere meglio.
Si afferma il ritorno dei materiali veri. Il legno non finge più di essere altro: mostra venature, nodi,





imperfezioni. Le superfici ceramiche raccontano lavorazioni artigiane, mentre i tessuti, dal bouclé al lino pesante, invitano al tatto prima ancora che allo sguardo. Nel 2026 i mobili non devono sembrare nuovi, ma sinceri. Anche un oggetto vissuto, ereditato o recuperato acquista valore: porta con sé una storia e rende subito più caldo l’ambiente che lo accoglie.
Gli spazi diventano multifunzionali, ma senza perdere poesia. Un tavolo resta un tavolo, ma può essere anche scrivania, laboratorio, ritrovo serale. Un angolo in soggiorno si trasforma in piccola biblioteca con una poltrona comoda e una lampada bassa. Le case non sono più rigide, non hanno funzioni imposte: si modellano sulle abitudini di chi le abita. Si fanno strada anche gli “angoli personali”, un trend che nel 2026 esploderà: piccoli spazi dedicati a ciò che amiamo. Può essere un ripiano con dischi e giradischi, un tavolino per le piante da interno, un an-

golo meditazione con tappetino e cuscini. L’estetica segue la vita, non il contrario.
Le pareti tornano a essere vissute: librerie piene ma ordinate, quadri non più allineati matematicamente, fotografie che raccontano la famiglia, ricordi di viaggio. La casa 2026 è un diario aperto, non un set fotografico. E per chi ama il minimalismo, questo non significa riempire: significa scegliere bene, selezionare ciò che davvero rappresenta.
La luce diventa protagonista. Non più solo lampade centrali, ma una costellazione di punti luminosi morbidi: piantane, abat-jour, lanterne, luci calde che disegnano la sera. L’obiettivo è creare ambienti che non abbagliano, ma abbracciano.
E poi c’è il verde. Le piante non sono semplici ornamenti: diventano elementi d’arredo a tutti gli effetti. Grandi foglie che riempiono un angolo spoglio, piccole succulente che fanno compagnia sulla scrivania, rampicanti indoor che addolciscono le linee rigide. Il

2026 sarà l’anno in cui natura e casa dialogheranno ancora di più.
Se dovessimo riassumere la tendenza in una frase: la casa torna a essere un luogo dell’anima. Non risponde più alle mode, ma alle persone. Racconta chi siamo, cosa amiamo, come viviamo il quotidiano. Il 2026 promette ambienti più caldi, più veri, più sensoriali. Case che non competono, ma accolgono. Case che non mostrano, ma parlano. Case che, finalmente, somigliano a noi.


















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Le proposte. Doni utili, materiali naturali e un’atmosfera semplice ma elegante per le feste
Atmosfere intime e regali funzionali definiscono il Natale 2025: plaid, cuscini, ceramiche uniche, lampade calde e piante da interno rendono la casa accogliente e vissuta, con decorazioni misurate e materiali naturali che valorizzano autenticità, comfort e semplicità






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l Natale è il momento dell’anno in cui la casa torna al centro: si accende, si scalda, diventa un luogo da vivere più lentamente. Ed è proprio in questo periodo che cresce il desiderio di regalare qualcosa che non sia solo bello, ma anche utile e capace di migliorare davvero gli spazi quotidiani. Le tendenze del 2025 puntano sulla semplicità, sui materiali naturali e su oggetti che durano nel tempo, lontano dall’eccesso e dalle mode lampo. Tra le idee regalo più apprezzate ci sono i complementi in tessuto: plaid in lana o bouclé, cuscini in cotone spesso o in velluto, copripiumini in tinte calde. Sono doni che portano comfort immediato e che si integrano in ogni stile. Nella stessa direzione vanno le coperte pesanti “a maglia grossa”, perfette per creare angoli lettura morbidi e rilassanti. Un altro regalo molto ricercato è la ceramica artigianale: tazze, ciotole, piatti decorativi, piccoli vasi dalle forme irregolari. Ogni pezzo è diverso e porta con sé l’idea del fatto a mano, un valore sempre più sentito in un Natale che punta all’autenticità. Anche le candele naturali in cera di soia, con profumazioni discrete, sono perfette per chi ama atmosfere intime e una luce soffusa.
Per chi preferisce oggetti funzionali, le lampade restano un dono versatile: una piccola piantana, una lampada da tavolo con luce regolabile, oppure modelli portatili ricaricabili che possono passare dal soggiorno al terrazzo. La luce calda, bassa, diffusa, è la vera protagonista delle feste e trasforma gli ambienti senza grandi interventi.
Il Natale 2025 vede anche un ritorno alla natura. In molti scelgono di regalare piante da interno: pothos, zamioculcas, calathee, piccole felci. Sono facili da curare, adatte anche agli ambienti poco luminosi e hanno la capacità di rendere la casa più viva nei mesi più freddi. Bellissime da donare con un coprivaso in ceramica o in vimini. Per chi cerca un regalo più “tecnico”, anche i piccoli elettrodomestici da cucina tornano alla ribalta: frullatori compatti, bollitori in acciaio, macchine per il caffè dal design essenziale, tostapane colorati o lampade-purificatori. L’importante è scegliere oggetti utili e dal disegno pulito, che stiano bene in qualsiasi ambiente.
Sul fronte delle decorazioni, la parola d’ordine è misura. Alberi essenziali, palline in vetro, rami di eucalipto, ghirlande naturali, una tavola curata ma non affollata. Contano i materiali: lino, legno, ceramica, metalli caldi come il rame e l’ottone. Per chi vuole dare un tocco più contemporaneo, bastano due o tre elementi ricorrenti – una palette definita, una texture dominante, una luce particolare – per creare un’atmosfera coerente e accogliente.







E per chi vuole vivere il Natale senza stress? Meglio puntare su piccole trasformazioni mirate: una coperta sul divano, una candela profumata, una pianta accanto alla finestra, una ghirlanda sobria sulla porta. La casa non deve essere perfetta, ma autentica, calda, personale. Il regalo migliore, alla fine, è quello che dura oltre le feste: un oggetto che accompagna la quotidianità, che torna utile in ogni stagione, che porta un po’ di calore anche nei mesi più grigi. E il Natale 2025, con il suo invito alla semplicità e alla cura, è l’occasione perfetta per riscoprirlo.
In inverno la casa cambia ritmo: le finestre restano più chiuse, l’aria si fa secca e la luce diminuisce. È il momento in cui le piante da appartamento diventano preziose, non solo per bellezza ma per equilibrio. Alcune specie resistono meglio ai mesi freddi e richiedono poche attenzioni, perfette per chi desidera verde senza complicazioni.
La regina dell’inverno resta la sansevieria, tenace e quasi indistruttibile: tollera poca luce, poca acqua e ambienti riscaldati. Accanto a lei, lo zamioculcas mantiene un verde lucido e ordinato anche quando il termometro scende. Per chi vuole un effetto più scenografico, il pothos è ideale: cresce con facilità, si arrampica, purifica l’aria e illumina gli angoli bui. Attenzione invece alle innaffiature: in inverno serve meno acqua, ma più costanza nel controllare il terreno. Meglio vaporizzare leggermente le foglie per contrastare l’aria secca dei termosifoni. Un’idea utile è raggruppare le piante vicine tra loro per creare un microclima più umido.
Anche la posizione fa la differenza: scegli davanzali luminosi, ma evita il caldo diretto dei radiatori. Con pochi accorgimenti, il verde non solo sopravvive, ma regala alla casa una sensa-






generazione
anche









Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.






Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe. Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, mostre, teatri.







































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CineTerme
Film proiettati a bordo piscina da guardare immersi nell’acqua calda Venerdì 06.02.2026











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Domenica 21.12.2025 ore 17:30 Domenica 28.12.2025 ore 17:30 Domenica 04.01.2026 ore 17:30




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La Fiera di Padova ha ospitato l’assemblea nazionale del Cuamm - Medici con l’Africa, che quest’anno celebra il suo 75esimo compleanno. Molti gli ospiti d’eccezione, come i cantautori Daniele Silvestri e Niccolò Fabi e innumerevoli volti del mondo politico e religioso. Ma una figura emergeva dalla massa di grandi nomi: Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, con tutto il peso della sua carica istituzionale e la classe di una delle figure più stimate e rispettate del panorama politico nazionale.
Nel suo intervento per celebrare i 75 anni di Medici con l’Africa Cuamm, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che l’anniversario rappresenta una ricorrenza felice non solo per l’organizzazione, ma per Padova, per l’Italia e soprattutto per le migliaia di persone che negli anni hanno ricevuto cure, formazione e sostegno grazie ai programmi del Cuamm nei territori più fragili dell’Africa.
Mattarella ha messo in evidenza come il lavoro del Cuamm — svolto in contesti di povertà estrema e bisogno profondo — rappresenti un messaggio di pace e cooperazione in contrapposizione alle guerre, agli egoismi nazionali e alle nuove chiusure che caratterizzano il mondo di oggi. “Tutti sono chiamati a costruire pace, amicizia e collaborazione”, ha ricordato, definendo l’azione del Cuamm una “preziosa provocazione” al servizio del bene comune. Mattarella ha sottolineato come, negli anni, il Cuamm abbia saputo unire testimonianza e organizzazione, costruendo un ponte di valore tra Italia e Africa proprio mentre i Paesi africani conquistavano indipendenza e protagonismo. Ha evidenziato inoltre che investire nello sviluppo dell’Africa è strategico per il futuro dell’Europa, richiamando il Piano Mattei e le recenti iniziative internazionali come il G20 di Johannesburg e la conferenza tra Unione Europea e Unione Africana. Il Presidente ha ricordato anche che fu Aldo Moro a riconoscere formalmente il Cuamm
come prima ONG sanitaria italiana, valorizzando il ruolo storico dell’organizzazione nel promuovere giustizia, dignità e rispetto della persona. Concludendo, Mattarella ha espresso un augurio: che il Cuamm continui a far crescere la consapevolezza del valore della dignità umana, “inviolabile e universale”, e ha affermato che la Repubblica è grata per questo impegno. 75 anni di aiuti umanitari per un continente che incarna i rimorsi dell’Europa coloniale, come ha detto il direttore del Cuamm Don Dante Carraro. Un sostegno che non vuole sostituire ma affiancare l’Africa, come suggerisce il nome dell’associazione. Un messaggio semplice, intenso, pronunciato con emozione e gioia. Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, ha scelto di lanciare un appello forte e universale: continuare a lottare perché nessuna donna debba morire dando la vita. Don Dante ha ricordato un dato drammatico: «L’anno scorso in Africa sono morte 260.000 mamme di parto». Una cifra che definisce “uno scandalo che fa male al cuore”, il segno tangibile di una disparità globale che il Cuamm combatte da decenni sul campo, accanto alle comunità più fragili. Guardando al futuro, Carraro ha sottolineato che questo è il suo augurio più grande: che il lavoro del Cuamm prosegua senza sosta, con la speranza concreta di impedire che tragedie così evitabili continuino a ripetersi. La presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione, ha aggiunto, rappresenta un segnale potente: l’Italia cammina al loro fianco, riconoscendo il valore e la necessità di questa missione umanitaria. “Tanta gente cammina con noi”, ha detto Carraro, ribadendo che la lotta per la salute materna non è una battaglia solitaria, ma un impegno collettivo.
Per celebrare l’importante anniversario, la Fiera di Padova ha fatto da cornice a una passerella di grandi nomi della scena pubblica locale e nazionale.
A Padova prende avvio la Scuola di Robotica Urologica
Ha preso ufficialmente avvio la Scuola di Robotica Urologica, diretta dal prof. Fabrizio Dal Moro, direttore dell’UOC Urologia dell’Azienda, un’iniziativa che consolida il ruolo di Padova come centro di riferimento nazionale e internazionale per la chirurgia robotica in campo urologico. Il progetto è stato cofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con un investimento di 190 mila euro, a sostegno dell’innovazione tecnologica e della formazione specialistica di alto livello. La chirurgia robotica in urologia rappresenta una delle più importanti rivoluzioni in ambito medico degli ultimi anni. I vantaggi per i pazienti sono significativi: riduzione dei giorni di degenza, minori complicanze, migliore recupero funzionale, limitazione o annullamento delle trasfusioni e risultati chirurgici più precisi. Nel solo 2024, l’équipe del prof. Dal Moro ha eseguito 717 interventi robotici, un dato in costante crescita dal 2021. Nei primi dieci mesi del 2025 gli atti operatori con robot hanno già raggiunto quota 830, confermando un trend in forte espansione. Padova detiene inoltre la casistica più ampia in Veneto nella presa in carico di pazienti affetti da tumore della vescica, grazie alla tecnica chirurgica “VeSpa”. La Scuola di Specializzazione in Urologia di Padova ha ottenuto il sigillo di qualità dell’Ateneo ed è stata riconosciuta come centro di training europeo per la chirurgia dei tumori di prostata, reni e sistema urinario — un riconoscimento condiviso soltanto con altri tre ospedali italiani. Inoltre, il centro padovano è certificato SMART 4R per la chirurgia robotica mininvasiva, a conferma degli altissimi standard di sicurezza, precisione e formazione.
Per il quarto anno consecutivo, la UOC Urologia dell’Azienda ha conquistato il primo posto a livello nazionale nella classifica stilata dal magazine Newsweek, che premia le migliori strutture ospedaliere per qualità dell’assistenza e innovazione clinica. In occasione del Congresso internazionale di urologia oncologica che si terrà a New York, sarà presentato un importante intervento di chirurgia robotica eseguito con successo dall’équipe del prof. Dal Moro. Si tratta di una nefrectomia parziale robotica, durante la quale è stata rimossa la porzione di rene con lesioni tumorali preservando la parte sana dell’organo. Grazie alla visione tridimensionale ad altissima definizione e alla precisione dei bracci robotici, il paziente ha beneficiato di minore dolore post-operatorio, recupero più rapido, riduzione del sanguinamento, assenza di trasfusioni e degenza più breve.
Padova modello di eccellenza
Con la nascita della Scuola di Robotica Urologica e il continuo successo dell’UOC diretta dal prof. Dal Moro, Padova si conferma un modello di eccellenza per la chirurgia robotica urologica, unendo tecnologia, competenza e formazione per offrire ai pazienti cure sempre più efficaci e personalizzate. (s.b.)




















L’iniziativa. Pneumococco e Fuoco di Sant’Antonio: nuove misure preventive per i 65enni
Nuova campagna Ulss 6 per i cittadini di 65 anni: vaccini gratuiti contro Pneumococco e Herpes Zoster, patologie che possono causare complicanze serie. Accesso libero senza prenotazione in tutte le sedi vaccinali aziendali
L’Ulss 6 Euganea attiva una nuova campagna di prevenzione dedicata ai cittadini di 65 anni, offrendo gratuitamente le vaccinazioni contro le malattie batteriche invasive da Pneumococco e contro le forme più gravi di Herpes Zoster, noto anche come Fuoco di Sant’Antonio. L’iniziativa segue le indicazioni della Regione Veneto e punta a proteggere una fascia di popolazione particolarmente esposta a queste patologie.
Gli over 65 e le persone con condizioni di salute fragili presentano infatti un rischio maggiore di sviluppare complicanze legate allo Pneumococco, batterio responsabile di meningiti, polmoniti, setticemie e otiti. Negli ultimi anni il patogeno ha mostrato una crescente resistenza agli antibiotici comunemente utilizzati, rendendo più complesso il trattamento delle infezioni.



La vaccinazione rappresenta oggi la principale forma di prevenzione, con comprovata sicurezza ed efficacia. Accanto alla protezione anti-pneumococcica, l’Ulss 6 propone anche la vaccinazione contro l’Herpes Zoster, infezione virale che provoca un’eruzione cutanea dolorosa e spesso accompagnata da vescicole, con sintomi che possono durare fino a quattro settimane. Una persona su cinque sviluppa, dopo la guarigione, la nevralgia post-erpetica, un dolore persistente e difficile da trattare. Il vac-

cino consente di ridurre il rischio di malattia con un’efficacia superiore al 90% e può essere somministrato nella stessa seduta del vaccino antipneumococcico. Per facilitare l’adesione, l’Ulss 6 ha inviato a tutti i 65enni non ancora vaccinati una lettera informativa direttamente a casa. È previsto l’accesso libero presso qualsiasi sede vaccinale aziendale, senza necessità di prenotazione, per favorire una partecipazione ampia e immediata alla campagna preventiva.
Paola
Bigon



Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori). L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adolescenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.





4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

















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