Al “Ca’ Foncello” apre la “stanza rosa” per accogliere le donne vittime di violenza
Corsa alle regionali
Ormai basta una mezza dichiarazione e i piani in vista delle regionali cambiano radicalmente. Partiamo da una delle poche certezze: la data ultima per tornare al voto per la Regione Veneto è il prossimo 23 novembre. Chi saranno i candidati?
Non è dato saperlo. Il centrodestra è, di fatto, imbrigliato su di un tema che sembrava superato ma che ancora tiene banco: il terzo (nel suo caso sarebbe il quarto) mandato per il Presidente Zaia. La Consulta ha bocciato il ricorso della Regione Campania che chiedeva la possibilità di far prevalere la norma regionale rispetto a quella statale per permettere al presidente Vincenzo De Luca di correre ancora come presidente della sua regione. Una sentenza, questa, che ovviamente vale anche per il Veneto e che sembrava aver chiuso definitivamente la questione.
E invece?
Invece da Venezia al Festival delle Regioni i presidenti, in modo trasversale, hanno scritto alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni per chiederle di cambiare la legge nazionale e consentire i terzi mandati. È evidente che se cambiasse la normativa statale di riferimento si supererebbero le contraddizioni che la Consulta ha riscontrato e che l’hanno portato ad emettere una sentenza di bocciatura. Cambiare la legge non è semplice e neppure veloce e alle elezioni manca poco.
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Commercio di quartiere da salvare. Confesercenti:
“I nostri negozi protagonisti e anima delle città”
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Salone Nautico Venezia, oltre trentamila visitatori tra eccellenze artigianali e innovazioni tecnologiche
TRA PAURA E CONTROLLO:
TRASFORMANO
Tra aggressioni improvvise e segnali crescenti di disagio giovanile, i Comuni di Preganziol e Mogliano Veneto si muovono lungo una linea sottile: quella tra controllo e la prevenzione
“Diversamente sole” storie universali di donne per raccontare e svelare la complessità femminile
IL TERRITORIO PIANGE LUCIANA ERMINI, PROTAGONISTA DELLA VITA POLITICA E CULTURALE
Si è spenta Luciana Ermini, giornalista e storica. Voce autorevole e promotrice instancabile della memoria storica di Mogliano Veneto.
Verso una proposta concreta di rilancio: “L’energia deve tornare a generare valore per le comunità che la producono” GESTIONE CONCESSIONI ENERGETICHE: ALLEANZA STRATEGICA PER IL TERRITORIO
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Tra violenza concreta e insicurezza percepita
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
A ggressioni, baby-gang, danneggiamenti, furti, molestie, omicidi, rapine, risse, spaccio, truffe, vandalismi, violenze sessuali: ogni giorno le cronache, e di riflesso i social che ormai condizionano il nostro rapporto con la realtà, abbondano di questi vocaboli. Ogni territorio si confronta con un certo grado di insicurezza, reale o percepita che sia.
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Addio a Luciana Ermini
Mogliano Veneto piange la scomparsa di Luciana Ermini, giornalista, docente, storica locale e figura centrale della vita culturale cittadina. Direttrice editoriale de Il Nuovo Terraglio dal 2023, ha rappresentato per decenni una voce autorevole e appassionata nella narrazione della storia e dell’identità moglianese.
Nata a Corridonia, in provincia di Macerata, Luciana Ermini viveva a Mogliano Veneto dal 1977. Laureata in Lettere con indirizzo in Storia contemporanea, specializzata in Storia dell’Arte e diplomata alla Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università di Urbino, ha saputo unire rigore accademico e passione civile, riversando queste qualità sia nella scuola sia nel giornalismo. Per quasi trent’anni ha diretto il periodico L’Eco di Mogliano, collaborando nel tempo con numerose testate locali. Ha contribuito alla formazione di intere generazioni di giornalisti, che l’hanno riconosciuta come punto di riferimento imprescindibile, non solo per l’acutezza intellettuale ma anche per la profonda umanità. Con il marito, lo storico Franco Maccarrone, ha firmato importanti pubblicazioni sulla storia di Mogliano Veneto, tra cui Ritratto di città. Sogni, vittorie, sconfitte, Estimati e Notabili al Governo—che ripercorre la storia dei sindaci moglianesi dal 1866 al 1926—e Ali spezzate. 7 agosto 1944 – Mogliano e la comunità ebraica, dedicato a un tragico episodio dell’occupazione nazifascista. Instancabile promotrice di cultura, Ermini era vicepresidente dell’Associazione Giuseppe Berto, con cui ha sostenuto la letteratura contemporanea attraverso premi e concorsi dedicati ai giovani autori. Faceva inoltre parte del direttivo dell’Associazione culturale Mojan e ha collaborato attivamente con l’Amministrazione Comunale, dando vita a numerose iniziative commemorative e storiche. «Luciana Ermini lascia un vuoto incolmabile. È stata una figura fondamentale per la nostra comunità – ha dichiarato il sindaco Davide Bortolato – La sua dedizione alla cultura, alla memoria storica e al giornalismo ha lasciato un’impronta indelebile. La sua scomparsa rappresenta una perdita enorme per Mogliano Veneto». Alla famiglia, al marito Franco e alle figlie Michela e Marcella, giunge il cordoglio profondo dell’intera comunità. Anna Bergantn
Ci saluta una voce della memoria e della cultura di Mogliano Veneto
Tra violenza concreta e insicurezza percepita Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Le informazioni girano veloci, se poi riguardano fatti di cronaca nera ovviamente l’eco si moltiplica, così come le reazioni e le inevitabili prese di posizione polemiche. Guardando alle statistiche la nostra regione fa i conti soprattuto con i reati legati ai furti in abitazione, ai danni al patrimonio, alle truffe. Più contenuti, fortunatamente, i numeri delle rapine e degli omicidi, anche se purtroppo cresce la violenza di genere, in tutti i suoi aspetti, a partire dall’ambito familiare. Ecco dunque che la sicurezza non è solo un fatto pubblico ma anche una questione privata, che investe le nostre famiglie, i rapporti personali. Preoccupa anche il fenomeno del disagio minorile, in tutte le sue accezioni, dalla dispersione scolastica all’emarginazione, dal consumo di droga alla violenza che ha i minori per protagonisti. Ed è breve, perciò, il passo alla microcriminalità che serpeggia nelle città come nei centri minori. Non basta l’attività repressiva, l’intervento a posteriori, perché la parte più faticosa è la prevenzione, la capacità di intercettare le criticità prima che esplodano. Tutto si complica, poi, nelle comunità straniere, nelle quali accanto agli esempi di integrazione convivono situazioni di difficoltà e di emarginazione che possono far scivolare i giovani, in particolare, verso la criminalità. Concludendo con i numeri, se consideriamo il totale dei reati ovviamente sono le città e le provincie più popolose a spiccare, nel segno di un incremento nell’ultimo triennio. Guardando al tasso di delittuosità (nel dettaglio qui sotto) anche in questo caso assistiamo ad un lieve aumento dell’incidenza dei reati. Un fenomeno che ci auguriamo si possa invertire.
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Mogliano Veneto
L’iniziativa. Riprende dopo la pandemia il parlamentino degli studenti
Mogliano Veneto: nuovo regolamento per il Consiglio Comunale dei Ragazzi
I l Consiglio Comunale dei Ragazzi torna protagonista a Mogliano Veneto. Dopo anni di pausa forzata a causa della pandemia, l’Amministrazione comunale ha ufficialmente approvato un nuovo regolamento che rilancia con forza questo stru-
due rappresentanti per ciascuna classe aderente, con elezione annuale e doppia preferenza di genere. Le votazioni si svolgeranno a novembre, accompagnate da un percorso didattico nell’ambito dell’Educazione civica, per preparare gli studenti
mento di cittadinanza attiva dedicato agli studenti delle scuole secondarie di primo grado.
Istituito nel 2000, il CCR ha rappresentato negli anni un canale privilegiato per coinvolgere le giovani generazioni nella vita pubblica. Ora, grazie a una riscrittura condivisa del regolamento insieme agli istituti scolastici “Marta Minerbi” e “Nelson Mandela”, il progetto si presenta con una veste rinnovata e attenta ai mutamenti normativi, educativi e sociali più recenti.
Il Consiglio sarà composto da
al voto consapevole.
Nel frattempo, l’anno scolastico in corso ha già visto la nascita di un gruppo sperimentale formato da alunni delle scuole Hack e Montalcini, selezionati con il supporto dei docenti. Questo primo nucleo ha avviato le attività del nuovo CCR, lavorando su due temi chiave: la memoria storica del Consiglio a Mogliano e una riflessione sul significato dell’essere cittadini della Repubblica oggi.
Le loro riflessioni, sintetizzate in cartelloni tematici dedicati all’identità, alla bellezza del ter-
ritorio, alla cucina e ai simboli nazionali, sono stati esposti in Piazza durante la cerimonia del 2 Giugno, in occasione della Festa della Repubblica.
Un momento importante si è tenuto in Municipio, dove i giovani consiglieri hanno incontrato il Sindaco Davide Bortolato, l’Assessore alle Politiche Educative Martina Cocito, e i dirigenti scolastici per presentare il lavoro svolto.
Il nuovo regolamento introduce anche la figura del tutor, incaricato di supportare il gruppo e garantire il rispetto dei valori educativi del progetto. Le sedute si svolgeranno prevalentemente in orario extrascolastico presso la sala consiliare del Municipio e, almeno una volta all’anno, il CCR sarà invitato a partecipare a una seduta ufficiale del Consiglio Comunale per
illustrare le proprie proposte.
A pieno regime a partire dall’anno scolastico 2025/2026, il nuovo CCR prevederà l’elezione dei rappresentanti delle classi prime con un mandato triennale, seguendo l’intero ciclo della scuola secondaria di primo grado.
«Siamo felici di restituire nuova vita a questo importante strumento di partecipazione – ha dichiarato l’Assessore Cocito –costruito in sinergia con le scuo-
Un murale colorato celebra
le. È un’occasione preziosa per alimentare il senso civico e l’amore per il proprio territorio». Il Sindaco Bortolato ha sottolineato l’importanza di un progetto duraturo: «Abbiamo ritenuto fondamentale riscrivere il regolamento per rendere il CCR uno spazio stabile di confronto. Il gruppo sperimentale ha già dimostrato entusiasmo e maturità, segno che stiamo andando nella direzione giusta». Anna Bergantin
l’inclusione alla scuola Diego Valeri di Mogliano Veneto
La facciata della scuola primaria “Diego Valeri” di Mogliano Veneto si è trasformata in un’esplosione di colori grazie all’inaugurazione di un nuovo murale. L’opera, frutto di un progetto nato dall’idea e dalla collaborazione tra insegnanti, studenti e l’artista Giacomo Bettega, rappresenta un simbolo forte di uguaglianza e inclusione.
Il murale raffigura due bambini e due mani — una picco- la e una adulta — che insieme
incarnano il valore della cura e dell’uguaglianza, elementi fondamentali per la scuola come cuore pulsante del futuro della comunità. Il progetto ha coinvolto attivamente gli alunni, che hanno partecipato anche all’evento di inaugurazione interpretando la canzone “Credo negli esseri umani” di Marco Mengoni, accompagnandola con il linguaggio dei segni, in un momento di grande emozione per tutti i presenti. (a.b.)
I cartelloni creati dai giovani di Mogliano per l’iniziativa
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direzione artistica di Maurilio Dorigo e alla collaborazione delle attività sulla spiaggia che, insieme al Comune, portano avanti con entusiasmo questo progetto.
Un altro evento musicale signi cativo sarà il “Festival Organistico di CavallinoTreporti”, articolato in otto concerti che avranno come protagonista lo storico or-
Parco Turistico e Assocamping, oltre alla collaborazione di varie associazioni. Il cuore pulsante della manifestazione saranno le regate in programma di domenica. La novità è che la regata si svolgerà sul canale Pordelio da Ca’ Ballarin alla terrazza panoramica di Cavallino, su un tracciato nuovo e più impegnativo, completamente visibile dalla pista ciclopedonale a sbalzo sulla laguna.
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CAVALLINO-TREPORTI, UN LUOGO DA SCOPRIRE E DA VIVERE
Sicurezza urbana/1. La città si organizza per dire stop ai reati
In aumento vandalismi, schiamazzi e petardi Ecco la mappa di azione per la microcriminalità
N egli ultimi mesi la sicurezza è tornata al centro dell’attenzione. Anche a Preganziol, l’amministrazione ha rafforzato le azioni di controllo e prevenzione, puntando sia sulla presenza delle forze dell’ordine sia sulla partecipazione attiva dei cittadini. “La sicurezza rappresenta una priorità - spiega il Sindaco Elena Stocco - e il nostro Comune è impegnato in una costante attività di prevenzione, grazie anche alla collaborazione con le forze di polizia locale, che svolgono un ruolo fondamentale nel presidio quotidiano del territorio”. Una delle azioni più importanti è la creazione di un corpo di polizia locale condiviso tra Preganziol, Mogliano Veneto e Casier che permette di unire le forze, avere più agenti a disposizione e garantire una presenza più efficace sul territorio, anche la sera e nei fine settimana. “Con l’arrivo della bel-
la stagione – prosegue l’amministrazione – abbiamo programmato uscite serali aggiuntive a quelle diurne, proprio per rispondere a un aumento delle segnalazioni legate alla microcriminalità. La sola presenza visibile degli agenti, in certi contesti, ha un potente effetto deterrente”. La strategia è duplice: da un lato rafforzare il controllo tramite le forze di polizia, dall’altro promuovere un modello di sicurezza partecipata. In questo senso, il Comune ha recentemente rinnovato l’adesione al progetto del “Controllo di Vicinato”. Attualmente sono operativi dieci gruppi di cittadini, che collaborano attivamente segnalando situazioni sospette e comportamenti a rischio. “Grazie a questa collaborazione –sottolineano dal Comune – è stato possibile intervenire in tempo utile in diverse occasioni, prevenendo furti, vandalismi e altre problema-
tiche. Si tratta di un esempio virtuoso di cittadinanza attiva e responsabilità condivisa”.
Oltre a contrastare la microcriminalità, l’amministrazione si occupa anche di alcuni episodi legati a comportamenti problematici da parte di giovani. Pur non essendo una situazione grave come in altre città, si sono verificati casi con piccoli gruppi di ragazzi che disturbano, ad esempio lanciando petardi o comportandosi in modo poco rispettoso nei luoghi pubblici. “Non vogliamo drammatizzare – precisa il primo cittadino – ma nemmeno sottovalutare. La sfida è intercettare tempestivamente i segnali, per evitare che questi episodi si aggravino e sfocino in fenomeni più gravi, come accade purtroppo in altre aree”. La risposta è stata rapida e articolata: la polizia locale ha avviato un dialogo con le famiglie, convocando i ragazzi coinvolti per un confronto educativo. L’obiettivo è far comprendere il valore del rispetto delle regole e della convivenza civile, favorendo una crescita responsabile e consapevole. In parallelo, l’amministrazione investe in proposte positive per i
Dopo cinque mesi operativo il nuovo Corpo Intercomunale di Polizia Locale
È attivo da cinque mesi il Corpo Intercomunale di Polizia Locale che unisce i comuni di Mogliano Veneto, Preganziol e Casier. Una realtà ormai consolidata sul territorio, frutto di un’intesa amministrativa nata con l’obiettivo di garantire una maggiore efficienza nei servizi di sicurezza urbana e un controllo più capillare. Con un’unica centrale operativa con sede a Mogliano Veneto, il nuovo corpo ha già riorganizzato il presidio nei tre comuni, uniformando gli interventi su viabilità, polizia amministrativa, control-
lo del territorio e attività giudiziaria. Agenti in divisa operano ora secondo una regia condivisa, con turnazioni coordinate e una distribuzione delle risorse finalizzata a rispondere più rapidamente alle esigenze locali. Dietro questo nuovo assetto c’è un patto tra le amministrazioni guidate da Davide Bortolato (Mogliano), Elena Stocco (Preganziol) e Renzo Carraretto (Casier). Un progetto di integrazione che, secondo le giunte coinvolte, ha già dimostrato nei fatti la propria efficacia, grazie a una presenza più visibile
sul territorio e una gestione più razionale delle risorse. “Siamo solo all’inizio, ma i risultati inizia-
no a vedersi”, commentano fonti interne al comando. Anche il Comandante Stefano Forte parla di
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giovani, puntando su sport, attività culturali, associazionismo e percorsi educativi. “Offrire alternative concrete è fondamentale per prevenire il disagio e promuovere la socializzazione in ambienti sani”, aggiunge. Un altro elemento importante è la videosorveglianza, con sistemi moderni che aiutano a controllare meglio il territorio e a svolgere indagini in caso di reati. Grazie alla collaborazione tra Comuni, è possibile accedere a fondi utili per migliorare queste tecnologie e introdurre strumenti come le fototrappole mobili, utili per combattere l’abbandono dei rifiuti. La sicurezza a Preganziol non si basa solo sul controllo, ma è frutto di un lavoro comune fatto di prevenzione, educazione, collaborazione e innovazione, per costruire una comunità più sicura e consapevole.
Sara Busato
“un cambio di passo concreto”, sottolineando come la collaborazione tra enti stia permettendo di affrontare con più forza le criticità urbane e garantire maggiore sicurezza. L’accordo, che ha una durata quinquennale e prevede il rinnovo, è stato firmato formalmente cinque mesi fa, alla presenza delle amministrazioni e dei vertici della Polizia Locale. Un passaggio istituzionale che oggi si traduce in un servizio operativo, visibile, e – stando ai primi bilanci – già apprezzato dalla cittadinanza. (s.b.)
Elena Stocco
Sicurezza
urbana/2.
Bortolato invoca il Daspo per combattere lo spaccio
Grave alterco in centro a Mogliano Veneto: il sindaco chiede maggiore sicurezza
Un grave episodio di violenza ha scosso la tranquillità del centro cittadino nelle scorse settimane. Un uomo di 47 anni è rimasto seriamente ferito al culmine di un alterco avvenuto nel tardo pomeriggio in una zona centrale e molto frequentata di Mogliano Veneto. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri locali, la lite sarebbe scoppiata in modo improvviso tra due uomini. Durante il confronto, degenerato rapidamente, uno dei due avrebbe colpito l’altro con un coccio di bottiglia di birra, provocandogli ferite gravi. La vittima è stata soccorsa tempestivamente e trasportata d’urgenza all’ospedale di Mestre, dove si trova tuttora ricoverata in prognosi riservata. L’episodio ha suscitato forte preoccupazione tra i cittadini e ha spinto il sindaco di Mogliano Veneto a prendere posizione. “Sono fenomeni che non fanno bene alla percezione della sicurezza in città”, ha dichiarato il primo cittadino, Davide Bortolato, “Soffriamo un po’ la vicinanza con Mestre e Treviso, che comporta una grande mobilità di persone. La nostra stazione ferroviaria è una delle più frequentate del Veneto, quinta per numero di utenti. Sono episodi che non vogliamo più vedere”. Il sindaco ha inoltre annunciato di
aver richiesto un incontro con il prefetto per affrontare la situazione e discutere misure concrete per garantire maggiore sicurezza nel territorio comunale. “Come amministrazioni quello che cerchiamo di fare, è supportare questa azione con strumentazioni. Ad esempio, a Mogliano abbiamo investito molto sulla videosorveglianza, ma anche, su altre strutture, ad esempio sulla caserma dei carabinieri dove sono in corso importanti lavori proprio per dar loro la possibilità poi di agire sul territorio”. Un controllo continua in una stazione che è tra le più utilizzate in Veneto è al quinto posto come numero di utenti. “Le forze dell’ordine non possono essere dappertutto e sappiamo che la stazione una zona delicata che ha bisogno di monitoraggio conti-
nuo - prosegue il primo cittadinosu questo abbiamo messo in piedi un controllo costante e non può essere però continuo e purtroppo l’ultimo episodio lo dimostra. Sono accadimenti che non vogliamo vedere”. La posizione geografica di Mogliano Veneto, stretta tra l’importante crocevia del traffico di droga di Mestre e Treviso, città recentemente interessata dall’applicazione della “zona rossa” per il controllo del fenomeno stupefacente, pone il comune in una posizione delicata. Questa vicinanza a centri nevralgici dello spaccio crea situazioni che possono avere un impatto diretto anche sulla realtà della provincia trevigiana. “Stiamo perfezionando gli ordini di allontanamento”, ha concluso il sindaco. “Se nell’arco di quarantotto ore la condotta diventa recidiva, possiamo utilizzare il Daspo, che è uno strumento utile. L’obiettivo è quello di creare un deterrente più forte per chi viene trovato a spacciare o a consumare droghe in determinate aree, impedendogli l’accesso a zone specifiche della città. Questa iniziativa è al centro dell’attenzione, e un prossimo incontro con il Prefetto sarà l’occasione per fare il punto della situazione”.
Allarme criminalità: la diffusione dei reati si estende alle province medio-piccole
Dopo l’aggressione in centro, con un uomo ferito in modo serio, il sindaco Bortolato chiede risposte concrete: più controllo, telecamere e l’applicazione di misure come il Daspo urbano. Preoccupano anche la vicinanza con Mestre e Treviso e i flussi legati al traffico di droga
Ogni anno, l’Indice di Criminalità de Il Sole 24 Ore offre una fotografia impietosa della sicurezza nelle 106 province italiane. Questo “termometro” misura il numero di reati denunciati ogni 100.000 abitanti, ed è un dato che dovrebbe farci riflettere e, in molti casi, allarmare. Dietro questi numeri si celano storie di furti, rapine, truffe e violenze, e la situazione, purtroppo, non sembra migliorare. Le grandi città rimangono i principali epicentri della criminalità, ma la precarietà della sicurezza si sta estendendo anche a province di medie dimensioni. Ciò indica una diffusione capillare del fenomeno, che non risparmia più aree considerate, un tempo, più tran-
quille. Un esempio significativo è rappresentato dalla provincia di Treviso, che nel 2023 si è piazzata al 104° posto della classifica nazionale per numero di reati, con 19.840 denunce ogni 100.000 abitanti. Nel corso dell’anno sono state registrate 164 rapine, mentre i furti hanno raggiunto la cifra di
8.271. Sul fronte degli omicidi volontari, i numeri restano contenuti e non destano particolare allarme. Tuttavia, preoccupa il dato relativo agli omicidi colposi da incidente stradale, in crescita: con 18 casi segnalati, Treviso è risultata la provincia più colpita del Veneto. Un dato che conferma come la sicurezza stradale resti una delle principali criticità a livello locale. L’indice, aggiornato annualmente, non è solo una mera fotografia statistica. È il sintomo evidente di un’emergenza che richiede risposte. È fondamentale investire nelle forze dell’ordine, implementare controlli più efficaci e sviluppare una politica strutturata sulla sicurezza urbana. (s.b.)
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Sara Busato
Davide Bortolato
Mogliano Veneto - Preganziol
Il riconoscimento. L’iniziativa degli alunni della “Piranesi” lodata dal Presidente Zaia
Il bostrico minaccia i boschi del Cadore: la risposta arriva dagli studenti di Mogliano Veneto
Studenti e volontari in azione per difendere i boschi delle Dolomiti dal bostrico. Zaia: “Un esempio di civismo e amore per l’ambiente. Così si proteggono le nostre montagne più belle”.
Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha lodato pubblicamente l’impegno di studenti e cittadini di Mogliano Veneto nella tutela del territorio dolomitico.
Circa 150 alunni della scuola primaria “Piranesi” di Mogliano Veneto hanno partecipato a un’iniziativa di piantumazione nel bosco di Costalta, in Cadore, duramente colpito dal bostrico, il parassita che sta mettendo a dura prova le foreste alpine. Parallelamente, i volontari del Gruppo Ambiente di La Valle Agordina si sono dedicati alla manutenzione dei sentieri nei pressi dell’abitato, contribuendo a mantenerli fruibili e sicuri per residenti e turisti.
“Il messaggio che viene da queste esperienze è di una grande passione per l’ambiente, di un non comune sentimento civico, di un alto senso di responsabilità che spinge ognuno a fare la sua parte nella difesa e conservazione della natura”, ha dichiarato Zaia. “In quello che è stato fatto dai ragazzi e dai volontari riecheggia lo spirito di un noto discorso presidenziale americano: ‘Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese’”. Il governatore ha infine espresso il proprio ringraziamento e le congratulazioni a tutti i partecipanti, sottolineando come questi gesti concreti contribuiscano a valorizzare le Dolomiti, riconosciute come Patrimonio dell’Umanità Unesco, e a mantenerle “le montagne più belle del mondo”.
te del bostrico tipografo, in particolare a carico dei popolamenti forestali caratterizzati da una elevata presenza di abete rosso. Nel Nord Italia, sono oltre 37.400 gli ettari boschivi sotto l’attacco del parassita, un numero che si avvicina pesantemente ai 38.200 ettari abbattuti dalla tempesta Vaia nel 2018.
A seguito, infatti, degli eventi meteorici del 28, 29 e 30 ottobre 2018, meglio noti come tempesta Vaia, che hanno provocato estesi ed intensi schianti da vento al patrimonio forestale della Regione del Veneto, la questione fitosanitaria è divenuta elemento di cruciale importanza in riferimento all’azione di controllo degli attacchi parassitari da par-
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Estate al mare senza stress: dieci linee bus MOM per Jesolo da tutta la Marca
L’estate 2025 si apre con una vera e propria rete su gomma verso il mare. Dal 1° giugno, Mobilità di Marca (MOM) ha attivato dieci linee dirette per Jesolo Lido, offrendo collegamenti estivi che coprono capillarmente l’intera provincia di Treviso. Un servizio pensato per favorire gli spostamenti sostenibili, ridurre il traffico e semplificare la vita a
turisti e residenti, con soluzioni pratiche e frequenti. Tra le novità principali spicca il Jesolo Express, collegamento diretto senza fermate intermedie né costi aggiuntivi, con partenza da Treviso FS (fronte biglietteria MOM) e arrivo in Piazza Drago. Il servizio garantisce la prenotazione del posto a sedere, ideale per chi desidera viaggiare senza sorprese. A questo si aggiungono 17 partenze festive della tradizionale Linea 108 dall’autostazione di Treviso, confermando la città come uno dei principali hub di partenza verso la spiaggia. Oltre alla linea classica Castelfranco–Jesolo (106+108), dal 1° giugno sono operative due nuove linee festive che rafforzano i collegamenti dalla zona castellana: Linea 155: da Castelfranco Veneto (Borgo Padova), passando per Resana, Loreggia, Camposampiero, Noeale, fino a Jesolo. Linea 156: in partenza da Campigo, con tappe a Castelminio, Trebaseleghe, Scorzè, Preganziol, fino al litorale. Entrambe le linee saranno attive nei giorni festivi per tutta l’estate, incluso Ferragosto.
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La novità. L’Iniziativa del Corpo Intercomunale delle Polizia Locale in collaborazione con i Veterinari
Mogliano, agenti “amici degli animali”: corso di primo soccorso per la Polizia locale
U
na pattuglia che sa salvare non solo vite umane, ma anche quelle degli animali. È l’innovativo percorso intrapreso dagli agenti del corpo intercomunale di polizia locale “Terraglio Sile”, che operano nei territori di Mogliano Veneto, Preganziol e Casier, e che
in questi giorni hanno concluso un corso di formazione dedicato al primo soccorso veterinario.
Un’iniziativa unica nel suo genere, promossa dalle tre amministrazioni comunali e accolta con entusiasmo dagli agenti, sempre più spesso chiamati a intervenire in situazioni critiche che coinvolgono animali feriti, abbandonati o in pericolo.
Il corso, tenuto dal Comandante Stefano Forte e dal veterinario moglianese Aldo Giovannella, autore del manuale “Primo soccorso per il cane”, ha fornito nozioni pratiche e teoriche, tra cui tecniche di rianimazione cardiopolmonare, disostruzione delle vie aeree e gestione delle emorragie, simulate anche con appositi pupazzi.
Tra gli aspetti trattati anche le norme penali su maltrattamento e uccisione di animali, il trasporto sicuro, l’identificazione tramite microchip e la prevenzione di fenomeni come le corse clandestine o la detenzione impropria di cani potenzialmente pericolosi.
Anna
Bergantin
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Il Prato della Fiera si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia
L’Amministrazione comunale ha ufficialmente avviato l’iter per la riqualificazione di una porzione dell’area, oggi in gran parte utilizzata come parcheggio, per restituirla alla città come spazio verde fruibile, pubblico e condiviso. La decisione arriva attraverso la pubblicazione di un avviso pubblico che invita associazioni, enti e realtà attive sul territorio a presentare idee e progetti per la valorizzazione dell’area, in linea con la sua destinazione urbanistica di “ambito verde”.
Negli ultimi anni, il Prato della Fiera aveva assunto un ruolo funzionale alla realizzazione della Cittadella della Salute, diventando un grande parcheggio temporaneo per far fronte alle esigenze logistiche dell’area. Ora però, il Comune cambia passo e punta su natura, socialità e partecipazione civica.
L’obiettivo è chiaro: rigenerare il tessuto urbano partendo dalla cura del verde e dalla valorizzazione degli spazi aperti. Un’operazione che non solo riduce la pressione della sosta in zona, ma che apre anche alla collaborazione con le realtà associative del territorio, in un’ottica di gestione condivisa e partecipata (a.b.)
Quinto di Treviso
L’opera. Il taglio del nastro in via Nogarè con il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia
Inaugurata la pista ciclopedonale “Greenway da borgo a borgo”
Èstata inaugurata lo scorso 30 maggio, nel territorio comunale di Quinto di Treviso, la nuova pista ciclabile “Greenway del Fiume Sile, da Borgo a Borgo”, un intervento strategico per la mobilità lenta, inserito nel cuore del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile. Alla cerimonia ufficiale ha partecipato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, insieme ai sindaci di Quinto di Treviso e Treviso, Ivano Durigon e Mario Conte, e numerose autorità locali.
Il tracciato, lungo circa 2 chilometri, realizzato da Veneto Strade, si sviluppa interamente all’interno dell’area protetta lungo il fiume Sile, collegando il capoluogo Treviso alla vicina Quinto di Treviso. Parte dalla zona dei mulini di Canizzano (Treviso), costeggia il Sile sul lato sud dell’aeroporto Canova, passa vicino all’impianto di depurazione e termina in territorio quintino, dove si raccorda alla rete stradale
esistente in via Nogarè, dove oggi - dopo gli interventi istituzionali e la benedizione del Parroco don Stefano Bressan - si è tenuto il taglio del nastro. Realizzata grazie a un investimento di 1 milione di euro, finanziato con fondi del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020 e risorse regionali, la ciclabile – la cui prima pietra era stata posata a settembre 2024 – è stata comple-
tata entro i termini previsti. Ivano Durigon, Sindaco del Comune di Quinto di Treviso, ha dichiarato: “Con l’apertura di questo nuovo tratto ciclopedonale aggiungiamo un tassello alla rete di percorsi che rendono il nostro territorio più accessibile, vivibile e attento alla mobilità dolce. Non si tratta di un’opera simbolica, ma di un’infrastruttura concreta e funzionale, pensa-
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ta per collegare in modo sicuro due realtà vicine come Quinto e i quartieri trevigiani di Canizzano e Sant’Angelo, valorizzando al tempo stesso un’area di margine del Parco del Sile. Questo tratto si innesta in una visione più ampia, che guarda anche al raccordo con la Treviso-Ostiglia, itinerario fondamentale sia per il turismo lento che per la mobilità alternativa dei nostri cittadini. La vicinanza tra i percorsi è un’opportunità che intendiamo cogliere e rafforzare. Ringrazio la Regione del Veneto, il Parco del Sile, Veneto Strade, la Provincia di Treviso e il Comune di Treviso per la sinergia istituzionale che ha reso possibile questo intervento. È con questo spirito di collaborazione che si costruiscono opere utili e durature per i territori”.
Data la collocazione del tracciato all’interno di un’area naturalistica e di elevata protezione fluviale, la pista ciclabile è stata progettata con criteri di minimo
impatto ambientale: l’andamento segue per quanto possibile i tracciati esistenti come capezzagne e sentieri già battuti, evitando l’abbattimento di alberature - anche storiche - e riducendo al minimo scavi, riporti e modellazioni del terreno. Lungo il tracciato è presente anche una passerella metallica di circa 40 metri, necessaria per superare un dislivello naturale e garantire continuità all’opera.
L’opera arricchisce ulteriormente il sistema della Greenway del Sile, un percorso sempre più amato da cicloturisti, famiglie e cittadini che scelgono di muoversi in modo lento, sicuro e rispettoso dell’ambiente. In prospettiva, la ciclabile rappresenta anche una possibile connessione con il tracciato della Treviso–Ostiglia, contribuendo alla costruzione di una rete sempre più ampia e interconnessa di mobilità sostenibile.
Anna Bergatin
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Assegnate le borse di studio al merito in memoria dell’avvocato Luana Antelmi
Premiati non solo gli studenti che si sono distinti per i risultati scolastici, ma anche coloro che, durante il proprio cammino formativo, hanno dimostrato spirito di collaborazione, altruismo e attenzione verso i compagni.
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L o scorso 23 maggio si è svolta all’Auditorium Comunale “Comisso” di Villa Guidini, la cerimonia di consegna delle Borse di Studio al merito assegnate dal Comune di Zero Branco e destinate agli alunni dell’Istituto Comprensivo locale che, nell’Anno Scolastico 2023/2024, hanno concluso il proprio percorso nella Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di Primo Grado.
Un riconoscimento che, tramite un apposito Bando, premia ogni anno non solo gli studenti che si sono distinti per i risultati scolastici, ma anche coloro che, durante il proprio cammino formativo, hanno dimostrato spirito di collaborazione, altruismo e attenzione verso i compagni. Valori umani che rispecchiano la figura di Luana Antelmi, avvocato e Consigliere Comunale, prematuramente scomparsa il 4 febbraio 2019, alla quale l’Amministrazione ha scelto di intitolare l’iniziativa, con decisione unanime del Consiglio Comunale, già a partire dall’aprile dello stesso anno.
Alla cerimonia erano presenti, accanto ai familiari di Luana Antelmi, anche due gio-
vani zerotini, Alessio Carrer e Giovanni Pedroni – premiati a marzo scorso dall’Amministrazione per i risultati conseguiti con la Benetton Rugby (campioni italiani under 16 lo scorso anno) - che hanno condiviso con il pubblico e in particolare con i ragazzi premiati la propria esperienza scolastica e sportiva, offrendo uno spunto di riflessione e incoraggiamento per il futuro.
Borse di studio assegnate agli studenti che hanno terminato la scuola primaria: Arin Dharma, Cazzaro Teresa, Cirella
Borse di studio assegnate agli studenti che hanno terminato la scuola secondaria di primo grado: Baraldi Nicole, Billio Andrea, Bulegato Margherita, Durigon Alessandro, Durigon Maddalena, Durigon Noemi, Favretto Giovanni, Ghedin Chiara, Lisei Ilaria, Zanatta Cecilia.
Anna Bergantin
Fabio Chin nuovo presidente dello Zero Branco
Dopo le dimissioni del presidente Loris Zanellato a partire da luglio il nuovo presidente sarà Fabio Chin, che prenderà le redini insieme a un gruppo di imprenditori di Zero Branco. Una vera e propria rivoluzione che porterà a modifiche sostanziali anche in tutto lo staff tecnico.
“Negli ultimi anni la società, con il gruppo uscente, ha ottenuto ottimi risultati nel settore giovanile di base e agonistico”, sottolinea la vice-presidente Simonetta Baldissera. “In questa stagione, dopo solo un anno dalla retrocessione nei provinciali della Juniores, abbiamo disputato le semifinali per l’ingresso alla categoria regionale, purtroppo non andato a buon
fine, però abbiamo tutti i punteggi validi per un ripescaggio già presentato in Federazione”.
“Vogliamo che questa società possa proseguire il percorso fino a qui fatto e siamo sicuri che con nuova linfa giovane, e un gruppo di persone preparato, possa fare anche di meglio”, prosegue Baldissera, “Per quanto mi riguarda sono impegnata sul fronte Federazione, in quanto essendo delegata assembleare ormai da 5 anni (secondo mandato) ed avendo conoscenza di tutte le problematiche societarie, sto contribuendo a portare le mie idee ed esperienze per migliorare il lavoro di tutte le società del territorio regionale. Concludo augurando un buon lavoro al nuovo presidente e a tutto il suo staff”. (a.b.)
Fabio Chin
La mostra. Prosegue il ciclo di tour nei musei trevigiani fino al 27 settembre
L’arte di Hokusai incanta Treviso: visite
guidate alla scoperta della Grande Onda
“L a Grande Onda di Kanagawa”, anche conosciuta come “L’onda di Hokusai”, è una xilografia giapponese di Katsushika Hokusai, una delle opere più famose della serie “Trentasei vedute del Monte Fuji”. Questa opera raffigura una grande onda che si alza minacciosa, con il Monte Fuji sullo sfondo, e ha un forte impatto visivo che l’ha resa iconica. L’onda è rappresentata in modo maestoso e potente, con un movimento che sembra quasi minaccioso, catturando l’attenzione. L’opera può essere interpretata come una rappresentazione della potenza della natura, in contrapposizione alla fragilità dell’uomo. Hokusai utilizza la xilografia con maestria, creando una stampa ricca di dettagli e sfumature. “La Grande Onda” ha influenzato molti artisti occidentali, tra cui Monet e Van Gogh. L’opera è un simbolo dell’arte giapponese e del periodo Edo.
La genialità artistica di Katsushika Hokusai, maestro indiscusso dell’Ukiyo-e, prende vita in una importante mostra ospitata dal Museo civico “Luigi Bailo” di Treviso. La mostra offre uno sguardo innovativo sul processo creativo del grande maestro del periodo Edo.
Famoso per la straordinaria e ormai proverbiale capacità di catturare la potenza e il dinamismo dell’acqua, Hokusai ha saputo creare un dialogo misterioso con la cultura europea, superando i confini geografici, ma soprattutto politici, di un Giappone che all’epoca viveva la fase storica di massimo contrasto e isolamento verso l’Europa. Il suo genio nasce dall’incredibile fusione tra rigore scientifico e immaginazione sconfinata: ogni opera, come un ponte tra il reale e l’onirico, mette in luce la sua capacità di analizzare e comprendere profondamente la natura, trasfigurando il visibile, terreno e tangibile, in valore universale e mistico.
curatore di mostre nazionali ed europee, consulente cinematografico sull’arte orientale per gli aspetti storico artistici afferenti la cultura giapponese e infine autore di libri per la didattica.
Un’occasione imperdibile per immergersi nell’universo visivo del maestro giapponese, noto per la sua iconica Grande Onda e per la sua straordinaria capacità di fondere elementi della natura con una visione artistica ricca di simbolismo. Oltre 150 opere in esposizione accompagneranno i visitatori in un viaggio tra suggestioni orientali e sottili riferimenti alla pittura rinascimentale europea.
La visita guidata rappresenta un’opportunità per conoscere da vicino i segreti della tecnica xilografica giapponese e il percorso creativo di uno degli artisti più influenti della
storia dell’arte mondiale.
Prenotazione obbligatoria al numero 0422.595780 o via email all’indirizzo: info@turismotreviso.it.
Il calendario delle visite guidate proseguirà per tutta l’estate, con appuntamenti anche al Museo di Santa Caterina, dove è in corso la mostra “La Maddalena e la croce. Amore sublime”. L’esposizione, che ruota attorno al tema dell’amore redentivo, raccoglie opere di maestri come Bellini, Tintoretto e Canova, offrendo un affascinante intreccio tra arte sacra e passione umana.
Alessia Scarpa
Paolo Linetti, curatore della mostra e storico dell’arte giapponese, oggi direttore del Museo dell’Arte Orientale Mazzocchi di Coccaglio (Brescia), ha ricevuto nell’agosto del 2024 il riconoscimento del Ministero degli Affari Esteri del Giappone per il suo contributo alla promozione della cultura giapponese in Italia. È autore di innumerevoli trattati sull’arte giapponese nonché
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A Roncade un laboratorio di robotica per aiutare i giovani a superare le difficoltà scolastiche
Costruire piccoli robot assemblando mattoncini Lego si è rivelato un metodo efficace e divertente per favorire lo sviluppo di capacità logiche, competenze digitali e problem-solving tra i giovani. È quanto emerso dal laboratorio Digital Lab, organizzato dalla Fondazione
Città di Roncade nell’ambito del progetto StudioSì –studiare insieme, in collaborazione con la H-Farm International School. L’iniziativa ha coinvolto 13 ragazzi, provenienti da Roncade e Monastier, che sono stati seguiti da sei studenti tutor impegnati nell’affiancarli durante attività di crescente complessità. L’esperienza ha permesso ai partecipanti di affrontare con motivazione e curiosità nuove sfide, favorendo al contempo la coesione e l’interazione tra i membri del gruppo. Il Digital Lab rappresenta una delle tante iniziative del progetto, finalizzato a sostenere studenti e famiglie nella prevenzione dell’abbandono scolastico, favorendo il recupero delle competenze di base e incentivando la motivazione allo studio. (A.S.)
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L’evento. Il cantautore toscano sarà protagonista il 24 luglio a “Suoni di Marca”.
Treviso si prepara al grande ritorno di Pupo con il tour mondiale “Su di noi”
T reviso si prepara ad accogliere uno degli eventi musicali più attesi dell’estate 2025: il 24 luglio arriva in città Pupo con il suo tour mondiale “Su di noi… la nostra storia”. Questa tournée celebra mezzo secolo di successi di uno dei cantautori più amati in Italia e all’estero, confermando l’affetto e l’entusiasmo che il pubblico continua a riservargli.
Lo spettacolo farà parte del festival “Suoni di Marca”, manifestazione che dall’11 al 26 luglio animerà le suggestive Mura di Treviso con una ricca programmazione musicale e culturale. Il concerto di Pupo vedrà alternarsi sul palco i suoi più grandi successi — tra cui Su di noi, Gelato al cioccolato, Un amore grande e Ciao — insieme ai brani del suo nuovissimo album Insieme, in uscita il prossimo 4 luglio.
Pupo non sarà l’unico grande protagonista della kermesse trevigiana che dall’undici al ventisei luglio porterà sul palco principale di Viale Bartolomeo D’alviano — Mura di Treviso alcuni degli artisti più amati della scena musicale italiana. Il cartellone completo non è stato ancora annunciato nella sua totalità, ma già sono filatrati i primi noi.
Ma le sorprese non sono finite qui e in questi giorni si attendono anche gli altri nomi che calcheranno il palco principale di Viale Bartolomeo D’alviano.
“Suoni di Marca” è molto più di un festival musicale: tra i concerti, infatti, si potrà godere di un’area dedicata alle famiglie, percorsi gastronomici con street food da tutto il mondo e una mostra mercato di artigianato di qualità. La manifestazione è ormai un appuntamento fisso dell’estate trevigiana, capace di coniugare divertimento, cultura e valorizzazione del territorio.
Anna Bergantin
E già l’inizio sarà di quelli con il botto grazie all’energia dei Patagarri: la band rivelazione dell’ultima edizione di X Factor farà sicuramente scatenare il pubblico trevigiano. La stessa sera a salire sul palco saranno i Groundation gruppo californiano di fama internazionale capace di fondere il roots reggae e marcate sonorità jazz. Il 12 sarà un’altra serata di grande magia con il cantautore e sassofonista Enzo Avitabile, artista eclettico che spazia in diversi generi musicali, spesso mescolandoli. Il suo stile è caratterizzato da un mix di soul, funk, jazz, folk, musica tradizionale napoletana, world music e anche elementi di rap e musica elettronica. Ha una forte attenzione alle questioni sociali e all’internazionalità.
Saranno in molti a salire sul palco, tra questi i Tre Allegri Ragazzi Morti, Joan Thiele, Grupo Compay Segundo de Buena Vista Social Club, gli Estra, Sir Oliver Skardi e Cisco & Ex Modena City Ramblers.
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Turismo nella Marca Trevigiana, boom di weekend last minute: il territorio è in crescita
Il turismo nella Marca Trevigiana si conferma in ottima salute, spinto da un trend ormai consolidato: il boom delle prenotazioni last minute. Lo certifica il nuovo report dell’Osservatorio congiunturale di Confcommercio Treviso, realizzato in collaborazione con Banca Prealpi San Biagio e Format Research, che ha analizzato l’andamento del primo trimestre 2025 su un campione di 800 imprese.
A emergere è l’immagine di un turismo sempre più legato a weekend lunghi, ponti e fughe improvvisate, con una percentuale altissima di prenotazioni avvenute a ridosso della partenza o addirittura senza alcuna prenotazione: quasi 7 turisti su 10 hanno deciso all’ultimo momento. Le aspettative per l’estate sono buone: il 74% degli operatori prevede un’affluenza in linea con il 2024, anno già definito “straordinario”. Il 17% si aspetta una crescita complessiva dei turisti, mentre il 20% segnala un possibile aumento degli stranieri. Più prudente la stima sulla spesa media: solo il 7% degli operatori crede che sarà superiore rispetto allo scorso anno. Nel frattempo, l’analisi segnala che per far fronte alla domanda durante i ponti primaverili, quasi la metà delle imprese ha esteso gli orari d’apertura, il 38% ha aumentato i turni e il 14% ha effettuato nuove assunzioni. Numeri che raccontano una provincia reattiva e organizzata, pronta ad accogliere. Accanto ai dati sul turismo, il report mette in evidenza anche una crescita complessiva del terziario: nel primo trimestre del 2025 si contano 94 imprese in più rispetto alla fine del 2024. Il salto maggiore riguarda i servizi alle imprese – tra logistica, consulenza e informatica – che segnano +186 attività. Dopo una flessione dovuta alle incertezze geopolitiche dei primi mesi dell’anno, gli operatori tornano a guardare avanti con fiducia. L’indice di fiducia è atteso in risalita entro giugno, mentre si prevede anche un incremento dei ricavi e un miglioramento nelle condizioni di approvvigionamento.
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Serie A Elite. Mogliano Rugby, una stagione a due facce: parola al Ds Pietro Venturato
”Siamo un club forte, con radici solide e una visione a lungo termine”
La stagione del Mogliano Rugby è stata caratterizzata da alti e bassi: le parole del direttore sportivo Pietro Venturato tentano di tracciare un bilancio e le prospettive per il futuro
C’è chi conta solo i punti in classifica e chi misura il successo nel tempo con la fiducia in un progetto ben costruito. Pietro Venturato, direttore sportivo del Mogliano Rugby, appartiene decisamente alla seconda categoria. La sua è un’analisi schietta e lucida della stagione appena andata in archivio: “Avevamo tre obiettivi: ne abbiamo centrati due. Un voto? Tra il 6 e il 7. Non tutto è andato come volevamo, ma ciò che abbiamo costruito rimane”. Il bilancio guarda i risultati di prima squadra, seconda squadra e Under 18. Tre
progetti distinti, ma collegati da una visione condivisa. L’Under 18 ha mantenuto il girone Elite, la seconda squadra ha centrato la promozione in Serie A. La prima squadra, invece, ha pagato un avvio complicato e non ha raggiunto i play-off. “L’inizio ha condizionato la stagione – spiega Venturato – ma nel girone di ritorno abbiamo sempre vinto o messo in difficoltà chiunque. La squadra era forte, costruita bene. C’è amarezza, ma anche consapevolezza di ciò che siamo”. A Mogliano si lavora con una prospettiva ad ampio raggio. I gioca-
tori hanno contratti pluriennali: “Abbiamo puntato su profili di grande esperienza, che aiutano i giovani ad affrontare il salto dal settore giovanile al massimo campionato italiano. I progressi visti durante la stagione sono stati incredibili”. Resta l’enigma dell’inizio: cosa è andato storto? “Lo staff era lo stesso dell’anno precedente. Qualcosa si è inceppato, anche per motivi personali. Abbiamo, però, trovato le necessarie contromisure. È così è nata l’idea di riportare a Mogliano coach Casellato, che conosce molto bene le dinamiche del club. Lui ci ha dato una nuova vita”. Il progetto, sottolinea Venturato, non si misura su una sola stagione. “Il nostro ciclo è triennale. In questi mesi abbiamo capito quali scommesse erano vincenti. Il nucleo della squadra c’è già, siamo
avanti con la progettazione del futuro”.
Ma il vero sogno del Ds va oltre il campo. “Voglio che Mogliano
si affermi sul territorio come club che ottiene risultati sportivi ma che lavora, soprattutto, sulla formazione. Da tre anni collaboriamo con tutti i club della Marca trevigiana. Il mio obiettivo è che questo sistema venga riconosciuto e valorizzato sempre di più”. Infine, un pensiero ai tifosi. “Uno dei grandi successi di quest’anno è stato vedere lo stadio vivo e coinvolto in molte occasioni. Questo è merito del legame che si sta ricostruendo tra squadra e territorio. I nostri ragazzi sono stati riconosciuti per il loro impegno. E questo, per me, vale tantissimo”. Venturato non cerca scuse, ma costruisce il futuro. A Mogliano si cade, ci si rialza, si cresce. Serietà e passione per un progetto virtuoso che deve ancora mostrare il suo lato migliore. Stefano Parpajola
F.C. Union Pro 1928, stagione da 7: il Ds Benedetti traccia il bilancio e sogna l’Eccellenza
È tempo di bilancio in casa F.C. Union Pro 1928 e a tracciarlo è il direttore sportivo Marcello Benedetti, che con lucidità e ottimismo racconta ciò che è stata la stagione appena conclusa: “Volevamo migliorare la posizione dell’anno scorso – esordisce – e lo abbiamo fatto. Abbiamo gettato le basi del nostro progetto triennale. Abbiamo chiuso quinti, a un passo dai play-off: una stagione da 7 pieno”. Dietro i numeri c’è una realtà che ha saputo crescere anche in condizioni non ideali. “Non avere avuto il nostro campo di casa ci ha penalizzato – spiega Benedetti – abbiamo dovuto giocare a Preganziol.
Ma ce l’abbiamo fatta: all’ultima giornata il nostro impianto era pronto. È straordinario, ripartiremo da lì il prossimo anno”. Il sogno si chiama Eccellenza, ma non solo per l’ambizione sportiva. “Salire significherebbe anche proteggere il nostro settore giovanile, che per noi è centrale. Siamo fieri dei nostri Under: in questa annata hanno esordito ragazzi del 2006, del 2007 e persino un 2008 è stato convocato. Il nostro capitano, Tiveron, è un 2005. Tutto questo ci riempie di orgoglio”. L’Union Pro ha vissuto anche momenti delicati nell’arco del campionato: “L’esonero di mister Bruzzone è stato un
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dolore. Quando succede, vuol dire che qualcosa è mancato in ogni ambito”. Lo sguardo, ora, è rivolto al futuro. “Confermeremo il 70% della rosa. Lo staff tecnico resta al completo, con Loris Biasetto alla guida. Aggiungeremo qualche innesto, soprattutto nel reparto offensivo. Ma le basi sono già state gettate. Ho grande soddisfazione nel vedere quanto i nostri ragazzi credano nella società e nel progetto Union Pro”. Sguardo positivo e una visione chiara di ciò che sarà per il DS Benedetti: l’Union Pro si prepara, così, alla prossima sfida. Una cosa è certa: il progetto trevigiano è solido e con pazienza e progettualità si può sognare un ritorno in Eccellenza. (s.p.)
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Il Ds Venturato il giorno della firma di Giovanni Pettinelli
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TEATRO GOLDONI – VENEZIA
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Corsa alle regionali
Ciononostante il tema non viene archiviato anche perché più di qualche esponente, anche di Fratelli d’Italia, lascia la porta aperta a una discussione sul tema.
Ma fino a quando non si chiarirà se il presidente uscente Zaia potrà o meno ricandidarsi tutto rimane bloccato. Nelle scorse settimane si sarebbe dovuto tenere un vertice nazionale a Roma tra i leader dei partiti del centrodestra proprio per parlare delle regioni al voto. L’incontro è stato annullato per impegni istituzionali e, al momento, non è stata comunicata nessuna nuova data.
Il segretario della Lega in Veneto, Alberto Stefani, forse il più probabile candidato presidente, ha commentato con un laconico “si decida presto” l’ipotesi di un ulte-
riore mandato per Zaia. Una battuta, rilasciata ai cronisti, considerata come un po’ fredda forse non tanto nei confronti del presidente uscente quanto sulla possibilità che, effettivamente, ci possa essere il tempo e la convinzione a Roma di cambiare la legge per consentire la ricandidatura del Governatore Veneto.
Dal canto suo Fratelli d’Italia non sta certo a guardare e porterà al tavolo della coalizione il nome del senatore veneziano, vicinissimo a Giorgia Meloni, Raffaele Speranzon: sembra essere questo il nome forte di FDI per contendere alla Lega la presidenza del Veneto. Da non sottovalutare la carta Forza Italia: nel tavolo nazionale, che dovrà occuparsi anche di Puglia, Campania, Toscana e Marche, Tajani chiederà una presidenza anche per gli azzurri. Se la scelta dovesse cadere sul Veneto è pronto a scattare il segretario regionale Flavio Tosi che, nel frat-
tempo, non risparmia bordate alla gestione Zaia della Regione.
Sul fronte centrosinistra a guidare una coalizione molto ampia sembra sia stato scelto Giovanni Manildo, avvocato e già sindaco di Treviso. Un moderato che nel 2013 riuscì nell’impresa di battere lo sceriffo Giancarlo Gentilini. Il nome, nel momento in cui scriviamo, non è ancora stato ufficialmente lanciato, ma tutto lascia intendere che non ci dovrebbero essere sorprese. Al fianco di Manildo potrebbero schierarsi anche Italia Viva e Azione che, formalmente, non partecipano al tavolo regionale del centrosinistra ma che hanno sempre mantenuto un canale di comunicazione con il segretario regionale Pd, Andrea Martella al quale avrebbero espresso ampie aperture visto le qualità del candidato presidente scelto.
Il caso. Amministratori, rappresentanti delle categorie e società servizi idrici uniti
Energia dal territorio per il territorio: alleanza strategica per restituire valore alle comunità
Sono stati oltre 120 i partecipanti, tra amministratori, rappresentanti dei territori e delle categorie, oltre che delle società che gestiscono i servizi idrici in Veneto, alla conferenza online dello scorso 3 giugno sulla gestione dell’energia. L’iniziativa, promossa da AGSM AIM, Ascopiave, ANCI Veneto e BIM Comunità del Piave, per presentare una proposta concreta di rilancio dei territori attraverso una nuova gestione delle concessioni per impianti idroelettrici, gas e distribuzione elettrica pone al centro dell’iniziativa, un principio chiaro: l’energia deve tornare a generare valore per le comunità che la producono.
Ad aprire i lavori Federico Testa, professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Verona e Presidente di AGSM AIM, che ha sottolineato la natura unitaria e trasversale dell’iniziativa.
“Le nostre riflessioni non nascono da logiche di parte, ma da un’esigenza comune che riguarda tutto il Veneto – da Verona a Vicenza, dall’Alto Trevigiano a Belluno – e che mette al centro il territorio. Da qui il titolo ‘Energia: dal territorio per il territorio’. Non è un’azione contro qualcuno, ma per qualcosa: per le persone, le imprese e le comunità locali.” Il Presidente Testa ha evidenziato come le attuali con-
cessioni per la distribuzione di gas, energia elettrica e impianti idroelettrici non restituiscano adeguato valore ai territori:
“La ricchezza generata da questi asset prende altre strade. Non resta qui, dove potrebbe invece contribuire ad abbassare le tariffe per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, o a sostenere servizi fondamentali come la sanità e l’assistenza agli anziani.” Nel suo intervento, Testa ha lanciato una chiamata all’azione concreta:
“Gli spazi giuridici e tecnici per agire esistono: dalla Conferenza Stato-Regioni chiamata a esprimersi sulle proroghe ventennali delle concessioni, recentemente criticate dall’Autorità Garante per la Concorrenza, alla necessità di una maggiore partecipazione dei territori nella partita delle concessioni idroelettriche.” Proprio la Conferenza è stata l’occasione per avviare un percorso condiviso e partecipato. Al tavolo sono stati invitati gli assessori regionali competenti, le amministrazioni comunali, le imprese dei servizi pubblici locali, le Associazioni Datoriali dell’industria, degli Artigiani, dei Commercianti, delle Cooperative e tutti i soggetti economici interessati dal caro energia.”
I lavori sono proseguiti con l’intervento del presidente di ANCI Veneto, il sindaco Mario Conte, che
ha voluto rimarcare l’importanza dell’iniziativa dal punto di vista delle amministrazioni locali: “Ringrazio il Dottor Testa per l’opportunità di aprire una riflessione territoriale su un tema, quello energetico, che negli ultimi tempi ha colpito duramente i bilanci comunali, mettendo a rischio la tenuta dei servizi essenziali per le nostre comunità.”
Conte ha ribadito lo spirito costruttivo e non conflittuale dell’iniziativa: “Non è un’azione contro qualcuno, ma a favore delle nostre comunità, che rappresentiamo e serviamo ogni giorno. Chiediamo non contributi straordinari dal Governo, ma un minimo di autonomia nella gestione del patrimonio naturale del nostro territorio.”
Anche secondo Conte, una maggiore responsabilità e capacità di gestione locale delle concessioni e delle risorse energetiche potrebbe tradursi in vantaggi concreti per cittadini, imprese e associazioni: “Questa autonomia consentirebbe un maggiore efficientamento dei servizi e un beneficio economico sulle tariffe per famiglie, aziende, partite IVA. Chiediamo solo di essere ascoltati.” Nel suo intervento ha lanciato un monito sulla sostenibilità finanziaria futura dei Comuni: “Oggi tutti i 560 Comuni veneti hanno i conti in ordine. Ma l’aumento incontrollato dei
costi energetici rischia di compromettere questa virtuosità, non per incapacità amministrativa, ma per fattori esterni fuori dal nostro controllo.” Ha concluso sottolineando il valore del confronto e della condivisione:“Questo tavolo di lavoro rappresenta un’occasione unica: le opportunità superano le preoccupazioni. Serve energia, sì, ma anche energia positiva, che possa sostenere davvero il sistema veneto.” Per approfondire i contenuti dell’iniziativa, è possibile rivedere la conferenza stampa, comprese le domande dei giornalisti, sul sito uf-
ficiale: www.energiaperilterritorio. it.
Sul sito sono inoltre disponibili: il manifesto dell’iniziativa, già sottoscritto dagli enti promotori AGSM AIM, Ascopiave, ANCI Veneto e BIM Comunità del Piave; la possibilità di chiedere ulteriori informazioni, aderire e sostenere il progetto; materiali in costante aggiornamento di approfondimento utili a cittadini, imprese e amministratori locali. Perché l’energia non è solo una questione tecnica: è una scelta di comunità, di visione e di responsabilità condivisa.
Federico Testa durante la conferenza sulla gestione dell’energia
Economia. L’analisi di Flavio Zanonato, direttore generale di Confesercenti Veneto Centrale
“Vogliamo tutelare il commercio di quartiere, attività con una spiccata valenza sociale”
F lavio Zanonato, direttore generale di Confesercenti Veneto Centrale, ospite di “Buongiorno Veneto”, dai microfoni di Veneto24 ha messo in evidenza le necessità del commercio nella nostra regione, in un momento particolarmente delicato. “E’ un frangente assai importante per Confesercentispiega Zanonato - di confronto e dialettica in occasione della fase congressuale in cui gli imprenditori sono chiamati a scegliere i propri rappresentanti di categoria. La prima grande questione sulla quale siamo impegnati è la volontà di tutelare il commercio diffuso, il commercio di quartiere. Non basta concepire l’attività commerciale come se si trattasse soltanto di un’attività economica. È un’attività che ha una fortissima valenza sociale. Pensiamo ai negozi di vicinato, l’alimentari, il bar dell’edicola, la tabaccheria, il negozio di frutta e verdura del negozio di merceria. E l’elenco potrebbe continuare: que-
sta vivacità, che dura dalla mattina alla sera, consente ai cittadini di circolare tranquillamente, di avere dei servizi immediatamente a disposizione. Consente ai più deboli, ad esempio gli anziani e le donne con bambini piccoli, di trovare immediatamente un prodotto di cui hanno bisogno e contemporaneamente di muoversi in un ambiente sicuro”.
L’altra grande questione riguarda l’aspetto economico, la crisi che ha investito il settore e portato a numerose chiusure. Come affrontarla e risolverla? “La prima causa è stata l’arrivo di grandi sistemi di vendita, - aggiunge Zanonato - i centri commerciali sono attrattivi, anche perché dotati di parcheggi efficienti e maggiori comodità. Su questo fronte dobbiamo ottenere dei risultati dalle amministrazioni locali. Poi c’è l’e-commerce che si sta portando via una fetta di commercio importante. E anche qui abbiamo l’esigenza di fornire ai
nostri associati la capacità di utilizzarlo questo strumento perché non si può certo eliminare, sarebbe illusorio. Non da ultimo il costo degli affitti, che spesso uccide il commercio. Praticamente un negozio lavora a metà del tempo per pagare l’affitto, poi deve pagare tutto il resto nel negli altri quindici giorni del mese”. Qui entra il gioco anche il rapporto con le istituzioni e la necessità di concertare e pianificare interventi e iniziative che salvaguardino le attività commerciali come presidio sociale nei quartieri. “Ci sono già dei tavoli di concertazione, di concertazione in ogni provincia e nei centri più importanti. Si discute di mobilità, di qualità della vita nei quartieri, perché le attività commerciali vanno inserite nelle politiche sociali della città. Pensiamo ad un anziano che non si muove più in automobile e non trova i negozi sotto casa: deve appoggiarsi ai figli per qualsiasi necessità, ma
se questo non è possibile rischia di finire in casa di riposo e il costo sociale è enormemente più alto. Poi c’è la questione della mobilitò, dei parcheggi, della qualità del verde delle nostre città. E ovviamente riuscire a rendere più moderati gli affitti è una partita molto importante. Purtroppo ci sono proprietari di immobili che preferiscono tenere chiuso piuttosto che affittare un prezzo congruo”. Una volta completata la fase congressuale
Confesercenti si dedicherà al nuovo programma di lavoro che coinvolge tutte le categorie. “Intanto vogliamo sottoporre questa riflessione a tutti. - conclude ZanonatoIl commercio non è solo un’attività strettamente economica, è un’attività con una forte valenza sociale e ricordo che dal commercio è nata la società moderna come la conosciamo oggi. Abbiamo perciò un grande patrimonio da tutelare e difendere per il bene di tutti”.
Convento (Cescot): “La formazione indispensabile per le nostre imprese, dai distretti del commercio impulso
Flavio Convento è presidente di Cescot, l’ente di formazione di Confesercenti Veneto Centrale che si occupa della formazione, una necessità sempre più sentita dagli imprenditori commerciali. “Le nostre imprese hanno bisogno di formazione perché si trovano a combattere con grandi player molto strutturati, - sottolinea Convento i quali oltretutto beneficiano di agevolazioni fiscali molto elevate, soprattutto quelle internazionali. E su questo noi combattiamo da anni per dare la possibilità ai piccoli commercianti di affrontare questa sfida. Il
alle iniziative”
fatto che un ente di formazione come Cescot collabori insieme con Confesercenti aiuta a far crescere gli imprenditori, a unirli, così da avere la possibilità di dialogare con le amministrazioni per riuscire a risolvere alcuni problemi legati alle attività commerciali. Il nostro lavoro, l’esercizio di vicinato, contribuisce a garantire città vive e sicure”.
L’attuale congiuntura continua ad essere sfavorevole per l’economia in genere e in particolare per il commercio, i cui operatori reagiscono rafforzando il legame con il territorio. Per esempio con i distretti del com-
mercio, ormai diffusi in tutto il Veneto. “Da molti anni stiamo lavorando con la Regione - aggiunge il presidente di Cescot - e i distretti del commercio sono parte fondamentale delle città, servono per far crescere il territorio. Sono un importante investimento che permette sinergie con le istituzioni per creare eventi e iniziative che possano dare vita alle città. Confesercenti ci crede da molti anni, ci sta lavorando. Rappresentiamo più di qualche distretto a livello regionale e abbiamo riscontrato che i risultati ci sono, si crea una sinergia tra attività commerciali e
amministrazioni locali”.
Tra le iniziative Convento ricorda il progetto messo a punto da Confesercenti per Padova, “Il cammino sotto i portici”, che unisce una trentina di attività commerciali. “Padova è la seconda città italiana per lunghezza dei portici, circa 25 chilometri: è un patrimonio da valorizzare e da promuovere come veicolo per il commercio. Il progetto è già partito, stiamo organizzando degli eventi sotto i portici, tra cultura, arte e commercio, sul nostro sito ci sono tutte le informazioni utili”. (n.s.)
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Flavio Zanonato e Flavio Convento
L’esposizione. Brugnaro: “Una sfida aperta nel 2019 e che deve proseguire anche senza di me”
Salone Nautico di Venezia: sesta edizione tra storia, innovazione e sostenibilità
C on un rombo che ha fatto vibrare i cuori e colorato il cielo di Venezia, le Frecce Tricolori hanno aperto la sesta edizione del Salone Nautico, trasformando ancora una volta l’Arsenale in un palcoscenico di eccellenza per la nautica italiana e internazionale. La cerimonia inaugurale si è svolta in una cornice suggestiva, dove tradizione e futuro si sono incontrati, testimoniando il valore strategico di questa manifestazione per l’intero comparto marittimo.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro, assieme al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, Matteo Zoppas, presidente di ICE, l’Istituto per il Commercio Estero, l’Ammiraglio Enrico Credendino e il Presidente del Senato Ignazio La Russa, la cui partecipazione ha conferito ulteriore rilievo all’evento. A rendere ancora più spettacolare l’apertura è stato l’ammaraggio degli incursori della Marina Militare nella Darsena.
“È una scommessa iniziata nel
2019 e oggi siamo qui, alla sesta edizione. È la dimostrazione che quando si crede in un progetto e si lavora in squadra, i risultati arrivano. Questo è il mio ultimo Salone da sindaco ma la manifestazione deve continuare, è finanziata anche per le prossime due”, ha dichiarato il sindaco Brugnaro. “Il nostro sguardo è già rivolto al futuro: la settima edizione si terrà dal 27 al 31 maggio 2026, con la promessa di un evento più ricco e internazionale, già finanziato per le prossime due edizioni”, ha aggiunto il sindaco.
Il Salone, ospitato in uno spazio espositivo di 55.000 metri quadrati su bacino acqueo, ha accolto oltre 270 espositori e circa 300 imbarcazioni, offrendo a ben 30 mila visitatori una panoramica ampia e articolata sulla nautica contemporanea, tra eccellenze artigianali e innovazioni tecnologiche, con particolare attenzione alle propulsioni sostenibili. Il prestigioso riconoscimento della gestione sostenibile, conferito per il sesto
anno consecutivo da TÜV Italia, ha ulteriormente consolidato il posizionamento del Salone come evento di riferimento nel panorama europeo.
Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela Spa, ha evidenziato come la sostenibilità rappresenti un pilastro del progetto fin dal principio: “Anche quest’anno abbiamo confermato il nostro impegno. Venezia è candidata a diventare capitale mondiale della sostenibilità, e il Salone è una delle sue punte di diamante”.
Durante la cerimonia, La Russa ha voluto rendere omaggio a Vene-
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zia come “ città dell’acqua per eccellenza” e ha sottolineato il valore culturale ed economico del legame tra la città e il mare. L’Arsenale, cuore storico dell’industria navale veneziana, è tornato a pulsare grazie a questa manifestazione, come ricordato da Brugnaro: “Ogni anno investiamo oltre 2,4 milioni di euro nel Salone. È fondamentale che chiunque guiderà Comune e Regione in futuro continui a sostenere questo progetto”.
Il governatore Zaia ha rimarcato come non si tratti di un settore elitario ma grazie alle varie professionalità impiegate, l’economia
del mare e della nautica abbia un impatto notevole sull’intero territorio, mentre Zoppas ha ribadito come la cantieristica italiana rappresenti un’eccellenza del Made in Italy da valorizzare e promuovere all’estero. Anche la Marina Militare ha avuto un ruolo di primo piano, con la presenza delle navi Alpino, Viareggio e del sommergibile Todaro, ormeggiate in Riva Sette Martiri. L’Ammiraglio Dattola ha ricordato che proprio all’interno dell’Arsenale ha sede l’Istituto di Studi Militari Marittimi, polo culturale e formativo delle forze armate.
Oltre alla mostra espositiva, il Salone ha proposto un ricco programma di oltre cinquanta eventi tra convegni e incontri, ospitati in luoghi simbolici come la Torre di Porta Nuova. Tra le iniziative di punta anche la “Wood Village”, dedicata alla cantieristica tradizionale veneziana, e competizioni sportive come la storica Pavia-Venezia e la silenziosa E-Regatta.
Riccardo Musacco
Il dialogo. Francesca Chiesa esplora la condizione femminile in un libro sorprendente e attualissimo
“Diversamente sole”, storie universali per raccontare la complessità delle donne
Dopo aver girato mezzo mondo ha trovato il suo approdo nell’isola greca di Syros. “Non avrei scritto nulla se non avessi vissuto la mia vita altrove, se non avessi dovuto lasciare l’Isola Verde, il Bazar di Teheran e Tripoli”
F
rancesca Chiesa ha girato mezzo mondo prima di trovare il suo approdo nell’isola greca di Syros. Padovana, Chiesa ha appena pubblicato “Diversamente sole” (Edizioni Open, 14 euro), raccolta di racconti intensa e struggente. Una testimonianza preziosa della condizione femminile, una lettura attualissima e che riesce ad essere universale. Ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata sul suo nuovo libro (e non solo). Francesca, tu scrivi che la solitudine femminile è “una qualcosa che non si racconta mai abbastanza”. Da dove nasce la tua urgenza di darle voce?
Ho sempre guardato alla solitudine come a un privilegio. Da bambina sono cresciuta nella villetta liberty del mio bisnonno: lui, una nonna, tre prozii e una zia pronti ai miei desideri, le lavoranti della fabbrica annessa in adorazione della bambina sorridente e grassoccia che ero, un parco e una biblioteca a mia disposizione. Parecchio triste ma molto dolce e molto privilegiata. Nella vita adulta, poi, la solitudine ha cambiato aspetto ed è diventata un miraggio. Fino al momento in cui sono venuta a vivere qui sull’isola ed è scoppiata l’epidemia del Covid. Ovvero fino al momento in cui ho compreso che la karantina/quarantena, per me gioia solitaria, nel resto del mondo si chiamava segregazione
e angosciosa solitudine. La constatazione di quanto io fossi diversamente e felicemente sola mi ha colpito come una frustata e da allora ho cominciato a ragionare di solitudine e poi a raccontare. Per ora di donne, per ora di mondi altri, ma non siamo che all’inizio.
Alcune storie sono ispirate a vicende reali. Qual è stato il processo di scrittura nel tradurre queste storie in letteratura senza tradirne la verità?
La mia è stata una generazione fortunata. Quando io ero giovane poteva accadere che un grande poeta come Andrea Zanzotto, ricevendo una raccolta di mie poesiole e raccontini, mi abbia fissato un appuntamento per analizzare con me i testi che gli avevo sottoposto e raccomandarmi di scegliere una sola forma di espressione tra prosa e poesia. Il consiglio del poeta si è rivelato nel corso degli anni un blocco che sembrava insuperabile. Fino al momento in cui proprio la necessità di raccontare Tawergha mi ha fatto trovare la mia voce, che è fatta di prosa e di poesia. La realtà è ciò che si racconta.
Nel tuo libro le donne non sono mai solo vittime. Sono anche complici, carnefici, spettatrici passive. Quanto è stato difficile mantenere questo equilibrio narrativo?
Direi che questo è l’aspetto più autobiografico di questo mio lavoro. Io, noi, tutte cresciamo e vivia-
mo portandoci dentro un imperativo categorico. Nasconditi. Non farti capire. Sorridi. Dimentica. Perdona. Perché potremmo essere pericolose, forse: ricordate o immaginate com’era la vita all’interno di un harem, di quanta ferocia erano fatti quei sorrisi. Le leonesse ammazzano, le donne addomesticate no, ci sono altri modi e non è sempre necessario impugnare un pugnale, a volte basta una penna. Un uomo affronta il rivale a duello, qualsiasi genere di rivale e qualsiasi genere di duello, uccide o muore e non se ne parla più; le donne hanno più fantasia.
Hai vissuto a lungo in Nord Africa, in Asia e tutt’ora risiedi per la maggior parte dell’anno in Grecia. Quanto ha influito la tua esperienza nella tua scrittura?
Le donne nei luoghi che racconto sono la mia vita, per interposta persona. Nessuna mi impersona ma in ognuna di esse si è rispecchiato un bagliore del caleidoscopio che io sono. Voi siete. Loro sono. Non avrei scritto nulla se non avessi vissuto la mia vita altrove, se non avessi dovuto lasciare l’Isola Verde, il Bazar di Teheran e Tripoli. O forse avrei scritto della mia famiglia, ma c’era poco di bello da raccontare.
Il titolo Diversamente sole è molto evocativo. Cosa significa per te questa espressione?
Per rispondere, basta sapere che il titolo della prossima raccolta di racconti cui sto lavorando è “Una uniforme solitudine” e ha come attrici donne occidentali, donne di potere e post-femministe integrate. Ho visitato i mondi delle donne diversamente sole in un’epoca in
cui non erano ancora stati toccati e uniformati dalla globalizzazione. Pertanto ognuno dei Paesi di cui narro appare come una realtà a sé stante che fa da sfondo a una specifica forma di solitudine femminile la quale a sua volta la rispecchia.
Com’è l’Italia vista da fuori? Che dire? È un’altra cosa, è un Paese che fatico a riconoscere. Credo sia un processo inevitabile quando alla lontananza si aggiunge il passare degli anni, e che per me ha avuto inizio nel momento in cui sono tornata a vivere per qualche anno in Italia dopo i primi undici anni di estero. Venivo dall’Eritrea, dove al massimo c’erano i cellulari militari e mi sono trovata circondata da Motorola e simili. Man mano che subentrano i cambiamenti inevitabili nella storia di un Paese, i residenti hanno il tempo di digerirli lentamente, i saltuari come me devono inghiottire tutto in un boccone. E si sa, a volte “va di traverso”. A volte, invece, ci si
abitua. Ricordo, ad esempio, che l’usanza dell’aperitivo mi ha dato molto fastidio nei suoi primi anni, tornando in Italia con il desiderio di passeggiate tranquille e silenziose per le Piazze. Alla fine l’anno scorso, trovato un bar di riferimento, sono ingrassata di cinque chili in un mese di aperitivi giornalieri, anzi serali.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
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La scrittrice Francesca Chiesa
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Marcos Morau / La Veronal
Il verde che fa la differenza: cura, uso e bellezza del prato in casa, in condominio e in città
Estate, tempo di prato perfetto: come curarlo e mantenerlo in salute
Con l’arrivo dell’estate, il prato verde diventa protagonista dei nostri giardini, terrazzi e spazi aperti. Tuttavia, è anche la stagione in cui soffre maggiormente a causa del caldo, della siccità e del calpestio frequente. Ecco quindi una guida pratica per mantenerlo sano, bello e rigoglioso anche nei mesi più caldi.
Taglio regolare, ma non troppo corto Il primo errore da evitare è tagliare l’erba troppo bassa. In estate, meglio lasciarla qualche centimetro più alta (circa 6-7 cm), così da proteggere il terreno dal sole e trattenere meglio l’umidità. Il taglio va fatto con lame ben affilate, evitando di rimuovere più di un terzo della lunghezza alla volta. Irrigazione: quando e quanto Il prato va irrigato al mattino presto o alla sera, per evitare l’evaporazione rapida dell’acqua. Meglio una o due irrigazioni abbondanti a settimana piuttosto che frequenti e leggere: così si stimola la crescita di radici profonde, più resistenti alla siccità. Se possibile, installare un sistema di irrigazione automatica a goccia o con sensori.
Concimazione estiva
Un buon fertilizzante estivo, ricco di potassio e povero di azoto, aiuta il prato a resistere allo stress idrico e termico. Evitare la concimazione nelle ore cal-
de e preferire prodotti a lenta cessione.
Attenzione al muschio e alle infestanti
Con il caldo e l’umidità, può comparire il muschio o aumentare la presenza di infestanti. In questi casi, conviene usare diserbanti selettivi o trattamenti naturali, ma sempre seguendo le dosi corrette e nei momenti giusti della giornata.
Calpestio e rigenerazione
L’utilizzo intenso del prato, specie in estate, può provocare zone spelacchiate. Per evitarlo, si possono creare zone “protette” con stuoie o pavimentazioni temporanee. In caso di danni evidenti, a fine estate si può procedere con la rigenerazione tramite risemina e sabbiatura.
Prevenire è meglio che curare
Infine, una buona manutenzione primaverile – con arieggiatura, risemina e concimazione – permette di avere un prato più forte e resiliente nei mesi estivi.
Piccolo prato, grande effetto: consigli per chi ha poco spazio
Non serve un grande giardino per godere della bellezza di un prato verde: anche terrazze, cortili e microgiardini possono trasformarsi in oasi di relax. Basta qualche accorgimento.
Chi ha poco spazio può optare per rotoli di prato pronto, da posare su superfici ben livellate e con un minimo di drenaggio. In alternativa, il prato sintetico di ultima generazione offre risultati estetici eccellenti, senza bisogno di manutenzione.
Per spazi ristretti, meglio scegliere varietà di erba resistente e a crescita lenta, come festuca rubra o loietto. Il taglio va effettuato con piccoli rasaerba elettrici o manuali.
Fondamentale è l’irrigazione: si può usare un semplice impianto a micro-
goccia o annaffiatoi, sempre la mattina presto. Anche nei piccoli prati, una concimazione stagionale e qualche ora d’ombra fanno la differenza. Anche pochi metri quadrati possono regalare freschezza, comfort e bellezza. Il segreto è trattarli con cura e coerenza, scegliendo il verde giusto per il proprio stile di vita.
Il prato nei giardini condominiali: verde condiviso, manutenzione smart
I giardini condominiali sono spesso il primo biglietto da visita di un edificio e il prato ne è l’elemento centrale. Ma trattandosi di uno spazio condiviso, la cura richiede attenzione, organizzazione e un piano di gestione coordinato. Manutenzione affidata a professionisti
Nel contesto condominiale, è consigliabile affidare la manutenzione del prato a ditte specializzate. Un piano annuale ben strutturato (taglio, irrigazione, concimazione e trattamenti stagionali) garantisce un risultato omogeneo e duraturo, evitando incuria e improvvisazioni.
Irrigazione efficiente per grandi superfici
Per superfici ampie è essenziale un impianto di irrigazione automatico con centralina programmabile, da attivare preferibilmente nelle ore serali o al mattino presto. In caso di siccità, meglio privilegiare irrigazioni meno frequenti ma più profonde.
Prato resistente al calpestio
Il prato condominiale è spesso soggetto a un uso intenso: per questo si scelgono miscugli rustici e resistenti, capaci di tollerare il passaggio frequente. Le varietà più indicate sono festuca arundinacea e poa pratensis.
Regole di buon uso Per mantenere il verde in buono stato, è utile dotare il condominio di un regolamento d’uso dello spazio: no a giochi aggressivi sul prato, sì a zone delimitate per animali domestici, attenzione a non parcheggiare biciclette o motorini sul verde.
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32 trapianti da donatore al Ca’ Foncello: bilancio
positivo e formazione specialistica
Èun bilancio estremamente positivo quello tracciato per il 2024 dal Centro Trapianti di Cellule Staminali Ematopoietiche e Terapie Cellulari dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Un punto di eccellenza regionale, l’unico accreditato al trapianto allogenico nelle province di Treviso e Belluno, che ha registrato negli ultimi 18 mesi ben 32 trapianti da donatore (allogenici) e 50 trapianti autologhi, ovvero con cellule staminali prelevate dallo stesso paziente. Attualmente, il Centro ha in carico oltre 50 pazienti già sottoposti a trapianto in strutture diverse, segno di un ruolo sempre più centrale nella presa in carico a lungo termine.
Affidato all’Unità Operativa Complessa di Ematologia, il Centro rappresenta un presidio fondamentale per il trattamento di patologie oncoematologiche gravi come le leucemie acute, ma anche di malattie non tumorali quali le aplasie midollari. In questi casi, il trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE) da donatore — familiare o iscritto al Registro Internazionale — è la terapia di elezione.
Ma la complessità del percorso terapeutico, che coinvolge numerose specialità mediche e può presentare criticità in ogni fase, rende necessaria una formazione continua e specifica per tutti i professionisti coin-
Torna “RiDatti una Mossa al Parco”: oltre 700 ore di sport gratuito in 15 Comuni della Marca
È online il calendario completo dell’edizione 2025 di “RiDatti una Mossa al Parco”, il progetto estivo promosso dall’Ulss 2 Marca Trevigiana che anche quest’anno invita la cittadinanza a praticare attività fisica gratuita nei parchi pubblici. L’iniziativa, giunta all’undicesima edizione, prenderà ufficialmente il via lunedì 16 giugno e coinvolgerà ben 15 Comuni del territorio: Breda di Piave, Cappella Maggiore, Casale sul Sile, Casier, Istrana, Morgano, Orsago, Ponzano Veneto, Preganziol, Riese Pio X, Roncade, San Biagio di Callalta, Treviso, Vittorio Veneto e Zero Branco.
Oltre 700 le ore di attività in programma, organizzate all’aperto e a disposizione gratuitamente grazie all’impegno di 74 associazioni sportive locali. L’intero progetto è coordinato dal Servizio Promozione della Salute dell’Unità Operativa Prevenzione e Controllo Malattie Croniche dell’Ulss 2, in sinergia con le Amministrazioni comunali, le realtà sportive del territorio e gli enti di promozione AICS e ASI. L’iniziativa si inserisce inoltre nella più ampia rete “Lasciamo il segno – La Rete Trevigiana per l’Attività Fisica”, da anni attiva nella promozione di stili di vita sani e attivi.
Il calendario completo con sedi, orari e discipline è consultabile alla pagina dedicata del sito Ulss: www.aulss2.veneto. it/ridatti-una-mossa. Qui è possibile pianificare la propria estate scegliendo tra ben 69 attività diverse a basso impatto cardiovascolare, pensate per essere accessibili e inclusive, indipendentemente da età o condizione fisica.
volti. Per questo, l’Ulss 2 ha promosso un corso formativo interamente dedicato alla gestione del trapianto da donatore. L’iniziativa, intitolata “Il Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche da Donatore”, si è svolta nella sala convegni del Ca’ Foncello e si è articolata in tre giornate, ciascuna dedicata a diversi aspetti della pratica clinica.
Coordinato dalla dottoressa Marta Stanzani, responsabile del team trapiantologico, il corso ha affrontato in modo sistematico tutte le fasi dell’iter terapeutico: dall’individuazione dell’indicazione al trapianto, fino alla gestione delle complicanze, sia precoci che tardive. Particolare attenzione è stata riservata al tema del donatore, figura chiave nel successo della procedura. La selezione del soggetto idoneo — che si tratti di un parente o di un donatore da registro — richiede infatti conoscenze avanzate in ambito immunologico, ematologico e gestionale.
Grazie all’attività del Centro e alla collaborazione multidisciplinare promossa dalla formazione, l’Ulss 2 rafforza il proprio impegno nella cura di pazienti altamente fragili, garantendo loro non solo l’accesso a terapie salvavita, ma anche un percorso clinico integrato e aggiornato ai più alti standard di qualità.
Anna Bergantin
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L’offerta spazia da discipline più dolci, come pilates, yoga, meditazione e ginnastica posturale, ad attività dinamiche come camminata metabolica, nordic walking, danza, arti marziali, acquagym, scherma e molto altro ancora. Un’ampia proposta pensata per coniugare salute, socialità e valorizzazione degli spazi verdi urbani, restituendo ai parchi pubblici una funzione attiva e rigenerante per tutta la comunità. “RiDatti una Mossa al Parco” si conferma così un’opportunità concreta per adottare stili di vita più sani, contrastare la sedentarietà e prendersi cura del proprio benessere in modo semplice, naturale e a portata di tutti. L’unico requisito per partecipare è il versamento di una quota simbolica di 10 euro, una tantum, per la copertura assicurativa obbligatoria. La tessera è valida per tutta la durata del progetto e consente di accedere liberamente a tutte le attività proposte nei Comuni aderenti.
Per rimanere aggiornati, sono attivi anche i canali social ufficiali della rete “Lasciamo il Segno”, che accompagneranno l’estate sportiva della Marca con aggiornamenti, curiosità e testimonianze.
Redazione Salute
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A tavola
Idee in cucina, facili e sfiziose
Con il mese di giugno inizia l’estate e con lei il caldo, le giornate di sole e la voglia di frutta e verdura fresche e dissetanti, per alleviare il calore e idratare l’intero organismo. Una combinazione di alimenti leggeri ma allo stesso tempo con un elevato apporto nutritivo.
GAZPACHO DI POMODORO
Una zuppa fredda e senza cottura a base di pomodoro, verdure e pane raffermo. Originaria dell’Andalusia rappresenta uno dei piatti freddi estivi per eccellenza della gastronomia spagnola.
Ingredienti: : 1 Kg di pomodori ben maturi; 1 cetriolo; 1 peperone verde; 50 ml di olio extravergine di oliva;30 ml di aceto di vino bianco; 1 spicchio di aglio; 150 g di pane raffermo; Sale e pepe
Preparazione: Ammorbidire la mollica del pane in una ciotola con acqua per circa dieci minuti. Quando si sarà ammorbidita mettere da parte il contenuto. Tagliare a metà i pomodori, togliendo i semi; sbucciare e tagliare il cetriolo a rondelle ed infine e tagliare a listarelle il peperone eliminando l’interno dai semi. Pelare e tritare l’aglio. Inserire le verdure nel mixer, aggiungendo la mollica strizzata, l’olio e l’aceto, fino ad ottenere una salsa cremosa. Versare e setacciare il composto per eliminare eventuali pezzettini di bucce o semini. Se necessario aggiungere sale e pepe. Il gazpacho è pronto essere messo in frigo per un paio d’ore. Nel frattempo, in una teglia versare l’olio e dorare nel forno a 200° per circa cinque minuti i crostini di pane realizzati con la crosta del pane messo da parte.
POLPETTE DI MELANZANE
Un piatto versatile che può essere servito come antipasto, come contorno o un goloso secondo di verdure vegetariano. Facili e veloci da preparare. Per una versione light è possibile cucinare le polpette in forno.
Ingredienti: : 4 melanzane; 1 uovo; pane raffermo qb; sale; pepe; parmigiano grattugiato; spezie a piacere; pangrattato; olio di semi di arachide per friggere
Preparazione: Lavare accuratamente le melanzane. Cucinare e tagliare a cubetti le melanzane, tagliate a cubetti, in una casseruola con pochissima acqua. Quando saranno cotte, lasciarle raffreddare completamente. Aggiungete alla polpa di melanzane, l’uovo, il sale, il pepe, il parmigiano e il pane raffermo bagnato e strizzato. A scelta è possibile aggiungere alcune spezie come timo o basilico. Amalgamare il tutto con un cucchiaio. Preparate le polpette di melanzane, passandole prima nell’uovo e poi nel pan grattato. Friggere le polpette in abbondante olio per friggere.
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PLUMCAKE ALLE ALBICOCCHE
Un delizioso dolce da forno semplice, saporito e leggero, ideale per cominciare la giornata con una nota golosa. Ingredienti: 180 g di farina; 3 uova; 200 g di albicocche; 180 g di zucchero integrale di canna; 180 g di burro morbido; 1/2 bustina di lievito per dolci; 1 cucchiaino di estratto di vaniglia; 30 g di mandorle a lamelle; 1 pizzico di sale
Preparazione: Unire in una ciotola il burro insieme allo zucchero e montare il tutto fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere le uova, il sale e l’estratto di vaniglia, e incorporare la farina e il lievito setacciati. Unire all’impasto le albicocche tagliate a fettine, tenendone da parte alcune. Mescolare delicatamente con una spatola e versare il composto all’interno di uno stampo da cake da 25 x 11 cm. Aggiungere le mandorle a lamelle e cuocere nel forno già caldo a 180° per circa 50-60 minuti.
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Rubrica a cura di Sara Busato
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