Ottobre rosa: fitto calendario in tutto il territorio polesano, con oltre sessata eventi tra vari incontri tematici
Da Bui a Szumski passando per Damiano e l’incognita Da Re, chi sono gli sfidanti
Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
DDopo un’estenuante attesa il centrodestra ha scelto il proprio candidato presidente della Regione. Sarà Alberto Stefani, segretario regionale della Lega e vice segretario nazionale di Salvini, a tentare di confermare il centrodestra in Regione. Il 77% conquistato da Luca Zaia alle elezioni del 2020 sembra essere molto lontano, ma nel centrodestra non sembra questa la principale preoccupazione. Le lungaggini nell’individuazione di Stefani, infatti, sono state determinate da un lunghissimo braccio di ferro a tre che ho visto coinvolti Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Gli alfieri veneti di Giorgia Meloni, infatti, non hanno mai fatto di mistero della loro volontà di poter indicare il candidato presidente del Veneto: il ragionamento alla base di questa aspettativa prendeva le mosse sia dalla necessità di “rotazione” dopo 1 5 anni di Presidente leghista e dalla differenza di peso elettorale. La stessa Forza Italia, con il suo leader regionale Flavio Tosi ha sperato, fino a un certo punto, di potersi accreditare come il proverbiale e gaudente terzo tra i due litigati.
La Lega, però, ha tenuto duro fino all’ultimo ritenendo la candidatura in Veneto come la propria “linea del Piave”. Per farlo, sembra, aver garantito agli alleati un ottimo indennizzo.
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Modello Veneto TeSeO, al Teatro Stabile cultura formazione e lavoro; Beltotto rimette l’incarico
Movimento 5 Stelle: “Per la Regione candidati scelti dalla base, non imposti”
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura, capace di generare economia, nuovo festival firmato Strukul
Ma i progetti di rigenerazione del Delta sono davvero pensati per le esigenze reali delle comunità? O sono operazioni di immagine che rischiano di restare vuote?
L’obiettivo è conquistare il mercato nazionale e internazionale con un prodotto esclusivamente locale
Al voto il 23 e 24 novembre, compatti il centrodestra e il centrosinistra, almeno tre i candidati outsider
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
S i avvicina inesorabilmente la scadenza europea fissata per il 30 giugno 2026, come termine ultimo per il completamento degli investimenti e il rispetto della tabella di marcia delle opere. Questo lasso di tempo, per quanto breve, è il punto focale di una sfida cruciale: mettere a terra il PNRR come strumento concreto per rigenerare il Veneto, ridurre i divari e rilanciare i territori.
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Dal “Tempio della Bellezza” alla Milano Fashion Week
I
l Tempio della Bellezza di Silvia Bonandini è stato selezionato per partecipare alla quinta edizione della Milano Fashion Week, che si è tenuto il 27 e 28 settembre a Palazzo Bovara, cuore pulsante della moda internazionale. Un’occasione che non capita tutti i giorni: insieme ai più grandi stilisti del mondo, Silvia Bonandini, con Alessia Sarto ed Emily Marafante, è stata incaricata di truccare e preparare le modelle che hanno sfilato in passerella. Un lavoro intenso, dodici ore filate di impegno, precisione e creatività. Ma la vera sorpresa è arrivata alla fine: non solo dietro le quinte, ma anche protagoniste in passerella, chiamate a sfilare per ricevere l’applauso di stilisti e organizzatori. Un riconoscimento che premia la professionalità, ma soprattutto la passione e la dedizione con cui ogni giorno il team Bonandini si dedica alla bellezza. A rappresentare il territorio c’era anche la parrucchiera loredana Flavia Porzionato, che ha portato il suo talento accanto al team Bonandini, in un palcoscenico che da sempre detta tendenze e fa sognare il mondo intero. “Essere scelte per la Milano Fashion Week è un traguardo che ci riempie di orgoglio – commenta Silvia Bonandini – Un riconoscimento che ci riempie di soddisfazione, perché insieme ai più grandi stilisti internazionali, abbiamo avuto l’onore di portare il nostro tocco di bellezza, professionalità e passione”. Un risultato che va oltre il singolo successo: è la dimostrazione che dalle piccole realtà locali possono nascere storie capaci di arrivare lontano, fino ai riflettori della moda mondiale.
Guendalina Ferro
Silvia Bonandini e il suo Team conquistano la passerella
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Nel nostro Veneto i numeri parlano chiaro. Secondo dati di Ance Veneto, i progetti attivati sono più di 23.850 con una dotazione complessiva che supera i 14 miliardi. Tuttavia, non basta “attivare”: occorre realizzare, portare a termine. E già emergono segnali concreti di rallentamento. La lentezza non è solo un problema tecnico, ma è anche strutturale e amministrativo. La mole di vincoli, controlli, passaggi autorizzativi e procedure da rispettare, spesso differenziate tra ministeri, regioni, enti locali, diventa un ostacolo più che una garanzia. Le amministrazioni comunali, in particolare, lamentano difficoltà nel reperire risorse di cassa per anticipare lavori e interventi, nell’aspettare pagamenti centrali e nel districarsi tra moduli, rendicontazioni e controlli paralleli.
La tempistica è stringente: ogni ritardo mette a rischio l’erogazione delle rate e la possibilità che l’Italia, e il Veneto, perdano quote di fondi europei. Nel complesso nazionale, solo poco più del 40 % delle risorse PNRR sono state effettivamente spese a oggi. In questo scenario, si concentra una tensione: non solo applicare, ma farlo bene.
Anche la distribuzione delle risorse solleva interrogativi: non sempre il riparto risponde alle reali esigenze dei territori, perché i criteri, sovente nazionali e standardizzati, non tengono conto delle peculiarità locali. Si rischia così di vedere fondi correre verso aree già avvantaggiate, anziché dove c’è bisogno urgente di infrastrutture, servizi digitali ma anche alle persone più fragili, efficientamento energetico.
Non possiamo permetterci che il Veneto, regione virtuosa in termini di progetti attivi, resti vittima di lentezze burocratiche o disallineamenti centrali. Si invoca da più parti una semplificazione amministrativa drastica, un’autonomia decisionale rafforzata per le comunità locali, e soprattutto una cultura della responsabilità condivisa: Regione, Province, Comuni devono collaborare in sinergia, non gareggiare in scaricabarile.
La posta in gioco è troppo alta: non solo realizzare infrastrutture e investimenti, ma dare credibilità allo Stato, mantenere la fiducia dei cittadini e costruire un Veneto che non resti in ritardo rispetto alle sfide globali.
< Redazione >redazione@givemotions.it<
Politica. L’obiettivo è quello di promuovere partecipazione civica, educazione e inclusione
È nato il Consiglio Comunale dei Ragazzi
APorto Viro è stato istituito il Consiglio Comunale dei Ragazzi su recente iniziativa della consigliera Gioia Cavallari, che nel presentare il punto ha ripercorso i fondamenti di questo strumento di partecipazione giovanile, dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza alla Carta Europea, fino alle linee guida regionali.
“Con questo regolamento Porto Viro sceglie di aderire pienamente a questi principi – ha analizzato Cavallari – offrendo ai giovani del nostro territorio uno spazio dove sperimentare la democrazia, sviluppare senso civico e responsabilità, imparare l’ascolto e il confronto. Il Consiglio Comunale dei Ragazzi non sarà un semplice esercizio formale, ma un’occasio-
ne educativa e partecipativa; permetterà di confrontarsi, proporre idee e realizzare piccoli progetti concreti con il sostegno del Comune e delle scuole. Abbiamo voluto che questo organismo fosse il più inclusivo possibile, aprendo le porte anche agli studenti delle classi quinte della primaria con un ruolo consultivo perché la cittadinanza attiva si impara fin da piccoli. Con questa iniziativa il nostro comune investe sulla formazione civica dei giovani, promuove la corresponsabilità e prepara la futura classe dirigente fatta di cittadini consapevoli e partecipi”. Cavallari siede oggi in consiglio comunale a 21 anni: ha confidato di sentire la grande responsabilità e la speranza che un’esperienza come il Consiglio
“young” possa aprire la strada ad altri giovani, incoraggiandoli a partecipare attivamente alla vita amministrativa e civica. “Un modo per far sentire che la loro voce conta davvero e che le istituzioni sono pronte ad ascoltarla – ha aggiunto – Sono convinta che diventerà uno spazio vivo e creativo, un seme che porterà dei frutti nel tempo, rafforzando il legame tra istituzioni, scuole e comunità”. A dare qualche approfondimento tecnico, è intervenuto nell’assise il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Porto Viro, Massimiliano Beltrame, che si è detto pronto e disponibile ad attivarsi. “Ho avuto la possibilità di interloquire con diversi colleghi di comuni nei quali questa progettualità ormai si è conso-
In arrivo la Fiera Mata e la Fiera del Libro
A Porto Viro l’arrivo dell’autunno è sancito dalla Fiera Mata di Contarina. Come da tradizione, il primo mercoledì di novembre – quest’anno il giorno 5 – la città si prepara ad accogliere uno degli appuntamenti più sentiti e partecipati, che da oltre 150 anni richiama migliaia di visitatori, animando Piazza Repubblica e Corso Risorgimento con bancarelle, prodotti tipici, espositori provenienti da tutto il territorio veneto ed emiliano e il luna park in piazza mercato. A presentare l’iniziativa è l’assessore alle attività produttive ed eventi, Cinzia Braghin: “La Fiera Mata non ha certo bisogno di presentazioni: ogni portovirese la conosce e la vive come uno
lidata come buona pratica, da un punto di vista sia scolastico sia di costruzione di un senso civico fin dalla più tenera età” le parole del preside, che ha redatto il regolamento con gli uffici comunali. Il Consiglio avrà a disposizione diecimila euro di budget e sarà formato da dieci consiglieri più il sindaco, eletti tra gli studenti della scuola secondaria di pri-
degli appuntamenti tradizionali più importanti per la nostra città. Per questo, abbiamo voluto favorire la partecipazione degli ambulanti e, al tempo stesso, mantenere vive le tradizioni con il concerto della banda cittadina per le vie. Un ringraziamento particolare va, oltre alla banda, alle Pro Loco di Donada e Contarina: con il loro impegno contribuiscono a rendere speciale questa festa d’autunno”. In parallelo alla Fiera Mata, dall’1 al 10 novembre, Porto Viro ospiterà anche la Fiera del Libro, curata dall’assessore alla cultura Marialaura Tessarin e quest’anno dedicata a un personaggio affascinante e suggestivo, ‘Casanova’: un percorso culturale fatto di
mo grado con una piccola composizione consultiva dalle classi quinte dei tre plessi della primaria. Parallelamente all’ente locale, avrà tutte le caratteristiche della procedura elettiva delle amministrative comunali: la quota percentuale per la parità di genere e una vera e propria campagna elettorale. “Quest’ultima sarà un po’ da studiare – ha puntualizzato Beltrame – potrebbe essere successiva a una necessaria informazione sul funzionamento delle istituzioni ed improntata a un dialogo costruttivo, di confronto sui programmi, per cui anche gli studenti fin dalla loro giovane età potranno in nuce capire cosa significa proporre idee e confrontarsi su queste”.
esposizioni, incontri e presentazioni che arricchirà ulteriormente l’offerta autunnale della città, offrendo occasioni di svago e approfondimento a grandi e piccoli. “Un novembre, dunque – ha precisato Braghin – che si annuncia ricco di tradizione, cultura e socialità, all’insegna dell’identità portovirese”. (f.p.)
L’Università Popolare ospite alla Mostra del Cinema di Venezia
L’Università Popolare di Porto Viro è stata recentemente ospite alla 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nello specifico, il direttivo ed una rappresentanza del sodalizio, ovvero la compagnia teatrale nata tre anni fa, si sono recati a Venezia per accompagnare il regista Ferdinando De Laurentis. L’Università Popolare è infatti partner del progetto presentato all’Ho-
tel Excelsior “Radio NP - Noi Protagonisti… un centro di creatività oltre la parola”. Nello spazio dedicato alla Regione Veneto, il regista Ferdinando De Laurentis, presentando il progetto, ha ringraziato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, tutti i partner presenti (oltre all’Unipop portovirese, Lions, Comune di Frassinelle e l’assessore Laura Cestari), ricordando che la radio raggiunge quotidiana-
mente circa cinquemila ascoltatori. “Obiettivo principale è diffondere l’idea che ognuno di noi può essere promotore di cultura nel proprio territorio - ha riflettuto la coordinatrice Luciana Milani - protagonista nel coglierne la bellezza e divulgarla. Un sentito grazie anche all’assessore regionale Valeria Mantovan per l’accoglienza alle studentesse/attrici ‘diversamente giovani’ di Porto Viro. (f.p.)
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Fabio Pregnolato
Gioia Cavallari
Comune di Porto Viro
È stato un mese intenso e positivo per Porto Viro, segnato da momenti importanti per la nostra comunità e da un clima di fiducia che continua a crescere.
Desidero innanzitutto condividere con i cittadini una notizia che per noi ha rappresentato una grande soddisfazione: il TAR ha rigettato il ricorso presentato dall’opposizione contro l’elezione del Sindaco avvenuta lo scorso 26 maggio.
Una decisione che conferma la piena legittimità e la trasparenza del voto dei portoviresi. Non avevamo dubbi sul corretto svolgimento delle elezioni, ma è innegabile che la pendenza del ricorso rappresentasse una sorta di “spada di Damocle”.
La sentenza ha finalmente messo fine a questa fase di incertezza, e in Comune si è respirata una grande gioia: una festa spontanea, sincera, segno di una comunità che guarda avanti, unita e serena.
Ma ottobre è stato anche un mese di ripartenze economiche e imprenditoriali per la nostra città.
Il 3 ottobre abbiamo tagliato il nastro del Party, la storica discoteca rimasta chiusa per oltre undici anni. È stato un momento emozionante poter partecipare, in qualità di Sindaco, a questa inaugurazione: segno concreto di rinascita e fiducia nel territorio.
Voglio ringraziare e fare i migliori auguri all’imprenditore Luca Guolo, che ha creduto in questo progetto coraggioso e ambizioso. Le attività notturne portano sempre con sé delle sfide, ma rappresentano anche un’opportunità di lavoro, di socialità e di attrattiva per tutto il nostro territorio.
E non finisce qui: lunedì 13 ottobre si inaugurerà una nuova gestione per lo storico Ristorante Settemari, un locale molto amato in passato che tornerà ad accogliere clienti e visitatori.
E, come se non bastasse, a fine mese un’altra attività aprirà le sue porte, segno di un fermento che da tempo non si vedeva. Tutto questo ci riempie d’orgoglio. Come Amministrazione Comunale, siamo davvero felici di vedere Porto Viro viva, dinamica e ottimista. Crediamo nei nostri cittadini, nei nostri imprenditori, nelle loro idee e nel loro coraggio. Porto Viro è sempre stata una terra di creatività e intraprendenza, e questo mese ne è la dimostrazione più bella.
Viva comunque e sempre Porto Viro
Tempo d’autunno, tempo di Fiera Mata. Come da tradizione, il primo mercoledì di novembre – quest’anno il 5 novembre – Porto Viro si prepara ad accogliere uno degli appuntamenti più sentiti e partecipati della comunità. Un evento che da oltre 150 anni richiama in città migliaia di visitatori, animando Piazza Repubblica e Corso Risorgimento con bancherelle, prodotti tipici ed espositori provenienti da tutto il territorio veneto ed emiliano.
A presentare l’iniziativa è l’Assessore alle Attività Produttive ed Eventi, Cinzia Braghin: «La Fiera Mata non ha certo bisogno di presentazioni: ogni portovirese la conosce e la vive come uno degli appuntamenti tradizionali più importanti per la nostra città. Per questo, abbiamo voluto favorire la partecipazione degli ambulanti e, al tempo stesso, mantenere vive le tradizioni con il concerto della Banda cittadina per le vie». Un ringraziamento particolare va alle associazioni locali – le Pro loco di Donada e Contarina e alla Banda Musicale Cittadina – che con il loro impegno contribuiscono a rendere speciale questa festa d’autunno.
Come da tradizione, non mancherà nemmeno il luna park con importanti attrazioni in Piazza Mercato, richiamo speciale per famiglie e ragazzi, che accompagneranno l’intero periodo della manifestazione.
Ma le novità non finiscono qui: in parallelo alla Fiera Mata, dal 1° al 9 novembre, Porto Viro ospiterà anche la Mostra del Libro, curata dall’assessore alla cultura Marialaura Tessarin e dalla consigliera delegata alle biblioteche Francesca Ruzza, quest’anno dedicata a un tema affascinante e suggestivo: “Casanova”. Un percorso culturale fatto di esposizioni, incontri e presentazioni che arricchirà ulteriormente l’offerta autunnale della città, offrendo occasioni di svago e approfondimento a grandi e piccoli. Un novembre, dunque, che si annuncia ricco di tradizione, cultura e socialità, all’insegna dell’identità portovirese.
Mario Mantovan
Sindaco di Porto Viro
Messaggio
Fine corsa per i bonus, boom PNRR disatteso
L’edilizia italiana naviga in acque incerte. Archiviata la stagione dei grandi boom post-Superbonus e in attesa che si esaurisca l’onda lunga del Pnrr nel 2026, il settore si prepara a un 2025 di “transizione” verso un ciclo più moderato. Come confermano da Ance Rovigo Treviso, la vera sfida non è però solo il rallentamento degli investimenti, ma l’incapacità strutturale di rispondere a un’emergenza sociale crescente: la drammatica carenza di alloggi adatti ai nuovi, e sempre più piccoli, nuclei familiari italiani. Il comparto delle costruzioni affronta una fase di incertezza, stretta tra l’effetto trainante degli investimenti pubblici e il rischio di un rallentamento post-PNRR. Ottaviano De Biasi, Presidente di Ance Rovigo Treviso, ha tracciato il quadro, sottolineando che tutte le imprese stanno vivendo una situazione di incertezza a causa delle tensioni geopolitiche, con ripercussioni sulla crescita e sulle esportazioni che al momento restano contenute. Il mercato delle
costruzioni, che ha tempi più lenti, continua ad essere sostenuto in Italia dalle opere pubbliche per effetto del Pnrr, un impulso destinato però ad esaurirsi nel 2026. In negativo, invece, si collocano gli interventi di riqualificazione, in particolare in alcuni segmenti come distribuzione, finiture ed efficientamento energetico. Questo calo si mantiene intorno a un -10% dopo gli eccezionali picchi registrati con i superbonus, risultando quindi un ridimensionamento fisiologico. Il mercato delle nuove costruzioni residenziali mostra segnali modesti, mentre una certa vitalità emerge dall’edilizia non residenziale, con settori come la logistica in forte spinta. Nonostante le difficoltà, i livelli complessivi del settore restano ancora ben più alti rispetto a quelli del 2019 e anche il mercato immobiliare mostra segni positivi. Il Vice Presidente Vicario, Alex Saggia, conclude l’analisi con una riflessione prospettica. A suo parere, il 2025 sarà un anno di transizione per il mercato delle costruzioni, che vedrà una progressi-
va uscita dalla fase di boom e l’ingresso in un ciclo più moderato. La vera emergenza, come si legge nell’ultimo rapporto Cresme, non è solo il rallentamento degli investimenti, ma la difficoltà del sistema edilizio nel rispondere alla domanda reale di abitazioni, un problema rilevato anche nel territorio dell’associazione. Tra il 2018 e il 2023, la popolazione italiana è diminuita, ma le famiglie sono aumentate di oltre 714.000 unità, con
una notevole crescita dei nuclei familiari più piccoli. Questo nuovo fabbisogno è stato in gran parte disatteso e, anche con le stime più ottimistiche del Cresme, mancano almeno 247mila case. L’Italia è oggi uno dei Paesi europei con il peggior rapporto tra nuove costruzioni e crescita delle famiglie.
A questa carenza si aggiunge l’inadeguatezza delle tipologie edilizie rispetto alla domanda reale, con nuclei familiari più piccoli, giovani
e anziani, che richiedono soluzioni più flessibili, sostenibili e accessibili.
La questione della domanda abitativa e dell’housing sociale, le politiche energetiche, la gestione del territorio, la mancanza di lavoratori e l’esaurirsi della spinta del Pnrr confermano la necessità di uno scenario strategico di medio periodo basato su una forte spinta innovativa del settore.
Ca’ Vendramin si trasforma: il museo della bonifica ora completamente accessibile
Il Museo Regionale della Bonifica “Ca’ Vendramin” ha completato un cruciale intervento di riqualificazione architettonica che lo rende un monumento interamente accessibile e fruibile. Grazie a un finanziamento di 420.000 euro nell’ambito del Pnrr, lo storico impianto idrovoro è ora un polo pienamente inclusivo. Il complesso, gestito dal Consorzio di Bonifica Delta del Po tramite la Fondazione Ca’ Vendramin, è un simbolo della bonifica Polesana: realizzato nel 1900, fu il primo e più importante impianto idrovoro per l’Isola di Ariano fino al suo spegnimento alla fine degli anni ‘60. Oggi è riconosciuto per il suo pregio e ospita il Museo e un centro convegni nazionale. L’opportunità dei fondi Pnrr è stata colta dal Consorzio per trasformare l’ex idrovora in un punto d’incontro e confronto sui temi chiave del rapporto tra uomo, acqua, ambiente e paesaggio, garantendo al contempo l’accesso a tutti. Gli
interventi si sono concentrati sull’accessibilità con il rifacimento della pavimentazione del percorso d’ingresso per semplificare l’accesso e l’installazione di rampe interne che abbattono le barriere e agevolano la fruizione di tutte le sale. Verranno realizzate di bussole per la gestione degli ingressi e la protezione dalle intemperie, oltre al ripristino delle murature storiche. Infine inserite nuove sedute e fontanelle, messa a dimora di piante e alberi, e l’implementato un nuovo e moderno sistema di illuminazione esterna e videosorveglianza. Il completamento di questi lavori rilancia Ca’ Vendramin non solo come attrattiva turistica, ma anche come monumento vivo della bonifica. Il sito continuerà a essere un punto di riferimento fondamentale per gli abitanti del Delta del Po, ospitando attività culturali e aggregative realizzate dalla comunità per la comunità locale. (s.b)
passa
Sara Busato
Focus PNRR/2. Un intervento da decine di milioni, tra sfide tecniche e partecipazione delle comunità
Sicurezza idraulica, emergenza continua: corsa contro il tempo per i mega cantieri
Il fiume Po in Veneto si prepara a un’ampia trasformazione all’insegna della sicurezza idraulica e della rinaturazione del suo ambiente grazie al progetto “Rinaturazione Po” finanziato dal Pnrr e coordinato da Aipo, Nei primi giorni di agosto sono iniziati, infatti, i lavori di due cantieri significativi destinati ad aumentare la sicurezza idraulica. Il primo interesserà i Comuni di Corbola e Papozze, con un investimento di 15,1 milioni di euro. Il secondo si svilupperà nei territori di Porto Tolle e Porto Viro, per un importo di 13,3 milioni.
Gli interventi, della durata di circa un anno, consistono nell’inserimento di diaframmi fino a 30 metri di profondità all’interno degli argini maestri. L’obiettivo è prevenire i pericolosi fenomeni di filtrazione durante le piene, garantendo così maggiore stabilità e resistenza delle arginature. I lavori saranno eseguiti con attenzione al contenimento dei disagi per i residenti. Accanto agli imponenti interventi strutturali per la sicurezza, un vasto programma di rinaturazione mobilita decine di milioni di euro nel Delta, con opere attualmente in fase di progettazione esecutiva. Queste azioni ambientali mirano
a ricreare l’equilibrio naturale del Po: si spazia dalla riforestazione alla riqualificazione di lanche e rami abbandonati, dal recupero generale dell’ambiente fluviale al cruciale controllo delle specie vegetali alloctone invasive. I fondi stanziati sono suddivisi in lotti significativi che toccano diversi comuni: milioni di euro sono destinati ad azioni di riqualificazione a Porto Tolle, a cui si aggiungono altri interventi che interessano l’area compresa tra Porto Tolle e Porto Viro. Specifici lavori ambientali sono previsti nella frazione di Donzella (Porto Tolle) e un altro importante investimento è focalizzato sull’area di Tramontana-Rosolina. Un ulteriore progetto, attualmente all’esame della Conferenza dei servizi, riguarda la riattivazione e riapertura di rami abbandonati e
la creazione di nuovi rami fluviali nella zona dell’Isola della Batteria a Porto Tolle, per un importo lordo di milioni di euro. Questa azione è mirata a ricostituire la dinamica naturale del fiume e a migliorare l’assetto morfologico del paesaggio fluviale. Le relazioni tecniche hanno messo in luce l’intenso lavoro della struttura tecnica e amministrativa di Aipo, impegnata nell’attuazione delle opere secondo le stringenti tempistiche previste dal Pnrr, il cui termine ultimo è fissato per marzo 2026. Tutta l’operatività avviene in stretta sinergia con gli altri enti pubblici coinvolti e con un costante confronto con i portatori di interesse locali, per assicurare che gli interventi rispondano in modo efficace alle esigenze dei territori.
Sara Busato
Fondi da 1,5 milioni per servizi potenziati e cantiere senza interruzioni
Il Punto Sanità di via Matteotti è pronto a trasformarsi in Casa della Comunità, uno dei cinque nuovi poli dedicati alle cure primarie e all’assistenza di base previsti dall’Ulss 5 Polesana grazie ai fondi del Pnrr. Oltre a Porto Tolle, le altre strutture sorgeranno a Rovigo, Badia Polesine, Castelmassa e Adria. La nuova Casa della Comunità porterà a un significativo potenziamento dei servizi, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. I cittadini troveranno infatti un’ampia gamma di prestazioni: dallo sportello unico per le prenotazioni alla presenza dei medici di medicina generale e del pediatra di libera scelta, passando per assistenti sociali, attività
consultoriali e rivolte ai minori, infermieri di comunità e altri professionisti sanitari in grado di garantire un servizio diagnostico multidisciplinare. Saranno inoltre disponibili un punto prelievi potenziato e spazi dedicati agli specialisti. L’edificio di via Matteotti, costruito negli anni Sessanta e ristrutturato l’ultima volta tra il 1998 e il 1999, sarà oggetto di un intervento di riqualificazione da un milione e mezzo di euro. Il progetto prevede il consolidamento del solaio, una razionalizzazione degli spazi interni e il completo rifacimento di rivestimenti e infissi. Particolare attenzione sarà riservata all’efficienza energetica, con l’installazione di
pannelli fotovoltaici e di una moderna pompa di calore. Sul fronte dei tempi, l’obiettivo è ambizioso: completare il cantiere entro la fine di ottobre, con termine ultimo di rendicontazione fissato al 31 marzo 2026. Un aspetto cruciale riguarda la continuità dei servizi durante i lavori. A differenza del 1998, quando le attività furono trasferite a Taglio di Po, questa volta i servizi resteranno sul territorio. Saranno infatti collocati in un prefabbricato che sorgerà nel parcheggio del Palazzetto dello Sport. Qui troveranno posto il punto prelievi, i servizi amministrativi, la guardia medica e l’ambulatorio specialistico a rotazione. (s.b.)
Un investimento da oltre 28 milioni di euro apre due cantieri strategici tra Corbola, Papozze, Porto Tolle e Porto Viro
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Inaugurata una nuova aula multimediale al Comprensivo
T aglio del nastro alla Scuola Secondaria Aldo Moro dell’Istituto Comprensivo di Porto Viro, dove è stata inaugurata una nuova aula multimediale con fondi provenienti dal settore istruzione dell’Area Interna “Contratto di Foce Delta del Po”. “Un’attività che rientra in una progettualità più ampia – ha spiegato il dirigente scolastico Massimiliano Beltrame – avviata già dal 2015 con l’allora dirigente Gabriella Di Mascio e attuata negli ultimi due anni, con Rosolina capofila tra i comuni della conferenza dei sindaci”. Proprio il sindaco di Rosolina Michele Grossato ha illustrato le risorse della strategia che comprende sette comuni e 22 schede di intervento da terminare entro il 2030: una delle dotazioni, la più importante con 1,5 milioni di euro di investimenti, va a incentivare la scolarizzazione. L’aula, completamente rimessa a nuovo tanto da richiamare un paragone con “Case da incubo”, ha una storia importante: dedicata alla docente Mara Sottovia mancata prematuramente, da vent’anni ha visto solo interventi manutentivi e gli strumenti erano diventati ormai obsoleti. Ora dispone di 30 postazioni con nuovi PC, una LIM molto performante, una rinnovata rete elettrica e internet in fibra grazie a un progetto ministeriale per la dismissione della vecchia ADSL, come puntualizzato dalla DSGA Gabriella Cammarota. Il sindaco di Porto Viro Mario Mantovan, accompagnato dall’assessore Giovanni Siviero, ha allargato gli orizzonti spingendo al massimo la strategia fino a un comune unico. “Anni fa mai avremmo immaginato risorse così cospicue – ha rimarcato Beltrame presentando le singole schede – e la scuola ha dovuto sostenere una pioggia di risorse oltre l’ordinario e l’attenzione per doverle utilizzare in settori specifici”. A Porto Viro hanno preso la veste di un corso di formazione con la luminare dell’Università di Padova, professoressa Daniela Lucangeli, ma anche di acquisizioni di servizi e personale. “Il fine – ancora il preside – è migliorare l’offerta formativa anche favorendo l’apertura pomeridiana e contrastando divari sociali e rischio di abbandono”. Non ultime le forniture: “Per l’aula informatica di oggi abbiamo acquistato dotazioni per circa 40mila euro. Tutti i no-
stri comprensivi hanno l’indirizzo musicale: con questa stessa scheda potremo comprare strumenti musicali e software”. Con la procedura a “SAL – Stato di Avanzamento Lavori”, tutta la prima tranche è già impegnata ed è stata richiesta la seconda. Progetti per il futuro quindi? È ancora Beltrame a spiegarlo:
“Un platform di quasi 300 mila euro per una progettualità legata al curriculum verticale assieme all’istituto Colombo/Cipriani; ed ancora la costituzione di un ITS, un’alta qualificazione post superiore, mobilità ed uscite didattiche”.
Fabio Pregnolato
Premiata la Guardia di Finanza per un’operazione contro il caporalato
Con una semplice cerimonia in sala consigliare a Porto Viro il sindaco Mario Mantovan ha consegnato attestati di stima e riconoscenza alla Guardia di Finanza, in particolare al Col. Francesco Sodano, al Ten. Col. Sebastiano Mario Rizzo, al Lgt. cs. Goffredo Brozzetti, al Lgt. Cs. Bruno Burchiella, al Mar. Francesco Adamo, al Mar. Simone Camuffo e all’Aps. Qs Luigi Fusco. La motivazione del riconoscimento viene dalla brillante operazione contro il caporalato conclusa a maggio scorso, segno dell’infaticabile opera prestata a tutela della collettività. “Un lavoro difficile, fatto di mesi di indagini e sacrifici – ha precisato Mantovan - che ha permesso di smascherare un sistema di sfruttamento
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vergognoso. I responsabili, residenti a Porto Viro, sfruttavano i loro stessi connazionali costringendoli a lavorare in condizioni disumane. Grazie a questa operazione, la magistratura ha avuto prove solide che si sono tradotte in condanne concrete. La Guardia di Finanza ci ricorda che lo Stato è presente e che nel nostro territorio non c’è spazio per l’illegalità e lo sfruttamento. Il mio grazie, a nome di tutta la città, va a tutte le donne e gli uomini della Guardia di Finanza che ogni giorno, spesso nel silenzio, proteggono la nostra comunità e difendono i valori di legalità e giustizia. Il loro impegno è un esempio per tutti noi: come amministrazione continueremo a supportare le forze dell’ordine, lavorando duramente ogni giorno per una Porto Viro più sicura, protetta e tutelata”. Un encomio alle forze dell’ordine che appena qualche giorno dopo Mantovan ha rivolto anche alla stazione dei Carabinieri di Porto Viro per l’arresto di un noto spacciatore marocchino e per i controlli che sta portando avanti sui permessi di soggiorno e sulle situazioni abitative legate ad alcuni extracomunitari. (f.p.)
Pesca. Secondo gli studiosi, le principali cause della proliferazione sono dovute al cambiamento climatico
Il punto sul progetto “Blue Crab”
N el corso della tre giorni di incontri tra istituzioni, operatori e studiosi, il progetto europeo Blue Crab – Controllo, mitigazione e interventi per la gestione del granchio blu -ha fatto tappa nella Sacca degli Scardovari, cuore pulsante della pesca polesana. L’iniziativa, cofinanziata dal Programma Interreg Italia – Slovenia attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), mira a controllare e gestire la diffusione del granchio blu, specie invasiva che sta mettendo in crisi la biodiversità e l’economia della pesca in tutto l’Alto Adriatico. Con un budget complessivo di oltre un milione di euro, il progetto ,iniziato da un anno e mezzo,si svilupperà fino ad aprile 2026 e prevede attività di monitoraggio, analisi scientifica e sperimentazione di strategie di gestione sostenibile. Le ricerche sono concentrate nelle aree di Chioggia, Caorle, Marano Lagunare e Pirano(Slovenia), mentre i dati vengono confrontati con quelli rilevati da Arpav nel Delta del Po, la zona più colpita dall’invasione del granchio blu, dove si sono già registrate la chiusura di circa 500 partite Iva appartenenti al Consorzio Pescatori di Scardovari. Durante la seconda giornata del meeting, organizzato a Palazzo Grassi a Chioggia, i partecipanti hanno visitato la Sacca degli Scardovari insieme al presidente del Consorzio, Paolo Mancin, per osservare da vicino gli effetti del fenomeno sull’economia locale. Dopo
un anno e mezzo di attività, il quadro emerso dalle ricerche è chiaro: il granchio blu raggiunge la maturità in soli cinque mesi, si riproduce due volte l’anno e ogni femmina può deporre fino a tre milioni di uova. “Mangia qualsiasi cosa che trova – precisa Danilo Lunardelli, collaboratore scientifico del progetto –. Già da piccolo inizia a nutrirsi di plancton, dopo cinque mesi è già adulto”. “Il progetto europeo, che coinvolge anche la Slovenia per i nostri colleghi frontalieri – spiega Paolo Tiozzo, presidente di Confcooperative Veneto e capofila del progetto – parte da un territorio che deve essere in grado di offrire agli operatori un piano
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di gestione concreto. Il granchio blu cresce in modo rapidissimo, si nutre di tutto e non ha predatori naturali. Non possiamo eliminarlo, ma dobbiamo imparare a gestirlo, trasformandolo in un’opportunità”. Secondo gli studiosi, le principali cause della proliferazione sono il cambiamento climatico e le alluvioni, che hanno aumentato la disponibilità di nutrienti nelle acque lagunari, rendendo l’habitat ancora più favorevole alla specie. L’ultimo campionamento è previsto per ottobre: i dati saranno analizzati dalle università partner per essere diffusi all’inizio del prossimo anno.
Guendalina Ferro
Tre sportelli per la pesca
Il 30 settembre, il mondo della pesca del Delta potrà contare su tre nuovi sportelli di Coldiretti Rovigo, attivati grazie al bando Galpa ChioggiaDelta Po in attuazione del Piano nazionale Feampa 2021-2027. Il progetto, finanziato per un importo di 43.821,45 euro, prevede non solo l’apertura dei punti informativi, ma anche incontri ed eventi di sensibilizzazione sul territorio. Gli sportelli apriranno a Rosolina, Taglio di Po e Porto Tolle e saranno attivi per 130 settimane con i seguenti orari: Rosolina, martedì dalle 8 alle 13 (via I Maggio 33); Porto Tolle, mercoledì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30 (via Matteotti 208); Taglio di Po, giovedì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30 (via Roma 54). “Dopo una puntuale diagnosi territoriale si è cercato di rispondere alle criticità con questo progetto – spiega il direttore di Coldiretti Rovigo, Gerardo Forina Rampolla –. Gli sportelli fungeranno da piattaforma multifunzionale per assistenza tecnica e consulenza, ma anche come aiuto per la divulgazione dell’importanza della tutela del prodotto e dell’attività economica. Sarà una assistenza sia fisica che digitale”. Gli sportelli offriranno supporto non solo informativo ma anche amministrativo, logistico e tecnico, con servizi sulla tracciabilità, trasformazione e commercializzazione del pescato, senza trascurare l’attenzione alla sostenibilità ambientale. “L’obiettivo –sottolinea Forina – è rafforzare la resilienza del comparto, valorizzando al tempo stesso il patrimonio naturale e le risorse del Delta”. I servizi saranno aperti a tutte le aziende della zona interessata. (g.f.)
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Porto Tolle
Tredici pescatori investono nel “made in Barbamarco”
N el Delta del Po, dove acqua e lavoro si intrecciano ogni giorno nella fatica e nella passione dei pescatori, tredici soci della Cooperativa di Pila hanno deciso di investire in un nuovo progetto dedicato all’allevamento di ostriche nella laguna di Barbamarco, con una metodologia diversa rispetto a quelle già in uso nel delta. Il progetto, sostenuto anche da fondi pubblici per lo sviluppo del comparto ittico, segna un cambio di passo a Pila di Porto Tolle. L’obiettivo è chiaro: diventare produttori diretti di ostriche, con un modello di gestione, dalla coltivazione alla commercializzazione, indipendente dal consorzio di Scardovari. “Abbiamo in concessione circa sei ettari della laguna di Barbamarco, dove stiamo installando un impianto di allevamento di ostriche composto da 7.000 sacche galleggianti — le cosiddette oyster mesh bags — reti in polietilene dotate di galleggianti che ci consente di ruotare e regolare le sacche con le maree, garantendo una crescita uniforme delle ostriche”. Spiega Isma VeroneseUna tecnologia semplice ma efficace, frutto dell’esperienza sul campo e di
un’attenta osservazione dell’ambiente lagunare. “Rispetto ad altri sistemi di produzione , abbiamo scelto di mantenere le ostriche sempre all’interno delle sacche – precisa Veronese –. È un metodo di allevamento diverso, pensato per adattarsi alla profondità media della laguna, che è di circa un metro e ottanta”. Il nome della nuova ostrica è in fase di deposizione del marchio, ma la direzione è tracciata: un prodotto locale competitivo sul mercato internazionale. “Considerando che l’Italia importa circa l’80% delle ostriche dalla Francia, mentre solo il 20% proviene da produzioni nazionali, c’è spazio per crescere – sottolinea Veronese –. Il nostro obiettivo è quello di diventare ostricoltori a tutti gli effetti, offrendo un prodotto di alta qualità, interamente allevato e lavorato a Pila”. I tredici pescatori della cooperativa dedicano già mezza giornata al nuovo impianto, mentre la restante parte è riservata alle consuete attività di pesca. Una transizione graduale ma convinta, che li porterà entro l’anno prossimo a entrare ufficialmente in produzione, con le prime ostriche pronte per la raccolta
nel 2026. Il progetto prevede anche la costruzione di un nuovo capannone a Pila destinato al conferimento e alla vendita dei prodotti ittici. La cooperativa di Pila gestirà in autonomia la commercializzazione delle ostriche, senza passare dal Consorzio Pescatori di Scardovari né dal mercato ittico di Pila. Nella laguna di Barbamarco sta così nascendo un nuovo prodotto Polesano: un’ostrica che parla anche di mare, di lavoro e di futuro, frutto della determinazione di chi, ogni giorno, continua a credere che dal Delta possa ripartire una nuova economia blu. Guendalina Ferro
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Fabio Benetti (FdI): “ll Polesine al centro del mio impegno”
“Il mio impegno parte da qui: portare la voce del Polesine in Veneto. Per un Polesine che vuole crescere”. Con queste parole Fabio Benetti di Fratelli d’Italia annuncia la sua candidatura al Consiglio Regionale del Veneto, una scelta maturata – spiega – “per mettere a disposizione del Polesine e dei polesani la passione per la politica che coltivo con impegno fin da giovanissimo”. Imprenditore radicato nel territorio e amministratore con esperienza, Benetti sottolinea la sua volontà di coniugare competenza, onestà e concretezza in un progetto politico che abbia al centro le persone e lo sviluppo del territorio. “Vivo del mio lavoro – afferma – ma credo profondamente nell’importanza di una politica di qualità, capace di migliorare la vita dei cittadini, sostenere le imprese che creano occupazione e costruire occasioni di progresso”. Già impegnato in ruoli rappresentativi nel Comune di Rovigo e nella Provincia, Benetti evidenzia come queste esperienze gli abbiano permesso di “confrontarsi ogni giorno con le esigenze dei cittadini, che chiedono risposte e soluzioni reali a problemi concreti”. Sul fronte sanitario, Benetti punta a una rete di servizi “accessibile e vicina ai cittadini, che non lasci indietro nessuno”. “Il Polesine – aggiunge – ha una popolazione che invecchia sempre di più: è indispensabile garantire una sanità pubblica efficiente, radicata sul territorio”. La sicurezza è un altro pilastro del suo impegno: “Va potenziata la dotazione delle forze dell’ordine e della polizia locale, realizzando sistemi integrati di videosorveglianza e presidiando con costanza periferie e punti sensibili. La sicurezza è un diritto di tutti”. Per quanto riguarda agricoltura e settore primario, Benetti difende la vocazione naturale del Polesine: “È una terra che non va snaturata. Occorre sostenere economicamente le imprese agricole e difendere le nostre filiere anche a livello europeo”. Benetti guarda anche a un Polesine più connesso e moderno, puntando su infrastrutture, trasporti e servizi sostenibili: “Le reti efficienti sono la base per creare nuove occasioni di rilancio e crescita economica”. Grande attenzione, infine, al tema ambientale: “Non voglio che la nostra terra diventi la discarica della regione. Serve una gestione dei rifiuti equa, che non pesi in modo eccessivo sui cittadini e rispetti l’ambiente”.
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Comune di Porto Tolle
La 15° edizione della festa del riso chiude una stagione portotollese ricca di eventi e spettacoli
Grande partecipazione e successo per la 15esima edizione della Festa del Riso a Porto Tolle, appuntamento molto sentito dalla comunità che ha celebrato il riso, prodotto simbolo della zona, con quattro giornate di eventi, gastronomia, musica e cultura.
L’evento si è aperto giovedì 18 con la suggestiva Serata di Gala che ha visto la partecipazione di autorità, istituzioni e cittadini intrattenuti da Delta Radio e dalla musica del maestro Andrea Zanellato. Il menù è stato sapientemente ideato e curato dall’Associazione Cuochi del Polesine che ha utilizzato le eccellenze locali come ostriche, salumi e miele.
Eccellente il lavoro degli allievi dell’Istituto Alberghiero G. Cipriani di Adria sotto l’occhio vigile dei loro insegnanti e della dirigente Lorenza Fogagnolo che si sono occupati del servizio di sala con professionalità e discrezione.
torio”; in qualità di relatori l’ingegnere Rodolfo Laurenti, direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po e consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Rischio Idrogeologico che si occupa in particolar modo delle tematiche legate alla subsidenza e il Dott. Filippo Moretto autore del saggio “Il tempo dell’acqua” sulla gestione delle risorse idriche alla luce del cambiamento climatico che è anche responsabile del centro studi di ANBI Veneto e docente a contratto del corso “Laboratory of sustainability” presso l’Università Ca Foscari di Venezia.
ne del riso locale, ma anche come efficace strumento di promozione del territorio e delle sue risorse e di rafforzamento dell’identità locale tramite cultura, tradizioni e prodotti tipici. Anche i commercianti di Porto Tolle hanno voluto celebrare i quattro giorni di festa con un’iniziativa speciale; per creare un’atmosfera festosa e accogliente per tutti i visitatori, hanno addobbato le vetrine dei loro negozi con palloncini bianchi biodegradabili, un tocco di festa che rispetta l’ambiente.
della prima settimana di settembre con la 62esima Fiera del Delta ma non sono mancati anche eventi solidali come “Spaceboy”, uno spettacolo musicoteatrale a sostegno dei ragazzi vittima di bullismo, promosso dall’Associazione Spaceland. Il “Comitato Matto” di Polesine Camerini, oramai da anni, promuove la “Festa sota al ponte” che si è svolta sabato 13 settembre.
La cena di gala ha segnato l’inizio di un ricco programma fino ad arrivare alla serata di chiusura di domenica 21. Stand gastronomico aperto a pranzo e a cena, animazione per bambini, laboratori, convegni e presentazione di libri. Il capiente stand gastronomico ha accolto intere famiglie della zona ma anche visitatori da tutto il Veneto e dall’Emilia-Romagna che hanno assaporato i piatti del territorio tipici della tradizione preparati dai Comitati delle varie Frazioni. Non solo buona cucina, la Piazza delle Frazioni ha ospitato per tre giorni anche gli hobbisti e produttori locali con le loro colorate bancherelle.
Venerdì l’intrattenimento è stato affidato a “Lady 90” che hanno selezionato i brani che hanno fatto la storia degli anni ’90. Sabato mattina la Festa del Riso si è accesa con un convegno “Il ruolo dell’acqua tra agricoltura e terri-
La giornata è proseguita con escursioni in bicicletta e in barca nel cuore del Delta del Po, laboratori didattici ideati da Apicoltura Marangon e dal Museo dell’Ocarina, animazione per bambini e la presentazione, nella sala consiliare, del libro di Luciano Chiereghin; il saggio, la cui pubblicazione è stata sostenuta dall’Amministrazione Comunale. Dopo un sintetico testo introduttivo sull’evoluzione del territorio e sulla toponomastica del Delta, Chiereghin esamina i fatti connessi col naufragio del brigantino inglese Permei, il quale, nel dicembre 1839, durante una fortissima burrasca, si è arenato sulla costa polesana, nei pressi della “Busa Dritta”. La serata si è conclusa con la musica live de “Le Cantantesse” . Domenica, a catturare l’attenzione del pubblico, sono stati due spettacoli: la simpatia de “Il Teatro dei Sbregamandati” e il tributo a Zucchero degli Spirito Divino. La Festa del Riso, anche quest’anno, si è rivelata un grande successo, non solo come celebrazio-
La 15esima edizione della Festa del Riso si è conclusa con grande partecipazione e successo, completando una parata di eventi che hanno coinvolto le varie frazioni del Comune ed hanno avuto inizio nel mese di maggio con la Sagra della Cozza a S. Giulia, proseguendo con la Festa di S. Maria Assunta a Polesine Camerini (dal 30 maggio al 2 giugno), Appuntamenti a Corte dell’11 giugno con il concerto di Alessandro Tessarin e l’orchertra Strambi Forte, promosso da Banca Adria Colli Euganei, nella frazione di Ca Zuliani; la 76esima Sagra di S.S. Pietro e Paolo a Scardovari con Zanzybeer dal 20 al 22 giugno e la Festa del Pescatore dal 26 al 29 giugno. Grande partecipazione e impegno del Comitato di Tolle per il Tolle Summer Fest dal 18 al 20 luglio, per poi passare alla 36esima Sagra di San Giacomo a Boccasette da sabato 2 agosto al 4. Un appassionato pubblico ha riempito anche Piazza Ciceruacchio mercoledì 6 e mercoledì 13 agosto per i “Mercoledì Sotto le Stelle”. Anche la piccola frazione di Ca’ Venier ha visto la comunità partecipare numerosa a “Ca Venier in Festa ‘25”. Tra gli eventi estivi, anche un appuntamento teatrale che ha animato Piazza Primo Maggio a Donzella il 31 agosto: “Sopravvivere agli anni ‘20”, conclusione della rassegna di circo e teatro per tutti de “Il teatro siete voi”. Appuntamento immancabile
Grande stupore il 24 luglio e il 21 agosto con la Biblioteca Comunale che è approdata in spiaggia per far divertire i bambini con letture e laboratori creativi. Il Sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, ringrazia i volontari della Pro Loco e i Comitati delle frazioni per il successo degli eventi estivi: “Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine a tutti i volontari della Pro Loco e ai membri dei Comitati delle frazioni che hanno lavorato con dedizione e passione per rendere possibile la realizzazione delle sagre e degli eventi estivi che hanno caratterizzato la nostra estate. Senza il loro impegno e la loro generosità, non saremmo riusciti a creare un’estate così ricca di tradizioni, cultura e divertimento per il nostro paese ma anche per i nostri visitatori. La loro partecipazione è stata fondamentale per mantenere viva l’identità culturale del territorio e per promuovere la nostra comunità in modo autentico e coinvolgente. Ogni evento, ogni sagra, ogni manifestazione ha contribuito a rafforzare il senso di appartenenza e a creare momenti di aggregazione e condivisione tra i residenti e i visitatori. Ringrazio tutti questi volontari per il loro tempo, la loro energia e la passione. Il loro contributo è stato prezioso e ha reso Porto Tolle un luogo ancora più accogliente e vivace. Siamo orgogliosi di avere una comunità così attiva e solidale e auspico di continuare a lavorare insieme per creare eventi e iniziative che facciano la differenza per il nostro territorio.”
Sindaco Pizzoli Roberto
Rosolina
Lavori pubblici. Il Comune investe nella riqualificazione, puntando a spazi più funzionali
Il restyling delle piazze di Volto e del Centro unisce storia e modernità
Al via la Riqualificazione urbana della Piazza di Volto e altri incontri pubblici con i cittadini per il progetto di Piazza Martiri della Libertà
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TE LO DO IO IL VENETO
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Il commento alle notizie del giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00
con Alberto Gottardo
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breve partiranno i lavori per la riqualificazione di Piazza Dante a Volto di Rosolina, con un investimento di 200mila euro di risorse comunali destinato a trasformare l’attuale area adibita a parcheggio in uno spazio più accogliente. Il progetto prevede la sistemazione della pavimentazione del sagrato della chiesa, che si affaccia direttamente sulla strada statale Romea, e l’installazione di nuove panchine e alberature. Altro intervento sul quale l’amministrazione sta lavorando, è la riqualificazione della piazza situata davanti al municipio. La piazza verrà ampliata, comprendendo parte di Viale del Popolo e Via Marconi, con un restyling che includerà il rialzo della strada e del parcheggio. Tra il monumento e l’edificio delle attività commerciali sarà collocata una fontana, che completerà il restyling della piazza rendendola più armoniosa e valorizzata.” Anche l’ex edicola sarà valorizzata, con l’intenzione - fa sapere il sindaco Michele Grossato - di ospitare una piccola attività commerciale che non entri in competizione con le altre attività locali”. “Ridare eleganza, decoro e centralità alla piazza principale del paese: è questo l’obiettivo che ci siamo prefissati come Amministrazione comunale, per la ristrutturazione di Piazza Martiri della Libertà e delle
vie adiacenti”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Gazzola, che prende atto con soddisfazione il via libera da parte del Consiglio Comunale di fine luglio. Il progetto, avviato con il sostegno di un contributo ministeriale di 47.652,78 euro per la fase di progettazione, prevede un investimento complessivo di circa 1,57 milioni di euro, suddiviso in due stralci. “L’intervento sarà realizzato con materiali di pregio, dalla trachite al porfido e alla pietra di Trani, e darà particolare attenzione alla sostenibilità, alla mobilità pedonale e all’accessibilità per tutti”, aggiunge Gazzola. “La futura piazza sarà completamente pedonale, pensata come luogo di incontro e socialità, adatta a ospitare eventi culturali e momenti di comunità. Saranno inserite nuove sedute, aree verdi, un’illuminazione artistica e spazi senza barriere architettoniche, per rendere l’area accogliente e sicura per ogni età”, sottolinea l’assessore. Contestualmente saranno riqualificati i primi tratti di Viale del Popolo, Viale G. Marconi e Via Don Sambo, così da valorizzare l’intero ambito urbano, cuore della città. “Negli incontri di quartiere già svolti nei mesi scorsi e molto partecipati, abbiamo illustrato il progetto ai cittadini, sottolineando che non è ancora esecutivo, proprio
per lasciare spazio a osservazioni e suggerimenti della comunità. Siamo assolutamente aperti a cogliere e raccogliere ogni esigenza dei nostri cittadini” aggiunge Gazzola. Nei prossimi mesi l’Amministrazione organizzerà ulteriori incontri pubblici, pensati per condividere nel dettaglio le soluzioni progettuali e raccogliere idee e contributi di tutti. “Non abbiamo mai calato dall’alto nessuna decisione, non è nel nostro stile, tanto meno per la piazza più importante del paese che vogliamo diventi patrimonio della comunità”, commenta l’assessore. “La nuova Piazza Martiri della Libertà non sarà solo un luogo bello e funzionale, ma diventerà il vero cuore pulsante del paese, capace di favorire socialità, commercio e turismo. Per questo riteniamo fondamentale il confronto con la cittadinanza: è insieme che vogliamo costruire la piazza del futuro”, conclude Gazzola.
Guendalina Ferro
Il Consiglio Comunale condanna il genocidio a Gaza
la contrarietà alla vendita di armi e l’appello alla solidarietà verso la popolazione palestinese. Un inter-
In una seduta particolarmente densa di significato civile e politico, il Consiglio Comunale di Rosolina ha approvato all’unanimità un punto all’ordine del giorno che condanna il genocidio in corso nella Striscia di Gaza e richiama con forza il dovere delle istituzioni di promuovere la pace e il rispetto dei diritti umani. Il documento, proposto dal consigliere di minoranza Francesco Biolcati, è stato accolto favorevolmente da tutte le forze presenti in aula e si articola in sei punti chiave: dalla ferma condanna delle uccisioni di civili e della distruzione di infrastrutture essenziali, alla richiesta al Governo italiano di impegnarsi per un cessate il fuoco permanente e per il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina, passando per
vento diretto è arrivato dal consigliere di maggioranza Federico Avanzi, che ha posto l’accento sul tema etico: “L’Italia, che produce e vende armi a Israele, si trova poi ad accogliere i bambini feriti di Gaza. È una contraddizione morale che non possiamo ignorare”. Nel corso del dibattito, il consigliere Nicolò
Crivellari ha ricordato la legge che regolamenta l’export di armamenti italiani e vieta espressamente la vendita di armi a Paesi coinvolti in conflitti armati o che violano i diritti umani: “È necessario che l’Italia rispetti la propria normativa e cessi immediatamente qualsiasi fornitura militare che possa alimentare il conflitto a Gaza” ha detto Crivellari. A margine della seduta pubblica, il sindaco ha sottolineato il valore simbolico del voto unanime: “Questo Consiglio comunale ha dimostrato che, anche in un piccolo comune come Rosolina, è possibile dare un segnale forte e concreto a favore della pace e dei diritti umani. La tutela dei bambini e dei civili deve essere una priorità, indipendentemente da colori politici o schieramenti”. (g.f.)
Luca Bellan relatore alla conferenza europea su diritto e sostenibilità
U n giovane talento Polesano si afferma sulla scena accademica internazionale. Luca Bellan, dottorando originario di Taglio di Po, è stato selezionato tra quindici ricercatori provenienti da tutta Europa per intervenire come relatore alla conferenza internazionale “Finance on the Brink: Sustainability, Simplification, and Geopolitical Pressures”, organizzata dall’Universidad Carlos III di Madrid insieme all’European Banking Institute. Un riconoscimento di grande prestigio, frutto di una selezione severa: i partecipanti sono stati scelti tra numerosi candidati sulla base di abstract scientifici, e solo quindici proposte – tra cui quella di Bellan –sono state ammesse al programma ufficiale.
Attualmente dottorando in Diritto e Management della sostenibilità presso l’Università di Siena, Bellan si sta specializzando in Diritto Commerciale. Alle spalle ha un percorso accademico ricchissimo: laurea triennale in Diritto dell’economia all’Università di Padova, laurea magistrale in Economia e Diritto a Bologna, e un master di II livello in Diritto Privato
Europeo alla Sapienza di Roma. Ha inoltre collaborato come tutor didattico all’Università di Bologna, sia nel corso di European Capital Markets and Banking Regulation che in Diritto dell’Unione Europea. Nella sede del Campus Puerta de Toledo di Madrid, Bellan ha presentato un intervento sul delicato equilibrio tra la cooperazione tra imprese per la creazione di prodotti e servizi sostenibili e i rischi di comportamenti anticoncorrenziali, vietati dall’articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. Una riflessione quanto mai attuale, in un contesto in cui i governi stanno ripensando le regole ESG e le aziende si interrogano sul futuro del-
la finanza sostenibile.
Per Bellan, presentare la sua ricerca davanti a una platea di luminari del diritto societario e bancario europeo è stato un momento di forte emozione e di grande soddisfazione personale. “Un riconoscimento importante – spiega – per il lavoro accademico svolto finora”.
Il suo successo non è solo personale, ma rappresenta anche un motivo di orgoglio per la comunità di Taglio di Po, che vede uno dei suoi giovani concittadini affermarsi a livello internazionale in un campo complesso e di grande rilevanza per il futuro economico e sociale dell’Europa.
Guendalina Ferro
Delta del Po, fiumi in calo
L’estate 2025 ha confermato ancora una volta la delicatezza del Delta del Po, almeno per quanto riguarda le portate dei fiumi principali, Adige e Po. “L’estate 2025, sebbene non abbia fatto registrare particolari criticità dal punto di vista della disponibilità della risorsa, ha visto confermare ancora una volta l’eccezionalità negativa del Delta del Po dal punto di vista delle portate dei fiumi Adige e Po, entrambi con il segno meno nonostante le frequenti piogge scese tra luglio e agosto sul Nord Italia”, commenta la presidente del Consorzio di Bonifica Delta del Po, Virginia Taschini, prendendo atto dei dati Arpav raccolti da ANBI Veneto nel Bollettino sulla disponibilità di risorsa idrica relativo al mese di agosto. I dati evidenziano come il Po a Pontelagoscuro abbia registrato una portata del -16% rispetto alla media del periodo, mentre l’Adige a Boara Pisani segnava -19%. Al contrario, i fiumi Brenta, Bacchiglione, Livenza e Gorzone hanno fatto registrare portate ben al di sopra della media. “La riduzione dell’apporto dei ghiacciai e i numerosi prelievi a monte fanno sì che anche in estati piuttosto piovose il Delta del Po debba arrangiarsi con la poca acqua avanzata dagli altri”, spiega la presidente Taschini. “Dobbiamo sperare nelle piogge che, in quest’epoca di cambiamenti climatici, seguono andamenti imprevedibili e sono tutt’altro che garantite”. Nonostante le criticità, il bilancio generale della stagione irrigua rimane positivo. Sia la disponibilità di risorsa sia l’intrusione salina hanno dato segnali confortanti: quest’ultima si è fatta sentire solo alle foci del Po per un breve periodo tra giugno e luglio, quando la portata a Pontelagoscuro è scesa a 520 mc/s, causando una risalita dell’acqua salata di 8 km, con derivazioni aperte a singhiozzo per pochi giorni. La stagione irrigua è ufficialmente finita, ma le temperature miti previste per ottobre hanno spinto diverse aziende agricole a richiedere un prolungamento. “Si tratta per lo più del comparto orticolo – spiega il direttore del consorzio, Rodolfo Laurenti – e per soddisfare la domanda di queste aziende ci stiamo attivando per prolungare i contratti di alcuni lavoratori avventizi”. (g.f.)
Arte. Ecco il murale che racconta la storia della Confraternita della Santissima Trinità
La memoria dei Fradei diventa arte urbana
ALoreo la memoria si fa colore.
Sulla facciata del Teatro Parrocchiale campeggia ora un murale che racconta, con toni intensi e immagini evocative, la secolare tradizione della Confraternita della Santissima Trinità, i Fradei. Figure solenni, saii rossi, la chiesa del Longhena e il palazzo nobiliare: una processione notturna prende vita davanti agli occhi di chi attraversa via Roma, con la luna piena a illuminare il cammino.
L’opera è frutto di un progetto promosso dal Comune e accolto con favore dall’arciprete don Stefano Doria e dal Priore Roberto Rizzato. L’idea, nata dal sindaco Moreno Gasparini insieme alla curatrice di DeltArte – il delta della creatività, Melania Ruggini, ha visto il collettivo guidato da Lisa Bettini impegnato, nella settimana più calda di agosto, a restituire su muro una delle espressioni più identitarie di Loreo.
“Quest’opera d’arte urbana –spiega la curatrice Melania Ruggini – si inserisce pienamente nella tematica della XIII edizione di DeltArte, dedicata a quelle storie del Polesine che fanno la differenza. È stato molto affascinante poter
raccontare figurativamente questa tradizione che si tramanda di generazione in generazione, attraverso il momento topico della processione notturna, con la luce lunare che contrasta il blu profondo della notte, per trasmettere il senso di mistero e devozione che caratterizza i Fradei”.
Il murale diventa così parte integrante del percorso processionale e, simbolicamente, della stessa festa. Non a caso, la sua inaugurazione, svoltasi il 21 settembre, è coincisa con l’apertura dell’801ª Fiera di San Michele, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, dei confratelli, del team di DeltArte e del Vescovo Giampaolo Dianin. Un’opera che vuole parlare a tutte le generazioni. “Questo murale è un ponte tra generazioni. I più giovani potranno conoscere una tradizione di fede laica che ha più di quattro secoli, mentre i più anziani potranno rivivere emozioni e ricordi”, osserva il consigliere alla cul-
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Giovani e lavoro nel Delta del Po: tra tradizione e nuove opportunità
tura, Marilena Berto. L’entusiasmo dei cittadini non si è fatto attendere. “Ora chi passa per Loreo, anche solo di sfuggita, saprà che qui c’è una storia unica”, afferma Giuseppe Bardella, imprenditore loredano che ha sostenuto il progetto offrendo gratuitamente l’impalcatura per l’esecuzione.
A chiudere la riflessione è il sindaco Moreno Gasparini: “Il tema religioso, che può sembrare una narrazione lontana, è invece molto attuale, legata al presente; il murale non è solo opera di pittura: è una finestra aperta sul passato e sul futuro di Loreo, che invita ogni passante a fermarsi e a ricordare”.
Guendalina Ferro
Il Teatro Parrocchiale di Loreo si è trasformato in un laboratorio di idee e di confronto sul rapporto tra giovani e lavoro, un tema che attraversa la quotidianità di famiglie, istituzioni e imprese e che nel Delta del Po assume un significato ancora più profondo. La tavola rotonda, dal titolo eloquente “Giovani e lavoro: incontro possibile nel Delta Polesano?”, ha visto la presenza di figure istituzionali, sindacali, imprenditoriali ed ecclesiali, accanto a una giovane testimone del territorio. A introdurre i lavori, la presidente dell’Azione Cattolica di Loreo, Luisella Siviero, che ha ricordato come il lavoro sia condizione primaria di dignità e benessere. Il presidente della Pro loco, Diego Siviero, ha legato l’appuntamento alla tradizione locale, ringraziando i volontari impegnati per la buona riuscita dell’801ª Fiera di San Michele. A moderare con la serata, l’avvocato Michele Panajotti. L’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, ha messo in evidenza i dati occupazionali: se in Veneto il tasso giovanile è in sofferenza, a Rovigo emerge un segnale in controtendenza, con un +1% di occupazione. Mantovan ha presentato il bando “Giovani ed energia”, con 22 progetti finanziati, di cui 4 nel Polesine, esprimendo fiducia nella capacità delle nuove generazioni di costruirsi un futuro solido. I sindaci di Loreo, Moreno Gasparini, e di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, hanno evidenziato i compiti delle amministrazioni comunali, ammettendo tuttavia che le istituzioni procedono con lentezza rispetto a un mondo che “corre troppo veloce”. Il segretario generale della CISL Veneto, Massimiliano Paglini, ha intrecciato il tema del lavoro con quello della crisi demografica, sottolineando l’urgenza di preservare il valore del lavoro manuale e di reinvestire sull’identità dei territori. Dal lato delle imprese, il direttore della K-Adriatica, Antonio Catalani, ha parlato di un cambiamento di mentalità: se un tempo il lavoro era “bisogno”, oggi è “esigenza” di conciliazione tra vita e tempo libero. Ha indicato come strade possibili la dignità dei salari, la fidelizzazione dei lavoratori e servizi che rendano il dipendente partecipe e motivato. La serata si è chiusa con un gesto dal forte valore simbolico: la consigliera comunale Marilena Berto ha donato ai relatori una copia del volume “I flagellanti della SS. Trinità” del maestro Piergiorgio Bassan, insieme a una cassetta di frutta dell’azienda agricola Silvestro Zecchin, a suggellare la vocazione agricola di queste terre. (g.f.)
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Al via la rassegna itinerante “Il teatro siete voi”
Al via la nuova edizione autunnale 2025 de “Il teatro siete voi”, la rassegna itinerante di teatro per bambini, ragazzi e famiglie, promossa da ViviRovigo sotto la direzione artistica di Irene Lissandrin, con il sostegno di Arteven, Regione del Veneto, Provincia di Rovigo, RetEventi, Fondazione Cariparo e Fondazione Banca del Monte, oltre a numerosi sponsor e sostenitori. Le 28 date in cartellone si svolgeranno in 22 comuni, tra spettacoli domenicali per tutti e matinée riservate alle scuole, intitolate “La classe va a teatro”. Tra le novità di quest’anno, il sottotitolo “Come nelle favole”, che propone fiabe tradizionali reinterpretate
o nuove, strumenti fondamentali per la formazione dei più piccoli. “Non sappiamo ancora come cresceranno i bambini di oggi – ha affermato Lissandrin – immersi in tablet, smartphone e giochi online, ma sicuramente il teatro è uno strumento che sviluppa la socialità, la comunicabilità delle idee, il pensiero critico: credo che a scuola ci dovrebbe essere l’ora di teatro”. “Questo progetto è una speciale alchimia – ha aggiunto l’assessore regionale Cristiano Corazzari – in cui riusciamo a mettere assieme amministrazioni e privati, massimizzando il ritorno sul territorio delle risorse in termini culturali”. La rassegna domenicale sbarche-
rà nel Delta il 19 ottobre nella sala Europa di Taglio di Po con Sconcerto d’amore di Nando e Maila, per proseguire il 16 novembre nell’auditorium Sant’Antonio di Rosolina con Cappuccetto rosso, il lupo e altre assurdità di Mataz Teatro. Il 23 novembre sarà la volta di Porto Viro con La bella e la bestia del Baule Volante, seguito il 7 dicembre, sempre in sala Eracle a Porto Viro, con La notte dei regali de La Piccionaia. Il 14 dicembre il pubblico ritorna all’auditorium Sant’Antonio di Rosolina con Nina delle stelle di Zelda Teatro, il 21 dicembre a Porto Viro con Hansel e Gretel di Tuc Teatro, fino al gran finale del 28 dicembre a Porto
Porto Tolle, “Spaceboy” racconta storie di rinascita
Il Palatenda del villaggio Barricata si è trasformato, per una sera, in un palcoscenico di emozioni e impegno civile grazie a “Spaceboy”, lo spettacolo solidale ideato da Davide Biscaro e tratto dall’omonimo libro divenuto un best-seller. La serata è stata possibile grazie all’interessamento dell’avvocato Cristian Finotti, alla disponibilità dei proprietari del villaggio Barricata e all’amministrazione comunale A dare il via alla serata è stata l’assessore Silvia Boscolo, che ha voluto sottolineare il senso profondo dell’iniziativa: “Davide Biscaro ci porta una storia per la quale riusciamo a coniugare l’arte con l’impegno civico. Ascoltare significa non girarsi dall’altra parte. Questo è quello che ci auguriamo come comunità: saper
Tolle con Yule, la luce del Natale di Kosmocomico Teatro. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 16.30. Le matinée dedicate alle scuole inizieranno alle 10.30: il 7 ottobre nel teatro parrocchiale di Loreo con Il mondo di Là (Pazo Teatro), l’11 novembre nella sala Europa di Taglio di Po con La città abbandona-
sempre di più valorizzare e promuovere. E allora grazie all’associazione Spaceland e al villaggio Barricata che questa sera ci ospita”. Il progetto non si limita allo spettacolo: comprende anche un libro, scritto dall’autore proprio nel cuore del Delta, e si inserisce in un percorso più ampio che intreccia cultura, solidarietà e memoria personale. “Spaceboy” racconta la storia vera di un giovane che, dopo aver conosciuto la violenza e l’abuso in età infantile, ha saputo intraprendere un cammino di rinascita. Sul palco, le letture intense di Elisa Tricanato si sono alternate ai brani rock della Spaceboy Band, dando vita a un intreccio potente tra parola e musica. Al centro del progetto c’è l’associazione Spaceland, che con “Spaceboy”
Taglio di Po: Mister Caffè trionfa a Parigi
La torrefazione Mister Caffè della ditta Sogeca di Taglio di Po, ha conquistato un nuovo e prestigioso riconoscimento internazionale: la miscela “45° Parallelo”, 100% Arabica, ha ottenuto la Medaglia d’Oro al World Taste Award 2025, a Parigi. Un risultato che arriva pochi mesi dopo il Superior Taste Award di Bruxelles e che segna un autentico “double award”, capace di proiettare Taglio di Po e il suo artigianato sul palcoscenico mondiale. La giuria del collettivo francese The French Sensory Collective ha premiato la miscela
Polesana per la texture definita “eccezionale” (95/100), l’aroma complesso e invitante (89/100) e la vitalità del gusto (88/100), definendola “un espresso audace e corposo con un profilo unico e distintivo”. Il “45° Parallelo” non è soltanto un marchio, ma un manifesto identitario. Il nome infatti, richiama sia il territorio – il parallelo che attraversa il Parco del Delta del Po – sia la formula della miscela: due caffè che compongono ciascuno il 45% del blend, valorizzati da una tostatura lenta e artigianale che esalta le caratteristi-
ta (Il Teatro Siamo Noi), il 14 novembre nel palazzetto dello sport di Corbola con Racconti ribelli di elfi senza zucchero (Tuc Teatro) e il 28 novembre nel palazzetto dello sport di Porto Tolle con Alice e i diritti delle meraviglie (Fondazione Aida). Un’altra importante novità è “Famiglie da favola”, trenta minuti di gioco e meraviglia subito dopo lo spettacolo, per ridere, inventare e condividere la fantasia in famiglia. “Dopo il sipario lo spazio diventa gioco – spiega Lissandrin –genitori e figli uniti dalla fantasia, perché giocare in famiglia è il teatro più vero. Così lo spettacolo non finisce, ma cambia forma”.
si impegna a sostenere giovani e adulti vittime di violenza, offrendo luoghi e strumenti per superare i traumi e ritrovare la speranza. La serata ha toccato corde profonde anche grazie agli interventi di alcuni ragazzi della Onlus: con poesie e racconti hanno condiviso frammenti di vita e percorsi di rinascita, con l’intento di costruire ponti tra le generazioni e dimostrare come il dialogo e la vicinanza possano favorire la crescita reciproca. La scenografia, arricchita da disegni proiettati, ha aggiunto un ulteriore livello di suggestione, intrecciando arti diverse – pittura, musica e letteratura – in un unico messaggio: l’arte può farsi ponte, generare solidarietà e diventare occasione di riflessione collettiva. (g.f.)
che di ogni origine. “Ricevere due premi così prestigiosi nello stesso anno è la conferma più gratificante della nostra filosofia – commenta Lorenzo Mischiatti di Mister Caffè –. Questo successo non è solo nostro, ma un tributo alla tostatura artigianale italiana e alla qualità che da sempre cerchiamo senza compromessi”. Grande soddisfazione anche per Confartigianato Polesine. “La vittoria di Mister Caffè è motivo di orgoglio per l’intero mondo artigiano – sottolinea il presidente Marco Campion –. Dimostra che le imprese
del nostro territorio, quando investono nella qualità, sanno affermarsi come eccellenze a livello internazionale. Questo traguardo è il simbolo della forza della nostra tradizione e del ruolo strategico dell’artigianato Polesano nel promuovere il made in Italy nel mondo”. Il World Taste Award, che nel 2025 ha selezionato solo 75 prodotti da oltre 50 Paesi, ha inserito così Taglio di Po e il suo caffè tra le eccellenze globali. Un riconoscimento che trasforma un piccolo centro del Delta in ambasciatore del gusto italiano nel mondo. (g.f.)
Guendalina Ferro
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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
In cambio del via libera Stefani, infatti, Fratelli d’Italia otterrà la maggioranza degli assessorati di peso, le poltrone più importanti delle Aziende regionali e la possibilità di indicare i candidati sindaci per le elezioni di Venezia del 2026 e di Padova del 2027. Forza Italia, dal canto suo, avrebbe “portato a casa” un paio di assessorati dei quali uno molto importante, e qui Flavio Tosi continua a proporsi per tornare a quello alla Sanità, e, con ogni probabilità, la scelta del candidato sindaco di Verona (2027). Ovviamente non sapremo mai, fino alla prova dei fatti, se questo accordo sia esattamente così
I candidati/1. Centrosinistra compatto
dettagliato o se sia qualcosa che ci assomiglia molto: quello che è certo è che per “trovare” la quadra gli alleati hanno dovuto mettere sul piatto tutto. Come se non bastasse pare che la Lega avrebbe aperto alla possibilità di cedere la Regione Lombardia (al voto nel 2028) a Fratelli d’Italia e si sia detta disposta a sostenere in parlamento la riforma della legge elettorale, che porta a un antipasto di premierato forte, che vuole Giorgia Meloni. Dall’altra parte la squadra a sostegno del principale competitor, Giovanni Manildo, continua a crescere. L’avvocato trevigiano, un passato da scout e da sindaco,
Manildo a metà campagna: già 200 incontri tra idee e ascolto
Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, compatta come non succedeva da tempo, traccia un primo bilancio a metà campagna elettorale, celebrando il lavoro di ascolto e confronto portato avanti in questi primi due mesi. Con oltre 200 incontri già realizzati in tutto il territorio veneto e migliaia di persone coinvolte, Manildo si dice soddisfatto del percorso intrapreso, sottolineando come il suo approccio sia stato tutto centrato sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali.
“Non abbiamo avuto il tempo di fermarci a passerelle, ma abbiamo voluto ascoltare, confrontarci e raccogliere le proposte e le necessità delle persone che vivono il nostro territorio ogni giorno. È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali, dalle esigenze concrete delle persone”, aggiunge Manildo, ribadendo il suo impegno a promuovere una partecipazione attiva e inclusiva nella gestione della Regione.
Il candidato del centrosinistra mette in evidenza le principali tematiche affrontate finora: dalla sanità pubblica, che dovrà essere “una priorità della Regione”, con l’implementazione delle case di comunità e un maggior numero di medici, alla necessità di rispondere alle problematiche giovanili, soprattutto quelle legate all’emigrazione forzata dei ragazzi veneti a causa di mancanza di opportunità. Secondo Manildo, il vero problema del Veneto è la difficoltà di attrarre e trattenere talenti e imprese, e la soluzione
passa attraverso un governo partecipato, che metta al centro della propria agenda le esigenze dei cittadini, senza inseguire gli interessi di parte. “Il Veneto deve tornare ad essere una terra che sa attrarre persone, talenti e opportunità. Solo con la partecipazione e l’inclusione riusciremo a costruire un futuro che dia risposte concrete alle esigenze di tutti”, afferma, lanciando un appello a tutti i veneti per unirsi al suo progetto di cambiamento.
L’appello alla partecipazione si fa ancora più forte mentre la campagna entra nel vivo. Manildo chiede ai cittadini veneti di non limitarsi ad ascoltare, ma di essere protagonisti del cambiamento. “Il Veneto è una comunità che deve crescere insieme”, conclude, sottolineando che il suo progetto è costruito per chi vuole un futuro migliore per la regione.
ha incassato il sostegno di Rifondazione Comunista, che in prima istanza sembrava volersi candidare contro, e di Azione, Italia Viva, +Europa e Partito Socialista che correranno insieme in una lista che si chiamerà “Uniti per Manildo”. Con questi due nuovi ingressi, Manildo potrà contare su di una squadra composta da sette liste per compiere un’impresa certamente molto difficile, ma che difficilmente non avrà l’esisto scontato di cinque anni fa. Sugli altri candidati bisognerà capire se supereranno lo scoglio della raccolta delle firme entro i tempi stabiliti, ovvero l’ultima settimana di ottobre.
I candidati/2. 32 anni, parlamentare della Lega
Il centrodestra ha scelto, il candidato è Alberto Stefani
Già da più di un mese Alberto Stefani, enfat prodige della Lega, aveva iniziato a girare il Veneto quasi quotidianamente e la voce che lo voleva come candidato alla presidenza della Regione si è fatta via via più insistente. L’ufficialità è arrivata il 7 ottobre scorso, con l’annuncio dell’intesa nel centrodestra nel complicato scacchiere politico nazionale. Stefani, 32 anni, si candida perciò a diventare il più giovane presidente di Regione. Padovano di Borgoricco, ci sui è stato sindaco a 26 anni, dopo essere entrato il Parlamento a 25, Stefani è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e tuttora prosegue l’attività di ricerca. Nel 2022 è stato confermato parlamentare e nel 2023 è stato eletto segretario regionale della Liga Veneta.
“Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - ha dichiarato -. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia. Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.
Stefani aggiunge: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”. Quindi uno sguardo al sociale: “Sarà il primo punto del nostro programma di governo. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa. Istituiremo anche un assessorato al Sociale, indipendente e con portafoglio. Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni”.
Alberto Stefani
Giovanni Manildo
I candidati/3. Propone un progetto regionale indipendente per rilanciare lavoro, sanità e autonomia
L’iniziativa. Il nuovo festival con la direzione artistica di Matteo Strukul e Silvia Gorgi
Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo”
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità
F abio Bui, ex sindaco di Loreggia e già presidente della Provincia di Padova, 60 anni, scende in campo come candidato presidente della lista Popolari per il Veneto, pronta a presentarsi in autonomia alle prossime elezioni regionali. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.
I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come
la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli interessi.
“Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro
la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro. Il Veneto - sottolinea - deve diventare protagonista nelle scelte europee per i trasporti, l’economia e l’ambiente. Serve superare l’idea dei “paroni a casa nostra” e aprire finalmente la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole ma sappia far sentire con forza la propria voce ai tavoli decisionali. Per questo diciamo con chiarezza: il Veneto al centro. Al centro dei nostri interes-
si, delle nostre scelte e della nostra visione politica”. Questi i punti programmatici. Lavoro e imprese locali: sostegno ai giovani e all’artigianato, incentivi per chi investe e crea occupazione. Sanità pubblica: riduzione delle liste d’attesa, potenziamento dei servizi territoriali e più attenzione ad anziani e persone fragili. Sicurezza e legalità: contrasto alle baby-gang e presenza rafforzata delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio. Autonomia e protagonismo veneto: portare la voce del Veneto ai tavoli decisionali,
senza più subire le scelte calate da Roma. Formazione e giovani: un nuovo rapporto tra scuola, università e territorio per creare opportunità reali di futuro.
I candidati/4. Le altre voci del Veneto: autonomisti, dissidenti e “pescatori di pace” in corsa per la Regione
Da Re getta l’amo al centrodestra, Szumski e Damiano in campo
La corsa alla Presidenza della Regione vede in campo anche figure e movimenti che rappresentano istanze laterali, dissidenti o autonomiste, pronte a intercettare il voto di protesta e di opinione. Tra i contendenti più noti c’è Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Lega ed europarlamentare, espulso dal partito due anni fa. Oggi guida la Liga Veneta Repubblica e cerca un accordo con la coalizione di centrodestra, dopo l’ufficializzazione della candidatura di Stefani. “Noi siamo del centrodestra,” ha dichiarato Da Re, “adesso vediamo se c’è la possibilità di fare ancora parte di questa maggioranza. Se ci ritiene una parte importante bene, altrimenti penseremo a qualcos’altro”. Il suo profilo, marcatamente
autonomista e identitario, che insiste sulla necessità per il Veneto di “valorizzare il proprio peso politico ed economico all’interno dell’Italia,” è la ragione principale del suo non ancora accordato ingresso nella coalizione.
Un altro nome in lizza è quello di Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave. Szumski si candida con la lista “Resistere”, nata dall’aggregazione di associazioni, imprenditori e cittadini disillusi dalla politica tradizionale. Al centro del suo programma spicca il rilancio della sanità pubblica. Szumski è ricordato per le sue posizioni critiche durante la pandemia, che lo portarono a essere sospeso dall’Ulss e radiato dall’Ordine per le sue tesi sulle cure
domiciliari e i vaccini anti-Covid. L’obiettivo, spiega, è “dar voce a chi oggi è scontento, sfiduciato, disilluso dalla politica regionale”. La lista, che si dichiara apartitica, è sostenuta da vari movimenti e si prepara a presentare candidature in tutte le province, confidando in un riscontro positivo negli incontri
pubblici. Infine, si presenta Lorenzo Damiano con i “Pescatori di Pace –Ministri della Pace”, un movimento spirituale e politico che si propone come alternativa radicale. Damiano, noto per un suo drastico cambio di rotta sulle posizioni no-vax dopo essere stato contagiato gra-
vemente dal virus, sostiene la creazione di un “ministro della Pace” come figura istituzionale per i temi di riconciliazione e non violenza. La sua candidatura, proveniente da ambienti ultracattolici, aggiunge un elemento peculiare e non convenzionale al panorama elettorale veneto.
Fabio Bui
Gianantonio Da Re
Riccardo Szumski
Lorenzo Damiano
Movimento 5 Stelle: “Serve aria nuova in Regione, candidati scelti dalla base e non imposti dall’alto”
Il referente veneto del M5S, Simone Contro, rivendica il metodo partecipativo del Movimento e attacca il centrodestra
“Noi i candidati li abbiamo espressi con il solito metodo partecipativo: nomi espressi dalla base e votati dagli iscritti online. L’esatto contrario di quanto visto negli ultimi mesi con un balletto indegno tutto romano, che ha partorito Alberto Stefani, un avanzo di segreteria, usato da Matteo Salvini in logica anti Zaia, che è il vero sconfitto di questa compagine del centrodestra tutta concentrata sulle careghe anzichè sulle urgenze del Veneto. Insomma, siamo il contrario della destra e ne siamo orgogliosi”. A dirlo Simone Contro, referente Veneto per il Movimento 5 stelle. Gli attivisti del soggetto politico rilanciato da Giuseppe Conte, hanno lavorato in questi mesi sul programma e sulla rosa di nominativi da
esprimere.
“Siamo un movimento di partecipazione per definizione e il metodo non conosce esclusioni - continua Contro - tanto che la nostra valida consigliera eletta per due volte di seguito, Erika Baldin, si fa di lato per continuare a fare politica per noi da altre posizioni. Per noi il limite dei due mandati è una colonna portante, mentre Zaia ha messo tutto a repentaglio pur di provare a fare il quarto”.
Il dopo Zaia secondo il Movimento 5 stelle avrà il nome di Giovanni Manildo, sostenuto convintamente dal movimento. “Manildo ha già fatto il sindaco a Treviso, è un avvocato che non ha fatto della politica il proprio mestiere, a differenza del suo avversario Alberto Stefa-
ni, che è entrato in parlamento a 25 anni e non ha avuto manco il pudore di dimettersi visto che dovrà fare campagna elettorale o dividendosi tra Roma e il Veneto o, e sarebbe ancora peggio, scroccando lo stipendio da circa 10mila euro netti al mese senza manco guadagnarselo. Non c’è da stupirsi se la commissione bicamerale da lui presieduta abbia sortito in tre anni solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Come il suo predecessore, sul federalismo fiscale e l’autonomia questa coppia ha portato a casa, come direbbe Josè Mourinho, zeru tituli. E’ ora di voltare pagina in fretta”. Ed il primo provvedimento che gli eletti del Movimento 5 stelle depositeranno alla discussione del Consiglio Regionale rinnovato dalle elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sarà l’istituzione di una commissione speciale sulla spending review degli ultimi dieci anni di governo veneto. “Apriremo tutti i cassetti e fare-
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mo circolare un’aria nuova nelle stanze di palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi - garantisce Simone Contro - il nostro modello di gestione garantirà milioni di euro di risparmi sulla spesa corrente tagliando senza indugi gli sprechi. Va passata al setaccio la convenzione dei project financing
voluti ancora da Giancarlo Galan sugli ospedali e quella della Pedemontana fortemente imposta da Zaia. L’unico project al mondo in cui se guadagna, guadagna il privato, ma se perde, ripiana il buco il pubblico. Rivolteremo queste logiche dannose per il Veneto, per un Veneto a 5 stelle”.
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Simone Contro, referente M5S in Veneto
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità
Vigonza ha ospitato la manifestazione che celebra la bellezza della nostra regione (e non solo): “Non è un concetto astratto ma una forza concreta”
L etteratura, arte e impresa. Tre mondi che spesso vengono raccontati separatamente, ma che nella storia italiana hanno sempre convissuto in un intreccio fertile, creativo e straordinario. Dalla genialità di Palladio alla visione di Canaletto, dal teatro di Goldoni all’audacia di Casanova, la cultura italiana ha saputo trasformare la bellezza in un motore di identità e sviluppo. È proprio a partire da questa consapevolezza che è nata L’IMPRESA DELLA BELLEZZA, una manifestazione ideata e diretta da Matteo Strukul e Silvia Gorgi, organizzata da Sugarpulp in collaborazione con il Comune di Vigonza. Ho fatto una chiacchierata con Matteo Strukul per farmi raccontare la genesi, i contenuti e le ambizioni di un evento che, già alla sua prima edizione, ha saputo imporsi come punto di riferimento nel dibattito culturale regionale
Matteo, come è nata l’idea de L’IMPRESA DELLA BELLEZZA e quale visione volevate portare avanti con questo progetto?
L’idea è nata dal desiderio di raccontare il legame profondo che unisce letteratura, arte e impresa al Made in Italy. Con Silvia Gorgi abbiamo immaginato un appuntamento che fosse al tempo stesso celebrazione e riflessione, capace di portare in scena autori, artisti e artigiani che rappresentano l’essenza stessa del nostro saper fare. Abbiamo scelto la Riviera del Brenta, a Vigonza, perché è un territorio che da sempre vive questa vocazione: qui il bello non è mai stato disgiunto dal lavoro, dalla manualità,
dall’ingegno. Volevamo che la manifestazione fosse un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese, partendo proprio dalla consapevolezza che la bellezza non è un concetto astratto, ma una forza concreta, capace di generare economia, identità e condivisione sociale.
A proposito di “saper fare”, avete coinvolto figure molto diverse fra loro. Ce ne parli?
Abbiamo voluto dare voce a protagonisti che, ciascuno nel proprio ambito, incarnano questa idea di saper fare legato al bello. Red Canzian, ad esempio, ha condotto una riflessione sul suo percorso di artista, compositore e ambasciatore della canzone italiana nel mondo. Non solo musicista, ma anche imprenditore e produttore musicale, capace di trasformare l’esperienza artistica in impresa.
Poi c’è stato Fulvio Marino, che ha raccontato la sua storia di artigiano del pane, nata in una famiglia di mugnai. La sua è una testimonianza preziosa di come un mestiere antico possa diventare oggi non soltanto professione, ma anche narrazione, comunicazione, divulgazione attraverso la televisione.
Francesco Vidotto ci ha portato invece nel cuore della Natura e dell’Ambiente. Per lui non sono soltanto sfondi delle storie che scrive, ma vere e proprie condizioni di vita e grandi temi di riflessione.
Io stesso ho voluto sottolineare come l’arte e la bellezza italiane siano brand potenti del Made in Italy e come possano essere l’asse portante della nostra letteratura.
Infine, Alessia Gazzola ha raccontato le sue eroine, da Costanza a Miss Bee, e l’avventura delle serie tv tratte dai suoi romanzi. Ha parlato anche della comunità di lettrici e lettori che la segue con grande affetto. Come ha reagito il pubblico a questa proposta?
La risposta è stata straordinaria. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 ottobre il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza era gremito in ogni ordine di posti. È stata un’emozione fortissima vedere così tanta partecipazione e soprattutto percepire l’interesse autentico delle persone. Già dalla prima edizione la manifestazione si è confermata come un momento imprescindibile per l’intera Riviera del Brenta, una vera occasione di riflessione collettiva. Abbiamo dimostrato che il connubio fra letteratura, arte e impresa non è soltanto possibile, ma è anche capace di aprire prospettive nuove per il territorio e per il tessuto creativo che lo anima.
Nel tuo intervento hai citato figure come Canaletto, Tiepolo, Palladio, Goldoni e Casanova. Che cosa rappresentano per te?
Per me rappresentano la prova concreta che la bellezza, in Italia, è sempre stata un’impresa. Canaletto, ad esempio, fu scenografo prima ancora che pittore, e lo stesso Tiepolo. Palladio non era soltanto architetto,
ma anche lapicida e direttore di cantiere, un uomo capace di unire visione e concretezza. Goldoni, oltre a essere un geniale commediografo, fu anche impresario teatrale. Casanova, dal canto suo, riuscì a imporre il proprio nome come un vero e proprio brand ante litteram. Tutti loro hanno avuto la capacità di circondarsi di agenti, promotori, committenti e mecenati, costruendo attorno alla propria arte un vero e proprio sistema imprenditoriale. È questa, a mio avviso, l’essenza dell’impresa della bellezza. Quindi la bellezza è anche una strategia di comunicazione?
Assolutamente sì. L’IMPRESA DELLA BELLEZZA non vuole essere solo un festival, ma anche un pensatoio. È un laboratorio di idee per costruire nuove strategie di racconto e di comunicazione. Vogliamo riflettere su come la sinergia fra bellezza, cultura, arte e impresa possa diventare uno strumento narrativo-attrattivo. Spesso questo tipo di riflessione manca fra operatori e stakeholder. Eppure credo che proprio qui ci sia una delle chiavi per dare al territorio una nuova consapevolezza, per pensare allo sviluppo e alla condivisione sociale in modo diverso, più profondo e più autentico. Da questo punto di vista devo sottolineare come l’amministrazione comunale di Vigonza non solo ci ha dato piena fiducia, ma ci ha sup-
portato in pieno affinché tutto fosse perfetto.
In che modo pensi che questa manifestazione possa incidere sul futuro della Riviera del Brenta e del Veneto in generale?
La Riviera del Brenta è un luogo che ha sempre vissuto di intrecci fra arte, impresa e bellezza. Pensiamo alle ville venete, simboli straordinari di un’epoca in cui architettura, mecenatismo e manifattura si alimentavano a vicenda. Oggi credo che ci sia bisogno di riscoprire quello spirito, di riportarlo al centro del dibattito pubblico. Con L’Impresa della Bellezza vogliamo mostrare come il territorio possa tornare a essere laboratorio di innovazione culturale e imprenditoriale. Vogliamo stimolare nuove sinergie, nuove opportunità di collaborazione fra chi produce arte, chi la racconta e chi investe nel futuro.
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.
Francesco Vidotto
Matteo Strukul
Alessia Gazzola
Educazione e inclusione. Il progetto sostenuto da Fondazione Cariparo
Grazie al sostegno di Fondazione Cariparo e dell’impresa sociale “Con i bambini”, 150 posti gratuiti in 20 scuole dell’infanzia di Padova e Rovigo per combattere la povertà educativa e promuovere un’educazione davvero accessibile
C’anni, ha acceso nuove speranze per
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Benvenido: una scintilla che apre le porte del nido a tutte le famiglie
dagogista, educatore e operatore sociale. I tutor hanno accompagnato le famiglie pas-
go. Si chiama rimentale da 3 milioni di euro nato dalla collaborazione tra Fondazione Cariparo e l’impresa sociale Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha aperto le porte di 20 scuole dell’infanzia con nido integrato, offrendo 150 posti gratuiti ai bambini dai 12 mesi appartenenti a famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro. Un’iniziativa semplice e rivoluzionaria insieme, che traduce in azione concreta la missione di Fondazione Cariparo: rendere l’educazione un diritto davvero universale, partendo proprio dai primi anni di vita. «L’obiettivo – spiega Alice Bruni, project manager del progetto – era ampliare l’accesso ai nidi anche per chi, pur non vivendo in condizioni di povertà estrema, incontra ostacoli economici, sociali o culturali. Volevamo offrire un’opportunità reale a chi altrimenti avrebbe rinunciato».
catrici ed educatori, coordinata dal Diparti-
La raccolta fondi, ospitata sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo – partner dell’iniziativa – ha raggiunto l’obiettivo di 100.000 euro, poi raddoppiati dalla Fondazione Cariparo. Le risorse sono tornate ai nidi e alle famiglie, generando nuove opportunità educative e nuovi posti per i
Il progetto, avviato nel 2022 e appena concluso, ha messo al centro il benessere del bambino e il sostegno alla famiglia. Accanto al contributo economico, è stata introdotta una figura innovativa, il tutor, a metà tra pe-
to comuni, nidi pubblici e privati, università, enti sociali e famiglie, in un modello di collaborazione che rappresenta una vera e propria comunità educante. Ma la visione della Fondazione è andata oltre la durata del progetto: accanto agli interventi diretti, è stato promosso un percorso di crowdfunding e marketing sociale. In due anni sono stati organizzati circa 50 eventi locali nei territori di Padova e Rovigo per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dei
zo Settore e il Governo. Per attuare i programmi del Fondo, nel 2016 è stata creata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud, che ha trovato un partner determinante in Fondazione Cariparo. Insieme hanno tradotto in azioni concrete un principio chiaro: la crescita dei più piccoli è la base di una comunità più equa. ed successo -
FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Piazza Duomo,
La crescita. Un ecosistema virtuoso che accompagna gli imprenditori verso nuove sfide
L’affiliazione al marchio dell’Abete si conferma motore di crescita per l’azienda, che oggi conta oltre
DCon l’Accademia Affiliati Despar Nord investe sugli imprenditori locali
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ne per gli imprenditori come leva strategica di sviluppo e sostegno al territorio. La rete di imprenditori affiliati al marchio dell’Abete rappresenta una parte importante del tessuto aziendale: un patrimonio imprenditoriale diffuso in tutte le regioni in cui è presente Despar Nord, che esprime ogni giorno i valori del marchio all’interno di punti vendita gestiti con passione, competenza e spirito imprenditoriale. Attualmente sono più di 300 i negozi affiliati che compongono la rete di Despar Nord gestiti direttamente dagli imprenditori sui territori. Per l’azienda sostenere l’affiliazione significa perciò andare oltre il semplice rapporto commerciale, creando un ecosistema virtuoso in cui ogni affiliato possa crescere, evolversi e affrontare le sfide del mercato con strumenti solidi e visione strategica. È per questo che dal 2022 Despar Nord propone l’Accademia Affiliati, un percorso formativo dedicato ai titolari e responsabili dei punti vendita in franchising, concepito per raf-
forzare le competenze manageriali e far emergere un nuovo modello di imprenditore: non solo operativo, ma capace di gestire con leadership e lungimiranza il punto vendita. l percorso è pensato come un viaggio formativo su misura, che alterna momenti teorici, sperimentazioni sul campo, visite in punti vendita italiani ed europei e approfondimenti individuali. Un cammino annuale strutturato in cicli continui di apprendimento, in cui ogni tematica viene affrontata da diverse angolazioni: dalla gestione strategica alla marginalità, dalla leadership alla pianificazione delle attività commerciali. gni edizione coinvolge decine di partecipanti in un’esperienza ad alto impatto: grazie al supporto di tutor, referenti e capi area, gli imprenditori sono accompagnati passo dopo passo, fino al project work finale, occasione per mettere in pratica le competenze acquisite e condividere i risultati con il gruppo. La formazione è concreta e orientata ai risultati: si lavora su casi reali, si confrontano le esperienze, si simula la gestione di sce-
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in Austria, casa madre di Despar
entre gli imprenditori coinvolti nell’Accademia Affiliati 2024/2025 si avviano a concludere il percorso, Despar Nord guarda già al futuro:
il percorso con l’Accademia degli Affiliati Despar? Quali erano le sue aspettative iniziali e in che modo questo percorso ha arricchito la sua crescita professionale? commercianti che gestiscono il punto vendita dal 1874 e sono convinto che oggi l’imprenditore debba essere un professionista in grado di affrontare la complessità delle questioni peculiari di ogni attività: commerciali, amministrative, finanziarie, sociali, tecnologiche. La volontà di partecipare all’Accademia degli Affiliati Despar è nata da una mia duplice esigenza, maturata nel momento in cui ho deciso di dedicarmi alla gestione del supermercato di famiglia. Da una parte, questo percorso rispondeva alla mia propensione ad apprendere competenze tecniche e professionali per l’esercizio dell’attività che mi accingevo ad affrontare, in un settore che ha conosciuto evoluzioni importanti e veloci, in relazione alle quali non è più possibile affidarsi solamente all’esperienza o alle capacità commerciali. Dall’altra, sono stato attratto da quello ritengo sia il valore aggiunto
di questo percorso formativo, ovvero dalla possibilità di ricevere insegnamenti e di confrontarsi con esperti del settore e con altri colleghi imprenditori, dai quali apprendere non solo nozioni teoriche, ma metodi creti e immediatamente utilizzabili.
Quali competenze o strumenti ha acquisito durante la formazione e che ha potuto applicare nella gestione del suo punto vendita?
Devo riconoscere che la formazione praticata è stata completa ed ha fornito ai partecipanti competenze specifiche e trasversali utili ad ogni aspetto dell’attività di gestione di un punto vendita. Dalla formazione sui reparti alla gestione del personale, dagli aspetti finanziari e commerciali alla programmazione degli eventi ed alla visita ai centri logistici. Ognuno di questi temi è stato fondamentale per acquisire la capacità per affrontare le complessità che questo settore pone ogni giorno.
decina di nuovi imprenditori, con l’obiettivo di sostenere la crescita
cità di adattamento in uno scenario
Intervista all’imprenditore affiliato a Despar Nord Marco Baccini
Se dovesse consigliare l’Accademia Affiliati Despar a un collega imprenditore, quale sarebbe, secondo lei, il principale valore aggiunto di questa esperienza?
Ritengo che il valore aggiunto sia rappresentato da una serie di fattori. In primo luogo, l’essere costruito per questo settore specifico, requisito essenziale affinché la formazione possa essere puntuale, e soprattutto concreta. Inoltre, altrettanto importanti sono la possibilità di rapportarsi e
confrontarsi con colleghi dello stesso settore, di stringere conoscenze ed amicizie che vanno oltre il rapporto lavorativo e, infine, l’organizzazione ottimale di ogni sessione, che rende le trasferte piacevoli. Per questo ringrazio Despar Nord per la lodevole iniziativa, rendendomi orgoglioso di farne parte.
Punto vendita affiliato a Despar di San Piero in Bagno (FC)
imprese imprenditori
Dalla sfida del granchio blu all’impegno per la sostenibilità: il gruppo Veneta Pesca-TFP cresce del 1 futuro con un nuovo impianto fotovoltaico
In un contesto economico complesso e fortemente influenzato dalle dinamiche ambientali e di mercato, Veneta Pesca, azienda di Porto Viro, si conferma punto di riferimento per la fornitura di prodotti ittici nel centro-nord Italia. L’azienda, insieme alla consociata TFP – Trasporti Frigoriferi Portoviresi, ha chiuso l’anno 2024 con un fatturato complessivo di 70 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente. Un risultato che testimonia la solidità del gruppo e la capacità di adattarsi, anche di fronte a sfide come quella del granchio blu, che ha fortemente impattato il settore negli ultimi anni.
mento e nuove opportunità per il futuro: «Non si è tornati ai volumi di commercio preinvasione», sottolinea Michele Cattin, «ma grazie a nuovi canali di approvvigionamento, soprattutto dall’estero, siamo riusciti a garantire la continuità dell’offerta anche nei periodi di alta domanda».
Questo ha permesso a Veneta Pesca, la cui attività principale è la commercializzazione e distribuzione, di mantenere operativa e stabile la propria struttura.
Una filiera integrata, tracciabile e refrigerata
Uno dei punti di forza del gruppo è l’integrazione verticale della filiera. Grazie alla sinergia con TFP – Trasporti Frigoriferi Por-
Tra crisi e ripresa: il caso del granchio blu
Uno dei temi più delicati per il comparto rimane quello del granchio blu, la specie che ha invaso l’Adriatico mettendo in crisi l’intera filiera della molluschicoltura. Il 2023 è stato definito un “anno di shock” caratterizzato da un crollo repentino del mercato e una riduzione drastica dei consumi. Il 2024 però ha dato il via ai primi segnali di ripresa, aprendo la strada a un percorso di adatta-
toviresi, l’azienda gestisce direttamente la logistica, assicurando tempestività nelle consegne, tracciabilità totale del prodotto e il mantenimento di una catena del freddo costantemente sotto controllo.
«Controllare i trasporti in via diretta ci consente di raggiungere standard elevati di qualità e sicurezza alimentare», Cattin. Un aspetto fondamentale in un settore in cui la freschezza è un requisito non
Sostenibilità al centro: nuovo impianto fotovoltaico
L’altra grande novità del 2024 è l’avvio di un nuovo impianto fotovoltaico da 500 kW, che si affianca a quello già esistente. L’obiettivo
Veneta Pesca: innovazione, crescita e resilienza nel cuore del settore ittico
è ambizioso: rendere l’azienda quasi totalmente autonoma dal punto di vista energetico, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza interna, in particolare nel settore della refrigerazione.
«Il nuovo impianto permetterà di sostenere anche un ampliamento del sistema di refrigerazione dell’intera area magazzino, rendendo l’azienda ancora più proiettata verso viene spiegato. Una scelta in linea con i valori di sostenibilità e innovazione che guidano l’evoluzione del gruppo.
Le persone al centro: una “famiglia” 00 dipendenti
Oltre ai numeri, c’è un’identità forte che caratterizza Veneta Pesca: quella di un’azienda, radicata nel territorio, che ha saputo crescere senza perdere il contatto con le proprie origini. Con oltre 100 dipendenti e una presenza storica nel settore, il gruppo rappresenta un esempio di equilibrio tra tradizione e innovazione.
Il 2025 si prospetta come un anno di assestamento, con tendenze di stabilità nei consumi e una logistica in continua evoluzione. Ma le basi per un’ulteriore crescita sono già state gettate: un’organizzazione solida, investimenti mirati, attenzione alla qualità e uno sguardo costante al futuro. In un mercato che cambia, Veneta Pesca si conferma una realtà capace di affrontare le sfide con competenza e visione strategica.
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Ottobre Rosa: il Polesine si illumina di prevenzione
Torna “Donne... Il Seno di Poi”: oltre 60 eventi in tutto il territorio per promuovere salute, consapevolezza e solidarietà
Anche quest’anno, il Polesine tinge di rosa il mese di ottobre con un messaggio potente e necessario: la prevenzione salva la vita. Prende ufficialmente il via l’edizione 2025 di “Donne… Il Seno di Poi”, la rassegna di eventi promossa da ANDOS Rovigo (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), che accompagna il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno con un calendario fittissimo di appuntamenti.
La presentazione ufficiale si è svolta a Palazzo Nodari, alla presenza delle istituzioni e dei protagonisti dell’iniziativa. Il sindaco Valeria Cittadin ha ringraziato ANDOS per il lavoro costante: “La salute delle donne riguarda tutti. L’informazione è la prima vera cura”. Concetto ribadito anche dall’assessore regionale Valeria Mantovan, che ha sottolineato l’efficacia dello screening regionale – 270.000 donne hanno già aderito – e la necessità di fare rete tra istituzioni e territorio.
Sono 13 i Comuni coinvolti con incontri tematici che affronteranno la prevenzione da più angolazioni: dalla salute fisica a quella emotiva, dall’alimentazione all’uso dell’intelligenza artificiale in medicina, fino alla valorizzazione dell’estetica oncologica. Tutti eventi ad accesso gratuito, rivolti a donne e famiglie. Si parte il 27 settembre, con la cerimonia inaugurale all’Urban Digital Center di Rovigo, dove la dottoressa Sandra Callegarin terrà una lectio magistralis dal titolo “Ricevere e dare cura: due facce della stessa vita”. Ad accompagnarla, una performance artistica dei ballerini di Atelier Danza Rovigo, che accenderà simbolicamente le Luci Rosa della Prevenzione.
Tra i momenti più attesi, il Flash Mob del 1° ottobre in Piazza Vittorio Emanuele a Rovigo, con gli studenti di ENAIP Rovigo e Atelier Danza sulle note di “Basta Poco” di Giovì, per dire insieme “Stop al tumore al seno”. Torna anche l’evento “Bellezza e Benessere in Fiera” il 19 ottobre nella sede
ENAIP di Rovigo: oltre 40 espositori per un’esperienza immersiva tra trattamenti, sport, alimentazione e incontri con esperti.
Spazio alla danza anche con la rassegna “D come Danza, D come Donna”, in diverse città del Polesine, per parlare di cura del corpo e prevenzione attraverso il linguaggio del movimento.
Nel cartellone anche la rassegna artistica “La Donna nell’Arte”, che porta musica, poesia, scienza e mostre fotografiche nei teatri e negli spazi espositivi di Adria, Bosaro e Stienta. Momenti per riflettere sul corpo femminile, ma anche per raccontare storie di rinascita.
Torna il percorso “La Vista, bene prezioso” con controlli gratuiti della vista in varie sedi ANDOS e farmacie. In parallelo, “Ti Ascolto” offre test audiometrici gratuiti in 12 località del territorio.
“Donne in Corsa – Life is Pink”, infine, coinvolgerà 34 Comuni in camminate, maratone, gite in bicicletta e tornei sportivi. Obiettivo: sensibilizzare sull’importanza del movimento e della corretta alimentazione, grazie anche ai rinfreschi “salutisti” a km zero proposti dopo ogni evento.
Quest’anno ANDOS lancia anche “A colloquio con lo specialista”, un nuovo servizio di consulenza medica gratuita in diverse sedi comunali, per spiegare percorsi di prevenzione e diagnosi sempre più personalizzati. Prenotazioni al numero: 351 939 3566.
Anche quest’anno, il progetto è sostenuto da Regione Veneto, Provincia di Rovigo, ULSS 5 Polesana, Istituto Oncologico Veneto, insieme a una rete di enti, associazioni e realtà del terzo settore che rappresentano l’anima di una comunità unita attorno alla salute delle donne.
“Ogni donna racconta una storia. E la prevenzione è il filo rosso che può cambiarne il finale”, ha concluso Maria Lalla Monesi, presidente provinciale di ANDOS Rovigo.
Al via la campagna antinfluenzale 2025-2026 dell’ULSS 5 Polesana
È ufficialmente partita anche nel Polesine la campagna di vaccinazione antinfluenzale 20252026, avviata in contemporanea su tutto il territorio regionale lo scorso 1° ottobre. L’ULSS 5 Polesana invita la popolazione ad aderire numerosa, seguendo lo slogan scelto a livello regionale: “Proteggi te stesso, proteggi gli altri”. «La vaccinazione rappresenta la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza – spiega la direttrice della UOC Igiene e Sanità Pubblica, dr.ssa Federica Fenzi –. In Italia l’influenza causa ogni anno circa 8.000 decessi e incide fortemente sul sistema sanitario e socioeconomico, colpendo soprattutto le persone anziane e fragili. L’obiettivo della campagna è ridurre il rischio di malattia, ospedalizzazione e trasmissione del virus, ma anche i costi sociali. Vaccinarsi è un gesto di responsabilità e di valore etico verso l’intera comunità». Per favorire la più ampia adesione, l’Azienda sanitaria organizzerà open day vaccinali in diversi punti del territorio, così da offrire a tutti l’opportunità di proteggersi in modo semplice e accessibile. L’influenza – spiega l’ULSS 5 – è una malattia infettiva respiratoria a insorgenza brusca, con febbre elevata (≥38°C) e sintomi come cefalea, brividi, tosse, dolori muscolari e congestione nasale. I vaccini disponibili coprono tutti i ceppi virali attesi per questa stagione, incluso il virus di tipo B. La vaccinazione è raccomandata e gratuita per:
• persone dai 60 anni in su;
• bambini da 6 mesi a 6 anni;
• soggetti tra i 7 e i 59 anni con patologie croniche o condizioni di fragilità;
• donne in gravidanza e nel post-partum;
• familiari e contatti di persone ad alto rischio;
• operatori di servizi pubblici essenziali (sanitari, insegnanti, forze dell’ordine, ecc.);
• lavoratori a contatto con animali potenzialmente fonte di virus influenzali non umani;
• donatori di sangue.
Le somministrazioni possono essere effettuate tramite il proprio Medico di Medicina Generale, il Pediatra di Libera Scelta o presso le farmacie aderenti. Un impegno condiviso, conclude l’Azienda sanitaria, per difendere la salute di ciascuno e dell’intera comunità.
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1,8 milioni per il “Progetto Sollievo” a sostegno di anziani con Alzheimer e Parkinson
Più risorse per il “Progetto Sollievo”: la Regione Veneto investe 1,8 milioni per sostenere malati neurodegenerativi e famiglie. In dieci anni i centri sono passati da 106 a 226
Icentri di accoglienza sono passati da 106 a 226 in dieci anni, coinvolgendo oltre 2.500 volontari e più di 3.600 persone assistite
Un aiuto concreto per chi vive ogni giorno la fatica di accudire un familiare fragile. La Giunta regionale del Veneto ha deciso di aumentare i fondi destinati al “Progetto Sollievo”, l’iniziativa che offre sostegno alle persone con malattie neurodegenerative, come Alzheimer e Parkinson, e sollievo alle famiglie che se ne prendono cura. L’investimento complessivo sale così a 1,8 milioni di euro, con un incremento di 200mila euro rispetto all’anno precedente. «Dal 2015 i centri sono più che raddoppiati – sottolinea l’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin – passando da 106 a 226, di cui 21 dedicati specificamente al Parkinson». Gli spazi, nati in via sperimentale nel 2013, accolgono
le persone per alcune ore alla settimana, offrendo attività di socializzazione e interventi mirati condotti da professionisti. Un servizio che, allo stesso tempo, permette ai caregiver di avere momenti di respiro e supporto.
Il progetto, parte integrante del Piano socio-sanitario regionale, oggi può contare sull’impegno di circa 2.500 volontari, di cui oltre 1.100 giovani, distribuiti in tutte le province venete. Sono più di 3.600 le persone assistite regolarmente, con una presenza capillare che tocca quasi tutte le
Ulss del territorio. In alcune aree, tuttavia, la domanda è superiore all’offerta e non mancano le liste di attesa.
Il nuovo finanziamento, valido fino al 31 dicembre 2026, verrà suddiviso tra le nove aziende sanitarie locali, con aumenti consistenti per la Marca Trevigiana, la Serenissima e la Scaligera. «Il riconoscimento e il radicamento che queste iniziative hanno saputo conquistare ci hanno spinto a potenziare le risorse – conclude Lanzarin – così da rispondere a una domanda che cresce di anno in anno».
Il
Veneto rafforza
i Centri
antiviolenza e le Case rifugio con nuove regole e un piano triennale
La Regione proroga i requisiti minimi delle strutture esistenti e approva il Piano strategico 2025-2027 per garantire protezione, sostegno e percorsi di autonomia alle donne vittime di violenza Una nuova spinta contro la violenza sulle donne arriva dal Veneto. La Regione ha annunciato oggi il proseguimento del sostegno ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio, grazie alla proroga dei requisiti minimi per un anno e all’approvazione del Piano strategico nazionale triennale 2025-2027.
L’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha sottolineato l’importanza di questa giornata: “Il Veneto continua a essere in prima linea nella lotta contro la violenza di genere. Grazie a questa proroga, tutte le strutture presenti sul territorio mantengono il loro ruolo di presidio sicuro, offrendo accoglienza, ascolto e protezione alle donne e ai loro figli”.
Il nuovo Piano strategico si colloca in continuità con quello precedente 2021-2023 e prevede quattro linee di intervento principali: prevenzione, protezione e sostegno, perseguire e punire, assistenza e promozione. L’obiettivo è garantire non solo protezione immediata, ma anche percorsi di autonomia e rinascita per le vittime.
“Il nostro impegno – ha aggiunto Lanzarin – è che ogni donna in Veneto possa contare su un sistema capillare, stabile e affidabile. La proroga e il nuovo Piano rafforzano i servizi esistenti e aprono la strada a una futura Intesa definitiva con requisiti aggiornati, già valutati dalla Commissione interregionale per le politiche sociali”.
Analisi di prima istanza • Farmacista Vaccinatore Servizio su appuntamento di Psicologa in Farmacia Misurazione pressione arteriosa • Dermocosmesi