Nel momento in cui stiamo scrivendo si stanno completando tutte le verifiche degli eletti e poi potrà, finalmente, partire il nuovo consiglio regionale del Veneto. E dovrà essere una partenza decisamente a tutta velocità perché c’è un bilancio da approvare senza il quale l’azione amministrativa, di fatto, sarebbe fortemente rallentata se non, addirittura, in stallo.
Le sfide che attendono il neo presidente Alberto Stefani sono molte e gravose. Il Veneto che è chiamato a governare sta manifestando delle fragilità che, almeno in parte, sono inedite. Il sistema produttivo, infatti, mai come in questa fase vive inquietudini importanti. Gli indicatori, ormai da un po’ di tempo, dicono che la “locomotiva d’Italia” potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro fronte particolarmente caldo è quello sanitario. In Veneto la sanità, per la qualità delle prestazioni erogate, continua a essere un’eccellenza, ma la ripresa post covid sembra essere più faticosa del previsto, tra liste d’attesa che scorrono sempre troppo lentamente e un numero crescente di cittadini che rinuncia alle cure perché non può permettersi di rivolgersi alle strutture private.
Veneto2
del Delta
Giovanni Manildo: “Presenza rafforzata”; due seggi per Szumski: “La nostra impresa”
Porto Viro: casa di cura
Madonna della Salute 70 anni di storia
Assemblea Confindustria: chiesta l’attenzione del Governo ma mancano autocritica e contenuti
NATALE 2025 DA VIVERE INSIEME: PROTAGONISTI
I NEGOZI DI PROSSIMITA’
Il commercio locale diventa protagonista con proposte ludiche e collaborative che uniscono divertimento, partecipazione e valorizzazione delle attività del territorio
Libri e fumetti “made in Veneto” la nostra top 10 delle uscite 2025
Porto Tolle, è operativo il nuovo istituto omnicomprensivo
Una strategia organica per abbattere le barriere negli edifici e negli spazi pubblici, migliorando inclusione e qualità della vita
I primi impegni e le promesse da mantenere: “Gli assessori dovranno occuparsi delle loro materie, non delle beghe politiche”
Il Veneto che verrà
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L a vittoria di Alberto Stefani segna nella nostra regione un punto di svolta soprattutto generazionale. A 33 anni, il neo-presidente entra nella storia del Veneto e dell’Italia come il più giovane governatore in carica, raccogliendo l’eredità di Luca Zaia dopo una campagna che ha delineato continuità ma anche la ricerca di nuovi stili e linguaggi, di un nuovo modo di porsi sulla scena politica, almeno in questa fase.
segue a pag. 5
Servizi alle pagg. 8 e 9
Servizio a pag. 19
Servizio
A
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Natale l’eccellenza della
tradizione Sintoni zati sul
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Facciamo
A Porto Viro e Adria prende forma “Radici e Orizzonti”
Èpartito “ Radici e Orizzonti”, il progetto finanziato dal Bando Inclusion della Fondazione Cariparo e rivolto ai minori stranieri non accompagnati e ai giovani con background migratorio. Un’iniziativa che ha preso slancio sia ad Adria che a Porto Viro, grazie alla collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “Cipriani – Colombo” e con la rete educativa e territoriale coinvolta fin dalle prime fasi. A coordinare il percorso è la Cooperativa Titoli Minori, ente capofila dell’ATS 19, che sta strutturando attività educative, laboratoriali e di orientamento per facilitare l’inclusione scolastica, sociale e – con gradualità – anche lavorativa. Le attività si svolgono all’Istituto Cipriani di Adria e, per Porto Viro, nei locali messi a disposizione dalla Parrocchia di San Bartolomeo, che ha garantito tempestivamente uno spazio funzionale per i laboratori pomeridiani. La coordinatrice di progetto, Alessia Zennaro, esprime soddisfazione per questo inizio carico di energia, sottolineando: “Una partenza davvero positiva, caratterizzata da una partecipazione entusiasta sia ad Adria sia a Porto Viro, e da una collaborazione costante e preziosa con gli insegnanti, che hanno accolto con convinzione e disponibilità questa opportunità. La sinergia tra scuola e territorio è il motore del progetto”. Un apprezzamento condiviso anche da Genni Boscolo, coordinatrice dell’area minori di Titoli Minori, che evidenzia come i primi risultati derivino da un dialogo serrato fra istituzioni e servizi: “Una bellissima partenza per un progetto lungimirante che vede protagonisti i ragazzi. Ringrazio profondamente le scuole, a partire dalla Dirigente Fogagnolo, sempre disponibile e propositiva insieme al suo corpo docente. Un grazie particolare al Comune di Adria per il grande supporto, e a Veneto Lavoro per l’attenzione che dedica a questi giovani quando iniziano ad affacciarsi al mondo del lavoro”. A offrire una lettura più ampia è Massimo Mantoan, direttore d’area di Titoli Minori, che rimarca il valore del lavoro di rete e il ruolo imprescindibile dei partner coinvolti: “È in corso un grande lavoro di rete a livello territoriale, grazie alle progettualità rivolte ai minori con background migratorio e ai minori stranieri non accompagnati sviluppate dalle cooperative Titoli Minori e Le Orme, con la collaborazione del Consorzio Insieme. Un percorso che rafforza l’intera comunità educante, al quale si affianca il prezioso sostegno dei partner istituzionali e, naturalmente, della Fondazione Cariparo, che offre un’importante opportunità di inclusione a 360 gradi”. Guendalina Ferro
Partito il progetto sostenuto dalla Fondazione Cariparo
Il Veneto che verrà
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ora la prova è nella partita per la composizione della giunta e nelle promesse programmatiche, a partire dai piani “giovani, sociale, lavoro, ambiente” più volte richiamati, che già tracciano priorità differenti rispetto al passato. Il voto, netto e ampio nei numeri, con percentuali che certificano una larga affermazione del centrodestra, sebbene il centrosinistra abbia recuperato terreno, ha un doppio significato: legittima il nuovo corso ma mette anche in luce tensioni interne alla coalizione e il rischio di una leadership troppo dipendente da equilibri nazionali. Il giovane presidente del Veneto dovrà governare tenendo insieme ambizioni locali e logiche di partito, senza perdere la capacità di ascoltare un territorio variegato e a tratti scettico. Tocca all’opposizione farsi pungolo e stimolo affinché le criticità della nostra regione non passino sotto silenzio. La forte astensione, la più alta in assoluto, è un monito da non dimenticare o sottovalutare. Fuori dai palazzi, il cambiamento generazionale è già visibile: nelle imprese alla ricerca soprattutto di personale qualificato che verrà a mancare nei prossimi anni, nelle scuole che chiedono di modernizzare programmi e legami con il mondo del lavoro, nelle amministrazioni comunali alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti e nuove forme di partecipazione. Ma il ricambio porta con sé criticità non banali: la necessità di costruire esperienza, il rischio di sottovalutare complessità amministrative, la tentazione di soluzioni “facili” per problemi strutturali come infrastrutture, sanità e scuola. Il Veneto che verrà non sarà automaticamente migliore solo perché guidato da una generazione nuova: servono visione a medio termine, competenze e capacità di mediazione. Occorrerà investire in formazione professionale, sostenere le PMI nella transizione tecnologica, rafforzare i servizi sociali e creare percorsi di alternanza scuola-lavoro che non siano slogan ma progetti misurabili, guardare all’ambiente con maggiore consapevolezza.
Se Stefani e la sua squadra sapranno trasformare l’urgenza del rinnovamento in progetti concreti, il Veneto potrà trarne beneficio. Altrimenti rischieremo il solito corto circuito: giovani alla guida, vecchi problemi. E il vero cambiamento resterebbe solo una promessa elettorale.
è
Settant’anni di cura: la storia della Casa di Cura portovirese “Madonna della Salute”
“D
eve esserci assolutamente un pronto soccorso nel nostro paese”. Parole semplici, quasi sussurrate in un momento di sconforto, ma capaci di cambiare il destino di un territorio. Le pronunciò un giovane medico, Romano Quadretti, quando ogni tentativo di salvare la vita di un neonato si era rivelato vano. Quel tragico episodio, nel 1953, sarebbe divenuto la radice profonda della futura Casa di Cura di Porto Viro, oggi presidio sanitario di riferimento per l’intero Delta del Po. Quadretti, dirigente del Centro Antimalarico di Porto
Tolle e medico condotto a Contarina, era stato allertato da una giovane madre: il piccolo, nato da poche settimane, aveva urgente bisogno di cure e l’unico pronto soccorso disponibile era quello di Adria, a
chilometri di distanza. Il medico lo prese tra le braccia e partì su una strada sterrata verso la stazione di Loreo, nella speranza di poter raggiungere l’ospedale in tempo. Il viaggio fu però troppo lungo: il bambino morì prima dell’arrivo dei soccorsi. Un dolore che divenne una sfida, e poi un progetto concreto: insieme al suocero Benvenuto Zanellato, Quadretti decise che il basso Polesine non avrebbe più dovuto vivere tragedie simili. Investirono risorse, tempo e responsabilità in un’idea che allora sembrava enorme: costruire un ospedale moderno in un territorio ancora segnato dall’alluvione del 1951 e dalla distanza dai grandi centri sanitari, fragile e isolato. Così, nell’estate del 1955, apriva le sue porte la Casa di Cura, una struttura modesta nelle
dimensioni ma rivoluzionaria per la comunità; da quel momento, l’ospedale sarebbe diventato un punto fermo per generazioni di cittadini, accompagnando la trasformazione economica e sociale di Contarina e Donada, ampliando progressivamente servizi, specialità e tecnologie.
Nel celebrare l’anniversario proprio nel giorno della “venetissima” festa della Madonna della Salute, il sindaco Mario Mantovan ha ricordato come i 70 anni del traguardo rappresentino la testimonianza di una lunga storia di impegno: “Un presidio sanitario che da sempre è un punto di riferimento per Porto Viro, per il Delta del Po e, oserei dire, per tutto il Nord Italia. Raggiungere i 70 anni significa aver costruito un percorso fatto di pro-
Il Delta del Po tornerà ad ospitare il Forum Mondiale
A margine del VI Meeting delle Riserve di Biosfera Italiane ospitato dalla Riserva Alpi Ledrensi e Judicaria in Trentino, il Comitato Tecnico Nazionale MaB ha approvato la candidatura del Delta del Po per organizzare il terzo forum mondiale dei giovani MaB Unesco. “Il primo forum organizzato nel Delta nel 2017 ha prodotto un’onda di energia nei giovani che ha motivato ad uno sviluppo positivo tutto il territorio - spiega il presidente
dell’Ente Parco Delta del Po Veneto, Moreno Gasparini - È seguito poi il secondo e ultimo forum mondiale nel 2019 in Cina. Ora crediamo sia arrivato il momento per le nuove generazioni di incontrarsi e confrontarsi generando nuove sinergie e collaborazioni, convinti che l’energia che si sprigiona e si vive di persona sia ineguagliabile”.
Ragazzi di 142 paesi differenti si incontreranno per una settimana nella nostra riserva
fessionalità, innovazione e dedizione”. Il primo cittadino ha espresso riconoscenza a tutte le figure professionali che quotidianamente garantiscono cure e assistenza: “A volte non ci rendiamo conto del valore di avere un ospedale così qualificato nel cuore della nostra città”. Ce lo ricordano i tanti cittadini dei comuni vicini che riconoscono quanto sia una fortuna poter contare su una struttura moderna, efficiente e in continua crescita. Oggi la Casa di Cura è considerata una vera eccellenza, capace di attirare pazienti anche da fuori provincia, divenendo una punta di diamante per l’intero Polesine. E l’impegno dell’amministrazione è chiaro: “Continueremo a sostenere ogni progetto che la rafforzi ulteriormente”. Al termine, alla pre-
di biosfera tra Veneto ed Emilia e in quella dei Colli Euganei. “Siamo certi - continua il direttore dell’ente Pako Massaro - che sia anche per il Delta del Po, al giro di boa dei dieci anni dal riconoscimento, il momento opportuno per ripartire con più convinzione ed energia. Anche il nuovo piano strategico delle Riserve di Biosfera MaB Unesco di Hangzhou pone maggiore attenzione al coinvolgimento dei giovani nella gestione
senza dell’amministratore delegato Stefano Mazzuccato è stata svelata una targa a Giuseppe Puntin, mancato da poco, amministratore delegato del Gruppo Pederzoli, di cui la struttura fa parte. Settant’anni dopo quel tragico viaggio verso Adria, la visione di Romano Quadretti non è solo realtà: è una storia di cura che continua a crescere. Fabio Pregnolato
ra; abbiamo candidato il Delta del Po per il prossimo forum mondiale dei giovani dal 18 al 23 maggio 2026 grazie al sostegno della Fondazione Cariparo”.(f.p.)
Valeria Mantovan conquista un posto in Giunta Regionale con il suo primato nel Rodigino
Valeria Mantovan, già assessore regionale, è stata eletta tra i nuovi membri della Giunta Regionale, distinguendosi per il miglior risultato della provincia con Fratelli d’Italia. La consigliera neo-eletta ha voluto ringraziare personalmente i cittadini che l’hanno votata, sottolineando il ruolo decisivo della sua città natale, Porto Viro. “Ringrazio le 4.850 persone che hanno riposto fiducia in me, permettendomi di ottenere il miglior risultato in provincia. Un grazie speciale va
anche a casa mia, Porto Viro, che con oltre 1.000 preferenze mi ha sostenuta e resa orgogliosa”, ha dichiarato. Mantovan ha evidenziato anche la responsabilità che deriva dalla fiducia dei cittadini: “Sono felice e soddisfatta del risultato, ma
con questa gioia arrivano grandi responsabilità. La fiducia che ci è stata affidata va rispettata senza perdere tempo. Continueremo a lavorare come sempre e ci metteremo subito all’opera per il bene del Veneto”. (r.r.)
Porto Viro, la città si illumina: inaugurato
il Natale tra luci, casette e pista di pattinaggio
L a città ha ufficialmente acceso il suo Natale. Venerdì 6 dicembre è stata inaugurata l’edizione 2025 di “Thor’na il Natale a Porto Viro”, dando il via a quattro settimane di eventi, mercatini e appuntamenti diffusi tra Contarina e Donada. Intanto, mentre il primo weekend di festa si è già chiuso con un buon afflusso di visitatori, arriva uno dei tasselli più attesi dell’organizzazione: l’attivazione completa delle luminarie natalizie, affidate alla ditta Lu.na. Impianti, per un investimento comunale di circa 46mila euro.
Le luci – installate in tutti i principali punti d’ingresso e nelle piazze più vive del territorio – da via Dosso a piazza Marconi, passando per Matteotti, Garibaldi, De Gasperi e Don S. Dordi, sono state accese in tempo per il debutto delle festività. Un intervento capillare, che comprende anche i lampioni lungo le vie comunali, pensato per offrire un’immagine calda e acco-
gliente dell’intera città nel periodo più atteso dell’anno. L’amministrazione arriva a questo traguardo forte della pianificazione triennale approvata in ottobre, che ha permesso una gestione più fluida della macchina organizzativa. E i primi risultati si stanno già vedendo: piazza della Repubblica a Contarina, cuore della manifestazione, ha ospitato nel weekend inaugurale le prime visite alle sedici casette di hobbisti, forni e attività locali; a Donada, nel parcheggio di mons. Tiozzo, commercianti e Pro Loco hanno avviato il proprio percorso di animazione, richiamando residenti e famiglie. Le luminarie fanno da filo conduttore tra i vari luoghi della festa, legando idealmente piazze, vie e ingressi cittadini. E accompagnano anche il pubblico verso la grande pista di pattinaggio ad anello, 64 metri per 24, che nel fine settimana ha registrato un buon numero di presenze, soprattutto tra bambini e ragazzi.
Il sindaco Mario Mantovan ribadisce il valore di questo periodo per il territorio: “Il Natale è un momento strategico per le nostre attività commerciali, non solo per le vendite ma per visibilità, relazioni e vitalità. Le luminarie, gli allestimenti, il calendario di eventi coordinato dall’assessore Cinzia Braghin: tutto è pensato per soste-
nere il commercio locale e rendere Porto Viro attrattiva e accogliente”. Un obiettivo che, secondo il primo cittadino, riguarda l’intera comunità: “Chi arriva deve trovare un ambiente vivo e piacevole. Investire nel Natale significa investire in Porto Viro e nella sua energia sociale”. Intanto si attende nei prossimi giorni la presentazione
Turismo invernale: montagna e ricerca di qualità trainano le scelte dei viaggiatori
Il turismo veneto si prepara a una stagione invernale positiva, sostenuto da tendenze che confermano la solidità del settore e l’attrattività della regione. Secondo un recente sondaggio, il 31% degli intervistati sceglierà il Veneto come meta per le proprie vacanze, mentre oltre la metà opterà per altre destinazioni italiane e un 40% guarderà all’estero. Dati che dimostrano come la regione mantenga un ruolo centrale nel panorama turistico nazionale, capace di competere con mete consolidate e con un’offerta sempre più diversificata. Per l’inverno, la montagna si conferma protagonista: il 57% degli intervistati indica le località montane come pri-
ma scelta, premiando comprensori attenti alla qualità dei servizi, alle attività outdoor e alla sostenibilità ambientale. Le città d’arte ottengono invece il 25% delle preferenze, a testimonianza della forza del patrimonio culturale veneto e della capacità dei centri storici di attrarre visitatori anche nei mesi più freddi, grazie a musei, eventi e iniziative dedicate. Tra le motivazioni che guidano la scelta, la ricerca di tranquillità, qualità della vita e relax emerge come fattore determinante per il 58% dei vacanzieri. Un orientamento chiaro, che invita gli operatori del settore a puntare su accoglienza personalizzata, benessere, cura dei dettagli e propo-
ste su misura, elementi sempre più centrali nella competitività delle destinazioni. Per quanto riguarda l’ospitalità, bed & breakfast (32%) e hotel (29%) guidano le preferenze, mentre gli appartamenti turistici si attestano al 17%. La predominanza delle prenotazioni online, che raggiungono il 76%, conferma l’importanza strategica della presenza digitale, anche se un 14% continua a rivolgersi alle agenzie tradizionali, riconoscendo il valore della consulenza esperta. Un quadro complessivo che conferma come il turismo invernale veneto continui a crescere puntando su qualità, autenticità e servizi evoluti. (s.b.)
del programma completo di eventi che accompagnerà la città fino alla Vigilia. Confermati musica dal vivo, dj set, zampognari, iniziative per famiglie e proposte dedicate anche al Capodanno e al primo dell’anno. Porto Viro, intanto, ha già iniziato a brillare.
Sara Busato
Natale da vivere/2. Il 70% punta a moda e accessori, beauty e ristorazione registrano un boom
Inverno 2025, Veneto in ripresa: qualità e negozi fisici guidano i consumi
Un inverno di consumi vivace, con i veneti pronti a rimettere mano al portafoglio e a scegliere – sempre più consapevolmente –dove e come investire il proprio budget. È la fotografia scattata dall’indagine 2025 di Confcommercio Veneto e Unioncamere del Veneto, realizzata nel mese di novembre su un campione di 600 residenti. Il periodo osservato abbraccia l’intero trimestre caldo per il commercio: dal Black Friday alle festività natalizie, fino ai saldi invernali. Ne esce un Veneto attivo, selettivo, orientato alla qualità e, soprattutto, fedele ai negozi fisici. Un segnale che, per il commercio regionale, rappresenta una boccata d’ossigeno e un invito a cogliere l’occasione.
Il 70% dei veneti metterà in agenda acquisti legati ad abbigliamento, calzature e accessori: un evergreen dell’inverno che continua a trainare il mercato. Subito dietro, la ristorazione e gli eventi enogastronomici, che attraggono il 67% del campione. Molto forte l’area del benessere: il 64% dichiara intenzioni di spesa in trattamenti, fitness e cura della persona. Il settore librario mantiene un robusto 55%, mentre circa quattro veneti su dieci investiranno in articoli per la casa. Gli sportivi – e i regali sportivi – coinvolgono invece il 39%.
Il clima, rispetto allo scorso anno, è sensibilmente più fiducio-
so. Il segmento beauty-wellness registra un vero boom: l’82% degli intervistati prevede di mantenere o aumentare il budget rispetto al 2024. Stesso risultato per la ristorazione, sempre più centrale nelle abitudini del tempo libero. Libri e abbigliamento rimangono solidi punti fermi: l’81% manterrà o aumenterà la spesa per il settore librario, il 77% per il fashion. Il dato forse più interessante per il commercio arriva dalla preferenza netta per la qualità: il 61% dei consumatori sceglie prodotti migliori anche a fronte di costi più alti.
La tendenza cresce con l’età: l’82% degli over 65 seleziona la qualità come criterio prioritario, mentre nella fascia 30-44 anni la percentuale si attesta comunque al 57%. Un orientamento che favorisce il commercio specializzato, l’artigianato, le botteghe che offrono servizio e competenza: un patrimonio che il territorio veneto continua a riconoscere come valore. Il 67% degli intervistati farà acquisti nei negozi tradizionali
Porto Tolle inaugura la pista di pattinaggio più grande del Delta
Porto Tolle accende l’atmosfera delle feste con l’apertura della pista di pattinaggio più grande del Delta, allestita in Largo Europa a Ca’ Tiepolo e operativa fino all’11 gennaio. La struttura sarà aperta dalle 10 alle 23.30 nei giorni festivi e dalle 14.30 alle 23.30 nei feriali, offrendo a residenti e visitatori un ampio ventaglio di orari per divertirsi sul ghiaccio. La pista rappresenta l’attrazione principale del programma “Natale a Porto Tolle”, promosso dalla Pro Loco insieme ai Comitati Fiera locali e in collaborazione con Macchine Celibi, che curerà gli eventi dedicati
ai più piccoli della biblioteca, con il sostegno dei commercianti del territorio.
Proprio le attività commerciali del paese propongono anche un’iniziativa pensata per coinvolgere cittadini e famiglie: una caccia al tesoro tra i negozi di Porto Tolle,
contro il 33% dell’online. Una prevalenza che non stupisce, ma che colpisce nella sua distribuzione: 64% sceglierà negozi di periferia; 36% punterà ai centri storici
Due mondi da presidiare con strategie diverse: da un lato le vie del centro, dove atmosfera e unicità fanno la differenza; dall’altro le aree commerciali ad alta affluenza, che intercettano le esigenze di rapidità e praticità.
L’indagine 2025 di Confcommercio Veneto e Unioncamere mostra un inverno di consumi vivace: i veneti acquistano soprattutto abbigliamento, ristorazione, benessere e libri, privilegiando qualità e negozi fisici
Guardando ai saldi alle porte, emergono fasce di spesa molto differenziate. Sotto i 100 euro troviamo libri, benessere e articoli sportivi. Il settore food & wine (58%) e l’abbigliamento (57%) si collocano invece nel range dei 100-500 euro, con ampi margini per i negozi.
Oltre 1.000 euro per il 31% di chi programma viaggi; il 30% per l’elettronica; il 25% per gli articoli di lusso Lo scontrino medio stimato: 217 euro per l’abbigliamento, 183 per le calzature e 172 per gli accessori. Numeri che confermano una disponibilità economica consistente, sebbene selezionata.
Sara Busato
con in palio numerosi buoni spesa offerti dagli esercizi aderenti. L’appuntamento è fissato per sabato 13 dicembre, con partenza alle 15.30 dal Parco Lino Beccati. I partecipanti saranno chiamati a risolvere indizi e scoprire tappe segrete all’interno delle attività del centro, in un percorso ludico che mira a valorizzare il commercio locale. L’arrivo è previsto entro le 17.00 in Piazza Ciceruacchio, dove si terrà la premiazione finale. Un pomeriggio all’insegna del divertimento che unisce gioco, spirito natalizio e sostegno alle realtà economiche del territorio. (s.b)
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Nel programma di questa Amministrazione è stata prevista l’implementazione del “Controllo di Vicinato” così come previsto dal Protocollo d’intesa predisposto con Circolare del 12 dicembre 2024 dalla Prefettura di Rovigo. L’iter amministrativo è stato completato ed il progetto è stato firmato da Sindaco e Prefetto.
Ora, per procedere e passare alla parte pratica ed organizzativa, è nostra intenzione convocare un incontro pubblico con la Cittadinanza per informare e sensibilizzare, confidando nella collaborazione alla costituzione dei “Gruppi di Controllo”.
Per questo si prevede che la campagna di informazione e gli incontri saranno organizzati entro i primi mesi del 2026 con lo scopo di individuare le zone da sottoporre al controllo e la costituzione dei Gruppi di Controllo.
Pertanto, si invitano da subito le persone interessate a dare la propria disponibilità e recarsi presso l’ufficio di Segreteria del
Si è svolto giovedì 20 novembre 2025 l’incontro promosso da CNA PENSIONATI con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Porto Viro e la partecipazione dell’Arma dei Carabinieri, che ha visto come docente alla lezione “Come difenderci dalle truffe”, il Comandante di Stazione dei CC di Porto Viro Maresciallo Ordinario Alessandro Cavallo.
Presenti il Sindaco di Porto Viro Mario Mantovan che con l’assessore Giovanni Siviero, hanno voluto condividere il messaggio di CNA PENSIONATI di come sia necessario attivarsi per la tutela e l’integrità psicofisica dei pensionati.
La mattinata infatti è stata dedicata al tema delle truffe, tema mai scontato, mai ripetitivo, tema che si inserisce nello sviluppo delle attività che rientrano nelle linee guida dell’invecchiamento attivo. Presente oltre ai pensionati anche una delegazio-
Sindaco dove il Dott. Maurizio Zagato raccoglierà i dati ed i recapiti necessari al futuro contatto.
Per informazioni telefonare al numero 331 143 0420 oppure scrivere alla e-mail: “zagato.maurizio@comune.portoviro.ro.it”.
Crediamo che questo sistema integrato di sicurezza sarà in grado di affiancare gli interventi per la tutela e la salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica. Le iniziative favoriranno la vivibilità del territorio e la qualità della vita coniugando: prevenzione, controllo e repressione.
La valorizzazione della collaborazione dei cittadini, con tutte le forze dell’ordine in ambito locale, contribuirà all’innalzamento degli standard di sicurezza della comunità.
Vi chiediamo di aderire numerosi a questo percorso di cittadinanza attiva e partecipazione diretta al bene comune ed alla cura del territorio, occorre ricordare che 27.000 occhi vedono più di 100 telecamere.
ne dell’Università Popolare e alcune classi di ragazze e ragazzi che frequentano la scuola ENAIP. Lo spazio è stato messo a disposizione dalla direttrice di Enaip, dott.ssa Sguotti.
Il 20 novembre 1989 le Nazioni Unite hanno firmato la Convenzione che sottoscrive i diritti di bambini, bambine e adolescenti. In Italia la Convenzione è stata ratificata il 27 maggio 1991 con la legge n. 176.
Avere messo in calendario questo incontro proprio il 20 novembre ci dà un motivo in più per parlare dell’uso dei cellulari: chi lo usa poco, da parte di persone di una certa età e da parte invece di chi lo usa moltissimo, come i giovanissimi, perché anche qui si innesta il concetto di truffa.
L’attenzione che abbiamo voluto porre su questo incontro è stata concepita anche per evidenziare due modi di approcciarsi a questo tema, da parte di una generazione in età avanzata, e da parte degli adolescenti.
Ma soprattutto per evidenziare come sia importante quando due generazioni, giovani e anziani, si mettono insieme per fare rete, per creare una protezione reciproca.
Grande partecipazione all’iniziativa celebrata il 9 novembre in Sala Eracle, come sottolineato dal Sindaco e dall’ottimo intervento dell’Assessore all’Ambiente e allo Sport, Ivano Vianello, che ha evidenziato il valore educativo del progetto: donare un albero a ogni nuovo nato è un gesto semplice ma profondamente simbolico. L’albero cresce insieme al bambino e al suo ambiente. È un modo per ricordare che la natura e la vita umana sono legate da un filo invisibile, che va custodito e nutrito ogni giorno. Vedere tante famiglie, emozionate e orgogliose, è il segno più bello di una comunità viva e unita. Poi, sia il Sindaco che gli Assessori Vianello, Tessarin e il Vice Sindaco Ferro, hanno proseguito ricordando che Porto Viro è una città immersa nel Delta del Po, e che non può esistere cultura senza consapevolezza ambientale.
I pensionati, che forse sono più vittime di certe tipologie di truffe, ma anche i giovanissimi e i giovani anche loro vittime di truffe. Truffati come?
Dove? Da chi? Dai social ad esempio.
Bisogna fare attenzione alla dipendenza dai social e usare in maniera acritica l’I.A.
L’uso sconsiderato dei social lo si può considerare, a ragione, una truffa nei confronti della intelligenza, della creatività, della privacy delle giovani generazioni.
Occorre affermare con forza che dobbiamo essere liberi rispetto alla “macchina cellulare”, ma per essere liberi occorre sapere come muoversi.
Viva Porto Viro
Non sempre l’l.A. dà le risposte giuste, soffre di allucinazioni, come si dice, e per non farci truffare ognuno di noi deve avere conoscenza, informazioni adeguate per non essere truffati con informazioni sbagliate, informazioni che solo lo studio, la scuola e anche momenti come questi incontri informativi sono in grado di dare. Stiamo in guardia quindi, informiamoci correttamente, impariamo come difenderci dalle truffe di ogni tipo. CNA PENSIONATI sarà sempre a fianco dei pensionati e dei giovani nel percorso di attivazione e supporto nell’intrapresa via di rafforzare lo scambio intergenerazionale, rapporto di arricchimento reciproco tra diverse generazioni per condividere esperienze, conoscenze e anche i diversi punti di vista.
Viva Porto Viro
Mario Mantovan Sindaco di Porto Viro
Reunion storica con il sostegno di Finpesca
U n anniversario significativo ha unito il Comune di Porto Viro e una realtà di riferimento del settore ittico nel territorio, Finpesca S.p.A.. Il trentesimo anniversario della rinascita del Comune di Porto Viro, prima fusione amministrativa in Italia, è stato una ricorrenza storica per il territorio e il supporto dell’azienda – anch’essa nel pieno dei festeggiamenti per il suo trentennale - durante una riunione conviviale ha radunato i protagonisti istituzionali della consiliatura 1995/1999 che diede avvio alla nuova municipalità. Attorno al tavolo di un ristorante portovirese si sono ritrovati consiglieri comunali, assessori, il sindaco ed Emanuela Finesso, segretario comunale dell’epoca, accompagnati dall’entusiasmo di chi, trent’anni fa, contribuì a scrivere una pagina decisiva della storia locale portando Porto Viro a diventare il terzo comune della provincia per popolazione. “Furono anni intensi, dedicati alla traduzione pratica di un progetto ambizioso – ha spiegato in una nota l’attuale primo cittadino Mario Mantovan - dalla riorganizzazione degli uffici comunali alla revisio-
ne dei regolamenti, dalla scelta del nuovo patrono alla gestione delle inevitabili complessità burocratiche, come il cambio toponomastico o il documento provvisorio che attestava l’esistenza del nuovo Comune al posto dei soppressi Contarina e Donada. Un percorso non privo di difficoltà, ma che grazie all’impegno dell’amministrazione ottenne anche finanziamenti inizialmente non previsti per le fusioni, aprendo la stagione della cosiddetta ‘Città Cantiere’. Alla reunion erano presenti l’allora primo sindaco di Porto Viro, Gianni Franchi — già ultimo sindaco di Contarina — e Alessandro Tessarin, ultimo di Donada, assieme ai capigruppo consiliari dell’epoca, Antonio Freguglia e Tosca Passarella, mentre per Finpesca – fresca di una certificazione sulla parità di genere - ha partecipato Rossano Vittorini. L’appuntamento è stato un’occasione di confronto e memoria condivisa: un ritorno a quella stagione in cui, al di là delle differenze politiche, l’obiettivo fu lavorare con determinazione per dare vita al nuovo Comune - Donada e Contarina erano infatti già state unite nel periodo 1928/1937 -
un progetto fortemente sostenuto dalla cittadinanza e approvato con larga maggioranza nel referendum istitutivo del 1994. Mantovan ha portato i saluti dell’amministrazione e omaggiato con una pergamena commemorativa i presenti: rileggerne i nomi – anche di chi non c’è più – equivale ad un tuffo nel passato prossimo della città. Oltre ai già citati: Doriano Mancin, Giannino Vianello, Andrea Pregnolato, Luciano Battiston, Giuseppe Tessarin, Marco Siviero, Gian Pietro Braghin, Luciano Perazzolo, Silvano Giacometti, Paolo Tiengo, Arianna Crepaldi, Gianmarco Mantovan, Luciana Laurenti, Mauro Siviero, Virginio Mantovan, Fiorenza Picello, Felice Marangoni, Lucio Tommasin, Chiara Zennaro, Nicola Marinelli, Stefania Tessarin e Giancarlo Micheletti.
Fabio Pregnolato
Giacomo Casanova trascina la venticinquesima edizione della Mostra del Libro
Grande soddisfazione per il successo della rassegna e degli eventi collaterali di ‘Casanova – Lasciati sedurre dalla Cultura’, la venticinquesima edizione della Fiera – anzi Mostra – del Libro a Porto Viro nell’anniversario del terzo secolo dalla nascita del celebre veneziano, un personaggio profondamente moderno: non solo seduttore ma uomo di conoscenza enciclopedica, di scienza e di filosofia, esploratore, viaggiatore, spia, massone e bibliotecario. Nel 2000 l’allora assessore alla cultura Maura Veronese e l’allora presidente del comitato biblioteche Antonella Ferro idearono questa kermesse culturale, giunta intatta tra alti e bassi al quarto di secolo. Quest’anno, il ritorno di Ferro e della Pro Loco di Donada da lei capitanata, ha rappresentato una gratificazione doppia: “Allora fu una scommessa un po’ alla cieca – ha ricordato quest’ultima - ho poi inaugurato le prime nove edizioni e le altre sono state portate avanti dalle varie amministrazioni comunali”. Al taglio del nastro lo storico e politico Diego Crivellari ha tratteggiato la figura di Casanova nella cornice del ’700 e nella prima serata le due musiciste Federica Biondi e Federica Rossi hanno conquistato i presenti a suon di vibrafono e tastiera accompagnando un monologo della bibliotecaria Lara Mantovani. A tirare le fila dell’intera manifestazione è stata l’assessore alla cultura Marialaura Tessarin: “Un successo straordinario, sia per la grande partecipazione agli eventi, sia per l’affluenza costante alla vendita dei libri. Abbiamo visto una comunità viva, curiosa e partecipe. In questi nove giorni abbiamo costruito cultura, ma soprattutto relazioni: è questo il valore più grande”. Il brindisi a Casanova nell’evento di chiusura, ha rappresentato il coronamento perfetto della manifestazione unendo letteratura, teatro e socialità: un vero esempio di come la cultura possa creare legami e generare esperienze memorabili. (f.p.)
Lavori. Saranno rimosse 20mila metri cubi di sabbia
Iniziati i lavori di escavo alla bocca sud di Barbamarco
S ono iniziati i lavori di dragaggio alla bocca sud della laguna di Barbamarco, in corrispondenza del porto di Pila: un intervento atteso da tempo per garantire la sicurezza della navigazione e la continuità delle attività economiche legate alla pesca e alla marineria locale.
Il progetto, firmato da Infrastrutture Venete Srl e finanziato dalla Regione del Veneto con un investimento di 230 mila euro, prevede la rimozione di 20.000 metri cubi di materiale sabbioso, accumulatosi nel tempo a causa dei continui insabbiamenti provocati dalla vicinanza con il ramo del Po denominato Busa di Tramontana. L’escavo consentirà di ricostituire una cunetta navigabile con una profondità di circa 4 metri e una larghezza di 40 metri, assicurando così il transito delle imbarcazioni da pesca e dei mezzi di servizio che quotidianamente operano nel porto di Pila.
Un aspetto importante dell’intervento riguarda la destinazione del materiale dragato, che sarà riutilizzato per il ripascimento manutentivo dello scanno del Gallo, contribuendo alla tutela
della linea di costa e al mantenimento dell’equilibrio ambientale della laguna di Barbamarco. Le analisi chimiche ed ecotossicologiche, condotte secondo il D.M. 173/2016, hanno confermato l’idoneità dei sedimenti al riutilizzo.
La Regione del Veneto ha inoltre autorizzato un piano triennale di manutenzione, con possibilità di intervento fino al 2028 (Decreto n. 548 del 19 settembre 2025), e ha già programma-
to un nuovo escavo manutentivo nel 2026, per un importo complessivo di 570 mila euro, finanziato con fondi del bilancio regionale 2025 (DGR n. 1065 del 15 settembre 2025). Un intervento per la salvaguardia di un’area strategica per la pesca e la navigazione del Delta del Po, dove sicurezza, sostenibilità e tutela ambientale procedono di pari passo.
Guendalina Ferro
I finalisti dell’Oscar Green
Sono storie che affondano le radici nella terra ma guardano dritte al domani, quelle dei giovani protagonisti degli Oscar Green, il premio ideato da Coldiretti per valorizzare l’innovazione in agricoltura. La finale regionale della 19esima edizione, ospitata negli spazi rigenerati di Infinite Area a Montebelluna, ha visto oltre cento under 35 veneti trasformarsi – come ha recitato il claim – in “pionieri del futuro”, capaci di coniugare tecnologia, creatività e tradizione in un’agricoltura che cambia passo. “Qui l’intelligenza naturale incontra l’innovazione e la eleva” ha sottolineato Marina Montedoro, direttrice di Coldiretti Veneto, aprendo una giornata scandita da entusiasmo, testimonianze e visioni. Ad animare l’evento la presentatrice Monica Vallerini, che ha dialogato con tre ospiti del mondo sportivo: la pallavolista Enrica Merlo, la leggenda del masters Emma Maria Mazzenga e l’imprenditore–ex atleta Andrea Matteazzi, tra racconti di resilienza, squadra e ritorni alla terra. Un’edizione ricca, come ricordato dal delegato regionale Marco De Zotti: “Il Veneto è la quarta regione d’Italia per imprese agricole under 35. I nostri giovani sono energia pura, capaci di immaginare soluzioni nuove e generare valore”. La provincia di Rovigo sale sul podio due volte: Silvia Bertazzo, dell’azienda La Bocalina di Adria, conquista la categoria Campagna Amica e rappresenterà il Veneto alla finale nazionale degli Oscar Green. Le sue bomboniere agricole, eleganti e sostenibili, sono state definite “creatrici di emozioni buone”. Accanto a lei, arriva la menzione speciale a Nicola Baroni, giovane ostricoltore di Porto Tolle, allevatore dell’ Ostra Bora: un riconoscimento che premia la qualità del lavoro nel cuore del Delta del Po e una filiera che sta riportando identità e innovazione nell’acquacoltura Polesana. “Questi giovani non cercano il futuro: lo generano” ha ricordato il presidente regionale di Coldiretti, Carlo Salvan. Parole che racchiudono lo spirito della giornata e il senso di un movimento che, dal Veneto, accende un faro sull’agricoltura italiana che cambia. (g.f.)
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Comune di Porto Tolle
DICEMBRE 2025
La magia del Natale a Porto Tolle
EVENTI
INFORMA
EVENTI
29/11 - Apertura Pista di PattinaggioLargo Europa
LUNEDì 8
DICEMBRE 2025
EVENTI
Acendiamo il Natale
- Donzella
29/11 - Apertura Pista di PattinaggioLargo Europa
Buone Feste EVENTI
Piazza 1 maggio
5/12 - Biblioteca Comunale: “Tre racconti e una biblioteca” - La vera storia di Santa Lucia* Con Silvia e la maestra Sara Letture animate per bimbi dai 4 agli 11 anni, evento su prenotazione.
2025- 2026
29/11 - Apertura Pista di PattinaggioLargo Europa
SABATO 13
DICEMBRE 2025
5/12 - Biblioteca Comunale: “Tre racconti e una biblioteca” - La vera storia di Santa Lucia* Con Silvia e la maestra Sara Letture animate per bimbi dai 4 agli 11 anni, evento su prenotazione
SABATO 27
5/12 - Biblioteca Comunale: “Tre racconti...e una biblioteca”
DICEMBRE 2025
Caccia al Tesoro
8/12 - Acendiamo il Natale - Donzella piazza 1 maggio
- Evento organizzato dalle
Attività commerciali di Porto Tolle
- La vera storia di Santa Lucia* Con Silvia e la maestra Sara. Letture animate per bimbi dai 4 agli 11 anni, evento su prenotazione
Rewind anni ‘90
8/12 - Acendiamo il Natale - Donzella piazza 1 maggio
- Palazzetto Dello Sport Porto Tolle
13/12 - Caccia al Tesoro - Evento organizzato dalle Attività commerciali di Porto Tolle
DOMENICA 14
13/12 - Caccia al Tesoro - Evento organizzato dalle Attività commerciali di Porto Tolle
DICEMBRE 2025
SABATO 3
8/12 - Acendiamo il Natale - Donzella piazza 1 maggio
GENNAIO 2026
14/12 Rassegna degli Organi - Chiesa Ca’Venier
Galà dle Vecie
Rassegna degli Organi
14/12 Rassegna degli Organi - Chiesa Ca’Venier
- Chiesa Ca’Venier
13/12 - Caccia al Tesoro - Evento organizzato dalle Attività commerciali di Porto Tolle
14/12 - Giornata sociale con anziani e bambini - Scardovari
- Palazzetto Dello Sport Porto Tolle
14/12 - Giornata sociale con anziani e bambini - Scardovari
DOMENICA 4
DOMENICA 14
20/12 - Babbo Natale a Santa Giulia
DICEMBRE 2025
GENNAIO 2026
20/12 - Babbo Natale a Santa Giulia
14/12 Rassegna degli Organi - Chiesa Ca’Venier
Giornata sociale con anziani e bambini
24/12 - Babbo Natale arriva in Biblioteca.
24/12 - Babbo Natale arriva in Biblioteca.
Giornata sociale con anziani e bambini
14/12 - Giornata sociale con anziani e bambini - Scardovari
- Scardovari
25/12 - Babbo Natale arriva nelle frazioni
- Scardovari
25/12 - Babbo Natale arriva nelle frazioni
SABATO 20
MARTEDì 6
20/12 - Babbo Natale a Santa Giulia
GENNAIO 2026
DICEMBRE 2025
27/12 - Palazzetto Dello Sport Porto Tolle - Rewind anni ‘90
27/12 - Palazzetto Dello Sport Porto Tolle - Rewind anni ‘90
24/12 - Babbo Natale arriva in Biblioteca.
Babbo Natale a Santa Giulia
Arrivano “le vecie” -nelle frazioni
03/01 - Galà dle Vecie - Palazzetto dello sport
03/01 - Galà dle Vecie - Palazzetto dello sport
VENERDì 23
MERCOLEDì 24
25/12 - Babbo Natale arriva nelle frazioni.
DICEMBRE 2025
GENNAIO 2026
04/01 - Giornata sociale con anziani e bambini - Scardovari
04/01 - Giornata sociale con anziani e bambini - Scardovari
Babbo Natale arriva in Biblioteca
27/12 - Palazzetto Dello Sport Porto Tolle - Rewind anni ‘90
6/01 - Arrivano “le vecie” nelle frazioni
6/01 - Arrivano “le vecie” nelle frazioni
GIOVEDì 25
DICEMBRE 2025
- Biblioteca Comunale: Tre racconti...e una biblioteca - “Una zuppa di sasso”
03/01 - Galà dle Vecie - Palazzetto dello sport
Babbo Natale arriva nelle frazioni
23/01 - Biblioteca Comunale: Tre racconti...e una biblioteca - “Una zuppa di sasso” Con Silvia e la maestra
Con Silvia e la maestra
Sara. Letture animate per bimbi dai 4 agli 11 anni, su prenotazione.
04/01 - Giornata sociale con anziani e bambini - Scardovari 6/01 - Arrivano “le vecie” nelle frazioni 23/01 - Biblioteca Comunale: Tre racconti e una biblioteca “Una
Sara. Letture animate per bimbi dai 4 agli 11 anni, su prenotazione.
23/01 - Biblioteca Comunale: Tre racconti...e una biblioteca - “Una zuppa di sasso” Con Silvia e la maestra Sara. Letture animate per bimbi dai 4 agli 11 anni, su prenotazione
Sindaco Pizzoli Roberto
E’ operativo il nuovo istituto Omnicomprensivo
N ell’ex Ipsia, sede del nuovo istituto professionale Manutenzione e Assistenza Tecnica (Mat), è stato presentato il progetto dell’Istituto Omnicomprensivo, un modello scolastico che unisce sotto un’unica guida tutti i gradi di istruzione: dall’infanzia alla secondaria di secondo grado. Una struttura educativa pensata per accompagnare i giovani, dai 3 ai 18 anni, lungo l’intero percorso formativo, garantendo continuità didattica, stabilità organizzativa e un’offerta formativa costruita sulle esigenze del territorio. Alla guida del progetto c’è il dirigente scolastico Silvio Antonio Junior Balta: “Ridare vita a questo luogo era un dovere verso il territorio –ha spiegato –. Questi laboratori oggi tornano a essere una risorsa strategica per i giovani e per le imprese. Il nuovo Mat nasce dal saper fare, dall’utilizzo diretto delle attrezzature e dall’obiettivo di formare tecnici qualificati e preparati. Un percorso che consegna un diploma quinquennale con possibilità di proseguire gli studi all’università, in equilibrio tra materie umanistiche, scientifiche e soprattutto professiona-
lizzanti”.
Balta ha ricordato come la normativa consenta agli istituti professionali di modellare il 40% del curricolo secondo le necessità produttive del territorio. “Significa poter indirizzare la formazione verso i settori chiave del Delta: nautica, pesca, agricoltura, manutenzione di impianti, industria, idraulica. Ma per avere risultati servono alleanze solide: le aziende del territorio sono il nostro faro e saranno loro a guidarci su quali competenze costruire insieme”.
Tra i banchi dei laboratori –definiti dallo stesso dirigente un “museo vivo”, dove anche le attrezzature meno moderne continuano a insegnare con efficacia – si respira la consapevolezza di un crocevia storico. “Una sfida educativa e sociale – ha aggiunto – per dare ai giovani la possibilità di restare nel territorio e diventarne protagonisti. La sfida è per tutti, anche per le ragazze. La tecnologia di oggi non richiede forza fisica, ma intelligenza e competenze: questo settore è aperto a loro quanto ai coetanei maschi. Per arrivare fin qui è stata necessaria una grande alleanza: scuola,
amministrazione comunale, imprese e mondo produttivo hanno lavorato insieme, sostenuti dalle associazioni di categoria, dalle cooperative e da Confindustria Rovigo. A tutti loro va il nostro ringraziamento”. Sul fronte dell’orientamento, la referente Linda Bonandin ha illustrato i primi dati: “Stiamo lavorando con 57 ragazzi delle terze medie, e 17 hanno già espresso un chiaro interesse per il Mat. Il professionale deve essere visto come una risorsa preziosa: un modo concreto di apprendere, dove la pratica ha un ruolo fondamentale”. L’emozione è emersa anche nelle parole dell’assessore Silvia Boscolo, che ha ricordato la lunga attesa per
la rinascita dell’edificio. “Era una ferita aperta. Avevamo investito molto e vederlo chiuso era una sconfitta. Oggi invece è un nuovo inizio. L’omnicomprensivo e il Mat sono scommesse già vinte. Ora vogliamo vincere quella con il territorio. Questo progetto ci dà la speranza che qui un futuro sia possibile, che i giovani possano restare e sostenere le imprese locali”. Il sindaco Roberto Pizzoli ha sottolineato il valore strategico del ritorno di un istituto professionale a Porto Tolle. “Celebriamo un punto di partenza. Questa scuola ha dato lavoro a generazioni di ragazzi, che trovavano impiego ancora prima del diploma. Sapere che tutto questo rinasce è
motivo di grande orgoglio. Grazie al dirigente Balta, al Provveditorato, alla Provincia, alla Regione e alla dirigente Lorenza Fogagnolo per il sostegno. Come amministrazione stiamo già lavorando al potenziamento dei trasporti: deve essere accessibile anche da fuori comune, fino ai confini con l’Emilia-Romagna. Affiancheremo al trasporto provinciale nuove linee private dedicate agli studenti, così da garantire collegamenti più capillari e funzionali anche dalle frazioni e dai comuni limitrofi”. Gli open day sono previsti nelle seguenti giornate di scuola aperta: 13 dicembre e 17 gennaio 2026, dalle 14.30 alle 17.30.
Guendalina Ferro
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21 NOVEMBRE 2025 - 6 GENNAIO 2026
Alberi di Natale, scenografie, luminarie e installazioni arricchiscono le principali vie dello shopping del centro storico di Venezia, delle Isole, di Mestre, Campalto, Chirignago, Favaro, Gazzera, Marghera, Tessera, Trivignano, Zelarino.
Mercatino natalizio a Mestre in Piazza Ferretto e vie limitrofe. Piste di pattinaggio su ghiaccio a Venezia (campo San Polo), Mestre (piazza Ferretto) e Marghera (piazza Mercato). Concerti, spettacoli, mostre, teatri.
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Interventi.
Garantita la viabilità durante i cantieri
Partiti i lavori sui ponti di via Moceniga
D
opo anni di attese, sopralluoghi tecnici e disagi soprattutto nel periodo estivo, sono finalmente partiti i lavori sui due ponti di via Moceniga: il Ponte San Domenico e il Ponte San Gaetano. Due infrastrutture strategiche per la mobilità locale, essenziali per collegare la S.S. Romea con l’Isola di Albarella, con i porti pescherecci di Moceniga e Albarella e con numerose aziende agricole e abitazioni della zona. Le strutture, infatti, presentavano gravi problemi dovuti al deterioramento del cemento armato. Da qui la scelta di ricostruire completamente il Ponte San Domenico – che verrà demolito e rifatto nello stesso punto – e di intervenire sul Ponte San Gaetano con un’opera di consolidamento e ampliamento, grazie all’inserimento di un nuovo impalcato sul lato valle. Una decisione mirata a salvaguardare le parti ancora solide del manufatto, evitando un intervento più invasivo dove non necessario.
La vera sfida, fin dall’inizio, è stata una: non interrompere mai la circolazione. E il Comune è riuscito nell’obiettivo. Per il Ponte San Gae-
tano, la progettazione consente il mantenimento del traffico veicolare anche durante i lavori. Sul Ponte San Domenico, invece, verrà installato un ponte provvisorio che garantirà il passaggio continuo dei mezzi. Una scelta che evita ai residenti e ai lavoratori di utilizzare la strada delle valli come percorso alternativo, considerato particolarmente critico in questo periodo dell’anno, tra nebbie fitte e rischi di gelate mattutine. Il contratto d’appalto è stato firmato con la ditta Campania Sonda Srl, aggiudicataria dei lavori per un importo complessivo di 891.008,81. L’opera è finanziata tramite un contributo regionale di 287.500 e un prestito ordinario con la Cassa Depositi e Prestiti. La Direzione Lavori è stata affidata allo Studio Micheloni, autore anche della progettazione. In municipio si respira soddisfazione. L’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Gazzola sottolinea come si tratti di un intervento “atteso da anni”, aggiungendo: “Abbiamo lavorato per reperire tutte le risorse necessarie e, soprattutto, per garantire che il traffico non venisse mai interrotto.
Tenuta Ca’ Zen vince una sfida televisiva
È una scelta importante per i lavoratori, per le attività economiche e per tutti coloro che devono raggiungere il posto di lavoro o casa propria senza disagi. Non è stato semplice trovare una soluzione: i costi sembravano destinati a lievitare, ma siamo riusciti a individuare un progetto ottimale”. Soddisfazione anche da parte del sindaco di Rosolina Michele Grossato, che ringrazia “gli uffici comunali per il buon lavoro svolto e per gli altri cantieri che stanno prendendo avvio per una Rosolina migliore ed efficiente, districando percorsi burocratici spesso incomprensibili”.
Guendalina Ferro
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La bellezza e l’unicità del delta del Po, ha stregato i conduttori di “Turisti per case”, programma televisivo di Real Time con la napoletana Ida Di Filippo, e i milanesi Gianluca Torre e Tommaso Zorzi, che giudicano case vacanza originali e con storie uniche. Ogni puntata presenta due case vacanza in gara. Uno dei conduttori, in questo caso era Gianluca Torre, sceglie le due case in cui trascorrere un weekend, per poi valutare posizione, interni e ospitalità. Così, lo scenario fantastico bassopolesano unito all’eccellenza della tenuta storica Ca’ Zen a Taglio di Po, di Maria Adelaide Avanzo sono state le armi vincenti che alla fine del programma andato in onda il 18 di novembre (registrato quest’estate), hanno premiato la struttura ubicata nel cuore del delta padano. La tenuta Ca’ Zen, com’è nel format del programma, era messa a confronto con un’altra, il Glamping “Canonici” San Marco a Mirano. I conduttori visitano e valutano le due case vacanza, concentrandosi non solo sulle caratteristiche della struttura, ma soprattutto sulle storie e sulla personalità degli host che le hanno create. A differenza di un giudizio puro, il programma enfatizza l’esperienza vissuta e il racconto delle persone dietro le strutture. Così ogni “holiday home” viene valutata da ciascun esperto secondo tre criteri: posizione (la struttura esterna, il panorama), home tour (ovvero la struttura interna, le camere) e ospitalità (per esempio la gentilezza, la professionalità, la storia dei proprietari) con i giudizi: ok, ottimo e top. Al termine di entrambi i soggiorni e dopo il secondo check out viene svelato l’host che ha ricevuto il maggior numero di top e che vince una recensione scritta dai tre giudici. Sei i top conquistati dal Glamping di Mirano, 9 quelli di Ca’ Zen, che ha conquistato i tre “giudici” grazie alla storia della tenuta raccontata da Maria Adelaide Avanzo, e all’esperienza su un barchino sul delta del Po, vivendo la magia del “nostro” Delta, della sua bellezza senza tempo scoprendo un ecosistema unico, che i tre giudici non avevano non solo mai visto ma nemmeno mai sentito parlare. (c.a.)
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Via libera unanime al piano che ridisegna l’accessibilità della città
I l Comune compie un passo di civiltà importante e atteso: con l’approvazione definitiva del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), arrivata prima in Giunta lo scorso luglio e poi in Consiglio Comunale nell’ultima seduta, si apre ufficialmente una nuova stagione di programmazione dedicata all’accessibilità degli spazi pubblici. Un documento che, per visione e portata, segna una svolta urbanistica del territorio comunale. A darne notizia è l’assessore al Bilancio e Affari Generali Renato Pregnolato, che esprime soddisfazione per l’adozione dello strumento, sottolineando come il PEBA rappresenti “un atto di pianificazione che sancisce il diritto all’accessibilità per tutti i cittadini, riconoscendo i diritti delle persone con disabilità come un elemento primario di civiltà”. L’obiettivo è chiaro: migliorare la vivibilità degli edifici e degli spazi pubblici, favorendo l’inclusione delle persone più fragili, sia dal punto di vista motorio che cognitivo-sensoriale.
Il piano è stato redatto dallo Studio Consylio srl di Padova, che ha operato con un approccio integrato, rilevando criticità negli edifici pubblici e negli spazi aperti e proponendo una strategia complessiva di interventi. Una roadmap dettagliata che indica priorità, tempistiche e costi, consentendo di superare la logica delle soluzioni occasionali e frammentarie a favore di una programmazione organica e unitaria. Un aspetto significativo è il voto unanime espresso dal Consiglio Comunale, segnale di un consenso trasversale che rafforza la prospettiva di una reale attuazione del piano. Un bene comune riconosciuto da tutte le parti politiche, in un
ambito – quello dell’accessibilità – in cui non dovrebbero esistere divisioni. Pregnolato riconosce però l’impegno finanziario che una programmazione così ampia richiede: si tratta di un percorso ambizioso, distribuito su un arco temporale di circa dieci anni, che necessita di risorse adeguate e continuità amministrativa. L’auspicio, afferma, è che le future amministrazioni non lascino questo strumento nel cassetto, ma continuino a reperire le risorse necessarie per portare a compimento un progetto che misura concretamente il livello di crescita e maturità di una comunità.
Guendalina Ferro
Morgan Guerzoni al timone della Pro Loco
Guerzoni Morgan è il nuovo presidente della Pro Loco. Si è ufficialmente insediato il nuovo consiglio direttivo dell’associazione. A guidarlo sarà Guerzoni Morgan, affiancato da Simonetta Mancin come vicepresidente e da Mirko Porzionato come segretario e tesoriere. Completano il direttivo Mara Marangon, Paola Morsellino, Stefania Girotti, Nicola Bullo, Roberto Prescendi ed Elena Pregnolato. Nel Collegio dei probiviri sono stati eletti Andrea Lazzarin, presidente, con Barbara Casini e Anna Bissacco come consiglieri. Guerzoni ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale al presidente uscente Roberto Prescendi, che rimane consigliere: “Negli ultimi quattro anni ha guidato l’associazione con grande impegno, portando visibilità e crescita alla Pro Loco e alla nostra comunità - dichiara Guerzoni -. Il nuovo direttivo punta a consolidare le attività storiche, come la Fiera del Carmine, il Taiobeer Festival e il Carnevale Tagliolese, e a sviluppare iniziative dedicate alle famiglie, ai giovani e ai bambini, creando un calendario culturale, sociale e ricco di momenti di aggregazione”. Alcuni degli eventi in programma nel 2026: Rassegna teatrale, Carnevale Tagliolese, Pasquetta, Festa della Famiglia, Giochi estivi, Fiera del Carmine, Taiobeer Festival, Buon compleanno Delta, Natale Tagliolese “Queste sono solo alcune delle proposte – commenta Guerzoni – ne abbiamo molte altre da mettere in campo. Il nostro obiettivo è progettare un programma vario e innovativo, capace di coinvolgere tutta la comunità e valorizzare il nostro territorio”. Il 17 dicembre, quando la Commissione Pari Opportunità organizzerà letture animate e laboratori creativi di Natale in biblioteca, e il 20 dicembre con animazione per bambini e famiglie in piazza del centro, con favole, musica, il Grinch e alcune mascotte natalizie, oltre a una golosa merenda per tutti. Infine, il 5 gennaio 2026, alle 21, si terrà il consolidato Galà della Befana in sala Europa, con spettacolo e intrattenimento affidati al mago Gian. (g.f.)
Morgan Guerzon
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Il Comune ha stretto il patto d’amicizia con São João do Polêsine
P ochi, anzi pochissimi, sanno che dall’altra parte dell’oceano, nel cuore del Brasile, esiste una piccola città che porta nel nome e nell’anima un pezzo del nostro territorio. Si chiama São João do Polêsine, sorge nello Stato del Rio Grande do Sul ed è un Comune giovanissimo: istituito nel 1992 a seguito di un referendum del 1991, conta oggi circa 3.000 abitanti. Un luogo immerso nella quiete della Valle di Jacuí, a 45 chilometri da Santa Maria, parte della storica “quarta colonia italiana” del Paese sudamericano. Il toponimo è il segno più evidente della memoria dei coloni italiani emigrati tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Religiosità, lingua, usi e radici Polesane sono diventati identità, fino a imprimersi nel nome della città. Oggi, gran parte della popolazione lavora nel settore agricolo—riso su tutti, ma anche mais e fagioli—oltre all’allevamento e a piccole industrie di trasformazione. Un grande motore a vapore, ancora funzionante, continua a essere utilizzato per l’ir-
rigazione dei campi: una presenza imponente che racconta, meglio di qualsiasi libro, la storia operosa di São João do Polêsine. In questo clima di memorie condivise e tradizioni che si rispecchiano, è nato il patto di amicizia tra il Comune di Loreo, guidato dal sindaco Moreno Gasparini, e la sindaca della città brasiliana Jaqueline Milanesi. Un’intesa che va oltre il cerimoniale istituzionale e trova una forma concreta nel progetto “Ti racconto la mia città”, realizzato dall’Assessorato alla Cultura e Istruzione di Loreo in collaborazione con l’Istituto Comprensivo locale. Protagonisti assoluti sono stati i bambini delle cinque classi della scuola primaria Guglielmo Marconi e gli studenti della seconda classe della scuola secondaria di primo grado Don Silvio Marchetti. Guidati dai loro docenti, hanno rappresentato con creatività e tecniche diverse i luoghi simbolo di Loreo, trasformando il progetto in un laboratorio di conoscenza e appartenenza. La consigliera alla cultura — Marilena
Berto—ha raccolto queste opere e le ha unite in un calendario 2026 davvero speciale: mesi scritti in italiano e in portoghese, quasi a suggellare un abbraccio tra due culture lontane geograficamente ma vicine nella memoria. L’obiettivo era chiaro: creare un legame reale tra le due comunità, favorendo nei ragazzi la scoperta dell’altro, della sua storia e del suo patrimonio, ma anche la consapevolezza della propria identità. E i risultati non hanno deluso. Il calendario digitale è già arrivato in Brasile e i disegni originali verranno trasportati da Gabriela Melissa Dani, che li esporrà nel Municipio di São João do Polêsine in occasione dell’attesa Festa del Riso, uno degli appuntamenti più sentiti della città.
Guendalina Ferro
Premiate le per le “buone pratiche” sulla raccolta differenziata
Nell’ambito dell’Ecoforum Veneto, l’appuntamento annuale con cui Legambiente Veneto traccia il bilancio regionale sulla gestione dei rifiuti, sono stati premiati i Comuni che si sono distinti per riduzione, riciclo e qualità del servizio. Un’iniziativa che in dieci anni ha costruito una mappa virtuosa del territorio, grazie ai dati inviati da Comuni, Consorzi e gestori e rielaborati per definire le performance locali. L’analisi di quest’anno restituisce un quadro complesso ma significativo: se da un lato si registra un lieve aumento della produzione complessiva dei rifiuti, dall’altro cresce anche la quantità dei materiali recuperati, a dimostrazione di una maggiore consapevolezza ambientale e di sistemi di raccolta sempre più efficienti. In questo scenario, Loreo è entrato ufficialmente nella classifica dei “Comuni Ricicloni Veneto 2025”, ottenendo un riconoscimento che certifica l’impegno costante dell’amministrazione e della comunità nella gestione sostenibile dei rifiuti. Un risultato che l’assessore all’Ambiente, Stefania Erdmann, accoglie con soddisfazione: “È davvero incoraggiante essere inseriti tra la rosa dei comuni virtuosi – afferma –. Certo non è stato facile raggiungere questo risultato. Da diversi anni mi batto per promuovere l’educazione dei cittadini alla corretta raccolta dei rifiuti. Io penso che il merito vada soprattutto ai bambini che, con adeguata sensibilizzazione, fatta in collaborazione con i docenti del dirigente scolastico, professor Romano Veronese, hanno portato le buone pratiche all’interno delle loro famiglie”. Accanto a lei, anche il sindaco Moreno Gasparini sottolinea il valore del percorso intrapreso, ma senza nascondere le difficoltà quotidiane: gestire in modo efficiente la raccolta dei rifiuti urbani, spiega, richiede un lavoro costante di pianificazione e controllo, tanto più in un Comune con caratteristiche territoriali particolari come Loreo. Il primo cittadino ricorda, infatti, “le serate organizzate per informare la popolazione sulle modalità di raccolta dei rifiuti, gli incontri con i bambini delle scuole e, soprattutto, le campagne di denuncia – anche attraverso i social – nei confronti di quanti abbandonano i rifiuti negli spazi pubblici”. Un impegno, quello della giunta, che trova oggi un riscontro ufficiale: Loreo è l’unico Comune del Delta del Po a ottenere la menzione speciale “buone pratiche” sulla raccolta dei rifiuti urbani. Una distinzione che l’Amministrazione comunale ha accolto con grande soddisfazione durante la cerimonia a Este, consapevole del valore simbolico e operativo di questo riconoscimento. (g.f.)
Il Ministro Lollobrigida torna nel Delta del Po
U
n importante ritorno, quello del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, a due anni dalla sua prima visita a Porto Tolle, a due anni dall’emergenza granchio blu. Una giornata organizzata dal commissario straordinario Enrico Caterino, che ha accompagnato il ministro allo stabilimento di Barricata, cuore operativo della trasformazione del crostaceo. Lo stabilimento ospita la Granchio Blu Trading srl, società costituita da Atman Holdings, dal gruppo internazionale Taprobane Seafoods Group e dal Consorzio Pescatori del Polesine: una realtà nata per trasformare un’emergenza in una filiera strutturata, con esportazioni verso Stati Uniti, Europa e Asia.
Nella sala riunioni il sindaco Roberto Pizzoli ha aperto i lavori ricordando il peso di ciò che il territorio ha affrontato: “È un piacere rivederla qui. Allora il territorio era sotto shock. Abbiamo perso circa 600 partite Iva e per un comune piccolo come il nostro è stato un impatto devastante. Devo ringraziare i pescatori, che hanno avuto la forza di ripartire dal proprio lavoro. Grazie per la
nomina del commissario e per il sostegno economico ricevuto: non è mai scontato”. Un pensiero che diventa anche richiesta: “La sospensione dei contributi previdenziali avrebbe forse frenato l’emorragia. Ora chiediamo di essere accompagnati nella rivitalizzazione delle lagune, fondamentale per la diversificazione. Non contributi fini a se stessi, ma strumenti per continuare a vivere e lavorare in questo territorio meraviglioso e fragile”.
Significativo anche l’intervento del presidente del Consorzio, Paolo Mancin: “Ci avete aiutato con finanziamenti importanti: smaltimento del granchio, acquisto di reti e pali metallici, rimborsi per il seme. Aiuti che ci hanno permesso di resistere. Confidiamo che gli aiuti continuino non più per smaltire il granchio ma per difendere e ripopolare i nostri allevamenti di vongole e ostriche”.
Il commissario Enrico Caterino ha tracciato un bilancio del lavoro svolto: “Il granchio blu ha creato enormi difficoltà, ma stiamo cercando di trasformare un problema in una risorsa. Il primo obiettivo resta proteggere gli allevamenti di bivalvi, ma stiamo
portando avanti percorsi paralleli: sfruttamento commerciale del granchio, rilancio delle vongole, valorizzazione di specie più resistenti come le ostriche”. Il ministro ha riportato l’attenzione all’inizio del percorso: “Ricevetti una lettera il 19 luglio e nei primi di agosto venni subito qui, a vedere un territorio provato da quello che veniva definito un ‘mostro’. Lavorammo su due piani: protezione degli allevamenti e, parallelamen-
te, nuove prospettive. Lanciammo una campagna di comunicazione con cuochi e scienziati per far conoscere il prodotto. La domanda esplose sui mercati nazionali, ma non eravate ancora organizzati per gestire la commercializzazione. Ora però lo siete”. “L’eradicazione del granchio blu non è più l’obiettivo principale - prosegue il ministro -. Oggi produce un valore medio di oltre oun euro al il chilo: bisogna puntare a filiere che por-
Fabio Benetti (Fratelli d’Italia): “Il Polesine deve avere voce a Venezia”
Fabio Benetti esprime soddisfazione per l’esito della sua prima campagna elettorale provinciale: “Sono estremamente contento del risultato ottenuto e voglio ringraziare chi mi ha dato fiducia in questa avventura. Ma più importante del successo personale è il consolidamento di Fratelli d’Italia in Veneto, confermando i valori a cui il partito è da sempre legato”. Nonostante la spinta del governatore uscente abbia dominato la scena elettorale, Benetti sottolinea che la sua squadra ha ottenuto un buon risultato e po-
trà avere un peso significativo nel prossimo Consiglio regionale, sia per quanto riguarda gli assessorati che il numero di consiglieri: “Abbiamo una base solida per ampliare il nostro consenso e realizzare i programmi della campagna elettorale nei prossimi cinque anni”.
Riguardo all’astensionismo, Benetti lo attribuisce al distacco tra politica e cittadini negli ultimi anni, accentuato dalla digitalizzazione e dalla perdita del contatto diretto con le persone: “La politica è stare in mezzo
alla gente, avere il confronto diretto e costruire un dialogo reale. Oggi, purtroppo, troppo spesso questo manca”. Infine ha sottolineato le potenzialità del Polesine: “Non siamo inferiori ad altre province, abbiamo peculiarità uniche da valorizzare, come il distretto della Giosta, il turismo, il Delta del Po e le vicinanze a Venezia, al Lago di Garda e ad altri luoghi di interesse. Il nostro obiettivo sarà portare le istanze del Polesine in Consiglio regionale e mantenere alta la voce del territorio a Venezia”.
tino al prodotto finito, così da restituire maggiore reddito ai pescatori. Bisogna analizzare le catene produttive che possono convivere e proteggere la vongola. Penso alle ostriche e a tutti i comparti che possono crescere insieme”. E chiude con un invito preciso: “Il mio invito è pensare a filiere complete, dall’inizio alla fine. Qui si vede un po’ di luce: continuare insieme è la strada giusta”. Guendalina Ferro
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24 dicembre BENEDIZIONE PRESEPE E DEPOSIZIONE BAMBINO GESU’ presso il Presepe realizzato dalla Pro Loco
segue da pag. 1
Imprese, sanità, giovani
Il terzo tema che la Giunta Stefani è chiamato a prendere di petto è certamente quello dei giovani: dal Veneto ogni anno se ne vanno in molti, non solo all’estero ma anche verso Lombardia e soprattutto Emilia Romagna. Tra i fattori che producono questa emigrazione sembra esserci la scarsa vitalità del nostro territorio in termini sociali, occupazionali e di “prospettiva”. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi non riconoscono nel Veneto la possibilità di crescere, di cambiare, di essere al passo
e ambiente: le sfide che attendono Stefani
con la modernità e la velocità del tempo. Vero o falso che sia questo, in buona sostanza, è quello che rispondono quando li si interroga nel tentativo di analizzare le motivazioni alla base di questa “fuga” e, nel contempo, quando si cerca di capire perché in Veneto non arrivino giovani da altre regioni o stati europei in numero sensibili. Il quarto dossier urgente sul tavolo è quello ambientale. Il Veneto, per la propria posizione geografica, si trova in una delle aree con l’aria peggiore d’Europa. A questo
Il presidente eletto. Sociale, sanità e lavoro fra i temi
Stefani: “Giunta prima di Natale, gli assessori non faranno politica”
Incassata la netta vittoria alle urne, il presidente neo eletto della Regione Alberto Stefani si è subito messo al lavoro sulla composizione della squadra di governo che, come ha ribadito in più occasioni, sarà messa a punto prima di Natale. Sul toto-assessori, Stefani assicura che terrà conto dell’accordo pre elettorale di coalizione - cinque assessorati per Fratelli d’Italia, quattro per la Lega e uno per Forza Italia - ma l’aspetto più importante sarà quello della competenza specifica. “Una cosa che chiederò agli assessori sarà quella di non occuparsi di dinamiche politiche. - afferma - Chi entra in giunta farà l’assessore al cento per cento e si occuperà cento per cento della propria area di competenza, non di beghe politiche. Servono persone che conoscano il tema di riferimento e che possibilmente abbiano fatto anche il sindaco, un passaggio fondamentale che richiama anche l’importanza di rispondere ai cittadini. Sceglierò in base a questo, anche se in accordo con le segreterie di partito. Terrò per me invece la delega ai giovani”. Di fronte al successo elettorale Stefani prende un impegno preciso: “Chi fa politica deve rispondere delle proprie idee e delle proposte fatte. Abbiamo messo al centro della nostra agenda politica il tema del sociale, della sanità, del lavoro; l’abbiamo fatto con coraggio, tenendo conto di alcuni trend importanti che avremo davanti e abbiamo fatto sì che questi temi diventassero la parte centrale della nostra agenda amministrativa, del nostro programma”.
Sul fronte sanitario ha ribadito un concetto: “La priorità è e sempre dovrà essere la sanità pubblica, in quanto
diritto inalienabile dei cittadini. L’integrazione tra le due è inevitabile, ma la gerarchia non deve cambiare. In Veneto abbiamo il record negativo di accessi impropri al Pronto Soccorso e questo deve cambiare, perché si rischia di non poter gestire le vere emergenze. Alcune Ulss hanno già attivato dei percorsi di telemedicina per le pratiche meno urgenti (attraverso i numeri di assistenza 116 e 117) e intendo replicare questo modello su tutto il territorio regionale”. Per il mondo lavoro il governatore guarda ad una forte integrazione degli istituti di formazione professionale tecnica con le imprese, perché entro il 2030 mancheranno in Veneto 280mila lavoratori qualificati. Inoltre c’è la proposta di un tavolo anti burocrazia per agevolare le aziende. Quanto alle infrastrutture spicca la nuova holding autostradale entro il 2026, per riunire le attuali società del Triveneto e affrontare anche la questione Pedemontana. Sull’addizionale Irpef si deciderà in un secondo momento. Infine una promessa: “Farò il possibile per diventare il rappresentante di tutti i Veneti, anche quelli che non mi hanno votato”. (n.s.)
Il
si sommano i fenomeni, sempre più violenti, determinati dal cambiamento climatico che, trovando un terreno fortemente impermeabilizzato dalla grande cementificazione di tutti questi anni, producono gravi danni. Mentre ci si interroga, anche in modo un po’ morboso, su cosa farà Luca Zaia in futuro, il presidente Alberto Stefani sembra essere già al lavoro consapevole che il Veneto, oggi più che in altri momenti, deve ritrovare la forza per correre.
centronistra. Giovanni Manildo rivendica il risultato
“Il Veneto vuole l’alternativa”
Giovanni Manildo guardando al risultato elettorale sottolinea come i voti ottenuti segnino una svolta per lo schieramento progressista in Veneto. “Dopo anni di arretramento siamo risaliti, è la conferma che in Veneto c’è una parte del Paese che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede in una politica capace di ascoltare e proporre”. Il candidato del centrosinistra sottolinea il frutto di un lavoro “serio e paziente”, costruito in oltre 120 giorni di campagna elettorale attraverso incontri, ascolto e la definizione condivisa di un programma basato su sette priorità. “Dopo quindici anni di arretramento – osserva – il centrosinistra rischiava la marginalizzazione. Oggi invece ritrova
spazio, voce e credibilità. Abbiamo piantato il chiodo decisamente più in alto”. Valutato positivamente, poi, il risultato ottenuto in città chiave come Padova e Venezia, dove la coalizione di centrosinistra si è imposta sugli avversari. Manildo non ignora però la forte astensione, ulteriore campanello d’allarme per la democrazia regionale che non va sottovalutato né ignorato: “L’affluenza in calo ci preoccupa e dovrebbe interrogare tutta la politica”. Secondo l’ex sindaco di Treviso, il voto conferma che i temi messi al centro della campagna – sanità pubblica, lavoro dignitoso, ambiente, casa, opportunità per i giovani – intercettano una domanda crescente nella società veneta. “Da qui si riparte, con
ancora più convinzione”, sottolinea. Il candidato racconta anche di aver chiamato il neo presidente Stefani per un augurio personale di buon lavoro. “Un gesto doveroso – spiega – ma il nostro impegno non finisce qui. Inizia ora un percorso più ampio: il Veneto ha bisogno di un’opposizione seria, costruttiva e determinata, e ha bisogno di una visione diversa. Noi ci saremo, ogni giorno, per dare voce a chi non ce l’ha”.
La sorpresa. “Resistere Veneto” raccoglie il 5,13%
Szumski esulta: “Abbiamo fatto l’impresa”
“R
esistere Veneto” entra in Regione con due consiglieri, risultato sopra le aspettative per la lista di Riccardo Szumski che supera il 5% con oltre 69 mila voti. L’ex sindaco di Santa Lucia di Piave definisce il traguardo raggiunto “un’impresa”. “Eravamo partiti con pochi mezzi ma tanta volontà e siamo riusciti a raccogliere 30mila firme. Da quel momento abbiamo capito che qualcosa si stava muovendo. L’arrivo dei volontari ha generato un entusiasmo crescente”. Il leader di Resistere Veneto guarda già all’attività in Consiglio regionale e illustra le
priorità del suo programma: “Ci batteremo per una sanità più vicina alle persone, dove i medici possano curare senza pensare solo ai risparmi. Ci occuperemo della montagna, del territorio e proporremo una moneta veneta basata su un credito Irpef trasformato in digitale. Sul tema dell’addizionale Irpef faremo una campagna forte per coinvolgere la popolazione che ha votato per l’autonomia”. Guardando al futuro non nasconde le difficoltà e così si rivolge ai propri sostenitori: “La partita sarà durissima, certo, ma noi scendiamo in campo. E la gio-
cheremo fino all’ultimo minuto, con la stessa passione che avete dimostrato ogni giorno. «Le grandi cose non si fanno da soli, e non si fanno per caso: si fanno insieme». Mai come oggi, queste parole descrivono ciò che abbiamo vissuto”.
Lega primo partito, seguono Pd e Fratelli
ERIC PASQUALON
NICOLÓ MARIA ROCCO FLAVIO BALDAN
SONIA BRESCIANIN
CRISTIANO CORAZZARI STEFANO VALDEGAMBERI
ANNA LESO
ANNA MARIA BIGON
ALESSIO MOROSIN
ROSANNA CONTE DARIO BOND
PAOLO GALEANO
CARLO CUNEGATO
CLAUDIO BORGIA
GIOVANNI MANILDO
ELENA OSTANEL
FILIPPO RIGO
FRANCESCO RUCCO
CHIARA LUISETTO
ANTONIO MARCO DALLA POZZA
RICCARDO BARBISAN
ANDREA TOMANELLO
FILIPPO GIACINTI ALESSANDRO DEL BIANCO
RICCARDO SZUMSKI
MANUELA LANZARIN
ROBERTO MARCATO
FRANCESCO CALZAVARA
VALERIA MANTOVAN
ANDREA MICALIZZI
DAVIDE LOVAT
ELISA VENTURINI
ALESSIA BEVILACQUA
ELEONORA MOSCO
ROBERTA VIANELLO
LUCAS PAVANETTO
MONICA SAMBO FLAVIO TOSI
MARCO ZECCHINATO
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Iniziative di Despar Nord per difendere la biodiversità e il futuro dei territori e delle generazioni future
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avanti iniziative concrete come le Case delle Api, il Bosco Diffuso e attività educative che coinvolgono
nibilità ambientale e Despar Nord ha scelto di contribuire con progetti concreti, continuativi e realizzati coinvolgendo i territori e le comunità in cui è presente attraverso progetti educativi, iniziative e interventi dedicati alla tutela e alla rigenerazione degli ecosistemi. Un impegno che si inserisce nel più ampio percorso di sostenibilità dell’Insegna dell’Abete e che prosegue in sinergia con le iniziative già avviate anche insieme al Consorzio Despar Italia, di cui l’azienda fa parte.
Despar Nord, l’impegno per la biodiversità cresce insieme ai territori
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T portate avanti da Despar Nord, insieme al Consorzio Despar Italia, spiccano i progetti “Case delle Api Despar” e “Il Bosco Diffuso Despar” realizzati in partnership con PlanBee. In particolare “Case delle Api” è un’iniziativa nata nel 2025 con l’obiettivo di promuovere la biodiversità e contribuire concretamente a proteggere le api, insetti fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi grazie al loro
ruolo di principali impollinatori. Le attività degli alveari sono monitorate da apicoltori professionisti, che garantiscono il benessere delle colonie e forniscono aggiornamenti periodici sul loro stato di salute. Nei territori di Despar Nord le arnie sono state collocate a Codemondo di Reggio Emilia grazie alla collaborazione tra Despar Nord e l’Associazione Api Libere che ha messo a disposizione alcuni terreni di proprietà per ospitare i nuovi alveari collocati in una zona selezionata per il suo impatto positivo alla flora locale. Il legame con il territorio passa anche attraverso il Bosco Diffuso Despar, iniziativa nazionale avviata nel 2023, alla quale Despar Nord partecipa attivamente. Dopo i 400 alberi piantati tra Veneto ed Emilia-Romagna
piantumazione. I nuovi alberi vanno così ad ingrandire la superficie del “Bosco Diffuso Despar” sui territori di riferimento dell’azienda dell’Abete, portando così a 650 gli alberi che compongono la superficie del Bosco Diffuso Despar.. conferma del proprio impegno, l’azienda ha inoltre rinnovato per il 2025 anche il progetto di riforestazione sostenuto insieme a WOWnature attraverso le linee a marchio Econvivo e Verde Vera
provincia di Treviso. Salici, querce, “Giovanni Pascoli” di Colle Um-
“Alla scoperta della biodiversità”, ratorio didattico presso l’azienda agricola trevigiana Moretto Farm coinvolgendo anche una scuola ni, diverse ma complementari, che raccontano una visione condivisa: proteggere la biodiversità significa proteggere il futuro dei territori e delle comunità che li abitano. Despar Nord ha scelto di farlo, ogni giorno, insieme a chi quei territori
Al via il primo laboratorio didattico sulla biodiversità con Moretto Farm
bre, all’Interspar di Montebelluna, il primo laboratorio didattico sulla biodiversità promosso da Despar Nord. Il progetto ha coinvolto 38 alunni delle classi terze della scuola primaria “Ugo Foscolo” di San Gaetano – Montebelluna (TV) ed è stato sviluppato con Moretto Farm, api e garantire loro fonti di nettare anche in momenti di scarsità, e ha
protagonisti presentando disegni e lavori ispirati alla visita e completando il percorso con un viaggio tra gli scaffali dedicato alla filiera del miele osservata in azienda. I loro disegni, che raccontano con freschezza e creatività quanto vissuto durante il laboratorio, sono poi stati esposti in una piccola mostra allestita in negozio, per essere condivisi con l’intera comunità e valorizzare il loro impegno. Moretto Farm, fondata da giovani imprenditori è oggi un esempio virtuoso di economia circolare e tutela della biodiversità grazie a produzioni di qualità e prive di chimica. La col-
laborazione con Despar Nord rientra nel progetto “Sapori del Territorio”, che valorizza le eccellenze agricole locali e microlocali. Questo primo laboratorio rappresenta solo l’inizio: nel 2026 Despar Nord
prevede infatti nuove attività con altre scuole e produttori del territorio, per diffondere una cultura ambientale che unisca innovazione, responsabilità e forte radicamento territoriale.
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Polesine al vertice nazionale: Rovigo e Trecenta conquistano i 3 Bollini Rosa
In Polesine la qualità dell’assistenza dedicata alle donne trova una conferma importante. Giovedì 27 novembre 2025, al Ministero della Salute, Fondazione Onda ETS ha assegnato i Bollini Rosa per il biennio 20262027 e l’Ulss 5 Polesana ha ottenuto un risultato di assoluto rilievo: tre bollini all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Rovigo e all’Ospedale San Luca di Trecenta, due all’Ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria. Un riconoscimento che racconta un territorio capace di valorizzare percorsi, professionalità e un approccio realmente orientato alla salute femminile. Il Bollino Rosa non è una semplice etichetta. Dal 2007 identifica le strutture che offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura attenti alle esigenze delle donne e alle differenze di genere. Far parte di questa rete significa assumersi una responsabilità precisa: garantire percorsi appropriati, multidisciplinari, accoglienti, capaci di rispondere in modo mirato ai bisogni delle pazienti e di indirizzarle con consapevolezza verso il luogo di cura più adeguato.
Per il Polesine, i risultati parlano chiaro. Rovigo e Trecenta si collocano al massimo livello della valutazione, mentre Adria consolida una posizione di eccellenza già riconosciuta. A decretarlo è una procedura rigorosa: ogni due anni Fondazione Onda apre un bando a cui gli ospedali rispondono con un questionario da oltre 500 domande, che analizza specialità femminili, gestione delle patologie trasversali, qualità dei percorsi diagnostico-terapeutici, accoglienza, tutela delle donne vittime di violenza e sicurezza per gli operatori. Il punteggio finale
assegna da zero a tre bollini e offre una fotografia chiara dell’impegno delle strutture. Dalle dichiarazioni dei vertici dell’Ulss 5 emerge un messaggio comune: la qualità nasce dai percorsi. La direttrice sanitaria, Carla Destro, sottolinea la riorganizzazione dei servizi secondo un’ottica di genere e l’importanza del lavoro di squadra che ha reso possibili questi risultati. Il direttore generale, Pietro Girardi, ringrazia il personale medico, infermieristico e assistenziale, ricordando il ruolo decisivo del coordinamento guidato da Maddalena Segala, responsabile dei Percorsi Onda. È proprio Segala a rimarcare l’aspetto culturale del Bollino Rosa: non si tratta solo di patologie “femminili”, ma di una visione globale della salute, capace di leggere e rispettare le differenze. Per le pazienti, il riconoscimento non è un dettaglio tecnico: è una garanzia. Significa trovare percorsi più chiari, tempi più certi, continuità assistenziale e un approccio più attento alla persona. Per il territorio significa rafforzare la fiducia nella rete ospedaliera e attrarre competenze, progetti e investimenti. È un vantaggio concreto, che si traduce in migliori risultati clinici e in una sanità più equa. Nel biennio 20262027 l’Ulss 5 si presenta dunque come una delle realtà italiane più avanzate nell’applicazione della medicina di genere. La sfida ora è continuare a crescere: personalizzare ancora di più i percorsi, ampliare l’integrazione multiprofessionale, investire in servizi che non lascino indietro nessuno. Perché la qualità, in sanità, non è un traguardo, ma un impegno quotidiano.
Redazione Salute
Ulss 5 prima in Italia per assistenza domiciliare e ai vertici nello screening del colon
In Polesine la buona sanità non è uno slogan, ma un risultato misurabile. L’Ulss 5 Polesana è prima in Italia per assistenza domiciliare e seconda per la copertura dello screening del colon nella popolazione a rischio. Un doppio riconoscimento che racconta una realtà capace di coniugare vicinanza, prevenzione e capacità organizzativa. La notizia, diffusa il 27 novembre 2025 e rilanciata dal giornalista Francesco Campi, mette sotto i riflettori un territorio che lavora in modo efficace sulla continuità delle cure. Il primato nell’assistenza domiciliare riflette la capacità di portare la cura direttamente nelle case dei pazienti, riducendo gli accessi impropri in ospedale e garantendo un supporto costante alle persone fragili. Con 19,94 pazienti seguiti ogni 100mila abitanti, l’Ulss 5 si colloca al primo posto nei confronti nazionali: un dato tecnico che però parla di équipe presenti, percorsi consolidati e attenzione reale ai bisogni della popolazione. Lo stesso vale per lo screening del colon, dove l’azienda sanitaria polesana ottiene la seconda posizione in Italia. Questo indicatore, spesso poco percepito dal grande pubblico, è invece uno dei più rilevanti in termini di salute pubblica: un’adesione alta allo screening significa diagnosi più precoci, minori complicanze, meno casi avanzati e un impatto sociale ed economico nettamente ridotto. In altre parole, prevenzione che funziona e salva vite.
A Rovigo, la dimensione territoriale è decisiva. L’assistenza domiciliare rappresenta un ponte tra ospedale e comunità, mentre i programmi di screening dimostrano un rapporto efficace con i cittadini e una comunicazione capace di raggiungere la popolazione target. La combinazione di questi elementi restituisce l’immagine di un sistema sanitario locale che lavora con continuità, coordinamento e visione.
Questi risultati, però, non segnano un punto d’arrivo. Rafforzare ulteriormente l’assistenza domiciliare significa investire sulle équipe multidisciplinari, mantenere alta la qualità dei percorsi e garantire accesso anche a chi vive situazioni di fragilità. Sul fronte della prevenzione, consolidare la seconda posizione nello screening può diventare un obiettivo di crescita verso la vetta nazionale.
Le classifiche, da sole, non raccontano tutto. Ma quando si traducono in cure vicine, risposte tempestive e percorsi che funzionano, diventano un indicatore concreto della qualità percepita dai cittadini. E in Polesine, oggi, i numeri (r.s.)
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Consapevolezza. Un appuntamento aperto a tutti per conoscere segnali, aiuti e strumenti di protezione
Incontro pubblico sui servizi del centro antiviolenza del Polesine
Adria ha scelto di trasformare le parole in un gesto concreto di comunità. Nel mese dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, la città ha ospitato un incontro pubblico promosso dal Centro antiviolenza del Polesine, pensato per offrire strumenti reali di prevenzione e per avvicinare i cittadini ai servizi disponibili sul territorio. Un’occasione semplice e diretta, che ha riempito la Sala Federighi di voci, domande e testimonianze.
L’appuntamento è stato costruito come un momento di dialogo più che come una conferenza formale. Operatrici e professioniste del settore hanno spiegato come riconoscere i segnali della violenza, quali percorsi di uscita siano possibili e quali difficoltà incontrino spesso le donne che chiedono aiuto. Molti partecipanti hanno colto l’occasione per condividere esperienze, dubbi e timori, trasformando l’incontro in uno spazio di ascolto reciproco.
Tra gli interventi più sentiti, quello dell’assessora alle Pari opportunità, Donatella Baratella, che ha richiamato l’importanza di conoscere i servizi del territorio come primo passo per combattere la violenza. L’assessora ha ricordato come il Centro an-
tiviolenza rappresenti un presidio fondamentale: un luogo sicuro in cui ogni donna può trovare accoglienza, sostegno e riservatezza. Un invito rivolto non solo a chi vive situazioni difficili, ma all’intera comunità, chiamata a non restare spettatrice. Durante la serata sono stati approfonditi i servizi messi a disposizione dal Centro: ascolto protetto, consulenza psicologica e legale, possibilità di accoglienza in struttura in caso di necessità e percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Un lavoro quotidiano che opera nel totale rispetto della privacy, condizione indispensabile per garantire sicurezza e fiducia. Le operatrici hanno anche illustrato le sedi e gli orari degli sportelli, attivi a Rovigo, Lendinara e Adria, e accessibili sia attraver-
so apertura diretta sia tramite appuntamento. Un’informazione preziosa per chi deve compiere il primo passo, spesso il più difficile. È stato infine ricordato il numero verde 800/304271 e il cellulare 348/0908200, operativo ogni giorno dalle 8 alle 20: canali immediati per chiedere supporto o orientare una persona vicina a un percorso di protezione. L’iniziativa ha confermato che la prevenzione non nasce solo dalle campagne nazionali, ma anche da momenti come questo: spazi in cui si impara a guardare, ascoltare e intervenire con responsabilità. Adria ha risposto con partecipazione, dimostrando che la lotta alla violenza di genere passa anche dalla capacità di una comunità di informarsi e fare rete.
Rovigo rilancia la sfida sulla sicurezza stradale : l’Aci chiama in causa le scelte di ognuno
Può davvero chiamarsi “incidente” ciò che deriva da una distrazione al volante, da una precedenza mancata o da un semaforo ignorato? A Rovigo, il tema della responsabilità alla guida è stato al centro dell’iniziativa promossa dall’Automobile Club Rovigo, che ha presentato la campagna nazionale dell’Aci dedicata alla prevenzione degli scontri stradali. Il messaggio è diretto e non lascia spazio ad alibi: gli episodi sulle strade non sono fatalità inevitabili, ma spesso il risultato di comportamenti evitabili. Nel capoluogo polesano l’attenzione è stata posta sul ruolo di ciascun utente della strada, non solo automobilisti e motociclisti, ma anche ciclisti e pedoni. A sostegno dell’iniziativa sono stati richiamati i più recenti dati Aci–Istat, che restituiscono un quadro complesso: ogni giorno in Italia si registrano centinaia di incidenti, con un numero significativo di feriti e vittime. Il confronto con l’anno precedente evidenzia un lieve miglioramento, ma la riduzione non è sufficiente a delineare un cambio di tendenza definitivo. Il tema è particolarmente rilevante se osservato su un arco più lungo. Dal 2001 il numero di vittime sulle strade italiane è diminuito in modo consistente, ma questa curva virtuosa mostra segnali di rallentamento. Gli obiettivi fissati a livello europeo prevedono una riduzione drastica entro il prossimo decennio, un traguardo che richiede impegno costante, formazione, controlli adeguati e, soprattutto, scelte individuali responsabili. La campagna dell’Aci insiste infatti su un concetto preciso: la sicurezza stradale dipende dalle decisioni di ogni persona. L’uso dello smartphone mentre si guida, la velocità eccessiva, la stanchezza sottovalutata, la distanza di sicurezza non rispettata, l’alcol assunto prima di mettersi al volante sono tutte azioni che possono trasformare un tragitto ordinario in un evento drammatico. Le immagini selezionate dall’Aci per la campagna mostrano la fragilità di quel confine, invitando ciascuno a un comportamento più attento. L’incontro rodigino ha richiamato anche l’aspetto culturale e giuridico della responsabilità: sicurezza e libertà di movimento devono convivere in un equilibrio che tuteli la collettività. L’impegno richiesto è tanto individuale quanto sociale: amministrazioni, scuole, forze dell’ordine, associazioni e cittadini sono parte di un sistema che può ridurre gli scontri stradali solo attraverso un cambiamento stabile nelle abitudini di tutti. L’appello finale è stato rivolto a ogni persona che percorre le strade, in città o fuori: moderare la velocità, evitare distrazioni, rispettare pedoni e ciclisti, controllare lo stato del veicolo, scegliere di guidare solo in condizioni psicofisiche adeguate, usare sempre cinture, caschi e dispositivi di protezione. Ogni trascuratezza ha un impatto, ogni attenzione può prevenire una tragedia. Rovigo ha così trasformato un momento di memoria in un’occasione di consapevolezza, ribadendo che la sicurezza non è un fatto casuale, ma il risultato di gesti quotidiani. La strada è un bene condiviso, e ciascuno ha la possibilità – e la responsabilità – di renderla più sicura.
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Ricerca pediatrica. Al via il Bando: sostegno a studi innovativi su patologie rare, oncoematologia e medicina predit
Ricerca pediatrica, Fondazione Cariparo investe 800 mila euro nei nuovi progetti di Città della Speranza
La Fondazione Cariparo rinnova il proprio impegno a fianco di Città della Speranza, annunciando l’avvio dell’edizione 2025 del Bando Ricerca Pediatrica, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un contributo complessivo di 800 mila euro verrà destinato al finanziamento di progetti di ricerca sulle patologie pediatriche, con l’obiettivo di promuovere studi innovativi e di forte impatto clinico. La prima fase del bando è partita il 5 novembre e resterà aperta fino al 19 gennaio 2026. Possono partecipare ricercatori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, dell’Università di Padova e delle strutture sanitarie pubbliche delle province di Padova e Rovigo, con progetti da realizzare all’interno dell’IRP. La selezione delle proposte si baserà su criteri di eccellenza scientifica: innovatività, rilevanza clinica, solidità metodologica, sostenibilità economica e competenza del team.
«Siamo profondamente grati alla Fondazione Cariparo – ha dichiarato Eugenio Baraldi, direttore scientifico dell’IRP – per il sostegno costante che ci permette di portare avanti progetti cruciali, dall’oncoematologia pediatrica alla medicina preditti-
va fino alle malattie rare. La ricerca deve correre veloce, riducendo la distanza tra laboratorio e letto del paziente: per farlo servono fondi e continuità». Per la Fondazione, si tratta di una conferma della missione filantropica a sostegno dell’innovazione biomedica. «Il Bando Ricerca Pediatrica 2025 – ha sottolineato il presidente Gilberto Muraro – sostiene progetti di eccellenza, selezionati con criteri rigorosi. Vogliamo favorire lo sviluppo di ricerche avanzate che possano tradursi in benefici concreti per i bambini e le loro famiglie. La collaborazione con Intesa Sanpaolo rafforza la nostra capacità di supportare la medicina pediatrica». Un riconoscimento importante
dal 1969 al vostro servizio
anche per l’IRP, come evidenziato dall’amministratore delegato Stefano Lupi: «Questo bando conferma il ruolo dell’Istituto nel panorama nazionale e internazionale. Con oltre 200 ricercatori interni e 150 esterni che operano quotidianamente a Padova, il nostro lavoro è possibile grazie a chi crede nella ricerca e ci sostiene, come la Fondazione Cariparo. A tutti va il nostro grazie». Il bando rappresenta un nuovo passo nella collaborazione storica tra Fondazione Cariparo e Città della Speranza, una sinergia che negli anni ha permesso al polo padovano di affermarsi come uno dei centri più avanzati in Europa nella lotta alle malattie pediatriche.
Tumore al seno, in Veneto 5.200 nuovi casi ogni anno
In Veneto il tumore al seno si conferma la neoplasia più diagnosticata, con circa 5.200 nuovi casi all’anno. Nonostante l’alta incidenza, la sopravvivenza continua a migliorare: oltre il 90% delle pazienti è vivo a cinque anni dalla diagnosi, un risultato legato all’evoluzione delle terapie e alla crescente personalizzazione dei trattamenti. Questo quadro aggiornato è stato al centro del convegno “Tumore del seno metastatico: l’importanza della medicina di precisione – Focus Regione Veneto”, ospitato allo IOV di Padova nell’ambito della campagna nazionale promossa dalla Fondazione Aiom. Nel corso dell’incontro è emerso come la progressiva diffusione di tecnologie diagnostiche avanzate stia cambiando il modo di gestire clinicamente la malattia, soprattutto nelle forme metastatiche. La professoressa Valentina Guarneri, direttrice della UOC Oncologia 2 dello IOV e docente dell’Università di Padova, ha spiegato come i test molecolari abbiano rivoluzionato la classificazione del carcinoma mammario, andando oltre i tradizionali riferimenti ai recettori ormonali e alla proteina Her2. I nuovi biomarcatori consentono di prevedere meglio il comportamento del tumore e la risposta ai trattamenti, permettendo di costruire percorsi terapeutici mirati. Secondo Guarneri, la resistenza dei tumori ormonosensibili e Her2 negativi alle cure standard può oggi essere contrastata con farmaci innovativi, che migliorano significativamente la sopravvivenza e la qualità di vita delle pazienti. Tra gli strumenti chiave della nuova oncologia sta assumendo un ruolo centrale la biopsia liquida, un semplice esame del sangue che consente di individuare mutazioni cruciali come quella del recettore degli estrogeni ESR1, presente nel 30-40% delle forme metastatiche. Si tratta di un test non invasivo e relativamente economico, ma che richiede strutture altamente specializzate per l’analisi. Rilevare per tempo queste alterazioni permette di accedere a farmaci di nuova generazione efficaci in seconda linea. Per la professoressa Guarneri, garantire la biopsia liquida a tutte le pazienti che ne hanno indicazione rappresenta una priorità organizzativa per il sistema sanitario regionale. L’attenzione al tema arriva in un contesto più ampio di iniziative solidali nel territorio: realtà del volontariato, associazioni e gruppi di sostegno continuano a mobilitarsi con raccolte fondi, giornate di sensibilizzazione e progetti di aiuto rivolti alle donne colpite dalla malattia, contribuendo a mantenere alta l’attenzione pubblica su prevenzione e accesso alle cure. Un impegno che, insieme alla ricerca clinica e alle nuove strategie diagnostiche, sta contribuendo a ridisegnare il futuro dell’oncologia mammaria in Veneto.
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Terza età. Un calendario di incontri gratuiti dedicati a movimento, alimentazione e salute cognitiva
“Invecchiando si impara”: Auser lancia un percorso per vivere meglio la maturità
I Circoli Auser lanciano un progetto per l’invecchiamento attivo: lezioni su movimento, alimentazione, prevenzione, mente e uscite all’aria aperta per migliorare la qualità di vita
ARovigo l’invecchiamento attivo diventa un impegno concreto. I Circoli Auser Insieme Rovigo, Auser Città delle Rose e Auser Volontariato Grignano Polesine propongono “Invecchiando si impara”, un percorso formativo dedicato alla salute e al benessere, pensato soprattutto per le persone oltre i 65 anni. L’iniziativa rientra nel progetto regionale “Tre esse: Socialità, Solidarietà, Salute” e punta a fornire strumenti pratici per vivere la maturità con più energia, consapevolezza e autonomia. Il programma si sviluppa attorno ad alcuni temi chiave. Il primo riguarda il movimento: specialisti della riabilitazione e operatori del settore mostreranno come restare attivi nella terza età, con dimostrazioni pratiche e consigli utili a migliorare mobilità e sicurezza. Un secondo filone è dedicato alle scelte alimentari, con approfondimenti su come leggere correttamente le etichette, interpretare nutrienti e porzioni, selezionare ciò che favorisce un invecchiamento in salute e prevenire patologie legate allo stile di vita. Un altro appuntamento affronta il legame tra obesità e diabete, con la possibilità di effettuare la misurazione volontaria della glicemia e comprendere come intervenire attraverso abitudini quotidiane più equilibrate.
Accanto agli aspetti fisici, il progetto dedica attenzione anche alla mente. Sarà infatti possibile sottoporsi a uno screening gratuito delle funzioni cognitive, un gesto semplice che può offrire un orientamento prezioso. L’obiettivo è avvicinare le persone al tema della salute mentale senza tabù e facilitare, quando necessario, un eventuale percorso di approfondimento. A completare il calendario, sono previste camminate all’aria aperta alla scoperta dei parchi e dei giardini cittadini, per unire movimento, socialità e benessere ambientale.
Gli incontri si svolgeranno tra Rovigo, nella Sala Auser Insieme in piazza Tien An Men, e Grignano Polesine, nella sede Auser ospitata negli spazi delle ex scuole medie. Ogni appuntamento ha un orario dedicato, pensato per rispondere al diverso taglio delle attività: pomeridiano per gli incontri formativi e per l’attività fisica, mattutino per lo screening cognitivo.
Il progetto si fonda su un approccio semplice ma efficace: professionisti competenti, attività concrete, accesso gratuito e la forza del gruppo come leva motivazionale. Muoversi con più sicurezza, respirare meglio, imparare a prevenire le cadute o a leggere un’etichetta alimentare con maggiore consapevolezza sono gesti piccoli, ma capaci di incidere in modo significativo sulla qualità
della vita quotidiana.
La partecipazione è libera e aperta a tutti gli interessati. Per informazioni e iscrizioni è possibile rivolgersi ai Circoli Auser promotori. “Invecchiando si impara” vuole essere non solo una serie di appuntamenti, ma un invito a scoprire come salute, socialità e conoscenza possano diventare alleati preziosi in ogni stagione della vita.
Adolescenti italiani in cerca di conforto nell’Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale sta diventando una sorta di rifugio emotivo per quasi la metà degli adolescenti italiani. Secondo la XVI edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio, diffuso da Save The Children, il 41,8% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha cercato supporto tramite chatbot o strumenti digitali
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nei momenti di ansia, tristezza o solitudine. Oltre il 42% degli intervistati ha chiesto consigli all’IA su decisioni importanti della propria vita, attratti soprattutto dalla sua caratteristica di “non giudicare” (citata dal 12,4% degli utilizzatori). L’uso di queste tecnologie tra i ragazzi è quasi universale (92%), a fronte di un ricorso molto più limitato tra gli adulti (46,7%). Il report mette in luce una crescente fragilità psicologica: solo la metà degli adolescenti dichiara un uso funzionale dei dispositivi, mentre il 47,1% ha subito episodi di cyberbullismo, rispetto al 31,1% del 2018. Inoltre, il 13% manifesta iperconnessione e oltre il 9% si isola volontariamente per motivi psicologici. Emergono differenze significative di genere: il 60% degli adolescenti si dichiara soddisfatto di sé, ma tra le ragazze la percentuale scende al 50%, contro il 71% dei ragazzi. Ancora più marcato il divario emotivo: solo il 34% delle adolescenti gode di un buon equilibrio emotivo, rispetto al 66% dei coetanei maschi, uno dei gap più ampi in Europa.
Un viaggio tra arte, turismo e valorizzazione del territorio.
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Rovigo, l’arte che fa sognare: a Palazzo Roverella la magia fotografica di Rodney Smith
Verona, Mantova, Ferrara, Torino, Milano e Venezia. Un flusso costante che ha trasformato Rovigo in una meta d’arte apprezzata
Accanto alle grandi rassegne dedicate alla fotografia e all’arte tra Otto e Novecento, Palazzo Roncale propone mostre gratuite che raccontano storie e personaggi del Polesine. Figure sorprendenti come Cristina Roccati, terza donna laureata al mondo, o l’esploratore Giovanni Miani, che partì alla scoperta delle sorgenti del Nilo. È un percorso culturale che arricchisce e incuriosisce, complementare alle grandi mostre di
Rodney Smith: eleganza, surrealismo e poesia della luce
La nuova mostra apre una finestra su un
Tra eleganza, immaginazione e poesia visiva, Rovigo accoglie una delle mostre più raffinate della stagione culturale italiana: “Rodney Smith. Fotografia tra reale e surreale”, la prima grande esposizione dedicata al celebre fotografo newyorkese nel nostro Paese. Un evento promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi, che conferma il ruolo ormai consolidato della città polesana come punto di riferimento nel panorama espositivo nazionale.
gurazione – l’esposizione rappresenta un
Rovigo capitale culturale: vent’anni di grandi mostre
Da quasi vent’anni, Palazzo Roverella e Palazzo Roncale attraggono visitatori da tutta Italia. «Rovigo è una piccola città, di 45 mila abitanti, ma con alcune esposizioni siamo riusciti a superare gli 88 mila visitatori», spiega Alessia Vedova di Fondazione Cariparo. I dati parlano di un pubblico che arriva non solo dal Veneto, ma anche da
La rassegna invita alla contemplazione, alla meditazione, alla scoperta di una sensibilità rara. Il pubblico sta rispondendo con entusiasmo.
Quando l’arte diventa motore di sviluppo
Il successo delle mostre non risponde solo a un obiettivo culturale, ma a una visione
ma ha intuito che l’arte può diventare un volano economico importante», sottolinea Vedova. È il caso di Rovigo, riscoperta negli ultimi anni per le sue atmosfere autentiche, la gastronomia locale, la vicinanza a luoghi unici come il Delta del Po, Fratta Polesine con Villa Badoer e la Casa Museo Matteotti, i percorsi fluviali e la splendida Rotonda, capolavoro seicentesco custodito nel cuore della città. Sono elementi che rendono Rovigo una
meta ideale per lo slow tourism, un turismo lento e consapevole che invita i visitatori a fermarsi più giorni, riscoprendo gusti, tradizioni e bellezze che altrove rischiano di perdersi nella frenesia. La mostra dedicata a Rodney Smith non è soltanto un evento culturale, ma un’esperienza emotiva che immerge il visitatore in un mondo sospeso tra realtà e fantasia. È un’occasione preziosa per scoprire – o riscoprire – Rovigo, una città che grazie alla visione della Fondazione Cariparo continua a crescere, innovare e aff ascinare.
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