Istituto Oncologico Veneto, cambio al vertice, Benazzi nuovo Commissario
del Camposampierese Ovest
Fabrizio Boron:
“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”
Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario
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Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media
IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre
l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.
A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.
Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.
a pag. 20
RITORNO IN CLASSE FRA MILLE INCOGNITE, CARO LIBRI E MENSA, CELLULARI AL BANDO
La nostra inchiesta approfondisce come saranno riorganizzati plessi e servizi, e se gli interventi risponderanno davvero alle esigenze di studenti e insegnanti


VILLA DEL CONTE DICHIARA GUERRA AGLI ECO-VANDALI
Nuove fototrappole e multe salate per chi abbandona rifiuti: l’amministrazione guidata da Antonella Argenti passa ai fatti
APERTA E VALE 600 MILIONI
Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione



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IScuola sotto pressione
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.

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Oggetti e mobili ancora in buono stato come biciclette, divani, poltrone ecc. possono essere portati ai Centri del riuso, dei punti dove donare beni riutilizzabili per evitare che diventino rifiuti da smaltire. del riuso

Cinquantatre anni di emozioni
F iumicello, (nel comune di Campodarsego) ha vissuto una domenica all’insegna dello sport e della comunità grazie alla 53ª edizione della Giornata del Pedale, storica manifestazione ciclistica che ogni anno porta sulle strade della frazione centinaia di ragazzi, famiglie e appassionati. L’organizzazione è stata curata con la consueta passione dall’ASD GS Fiumicello 1971, società che da oltre cinquant’anni investe energie nell’attività giovanile, educando allo sport e ai valori della sana competizione.Il circuito pianeggiante, tracciato tra le vie del paese, ha permesso ai giovani ciclisti delle categorie Esordienti e Giovanissimi di cimentarsi in un percorso adatto ma allo stesso tempo impegnativo. Tra i protagonisti della giornata, spiccano i nomi dei ragazzi di casa: nella categoria Esordienti 1° anno, il podio ha visto il successo di Giacomo De Rossi (Uc Mirano) davanti a Luca Bacchin e Mattia Guagnano, entrambi del GS Fiumicello. Una doppietta che ha entusiasmato il pubblico e premiato l’impegno della società organizzatrice. Oltre al risultato sportivo, la manifestazione ha ribadito il valore del ciclismo come occasione di crescita per i giovani, ma anche di coesione per l’intera comunità. Strade, piazza e parco si sono riempiti di famiglie, volontari e sponsor locali che, insieme, hanno reso possibile l’evento. Un appuntamento che a Fiumicello non è solo gara, ma anche festa: un momento per ritrovarsi, trasmettere tradizioni e ribadire quanto lo sport sappia unire e far crescere una comunità.
La Giornata del Pedale rinnova la sua festa
Scuola sotto pressione
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it
Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.
L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.
Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.
Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità. Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.

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Ambiente. Un percorso che intreccia iniziative private e pubbliche per una città più sostenibile
Nuove radici per il futuro, dal Polmone Kioene ad “Alberi in Pianura”
C ampodarsego, città dalle antiche radici romane e al tempo stesso motore di svilupp o dell’Alta Padovana, ha conosciuto negli ultimi decenni una crescita urbana che ha inevitabilmente trasformato il paesaggio agrario originario. A fronte di questo cambiamento, non è mai venuto meno l’impegno per la tutela dell’ambiente e per la creazione di spazi verdi capaci di restituire qualità alla vita quo-
Terra, il nuovo polmone verde si propone come spazio fruibile dalla comunità, luogo di socialità e allo stesso tempo presidio naturale per la biodiversità e il benessere collettivo. Un’iniziativa privata che ha mostrato come la collaborazione tra impresa e territorio possa generare valore ambientale e sociale.
Su questa scia si inserisce ora il progetto “Alberi in Pianura 2025”, promosso dalla Regione

tidiana.
Un esempio emblematico è il Polmone Verde Kioene, nato dalla volontà della storica azienda Tonazzo di investire sul territorio con un progetto ad alto valore ecologico. Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 sono stati messi a dimora oltre duemila alberi su una superficie di sei ettari, trasformando un’area pianeggiante in un bosco urbano. Inaugurato simbolicamente il 22 aprile 2025, in occasione della Giornata della
del Veneto in attuazione della Legge Regionale n. 14 del 18 giugno 2024 e attuato dall’agenzia Veneto Agricoltura. L’obiettivo è ambizioso: incrementare il patrimonio arboreo della pianura veneta distribuendo gratuitamente ai cittadini piantine forestali autoctone, con particolare attenzione alle specie utili ad api e impollinatori. La logica è triplice: migliorare la qualità ambientale, contribuire alla mitigazione climatica e rendere più bello e
accogliente il paesaggio. Il programma prevede uno stanziamento di 200 mila euro l’anno per il triennio 2024–2026 e punta a piantare cinque milioni di alberi nei prossimi dieci anni.
Il Comune di Campodarsego ha aderito ufficialmente a questa iniziativa, confermando la propria attenzione alla sostenibilità e al futuro del territorio. Le essenze distribuite sono rigorosamente locali, per garan-
tire un radicamento ecologico corretto e favorire la resilienza degli ecosistemi. Si tratta di un passo significativo che amplia il coinvolgimento della cittadinanza: se il Polmone Verde rappresenta il modello visionario di un investimento privato, “Alberi in Pianura” porta nelle case e nei giardini dei cittadini la responsabilità condivisa di far crescere nuove radici.
Campodarsego, così, si confer-
ma attenta alle sfide ambientali contemporanee. Nel mosaico di progetti che puntano a coniugare sviluppo e sostenibilità, la città può oggi guardare al futuro con uno sguardo più verde, forte di un percorso che intreccia iniziative imprenditoriali e scelte istituzionali, ma soprattutto capace di rendere i cittadini protagonisti della cura del loro territorio.
Elena Scapin
Tornano gli autovelox: stop finito, da settembre le sanzioni
Campodarsego torna al centro della discussione sulla sicurezza stradale. Dopo mesi di stop, dal primo settembre si riaccendono gli autovelox lungo la SR 308, inclusi quelli posizionati nel territorio comunale. Lo spegnimento risaliva a marzo, quando la Federazione dei Comuni del Camposampierese aveva scelto la via della cautela in seguito a pronunce della Cassazione che mettevano in dubbio la validità dei dispositivi “approvati” e non “omologati”, come previsto dall’articolo 142 del Codice della Strada.
La situazione si è sbloccata a giugno con il decreto Salvini/ Piantedosi, che ha chiarito la legittimità di entrambi i tipi di apparecchi. Da qui la decisione formale della Giunta della Federazione, sancita con la delibera del 20 agosto 2025, di riattivare i controlli.
A Campodarsego, cuore del Camposampierese e punto nevralgico dei flussi di traffico


tra Padova e Castelfranco, le conseguenze della sospensione sono state evidenti: in pochi
le istituzioni per la sicurezza su un’arteria quotidianamente percorsa da migliaia di pendo-

mesi sono stati rilevati passaggi a velocità folli, fino a 256 km/h, con decine di veicoli oltre i 200.
Dati che hanno riacceso le preoccupazioni dei residenti e del-
lari. Il comandante della Polizia locale, Antonio Paolocci, ha confermato la presenza costante delle pattuglie per garantire il rispetto delle regole. (el.s.)


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Focus scuola. Un’analisi sull’ambizioso piano di ammodernamento degli istituti superiori
50 milioni per le scuole: investimenti sufficienti a trasformare davvero il sistema?
L
a Provincia di Padova si prepara a rivoluzionare il proprio sistema scolastico con un ambizioso piano di investimenti da oltre 50 milioni di euro. L’obiettivo è chiaro: modernizzare gli edifici, renderli più funzionali e adatti alle esigenze di studenti e insegnanti. A guidare il progetto è il consigliere provinciale Alessandro Bisato, che sottolinea l’importanza di creare “istituti superiori funzionali, attraenti e performanti”.
Un piano complessivo da oltre 50 milioni di euro per immaginare un sistema scolastico padovano più moderno, funzionale e vicino alle esigenze di studenti e insegnanti. È questa la strategia messa in campo dalla Provincia di Padova, seguita direttamente dal consigliere delegato Alessandro Bisato.
“Stiamo investendo molto sulle scuole – ha commentata il consi-
gliere provinciale - vogliamo che gli istituti superiori siano funzionali, attraenti e performanti. Abbiamo in programma una serie di interventi che hanno come prospettiva fondamentale quella di rendere efficiente e razionale l’utilizzo degli ambienti scolastici”. La Provincia di Padova sta lavorando per garantire scuole più moderne, sicure e sostenibili su tutto il territorio. “L’obiettivo è razionalizzare e ridurre i costi di sedi prese in affitto e dei mezzi di trasporto noleggiati per portare i ragazzi nelle palestre”, prosegue Bisato. “Nel lungo periodo le scuole saranno organizzate in plessi con tutti i servizi, anziché in diverse succursali.” Oltre alla ristrutturazione e all’ammodernamento degli istituti, la Provincia di Padova sta concentrando i suoi sforzi su altri due fronti cruciali per la riqualificazione del sistema scolastico: l’efficientamento
energetico e l’adeguamento antisismico. La Provincia sta conducendo una diagnosi energetica su tutti i plessi scolastici. L’obiettivo è individuare i punti deboli e definire gli interventi necessari a ridurre i consumi e, di conseguenza, i costi di gestione. “Con i progetti pronti, andremo a chiedere fondi al governo”, ha spiegato il consigliere Alessandro Bisato. Questa strategia permetterà di accedere a finanziamenti statali per avviare progetti mirati e sostenibili. Un altro asse di investimento riguarda la ristrutturazione degli edifici più datati per adeguarli alle norme antisismiche più recenti. La sicurezza degli studenti e del personale è una priorità assoluta e gli interventi mirano a garantire che tutti gli istituti siano conformi agli standard di sicurezza più elevati. “Abbiamo investito molto per garantire edifici sicuri, sostenibili e all’avanguardia, al

servizio della crescita delle nuove generazioni. - conclude Alessandro Bisato, delegato alla pubblica istruzione - Stiamo investendo in sicurezza, efficienza energetica e
qualità degli spazi educativi, offrendo agli studenti e al personale un ambiente adeguato ai bisogni di oggi e alle sfide del futuro”. Sara Busato
Scuola, la stangata continua: con libro, corredo e cancelleria si va a oltre a mille euro
Il rientro sui banchi si conferma un duro colpo per le tasche delle famiglie italiane. Secondo le stime accompagnare un figlio al primo anno delle scuole superiori può costare più di 1.300 euro. Una cifra che comprende libri, corredo scolastico e ricambi, e che si somma alle spese sostenute durante l’estate, mettendo ulteriormente in difficoltà i bilanci domestici. Il capitolo più pesante resta quello dei libri di testo: già lo scorso anno la spesa media superava i 715 euro e le proiezioni per il 2025 non offrono prospettive migliori.
In generale, si registra un aumento medio del 5%: i libri rincarano del 3,8%, la cancelleria del 6,1%, mentre gli articoli di cartoleria sono l’unico segmento in lieve calo, con un -4,1%. In questo quadro cresce il ricorso al mercato dell’usato, che permette risparmi consistenti, fino al 50% rispetto al nuovo. Per esempio, per una prima liceo classico l’acquisto di testi e vocabolari può arrivare a 500 euro, ma con l’usato la spesa si riduce a circa 350 euro. Anche la grande distribuzione si muove per venire incontro alle famiglie: sempre più
supermercati propongono sconti fino al 15% sui testi nuovi. A ciò si aggiunge l’espansione del mercato online, dove le piattaforme dedicate allo scambio di libri registrano un aumento esponenziale di utenti, confermandosi una valida alternativa per contenere i costi. Un ritorno a scuola che, tra rincari e sacrifici, somiglia sempre più a una corsa a ostacoli per le famiglie. La sfida ora è trovare soluzioni concrete e durature: dal potenziamento del mercato dell’usato al sostegno delle piattaforme di scambio, passando per politiche

pubbliche capaci di alleggerire un peso che, anno dopo anno, rischia

IDRAULICI – CALDAIE – POMPE DI CALORE – CLIMA


San Giorgio delle Pertiche, tra cantieri e promesse: studenti a metà strada
L’estate, oltre a segnare la pausa delle lezioni, è stata anche il momento per programmare interventi di manutenzione ordinaria negli edifici scolastici di San Giorgio delle Pertiche. L’amministrazione comunale ha avviato una serie di lavori finalizzati a garantire sicurezza, efficienza e accoglienza agli studenti tornati sui banchi di scuola. “L’obiettivo – sottolinea il vicesindaco Alberto Corsini, con delega alla pubblica istruzione e all’edilizia scolastica – è far sì che i nostri ragazzi possano iniziare l’anno scolastico in ambienti sicuri e confortevoli. Il periodo estivo rappresenta l’occasione migliore per portare avanti questi lavori senza interferire con le attività didattiche”. Quello appena iniziato sarà l’ultimo anno scolastico “di transizione” per la scuola elementare di Arsego. Dal prossimo settembre, infatti, i bambini e le insegnanti potranno finalmente entrare nel nuovo edificio scolastico. Il progetto

prevede la costruzione di una struttura moderna e funzionale: dieci ampie aule didattiche, quattro laboratori, una spaziosa biblioteca, una palestra omologata e un auditorium. Non solo spazi e funzionalità: la nuova scuola sarà anche all’avanguardia sul piano energetico e ambientale. L’edificio, progettato a consumo quasi nullo, sarà alimentato da un impianto fotovoltaico capace di garantire riscaldamento e ventilazione con trattamento dell’aria, assicurando comfort interno e sostenibilità. Confermati tutti
i servizi parascolastici. Tra questi il servizio di pre-accoglienza continuerà a essere coperto per il 60% dal Comune, riducendo così i costi a carico delle famiglie. Ancora più significativo il sostegno al trasporto pubblico scolastico, finanziato al 70%, per garantire spostamenti sicuri ed economici agli studenti. A ciò si aggiunge il bonus infanzia, complessivo di 12mila euro, a sostegno delle famiglie a basso reddito per l’iscrizione dei bimbi alle scuole dell’infanzia “Abbiamo poi deliberato un sostegno di 21mila
Villa del Conte, iscrizioni stabili alla primaria
In arrivo un edificio moderno e energeticamente efficiente con aule, laboratori e servizi innovativi, pensato per rispondere alle esigenze educative e ambientali delle nuove generazioni

È iniziato senza intoppi il nuovo anno scolastico per gli alunni della scuola primaria di Villa del Conte. Nonostante il calo demografico che interessa anche il territorio, la prima classe elementare parte con una ventina di iscritti, un numero in linea con quello degli anni precedenti. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonella Argenti, conferma la propria attenzione alle esigenze delle famiglie garantendo la continuità di alcuni servizi fondamentali. Tra questi il trasporto scolastico e la pre-accoglienza, che consente agli alunni di entrare a scuola già dalle 7:30, ben prima dell’inizio delle lezioni fissato per le 8:15. Un’opportunità utile in particolare per i genitori che devono recarsi al lavoro nelle prime ore della mattina. Confermato anche il servizio di doposcuola, realizzato grazie alla collaborazione con le associazioni del territorio, senza aumenti delle rette d’iscrizione rispetto allo scorso anno. Nonostante le difficoltà di bilancio e una riduzione

del Fondo di solidarietà destinato al Comune, l’amministrazione ha scelto di investire risorse significative per assicurare a studenti e famiglie un’educazione accessibile e servizi scolastici di qualità.
“Investire nei bambini e nel loro futuro significa investire nel territorio – commenta il sindaco – i contributi che diamo alle famiglie rappresentano il nostro modo di sostenere e di dare priorità all’educazione e al benessere dei più piccoli”.
Buone notizie arrivano anche sul fronte dell’edilizia scolastica.
Le nove classi della scuola primaria “De Amicis” saranno temporaneamente ospitate nel plesso della secondaria per consentire i
lavori di efficientamento energetico, finanziati con fondi statali pari a 1 ,2 milioni di euro. A questi si aggiunge la costruzione della nuova mensa scolastica, del valore di 500 mila euro, finanziata dal Pnrr. “Abbiamo terminato la realizzazione della mensa presso le scuole primarie di Abbazia Pisani - specifica Antonella Argenti -. Stiamo realizzando l’asilo nido sempre ad Abbazia Pisani, con fondi Pnrr (600mila euro) che si affianca ai servizi dati dalla parrocchia. Sono felice che sarà pronto per la primavera del prossimo anno. Per questo il mio ringraziamento va all’assessore assessore ai Lavori pubblici Matteo Stocco e a tutti gli uffici pubblici”. (s.b.)

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San
Giorgio delle Pertiche
Centro Civico Fallaci: via al progetto di valorizzazione
V i a libera al provvedimento della giunta che mira a realizzare progetti ricreativi e culturali presso il centro civico “Oriana Fallaci” e presso la piazza “Oradour-sur-Glane”, recentemente ristrutturati e rimessi al servizio della collettività.
l’assegnazione del progetto culturale dovrà prestare un’attenzione particolare all’accessibilità di persone con disabilità: non dovranno quindi essere create barriere architettoniche nelle attività.
Addio ai registri di stato civile cartacei, via alla digitalizzazione
La struttura sorge dove un tempo c’era l’ex capannone adibito a sala polivalente pubblica ed è stata inaugurata all’inizio del 2023 dopo la conclusione dei lavori costati 400 mila euro, in parte derivanti da finanziamenti extra comunali. Il centro — già a disposizione di cittadini ed associazioni — vanta una struttura antisismica, ottime performance energetiche e nessuna barriera architettonica. Visti gli ambienti performanti e ospitali e la posizione centrale, l’amministrazione ha iniziato a valutare quali iniziative possono valorizzare al meglio i nuovi spazi. La delibera, approvata all’unanimità, ha stabilito di pubblicare un avviso in via sperimentale, per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte degli operatori del settore. Le attività ipotizzate dalla giunta sono di natura socio/culturale: arte, teatro per bambini ed adulti, danza, intrattenimenti musicali, giochi e animazioni per bambini, attività di intrattenimento e laboratoriali, tornei di giochi da tavolo senza fini di lucro, festival con tematiche legate alla sperimentazione e alla comunicazione scientifica e ambientale, conferenze, workshop, dibattiti, performance artistiche, reading poetici e letterari, attività di spettacoli viaggianti e circensi. Gli operatori che vorranno candidarsi dovranno presentare un progetto culturale pluriennale, condividere un calendario di utilizzo, inviare un report semestrale delle attività svolte, partecipare ad incontri periodici con l’amministrazione comunale per il coordinamento delle attività e dello spazio, dimostrare la propria capacità nell’ambito del progetto. Oltre al rispetto delle vigenti normative in materia di tutela ambientale, ordine pubblico, sicurezza, norme igienico sanitarie e inquinamento acustico, l’operatore che si aggiudicherà
L’intenzione dell’amministrazione è quella di attivare i progetti culturali in via sperimentale per il triennio 2025/2028 (con copertura finanziaria già approvata nell’ultimo bilancio), verificando di anno in anno, nel mese di luglio, l’andamento delle attività e programmando la successiva stagione sulla base di un report

delle attività svolte.
“Il centro civico e la nuova piazza Oradour-sur-Glane sono due spazi che ora devono essere riempiti di contenuti culturali/
ricreativi, valorizzati, attivati e utilizzati dai cittadini di tutte le età” ha commentato il sindaco Daniele Canella.
Andrea Benato

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Novità in arrivo per gli uffici del Comune di San Giorgio delle Pertiche. A metà agosto è stato eliminato l’uso dei registri di stato civile cartacei, un passaggio obbligato dal Ministero ma compiuto in anticipo di 18 mesi rispetto ai termini di legge. I registri sono ora inseriti nell’Ansc (Archivio Nazionale informatizzato dei registri dello Stato Civile); di conseguenza ogni atto è immediatamente fruibile dal cittadino collegandosi alle Piattaforme Digitali riservate (Anpr, Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente).
L’amministrazione ha precisato in una nota i vantaggi del nuovo sistema: “Il comune entra tra i

primi 1.118 comuni italiani ad aver compiuto il passaggio a Ansc che offre numerosi vantaggi, sia per la Pubblica Amministrazione che per i cittadini, grazie alla sua natura digitale e centralizzata. Tra i principali benefici si annoverano la dematerializzazione degli atti, la semplificazione delle procedure, la riduzione dei costi e dei tempi e una maggiore efficienza nella gestione dei dati”. Altri vantaggi, continua la nota del comune, sono la riduzione dei costi con l’eliminazione della carta e degli archivi fisici, che comporteranno un risparmio in termini di risorse e spazi; ci sarà inoltre una maggiore sicurezza nella conservazione degli atti, riducendo il rischio di deterioramento o perdita; infine il nuovo sistema sarà integrato con Anpr garantendo coerenza e affidabilità dei dati. Cosa cambierà dunque per i cittadini? “I cittadini possono ottenere certificati ed estratti di stato civile in modo più rapido e semplice, anche online. La digitalizzazione rende più trasparenti le procedure e l’accesso alle informazioni. Le procedure semplificate e la dematerializzazione riducono la necessità di recarsi fisicamente agli uffici comunali” conclude la nota. (a.b.)
Estate di lavori in tutto il Comune
E state di lavori pubblici a San Giorgio delle Pertiche tra rifacimento della segnaletica orizzontale, sistemazione delle banchine stradali e riqualificazione di Piazzetta Minozzi. Il “resoconto” è stato presentato dall’assessore Andrea Carnio sui social, con tanto di foto delle opere completate. “Sono stati ultimati i lavori di rifacimento della segnaletica orizzontale, con particolare riguardo agli attraversamenti pedonali e ai segnali di stop, nonché alla delimitazione delle aree di parcheggio. La presente iniziativa rappresenta il primo stralcio di un progetto più esteso. Pertanto, si anticipa che un secondo stralcio di lavori, che interesserà ulteriori zone del territorio, verrà avviato nel prossimo futuro” ha spiegato Carnio. In merito al rifacimento dei bordi stradali su alcuni tratti, l’assessore ha precisato che l’obiettivo è “il ripristino delle condizioni di sicurezza e funzionalità delle banchine, compromesse da usura e agenti atmosferici. I lavori hanno incluso la compattazione del sottofondo, la posa di nuovo materiale stabilizzato e il livellamento della superficie, al fine di garantire un adeguato supporto laterale alla carreggiata e un corretto smaltimento delle acque piovane”. Ancora, i primi di agosto sono stati conclusi i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza di Piazzetta Minozzi come racconta sempre Carnio: “Inizialmente l’intervento era stato concepito per la sola sostituzione




dei marmi deteriorati, che rappresentavano un potenziale rischio a causa di inciampi e spigoli acuminati. Tuttavia, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine alla ditta Micheletto di San Giorgio delle Pertiche: la loro sensibilità per il territorio e generosità hanno superato le aspettative, permettendo di ottenere un risultato tecnicamente ed esteticamente superiore grazie a un’importante fornitura di materiali a condizioni particolarmente agevolate. Un

ringraziamento speciale va inoltre alla ditta Rambaldo Pavimentazioni di Cavino, il cui impegno e la meticolosa precisione nella posa hanno contribuito alla qualità finale dell’opera. Questo progetto dimostra come la collaborazione tra l’amministrazione e le imprese locali possa portare a un significativo miglioramento del nostro patrimonio comune” ha concluso l’assessore.
Andrea Benato
Lotta a ratti e nutrie, approvato il piano
Ci fu un tempo in cui l’allora sindaco di Treviso Getilini (Lega) disse che la priorità per la sua città era la lotta alle nutrie. Al tempo sembrò una boutade, ma la questione è seria, tanto da costringere comuni come San Giorgio delle Pertiche a intervenire massicciamente. A fine estate è stata approvata una delibera di giunta per affidare ad una ditta l’incarico di attuare una campagna di interventi volti al controllo della proliferazione delle nutrie, onde evitare la distruzione degli argini fluviali e conseguenti problemi di inondazione. Altro problema, segnalato da molti cittadini, è quello dei ratti

che vivono anch’essi nelle aree limitrofe ai corsi d’acqua. Dunque nessun indugio, l’amministrazione intende derattizzare il territorio e disinfestarlo dalle nutrie. Nel dettaglio, saranno posizionate 6 trappole per la cattura delle nutrie che dovranno in seguito essere rimosse assieme allo smaltimento delle carcasse in centro autorizzato; saranno poi presi a noleggio 100 erogatori di esca topicida in cemento (tipo Ecobait). La ditta incaricata delle operazioni è la Italia srl di Camposampiero, per un importo di 15.372 euro. (a.b.)



INCARICHI
Consigliere Regionale
Componente
II Commissione Ambiente Trasporti e Infrastrutture, Difesa del Suolo Lavori Pubblici.
Componente
V Commissione Sanità e Sociale
Boron 5 anni in Regione tra ascolto e presenza, tra la gente per la gente
INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA
INTERROGAZIONI CON RISPOSTA

RISOLUZIONI



DI MANDATO
Realizzazione nuova PEDIATRIA e NUOVO OSPEDALE PADOVA (PADOVA EST), Potenziamento ULSS 6 EUGANEA con investimenti su ospedale Piove di Sacco e Schiavonia (nuovo bunker radioterapia) per una centralità bassa Padovana, SOSTEGNO PERSONALE SANITARIO con incremento ed adeguamento fondi contrattuali (riequilibrio di quelli dell’Azienda Sanitaria di Padova), NUE 112 richiesta istituzione numero unico urgenze. Sostegno AEROPORTO ALLEGRI come scalo sa-

ANIMALI:
PDL (progetto di legge) per la loro tutela e integrazione nel mondo delle terapie complementari come la pet therapy, PDL (progetto di legge): disposizione per la presenza di animali presso le sedi istituzionali, PDL (progetto di legge) ippoterapia adiuvante alle terapie per l’autismo.
SICUREZZA STRADALE

ATTI ISPETTIVI SU AMBIENTE, SANITÀ E SOCIALE, per un controllo maggiore dell’operato delle aziende sanitarie e delle istituzioni nel territorio.
ORDINE DEL GIORNO IN CONSIGLIO REGIONALE
ATTI SOTTOSCRITTI
UNIVERSITÀ E RICERCA:
Centro demenze CRIC sull’Alzheimer sostegno e potenziamento, IOV sostegno e potenziamento dell’operatività su Padova, richiesta apertura centro diagnosi genetica pre impianto PGT.


PDL (progetto di legge): incentivazione del trattamento e recupero rifiuti speciali industriali pre-

Sostegno alla realizzazione e potenziamento di infrastrutture strategiche per il territorio e per il mondo produttivo come: SR10 (Monselice -Montagnana) e SR 308 (Padova Castelfranco), messa in sicurezza della strada Valsugana Padova Cittadella, rilancio progetto grande raccordo anulare di Padova (GRA) per decongestionare via Chiesanuova (Padova) e via della Provvidenza (Rubano) con la realizzazione del tracciato tram. Richiesta avvio lavori circonvallazione Onara-Tombolo Cittadella già autorizzata e finanziata nel 2010 .

PROMOZIONE TERRITORIO: PDL (progetto di legge) promozione bacino termale Colli Euganei come area di attrazione turistica ad indirizzo sanitario terapeutico.
La serata. Reading teatrale con musica dal vivo: “Conoscevo Paolo Rossi”
Dal Mundial al palcoscenico: la leggenda diventa teatro
S port, memoria e cultura si intrecciano nella serata che il paese dedica a Paolo Rossi, icona del calcio italiano e simbolo del Mondiale ’82. La Sala Consiliare del Municipio ospiterà “Conoscevo Paolo Rossi – L’Italia e il mondiale del 1982”, un reading teatrale con musica dal vivo a cura di Enneenne Teatro Aps, con Franco Zobia alla voce narrante e Antonio Ponno alle musiche.
Lo spettacolo prende ispirazione dalla lettera che Roberto Baggio scrisse in occasione del funerale di Rossi: un ricordo commosso che celebrava non solo il campione, ma anche l’uomo. Da qui nasce la voce di un “cronista per caso”, capace di rivivere le partite di Spagna ’82 non da telecronista, ma da tifoso, seduto tra la gente, pronto a restituire emozioni e vibrazioni di un evento che segnò la storia nazionale.
Il reading accompagna il pubblico in un viaggio che va oltre il calcio, raccontando il contesto storico di quegli anni: un’Europa divisa dal Muro di Berlino, l’Italia che cercava di uscire dagli anni di piombo, mentre la Germania Ovest faceva i conti con le ferite lasciate dal terrorismo della RAF. In America Latina, Brasile e Argentina erano ancora piegati dalle dittature, mentre in Polonia il sindacato Solidarno scalfiva il blocco sovietico. Era un

tempo di transizione: i difficili anni Settanta lasciavano spazio alle luci e alle contraddizioni degli Ottanta.
In questo scenario, la vittoria degli Azzurri al Mundial divenne riscatto collettivo. Il celebre urlo di Marco Tardelli al Bernabéu, esploso nella finale contro la Germania, si trasformò nel simbolo di un Paese che ritrovava orgoglio e unità. Le piazze tricolori e il mito di Paolo Rossi segnarono un’epoca, consegnando a intere generazioni il sogno di un’Italia che sapeva rialzarsi con fantasia e generosità.
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Lo spettacolo riporta anche frammenti della vita quotidiana di quegli anni: le caramelle Rossana, le partite improvvisate in strada, la nascita delle televisioni commerciali, la Milano da bere. Al centro rimane Pablito, l’eroe che seppe incarnare la speranza di un Paese. “Conoscevo Paolo Rossi” diventa così un omaggio al campione e, insieme, un viaggio teatrale e musicale nella memoria collettiva, un’occasione per rivivere l’entusiasmo di un’Italia che attraverso il pallone ritrovò se stessa.
Elena Scapin
Al via al progetto di controllo di vicinato
A settembre nel Comune di Santa Giustina in Colle partirà il controllo di vicinato, un progetto basato sulla collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, con l’obiettivo di monitorare il territorio in maniera attiva e con spirito di responsabilità e reciproca collaborazione. Si tratta dunque di un’osservazione attenta e consapevole di ciò che accade nei quartieri del paese, per segnalare eventuali anomalie o sospetti alle autorità competenti, quali carabinieri o polizia. L’Amministrazione di Santa Giustina in Colle crede fortemente in questo progetto poiché garantisce ai cittadini maggiore sicurezza e permette alle segnalazioni di essere realmente efficaci, con un controllo costante e attento del territorio dissuade inoltre i malintenzionati, prevenendo furti, atti vandalici o truffe di vario tipo. In più, favorisce una maggior solidarietà tra i cittadini e la creazione di reti di fiducia. “Il programma rappresenta un’importante iniziativa per rafforzare la sicurezza e la collaborazione tra cittadini, amministrazione e forze dell’ordine - spiega il delegato al controllo di vicinato, Riccardo Dario Scapolo - il quale invita i cittadini tutti a partecipare all’incontro pubblico di mercoledì 10 settembre alle ore 20:30 presso la Sala Consiliare di Santa Giustina in Colle. In quest’occasione verranno illustrati i principi del progetto, le modalità di adesione e i benefici per la comunità”. Aderire al controllo di vicinato è un primo passo per creare una rete per promuovere sicurezza e prendersi cura del territorio circostante. (e.s.)


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La pubblicazione. “Nessuna volgarità, è un invito ad esserci con rispetto”
Da sindaca ad autrice: Argenti pubblica il suo nuovo libro
Si intitola “A una donna leccate l’anima” il libro che unisce fede, femminilità e cura pubblica

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on si ferma il “ciclone” Argenti che continua ad animare la vita politica dell’Alta Padovana con iniziative roboanti. Dopo aver istituito dal 2020 l’assessorato alla solitudine, seguito da quello alla gentilezza, essere stata candidata sindaca migliore del mondo e quasi eletta alle ultime europee nel partito della premier, l’ultimo progetto della sindaca di Villa del Conte ha suscitato reazioni vivaci per i toni provocatori utilizzati. In estate è infatti uscito il suo nuovo libro dal titolo “A una donna leccate l’anima”, anche se, spiega la diretta interessata, l’opera è talmente casta da essere stata pubblicata da Mediagraf, la casa editrice compartecipata dai frati della Diocesi di Padova. Di cosa si tratta, dunque? A raccontare la genesi dell’opera e il suo contenuto è la stessa sindaca nel corso di una

conferenza presso la Provincia di Padova che ha patrocinato il libro: “Nessuna volgarità. Il mio è un invito alla delicatezza, all’essenza. A toccare l’anima con rispetto, senza fretta, senza violenza”. “Il libro nasce da
un’infanzia e un’adolescenza in cui la sensibilità e l’attenzione verso gli altri venivano percepite come una fragilità. Io non mi ritrovavo in quel modello. Col tempo ho assunto un incarico pubblico, diventando una donna sindaco. E quelle caratteristiche che spesso appartengono alle donne si sono acutizzate: la capacità di prendersi cura, l’ascolto, la voglia di essere utile” continua Argenti. Infine il riferimento alla fede, ben presente nell’opera e in linea con i principi dell’editore: “Il riferimento è riconoscibile nel Vangelo di Luca, dove si racconta del povero Lazzaro, abbandonato davanti alla casa di un ricco. Nessuno si prende cura di lui, ma i cani si avvicinano a leccargli le piaghe. Leccare non è curare, ma è esserci” conclude la sindaca.
Andrea Benato
Approvate le convenzioni comune-parrocchia
Sono stati approvati nel corso dell’ultimo consiglio prima della pausa estiva, gli schemi di convenzione per l’utilizzo e gestione ad uso pubblico degli spazi esterni di proprietà della parrocchia di Sant’Eufemia, nella frazione di Abbazia Pisani. L’assessore ai lavori pubblici, infrastrutture, urbanistica e viabilità Matteo Stocco ha spiegato che le due nuove convenzioni nascono da nuove esigenze di utilizzo dell’area parrocchiale. Con la prima convenzione, che riguarda il sagrato, si formalizza l’uso pedonale e ciclabile dell’area, consolidato anche dalla Parrocchia. Il Comune si assume l’onere della manutenzione e delle utenze per tutta la durata della convenzione, pari a 20 anni.
La parrocchia concede inoltre gratuitamente al Comune l’utilizzo dell’area attualmente destinata a parcheggio, in prossimità della palestra di Abbazia Pisani. Il Comune potrà usarla esclusivamente ad uso parcheggio e si farà carico di manutenzione e utenze fino al termine

della convenzione, anch’essa della durata di vent’anni. Stocco ha ringraziato gli attori coinvolti: il parroco Don Livio, il Consiglio degli affari economici della parrocchia, la Diocesi di Treviso, oltre al sindaco e alla consigliera Garbuglio per il lavoro svolto.
L’approvazione era prevedibile vista la maggioranza in consiglio, ma il dibattito ha visto l’intervento del capogrup-
po Valerio Zanchin, che ha sottolineato la comune volontà di raggiungere un accordo tra Diocesi, parrocchia e amministrazione comunale: “Alla luce di queste importanti convenzioni non possiamo che essere favorevoli. Era necessario rinnovare e sistemare queste situazioni; è importante che si sia raggiunto un accordo sereno e proficuo per entrambe le parti”. (a.b.)
Foto-trappole e multe salate contro l’abbandono dei rifiuti
Dopo aver promesso battaglia per stoppare il fenomeno, la sindaca Argenti annuncia misure drastiche come foto trappole e sanzioni, elevate grazie al supporto della Polizia Locale
S
ul finire dell’estate è andato in scena un nuovo capitolo a Villa del Conte sull’annoso problema dell’abbandono dei rifiuti. Visto il perdurare delle azioni degli eco vandali, l’amministrazione si è mossa in due direzioni.
La prima: nuove foto trappole installate nelle aree del territorio dove, negli ultimi mesi, si sono verificati più episodi di abbandono di rifiuti. “Le apparecchiature, supervisionate in tempo reale, ci consentiranno – come già accaduto nelle scorse settimane – di individuare i responsabili e applicare le sanzioni previste dalla legge” ha commentato la sindaca Antonella Argenti. “Ringraziamo tutti i cittadini che collaborano con segnalazioni puntuali e con informazioni utili alle indagini, così come coloro che, durante le loro passeggiate,
contribuiscono alla raccolta dei rifiuti abbandonati, consegnandoci il triste raccolto per l’opportuno smaltimento. Il vostro impegno è fondamentale per mantenere il nostro territorio pulito e decoroso. Insieme possiamo fare la differenza, oltre che la … differenziata” ha continuato Argenti in un lungo post sui social, facendo riferimento agli episodi incresciosi degli ultimi mesi quando è stato rinvenuto di tutto, compreso un tappeto abbandonato illegalmente sul ciglio di una strada da ignoti.
L’iniziativa segue quella dei primi di agosto, quando il contrasto all’abbandono dei rifiuti ha seguito una linea più dura e punitiva.
“Ve lo avevamo detto, e lo abbiamo fatto: chi inquina va punito! Qualche settimana fa, ignoti avevano abbandonato detriti e rifiuti



L’ufficio postale di Villa del Conte ha chiuso i battenti

edili nel bel mezzo di una strada comunale, creando un grave pericolo per automobilisti e ciclisti, soprattutto nelle ore notturne. Alle prime luci di una domenica mattina, il sindaco di Villa del Conte, insieme ai colleghi di Santa Giustina in Colle, è intervenuto personalmente per ripulire il manto stradale, prevenendo così danni peggiori

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e ulteriori rischi. In quell’occasione, aveva promesso che il colpevole sarebbe stato individuato” ha spiegato la prima cittadina agguerrita e determinata a porre fine allo scempio ambientale. Chi è stato, dunque? “Oggi possiamo dire con fermezza: promessa mantenuta. Grazie all’eccezionale lavoro del Comando di Polizia Locale della Federazione, attraverso il sistema di videosorveglianza e lettura targhe, è stato identificato l’autore di questo gesto incivile, che ha ricevuto una pesante multa e una denuncia penale. Un ringraziamento alla Polizia Locale, agli amministratori che si sono sporcati le mani per il bene comune, e a tutti i cittadini che rispettano il territorio. Chi pensa di essere furbo, sappia che ha sbagliato in modo inqualificabile e a Villa de Conte chi inquina, viene punito” ha concluso Argenti promettendo di dare battaglia affinché episodi simili non si verifichino ancora in futuro.
Andrea Benato

La notizia è arrivata nel cuore di agosto e, sebbene non si tratti di una chiusura definitiva, ha portato qualche disagio ai fruitori dei servizi postali che hanno dovuto recarsi in altre sedi. La sospensione degli sportelli si è resa necessaria per dar seguito a un importante progetto di innovazione dell’Ufficio Postale, con il conseguente miglioramento dei servizi erogati agli utenti. Sebbene i lavori siano interamente di competenza di Poste Italiane, il Comune è intervenuto per informare la cittadinanza con una nota: “Si tratta del Progetto Polis – Casa dei Servizi di Cittadinanza digitale, promosso dal Governo con i fondi PNRR, il cui obiettivo è quello di favorire la coesione economica, sociale e territoriale del Paese e il superamento del digital divide nei piccoli centri”. Per tutta la durata delle opere di riqualificazione i cittadini sono stati invitati a recarsi allo sportello di San Giorgio in Bosco o Cittadella. La riapertura dovrebbe avvenire all’incirca a metà settembre. (a.b.)


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Villanova di Camposampiero
Al via il progetto del parcheggio per lo Stadio Fautelli
I mportante passo avanti per la comunità e lo sport a Villanova: approvata l’acquisizione dell’area adiacente allo stadio Fautelli per la realizzazione di un nuovo parcheggio È quanto emerso in occasione dell’adunanza del Consiglio Comunale. “Un risultato ottenuto non solo per l’A.S.D. Lions di Villanova – ha dichiarato il Sindaco, Sarah Gaiani – ma per tutta la nostra Comunità. La società sportiva, che gestisce gli impianti e raggruppa centinaia di iscritti, per lo più ragazzi, dato lo spiccato interesse per il settore giovanile”. “Da tempo si manifestava l’esigenza di poter disporre di nuovi posti auto per rendere più fruibile l’impianto sportivo - continua Gaiani - al compianto centravanti Gianni Fautelli, prematuramente scomparso diciotto anni fa. Questi spazi non risultavano necessari solo per gli spettatori, ma anche per gli atleti e i dirigenti. Tale mancanza, peraltro, generava criticità in termini di sicurezza stradale”. “Tuttavia - prosegue il sindaco Gaiani – condividendo completamente le esigenze espresse dalla nostra società sportiva, quest’anno, grazie alle nuove risorse che abbiamo avuto a disposizione, abbiamo avuto l’opportunità di concludere questa importante partita, anche grazie alla sensibilità e alla collaborazione manifestata dalla proprietà alla quale desidero rinnovare i più sentiti ringraziamenti”. Sì,

perché tale acquisizione si concretizzerà in via bonaria. Tra la fine degli anni ottanta e gli inizi degli anni novanta, infatti, l’ente aveva espropriato l’area d’imperio per realizzare l’attuale campo da calcio scaturendo una serie di ricorsi amministrativi conclusi soltanto nel 2014. “Con questa operazione – ha spiegato il vicesindaco, Cristian Bottaro e assessore ai Lavori Pubblici – il nostro Comune acquisirà 2.970 mq di terreno ad est dello Stadio Fautelli, fronte di un indennizzo economico, determinato da criteri di legge, di 45.292,50 euro”. L’area verrà messa fin da subito a disposizione dell’A.S.D. Lions per la gestione dello stadio Fautelli. Contestualmente, l’amministrazione sta già lavorando alla progettazione del nuovo parcheggio, consapevole della necessità di reperire ulteriori e ingenti risorse per la realizzazione completa dell’opera. L’intervento si inserisce in un più ampio disegno di riqualificazione del territorio, che comprende anche opere di messa in sicurezza idrogeologica e la realizzazione della pista ciclopedonale in via Piovega Nord. “Questo è un altro passo avanti verso una Villanova più sicura, accogliente e attenta ai bisogni delle associazioni – ha concluso la sindaca Gaiani – frutto di una programmazione economica attenta e di un dialogo costruttivo con la proprietà”.
Endrius Salvalaggio






Un autunno di solidarietà, salute e comunità al centro
“Il Comune di Villanova si prepara a vivere un autunno ricco di iniziative che mettono a disposizione dei cittadini temi come la salute, la solidarietà e la comunità”, anticipa l’assessore ai Servizi Sociali Elena Pagetta. Il 20 settembre è in programma la serata, “Il valore di un sì: la donazione che salva”, un incontro informativo, in memoria della nostra concittadina Francesca Vedovato, volto a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della donazione di organi, un gesto semplice che può salvare vite. A ottobre spazio all’affetto e all’accoglienza con la tradizionale festa dei nonni, durante la quale daremo il benvenuto ai nuovi nati del Comune in un simbolico passaggio di amore e saggezza tra generazioni. La prevenzione resta un tema centrale, con tappa a Villanova il 12 ottobre con la clinica mobile per la prevenzione del tumore al seno, un’occasione preziosa per controlli gratuiti e informazione sul tema. In collaborazione con l’Ulss6 a partire dal 27 ottobre, sono in programma quattro incontri sull’affido familiare e altre forme di solidarietà tra famiglie, per promuovere una cultura dell’accoglienza e del sostegno reciproco. A novembre, il Comune promuoverà la camminata contro la violenza sulle donne, un’iniziativa della proloco e delle associazioni del territorio, simbolica e partecipata per dire no a ogni forma di abuso e discriminazione. “Infine, i ragazzi di terza media saranno coinvolti in un pomeriggio dedicato all’orientamento scolastico, per aiutarli a scegliere consapevolmente il loro futuro. Un calendario ricco di appuntamenti che racconta una comunità attiva, attenta e inclusiva”. Conclude l’assessore ai Servizi Sociali Elena Pagetta. (e.s.)


































Archeologia. Ricostruita a Gerusalemme la storia del capolavoro idraulico
di 2800 anni fa
La scienziata padovana Elisabetta Boaretto guida il team di studio sulla diga di Siloe
La docente di Scienze Archeologiche al prestigioso
Weizmann Institute of Science in Israele è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme
Una padovana al centro di una scoperta che ha fatto il giro del mondo. Elisabetta Boaretto, docente di Scienze Archeologiche al prestigioso Weizmann Institute of Science in Israele, è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme. Grazie a raffinate analisi al radiocarbonio, il team internazionale guidato da Elisabetta Boaretto e Johanna Regev, con il contributo dell’Autorità israeliana per le Antichità e di altri studiosi, ha stabilito che la monumentale diga della Piscina di Siloe fu costruita intorno all’800 a.C., in piena età del Ferro, in risposta a una crisi climatica segnata da siccità e piogge torrenziali.
La diga, lunga almeno 19 metri e alta 11, era parte di un sistema idrico integrato che comprendeva la sorgente fortificata del Ghihon e i canali di convogliamento. Un’opera imponente, nata dall’urgenza di garantire alla città una riserva stabile d’acqua, capace di resistere alle inondazioni improvvise e di conservare le piogge per i mesi più aridi. «Siamo riusciti a datare queste grandi costruzioni con una precisione di dieci anni, tra l’809 e il 792 a.C., associandole al regno di Ioas o di suo figlio Amazia»,
ha spiegato Boaretto ai microfoni di Radio Veneto24. «Allora Gerusalemme stava crescendo rapidamente e senza infrastrutture adeguate le acque piovane sarebbero state disperse verso il Mar Morto. La diga fu una vera mossa urbanistica, pensata per raccogliere e conservare l’acqua nei periodi più secchi».
Il contesto climatico di quel periodo, noto come “minimo solare omerico”, era segnato da siccità durature alternate a violente “bombe d’acqua”, simili a quelle che oggi colpiscono anche l’Italia. «Se non pioveva, non c’era acqua. Oggi abbiamo desalinizzazione e acquedotti, ma tremila anni fa la sopravvivenza dipendeva da opere come questa», ha sottolineato la scienziata. La sua testimonianza mette in luce come le società del passato abbiano saputo affrontare i cambiamenti climatici con soluzioni ingegnose e di straordinaria lungimiranza.
Elisabetta Boaretto vive e lavora in Israele da quasi vent’anni, ma resta profondamente legata all’Italia. «Proprio la settimana scorsa ero con i colleghi di Firenze per studiare l’architettura romana di Ashkelon e programmare nuovi scavi. Ho molte collaborazioni con le università italiane», ha raccontato nell’intervista. Una carriera internazionale che

unisce ricerca scientifica, resilienza personale e radici venete ben salde.
Il Weizmann Institute, dove insegna e conduce i suoi studi, è una realtà di fama mondiale, che ha scelto l’inglese come lingua ufficiale per attrarre scienziati da ogni parte del globo. Una scelta che ne ha fatto un polo d’eccellenza in biologia, chimica, fisica e archeologia. Nonostante le difficoltà legate al contesto in cui opera, Boaretto continua a portare avanti la sua ricerca con determinazione. «Durante la guerra con l’Iran due missili hanno colpito l’istituto, distruggendo cinque edifici e anni di studi. La prima mossa fu recuperare i campioni biologici dai freezer: un gesto corale che racconta la forza della comunità scientifica». Il suo percorso testimonia come dalla scienza possano nascere ponti tra culture e risposte a sfide globali. La diga di Siloe,
costruita 2800 anni fa per garantire acqua a una città in crescita e fronteggiare gli effetti di un clima sempre più imprevedibile, oggi torna a parlarci grazie a una scienziata padovana che con il suo lavoro ha saputo dare voce al passato per illuminare il futuro.

La scoperta in breve
La diga di Siloe a Gerusalemme
• Datazione: costruita tra l’809 e il 792 a.C. grazie a nuove analisi al radiocarbonio.
• Dimensioni: circa 19 metri di lunghezza, 11 di altezza e 10 di larghezza.
• Funzione: raccogliere e conservare l’acqua della sorgente del Ghihon e delle piogge torrenziali, evitando che andasse dispersa nel Mar Morto.
• Contesto climatico: periodo segnato da siccità durature alternate a inondazioni improvvise, durante il cosiddetto “minimo solare omerico”.
• Significato storico: parte di un sistema idrico integrato che includeva sorgente fortificata, canali e tunnel, testimoniando la capacità delle società antiche di affrontare le sfide ambientali con opere ingegneristiche d’avanguardia.
• Pubblicazione: studio internazionale guidato da Johanna Regev ed Elisabetta Boaretto del Weizmann Institute of Science, uscito sulla rivista PNAS.













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L’allarme. Gli ordini professionali invocano soluzioni concrete e coraggio nelle scelte politiche
Padova fa i conti con l’emergenza abitativa “Entro il 2030 serviranno 7.500 nuovi alloggi”
N e avevamo parlato su queste pagine qualche mese fa nel nostro “Dentro la notizia”, ora l’argomento torna prepotente.
Padova, infatti, rischia una vera emergenza abitativa: entro il 2030 serviranno almeno 7.500 nuovi alloggi per famiglie, giovani coppie e studenti. Non è un numero astratto, ma il fabbisogno stimato da architetti, ingegneri e costruttori per far fronte a una domanda crescente che riguarda anche un’altra fascia sempre più fragile: gli anziani soli. L’allarme lanciato in questi giorni da Ordini professionali e associazioni di categoria fotografa una realtà già sotto pressione: nella nostra provincia oggi affittare o acquistare una casa è diventato proibitivo per ampie fasce di popolazione.
Secondo gli ultimi dati, una famiglia padovana con meno di 18.500 euro annui spende oltre il 35% del proprio reddito per il mutuo o per l’affitto. Il 56% delle famiglie denuncia spese eccessive per
il mantenimento dell’abitazione.
Il risultato è che il diritto alla casa, pilastro della vita civile, si trasforma in un privilegio riservato a chi dispone di redditi medio-alti.
Gli esperti indicano più cause: una legge urbanistica ormai datata, iter burocratici lunghi e incerti, scarsa disponibilità di edilizia popolare, prezzi alimentati da speculazioni immobiliari e un patrimonio abitativo obsoleto – il 55% degli immobili residenziali di Padova è stato costruito prima del 1980. A ciò si aggiunge la crescita della popolazione universitaria e l’arrivo di lavoratori stranieri, che rendono la pressione sul mercato ancora più forte.
Il confronto con altre province venete è eloquente: a Venezia e Treviso la quota di reddito necessaria per un mutuo o un affitto resta altissima, ma a Padova i dati peggiorano rapidamente, con un indice di accessibilità abitativa che scivola sotto il 30%. Questo significa che sempre meno giovani
riescono a rimanere in città dopo gli studi e sempre più famiglie si spostano verso comuni limitrofi, con conseguenze sul tessuto sociale e sull’economia locale.
Il nodo casa, infatti, non riguarda solo la sfera privata ma tocca direttamente lo sviluppo economico: senza alloggi accessibili, le imprese faticano ad attrarre e trattenere lavoratori qualificati; l’università rischia di perdere studenti a favore di atenei più competitivi; gli anziani soli finiscono per gravare di più sul sistema di welfare. La mancanza di case, in altre parole, non è un problema di settore ma un fattore che incide sulla competitività dell’intero territorio.
Di fronte a questo scenario, le proposte non mancano. Si parla di semplificazione normativa, costruzioni in altezza, recupero e riconversione di edifici esistenti, sviluppo di modelli di co-living, fino alla creazione di un’Agenzia per l’Abitare che coordini le realtà

locali e favorisca politiche integrate. È un cambio di passo che molti invocano, perché l’alternativa è una città che rischia di diventare socialmente selettiva, “soltanto per i ricchi”, come ha ammonito la presidente di Ance, Monica Grosselle.
La questione abitativa, infatti, non è solo un tema tecnico o di mercato: è un nodo politico e culturale. Decidere di investire in nuove case, rigenerare quartieri, offrire soluzioni accessibili agli
Il credito alle imprese padovane è in caduta libera, in un anno finanziamenti giù
Il quadro che emerge dai dati di Confartigianato Imprese Veneto è allarmante: Padova è la provincia più colpita della regione nella contrazione del credito alle piccole imprese. In un solo anno i finanziamenti sono calati del –7,6%, mentre negli ultimi dodici anni il crollo supera addirittura il –64%. Numeri che raccontano la fragilità di un tessuto economico composto in gran parte da aziende artigiane, familiari e individuali, oggi costrette a sopravvivere con margini sempre più ridotti e senza strumenti adeguati.
La stretta creditizia colpisce soprattutto chi avrebbe più bisogno di investire: i giovani imprenditori, le realtà innovative, le imprese che puntano su sostenibilità e nuova occupazione. Padova rischia così di trasformarsi in una “gabbia del credito”: progetti che restano sulla carta, investimenti
congelati, assunzioni rinviate.
In Veneto lo scenario non è molto diverso: nel 2024 lo stock totale dei prestiti alle imprese è calato di oltre 5,5 miliardi di euro (–8,1%), un dato peggiore della media nazionale. Ma Padova spicca in negativo, con il peggior saldo della regione. Le conseguenze sono evidenti: meno competitività, più vulnerabilità agli shock esterni, perdita progressiva di identità produttiva. Il rischio è che il nostro territorio, da sempre laboratorio di eccellenze artigiane, venga spinto in una stagnazione strutturale.
Che fare? Servono misure immediate. Potenziare i fondi di garanzia pubblica per le microimprese, creare incentivi fiscali e finanziari per le banche che tornano a investire sul territorio, semplificare l’accesso ai fondi. E soprattutto: dare
studenti e sostenibili per gli anziani significa ridisegnare il futuro di Padova. Significa scegliere se vogliamo una città inclusiva, capace di attrarre talenti e trattenere le famiglie, o una città che allontana chi non riesce a sostenere i costi. Oggi il rischio è chiaro: senza un piano straordinario la domanda crescerà e l’offerta rimarrà insufficiente, acuendo le diseguaglianze. Servono visione e coraggio politico per cambiare rotta.
Vincenzo Gottardo
del 7,6%

regole stabili e tempi certi, per non scoraggiare chi vuole rischiare e innovare. Le imprese padovane non chiedono assistenzialismo, ma fiducia e possibilità di lavorare. Senza credito, non c’è futuro. (v.g.)








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Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre
Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.
L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna
decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.
L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche
la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.
A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.
Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi
Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas
Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro
Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali
Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.
I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).
Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-
lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.
Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.
Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.
A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.
Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.
Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM

- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la
politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.
“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.
L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità
Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica,
il centrodestra unito per il futuro del Veneto”
“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”
L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.
Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?
Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-
tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.
Non abbiamo ancora né la data
delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?
Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito
Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica
Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”
La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.
“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali
dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?
La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.
La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-

mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)

e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.








Facciamo
il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva
Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”
T
urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.
Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?
Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.
Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?
Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.
Lei va in bicicletta?
Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.
Qualche esempio concreto?
La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso
con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.
Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?
Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.
A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi
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che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.
Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?
Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.
Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?
Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-

trario.
Perché?
Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.
C’è spazio anche per le donne in agricoltura?
Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.

Il personaggio. Eccellenza italo-americana nel mondo dei media: “Creo ponti tra Los Angeles e mondi lotani”
Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli
V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.
Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?
La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-
forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.
Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?
ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.
ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?
È una partnership bidirezionale. Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande

fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni. Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?
Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata
a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”. Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?
È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.
Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?
Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-
nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?
Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!








Gioco e Scuola. Figurine, animali e misteri: completa l’album e sostieni la tua scuola
Dal 15 settembre al via la nuova edizione della raccolta di figurine dedicata ai più piccoli e abbinata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene




UDespar Nord lancia Stickermania: un’avventura dai mille colori nel cuore dell’India
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boccanti di colori: torna Stickermania, la raccolta di figurine firmata Despar Nord che, per l’edizione 2025, accompagna i bambini in un emozionante viaggio alla scoperta dell’India. Un Paese ricco di meraviglie naturali, tradizioni millenarie e storie affascinanti, dove ogni tappa diventa un’occasione per parlare di amicizia, diversità e rispetto. L’iniziativa, attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia, è legata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene concretamente il mondo della scuola.
L N dal titolo “L’India dai mille colori” tornano Oskar e Bo, già protagonisti della collection 2024, che nella nuova avventura insieme alla loro amica Nilaya, fanno un viaggio emozionante attraverso l’India. Tutto ha inizio quando Bo, sentendosi diverso e fuori posto, riceve un misterioso consiglio dal nonno di Nilaya: colorare tre mandala. Da lì si apre un mondo sorprendente, fatto di indizi nascosti e messaggi segreti che conducono i protagonisti fino al maestoso Taj Mahal. Ha così inizio una straordinaria caccia ai mandala, tra paesaggi mozzafiato, animali affascinanti e antiche
tradizioni, sulle tracce del misterioso Custode dei Colori. Durante questo percorso, Bo scoprirà quanto sia prezioso essere sé stessi.


tickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 15 settembre al 19 ottobre 2025 ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine con all’interno un “Buono Scuolafacendo” che potranno scegliere di destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita, con un pacchetto di colore blu, al prezzo di euro 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta saranno inoltre organizzati in alcuni punti vendita Interspar selezionati, momenti di svago e divertimento durante i quali i bambini potranno scambiarsi le figurine e completare più velocemente la raccoln’avventura che educa e unisce, tickermania non è solo un album da completare, ma un progetto pensato per trasmettere aspetti importanti come il rispetto, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Temi fondamentali per costruire una società più solidale e consapevole, che trovano concretezza anche nel legame con Scuolafacendo, l’iniziativa di Despar a supporto delle scuole del territorio.



Stickermania Tour: gli appuntamenti

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Nel corso delle settimane di raccolta, Despar Nord organizza presso alcuni punti vendita Interspar selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine.
Di seguito il calendario per la provincia di Padova:
• 4 ottobre presso Interspar Rovigo Porta Po
• 5 ottobre presso Interspar Castelfranco Veneto
• 5 ottobre presso Interspar Bassano del Grappa
1 ottobre presso Interspar di Albignasego
1 ottobre presso Interspar di Sarmeola di Rubano
Per maggiori informazioni scansiona il QR Code o visita il sito www.stickermania.despar.it
Scuolafacendo torna in classe: sostegno concreto all’istruzione e spazio alla creatività con il contest
“Gli Eroi del Buon Cibo”
Dal 15/9 al 19/10 ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Despar Nord si ricevono buoni scuola da destinare agli istituti: oltre 60 premi didattici e un contest creativo sul cibo sano
Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 11.400 premi donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.





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Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.
Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-
to in collaborazione con Le Buone Abitudini, il progetto educativo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata. Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.
Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.







Con il progetto “Primi passi tra i bambini e la biosfera” rinnovati gli spazi del micronido comunale: natura, inclusione e nuove tecnologie al centro di un modello educativo che rafforza la comunità

Un nido immerso nella natura, pensa-
li Euganei. È il cuore del progetto passi tra i bambini e la biosfera” rinnovando e ampliando gli spazi educativi del micronido comunale di Galzignano Terme. Un’iniziativa che porta la firma di Fondazione Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, capace di trasformare un’idea in realtà concreta grazie a un sostegno economico e a una visione lungimirante: investire sulla qualità dei servizi per l’infanzia come leva di sviluppo sociale e comunitario. Il sindaco Riccardo Masin racconta come il progetto sia nato dall’esigenza di rispondere alla crescita della popolazione più













giovane: vani coppie hanno scelto di vivere a Galzignano. Per loro era fondamentale offrire un servizio educativo all’altezza, capace di accompagnare i bambini dai tre mesi ai sei Oggi il micronido ospita 30 piccoli, ma la domanda supera i posti disponibili: segno che la struttura è diventata un punto di riferimento per le famiglie. Il valore aggiunto sta nell’approccio: non un semplice ampliamento degli spazi, ma un’idea educativa innovativa e inclusiva, che unisce natura, tecnologia e formazione degli educatori. L’obiettivo è stimolare lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei




bambini, facendoli crescere a contatto con l’ambiente circostante. Anche chi non può muoversi liberamente per l’età molto precoce, infatti, viene coinvolto grazie a strumenti multisensoriali in grado di riprodurre suoni, immagini e stimoli naturali. Così il legame con i Colli Euganei diventa parte integrante della crescita. Accanto agli spazi interni rinnovati, è stato realizzato un giardino attrezzato: un’area verde sicura, capace di unire gioco e scoperta, con particolare attenzione agli stimoli sonori e visivi del territorio. Parallelamente, si è investito nella formazione del personale: sei educatori, insieme a


ausiliario è stato coinvolto, a conferma di una visione che mette al centro la qualità complessiva del servizio. Il sostegno della Fondazione Cariparo è stato decisivo. Con un contributo di 30 mila euro, a cui si sono aggiunti 7.500 euro da parte del Comune, è stato possibile concretizzare un intervento che non si limita a ristrutturare ma innova. Per una realtà come Galzignano non si tratta solo di un progetto educativo: è una scelta strategica che rafforza l’attrattività del territorio e la coesione sociale. «Fondazione Cariparo dimostra una sensibilità particolare verso




le piccole comunità – sottolinea il sindaco Negli ultimi anni ci ha sostenuto in iniziative culturali, naturalistiche e sociali, contribuendo a rendere più forte la nostra comunità».
È qui che il concetto di “scintilla” diventa realtà: contributi capaci di generare effetti concreti e duraturi. Una scintilla che accende non solo le strutture, ma anche il senso di appartenenza, creando servizi che migliorano la vita delle famiglie e pongono le basi per un futuro più inclusivo. Il progetto di Galzignano è solo un esempio di come Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo interpreti il proprio ruolo: essere vicina ai territori, dare fiducia alle amministrazioni locali, sostenere chi sceglie di investire nel capitale umano e nelle nuove generazioni. Con gesti che possono talvolta sembrare piccoli, ma che producono grandi trasformazioni.



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Venerdì 26 Settembre
18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.
19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.
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20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona
Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
18:30 DJ set a bordo piscina.




Sanità veneta, cambio al vertice dello IOV: Bonavina saluta, Benazzi nuovo
Commissario
Cambio ai vertici dello IOV, l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS. Dal 1° settembre Francesco Benazzi, attuale direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, assumerà l’incarico di Commissario dell’istituto, succedendo a Maria Giuseppina Bonavina, in uscita per pensionamento.
L’annuncio arriva direttamente dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha firmato oggi il decreto di nomina.
Una decisione all’insegna della continuità e dell’esperienza. “È una staffetta tra due punte di diamante della sanità
veneta”, ha sottolineato Zaia, ringraziando pubblicamente Bonavina per una carriera iniziata nel 1987 e sviluppatasi tra incarichi dirigenziali di primo piano in diverse aziende sanitarie del Veneto, compreso lo stesso IOV. “Con lei – ha aggiunto il Governatore – abbiamo avuto una guida autorevole, capace di affrontare sfide complesse con lucidità, fermezza e visione”. L’incarico affidato a Benazzi sarà svolto a titolo gratuito e si inserisce in un percorso già avviato: il manager trevigiano segue infatti da tempo la sede IOV di Castelfranco Veneto, operando in si-
nergia con l’istituto oncologico. “Non è solo un profilo tecnico di altissimo livello – ha sottolineato ancora Zaia – ma anche la persona giusta per garantire una visione complessiva e integrata dell’istituto. Lo ringrazio per la disponibilità e gli auguro buon lavoro”.
Apprezzamento per entrambi i manager è stato espresso anche dall’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin: “Un sincero grazie alla dottoressa Bonavina per l’impegno straordinario, e i migliori auguri a Benazzi per questo nuovo importante incarico”.
Redazione Salute
L’ospedale di Padova pioniere della lotta all’epilessia
L’operazione è stata guidata dal professor Andrea Landi, insieme alle dottoresse Valentina Baro e Giulia Furlanis, mentre il paziente era seguito dal dottor Filippo Dainese. L’intervento è stato coordinato dalla squadra di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale diretta dal professor Luca Denaro.
Il trattamento ha previsto l’impianto di uno stimolatore speciale, posizionato sotto la pelle e fissato al cranio, che invia piccoli impulsi elettrici al cervello per ridurre le crisi epilettiche. L’intervento è rapido, poco invasivo e richiede una degenza di appena due giorni. Già nelle settimane successive si può notare una diminuzione delle crisi di oltre la metà.
Il sistema utilizzato, chiamato EASEE, era già usato in Germania, Austria e Svizzera. Ora Padova è il primo centro italiano a sperimentarlo, rafforzando il ruolo della città come punto di riferimento per la ricerca medica e per la cura di malattie complesse.
Elisa Cavinato, consigliere regionale della Lega – Liga Veneta, ha commentato: “Un intervento eccezionale che restituisce speranza ai pazienti e mette Padova ancora una volta all’avanguardia della medicina. Orgoglio veneto: la competenza e la professionalità dei nostri chirurghi hanno fatto la differenza ”.




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Sicurezza. Esperti Ulss 6 Euganea invitano a prevenire incidenti in abitazioni e giardini
Tornati dalle vacanze estive, attenzione agli incidenti in casa: consigli pratici per proteggere tutta la famiglia
Con il ritorno dalle vacanze, molti cittadini del Veneto si ritrovano a dover fare i conti con un pericolo spesso sottovalutato: gli incidenti domestici. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, solo 7 persone su 100 considerano alto il rischio di infortunarsi in casa, mentre l’indagine PASSI stima che siano circa 26.000 gli adulti tra i 18 e i 69 anni residenti nel territorio dell’Ulss 6 Euganea che, nell’ultimo anno, hanno dovuto rivolgersi al medico di base o al Pronto Soccorso dopo un incidente domestico.
L’estate porta con sé fattori che aumentano il rischio: più tempo libero, uso intensivo di apparecchi elettrici e dispositivi portatili, disattenzione dovuta al caldo, e bambini più liberi grazie alle vacanze scolastiche. Tra i pericoli più frequenti ci sono le cadute da finestre e balconi, soprattutto quando rimangono aperti per arieggiare la casa. Gli esperti raccomandano di installare blocchi di sicurezza e di evitare di posizionare mobili sotto le finestre.
Ustioni da ferri da stiro, piastre per capelli, barbecue o pentole calde rappresentano un altro rischio tipico dei mesi caldi: mai lasciare

incustoditi questi oggetti quando sono in uso e mantenerli lontani dai bambini. Anche l’elettricità può diventare pericolosa con l’uso intenso di ventilatori, climatizzatori e dispositivi portatili; è bene evitare prese multiple e non utilizzare apparecchi elettrici con mani bagnate o vicino a piscine. Avvelenamenti e intossicazioni, spesso causati da prodotti per la pulizia o repellenti per insetti, richiedono attenzione: i lavori in giardino andrebbero fatti evitando le ore più calde, utilizzando crema solare e repellenti. Il caldo accelera inoltre il deterioramento degli alimenti: frigorifero e scadenze vanno

NEGOZIO

monitorati con cura.
Negli ultimi tre anni, gli accessi per incidenti domestici nei Pronto Soccorso di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Schiavonia e Montagnana hanno rappresentato circa l’8% del totale, pari a circa 15.000 all’anno, con 1.000 casi che hanno richiesto il ricovero. Traumi, ustioni e intossicazioni restano le cause principali.
“Si tratta di incidenti ‘della porta accanto’, spesso sottovalutati, ma che possono avere un forte impatto sul benessere di tutta la famiglia”, avverte il dr. Luca Sbrogio, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea.

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Emergenze in corsia, l’Usl 6 investe 4,2 milioni per rinforzare i Pronto soccorso
Per fronteggiare la cronica carenza di personale e garantire la continuità dei servizi nelle strutture di emergenza, l’Usl 6 Euganea ha stanziato oltre 4,2 milioni di euro. Una cifra destinata a coprire più di 60 mila ore di attività medica e infermieristica nei Pronto soccorso di Camposampiero, Cittadella, Piove di Sacco e nel Punto di Primo Intervento di Montagnana, nonché nel reparto di Anestesia e Rianimazione. L’azienda sanitaria ha appena pubblicato un bando pubblico rivolto a cooperative sanitarie per affidare questi servizi fondamentali. Dieci realtà del settore hanno risposto alla chiamata, confermando la necessità ormai strutturale di far ricorso all’esterno per colmare le lacune del sistema. Mariotto: “Serve ogni sforzo per garantire qualità e sicurezza”
Il direttore generale dell’Usl 6, Paolo Mariotto, ha spiegato che l’azienda sta mettendo in campo tutti gli strumenti disponibili per assicurare un’assistenza efficace e tempestiva, soprattutto nei presidi periferici, dove la difficoltà nel reperire professionisti è ancora più marcata.Mariotto ha evidenziato che, nonostante le criticità diffuse nel sistema sanitario nazionale, l’Usl 6 intende preservare la qualità dei servizi, anche affidandosi –temporaneamente – al supporto delle cooperative. L’obiettivo resta quello di coprire i turni essenziali nei reparti d’urgenza e nelle aree critiche, come l’anestesia e la rianimazione. Lavoro in appalto: una soluzione tampone o la nuova normalità?
L’affidamento esterno del personale medico e infermieristico, seppur efficace nell’immediato, solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine. Si tratta infatti di un modello che integra ma non sostituisce le assunzioni dirette, sempre più difficili a causa della penuria di candidati disponibili, in particolare nei Pronto soccorso, dove i ritmi e le condizioni lavorative restano tra le più stressanti.
La spesa prevista, pari a 4,2 milioni di euro, rappresenta un investimento ingente per un servizio che è però vitale per la sicurezza dei cittadini. Le cooperative selezionate avranno il compito di garantire non solo la presenza fisica di personale qualificato, ma anche la continuità e qualità delle prestazioni sanitarie, in un contesto in cui il sistema pubblico fatica a stare al passo con la domanda.


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Direttore Sanitario: Dott. Stefano Puggina
Settembre regala molte materie prime interessanti. Prodotti estivi e autunnali, per una combinazione in grado di dare vita a ricetta molto sfiziose.
TAGLIATELLE AI FUNGHI
Un gran primo piatto facile da preparare. Con i funghi porcini o con un delizioso misto bosco, sono una ricetta classica e imperdibile della cucina d’autunno.
Ingredienti: 320 gr di tagliatelle fresche o pappardelle; 450 gr di funghi porcini; 200 ml circa di brodo vegetale; 2 spicchi d’aglio; olio extravergine; prezzemolo fresco; sale; pepe nero
Preparazione: In una padella trifolare i funghi, dopo averli puliti, con gli spicchi d’aglio sbucciati e leggermente schiacciati per tre massimo cinque minuti. Il tempo varia a seconda della dimensione o tipologia. I funghi devono risultare carnosi e intatti. Prendere metà dei funghi e frullarli insieme al brodo vegetale fino ad ottenere una crema vellutata. Dopo aver cucinato le tagliatelle, posatele direttamente in una padella con la crema di funghi e spadellare la pasta insieme ai funghi interi e una manciata di prezzemolo tritato.



POLPETTE DI PANE PISELLI E FORMAGGI
Un’ alternativa alle classiche polpette di carne. Un piatto tipico del recupero e della cucina contadina, con un gusto molto invitante. Perfette come secondo piatto o antipasto
Ingredienti: :600gr passata di pomodoro; 300gr patate; 200gr latte; 150gr piselli freschi; 100 g pane secco; 70gr Pecorino Dop; 70 gr Asiago Dop; 70 gr Montasio Dop; 2 uova; pangrattato; timo limone; aglio; zucchero; sale; olio extravergine di olive
Preparazione:Lessare le patate e scottare i piselli in acqua bollente salata. Rosolare in una padella uno spicchio di aglio con un filo di olio. Aggiungere la passata di pomodoro, un pizzico di sale e di zucchero e cuocere il sugo a fuoco basso. Tagliare a dadini i formaggi. Scaldare il latte, fino quasi a bollore, con uno spicchio di aglio e di timo. Dopo averlo intiepidito versare il latte sul pane raffermo precedentemente tagliato a cubetti. Schiacciare le patate e mescolatele con i formaggi, i piselli e il pane; unite le uova sbattute. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo con cui formare piccole polpettine. Cucinare al forno per 10 minuti a 200° gradi. Servire con il sugo, tiepido


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TORTA AI FICHI
La torta di fichi è il modo migliore per salutare la bella stagione. Questo dolce è facilissimo da preparare e buonissimo da mangiare.
Ingredienti: 250 g farina 00; 2 uova; 70 ml olio di semi; 400 g fichi freschi; 130 g zucchero di canna; 150 ml latte; 16 g lievito per dolci; 1 limone
Preparazione: In una ciotola mettere le uova e lo zucchero e montare con le fruste elettriche fino ad avere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere il latte e l’olio di semi e mescolare nuovamente senza creare grumi. Aggiungere la scorza di limone grattate. Incorporare la farina, un po’ per volta, e amalgamare con una spatola mescolando dal basso verso l’alto. Aggiungere il lievito. Unire i fichi sbucciati e tagliati a pezzi e amalgamarli all’impasto. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata di 24 cm di diametro. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 30-35 minuti.








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