laPiazza del Camposampierese Est - Settembre 2025

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Istituto Oncologico Veneto, cambio al vertice, Benazzi nuovo Commissario

IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre

l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.

A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.

Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.

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del Camposampierese Est

Fabrizio Boron:

“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”

Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario

RITORNO IN CLASSE FRA MILLE INCOGNITE, CARO LIBRI E MENSA, CELLULARI AL BANDO

Dal maxi-investimento provinciale ai progetti locali di Trebaseleghe e Loreggia: il territorio scommette sull’istruzione ma fa i conti con numerose criticità

Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media

Dal ponte sul Muson al restyling di Palazzo Nodari: un piano ambizioso per rendere il territorio più sicuro, inclusivo e moderno PNRR E OPERE PUBBLICHE: LA GRANDE SCOMMESSA DA 6 MILIONI DI CAMPOSAMPIERO

Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione

Veneto2

IScuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.

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Oggetti e mobili ancora in buono stato come biciclette, divani, poltrone ecc. possono essere portati ai Centri del riuso, dei punti dove donare beni riutilizzabili per evitare che diventino rifiuti da smaltire. del riuso

Torna a Loreggia il corso gratuito di lingua e cultura italiana dedicato alle donne straniere, dopo il successo della prima edizione. Le lezioni inizieranno lunedì 6 ottobre e si svolgeranno due volte a settimana nella sala riunioni di Villa Rana, con una durata che quest’anno si estenderà fino alla fine dell’anno scolastico, a maggio 2026. Ad annunciare l’iniziativa è l’assessore all’Integrazione Rosanna Zen, che conferma: “Il corso dell’anno scorso ha visto la partecipazione di 17 donne provenienti da diversi Paesi: Africa, Cina, Est Europa, Sud America. Hanno creato una vera e propria comunità, molte hanno espresso il desiderio di continuare. Alcune venivano con i figli, che talvolta le accompagnavano durante le lezioni. Questo dimostra quanto sia forte il bisogno di integrazione, ma anche di relazioni”.

Il progetto non si limita all’insegnamento della lingua, ma affronta temi legati alla vita quotidiana, come la conoscenza delle istituzioni, l’educazione civica, l’accesso ai servizi e il mondo del lavoro. “Sono tutte competenze fondamentali per favorire una vera integrazione – spiega Zen – e anche le scuole del territorio hanno riconosciuto l’importanza di questo percorso, che si riflette positivamente sui figli delle partecipanti”. La novità di quest’anno è il raddoppio dei livelli, con corsi base e avanzato, per rispondere meglio ai bisogni eterogenei delle partecipanti. Inoltre, grazie al sostegno di un’associazione femminile locale, il Comune sta cercando di organizzare un servizio di baby-sitting, per permettere anche alle madri con bambini piccoli di partecipare con maggiore serenità. Il corso è aperto a tutte le donne straniere interessate, anche a corso già avviato. Le lezioni si terranno due mattine a settimana, dalle 9.00 alle 10.30, con calendario in via di definizione. Per informazioni e iscrizioni: Rosanna Zen – 345 8712438 rosanna.zen@ comune.loreggia.pd.it . (r.p.)

Da ottobre parte la seconda edizione dell’iniziativa

Scuola sotto pressione

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.

L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.

Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.

Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.

Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.

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La giornata. Il ricavato destinato alle scuole dell’infanzia del territorio

Villa Bressanin compie vent’anni

I

l parco secolare di Villa Bressanin si è riempito di famiglie, bambini, anziani e volontari per celebrare i vent’anni della residenza OIC, punto di riferimento per il territorio fin dal 2005. La giornata, organizzata dalla Fondazione Opera Immacolata Concezione insieme al Comune di Borgoricco, alla Parrocchia di San Leonardo e a numerose associazioni, è stata un grande abbraccio collettivo fatto di fede, convivialità e solidarietà. La festa si è aperta con un momento di benessere guidato dalla fisioterapista della residenza, che ha coinvolto anche alcuni ospiti: un segno dell’attenzione costante alla vitalità e alla salute. Dopo la Santa Messa, i presenti hanno potuto scoprire le bellezze e le curiosità del parco grazie a una visita guidata condotta da Dario Rettore. Il

pranzo solidale è stato il cuore della giornata: un’occasione di convivialità che ha permesso di raccogliere fondi interamente destinati alle Scuole dell’Infanzia della Parrocchia di San Leonardo. Nel pomeriggio i più piccoli hanno trovato spazio in una fiaba animata, mentre adulti e famiglie hanno partecipato ai momenti ufficiali con i saluti istituzionali, il taglio della torta e la musica dal vivo della Piccola Ban-

da Veneta e del quintetto TNT Brass, che hanno accompagnato la comunità fino alla chiusura della festa. Molti gli interventi che hanno dato voce al significato dell’iniziativa. L’assessore alla Cultura, Gabriella Boesso, ha parlato di “un’occasione per valorizzare la residenza come luogo aperto, parte integrante delle radici della comunità”, ricordando che “i nonni hanno il diritto di sentirsi amati e pensati”. Il direttore del Centro Servizi Villa Bressanin, Antonio Pettina, ha ribadito che “Villa Bressanin non è e non deve essere un luogo chiuso, ma un’infrastruttura di coesione sociale”, capace di diventare punto d’incontro tra generazioni e realtà diverse del territorio. Il direttore generale della Fondazione OIC, Fabio Toso, ha sottolineato che “oggi non si festeggia

Una cena di comunità che diventa solidarietà

Una lunga tavolata in Viale Europa, la magia di una serata estiva e la voglia di ritrovarsi: è questo lo spirito del “Triclinio sotto le Stelle”, l’evento che ha riportato a Borgoricco il gusto della convivialità unita alla solidarietà. La formula è semplice ma vincente: un menù curato, la compagnia di vicini e amici, la musica ad accompagnare la serata e un obiettivo chiaro, sostenere le scuole dell’infanzia del territo-

rio. Per una sera il centro del paese si è trasformato in un ristorante a cielo aperto, con una tavolata che ha raccolto centinaia di partecipanti. Dall’antipasto con affettati e formaggi alle orecchiette al pesto, dallo spezzatino di manzo al semifreddo, ogni portata è stata pensata per valorizzare il piacere di stare insieme. A rendere l’atmosfera ancora più festosa ci hanno pensato la musica e il DJ set, mentre i più pic-

coli hanno trovato un’apposita area giochi, segno che l’iniziativa voleva davvero essere inclusiva e familiare. Il ricavato della serata è stato interamente devoluto alle scuole dell’infanzia di Borgoricco, San Michele delle Badesse e Sant’Eufemia, un gesto concreto che ha dato un significato ancora più profondo alla cena. Il “Triclinio” non è stato soltanto un momento di intrattenimento, ma un’occasione

solo un anniversario, ma un modello di welfare comunitario che guarda al futuro”. Il parroco, don Giovanni Bortignon, ha ricordato i “tanti frutti positivi di vent’anni di gestione”, mentre il sindaco ha espresso gratitudine ai volontari e alle associazioni coinvolte, evidenziando “quanto sia significativo che il ricavato vada alle scuole dell’infanzia”.

La festa è stata resa possibile dal lavoro di tante realtà: Comune, Parrocchia e associazioni locali, Protezione Civile, Amici della Cultura, Comitato Festeggiamenti, Riviera Donna, Oltre il muro 1514, Centro di Aiuto alla Vita, Senti chi Parla, Pensionati del Graticolato, VADA, PD Plants, Fioreria Denis e la pasticceria Le Noir, sponsor dell’evento. Un momento simbolico è stata la donazione di una panchina

rossa da parte del Comune alla residenza, come segno di impegno contro la violenza sulle donne, realizzata con la collaborazione dell’artista Andrea Marchi, dei volontari di Educa e di alcuni bambini del territorio. Villa Bressanin, donata originariamente da Anna Maria Bressanin alla Parrocchia e inaugurata nel 2005, è oggi un luogo che unisce cura e relazioni. Il ventennale non è stato solo un anniversario, ma la conferma di un ruolo fondamentale: essere casa di cura e, al tempo stesso, presidio sociale e culturale, capace di unire anziani, bambini e famiglie in un percorso comune. Una festa che ha fatto rivivere la memoria, guardando al domani con fiducia e con la forza di una rete che cresce insieme.

Elena Scapin

in cui la convivialità si è trasformata in solidarietà, in un aiuto diretto alle nuove generazioni. L’evento è stato promosso dall’amministrazione comunale insieme alle associazioni locali, che hanno lavorato fianco a fianco per rendere possibile l’organizzazione logistica, l’allestimento e l’accoglienza dei partecipanti. Una sinergia che ha confermato la forza del tessuto sociale di Borgoricco, capace di mettere in

Donna aggredita in auto, interviene l’ex sindaco Alberto Stefani

Un’aggressione brutale a una donna è stata interrotta grazie al sangue freddo e alla prontezza del vicesegretario della Lega e già sindaco di Borgoricco, Alberto Stefani. Il fatto è avvenuto qualche settimana fa lungo la Strada Statale 16, nei pressi di Battaglia Terme, in provincia di Padova. Secondo quanto riportato dallo stesso parlamentare sul proprio profilo Facebook, una donna veniva ripetutamente colpita all’interno di un’auto in movimento da un uomo seduto nel sedile posteriore. “Mi stavo recando a un convegno nel Pa-

campo energie diverse per un obiettivo comune. Il successo del Triclinio ha mostrato quanto la comunità abbia bisogno di momenti condivisi, in cui ritrovarsi e riconoscersi. Non solo una cena, ma un modo per rafforzare legami, valorizzare le tradizioni e guardare al futuro con la consapevolezza che ogni gesto di solidarietà diventa un investimento sulla crescita del territorio. (el.s.)

dovano – racconta Stefani – quando ho notato, davanti a me, un’auto in cui si stava consumando un’aggressione violenta. Senza esitare, ho seguito il veicolo e allertato immediatamente i Carabinieri”.

L’intervento delle forze dell’ordine

è stato rapidissimo. In pochi istanti i militari sono riusciti a fermare il veicolo e a bloccare l’aggressore, ponendo fine alla violenza. La donna, secondo le prime informazioni, sarebbe stata soccorsa e messa in sicurezza.

Stefani ha anche consegnato ai Carabinieri alcuni video che ha girato con il cellulare, utili a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. “Sia chiaro: chi tocca una donna tocca tutti noi”, ha concluso il deputato nel suo post, ringraziando pubblicamente le forze dell’ordine per il loro tempestivo intervento. (r.p.)

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Focus scuola. Un viaggio tra cantieri, diagnosi energetiche e visioni educative per capire cosa cambierà

Scuole padovane sotto esame: 50 milioni per colmare decenni di ritardi

L a Provincia di Padova si prepara a rivoluzionare il proprio sistema scolastico con un ambizioso piano di investimenti da oltre 50 milioni di euro. L’obiettivo è chiaro: modernizzare gli edifici, renderli più funzionali e adatti alle esigenze di studenti e insegnanti. A guidare il progetto è il consigliere provinciale Alessandro Bisato, che sottolinea l’importanza di creare “istituti superiori funzionali, attraenti e performanti”.

Un piano complessivo da oltre 50 milioni di euro per immaginare un sistema scolastico padovano più moderno, funzionale e vicino alle esigenze di studenti e insegnanti. È questa la strategia messa in campo dalla Provincia di Padova, seguita direttamente dal consigliere delegato Alessandro Bisato. “Stiamo investendo molto sulle scuole – ha commentata il consigliere provinciale - vogliamo che gli istituti supe-

riori siano funzionali, attraenti e performanti. Abbiamo in programma una serie di interventi che hanno come prospettiva fondamentale quella di rendere efficiente e razionale l’utilizzo degli ambienti scolastici”.

Il primo passo riguarda l’istituto Newton-Pertini di Camposampiero, il polo scolastico più grande della provincia con 2.100 studenti. Sono stati infatti approvati i documenti di fattibilità che delineano le alternative progettuali per la sua riqualificazione. Per questa operazione l’investimento ammonta a due milioni di euro, inserito nel più ampio disegno di rinnovo dell’offerta scolastica padovana. Il progetto prevede due interventi principali: da un lato la ristrutturazione del blocco ovest, con particolare attenzione ai laboratori; dall’altro la realizzazione di una nuova palestra. La struttura sportiva consentirà finalmente di evita-

re i continui spostamenti degli studenti verso la Geodetica di Camposampiero e il Palastraelle di Borgoricco.

“Questo progetto è solo uno dei tanti su cui la Provincia di Padova sta lavorando per garantire scuole più moderne, sicure e sostenibili su tutto il territo-

rio. L’obiettivo è razionalizzare e ridurre i costi di sedi prese in affitto e dei mezzi di trasporto noleggiati per portare i ragazzi nelle palestre”, prosegue Bisato. “Nel lungo periodo le scuole saranno organizzate in plessi con tutti i servizi, anziché in diverse succursali”.

Oltre alla ristrutturazione e all’ammodernamento degli istituti, la Provincia di Padova sta concentrando i suoi sforzi su altri due fronti cruciali per la riqualificazione del sistema scolastico: l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico. La Provincia sta conducendo una diagnosi energetica su tutti i plessi scolastici. L’obiettivo è individuare i punti deboli e definire gli interventi necessari a ridurre i consumi e, di conseguenza, i costi di gestione. “Con i progetti pronti, andremo a chiedere fondi al governo”, ha spiegato il consigliere Alessan-

dro Bisato. Questa strategia permetterà di accedere a finanziamenti statali per avviare progetti mirati e sostenibili. Un altro asse di investimento riguarda la ristrutturazione degli edifici più datati per adeguarli alle norme antisismiche più recenti. La sicurezza degli studenti e del personale è una priorità assoluta e gli interventi mirano a garantire che tutti gli istituti siano conformi agli standard di sicurezza più elevati. “Abbiamo investito molto per garantire edifici sicuri, sostenibili e all’avanguardia, al servizio della crescita delle nuove generazioni - conclude Alessandro Bisato, delegato alla pubblica istruzione -. Stiamo investendo in sicurezza, efficienza energetica e qualità degli spazi educativi, offrendo agli studenti e al personale un ambiente adeguato ai bisogni di oggi e alle sfide del futuro”.

Trebaseleghe e Loreggia: investimenti sulla scuola tra nuovi edifici e servizi potenziati

A Trebaseleghe sono ufficialmente partiti i lavori per la realizzazione del nuovo polo scolastico, un progetto che segna una svolta per l’Istituto comprensivo del paese. Le ruspe hanno già abbattuto le vecchie strutture, ormai non più adeguate, per fare spazio a un complesso moderno finanziato con i fondi del PNRR. Il nuovo edificio, che si estenderà su un’area di circa 5 mila metri quadrati, sarà realizzato su un unico piano, accessibile ed efficiente, con materiali sostenibili. Tra le principali

novità, una mensa capace di accogliere fino a 650 studenti e una palestra più funzionale e sicura, pensata per valorizzare le attività sportive. La consegna è prevista entro marzo 2026, un traguardo che rappresenterà un passo importante per tutta la comunità scolastica di Trebaseleghe. Parallelamente, anche Loreggia investe sul fronte scuola. Il Comune ha approvato due variazioni di bilancio che liberano oltre 230 mila euro destinati a manutenzioni, servizi e sostegni sociali. Per l’en-

trata anticipata sono stati stanziati 4.200 euro, portando la spesa complessiva a 16.500, mentre altri 3.362 euro andranno a rafforzare il servizio mensa, che raggiunge così un totale di 43.862 euro. Il costo del buono pasto salirà da 5,62 a 5,85 euro, ma per il prossimo anno scolastico le famiglie continueranno a pagare la quota invariata di 4,90 euro. Una scelta che permetterà un risparmio quotidiano di quasi un euro per ciascuno dei circa 200 alunni che utilizzano il servizio. Tra gli interventi princi-

pali figura anche il rifacimento dei bagni delle scuole medie, con un investimento di 46.500 euro. Un doppio segnale, quello di Treba-

seleghe e Loreggia, che conferma l’attenzione dei due Comuni verso scuola, servizi e qualità della vita dei più giovani. (s.b.)

IDRAULICI – CALDAIE – POMPE DI CALORE – CLIMA

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Alessandro Bisato

Equilibrio precario e mille incognite, Camposampiero fa i conti con le criticità

Con l’avvio del nuovo anno scolastico, a Camposampiero arrivano diverse novità che riguardano tutti gli ordini di scuola: dall’infanzia alla secondaria di primo grado, passando per primaria, mensa e trasporto scolastico. Alla scuola paritaria Umberto I è stata attivata una nuova sezione primavera, che accoglie una decina di bambini di due anni, in aggiunta ai 175 già iscritti nelle sezioni tradizionali. Alla scuola dell’infanzia Arcobaleno di Rustega, invece, le tre sezioni complessive ospiteranno 65 bambini.

Alla primaria Ungaretti partiranno cinque classi, tutte con orario completo: dalle 8.00 alle 13.00, dal lunedì al venerdì, più i sabati alternati. A Camposampiero, le classi di scuola primaria sono in totale 19, suddivise tra i plessi Cesare Battisti e quello dell’ex-liceo. Qui le lezioni si svolgeranno solo al mattino fino al 20 settembre, mentre la mensa sarà attiva dal 22 settembre, data in cui entrerà in vigore anche l’orario completo.

Un cambiamento riguarda anche le tariffe mensa nei comuni

del Camposampierese: il costo passa da 5,62 a 5,85 euro. A Camposampiero il Comune ha deciso di sostenere le famiglie, fissando la quota a 5 euro per pasto alla primaria (con un aumento di 10 centesimi rispetto allo scorso anno). Per l’infanzia il costo è invece di 3,80 euro a pasto, con un incremento di 20 centesimi. La spesa complessiva a carico del Comune ammonta a 80mila euro. Per la secondaria di primo grado Parini, tutte le classi prime seguiranno l’orario a settimana corta, così come le quattro seconde e due terze. Resteranno invece con la settimana lunga (da lunedì a sabato) una seconda e quattro terze.

Anche il trasporto scolastico subisce modifiche: torna lo scuolabus per gli alunni che terminano alle 14.10. Il servizio riguarda 295 studenti, dall’infanzia alla secondaria di primo grado, e comporta una spesa di 220mila euro per il Comune. Le famiglie contribuiranno per il 30%: 160 euro per chi utilizza una sola corsa e 240 euro per chi usufruisce di andata e ritorno. Tra nuove sezioni, orari riorganizzati, tariffe aggiornate e servizi potenziati, il nuovo anno scolastico si apre dunque all’insegna del cambiamento, con l’obiettivo di conciliare le esigenze delle famiglie e la qualità dell’offerta educativa sul territorio.

Sara Busato

Tra aumenti delle tariffe e investimenti pubblici, il ritorno sui banchi a Camposampiero solleva interrogativi sull’equilibrio tra qualità dei servizi e sostenibilità economica. Un’analisi delle scelte amministrative e del loro impatto sulle famiglie

Scuola, la stangata continua: con libro, corredo e cancelleria si va a oltre a mille euro

Il rientro sui banchi si conferma un duro colpo per le tasche delle famiglie italiane. Secondo le stime accompagnare un figlio al primo anno delle scuole superiori può costare più di 1.300 euro. Una cifra che comprende libri, corredo scolastico e ricambi, e che si somma alle spese sostenute durante l’estate, mettendo ulteriormente in difficoltà i bilanci domestici. Il capitolo più pesante resta quello dei libri di testo: già lo scorso anno la spesa media superava i 715 euro e le proiezioni per il 2025 non offrono prospettive migliori. In generale, si registra un aumento medio del 5%: i libri rincarano del 3,8%, la cancelleria del 6,1%, mentre gli articoli di cartoleria sono l’unico segmento in lieve calo, con un -4,1%. In questo quadro cresce il

ricorso al mercato dell’usato, che permette risparmi consistenti, fino al 50% rispetto al nuovo. Per

esempio, per una prima liceo classico l’acquisto di testi e vocabolari può arrivare a 500 euro, ma con l’usato la spesa si riduce a circa 350 euro. Anche la grande

distribuzione si muove per venire incontro alle famiglie: sempre più supermercati propongono sconti fino al 15% sui testi nuovi. A ciò si aggiunge l’espansione del mercato online, dove le piattaforme dedicate allo scambio di libri registrano un aumento esponenziale di utenti, confermandosi una valida alternativa per contenere i costi. Un ritorno a scuola che, tra rincari e sacrifici, somiglia sempre più a una corsa a ostacoli per le famiglie. La sfida ora è trovare soluzioni concrete e durature: dal potenziamento del mercato dell’usato al sostegno delle piattaforme di scambio, passando per politiche pubbliche capaci di alleggerire un peso che, anno dopo anno, rischia di trasformare il diritto allo studio in un lusso. (s.b.)

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Camposampiero

Lavori.

Maccarrone: “Un grande sforzo organizzativo e tecnico”

Infrastrutture, scuole e viabilità al centro di un maxi piano di interventi

U n’intensa fase di trasformazione sta interessando il Comune, con sei grandi cantieri e un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro. Interventi strategici che riguardano la sicurezza stradale, i servizi scolastici, sportivi e sociali, e che puntano a migliorare la qualità della vita dei cittadini.

“Sono in atto sei grossi cantieri e relative opere di notevole importanza - sottolinea il sindaco Katia Maccarrone -. Un concentrato di interventi che stiamo concretizzando e che arricchiranno il nostro Comune di strutture e infrastrutture del tutto nuove e rilevanti, dando risposte ad esigenze di sicurezza nella viabilità e di famiglie, con servizi scolastici, sportivi e sociali. Procede spedito il cantiere della rotatoria e dei lavori di miglioramento e messa in sicurezza di Via S. Antonio. L’impresa sta lavorando in maniera eccellente. Sono stati eseguiti lavori strutturali impegnativi in corrispondenza del fiume Muson, cioè fondazioni e muri di sostegno della rotatoria. In questi giorni è in fase di montaggio l’impalcato del ponte in acciaio, si procederà nei prossimi giorni con la posa in opera. Nel frattempo sono stati in parte realizzati anche i lavori verso ovest, zona ingresso Santuari. Si vede il nuovo marciapiede che già molti hanno cominciato ad utilizzare. Ci sarà una pausa in-

torno a ferragosto. Soldi per ultimazione lavori 1.04.2026 di euro, importo totale 1.220.000, euro. Palazzo Nodari è in fase avanzata dei lavori, sono completate sia le strutture che la parte impiantistica, tolte le impalcature si sta lavorando ora alle finiture interne e poi si passerà all’area esterna”.

“E’ finanziata per 1.794.000 euro da Veneto Lavoro con fondi Pnrr Missione 5 “Inclusione e coesione” – Potenziamento dei Centri per l’Impiego. Per ottemperare ai tempi del Pnrr” tutto deve essere terminato per marzo 2026 - assicura il primo cittadino - il collaudo può essere completato per giugno 2026. Anche qui l’impresa la Ditta Tognetto, Campiglia dei Berici ha lavorato bene e nei tempi previsti. Importo totale 2.500.000, euro”. Nuovi Spogliatoi per il Rugby sono in fase di realizzazione. Dopo un primo intervento per potenziare il ponte di accesso, la ditta (Impresa Costruzioni Manutenzioni Cecchin S.R.L. di Castelfranco Veneto) sta procedendo con la struttura. Im-

porto totale 612,000 euro, di cui sono stati ricevuti 280.000 euro di contributo statale.

E’ in fase conclusiva anche il pacchetto asfaltature e messa in sicurezza strade e marciapiedi , per l’importo di 300.000 euro. Siamo intervenuti in situazioni dove era quanto mai necessario e richiesto da tempo, in particolare in Via Soligo a Rustega, che è stata riasfaltata fino al confine comunale, Via Dei Prati per 1 km, lato da Via Straelle, Via Visentin laterale, marciapiedi di Via Puccini, vialetti del Parco del quartiere Babelli Ferrari, e a breve la laterale di Via Fabris. Per questi cantieri la somma totale è di circa 6 milioni di euro che vengono investiti nel Comune. “Un motivo di notevole sforzo, anche dal punto di vista dei procedimenti, del quotidiano monitoraggio dei cantieri in atto ad opera degli uffici che colgo l’occasione per ringraziare, in modo particolare l’ufficio tecnico lavori pubblici” conclude Maccarrone.

Endrius Salvalaggio

Il nuovo portale digitale che unisce commercio e turismo

Con l’aggiornamento del portale web dedicato al Distretto del Commercio “Torri & Acque”, è stata creata una vetrina digitale per le attività commerciali e i luoghi di interesse di Camposampiero. Uno strumento sempre più completo e rinnovato pensato per valorizzare il valore commerciale locale e il patrimonio storico e turistico della Città di Camposampiero. “L’obiettivo è duplice: da un lato, dare visibilità ai nostri negozi attraverso una comunicazione smart ed efficace, dall’altro promuovere una rete virtuosa tra commercio e turismodichiara l’Assessore al Commercio Moira Simeonato - con il portale è infatti pensato per essere utile ai cittadini, ma anche per attrarre nuovi visitatori, promuovendo le nostre eccellenze e valorizzando le tante bellezze di Camposampiero attraverso uno strumento digitale come questo ci permette di far conoscere Camposampiero anche oltre i confini comunali, in modo moderno e accattivante”. All’interno del sito è ora disponibile una mappa interattiva aggiornata che consente a cittadini, visitatori e turisti di esplorare in modo semplice e intuitivo le attività commerciali presenti a Camposampiero. (e.s.)

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Katia Maccarone

Il ricordo. Applausi per la testimonianza dei genitori di Marco Gottardi e Gloria Trevisan

Dalla tragedia all’impegno: la Fondazione Grenfellove commuove la Mostra del Cinema

C’è stato un momento, durante l’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in cui il red carpet ha lasciato spazio al silenzio. Un silenzio intenso, partecipe, profondamente umano. È successo nello spazio Regione del Veneto/Veneto Film Commission dell’Hotel Excelsior, dove è stata protagonista la Fondazione Grenfellove Marco e Gloria Ets, nata da una tragedia immane, ma capace di trasformare il dolore in speranza concreta.A prendere la parola, durante l’incontro promosso dalla consigliere regionale del Veneto Elisa Cavinato, sono stati i genitori di Marco Gottardi, il presidente Giannino Gottardi e la vicepresidente Daniela Burigotto, madre del giovane architetto scomparso nel rogo della Grenfell Tower a Londra, il 14 giugno 2017, insieme alla fidanzata Gloria Trevisan di Camposampiero, anche lei architetto. Avevano poco più di vent’anni. Insieme a loro, i giovani consiglieri della Fondazione: Francesca Tollardo, Carlo Michelino, Laura Antiga e Francesco Barisan, tutti professionisti under 35 legati al mondo dell’architettura. “Per volontà nostra e dei tanti amici di Marco e Gloria”, hanno raccontato i genitori, “abbiamo voluto che quel grattacielo non fosse più solo un emblema di dolore, ma diventasse un simbolo di amore, vita e speranza. Così è nata la Fondazione Grenfellove”. Un nome che racchiude tutto: Grenfell + love. L’amore che resiste al tempo e alla perdita, trasformandosi in impegno sociale e civile. La Fondazione è attiva su più fronti: borse di studio per studenti meritevoli degli istituti frequentati dai due ragazzi e per laureati dello Iuav di Venezia, con tesi dedicate alla sicurezza edilizia, all’ambiente e alla tutela del territorio. Ma anche strumenti didattici innovativi per le scuole, come le aule multisensoriali Snoezelen. Dal 2019, l’ente ha già donato oltre 150.000 euro in iniziative educative. Il tutto finanziato attraverso libere donazioni, il 5 per mille e il sostegno di partner come Fondazione Mediolanum.A coordinare l’evento è stato Marco Zabotti, direttore scientifico e

vicepresidente dell’Istituto Beato Toniolo, che ha ricordato come proprio a Grenfellove sia stato conferito il Premio Giuseppe Toniolo nel 2019 per l’alto valore morale e sociale dell’attività svolta. Ad aprire l’incontro è stato un toccante video di quattro minuti, realizzato da Nolita Crazy Lab di Ponte di Piave, che ha ripercorso la storia di Marco e Gloria e il contesto di quella tragica notte del 14 giugno 2017, che costò la vita a 72 persone. Una tragedia che, come ha sottolineato il video, fu resa possibile da scelte irresponsabili e dall’avidità umana. (r.p.)

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Tutto esaurito per l’Orchestra di Padova e del Veneto

Saranno state le musiche di Morricone, sarà stata la finalità della raccolta fondi a favore del Monastero delle Clarisse di Camposampiero, sarà stato per l’occasione, di ascoltare un’orchestra professionale come l’ Orchestra di Padova e del Veneto, ciò che è avvenuta quella serata ha segnato il tutto esaurito, con pubblico attento e rapito, l’atmosfera magica. Quando accade non è mai per caso, l’obiettivo è stato raggiunto grazie alla

collaborazione del direttore amministrativo di Orchestra di Padova e del Veneto, Amedeo Levorato, dell’Ufficio Cultura del comune di Camposampiero, ed il contributo della Fondazione Cariparo e di un cittadino che ama e sostiene la cultura, Ado Scantamburlo. Se è vero che tutto il mondo è un palcoscenico, come diceva uno dei personaggi di Shakespeare, il teatro è il luogo magico degli incontri, e così è avvenuto nella serata dell’incontro, fra l’Orchestra di Padova e del Veneto e il folto pubblico presente al Ferrari di Camposampiero. L’organico d’archi dell’Orchestra di Padova e del Veneto, accompagnato dal pianoforte, ha popolato il grande palco, e, sotto la guida sicura del maestro Marco Serino violino solista e concertatore, ha riempito la sala con le raffinate note di alcune rarities, una selezione tra le più delicate anche se meno note composizioni di Ennio Morricone, insieme alle suite delle più famose colonne sonore dei film di Tornatore e Sergio Leone. “Il Teatro Ferrari di Camposampiero cresce grazie ad una comunità che investe insieme all’Amministrazione Comunale, e le occasioni di qualità non passano inosservate” conclude il sindaco Katia Maccarrone el ’assessore alla cultura Lorenza Maria Baggio. (e.s.)

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La polemica. Bastarolo denuncia sprechi e guasti, il sindaco replica con i numeri

Ancora polemiche sulla spesa del pulmino scolastico, oppure ennesimi dati errati?

L a consigliera di minoranza, Laura Bastarolo ritorna, con le sue dichiarazioni, a mezzo stampa locale sull’acquisto del pulmino scolastico, acquistato nel 2022 per garantire un servizio alle famiglie che da Loreggia portano i propri figli che frequentano la scuola a Loreggiola e viceversa, andata e ritorno. La consigliera parla di numeri non corrispondenti alla realtà rispetto a ciò che riporta l’amministrazione Marangon, parla di un vero spreco e che, attualmente il pulmino è fuori uso, perchè rotto. Doverosa la risposta dell’attuale sindaco Manuela Marangon Sindaco di Loreggia, riportando pedissequamente dati e fatti. “Nel 2022 abbiamo acquistato il pulmino al costo di 43.920 euro, non oltre 50,00 mila euro come sostiene la consigliera; quindi lo abbiamo adattato al meglio per il servizio richiesto con 3.586 euro. Nel 2023 - ripercorre il sindaco - la spesa del servizio è stata di 24.666 euro e non di 30,000 mila, nel 2024 di 36.429 per il servizio e 11.895 per una riparazione per un totale di 48, 324 euro non di 55,000 euro come riporta la consigliera. “Sono costi che comprendono diverse voci – continua il sindaco – oltre all’acquisto iniziale

del pulmino, come il lavoro dell’autista, la manutenzione ordinaria e straordinaria, il carburante, il tagliando, ecc. E questi costi permettono non solo di offrire il servizio di trasporto per e dalla scuola, ma anche per le molte uscite organizzate dalle diverse scuole, dalla materna alle media, di cui usufruiscono intere classi, come la visita alla casa di riposo Bonora a Camposampiero, gli spettacoli al Teatro Ferrari a Camposampiero, le 12 classi in biblioteca, la Giornata ecologica, la Festa dello Sport, le visite ad un Apicoltore e al parco di Villa del Conte per esperienze di orienteering, e altro”. “Infine, una precisazione. Il pulmino non è affatto rotto, ma è custodito in magazzino perché nel giugno 2025 è scaduto l’appalto di servizio per l’autista. Abbiamo provveduto ad affidare il servizio per il periodo da settembre a dicembre alla ditta Danieli, che utilizzerà un suo mezzo, a un costo di 22.265 euro. Da inizio anno, verrà riutilizzato definitivamente il nostro pulmino attraverso un’agenzia interinale che fornirà l’autista, con ulteriori risparmi previsti”. Conclude il Sindaco Marangon Manuela, conclude il sindaco.

Endrius Salvalaggio

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Entra nel vivo il progetto “Un libro per tutti” promosso dal Comune di Loreggia con l’assessorato alla Cultura con la presentazione delle Casette per il book crossing, mostre e interventi che, hanno per tema il libro e la lettura nell’ambito della Antica Sagra di San Rocco. “Quella di Loreggia è una comunità che ama la lettura – commenta Vania Zen, Assessore alla Cultura – lo dicono i dati della biblioteca che sono 688 gli utenti che nel 2024 hanno preso a prestito almeno un libro, e aumenta ogni anno il numero degli iscritti, giunti nel 2024 a1.746, con un aumento rispetto al 2023 di 163 persone. La Biblioteca nel 2024 ha registrato un patrimonio di 17.708 volumi, 1.200 in più rispetto al 2021. Ogni anno investiamo circa 4 mila euro per in nuovi acquisti e ora con il progetto ‘Un libro per tutti’ stiamo pensando ad iniziative a portare i libri anche fuori dalle case e dalla Biblioteca”. Nel corso della sagra saranno presentate le prime due casette per lo scambio dei libri, dove si potranno lasciare e prendere i libri, in aggiunta, saranno installate in autunno nei due parchi di Loreggia e Loreggiola. Altre due casette, decorate con messaggi contro la violenza sulle donne, verranno posate a novembre insieme alle tre panchine rosse che verranno installate una vicino alle scuola Canova, una a Loreggia e una Loreggiola. Il progetto “Un libro per tutti” è in continua evoluzione e continuerà il prossimo anno con la consegna di un piccolo libro acquistato nei punti vendita locali a tutti i bambini al compimento di un anno di vita. Intanto occhio alle casette. (e.s.)

Un libro per tutti e nuove casette contro la violenza sulle donne

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L’evento. Cinque serate di festa, musica e tradizione hanno animato la frazione

Un grande successo l’annuale sagra di Sandono

Stand gastronomico, musica dal vivo e pesca di beneficenza: la Sagra Parrocchiale ha regalato momenti di gioia e condivisione.

L’Amministrazione: “Si respira aria di famiglia, unione e tradizione. Grazie a tutti i volontari”

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i è conclusa anche quest’anno con un grande successo la consueta Sagra Parrocchiale dei Santi Abdon e Sennen della frazione di Massanzago, Sandono. Le cinque serate della Sagra, organizzate dal comitato locale festeggiamenti di Sandono, hanno saputo raccogliere l’entusiasmo di grandi e piccini con un programma ricco, coinvolgendo e animando la comunità della frazione. Decine i volontari che anche quest’anno, con il loro tempo e la loro dedizione, hanno consentito il successo della sagra, anima del territorio e di Sandono.

Le cinque serate hanno visto la partecipazione di molte famiglie con bambini, ragazze e ragazzi che hanno potuto cenare con le tipiche pietanze da sagra all’interno dello stand gastronomico; è stata organizzata poi

la pesca di beneficenza a favore della Parrocchia di Sandono e l’intrattenimento musicale. L’Amministrazione comunale di Massanzago che, come ogni anno, patrocina l’evento, ha voluto, nelle proprie pagine social, ringraziare quanti hanno con il loro tempo collaborato alla riuscita della tradizionale Sagra di Sandono: “È una sagra dove ogni cosa ha la giusta collocazione dallo stand gastronomico,

alla pesca di beneficenza, alle giostre, alla parte dedicata all’intrattenimento musicale, dove si respira un’aria di famiglia, di unione, di comunità, di leggerezza, di tradizione e di ricordi a me molto cari”, sottolineando come i “ Protagonisti principali: l’ottimo cibo, le orchestre musicali che si sono susseguite nelle cinque serate, lo stare insieme e una pesca super ricca di premi assortiti”.(s.v.)

Teatro itinerante per tutte le età a offerta libera

Anche d’estate la cultura non è andata in vacanze: si sono svolti tra giugno ed agosto 2025 una serie di appuntamenti teatrali nell’ambito della rassegna “c un importante appuntamento culturale promosso dal Tavolo della Cultura della Federazione dei Comuni del Camposampierese, cui anche l’amministrazione comunale di Massanzago aderisce da sempre con grande entusiasmo. Le iniziative teatrali si inseriscono nell’ambito del circuito RetEventi 2025 della Provincia di Padova, con il sostegno della Regione del Veneto. Il progetto

nasce per valorizzare il territorio portando il teatro nei diversi comuni della Federazione del camposampierese; gli ingressi sono stati a offerta libera responsabile e il programma ha mirato a coinvolgere bambini ed adulti. A Massanzago, nei bellissimi giar-

dini del parco di Villa Baglioni, nell’ambito della rassegna teatrale, si è tenuto questa estate lo spettacolo “Il Primo Bambino Su Marte” che ha visto una grande partecipazione di pubblico e di bambini e ha animato l’estate di Massanzago rigenerando e facendo vivere il parco. La direzione artistica è a cura del Gruppo Panta Rei, realtà teatrale da anni impegnata nella promozione del teatro ragazzi e nella diffusione della cultura come strumento di crescita, incontro e inclusione. La rassegna ha unito teatro, territorio e partecipazione. (s.v.)

Il concerto dei Cantori Veneti apre le porte

Mentre l’estate volge al termine, chiudendo la stagione degli eventi culturali e delle sagre che hanno animato i luoghi, le piazze e i parchi di Massanzago e delle frazioni, si apre la stagione degli eventi culturali autunnali. L’amministrazione comunale di Massanzago infatti collabora con profitto assieme agli altri assessorati del territorio del Camposampierese per proporre iniziative e condividere idee.

In attesa del programma autunnale, si è svolto settimana

scorsa, presso la chiesa di Sant’Alessandro Martire a Massanzago, un interessante concerto di musica tradizionale veneta aperto a tutta la cittadinanza, presentato dai Cantori Veneti, fondati nel 1996 dal maestro Maurizio Betteto, e dal titolo “Fantasia Venezia”. Il gruppo Cantori Veneti è un coro a 4 voci miste, attualmente composto da 38 persone, che propone un repertorio di canti popolari tipici della tradizione veneta-veneziana, ma anche di tipo sacro religioso. L’evento, è

stato patrocinato dall’amministrazione comunale di Massanzago, da Avecor (Associazione Veneto Corale) e dai Cantori Veneti di Trebaseleghe. (s.v.)

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Fondi. 647 mila euro dell’avanzo e fondi Pnrr per il polo dell’infanzia e altri progetti

Bilancio solido a Villa Fantin

SAria di Estate 2025: la piazza torna a vivere tra musica, danza e spettacoli

della Protezione civile è quasi pronta, mancano solo gli ultimi adeguamenti. Più acceso invece il confronto sullo stanziamento di 18 mila euro per la tensostruttura: la minoranza ha chiesto chiarezza, mentre la Giunta ha spiegato che si tratta di un accantonamento in attesa delle valutazioni tecniche definitive. Le delibere approvate sono state votate con tre contrari. Una seduta lunga ma costruttiva, che ha messo al centro l’equilibrio dei conti e la volontà di portare avanti opere decisive per scuole, viabilità e spazi di comunità.

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eduta intensa di fine estate a Villa Fantin, dove il Consiglio comunale ha discusso di bilancio, scuole e lavori sul territorio. A guidare i lavori è stato il vicesindaco Luigi Benozzi, con la relazione dell’assessore Filippo Venturin sugli equilibri economici del Comune. I conti del primo semestre risultano in ordine: niente debiti fuori bilancio e cassa tornata solida dopo lo sblocco dei fondi PNRR. Questo ha permesso di applicare quasi tutto l’avanzo disponibile, oltre 647 mila euro, per finanziare interventi concreti. Tra i capitoli più rilevanti, il Polo dell’infanzia di Ronchi, che procede nei tempi: lavori conclusi entro dicembre 2025, collaudo a giugno 2026 e apertura a settembre. Con i fondi approvati, circa 310 mila euro saranno destinati a cucine vere e proprie, capaci di preparare i pasti sul posto, mentre la parte restante servirà per il nuovo parcheggio esterno. La demolizione dell’ex scuola è coperta da convenzioni già in essere. Per gli arredi, la scuola dell’infanzia è in parte attrezzata con fondi PON e PNRR, mentre per il nido comunale si stanno cercando ulteriori finanziamenti. Ancora da decidere la formula di gestione, con l’obiettivo di garantire rette sostenibili alle famiglie. In parallelo, il Consiglio ha stanziato risorse per manutenzioni e viabilità: circa 33 mila euro per sistemare le aree gioco nei parchi, altri 10 mila per piccoli lavori urgenti e quasi 19 mila per la progettazione di un nuovo tratto di pista ciclabile in via Pignan. Dall’opposizione è arrivata anche la richiesta di completare l’illuminazione in via Silvio Pellico: la Giunta ha assicurato che l’intervento sarà fatto appena disponibili le risorse. Via libera anche al nuovo Documento Unico di Programmazione 2026–2028, che definisce le priorità dei prossimi anni. Niente rivoluzioni, ma attenzione ai tributi: sull’IMU si punta a un alleggerimento legato alla revisione dei valori catastali, mentre per l’addizionale IRPEF la linea resta prudente, in attesa di capire i costi reali del nuovo nido. Nelle comunicazioni finali, il vicesindaco ha ricordato che la nuova sede

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Per tutto il mese di agosto, Piazza Risorgimento di Piombino Dese si è animata di luci, musica e spettacoli grazie alla rassegna estiva “Aria di Estate 2025”. Un palcoscenico sotto le stelle ha accolto serate magiche di danza, teatro, performance musicali e concerti tribute, restituendo al centro del paese la sua funzione –spesso trascurata nei mesi estivi – di cuore sociale e culturale. La manifestazione ha aperto i battenti con esibizioni di danza che hanno trasformato subito la piazza in un caleidoscopio di movimento, pubblico e curiosi. Nel corso del mese si sono alternati spettacoli capaci di accontentare gusti differenti: dagli omaggi al musical con “On Broadway” della scuola di danza Sipario Aperto, che ha dato energia e professionalità a una piazza gremita, al live dei Communication, tribute band degli Spandau Ballet, che hanno fatto rivivere i grandi classici anni ’80 coinvolgendo il pubblico in un clima di festa e condivisione.

Accanto agli eventi principali, l’atmosfera si è arricchita anche grazie alla presenza di mercati e momenti musicali diffusi, come l’accompagnamento del cordEnsemble che ha portato note raffinate tra bancarelle e stand, creando un’esperienza conviviale che ha reso l’intero centro ancora più vivo. L’affluenza è stata costante e significativa: famiglie, giovani e anziani hanno accolto “Aria di Estate” con entusiasmo, dimostrando un forte desiderio di riappropriarsi delle piazze come luoghi di incontro e svago. Più che intrattenimento, è stata un’occasione di comunità, di ritrovo e di scambio, un modo per ritessere legami dopo stagioni segnate da incertezze. L’organizzazione ha curato ogni dettaglio: platea, palco, impianti audio, presidio della Polizia locale e gestione del traffico hanno reso le serate non solo coinvolgenti ma anche sicure. La formula ha funzionato: semplicità, accessibilità e varietà dei contenuti hanno garantito un calendario capace di attrarre un pubblico trasversale. L’esperienza di quest’anno suggerisce la possibilità di estendere la rassegna anche ad altri periodi dell’anno o di affiancare agli spettacoli veri e propri attività collaterali come workshop e laboratori artistici, favorendo la partecipazione attiva dei cittadini. (el.s.)

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Piombino Dese

Trebaseleghe

Emergenza abitativa: la lista civica propone soluzioni concrete

L ’emergenza abitativa è una realtà anche a Trebaseleghe, dove sempre più famiglie e giovani fanno fatica a trovare una casa in affitto a prezzi sostenibili. A denunciarlo è la lista civica “Trebaseleghe che Vogliamo” formata da Mariella Pesce, Eleonora Dandolo, Simone Vecchiato, Enrico Salvador e Agnese Pellay, lancia un appello all’amministrazione comunale e propone una serie di interventi attuabili per affrontare con concretezza il problema.

“Il patrimonio abitativo pubblico nel nostro Comune è limitato e spesso in condizioni di degrado – si legge nel comunicato –. Gli alloggi popolari necessitano di manutenzioni straordinarie e gli appartamenti sfitti di Ater restano inutilizzati per mancanza di progetti finanziati. Intanto, il Piano Casa nazionale si è rivelato un contenitore vuoto, privo di reali risorse”.

Ma cosa possono fare i Comuni? Secondo la lista civica, molte città italiane stanno già sperimentando soluzioni innovative, come la creazione di Agenzie Sociali per la Casa. Questi sportelli pubblici o del Terzo Settore agiscono come intermediari tra proprietari e inquilini, promuovendo contratti a canone concordato: una forma di locazione che garantisce affitti più bassi per gli inquilini e sgravi fiscali per i proprietari. A tal proposito, i consiglieri di minoranza hanno depositato il 28 agosto un’interrogazione per sapere se nel territorio comunale di Trebaseleghe tali contratti vengano effettivamente promossi. “Si tratta di strumenti fondamentali –

spiegano – che possono davvero aiutare le famiglie, ma devono essere sostenuti da campagne informative, consulenze mirate e incentivi concreti”.

Nel comunicato si fa riferimento anche a buone pratiche già avviate in altri territori, come il progetto “Homes4All”, una startup sociale che favorisce investimenti privati nell’housing sociale, rigenerando immobili inutilizzati e garantendo un reddito sicuro ai proprietari. “Cooperative sociali potrebbero gestire gli affitti, selezionare gli inquilini e prendersi cura degli immobili. Così si crea fiducia e si risponde a un bisogno reale”.

Tra le proposte, anche quella di incentivare forme di social housing e coabitazione solidale. “Pensiamo a modelli abitativi che uniscono giovani e anziani, promuovendo condivisione, sicurezza e risparmio. Il problema della casa non si risolve solo con il cemento – aggiungono i consiglieri – ma anche costruendo legami di comunità e solidarietà”. Infine, la civica sottolinea come il Comune, in quanto ente più vicino alla cittadinanza, debba assumere un ruolo attivo, coordinando attori pubblici, privati e del Terzo Settore. “Serve visione, coraggio e concretezza. Essere città non è un titolo onorifico: è un impegno a rispondere ai bisogni reali delle persone”.

La lista conclude con un appello all’amministrazione: aprire un confronto serio, trasparente e costruttivo sul tema della casa, coinvolgendo famiglie, associazioni, tecnici e operatori del settore.

Redazione Padova

Un mese fa la tragedia di Martin Pattaro

È trascorso un mese dalla tragica scomparsa di Martin Pattaro, il ragazzo di appena 15 anni travolto da un’auto mentre attraversava in bicicletta la strada nei pressi della ciclovia Ostiglia, in un punto vicino alle strisce pedonali. Un incidente improvviso e inspiegabile, che ha lasciato una ferita profonda non solo nella sua famiglia, ma in tutta la comunità di Trebaseleghe.

“Un dolore che colpisce l’intero paese” – aveva dichiarato la sindaca Antonella Zoggia, ricordando Martin come un ragazzo vivace, sorridente, pieno di passioni: la bicicletta, la breakdance, la fotografia, le auto. Studente dell’indirizzo grafico all’Istituto Rosselli di Castelfranco Veneto, aveva partecipato anche alle attività del progetto comunale “Ci sto? Affare fatica!”, distinguendosi per impegno e positività.

In occasione della cerimonia funebre, svoltasi con grande partecipazione e commozione, l’Amministrazione comunale aveva disposto le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici, invitando tutta la cittadinanza, le attività commerciali e le associazioni ad osservare un momento di silenzio e di sospensione delle attività non essenziali in segno di rispetto e cordoglio. Oggi, a distanza di un mese, il ricordo di Martin resta vivo nel cuore di chi lo ha conosciuto, tra amici, compagni di scuola, educatori e concittadini. Una comunità intera continua a stringersi attorno alla famiglia, unita nel dolore e nella memoria di un ragazzo “normale e al tempo stesso speciale”, come lo ha definito la Sindaca: un bravo ragazzo, un bel ragazzo, che nessuno potrà dimenticare. (e.s.)

messaggio elettorale

I MIEI NUMERI

Consigliere Regionale

Componente

II Commissione Ambiente Trasporti e Infrastrutture, Difesa del Suolo Lavori Pubblici.

Componente V Commissione Sanità e Sociale

A RISPOSTA SCRITTA

ATTIVITA DI MANDATO

Boron 5 anni in Regione tra ascolto e presenza, tra la gente per la gente

Realizzazione nuova PEDIATRIA e NUOVO OSPEDALE PADOVA (PADOVA EST), Potenziamento ULSS 6 EUGANEA con investimenti su ospedale

PDL (progetto di legge) per la loro tutela e integrazione nel mondo delle terapie complementari come la pet therapy, PDL (progetto di legge): disposizione per la presenza di animali presso le sedi istituzionali, PDL (progetto di legge) ippoterapia adiuvante alle terapie per l’autismo.

INTERROGAZIONI CON RISPOSTA

RISOLUZIONI

Piove di Sacco e Schiavonia (nuovo bunker radioterapia) per una centralità bassa Padovana, SOSTEGNO PERSONALE SANITARIO con incremento ed adeguamento fondi contrattuali (riequilibrio di quelli dell’Azienda Sanitaria di Padova), NUE 112 richiesta istituzione numero unico urgenze. Sostegno AEROPORTO ALLEGRI come scalo sa-

ATTI ISPETTIVI SU AMBIENTE, SANITÀ E SOCIALE, per un controllo maggiore dell’operato delle aziende sanitarie e delle istituzioni nel territorio.

ORDINE DEL GIORNO IN CONSIGLIO REGIONALE

ATTI SOTTOSCRITTI

Centro demenze CRIC sull’Alzheimer sostegno e potenziamento, IOV sostegno e potenziamento dell’operatività su Padova, richiesta apertura centro diagnosi genetica pre impianto PGT.

PDL (progetto di legge): incentivazione del trattamento e recupero rifiuti speciali industriali pre-

SICUREZZA STRADALE

Sostegno alla realizzazione e potenziamento di infrastrutture strategiche per il territorio e per il mondo produttivo come: SR10 (Monselice -Montagnana) e SR 308 (Padova Castelfranco), messa in sicurezza della strada Valsugana Padova Cittadella, rilancio progetto grande raccordo anulare di Padova (GRA) per decongestionare via Chiesanuova (Padova) e via della Provvidenza (Rubano) con la realizzazione del tracciato tram. Richiesta avvio lavori circonvallazione Onara-Tombolo Cittadella già autorizzata e finanziata nel 2010 .

PROMOZIONE TERRITORIO: PDL (progetto di legge) promozione bacino termale Colli Euganei come area di attrazione turistica ad indirizzo sanitario terapeutico.

Archeologia. Ricostruita a Gerusalemme la storia del capolavoro idraulico

di 2800 anni fa

La scienziata padovana Elisabetta Boaretto guida il team di studio sulla diga di Siloe

La docente di Scienze Archeologiche al prestigioso

Weizmann Institute of Science in Israele è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme

Una padovana al centro di una scoperta che ha fatto il giro del mondo. Elisabetta Boaretto, docente di Scienze Archeologiche al prestigioso Weizmann Institute of Science in Israele, è stata tra le protagoniste dello studio pubblicato sulla rivista internazionale PNAS che ha rivoluzionato la conoscenza dell’antica Gerusalemme. Grazie a raffinate analisi al radiocarbonio, il team internazionale guidato da Elisabetta Boaretto e Johanna Regev, con il contributo dell’Autorità israeliana per le Antichità e di altri studiosi, ha stabilito che la monumentale diga della Piscina di Siloe fu costruita intorno all’800 a.C., in piena età del Ferro, in risposta a una crisi climatica segnata da siccità e piogge torrenziali.

La diga, lunga almeno 19 metri e alta 11, era parte di un sistema idrico integrato che comprendeva la sorgente fortificata del Ghihon e i canali di convogliamento. Un’opera imponente, nata dall’urgenza di garantire alla città una riserva stabile d’acqua, capace di resistere alle inondazioni improvvise e di conservare le piogge per i mesi più aridi. «Siamo riusciti a datare queste grandi costruzioni con una precisione di dieci anni, tra l’809 e il 792 a.C., associandole al regno di Ioas o di suo figlio Amazia»,

ha spiegato Boaretto ai microfoni di Radio Veneto24. «Allora Gerusalemme stava crescendo rapidamente e senza infrastrutture adeguate le acque piovane sarebbero state disperse verso il Mar Morto. La diga fu una vera mossa urbanistica, pensata per raccogliere e conservare l’acqua nei periodi più secchi».

Il contesto climatico di quel periodo, noto come “minimo solare omerico”, era segnato da siccità durature alternate a violente “bombe d’acqua”, simili a quelle che oggi colpiscono anche l’Italia. «Se non pioveva, non c’era acqua. Oggi abbiamo desalinizzazione e acquedotti, ma tremila anni fa la sopravvivenza dipendeva da opere come questa», ha sottolineato la scienziata. La sua testimonianza mette in luce come le società del passato abbiano saputo affrontare i cambiamenti climatici con soluzioni ingegnose e di straordinaria lungimiranza.

Elisabetta Boaretto vive e lavora in Israele da quasi vent’anni, ma resta profondamente legata all’Italia. «Proprio la settimana scorsa ero con i colleghi di Firenze per studiare l’architettura romana di Ashkelon e programmare nuovi scavi. Ho molte collaborazioni con le università italiane», ha raccontato nell’intervista. Una carriera internazionale che

unisce ricerca scientifica, resilienza personale e radici venete ben salde.

Il Weizmann Institute, dove insegna e conduce i suoi studi, è una realtà di fama mondiale, che ha scelto l’inglese come lingua ufficiale per attrarre scienziati da ogni parte del globo. Una scelta che ne ha fatto un polo d’eccellenza in biologia, chimica, fisica e archeologia. Nonostante le difficoltà legate al contesto in cui opera, Boaretto continua a portare avanti la sua ricerca con determinazione. «Durante la guerra con l’Iran due missili hanno colpito l’istituto, distruggendo cinque edifici e anni di studi. La prima mossa fu recuperare i campioni biologici dai freezer: un gesto corale che racconta la forza della comunità scientifica». Il suo percorso testimonia come dalla scienza possano nascere ponti tra culture e risposte a sfide globali. La diga di Siloe,

costruita 2800 anni fa per garantire acqua a una città in crescita e fronteggiare gli effetti di un clima sempre più imprevedibile, oggi torna a parlarci grazie a una scienziata padovana che con il suo lavoro ha saputo dare voce al passato per illuminare il futuro.

La scoperta in breve

La diga di Siloe a Gerusalemme

• Datazione: costruita tra l’809 e il 792 a.C. grazie a nuove analisi al radiocarbonio.

• Dimensioni: circa 19 metri di lunghezza, 11 di altezza e 10 di larghezza.

• Funzione: raccogliere e conservare l’acqua della sorgente del Ghihon e delle piogge torrenziali, evitando che andasse dispersa nel Mar Morto.

• Contesto climatico: periodo segnato da siccità durature alternate a inondazioni improvvise, durante il cosiddetto “minimo solare omerico”.

• Significato storico: parte di un sistema idrico integrato che includeva sorgente fortificata, canali e tunnel, testimoniando la capacità delle società antiche di affrontare le sfide ambientali con opere ingegneristiche d’avanguardia.

• Pubblicazione: studio internazionale guidato da Johanna Regev ed Elisabetta Boaretto del Weizmann Institute of Science, uscito sulla rivista PNAS.

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Un dettaglio dello studio pubblicato dalla rivista PNAS
La ricercatrice Elisabetta Boaretto

L’allarme. Gli ordini professionali invocano soluzioni concrete e coraggio nelle scelte politiche

Padova fa i conti con l’emergenza abitativa “Entro il 2030 serviranno 7.500 nuovi alloggi”

N e avevamo parlato su queste pagine qualche mese fa nel nostro “Dentro la notizia”, ora l’argomento torna prepotente.

Padova, infatti, rischia una vera emergenza abitativa: entro il 2030 serviranno almeno 7.500 nuovi alloggi per famiglie, giovani coppie e studenti. Non è un numero astratto, ma il fabbisogno stimato da architetti, ingegneri e costruttori per far fronte a una domanda crescente che riguarda anche un’altra fascia sempre più fragile: gli anziani soli. L’allarme lanciato in questi giorni da Ordini professionali e associazioni di categoria fotografa una realtà già sotto pressione: nella nostra provincia oggi affittare o acquistare una casa è diventato proibitivo per ampie fasce di popolazione.

Secondo gli ultimi dati, una famiglia padovana con meno di 18.500 euro annui spende oltre il 35% del proprio reddito per il mutuo o per l’affitto. Il 56% delle famiglie denuncia spese eccessive per

il mantenimento dell’abitazione.

Il risultato è che il diritto alla casa, pilastro della vita civile, si trasforma in un privilegio riservato a chi dispone di redditi medio-alti.

Gli esperti indicano più cause: una legge urbanistica ormai datata, iter burocratici lunghi e incerti, scarsa disponibilità di edilizia popolare, prezzi alimentati da speculazioni immobiliari e un patrimonio abitativo obsoleto – il 55% degli immobili residenziali di Padova è stato costruito prima del 1980. A ciò si aggiunge la crescita della popolazione universitaria e l’arrivo di lavoratori stranieri, che rendono la pressione sul mercato ancora più forte.

Il confronto con altre province venete è eloquente: a Venezia e Treviso la quota di reddito necessaria per un mutuo o un affitto resta altissima, ma a Padova i dati peggiorano rapidamente, con un indice di accessibilità abitativa che scivola sotto il 30%. Questo significa che sempre meno giovani

riescono a rimanere in città dopo gli studi e sempre più famiglie si spostano verso comuni limitrofi, con conseguenze sul tessuto sociale e sull’economia locale.

Il nodo casa, infatti, non riguarda solo la sfera privata ma tocca direttamente lo sviluppo economico: senza alloggi accessibili, le imprese faticano ad attrarre e trattenere lavoratori qualificati; l’università rischia di perdere studenti a favore di atenei più competitivi; gli anziani soli finiscono per gravare di più sul sistema di welfare. La mancanza di case, in altre parole, non è un problema di settore ma un fattore che incide sulla competitività dell’intero territorio.

Di fronte a questo scenario, le proposte non mancano. Si parla di semplificazione normativa, costruzioni in altezza, recupero e riconversione di edifici esistenti, sviluppo di modelli di co-living, fino alla creazione di un’Agenzia per l’Abitare che coordini le realtà

locali e favorisca politiche integrate. È un cambio di passo che molti invocano, perché l’alternativa è una città che rischia di diventare socialmente selettiva, “soltanto per i ricchi”, come ha ammonito la presidente di Ance, Monica Grosselle.

La questione abitativa, infatti, non è solo un tema tecnico o di mercato: è un nodo politico e culturale. Decidere di investire in nuove case, rigenerare quartieri, offrire soluzioni accessibili agli

Il credito alle imprese padovane è in caduta libera, in un anno finanziamenti giù del

Il quadro che emerge dai dati di Confartigianato Imprese Veneto è allarmante: Padova è la provincia più colpita della regione nella contrazione del credito alle piccole imprese. In un solo anno i finanziamenti sono calati del –7,6%, mentre negli ultimi dodici anni il crollo supera addirittura il –64%. Numeri che raccontano la fragilità di un tessuto economico composto in gran parte da aziende artigiane, familiari e individuali, oggi costrette a sopravvivere con margini sempre più ridotti e senza strumenti adeguati.

La stretta creditizia colpisce soprattutto chi avrebbe più bisogno di investire: i giovani imprenditori, le realtà innovative, le imprese che puntano su sostenibilità e nuova occupazione. Padova rischia così di trasformarsi in una “gabbia del credito”: progetti che restano sulla carta, investimenti

congelati, assunzioni rinviate.

In Veneto lo scenario non è molto diverso: nel 2024 lo stock totale dei prestiti alle imprese è calato di oltre 5,5 miliardi di euro (–8,1%), un dato peggiore della media nazionale. Ma Padova spicca in negativo, con il peggior saldo della regione. Le conseguenze sono evidenti: meno competitività, più vulnerabilità agli shock esterni, perdita progressiva di identità produttiva. Il rischio è che il nostro territorio, da sempre laboratorio di eccellenze artigiane, venga spinto in una stagnazione strutturale.

Che fare? Servono misure immediate. Potenziare i fondi di garanzia pubblica per le microimprese, creare incentivi fiscali e finanziari per le banche che tornano a investire sul territorio, semplificare l’accesso ai fondi. E soprattutto: dare

studenti e sostenibili per gli anziani significa ridisegnare il futuro di Padova. Significa scegliere se vogliamo una città inclusiva, capace di attrarre talenti e trattenere le famiglie, o una città che allontana chi non riesce a sostenere i costi. Oggi il rischio è chiaro: senza un piano straordinario la domanda crescerà e l’offerta rimarrà insufficiente, acuendo le diseguaglianze. Servono visione e coraggio politico per cambiare rotta.

Vincenzo Gottardo

regole stabili e tempi certi, per non scoraggiare chi vuole rischiare e innovare. Le imprese padovane non chiedono assistenzialismo, ma fiducia e possibilità di lavorare. Senza credito, non c’è futuro. (v.g.)

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le interviste ai sindaci del Veneto

PRIMI CITTADINI

A cura di Vincenzo Gottardo

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Monica Grosselle, Ance Padova

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– sottolinea il sindaco Negli ultimi anni ci ha sostenuto ciali, contribuendo a rendere più forte la

È qui che il concetto di “scintilla” diventa

fetti concreti e duraturi. Una scintilla che accende non solo le strutture, ma anche il senso di appartenenza, creando servizi

si sono aggiunti 7.500 euro da parte del Comune, è stato possibile concretizzare un intervento che non si limita a ristrutturare ma innova. Per una realtà come Galzignano non si tratta solo di un progetto educativo: è una scelta strategica che rafforza l’attrattività del territorio e la coesione sociale. «Fondazione Cariparo dimostra una sensibilità particolare verso

pio di come Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo interpreti il proprio

cia alle amministrazioni locali, sostenere chi sceglie di investire nel capitale umano Con gesti che possono talvolta sembrare piccoli, ma che

Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre

Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione.

L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna

decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.

L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche

la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.

A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.

Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi

Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas

Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro

Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali

Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.

I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).

Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-

lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.

Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.

Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.

A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.

Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.

Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM

- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la

politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.

“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.

Federico Testa, presidente Agsm Aim

L’intervista. Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità

Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica,

il centrodestra unito per il futuro del Veneto”

“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”

L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.

Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?

Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-

tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.

Non abbiamo ancora né la data

delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?

Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni. La sanità è il tema più sentito

Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica

Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”

La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.

“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali

dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?

La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.

La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-

mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)

e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.

Frabrizio Boron

Facciamo

il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva

Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”

T

urismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.

Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?

Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.

Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?

Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.

Lei va in bicicletta?

Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.

Qualche esempio concreto?

La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso

con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.

Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?

Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.

A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi

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che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.

Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?

Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.

Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?

Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il con-

trario.

Perché?

Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.

C’è spazio anche per le donne in agricoltura?

Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.

Federico Caner

Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli

V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.

Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?

La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-

forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.

Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?

ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.

ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?

È una partnership bidirezionale. Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande

fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni. Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?

Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata

a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”.

Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?

È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.

Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?

Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-

nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?

Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.

Giacomo Brunoro

Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!

Valentina Martelli
• Chi è Giacomo Brunoro

Gioco e Scuola. Figurine, animali e misteri: completa l’album e sostieni la tua scuola

Dal 15 settembre al via la nuova edizione della raccolta di figurine dedicata ai più piccoli e abbinata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene

UDespar Nord lancia Stickermania: un’avventura dai mille colori nel cuore dell’India

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boccanti di colori: torna Stickermania, la raccolta di figurine firmata Despar Nord che, per l’edizione 2025, accompagna i bambini in un emozionante viaggio alla scoperta dell’India. Un Paese ricco di meraviglie naturali, tradizioni millenarie e storie affascinanti, dove ogni tappa diventa un’occasione per parlare di amicizia, diversità e rispetto. L’iniziativa, attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia, è legata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene concretamente il mondo della scuola.

L N dal titolo “L’India dai mille colori” tornano Oskar e Bo, già protagonisti della collection 2024, che nella nuova avventura insieme alla loro amica Nilaya, fanno un viaggio emozionante attraverso l’India. Tutto ha inizio quando Bo, sentendosi diverso e fuori posto, riceve un misterioso consiglio dal nonno di Nilaya: colorare tre mandala. Da lì si apre un mondo sorprendente, fatto di indizi nascosti e messaggi segreti che conducono i protagonisti fino al maestoso Taj Mahal. Ha così inizio una straordinaria caccia ai mandala, tra paesaggi mozzafiato, animali affascinanti e antiche

tradizioni, sulle tracce del misterioso Custode dei Colori. Durante questo percorso, Bo scoprirà quanto sia prezioso essere sé stessi.

tickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 15 settembre al 19 ottobre 2025 ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine con all’interno un “Buono Scuolafacendo” che potranno scegliere di destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita, con un pacchetto di colore blu, al prezzo di euro 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta saranno inoltre organizzati in alcuni punti vendita Interspar selezionati, momenti di svago e divertimento durante i quali i bambini potranno scambiarsi le figurine e completare più velocemente la raccoln’avventura che educa e unisce, tickermania non è solo un album da completare, ma un progetto pensato per trasmettere aspetti importanti come il rispetto, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Temi fondamentali per costruire una società più solidale e consapevole, che trovano concretezza anche nel legame con Scuolafacendo, l’iniziativa di Despar a supporto delle scuole del territorio.

Stickermania Tour: gli appuntamenti

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Nel corso delle settimane di raccolta, Despar Nord organizza presso alcuni punti vendita Interspar selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine.

Di seguito il calendario per la provincia di Padova:

• 4 ottobre presso Interspar Rovigo Porta Po

• 5 ottobre presso Interspar Castelfranco Veneto

• 5 ottobre presso Interspar Bassano del Grappa

1 ottobre presso Interspar di Albignasego

1 ottobre presso Interspar di Sarmeola di Rubano

Per maggiori informazioni scansiona il QR Code o visita il sito www.stickermania.despar.it

Scuolafacendo torna in classe: sostegno concreto all’istruzione e spazio alla creatività con il contest

“Gli Eroi del Buon Cibo”

Dal 15/9 al 19/10 ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Despar Nord si ricevono buoni scuola da destinare agli istituti: oltre 60 premi didattici e un contest creativo sul cibo sano

Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 11.400 premi donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.

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Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.

Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-

to in collaborazione con Le Buone Abitudini, il progetto educativo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata. Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.

Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.

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Sanità veneta, cambio al vertice dello IOV: Bonavina saluta, Benazzi nuovo

Commissario

Cambio ai vertici dello IOV, l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS. Dal 1° settembre Francesco Benazzi, attuale direttore generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, assumerà l’incarico di Commissario dell’istituto, succedendo a Maria Giuseppina Bonavina, in uscita per pensionamento.

L’annuncio arriva direttamente dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha firmato oggi il decreto di nomina.

Una decisione all’insegna della continuità e dell’esperienza. “È una staffetta tra due punte di diamante della sanità

veneta”, ha sottolineato Zaia, ringraziando pubblicamente Bonavina per una carriera iniziata nel 1987 e sviluppatasi tra incarichi dirigenziali di primo piano in diverse aziende sanitarie del Veneto, compreso lo stesso IOV. “Con lei – ha aggiunto il Governatore – abbiamo avuto una guida autorevole, capace di affrontare sfide complesse con lucidità, fermezza e visione”.

L’incarico affidato a Benazzi sarà svolto a titolo gratuito e si inserisce in un percorso già avviato: il manager trevigiano segue infatti da tempo la sede IOV di Castelfranco Veneto, operando in si-

nergia con l’istituto oncologico. “Non è solo un profilo tecnico di altissimo livello – ha sottolineato ancora Zaia – ma anche la persona giusta per garantire una visione complessiva e integrata dell’istituto. Lo ringrazio per la disponibilità e gli auguro buon lavoro”.

Apprezzamento per entrambi i manager è stato espresso anche dall’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin: “Un sincero grazie alla dottoressa Bonavina per l’impegno straordinario, e i migliori auguri a Benazzi per questo nuovo importante incarico”.

Redazione Salute

L’ospedale di Padova pioniere della lotta all’epilessia

L’operazione è stata guidata dal professor Andrea Landi, insieme alle dottoresse Valentina Baro e Giulia Furlanis, mentre il paziente era seguito dal dottor Filippo Dainese. L’intervento è stato coordinato dalla squadra di Neurochirurgia Pediatrica e Funzionale diretta dal professor Luca Denaro.

Il trattamento ha previsto l’impianto di uno stimolatore speciale, posizionato sotto la pelle e fissato al cranio, che invia piccoli impulsi elettrici al cervello per ridurre le crisi epilettiche. L’intervento è rapido, poco invasivo e richiede una degenza di appena due giorni. Già nelle settimane successive si può notare una diminuzione delle crisi di oltre la metà.

Il sistema utilizzato, chiamato EASEE, era già usato in Germania, Austria e Svizzera. Ora Padova è il primo centro italiano a sperimentarlo, rafforzando il ruolo della città come punto di riferimento per la ricerca medica e per la cura di malattie complesse.

Elisa Cavinato, consigliere regionale della Lega – Liga Veneta, ha commentato: “Un intervento eccezionale che restituisce speranza ai pazienti e mette Padova ancora una volta all’avanguardia della medicina. Orgoglio veneto: la competenza e la professionalità dei nostri chirurghi hanno fatto la differenza ”.

Sicurezza. Esperti Ulss 6 Euganea invitano a prevenire incidenti in abitazioni e giardini

Tornati dalle vacanze estive, attenzione agli incidenti in casa: consigli pratici per proteggere tutta la famiglia

Più tempo libero, caldo e dispositivi elettrici: l’estate porta un aumento di incidenti domestici. Cadute, ustioni e intossicazioni colpiscono adulti e bambini. L’Ulss 6 Euganea raccomanda prudenza e misure di sicurezza

Con il ritorno dalle vacanze, molti cittadini del Veneto si ritrovano a dover fare i conti con un pericolo spesso sottovalutato: gli incidenti domestici. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, solo 7 persone su 100 considerano alto il rischio di infortunarsi in casa, mentre l’indagine PASSI stima che siano circa 26.000 gli adulti tra i 18 e i 69 anni residenti nel territorio dell’Ulss 6 Euganea che, nell’ultimo anno, hanno dovuto rivolgersi al medico di base o al Pronto Soccorso dopo un incidente domestico.

L’estate porta con sé fattori che aumentano il rischio: più tempo libero, uso intensivo di apparecchi elettrici e dispositivi portatili, disattenzione dovuta al caldo, e bambini più liberi grazie alle vacanze scolastiche. Tra i pericoli più frequenti ci sono le cadute da finestre e balconi, soprattutto quando rimangono aperti per arieggiare la casa. Gli esperti raccomandano di installare blocchi di sicurezza e di evitare di posizionare mobili sotto le finestre.

Ustioni da ferri da stiro, piastre per capelli, barbecue o pentole calde rappresentano un altro rischio tipico dei mesi caldi: mai lasciare incustoditi questi oggetti quando sono

in uso e mantenerli lontani dai bambini. Anche l’elettricità può diventare pericolosa con l’uso intenso di ventilatori, climatizzatori e dispositivi portatili; è bene evitare prese multiple e non utilizzare apparecchi elettrici con mani bagnate o vicino a piscine.

Avvelenamenti e intossicazioni, spesso causati da prodotti per la pulizia o repellenti per insetti, richiedono attenzione: i lavori in giardino andrebbero fatti evitando le ore più calde, utilizzando crema solare e repellenti. Il caldo accelera inoltre il deterioramento degli alimenti: frigorifero e scadenze vanno monitorati con cura.

Negli ultimi tre anni, gli accessi per incidenti domestici nei Pronto Soccorso di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Schiavonia e Montagnana hanno rappresentato circa l’8% del totale, pari a circa 15.000 all’anno, con 1.000 casi che hanno richiesto il ricovero. Traumi, ustioni e intossicazioni restano le cause principali. “Si tratta di incidenti ‘della porta accanto’, spesso sottovalutati, ma che possono avere un forte impatto sul benessere di tutta la famiglia”, avverte il dr. Luca Sbrogio, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea.

Emergenze in corsia, l’Ulss 6 investe 4,2 milioni per rinforzare i Pronto soccorso

Per fronteggiare la cronica carenza di personale e garantire la continuità dei servizi nelle strutture di emergenza, l’Usl 6 Euganea ha stanziato oltre 4,2 milioni di euro. Una cifra destinata a coprire più di 60 mila ore di attività medica e infermieristica nei Pronto soccorso di Camposampiero, Cittadella, Piove di Sacco e nel Punto di Primo Intervento di Montagnana, nonché nel reparto di Anestesia e Rianimazione. L’azienda sanitaria ha appena pubblicato un bando pubblico rivolto a cooperative sanitarie per affidare questi servizi fondamentali. Dieci realtà del settore hanno risposto alla chiamata, confermando la necessità ormai strutturale di far ricorso all’esterno per colmare le lacune del sistema.

Mariotto: “Serve ogni sforzo per garantire qualità e sicurezza” Il direttore generale dell’Usl 6, Paolo Mariotto, ha spiegato che l’azienda sta mettendo in campo tutti gli strumenti disponibili per assicurare un’assistenza efficace e tempestiva, soprattutto nei presidi periferici, dove la difficoltà nel reperire professionisti è ancora più marcata.

Mariotto ha evidenziato che, nonostante le criticità diffuse nel si-

stema sanitario nazionale, l’Usl 6 intende preservare la qualità dei servizi, anche affidandosi – temporaneamente – al supporto delle cooperative. L’obiettivo resta quello di coprire i turni essenziali nei reparti d’urgenza e nelle aree critiche, come l’anestesia e la rianimazione.

Lavoro in appalto: una soluzione tampone o la nuova normalità?

L’affidamento esterno del personale medico e infermieristico, seppur efficace nell’immediato, solleva interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine. Si tratta infatti di un modello che integra ma non sostituisce le assunzioni dirette, sempre più difficili a causa della penuria di candidati disponibili, in particolare nei Pronto soccorso, dove i ritmi e le condizioni lavorative restano tra le più stressanti. La spesa prevista, pari a 4,2 milioni di euro, rappresenta un investimento ingente per un servizio che è però vitale per la sicurezza dei cittadini. Le cooperative selezionate avranno il compito di garantire non solo la presenza fisica di personale qualificato, ma anche la continuità e qualità delle prestazioni sanitarie, in un contesto in cui il sistema pubblico fatica a stare al passo con la domanda.

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Venerdì 26 Settembre

18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.

19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.

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20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona

Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.

18:30 DJ set a bordo piscina.

Settembre regala molte materie prime interessanti. Prodotti estivi e autunnali, per una combinazione in grado di dare vita a ricetta molto sfiziose.

TAGLIATELLE AI FUNGHI

Un gran primo piatto facile da preparare. Con i funghi porcini o con un delizioso misto bosco, sono una ricetta classica e imperdibile della cucina d’autunno.

Ingredienti: 320 gr di tagliatelle fresche o pappardelle; 450 gr di funghi porcini; 200 ml circa di brodo vegetale; 2 spicchi d’aglio; olio extravergine; prezzemolo fresco; sale; pepe nero

Preparazione: In una padella trifolare i funghi, dopo averli puliti, con gli spicchi d’aglio sbucciati e leggermente schiacciati per tre massimo cinque minuti. Il tempo varia a seconda della dimensione o tipologia. I funghi devono risultare carnosi e intatti. Prendere metà dei funghi e frullarli insieme al brodo vegetale fino ad ottenere una crema vellutata. Dopo aver cucinato le tagliatelle, posatele direttamente in una padella con la crema di funghi e spadellare la pasta insieme ai funghi interi e una manciata di prezzemolo tritato.

POLPETTE DI PANE PISELLI E FORMAGGI

Un’ alternativa alle classiche polpette di carne. Un piatto tipico del recupero e della cucina contadina, con un gusto molto invitante. Perfette come secondo piatto o antipasto Ingredienti: :600gr passata di pomodoro; 300gr patate; 200gr latte; 150gr piselli freschi; 100 g pane secco; 70gr Pecorino Dop; 70 gr Asiago Dop; 70 gr Montasio Dop; 2 uova; pangrattato; timo limone; aglio; zucchero; sale; olio extravergine di olive

Preparazione:Lessare le patate e scottare i piselli in acqua bollente salata. Rosolare in una padella uno spicchio di aglio con un filo di olio. Aggiungere la passata di pomodoro, un pizzico di sale e di zucchero e cuocere il sugo a fuoco basso. Tagliare a dadini i formaggi. Scaldare il latte, fino quasi a bollore, con uno spicchio di aglio e di timo. Dopo averlo intiepidito versare il latte sul pane raffermo precedentemente tagliato a cubetti. Schiacciare le patate e mescolatele con i formaggi, i piselli e il pane; unite le uova sbattute. Impastare fino ad ottenere un composto omogeneo con cui formare piccole polpettine. Cucinare al forno per 10 minuti a 200° gradi. Servire con il sugo, tiepido

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TORTA AI FICHI

La torta di fichi è il modo migliore per salutare la bella stagione. Questo dolce è facilissimo da preparare e buonissimo da mangiare.

Ingredienti: 250 g farina 00; 2 uova; 70 ml olio di semi; 400 g fichi freschi; 130 g zucchero di canna; 150 ml latte; 16 g lievito per dolci; 1 limone

Preparazione: In una ciotola mettere le uova e lo zucchero e montare con le fruste elettriche fino ad avere un composto gonfio e spumoso. Aggiungere il latte e l’olio di semi e mescolare nuovamente senza creare grumi. Aggiungere la scorza di limone grattate. Incorporare la farina, un po’ per volta, e amalgamare con una spatola mescolando dal basso verso l’alto. Aggiungere il lievito. Unire i fichi sbucciati e tagliati a pezzi e amalgamarli all’impasto. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata di 24 cm di diametro. Infornare la torta in un forno preriscaldato a 180 °C per 30-35 minuti.

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Rubrica a cura di Sara Busato

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