San Bortolo, il rinnovato reparto di Chirurgia Vascolare al quinto piano
IE’ quasi certo, al voto il 23 novembre
l tempo scorre e di convocazione di elezioni regionali non si vede neppure l’ombra. Tutto ormai lascia presagire che la consultazione che chiamerà al voto i veneti per eleggere il nuovo consiglio regionale e soprattutto il tanto atteso nuovo presidente si terrà il prossimo 23 novembre ovvero la data ultima possibile.
A fissare la data delle elezioni dovrà essere, così stabilisce la legge, l’attuale amministrazione, quindi il decreto di indizione porterà la firma del Presidente Zaia e, appunto, non potrà andare oltre il 23 novembre. Il fatto che si arrivi all’ultimo giorno utile, evidentemente, non nasconde le forti tensioni che si vivono nella maggioranza attualmente al governo della regione Veneto. La difficoltà, dunque, a trovare una sintesi tra riunioni sul territorio e vertici romani è palpabile e sta producendo questo continuo slittamento.
Nei giorni scorsi il Ministro e Segretario della Lega, Matteo Salvini ha provato a rompere gli indugi e a lanciare la candidatura di un suo fedelissimo, il giovane e brillante segretario veneto del partito, Alberto Stefani. Una proposta, questa, che ha trovato, immediatamente, il via libera del presidente Luca Zaia e del Sindaco di Treviso, Mario Conte.
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Fabrizio Boron:
“Svolta storica, daremo un solido futuro al Veneto”
Turismo e agricoltura, un anno positivo, ma preoccupano i tagli Ue al primario
RITORNO IN CLASSE
LIBRI E MENSA, CELLULARI AL BANDO
Le sfide a Vicenza: mancano insegnanti e Ata, intanto cala il numero degli studenti famiglie alle prese con il caro libri, spese fino a 300 euro e nessuna detrazione
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Valentina Martelli, visione creativa italo-americana nel mondo dei media
Dal 25 al 28 settembre incontri, concerti e dibattiti animeranno la nuova grande area, finalmente restituita alla città
E VALE 600 MILIONI
Intanto Agsm Aim ha messo a segno la maxi fornitura di gas per la Pubblica Amministrazione
IScuola sotto pressione
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
l suono della prima campanella in classe quest’anno è arrivato in un contesto di speranze e di preoccupazioni per la scuola veneta. Da un lato ci sono le immissioni in ruolo disposte dall’Ufficio scolastico regionale: più di 4.000 docenti assunti, di cui 950 di sostegno, rappresentano un segnale positivo dopo anni di contenziosi e supplenze frequenti. È una boccata d’ossigeno che può dare maggiore stabilità alle classi e migliorare la continuità didattica.
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TAV a Vicenza: partono le demolizioni, cambia il volto della città
Il progetto Tav Verona-Padova entra nel vivo anche a Vicenza: sono ufficialmente partite le prime demolizioni di edifici destinati a lasciare spazio ai cantieri dell’alta velocità. Le ruspe sono già al lavoro nella zona a ridosso della linea ferroviaria VeneziaMilano, lungo il tratto occidentale del capoluogo berico. A guidare le operazioni è Iricav Due, consorzio responsabile della progettazione e realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta capacità. Si tratta di un intervento pianificato da tempo e che ora, dopo tutte le autorizzazioni e le verifiche, passa alla fase operativa. Le demolizioni riguardano alcuni condomini e strutture residenziali che si trovano lungo il tracciato della futura Tav. Per minimizzare l’impatto ambientale e tutelare la salute pubblica, sono state predisposte specifiche misure di contenimento delle polveri: in particolare, verranno utilizzati getti di acqua nebulizzata e un telone protettivo per evitare la dispersione di detriti e materiali verso la ferrovia esistente. Le squadre operative lavoreranno esclusivamente di giorno, mentre eventuali interventi sulla linea ferroviaria attiva, che richiederanno l’interruzione del traffico dei treni, saranno limitati a una sola notte, ancora da pianificare. Il progetto Tav a Vicenza è da tempo al centro del dibattito pubblico: da un lato c’è chi lo considera strategico per il futuro della mobilità, dall’altro ci sono timori per l’impatto sul tessuto urbano e sulla qualità della vita dei residenti. In particolare, le operazioni in corso interessano la zona Ovest della città, dove i cantieri saranno più estesi nei prossimi mesi. Il tratto vicentino rappresenta uno dei nodi più complessi e delicati dell’intera tratta Verona-Padova, con la necessità di integrare la nuova linea con l’esistente e di intervenire in un contesto densamente urbanizzato. Le demolizioni sono solo il primo passo: nelle prossime fasi si procederà con scavi, consolidamenti e opere di ingegneria ferroviaria, con l’obiettivo di completare i lavori nei tempi previsti.
Tav VeronaPadova, cantieri a Vicenza
Scuola sotto pressione
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Dall’altro, però, gli addetti ai lavori continuano a segnalare buchi importanti: nonostante le nuove assunzioni, all’appello dell’avvio d’anno mancano ancora alcune centinaia di insegnanti, con particolari difficoltà nelle primarie e in alcune discipline scientifiche. Il risultato pratico è che in molte scuole si prevedono ancora orari ridotti o ricorsi massicci alle supplenze, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell’apprendimento e organizzazione per le famiglie.
L’Ufficio scolastico regionale ha intensificato le comunicazioni e le operazioni di assegnazione delle cattedre in queste settimane: si sono susseguiti provvedimenti e incontri per coordinare le ultime nomine prima dell’inizio delle lezioni. Questo lavoro “dietro le quinte” è cruciale, ma non può sostituire una programmazione strutturale a medio termine e, soprattutto, continuare a lasciare nella precarietà centinaia di insegnanti che ogni autunno devono attendere le chiamate degli istituti per sapere dove e quanto lavoreranno.
Accanto alle difficoltà di organico pesa il capitolo del caroscuola. Le famiglie venete si trovano a fare i conti con spese sempre più consistenti: libri di testo che in alcuni casi superano i 300 euro a studente alle medie e arrivano a sfiorare i 500 euro nei licei, trasporto scolastico che incide sensibilmente nei bilanci di chi vive fuori dai centri urbani, rette delle mense che non fanno che crescere per effetto dell’inflazione.
Una parte di queste spese è alleggerita dai contributi regionali o comunali, buoni libro, agevolazioni per le tariffe, borse di studio, ma la coperta è corta e la disparità tra territori anche vicini resta evidente. Alcuni municipi riescono a garantire sostegni significativi, altri faticano a trovare le risorse, creando un mosaico di opportunità che non sempre assicura equità.
Il punto politico è chiaro: le soluzioni tampone non bastano più. Servono politiche che affrontino il problema alla radice, piani di reclutamento più stabili, formazione continua che risponda ai bisogni delle scuole locali, incentivi per trattenere i docenti nei territori più fragili e, parallelamente, interventi più strutturati a sostegno delle famiglie. La scuola non è solo organici e cattedre: è anche accessibilità economica, condizioni che permettano a ogni ragazzo di iniziare l’anno senza pesi eccessivi sulle spalle dei genitori.
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L’inaugurazione. L’apertura coincide con la terza edizione di Hangar Palooza nell’area dell’hangar.
Dopo anni di lavori e di polemiche s’inaugura il Parco della Pace
D opo anni di lavori e di polemiche sabato 27 settembre si svolgerà la cerimonia ufficiale d’inaugurazione del Parco della Pace in via Sant’Antonino. In realtà il pubblico avrà accesso, limitatamente all’area dell’hangar, già a partire dal giorno precedente, quando si aprirà la terza edizione del festival Hangar Palooza ( vedi articolo a parte). Di fatto, l’inaugurazione avverrà nell’ambito del festival e sarà l’occasione per visitare e vivere il parco nella sua interezza, considerato che sono previste varie e diverse iniziative. Nello scorso mese di agosto si sono svolti gli ultimi collaudi; quindi, a partire da settembre il Comune è tornato in possesso dei 65 ettari del parco, un’area ampia quasi come il
centro storico. «Stiamo lavorando per predisporre quanto necessario – ha detto l’assessore Leone Zilio-, ma stiamo anche definendo con le associazioni del territorio i vari momenti che scandiranno l’inaugurazione».
Al di là della parte organizzativa, sono anche altre le attività che il Comune sta attuando in questi giorni che precedono l’apertura al pubblico: sfalcio d’erba, pulizia degli edifici, servizio di guardiania, posizionamento degli arredi, definizione della raccolta rifiuti, del piano della mobilità, gestione dell’illuminazione, predisposizione di un regolamento del parco e della relativa attività di comunicazione.
«Siamo in una fase di gestione
transitoria – ha spiegato Zilio -, in attesa della costituzione della fondazione di partecipazione il cui iter è stato avviato. Una volta costituita sarà la fondazione ad occuparsi del parco: al momento abbiamo già riscontrato dalla Regione l’interesse ad entrarne a far parte, con Veneto Agricoltura, ma stiamo avendo contatti con una pluralità di soggetti, pubblici e privati (enti, fondazioni bancarie, imprenditori, ecc.), in veste sia di soci fondatori, o più semplicemente aderenti». La fondazione, che può far conto su un tesoretto derivante dalle spese di avviamento quale prima base economica (170 mila euro dai quali andranno tolte le spese per l’apertura inaugurale), dovrà comunque muoversi sugli indirizzi del busi-
ness plan ventennale redatto dalla società milanese A|Cube. «Per quanto riguarda le spese di gestione – ha concluso Zilio -, si stima dovrebbero essere in perdita per i primi sei o sette anni». Il Parco del-
la Pace ha ricevuto finanziamenti, già investiti, per 12 milioni di euro, nove dal Governo e tre da un bando.
Alla la terza edizione di Hangar Palooza musica e artisti di fama internazionale
Il Festival Hangar Palooza, organizzato dal Coordinamento Festival in collaborazione con il Comune di Vicenza, conferma la formula su quattro giorni, da giovedì 25 a domenica 28 settembre, con protagonista la musica, ma non solo. Come da consuetudine il festival propone numerose attività per trascorrere le giornate all’aria aperta nel parco più grande di Vicenza, insieme a tanta musica con artisti di fama nazionale, come Pop X, la Bandabardò e gli Eugenio in Via di Gioia, organizzati con il contributo di Fondazione Zoè. Il festival quest’anno inoltre porta un’ulteriore novità, grazie alla collaborazione del Teatro Comunale di Vicenza: l’apertura del festival, giovedì 25, vedrà anche il primo grande concerto a pagamento al Parco della Pace, con Giancane e il celebre fumettista Zerocalcare che disegnerà in tempo reale trasformando la musica in immagini (biglietti a 20 euro ac-
quistabili su www.tcvi.it o direttamente in cassa in serata). Venerdì 26 settembre sarà protagonista Pop X, uno dei punti di riferimento del fenomeno it-pop con una forte vena elettronica, che a Vicenza chiuderà il tour di celebrazione dei 20 anni di carriera. Gli Eugenio in Via Di Gioia faranno ballare e cantare il pubblico sabato 27 settembre sulle note del loro nuovo disco “L’amore è tutto” e dei brani più celebri tratti dagli album precedenti del gruppo torinese. La programmazione musicale del festival si chiuderà domenica 28 settembre con la Bandabardò: suoneranno i grandi successi amati dal pubblico e alcuni brani del nuovo album Fandango. Venerdì e sabato, dopo i concerti sul palco principale, la musica continuerà sul palco secondario con i DJ set di From Disco to Disco e Polpette Soundsystem. Prima di ogni concerto si esibirà un gruppo spalla: il venerdì Saving Serafi-
no, il sabato I Sordi, la domenica gli Idraulici del Suono.
Oltre alla musica, sport: a partire da venerdì dalle 18 si potrà salire sulla torre per l’arrampicata sportiva e sperimentare il brivido di scalare una roccia, provare il tiro con l’arco, la canoa, e poi giocare a pallavolo, a rugby, a pallamano e a molti altri sport grazie alla presenza della associazioni sportive della città. Verranno proposte due pedalate, per adulti e bambini, lezioni di yoga, di pilates, di fitness, un torneo di frisbee.
I dibattiti daranno spazio a temi differenti: si discuterà della difficoltà di diventare adulti oggi, di educazione, di diritti umani, di pace, di giustizia riparativa, si potrà ascoltare l’ospite speciale Mario Vielmo, alpinista e regista.
Visite guidate accompagneranno alla scoperta della flora e della fauna del Parco.
Numerosissime anche le attività per bambini tra l’area gonfiabili e le tante iniziative previste nella mattinata di sabato 27 per la Giornata dell’Infanzia.
L’area food, con un’offerta di stand variegata e adatta a tutti, sarà aperta tutte le sere e, il sabato e la domenica, anche a pranzo.
L’ingresso al festival, da venerdì 26 a domenica 28 settembre, sarà gratuito fino alle 19; a seguire 5 euro.
Mauro Della Valle
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Focus scuola/1. L’intervista al dirigente dell’Ufficio territoriale scolastico VIII Nicoletta Morbioli
Il paradosso della scuola: mancano insegnanti e Ata, intanto cala il numero degli studenti
Anche quest’anno non sono mancati i problemi, a causa di molte rinunce all’incarico da parte dei supplenti.
L’anno scolastico è appena iniziato ma nell’Ufficio scolastico territoriale (il vecchio Provveditorato agli Studi), si è da tempo al lavoro per garantire la copertura di tutti i posti che riguardano i docenti, per tutti gli ordini di scuola, e il personale Ata, ossia i collaboratori scolastici, gli assistenti tecnici e il personale delle segreterie delle scuole. Lo scorso anno tra scuole dell’infanzia (7648 bambini), primaria (33.199), I°grado (22.942) e3 II° grado cioè superiori (40.566), il numero totale complessivo era di 104.355 tra alunni e studenti, con 5.145 classi. Quest’anno si scende a 102.921, con 5.079 classi. Nonostante questo calo, in Veneto Vicenza rimane la provincia con un maggior numero di studenti (seguono Verona con 102.477 e Padova con 100.225) e più classi. A fare il punto della situazione di questo nuovo anno scolastico è la
dirigente dell’Ufficio scolastico VIII di Vicenza, Nicoletta Morbioli. Siete riusciti a risolvere il consueto problema delle assegnazioni di docenti?
«Abbiamo lavorato tutta l’estate per far sì che con l’inizio delle lezioni tutto fosse a posto. Abbiamo immesso in ruolo 1.036 persone in tutti gli ordini di scuola, di cui 186 di sostegno, 151 all’Infanzia/ Primaria, 245 al I grado e 454 al II grado e abbiamo assegnato 1.818 supplenze, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado».
Si è saputo di molte rinunce da parte dei docenti proprio in relazione alle supplenze, il che significa che in molte scuole si è iniziato l’anno con un organico incompleto?
«Quello delle rinunce è stato davvero un problema, nonostante la rinuncia comporti sanzioni, come la perdita della possibilità di ricevere altre proposte di lavoro dalle graduatorie per l’anno scolastico in corso. Abbiamo toccato quota 200, ma ci siamo subito attivati per
rilanciare un ulteriore turno di nomina a copertura dei posti lasciati liberi».
Evidentemente questi docenti, che spesso provengono da altri territori, devono fare i conti con il divario tra stipendio e costo della vita, in particolare degli affitti, che a Vicenza sono molto alti.
«È un problema che abbiamo riscontrato anche con i direttori delle segreterie scolastiche, visto che Vicenza era la provincia che aveva più posti scoperti, proprio in quanto i potenziali aspiranti provenivano da altre Regioni e hanno optato per province più vicine. Quest’anno, tuttavia, abbiamo già nominato in tempi record i 22 direttori a copertura di tutti i posti vacanti. Per quanto riguarda il personale Ata abbiamo assunto 137 persone a tempo indeterminato e nelle scorse settimane abbiamo convocato gli interessati per assegnare ulteriori 500 posti a tempo determinato».
Sulla normativa relativa ai telefoni cellulari in classe, come stanno reagendo le scuole?
«Il divieto, già previsto nelle scuole del primo ciclo, vale a dire fino alle medie, è stato esteso alle superiori. Le scuole stanno aggiornando i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa, anche con specifiche sanzioni disciplinari. Lo stop al cellulare a scuola non incide sugli altri strumenti tecnologici e digitali utilizzati per finalità didattiche, di cui sono abbondantemente fornite le scuole».
Quali altre sfide dovrà affrontare la scuola vicentina?
Quest’anno partono i Poli per
Ritorno al futuro: i libri usati alla ribalta fra gli studenti
Non si può certo definirli vintage, ma sta di fatto che i libri usati, o di seconda mano che dir si voglia, stanno tornando a fare breccia, più tra i genitori che tra gli studenti, per la verità, visto che sono loro a doversi sobbarcare le spese d’istruzione dei figli.
Sta di fatto che in questi ultimi anni è tornato prepotentemente alla ribalta un fenomeno che decenni fa era la normalità: lo scambio di libri usati. Oggi viene proposto perfino da alcune librerie, al di là degli sconti sui libri nuovi e in qualche caso anche dai supermercati, mentre un tempo ci si doveva
preoccupare per tempo di contattare chi era in procinto di finire gli studi o, appena usciti i cosiddetti “quadri” cioè i voti, chi era stato promosso per accaparrarsi i testi a prezzi ridotti e spesso anche con le note a margine, non quelle degli editori, bensì degli studenti. Questa, che in passato era vista come una scelta obbligata per chi aveva poche possibilità economiche, oggi viene a volte definita economia circolare, dato che, oltre a fa risparmiare soldi a chi deve acquistare e guadagnarne a chi vende, è una scelta che in qualche modo aiuta l’ambiente, visto che si
risparmia l’uso di carta che serve a stampare nuovi libri. Non sempre, tuttavia, è possibile ricorrere al mercato dell’usato, ma quando avviene i risparmi sono cospicui: a volte si arriva a spendere la metà del prezzo di copertina, ma il costo complessivo della spesa varia da scuola a scuola, a seconda se si frequenta un liceo (dove i testi rimangono tra i più costosi), piuttosto che un istituto tecnico o professionale.
l’Infanzia che riuniscono in un unico plesso o in edifici vicini un nido (o micronido o nido integrato) e una o più scuole dell’infanzia, formando l’unità di base minima. L’obiettivo primario è la creazione di un sistema educativo continuo per i bambini da zero a sei anni e oltre. Altro obiettivo fondamentale è garantire che in un determinato territorio, i bambini e le famiglie abbiano accesso a servizi educativi e scolastici 0-6 di alta qualità, inclusivi e interconnessi sia a livello organizzativo che pedagogico».
Mauro Della Valle
Oltre al passaggio “di mano in mano”, in questo del tutto particolare business scolastico rientrano alcune librerie specializzate e, come detto, perfino i supermercati, come Alleanza 3.0 di Coop per la scuola. Inoltre, rispetto al passato, gli studenti possono contare oggi sulle vendite online e sulle piattaforme per lo scambio dei libri presenti ormai in molti istituti scolastici.
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Focus scuola/2. Gli aumenti dei libri seguono l’inflazione, ma il potere d’acquisto cala
Stangata libri di testo: spese fino a 300 euro a figlio, famiglie senza detrazioni
Parlare di scuola significa anche parlare dei libri di testo, che rappresentano un impegno economico importante per le famiglie, anche perché sommato a tutta una serie di spese che vanno dallo zaino alla cartolibreria (con aumenti medi del 5%), alla mensa, solo per citarne alcune. Ogni anno i programmi prevedono spesso testi diversi e questa, chiaramente, è una voce di spesa sulla quale è difficile poter risparmiare. In questo periodo molte librerie e cartolibrerie (sono in tutto 78 le attività in provincia e 22 in città, secondo i dati camerali aggiornati a fine 2024) sono sotto pressione proprio per l’acquisto dei testi scolastici. A tastare il polso della situazione è la presidente dell’Associazione provinciale Cartolibrai di Confcommercio Vicenza, Valentina Traverso.
«Quest’anno – afferma Traversol’aumento medio dei prezzi è stato in linea con l’inflazione, cioè attorno all’1,7%-1,8% e anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, in un recente rapporto, ha evidenziato come la dinamica dei prezzi in questi ultimi anni sia equiparabile all’inflazione reale. Il problema però è un altro – spiega -: le famiglie hanno visto ridurre il
proprio potere di acquisto nel tempo su tanti altri fronti ed è chiaro che, per fare un esempio, sborsare all’inizio di un ciclo scolastico delle medie oltre 300 euro per un figlio è un bell’impegno, anche se è vero che poi alcuni libri durano tre anni».
In passato si è ragionato sulla possibilità di poter detrarre questo tipo di spesa dai redditi.
«Sono anni che lo chiediamo come categoria, ai governi di ogni colore, ma finora senza successo.
Invece è stato introdotto un tetto di spesa, di fatto, inutile, perché non avendolo adeguato agli aumenti dei prezzi mette solo in difficoltà gli insegnanti, che per non sforare il limite indicano come consigliati dei libri che invece sono obbligatori, creando malumore tra le famiglie».
Firmate il “Manifesto per la Lettura”
Cosa potrebbero fare le scuole in tal senso?
«Limitare al massimo i cambi di edizione effettuati nel giro di poco tempo: il passaggio dei libri tra fratelli, ad esempio, significherebbe un considerevole risparmio per le famiglie».
I librai invece cosa possono fare?
«La priorità oggi, per le nostre attività, è far leggere di più, soprattutto i ragazzi: la scuola in tal senso riveste un ruolo essenziale nel favorire la “bibliodiversità”, perché va bene abituare i più giovani ad affrontare alcuni testi classici, ma ci sono anche letture di qualità che i ragazzi potrebbero sentire più vicine a loro e che il libraio può certamente consigliare all’insegnante ed allo studente».
Mauro Della Valle
La presidente dei cartolibrai di Vicenza evidenzia come il prezzo dei libri scolastici aumenti con l’inflazione, ma il potere d’acquisto delle famiglie cala, rendendo difficoltosa la gestione dei costi all’inizio del ciclo scolastico
«Per incentivare la lettura dobbiamo mettere le librerie al centro: servono politiche lungimiranti, investimenti concreti, meno burocrazia e un’alleanza per la promozione e il supporto di queste attività che mantengono viva la cultura e l’importanza del libro». È questo l’invito ai vicentini, che arriva dalla presidente dell’Associazione provinciale Cartolibrai di Confcommercio Vicenza Valentina Traverso, a firmare il “Manifesto per la Lettura” lanciato da Ali –Associazione Librai Italiani, sulla piattaforma Change.org.
«Sottoscrivere, il Manifesto –spiega la presidente - significa condividere l’idea che i libri debbano continuare a essere uno strumento di emancipazione, conoscenza e dialogo e che sostenere i luoghi
che li ospitano, in primis le librerie e le biblioteche, equivale a investire nel futuro».
L’appello arriva in un momento clou per molte famiglie vicentine, quello dell’acquisto dei libri scolastici (vedi intervista in questa stessa pagina) e non a caso nel manifesto di Ali il ruolo della scuola è sottolineato in più punti, a cominciare dalla richiesta di considerare il libraio un consulente esperto che affianca gli insegnanti nella scelta dei libri di narrativa, organizza la-
boratori, eventi, percorsi di lettura. «È davvero bello – sottolinea Traverso -, quando qualche docente arriva in libreria per scegliere con i propri alunni i libri da leggere durante l’anno scolastico o l’estate; in quest’occasione si crea una sinergia straordinaria e si riesce a conciliare i gusti di lettura dei più giovani con le esigenze della scuola. Non mancano in città gli incontri con l’autore nelle scuole: l’auspicio è che le librerie del territorio siano sempre più coinvolte». (mdv)
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Incentivi. Soluzione economica per evitare multe fino a 500 euro e valorizzare i negozi
Negozi sfitti: in concomitanza con Vicenzaoro il via al progetto di decoro urbano
A Vicenza prende il via il progetto per decorare le vetrine di negozi sfitti, coprendo i “buchi neri” della città. Comune e Confcommercio offrono poster promozionali della città per valorizzare il centro e prevenire sanzioni
Èiniziato contestualmente all’edizione di settembre di Vicenzaoro e di Vioff, il fuori fiera, il progetto di decoro urbano che ha lo scopo di coprire i tanti “buchi neri” presenti in città e in periferia, costituiti dalle vetrine di negozi sfitti, lasciate in abbandono e dunque con polvere e disordine visibili dall’esterno.
quali situati in corso Palladio, tre in contra’ Muscheria, altri in corso Fogazzaro, Galleria Pozzo Rosso, contrà Vescovado, contrà Santa Barbara e contrà S. Paolo. Le vetrine sono state coperte con i poster che richiamano “Vicenza città dell’oro” (considerato che Ieg, la Società che è proprietaria della Fiera
e che gestisce, tra le altre Vicenzaoro è uno dei principali sponsor. Non è stato fornito il numero totale dei locali sfitti, tra centro storico e periferia (va ricordato che l’ordinanza vale per tutto il territorio comunale di Vicenza), certo è, come ha ricordato lo stesso presidente di Confcommercio: «L’auspicio è quello di far rivivere queste attività, mettendo in campo ogni possibile sforzo e impegno per un rilancio del tessuto commerciale, che oggi più che mai chiede attenzione e sostegno».
Mauro Della Valle
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«Abbiamo iniziato questo progetto rivestendo con i poster promozionali della città le vetrine di due locali di proprietà del Comune – ha detto il sindaco Giacomo Possamai -: la sede storica di una rivendita di vernici in piazza Matteotti e una altrettanto storica di timbri sotto la Basilica Palladiana. Poi è stata la volta di quelle sfitte di proprietà privata che hanno aderito al progetto voluto dal Comune e da Confcommercio. Ricordo che è vigente l’ordinanza comunale che prevede sanzioni per chi non garantisce decoro e pulizia del locale, o in alternativa copre le vetrine autonomamente o, come auspichiamo, con l’immagine coordinata proposta». Quella dei “buchi neri” è una vicenda iniziata già con la precedente amministrazione che, sempre d’intesa con Confcommercio –come ha ricordato il presidente Nicola Piccolo – «…aveva l’obiettivo di impedire che le vetrine dei locali chiusi e abbandonati a sé stessi, offuscassero l’immagine della città». Operazione lasciata alla buona volontà dei singoli e riuscita solo in parte. Ora, grazie a questo progetto di decoro urbano, i proprietari hanno la possibilità di rendere gradevole l’aspetto delle vetrine con un simbolico contributo di 50 euro, anziché vedersi recapitare una multa fino a 500 euro. Per ora hanno aderito i proprietari di circa una ventina di negozi sfitti del centro storico, una decina dei
A san Lazzaro una pasticceria al posto del vecchio distributore Dove per anni c’era un distributore abbandonato, ora c’è un nuovo spazio accogliente e stuzzicante: la Pasticceria Stra, in viale San Lazzaro 12. Una struttura moderna in vetro e acciaio, sostenibile e antisismica, che rappresenta un esempio concreto e virtuoso di rigenerazione urbana.
Il progetto è nato dalla sinergia tra l’amministrazione comunale (che con una delibera approvata nel 2023 ha avviato un percorso per il recupero di aree dismesse e degradate) e una società privata. Non solo un miglioramento estetico, ma anche un nuovo servizio per il quartiere, che oggi, al posto di un’area dismessa e abbandonata ha ritrovato uno spazio vivo, sicuro e accogliente.
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20 mila studenti per quest’anno scolastico usufruiscono di oltre 3.400 corse quotidiane
A Vicenza prende il via il progetto per decorare le vetrine di negozi sfitti, coprendo i “buchi neri” della città. Comune e Confcommercio offrono poster promozionali della città per valorizzare il centro e prevenire sanzioni
H
a preso il via nelle scorse settimane la campagna abbonamenti della Società Vicentina Trasporti (Svt). Per quest’anno scolastico sono oltre 20 mila gli studenti che usufruiscono delle oltre 3.400 corse quotidiane disseminate in diverse linee in tutta la provincia. Va detto che in questa fase di avvio dell’anno scolastico, potranno verificarsi dei disallineamenti con gli orari di passaggio degli autobus, in attesa che ogni scuola passi dagli orari temporanei a quelli definitivi, sui quali è stata impostata la programmazione del-
le corse. Rispetto allo scorso anno i prezzi sono rimasti invariati e sono state confermate le agevolazioni economiche finanziate dall’Amministrazione provinciale e dal Comune di Vicenza, che verranno applicate automaticamente al momento dell’acquisto. Gli studenti residenti in provincia hanno diritto ad uno sconto sul prezzo di acquisto dell’abbonamento extraurbano annuale: il valore è variabile in funzione della classe di abbonamento. Ad esempio: l’agevolazione è pari a 15 euro (-5%) per la Classe 1 (fino a 5 km), mentre per un abbona-
Ancora in alto mare il
problema
Dopo vari tentativi di conciliazione, è stata firmata la determina con la quale il Comune ha chiesto “la rescissione del contratto di concessione per nove anni dei servizi di sosta tariffata”, nei confronti della società Gps (Global parking solutions Spa), alla quale la precedente amministrazione aveva affidato, a seguito della vittoria di uno specifico bando, la gestione dei parcheggi pubblici.
L’esito, atteso, di questa vicenda, è avvenuto in seguito al pronunciamento del presidente del Tar Veneto (Tribunale amministrativo regionale) che ha stabilito che il mancato pagamento da parte di Gps, costituiva causa di rescissione in danno, dando così ragione all’amministrazione.
mento di classe 10 (fino a 100 km) è pari a 149 euro (-20%). Per ciò che concerne il Comune di Vicenza, gli studenti iscritti alla scuola media o al primo anno delle superiori, nati nell’anno 2011 o successivi e residenti nel Comune, hanno diritto a 70 euro di sconto sull’acquisto di un abbonamento annuale al servizio urbano. Per gli studenti con Isee ordinario corrente non supe-
della sosta a pagamento
La società deve in ogni caso garantire la continuità del servizio: facile intuire che non lo farà con entusiasmo. Da parte sua il Comune ha già chiesto al secondo in graduatoria, Municipia Spa (Gruppo Engineering, con sede legale a Trento), se sia interessato a subentrare alle condizioni contrattuali precedenti, prendendosi in carico le annualità rimanenti, ma sull’offerta di Gps di 10 milioni di euro e non della propria di otto milioni. In caso di diniego la richiesta andrebbe fatta al terzo in graduatoria AgsmAim, la cui proposta era di sei milioni di euro. Se così andasse, in pratica si tornerebbe al vecchio gestore della sosta vicentina.
Contestualmente il Comune è impe-
riore a 26 mila euro, è previsto un contributo di 50 euro. Infine, tutti gli studenti che acquistano un abbonamento annuale extraurbano e necessitano di integrazione con uno urbano o suburbano, hanno diritto ad un prezzo scontato: 30 euro per gli abbonamenti annuali urbani e 45 euro per l’abbonamento annuale suburbano. Tra le novità un indirizzo e-mail dedica-
gnato anche nel recupero del credito, che alla data di scadenza della precedente rata semestrale di agosto ammontava a quasi 7 milioni di euro più Iva. «Scorporando i due milioni di euro della clausola fideiussoria e la valorizzazione delle infrastrutture installate da Gps e stimate in circa 1,2 milioni – ha precisato l’assessore ai Cristiano Spiller -, abbiamo stimato un credito nei nostri confronti di circa 3,7 milioni di euro, per ottenere i quali ci muoveremo con l’avvocatura comunale con l’attivazione di tutte le procedure a tutela degli interessi dell’amministrazione, compresa l’eventuale istanza di liquidazione giudiziale della società concessionaria». (m.d.v.)
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to (mobilitastudenti@svt.vi.it) al quale studenti e genitori potranno rivolgersi per una consulenza prevendita. Per informazioni su orari e percorsi, Svt ricorda la possibilità di consultare il sito Internet e l’app Svt Vicenza, dove un sistema di “pianificazione dei viaggi” indica linee, corse e orari in funzione del punto di partenza e di arrivo. Mauro Della Valle
L’intervista. Il candidato del Partito Democratico porta in primo piano lavoro, giovani, sanità e territorio
Luca Cislaghi: “In Regione serve la voce di chi lavora e fatica ad arrivare a fine mese”
L
uca Cislaghi, 36 anni, si presenta con un profilo che affonda le radici nel mondo del lavoro e della rappresentanza sindacale. Dopo un percorso nelle fabbriche e poi nella Cgil, oggi è tecnico commerciale in un’azienda metalmeccanica, consigliere di minoranza a Velo d’Astico e componente della segreteria provinciale e dell’assemblea nazionale del Partito Democratico. La sua candidatura alle elezioni regionali nasce dalla richiesta dei circoli e da una convinzione precisa: riportare in Veneto la voce del lavoro e delle persone in difficoltà.
«Manca da troppo tempo – spiega –una rappresentanza che parli per chi lavora in fabbrica, per chi fatica ad arrivare a fine mese, per chi si è allontanato dalla politica. Io voglio dare voce anche all’Alto Vicentino, un territorio che è stato dimenticato».
Le priorità partono dalla mobilità. Cislaghi critica la mancanza di una visione strategica e propone una svolta: metropolitana di superficie, biglietto unico, investimenti sul trasporto pubblico locale. «Abbiamo ancora tratte ferroviarie a gasolio, come la Vicenza-Schio: servono elettrificazione, doppio binario e una
nuova cultura del trasporto. Sul fronte delle infrastrutture serve anche lo sfogo a nord, con una bretella che colleghi la Val d’Astico, sostenendo turismo e industria».
Altrettanto centrale è il tema del cambiamento climatico, da affrontare con politiche di prevenzione. «Le piogge torrenziali sono ormai la normalità. Dobbiamo investire in sicurezza del territorio: costa meno prevenire che curare i danni dopo».
Capitolo sanità: il Veneto resta un’eccellenza, ma secondo Cislaghi ha perso terreno. «I pronto soccorso sono sotto pressione, bisogna rafforzare la medicina territoriale e rendere reali le case di comunità, con orari e professionisti. Vanno abbattute le liste d’attesa infinite, usando anche la telemedicina. La sanità non è un privilegio: troppe persone hanno rinunciato a curarsi per mancanza di soldi o per i tempi troppo lunghi».
Uno sguardo è rivolto ai giovani, che spesso lasciano la regione per studiare o lavorare altrove. «Non dobbiamo farli scappare. Il tema della casa va riportato al centro: i ragazzi non possono permettersi di costruire un futuro autonomo. E
serve formazione continua, soprattutto nel settore artigianale e industriale, per reggere l’innovazione».
Infine gli anziani, con un accento sulle case di riposo: «Non possiamo trascurarle. Servono posti letto, risorse e servizi per le famiglie. È un tema che, insieme a quello dei giovani, deve essere una battaglia del centrosinistra».
Cislaghi chiude sottolineando il senso del suo impegno: «Mi metto a disposizione con entusiasmo, per riportare in Regione le istanze del territorio e dare una visione concreta del Veneto che vogliamo costruire».
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Le priorità di Luca Cislaghi
• Lavoro e rappresentanza
Dare voce a chi lavora in fabbrica, a chi fatica ad arrivare a fine mese e ai territori dell’Alto Vicentino rimasti senza rappresentanza.
• Mobilità e infrastrutture
• Metropolitana di superficie e biglietto unico regionale.
• Elettrificazione e raddoppio della Vicenza-Schio.
• Bretella per la Val d’Astico a sostegno di turismo e industria.
• Clima e sicurezza
Prevenzione contro gli effetti del cambiamento climatico e maggiore attenzione alla fragilità del territorio.
• Sanità
• Rafforzare la medicina territoriale e rendere operative le case di comunità.
• Ridurre le liste d’attesa con telemedicina e nuove assunzioni.
• Alleggerire i pronto soccorso e tutelare il diritto universale alla cura.
• Giovani
• Fermare la fuga di studenti e lavoratori.
• Politiche per l’accesso alla casa.
• Formazione continua nei settori artigianali e industriali.
• Anziani
Maggiori posti letto e risorse per le case di riposo, a sostegno sia degli ospiti che delle famiglie.
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Sicurezza.
Il parcheggio
rinnovato ospita murale floreale e 128 telecamere
Park Verdi finalmente completo
e operativo con 660 posti auto
Il Park Verdi a Campo Marzo è ora completamente fruibile: 660 posti auto, nuove pavimentazioni, segnaletica aggiornata e miglioramenti strutturali.
Murale di Federica Agnoletto e dispositivi di sicurezza garantiscono funzionalità e decoro urbano
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La totale riqualificazione dell’intera area di Campo Marzo è tuttora in corso ma uno dei tasselli, quello del Park Verdi, è andato al proprio posto con la fine dei lavori, ad opera di Agsm Aim Smart Solutions. La parte più corposa, per la verità era già stata effettuata nel corso del 2024, ma ora il parcheggio è completamente usufruibile in tutti i piani e conta complessivamente 660 posti (un centinaio dei quali riservati alla locale associazione degli industriali), 250 dei quali dati in abbonamento. Cifra che potrebbe essere aumentata, vista l’indisponibilità per ancora un paio d’anni del nuovo parcheggio della stazione, che sarà pronto a seguito dei lavori dell’alta velocità, ma che non è possibile incrementare proprio per consentire la sosta a rotazione. Argomento scottante quest’ultimo, se visto in ottica più ampia, dato che è tutt’ora in alto mare il casus belli con Gps, il gestore al quale il Comune ha revocato la convenzione.
La spesa complessiva è stata di circa un milione di euro, e gli ultimi lavori hanno riguardato la sistemazione di infiltrazioni e ammaloramenti e miglioramenti strutturali ed estetici su tutti i piani e sugli esterni, con un’opera murale a tema floreale che abbraccia l’intera facciata del parcheggio, realizzata da Federica Agnoletto, street artist nota con il nome d’arte “Freak Of Nature”. È stata realizzata la nuova segnaletica verticale e orizzontale, ripavimentate le scale d’accesso e i piani -1 e -2, rinnovata e potenziata la control room e installati pannelli informativi a messaggio variabile, per un importo totale di 750 mila euro; gli altri 250 mila euro sono stati spesi per interventi di sicurezza attiva e passiva in tutti e tre i piani (i lavori si sono conclusi esattamente un anno fa), con l’istallazione di 128 telecamere, 30 stazioni Sos e una rete telefonica con possibilità di chiamate di emergenza con tutti gli operatori, oltre a due porte au-
tomatiche nei passaggi pedonali e due serrande nei passaggi carrabili aprili solo se in possesso di biglietto. Misure che hanno fatto sì che il parcheggio non sia più “ostaggio” di personaggi che con la sosta delle auto hanno ben poco a che fare.
All’inaugurazione hanno preso parte, oltre al sindaco Giacomo Possamai, il presidente di Agsm Aim Federico Testa e l’amministratrice delegata di Agsm Aim Smart Solutions Barbara Biondani. Mauro Della Valle
Vicenza amplia il Cimitero Giardino
Il Comune di Vicenza ha completato un importante intervento al cimitero Giardino all’interno del complesso cimitero Maggiore per rispondere alla crescente richiesta di spazi destinati alla tumulazione delle ceneri. Sono state infatti realizzate 332 nuove cellette ossario/ cinerario, distribuite in sei blocchi nei lotti 18 e 19 del principale camposanto cittadino. L’opera, dal valore complessivo di 210.000 euro, è stata interamente finanziata con risorse comunali.
«Al cimitero monumentale, quest’estate, c’è stato un cantiere importante che ha visto la realizzazione di 330 nuovi ossari - le parole del sindaco Possamai -. Un intervento con un investimento ingente, da 200 mila euro, che ha consentito di dare una risposta ai tanti che oggi chiedono uno spazio. Stanno cambiando profondamente le abitudini, aumentano in maniera rilevante le cremazioni ed è cruciale dare una risposta alle richieste che arrivano dalla cittadinanza. Questo è un luogo importante per i vicentini, un luogo in cui tanti vengono tutti i giorni a trovare i propri cari ed è fondamentale dar loro la possibili-
tà di farlo in un luogo accogliente e ben curato».
«Abbiamo realizzato 332 nuove cellette per ospitare le urne cinerarie - spiega l’assessore Spiller -. Un intervento nei lotti 1 8 e 19 dell’area giardino del cimitero Maggiore, finanziato con risorse proprie del Comune, pari a 220 mila euro, e seguito dai lavori pubblici. I materiali utilizzati sono pregiati, anche per adeguarsi al contesto in cui sono stati posizionati: abbiamo quindi i basamenti in granito, i telai sono in acciaio inox, per reggere il peso della struttura, e tutti i rivestimenti sono in marmo».
«Avere attenzione nei confronti dei cimiteri vuol dire avere coscienza del fatto che sono uno spazio pubblico che subisce dei cambiamenti nel tempo - dichiara l’assessore Nicolai -. Oggi rispondiamo a una necessità che era emersa addirittura più di cinque anni fa. Già allora, infatti, sapevamo che sarebbero serviti 300 nuovi ossari come quelli realizzati oggi e siamo intervenuti d’urgenza l’anno scorso, grazie ai lavori pubblici, proprio per far fronte a una segnalazione che era già stata avanzata. Questi nuovi
ossari sono necessari perché sono sempre di più le persone che vengono cremate e sono quindi sempre di più le richieste di ossari rispetto a quelle dei loculi, che occupano anche molto più spazio».
Con questo intervento, l’amministrazione comunale ha voluto rispondere a un’esigenza concreta della cittadinanza, assicurando nuovi spazi per le sepolture, soprattutto di urne cinerarie, e al tempo stesso valorizzando il decoro del Cimitero Giardino.
Nel dettaglio, al lotto 19 sono stati realizzati quattro blocchi collocati lungo il portico di passaggio, per un totale di 224 nuove cellette; e al lotto 18 sono stati realizzati due blocchi, con una diversa soluzione architettonica, per un totale di 108 nuove cellette.
Grande attenzione è stata riservata all’aspetto estetico, per garantire armonia con le strutture esistenti: i rivestimenti sono stati realizzati in marmo “rosso Asiago” e “Chiampo mandorlato”, mentre la zoccolatura di base utilizza granito “verde oliva”. Ogni celletta è inoltre predisposta per l’installazione di una luce votiva.
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Tessuti a Palazzo Chiericati, storia e sostenibilità con Soroptimist international
C on “Tessuti per sempre. Storie di orditi, trame e pensieri sostenibili” Palazzo Chiericati apre le sue sale a un percorso multidisciplinare
Il progetto, che si svilupperà tra ottobre e dicembre 2025, nasce con l’obiettivo di sensibilizzare scuole, adulti e famiglie con bambini al valore della sostenibilità, attraverso un linguaggio accessibile e coinvolgente, è possibile grazie al sostegno economico di Soroptimist international – club Vicenza e sarà realizzato in collaborazione con i Musei civici di Vicenza. I tessuti utilizzati -raso, seta, velluti, damaschi, lampassi e molto altro sono donati da Fondazione Rubelli.
Tutte le attività, ideate e curate da Scatola Cultura cooperativa sociale, e l’ingresso al Museo civico di Palazzo Chiericati saranno gratuiti.
«L’attività laboratoriale con bambini e famiglie è un modo per avvicinare la cittadinanza ai musei partendo dai più piccoli, che stiamo già coinvolgendo da tempo in tutte le sedi dei Musei civici ma questo progetto, che propone un focus sui tessuti e sul tema della sostenibilità, si occupa di un aspetto molto interessante – questo l‘intervento di apertura del sindaco Giacomo Possamai -.
«Nella nuova Ala Roi è stata inserita una collezione di tessuti, un vero gioiello che desideriamo approfondire coinvolgendo il pubblico – ha sottolineato l’assessore alla cultura Ilaria Fantin -. “Tessuti per sempre”ci aiuta a sviluppare la conoscenza della storia e dell’arte del tessuto che fa parte da secoli della vita della nostra città. In questo ci aiuta Soroptimist international – club Vicenza che ha sostenuto questo progetto corale in cui rientra anche la storica Fondazione Rubelli di cui vorrei ringraziare il presidente Alessandro Favaretto Rubelli, il direttore scientifico Irene Favaretto Rubelli, la curatrice Antonella Chiodo e la consigliera Paola Venturelli, curatrice del Museo del Gioiello di Vicenza».
nel biennio 24/25, focalizzandosi sull’impatto ambientale del settore tessile, tradizionalmente diffuso e attivo nel territorio. L’obiettivo è coinvolgere le nuove generazioni in un percorso educativo che le renda consapevoli della responsabilità di ognuno nei confronti del pianeta»ha detto Anna Miotti di Soroptimist international – club Vicenza.
La direttrice dei Musei civici Valeria Cafà è intervenuta: «Vorrei ringraziare tutti gli attori coinvolti: si tratta di una operazione che ha interessato diversi attori ciascuno nel campo di specifica competenza. Il progetto è un’opportunità per vive-
re il museo come luogo di crescita, formazione ed educazione, sintesi perfetta di quel “conoscere il passato per vivere il presente e disegnare il futuro”»
Alessandro Martoni, conservatore del Museo civico di Palazzo Chiericati, ha inoltre ricordato che l’esposizione permanente di una selezione delle collezioni tessi-
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«Per Soroptimist il service destinato a sostenere il progetto “Tessuti per sempre. Storie di orditi, trame e pensieri sostenibili” rappresenta il punto di arrivo del progetto dell’Unione Italiana sulla Sostenibilità che il club di Vicenza ha sviluppato
gelati, deliziamo con semifreddi, granite siciliane, crepes e molto altro, rendendo ogni momento speciale.
li nell’Ala Roi ha fatto entrare il Museo Civico di Palazzo Chiericati nella rete di istituzioni museali coinvolte nel progetto “TRAME - il tessuto italiano dei musei di moda” curata dall’Università La Sapienza di Roma, all’interno del piano PNRR “CHANGES - Cultural Heritage Active Innovation for Next-Gen Sustainable Society”, che prevede attività di valorizzazione e ricerca del patrimonio tessile italiano, mettendo in relazione musei e archivi con brand storici del fashion design nazionale.
Nel progetto il tessuto, con i suoi intrecci di fili, diventa simbolo delle relazioni e delle responsabilità che legano l’uomo al pianeta: ogni scelta, anche la più semplice, contribuisce a definire il disegno del futuro. Laboratori, attività e momenti di scoperta guideranno i partecipanti a comprendere come creatività e cura dell’ambiente possano procedere insieme, trasformando materiali e idee in occasioni di crescita. Un invito a riflettere, sperimentare e condividere, per educare le nuove generazioni a un pensiero sostenibile, fondato sulla bellezza e sul rispetto reciproco.
Il progetto si rivolge alle scuole secondarie di secondo grado della città di Vicenza con laboratori che fanno parte del percorso didattico “Tessuti per sempre”. Gli alunni saranno accompagnati ad osservare le opere in museo con particolare attenzione al ruolo simbolico e sociale dei tessuti. Successivamente saranno coinvolti in un’esplorazione tattile di fibre tradizionali e innovative per riflettere su proprietà e impatti ambientali.
Il percorso durerà 3 ore e sarà disponibile da ottobre a dicembre 2025. L’attività e l’ingresso al museo sono gratuiti per la massimo 20 classi (500 alunni).
Inoltre il 30 e 31 dicembre, dalle 8 alle 13, sono in programma dei campus invernali didattici in occasione delle vacanze natalizie per bambini dai 6 agli 11 anni. Le mattinate saranno dedicate alla scoperta del tessuto come metafora di creatività e sostenibilità: dal riciclo dei materiali che si trasformano in nuove trame colorate, fino alla magia dei fiocchi di neve reinterpretati con fili, intrecci e texture invernali.
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L’anniversario. Si rinnova l’amicizia tra il capoluogo berico e la città francese
Una mostra d’arte a Palazzo Thiene
A Vicenza la mostra “Apéro” celebra 30 anni di gemellaggio con Annecy: 25 opere tra artisti italiani e francesi, curata da Ale Giorgini, aperta fino al 5 ottobre a Palazzo Thiene
ISintoniz zati sul
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festeggiamenti per i 30 anni del gemellaggio tra Vicenza e Annecy proseguono con la mostra “Apéro” aperta alle Gallerie di Palazzo Thiene e curata dall’illustratore Ale Giorgini, che chiuderà il 5 ottobre prossimo. Nel loggiato inferiore sono esposte 13 opere provenienti dalla Francia e 12 di artisti vicentini e alcune opere realizzate durante la residenza a Vicenza di Shab, un’artista di Annecy. «È una mostra che mette insieme artisti italiani e francesi in un poliedrico e colorato aperitivo d’arte – ha spiegato Giorgini -: spunciotti, cicchetti, vino e miscelati prendono vita in una serie di opere che esplorano la cultura italiana e francese in un viaggio attraverso i sapori, i colori
e la tradizione di Vicenza e Annecy».
La residenza d’artista e la mostra si sposteranno poi ad Annecy dove, il secondo fine settimana di ottobre, verrà
ospitata la delegazione vicentina per i festeggiamenti ufficiali nella città francese.
La mostra è aperta dalle 10 alle 18, dal giovedì al sabato. Ingresso libero.
Nominato il nuovo direttore del Museo del Risorgimento
Dal 1 6 settembre anche il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Villa Guiccioli a Monte Berico ha un proprio direttore: è Daniele Pappalardo, storico dell’arte con laurea e specializzazione conseguiti all’Università degli Studi di Roma Tre e una solida esperienza nella amministrazione pubblica. Pappalardo va a coprire un posto vacante da tempo a seguito del pensionamento del precedente conservatore. Con la sua nomina il corpo scientifico dei Musei civici conta ora su un totale di quattro conservatori che hanno
il compito di valorizzare e curare le collezioni, ma anche di rendere attrattivi questi luoghi d’arte e di memoria. «In particolare, per questo sito – ha sottolineato l’assessore alla cultura Ilaria Fantin -, stiamo pensando ad un rilancio in termini di proposte di ini-
ziative per coinvolgere residenti e turisti. Ricordo che il Museo, il cui ingresso è gratuito, raccoglie memorie di eventi e di personaggi che appartengono alla storia d’Italia e che furono protagonisti nelle vicende storiche della città».
Bando per la gestione degli impianti sportivi comunali
In vista dell’attività sportiva e dei tanti campionati di diverse discipline che caratterizzeranno anche l’annata 2025-26, l’assessorato allo sport guidato dall’assessore Leone Zilio ha promosso una ventina di procedure per la gestione di campi da calcio, palestre, palazzetti e impianti polivalenti alle quali sono state apportate dei sensibili miglioramenti: il prolungamento dei termini delle convenzioni, la possibilità per i gestori di concedere l’uso ad altre associazioni, nel rispetto delle tariffe indicate dall’amministrazione, l’armo-
nizzazione della competenza di spese delle utenze energetiche.
I 74 impianti sportivi comunali sono così suddivisi: 13 palestre in orario extrascolastico, 14 palestre agonistiche, 3 tensostrutture, 4 stadi (Stadio Menti, due stadi per il Rugby, uno stadio per il Baseball), 14 campi da calcio, 2 palazzetti, 1 palascher-
ma, 2 piscine, 1 pattinodromo, 1 campo di atletica, 2 circoli di tennis e altri impianti per varie discipline e molti altri. Negli ultimi due anni sono stati realizzati 70 dal comune interventi di “ordinaria” manutenzione. Tra le nuove aperture da segnalare il Multisport, con la palestra di roccia al Parco della Pace.
L’atleta. La diciottenne vicentina ha già conquistato tre argenti agli Eyof in Georgia
Dalla nazionale al premio cittadino: l’anno d’oro di Marta Giaretta
C
hi è la diciottenne che sta conquistando Vicenza e la scena dello sci italiano? È Marta Giaretta, classe talento precoce, che alza l’asticella ancora una volta: il premio “Città di Vicenza” per lo sport è suo. Un riconoscimento che suggella un anno già ricco di svolte, risultati e conferme.
Selezionare un nome significa scegliere un percorso, non solo una medaglia. Premiare Marta Giaretta vuol dire evidenziare la traiettoria di una giovane atleta che, con 18 anni compiuti lo scorso 13 luglio, ha mostrato maturità sportiva ben oltre l’età. È un segnale forte per lo sport vicentino: il talento c’è, e sta crescendo con i giusti tempi, anzi bruciandoli.
Portacolori delle Fiamme Gialle, Giaretta ha trovato nella struttura militare un contesto ideale per far fruttare qualità e disciplina.
Prima dell’estate è arrivata anche la convocazione nella nazionale maggiore di Gruppo C: un passaggio che certifica l’ingresso nel perimetro azzurro che conta, quello dove si lavora per trasformare le promesse in certezze. È qui che si affinano i dettagli, si gestisce la pressione e si imparano i ritmi dell’élite.
Lo scorso marzo, al Festival Olimpico Invernale della Gioventù Europea (EYOF) in Georgia, riservato agli Under 18, Giaretta ha firmato tre medaglie d’argento. Tre podi in un singolo evento non sono casuali: raccontano continuità, solidità e capacità di competere in contesti internazionali. È il tipo di esperienza che fa la differenza quando si alza l’asticella: piste diverse, pressioni diverse, stessi risultati.
Convocazione in azzurro, me-
daglie internazionali, premio cittadino: la sequenza è quella di chi sta percorrendo le tappe con lucidità. Ci si può chiedere: quanto è sostenibile questa crescita? La risposta, per ora, sta nel modo in cui Giaretta ha saputo alternare segnali di talento a prove di consistenza. Non solo lampi, ma un filo rosso che collega risultati e riconoscimenti, con una prospettiva che resta aperta ma ben fondata sui fatti.
C’è un valore identitario nel “Città di Vicenza” assegnato a una giovane che porta il nome della città oltre confine. È una vetrina e un incoraggiamento, per lei e per l’intero movimento sportivo locale. Significa dire ai giovani: il merito viene visto, misurato, premiato. E farlo dopo un anno come questo amplifica il messaggio.
Redazione Vicenza
Vicenza Marathon trionfa alla Resia Rosolina Relay
È un’edizione da incorniciare quella della Resia Rosolina Relay 2025 per Vicenza Marathon, che firma una straordinaria doppietta lungo i 430 km che uniscono Curon Venosta (BZ) a Rosolina Mare (RO), seguendo il corso dell’Adige. Dopo il secondo posto dello scorso anno, la formazione Vicenza Marathon Uan, guidata dal capitano Andrea Cappellari, è tornata sul gradino più alto del podio, completando la prova in 29 ore, 17 minuti e 16 secondi. Un dominio netto, confermato fin dal primo cambio, che ha lasciato il team Maggie indietro di oltre 50 minuti. Ma non è finita qui. A siglare un’altra impresa è stata la squadra femminile Vicenza Marathon Girl, capitanata da Samuela Bertolacci, che ha conquistato la terza vittoria consecutiva in
categoria, fermando il cronometro a 35 ore, 36 minuti e 4 secondi. Nettissimo il distacco dalle seconde classificate, le Lauffreunde Sarntal Ladies, arrivate con quasi tre ore di ritardo. Oltre ai successi assoluti, la presenza vicentina si è fatta notare anche con le altre due squadre in gara: Vicenza Marathon Ciù, 11esima in classifica generale con un tempo di 33h31’55” - Vicenza Marathon Easy, formazione mista, giunta 37esima in 38h51’32”. La Resia Rosolina Relay è una delle gare a staffetta più affascinanti del panorama europeo: un percorso di 430 km da coprire in dieci, con ogni atleta chiamato ad affrontare la distanza di una maratona individuale, lungo le suggestive piste ciclabili che costeggiano l’Adige, dal confine con l’Austria fino al mare Adriatico. (r.v.)
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Ormai appare quasi certo: le elezioni regionali saranno il 23 novembre
Fratelli d’Italia, che si appresta a diventare anche in Veneto, l’azionista di maggioranza della coalizione non ha respinto l’ipotesi ma ha gettato, con il segretario regionale dei meloniani, Luca De Carlo, molta acqua sugli entusiasmi leghisti sostenendo che nulla sarebbe ancora deciso e che le “fughe in avanti” non fanno bene al rapporto tra alleati. A gettare benzina sul fuoco ci aveva pensato, soltanto una decina di giorni prima, Flavio Tosi segretario regionale di Forza Italia che aveva dichiarato come fosse giusto e naturale che il candidato presidente del Veneto per il centrodestra fosse scelto da Fratelli d’Italia in quanto partito traino dell’intera coalizione. L’ennesimo vertice romano dello scorso 10 settembre non ha prodotto alcuna fumata bianca: il dossier candidature delle regionali resta ancora chiuso e nessuna
decisione è stata presa. Nel mentre il tempo stringe e il nervosismo e tangibile. Le associazioni di categoria venete, cosa mai accaduta con questa forza, hanno protestato in modo vibrante contro queste eterne trattative che, di fanno, stanno paralizzando da mesi la regione in un momento nel quale l’economia sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo locale il quale, viceversa, avrebbe bisogno di risposte e sostegni urgenti e tangibili.
L’altro fatto inedito per il Veneto è quanto accade nel centrosinistra. Per la prima volta gli sfidanti hanno individuato ormai da tempo in Giovanni Manildo il candidato presidente, non sono attraversati dalle tipiche polemiche, ma anzi stanno conducendo una campagna elettorale molto puntuale per tutto il Veneto. Anche
la coalizione, per la prima volta, è al completo e molte delle forze politiche che la compongono hanno, addirittura, già presentato, in ogni provincia, i candidati consiglieri provinciali.
A questo punto appare difficilissimo fare pronostici: il Veneto, storicamente, ha sempre premiato il centrodestra e il giudizio sull’amministrazione uscente è più che positivo, ma la confusione e le tensioni che si respirano, il ritardo con il quale si stanno scegliendo candidato presidente e liste e l’uscita di scena di Zaia stanno stancando fette, anche importanti di elettorato, che potrebbero trovare “consolazione” nel moderato Manildo che, dal canto suo, continua il suo tour per il Veneto e, evidentemente, non ha nessuna fretta di scoprire chi sarà il suo principale competior.
Autonomia energetica. Agsm Aim conquista sei lotti Consip da 577 milioni standard metri cubi
Pubbliche amministrazioni, maxi-fornitura di gas
Il fatturato previsto supera i 600 milioni di euro
Intanto sul fronte del “federalismo energetico” continua il pressing sul Governo sul rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali
Un passo concreto verso l’autonomia energetica che molti invocano. Il gruppo veronese Agsm Aim Energia ha messo a segno un’importante operazione a livello nazionale, aggiudicandosi sei lotti della gara Consip GN17 per la fornitura di gas naturale alle Pubbliche Amministrazioni nel biennio 2025-2026. L’assegnazione consentirà alla società di fornire oltre 577 milioni di standard metri cubi (Smc) di gas, con un fatturato stimato attorno ai 620 milioni di euro.
I lotti conquistati da Agsm Aim coprono una vasta area geografica che va dalla Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria con il Lotto 1 per pro proseguire con Milano (lotto 2), il resto della Lombardia (lotto 3), Toscana, Umbria e Marche (lotto 6), Puglia e Basilicata (lotto 10) e l’intero territorio nazionale (lotto 12).
Una delle principali novità di questa convenzione è la possibi-
lità, per le Pubbliche Amministrazioni aderenti, di stipulare contratti di durata biennale (oltre alla classica annualità), mantenendo una struttura di prezzo variabile, elemento cruciale in un mercato energetico ancora volatile.
Agsm Aim ha inoltre ottenuto un secondo successo strategico con l’aggiudicazione del Lotto 1 della gara bandita dal consorzio Viveracqua, realtà che riunisce dodici gestori idrici pubblici del Veneto. In questo caso, la fornitura riguarda energia elettrica in bassa tensione per un volume complessivo di circa 150 GWh annui nel triennio 2026-2028, con un valore stimato di 151,5 milioni di euro.
Il contratto prevede la possibilità, per i consorziati, di scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più centrali nella gestione pubblica.
A completare il quadro, Agsm Aim ha vinto anche ulteriori forniture per 20 GWh di energia elettrica destinate ad altre utility del Nord Italia, attraverso gare competitive recenti. Le recenti aggiudicazioni confermano il ruolo di Agsm Aim come player di primo piano nel mercato energetico nazionale, capace di competere in contesti ad alta complessità e con elevati volumi, sia sul fronte del gas naturale che dell’energia elettrica, con una crescente attenzione ai principi di efficienza e sostenibilità.
Intanto resta aperta più che mai la questione del “federalismo energetico”, invocato da più parti, che ha portato alla mobilitazione di un fronte compatto – composto da amministratori pubblici, imprese locali e rappresentanti istituzionali – impegnato a chiedere al Governo una svolta che metta il territorio al centro delle politiche industriali del settore. Alla base delle preoccupazioni c’è il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica e la produzione idroelettrica, oggi fortemente concentrato nelle mani di pochi operatori nazionali.
Ancora la scorsa primavera Federico Testa, presidente di AIM
- AGSM, ha lanciato una sfida a tutte le società di servizi e alla politica del nord Italia: preparare un importante piano industriale per concorrere alle gare nazionali di concessioni della rete di distribuzione dell’energia elettrica. Un vero e proprio federalismo energetico, perché che una gestione della rete direttamente sul territorio comporterebbe efficienza, investimenti e calo delle bollette per famiglie e aziende. Invece nell’ultima legge di bilancio è stato inserito un articolo che proroga automaticamente la concessioni, in scadenza nel 2029 e 2030, a Enel per i prossimi vent’anni su tutto il territorio nazionale quindi senza previsioni di gare. Intanto la
politica ha colto appieno il senso della proposta del manager scaligero: in Conferenza Stato - Regioni, infatti, i governatori stanno chiedendo di cancellare quanto lo Stato Centrale ha inserito in Legge di Bilancio e di consentire lo svolgimento delle gare senza proroghe automatiche a Enel.
“Su questo fronte la Regione può giocare un ruolo importante - ribadisce Testa - perché quella sull’energia e l’idroelettrico è una partita che solo in Veneto vale 6-700 milioni all’anno, somma che ora viene sottratta alla Regione. Noi siamo prontissimi a fare a nostra parte e a continuare il pressing su enti e istituzioni per arrivare al risultato”.
Federico Testa, presidente Agsm Aim
L’intervista.
L’intervista. Il consigliere
Il consigliere regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità
regionale del Gruppo Misto è componente della Commissione Sanità
Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica,
il centrodestra unito per il futuro del Veneto”
Fabrizio Boron: “Siamo ad una svolta storica, il centrodestra unito per il futuro del Veneto”
“Per la nostra sanità lavoriamo su personale, organizzazione e liste d’attesa. Pubblico e privato devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche”
L a politica veneta si prepara a una svolta storica con il nuovo governo che uscirà dalle elezioni regionali. A parlare di questa fase cruciale e delle sfide che attendono la Regione è Fabrizio Boron, consigliere regionale del Gruppo Misto e componente della Commissione Sanità, che guarda con attenzione ai prossimi mesi elettorali e ai nodi ancora irrisolti in ambito sanitario.
Consigliere Boron, dopo quindici anni di governo Zaia il Veneto si prepara a un cambio di rotta. Sarà davvero una svolta storica?
Sì, siamo davanti a un passaggio epocale. L’epoca di Luca Zaia, durata quindici anni, si conclude perché la legge nazionale prevede il limite dei due mandati consecu-
tivi. Avremo un nuovo presidente e anche un nuovo consiglio regionale. Non è solo un fatto politico, ma anche istituzionale: i cittadini vedranno cambiare un punto di riferimento che è stato stabile per molto tempo. Alcuni lo vivranno con incertezza, altri con curiosità. Io credo che sia l’occasione per rigenerare energie nuove e per ribadire il valore di un Veneto governato con responsabilità e competenza. Il centrodestra si presenterà unito, offrendo un candidato autorevole, capace di garantire continuità ma anche di introdurre elementi di rinnovamento. È un momento che va affrontato con coraggio e con serietà”.
Non abbiamo ancora né la data
delle elezioni né il nome del candidato del centrodestra. Quanto dovremo attendere per avere certezze?
Sulla data la responsabilità è del presidente uscente. La scadenza per la convocazione è il 23 settembre, e si potrà votare fino al 23 novembre. Quindi non ci sono dubbi: entro l’autunno i veneti sceglieranno il nuovo presidente. Per quanto riguarda il candidato, comprendo la curiosità e anche la pressione del centrosinistra, che insiste molto su questo punto. Io sono convinto che il tavolo nazionale deciderà in tempi brevi. Non è una scelta banale, perché serve una persona che sappia unire e che abbia esperienza amministrativa e sensibilità politica. Non basta il carisma: bisogna conoscere bene la macchina regionale. Sono convinto che il nome arriverà a breve e che sarà quello giusto per portare avanti il lavoro fatto in questi anni.
La sanità è il tema più sentito
Regione verso l’esercizio provvisorio, ma è polemica
Calzavara: “Atto di responsabilità”, il Pd: “Conseguenza del rinvio del voto”
La Giunta regionale del Veneto ha dato il via libera agli inizi di settembre al disegno di legge sull’esercizio provvisorio del bilancio 2026, un passo necessario per assicurare la continuità dei servizi pubblici durante il periodo elettorale e fino all’insediamento della nuova Giunta. Il ddl sarà esaminato con urgenza dal Consiglio regionale ma intanto si infiamma il dibattito politico. L’esercizio provvisorio permette di garantire il funzionamento della Regione dal 1° gennaio 2026 fino all’approvazione del nuovo bilancio, comunque non oltre il 30 aprile, assicurando tutte le spese obbligatorie e quelle relative a sanità, fondi europei, PNRR, emergenze e interventi urgenti sul territorio veneto.
“Con questo provvedimento tuteliamo servizi essenziali
dai veneti. Lei è stato presidente della Commissione Sanità e ora ne è componente: quali sono le priorità?
La prima riguarda il personale. Oggi viviamo una carenza di medici e infermieri che rischia di compromettere la qualità dei servizi. Non basta formarne di più: bisogna trattenere quelli che già abbiamo. E per farlo servono condizioni di lavoro migliori, stipendi adeguati e possibilità di crescita professionale. Troppi nostri professionisti scelgono il privato o addirittura l’estero. È una perdita che non possiamo permetterci.
La seconda criticità riguarda le liste d’attesa. I cittadini lamentano tempi troppo lunghi per visite ed esami, e questo crea frustrazione e, a volte, rinuncia alle cure. Io sono convinto che il problema sia in gran parte organizzativo: la macchina va riorganizzata, sfruttando meglio le potenzialità di pubblico e privato convenzionato. Abbia-
mo una struttura pubblica forte eccellente e abbiamo un sistema privato convenzionato accreditato altrettanto forte e altrettanto eccellente. Queste due gambe del sistema sanitario veneto devono viaggiare nella stessa direzione e portare il risultato per i cittadini, senza contrapposizioni ideologiche. Se pubblico e privato remano in direzioni diverse, a rimetterci è solo il cittadino. È qui che dobbiamo intervenire con decisione. (r.r.)
e investimenti strategici per il Veneto, evitando rischi legati a una gestione provvisoria limitata”, ha spiegato l’assessore al Bilancio, Francesco Calzavara. “Si tratta di un segno di responsabilità e buon governo che ci permette di affrontare serenamente la fase di transizione istituzionale.” Calzavara ha sottolineato come, a differenza di altre regioni in procinto di votare, il Veneto abbia scelto la strada della programmazione, rafforzando così le garanzie per cittadini e servizi pubblici. “Finalmente la Giunta sembra essersi decisa – commenta invece capogruppo del Pd Vanessa Camani –. Lo chiedevamo da giorni, per evitare, almeno, di trascinare il Veneto nella gestione bloccata del bilancio per i primi mesi della nuova legislatura. Certo rimane il vincolo della gestione del bilancio limitata dell’esercizio provvisorio per un tempo lungo, causato dalla scelta scellerata di spostare il voto a fine novembre”. Secondo l’esponente del Partito Democratico il provvedimento è la diretta conseguenza della decisione di rinviare la data delle elezioni regionali. “Zaia venga in aula e se ne assuma la responsabilità politica davanti al Consiglio”.
Frabrizio Boron
Facciamo il punto. L’assessore regionale traccia un bilancio positivo della stagione estiva
Turismo e agricoltura, Federico Caner: “Un Veneto che cresce tutto l’anno”
Turismo e agricoltura, due settori chiave per il Veneto, anche dal punto di vista economico. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’agricoltura e turismo Federico Caner.
Assessore, possiamo tracciare un bilancio della stagione estiva 2025?
Direi che è stata una stagione molto positiva, sia in generale per tutta la regione, sia per il settore balneare che, alla vigilia dell’estate, era considerato un po’ a rischio per le polemiche sui rincari dei prezzi. In realtà la stagione è andata molto bene anche al mare. Oggi il turismo in Veneto non si concentra più solo in pochi mesi, ma continua durante tutto l’anno. Questo è possibile grazie alla varietà delle mete: non ci sono soltanto mare, montagna o lago – che già da soli hanno stagioni lunghe – ma anche città d’arte che forse è meglio visitare proprio nei mesi meno caldi, come ottobre e novembre, periodi perfetti per apprezzarle con più calma.
Quindi un Veneto che si può vivere 365 giorni l’anno?
Esattamente. Anche perché oltre alle città d’arte ci sono mostre di altissimo livello che arricchiscono l’offerta culturale e turistica. E poi c’è un settore che sta crescendo in modo significativo: il cicloturismo.
Lei va in bicicletta?
Sì, vado in bicicletta sia per sport che per turismo. E c’è una buona notizia che riguarda Padova: siamo riusciti a portare qui la fiera internazionale del cicloturismo, dal 2026 e per tre anni consecutivi. Non è stato facile perché c’erano altri concorrenti, ma ci siamo riusciti. È un evento importante perché proprio sul cicloturismo stiamo investendo molto: in Veneto abbiamo quasi 2.000 chilometri di piste ciclabili attrezzate.
Qualche esempio concreto?
La Treviso-Ostiglia, sulla quale stiamo facendo grandi investimenti, ma non solo: ci sono tante altre direttrici sul territorio. Il cicloturismo è una forma di vacanza sostenibile, con valori economici rilevanti: il ciclo-turista medio ha circa quarant’anni, viaggia spesso
con la famiglia e spende più di un turista tradizionale. Inoltre in Veneto abbiamo un indotto legato alla bicicletta molto forte, con aziende che producono componentistica apprezzata a livello internazionale.
Veniamo all’altro ambito di sua competenza: come sta il settore agricolo veneto?
Il settore primario è fondamentale e strettamente collegato al turismo. Non si fa turismo in una regione dove si mangia male o si beve male. Il Veneto può contare su tantissimi prodotti tipici e a denominazione, soprattutto nel lattiero-caseario. La montagna, in particolare, ci regala prodotti di qualità che vanno tutelati. E preservare pascoli e prati non è solo una questione agricola: serve anche a difendere il territorio da frane e dissesti idrogeologici.
A fine mese torna “Caseus” a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Esatto. Caseus era nato come rassegna dei formaggi veneti, poi si è allargato a livello nazionale e oggi ha un carattere internazionale. Noi abbiamo una varietà di formaggi
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che pochi Paesi al mondo possono vantare: dai prodotti di malga ai freschi, dagli stagionati al Grana Padano. Anche i francesi, che pure hanno il loro Camembert, non possono competere con la nostra varietà.
Quindi agricoltura e turismo viaggiano insieme?
Assolutamente. In un periodo in cui a livello internazionale è sempre più difficile produrre cibo, è fondamentale essere autosufficienti. Investire in agricoltura non significa solo sostenere l’economia, ma anche salvaguardare la nostra identità.
Arriviamo al tema dei tagli europei alla PAC. Come si sta muovendo la Regione Veneto?
Noi sosteniamo le aziende agricole, in particolare quelle montane: pur rappresentando il 18% del totale, ricevono quasi il 40% degli investimenti regionali, proprio per le ragioni di cui parlavamo. Ma sosteniamo anche i giovani agricoltori. Il problema è che a livello europeo stiamo passando da 360 miliardi a meno di 300: una riduzione pesantissima. E invece servirebbe il contrario.
Perché?
Perché produrre in modo sostenibile, con attenzione all’ambiente e al biologico, costa di più e non sempre il mercato riconosce questo valore. L’Europa dovrebbe investire di più, non meno. Negli Stati Uniti investono circa 1.000 miliardi, noi scendiamo a 300. È una differenza enorme.
C’è spazio anche per le donne in agricoltura?
Sempre di più, e questa è una notizia positiva. Le donne sono il motore della nostra società, oltre che delle famiglie. Donne e giovani sono il futuro dell’agricoltura veneta.
Federico Caner
Comunicare dal Veneto a Hollywood: la visione creativa di Valentina Martelli
V alentina Martelli, giornalista, conduttrice e ideatrice di progetti internazionali, nel 2005 ha lasciato una carriera solida in Italia per trasferirsi a Los Angeles. Lì ha fondato ITTV International Forum, TechInEntertainment e Showrunner Lab. Martelli lavora per costruire ponti tra mondi lontani, dall’Italia agli USA, passando per il Medio Oriente, sempre con un obiettivo chiaro: mettere in contatto persone, idee e talenti per creare progetti che abbiano un impatto reale. Ho incontrato Valentina a Venezia in occasione dell’82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e ne ho approfittato per fare con lei una chiacchierata.
Allora Valentina, nel 2005 ti sei trasferita a Los Angeles: com’è cambiata la tua vita?
La Los Angeles di vent’anni fa, quando sono arrivata io, non è certo la Los Angeles di oggi. Mi sono trasferita per una scelta d’amore, in un momento molto forte della mia carriera, quando ero conduttrice di telegiornali e inviata all’estero. Ho lasciato tutto per affrontare una nuova sfida: raccontare all’Italia un’America che non fosse solo quella delle celebrità e dell’intrattenimento, ma anche delle storie, delle idee, delle contraddizioni, degli Italiani che come me si erano trasferiti. Los Angeles è una megalopoli che però ha la dimensione di un quartiere. Mi piace dire che Milano sta a New York come Los Angeles sta a Roma. Io ho vissuto in entrambe, Milano e Roma, e avevo giurato di smettere di guidare, sognando una città con mezzi pubblici funzionali… invece eccomi qui, in mezzo al traffico cali-
forniano! Voglio però essere critica: fino a qualche anno fa, ti svegliavi con l’energia di inventare qualcosa di nuovo. Dopo il Covid e gli scioperi che hanno colpito l’industria dell’intrattenimento, oggi si respira un’aria diversa, con un’economia difficile e molta incertezza. Ma Los Angeles rimane un luogo in cui l’innovazione è sempre dietro l’angolo. Devi imparare a conoscerla. E poi o la ami follemente o la detesti. A prescindere però ti entra sottopelle.
Una delle tue creature più interessanti è ITTV International Forum. Ce ne vuoi parlare?
ITTV nasce proprio da Los Angeles, nel 2018. È frutto di un’osservazione, quella del contesto. In un’epoca in cui Netflix e Amazon stavano rivoluzionando il modo di fruire i contenuti, mancava un luogo dove parlare di coproduzioni, distribuzione, storytelling globale. E così è nata l’idea di creare un forum che fosse un ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti. Oggi ITTV è cresciuto: è diventato internazionale, con partecipanti da Canada, Israele, America Latina, Emirati e naturalmente Europa. Accanto a ITTV è nato anche TechInEntertainment, che esplora il rapporto tra tecnologia e contenuto: intelligenza artificiale, blockchain, immersive media. Il nostro obiettivo è quello di connettere, raccontare, costruire visioni condivise.
ITTV ha siglato una partnership con Dubai International Content Market (DICM). Cosa significa per te questa espansione in Medio Oriente?
È una partnership bidirezionale. Da un lato, per noi significa aprire una finestra su un mercato in grande
fermento, come quello degli Emirati Arabi, sempre più interessati alla cultura, alla tecnologia, all’intrattenimento. Dall’altro, per DICM, collaborare con ITTV è un modo per affacciarsi sul mercato americano, in un contesto strategico e selezionato. In un momento in cui il settore audiovisivo è ancora in fase di ricostruzione post-pandemia, creare sinergie tra ecosistemi diversi è fondamentale. ITTV diventa così una piattaforma che unisce mondi, genera progetti, costruisce relazioni. Tra i tuoi progetti c’è anche lo Showrunner Lab. Come prepari i nuovi talenti alle sfide del racconto televisivo e cinematografico internazionale?
Lo Showrunner Lab, che insieme a Cristina Scognamillo ho fondato con Fondazione Sistema Toscana, nasce dall’esigenza di formare una figura che in Italia ancora non esiste in modo strutturato: lo showrunner. È il punto di riferimento di una serie, come un regista lo è per un film. Deve conoscere tutti gli aspetti di una produzione, non solo quelli creativi. Credo fortemente che la nuova generazione debba essere preparata
a lavorare in contesti globali, senza dimenticare la propria identità. Peccato che negli ultimi due anni non siamo riuscite ad organizzarlo. Gli stiamo cercando una nuova “casa”. Vivi tra California e Italia. Che sfide e ispirazioni trovi nel conciliare un’identità globale?
È un equilibrio continuo, spesso difficile, ma anche straordinariamente ricco. La California è sempre stata un laboratorio del futuro. Oggi, con l’impulso dell’intelligenza artificiale, si sta reinventando di nuovo, anche se vive una crisi profonda, specie a Los Angeles. Vedremo come la città saprà rilanciarsi in vista delle Olimpiadi del 2028. Dall’altra parte, l’Italia mi dà profondità, bellezza, visione. Dopo ventidue anni qui, mi sento ancora profondamente italiana, ma dentro di me vive anche un’anima americana. Sono parte di una comunità globale che cerca di ridisegnare il futuro, non solo dell’intrattenimento, ma della nostra società. Un futuro “challenging”, come dicono qui, ma anche pieno di possibilità.
Com’è il Veneto visto dagli USA? Come ci vedono gli americani?
Il Veneto è associato, ovviamente, a Venezia — che resta uno dei luoghi più iconici al mondo — ma oggi è anche sinonimo di prosecco! Non esiste ristorante qui che non abbia almeno una bottiglia in carta. Ma oltre a questo c’è molto di più: il nostro spirito imprenditoriale, la qualità del lavoro, l’attenzione alla cultura e alla bellezza. Gli americani ci guardano con ammirazione e curiosità, anche se spesso attraverso un filtro un po’ romantico. Sta a noi raccontare un’Italia e un Veneto contempora-
nei, capaci di innovare, di stupire, di essere competitivi nel mondo. Prima di salutarci, puoi anticiparci qualcosa sull’edizione 2025 di ITTV International Forum?
Il 2025 è l’anno del cambiamento. ITTV e TechInEntertainment si rinnovano trasformandosi in esperienze più selettive, più curate, più strategiche. Meno eventi generalisti, più momenti riservati: executive labs, private salons, attivazioni culturali internazionali. Continueremo a essere presenti a Venezia, come abbiamo fatto anche in queste settimane, durante la Mostra, con panel dedicati, e a Los Angeles in autunno, ma con un taglio ancora più visionario. Parleremo di distribuzione globale, produzioni glocal, immersive media, e nuove opportunità di business alla luce delle sfide dell’AI. Ma soprattutto, continueremo a dare spazio a chi ha qualcosa di autentico da dire: talenti capaci di unire creatività e impatto, con la voglia di costruire — insieme — il futuro dell’intrattenimento.
Giacomo Brunoro
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission. Up the irons!
Valentina Martelli
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“Già Che Ci Sei”: e ingredienti sicuri per tutta la famiglia
Un ristorante pizzeria
Mmiglia. Da questa consapevolezza nasce la filosofia del Sei
stinguersi puntando su qualità, genuinità e sicurezza alimentare.
Scegliamo ogni giorno una farina pensata per voi
Il locale, accogliente e curato, è diventato un punto di riferimento per chi desidera assaporare piatti della tradizione e pizze speciali senza rinunciare al benessere. L’attenzione alla selezione delle materie prime è al centro di ogni preparazione: verdure fresche, ingredienti di stagione e condimenti scelti con cura si sposano con un impasto unico nel suo genere, che rappresenta il vero fiore all’occhiello del ristorante.
stico e digeribile, ideale per esaltare i con-
La pizza di Già Che Ci Sei è infatti preparagrano tenero tipo 0, frutto della collaborazione tra il Molino Moras di Trivignano Udinese, attivo fin dal 1905, e l’Istituto Superiore di Sanità. Non una farina qualsiasi, ma un prodotto pensato inizialmente per i bambini dai 3 ai 10 anni – i cosiddetti “consumatori sensibili” – e che oggi rappresenta una garanzia anche per gli adulti.
AmorBimbi si distingue perché priva di pesticidi, glifosato e residui di trattamenti chimici, con un contenuto di micotossine ridotto dell’80% rispetto al limite europeo. È il risultato di un percorso produttivo accuratamente controllato, dalla filiera corta del grano italiano alla molitura, fino al confezionamento. Ogni lotto viene analizzato e certificato per garantire la massima sicurezza igienico-sanitaria.
cliente si sente al centro dell’attenzione. È la certezza di trovare un menu vario, capace di soddisfare i gusti di grandi e piccoli, dagli appassionati delle pizze classiche agli amanti delle proposte più creative.
La filosofia del locale è racchiusa in una frase che accompagna da sempre il lavoro dei titolari: “Ognuno di noi è il risultato di ciò che mangiamo e di come mangiamo”. Una convinzione che si traduce ogni giorno nella scelta di ingredienti sani, sicuri e di qualità.
Il successo di Già Che Ci Sei non sta solo nella bontà della pizza, ma anche nella capacità di innovare senza tradire la tradizione. Perché la buona cucina è quella che unisce memoria e futuro, gusto e benessere, territorio e ricerca.
a mangiar sano in cucina
“ciò
Noi usiamo per i nostri prodotti, per la nouna FARINA studia-
REZZA ALIMENTARE igienico, sanitaria, priva di pesticidi o glifosato e con l’80% in meno di micotossine rispetto al limite attuale fissato dalla Unione Europea. Farina nata principalmente per lievitati dolci e salati, per il consumo sicuro, nella fascia d’età fra i 3 anni ed i 10 anni, un consumatore dunque sensibile ed ottima pertanto anche per un consumatore adulto, di ogni età. Per la nostra pizza utilizziamo la farina “AmorBimbi”, di grano tenero italiano, proveniente da “filiera corta” e processi certificati, frutto della collaborazione fra il Molino Moras di Trivignano (UD) attivo fin dal 1905 e l’Istituto Superiore della Sanità. Una farina innovativa per un sano cibo.
Gioco e Scuola. Figurine, animali e misteri: completa l’album e sostieni la tua scuola
Dal 15 settembre al via la nuova edizione della raccolta di figurine dedicata ai più piccoli e abbinata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene
UDespar Nord lancia Stickermania: un’avventura dai mille colori nel cuore dell’India
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boccanti di colori: torna Stickermania, la raccolta di figurine firmata Despar Nord che, per l’edizione 2025, accompagna i bambini in un emozionante viaggio alla scoperta dell’India. Un Paese ricco di meraviglie naturali, tradizioni millenarie e storie affascinanti, dove ogni tappa diventa un’occasione per parlare di amicizia, diversità e rispetto. L’iniziativa, attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Lombardia, è legata al progetto Scuolafacendo, con cui Despar sostiene concretamente il mondo della scuola.
L N dal titolo “L’India dai mille colori” tornano Oskar e Bo, già protagonisti della collection 2024, che nella nuova avventura insieme alla loro amica Nilaya, fanno un viaggio emozionante attraverso l’India. Tutto ha inizio quando Bo, sentendosi diverso e fuori posto, riceve un misterioso consiglio dal nonno di Nilaya: colorare tre mandala. Da lì si apre un mondo sorprendente, fatto di indizi nascosti e messaggi segreti che conducono i protagonisti fino al maestoso Taj Mahal. Ha così inizio una straordinaria caccia ai mandala, tra paesaggi mozzafiato, animali affascinanti e antiche
tradizioni, sulle tracce del misterioso Custode dei Colori. Durante questo percorso, Bo scoprirà quanto sia prezioso essere sé stessi.
tickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 15 settembre al 19 ottobre 2025 ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine con all’interno un “Buono Scuolafacendo” che potranno scegliere di destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita, con un pacchetto di colore blu, al prezzo di euro 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta saranno inoltre organizzati in alcuni punti vendita Interspar selezionati, momenti di svago e divertimento durante i quali i bambini potranno scambiarsi le figurine e completare più velocemente la raccoln’avventura che educa e unisce, tickermania non è solo un album da completare, ma un progetto pensato per trasmettere aspetti importanti come il rispetto, l’inclusione e la valorizzazione delle differenze. Temi fondamentali per costruire una società più solidale e consapevole, che trovano concretezza anche nel legame con Scuolafacendo, l’iniziativa di Despar a supporto delle scuole del territorio.
Stickermania Tour: gli appuntamenti
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Nel corso delle settimane di raccolta, Despar Nord organizza presso alcuni punti vendita Interspar selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine.
Di seguito il calendario per la provincia di Vicenza:
• 4 ottobre presso Interspar Rovigo Porta Po
• 5 ottobre presso Interspar Castelfranco Veneto
• 5 ottobre presso Interspar Bassano del Grappa
1 ottobre presso Interspar di Albignasego
1 ottobre presso Interspar di Sarmeola di Rubano
Per maggiori informazioni scansiona il QR Code o visita il sito www.stickermania.despar.it
Scuolafacendo torna in classe: sostegno concreto all’istruzione e spazio alla creatività con il contest
“Gli Eroi del Buon Cibo”
Dal 15/9 al 19/10 ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Despar Nord si ricevono buoni scuola da destinare agli istituti: oltre 60 premi didattici e un contest creativo sul cibo sano
Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 11.400 premi donati a più di 2.300 scuole, Despar Nord rinnova il suo impegno con Scuolafacendo 2025/2026, il progetto nazionale a sostegno dell’istruzione. Dal 15 settembre al 19 ottobre 2025, nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar, ogni 10 euro di spesa i clienti riceveranno una bustina di figurine Stickermania contenente un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. I buoni potranno essere consegnati direttamente alle scuole o caricati sul sito del progetto www.scuolafacendo.com e sull’app dedicata. In più, tramite l’App Despar Tribù sarà possibile convertire i propri Punti Cuore in ulteriori buoni fino al 16 novembre.
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Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar Nord ne regalerà uno aggiuntivo.
Quest’anno Scuolafacendo si arricchisce inoltre di un’iniziativa speciale: il contest creativo “Gli Eroi del Buon Cibo”, realizza-
to in collaborazione con Le Buone Abitudini, il progetto educativo gratuito di Despar pensato per le scuole primarie e dedicato ai corretti stili di vita e alla sana alimentazione. Il concorso invita le classi a realizzare un disegno e/o un racconto il cui protagonista sia un supereroe che combatte la cattiva alimentazione, promuovendo l’importanza di una dieta sana ed equilibrata. Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include oltre 60 articoli per arricchire gli ambienti scolastici e la didattica. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, pubbliche e paritarie.
Con Stickermania, Scuolafacendo e Le Buone Abitudini, Despar Nord conferma il proprio impegno per scuola, territorio e comunità, valorizzando educazione, sostenibilità e attenzione alle persone.
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Venerdì 26 Settembre
18:30 visita guidata a Y-40 The Deep Joy.
19:30 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
20:30 proiezione delle animazioni più sorprendenti di Lago Film Fest tra commedia, fantascienza, sperimentale ed erotico.
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20:00 intervento musicale a tema cinema del Duo Orvieto. 20:30 proiezione de Il Barbiere Complottista di Valerio Ferrara e C’è da ridere: selezione di corti comedy italiani da LFF. Nel pomeriggio visita guidata a Y-40. Realizzazione di un micrometraggio in acqua col regista Valerio Ferrara e live podcast. www.CINETERME.com € 39 a persona
Sabato 27 Settembre - Giornata intera o solo serata Dalle 9:00 ingresso all’area termale con piscine e Spa.
18:30 DJ set a bordo piscina.
Rinnovato il reparto di Chirurgia Vascolare al San
Bortolo: nuova sede al 5° piano
UUna svolta importante per la Chirurgia Vascolare dell’ospedale San Bortolo, che trova casa al 5° piano del blocco C, in spazi completamente rinnovati e pensati per migliorare l’esperienza di cura. Dopo anni di convivenza provvisoria con il reparto di Urologia al 2° piano, soluzione adottata durante l’emergenza sanitaria del 2020, il trasferimento consente ora una separazione definitiva tra le due unità, con significativi vantaggi organizzativi e per il comfort dei pazienti. Il nuovo reparto si è sviluppato in un’area precedentemente occupata dalla Direzione Medica, sottoposta a un intervento di riqualificazione che ha previsto il rifacimento delle pareti, delle strutture sopra i letti, l’illuminazione, parte dei bagni, la sostituzione degli infissi interni e l’adeguamento degli impianti elettrici e di distribuzione dell’ossigeno e altri gas medicali. Inoltre, sono stati acquistati nuovi arredi per creare un ambiente più accogliente e funzionale.
L’investimento complessivo ammonta a circa 480 mila euro, stanziati dall’Azienda socio-sanitaria ULSS 8 Berica, e ha mantenuto invariato il numero di 14 posti letto, come previsto dalle norme regionali. Oltre alle camere, il reparto ora include un ambulatorio dedicato al Pronto Soccorso di Chirurgia Vascolare, un secondo ambulatorio
per visite di routine, una stanza per la preparazione delle terapie e altri spazi di supporto per il personale medico e infermieristico. «Questa riorganizzazione era non solo necessaria, ma anche urgente – spiega la dottoressa Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – perché la convivenza tra reparti con tipi di pazienti molto diversi non rappresentava la soluzione ideale. Abbiamo agito rapidamente per garantire spazi adeguati e un ambiente più sereno, sia per i malati che per chi lavora quotidianamente nel reparto».
Il dottor Domenico Milite, responsabile della Chirurgia Vascolare, sottolinea i benefici concreti: «Avere uno spazio dedicato significa migliorare la gestione delle attività e assicurare maggiore privacy e tranquillità ai pazienti, con un evidente salto di qualità. Siamo grati anche ai colleghi dell’Urologia, con cui abbiamo sempre collaborato in modo proficuo durante questi anni». Il reparto di Chirurgia Vascolare di Vicenza è un punto di riferimento importante sul territorio, con circa 650 interventi chirurgici e 600 ricoveri annuali, oltre a quasi 10.000 prestazioni ambulatoriali. Con la nuova sede, la struttura si prepara a offrire un servizio ancora più efficiente e confortevole.
Paola Bigon
Patente e diabete, l’allarme di Luisetto (Pd)
In Veneto, chi convive con forme gravi di diabete si trova costretto a pagare di tasca propria esami medici obbligatori per il rinnovo della patente. Esami che, oltre a essere costosi, vanno ripetuti con frequenza più alta rispetto ad altri cittadini, aggravando ulteriormente il peso economico su chi già affronta una patologia cronica. La denuncia arriva dalla consigliera regionale del Partito Democratico, Chiara Luisetto, che ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere conto alla Giunta delle politiche adottate a tutela di questi cittadini. “È una questione di diritti fondamentali”, afferma Luisetto, componente della Commissione Sanità. “Parliamo di decine di migliaia di persone che rischiano di vedersi negate la possibilità di muoversi liberamente, lavorare, accedere ai servizi essenziali solo perché i costi degli accertamenti necessari al rinnovo della patente sono totalmente a loro carico.” In Veneto si contano oltre 300.000 persone affette da diabete, la maggior parte con diabete di tipo 2. Una quota significativa della popolazione, dunque, che – secondo Luisetto – viene colpita in modo diretto e discriminatorio. I pazienti con complicanze diabetiche, infatti, devono sottoporsi a controlli clinici più approfonditi, spesso più frequenti, con una validità della patente ridotta e costi che si sommano nel tempo.
“Soprattutto nei piccoli comuni, dove l’auto è spesso l’unico mezzo per mantenere una vita autonoma, questa situazione diventa insostenibile. Stiamo parlando di persone che, per continuare a vivere normalmente, devono affrontare spese mediche sproporzionate. Serve un intervento della Regione”, sottolinea Luisetto. L’interrogazione chiede all’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin se siano previste misure di sostegno economico o semplificazioni procedurali per le persone diabetiche, in modo da garantire una mobilità equa e non discriminatoria.
“Non possiamo permettere che il diritto alla mobilità venga trasformato in un privilegio per pochi. Mi aspetto una risposta chiara e interventi concreti”, conclude la consigliera dem. (r.s.)
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Sanità pubblica. Anticorpo monoclonale protegge bambini vulnerabili e alleggerisce ospedali
Bronchiolite, in Veneto torna la campagna di prevenzione
Lanzarin: “Un successo che ha già salvato centinaia di bambini dai ricoveri”
Apartire da ottobre 2025, la Regione Veneto rilancia la campagna di profilassi contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), responsabile della bronchiolite nei bambini sotto l’anno di età. Dopo l’ottimo risultato della prima edizione, l’iniziativa si estenderà anche quest’anno a tutti i neonati nati durante la stagione virale (ottobremarzo) e a quelli più vulnerabili fino ai 24 mesi. «Si tratta di un intervento preventivo fondamentale –spiega l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin – che ha già dimostrato un impatto significativo sulla salute dei bambini e sulla riduzione dei ricoveri ospedalieri». I numeri del successo: -70% di ricoveri e -79% di accessi in terapia intensiva Introdotta nel 2024 grazie all’utilizzo di un anticorpo monoclonale specifico contro il VRS, la campagna ha segnato una vera svolta. Nei mesi invernali 2024/25 i ricoveri nei bambini sotto l’anno di vita si sono ridotti da 1.154 a 345, con un calo del 73% delle giornate di degenza e una diminuzione del 79% dei passaggi in terapia intensiva neonatale. Un’adesione ampia e condivisa Nel primo anno di attivazione, sono state somministrate oltre 28.000 dosi: il 70,5% ai nati fuori stagione e l’83,5% a quelli nati nel periodo di maggiore esposizione. Un risultato reso possibile grazie alla stretta collaborazione tra ospedali, pediatri di famiglia, servizi territoriali e famiglie. «La risposta dei cittadini è stata eccezionale – aggiunge Francesca Russo, Direttrice della Prevenzione regionale – segno che le famiglie rico-
noscono il valore della prevenzione ben strutturata». Obiettivo 2025: proteggere ancora più bambini La campagna sarà gratuita e su base volontaria, rivolta sia ai neonati che nasceranno tra ottobre 2025 e marzo 2026, sia ai bambini già nati ma considerati fragili fino ai due anni di età. La protezione offerta dall’anticorpo coprirà l’intera stagione virale, riducendo sensibilmente il rischio di complicazioni. «Siamo di fronte a un esempio virtuoso di sanità pubblica – conclude Lanzarin – che con un investimento mirato riesce a proteggere i più piccoli, ridurre la pressione sugli ospedali e offrire maggiore serenità alle famiglie».
Nevi e screening: nessuna riduzione dell’offerta di cure
In merito alle notizie apparse su alcuni organi di stampa, la Regione Veneto precisa che non vi è stata alcuna modifica o riduzione nell’offerta di visite dermatologiche e di controlli per i pazienti con sospette lesioni pigmentate (nei o nevi), che continuano a essere garantiti in tutte le sedi pubbliche e ospedaliere del territorio regionale, secondo le modalità di accesso definite dalle singole direzioni sanitarie. Per maggiore completezza d’informazione, si evidenzia che con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), dal gennaio 2025 la cosiddetta “mappatura sistematica dei nei” non è più prevista come prestazione a carico del Servizio sanitario nazionale. Non si tratta di una scelta regionale, bensì di un aggiornamento stabilito a livello nazionale. Cosa cambia in concreto? Nella pratica, nulla per i pazienti: il cittadino che presenti un nevo sospetto o qualunque lesione cutanea dubbia potrà come sempre rivolgersi al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta, che – se lo riterrà necessario – formulerà la richiesta di visita dermatologica, prestazione LEA garantita e disponibile in tutte le strutture pubbliche del Veneto (con ticket previsto dalla normativa).
Perché la mappatura non è più un LEA? La comunità scientifica internazionale (Ministero della Salute, società scientifiche dermatologiche, linee guida europee) è concorde: lo screening sistematico di tutti i nei nella popolazione generale non ha dimostrato efficacia nella riduzione dei melanomi invasivi né della mortalità per melanoma. Per questo non è paragonabile agli screening oncologici di comprovata utilità (mammella, colon-retto, cervice uterina).
Ciò non significa che la prevenzione sia meno importante: anzi, resta fondamentale adottare comportamenti prudenti e sottoporsi a controlli periodici dal proprio medico curante, che saprà valutare l’opportunità di ulteriori approfondimenti dermatologici. In sintesi:
• La “mappatura sistematica dei nei” non è più un LEA per decisione nazionale.
• La visita dermatologica è garantita in tutto il Veneto: non ha subito alcuna limitazione e viene erogata in accordo con la prescrizione del medico curante. Il medico potrà richiederla ogni qualvolta vi siano sospetti clinici su un neo o su altre lesioni cutanee.
• I cittadini possono continuare a contare su un servizio pubblico attento e disponibile alla diagnosi precoce del melanoma e delle altre patologie dermatologiche.
• La Regione Veneto non ha emanato alcuna delibera o indicazione alle aziende di riformulare l’accesso alle visite e ai servizi dermatologici: alcune aziende sanitarie hanno autonomamente introdotto percorsi organizzativi specifici sul proprio territorio.
• La Regione Veneto ha inteso tutelare al massimo la salute dei propri cittadini introducendo percorsi specifici di presa in carico da parte dei dermatologi su richiesta degli MMG, per tutti i soggetti con indicazione alla valutazioni anche periodiche delle pigmentazioni cutanee.
In conclusione, la Regione fa appello per un’informazione in ambito medico e sanitario ancorata a criteri di rigore scientifico e di trasparenza istituzionale. La salute dei cittadini non deve essere oggetto di polemiche o strumentalizzazioni: è fondamentale fornire messaggi chiari, corretti e basati sulle evidenze, così da evitare informazioni fuorvianti e garantire il rapporto di fiducia con il sistema sanitario pubblico. (r.s.)
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