Intervento innovativo all’Ospedale dell’Angelo: ricostruita la lingua di una trentenne
Da Bui a Szumski passando per Damiano e l’incognita Da Re, chi sono gli sfidanti
Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
DDopo un’estenuante attesa il centrodestra ha scelto il proprio candidato presidente della Regione. Sarà Alberto Stefani, segretario regionale della Lega e vice segretario nazionale di Salvini, a tentare di confermare il centrodestra in Regione. Il 77% conquistato da Luca Zaia alle elezioni del 2020 sembra essere molto lontano, ma nel centrodestra non sembra questa la principale preoccupazione. Le lungaggini nell’individuazione di Stefani, infatti, sono state determinate da un lunghissimo braccio di ferro a tre che ho visto coinvolti Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia. Gli alfieri veneti di Giorgia Meloni, infatti, non hanno mai fatto di mistero della loro volontà di poter indicare il candidato presidente del Veneto: il ragionamento alla base di questa aspettativa prendeva le mosse sia dalla necessità di “rotazione” dopo 1 5 anni di Presidente leghista e dalla differenza di peso elettorale. La stessa Forza Italia, con il suo leader regionale Flavio Tosi ha sperato, fino a un certo punto, di potersi accreditare come il proverbiale e gaudente terzo tra i due litigati.
La Lega, però, ha tenuto duro fino all’ultimo ritenendo la candidatura in Veneto come la propria “linea del Piave”. Per farlo, sembra, aver garantito agli alleati un ottimo indennizzo.
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Modello Veneto TeSeO, al Teatro Stabile cultura formazione e lavoro; Beltotto rimette l’incarico
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura, capace di generare economia, nuovo festival firmato Strukul
A Cavarzere sei grandi cantieri per cambiare e riqualificare il territorio. In arrivo anche la nuova Casa di Comunità. Centrosinistra all’attacco: “I progetti? Quelli ideati dalla precedente amministrazione”
Maggioranza e opposizione unite nel dire no al progetto della Green Large Solution srl
Al voto il 23 e 24 novembre, compatti il centrodestra e il centrosinistra, almeno tre i candidati outsider
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
S i avvicina inesorabilmente la scadenza europea fissata per il 30 giugno 2026, come termine ultimo per il completamento degli investimenti e il rispetto della tabella di marcia delle opere. Questo lasso di tempo, per quanto breve, è il punto focale di una sfida cruciale: mettere a terra il PNRR come strumento concreto per rigenerare il Veneto, ridurre i divari e rilanciare i territori.
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Partita la nuova raccolta rifiuti
Il Comune prosegue nel percorso di transizione verso il nuovo sistema di raccolta rifiuti. Dopo le prime settimane di informazione e distribuzione delle chiavette, dal 13 ottobre è iniziato il posizionamento dei nuovi cassonetti nelle 42 isole ecologiche del centro cittadino. In questa fase saranno installati i contenitori per la frazione umida (aperti e non misurati) e per il secco non riciclabile, dotati di calotta apribile tramite chiavetta elettronica. Fino al 24 ottobre continuerà in parallelo il doppio sistema: i cittadini potranno conferire i rifiuti sia nei nuovi cassonetti stradali, sia tramite l’attuale raccolta “porta a porta”. Da venerdì 24 ottobre, tuttavia, la raccolta porta a porta per le utenze del centro cittadino verrà definitivamente sospesa, lasciando spazio al nuovo modello di conferimento esclusivamente nelle isole ecologiche. Sono inoltre previsti tre appuntamenti pubblici: sabato 18 ottobre, ore 9-12 – Piano terra Biblioteca (ingresso via Rossini). Ultima giornata di consegna delle chiavette per le sole utenze del centro cittadino. A seguire, l’Amministrazione avvierà un calendario di incontri nelle frazioni per illustrare il servizio di raccolta “porta a porta” dedicato alle aree fuori dal centro. L’Assessore all’ambiente Marco Grandi commenta: “Siamo perfettamente nei tempi del cronoprogramma che ci eravamo dati. Con questa fase concludiamo l’attivazione del nuovo sistema nel centro, un passaggio fondamentale verso un servizio più efficiente e sostenibile. Dal 2027 entreremo tecnicamente nel nuovo regime, ma il 2026 sarà un anno di allenamento in cui tutti potremo imparare a usare al meglio il sistema, diventando cittadini sempre più virtuosi e consapevoli. Ringrazio Veritas e tutti i cittadini per la collaborazione e l’impegno nel rendere la nostra città più pulita e moderna”.
Giulia Toffanello
L’Amministrazione e Veritas accompagnano i cittadini verso il nuovo sistema
Le sfide del Pnrr tra tempo e metodo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Nel nostro Veneto i numeri parlano chiaro. Secondo dati di Ance Veneto, i progetti attivati sono più di 23.850 con una dotazione complessiva che supera i 14 miliardi. Tuttavia, non basta “attivare”: occorre realizzare, portare a termine. E già emergono segnali concreti di rallentamento. La lentezza non è solo un problema tecnico, ma è anche strutturale e amministrativo. La mole di vincoli, controlli, passaggi autorizzativi e procedure da rispettare, spesso differenziate tra ministeri, regioni, enti locali, diventa un ostacolo più che una garanzia. Le amministrazioni comunali, in particolare, lamentano difficoltà nel reperire risorse di cassa per anticipare lavori e interventi, nell’aspettare pagamenti centrali e nel districarsi tra moduli, rendicontazioni e controlli paralleli.
La tempistica è stringente: ogni ritardo mette a rischio l’erogazione delle rate e la possibilità che l’Italia, e il Veneto, perdano quote di fondi europei. Nel complesso nazionale, solo poco più del 40 % delle risorse PNRR sono state effettivamente spese a oggi. In questo scenario, si concentra una tensione: non solo applicare, ma farlo bene.
Anche la distribuzione delle risorse solleva interrogativi: non sempre il riparto risponde alle reali esigenze dei territori, perché i criteri, sovente nazionali e standardizzati, non tengono conto delle peculiarità locali. Si rischia così di vedere fondi correre verso aree già avvantaggiate, anziché dove c’è bisogno urgente di infrastrutture, servizi digitali ma anche alle persone più fragili, efficientamento energetico.
Non possiamo permetterci che il Veneto, regione virtuosa in termini di progetti attivi, resti vittima di lentezze burocratiche o disallineamenti centrali. Si invoca da più parti una semplificazione amministrativa drastica, un’autonomia decisionale rafforzata per le comunità locali, e soprattutto una cultura della responsabilità condivisa: Regione, Province, Comuni devono collaborare in sinergia, non gareggiare in scaricabarile.
La posta in gioco è troppo alta: non solo realizzare infrastrutture e investimenti, ma dare credibilità allo Stato, mantenere la fiducia dei cittadini e costruire un Veneto che non resti in ritardo rispetto alle sfide globali.
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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni regionali del 23/24 novembre messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.
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(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
Politica. occiata all’unanimità il progetto di recupero e incenerimento di 60.000 tonnellate
Il Comune dice no all’impianto per fanghi a Loreo
Il sindaco di Loreo Gasparini: “La contrarietà è legata al fatto che non percepiranno compensazioni”
Cavarzere dice no all’impianto di recupero e incenerimenti di fanghi civili e industriali che dovrebbe sorgere a Loreo. Il no all’operazione che è portata avanti dalla società Green Large Solution srl è stato dato dal consiglio comunale con l’approvazione di una mozione nel parlamentino cittadino condivisa da maggioranza e opposizione.
ll Consiglio Comunale di Cavarzere ha espresso così all’unanimità il proprio parere negativo, sottolineando che la vicinanza dell’impianto nel rodigino comporterebbe un impatto devastante in termini ambientali e sanitari per il territorio cavarzerano. 12 consiglieri su 12 presenti hanno votato il documento presentato dal sindaco Munari. Insomma ci si appresta in paese dopo quella
vinta contro l’impianto a biometano, ad una nuova battaglia destinata ad infiammare gli animi nei prossimi mesi. Nel dettaglio l’ impianto dovrebbe trattare 60mila tonnellate all’anno di rifiuti provenienti da fanghi di depurazione, quindi dalle fognature, non pericolosi mediante essicazione per poi essere recuperati dal punto di vista energetico. Sull’impianto si dovrà esprimere anche la Regione Veneto dando il suo parere sulla valutazione di impatto ambientale. Il documento nelle scorse settimane è stato presentato dal sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari, assieme ai consiglieri Turatti, Bernello, Frizzarin, Rusca e Fava e Garbin. La mozione è stata inviata alla Regione, alla Provincia di Rovigo, all’Ente Parco del Delta del Po, all’Arpav, alla Ulss 5
e a altre autorità preposte. La paura è anche che con 60 mila tonnellate di fanghi all’anno possano essere bruciate sostanze inquinanti come Pfas, metalli pesanti e altri composti chiaramente pericolosi per la salute umana. Un allarme che è stato lanciato anche da Legambiente nelle settimane precedenti. Gli ambientalisti hanno sottolineato che serviranno 30 tonnellate al giorno e ci sarà il passaggio di circa 2000 camion all’anno. Il tutto in un in un terreno agricolo nell’Area Industriale Attrezzata del Basso Polesine, al confine con il Parco del Delta del Po. Non la pensa così Moreno Gasparini il sindaco di Loreo. “Credo - dice Gasparini - che la posizione di Cavarzere sia collegata al fatto che questo Comune non riceverà alcuna compensazione per la realizzazione dell’opera che sarà invece appannaggio del Comune di Loreo. Ci si deve mettere in te-
sta che questa compensazione è esclusivamente destinata al Comune in cui si farà l’intervento. Se facessimo in modo diverso, determinerei un danno erariale all’ente locale che dirigo. Sulla questione ambientale invece faccio notare come, gli impianti
di depurazione siano un obiettivo primario a livello europeo e che quindi le aree che non lo faranno andranno incontro a sanzioni. Non si tratta quindi di impianti pensati per inquinare”.
Alessandro Abbadir
E’ arrivata la “Carta della Cultura” per le famiglie con Isee sotto i 15.000 euro
L’Amministrazione comunale di Cavarzere, attraverso l’Assessorato all’Istruzione, informa che dal 1 al 31 ottobre 2025 sarà possibile presentare domanda per la Carta della Cultura, misura promossa dal Ministero della Cultura e dal Centro per il Libro e la Lettura. La carta, del valore di 100 euro, è destinata ai nuclei familiari residenti in Italia, italiani o stranieri, con un Isee inferiore a 15.000 euro, e potrà essere utilizzata per acquistare libri cartacei o digitali dotati di codice Isbn. Le domande dovranno essere inviate esclusivamente tramite l’App IO o attraverso il sito dedicato, accedendo con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE). Il beneficio prevede un contributo di 100 euro per ciascuna annualità dal 2020 al 2024 e sarà erogato in un’unica carta per nucleo familiare. Le gradua-
torie verranno stilate in base al valore dell’Isee e all’ordine di presentazione delle domande, fino all’esaurimento delle risorse. Una volta assegnata, la Carta sarà disponibile nella sezione “Portafoglio” dell’App IO e potrà essere utilizzata entro 12 mesi nei punti vendita convenzionati. Tutte le informazioni sono consultabili sul sito ioapp.it/ carta-della-cultura. “La Carta della Cultura è uno strumento concreto di sostegno alle politiche di contrasto alla povertà educativa e di promozione della lettura – dichiara l’assessore all’Istruzione Stefania Sommacampagna –. Un’iniziativa che rafforza il ruolo dei Comuni come presidi di inclusione e partecipazione culturale, offrendo alle famiglie un’occasione reale per avvicinarsi ai libri e alla conoscenza”. (r.c.)
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Sei grandi cantieri sotto la lente, ecco dove finiscono i milioni Ue
Atteso il completamento della mensa all’interno della scuola Collodi. Il Pinqua a marzo 2026
S ulla questione dei lavori del Pnrr a Cavarzere a fare il punto della situazione chiarendo i progetti portati a termine è il sindaco del paese Pierfrancesco Munari. “Noi - dice Munari - abbiamo 6 grandi cantieri del Pnrr che in parte abbiamo già consegnato alla città e in parte verranno consegnati entro il marzo del 2026. Il primo cantiere consegnato, è stato quello di via Matteotti, quindi abbiamo riqualificato l’intera area, mettendo in sicurezza anche gli oltre 50 pini marittimi della strada, andando a modificare e a sistemare il manto stradale che per tanti decenni era in condizioni vergognose a seguito dell’azione delle radici. E’ stata fatta la cordonata, per cui ci auguriamo di fare successivamente anche marciapiedi e la pista ciclabile. Questo era un finanziamento di circa mezzo milione di euro”. Il secondo can-
tiere del Pnrr consegnato è quello del Ponte Caduti della Libertà, la cui inaugurazione è stata qualche mese fa, a giugno. “Un cantiere - dice Munari - costato circa 906 mila euro, che ha riqualificato e reso sicuramente molto più sicuro e bello il nostro ponte sull’Adige”. Ma non finisce qui. “Abbiamo - spiega Munari - un terzo lavoro che è di un milione e 570 mila, per la ricodificazione urbana dell’impianto sportivo di via Spalato. Le tribune e gli spogliatoi sono stati interamente realizzati e a brevissimo le consegneremo alla cittadinanza, così come il campo da padel nell’antistante campo da tennis. Abbiamo avuto un problema di un rinvenimento di una discarica abusiva nel campo da calcio e il terreno inquinato con il rifiuto sta per essere completamente asportato e quindi si procederà alla piantumazione del manto entro il mese
di novembre, per consegnarlo al prossimo anno alla società che risulterà assegnataria del campo. Abbiamo poi in fase di ultimazione i lavori sulla sinistra Adige per circa 700 mila euro, con il posizionamento del guardrail per chilometri e chilometri di strada dove era assente, e anche la riasfaltatura del pezzo di strada che va da Boscochiaro a San Pietro. C’è poi un altro lavoro che dovrebbe essere concluso entro novembre-inizio dicembre, che è quello della mensa all’interno della scuola Collodi. E’ di un 1 milione e 200 mila euro circa, il valore dell’intervento. Verrà realizzata tra due plessi già esistenti una struttura molto grande dove i ragazzi potranno mangiare e sarà anche uno spazio polivalente”. Della struttura sono stati ultimati anche gli impianti, si sta aspettando l’arredamento. “Ultimo ma non ultimo perché è quello più rilevante dal punto di vista economico per oltre 4 milioni è il progetto Pinqa - conclude Munari - che è un progetto integrato
Sanità, in arrivo la nuova Casa di Comunità
Con i fondi Pnrr sarà pronta per il 2026 anche la nuova Casa di Comunità di Cavarzere. Il progetto per la nuova Casa della Comunità prevede la demolizione di un edificio in disuso e la costruzione di un nuovo fabbricato ad un piano, adeguato per le prestazioni previste , tale da costituire un importante punto di riferimento per i servizi sanitari e assistenziali del territorio. A Cavarzere, l’edificio (820 metri quadri) prenderà il posto di quello presente all’interno del-
la Cittadella socio-sanitaria. Si tratta di una struttura che dovrebbe operare senza soluzione di continuità, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7,con una équipe multi professionale composta da specialisti, medici di famiglia, pediatri di libera scelta ed infermieri di famiglia e di comunità.
“L’investimento previsto (dell’importo complessivo di oltre 2,5 milioni di euro) - precisa l’Ulss 3 Serenissima - finanzia la realizzazione di luoghi fisici di prossimità e facile individuazione dove la co-
sulla qualità dell’abitare. Prevede due stralci, uno in via Marconi con la realizzazione di 4 unità abitative, l’altro in via Cavour con la realizzazione di 10 unità abitative. Le costruzioni stanno
munità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale. L’obiettivo è di offrire assistenza sanitaria di prossimità ai residenti, assicurando il servizio principalmente alla popolazione più anziana, riducendo così il numero delle ospedalizzazioni anche non urgenti. In questo modo le cure sanitarie sul territorio saranno coordinate in modo efficiente e rapido per rispondere ai bisogni dei cittadini”. (a.a,)
proseguendo e ci auguriamo di rispettare i termini del 31 marzo per la consegna dell’opera, e del giugno 2026 per la sua rendicontazione”.
Alessandro Abbadir
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“I progetti? Tanti quelli ideati dalla precedente amministrazione”
“A4 anni dall’insediamento dell’attuale amministrazione Munari, il bilancio delle opere realizzate racconta una realtà difficile: senza i finanziamenti del Pnrr, ben poco sarebbe stato realizzato”. A dirlo sono le segreterie congiunte di Sinistra Italiana e Pd a Cavarzere. “Nonostante le promesse elettorali di rilancio e trasformazione del territoriospiega la consigliera e capogruppo del Pd Heidi Crocco - gran parte dei progetti annunciati e in fase di realizzazione si reggono quasi esclusivamente su risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’attuale giunta ha scelto di concentrare i propri sforzi sulla partecipazione di bandi Pnrr, trascurando però di costruire una propria capacità progettuale autonoma. In assenza di fondi europei oggi ci troveremmo con le stesse criticità di ieri: strade dissestate, edifici pubblici obsoleti, servizi poco efficienti, zero manutenzione e periferie dimenticate”. Per Pd e Sinistra Italiana tra le opere, alcune meritano una riflessione approfondita. “La messa in sicurezza del Ponte Caduti della Libertà è avvenuta grazie a un finanziamento di 907.000 ottenuto nel 2021 durante la precedente amministrazione- dice Crocco. Lo stesso per i 490.000 euro destinati alla sistemazione di via Matteotti.
Tutti progetti ottenuti dall’amministrazione precedente ma che il sindaco Munari ha difficoltà nel ricordare”. Sul cantiere degli impianti sportivi di via Spalato ricorda il Pd “a giugno 2024 l’assessore Bernello aveva annunciato l’imminente consegna dei nuovi campi da calcio e da padel. Ad oggi però, nessuna delle due opere è completata. Sulla nuova mensa scolastica: i lavori sono iniziati nella primavera del 2024 tuttavia ci troviamo con l’ennesima proroga e la conclusione lavori prevista per dicembre 2025”. Il progetto Pinqua per le opposizioni è un altro nodo critico: ”ovvero la realizzazione di una struttura social housing composta da 14 alloggi popolari. Il progetto,inizialmente finanziato con 2,656.080 milioni di euro, ha visto un aumento vertiginoso dei costi fino a 4 milioni
e 390.000 euro, di cui ben 754.085 sono solo di spese tecniche. Il confronto con altre realtà è impietoso: a Rovigo, progetti analoghi realizzati con i fondi del piano nazionale per la qualità della abitare, utilizzando le stesse normative, hanno un costo medio di 2000 euro al metro quadrato, interamente finanziati,senza nessun onere aggiuntivo per il bilancio comunale. A Cavarzere, invece, il costo medio per ciascuno alloggio (circa 70 metri quadri netti) ammonta 300.000 euro. Il contributo finanziario a carico del Comune sarà pari a 1milione e 477.920 euro un impegno economico considerevole che potrebbe pesare a lungo sulle casse cittadine. A fronte di queste cifre è lecito chiedersi: quanti altri interventi si sarebbero potuti realizzare con una cifra simile”?
Alessandro Abbadir
Maria Trombetta Project Manager Pnrr: “In difficoltà sono andati spesso i piccoli Comuni”
“Il Pnrr? In difficoltà sono andati a volte i piccoli Comuni che non avevano le strutture e le competenze dal punto di vista tecnico, progettuale e gestionale per affrontare una sfida così importante per il loro territorio. Siamo stati però proprio a loro di supporto aiutandoli a superare via via le difficoltà ”. A dirlo è Maria Trobetta ingegnere edile del pool di lavoro “Progetto 1000 Esperti” come Project Manager Pnrr della Regione alla Città Metropolitana di Venezia. “Il Veneto - spiega l’ingegner Trombetta - in questa partita ha avuto una altissima percentuale di finanziamenti intercettati, il 90 % dei casi che si tradurranno in
nuove opere. Si tratta di una percentuale in linea con gli standard delle regioni europee. Lo staff di cui faccio parte è stato istituito oltre 4 anni fa con la nascita del Pnrr, in seguito all’emergenza della pandemia di Covid 19. In quel caso fu istituita una cabina di regia in Regione, guidata dalla dottoressa Vidotti con sede sia a Palazzo Balbi che in un’altra distaccata a Venezia. Io sono stata destinata con altri, all’area del Veneziano. Come esperti abbiamo affiancato quindi Comuni e la Città Metropolitana di Venezia per poter portare a termine i progetti dando indicazioni sotto diversi aspetti. Lo staff in questi anni ha lavorato comple-
tando via via le varie fasi previste. Da un lato si è concentrato sul fatto che bisognava aiutare i Comuni o le Province a reperire risorse anche attraverso la corretta adesione ai bandi. Si sono controllati i lavori e le progettazioni, la loro realizzazione. Ora la fase verso cui ci avviamo, dopo la conclusione delle opere (che è prevista per la primavera 2026) è quella della rendicontazione che deve concludersi a giugno 2026”. Una volta completate le opere infatti, per non perdere i finanziamenti sarà importante ed allegare tutto il lavoro fatto, certificando che le opere rientrano nel Pnrr e che sono stati seguiti tutti i passaggi previsti. (a.a.)
“Sul Pinqa costi sono lievitati in modo abnorme. Ritardi sulla mensa e campo sportivo. In assenza di fondi europei oggi ci troveremmo con le stesse criticità di ieri: strade dissetate, edifici pubblici obsoleti e servizi poco efficienti”
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Heidi Crocco
Agricoltura. Interviene il presidente del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo Fabrizio Bertin
Swamrisk scopre la riserva e guida la lotta all’intrusione salina
A
settembre si è tenuto nella sede del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo l’incontro tra i partner scientifici e istituzionali di Italia e Croazia per condividere i risultati nella lotta contro la salinizzazione dei territori. L’incontro ha rappresentato un momento cruciale per il progetto europeo Swamrisk. Questo appuntamento ha riunito i partner per condividere i primi risultati scientifici ottenuti nella lotta contro l’intrusione salina, una delle minacce più urgenti per il futuro agricolo e ambientale. L’obiettivo è stato quello di presentare l’avanzamento dei lavori e avviare un dibattito costruttivo su come i dati raccolti possano tradursi in azioni concrete per la gestione sostenibile delle risorse idriche.
Il problema nell’area del Consorzio è la salinizzazione dei suoli, un fenomeno in espansione. L’intrusione salina ha le sue radici nella geografia di quella porzione di territorio prossima alla laguna di Venezia. Si tratta di circa 15 mila ettari tra i territori di Correzzola, Codevigo, Cona, Cavarzere, Chioggia e Pontelongo sotto il livello del mare, con quote che toccano anche i -4 metri.
Tra le cause dell’aumento dell’intrusione salina ci sono le attività antropiche e il cambiamento climatico, che aggravano il processo naturale. Lo sfruttamento degli acquiferi, l’innalzamento del livello del mare, la bonifica idraulica, la riduzione delle precipitazioni e il loro concentrarsi in pochi eventi intensi, la maggiore evaporazione conseguente al riscaldamento globale sono i principali fattori responsabili dell’acuirsi dell’intrusione.
“Già dagli anni ’90, abbiamo iniziato a notare una progressiva diminuzione delle rese agricole in queste zone” – sottolinea Fabrizio Bertin, presidente del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo. “Il sale rende i suoli non più adatti alle colture, compromettendo la produttività e mettendo a rischio un’area di 24 mila ettari”. Nell’ambito del progetto Swamrisk, il Consorzio di Bonifica Adige Euganeo ha avviato un programma di monitoraggio del territorio, installando “supersiti” per rilevare l’intrusione salina. L’importanza di questi siti è stata sottolineata a settembre. Per questa
operazione, sono stati creati pozzi piezometrici in due località strategiche: uno a Buoro, a Cavarzere, e un altro a Punta Gorzone, a Chioggia. I carotaggi hanno permesso di studiare la composizione geologica del sottosuolo, risalente a un periodo compreso tra 22.000 e 10.000 anni fa.
Una ricerca condotta a Punta Gorzone, nel Comune di Chioggia, ha portato a una scoperta: tra i 28 e i 35 metri di profondità è stata trovata acqua dolce con una concentrazione salina di appena 1 grammo per litro. Per ora, rappresenta una riserva preziosa, un bene da preser-
vare e tutelare per gli scenari futuri. “Il ruolo dei Consorzi di Bonifica –conclude il presidente Bertin – si sta evolvendo per rispondere alle sfide del cambiamento climatico. Il nostro obiettivo è rendere il territorio
resiliente alle problematiche legate alla gestione dell’acqua. È nostro dovere costruire un futuro in cui l’acqua sia gestita con intelligenza e responsabilità”.
Alessandro Abbadir
Due progetti per fermare la salinizzazione dei terreni
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Le indagini scientifiche e i dati precisi che il Consorzio di Bonifica Adige Euganeo sta raccogliendo sull’avanzamento della salinizzazione saranno fondamentali per aggiornare e sbloccare due importanti progetti. L’obiettivo generale è trattenere a monte le acque dolci necessarie per contrastare la risalita del cuneo salino, stabilizzare gli ecosistemi fluviali e accumulare risorse idriche per l’irrigazione, in particolare durante i periodi di siccità.
Il primo progetto, fermo da anni, è lo Sbarramento antintrusione salina sul Brenta, un’opera monumentale attesa da decenni, ideata in collaborazione con il CNR, la Provincia di Venezia e diverse università. Nonostante il progetto esecutivo risalga al 2016, l’opera è bloccata a causa della mancanza di fondi e necessita di una revisione. I costi di realizzazione, stimati dieci anni fa in 15 milioni di euro, sono ora lievitati a 25 milioni per l’inflazione. La sua costruzione permetterebbe di accumulare circa 3 milioni di metri cubi di acqua dolce, distribuibili attraverso la rete idrica potenziata, salvando circa 24.000 ettari di territorio agricolo dalla salinizzazione. Il secondo progetto riguarda la realizzazione di un bacino di accumulo idrico a Ca’ Bianca di Chioggia, un’opera non ancora esecutiva ma considerata cruciale. Con una capacità di circa 210.000 metri cubi d’acqua, il bacino potrebbe fornire una riserva di acqua dolce non salinizzata per circa 15 giorni. Questo progetto è fondamentale per far fronte ai picchi di siccità e alle maggiori necessità idriche durante i periodi agricoli in un’area di circa 1.000 ettari. (a.a.)
e agli esuli istriani, fiumani e dalmati
Qualche settimana fa si è tenuta a Cavarzere, in Via Aldo Moro, la cerimonia di intitolazione del Parco Pubblico “ Martiri delle Foibe”, alla memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Alla cerimonia hanno preso parte numerose autorità politiche, civili e militari, le associazioni d’arma, cittadini e studenti. Presenti il Sindaco di Cavarzere, avv. Pierfrancesco Munari, l’Assessore alle Pari Opportunità Mattia Bernello, l’Assessore all’Istruzione Sommacampagna che ha eseguito l’Inno Nazionale, l’Onorevole Paolo Borchia, l’Onorevole Amidei, il Consigliere Regionale Pavanetto Lucas, oltre alle classi quarte e quinte dell’indirizzo tecnico dell’Istituto Superiore “Marconi” di Cavarzere. Particolarmente significativa la presenza del Consiglio Comunale dei Ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere, accompagnato dalla prof.ssa Nicla Sguotti, guidato dalla neoeletta Sindaca Chloe Gradara che è intervenuta portando la voce delle nuove generazioni. Dopo l’esecuzione dell’Inno Nazionale, la cerimonia si è aperta con l’intervento del Sindaco Munari, seguito dal saluto della Sindaca dei Ragazzi Chloe Gradara. Un momento
di forte emozione è stato offerto dalla testimonianza del signor Aldo Duiella, esule, che ha condiviso ricordi e riflessioni sugli eventi che hanno segnato profondamente la storia delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate. La cerimonia è quindi proseguita con la scopertura della targa commemorativa e la sua benedizione a cura di Don Alberto, accompagnata da un intenso momento di raccoglimento collettivo. Alle ore 10:30, tutti i presenti si sono spostati presso il Duomo di Cavarzere, dove è
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stata celebrata la Santa Messa in suffragio di tutte le vittime. L’iniziativa, promossa dal Comune di Cavarzere con il patrocinio della Regione Veneto e della Città Metropolitana di Venezia, in collaborazione con le Associazioni d’Arma e il Comitato “10 Febbraio”, ha rappresentato un importante momento di memoria, condivisione e riflessione sul valore del ricordo e della trasmissione storica alle giovani generazioni.
Giulia Toffanello
foibe
Inaugurato il monumento ai lagunari: memoria, dedizione e orgoglio civico Nelle scorse settimane Cavarzere ha vissuto un momento di grande emozione e partecipazione con l’inaugurazione del monumento ai lagunari. “La cerimonia, accompagnata dal calore dei cittadini e dalla presenza delle autorità civili e militari, del picchetto armato del reggimento Lagunari “Serenissima”, ha reso omaggio - spiega il sindaco Pierfrancesco Munari - a chi ha servito con coraggio nelle truppe anfibie, custodi di valori di dedizione, sacrificio e identità. Un ringraziamento sentito va a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questa giornata storica per la nostra comunità, e a chi con la propria presenza ha voluto condividere questo importante atto di memoria, agli associati cavarzerani, al Presidente locale Sandro Garbin, al Presidente Nazionale Pierangelo Zanotti e allo speaker Graziano Garbin. Grazie alla Protezione Civile Cavarzere e alla Banda Musicale Cittadina di Cavarzere”. “Il nuovo monumento - sottolinea e conclude il sindaco di Cavarzere Munari - non è solo una stele: è un segno tangibile di riconoscenza e un richiamo a tramandare alle nuove generazioni il valore della storia e del servizio alla collettività”. Insomma un bel momento di partecipazione e impegno civico che si è tenuto in paese. (a.a.)
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Produzione e commercio di foraggi disidratati fin dal 1960.
Scontro aperto sullo sciopero inviata una lettera al sindaco
B
ufera politica a Cavarzere, dove la questione della Global Sumud Flotilla ha creato una pesante frattura ideologica tra maggioranza e opposizione.
Il Sindaco Pierfrancesco Munari non ha nascosto il proprio pensiero nei confronti dello sciopero di inizio mese scrivendo su facebook: “Bloccare l’Italia per la Flottilla, i cui equipaggi sono principalmente composti da nullafacenti o gente che dovrebbe stare a lavorare (vedi parlamentari di sinistra) e a cui non interessa nulla ne’ di Gaza, né di aiuti a chi ne ha bisogno (che sarebbero stati consegnati in 2 giorni), e’ un insulto alla gente che lavora e che suda per mandare avanti il Belpaese. Spiace vedere come i sindacati scelgano sempre venerdì o lunedì per le loro mobilitazioni, fatalità week end lungo?”
Non si è fatta attendere la risposta dell’opposizione, che, attraverso una lettera aperta degli esponenti di Alleanza Verdi Sinistra, Europa Verde e Sinistra italiana, ha criticato la presa di posizione di Munari. Riportiamo in forma integrale questa lettera:
“Nel corso della vita ci sono eventi in cui la maschera dell’apparenza cade e quello che si rivela agli occhi altrui è l’essenza
Via libera alla candidatura al bando ministeriale da 2.5 milioni di euro
stessa della persona. In questo caso, per tagliare corto, è di Lei, Sindaco di Cavarzere, che qui scriviamo. Per risponderle che la sua suddivisione degli italiani in età di lavoro tra i buoni - la gente “per-bene” che lavora e suda per il Belpaese - e gli altri- la gente “per-male” che blocca l’Italia per la Flottilla - è solo il frutto del suo pre-giudizio politico. A parte l’uso del termine “gente “, generico e privo di una qualsivoglia connotazione sociale, economica e politica, una parola che può contenere al contempo tutto e nulla, Lei manca di indicare l’oggettiva unità di misura che permetterebbe di discriminare gli ottimi dai pessimi così come manca di dirci chi è esattamente la gente perbene. Dunque, allora, di chi e di che cosa parla ? Potremmo contestare le sue affermazioni, facendole presente che l’adesione allo sciopero è stata molto sentita e che ha coinvolto una ben cospicua quantità della popolazione italiana, che i partecipanti erano, o sono stati, per lo più lavoratori. Potremmo continuare snocciolando una dopo l’altra le conquiste di civiltà sociale e civile raggiunte direttamente o indirettamente dall’azione del lavoro dipendente. È questa la “gente “ per-male che insulterebbe chi lavora per il Belpaese?
L’A.M.P.I. – Associazione delle Micro, Piccole e Medie Imprese della Produzione e dei Servizi, con sede in Via dei Martiri 7D – Cavarzere (VE), è il punto di riferimento per artigiani, commercianti, imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi con Partita IVA. Riconosciuta come intermediario fi scale dell’Agenzia delle Entrate di Chioggia e registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Adria, AMPI è una realtà consolidata che da oltre dieci anni affi anca chi lavora e investe nel territorio, offrendo competenza, affi dabilità e vicinanza. Con l’adesione alla CNA Venezia, l’associazione ha assunto la denominazione AMPI–CNA Venezia Associazione Metropolitana, rafforzando la propria capacità di rappresentanza e la gamma dei servizi offerti. Una struttura moderna, effi ciente e radicata, capace di dare voce ai bisogni reali delle imprese e di sostenere concretamente chi opera nei settori produttivi
È questa la “gente” per-male che, scioperando e scendendo in piazza per il ripristino della legittimità internazionale e la fine di una mattanza che va oltre l’orrore se ci fosse una parola in più per definirla, e non quindi per un personale interesse, a fronte della perdita di un giorno di paga di un salario già di per sé insufficiente, insulterebbe il sudore della brava gente il cui indefesso lavoro è pilastro della salute del Belpaese? Tutto questo, tuttavia, non servirebbe a nulla perché il suo breve scritto, così come è stato impostato, potremmo sbagliare, ma l’abbiamo inteso con la finalità non di chiarire e dialogare bensì di aizzare la canea dei bassi istinti che tanta parte ha ora nei social. Noi siamo convinti, però, di un’altra cosa: che l’oggetto vero del suo attacco non sia tanto la Flottilla, fatto in sè contingente e di cui Lei nulla pare avere capito e verso cui si è rivolto in termini così offensivi da avvilire non chi li riceve, ma chi li proferisce, quanto invece delegittimare il sindacato e lo strumento stesso dello sciopero non ricoscendogli alcun ruolo. Può sembrare pleonastico ricordarlo, ma sindacato e sciopero sono nella nostra Costituzione”.
Redazione Cavarzere
sere associati ad AMPI signifi ca poter contare su una rete solida di consulenti, esperti e professionisti qualifi cati che offrono supporto personalizzato in ogni fase della vita d’impresa: dalla nascita alla gestione, dall’espansione alla tutela degli interessi. L’adesione è libera e volontaria, ma comporta vantaggi concreti e duraturi per ogni tipo di attività.
• Servizi contabili e fi scali: consulenza, bilanci, dichiarazioni, gestione IVA e assistenza tributaria;
PERCHÉ ASSOCIARSI
AMPI è una associazione datoriale di categoria: rappresenta, tutela e promuove gli interessi dei datori di lavoro, degli artigiani, dei commercianti e dei professionisti. Può essere vista come il “sindacato delle imprese”, un soggetto che dialoga con le istituzioni, partecipa ai tavoli di contrattazione e sostiene le aziende nelle loro sfi de quotidiane. Es-
vo è semplifi care il lavoro dell’imprenditore, ridurre la burocrazia e sostenere la competitività del siste-
UNO SGUARDO AL FUTURO
La Giunta comunale di Cavarzere ha approvato la delibera per candidare il Comune al bando ministeriale da 2.5 milioni di euro destinato a interventi di messa in sicurezza del territorio, con particolare attenzione alla frazione di Boscochiaro. L’intervento, atteso da anni dalla comunità locale, riguarda la sistemazione della rete fognaria e l’adeguamento della rete idrica, con l’obiettivo di: ridurre le criticità legate agli allagamenti e ai problemi di drenaggio nelle aree più depresse; rinnovare una rete idrica parzialmente obsoleta; migliorare la sicurezza idraulica in un contesto sempre più soggetto a eventi meteorologici estremi. “Abbiamo candidato il Comune di Cavarzere al bando ministeriale per il finanziamento di importanti lavori di messa in sicurezza idraulica nella frazione di Boscochiaro –afferma il sindaco Pierfrancesco Munari –. Si tratta di un progetto da 2 milioni e 500 mila euro che consentirà di risolvere criticità storiche, migliorare la qualità dei servizi e tutelare i cittadini dagli effetti dei cambiamenti climatici. La nostra speranza è di avviare i lavori entro il 2026, garantendo maggiore sicurezza, vivibilità e protezione del territorio”. (g.t.)
IL SEGRETARIO
“AMPI è nata per stare accanto alle imprese, non sopra di esse. Il nostro compito è ascoltare, semplificare e difendere chi produce valore, offrendo servizi efficienti e rappresentanza vera. Ogni impresa, piccola o grande, merita attenzione e rispetto.” dott. Giorgio Ferro, Segretario A.M.P.I.–CNA Città metropolitana di Venezia.
PERCHÉ SCEGLIERE AMPI–CNA
• Servizi paghe e gestione del personale: elaborazione cedolini, consulenza contrattuale, previdenziale e in materia di rapporti di lavoro;
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Nel corso degli anni AMPI ha consolidato un modello di assistenza integrata, che unisce competenza tecnica e ascolto umano. L’associazione è attenta ai cambiamenti del mercato e al ruolo sempre più centrale delle piccole e medie imprese nell’economia nazionale. Promuove iniziative di informazione, formazione e innovazione, contribuendo alla crescita sostenibile del tessuto economico locale. La sede di Cavarzere è un punto di riferimento per tutto il territorio circostante: un luogo dove imprenditori, artigiani e professionisti trovano risposte, consulenza e soluzioni concrete. Ogni giorno, AMPI lavora con passione per favorire lo sviluppo di nuove imprese, l’accesso al credito, la sicurezza sul lavoro e la valorizzazione del capitale umano.
Associazione delle Micro, Piccole e medie Imprese dalla produzione e dei servizi
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Lavori. L’opposizione rilancia la proposta di una pista ciclabile tra Pegolotte e Cantarana
Strade, raffica di interventi per la messa in sicurezza
332.717 euro per la sicurezza stradale a Cona su Sp5, Sp7 e Sp8: sette attraversamenti pedonali rinnovati con segnaletica e illuminazione, pensiline “Serenissima”, rafforzamento dell’argine sul Canale Rebosola e rifacimento del manto
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affica di interventi stradali nelle prossime settimane a Cona con l’avvio del progetto di messa in sicurezza da parte della Città Metropolitana di Venezia, che investirà 332.717 euro per migliorare la viabilità lungo le provinciali Sp5, Sp7 e Sp8 nel territorio comunale. Al termine dei lavori saranno messi in sicurezza 7 attraversamenti pedonali con nuova segnaletica orizzontale e verticale, illuminazione dedicata e miglioramento della visibilità: via Leonardo Da Vinci, sulla Sp5, di fronte Chiesa Santa Maria della Neve a Conetta, via Tripoli, di fronte cimitero a Cona, via Tripoli, di fronte Chiesa Santa Maria Immacolata a Cona, via Giuseppe Verdi a Cona, via Stazione, di fronte civico 83 a Pegolotte, via Milano a Cantarana, via Milano, di fronte Chiesa Santissima Trinità a Cantarana. Prevista inoltre l’installazione di pensiline modello “Serenissima” con palina fermata, panchina con schienale e piazzola accessibile in: Via Leonardo Da Vinci a Conetta, Via Leonardo Da Vinci (altezza civico 44) a Conetta e Via Venezia, di fronte pizzeria “Da Luciano” in località Monsole. È previsto anche il rafforzamento dell’argine sul Canale Rebosola per la realizzazione della piazzola in
via Milano, all’inizio della pista ciclabile di Cantarana. Interventi per il rifacimento del manto stradale con fresatura, posa di nuovo conglomerato bituminoso e rifacimento della segnaletica orizzontale interesseranno, il tratto iniziale di via Stazione (Sp7) a Pegolotte, il tratto iniziale di via Milano (Sp8) a Cantarana Soddisfatti dei lavori programmati i consiglieri del gruppo di opposizione “Cona Partecipazione Civica”. Antonio Bottin, consigliere comunale, sottolinea: «Guardando al futuro riteniamo
fondamentale proseguire con la realizzazione di una pista ciclabile tra le località di Pegolotte e Cantarana, per garantire una mobilità sicura e sostenibile, soprattutto per studenti, lavoratori e famiglie. Continueremo a promuovere e sostenere interventi che migliorino la qualità della vita e la sicurezza nel nostro territorio». Nel corso del tempo, sul territorio di Cona non sono mancati episodi di gravi incidenti, in cui a volte erano chiamate in causa le condizioni delle strade. Alessandro Abbadir
Cuore in piazza: grande successo per lo screening cardiologico a Pegolotte
Via G. Garibaldi, 27 - Cavarzere VE
Grande successo di partecipazione nelle scorse settimane per la Giornata di Prevenzione Cardiologica a Pegolotte di Cona, in Piazza Cesare De Lotto. “Grazie all’impegno e alla dedizione dell’Associazione “Il Cuore per Amico” Odv Cavarzere - Cona, la nostra comunità ha potuto –spiega il Comune – beneficiare di uno screening cardiologico gratuito che comprende controllo della glicemia, misurazione del colesterolo, pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno, ritmo cardiaco, visita medica Un grazie di cuore va a tutti i volontari che hanno messo a disposizione il
loro tempo e le loro competenze per il bene dei cittadini. La vostra presenza è un valore prezioso per il nostro territorio”. L’associazione è attiva con numerose iniziative, offrendo corsi formativi gratuiti per le scuole e la comunità, ed è possibile diventare soci per sostenerne le attività. Erano presenti alla manifestazione, per l’amministrazione comunale di Cona, il vicesindaco Sante Nalin, Francesco Grinzato e Chiara Bizzarro. “Come amministrazione comunale di Cona – conclude il Comune – crediamo fortemente nella prevenzione sanitaria e continueremo a sostenere iniziative
come queste, fondamentali per il benessere della nostra comunità”. (a.a.)
Una strada interessata dagli interventi
Al via il percorso per entrare nella provincia di Padova
Il Consiglio Comunale di Cona ha approvato a fine settembre una mozione per avviare il percorso di trasferimento del Comune dalla Provincia di Venezia a quella di Padova. La decisione nasce da una petizione popolare sottoscritta da oltre 500 cittadini e prevede un cammino chiaro e trasparente: acquisizione dei pareri formali da Province e Comuni limitrofi; coinvolgimento delle forze politiche regionali; utilizzo della Commissione consiliare per lo Statuto anche come commissione paritetica di garanzia; pubblicazione di tutti i documenti sul sito istituzionale; relazioni periodiche al Consiglio Comunale.
A spiegare la decisione è il sindaco di Cona Alessandro Aggio: “Un comitato spontaneo di cittadini di Cona ha presentato in municipio 510 firme a sostegno della richiesta di trasferimento del nostro Comune dalla Città metropolitana di Venezia alla Provincia di Padova. È un numero che, al di là delle diverse opinioni, testimonia l’esistenza di un interesse all’interno della comunità verso l’ipotesi di un nuovo assetto territoriale. Un fatto va sottolineato: mai, prima d’ora, era emersa una spinta simile; è chiaro che questa iniziativa nasce come legittima reazione alle continue insistenze di Cavarzere per una fusione con Cona. Fusione che, dal giorno stesso della sua concretizzazione, toglierebbe voce ai consensi sulla destinazione dei contributi”. Il sindaco sottolinea che non c’è acredine nei confronti della Città Metropolitana di Venezia: “È un ente ottimamente amministrato e i suoi dirigenti, insieme con gli esponenti politici, hanno sempre risposto alle chiamate di un piccolo Comune come il nostro. L’attenzione di questo ente per i propri Comuni si è vista anche con i progetti di miglioramento delle vie provinciali. Non è una questione contro la Città Metropolitana di Venezia. Lo scopo è voler offrire alla cittadinanza una scelta a 360 gradi del futuro del proprio Comune. E guardandosi a 360 gradi vuol dire parlare di Padova, da un punto di vista di vicinanza geografica e di servizi, non di critica politica”.
Il Consiglio comunale di Cona ha votato all’unanimità “la volontà di capire se Cona può decidere del proprio futuro aprendo una riflessione più ampia rispetto a quella che da qualche anno ci viene presentata”. Sono 510 le firme raccolte, a fronte di circa 2.200 aventi diritto al voto. Solo attraverso una chiara presentazione di tutte le opzioni possibili i cittadini potranno esprimersi in modo pienamente consapevole. A loro, in definitiva, spetta l’ultima parola. È importante sottolineare che il Consiglio Comunale ha dato avvio al percorso, ma saranno i
cittadini a decidere in via definitiva attraverso un referendum popolare, come previsto dalla Costituzione. La mozione integrata
rappresenta il risultato di un confronto tra le forze di maggioranza e minoranza.
Alessandro
Abbadir
Ottenuti oltre 244mila euro per innovazione digitale e 250mila per l’illuminazione
Negli ultimi mesi il Comune di Cona ha saputo intercettare e mettere a frutto diversi canali di finanziamento, che nel loro complesso ammontano a oltre 244.706 euro solo per la parte legata all’innovazione digitale. A spiegarlo è il sindaco Alessandro Aggio. Queste risorse consentiranno di avviare una serie di progetti che renderanno l’amministrazione sempre più vicina ai cittadini: dal nuovo sito istituzionale conforme alle più recenti normative in materia di trasparenza, alla possibilità di accedere ai servizi online attraverso Spid e Cie, fino alla digitalizzazione dei procedimenti anagrafici e Suap. “Grande attenzione - dice il sindaco Aggio
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- viene inoltre dedicata alla sicurezza dei dati comunali con la migrazione in cloud, alla semplificazione dei pagamenti tramite PagoPA, all’integrazione con l’app IO e alle notifiche digitali che renderanno più diretto il rapporto con l’ente. Sarà così più semplice ottenere certificati e inserire dati senza doversi recare fisicamente negli uffici”. A questi interventi si aggiunge un altro importante finanziamento, pari a 250.000 euro, che negli ultimi anni ha permesso di rinnovare integralmente l’illuminazione pubblica con lampioni a tecnologia Led, migliorando non solo il decoro urbano, ma anche la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica”. Parallelamente, il Comune ha ottenuto finanziamenti per progetti esecutivi di messa in sicurezza idraulica, necessari per partecipare a bandi volti ad affrontare e prevenire i dissesti del territorio. “Pur non rientrando nel PNRR, questi fondi – conclude Aggio – rappresentano un traguardo di grande valore per la comunità, perché incidono direttamente sulla tutela della popolazione e la salvaguardia del territorio”. (a.a.)
Eventi. Dal 4 al 24 ottobre, la città rende omaggio a Tullio Serafin
Ottobre Serafiniano a Cavarzere: un mese di celebrazioni per il grande direttore d’orchestra
C
avarzere si prepara a vivere un ottobre all’insegna della memoria e della musica con l’Ottobre Serafiniano, la rassegna dedicata a Tullio Serafin (1878-1968), direttore d’orchestra di fama internazionale nato nella frazione di Rottanova. Promossa dal Circolo a lui intitolato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, la manifestazione si propone di ripercorrere la straordinaria eredità artistica e umana del maestro, mentore di Maria Callas e protagonista della lirica del Novecento. L’edizione 2025 sarà un omaggio corale, che coinvolge-
rà scuole, associazioni e realtà culturali di tutta la città, con un calendario ricco di iniziative che spaziano dalla musica alla letteratura, passando per teatro, arte e formazione. L’anteprima di questa edizione si è tenuta il 23 settembre ad Adria, in occasione dei 90 anni del Teatro Comunale, inaugurato proprio dal debutto diretto da Serafin nel 1935, a sancire un ponte ideale tra le due comunità.
Gli appuntamenti sono partiti sabato 4 ottobre nel suggestivo giardino dell’Ipab Andrea Danielato, con un aperitivo in musica affidato alla Società Corale Adriese. I prossimi appuntamenti sono: martedì 21 ottobre alle 17.30 nella Chiesa parrocchiale di Rottanova ci sarà la
consegna delle borse di studio dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere. L’evento prevede interventi musicali a cura dell’Orchestra giovanile della Scuola Sec. di I gr. “Aldo Cappon” di Cavarzere e “Tito Livio” di Cona. Venerdì 24 ottobre alle 17.30 ci sarà la consegna del Premio Internazionale Tullio Serafin al soprano Mara Zampieri. La celebre artista sarà al Teatro Tullio Serafin per ritirare il riconoscimento, conferitole dal Circolo Tullio Serafin in collaborazione con la Città di Cavarzere e il Festival Internazionale Maria Callas
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di Verona, fondato e presieduto dal M° Nicola Guerini – direttore artistico del Premio sin dalla prima edizione – che dialogherà con la premiata, ripercorrendo la sua grande carriera. Si terrà poi il tradizionale concerto Omaggio a Tullio Serafin con gli allievi del Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria, preceduto dalla consegna della borsa di studio intitolata a Tullio Serafin a un allievo del Conservatorio adriese. La serata si concluderà con una cena presso la Sala ristorante dell’Ipab “A. Danielato” di Cavarzere, aperta al pubblico su prenotazione fino ad esaurimento posti.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero con possibilità di prenotazione posti presso il botteghino del teatro (dalle 10.00 alle 12.00 nelle giornate di venerdì 10, sabato 11, giovedì 23 e venerdì 24 ottobre – domenica 12 ottobre e venerdì 24 ottobre anche dalle 16.30 in poi). Per informazioni è possibile rivolgersi alla Biblioteca comunale di Cavarzere (0426.317160 biblioteca@comune.cavarzere.ve.it) e al Circolo Tullio Serafin (circolo@tullioserafin.it).
Redazione Cavarzere
L’appuntamento. L’impegno di Mattia Bernello a rafforzare la presenza culturale dell’associazione
Successo a Roma per la due giorni dedicata al pensiero conservatore
S i è conclusa qualche settimana fa, presso l’Hotel Quirinale, la seconda giornata della IV edizione della Convention “Italia dei Conservatori”, promossa dall’associazione culturale Nazione Futura. Un appuntamento di grande rilievo culturale e politico, che ha visto la partecipazione di intellettuali, amministratori locali, parlamentari, giornalisti e rappresentanti dei circoli territoriali da tutta Italia, all’interno di un programma ricco di panel tematici e confronti pubblici. A testimonianza del crescente interesse verso il pensiero conservatore, la giornata ha registrato la presenza di ospiti istituzionali di primo piano, tra cui il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, oltre a due protagonisti del dibattito politico nazionale come Gianfranco Fini e Carlo Calenda, che si sono confrontati sul ruolo del conservatorismo nel futuro dell’Italia. Nel
panel dedicato ai circoli territoriali di Nazione Futura è intervenuto anche il Responsabile Provinciale di Rovigo, l’Assessore alle Pari Opportunità di Cavarzere Mattia Bernello, in rappresentanza del circolo rodigino costituito lo scorso marzo. Durante il suo intervento, Bernello ha portato i saluti della Vice Responsabile Sofia Tasinato, ribadendo l’unità e la determinazione del gruppo nel promuovere l’associazione nel territorio. “Essere presenti a questa Convention è stato un grande onore e un’importante occasione per dare voce ai nostri territori – ha dichiarato –. Abbiamo ribadito il nostro impegno a far conoscere e radicare i valori conservatori non solo a Rovigo, ma in tutta la provincia e nelle realtà limitrofe. Valori che si traducono nella difesa dell’identità, del paesaggio e delle tradizioni locali. Penso al nostro Parco del Delta del Po, alle eccellenze agricole, alla cultura marinara: ele-
menti che raccontano chi siamo e che devono essere valorizzati”. Bernello ha inoltre annunciato l’impegno a rafforzare la presenza culturale di Nazione Futura nella provincia di Rovigo, attraverso un calendario di eventi, incontri pubblici e attività di formazione e divulgazione rivolte a cittadini, studenti e amministratori: “A breve presenteremo nuove iniziative locali per promuovere il no-
stro progetto e coinvolgere nuove energie. Vogliamo costruire anche a Rovigo una comunità culturale viva, aperta, che sappia coniugare tradizione e impegno civico”. Non è mancato un ringraziamento al Presidente Nazionale Francesco Giubilei e al Responsabile Regionale Marco Mestriner per la fiducia e il costante sostegno offerto ai circoli territoriali. “Torno a casa con molti spunti emersi da que-
Dolfin: “Pesca e acquacoltura, via libera in Terza Commissione a tre nuovi bandi”
“Nella Terza commissione del Consiglio regionale del Veneto abbiamo espresso parere favorevole all’approvazione di tre importanti bandi finanziati dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (Feampa) 2021-2027, destinati a sostenere lo sviluppo del comparto ittico e acquicolo regionale”. Lo annuncia Marco Dolfin, consigliere regionale dell’intergruppo Lega–LV e Capo Dipartimento Pesca della Lega in Veneto. Nel dettaglio, i provvedimenti prevedono 150mila euro per il sostegno ai giovani pescatori nel primo acquisto di un peschereccio, 30mila euro di premi per i gio-
vani imprenditori acquicoli al fine di favorire il ricambio generazionale e l’innovazione nel settore, e 110mila euro di compensazioni economiche a favore delle imprese di pesca e acquacoltura venete colpite dalle perturbazioni dei mercati legate alla crisi internazionale russo-ucraina.
“L’approvazione di questi bandi – sottolinea Dolfin – rappresenta un passo importante per dare respiro a un comparto che, pur tra molte difficoltà, continua a essere un pilastro dell’economia blu e dell’identità costiera veneta. Il nostro obiettivo è sostenere chi lavora in mare e nelle valli, incoraggiare
i giovani a investire nel mestiere e rafforzare la competitività delle imprese venete di fronte alle sfide del mercato globale”.
Il consigliere evidenzia inoltre come i nuovi bandi si inseriscano in una strategia più ampia di valorizzazione del prodotto ittico locale, di modernizzazione della filiera e di salvaguardia dell’ambiente marino e lagunare. “Siamo vicini ai nostri pescatori e acquacoltori – conclude Dolfin – e con questi strumenti concreti vogliamo aiutarli a crescere, innovare e continuare a presidiare un patrimonio unico fatto di tradizione, lavoro e qualità”. (r.c.)
sti due giorni intensi di dibattito e confronto – ha concluso –. È stato un onore poter ascoltare interventi di altissimo livello e un grande stimolo per rafforzare la nostra azione sul territorio. Con orgoglio e responsabilità continueremo a lavorare per far conoscere Nazione Futura anche nella nostra provincia”.
Marco Dolfin
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Giulia Toffanello
Futuro
Sostenibile: Giovani protagonisti al Summit del Mare
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“Dalla
parte dei giovani: 17 obiettivi per un mondo sostenibile. Giovani protagonisti del futuro –Educazione, Innovazione, Partecipazione”
i giovani e metterli al centro delle politiche locali», menta
prossimo 17 ottobre. Nato nel 2022, il
del litorale. «In un momento storico così
costa veneta il litorale più sostenibile d’Italia, il cui atto nale si terrà nella prima spiaggia veneta, con l’obiettivo di mettere al centro le nuove generazioni considerate le vere protagoniste del cambiamento, portatrici di idee innovative e promotrici di una cultura della sostenibilità, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. «Il turismo deve essere una risorsa per tutti e siamo molto eri di questo progetto di Costa, arrivato alla quarta annualità con 450 stakeholders coinvolti, 80 Awards consegnati, e tanti progetti locali sviluppati nel litorale. Anche quest’anno l’obiettivo che ci siamo pre ssati è importante per la nostra comunità: coinvolgere sempre più
li, generare valore, stimolare idee, creare opportunità», aggiunge Alberto Ballarin, assessore del Comune con delega al turismo. «Coinvolgere attivamente le nuove generazioni, offrendo loro possibilità di crescita personale e professionale, è una s da che non possiamo rimandare. Rendere i nostri territori non solo più accoglienti per i visitatori, ma soprattutto più vivibili e stimolanti per chi li abita tutto l’anno, è la chiave per invertire la rotta. Continuiamo ad impegnarci af nché le future generazioni rimangano nei territori e non siano costrette a cercare altrove quello che qui non riescono a trovare: prospettive, ducia, futuro».
è distinto anche durante il Summit del Mare.
«Attraverso il progetto virtuoso del “Patentino” abbiamo formato oltre tremila cittadini di tutte le età, costruendo un modello di formazione che ha saputo unire competenza e identità locale», continua l’Amministrazione comunale di Cavallino-Treporti. «Con oltre 45 appuntamenti tra corsi e seminari che prenderanno avvio con il mese di novembre, quest’anno abbiamo voluto dare l’opportunità a tutti di avvicinarsi alle progettualità della Costa veneta con il Summit del Mare».
Il Summit del Mare, ti, rappresenterà anche il primo degli eventi aperti alla
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Regionali: finalmente tutti ai nastri di partenza
In cambio del via libera Stefani, infatti, Fratelli d’Italia otterrà la maggioranza degli assessorati di peso, le poltrone più importanti delle Aziende regionali e la possibilità di indicare i candidati sindaci per le elezioni di Venezia del 2026 e di Padova del 2027. Forza Italia, dal canto suo, avrebbe “portato a casa” un paio di assessorati dei quali uno molto importante, e qui Flavio Tosi continua a proporsi per tornare a quello alla Sanità, e, con ogni probabilità, la scelta del candidato sindaco di Verona (2027). Ovviamente non sapremo mai, fino alla prova dei fatti, se questo accordo sia esattamente così
I candidati/1. Centrosinistra compatto
dettagliato o se sia qualcosa che ci assomiglia molto: quello che è certo è che per “trovare” la quadra gli alleati hanno dovuto mettere sul piatto tutto. Come se non bastasse pare che la Lega avrebbe aperto alla possibilità di cedere la Regione Lombardia (al voto nel 2028) a Fratelli d’Italia e si sia detta disposta a sostenere in parlamento la riforma della legge elettorale, che porta a un antipasto di premierato forte, che vuole Giorgia Meloni. Dall’altra parte la squadra a sostegno del principale competitor, Giovanni Manildo, continua a crescere. L’avvocato trevigiano, un passato da scout e da sindaco,
Manildo a metà campagna: già 200 incontri tra idee e ascolto
Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, compatta come non succedeva da tempo, traccia un primo bilancio a metà campagna elettorale, celebrando il lavoro di ascolto e confronto portato avanti in questi primi due mesi. Con oltre 200 incontri già realizzati in tutto il territorio veneto e migliaia di persone coinvolte, Manildo si dice soddisfatto del percorso intrapreso, sottolineando come il suo approccio sia stato tutto centrato sull’ascolto attivo e sul coinvolgimento diretto dei cittadini e delle realtà locali.
“Non abbiamo avuto il tempo di fermarci a passerelle, ma abbiamo voluto ascoltare, confrontarci e raccogliere le proposte e le necessità delle persone che vivono il nostro territorio ogni giorno. È questo il metodo con cui vogliamo costruire il futuro del Veneto: partendo dai problemi reali, dalle esigenze concrete delle persone”, aggiunge Manildo, ribadendo il suo impegno a promuovere una partecipazione attiva e inclusiva nella gestione della Regione.
Il candidato del centrosinistra mette in evidenza le principali tematiche affrontate finora: dalla sanità pubblica, che dovrà essere “una priorità della Regione”, con l’implementazione delle case di comunità e un maggior numero di medici, alla necessità di rispondere alle problematiche giovanili, soprattutto quelle legate all’emigrazione forzata dei ragazzi veneti a causa di mancanza di opportunità. Secondo Manildo, il vero problema del Veneto è la difficoltà di attrarre e trattenere talenti e imprese, e la soluzione
passa attraverso un governo partecipato, che metta al centro della propria agenda le esigenze dei cittadini, senza inseguire gli interessi di parte. “Il Veneto deve tornare ad essere una terra che sa attrarre persone, talenti e opportunità. Solo con la partecipazione e l’inclusione riusciremo a costruire un futuro che dia risposte concrete alle esigenze di tutti”, afferma, lanciando un appello a tutti i veneti per unirsi al suo progetto di cambiamento.
L’appello alla partecipazione si fa ancora più forte mentre la campagna entra nel vivo. Manildo chiede ai cittadini veneti di non limitarsi ad ascoltare, ma di essere protagonisti del cambiamento. “Il Veneto è una comunità che deve crescere insieme”, conclude, sottolineando che il suo progetto è costruito per chi vuole un futuro migliore per la regione.
ha incassato il sostegno di Rifondazione Comunista, che in prima istanza sembrava volersi candidare contro, e di Azione, Italia Viva, +Europa e Partito Socialista che correranno insieme in una lista che si chiamerà “Uniti per Manildo”. Con questi due nuovi ingressi, Manildo potrà contare su di una squadra composta da sette liste per compiere un’impresa certamente molto difficile, ma che difficilmente non avrà l’esisto scontato di cinque anni fa. Sugli altri candidati bisognerà capire se supereranno lo scoglio della raccolta delle firme entro i tempi stabiliti, ovvero l’ultima settimana di ottobre.
I candidati/2. 32 anni, parlamentare della Lega
Il centrodestra ha scelto, il candidato è Alberto Stefani
Già da più di un mese Alberto Stefani, enfat prodige della Lega, aveva iniziato a girare il Veneto quasi quotidianamente e la voce che lo voleva come candidato alla presidenza della Regione si è fatta via via più insistente. L’ufficialità è arrivata il 7 ottobre scorso, con l’annuncio dell’intesa nel centrodestra nel complicato scacchiere politico nazionale. Stefani, 32 anni, si candida perciò a diventare il più giovane presidente di Regione. Padovano di Borgoricco, ci sui è stato sindaco a 26 anni, dopo essere entrato il Parlamento a 25, Stefani è laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti e tuttora prosegue l’attività di ricerca. Nel 2022 è stato confermato parlamentare e nel 2023 è stato eletto segretario regionale della Liga Veneta.
“Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - ha dichiarato -. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia. Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me”.
Stefani aggiunge: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”. Quindi uno sguardo al sociale: “Sarà il primo punto del nostro programma di governo. Il Veneto ha davanti a sé sfide nuove, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del disagio giovanile, l’incremento delle patologie croniche e neurodegenerative. Per questo stanzieremo ancora più risorse in un comparto che sarà protagonista nell’attività amministrativa. Istituiremo anche un assessorato al Sociale, indipendente e con portafoglio. Abbiamo bisogno di un Veneto che si faccia comunità, che accompagni la persona e la famiglia, in continuità con quanto già fatto negli ultimi anni”.
Alberto Stefani
Giovanni Manildo
I candidati/3. Propone un progetto regionale indipendente per rilanciare lavoro, sanità e autonomia
Fabio Bui guida i Popolari per il Veneto: “È tempo di un nuovo protagonismo”
F abio Bui, ex sindaco di Loreggia e già presidente della Provincia di Padova, 60 anni, scende in campo come candidato presidente della lista Popolari per il Veneto, pronta a presentarsi in autonomia alle prossime elezioni regionali. La formazione politica, che accoglie anche esponenti provenienti da movimenti autonomisti locali, punta a dare voce e rappresentanza a un territorio ricco di tradizioni civiche e culturali, spesso trascurato dalla politica nazionale.
I Popolari per il Veneto si ispirano a modelli di successo come
la CSU bavarese e la Südtiroler Volkspartei, proponendo un progetto che valorizzi le persone, le comunità locali e la responsabilità condivisa, distaccandosi dalle logiche dei partiti nazionali che, secondo Bui, hanno spesso sfruttato il Veneto senza difenderne gli interessi.
“Dopo anni di promesse disattese sull’autonomia – afferma Bui – il Veneto ha bisogno di un voto di fiducia per ritrovare la propria identità e forza. Non servono slogan, ma soluzioni concrete che mettano al centro
la sussidiarietà e il rafforzamento delle nostre comunità. Solo così potremo restituire al Veneto dignità e futuro. Il Veneto - sottolinea - deve diventare protagonista nelle scelte europee per i trasporti, l’economia e l’ambiente. Serve superare l’idea dei “paroni a casa nostra” e aprire finalmente la stagione dei protagonisti a casa nostra, dove il Veneto non debba più accontentarsi delle briciole ma sappia far sentire con forza la propria voce ai tavoli decisionali. Per questo diciamo con chiarezza: il Veneto al centro. Al centro dei nostri interes-
si, delle nostre scelte e della nostra visione politica”. Questi i punti programmatici. Lavoro e imprese locali: sostegno ai giovani e all’artigianato, incentivi per chi investe e crea occupazione. Sanità pubblica: riduzione delle liste d’attesa, potenziamento dei servizi territoriali e più attenzione ad anziani e persone fragili. Sicurezza e legalità: contrasto alle baby-gang e presenza rafforzata delle forze dell’ordine nei quartieri più a rischio. Autonomia e protagonismo veneto: portare la voce del Veneto ai tavoli decisionali,
senza più subire le scelte calate da Roma. Formazione e giovani: un nuovo rapporto tra scuola, università e territorio per creare opportunità reali di futuro.
I candidati/4. Le altre voci del Veneto: autonomisti, dissidenti e “pescatori di pace” in corsa per la Regione
Da Re getta l’amo al centrodestra, Szumski e Damiano in campo
La corsa alla Presidenza della Regione vede in campo anche figure e movimenti che rappresentano istanze laterali, dissidenti o autonomiste, pronte a intercettare il voto di protesta e di opinione. Tra i contendenti più noti c’è Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Lega ed europarlamentare, espulso dal partito due anni fa. Oggi guida la Liga Veneta Repubblica e cerca un accordo con la coalizione di centrodestra, dopo l’ufficializzazione della candidatura di Stefani. “Noi siamo del centrodestra,” ha dichiarato Da Re, “adesso vediamo se c’è la possibilità di fare ancora parte di questa maggioranza. Se ci ritiene una parte importante bene, altrimenti penseremo a qualcos’altro”. Il suo profilo, marcatamente
autonomista e identitario, che insiste sulla necessità per il Veneto di “valorizzare il proprio peso politico ed economico all’interno dell’Italia,” è la ragione principale del suo non ancora accordato ingresso nella coalizione.
Un altro nome in lizza è quello di Riccardo Szumski, medico ed ex sindaco di Santa Lucia di Piave. Szumski si candida con la lista “Resistere”, nata dall’aggregazione di associazioni, imprenditori e cittadini disillusi dalla politica tradizionale. Al centro del suo programma spicca il rilancio della sanità pubblica. Szumski è ricordato per le sue posizioni critiche durante la pandemia, che lo portarono a essere sospeso dall’Ulss e radiato dall’Ordine per le sue tesi sulle cure
domiciliari e i vaccini anti-Covid. L’obiettivo, spiega, è “dar voce a chi oggi è scontento, sfiduciato, disilluso dalla politica regionale”. La lista, che si dichiara apartitica, è sostenuta da vari movimenti e si prepara a presentare candidature in tutte le province, confidando in un riscontro positivo negli incontri
pubblici. Infine, si presenta Lorenzo Damiano con i “Pescatori di Pace –Ministri della Pace”, un movimento spirituale e politico che si propone come alternativa radicale. Damiano, noto per un suo drastico cambio di rotta sulle posizioni no-vax dopo essere stato contagiato gra-
vemente dal virus, sostiene la creazione di un “ministro della Pace” come figura istituzionale per i temi di riconciliazione e non violenza. La sua candidatura, proveniente da ambienti ultracattolici, aggiunge un elemento peculiare e non convenzionale al panorama elettorale veneto.
Fabio Bui
Gianantonio Da Re
Riccardo Szumski
Lorenzo Damiano
Vers0 le elezioni. Il referente Simone Contro: “Per noi il limite dei due mandati è colonna portante”
Movimento 5 Stelle: “Serve aria nuova in Regione, candidati scelti dalla base e non imposti dall’alto”
“N
oi i candidati li abbiamo espressi con il solito metodo partecipativo: nomi espressi dalla base e votati dagli iscritti online. L’esatto contrario di quanto visto negli ultimi mesi con un balletto indegno tutto romano, che ha partorito Alberto Stefani, un avanzo di segreteria, usato da Matteo Salvini in logica anti Zaia, che è il vero sconfitto di questa compagine del centrodestra tutta concentrata sulle careghe anzichè sulle urgenze del Veneto. Insomma, siamo il contrario della destra e ne siamo orgogliosi”. A dirlo Simone Contro, referente Veneto per il Movimento 5 stelle. Gli attivisti del soggetto politico rilanciato da Giuseppe Conte, hanno lavorato in questi mesi sul programma e sulla rosa di nominativi da esprimere.
“Siamo un movimento di partecipazione per definizione e il
metodo non conosce esclusioni - continua Contro - tanto che la nostra valida consigliera eletta per due volte di seguito, Erika Baldin, si fa di lato per continuare a fare politica per noi da altre posizioni. Per noi il limite dei due mandati è una colonna portante, mentre Zaia ha messo tutto a repentaglio pur di provare a fare il quarto”. Il dopo Zaia secondo il Movimento 5 stelle avrà il nome di Giovanni Manildo, sostenuto convintamente dal movimento. “Manildo ha già fatto il sindaco a Treviso, è un avvocato che non ha fatto della politica il proprio mestiere, a differenza del suo avversario Alberto Stefani, che è entrato in parlamento a 25 anni e non ha avuto manco il pudore di dimettersi visto che dovrà fare campagna elettorale o dividendosi tra Roma e il Veneto o, e sarebbe ancora peggio, scroccando lo stipendio da circa 10mila
euro netti al mese senza manco guadagnarselo. Non c’è da stupirsi se la commissione bicamerale da lui presieduta abbia sortito in tre anni solo chiacchiere, chiacchiere e ancora chiacchiere. Come il suo predecessore, sul federalismo fiscale e l’autonomia questa coppia ha portato a casa, come direbbe Josè Mourinho, zeru tituli. E’ ora di voltare pagina in fretta”.
Ed il primo provvedimento che gli eletti del Movimento 5 stelle depositeranno alla discussione del Consiglio Regionale rinnovato dalle elezioni del 23 e 24 novembre prossimo sarà l’istituzione di una commissione speciale sulla spending review degli ultimi dieci anni di governo veneto.
“Apriremo tutti i cassetti e faremo circolare un’aria nuova nelle stanze di palazzo Ferro Fini e palazzo Balbi - garantisce Simone Contro - il nostro modello di ge-
stione garantirà milioni di euro di risparmi sulla spesa corrente tagliando senza indugi gli sprechi.
Va passata al setaccio la convenzione dei project financing voluti ancora da Giancarlo Galan sugli ospedali e quella della Pedemontana fortemente imposta da Zaia. L’unico project al mondo in cui se guadagna, guadagna il privato, ma se perde, ripiana il buco il pubblico. Rivolteremo queste logiche dannose per il Veneto, per un Veneto a 5 stelle”.
L’iniziativa. Terza edizione di Modello Veneto TeSeO, finora coinvolti oltre 3 mila giovani
Teatro, scuola, occupazione, terza edizione al via: formazione, cultura e lavoro vanno a braccetto
Il presidente Giampiero Beltotto mette a disposizione il proprio mandato: “Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa”
Dalla scoperta della vocazione teatrale al debutto sul palcoscenico, il Modello Veneto TeSeO (Teatro Scuola e Occupazione) si conferma come un modello formativo unico in Italia. Con la firma del nuovo accordo di collaborazione tra Regione Veneto e Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), prende il via la terza edizione triennale 2025-2028 di un progetto che unisce formazione, cultura e lavoro.
Nato nel 2018, TeSeO ha formato oltre 3mila giovani e raggiunto un tasso di occupazione superiore al 70% tra gli ex allievi, ponendo il Tsv ai vertici nazionali per ricaduta occupazionale. Il percorso accompagna i partecipanti dai provini d’ammissione all’Accademia Te-
atrale Carlo Goldoni fino alle prime esperienze professionali, con residenze artistiche, produzioni e contratti di lavoro già durante il percorso accademico.
“Con TeSeO confermiamo una scommessa vinta: trasformare la passione per il teatro in una concreta opportunità professionale - dichiara Valeria Mantovan, assessore regionale al lavoro -. È il primo progetto in Italia che mette a sistema l’intero ciclo formativo dell’attore, unendo qualità artistica, occupabilità e crescita culturale”.
“Un Teatro Nazionale deve credere nei giovani non solo formandoli, ma portandoli in scena – aggiunge Giampiero Beltotto, presidente del Tsv -. Dal 2018 abbiamo trasformato le parole in fat-
ti, scritturando centinaia di giovani attori usciti dall’Accademia. La Regione Veneto è stata determinante: insieme stiamo costruendo una nuova generazione di interpreti per i teatri italiani”.
Dal 2018 il Modello TeSeO ha coinvolto 3.279 giovani, offrendo una formazione d’eccellenza tra il Teatro Goldoni di Venezia e il Teatro Verdi di Padova. Il progetto prevede anche programmi di mobilità Erasmus+ con prestigiose accademie europee e la Compagnia Giovani, che ha già coinvolto oltre 100 artisti in più di 20 produzioni. Il nuovo accordo 2025–2028 consolida la formazione con un percorso centrato sulla figura dell’attore-autore, capace di coniugare interpretazione, scrittura e creazione scenica. Sono previste tre aree di intervento principali: “Prima Prova”, per l’avvio professionale dei neodiplomati; “Compagnia Giovani”, per valorizzare i migliori talenti; e “MaturAzione”, per sostenere la creazione di com-
pagnie indipendenti. Sono inoltre introdotti due percorsi di specializzazione.
Durante la cerimonia al Teatro Verdi sono stati anche consegnati i diplomi ai nuovi attori dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni. “Con questa edizione del Premio abbiamo voluto offrire ai giovani un’opportunità di crescita umana e professionale - afferma Tomaso Carraro, Vice Chairman del Gruppo Carraro -. È un investimento nella cultura e nei territori, convinti del suo valore sociale e formativo”. Nel frattempo, durante la riunione del Consiglio Generale di fine settembre, Giampiero Beltot-
to ha comunicato la decisione di mettere a disposizione il proprio mandato, rendendosi disponibile a guidare la Fondazione in una fase di transizione fino all’estate 2026. “Considero concluso il ciclo di ricostruzione che ha portato il Teatro Stabile del Veneto a diventare Fondazione e a essere confermato per la seconda volta come Teatro Nazionale - ha dichiarato Beltotto -. Lascio una realtà solida, con bilanci in equilibrio e una programmazione triennale condivisa. È tempo di aprire un nuovo ciclo, libero e ambizioso, per il futuro del nostro teatro”.
Madeleine Palpella
Simone Contro, referente M5S in Veneto
L’iniziativa. Il nuovo festival con la direzione artistica di Matteo Strukul e Silvia Gorgi
L’impresa della bellezza tra arte e letteratura capace di generare economia e identità
Vigonza ha ospitato la manifestazione che celebra la bellezza della nostra regione (e non solo): “Non è un concetto astratto ma una forza concreta”
L etteratura, arte e impresa. Tre mondi che spesso vengono raccontati separatamente, ma che nella storia italiana hanno sempre convissuto in un intreccio fertile, creativo e straordinario. Dalla genialità di Palladio alla visione di Canaletto, dal teatro di Goldoni all’audacia di Casanova, la cultura italiana ha saputo trasformare la bellezza in un motore di identità e sviluppo. È proprio a partire da questa consapevolezza che è nata L’IMPRESA DELLA BELLEZZA, una manifestazione ideata e diretta da Matteo Strukul e Silvia Gorgi, organizzata da Sugarpulp in collaborazione con il Comune di Vigonza. Ho fatto una chiacchierata con Matteo Strukul per farmi raccontare la genesi, i contenuti e le ambizioni di un evento che, già alla sua prima edizione, ha saputo imporsi come punto di riferimento nel dibattito culturale regionale
Matteo, come è nata l’idea de L’IMPRESA DELLA BELLEZZA e quale visione volevate portare avanti con questo progetto?
L’idea è nata dal desiderio di raccontare il legame profondo che unisce letteratura, arte e impresa al Made in Italy. Con Silvia Gorgi abbiamo immaginato un appuntamento che fosse al tempo stesso celebrazione e riflessione, capace di portare in scena autori, artisti e artigiani che rappresentano l’essenza stessa del nostro saper fare. Abbiamo scelto la Riviera del Brenta, a Vigonza, perché è un territorio che da sempre vive questa vocazione: qui il bello non è mai stato disgiunto dal lavoro, dalla manualità,
dall’ingegno. Volevamo che la manifestazione fosse un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese, partendo proprio dalla consapevolezza che la bellezza non è un concetto astratto, ma una forza concreta, capace di generare economia, identità e condivisione sociale.
A proposito di “saper fare”, avete coinvolto figure molto diverse fra loro. Ce ne parli?
Abbiamo voluto dare voce a protagonisti che, ciascuno nel proprio ambito, incarnano questa idea di saper fare legato al bello. Red Canzian, ad esempio, ha condotto una riflessione sul suo percorso di artista, compositore e ambasciatore della canzone italiana nel mondo. Non solo musicista, ma anche imprenditore e produttore musicale, capace di trasformare l’esperienza artistica in impresa.
Poi c’è stato Fulvio Marino, che ha raccontato la sua storia di artigiano del pane, nata in una famiglia di mugnai. La sua è una testimonianza preziosa di come un mestiere antico possa diventare oggi non soltanto professione, ma anche narrazione, comunicazione, divulgazione attraverso la televisione.
Francesco Vidotto ci ha portato invece nel cuore della Natura e dell’Ambiente. Per lui non sono soltanto sfondi delle storie che scrive, ma vere e proprie condizioni di vita e grandi temi di riflessione.
Io stesso ho voluto sottolineare come l’arte e la bellezza italiane siano brand potenti del Made in Italy e come possano essere l’asse portante della nostra letteratura.
Infine, Alessia Gazzola ha raccontato le sue eroine, da Costanza a Miss Bee, e l’avventura delle serie tv tratte dai suoi romanzi. Ha parlato anche della comunità di lettrici e lettori che la segue con grande affetto. Come ha reagito il pubblico a questa proposta?
La risposta è stata straordinaria. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 ottobre il Teatro Quirino de Giorgio di Vigonza era gremito in ogni ordine di posti. È stata un’emozione fortissima vedere così tanta partecipazione e soprattutto percepire l’interesse autentico delle persone. Già dalla prima edizione la manifestazione si è confermata come un momento imprescindibile per l’intera Riviera del Brenta, una vera occasione di riflessione collettiva. Abbiamo dimostrato che il connubio fra letteratura, arte e impresa non è soltanto possibile, ma è anche capace di aprire prospettive nuove per il territorio e per il tessuto creativo che lo anima.
Nel tuo intervento hai citato figure come Canaletto, Tiepolo, Palladio, Goldoni e Casanova. Che cosa rappresentano per te?
Per me rappresentano la prova concreta che la bellezza, in Italia, è sempre stata un’impresa. Canaletto, ad esempio, fu scenografo prima ancora che pittore, e lo stesso Tiepolo. Palladio non era soltanto architetto,
ma anche lapicida e direttore di cantiere, un uomo capace di unire visione e concretezza. Goldoni, oltre a essere un geniale commediografo, fu anche impresario teatrale. Casanova, dal canto suo, riuscì a imporre il proprio nome come un vero e proprio brand ante litteram. Tutti loro hanno avuto la capacità di circondarsi di agenti, promotori, committenti e mecenati, costruendo attorno alla propria arte un vero e proprio sistema imprenditoriale. È questa, a mio avviso, l’essenza dell’impresa della bellezza. Quindi la bellezza è anche una strategia di comunicazione?
Assolutamente sì. L’IMPRESA DELLA BELLEZZA non vuole essere solo un festival, ma anche un pensatoio. È un laboratorio di idee per costruire nuove strategie di racconto e di comunicazione. Vogliamo riflettere su come la sinergia fra bellezza, cultura, arte e impresa possa diventare uno strumento narrativo-attrattivo. Spesso questo tipo di riflessione manca fra operatori e stakeholder. Eppure credo che proprio qui ci sia una delle chiavi per dare al territorio una nuova consapevolezza, per pensare allo sviluppo e alla condivisione sociale in modo diverso, più profondo e più autentico. Da questo punto di vista devo sottolineare come l’amministrazione comunale di Vigonza non solo ci ha dato piena fiducia, ma ci ha sup-
portato in pieno affinché tutto fosse perfetto.
In che modo pensi che questa manifestazione possa incidere sul futuro della Riviera del Brenta e del Veneto in generale?
La Riviera del Brenta è un luogo che ha sempre vissuto di intrecci fra arte, impresa e bellezza. Pensiamo alle ville venete, simboli straordinari di un’epoca in cui architettura, mecenatismo e manifattura si alimentavano a vicenda. Oggi credo che ci sia bisogno di riscoprire quello spirito, di riportarlo al centro del dibattito pubblico. Con L’Impresa della Bellezza vogliamo mostrare come il territorio possa tornare a essere laboratorio di innovazione culturale e imprenditoriale. Vogliamo stimolare nuove sinergie, nuove opportunità di collaborazione fra chi produce arte, chi la racconta e chi investe nel futuro.
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ‘76, padovano. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di SUGARPULP, collabora con Veneto24, docente per Forema e per SMART Innovation School.
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La crescita. Un ecosistema virtuoso che accompagna gli imprenditori verso nuove sfide
L’affiliazione al marchio dell’Abete si conferma motore di crescita per l’azienda, che oggi conta oltre
Dne per gli imprenditori come leva strategica di sviluppo e sostegno al territorio. La rete di imprenditori affiliati al marchio dell’Abete rappresenta una parte importante del tessuto aziendale: un patrimonio imprenditoriale diffuso in tutte le regioni in cui è presente Despar Nord, che esprime ogni giorno i valori del marchio all’interno di punti vendita gestiti con passione, competenza e spirito imprenditoriale. Attualmente sono più di 300 i negozi affiliati che compongono la rete di Despar Nord gestiti direttamente dagli imprenditori sui territori. Per l’azienda sostenere l’affiliazione significa perciò andare oltre il semplice rapporto commerciale, creando un ecosistema virtuoso in cui ogni affiliato possa crescere, evolversi e affrontare le sfide del mercato con strumenti solidi e visione strategica. È per questo che dal 2022 Despar Nord propone l’Accademia Affiliati, un percorso formativo dedicato ai titolari e responsabili dei punti vendita in franchising, concepito per raf-
Con l’Accademia Affiliati Despar Nord investe sugli imprenditori locali
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forzare le competenze manageriali e far emergere un nuovo modello di imprenditore: non solo operativo, ma capace di gestire con leadership e lungimiranza il punto vendita. l percorso è pensato come un viaggio formativo su misura, che alterna momenti teorici, sperimentazioni sul campo, visite in punti vendita italiani ed europei e approfondimenti individuali. Un cammino annuale strutturato in cicli continui di apprendimento, in cui ogni tematica viene affrontata da diverse angolazioni: dalla gestione strategica alla marginalità, dalla leadership alla pianificazione delle attività commerciali. gni edizione coinvolge decine di partecipanti in un’esperienza ad alto impatto: grazie al supporto di tutor, referenti e capi area, gli imprenditori sono accompagnati passo dopo passo, fino al project work finale, occasione per mettere in pratica le competenze acquisite e condividere i risultati con il gruppo. La formazione è concreta e orientata ai risultati: si lavora su casi reali, si confrontano le esperienze, si simula la gestione di sce-
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in Austria, casa madre di Despar
entre gli imprenditori coinvolti nell’Accademia Affiliati 2024/2025 si avviano a concludere il percorso, Despar Nord guarda già al futuro:
il percorso con l’Accademia degli Affiliati Despar? Quali erano le sue aspettative iniziali e in che modo questo percorso ha arricchito la sua crescita professionale? commercianti che gestiscono il punto vendita dal 1874 e sono convinto che oggi l’imprenditore debba essere un professionista in grado di affrontare la complessità delle questioni peculiari di ogni attività: commerciali, amministrative, finanziarie, sociali, tecnologiche. La volontà di partecipare all’Accademia degli Affiliati Despar è nata da una mia duplice esigenza, maturata nel momento in cui ho deciso di dedicarmi alla gestione del supermercato di famiglia. Da una parte, questo percorso rispondeva alla mia propensione ad apprendere competenze tecniche e professionali per l’esercizio dell’attività che mi accingevo ad affrontare, in un settore che ha conosciuto evoluzioni importanti e veloci, in relazione alle quali non è più possibile affidarsi solamente all’esperienza o alle capacità commerciali. Dall’altra, sono stato attratto da quello ritengo sia il valore aggiunto
di questo percorso formativo, ovvero dalla possibilità di ricevere insegnamenti e di confrontarsi con esperti del settore e con altri colleghi imprenditori, dai quali apprendere non solo nozioni teoriche, ma metodi creti e immediatamente utilizzabili.
Quali competenze o strumenti ha acquisito durante la formazione e che ha potuto applicare nella gestione del suo punto vendita?
Devo riconoscere che la formazione praticata è stata completa ed ha fornito ai partecipanti competenze specifiche e trasversali utili ad ogni aspetto dell’attività di gestione di un punto vendita. Dalla formazione sui reparti alla gestione del personale, dagli aspetti finanziari e commerciali alla programmazione degli eventi ed alla visita ai centri logistici. Ognuno di questi temi è stato fondamentale per acquisire la capacità per affrontare le complessità che questo settore pone ogni giorno.
decina di nuovi imprenditori, con l’obiettivo di sostenere la crescita
cità di adattamento in uno scenario
Intervista all’imprenditore affiliato a Despar Nord Marco Baccini
Se dovesse consigliare l’Accademia Affiliati Despar a un collega imprenditore, quale sarebbe, secondo lei, il principale valore aggiunto di questa esperienza?
Ritengo che il valore aggiunto sia rappresentato da una serie di fattori. In primo luogo, l’essere costruito per questo settore specifico, requisito essenziale affinché la formazione possa essere puntuale, e soprattutto concreta. Inoltre, altrettanto importanti sono la possibilità di rapportarsi e
confrontarsi con colleghi dello stesso settore, di stringere conoscenze ed amicizie che vanno oltre il rapporto lavorativo e, infine, l’organizzazione ottimale di ogni sessione, che rende le trasferte piacevoli. Per questo ringrazio Despar Nord per la lodevole iniziativa, rendendomi orgoglioso di farne parte.
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All’Angelo ricostruita la lingua di un’infermiera trentenne con tessuti del suo stesso braccio
La medicina moderna ha un nuovo, straordinario successo: all’ospedale dell’Angelo di Mestre una giovane infermiera, Sara Trocani, ha visto ricostruita la sua lingua con un lembo del proprio braccio in un intervento durato sette ore e mezza, restituendole la possibilità di parlare, gustare e muovere la lingua come prima.
La diagnosi era spietata: carcinoma squamoso alla lingua, una neoplasia da asportare con urgenza. Ma Sara, trent’anni, infermiera e testimone di interventi simili durante il suo percorso di studi, si è trovata dall’altra parte, quella del paziente. “Mi sono disperata – racconta – perché temevo di non tornare più a parlare”. E invece, grazie a una chirurgia di altissima specializzazione guidata dal primario di Otorinolaringoiatria Doriano Politi e dal chirurgo plastico Eugenio Fraccalanza, la metà anteriore della sua lingua è stata rimossa e sostituita con un lembo libero rivascolarizzato prelevato dall’avambraccio sinistro. Questa tecnica microchirurgica, che consiste nel collegare arterie, vene e nervi del lembo al collo per garantire vitalità e sensibilità al nuovo tessuto, ha permesso di ottenere risultati sorprendenti: a distanza di pochi mesi dall’intervento, Sara ha riacquistato gusto, movimento e capacità di eloquio. “Sembra un miracolo, ma è il frutto della scienza e della collaborazione multidisciplinare”, spiegano i medici. Il percorso è stato arduo anche dal punto di vista psicologico, spiega Politi: “Ho imparato, grazie a Sara, che la comunicazione della diagnosi deve essere più attenta e umana. Per questo sto frequentando un corso specifico per migliorare il modo di annunciare cattive notizie”. Una riflessione nata da trent’anni di esperienza in oncologia e dalla forza di una giovane donna che ha saputo trasformare
la paura in coraggio. Originaria della Sardegna e laureata all’Università di Padova, Sara lavora al pronto soccorso tra Mestre e Treviso. “Ho affrontato radioterapia, chemioterapia e riabilitazione. È stato difficile diventare paziente dopo essere stata infermiera. Ora però guardo avanti: voglio tornare a fare sport, studiare lingue, viaggiare e vivere pienamente il mio lavoro”.
La sua storia è un messaggio di speranza per chi affronta la malattia: “La forza la si trova anche nei momenti più bui. Io ho scoperto una resilienza che non conoscevo, e voglio condividerla”.
Dolo, raddoppia la chirurgia robotica con il nuovo Da Vinci
Inaugurato da pochi giorni ma già a pieno regime, il secondo sistema di chirurgia robotica Da Vinci della ULSS 3 Serenissima rappresenta un nuovo capitolo nella sanità pubblica del Veneto. Dopo l’esperienza consolidata all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, la tecnologia robotica approda anche all’Ospedale di Dolo, dove medici e operatori sanitari stanno già eseguendo interventi complessi con il supporto di braccia meccaniche di ultima generazione. Il robot è stato installato il 9 settembre e già dal 10 settembre sono iniziati gli interventi. Gli orari di utilizzo sono intensi: dalle 8 alle 20, per interventi “in elezione”, cioè programmati. A guidare le operazioni è l’équipe della Chirurgia generale diretta dal dottor Mario Godina, affiancata da quella di Urologia guidata dal dottor Agostino Meneghini, con il supporto della squadra di Anestesia e Rianimazione diretta da Lorella Altafini e dagli infermieri di sala operatoria coordinati da Alberto Natin. Il sistema Da Vinci consente di affrontare operazioni complesse in ambiti come urologia, ginecologia e chirurgia oncologica (pancreas, fegato, stomaco, intestino), garantendo un livello di precisione irraggiungibile dalla mano umana. Il nuovo robot sarà utilizzato non solo da Dolo, ma anche da Chioggia e Mirano, mentre Mestre e Venezia continueranno a fare riferimento al Da Vinci dell’Ospedale dell’Angelo. Si rafforza così una programmazione multicentrica che valorizza le sinergie e rende la tecnologia realmente al servizio di tutti.
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Presidi
Tecnologia. Realtà virtuale e manichini iperrealistici per formare in sicurezza medici e operatori sanitari
Mestre, inaugurato il nuovo centro per la simulazione in emergenza-urgenza dell’Ulss 3
Un ambiente che riproduce fedelmente le situazioni più critiche dell’emergenza sanitaria, con manichini in grado di reagire come persone reali, una regia separata da vetri e sistemi di registrazione per analizzare ogni gesto, e persino la possibilità di entrare nella scena attraverso visori di realtà virtuale. È la nuova sala per la simulazione in emergenza-urgenza inaugurata dall’Ulss 3 Serenissima al Padiglione Rama di Mestre: un centro all’avanguardia destinato alla formazione di medici, infermieri e operatori sanitari, ma anche di professionisti esterni, enti e associazioni che operano nel settore. “Con questa struttura – spiega la direttrice Elisabetta Spigolon – potenziamo ulteriormente l’attività dell’Area Formazione Risorse Umane, in particolare nel campo dell’emergenza-urgenza. Qui gli operatori possono mettersi alla prova, in sicurezza, in scenari che riproducono le situazioni reali di soccorso, imparando a reagire prontamente e a lavorare in team”.
Nel centro, ogni esercitazione viene videoregistrata e analizzata nel debriefing finale: un momento di confronto che consente ai partecipanti di rivedere insieme le proprie azioni, migliorando sia le competenze tecniche (come intubazioni o rianimazioni) sia le cosiddette non technical skills, cioè comunicazione, gestione dello stress e capacità decisionali. “È un po’ come il simulatore di volo per i piloti – spiegano i dottori Gianluca Vianello e Giulia-
no Iadicicco –: un addestramento sicuro, ripetibile e di altissima efficacia, che aumenta la preparazione dei professionisti e la sicurezza dei pazienti”.
Tra le aree di specializzazione più innovative c’è quella dedicata alla simulazione neonatale: manichini iperrealistici capaci di piangere, muoversi, cambiare colorito e reagire come un neonato vero, per esercitazioni che coinvolgono il personale in scenari complessi da sala parto o pronto soccorso pediatrico.
La nuova sala è stata progettata come spazio polivalente e modulare, per adattarsi a diversi tipi di corsi e metodologie di simulazione. “Abbiamo curato la massima flessibilità – spiega la geometra Patrizia Tammone, responsabile tecnica del progetto – per rispondere a tutte le esigenze formative dell’Azienda sanitaria”.
Durante la presentazione al direttore generale Edgardo Contato, la dottoressa Spigolon
ha illustrato l’attività dell’Area EmergenzaUrgenza della UOSD Formazione Risorse Umane SFeRiS: ogni anno vengono realizzate quasi 200 edizioni di corsi base e retraining, 30 corsi intermedi per operatori dell’emergenza e 15 corsi avanzati rivolti a personale del Suem 118, dei Pronto Soccorso e delle Sale parto. A questi si aggiunge il corso METAL, riconosciuto a livello nazionale, dedicato a chi lavora in reparti non intensivi per riconoscere precocemente il paziente critico, oltre a corsi su guida sicura, sicurezza in acqua e uso di autorespiratori, spesso in collaborazione con i Vigili del Fuoco.
Il nuovo centro, operativo anche con aule dislocate a Chioggia, Dolo, Mirano e Venezia, rappresenta oggi uno dei poli formativi più avanzati del Veneto.
Tra le novità più recenti c’è l’introduzione di visori di realtà virtuale e sistemi di intelligenza artificiale, impiegati per la formazione immersiva nell’ambito del Progetto transfrontaliero AidMire, coordinato scientificamente dal primario Biagio Epifani. Grazie alla piattaforma Involve XR by Lumeto e ai visori Metaquest 3, gli operatori possono trovarsi nel cuore di scenari complessi di maxi-emergenza, controllati in tempo reale dagli istruttori in regia.
“Con la realtà virtuale – conclude la direttrice Spigolon – il nostro centro raggiunge il livello più alto di formazione: un passo decisivo verso un sistema sanitario sempre più preparato, innovativo e sicuro”
Al via la campagna vaccinale in Veneto contro i virus stagionali
Con l’arrivo dei mesi più freddi, il Veneto si prepara a fronteggiare la stagione dei virus respiratori, che ogni anno colpiscono migliaia di persone. Influenza, COVID-19, rinovirus e virus respiratorio sinciziale richiedono precauzioni semplici ma efficaci, soprattutto per chi è più vulnerabile. Gli esperti consigliano di lavarsi spesso le mani, usare soluzioni disinfettanti quando acqua e sapone non sono disponibili, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, starnutire nel gomito e non riutilizzare fazzoletti sporchi. Fondamentale anche mantenere almeno un metro di distanza da chi manifesta sintomi come febbre, tosse o raffreddore, e prestare attenzione ai più piccoli evitando luoghi affollati. Mascherine e isolamento volontario in caso di sintomi respiratori restano strumenti preziosi per limitare la diffusione dei virus.
La vaccinazione rimane la difesa più efficace contro complicanze gravi, non solo respiratorie ma anche cardiovascolari. In Veneto, è possibile vaccinarsi contro l’influenza e il COVID-19 a partire dal 1° ottobre. Per i bambini più piccoli, invece, prosegue la campagna per proteggere i neonati e i bimbi nel primo anno di vita dal virus respiratorio sinciziale. Per chi desidera un appuntamento rapido, le ULSS regionali hanno organizzato due giornate speciali di vaccinazione: sabato 25 ottobre e sabato 29 novembre 2025. Durante questi “Vax Day” sarà possibile ricevere contemporaneamente i vaccini contro influenza e COVID-19, una pratica sicura che garantisce una protezione tempestiva.
Vaccinazioni e informazioni sono disponibili dal proprio medico di base, in farmacia o presso i servizi vaccinali delle ULSS. Per i più piccoli, i vaccini sono somministrati dal pediatra o nei servizi vaccinali territoriali; i neonati nati da ottobre possono ricevere la protezione direttamente in ospedale.
Sintoniz zati
Vene t o 2 4 passa al sistema di ultim a gener a zione DAB che permette di as coltare an c h e la ra d io con una qualità audio pe r fe t ta .
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