Corriere Invernale 2012/2013

Page 22

I N S E R T O

Rete News Donna amica mia Donne nemiche delle donne? È un vecchio cavallo di battaglia degli uomini ai quali fa molto comodo per meglio tenerle in pugno. Ma la maggior parte delle donne, lo sconfessa: parola di Shere Hite. La maggior parte delle donne, sposate o no, sperimenta il rapporto sentimentale più profondo con un’amica. Anche gli uomini affermano che le donne sono le loro migliori amiche: nella mia ricerca su circa 7000 uomini negli Stati Uniti degli anni Ottanta, la quasi totalità degli uomini sposati affermava che la loro migliore amica era la moglie. Tuttavia, la maggior parte delle donne sposate non affermava la stessa cosa a proposito dei mariti. Uomini e donne, quindi, sembrano preferire il genere femminile per le loro amicizie importanti. Spesso le donne descrivono l’amicizia con un’altra donna come un rapporto colmo di bellezza, forza, calore, entusiasmo e straordinario attaccamento emotivo: “Quando siamo insieme ho l’impressione che il mondo mi appartenga, la sensazione che sia tutto possibile con il sostegno della nostra amicizia! La trovo anche irresistibilmente buffa. Sono davvero felice quando sto con lei, sto bene. Sento che si prende cura di me. Siamo amiche da tredici anni. È intelligente, mi fa prendere coscienza di aspetti di me stessa che non conosco,mi fa riflettere; parliamo per ore: il legame che ci unisce è forte”. “So che la mia migliore amica agirebbe nel mio migliore interesse, se fossi assente sosterrebbe il mio punto di vista. Proviamo piacere nella vita di ogni giorno, soprattutto parlando o ripensando le nostre opinioni sulla natura dell’esistenza. Abbiamo stabilito il patto che, a prescindere dai rapporti con gli uomini, avremo sempre tempo l’una per l’altra”. “La mia migliore amica ascolta senza criticare, mi accetta davvero per quella che sono. Parliamo per ore, a casa sua o da me. Avverto la sua totale comprensione e quando non ci incontriamo sento la sua mancanza. I difetti? Si lamenta di essere grassa quando invece

è giusta”. “Ormai conosco la mia migliore amica da quindici anni. Mi piace perché posso aprirmi totalmente ed essere sincera, senza che lei esprima giudizi sui miei sentimenti. Abbiamo condiviso tante cose insieme ed è, con ogni probabilità, la persona che mi conosce meglio di chiunque altro. Insieme facciamo di tutto: dallo shopping alle vacanze, a volte con i nostri compagni. Mi ha aiutata quando sono nati i miei figli, quando ho divorziato, quando ero depressa e ogni volta che ho avuto bisogno di una mano. Cerchiamo di riservare almeno un giorno alla settimana per recuperare, e in media ci sentiamo al telefono quattro volte a settimana o anche più. In certi periodi ci vediamo, se possibile, tutti i giorni”.

Bangladesh – Morta di stupro Mosammet Hena, aveva solo 14 anni, è morta circa 6 mesi fa, dopo essere stata frustata per più di 100 volte con una canna di bambù, sotto un lampione. Questa orribile punizione è stata decisa dal tribunale religioso del Bangladesh, in quanto, la ragazza avrebbe avuto un rapporto sessuale con un cugino di 40 anni nonché sposato. Il giudice non ha voluto sentire alcuna ragione: “l’adulterio va punito”, prendetela e con una canna di bambù datele 100 frustate. Hena non sapeva la decisione del tribunale, quella mattina come tutte le mattine aveva pulito la sua Mamma malata di tumore, successivamente si era recata a scuola. All’uscita della scuola ad attenderla c’erano loro, uomini e donne senza peccato, uomini e donne puliti, uomini e donne che aspettavano con ansia di punire la piccola Hena. Hena è stata trascinata in una via vicina, sotto un lampione è stata spogliata, frustata, insultata, e poi uccisa… Hena è morta per le ferite inflitte sul suo corpicino, Hena è morta nell’indifferenza della gente, Hena è morta sotto un maledettissimo lampione. 16 Ottobre 2012: Il giudice viene a sapere che Hena era stata STUPRATA dal cugino ma per paura, per terrore, per vergogna. Hena non aveva detto nulla a nessuno. Mi rivolgo a voi, uomini e donne che non avete aspettato un attimo, la vostra sete di sangue ha tappato le vostre orecchie, coperto i vostri occhi, e lasciato che le vostre mani colpissero fino alla morte Hena, sotto quel maledettissimo lampione. Non vi auguro alcuna sofferenza, ma semplicemente spero che il vostro Dio vi aspetti, uno per uno, senza fretta, giudicando il vostro atroce crimine, sotto quel maledettissimo “lampione”…

il Corriere delle Donne Edizioni La Nereide di Raffaella Mauceri Inverno 2012-2013

20


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.