La Farfalla - Edizione del 4.7.2013

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NON CHIEDE E NON PERCEPISCE FINANZIAMENTI PER L ' EDITORIA

contatti: redazione@lafarfalla.net

Periodico di libera informazione

Anno VII - n. 20 Giovedì 4 luglio 2013

Come sei bella Terra dei Forti ...

COLUI CHE CONCRETIZZA I SOGNI:

IL FUTURO PRESIDENTE DELLA REGIONE PRIMA IL I PROGRAMMA

Cos'è il carisma? Quando si dice che uno ha carisma? Quando possiamo parlare di capo carismatico? Quando una persona è capace di convincere altre persone

E

PETROLIO SENZA CONTROLLI

’ sempre più palese la crisi della politica. E questo perché ha perso la sua funzione di rappresentanza e di rappresentatività. Rappresentanza, come prossimità nei confronti dei cittadini e dei problemi che lo affliggono, a cominciare dal lavoro che manca, dalla disoccupazione e dalla ripresa dell’emigrazione, dai servizi poco efficienti e qualificati, alle tassazioni sempre più insopportabili da sostenere. Rappresentatività, nel canaliz... continua a pagina 3

partiti perdono iscritti, le elezioni elettori e i politici sono ai minimi storici degli indici di gradimento. La gente non si fida perché non li capisce e ha smesso di capirli perché hanno smesso di parlare la lingua della politica e dello Stato. Sono diventati così banali da divenire mediocri, così mediocri da divenire superflui, così superflui da divenire disprezzabili. Parole come Stato, Nazione, Patria, Onore, hanno perso ogni significato recondito e la politica è diventata sempre più omologata al conformismo televisivo del politicamente corretto. Allora mi sono chiesto: ma per essere un ideale e probabile candidato alla guida della regione quali caratteristiche dovrebbero avere i nostri leader politici e non le hanno?

a seguirlo, a formare un gruppo, un’associazione, un partito, dando loro una meta, tra-

... continua a pagina 3

Contrabbando dei barili non contabilizzati

C

on l’operazione, denominata “Marenero”, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Taranto 73 persone e sequestrate 28 autocisterne del valore complessivo di circa 7 milioni di euro. Il sistema di frode utilizzato dai componenti dell’organizzazione è conosciuto come “metodo del cammello”, che permette di appropriarsi del prodotto nella fase dello svuotamento dell’autocisterna. In questo modo

sono riusciti ad appropriarsi di buona parte del prodotto (tra il 30% e il 40%) per un totale complessivo di circa 5.800.000 litri di carburante. Nell’inchiesta sono coinvolti due società di trasporto e anche alcuni dirigenti, funzionari e dipendenti della raffineria Eni di Taranto.

E in Val d'agri chi controlla la quantità di greggio estratto prima del trasferimento?

in edicola euro 0,50

Antincendio alle regioni

UN PASSO INDIETRO a pagina 4

BASTA DISTRIBUIRE RISORSE IN REGALIE ! a pagina 12

MANCANO I SOLDI MA TENIAMO IL VOTO a pagina 21

SPORT: il Francavilla diventa POTENZA Ma i tifosi sono d’ accordo ? a pagina 13

I PARROCI: testimoni della speranza

LA VOCE DI GLOBO

a pagina 23

E OCadini V A tt A L ai ci

UN PONTE PER... LA (DIS)OCCUPAZIONE!

Z ola AL r pa

la

Siamo giunti quasi al termine di un lungo progetto sperimentale denominato "Un ponte per l'occupazione". Circa 600 giovani della Basilicata, prescelti su oltre 10.000, attraverso il susseguirsi di varie fasi: dall'orientamento alla formazione di base; dalla formazione specialistica, avvenuta con la scelta di un percor... continua a pagina 11

Il centro oli di Viggiano

Il capogruppo dell’opposizione alla Provincia, Pace, rilancia

IL PARCO DELLE GOLE MELANDRINE “L’area del Melandro è stata più volte indicata, soprattutto in questi ultimi anni, come luogo di possibili discariche ed estrazioni petrolifere causando di fatto una svalutazione sia economica che di

immagine dell’intero territorio”. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo dell’opposizione alla Provincia, Aurelio Pace.

caliFFo annaliSa a pagina 5

EMILIO COLOMBO ERA LA BASILICATA Dopo aver visto il 93enne Senatore a vita Emilio Colombo presiedere, con tanta lucidità, autorevolezza e vigore, la prima seduta del Senato nel marzo scorso, apprenderne la sua morte, a pochi mesi di

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Aurelio Pace

Manifesto D.C. Elezioni 1948

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Diversa distribuzione promozionale omaggio

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Giovedì 4 Luglio 2013

LA VOCE DI GLOBO A cura di lina paterna - Foto di Lucia Logiodice

PROTESTE DEI CITTADINI DI CONTRADA BOTTE DI POTENZA Forti disagi dei cittadini residenti in contrada Botte di Potenza per l'incuria e il degrado in cui versa la zona. Da più parti viene risollecitato l'intervento dell'Amministrazione Comunale perchè prenda con urgenza provvedimenti su una viabilità a limite della praticabilità. A ciò si aggiunge un'illuminazione pubblica fatiscente ed intermittente che costituisce un problema per la sicurezza dei cittadini in quanto la scarsa visibilità favorisce furti ed effrazioni.

rico imprenditore nel campo dei trasporti pubblici. Dopo tante polemiche per gli ingenti costi sostenuti dall'Amministrazione Comunale ed i tempi biblici trascorsi per la sua realizzazione, il progetto finalmente parte. Tutti i bus, che prima effettuavano fermata in piazza Zara, saranno dirottati verso il nuovo sito unico, ad eccezione di quelli del trasporto urbano e del servizio per la Fiat di Melfi.

SCONTRINI E SAN CARLO... 2 Entrano in funzione i nuovi parcheggi dell' ospedale San Carlo di Potenza, in concomitanza della riapertura dell'area di fronte ai padiglioni E e F, coperti da un impianto fotovoltaico. Il sistema Park-Ho, avviato in via sperimentale a gennaio è ormai quasi completato manca solo la realizzazio-

Contrada Botte nel panico per il blackout!

RIATTIVATO IL VIDEO CONTROLLO AI VARChI DELLA ZTL DI POTENZA Dopo un periodo di sospensione per verifiche tecniche, è tornato in vigore il video controllo degli accessi nella ZTL del Centro Storico di Potenza.

ne del multipiano. Sono state anche individuate alcune aree interne finalizzate a consentire gratuitamente la fruizione di parcheggi ad alcune categorie: come pazienti cronici, personale con ridotte capacità motorie e personale in reperibilità.

GLI AGRICOLTORI SOLIDARIZZANO CON LE FAMIGLIE La Confederazione Italiana Agricoltori di Basilicata è vicina alle famiglie lucane che dei prodotti ortofrutticoli freschi. La situazione ormai è giunta al limite perché spendono oltre il 60% del loro reddito mensile solo per affrontare le spese obbligate. Il basso tasso d'inflazione è frutto di un contesto economico depressivo segnato da una profonda crisi e da un crollo senza precedenti dei consumi delle famiglie.

IL CRISTO DI MARATEA PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU' Papa Francesco ha scelto la statua che domina il Golfo di Policastro come luogo simbolo per quanti non possono recarsi con lui in Brasile dal 23 al 28 luglio, per accorciare le distanze tra il Sud America e Maratea. Prevista la presenza di migliaia di giovani provenienti da ogni parte dell'Italia. L'accoglienza sulla spiaggia di Fiumicello nel pomeriggio di sabato 27 luglio. Proseguirà una fiaccolata che attraverserà il centro storico prima di raggiungere la Basilica di San Biagio sul monte dominante la Perla del Tirreno.

Da luglio entra in funzione, in viale del Basento, la nuova area di fermata dei servizi di trasporto pubblico di linea, intitolata al “Cav. Giuseppe Liscio”, compianto sto-

Sosta autobus in Viale Del Basento, presto in funzione! Pro o contro?!

DALL'EX SIDER-POTENZA NUBI SCURE DI FUMO

MAI PIU'!

Scarsa manutenzione del sistema stradale. Disastro segnaletica!

La classifica di legambiente "bandiere blu 2013" premia il Mar Tirreno come il mare più pulito d'Italia. E la guida blu 2013 le assegna le cinque vele a Maratea. La Basilicata è stata premiata grazie proprio a Maratea, questa nostra località che rappresenta un modello di eccellenza capace di rilanciare l'economia locale e la qualità del turismo.

Non solo a Bucaletto ma anche a Rione Betlemme centinaia di famiglie continuano a denunciare la situazione dell’inquinamento

Ancora fumo sulla Sider Potenza. Anche rione Betlemme si ribella!

strutturali e la partecipazione locale alle iniziative di interesse comunitario, riaffermando lo spirito della coesione anche in queste problematiche. Attivare la ricerca e l’attingimento di mutui pluriennali, oltre al livello statale anche a quello comunitario presso la B.E.I., a copertura del programma globale integrato di opere ed interventi. Orientare a livello regionale la destinazione dei fondi P.O.R. alle finalità dell’assetto urbano e territoriale, con prioritario riferimento al recupero dei centri storici ed al completamento della ricostruzione post- terremoto. Non si esclude una minima quota di partecipazione finanziaria dei Comuni e anche dei privati del 1020%, facendo comunque salve alcune categorie di cittadini particolarmente bisognosi, come ad esempio pensionati, disoccupati e lavoratori precari.

BONUS PER LE RISTRUTTURAZIONI DELLE ABITAZIONI

Maratea, spiaggia nera

COMPLETIAMO LA RICOSTRUZIONE Il Cristo di Maratea.

GLI AUTOBUS A POTENZA: DA PIAZZA ZARA A VIALE DEL BASENTO

MARATEA BANDIERA BLU 2013

RILANCIAMO L’EDILIZIA METTENDO IN SICUREZZA TUTTI GLI EDIFICI

LE NOSTRE SOLLECITAZIONI SONO STATE IN PARTE RECEPITE. CONTINUEREMO LA NOSTRA BATTAGLIA PER LA GRATUITA’ A TUTTI . ZTL... Attenzione alle multe!

dell’aria provocata dai fumi dell'ex Sider-Potenza che produce tondini per l'edilizia fondendo principalmente carcasse di ferro. Nubi scure incombono sulle case dei malcapitati cittadini che chiedono l’installazione di una centralina per il monitoraggio dell'aria e delle polveri sottili. Ma al momento né la ferriera né gli enti pubblici, in modo particolare l’Arpab, sembrano interessati a risolvere il problema, anzi. Si parla, addirittura, di un ampliamento della siderurgica.

Se si vuole realmente rilanciare l’edilizia e completare la ricostruzione, mettendo in sicurezza tutti gli edifici esistenti, bisogna dare corso ad una vecchia proposta, che giace nei cassetti regionali, capace di reperire le risorse necessarie anche in questo periodo di magra. Per fare ciò occorre: Predisporre appositi progetti mirati per l’accesso diretto ai fondi

Case ancora da ricostruire

Il bonus per le ristrutturazioni delle abitazioni del 50% con l’estensione agli arredi rappresenta un importante sostegno alla ripresa dell’economia e al rilancio dei consumi. Agevolazione questa che, unita al potenziamento dell’ecobonus per il risparmio energetico, portato al 65% ed esteso sia ai privati cittadini che ai condomini, porterà benefici a tutto il settore edilizio e alle aziende dell’indotto messe in ginocchio dall’attuale crisi economica. Il provvedimento però andrebbe esteso anche a tutto il 2014 e ridotto il numero degli anni su cui ripartire il beneficio del credito d’imposta per amplificarne gli effetti sull’economia.

Miracolo in Via Messina. Donna sopravvive alla caduta di una finestra!


Giovedì 4 Luglio 2013

... SEguE dalla priMa pagina

zare le istanze sociali e civili verso la politica e nell’avvicinare la politica ai cittadini. E’ la politica che deve fornire soluzioni ai problemi, indicare prospettive, specie ai giovani, suscitare consensi, non estorcerli, animare la partecipazione alla vita civile e politica. Non è l’individuazione di un nome da candidare alla presidenza, come sta avvenendo in queste ore in tutti i partiti, l'esigenza prioritaria su cui soffermarsi per riportare la vita nella politica e la politica nella vita, bensì l’elaborazione di un programma che affondi le sue radici nella società lucana e si sostanzi su un ventaglio di cose da fare. Sommessamente ne indico alcune su cui sarebbe opportuno aprire un confronto tra gli schieramenti, che si dichiarano alternativi ma che alla gente non è chiaro il loro distinguo. La prima cosa da fare è, nel campo sociale, quella della lotta alla disoccupazione ed al recupero al lavoro dei disoccupati di lunga durata: un fenomeno che nella nostra regione ha assunto livelli inaccettabili e che ancora non viene inteso come un’emergenza da combattere in tutti i modi. In campo istituzionale, puntare sulla sussidiarietà che diventi cultura. A cominciare dal nuovo Statuto Regionale, al momento adottato, che deve riconsiderare e valorizzare i Comuni come soggetti primari nella promozione dello sviluppo locale. Gli Enti locali e territoriali devono poter incidere nella programmazione regionale e nella gestione degli affari che sono di loro competenza, non ridurli, così come previsto, a mere comparse. È questo un obiettivo di alto profilo politico e programmatico che va inquadrato in una visione nuova dell’assetto territoriale nella nostra regione, nella quale sia superata la dualità tra ambiente urbano ed ambiente rurale e che miri alla valorizzazione di tutta quell’economia che minore non è, perché è l’economia diffusa, che fa tessuto connettivo, che fa radicamento sul territorio: è l’economia di una agricoltura di qualità,

PRIMA IL PROGRAMMA dell’artigianato tradizionale, dei servizi di prossimità, del piccolo commercio, delle tradizioni, della cultura, ecc. In campo economico, bisogna aprire in regione una grande vertenza sul petrolio, sulle risorse idriche, e in genere su tutte le risorse materiali di cui è ricco il nostro territorio. Il petrolio è una questione di enorme importanza, persino di importanza storica; una questione nella quale si deve concretizzare la capacità delle istituzioni di far prevalere gli interessi della collettività, rispetto agli interessi privati che vanno solo verso la massimizzazione di profitti. Devono essere rivisti i rapporti con l' Eni perché i risultati economici siano realmente e direttamente fruibili da tutta la popolazione lucana. L’assetto del territorio deve portare ad affrontare la tematica relativa alla valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche della nostra terra, puntando sul miglioramento della rete stradale interna, come canale di comunicazione sul quale viaggia non solo la società ma anche l’economia, e con l’occhio rivolto alla qualificazione del territorio e delle sue caratteristiche, con il completamento della ricostruzione e della messa in sicurezza di tutti gli edifici. Nel campo dei servizi sociali dev’essere prestata la massima attenzione come misura della qualità della vita nella nostra regione e come espressione della solidarietà tra gli uomini, puntando alla valorizzazione delle organizzazioni no profit, alla migliore utilizzazione del volontariato e partenariato sociale. Un'altra questione sulla quale occorrerà misurarsi con attenzione è quella riguardante i livelli di base delle prestazioni sociali e sanitarie da assicurare ai cittadini: livello la cui linea non va posta al minimo ma va posta in termini di qualità delle prestazioni, di rispondenza ai bisogni, di completezza delle strutture di assistenza sociale e sanitaria. Questo programma politico trova la sua ispirazione nella convinzione che in questa terra esistono tutti i presupposti, tutte le risorse umane e materiali per creare un modello di vita politica e di svilup-

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... SEguE dalla priMa pagina

po economico e sociale che possono essere esemplari.

EMILIO COLOMBO ERA LA BASILICATA

Fatto il programma bisogna che trovi alimento nella capacità di una classe politica, onesta, capace e lungimirante per realizzare un futuro possibile nel quale siano finalmente superati tutti i problemi che oggi si dibattono in questa nostra amata terra.

distanza, nonostante la sua veneranda età, è stata una sorpresa (ma come è morto ?). Una sorpresa che ha lasciato sgomenti i Lucani. Quei Lucani che lo hanno sempre apprezzato per la sua passione politica, ispirata all'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa e concretizzatasi con una partecipazione attiva e proficua nella Democrazia cristiana, eleggendolo ininterrottamente dal 1948 e delegandolo, per tantissimi anni, a capo indiscusso della Regione. L'unico dispiacere i Lucani glie l’hanno dato all’elezione del Parlamento del 2001 quando,

Vincenzo giuliano

... SEguE dalla priMa pagina

candidatosi nelle file di Democrazia Europea, ottenne appena un 15,3% di consensi. Con la sua dipartita scompare l'ultimo costituente, anche se chiacchierato per la sua vita privata, espressione di una generazione di cattolici che hanno saputo ancorare l'Italia alla democrazia e alla libertà, ma fortemente minacciata in quel periodo. Per questo non solo i Lucani, ma tutti gli Italiani, gli sono eternamente grati.

COLUI CHE CONCRETIZZA I SOGNI:

IL FUTURO PRESIDENTE DELLA REGIONE

smettendo loro fiducia, entusiasmo, speranza! Per ottenere questi risultati il leader deve possedere diverse qualità.

personalmente. La quinta qualita’ è un abilissimo comunicatore attraverso le parole ma soprattutto inventando formule, simboli, bandiere, divi-

La prima: è capire, intuire che cosa vuole la gente in quel momento, identificarsi con il pubblico, sentire come lui. La seconda: è di credere nella meta che propone, non dubitarne mai. La terza: è l'intuito strategico, la capacità di cogliere fulmineamente l'essenziale, di puntare diritto alla meta lasciando da parte tutto ciò che è secondario. Una sicurezza e una rapidità che gli consente di vincere in situazioni considerate disperate. La quarta: è la capacità di stabilire un rapporto affettivo con ciascuno dei suoi. Quando li guarda, ciascuno deve avere l'impressione che lo conosca

se, scenografie, rituali, istituzioni. La sesta: una grande umiltà personale unita ad un’ enorme carica di ambizione e di altruismo. Il punto critico è che la leadership non è insegnabile ma rappresenta un dato di carattere che poi l’apprendimento di tecniche politiche può affinare, ma è soprattutto una qualità personale La settima: acceleratore tecnologico. Essere sempre all’avanguardia dei processi innovativi in tutti i settori. Globalizzazione vuol dire anche conoscere e utilizzare la rete e saper gestire il grande potere dei social network. In politica innanzitutto: non c’è ormai

campagna elettorale dove la rete non sia protagonista. Questo significa che il leader è ormai “trasparente” e sotto osservazione costante sono il suo operato, le sue proposte e anche le sue gaffes. In rete però si parla essenzialmente ai propri followers, alle comunità di riferimento: ci si rivolge, quindi, a chi è già convinto più che cercare di muovere gli scettici. E dunque, seppure importante, la rete non può essere l’unico metro di giudizio in politica – il leader deve anche saper risalire la corrente e far valere le proprie idee, benché a volte impopolari. Un leader di successo crede sempre nella “centralità dell’individuo”: la persona è sempre più protagonista, attraverso un crescente coinvolgimento nei processi di valutazione, apprendimento, carriera. Grazie a queste qualità, se ci sono tensioni collettive, i capi raccolgono masse di persone insoddisfatte creando formazioni politiche che sembrano emergere dal nulla. Nei Paesi democratici queste formazioni entrano poi nel gioco politico come le altre, ma il loro capo non è sostituibile e di solito dura più di quanto non si immagini. HagaKurE


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Giovedì 4 Luglio 2013

on l’approssimarsi della stagione estiva si paventa, inesorabile, l’annoso problema degli incendi boschivi. La Regione Basilicata affronta le calamità naturali, che poi sono il frutto di comportamenti dolosi o colposi dell’uomo, in stato di continua emergenza . Il contesto della lotta agli incendi boschivi si presenta ciclicamente nella sua maestosità, anno dopo anno, incendi dolosi e colposi, danni ingenti al patrimonio boschivo e cause legate alla volontà dell’uomo ed alla pessima abitudine di bruciare i residui della lavorazione agricola, stoppie, o della ripulitura degli incolti. Enti, Istituzioni ed Associazioni di volontariato sulla carta sono pronti ad affrontare, armati di volontà e di dispositivi di protezione individuale il “mostro” del fuoco. Negli anni l’impiego del personale del Corpo forestale dello Stato, nella sostanza e nella forma, è mutato grazie ai ripetuti interventi del legislatore nazionale che ha ritenuto delegare compiti e funzioni di organizzazione e spegnimento all’istituzione per eccellenza : la Regione . Pertanto, il personale del Corpo forestale ha riposto il flabello in un angolo per attivarsi nell’immedia-

Negli ultimi anni il mondo rurale, grazie alle attività turistiche ed ambientali, non viene più visto come un ambiente povero e/o arretrato ma acquisisce sempre più le connotazioni di una risorsa ed un modello di sviluppo che, affondando le sue radici nei veri valori della vita, si impone nel mondo agricolo come il punto di riferimento per la creazione di nuova occupazione. Forza trainante di tale settore è l’accresciuta domanda (nazionale ed internazionale) di suddetti prodotti tipici da parte dei consumatori che, essendo oramai più attenti ai temi riguardanti la salubrità degli alimenti e dell’ambiente, ricercano continuamente i colori, la semplicità e l’autenticità propri dei prodotti tradizionali che il sistema industriale fa fatica a fornire. Per i suddetti motivi il mondo rurale deve continuare ed affermare il suo percorso di valorizzazione dei suoi prodotti (nel senso più ampio di creare reddito e di conseguenza occupazione) partendo dalle risorse fisiche, ecologiche e culturali del territorio che conferiscono ai prodotti alimentari le caratteristiche tipiche di ogni territorio. Il processo di valorizzazione, comunque, non è cosa facile da perseguire e per tale motivo solo attraverso una piena collaborazione tra i produttori, i consumatori e le loro associazioni e le istituzioni locali è possibile ottenere risultati capaci di creare occupazione. Per quanto riguarda la Basilicata, terra dalle grandi risorse sfruttate

Antincendio alle regioni

INCENDI BOSCHIVI: un passo indietro tezza dell’evento, nell’attività di repertazione, di indagine e quindi di ricerca dell’autore o degli autori del reato. Di fatto però siamo a metà giugno e la macchina organizzativa in mano alla Regione Basilicata risulta in panne ed incredibilmente le parti, storicamente interessate nella gestione degli incendi boschivi, sono all’oscuro delle mansioni e dei compiti da svolgere . Si proprio così, siamo in attesa di una convocazione sindacale con la Parte Pubblica al fine di poter essere edotti se sia stata sottoscritta la convenzione con la Regione Basilicata, dei termini del nostro impiego, delle modalità di collaborazione all’interno della SOUP e tanto altro. Di sicuro due elicotteri AB412 del Corpo forestale, dislocati uno in

Provincia di Matera e l’altro in Provincia di Potenza sono a disposizione, dal 15 giugno, della Regione o di chissà chi atteso che la sala operativa unificata non è attivata. Anche la vicenda, ormai divenuta consuetudine, afferente gli operai forestali, ha avuto il suo positivo epilogo, almeno speriamo, ma ci si chiede perché non prima ed inseriti in un contesto di progettualità naturalistica che possa consentire di impiegare preventivamente ed adeguatamente soggetti importanti per la salvaguar-

dia del nostro patrimonio naturale in attività di prevenzione e messa in sicurezza delle aree più soggette a rischio. Ed ancora ci si chiede a che punto è una delle più importanti disposizioni contenute nella innovativa legge quadro sugli incendi boschivi, la legge 353 del 2000, che prevedeva l’istituzione del catasto delle aree attraversate dal fuoco? Anche in quest’ultimo contesto il personale CFS si è da anni prodigato a rilevare catastalmente ogni singolo incendio verificatosi in regione con impegno e attitudine che hanno assorbito ore ed ore di servizio, ma i Comuni? In definitiva la corsa di tutti è quella di pensare a debellare il fuoco attraverso il ricorso all’istituto dell’emergenza, cercando di coinvolgere Vigili del fuoco, elicotteri del

Prodotti tipici agroalimentari

SIAMO I PRIMI

La Basilicata è tra le regioni con il maggior numero di produzioni tradizionali agroalimentari. Questo risultato è stato ottenuto anche grazie all’attuazione della politica comunitaria in materia di sviluppo rurale e di qualificazione delle produzioni agricole tipiche. Nonostante il loro livello di eccellenza qualitativa molte di esse rimangono confinate, a causa delle esigue produzioni, ad un consumo principalmente di tipo locale.

Alcuni dei prestigiosi prodotti tipici della Basilicata e poco valorizzate, la mia esperienza professionale dedicata pienamente a tale amata terra, mi porta a concludere che i principali problemi, ancora da risolvere per valorizzare pienamente i suoi prodotti tipici, sono sia di ordine strutturale che di tipo produttivo e a tal fine si consiglia agli operatori pubblici e privati di lavorare insieme per: 1) migliorare fortemente le infrastrutture (in particolar modo le vie di comunicazione stradali e ferroviarie) della regione la cui forte inefficienza pesa ancora oggi notevolmente sui costi di produ-

zione delle piccole imprese agricole; 2) incrementare la commercializzazione attraverso: a) il rafforzamento dei diversi modelli commerciali (ristorazione pubblica, forme di filiera corta e piattaforme logistiche) che si adattano bene al multiforme sistema produttivo dei prodotti tipici in modo da affiancarli ai canali convenzionali e specializzati; b) lo studio delle esigenze del consumatore (es. opportuno confezionamento del prodotto, una adeguata pubblicità e piani

di degustazione, ecc.. presso i punti di vendita); c) l’educazione al consumo effettuata nelle scuole e/o in azienda per sensibilizzare i giovani verso una alimentazione sana e tradizionale; 3) incrementare le quantità delle produzioni agricole tipiche attraverso interventi tecnici distribuiti lungo tutta la filiera di produzione in modo da garantire uno sviluppo duraturo del settore, agevolando gli investimenti che migliorano la sostenibilità ambientale, economica e sociale. È indispensabile, inoltre, contenere al massimo il

CFS, associazioni di volontari ed operai forestali, il tutto all’ultimo minuto, sottoscrivendo accordi con chiunque, pur di assopire la propria coscienza. Ma in definitiva perché non incominciare a cambiare lo stato di fatto? In definitiva, perché non attivarsi preventivamente con la creazione di un progetto omogeneo e coinvolgente che possa consentire di realizzare pienamente gli interessi di tutte le parti coinvolte, ognuna per le proprie competenze ed attitudini, rispettoso soprattutto per l’ambiente e delle tasche dei cittadini visto che gli incendi costano un bel po’di soldini nostri.? O forse sarebbe opportuno ritornare al passato rimettendo, per manifesta incapacità, l’organizzazione della macchina antincendio allo Stato? daniele MorEScHi Responsabile Regionale Basilicata Federazione Nazionale UGLCFS carico burocratico per gli operatori che devono essere agevolati mediante strumenti di controllo snelli e coordinati, al fine di evitare il soffocamento delle loro iniziative private; 4) potenziare la ricerca scientifica in tale settore con progetti di ricerca multidisciplinari e pluriennali che sappiano individuare le soluzioni tecniche innovative adatte agli operatori e formare gli imprenditori e i tecnici del settore anche attraverso il coinvolgendo di aziende private, sperimentali e dimostrative. 5) educare i produttori al lavoro di gruppo al fine di favorire le attività associative che possano permettere la costituzione di associazioni e/o consorzi di tutela dei prodotti tipici in cui sia viva la passione per tale lavoro. Tale processo di educazione deve essere anche più intensamente diffuso nelle istituzioni scolastiche al fine di riscoprire le tradizioni della propria terra legate al prodotto e di trasferirle alle future generazioni. Solo in tal modo si potrà garantire il mantenimento delle tradizioni e dei suoi prodotti e allo stesso tempo creare reddito e occupazione. pietro lo cantore Dottore di Ricerca in “Biologia Applicata” presso la Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali dell'Università degli Studi della Basilicata - Esperto nel campo della fitopatologia e nel miglioramento qualiquantitativo delle produzioni agricole.


Giovedì 4 Luglio 2013

"Juke Box con Gianluigi" è una esclusiva di Radio Potenza Centrale. Ogni sabato, dalle 14.30 alle 17.00, news, anteprime discografiche ed interviste esclusive.

FILO DIRETTO CON ANNALISA Per la cantante Annalisa il 2013 è stato un anno importante. La partecipazione all'ultimo Sanremo ha fatto da traino alle vendite del suo nuovo disco di inediti, "Non so ballare" ed ora si appresta a girare l'Italia in lungo e in largo con il "Non so ballare Tour 2013". Ecco cosa ha detto ai microfoni di Radio Potenza Centrale, nella trasmissione "Juke Box con Gianluigi". "Come sono andate le prime due date di anteprime del tour a Roma e Milano?" Le anteprime sono andate molto bene. Infatti sull'onda della positività di queste due date, spero che la fase estiva delle piazze possa essere altrettanto positiva "Torniamo indietro di qualche mese e più precisamente a febbraio, quando per la prima volta sei salita sul palco del Festival di Sanremo. Che ricordo hai della settimana sanremese?" Mi ricordo le tante cose da fare, la tensione sicuramente, e anche la frenesia. E poi il bellissimo ricordo

della prima esibizione del palco in diretta. "Un bilancio quindi sicuramente positivo..." Sicuramente. "Tra il 2010 e il 2011 hai partecipato alla X edizione di "Amici" che ti ha regalato la grande popolarità. Mi dici un racconto positivo e uno negativo, se c'è, di quell'esperienza?" Quell'esperienza è stata indubbiamente positiva. Custodisco tanti ricordi primo tra tutti il momento in cui sono riuscita a realizzare, a proporre qualcosa di mio, di inedito agli ascoltatori. Non c'è un ricordo negativo vero e proprio, invece. Ricordo di aver sofferto tantissimo le telecamere costanti e sempre presenti. "Hai avuto modo di vedere questa edizione di amici?" Si. Mi è dispiaciuto molto l'uscita di Ilenia mentre Moreno penso che abbia rappresentato una grande novità rispetto al passato. "Pur essendo giovanissima nella tua carriera compaiono già diversi

riconoscimenti: dai 2 premi della Critica per le tue due partecipazioni ad "Amici", Wind Music Awards, Premio Lunezia e 2 Premi videoclip Italiano per "Diamante lei e luce lui" e "Senza riserva". Inoltre, Il tuo album "Non so ballare" è il terzo album sanremese più venduto. Ti spaventa di più, il giudizio del pubblico o della critica?" Senza dubbio il giudizio del pubblico perché la critica è fatta di poche persone. Il pubblico, invece, è quello che compra. Superare la prova del pubblico è la parte più importante. "Non so ballare", il tuo nuovo album, ti vede anche come autrice di alcuni brani, vero?" Si, infatti. A partire dal brano chiave "Tutta l'altra gente" scritto totalmente da me. "Prima di Sanremo è uscito anche il singolo "Pirati" inciso per il dvd italiano de "L'era glaciale 4". Ti piacerebbe in futuro scrivere e comporre proprio una canzone per un film o una colonna sonora?" Mi piacerebbe moltissimo e sareb-

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In omaggio a Califano “Concerto di beneficienza al Teatro Stabile di Potenza” del cantautore Potentino

IL CALIFFO LUCANO be un'esperienza davvero affascinante. "Il tuo nuovo singolo "Alice e il blu" tratta con ironia il tema della dipendenza e ha un video che porta la firma di Gaetano Morbioli, cosa ci puoi raccontare di più?" Il pezzo, in verità, non è molto ironico. Tratta di una storia inserita in un discorso favolistico, questo si. Attraverso la storia di Alice viene fuori il fatto di essere schiavi di un qualcosa come la protagonista Alice che alla fine resta sola. "Prima di salutarci, vogliamo farti fare una prova da speaker: lanci agli ascoltatori del Juke Box su RPC "Alice e il blu"?" Certamente!

Il primo giugno al Teatro Stabile di Potenza è partita, con il tutto esaurito, la tournee musicale del Califfo Lucano dedicata al grande Califano, recentemente scomparso. Tutto l'incasso è stato devoluto all'ANT di Potenza (Associazione nazionale per lo studio e la cura dei tumori). Oltre al Califfo Lucano si sono esibite le voci meravigliose di Lucia Carlucci e Cinzia D'An-

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Giovedì 4 Luglio 2013

Parte il camper per una “Lucania Libera”

GIULIETTO CHIESA STRIZZA L'OCCHIO A POSTIGLIONE Intanto il prof. Giannetti suona la carica da Matera Continua il lavoro della federazione delle realtà civiche denominata “Movimento della Lucania”. Dopo l’adesione dei due movimenti fondatori “Lucania Libera”, guidata dal coordinatore regionale Giuseppe Postiglione, e ”Miracolo Lucano” di Matera, guidato dal Professor Isaia Giannetti, nelle ultime ore si registra l’interesse di diverse altre realtà associative. Tra gli ultimi contatti, da evidenziare quello con i riferi-

Sopra: l'europarlamentare Giulietto Chiesa In basso: il camper del “Movimento della Lucania”

menti locali del movimento “Alternativa” dell’illustre Giulietto Chiesa. Intanto gli organizzatori continuano nel proposito di difendere gli interessi dei lucani, mettendoli al riparo dalla diarchia Pd/ Pdl. Questo il tema centrale che unisce tutti i movimenti civici. Nei prossimi giorni un camper attrezzato di microfoni e telecamere, partirà alla volta dei 131 comuni della Basilicata per continuare l’azione di tutela del territorio e di proselitismo.

CHIARIMENTO SU CHIESA «Sono sconcertato dalle falsità riportate nelle parole di Giulietto Chiesa a riguardo l'ipotesi di un mancato contatto tra il Movimento della Lucania ed Alternativa». E' quanto afferma il prof. Isaia Giannetti a commento delle dichiarazioni rese dall'On. Chiesa «infatti – continua il responsabile del Movimento per la Lucania – io e Chiesa non solo abbiamo discusso della possibilità di includere Alternativa nel MOVIMENTO DELLA LUCANIA (come correttamente riportato nel precedente comunicato stampa), ma Giulietto ha anche presieduto l'incontro tenutosi a Tricarico (Mt), organizzato, anche con il contributo del nostro movimento, da Angelo Zotta, responsabile di Alternativa, e dalla nostra storica attivista Maria Montesano. Ma c'è di più: il sottoscritto ha personalmente accompagnato

Chiesa all'aeroporto di Bari ed è in quell'occasione che abbiamo parlato di idee e progetti per il futuro della nostra terra». Il prof. Giannetti conclude: «chiedo scusa a Giuseppe Postiglione per averlo coinvolto in questa situazione. Mettendo da parte le polemiche, pero' rafforzo le mie convinzioni circa la necessità di un movimento libero ed autonomo per la nostra Basilicata. Bisogna dire basta ai leader che dall'alto ci dicono cosa fare. A me fa specie che noi lucani ancora chiediamo a persone FUORI DELLA BASILICATA (Renzi, Grillo, Chiesa, Berlusconi ecc. ecc.) il PERMESSO DI UNIRCI PER DIFENDERE LA NOSTRA TERRA. Svegliamoci!» ufficio stampa Movimento della lucania lucania libera Miracolo lucano


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Città della Cultura o della giacca e cravatta ? M

a perché le Amministrazioni che si susseguono negli anni alla guida di Potenza si incaponiscono a volerle conferire l’immagine di Città in “giacca e cravatta, vestito lungo per le signore, i ragazzini no, prego, che disturbano la quiete…”? Perché voler fare indossare a queste vie il vestito di austera biblioteca, di luogo ove celebrare la Cultura greve e di stampo classico, severo, ove vige la consegna del silenzio assoluto, ove anche una mosca che ronza potrebbe essere fonte di disturbo della quiete nella quale sono assorti compassati signori vestiti da pinguini che spacciano per verità culturale assoluta ed inconfutabile le sole Arti auliche quali la pittura, la scultura, la poesia e la prosa d’autore? D’accordo, si tratta pur sempre del Capoluogo di Regione, si tratta del luogo ove si prendono le decisioni per la bellezza di seicentomila persone, tanti sono grosso modo gli abitanti lucani, che vai a vedere, sono nemmeno quelli di un quartiere di Napoli… Si tratta della Città Cultura, quella che è capoluogo dal

1806, come da certa parte ci con i soprannomi, o agnomi potranno conoscere e ricorsi incaponisce a sostenere… che ancora oggi distinguono dare gli usi locali e parlare il anche se, a modesto avviso le famiglie omonime. loro dialetto quando non debdi chi scrive, bano esprimersi qualche indizio tecnicamente o porta a considerappresentare rare che lo sia sé stessi e gli dal 1807, come altri in contesti lascia intendere esterni. la cartolina qui E’ recente riprodotta, che l’emissione di celebra i primi un’ordinanza da cento anni di parte del vertice Potenza capodella città, un’orluogo della Proche dinanza vincia (agli inizi Cartolina da “Saluti da Potenza” di Luigi Luccioni, ed. La Buona Stampa mette il bavaglio del XIX secolo ad ogni emissionon c’erano le Regioni, ma In questo grosso paesotto, ne sonora dopo una certa solo delle Province), e che, come d’altronde nel resto ora, e solo nel Centro Storico guarda caso, riferisce di set- d’Italia, la cultura è rappre- di Potenza, ignorando così tembre 1907. Sarebbe inte- sentata anche, e a parere l’esigenza ricreativa di giovaressante innescare un dello scrivente in misura prin- ni e meno giovani che non costruttivo dibattito sulla veri- cipale, dalla memoria storica, credono nella esclusività dicità di una tesi o dell’altra dai gesti, dagli usi e dalle della ricreazione in giacca e supportandole con prove consuetudini che sarebbe cravatta, ma anche di potersi documentali. peccato perdere nell’oblio trattenere un po’ più a lungo, Si tratta, si, della capitale degli anni. La cultura è anche grazie alle temperature graamministrativa regionale, ma il rumore, quello dell’aggre- devoli, in buona compagnia stiamo pur sempre parlando gazione, quello delle estati di persone e musica, e infordi un grosso paesotto di circa dei ragazzi che riposano mo i compassati promotori sessantamila abitanti, che dopo le fatiche della stagione dei summenzionati veti che la solo a livello amministrativo si dell’apprendimento, quei musica è cultura, e se parlafregia dell’appellativo di Città, ragazzi che domani saranno no di Città della Cultura, quelma che nel suo profondo, e gli amministratori, e che non l’ordinanza è un paradosso. negli atteggiamenti degli devono essere plasmati a A questo punto urge spontaautoctoni, resta ancora e guisa di seriosi Dottor Balan- nea una riflessione a tale sempre un paese, con il zone della Commedia dell’Ar- riguardo. La legge quadro chiacchiericcio da comari, te italiana, ma che speriamo 447/95 sulla tutela dall’inqui-

namento acustico prevede, all’articolo 6, comma 1, lettera A, che i Comuni, oltre all’individuazione ed indicazione delle “aree da destinarsi a spettacolo a carattere temporaneo, ovvero mobile, ovvero all'aperto, procedono alla classificazione del proprio territorio nelle zone previste dalle vigenti disposizioni per l'applicazione dei valori di qualità di cui all'art. …” etc. etc. Il regolamento del Comune di Potenza per la tutela dall’inquinamento acustico deliberato il 22 gennaio 2103, oltre a portare “appena” diciotto anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla già citata legge 447/95, contempla, nel suo art. 19 la definizione di orari e limiti, meglio specificati in un allegato, ma non prevede la divisione della città nelle zone di impatto acustico, come richiesto dalla Legge. La restrizione dettata dall’ordinanza-bavaglio, allora, forse serve a definire almeno una zona cittadina secondo legge, ma può “agganciarla” ad un criterio di limite acustico, non vietare del tutto gli spettacoli sonori. * S.g.*

Dopo sette anni ritorna la sezione Avis a Campomaggiore

LA SOLIDARIETA’ DA NOI E’ DI CASA 30 nuovi donatori e 24 prelievi in una sola giornata Grazie all’impegno e alla volontà di un gruppo di giovani torna a Campomaggiore la sezione comunale dell’Avis con un direttivo rinnovato nelle cariche e negli obiettivi . Il nuovo presidente è Francesco Cafarelli, il vice presidente è Alessio Paternoster, segretario Donato Cafarelli e tesoriere Francesco Zotta. A completare il direttivo i consiglieri Donato Santoro, Nunzia Abbate e Cristina Paternoster. L’obiettivo che si pone la neonata sezione campomaggiorese è quello di avvicinare e sensibilizzare il mag-

gior numero di cittadini sull’importanza che ricopre la donazione del sangue attraverso convegni e seminari. Il Presidente Cafarelli si dichiara ampiamente soddisfatto di come sia iniziato il percorso, infatti nel giro di poche settimane sono ben 30 i nuovi soci donatori iscritti e nella prima giornata di donazione effet-

tuata in paese, sono stati registrati 24 prelievi. Non solo giornate di donazione ma anche manifestazioni sportive tra le idee da mettere in atto, infatti per luglio sono in programma diverse giornate dedicate alla pratica sportiva e alle escursioni. Altro obiettivo importante è quello di

riuscire a dotare la comunità di un secondo defibrillatore e di mettere in cantiere dei corsi per formare i cittadini sull’uso dello stesso. Il prossimo appuntamento ufficiale è fissato per il 23 giugno, quando sarà inaugurata la sede cittadina e sarà presentato il nuovo direttivo. Il Presidente Cafarelli come primo atto ha ringraziato tutti coloro che sin da subito si sono dimostrati vicini e sensibili al tema e soprattutto i cittadini che hanno partecipato alla prima giornata di donazione . alessandro Balsamo


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Giovedì 4 Luglio 2013

POTENZA ZITTITA DA SANTARSIERO Dura presa di posizione dell’ Imprese del Sud Basilicata contro l’ordinanza del sindaco di Potenza che vieta la diffusione sonora nel centro storico Passato il santo, passata la festa. È il caso di dirlo! A ridosso della festività patronale l’amministrazione comunale ha deciso di ristabilire l’ordine. Ciò che ha dato vita e colore al borgo antico del capoluogo lucano è stato bandito da un’ordinanza che stabilisce il divieto di diffusione sonora per le tutte attività commerciali poste lungo le vie del centro. Insomma, un atto teso a rendere fioca l’estate potentina già priva di fenomeni ed eventi aggregativi. Anche in questo caso Imprese del Sud Basilicata si allinea a quanti hanno espresso la propria contrarietà nei confronti dell’ordinanza. Prima di esporre le ragioni del dissenso, riteniamo sia utile poter riassumere i punti salienti di questo ‘pomo della discordia’. Nel testo si legge che “nell'area urbana del Centro Storico della Città di Potenza si registrano ripetuti episodi di disturbo della quiete e delle occupazioni delle persone, di cui vi è contezza agli atti d'ufficio, dovuti alle emissioni sonore provenienti dai locali ubicati in tale area, mediante l'utilizzo da parte degli esercenti di impianti di amplificazione sonora e relativi diffusori posizionati nelle aree destinate a dehors o comunque all'esterno dei locali destinati alla somministrazione, ovvero anche all'interno degli stessi ma rivolti verso l'esterno”. Si legge, inoltre, che l’area del centro storico vive una situazione di degrado che “oltre a impedire la fruibilità della medesima è caratterizzata altresì da episodi di conflittualità con la cittadinanza ivi residente, nonché di generale scadimento della qualità e del decoro urbano”. L’ordinanza mette in evidenza l’insostenibilità di una situazione che “ha assunto proporzioni rilevanti,

è riconducibile anche all'ele- rappresentavano il potere e molto prende da quella ellevato afflusso di persone nel- la politica che spesso erano nica, la piazza centrale rappresentava l'area indicata, come neldeterminata l'Agorà il fulcro anche solo allo della vita della scopo di fruire comunità, ma dell'offerta anche il suo musicale”. simbolo e Insomma, il quindi doveva Comune di essere maePotenza intrastosa e pulita vede nelle quindi assucondotte tipimeva dimenche della sioni elevate, movida serale doveva essere e notturna la costruita con causa del proun porticato e babile declino connessa al della qualità Vito Santarsiero, criticato per la scelta di “zittire” il centro storico tempio assudella vita degli mendo così abitanti, alterazione del decoro urbano, rite- caratteristiche esercitate dal anche il ruolo di vero centro nendo necessario, pertanto, popolo e quindi una preroga- geometrico della città storica, ai fini della sicurezza urbana, tiva della cittadinanza, inoltre veniva chiamata Foro. della incolumità pubblica e erano anche il luogo del com- Le ragioni storiche trovano, delle persone e per rendere mercio e degli scambi e lo poi, fondamento in motivaziopiù efficace l'azione di vigilan- spazio all'interno di esse che ni di ordine economico. Ogni za e controllo svolta dagli rappresentava questi aspetti capoluogo che si rispetti ha il organi di Polizia, vietare dalle era appunto la piazza. Infatti, fulcro della sua vita sociale, ore 24,00, nell'area conside- nell’antica Grecia la piazza, economica e culturale nel rata dal presente provvedi- che si chiamava Agorà, era centro cittadino e, quindi, mento, qualsiasi intratteni- oltre che il 'centro' del potere nella piazza. Soprattutto mento musicale o altra diffu- religioso e commerciale della d’estate, momento in cui le sione sonora con o senza città soprattutto il luogo sim- famiglie, giovani e anziani l'utilizzo di impianti di amplifi- bolo della democrazia del dedicano maggior tempo alle cazione sonora e relativi dif- paese - tant'è che vi si riuniva uscite serali, è necessario fusori. Ciò ai sensi dell'artico- l'assemblea della polis per che le attività commerciali – lo 54 - commi 1, lett. c) - 4 e 6 parlare di politica. Anche l’ur- oltre a svolgere il ruolo per del D.Lgs. 18 agosto 2000, banistica e l'edificazione delle cui sono sorte – si impegnin.267, come modificato dal- città nell'antica Roma erano no, in accordo con l’amminil'articolo 6 del Decreto Legge molto importanti per i motivi strazione comunale e nel 23 maggio 2008, n. 92, con- sopra citati, oltre che per il rispetto dell’ordine pubblico e vertito - con modificazioni - ruolo di monumento della del decoro (cui si fa riferimennella Legge 24 luglio 2008, civiltà romana così che fosse to nel testo), per rivitalizzare il n.125, nonché del Decreto anche nei luoghi remoti del- centro cittadino che, ormai è Ministero dell'Interno 5 ago- l'impero forte la presenza opinione diffusa, appare inesto 2008 e del Regolamento della cultura latina. Emerge, sistente e ripiegato su se per la Tutela dall'Inquinamen- dunque, il concetto di città stesso. to Acustico della Città di ideale - di vitruviana memoria Le diffusioni sonore non sono - che doveva rispettare l'ima- da intendersi come manifePotenza Diverse sono le ragioni per go urbis di Roma e, quindi, stazioni moleste da parte dei cui Imprese del Sud Basilica- doveva aver sempre nelle commercianti o minacce al sue costruzioni le strutture sonno dei residenti – che pur ta esprime vivo disaccordo: la prima affonda le sue radici tipiche del mondo romano: potrebbero trarre vantaggio e in motivazioni storiche. È terme, anfiteatro, teatro, basi- godimento da momenti ludici necessario, infatti, tener pre- lica, tempio e foro, che così - ma rappresentano un fattosente che nel mondo antico codificato era più facilmente re fortemente aggregante. Di le città svolgevano un ruolo esportabile. Questo modello contro, consentono alle attiviprimario nel territorio poiché della cultura romana la quale tà commerciali di unire alla

propria vocazione commerciale una funzione social-culturale. Si veda, ad esempio, la manifestazione de “La notte Bianca”, ormai sperimentata anche in piccoli centri cittadini e che, sembra, non abbia prodotto effetti nefasti per gli stessi. Bisogna, poi, considerare la forte sperequazione che la città di Potenza ha subito negli anni: infatti, gran parte degli interessi dei cittadini sono decentrati verso le zone periferiche della città. Il centro storico, dunque, è costretto a vivere in una dimensione di inerzia che man mano lo rende claustrofobico e inaccettabile, considerando le funzioni sopra enunciate. È utile sottolineare, ulteriormente, che le associazioni di categoria che hanno da tempo immemore preso atto delle preoccupazioni e difficoltà dei commercianti del centro e che si sono animate per rendere ancor migliore e qualitativamente accettabile la sosta al suo interno, non hanno avuto l’ascolto meritato. L’ordinanza, inoltre, offre una motivazione poco convincente quando si ascrive alla diffusione sonora e al notevole afflusso di persone per le vie del centro, la causa del degrado urbano. Nell’ottica di marketing territoriale è fondamentale considerare che gli eventi, in generale, offrono da un lato respiro al tessuto economico della città per tutta una serie di considerazioni evidenti e consente di creare un effetto di risonanza per la città che li ospita, anche extra urbe. A tal proposito, riteniamo l’ordinanza un ulteriore colpo di scure ad un centro che si manifesta ancor di più spento e fosco. luca arlotto addetto stampa


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CASTELSARACENO: Solenni festeggiamenti in onore di S. Antonio da Padova

RINNOVATO IL RITO ARBOREO

Anche quest’anno i festeggiamenti in onore di S. Antonio da Padova nel comune di Castelsaraceno sono proceduti come sempre. Il rito arboreo che ricorda il mito ancestrale del congiungimento delle stagioni, suscita sempre più notevoli interessi da parte delle comunità limitrofe ed anche oltre regione. Si staglia in tre domeniche successive: la prima domenica di giugno si procede al taglio di un tronco di faggio, alto all’incirca 25 metri, che viene poi trasportato a mezzo di buoi nella piazzetta, intitolata a S. Antonio, che è anche il Patrono del paese. La seconda domenica di giugno si procede al taglio di un abete che viene trasportato a spalla dalla migliaia di persone di ogni età, che di buon mattino si recano nel bosco. Innalzamento dell’albero nella piazzetta del paese, mediante le “proffiche”, Infine la terza domenica di che sono dei pali incrociati che servono da supporto all’albero di faggio, detto giugno, di buon mattino si “Antenna”.

ORTOMELANDRO: RIPARTIAMO E RILANCIAMO

A

Satriano esiste un invaso della capienza di oltre 37000 metri cubi di acqua presa dal torrente dalla quasi foce del Fiume Melandro, che grazie ad una efficiente condotta idrica, allaccia 350 ettari di terreni coltivabili dalla limpida fonte. Grazie a quest’opera (a cui è collegata anche una moderna centrale idroelettrica), in passato, una cooperativa sorta negli anni novanta è riuscita a produrre e commercializzare nei mercati nazionali e con ottimi risultati qualitativi, 300q.li all'anno di fagiolo borlotto raccolto alla maturazione cerosa ed oltre 70q.li di fagiolo cannellino della varietà Cocco Bianco. Con queste produzioni si realizzavano anche quelle di peperone, pomodoro da mensa, melone retato, radicchio, finocchi, asparago, aglio

Lago Invaso Pietra del Corvo Satriano di Lucania

e persino patate certificate biologiche che hanno segnato la storia di questo paese, quando la gente affollava le sagre e le feste con visitatori ed affezionati. Oggi concepire una cosa del genere sembra da visionari, ma alcuni ragazzi hanno accettato la sfida ed, in barba alle sempre più complicate norme europee che sembrano strizzare l'occhio alle frodi alimentari, piuttosto che alle produzioni tipiche locali, hanno intenzione di ripercorrere questa strada facendo

tesoro delle esperienze vissute e sfruttando le nuove piattaforme telematiche. Infatti, si sono già lanciati sui social network con una pagina divertente orientata ai più piccoli (Melandrino, su Fb) per sostenere un'economia locale, capace di valorizzare e condividere di queste ricchezze con i consumatori di fuori regione. Certo non è facile lavorare dove oggi manca l'adeguata Assistenza Tecnica e Commerciale alle Aziende Associate da parte degli Organi pubblici ma anche quella apertura mentale capace di agevolare lo sforzo di quanti sono interessati a questo preposti. Ma l'energia e la voglia di fare vale più di mille bastoni tra le ruote... Felice lapertosa

procede all’unione del tronco di faggio con l’abete. Indi dopo la processione del Santo nel paese, nel pomeriggio, si procede all’innalzamento dell’albero nella piazzetta, mediante le “proffiche”, che sono dei pali incrociati che servono da supporto all’albero di faggio, detto “Antenna”.

Il rito affonda le sue radici nella profondità dei tempi ed è ricollegabile anche ad altre simili manifestazioni che si svolgono in diversi comuni della nostra regione, come a Rotonda, ad Accettura ed altri. giuseppe domenico nigro

Collegamento ancora provvisorio tra Craco Peschiera e Pisticci a causa del crollo di un ponte

SIAMO RITORNATI AL TEMPO DI “CARLO LEVI”

I nostri dirigenti di ogni ordine e grado rispecchiano i tempi che la regione detta a seconda delle convenienze del momento, non tenendo presenti le reali esigenze e le difficoltà delle popolazioni di quei territori. È il caso della statale n. 176, che collega trasversalmente la Val d’Agri con la Basentana, passando da Craco Peschiera e dallo Scalo di Pisticci. È una strada molto frequentata ed è importante perché rappresenta uno dei pochi assi viari regionali ed interprovinciali. Comunque non c’è da disperarsi, hanno fatto un tracciato apposta per i traini, con montagne russe. Siamo ritornati d’un tratto ai tempi di Levi.

È da poco tempo che il ponte è crollato e quindi non possiamo pretendere che da febbraio già il problema fosse stato risolto. Non ci resta altro che ringraziare gli addetti ai lavori per il nuovo tratturo regio che ci hanno propinato. Evidentemente questi signori non si sono resi conto che le transumanze sono finite da tempo perché il potere politico regionale, provinciale e locale, ha fatto in modo tale che anche gli animali venissero a mancare. giuseppe domenico nigro


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Giovedì 4 Luglio 2013

PETROLIO: TANTA CASSA… POCA RESA QUANTO INCASSA LA BASILICATA DAL PETROLIO puBBlicHiaMo i dati rElatiVi al 2011 Sull’EStrazioni pEtroliFErE in Val d’agri. EStrazioni 1,17 miliardi di mc di Gas naturale 3,73 milioni di tonnellate di petrolio (il 71% dell’estrazione italiana) incaSSi 32 milioni euro per il Bonus carburante 19 milioni di euro per le royalties ai Comuni 104 milioni di euro assegnati direttamente alla Regione Con tante risorse ecco ciò che hanno prodotto i nostri amministratori: (Rapporto Unioncamere Basilicata) nel 2012 - il Pil al -3,1% (seconda regione peggiore d'Italia); -11mila residenti in meno negli ultimi 5 anni; - 6 cancellazioni di imprese ogni giorno; - 2700 disoccupati in più rispetto al 2011

L'oro nero che in Italia rende poveri

ON E I Z A I OPR ITA R P P A INDEB

Viaggio in Basilicata. la regione ricca di petrolio dove chi denuncia l'inquinamento finisce in galera La Basilicata è la regione più povera d'Italia: dati Istat 2010. La Basilicata ha una percentuale di morti per tumore più alta della media

nazionale:

dati

del-

l'Associazione Italiana Registro Tumori. In Basilicata le aziende agricole si sono dimezzate nell'arco di 10 anni: dati Confederazione Italiana Agricoltori. La Basilicata ha un tasso di disoccupazione costantemente in crescita: dati Cgil «Nella sola Val d'Agri (dove è più intensa l'attività dei petrolieri) ci sono 8 mila persone tra disoccupati e inoccupati». La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione Bicamerale sul Ciclo dei rifiuti. La Basilicata è ricca di petrolio: dati Eni. CHI DENUNCIA VA IN GALERAIn Basilicata si sta tentando di salvare l'ambiente da un presunto inquinamento provocato dai pozzi petroliferi. Per questo si va in galera. Ne sa qualcosa Giuseppe Di Bello, tenente della Polizia Provinciale di Potenza che per aver segnalato una massiccia presenza di idrocarburi nelle acque del lago del Pertusillo, a due passi dal Centro Oli Eni a Viggiano, è stato

sospeso dal servizio, dalla paga e dai pubblici uffici per due mesi, sottoposto a un processo e spostato a guardare le statue in un museo. Non è andata meglio al giornalista e coordinatore dei Radicali lucani Maurizio Bolognetti che ha pubblicato la notizia dell'inquinamento. I carabinieri gli hanno perquisito casa da cima a fondo. Pochi mesi dopo, in quel lago sono morti centinaia di pesci. IL TIRA E MOLLA - Di pozzi nella sola Val d'Agri ce ne sono 39, alcuni a pochi metri da una scuola materna o addirittura uno che sovrasta un municipio. Ma quello a cui si assiste è un imbarazzante tira e molla tra chi dice che è tutto a posto e chi invece sventola dati da far rabbrividire. (…) 25 ANNI DI ESTRAZIONI - Non è un caso che un certa rete di monitoraggio sia stata attivata solo dal 2011 (per stessa ammissione dell'Eni) mentre il petrolio in Basilicata si estrae da circa 25 anni (risal-

gono al 1981 le prime ricerche di petrolio in Val d'Agri con il pozzo Costa Molina 1).

Anni in cui sono passati sotto silenzio tutta una serie di incidenti e anomalie. Che per l'Eni, però, non si chiamano incidenti ma eventi, cose che possono capitare. (…) LA STORIA DEL PETROLIO - Ma per capire come è andata la storia del petrolio in Basilicata, basta spulciare la cronaca giudiziaria recente. In quasi dieci anni sono finiti in manette il direttore generale dell'Arpab, il coordinatore provinciale dell'Ente regionale Ambiente, il vicepresidente, tre assessori e un consigliere regionale. Altri otto consiglieri sono stati destinatari di divieto di dimora, mentre sotto inchiesta sono finiti due deputati lucani. E non c'è solo la politica. Nel 2002 sono

federazione italiana agricoltori. Sta di fatto che sui mercati agricoli nazionali i prodotti che vengono da questa parte della Basilicata non li vogliono. «I fagioli di Sarconi erano il nostro vanto, venivano richiesti anche all'estero. Oggi gli Il tenente Giuseppe Di Bello ad una manifestazione dei “Briganti” stati arrestati un maggiore della Guardia di Finanza, un generale dei servizi segreti (Sisde), imprenditori, banchieri, finanzieri. Tutti al centro di inchieste con un unico comune denominatore: il petrolio. LA DIGA E L'INQUINAMENTO Al di là di quello che è il balletto dei numeri, siamo andati sulla linea di sbarramento della diga del Pertusillo. A dieci metri di distanza c'è l'impianto che porta queste acque a Bari, Brindisi, Lecce e in parte della Basilicata. Le stesse acque vengono utilizzate in agricoltura. In superficie galleggia un fitto manto marrone, schiumoso e maleodorante. «Non è terreno - ribadisce il tenente Di Bello - Sotto ci saranno almeno altri 60 mt di acqua». Lancia un sasso. Fa fatica ad affondare. Si muove come in una melma, come se fosse petrolio. C'è di tutto, dalle bottiglie di detersivo agli pneumatici. «L'amalgama di tutto sono gli idrocarburi leggeri e i densattivi provenienti dai depuratori che non funzionano». Idrocarburi sono stati trovati anche nel miele delle api. Nessuno osa dire da dove provengano. «Qui nessuno dice che c'è inquinamento. Se vai alla regione ti dicono che è tutto a posto» commenta sconfortata Giovanna Perruolo della Con-

agricoltori sono costretti a dire che vengono dalla Cina. Nessuno li vuole perché sospettano la contaminazione». L'elenco delle conseguenze dell'inquinamento è lungo. Parla di animali che non fanno più il latte nelle vicinanze degli impianti petroliferi, vigneti secchi, uva che cresce con una patina d'olio sui chicchi, terreni diventati infruttiferi, pesci che muoiono in massa, pere dal marchio Dop che non coltiva più nessuno. «Ormai ci arrivano solo richieste di pensioni per masse tumorali, l'incidenza delle malattie è altissima». L'Eni paga il 10% di royalties. Il 7% va a Regione ed Enti locali. Il 3% serve a finanziare un bonus benzina di 180 euro l'anno destinata a ogni automobilista della Basilicata. «Peccato che qui il petrolio paradossalmente costa di più che in altre parti d'Italia» rivela Costantino Solimando. Di professione fa la guardia zoofila e appena può va fuori regione a fare benzina. «Il gasolio lo pago 1,60, qui in Val D'Agri è a 1,80. Mi dica lei se non è una presa in giro anche questa». antonio crispino da “Il Corriere della sera” del 9.6.13


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Pro e contro per gli studenti lucani che non scelgono l’Università di Basilicata

Una regione restia ad accettare idee fresche e innovative Roma tra le sedi universitarie preferite

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econdo quanto riportato dai dati del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, 7 studenti lucani su 10, dopo il conseguimento del diploma, intraprendono carriere universitarie lontani dalla propria terra natia. Epicentro di questo vero e proprio fenomeno migratorio è senz’altro Roma, principale città italiana ed europea a livello di dimensioni e strutture universitarie. Sono tanti i ragazzi che, dopo una vita vissuta in provincia, vedono nella Capitale una vera e propria “El Dorado”, dove poter esprimere pienamente le proprie potenzialità. Senza ombra di dubbio le opportunità di studio sono molteplici, l’aspetto didattico eccellente, la possibilità di cimentarsi in sfide scolasticamente stimolanti non manca di certo. Le numerosissime università che hanno sede a Roma, presentano un programma formativo poliedrico e di prim’ordine che permette alle eccellenze di sviluppare a

pieno i propri interessi e realizzare i propri obiettivi. Per poter fare ciò è tuttavia assolutamente necessario calarsi in una mentalità del tutto nuova per i giovani una lucani, mentalità che la piccola dimensione demografica vissuta durante gli anni di scuola, non ha contribuito a formare. Allo studente lucano, in quanto “emigrante”, è infatti richiesto non solo l’impegno e la volontà (caratteristiche intrinseche se si vogliono raggiungere determinati traguardi) ma anche la voglia di prevalere, di primeggiare, di essere il primo fra tanti. Quello che può apparire un aspetto negativo e condizionante, risulta tuttavia essere uno stimolo fortissimo, che i ragazzi hanno imparato ad acquisire e interiorizzare. I lucani risultano essere,

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UN PONTE PER... LA (DIS)OCCUPAZIONE!

so su un Catalogo formativo, all'esperienza di tirocinio presso la sede prescelta. Oggi si ritrovano a tirare le somme dopo circa due anni di promesse non mantenute, infatti 9 giovani su 10 torneranno a casa. La delusione e l'amarezza, per dei progetti infranti, per delle aspettative mancate, per le speranze future sono andate smarrite. Ancora una volta i nostri politici non hanno pensato ai giovani, alla loro collocazione, ma semplicemente a continuare ad alimentare “il carrozzone” dell'assistenzialismo fine a se stesso, senza nessuna programmazione lungimirante, anzi. In fin dei conti, il progetto ha generato solo ulteriori costi per l'ormai quasi esaurito “pozzo di San Patrizio” della spesa pubblica. La prossima volta, almeno, si abbia il coraggio di chiamare i progetti per quello che realmente sono. Molto più adeguato sarebbe stato, infatti,: “un ponte per la disoccupazione”. antonella paterna Esperta di processi formativi

infatti, in qualunque polo uni- soprattutto a Roma, dove le versitario venga preso in con- infrastrutture e i trasporti pubsiderazione, giovani volente- blici non sono di certo degni di una capitale europea, ancor di più se si tratta di quella che ospita la più grande università del continente: “La Sapienza”. A discapito di quello che si potrebbe riteneUn'aula universitaria re, dunque, rosi e interessati, che si occu- nonostante un background pano di tutti gli aspetti della non di certo stimolante per lo vita universitaria: dallo studio sviluppo giovanile, i lucani sono forti e vogliosi di emer“Chi lascia questa gere, hanno voglia di dimoterra, strare a tutti che anche loro, partendo da una piccola realnella stragrande possono diventare dei maggioranza dei casi, tà, grandi. lo fa in maniera Una nota di rammarico, certamente da sottolineare, è definitiva” quella connessa all’impossialla rappresentanza studen- bilità per questi stessi giovani tesca, sempre fieri e orgoglio- di tornare in Basilicata. si di rimarcare le proprie origi- Chi lascia questa terra, nella ni. Tutto ciò nonostante i stragrande maggioranza dei numerosi aspetti negativi che casi, lo fa in maniera definitila vita da fuorisede riserva, va, conscio di non essere

adeguatamente supportato e valorizzato come in altri siti, sicuro di non poter ritrovare gli stimoli che tanto lo hanno aiutato a crescere durante la vita universitaria. L’aspetto migratorio, che in tanti giudicano un limite, rappresenta invece una fantastica occasione di arricchimento per i ragazzi, che necessitano di tale esperienza per diventare uomini. Il vero grande limite è il non poter valorizzare tale possibilità nella propria terra, investendo nella stessa, perché sempre restia ad accettare idee fresche e innovative. Quando capiremo che la nostra più grande ricchezza è il ragazzo che parte, per diventare grande, tornare, e far diventare grande anche la sua amata Basilicata, la nostra regione avrà finalmente compiuto il passo in avanti che la libererà dall’arretratezza e dalla povertà che la incatenano. Vincenzo di pasquale

Governo Letta: il titolo di studio è una zavorra per il lavoro Decreto del (non) Fare: solo raggiri

A

ssistiamo, purtroppo, ad un altro attentato alla vita economica del Paese. Il decreto del (non) fare è una farsa. L'iva è solo posticipata, ma per compensare la spesa aumenta benzina e irpef. Gli incentivi ai mezzi di comunicazione locale, le uniche voci libere del paese, sono di fatto azzerati. Ciliegina sulla torta: incentivi a chi assume, ma solo se il soggetto è disoccupato da

più di 2 anni, ha almeno 2 persone a carico e non deve essere scolarizzato oltre la licenza media. Calpestati gli articoli 1 (l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro) e 3 (divieto di discriminazione per sesso, CULTURA e religione) della Costituzione. Si è arrivati al paradosso! Addirittura, una professoressa denuncia: "Il padre di uno dei miei maturandi, mi ha chiesto di bocciare il ragazzo.

Con il diploma non sarebbe assunto nemmeno nel ristorante in cui già lavora" Ed i sindacati... plaudono gaudenti! W l'italia!

giuseppe postiglione


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Giovedì 4 Luglio 2013

Intervista del Direttore Editoriale, Vincenzo Giuliano, al Presidente di Popolarea, Camillo Naborre, già Consigliere provinciale di Potenza, vice segretario regionale del Pdl ed autorevole rappresentante dell’area Marmo-Platano

Basta distribuire risorse in regalie Le risorse naturali, materiali ed umane non danno risultati senza un programma adeguato ai territori

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uali idea o progetto indicherebbe come prioritario per lo sviluppo complessivo della Regione? Certamente una programmazione strategica dei fondi pubblici disponibili, articolata per obiettivi e, soprattutto, con preordinati meccanismi di verifica dei risultati conseguiti. Una regione che vive essenzialmente di spesa pubblica, nella quale la iniziativa imprenditoriale privata è relegata a percentuali bassissime, e dove la progressiva riduzione dei trasferimenti esterni (fondi europei e governativi) impone un uso sempre più attento e razionale dei fondi provenienti dalle risorse endogene (acqua, petrolio, ambiente), coniugato con una cultura dei risultati che finora è semplicemente mancata. Ciò per evitare di disperdere la spesa di risorse preziose in mille rivoli senza dare soluzione ad alcuna delle emergenze che affliggono la regione. Occorre concentrare gli investimenti nella realizzazione di infrastrutture strategiche, anziché distribuire le risorse in regalie ai rappresentanti dei singoli territori, a partire dalle reti di comunicazione materiali ed immateriali, puntando sui processi di innovazione tecnologica che siano ad alto valore aggiunto e capaci di sostenere l'innalzamento dei livelli occupazionali. Focalizzare, quindi, l'attenzione su una oculata politica di incentivi alle imprese favorendo processi di integrazione con

le vocazioni territoriali e con adeguate ricadute lavorativi, accompagnato da un programma di ridisegno degli assetti istituzionali mirato a

Camillo Naborre

ridurre i livelli di governo che insistono sui territori, mediante la cancellazione delle decine di enti, agenzie, articolazioni gestionali dei vari livelli di utilizzo delle risorse (GAL, PIOT, PIT, Patti territoriali, POIS, ecc.) che costituiscono solo centri di spesa sovrapposti, inutili ed insostenibili, con ciò liberando risorse indirizzabili direttamente ai processi produttivi. e Lei fosse il legislatore regionale come affronterebbe il problema del lavoro e dell'occupazione? Quella della creazione di lavoro è certamente l'azione politica più ardua e difficile. La realtà regionale è caratterizzata dalla presenza di due rilevanti poli produttivi, Fiat e Salotti, che però hanno visto una progressiva riduzione dei livelli occupazionali, e dal restante territorio regionale caratterizzato da un sostanziale deserto imprenditoriale, come dimostra inequivocabilmente lo stato comatoso del settore edile e di quello agri-

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colo ed agroalimentare, da sempre assi portanti della economia locale, e la crisi profonda, caratterizzata da un elevato tasso di mortalità aziendale, dei settori artigianali e commerciali. Gli interventi della regione fin qui sono stati frammentari, disarticolati, disorganici, ed hanno letteralmente bruciato enormi risorse senza creare un solo posto di lavoro e senza riuscire ad evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro. Fronteggiare una simile condizione e tentare di determinare una decisa inversione di tendenza, con l'arresto dei processi migratori, soprattutto tra i giovani, appare impresa ardua se non impossibile. Azzardare ricette salvifiche appare sciocco ed inutile. In punto di metodo sarebbe auspicabile il varo di provvedimenti intesi al recupero di risorse dal taglio di spese pubbliche inutili e dannose; la concentrazione di interventi finanziari per ridurre il costo del lavoro, implementare vantaggi allocativi per le imprese, investire massicciamente su innovazione tecnologica e ricerca applicata, soprattutto in campo energetico. Varare iniziative concrete e mirate a sostegno delle attività agricole e di tutela ambientale, utilizzando territorio ed

ambiente come volano per la crescita occupazionale anche di alta professionalità. Certo, non la sagra delle buone intenzioni né un semplice esercizio intellettuale, ma la trasformazione delle volontà e dei propositi in concreti provvedimenti legislativi e di governo. uale specificità del Suo territorio meriterebbe maggiore attenzione e considerazione , rispetto all'esistente, dalla Regione? Innanzitutto quelle che siano raccordabili con le altre specificità dei territori contermini. Ciò eviterebbe la dispersione e lo spreco di risorse impiegate finora per finanziare l'ultima iniziativa dell'ultimo rione del più piccolo paese. Senz'altro, poi, andrebbero esaltati i valori ambientali, le emergenze monumentali e le

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valorizzazione delle civiltà autoctone e preromane, dalla reggia di Satriano ai resti ciclopici di Numistrone di Muro Lucano e di Castelgrande, fino alle presenze dell'Alta Valle dell'Ofanto; così come di prioritaria importanza sarebbe recuperare il portato di quel grande processo di innovazione introdotto dalle politiche di Nitti e della classe dirigente nittiana nei primi venti anni del novecento, e che trovò plastica realizzazione nella realizzazione della prima centrale idroelettrica a fini industriali e della prima società di distribuzione create dai Fratelli Orlando di Pescopagano nel 1910, dalla istituzione del Centro di Sperimentazione Zootecnica di Bella nel 1913, dalla costituzione della Società Lucana Imprese

Pescopagano

caratteristiche culturali ed antropologiche delle nostre comunità, ricche di tradizioni e cultura, ma inserendoli in percorsi tematici e settoriali che ne consentano la valorizzazione e la promozione più ampia possibile, con impiego razionale di risorse e ricadute economiche ed occupazionali significative. Per quanto riguarda l'Area Nord Occidentale sarebbe interessante immaginare percorsi di attualizzazione e

Idroelettrica nel 1914, e del Lago Nitti dal 1916 al 1937 a Muro Lucano, tutte opere finora sostanzialmente ignorate non solo nel loro valore storico, ma anche negli effetti e nelle ricadute in termini di modernizzazione del territorio e della società che quelle iniziative determinarono, e che misero al centro della politica regionale quei territori fino all'oblio più totale determinatosi dagli anni novanta in poi.


Giovedì 4 Luglio 2013

Cupparo, dopo essere diventato sindaco di Francavilla ha abbandonato la squadra, ma ora vuole portare il titolo a Potenza puntando alla regione

LOLAICO : “UNIRE LE FORZE PER RILANCIARE IL CALCIO A POTENZA” POSSIBILE SPOSTAMENTO DEL TITOLO DEL Francavilla A Potenza, MA I TIFOSI RICONOSCERANNO QUELLA SQUADRA COME LA LORO? POTENZA – “Ogni anno avverto gli stessi brividi”. Sono passati ormai sei anni dallo spareggio del “Santa Colomba” tra Benevento e Potenza, che decretò la promozione dei rossoblu lucani nel campionato di Prima Divisione, dopo lunghi anni di militanza tra C/2 e Serie D. Uno dei più grandi protagonisti di quel famoso 17 Giugno è Giuseppe Lolaico, classe ’82 che esordisce con la maglia dell’ASC Potenza all’età di diciannove conquistando la promozione in Serie D. Poi, l’esperienza con la maglia della Pro Vercelli e le due stagioni a Pizzighettone e altre quattro stagioni nel capoluogo lucano prima di approdare al Pergocrema. In ultimo con la maglia del Francavilla, compagine che rischia seriamente di non iscriversi al campionato di Serie D: “Mi dispiace per il popolo di Francavilla. Al fallimento del titolo – rivela – pre-

ferisco il trasferimento a tato sindaco ha mollato la Potenza. La famiglia Cuppa- squadra, che non faccia lo ro è seria e può far bene. stesso con il Potenza? Alle Con scelte ponderate si possono fare campionati dignitosi.” Attualmente il calcio potentino non sta attraversando un buon periodo. Infatti il totale disinteresse dell’imprenditoria locale e della tifoseria fa contare ben tre realtà: una, il Potenza Sport Club di Postiglione, che attende il verdetto del Coni per Lolaico all'epoca della C1. vedersi restiTornerebbe a Potenza anche per l'Eccellenza tuito quanto ingiustamente tolto e le altre porte ci sono le elezioni due squadre, regionali. Cupparo potrebbe Città Potenza portare il titolo del Francavilla e Rossoblu a Potenza, coltivando l'intePotenza, che resse ad essere eletto in a giorni cono- regione. Una volta eletto sceranno il abbandonerebbe anche il loro futuro. Potenza? Calcio e politica Anche l'even- dovrebbero viaggiare su pertuale arrivo corsi differenti. “La città è del titolo del sulla strada sbagliata – F r a n c a v i l l a dichiara ancora Lolaico – ci non è visto di deve essere un’unica realtà buon occhio forte. La colpa è di tutti, di chi da tutti, non non si vuole sacrificare per il sarebbe la Potenza. Anche se c'è crisi, squadra della le altre nobili decadute sono città. Oltretut- riuscite a ripartire, cosa che to molti si non è accaduto da noi.” Sul domandano suo futuro Lolaico non se non fareb- nasconde che: “La mia prima be la stessa scelta è Potenza, anche in fine del Fran- Eccellenza se mi prospettascavilla: Cup- sero una seria programmaparo dopo zione triennale.” essere divenleonardo Volturno Cupparo, dopo il comune ora punta alla regione

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Calcio regionale lucano: bilanci e programmazioni future

IL CALCIO LUCANO AD UN BIVIO

A distanza di poche settimane dalla conclusione dei campionati di calcio è tempo di bilanci per le società lucane. Il Melfi finisce con un egregio ottavo posto il suo ennesimo campionato tra i professionisti. Il futuro della società giallo verde è però in bilico: il presidente Maglione e la dirigenza federiciana sono stati costretti a rassegnare le dimissioni per l’insostenibilità dei costi di gestione. Il popolo giallo verde chiede a gran voce l’intervento delle istituzioni nella speranza che ancora una volta la loro squadra possa iscriversi alla lega pro. Scendendo di categoria , parliamo di serie D. Annata di alti e bassi per le società lucane.

ni lucani. Ad oggi, ufficialmente alla società, non sono arrivate proposte, né d’acquisto e né di cordate locali disposte a subentrare alla famiglia Cupparo. C’è chi, ora tifoso, ma che tanti anni fa ha contribuito alla salita in D del Francavilla non ci sta a perdere il titolo e prova a chiedere agli amici e ai tifosi di organizzare un incontro con tutti i sindaci dell’area, per cercare di trovare una soluzione territoriale che possa far cambiare idea alla famiglia Cupparo. Una proposta che fino ad oggi è rimasta tale visto che non si è mosso nulla. Per ciò che riguarda i campionati regionali, affermazione netta del Real Metapontino in Eccellenza. Nonostante la vittoria del campionato le strade di mister Fortunato e la squadra del patron Casalnuovo si dividono A Sinistra: Mister Fortunato ed è proprio il presidente a comunicare la decisione presa: ” Abbiamo valutato attentamente – dice il presidente Casalnuovo – dopo svariate riunioni, la posiFallimento totale per il Città di zione dell'ormai ex mister FortuPotenza che dopo un solo anno nato. di permanenza nel massimo La motivazione che ci ha portacampionato dilettantistico nazioto a prendere tale decisione è la nale torna in Eccellenza concluseguente: il programma di Fordendo la stagione in fondo alla tunato per la nuova stagione in classifica. serie D non corrisponde alle idee della società celeste e per E’ andata meglio,per così dire al questa ragione è scaturita la Matera, la compagine del patron sofferta decisione del gruppo Columella ha concluso la sua dirigenziale di non riconfermare corsa verso la lega pro nel quaril mister per la prossima stagioto turno dei play off, perdendo ai ne sulla panchina celeste” calci di rigore contro la CasertaIl Presidente Casalnuovo conna. Il team bianco blu spera ora clude ringraziando Fortunato in un ripescaggio. Stagione per il lavoro svolto e i risultati complicata per il Francavilla che conseguiti nello scorso campiotra mille difficoltà è riuscita a nato, augurando un futuro roseo raggiungere l’ ennesima salveze prosperoso per la sua carriera za; all’orizzonte però non ci di allenatore. Per la prossima sono buone notizie. L’unica cerstagione futuro incerto per tezza è l’addio della famiglia numerose compagini lucane Cupparo, disposta a sponsorizdall’eccellenza fino in Terza zare la futura squadra ma non a Categoria. Infatti per molte guidarla. Il Francavilla dopo squadre sarà dura riuscire ad essere stato tanti anni in Ecceliscriversi. La speranza è di non lenza è riuscito a mantenere il vedere morire il calcio nei nostri titolo per 8 anni in serie D divencentri. tando più volte la seconda forza calcistica regionale e punto di alessandro Balsamo riferimento per moltissimi giova-


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PALLAVOLO: UNO SPORT CHE AGGREGA Spettacolo e passione sono stai gli ingredienti che hanno caratterizzato l'evento sportivo - amatoriale NIGHT & DAY VOLLEY nelle giornate dell'8 e del 9 Giugno presso la palestra Caizzo di Potenza. Protagonista indiscussa di 24 ore ininterrotte è stata la pallavolo, attività sportiva che, sebbene di minore risonanza, registra negli ultimi anni un numero sempre più crescente di consensi. Promotrice della manifestazione, con il patrocinio dell'Assessorato allo Sport del Comune di Potenza, l'Associazione Ventiquattrore che, nata il 3 gennaio 2011 allo scopo di dare impulso allo sport ed all'attività ricreativa potentina, si avvale da sempre di esperti e consolidati organizzatori come Sabrina Robilotta, Beatrice Picerno, Lorenzo Remollino, Felice Capalbo e Rocco Zafarone che, anche quest'anno, si sono distinti per il loro professionale contributo. E proprio Rocco Zafarone non ha mancato di sottolineare, con

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elfi – E’ stato ricostituito, con Ordinanza del Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana l’Avv. Francesco Rocca, il Comitato Locale della Croce Rossa Italiana di Melfi. Il territorio, compreso all’interno del comitato, è quello della cittadina federiciana di Melfi rimasta sprovvista nello scorso anno divenendo una semplice sede dell’associazione priva di autonomia gestionale ed amministrativa. La Ricostituzione del Comitato Locale è stata accolta con

entusiasmo, che "dato distintivo della Night & Day 2013 è stata la notevole partecipazione sia di atleti che di sponsor, ciò connotando una maggiore adesione della collettività ad una manifestazione che, fuori da ogni logica di potere o di partito, rispecchia i principi cardine della pallavolo: divertimento, disciplina e rispetto dell'avversario". Conclude infine Zafarone "così come la Volley è gioco di squadra in cui ogni azione si costruisce con il coordinamento di più persone in pochi metri di campo ed in cui ogni singolo elemento non è essenziale per se stesso ma per la squadra, allo stesso modo questo appuntamento annuale non potrebbe essere rispettato se mancasse la sinergica collaborazione tra gli organizzatori, gli associati ed il popolo della pallavolo". Spirito di squadra e passione per questo sport sono emersi nei giorni passati come sintesi dei valori comuni ai 100 pallavolisti che hanno

Una fase di gioco animato l'evento no-stop 2013 nei locali della palestra del capoluogo lucano: 41 donne e 59 uomini di ogni età e provenienza regionale a testimoniare che non esistono limiti generazionali o distanze geografiche che possano interdire la pratica di questa disciplina sportiva. Le 8 squadre della Provincia di Potenza e le 2 della Provincia di Matera, i cui membri erano stati regolarmente assicurati, hanno gareggiato ininterrottamente per 24 ore e ,con onore e merito, si sono sostenute reciprocamente abbattendo ogni muro di protagonismo e di antagonismo; esempio questo di solidarietà e di aggregazione di cui, come soste-

nuto da molti partecipanti, è emblema proprio la pallavolo che, più che essere una " scuola di sport" è " scuola di vita". E come ogni manifestazione sportiva che si rispetti, note d'eccellenza devono essere riconosciute al divertimento ed all'entusiasmo degli atleti; da plauso, poi, la scelta dei nomi di alcune squadre che, nella loro originalità, hanno saputo omaggiare il vero spirito goliardico potentino. Notevole il numero delle partite giocate nell'arco delle 24 ore dalle 10 squadre partecipanti: 60 più 1 set di spareggio necessario per decretare la Squadra Campione 2013. Sestetto vincitore del Night & Day 2013 i "CADIAMO A PEZZI"; il secondo posto è stato conquistato dalla squadra della provincia di Matera "CIURMA"; terza classificata "ANCORA GNA SNTEMM" di Potenza. Premiate inoltre la Squadra ultima classificata "SCUOLA VOLLEY PISTICCI" e la squadra simpatia "CIAMBOTTA

A Melfi ricostituito il Comitato Locale della CRI

VOLONTARI SEMPRE PIU’ PROFESSIONALIZZATI grande gioia e soddisfazione dai volontari della cittadina federiciana, e dal presidente Provinciale Vincenzo Anobile che è stato designato Commissario del Comitato. Anobile, nell’accettare la nomina, ha affermato che il suo impegno sarà rivoltò alla promozione di nuove attività e di

nuovi corsi di accesso mettendo tutto la passione necessaria affinché il Comitato ritorni prospero ed operoso come storicamente la città di Melfi ed i volontari di Melfi ci hanno

Vincenzo Anobile e Fernando Moscariello

abituati. Il Presidente Regionale Fernando Moscariello ha ringraziato i volontari che con il loro immenso lavoro hanno consentito oggi di raggiungere questo obiettivo.

VOLLEY IL RITORNO"; ed ancora Mirko Giordano come Miglior Atleta Maschile non tesserato e Francesca Benedetto come Miglior Atleta femminile non tesserata. A conferire i premi L'Avv. Aurelio Pace, capo gruppo provinciale; Fedinando Picerno,Consigliere comunale; Antonino Pidatella, Presidente della FNAARC e Simone Rosa, titolare della Taverna Lugwig sponsor dell'evento. Imperdibile il prossimo appuntamento "MUSICA E CIBO", previsto nella sua realizzazione tra i mesi di Novembre e Dicembre, aperto a tutte le aziende ed imprese regionali specializzate nella realizzazione di prodotti tipici della tradizione gastronomica lucana che vogliano sponsorizzare e pubblicizzare la propria attività mediante la degustazione e la vendita dei propri prodotti: il tutto accompagnato da concerti di musica classica dal vivo. Maria luisa pidatella

Infatti la Croce Rossa di Basilicata si sta ampliando sempre di più creando nuovi insediamenti territoriali e cercando di coprire sempre più capillarmente l’intero territorio arricchito dalla professionalità dei volontari sempre più formati grazie ai numerosi corsi che vengono attivati. Corsi di formazione che vanno dall’emergenza a quelli di attività sociosanitarie. Una formazione a trecentosessanta gradi che cerca di garantire sempre la massima assistenza e vicinanza dell’associazione al cittadino. Tanti sono i corsi di accesso alla croce rossa che sono attivi in questo momento così da avere sempre un maggior numero di volontari a disposizione per intensificare la nostra attività e presenza sul territorio. Marco Bellezza


Giovedì 4 Luglio 2013

ANCHE IN BASILICATA L'AACI SI RAFFORZA LA FIGURA DELL’ALLENATORE Si è svolta Lunedi 10 Giugno presso il ridotto del teatro Principe di Piemonte in Potenza , la presentazione in Basilicata dell' AACI ( Allenatori Associati Calcio Italiano), la nuova corporazione associati di allenatori da poco introdottasi in regione. Soddisfatto dell’incontro il coordinatore della serata, Rosario Romano, delegato provvisorio della nascente associazione, per la presenza al Principe di Piemonte di molti allenatori Lucani che hanno fatto la storia di importanti club della nostra regione . Rosario Romano e i delegati nazionale e campani dell' AACI giunti a Potenza, hanno presentato le linee programmatiche dell'associazione ed i problemi presenti nella nostra regione. L’ AACI nasce con l'obbiettivo di dare maggiore forza, maggior voce e maggiore dignità alla figura dell' allenatore che sempre più naviga a vista in un mondo mar-

cio, dove si va avanti solo con la raccomandazione di qualche potentato o di sponsor . La meritocrazia deve ritornare al primo posto, senza tralasciare lo spirito di servizio che pone l'allenatore dinanzi a tematiche da affrontare che travalicano l'aspetto tecnico . In chiusura ancora una volta si è parlata che la nascente AACI non vuole andare a cozzare con l’ AIAC, da anni operante sul territorio nazionale , ma appare più giusto creare un’ alternativa per chi non si rivede nei progetti dell’ AIAC. Gli interventi più applauditi sono stati: per la provincia di Matera Giacomo Silvano, dirigente della ormai ex Golden Boys Matera, oggi Sporting Matera e che il prossimo anno giocherà in Promozione Lucana, ed il mister Antonio Valente che ha guidato molti squadre Lucane . a.V.

Un momento della presentazione dell'AACI a Potenza

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Al CUS Potenza Rugby la coppa Basilicata La stagione sportiva 2012/ 2013 per il CUS Potenza Rugby si è ufficialmente conclusa il 26 maggio scorso con l’ultima tappa della prima coppa Basilicata che ha visto trionfare proprio i nero verdi potentini conquistando il primo posto davanti a Camarda Bernalda e ASD Rugby Matera. Una stagione più che soddisfacente per capitan Buchicchio e compagni che in 22 partite disputate tra campionato e Coppa Basilicata hanno conquistato un totale di 12 vittorie, un solo pareggio e 9 sconfitte che in termini di punti fanno ben 55 punti (26 in campionato e 29 nella Coppa Basilicata) frutto di ben 60 mete, record assoluto per la formazione del capoluogo ed un bottino, anch’esso record, di 470 punti segnati. Per una disamina più attenta e puntuale della stagione, abbiamo intervistato il coach del CUS Potenza Rugby Giovanni Passarella. “Se si analizzano i numeri si può notare come la crescita della squadra sia stata costante per tutto l’arco della stagione, salvo dei passaggi a vuoto in partite dove, soprattutto in casa, potevamo fare bottino pieno. È stata davvero una costante negativa quest’anno, alternare prestazioni di buon livello,

a partite dove la luce era spenta. Ci sono stati match dove i miei ragazzi si sono battuti come leoni su ogni pallone ed hanno portato a casa il risultato, o quanto meno hanno messo alle corde squadre più quotate; a que-

ste partite poi alternavamo prestazioni senza grinta, nerbo, senza idee ed abbiamo, per questo lasciato punti per strada che a consuntivo, ci avrebbero fatto salire di qualche posizione nella classifica finale del campionato. Nota a parte merita la Coppa Basilicata che ci ha permesso di testare nuovi giocatori e cominciare a pensare a qualche schema di gioco per il prossimo campionato. La stagione 2013/2014, che inizierà ufficialmente dal 1° luglio, sarà se possibile, ancora più competitiva e dura di quella appena finita. Le squadre al nostro livello stanno migliorando anno dopo anno e se non vogliamo restare in dietro dobbiamo migliorare anche noi, soprattutto a livello mentale. Gli obiettivi per la prossima stagione sono sicuramente, in primis, quelli di migliorare la nostra qualità di gioco e cercare di essere più forti

anche dal punto di vista mentale; aumentare la base, ovvero coinvolgere nelle giovanili nero verdi altri ragazzi ed altri istituti scolastici così da aumentare lo stuolo delle nostre under 12, 14 e forse anche 16; inoltre resta invariato il nostro obiettivo di divulgare il credo del rugby nella nostra città, che per alcuni versi ancora non ci conosce a fondo. Per noi la nuova stagione - ha infine chiosato mister Passarella - partirà verso la fine di agosto con la preparazione atletica e la possibilità di fare match di preparazione in vista dell’inizio del campionato, che teoricamente dovrebbe iniziare la prima settimana di ottobre, ma durante l’estate non staremo certo fermi. Continueremo nel nostro lavoro di propaganda e cercheremo di tenerci freschi atleticamente con partitelle su campi sintetici e con l’ormai consueto appuntamento con il nostro beach rugby, arrivato alla sua 4° edizione che si terrà presumibilmente verso la fine di luglio. Ora il meritato riposo per i leoni nero verdi del CUS Potenza Rugby, certi che saranno pronti a scendere nuovamente nell’arena tra qualche mese. Biagio Sampogna


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Nonostante la crisi, un gruppo di giovani lucani lancia il Wrestling in regione

BISOGNA SOSTENERLI!

E' un'associazione lucana la PWF - wrestling I

n un periodo di crisi economica così profonda, dove trovare lavoro è come vincere al superenalotto, un gruppo di giovani potentini si è lanciato nell’impresa di conquistare un posto nell’olimpo dello sport entertainment italiano. Quando si parla di sport entertainment si pensa immediatamente al wrestling perché è in grado di far divertire sia i bambini, sia i loro genitori grazie a match fatti di vari stili combinati ed alla magia che è in grado di regalare. La PWF, Power Wrestling Federation, è stata l’unica associazione sportiva di

wrestling nel Mezzogiorno, con sede a Potenza, formata da un gruppo di appassionati di wrestling che hanno deciso di puntare sull’ambizioso progetto di creare una federazione.

Gli obiettivi che si prefissati nel medio - lungo periodo sono: una continuità regolare di show, il miglioramento a livello di qualità e popolarità del prodotto e il creare un feedback con il proprio pubblico. La PWF non si occupa solo di promuovere il wrestling, ma è anche attenta al sociale. La PWF si è già esibita a Potenza. In questi giorni ricorre il primo anniversario dal primo Show, tenutosi il 23 giugno nella Palestra Caiazzo. Già all'esordio si fece registrare il tutto esaurito: ben 250 spettatori sui 200 di massima capienza. Diversi ospiti, anche internazionali, si sono avvicendati sul ring: Ramon "The Big Boy", Magic Mask, Josh Steel, Andrew Winston,

Sopra: Il tutto esaurito alla Palestra Caiazzo. In basso: Un momento di gara.

OTTAVA EDIZIONE DEL TROFEO MANCINELLI TRA I PREMIATI ANCHE IL NOSTRO GIORNALISTA LEONARDO VOLTURNO TITO - Si è svolta presso l'auditorium Ceci- presenti e premiate con targhe assegnate lia l'ottava edizione del Trofeo “Alfredo da Gerardo Passarella, presidente dell'associazione Mancinelli” allenatori di in ricordo del B a s i l i c a ta . compianto Tra i giovani allenatore emergenti, nato a Tito, riconoscima con un menti per indimenticaGianmarco bile passato Lancellotti sulla panchi(nell'ultimo na del campionato Potenza al Città Di negli anni Potenza in d'oro della Serie D) e serie B. Viva Piermariano soddisfazioGerardi, ne per il prePremio Mancinelli per il giornalista de “La Farfalla” Volturno stellina della mio ricevuto anche dal nostro collaboratore dello sport Juve Stabia primavera che ha stregato la Leonardo Volturno per il suo lavoro giorna- Roma ed in particolare Bruno Conti visto listico. Tra i “big” dei mister quest'anno il l'ottimo Torneo di Viareggio disputato con prescelto è stato Renzo Ulivieri, presidente la casacca delle vespe. A rappresentare la dell'Aiac nazionale ed una carriera a gran- stampa nazionale è toccato quest'anno alla di livelli avendo allenato in Serie A ed in giornalista potentina e vice direttrice del Serie B in numerose piazze blasonate tra Tg2 Doriana Laraia, trasferitasi da più di cui Sampdoria, Cagliari e Bologna. Tante le vent'anni a Roma dopo essere stata mezzo personalità del mondo del calcio lucano busto del telegiornale regionale.

Anatema, Xander Fenix, Matt Mountain, JT9, Joaquim Vega Gallardo, Red Scorpion ed il vincitore della serata, primo campione della PWF è stato Cris "The Bambikiller". Il successo dell'evento è degno di approfondimento se si considera che la pubblicità è stata quasi nulla, il lottatore internazionale non è stato pubblicizzato e non sono stati sfruttati i social network, ma il solo “passa parola”. Purtroppo, a causa di una serie di problemi, tra cui la

mancanza di fondi e di un ring adeguato alle necessità, la PWF si è dovuta fermare e rischia di non andare più avanti. La volontà a proseguire le attività c'è, ma questo gruppo di “bravi ragazzi” ha bisogno del sostegno di tutti. Chiunque fosse interessato a volerne sapere di più o volesse far parte del progetto può contattare la PWF all'indirizzo e-mail: mitch.88@hotmail.it. Sosteniamoli! Mirko Buonomo


Giovedì 4 Luglio 2013 ... SEguE dalla priMa pagina

Il capogruppo dell’opposizione alla Provincia, Pace, rilancia

IL PARCO DELLE GOLE MELANDRINE mento petroliQuesto territofero da parte rio, ha contidella Consulnuato Pace, si ta, ha concluè caratterizzaso il capoto per le progruppo delprie bellezze l’opposizione, paesaggistipenso che che-ambientaquest’area li e archeologivada sopratche (Gole tutto in questo Melandrine), momento prononché per tetta non solo una particolaperché paere produzione saggisticaagricola (olio, mente unica e asparago, Le gole Melandrine particolare, ma fagioli, tartufi, anche per un rilancio turistico-ambientale delfragole, funghi e ortofrutta in genere). Per questo ho ripreso una vecchia proposta di l’intero Melandro. Giuliano (già consigliere provinciale nella Per questo mi renderò protagonista di un inconpassata consiliatura) di costituzione del Parco tro tra i Sindaci dell’area interessata e il presidelle Gole Melandrine (o l’inclusione di quei ter- dente Totaro del Parco dell’Appennino perché ritori di Sant’Angelo le Fratte, Savoia di Lucania si dia seguito ad un provvedimento già da tanto e Vietri in quello dell’Appennino Lucano), tempo fermo con il disinteresse totale sia di approvato all’unanimità nel passato Consiglio De Filippo che di e Lacorazza. Provinciale del settembre 2008. (V.g) Con la bocciatura della moratoria sullo sfrutta-

Alla mia città Quanto sei antica! Quanto antico è il tuo nome! Sei stata maltrattata Putenza mia. Tutti hanno preso senza niente darti, tanti si sono gloriati del tuo nome senza gloriarti. In molti nel corso dei secoli ti hanno posseduta senza amarti, hanno abusato di te Francesi, Spagnoli e Aragonesi, Borboni e Piemontesi, fascisti, democristiani e comunisti, socialisti e liberali spezzato hanno le tue ali. Come donnaccia , come prostituta ti hanno trattata,hanno fatto i loro comodi , hanno appagato la loro sete di potere e

Potenza – La cattedrale

di denaro per poi abbandonarti al tuo destino compromettendo il futuro dei numerosi figli che col tempo hai partorito. E’ vero anche io ti ho odiato perché ti ritenevo incapace di darmi quello che cercavo (un lavoro nella mia città, una classe politica attenta alle tue esigenze e che rispettasse la tua storia ). Ma la colpa non è tua. No Putenza mia è solo di chi nei secoli ti ha governata rendendo orfani i tuoi figli senza

lavoro, senza dignità, senza futuro. E se poco c’è, quel poco appartiene solo a quelli che assecondano la mano di chi percuote te e i tuoi figli da secoli e secoli. Ma io ho capito, tu sei innocente e nonostante tu abbia il volto coperto da innumerevoli cicatrici io ti trovo BELLISSIMA, perché tu Putenza, tu sei MIA MADRE. Bettino Minici

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LA REGIONE SI RILANCIA CON L’AMBIENTE E LA CULTURA Il Bradano, con la città di Acerenza, vive da decenni in assoluta solitudine La Basilicata è un territorio vergine, una tela bianca sulla quale la politica, quella sana, dovrebbe saper imprimere i giusti input per lo sviluppo territoriale. Io inizierei dalle risorse naturali, fino ad ora gestite in maniera discutibile, o quantomeno senza che derivasse un reale riverbero positivo sull'occupazione ad esempio. Si tratta di valorizzare il patrimonio minerario di idrocarburi, così come tutti i Paesi fanno. Obiettivo questo, a quanto pare estremamente difficile da conseguire qui in Basilicata. Le risorse naturali, come il petrolio e il gas, vanno sfruttate, ma in condizioni di massima sicurezza e tutela ambientale e delle popolazioni, nel rispetto assoluto della legislazione italiana, tra le più complete e severe al mondo, linea che consentirebbe di rendere la vita qualitativamente migliore. La salvaguardia ambientale, per una regione come la nostra dovrebbe essere obiettivo prioritario, dunque va affrontato in maniera seria il problema connesso allo smaltimento dei rifiuti lucani, sappiamo quanto drammatica sia la condizione SVILUPPO DELLA REGIONE Lo sviluppo deve partire dai punti di forza della regione: energie minerali ed alternative, agroalimentare, cultura e bellezze naturali. Questi sono i capitoli da aprire, in maniera che il mondo accademico per la ricerca, il mondo dell’impresa per gli investimenti, e le risorse umane, FINALMENTE, formino una rete ed un rapporto di filiera. Tale operazione di crescita richiede si deve basare su criteri di efficienza e merito. La cosa comporterà, da un lato, un’ operazione di bisturi affilatissimo nei confronti di sistemi ed apparati di estrazione parassitaria, forieri solo di spesa pubblica ingiustificata e dall’altro la concentrazione sulle risorse umane più efficienti che d’ora in avanti non dovranno più sentirsi costrette a portare il loro sapere fuori a vantaggio di altre economie, ma dovranno felicemente rimanere sulla loro amata regione per portare ricchezza alla intera gens lucana. In tutto il mondo , le nazioni emergenti non inventano nulla,

fanno delle loro peculiarità punto di sviluppo ed accrescimento del PIL. LAVORO e OCCUPAZIONE Concentrare tutte le risorse sui settori su individuati, aumentare e migliorare la spesa dei fondi comunitari in maniera combinata tra tutti i settori strategici della regione; rivedere da subito la nostra rappresentanza a Bruxelles al fine del miglioramento di uno strumento strategico. Intensificare le attività di internazionalizzazione delle nostre eccellenze . Bonifica del territorio, senza veli, per trasformare il rifiuto stesso in risorsa, altro argomento delicato. Lottare fino allo sfinimento per la revisione dell’intera tematica contrattuale legata alle royalties del petrolio e dell’acqua; ciò consentirebbe da subito di intensificare l’intero comparto della ricerca, si potrebbe per esempio pensare alla creazione in Lucania dell’Agenzia nazionale della sicurezza ambientale, con immaginabile crescita del nostro ateneo e non solo. SPECIFICITA' DEL TERRITORIO Il Bradano, territorio in cui è inserita la città di Acerenza, vive da decenni di assoluta solitudine. Merito della sopravvivenza è a attribuire a quel minimo tessuto produttivo formato da tanti bravi e volenterosi e caparbi imprenditori agricoli che continuano stoicamente a produrre un frumento dalle qualità eccezionali, dei vigneti che producono il nettare vero dell’aglianico, cosi considerato dai migliori enologi mondiali, e da un sapere in ambito agroalimentare che potrebbe agevolmente creare un bacino di occupazione dal potenziale sorprendente. Sogno un futuro in cui dalla sapiente sintesi tra i tanti piccoli e grandi imprenditori agricoli ed allevatori con l’industria di trasformazione agroalimentare, nasca, e non può che essere così, un ripopolamento dei nostri meravigliosi borghi, con ulteriori possibilità in ambito culturale e turistico. rossella Quinto


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L’anno scolastico si chiude e le preoccupazioni aumentano per la sopravvivenza delle scuole soprattutto nei piccoli centri lucani

SOPPRESSA UNA CLASSE AL LICEO DI MARSICO NUOVO MARSICO NUOVO - Non si costruisce una scuola di qualità ammassando gli allievi in megaclassi solo per fare cassa e non si individuano percorsi alternativi anche per l’assenza di un protagonismo regionale È stata soppressa una classe anche al Liceo Scientifico di Marsico Nuovo. È la sorte di tante scuole lucane che soffrono da un lato per lo spopolamento delle aree interne e dall’altro per i tagli imposti dai barbari decreti propugnati dai re Longobardi. E d’altronde dal nord quale progresso poteva venire? Se non solo quello materiale? Noi sappiamo che la culla della cultura è stata da secoli e secoli il sud, il Mediterraneo, la Mezzaluna fertile. Al nord vi erano solo barbari, compresi gli inglesi, che oggi vogliono imporre la loro lingua al mondo, a discapito del latino, la nostra lingua madre. Con un editto di Rotari, promulgato a mezzanotte di un 643, proiettato al secondo millennio, sono state imposte di nuovo faide, mundi ed ordalie vari che vanno a colpire puntualmente le scuole del sud: mega-classi e tagli orari per non perdere di mira i pochi residui che ancora popolano questa amena valle dell’Agri. Questa terra soffre ancora le gravi piaghe che conseguono dalla annosa questione meridionale, nonostante tutto il progresso esteriore che accompagna le serre, le piane, ben visibile dai pozzi che costellano l’attività estrattiva. Ed ora con queste misere disposizioni si penalizzano i nostri allievi, si aumenta la densità scolastica per aula, si mettono a disagio gli esseri umani, non si valorizzano le loro capacità naturali. Si costringono i nostri presidi a dover dirottare gli alunni da un corso all’altro, senza alcun rispetto delle loro scelte, delle loro propensioni, si accumulano i giovani come bestiame a dimorare in aule ancora inadeguate, strette, con banchi da scuola elementare e sedie scomode, al freddo, al gelo. Tutto questo debbono sopportare coloro che saranno formati per il domani e costituiranno il futuro della nostra nazione e dell’Europa intera. Rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci.

Per salvare la Scuola

LA REGIONE SPERIMENTI NUOVE STRADE Il taglio delle cattedre, che sta interessando da anni la scuola lucana, resta una vicenda urgente che la regione deve risolvere mettendo in campo le proprie prerogative costituzionali se non vuole continuare a compromettere, non solo, tanti posti di lavoro ma la presenza stessa della scuola nei nostri piccoli paesi. La riorganizzazione dell'assetto scolastico, così come da tempo viene intesa, non solo non risolve le problematiche connesse ma le aggrava. La rigidità delle norme che intervengono con il calo degli alunni, sulle modalità di costituzione delle classi, sulla complessa gestione delle cattedre, rendono impossibile ogni ipotesi di razionalizzazione senza ricorrere a tagli. Ecco perché la regione deve mettere in campo un

progetto di deroga tale da conciliare il calo demografico degli alunni con i parametri normativi. Le lagnanze strumentali e ripetitive senza proposte non risolvono i problemi anzi contribuiscono a peggiorare la situazione e a mortificare ulteriormente la dignità delle persone coinvolte. (V.g.)

Una classe sovraffollata

Liceo scientifico Marsico Nuovo Ignorare i loro bisogni! Questa è la strada che ci riconduce ai totalitarismi, sottolineava Pietro Calamandrei, in occasione del discorso pronunciato al terzo congresso dell’associazione a difesa della scuola nazionale, l’11 febbraio 1950. E questa è la strada che stiamo ripercorrendo oggi. Nel settembre del 1920 il direttore dell’Ufficio provinciale per l’istruzione popolare rispose ad Anton Makarenko, che chiedeva soldi per il suo istituto: Già… per te, come dire, andrebbe bene solo se si costruisse un edificio nuovo, ci si mettessero banchi nuovi, allora saresti pronto a lavorare. Ma il problema non sta negli edifici, fratello, qui si tratta di formare l’uomo nuovo, e voi pedagoghi, invece, sapete solo sabotare ogni cosa: l’edificio non va bene, i tavoli non sono adatti- quello che vi manca è, come dire, proprio quel fuoco… capisci? Quell’ardore rivoluzionario. Ve ne fregate proprio!... al che più in là, il pedagogo russo, in quel meraviglioso Poema Pedagogico, ebbe a rispondere che bisogna formare l’uomo nuovo con metodi nuovi. Questa è la santa causa. I problemi della scuola sono sempre gli stessi. E cosa direbbero gli alunni lucani oggi al loro Direttore Provinciale: «noi abbiamo gli edifici, che sono stati elargiti dalla prodiga mano deli emigrati d’America dopo il nefasto terremoto del 1980, eppure non possiamo utilizzarli, perché una legge ce lo vieta e ci impone di ammassare gli allievi in megaclassi, all’unico scopo del risparmio, perché non ci sono i fondi e lo Stato è in crisi». Ma di questa crisi di sicuro non sono colpevoli le nuove generazioni e per uscire da essa non si fa tagliando a queste nuove linfe il necessario sostegno. Vincenzo ca podiferro

Camera di Commercio di Potenza, XII concorso per la realizzazione di opere d’arte

ARTIGIANI A CONFRONTO

La camera di commercio di Potenza indice periodicamente un concorso per la realizzazione di opere d’arte amatoriali e professionali ispirate alla realtà economica sociale paesaggistica della provincia di Potenza, individuando di volta in volta il campo artistico specifico su cui riservare il concorso. Quest’anno ricorre la dodicesima edizione e i partecipanti saranno suddivisi in due sezioni: artigiani professionisti e artigiani amatori. Bisognerà individuare e preparare propri lavori i cui creatori dovranno sobbarcarsi l’onere della preparazione, poi al momento della terminazione del

lavoro dovrà essere presentato nel luogo dove verranno depositate le creazioni di coloro che avevano presentato la domanda di partecipazione. I lavori saranno valutati da una apposita commissione composta dal presidente della camera di commercio, due componenti esperti nel settore dell’artigianato artistico. Le opere non premiate dovranno essere ritirate a cura dell’ autore mentre quelle classificate entro le prime quattro avranno diritto ad un premio. FrancESca Monaco

QUANTO SEI BELLA MARATEA! MA… Che bella che sei Maratea! Eppure per arrivarci dobbiamo soffrire. E’ questa la frase che molti turisti pronunciano la prima volta che arrivano a Maratea. Come non dare ragione a queste persone? Per chi arriva e percorre la strada che dal bivio della superstrada fondo Valle del Noce prosegue per Trecchina passando per la località denominata Colla e proseguendo fino al Centro di Maratea, le curve e le buche che si incontrano sono tantissime. E se la percorri di notte potresti incontrare degli animali vaganti che nel buio, possono diventare un pericolo. In una Regione e in una Città come la nostra, dove si parla di turismo e ci si tenta di dare come attrattore turistico non solo le bellezza naturalistiche che il buon Dio ci ha regalato, non è possibile che non si dia almeno all’ospite e al residente una strada che collega Maratea alle fondo valle del noce quantomeno asfaltata degnamente. A chi bisogna rivolgersi per far si che chi decide di passare qualche giorno a Maratea possa arrivarci comodamente? Chi ha qualche anno sulle spalle dovrebbe ricordare il grande atto-

re Alberto Sordi che, intervistato ad un premio Maratea di molti anni fa, ebbe a dire che guardando dalla finestra dell’albergo che lo ospitava il Cristo Redentore sul Monte San Biagio pensava di essere a Rio de Janeiro. Invece no era a Maratea, ma che sicuramente avrebbe impiegato meno

ad arrivare nella località Brasiliana che nella nostra Città. E da allora poco o niente è cambiato. Ora mi si dirà che in questo momento storico, dove il lavoro che manca è la prima delle priorità da risolvere le strade possono attendere ancora, ma invece per una Città che dovrebbe essere la capitale del turismo Lucano le strade come l’arredo urbano e il

decoro delle sue vie dovrebbero essere la priorità per chi guida o guiderà nel prossimo futuro la nostra Regione e in particolare il lembo di terra Lucana bagnato dal Mar Tirreno, che dal punto di vista naturalistico niente ha da invidiare ad altri posti pure rinomati, che non sempre sono belli come Maratea. Se poi ci si addentra nei famosi vicoli del Centro Storico o si da uno sguardo in Piazza Buraglia, cuore pulsante della vita Cittadina, i cavi elettrici e quelli della telefonia fanno bella mostra di se penzoloni alle case. Non sarebbe ora che quei cavi fossero interrati come si conviene ad un centro storico di tale bellezza? Maratea, non deve essere solamente un posto di bellezza naturalistica, cosa che è da sempre, ma anche una località dove il residente prima e il turista dopo, possa trovare la bellezza estetica e quella dell’ospitalità e dei servizi, trecentosessantacinque giorni l’anno se vogliamo essere competitivi. Francesco rizzo


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Giovedì 4 Luglio 2013 Abbiamo da sempre osservato come il trasporto pubblico locale presentasse alcune anomalie che cerchiamo qui di seguito di semplificare, anomalie che hanno costituito la base di partenza per una riflessione che, strada facendo, si sono arricchite di analisi, di dati e di una nuova ipotesi, fino a diventare un progetto alternativo vero e proprio: • Il trasporto pubblico non è mai stato visto dai cittadini di Potenza come un’opportunità, ma come un qualcosa di completamente estraneo alle proprie abitudini (fino al paradosso, forse ancora oggi in voga, in base al quale, per molte categorie di giovani, prendere il mezzo pubblico equivale ad essere degli sfigati); • Gli autobus cittadini sono sempre stati utilizzati molto poco anche da una popolazione avanzata, essendo molto prevalente in città l’idea, da parte delle categorie più avanti nell’età, di “farsi accompagnare” (dal figlio, dal nipote, dal parente);

Bus vuoto a Potenza • Infine, se gli autobus hanno da sempre circolato semivuoti, probabilmente è in fondo lo stesso servizio a non soddisfare efficacemente i bisogni reali della cittadinanza. A queste sfavorevoli considerazioni preliminari, si aggiunga che i costi sono aumentati nel tempo in maniera spropositata, da una cifra iniziale pari a poco più di 3 milioni di euro del trasporto pubblico su gomma nel 2005, all’accordo sottoscritto con COTRAB il 9 ottobre 2012 che prevede un costo complessivo di €. 12,2 mln., già lievitato ad oltre € 14,0 mln, di cui circa 4,0 mln. per le scale mobili. Questi conteggi, sommati alla scarsità nella fruizione del trasporto pubblico da parte dell’utenza, ci hanno spinto a fare qualcosa di più di una semplice riflessione sul problema. il piano traSporto puBBlico urBano dEll’aMMiniStrazionE coMunalE Il piano di Trasporto Pubblico Urbano attualmente in esercizio da parte dell’Amministrazione, a seguito delle numerose integrazioni e modifiche, si caratterizza per i seguenti dati: - n. 20 linee urbane; - n. 24 linee rurali; - n. 188 autobus extraurbani in ingresso in città;

Muoversi a Potenza con il Comitato 13 Ottobre Un piano alternativo di mobilità che migliora i servizi e abbassa i costi - 2.430.000 km./anno di cui: - km. 1.850.000,00 su ciclo urbano; - km. 550.000,00 su ciclo rurale. - costo complessivo €. 14 mln di Euro, di cui: - € 10,0 mln. il trasporto su gomma; - € 4,0 mln per scale mobili; - incassi complessivi annui da bigliettazione €. 200.000 ( 2,0%); - frequenza massima 55 minuti; - frequenza minima: 20 minuti. Su questa base di dati abbiamo sviluppato un’ipotesi progettuale che si sforzasse di soddisfare meglio i bisogni della collettività, rispondendo ai seguenti presupposti: • NO AUTOBUS EXTRAURBANI IN CITTA’ – una delle chiavi principali su cui si basa il progetto, non solo per ragioni di modernizzazione, ma anche per un risparmio in termini strada percorsa all’interno del centro cittadino che è pari a due milioni di km co tutte le conseguenze anche in termini di inquinamento che ne derivano; • PORTE di accesso (Nord – Sud) E NODI INTERMODALI (Est – Ovest) su cui costruire il sistema di trasporto su gomma e ferro; • Connessione del centro cittadino con le periferie urbane attraverso il sistema della MICROCIRCOLARITA’ e delle linee primarie e linee secondarie. • Analisi dei Flussi quale presupposto determinante per comprendere priorità di orari e relative tipologie di utilizzo; • Capacità di comunicare con efficacia alla cittadinanza i presupposti di un piano che, prima di ogni cosa, deve essere facile da capire e da utilizzare. la propoSta dEl coMitato 13 ottoBrE Sulla base di questi Asset di principio, il Comitato 13 Ottobre ha sviluppato una progettualità partendo dai dati (e dai conteggi economici) attualmente utilizzati dall’Amministrazione cittadina. ELEMENTI alla base del M.AP CATEGORIA A: FLUSSI: extraurbani -> - n. 7.500 utenti extraurbani di cui circa 5.000 studenti pendolari e circa 2.500 lavoratori pendolari; CATEGORIA B: - FLUSSI urbani -> n. 1160 studenti residenti e n. 1650 universitari. ORARI DI PUNTA (Rush hours): sono concentrati di fondo in due fasce: 7.00/8.30 – 13.00/14.30 PUNTI DI INTERESSE: scuole,

ospedale, uffici (che corrispondono ad altrettante ipotesi di flusso demografico) FREQUENZA MASSIMA: 30 minuti FREQUENZA MINIMA: 5-7 minuti (nelle “Rush Hours”) COSTO ATTUALE da noi previsto: trasporto pubblico su gomma e scale mobili: € 9,2 milioni di euro Risparmio netto nei confronti dei costi attualmente in uso da parte dell’amministrazione: circa 5 milioni di euro! Ulteriore economia di costi con l’eliminazione transito autobus extraurbani in città: oltre 2,8 milioni di euro! punti ESSEnziali dEl progEtto M. a p. : Il nostro sistema risponde a dei criteri molto precisi circa l’utilizzo del mezzo pubblico. Attraverso le due porte di accesso alla città (Porta Nord – Porta Sud) e due porte intermodali di snodo (Snodo Est – Snodo Ovest) si incardina tutto il sistema, intersecandosi direttamente con la rete della mobilità verticale (scale mobili) e realizzando in maniera reale (e non solo teorica) il trasporto integrato, consolidato anche da un biglietto unico, che consente di prendere uno qualsiasi dei mezzi di trasporto a disposizione dell’utenza. Vale la pena ricordare che di questi mezzi fa parte anche una linea metropolitana lungo l’asse est della città (costituita dalla ferrovie dello Stato e le FAL), anch’essa poco utilizzata. Il nostro piano prevede di vietare l’accesso ai pullman extraurbani in città ai due punti di accesso (Porta Nord – Porta Sud): da quel momento i passeggeri entrano in città utilizzando il sistema di trasporto a seconda della tipologia di utenti. Quattro help center posti nelle due porte di accesso e nei due snodi (Est - Ovest) sono a disposizione dell’utenza, per dare informazioni circa i mezzi da prendere. La comunicazione con i cittadini è inoltre favorita anche nelle varie stazioni e nelle fermate, nonché a bordo di ciascuna macchina (anche di tipo vocale), per dare continuamente riferimenti circa le fermate residue e l’itinerario di ciascuna linea. Completa il progetto l’attenzione alle fasce svantaggiate: - per i disabili si è previsto un servizio a chiamata (che comporta

privati per muoversi a Potenza. pEr concludErE Non abbiamo la presunzione di ritenere che questo progetto sia esente da errori o punti deboli. Del resto in ogni parte d’ Italia il

Mappa progetto Mobilità Comitato 13 Ottobre

circa 100 mila km/anno, inclusi nei costi complessivi da noi ipotizzati), servizio eseguito da autobus dotati di apposita piattaforma; - un servizio con abbonamento simbolico annuale per over 65. Il piano termina con l’ipotesi di una tariffa integrata anche per gli automobilisti provenienti da fuori città, i quali hanno la possibilità, sempre con un unico biglietto, di pagare la sosta dell’auto in uno dei parcheggi situati in prossimità di una delle due porte di accesso alla città (Nord – Sud), ed utilizzare per mezza giornata (o per l’intera) la rete dei trasporti urbani mediante tariffe agevolate che inducono al non utilizzo dei mezzi

piano di trasporto, prima di entrare a regime, ha subito diverse variazioni ed aggiustamenti. Riteniamo piuttosto che una spinta dal basso ed una cittadinanza solidale e attenta sia in grado di fare cose egregie per la collettività e crediamo che sia arrivato il momento di tenere in considerazione le tante energie positive che spontaneamente sentono il bisogno di regalare alla polis uno stimolo alla crescita ed alla migliore qualità della vita di tutti i cittadini.

dino de angelis


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Giovedì 4 Luglio 2013

I GAL (Gruppi di Azione Locale)

PARCO DELL'APPENNINO LUCANO: il presidente Totaro, pur apprezzando lo sforzo degli organizzatori, prende le distanze dall'evento de “I Tesori delle Valli"

PER NIENTE INCISIVI SOLO BANDIFICI Da strumenti a servizio dei territori

Nella natura il futuro

Per un futuro migliore bisogna rispettare e rilanciare ciò che ci offre il presente "Abbiamo patrocinato l'evento, senza alcun contributo economico, con lo scopo di promuovere i prodotti tipici dell'area del nostro Parco, pur non prendendo parte alla fase organizzativa dello stesso e quindi alle decisioni in merito alla stesura del programma dei tre giorni". È quanto ha dichiarato il presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Domenico Totaro in merito all'evento "I Tesori delle Valli", tenutosi nei giorni scorsi e organizzato da ENI Fondazione Enrico Mattei ed ENI. "Purtroppo, pur riconoscendo lo sforzo fatto dagli organizzatori e la buona volontà di favorire il turismo nell'area dell'Agri e del Camastra –continua il presidente, devo convenire con le riflessioni di quanti hanno sollevato critiche alle carenze della manifestazione circa il rapporto col territorio e con la sua risorsa principale che rimane pur sempre l'ambiente. È la natura, col suo variegato patrimonio, il vero fulcro turistico di queI rifiuti sono ormai da anni al centro di tematiche politicoambientali a livello internazionale ed europeo. Il problema rifiuti si fa ogni giorno sempre più rilevante, ma c’è ancora chi confida in un futuro attento alle problematiche ambientali e in un equilibrio tra il progresso e la qualità della vita e l’ambiente. Obiettivo di un popolo civile e di una classe dirigente politica e non , è quello di spingere verso soluzioni che tutelino maggiormente la salute e l’ambiente e che, allo stesso tempo, siano condivise dalla cittadinanza. La corretta gestione dei rifiuti è quella che ha come obiettivo la riduzione della quantità dei materiali da portare allo smaltimento finale. Allo stato attuale i rifiuti sono raccolti nei comuni della nostra regione in modo non uniforme e proprio nel capoluogo lucano nel modo più aberrante. Le varie tipologie di raccolta possono essere cosi sintetizzate: Raccolte domiciliari Le raccolte domiciliari sono in grado di far raggiungere ai Comuni risultati quantitativi ed economici, come dimostrato da numerose esperienze italiane ed europee. Seppure i costi di gestione del "porta-porta" sono superiori a quelli delle raccolte tramite cassonetti stradali, il servizio domiciliare permette una notevole riduzione dei rifiuti indiffe-

Il presidente del Parco dell'Appennino Lucano, Domenico Totaro st'area e l'attrattore più efficace per il viaggiatore, il quale, anche quando cerca i prodotti tipici di eccellenza, sulla cui valorizzazione è stata calibrata l'iniziativa, non li disgiunge mai dall'ambito naturale da cui essi nascono. In questa direzione procede il percorso di valorizzazione di prodotti di nicchia, come il prosciutto di Marsicovetere, che va ad affiancarsi alle più note tipicità del nostro paniere e che porterà, grazie alla valorizzazione congiunta di natura, tradizione e agricoltura di qualità, alla costituzione del marchio ombrello del Parco." La promozio-

ne dei prodotti tipici, sottolinea il presidente Totaro, "coincide con la promozione di un sistema Parco che fa della salvaguardia dell'ambiente il proprio scopo principale, per poi puntare ad una sua fruizione virtuosa che, se ben condotta, può portare sviluppo e crescita anche all'economia del territorio. Per questo –ha sottolineato Totaro- avrei auspicato una centralità maggiore del Parco anche nella fase di approfondimento delle tematiche affrontate nel corso del workshop tematico sullo sviluppo sostenibile." Prendendo in prestito il titolo del monologo che ha aperto la tre giorni nel nome di Enrico Mattei, il presidente ha concluso sottolineando che "per immaginare un futuro migliore bisogna rispettare ciò che ci offre il presente, e il nostro presente ci offre un territorio da difendere e valorizzare nella sua integrità". (g.V.)

a macchine al servizio di se stesse

In attesa che venga finalmente varata la nuova PAC, e che giungano piene e complete indicazioni da Bruxelles, ai tavoli tecnici, a più livelli, si prosegue con i negoziati per definire il prossimo documento strategico, che metterà insieme i diversi Fondi Strutturali. Non più un Piano Strategico Nazionale ma un Contratto di Partenariato che vedrà convergere gli

Un effetto a cascata nel quale si delinea tra i punti certi la riconferma del LEADER, quindi, la rinascita dei GAL. Ancora non sappiamo quante e quali saranno le Aree eleggibili nei loro confini, ma alcuni anticipano che questa rinascita potrebbe avvenire addirittura in maniera potenziata, per competenze e dotazioni finanziarie; ed inoltre, si

specifici Programmi Operativi dei diversi Fondi. Ciascuna Regione dovrà certamente varare il proprio Programma di Sviluppo Rurale, sulla base di priorità in linea con le raccomandazioni che la Commissione europea già da tempo ha inoltrato alle Autorità italiane.

tratterà di strumenti in grado di operare con procedure maggiormente semplificate al fine di ottenere una superiore efficacia.

RACCOLTA DIFFERENZIATA

II futuro nelle isole ecologiche-salvadanaio renziati (RSU) da smaltire e significativi aumenti dei materiali recuperabili. Il servizio consiste nella raccolta "porta-porta dei rifiuti urbani indifferenziati (RSU) e posti in sacchi davanti alla propria abitazione. Tali raccolte avvengono con l'utilizzo di appropriati mezzi ed attrezzature. Due elementi essenziali da evidenziare: l'omogeneità del servizio porta a porta, dove ogni famiglia ha un calendario e il servizio che viene a raccogliere proprio sotto casa e registra sul computerino di bordo del camion, attraverso un sistema di riconoscimento con codice a barra. Da non dimenticare poi che tutto ciò ha comportato anche l'aumento occupazionale, dagli 86 ai 156 addetti specializzati e distribuiti tra le varie società e aziende che si sono inserite in questo programma... ISOLE ECOLOGICHE Le isole ecologiche, dette anche piattaforme multiraccolta o stazioni ecologiche, sono un luogo essenziale per la raccolta differenziata e il riciclaggio a livello comunale e sovracomunale. Generalmente si tratta di piattaforme recintate, sorvegliate negli orari di apertura, in cui i cittadini affidano ai custodi i rifiuti recupe-

rabili e pericolosi derivanti dalle attività domestiche. Spesso sono in grado di ricevere dei rifiuti speciali, pericolosi e di provenienza artigianale e commerciale. Però, con l'installazione di una pesa nell'isola è possibile applicare la tariffazione per artigiani, commercianti e civile abitazione e puo’ prevedere sconti e/o premi ai cittadini, che conferiscono presso le isole ecologiche in modo separato plastica, alluminio, carta, cartone, vetro ecc. Ai cittadini che direttamente portano i propri rifiuti differenziati presso le locali isole ecologiche, devono essere riconosciuti dei crediti corrispondenti a buoni acquisto con valore prepagato, da poter utilizzare presso gli esercizi commerciali convenzionati con il Comune. Ciò per i cittadini costituisce un incentivo che il Comune potrebbe sostenere volontariamente, poichè non corrisponde a nessun obbligo legislativo. Inoltre, ogni cittadino o azienda paga in ragione dei rifiuti che effettivamente produce e non in base a parametri fissi (come ad esempio la superficie occupata). La prospettiva legislativa è, infatti, il passaggio dall'attuale tassa (indifferenziata per tutti i contri-

buenti) alla tariffa (ognuno paga in funzione delle reali quantità di rifiuti prodotti e/o differenziati). Ma il ruolo positivo del centro di raccolta può essere svolto anche nei sistemi di raccolta di tipo stradale. Infatti, assegnando ad ogni utente una “ecocard” (la stessa identica tecnologia della tessera a punti del supermercato), l’utente viene incentivato a portare direttamente al centro di raccolta i propri rifiuti riciclabili (carta, vetro, imballaggi in plastica e metalli), invece che conferirli nei contenitori della raccolta. In questo modo il Comune risparmia sui costi di raccolta e il cittadino usufruisce di uno sconto a fine anno, tanto maggiore quanto maggiore è la quantità di materiali riciclabili portati al centro di raccolta. Oggi, sono numerosissimi ormai gli esempi in tutta Italia, sebbene questa modalità non sia obbligatoria. Una sorta di “rivoluzione del buon senso”. Nella nostra regione solo un Comune (Satriano) , precorrendo i tempi (2002) istitui’ la prima isola ecologica con tali caratteristiche chiamandola “Il salvadanaio dell’ambiente” . Esempio positivo che andava sostenuto e diffuso in tutti i

Comuni lucani e non abbandonata, dimostrando tutta l’insipienza di una classe amministrativa non adeguata ai tempi e alle situazioni. Una valida alternativa ai sistemi di smaltimento (discariche e inceneritori) potrebbero essere i cosiddetti sistemi di Trattamento Meccanico Biologico (TMB), utilizzabili allo stato attuale per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Si tratta di impianti che utilizzano tecnologie diverse e complementari che intervengono sul residuo non differenziabile per arrivare a recuperare anche le ultime frazioni utili sui quantitativi. Non si tratta di una alternativa alla raccolta differenziata, ma costituisce un completamento dei sistemi di riduzione della produzione dei rifiuti all’origine e fornisce un sostegno al sistema di recupero differenziato spinto. Per realizzare un impianto TMB (una struttura dotata di sistemi di separazione meccanica già disponibili sul mercato) sono necessari tempi e costi enormemente inferiori a quelli necessari per costruire un inceneritore.Un impianto TMB è in grado di estrarre frazioni riciclabili di vetro, plastiche dense, alluminio, acciaio,

... continua a pagina 21 carta, cartone e pellicole di plastica. La frazione organica viene avviata a un trattamento anaerobico-aerobico, producendo biogas che alimenta l’impianto stesso, producendo calore ed energia elettrica.Nella peggiore delle ipotesi questo sistema ha erogazione netta di energia pari a zero. Infatti l’impianto TMB allo stato dell’arte attuale è in grado di generare tutta l’energia elettrica di cui necessita e di ridurre la massa di rifiuti che sarebbe invece destinata alla discarica, della stessa quantità di un moderno inceneritore.Il quadro di “emissioni di CO2 evitate” non ha confronti con altre modalità di trattamento e di smaltimento. L’impianto è in grado di riutilizzare anche le acque di lavaggio dei materiali. Un esempio di come funziona un impianto TMB è offerto dal Centro Riciclo Vedelago in Veneto e dal suo per ora unico (quasi) gemello Centro Riciclo Colleferro nel Lazio. Il problema semmai e come al solito sono le scelte o non scelte politiche che danneggiano l’ambiente. donato Fabbrizio


Giovedì 4 Luglio 2013

La vita è bella:

MANCANO I SOLDI MA TENIAMO IL VOTO E' L'ORA DI ROVESCIARE I POTENTI DAI TRONI

O

ggi mi sono svegliato con in testa il ritornello de "La vita è bella perché è varia" (Gatti di Vicolo Miracoli, 1980). Ieri sera, dopo tutte le stupidaggini sentite dai giornalisti e dagli uomini di potere e spettacolo, mi sono addormentato guardando l'ennesima bruttura in televisione e covando l'amarezza che tutte quelle cazz...te sono pagate anche da me. Certo che mettersi a dormire dopo aver sovvenzionato tutti questi "artisti" e nemmeno guardarli è proprio da spreconi, da incoscienti, da ignoranti (cioè coloro che ignorano ;-), da uomini delle caverne. Ma nonostante tutte queste considerazioni io mi sono addormentato lo stesso. Forse per colpa di quello che ho mangiato, forse per la troppa televisione, ho incominciato a sognare; e che ti vado a sognare? proprio loro: quei brutti e antipatici apparsi in TV. Ma a differenza di Troisi che soffrendo di insonnia andava a letto troppo tardi e non trovava mai armi funzionati per fare le sue "guerre" (Ricomincio da tre), io mi sono ritrovato con due belle pistole appese al cinturone; ero in un bel western all'italiana, sparatorie e proiettili vaganti da tutte le parti. Certo che senza la cara televisione non avrei mai potuto conoscere Massimo Troisi (Napoli, 19 febbraio 1953 - Ostia, 4 giugno 1994) che con le sue battute, la sua mimica, le sue frasi ormai celeberrime e la sua arte mi ha conquistato. A 19 anni dalla morte mi manca, mi manca come mi manca un vecchio amico conosciuto sin dall'infanzia ed è come se fosse venuto meno soltanto ieri. L'alba mi ha risvegliato e dopo una "guerra" così sanguinosa ho potuto rivedere "volti amici" e accertarmi che il sogno non si era tramutato in realtà, ancora. E' sicuramente un bel pensiero per incominciare la giornata. Eppure, a pensarci bene, non c'è molto da stare allegri: licenziamenti, suicidi - omicidi, furti, rapine, disoccupazione, malasanità e povertà sono solo alcuni dei malesseri della nostra società. Bisognerebbe proprio risolverli questi problemi, o almeno iniziare a provare a risolverli, o proprio al limite ad iniziare a pensare di risolverli, ma nella nostra terra i problemi "seri" sono ben altri: basta ascoltare di ciò che parlano ogni giorno i nostri rappresentanti politici (a proposito anche loro pagati "profumatamente" da me ma sarò forse un milionario e non lo so ?). Con le elezioni alle porte i problemi principali della regione sono quelli di dove candidarsi, con chi allearsi, chi far intervenire

per avere sempre maggiore visibilità, dove fare pressione per elemosinare qualche voto. E ora che i "professionisti della politica", legati alle loro vecchie idee, sono ancor di più preoccupati delle loro poltrone, dei loro piccoli castelli, degli orticelli che hanno strenuamente difeso anche contro il buon senso e contro il minimo senso di decenza, vedono i loro possedimenti vacillare cosa succederà ? A vedere bene intorno a noi ci sono persone preparate, serie, capaci e disponibili, e sono certo che ancora una volta abbiamo solo "un proiettile per la nostra colt", abbiamo una sola possibilità di non sbagliare mira, abbiamo l'unica possibilità di fare il primo passo per risolvere (o almeno iniziare a risolvere) i problemi che attanagliano la nostra vita. D'altro canto cosa possiamo fare: scendere in piazza e aggredire poliziotti, carabinieri e militari ? Comportarci come vorrebbero le fasce più estreme dei partiti politici per dar loro la possibilità di infangare l'avversario ? Potremmo dare la nostra fiducia a chi rimane silenzioso in attesa che il "capo" decida che tipo di "pizza ordinare" o a chi occorre un navigatore satellitare per ritrovare la porta dell'ufficio dov'era atteso ? Sono tutte possibilità che personalmente mi rifiuto di prendere in considerazione. Il compito che attenderà il "mio candidato perfetto" sarà impegnativo e troverà una strenua resistenza da parte di chi, fino ad ora, ha fatto solo i suoi comodi e i suoi interessi, ha mantenuto il potere centellinando i posti di lavoro come se fossero concessioni provenienti da un "dio minore" e non un diritto di ogni uomo. Sicuramente l'edera velenosa piantata e curata in anni di mal governo e che occupa perfino gli sgabuzzini più bui dei palazzi del potere è una pianta difficile da estirpare ed è facile farsi stritolare dalle sue spire, ma se non si inizia ad sradicarla che speranza possiamo mai avere di un futuro migliore per noi e per i nostri figli. Quasi certamente agli occhi poco attenti di chi è sommerso dai problemi di vita quotidiana sfuggirà che abbiamo già alcuni giovani

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... SEguE da pagina 20 I GAL (Gruppi di Azione Locale)

pronti ad entrare in quell'antro oscuro che è il mondo della politica, ma io li ho conosciuti (ebbene sì, esistono!). Aspettano solo la possibilità di dimostrare quel che valgono, si aspettano la nostra fiducia, il nostro voto. Q u a l c u n o potrebbe dire che anche i nuovi eletti diverranno parte integrante (culo e camicia) di quelli che hanno minato gravemente il nostro futuro. Qualcun'altro potrebbe dire di non sentirsi rappresentato da alcun partito, lista, movimento o simili. Altri ancora preferiscono continuare ad essere "sodomizzati" per puro piacere dai già ben conosciuti eletti (de gustibus et coloribus non est disputandum). E' vero: si possono correre anche questi rischi. Ma l'alternativa qual è?E' forse quella di non votare (e quindi automaticamente scegliere e favorire la maggioranza), o è forse quella di votare scheda bianca o annullare il proprio voto (vedi prima ipotesi), o ancora un voto di protesta (vedi sempre la prima ipotesi). Oppure votare i soliti "volti noti" sperando che qualcosa cambi (cosa può migliorare se non cambiamo nulla della precedente situazione). "… del doman non c'è certezza" (Lorenzo de' Medici) però la possibilità di far valere l'unica forma di democrazia (per quanto molto discutibile nella sua applicazione) è quella del voto. L'unica "pallottola" per risolvere la questione è quella di non sbagliare mira proprio sulla scheda delle prossime elezioni. E allora ... risvegliamoci pensando che "la vita è bella perché è varia" e cerchiamo di fare qualcosa di buono per la nostra terra, o almeno non continuiamo a farci del male e a confondere i carnefici per benefattori. E’ l’ora di “rovesciare i potenti dai troni”, per il degrado evidente che quotidianamente sperimentiamo: familismo e clientelismo, che offendono il merito e la democrazia. E il voto deve contenere tutta la rabbia contro questo sistema oligarchico-feudale che da un ventennio domina la nostra regione. canto

PER NIENTE INCISIVI SOLO BANDIFICI I Gruppi di Azione Locale, per altri sette anni, avranno quindi la possibilità di proseguire nel loro operato incrementando gli sforzi su percorsi già avviati o attivando interventi in nuovi ambiti. Per la quinta programmazione consecutiva il mondo rurale potrà fruire di ulteriori risorse e competenze messe in campo anche grazie a questi motori di sviluppo, quali sono i GAL. Ed è alla luce di tale riconferma che non in pochi ci si domanda se proprio i GAL, come purtroppo accade da altre parti, anziché strumenti al servizio dei territori non siano piuttosto delle macchine al servizio di se stesse. Quale sui territori il loro reale impatto occupazionale? Quale la loro efficacia nel contribuire alla realizzazione di redditi regolari e di servizi adeguati, nel mantenere la popolazione in loco, se non addirittura nell’attrarne di nuova? È di fatto, oramai da oltre 30 anni, che gli accademici -dai sociologi agli economisti, parlano di sviluppo locale, dal basso, di programmazione partecipata, integrata, di concertazione, fiducia e capitale sociale… Oggi tale terminologia è divenuta di uso comune, e non stupisce se a pronunciare questi termini sia un funzionario, un professionista o un politico. All’altare dello sviluppo locale sono stati immolati nei decenni miliardi di lire e poi milioni di euro, danari spesi sui territori perché manchevoli di sviluppo. Certo è bene ascoltare anche chi opera all’interno di questa macchina, che lamenta degli enormi ritardi imposti dall’alto -che condannano alle solite corse di fine settennato, dove occorre spendere il più possibile ed in fretta, delle limitate ed imbrigliate risorse, degli invisibili lacci e lacciuoli che di fatto impediscono ai GAL di attivare in maniera compiuta ed entro i prefissati termini le potenziali energie locali. Dopo tanta programmazione e tanti progetti volti a rendere il mondo rurale e delle piccole comunità più vivibile ed attrattivo, siamo purtroppo ancora qua, a parlare della necessità di operare con urgenza sui territori rurali per il miglioramento -se non mantenimento -della vita delle piccole comunità, perché i borghi proseguono nell’inesorabile loro spopolamento, perchè l’emorragia delle giovani generazioni è in atto ed è sempre più copiosa… Occorre intervenire in favore del riconoscimento e dell’attivazione del grande bacino di risorse naturali e culturali (ricordiamo che lo sviluppo se locale può considerarsi anche sostenibile), perché tutto è in via di estinzione, non solo piante ed animali, ma con le comunità non

più in grado di rigenerarsi, che si assottigliano ulteriormente, la via dell’estinzione è tracciata anche per gli uomini ed il loro orizzonte di senso comune (usi, costumi, linguaggi, cibi…). Il rischio è alto, perché è dalla sopravvivenza del mondo rurale che dipende, in buona parte, quel patrimonio inestimabile di prodotti e di saperi (cultura materiale e non), veri e propri vantaggi comparati in un mondo dove è bene concorrere su ciò che si sa fare meglio e che ci rende altrove irripetibili. Occorre quindi proseguire, bisogna fare presto, perché il mondo rurale è ancora manchevole di sviluppo.... Sviluppo già, ma domandiamoci per chi e poi di cosa? Ecco dunque il desiderio, che ci vedrà in molti concordi: guardare ai prossimi GAL quali compiute Agenzie di sviluppo, organismi dotati di adeguate competenze tecniche, capaci di animare i territori, di gestire tali processi, di rafforzare il capitale sociale e la fiducia tra i diversi attori locali. Non meri bandifici, ennesimi anelli della lunga-complessa-farraginosa-inefficace catena burocratica, ma organismi in grado di garantire il mantenimento e l’ampliamento del tessuto economico locale (aziende agricole e zootecniche, artigiani, PMI…) e, quindi, di tutelare e valorizzare concretamente i prodotti (tradizionali e non) del territorio; di favorire la residenzialità nelle aree rurali; di attenuare il rischio di disagio culturale e di marginalità sociale. Questi sono i risultati che ci attendiamo dai prossimi PSL. Lungi dal volerci cimentare impropriamente in una qualsiasi forma di analisi - per questo lasciamo la parola ai preposti esperti che, attraverso i loro studi, sapranno certamente darci, con competenza, una migliore lettura di quelli che sono i risultati dell’attuale Programmazione, ormai agli sgoccioli - ci siamo comunque permessi, in tale sede, di sollevare almeno la questione, senza alcun pregiudizio, spinti dall’esperienza, dal semplice rapportarsi con i territori, con gli uomini e le donne che li abitano e con le sussistenti problematiche di una ruralità ancora e troppo ai margini. Erika Sois Per chi volesse esprimere al riguardo le proprie considerazioni e/o fornire ulteriori spunti di riflessione, anche attraverso elementi quantitativi, scrivere direttamente alla redazione.


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Giovedì 4 Luglio 2013

Una fede consolatoria non basta occorre una rivoluzione nei comportamenti N

el documento finale emesso al termine della riunione della Conferenza episcopale della Basilicata, i Vescovi Lucani, in riferimen-

Una generazione narra all’altra

Nulla di nuovo nel documento anche perché sono principi soltanto dichiarati e poco praticati dalle stesse persone che, con il loro interessato

FAMIGLIA E GIOVANI della Diocesi di Acerenza IN FESTA

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e famiglie delle parrocchie dell’Arcidiocesi di Acerenza si sono ritrovate nel verde Parco della Grancia di Brindisi di Montagna per pregare insieme, genitori e figli e riflettere sul tema” Una generazione narra all’altra le tue opere” Salmo 145. a presenza e la vivace animazione dei coniugi Anna Maria D’ANTONA e Francesco Paolo MONACO, UN MOMENTO DELLA MANIFE- esperti educatori e formatori, ha favorito momenti di anaSTAZIONE DI ACERENZA lisi così da permettere, a genitori e figli , di esprimere opinioni, paure, aspettative e desiderio di riuscire a comunicare reciprocamente l’amore all’interno del proprio nucleo familiare. I genitori devono comprendere che l’amore , il rispetto e la capacità di prepararsi al momento in cui i propri figli lasceranno la loro casa per seguire la strada che il Signore ha assegnata a ciascuno, sono i pilastri su cui ciascuno adulto deve costruire responsabilmente la propria felicità e quella dei propri figli per poter dare testimonianza di fede e grande collaborazione. La bella festa che ha coinvolto più di quattrocento partecipanti è proseguita con la celebrazione Eucaristica presieduta da sua Eccellenza Monsignore Arcivescovo Giovanni Ricchiuti , i responsabili della pastorale Famiglia Don Nicola SCIOIA, della pastorale giovani don Enzo FIORE e il parroco di Brindisi di Montagna don Cesare MARIANO. Genitori e figli , invitati alla mensa del Signore come momento fondamentale che fornisce alimento e calore necessari alla vita del cristiano hanno potuto ancora di più meditare sull’importanza e la grandezza di essere famiglia, scuola dell’amore. (F.d.)

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Mons. Agostino Superbo

to all'inchiesta sui rimborsi percepiti illecitamente da amministratori e consiglieri regionali, han-no preso “atto del disagio dell'attuale situazione politica della Regione dovuta agli eventi'' ed hanno espresso ''grande preoccupazione'' per la mancanza di lavoro. Sulle stesse posizioni la Commissione regionale del laicato cattolico che non ha lesinato, in un documento, critiche alla politica sollecitandola ad essere la più “alta forma di carità”. “Aspiriamo ad una politica che promuova innegabilmente e prioritariamente il primato della persona, continua il documento, sostenga la dignità integrale e trascendente dell’uomo, incoraggi il riconoscimento e la riaffermazione del bene intangibile della famiglia. Una politica che trovi nel rispetto della legalità, nel diritto al lavoro, nella libertà educativa le più efficaci soluzioni al moltiplicarsi di poveri e di povertà che minano la nostra realtà regionale.

sostegno, hanno contribuito a fare in modo che la regione arrivasse a tanto. Interessante e lungimirante è stato invece l’intervento di monsignor Crociata, segretario generale della Cei, al convegno “Gregge senza pastore o pastore senza gregge”, organizzato per festeggiare il 50esimo anniversario di sacerdozio del nostro vescovo metropolita, mons. Agostino Superbo, che ha parlato di una fede non consolatoria ma vissuta in aderenza al principio evangelico. A mons. Superbo i nostri filiali auguri e ringraziamenti per la sua opera pastorale caratterizzata da sollecitazioni illuminanti che non sempre, quasi mai, purtroppo, hanno trovato ascolto nella classe dirigente politica lucana. piccolomini

... SEguE da pagina 5

IN OMAGGIO A CALIFANO “CONCERTO DI BENEFICIENZA AL TEATRO STABILE DI POTENZA” DEL CANTAUTORE POTENTINO

IL CALIFFO LUCANO

giolillo che hanno interpretato canzoni scritte da Califano per Mia Martini e Ornella Vanoni. Lo spettacolo ha visto inoltre la partecipazione di bambini della scuola di ballo di Federica Becce e i graditi ospiti Victor e Toni Perris che hanno cantate canzoni degli Alunni del Sole. Presentatrice della serata la straordinaria attrice Eva Immediato che tra l'altro ha declamato due bellissime poesie. Alla fine dello spettacolo abbiamo intervistato Rosario Cosenza, in arte Il Califfo Lucano, nato a Potenza nel 57. Cantautore, chitarrista, cultore della poesia napoletana in modo particolare

delle poesie di Antonio De Curtis, di Salvatore Di Giacomo Oltre ad interpretare Califano con le sue canzoni nei Revival affronta temi attuali storie di vita di ogni giorno sulle problematiche sociali tra le quali emerge il continuo confronto delle condizioni di vita tra la cosiddetta "Napoli bene" e la Napoli popolare quella che "tira a campare". “Ho conosciuto Califano nel 1972 ad un concerto ad Ogliastro marina, così inizia la nostra conversazione con il Califfo, e ne rimasi affascinato per il messaggio dei suoi versi che sono l’esatta fotografia del mio carattere. << Se non amo grido abbasso

anche se non mi è concesso dico sempre quello che mi va. Se voglio un corpo e un po' d'affetto, faccio un giro cerco un letto e una donna che ci sta. Chi mi vuole prigioniero non lo sa che non c'è muro che mi stacchi dalla libertà. Libertà che ho nelle vene, libertà che mi appartiene, libertà che è libertà >>. Questa canzone dal titolo "LA MIA LIBERTA” mi rispecchia in toto perchè rivendica con orgoglio la solitudine degli artisti che hanno in fondo come unica amica la propria libertà. La tournee proseguirà in vari paesi della Basilicata e Calabria.


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I PARROCI: testimoni della speranza I

nsostituibili soprattutto in questo tempo di crisi dei valori morali e religiosi Di questi tempi, molti avvertono il bisogno di rivolgere delle domande a qualcuno di cui possono fidarsi. Anche noi, nel circoscritto universo, intendiamo rivolgere alcune domande a chi svolge un ministero unico e particolare: il parroco. Un parroco in forza del suo ufficio è l’uomo che riesce a raggiungere tutti e da tutti facilmente può essere contattato. Ha perciò una visione completa della realtà sociale in cui vive e può testimoniare le difficoltà e le speranze. Questa piccola rubrica si propone di incontrare alcune realtà parrocchiali che si distinguono per il loro servizio e per gli stimoli positivi che emanano. Cominciamo dalla parrocchia S.S. Trinità in Tramutola, nel cuore della Val d’Agri, che è guidata dal dinamico Padre Antonio Savone: presbitero dell’Arcidiocesi di PotenzaMuro Lucano-Marsico Nuovo, è stato alunno dell’Almo Collegio Capranica nella seconda metà degli anni ’80. Ha frequentato gli studi di filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, prima, e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, poi. 1. Da quando è parroco di Tramutola? “Sono parroco da un anno circa” 2. Qual è la situazione sociale e religiosa del paese? “Come tutti i paesi di questa zona, pur essendo denominato il paese delle energie, risente della scarsa possibilità di occupazione. Pertanto, non pochi giovani si vedono costretti ad emigrare altrove. Da un punto di vista sociale non ci si sono forme di povertà estrema: una buona fascia gode ancora di un discreto benessere. Esiste ancora una rete sociale che tiene. Il problema si porrà, forse, tra qualche anno, quando alcuni impieghi non potranno essere assicurati. Da un punto di vista religioso Tramutola rappresenta un unicum (rispetto alla zona) le cui radici si perdono nella notte dei tempi. Per certi versi sembra quasi un’isola felice. La gente partecipa con assiduità e in buona percentuale ai momenti celebrativi. Fondato

dai monaci benedettini di Cava de’ Tirreni dopo il 1000, il paese ha sempre respirato un certo clima che ha strutturato non poco la vita della comunità locale. Inoltre ha conosciuto la grazia di aver avuto sempre pastori zelanti che, pur nella loro diversità, hanno avuto a cuore il bene di questa comunità”. 3. La partecipazione alla vita parrocchiale è intensa? “Da quando sono qui ho potuto registrare una sempre crescente partecipazione alla vita parrocchiale, soprattutto in occasione della preparazione al 1 6 0 ° anniversario dei prodig i o s i eventi operata d a l l a Madonna dei Miracoli, patrona di Tramutola. La cosa che più mi ha stupito è stato il registrare anche qui quel fenomeno che oggi va sotto il nome di “ricomincianti”. Tanti uomini hanno ripreso a frequentare l’Eucaristia domenicale o quei momenti straordinari che avevamo previsto per le celebrazioni centenarie. Tanti i giovani che si sono resi disponibili per la realizzazione dei vari eventi: basti pensare che l’animazione delle feste religiose e civili è stata affidata interamente a un comitato di oltre 20 giovani”. 4. Quale fascia generazionale è più interessata? “La fascia più interessata è quella dei giovani-adulti”. 5. Quale metodo pastorale suggerisce per avvicinare i giovani che oggi sono molto indifferenti alla vita ecclesiale? “Non ho una ricetta perché non credo ci sia una soluzione valida per ogni luogo. Credo che il metodo del Signore Gesù sia quello sempre valido: l’incontro, che restituisce dignità e voglia di rimettersi in cammino. È l’incontro che genera la relazione (si pensi a quello con la samaritana). Quando il Signore aveva inviato i dodici aveva detto: Andate. Il comando di

Gesù è quello di uscire, senza schemi, senza strutture, con parole semplici, quelle dette da

Il parroco di Tr a m u t o l a , Padre Antonio Savone.

cuore a cuore. Oggi, invece, non sappiamo più cosa escogitare per colpire l’immaginazione. A volte finiamo anche

La Chiesa madre di Tramutola per cercare posizioni di potere da cui contare, da cui poter dire la nostra come comunità cristiana. E il vangelo è lì a ricordarci tutt’altro: non c’è nulla da inventare, lo spazio è quello della normalità, quella della strada come quella della casa. Andate per le strade, camminate con la gente, lasciatevi interpellare dai volti. La strada e la casa sono immagini della vita concreta: entrate nelle situazioni concrete, entrate in situazione. Camminare con l’altro, farsi compagno di cammino. Oggi si fa un gran parlare di nuova evangelizzazione ma si dimentica la maniera tipica consegnata da G e s ù . Non si dice che il vangelo sia questione di un annuncio verbale; Gesù fa riferimento ai gesti del prendersi c u r a .

“Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni”. Avere a cuore, far sentire all’altro che la sua vicenda ti interessa. I care, sosteneva don Milani. E questo perché il segno, quello più vero, che il regno di Dio si è fatto vicino, non è certo la chiacchiera religiosa, ma il volto finalmente libero di uomini e donne non più soffocati dentro, soffocati nella vita, ma liberati. La nostra domanda verte molto sul che cosa vado a dire e molto meno sul come devo essere io, il mio stile di vita. Come se lo stile fosse un fatto secondario. Ma per Gesù non è affatto secondario. E’ come se lui ci dicesse: come fai a dire che Dio si è avvicinato se tu tieni le distanze? Come fai a dire che la nostra fiducia è in Dio se tu vai in cerca di appoggi umani”? 6. L’uso dei social network, che Lei ben conosce nella sua esperienza di parroco, risulta utile? “Sì, molto. Per tanti è l’unico strumento per poter conoscere iniziative o per confrontarsi con qualche riflessione. Ogni mattina pubblico il commento al vangelo del giorno. In tanti aspettano questo momento proprio per iniziare la loro giornata con questo viatico che li accompagna nelle varie attività e occupazioni”.

7. Sulla scorta dell’entusiasmo pastorale suscitato dall’elezione del nuovo Pontefice, quanto conta il carisma personale, che molti riconoscono anche a Lei, nella pastorale? “Credo che lo stile personale faccia la differenza, sebbene al Signore non manchino i modi di rendersi presente per strade che solo lui conosce”. 8. Ritiene che la pietà popolare possa ancora essere veicolo dei forti valori cristiani per trasmetterli ai giovani? “Sì. Forse un po’ troppo frettolosamente si è pensato di eliminare le forme espressive della pietà popolare piuttosto che accollarsi la fatica di purificarle. Con quale risultato? Che la gente si è inventata altre forme”. 9. C’è la possibilità che la Parrocchia torni ad essere la casa comune dove tutti si ritrovano ed in cui si riconoscono? “Credo proprio di sì. In un momento in cui a rischio sono le ragioni e la passioni del vivere, la parrocchia può essere un luogo dove attingere ossigeno se essa recupera la sua fisionomia iniziale come il termine stesso indica: “accanto alle case”, accanto alle storie, accanto alle situazioni”. 10. In questi tempi di crisi sociale ed economica, Lei da parroco come vede il futuro? “Lo vedo da credente ancor prima che da parroco. E perciò non posso non vederlo con speranza, consapevole che forse sarà necessario passare attraverso esperienze che metteranno in discussione alcuni assetti ma che non sono l’ultima parola, la quale spetta sempre al Signore della vita. E non potrà non essere una parola di risurrezione”. donato Vallano


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Giovedì 4 Luglio 2013

Per indirizzare la politica comunale e regionale sui problemi della gente e dei territori dal prossimo ottobre nuovi strumenti multimediali a servizio dei cittadini

COMUNICARE PER CAMBIARE

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enza un'adeguata programmazione di Sviluppo Locale è illusorio sperare che le tante risorse naturali, materiali ed umane diano risultati. La sussidiarietà, rimane un principio astratto perché non legato a regole con le quali la centralità del cittadino sia garantita e praticata. Occorre una politica comunale e regionale responsabile e cooperativa, fortemente decentrata, per dare le giuste soluzioni ai problemi che stanno affliggendo il popolo lucano. E ciò è possibile rimettendo in discussione programmi, assetti e strutture esistenti. I cittadini, le associazioni, gli enti, le parrocchie, i comuni devono far rete tra di loro per orientare programmi, progetti e risorse che interessano le proprie aspirazioni e i propri territori. Diventa indispensabile una più vasta e capillare comunicazione verticale ed orizzontale per: migliorare la

trasparenza; semplificare le procedure; velocizzare i procedimenti amministrativi; tenere sotto controllo la programmazione; monitorare la spesa pubblica; valutare i processi di realizzazione degli interventi e dei relativi risultati. E i Comuni, gli Enti, i Cittadini sanno bene che da soli non possono essere incisivi nelle scelte che si vanno a prendere anche a loro nome per questo, i Comuni lucani in passato hanno partecipare questa loro volontà di costituire un unico terminale intelligente che si interfacciasse con la stessa Regione, o con le altre Istituzioni, ma senza risultato. Oggi, l’Editore Postiglione sensibile a questi temi, mette a disposizione degli enti locali le strutture multimediali in suo possesso, per unificare e pianificare in un unico terminale tutte quelle informazioni che costituiscono il “dato utile” di comunicazione con il cittadino e con le altre istituzioni.

Le frequenze di una radio, RADIO GLOBO ORIGINALE, e la pubblicazione periodica, al momento quindicinale, del giornale LA VOCE LUCANA, da distribuire gratuitamente, diventeranno , dal mese di Ottobre , operative per la messa in rete delle politiche locali con una specifica funzione: divenire “sportello di servizio” per il coinvolgimento alla partecipazione dei cittadini interessati e megafono dei territori nei riguardi delle altre istituzioni. Alla guida di questo progetto, nelle vesti di Direttore Editoriale, è stato chiamato dal dott. Giuseppe Postiglione, l’ideatore del progetto, il prof. Vincenzo Giuliano già Presidente dell’ Anci di Basilicata e Sindaco di Satriano e con una compravata esperienza ultratrentennale di vita amministrativa e sociale. l'editore


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