Imprenditori 192

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CN/RE0371/2013/CT 192 | MAGGIO ECONOMIA | AZIENDE | INNOVAZIONE | TERRITORIO | MARKETING | LIFESTYLE Oggi più che mai servono nuove risposte in termini di energie rinnovabili e risparmio energetico. L’ENERGIA CHE VERRÀ

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Voler essere dei propri tempi significa voler essere già parte del passato.
(Eugène Ionesco)

Transizione energetica: futuro, o niente.

Come si può definire una società in cui la transizione energetica dovrebbe essere una delle priorità assolute, ma la benzina tocca i due euro al litro? Frenetica e confusa, sicuramente. Ma il nostro obiettivo non è quello di definire l’oggi, ma di tentare di interpretare il domani per plasmarlo nel modo migliore. E il futuro ha già delle tappe determinate. Il 2050, ad esempio, anno in cui i paesi dell’Unione Europea si sono impegnati a conseguire l’obiettivo della neutralità climatica rispettando gli impegni internazionali assunti nell’ambito dell’accordo di Parigi attraverso l’adozione del New Green Deal.

Pertanto abbiamo già un’idea alla base: un’Europa a impatto climatico zero in grado di garantire un’economia più moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva a livello internazionale. Il processo di transizione verso la neutralità climatica offrirà, quindi, un potenziale di crescita economica, di sviluppo tecnologico e competitivo, l’introduzione di

nuovi modelli di business e la creazione di nuovi mercati e migliori condizioni di vita. E stiamo parlando di un processo virtuoso ormai obbligato anche dalla situazione contingente, in cui anche coloro che hanno sempre voluto far finta di non considerare l’urgenza di contenere l’innalzamento della temperatura del globo terrestre, devono cedere di fronte alle tensioni geopolitiche che provocano le reazioni dei mercati in brevissimo tempo, dal conflitto in Ucraina alle turbolenze degli Houthi nel mar Rosso.

Il fattore chiave sarà lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie e soluzioni che soddisfino i criteri di sostenibilità, competitività economica, protezione dell’ambiente, sicurezza e tutela del territorio. L’Italia è nella posizione di poter generare l’innovazione e di accelerare la diffusione sul mercato di nuove tecnologie, facendo leva sul proprio estro creativo e di leadership tecnologica in diversi settori.

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EDITORIALE

IM PERFETTI

HANNO CONTRIBUITO A QUESTO NUMERO DI IMPRENDITORI

VALENTINA RAINIERI

Ha lasciato a Itaca la passione per l’incisione, scegliendo di esplorare grafica digitale, web design, teatro e scautismo. Sa che un giorno tornerà a casa.

ALESSANDRA ALEOTTI

Nata e cresciuta nelle agenzie di comunicazione. Di giorno impagina la rivista, di notte legge e vive vite parallele attraverso i personaggi dei libri. Hobby principale: spiegare ai figli, della generazione Z, che il mondo reale è decisamente meglio di TikTok.

EVENRICO FINOCCHIARO

Tuttologo per necessità, lo è ormai anche di indole. Vive di troppe passioni per condurre un’esistenza tranquilla.

CACLARA COLLANA

Copywriter per lavoro e per indole, le parole sono il suo filo rosso. Il venerdì sera la riconosci perché è quella del gruppo che scova i refusi nel menu del locale, anche dopo tre spritz. Si è occupata di radio, musica, editoria e teatro, ma il suo habitat naturale resta l’agenzia. Pesci ascendente Cancro, si annoia in fretta di qualsiasi cosa tranne che di scrivere: per gli studiosi resta un gran mistero.

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RISCALDARE E RAFFRESCARE CON UN SOLO MARCHIO

E TANTE SOLUZIONI.

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Dal 1964 lavoriamo all’evoluzione continua che oggi offre caldaie Hydrogen Ready, soluzioni ibride factory made per unire gas e rinnovabili con semplicità ed efficienza, impianti in sola pompa di calore con connessioni facili al fotovoltaico, una nuova linea di climatizzatori. Così i professionisti possono scegliere le soluzioni migliori per i clienti e per le norme che verranno. Immergas garantisce sempre una grande assistenza e la ricerca italiana che punta a meno consumi, più rinnovabili e minor impatto ambientale. Un unico marchio per tutte le soluzioni.

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12 IM PEGNI

DOSSIER

L’ENERGIA CHE

VERRÀ

Il tema energetico è forse l’argomento che più sta a cuore a qualsiasi categoria, dalla politica all’imprenditoria, arrivando fino al più semplice cittadino. Oggi più che mai necessita di nuove soluzioni.

20 INTERVISTE VEGA, UN RIFORNIMENTO DI INNOVAZIONE

Come si muove un’azienda di distribuzione carburanti in un momento storico in cui le fonti di energia fossile sono in una fase di lento abbandono, a favore di quelle rinnovabili? Ne abbiamo parlato con Luca Rossi, direttore generale di Eva, società che controlla Vega Carburanti.

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TOP TEN IMBARAZZI
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IMPULSI

Ogni mese i nostri professionisti di fiducia condividono con noi esperienze e competenze

IMPRESSIONS

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EASYNEWS 49 OROSCOPO 56

Un altro modo di comunicare

Ore 6.30, caffè lungo e controllo delle previsioni meteo. La routine è quella di sempre, il sonno pure. Un ordinario lunedì mattina. Non sono ancora certa di essere sveglia quando mi sento rivolgere la prima domanda della giornata. Una voce non meglio identificata mi chiede se sono pronta per la prova costume. First reaction: shock. Sto dormendo, penso. Mi piacerebbe, ma invece sono sveglia, sveglissima ormai, con la tazza ormai tiepida di fronte a uno spot in onda sulla tv nazionale. La non meglio identificata voce proviene da lì. Ora, se la regola numero uno è mai fare domande prima che il caffè sia finito, la numero due è mai fare domande idiote, né prima del caffè né mai. Per i brand, manco a dirlo, la regola numero due vale doppio. In tutta risposta io addento la mia brioche al cioccolato, manifesto pubblico del mio disappunto come persona e come copywriter. Subito dopo mi chiedo se avrei fatto lo stesso, se anch’io come creativa sarei caduta nella trappola della diet culture o se avrei cercato un altro modo di comunicare.

Se c’è qualcuno che non ha mai provato imbarazzo - nemmeno una volta - all’idea di mettersi in costume al mare o in piscina, alzi la mano adesso. Siate sincerə, tanto vi vedo: di mani alzate neanche l’ombra. Allora converrete con me se dico che sono piena rasa della comunicazione che esprime giudizi sui corpi, che stabilisce cosa è conforme e cosa no, che definisce ideali di bellezza irraggiungibili (e comunque stereotipati), che confonde la magrezza con la salute e il benessere, che fa leva sulla vergogna, sull’imbarazzo, sul senso di colpa solo per vendere.

È davvero necessario, l’unica strada percorribile? No, suvvia. È possibile fare questo mestiere in un altro modo? Più attento, più rispettoso, più inclusivo? Credo proprio di sì, oggi più che mai.

Ché i corpi, comunque siano fatti, di imbarazzante hanno ben poco. Non si può dire lo stesso di certe scelte di comunicazione. Ora, scusate, vado a finire la brioche.

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IMBARAZZI

L’ENERGIA CHE VERRÀ

Il tema energetico è forse l’argomento che più sta a cuore a qualsiasi categoria, dalla politica all’imprenditoria, arrivando fino al più semplice cittadino. Dalla rivoluzione industriale a oggi il tema energetico è stato sempre più centrale per stabilire gli equilibri economici degli stati, e di conseguenza anche quelli sociali, oltre a quelli politici. Sappiamo benissimo che razza di periodo storico stiamo vivendo, dove conflitti paio accendersi in giro per il mondo come fossero una fila di fiammiferi. In una situazione del genere siamo già fortunati che il costo dell’energia non sia alle stelle, ma sotto questo punto di vista abbiamo vissuto mesi davvero critici. Basterà ricordare l’inizio del 2022, in cui l’aggressione all’Ucraina ha imposto all’Occidente di sanzionare la Russia con un forte embargo che ha toccato soprattutto le fonti energetiche, di cui Mosca è uno dei principali produttori mondiali. Questo evento ha di fatto riscritto la mappa degli approvvigionamenti energetici globali, con nuovi accordi e alleanze. Ma ci impone anche di accelerare sulla ricerca di nuove soluzioni in tema di energie rinnovabili e risparmio energetico.

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DOSSIER
di Enrico Finocchiaro

Nel febbraio 2011, l’Unione Europea e la Russia stabilirono una partnership di lungo termine nel settore energetico. L’accordo prevedeva la cooperazione tra le due entità nel settore del gas, del petrolio e delle energie rinnovabili. Alcuni analisti espressero preoccupazione per il fatto che l’accordo avrebbe potuto dare alla Russia troppo potere sull’Ue. Come volevasi dimostrare. Nel 2014 arrivò l’invasione della Crimea, di conseguenza anche le sanzioni europee alla Russia che però non era nulla che potesse compromettere il rapporto di dipendenza energetica tra Ue e quello che comunque era ancora un importante partner economico. Dopo l’aggressione del 2022 anche il velo d’ipocrisia delle sanzioni del 2014 non era più sostenibile, perché la Russia ha dimostrato di essere non più un partner, ma una minaccia per l’Europa. L’accordo energetico quindi, che all’epoca aveva costituito un passo importante verso la creazione di un mercato energetico integrato e sostenibile in Europa, fece emergere tre rischi significativi legati all’eccessiva dipendenza energetica europea. Il primo rischio è di vulnerabilità strategica. L’Ue dipende fortemente dalle importazioni di energia e questo la rende vulnerabile a interruzioni delle forniture o a shock inflazionistici. Il secondo rischio è a livello infrastrutturale, perché i paesi europei hanno dovuto stanziare investimenti immediati in infrastrutture per stoccare, trasportare e generare energia da gas e rinnovabili. Il terzo rischio è di natura politica, dato che si è scoperto come la Russia, divenendo il primo fornitore di energia, ha usato la sua posizione per esercitare pressioni politiche sull’Ue.

Lo spartiacque in Europa

Stando ai dati Eurostat del 2020 sulle importazioni europee di prodotti energetici, l’Unione Europea importava il 58% dell’energia consumata. Il mix energetico era così composto: 35% petrolio, 24% gas naturale, 17% fonti rinnovabili, 13% nucleare, 11% carbo-

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DOSSIER

ne. La Russia era il principale fornitore di petrolio (26%), gas naturale (46%) e carbone (53%) ed era responsabile del 24% del complessivo fabbisogno energetico europeo. I paesi maggiormente esposti all’importo di prodotti energetici dalla Russia erano Lituania (96,1%), Slovacchia (57,3%) e Ungheria (54,2%). Germania e Italia erano esposte rispettivamente per il 31,1% e per il 23,8%, con una forte incidenza del gas naturale (58,9% e 40,4%). Sulla base del quadro descritto emerge con chiarezza la forte dipendenza europea dal fornitore russo. Al momento dell’inizio del conflitto, il 60% del gas naturale consumato dall’Unione Europea era importato, per il 40% russo e arrivava in Europa attraverso quattro gasdotti principali. A seguito dell’invasione dell’Ucraina, i paesi membri UE hanno reagito con compattezza avviando subito una drastica po-

litica di affrancamento dalla dipendenza dagli idrocarburi russi, con sanzioni molto più impattanti rispetto a quelle varate nel 2014, relative all’annessione della Crimea. Il divieto di importazione di carbone ha colpito almeno un quarto dell’export globale di carbone russo, per un valore di otto miliardi di euro annui. Il divieto di importazione di petrolio ha previsto un’eccezione temporanea per le importazioni via oleodotti da parte dei paesi maggiormente dipendenti dalla Russia. Per la Bulgaria fu prevista una deroga temporanea per l’importazione di petrolio via mare, mentre la Croazia ha potuto importare gasolio sottovuoto. Le sanzioni sul petrolio russo hanno colpito complessivamente il 90% dell’import di petrolio russo nell’Ue. Sul fronte del gas, Bruxelles ha indugiato sulle sanzioni vista l’elevata dipendenza di paesi come Germania e

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DOSSIER

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Italia. Tuttavia, entrambi i Paesi sono riusciti in breve tempo a riorganizzare le proprie fonti di approvvigionamento e a mantenere capienti i propri stoccaggi di gas. Il sabotaggio del Nord Stream e del suo raddoppio nel settembre 2022 ha definitivamente reciso il cordone energetico tra Europa e Russia. Intanto, l’Ue sta cercando di aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Stati Uniti, dal Qatar e da altri paesi. Nell’ultimo anno, circa i due terzi degli afflussi incrementali di Gnl in Europa sono arrivati grazie alle navi-cisterna americane. Tuttavia, anche altri fornitori, come Qatar, Norvegia, Algeria ed Egitto, hanno giocato un ruolo fondamentale nel reindirizzare significativi volumi verso il mercato europeo. Questa sorta di mappa delle tracce di approvvigionamento rimane ancora valida anche in questo periodo di tensioni nel Mar Rosso e in cui il Medio Oriente sembra sul punto di un grave conflitto regionale tra Israele e Iran.

La lungimiranza spagnola

E questo è il presente, ma il futuro? Il futuro deve abbandonare le fonti fossili e puntare sulle fonti rinnovabili. Il concetto non è più da tempo solo una formula da sognatori, ma è una road map oramai abbondantemente tracciata da obblighi che la politica europea ha voluto darsi con la strategia a lungo termine per arrivare a un’Europa carbon neutral entro il 2050. Un obiettivo utopico per qualcuno, ma in realtà molto più vicino di ciò che si pensi, e per spiegarlo dobbiamo andare in Spagna. Il quotidiano El Pais ha raccontato infatti alcune settimane fa come per alcune ore il Paese abbia goduto di un prezzo dell’energia in negativo proprio grazie alle fonti rinnovabili. Grazie alle forti perturbazioni del periodo pasquale, in cui il ciclone Nelson ha colpito il territorio iberico con burrasche e raffiche di vento fino a 100 chilometri orari, vi è stata una massimizzazione della produzione di energia nei numerosissimi impianti eolici, con un’esplosione

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DOSSIER

della produzione energetica che ha interessato anche gli impianti idroelettrici per via delle piogge. Il risultato finale ha fatto che tra le ore 13 e le 16 del giorno di Pasquetta l’elettricità è costata -0,01 euro. Una situazione analoga ad una situazione verificatasi l’anno precedente, in cui gli operatori spagnoli avevano potuto comprare elettricità all’ingrosso per zero euro.

Naturalmente l’evento non ha consentito una diminuzione verticale del prezzo dell’energia, ma a fronte di questo evento l’iva sull’elettricità è stata subito alzata dal 10% al 21%, che era la percentuale a cui stava nel giugno 2021 all’inizio della stagione delle turbolenze legate all’energia durante il periodo pandemico. Ma certe situazioni non arrivano dal nulla, bensì da una programmazione lungimirante, come testimoniano i dati Eurostat che mostrano come la Spagna sia uno dei paesi europei più virtuosi per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel 2022 la Spagna è stata settima per aumento della proporzione del consumo finale di energia da fonti rinnovabili, con sette punti percentuali in più rispetto al 2021, e si valuta che potrebbe essere il primo paese europeo a generare più del 50% del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili, probabilmente assieme alla Germania. Da ricordare come la Spagna sia stata tra le prime nazioni ad abbracciare l’eolico onshore, una tecnologia che ora costituisce oltre il 20% della produzione di energia elettrica in Spagna, che del resto, ironicamente, resta pur sempre il paese di Don Chisciotte e dei mulini a vento, per l’appunto. Inoltre, sono stati cospicui anche gli investimenti nel settore del solare fotovoltaico, che hanno notevolmente ampliato la capacità e la produzione di energia verde negli ultimi anni. L’idroelettrico invece, che precedentemente era la principale fonte di energia rinnovabile del paese, ora contribuisce approssimativamente al 10% della produzione totale di energia iberica.

La situazione di casa nostra E in Italia? Bene, ma non benissimo. Dall’ultimo rapporto pubblicato da Terna, sappiamo che la nostra capacità di produzione energetica ammonta a 306,1 miliardi di Kwh, e che questo quantitativo è di origine nazionale per oltre l’83%, mentre il 16,7% arriva dall’estero. Il dato produttivo totale è in calo del 3% rispetto all’anno precedente, ma è ritenuta una percentuale in linea con lo scenario economico internazionale. Ad ogni modo è molto interessante constatare che nel corso del 2023 le fonti rinnovabili hanno coperto il 36,8% della domanda totale di energia, che è un dato in crescita del 5,8% rispetto all’anno precedente. A livello nazionale, si sono rilevate strategiche in primis le fonti idriche, che sono cresciute del 36% rispetto al 2022; a seguire, l’eolico (+15%) e il fotovoltaico (+10,6%). Lo scorso anno in Italia sono stati attivati nuovi impianti solari ed eolici per circa 5,8 gigawatt, ovvero 2,7 gigawatt in più del 2022. Dati quindi abbastanza incoraggianti, come lo sono del resto anche i dati a livello mondiale. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha infatti rilevato nel 2023 un aumento dell’utilizzo di energia rinnovabile del 40% rispetto al 2020, con il settore fotovoltaico che si posizione come una delle fonti coi più elevati livelli di investimento a livello mondiale. Insomma, se il vecchio vizio umano di farci la guerra non ci prende troppo la mano, per il resto ci stiamo mettendo l’energia giusta.

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DOSSIER

TEN TOP

I COLOSSI DELLE RINNOVABILI

Le energie rinnovabili, una volta il settore più di nicchia del più ampio settore energetico, stanno crescendo rapidamente per diventare un’importante fonte di energia in molte nazioni in tutto il mondo. Le aziende del settore forniscono una ampia varietà di fonti di energia pulita, tra cui solare, eolico, idroelettrico, geotermico e biomassa. Sorprendentemente, alcune delle più grandi società di energia rinnovabile hanno sede in Spagna e Danimarca, ma altri grandi player hanno sede in Cina, Stati Uniti e Canada. Queste sono le 10 maggiori società di energia rinnovabile per entrate annuali. In testa abbiamo la multinazionale americana General Electric con oltre 75 miliardi di dollari di ricavi.

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TOPTEN

VEGA, UN RIFORNIMENTO DI INNOVAZIONE

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L’INTERVISTA
Intervista a Luca Rossi, direttore generale di Eva, holding di controllo di Vega Carburanti

In un momento storico in cui le fonti di energia fossile sono in una fase di lento abbandono a favore delle fonti rinnovabili, è interessante scoprire come si muove e si muoverà un’azienda di distribuzione carburanti con una lunga storia alle spalle ma giovane, e innovativa nelle proprie scelte ed in grande espansione. Abbiamo dunque dato la parola a Luca Rossi, direttore generale di Eva società che controlla Vega Carburanti.

Ci presenti la realtà Vega: qual è la vostra storia industriale?

Vega Carburanti nasce nel 2013 con la fusione tra Vianello Luigi Gas S.p.A., Service Gas S.r.l. e Vega S.r.l., ma le sue origini risalgono alla fondazione della Vianello Luigi Gas nel 1963. L’idea del marchio Vega è nata durante gli anni 2000 quando, anticipando il cambiamento nel sistema di distribuzione italiano, la proprietà ha iniziato un processo di ristrutturazione aziendale con l’obiettivo di razionalizzare e accorciare le linee commerciali. L’idea vincente, anticipando le tendenze di mercato, era quella di creare una formula unica nel settore: marchio proprio, impianti con ampi spazi di proprietà, multiservizi e multiprodotto, operativi in maniera

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L’INTERVISTA

Luca Rossi, direttore generale di Eva, holding di controllo di Vega Carburanti

efficiente in modalità pre pay ma sempre presidiati da personale dipendente dedicato al servizio del cliente. Un passaggio fondamentale e di trasformazione dell’azienda è avvenuto a fine del 2018 quando Vega ha acquistato da Coop Alleanza 3.0 la società Carburanti 3.0 attiva con 63 stazioni di servizio con il marchio Enercoop, prevalentemente nelle vicinanze dei centri commerciali, diventando così l’operatore indipendente più grande in Italia. Nel 2022 si è deciso di cedere gli impianti pugliesi e dell’unicum toscano con la volontà di concentrarsi nel nord Italia e di intraprendere un percorso di diversificazione che sia in linea con l’evoluzione del mercato. Oggi l’azienda, dopo ulteriori acquisizioni possiede 107 stazioni di servizio in 6 regioni italiane e opera con 3 brand (Vega, Enercoop e Tatanka)

Nel panorama del settore carburanti in che modo Vega si sta muovendo, e cosa vede il suo sguardo nel futuro del mercato?

Riteniamo che il settore dei carburanti possa avere un futuro ancora importante. Sarà fondamentale avere a disposizione aree con spazi ampi in modo da poter seguire con tempestività i cambiamenti nelle richieste di mercato. L’idea è di attrezzarsi in modo coerente con i tempi della transizione, investendo sulle tecnologie senza anticipare i tempi.

Per fare questo l’azienda si è strutturata con un assetto societario in grado di poter gestire i vari business in modo efficace. A partire dal 2023 la holding di controllo Eva si è trasformata nel cuore strategico e organizzativo delle varie attività del Gruppo, in una logica multibusiness. Ogni attività è strutturata attraverso una società che governa lo specifico business e precisamente, oltre alla già descritta Vega, ci sono anche ToEat che si occupa di ristorazione, StarWash che gestisce gli autolavaggi, Icaro che è focalizzata sull’innovazione tecnologica e V-Renew che è la società che ha intrapreso il percorso

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L’INTERVISTA

di transizione verso la produzione di energia rinnovabile, in particolare attraverso l’utilizzo dell’energia fotovoltaica.

In che altri modi Vega fa innovazione?

Quali sono i vostri assi nella manica?

Riteniamo che fare innovazione sia l’elemento distintivo e vincente in un mercato che dovrà vedere una progressiva trasformazione e una forte ristrutturazione nei prossimi anni. Per questo stiamo lavorando su alcuni filoni ben precisi.

Per primo l’innovazione di prodotto cercando di offrire soluzioni competitive e con una forte connotazione green. Sto parlando di biometano (liquido e gassoso) e dell’Hvo (Olio Vegetale Idrotrattato). L’Hvo è un biogasolio di altissima qualità, prodotto al 100% con materie prime rinnovabili e sostenibili. Questo carburante rappresenta una valida alternativa al gasolio, contribuendo significativamente alla decarbonizzazione della mobilità. L’Hvo è un gasolio che può ridurre le emissioni di Co2 fino al 90%, facilitando la transizione verso le emissioni zero ed è compatibile con la maggior parte dei motori diesel di ultima generazione e può essere utilizzato anche nelle macchine operatrici e macchinari industriali. Abbiamo attrezzato oltre 20 stazioni di servizio e stiamo investendo commercialmente proponendolo a un prezzo inferiore a quello del gasolio tradizionale Un altro filone su cui stiamo fortemente investendo è il mondo della ricarica elettrica. Vega Elektra è un nuovo attore nel mercato della mobilità elettrica e sta investendo pesantemente nell’infrastruttura per diventare una valida opzione per i proprietari di veicoli elettrici. Già oggi 25 stazioni Vega sono attrezzate con questi servizi. Stiamo pensando a un modello in cui saremo presenti sia nella produzione della energia e dell’accumulo (upstream attraverso la nostra società V-Renew) e nella realizzazione dell’infrastruttura di rete (cabine elettriche, ecc.) sia nel mondo del downstream per vendere

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L’INTERVISTA

questa energia nelle nostre stazioni. Ricariche ultrafast (oltre i 400 kwh) che nel futuro prossimo consentiranno di effettuare un pieno di energia elettrica in meno di 5 minuti. Il nostro modello è quello della transit station ultra veloce che pensiamo possa diventare il punto di riferimento nel settore.

L’Ue ha ratificato lo stop ai motori termici dal 2035: cosa vede nel futuro dell’energia per la mobilità?

In realtà negli ultimi mesi la posizione dell’Ue sul tema sta diventando più morbida. Finalmente il focus si sta spostando su quella che era una nostra posizione: non più una difesa quasi teoretica dell’elettrico a tutti i costi ma una presa d’atto che ci possono essere

una serie di alternative che sulla base della neutralità tecnologica possono portare alla riduzione dell’emissione di Co2; una ricetta ad ampio spettro che non sposi solo una tecnologia ma incrementi gli spazi di intervento. Questa la posizione del governo italiano ma anche di paesi come la Germania, Spagna e altri paesi occidentali. Anche negli Stati Uniti alle case auto non è stato chiesto di abbandonare alcuna tecnologia – sulla base del principio di neutralità tecnologica– quanto piuttosto di ricalibrare il peso delle varie motorizzazioni. Questi nuovi limiti imposti dal governo garantiranno che i veicoli siano più puliti, consentendo al contempo alle aziende di decidere come rispettare i limiti in modo soste-

nibile ed efficace.

In questa nuova cornice la mobilità sfrutterà tutti i vettori energetici che all’interno dell’obiettivo di riduzione dell’inquinamento possano garantire gli standard attuali: intendo una mobilità fruibile da parte di tutti, mantenendo la libertà di spostarsi senza dipendere da tempi e dalla disponibilità di punti di ricarica

Per questo motivo sono convinto che la mobilità su strada vedrà ancora al centro le nostre stazioni di servizio: luoghi in cui si potrà rispondere in modo rapido ed efficiente ai bisogni di mobilità da parte delle persone, trovando tutti i vettori energetici (a basso impatto ambientale) necessari per movimentare le nostre autovetture.

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L’INTERVISTA

NEWS BUSY

EMERGENZA PROFESSIONISTI

PER 2027

Dal 2023 al 2027 serviranno all’Italia 3,8 milioni di lavoratori. A stimarlo è una ricerca di Euromedia Research. Secondo lo studio, il 57,4% del fabbisogno di lavoratori previsto per i prossimi quattro anni riguarderà il settore privato, il 19,4% quello pubblico e il 23,2% il mondo dei liberi professionisti. Il settore che richiederà più personale sarà il terziario (75,9% della forza lavoro). Nello specifico, il comparto che necessiterà il maggior numero di lavoratori sarà quello del commercio e del turismo (757.000 unità), seguito dai servizi pubblici e privati (567.000) e dalla salute (436.000). Sempre nell’ambito del terziario, sarà alto anche il fabbisogno per i settori di formazione e cultura (436.000) e finanza e consulenza (430.000), mentre al momento attuale la professione che manca di più in Italia risulta essere quella degli specialisti della formazione e della ricerca, che ha bisogno al più presto di inserire 248.000 nuovi lavoratori. Ma se la domanda è molto alta, l’offerta non lo è altrettanto. La ricerca stima che tra il 2023 e il 2027 serviranno almeno 1,3 milioni di professionisti in possesso di una formazione terziaria (una laurea o un diploma di un istituto tecnologico superiore), 260.000 all’anno. Ma la proposta formativa è attualmente in grado di fornire solo 244.000 lavoratori ogni dodici mesi.

Risorse umane, il freno allo sviluppo

Il maggiore ostacolo? La difficoltà nel reperire le risorse umane necessarie. L’Osservatorio Mecspe, evidenzia il nodo del know-how come il freno maggiore allo sviluppo, difficoltà percepita nel secondo quadrimestre 2023 dal 53% delle aziende. Elemento che rappresenta anche uno dei maggiori fattori di preoccupazione per il futuro insieme all’inflazione, ai tassi interesse e ai costi dell’energia. Sono proprio questi timori che rendono gli imprenditori un po’ meno soddisfatti e fiduciosi rispetto al passato (lo è il 33%), anche se non si tratta di una bocciatura totale, tenendo conto che la quota di coloro che si dichiarano totalmente scontenti resta comunque contenuta al 16%. Tra i temi toccati anche quelli legati alla transizione digitale ed energetica. Sul fronte della sostenibilità cresce anche nelle Pmi il livello di conoscenza dei temi Esg (Ambientali, Sociali e di Governance), che arriva al 46% dei rispondenti, ma a oggi solo quasi quattro aziende su dieci ritengono la propria attività totalmente sostenibile, il 46% mediamente, il 15% per nulla.

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AMBIENTE | EXPORT | RICERCA | EVENTI
LAVORO | MERCATI | INNOVAZIONE |

Dino Paoli si rafforza a Oriente

Dino Paoli, azienda specializzata nella produzione di avvitatori, ha ospitato nella sua sede di Reggio Emilia i rappresentanti delle tre più importanti realtà internazionali di riferimento per l’automotive giapponese. La delegazione - composta da sedici membri provenienti da TÜV Rheinland, Ikura Automobile Service e dall’Associazione dei giovani carrozzieri e dei riparatori - ha avuto modo di visitare i reparti produttivi, segnando un importante momento di connessione con l’azienda reggiana. Un’azione che rafforza ulteriormente il posizionamento di Dino Paoli nel Paese del Sol Levante. La visita, organizzata con la collaborazione di Marco Staccioli della MS Academy, fa parte del programma che porta le realtà giapponesi alla scoperta delle imprese emilianoromagnole e che prevede una tappa anche a Roma, per l’incontro con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Di rilievo la presenza di Yosuke Kobayashi, Presidente dell’Associazione dei giovani carrozzieri e dei riparatori in Giappone e promotore dell’iniziativa. Insieme a lui anche Takashi Kurita, rappresentante di TÜV Rheinland Japan, e di Daisuke Ikura, Ceo di Ikura Automobile Service e responsabile per il mercato asiatico di WinCar: uno dei software più utilizzati nel mondo delle autoriparazioni e della carrozzeria. L’incontro si colloca nell’ambito delle azioni intraprese da Dino Paoli per rafforzare il presidio sul mercato asiatico. Dopo il lancio di Paoli Asia, la sede di Tokyo, l’azienda continua infatti a percorrere la strada dell’internazionalizzazione, in linea con le politiche regionali che mirano a rilanciare l’export.

Immergas, 10 anni di “Energie per la scuola”

Il progetto “Energie per la scuola, produrre meglio, consumare meno” è nato nel 2014, l’anno del 50° anniversario della fondazione di Immergas. Il 2024 segna l’avvio con i primi incontri nelle scuole di Emilia Romagna e Veneto dei secondi 10 anni.

“Il programma didattico è cresciuto” – spiega Ettore Bergamaschi, Direttore Marketing Operativo & Comunicazione Immergas – “abbiamo parlato di energia, di come non sprecarla, di come consumarla in modo più intelligente aiutando docenti, allievi e di riflesso anche le famiglie a diventare consumatori più consapevoli. Circa 10.000 ragazzi e ragazze, dal Nord al Sud, 53 scuole in otto regioni italiane: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria e ovviamente l’Emilia Romagna, ma anche Marche e Campania e l’impegno di Immergas nell’area education, nel rapporto con il mondo della scuola e dell’Università continuerà anche nei prossimi anni”.

Il progetto si basa su un format laboratoriale che integra conversazioni con tanti esperimenti. Incontri che portano lo staff di Immergas direttamente all’interno delle classi, quindi a contatto con tante e diverse realtà territoriali. In questo modo i ragazzi e le ragazze ricevono informazioni chiare e facilmente utilizzabili per diventare appunto consumatori più consapevoli. Il format prevede in alternativa la visita delle classi e dei docenti nella sede Immergas a Brescello: una full immersion nel mondo delle energie dedicata alle realtà scolastiche più vicine all’Emilia Romagna.

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BUSYNEWS

Cinghie, l’esperienza A-Zeta Gomma

In oltre 50 anni di esperienza nella produzione di cinghie di trasmissione e nastri trasportatori, A-Zeta Gomma ha imparato a conoscere a fondo il mondo dell’industria. Un know-how che ha permesso all’azienda di sviluppare soluzioni sempre più efficaci, per rispondere alle esigenze produttive di diversi settori. Tra i prodotti nati dal lungo lavoro di ricerca e sviluppo svolto da A-Zeta Gomma, ci sono le cinghie rivestite, come le Mec Flex in poliuretano, le cinghie trapezoidali Mec Profilbelt e le cinghie dentate Mec Timing plus, cinghie di trasmissione rivestite adatte a diverse applicazioni industriali. Ciò che le accomuna, oltre alla resistenza e alle ottime performance, è il rivestimento. Non tutte le tipologie di rivestimento, però, sono uguali. Quando si parla di cinghie rivestite, non sempre si specifica il tipo di lavorazione effettuata per realizzare il riporto. Tuttavia, questa può davvero fare la differenza in termini di qualità. Bisogna quindi distinguere tra rivestimento incollato, cosiddetto endless, e rivestimento vulcanizzato, detto anche truly endless, che è l’unico utilizzato da A-Zeta Gomma per le rivestire le proprie cinghie. La differenza, che può sembrare irrilevante, è invece fondamentale poiché influisce sulla qualità della cinghia. Innanzitutto le cinghie sono più resistenti e durature, ma hanno anche performance migliori; resistono meglio alle alte temperature che possono invece essere pericolose per quelle con rivestimento incollato; infine sono più sicure e richiedono minore manutenzione al buon funzionamento della cinghia.

Bombardi Rettifiche ha festeggiato i 60 anni di attività

L’azienda Bombardi Rettifiche ha celebrato i 60 anni di storia con una grande festa al Parco di Montebello, a cui hanno preso parte i 45 collaboratori con le loro Famiglie. L’impresa, che ha sede a Cadelbosco Sopra (RE), fattura 4,2 milioni di euro, fornisce i più importanti leader nel settore oleodinamico ed è guidata da Claudio Bombardi, figlio dei fondatori Amilcare e la moglie Ada Riatti. Alla serata, splendidamente organizzata da Claudia Buzzi, hanno presenziato anche la Presidente di Unindustria Reggio Emilia Roberta Anceschi, il past Presidente Fabio Storchi e il Direttore Generale Vanes Fontana. In apertura dei festeggiamenti è stata consegnata ai Bombardi la statua celebrativa Homo Faber, con queste parole di Anceschi: “Questo è il simbolo del sapere fare, che si sposa perfettamente sia con il vostro percorso, che con la vita intera di tutti voi, che è stata tutta all’insegna dell’impegno lavorativo e della dedizione alla famiglia, sia vostra, che dei vostri dipendenti, ai quali so siete molto affezionati e per i quali siete un punto di riferimento insostituibile. La vostra azienda ha realizzato tanti progetti innovativi e di economia circolare e la cosa bella è che molti di questi ci hanno visto al vostro fianco, segno tangibile della collaborazione e della fidelizzazione tra Bombardi e Unindustria, che negli anni è diventata sempre più un modello a cui guardare e di cui andare fieri”.

L’amministratore delegato Claudio Bombardi, nel suo discorso ai presenti, ha rimarcato: “l’importanza delle persone che hanno contribuito nel corso degli anni alla crescita dell’azienda, che ci hanno sostenuto con la loro dedizione, impegno e professionalità e alle quali va tutta la nostra gratitudine”.

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Ripartita a pieni giri dopo il brusco stop della pandemia, l’industria fieristica italiana (1,4 miliardi di euro di fatturato ma un impatto sull’economia dei territori di 22,5 miliardi di euro e un valore aggiunto di 10,6 miliardi, secondo stime Prometeia) ha riagganciato nel 2023 i numeri e la crescita del 2019, anno record per il sistema. Le prime stime di Aefi (l’associazione delle fiere italiane) rilevano per lo scorso anno un aumento del fatturato del 22% che, grazie anche agli effetti dell’inflazione, si traducono in un +32% rispetto al 2019. Restano tuttavia ancora sotto del 10% (rispetto all’ultimo anno pre-Covid) i metri quadrati di superficie espositiva occupati, che sono comunque in aumento del 10% rispetto al 2022. Il pieno recupero dell’occupazione degli spazi è atteso per il 2024, anno che segna però per il sistema una nuova sfida, il consolidamento dell’internazionalizzazione.

L’industria fieristica italiana, infatti, è leader in Europa (dietro la Germania) per capacità attrattiva di espositori e visitatori esteri e quarta al mondo (dopo Usa, Cina e Germania) per volumi, ma fanalino di coda per la capacità di portare all’estero le proprie manifestazioni e generare ricavi.

Il recupero del settore fieristico

Agroalimentare, cresce l’export

Il 2024 fa segnare un nuovo picco per le esportazioni di cibo made in Italy, con una crescita del 14% a gennaio rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, nonostante le tensioni internazionali, con guerre e blocchi che ostacolano i transiti commerciali. A spiegarlo è un’analisi Coldiretti su base dati Istat, che fotografa l’andamento dell’alimentare, in controtendenza rispetto all’andamento generale delle esportazioni, che registrano un arretramento dello 0,2%, mentre il Pil frena. Tra i principali Paesi acquirenti, la crescita più consistente è quella oltreoceano, sul mercato statunitense, che si classifica come primo sbocco extra Ue, con un aumento del 31% delle vendite di alimentari tricolori. Bene anche, con aumento a doppia cifra, la Gran Bretagna (+26%). L’agroalimentare nazionale si conferma anche in Germania (+9%) e in Francia, dove si registra un +3%. Tra gli altri mercati, da segnalare la crescita del 52% in Cina e del 14% in Russia. Il risultato conferma il record storico fatto segnare nel 2023, per un valore che ha superato i 64 miliardi di euro, secondo l’analisi Coldiretti.

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Edizione da record per Motorsport

Club 2024

Grande successo per Motorsport Club 2024. L’appuntamento dedicato al settore High Performance Engineering, che promuove la cooperazione tra l’Italia e il Regno Unito, si è tenuto lo scorso 3 maggio al Laboratorio Aperto di Modena. Organizzato con la collaborazione strategica di RPM-Rete Professionisti Motorsport proprio su iniziativa di una delle imprese che fanno parte della rete, Global Marketing Architecture, l’evento ha radunato esperti e professionisti del settore offrendo un’esperienza unica: un momento di confronto diretto tra addetti ai lavori e di approfondimento su temi di particolare impatto sull’industria. Oltre 170 delegati provenienti dai due Paesi e rappresentanti di 70 imprese della filiera. 26 desk espositivi che hanno offerto una vetrina alle recenti innovazioni, tecnologie e prodotti legati al motorsport. Un’iniziativa accolta con entusiasmo che ha visto una grande partecipazione, confermando l’interesse da parte del player del settore per le possibilità derivanti dalla sinergia tra mercato italiano e britannico. L’evento, nato proprio con l’obiettivo di creare un ponte tra i due Paesi, ha fatto incontrare imprese ed esperti stimolando lo scambio di idee e la nascita di nuove opportunità di business.

Tre round-table per affrontare temi chiave, grazie alla partecipazione di relatori di rilievo. Le discussioni hanno toccato diverse questioni centrali: la prima sessione ha esplorato le possibilità di trasferire competenze e tecnologie dal motorsport all’aerospaziale e ad altri settori, mettendo in evidenza il potenziale per una collaborazione intersettoriale. La

seconda ha analizzato l’innovazione accelerata, soffermandosi sui materiali all’avanguardia e sui processi produttivi, con particolare attenzione alle nuove tecnologie nel motorsport e alle pratiche per migliorare l’efficienza dei processi. Infine, la terza sessione ha messo in luce le sinergie tra intelligenza artificiale, elettronica e applicazioni avanzate, offrendo una panoramica sulle ultime tendenze e sul loro impatto sul futuro del motorsport. L’evento ha raccolto feedback positivi da parte dei partecipanti, che hanno manifestato grande interesse sia per i temi trattati sia per le opportunità di confronto tecnico e commerciale. Motorsport Club 2024 si conferma un appuntamento strategico per il settore: una piattaforma unica in Italia che favorisce l’incontro e la nascita di sinergie, grazie alle numerose occasioni di networking che generano nuovi contatti professionali e opportunità di collaborazione. Un evento che rispecchia lo spirito di cooperazione di RPM, partner strategico dell’iniziativa.

Non è un caso che Motorsport Club 2024 sia organizzato e promosso proprio da Global Marketing Architecture: società di consulenza specializzata nel settore internazionalizzazione che fa parte RPM e ne rispecchia pienamente i valori. “Con 20 anni di esperienza come consulente, ho compreso che la chiave delle soluzioni che ciascuno di noi offre risiede nella connessione umana” spiega Matteo Costariol, co-founder

di Global Marketing Architecture. “Questo è Motorsport Club, dove le idee si incontrano e nascono opportunità. Qui professionisti del settore si riuniscono per dialoghi significativi e creazione di valore. Il nostro obiettivo è avviare una conversazione dinamica tra i mercati più influenti in Europa, Italia e Regno Unito, alimentando l’innovazione e portando l’industria a nuove vette attraverso la collaborazione e lo scambio reciproco”. Una visione condivisa con la rete di cui l’azienda fa parte, come conferma Riccardo Paterni, co-founder, VP Business Development & Network Manager di RPM: “Concordo con quanto affermato da Matteo. Lo spirito dinamico progettuale di sinergia e sviluppo appartiene da sempre anche a RPM. Quando Global Marketing Architecture è entrata a far parte della rete ci siamo subito adoperati per dare supporto alla loro iniziativa di creare e organizzare Motorsport Club. Ciascuno ha portato le sue competenze e i suoi contatti. I risultati di queste sinergie sono noti a tutti: alle aziende e alle istituzioni che dall’Italia e dal Regno Unito hanno preso parte all’evento. Questo è solo l’inizio di un lavoro che porteremo avanti per creare valore concreto per le aziende della rete”.

Motorsport Club 2024 è stato realizzato nell’ambito di Motor Valley Fest grazie al supporto di diversi enti e organizzazioni. Oltre a RPM, anche CNA Modena ed Emilia-Romagna, il Department for Business and Trade presso il consolato Britannico e la Regione Emilia-Romagna.

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BUSYNEWS

L’Azienda nasce nel gennaio del 1970 come ditta individuale per poi passare, nel corso degli anni a società. BERTOLINI LUIGI SRL da 50 anni è il punto di riferimento per la costruzione di carpenteria e la lavorazione dei metalli.

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GENERE

IM PULSI

MARKETING

Quando si parla di real time marketing spesso si pensa alla genialità e all’intuizione del social media manager di turno. In realtà non è solo un’idea improvvisata lanciata sui social media, ma una strategia di marketing intelligente che richiede pianificazione e attenzione.

DIRITTO

La pubblicità comparativa identifica e mette a confronto le caratteristiche pertinenti, essenziali, rappresentative e verificabili, cioè dimostrabili oggettivamente, compreso il prezzo, di almeno due prodotti o servizi di due imprese concorrenti. È lecita quando non è ingannevole e non risulta “sleale”.

GIULIA DALL’AGLIO

VISIONING

A luglio sbarcherà in Italia Taylor Swift per due concerti a San Siro e l’Italia sarà travolta dal ciclone biondo della Pennsylvania e diventerà l’argomento principale dei media e delle nostre conversazioni. Inutile opporre resistenza.

ACCOUNTING

Il quadro normativo sui temi Esg è in rapida evoluzione: le Istituzioni Comunitarie hanno definito nuovi obblighi per le aziende in materia di rendicontazione di sostenibilità per incentivare la transizione verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale e la limitazione del riscaldamento globale.

FRANCESCO NOTARI

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MARKETING

Fare real time marketing non è un gioco da ragazzi

www.kaiti.it

Quando si parla di real time marketing spesso si pensa alla genialità e all’intuizione del social media manager di turno. In realtà non è solo un’idea improvvisata lanciata sui social media, ma una strategia di marketing intelligente che richiede pianificazione e attenzione. Il real time marketing è infatti una strategia che sfrutta gli eventi esterni per comunicare con il pubblico in tempo reale. Immagina questa situazione: stai seguendo un evento sportivo e, all’improvviso, un certo brand pubblica un post pertinente e coinvolgente riguardo a ciò che sta accadendo. Questo è il potere del real time marketing: cogliere l’attimo e creare contenuti mirati per coinvolgere il pubblico. Il real time marketing consente di creare contenuti spontanei e attuali, avvicinando emotivamente gli utenti al brand. Parlando di eventi rilevanti, infatti, l’azienda ha la possibilità di costruire un legame autentico con il pubblico, aumentare la visibilità del brand, fidelizzare i clienti e attrarne di nuovi. Inoltre, il real time marketing favorisce una comunicazione concisa ed efficace. Non servono copy lunghi e complessi: poche parole possono bastare per catturare l’attenzione e suscitare interesse. Questo approccio immediato e diretto è particolarmente efficace sui social media, dove la semplicità è vincente. Ma come fare real time marketing nel modo giusto? Tre elementi sono fondamentali: monitoraggio, reattività e creatività. Prima di tutto occorre essere costantemente aggiornati sulle ultime notizie, sui trend e sulle conversazioni online. Tutto può essere un’opportunità per creare contenuti di valore, ma è essenziale scegliere argomenti pertinenti all’azienda e alla strategia comunicativa. Il real time marketing è poi un processo dinamico che richiede velocità: dall’idea alla pubblicazione, serve rapidità ed efficienza. Infine, la creatività è il cuore pulsante del real time marketing. Solo con contenuti originali, divertenti e autentici si potrà distinguersi dalla massa e catturare l’attenzione del pubblico. Il real time marketing è senza dubbio

un’arma potente per potenziare la brand awareness, coinvolgere attivamente gli utenti e aumentare l’engagement rate. Ma attenzione, gestirlo correttamente è fondamentale per evitare possibili errori e danni all’immagine aziendale. Seguire i trend del momento e dimostrare creatività è importante, ma è altrettanto essenziale rispettare delle linee guida ben definite. Non tutte le notizie meritano una reazione: è fondamentale selezionare solo quelle rilevanti per il pubblico, mantenendo l’originalità nella comunicazione e rimanendo sempre coerente con l’identità del brand.

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IMPULSI

VISIONING

Arriva il ciclone

Taylor!

Il 13 luglio sbarcherà in Italia Taylor Swift per due concerti a San Siro e l’Italia sarà travolta dal ciclone biondo della Pennsylvania. Anche se nel nostro paese non è ancora così spaventosamente famosa come lo è in invece in gran parte del resto del mondo, ma del resto anche i Beatles, già star mondiali, quando vennero in Italia nel 1965 erano conosciuti solo agli addetti ai lavori, tra giugno e luglio Taylor Swift sarà l’argomento principale dei media e delle nostre conversazioni. Inutile opporre resistenza. Cosa ha di diverso Taylor Swift rispetto alle altre due piú grandi pop star degli ultimi 30 anni, e cioè Madonna e Beyonce? Forse esattamente la citazione con cui ho iniziato questo pezzo: molti autorevolissimi commentatori, ad esempio la rivista “Variety”, musicisti come Billy Joel e registi-sceneggiatori come Paul Schrader la considerano più grande degli stessi Beatles. Almeno due fenomeni confermano questa tesi. Attorno ai cancelli degli stadi dei suoi concerti, che vanno sempre soldout in poche ore, si radunano spesso migliaia di “swifties” senza biglietto per trascorrere insieme ore e giornate a cantare le sue canzoni. Taylor Swift inoltre è stato il primo personaggio dello spettacolo ad aggiudicarsi, è successo nel 2023, il riconoscimento di TIME “Persona dell’anno”, in passato attribuito a personalità del calibro di Churchill, Stalin, Gandhi e Hitler. Segni particolari: Taylor ama la moda italiana, Alberta Ferretti, Donatella Versace e Giuseppe Zanotti in primis. Da adolescente, come racconta in una delle sue tante superhit, la recente “Anti Hero”, Taylor era un po’ complessata, si sentiva come “il mostro sulla collina”. Infatti, oltre a essere indubbiamente bellissima, è alta 180 cm: e porta spesso scarpe e stivali con 12 cm di tacco. Dal 2007 a oggi, alla 34enne cantautrice, attrice, ballerina, cantante, videomaker e musicista americana (suona con destrezza il pianoforte e la chitarra) sono stati attribuiti 13 fidanzati ufficiali. L’ultimo della serie, ricordando che il più “povero” tra loro ha un patrimonio di 40 milioni di dollari e oggi Taylor

di Stefano Campani Direttore di Boorea. Svolge ricerche e analisi di carattere economico per la Cgil di Reggio Emilia e altri enti stecampani@gmail.com

guadagna più di tutti loro messi assieme, è la star del football americano e dei Kansas Chiefs Travis Kelce. Da quando Taylor va allo stadio ad assistere alle sue partite, l’audience tv deI football è aumentata del 20%, in gran parte donne. Insomma, preparatevi al ciclone Taylor e godetevi lo spettacolo, ovviamente sui social e in tv perché i biglietti sono esauriti da mesi. Le coreografie del suo concerto “Eras Tour” sono di Mandy Moore, la coreografa nel 2016 del film “La La Land”, di cui è attrice protagonista la due volte premio Oscar Emma Stone. Da quando entrambe erano poco più che ragazzine, Emma Stone è anche una delle migliori amiche di Taylor Swift. Ma qui ci fermiamo, prima che diventiate inguaribili swifties anche voi.

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IMPULSI

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Gli eventi in ambito ESG

Negli ultimi anni, l’attenzione verso la sostenibilità è cresciuta in modo esponenziale, spingendo molte aziende e organizzazioni a rivedere le proprie pratiche e ad adottare politiche più responsabili. L’acronimo Esg (Environmental, Social, Governance) è ormai entrato di fatto nel linguaggio comune della nostra società perché cittadini e consumatori chiedono a chi fornisce prodotti o servizi il rispetto di determinati criteri. Questa tendenza si riflette anche negli eventi, dove sempre più spesso si promuovono iniziative a basso impatto ambientale, socialmente inclusive e gestite secondo principi etici e trasparenti.

Gli eventi sostenibili e a basso impatto sono importanti perché offrono un’opportunità unica per promuovere e incoraggiare pratiche sostenibili, educare il pubblico e dimostrare impegno verso la responsabilità sociale e ambientale. Questi eventi non solo contribuiscono a mitigare l’impatto ambientale delle attività umane, ma possono anche ispirare cambiamenti comportamentali duraturi e favorire l’innovazione verso un futuro più sostenibile. Spesso ci viene chiesto quali sono le attivazioni per organizzare un evento a basso impatto declinato in modalità Esg. Innanzitutto è necessaria una riduzione dell’impronta ambientale: piani di mobilità; l’applicazione dell’economia circolare basata sulle 3 R: Riduci, Riutilizza, Ricicla; l’adozione di pratiche energetiche efficienti e la gestione responsabile dei rifiuti. Poi è fondamentale l’inclusione sociale, gli eventi devono essere progettati per essere accessibili a tutti, indipendentemente da etnia, genere, capacità fisiche o status socio-economico. Necessaria anche una trasparenza e governance etica: gli eventi Esg sono gestiti in modo trasparente e seguono rigorosi standard etici, ciò include la divulgazione di buone pratiche aziendali, non ultima la sostenibilità economica dell’evento. Da non trascurare nemmeno il coinvolgimento della locale, ascoltando le preoccupazioni e le esigenze dei residenti e collaborando con le parti interessate per massimizza-

re gli impatti positivi e minimizzare quelli negativi, lasciando possibilmente un’eredità positiva per il territorio. Infine necessaria anche il valore dell’innovazione tecnologica, che ha un ruolo chiave negli eventi Esg, consentendo soluzioni creative e sostenibili per sfide ambientali e sociali: dalle app digitali per eventi che indicano come partecipare attivamente, a riduzione degli impatti ambientali in tempo reale, fino a tecnologie che consentono di ridurre consumi energetici o inquinamento. Le tecnologie innovative e green diventano un catalizzatore per il cambiamento positivo, in un’ottica di migliorare la qualità della vita e la salute dei cittadini.

In conclusione, gli eventi Esg rappresentano un’importante tappa verso un futuro più sostenibile e equo. Attraverso la promozione della sostenibilità ambientale, sociale e di governance, questi eventi hanno il potenziale per ispirare cambiamenti positivi su scala globale e per creare un mondo migliore per le generazioni future.

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IMPULSI
AMBIENTE

La pubblicità comparativa

di Giulia Dall’Aglio, Avvocato specializzato in diritto civile e della famiglia

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La pubblicità comparativa identifica e mette a confronto le caratteristiche pertinenti, essenziali, rappresentative e verificabili, cioè dimostrabili oggettivamente, compreso il prezzo, di almeno due prodotti o servizi di due imprese concorrenti e che soddisfano gli stessi bisogni dei clienti. È lecita quando risponde a queste due caratteristiche: che non sia ingannevole e che non risulti “sleale” (concetto ripreso dall’art. 2598 del Codice Civile), cioè non ingeneri confusione fra i marchi, gli altri segni distintivi, i prodotti, le imprese produttrici o getti discredito sul concorrente o sul suo prodotto o servizio o presenti quest’ultimo come contraffazione od imitazione di beni o servizi protetti da un marchio depositato o tragga indebitamente vantaggio dal marchio, da un altro segno distintivo o dalla denominazione di origine di prodotti concorrenti Può essere superlativa, attraverso l’uso dell’aggettivo superlativo relativo o assoluto, esplicita o implicita. La disciplina è europea ed italiana in recepimento: il testo di riferimento è il D.lgs 2/8/ 2007 n. 145, in attuazione delle direttive comunitarie. All’art. 4 : Condizioni di liceita’ della pubblicita’ comparativa “la pubblicita’ comparativa e’ lecita se sono soddisfatte le seguenti condizioni: a) non e’ ingannevole ai sensi del presente decreto legislativo o degli articoli 21, 22 e 23 del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante “Codice del consumo”; b) confronta beni o servizi che soddisfano gli stessi bisogni o si propongono gli stessi obiettivi;c) confronta oggettivamente una o piu’ caratteristiche essenziali, pertinenti, verificabili e rappresentative, compreso eventualmente il prezzo, di tali beni e servizi;

d) non ingenera confusione sul mercato tra i professionisti o tra l’operatore pubblicitario ed un concorrente o tra i marchi, le denominazioni commerciali, altri segni distintivi, i beni o i servizi dell’operatore pubblicitario e quelli di un concorrente;e), non causa discredito o denigrazione di marchi denominazioni commerciali, altri segni distintivi, beni,

servizi, attivita’ o posizione di un concorrente;f) per i prodotti recanti denominazione di origine, si riferisce in ogni caso a prodotti aventi la stessa denominazione;g) non trae indebitamente vantaggio dalla notorieta’ connessa al marchio, alla denominazione commerciale ovvero ad altro segno distintivo di un concorrente o alle denominazioni di origine di prodotti concorrenti;h) non presenta un bene o un servizio come imitazione o contraffazione di beni o servizi protetti da un marchio o da una denominazione commerciale depositati. 2. Il requisito della verificabilita’ di cui al comma 1, lettera c), si intende soddisfatto quando i dati addotti ad illustrazione della caratteristica del bene o servizio pubblicizzato sono suscettibili di dimostrazione. Quindi: la pubblicità comparativa è lecita se è fatta tra prodotti concorrenti, se non inganna i consumatori, anche attraverso la confusione tra i prodotti, se le sue affermazioni concernono caratteristiche essenziali, pertinenti e comunque verificabili, se non è fatta all’unico scopo di screditare il concorrente.

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IMPULSI
DIRITTO
Esg: obbligo o opportunità?

Il quadro normativo sui temi Esg è in rapida evoluzione: le Istituzioni Comunitarie hanno definito nuovi obblighi per le aziende in materia di rendicontazione di sostenibilità, attraverso l’emanazione di Direttive e Regolamenti per incentivare la transizione verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale e la limitazione del riscaldamento globale. Particolare impatto sulle imprese deriva dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) del 2023, che ha l’obiettivo della elaborazione e diffusione di informazioni affidabili, pertinenti e comparabili sulla sostenibilità, ampliando il numero delle aziende obbligate alla redazione del Report di Sostenibilità. È stata prevista, a partire dall’anno 2024, l’applicazione scaglionata in base alle dimensioni dell’impresa.

Tale nuova direttiva si caratterizza per l’incremento della quantità e della qualità delle informazioni che dovranno essere fornite nella relazione sulla gestione, l’applicazione di principi di rendicontazione obbligatori, l’obbligo di attestazione e la predisposizione delle informazioni secondo un linguaggio elettronico elaborabile.

delle risorse, attenzione alla riduzione degli scarti, riciclo e riutilizzo), attrazione di nuovi capitali, accesso a finanziamenti vincolati ai fattori Esg, vantaggi rispetto ai propri competitors, attrazione di giovani talenti sempre più attenti ai fattori ambientali e sociali, miglioramento del fattore reputazionale agli occhi dei propri clienti sono solo alcuni esempi. La sostenibilità rappresenta un vero cambio di paradigma che di fatto chiama tutte le aziende a definire una strategia chiara di transizione verso nuovi modelli di business, con uno sguardo al lungo termine. L’obiettivo finale della attività deve rimanere “la creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti” ma tenendo “conto degli interessi degli altri stakeholder rilevanti per la società”, compresi l’ambiente, la società e le generazioni future.

Le Pmi non quotate, seppur non ancora obbligate normativamente ad intraprendere il percorso Esg, lo saranno indirettamente: se appartengono alla filiera ove sono presenti grandi aziende (che devono fornire informazioni sulla propria catena del valore), se partecipino ad appalti pubblici (nei quali il rispetto dei requisiti Esg diventa un fattore premiante o una barriera all’accesso), o per l’accesso al credito.

Nonostante le nuove normative Esg siano, spesso, vissute dagli imprenditori come un obbligo, la sostenibilità aziendale apre nuove opportunità, permette di ottenere vantaggi competitivi e aiuta ad anticipare rischi. Nuove occasioni di business in catene di fornitura che cercano “fornitori sostenibili”, sviluppo di prodotti che un consumatore orientato agli acquisti sostenibili è disposto a pagare di più, risparmi di costo (attraverso efficientamenti energetici, ottimizzazione

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DIRITTO

Dati personali, il diritto di sapere

Con la sentenza pronunciata in data 12.1.2023 nella causa C-154/21, la Corte di Giustizia Ue ha stabilito che ogni persona ha il diritto di sapere a chi sono stati comunicati i propri dati personali. La decisione origina da una vertenza tra un cittadino austriaco e la Österreichische Post, il principale operatore di servizi postali e logistici in Austria. Il cittadino chiedeva di conoscere l’identità dei destinatari a cui le poste austriache avevano comunicato i suoi dati personali. In effetti, il Reg. Ue 2016/679 riconosce alla persona interessata il diritto ad ottenere dal titolare del trattamento le informazioni relative ai destinatari o alle categorie di destinatari a cui i suoi dati personali sono stati o saranno comunicati.

In risposta alla richiesta del cittadino, l’Österreichische Post si era dapprima limitata ad affermare che essa utilizza dati personali, nei limiti consentiti dalla legge, nell’ambito della sua attività di editore di elenchi telefonici e che fornisce tali dati ai partner commerciali a fini di marketing.

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Insoddisfatto della risposta, il cittadino si era rivolto al giudice austriaco. Nel corso del procedimento giudiziario, l’Österreichische Post aveva ulteriormente informato il cittadino che i suoi dati erano stati trasmessi a taluni clienti, tra cui inserzionisti attivi nel settore della vendita per corrispondenza e del commercio tradizionale, imprese informatiche, editori di indirizzi e associazioni quali organizzazioni di beneficienza, organizzazioni non governative o partiti politici. Ancora insoddisfatto della risposta, il cittadino austriaco ha coltivato il procedimento interessando anche la Corte suprema austriaca, che ha disposto rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Ue per sapere se il Gdpr lascia al titolare del trattamento dei dati la libertà di sceglie-

re se comunicare l’identità concreta dei destinatari, oppure unicamente le categorie dei destinatari, oppure ancora se garantisca all’interessato il diritto di conoscere sempre l’identità concreta dei destinatari.

La Corte di Giustizia ha risposto che qualora i dati personali siano stati o saranno comunicati a destinatari, il titolare del trattamento è obbligato a fornire all’interessato, su sua richiesta, l’identità stessa di tali destinatari. Solo qualora non sia possibile identificare detti destinatari, il titolare del trattamento può limitarsi a indicare unicamente le categorie di destinatari di cui trattasi. Ciò vale anche qualora il titolare dimostri che la richiesta è manifestamente infondata o eccessiva.

La Corte Ue ha altresì sottolineato che tale diritto di accesso dell’interessato è necessario per consentirgli di esercitare altri diritti che gli sono riconosciutigli dal Gdpr, vale a dire il diritto di rettifica, il diritto alla cancellazione (il cosiddetto diritto all’oblio), il diritto di limitazione di trattamento, il diritto di opposizione al trattamento o, ancora, il diritto di agire in giudizio nel caso in cui subisca un danno.

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IMPULSI

IM PRESSIONS

La costante evoluzione del GDPR e le sue implicazioni per le imprese

Il General Data Protection Regulation ha assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama normativo europeo. Le novità del 2023 hanno generato un forte impatto sul GDPR e il 2024 si prospetta un anno denso di sfide soprattutto in relazione all’inarrestabile e velocissima evoluzione tecnologica caratterizzata dallo sviluppo di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale.

WEB | SOCIAL MEDIA | TREND | TIPS&TRICKS | VIRTUALE | ATTUALITÀ
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L’IMPATTO DEL GDPR

SUI SITI WEB AZIENDALI

Ma partiamo dal principio. Il GDPR, entrato in vigore nel maggio 2018, ha introdotto significative modifiche nella gestione e nel trattamento dei dati personali da parte delle imprese. Fondata sui principi del controllo e della sicurezza dei dati, la normativa richiede alle aziende di rivedere e adeguare i propri siti web per garantire la tutela delle informazioni personali. Questo implica l’inserimento di dettagli aziendali, come la denominazione sociale e la sede legale, nonché la fornitura di informazioni chiare e complete sulla privacy, comprese le modalità e le finalità del trattamento dei dati. Tutti i siti web vengono coinvolti in queste modifiche, indipendentemente dal loro utilizzo, “se siamo online il GDPR va seguito pedissequamente”

STRUMENTI E PROCEDURE PER LA CONFORMITÀ

AL GDPR

Tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, sono chiamate ad adottare misure specifiche per assolvere ai requisiti del GDPR sui loro siti web. Questo può includere la nomina di un responsabile della protezione dei dati (DPO), la revisione e l’aggiornamento delle politiche interne sulla privacy e la formazione del personale sull’importanza del rispetto delle normative sulla protezione dei dati. Inoltre, le imprese devono garantire la trasparenza nel trattamento dei dati, fornendo agli utenti informazioni dettagliate sulle pratiche di raccolta e utilizzo dei dati personali.

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IMPRESSIONS

IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI SPECIALIZZATI NELLA CONFORMITÀ AL GDPR PROTEZIONE DEI DATI NEL 2024

L’attenzione che il GDPR richiede è davvero notevole sia da un punto di vista normativo che da un punto di vista tecnico. Tale complessità ha portato molte imprese a rivolgersi a professionisti specializzati per garantire che tutte le “richieste” vengano assolte in modo preciso ed efficace. Questi professionisti offrono servizi di consulenza e assistenza tecnica per aiutare le imprese a valutare e migliorare le proprie pratiche di trattamento dei dati. Un approccio tempestivo e proattivo consente alle imprese di ridurre il rischio di sanzioni, che nel caso delle imprese può essere dal 2% al 4% del fatturato annuo, e rafforzare la fiducia del pubblico nel contesto digitale.

LE NUOVE FRONTIERE DELLA PROTEZIONE DEI DATI NEL 2024

Il panorama normativo del 2024 presenta nuove sfide e opportunità nel campo della protezione dei dati personali. Con l’introduzione di nuovi elementi, come il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act) e il Data Act, le imprese devono essere pronte ad affrontare le sfide di un ambiente normativo in continua evoluzione. Questi accordi pongono l’accento sulla trasparenza, la non discriminazione e la protezione dei diritti fondamentali nell’era digitale.

PROSPETTIVE FUTURE

In conclusione, il GDPR continua a rappresentare una sfida significativa per le imprese, richiedendo un impegno costante per garantire la conformità normativa e proteggere i dati personali degli utenti. Con l’introduzione di nuove regolamentazioni e l’evoluzione del panorama normativo, è fondamentale che le imprese rimangano aggiornate e si avvalgano di professionisti specializzati per affrontare le sfide del mondo digitale in continuo cambiamento.

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NEWS EASY

Riccardo Muti a Ravenna

“E fu sera e fu mattina”: scegliendo per titolo le parole che nella Genesi marcano il succedersi dei giorni della Creazione, la XXXV edizione di Ravenna Festival riflette sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali. E l’appuntamento d’apertura l’11 maggio è di quelli da non mancare, perché sarà la volta di Riccardo Muti con i Wiener Philharmoniker con musiche di Wolfgang Amadeus Mozart e Franz Schubert, mentre – a un anno dall’alluvione in Romagna – la rassegna “Romagna in fiore” porterà concerti gratuiti e green nei territori colpiti.

Strategia, che passione!

Ogni problema ha una soluzione; un metodo e una strategia sono la strada più breve per raggiungerla. Questo libro, scritto dal consulente Massimo Giannecchini assieme all’imprenditore e divulgatore Riccardo Paterni per i tipi di Guerini Next, si propone agli imprenditori, manager, sportivi e non solo, come una guida pratica e un metodo per creare le strategie opportune rivolte ai propri obiettivi. Nei continui cambiamenti globali, chi ha ruoli e responsabilità importanti capisce la necessità di cambiare e adeguarsi ai sempre nuovi scenari. La strategia ci indirizza verso una maggiore consapevolezza, che significa acuire la capacità di intuire, percepire, riconoscere e dare un nome alla realtà, il più possibile, in ogni ambito e aspetto della vita professionale, ma anche in quella privata o di cittadino.

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MUSICA
© Zani-Casadio

Disponibilità: Google Play, Apple app store

Tipologia: Incontri

Tinder negli ultimi anni si è imposto come catalizzatore di persone alla ricerca di nuove conoscenze. Ma la velocità e la superficialità di giudizio che l’app impone per valutare i profili proposti adatti o meno, è da molti giudicata uno dei forti limiti di Tinder. A questo pone rimedio Boo, app in forte crescita nel settore degli incontri personali. L’applicazione non rinuncia all’interfaccia basata sullo swipe dei profili che di volta in volta vengono proposti, ma la filosofia con cui vengono presentati è molto diversa da quella di Tinder. Boo infatti punta a creare relazioni autentiche, basate sulla compatibilità tra due personalità. Questo perché all’utente che si iscrive viene chiesto di esprimere al meglio il proprio carattere, la propria ricerca e i propri interessi con strumenti interessanti, il più interessante dei quali è un test basato sull’incasellamento nelle 16 personalità dell’indicatore Myers-Briggs che permette di avere un prospetto immediato sulla possibile interazione coi vari profili. Boo è quindi un Tinder più lento, studiato ed accurato, per consentire approcci interpersonali più consapevoli.

Libri brutti

Piattaforma: Spotify e altre piattaforme

Durata media: 40 minuti

“Brutti per gli altri, bellissimi ai nostri occhi”. Questa è la premessa con cui Auroro Borealo, cantante, performer e collezionista di cose diversamente belle, ha iniziato a raccogliere libri dai titoli più impensati o dalle copertine più assurde per poi pubblicarli nella pagina Instagram Libri Brutti (che a oggi conta più di 70mila fan). Titoli del calibro di “Cosa pensano le donne quando lessano gli spinaci”, “Curarsi con il vino” o “Manuale del sesso totale” meritano di essere riscoperti e raccontati per donare loro la rilevanza letteraria che finalmente meritano, e come non essere d’accordo? In Libri Brutti Auroro Borealo racconta, insieme a Carlotta Sanzogni e Massimo Fiorio, i libri più incredibili della letteratura italiana leggendone alcuni spezzoni a metà tra l’improbabile e il cult, perché spesso la cultura arriva dai posti più inaspettati, così come del resto anche la bellezza. Della sua collezione di circa 2.000 libri brutti, il critico letterario Antonio D’Orrico ha detto: “I libri di Auroro sono pari a degli oggetti di arte. E come tali fanno venire il buonumore”. Un episodio a settimana, ogni lunedì.

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Boo
EASYNEWS

SERIE TV

Turning Point: la bomba

atomica e la guerra fredda

Netflix (1 stagione, 2024)

Quel gelo che non è mai andato via

La realtà spesso è molto più interessante di qualsiasi storia di fantasia, per questo stavolta ci permetteremo di consigliare una docuserie in nove episodi da un’ora l’uno molto ben fatta, che ha il pregio non indifferente di fornire allo spettatore una miriade di spunti di riflessione sulla situazione geopolitica attuale. Stiamo parlando di Turning Point: la bomba atomica e la guerra fredda di Brian Knappenberger. La serie ripercorre la storia del Novecento per capire le dinamiche della nascita di quella lunga e ostile contrapposizione tra blocco occidentale e orientale conosciuto come Guerra Fredda, un conflitto teso e silenzioso fatto di minacce incrociate, conflitti per procura e la contrapposizione di enormi arsenali atomici. Il racconto degli eventi, così come l’analisi delle situazioni, è chiaro e molto imparziale. Se infatti sono per larghi tratti le vicende dell’Unione Sovietica ad essere sotto la lente della narrazione, non viene applicato nessuno sconto nemmeno ai comportamenti contrastanti messi in pratica nella storia dagli Stati Uniti. Tutto questo al fine di ricostruire un racconto che fornisce numerosi paralleli con la situazione odierna, in cui un improvviso riacuirsi della tensione tra due blocchi, scatenato dall’invasione russa dell’Ucraina, che dopo ottant’anni ha riportato la guerra in Europa e le lancette del tempo indietro ad un periodo in cui il periodo di un conflitto atomico era un’ipotesi da mettersi in conto. Naturalmente si tratta di un titolo impegnativo, non adatto al binge watching, ma da vedere con attenzione per ripercorrere vicende che abbiamo forse dimenticato, ma che sono in grado di fornirci tutti gli spunti necessari per analizzare in modo consapevole le situazioni che viviamo angosciosamente oggi. Gli appassionati di storia e geopolitica apprezzeranno molto questo titolo che si mantiene teso, rigoroso e vibrante durante tutta la sua narrazione.

Non ne vale la pena

Non faremo esplodere una bomba da 100 megatoni, perché se la facessimo esplodere dove dovrebbe, si romperebbero anche le nostre finestre. Quindi non ne vale la pena.

(Nikita Krusciov)

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EASYNEWS

Costellazioni d’autore, dall’Emilia alla Luna.

Artista: Vasco Brondi

Titolo: Un segno di vita

Etichetta: Carosello Records

Anno: 2024

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Così anche per Vasco Brondi e le sue luci della centrale elettrica, che sei anni fa si spegnevano per diventare altro. Oggi che l’artista ferrarese è lontano dalle chitarre distorte e dal nichilismo degli esordi, il suo progetto autografo raggiunge un nuovo grado di maturità. Con l’ultimo lavoro pubblicato per Carosello Records, Un segno di vita, Brondi realizza un disco corale nel quale – per la prima volta – il suono prevale sulle parole, tessendo la trama di una narrazione intimista e collettiva al tempo stesso. Le tracce suggeriscono già a partire dai titoli – Incendio, Illumina tutto, Fuoco dentro, Un segno di vita – che le luci di Vasco Brondi, oggi, non sono più lo scudo di un nome plurale con cui il cantautore si difende dallo scontro con la realtà. Sono piuttosto il bagliore di una nuova consapevolezza, una forma di perdono verso se stessi e il mondo, per imparare a essere vivi. Un segno di vita è un’assoluzione dalle sonorità pop, malinconiche e orchestrali, che Brondi scandisce sapientemente sul palco al ritmo di una preghiera, un rito collettivo. È un disco in cui accettare non significa lasciare andare ma tenere insieme: la provincia, la pianura, le passioni dell’artista (dai CCCP a Pasolini, passando per Andrea Pazienza), ma anche la stima per gli amici musicisti. Lo testimoniano il duetto con Nada, la traccia di chiusura del disco – una cover dei Non voglio che Clara – e le collaborazioni con Pacifico, Trabace, Dragogna e altri, che hanno contribuito alla realizzazione dell’album.

I Maestri

CCCP - Fedeli alla linea, Altro che nuovo nuovo, 2024.

L’eterno presente delle icone è quello dei CCCP. Dopo il successo della mostra Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984-2024, allestita ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia in occasione dei 40 anni dall’uscita dell’ep Ortodossia, la band reggiana che con il suo punk filosovietico ha fatto la storia della musica underground italiana negli anni ‘80 pubblica un album per ribadire che punk is not dead: 18 tracce live, tra grandi classici e qualche inedito.

Sulla Mappa

Non voglio che Clara, MacKaye, 2023 Armonie mai banali in equilibrio perfetto tra indie pop e musica d’autore. È MacKaye, l’ultimo lavoro dei Non voglio che Clara: dieci canzoni come un viaggio di spalle, con lo sguardo rivolto al passato. La scrittura originale e delicata di Fabio de Min racconta una malinconica età dei grandi fatta di ricordi e rievocazioni: da Lucio Battisti a Ian MacKaye, frontman dei Fugazi che dà il nome al primo brano e all’intero album della band bellunese.

Sul Palco

Federico Dragogna, Quello che ho capito di De André, 2024.

“Non è un concerto anche se della musica c’è, non è un reading anche se ho dei fogli davanti: di sicuro c’è la mia voce, la sua e quella del tempo in cui siamo tutti immersi”. Dragogna descrive così il progetto nato dalla sua personale ricerca sul cantautore genovese. Uno spettacolo che vede il musicista dei Ministri tornare sul palco con quello che “non è un tributo a De André, né una lezione o una commemorazione”. Cosa aspettarsi? Non resta che andarlo a vedere.

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EASYNEWS

5 consigli per una carbonara perfetta

1. La corretta quantità di uova è di un tuorlo per commensale, più uno extra, cosiddetto “per la padella”

2. Usare un pecorino romano stagionato oltre 12 mesi e un buon guanciale stagionato almeno 6 mesi

3. Rosolare il guanciale a listarelle sul fuoco fino a renderlo croccante: il grasso rilasciato dal salume servirà a rendere la crema lucida e vellutata

4. Mantecare gli ingredienti a bagnomaria, fino a portare il composto a circa 65°C, temperatura ottimale per pastorizzare l’uovo senza che si trasformi in frittata

5. Per rendere la pasta più profumata, spolverizzare con del pepe in grani macinato, precedentemente tostato.

È nato prima

C’è chi le considera il nutrimento supremo, chi le teme per il loro contenuto di colesterolo, chi invece apprezza la loro versatilità in cucina. Le uova sono una fonte preziosa di proteine, grassi buoni, ferro, zinco e vitamine e grazie alle loro proprietà nutrizionali sono ampiamente diffuse in molte cucine e tradizioni.

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5 UOVA DI QUAGLIA
= EASYNEWS
1 UOVO DI GALLINA

NON SOLO UOVA DI VOLATILI

Dalla bottarga al caviale, passando per il tobiko, le uova non arrivano solo dai volatili, ma anche dai pesci. Più o meno pregiate, la loro funzione principale è quella di insaporitori: si usano per dare un tocco in più alle ricette.

UOVA ALLA MONACHINA

Farcire l’interno delle uova sode con un composto di tuorlo e besciamella. Passare quindi nella farina, nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato. E poi di nuovo nell’uovo sbattuto e nel pangrattato.

Friggere in olio bollente fino a doratura. Servire ben calde.

Pallotte cacio e ova

INGREDIENTI PER 12 PALLOTTE

• 4 uova

• 200 gr pecorino grattuggiato

• 100 gr pangrattato

• 2 cucchiai d’olio

• 1 mazzetto di prezzemolo

• mezzo spicchio d’aglio

• olio per friggere qb

PREPARAZIONE

Rompete le uova in una ciotola, aggiungete l’aglio tritato, il prezzemolo e l’olio e iniziate a sbattere con una forchetta. Aggiungete quindi anche il pecorino grattugiato e mescolate insieme al pangrattato. Con le mani bagnate, procedete quindi a dar forma a delle polpettine, poco più grandi di una noce, che andranno poi fritte nell’olio bollente. Una volta che saranno diventate dorate, scolarle e asciugarle dell’olio in eccesso. Versare le pallotte nel sugo di pomodoro e insaporire mescolando.

L’U VO?

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= EASYNEWS
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EMILIA 26 APRILE » 09 GIUGNO 2024
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ANTEPRIME

OROSCOPO DI MAGGIO

ARIETE

Certi atteggiamenti troppo ostinati non vi porteranno da nessuna parte e, al contrario, potrebbero portarvi severi richiami da vostri superiori. Ammorbiditevi, anche nella sfera sentimentale: non siate severi col partner e soprattutto smussate il vostro egoismo.

TORO GEMELLI

Vivrete un momento critico: i punti saldi su cui contavate potrebbero vacillare. Non è il tempo per lo scoramento, ma per l’esplorazione di nuove strade e opportunità. Andate incontro a problemi di insonnia, imparate l’antica arte della tisana serale.

Il periodo si presta al consolidamento delle posizioni. Approfittatene per una serie di colloqui chiarificatori e chiudete tutte le mezze discussioni lasciate in sospeso, soprattutto con i vostri superiori. Riflettete prima di rispondere, soprattutto in ambito sentimentale.

CANCRO

In questo periodo sentirete l’irresistibile profumo di facili guadagni. Siate sicuri dell’onestà dei vostri interlocutori, perché potreste andare incontro a truffe. Approfittate finalmente della bella stagione per rimettervi in movimento, gioverà anche alla vostra concentrazione.

LEONE VERGINE

Il lavoro non vi spaventerà e voi stessi vi sorprenderete della facilità con cui riuscirete a portare a termine compiti molto complessi. Il vostro smalto eccezionale non passerà inosservato nemmeno con colleghi e superiori. Riconoscimento e soddisfazioni.

Sentite che nel vostro ambiente lavorativo c’è un clima nient’affatto sereno e potreste risentirne, anche se i problemi non toccano direttamente il vostro ambito. Nonostante tutto andate incontro a un periodo di buone affermazioni personali: tenete duro.

BILANCIA

Il vostro problema potrebbe essere l’indecisione: non bloccatevi a rimuginare perché potreste perdere occasioni importanti, e certi treni difficilmente passano due volte. Siete riluttanti a mettervi in gioco, forse perché soddisfatti di ciò che avete, ma vi basta davvero?

SCORPIONE

Il lavoro arretrato si riverserà su di voi, ma saprete fronteggiare questa fase in modo proficuo e trovando nuove e più proficue strade. Tuttavia non esagerate, impegnatevi con concentrazione e non abusate delle vostre risorse psicofisiche. Curate più l’alimentazione.

CAPRICORNO

La possibilità di cadere in tranelli sarà abbastanza concreta nella vostra sfera professionale: ci sono squali che vi nuota intorno da parecchio tempo. Cercate l’aiuto da qualcuno che ha più esperienza di voi. Potreste sentirvi deboli e logori, ma sarà solo una questione mentale.

Il vostro agire sarà corretto, regolare e senza sbavature, ma purtroppo nel vostro ambito lavorativo potrebbero emergere imprevisti cui sarà difficile porre rimedio. Difficile però, e non impossibile. Fate affidamento alla vostra calma e fate funzionare l’ingegno: ne uscirete.

SAGITTARIO

Insidie nascoste nella sfera degli affari e del lavoro: decisamente per i Sagittari non sarà un mese semplice. La chiave per uscirne indenni starà nella serenità con cui dovrete agire e nella vostra naturale astuzia. Mantenete le relazioni in corso, comprese quelle sentimentali.

Aspirate ad un cambiamento molto forte per la vostra vita professionale, ma non è ancora il momento giusto e ci sarà ancora da attendere. Fate attenzione a chi vi offre comprensione e collaborazione perché non tutte le offerte potrebbero essere sincere. Mostratevi più sicuri.

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ACQUARIO PESCI

Iscritta al ROC n. 9369 dal 18/02/02 autoriz. Tribunale di RE n. 944 del 10/03/1997, autorizz. P.I. RE n. 1402

Rivista associata all’Unione Stamp. Periodici Italiani

Imprenditori è pubblicata da Kaiti expansion

Anno XXIV - Rivista trimestrale

Chiuso in redazione: maggio 2024

REDAZIONE

Direttore responsabile

Davide Caiti

Caporedattore

Enrico Finocchiaro

Redazione

Elisa Predieri

Hanno collaborato

Stefano Angione, Andrea Braglia, Stefano Campani, Clara Collana, Giulia Dall’Aglio, Francesco Notari, Giulia Pellegrini, Romano Ugolini

Progetto grafico Kaiti expansion

Art director Alessandra Aleotti

Impaginazione e illustrazioni Valentina Rainieri

Ufficio stampa Luca Tondelli

Segreteria Sara Larocca - info@imprenditori.it

Redazione Imprenditori, www.imprenditori.it, redazione@imprenditori.it

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