IMPRENDITORI 186 | LUGLIO 2022

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ECONOMIA | AZIENDE | INNOVAZIONE | TERRITORIO | MARKETING | LIFE STYLE

CN/RE0371/2013/CT

186 | LUGLIO

LA GRANDE SETE Dobbiamo abituarci a fare i conti con la siccità?



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EDITORIALE

Vivere non è difficile potendo poi rinascere Cambierei molte cose, un po’ di leggerezza e di stupidità

Persone, oltre le imprese di Davide Caiti riuscito a diventare quello che è oggi grazie a progetti coraggiosi e forse anche un po’ folli.

Ben si adattano le parole del Maestro Franco Battiato, che prendiamo in prestito in modo forse un po’ incosciente, per tenere a battesimo il nuovo Imprenditori. Una pubblicazione che, nel 2022, celebra i 25 anni dalla prima uscita, un traguardo che non ci immaginavamo quando siamo partiti con questa avventura editoriale.

Uomini, ma anche donne, che hanno creduto nei loro sogni, puntando in primis sulla passione, a volte senza compiere nemmeno calcoli approfonditi sul ritorno che ne avrebbero avuto. Eppure hanno creato realtà di grande successo, in cui era molto facile continuare a riconoscere la persona, il suo carattere e le sue aspirazioni, dietro all’impresa che aveva costruito.

Eravamo nel pieno degli anni ’90, e la spinta che ha dato vita al periodico va cercata nel desiderio di raccontare le storie delle donne e degli uomini che avevano reso il nostro distretto industriale, quello di Reggio Emilia (ma anche di Modena e Parma) uno tra i più importanti al mondo.

Abbiamo continuato questo racconto per 25 anni, in cui è cambiato il mondo, e anche la dimensione imprenditoriale: ci siamo chiesti, prima di realizzare questo nuovo Imprenditori, se ci siano ancora storie e persone da raccontare allo stesso modo. Oggi le aziende di successo sono per lo più multinazionali, o comunque inserite in network articolati, in un’ottica di concentrazione del sistema produttivo che ha disegnato la nuova economia.

Abbiamo sempre voluto mantenere uno sguardo tra il locale e una dimensione più ampia, arrivando fino al nazionale, per raccontare non solo le grandi imprese, che si sono conquistate la ribalta a colpi di prodotti d’eccellenza, ma anche quella miriade di realtà medio-piccole, spesso poco conosciute, in cui questa eccellenza affondava le proprie radici.

Un’evoluzione che vale la pena di seguire e narrare, perché questo passato avventuroso, segna il nostro presente e orienta il nostro futuro. E anche perché siamo convinti che le persone abbiano ancora un ruolo fondamentale nel successo di ogni impresa. Ci sono ancora tante storie straordinarie da raccontare.

Realtà in cui era ancora fondamentale il ruolo e l’impronta delle persone: abbiamo scelto di dare voce alle loro storie, spesso straordinarie. Storie di imprenditori che in molte occasioni sono state di auto-affermazione, partite in un territorio che nell’immediato dopoguerra versava nella povertà, ed è

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IM PERFETTI HANNO CONTRIBUITO A QUESTO NUMERO DI IMPRENDITORI

ALESSANDRA ALEOTTI Per lei, la grafica non ha segreti. Nata e cresciuta nelle agenzie di comunicazione, fa l’Art Director dal 1996. Di giorno impagina la rivista, di notte legge e vive vite parallele attraverso i personaggi dei libri. Hobby principale: spiegare ai figli, della generazione Z, che il mondo reale è decisamente meglio di TikTok.

FRANCESCO BROMO Ha cominciato nelle aziende, occupandosi di marketing e comunicazione. Dopo qualche anno ha ceduto al lato oscuro ed è entrato in agenzia, in qualità di Digital Strategist. Adora il basket, i supereroi, la buona cucina e alla montagna preferisce il mare. In passato praticava corsa e nuoto, poi è diventato papà. Lo sport che gli riesce meglio, adesso, è rincorrere suo figlio per casa mentre muove i primi passi.

AC F E 6

CLARA COLLANA Copywriter per lavoro e per indole, le parole sono il suo filo rosso. Il venerdì sera la riconosci perché è quella del gruppo che scova i refusi nel menu del locale, anche dopo tre spritz. Si è occupata di radio, musica, editoria e teatro, ma il suo habitat naturale resta l’agenzia. Pesci ascendente Cancro, si annoia in fretta di qualsiasi cosa tranne che di scrivere: per gli studiosi resta un gran mistero.

ENRICO FINOCCHIARO Tuttologo per necessità, lo è ormai anche di indole. Vive di troppe passioni per condurre un’esistenza tranquilla.



IM PEGNI

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DOSSIER

LA GRANDE SETE Dobbiamo abituarci a fare i conti con la siccità?

INTERVISTA

L’EMILIA CHE CURA I CAMPI DEL MONDO Intervista a Valerio Morra, presidente di Argo Tractors Spa

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IMBARAZZI

TOP TEN

DIDI 4.0

OROSCOPO

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33 IMPULSI Ogni mese i nostri professionisti di fiducia condividono con noi esperienze e competenze

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BUSYNEWS

45 IMPRESSIONS Hai detto multiverso o metaverso?

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IMBARAZZI

Performance e altri miti da sfatare di Clara Collana

Sicuro devo averlo letto da qualche parte. Fatto sta che, da che mondo è mondo, la teoria e la pratica sono due cose diverse, si sa. Se c’è una cosa di me che so per certo è che, di lavoro, io scrivo. Ma non è stato sempre così, non sempre ininterrottamente, diciamo. C’è stato un momento – che definirei quanto di più simile a un’esperienza extracorporea – in cui stavo dietro allo sportello di una banca e pronunciavo frasi tipo ricorda per caso il numero del conto?, quanto vuole versare?, le stampo il piano di ammortamento del mutuo. Questa cosa non mi andava proprio giù, perché per me il lavoro era una questione di identità. Una di quelle cose che ti presenti – dici come ti chiami, da dove vieni, cosa fai di bello nella vita – e quella cosa che fai, in qualche modo, deve parlare di te. Il problema è che non sempre funziona. Per esempio, all’epoca, quando mi chiedevano che lavoro fai? io pronunciavo poche parole, difficilissime: lavoro in banca. E questo non diceva un bel niente di me, però dall’altra parte era tutta una giostra di ah, bel posto e devi essere in gamba. Io non mi sentivo questo gran talento e improvvisavo un sorriso mentre sprofondavo nell’imbarazzo più totale, fingendo interesse per una cosa di cui mi fregava meno di niente. Mi pareva che nessuno mai si ponesse il problema di mettere in dubbio l’equazione secondo cui il lavoro in banca corrispondesse al massimo della realizzazione personale. Si aggiunge poi questo fatto, cioè che noi trentenni siamo abituati a vivere nella crisi, ci sguazziamo, cresciuti come siamo con l’idea di doverci aggrappare a qualsiasi costo al primo appiglio utile pur di tirarci in salvo. Da cosa, poi, quello è da capire. All’ultimo aperitivo del venerdì eravamo in sei, di cui quattro in terapia da due anni. Pare che siamo la generazione dell’ansia e lo credo bene, quantomeno per un fatto di statistica. Un’amica diceva che portiamo dallo psicologo gli irrisolti di chi è venuto prima di noi, tipo quella storia della performance… avete presente? Per fortuna a me è andata meglio e infatti sono qua che scrivo. Ora sì che sono io. In compenso in banca ho imparato tanto, tipo compilare gli assegni e rivendicare il mio sacrosanto diritto a fare schifo in qualcosa, senza provare imbarazzo.

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DOSSIER

LA GRANDE SETE L’ultimo inverno sarà ricordato come uno dei più secchi degli ultimi decenni. Per carenze infrastrutturali, dei circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente nel nostro paese, se ne trattiene solo l’11%. Dobbiamo abituarci a fare i conti con la siccità? di Corrado Guerra

In questi mesi, le condizioni idrologiche e climatiche nel distretto del fiume Po si sono fatte sempre più critiche. I livelli delle portate sono scesi drasticamente sotto quelli minimi nelle stazioni di registrazione, mentre anche gli affluenti hanno evidenziato decise carenze di risorsa in taluni casi anche a livelli record: Trebbia, Secchia e Reno ai minimi storici dal 1972; Dora Baltea, Adda, Ticino a -75% di portata.

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L’inverno 2021-22, si legge in una nota dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, permane infatti come uno dei più caldi e secchi di sempre, in cui il deficit medio di precipitazioni ha toccato -65%: un dato fortemente negativo che si è tradotto in oltre 100 giorni senza piogge significative. Questo quadro climatico ha inciso pesantemente sulle portate del fiume: nei mesi primaverili hanno continuato il loro processo di lento e progressivo esaurimento, raggiungendo i valori minimi dal 1972. A Pontelagoscuro il dato è stato di 603 metri cubi al secondo (deficit complessivo di marzo pari a -55%), ma la sezione maggiormente in crisi è stata quella di Piacenza, con una portata ridotta a soli 260 metri cubi al secondo e un deficit di -66%, identificando una condizione


DOSSIER

RECORD STORICO

-65%

piogge (inverno 2021-22)

di estrema siccità idrologica che si è traslata inesorabilmente verso valle, fino al delta. Sul Po, a Boretto, l’idrometro è rimasto stabile oltre la soglia di -3,41 metri e una portata di 420 metri cubi al secondo (il 60% in meno della media del periodo). Per ritrovare livelli del genere bisogna tornare al 1972. Nella locale stazione di pompaggio del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, per giorni gli escavatori hanno movimentato l’acqua per consentire all’impianto di poterla attingere. I prelievi dell’agricoltura in estate sono iniziati e si sono intensificati. Una muraglia di sabbia spostata dal fondo ha creato una sorta di porto davanti all’impianto. A Brescello, nella foce dell’Enza, il basso livello ha fatto affiorare molti tronchi e alberi interi. La spiaggia che si trova sul

versante viadanese, di fronte alla foce dell’Enza, dove c’è un’ansa del fiume, ha guadagnato molti metri. LA CALAMITÀ DELLA SICCITÀ La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Ma a preoccupare è anche l’innalzamento dei livelli del mare con l’acqua salata che sta già penetrando nell’entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all’abbandono l’attività agricola. A lanciare l’allarme, di fronte a un 2022 record per la mancanza di piogge e con la siccità nel bacino del Po che minaccia oltre un terzo della produzione agricola nazionale,

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fra pomodori da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento, è la Coldiretti. Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto hanno rischiato di essere fortemenre compromesse nella fase di accrescimento dalla siccità. Ma a preoccupare sono stati anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali, e la semina del mais, più che problematica, con i terreni aridi e duri. Se l’ultimo inverno sarà ricordato come uno dei più secchi degli ultimi decenni, l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente. Ma per le carenze infrastrutturali come il progetto della diga di Vetto, in provincia di Reggio Emilia, finito nel


DOSSIER

Di una rete di piccoli bacini di accumulo con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio si parla anche in un progetto presentato nel Pnrr

dimenticatoio ma spesso invocato - se ne trattiene solo l’11%. In una situazione in cui, prima con l’emergenza Covid e adesso con il conflitto in Ucraina, l’acqua rappresenta un fattore centrale per garantire l’approvvigionamento alimentare e l’avvio di tutta la catena alimentare che dall’acqua trae origine, in uno scenario globale di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e corsa dei prezzi delle materie prime alimentari, dal grano al frumento, dal mais agli oli vegetali e lo zucchero. Per questo sul fronte idrico servirebbe un intervento strategico reso necessario proprio anche dai cambiamenti climatici. Con i bacini – ha fatto sapere Coldiretti – si potrebbe arrivare a trattenere il 40-50% dell’acqua piovana portando la risorsa idrica dove non c’è, con la possibilità di triplicare le rese e combattere il dissesto idrogeologico. Dei bacini di accumulo si parla anche in un progetto presentato nella lista degli interventi del Pnrr. Il progetto, ideato e ingegnerizzato e poi condiviso con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cdp, prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviate e da avviarsi con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali. LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA La guerra in Ucraina sta sconvolgendo quotazioni e mercati e l’economia agricola rischia il cortocircuito, perché le imprese si trovano a lavorare in perdita, con prezzi che non riescono più a coprire i costi di produzione, tra

il +500% delle bollette energetiche, il carburante alle stelle e i mezzi tecnici praticamente triplicati. Ma l’agricoltura non si può fermare, è un settore strategico perché garantisce il cibo, le aziende devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a lavorare. Il presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Reggio Emilia, Lorenzo Catellani, non usa giri di parole. «C’è grande preoccupazione – ha spiegato - soprattutto per quello che riguarda il mais. La guerra ha spezzato la catena degli approvvigionamenti, causando una reazione a catena di alcuni Paesi europei che hanno deciso lo stop dell’export. Noi siamo rimasti all’improvviso senza materie prime. Il nostro Paese è infatti autosufficiente per circa il 50%, quando dieci anni fa la percentuale si attestava sull’80%: è evidente che si è così fortemente esposti alle dinamiche e alle crisi internazionali. Non dimentichiamo che l’Ucraina è ai vertici della classifica dei Paesi che esportano mais in Italia. Situazione differente per il grano: la preoccupazione non riguarda l’approvvigionamento ma la forte

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DOSSIER

Il contraccolpo occupazionale della crisi frutticola in Emilia Romagna è pesante: il comparto ha bruciato 600.000 giornate lavorative rispetto a 5 anni fa

speculazione sui prezzi… ». Ci sono conseguenze anche per il vino simbolo dell’Emilia: «La Russia e l’Ucraina erano Paesi molto interessati al nostro lambrusco. I governi vedevano di buon occhio l’introduzione di un prodotto a bassa gradazione alcolica che andava a sostituirsi ai loro superalcolici. Era diventato – ha aggiunto il presidente della Cia reggiana - un mercato molto interessante per il nostro export mentre il Parmigiano Reggiano sta soffrendo moltissimo il vertiginoso aumento dei costi di produzione. Rispetto all’anno scorso, produrre un quintale di latte costa 15 euro in più (+40%) a causa del netto incremento dell’alimentazione per le bovine, aggravato dalla siccità». Sul fronte agricolo anche la suinicoltura appare in affanno. Già in crisi da mesi a causa della peste suina e dalla mancata valorizzazione delle carni, sta subendo gravi contraccolpi: tante aziende stanno riducendo gli allevamenti, quelle che erano più in difficoltà stanno addirittura chiudendo. Pesante il contraccolpo occupazionale anche della crisi frutticola in Emilia Romagna. Il comparto ha chiuso il 2020 con 4.4 milioni di giornate lavorative impiegate, ma ne ha bruciate 600.000 rispetto a 5 anni fa (fonte Cso). Confagricoltura Emilia Romagna, accende i riflettori sulle riforme strutturali sollecitate da tempo per ridare redditività alla frutticoltura. «Non c’è rilancio – avverte l’associazione di categoria – senza l’ausilio della ricerca applicata alle varietà vegetali e senza la riforma della legge 102 sullo stato di calamità, in uno scenario profondamente mutato dagli effetti del cambiamento climatico e messo in pericolo dalla proliferazione di nuovi parassiti e dall’imprevedibilità degli eventi meteo estremi». Da un lato, si evidenzia il ruolo principale ricoperto dal settore frutticolo regionale sotto il profilo della creazione di posti di lavoro come pure l’impatto sul tessuto socioeconomico del territorio. Dall’altro, il

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gap occupazionale registrato negli ultimi 5 anni rivela le debolezze dell’intera filiera e la scarsa capacità competitiva del comparto che pur rappresentando il 13,5% dei valori produttivi del primario emilianoromagnolo, non cessa di perdere pezzi. Albano Bergami, presidente nazionale e regionale dei frutticoltori di Confagricoltura, sottolinea che «la drastica flessione della superficie frutticola dell’Emilia-Romagna, 19.000 ettari in meno in 15 anni: flettono le esportazioni della filiera ortofrutticola italiana, fermandosi a 5 miliardi di euro di fatturato, contro i 15 miliardi di euro, in tendenziale crescita, della Spagna.


DOSSIER

CIBO RAZIONATO NELLE STALLE La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani che si trovano a fronteggiare la peggiore crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale a causa dell’esplosione dei costi dei mangimi e del blocco alle esportazioni di mais dall’Ucraina e anche dall’Ungheria, con una decisione unilaterale di Budapest che compromette il mercato unico europeo e mina le fondamenta stesse dell’Unione Europea. Ci sono effetti immediati sulle forniture alimentari con riduzioni della produzione di latte, carne e uova in un’Italia che è già pesantemente deficitaria in tutti i settori dell’allevamento e produce appena il 51% della carne bovina, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre

NELLE STALLE

-10% razioni (cibo) 17

per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento. Con la decisione dell’Ungheria di ostacolare le esportazioni nazionali di cereali, soia e girasole, è a rischio un allevamento italiano su quattro che dipende, per l’alimentazione degli animali, dal mais importato da Ungheria e Ucraina, che hanno di fatto bloccato le spedizioni e rappresentano i primi due fornitori dell’Italia del prezioso e indispensabile cereale. Dall’Ungheria sono arrivati in Italia ben 1,6 miliardi di chili di mais nel 2021 mentre altri 0,65 miliardi di chili dall’Ucraina per un totale di 2,25 miliardi di chili che rappresentano circa la metà delle importazioni totali dell’Italia che dipende dall’estero per oltre la metà (53%) del proprio fabbisogno, secondo le analisi della Coldiretti. L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole – sottolinea Coldiretti - a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati. «Siamo di fronte a una nuova fase della crisi, dopo l’impennata dei prezzi arriva il rischio concreto di non riuscire a garantire l’alimentazione del bestiame - avverte il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Da salvare ci sono tra l’altro 8,5 milioni di maiali, 6,4 milioni di bovini e oltre 6 milioni di pecore, oltre a centinaia di milioni di polli e tacchini». L’aumento delle quotazioni dei cereali, ai massimi da un decennio, sta mettendo in ginocchio gli allevatori italiani. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, ha raggiunto i 46 centesimi al litro secondo l’ultima indagine Ismea, un costo molto superiore rispetto al prezzo di 38 centesimi riconosciuto a una larga fascia di allevatori. Il verdetto? È a rischio il futuro della zootecnia italiana che ogni giorno, tra latte, carne e uova genera un giro d’affari di circa 40 miliardi di euro.


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TOP TEN

CORPORATE REPUTATION Nell’ultima Global RepTrak 100, la classifica più autorevole sulla corporate reputation delle grandi aziende con fatturato superiore a 2 miliardi di dollari, il podio è composto da Rolex (79.0), Ferrari (78.3) e Lego (78.0). Oltre a Ferrari, nella Top 100 sono presenti altre eccellenze italiane: Ferrero (n° 19), Barilla (n° 30), Pirelli (n° 37), Lavazza (n° 47), Giorgio Armani (n° 53), Prada (n° 95). Interessante notare come nella top ten sia molto rappresentato il settore automotive, con ben 4 marchi tra auto e moto, ma è presente anche un player dell’intrattenimento come Netflix, e un sistema di pagamento fortemente legato alle transazioni online come PayPal.

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L’INTERVISTA

L’EMILIA CHE CURA I CAMPI DEL MONDO Argo Tractor Spa si è affermata come una multinazionale mantenedosi un gruppo a conduzione familiare. Di questo e molto altro ancora, abbiamo parlato con il suo presidente Valerio Morra di Enrico Finocchiaro

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L’INTERVISTA

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L’INTERVISTA

Il presidente del gruppo Argo Tractors Spa, Valerio Morra

Al centro della più grande distesa agricola d’Italia che è la pianura Padana, rombano tradizionalmente i motori. E stavolta non parliamo della sfilza di marchi motoristici sportivi o di lusso che ruggiscono sui circuiti più prestigiosi del mondo, ma di trattori e macchinari agricoli. Siamo a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, nella sede principale di una multinazionale che costruisce macchinari agricoli che solcano i campi di tutto il mondo: Argo Tractors. Fondata nel 1988 con la finalità di diventare una holding di partecipazioni industriali e società di servizi per le aziende del gruppo, la Argo Spa ha iniziato una serie di investimenti e acquisizioni che l’ha portata ad inglobare marchi di grande prestigio nel campo della meccanizzazione agricola: Landini nel 1994, Valpadana nel 1995, Laverda nel 2000, McCormick nel 2001. Fino ad arrivare nel 2007 alla nascita di Argo Tractors Spa, che accorpa oggi tre marchi storici sotto un’unica realtà industriale, che nel 2010 ha la propria intera produzione trattoristica, ormai divenuta il core business, in Italia, negli stabilimenti di Fabbrico, San Martino in Rio e Luzzara. Nel frattempo è fiorito anche l’export che ha portato alla creazione di una rete di 130 importatori in tutto il mondo e 10 filiali commerciali tra Europa, Nord e Sud America e Sud Africa. Argo Tractors Spa si è affermata come una multinazionale di peso che ha saputo raccogliere l’eredità di importantissimi marchi della meccanizzazione agricola, mantenendosi un gruppo a conduzione familiare, oggi condotto dal Presidente Valerio Morra, al quale abbiamo fatto qualche domanda sul futuro del proprio gruppo, del suo settore industriale e sulle prospettive dell’agricoltura globale.

Il settore agricolo, oggi e per il futuro, dovrà affrontare molte incognite, dalla siccità alla guerra in Ucraina. Tornano parole terribili e quasi

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L’INTERVISTA

dimenticate come carestia e crisi alimentare, quantomeno per certe zone del mondo. Alla luce dei recenti eventi, nel vostro settore prevedete richieste particolari? Avete previsto delle strategie d’emergenza in corsa per i prossimi mesi? «Sarà per tutti un autunno difficile. La crisi energetica così come l’aumento dei prezzi delle materie prime derivante dalla guerra, impone un’attenzione particolare che però, nel nostro caso, non conduce a repentini cambi di strategia, quanto piuttosto a mantenere la capacità di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti. Processi decisionali snelli e costante monitoraggio dei mercati di approvvigionamento e di distribuzione, consentono di cogliere ogni opportunità e garantire prodotti e servizi più che mai necessari ad assicurare le lavorazioni nei campi e quindi a sostenere tutta la catena agroalimentare».

e si aprono al mondo, al futuro e all’innovazione grazie alla grande passione con la quale operiamo da sempre. L’ingresso nella Motor Valley è quindi il miglior riconoscimento per quanto abbiamo fatto e stiamo facendo nel nostro settore». La vostra azienda viene spesso riconosciuta come una delle migliori in cui lavorare, segno di una grande attenzione al fattore umano. In che modo una grande azienda internazionale riesce a non perdere di vista la propria umanità, sia con i collaboratori che con i clienti? «Nella mission aziendale abbiamo da sempre incluso la costruzione di uno spirito di squadra e la costante attenzione al fattore umano, sia dei

Argo Tractors è un brand molto legato al suo territorio di nascita, come conferma anche l’ingresso del marchio nella Motor Valley. Quali sono i valori dell’Emilia che puntate a trasmettere alla vostra clientela? Questa “emilianità” è anche una leva di marketing nel settore della meccanizzazione agricola? «Per la nostra azienda, che riunisce sotto un unico nome tre marchi storici come Landini, McCormick e Valpadana, è motivo di grande orgoglio essere stati accolti nella Motor Valley che è molto più di un’associazione: è un brand identificativo di una terra, l’Emilia Romagna, che ha fatto la storia del motorismo nazionale e internazionale, con le più grandi eccellenze del settore che sono nate e che trovano sede qui. D’altronde il nostro quartier generale si trova proprio a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, sede che ospita dal 1884 la storica azienda di trattori Landini. E, di questa storia, ci sentiamo più che mai partecipi con i nostri marchi che affondano le radici nella tradizione

La nostra azienda punta a raggiungere un equilibrio stimolante e strategico tra macchina, uomo e ambiente che soddisfi i bisogni della generazione presente senza compromettere le generazioni future

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L’INTERVISTA

dipendenti sia dei clienti. Anche negli ultimi anni siamo stati inseriti tra le 400 aziende dove si lavora meglio in Italia e a dirlo sono stati proprio i nostri dipendenti, intervistati attraverso panel online anonimi di un istituto di ricerca indipendente tedesco. Questo risultato testimonia come il nostro impegno costante ad investire in risorse umane, formazione e qualità del lavoro ci stia premiando. A concretizzare questo concetto è peraltro anche il nostro payoff: “Quality Work. Quality Life”, slogan che sancisce l’inscindibile legame tra condizioni lavorative e qualità di vita. Inoltre, cerchiamo di collaborare con il territorio e con la scuola, tanto che nel 2017 abbiamo ottenuto il prestigioso riconoscimento di Confindustria Impresa Amica delle Scuole. Sono centinaia gli studenti italiani ed europei che ogni anno vengono ospitati nei nostri stabilimenti e coinvolti in percorsi di conoscenza dei processi produttivi. Tra le nostre collaborazioni, forse più significativa è la sinergia con Its Maker di Reggio Emilia, con la quale al corso di Tecnico Superiore in Sistemi Meccatronici si è aggiunta la più recente collaborazione per un nuovo corso di Tecnico Superiore per la gestione integrata dei processi industriali sui concetti di industrializzazione, supply chain, lean production e Industria 4.0». La transizione ecologica è una delle sfide per il domani da affrontare già oggi e ha un valore in più per il settore dell’agricoltura, quello i cui operano i vostri clienti. In che modo state fronteggiando questo passaggio cruciale? «La nostra azienda punta a raggiungere un equilibrio stimolante e strategico per lo sviluppo sostenibile della comunità: macchina, uomo e ambiente insieme, in una sinergica e positiva tensione volta a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere le generazioni future. Oggi, grazie a processi interni

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di verticalizzazione dell’attività, produciamo internamente circa il 65% del valore medio dei componenti dei nostri trattori. Questo ci assicura un elevato standard qualitativo del prodotto finale, reso possibile anche dal costante rinnovamento tecnologico degli impianti, oggi sempre più improntato sul concetto di Industria 4.0, sulla formazione specialistica del nostro personale che può contare su un aggiornamento continuo e, non ultimo, su un grande impegno, anche finanziario, in ricerca e sviluppo che impiega il 5,5% del fatturato annuo. L’impegno rivolto alla tutela dell’ambiente si concretizza in progetti concreti, come Waterwall, ad esempio, grazie al quale dal 2010 abbiamo tagliato l’utilizzo dei lubrorefrigeranti attraverso un processo di rigenerazione. Senza dimenticare gli investimenti in elettrificazione che hanno portato alla realizzazione del sistema Electra – Evolving Hybrid – di Landini Rex4, vincitore del premio Novità Tecnica Eima International. Il concept, che anticipa la futura produzione, è un trattore ibrido che offre un risparmio di carburante del 10%, un miglioramento dell’angolo di sterzata del 15% e una maggiore stabilità nel trasporto».


RISTOR ANTE


BUSY NEWS

L AV O R O | M E R C AT I | I N N O VA Z I O N E | A M B I E N T E | E X P O R T | R I C E R C A | E V E N T I

QUANTO CI COSTA IL CONFLITTO IN UCRAINA? 1 miliardo di euro Il costo del conflitto in Ucraina sarà superiore a un miliardo di euro per l’economia emiliana. «Tuttavia - è la convinzione del presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi - le imprese sapranno reagire, soprattutto se avranno le spalle coperte da governi stabili e duraturi. Abbiamo la fortuna, nei nostri territori, di essere molto poliedrici: questa grande capacità di avere molte filiere dà una compensazione e una stabilità molto importanti». Prosegue Caiumi: «Il nostro territorio è molto interessante. Con operazioni che garantiscano sempre più stabilità di governo nei prossimi anni, questa attrattività può allargarsi ad altre parti dell’Italia. Se il nostro Paese riuscirà ad avere una stabilità proiettata nel tempo, sono convinto che chiamerà molti investimenti, sia europei che da fuori Europa. Riusciremo a tenere sotto controllo il trend economico. Siamo dinamici e sono fiducioso. Ci dobbiamo abituare a far fronte alle intemperie che si presentano».

- 1,2% Aggiornamento della stima della crescita del PIL italiano

+ 7,5% Inflazione Eurozona nel 2022

+35% costi vino A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. È l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione del Vinitaly di Verona. Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega Coldiretti – arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20%, per le etichette e i cartoni di imballaggio rispettivamente del 35% e del 45%.

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BUSYNEWS

Un nuovo polo logistico Un polo logistico nazionale con diverse infrastrutture per garantire un approvvigionamento più sicuro e sostenibile delle eccellenze agroalimentari. È l’obiettivo dell’intesa siglata dai rappresentanti di Coldiretti, Consorzi Agrari d’Italia, Assologistica e Confetra per favorire la competitività delle imprese agricole e assicurare ai consumatori, al tempo stesso, di ricevere ogni giorno i prodotti degli agricoltori italiani garantendo sicurezza, origine, genuinità e qualità. Consorzi Agrari d’Italia metterà a disposizione tramite CAI RE una parte del suo patrimonio immobiliare in base alle potenzialità e alla posizione strategica sul territorio. Il nuovo progetto che prenderà forma dopo la prima fase di studio consentirà alle aziende agricole italiane di sfruttare in via esclusiva infrastrutture diffuse a livello nazionale.

19.800 ettari all’asta «L’asta che assegnerà terreni agricoli coltivabili, molti già in attività e quindi in grado di produrre reddito fin da subito, assegnati da Ismea è una preziosa opportunità a sostegno delle imprese che intendono investire e incrementare la loro competitività; una misura che, come condiviso da Coldiretti, è attenta ai Giovani Imprenditori, i quali potranno godere di particolari agevolazioni all’acquisto come il pagamento rateale dei poderi con un piano di ammortamento fino a 30 anni». Commenta così Nicola Bertinelli, Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, il bando della Banca nazionale delle terre agricole, che mette sul mercato oltre 19.800 ettari, per un totale di 827 aziende agricole potenziali e un valore complessivo a base d’asta di quasi 312 milioni di euro. In Emilia Romagna i terreni in vendita sono 36 per complessivi 1.050 ettari.

AGROALIMENTARE Il biologico è competitivo «Le aziende socie di Coldiretti, per i due bandi sulle misure agro ambientali dedicate al regime Biologico della Regione Emilia-Romagna, hanno dato prova del grande interesse al settore e alle opportunità del PSR per il sostegno all’agricoltura green. Si rileva tra l’altro una forte incidenza di aziende in conversione da agricoltura convenzionale a biologica che hanno richiesto di accedere ai bandi, quest’ultimo dato è un forte segnale del valore che il regime biologico rappresenta per le nuove imprese e per investire su una competitività attenta alla sostenibilità ambientale diversificando i propri canali commerciali». Con queste parole il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli, ha commentato la risposta delle aziende ai bandi PSR 2014-20 prorogati anche al biennio 2021-22, sulle misure agroambientali dell’agricoltura biologica che rappresentano complessivamente 2.836 aziende.

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Credem va alle ex Officine Reggiane

Accordo BPER e Confagricoltura

Il gruppo Credem ha annunciato di volere investire in un nuovo spazio fisico all’interno del Parco Innovazione di Reggio Emilia. Si tratta della zona delle ex Officine Reggiane. A settembre Credem aprirà un proprio spazio nel Capannone 17. Sarà ampio 800 metri quadrati, con una capienza di circa 100 persone. Servirà a “interagire con altre aziende, startup, università e i clienti”, spiega una nota dell’Istituto di credito, che sottolinea l’obiettivo dell’insediamento al Parco Innovazione: “ideare i servizi e i prodotti del futuro”.

BPER Banca e Confagricoltura hanno siglato un accordo quadro. L’intesa, firmata dal Vice Direttore Generale Vicario di BPER Banca Stefano Rossetti e dal Direttore Generale di Confagricoltura Francesco Postorino, vuole individuare le soluzioni di finanziamento più idonee alle esigenze delle imprese agricole, con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito, sostenere la crescita manageriale delle aziende e mettere in campo progetti per l’innovazione e la valorizzazione delle filiere e reti di impresa.

New Deal delle piccole imprese

Il Pnrr per la crisi energetica Con lo scoppio della guerra in Ucraina il prezzo del gas per le piccole imprese nel primo trimestre 2022 è aumentato mediamente del 42% (fonte Unioncamere e BMTI). La diversificazione delle fonti energetiche sarebbe stato un obiettivo da perseguire con maggior incisività a livello nazionale (ed europeo): ora si può solo accelerare la transizione energetica per ridurre rapidamente la quota di gas utilizzato. In questa direzione si muove la misura prevista dalla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, e nello specifico dall’Investimento Parco Agrisolare compreso nella Componente Economia circolare e agricoltura sostenibile del Pnrr a cui sono dedicate risorse pari a 1,5 miliardi di euro.

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La Fondazione Adriano Olivetti ha tenuto un importante evento ad Ivrea per lanciare un New Deal delle piccole imprese italiane, con il settore pubblico che si fa promotore della formazione delle risorse umane e della creazione di aziende. In particolare si punta a promuovere formazione gratuita per supportare i Neet (ragazzi e ragazze tra i 15 e i 29 anni, non inseriti in percorsi scolastici o formativi e senza impiego) che vogliono diventare startupper: una formula innovativa che ha già ottenuto risultati brillanti.



BUSYNEWS

Turismo: una ripartenza difficile Il Presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, ha sottolineato di recente una situazione ancora difficile per il comparto turistico. «Nei dati del primo trimestre 2022 – spiega - abbiamo notato una piccola ripartenza, ma con sedici milioni di pernottamenti in meno. Di questi, ben dieci milioni sono rappresentati da turisti stranieri. Dopo oltre due anni di pandemia, con la crisi dell’Ucraina spostiamo avanti ancora una volta l’asticella della ripartenza, che sarà più lenta e dolorosa». Conclude Messina: «Questi due anni sono stati contraddistinti dal turismo di prossimità e chiaramente il turismo Italia su Italia ha salvato in parte quella la filiera».

Per UNORA d’amore… I dipendenti di Cellularline Spa ora possono donare un’ora del loro lavoro in beneficenza e sostenere i progetti promossi dal Comitato UNORA Onlus attraverso il Payroll Giving. UNORA è il primo Comitato Italiano che promuove questa modalità di donazione, in collaborazione con associazioni quali Actionaid, Aisla Onlus, Enpa, Fondazione ABIO Italia Onlus, Fondazione Mission Bambini, Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Operation Smile Italia e il Centro La Tenda. Donare un’ora del proprio stipendio a UNORA servirà quindi a sostenere contemporaneamente un insieme molto ampio di cause: diritti delle donne; povertà ed esclusione sociale; assistenza sanitaria in Italia; protezione degli animali; sostegno ai bambini malati ricoverati negli ospedali pediatrici; sostegno alla ricerca di malattie neurodegenerative e sostegno alla ricerca contro il cancro.

Fondi per l’imprenditoria femminile Il Fondo a sostegno dell’impresa femminile è destinato a “promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile”. Il Ministero per lo Sviluppo Economico e il Ministero per le pari opportunità sono intervenuti integrando la dotazione finanziaria inizialmente prevista (20 milioni di euro per il 2021 e 2022) con ulteriori 160 milioni di euro su risorse del Pnrr. Al momento la misura è in attesa del provvedimento di apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione. Le linee principali di intervento del Fondo sono due: Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, dedicata alle imprese costituite da meno di 12 mesi; Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, dedicata alle imprese costituite da oltre 12 mesi. Si aggiunge una terza linea che sostiene “azioni per la diffusione della cultura e la formazione imprenditoriale femminile”.

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IM PULSI

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DIRITTO VISIONING

Con la legge 26 novembre 2021, n. 206 è stata conferita delega al Consiglio dei Ministri per la riforma del processo civile. Cosa è cambiato?

Tondelli gay, Tondelli edonista, Tondelli blasfemo, rockettaro, figliol prodigo...Il grande scrittore correggese è stato un uomo poliedrico, tipicamente postmoderno: non sarebbe piaciuto né a Putin né al Patriarca Kirill.

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CONSULTING Scegliere una soluzione digitale e flessibile per una efficiente gestione dello smart working, facilita la direzione delle sedi e denota un’apertura dell’impresa alla modernizzazione e all’innovazione.

ACCOUNTING Il mondo delle imprese si trova a fare i conti con normative che spingono a gestire, monitorare e misurare il proprio impatto in campo sociale e ambientale. Fate già un Bilancio di sostenibilità? FRANCESCO NOTARI

PAOLO SALAMI

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MARKETING

IMPULSI

L’attenzione all’ambiente: il rischio “slogan”

di Davide Caiti Presidente di Kaiti expansion, agenzia di marketing e comunicazione www.kaiti.it

Transizione ecologica, sostenibilità ambientale, eco-compatibilità. Sono concetti che sempre più invadono l’economia e il marketing. Ma come succede quando un tema diventa pervasivo, rischia di trasformarsi in uno slogan, un’etichetta buona da apporre ovunque per ottenere facile approvazione. Come marketer, dobbiamo invece assumere piena consapevolezza che questi temi non sono ormai solo attuali, ma urgenti, e richiedono una forte assunzione di responsabilità. L’attenzione alle ricadute sull’ambiente, quando si promuove e vende un prodotto o un servizio, diventa oggi un tema etico che non va mai messo in secondo piano. Dovremmo sempre chiederci se questi prodotti e servizi possono in qualche modo danneggiare l’ambiente. E non è sempre così facile: ovviamente se vendessimo petrolio o carbone, avremmo immediatamente la percezione che queste attività hanno risvolti fortemente negativi sulla salute del pianeta. Se parliamo di prodotti tecnologici invece, per fare un esempio, dovremmo sempre considerare l’uso di combustibili fossili usati per produrre l’energia necessaria ad alimentare tutti i dispositivi. Nell’impatto ambientale è poi coinvolto anche il consumatore: ogni volta che l’utente guarda un video o naviga online, accede a infrastrutture che lavorano costantemente, consumando energia e producendo emissioni. Si stima che una singola ricerca su Google produca 10 grammi di anidride carbonica. Secondo i dati del Global Carbon Project, il Web è la “quarta nazione” al mondo in termini di consumo energetico ed emissioni di CO2, dopo Cina, Stati Uniti e India, con 1.850 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. Per questo si sta diffondendo la cultura di siti web più eco-sostenibili, che operano attraverso hosting ecologici, e orientano la user experience evitando all’utente il transito su pagine che non lo interessano. È solo uno tra tanti casi di ricadute ambientali negative che si possono celare

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in servizi e comportamenti che probabilmente non immaginiamo. E ovviamente ci sono molti altri aspetti produttivi sui quali possiamo porre maggiore attenzione: dalla scelta delle materie prime da utilizzare al packaging, fino alla rete di trasporto dei prodotti. Oltre a prendere decisioni che riducano le emissioni alla radice, c’è un altro segnale di attenzione all’ecologia che oggi molte imprese stanno perseguendo: il ristoro ambientale. Sono ormai realtà consolidate quelle che mettono a disposizione di privati e aziende servizi di acquisto di alberi da mettere a dimora, anche in Paesi dove la piantumazione può favorire l’economia locale e la salvaguardia della biodiversità. In Italia ad esempio ci sono Rete Clima, Treedom, Mugo, Biofarm, Tree-Nation, Regala un albero. Iniziative che stanno raggiungendo grande successo, perché per le aziende diventa sempre più importante, anche agli occhi del mercato, distinguersi per l’attenzione all’ambiente e la propensione alla carbon neutrality. Le strade che si possono seguire verso questo obiettivo esistono e sono sempre più diffuse: è però fondamentale avere contezza di quanto ogni nostra scelta nell’ambito produttivo e del marketing possa incidere sull’ambiente. È una domanda che dovrebbe accompagnarci in ogni nostra azione.


VISIONING

IMPULSI

Tondelli, un eroe postmoderno

Tondelli gay, Tondelli edonista, Tondelli blasfemo, rockettaro, figliol prodigo... Il grande scrittore correggese, morto di aids a 36 anni il 16 dicembre 1991, è stato un uomo poliedrico, tipicamente postmoderno: non sarebbe piaciuto né a Putin né al Patriarca Kirill. Il suo nomadismo intellettuale lo ha portato a cimentarsi sui temi più disparati, sempre con una straordinaria maestria espressiva, figlia anche di una cultura letteraria enciclopedica. Amava viaggiare, e alle città nelle quali ha vissuto ha dedicato pagine memorabili. Anche Reggio Emilia lo ha ricordato. Enrico Brizzi e Massimiliano Collini lo hanno celebrato alla Libreria del Teatro di Nino Nasi, l’amico libraio che spedì il manoscritto di Altri libertini ad Aldo Tagliaferri alla Feltrinelli, che poi lo pubblicò. Le manifestazioni ufficiali al Valli e a Correggio si sono concentrate su aspetti collaterali della sua multiforme attività, come lo scouting di giovani talenti letterari, e sui ricordi di un altro celebre correggese, il rocker Ligabue, che, pur avendo abitato nello stesso condominio della famiglia Tondelli, non frequentò mai il grande scrittore. L’interpretazione della sua parabola umana e letteraria, che ne fanno da anni la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica e il suo direttore Antonio Spadaro, quella del Tondelli “narratore cristiano inconsapevole”, si basa su appunti confusi, schizzati a mano da Tondelli negli ultimi mesi di vita sulle pagine di un paio di libri, e in parte sul suo legame con la religione cristiana, che lo scrittore non ruppe mai del tutto. Tondelli era affascinato dalla liturgia cattolica, avrebbe voluto scrivere un libro intitolato Sante Messe. La visione di Spadaro è molto contestata, in particolare da Sciltian Gastaldi, autore del bel saggio Tondelli scrittore totale (Pendragon, 2021) e dagli amici più intimi di Tondelli, come Mario Fortunato ed Enrico Palandri, per i quali rimandiamo al notevole “Ciao libertini!” realizzato per Sky Arte da Stefano Pistolini. Lo scrittore correggese, come forse solo Kundera ha saputo fare, ha seppellito un certo modo di intendere l’impegno sociale che è stato

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di Stefano Campani Direttore di Boorea. Svolge ricerche e analisi di carattere economico per la Cgil di Reggio Emilia e altri enti stecampani@gmail.com

dominante fino agli anni ‘70. Tondelli ha vissuto il ‘77 bolognese, senza però mai esserne totalmente parte. Poi ha spalancato le braccia non al cosiddetto riflusso degli anni ‘80, ma a un modo di concepire la vita centrato sull’individuo, di fatto irriducibile alla militanza in un partito o al sacrificio di sé a favore delle masse e del sol dell’avvenire. Nello scandaloso Altri libertini definì “Rèz, cioè Reggio Emilia, un puttanaio in cui per malasorte noi si abita e che si vorrebbe veder distrutto e incendiato”. Ma descrisse con parole di lirismo inarrivabile le periferie della nostra città, trasformando aridi squarci di realtà respingenti con pennellate di immortale bellezza. Tondelli è sepolto nel piccolo cimitero di Canolo di Correggio, accanto a mamma Marta, che svenne per la crudezza di alcune scene alla prima teatrale di Altri libertini, e al papá Brenno. Entrambi sono sopravvissuti a lungo a quel figlio geniale scomparso così presto.


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DIRITTO

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La riforma della giustizia, parte prima

di Avvocato Giulia Dall’Aglio, diritto civile e della famiglia www.avvocatogiuliadallaglio.it

Con la legge 26 novembre 2021, n. 206 è stata conferita delega al Consiglio dei Ministri per la riforma del processo civile. Due le scadenze: al 22 giugno è prevista l’entrata in vigore di una tranche di novità relative alla competenza del Tribunale ordinario in materia minorile, al curatore del minore, e al processo esecutivo. Mentre la riforma del processo civile avverrà attraverso i decreti legislativi assegnati alle commissioni parlamentari al lavoro. Ecco cosa cambierà con il prossimo 22 giugno. In tema di esecuzione presso terzi - attività che si concretizza nel pignoramento di un credito del debitore, detenuto dal terzo - datore di lavoro ad esempio - viene disposta una ulteriore incombenza a carico del procedente: una volta ricevuta la comunicazione con la quale il terzo dichiara se e quanto detiene, il creditore, deve iscrivere la causa a ruolo entro 30 giorni dalla restituzione degli atti. Dal 22 giugno lo stesso creditore avrà anche l’onere di informare il debitore esecutato e il terzo dell’avvenuta iscrizione a ruolo del pignoramento, pena l’inefficacia del pignoramento stesso. La ratio della modifica è sicuramente tesa ad evitare situazioni di empasse nelle quali il terzo trattiene le somme a disposizione del creditore ma questi per svariate ragioni (le somme sono irrisorie, ad esempio) decide di non procedere oltre. Rimane difficile conciliare due circostanze: non tutti i terzi pignorati rispondono tempestivamente alla ricezione dell’atto; non è sempre agevole la notifica a un debitore che cerca di rendersi irreperibile. Non bastava forse che l’informativa venisse inviata al terzo, non appena questi fornisce il dettaglio del credito di cui dispone? Sicuramente positivo, a parere di chi scrive, l’ampliamento della vis atractiva del Tribunale ordinario su quello minorile, anche qualora il tribunale ordinario sia stato invocato successivamente, valorizzando definitivamente l’equiparazione di fatto tra figli naturali e non. È prevista, nel termine di due anni, la

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soppressione del Tribunale per i minorenni in favore di un unico Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, composto dalla sezione distrettuale costituita presso ciascuna sede di corte di appello o di sezione di corte d’appello, e dalle sezioni circondariali costituite presso ogni sede di tribunale ordinario. Se ne parlerà prossimamente. Ampliata l’obbligatorietà della nomina del curatore speciale del minore ai casi di decadenza della potestà genitoriale o inadeguata rappresentanza processuale da parte dei genitori; il curatore speciale del minore condenserà in sé le figure del curatore ex art. 78 del codice di procedura penale e del difensore del minore: il curatore assumerà le vesti di difensore tecnico, così come previsto dalla possibilità di specializzazione agli avvocati iscritti allo speciale albo. Rivista la disciplina di controllo degli interventi della pubblica autorità in caso di abbandono morale o materiale del minore, per il quale viene introdotto l’obbligo di avviso al pm.



ACCOUNTING

IMPULSI

La sostenibilità delle imprese

Oggi le aziende non si preoccupano più solo di comunicare informazioni finanziarie, ma dedicano tempo e risorse anche a monitorare i propri impatti sulla sfera sociale e ambientale, e misurarli implica attivare una serie di strategie ed azioni che oggi possono essere racchiuse in una sola parola: sostenibilità. Di sostenibilità si parla sempre più spesso, ma non solo. In questi anni è diventata una vera e propria priorità per le istituzioni mondiali, europee e nazionali. Il mondo delle imprese dovrà fare i conti con normative che spingono a gestire, monitorare e misurare i propri impatti in campo sociale e ambientale. Basti pensare al Green Deal dell’Unione Europea, il piano che ha l’obiettivo di diventare il primo continente al mondo ad essere climate neutral nel 2050, oppure al programma di investimenti Next Generation Eu, introdotto a maggio 2020, che vede come cardine il tema della sostenibilità per costruire un modello di crescita futuro dell’Unione Europea. Anche il settore finanziario si riadatta, in considerazione di questi cambiamenti: le nuove linee guida della Banca Centrale Europea prevedono che gli istituti di credito valutino l’esposizione del cliente ai fattori non finanziari (i cosiddetti fattori Esg), in particolare ai fattori ambientali e all’impatto sul cambiamento climatico, e l’adeguatezza delle strategie di mitigazione. A livello mondiale, tra le molteplici iniziative, preme ricordare l’Agenda 2030 e i Sustainable Development Goals, promossi e attivi tra tutti i paesi dell’Onu che pongono obiettivi ai governi aderenti, tra cui rientra anche l’Italia. A livello nazionale, infine, vi è il piano per gli investimenti Pnrr che concede premialità alle imprese che dimostrano di sviluppare una serie di azioni di sostenibilità, tra cui il tema della rendicontazione non finanziaria. Rendicontazione non finanziaria quindi, come strategia dell’impresa per misurare la sostenibilità e comunicare i propri impatti: dimensione di governance, sociale e ambientale. Per aziende di grandi dimensioni è già diventato un obbli-

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di Francesco Notari Partner in Analisi S.p.A. notari@analisi.it

go (sulla base del Decreto Legislativo 254/2016), ma per tutte le altre si tratta di una opportunità per competere sul mercato, allinearsi alle sempre più stringenti direttive, rispondere alle richieste dei propri stakeholder (in primis i clienti) e poter accedere alle premialità previste dal Pnrr. Il Bilancio di Sostenibilità si pone quindi l’obiettivo di rappresentare, misurare e comunicare, in una forma, trasparente, leggibile e comprensibile a tutti gli interlocutori interni (ad esempio dipendenti e collaboratori) ed esterni (come clienti, fornitori, comunità, istituzioni, finanziatori), l’attività e i risultati non finanziari conseguiti dall’azienda. Esso affianca e integra il bilancio ordinario e gli strumenti tecnico-contabili tradizionali che spesso risultano, per gli stakeholder dell’organizzazione, di difficile leggibilità e fruibilità e ignorano gli aspetti non quantificabili in termini monetari.


DIRITTO

IMPULSI

Biossido di titanio al bando

di Stefano Angione AGSZ Studio di Avvocati sangione@agszavvocati.it www.agszavvocati.it

Gli Stati membri hanno approvato in data 7 agosto 2021 la proposta di Regolamento della Commissione Europea che vieta l’uso del biossido di titanio (E171) come additivo alimentare, verosimilmente dalla seconda metà del 2022. Il biossido di titanio, è una sostanza di origine minerale che si presenta di colore chiaro e opaco, è utilizzato come additivo alimentare o colorante in una serie di prodotti come gomme da masticare, pasticcini, integratori alimentari, zuppe e brodi. Questa sostanza viene però usata anche nell’industria farmaceutica e cosmetica per la capacità di protezione dai raggi ultravioletti e per le sue proprietà assorbenti. La proposta della Commissione si basa su un parere scientifico dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare che a inizio maggio 2021 ha concluso che l’E171 non possa più considerarsi sicuro se utilizzato come additivo alimentare, in particolare perché non si possono escludere preoccupazioni in merito alla cosiddetta genotossicità, intesa come capacità di una sostanza di indurre modificazioni all’interno della sequenza nucleotidica o della struttura a doppia elica del Dna degli esseri umani, inoltre può portare a effetti cancerogeni. E in questo senso stupisce la posizione dell’Ema (Agenzia Europea del Farmaco), pubblicata lo scorso autunno, che dichiara sostanzialmente impossibile in questo momento una messa al bando del biossido di titanio dai farmaci e difficile la previsione di un lasso temporale per la sostituzione di questo eccipiente nella loro formulazione. A meno di obiezioni sul testo della proposta di Regolamento entro la fine dell’anno da parte del Consiglio o del Parlamento europeo, il regolamento dovrebbe entrare in vigore all’inizio del

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2022 e, decorso il periodo di 6 mesi per l’adeguamento alla nuova prescrizione di sicurezza alimentare, durante il quale sarà ancora consentito, in via eccezionale, l’uso delle scorte di alimenti con tale additivo, che però dovranno riportare in etichetta l’avviso “da consumare entro”. Il divieto d’uso dell’E171 come additivo alimentare dovrebbe diventare effettivo nella seconda metà del 2022.


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La comunicazione unificata

di Paolo Salami, Area Manager di Master Training

Negli ultimi anni le aziende hanno iniziato ad affrontare criticità straordinarie che hanno cambiato profondamente le abitudini nell’ambito della comunicazione: la pandemia, l’instabilità di approvvigionamento delle materie prime, i rapidi mutamenti geopolitici e le crescenti difficoltà attraversate dal mercato ne sono alcuni esempi. A fronte di questi repentini cambiamenti, che coinvolgono soprattutto il personale, è necessario che le imprese adottino un asset per avere la sicurezza di essere resilienti e dinamiche dal punto di vista della comunicazione. Scegliere una soluzione digitale e flessibile permette una efficiente gestione dello smart working, facilita la direzione delle sedi e denota un’apertura dell’impresa alla modernizzazione e all’innovazione. Per introdurre tale sistema, è possibile che le aziende propendano per la ricerca diretta di un prodotto finito perché, da un lato, potrebbero sottovalutare l’importanza della questione e, dall’altro, la considerano un’opzione facilmente utilizzabile. Quindi non prendono in considerazione il dispendio di risorse per la creazione di competenze interne dedite alla gestione di questi articoli, oppure mancano di conoscenze specifiche sull’installazione, che potrebbe esigere una sostituzione dei propri mezzi. Tali ragioni, così complesse e delicate, dovrebbero portare le aziende ad affidarsi a un partner sviluppatore e produttore di sistemi di unified comunication, in quanto può provvedere progettualmente ad adeguare in modo non invasivo la nuova comunicazione digitale all’interno dell’azienda. Innanzitutto, svolge un’analisi relativa al fulcro di attività dell’utente aziendale con l’obiettivo di realizzare l’integrazione dei nuovi strumenti, mantenendo le infrastrutture abitualmente utilizzate. In altri casi, può studiare la necessità di una migrazione delle strutture esistenti, ma con la cura di non intercorrere in bruschi mutamenti. In secondo luogo, non solo offre un’assistenza progettata ad hoc,

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su base territoriale, ma crea sistemi che consentono la conservazione degli investimenti: sono sostenibili, durevoli, sempre in aggiornamento e, soprattutto, personalizzabili in base alle esigenze dell’azienda. Infatti, che si tratti di piccole, medie o grandi imprese, grazie all’esperienza ed alle capacità messe sul campo, può fornire una soluzione centralizzata, integrabile all’interno ed all’esterno dell’azienda e maggiormente focalizzata sul suo contesto. In altre parole, conserva la comfort zone aziendale, non stravolge i sistemi e le consuetudini esistenti, ma le potenzia dal punto di vista comunicativo. Le aziende affiancate da un partner specializzato riescono a costruire un sistema digitale che supera le barriere geografiche e permette ai dipendenti di comunicare con qualsiasi strumento, rispondendo così efficacemente alle nuove sfide dell’attualità. In altre parole si tolgono infrastrutture e si semplificano i passaggi operativi in un ambiente che risulta molto più dinamico e competitivo.



IM PRESSIONS W E B | S O C I A L M E D I A | T R E N D | T I P S &T R I C K S | V I R T UA L E | AT T UA L I TÀ

di Francesco Bromo Ho il piacere di presentare la nuova sezione di Imprenditori dedicata al web, un mondo più reale di quanto forse comunemente si creda. Il nome richiama le visualizzazioni, la metrica con cui si misura la diffusione di un contenuto sul web: più un contenuto viene visualizzato più diventa noto. Ed è proprio questo che vogliamo fare: in ogni numero, raccontare un tema di tendenza sul digital e approfondire i riflessi che questi hanno nel mondo reale e le opportunità che generano per imprese e persone. Il tema che abbiamo scelto per il primo numero è il Metaverso. Secondo Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, che lo scorso ottobre lo ha fatto conoscere al mondo, il Metaverso è un’esperienza immersiva in cui sarà possibile “fare quasi tutto l’immaginabile: incontrare amici e parenti, lavorare, imparare, giocare, acquistare, creare” e tanto altro ancora da immaginare sentendosi fisicamente presenti anche se a distanza. Ciò che differenzia il Metaverso dalla semplice realtà virtuale è la percezione della presenza: le espressioni facciali, il linguaggio del corpo e i modi sottili con cui comunichiamo che la tecnologia attuale non riesce a trasmettere. Nel Metaverso gli oggetti e gli spazi saranno di proprietà delle persone, non delle piattaforme: serviranno norme, sistemi di governance e attenzione a privacy e sicurezza. Non stiamo parlando di qualcosa di futuribile: c’è molta strada da fare, ma il cammino è cominciato. Horizon, per esempio, è una piattaforma social creata da Meta (il nuovo nome di Facebook Inc.) per consentire alle persone di creare ed interagire nel Metaverso. Di piattaforme che si auto definiscono Metaverso ce ne sono tante altre, con le caratteristiche più varie e c’è già chi ha cominciato a studiarle e classificarle facendo una mappatura e creando un vero e proprio Osservatorio del Metaverso. Abbiamo voluto anche noi capirne di più e lo abbiamo fatto a nostro modo navigando tra visioni, espressioni, connessioni e relazioni. Buona lettura!

Hai detto multiverso o metaverso? Qualche settimana fa è uscito il film Doctor Strange nel multiverso della follia, e qualcuno si è posto qualche domanda: “Per spingere al botteghino un film della Marvel avevano proprio bisogno di metterci dentro un trend topic come il multiverso?” e subito dopo, “Ma avranno usato la parola Multiverso e non Metaverso per non infrangere qualche sorta di copyright, o sono la stessa cosa?”. C’è da dire innanzitutto che la sceneggiatura del film, e il relativo titolo, erano stati stesi ben prima che Zuckerberg tirasse fuori il coniglio dal cilindro. Tuttavia l’idea del multiverso è un concetto molto ampio che trova le sue radici nella filosofia, e che arriva fino alla fisica quantistica con l’ipotesi dell’esistenza di un indefinito numero di universi paralleli. Assodato questo potremmo quindi dire che il metaverso è uno degli elementi di uno degli universi del multiverso. Ma per scoprire di più potremmo forse chiedere aiuto a Doctor Strange, ammesso e non concesso che almeno lui lì in mezzo sappia come cavarsela...

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IMPRESSIONS

NFT

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Nft e blockchain Siete nel metaverso, e fin qui tutto bene. Ora probabilmente comincerete a sentir parlare di Nft. Ma che vuol dire? Si tratta di una sigla che significa Non-Fungible-Token, ovvero token non fungibili, o meglio ancora beni e valori virtuali utilizzabili esclusivamente all’interno del metaverso e acquistabili tramite transazioni con criptovalute. L’acquisto, l’uso e la gestione di questi beni nel metaverso saranno garantiti e gestiti dal sistema blockchain, il meccanismo di controllo incrociato e continuo che regola anche le transazioni delle criptovalute.

ONLIFE E PHYGITAL Le nostre vite si muovono oggi su piani diversi, e sempre di più lo faranno domani. Per questo sono stati coniati due nuovi termini che definiscono questi piani. Il primo è Onlife, il neologismo coniato per definire la nostra vita in cui non c’è più una separazione tra informazioni acquisite online e offline. Quando la vita reale interagisce senza soluzione di continuità in connessione con la virtualità, si è inventato il termine di Phygital, ossia il piano di integrazione tra fisico e virtuale in cui un’azione virtuale è funzionale al suo proseguimento sul piano fisico, ad esempio un acquisto online e successivamente il suo ritiro nel negozio fisico.

PAROLE NUOVE BODY POSITIVITY

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Questo concetto – ormai diventato un movimento culturale - si è affermato negli ultimi anni nella società come risposta all’inseguimento ossessivo dei canoni di bellezza, spesso irraggiungibili, che apparivano imposti dalla comunicazione di massa. Oggi invece, attraverso la Body positivity, si afferma che ciascuno accetti, mostri, curi e valorizzi il proprio corpo per come è, senza complessi e sofferenze, e che la società lo accolga in modo altrettanto sereno e rassicurante, tralasciando l’inseguimento ai canoni di bellezza a vantaggio dell’accettazione e dell’inclusività.


IMPRESSIONS

Mesh

“VADO A VEDERE LA PARTITA NEL METAVERSO” È in programma la partita della nostra squadra del cuore, non abbiamo un abbonamento alla pay tv ma non c’è problema: andiamo a casa di un amico che ce l’ha, così ci facciamo anche quattro chiacchiere e due risate. Tutto ciò domani lo faremo senza muoverci da casa, probabilmente, a giudicare dall’esperimento fatto dalla Lega Serie A lo scorso 2 maggio, quando Milan-Fiorentina è stata trasmessa nel metaverso di The Nemesis per il pubblico di Medio Oriente e Nord Africa. In una stanza virtuale si sono riuniti gli avatar degli interessati, si sono seduti in una comoda poltrona e hanno assistito alla partita - per la cronaca, vinta 1-0 dai rossoneri. Si tratta sicuramente di un evento pionieristico, ma che dimostra già le potenzialità del metaverso nella fruizione degli spettacoli e degli sport. In futuro quindi potremmo infilarci il visore della realtà virtuale, pagare con una criptovaluta un biglietto, andare a vedere la partita nella sede del club per cui tifiamo e sederci accanto a un tifoso che risiede all’altro capo del mondo per gioire e commentare insieme. E chissà cosa accadrà nei prossimi anni, se è vero, come affermano da Meta, che ci vorranno dai 5 ai 10 anni per arrivare a un effettivo sfruttamento del metaverso.

È in fase di lancio Mesh, la piattaforma virtuale di Microsoft per Teams, una delle applicazioni più utilizzate al mondo per le riunioni di lavoro. Questa piattaforma proietta l’app direttamente nel metaverso. Difatti sarà possibile partecipare alle riunioni di lavoro col proprio avatar, o vedere quello degli altri, e rendere una riunione tra avatar un’esperienza immersiva usando i visori della realtà virtuale o aumentata, ma sarà possibile utilizzare la piattaforma anche senza.

Horizon Worlds e Venues Meta ha finalmente messo in pista da qualche mese Horizon Worlds, e successivamente anche Horizon Venues. Cosa sono? Dal punto di vista della realtà tangibile si tratta di videogiochi, piattaforme multiplayer cui si accede con un’app. Si tratta dei primi social network del metaverso, in cui si accede tramite il proprio account Facebook e dove ci si può riunire in uno spazio virtuale per giocare, partecipare ad eventi, dialogare o anche solo per esplorare gli spazi di questo mondo virtuale. Le app sono fruibili dotandosi dei visori Oculus Quest 2 di Meta

MOLESTIE SESSUALI NEL METAVERSO Cafoni e maleducati sono dappertutto, anche nel metaverso. È l’allarme lanciato dalla ricercatrice Nina Jane Patel, che ha visto il proprio avatar aggredito verbalmente e sessualmente da un gruppo di altri avatar maschili, non appena entrata nel mondo virtuale. Un autentico stupro che ha dimostrato la possibilità che si inneschino nel metaverso situazioni molto sgradevoli creando esperienze non desiderate che, seppur non vissute direttamente sulla propria pelle, rischiano di creare traumi psicologici molto seri. L’allarme lanciato dalla ricercatrice dimostra che l’industria della realtà virtuale dovrà lavorare molto per mettere in sicurezza gli ambienti e le società che si creeranno all’interno dei loro mondi. Successivamente alla denuncia di questo episodio, Horizon ha messo in campo lo strumento personal boundary, cioè confini personali, che impone una sorta di distanziamento sociale obbligatorio. Tuttavia il tema della violenza e della sicurezza personale nel metaverso restano ancora un’incognita da studiare con cura.

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DIDI 4.0

Rivoluzione Twitter? di Davide Bianchini

Cinguettare costa. State pronti. Lo ha detto l’uomo più ricco del mondo, quello stesso Elon Musk che ha comprato Twitter per 44 miliardi di dollari. Abbastanza per credergli. Con un tweet e cosa sennò? - ha lasciato intendere che per gli utenti privati il social network resterà gratuito, mentre potrà prevedere un canone per aziende e Stati, che usano la piazza virtuale per veicolare messaggi di natura economica e politica. Non stupisce, e per certi versi è anche difficile non essere d’accordo con Musk, che ha tirato a bordo le banche per finanziare l’acquisto di Twitter e ora, anche per tenere tutti buoni, deve come minimo prevedere di migliorare la capacità di monetizzazione di quella che resta - non dimentichiamolo - una azienda. Musk è uomo di conti, e gode anche di un carisma invidiabile quando si tratta di trovare finanziatori per le sue imprese. Ma dopo le idee che conquistano cuori e contributi, servono numeri, dollari di ritorno. In un mondo, internet, dove la pubblicità viene fagocitata perlopiù dal mondo Meta (Facebook, Instagram, ecc..) e da Google, l’abbonamento rappresenta la soluzione più diretta per rimpinguare le casse. Niente di nuovo o rivoluzionario. E visto che non spendere è comunque la prima forma di guadagno (almeno nell’immediato), in seno a Twitter sono in tanti a temere tagli al personale. Di sicuro saranno ridotti i compensi dei top manager e del consiglio di amministrazione. Il regno di Elon è iniziato.

Ci osserva vivere le nostre vite moderne a tutti i costi e non ci risparmia la sua opinione.

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Industria Reggiana Imballaggi

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PIANALI | CASSE E GABBIE IN LEGNO CASSE IN COMPENSATO FENOLICO | MATERIALE DI PROTEZIONE L’azienda offre alla propria clientela un prodotto su misura progettato con la conoscenza delle norme specifiche costruttive previste per le varie tipologie d’imballo, via Mare, via Terra e via Aerea. Via Monti Urali, 26 - 42100 Reggio Emilia (RE) Tel. +39 0522 552851 | email: commerciale@iri-imballaggi.it www.iri-imballaggi.it


EASY NEWS

M U S I CA | T E AT R O | C I N E M A | C U C I N A | L I B R I | A R C H I T E T T U RA | V I AG G I | S O C I A L E

Vacchi approda su Prime Può essere la figura di un imprenditore talmente irresistibile da attirare l’attenzione di Prime Video per la realizzazione di un documentario? Difficile. A meno che non si parli di Gianluca Vacchi: imprenditore sì, ma esploso in quanto a popolarità in veste di influencer e con numeri social da capogiro. Per il 25 maggio è infatti prevista l’uscita di Mucho Mas il documentario in cui Vacchi svelerà molti aspetti inediti di sé perché, parole sue, “le stories non raccontano sempre tutta la storia”.

FESTIVAL

Il rumore del lutto Giunto alla sedicesima edizione, primo in Italia e in Europa, torna dall’8 ottobre al 2 novembre 2022 il Festival che tratta i complessi temi della morte e del dolore. Il Rumore del Lutto è un progetto culturale che ha l’ambizione - non banale, non scontata nella nostra società - di creare uno spazio pubblico di dialogo e riflessione sulla vita e sulla morte, attraverso il colloquio interdisciplinare e trasversale fra differenti ambiti e saperi. Così nasce il palinsesto di dibatti, concerti, performance e installazioni artistiche, intitolato quest’anno “Curami”, che si svolgeranno tra Parma, Reggio Emilia e Mantova. Per saperne di più www.ilrumoredellutto.com

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EASYNEWS

APP

Too Good To Go Disponibilità: Apple Store, Google Play Tipologia: Food La missione di questa app è ambiziosa: ridurre lo spreco alimentare. Il meccanismo è semplice: gli esercenti di bar, pasticcerie, panetterie, ristoranti offrono sulla piattaforma la disponibilità delle magic box, ossia un assortimento di cibi che, trascorso l’orario di maggiore affluenza della clientela, corrono il rischio di rimanere invenduti e destinati all’immondizia. Invece, grazie a questa app, le magic box possono essere prenotate, acquistate ad un prezzo molto conveniente e ritirate in un preciso orario. Ad esempio, un ristorante metterà in vendita alcune magic box con le portate preparate e non ordinate entro le 15, e da quell’orario gli utenti dell’app che le hanno prenotate potranno ritirarle. In questo modo con pochi euro si possono acquistare pasti completi o vassoi pieni. L’acquirente non sa esattamente cosa troverà nella sua magic box, ma oltre alla sorpresa soprattutto il risparmio è garantito, lo spreco scongiurato e la sazietà sempre assicurata.

PODCAST

1989 Piattaforma: Spotify, Apple Podcast, Google Podcast Durata media: 50 minuti La Storia galoppa veloce e al giorno d’oggi 30 anni sono diventati un’eternità, indietro nel passato remoto. Ma nelle ultime settimane gli eventi in cui il mondo sembra precipitare hanno un qualcosa di già visto, ecco perché diventa estremamente interessante andare a rivisitare quello che è accaduto in un anno chiave del Novecento, e non solo: il 1989. Questo è anche il titolo di un interessante podcast suddiviso in sei puntate, ideato da Riccardo Gazzaniga e prodotto da Storielibere.fm in cui si narrano gli eventi che hanno caratterizzato un anno di cambiamenti radicali concentrati attorno agli scricchiolii della potenza dell’Unione Sovietica. Il podcast ripercorre tutti i sentieri che condurranno ad un capolinea che arriverà nel 1991, ma che nel 1989 avevano già sconvolto il mondo. E sarà sorprendente rituffarsi in concetti archiviati che tornano d’attualità, e anche sconosciute curiosità, come il valore simbolico di quello che fece la rockstar Jon Bon Jovi nell’estate di quel fatidico anno a Mosca.

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EASYNEWS

Il denaro secondo Ozark “Pazienza, parsimonia, sacrificio. In fin dei conti cosa hanno queste tre cose in comune? Sono scelte. Il denaro non dà la pace interiore, il denaro non dà felicità, il denaro è nella sua essenza la misura delle scelte di ogni uomo.”

Marty Byrde, da Ozark

Criminali in famiglia SERIE TV

Ozark Netflix (4 stagioni: 2017 - in corso)

Il capolavoro Breaking bad è la pietra di paragone nel genere seriale dell’uomo comune che diventa un criminale, inizialmente spinto dalla necessità, poi dagli eventi, poi dall’autorealizzazione nel male stesso. In Ozark questo stilema viene esteso all’intera famiglia del protagonista, come un virus che infetta tutte le parti di un corpo che, comunque, in partenza non era esattamente in piena salute. La famiglia di Marty Byrde non è un modello di compattezza, ma tutto passa in secondo piano quando Marty e famiglia, per salvarsi la vita, devono trasferirsi da Chicago alla zona turistica delle Ozark Hills per riciclare una certa quota di denaro di un cartello del narcotraffico messicano. Arrivare in una zona completamente nuova e, con investimenti anomali, agitare le acque della malavita locale creerà grattacapi continui alla famiglia Byrde, che però affrontando le difficoltà si scoprirà una certa vocazione al pelo sullo stomaco. E questo ai narcotrafficanti piace… E a noi piace che stia arrivando la seconda parte della quarta e ultima serie di questo gioiellino.

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Affittare il tuo immobile residenziale rappresenta un problema? Affidati a SERVIZIO ALLOGGI, se stai cercando una soluzione sicura e senza pensieri!

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EASYNEWS

I Maestri Daft Punk, Random Access Memories, 2013 Un caleidoscopio di riferimenti e calchi, un sottofondo di lusso nell’epoca dell’ascolto intelligente della Muzak, una dance analogica e orchestrale firmata dai mostri sacri della musica elettronica.

Artista: Totally Enormous Extinct Dinosaurs Titolo: When The Lights Go Etichetta: Nice Age Anno: 2022 Il londinese Higghinbottom - in arte Totally Enormous Extinct Dinosaurs - torna con il suo secondo lavoro in studio, a più di 10 anni dal primo. Dopo il successo di brani iconici quali Household Goods e Garden, il producer e cantante britannico è pronto a stupire nuovamente con 17 tracce di sperimentazione e fusioni sonore, dall’elettronica d’ambiente al synth pop.

Quando si spegne la luce

Sulla Mappa Jamie xx, In Colour, 2015 Già membro di The xx, il poliedrico Jamie Smith irrompe nella scena electro-dance britannica e internazionale con un album che diventa subito pietra miliare del genere (e non solo). Sul Palco Kraftwerk, Minimum-Maximum, 2005 Considerati i capostipiti dell’elettronica, la leggendaria band tedesca dà vita a un tour mondiale con live-act memorabili, raccolti poi in un album candidato ai Grammy.

di Braghi e Eddi

Vent’anni di club Cosa: Club To Club festival Dove:Torino Quando: dal 3 al 6 novembre Dopo due anni di edizioni alternative causa Covid, dal 3 al 6 novembre 2022 torna a Torino il C2C Festival in quella che sarà la sua ventesima edizione, con un nuovo logo e quattro giorni di concerti: tra i nomi annunciati ci sono Arca, Autechre, Low, Jamie xx e Caterina Barbieri. Il nuovo simbolo del festival è una figura alata che rappresenta l’urgenza di rimettere al centro il futuro dei corpi, la celebrazione della loro libertà, la necessità di aggregazione, di ballare, di ascoltare, di illuminare ed essere illuminati.

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CURIOSITÀ

Spaghetti frutti rossi e acciughe

Le more hanno proprietà depurative e tonificanti; i lamponi sono integratori naturali, utili per dare forza ed energia; il ribes è molto apprezzato come tonico; i mirtilli sono considerati protettivi della vista; le fragoline sono note per la loro capacità rimineralizzante e depurativa del sangue.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

• 500 gr frutti rossi (fragole, lamponi, ribes) • 350 gr spaghetti • 50 gr olive taggiasche • 8 acciughe sott’olio • 1 limone • sale q.b. • cardamomo in polvere q.b. • olio EVO q.b.

i FRUTTI DI di Giulia Pellegrini

PREPARAZIONE Frullate i frutti rossi e passateli in un colino. Infornate le olive a 160° per una decina di minuti e conditele poi con la scorza grattugiata del limone e un pizzico di cardamomo in polvere. In una padella scaldate il succo dei frutti rossi con le acciughe tritate e un filo d’olio. Cuocete gli spaghetti al dente e uniteli al condimento, completandone la cottura. Impiattate e decorate con delle listarelle di acciughe e le olive.

BICCHIERINI CON MOUSSE DI CAPRINO E MORE Amalgamare caprino, zucchero a velo e scorza di limone grattugiata e unire la panna fredda montata. Riporre in frigo per 45’. Riempire dei bicchierini con la crema e decorare con una mora e una fogliolina di menta.

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Semifreddo ai lamponi e pistacchi INGREDIENTI PER 8 PERSONE

BOSCO

• 500 gr yogurt greco • 2 albumi • 8 gr colla di pesce • 100 ml latte • 150 ml panna fresca • 150 gr zucchero • 200 gr biscotti secchi • 4 cucchiai di miele • lamponi q.b. • granella di pistacchio q.b. • zucchero a velo q.b. • succo di limone q.b. PREPARAZIONE Riscaldate 50 ml di panna fresca in un pentolino a fiamma bassa e unite la colla di pesce che nel frattempo avrete tenuto in acqua per una decina di minuti. Montate i restanti 100 ml di panna e teneteli da parte. In una ciotola mescolate gli albumi montati a neve, lo yogurt greco, il miele e la panna montata, mescolando delicatamente. Aggiungete quindi la colla di pesce sciolta nella panna e la granella di pistacchio. Rivestite uno stampo per dolci con della pellicola trasparente e versate il composto, livellandolo con la spatola. Coprite la superficie con i biscotti secchi bagnati nel latte. Mettete in freezer per almeno 4 ore. Fate cuocere in una padella antiaderente i lamponi a fiamma bassa, aggiungendo lo zucchero a velo e il succo di limone. Lasciate sciogliere e mescolate di frequente. Poi, filtrate la salsa in un colino. Ribaltate il semifreddo su un piatto da portata, aggiungete la coulis di lamponi, decorate con la granella di pistacchio in superficie.

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Rexhep

Valentina

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scritta al ROC n. 9369 dal 18/02/02 autoriz. Tribunale di RE n. 944 del 10/03/1997, autorizz. P.I. RE n. 1402 Rivista associata all’Unione Stamp. Periodici Italiani

Imprenditori è pubblicata da Kaiti expansion Anno XXIII - Rivista trimestrale Chiuso in redazione: luglio 2022

REDAZIONE Direttore responsabile Davide Caiti Caporedattore Enrico Finocchiaro Redazione Elisa Predieri Hanno collaborato Davide Bianchini, Matteo Braghiroli, Francesco Bromo, Clara Collana, Corrado Guerra, Giulia Pellegrini, Edoardo Vandelli Progetto grafico Kaiti expansion Art director Alessandra Aleotti Impaginazione e illustrazioni Valentina Rainieri Ufficio stampa Luca Tondelli Segreteria Sara Larocca - info@imprenditori.it Redazione Imprenditori, www.imprenditori.it, redazione@imprenditori.it

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ANTEPRIME O R O S C O P O D I LU G L I O - S E T T E M B R E

ARIETE

TORO

GEMELLI

Vi potreste trovare nella curiosa situazione di dover insegnare i segreti del vostro mestiere ad altre persone; la cosa ovviamente non vi farà piacere, ma sarà meglio fare buon viso a cattivo gioco. Abbiate più cura del solito nel vestirvi, l’immagine elegante in questo periodo potrebbe favorirvi.

La stanchezza comincia a farsi sentire e con essa la voglia d’evasione. Anche se nervosi e affaticati, in questo periodo dovrete tenere duro, non scappate dagli impegni e dal lavoro o saranno loro a inseguirvi. Ad aggravare la situazione, possibili problemi o lamentele vi caleranno dall’alto: resistete!

Il vostro operato sul lavoro sarà eccellente ed i guadagni ragguardevoli, non solo in termini pecuniari. Tutto questo potrebbe però essere offuscato dall’incompetenza di persone che dovrebbero valutarvi. Andate avanti per la vostra strada, ma cercate di non mettervi in attrito con nessuno.

CANCRO

LEONE

VERGINE

Vi verranno proposte nuove opportunità professionali, ma come spesso vi accade sarete titubanti sulla decisione da prendere. Chiarite tutti gli aspetti degli accordi proposti e se vi sono poco chiari chiedete consiglio, senza fretta, potreste poggiare le basi per una situazione duratura nel tempo.

L’opportunità che aspettavate da tanto tempo potrebbe finalmente manifestarsi. Non fatevi trovare impreparati e cogliete al volo un’occasione che potrebbe dimostrarsi fruttuosa anche sul lato economico. Tenete gli occhi aperti e non sottovalutate le novità che vi si propongono.

Giungeranno delle novità a movimentare la vostra vita professionale: valide alternative alla vostra attuale situazione, da valutare con attenzione. In questo periodo non lesinate il vostro impegno sul lavoro, brillantezza, tenacia e volontà potrebbero essere riccamente premiate nei prossimi mesi.

BILANCIA

SCORPIONE

SAGITTARIO

Il periodo è molto favorevole perché si verifichino incontri proficui: potreste conoscere persone con cui far nascere ottime intese e mettere in cantiere nuovi e interessanti progetti lavorativi. Non sfuggite ai momenti di socializzazione, anche se la primavera sembra togliervi energia.

Sarete nel bel mezzo di un periodo caratterizzato da grandi impegni, in cui potreste sentirvi molto affaticati. Tenete a freno il vostro carattere forte e bandite la presunzione e qualsiasi atteggiamento che possa trasmettere arroganza, perché potrebbe compromettere affari importanti.

Si avvicina per voi un periodo favorevole in cui riuscirete a concretizzare progetti e attività messe in cantiere da tempo, potrebbe essere ora di rispolverare anche progetti e idee accantonate. Molto probabili anche incontri con nuove persone con cui far nascere feconde intese professionali e umane.

CAPRICORNO

ACQUARIO

PESCI

Il vostro cammino potrebbe essere attraversato da sostanziali novità. Vi si pareranno davanti interessanti situazioni inedite a cui vi converrà non essere ostili. Accantonate i pregiudizi e sforzatevi di superare le resistenze naturali del vostro carattere, il cambiamento sarà certamente positivo.

Andate incontro ad un periodo in cui sarete molto ostinati e vorrete fare tutto di testa vostra. Cercate di non intestardirvi su certe situazioni: non combattete battaglie di principio e non appiattitevi su posizioni pregiudiziali. Il passato non deve per forza essere anche il futuro, usate la ragione.

Mostrerete un entusiasmo invidiabile, coinvolgendo tutte le persone che vi stanno attorno. In compenso le novità lavorative potrebbero non essere quelle che attendevate. Se vi trovate a dover prendere una decisione importante, prendetevi il vostro tempo per valutare e non andate a istinto.

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