Juggling Magazine #47 - june 2010

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Jug n 47:JUG new 21/06/10 18:35 Pagina 8

La tecnica al servizio dello spettacolo Abbiamo chiesto ad alcuni dei partecipanti alla Brianzola, su suggerimento di Francesco Sgrò, con quali modalità portassero all’interno dei loro spettacoli i trick acquisiti. Tema interessante, per il quale vi presentiamo alcuni estratti, e al quale dedichiamo un’intera sezione su jugglingmagazine.it. Sul prossimo numero di Juggling Magazine: “Quando l’oggetto cade in scena: opportunità e variabili”

Ri fle ss ion i R i f l e s s i o ni n io i s s e l f i R

Francesco

Sgrò

Riflessioni

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Caspani

Salvo

caspas@alice.it

turi.fraska@gmail.com

Nascono sempre più festival contaminati tra giocoleria, danza, acrobatica e teatro e penso che una delle sfide della giocoleria oggi sia cercare diverse possibilità di spettacolarizzare la giocoleria anche per un pubblico non solo di giocolieri. Questo comporta sempre studiare la tecnica, che è il linguaggio sul quale ci muoviamo, ma anche prestare particolare attenzione alle altre discipline. Per rendere un pezzo di giocoleria spettacolare bisogna essere molto semplici, chiari su cosa si voglia fare, la pura estetica è banale e scontata, e come lo si chiede ai ballerini, bisogna chiedere molto forte anche ai giocolieri cosa ci spinge ad andare in scena, per trasmettere cosa. Spesso per il giocoliere questo non accade perché la tecnica della giocoleria può creare spettacolo anche da sola, ma sarebbe un peccato fermarsi lì, perché la giocoleria ha tantissimo potenziale espressivo da poter sfruttare.

Lavoro sul teatro fisico per mettere la tecnica al servizio dell’espressività del personaggio, il lavoro più difficile. Cerco un’intimità con l’attrezzo, mi piace che siano gli attrezzi e le forme a comunicare emozioni e storie, anche sfruttando la presenza scenica. Ma mi interessa approfondire anche i cambi di ritmo, le linee corporee e quelle che tracciamo, per comunicare anche lo stato d’animo del personaggio. Il pezzo che ho presento è il risultato di uno studio personale condotto alla Flic sulla manipolazione delle palline, sul contact con più oggetti, un percorso di ricerca sugli stop. La base tecnica va acquisita innanzitutto con il corpo neutro per poi lavorare sulla fisicità del personaggio e variare la tecnica a suo favore. Lavoro senza specchio e senza video, cercando di andare avanti a sensazioni, perché lo specchio a volte inganna, è meglio sentirlo nel corpo, anche se è importante sperimentare il work in progress davanti al pubblico.

Un trick ‘ben chiuso’ nutre l’ego affamato d’ogni giocoliere. Ma la cosa più bella è che al 90% dei casi mentre ci si spezza la schiena su un trucco se ne scoprono di collaterali che gonfiano il desiderio di sperimentarsi in nuovi spazi creando così una spirale infinita che bisogna imparare a dominare. Il rischio è di stare continuamente a provare tutto e niente in un universo ‘frattale’. Ma aldilà della perizia tecnica che il trick richiede difficilmente esso servirà isolatamente e così bisogna costantemente praticare gli incastri, le sequenze. Tutto questo determina una routine e l’insieme di routine tecniche, di varie discipline, sfocia in uno spettacolo. Per questa ragione se oggi mi trovo a praticare tanto un trick è molto più probabile che sia la routine o lo spettacolo stesso a suggerirmi d’apprenderlo come frutto di un ragionamento estetico o di un impulso motorio. La ricerca e lo studio dei trick dipende molto anche dal tipo di oggetto che si usa e così a volte è interessante provare a trasferire le conclusioni e il potere che si è acquisito su un oggetto ad un’altro completamente diverso.

Alla Brianzola abbiamo incontrato ed intervistato alcuni dei volti nuovi della giocoleria “made in Italy”, dai giovanissimi Stefano Papia e Yuri Bisegna ai “diplomati” Pietro Selva Bonino, Francesco “Caspas” Caspani, Shay Wapniaz, Matteo “Romeo” Zanaboni, ma anche giovani italiani di talento dediti ad altre discipline, come il verticalista Dino Militano. Sentiremo presto parlare di loro e di tanti altri che si candidano a portare in scena una ventata di nuove interpretazioni delle arti circensi in chiave contemporanea. Qui presentiamo una gallery di scatti fotografici, rimandandovi alle sezioni Giocolieri e Convention e Circo Contemporaneo presenti su jugglingmagazine.it per leggere le loro interviste/riflessioni e visionare i videoclip del loro lavoro.

Le nuove generazioni

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Francesco

320chili@gmail.com


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