Juggling Magazine #83 - june 019

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JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI

CIRCOPOETICO NUMERO83GIUGNO2O19

issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo. Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00



bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XXII, n. 83, giugno 2019 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it h www.progettoquintaparete.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 340 6748826 Direttore responsabile Marcello Baraghini Direttore editoriale Adolfo Rossomando Redazione Valentina Barone Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Pixartprinting Stampato il 20 giugno 2019 In copertina Convention di Giocoleria della Brianza 2019, Imbersago (LC) foto di Giada Calamida

Con il sostegno di

no. Il macigno rotola ancora. Lascio Sisifo ai piedi alla montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la determinazione superiore che nega gli dei e solleva macigni. Anche egli ritiene che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare né sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, piena di notte, formano da soli un mondo. La lotta stessa verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice”. Nel bellissimo libro “Le Vide” Fragan Gehlker approfondisce, con un impianto fotografico d’eccezione e insieme ai suoi incredibili compagni di scena e di vita, le ragioni e lo sviluppo dello spettacolo: “Il parallelo che propone Camus tra l’assurdo di quella figura mitologica greca e quella dell’uomo moderno occidentale risuonava con la mia stessa esperienza dell’assurdità del quotidiano circense. Al Circo si viene a vedere un uomo che si prende la libertà di compiere un atto propriamente inutile, consacrando ad esso tutta la sua vita”. Il libro, così come lo spettacolo, è straordinariamente ricco di riflessioni sul ruolo dell’artista di circo oggi, sul suo rapporto con l’arte e con la società. Così, all’alba del numero 83 di Juggling Magazine, mi piace pensare che in questo pazzo mondo del circo portiamo tutti dentro un po’ dell’animo e della condizione di Sisifo. E ogni volta che si va finalmente in stampa, oppure che si smonta un tendone, si chiude un festival, si termina un tour, si chiude un trick, si accantona uno spettacolo ormai datato, ritorniamo tutti ai piedi della montagna per raccogliere di nuovo il macigno e riprendere con buona lena l’impresa, impagabilmente spossati e felici al tempo stesso. foto di Vasil Tasevski

EDITORIALE

Al festival Cirqù ho assistito recentemente allo spettacolo Le Vide – essai de cirque, il cui originale impianto narrativo prende spunto dal mito di Sisifo, condannato dagli dei a spingere incessantemente un masso fino alla cima di una montagna, da dove ogni volta la pietra precipita per effetto del suo stesso peso, costringendolo a ricominciare il duro lavoro. Zeus e compagni pensavano, non senza ragione, che non ci fosse punizione più terribile di un lavoro inutile e senza speranza. Questo mito, oggetto di tante letture, viene affrontato anche da Camus ne “Il mito di Sisifo. Saggio sull’assurdo”, suggerendo una interpretazione che fornisce a Fragan Gehlker lo spunto per realizzare lo spettacolo Le Vide. Spiega Camus: “Sisifo sa di essere padrone dei suoi giorni. In quel sottile momento nel quale l’uomo guarda alla propria vita, Sisifo, tornando al suo masso, contempla questa successione di azioni senza legame che diventa il suo destino, creato da lui, unito sotto lo sguardo della sua memoria e presto suggellato dalla sua stessa morte. Così, persuaso dell’origine completamente umana di tutto ciò che è umano, cieco che desidera vedere e che sa che la notte non ha fine, è sempre in cammi-

Adolfo Rossomando direttore editoriale Juggling Magazine


CONVENTION BRIANZOLA 1/5 MAGGIO, IMBERSAGO (LC) WWW.CONVENTIONGIOCOLERIABRIANZA.IT

Intervista a Davide Cattaneo

bilità. Da alcuni anni costruiamo anche attrezzi di circo e non solo di giocoleria, e ci siamo appena impegnati affinchè l’acrobatica aerea possa entrare con forza nel mondo dello sport, attraverso una sponsorizzazione tecnica alla Federazione Ginnastica d’Italia (FGI). Supportiamo inoltre organizzazioni di circo no profit nelle regioni del terzo mondo, come nel Mato Grosso, con la fornitura di materiale con piccole imperfezioni estetiche, però sempre di buona qualità, a costi stracciatissimi, o anche vere e proprie donazioni dove necessario. In generale però mi piace che la Brianzola rimanga una convention di giocoleria, con uno sguardo attento e aperto verso le altre arti circensi, ma con un focus forte radicato nella passione per la giocoleria, altrimenti si rischierebbe di vedere qui un pò di tutto e un pò di niente.

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Foto di Giada Calamida e Arianna Ciofi

La ricetta della Brianzola è finalmente un piatto squisito e ben equilibrato, dove riesco a inserire, accanto ai componenti di base di una convention, quegli ingredienti extra che ho sempre immaginato: spettacoli pomeridiani di artisti e compagnie di rilievo, sotto una struttura accogliente; tutte le sere festa e la popolazione locale ben tollerante, uno spazio della convention aperto gratuitamente al pubblico. Le ultime due sono state le mie edizioni preferite e mi piacerebbe poter mantenere questa ricchezza, questa qualità di artisti ospitati, se poi il clima ci facesse la grazia di avere un’intera settimana di sole, la brianzola sarebbe davvero una convention perfetta! Dal particolare punto di osservazione della Play seguiamo il grande sviluppo in corso, grazie anche al traino della diffusione del circo contemporaneo, che alimenta una varietà di eventi, discipline, possi-

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in realtà non è così, e con gli spettacoli sotto tendone, come quest’anno con l’anteprima di OMG Juggling!, Soralino e altri, offriamo a molti di loro la possibilità di vedere qualcosa di diverso, e al contempo ci apriamo anche alla dimensione di un festival. Sono tanti i miracoli locali, c’è ancora tanto spazio per tutti e se non sai cosa fare della tua vita apri una scuola di circo e vedrai che andrà bene! In Brianza Spazio Bizarro sta facendo tantissimo nelle scuole della provincia; a livello locale la giocoleria e il circo sono molto conosciuti e presenti e ce ne accorgiamo anche dall’affluenza dei privati alla Play che vengono a comprare attrezzi per i figli. Siamo l’unica convention che apre al pubblico tutti i giorni. Paghiamo questa cosa perché ai cancelli c’è sempre qualche partecipante che si intrufola senza il pass. Ma in compenso quest’anno avevamo nel prato un intero asilo con 100 bambini e 100 genitori che sono andati

foto di Hannu Lahtinen

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ARTTU LAHTINEN WWW.ARTTULAHTINEN.COM

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Abbiamo alla Brianzola spettacoli e workshop di alto livello, ma una sfida per i prossimi anni è assicurare al Gala un vero e proprio teatro, o uno chapiteau che offra una migliore visibilità al pubblico. Siamo consapevoli che una parte del pubblico non può godersi pienamente lo spettacolo, per come sono sistemate la platea e la tribuna. Forse sarebbe preferibile avere una tenda da 600 posti con tutti seduti bene e farli pagare qualcosa in più, piuttosto che 1200 persone con una parte seduta male che non vede bene. Quest’anno poi, per un malinteso con i vigili del fuoco, non ci è stato possibile attivare il riscaldamento nel back stage. Un incidente tecnico di percorso, che non pregiudica l’ottimo lavoro dei tecnici, capaci di montare un Galà con una sola giornata di prove. I primi anni davo per scontato che i giocolieri andassero a vedere anche spettacoli di circo contemporaneo, ma

Sono finlandese, di Tampere, ho 23 anni e ho cominciato a giocolare nel 2007, all’età di 12 anni. A scuola tutti facevano diabolo al tempo, e così anche io; poi un giorno rimasi colpito da un ragazzo che giocolava 3 palline e da allora il diabolo piano piano scomparve e mi dedicai sempre di più a palline e clave, per passare dopo 2/3 anni ai cerchi. Qualche anno dopo, al liceo decisi che il giocoliere fosse quello che volevo fare. Cominciai così ad allenarmi regolarmente a Sorin Circus e un anno dopo feci domanda per entrare alla DOCH, in Svezia. In questo percorso sono stato influenzato molto dalla generazione di giocolieri pionieri finlandesi, da Maksim Komaro a Ville Walo. Il festival 5-31 che organizzavano era un appuntamento imperdibile per tutti noi, e anche la EJC in Finlandia, la mia prima EJC, è stato un evento importante per la mia crescita. Tra i giocolieri con i cerchi che maggiormente mi hanno ispirato ricordo agli inizi Petter Wadsten, poi Takaaki Matsumura, un giappnese molto forte, e naturalmente Patrik Elmnert, Tony Pezzo e tutta la nuova generazione di ring juggler. Studiare alla DOCH mi ha reso più consapevole di quello che sto facendo, delle mie scelte, ho trovato un modo mio di fare le cose. Mi piace la forma essenziale dei cerchi, mi piace che siano ben visibili anche da lontano, mi piace poter fare body roll e usare il corpo nelle mie routine. A DOCH ho fatto anche acrobatica, danza, teatro, e anche attraverso questo ho acquistato molta consapevolezza del mio corpo e delle sue potenzialità espressive. Più che progredire nei numeri, mi interessa creare cose nuove con 3 cerchi, e chiaramente sono interessato anche a cosa puoi fare con 5 cerchi. I cerchi che uso sono realizzati in Giappone, da PM juggling. Da loro puoi ordinare tutte le misure che vuoi, gli spessori e il peso che desideri. I miei hanno ora 43 cm di diametro, 5 mm di spessore e pesano circa 185 gr. Tra le altre cose che prediligo sicuramente stare con la famiglia, gli amici, e qualche volta dedicarmi al knitting, che fa bene alle mie dita!

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via entusiasti, scoprendo che esiste la convention, le scuole di circo, la giocoleria. E pensare che venivano da Lomagna, che è solo a 10 km da qui! Non è mai abbastanza quello che fai, non puoi dare niente per scontato, anche dopo 13 anni di convention.

CONVENTION BRIANZOLA WES PEDEN WWW.WESPEDEN.COM

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foto di Misaki Fukada

Sono spesso in scena e con spettacoli diversi, e tra le cose che influenzano le mie creazioni, oltre alla passione per la giocoleria, anche l’interesse per altri mondi, come la moda e il design. Ho visto per esempio di recente dell’acqua gocciolante, fatta però di piccole luci al neon; un effetto che mi piacerebbe portare presto nei miei spettacoli. Seguo tanto anche lo skateboarding, mi piace quel tipo di energia, e ultimamente guardo anche molto la danza, in particolare uno stile che si chiama electro dance, con movimenti molto veloci di polsi, mani e braccia, che richiama molto i pattern della giocoleria. OMG Juggling! è stato ispirato dallo chapiteau del SIDE, che avevo visto qui l’anno scorso, e dal pubblico che l’avrebbe riempito alla convention. Di solito ti esibisci per un pubblico generalista, che cerchi di avvicinare e appassionare alla giocoleria anche con trick spettacolari, come 5 clave in backcross, o facendoti girare le clave sul petto. Qui invece mi interessava creare uno show per un luogo così cool e di fronte ad una platea hardcore di giocolieri che vuole vedere cose nuove. Lo spettacolo Zebra invece, prodotto in collaborazione con Gandini Juggling, che mi hanno procurato residenze e funding, comincia a girare bene in tour e ne sono davvero orgoglioso. Con Gandini Juggling mi esibisco anche nella versione grande del loro nuovo show Spring. Considero Gandini Juggling un grande supporto alla giocoleria nel mondo; fanno sempre nuove creazioni, danno tanto lavoro a tanti bravi giocolieri, e apprezzo tanto la loro disponibi-

Quest’anno abbiamo registrato circa 730 partecipanti, che è ormai il nostro volume medio da anni. Abbiamo un campeggio che potrebbe ospitarne anche di più, ma la palestra è sottodimensionata e accogliere più giocolieri creerebbe solo maggiore confusione, soprattutto in caso di pioggia. La maturità dell’evento deriva anche dalla maturità dello staff. Io, geppo e Dory, insieme alla Pro Loco siamo sempre il core dell’organizzazione, ma poi quando partiamo abbiamo un gruppo forte alla convention, dai responsabili alla reception fino a Diego, Sasha e Mike che si prendono cura della parata, dei giochi, degli open stage. Tutti gli artisti invitati notano e apprezzano il clima rilassato che riusciamo a creare e, pur dovendo seguire ora per ora la convention, facciamo festa con tutti i partecipanti, uno dei pregi maggiori che abbiamo raggiunto in tutti questi anni.

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lità ad aiutarmi, manifestata anche per la produzione del mio prossimo show. Water on Mars, realizzato con Tony Pezzo e Patrik Elmnert, approdato a Broadway anni fa, è da 10 mesi a Las Vegas, con 10 repliche a settimana. Un’esperienza del genere ti dà grande continuità nel lavoro, e ti permette di perfezionare il tuo spettacolo. Puoi organizzarti una giornata tipo, con allenamenti e prove regolari, e a Las Vegas ho trovato anche il tempo di girare nel film “Gumball”. Ora sono ogni settimana in un posto diverso a fare uno spettacolo diverso, prendendo un aereo per chissà dove, provando in una sala ogni volta diversa. Ad ogni modo le due condizioni si completano a vicenda, e mi piace alternare periodi di lavoro a con-

tratto in un posto fisso, a periodi di tour. Nel corso della mia carriera ho realizzato molti video, acquistabili online tramite downloading, ma in molti mi hanno manifestato il desiderio di poter avere in una cartella tutta la collezione. Prima i dvd erano il supporto più comune per confezionare queste collezioni, ma volevo offrire un supporto bello da possedere, più capiente e più pratico. Così, dopo aver lavorato con dei designer, la collezione di miei video degli ultimi 10 anni è ora disponibile per soli 25 €, completa anche di un ordine suggerito di visione, su una bella USB pen drive, dalla forma di una clava, che puoi poi usare anche per le tue cose, distribuita da k8juggling.com. Nel realizzare questo lavoro è stato bello rivedere i miei primi lavori, vedere come sono cresciuto/cambiato da allora, ma anche ritrovare cose di 8 anni fa che sono ancora cool e che mi piacerebbe ripescare. Anche in OMG Juggling! c’è della roba realizzata qualche anno fa e a cui ora posso dedicare più attenzione. Al momento ho ancora tanta creatività e voglia di fare cose nuove, ma un giorno probabilmente dedicherò del tempo ad una retrospettiva con le migliori cose che secondo me ho realizzato... Sto inoltre lavorando ad un nuovo PX4 video di 15/20 minuti, con dentro tanti nuovi trick, e voglio affiancarlo con un tutorial che spiega anche come realizzare quei trick. Molti giocolieri desiderano poter imparare nuovi trick senza dover vedere e rivedere i video che gli interessano per carpire la tecnica. Mi piace poter restituire qualcosa alla community anche in questo senso.

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5 APRILE / 5 MAGGIO, LA COURNEUVE - PARIGI WWW.MAISONDESJONGLAGES.FR

Cinque anni fa, quando ho assunto la direzione della Maison des Jonglages, avevo problemi a trovare tanti spettacoli da programmare, mentre oggi abbiamo un’abbondanza di scelta e programmiamo circa 30 spettacoli per 60 repliche. C’è una nuova generazione di artisti che guardano con sempre maggiore profondità alle possibilità narrative del juggling, per condividere emozioni, per realizzare una scrittura. Sono orgoglioso e felice dei tanti progetti che difendono il juggling non solo come tecnica artistica ma anche come forma artistica. Spettacoli come All the Fun, “How to Welcome the Aliens” di Jay Gilligan e Eric Longequel, compagnie come De-

fracto, EaEo, Martine à La Plage, e altre formazioni vanno da tempo in questa direzione e quest’anno abbiamo aperto il cartellone anche a spettacoli particolari, come Subliminati Corporation, Toft Theatre, Galapiat Cirque. Approfondire la forma artistica è importante per tutti loro, e c’è anche più impegno nelle questioni sociali e ambientali. Con Johan Swartvagher, fondatore di FAAAC, artista associato alla Maison, continuiamo invece a esplorare a fondo i

foto di Jay Gilligan

foto di Florence Huet

foto di Sebastien Armengol

Intervista a Thomas Renaud direttore artistico

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foto di Bertrand Depoortère

RENCONTRE DES JONGLAGES


YIN HTTP://CIEMONAD.COM di Van-Kim Tran Dopo aver studiato come ingegnere ho deciso a 25 anni di diventare un giocoliere professionista, così ho trascorso due anni alla scuola di circo di Lomme, ho preso tutte le lezioni di danza che potevo, e mi sono allenato molto con Jean Daniel Fricker. Dopo aver lavorato con la Cie Defracto, ho fondato nel dicembre 2017 la Cie Monad con Cirylle Humen, che avevo conosciuto alle convention. Io ero interessato al juggling, alla danza dervishi e al thai chi, e ho pensato che le tre cose potevano diventare parte di un unico spettacolo. Anche Ciryl praticava molto il movimento in circolo nei suoi spettacoli, oltre al contact juggling, poi juggling e altro, così abbiamo considerato che avremmo potuto lavorare insieme e trovare soluzioni interessanti. La creazione di "Yin" è cominciata in Guatemala, al Qíxíng Taìjí Tào Temple, dove per un mese abbiamo praticato thai ji

All’inizio del festival abbiamo dedicato un’intera giornata con più di 100 ragazzi locali che realizzavano un flash mob, con più di 200 spettatori, all’interno della programmazione scolastica. Fuori dal frame della scuola pubblica, abbiamo 1200 ore annue di laboratori, sia nelle scuole sia da noi al teatro, e ci sono anche adulti che si avvicinano sempre di più, a cui offriamo un percorso di 5 fine settimana all’anno. Abbiamo workshop di giocoleria tutte le settimane, sempre pieni, con 15/20 ragazzi che lo frequentano. e l’obiettivo è che ogni ragazzo di La Corneuve abbia la possibilità di giocolare a scuola nel corso di un semestre. In cantiere anche l’installazione di un big top air bubble con EaEo e con il Polo Nazionale del Circo e collaborazioni con Wes Peden, Eric Longequel, Johan Swarvagher, Neta Oren e altre compagnie interessate al nostro progetto, come il Collettivo Protocol, del cui tour/spettacolo Periple ospiteremo una tappa forte qui al Rencontre, con uno show che durerà un intero mese. Collaboriamo inoltre con Maksim Komaro, che organizza il 5-3-1 in Finlandia, siamo in relazione con il Portogallo per altri progetti, e abbiamo appena inviato una proposta per il programma Creative Europe, alla ricerca di nuovi modelli economici nella creazione, per creare una nuova catena di valori tra artisti e produttori, ma anche tra pubblici e istituzioni.

mattina e sera e nel pomeriggio lavorato allo spettacolo. Poi per un anno e mezzo abbiamo continuato a lavorare insieme allo spettacolo in Francia e in Turchia. Il progetto prevede due fasi, " Yin Zéro" una versione di 20 minuti per la strada, la cui premiere abbiamo presentato al Rencontre, e una seconda versione lunga da sala di un'ora "Yin", su cui lavoreremo per la direzione di Eric Longequel e che sarà pronta ad aprile 2020. Nel nostro lavoro la pallina è un'estesione del corpo, e la nostra ricerca si sforza di unire l’oggetto, il corpo, il respiro e lo spirito. Concentrandoci sulla rotazione del corpo noi esploriamo un tipo di giocoleria che possa essere realizzato solo attraverso questo particolare movimento del corpo. Questa creazione è però anche l'unio-

foto di Emmanuelle Tricoire

foto di Misaki Fukada

confini della partecipazione del pubblico, affrontando temi sociali, ma anche il rapporto tra teatro fisico e giocoleria, offrendo percorsi di co-creazione tra ragazzi del quartiere e giocolieri professionisti. Il Rencontre è un evento di grande portata, se paragonato ai grandi festival di circo internazionali, ma è soprattutto un appuntamento unico nel suo genere per la comunità dei giocolieri. La Maison supporta la giocoleria offrendo circa 60 residenze all’anno, e abbiamo le sale sempre piene. Programmiamo con un anno di anticipo le residenze, offerte anche a compagnie emergenti, e supportiamo anche tantissimi altri progetti, a cui offriamo visibilità con i giovedì di giocolieria, dove vengono presentati al pubblico i work in progress. Facilitiamo anche lo scambio e la conoscenza reciproca tra i giocolieri, e in media circa 200 giocolieri professionisti vengono a vedere gli spettacoli al Rencontre. La comunità dei giocolieri davvero aspetta il Rencontre, ma anche la comunità di quartiere l’aspetta con attenzione, e il nostro Hervè, che tiene workshop per il quartiere, è conosciuto dal 70% dei ragazzi de La Courneuve.

ne di due opposti, perchè per il juggling hai bisogno di grande controllo mentre per la danza dervischi devi lasciarti andare. Quello che ci interessa far sentire al pubblico quando ci esibiamo è la rotazione nel loro corpo, farli entrare in un leggero stato di trance e accedere ad uno stato di percezione diversa.

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foto di Stephane Lessieux

foto di Francis Rodor

Personalmente sono molto entusiasta, sto imparando molto da questa esperienza, dalla giocoleria, e sono fiducioso per i prossimi anni. La nostra organizzazione è piccola, abbiamo solo 5 persone di staff, e continuiamo a coltivare le relazioni con le istituzioni, per stargli dietro e farci seguire. Abbiamo rinnovato ancora per altri 4 anni la convenzione per Scene Conventionnè, ma la struttura che ci ospita ha bisogno di lavori di manutenzione e ristrutturazione, inoltre servirebbero spazi con maggiori altezze per i giocolieri, ma con le istituzioni ci vuole tempo per programmare progetti a medio e lungo termine, per condividere una vision chiara sul nostro sviluppo.

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foto di AleVilla

Dopo alcuni anni di spettacoli in Italia e Spagna sono arrivato per la prima volta in Francia nel 2008, partecipando al progetto FAAAC e collaborando con numerosi giocolieri francesi, tra cui Johan Swartvagher. La forza e l’audacia di questo gruppo mi ha portato a vivere varie peripezie artistiche in Europa, mentre lo scambio e l’influenza artistica ha innescato in me la voglia di formare una compagnia in Francia. Nel 2012 mi sono trasferito a Toulouse per creare la compagnia Betti Combo ed entrare nella scuola di circo Le Lido, formazione che muoverà la mia attenzione verso la manipolazione di oggetti ed attiverà il cambiamento tra attore di circo e clown. Dopo la scuola nasce lo spettacolo Al Cubo creato con Francesco ed Ilaria, due compagni con cui ho condiviso moltissimi teatri e la fantastica esperienza del palcoscenico del Festival Mondial du Cirque de Demain. Dopo 5 anni di tour in tutto il mondo il progetto della compagnia finisce e sento il forte bisogno di lanciarmi nella creazione di un “solo”, dove poter raccogliere e canalizzare tutte le esperienze vissute negli ultimi anni. Nasce così Bakéké, una creazione ludica e spontanea con il desiderio di oltrepassare la linea tra giocoliere e clown, rapportandomi all’oggetto in maniera differente, spostando il focus dal “trick” all’emotività del personaggio. Bakéké vuol dire secchio in hawaiiano e a differenza della precedente creazione la ricerca tecnica indirizza la manipolazione dell’oggetto verso un risultato più fisico e gestuale, mirando più alla drammaturgia clownesca. La sfida personale è di riuscire a fare uno spettacolo senza parole, senza lanci da giocoliere e con poca musica. Lasciando che il corpo parli al posto della voce mi avventuro in questo nuovo territorio che ha come tema il fallimento. Il progetto ha riscosso successo da subito, vincendo vari bandi e varie coproduzioni in Francia. Lavorando da solo vivo molti periodi di solitudine, condizione ottimale per il lavoro sul clown e per tro-

foto di Charlotte Moreaux

FABRIZIO ROSSELLI WWW.FABRIZIOROSSELLI.COM

vare una propria identità ed integrità artistica. Per me l’andare in scena è un’opportunità per esprimermi liberamente, avere la possibilità di mostrare la mia investigazione tecnica ed il mio universo artistico. Probabilmente non saranno né i giocolieri e né i clown a risolvere i problemi attuali del nostro pianeta, ma ciascuno di noi contribuisce a rendere più bello e colorato questo mondo portando in scena una scelta di vita che diventa atto politico e poetico, nel momento in cui offriamo al nostro pubblico un momento di evasione. Il tempo e l’attenzione si tuffano in un universo condito di autenticità, sincerità e fantasia.

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23/25 MAGGIO - SANTA MARIA DA FEIRA (PORTOGALLO) WWW.IMAGINARIUS.PT

intervista a Gil Ferreira executive director traduzione a cura di A.S. Sono musicista professionista e insegnante, mi sono sempre mosso nell’area della musica e per due decadi mi sono speso nel volontariato culturale, nel teatro, nella musica e nella danza. Per 7 anni sono stato nella programmazione dell’Orfeão da Feira, una delle maggiori associazioni culturali di Santa Maria da Feira. Questa è la mia area vocazionale. Imaginarius è nato nel 2001, al passaggio del secolo, quando i territori e le città erano in competizione nel captare residenti e investimenti, nel generare attrattive. A S.M. da Feira i temi dell’accessibilità e della partecipazione culturale sono stati sempre molto sentiti e nel 2001, dopo una grande rievocazione storica e le prime attività di teatro di strada, è iniziato un nuovo percorso, più legato alla creazione artistica contemporanea per gli spazi pubblici. Il festival si è mantenuto fedele al focus sulle arti di strada, con un ruolo e un riconoscimento sul territorio e in Portogallo nella formazione di nuovi pubblici per le arti di strada. Dunque il ruolo di Imaginarius è stato provocare il pensiero critico, collocare nello spazio pubblico programmazioni audaci con un focus sulla ricerca del nuovo. Uno dei nostri obiettivi è portare proposte che siano delle prime in Portogallo, o creazioni realizzate qui in residenza. Portare nella riflessione sulla società contemporanea quello che c’è di nuovo nel mondo delle arti 10

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di strada, delle arti performative e della sua relazione con diverse discipline, che siano tecnologiche, o architettura, o altre discipline che possano convivere nello spazio pubblico. Da qui sono passati Panopticum, Royal de Luxe, Transe Express e tanti altri, ma anche premi Nobel della letteratura come Dario Fo, o fotografi come Spencer Tunick, Olivero Toscani, contribuendo tutti ad alimentare l’ecosistema culturale della città, con artisti e compagnie che oltre ad esibirsi hanno promosso workshop, conferenze, azioni che hanno lasciato la loro traccia in città. Dal mio ingresso nel 2014 come Direttore Esecutivo di Imaginarius abbiamo definito la sua mission, che oggi significa implementare l’accessibilità, stimolare opportunità e creare connessioni. Abbiamo anche definito i valori per Imaginarius, in quanto Festival e Centro di Creazione, e abbiamo scelto i valori della complementarità, della interdisciplinarietà, della coesione sociale, della formazione professionale e della internazionalizzazione. Naturalmente in quasi 20 anni il festival si è trasformato e nel quadro di questo nuovo corso ha rappresentato una svolta importante l’adesione di Imaginarius al network Circostrada, prima entità in Portogallo a farlo, che ci ha permesso di entrare in contatto con programmatori, direttori, altri festival, altre visioni e culture. Ci sforziamo di avere una programmazio-

Foto di Municipality of Santa Maria da Feira (João Azevedo) ne audace, che generi engagement per il pubblico, che sia equilibrata e diversificata (in questa edizione sono presenti 17 discipline artistiche). La prospettiva futura è stabilire nuove relazioni, nuovi dialoghi con altre culture, perseguire una sostenibilità ambientale, ma anche la sostenibili-

tà delle nostre risorse umane, della nostra équipe. Ci interessa inoltre l’area dello sviluppo del pubblico e della mediazione, infine siamo molto attenti all’impatto della trasformazione digitale e alla relazione che il festival può rafforzare con le nuove generazioni attraverso le nuove tecnologie. Il circo ha un ruolo importante in Imaginarius e nella programmazione annuale che offriamo ai nuovi pubblici di S.M. da Feira e di questa regione nel nord del Portogallo. Oggi quasi un terzo della programmaWWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


SALTO, CIRCUS SCHOOL WWW.SALTOCIRCUS.COM

Vengo dalla ginnastica agonistica, ero un nazionale, mi sono esibito in molti gala sportivi e non, ma non sono mai stato un professionista del intervista a Tiago Maia direttore della scuola circo. Tempo addietro fummo contattati dal Soleil per un’audizione e, in seguito all’interesse per il circo che stava montando nel nord del Portogallo, quattro anni fa emerse l’idea di aprire una scuola di circo all’interno del nostro centro. Avevamo una compagnia che faceva produzioni, uno spazio attrezzato, le competenze tecniche, i contatti di insegnanti per le discipline circensi, teatro, danza, processi di creazione. Nasceva così Salto, scuola professionale di circo con sede a Maia, nell’area metropolitana di Porto, nelle strutture del centro di ginnastica Acro Clube da Maia. Il programma di studi è biennale, ma studiare circo 35 ore a settimana è impegnativo, quindi supportiamo gli studenti con un alloggio dove possano vivere insieme nelle prossimità della scuola. Inoltre gli giriamo ogni opportunità di lavoro che riceviamo, per facilitare il loro avvio di carriera. Anche questo è importante per raggiungere dei risultati in due anni di lavoro, che è un periodo relativamente breve. Gli studenti vengono da tutto il mondo, molti dal sud america; teniamo lezioni in inglese, francese, portoghese, spagnolo e il 40% dei nostri diplomati è ora in scuole superiori di circo. Salto ha una visione molto chiara di cosa vogliamo essere: ci interessa mantenere alto il livello di preparazione, la qualità delle relazioni tra studenti e insegnanti, e non vogliamo crescere troppo in fretta, almeno non prima di spostarci dall’attuale sede di 2200 mq ad una più grande e attrezzata di 5000 mq, uno sviluppo a cui stiamo già lavorando! Dopo aver tenuto l’anno scorso workshop di circo ad Imaginarius la direzione del festival ci ha chiesto di portare qualcosa di originale, che non fosse uno scontato saggio di una scuola di circo. Una vera sfida per noi e per loro, e ho chiesto a Daniel Seabra, nostro giovane insegnante, di declinare nello show la nostra mission: qualcosa connesso alle emozioni, che faccia percepire il rischio, che possa meravigliare. Lo spettacolo “The Last One to Grab Fall First” è stato creato insieme agli studenti e, volendo supportare il tema del genere, abbiamo formato un gruppo di 9 ragazze, con età media di 22 anni, molto preparate tecnicamente. Lo show ha avuto un grande successo, con un crescendo incredibile nelle tre serate. Tutti si sono complimentati con noi, molti si sono commossi, inclusi gli studenti e noi stessi.

zione del festival è circo. Tra i tanti in programma quest’anno ricordiamo: Belly of The Whale, degli Ockham’s Razor [UK]; Hold On, dei Fheel Concepts [FR]; The Last One To Grab Fall First, della scuola di

Circo Salto [PT , Globe, dei Close Act [NL]; Système D, del Collectif Kaboum [FR]; Atempo, della Cia. Vaya [PT]; Hands Some Feet, del duo autraliano-finlandese, e tanti altri nel programma in e off. Ma facciamo

in modo che le proposte di circo siano sempre in dialogo con altre arti performative, che siano coerenti con il tema trattato dal festival, che in questa edizione era la memoria. J U G G L I N G M A G A Z I N E NUMERO8 3 G I U G N O 2 0 1 9

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CIRCUS + A MATERA 2019

FEBBRAIO/MARZO 2019, PARCO DEL CASTELLO TRAMONTANO, MATERA WWW.MATERA-BASILICATA2019.IT HTTP://BOLOGNA.CITTADICIRCO.IT/FORUM-NUOVI-CIRCHI Foto di Ufficio stampa Fondazione Matera Basilicata 2019 di Ariane Bieou manager culturale Matera 2019 Dopo aver esercitato la professione di architetto per una decina d'anni mi sono dedicata allo spettacolo dal vivo, e nello specifico all’organizzazione di eventi nello spazio pubblico. Dapprima in Italia, quando la Regione Piemonte ha cominciato a sostenere fortemente il teatro di strada e il circo contemporaneo; poi in Europa, prima come rappresentante italiana e poi come coordinatrice per 7 anni di In Situ, una importante rete europea per la creazione artistica nello spazio pubblico. Dopo questa esperienza approdo a Matera, avendo sentito parlare di questa Capitale Europea della Cultura (ECoC) e del suo progetto così sperimentale e partecipativo. Dopo aver vinto il bando come manager culturale ed essermi trasferita a Matera, scopro una città unica, vibrante, ricca di emozioni e fonte di ispirazione. Un campo da gioco creativo unico, dal respiro internazionale. Matera 2019 prima di aver convinto me, convinse anche la giuria della comunità europea nel 2014, quando la spuntò in mezzo a candidature importanti, per il suo progetto innovativo proiettato al futuro, valorizzando le sue radici e i suoi valori. Un progetto costruito sulla comunità, sulla partecipazione vera, onesta, non solo dei cittadini di Matera ma di tutta la Basilicata. Matera 2019 è stata pensata per diventare locomotiva nel Sud Italia della cultura contemporanea di oggi. Promuovendo valori come l'accoglienza, la collaborazione, la magia, la passione, la frugalità, il ritmo, che fanno di Matera, con i suoi 8000 anni e più di storia, un bacino dell'umanità, con un patrimonio storico tangibile e intangibile fonte di ispirazione per la creatività contemporanea. Un ponte che posiziona l'Italia al centro di questo processo, alimentando una visione europea con un baricentro più allargato anche verso il sud e il sud est, dove si terranno le prossime ECoC. Ovviamente questo processo si scrive in una città che ha avuto una trasformazione enorme negli ultimi 50 anni, e la ECoC ne accelera lo sviluppo in un modo dirompente. Gli stessi cittadini si trovavano sballottati in tutte queste trasformazioni veloci, a volte con angoscia, a volte con piacere, ma sempre con tanto desiderio di partecipazione. "Open Future" diventa così il progetto di una città aperta che ha il coraggio, con soli 60.000 abitanti e 600.000 nella regione, di sostenere in ambito europeo valori culturali molto forti. Il progetto si scompone 12

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in 5 tematiche: Futuro Remoto che ispirandosi al fascino antico di Matera guarda ai futuri possibili; Continuità e Rotture per affermare il valore relativo dei giudizi negativi su di sé e sulla propria comunità, come la vergogna; Utopie e

Distopie per rilanciare la pratica e la riflessione sul gioco anche tra gli adulti; Radici e Percorsi, una riflessione sul movimento e sull’immobilità: immaginando che non solo le persone ma anche la conoscenza possa muoversi; Riflessioni e Connessioni per rilanciare il valore della lentezza e della riflessione contro la velocità e l’ipertrofia del fare contemporaneo. Per declinarli abbiamo invitato la scena artistica locale a viaggiare per l’Europa, con un voucher da 2019 €, per incontrare artisti, vedere festival, cercare qualcosa che potesse nutrire il loro progetto e collegarli con l'internazionalità. Alla fine abbiamo selezionato una cinquantina di progetti, molto diversi tra di loro, anche per modalità di produzione, metà dei quali assegnati tramite un bando pubblico alla scena creativa locale. Articolare una programmazione di 300 giorni in una città così particolare, ci ha spinti a creare un ritmo, una intensità

quasi sinfonica. Questa partitura, avviata con una cerimonia di apertura molto forte, prevedeva nei primi mesi del 2019 un'offerta di spettacoli, prima di dare spazio alle oltre 50 produzioni in programma. In una città che non ha un teatro – l’unica struttura attiva è la Cava del Sole che sarà il nuovo fulcro culturale all'aperto, soprattutto d'estate – c'era la voglia di un momento forte di grande spettacolo, per un pubblico più locale, in un periodo senza grandi ondate di turisti. Ci siamo accorti che mancava lo spettacolo dal vivo in generale, e in tantissimi ci hanno fatto notare che il circo contemporaneo aveva finora trovato poca visibilità nel sud Italia. Nasce così Circus+, per esplorare le tendenze del circo contemporaneo verso la danza, il teatro, ma anche allestire un'area con tendoni da circo dove ci si ritrova, si discute, si ascolta un concerto, si balla, si beve qualcosa. C'era tanta aspettativa per WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


la risposta del pubblico, e una grande voglia di scoprire cosa poteva offrire Matera 2019, dopo 2 anni di preparazione intensa. Circus+ era in effetti la prima programmazione offerta al pubblico, nella quale sperimentavamo il meccanismo del Passaporto Matera 2019. Il Passaporto costa 19 €, vale tutto l'anno, dà accesso a tutti gli eventi e, oltre a finanziare la legacy di Matera 2019, sostiene l'idea del cittadino temporaneo che viene per prendere e per dare, il suo tempo e la sua attenzione. I Sassi sono un ecosistema molto delicato che corre il rischio della turistificazione e soprattutto di un turismo troppo di passaggio, e il Passaporto vuole invogliare a rimanere un po’ di più, a non fare solo il giro di Matera per un giorno. E con Circus+ le 4 serate da 500 posti ciascuna previste ogni settimana sono andate a ruba ogni volta in 15 minuti!

di Aurelio Rota Circus+ site coordinator Le città capitali europee della cultura sono incubatori di progettualità culturale, capaci di mettere in relazione artisti internazionali con la realtà locale. In quest’ottica, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha realizzato Circus+, importante rassegna di Circo allestita grazie alla sensibilità e competenza della manager culturale Ariane Bieu, ad importanti partnership con i network europei Circus Next e CircoStrada e con il Forum Nuovi Circhi. In uno chapiteau dalla capienza di 500 spettatori si sono esibiti: Phia Menard e la Cie Non Nova, Cécile Mont-Reynaud Cie Lunatic, Martina Nova, Jorg Muller, Okidok, The Black Blues Brothers, Le Groupe Acrobatique de Tanger; il Neo Dervish di Ziya Azazi; El Grito, Mister David Family; Antonio Rezza, il Forum Nuovi Circhi con un gala allestito per l’occasione. Un secondo chapiteau, più piccolo, ha ospitato giovani artisti della Basilicata e regioni limitrofe. In pista, prima e dopo gli spettacoli del cartellone principale, concerti a ballo e presentazioni di filmati e documentari sul circo che contribuivano ad alimentare la magica atmosfera. Molto seguiti gli appuntamenti di Cine Circo, con le testimonianze di Francesco Di Loreto co-regista e autore del docu-film Amore e Fiori, dedicato a Moira Orfei, Alessandro Serena e il suo racconto dell’evoluzione del clown, Raffaele De Ritis con Nuovo Cinema Circo. Emozionante la presentazione del film L’Equilibrio del Cucchiaino, con la partecipazione del regista/autore Adriano Sforzi e dei protagonisti: l’incredibile giocoliere Alberto “Bertino” Sforzi e la moglie Ghisi Casartelli del Circo Medrano, che hanno ripercorso l’avventura della loro vita, con aneddoti e racconti che appartengono alla gloriosa storia del Circo. A coronamento una bella torta per festeggiare i loro 50 anni di matrimonio, e un simbolico avvicendamento generazionale con i figli di Mr. David a giocolare assieme al mitico “Bertino”. E così, mentre a Torino andava in scena l’ennesimo attacco al Circo Tradizionale, attraverso un convegno di forte impronta animalista, a Matera Circo Tradizionale e Nuovo Circo dialogavano con naturalezza, curiosi i primi, per il nuovo che avanza, rispettosi per la storia rappresentata i secondi. Un bel messaggio, degno di una Capitale Europea della Cultura. Altrettanto importante la residenza di 5 giorni offerta al Forum Nuovi Circhi, insieme alla programmazione del piccolo chapiteau e a due repliche di un gala con più di 40 tra artisti e tecnici, allestito in soli due giorni sul format ben collaudato a Città di Circo. Per il Forum anche un’ottima occasione per riunirsi e discutere sul proprio futuro, consolidando i rapporti tra le compagnie. Circus+ è stato un evento come se ne vedono pochi in Italia, anche nelle piazze più avvezze al Nuovo Circo e, nonostante Matera fosse quasi a digiuno di questo genere di spettacolo, il pubblico ha risposto in modo incredibile, con tutti sold out e un calore entusiasmante per artisti e organizzatori, quasi a far sperare che questo festival possa avere un futuro anche oltre Matera 2019.

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UN PATRIMONIO DI TUTTI 19 OTTOBRE / 4 NOVEMBRE 2018, BOLOGNA HTTP://BOLOGNA.CITTADICIRCO.IT

di Elisabetta Maniga e Achille Zoni Foto di Circusögraphy Quando si parla di opere effimere di solito l’immaginario collettivo approda su lidi abitati per un breve lasso di tempo da costruzioni di carta, castelli di sabbia, portali in cartongesso, e spesso più in generale su modelli in scala ridotta di realtà lontane dal tempo di chi osserva. L’effimero, inteso così, si lascia accarezzare dall’occhio distratto e attraversare come luogo dal fascino innocuo e dalla soglia sottile, abitabile per il tempo della visita – pensiamo alla permanenza in città di un allestimento artistico o di un evento commerciale - lungo i suoi confini, senza incappare nel rischio di dover fare i conti con le proprie tracce. In fondo un circo che cos’è, se non la manifestazione di un luogo e una storia che hanno vita in un dato tempo e che si ripete, puntuale, ogni sera per poi lasciare il proprio posto al ricordo? La seconda edizione di Città di Circo è iniziata con un’immagine straniante, mai vista prima: Bologna si sveglia il 10 ottobre e viene invitata a spettacolo sotto uno chapiteau splendente in Piazza Maggiore. Una capsula aliena nel cuore della città, un nuovo punto di riferimento che si staglia sulla sagoma di Palazzo Re Enzo e di San Petronio. Un evento che da subito desta scalpore e discussione nell’opinione pubblica bolognese: il circo è in piazza. Il circo è tornato a casa. Si è scomodato subito il tema del decoro urbano, che da quasi un ventennio si erge a difendere un concetto di spazio pubblico basato sul coordinamento di arredi, simboli e atteggiamenti volti a evitare/denigrare forme autonome 14

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non ben identificabili. C’è voluto qualche giorno perchè quel circo, col suo bagaglio di temporaneità, cessasse di essere una minaccia permanente nella mente dei cittadini più indispettiti. Non è stato facile. Anzi. C’è l’inedia dei tempi burocratici, costretti da regolamenti e leggi stridenti e spesso farraginose, che dimostrano la scarsa sensibilità verso questi temi nei programmi culturali del nostro Paese. Questa realtà rischia di tramutare un procedimento già di per sè molto lungo in una macchina che si inceppa. Tutta-

via ce l’abbiamo fatta: eppur si muove. La risposta del pubblico ha confermato il valore e il volere di un evento trasversale come Città di Circo. Nella piazza degli chapiteaux di Villa Angeletti, in attesa di accedere agli spettacoli, le persone cessavano di essere semplice pubblico pagante e si lasciavano coinvolgere dall’impulso alla partecipazione, cedendo alla naturale curiosità e diventando così visitatori attivi, cittadini onorari di una residenzialità assolutamente temporanea. Non parliamo dunque di semplici spettatori; meWWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


glio parlare di partecipanti, individui che per qualche ora o giorno hanno contribuito alla costruzione di un valore condiviso. Persone di cui non era rilevante la provenienza, ma il fatto che ci fossero, in un qui ed ora coinvolgente ed essenziale. Per entrare a Città di Circo non servono visti o passaporti. Insomma, non è possibile descrivere questo evento come un puro corollario ad una kermesse di spettacolo dal vivo. Si può semmai dire che, ancora più che l’anno scorso, Città di Circo è viva e spettacolare. Negli anni, l’evoluzione di Città di Circo ha anche portato i suoi abitanti ad acquisire sempre maggiore consapevolezza di sé stessi. Rispetto alla passata edizione, infatti, molte cose sono cambiate e nello specifico è andato accrescendosi un senso generale di essere parte attiva in un processo complesso. Un’autocoscienza che dal contesto individuale si espande fino a coinvolgere quello comune, condiviso, del vivere assieme. Dal senso comune al senso di comunità: sono infatti le comunità di circo che compongono questa variopinta città effimera, destinata a durare solo per un attimo, giusto il tempo di sorgere e dileguarsi. Le dinamiche interne che le muovono, che le motivano e le identificano, sono state ampiamente discusse ed analizzate in tre giornate dedicate al valore culturale, sociale e storico del circo. Più che lezioni frontali si trattava di spazi di dibattito aperto, in cui ci si è scoperti a vicenda: artisti, pubblico, programmatori, antropologi, storici e giuristi. Grazie al lavoro fatto fin qui si può affermare che Città di Circo è oggi foriera di valori, significati, esperienze condivise ed oblique, che si intrecciano fra loro e che permettono di considerarla sotto una luce diversa dal puro e semplice contesto dello spettacolo dal vivo. La volontà creativa, la visione estetica, i metodi e le modalità organizzative, la volontà di lavorare sulla formazione continua – sia teorica che pratica – la struttura profondamente collaborativa dei lavori comuni, la volontà di affermare la propria identità e la propria voce: tutte queste sono buone pratiche. Ed è attraverso la lente delle buone pratiche che si può definire il valore di un patrimonio culturale ed il significato delle azioni volte a sostenerlo, tutelarlo ed arricchirlo nell’interesse di tutti: artisti, enti pubblici e società civile. Uno chapiteau in piazza; una piazza di chapiteaux: immagini vivide e testimonianze concrete, temporanee ed effimere di valori ben più resilienti e duraturi. Valori dei ritmi lenti e silenziosi dei processi generazionali. Ereditare, modificare e trasmettere pratiche, significati, concetti. È così che le comunità crescono, si arricchiscono e si scambiano materiale genetico: producendo tracce tangibili di valori immateriali. Città di Circo è patrimonio di tutti. J U G G L I N G M A G A Z I N E NUMERO8 3 G I U G N O 2 0 1 9

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YL Ci incontriamo in un festiAI val di teatro di strada in Italia, KA .CO andiamo un po’ a vivere in UkraiM na...poi torniamo in Europa, nessuno di noi è francese ma fondiamo My!Laika a Toulouse. È il 2009. Il primo spettacolo vince Jeunes Talents Cirque Europe. Giriamo per 4 anni e mezzo praticamente senza sosta da un teatro all’altro, 15 paesi. Quindi raccogliamo tutto quello che abbiamo e costruiamo il Side, in autonomia totale. Ci allontaniamo dalle coproduzioni, dalle istituzioni. Il circo, lo progettiamo nei dettagli e lo costruiamo in gran parte ‘on the road’ : dal primo montaggio, quasi magicamente, non si ferma mai. Da Bristol a Belgrado i nostri furgoni arrotano chilometri. Nelle pause riusciamo a scappare ancora, grazie alle Low-cost, per precipitarci a dirigere spettacoli, organizzare festival alternativi, costruire altri circhi, occupare spazi, prendere parte a spettacoli con altre compagnie. La troupe si allarga e si restringe, le collaborazioni aumentano, i giorni di vacanza scompaiono. All’improvviso Nico, il nostro manager, dal sedile di dietro, ci ricorda che sono passati dieci anni. Ci si ritrova all’alba dopo una notte intensa. Il cielo di nuovo schiarisce, qualcuno dice :”foto, foto, tutti! là!” E allora, reduci, tutti ci trasciniamo con un sorriso beffardo verso la grande parete, dove i primi raggi del sole illuminano la grande balena bianca che abbiamo dipinto sulla facciata della Grainerie. Siamo a Toulouse e sono appena finiti i festeggiamenti, lunghi e intensi, per i primi 10 anni di My!Laika. Un mese, proprio dove My!Laika cominciò a strutturarsi al ritorno dei primi avventurosi viaggi. Il circo ospita 3 repliche di Popcorn Machine lo spettacolo originario che dieci anni fa dava inizio al gran valzer della troupe per i teatri di tutta l’Europa. Ed eccolo ancora li, questa specie di carro armato, dopo tanti anni a richiamare pubblico e ad emozionarlo ancora, giovane. Ci ripetiamo, sì certo. Noi siamo per il repertorio. La logica usa e getta nello spettacolo contemporaneo ci sembra così cretina e succede che proponiamo vecchi spettacoli, risvegliati. A seguire, il secondo weekend, sotto il Side, My!laika spara Laerte. Il nuovo spettacolo per la prima volta in Francia che, fortunatamente, lascia tutti contenti. E si parte per la festa. Una mara16

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Dal patio alla tenda, dal cortile all’enorme set che costruisce nel parking in NeAnè con il suo mega portico in collaborazione a Rouge Nord che con la loro gru fanno volare ogni cosa sopra la festa. Il grande cabaret allestito nel teatro è fatto di portentosi numeri che rispondono strettamente al nostro gusto: brividi e risate. I nostri amici investono tutti gli spazi con concerti, performance che resteranno nella nostra memoria e di quella del pubblico... Il circo si trasforma come al solito in una grande Dance Hall e quando le prime sei ore di festa sono già andate... da un varco da dentro il circo il pubblico scopre un Lunapark: Roulouttes, attrazioni, finti matrimoni, giochi bizzarri. I Dj prendono il posto dei concerti e da li, si sa, mentre il bar corre sul rettilineo finale, l’alba è dietro l’angolo. Ci guardiamo ancora una volta negli occhi, all’alba. Quanti chilometri sotto queste palpebre. La striscia bianca che scivola sotto le ruote dei camion, è una clessidra che misura il tempo fino all’arrivo al prossimo teatro, alla prossima piazza, al prossimo pubblico. Impossibile spiegare in breve le avventure, le emozioni, le meraviglie e le fatiche di questi dieci anni. Tournèe infinita. Quanta fortuna. Ma a volte senza mistero ci chiediamo quanto lunga sia ancora la strada. Però ci conosciamo bene, sappiamo che se restiamo da qualche parte più di dieci giorni la realtà comincia a rivelarsi, vediamo le altre vite, i pigiami, le routines, i costumi sociali, il moralismo tipico di chi permane. La fatica di essere un vicino di casa per esempio, la disperazione delle ore televisive, l’epilogo delle libertà. E allora ci rimettiamo in strada. In teatro o dentro al Side è tutto nero, possiamo continuare a inventare mondi dentro i quali vivere. Chiamiamoli spettacoli, va bene. Per noi è l’unica vita, per questo dura. La cosa che ci siamo più volte sentiti dire in questi anni è “siete pazzi”, ma noi dal finestrino, mentre attraversiamo le frontiere, guardiamo fuori, eccome. E ci sembra il contrario. Lunga vita al circo, “controcanto selvaggio della società”.

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tona di quelle che piacciono a noi. Ufficialmente la festa inizia alle 18 e durerà 12 ore. Eventi fino alle sei del mattino: il più bel regalo per questo compleanno? Carta bianca su tutta la Grainerie! Durante il week end per festeggiare arrivano amici/fratelli che hanno intersecato i loro cammini con i nostri durante questi anni. Da tutta l’Europa. Esagerata è la scaletta degli arrivi, la navetta fa su e giù dall’aeroporto, e così sbarcano dalla Norvegia, dall’Olanda, dall’Inghilterra... mentre auto e camion entrano a Toulouse procedendo dalla Spagna o dall’Italia. E così all’apertura il pubblico si trova davanti un mondo. Si succedono performance in tutta la Grainerie. Dai bagni alle sale di allenamento, musica, mostre, scenografie.

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DOKUCIRCO LUOGO DI INTRATTENIMENTO

INCAM (International Network of Circus Arts Magazines) riunisce i media project sulle arti circensi attivi nel settore. Con questo numero andiamo in Messico a conoscere il progetto Dokucirco, nuovo propulsore oltreoceano.

LUOGO DI CONOSCENZA WWW.DOKUCIRCO.ORG

Foto di Valentina De Mattia di Rodrigo Hernández La rivista Dokucirco è l’organo informativo del Centro Mexicano de Documentación Circense, un’iniziativa di Cirko de Mente A.C., compagnia messicana con 15 anni di esperienza che, oltre ad ospitare il centro di documentazione Dokucirco, ospita l’unica laurea in arti circensi di Città del Messico. Abbiamo concepito Dokucirco come spazio per la conservazione, la consultazione, la riflessione, la diffusione e la produzione di informazioni riguardanti il circo. Focalizzato sul patrimonio culturale del circo messicano, ma sempre con una visione aperta sul mondo. Oltre alla rivista abbiamo un portale web (www.dokucirco.org) e una biblioteca mobile chiamata Nautilus. Convocati da Andrea Pelaez (coregista di Cirko de Mente), Andrea Torres e Rodrigo Hernandez hanno iniziato a lavorare sul progetto di un centro di documentazione alla fine del 2014. Il 2015 è stato dedicato alla ricerca e alla raccolta di materiali, per inaugurare poi il progetto ad inizio 2016, con il lancio del sito web e il primo numero della rivista Dokucirco. Da allora cerchiamo di promuovere la diffusione e lo sviluppo dell’universo concettuale del circo, oltre a stabilire un punto di incontro tra creatori, ricercatori, inse-

gnanti e pubblico, che sono il nostro target di riferimento. Ma la cosa più importante di questo progetto è che lo facciamo perché ci piace. Siamo artisti di circo, giornalisti, insegnanti, gente del circo, tutti convinti di essere più profondamente e sinceramente umani quando facciamo qualcosa per il puro piacere di farlo. Nel corso dei 3 anni dalla sua prima pubblicazione Dokucirco ha costituito un nutrito team di collaboratori, al cui centro sono i membri di Cirko de Mente, un gruppo di appassionati desiderosi di apprendere e di scambiare. Ma il centro di documentazione e la rivista funzionano anche

grazie ai contributi dei suoi utenti, lettori e amici; così come gli scambi con progetti simili da altre parti del mondo. Dal 2018 la rivista Dokucirco è parte di Incam (la rete internazionale di riviste di circo), che ci ha permesso di ampliare i nostri orizzonti, scambiarci esperienze, pubblicizzare il nostro lavoro e, soprattutto, imparare da progetti che condividono i nostri interessi e hanno percorso alre strade. Attualmente stiamo preparando la 7^ edizione della rivista, che inviamo agli abbonati, rendedola però sempre disponibile online e gratuitamente a chi ne fa richiesta attraverso il nostro sito. La tendenza generale nel mondo dei media sembra voler abbandonare il cartaceo come supporto di stampa, ma siamo ancora interessati anche a questo formato, e per le ultime 4 edizioni abbiano realizzato una tiratura limitata che distribuiamo nelle biblioteche e nei centri di documentazione circensi di diversi paesi. Felici di vedere che i nostri lettori crescono lentamente e convinti che questo progetto abbia ancora molta strada da fare, vi invitiamo a scoprire Dokucirco!

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INVEXENDU

WWW.MAGDACLAN.COM WWW.MONCIRCO.COM WWW.FANTASYFESTIVALCIRCO.IT

Foto di Valentina De Mattia “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.” MagdaClan, here we are.

di Giorgia Russo C’è tutto un giro di definizioni che sembrano combaciare con quello che è MagdaClan oggi, ma definire è un po’ come mettere dei confini, e a noi i confini scatenano qualcosa di simile agli attacchi di panico, perché poi creano chiusura, ed è difficile saltarne fuori. Allora prendo in prestito un vocabolo dal genovese, che suona al tempo di batucada, invexendu, che significa agitazione, fermento ed euforia a seconda del contesto; e MagdaClan, in questo momento, è invexendu. Quella che descrivevamo come una compagnia di circo contemporaneo sotto tendone, è diventato adesso un grande collettivo il cui fulcro è il circo in ogni sua declinazione. Le contingenze, le ambizioni, o forse la casualità, han fatto sì che MagdaClan si riscoprisse con due anime, una nomade e una stanziale. Se non ci si fosse formati sulla strada, percorrendo migliaia e mi-

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gliaia di chilometri, e quindi ambienti, facce, climi, imprevisti, stili e tutto quello che custodisce il viaggio, non avremmo mai deciso di investire le nostre energie su di un territorio. E che territorio! Il Monferrato adesso è la casa del Fantasy Festival e della rassegna Mon Circo, nonché di noi girovaghi e dei nostri mezzi. Alessandro ed io, con velleità da agricoltori della domenica, poco dopo il nostro trasferimento in un piccolo paese di nemmeno 500 abitanti, abbiamo concretizzato una delle nostre mille fantasticherie. Perché al circo pare si diventi bulimici di cose da fare e che, invece di preferire il meritato riposo tra uno spettacolo e un altro, ci si cimenti in qualcosa di nuovo. “Ho due giorni liberi, perché non costruiamo un piccolo orto sinergico che si auto-alimenta mentre siamo via?”, oppure “Visto che per qualche mese stiamo a casa per la nuova creazione, perché non creiamo uno spazio per ospitare spettacoli?”. Mon Circo è nato sottotono, un’idea come un’altra, lanciata lì, vedendo un bel capannone di quelli anonimi di cemento e pensando che sarebbe stato entusiasmante sistemarlo e proporre spettacoli di amici per qualche giorno, così avremmo respi-

rato ancora quell’aria che non travalica queste colline, e la gente del posto ne avrebbe potuto godere. Complici un grande bando dedicato alle Arti Performative unito alla mia prolissità, ed ecco la Compagnia San Paolo diventare il nostro maggior sostenitore. In nove mesi quella idea era diventata una realtà e la strada dei bandi una dorata spada di Damocle (cit. ZC) che ci ha permesso di creare un piccolo teatro rurale con una programmazione che si sposa più alle grandi città che a questo territorio assopito. Abbiamo recuperato il recuperabile per realizzare il foyer, cucito a mano le tende del teatro, costruito il palco, ricavato un camerino da una roulotte e tante altre cose ancora, per dare un senso a un luogo inutilizzato. E MagdaClan ha eretto Mon Circo tra vigne e noccioleti, perché crediamo nell’importanza dello scambio, perché vogliamo far confluire la somma del nostro nomadismo in un luogo preciso, perché i centri culturali, gli spazi non convenzionali, quei posti di cui ci siamo innamorati in giro per il mondo per la loro genuinità, ricerca, ospitalità, impegno, politica, sono stati di fondamentale ispira-

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di Giulio Lanfranco Nel 2014 Daria Carmi, assessore alla cultura di Casale Monferrato, ebbe una visione: far rinascere il “Fantasy Show”, un festival di arte di strada che ha avuto vita dal 1993 al 2006, e aprirlo alle arti performative. Una fenice insomma. L’idea trovò subito spazio nelle menti e nei cuori miei e di Elena Bosco, entrambi monferrini di origine. L’idea, estesa a tutto il Clan, diventò subito realtà. E fu così che nel 2015 il MagdaClan arrivò con tutto il convoglio nel parcheggio del centro città, il Mercato Pavia. Forti delle esperienze e del materiale custodito in questi anni, lo abbiamo trasformato… non più parcheggio ma luogo di spettacolo, di arte, di relax, di incontro. Dall’angolo chill out al bar-ristoro, a mostre fotografiche e Photo Booth, a tutto quello che la creatività ci ha permesso di fare. Da subito abbiamo attivato collaborazioni con le realtà locali: la Pro Loco di San Salvatore ci mette a disposizione i tavoli e i gazebi; la Caritas ci presta i materassi per ospitare gli artisti; il circolo Pantagruel si occupa di nutrire il corpo; le

zione e di incoraggiamento. Molte altre compagnie hanno o stanno investendo le proprie energie nomadi su luoghi ben precisi, spinti dalla necessità di creare spazi per l’arte, col fine di rendere accessibile al pubblico nuovi modi di creare, nuovi modi di condividere uno spazio e il proprio tempo nel nome dell’apertura e dell’accoglienza, alla faccia di chi vive nell’ossessione della chiusura. Questo è quello che succede nell’astigiano, in quel di Montiglio Monferrato, dove Mon Circo ha sede. Nella vicina provincia di Alessandria, il Clan sogna e realizza altri progetti da altrettanti anni.

scuole aprono le loro porte per lezioni di circo; i richiedenti asilo di Granello di Senape portano un banco di vestiti usati che noi serigrafiamo con il logo MagdaClan. Ed è così che il circo arriva, apre, contamina, con la forza che solo il Bello ha. Ogni anno, passo dopo passo, tiriamo giù a suon di sorrisi, impegno e bellezza il muro dei luoghi comuni di una città borghese, muri contro i quali abbiamo sbattuto dal primo momento in cui abbiamo cominciato a piantare i primi picchetti a Casale Monferrato. Questa è la forza del Circo che si trasforma in Festival, riportando il rito della festa in piazza, dell’incontro come momento di condivisione e gioia. Tutti gli spettacoli proposti in questi anni hanno gravitato intorno all’orbita tracciata da MagdaClan, tutte le piccole conquiste hanno dietro chilometri, sudore, fatica. Siamo convinti che oggi per scrivere la storia del circo contemporaneo, anzi per scrivere la storia di tutti, ci sia bisogno di questo: restare umani, fare insieme, giorno dopo giorno... Il circo riparte e sulla strada verso Sesto Fiorentino, tappa successiva a quella di Casale, guardo lo specchietto retrovisore e mi scopro a rivedere questi 4 anni di Fantasy, pensando già a come sarà il 2020.

All’edizione di Fantasy Festival 2019 abbiamo deciso di valorizzare gli artisti emergenti, proponendo un concorso. Ci fermiamo un attimo, spostiamo le lancette indietro di qualche anno, e pensiamo a cosa avremmo voluto trovare usciti dalle scuole di circo. E così che è nato il Fantasy Circus Scatch, un concorso per artisti emergenti con un premio in denaro per sostenere le spese di creazione di un “elaborato” circense. Ci sono arrivate tantissime proposte, la risposta è stata grande e scegliere, come sempre, la cosa più difficile. Ci hanno conquistato Donatella Zaccagnino e Alice Binando con l’intrigante ricerca di coppia sulla corda aerea e Francisca Sanhueza raggio e Michele De Riu, duo di mano a mano, che ha arricchito la ricerca corporea con immagini molto evocative e una relazione tra i due personaggi molto intensa. Oltre al premio, i vincitori sono state invitati ad esibirsi al Gran Galà, tradizionale spettacolo conclusivo del Fantasy, creato direttamente il giorno stesso, che unisce tutti gli artisti del festival.

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TERMINAL UN’ALTRA PROSPETTIVA SULLA CITTÀ

24/26 MAGGIO 2019, UDINE WWW.TERMINAL-FESTIVAL.COM Foto di Bartolomeo Rossi di Davide Perissutti Ripensare lo spazio pubblico. Dare all’arte il mandato di sondarne le potenzialità e le complessità. Offrire alla città uno spazio in cui le relazioni umane possano configurare alternative di pensiero e di vita. Sono questi alcuni degli obiettivi di Terminal, tre giorni di festival che non si esauriscono solamente nelle performance di circo contemporaneo. Due talk quest’anno hanno dato vita ad un dibattito attorno allo “spazio pubblico come palinsesto” e alle “geografie dello spazio condiviso”. Sollevare barriere, immaginare muri e rendere inaccessibili alla fruizione intere aree pubbliche: lungi dal garantire le sicurezze di cui ha bisogno il nostro tempo, questo atteggiamento genera percezioni distorte sulla capacità di autosufficienza delle comunità, induce sperticati discorsi sulla necessaria protezione di un impalpabile futuro. Noi che cosa possiamo dire sul futuro? Cosa significa “contemporaneo” rispetto alla funzione sociale che l’artista può ricoprire oggi? Sono alcune delle domande che stanno alla radice del festival, il quale attraverso una riflessione sulla città si chiede quale sia il ruolo che gli attori culturali locali possono assumere nel dare risposte al sempre più preoccupante malessere sociale. L’edizione 2019 ha prodotto due nuove linee di Audiobus, esperienza artistica che dopo due anni di rodaggio è divenuta la cifra di Terminal. Oltre alla linea prodotta gli anni scorsi, omaggio al surrealismo letterario di Georges Perec, sono state attivate altre due esperienze immersive. In questo modo Terminal afferma la propria vocazione di produttore di contenuti, di punto d’incontro tra artisti locali ed artisti europei. Oltre che un contenitore di prodotti artistici il festival è infatti anche un occasione di creazione: è probabilmente l’aspetto più importante dell’evento; perché se è vero che dal secolo scorso abbiamo imparato come l’ideologia totalitaria si nutra di individualismo e di massificazione della società, oggi più che mai gli 20

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artisti e gli operatori culturali devono raccontare al mondo l’urgenza di rivitalizzare le comunità. Chi, se non l’artista, può immaginare alternative di vita, chi può comporre una nuova narrazione sul mondo? Mescolare diverse competenze e sensibilità artistiche dunque non è solo un esperimento estetico, ma una risposta a chi si nutre di individualismo semplificando le complessità in una comunicazione spicciola. Grazie ad Audiobus si possono intersecare diverse competenze e discipline artistiche. La regia mobile segue con un auto l’audiobus, un normale bus di linea, e manda in cuffia agli spettatori che ci sono seduti dentro testi, canzoni e suggestioni sonore, aiutandoli a leggere con altri occhi le performance che avvengono fuori e dentro al veicolo. È un modo di pensare l’arte in costante movimento, non radicata allo schema del site specific e tuttavia in dialogo con lo spazio urbano. Grazie a questa tipologia di performance lo spettatore è sollecitato a intravedere i significati nascosti che la città può offrirgli. Lavorano alla creazione di una stessa linea architetti, video maker, artisti del suono, attori, danzatori e ovviamente artisti circensi. Le due linee che quest’anno sono state aggiunte raccontano due mondi nascosti dentro Udine: una percorre un lungo tratto introspettivo raccontando l’esperienza di un migrante che torna a casa; l’altra viaggia dentro le riserve di irrazionalità che si celano in mezzo ai luoghi più razionali del centro città. Terminal continua anche la propria missione di aiuto alle compagnie di giovani studenti in via di formazione, cercando di offrire un’esperienza di lavoro a chi non si è ancora affacciato al mondo del professionismo. Quest’anno sono venuti al festival i ragazzi di CMR, diplomandi al CNAC di Chalôn en Champagne. WWW.PROGETTOQUINTAPARETE.IT


AD UN PASSO DAL CIRCO FB CHARGE MAXIMALE DE RUPTURE di Marica Marinoni Per noi di CMR (Charge Maximale De Rupture), cinque ragazzi che frequentano il CNAC e prossimi al diploma, la proposta di esibirci a Terminal quest’anno è stata una vera e propria sfida. Un atto di fiducia che abbiamo fatto l’uno con l’altro, che alla fine ci ha permesso di portare a termine la nostra prima bozza di uno spettacolo e gettare le basi per una futura collaborazione tra di noi. Concretamente questa creazione è stata il prodotto di un mese di lavoro extracurricolare negli spazi della scuola: ci organizzavamo nel nostro tempo libero ritagliando momenti dopo i corsi tra le 18.00 e le 20.00.

La gestione, la creazione, la direzione e tutto il resto è stato gestito da noi, che cercavamo di dividerci i compiti secondo le abilità di ognuno, compensando i punti deboli dell’altro, un vero e proprio lavoro di squadra! Ciascuno di noi era emozionato ed allo stesso tempo spaventato da questa nuova esperienza ed abbiamo ben percepito come allenarsi e padroneggiare la propria specialità sia in realtà molto lontano dall’essere capaci di far funzionare la vita professionale. All’improvviso arriva il momento di uscire dalla cameretta dei giochi e non sei pronto, nessuno ti ha detto come si fa! Spesso infatti durante il percorso di formazione scolastico circense la vita lavorativa sembra irraggiungibile e distante. La quotidianità ci porta a passare ore ed ore chiusi in una saletta per allenarci e provare centinaia di volte lo stesso movimento con l’ossessione di “diventare più forti”. Così facendo, giorno dopo giorno, è facile arrivare a dimenticarsi lo scopo primario di questo lavoro: la scena. In questa esperienza ci siamo dovuti confrontare con dei problemi che non avevamo previsto e ci siamo resi conto di come piccoli dettagli potevano diventare cruciali. A partire dal mettersi d’accordo sul gusto artistico del lavoro ed essere coerenti nella scrittura dello spettacolo fino a guidare un camion per 2200 km dividendosi equamente i turni.

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MILANO CLOWN FESTIVAL

6-9 MARZO, MILANO WWW.MILANOCLOWNFESTIVAL.IT

“Stupirsi… che meraviglia” titolo e sfida di questa edizione! Come sempre MCF lancia un messaggio provocatorio, ispirato da uno sguardo sulla società. Riappropriarci dello stupore, di quello stato d’animo, universale e potente, che ci apparteneva quando eravamo bambini, e che clown, buffoni e acrobati dell’età moderna usano per parlare a tutti. “Stupefacente” la qualità artistica degli artisti, premiata da un afflusso di pubblico straordinario, oltre le 30 mila presenze. 153 spettacoli in programma in 23 luoghi, tutti a ingresso libero, 90 artisti in arrivo da 9 paesi, 3 premi in concorso (Cie I.si, premio della Giuria; Cirkus Jinak, premio del Pubblico; El Diabolero, premio Giuria dei Bambini) e tra gli ospiti d’eccezione, oltre a Pina Polar, I Lucchettino, Petit Cabaret 1924, Omphaloz, Cie Coeur d’Artichaut - impossibile nominarli tutti - e per la prima volta al MCF, Pierre Byland, icona del clown contemporaneo internazionale, attore, regista, maestro e drammaturgo, fondatore con Mareike Schnitker del Burlesk Center, centro di ricerca e perfezionamento delle arti burlesche contemporanee. MCF non ha né barriere fisiche né frontiere mentali. Ogni location, all’aperto e al chiuso, è accessibile per tutti, e il pubblico viene letteralmente sollecitato a spostarsi tra i luoghi ed essere partecipe, anche con il voto. L’interazione è sollecitata da Moriss con i PIC del

foto di Sibilla

di Maurizio Accattato

Pronto Intervento Clown, a cui quest’anno si sono aggiunti gli Extra-PIC, giovani provenienti da altre parti del mondo, che da piccoli hanno sognato di venire in Italia e adesso si mettono in gioco. ‘Azioni PIC’ per scuotere animi, cavare gioia, spostare l’impossibile, aprire teatri, case e cortili. La Extra Ordinary Day, giornata inaugurale del MCF, dedicata alle realtà che hanno a cuore i valori sociali, ha portato spettacoli e gioia a chi non può andare al festival. Partiti dalle zone periferiche, abbiamo toccato Casa della Carità, l’ospedale dei bambini Buzzi, Casa Jannacci per 600 ospiti senza fissa dimora, e naturalmente la fantastica Parata in via Padova capitanata dal PIC-bus. MCF è una fucina di idee, nato per scoprire, valorizzare e unire realtà tra loro diverse, favorendo la coesione tra artisti, luoghi, persone. Nato nel Quartiere Isola, ogni anno cresce, e oltre ai due chapiteau, il Circo PIC, di fronte al Palazzo della Regione, e il Circo Bussa sopra un cavalcavia all’ombra dei grattacieli, attraversa piazze, vie, giardini, scuole, osterie, pub, asili e anche teatri, quest’anno ben cinque tra Munari, Sassetti, Fontana, Zona K, Isola Casa Teatro.

CIE I.SI HTTPS://CIEISI.COM Cie iSi è stata fondata nel 2015 da Eric Mimeau, co-fondatore di Cie Stromboli, dove ha lavorato per 20 anni con 17 creazioni e co-sceneggiature. Cie iSi concentra il suo lavoro e la sua ricerca sul clown e la musica, con creazioni per gli spazi aperti come per la sala. I suoi artisti, musicisti e attori, lavorano all’intera-

zione tra la musica e il gioco clownesco. “iSi & Là”, premio della giuria al Milano Clown Festival 2019, è uno spettacolo poetico, musicale, senza parole, che parla di consumo eccessivo, potere, crudeltà, tenerezza. Il mondo di due personaggi nomadi in un singolare universo costruito attorno a oggetti recuperati, che

vivono con parsimonia e senza sprecare nulla. Due surreali personaggi che rievocano l’atmosfera e le musiche di Grock, Jacques Tati, Buster Keaton o Charlie Chaplin, in un universo ispirato a Tim Burton. Il duo francese propone un lavoro raffinato, pieno poesia, di cattiveria e di amore. Si, perché quello che alla fine vince nella sfida tra i due che si affrontano a colpi di sega musicale e pianoforte giocattolo, è l’amore del clown per il gioco e la libertà. Cie i.Si agisce in cooperazione con l’Association No Mad, una struttura di supporto professionale per progetti artistici con sede a Rouillac, creata nel gennaio 2009 da Hélène Carré, su un principio di cooperazione, solidarietà e buon senso. No Mad accompagna i progetti artistici con il massimo rispetto possibile, offrendo supporto amministrativo, diffusione, produzione e programmazione.

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CIRCUS ZONE

28 APRILE - 25 MAGGIO, GENOVA WWW.SARABANDA-ASSOCIAZIONE.IT di Barbara Vecchio Dal 2017, anno della sua prima apparizione, Circus Zone porta il circo contemporaneo francese in Italia, promuovendo la cirquitazione di compagnie d’oltralpe, facilitando l’incontro col pubblico italiano di più regioni. Il titolo della rassegna prende spunto dallo spazio di decollo e atterraggio degli aerei, e racchiude una selezione di progetti di altissima qualità artistica provenienti dalla Francia, ormai consolidata, inesauribile fucina di nuove drammaturgie ed evoluzioni nell’ambito delle performing art. Grazie al supporto d’istituzioni come la Fondazione Nuovi Mecenati e l’Institut Français d’Italia, che inseriscono Circus Zone tra gli appuntamenti della più ampia rassegna annuale La Francia in Scena, ogni anno artisti francesi attraversano l’Italia da nord a sud, contribuendo allo sviluppo dello spettacolo dal vivo come patrimonio universale delle arti e alla creazione di un grande punto di contatto tra i due paesi, nella logica dello scambio di pratiche e della condivisione della bellezza. Circus Zone parla a un pubblico eterogeneo, curioso di sperimentare i nuovi linguaggi della scena. Quest’anno con sei spettacoli, di cui 5 in teatro, Genova, Camogli, Milano e Ascoli Piceno, e 1 in esterna nello spazio pubblico a Chiavari. Con la direzione artistica di Boris Vecchio, in Circus Zone prende forma una rassegna che attraverso le discipline di circo più diverse, dalla giocoleria, al mano a mano,

all’acrobatica, costruisce una drammaturgia multiforme fatta di linguaggi, visioni e poetiche d’autore. In collaborazione con C.L.A.P.S. e AMAT, nell’ambito del progetto nazionale Cirkaround e con il sostegno del MIBAC, le compagnie ospiti per il 2019 sono state Circocentrique, Audrey Decaillon, Cie See, Cie La Mob à Sisyphe, Collectif à Senso Unique. Ma le novità di quest’anno non si esauriscono qui, perché per la prima volta il progetto diventa bilaterale. A ottobre 2019, grazie alla preziosa collaborazione di Sarabanda con il festival CIRCa di Auch, tre compagnie italiane, Circo Zoé, Zenhir e MagdaClan si esibiscono in territorio francese, concretizzando un passo di riconoscimento importante per l’Italia, ospitata per la prima volta con un focus dedicato in un festival di riferimento per la circuitazione internazionale.

CIE LA MOB À SISYPHE

foto di Circusögraphy

Il Teatro Sociale di Camogli ha ospitato lo spettacolo Huitième Jour, della compagnia francese La Mob à Sisyphe, nata nel 2015 dall’incontro di tre studenti del Lido di Toulouse. Il loro è un circo multiforme e sfaccettato, che cerca il virtuosismo in tutte le cose, in cui l’atto concreto è as-

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surdo e l’atto assurdo è concreto, in una poetica disconnessa e lo spirito di un bambino, un bambino terribile. Giocano con tutto. Soprattutto ciò che è difficile, e specialmente ciò che è pericoloso. In uno scenario trasandato tre giovani giocolieri acrobati si sfidano tra loro per

sconfiggere la noia, in un crescendo di salti, avvitamenti e cadute. Impacciati, edonisti e goliardici, Idris Roca, Raphaël Milland e Cochise Leberre, si spingono oltre il tempo e lo spazio della settimana così come la conosciamo, per arrivare a vivere fino in fondo quell’”ottavo giorno”, in cui il gioco prende il sopravvento sulla realtà. Huitième Jour è la violenza giocosa del confronto, il fastidio come conseguenza, la soddisfazione come premio. Il bisogno nascosto o palese di essere migliore a tutti i costi, con grande precisione e azzardato virtuosismo. Specialisti di “sport estremi in appartamento”, i tre artisti in scena esasperano il ripetersi dei gesti in un improbabile scenario quotidiano, mentre le trasgressioni più minuscole diventano irreversibili, fino a creare un gustoso spaesamento tra il senso del pericolo e la banale idiozia.

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SCENICA

10 -19 MAGGIO,VITTORIA WWW.SCENICAFESTIVAL.IT

Scenica è una sfida. Per noi la scommessa è garantire la sua esistenza, con una programmazione di alto livello, qui a Vittoria, nel sud italia, un territorio periferico ma ricchissimo di umanità. Vogliamo che sempre più persone conoscano e s’innamorino della bellezza che un festival può apportare ad una comunità. Desideriamo che chi vive qui abbia la stessa fame - non ancora placata, per fortuna che ci ha indotto, sin dalla prima edizione nel 2009, a sfidare tutto e tutti pur di potersi nutrire del piacere e dell’energia di un evento culturale. L’hashtag del 2019 è stato #tuffoalcuore, e per noi di Santa Briganti è sempre una grande emozione esserci e fare, trasmettere come un’epidemia il nostro entusiasmo, la fede incondizionata nel progetto e nella capacità di migliorare il tessuto in cui viviamo. Quest’anno abbiamo ospitato eccellenze come Les Rois Vagabonds, El Grito, La Rappresentante di Lista, Imperial Kikiristan, con l’apertura affidata ai Teatri Mobili, montati nella piazza principale della città. Scenica è una missione da folli. È un patto tra artisti, città, sponsor, amministrazione, spettatori, organizzatori. È relazione, un festival sostenibile solo con il contributo di tutti. Diventa allora una condizione sine qua non pagare un biglietto simbolico, ospitare qualcuno a casa, dare passaggi in auto, donare un’idea e l’entusiasmo per realizzarla, mettere a disposizione risorse umane e competenze professionali che ognuno ha. I prezzi d’ingresso sono popolari e tanti eventi sono gratuiti, perchè chiunque possa sorprendersi e godere del bello.

foto di Giovanni Battaglia

di Veronica Caggia

Quest’anno, il Project Kimera alla Villa Comunale, ha visto sette protagoniste delle discipline aeree, di provenienza internazionale, creare in site-specific. Il Teatro degli Spiriti si è esibito in ospedale, nel reparto di pediatria. Joan Català Carrasco e i Black Blues Brothers hanno cambiato il volto del tipico pomeriggio domenicale vittoriese. Nei giorni di Scenica ci aiutano i ragazzi dell’Istituto Alberghiero, quelli dello Sprar, gli Scout, i locali convenzionati che sfamano noi e gli artisti con prodotti e vino di qualità. Abbiamo sperimentato la radio web, coinvolgendo chi avevano voglia di contribuire al festival. Poi il Focus Vittoria, progetto di creazione con tre artisti locali, un videomaker, un danzatore e un musicista. E come dimenticare i lavori finali dei laboratori teatrali annuali, inseriti nel programma di questa edizione? Scenica è già di tutti, ma vogliamo che lo sia sempre più.

VALENTINA CORTESE scono bene a definire, Valentina si sente un’artista dalla forma ibrida, né danzatrice, né acrobata, né attrice. L’incipit di Lento e Violento è legato alla neuroscienza e la scena si presenta come una conferenza, ma questa falsa pista diventa il pretesto per lavorare su quello che alla sua autrice interessa realmente: l’ellissi, il deja-vù, i cicli del tempo. Sul palco, Valentina istiga al dubbio, esamina il fuori campo, l’invisibile, la solitudine, l’asimmetria della realtà e della contemporaneità. Lo spettacolo intreccia la rappresentazione teatrale ai processi cognitivi di chi guarda, mostra dissonanze, doppie realtà e tutto ciò che è legato alla scrittura magica.

foto di Maria Giovanna Intelisano

“Sono una patita del nonsense e dell’assurdo, m’interessa il fatto di passare da uno spazio tempo all’altro, depistando gli spettatori. È interessante che il pubblico esca dalla sala chiedendosi che cosa ha visto davvero”. Lento e Violento è una forma ibrida, una terapia comportamentale cognitiva tramite il corpo e la musica, un puzzle, un enigma, che si compone di vari strati e poi si sgretola con immagini subliminali. È un lavoro di ritmo e rotture, metafisico, lontano da facili etichette. Un esercizio di stile alla Queneau, una variazione sul tema nata da Valentina Cortese per la creazione del suo exit a Le Lido, a cui sentiva la necessità di dare una forma non classificabile. Attratta da tutte le forme d’arte che non si rie-

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TENDENZA CLOWN 11- 20 MAGGIO, MILANO WWW.CLAPS.LOMBARDIA.IT di Mara Serina Con i suoi due anni di vita, Tendenza Clown è uno dei festival più giovani del panorama nazionale. Nei suoi due fine settimana milanesi, esplora le tendenze più attuali della clownerie e del circo contemporaneo, ma anche gli incroci di stile tra i differenti linguaggi della scena, dal teatro alla “nuova magia”, dall’acrobatica alle performance site specific. 16 spettacoli in scena, con 24 repliche che hanno coinvolto 50 artisti di 15 compagnie e 5 diverse nazionalità, Italia, Francia, Belgio, Ungheria e Spagna. Il progetto, firmato dal Circuito CLAPS con la direzione artistica di Luisa Cuttini e la consulenza artistica di Valeria Campo, è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, in collaborazione con il Teatro Franco Parenti, la Piccola Scuola di Circo e il Collettivo Clown. Aperto a catturare l’attenzione di un vasto pubblico, la sua programmazione ha coinvolto anche luoghi cittadini insoliti, come i Bagni Misteriosi, lo chapiteau in miniatura degli ungheresi Tintalò Cirkusz, aperto solo ai bambini, e la tenda bianca e rossa della Piccola Scuola di Circo. Artemakia, Okidok, Circo Zoé, Cie 32Novembre, Five Foot Fingers, La Mob à Sispyphe, Toti Toronell & Pere Hosta, tra le compagnie che hanno animato questa edizione, insieme ai tre spettacoli work in progress selezionati da C.L.A.P.S. tra i “giovani talenti italiani”, con un sostegno alla produzione e una residenza, Circo all’incirca, Matteo Galbusera e Compagnia Sonel, e il galà di Circo Tendenza Clown, con la direzione artistica del

Collettivo Clown di Milano, la presenza di Freakclown, Patrizia Aroldi e Collettivo Clown. Protagonista di questa edizione di Tendenza Clown, è anche quella “magie nuouvelle”, che si sta affermando in tutta Europa come pratica e linguaggio artistico attuale e autonomo. Già a metà del XIX secolo, Jean-Eugène Robert Houdin, sposta l’arte del prestigiatore dalla strada al teatro, reinventando l’arte magica con il suo celebre “gabinetto spiritico", mentre Georges Mélies, il “cinemago”, usa alcuni trucchi dell’illusionista per “inventare” il cinema, grazie alle sue creazioni di effetti speciali. Proprio come il circo ha fatto la sua rivoluzione, negli ultimi anni anche l’arte magica è in piena rinascita, un nuovo modo di creare l’impossibile che attira sempre più artisti all’interno della sua ampia gamma di applicazioni.

CIE 32NOVEMBRE WWW.CIE32NOVEMBRE.COM

foto di Blandine Soulage

“Noi pensiamo che oggi sia il momento di rinnovare la “magie”. Questo anagramma di “image” (immagine), a cui dobbiamo gran parte dei nostri

sogni, possibilità espressive e creative enormi, e per questo inesplorate, che si sta affermando come pratica e linguaggio artistico, un nuovo modo di creare e immaginare l’impossibile. Jérôme Helfenstein e Maxime Delforges, entrambi pluripremiati ed eclettici illusionisti, sono gli esponenti indisciplinati di quella che oggi è chiamata “nuova magia”, attitudine che nel linguaggio circense interseca linguaggi diversi, nel tentativo di stravolgere i codici tradizionali a favore di una dram-

maturgia in cui la trasversalità delle discipline è il motore dello spettacolo. Formati dalle tecniche dell’illusionismo e delle arti visive, attratti dalla dimensione dello spettacolo dal vivo e dell’arte contemporanea in tutte le sue forme, insieme creano una performance innovativa, Cloc, che mescola circo contemporaneo, nuova magia e arti plastiche. Gravità, forza centrifuga e rotazione incontrano il teatro gestuale, la giocoleria e il movimento coreografico, in uno spettacolo che esplora il breve istante in cui il tempo si ferma e il mondo come lo conosciamo crolla, per reinventarsi al meglio. Spaesati da una vita quotidiana, con la pretesa di stare “al passo con le ore”, i due protagonisti sprofondano in un mondo di illusioni, fino a quando non tornano alla realtà per dominarla.

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EQUILIBRI

18/26 MAGGIO - CASALECCHIO DI RENO (BO) WWW.EQUILIBRIFESTIVAL.IT di Rossella Consoli

foto di Lu ca

Squatrito

Quest’anno Equilibri ha compiuto nove anni. Se fosse un essere umano, sarebbe un bambino, nato dopo una lunga gestazione fatta di sogni e di speranze, ma anche di dubbi e apprensioni. Arterego, l’associazione culturale che gli ha dato vita, ha cercato di crescerlo come un bravo genitore, per amore del circo contemporaneo. Ma Arterego non è uno, è una famiglia composta da tante teste: dall’organizzazione alla direzione artistica tutte le scelte sono discusse e sudate, ma sempre condivise nel risultato finale. La sfida di quest’anno è stata quella di creare rete tra enti, artisti, partecipanti, volontari e pubblico. Il Festival è un’occasione per stare insieme, e nessuno desidera mai che una festa finisca presto. E così, quest’anno la programmazione si è allungata, fino a nove giorni. Si è scelta la continuità, coltivando la relazione con il Comune di Casalecchio di Reno e i suoi abitanti, offrendo un punto ristoro fisso e curando l’allestimento esterno, trasformando Equilibri in un crocevia di incontri, in una nuova occasione di socialità. La resilienza dei volontari alla pioggia e al fango ha trovato una felice corrispondenza negli spettatori curiosi che hanno riempito tutte le sere lo chapiteau, da qualche anno la casa di Equilibri, insieme agli artisti che hanno deciso di collaborare anche al mantenimento degli spazi per sostenere il festival, restituendo un quadro molto bello perché umano. Per implementare l’accessibilità si è scelta la formula dell’offerta libera a cappello e il pubblico ha risposto positivamente. Il festival è lo specchio dell’attività costante che l’asso-

ciazione porta avanti tutto l’anno, e nella programmazione è stato inserito lo spettacolo esito dei corsi di circo, coinvolgendone gli allievi. Inoltre sono stati organizzati 8 workshop, per amatori e professionisti, instaurando nuove, forse fertili, relazioni con spazi e associazioni a Bologna e a Casalecchio. La direzione artistica, invitando Cieocifa, Circo Pacco, Soralino, Niño Costrini, Circo Inzir, I Ruvidi, Lunaquiches Aerea, ha puntato alla varietà, dalla formazione agli spettacoli, valorizzando la comicità, con un occhio di riguardo alle compagnie emergenti, linfa vitale del panorama contemporaneo, rinnovando e triplicando l’appuntamento fisso più atteso: il Gran Gala di circo contemporaneo che ha visto sul palco Santiago Blomberg e Niño Costrini, Mélissa e Nicole, David Ayotte e Cateriana Pio, Luca Lugari, Samanta Fois, Viso&Rachel, Lorenzo Mastropietro, Alex Turra e Roberto De Marchi. Cosa riserva il futuro per Equilibri? Nel 2020 siete tutti invitati al suo decimo compleanno per scoprirlo.

CIEOCIFA CIEOCIFA.WORDPRESS.COM

foto di Luca Squatrito

“Ci siamo formati tra il 2012 e il 2018, alle scuole di circo Flic ed Esac. Davide, è

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un porteur-giocoliere, Luca è un giocoliere-porteur, Giulia, è un’agile e cordista. In trio, approfondiamo il portes e la giocoleria, all’insegna della comicità. Ci è sempre piaciuto giocare, con il corpo, con le parole e le assonanze, scomporre e ricomporre, spostare i significati e trovarne altri. Quando abbiamo iniziato a scoprire il mondo del circo, ci divertiva la tendenza delle compagnie di chiamarsi “cie… qualcosa”, sia che fossero francesi, italiane o eschimesi, così abbiamo iniziato a giocare con questa

sigla, ed è nata Cieocifa”. Cieocifa, di cui Arterego segue da un paio d’anni il percorso artistico, ha inaugurato l’edizione 2019 di Equilibri con lo spettacolo Tre piccioni con una Favola, in cui mescola le carte dell’acrobatica a tre e del clown, giocando fuori da ogni schema. Un’energia fresca e prorompente, quella di Cieocifa, ma saggiamente distribuita in un ritmo che mai annuncia la “mossa” successiva, lasciando al pubblico la felice impressione che il proprio stupore sia lo stesso che vive il personaggio in tempo reale. La compagnia è stata fondata nel 2015 da Luca Lugari e Davide Visintini, ma dagli anni successivi include anche la componente femminile Giulia Racca e diventa il trio che oggi conosciamo.

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ARTINCIRCO

1-12 MAGGIO, OZZANO DELL’EMILIA WWW.ARTINCIRCO.IT

di Federico Cibin Creare un luogo dove condividere emozioni, bellezza e gioia di stare insieme, all’insegna del circo contemporaneo, dell’eco-sostenibilità e del cibo biologico, sono il motore che spinge la Compagnia Nando e Maila a curare la direzione artistica di ARTinCIRCO Festival, quest’anno alla sua seconda edizione. Frutto di un percorso fortemente radicato nel loro territorio di residenza, Ozzano dell’Emilia, la storia di ARTinCirco inizia nel 2011 con l’avvio di attività ludico educative e spettacoli, per consolidarsi e ampliarsi negli anni e diventare una rassegna, Dulcamara Circus, che nel 2016 coinvolge con un mese di appuntamenti di circo-teatro per famiglie, il bioagriturismo della zona, Dulcamara. Il festival è una naturale conseguenza della costante presenza del pubblico e della necessità di condividere la poetica della compagnia in un contesto più ampio, sotto un tendone, luogo protetto per gli spettacoli serali, e di riferimento per le esibizioni in esterna durante il giorno. La presenza di uno chapiteau ha catalizzato l’attenzione della comunità locale, creando la possibilità di formare un gruppo di volontari, per lo più genitori degli allievi dei corsi di circo, che per due settimane ha nutrito questo sogno collettivo, uscendo dalla propria routine quotidiana. L’esperienza di ARTinCirco è stata anche un’opportunità formativa per gli allievi della zona, per condividere la scena con gli artisti ospiti e mettersi alla prova come formatori a loro volta nei laboratori all’aperto. Anche le scuole del territorio hanno partecipato al festival: 27 classi delle scuo-

La Compagnia Baccalà ha arricchito questa edizione con un gioiello di rara bellezza, struggente e comico al tempo stesso, il loro spettacolo dal successo internazionale PSS PSS. Il duo, composto da Camilla Pessi e Simone Fassari, entrambi formatisi all’Accademia Teatro Dimitri, accompagna il pubblico alla scoperta dell’essenza del clown: la loro mimica magnetica ipnotizza con stupore i presenti e si unisce allo stupore dei due personaggiin scena, che appaiono rendendosi conto, di colpo, di essere soli sotto a un tendone pieno. Il loro imbarazzo è la chiave del colpo di fulmine che li lega al pubblico, da lì in avanti rapito dalle disperate imprese dei due, che mescolano acrobatica, giocoleria e musica dal vivo per scongiurare un possibile fiasco ed evitare ogni possibile vuoto in scena. L’indiscutibile universalità del loro linguaggio senza tempo

le primarie e dell’infanzia hanno visto sotto chapiteau gli spettacoli in matinèe, aderendo al piano formativo territoriale in cui l’iniziativa è stata inserita. Il tema della seconda edizione di ARTinCirco è il clown contemporaneo come metafora poetica. In programma, le acrobazie di Brigata Totem, l’irriverenza di Otto Panzer, le bizzarrie sentimentali di Milo e Olivia, le incursioni artistiche di Jean Meningue, la follia comico-musicale di Teatro Necessario, e ancora, la poesia di Michele Cafaggi, fino ad arrivare alla disarmante comicità della compagnia Baccalà. Il bilancio umano e artistico di questa edizione ha già tracciato le date per la terza, che si terrà dal 1° al 10 maggio 2020. Save the date!

COMPAGNIA BACCALÀ WWW.BACCALA-COMPAGNIA.COM ha saputo coinvolgere una platea eterogenea che non ha esitato a manifestare il suo apprezzamento con ripetute standing ovation e facendo registrare il sold out a tutte e quattro le repliche. Compagnia Baccalà è un circo umano, semplice e finemente acuto, capace di condividere con il pubblico e con lo staff del festival, dentro e fuori la scena, un’atmosfera di festa con grande entusiasmo e presenza.

Se PSS PSS regala tanto, chissà cosa si nasconde dietro al loro nuovo spettacolo intitolato OH OH, che speriamo di avere presto ospite in futuro.

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RISORSE

WWW.CIRCOSTRADA.ORG/EN/RESSOURCES/ALL

Dal 2003, Circostrada Network lavora per sviluppare e strutturare il settore del Circo e delle Arti di Strada in Europa e oltre. Con oltre 100 membri provenienti da oltre 35 paesi, Circostrada contribuisce a costruire un futuro sostenibile per questi settori, fornendo ai soggetti culturali risorse, attività di studio e ricerca, scambi professionali, advocacy, capacity building e informazione. La ricerca sul circo e sulle arti di strada, e la creazione artistica negli spazi aperti in generale, è ancora poco sviluppata in Europa e nel mondo. Per questo Circostrada sostiene e promuove la ricerca realizzando regolarmente e pubblicando studi e guide tematiche, utili risorse che gettano luce su pratiche innovative e identificano le tendenze emergenti che influenzano e lanciano sfide ai nostri settori. Il portale di risorse di Circostrada consente di accedere a numerosi documenti online prodotti o resi disponibili dalla rete e dai suoi membri, nonché risorse tematiche e una mappa interattiva che identifica altri portali di risorse in Europa e in tutto il mondo.

Oltre 50 dossier, tra studi, guide e speciali, relazioni e elenchi professionali, con un focus sul circo e/o sull’arte di strada, sono pubblicati e scaricabili gratuitamente dal portale di Circostrada (in inglese e in francese), con una serie di filtri che ne permettono una ricerca ragionata. Per dare un esempio della vastità e varietà dei temi affrontati citiamo alcuni dei dossier disponibili: An insight into codesign & design thinking methodololy; Japan: circus and street arts panorama; Sciences and circus arts; New circus and art in public space in Poland; Art in the public space in the arab world: dynamics, actors and resources; The role of the arts and culture in urban processes; oltre a report e dossier sui dibattiti sviluppati durante i maggiori eventi del settore, come Fresh Street e Fresh Circus, alle cui prossime edizioni vi invitiamo a partecipare.

WWW. THEAUDIENCEAGENCY.ORG HTTPS://OUTDOORARTSUK.ORG/ Lavorando con le Arti di Strada negli ultimi anni, abbiamo riconosciuto la sua incredibile capacità di re-immaginare spazi, avvicinare le comunità e creare singolari esperienze artistiche. Questo settore è ambizioso e affamato di aumentare il suo impatto su questi aspetti. Per realizzare questo potenziale, abbiamo bisogno di capire l’alchimia delle Arti di Strada. Cosa gli permette di trasformare persone e luoghi? Come possiamo contribuire a progettare esperienze con e per il pubblico? Come condividiamo i segreti delle best practice di coinvolgimento del pubblico già affernate nel settore? è essenziale che chiediamo al nostro pubblico e ai partecipanti: “Che differenza ti ha fatto questo e perché?” Non dovremmo mai dare niente per scontato. Il pubblico delle Arti di Strada è distintivo. A differenza del pubblico di molte altre forme d’arte e attività culturali, tende ad essere rappresentativo dei dati demografici della loro area, spesso è un pubblico locale, proveniente

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Strada sono particolarmente efficaci nel coinvolgere il pubblico in contesti così diversi.

dall’immediato entroterra. I profili variano in tutto il paese, con un aspetto molto diverso nelle località costiere, nelle zone rurali, nelle aree urbane e così via. Questa evidenza supporta l’idea che le Arti di Strada amplificano il senso di comunità e cambiano nella gente la percezione di un luogo. Alcuni degli eventi presentati in questo rapporto hanno utilizzato Audience Finder per esplorare questi impatti in modo più approfondito, con la maggioranza del loro pubblico che registra un maggiore senso di appartenenza, connessione sociale e orgoglio al loro posto. Ciò che traspare è anche il valore delle Arti di Strada come esperienza celebrativa e conviviale. I fattori sociali sono ragioni importanti per partecipare, con la maggioranza delle persone che desiderano “essere intrattenuti” e partecipare a gruppi più numerosi rispetto a quelli tipici delle varie arti. Tuttavia, le persone valutano molto bene la qualità della loro esperienza. Gli eventi di Arte di Strada qui analizzati sono

di diversa scala, ma presi insieme attirano un numero elevato di spettatori, molti dei quali non prendono spesso parte ad altre attività culturali istituzionali o private. I festival presentano una ricca miscela di diverse esperienze, create in vari modi da artisti di varie discipline, e molti coinvolgono direttamente la loro comunità come volontari e partecipanti creativi. Questa gamma e adattabilità possono aiutare a spiegare perché le Arti di

Audience Finder è un programma nazionale di sviluppo del pubblico e di aggregazione dei dati, che consente alle organizzazioni culturali di condividere, confrontare, approfondire. È sviluppato e gestito da The Audience Agency per e con il settore culturale, ed è finanziato dal Council England. Audience Finder fornisce strumenti per la raccolta e l’analisi dei dati in un modo standardizzato che costruisce un’immagine chiara del pubblico a livello locale e nazionale. I risultati aiutano le organizzazioni a trovare nuove opportunità per il pubblico utilizzando una vasta gamma di strumenti, funzionalità e supporto. Incluse piattaforme online facili da usare, strumenti di mappatura e insight online, l’opportunità di lavorare in gruppi collaborativi e di condivisione dei dati. Negli ultimi sei anni The Audience Agency ha collaborato con il settore delle arti di strada con Audience Finder per capire meglio il pubblico per le arti esterne e sostenere il settore per motivare gli impatti del suo lavoro. Questo lavoro ha portato alla produzione di benchmark annuali, inclusi i dati sul pubblico, di un numero significativo di festival all’aperto ed eventi in tutta l’Inghilterra, oltre a eventi e workshop per discuterne i risultati. I dati che hanno contribuito a questo rapporto sono stati raccolti tra il 1 aprile 2017 e il 31 marzo 2018 da 51 organizzazioni / festival in Inghilterra, e sono stati raffrontati con dati degli anni precedenti. Il campione di 14.479 sondaggi è stato raccolto attraverso interviste faccia a faccia o sondaggi elettronici.

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SAYONARA ALTROCIRCO!!! SHOWCASE & FORUM VOL.3 - POSSIBILITY OF SOCIAL CIRCUS 10/02/2019 TOKYO WWW.SLOWLABEL.INFO/EN/ di Daniele Giancarlo

Foto di archivio Slow Label

Se le persone cambiano, la società cambierà. Se la società cambia, il mondo cambierà! Questo è il pensiero di Yoshie Kris direttrice di Slow Label, realtà che dal 2009 crea opportunità superando confini attraverso il potere dell’arte. Una splendida persona incontrata insieme a Kozue Nomuraper la prima volta a Volvera (TO) in occasione del IV convegno internazionale “Altra Risorsa” organizzato da AltroCirco. E proprio a Tokyo era programmata la terza conferenza internazionale sulle possibilità del circo sociale, organizzata da Slow Label. Molti i partner importanti che sostengono l’iniziativa come Agency for Cultural Affairs, Government of Japan, Art Council Tokyo, Québec, Istituto Italiano per la Cultura di Tokyo, Cirque du Soleil, Beyond 2020 ed AltroCirco. A me viene dato il compito, insieme a Keisuke Kanai, di creare una performance con due ragazzi ed una ragazza, la sorprendente Kaori Ogawa, il forte KenIgara-

shi e l’imprevedibile Hisayoshi Tacaschima. Iniziamo a lavorare alla distanza, affidando a skype e you tube il compito di superare la distanza geografica. Il 2 febbraio atterro in Giappone e d’incanto il virtuale diviene realtà! Rimangono da superare le differenze caratteriali, culturali e linguistiche, che ovviamente diventeranno il punto di forza nella relazione e motivo di incontro. Nei 5 giorni di laboratorio creativo impariamo a conoscerci, stringendo relazioni anche con operatori, tecnici, parenti che diventeranno a loro volta protagonisti del risultato.

Qui avviene la magia: dalla difficoltà, dalla frustrazione, dalle intuizioni, dalle differenze nasce la creazione, un qualcosa di nostro che ci unisce, dove tutti si sentono parte di questa creatura. Ogni lavoro di creazione, professionale o amatoriale, porta con sé la certezza che il successo è nel processo e lo spettacolo ne è la vetrina. Il processo diviene l’elemento che ci fa muovere con il corpo e con la mente, che porta con sé le bellezze e le fragilità di ogni individuo, superando ogni confine. Il giorno 10 la macchina di Slow Label è perfetta. L’evento si tiene alla Spiral Hall,

REGISTRO NAZIONALE PROGETTI DI CIRCO SOCIALE Piemonte Fondazione Uniti per Crescere Insieme via Pacchiotti 79, 10146 Torino Sara Sibona 011 19836531www.unitipercrescereinsieme.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 www.bimbocirco.wordpress.com Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com SSD Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064Pinerolo (TO) Paola Martina 012 1795590 www.sportica.it Lombardia Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Bruna Ventura 349 1470123 www.giocolarte.wordpress.com Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Quattrox4 via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 www.quattrox4.com Spazio Bizzarro via del Portone 6, 23887 Olgiate Molgora (LC) Nicola Bruni 333 1903879 www.spaziobizzarro.com Spazio Kabum via Guicciardini 114, 21100 Varese Damiano Petitti Roreto 3494568018 www.spaziokabum.it Veneto Ancis Aureliano Onlus via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) www.dottorclownitalia.org ASD Ludika Loc. Corbellar 7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Sara Marchesini 345 2153828 www.ludicacirco.com Barbamoccolo via delle Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it Circo in Valigia via Falgare 31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it

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importante edificio a Minato, nel cuore della capitale Giapponese. Molte ragazze e ragazzi, diretti da Yui Saito e Ken Kanozawa, animano la conferenza prendendosi cura con sorrisi, laboratori ed accoglienza delle circa 250 persone intervenute. Dopo i saluti delle autorità, sul palco viene proiettato il video del nostro percorso https://youtu.be/FMVuHquc8SU Successivamente un’emozionata Kris espone il lavoro fatto da Slow Label in questo anno ed i progetti futuri. Poi Keisuke riporta il loro viaggio tra Europa e Canada, fatto per conoscere le realtà di circo sociale. È il momento della nostra performance. Saliamo sul palco, ci divertiamo tantissimo e il pubblico con noi. Anche noi siamo emozionati, ma forti di una performance meravigliosamente nostra! https://youtu.be/fnTyCDdpZ8g

Chiudiamo con un confronto pubblico condotto da me, Kris, e Keisuke. Parliamo delle grandi possibilità che il circo “al servizio” del sociale può offrire, dello sviluppo che questi progetti potrebbero avere in Giappone, alle possibilità di agganciarsi

Disponibili gli Atti della IV edizio ne del convegno internazionale Altra Risorsa. Per ordinarli scrivere a altrocirco@gm ail.com alle pratiche di circo sociale ben consolidate in Europa. Io racconto l’esperienza di AltroCirco/ Giocolieri & Dintorni e parlando mi emoziono perché comprendo ancora di più il grande lavoro che abbiamo fatto. Aver costruito una rete con 32 membri, redatto un nostro manifesto, un nostro codice etico, collaborare con partner importanti come Cirque du Monde e Caravan, creato progetti come Magnitudo Circo e CircuSea, una formazione nazionale in collaborazione con l’università, i molteplici scambi europei e le conferenze internazionali “Altra Risorsa”che hanno visto relatori ed artisti da tutto il mondo. Essere consapevoli che siamo un punto di riferimento a livello nazionale, internazionale ed intercontinentale! La giornata si è svolta nel pieno pensiero di Slow Label: una squadra di individui riuniti lentamente e con passione, che vogliono raggiungere insieme obiettivi altrimenti impossibili da realizzare da soli, che vogliono vedere ciò che non è stato visto, che vogliono fare ciò che nessun altro sta facendo.

Prima di partire immaginavo il Giappone come un paese super tecnologico, dinamico, disciplinato, operativo, mistico. È vero, è tutto questo, ma se vai oltre scopri subito un popolo ospitale, dove si mangia sempre benissimo e sempre diverso, dove è facile ridere, di grande educazione. Dove la sera si va alle terme, ci si inchina quando si saluta, e si concede un sorriso a tutti. Io ho una vita slow. La mia vita è fatta di lentezza, di individui, di campagna, di percorsi… slow it’s important! ed anche qui, nel paese più dinamico del mondo, mi hanno fatto sentire a casa. Gli scienziati cercano risposte che ci aiutino a vivere, i ricercatori valutano risultati per confermarle, i critici raccontano pensieri per aiutarci a capirle… mai liberi, vivendo il presente, si arricchiscono di diversità senza temere il cambiamento… Con questo pensiero sono tornato a casa. Grazie Slow label.

WWW.ALTROCIRCO.IT Friuli Venezia Giulia Circo all’inCirca via Piemonte 84/8, località Padernò, Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it Emilia Romagna Circo Sotto Sopra via Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Bologna Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 www.circosottosopra.com TaDam Circo via XXIV Maggio 51 (PI) Dario Cadei 333 1532976 www.tadamcirco.com

Toscana Badabam strada valacchio casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 347 7856564 www.badabam.it

Lazio Campania Puglia Sicilia

Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it Circo Tascabile p.zza Cairoli 4/c, 50065 Pontassieve (FI) Claudia Brandani 380 3585691 www.circotascabile.com En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it Saltimbanco Scuola arte del cirko via degli Acquaioli 60, 57121 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 www.saltimbancoscuolacirko.it Bigup Circo via del Fosso di Papa Leone 24-2, 00148 Roma Leonardo Varriale 347 6531329 www.bigupcirco.it Circosvago via delle Mole 32, Albano Laziale (Rm) Jacopo Beretta 331 868114 www.circosvago.it Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Corsaro CircoLaboratorioNomade via Sferra Cavallo Snc, loc. Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 Fb Circo.LaboratorioNomade Social Circus quartiere Leuca, Lecce Dario Cadei 335 5407829 FB Social Circus Quartiere Leuca Un Clown per Amico/Circo Botero st. Modugno Carbonaro 4/8, 70123 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 340 3928905 www.circopificio.it Clatù via San Josè Maria Escrivà 3, 95030 Tremestieri (CT) Maria Elena Rubbino 340 1723934 FB Clatù J U G G L I N G M A G A Z I N E NUMERO8 3 G I U G N O 2 0 1 9

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www.quintaparete.it/circus-community Quinta Parete > Circus Community (QP>CC) è una proposta nata dalla col¬laborazione tra ASD Giocolieri e Dintorni e APS Jaqulè, rispettivamente project manager e capofila del progetto, presentata a valere nell’ambito del bando Open Community della Compagnia di San Paolo, in partenariato con la comunità di pratica costituita di altre 12 organizzazioni di circo attive nel territorio liguro-piemontese e in collaborazione con realtà di rilievo nazionale e internazionale impegnate in strategie di Audience Engagement (AE). QP>CC, che è parte integrante del “Progetto Quinta Parete”, supportato dal FUS per il triennio 2018/2020, intende sistematizzare, approfondire e rendere ancora più efficienti le strategie e i processi di AE avviati dai partner di progetto sul territorio, insistendo sul rafforzamento delle comunità territoriali create dalle diverse scuole di circo e della comunità di pratica più ampia (nazionale, europea, globale e virtuale) all’interno della quale operano. L’obiettivo generale di QP>CC nel periodo gennaio 2019 / settembre 2020 consiste nella costruzione, allargamento e consolidamento delle comunità di circo, favorendo dinamiche di scambio fra i soggetti coinvolti nella rete, rendendole autonome nella gestione delle iniziative avviate, avviando nuovi processi di partecipazione culturale da parte del pubblico. In funzione degli obiettivi generali,vengono così declinati in 6 output gli obiettivi specifici di QP>CC: 1: Valorizzare le specificità del circo, del territorio, delle associazioni, e le strategie efficaci esistenti per creare comunità: questo obiettivo prevede un lavoro di ricerca/riflessione sul concetto di comunità e sulle attività e modalità che creano comunità.

3: Rafforzare strumenti e strategie di comunicazione web e social in un'ottica di AE: formazione in comunicazione per favorire un aumento del numero e della diversità delle persone attivamente coinvolte nella comunicazione.

2: implementare percorsi di AE avviati sul territorio e rafforzare le capacità di intercettare e coinvolgere nuovi pubblici. Continuando il lavoro avviato con il progetto Quinta Parete > OPEN viene varata una nuova serie di iniziative che coinvolgano il pubblico nei processi organizzativi/artistici delle attività programmate.

4: Miglioramento delle strategie di governance di rete e interna dei partner: miglioramento delle modalità di comunicazione, delle strategie con cui si intercettano necessità del territorio, governance diffusa all’interno dell’organizzazione, management e organizzazione attività.

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5: Aumentare l’eterogeneità e l’ampiezza delle reti: promuovere network e reti operative tra soggetti di natura eterogenea (profit e non, enti pubblici, etc.) e tra scuole di circo a livello interregionale, nazionale, internazionale. Questo prevede formazione e condivisione di competenze per aumentare e diversificare le relazioni con altre istituzioni/enti/associazioni/imprese, etc. 6: Redazione documento con linee guida per creare modelli di comunità di circo replicabili. Il documento sarà frutto delle riflessioni e dei confronti previsti tra i partner durante gli incontri di rete e i focus group finali.

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YOUTH CIRCUS IN ENGLAND WWW.CIRCUSWORKS.ORG di Lynn Carrol direttrice di Circus Works

infografica di Leah Carrol

CircusWorks, l'organizzazione di riferimento nel Regno Unito per il circo ludico-educativo (che in UK si definisce Youth Circus), ha recentemente condotto un sondaggio e intervistato 45 organizzazioni/scuole di circo per saperne di più sulle loro attività, dati demografici e bisogni. In quanto organizzazione impegnata a sostenere e sviluppare il settore circense giovanile nel Regno Unito, dobbiamo sapere quali sono le questioni che i circhi giovanili stanno affrontando, di cosa hanno bisogno ora e di cosa sperano per il futuro. Eravamo anche interessati a mappare il settore nel suo complesso: scoprire quanti giovani stanno imparando il circo nel Regno Unito, cosa stanno facendo e se ci sono lacune nell’offerta formativa. Tutti i dati raccolti ci hanno fornito una immagine molto più chiara del settore e le tante conversazioni personali ci hanno rivelato tante sfaccettature sul lavoro, le priorità e l’etica di queste organizzazioni. Sappiamo che 97 organizzazioni insegnano regolarmente circo giovanile nel Regno Unito ma, poiché questo progetto è stato finanziato dall'Arts Council England, i dati che abbiamo raccolto includono solo organizzazioni inglesi. In futuro siamo però intenzionati a sondare anche Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Il lavoro che fanno i circhi giovanili nelle loro comunità locali con finanziamenti e risorse eccezionalmente limitati è assolutamente incredibile. Il 77% dei circhi giovanili non riceve finanziamenti di base e, sebbene il 53% abbia ricevuto a un certo punto un finanziamento di progetti, molte di queste sovvenzioni erano una tantum. Solo il 10% dei circhi giovanili possiede il proprio edificio e il 62% condivide le proprie sedi con attività non circensi. Le due maggiori sfide in tutto il Regno Unito che affrontano i circhi giovanili sono la mancanza di finanziamenti e l'insicurezza del luogo, due questioni che speriamo di affrontare e risolvere in futuro.

L'impatto che il circo può avere sulla comunità non è stata una sorpresa per noi, perché conosciamo bene il settore, ma la perseveranza e la determinazione dei circhi giovanili nel seguire e supportare giovani svantaggiati, anche quando ricevono pochi finanziamenti o entrate da queste iniziative, è davvero sbalorditiva. Nonostante queste sfide, i giovani circhi che abbiamo intervistato stanno facendo un lavoro davvero incredibile. Molti sono stati creati appositamente per portare il circo in comunità svantaggiate, per migliorare la propria comunità locale o per creare opportunità per i giovani con disabilità. Quasi tutti i circhi giovanili che abbiamo intervistato ci hanno raccontato storie personali e uniche dei modi in cui hanno sostenuto i giovani. Di come, attraverso il circo, sono stati in grado di dare loro fiducia, abilità, amicizia e sostegno. Il 41% delle organizzazioni intervistate sovvenziona classi per studenti svantaggiati, e di queste il 51% finanzia questo supporto attraverso altre aree e risorse dell'organizzazione, o attra-

verso i risparmi personali dei fondatori delle scuole di circo giovanile. Alcuni dei circhi giovanili intervistati nutrono anche i giovani nelle loro lezioni, sapendo quanto sia importante un pasto caldo!

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Circoplà c/o Spazioplà Via Vanoni 11, 60030 Serra dÈ Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 www.circopla.it Visionaria via Maestri del Lavoro 3, Teatro Panettone, 60131 Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org

Umbria Circo Corsaro piazza Vanvitelli 1/a, 06034 Foligno (PG) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 FB Scuola di Circo Foligno Circo Instabile via Birago 4, 00124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Sul Filo e Dintorni Località Padella 37, 05018 Orvieto Soledad Prieto 389 4318892 www.lastronauta.com

Lazio Accademia Materia Viva via Camilla 44, 00181 Roma Roberta Castelluzzo 06 97616026 www.accademiamateriaviva.it Bigup via del Fosso di Papa Leone 24 – 2, 00148 Roma Daniele Pinzi 351 9366333 www.bigupcirco.it Catapulta Teatro Circo via Terme di Traiano 38, 00053 Civitavecchia (RM) Novella Morellini 333 2004091 FB Catapulta Teatro Circo Circoraggio via Baccano 10, 00188 Roma Ombretta Di Simone 339 8258627 FB Scuola Circo Circoraggio Circo Svago via delle Mole 32, 00041 Albano Laziale (RM) Jacopo Beretta 331 8681147 www.circosvago.it Vola Voilà via dei Pescatori snc, 00124 Roma Anna Paola Lorenzi 342 5451353 www.volavoila.it

Puglia Circo Laboratorio Nomade via Sferracavallo snc, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 FB Circo LaboratorioNomade Un Clown per Amico / Circobotero strada Modugno Carbonaro 4/8, 70131 Bari Michele Diana 348 0535875 www.unclownperamico.com

Basilicata Il Girotondo via Trabaci 3 c.ctre torri, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 www.scuoladicircoilgirotondo.it Sicilia Circ’Opificio via Ammiraglio denti di Piraino 1, 90142 Palermo Marika Riggio 329 7169258 www.circopificio.it Gigliopoli via S. Antonio 6 Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281274 www.gigliopoli.org

REGISTRO NAZIONALE CORSI/SCUOLE DI CIRCO EDUCATIVO

Arcobaleno viadel dellelavoro Fontane 60, 13011 Borgosesia (VC) Ilaria Sitzia 348 8123417 www.sportarcobaleno.it Il circo Piemonte educativo nell’ambito Dimidimitri 299Europa c/o Cascina Cavallotta via Valsesia, 28100 Novara Alessio Ricci 346 9812214 www.dimidimitri.com con i giovani sta crescendo in S.S. tutta Flic membri Scuola di Circo via Magenta e in passato i paesi confluiti in 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 011 530217 www.flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via dei Salici 16, 12035 Racconigi (CN) Giuseppe Porcu 333 2742858 bimbocirco.wordpress.com EYCO hanno fatto molto per professionaJaqulè viailLazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com lizzare il settore, creando Circus Adult Macramè Strada dei Sent 16, 12084 Mondovì (CN) Marco Donda 347 8251804 www.scuoledicircomacrame.blogspot.it Training (CATE) e invitando formatori e perMicrocirco c/o Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it sonale amministrativo a masterclass nel Sportica Gym via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 0121 795590 www.sportica.it processo di professionalizzazione (PEYC). Teatrazione via Artom 23, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Questo partenariatoUPmolto forte ha inoltre Str. Salimau 1/E int. 1 12060 Pocapaglia (CN) Maria Grazia Ielapi 339 7532815 www.upscuoladicirco.com avviato nel luglio 2018 un progetto di formazioneLombardia per assistant trainer (ASK). Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.campacavallo.com Circotondo 5, 20136 Milano Valentina Sordo 339 8072575 www.valentinasordo-danza.com Durante tutte questi progettiviaèBastia diventato Giocolarte p.zza Petrarca 32, 27100 Pavia Laura Atzori 349 0557523 giocolarte.wordpress.com chiaro che affrontiamo gli stessi obiettivi. Hopsche via Lanzi 51, 20872 (MB) Sara Papadato 348 0069417 www.scuola-circo-hops.it Uno dei più importanti, accomuna gli Cornate 11 Kabum via Guicciardini il114, paesi coinvolti nei progetti è migliorare si- 21100 Varese Alessandra Pessina 349 4568018 www.spaziokabum.it Via Andolfato 10, 20126 Milano Elisa Angioni 02 36525176 www.quattrox4.com stema di formazioneQuattrox4 dei formatori, miglioraScuola di arti e teatrali via Sebenico 21, 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.milanoclownfestival.it re l’educazione pedagogica deicircensi formatori. Scuola di circo SATs Casnida 19b, 24047 Treviglio (BG) Massimo Vitali 339 1134156 www.scuolateatrotreviglio.it/scuolacirco Con LCL, realizzato con il supporto delvia proScuola di circo Trillino Selvaggio via Tolstoi 14/a, 20146 Milano Giuditta Pino 334 2765052 www.trillinoselvaggio.it gramma Erasmus+ della EU (project code Spazio Circo Bergamo via Gaetano Scirea 11, 24060 Telgate (BG) Manlio Casali 393 0082506 www.spaziocircobergamo.it 2018-2-DE04-KA205-016780), vogliamo Ululì via Brioschi 55, 20100 Milano Federico Moro 347 9199465 www.terzotempoululi.com scoprire come l’apprendimento dovrebbe essere organizzato nel modoviamigliore Trentino Alto Adige Animativa Max Valiernel 11, 39011 Lana (BZ) Reinhard Demetz 0473 239564 www.animativa.org circo educativo come partevia dell’educazione Arteviva Bari 32/L, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 FB Arteviva Cooperativa non formale. I metodi di di insegnamento LCL 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 www.bolladisaponetrento.it Bolla sapone via S. Antonio spostano il focus dell’istruzione dall’istrutFriuli GiuliaMolti Circoinsegnanti all’inCirca viadiPiemonte toreVenezia all’allievo. circo 84/8, 33100 Padernò (UD) Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it usano già questo e questo è uno Venetoapproccio Ancis Aureliano via Fogazzaro 12, 36030 Caldogno (VI) Giovanni Evaristo Arnaldi 347 2261288 www.dottorclownitalia.org dei motivi per cui il circo educativo Europa Barbamoccolo viaindelle Motte 12/c2, 30020 Martellago (VE) Manuela Polacco 339 4652122 www.barbamoccolo.it conquista tanto successo. questo pro-31, 36015 Schio (VI) Nicoletta Grolla Cegalin 0445 1716634 www.circoinvaligia.it Circo in Con Valigia via Falgare getto vogliamo sviluppare e Via condividere Circo Volante Scortegara 116, 30035 Mirano (VE) Laura Ugolini 340 8598292 www.circovolante.it strategie e idee su come i metodi7, 37020 Marano di Valpolicella (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.ludicacirco.com Ludica utilizzare Circo Loc. Corbellar LCL nel lavoro quotidiano di insegnamento. Liguria LCL CircogliGalleggiante Cavour 433, 19122 La Spezia Chiara Martini 339 5772543 www.circogalleggiante.it Con le metodologie insegnanti Corso di circo Circo Mirtilla Ronchi avranno una comprensione piùstrada chiara deiBrighei 1/c, 18100 Imperia Nadir Spagnolo 329 2950023 www.2clown.com Facciamo Circo via Segalara loro metodi di insegnamento e saranno più 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Ge.AC Genova Arti Circensi consapevoli del loro approccio educativo nei Vico delle Carabaghe, 16123 Genova Boris Vecchio 347 4359018 www.sarabanda-associazione.it sYnergiKa piazza Palermo 12, 16129 Genova Annalisa Alcinesio 338 1172011 www.synergikaasd.com confronti dello studente. Il Emilia progetto avrà termine a dicembre Romagna Arterego via Piave 19,2020 40033 Casalecchio di Reno (BO) Pietro Morea 347 7121221 www.arterego.org e vedrà coinvolti i ArtinCirco rappresentanti 11 90, 40064 Ozzano dell’Emilia (BO) Ferdinando D’Andria 329 2347981 www.artincirco.it Via Tolaradelle di Sopra organizzazioni partner, 22 via formatori Circolarmente Mantova 4/b, 43123 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it esperti, un team internazionale di via coordiCirco Sotto Sopra Corsica 6, 40033 Casalecchio di Reno (BO) Mariagrazia Bazzicalupo 328 7312861 www.circosottosopra.com namento dei contenuti for-183, 29121 Piacenza Dario Rigolli 333 1532976 www.tadamcirco.com TaDaMcomposto Circo via G.da Taverna matori, esperti e una rappresentanza 100% Circo Casa la Marga 69, 52010 Subbiano (AR) Simona Serafini 339 3840294 FB centopercentocirco dell’EYCOToscana Youth Forum. 4 project meeting Badabam strada della Tressa 4, 53100 Siena Margherita Gamberini 366 4811081 www.badabam.it e 2 training - 13/17 settembre in Gschwend Circo Libera Tutti via Marconi 108, 50056 Montelupo Fiorentino (FI) Samuele Mariotti 333 4022331 www.circoliberatutti.it (Germania) e 9/13 marzo 2020 in Tolouse Circo Libre via Sambre 32, 50014 Fiesole (FI) Raffaella Fileni 388 4228248 www.circolibre.it (Francia) - e 3 eventi moltiplicatori costiEn Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Maria Luisa Liguoro 333 3733644 www.enpiste.it tuiscono il calendario di lavoro. I risultati K-production piazza Viani 6, 55049 Viareggio (LU) Claudia Sodini 328 1447868 FB Kproduction - teatro circo scienza attesi del progetto saranno raccolti in un Mantica Scuola di Circo via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.compagniamantica.it manuale online su “LCL nel circo”, un sito Saltimbanco Scuola arte del cirko via degli Acquaioli 60, 57121 Livorno Enrico Pellegrini 329 9523295 www.saltimbancoscuolacirko.it web dedicato, una serie di video, raccomandazioniMarche per i curricula nazionali. Aria di Circo via Achille Grandi 45, 60121 Ancona Caterina del Giudice 388 7533247 www.ariadicirco.com


WWW.CIRCOSFERA.IT XVIII MEETING CIRCOSFERA 11/15 settembre 2019, Pontedera (PI)

SFERA Formazione annuale in circo educativo ottobre 2019 / giugno 2020

Meeting extra large: ricca serie di workshop e incontri curati dallo Youth Forum e dal Team Formazione di CircoSfera, con esperti provenienti da diversi ambiti - dal soundpainting alla medicina sportiva, dalla ricerca universitaria all’educazione ambientale; focus sulla figura dell’assistant trainer, con un multiplier event del progetto ASK; interventi sui progetti Learner Centred Learning, Quinta Parete Circus Community, AltroCirco; tanti break per incontrare e conoscere gli operatori del settore; serate con spettacoli, skill sharing e party time!

Percorso formativo annuale (180 ore + 25 ore di tirocinio), in collaborazione con Università di Tor Vergata, strutturato sulla base dell'esperienza maturata in 15 anni di attività formativa e all'interno del network europeo EYCO, SFERA fornisce competenze tecniche e pedagogiche per utilizzare il circo come strumento di crescita in un contesto educativo e artistico. Rivolto a insegnanti di circo, educatori, insegnati di scuola, operatori nel sociale e chiunque voglia arricchire il proprio bagaglio di competenze nei propri percorsi lavorativi e animativi.

Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi stage di 1° livello 6/8 settembre 2019 - Pontedera (PI) Stage introduttivo riservato a coloro che desiderino scoprire le discipline di base delle arti circensi e svilupparne l’insegnamento in ambito pedagogico nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni.

ENTRATA

Racconto Invece di nascere, sei caduta dentro il mondo con Quando tua madre ti racconta della tua nascita, seun volo. Di questa nascita acrobatica sei così orgoduta sul letto accanto a te, tu la interrompi di congliosa che chiedi a tua madre di raccontartela ogni tinuo, la rallenti, dilati l’attesa con cui ti stai aspetsera. E così ogni sera tua madre si siede sul letto tando. Però lei ti dice che non c’è più tempo, che divagazioni accanto a te, ti parla sottovoce, e tu rivieni al non ce la fa più. Fa ancora qualche passo, su quel a cura di A.S. mondo. Nel buio della stanza lei, piena di te, s’invialetto in pieno inverno, e poi sente che tutto è scicammina lungo il vialetto innevato che dalla macvolato fuori, si è aperto il portellone, un corpo è in china porta all’ospedale. È quasi Natale, fa freddo, volo in mezzo al cielo. C’è un attimo in cui si guare lei indossa una tuta grande abbastanza da contenere tutte e due dano senza dirsi nulla, lei e tuo padre, e hanno gli occhi larghi abnella stessa stoffa. Accanto a lei c’è tuo padre, e ci sono i tuoi zii, bastanza da lasciarti uscire. E dopo quell’attimo, che dura seme tutti la guardano avanzare pre troppo poco, si sente un pianto sottile, un silenzio che si con lentezza, le gambe oramai crepa, e dal quel silenzio esci tu, raccolta dalla tuta che tua divaricate, la faccia concentramadre ha preso larga abbastanza perché contenesse tutte e due. ta per riuscire a trattenerti anLei ti sente, dentro i pantaloni, e ride, e nella stanza in cui ogni cora un poco. La bocca delsera torni al mondo, insieme a lei sorridi tu. l’ospedale si avvicina, ma mai Ogni tanto, poi, il venerdì ti viene a prendere alla lezione di circo. abbastanza, e tuo padre misura Non annuncia mai la sua venuta, è sempre una sorpresa che scopri la distanza contando in silenzio solo quando è finita la lezione. Lei entra, raggiunge un angolo della quante volte ci sta in cento palestra, e si rannicchia in terra. A volte porta la macchina fotometri la paura che sente nello grafica, e ti filma per i pochi minuti che dura ancora l’esercizio. stomaco. Quando riguardate il filmato, ci sei tu che te ne stai sospesa, altissima, lontana dal pavimento e dal soffitto, volteggi sui tessuti in mezzo all’aria. C’è un momento in cui l’esercizio prevede che di LA VITA NON È colpo ti lasci andare giù, ti abbandoni alla gravità, precipiti verso la IN ORDINE ALFABETICO terra. E tu in quegli istanti – chi sta sotto a guardare smette di reAutore Andrea Bajani spirare - tu in quegli istanti, a vederti nel video, hai degli occhi che Editore Einaudi sono così pieni di pace, così densi di tempo, fino a quando il tessuISBN 978-88-06-21321-3 to, con uno strappo, a un metro dal suolo, ti raccoglie. J U G G L I N G M A G A Z I N E NUMERO8 3 G I U G N O 2 0 1 9

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