HEART VdA – Messa a punto di un principio attivo per uso topico a partire dal siero derivato dalla lavorazione della Fontina DOP
Valorizzazione delle risorse del territorio
US Laboratori di analisi e US Valorizzazione dei prodotti di origine animale La cute è popolata da milioni di microrganismi tra cui batteri, funghi e virus che ne costituiscono il microbiota. Come succede nell’intestino, questi microrganismi simbiotici occupano diverse nicchie e proteggono contro l’invasione di molte specie patogene. Inoltre, questi microrganismi possono avere anche un ruolo nell’educare il sistema immunitario, in particolare le cellule T, importanti regolatrici della risposta immunitaria che si ritrovano sulla pelle, inducendolo a rispondere contro l’invasione dei patogeni. In qualità di organo più ampio del corpo umano, la cute è colonizzata da microrganismi benefici e svolge la funzione di barriera fisica che previene l’invasione di patogeni. In condizioni di rottura della barriera o di uno squilibrio tra commensali e patogeni, vi è l’insorgenza di patologie della pelle e in alcuni casi la comparsa di patologie sistemiche (Abdallah et al., 2017). Riuscire a preservare dunque questo equilibrio è molto importante in quanto si traduce nel mantenimento dello stato di salute della pelle e dell’intero corpo umano. Numerosi studi hanno evidenziato l’efficacia dei prebiotici nel promuovere la crescita e l’attività della flora intestinale, in quanto composti fibrosi indigeribili che passano intatti il primo tratto gastrointestinale, e questa loro benefica attività si ripercuote anche su altri organi, tra cui la pelle. Tra i composti prebiotici si annoverano i galatto-oligosaccaridi (GOS), importanti carboidrati non digeribili, costituiti da unità di galattosio e glucosio, derivati dal lattosio per l’azione dell’enzima β-galattosidasi. I GOS sono stati ampiamente studiati come prebiotici sulla flora batterica intestinale, infatti inducono la crescita e l’attività di bifidobatteri e lattobacilli, e come modulatori del sistema immunitario attraverso lo stimolo alla migrazione cellulare (Hingu e Shah, 2013). I GOS hanno effetti benefici anche sulla pelle, quando assunti oralmente; essi agiscono mantenendo sana la cute mediante
meccanismi che partono dall’intestino, e sono associati alla biodisponibilità di nutrienti con evidenti implicazioni nell’attenuazione degli stati infiammatori e nell’accelerazione dei processi di riparazione a livello cutaneo (Hong et al., 2017). Poco si conosce, invece, dei potenziali effetti diretti dei GOS o di altri composti prebiotici sulla cute e sul suo microbiota. Oltre ai GOS, tra i vari composti che possono avere un’azione benefica sulla microflora, c’è l’acido butirrico, un acido grasso a corta catena, prodotto dalla fermentazione dei carboidrati non digeribili ad opera dei batteri lattici. Anche in questo caso si conoscono gli effetti benefici di questo acido grasso a corta catena a livello intestinale ma poco si conosce del suo ruolo benefico sulla microflora cutanea. Scopo del lavoro è stato mettere a punto un principio attivo, a partire da siero derivato dalla lavorazione della Fontina DOP, che fosse in grado di contribuire direttamente al benessere della cute. Questo siero, detto siero dolce, è composto dal 93-94% d’acqua, con una sostanza secca pari a circa il 6-7% i cui costituenti sono sostanzialmente: lattosio (70%), proteine (10%), sali minerali (15% tra cui NaCl, KCl e principalmente fosfati di calcio) e altri costituenti come lattato e citrato, grassi, composti azotati (urea e acido urico) e vitamine del gruppo B. Il siero rappresenta circa il 85-95% del volume del latte e ne contiene il 55% dei nutrienti. Sono chiare quindi le sue proprietà nutrizionali, ma allo stesso tempo è importante notare come si tratti di una sostanza altamente inquinante con una richiesta biochimica di ossigeno (BOD) compresa tra 30 e 60 g/. Nell’ottica dell’economia circolare3, il presente lavoro propone un uso innovativo del siero, prodotto di scarto della filiera lattiero-casearia della Fontina DOP, da utilizzare come materia prima per la realizzazione di un preparato funzionale a livello cutaneo. Per questo lavoro si è preso in considerazione il permeato, cioè
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a minimizzarne l’impatto sull’ambiente. In questa logica, i prodotti di scarto di una produzione non vanno considerati alla stregua di rifiuti, in quanto vengono utilizzati per produzioni diverse Sotto un profilo innovativo, l’economia circolare intende generare un plus valore sia intrinseco sia ambientale.
L’economia circolare rappresenta un modello di produzione e consumo che si fonda sull’ottimizzazione dei flussi delle materie prime e del prodotto finito. Prevede infatti il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo il più a lungo possibile. In questo modo, si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti e
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