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Andamento meteorologico e annata viticola 2021 in Valle d'Aosta
US Viticoltura-Enologia
Media Valle
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L’inverno 2020-2021 è stato caratterizzato da giornate molto fredde con temperature minime giornaliere prossime ai -15°C e con temperature medie giornaliere di -10°C (Fig. 1 e Fig. 2). A Saint Christophe sono stati registrati valori di temperatura media giornaliera sotto allo zero termico per più di 30 giorni non consecutivi sino alla metà del mese di febbraio (Fig. 2).
Figura 1. Temperature minime giornaliere registrate a registrate a Saint Christophe (Loc. Aeroporto) nel periodo di novembre-ottobre dal 2016-17 al 2020-21.
Figura 2. Temperature medie giornaliere registrate a Saint Christophe (Loc. Aeroporto) nel periodo di novembre-ottobre dal 2016-17 al 2020-21.

Nel periodo successivo si sono verificate frequenti gelate mattutine sino alla metà del mese di aprile. Il germogliamento si è registrato intorno al 95° giorno (Fig. 3) come avvenuto di
frequente negli ultimi otto anni e anche se non si sono verificati ingenti danni da gelo, come nel 2017, le basse temperature hanno danneggiato prevalentemente i germogli dei vigneti di fondo valle ovvero quelli meno vocati alla viticoltura.
Figura 3. Date di germogliamento di alcuni vitigni coltivati presso il vigneto La Rochère (2014-2021).

A partire dal mese di aprile in alcuni vigneti e per alcuni vitigni si è presentato un fenomeno assai curioso, di cui non si aveva memoria nell’ultimo ventennio; i germogli hanno mostrato uno sviluppo stentato e disomogeneo che si è protratto sino all’invaiatura. La modesta lunghezza dei tralci talvolta non ha permesso di eseguire la palizzatura in corrispondenza del secondo filo, posto a 60 cm dal capo a frutto. In Figura 4 è presentata una fotografia del Cornalin situato nella parte alta del vigneto La Rochère il 3 agosto 2021; le piante agostate erano ormai prossime all’invaiatura (avvenuta il 16 agosto) si può notare come i tralci arrivavano a stento al secondo filo quando di norma, in questo periodo, le piante erano state cimate almeno due volte. Le cause che hanno portato a tale situazione sono da attribuire per il primo periodo di accrescimento all’annata piuttosto fresca, come dimostrato dai dati evidenziati in Figura 2, in cui la linea nera, relativa all’annata 2021, si trova di frequente al di sotto delle altre curve per il quinquennio analizzato. Questo fattore però non spiega come la sommatoria termica molto favorevole, registrata nel mese di giugno (dal 150° al 180° giorno da inizio anno), non abbia contribuito a un recupero del ritardo nello sviluppo dei germogli.
Figura 4. Cornalin nella parte alta del vigneto La Rochère il 3 agosto 2021. In basso a destra gli stessi filari nell’autunno 2020.

Da un’analisi della Figura 6 emerge che le precipitazioni mensili a Saint Christophe in Loc. Aeroporto nel periodo novembre 2020 - aprile 2021 sono state piuttosto scarse, esse infatti raggiungono i 73 mm di pioggia complessivamente. Come indicato da diversi autori le carenze in sostanze minerali e acqua sono da evitare nel periodo di germogliamento, di fioritura e di allegagione (Deloire e Pellegrino, 2021). Gli effetti negativi di una contrazione della riserva idrica sono ben rappresentati in Figura 5: in corrispondenza dei mesi invernali (novembrefebbraio), le precipitazioni complessive pari a 47 mm hanno consentito di accumulare una riserva idrica piuttosto scarsa, in occasione dell’avvio vegetativo (marzo-aprile), inoltre, sono caduti solamente 26 mm di pioggia di cui 10 mm tra il 29 e il 30 di aprile.

Con la sola eccezione del mese di maggio e di luglio, in cui le precipitazioni hanno dato tregua all’emergenza idrica, l’annata presenta un accumulo in precipitazioni complessivamente inferiore ai 300 mm di pioggia, come evidenziato in Figura 6 dal mese di gennaio al mese di ottobre del 2021.
Figura 6. Precipitazioni accumulate da gennaio a ottobre nel quinquennio 2017-2021 (Saint Christophe, Loc. Aeroporto).

Una situazione simile si è verificata nelle annate precedenti e in particolare nel 2019 ma, come evidenziato in Figura 7, le riserve idriche accumulate, per le altre annate, nei mesi invernali hanno contribuito sostanzialmente all’accrescimento dei germogli in attesa delle piogge tardo primaverili ed estive.
Figura 7. Precipitazioni accumulate da novembre a ottobre nel quinquennio 2016-17, 2020-21 (Saint Christophe, Loc. Aeroporto).

In Figura 8 si può apprezzare il confronto di due porzioni del medesimo ciglione di uve Gamay ormai prossime alla vendemmia il giorno 22 settembre 2021. A destra le viti di Gamay godono di una costante disponibilità idrica grazie alla infiltrazione di una sorgente, mentre a sinistra le piante non irrigate presentano una parete fogliare fortemente ridotta.
Figura 8. Due porzioni di ciglione a confronto: a sinistra le viti di Gamay non sono irrigate mentre a destra dispongono di acqua.

Lo sviluppo contenuto della vegetazione e la ridotta disponibilità di acqua hanno sfavorito la diffusione delle crittogame e limitato la crescita delle erbe infestanti. In questa situazione, la presenza dell’inerbimento ha rappresentato un ulteriore fattore di competizione contribuendo allo stress idrico della vite (Fig. 9). A questo proposito, considerando la frequenza con cui
periodi siccitosi si sono verificati negli ultimi anni, è necessario sperimentare e adottare misure volte a ridurre il fabbisogno idrico nei vigneti a partire dalla scelta del sistema di allevamento, del portainnesto, del vitigno, della densità di impianto, dell’orientamento dei filari e della superficie fogliare esposta (Simonneau et al., 2021).
Figura 9. Stress idrico accentuato in un vigneto inerbito con orzo selvatico.

Le frequenti, anche se non abbondanti, piogge di settembre e di ottobre sono state prontamente assorbite dalla vite, causando l’immediato ingrossamento degli acini con una conseguente fessurazione della buccia ed esposizione ad attacchi di marciume acido causato dalla proliferazione di Drosophila spp. In Figura 10 è visibile, nei grappoli molto compatti di Petit rouge ormai prossimi alla vendemmia, l’evidente ingrossamento degli acini che li rende turgidi e sensibili agli attacchi di marciume acido. In alto a sinistra, sono visibili grappoli del medesimo vitigno in una zona più asciutta. L’attività di cernita effettuata in campo e l’ottima maturità enologica raggiunta hanno comunque permesso di produrre vini molto espressivi e gradevoli, soprattutto per la tipologia di vino giovane. La situazione meteorologica della stagione e l’alternanza di produzione hanno determinato in media valle una perdita di produzione compresa tra il 20% e il 45% rispetto all’annata precedente1 .
Figura 10. Grappoli di Petit rouge del 2021 affetti da marciume acido a confronto con grappoli sani.

Alta Valle
Le frequenti e abbondanti piogge del trimestre maggio-luglio (Fig. 11) hanno garantito un rapido sviluppo della vegetazione ma hanno creato non pochi problemi di gestione della peronospora che, sviluppatasi in fioritura e all’invaiatura (peronospora larvata), ha colpito duramente le produzioni. Verso la metà del mese di settembre, le uve vendemmiate erano sane e con un buon grado di maturazione. Purtroppo, a causa della malattia e dell’alternanza di produzione annuale sono stati registrati cali di produzione compresi tra il 38% e il 47% rispetto all’annata precedente.
1 Dati forniti dal Consorzio Vini Valle d’Aosta.

Bassa Valle
A seguito del germogliamento avvenuto con un leggero anticipo, la crescita dei germogli ha avuto un rallentamento a causa delle temperature fresche e della modesta disponibilità idrica. Con l’arrivo delle abbondanti piogge nel mese di maggio (Fig. 12) la situazione è migliorata nettamente, anche se il ritardo accumulato nelle diverse fasi fenologiche è rimasto invariato sino alla vendemmia.
Figura 12. Precipitazioni mensili novembre 2020 - ottobre 2021 a confronto con le quattro annate precedenti.

In data 8 luglio 2021, un violento e anomalo temporale mattutino accompagnato dalla grandine ha causato ingenti danni sui grappoli, come evidenziato dall’immagine riportata di in Figura 13. Grazie alle precipitazioni contenute dei mesi successivi, e soprattutto del mese di settembre, gli acini danneggiati sono seccati senza compromettere lo stato sanitario degli acini integri. La maturazione successiva è stata piuttosto difficoltosa, a causa di importanti piogge cadute nei primi giorni di ottobre (70 mm complessivi). Alla vendemmia, effettuata prima del verificarsi di ulteriori piogge che avvengono di frequente nel periodo autunnale, le uve si presentavano molto sane anche se con grappoli spargoli e acini non molto colorati, quindi con una maturità enologica poco più che sufficiente (Fig. 14). I dati forniti dalla Cooperativa di Donnas evidenziano una perdita complessiva pari al 25% rispetto alla produzione del 2020.
Figura 13. Grappoli di Nebbiolo danneggiati dalla grandinata dell’8 luglio 2021.
