Utilizzo dell’acqua per l’agricoltura di montagna: benefici per l’intera collettività US Agronomia costi, ma anche dei benefici ambientali, dell’acqua impiegata ad uso agricolo.
Valorizzazione delle risorse del territorio
Il progetto RESERVAQUA Il contributo delle Alpi alla portata totale dei fiumi che percorrono le pianure europee è di grande rilievo, arrivando a superare il 50% nel caso del Po. L’acqua proveniente dalle montagne è una risorsa strategica per mantenere adeguate condizioni di vita alle popolazioni e alle numerose attività e filiere socio-economiche che ne dipendono. Negli ultimi anni, questo prezioso patrimonio è sempre più minacciato dai cambiamenti climatici e dal deterioramento della qualità conseguente all'aumento demografico e agli impatti legati alle diverse attività dell'uomo. Da questi presupposti nasce il progetto RESERVAQUA, finanziato dal Programma di cooperazione INTERREG V-A Italia Svizzera, il quale si pone come obiettivo lo sviluppo di una strategia di gestione integrata delle regioni montane e degli spazi rurali al fine di garantire per il futuro un utilizzo sostenibile ed una tutela qualitativa della risorsa idrica alpina, anche a beneficio delle pianure. L’IAR, insieme ai suoi consulenti, è impegnato nell’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica nel settore agricolo, approfondendo gli aspetti relativi alla stima dei fabbisogni irrigui, alla gestione e alla misurazione dei volumi irrigui e allo studio delle modalità di quantificazione dei
Il contesto valdostano In Valle d’Aosta, regione alpina molto secca, l’acqua svolge un ruolo fondamentale per il mantenimento dell’attività agricola di montagna. La gestione dell’irrigazione a livello comprensoriale è assicurata dai Consorzi di Miglioramento Fondiario, i quali emettono i cosiddetti “ruoli” agli utenti. Il pagamento del ruolo contribuisce a coprire i costi di gestione, funzionamento e manutenzione del sistema irriguo amministrato dal Consorzio, ma non è considerato una tariffa, ovvero un pagamento per l’uso dell'acqua, così come previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60. Sebbene sottragga parte della risorsa idrica ad altri usi potenziali, l’uso irriguo delle acque, in un territorio con caratteristiche ambientali, paesaggistiche ed economiche peculiari come quello della Valle d’Aosta, non costituisce unicamente un costo, poiché è in grado di produrre anche flussi di esternalità positive e beni pubblici fondamentali per l’intera collettività (Fig. 1). Una parte delle acque prelevate in montagna a scopo irriguo, inoltre, rientra nel sistema idrico a valle delle superfici irrigate, in conseguenza dello scorrimento superficiale o dell’infiltrazione nel suolo.
Figura 1. Mantenimento del paesaggio garantito dalla gestione di prati-pascoli irrigui.
30